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Integratori e Diete
Relatore: Dott.ssa Daniela MetroDipartimento di Scienze Biochimiche, Fisiologiche e della Nutrizione
Università di Messina
L’integratore alimentare è una preparazione che, in casi particolari, può essere aggiunta
ad una dieta normale per soddisfare il fabbisogno di nutrienti, raccomandato nelle
linee guida dei LARN, ma alla quale non può essere attribuita nessuna azione
farmacologica specifica
Il Decreto Legislativo 21 maggio 2004, in attuazione della direttiva comunitaria 46/2002, così definisce gli integratori alimentari (art. 2):
“prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.
Pertanto gli integratori alimentari:
• si distinguono dagli elementi di consumo cor-rente;
• devono essere commercializzati con questa denominazione o con quelle equivalenti di “com-plemento alimentare” o “supplemento alimentare”;
• devono sottostare a particolari norme per ciò che riguarda l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità.
L’etichettatura, la presentazione e la pubblicità:
• non possono attribuire agli integratori alimentari proprietà terapeutiche né capacità di prevenzione o cure delle malattie umane né fare altrimenti riferimento a simili proprietà;
• non possono contenere diciture che affermano o sottintendono che una dieta equilibrata e variata non è generalmente in grado di apportare le sostanze nutritive in quantità sufficienti;
• non possono contenere alcun riferimento ai tempi o alle quantità di perdita di peso conseguenti al loro impiego.
Nella fabbricazione di integratori alimentari, possono essere impiegati solo le vitamine e i minerali indicati nei due elenchi allegati al decreto.
L’impiego di sostanze diverse è consentito fino al 31 dicembre 2009, purché:
siano state già impiegate in prodotti presenti sul mercato nazionale prima del 31 luglio 2003;
non vi sia un parere negativo dell’AutoritàEuropea per la sicurezza alimentare;
siano inserite in un elenco emanato dal Ministero della salute.
L’etichettatura (art. 6 n. 4 del decreto) deve contenere obbligatoriamente i seguenti elementi:
a) il nome delle categorie di sostanze nutritive o delle altre sostanze che caratterizzano il prodotto o una indica-zione relativa alla natura di tali sostanze;
b) la dose raccomandata per l’assunzione giornaliera;
c) un’avvertenza a non eccedere le dosi raccomandate;
d) l’indicazione che gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata;
e) l’indicazione che i prodotti vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni;
f) l’effetto nutritivo o fisiologico attribuito al prodotto in modo da orientare correttamente le scelte dei consu-matori.
Le sostanze impiegate come integratori Le sostanze impiegate come integratori appartengono alle seguenti categorie:appartengono alle seguenti categorie:
••VITAMINEVITAMINE
••SALI MINERALISALI MINERALI
••AMINOACIDIAMINOACIDI
••ACIDI GRASSI ESSENZIALIACIDI GRASSI ESSENZIALI
••SOSTANZE VEGETALISOSTANZE VEGETALI
••METABOLITIMETABOLITI
••ENZIMIENZIMI
“In circostanze normali, una dieta adeguata ed equilibrata è in grado di fornire, nelle
popolazioni considerate idonee e raccomandate da studi scientifici
generalmente riconosciuti, tutti gli elementi necessari al normale sviluppo e al
mantenimento in buona salute dell’organismo”
Parlamento Europeo: direttiva del 10/06/2002
Troppo rifornimento
Molti di coloro che praticano attivita' fisica giornaliera buttano giu' snack energetici, bevande sportive e barre reintegranti che dovrebbero essere riservate ad atleti professionisti, afferma Cedric X. Bryant, vice presidente dei servizi educativi dell'American Council of Exercise. "Le persone ritengono che tali alimenti e bevande forniscano loro una forza magica, mentre il loro compito primario e' quello fornire calorie. Potete cosi' facilmente mangiare o bere 700 Kcal mentre ne bruciate solo 200 durante l'allenamento", afferma Bryant. "Mangiate un semplice pezzo di frutta o qualche noce e acqua, se avete bisogno di fare uno snack".
SOSTANZA COMPOSIZIONE EFFETTO RECLAMIZZATO
Polline d’api Miscela di saliva di api, nettare di piante e polline
Aumenta la quantità di energia, migliora la forma fisica
Lievito di birra Sottoprodotto della lavorazione della birra Aumenta la quantità di energia
Carnitina Composto sintetizzato dall’organismo a partire dal glutammato e dalla
metionina
Migliora l’efficienza cardiovascolare e la forza muscolare, ritarda il senso
della fatica e riduce il dolore muscolare
Colina Precursore del neurotrasmettitore“acetilcolina”
Migliora le prestazioni
Gelatina Sostanza ottenuta dal collageno Migliora la contrazione muscolare
Ginseng Estratto di radice di ginseng Protezione dei danni tissutali
Glicina Aminoacido precursore della fosfocreatina Migliora la contrazione muscolare
Inosina Purina Migliora la forza
Lecitina Fosfatidilcolina Previene l’accumulo di grasso
Pappa reale Prodotto dalle api Aumenta la forza
Spirulina Alghe microscopiche Fonte di proteine
Superossido dismutasi
Enzima Protezione dai danni derivanti dall’ossidazione cellulare prodotta
dal metabolismo aerobico
Octacosanolo Alcool estratto dall’olio di germe di grano Fornisce energia e migliora le prestazioni
Integratore Effetti reclamizzati Dati scientificamente accertati
Proteine - Sviluppo muscolare- Aumento di peso
Non vi sono prove valide di una maggiore efficacia rispetto alle fonti proteiche naturali (cibi proteici)
Creatina - Aumenta la fosfocreatina dei muscoli- Aumenta le riserve di energia- Stimola la crescita muscolare
- Aumento della potenza in attività brevi e di elevata intensità- Aumento del peso corporeo per incremento delle proteine contrattili e dell’acqua
Vitamina B12 - Migliora la sintesi del DNA- Aumenta la massa muscolare
Le ricerche non evidenziano alcun effetto sull’aumento della massa muscolare né della forza del PAF
Vitamine C,E,Betacarotene
- Prevengono i danni muscolari derivanti da processi ossidativi in seguito a contrazioni muscolari di alta intensità
I dati scientifici discordano; sono necessarie ulteriori ricerche
Carnitina - Aumenta il trasporto degli acidi grassi nei mitocondri- Facilita la perdita di massa magra
Non esistono studi validi che documentino gli effetti reclamizzati
Magnesio - Aumenta la sintesi proteica o la contrattilitàmuscolare- Aumenta la crescita muscolare e la forza
I dati scientifici sono di incerta interpretazione e non confermano gli effetti reclamizzati
Omega-3 - Stimolano il rilascio del GH Non sono disponibili studi validi che documentino un effetto ergogenico nel PAF
“Una cosa è l’integrazione, tesa a garantire all’atleta i quantitativi necessari di tutti i nutrienti, per ottenere la migliore condizione di salute possibile e quindi ottimizzare la prestazione sportiva; un’altra è invece la somministrazione, a forti dosaggi, di composti anche “naturali” come gli aminoacidi, che mira ad innalzare fortemente i livelli ematici per incrementare artificiosamente la prestazione. Questo tipo di pratica, di cui spesso non si conoscono i reali effetti sull’organismo nel medio e nel lungo termine, dovrebbe essere valutato, clinicamente e deontologicamente, da ogni medico che si accinge a prescriverla. Un buon medico non dovrebbe prescrivere integratori solo per compiacere l’atleta, ma svolgere prima un’indagine nutrizionale, poi correggere gli eventuali errori e solo se questo non basta ricorrere ad essi ”.
Gli integratori utilizzati dagli sportivi sono così catalogati:
1) Prodotti finalizzati all’integrazione energetica, a a base di carboidrati e vitamine e sono consigliati nelle attività lunghe e intense
2) Prodotti con minerali destinati a reintegrare le perdite idrosalinecausate dalla sudorazione conseguente all’attività muscolare svolta, consigliati per allenamenti brevi e poco intensi anche se in molti casi èsufficiente l’acqua
3) Prodotti finalizzati all’integrazione di proteine o di aminoacidi, utilizzati solo da chi pratica attività sportive particolarmente impegnative e deve incrementare le masse muscolari. Sono i più rischiosi e devono essere somministrati sotto rigoroso controllo medico. Un esempio ci è fornito dalla famosa creatina.
1) Sono a base di carboidrati a vario grado di polimerizzazione. Devono essere integrati con vitamine del gruppo B e vit. C ed eventualmente con altri nutrienti ad azione antiossidante. Se sono presenti i lipidi con finalità energetica devono contenere anche vit. E
2) Contengono elettroliti per reintegrare le perdite idrosaline causate dalla sudorazione conseguente all’attività muscolare svolta. Le basi caloriche devono essere costituite da carboidrati semplici e/o maltodestrine. La concentrazione nel prodotto pronto per l’uso deve essere compresa tra il 2-6%.
CONCENTRAZIONE DEGLI ELETTROLITI NELLA FORMA
PRONTA PER L’USO
Ione Non più di Corrispondenti a mg/l
SodioCloroPotassioMagnesio
45,0 mEq/l36,0 mEq/l7,5 mEq/l4,1 mEq/l
1035 mg/l1278 mg/l292 mg/l50 mg/l
3) L’indice chimico della proteine utilizzate deve essere pari almeno all’80% di quello della proteina di riferimento FAO/OMS. Deve essere presente la vitamina B6 in quantitànon inferiore a 0,02 mg/g di proteine.
AMINOACIDI RAMIFICATI
La quantità di assunzione giornaliera non deve essere, di norma, superiore a 5 g (come somma dei tre ramificati)E’ preferibile il rapporto 2:1:1 rispettivamente di leucina, isoleucina e valina.E’ consigliabile l’associazione con vitamine B1e B6.
CREATINA
La Creatina svolge un’importante azione tampone nei confronti dell’acido lattico, ritardando la fatica muscolare, migliora la capacità di recupero e l’utilizzo energetico. Ha anche effetto “volumizzante” poiché richiama acqua all’interno della cellula muscolare, facendola aumentare di volume. La cellula muscolare ben idratata assimila meglio le sostanze nutritive.
CREATINA, USO E ABUSO
DEFINIZIONE“Derivato aminoacidico con funzione di riserva di fosfati energetici a
livello muscolare”
DOSE4/6 grammi /giorno da non somministrare per più di 30 giorni
oltre tale periodo la dose non deve essere superiore a 3 grammi/giorno
DA RIPORTARE IN ETICHETTA“in caso di uso prolungato (oltre le 6-8 settimane)
è necessario il parere del medico”“il prodotto è controindicato nei casi di patologia renale, in
gravidanza e al di sotto di 12 anni”
Secondo il Regolamento antidoping approvato dalla Commissione apposita del Comitato Olimpico Internazionalee recepito da tutti i comitati nazionali (anche dal CONI):
Il doping consiste nella somministrazione o nell’assunzione da parte di soggetti in buona salute di sostanze di qualsiasi tipo che siano estranee al corpo della persona, di sostanze fisio-logiche che siano innaturali od usate in modo anormale allo scopo di migliorare artificialmente ed in modo scorretto la prestazione in una competizione sportiva. Inoltre vanno con-siderati doping anche molti mezzi psicologici che mirano a migliorare la prestazione.
L’elenco delle sostanze proibite è una lista aperta, suscettibile di periodici aggiornamenti, sia in senso limitativo che permissivo.
L’indagine antidoping è qualitativa e non quantita-tiva, nel senso che la positività dell’esame èdeterminata solo dalla presenza della sostanza proibita, non dalla quantità di essa.
Fanno eccezione alcune sostanze, come la caffei-na, che sono consentite entro precisi limiti quan-titativi.
Qual è l’atteggiamento del CONInei confronti del doping?
“Va scoraggiato il ricorso a prodotti ali-mentari farmacologici con l’intento di migliorare la prestazione atletica in quanto è assai improbabile che esista-no realmente e se esistessero, il loro uso sarebbe eticamente scorretto e quindi illecito, anche se non sono compresi nel-l’elenco delle sostanze dopanti”.
ACIDI GRASSI OMEGA-3
INTEGRARE O NON INTEGRARE:
QUESTO E’ IL PROBLEMA
CRESCITA DEL MERCATO AMERICANODEGLI INTEGRATORI(spesa in miliardi di $)
0123456789
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 2000
Contenuti vitaminici complessivi nei piselli
sottoposti a diversi trattamenti successivi
Perdita di acido ascorbico in rapporto ai diversi sistemi Perdita di acido ascorbico in rapporto ai diversi sistemi di preparazione del cibodi preparazione del cibo
Acido ascorbicoAcido ascorbico100% = 30 mg/100g100% = 30 mg/100g
5050--70% rispetto all70% rispetto all’’alimento frescoalimento fresco
80% rispetto all80% rispetto all’’alimento frescoalimento fresco
2 mg2 mg
75% rispetto all75% rispetto all’’alimento frescoalimento fresco
60 mg60 mg
33% rispetto all33% rispetto all’’alimento frescoalimento fresco
75%75% rispetto allrispetto all’’alimento frescoalimento fresco
4040--85% rispetto all85% rispetto all’’alimento fresco
Patate appena raccoltePatate appena raccolte
Patate bollite, pelatePatate bollite, pelate
Patate al fornoPatate al forno
Latte intero frescoLatte intero fresco
Latte pastorizzatoLatte pastorizzato
Cavolo frescoCavolo fresco
Cavolo lessatoCavolo lessato
Verdura congelataVerdura congelata
Verdura in scatolaVerdura in scatola alimento fresco
Effetto della durata della conservazione sul contenuto Effetto della durata della conservazione sul contenuto di vitamina C delle patatedi vitamina C delle patate
Acido ascorbicoAcido ascorbico
mg/100 gmg/100 g
3030
2020
1515
1010
8
Subito dopo la raccoltaSubito dopo la raccolta
Conservate 1Conservate 1--3 mesi3 mesi
Conservate 4Conservate 4--5 mesi5 mesi
Conservate 6Conservate 6--7 mesi7 mesi
Conservate 8Conservate 8--9 mesi9 mesi 8
TAPPE DELLO SVILUPPO DI UNA CARENZA VITAMINICA
MANCANZA PRIMARIA
NELLA DIETA
SCARSAINTRODUZIONE
DI CIBO
INSUFFICIENTEAPPORTO
DESATURAZIONEDEI TESSUTI
LESIONEBIOCHIMICA
LESIONECLINICA
La carenza di acido nicotinico (vitamina PP) determinala pellagra. La sintomatologia è raggruppata
nella triade “dermatite – diarrea – demenza”
La carenza di acido ascorbico (vitamina C) determinalo scorbuto, caratterizzato da sintomi precoci quali
stanchezza, debolezza, irritabilità, dolori muscolari eperdita di peso, e sintomi più tardivi quali emorragie
gengivali, gengivite e perdita dei denti
La carenza di vitamina B1 determina il beri-beri; epoiché tale vitamina è connessa al metabolismo generale
tutti i tessuti possono essere interessati. La sintomatologiaè varia e si descrivono 3 tipi di beri-beri: neuritico,
cardiaco-edematoso e cerebrale
Tumefazione ed emorragie gengivali in soggetto affetto da scorbuto
Petecchie cutanee in soggetto affetto da scorbuto
Pulcino in stadio avanzato di carenza di vitamina B6. Alterazioni nervose, irrigidimento delle zampe, impossibilità di mantenere la stazione eretta
Carenza di vitamina D in un bambino
Grave stomatite dovuta a carenza di vitamina B2
MANIFESTAZIONI DA CARENZA DI SINGOLI AMINOACIDI
Nome ManifestazioneCistinaCisteina
Necrosi e atrofia epatica, lesioni cutanee, tendenza agli edemi e alle infezioni
FenilalaninaTirosina
Alterazioni della funzionalità tiroidea e surrenalica, anomalie pigmentarie, anemia
IsoleucinaTreonina
Alterazione dell’assorbimento dell’azoto esogeno con ipoproteinemia, edemi, calo ponderale
Istidina Anemia, cataratta
Leucina Atrofia del fegato, testicoli, timo, surreni, ipofisi, cheratite, ipoproteinemia, proteinemia
Lisina Ritardato accrescimento staturo-ponderale, inibizione ossificazione delle epofisi, modificazioni del ciclo mestruale, della lattazione, dell’attivitàsessuale, anemia
Metionina Degenerazione grassa del fegato, cirrosi, diminuita resistenza alle sostanze tossiche, anemia, cheratite, lesioni renali, atrofia muscolare, ipoproteinemia, alopecia
Triptofano Sterilità, cheratite, cataratta, alopecia, mancanza di smalto, pellagra, anemia
Valina Iperestesia, atassia, spasmi clonici rotatori, disturbi della coordinazione muscolare, degenerazione delle cellule delle corna anteriori del midollo spinale.
Situazioni particolari
inadeguata assunzione di alimenti per ragioni economiche o sociali
lavori sedentari con riduzione del consumo energetico e conseguenti
regimi ipocalorici drastici
tecnologie alimentari che producono alimenti con un basso livello di micronutrienti essenziali
categorie a rischio (alcolisti, fumatori, vegetariani, donne
in gravidanza anziani, soggetti affetti da patologie intestinali)
diete speciali per stati fisiologici o patologici particolari
deficit di oligoelementi come fluoro, iodio, selenio, rame, cromo, zinco, ecc.
CONCLUSIONI
Conviene procedere per tappe, differenziando il
tipo di interventi e soprattutto impartire
informazioni ed educazione alimentare
tali da consentire di evitare tutti i possibili errori da carenze o da
eccessi.
Dott.ssa Daniela MetroDipartimento di Scienze Biochimiche,
Fisiologiche e della Nutrizione Università di Messina