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Introduzione a Kant Introduzione a Kant il dibattito gnoseologico del XVII secolo tra empirismo e razionalismo

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Introduzione a KantIntroduzione a Kantil dibattito gnoseologico del XVII secolo

tra empirismo e razionalismo

RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

Più acuta indagine della natura: nuove scoperte

(macchie solari, pianeti di Giove, monti e valli

della Luna, fasi di Venere …) nuovi principi e

leggi (principio d’inerzia, gravitazione

universale)

Nuova immagine del mondo: eliocentrismo,

infinità dell’universo meccanicismo

Nuova concezione della scienza (epistemologia):

•Superamento della fisica aristotelica

•Matematizzazione della fisica

•Scienza e tecnica

“… un processo … profondo e fondamentale, in seguito al quale

l’uomo … perse il suo posto nel mondo o, forse più

correttamente, perse il mondo stesso in cui viveva e al quale

pensava, trovandosi costretto a trasformare e sostituire non solo

le sue concezioni fondamentali, ma anche lo stesso quadro

istituzionale del suo pensiero.” (A.Koyré)

quali sono le

possibilità e i limiti

della conoscenza

umana ?

dibattito gnoseologico

razionalismo

empirismo

René DESCARTES

Baruch SPINOZA

G. Wilhelm

LEIBNITZ

John LOCKE

George BARKELEY

David HUME

“ giudicai quindi, di poter prendere per

regola generale che le cose, le quali noi

concepiamo in modo del tutto chiaro e

distinto, sono tutte vere “

RAZIONALISMO

Nel modello proposto dal razionalismo la ragione è concepita come una

forza UNICA UNIVERSALE, INFALLIBILE e ONNIPOTENTE.

L’errore non risiede nella natura della ragione ma nel METODO che essa

segue per le sue indagini. Se questo metodo è certo allora le conclusioni

cui essa giunge sono anch’esse certe e valide. Il criterio di coerenza

interna, la FORMA del ragionamento diventa il fattore discriminante e il

criterio ultimo e fondativo della verità. Il razionalismo NON RIFIUTA

L’ESPERIENZA ma si impegna, prima di tutto, a realizzare, in modo

compiuto, l’AUTONOMIA della ragione che non riconosce altra autorità

all’infuori di se stessa.

Supponiamo che la mente sia una carta bianca, vuota

di ogni carattere, senza alcuna idea, come avviene

che se ne provvede ? A questo rispondo con una

parola sola: dall’esperienza, su cui tutta la nostra

conoscenza è fondata e da cui in ultima istanza

deriva

EMPIRISMO

Nel modello proposto dall’empirismo la ragione è concepita come una forza

LIMITATA e FINITA, la cui sfera d’azione è circoscritta e soggetta al

controllo dell’ESPERIENZA,fonte di tutta la conoscenza umana. La ragione

non è quindi creativa e onnipotente e il sapere che essa consegue è sempre un

sapere probabile, aperto e sottoposto alla continua verifica dei dati forniti

dall’esperienza.

Il panteismo etico metafisico di Spinoza (1632-1677)

“Dopo che l’esperienza mi ha insegnato che tutto ciò che per lo più accade

nella vita comune è vano e futile … mi sono infine deciso a ricercare se non

potesse esserci qualche cosa che fosse un vero bene … e tale che da solo …

bastasse ad appagare l’animo; anzi se potesse esserci qualche cosa, scoperta

ed acquisita la quale, non avessi a godere di una continua e somma letizia in

eterno…”

Le cose che gli uomini ritengono un sommo bene sono sostanzialmente tre: la

ricchezza, il potere e il piacere. Tutte queste tre cose non danno alcuna felicità.

La ricchezza e il potere ci pongono in uno stato di continua insoddisfazione:

quanto più si possiede tanto più si vorrebbe ancora avere. Allo stesso modo il

piacere fisico ci dà un momentaneo godimento al quale succede “una tristezza

somma che determina se non proprio la sospensione dell’attività intellettuale,

certo il suo turbarsi e inebetirsi …”

Il panteismo etico metafisico di Spinoza (1632-1677)

Ethica ordine geometrico demonstrata

SOSTANZA

“Per sostanza intendo ciò che è in sé ed è concepito per sé: ossia ciò il cui

concetto non ha bisogno del concetto di un’altra cosa dal quale debba essere

formato”

ciò che è in sé: la sostanza si caratterizza per il fatto che deve soltanto a se

stessa la propria esistenza non avendo bisogno di altro che di se stessa per

esistere. La sostanza dunque non è creata da un altro essere esterno a se

stessa ma è causa di se stessa – autonomia ontologica.

ciò che è concepito per sé :la sostanza nel momento in cui viene pensata

non ha bisogno altro che di se stessa per essere concepita in quanto si

giustifica da sé – autosufficienza gnoseologica.

solo DIO è vera SOSTANZA

Il panteismo etico metafisico di Spinoza (1632-1677)

DIO

UNICA E VERA SOSTANZA

RIGOROSAMENTE

AUTONOMA E NECESSARIA

PENSIERO

attributo della SOSTANZA

ESTENSIONE/MATERIA

attributo della SOSTANZA

menti - idee corpi - cose

MODI in cui pensiero e materia

si manifestano al nostro

intelletto

MONISMO – PANTEISMO - DETERMINISMO

Dio e la Natura coincidono

tutto accade per necessità

Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo

metafisico e teodicea

Leibnitz ritiene che il mondo che noi abitiamo non sia né

unico né necessario, ma costituisca soltanto uno dei tanti

mondi che potevano esistere

Il mondo certamente manifesta un ordine una armonia ma

questo non significa obbligatoriamente che non ci

possano essere altri mondi possibili: ordine infatti non

significa necessità

VERITA’ DI RAGIONE : necessarie, riguardano il mondo della logica,

sono fondate sul principio di identità e non contraddizione (non possono

essere contemporaneamente vere e false), sono identiche/esplicative.

Es. “il triangolo ha tre lati” : Questa verità è infallibile ma non ci dice

nulla circa la realtà esistente di fatto . Non può derivare dall’esperienza ed è

quindi vitualmente innata (una verità discendente dalla logica

dell’intelletto).

Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo

metafisico e teodicea

VERITA’ DI FATTO : contingenti/possibili e concernono la realtà

effettiva. Non sono fondate sul principio di identità e non contraddizione –

il loro contrario è possibile. Queste verità sono fondate sul principio di

RAGION SUFFICIENTE : “nulla si verifica senza che sia possibile – a chi

conosca sufficientemente le cose – dare una ragione/motivazione che basti

a spiegare perché è così e non altrimenti”

Es. “Questo mondo esiste” Perché questo e non un altro ?

RAGION SUFFICIENTE: perché questo è il migliore tra tutti i mondi

possibili liberamente scelti da Dio conformemente alla sua natura perfetta .

Se Dio ha creato questo mondo , perché è il migliore, egli ha agito in vista

di un fine; e questo fine è la vera causa della sua scelta.

Il nostro è il migliore dei tanti mondi possibili

Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo

metafisico e teodicea

Se questo è il migliore dei mondi possibili perché c’è il

male ?

Teodicea: difesa della giustizia di Dio

male metafisico/ontologico: l’imperfezione del creato e della creatura

male fisico: la sofferenza e il dolore

male morale: il peccato e a colpa

Leibnitz non nega la presenza del male, anzi afferma esplicitamente

che nel mondo il male, la sofferenza e il peccato non possono essere

esclusi e trovano una loro ragione di esistere.

Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo

metafisico e teodicea

Teodicea: difesa della giustizia di Dio

il male metafisico è necessario perché altrimenti il creato sarebbe eguale a

Dio

Il male fisico e quello morale derivano dal fatto che proprio perché Dio vuole

il bene (volontà antecedente/pura ) ha ritenuto opportuno (volontà

conseguente/finale) dare all’uomo la ragione e con essa la libertà da cui

derivano sia il bene che l’errore, la sofferenza e la colpa. Dio non vuole

(volontà pura) né il male fisico né quello morale ma li permette (volontà

finale) per ottenere il meglio (la dignità umana data dalla ragione e dalla

libertà). Il male fisico è permesso come un mezzo adatto a un fine (impedire

mali maggiori, ottenere maggiori beni). Il peccato è un evento concomitante

alla scelta di dotare l’uomo di ragione e libertà che è la scelta più saggia

possibile per Dio.

David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico

Tutta la nostra conoscenza deriva dalla percezione

le percezioni si distinguono in

1. - impressioni : le percezioni che si presentano con maggior forza e

violenza

2.- idee : immagini illanguidite delle impressioni sia nel pensare che nel

ragionare – ogni idea non è altro che il riflesso dell’impressione

corrispondente.

Esempio: se tocco un ferro rovente ho subito l’impressione viva del dolore;

quando nella memoria richiamo il dolore provato ho percezione debole di di

questa sensazione e cioè un’idea

David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico

la conoscenza e i suoi processi

IDEEIDEE SEMPLICI

Es. l’dea di verde

non si può suddividere

separare

IDEE COMPLESSE

Es. l’dea dell’albero

si può scomporre

distinguere in parti

PERCEZIONI

la MEMORIA è la facoltà che

conserva le ideel’IMMAGINAZIONE è la facoltà

che classifica liberamente le idee

PRINCIPIO DI ASSOCIAZIONE

dolce forza di gravità che unisce le idee

somiglianzacontiguità

spazio/temporale

causalità

David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico

Buona parte del nostro sapere deriva dalle associazioni

che ci danno le idee complesse. Possiamo essere sicuri

della certezza delle idee complesse ?

SI quando le associazioni riguardano unicamente relazioni tra idee . Tali

sono le idee della matematica perché questo tipo di conoscenza è interamente

costruito dalla nostra mente senza bisogno di ricorrere all’esperienza.

NO quando le associazioni suppongono un raffronto con la realtà empirica,

sono cioè relazioni tra dati di fatto come nel caso delle idee di spazio,

tempo, causa effetto, sostanza corporea o spirituale. Di queste idee

possiamo avere solo una conoscenza probabile. Esempio: la proposizione

“Domani sorgerà il sole” è altamente probabile ma non ASSOLUTAMENTE

CERTA.

David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico

Il problema della causalità

Che cosa avviene nella nostra mente quando diciamo di riconoscere una

relazione causale ?

Es. il fuoco causa una scottatura

Abbiamo l’impressione B (scottatura) che è contigua o successiva

all’impressione A (fuoco) . Ma possiamo affermare che questo accadrà

sempre, necessariamente e invariabilmente ?

No nessuna esperienza ce lo garantisce.

L’affermazione il fuoco causa la scottatura è solo una inferenza

arbitraria della nostra mente una tendenza della nostra

immaginazione, coadiuvata dall’ABITUDINE, a proiettare nel futuro

ciò che si è presentato con regolarità nel passato.

Il principio di causa effetto deriva da un arbitrario salto logico con cui

noi trasformiamo il POST HOC (dopo di questo) in PROPTER HOC (a

causa di questo) .

Vediamo che due fenomeni si verificano con regolarità uno dopo l’altro e

ci sentiamo autorizzati a generalizzare dicendo A (fuoco) è causa di B

(scottatura) come se ci fosse in A una proprietà (essenza) di produrre B.

Siamo noi che che giudichiamo necessario che il fuoco causi la scottatura

e questo solo perché fino ad ora i due fenomeni li abbiamo osservati

succedersi uno dopo l’altro.

“La supposizione che il futuro rassomiglia al passato non si fonda su

alcuna specie di argomenti, ma è derivata unicamente dall’abitudine,

mercé la quale siamo portati ad aspettare dal futuro lo stesso ordine di

fenomeni ai quali siamo stati abituati”

(HUME ,Trattato sulla natura umana)

David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico

Il problema della causalità

Razionalismo e Empirismo: i limiti

Razionalismo

Le conclusioni del

pensiero che discendono

da un rigoroso e coerente

procedimento logico

deduttivo sono universali

e necessarie

Il razionalismo non è

tuttavia in grado di

dimostrare che ciò che è

necessario per la ragione

è vero anche sul piano

della realtà

Empirismo

Le conclusioni del

pensiero sono sempre

aperte e smentibili da

nuovi dati empirici, da

nuove esperienze

Nessuna conoscenza è

universale e necessaria