Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro...

22

Transcript of Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro...

Page 1: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.
Page 2: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere

come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva dallo

sfruttamento delle risorse da parte dei colonizzatori

britannici

Page 3: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“Chi è davvero nobile,

conosce tutti come

uno solo

e rende con gioia bene

per male”.

Page 4: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“La mia non-cooperazione non nuoce a nessuno; è non-cooperazione con il male,… portato a sistema,

non con chi fa il male “

Non

cooperazione

con il male

Page 5: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

La disobbedienza civile è la violazione deliberata, non indiscriminata della legge in nome di uno scopo sociale vitale. Diventa non solo giustificabile ma anche necessaria quando sia in gioco un diritto umano fondamentale, e quando i canali legali siano inadeguati per la sua garanzia.

Page 6: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“Sii il cambiamento che vuoivedere avvenire nel mondo”

Page 7: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso,non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno.”

Page 8: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“Il giusto,dimostra, con la sua sfida non-violenta che la verità è qualcosa che sta molto al di sopra del suo interesse individuale, qualcosa di talmente grande e importante da spingerlo a mettere da parte l’istintiva paura della sofferenza e della morte”.

Page 9: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

Nel 19l2 Gandhi proclama l'hartal, uno sciopero generale con digiuno e preghiera.

Page 10: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

Il 15 agosto 1947 l’India conquista l’indipendenza. Gandhi, però, vive questo momento con dolore, pregando e digiunando. Il subcontinente indiano è diviso in due stati, India e Pakistan, la cui creazione sancisce la separazione fra indù e musulmani e culmina in una violenta guerra civile che costa, alla fine del 1947, quasi un milione di morti e sei milioni di profughi.

Page 11: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“…non c’è liberazione per alcuno su questa terra, né per tutta la gente di questa terra, se non attraverso la verità e la non violenza, in ogni cammino della vita, senza eccezione”.

Page 12: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

Una celebre campagna di disobbedienza civile è la “marcia del sale”: nel 1930, per protestare contro una nuova tassa sul sale imposta dal governo inglese. Durante la sua marcia, un intero popolo si unì a lui: gli inglesi arrestarono ben 60mila indiani, ma poi dovettero arrendersi e trattare.

Page 13: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

È più potente della più micidiale arma che l'ingegno umano possa inventare.Dobbiamo fare della verità e della non-violenza non materia di pratica individuale bensì di gruppi, di comunità, di Nazioni. Questo è comunque il mio sogno. Vivrò e morirò per tentare di realizzarlo.

Page 14: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“Sono un incorreggibile ottimista. Il mio ottimismo si fonda sulla mia convinzione che ogni individuo ha infinite possibilità di sviluppare la nonviolenza. Più l’individuo la sviluppa, più essa si diffonderà come un contagio che a poco a poco contaminerà tutto il mondo”.

Page 15: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

La pace non si ottiene con un parziale adempimento delle condizioni,così come una combinazione chimica è impossibile senza l’osservanza completa delle condizioni necessarie per ottenerla

Page 16: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

«Qualsiasi cosa tu faccia sarà

insignificante, ma è molto

importante che tu la faccia.»

Page 17: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

Autore della non violenza, concepì un nuovo metodo di lotta basato sulla resistenza passiva, o sathiagraha (in sanscrito “forza della verità”), e sulla non cooperazione con le autorità.

Page 18: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

"Satyagraha", ovvero la "forza della verità",

che diverrà l’arma dei deboli; basata su idee che

Gandhi enunciò in un solenne

comizio tenuto il 1° Settembre 1906

Page 19: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“il mio piu' intimo desiderio ... e' di realizzare la fratellanza ... tra tutti gli uomini, indu', musulmani, cristiani, parsi e ebrei”

Gandhi sognava la convivenza pacifica e rispettosa dei tantissimi gruppi etnici e delle diverse professioni religiose presenti in India.Queste erano delle ricchezze che dovevano convivere e non dividere politicamente la nazione

Page 20: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

• 1) riconciliazione tra i vari gruppi religiosi indiani, specialmente tra indù e musulmani.

•2) abolizione della intoccabilità.

• 3) lotta contro l'uso delle bevande alcoliche e delle droghe.•

4) filatura e lavorazione casalinga del cotone,come espressione della dignità e importanza del lavoro manuale e valorizzazione del capitale umano.

• 5) promozione della piccola industria di villaggio.

• 6) nuovo metodo di educazione dei bambini alla nonviolenza.

• 7) educazione degli adulti. •

8) parificazione dei due sessi.

• 9) miglioramento sia fisico che psichico dell'individuo.•

10) propagazione della lingua nazionale.•

11) promozione dell'uguaglianza economica.

Page 21: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

“ La verità non è mai stata

rivendicata con la violenza”

Page 22: Gandhi riteneva fondamentale il fatto che gli indiani potessero decidere come governare il loro paese, perché la miseria nella quale si trovava dipendeva.

Per Gandhi il comandamento induista dell’ahimsa (non-violenza) significava zelante attivismo, che egli dimostrò durante tutta la sua vita di servizio.