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I N S E R T O S P E C I A L E Suor Maria Gabriella Arnone ALLEGATO al n.° 17 di Dicembre 2008 - ANNO L ar cobalenoNotiziario Trimestrale a cura dell’Associazione “Giacomo Cusmano” O.N.L.U.S. di Anguillara Sabazia (RM) Cronologia della Sua Vita S uor Maria Gabriella Arnone (al secolo Carmela ) nacque a Casteltermini, (AG) il 3.12.1927 da Michelangelo e Cordaro Calogera e fu battez- zata con il nome di Carmela. E' entrata al Postulato il 2.01.1946, prese l'abito Religioso il 10.12.1946 ed fece la sua Professione Religiosa l'11.12.1947. Dopo la Professione fu inviata a Catania; l'anno successivo a Torre del Greco e nel luglio del 1949 ritorna ancora a Catania ad occuparsi delle bambine piccole. Dopo gli studi, essendo già maestra, è invia- ta a Catania ad insegnare alle ragazze. Nel 1964 è stata nominata responsabile della Comunità di Santa Marinella (Roma). Nel Capitolo Generale del 22.08.1969 fu eletta Vicaria Generale e si trasferisce a Palermo. Per tre sessenni fu eletta Vicaria Generale, svol- gendo il suo mandato con impegno, responsabilità e con generosa dedizione accanto alla Superiora Generale. L'ha accompagnata nella visita alle missio- ni del tempo: Messico e Brasile. Quelli erano gli anni del rinnovamento delle Costituzioni, dei preparativi per la beatificazione del Fondatore, Padre Giacomo Cusmano. Ha messo a disposizione per tale causa le sue forze e le sue capacità e ha potuto avere la gioia con tutta la Congregazione di vedere e sentire dalle Parole di Giovanni Paolo II, di felice memoria, il nostro Fondatore “Beato”. Si è dedicata alla formazione delle Juniores; seguiva i corsi di formazione di perso- na e cercava con la parola e l'esempio di istillare nelle Suore l'amore alla preghiera, all'osservanza interna ed esterna dello spirito delle Serve dei Poveri. Continuava ella stessa a formarsi con la lettura, l'approfondimento del Carisma Cusmaniano; il suo rapporto con il Signore diveniva sempre più fiducioso e lo comunicava anche alle Sorelle; cre- sceva anche il suo abbandono nella provvidenza. Proprio nel 1987 si aprirono nuovi spazi di espan- sione missionarie per la Congregazione ed ella inco- raggiava all'apertura di nuove missioni. Negli anni settanta si erano aperte, dopo diversi tentativi, falliti a causa delle guerriglie locali, finalmente, le Suore rea- lizzarono il sogno di essere presenti nel Congo e suc- cessivamente in Brasile. Tra la metà degli anni ottanta e la metà degli anni novanta le Suore sono andate nelle Filippine, in India, in Romania, ecc.. Nel Capitolo Generale del 1987 Suor Maria Gabriella, fu eletta 3a Consigliera. Con il sorgere della Nuova Opera dei ragazzi tossicodipen- denti, in località "Anguillara Sabazia (Roma)",nel mese di agosto del 1991 si affidò a Lei la responsabi- lità di tale Opera, chiamata " Progetto Psicoterapeutico Giacomo Cusmano". Mentre era ancora Consigliera ella seguiva l'Opera da Roma andando di tanto in tanto a trovare i giovani. Nel Capitolo generale del 1993, non fu elet- ta Consigliera e nell'ottobre dello stesso anno si tra- sferì ad Anguillara Sabazia (Roma) quale animatrice dei ragazzi del suddetto Centro "Psicoterapeutico". Durante questi anni la salute era iniziata a venir meno poco per volta, soprattutto i dolori alle ossa la face- vano soffrire tanto. Come possiamo immaginare, (chi l'ha conosciuta di persona lo sa) il suo cammino non tutto fu rose e fiori e nel novembre del 2001 si trasferisce nella Casa di Bagheria, in Via Lanza. Qui cercò di curarsi, ma si aggiunsero altre sofferenze fino a che Gesù l'ha presa con sé nelle prime ore del giorno 4 ottobre 2008 con un arresto cardiaco. Preghiamo per la sua anima, perché il Signore la purifichi presto dalle fragilità umane e l'ammetta alla Luce del suo Volto. RICORDO DI UNA DONNA IN ABITO TALARE Suor Maria Gabriella Arnone

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INSERTO

SPECIALE

Suor MariaGabriellaArnone

ALLEGATO al n.° 17 di Dicembre 2008 - ANNO V°

“ L’arcobaleno”Notiziario Trimestrale a cura

dell’Associazione “Giacomo Cusmano”O.N.L.U.S.

di Angui l lara Sabazia (RM)

Cronologia della Sua Vita

Suor Maria Gabriella Arnone (al secolo Carmela) nacque a Casteltermini, (AG) il 3.12.1927 daMichelangelo e Cordaro Calogera e fu battez-

zata con il nome di Carmela. E' entrata al Postulato il2.01.1946, prese l'abito Religioso il 10.12.1946 edfece la sua Professione Religiosa l'11.12.1947.

Dopo la Professione fu inviata a Catania; l'annosuccessivo a Torre del Greco e nel luglio del 1949ritorna ancora a Catania ad occuparsi delle bambinepiccole. Dopo gli studi, essendo già maestra, è invia-ta a Catania ad insegnare alle ragazze. Nel 1964 èstata nominata responsabile della Comunità di SantaMarinella (Roma). Nel Capitolo Generale del22.08.1969 fu eletta Vicaria Generale e si trasferiscea Palermo.

Per tre sessenni fu eletta Vicaria Generale, svol-gendo il suo mandato con impegno, responsabilità econ generosa dedizione accanto alla SuperioraGenerale. L'ha accompagnata nella visita alle missio-ni del tempo: Messico e Brasile.

Quelli erano gli anni del rinnovamento delleCostituzioni, dei preparativi per la beatificazione delFondatore, Padre Giacomo Cusmano.

Ha messo a disposizione per tale causa le sueforze e le sue capacità e ha potuto avere la gioia contutta la Congregazione di vedere e sentire dalle Paroledi Giovanni Paolo II, di felice memoria, il nostroFondatore “Beato”. Si è dedicata alla formazionedelle Juniores; seguiva i corsi di formazione di perso-na e cercava con la parola e l'esempio di istillare nelleSuore l'amore alla preghiera, all'osservanza internaed esterna dello spirito delle Serve dei Poveri.

Continuava ella stessa a formarsi con la lettura,l'approfondimento del Carisma Cusmaniano; il suorapporto con il Signore diveniva sempre più

fiducioso e lo comunicava anche alle Sorelle; cre-sceva anche il suo abbandono nella provvidenza.

Proprio nel 1987 si aprirono nuovi spazi di espan-sione missionarie per la Congregazione ed ella inco-raggiava all'apertura di nuove missioni. Negli annisettanta si erano aperte, dopo diversi tentativi, falliti acausa delle guerriglie locali, finalmente, le Suore rea-lizzarono il sogno di essere presenti nel Congo e suc-cessivamente in Brasile.

Tra la metà degli anni ottanta e la metà degli anninovanta le Suore sono andate nelle Filippine, in India,in Romania, ecc.. Nel Capitolo Generale del 1987Suor Maria Gabriella, fu eletta 3a Consigliera. Con ilsorgere della Nuova Opera dei ragazzi tossicodipen-denti, in località "Anguillara Sabazia (Roma)",nelmese di agosto del 1991 si affidò a Lei la responsabi-lità di tale Opera, chiamata " ProgettoPsicoterapeutico Giacomo Cusmano".

Mentre era ancora Consigliera ella seguival'Opera da Roma andando di tanto in tanto a trovare igiovani. Nel Capitolo generale del 1993, non fu elet-ta Consigliera e nell'ottobre dello stesso anno si tra-sferì ad Anguillara Sabazia (Roma) quale animatricedei ragazzi del suddetto Centro "Psicoterapeutico".Durante questi anni la salute era iniziata a venir menopoco per volta, soprattutto i dolori alle ossa la face-vano soffrire tanto.

Come possiamo immaginare, (chi l'ha conosciutadi persona lo sa) il suo cammino non tutto fu rose efiori e nel novembre del 2001 si trasferisce nella Casadi Bagheria, in Via Lanza. Qui cercò di curarsi, ma siaggiunsero altre sofferenze fino a che Gesù l'ha presacon sé nelle prime ore del giorno 4 ottobre 2008 conun arresto cardiaco.

Preghiamo per la sua anima, perché il Signore lapurifichi presto dalle fragilità umane e l'ammetta allaLuce del suo Volto.

RICORDO DI UNA DONNA IN ABIT O TALARE

Suor Maria Gabriel la Arnone

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Anguillara Sabaziaricorda con una S. Messa

“Madre Gabriella”potuto esprimersi con le sue meraviglio-se qualità: la fede, la tenacia, la genero-sità, la bontà d’animo, la parola di con-forto per tutti coloro che si avvicinava-no a Lei, le capacità manageriali per lagestione della Struttura, facendo cono-scere la Comunità in tutta la Diocesi diCivitacastellana servita da S.E. Mons.Divo Zadi e potendo così ricevere con-sistenti aiuti economici e materiali,quando le rette statali per gli ospiti dellastruttura erano inesistenti. Ai ragazzitossicodipendenti che sono stati ospitidella struttura e alle loro famigliedistrutte moralmente da una tragediafamiliare che li aveva colpiti, riuscivasempre ad entrare nei loro cuori con leparole che solo Lei sapeva trovare e ilsuo carisma riusciva a fare miracoli,esortandoli a tener duro e a trovare nellafede quella forza per superare quelledifficoltà che avevano incontrato.Quanti di loro sono stati accompagnaticon la sua tenera mano nel loro periododi permanenza nella comunità fino allacompleta risoluzione dei loro problemi.Quindi riprendendo e variando unafrase del Vangelo che recita: Beati quel-li....!, possiamo dire con la massimaconvinzione” Fortunati quelli che l’han-no conosciuta e frequentata” perché daLei hanno potuto imparare cosa vuoldire amare, cosa vuol dire operare per ipoveri, bisognosi, malati, tossicodipen-denti e per tutte quelle persone chehanno bisogno senza mai chiedereniente in cambio. Solamente per amoredi Cristo! La sua vita “un apostolatovero” che sia di esempio per tutti noiche siamo qui a ricordarla !

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Una commossa e sentita S.Messaè stata celebrata da DonAugusto Mascagna, mercoledì

8 Ottobre nella Chiesa Regina Pacis diAnguillara Sabazia per ricordare lafigura di Suor Maria GabriellaArnone fondatrice della ComunitàPsicoterapeutica G. Cusmano diAnguillara Sabazia (RM), deceduta aPalermo Sabato 4 Ottobre 2008.

Molte le persone comuni presentiche hanno pregato insieme ai ragazzidella Comunità, ai suoi ragazzi comeusava sempre dire, agli Operatori, agli

Psicologi, aiDiret-tori dellaComu-nità, leC o n s o r e l -le della Congre-gazione delle Suo-re Serve dei Po-veri, Francisca,F r a n c e s c a ,Elmidia. Anchen o idell'AssociazioneG.C. che siamo

nati sotto la sua gestione eravamo pre-senti per condividere con gli altri que-sto estremo saluto a questa donna mera-vigliosa in abito talare.

Il nostro Presidente Amedeo Corsoha ricordato che la cronologia della suastoria che è stata letta, esprime solo tec-nicamente e non materialmente ciò cheha fatto durante la Sua vita per tantepersone, mettendo in pratica quellaCatità senza Limiti che è alla base del-l’opera della Congregazione . Questacarità senza limiti l’ha espressa anchetra di noi, qui ad Anguillara S. nella suaComunità dove nel corso degli anni ha

www.associazionecusmanoanguillara.net 3segue da pag. 2La preghiera ha preso la sua giusta collocazione a

cui è seguita l’omelia fatta da Don Augusto che hacentrato l’argomento su un brano del Vangelo chesolitamente viene recitato in occasione della cele-brazione dell’anniversario della morte del beato G.Cusmano il 14 marzo di ogni anno (nella nostraParrocchia) che recita questa frase “quello che fare-te agli altri lo fate a me”! Ci sarà un giorno in cuiCristo riunirà tutti e opererà un giudizio, perché lavita cristiana è una cosa seria e in quel momentoognuno pagherà gli errori che ha commesso. Quelloche avremo seminato sarà raccolto e quindi la nostravita sarà valutata da Cristo in questo senso, in quan-to il suo giudizio sarà la valutazione dell'amore chesaremo stati capaci di dare al prossimo: “Verità,Amore, Fratellanza, Giustizia”.

Questo dovrà essere stato il senso della nostravita e in quel momento sarà difficile per noi sroto-lare la matassa in cui ci saranno i nodi che rappre-senteranno gli errori commessi nella nostra esisten-za. Chi chiede, rompe i nostri equilibri e noi dob-biamo essere in grado di poter dare loro una rispostaperché l'amore per il prossimo non è mai inutile.

Coloro che hanno amato, che hanno dato senza chie-dere niente in cambio, saranno premiati. Ogni voltache avrete fatto queste cose ai miei fratelli l'avetefatto a me! Ogni volta che servite un mio fratelloservite me! Cristo è presenza reale nel fratello biso-gnoso e in ogni gesto c'è Lui. Bisogna avere questoconcetto “servendo Te fratello, servo Cristo”.

Questa era la forza innovativa del Beato G.Cusmano, servire gli altri. Carità senza limiti.L'amore per gli altri rende nuovi e Suor MariaGabriella ha impersonato con la sua vita esemplarequesto impegno preso nel momento che ha preso ivoti. Con il suo operato è riuscita ad ottenere per laCongregazione, l'abilitazione per gestire una struttu-ra in cui si applica un modello Psicoterapeuitco peril recupero dei tossicodipendenti “l'unica in Italia”gestito da Suore.

Preghiamo perché Suor Maria Gabriella abbia ilpremio Celeste per tutto quello che ha fatto nellaSua vita.

La S. Messa è proseguita con la preghiera deifedeli in cui sono state recitati i pensieri da parte dialcuni dei presenti e che riportiamo in altra parte.

f.r.

D urante la S.Messa in suffra-gio di Suor Maria Gabriellacelebrata nella Chiesa Regina

Pacis di Anguillara Sabazia, noidell'Associazione Giacomo Cusmanol’abbiamo ricordata con una poesiache rispecchia il suo amore per la vitaspecialmente per la vita degli altri.Con il suo esempio di vita dedicata aipiù deboli ai più poveri ai più biso-gnosi, ma anche prodiga di consigli econforto per chi si accostava a Lei.

Ama la vita

Ama la vita così com'è Amala pienamente, senza pretese;

amala quando ti amano o quando ti odiano, amala quando nessuno ti capisce,o quando tutti ti comprendono.

Amala quando tutti ti abbandonano,o quando ti esaltano come un re. Amala quando ti rubano tutto,o quando ti regalano qualcosa.

Amala quando ha senso o quando sembra non averlo nemmeno un pò.Amala nella piena felicità, o nella solitudine assoluta. Amala quando sei forte,o quando ti senti debole. Amala quando hai paura,

o quando hai una montagna di coraggio. Amala non soltanto per i grandi piaceri

e le enormi soddisfazioni; amala anche per le piccolissime gioie.

Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe, amala anche se non è come la vorresti.

Amala ogni volta che nasci ed ogni volta che stai per morire. Ma non amare mai senza amore.

Madre Teresa di Calcutta

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Omelia nella S. Messa esequiale

celebrata a Palermo il 6 ottobre 2008

da S.E il Vescovo Padre V. Bertolone

per Suor Maria Gabriella

Carissima Madre Lilia, carissimiparenti di Suor Gabriella, carissi-me consorelle, carissimi confra-

telli nel sacerdozio, carissimi fedelitutti, pur nel dolore, desidero ringrazia-re il Signore di avermi dato l'opportuni-tà di essere presente per l'ultimo salutoa Suor Gabriella e le condoglianze alleconsorelle.

E' un motivo di gratitudine e di stimaverso questa nostra sorella. Solo il bal-samo della fede e l'unguento della spe-ranza trasformano in cicatrice di salvez-za anche un evento doloroso come lamorte.

La Croce svela e racconta un Dio cheama oltre il nostro umano sentire. LaCroce mostra che la via del dono di sé èvittoriosa. Sembra perdente ma è vitto-riosa.

Sbaglieremmo tutto se pensassimoall'evento del Calvario come a una sortadi disguido prontamente riparato dallaRisurrezzione. La risurrezione è invecel'altra faccia della Croce, non la ripara-zione di una sconfitta.

La risurrezione è il segno che la vitadella fedeltà a Dio e del dono di sé nel-l'amore è vincente, è una grande lietanotizia. Siamo qui riuniti, per celebrarela Messa esequiale per la nostra caraSuor Gabriella.

Siamo riuniti per pregare. E' noto chel'etimologia del termine preghiera risaleda "precarius" e rinvia alla situazione diprecarietà, di bisogno dell'uomo. Intutte le religioni preghiera significadomanda, ringraziamento e insiemecammino. E sono i sentimenti che pas-sano per il nostro cuore.

Ci domandiamo: perché la morte?Gesù si è manifestato solidale con chiha sofferto a causa della morte di un

congiunto. Ha manifestato la sua umana

attenzione e partecipazione aldolore di fronte al figlio mortodella vedova di Nain, di fronteal decesso di Giairo e di frontea Lazzaro.

Una comunità che prega,affida a Dio il dolore e cerca dicapirne il senso e il perché.Prega chi cerca luce e punti diriferimento. La liturgia chestiamo celebrando è espressio-ne di fede e di speranza di DioPadre, che guida la storianostra nonostante la sofferenzae la morte e anzi facendosicarico di esse.

"Seguimi", dice il Signorerisorto a Pietro, come sua ulti-ma parola a questo discepoloscelto per pascere le sue peco-re.

"Seguimi", questa parolalapidaria di Cristo può essereconsiderata la chiave per com-prendere il messaggio cheviene dalla vita della nostracompianta e amata SuorGabriella le cui spoglie depo-niamo oggi nella terra comeseme di immortalità con ilcuore pieno di tristezza, maanche di giosa speranza e diprofonda gratitudine.

Ero venuto a trovarla l'annoscorso alla fine di Maggio.L'ho trovata con la corona inmano, sofferente, ma serena etutta protesa ad offrire alSignore ciò che le restava: lasofferenza e la preghiera.

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segue da pag. 4Ogni incontro era una festa per me. Aveva avuto

sempre un'attenzione particolare. Ho vissuto conLei tanti momenti: l'invito a predicare nel giugnodel 1982 gli esercizi spirituali alle Consorelle aRoma; la preparazione della beatificazione; l'inau-gurazione del Centro Psicoterapeutico GiacomoCusmano di Anguillara Sabazia; il Suo 50° anniver-sario della professione e tanti altri momenti.

Cara Suor Gabriella, hai saputo fino in fondooffrire la tua vita a Dio mettendola al servizio del-l'intera famiglia Cusmaniana, in una devozione quo-tidiana al servizio della Congregazione, soprattuttonelle difficili prove che la vita ti ha presentato.

Di intelligenza vivissima e intuitiva ha semprecercato l'incontro con tutti e grazie ad un profondoradicamento in Cristo, ha saputo portare il fardellodella malattia e della sofferenza.

Suor Gabriella ha segnato un periodo bello dellastoria della Congregazione e con Lei vanno via tantimomenti esaltanti della vita e della storia dellaCongragazione delle Serve dei Poveri.

In una circostanza come questa è bene per noi checontinuiamo a vivere, riflettere sul mistero dellamorte. In occasione della trapasso, si danno duecasi: alcuni sono pronti, sono fortunati, altri non losono. E chi di noi sa quando arriva la morte?

Siamo troppo attaccati alla vita e non ci arrendia-mo neppure dinanzi all'evidenza. Traffichiamo allo-ra i nostri talenti, per prepararci ogni giorno comePapa Giovanni XXIII, che già ventenne e seminari-sta scriveva:" Il pensiero della morte serva ad infor-marmi a pensieri di maggiore sodezza. Abbasso l'a-more proprio, le ambizioncelle, le vanità. Si muore,si muore ed io attendo a queste miserie? Fossi anchePapa, quando comparirò al giudizio divino, che cosasono io? E da Papa così si presentava all'appunta-mento con la morte: " La mia tranquillità personaleè tutta qui: stare all'obbedienza come ho semprefatto e non desiderare o pregare di vivere di più,neanche un giorno oltre il termine in cui l'angelodella morte mi verrà a prendere per il Paradiso,come confido".

Ritroviamo perciò la forza dell'attesa e della spe-ranza anche quando siamo di fronte alla tomba ecosì preghiamo: " Dio mio, fa che la tomba sia lapiù bella delle case. Concedici di morire nel deside-rio di incontrarti. Concedici di prepararci al giornodell'incontro". Con la morte tutto se ne va, ma Dioviene. Quel giorno, non facciamoci trovare inprepa-rati.

Amiamo la vita e cerchiamo Dio, impariamo adamare la morte che ce lo farà incontrare, convinti

come siamo che una tomba è troppo piccola percontenere il nostro amore.

La beatitudine più intensa che la Bibbia riservaal giusto, proponendola come epigrafe per la suavita, è quella del Siracide (48,11) " Beati coloro chesi sono addormentati nell'amore". La morte è unmistero, non si spiega, non si giustifica, non la sielimina. Il pensiero dell'uomo s'infrange contro loscoglio della morte.

Noi crediamo che solo la luce divina illuminaquesto mistero e ci fa guardare al di là della morte.

E' la risurrezione di Cristo che ci rivela l'altrafaccia della morte. Signore perché? Il cristianesimonon ci ha insegnato l'immortalità dell'anima bensìla risurrezione che è un'altra cosa perchè l'essereviene ricomposto.

Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma tra-sformata e mentre si distrugge la dimora di questoesilio terreno viene preparata un'abitazione eternain cielo. E tutto questo perché le anime dei

giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento letoccherà.

Quelle mani che con tanta cura ed amore hannopreparato questo corpo, quelle mani che per laprima volta ci hanno segnato con la Croce e fattiCristiani nel battesimo, le stesse mani spalancate ciaccolgano nella sua comunione di luce e di pace.

Le tradizioni cristiana, ebraica e musulmana rap-presentano la morte con una parabola che ha perprotagonista Abramo. Quando vide che l'Angelodella morte veniva ad impadronirsi del suo spirito,Abramo, vecchio, nella sua tenda, lo riconobbesubito, perché l'aveva visto quando era venuto adimpadronirsi della moglie Sara.

Con paura esclamò: " Angelo della morte, primadi emettere il tuo editto, fermati! Ti devo dire unacosa!", illudendosi di fermare la morte ormai immi-nente. Abramo allora pose questa domandaall'Angelo per fermarlo: " Un amico, una personaamata, desidera la morte dell'amico?". NellaBibbia, Abramo è chiamato appunto "l'amico diDio". E l'angelo: " Devi tu prima rispondere a que-sta mia domanda: un innamorato non desidera forsel'incontro, l'appuntamento con la persona amata?"Ecco i due volti della morte. Per Abramo come pertutti gli uomini, la domanda è spontanea: ma perchéfar morire l'amico? perché se siamo in comunione,Dio ci fa morire? L'Angelo invece replica: la morteè l'incontro, la soglia aperta. E Abramo: "Angelodella morte, prendimi pure!", consapevole di stareper iniziare l'incontro eterno con Dio.

E questo è ciò che auguriamo alla nostra sorella:l'incontro con il Signore, con l'innamorato eterno.

segue a pag 6

Signore non Ti chiedoperché ce l’hai toltama grazie per avercela donata!

(S. Agostino)

segue da pag. 5Cara Suor Gabriella, rigrazio il Signore per aver-

mi dato la possibilità di conoscerti e di metterti sulmio cammino e sul cammino di tante consorelle e ditanti laici e di tanti giovani. Nella sofferenza purifi-catrice Dio, Padre buono e misericordioso ti haincontrato e ti ha accolto. Ti ha accolto la tua caramamma insieme con il Beato Fondatore e con tutte

le consorelle che hai conosciuto ed amato. Caresorelle e carissimi fratelli, viviamo non come foglied'albero d'autunno, ma come pini, come cipressi,come cristiani e religiosi autentici, protesi verso ilSommo Bene e con la speranza nel cuore di incon-trare il Santo Volto del Signore.

Amen!+V. Bertolone S.d.P.

Dal sito “Famiglia Cusmaniana”E’ morta Suor Maria Gabriella Arnone, Una grande donna

Non solo fisicamente, superava tutte dalle spalle in su, quandoguidava i gruppi di Suore in giro per le chiese e i santuari di Roma, nonci si poteva smarrire. Bastava guardare in alto e c’era lei. C’era lei aguidare gli incontri di spiritualità a Roma. Alle visite ai monumenti.Alla diffusione capillare del Volto Santo di Gesù Misericordioso. Allapreparazione della Beatificazione di Padre Giacomo Cusmano. A pre-siedere insieme a Madre Laura alle feste del Club della condivisione, ipiccoli amici del Cusmano, del Club della Terza età, anziani amici delCusmano.

Una grande donna Nell’attenzione ai problemi delle Consorelle che insieme a Madre

Laura, Madre Generale e Lei Vicaria cercavano di risolvere in ognimodo. Problemi di salute; a Roma avevano tanti amici, mediciaffidabili e bravi. Problemi di famiglia. Problemi di studi. Problemi diComunità.

Una grande donna Generosa, tanto generosa. Davanti al bisogno di una Consorella o

Confratello, di ogni povero che bussava alla porta di Casa Generaliziaa Roma.

Una grande donna Nella preghiera. Nella spiritualità della misericordia. Nella spiri-

tualità del …”senza limiti”, propria del Cusmano. Nella buona paroladetta…o nel cercarti il confessore giusto.

Una grande donna Sei stata per tutti noi, Serve dei Poveri e i poveri, Suor Maria

Gabriella. Per te il nostro grazie al Signore. Per te la nostra preghieragiornaliera. Perché possa godere subito la vista dello sposo, Gesù

misericordioso, che tu tanto amavi e facevi amare.Suor Vincenzina Drogo sdP

SuorMaria Gabriella ArnoneServa dei Poveri

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Una grande donna

Suor Maria Gabriella

Sorgente di luce

Suor Maria Gabriella, seistata per noi una sorgen-te di luce dove ogni

ombra si dilegua. Eri come una porta aperta

da cui poteva entrare chiun-que, sicuro di essere accolto,capito e consolato.

Avevi per tutti la parolagiusta che scendeva come bal-samo nel cuore.

Ora che sei felice tra lebraccia dello Sposo celeste,ricordati sempre di noi:

di tutti quelli che abbiamoavuto la gioia di conoscerti,sii sempre per noi:sorgente diluce che illumina le ombre.

Grazie per tutto il bene chehai fatto.

Un abbraccio al profondodel cuore.

Da Santa MarinellaSr. Giulietta e Consorelle

Vieni serva buona e fedele,

al riposo e alla gioia eterna

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L a Superiora Generale delleS.d.P. Suor LiliaDominguez, ha così infor-

mato le consorelle delleCongregazione del decesso diSuor Maria Gabriella con questeparole. Carissime Consorelletutte, Sia Gesù amato da tutti icuori !! Giunga a ciascuna di Voi,il mio saluto affettuoso e fraternoe soprattutto il ricordo di ognigiorno nell’Eucarestia e nella miapreghiera. Con la presente vicomunico la scomparsa dellanostra carissima Consorella SuorMaria Gabriella Arnone, accadutanelle prime ore del giorno 4Ottobre 2008, con un arresto car-diaco lasciando un grandissimovuoto nel nostro cuore e nellanostra Congragazione. La nostracara Consorella si era impegnatanel pregare il Padre di portarselaal più presto con Lui, questo erail suo grande sogno, soprattuttonegli ultimi tempi, l’incontrareilSuo Signore e vivere in eternocon Lui. Carissime suore, sonomomenti questi veramente diffi -cili per tutte e in queste occasioninon ci sono parole da dire, soltan-to possiamo esprimere il grandedistacco e il profondo dolore chesicuramente tutte proviamo, per-chè venire a mancare una personacara, una nostra Consorella non èfacilmente accettabile per nessu-na; ma la fede e la speranza dellaResurrezione ci confortano.Avendo avuto la fortuna di cono-scere Suor maria Gabriella cheveramente era una persona di pre-ghiera, sicuramente ci sentaiamocosì consolate: sono ormai assor-

bita nell’incanto con Dio, dallesue espressioni di sconfinata bel-lezza.le cose di un tempo sonocosì piccole e meschine al con-fronto!

Mi è rimasto l’affetto per voi,una tenerezza che non avete maiconosciuto! Matutto era alloracosì fugace e limitato! se cono-scessi il mistero immenso delcielo dove ora vivo; se potessivedere e sentire quello che ioascolto e vedo in questi orizzontisenza fine e in questa luce chetutto investe e penetra, sarestifelice con me perché adesso sonocerta che egli è il Dio della vita enon della morte (dalla liturgia deidefunti).

Mie carissime Consorelle,con la certezza che la morte è

l’ultima offerte che possiamo farea Dio, chiediamoli il dono di unasanta morte “Siate pronti, diceGesù” prepariamoci fin da orapregando e vivendo conformealla chiamata che abbiamo rice-vuto, come sicuramente si è pre-sentata la nostra carissima SuorMaria gabriella per farne un’of-ferta grata al Signore e comescrisse il Papa Paolo VI nel suotestamento spirituale; «dinanzi

alla morte, al totale e definitivodistacco dalla vita presente, sentoil dovere di celebrare il dono, lafortuna, la bellezza, il destino diquesta fugace esistenza: Signore,tu ringrazio che mi hai chiamatoalla vita e ancor più che facendo-mi cristiano, mia hai rigenerato edestinato alla pienezza dellavita». Consapevoli che il suffra-gio è un atto di amore, finiscoinvitandovi a offrire le nostre sup-pliche e le nostre preghiere per lanostra consorella, perché ilSignore l’accolga nelle sue brac-cia e ottenga la remissione dellepene dovute e lei senta lìappellodel Signore: Vieni serva buona efedele, al riposo e alla gioia eter-na. la mia profonda gratitudine vaalla Superiora Suor Maria AngelaBelluaardo e alle Suore dellaComunità per tutte le premureavute nei riguardi di Suor MariaGabriella, apecialmente negli ulti-mi momenti della Sua vita. IlSignore che non si lascia vincerein generosità vi benedica una peruna con abbondanza di beni. Unpensiero particolarte va alla caris-sima Madre Laura Gaeta in questomomento doloroso, alla qualeesprimiamo la nostra affettuosariconoscenza, mentre la ringrazia-mo della lunga affettuosa dedizio-ne alla nostra Consorella specienelle sofferenze degli ultimi anni.Saluto affettuosamente tutte e vichiedo la carità di tenermi presen-te nelle Vostre preghiere. In GesùVita nostra.

Suor Lilia Dominguez s.d.P.Superiora Generale

Suor Lilia Dominguez,Superiora Generale Suore s.d.P.( immagine di repertorio)

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TestimonianzeCosa ha lasciato

in noi Suor Gabriella

Di Suor Gabriella ho due immagini fisse nellamente. la prima, sullo schermo televisivo in un

brevissimo servizio, forse della rai-TV; la seconda,di un breve colloquio fuori dalla Chiesa Regina Pacisdi Anguillara S. al termine di una S. Messa.. Ebbene,vedemmo ( in quel periodo mia moglie era ancora invita), quella Suora che parlava davanti ad una teleca-mera con un entusiasmo senza pari, malgrado si tro-vasse in uno scenario di aperta campagna, vicino aduna specie di lavatoio con dei pali di legno che soste-nevano delle lastre in lamiera, passando poi accantoad un classico recinto tipico custode di galline. Allafine, io e mia moglie ci siamo guardati e ci siamodetti: ma come potrà attuare tutto quello che ha dettoquesta Suora? Come potrà andare avanti in quellecondizioni, ci vorranno tanti soldi! Chi l’aiuterà? Nel1993 ci trasferimmo definitivamente ad AnguillaraS., ed una domenica, dopo aver partecipato laS.Messa a Regina Pacis, all’uscita riconoscemmoquella Suora vista in TV e ci fermammo con Leichiedendo notizie di quella iniziativa. All’inizio sem-brò restia nel parlarne, forse per Lei fu una cosa stra-na e contemporaneamente interessante che due sco-nosciuti (eravamo da poco ad Anguillara) l’avessorofermata per sapere notizie di quel progetto che avevainiziato e descritto in TV. Lei ci disse che quel pro-getto non era altro che un “Progetto Psicoterapeuticoper coloro che fossero caduti nel tunnel della droga”.Il suo volto pian piano andò a distendersi e gli occhia brillare, così a grandi linee ci spiegò cosa eranoriuscite a fare fino ad allora e quanto si proponevanodi fare in futuro, coadiuvata da altre suore e l’aiuto dialtre persone. Si perché di aiuto ce ne voleva tanto!Poi ci salutò invitandoci a visitare la Comunità met-tendo anche a nostra disposizione la sua macchina,perchè per noi che nopn conoscevamo la zona porte-va essere difficilr trovarla. Non andammo subito, manel frattempo ci incontravamo a Messa. Ora SuorGabriella ci ha lasciati, chiamata dal “PadreCeleste”, che non è poco. Ci ha insegnato a perseve-rare nella fede in Cristo, ci ha insegnato “come “ siama il prossimo, ci ha insegnato ad amare tutti, inparticolar modo i più deboli, gli emarginati, le perso-ne sole. Questo ha lasciato in me e non solo a me, atutti !!!

Luciano Pagano

I poveri d'oggi sono i tossicodipendenti.

Parlare di Madre Gabriella è come ripensare ad unperiodo della mia vita personale denso d'emozioni

e d'esperienze cariche d'umanità. Già nel nostro primoincontro quando un po' intimidita mi presentai, fui col-pita più dal suo coraggio e dalla sua determinazioneche dal piacevole senso di familiarità scaturito alla sco-perta delle comuni radici, essendo entrambe siciliane.

La sua figura imponente accompagnava il gestodelle braccia ad indicare un "Benvenuta nella nostracasa!"

Non sapevo ancora che quel ricevermi, saluto edinvito allo stesso tempo, me lo sarei portato dentro finoad oggi, come non avrei mai immaginato che sarebbediventato tanto significativo per me e per tutte le per-sone che sono state accolte allo stesso modo e hannoavuto la fortuna di conoscerla e di vivere insieme un'e-sperienza di speranza, dignità ed amore.

"Sono una serva dei poveri, e i poveri d'oggi sono itossicodipendenti. La mia missione è quella di stare alloro fianco e costruire un luogo in cui possono riappa-cificarsi con loro stessi e col mondo per ricostruire unanuova vita".

Così ci siamo ritrovate, insieme con altri compagnidi viaggio animati dallo stesso spirito, a percorrereanni bellissimi, anche se duri e difficili, è stato comeprocedere nel nostro cammino su un otto volante, connumerosi alti e bassi ma sempre tenendoci per mano.

Ogni membro della comunità, operatori e ragazzi, sisentiva di appartenere ad un progetto pensato da lei matesoro messo a disposizione di tutti.

Madre Gabriella sapeva arrivare al cuore di ognunodi noi con semplici parole, con tante attenzioni e con lepreghiere che ogni giorno rivolgeva al cielo.

Anche quando si è dovuta trasferire in Sicilia permotivi di salute, la sua presenza ha accompagnato ilnostro lavoro nello spirito che l'ha animato ed è arriva-to ad altri ospiti che non hanno avuto la fortuna diconoscerla ma che si sono fermati a vivere i luoghi, leatmosfere, l'esperienza della speranza di una nuovaesistenza.

Un mese fa sono venuta a conoscenza della suamorte e mi sono sorpresa nel sentire, oltre ad unimmenso dolore e tanta gratitudine, tantissima com-mozione per una donna che in silenzio e con amore, ciha accompagnato e ci accompagna ancora, perchè con-tinua a vivere attraverso la vita di tante altre personeche grazie a lei si sono salvate

Dott.ssa Stefania Chiappara

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Testimonianze

Quando Amedeo mi ha chiesto di scrive-re alcune righe in ricordo di MadreGabriella, subito mi è venuto in mente

questa parola: L'Er edità, non quella cheriguarda l'eredità del programma di RAIUNOche conduce Carlo Conti, dove si perde e sivince secondo la fortuna dei giocatori; ioparlo di un altro tesoro che Madre Gabriellaha scoperto e ha saputo custodire insieme aMadre Laura. Non dei "tesori dove tignola eruggine consumano, dove ladri scassinano eportano via" (Mt. 6, 19-20), ma dei veri tesoriche né il crollo della borsa, né i ladri, né nien-te potrà disperderli perché i conti si fannosecondo come li pensa il Signore.

La sua eredità più bella è stata quella diavere preparato il terreno creando a mano amano una struttura idonea per accogliere iragazzi (e) con il problema della tossicodipen-denza, rischiando il tutto per tutto fidandosi eaffidandosi alla Provvidenza che la spinse adintraprendere quest'avventura in fedeltà delvangelo, al carisma e alle sfide della Chiesa,"rispondere generosamente e con audacia,alle nuove povertà (VC 63)”. Attività ancorasconosciuta nelle opere della congregazione.

Il prezzo pagato: la sofferenza, l'incom-prensione, la privazione economica e insom-ma anche una precaria salute.

Madre Gabriella non si è mai arresa erasicura che quest'opera apparteneva al Signoreperché non è un'opera qualsiasi; quotidiana-mente si sperimenta e si vive l'incertezza deldomani l'esperienza della morte e della risur-rezione.

Ora la struttura accoglie circa 60 ospiti traragazzi e ragazze (tuttavia la struttura non édel tutto finita), dopo il trasferimento diMadre Gabriella e Madre Laura siamo rimasteSuor Maria Francesca e io. Devo affermareche i primi tempi sono stati molto difficili intutti sensi: per ambedue era un apostolato sco-nosciuto, anche se veniamo da un paese conun gran livello di povertà (Messico) ci scon-

L’ereditàtriamo con una realtà molto diversa, non è unapovertà materiale, ma una povertà esistenzialedove si sono persi quei valori che rendonol'uomo capace di avere progetti di vita e diconseguenza una società più umana e fraterna.

Anche se non mi piace tanto parlare dellemancanze materiali, perché grazie allaProvvidenza che si è manifestata per mezzodella solidarietà di tante persone che sono sen-sibili a questa realtà siamo andati avanti, (ilritardo dei pagamenti delle rette, e il costodella vita sia costantemente in aumento) gra-zie a loro che possiamo portare avanti questaavventura, però devo dirlo in un momento digran difficoltà economica facevo questa rifles-sione: com'è possibile che in un paese svilup-pato com'è l'Italia ci troviamo con la luce e iltelefono sospeso per mancanza di soldi perpagare le bollette?Nella mia esperienza d'a-postolato venticinquennale in Messico, lavo-rando sempre con persone disagiate mai avevovissuto tutto ciò. Speriamo che la cosa siamomentanea. Sicuramente questo è voluto dalSignore che in questo modo ci da la grazia ditoccare la sua Provvidenza con mano peramare e custodire di più quest'eredità.MadreGabriella ha vissuto l'amore autentico quelloche arricchisce, sia chi ama sia la personaamata. Sono più che sicura che adesso Leicontinua a proteggere questo tesoro sui ragaz-zi.

V'invito a conoscere da vicino che cosa c'ènella Comunità Cusmano, vi accorgerete quan-to ricchi siamo, perché i Poveri li avremo sem-pre con noi (Gv, 12).

Suor Francisca Calderon, S. d. P.

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Testimonianze

Da qualche giorno un'altra stel-la brilla forte nel cielo, èquella di Madre Gabriella.

Noi, persone comuni che in questoperiodo della nostra vita torniamo asperare grazie al ProgettoPsicoterapeutico "GiacomoCusmano", non l'abbiamo conosciu-ta, ma sappiamo quello che più contasu di lei.

Nacque in Sicilia nel 1927, ottan-tun'anni fa e negli anni 40 prese i votinella Congregazione "Suore Servedei poveri", si dedicò con gran fede,fervore e abnegazione agli emargina-ti, ai bambini orfani, agli infermi, aglianziani, come fece nell'ottocento ilfondatore di quest'ordine religioso, ilBeato Giacomo Cusmano, medico esacerdote,.

Uomini grandi come lui non ver-ranno mai ringraziati sia da noi, siadalla nostra società, è proprio grazie aqueste suore se noi oggi, come peraltri è stato ieri e sarà domani, abbia-mo una possibilità di riprenderci eritornare ad una vita vera, sana, one-sta e responsabile.

Sostenuta dalla sua gran fede inCristo, Madre Gabriella aveva laforza di chi era nel giusto e questo laportò a sfidare anche il pericolo,andando nei difficili paesi del cosid-detto terzo mondo, sconvolti da guer-re, miserie e malattie, per portare ilsuo messaggio d'amore. Ora sonomolte le missioni nel mondo, fondatedalle Suore Serve dei poveri, e questoper noi è un grande esempio di corag-gio e sacrificio: perché chi ha fede edè nel giusto può affrontare le difficol-tà più dure che ti mettono a duraprova.

Negli anni, oltre che una missiona-

ria di Cristo mossa dall'amore, sidimostrò anche una donna dotata dispirito d'iniziativa, di capacità orga-nizzative e direttive. Fu eletta VicariaGenerale dell'ordine Religioso SuoreServe dei Poveri per sei mandaticonsecutivi.

Nel 1991 fondò (con parere favo-revole della congregazione) ilProgetto Psicoterapeutico" GiacomoCusmano" rivolto a tutte quelle per-sone intrappolate nella tossicodipen-denza o nell'alcolismo, questo pro-getto è finalizzato a restituire la vitanegli anni, ad un gran numero di per-sone. E'doveroso ricordare in memo-ria di Madre Gabriella, che questoProgetto Psicoterapeutico è l'unicorivolto ad utenti tossicodipendenti,fondato e gestito da un ordine reli-gioso di suore. Noi tutti ospiti dellacomunità siamo vicini al dolore ditutti quelli che, hanno avuto la fortu-na di conoscerla, stimata e amata, inparticolare siamo vicini alle suore eagli operatori della nostra Comunitàe ci uniamo alla loro riconoscenzaper essere stati incoraggiati e stimo-lati nel portare avanti questa opera digran rilevanza sociale.

Madre Gabriella noi ti saremosempre grati per quello che hai fattoper tutti noi, preghiamo per te esiamo più che convinti che anche dalcielo seguiterai sempre a proteggercicome hai sempre fatto, quando ericon noi.

Luca Pietrafesa ( in nome di tutti i

Residenti della Comunità )

Un pensiero per Madre Gabriella

A madreGabriella.....

La tua amicizia era comeuna parola magica equivalen-te alla più bella melodia checi sia. Le sue note sono lafiducia, il coraggio, il soste-gno, il giusto rimprovero edun caldo abbraccio....

Vivrai per sempre neinostri cuori, non scorderemomai tutto l'aiuto che ci haiofferto!

Famiglia Capitaneo

Il mio angelo4 ottobre 2008

Dopo una vita intensa e labo-riosa ci ha lasciati. Mamma,sorella, amica, acqua che sgorgalimpida dai monti, sole cheriscalda anche i cuori di pietra:così e ancora con migliaia di qua-lità e grazia ti ricordiamo SuorMaria Gabriella, grande nel dareamore, unica nel saper ascoltare,creandoti accanto una moltitudi-ne di persone paragonabili al fir-mamento e Lei la regina.

Chiunque le si accostavaimparava ad amare.

“Angelo mio, questo era ilnostro saluto.... “

Due parole che contengonol’universo (come questa pietra èil mio pianto che non si vede, lamorte si sconta vivendo “G.Ungaretti”). Anche la poesia purnon esendo parola sacra è per suanatura in grado di esprimere congrande profondità il sentimentodella religiosa.

Sarai per me sempre il mioangelo.

Simona Senfet e famiglia

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Testimonianze

Madre di una grande famiglia

L 'abbiamo conosciuta alcuni anni faMadre Gabriella, e subito ci fece l'effet-to di essere una vera madre: era dolce e

piena d'affetto per chiunque.Abbiamo di lei tanti ricordi, soprattutto gli

incontri domenicali in Comunità: sembravauna bella chioccia attorniata da tanti pulcini,pulcini che le parlavano, si confidavano, tantialtri la guardavano semplicemente, ma conprofonda ammirazione. Era grande, non solofisicamente, e poteva davvero contenerli tutti.Madre di una grande famiglia. Con un'immagi-ne esteriore un po' fragile e affaticata, ma conuna forza umana e spirituale straordinaria.

Ricordiamo il primo suo gesto verso nostrofiglio, incontrato dopo tante settimane passatesenza poterci vedere. Gli fece una carezza diuna dolcezza estrema e lo abbracciò come io,suo padre, non avevo mai fatto.

Più tardi lo fece diventare suo autista e noici sentimmo tutti sulla buona strada, perchéMadre Gabriella riponeva tanta fiducia in lui.Ed infatti, ci viene in mente una riunione aRoma con tantissima gente: tutti aspettavanonel giardino il suo arrivo, chiacchierando alsole primaverile; all'improvviso si aprì il can-cello di quell'istituto, nostro figlio fermò l'au-tomobile e di corsa scese per aprire lo sportel-lo a Madre Gabriella. Dopo tante sofferenze,capimmo che eravamo quasi in dirittura d'arri-vo.

Quando se ne va una persona, spesso ci silascia andare a frasi fatte e preconfezionate;stavolta invece, è proprio vero: la riconoscen-za e la stima per Madre Gabriella le teniamoben strette e non le lasciamo svanire con iltempo. La sua morte è un evento triste, ma ciconsola la realtà: vediamo i suoi progetti ed isuoi sforzi continuare tramite altre persone,che come Madre Gabriella s'impegnano edanno tutto per l'unica cosa che forse dà sod-disfazione autentica in questo mondo: l'amoreverso il prossimo, specie il più bisognoso. Ungrazie sincero.

Famiglia Scarponi

Una donna che ha fatto dell’amoreper i fratelli e le sorelle

la ragione della sua esistenza

Sono passati più di quindici anni da quandoebbi la fortuna di conoscere questa donna chesembrava uscita dai ricordi della mia infanzia,

una figura mite e forte, con la determinazione chesoltanto chi porta il dono di Cristo con sé, sa posse-dere e trasmettere.Da persone pratiche, c'intendemmo subito.

Sono sempre stato convinto che nel corso di un'e-sperienza amministrativa ci sono poche cose, tre-quattro al massimo, che danno un senso allo sforzoquotidiano che si compie: una di queste è stata lacollaborazione con Suor Gabriella per aiutare laComunità Giacomo Cusmano ad uscire dall'incer-tezza, anche giuridica, in cui si trovò ad iniziare lasua meritoria attività. L'adozione della varianteurbanistica che prefigurava il futuro sviluppo dellastruttura fu un passaggio sofferto, con contrapposi-zioni pregiudiziali, che mostrò i valori radicati disolidarietà della Comunità di Anguillara.

Un altro passaggio che mi piace ricordare in que-sta occasione fu l'iniziativa di coinvolgimento deiComuni del comprensorio, che portò alla sottoscri-zione di un protocollo che sanciva la valenza dellastruttura e delle attività in essa svolte.

In tutte queste iniziative immancabile fu la sensi-bile e competente azione del Presidente dellaProvincia di Roma Giorgio Fregosi, prematuramen-te scomparso, esempio di Amministratore capace edi straordinaria umanità, e dell'assessore ai ServiziSociali Maria Grazia Passuello.

Anche il mondo dell'arte in quel periodo sosten-ne l'opera infaticabile e a tratti miracolosa di SuorMaria Gabriella. Infatti per due anni il Comune diAnguillara Sabazia organizzò una mostra di pitturacon opere reperite dal Maestro Renzo Vespignani, esuccessivamente battute all'asta per aiutare laComunità.

Questa occasione mi ha concesso il privilegio,cosa rara in questi tempi avari di grandi passioni epoveri di sentimenti, di riportare alla mente il ricor-do di una donna che ha fatto dell'amore per i fratel-li e le sorelle la ragione della sua esistenza, e con leiuomini buoni, che erano guidati dalla passione e dalsentimento di fratellanza.

Paolo Bianchini

Testimonianze

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A gli inizi della missionedelle Suore Serve deiPoveri qui ad Anguillara

incontrai , per la prima volta, SuorMaria Gabriella Arnone, con cuiiniziai a collaborare per il disbrigodi alcune pratiche riguardanti l’a-pertura del locale Istituto.

Prima di allora non sapevo del-l’opera e del carisma del BeatoGiacomo Cusmano e devo confes-sare di aver vissuto un momento diparticolare emozione nel constatare,con piacere, che ad Anguillara sipotenziava la presenza di unaFamiglia religiosa di Suore cheall’impegno specifico nel campodell’educazione e dell’istruzioneaggiungeva anche quello dell’assi-stenza spirituale e materiale allepersone in particolare stato di biso-gno, specie se giovani.

Da subito il servizio prestatodalle Suore fece sentire i suoi effet-ti benefici sulla vita della comunitàlocale.

In modo particolare SuorGabriella, per le sue capacità orga-nizzative e le sue doti comunicati-ve, si pose come un chiaro punto diriferimento, capace di attrarre esuscitare in tutti stima, affetto eammirazione.

Donna di profonda fede e conuna straordinaria carica umana,sapeva accogliere tutti, riuscendo adare a ciascuno la parola giusta, ilconforto necessario, un incisivomessaggio di speranza.

In un momento di dolore per ungrave lutto familiare, conservo sem-pre viva la disponibilità di SuorGabriella a prestare il suo affettuosoascolto, ad infondere coraggio pertrasmettere fiducia e serenità.

Ripeteva continuamente che la

Donna di profonda fede e conuna straordinaria carica umana

vita di ogni uomo è nelle manidella Provvidenza, a cui affidavatutta se stessa e la sua opera.

Non esitava a riconoscere e adindicare i segni della Provvidenzain ogni evento, anche in quellomeno significativo dell’ordinariaquotidianità.

Ma la sua predilezione maggio-re erano i giovani, sui quali river-sava tutta la sua speciale attenzio-ne e le sue più materne premure.

La sua fiducia in loro, in ognicircostanza, era incrollabile eveniva affermata, senza giri diparole, con accenti efficaci, quasiispirati, scanditi con garbatasolennità.

La notizia del ritorno di SuorGabriella alla Casa del Padre hasuscitato nel Paese generale stu-pore e profonda commozione.

E’ riemerso in tutti il ricordodella perseverante generosità concui ha speso, senza risparmio, lapropria vita a servizio degli altri,soprattutto se bisognosi e in gravidifficoltà.

La pietà e l’impegno concretotestimoniato da Suor Gabriella edelle Suore Serve dei Poveri perridare fiducia nella vita a tanti gio-vani, hanno elevato Anguillara adessere un centro di irradiazione disolidarietà e di speranza.

Il nostro Paese deve custodire esviluppare questo grande donoricevuto, rendendo un tributo dispeciale e perenne riconoscenza aSuor Maria Gabriella Arnone, cheè salita per godere il meritato pre-mio della pace eterna.

Angelo BianchiniVicesindaco

di Anguillara Sabazia

Alcuni scorci della Comunità Psicoterapeutica G Cusmano di Anguillara S