Intervista ai Muto CASORIA: CITTA’ TRA ARTE E DECADENZA · CITTA’ TRA ARTE E DECADENZA Il...

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Anno 1 - Numero 2 - Domenica 8 maggio 2011 L’appello di Don Lionetti Giovani riprendete la vostra città. Intervista ai Muto Protaganisti della medicina. Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita CASORIA: CITTA’ TRA ARTE E DECADENZA Il futuro del nostro paese entra in noi molto prima che accada!

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Anno 1 - Numero 2 - Domenica 8 maggio 2011

L’appello di Don LionettiGiovani riprendete la vostra città.

Intervista ai Muto Protaganisti della medicina.

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

CASORIA: CITTA’ TRA ARTE

E DECADENZA

Il futuro del nostro paese entra in noi molto prima che accada!

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E D I T O R I A L E

2 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

Casoria: citta’ tra arte e decadenza.Il futuro del nostro paese entra in noi molto prima che accada!di Giuseppe Storti

Iniziamo questo secondo numero del gior-nale, parafrasando un celebre aforisma

di René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke, poeta e scrittore austriaco di origine boema. Già: il futuro. La campagna eletto-rale per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione del Sindaco, impazza in città. Per chi crede nei valori del-la democrazia e della partecipazione popolare alla politica, è sempre emo-zionante assistere al periodo elettora-le. Pensiamo ai tanti diciottenni che per la prima volta saranno chiamati all’esercizio del diritto- dovere di voto. Un diritto sancito dalla Costi-tuzione repubblicana. E’ opportuno sottolineare la grande partecipazione dei giovani a queste elezioni. Notia-mo tanti volti puliti e sorridenti sui manifesti e in rete. Giovani, che in una delle città più giovane d’Italia, vogliono riprendersi il proprio futuro, can-didandosi nelle varie liste: ben diciannove, che si presentano al voto popolare. Circa quattrocento candidati e ben sei candidati a sindaco. Un grande in bocca la lupo a tutti i candidati giovani. Il futuro è già entrato

in loro, e si trasforma in loro, molto prima che accada. Non importa se saranno eletti o meno. L’importante è che abbiano preso scienza e coscienza del proprio diritto e del proprio interesse alla partecipazione al libero gioco della democrazia. Casoria è città d’ar-te. Pochi lo ricordano: noi sì! Questo titolo è stato attribuito alla nostra città nel periodo del commissariamento. Grazie all’impegno del Prefetto Gaetano Piccolella. Un uomo di Stato, che si appassionò alla grande storia casoriana, a tal punto da mettere in moto un gravoso procedimento amministrativo al termine del quale, grazie appunto alla storia della città, ai suoi tesori artistici e monu-mentali, al suo Museo d’Arte moderna del

Maestro Antonio Manfredi, ai suoi santi e beati, ai suoi uomini illustri, determinò il ri-conoscimento del titolo di città d’arte di cui attualmente si fregia Casoria.Il compito di sfruttare questa enorme potenzialità tocca ora alla politica. L’occasione è a portata di

mano. Il prossimo arrivo dei fondi europei, sarà l’ultima spiaggia, per ridare un volto dignitoso e normale all’attuale “ paesone indistinto” in cui, nostro malgrado viviamo. Intanto diamo un’informazione di servizio. D’intesa con l’Editore abbiamo deciso, no-nostante le richieste, di non inserire pub-blicità elettorale. Non snobbiamo nessuno per carità. Anzi ringraziamo quanti hanno contattato la redazione. Ma in questa prima fase del giornale intendiamo caratterizzarci in maniera diversa. Né faremo interviste ai candidati sindaci. I candidati legittimamen-te, esplicitano promesse e programmi eletto-rali, di grande rilevanza ed interesse. Ma per l’appunto nel post elezioni, magari indipen-

dentemente dalla volontà di chi ha promesso, si risolvono in autentiche bolle di sapone. Brevemente, quindi esporremo qualche idea ascoltata nei primi dibattiti dei sei candidati alla carica di Sindaco di Casoria, che ci ha particolarmente colpito. Iniziamo dal candidato sindaco delle liste: Sinistra Critica e Sinistra Ecologia e Libertà, l’indimenticato ex dirigente scolasti-co Prof. Vittorio Mazzone. Abbia-mo riascoltato con piacere battere su di un punto dirimente: la questione morale. Cosa ben diversa dal concetto di trasparenza. La questione morale

di “Berlingueriana” memoria non riguarda e si risolve solo nel non commettere i reati tipici contro la Pubblica Amministrazione. Ma in un comportamento che dovrebbe ca-ratterizzare l’agire politico: ispirato all’etica, alla sobrietà, e ad un stile di vita che sia da

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E D I T O R I A L E

3il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

esempio positivo per i cittadini che hanno dato il loro consenso al ceto politico. Ci pia-ce anche l’idea di città policentrica ovvero: di una città che abbatte i muri tra centro e periferie dormitorio. Del candidato a sin-daco per il Movimento sociale lista Rauti, Andrea Caputo, abbiamo apprezzato l’impe-gno a valorizzare il Museo d’Arte contem-poraneo locale, e quello a favore del settore terziario, dove a suo dire si possono creare occasioni di lavoro. Ci è molto piaciuta l’idea del candidato sindaco per l’API- PARTITO DEMOCRATICO- ITALIA DEI VALO-RI, Dr. Enzo Carfora di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti sull’esempio della città di Vedelago nel trevigiano. Un’idea ri-formista, che presenta le sue difficoltà in un territorio come quello casoriano densamente popolato e selvaggiamente urbanizzato. Ma proprio per questo è un’idea coraggiosa. Del candidato a sindaco dell’U.D.C. – Forza del Sud.- Nuovo PSI. LISTE CIVICHE: CAMPANIA IN POSITIVO- NUOVA CITTA’ PER CASORIA- TRICOLO-RE DELLA LIBERTA’, Dr. Massimo Io-dice, il piu’ giovane tra i candidati in lizza, ci piacciono i toni moderati che lo portano a proporre la pace sociale nella politica, e l’impegno alla riqualificazione del territorio. Dell‘ex sindaco Stefano Ferrara appoggiato dal PDL, dalle civiche “LA CARAVELLA” dell’avv. Sparavigna, FORZA CASO-RIA, dall’UDEUR e dall’ALLEANZA DI POPOLO , ci è piaciuta l’idea annunciata dall’Eurodeputato Enzo Rivellini , di aggan-ciare Casoria all’impegno assunto dal candi-dato a sindaco del centro destra di Napoli Lettieri, di far approvare una legge speciale su Napoli. Casoria, quindi potrebbe godere dei vantaggi offerti al capoluogo regionale da una legge nazionale. Dulcis in fundo: il Dr. Mariano Marino candidato a sindaco per la civica “ NOI D’ARPINO” . Condividiamo i suoi toni preoccupati per la devastazione ambientale del territorio. La centrale a Bio-masse la consideriamo una iattura. I profitti di una società di capitali non valgono le vite dei cittadini: senza e senza ma. Casoria e Ar-pino hanno già dato, e purtroppo continuano a dare in termini di vita umane, bruciate dal-lo stupro ambientale del territorio: passato, presente e si spera non futuro. Chi conosce la “Grande Storia” di Casoria ed Arpino sa bene che questi territori erano nel passato “giardini lussureggianti”. Oggi , sono “ non luoghi” resi disumani per chi ci vive dalla mano distruttiva dell’uomo. Ora non c’è più tempo. Bisogna intervenire. Prima che sia troppo tardi.

Un impegno preciso: Padre Ludovico da Casoria santo subito!

Iniziativa del Giornale Di CasoriaINSIEME PER PADRE LUDOVICO!Il nostro Padre Ludovico ha bisogno dell’aiuto popolare della sua Casoria per la sua definitiva santificazione. . Padre Ludovico fece il primo miracolo appena tre giorni dopo la sua morte, il 30 marzo del 1885. Ma la sua beatificazione è avvenuta nel 1993: oltre cento anni dopo ad opera di Giovanni Paolo II. Un segno del destino. Il Papa santo, beatificato a tempo di record il 1 Maggio, ha voluto beatificare il nostro Ludovico. Alla fine del decorso anno, in un affollato convegno voluto dal Preposito della Cattedrale di San Mauro, Don Mauro Zurro e dal Presidente della Pro- Loco Gianni Bianco, si sono poste le basi per la nascita di un movimento popolare che inizi un cammino da percorrere con l’aiuto di tutti i casoriani, per valorizzare sempre di piu’ la figura di questo nostro concittadino: al secolo Arcangelo Palmentieri, ancor’oggi poco conosciuta e studiata.Padre Ludovico ha bisogno di noi. Invitiamo tutti i casoriani che amano il Beato a scriverci, facendoci pervenire testimonianze, ricordi ed anche foto che testimoniano l’amore del popolo casoriano per lui. Siamo certi che l’amore e le preghiere del popolo casoriano potranno dare un grande contributo al nostro beato Ludovico. Noi ci crediamo!

G.S.

Le celebrazionidel mese dedicato al San Francesco casoriano.di Margherita De Rosa

Nei giorni scorsi si è concluso solennemente il mese dedicato al beato Ludovico da Caso-ria, un mese intenso, caratterizzato da mo-menti di preghiera e di fraterna condivisione. Particolarmente toccante la celebrazione del 29 marzo, giorno in cui il presidente della cerimonia, don Nunzio d’Elia, ha festeggiato il trentanovesimo anno della sua ordinazione sacerdotale. La Santa Messa è stata animata dagli alunni del quinto circolo didattico di Casoria, accompagnati dal dirigente scolasti-co, dott.ssa Di Matteo Rossella, dai docenti della scuola e dai genitori. A coronamento dell’incontro, l’assemblea ha preso parte ad un festoso momento conviviale, organizzato dal gruppo Caritas della parrocchia di San Paolo. Il giorno successivo, dopo la celebrazione del-la Messa, officiata da fra’ Graziano Di Donna e animata, stavolta, da docenti e corale del ter-zo circolo didattico della città, alla presenza del dirigente scolastico, dott. Manganelli, ha avuto luogo una rassegna di letture inerenti alla figura ed all’opera del beato Ludovico, in-frammezzate da canti e concluse dalla citazio-ne degli scritti del frate casoriano. A percorso

ultimato, si può, non senza grande gioia, pren-dere atto del fatto che si sia registrata un’in-tensa partecipazione del popolo, dei parroci, delle scuole, cosa avvenuta finora in trono de-cisamente minore…molti, dunque, hanno po-tuto conoscere o approfondire la conoscenza della figura del Beato, che operò e continua ad operare sul territorio grazie all’azione zelante di Suor Elsy, madre superiora della congrega-zione delle Elisabettine Bigie di Casoria, di suor Elvira e di altre consorelle che vivono la loro consacrazione sotto il segno della Carità, che fu la linea portante del carisma del Beato, reso visibile in modo assai indovinato dall’acrostico realizzato in seno alle diverse attività scolastiche, finalizzate, per l’appunto, alla celebrazio-ne di Ludovico da Casoria: al nome del Beato, Ludovico, corrispondevano i seguenti elementi: Luce, Umiltà, Dono, Opere, Vita Instancabile, Ca-rità, Ospitalità: questo il modo in cui i ragazzi di Casoria hanno delineato l’ eclettica perso-nalità ed il multiforme carisma del frate apo-stolo ardente della solidarietà, rendendo per-fettamente l’idea di quella straordinarietà di vita e di azione che ne fece l’Innamorato della carità; dunque, ancora una volta, i giovani dimostrano di comprendere, molto più degli adulti, il mistero ed i fascino della santità e di poter insegnare ciò che essi hanno ormai dimenticato e cioè quell’amore con il quale e per il quale Ludovico visse e sicuramente vor-rebbe che continuasse a vivere la sua Casoria!!!

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4 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

A T T U A L I T À

Magie della raccolta differenziata.Casoria, via Circumvallazione Esterna: “Oasi felice”...di Daniela Devecchi

Una sola “oasi” felice in una città quasi com-pletamente sommersa dai rifiuti come lo è ca-soria: Via Circumvallazione esterna. Un tem-po discarica a cielo aperto e territorio dentro cui chiunque gettava involucri anche “volanti” dalle proprie auto, è oggi una delle aree più pu-lite del comune. La “magia” si chiama raccolta differenziata. A giorni prestabiliti, i residenti gettano il sacchetto colorato, che quotidia-namente viene ritirato dagli addetti ai lavori. Così i condomini,dopo anni di lotte e proteste senza successo, in cui gli stessi bidoni veniva-no rovesciati nella strada a scorrimento veloce, possono dirsi finalmente soddisfatti della si-tuazione. E verificando che la nauseante emer-genza comincia a farsi sentire con tutto il suo nauseante fetore, gli stessi hanno voluto sotto-lineare quanto il buon senso civico e la civile protesta li abbiano salvati, si spera in maniera

definitiva, dal disagio. “Io quasi non uscivo più da casa - afferma Gabriella una residente - e se qualcuno doveva scortarmi sotto casa, io avevo vergogna di fagli vedere in che condizione era-vamo ridotti. Ora è tutto diverso. Non mi ver-gogno più di abitare qui”. Di parere non diver-so Stefania, altra abitante:”Questa è una zona, anche se distante dal centro, ora finalmente pulita. Ci sono centinaia di famiglie con bam-bini anche lattanti in quest’area. Precedente-mente, uscire da casa era diventato impossibi-le. Temevamo epidemie, persino di passeggiare con le buste della spesa. Venivano persone da ogni dove a gettare la mondezza quasi si trattasse di una discarica. Se qualcuno di noi protestava, si finiva persino a botte- conclude entusiasta - ora siamo tutti soddisfatti. Mi fac-cio da portavoce a nome di tutti perchè questa è l’ unica zona del casoriano veramente pulita. Abbiamo persino messo delle piante laddove mesi fa sorgevano i contenitori e la montagna di spazzatura puzzolente, piena di insetti e ratti di ogni genere. Dopo mesi di proteste, finalmente l’ abbiamo spuntata. E vedendo quello che sta accadendo al centro città, sia-mo davvero contenti così”. Non così contenti purtroppo, i cittadini di altre aree del comune. Via Pio XII, Piazzetta Cirillo, Via Marconi, e altre strade centrali, oggi come anni fa, con-tinuano a essere invase da sacchetti, puzza e

insetti. Unico dato positivo, la diminuzione degli incendi con la liberazione della pericolo-sa diossina, nociva alla salute. Ma questo non basta a aiutare la situazione. I più infuriati, accusano che il problema incalza sempre con l’ arrivo delle festività o in primavera, quando il calore e l’ aumento dei rifiuti, rendono più pesante la situazione. Alcuni casoriani, hanno rinunciato a salire sui marciapiedi ormai invasi dai sacchetti maleodoranti. Ovunque non si fa che sentire un generale malcontento. I più af-fermano che il quadro, lo stesso da circa vent’ anni, non passerà mai. E che probabilmente, si tornerà alla situazione di emergenza difficile di qualche anno fa. A meno che, come affermano felici i cittadini di Via Circumvallazione ester-na, la raccolta differenziata, una volta sollevati i sacchetti “misti” non venga estesa a tutto il comune. Qualcuno parla di carenza di volon-tà e di mancato rispetto delle norme laddove venisse applicata. Forse, ma è ancora tutto da verificare. Intanto nella cittadina c’è chi ancora non ha perso il buon senso e la famosa “arte di arrangiarsi”. Se la puzza proveniente dai con-tenitori dell’indifferenziato si fa sentire giorno dopo giorno, alcune squadre di volenterosi, ultimamente si attrezzano per portare una pic-cola ventata di freschezza e di profumo. Con deodoranti appositi che vengono spruzzati all’occorrenza sul pattume più vicino.

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5il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

A T T U A L I T À

Emigranticasoriani.Quanto è triste il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana.di Rosa e Concetta Alvino

I nuovi emigranti siamo noi, giovani laureati con poche certezze in spalla e la consapevolezza di dover scalare molte difficoltà per raggiungere una meta ardua e spigolosa, il miraggio di un lavoro, anche precario, ma che sia riconosciuto come tale. Non più la valigia di cartone, non più la menta-lità “dell’arrangiarsi”, ma la cultura della profes-sionalità è il biglietto da visita per affacciarsi al mondo del lavoro al di fuori dei propri confini cittadini. Giusto o no, flessibilità e mobilitazio-ne sembrano essere le parole d’ordine per chi deve intraprendere questa nuova strada e se non si è disposti a questo, allora si è quasi tacciati di inefficienza e di poca volontà.Ma il Lavoro non è un Diritto sancito dalla Costituzione della nostra Repubblica?Perché oramai è imperante la mentalità di do-vere, obbligatoriamente, cercare fortuna al di fuori della propria Terra? Esigenze e necessi-tà sono la causa dei viaggi al Nord per tentar fortuna, ma in mano a chi lasceremo la nostra realtà sempre più deprezzata e disprezzata?Abbiamo incontrato Antonio Errichiello, un giovane e promettente giornalista che per ne-cessità di studio e di lavoro, appunto, si trova ad essere lontano da Casoria. Abbiamo avuto modo di confrontarci con la sua esperienza e la sua testimonianza…Carissimo Antonio, per te che da un bel po’ sei distante da Casoria, quali sono le difficoltà che ci si trova a vivere lontani dalla propria terra? La difficoltà principale che persiste, quando si è lontani dalla propria terra, è la mancanza degli affetti principali, del calore dei propri cari. An-che se l’informatica ed in particolare Internet hanno aiutato ad ovviare al problema. Per il re-sto sono tutte piccole difficoltà che si superano. Come sono visti Napoli e i napoletani da chi ci accoglie come nuovi emigranti? In ogni città c’è una grande stima nei confronti dei napoletani e della nostra città. Amano il ca-

lore che ci caratterizza e i nostri sapori. Infatti, ci invidiano per le tante prelibatezze gastrono-miche. Ormai tutti hanno capito che il “nostro cancro” è la camorra e la corruzione degli am-ministratori locali. Quanta sofferenza si vive nella consapevolez-za di vedere la propria città abbandonata a se stessa e vista dal Paese solo per i problemi e la criminalità raccontata sui giornali nei servizi dei Tg?Su questo ho constatato una cosa, ossia che a Napoli qualsiasi episodio di criminalità o di emergenza viene ingigantito; un episodio di violenza nelle nostre terre diventa oggetto di discussione. Questa è la discriminazione che caratterizza i potenti del Nord nei confronti del Sud; la nostra è una bellissima terra, al Nord ci invidiano e ormai hanno compreso che solo con la macchina del fango possono annientare il Sud. Ti faccio un esempio: ad Urbino, dove studio, hanno rubato nelle stanze dei collegi studenteschi, i giornali locali non hanno ri-portato la notizia, sarebbe stato un danno tre-mendo per l’immagine della facoltà di Urbino. I residenti di queste stanze, che al momento del fatto, erano fuori per le festività pasquali, hanno saputo la notizia tramite alcuni blog studen-teschi. A Napoli sarebbe diventato un caso da prima pagina! Premesso che ormai il problema della crisi di lavoro è trasversale, cosa manca al sud, a Caso-ria che non ci permetterebbe di sperare in un riscatto? A Casoria, come al sud, manca una politica ca-pace di concretizzare dei progetti, tutto quello che si scrive sulla carta sfuma completamente. Prevale “l’arte dell’arrangiarsi”, nelle pubbliche amministrazioni come nella sanità e alla fine ad essere danneggiati da questo sistema sono sem-pre e solo i cittadini. A Casoria abbiamo delle aree dismesse enormi che potrebbero diventa-re il punto di partenza per il nuovo futuro di Casoria; noi Casoriani abbiamo sperato che la “Città del Libro” diventasse realtà ma tutto è andato a finire nel dimenticatoio oppure nelle tasche di qualche politico. Anche sul turismo religioso; Casoria è terra di Santi e di Beati, ma alla fine gli stessi sono lasciati lì, nel completo abbandono. I politici sono pronti a fare le loro sfilate nei principali eventi religiosi, ma non hanno mai proposto nulla di serio per la valo-rizzazione dei principali edifici religiosi della nostra città.C’è possibilità di nuovi orizzonti?

Io vedo solo un tramonto…………..Cosa si prova nell’andare fuori e nel tornare? Lontani dagli occhi lontani dal cuore? Fuori c’è ordine, si respira l’aria di una città nor-male e il cittadino si fa valere per i propri diritti. Qui vige soltanto il caos e il cittadino ha un completo disinteresse per la cosa pubblica, non combatte per i suoi diritti e aspetta che gli altri facciano la prima mossa; ma la storia ci insegna che soltanto in massa e uniti si può riuscire a risolvere qualcosa.Ad un ragazzo pieno di talento cosa consiglie-resti? Rinunciare qui e andare a cercare fortu-na altrove o insistere per dare nuove forze alla città? Credevo anch’io che bisognava insistere per dare nuove forze alla città ma le stesse nuove forze verranno comunque manipolate e bloc-cate dai “volponi” che vogliono avere le mani sulla città. Nelle nostre terre chi vuole costruire delle realtà serie è destinato prima o poi alla resa oppure a continuare a lottare mettendo a repentaglio anche la propria vita. Per questo, anche se a malincuore, consiglio vivamente di lasciare questa terra e cercare fortuna altrove. Io sono per il viver sano e qui nel 2011 sembra di stare nel Medioevo, forse in quell’epoca storica si viveva anche meglio. Si respira ancora un’aria

impregnata di “munnezza”, dove le pantegane sono diventate parte integrante della nostra po-polazione, dove le tante sostanze tossiche che ci sono nell’aria hanno aumentato il rischio di insorgenza di patologie tumorali. Insomma bi-sogna solo ed esclusivamente “fare le valigie” ed andar via. Proprio per farti capire cosa significa vivere in una città normale, ti mando questa foto e pub-blicala a liberi commenti dei lettori. A Casoria cosa potrebbero fotografare i cittadini? Solo cu-muli di rifiuti o palazzi in costruzione? Dov’è il verde pubblico?Nulla da eccepire… solo grande amarezza! Forse profetico fu Eduardo quando incitava a lasciare Napoli.Maggiore è la delusione per noi: questa terra tanto martoriata quando vedrà una rinascita?Maggiormente difficoltoso è sradicare la ras-segnazione o alla cultura dell’opportunismo dell’“hinc et nunc”?Ai posteri l’ardua sentenza…

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6 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

L ’ I N T E R V E N T O

Donne in politica: il punto della situazione.Politica e disuguaglianza di genere.di Angela Uliano*

Nonostante le lunghe lotte per la rivendicazione dei diritti delle donne, il loro riconoscimento è ancora formale e soprattutto in politica, più che in ambito lavorativo, è evidente una forte disuguaglianza tra i generi. Dal confronto con alcuni Paesi europei appare uno squilibrio di genere nella rappresentanza elettiva che ci colloca agli ultimi posti della graduatoria. Ad un maggior numero di donne nel corpo elettorale non corrisponde infatti una loro adeguata rappresentanza nell’ambito degli eletti.La loro scarsa presenza è innanzitutto il segno di una sconfitta per la democrazia stessa: un sistema nel qua-le la maggioranza dei cittadini della Repubblica, e le donne sono la maggioranza, non ha né potere né voce essendo praticamente assente nelle sedi in cui le de-cisioni vengono assunte, presenta un’anomalia tanto marcata da renderne impossibile il corretto funziona-mento. Tuttora comunque non c’è ancora la consapevo-lezza che la partecipazione della donna alla politica può portare quel pragmatismo e quella concretezza tipica-mente femminile e la determinazione nel perseguire gli obbiettivi, con uno spirito di sacrificio e di dedizione al bene comune, in quanto meno preoccupate rispetto agli uomini della ricerca di posizioni di potere per una pura gratificazione personale. La presenza delle donne in politica, in un ambito ancora prettamente maschile, potrebbe favorire perciò dei cambiamenti fondamen-tali sia a livello metodologico, sia nei contenuti del dibattito.Perché ancora poche donne in politica?Varie sono le cause della bassa presenza di donne in politica.Innanzitutto la mancanza di tempo diventa un deter-rente per l’impegno politico, in quanto quest’ultimo ha punte frequenti di massimo coinvolgimento, non pre-ventivamente quantificabile ed in particolare è regolato secondo un’organizzazione scandita sui ritmi maschili. Di conseguenza questo sistema penalizza le donne per la difficoltà di conciliarne le richieste con l’attività di cura della famiglia e della gestione della casa. Il pro-blema diventa più grave quando a ciò si aggiunge la scarsità di mezzi economici che limita anche la pos-sibilità di intraprendere campagne elettorali onerose e costose. A tener lontano la donna dalla politica ha contribuito anche la mancanza di criteri di trasparenza che selezionino il merito e le capacità dei candidati e la stessa la struttura dei partiti, che sono organizzati e coordinati per lo più da uomini, che tendono a preferire candidati maschi.Ma è soprattutto la percezione della distanza tra il pro-prio mondo e quello della politica a tenere lontano le donne da questa attività: tanto le donne enfatizzano il valore della concretezza, della necessità di misurare le proposte, di confrontarsi, costruire, lavorare per obbiet-tivi, tanto la politica appare loro uno spazio autorefe-

renziale, in cui si esercitano poteri e veti incrociati e di cui non sono chiari né gli obbiettivi, né le regole, né i luoghi di espressione. Se poi passiamo ad esamina-re le predisposizioni femminili, si può constatare che generalmente in loro c’è un minor livello di ambizione politica e di fronte alle responsabilità familiari prefe-riscono sacrificare l’impegno pubblico, contrariamen-te all’uomo che per il successo sacrifica i sentimenti. Spesso gioca un ruolo negativo anche lo scarso senso di autostima , comune a molte donne, forse perché hanno dovuto sempre lottare per essere all’altezza delle aspettative familiari e sociali e per essere accettate in un mondo tipicamente maschile, dove sono state e sono tuttora apprezzate per ciò che fanno e, peggio ancora, sono identificate con quegli elementi che il tempo cancella, come la bellez-za, la giovinezza e la riproduttività. Come aumentare la partecipazione femminile?Da più parti viene reclamata spes-so la necessità di un normativa che favorisca anche la partecipazione femminile alla vita democratica del paese. Tanto che il Ministro Delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, firma un disegno di legge che introduce la doppia preferenza di genere per le elezioni amministrative locali e ricordando che la Regione Campania, nelle ultime elezioni, è stata l’unica ad attuare la “doppia preferenza” portando 14 donne al governo regionale. E’ opportuno precisare che la nor-mativa da sola è insufficiente e comunque non bastano leggi a tutela dei diritti delle donne quando si persevera nella tendenza di non applicarle.Eppoi la questione è più complessa, in quanto chiama

in causa numerosi fattori, fra cui innanzitutto la geron-tocrazia e la inamovibilità delle classi dirigenti italiane, che ostacolano il ricambio generazionale e di genere. L’esclusione delle donne dalla politica e dalle aree de-cisionali.rientra in un discorso di violenza, intesa non solo come aggressione di tipo fisico o psicologico, ma della violen-za che le donne subiscono e pagano in termini di qua-lità della vita e di depauperamento del loro potenziale vitale deriva anche, e soprattutto, dalla loro esclusione dal lavoro, dalla decisione, dalla rappresentanza e in generale dalla possibilità di occupare posizioni sociali autenticamente paritarie e non discriminate. Per inver-tire questa tendenza bisognerebbe partire da una sorta di educazione e di sensibilizzazione sulle pari oppor-tunità per l’uomo e la donna, avviando iniziative volte a modificare una cultura , in cui l’uomo è considerato ancora il protagonista della gestione della res publica ed attuare modalità di sensibilizzazione per favorire l’accesso alla politica di quella metà dell’umanità che, in quanto alla pari degli uomini, deve avere gli stessi diritti in nome di una rappresentanza più equilibrata e

nel rispetto dei principi di democra-zia e di uguaglianza.Questo è indubbiamente il compito più difficile, quello di promuovere attraverso azioni di sensibilizzazione una nuova cultura che riconosca i va-lori e l’indispensabilità del contributo delle donne nei processi decisionali. Deve essere un’azione volta non solo a favore delle donne, ma anche e so-prattutto rivolta alle donne, perché prendano coscienza del ruolo che de-vono assumere nelle istituzioni.

La grande rivoluzione consiste innanzitutto nel modo di pensare delle donne, nel coraggio di presentarsi con la loro specificità, invece di fare propri i vecchi model-li maschili, mascolinizzando i propri comportamenti, nell’abbandonare lo scetticismo e nell’incominciare a prendere coscienza delle loro qualità e potenzialità con l’audacia, la convinzione e la capacità di cogliere le nuo-ve esigenze e di agevolare il cambiamento.

*Membro Commissione Pari Opportunità Provincia di Napoli

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7il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

R U B R I C A “ L ’ E M I G R A N T E ”

Casoria: “Noi vorremmo sollevarti”!

Elezioni comunali: pronti via!di Edy Vitale

Eccoci di nuovo pronti (?!) per l’ennesima consultazione elettorale per il Comune di Casoria.Stavolta, oltre al tira e molla di consiglieri che per mesi hanno tenuto sulla corda e co-stretto l’ex-sindaco ad equilibrismi di ogni sorta rimescolando all’inverosimile cariche ed incarichi, fino allo scacco finale, assestatogli poi da rappresentanti del suo stesso schie-ramento, abbiamo assistito ad una sorta di rappresentazione teatrale beckettiana dell’as-surdo, o volendo essere più terra terra, ad una soap opera dalla trama incomprensibile, che ha messo in scena personaggi politici nostra-

ni, evidentemente in forte crisi di identità, i quali, in un frenetico tourbillon, hanno girato da un partito all’altro, da un estremo all’altro, dichiarando e poi ritrattando le stesse teorie, accusando la propria parte politica d’origine di non aver rispettato il mandato degli eletto-ri, per poi tornare improvvisamente al’ovile... Così tra allucinanti giochi politici, burattini e burattinai di ogni colore, alleanze atipiche, proclami, fughe e smentite, fino ad un minuto prima del termine per la presentazione del-le liste, dominava il caos totale, con un folto elenco di probabili candidati sindaco e scommesse sulla col-locazione finale dei “transfu-ghi”. Infine, frastornati ed attoniti, noi poveri casoriani abbiamo assistito al difficile parto che ha prodotto ben sei candidati sindaci, sostenuti addirittura da diciotto liste ed una spaccatura profonda sia nello schieramento di centro destra che in quello di sinistra.Ora dobbiamo decidere, anche se risulta dif-ficile, se non impossibile, trovare un filo di coerenza e di logica nella scelta di campo di molti candidati.Dopo tanta confusione, vorremmo almeno che ci venisse presentato un programma poli-tico nuovo, agile e chiaro, senza fumosi orpelli

e roboanti promesse difficili da mantenere.Che cosa si vuole e si può fare per risollevare Casoria dallo stato di abbandono e di degra-do in cui è precipitata? Servono poche idee, ma chiare, che portino alla concreta soluzione di problemi annosi, da sempre irrisolti, come la riqualificazione del centro storico, il con-trollo e la messa in sicurezza del sottosuolo-gruviera,la decorosa sistemazione degli edifici scolastici, la bonifica e la ristrutturazione delle aree dismesse,la creazione e il miglioramento di servizi sanitari, culturali e sociali per i citta-

dini, una maggiore attenzione per la frazione di Arpino, la riapertura del campo sportivo.Su questi punti impegnati-vi bisogna avere idee chiare e progetti concreti da proporre; servono quindi professionisti mo-tivati e brillanti, capaci di pensare, di esplicitare in maniera organica

e decorosa il proprio pensiero e soprattutto di metterlo in atto, senza “se” e senza “ma”, professionisti seri, autonomi, onesti coerenti nelle scelte politiche e di vita.Toccherà poi a noi fare la scelta più giusta e ponderata; ciascuno deciderà in piena au-tonomia e libertà, dato che in democrazia il popolo sceglie i propri rappresentanti e, di conseguenza, vedrà eletta l’amministrazione che si merita.

Parte con questo numero una rubrica curata dalla Dirigente scolastica Adele Vitale gior-nalista nota per essere stata corrispondente del Roma negli anni ottanta. Edy come tanti illu-stri casoriani è fuori regione per motivi di lavo-ro. Ma segue le vicende casoriane, perché ama la nostra città. Ecco il suo primo intervento.

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8 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

A T T U A L I T À

Giovani, riprendete La vostra citta’!Quando la Chiesa diventa il principale centro aggregativo per i giovanidi Antonella Storti

Che la città di Casoria sia più che carente di spazi aggregativi per ragazzi e bambini è cosa più che risaputa:ogni giorno si as-siste scena della signora di turno,che ner-vosamente critica i ragazzini che giocano a calcio per strada oppure che scorrazzano con le loro biciclette in lungo e in largo schivando le lunghe code di automobilisti che suonano violentemente il clacson in-nervositi da tanta confusione. Cosa dovreb-bero fare allora i giovani casoriani? Molti di loro si riversano in chiesa e partecipano alle numerose attività che i sacerdoti più intraprendenti organizzano al fine di far venire fuori ciò che resta ancora di buono nella realtà casoriana. A dimostrazione di quanto detto abbiamo intervistato Don Pa-squale Fioretti,sacerdote della chiesa di San Benedetto,che ha gentilmente risposto alle nostre domande,informandoci delle innu-merevoli attività che la Chiesa organizza

quotidianamente. Una testimonianza del ruolo sociale degli oratori parrocchiali, or-mai riconosciuto anche a livello normativo. Tant’è che nella recente finanziaria regiona-le sono stati previsti ingenti finanziamenti per gli oratori della Regione Campania. Qual è,secondo lei,il problema principale a cui i giovani di Casoria devono far fron-te?“Sicuramente la carenza di strutture e di re-altà aggregative,o meglio,gli spazi da sfrutta-re ci sarebbero,il problema è che non vengo-no curati,per cui non sono utilizzabili,basti pensare allo stadio San Mauro,che verte da anni in una condizione deplorevole. Cosa offre la chiesa di San Benedetto ai nostri giovani?Noi di San Benedetto cerchiamo di risolvere il problema lasciando la chiesa aperta a tutti gli orari e consentendo ai giovani di entrare e di usufruire degli spazi di cui disponiamo. Oltre alle ordinarie attività che si svolgono in chiesa,come la catechesi,organizziamo dei tornei di scacchi per bambini e ragazzi due volte la settimana. Il gruppo di giovani della nostra parrocchia,si riunisce abitual-mente una volta a settimana è numerose sono le iniziative ideate per loro:campi scuola,gite e pellegrinaggi. Si sta portando avanti anche l’ambizioso progetto di pren-dere parte alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà in Agosto a Madrid. La nostra “perla”,però,è l’oratorio. I bambini

che prendono parte agli incontri oratoriali si riuniscono di venerdì,i ragazzi,invece,di sabato. Fondamentali sono gli incontri dell’oratorio estivo,che si tengono da Giu-gno a Luglio,durante i quali i bambini vengono intrattenuti con attività ludiche e sportive. Lo scopo dell’oratorio estivo è quello di creare un “continuum” con la scuo-la in modo da togliere i bambini dalla strada durante il periodo estivo,per impegnarli in attività genuine,con le quali potranno diver-tirsi in modo sicuro ed arricchirsi di nuove esperienze. Recentemente è nata l’associa-zione Uniti Per Il Sorriso,che si appoggia alla nostra parrocchia per varie attività. Si stanno organizzando per darci una mano con l’oratorio e collaborano anche come dame e barellieri durante i pellegrinaggi a Lourdes. Qual è il consiglio che lei si vorrebbe dare alla nostra città,come sacerdote,ma so-prattutto come persona comune? Casoria trabocca di giovani di tutte le età ed io vorrei consigliar loro di non lasciarsi abbindolare dai falsi modelli,bensì di impa-rare a costruire da soli il loro bene:la felicità è fatta di tanti sacrifici,però dona in cambio molte soddisfazioni:ciò che si semina,si rac-coglie. Per questo i giovani di Casoria,che sono il futuro della nostra città,devono lot-tare per renderla un posto migliore per oggi e per domani. Quindi,l’unica cosa che posso dire è: Giovani,riprendetevi la vostra città!

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9il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

P A N O R A M A C A S O R I A N O

AD ARPINO I PROTAGONISTI DELLA FORTUNATA SAGA DI TWILIGHTCasoria: arrivano i vampiriDal 10 al 12 giugno l’incontro con gli attori protagonistiArrivano i vampiri. Inusuale location la frazione Arpino, dove converranno gli attori protagonisti della fortunata saga dei vampiri che fa impazzire tutti, in particolare i ragazzi. Lo sbarco dei vam-piri: gli attori della saga “Twilight” è previsto dal 10 al 12 giugno a Casoria. E sono già oltre due-cento i fan da tutto il mondo ad aver acquistato il biglietto per la convention-evento in program-ma all’hotel Futura. Ragazzi e ragazze da Fran-cia, Germania, Inghilterra, Danimarca, Svizzera, Grecia, Russia e naturalmente dal resto d’Italia, disposti a pagare centinaia di euro pur di cenare, ballare o avere foto e autografo ricordo da uno dei protagonisti della saga-cult. Protagonisti gli attori Peter Facinelli, che presta il volto al capo-famiglia Carlisle Cullen e si tratterà in vacanza tra Sorrento e Capri con la moglie Jennie Garth (alias Kelly di “Beverly Hills, 90210), Charlie Bewley che interpreta Dimitri, Bill Tangradi, ovvero Randall, vampiro nomade alleato dei Cullen, Guri Weinberg, il vampiro Stefan del clan rumeno e Casey LaBow, la vampira Kate del clan dei Denali. Sono disponibili ancora trecento posti. I prezzi dei pacchetti variano da

80 a 600 euro. Dipende dai gusti. È possibile acquistare anche singoli momenti: un cocktail insieme ai vampiri 25 euro e 35 per il ballo di addio in maschera. Dettagli e prenotazioni su www.fantasyevents.it. L’età media di chi ha già acquisto il pass è 27 anni. E spunta anche una 62enne tedesca. Poi una 13enne che sarà accom-pagnata dal padre. Una studentessa veronese ha posticipato la discussione della tesi di laurea per partecipare alla convention e una mamma peru-gina del club delle “Twilight Moms” verrà con il figlio di un anno. Gli attori hanno annunciato la visita partenopea su Twitter.

IL DISASTRO DI FUKUSHIMA, LA PRIMAVERA EGIZIANA, LE DISCARICHE, IL CONFRONTO TRA IL REALE E LE DIFFERENTI INTERPRETAZIONI (E MANIPOLAZIONI) IN MOSTRA AL CAM DI CASORIA, L’ARTE RACCONTA IL CONTEMPORANEO.

Sempre impegnato nell’ambito delle tematiche sociali, viste con attraverso l’arte contempora-nea, il CAM di Casoria inaugura una mostra di video arte. Vari artisti, raccontano ciò che accade

ora nel mondo. La mostra è un contenitore mul-timediale, della video arte di diverse estrazioni artistiche, dal Giappone al Nord Africa, ed of-fre l’opportunità di confrontarsi con l’invasione di informazioni del mondo virtuale attraverso i mezzi digitali.CAMMOVIE_Videoart Platform, a cura di Antonio Manfredi, inaugurata sabato 30 apri-le sarà visitabile fino al 30 maggio, alla sua seconda edizione, ospita quattro sezioni e una performance: Focus Revolution, Toxic, Glances Around Dump, Magmart e l’azione artistica della Fake institution REFF

ARPINO: CAMPER DONNA PER LA PREVENZIONE.L’Associazione “Etoile” in occasione della sua inaugurazione organizza “Camper Donna” una giornata di prevenzione dei tumori al seno. Visita senologica ed ecografia gratuita. Lune-dì 09/05/2011 dalle ore 9.30 alle 13.30 in Via Arpino-zona Arpino Casoria.

STELLE AL MERITO DEL LAVORO A DUE CASORIANIStelle al merito del lavoro a sessantasei anziani che si sono particolarmente distinti nell’ambito della loro attività lavorativa. Il riconoscimento viene attribuito dalla Prefettura di Napoli. La manifestazione svoltasi nel corso delle celebra-zioni della festa dei lavoratori e del lavoro, ha visto la premiazione di due cittadini casoriani. Ecco i loro nomi: LUIGI D’ONOFRIO E RAFFAELE ESPOSITO. Ai nostri due con-cittadini gli auguri piu’ sinceri da parte della redazione.

A cura di Giusto

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10 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

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11il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

C A S O R I A N I D . O . C .

I Muto: due generazioni, una vocazione.Intervista ai fratelli Muto, protagonisti della Medicina nazionale e internazionale.di Giovanna Bocchetti

Casoria può vantare un record che potrebbe definirsi unico al mondo. Non molte città, infatti, possono annoverare tra i propri per-sonaggi illustri ben sei membri della stessa famiglia dediti alla medesima professione, esercitata ai massimi livelli.Questa settimana, la nostra rubrica “Caso-riani DOC” si occupa, infatti, di sei figure di spicco nell’ambito della medicina nazionale ed internazionale: il Prof. Vincenzo Muto ed i suoi cinque figli Roberto, Maurizio, Pietro, Paolo e Mario. Il compianto Prof. Vincenzo Muto, primario della Divisione di Radioterapia dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione G. Pascale” di Napoli, specializzato in Tisiologia e ma-lattie dell’apparato respiratorio, libero do-cente di Radiologia, faceva parte di un’im-portante associazione medica degli Stati Uniti, impegnata nella terapia del cancro. Docente di Radioterapia nella scuola di specializzazione dell’Università di Napoli, direttore della scuola di tecnici annessa alla “Fondazione Pascale”, fu fondatore, con al-tri colleghi, della Società Italiana di Termo-grafia, promuovendo congressi sia in Italia che all’estero e raggiungendo ovunque vasta fama. Una fama dovuta non soltanto all’in-discussa competenza, ma anche alle ecce-zionali qualità che lo rendevano amatissimo

dai pazienti: grande umanità, disponibilità, generosità, attenta premura nei confronti dei sofferenti.Dei sette figli del Professore, ben cinque hanno ereditato la medesima passione, spe-cializzandosi tutti in Radiologia e diventan-do un vero punto di riferimento per innu-merevoli pazienti, che quotidianamente si affidano loro con fiducia.Il Prof. Roberto Muto, Primario dell’Uni-tà Operativa Complessa di Radiologia nell’Azienda Ospedaliera “V. Monaldi” di Napoli, racconta che il comune interesse per la professione del padre ha avuto origine fin da quando, ancora bambini, tutti insieme si recavano a trovarlo in ospedale e rimaneva-no affascinati dagli oggetti e dagli strumenti che vi si trovavano. Un interesse che si è ac-cresciuto con il passare degli anni e che ha determinato le loro scelte professionali.Anche i due fratelli Luigi e Giovanni, del re-sto, pur essendosi laureati in Giurisprudenza rivestono ruoli di grande importanza. Luigi è rimasto legato al mondo della medicina, tanto che attualmente ricopre il ruolo di Di-rettore Generale dell’Azienda Ospedaliera della Seconda Università di Napoli, Giovan-ni è Docente Ordinario di Storia economica alla Università Federico II di Napoli rico-prendo incarichi di spessore internazionale.Ciascuno dei cinque, pur nell’ambito del-la stessa specializzazione in Radiologia, ha seguito un particolare percorso formativo in specifici settori di interesse, sia dal punto di vista diagnostico che di quello terapeutico. Il Prof. Maurizio Muto è ora Primario di Radiologia nel Presidio Ospedaliero “SS. Annunziata” di Napoli, noto soprattutto per la pediatria, mentre il Prof. Pietro Muto è Primario dell’U.O.C. di Medicina Nucleare dell’Ospedale “V. Monaldi”, struttura nella quale si curano prevalentemente le patologie del cuore e dei polmoni.

L’U.O.C. di Radioterapia del Presidio Ospedaliero “Ascalesi”, diretta dal Prof. Paolo Muto, è un polo di cure oncologiche che attualmente rappresenta l’unico centro di Radioterapia dell’A.S.L. NA 1 Centro. Il Professore è anche Presidente Nazionale dell’AIRO (Associazione Italiana Radiote-rapia Oncologica).Il Prof. Mario Muto è Primario dell’Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia presso l’Azienda Ospedaliera “Cardarelli”, in cui si occupa di diagnostica e di terapia nell’ambito delle patologie del sistema ner-voso, come nei casi di aneurismi cerebrali o di fratture vertebrali traumatiche, trattati con sistemi mini-invasivi: interventi che consentono ai pazienti un rapido recupero, come fino a pochi anni fa non era neppure possibile immaginare.Una vera e propria dinastia, quella della fa-miglia Muto, che recentemente ha creato la “Fondazione Muto Onlus”; quest’ultima ha tra i suoi obiettivi la ricerca clinica nell’ambi-to di alcune patologie cardiache e polmonari. Il fine principale, tuttavia, è la formazione di giovani radiologi nelle varie branche, poi-ché, come asserisce il Prof. Roberto Muto, “La nostra specializzazione è estremamente complessa ed ha bisogno di innovazioni con-

tinue; per questo la formazione dei giovani ci sta molto a cuore ed istituiamo delle borse di studio allo scopo di attirare presso di noi i giovani specializzandi, che hanno interesse a continuare la nostra professione” .Non ci resta che augurare loro buon lavoro e ringraziarli per aver dimostrato che an-che la nostra città può andare orgogliosa di molti suoi figli, tra i quali meritano un posto d’onore questi eminenti personaggi, la cui professionalità e competenza rappresentano una sicura garanzia per i pazienti, un vero e proprio “marchio di fabbrica”.

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12 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

C A S A C A S O R I A

Creare occupazione parcheggiando auto!In Italia circolano 35 milioni di auto. di Carlo De Vita

La città di Casoria evidenzia forti ca-renze di aree parcheggio a servizio di uffici, pubblici e privati e di attività commerciali. Appare necessario inseri-re come concetto di vivibilità oltre che di sostenibilità la possibilità di realiz-zare su aree private o pubbliche idonei parcheggi anche non a raso. Spesso tutto ciò si scontra con inevita-bili problematiche di realizzazione e di gestione di tali aree.La proposta che lanciamo ufficialmen-te è la possibilità di progettare e rea-lizzare oltre che gestire le nuove aree di parcheggio con accordi pubblico privato.Gli Strumenti esistono, Il Project Fi-nancing è un esempio illuminante, occorrono amministratori attenti e

costruiti dall’Ente previo accordo sulla ripartizione dei costi ricavi. Il nume-ro delle unità lavorative impiegate in tale attività potrebbe rappresentare una ottima occasione occupazionale per la nostra città. Inoltre tale gestio-ne potrebbe essere affiancata da piccoli bus che permettono il parcheggio in zone distanti dalle proprie abitazioni e quindi di conseguenza un trasporto passegeri simile al bus che accompa-gna in aereoporto dal gate all’ aereo, per intenderci !!!!!!!Resto in attesa di idee per lasciare spazio ai volenterosi, ai sognatori e a tutti coloro a cui non sempre viene dato ascolto e non hanno possibilità di esprimersi. Dal nulla possono nascere le idee progetto che si trasformano in grandi aziende di successo.!! Benvenuti a “Casa Casoria” Laborato-rio di idee e progetti! e chi sa, magari qualche bella idea di giovani e pro-mettenti casoriani possa prende il volo condivisa da imprenditori affermati ma disponibili a partecipare ad inizia-tive vincenti.

capaci. Basta pensare che il Project fi-nancing per dirla in breve permette la costruzione e la gestione degli impian-ti parcheggio prevedendo la parziale apertura al servizio pubblico; ovvero l’affidamento al privato della gestione e della manutenzione dei parcheggi

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13il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

S P O R T

Finalmente il ritorno nel calcio che conta.di Francesco Scalamogna

Dopo la sofferta vittoria contro il Genoa in casa e la sconfitta della Lazio per opera dei bianconeri, il Napoli ritorna finalmen-te nell’Europa che conta. E con altri due punti, direttamente dalla porta principale ossia l’accesso alla fase ai gironi. Un’attesa lunga vent’anni quando solo i calci di rigo-ri eliminarono il Napoli dalla Coppa Cam-pioni, così allora chiamata, per mano dello Spartak Mosca. Un successo non di un singolo ma di un gruppo che fino a cinque giornate dal termine era ancora in lotta per quel traguardo “impronunciabile” a dir dei tifosi. Il match casalingo contro il Genoa ha mostrato tutta la voglia dell’undici az-zurro di credere nell’obiettivo Champions ma ha evidenziato pure i limiti che di tanto in tanto sono emersi durante la stagione, in particolare sulla mancanza di alternative adatte per far rifiatare l’undici “titolarissi-mo”, così definito da mister Mazzarri. La poca lucidità in attacco e le amnesie in di-fesa viste negli ultimi incontri, Palermo ed Udinese docet, sono figlie di una squadra che ha dato non il 100 ma il 120% in cam-po, il cuore ben oltre l’ostacolo!La cronaca di Napoli-GenoaMazzarri opta sulla vecchia guardia sce-gliendo Aronica a Ruiz e Pazienza a Yeb-da. Si ricostituisce il trio offensivo con Lavezzi, rientrante dopo la squalifica. La sfida del San Paolo inizia sotto un diluvio d’estate che condiziona evidentemente la prestazione degli 11 in campo. È il Napoli a fare gioco e a rendersi più volte perico-loso senza però inquadrare lo specchio. Ci prova subito il Pocho da fuori, mancando di precisione, così come Cannavaro, Cava-ni e Pazienza, quest’ultimo, autore di un tiro che sfiora il palo. Nonostante il gemel-laggio, il Genoa non è venuto di certo a regalare i tre punti e prova a far male in contropiede con la coppia Paloschi-Floro Flores, innestata da Kucka, per fortuna senza esito. Il finale del primo tempo si chiude con il Napoli in attacco. I secondi 45 minuti di gioco si aprono con il Napoli

insacca con un diagonale preciso. Mazzarri concede la standing ovation allo slovacco sostituendolo negli ultimi minuti di gioco per far entrare Mascara. Il Napoli torna a vincere in casa contro il Genoa in serie A dopo 16 anni, incrementando il numero di tabù sfatato quest’anno.In vista di Lecce-NapoliDomenica 8 Maggio ore 15 allo stadio Via del Mare di Lecce il Napoli affronterà una squadra in piena lotta per non retrocedere. Per gli uomini di Mister De Canio potreb-be essere l’ultima opportunità per restare agganciata al treno della serie A. Di contro, gli azzurri non vorranno concedere nulla agli avversari per mantenere saldo il terzo posto e garantirsi la qualificazione diretta

ai gironi della prossima Cham-pions Leaugue.UltimissimeNella particolare classifica ela-borata dall’istituto Internazio-nale di Storia e Statistica del calcio delle migliori squadre al mondo, nell’intervallo di tempo che va da maggio 2010 ad aprile 2010, il Napoli scala

diverse posizioni, grazie ad un campionato eccellente, raggiungendo il 28° posto e sca-valcando il Milan, fermo al 30° posto.

padrone del campo. Il più ispirato è sem-pre Lavezzi che crea continui grattacapi alla retroguardia del Genoa e soprattutto al portiere genoano Eduardo bravissimo a salvare la porta in più occasioni. Ballardini mescola un pò le carte in tavo-la togliendo Kucka e inserisce Destro, passando dal 4-4-2 ad un maggiormente offen-sivo 4-3-3. Il Napoli insiste e continua a rendersi pericolo-sissimo in attacco grazie anche ad un colpo di testa di Yebda, subentrato a Pazienza, respinto dall’attentissimo portiere por-toghese. E’ il preludio alla rete che arriva dopo un cross di Aronica, spizzato da Ca-vani verso Hamsik che stoppa di petto ed

Tutto vero, Napoli in Champions League!

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14 il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

R U B R I C A M E D I C A

Il peso corporeo.

Sani e magri: istruzioni per l’uso.A cura della Dott.ssa Silvana Di Martino

Il nostro peso corporeo rappresenta l’espres-sione tangibile del “bilancio energetico” tra entrate ed uscite caloriche. L’energia viene introdotta con gli alimenti ed è utilizzata dal corpo sia durante il riposo (per mantenere in funzione i suoi organi, quali cervello, pol-moni, cuore, ecc.), sia durante l’attività fisica (per far funzionare i muscoli). Se si intro-duce più energia di quanta se ne consuma, l’eccesso si accumula nel corpo sotto forma di grasso, determinando un aumento di peso oltre la norma, sia nell’adulto che nel bam-bino. Se invece si introduce meno energia di quanta se ne consuma, il corpo utilizza le sue riserve di grasso per far fronte alle richieste energetiche.Il peso e la saluteQuantità eccessive di grasso corporeo co-stituiscono un pericolo per la salute, soprat-tutto per il rischio di insorgenza di alcune malattie (quali la cardiopatia coronarica, il diabete, l’ipertensione e alcuni tipi di can-cro), di insufficienza respiratoria (apnee notturne) e delle conseguenze “meccaniche” provocate dal sovraccarico sulle articolazioni (colonna vertebrale, ginocchia, anche, ecc). Tanto maggiore è l’eccesso di peso dovuto al grasso, tanto maggiore è il rischio. Esistono inoltre alcuni tipi di distribuzione del grasso corporeo (sul tronco: tipico dell’uomo e della donna dopo la menopausa) in cui il rischio per la salute, a parità di eccesso di peso, è su-

periore che per altri (sui fianchi e sulle cosce: tipico delle donne in età fertile). È quindi necessario che le persone con tale profilo corporeo a rischio sorveglino con maggiore attenzione il proprio peso.L’eccesso di grasso corporeo può essere di vario grado. Il grado più lieve viene classi-ficato come sovrappeso. Seguono l’obesità moderata e l’obesità grave. Il rischio per la salute diviene più concreto Mediamente il peso del corpo di un uomo adulto è costitui-to per l’80-85% da massa magra (liquidi cor-porei, muscoli, scheletro, visceri, ecc.) e per il 15-20% da massa grassa (tessuto adiposo). Nella donna adulta la percentuale di mas-sa grassa è del 20-30%. I bambini, rispetto all’adulto, hanno una maggiore percentuale di acqua e una minore percentuale di grasso (in sede prevalentemente sottocutanea). Lo scheletro di un uomo pesa solo circa un kg in più di quello di una donna e che il suo peso oscilla tra 10,5 e 12,5 kg naturalmente molto dipende dall’altezza.Nel metabolismo la variabilità individuale è tale che la utilizzazione dell’energia cambia notevolmente fra una persona e l’altra. Cioè, pur introducendo la stessa quantità di ener-gia con la dieta e avendo uno stile di vita si-mile, una persona può tendere ad ingrassare di più rispetto ad un’altra. Questo è dovuto a molti fattori, ormonali e non, ma comunque l’aumento di peso (grasso) è solo il risultato di un eccesso di energia introdotto rispetto alle reali necessità. Chi sa di appartenere a questa categoria di persone deve quindi pre-stare molta più attenzione all’alimentazione e svolgere più attività Fisica.

NEWS DAL COMUNEA cura di Giusto

Aumento dei titoli di viaggio e riduzione corse.Deciso intervento del Commissario Stra-ordinario di Casoria, Dott./ssa Maria Rita Leonardi. Con una nota diretta a Trenitalia, C.T.P. e al Presidente della Provincia di Na-poli, il Prefetto Leonardi, rimarca i disagi e le proteste dei cittadini per gli aumenti dei titoli di viaggio e per la riduzione e modifiche delle corse. Nell’inciso finale la Dott./ssa Leonar-di, auspica un ripensamento delle decisioni assunte, o perlomeno una limitazione delle conseguenze economiche derivanti.

Roghi in citta’. Commissario Straordinario: intensificare i controlli.La Dott./ssa Leonardi in una nota indirizzata ai dirigenti competenti ha disposto l’inten-sificazione dei controlli sul territorio, anche senza l’ausilio delle Forze dell’ordine, al fine di prevenire i righi di spazzatura.

Emergenza rifiuti: lettera del Prefetto Leonardi alle autorità.In una incisiva nota indirizzata alla Presiden-za della Regione Campania, al Presidente del-la Provincia, al Prefetto di Napoli, alla società provinciale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti ed infine all’Amministratore delega-to di Casoria Ambiente, il Prefetto Maria Rita Leonardi, Commissario Straordinario al Co-mune, ha rimarcato la situazione di degrado ambientale derivante dall’accumulo di rifiuti ormai intollerabile per i riflessi sulla salute dei cittadini. I conferimenti aggiuntivi di rifiuti- aggiunge il Commissario Leonardi, sono da considerarsi dei lenitivi.Il pericolo imminente non puo’ essere evitato dalla disinfestazione che comunque si è posta in essere. La nota è l’ultima in ordine di tempo di altre numero-se missive rivolte alle autorità competenti che sottolineano, la notevole dimensione demo-grafica di Casoria, che è oltretutto interessata dalle prossime elezioni comunali.

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15il giornale di Casoria • Domenica 8 maggio 2011

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

Anno 1 - Numero 2Domenica 8 maggio 2011

[email protected]. 081 7588818 - 3358270557

Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8

80026 Casoria (NA)

Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Hanno collaborato a questo numero:Margherita De Rosa, Daniela Devecchi, Rosa e Concetta Alvino, Angela Uliano,

Edy Vitale, Antonella Storti, Giusto, Giovanna Bocchetti,

Francesco Scalamogna, Silvana Di Martino.

Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8

80026 Casoria (NA)Tel. 081 7588818

Progetto grafico, impaginazione e stampa:Grafis print s.a.s.

Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA)Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

Gent.mo Diretto-re de “Il giornale di Casoria”, le invio il se-guente ricordo di mia madre, l ’in-segnante Anna Teresa Grassi Di Petta, da poco

scomparsa, quale testimonianza della sua de-dizione decennale all ’educazione dei bambini di Casoria, e quale ultimo atto di gratitudine a diverse generazioni di ex-bambini di questa Città che si sono sempre stretti intorno a lei con grande rispetto. La ringrazio dell ’eventuale pubblicazione.

Dr. Gilberto Di Petta

ObituaryADDIO MAESTRA “DALLA PENNA ROSSA”Ma ce n’è un’altra che mi piace pure: la maestrina della prima inferiore numero 3, quella giovane col viso color di rosa, che ha due belle pozzette nelle guancie, e porta una gran penna rossa sul cappelli-no e una crocetta di vetro giallo appesa al collo. È sempre allegra, tien la classe allegra, sorride sempre, grida sempre con la sua voce argentina che par che canti, picchiando la bacchetta sul tavolino e batten-do le mani per impor silenzio; poi quando escono, corre come una bambina dietro all’uno e all’altro, per rimetterli in fila; e a questo tira su il bavero, a quell’altro abbottona il cappotto perché non in-freddino, li segue fin nella strada perché non s’ac-capiglino, supplica i parenti che non li castighino a casa, porta delle pastiglie a quei che han la tosse, impresta il suo manicotto a quelli che han freddo; ed è tormentata continuamente dai più piccoli che le fanno carezze e le chiedon dei baci tirandola pel velo e per la mantiglia; ma essa li lascia fare e li bacia tutti, ridendo, e ogni giorno ritorna a casa ar-ruffata e sgolata, tutta ansante e tutta contenta, con le sue belle pozzette e la sua penna rossa.

Edmondo de Amicis

Ma la sua morte mi ha cambiato. Io non desidero più nulla di quello che avevo desiderato. E’ questo l’inizio solenne del grande, del lungo lutto. Ma il tempo del coraggio è quello in cui lei era malata, in cui la curavo vedendo le sue sofferenze, le sue tristezze, e in cui bisognava che nascondessi a me stesso le lacrime. Dolore di non poter posare mai più le labbra sulle sue guance fresche e piene di rughe.

Roland Barthes

Il primo febbraio del 2011 si è spenta, presso l’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, la Signora Anna Teresa Gras-si Di Petta, all’età di 73 anni. Era mia Madre. Ha svolto, per 42 anni, ovvero per tutta la Sua vita, la “missione” di Maestra elementare. Nativa di Gil-done, un paesino adagiato in una conca tra le mon-tagne a circa venti chilometri da Campobasso, nel lato del Molise che va verso il Fortore. Proprio da quelle parti, come Maestra di campagna, la Signora

Grassi aveva iniziato il Suo lavoro, a soli dician-nove anni, in una scuola pluriclasse, dormendo in un alloggio di fortuna e rientrando a casa nel fine settimana, per vie impervie, spesso a dorso di mulo. Qui operai e contadini, Suoi primi alunni dalle mani callose, La attendevano, desiderosi di conse-guire l’istruzione elementare. Poi il matrimonio e il trasferimento a Casoria, negli anni Sessanta, in un periodo in cui Casoria era in tumultuosa espansio-ne industriale e, generosamente, accettava cittadini provenienti da altrove. Le classi elementari, allo-ra, erano formate regolarmente da oltre quaranta bambini. E’ in quel medium, di figli di operai e di professionisti insieme, negli stessi banchi di una non ancora distrutta Scuola Pubblica, pur tra tur-ni mattutini e pomeridiani (per l’indisponibilità di aule), con il carisma dell’insegnante unica, che la Maestra Grassi ha vissuto tutto l’arco della Sua esperienza umana e professionale, fino all’ultimo giorno di lavoro. Il Suo sogno di ritornare nelle ter-re natie con il pensionamento non è stato, poi, più coronato, perché, alla fine, mia Madre ha scoperto di essere affettivamente e spiritualmente legata al territorio di Casoria, forse più di quanto Ella stes-sa non pensasse. Pervasa da una fede fervida, in-fatti, ha trovato, proprio nella religiosità di cui è storicamente intriso il nostro straziato territorio, un dolce e sicuro approdo, rivelatosi il più poten-te conforto, soprattutto nell’ultima fase della Sua vita, quella della malattia. Seguita in modo eccel-lente dalla dr.ssa Anna Zedda e dai medici e dagli infermieri dell’Ospedale “Maria SS. Della Pietà” di Casoria e dell’Ospedale “Cardarelli” di Napoli, trovando sempre, in tutti, estrema disponibilità ed accoglienza, nonostante la grande complessità del caso, mia Madre ha percorso, negli ultimi quat-tro anni, giorno dopo giorno, tutta la via crucis di una malattia che, se pure combattuta senza tregua, alla fine non Le ha dato scampo. Una persona, la Maestra Grassi, caratterizzata da un tratto uma-no estremamente gentile, cortese e generoso con tutti; una Donna che ha fatto dell’infanzia e del suo mondo incantato, della cura, dell’educazione e dell’istruzione di quelli che ha sempre chiamato “i miei bambini” il Suo incrollabile credo, il Suo unico ideale di vita. Circondata dalle cure inten-sissime di mio padre, il Prof. Pasquale, alla fine se ne è andata come ha vissuto, umilmente e con di-gnità, lasciandoci, tutti, in un vuoto immenso. Le Sue spoglie, tumulate nel piccolo cimitero di Colle d’Anchise, tra robuste querce e verdi cipressi di carducciana memoria, guardano, dall’alto, all’ampia valle del fiume Biferno, cinta e protetta dal massic-cio del Matese. I Suoi ex-alunni di Casoria, del Madrinato “San Placido”, della Scuola “S. Mauro”, della Scuola “Brodolini”, appartenuti a quasi una decina di cicli delle Elementari la ricordano, tut-ti, con amore. Nello scorso anno mia Madre aveva dato alle stampe una raccolta di lettere dei “suoi bambini”, dal titolo “Un cuore per te, dolce ma-estra”. L’ultima lettera è stata letta accoratamente dal giornalista dr. Giuseppe Pesce, suo ex alunno, in occasione del Trigesimo, che si è tenuto il 3 marzo 2011 nella Chiesa di San Mauro, gremita di persone commosse, con rito officiato da padre Mauro Zurro, da sempre suo riferimento spiritua-le. Un giorno, durante una conversazione con Lei, Le chiesi se c’era qualcosa, della Sua lunga carriera

di insegnante, che rimpiangeva. Di aver fatto o di non aver fatto. Dopo averci pensato a lungo, Ella mi rispose: “Si, effettivamente c’è qualcosa che mi rimorde la coscienza, credo di essere stata un pò troppo severa con i miei alunni, con i miei bambini. E, di questo, oggi io mi pento”. Di quella severità, tuttavia, mai senza una venatura di dolcezza, oggi, noi suoi tre figli e tutti i suoi ex-alunni la ringrazia-mo. Certo una vita così, come la Sua, schiva, aliena dalla mondanità, dedita al lavoro e alla famiglia, che ha donato i Suoi ultimi anni alla preghiera assolu-ta e all’affetto dei Suoi cari, che viene a mancare, nel grande rumore del mondo, forse, in definitiva, non significa nulla. Eppure qualcosa di indelebile la Maestra Grassi, mia Madre, ha lasciato, dietro di sé, dentro di noi, ad ognuno che l’ha incontra-ta. Questa ultime righe che scrivo per Lei hanno, pertanto, anche il senso di un ringraziamento, da parte mia e della mia famiglia, a Casoria, che ha accolto con grande riconoscenza la vita professio-nale e l’esistenza di mia Madre, porgendole toccata l’estremo saluto, e, soprattutto, a tutti quegli ex Suoi bambini, anche loro oggi un po’ orfani, centinaia, figli di una Casoria comunque diversa, quella degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, che di mia Ma-dre portano,ancora oggi, dentro, la voce, lo sguar-do, la cura, l’amore e, spero porteranno, per molto tempo ancora, trasmettendola ai loro bambini, la coscienza della vita, il dono della carità, la dirittura del cammino.

Glberto Di Petta

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