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Introduzione ad alcuni temi di economia dell’ambiente

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Introduzione ad alcuni temi di economia dell’ambiente

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L’economia come sistema aperto• L’economia dell’ambiente vede l’economia

come un sistema aperto. • Per funzionare, l’economia deve:

1. estrarre risorse (materie prime e combustibili) dall’ambiente

2. lavorarle (trasformandole in prodotti intermedi o destinati al consumo)

3. Ricollocare nell’ambiente risorse consumate o trasformate. I rifiuti.

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L’economia come sistema aperto• Quante più risorse vengono estratte dall’ambiente e

immesse nell’economia, tanto maggiore è la quantità di rifiuti che viene immessa nell’ambiente.

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L’economia come sistema aperto

• L’aumento delle risorse estratte e immesse nell’economia mette quindi sotto pressione la capacità dell’ambiente di assorbire i rifiuti senza danni per gli esseri viventi.

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I limiti ambientali dell’attività economica(Un po’ di storia del pensiero economico)

• Thomas Malthus (1798) riteneva che lo sviluppo economico avrebbe spinto la crescita della popolazione a superare la crescita dei mezzi di sussistenza, portando infine l’economia in un (misero) stato stazionario.

• Soluzione? Rallentare la crescita demografica.

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I limiti ambientali dell’attività economica

• Per David Ricardo (1817) i limiti sono dovuti più che altro all’aumento dei costi via via che le risorse migliori si esauriscono e devono essere sostituite da risorse di qualità progressivamente inferiore.

• I costi di sfruttamento aumentano al diminuire della qualità delle risorse.

• Sia per Malthus sia per Ricardo, il problema è la scarsità delle risorse.

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I limiti ambientali dell’attività economica• John S. Mill (1857): lo

sviluppo economico è destinato a sfociare in uno stato stazionariocaratterizzato da uno stock costante di capitale fisico e di lavoro*.

• Tuttavia tale situazione di non-crescita potrebbe essere desiderabile, perché consentirebbe di liberare tempo per godersi la vita: un cenno alla decrescita felice?

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I limiti ambientali dell’attività economica

• Mill, tuttavia, teorizzava anche che fosse dovere dell’impero britannico «civilizzare» gli stati meno sviluppati.

• Per Mill, gli stati «sottosviluppati» avevano bisogno del dispotismo illuminato dei colonialisti, “a legitimate mode of government in dealing with barbarians, provided the end be their improvement, and the means justified by actually effecting that end.

• E il desiderabile stato stazionario?

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I limiti ambientali dell’attività economica

• “No starship may interfere with the normal development of any alien life or society.” (Prime Directive of the United Federation of Planets)

• “The Prime Directive is not just a set of rules; it is a philosophy…and a very correct one. History has proven again and again that whenever mankind interferes with a less developed civilization, no matter how well intentioned that interference may be, the results are invariably disastrous.” (Capt. Jean-Luc Picard).

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I limiti ambientali dell’attività economica

• Daly (1977) sollecitava la creazione deliberata di un’economia di stato stazionario a crescita nulla.

• Secondo Daly, la questione politica essenziale è quanto dovrebbe crescere l’economia in rapporto all’ambiente.

• Daly è critico con gli studi economici perché non analizzano in modo appropriato il problema della «scala economica», inteso come l’uso delle risorse per fini economici.

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Inquinamento esternalità negativa

• Poiché l’economia è un sistema aperto, i suoi processi (estrazione, lavorazione, consumo) creano prodotti di scarto che alla fine tornano nell’ambiente.

• Troppe scorie nel posto e nel momento sbagliato (o per un periodo di tempo troppo lungo) provocano all’ambiente mutamenti biologici o di altro genere (noti come contaminazione), che possono danneggiare gli esseri viventi.

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Inquinamento esternalità negativa• In termini economici, si ha una perdita non

compensata di benessere causata da un «costo esterno» o «esternalità negativa» determinata dall’emissione nell’ambiente di sostanze di scarto.

• A. Cecil Pigou (1920) distingue tra:– Costi privati delle attività di produzione e consumo (il

costo degli input).– Costi sociali, a carico della società nel suo

complesso.• L’inquinamento causa uno scostamento tra

costi sociali e costi privati.

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Inquinamento esternalità negativa

• In realtà è difficile valutare le conseguenze dell’inquinamento a causa della mancanza di dati e/o per un’errata comprensione della pericolosità della dispersione nell’ambiente di determinate sostanze nel lungo periodo.

• Per questo la ricerca scientifica nel campo dell’ecological economics e dell’environmentaleconomics è importante e cercheremo di familiarizzare con essa nella seconda parte del corso.

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Risorse non rinnovabili• Le risorse sono:

– Esauribili o non rinnovabili.– Rinnovabili.

• La quantità globale delle risorse non rinnovabili è determinata, pertanto il loro uso in un certo periodo di tempo significa una diminuzione della loro disponibilità nei periodi successivi.

• Gran parte della teoria sulle risorse non rinnovabili cerca di determinare il tasso ottimale al quale le risorse dovrebbero essere sfruttate.

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Risorse non rinnovabili• Il tasso di sfruttamento

ottimale deve essere deciso considerando le conseguenze dello sfruttamento corrente sulla convenienza economica futura dello sfruttamento.

• Per esempio, i proprietari dei giacimenti di minerali tenderanno a massimizzare i profitti collettivi in un certo orizzonte temporale, anziché massimizzare il profitto in un determinato periodo di tempo.

• I costi di utilizzo di una risorsa non rinnovabile devono tenere conto, oltre che dei costi di estrazione, del costo dell’uso nel futuro.

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Risorse non rinnovabili• Per esempio, è conveniente rinviare l’estrazione:

– Se ci si aspetta un aumento del prezzo futuro di un minerale.

• Ed è conveniente anticipare l’estrazione:– Se i tassi di interesse correnti sulle attività finanziarie

aumentano (perché si possono investire i proventi dell’estrazione a tassi elevati, e perché investire per il futurocosta di più).

– In altre parole, con tassi di interesse elevati il proprietario di un giacimento sconta maggiormente i profitti futuri (cioè li valuta meno, perché valuta di più i proventi degli investimenti finanziari correnti).

• Il tasso di sconto ha un ruolo fondamentale nelle scelte intertemporali di sfruttamento delle risorse.

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Risorse non rinnovabili• Le variazioni del tasso d’interesse influiscono

anche sugli investimenti in nuove apparecchiature per l’estrazione – che potrebbero renderla più conveniente in futuro.

• Il tasso d’interesse può esercitare effetti contrastanti sul tasso di sconto del proprietario di un giacimento, e quindi sulle sue scelte di estrazione intertemporali.

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Risorse non rinnovabili• Hotelling (1931) mostra che in situazioni

caratterizzate da libero e facile accesso ai giacimenti di risorse (per esempio una foresta o un bacino di pesca) si determina un tasso di estrazione troppo elevato.

• Il libero accesso è possibile perché i diritti di proprietà o non esistono o possono essere facilmente aggirati.

• Per esempio, se molte imprese possono accedere a un bacino petrolifero, nessuna di esse ha interesse a limitare l’estrazione e il bacino viene sfruttato troppo rapidamente.

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La Terra come un’astronave• Boulding (1966) sostiene la necessità di smettere di agire

come se vivessimo in una «economia di frontiera» con estensioni illimitate di nuovi territori e di risorse da conquistare.

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La Terra come un’astronave• Secondo Boulding, dovremmo invece trattare il

pianeta come una nave spaziale: un sistema circolare in cui bisogna riciclare i materiali, ridurre i rifiuti, preservare le fonti esauribili di energia e concentrarsi sulle fonti potenzialmente inesauribili.

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Beni senza prezzo• L’ambiente assolve tre funzioni fondamentali:

– Offre risorse (rinnovabili e non rinnovabili).– Assimila prodotti di scarto.– Fornisce servizi (e.g., turismo ambientale).

• Tali funzioni hanno un valore economico: gli agenti sono disposti a pagare un prezzo per averle.

• L’uso improprio degli ambienti naturali deriva dalla mancata percezione del valore positivo di tali funzioni, perché per diversi beni e servizi ambientali non vi sono mercati, e quindi neanche prezzi.

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Beni senza prezzo• La valutazione delle funzioni ambientali, che in

genere non hanno un prezzo, è fondamentale per la formazione di decisioni economiche corrette, che non trattino gli ambienti naturali come se fossero beni e servizi liberi – e di conseguenza passibili di un uso illimitato.

• L’analisi costi-benefici serve a confrontare i benefici che derivano da un intervento sull’ambiente (per esempio la costruzione di un bacino di riserva idrica) con i costi.

• I costi devono includere non solo le spese di costruzione e gestione, ma anche i costi ambientali.

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Beni senza prezzo• La valutazione dei benefici ha 2 scopi principali:

– Misurare le funzioni degli ambienti naturali che non hanno prezzo.

– Misurare i danni economici provocati dall’esaurimento delle risorse e dall’inquinamento.

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Approccio normativo alle politiche dell’ambiente

• Norton (1984): nella scelta di una politica di controllo dell’inquinamento è necessario determinare:– Quali strumenti di politica economica e quali

tecnologie siano necessarie per una riduzione dell’inquinamento.

– Quali siano gli obiettivi di controllo dell’inquinamento.– Quale sia l’efficacia in termini di costo degli strumenti

ai fini del raggiungimento degli obiettivi.• L’approccio normativo è basato

sull’individuazione di regole da parte di una qualche agenzia pubblica.

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Approccio normativo alle politiche dell’ambiente

• Gli standard normativi possono riguardare:– Limiti all’emissione di scarichi per una fonte di

inquinamento.– Divieto di emissioni inquinanti con riferimento alle

misure di concentrazione dell’inquinamento o ai costi generati da danni.

– Specificazione degli input e degli output consentiti per un determinato processo produttivo.

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Approccio degli incentivi• Gli incentivi hanno lo scopo di incoraggiare

l’inquinatore che agisce in modo economicamente razionale a modificare il proprio comportamento, confrontando le perdite connesse all’azione inquinante – per esempio il pagamento di una tassa sull’inquinamento – con i costi privati associati alla riduzione delle emissioni inquinanti.

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• Dalla prossima lezione affronteremo la capacità dei prezzi di trasmettere tutta l’informazione disponibile e necessaria sul mercato.

Per ora è tutto, grazie!