Innuendo - WordPress.com · 2018. 12. 13. · all’idea utopistica cosmologica di Charles...
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“Innuendo”
1991. Avevo 14 anni, quell’età in cui si innamora tutto, in cui tutto è sempre
a fuoco. Vagavo per le vie del Centro Storico e più precisamente in quella
viuzza che cela un ossimoro: per la toponomastica si tratta di “Via Cisterna
dell’Olio”, un richiamo “antico” di fronte al cinema “Modernissimo”. Lì si
trovava un frequentatissimo negozio di dischi ed è sempre lì che comprai,
qualche anno dopo, il primo “bootleg” degli Almamegretta. La musica mi
stava per conquistare ma la folgorazione avvenne quando mi imbattei in
quella luminosa copertina bianca, con al centro quell’irridente pagliaccio a
farsi beffe del mondo. Si tratta di una copia adattata de “Il giocoliere del
mondo” di Grandville, designer francese. Pare che l’autore si ispirasse
GIUSEPPE DI NAPOLI
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PROSSIMO TURNO
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all’idea utopistica cosmologica di Charles Fourier1. Il filosofo francese
sosteneva infatti la tesi che in futuro l’uomo e i corpi celesti si sarebbero
uniti per creare un’armonia universale. Quello che rappresenta, in tempi
mai così duri, l’obiettivo del “Falansterio fantamaradoniano”.
“Innuendo”, l’ultima fatica dei Queen, ha rappresentato la mia iniziazione
alla Musica. Non fu solo la copertina a confondermi, ma anche quel titolo
così inusuale per una band rock inglese. Nella loro stravaganza Freddy
Mercury e Brian May riesumarono un termine desueto, di origine ispanica,
probabilmente al fine di preannunicare quel sorprendente riff andaluso
che irrompe a metà pezzo. “Innuendo” come “insinuazione”, probabilmente
riferita alle voci sulla malattia di Freddie Mercury che lui stesso decise di
rivelare ufficialmente solo un giorno prima della sua triste scomparsa,
avvenuta nel novembre dello stesso anno. Una mistificazione impensabile
ai tempi nostri in cui tanto si sa e poco si conosce.
“Insinuazione” come quel sentimento sfuggevole, liquido, che alberga nei
pensieri del singolo per poi trovare linfa “correndo veloce di bocca in
bocca”: si insinua tra gli uomini fino a logorarne le relazioni. Il giocoliere ha
assunto nel Fantamaradona le sembianze di Daniele che si è divertito a far
roteare i suoi giocatori come palle colorate lasciando presagire la traccia
successiva del disco, la melanconica numero 2: “I m going slightly mad”.
“Tribunescamente è come se la San Giuseppese fosse impazzita e in preda
alla follia ha svenduto i suoi preziosi2”. Daniele e Gambro irridono se stessi e
la Lega; fulmineamente Squadra d’Azione si butta a capofitto, come il
velocissimo rullo di batteria di “Headlong” (letteralmente “a capofitto”),
traccia numero 3, facendosi beffe della Lega tutta, incredula e stordita,
metaforicamente rappresentata dal mondo intero ai piedi del giocoliere. In
uno scambio complesso la Sangiuseppese, “ultima senza appello e
l’algoritmo a caricare a vuoto in un vecchio server ormai impolverato (che
meraviglia”3, svende Simeone e Bonucci con l’intento, da nerd dei
videogiochi, di acquisire le prestazioni di Bati-Pinamonti, mentre agli occhi
di Ilario Bakayoko diventa Desailly, Mario Rui si muta in Maldini e Soriano
1 1829, CHARLES FOURIER, Il nuovo mondo industriale e societario, Rizzoli, Milano, 2005. 2 2018, GAMBRO, “19Apertura12”,edizione Fantamaradona201819 3 2018, GAMBRO, “19Apertura12”,edizione Fantamaradona201819
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in Gerrard. Seguiranno tante parole e considerazioni, così come
l’appassionata arringa di Gabriele.
Fantamaradona non è però un tribunale. Il suo “spirito” è qualcosa di molto
meno terreno e più alto e, mutatis mutandis, nemmeno il più raffinato dei
diritti consuetudinari potrà mai arginare una “insinuazione”.
Il Comitato Esecutivo era ed è in fermento. Ma la verità è che nemmeno le
più protezionistica delle FantaCorn Laws potrebbe essere compresa o
realmente efficace. Evviva la provocazione, evviva lo sfottò, evviva
l’irriverenza, evviva la buonafede di tutti (ripeto spero per l’ultima volta,
mai messa in discussione), evviva Daniele, Gambro e Ilario, i tre che, in
forme diverse e molto più di altri, hanno forse offerto negli ultimi anni il
contributo più importante, genuino e partecipativo alla causa
fantamaradoniana!...
In questa sede non si chiede di essere finti o di diventare degli androidi da
governare con formule regolamentari: siamo nella sfera dell’inafferrabile,
dove non sono applicabili “generalità” e “astrattezza”. Parliamo quindi di
regole non scritte, di interstizi, che hanno cementato questa Lega più delle
20 pagine di Regolamento. Il consesso deve farsi carico di questo onere che
non si può limitare di certo alla mera comunicazione della formazione:
deve, come ha mirabilmente scritto lo stesso Gambro, “lasciare fuori
qualcosa di sé… per essere parte di Qualcosa… deve essere collettivo, ma con
un significato più grande, pregno…”4.
Il ruolo di pater familias che recita il sottoscritto è quello dei padri di una
volta che, ai confini con l’anaffettività, ti gelava con uno sguardo e, in quella
frazione di secondo, dall’altra parte, pur bambini, tutto ci era chiaro senza
il bisogno di proferire parole superflue. Un padre all’antica, pur taciturno,
vuole sempre sentirsi orgoglioso della propria prole: tradirlo è come
ucciderlo, anche se non te lo dirà mai. “Innuendo”, l’”insinuazione”, da
qualunque delle due parti provenga, è l’esatto opposto di tutto questo, è
l’elemento entropico che destabilizza. Ma noi, “oh yes we’ll keep on
tryng…tread that fine line…till the end of time5 - “continueremo a provarci a
camminare su quel filo sottile, fino alla fine”.
4 2018, GAMBRO, “19Apertura12”,edizione Fantamaradona201819
5 1991,QUEEN, “Innuendo”, track n°1
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E fino alla fine, fino all’ultimo secondo del posticipo dell’ultima giornata del
20 gennaio, saremo aggrappati a tv, smartphone e radioline per capire chi
conquisterà questo equilibratissimo Apertura 19.
Distratti dal lampeggiare alternato delle luminarie degli alberi di Natale di
casa (alcuni presidenti pare si siano dati alla macchia l’8 dicembre mattina
pur di non essere travolti da nastri e palline colorate) le prime in classifica
steccano ancora certificando ancora un andamento lento che rappresenta
la peculiarità di questa stagione. La quota scudetto sarà sensibilmente più
bassa rispetto agli anni scorsi. La capolista era terrorizzata da giorni dalla
trasferta allo Stadio del Sole: la notte prima aveva avuto gli incubi
prefigurando la doppietta di Milik, già giustiziere del Borussia, contro il
Frosinone. Se i sogni son desideri, gli incubi si rivelano spesso amare realtà
e il polacco non tradisce: non ci risultano esultanze concomitanti con la
fauna del centro Snai.
La vittoria della Dynamo vale triplo perché consente a Francesco di
ottenere una vetta solitaria a cinque turni dalla fine mai ottenuta nella sua
storia. Affermazione importante ma più sofferta di quanto non dica il
risultato. Ilario si è dimenato come un leone e il gol di Quagliarella lo
dimostra: pur senza la rete di Cristiano Ronaldo Squadra d’Azione ha
dimostrato ancora una volta di essere una squadra forte e compatta, da
settimane la nostra favorita. Con il Cholito Simeone avrebbe sicuramente
pareggiato. Maledetto Presidente, maledetta Lega di moralizzatori…
Dynamo se vuole vincere deve fare molto di più e lo scriviamo nel giorno
più bello: al “Mil(i)k” and chocolate mattutino vanno aggiunte ben altre
leccornie per affrontare le settimane fantamaradoniane.
Opulento, invece, il “breakfast” di Claudio che, non c’è nulla da fare: ogni
volta che incrocia Garra Charrua vede rosso. E’ da due anni ormai che, a
parte l’andata, Dino è travolto di gol. Il presidente “aretino” assume ancora
le sembianze del suo conterraneo Aldo Agroppi: Claudio ad ogni asta
propone scherzosamente l’istituzione del Premio Agroppi da assegnare al
fantallenatore che spreca più gol in panchina e noi puntualmente gli
facciamo notare che solitamente sono i fantallenatori che hanno le squadre
più forti, e spesso vincitrici, ad aggiudicarselo. “Specchio riflesso”
griderebbero i suoi bambini in cortile! Da due settimane Claudio è
straripante e continua a lasciare piogge di gol in panchina: sette giorni fa
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era andata male contro il Rosso; contro Garra Charrua tutto è filato liscio
perché anche i titolari hanno fornito prestazioni importanti. Per gestire la
rosa de L’Uomo in Più, bisogna dirlo, ci vorrebbe un alchimista. Agroppi
non può essere un “modelo de referencia”. L’Uomo in Più è l’unica squadra
che forse può togliere lo scudetto a Squadra d’Azione anche perché Garra
Charrua è stato completamente depotenziato dai gravi infortuni di Castro,
Bonaventura, Pavoletti e le sciocchezze di Higuain che nemmeno sta bene
fisicamente. La garra, però, è nel nome e Dino non si arrenderà di certo.
Troppa garra invece in terra balcanica. “Onori e oneri” ha commentato, a
ragione, Gabriele. Joz ha scelto giocatori nativi al di là dell’Adriatico anche
per la loro spiccata personalità: ma storicamente sono noti anche per i loro
eccessi e tre espulsioni in una stessa partita (7 rossi nelle ultime quattro)
condannano il Borussia più delle difficoltà relative ad una rosa poco
profonda. Terza sconfitta consecutiva per i giallo neri, in esatta
controtendenza con la Sangiuseppese che viaggia, come prevedibile in
questo ritorno, a ritmi da scudetto. La prestazione al SanGiuseppe dei Nudi
dei padroni di casa è stata davvero notevole anche in considerazione della
pesante lista degli indisponibili: Pellegrini, Nainggolan, Callejon,
Gervinho… Come per le scorse settimane, ancora una gioia a prescindere
dagli scambi. Con il Cholito e co. i punti sarebbero stati comunque
conquistati, anzi forse con più scioltezza.
E Marco deve ringraziare proprio il suo ultimo acquisto Simeone se non
capitola in casa contro il sempreverde Agostino. Sarà la sua nomea, sarà La
maledizione di TutankhSimeon ma Ago caccia dal cilindro un capolavoro di
Bruno Alves dalla difesa e un gol di Petagna dalla panchina. L’unica ferale
notizia è che il pareggio è mortifero per entrambe che avrebbero potuto
approfittare di una classifica cortissima. E dietro gli amici Tribuni sono
ormai arrivati dietro l’uscio.
In striscia positiva anche Mr Pane, squadra strutturalmente senza mezze
misure. Icardi non sarà al top ma è Icardi. Immobile non sarà al top, ma è
Immobile. Se ti segna però Ionita e ti ritrovi finalmente il terzo attaccante,
La Gumina, allora il Tesoriere potrebbe davvero sfoggiare un sorriso a
trentatré denti nella foto di rito familiare sotto l’albero. Ma soprattutto
esorcizzato quello che è una circostanza che crediamo non abbia
precedenti nella storia del Fantamaradona. Nella sua vita, Federico Acerbi,
record man di presenze SEGNA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CONTRO
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ENRICO. Già a Pompei all’andata aveva segnato il suo primo gol con la
maglia della Lazio naturalmente contro di lui. Segna anche all’ultima tra gli
insulti del Palamezzocanone, ma almeno stavolta si tratta di un gol meno
mortifero di quello di qualche anno fa, quando in un nebbioso recupero
vestiva la maglia del Sassuolo… Sconfitta senza rimpianti per il Rosso
Pompeano. La rosa è profonda, forse troppo e si trova con le stesse
difficoltà di Claudio. Non si può più sbagliare. Non si può certo considerare
errore l’esclusione di Saponara protagonista di uno dei finali più
emozionanti che io ricordi di un match di serie A.
Emozionante come sarà questo finale di stagione: sette squadre in soli
cinque punti a soli cinque turni dal termine. Forse non vincerà la squadra
più forte, ma la squadra che starà meglio in quest’ultimo mese invernale.
Un dettaglio, un’inezia deciderà il campione.
Noi tutti “continueremo a provarci a camminare su quel filo sottile. Fino alla
fine”.
Oh yes, we’ll keep on trying
Tread that fine line