InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

48
ALL’INTERNO > TANTI EVENTI PER IL MESE DI MARZO 2016 Marzo Che genere di questione? Da quasi settant’anni (so- lo?) in Italia l’articolo 3 della Costituzione recita: «Tutti i cittadini hanno pari digni- tà sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di raz- za, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condi- zioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di or- dine economico e sociale, che, limitando di fatto la li- bertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per- sona umana […]». Dunque, siamo ancora convinti si tratti di una questione di genere? Dignità, rispetto, pari opportunità da ricono- di Angela Garbelli segue a pagina 2 Animali Pagina 36 Lombardia Amici a quattro zampe per tante famiglie 50.000 copie IN LOMBARDIA 50.000 copie IN LOMBARDIA PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI Numero 50 | Anno VI | Marzo 2016 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA Mura veneziane Patrimonio Unesco Cultura Pagina 14 Città Alta candidata ufficiale Pagina 17 Bergamo Società Al via Alimenta Cultura e mercati Pagina 22 Brescia Scuola In classe con Cauto e InfoSOStenibile Pagina 26 Varese Natura Piante guerriere in mostra Da pagina 28 AbitareSOStenibile Gli studenti del "Natta" raccontano... 8 PAGINE PER APPROFONDIRE

description

Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Transcript of InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Page 1: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

ALL’INTERNO > TANTI EvENTI pER IL mEsE dI mARzO

2 0 1 6Marzo

Che generedi questione?

Da quasi settant’anni (so-lo?) in Italia l’articolo 3 della Costituzione recita: «Tutti i cittadini hanno pari digni-tà sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di raz-za, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condi-zioni personali e sociali. è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di or-dine economico e sociale, che, limitando di fatto la li-bertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per-sona umana […]». Dunque, siamo ancora convinti si tratti di una questione di genere? Dignità, rispetto, pari opportunità da ricono-

di Angela Garbelli

segue a pagina 2

Animali

Pagina 36

Lombardia

Amici a quattro zampe per tante

famiglie

50.000 copieIN LOmbARdIA

50.000 copieIN LOmbARdIA

PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Numero 50 | Anno VI | Marzo 2016 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA

Mura venezianePatrimonio Unesco

Cultura

Pagina 14

Città Alta candidata ufficialePagina 17

BergamoSocietà

Al via AlimentaCultura e mercati

Pagina 22

BresciaScuola

In classe con Cautoe InfoSOStenibile

Pagina 26

VareseNatura

Piante guerrierein mostra

Da pagina 28

AbitareSOStenibile

Gli studenti del "Natta" raccontano...

8 pAGINE pERAppROfONdIRE

Page 2: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Editoriale

Segue dalla prima pagina

scere a donne e uomini: di diritti si sta parlando, non di opinioni, diritti universali, non di genere.Tuttavia, purtroppo e a malin-cuore ci troviamo ancora og-gi, alle soglie della primavera del 2016, a parlare di “questio-ne femminile”. Beh, d’altronde perché stupirsi troppo? Non si potrà dire che avremo raggiun-to un alto livello di civiltà, o me-glio di umanità, finché le donne -ma come loro anche omoses-suali, disabili, immigrati, o l’etnia stigmatizzata di turno- verranno considerate alla stregua di spe-cie da proteggere, in lotta ogni giorno per la conquista di diritti -non di rado poi concessi a ra-te o a brandelli- che dovrebbe-ro al contrario essere garantiti in quanto intrinsechi nella natura stessa di esseri umani.E così ci siamo detti che trala-sciare del tutto la questione su questo numero sarebbe stato ancor peggio. Dunque eccoci qui a cogliere l’occasione di un mese, quello di marzo, per pro-porre anche la nostra chiave di lettura con un po’ più di forza di quanto già non facciamo nel re-sto dell’anno. In genere l’opinio-ne pubblica si indigna e prende parte al dibattito sulle questioni di genere giusto in quei due o tre giorni all’anno, in cui una qual-che giornata mondiale porta il discorso alla ribalta o quando i riflettori mediatici puntano il pro-prio faro su fatti di cronaca, me-glio se violenti. Per noi la questione è invece un fatto di sostenibilità sociale, che necessariamente deve passare attraverso un equilibrio di ge-nere, che a sua volta non può prescindere da una condivisio-ne consolidata e indiscussa di ri-spetto e fattuale riconoscimento

di pari diritti e opportunità.Nelle pagine che dedichiamo all’argomento all’interno di que-sto numero di infoSOStenibile si racconta dell’ennesimo episodio di violenza ai danni del “sesso debole”, indagando il contesto sociale alla ricerca delle ragioni più profonde; altre pagine rac-

contano di esperienze artisti-che, imprenditoriali e politiche, lungi dall’aderire però alla retori-ca del “una su mille ce la fa”, ma con l’intenzione di far emergere il diverso sguardo che uomo e donna rivolgono alle medesime realtà, portando in ciò che fan-no il proprio personale modo di

essere uomini e donne. Raccon-tare e raccontarsi nella diversità, questa l’idea che abbiamo fatto nostra, perché anche nell’affron-tare questo genere di questioni è a ognuno di noi, donne o uo-mini, che spetta la responsabilità del cambiamento: scardinare di-namiche consolidate nel tempo

nel rapporto tra i sessi verso un radicale e reale superamento di ingiustizie e discriminazioni fon-date sulla differenza di genere. è necessario sviluppare un senso critico rispetto a modelli cultura-li inopportuni di cui ci rendiamo vittime quotidianamente, anche nel nostro piccolo; sono le no-stre parole e i nostri gesti di tutti i giorni a poter fare la differenza, portando correttezza e parità, nell’interesse di tutti, uomini e donne.Spesso invece il rischio che han-no corso e corrono alcune don-ne, pur di superare stereotipi e prevaricazioni, è stato quello di conquistarsi luoghi, spazi e diritti vestendo i panni del peggior ma-schilismo, da buone “donne con le palle” insomma, distorcendo il proprio essere per riuscire ad affermarsi. La vera parità sareb-be potersi sentire liberi di essere donne e uomini, non nella com-petizione tra sessi in lotta per scansare retaggi storici e cul-turali di inferiorità e dominio, ma nel rispetto e nel valore della pro-pria e altrui diversità. Questioni di genere dunque? Pare di no, alla fine di persone si parla.

Angela Garbelli

“La sostenibilità sociale deve passare attraverso un equilibrio di genere, che a sua volta non può prescindere da una condivisione consolidata e indiscussa di rispetto e fattuale riconoscimento di pari diritti e opportunità”

“Raccontare e raccontarsi nella diversità, perché è a ognuno di noi, donne o uomini, che spetta la responsabilità del cambiamento”

Angela Garbelli, Silvia Cesana, Elena Pagani, Laura Spataro, Mara D’Arcangelo, Livia Salvi, Alice Motti, Vanessa Gritti, Iolanda Stanzione, Maria Imparato, Elisa Troiani, Martina Pugno, Davide Albanese, Elena Vitali, Laura Landi, Valentina Mangili, Diana Prada, Michele Visini, Rossana Madaschi

Hanno collaborato a questo numero:

Recapiti Redazione:

Via Broseta, 12124128 Bergamo (zona Loreto)Tel. +39 035 [email protected]

www.infosostenibile.it

PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione3 Marzo 2016

© Copyright 2015. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press > 50.000 copie EditoreMarketing km Zero SrlsDirettore Responsabile Diego MorattiCaporedattriceAngela GarbelliRedazioneSilvia [email protected] Togni - Roberta SpinelliProgetto Grafico e impaginazione Nello [email protected] CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicitàMarco Rossi - Tel. +39 335 [email protected]

>

>

>

>

>

>

>

>

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 20162

Page 3: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

S o m m a r i oAttualità

In prImo pIano4. Festa della donna6. Lo stato di civiltà8. Sguardi femminili9. Through women’s eyes10. Le signore del vino nel Regno delle botti

LombardIa12. Lombardia Orientale: un piano strategico per Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova12. Food Tourism13. Fa’ la cosa giusta!

BergamoSOStenibile14. Le mura veneziane di Bergamo15. Nonne 2.0 alle prese con le nuove tecnologie 16. Vestiamo i panni della natura16. Prosegue la rassegna Tierra17. Alimenta. Con la cultura si mangia!18. Il SuperPotere dell’arte e della rigenerazione18. Bergamo Film Meeting Festival 201619. Emmetre Clima Service. L’arte della climatizzazione20. Valgandino in Transizione

BresciaSOStenibile22. Adotta un prodotto: dal campo al piatto il cibo racconta la sua storia23. “Terra Ferita”: cicatrici su corpi e natura

CremonaSOStenibile24. Girls Geek Dinners a Cremona24. Sportello Donna: sostegno all’imprenditorialità25. Rete bibliotecaria cremonese

VareseSOStenibile26. Di fiori e di lotta26. Premio Morselli 2016

Green EconomyEcoLogIE & ImprEsE

27. ANIMAdVERTE: passione per la moda, rispetto per l’ambiente 28. Scuola e Aziende: un team efficace per Abitare SOStenibile29. E tu, quanto sei green?30. Gli studenti incontrano gli Ordini professionali32. Un compito “di classe”. Racconta le aziende in mille battute

Stili di vita e d’impresasocIEtà

34. Rotary Club festeggia il 111º compleanno con Concerto Grosso 201634. Inner Wheel. L’organizzazione femminile di service più grande al mondo 35. Successo riconfermato per il Factory Market35. “Il Tesoro d’Italia” a Castelli Calepio36. Lombardia amica dei cani. Una famiglia su tre ne ha uno37. La Birmania di Aung San Suu Kyi38. Donne che corrono coi lupi 38. Giovani donne in terapia 39. Appuntamenti Di…Vini all’Altro Agriturismo La Polisena

aLImEntazIonE & saLutE40. Mondo latte e non solo41. Integratori e rimedi per dimagrire funzionano?42. Quando il cibo è di troppo…43. Frutta e verdura di stagione > Mandarancio e barbabietola rossa43. Le ricette > Budino di mandaranci / Veg-burger di barbabietole

appuntamEntI daL tErrItorIo ........................ 44I puntI dI dIstrIbuzIonE dI infosos .................. 46

RISPARMIALA TUA ENERGIA!SOLUZIONI COMPLETE

SENZA FATICA

Via Cremasca, 1 | 24052 Azzano San Paolo (BG)Tel. +39 035 530 249 | [email protected]

www.energy20.it

Energy 20: sviluppa interventi integrati per il risparmio energetico degli immobili e dei condomini.

Un unico fornitore di più professionalità ti garantiscela miglior soluzione per il miglior risultato!

Energy20 è consorziata con

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016

Page 4: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Perché celebrare la festa della donna con fiori e uscite a cena con le donne della nostra vita: mamme, sorelle, amiche? Perché acquistare cioccolatini, mimose o fantasiosi regalini? La mia risposta è un’altra domanda: per-ché non farlo? La festa della donna è la Giornata Internazionale delle donne o Women’s day e, sebbene il suo signifi-cato negli anni sia andato sfumando, le sue origini sono legate a eventi importan-ti: il primo risalente al 1908 a New York, nell’industria tessile Cotton che vide protagoniste le operaie che per via delle durissime condizioni lavorative sciope-rarono per giorni, fino allo scoppio di un incendio che l’8 marzo ne uccise 129. Il secondo è legato alla Rivoluzione Russa, quando anche le donne scesero in piaz-za, chiedendo l’affermazione dei propri diritti. Due episodi d’inizio XX secolo, in cui le donne, da sempre relegate a un ruo-lo marginale, iniziano a farsi sentire. L’8 marzo rappresenta una data convenzio-nale con cui si celebrano le conquiste politiche, sociali, culturali ed economiche del mondo femminile, ma anche una de-nuncia nei confronti di soprusi e violenze, purtroppo ancora oggi in atto. Questo in sintesi il significato più ampio di una festa che molti ritengono inutile o addirittura contraria all’affermazione della parità dei

sessi. Peccherò di frivolezza, ma sono felice che si festeggi e sorrido al pensie-ro che papà, mariti, amici o spasimanti comprino le mimose, regalando un sorri-so e omaggiando le donne della propria vita. L’essere donna oggi ha sicuramente un significato diverso rispetto agli inizi del secolo scorso, ma ahimè c’è ancora bi-sogno di tutela e protezione, di organiz-zazioni contro la violenza sulle donne, di denuncia nei confronti delle discrimina-zioni. La diversità tra uomo e donna sono una forma di ricchezza e il concetto di pa-rità dei sessi non deve minare né il valore dell’essere donna, né dell’essere uomo. Non facciamo gli ingenui o gli estremisti, ma pensiamo alle nostre nonne per capi-re che il senso di quelle proteste non è poi così distante e che solo dal 1946 in Ita-lia le donne vengono chiamate a votare. La società 2.0 ha la possibilità di scrive-re una nuova storia con una molteplicità di ruoli, parimenti importanti, in cui i veri protagonisti siano le persone con le loro peculiarità, la loro bellezza e il totale ri-spetto di genere. Celebrare la festa della donna è un modo per non dimenticare il passato, ma è anche più semplicemente una festa e la mia risposta è solo una: fe-steggiare nel migliore dei modi!

Elena Pagani

Natale è passato da un po’, Capodanno pure, Carnevale e San Valentino sono già un ricordo. Ora che tocca all’8 mar-zo si aprono come ogni anno le polemi-che; perché, diciamocelo, festeggiare una simile ricorrenza ormai ha perso il suo senso. Conosciamo tutti gli episodi storici legati a questa data, soprattutto il valore sociale e politico che ha avuto, ma sarebbe ipocrita sostenere che lo spirito col quale si festeggia oggi abbia anche solo un vago sentore delle rivendicazio-ni del tempo. è triste ammetterlo, ma la festa della donna non sembra più essere un’occasione per ricordare, quanto più un pretesto come un altro per infilarsi un vestitino attillato e uscire con le amiche; l’unico giorno dell’anno in cui gli uomini non hanno proprio nessuna scusa per dimenticarsi dei fiori. Il profumo delle mi-mose che nei prossimi giorni riempirà le narici fino a nauseare non ha più il sapore dell’emancipazione femminile di stampo sessantottino, ma ha piuttosto un retro-gusto stantio e vagamente maschilista. Il solo fatto che ancora nel 2016 ci sia l’esi-genza di dedicare alla donna una festivi-tà significa che i traguardi auspicati sono lontani e che la parità dei sessi non si è ancora compiuta. La questione non va taciuta, ma parlarne solo in occasione dell’8 marzo rischia di diventare riduttivo e fine a se stesso, specie se il tutto si risol-

ve in fiori e discoteche. Essere donna ha un significato profondo e per sviscerarlo occorrerebbe prendere in esame tutte le sfaccettature storico-politiche e culturali che si porta dietro; è difficile pensare che possa bastare una data sul calendario per rappresentarne anche solo una pic-colissima parte. Meriterebbe, in effetti, un riconoscimento di tutt’altro genere, che passi in primis per le pari opportunità e per la garanzia sostanziale di uguali diritti rispetto all’altro sesso; in questo senso, non è certo la Giornata Internazionale della Donna che scagiona gli uomini dai loro demeriti. Dopo quasi un secolo dalla sua istituzione, la sensazione è che non possa più nemmeno considerarsi una vittoria, perché di fatto non fa che confer-mare gli stereotipi sul “gentil sesso” che hanno acciecato la società sin dalla notte dei tempi.

Laura Spataro

Perché sì?Festa della donna

“Il profumo delle mimose che nei prossimi giorni riempirà le narici fino a nauseare non ha più il sapore dell’emancipazione femminile di stampo sessantottino”

Perché no?

Che generedi questione?

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 20164

Page 5: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016
Page 6: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Giorgia se ne sta tranquillamente seduta su una panchina nel par-co dietro casa in un pomeriggio di sole. Un libro e il chiacchie-riccio dei bambini sullo sfondo. Non finisce di leggere la prima pagina che un ragazzo le si av-vicina e si siede sulla panchina a fianco. Domanda, in un italiano incerto, le generalità, poi chiede se può avvicinarsi, le fa compli-menti. Giorgia si sente a disagio preferirebbe starsene per conto suo. Il ragazzo però insiste, le si accosta, prova a toccarla. Gior-gia scossa e intimorita si alza e corre via.Ci sono miliardi di donne la cui storia ha preso una piega molto più violenta e umiliante, oltre che reiterata nel tempo.Capodanno è passato da un bel pezzo ma forse vale la pena ri-cordarlo in questo mese tutto dipinto (ahimè) di tinte rosa or-dinariamente retoriche. Quella notte a Colonia più di novan-ta donne sono state aggredite sessualmente da un migliaio di uomini in un luogo pubblico. L’in-tenzione era quella di derubarle, ma di fatto aggressioni con pal-peggiamenti si sono verificate: i lividi sui seni e sul resto del corpo lo testimoniano. Riporta il quoti-diano britannico The Guardian: «Una delle vittime, Katja L., ha ri-ferito al Kölner Express: “Quan-do siamo uscite dalla stazione, ci siamo meravigliate degli uomini che incontravamo, che erano solo stranieri… Abbiamo attra-versato un gruppo di uomini che formavano una specie di tunnel, e noi dovevamo passarci in mez-zo… Sono stata palpeggiata dappertutto. è stato un incubo. Urlavamo e li colpivamo, ma non si sono fermati. Era orribile, cre-do di essere stata toccata circa cento volte in duecento metri”».Ora, la faccenda si complica perché gli aggressori erano tutti di origine nordafricana e araba e questo, com’era prevedibile, ha spalancato le porte a una po-lemica sul multiculturalismo in Europa, la sicurezza delle nostre città e “delle nostre donne”, oltre ovviamente alla già scottante e delicata questione profughi.Dopo i fatti di Colonia Ange-la Merkel ha proposto il varo di una legge più restrittiva sul dirit-

to d’asilo. In un incontro a porte chiuse del suo partito la can-celliera tedesca ha avanzato l’ipotesi di rendere più semplici le espulsioni dei rifugiati e degli immigrati che hanno commesso dei crimini, intanto le manifesta-zioni contro l’islam organizzate dai movimenti di estrema destra Pegida e Pro Köln non si sono fatte attendere.

Una questione politica

Negli ultimi dodici mesi la can-celliera Angela Merkel ha accolto circa un milione di esuli prove-nienti dai paesi a cui si presume appartengano gran parte degli aggressori, anche se occorre

precisare che molti di questi non erano tra i profughi arrivati di re-cente ed erano volti già noti al-le forze dell’ordine. Tanto basta per riaccendere il dibattito mai veramente sopito sulla questio-ne razziale, sull’“invasione” che tanto ha scosso l’opinione pub-blica e prima ancora la politica europea negli ultimi mesi. Per quanto concerne la Germania, la maggior parte dei neri e de-gli arabi che abitano le grandi città appartengono alla classe operaia, ma questo non basta

per ottenere visti e posti di la-voro all’interno della locomotiva dell’Eurozone per chi viene dal Medio Oriente o dall’Africa. Tale difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale ha importanti risvolti nel processo di integrazione, già di per sé lento e complesso. La ve-rità è che su un autobus troppi cittadini deciderebbero di la-sciare un posto libero tra sé e un uomo di colore o sceglierebbe-ro, se possibile, un’altra sistema-zione. Sì, siamo a questo punto; siamo ancora a questo punto.

Diffidenza e paura che nutrono e sono nutrite a loro volta da facili populismi e slogan preconfezio-nati da arringatori di masse allo sbando: sono questi i sentimen-ti che emergono dopo i fatti di Colonia. La risposta stagna nel giudizio o meglio nel pregiudizio, il quale si rifiuta ottusamente di indagare le cause profonde di un fenomeno come l’emargina-zione sociale negando quindi qualsiasi accoglienza. Non che i media agevolino questo pro-cesso di presa di coscienza:

dalle notizie riportate non si è capito chi fossero questi uomini, perché fossero lì a migliaia, che cosa volessero, che cosa li ab-bia spinti ad agire in quel modo. Sembra che capire sia diven-tato superfluo: prima ancora di ultimare la lettura della notizia fiocca il giudizio, la polemica, il risentimento.Sono in molti a ricondurre i fatti di Colonia a un nuovo episodio dell’epopea fantasmagorica che ha ereditato l’altisonante titolo di “scontro di civiltà”. Si trattereb-

Lo stato di civiltàI fatti di Colonia mettono in luce tutte le debolezze dell’Europa,dalla questione del rapporto tra i sessi al multiculturalismo mancato

“Occorre partire dal presupposto che camminare per strada o sedersi da sola su una panchina al parco senza essere molestata è diritto fondamentale di qualsiasi donna”

In primo piano

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 20166

Page 7: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

be della provocazione di maschi islamici rivolta ai maschi occi-dentali tramite l’aggressione del-le “loro” donne, l’ultima strategia della guerra civile globale in cor-so. Potrebbe essere un’ipotesi, un tentativo di problematizzare l’accaduto, ma questo impli-cherebbe quantomeno un’azio-ne organizzata e premeditata; risulta tuttavia difficile credere che un migliaio di uomini ubria-chi abbiano stilato una strategia di conquista in terra occidentale, una sorta di “ratto” delle Sabine postmoderno. Sembra questo, piuttosto, un giudizio a posterio-ri, un tentativo di spiegare i fatti senza conoscerne le premesse, oltre che presentarsi come ap-piglio ideale per tutta quella por-zione di islamismo radicale che fomenta l’ideologia dell’incom-patibilità e della guerra santa contemporanea. D’altro canto, è da dopo l’11 settembre ame-ricano che l’Occidente utilizza la questione dell’oppressione fem-minile come stendardo dell’in-feriorità culturale musulmana e la liberazione delle donne dal patriarcato islamico come legit-timazione degli interventi militari di “democratizzazione”.

Può pure essere che il sentimen-to che animava queste persone fosse quello di vendetta spiccia rispetto ai troppo spesso taciu-ti soprusi che militari, operatori umanitari e peacekeeper met-tono in atto durante i conflitti in zone sensibili come Congo, Bosnia, Sierra Leone, Rwan-da e Kosovo, giusto per citarne alcune. Quello che però resta dubbio, è il grado di consapevo-lezza; sembrerebbe più un atto di pancia, la manifestazione di un risentimento covato e imbe-vuto di facili ideologie, che non ha mai attraversato i terreni del confronto aperto, del pensiero critico. Si ritorna dunque, anco-ra una volta, al tallone d’Achille di questa fragile Europa: l’assoluta mancanza di un preciso piano di accoglienza, conoscenza, con-fronto, integrazione.

Donne sullo sfondo

La polemica rischia come spes-so accade, di oscurare i fatti ac-caduti dietro sterili, ma quanto mai chiassose asserzioni, tanto a destra quanto a sinistra. Oc-corre riportare al centro i fatti: un

centinaio di donne sono state aggredite sessualmente da un migliaio di uomini ubriachi in un luogo pubblico. Uomini che si sentono autorizzati ad abusare del corpo di donne. è raggelan-te e tutt’altro che sorprendente, purtroppo. Secondo una recen-te indagine della FRA (European Union Agency For Fundamental Rights) in Europa una donna su 10 ha subito una qualche forma di violenza sessuale dall’età di 15 anni e una su 20 è stata vittima di stupro. Poco più di una donna su cinque è stata vittima di vio-lenza fisica e/o sessuale inflitta dal partner attuale o precedente e poco più di una donna su 10 indica di aver subito una forma di violenza sessuale da parte di un adulto prima di aver compiu-to 15 anni. Dati inaccettabili che prescindono dal multiculturali-smo e dall’emergenza profughi, o meglio, attraversano queste questioni trasversalmente. Occorre partire dal presupposto che camminare per strada o se-dersi da sola su una panchina al parco senza essere molestata è diritto fondamentale di qualsiasi donna a prescindere dalla cul-tura e religione di appartenenza

e dal luogo del mondo in cui si trova. Qualsiasi uomo e donna non può più permettersi di non condannare tutte quelle conven-zioni sociali che legittimano una concezione di donna-oggetto, sia questa l’ammiccante show-girl che pubblicizza aspirapolveri o la donna velata che non può girare se non scortata da figura maschile. Anche la teoria dell’in-controllabile desiderio sessuale che tende a far capolino tra le meschine giustificazioni di as-salti animaleschi è intollerabile. Non siamo bestie e viviamo in società, tanto basta a condan-nare il banale tentativo di ma-scherarsi dietro qualsiasi istinto primordiale o presunto strapote-re patriarcale, bianco o nero che sia. Se lo stato del rapporto tra i sessi e dell’integrazione socia-le sono indici del grado di civiltà in cui il mondo si trova, i fatti di Colonia rappresentano una tri-ste presa di coscienza della crisi di umanità in cui la società tutta versa. Non ci resta, dunque, che chiedersi perché e indagare le ri-sposte, senza accontentarsi dei titoli in prima pagina.

Mara D’Arcangelo

le nostre stampe sono“nature approved”

utilizziamo carte riciclate e carte certifi cate FSC

nella stampa offset utilizziamo solo inchiostri a base vegetale

nella stampa digitale toner “Waste Free” disinchiostrabili

per consegne e distribuzione materiali utilizziamo mezzi alimentati gpl

i nostri maggiori fornitori sono selezionati in base alla loro ecosostenibilità

Bergamo, Via Spino 57 - tel. 035.312338

www.graficamonti.it PARTNER DI STAMPA DAL 1946.

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 7

Page 8: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

L’invenzione della fotografia segnò un’epoca: era l’inizio dell’Ottocento e la riprodu-zione di immagini fino a quel momento era una prerogativa della pittura. La nuova tecnica sconvolse e divise l’opinione pubblica: c’era chi sosteneva che avrebbe sostituito il dise-gno, chi la temeva consideran-dola addirittura immorale e chi invece salutava il nuovo mezzo come la più grande invenzione del secolo. Certo, la fotografia degli albori era molto diversa da come la conosciamo og-gi: i dagherrotipi richiedevano tempi di posa lunghissimi ed erano pesanti lastre di rame argentato sulle quali l’imma-gine appariva come un’om-bra; venivano chiamati anche “specchi della memoria” ed erano pezzi unici, non riprodu-cibili. In molti si dedicarono alla sperimentazione e alla ricerca, e nel giro di alcuni decenni la tecnica venne notevolmente migliorata: si lavorò per otte-nere maggiore fotosensibilità al fine di ridurre i tempi, per produrre più copie con una buona definizione e per stam-pare su carta. Lo sviluppo del-la tecnica ampliò le possibilità del mezzo e, dopo la metà del secolo, i fotografi iniziarono a esplorare nuove possibilità creative. Quando Julia Margaret Ca-meron (1815-1879) ricevette in dono dalla figlia il suo primo apparecchio fotografico era il 1863; i familiari speravano che la donna, che stava attra-versando un periodo difficile, avrebbe trovato nella fotografia nuovi stimoli e interessi, e così accadde: presto la Cameron esplorò le differenti opportuni-tà che il mezzo poteva offrire e, proprio perché approcciò la tecnica da dilettante, si smar-cò dai canoni rappresentativi dell’epoca ed elaborò uno stile

personale. I suoi ritratti erano volutamente sfocati, mossi, annebbiati, e proprio questa vaghezza li caricava di fascino e suggestione; queste imma-gini sollecitarono grande inte-resse, in particolare tra i pittori preraffaelliti, e per la prima vol-ta si sentì parlare di “arte fo-tografica”. La Cameron aveva così raggiunto il suo proposito:

in un diario del periodo aveva scritto: «La mia prima aspira-zione è nobilitare la fotogra-fia e assicurarle il carattere e l’uso di una grande Arte». Nel 1865 espose pubblicamente una serie di fotografie a Lon-dra, al South Kensington Mu-seum (oggi è il Victoria & Albert Museum) e ottenne di poter utilizzare alcuni ambienti del

museo come studio fotografi-co, anticipando così la pratica della “residenza d’artista”.

Margaret Bourke-White, la prima reporter di guerra

Le ricerche per migliorare la tecnica fotografica continua-rono incessantemente orien-tandosi verso due obiettivi principali: contrarre al minimo i tempi di posa, per poter scat-tare istantanee, e ridurre le dimensioni dell’apparecchio, rendendolo portatile. Nel 1925

la Leitz mise in commercio un prodotto altamente innovativo: si trattava di Leica, una mac-china minuscola con pellicola 35 mm. Questo apparecchio ebbe una fortuna eccezionale e divenne simbolo del moder-no fotogiornalismo, che pro-prio in quel periodo si stava affermando. I giornali inizia-vano infatti a pubblicare quo-tidianamente fotografie senza che ciò gravasse in modo ec-cessivo sui costi editoriali; ne-gli anni Trenta si progettarono pubblicazioni esclusivamen-te pensate per le riproduzioni fotografiche: la rivista “Life”, fondata negli Stati Uniti nel 1936, fu la più celebre. La pri-ma copertina di questa pubbli-cazione segnò una svolta nel mondo della fotografia al fem-minile, fu infatti assegnata ad una donna: Margaret Bourke-White (1904-1971). Fu l’inizio di una lunga collaborazione che portò la Bourke-White a rea-lizzare eccezionali reportage; durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe l’esclusiva per documentare il conflitto dal fronte russo. La Bourke-Whi-te si sentiva investita di una missione: la fotografia pote-va scuotere la coscienza dei lettori e cambiare le sorti del mondo. Grazie al coraggio e alla determinazione, fu la pri-ma corrispondente di guerra della storia e aprì questa pro-fessione alle altre donne.

Livia Salvi

Julia Margaret Cameron, Margaret Bourke-White e il loro contributo alla Storia della Fotografia

Sguardi femminili

“Lo sviluppo della tecnica ampliò le possibilità del mezzo e, dopo la metà del secolo, i fotografi iniziarono a esplorare nuove possibilità creative”

Foto di Margaret Bourke-White ➊

➋ ➌

;Foto 1 - Margaret Bourke-WhiteFoto 2 - Hats in the Garment District, New York City 1930, Margaret Bourke-White Foto 3 - The Three Marys (Mary Hillier), 1864, Julia Margaret Cameron

In primo piano

PER INFORMAZIONITel. 035 258559 | [email protected]

infosostenibile.itil tuo partner nella

comunicazione SOStenibile

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 20168

Page 9: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

The invention of photography marked an era. Up until the be-ginning of the nineteenth cen-tury painting had been the only way of reproducing an image. This new technique unsettled and divided public opinion: some believed it would replace drawing, others feared it, even considering it immoral, while others hailed it as the greatest invention of the century. Cer-tainly, photography in the ear-ly days was very different from the photography we know to-day. Daguerreotypes required very long exposure times and were heavy silver-plated cop-per plates on which the image appeared as a shadow. They were also known as “mirrors with a memory” and were unique pieces that couldn’t be reproduced. Many people were devoted to experimen-tation and research and within a few decades the technique was considerably improved. Research was oriented to-

wards achieving greater pho-tosensitivity in order to reduce times, producing more than just one copy with good defini-tion, and creating photographs suitable for printing on paper. The development of tech-niques expanded the possi-bilities of the medium and, in the second half of the centu-ry, photographers began to explore new creative oppor-tunities. When Julia Margaret Cameron (1815-1879) received her first photographic device as a gift from her daughter in 1863, her family hoped she would find new inspiration and interests after going through a difficult period, and this was

precisely what happened. Soon she was exploring all the different opportunities the de-vice could offer and because she approached photography as an amateur, she was able to break away from the accept-ed standards of the era and develop a personal style. Her portraits were deliberately out of focus, blurred, esoteric, and it was precisely this vagueness that filled them with charm and allure, exciting great in-terest particularly among the pre-Raphaelite painters; for the first time, there was talk of “the art of photography”. Cam-eron had thus achieved her in-tention: in a diary of the period she wrote, “My first aspiration is to ennoble Photography and to secure for it the char-acter and uses of High Art.” In 1865 she exhibited a series of photographs to the public at the South Kensington Muse-um (today the Victoria & Albert Museum) in London and ob-

tained permission to use some of the rooms in the museum as a photographic studio, qualify-ing her perhaps as the first “art-ist in residence”.

Margaret Bourke-White, the first war reporter

Research to improve photo-graphic techniques continued ceaselessly, focussing on two main goals: reduce exposure times to a minimum, so that instant shots could be tak-en, and reduce the size of the equipment, making it portable. In 1925 Leitz began selling a highly innovative product: Lei-ca, a small device with a 35 mm film. This camera was incredi-bly successful and became the symbol of modern photojour-nalism, which was becoming better established during this period. Newspapers began to publish photographs daily without this weighing heav-ily on publishing costs. In the

thirties, periodicals created exclusively for the purpose of displaying photographs were published: the magazine “Life”, established in the United States in 1936, was the most famous. The first cover of this magazine, which marked a turning point in the world of women’s photography, was in fact assigned to a woman: Margaret Bourke-White (1904-1971). This was the beginning of a long collaboration that led Bourke-White to create excep-tional news reports. During World War II she provided ex-clusive coverage of the conflict on the Russian front. Bourke-White felt as if she had been entrusted with a mission: pho-tography could shake up the conscience of readers and change the fate of the world. Thanks to her courage and de-termination, she was the first war correspondent in history and opened this profession up to other women.

Julia Margaret Cameron, Margaret Bourke-White and the mark they left on the History of Photography

Through women’s eyes

Articoli tradotti in lingua straniera

www.viceversagroup.it

Grazie alla collaborazione di infoSOStenibile con la società di traduzioni ViceVersaGroup - Translations & Multilingual services, ogni mese un

articolo a tema, con la traduzione a fronte in lingua originale.

“In the second half of the century, photographers began to explore new creative opportunities”

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 9

Page 10: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Nel 1988 nasce per merito di Elisabetta Tognana, produttrice toscana, l’Associazione Nazio-nale Le Donne del Vino, che og-gi conta ben 650 iscritte. Si tratta di donne che lavorano in prima persona nell’articolato mondo del vino, che abbraccia campi d’azione eterogenei che vanno dal vigneto alla cantina, dalla ta-vola alla comunicazione. Eterogenee sono anche le esperienze e le storie di vita che hanno portato ognuna di loro a occuparsi di vino. Non tutte le donne che lavorano oggi in questo settore si sono ritrovate in questo mondo perché hanno ereditato patrimoni di famiglia, un passaggio che, in ogni caso, fino a non molti decenni fa av-veniva sempre in linea maschile. Ma, da anni ormai, qualcosa nel patriarcale universo vitivinicolo è cambiato: molte professioni, un tempo esclusivo appannag-gio degli uomini, si sono aperte alla presenza delle donne, che sono diventate agronome, eno-loghe, enotecarie, sommelier, imprenditrici di piccole o grandi aziende. è il caso di Roberta Corrà, no-minata alla direzione generale del più grande gruppo vitivinico-

lo italiano, Gruppo Italiano Vini (GIV), o di Camilla Lunelli che, in oltre cento anni di storia delle Cantine Ferrari (Trento), è la pri-ma donna a occupare una po-sizione al vertice dell’azienda. Basti pensare all’intensa attività di promozione nel settore turisti-co dedicato al vino che ha svolto l’ideatrice della manifestazione “Cantine Aperte”, Donatella Ci-nelli Colombini, o Chiara Lunga-rotti, che vanta la realizzazione a Torgiano in Umbria di uno dei principali musei del vino presenti in Italia, fino all’attuale presiden-te del Movimento Turismo del Vino, Daniela Mastroberardino. Ci sono poi donne il cui nome è legato a doppio filo alla propria attività, come le sorelle Antinori (Albiera, Allegra e Alessia), Ti-ziana Frescobaldi, Gaia Gaja, Marilisa Allegrini, Cinzia Mer-li Campolmi (Fattoria Le Mac-chiole) o Angela Velenosi, la cui

azienda “Villa Angela”, nelle Mar-che, non solo esporta in Europa, Asia, Oceania e Sud America, ma produce oltre due milioni e mezzo di bottiglie con un fattu-rato annuo di circa nove milioni di euro. C’è anche chi ha iniziato a lavo-rare facendo tutt’altro ed è stata poi spinta dalla propria passione a tornare alla terra, come Gae-tana Jacono, ex farmacista che ha preso in mano l’azienda di famiglia “Valle Acate”, in Sicilia, dove si producono etichette da sei generazioni. Il suo succes-so è stato confermato nel 2014 quando è stata nominata Am-bassador di “We women for Ex-po”, network di donne di tutto il mondo che agiscono insieme sui temi dell’alimentazione, per migliore il diritto al cibo. Altra signora del vino è Marilisa Allegrini, alla guida dell’azienda di famiglia che dai primi del No-vecento, a Dogliani, in provincia di Cuneo, produce i più rinomati vini delle Langhe.Tante sono le storie di chi sta in vigna e tenta di coniugare la tra-dizione con l’innovazione, di chi dialoga ancora con la natura e le persone, e quando parla dei suoi vini lo fa raccontando la sto-

ria di un territorio e di quella terra riesce a trasmetterne anche le sensazioni, i profumi, i sapori. Il viaggio nell’Italia del vino, comin-cia proprio dalla storia, la loro, quella che ci raccontano quattro regine del “Regno delle botti”.

Nicoletta BoccaPiemonte - A un passo dalla Langa del Barolo, Dogliani (Cn) è una terra che è rimasta sel-vaggia, fatta di boschi, noccioli e semenzai. La sua azienda, San Fereolo, sembra quasi suggerire un gioco a incastro: le sue vigne, sparpagliate sulla destra del fiu-me Rea, tra Dogliani e Monforte d’Alba, sono state acquisite da Nicoletta a partire dal 1992, an-no di nascita della cantina, che oggi è diventata un’azienda di 12 ettari capace di produrre circa

45mila bottiglie. «Ho comincia-to questo mestiere agli inizi degli anni Novanta cercando di impa-rare dai miei vicini tutto quello che potevo. Arrivavo da Milano e non sapevo nulla della campa-gna, ma mio padre ha sempre amato bere bene e ogni anno ci portava tutti in Langa, terra che custodiva memoria della sua storia partigiana». Di quei pranzi e delle bevute memorabili, Nicoletta ricorda gli acquisti rituali di tartufi, vini e le chiacchierate con i produttori. Un buon vino era quello che du-rava nel tempo, con una buona tenuta a bottiglia aperta, che si caratterizzava per consistenza, eleganza, verità, caratteristiche imprescindibili che rispecchiano l’interpretazione che Nicoletta vuole dare ancora oggi ai suoi vi-ni. Per farlo in vigna prevale l’ap-proccio biodinamico perché per Nicoletta al lavoro si accompa-gna un profondo impegno mo-rale: «In vigna non c’è posto per la menzogna, ogni errore porta conseguenze che si dovranno inevitabilmente affrontare, per questo è necessario essere pie-ni di attenzione, di amore e one-stà».

Le signore del vino nel Regno delle bottiDa nord a sud fare vino non è più un mestiere solo da uominiLa storia di quattro donne che hanno trasformato una passione in una missione

“Noi non ereditiamo la terra dai nostri avi, ce la facciamo prestare dai nostri figli”Antoine de Saint-Exupéry

01.

In primo piano

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201610

Page 11: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Elena PantaleoniEmilia Romagna – Per raggiun-gere l’azienda vinicola La Stop-pa (a Rivergaro, in provincia di Piacenza) si devono percorrere strette stradine fino a immergersi nel bosco dove a un certo punto fa la sua comparsa l’antica azien-da che con i suoi vigneti si arram-pica solitaria sui declivi della Val Trebbiola. La Stoppa si estende su 58 ettari, 28 destinati a boschi e querce, castagni e robinie e 30 a vigna, tutti accorpati e dominati da una torre di impianto medie-vale. Più di cento anni fa, il pre-cedente proprietario, l’avvocato Ageno, vi piantò viti francesi e produsse vini dai nomi italianiz-zati: Bordò, Bordò bianco e Pinò. Quando nel 1973 La Stoppa fu acquistata dalla famiglia Pan-

taleoni, ci fu un completo rinno-vamento di impianti e cantina, anche se i maggiori investimenti furono destinati alla vigna, gesti-ta secondo il metodo biologico, certificato dall’Ente Suolo e Salu-te. Le basse rese naturali, dovute all’età media delle viti e al terre-no povero, e la qualità intrinseca dei grappoli permettono di rica-vare vini assai caratterizzati, na-ti in vigna e non molto lavorati in cantina. Oggi alla Stoppa si pro-ducono poche etichette, alcune legate alle uve autoctone, come la Malvasia di Candia Aromatica, la Barbera e la Bonarda, altre a vi-tigni storicamente presenti come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Semillon.

Elena Fucci

Basilicata – Ai piedi del Monte Vulture, 6 ettari di vigneti rico-prono da quasi settant’anni un terreno fortemente minerale, dal colore scuro, su cui si può chia-ramente leggere la storia e la vita del vulcano. Elena, quando nel 2000 decide di occuparsi di quei vigneti che la famiglia voleva ven-dere, lo fa per una questione di cuore: non voleva che le vigne, acquisite negli anni Sessanta dal nonno, nella parte più alta dei poderi situati in Contrada Sola-gna del Titolo, fossero vendute a estranei. All’università si iscrive a enologia e la cantina prende vi-ta con la vendemmia del 2000. Decide di puntare subito su un’u-nica etichetta, “Titolo”, sia per motivi oggettivi legati alle rese dei vigneti e alla qualità data dalla maturità delle piante, sia per una speranza: che il suo vino diven-tasse come quelli che i francesi chiamano “cru”. La decisione vin-cente di produrre un unico vino le ha permesso di rappresentare al meglio la specificità dell’Aglianico e la territorialità del Vulture, che offre a questo vitigno un’espres-sione unica. Il mix di microclima e terroir regala a questo rosso una grande riconoscibilità tanto da

diventare un vero e proprio por-tavoce del made in Italy di qualità all’estero: Elena, che conta di ar-rivare a una produzione di 30mila bottiglie l’anno, esporta all’estero circa l’80% della sua produzione, in particolare in Canada e in Asia.

Arianna OcchipintiSicilia - Il sole sorge presto la mat-tina dai Monti Iblei, mentre il cielo arrossisce a strati e la luce calda si diffonde tra i filari di Fossa di Lupo, a illuminare le uve Frappa-to e Nero d’Avola. Qui, nella con-trada Fossa di Lupo (a Vittoria, in provincia di Ragusa), Arianna Occhipinti ha iniziato dodici anni fa la sua attività. Nipote d’arte (lo zio Giusto Occhipinti è il patron della nota azienda Cos) la sua filosofia è improntata al rispetto

della terra e del suo equilibrio. In cantina la fermentazione avviene grazie all’uso di lieviti indigeni. Il suo è un vino naturale che, nelle sue armonie e asperità, racconta la terra dove è nato. Terra lavora-ta a mano, uve cresciute organi-camente senza l’uso di pesticidi, fungicidi, erbicidi, fertilizzanti chi-mici o sintetici: «Considero una ricchezza le essenze spontanee che crescono in vigna e aiuta-no il terreno a ossigenarsi e ali-mentarsi. Cerco di mantenere la biodiversità non disturbare l’equi-librio naturale delle cose. Mi pia-ce mantenere i vecchi cloni delle uve e l’innesto in campo: la vigna in questo modo è più resistente, più robusta e porta dentro di sé la trama di un passato e la forza per il futuro». Da Arianna, anche la raccolta viene fatta a mano perché solo in questo modo si possono scegliere i grappoli mi-gliori, più sani e più maturi. L’uva viene quindi selezionata prima in vigna e poi in cantina, perché «se la cura della vigna è fatta con at-tenzione, il passaggio in cantina diventa più semplice e richiede molti meno interventi».

Alice Motti

Le signore del vino nel Regno delle bottiDa nord a sud fare vino non è più un mestiere solo da uominiLa storia di quattro donne che hanno trasformato una passione in una missione

02.

03.

04.

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 11

Page 12: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Le quattro città unite nel pro-getto di Food Tourism “Europe-an Region of Gastronomy” del 2017, stanno cogliendo l’occa-sione di confrontarsi su nume-rosi e diversi settori per studiare strategie condivise sperimenta-re possibili sinergie. Oltre al gradito tema della pro-mozione turistica ed enogastro-nomica, c’è la volontà condivisa di ratificare un piano di azione strategica comune, una rete tra i capoluoghi, che dia la forza e la visibilità a proposte che singo-

larmente avrebbero poco rilievo. Ad esempio su tutti potrebbe essere la tematica delle Aree Va-ste e delle Zone Omogenee. Mi-lano metropolitana rappresenta la nascita di una comunità unica di circa 3 milioni di abitanti, che offre dall’altro lato lo spunto alle province orientali di riunirsi e ave-re obiettivi comuni in un’ottica anche di visibilità europea: Ber-gamo e Brescia contano oltre 500 Comuni e pertanto posso-no studiare soluzioni condivise; ogni città ha dei progetti di smart

city da integrare, inclusa la mo-dalità di innovare i sistemi di fru-izione del patrimonio artistico e museale. A tal proposito, in oc-casione delle mostre di Malevic e Chagall, Bergamo e Brescia hanno creato un biglietto unico per la visita. Altro tema caldo e molto sentito da queste province quello della sicurezza stradale e dell’inquinamento da traffico e non solo, affrontato durante gli incontri tra i rispettivi assessori e comandanti della Polizia Loca-le a Bergamo. Di interesse sono anche gli spunti per innovare e ottimizzare i processi della pub-blica amministrazione a Cremo-na o quelli sulla progettazione europea a Brescia. Gli incontri dei rappresentanti dei quattro territori avranno cadenza re-golare e garantiranno di fatto la possibilità di condividere le buo-ne pratiche, di trovare soluzioni anche a quei problemi sui quali la Regione non ha preso posizio-ne come il Piano Antismog. L’obiettivo finale è la creazione di una rete di forze e relazioni per acquistare di fatto maggior peso e valorizzare tutti quegli ambiti dove la collaborazione e la sinergia fra le parti può fare la differenza.

Sollecitate dall’appuntamento gastronomico del 2017la collaborazione tra le 4 province prende forma e gioca a tutto campo

Lombardia Orientale:un piano strategico per Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova

Lombardia

East Lombardy, il progetto euro-peo di Lombardia Orientale 2017, festeggia il titolo di Regione Eu-ropea della Gastronomia (ERG) per diventare un’unica grande destinazione del Food Tourism, con lo scopo di valorizzare l’of-ferta enogastronomica e favorir-ne una produzione sostenibile. Si tratta di metà della superficie lombarda, estesa tra montagne, laghi e pianura delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova: territori da secoli dedi-ti alla produzione di cibo e vino, oggi considerati competitive an-che a livello internazionale. Nel circuito del progetto sono pre-senti i presidi Slow Food, nume-rosi prodotti DOP con appellativi di denominazione d’origine e più di una ventina di ristoranti segna-lati nella Guida Michelin 2016. La regione gastronomica accoglie-rà i viaggiatori golosi alla scoper-

ta di cibi e vini locali. Attenzione sarà data alla filiera corta certifi-cata dei produttori, sinonimo di sostenibilità e qualità, e alla pro-mozione del consumo di piatti della tradizione, a volte rivisitati, nella cornice delle bellezze natu-rali e del patrimonio artistico lo-cale. Il progetto europeo è nato con lo scopo di promuovere la Lombardia Orientale come de-stinazione turistica gastronomi-ca e al contempo preservare le tradizioni e le specificità dei ter-ritori per valorizzare produzioni che altrimenti rischierebbero di scomparire. Il fenomeno della globalizzazione che negli ultimi trent’anni ha trasformato le abi-tudini dei consumatori di tutto il mondo portandoli a consumare cibi di qualità relativamente bas-sa, effetto dei processi industriali su larga scala, attualmente se-gna trend positivi nell’indice del-la ri-localizzazione globale dei prodotti. Secondo la logica del “pensa globale, resta locale” il cittadino del mondo è progres-sivamente spinto al consumo con una ricerca più consapevo-le e si interessa dell’origine dei prodotti, meglio se locali e con marchi di qualità riconducibili a garanzia di freschezza e bontà. Tra le dieci regioni europee che hanno proposto si sono pro-poste, la Lombardia Orientale, Aarhus/Danimarca Centrale e Riga-Gauja sono state scelte come le tre European Region of Gastronomy del 2017.

Vanessa Gritti

Food TourismLombardia OrientaleRegione Europea della Gastronomia 2017

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201612

Page 13: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Dal 18 al 20 marzo 2016 si terrà la tredicesima edizione di “Fa’ la cosa giusta!”, la fiera nazionale del consumo critico e degli sti-li di vita sostenibili, dove sapori esotici e prodotti nostrani si in-contrano e workshop dedicati alla creatività sostenibile si sus-seguono senza sosta nell’arco delle tre giornate. La fiera, organizzata a Milano da Terre di mezzo Eventi, sarà come ogni anno luogo di scam-bio e di condivisione. Ospiterà stand, laboratori, spazi verdi, ristoranti, spettacoli e incontri, all’interno di 9 sezioni tematiche e 8 spazi speciali: alimentazione biologica, a km zero o cruelty free, moda etica, turismo a pie-di e in bicicletta, soluzioni per la casa e proposte per l’infanzia. Tra le novità dell’edizione 2016 il progetto Speziale, ossia un’area tutta da vivere in cui sarà possi-bile degustare differenti miscele di tè e sperimentare sapori eso-tici o nostrani, dai preziosi pistilli di zafferano sardo fino alle bac-che di vaniglia del Madagascar. Ci sarà un ampio spazio tema-tico dedicato ai Percorsi a pie-di e ai Grandi itinerari italiani ed europei.Il focus anche sull’economia cir-colare, un modello economico basato sulla riparazione e sulla

rigenerazione, in cui gli scarti di una fase di lavorazione diventa-no materia prima per il processo produttivo di un’altra realtà eco-nomica. Durante i tre giorni - ve-nerdì 18 marzo dalle ore 9 alle 21, sabato 19 dalle 9 alle 22 e do-menica 20 dalle 10 alle 20 - sarà possibile imparare ad autopro-durre detersivi e detergenti per la pulizia della casa, della perso-

na e anche degli amici a quattro zampe. Il programma di labora-tori, incontri e dimostrazioni of-frirà ai partecipanti tante nuove proposte per iniziare a “far da sé”, ad esempio trasformando abiti non utilizzati in nuovi capi. Per gli amanti della cucina “Fa’ la cosa giusta!” proporrà show co-oking e workshop adatti a tutti i gusti, per imparare a preparare

pietanze in modo completamen-te etico, dalle proposte a tema vegan e crudista ai suggerimenti per piatti a basso indice glicemi-co, con ricette adatte a diabetici e celiaci. Si terranno inoltre labo-ratori creativi differenti in base alle varie fasce d’età.In un primo spazio, riservato ai bambini di età compresa tra gli 0 e gli 8 anni, sarà possibile gio-

care. In particolare i piccolissi-mi, dai pochi mesi fino ai 3 anni, avranno a disposizione un tap-peto interattivo tematico grazie al quale potranno fare esperien-ze sensoriali accompagnati dalle mamme e dai papà. I ragazzi più grandi saranno invece protago-nisti dello spazio Teenmaker: un polo in cui cimentarsi in esperi-menti scientifici e tecnologici.

Dove si svolgerà la fiera?A fieramilanocity, viale Scaram-po, GATE 4, Milano. Per chi arriva con i mezzi pubblici: Me-tropolitana M5 “Lilla”, fermata di Portello davanti all’ingresso di “Fa’ la cosa giusta!”.

Iolanda Stanzione

Fa’ la cosa giusta! La fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili

il futuro è di chi lo fa

Ph F

lavi

aFar

anda

Organizzato da

18-20 MARZO 2016MILANO

www.falacosagiusta.org

fieramilanocity Portello Lotto

Main sponsor

13ª FIeRA NAZIONALe deL cONsuMO cRItIcO e degLI stILI dI vItA sOsteNIbILI

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 13

Page 14: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Le mura di Bergamo vennero costruite nel 1561 dalla Re-pubblica di Venezia, che vide in questa città un importante punto strategico per i com-merci verso il centro dell’Euro-pa, al quale aveva rivolto una particolare attenzione dopo la scoperta delle Americhe; da qui la volontà di proteggere e trasformare Bergamo in una vera e propria fortezza. La re-alizzazione fu preceduta dalla demolizione di numerosi edifi-ci e luoghi di culto; il progetto, che prevedeva la realizzazione dell’intera cinta muraria en-tro un anno, ne necessitò ben ventisette. Le mura furono protagoniste di un importante evento che portò l’annessione di Bergamo al Piemonte, ov-vero il passaggio di Giuseppe Garibaldi per la porta che da allora reca il suo nome. Dal 1976 al 1984 l’intera costru-zione è stata restaurata; nel 2014 iscritta alla Tentative List dell’Unesco e infine nel 2015 ammessa alla candidatura per l’Italia.

Candidatura delle mura a patrimonio dell’Unesco

La candidatura a Patrimonio Mondiale Unesco delle mu-ra di Bergamo, Peschiera del Garda, Palmanova e Venezia per l’Italia, Zara, Sebenico e Korcula in Croazia e il golfo di Cattaro in Montenegro entra nel vivo nel luglio 2015. è poi a fine gennaio di quest’anno che

arriva il via libera della Com-missione nazionale, che valida la nomina di Bergamo come comune capofila dei “Sistemi di difesa veneziani tra il XV e il XVII secolo”. Il sindaco Giorgio Gori e il presidente della Pro-

vincia Matteo Rossi si dicono entusiasti. In effetti, l’occasio-ne è succulenta: l’opportunità per la città sarà quella di allac-ciare nuove relazioni interna-zionali, traendone prestigio e visibilità.

L’intervento di OrobicAmbiente

La candidatura si è rivelata il pretesto giusto per rimettere mano alla manutenzione delle Mura; a occuparsene i volon-tari dell’Associazione Orobi-cAmbiente Onlus che già in occasione di Expo 2015 si erano impegnati a ripulirle dai rifiuti, dalle sterpaglie e dalle piante infestanti. Dal mese di gennaio nelle giornate di sole può capitare di scorgerli so-spesi nelle loro imbragature a decine di metri di altezza lun-go le pareti delle fortificazioni veneziane. L’obiettivo a lungo termine della convenzione sti-pulata da OrobicAmbiente con il Comune e l’Agenzia del De-manio è quella di preservare il più importante bene storico della città. L’impegno dell’as-sociazione per la pulizia delle

Mura, infatti, come ci tiene a precisare il presidente Giaco-mo Nicolini, continuerà anche dopo il responso di Unesco; se gli interventi più urgenti so-no quelli di taglio e rimozione della vegetazione infestante, quelli futuri riguarderanno la sistemazione dei giunti di mal-ta e il rifacimento dei parapetti danneggiati. Il finanziamento di 310 mila euro per l’esecuzio-ne dei lavori è stato possibile grazie al bando “Buone Prassi di Conservazione del Patrimo-nio” di Fondazione Cariplo, al quale il Comune di Bergamo ha partecipato con il progetto “Le Mura Veneziane di Berga-mo: 5 km di paesaggio lapideo da curare e mantenere in buo-na salute”. Il piano presenta-to ha durata triennale e vede il coinvolgimento, oltre che di OrobicAmbiente, del Diparti-mento di Ingegneria dell’Uni-versità degli Studi di Bergamo.

Progetti collaterali alla candidatura

Per prepararsi a un evento di tale portata una serie di inizia-tive per promuovere la cono-scenza del patrimonio culturale rappresentato dalle Mura. Tra le altre, la pubblicazione di un libro sul lavoro di candidatura, per il quale l’Università degli Studi di Bergamo ha coinvolto i ragazzi delle scuole primarie cittadine e un ciclo di labora-tori didattici che avvicineranno i bambini ai concetti di “storia locale”, “memoria”, “patrimo-nio culturale”, “conservazione”, “valorizzazione”. Ad accompa-gnare il processo di candida-tura Unesco, anche un piano del Comune per la sensibiliz-zazione e la partecipazione at-tiva dei cittadini che prevede il coinvolgimento delle associa-zioni Terre di San Marco e Italia Nostra, oltre che una serie di azioni di divulgazione storico-scientifica a cura di Fondazio-ne Bergamo nella Storia.

Laura Spataro

Da opere di difesa a patrimonio dell’Unesco

Le mura veneziane di BergamoBergamoSOStenibile

Associazioneper la tutela ambientale

città di Bergamo e suoi colli

Puoi sostenere l’associazioneversando un contributo

Conto corrente postale 1011391966Conto corrente bancario Banca Popolare di Sondrio

IBAN IT 54 Y 05696 11100 00000 6570X00

Le mura venete di Città Alta,un patrimonio inestimabile

tutela, decora e abbellisce la città!orobicambientevolontariato ambientale

onlus

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201614

Page 15: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Nuove dinamiche relazionali tra giovani e anziani passano oggi attraverso il web, quan-do le nonne diventano allieve e i nipoti salgono in cattedra. Condividere le competenze digitali avvicina le generazio-ni e apre nuove e inedite pro-spettive di dialogo fra “nonni” e “nipoti”. Lo hanno sperimenta-to con successo i 44 studenti del triennio del Liceo Scienti-fico “Natta” a indirizzo Scien-ze Applicate -affiancati nella preparazione dalla docente di informatica Maria Notarange-lo- che si sono trasformati in brillanti insegnanti per 80 non-ne 2.0, agguerrite e pronte a questa nuova sfida: avvicinarsi alle nuove tecnologie. Il primo dei sei corsi base di computer previsti per over 60, a partire da martedì 2 febbraio, per un ciclo di sei lezioni di due ore ciascuna (cor-si totalmente gratuiti), è sta-to promosso dal Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo su progetto di Adriana Zavatta-ro, 82 anni magni-ficamente portati. «Ho presentato il pro-getto in Commissione -ha dichiarato la Zavattaro, con-sigliera comunale e referente dell’Associazione Auser Città di Bergamo- perché ho sem-pre pensato che i nuovi non-ni debbano oggi proiettarsi in avanti per poter comunicare con i propri nipoti e per diven-tare autonomi nella gestione delle nuove tecnologie». Da lì poi la collaborazione con l’Istituto superiore “Natta” di Bergamo, nata dall’incontro casuale fra la Zavattaro e il professor Cortesi, vicepresi-de della scuola che, venuto a conoscenza del progetto, ha subito pensato di mettere a di-

sposizione delle “nonne” i la-boratori di Informatica della propria scuola. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dagli studenti, che hanno deci-so di offrire gratuitamente e vo-

lontariamente il proprio tem-po e le proprie competenze informatiche

alle anziane signore, azze-

rando la barriera generazionale. «Una

valanga di iscrizioni al corso over 60 è stata l’im-

mediata risposta al Progetto -ha dichiarato la Presidente del Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo, Emilia Magni-. Un successo che ci ha travolto e riempito di orgo-glio, dimostrando l’importanza e l’urgenza di colmare que-sto gap generazionale sull’u-so delle nuove tecnologie». E così delle oltre 150 domande di partecipazione ai corsi di alfabetizzazione digitale, or-ganizzati dal Comune di Ber-gamo in collaborazione con l’Istituto “Natta”, sono state accolte per ragioni logistiche ed organizzative 80 richieste.

Agli studenti-tutor il Comune di Bergamo riconoscerà i crediti formativi. Il Progetto si presenta come «un’occasione straordinaria di arricchimento anche sul piano relazionale per la costruzione di un dialogo autentico tra le generazioni», secondo il prof.

Cortesi, ma anche come una vera opportunità per i giovani di avvicinarsi come tutor a per-sone che per età sono vicine ai loro nonni attraverso momenti di profonda condivisione, di in-contro e di apprendimento.

Maria Imparato

Numerosissime adesioni per i corsi di alfabetizzazione digitale organizzati dal Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo in collaborazione con l’Istituto “Natta”

Nonne 2.0 alle prese con le nuove tecnologie

“Condividere le competenze digitali avvicina le generazioni e apre nuove e inedite prospettive di dialogo fra nonni e nipoti”

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 15

Page 16: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Indossare abiti ecologici è già di per sé una scelta che compor-ta consapevolezza, se poi ciò è unito al commercio equo e soli-dale, l’azione e i suoi risvolti sono ancora più sostenibili. è esatta-mente quello che sta accaden-do a Bergamo in questi giorni: la Cooperativa La Terza Piuma e la Cooperativa il Seme dal 12 feb-braio si sono unite sotto lo stes-so tetto per ampliare l’offerta ed espandere il messaggio.La Terza Piuma, che si occupa di abbigliamento ecologico, ha compiuto da poco un anno, crea capi con tessuto di recupero o rigenerato e rivende abbiglia-mento selezionato da piccole aziende o cooperative che pun-tano anch’esse alla sostenibi-lità. Prodotti da scoprire, usare e riutilizzare; tutti legati dal “filo verde” della sostenibilità, come recita il logo. Dopo un anno di iniziative, La Terza Piuma decide di incontrare un’altra cooperati-va che ha a cuore le stesse te-matiche e le porta avanti da ben 25 anni: il Seme. Questa realtà nasce dall’incontro di un gruppo di persone che, sensibili alle va-rie problematiche dei Paesi in via di sviluppo, si sono interrogate su quale fosse una possibile via praticabile verso il cambiamento dell’ingiusta struttura economi-ca mondiale.Da qui, lo strumento scelto è sta-to il Commercio equo e solidale

cercando di creare una struttura che potesse permettere di im-portare e vendere prodotti pro-venienti dai paesi del “Sud del Mondo”, saltando intermediari quali le grandi multinazionali, così da contribuire a un miglio-re sviluppo dei produttori locali, garantendo un prezzo equo e stabile ai loro prodotti. Dopo tutti questi anni, la cooperativa conti-nua la sua opera di diffusione del messaggio che un’economia al-

ternativa in un mondo più giusto sia raggiungibile con il commer-cio equo e solidale, ma anche con i numerosi interventi forma-tivi, in particolare nelle scuole, in conformità alla propria mission. Le due cooperative si prendono così per mano: da febbraio han-no unito i loro spazi in un unico negozio in via divisione tridentina 4A, Bergamo. «Pensiamo siano complementari i nostri prodotti, siamo sicuri che chi sta attento a che cosa mangia ad un certo punto rifletterà anche su ciò che si nasconde dietro all’abbiglia-mento delle multinazionali», dice Alessandra della Terza Piuma. Il risultato è quindi un connubio vincente perché ognuna delle due realtà va ad arricchire l’altra rendendo più forte il messaggio e ampliando i rispettivi campi d’azione.

Elisa Troiani

Trentasei appuntamenti in ventotto comuni della provin-cia bergamasca per parlare di temi legati al rapporto tra uomo e ambiente: questa è la seconda edizione di “Tierra! Nuove rotte per un mondo più umano”. La rassegna, sotto la direzione artistica di Eugenio Farina, ha avuto avvio il 5 feb-braio scorso e si concluderà il 28 maggio. L’apertura è stata affidata al Vescovo di Berga-mo Mons. Francesco Beschi che a Stezzano ha tenuto un incontro sull’enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”. Si è poi parlato di montagna e del-la forza della rinuncia con la grande alpinista Nives Meroi, il 12 febbraio a Mozzo. A mar-zo tra le proposte ci sarà l’11 a Curno un incontro in cui si par-lerà di sobrietà come stile di vita con Francesco Gesualdi, coordinatore del Centro Nuo-vo Modello di Sviluppo. Sarà l’occasione per proporre alcu-ne riflessioni sull’attuale crisi ambientale e sociale, a parti-re da importanti interrogativi

come: più crescita economi-ca per uscire dalla povertà o meno crescita economica per salvare il pianeta? è possibile passare dall’economia della crescita all’economia del limi-te, facendo vivere tutti in ma-niera sicura?Il 17 marzo, a Mozzo, si trat-terà il tema della vita con il noto teologo Vito Mancuso che inviterà i partecipanti a soffermarsi sull’importanza di alcune azioni, spesso incon-sapevoli e date per scontato, ma indispensabili come il re-spiro e l’alimentazione. Sem-pre a marzo si succederanno diversi spettacoli teatrali per adulti e bambini, reading mu-sicali che ripropongono le canzoni e il pensiero di due amati cantautori italiani come Fabrizio De Andrè, il 5 marzo a Stezzano, e Enzo Jannacci il 16 aprile a Osio Sotto.

Per maggiori informazioni:www.tierranuoverotte.it

Iolanda Stanzione

Prosegue la rassegna Tierra!Gli appuntamenti di marzo a cura dei Sistemi bibliotecari di Dalmine e di Ponte San Pietro (Bg)

Vestiamo i panni della naturaCooperativa La Terza Piuma e il Seme uniscono i propri spazi

“Lo strumento scelto è stato il Commercio equo e solidale, per importare e vendere prodotti provenienti dai paesi del “Sud del Mondo”, saltando intermediari quali le grandi multinazionali”

BergamoSOStenibile

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201616

Page 17: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

AlimentaCon la cultura si mangia!

Fare la spesa ormai lo sappia-mo è un atto politico, non è so-lamente decidere che prodotti mangiare, ma è scegliere il siste-ma economico e di valori che sta alla base della nostra società. La rete di Cittadinanza Sostenibile, una rete informale fatta di asso-ciazioni, cooperative e realtà che lavorano nell’ambito dell’econo-mia solidale e di relazione, da di-versi anni cerca di fare sistema e unire i propri sforzi a favore di progetti comuni, con l’obiettivo di promuovere una società più eco-solidale. Spiccano tra que-sti progetti i quattro “Mercati agricoli e non solo” organizzati dall’associazione Mercato e Cit-tadinanza in quattro comuni: a Bergamo (quartiere Monteros-so), Alzano Lombardo, Almenno S. Bartolomeo e Albino. Si tratta di quattro appuntamenti mensili con mercati dei produttori che ri-spettano un disciplinare stabilito dall’associazione, rispondente a requisiti di sostenibilità econo-mica e ambientale.Per informare e sensibilizzare al meglio i consumatori, comu-nicando che l’acquisto di certi prodotti e di certe produzioni ha notevoli ripercussioni sul siste-ma economico e sociale di cui siamo parte, accanto a questi mercati agricoli c’è sempre un aspetto culturale e formativo, il “non solo” dei mercati appun-to, che spesso si traduce in la-boratori didattici, degustazioni guidate o incontri con i produt-tori. Per il 2016 si è voluto fare un passo ulteriore, programmando una serie di incontri di approfon-dimento, tavole rotonde e pre-sentazioni di libri, appuntamenti che durante tutto l’anno spazie-ranno nei quattro comuni sede dei quattro “Mercati agricoli e non solo”, nello stesso weekend del mercato, in modo da pro-muoverlo non solo dal punto di vista commerciale, ma anche fornendo la motivazione cultura-le che li sottende.Ciascuna conferenza è organiz-zata da un gruppo di lavoro che va oltre la rete di Cittadinanza Sostenibile con il dichiarato in-tento di allargare la collabora-

zione con altri enti e realtà che condividono gli stessi scopi. Si parte con il primo incontro ve-nerdì 18 marzo presso la sala del Mutuo Soccorso in via Zam-bonate n.33 alle 21 dove verrà presentato il tema del “Consu-mo di suolo e di risorse comuni” attraverso la presentazione del libro “Brebemi, anatomia di una grande opera” con la presenza degli autori Roberto Cuda, Da-miano Di Simine e Andrea Di Stefano. Il giorno seguente, co-me ogni terzo sabato del mese,

si terrà il Mercato agricolo e non solo in piazza Pacati, quartiere Monterosso. Gli appuntamen-ti proseguono poi il 28 maggio ad Alzano Lombardo con il te-ma “Filiera corta di città” e la di-scussione attorno al libro “Food and the cities” di Andrea Calori,

proprio nel giorno del Mercato di Alzano. Venerdì 10 giugno è la volta di Albino con la discus-sione attorno al TTIP, il Trattato Transatlantico Commercio e In-vestimenti, con il mercato il gior-no seguente, mentre sabato 16 luglio l’incontro ad Almenno S.

Bartolomeo precede il Mercato agricolo e non solo di S. Tomè ogni terza domenica del mese. Per tutti gli eventi, i mercati e gli aggiornamenti si veda il sito www.cittadinanzasostenibile.it

Diego Moratti

Dal 18 marzo una serie di incontri organizzati da Cittadinanza Sostenibile per alimentare un’altra economia, a partire dai mercati agricoli e non solo

“Si parte con il primo incontro venerdì 18 marzo presso la sala del Mutuo Soccorso in via Zambonate alle 21 nella quale verrà presentato il tema del Consumo di suolo e di risorse comuni”

PER INFORMAZIONITel. 035 258559 - [email protected]

www.infosostenibile.it

Vuoi distribuireinfoSOStenibile nella tua città?

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 17

Page 18: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Per creare bisogna partire sem-pre da qualcosa. è naturale. E sembra anche banale, ma non lo è. Dunque dimenticatevi la “Divina Ispirazione” – con le sue storture tutte umane, egoiche e commerciali – e mettetevi a rac-cogliere oggetti per strada, sui corsi d’acqua, sulle rive del ma-re, nelle discariche, poi fate arte con quelli.La mostra “SuperPotere” sem-bra suggerire tutto questo, sen-za aver paura di provocare, a partire dal titolo: un po’ serio, forse serissimo (il potere del sin-golo, appunto, è quello di cre-are, di modificare una realtà in cui è gettato), allo stesso tempo scanzonato e ironico. Il sottotito-lo – “Mostra dell’arte ri-generata” – fa, invece, il verso all’infausta definizione di “Arte degenerata” data dai nazisti alle opere d’a-vanguardia espressionista.Lo stesso spirito irriducibile – so-speso tra sarcasmo e malinconia – anima tutte le opere che saran-no presenti in mostra dall’1 al 10 aprile, all’ex carcere di Sant’Aga-ta, in Città Alta a Bergamo, luo-go ri-generato, anch’esso, per

l’occasione. Questa mostra non vuole essere anonima, né fred-da, né rinchiusa in cerchie elitarie di pubblico e, paradossalmen-te, è ospitata in un ex carcere, a lungo luogo di reclusione. Un passo indietro, prima di conclu-dere: l’idea della mostra nasce dall’incontro – casuale e potente – tra un collettivo di artisti ber-gamaschi (“SuperPotere”) e uno di artisti viareggini (“Ri-genera-zioni”). Galeotto fu un quadro del viareggino Giorgio Michetti, ritrovato per caso a Bergamo. E galeotto fu il conseguente incon-tro con Alberto Magnolfi, capo-

fila del gruppo “Ri-generazioni” e promotore della prima “Espo-sizione dell’arte ri-generata”, a Massarosa (Lucca); l’iniziativa fu un successo, tanto che venne inserita – nella sua terza edizio-ne – tra i Padiglioni e Soste del-la Biennale di Venezia. Galeotto

fu un quadro di Giorgio Michet-ti, si diceva e dunque anche lui sarà presente all’ex carcere di Sant’Agata con le sue opere. è nato nel 1912, ed è ancora vivo e in splendida forma. Ecco l’ultimo significato delle ri-generazioni: non solo oggetti di scarto re-

cuperati per produrre arte; non solo un luogo ri-funzionalizzato per ospitare arte; ma anche un incontro tra generazioni anagra-ficamente distanti (i giovani e un centenario) in nome dell’arte.L’immaginazione è potere!

In mostra all’ex carcere Sant’Agata di Città AltaDall’1 al 10 aprile “SuperPotere - Mostra d’arte ri-generata”

Il SuperPotere dell’artee della rigenerazione

“Non solo oggetti di scarto recuperati per produrre arte; non solo un luogo ri-funzionalizzato per ospitare arte; ma anche un incontro tra generazioni anagraficamente distanti”

Per la gioia di tutti i cinefi-li della città, torna anche quest’anno il Bergamo Film Meeting Festival, giunto or-mai alla sua 34^ edizione. Per nove giorni, dal 5 al 13 marzo 2016, BFM sarà cro-cevia del cinema internazio-nale. Con oltre 140 film, tra corti e lungometraggi, offre un ampio programma in cui troveranno spazio non so-lo le tendenze più innovative del cinema contemporaneo, ma anche approfondimenti e riflessioni su stili, generi e autori del passato. Grande protagonista di quest’anno sarà Anna Karina, ospite illu-stre del festival, durante il quale verranno proiettati dodici dei suoi film. A renderla nota co-me attrice furono le numerose collaborazioni con Jean-Luc Godard, col quale convolò a nozze nel 1961. Grazie al re-gista francese, diventa in quel periodo icona della Nouvelle Vague e più in generale degli anni Sessanta, per via della sua immagine di donna libe-ra, inquieta e sognatrice. Al-tra retrospettiva storica sarà dedicata al grande maestro del cinema ungherese Miklós Jancsó, realizzata in collabo-

razione con MaNDA – Magyar Nemzeti Digitális Archívum és Filmintézet, in occasione del restauro di molte opere del re-gista; è proprio alla sua opera che verrà dedicato il catalogo monografico della 34^ edi-

zione del Festival. Come di consueto, BFM si propone di dar voce anche ai “nuovi au-tori”, che troveranno spazio nella Mostra Concorso: una competizione internaziona-le in cui verranno presentati sette lungometraggi inediti che concorreranno al Pre-mio Bergamo Film Meeting, del valore di 5.000 euro. Una sezione sarà dedicata ai do-cumentari, all’interno della rassegna “Visti da vicino”, in cui è richiesto che lo sguardo attento del regista si addentri senza remore nel vivo della realtà, cogliendone e sinte-tizzandone tanto il visibile,

quanto l’invisibile. Tra le novi-tà di quest’anno, il passaggio di testimone della presidenza dell’Associazione Bergamo Film Meeting Festival Onlus dal professor Alberto Castoldi, ex-rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, a Davide Ferrario, che vanta una carrie-ra decennale in diversi campi cinematografici, dalla critica, alla regia, alla produzione. Tut-to è pronto, i pop corn hanno già iniziato a scoppiettare; che lo spettacolo abbia inizio!

Laura Spataro

Bergamo Film Meeting Festival 2016La 34ª edizione all’insegna della riscoperta dei classici e delle innovazioni del cinema odierno

“Grande protagonista di quest’anno sarà Anna Karina, ospite illustre del festival, durante il quale verranno proiettati dodici dei suoi film”

BergamoSOStenibile

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201618

Page 19: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Nel Dna di Emmetre Clima Ser-vice c’è da sempre l’efficienza e l’utilizzo intelligente dell’energia, emblema della green economy e dell’attenzione all’ambiente e al consumo di risorse del nostro pianeta. Competenza e profes-sionalità hanno portato l’azien-da bergamasca a realizzare a livello industriale, commerciale e residenziale impianti di refri-gerazione, climatizzazione e ri-scaldamento ad alta efficienza: un valore sempre più determina-te, sia per le imprese che devo-no abbattere i costi e i consumi energetici che per l’ambiente in cui viviamo, dal momento che l’impatto dei nostri consumi ci-vili e industriali diviene sempre più evidente, pregiudicando le risorse disponibili sul pianeta e la qualità delle nostre vite. A questo valore ambientale ca-ratterizzante l’attività di Emme-tre Clima Service si aggiunge una sensibilità sociale a suppor-to di iniziative legate alla cultura, all’arte e allo sport. In particolare quest’anno l’azienda di Cisera-no sostiene “Superpotere, mo-stra d’arte ri-generata” che si terrà dall’ 1 al 10 aprile in Città

Alta a Bergamo nell’ex carcere di Sant’Agata: una mostra dal dop-pio valore simbolico, a partire dal riuso intelligente di location e spazi “recuperati”, fino alla ti-pologia di opere d’arte esposte, create con oggetti di scarto di ogni genere e forma e rigenerati in espressione artistica di un col-lettivo di creativi bergamaschi e viareggini. Emmetre Clima Ser-vice inoltre è da tempo sosteni-trice di Special Bergamo Sport, un’associazione attiva da oltre dieci anni sul territorio berga-masco con l’obiettivo di far ritro-vare alle persone diversamente

abili lo spirito e l’efficienza fisica necessaria per un reinserimen-to sociale completo attraverso l’ausilio della sport terapia. L’a-zienda poi è tra i main sponsor della società calcistica Forza & Costanza di Martinengo e da 11 anni sostiene il Tennis Vip di Ci-vidino con la sua raccolta bene-fica a favore di progetti solidali.

Il caldo e il freddo quando vuoi tu

«Mi piace l’idea di pensare alla mia azienda come a un insieme di artigianalità e specializzazio-

ne. Lavoriamo con il cacciavite e il termometro in mano, ma anche con il com-puter, a contatto con il cuore delle macchine, utilizzando co-me guida la nostra esperienza e il desiderio di aggiustare le cose che non funzionano. Per me il freddo e il caldo sono i due lati di un’unica grande passione pro-fessionale». Questa la filosofia di Paolo Motta, perito elettronico e frigorista dall’età di 19 anni, che il 1° gennaio 2000 ha deciso di fondare la propria azienda, Em-metre Clima Service, che nel tempo è divenuta centro assi-stenza autorizzato di prestigiose marche e partner di molte azien-de i cui processi industriali sono accomunati dalla necessità di acqua refrigerata o riscaldata a ciclo continuo: dalla meccanica all’elettronica, dall’alimentare al chimico, oppure in centri com-merciali, teatri, cinema, alber-

ghi, aeroporti, ospedali, banche, palazzi, uffici,

ovunque sia neces-sario gestire con ef-

ficacia e oculatezza raffrescamento o riscaldamento, con la possibilità

di intervento e assistenza in 48 ore. L’esperienza e l’ag-giornamento continuo dei suoi tecnici consentono all’azienda di operare in tutti i settori relativi agli impianti di climatizzazione e in ciascuna fase: dalla realizza-zione alla manutenzione, dalla riparazione alla riconversione di impianti e macchine per il con-dizionamento, la refrigerazione, l’essiccazione e il riscaldamen-to. Emmetre Clima Service ha conseguito nel 2013 la Certifi-cazione di Qualità BS EN ISO 9001:2008 per la vendita, instal-lazione e manutenzione di im-pianti proponendosi così come il partner ideale e professionale per ogni tipo di intervento e per ogni situazione.Per informazioni, referenze e contatti: www.emmetreclima-service.it

Diego Moratti

Emmetre Clima ServiceL’arte della climatizzazioneL’azienda specialista degli impianti di condizionamento, essicazione e riscaldamento sostiene arte e sport all’insegna della sostenibilità sociale

Emmetre Clima Servicevia Arcene 27/29 - Ciserano (Bg)Tel. 035 4813382 - Fax 035 4820793www.emmetreclimaservice.it

Paolo Motta, titolare dell’azienda

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 19

Page 20: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Ci sono ottimi motivi per la-sciare sottoterra i combustibili fossili che ancora non abbia-mo bruciato. Ma come uscire dal tunnel di questa dipenden-za? Per salvarci non abbia-mo bisogno di straordinarie invenzioni tecnologiche, né di immensi capitali. Serve però agire a livello di comunità per innescare una reale reazione a catena, una Transizione epo-cale per lasciarci alle spalle l’e-tà del petrolio. Il movimento delle Transition Towns (Città in Transizione) mira proprio a questo: costru-ire comunità resilienti, per of-frire risposte locali a problemi

globali come la dipendenza dai combustibili fossili, il cam-biamento climatico e la crisi economica. La resilienza è la capacità di resistere elastica-mente, di ritrovare un equilibrio dopo un trauma. Rilocalizzare è un principio chiave di questo approccio: non si cerca l’au-tosufficienza completa, ma l’accorciamento delle filiere, la riduzione delle importazioni, la produzione locale di tutto ciò che si può, a cominciare dal cibo, per passare poi all’ener-gia, ai materiali da costruzione, ecc. Comunità è il secondo elemento chiave della resilien-za locale: creare relazioni di

scambio e mutuo aiuto tra le persone, per costruire una rete sociale e solidale forte, un’e-conomia alternativa basata sul dono e la reciprocità. Per vive-re bene anche con meno soldi, oltre che con meno petrolio.

L’approccio delle Transition Towns

Da una decina d’anni il movi-mento della Transizione si sta diffondendo in modo virale in tutto il mondo. Fondato da Rob Hopkins, un insegnante di per-macultura inglese, conta oggi migliaia di iniziative nei cinque continenti, e alcune decine in Italia (www.transitionitalia.it). A differenza di un certo am-bientalismo catastrofista, che fa leva sulla paura, l’approccio della Transizione si basa sulla creazione di visioni del futuro positive e coinvolgenti, sull’ot-timismo contagioso, sulla sen-sazione di poter riprendere possesso della propria vita. Non cavalca campagne “con-tro” qualcosa, ma è “più una festa che una protesta”. Pro-pone una strategia applicabile ad ogni contesto, ma non for-nisce risposte standard: ogni comunità trova proprie solu-zioni credibili, appropriate, ba-sate sul buon senso. Valorizza le capacità e la buona volontà

della gente comune, conside-rando l’uomo della strada una risorsa, anziché un problema. L’approccio della Transizione è inclusivo: stimola il dialogo fra gruppi sociali col suo messag-gio trasversale, rivaluta gli anti-chi saperi degli anziani, ricerca sinergie coi soggetti già attivi sul territorio.

Valgandino in Transizione

In provincia di Bergamo, le Transition Towns arrivano nel-la primavera del 2015, quando cinque donne costituiscono il Gruppo Guida, con la visione di costruire una comunità resi-liente nei cinque comuni della Valgandino: Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano S.A. e Pe-ia. Dopo aver dedicato i pri-mi mesi all’auto-formazione, il gruppetto inizia a organizzare incontri di sensibilizzazione, con proiezione di filmati, dibat-titi e raccolte di proposte tra i partecipanti. Si avviano anche alcune attività pratiche, come la gestione di un orto comu-nitario (con applicazione del metodo di coltivazione bioin-tensiva) e la sperimentazione di una bacheca virtuale delle ri-sorse da condividere, per pro-vare a scambiare beni e servizi senza denaro, attraverso il pre-

stito, il baratto e il dono. Dalla condivisione di qualche “sa-pere”, nascono un mini-corso di falciatura manuale e un paio di incontri informativi sulla so-ciocrazia. Presso il mercato di Peia del sabato mattina si ma-terializza una bancarella del dono, dove oggetti e prodotti sono offerti gratis. Siamo solo agli inizi e ancora in pochi, ma entusiasti. Immaginiamo una Valgandino in cui un blocco dei TIR non porti alla fame, in cui la crisi economica e persi-no il clima impazzito facciano meno paura. E ci auguriamo che altre decine di iniziative di Transizione – con cui fare rete – nascano nella Bergamasca, altre migliaia in Italia e milioni nel mondo, perché il movimen-to delle Transition Towns rap-presenta un enorme progetto di ricerca, un’occasione per in-nescare una rinascita econo-mica, culturale e sociale senza precedenti.Non sappiamo se ci riuscire-mo, ma ci stiamo provando. E abbiamo già ottenuto un ri-sultato: instaurare relazioni positive. Chiunque voglia ac-compagnarci in quest’avven-tura, sarà benvenuto. Per informazioni:[email protected] Facebook:valgandinointransizione

Un futuro possibile fatto di comunità resilienti

Valgandino in TransizioneBergamoSOStenibile

PER INFORMAZIONITel. 035 258559 - [email protected]

www.infosostenibile.it

sulla tua città o sulla tua attività?

Vuoi realizzareuno speciale

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201620

Page 21: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

IN COLLABORAZIONE CON

BOTTEGA AMANDLAVIA BAIONI, 34 - BERGAMO

Ampio parcheggio nelle vicinanze

www.amandla.it - [email protected] - facebook.com/amandla.coop

novita’frutta e verdura biologiche e locali

E Q U OèG I U S T OBIOLOGICOL O C A L ESOLIDALE

Cerchi un prodotto naturale? Af�dati ai nostri partner

Bergamo NaturaleBergamo Naturale

Page 22: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Adottare è scegliere di pren-dersi in carico la custodia e la cura di qualcuno… o di qual-cosa. Un impegno che porta con sé anche la predisposizio-ne alla profonda conoscenza di questo “altro” che si consi-dera “proprio”. Una responsa-bilità che - seppur nel piccolo - il progetto “Adotta un prodot-to. Dal campo al piatto: il cibo si racconta” richiederà ai bam-bini e ai ragazzi delle scuole elementari (primarie) e medie (secondarie di primo grado)

che hanno scelto di aderire a questo percorso laboratoriale.Tra le proposte in cui si arti-cola il progetto infatti è previ-sta anche l’ideale adozione, individuale o di classe, di un frutto o di una verdura di sta-gione. Fragole, asparagi, man-darini, rape, kiwi e carciofi, tutti hanno una propria storia da raccontare: luoghi, spes-so lontani, da cui provengono, origini, che talvolta si perdono

nel mito, proprietà nutritive e di gusto che non sempre cono-sciamo, tempi e terreni adatti alla loro coltivazione. “Adotta un prodotto” è un percorso di educazione agro-alimentare alla scoperta della complessi-tà che sta dietro al cibo e alla produzione di quanto quoti-dianamente consumiamo, nel suo percorso (spesso lungo e oneroso) “dal campo al piatto”. Particolare attenzione verrà posta sulle ricadute ambien-tali dell’impiego di risorse ne-cessarie per la coltivazione e la trasformazione dei prodotti, passando attraverso concetti fondamentali quali la stagiona-lità, il consumo consapevole, la filiera agro alimentare, la prove-nienza e la tracciabilità degli ali-menti che ogni giorno stanno sulle nostre tavole.Saranno gli educatori della Cooperativa sociale brescia-na Cauto ad accompagnare gli studenti alla conoscenza di queste tematiche, rilette poi in chiave giornalistica grazie l’aiuto dei collaboratori della redazione di infoSOStenibile, in un ciclo di tre incontri di la-boratorio (di due ore ciascuno) che si svolgeranno nelle diver-se classi partecipanti a partire da marzo. Nell’arco dei mesi del progetto il nostro mensile, di numero in numero, dedi-cherà uno spazio ai contenuti realizzati proprio dalle classi

coinvolte e a fine progetto, nelle scuole che lo vorranno, gli studenti saranno protago-nisti attivi di un momento fina-le di presentazione degli esiti dell’esperienza vissuta aperto alla scuola, ai Comuni e alle famiglie, a mo’ di Conferenza Stampa finale. Una trentina di classi in tutto, tra elementari e medie, che nella provincia di Brescia (Comuni di Montichiari, Manerbio e Desenzano), Ber-gamo (Comune di Romano di Lombardia) e Mantova (Comu-ne di Castiglione delle Stiviere) saranno destinatarie di questo

progetto che si svolgerà in ora-rio scolastico da marzo a giu-gno 2016. Da tempo ormai la redazione di infoSOStenibile collabora con la cooperativa Cauto e la sua ultraventen-nale esperienza nell’ambito dell’educazione ambientale. Per questo, insieme a una re-altà così dinamica e vicina al-le tematiche che ci stanno a cuore, abbiamo concorso con entusiasmo al Bando che Er-saf Lombardia ha indetto lo scorso anno per il finanzia-mento di progetti di educazio-ne agro-alimentare, unendo

competenze ed esperienza reciproche. Un bando che ha scandito le tappe di questa nostra collaborazione: a ot-tobre 2015 la scadenza per la presentazione della domanda; in dicembre la notizia del finan-ziamento ottenuto; da genna-io i preparativi e finalmente a marzo la concretizzazione del progetto nella sua operatività. E nei prossimi numeri saranno gli stessi ragazzi a raccontarvi le storie del cibo, dal campo al piatto. Da non perdere!

Angela Garbelli

Il progetto di educazione agro-alimentare di Cauto e infoSOStenibile arriva nelle scuole grazie a Ersaf Lombardia

Adotta un prodotto: dal campo al piatto il cibo racconta la sua storia

“Particolare attenzione verrà posta sulle ricadute ambientali dell’impiego di risorse necessarie per la coltivazione e la trasformazione dei prodotti”

BresciaSOStenibile

“I concetti fondamentali trasmessi dal progetto saranno stagionalità, consumo consapevole, filiera agro alimentare, provenienza e tracciabilità degli alimenti”

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201622

Page 23: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

«Il corpo umano ha la stessa composizione chimica di quella della terra» scrive Erri De Luca a introduzione di “Terra Ferita”, una mostra fotografica che lo scrittore ha inteso supportare con le sue parole e che raccon-ta dell’inscindibile rapporto tra uomo e natura e di cicatrici con-nesse. Cicatrici della terra, inflitte dalla mano dell’uomo, ma anche cicatrici sui corpi (ed emotive) di 8 donne colpite da tumore al se-no, causate in parte proprio da quelle stesse offese artificiali ar-recate alla natura. Un circolo vi-zioso insomma, che così come è stato innescato, potrebbe esse-re fermato: servirebbero impe-gno e consapevolezza collettivi.Questo dunque il messaggio che si legge sui volti e sui cor-pi delle donne bresciane ritratte nelle 28 fotografie, che danno forma al ciclo espositivo “Terra Ferita”: è necessario partire dalla conoscenza delle ferite ambien-tali dei luoghi che abitiamo per superare l’indifferenza ed essere attori responsabili di un cambia-mento possibile. «Il progetto na-sce dall’esigenza di informare e rendere coscienti i cittadini delle criticità del territorio di Brescia e provincia -spiegano le cura-trici della mostra Stefania Zam-bonardi e Federica Lira-. Non si tratta di una denuncia, ma di un tentativo di sensibilizzazio-ne dei cittadini nei confronti di

una situazione ambientale cri-tica e complessa». Con questo desiderio e forti di questa con-sapevolezza, pur esponendosi nelle proprie fragilità, Federica, Rossana, Itala, Ivana, Barbara, Cristina, Tiziana e Iole hanno posato in alcuni luoghi simbolo dell’inquinamento della città di Brescia, collaborando a questo progetto espositivo che fa luce sulle loro cicatrici, segni tangibi-li e allo stesso tempo metafora

di quelle criticità ambientali che feriscono insieme ambiente e chi lo abita. “Terra Ferita” è sta-to prima di tutto lo strumento escogitato da due amiche per esorcizzare la paura e il dram-ma: un paio di anni fa Federica si ammala e insieme a Stefania, fo-tografa per passione, trova il mo-do per dare un altro significato alla propria dolorosa esperienza e con lei altre 7 donne, ognuna con la propria storia. Agli scatti,

fatti di sguardi che non lasciano margine di replica, si alternano pannelli realizzati da Legam-biente Brescia, che descrivono i luoghi immortalati e le proble-matiche ambientali ad essi con-nesse: la Caffaro, le cave di San Polo-Buffalora, il Termoutilizza-tore e l’Alfa Acciai solo per citar-ne alcuni, luoghi che parlano di qualità dell’aria, di rifiuti, di con-taminazione delle acque, di cave e discariche, di radioattività. La mostra è stata ospitata per il suo primo allestimento il maggio scorso a Brescia, alla galleria fo-tografica Image Academy e da allora sta muovendo i suoi passi in giro per la provincia. Sabato 27 febbraio ha fatto tappa alla sede della Fondazione l’Arse-nale presso l’omonimo Palazzo (con ingresso da Via Sombrico) a Iseo dove sarà visitabile, co-me sempre gratuitamente, fino al 13 marzo 2016 (da martedì a venerdì dalle 10 alle 12, mentre sabato e domenica anche nel pomeriggio dalle 16 alle 18). Ap-proderà poi anche a Roma, nel mese di maggio, presso la Sala del Cenacolo, ospite della Ca-mera dei Deputati. Le curatrici della mostra sono a disposizio-ne di chiunque voglia portare gli scatti di “Terra Ferita” nel proprio paese o città, basta scrivere a [email protected].

Angela Garbelli

“Terra Ferita”cicatrici su corpi e naturaAl Palazzo dell’Arsenale di Iseo, fino al 13 marzo, i 28 scatti itinerantiA maggio ospiti della Camera dei Deputati a Roma

«Il corpo umano ha la stes-sa composizione chimica di quella della terra»

Siamo fatti di acqua che è un trattato di pace tra ossigeno e idrogeno, due gas che, se accostati, esplodono, ma non nella formula dell’acqua. L’ossigeno è il gas del san-gue, del respiro. L’idrogeno è il gas dell’universo, con il quale bruciano le stelle. At-traverso di loro appartenia-mo all’impasto delle galassie.

Di fronte a queste notizie dell’immensità, come giusti-ficare l’arroganza di padroni del suolo, viceré dell’oro e della polvere, di acque e di petroli, scorticatori di foreste e avvelenatori di piogge?

A fine corsa sorgerà un mon-do opposto, un resto di uma-nità s’inventerà l’economia della bonifica, del dono, del risarcimento».

Introduzione diErri De Luca a”Terra Ferita”

;

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 23

Page 24: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Quando sei un ingegnere in-formatico e lavori in un mondo talmente maschile da venire scambiata per una standista o un’assistente durante ogni even-to, non ti resta che cercare altre donne nelle tue condizioni lavo-rative: dopotutto, l’unione fa la forza. Così la londinese Sarah Lamb nel 2005 ha dato vita alle Girls Geek Dinners (letteralmen-te “Cene per ragazze fanatiche della tecnologia”), un’associa-zione che promuove gli incontri tra professioniste in ambito tec-nologico e che in pochi anni è diventata una fitta rete interna-zionale. Nel lungo elenco del-le città che ospitano una sede dell’associazione non manca Cremona: anche qui le Girls Geek Dinners sono promosse da un gruppo di donne che lavo-rano nell’ambito della tecnologia e organizzano incontri a tema con l’obiettivo di confrontarsi sui vari aspetti del settore. “La tecnologia è una forma d’ar-te, perché ci vuole sensibilità e creatività per trovare una solu-zione tecnologica meravigliosa-mente semplice”, recita il motto dell’associazione: è proprio la semplicità la chiave di interpre-tazione dell’intero movimento, attivo con lo scopo di favorire la semplificazione del lavoro e della vita quotidiana per le don-

ne avvicinandole a tematiche spesso considerate una prero-gativa maschile. La dimensione lavorativa ha particolare rilievo durante gli incontri, i quali si ri-velano importanti occasioni di confronto con chi è riuscita a re-alizzare un sogno tramite la tec-nologia: dalla nascita di negozi in e-commerce a innovativi cor-si di lingua per bambini. Il pros-simo incontro, la cui data verrà prossimamente annunciata, sa-rà dedicato alla pubblicazione di e-book in modo indipendente: a condividere la propria storia sa-ranno la scrittrice Ilenia Cirrone e Linda Signorini, direttrice ITIS e fondatrice dell’Associazione Coordinamento Danza. Tante storie, un unico messaggio: ogni donna può realizzare il proprio sogno e la tecnologia può darle una mano.

Girls Geek Dinners a Cremona“Tecnologia per cena” che semplifica e supporta progetti imprenditoriali al femminile

“«La tecnologia è una forma d’arte, perché ci vuole sensibilità e creatività per trovare una soluzione tecnologica meravigliosamente semplice», recita il motto dell’associazione”

Una mossa vincente per far crescere gli utili di un’azienda? Aumentare il numero di donne all’interno del Consiglio di Am-ministrazione. Una ricetta che si fonda ora su basi analitiche: una recente ricerca del Pearson Institute for International Eco-nomics di Washington ha rile-vato che le aziende con un Cda composto almeno per il 30% da donne vanta un incremento de-gli utili pari o superiore al 6%. In Italia sono state 196 le azien-de prese in esame, che hanno confermato un quadro positi-vo: il nostro Paese è tra quelli che vantano il maggior numero di donne manager all’interno dei board delle aziende quota-te, dopo Norvegia e Lettonia. Strada spianata, dunque, per le donne nel mondo del lavoro?Purtroppo non è ancora così e il percorso non è privo di osta-coli, soprattutto per quanto ri-guarda la piccola imprenditoria. A Cremona da qualche mese

esiste uno sportello pensato per facilitare la rimozione e il supe-ramento di queste difficoltà: è lo Sportello Donna del Gruppo Terziario Donna di ConfCom-mercio, risorsa gratuita presso la sede dell’ente a disposizione delle donne che necessitano di sostegno e supporto nel settore terziario e nel commercio. «Lo sportello è nato in modo quasi estemporaneo, per ri-spondere a necessità concrete e urgenti - racconta la Presi-dentessa Nadia Bragalini -. Una volta costituitosi il gruppo, il 14 settembre 2015, abbiamo potu-to attivare lo sportello già lunedì 5 ottobre. Da quel momento la risposta è stata positiva, un’ac-coglienza che ha superato le nostre aspettative». Ragazze e donne che desiderano rein-ventarsi nel mondo del lavoro trovano qui assistenza gratuita e supporto da parte di diversi professionisti: avvocati, assicu-ratori, fiscalisti, consulenti per il

marketing e per la comunicazio-ne. Nel team presenti anche tre psicologhe: «Abbiamo puntato molto su questo tipo di servizio, per aiutare le donne ad affronta-re lo stress e le difficoltà profes-sionali. Perché non dobbiamo portarci a casa le ansie legate al lavoro». Uno dei nodi più cruciali quan-do si intende avviare un’attività è senza dubbio l’accesso al cre-dito: per favorirlo, nell’ambito di Sportello Donna è stata attiva-ta una cordata con Ascom Fidi. «Le donne in questo periodo di crisi hanno dimostrato di sapersi reinventare, di creare nuove im-prese, di ricostruire», prosegue la Presidentessa Nadia Bragali-ni, secondo la quale sono tre le risorse delle quali le donne han-no ora più bisogno per affron-tare il mondo del lavoro: «Più sostegno, più credito, più con-divisione».

Martina Pugno

Il servizio gratuito attivato a Cremona dal Gruppo Terziario Donna di ConfCommercio

Sportello Donna: sostegno all’imprenditorialità

CremonaSOStenibile

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201624

Page 25: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Fare rete per sostenere la cultu-ra: questo il non facile compito della Rete Bibliotecaria Cremo-nese, che riunisce 98 Comuni della Provincia per un totale di 64 biblioteche, 34 punti prestito e la biblioteca del Centro Fumet-to Andrea Pazienza di Cremona. In seguito all’accordo tra la Pro-vincia e il Comune di Cremona, è proprio quest’ultimo a racco-gliere il testimone come capofi-la del sistema bibliotecario. Una sinergia che consente di mette-re in circolo il sapere, nel modo più concreto possibile: attività di punta della Rete è il circuito inter-bibliotecario, attraverso il quale è possibile ottenere il prestito di li-bri presenti in tutte le biblioteche della Rete, facendo richiesta nel-la struttura del proprio Comune. La Rete si impegna a offrire un servizio a misura di utente, con la possibilità di ordinare testi diret-tamente da casa ed essere avvi-sati tramite sms quando questi saranno a disposizione e pronti per il ritiro. Il servizio MediaLi-braryOnline offre invece un ricco catalogo di opere digitali con-sultabili dagli utenti. Da un lato, dunque, la rete opera per il coin-volgimento delle strutture del territorio cremonese; dall’altro si pone l’obiettivo di rendere le biblioteche un luogo di incontro

culturale vissuto in modo attivo. Rientrano in quest’ottica le molte attività proposte all’interno delle biblioteche aderenti alla Rete: in corso, a Cremona, la nona edi-zione della rassegna Ricerca d’Ascolto, dedicata quest’an-no alla cantante e strumentista Paola Manfredini e realizzata in collaborazione con l’associazio-ne omonima. Gli eventi in pro-gramma fino a giugno uniranno, in un’ottica interdisciplinare, mu-sica, pittura e parola. Il prossimo appuntamento, in programma il

23 marzo alle 18 presso la Bi-blioteca Statale di Cremona, vede protagonista l’ensemble Cesar Franck String Quartet,

impegnato nell’esecuzione di musiche di Haydn e Beethoven, insieme a Beppe Arena, voce re-citante di alcune lettere dei due compositori. Venerdì 29 aprile alle 18 Davide Mingozzi, vinci-tore del concorso clavicemba-listico Amelia Isabella Bianchi 2015, proporrà composizioni di Frescobaldi, Scarlatti e Pinottini, mentre Chiara Di Pretoro sarà la voce recitante per alcune lette-

re di celebri compositrici baroc-che. Dopo un anno di incertezze dunque, superando le difficoltà, la Rete bibliotecaria cremonese si conferma una preziosa risorsa per i cittadini del territorio e un attivo promotore culturale. Un tesoro essenziale, da sostenere e tutelare con partecipazione e costanza.

Martina Pugno

Rete bibliotecaria cremoneseSinergie al servizio della cultura

“98 Comuni della Provincia per un totale di 64 biblioteche, 34 punti prestito e la biblioteca del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona”

Pubblico eterogeneo ed eventi eclettici caratterizzano gli ap-puntamenti della Rete. Tra i prossimi in programma segna-liamo la presentazione del libro “Neon Light Child. The Miracle and the Sleeper” di Mauro Ros-setti giovedì 3 marzo alle 21, presso la Biblioteca di Offanen-go. L’autore è nato a Lodi una trentina di anni fa: cultore della fantascienza e della civiltà giap-ponese, nella vita si occupa di informatica, anche se la scrittu-ra è da sempre una delle sue più grandi passioni. Lunedì 7 mar-

zo alle 21, la biblioteca ospite-rà inoltre l’incontro “Conosci la tua pelle, esalta la tua bellezza”, dedicato alla cosmesi naturale e curato da Emanuela Bettinel-li. Prosegue invece la rassegna per i più piccoli “Ti recito una favola” presso la biblioteca di Soresina: sabato 5 marzo al-le 15.30 sarà protagonista la Compagnia teatrale Operazio-ne Musical con “La bella ad-dormentata”, mentre sabato 19 marzo andrà in scena la com-pagnia Teatro Enzo Chiroli con “Cappuccetto Rosso”.

Altri eventidella Rete Cremonese

;

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 25

Page 26: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Può una pianta fingersi pietra? Può il baccello di una fava emu-lare le capacità mimetiche di un bruco? L’esposizione “Piante Guerriere”, prosecuzione ideale di “Predatori del Microcosmo”, che nel 2015 ha collezionato oltre 5000 visitatori, risponde a questi e a molti altri quesiti. La mostra, organizzata dall’Univer-sità degli Studi dell’Insubria in collaborazione con il Comune di Varese, sarà ospitata fino all’8 maggio 2016 negli spazi freschi di ristrutturazione dei Musei Ci-vici di Villa Mirabello. Ideatori della rassegna sono Francesco Tomasinelli, fotogiornalista e di-vulgatore scientifico, e l’Asso-ciazione Pithekos di Milano, con la consulenza del dottor Marco Caccianiga, ricercatore pres-so il Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Mi-lano. Alla rassegna sono esposti esemplari provenienti da tutto il pianeta, capaci di adattamenti peculiari per competere con altri arbusti “rivali” o per scoraggiare eventuali predatori. Nell’ete-rogeneo vi-

vaio saranno espo-

ste diverse piante velenose, con un focus sulle piante di apparta-mento potenzialmente tossiche (la stella di Natale, il ciclamino e la datura sono esempi assai comuni). Abbondano cactus e succulente, capaci di dissuade-re gli erbivori barricandosi dietro una sorta di filo spinato auto-prodotto, ma lo spazio dedicato alle cangianti variabili evolutive delle orchidee merita certamen-te un’attenzione particolare. La mostra è arricchita da una tren-tina di racconti fotografici e da alcuni terrari ospitanti specie animali che nel corso dell’evolu-zione hanno sfruttato le piante a loro favore, come la mantide or-chidea o la rana muschio. Pre-ziose le collaborazioni con le realtà locali del florovivaismo, che vedranno Confagricoltura e l’Associazione Florovivaisti Va-resini contribuire con loro spazi espositivi all’interno della mo-stra, che gode inoltre del pre-stigioso patrocinio della sezione lombarda della Società Italiana di Botanica. Oltre a

un ciclo di conferenze a tema sa-ranno organizzate visite guidate e laboratori per scolaresche e famiglie. «Questa iniziativa fa ri-saltare la duplice anima dell’Ate-neo: da un lato la didattica, la cui qualità è ormai conosciuta e ap-prezzata, e dall’altro la ricerca.

La mostra, infatti, si lega a filoni di studio che vengono approfon-diti da anni dai nostri ricercatori e diventa un modo per rendere “tangibili” e comprensibili, anche ai non addetti ai lavori, i risultati di questi studi finalizzati a conser-vare la biodiversità» ha dichiara-

to Alberto Coen Porisini, Rettore dell’Università degli studi dell’In-subria, il cui apporto tramite al-cuni docenti è stato cruciale nella supervisione scientifica dell’intero progetto.

Davide Albanese

Ai Musei Civici di Villa Mirabellola mostra “Piante Guerriere” fino all’8 maggio

Di fiori e di lotta

«La prima tentazione è di dire che c’è stato anche un Gatto-pardo del Nord. Viveva in luoghi profondamente lombardi, tra Ga-virate e Varese. Scrisse migliaia di pagine. Sperò a lungo che gli editori si accorgessero di lui». Così scriveva nel 1974 Giulio Na-scimbeni sul Corriere della Sera per celebrare malinconicamente la pubblicazione di “Roma senza papa”, il romanzo attraverso cui l’Italia scopriva con grave ritardo il talento di Guido Morselli grazie all’interesse postumo di Adelphi. Siamo nel 2016 e la sua amata terra d’adozione, Varese (l’auto-re nacque infatti a Bologna), ha inaugurato l’ottava edizione del concorso omonimo, che pre-mierà il miglior romanzo esor-diente in lizza. Il premio, come per le edizioni precedenti, verrà consegnato nell’ambito di una rassegna di eventi allestita per l’occasione; una rassegna che si è aperta il 14 febbraio al sa-lone Estense di Varese con la presentazione del volume intito-lato per l’appunto “Guido Mor-selli, un gattopardo del nord”, un’antologia data alle stampe da Macchione Editore conte-nente gli atti dei sette convegni di apertura precedenti. «Più che una raccolta di documenti è un racconto corale: e come tale è composto – spiega Linda Terzi-roli, curatrice del volume insie-me a Silvio Raffo – con un titolo curioso, ma anche Morselliano. Soprattutto, ricorda le analogie di destino con l’opera di Tomasi di Lampedusa, il cui Gattopardo fu pubblicato postumo. Un au-

tore su cui c’è molto da dire, per la possibilità di approfondimento che ancora offre e per la quantità di inediti da scoprire». Il secondo appuntamento della rassegna avrà luogo giovedì 28 aprile a Milano, alla biblioteca Sormani in via Francesco Sforza 7. L’incon-tro, in collaborazione con l’Unio-ne dei lettori Italiani, prevede le relazioni di Silvio Raffo sul tema “La letteratura come vocazione tra dissipazione e rinascita” e di Antonio Armano con “Breve viaggio nell’aldilà letterario. Mor-selli, Kafka e gli altri”, accompa-gnati dal noto filosofo Carlo Sini. Chiusura fissata il 29 maggio a Gavirate, dove verrà decretato il romanzo vincitore, che oltre a un emolumento in denaro vedrà la propria opera pubblicata da Nuova Editrice Magenta; a se-

guito della premiazione si pro-cederà alla visita guidata della mostra permanente dedicata al-lo scrittore. Anche questa volta il premio è sostenuto dalla Pro-vincia di Varese, dal dottorato di italianistica dell’Università di Tor Vergata, dalla Casa Editrice Bietti e dalla Fondazione comu-nitaria del varesotto: «Era fonda-mentale esserci, come per tutte le iniziative che hanno un im-portante valore locale ed extra-locale – spiega Carlo Massironi, direttore della Fondazione – Il nostro impegno non sarà solo economico, ma anche di cono-scenza, collaborando affinché la comunicazione dell’evento risulti quanto possibile efficace».

D. A.

Premio Morselli 2016A Varese inaugurata l’ottava edizione del premio dedicato al grande scrittore

VareseSOStenibile

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201626

Page 27: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Chi l’ha detto che non si possa-no coniugare il rispetto dell’am-biente, con un prodotto dal design moderno, dalle forme essenziali, alla moda, in grado di entusiasmare anche i più so-fisticati esperti del settore? ANI-MAdVERTE va proprio in questa direzione: si tratta del progetto della giovane Laura Tolfo, che ha deciso di creare una collezio-ne di borse capaci di valorizzare e unire artigianato, italianità, so-stenibilità, praticità e bellezza.Anche la scelta del nome è tutt’altro che casuale: ANIMAd-VERTE deriva dal latino e unisce le parole “animum” e “adverte-re”, ovvero volgere l’animo; una vera e propria esortazione a os-servare, a essere sensibili. Lau-ra è stata capace di osservare il patrimonio artigianale del nostro Paese facendo tesoro delle di-verse tecniche incontrate, tra cui quella della concia vegetale delle pelli. Si tratta di una lavorazione della pelle basata sull’utilizzo di estratti delle piante attraverso un procedimento dalle origini anti-chissime che viene ancora og-gi praticato in Toscana, regione di eccellenza nella produzione e nel trattamento del pellame. Il progetto è recente, nasce in-fatti all’inizio del 2015 ed è sta-to premiato alla “Mipel...issima Competition”. Importante an-che l’iniziativa “The Glamorous” durante la quale 5 top buyers-coach hanno selezionato 5 desi-gner emergenti da promuovere sia in fiera sia nei rispettivi ne-gozi con una vetrina dedicata

al brand: la creatività di Laura è stata premiata da Pupi Solari per l’ultima edizione, appena svolta-si. Il brand è stato poi seleziona-to per partecipare al FuoriSalone durante la Design Week a Mila-no ed era presente nell’area de-dicata ai brand emergenti del White Show durante la Fashion

Week milanese. Inoltre lo scorso ottobre è stato insignito del pre-mio ITWIIN 2015 per la creatività dall’Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici. Un impor-

tante successo per Laura che crea borse e accessori pratici, per la quotidianità, adatti a don-ne che lavorano, a uno stile di vi-ta metropolitano e dinamico. La

moda intesa come filosofia, l’u-nione di modernità, stile e sguar-do attento all’etica ambientale.Quale migliore accessorio se non la borsa a fare da sintesi di tutte queste caratteristiche così da diventare simbolo del proget-to stesso!Ciascuna borsa è un prodotto unico, frutto di un’attenta lavo-razione, un esempio del Made in Italy, di un’antica tradizione, capace di sopravvivere nel pre-sente e di guardare al futuro. I prodotti del brand ANIMAd-VERTE sono versatili e duraturi e anche il loro packaging è at-tento e rispettoso dell’ambiente, nonché pratico, ideale per viag-giare e spostarsi comodamente. La creatrice di questo brand ha voluto inoltre che i suoi prodotti trasmettessero anche la voglia di divertirsi: ogni volta si trasfor-mano in qualcosa di diverso, possono cambiare e adattar-si alle situazioni, diventando un elemento fondamentale del guardaroba e dello stile che ci contraddistingue. Un accesso-rio versatile, in grado di adattarsi alle abitudini e alle esigenze di donne che hanno a cuore l’am-biente ma non vogliono rinuncia-re a uno stile unico. Impossibile non rimanerne affascinati. ùLe creazioni ANIMAdVERTE sono disponibili negli store Officina di Bergamo, Boysloft-Penelope di Brescia e MCollective di Milano, e on-line sul sito www.animad-verte.it

Elena Pagani

Un progetto di artigianalità sostenibileper una linea di borse e accessori moda di design

ANIMAdVERTE: passione per la moda, rispetto per l’ambiente

“ANIMAdVERTE deriva dal latino e unisce le parole “animum” e “advertere”, ovvero volgere l’animo; una vera e propria esortazione a osservare, a essere sensibili”

Ecologie & Imprese

www.violamhotel.itVISITA

Vuoi comparire in questa pagina?Scopri la promozione a te riservata

PER INFORMAZIONITel. 035 288559 [email protected]

www.infosostenibile.it

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 27

Page 28: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

C’è un modo efficace e diver-tente per imparare? Noi studenti della classe terza del liceo scien-tifico delle scienze applicate G. Natta di Bergamo pensiamo che l’esperienza di alternan-za scuola-lavoro che abbiamo svolto durante la manifestazione AbitareSOStenibile dal 22 al 28 febbraio ci abbia offerto questa opportunità. Attraverso la colla-borazione con la redazione del mensile infoSOStenibile, il perio-dico sugli stili di vita e d’impresa sostenibili e più precisamente

con il direttore responsabile Die-go Moratti e tre collaboratrici Elena Pagani, Laura Spataro ed Eliana Banovci, siamo riusciti ad affrontare in concreto il tema svi-luppato in classe relativo ai Green Jobs e Green Skills. Su sugge-rimento della nostra insegnante Monica Fanizzi, dopo aver letto le finalità del progetto AbitareSO-Stenibile, abbiamo pensato che la collaborazione con una testata giornalistica fosse il modo miglio-re e più produttivo per acquisire competenze nel settore green,

attraverso le varie attività propo-ste: la nostra presenza negli spazi riservati alle aziende espositrici, la predisposizione e sommini-strazione di un questionario alla clientela del Centro Commercia-le Le Due Torri di Stezzano (Bg), la partecipazione all’incontro con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Bergamo e l’incontro con la dirigenza del centro com-merciale. Durante la settimana abbiamo vissuto l’esperienza di far parte della redazione di un giornale dedicato alla sostenibili-

tà, acquisendo una competenza comunicativa tramite la scrittura. Come intervistatori abbiamo im-parato a relazionarci con le per-sone, a fare interviste e porre domande specifiche, alle quali noi per primi abbiamo risposto. Attraverso le interviste ai respon-sabili delle aziende che hanno partecipato al progetto abbia-mo invece acquisito competen-ze tecniche in vari settori. Infine l’incontro con gli Ordini degli Ar-chitetti e degli Ingegneri di Ber-gamo ci ha permesso di riflettere

sull’importanza di rispettare nello svolgimento dell’attività lavora-tiva le leggi dello Stato e le indi-cazioni degli Ordini professionali, oltre ai dettami dall’etica profes-sionale. I timori iniziali di non es-sere all’altezza di un’esperienza così nuova per noi studenti, sono stati superati durante la fase di realizzazione perché mettendoci in gioco siamo riusciti a instaura-re un diretto contatto con la re-dazione, le aziende e rendendoci protagonisti del nostro percorso di scuola e lavoro.

Scuola e Aziende: un team efficace per Abitare SOStenibileGreen Skills-Green Jobs: unendo la formazione scolastica al lavoro in azienda si può ottenere una rivoluzione culturale

Ecologie & Imprese

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201628

Page 29: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Scuola e Aziende: un team efficace per Abitare SOStenibile

Con le parole siamo tutti bra-vi, ma quanto ci impegniamo veramente per avere un futuro migliore? Siamo proprio sicuri di sapere cosa significa soste-nibilità? Intervistando qua e là la clientela del Centro Commercia-le Le Due Torri, durante la ma-nifestazione AbitareSOStenibile, abbiamo trovato alcuni riscontri a queste e altre domande. Han-no risposto alle nostre domande casalinghe, insegnanti, pensio-nati, artigiani, impiegati, operai. Il campione analizzato è per lo più femminile e di età compresa tra i 45 e i 50 anni, con un livello di studi che in media corrisponde a un diploma di scuola superiore. La parola “sostenibilità” attiva negli intervistati il collegamento con fattori ambientali ed eco-nomici; come ci aspettavamo, i più ci dicono di considerarlo un valore fondamentale, la cui tute-

la dipende dal contributo di tutti. Ma sarà davvero così? Le fonti rinnovabili più conosciute sono quella eolica e solare, ma qua-si nessuno sa indicarci la classe energetica della propria casa. Nonostante tutti sappiano co-sa sono i pannelli fotovoltaici, in pochi li hanno installati. Le moti-vazioni? Questioni economiche o a causa della conformazione dell’edificio. Per quanto riguarda il consumo energetico quotidia-no, la gente sembra tenere un comportamento più virtuoso: i ri-sultati del questionario ci dicono che in fase di acquisto la scelta di un elettrodomestico è dettata non solo da prezzo e design, ma anche consumo energetico e impatto ambientale; parlando di riscaldamento, invece, scopria-mo che la temperatura media in casa è di 19 o 20 gradi.A mettere più in difficoltà gli in-

tervistati le domande sugli sgravi fiscali: si sa che esistono, ma po-chi sanno quali sono. Sullo smal-timento del Tetrapak si generano risposte discordanti: chi lo butta nel cartone, chi nella plastica, chi nell’indifferenziato; per onor di cronaca, a Bergamo la legge vuole che si butti nel cartone.Poco risaputo è il fatto che il Cen-tro Commerciale Le Due Torri tra i primi in Italia ha ottenuto la cer-tificazione ambientale BREEAM e alcuni non hanno nemmeno notato il grande Smartflower posto all’ingresso. Forse que-sto è solo uno dei sintomi della disattenzione generale di cui la società ci è sembrata vittima, una superficialità di fondo che ha fatto sì che alcune mogli ci rispondessero: “tanto ci pensa mio marito!”

E tu, quanto sei green?Ecco cosa abbiamo scopertointervistando la gente

Le pagine di AbitareSOStenibile sono

state curate dai ragazzi della 3°C del liceo

delle scienze applicate G. Natta

all’interno del progetto di alternanza

scuola lavoro in collaborazione con

la redazione di infoSOStenibile.

© C

op

yrig

ht

2016

. Tu

tti i

dir

itti n

on

esp

ress

amen

te c

on

cess

i so

no

ris

erva

ti.

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 29

Page 30: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Chi progetta una casa sostenibi-le? Esistono gli ingegneri green? Hanno risposto per noi tre mem-bri dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, l’istituzione con lo scopo di garantire la qualità delle attività svolte dagli iscritti, che in Italia si configura come ente pubblico autonomo, soggetto alla vigilanza del Ministero della Giustizia. L’Ordine degli Ingegneri a Ber-gamo nasce il 2 marzo 1926, attualmente conta 2.850 iscritti ed è il terzo in Lombar-dia. All’interno l’Ordine è suddiviso in lau-reati quinquennali e triennali, specializzati nei settori civile, industriale e informatico. In Italia è ancora una professione a mag-gioranza maschile e le donne rappresen-tano il 13% dei 240 mila iscritti, con una percentuale del 23% solo nella regione Sardegna, ma si auspica che in futuro ci sia un aumento in tutto il Paese.Nell’Ordine bergamasco, a sostegno di questa tendenza, la Presidente è Emilia Riva che ci ha illustrato il compito e le fina-lità dell’ordine, ma soprattutto il principio della professione: che sia esercitata nel rispetto delle leggi emanate dallo Stato nella tutela della vita e della salute dell’uo-mo. Il segretario dell’Ordine, Massimilia-no Rizzi, ci ha fatto conoscere nomi illustri attraverso un breve excursus storico. Da Leonardo da Vinci al Premio Nobel Giulio Natta, a Emma Strada, prima donna in-

gegnere italiana. Ha chiuso l’in-contro il consi-gliere Emanuele Patelli, che ci ha mostrato come l’ingegneria deb-

ba confrontarsi oggi con l’esigenza di re-alizzare sistemi sempre più sostenibili, in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, sen-za compromettere quelli delle genera-zioni future. Come esempio del rapporto ingegneria-sostenibilità, binomio sempre più inevitabile, l’ingegnere ha illustrato il metodo LCA (Life Cycle Assessment) che prevede il calcolo dell’energia impiegata per la costruzione di un oggetto e per il suo smaltimento. Il protocollo di certifi-cazione LEED è un sistema statuniten-se per misurare la sostenibilità secondo sette rigorosi criteri. «Diventare green è una necessità - afferma Patelli - e il futuro dell’ingegneria è destinato a seguire que-sta direzione». Alla domanda se esistano ingegneri “gre-en” i relatori hanno risposto che tutti gli ingegneri dovrebbero esserlo, perché la sostenibilità è oggi prerogativa fonda-mentale della professione. La carenza di risorse, l’abusivismo edilizio che ha deturpato il paesaggio, l’importanza del riciclo sono fattori con i quali ogni inge-gnere deve fare i conti, contribuendo così a uno sviluppo concreto, ma soprattutto sostenibile.

L’architetto Ri-chard Rogers sosteneva che non si potes-se immaginare un’architettura senza pensare alla gente, il che significa che l’uomo deve sentirsi a proprio agio in ogni edificio. Affermazione che rac-chiude l’essenza dell’attività degli architetti, che consiste nel coniugare l’e-sperienza umana all’arte visiva. L’incontro con l’Ordine degli Architetti di Bergamo ci ha permesso di conoscere più appro-fonditamente la professione. Dagli inter-venti della Presidente Alessandra Ferrari e degli architetti Valentina Nani e Laura Sonzogni è emerso che si tratta di un’atti-vità molto varia e trasversale che necessi-ta anche di una certa sensibilità creativa. «La nostra è una professione bellissima» ha esordito Valentina Nani, che ha pro-seguito illustrando l’importanza dell’Or-dine e la sua struttura. I settori da cui è composto sono quello urbanistico, di pia-nificazione territoriale, restauro, ristruttu-razione, paesaggio, disegno industriale e aspetto tecnologico. Far parte dell’Ordine significa aderire a un codice deontologi-co, un insieme di regole che detta com-

portamenti e parametri a cui attenersi. La percentuale delle iscritte in

Lombardia è del 36%, a fronte del 40% nazionale, ed è destinata ad aumentare. L’Ordine degli Architetti di Bergamo negli ultimi anni ha digitalizzato il proprio albo rendendolo consultabile online e dando la possibilità agli iscritti di aggiornare e arric-chire il proprio profilo. L’obiettivo è quello di tracciare posizione geografica e inter-venti compiuti dal singolo architetto, fa-cendo in modo che le attività dell’Ordine siano trasparenti agli occhi di tutti.Il Green Way del Morla, il Fort Werk e il Moses Bridge sono solo alcuni de-gli esempi che dimostrano come gli ar-chitetti si stiano adoperando per ridurre l’impatto ambientale, utilizzando materiali ecosostenibili e infrastrutture connesse alla natura. «Per essere creativi bisogna avere dei limiti, bisogna accettare i limiti, è così che entri in profondità, è così che la tua energia viene attivata» questo il motto di Renzo Piano. Grazie a lui ora ci è chiaro: i limiti non sono una barriera invalicabile, ma un punto di partenza.

Ingegneri si diventa,green si nasce!

Architettura: creativitàper superare i limiti!

L’incontro con l’Ordine bergamasco per capire passato, presente e futuro dell’ingegneria

Un’attività varia e trasversale tra regolee sensibilità creativa

Gli studenti incontrano gliOrdini professionali

Ecologie & Imprese

© C

op

yrig

ht

2016

. Tu

tti i

dir

itti n

on

esp

ress

amen

te c

on

cess

i so

no

ris

erva

ti.

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201630

Page 31: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016
Page 32: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Un compito “di classe”Racconta le aziende in mille battuteGli studenti-giornalisti intervistano le aziende espositrici di AbitareSOStenibile

Le Due Torri: il centro commerciale dall’animo green

Ottenuta la certificazione BREEAM International

Il centro commerciale Le Due Torri, dove ha avuto luogo AbitareSOStenibile dal 22 al 28 febbraio, ha ottenuto nel settembre 2015 il certificato BREEAM International, un protocollo inglese di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici. Il centro commerciale con sede a Stezzano è tra i primissi-mi esempi di certificazione BREEAM in Italia, otte-

nuta dopo un percorso durato cinque anni, che ha visto svolgersi interventi materiali e importanti installazioni. Questo protocollo è stato adottato da oltre 50 Paesi nel mondo con 425.000 edifici certificati. Il procedimento per ottenere la certificazione si svolge in due fasi: la raccolta dei dati, che considera anche il progetto iniziale e la sostituzione dei materiali. Abbiamo incontrato l’ingegner Tavaroli della società Altarea Cogedim e soggetto certificatore per Le Due Torri, che ci ha illustrato gli obiettivi e i parametri del protocollo; BREEAM si occupa della sostenibilità a 360°, valutando i consumi idrici, l’uso del suolo, il benessere degli occupanti, i trasporti da e per l’edificio, l’utilizzo dei materiali, la gestione dei rifiuti e l’impatto in termini di inquinamento. Anche la scelta di reintrodurre nel sito, ex area industriale, le specie vegetali autoctone è indicativa dell’at-tenzione a preservare la biodiversità. Infine la certificazione premia la varietà dei servizi offerti dal centro, il che limita un ulteriore spreco nei trasporti da parte degli utenti.

L’erba del vicinoè sempre più… sostenibile

Erba sintetica non solo nei campi da calcio,ma anche nei giardini

Com’è possibile che un prato in erba sintetica sia ecosostenibile? A questa domanda hanno rispo-sto per noi Roberto Medini e Gabriele Biffi, titolari dell’azienda “Giardini in erba sintetica.it”. Nono-stante abbia sede a Gorle (Bg), l’azienda opera anche in tutto il resto della Lombardia ed è una delle poche a garantire e commercializzare il Made

in Italy in quest’ambito. Può sembrare contraddittorio pensare che dei giardini sinte-tici siano ecosostenibili, in quanto generalmente realizzati in polipropilene; in realtà il materiale utilizzato è riciclabile e non richiede alcun tipo di manutenzione, quindi non c’è spreco d’acqua, né utilizzo di pesticidi. Dall’esperienza maturata nell’ambito dell’impiantistica sportiva, l’azienda si è specializzata nella fornitura e nell’installazione di manti in erba sintetica dall’aspetto naturale. Il verde è il colore della natura, della fer-tilità, del benessere, e grazie a Giardini in erbasintetica.it, potrete averlo per tutto l’anno, senza nessun effetto collaterale. La vostra serenità sarà davvero assicurata! ➜ www.giardiniinerbasintetica.it

Smartflower:l’innovazione in un fiore

Quando il fotovoltaicodiventa arredoCorna Impianti è un’azienda specializzata nella re-alizzazione e gestione di impianti fotovoltaici e nella riqualificazione energetica degli edifici. Ha scelto di seguire un profilo green al fine di garantire soluzio-ni sempre più innovative ed ecosostenibili da pro-porre alla propria clientela. Uno dei suoi prodotti di punta e più originali è lo Smartflower: il primo impianto fotovoltaico ALL IN ONE, compatto e mo-

bile, racchiuso in un design innovativo a struttura floreale, dove i petali sono i pannelli e il gambo può contenere una batteria di accumulo. La rivoluzione del prodotto sta anche nella mobilità dei petali che seguendo costantemente il sole ne aumentano la produt-tività energetica. I servizi offerti tuttavia spaziano dal fotovoltaico alla riqualificazione e diagnosi energetica, illuminazione led e domotica. Tramite mirati e specifici interventi, l’azienda si occupa di garantire ai clienti tutte le possibili soluzioni per avere un rispar-mio energetico ed economico importante. Grazie alla ricerca di materiali e di prodotti sempre più performanti e innovativi, Corna Impianti oggi propone soluzioni NO-GAS per raggiungere quasi completamente l’indipendenza energetica.

➜ www.corna.it

Le finestre da cuiguarderete il vostro futuro

Isolare è meglio che curareSiete amanti dei tradizionali infissi in legno? PM Serramenti propone una soluzione efficace per conciliare design ed eco-sostenibilità. Oltre ai tradizionali doppi vetri, il titolare dell’azienda Pa-trizio Pesenti ci ha illustrato i vantaggi degli infissi a camera doppia: composti da tre strati di vetro, permettono un migliore isolamento termico e acustico per ogni genere di edificio. Inoltre, PM Serramenti non utilizza come distanziatori acciaio o alluminio, ma un composto innovativo, Super

Spacer, formato da un impasto di silicone strutturato espanso e sali. Il legname utiliz-zato è ricavato da foreste controllate, in cui per ogni albero che viene tagliato ne viene piantato un altro. Tutti i materiali utilizzati sono quindi riciclabili e a basso impatto ambientale. I prodotti PM Serramenti sono competitivi sul mercato, non solo per via del prezzo, che non è superiore a quello dei normali infissi, ma anche delle detrazioni fiscali del 65%, di cui possono beneficiare gli acquirenti.➜ www.pmserramenti.it

Sara Agazzi - Davide Airoldi - Nicola Bernareggi - Stefano Bertuletti - Lorenzo Biagi - Mattia Bonardi - Ilaria Brando - Stefano Brembilla - Carlotta Cavalleri - Alessandro Contino - Manuel D’Amelio - Lucia Delprato - Riccardo Di Vizio - Erika Iseni - Marco Lucini - Samuele Magri

A cura degli studenti della 3°C del Natta

Ecologie & Imprese

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201632

Page 33: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Gli studenti-giornalisti intervistano le aziende espositrici di AbitareSOStenibile

Come l’acquapuò sostituire il metano

Hidr-o Solution ha brevettato un’apparecchiatura in grado di diminuire l’impiego di gas nelle abitazioniLa Terra è ricoperta per oltre il 70% da mari e oceani. Quindi perché non sfruttare questa ri-sorsa? L’acqua è utilizzata da secoli per produrre energia in vari modi. Delfino, l’ultimo innovativo prodotto dell’azienda Hidr-o Solution, permette di sfruttarla scomposta in idrogeno e ossigeno.

Questi due gas vengono miscelati per formare l’ossidrogeno, detto anche gas Brown, un combustibile ad alto potere calorifico che può sostituire il metano nelle comuni caldaie. Diminuendo il consumo di quest’ultimo vengono quindi ridotte le emissioni di CO2 nell’atmosfera e si ha anche un risparmio economico non indifferente (superiore al 30%). Il basso impatto ambientale è ulteriormente garantito dal fatto che Delfino, come tutte le apparecchiature prodotte da Hidr-o Solution, è fabbricato esclusiva-mente in Europa, limitando così l’inquinamento dovuto ai trasporti. Queste sono le caratteristiche che permettono di definire l’azienda green, cioè ecosostenibile.

➜ www.hydr-o.com / www.hidrosolution.eu

La soluzione innovativaper la vostra casa

Dall’analisi alla manutenzione,nel rispetto dell’ambienteAbc Termotecnica Bergamasca è un’azienda che migliora l’efficienza energetica della vostra abita-zione. I suoi obiettivi sono far risparmiare denaro ed energia, ma anche aumentare il benessere della vita quotidiana dei clienti. Attraverso un’a-nalisi gratuita della struttura, vengono proposti diversi sistemi impiantistici, e lo staff si occuperà dell’installazione, monitoraggio e controllo dell’ef-

ficienza. «Fondamentale per Abc Termotecnica è la passione per il proprio lavoro» come afferma Giovanni Cavalli, responsabile commerciale; al cliente viene offerto un servizio di consulenza completo, la garanzia è quella di una casa all’insegna del comfort. Con Abc Termotecnica l’efficienza energetica e il risparmio sono garantiti. L’azienda opera nella provincia di Bergamo, ma anche in alcune zone del bresciano e del milanese, al fine di mantenere un rapporto diretto con la clientela. Cavalli sostiene che il settore green sarà il futuro e Abc Termotecnica si impegna proprio per vendere soluzioni che possano aiutare a vivere meglio. Cavalli vuole proseguire in questa direzione, unendo professionalità, tutela dell’ambiente, innovazione e capacità comu-nicative, fondamentali per promuovere tutto ciò che è green.

➜ www.abctermotecnicabg.it

SerraMENTI aperti

Una lunga esperienzanel settore del PVCPedretti, un nome, una garanzia. Trent’anni di at-tività come azienda produttrice di serramenti in PVC fanno dei suoi infissi tra i migliori sul merca-to, non solo per via del loro design, ma anche e soprattutto per la grande capacità di isolamento termico e acustico, qualità importanti che miglio-rano l’efficientamento energetico dell’edificio. La scelta dei materiali segue la vocazione green che l’azienda bergamasca ha deciso di portare avanti:

non solo il PVC è riciclabile al 100%, ma anche garantito made in Italy, addirittura made in Bergamo, a sostegno della filiera produttiva locale. Tra i servizi offerti quello di posa in opera dei nuovi serramenti, senza che ci sia bisogno di effettuare opere murarie, in modo da non creare alcun disagio al cliente. Con la scelta dei serramenti Pedretti, oltre ad avere una casa efficiente e ben arredata, permette di usufruire delle detrazioni fiscali del 65% in caso di sostituzione di vecchi infissi con nuovi serramenti in PVC.➜ www.pedrettiserramenti.it

Gli ABtoolsche ci semplificano la vita

Un’azienda che ha fattodella sostenibilità la sua missionSulla porta di casa, pronti per uscire: la luce al piano di sopra accesa, e forse anche il gas, chi può dirlo. Ma ci sarà un modo per essere sicuri di non aver dimenticato nulla? Alessandro Bertacchi e Matteo Acerbis di ABenergie hanno trovato una soluzione: grazie ad ABdomo, un sistema di do-motica wi fi non invasivo, con un semplice click sul proprio smartphone è possibile gestire in modo intelligente il consumo energetico, chiudersi la

porta alle spalle e sapere che tutto si è spento, tramite l’applicazione apposita che consente di controllare con gli ABtools tutte le periferiche della propria casa. Da dieci anni sul mercato, ABenergie si occupa di fornitura di energia elettrica e gas naturale 100% green, consentendo una notevole riduzione delle emissioni di CO2. L’azienda conta circa 120 dipendenti, suddivisi su 10 filiali sparse in tutto il Nord Italia, sempre a disposizione per qualsiasi necessità del cliente.

➜ www.abenergie.it

Stefano Mantegazza - Manuel Mascheretti - Michele Minicuci - Gabriele Pandini - Alessandro Pedersoli - Ruth Maria Ravasio - Niccolò Rosada - Fabio Traina - Federica Vescovi - Andrea Vismara | Professoressa Monica Fanizzi

© C

op

yrig

ht

2016

. Tu

tti i

dir

itti n

on

esp

ress

amen

te c

on

cess

i so

no

ris

erva

ti.

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 33

Page 34: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

A prendere parte all’organizza-zione dello spettacolo del 4 mar-zo al cineteatro Boccaleone di Bergamo in occasione del 111° compleanno del Rotary Club anche l’Associazione femminile bergamasca Inner Wheel Inner. Nata nel 1924 a Manchester, quando Margarette Golding fu eletta presidente del club costi-tuito dalle mogli dei rotariani, fu ufficialmente costituita solo die-ci anni più tardi, per espandersi poi dalla Gran Bretagna alle altre nazioni. Le finalità dell’Associa-zione sono: promuovere la vera amicizia, incoraggiare gli ideali di servizio individuale e favorire la comprensione internazionale.Il Club femminile Inner Wheel possiede la totale autonomia, con un proprio Statuto e una sua organizzazione, ma ope-ra a fianco del Rotary del quale condivide ideali, finalità e obiet-tivi, mettendo a disposizione le proprie professionalità al servi-zio della comunità. Inner Whe-el significa letteralmente ruota interna, nome e simbolo con il quale l’Associazione identifica la matrice rotariana, lo stile condi-viso e i legami di parentela con i soci del Rotary. Madri, mogli,

figlie e compagne dei rotaria-ni hanno un loro Club nel quale agire in nome di valori comuni: va ben oltre la semplice condi-visione, si tratta di un percorso da compiere insieme, ma su bi-nari divisi, ognuno con le proprie capacità e peculiarità. Ciò che appare chiaro è che dall’origine dell’Associazione, connotata in senso adamitico nei confronti dei Rotary, si è compiuto un lun-go e complesso cammino che ha portato Inner Wheel ad es-sere una grande realtà, comple-mentare al Rotary. Nel 2006, in occasione dell’82ºcompleanno dell’Associazione, una dei mem-bri diede questa definizione di sé e delle proprie compagne: «Noi Inner Wheel vogliamo essere quel tanto che basta utopiche per avere la capacità di nutrire idee grandi e non essere piccole nei rispettivi sogni di ogni giorno. Vogliamo essere così creative da non aspettare che tutto ci sia suggerito. Creative nel modo giusto: non originali a tutti i co-sti, ma disponibili al rischio, se rischio significa osare per dare di più e meglio».

Elena Pagani

Rotary club compie 111 anni, oltre un secolo di servizi resi al prossimo e alla comunità per il perseguimento della mission sintetizzata nella stessa carta d’identità del club: “un gruppo di amici, appartenenti a diverse professioni e chiamati ad impe-gnarsi a favore del prossimo”.Le celebrazioni di questo impor-tante traguardo si sono aperte con Concerto Grosso 2016, un concerto-spettacolo in scena venerdì 26 febbraio al Teatro S. Alessandro di Bergamo, orga-nizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, con il coinvolgimento di 1100 studenti. Una serata di grande musica, aperta a tutti, con protagoniste tre formazio-ni del Liceo Musicale “Secco Suardo”: il Coro Polifonico Mi-sto, con i Maestri M. Castagnoli e B. Zappa, la Big Band e l’En-semble Ottoni con il Maestro G. Abbiati. Una serata di grande musica, ma soprattutto di rifles-sione sul tema sociale e sul vo-lontariato. L’obiettivo del Rotary Club è, infatti, porre anche le arti al servizio della comunità e rac-contare la campagna Polio Plus, da sempre sostenuta dai mem-bri del club al fine di eradicare una volta per tutte la poliomielite nel mondo. Il secondo spettacolo si è tenu-to il 4 marzo presso in cineteatro Boccaleone di Bergamo con la partecipazione dell’Orchestra Città di Dalmine: un viaggio at-traverso le colonne sonore di pellicole celeberrime che han-no caratterizzato oltre un se-colo di storia cinematografica. I testi sono del giornalista Euge-nio Sorrentino, mentre la regia e l’interpretazione è affidata alla professionalità di Oreste Casta-gna. Tra i film e le colonne sono-

re scelti per raccontare il lungo viaggio di service e volontariato compiuto dal Club ci sono: “Lu-ci della città” di Charlie Chaplin del 1932, “Parlami d’amore Ma-riù” di Vittorio De Sica, emblema del neorealismo cinematogra-fico, “L’amore è una cosa me-ravigliosa” film con l’omonima colonna sonora e il più recente “Amadeus” del 1985. Quest’ulti-ma data è particolarmente cara al Rotary: in quell’anno infatti, grazie alla promozione svolta dal socio Sergio Mulicht di Pal-

menberg membro del Club di Treviglio, furono donati i primi vaccini contro la poliomielite e si avviò il programma PolioPlus. Lo stesso anno i casi di polio-mielite diminuirono del 70% nelle Filippine a dimostrazione dell’ef-ficacia dell’intervento del Rotary. Molte delle pellicole scelte ap-partengono al patrimonio cine-matografico mondiale, mentre il cineteatro Boccaleone è stato scelto per sdoganare l’imma-gine puramente conviviale del Club.

Teatro, musica, film: l’arte celebra e racconta i servizi resi in oltre un secolo. Coinvolti anche i giovani e le scuole bergamasche

Rotary Club festeggia il 111º compleanno con Concerto Grosso 2016

Oltre 100.000 socie che condividono finalità, ideali e obiettivi rotariani

Inner Wheel L’organizzazione femminile di service più grande al mondo

Società

PER INFORMAZIONI > Tel. 035 258559 | [email protected]

www.infosostenibile.it

Fai parte di un GAS o di un’associazionee vuoi distribuire infoSOStenibile?

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201634

Page 35: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Fiumi di persone hanno affol-lato per l’intera piovosa gior-nata l’edizione del 7 febbraio del Factory Market. L’evento, con sede allo Spazio FaSE di Alzano Lombardo, riunisce espositori di tutta Italia: artisti, designer, stilisti che racconta-no la storia delle proprie crea-zioni a un pubblico sempre più numeroso, interessato e at-tento, in una giornata e in uno spazio a loro dedicati. I princi-pi del Factory sono: creatività, artigianalità, rispetto dell’am-biente ed educazione a una moda sostenibile, opposta al fast fashion e al consumismo di massa. Chi sceglie di ac-quistare un prodotto durante quest’evento ne conosce la storia a partire dal progetto che vi sta alla base, sa che die-tro ci sono idee originali e una grande passione. In questo contesto infoSOStenibile non poteva mancare: così il 7 feb-braio eravamo presenti anche noi vicino agli espositori, non solo perché ne condividiamo la filosofia, ma anche per dif-fondere il nostro periodico, frutto di altrettanta passione e “artigianalità”. Una giornata intensa, colorata da un flus-so ingente e costante di gente che ha permesso a molti ma-

kers di realizzare il tanto ago-gnato sold out (anche le copie del nostro periodico sono ter-minate prima della chiusura dell’evento!). Molto apprezzati anche i workshop che si sono alternati nell’arco della giorna-ta in uno spazio del percorso espositivo a loro dedicato. Ta-li laboratori sono stati gestiti da Mothern, un progetto nato un anno e mezzo fa, con l’o-biettivo di creare, nell’ambito di eventi, uno spazio adatto alle famiglie, in particolare ai loro bambini: piccoli eventi nell’evento insomma - come vengono definiti dagli ideato-ri del progetto - dove anche i più piccoli possano sentirsi a proprio agio. Mothern punta inoltre sulla funzionalità di tali spazi che quindi sono dotati di un’area cambio (con fasciatoi), un’area relax e allattamento, oltre all’area gioco e a un risto-rante per i più piccoli. Factory Market come sempre è anche food and drink con birre arti-gianali, ottimo cibo, dolci di tutti i tipi e per tutti i gusti. Una realtà dinamica e in continua crescita, della quale ci piace parlare, portando così il nostro contributo alla creatività soste-nibile, ai piccoli produttori e al-le eccellenze locali.

Lo scorso 7 febbraio allo Spazio FaSE di Alzano Lombardo anche infoSOStenibile presente

Successo riconfermato per il Factory Market

“Il Tesoro d’Italia” a Castelli CalepioUn fine settimana all’insegna dell’arteTappa bergamasca per il critico Vittorio Sgarbi

Un San Valentino alternativo quello trascorso in compagnia di Vittorio Sgarbi, in visita a Bergamo e provincia nell’intero weekend, prima per lo spettaco-lo “Caravaggio” al Palacreberg nel quale il critico racconta la vita del pittore bergamasco, poi per la presentazione del libro “Il Te-soro d’Italia” presso il Castello dei Conti Calepio, a Castelli Ca-lepio. Una location degna di un critico d’arte, quella individuata dall’organizzatrice dell’incontro Daniela Pignatro. Il maniero, ri-salente al 1430, che si inserisce nella cornice dello splendido borgo medievale è stato recente-mente ristrutturato per ospitare i visitatori. Arte e storia, connubio perfetto dunque, nonché l’atmo-sfera ideale per ascoltare Vittorio Sgarbi. Con i toni folkloristici che lo contraddistinguono, Sgarbi ha precisato più volte che l’Italia è il Paese più bello e ricco di opere d’arte del mondo, caratteristiche che la nostra classe dirigente do-vrebbe ricordare ed evidenziare. Ecco perché il critico ha tanto insistito per raccogliere le ope-re riportate nel volume “Il Tesoro d’Italia” e portarle a Expo: opere non proprio celebri, ma non per questo minori, site in luoghi che non rappresentano un’attrazione turistica, ma portatrici di grande bellezza. La mostra da lui cura-ta è stata ospitata all’interno del padiglione Eataly che ha raccolto per l’occasione 350 tesori italia-ni, capolavori da Tiziano a Gae-tano Pesce. Tutte le regioni sono state rappresentate da diverse opere e i visitatori hanno potuto compiere un viaggio da nord a

sud attraverso 4 livelli: eno-ga-stronomico, dei paesaggi italia-ni, umano e artistico. Lo stesso viaggio ripercorso domenica dai partecipanti alla presentazione del libro epilogo del successo della mostra a Expo. La bellez-za dell’Italia consiste nel riuscire a mantenere l’integrità dei suoi luoghi, come l’esempio di Mate-ra che per questo è stata eletta Capitale europea della cultura 2019. Artistico, architettonico, culturale il nostro patrimonio può essere una risposta alla crisi, in

quanto anche l’economia deri-va dalla bellezza, come sostiene Sgarbi. Essere sostenibili dopo-tutto significa anche saper pre-servare, essere responsabili di quell’integrità che riguarda tut-ti i cittadini e coloro che hanno scelto l’Italia come Paese in cui vivere. Il ricavato della vendita dei libri all’evento è stato intera-mente devoluto al centro resi-denziale della Fondazione Conti Calepio che secondo la volontà del conte Trussardo, destina i suoi beni al sostegno delle fasce più deboli della popolazione. La Fondazione Conti Calepio è una struttura d’accoglienza per ra-gazzi maggiorenni affetti da gra-vi disabilità.

Elena Pagani

Vittorio Sgarbi - Foto di Gianni Tumbarello

“La bellezza dell’Italia consiste nel riuscire a mantenere l’integrità dei suoi luoghi”

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 35

Page 36: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

In occasione della cinquantesima esposizione canina, tenutasi alla Fiera di Milano-Rho in gennaio, Coldiretti Lombardia ha pubblica-to un’analisi dei dati Asl sulla pre-senza dei cani nelle nostre case: è emerso che un terzo delle famiglie lombarde ha un cane e al primo posto spicca la provincia di Berga-mo, in cui quasi la metà delle fami-glie – ben il 47% – accoglie questo amico a quattro zampe. Seguo-no Mantova con il 44% e Brescia con il 43%. In tutta la regione so-no complessivamente un milione e 300 mila gli animali domestici registrati tra meticci ed esemplari di razza, un dato in crescita di 10 punti percentuali negli ultimi due anni. La Lombardia, ha aggiunto la Coldiretti, detiene anche il record italiano dei cani dotati di micro-chip e inseriti nell’Anagrafe: solo in provincia di Bergamo sono quasi

217mila, a Brescia oltre 228mila, a Milano 267mila, a Monza Brian-za più di 90mila, a Como 81mila, a Cremona quasi 52mila, a Lecco quasi 51mila, a Lodi oltre 35mila, a Mantova sfiorano i 76mila, a Pavia superano gli 85mila e a Sondrio sono quasi 29mila. «In Lombardia –spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldi-retti regionale– sono attivi 256 al-levamenti, ai quali si aggiungono 195 pensioni, 96 canili e altre 238

strutture dedicate a questi animali. Gli allevamenti lombardi, per razze che vanno dal Golden Retriever al Samoiedo, dal Labrador al Brac-co, hanno raggiunto altissimi livelli di qualità, con selezioni di esem-plari di grande salute e con tutte le caratteristiche delle razze di ri-ferimento. Ma gli allevatori sono importanti anche come consulenti per chi vuole responsabilmente fa-re la scelta di portarsi un cane a casa». Prima di accogliere in casa un cucciolo bisogna informarsi in-fatti sulle sue specifiche necessi-tà: un cane da caccia, ad esempio, ha esigenze di movimento diverse da un cane da compagnia. Fon-damentale è anche la valutazione dei costi di mantenimento dell’a-nimale: Coldiretti stima infatti una spesa media di 200 euro annui per vaccini e profilassi e più di 30 euro al mese per un’alimentazione ade-

guata. «C’è ancora chi fa adozioni emozionali basate sull’estetica o sull’incontro – ha spiegato l’alle-vatrice pavese Paola Daffunchio – ma si sta affermando sempre più la cultura della scelta respon-sabile e informata». I dati analizzati da Coldiretti testimoniano sen-

za dubbio il crescente amore dei cittadini lombardi per il migliore amico dell’uomo, un amore che comporta però delle responsabi-lità ben precise e un impegno da rispettare ogni giorno.

Elena Vitali

Lombardia amica dei caniUna famiglia su tre ne ha unoBergamo, Mantova e Brescia le province ai primi posti nella classifica di Coldiretti

Varese 29%

Lodi 37%

Cremona 34%Pavia 35%

Milano 18%

Monza 25%

Como 32%

Lecco 36%

Sondrio 36%

Brescia 43%

Mantova 44%

Bergamo 47%

Una famiglia su tre ha un cane in casa

oltre 1 milione e 300 mila cani in Lombardia(fra esemplari di razza e meticci)

Registrato un incremento del 10% rispetto agli ultimi 2 anni

Le famiglie con almenoun cane in casa

Cani microchippati e inseriti all’anagrafe regionale

1 - Milano

2 - Brescia

3 - Bergamo

267.000

256allevamenti

195pensioni

96canili

238altro

Le strutture per Fido in Lombardia

Varese 29

8 milioni e 500 mila

cani in Italia

Il capoluogo la maggior parte di “schedati”

L’acquisto del cucciolo

tra i 300 e i 1.500 euro per i cani di razza

gratis le adozioni nei canili

La spesa media mensile

I costi

10 - Lecco

11 - Lodi

12 - Sondrio

51.00035.000

29.000

È Sondrio a chiudere la classifica

FONTE: Coldiretti Lombardia sui dati Asl

vaccini e profilassi17 euro

alimentazione30 euro 47

euro€ 1.830 mln la spesa annua degli italiani

“Si sta affermando sempre più la cultura della scelta di un amico a quattro zampe responsabile e informata” La percentuale di famiglie che

accolgono un cane tra le mura domestiche è risultata eleva-ta in molte province: Bergamo 47%, Mantova 44%, Brescia 43%, Lodi 37%, Lecco e Son-

drio 36%, Pavia 35%, Cremona 34%, Como 32%. Sotto la me-dia regionale troviamo invece Varese 29%, Monza 25% e so-prattutto Milano 18%.

Province “dog friendly” in Lombardia

;

Società

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201636

Page 37: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

La Birmania (Myanmar) giace all’incrocio tra due grandi ci-viltà: quella cinese e quella in-diana, ma la sua cultura non è esattamente né di un Paese né dell’altro, bensì è la commistio-ne di entrambi con l’aggiun-ta di alcuni tratti caratteristici di questa terra. Il Buddismo ha una grande influenza nella quotidianità dei birmani. Que-sto fa sì che la gente del posto sia famosa per la sua cordiali-tà, per l’ospitalità e per i sorrisi che elargisce al mondo, anche nei momenti di avversità. Tutto ciò rende la Birmania un Paese estremamente interessante da visitare, nonostante la dittatura militare che da diversi anni si è instaurata. Dittatura fortemente contra-stata da una piccola grande donna: Aung San Suu Kyi. Fondatrice della Lega Nazio-nale per la Democrazia e vin-citrice delle elezioni del 1990 (poi annullate con un colpo di stato), viene più volte messa agli arresti domiciliari dal re-gime totalitario per impedirle di tutelare i diritti del popolo birmano. Aung tuttavia non si arrende e nel 1997 riceve il No-bel per la Pace. Con il denaro ricevuto istituisce un fondo sa-nitario e di istruzione per il suo

popolo. Aung Suu Kyi è una di quelle donne che non teme la repressione, che combatte per la libertà e, seguendo i principi del Mahatma Ghandi, rispec-chia la purezza e l’autenticità del suo Paese, aspetti così evi-denti da saltare ben presto agli occhi del viaggiatore. Si parta per esempio dalla ca-pitale della Birmania, Yangon, che, nonostante la frenesia ti-pica delle grandi città mantie-ne quel suo carattere disteso e spirituale tipico di questo Paese. A Yangon si rimane af-fascinati dalle pagode e dalle meravigliose stupa dissemi-

nate per la città, nonché da un Buddha disteso di ben 70 metri. Ancor più che a Yangon, il misticismo si percepisce a Mandalay, città fortemente popolata dai monaci buddisti. Qui non si può non visitare Ku-thodaw Pagoda: una pagoda che contiene numerose stele di marmo incise con frasi trat-te dal Tipitaka, ossia le sacre scritture del buddismo thera-vano scritte in lingua Pali. Da Mandalay si può raggiun-gere con un battello Bagan: un sito immerso nella campagna e costellato da oltre 5000 pa-gode, dagli stili più variegati.

Una panoramica della città vie-ne offerta dai birmani in manie-ra decisamente unica: a bordo di una mongolfiera. Da lassù ciò che si vede rimane impres-so nella mente: la distesa ver-de si perde a vista d’occhio e la folta vegetazione viene in-tervallata da templi birmani maestosi e allo stesso tempo semplici, che con il loro colore ocra o oro sono uno spettaco-lo imperdibile soprattutto all’al-ba o al tramonto. Come ultima tappa del viaggio ecco il lago Inle, dove l’ambiente inconta-minato si fonde perfettamente con l’autenticità dei villaggi che

popolano le sue rive. Qui si visi-ta Ywama, dove è possibile in-contrare alcune donne di etnia Padaung, le cosiddette donne giraffa, oppure gli orti galleg-gianti o ancora le piccole bot-teghe di artigianato locale. Tra pagode, riserve naturali e spi-ritualità, il viaggiatore lascia la Birmania arricchito di una forte esperienza di vita, nonché cul-turale. E allora capisce perché, nonostante le numerose av-versità, anche Aung Suu Kyi non abbia mai abbandonato il suo Paese e la sua Gente.

Laura Landi

Un viaggio esistenziale in una terra essenziale

La Birmania di Aung San Suu Kyi

© Myanmar Tourism Promotion Department

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 37

Page 38: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

“Donne che corrono coi lupi” è il titolo scelto da Clarissa Pinkola Estès per un suo romanzo. Una lettura preziosa e illu-minante per quelle donne alla ricerca co-stante della propria identità più autentica e profonda. L’autrice, attraverso materia-le attinto da fiabe, miti e racconti popola-ri individua, su base psicoanalitica, una serie di archetipi che diventano la base sulla quale è possibile ricostruire una vera e propria iniziazione alla donna selvaggia.Chi legge questo libro inizia un viaggio dentro di sé alla ricerca delle proprie ori-gini, dell’essenza più profonda, della pro-pria anima, la cui memoria si risveglia al suono di ciascuna delle parole di queste storie. Chi scrive indaga quella parte del femminino, la cui natura è stata repres-sa e addomesticata fino a farla divenire timorosa e non autosufficiente, priva di iniziative e ingabbiata nell’assenza di au-tostima. Come richiamare l’anima? Lentamente dal testo emergono alcune indicazioni: «con la meditazione, o nei ritmi del can-to, della scrittura, della pittura, dell’edu-cazione musicale, [...] visioni di grande bellezza [...], l’immobilità, la quiete». Le donne possono usare queste storie per confrontarsi e ricostruire i pezzi mancan-ti della loro identità, così da riattivare “la

creatività passionale e un sapere ance-strale”. Il testo suggerisce che la natura femminile è “duale”. Con la donna sel-vaggia si è in presenza di due donne: un essere esterno, che vive nel “mondo di sopra”, facile da osservare, alla luce; e una “creatura” interiore che vive in un mondo non facilmente visibile. La don-na ha poteri eccezionali quando i suoi aspetti duali sono conosciuti, considerati un’unità e nutriti. Clarissa Pinkola Estès consiglia alle donne di seguire le dieci re-gole dei lupi per conoscere il territorio del-la vita: mangiare, riposare, vagabondare, mostrare lealtà, amare i piccoli, cavillare al chiaro di luna, accordare le orecchie, occuparsi delle ossa, fare l’amore, ulula-re spesso. Profondo e originale, “Donne che corrono coi lupi”, attraverso le favole e i miti ci guida alla riscoperta della nostra essenza più intima.

Valentina MangiliPsicologa dell’équipe TheClew

Quando una psicoterapia è in via di con-clusione ci si trova a rivolgersi parallela-mente verso il passato e verso il futuro. è un momento quasi solenne in cui tera-peuta e paziente si guardano con occhi nuovi e insieme percorrono un’ultima av-ventura di quel viaggio mano nella mano.è difficile, come tutti i momenti in cui ci si saluta, e quant’anche bellissimo: ora si può rivolgere lo sguardo verso quel pun-to di partenza che appare ormai lontano e un attimo dopo scorgere all’orizzonte i futuri possibili e inesplorati che ci aspet-tano. Negli ultimi mesi mi sono trovata in questa situazione con diverse giova-ni pazienti che si erano presentate a me con motivazioni tra loro molto diverse; mi hanno parlato di storie uniche, inimitabili e impensabili da vite altre. Durante il percorso terapeutico si espri-mono difficoltà, noia, stupori e gioie. Si vivono momenti bui da cui si pensava di non poter risalire, si possono percepire emozioni mai provate e, a volte, si sco-pre che quel qualcosa che solo un mese prima ci faceva sentire tanto diverse ed isolate dall’umanità intera, ora ci rende si-mili agli altri e ci dà forza nelle relazioni. Il processo evolutivo dalla giovinezza verso l’età adulta mette di fronte a vari ostacoli tra cui il doversi ri-conoscere in un mondo

che richiede spesso si padroneggino gli strumenti degli adulti fin da bambini, e in cui il tempo che ogni soggetto necessita per fare le proprie scoperte, a volte, sem-bra non essere legittimato. La questione del tempo nei dialoghi con le mie pazienti è spesso termine di con-fronto: sono in linea con i comportamen-ti delle altre ragazze? Come fare a non sembrare fuori tempo? Riuscirò ad esse-re migliore? E ancora, se non riesco ad essere perfetta nel minor tempo possibi-le, quali alternative ho? Ho alternative? è l’età per riuscire a stare in piedi in re-lazioni nuove e contesti inediti con un’i-dentità che sta nascendo. La scoperta di diventare donna è come il germoglio di una piccola pianta. Una piccola pianta che vuol sapere come essere dritta e for-te per cogliere più raggi possibili dal so-le che la illumina e come potersi piegare senza rompersi quando il cielo è meno sereno. Da terapeuta donna ringrazio le mie giovani pazienti che rendono, con il loro mettersi in gioco e sbocciare, il mio essere donna più ricco ed emozionante. A loro la mia gratitudine.

Diana PradaPsicoterapeuta dell’équipe TheClew

Sostenibil-mente La rubrica curata dall’equipe The Clew

(theclew.net)

Donne che corrono coi lupi Giovani donne in terapia

“L’autrice consiglia alle donne di seguire le dieci regole dei lupi”

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201638

Page 39: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Appuntamenti Di…Vini, ma an-che “divini”, nel vero senso della parola, da leggere come volete, ma il risultato è sempre lo stes-so: una cena di raffinata qualità, con speciali vini da degustare, abbinati a portate curatissime, immersi in un’incantevole collina sospesa tra natura e cielo. La vi-sta mozzafiato si sperde fra valli e vitigni e fa respirare dall’acco-gliente terrazzo la freschezza dell’aria di montagna, oppure, in-ternamente dalla vetrata panora-mica, fa assaporare il tepore del caminetto acceso nell’elegante sala arredata con stile sapiente e impeccabile. A sublimare il tutto l’ingrediente forse più esclusivo, capace di elevare l’agriturismo La Polisena in esperienza dei sensi che incarna un delizioso connubio tra maestria del gusto e scelta di vita: una scelta etica prima di tutto, che fa dell’atten-zione all’ambiente, ai metodi di produzione biologici e alla ge-nuinità dei prodotti utilizzati il ful-cro della propria filosofia e della propria ospitalità. L’Altro Agrituri-

smo La Polisena, oltre a essere ristorante bio e azienda vinicola è anche soggiorni benessere e biospa, in completo relax e comfort. Situato a Pontida (Bg) è stato il primo agriturismo in Italia a ottenere la prestigiosa certificazione Climahotel che ha sancito gli elevati standard gre-en nella accurata conduzione della famiglia Locatelli Tosca, a partire dalla ristrutturazione edi-lizia dell’antica proprietà mona-stica risalente ai primi del ’700. Impianti, materiali e tecniche di costruzione ecocompatibili han-

no dato vita a camere nelle quali ogni dettaglio è volto al benes-sere psicofisico degli ospiti: bio-interrutori, veranda bioclimatica, con possibilità di una suite be-nessere con Spa privata dotata di bagno turco e doccia emozio-nale. Un turismo consapevole all’insegna dell’equilibrio tra na-tura e attività umana, con la pre-senza di un piccolo allevamento e la possibilità di passeggiate tra sentieri e vigneti della colti-vazione biologica Tosca, capa-ce di dare vita a eccellenti vini e grappe a cui la creatività del gio-

vane chef, figlio dei titolari, sa af-fiancare prelibati piatti preparati partendo da materie prime da agricolture e allevamenti biologi-ci. Le verdure, le carni ovine, le farine di tutti gli impasti, la frutta per le marmellate e i mieli sono di produzione propria, mentre per gli altri prodotti vale un’attenta selezione tra la migliore offerta del territorio locale. Fa eccezione l’unico sfizio derivato dalla pas-sione per il vino, che ha raccolto nella cantina del ristorante una personale selezione di etichet-te nazionali biologiche certifica-

te, che vanno ad affiancarsi alla produzione enologica dell’azien-da agricola Tosca. Un racconto di prodotti e produttori che è possibile ascoltare direttamente dagli stessi protagonisti invitati da tutta Italia durante la rasse-gna Appuntamenti Di…Vini, ma che rivive e risuona tutto l’anno nell’Agriturismo La Polisena, ma-gnificamente vocato a convertire i palati più sopraffini ed esigenti all’esperienza della ristorazione bio di assoluta qualità.

Diego Moratti

Appuntamenti Di…Vini all’Altro Agriturismo La PolisenaDalla ristorazione al soggiorno, dall’accoglienza allo stileA Pontida l’esperienza bio di qualità, tra natura e cielo

Programma AppuntamentiDi…Vini 2016Bollicine e Sciabola – Venerdì 19 febbraioIl titolare Marco Locatelli per una serata spumeggiante e sopra le righe. Verranno aperte a colpi di sciabola bottiglie di Brut Mainardo III, il Franciacorta Riserva Barone Pizzini, l’Hausmannhof Hadeburg, il Prosecco Docg Colle BaioBiodinamico dalle Marche – Venerdì 4 MarzoDalle Marche, una regione che riassume l’Italia intera, una cantina che è andata oltre il biologico. Alessandro Fenino di Pievalta, azienda biodinamica presenterà i suoi Verdicchio dei Castelli di Jesi: imperdibile.La veste bio del Morellino – Venerdì 18 MarzoLorenzo Scian della Fattoria di Magliano, autentico sosteni-tore del biologico in Maremma Toscana. Da uvaggi potenti ricava rossi eleganti e strutturati. Al suo Morellino di Scansano verrà abbinata la cacciagione del territorio.Il vino… de li castelli – Venerdì 8 AprileDe Sanctis, una famiglia di viticoltori dal 1816. Francesco ci racconta il fascino della coltivazione biologica a 15 km dalla capitale. I suoi Frascati accostati all’interpretazione della cu-cina romana più autentica per una serata verace.Oltre frontiera – Venerdì 15 AprileIl biologico nel mondo presentato da Pietro Pellegrini, vigne-ron e negotiant di vini e distillati di qualità. Una serata di sco-perta enologica e culinaria. Pronti al viaggio?

www.agriturismopolisena.it

PER INFORMAZIONITel. 035 258559 | [email protected]

infosostenibile.itil tuo partner nella

comunicazione SOStenibile

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 39

Page 40: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Alimentazione & Salute

Detto fatto! Avevamo lanciato sullo scorso numero l’appello a Comuni e istituzioni di accogliere la proposta di molti allevatori di promuovere il consumo del vero latte italiano tra la cittadinanza e subito molte amministrazioni co-munali, provinciali e regionali si sono interessate e stanno orga-nizzando incontri e momenti di informazione e approfondimen-to. Venerdì 26 febbraio al Filan-done di Martinengo si è tenuto il primo appuntamento, grazie all’interesse dell’Amministrazio-ne comunale che ha appeso striscioni informativi nel centro storico e vicino alle scuole, met-tendo a disposizione la sala consiliare per un incontro con la cittadinanza. A presentare la serata Bortolo Ghislotti che ha ricordato le motivazioni di fondo di questa campagna, sintetizza-te nella locandina “Gli italiani lo fanno meglio”: consumando ve-ro latte italiano, facendo atten-zione alle etichette fuorvianti, si

garantisce un’alimentazione più sana e genuina, perché il latte importato da molti paesi este-ri non ha gli stessi controlli e la qualità del nostro latte. In questo modo si tutela inoltre una filiera di produzione e un patrimonio di aziende di qualità che inevita-bilmente favoriscono tutta l’eco-nomia del territorio, valorizzano l’agricoltura e le campagne, pre-servando così l’ambiente circo-stante. Obiettivo finale è mettere in relazione virtuosa i produtto-ri-allevatori con i consumatori e comunicare il valore aggiunto delle produzioni italiane, un va-lore spesso sfruttato dai grandi marchi anche italiani, che però confezionano latte proveniente dall’estero.

Il latte: un alimento sano e consigliato

Il primo intervento è stato dedi-cato a sgombrare alcuni dubbi sulla bontà del latte per l’alimen-

tazione e la salute umana: la dietista Tania Baroni, facendo riferimento a fonti scientifiche uf-ficiali, ha chiarito che il latte è la prima fonte di energia data dalle mamme (di tutti i mammiferi) per nutrire i cuccioli (animali e umani) e sostenerne la crescita nelle pri-me fasi di sviluppo. Il latte con-tiene i cosiddetti macronutrienti: proteine ad alto valore biologico, che apportano tutti gli ammino-acidi essenziali; zuccheri sem-plici come il lattosio, facilmente utilizzabili dall’organismo come fonte di energia; grassi (o lipidi), che in quantità equilibrate sono essenziali come riserva di ener-gia, per costituire le membrane cellulari e per la sintesi di molte molecole bioattive, come gli or-moni. Contiene inoltre micronu-trienti quali fosforo, magnesio, e le vitamine del gruppo B, le vita-mine liposolubili quali la vitamina A, E e D. Il latte lo si trova anche in diversi alimenti, infatti può es-sere trasformato e conservato come yogurt o formaggio. Le dosi di consumo raccoman-date per persone sane sono da 1 a 3 porzioni al giorno. Cosa si intende per porzione? Per latte e yogurt corrisponde a 125 ml; per formaggi freschi e derivati da siero (ricotta) una porzione corrisponde a 100 grammi; per formaggi stagionati (taleggio, pecorino, fontina, etc.) una por-zione corrisponde a 50 grammi e il loro consumo non dovrebbe superare le due volte a settima-

na. Nella Piramide dell’Idrata-zione il latte occupa un posto importante, vicino ai centrifugati e alle spremute di frutta fresca ed è quindi un alimento assolu-tamente sano e consigliato.Tuttavia per alcune persone è meglio evitare di assumere latte: ad esempio chi è allergico alle proteine del latte o intollerante al lattosio. L’intolleranza al latto-sio in particolare è caratteristica dei nostri tempi. Tutti i piccoli di mammifero, compreso l’uomo, possiedono nell’intestino un en-zima in grado di scomporre il lat-tosio: la lattasi. Man mano che l’individuo cresce, in alcuni per-sone la produzione della lattasi viene però bloccata o fortemen-te ridotta.

La qualità della filiera italiana

Il latte italiano è controllatissimo e “tracciato” fino alla sua uscita dall’allevamento, fino cioè al-la bocchetta del frigo quando il camion lo carica: nulla di pa-ragonabile con l’estero. In Italia c’è la tracciabilità di ogni ope-razione inerente la produzione, l’acquisto e il consumo degli alimenti per animali e di ogni altro prodotto utilizzato, dai de-tersivi ai diserbanti ai medicina-

li, dalle concimazioni ai piani di smaltimento liquami. Parola di Sofia Rossi, allevatore e dotto-re in Scienze della produzione animale, intervenuta all’incontro di Martinengo, che non ha dub-bi: scegliere consapevolmente quello che si compra, sapere da dove proviene il latte è essen-ziale sia per la salubrità di quello che si consuma sia per tutelare le nostre produzioni. In Italia sia-mo molto più rigorosi, dal mangi-me alla registrazione dei controlli sanitari, all’uso di sostanze (al-cune da noi vietate ma all’estero no), fino alla bolla di accompa-gnamento per la provenienza del latte trasportato, obbligatoria solo in Italia. Purtroppo le parole ingannevoli “made in Italy” o la dicitura “pro-dotto in Italia” sulle confezioni e la bandiera italiana non sono sufficienti a garantire che il lat-te sia italiano: potrebbe essere importato e poi semplicemente “confezionato” in Italia. Meglio osservare bene l’etichetta, che ci sia scritto “solo latte 100% ita-liano”. Per questo occorre il coin-volgimento dei Comuni, invitati a promuovere queste informazioni attraverso cartellonistica infor-mativa e incontri pubblici.

Diego Moratti

Al via il primo di una serie di incontri per promuovere il consumo del latte veramente italiano. Il latte fa bene, ma occorre distinguerlo

Mondo latte e non solo

Rubrica promossa in collaborazione con Bortolo Ghislotti, titolare della IRIM srl

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201640

Page 41: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Il controllo del peso e degli ine-stetismi fisici è un problema in crescente diffusione nella nostra società; col passare degli anni abbiamo assistito alla nascita di un mercato molto vasto di rimedi di vario genere che promettono risultati miracolosi. In un panora-ma così ampio e variegato può essere complesso orientarsi. In farmacia oggi si possono trovare validi aiuti per scegliere al meglio le strategie più opportune, dif-ferenti caso per caso,ma anche per monitorare i risultati ottenuti.In realtà il controllo degli ecces-si di peso dovrebbe essere un obiettivo primario non per moda o per estetica ma per migliorare il proprio stato di salute, conside-rato l’impatto negativo sul siste-ma cardiovascolare.Parallelamente a esigenze di ti-po medico-salutistico è noto che una delle preoccupazioni più diffuse, con l’arrivo dei primi tepori e il preludio dell’estate è la famigerata “prova costume”. Addentrarsi in questa sede in

modo analitico nello sconfina-to panorama delle diete non è fattibile, né ha senso analizzare nel dettaglio le diverse sostanze impiegate per correggere una condizione di sovrappeso o di ridotta funzionalità del microcir-colo periferico, causa principale degli inestetismi della cellulite. E’ necessario piuttosto ricorda-re che un integratore alimenta-re, che contenga uno o più dei tanti elementi (spesso di origine fitoterapica) impiegati nel cam-po del controllo del sovrappe-so, non è assolutamente privo di rischi né di interazioni con altri farmaci. Anche un integratore può sortire effetti collaterali. La maggior parte degli integratori e dei rimedi volti a coadiuvare le diete “dimagranti” contengono sostanze in grado di interagire con le terapie farmacologiche; ne citiamo alcuni esempi:• Fibre igroscopiche (cioè ingrado di attirare grandi quanti-tà di acqua): il loro scopo è in-durre rapidamente un senso di

sazietà rigonfiandosi nello sto-maco. Queste fibre (come il Glu-comannano, impiegato da anni) assunte con abbondante acqua si rigonfiano creando una massa che ha il duplice obiettivo di di-stendere le fibre muscolari della parete dello stomaco (generan-do un messaggio che dallo sto-maco giunge al cervello a dire: «Sono pieno! Sono sazio!»), e di inglobare fisicamente parte dei grassi e degli zuccheri contenuti nel pasto; è essenziale ricorda-re che questo effetto di assor-bimento non è selettivo, per cui eventuali farmaci assunti ai pasti potrebbero rimanere intrappola-ti e quindi essere risultare meno efficaci.• Chitosano-Garcinia-Citrus:un paziente in terapia con far-maci per il controllo del diabete o delle dislipidemie (colestero-lo, trigliceridi) deve aspettarsi un’interazione se decide di in-trodurre integratori che riducano l’assorbimento degli zuccheri o dei grassi o ne aumentino il me-

tabolismo. In alcuni casi questa interazione può essere positi-va, in altri negativa: a scanso di equivoci, qualsiasi terapia in atto deve essere comunica-ta al farmacista e al medico. In farmacia si possono trovare di-verse proposte, suggerite caso per caso con professionalità e competenza , sia per il control-lo del peso sia per quello degli inestetismi: integratori alimentari (a diversa composizione, in sin-golo componente o in associa-zione), prodotti per uso topico, pantaloncini snellenti (utili per aumentare la temperatura indu-cendo perciò un effetto benefico di termogenesi localizzato), bar-rette sostitutive del pasto, dre-nanti per aiutare la circolazione periferica. Inoltre in farmacia og-gi è possibile trovare un sistema di monitoraggio molto efficace:

la bilancia impedenziometrica. Con questo strumento è pos-sibile analizzare in modo detta-gliato la condizione corporea, scomponendo il peso comples-sivo in massa grassa e massa magra; si può analizzarne la di-stribuzione ottenendo una indi-cazione su dove intervenire in modo mirato per ridurre il grasso corporeo e se questa strategia è applicabile o meno; si può avere un’indicazione di peso e compo-sizione corporea ideale così da conoscere il proprio quadro di partenza e da definire gli obietti-vi da raggiungere. In pochi minu-ti la bilancia impedenziometrica restituisce un report dettagliato, con prescrizioni precise, illustra-te anche graficamente.

Dott. Michele Visini

Salute e prevenzione

Rubrica promossain collaborazione con

Farmacia Visini - Dott. Michele VisiniVia Italia, 2 - Almè (Bg)Tel. +39 035 541269 - [email protected]

Meno centimetri, meno chili: cosa fare?

Integratori e rimedi per dimagrire funzionano?

FIBRE IgROSCOpIChE

gARCInIA

ChItOSAnO

CItRuS

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 41

Page 42: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Trattare il tema dello spreco ali-mentare in tempo di crisi sem-bra un vero e proprio paradosso, tuttavia se ci si pensa bene pro-

prio in questo frangente storico emerge con estrema impellenza il tema del “non spreco” che do-vrebbe, da sempre, essere una

priorità a livello mondiale. Secondo la FAO (Food and Agri-colture Organization), ogni anno vengono sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a circa un terzo della produzione totale destinata al consumo umano. A livello europeo il Parlamento ha chiesto misure urgenti per di-mezzare entro il 2025 gli spre-chi alimentari e per migliorare l’accesso al cibo per i cittadini più vulnerabili. Da statistiche ri-sulta che gli sprechi alimentari attuali nell’UE corrispondano a 89 milioni di tonnellate all’anno (vale a dire 179 kg pro capite) e la proiezione per il 2020, se non s’interviene, sarà di 126 milioni di tonnellate con un aumento del 40%. Attualmente la responsa-bilità per i rifiuti alimentari viene così ripartita (Fonte: Commissio-ne europea): ➜ Famiglie 42% (di cui il 60% è evitabile)

➜ Produttori 39%➜ Rivenditori 5%➜ Area ristorazione 14%

Lo spreco domestico in cifre

Lo spreco domestico maggiore pro capite si registra in Inghilter-

ra con 110 kg a testa, seguono Stati Uniti 109 kg e Italia 108 kg, Francia 99 kg, Germania 82 kg, Svezia 72 kg.Per quanto riguarda l’Italia ab-biamo uno scarto di pane gior-naliero pari al 15% del totale acquistato. Solo 10-15 Kg di pesce pescato, selezionato co-me “pregiato” da un quintale di pescato, finisce sul mercato, così come il 18% della carne acquistata viene gettata nel-la spazzatura (si ricordi poi che per produrre ad esempio 1 Kg di carne di manzo occorrono 10 kg di mangime e 15 mila litri di acqua!). Anche il 12% dei vegetali acqui-stati vengono gettati; una per-centuale addirittura non venduta perché di calibro troppo piccolo, ammaccata o che non appaga la nostra vista, senza calcolare anche le eccedenze nazionali di tonnellate di arance o pomodori eliminati senza rammarichi. Mol-ti cibi finiscono nella spazzatura ancora confezionati, alcuni dei quali addirittura non ancora sca-duti e, sommando i vari sprechi, è facile raggiungere per il nostro Paese, un valore economico che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro all’anno.Tra le principali cause dello spre-co, la scarsa consapevolezza dei consumatori che acquista-no cibi in esubero, non presta-no attenzione alla loro corretta conservazione, al riutilizzo degli avanzi in cucina, non osserva-no la scadenza, cucinano molto anche per pochi commensali e forse sono troppo “viziati” a ta-vola. É fondamentale che l’edu-cazione al non-spreco inizi sin da piccoli e coinvolgendo anche le scuole nelle cui mense spesso c’è molto scarto. Arduo compito è infatti anche quello dei genitori che si trovano spesso a “dover gettare” del ci-bo non gradito dai figli. A questa tendenza occorre rispondere quotidianamente con atteggia-menti più sostenibili anche nelle proprie cucine: si fa largo dun-que “la cucina degli avanzi” e al-lora si scoprirà che tutti i giorni si può fare qualcosa per ridurre lo spreco alimentare. Le nostre scelte alimentari infatti, se cor-rette, determinano il nostro be-nessere psicofisico e insieme contribuiscono a ridurre l’effetto serra, a inquinare meno l’aria,

l’acqua e il suolo. Grazie al riuti-lizzo degli scarti tutti questi effet-ti positivi si amplificano poi ancor di più. La sfida è quindi di realiz-zare ricette semplici, alla portata di tutti, gustose e “naturalmen-te” sane e scoprire che gli avanzi sono preziose risorse!

Rossana MadaschiDietista Punto ristorazione eDocente di Scienza dell’AlimentazioneCell. +39 347 0332740 - [email protected]

La rubrica è promossa da Punto Ristorazione srl

La cucina degli avanzi come rimedio contro gli sprechi alimentari

Quando il cibo è di troppo…

10 consigli per evitare lo spreco alimentare

➊Comprare solo l’essenziale dando preferenza alla qualità anziché alla quantità

➋Impiegare gli avanzi di cibo nella preparazione di altri piatti

➌Utilizzare al meglio il congelatore: surgeliamo gli avanzi

➍Acquistare meno ma più volte

➎Gli avanzi se in buone condizioni possono essere donati

➏Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali 3x2

➐Riporre le verdure nella parte bassa del frigorifero ed evitare che ammuffiscano. La frutta va conservata in luogo fresco. ➑Il pesce si può conservare in frigorifero

➒Ridurre le dimensioni delle porzioni da servire

➓Mangiare lentamente permette una migliore digestione e rende possibile gustare più portate

Alimentazione & Salute

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201642

Page 43: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Con il termine “mandarancio” si indica un agrume ibrido ottenuto dall’incrocio tra arancia e mandarino, entrambi apparte-nenti al genere Citrus. Ma attenzione, an-che l’arancia stessa è un incrocio! Il mandarancio, come tutti gli altri agru-mi, è originario dell’Asia e le sue varietà più diffuse sono: la clementina (in Italia) e il tangerino (in America), mentre il man-darancio più antico è senz’altro l’unshiu o satsuma. Secondo le statistiche, il mandarancio è l’agrume invernale mag-giormente consumato e prodotto in Ita-lia dopo l’arancia; questo grazie alle caratteristiche organolettiche e gustative che presenta: dell’arancia ha il gusto piacevole, del mandarino la praticità di consumo: a spicchi, facile da sbuccia-re e di di-mensioni medie, comprese tra l’uno e l’altro agru-me. I man-daranci si possono consumare freschi di

stagione (interi o spremuti) oppure con-servati sotto forma di marmellata, frutta disidratata e candita; in entrambi i casi giovano alla salute grazie all’elevatissimo contenuto di vitamina C (acido ascorbi-co). I mandaranci contengono anche no-tevoli quantità di acqua, potassio e di fibra viscosa, non mancano medie quantità di zuccheri semplici (fruttosio), per questo motivo sono anche indicati nelle diete ipocaloriche. Sono inoltre ricchi di antios-sidanti e il loro consumo è considerato come una tra le maggiori azioni preventi-

ve delle malattie di natura metabo-lica o neoplastica.

La barbabietola rossa (Beta Vulgaris) più comunemente chiamata rapa rossa è un tubero, dall’inconfondibile colore rosso acceso, originario dei paesi europei e del nord Africa. Attualmente viene largamen-te coltivata in tutta Europa in quanto non richiede condizioni climatiche particolari. Seppur appartenente alla stessa famiglia, non va però confusa con la barbabieto-la da zucchero totalmente differente per proprietà organolettiche e gustative. Le origini della rapa sono molto antiche, si stima risalenti alla civiltà greca e già a quei tempi si riteneva che fosse un alimento fondamentale per la salute. I recenti stu-di sulla sua composizione chimica hanno difatti confermato le molteplici proprietà benefiche. In primis è consi-gliato alle persone che stanno seguen-do una

dieta ipocalorica perché contiene poche calorie, è ricca di sali minerali fondamen-tali per il nostro organismo, come po-tassio, ferro, calcio, fosforo e sodio, e di altrettante vitamine: B1, B2 e B3. Il suo singolare colore rosso acceso tendente al viola è dovuto alla presenza di betanina, una sostanza che viene oggi usata anche nell’industria alimentare come colorante naturale. La ricchezza di fibre di questo ortaggio inoltre ha un effetto digestivo e depurativo per il sistema digerente. Re-centemente è stata definita potenziale alimento anticancro, dagli studi infatti è emerso che le rape rosse hanno un ruolo importante nella prevenzione del tumore e nel contrastarne lo sviluppo.

Budino di mandaranci Veg-burger di barbabietoleprEparazIonEMontate il burro a crema e unite zucche-ro, farina e latte bollito. Cuocete fino al primo accenno di bollore e togliete dal fuoco prima di unire il succo filtrato dei mandaranci. Fate raffreddare. Aggiun-gete i tuorli e le chiare montate a neve. Imburrate uno stampo, versate il com-posto e cuocete a bagnomaria per 30 minuti. Decorate con cioccolato fuso.

IngrEdIEntI pEr 6 pErsonE•3mandaranci•60grburro•80grzucchero•3uova•20cldilatte•70grfarina

IngrEdIEntI •3barbabietolerosse•1cipollarossa•200grdipanegrattugiato•½bicchieredisemidisesamo•Olioextravergined’oliva•Saleepepeq.b.

LaRICETTALa

RICETTA

prEparazIonECuocete a vapore le barbabietole e grattugiatele finemente. Aggiungete la cipolla tagliata fine, il pane grattugiato, il sesamo, il sale e il pepe, amalgaman-do bene il tutto. Dopodiché create dei burger con le mani e rosolateli in padel-la con un filo d’olio extravergine, il Veg-burger è pronto!

Barbabietola RossaUn concentrato di benessere naturale

MandarancioTanta salute ed energia in un piccolo frutto

Piselli, soncino, ravanelli, cardi, lattuga, aneto, scorzonera

Verdura di stagioneMarzo

Arance, pere, avocado, limoni, ananas, banane, pompelmi, kiwi

Frutta di stagioneMarzo

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 43

Page 44: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Appuntamenti dal territorioCalendario Marzo 2016BERGAMO

■■■ FIERA 3-6 marzo Creattiva Bergamo - Fiera di Bergamo Creattiva è la fiera nazionale dedicata alle arti manuali e creative: il Paese dei Balocchi per chi non si accontenta del prodotto finito www.fieracreattiva.it

■■■ CENA 4 marzo Festa della donna Cortenuova (BG) Palazzo Colleoni, via Molino 2 Incontro nell’antica dimora edificata nel Settecento dal blasonato casato dei conti Colleoni, immersa in un parco secolare di stile inglese www.palazzocolleoni.it

■■■ ENoGASTRoNoMIA 4 marzo Appuntamenti divini: Biodinamico dalle Marche Pontida (BG) 20.00 > L’Altro Agriturismo, via Ca’ di maggio 333 Con Alessandro Fenino di Pievalta www.agriturismopolisena.it

■■■ CoRSo 5 marzo Corso di orto pratico Mozzo (BG) 9.30 > Porta del Parco, via Masnada Un corso per imparare le regole base dell’orto. Il costo è di 90 euro 328 7663545

■■■ CoRSo 5/6 marzo Corso di telaio da tavolo Bergamo 9.30 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Un’occasione da non perdere. Il costo comprensivo di pasti è di 90 euro 035 321377

■■■ FESTIVAL 5-13 marzo Bergamo Film Meeting Festival 2016 Bergamo Inaugurazione Teatro Sociale, Via Colleoni 4 La 34^ edizione del festival cinematografico di fama internazionale. Quest’anno sarà ospite Anna Karina www.bergamofilmmeeting.it

■■■ FESTIVAL 5-20 marzo La Vallata dei libri bambini Vertova (BG) Centro Culturale G. Testori Un modo divertente per adulti e bambini di festeggiare il centenario di Roald Dahl www.lavallatadeilibribambini.it

■■■ VISITE GUIDATE 6 marzo Giornata dei Castelli aperti // Bassa Bergamasca > Luoghi vari Iniziativa che consente ai visitatori di conoscere le bellezze architettoniche del territorio www.bassabergamascaorientale.it

■■■ CoRSo 7/14/21 marzo Corso di respirazione Bergamo 18.15 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36

Incontri per imparare a essere consapevoli del proprio respiro. Prezzo di 10 lezioni comprensive di pasto è di 130 euro 035 321377

■■■ CENA 8 marzo Cena per la donna Bergamo Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Una cena gustosa e ricca per festeggiare

insieme l’8 marzo 035 321377

■■■ CoNFERENzA 8 marzo L’uomo quale praxis? Bergamo 20.00 > Liceo Scientifico L. Mascheroni Una conferenza tenuta da Fabio Finazzi, direttore della rivista “Il Protagora” www.noesis-bg.it

■■■ INCoNTRo 10 marzo Torniamo alla terra: entriamo nel Bio Curno (BG) 20.30 > Coop il Sole e la Terra, via Fermi 56 Frutticultura biologica: tecniche di coltivazione, difficoltà e prospettive. Il relatore sarà Fabio Proverbio, agronomo dell’azienda agricola Castel Cerreto www.ilsoleelaterra.it

■■■ INCoNTRo 10 marzo La valle dei Campi: Coltivare tartufi Rota Imagna (BG) 20.30 > Municipio di Rota Imagna Incontri con agricoltori ed esperti per capire quale agricoltura è possibile in Valle Imagna www.ilsoleelaterra.it

■■■ CoRSo 11 marzo Corso di cucina: Prevenire i tumori a tavola Bergamo Sede “Nutrirsi di salute” , via Campagnola 23B Lezione tenuta da Rossana Madaschi, con

dimostrazione pratica di come panificare con la pasta madre senza l’aggiunta del classico lievito. L’incontro terminerà con la degustazione del menù completo www.nutrirsidisalute.it

■■■ EVENTo 13-20 marzo Bergamo Jazz Bergamo Teatro Donizetti

Appuntamento rinnovato per il Bergamo Jazz, evento di riferimento per tutti gli appassionati del genere www.gaetano-donizetti.com

■■■ SEMINARI 14 marzo Comunicazione sociale e sostenibilità - V edizione Bergamo 14.00 > 16.00 Università degli studi di Bergamo - Piazza Rosate 2, aula 3 Seminari pensati per gli studenti del I anno CIE, ma aperti a tutti gli interessati www.ilsoleelaterra.it

■■■ CoNFERENzA 15 marzo Vivere la distanza Bergamo 20.00 > Liceo Scientifico L. Mascheroni Una conferenza tenuta da Massimo Ghilardi, studioso di Estetica www.noesis-bg.it

■■■ CoRSo 16/23 marzo Corso di cucina primaverile Bergamo 17.00-19.00 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Al costo di 65 euro, 5 lezioni da 2 ore per impararea cucinare zuppe, piatti misti e dolci 035 321377

■■■ FIERA 17-20 marzo Lilliput, il villaggio creativo Bergamo Fiera di Bergamo Didattica, gioco, divertimento, creatività,

magia, spettacolo e meraviglia… tutto in un unico “contenitore lillipuziano”, pronto ad accogliere tutti i bambini di un’età compresa tra i 3 e i 12 anni www.villaggiolilliput.it

■■■ INCoNTRo 17 marzo Torniamo alla terra: entriamo nel Bio Curno (BG) 20.30 > Coop il Sole e la Terra, via Fermi 56 zootecnia Bio: pratiche di allevamento, costi differenziali. Il relatore sarà Federico Daidone Costantino, agronomo della cooperativa agricola Canedo www.ilsoleelaterra.it

■■■ CoRSo 17 marzo Cena solidale Bergamo Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Cena solidale con proiezione video TG1 Speciale “Veleni nel piatto” 035 321377

■■■ CoRSo 18/25 marzo Corso Base di Pasticceria Naturale Bergamo Sede “Nutrirsi di salute” , via Campagnola 23B Corso Base di Pasticceria Naturale tenuto da Rossana Madaschi per imparare tante ricette golose senza uova, latte, burro e zucchero www.nutrirsidisalute.it

■■■ ENoGASTRoNoMIA 18 marzo Appuntamenti divini: la veste bio del Morellino Pontida (BG) 20.00 > L’Altro Agriturismo, via Ca’ di maggio 333 Con Lorenzo Scian dalla fattoria di Magliano www.agriturismopolisena.it

■■■ INCoNTRo 18 marzo Consumo di suolo e di risorse comuni Bergamo Sala Mutuo Soccorso Discussione attorno al libro “Brebemi, anatomia di una grande opera” di Roberto Cuda, Damiano Di Simine e Andrea Di Stefano www.ilsoleelaterra.it

■■■ CoNFERENzA 19 marzo L’uomo, l’animale, l’automa Bergamo 20.00 > Liceo Scientifico L. Mascheroni Una conferenza tenuta da Carlo Sini www.noesis-bg.it

■■■ LABoRAToRIo 19 marzo Speciale festa del papà Ponteranica (BG) 16.00 > La Bottega del Gioco, via Valbona 73 Per una festa del papà speciale, la Bottega del Gioco ha organizzato un laboratorio di dolcetti per i bambini accompagnati dai loro papà. La partecipazione è gratuita, iscrizione entro venerdì 18 marzo www.coopalchimia.it

■■■ PRANzo 19 marzo Pranzo per la festa del papà Bergamo Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Pranzo a 13 euro per festaggiare la festa del papà 035 321377

■■■ PRANzo 20 marzo Pranzo di primavera

Bergamo Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Aspettando la primavera, un pranzo fresco e gustoso 035 321377

■■■ INCoNTRo 22 marzo Gas di Bergamo - Essere o non essere.. Associazione? Bergamo 20.45 > Centro servizi Bottega del Volontariato, via Longuelo 83 L’incontro intende approfondire il tema della fiscalità dei GAS e della differenza tra essere GAS informali e GAS associazioni costituite www.ilsoleelaterra.it

■■■ MoSTRA 26/27 marzo Il museo del tessile Leffe (BG) Museo del Tessile, via A. Locatelli 29 Fino alle ore 19, apertura della sede del Museo del Tessile, con visite guidate gratuite www.museodeltessile.it.

■■■ MERCATo 30/31 marzo Il sole in piazza a Bergamo Bergamo Piazzale degli Alpini Sbarchinpiazza è una festa-mercato di arance biologiche “senza sfruttamento e con prezzo trasparente”, nella tutela del lavoro dell’agricoltore e del bracciante, dei trasportatori e dell’ambiente stesso www.retegasbergamo.it

BREsciA

■■■ ARTE fino al 5 giugno Subbrixia - Arte in metropolitana Brescia Fermata metro Ospedale Terza installazione del percorso d’arte diffuso e sotterraneo, a cura dell’artista Francesco Fonassi www.bresciamobilita.it

■■■ MoSTRA fino al 12 giugno Lo splendore di Venezia. Brescia Palazzo Martinengo, via Musei 30 Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’ottocento amicimartinengo.it

■■■ MoSTRA 1-31 marzo Brixia felix Brescia Sala della Fontana della Biblioteca Queriniana, piazza Martiri di Belfiore 6 Mostra di disegni e poesie di Giulio e Matteo Mancabelli www.mancabelligiulio.com

■■■ FIERA 4-13 marzo Dentro Casa Design Brescia Brixia Expo - Fiera di Brescia Rassegna espositiva d’eccellenza che oggi raccoglie i più importanti nomi dell’arredamento del comparto casa indoor e outdoor www.brixiaexpo.it

■■■ INCoNTRo 5 marzo Giornata del verde pulito Palazzolo (BS) 8.00 > Piazzale del Municipio Migliorare la qualità, il decoro e la pulizia degli

tutti gli eventiaggiornati su

Guarda

www.infosostenibile.itSeguici anche su FACEBOOK

BERGAMO Sentierone e Piazza Dante27 | 28 | 29 MAGGIO 2016

riduco riuso riciclo

Vietatorifiutarsi

EDIZIONE

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201644

Page 45: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Calendario Marzo 2016spazi verdi di pubblica fruizione [email protected]

■■■ FIERA 5-6 marzo Cioccolato d’autore Brescia Corso Giuseppe Zanardelli Mostra-mercato del cioccolato di produzione artigianale www.comune.brescia.it

■■■ INCoNTRo 6 marzo Padenghe Verde Padenghe (BS) 14.30 > Castello di Padenghe Un incontro col botanico Roberto Sarasini per scoprire le erbe spontanee [email protected]

■■■ TEATRo 7-12 marzo Metamorfosi - Scena mentale in trasformazione Brescia Teatri, cinema e librerie cittadini Festival di teatro e arti performative ideato da Teatro19, in collaborazione con U.o.P. degli Spedali Civili di Brescia www.teatro19.com

■■■ INCoNTRo 8 marzo IV Edizione Giornata Europea dei Giusti Orzinuovi (BS) 11.00 > Giardino dei Giusti Fare Memoria del Bene attraverso l’esemplarità dei Giusti, l’omaggio a tre donne Giuliana Tedeschi, Edith Stein e Valeria Solesin

■■■ SPoRT 13 marzo XIV Brescia Art Marathon Brescia 9.15 > punto di partenza Viale Europa Non solo una gara, ma un insieme di eventi anche per chi non corre www.bresciamarathon.it

■■■ INCoNTRo 17/24/31 marzo I pomeriggi della medicina Brescia 17.30 > Auditorium San Barnada, corso Magenta 44 Serie di incontri con medici ed esperti per conoscere il nostro corpo www.ordinemedici.brescia.it

■■■ FIERA 18-20 marzo La fiera di vita in campagna Montechiari (BS) Centro Fiera di Montechiari La Fiera di Vita in Campagna è la manifestazione interamente dedicata all’agricoltore hobbista (hobby farmer) www.lafiera.vitaincampagna.it

■■■ MERCATo 20 marzo L’ho fatto tutto io Brescia 8.00-13.00 > Chiostri Museo Diocesano, via Gasparo da Salò 13 Mercatino dell’autoproduzione www.bresciatourism.it

MiLANO

■■■ FIERA 18-20 marzo Fa’ la cosa giusta Milano

Fieramilanocity La fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, si prepara a vivere la sua tredicesima edizione, con l’obiettivo di promuovere l’”Economia Solidale” www.falacosagiusta.terre.it

■■■ SPoRT 20 marzo Stramilano Milano Piazza Duomo La Stramilano è una manifestazione podistica che dal 1972 si tiene a Milano, e si ripete ogni anno in primavera. Riunisce in un clima sportivo di condivisione runner di ogni età, atleti professionisti e semplici appassionati www.stramilano.it

cREMONA

■■■ FIERA 12-14 marzo ArteCremona Cremona Cremona Fiere ArteCremona, mostra mercato di arte moderna e contemporanea, è una manifestazione fieristica di elevato livello culturale, che offre la possibilità di ammirare splendidi pezzi d’arte del Novecento. L’allestimento semplice e raffinato, le dimensioni contenute e l’elevata qualità delle opere esposte, fanno di Arte Cremona, un evento raro e imperdibile www.artecremona.it

■■■ EVENTo 12 marzo Light painting performance di Ivan Felardi Cremona 19.00 > Piazza Duomo Spettacolari giochi di luce in paesaggi urbani notturni www.artecremona.it

■■■ MERCATo 13 marzo Le 4 stagioni di Cremona - campagna amica: I giardini di Marzo e le primizie dell’orto Cremona 8.00 > Piazza Stradivari Il mercato di Campagna Amica: le eccellenze Made in Italy garantite dagli Agricoltori di Coldiretti. Tema del mercato di Campagna Amica: I giardini di Marzo e le primizie dell’orto. Il miele: degustazione guidata a cura della “Sommelier del miele” Spazio bimbi: laboratori proposti dalle fattorie didattiche e “giochi in fattoria” www.comune.cremona.it

■■■ CoRSI 14-18 marzo Qualyfood Week Cremona Fiera di Cremona Qualyfood week, dal 14 al 18 marzo 2016 una settimana intensiva di formazione tecnico scientifica, per l’industria alimentare che conferma la Fiera di Cremona come osservatorio privilegiato su uno dei settori chiave dell’economia nazionale www.cremonafiere.it

■■■ MERCATo 28 marzo Le 4 stagioni di Cremona: Del Naturale Cremona 8.00 > Piazza Stradivari Mercato biologico ed ecosostenibile organizzato da ABA Lombardia in Piazza Stradivari www.mercatobio.it

Mercati Agricolie Biologici

BERGAMO

■■■ TUTTI I MARTEDì Farmers market Campagna Amica Bergamo, piazza S. Spirito 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ TUTTI I GIoVEDì Farmers market Campagna Amica Seriate, piazza Alebardi 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ TUTTI I VENERDì Farmers market Campagna Amica Bergamo, piazza Pontida 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ TUTTI I SABATI Mercato “bRiologico” Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta 9.00-12.00 [email protected]

■■■ TUTTI I SABATI Mercato dei produttori locali Mozzo, La Porta del Parco 9.30-12.30 www.coopalchimia.it

■■■ oGNI 1° SABATo DEL MESE Mercato agricolo dei produttori locali Stezzano (Bg) 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ oGNI 1° SABATo DEL MESE Mercatino del Ben-essere Piazza Don Todeschini, Brembate (Bg) 8.30-13.00 [email protected]

■■■ oGNI 2° SABATo DEL MESE Mercato agricolo e non solo Albino (Bg), piazza del Comune 8.30-12.30 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ oGNI 3°SABATo DEL MESE Mercato agricolo e non solo Bergamo, piazza Pacati Monterosso 8.30-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ oGNI 2° DoMENICA DEL MESE Mercato agricolo dei produttori locali Osio Sotto, piazza Papa Giovanni XXIII 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ oGNI 3° DoMENICA DEL MESE Mercato agricolo e non solo Viale di S. Tomé, Alemanno S. B. 9.00-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

BREsciA

■■■ 1° FINE SETTIMANA DI oGNI

MESE Mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del Garda (BS) via Roma //

■■■ 3° FINE SETTIMANA DI oGNI

MESE Mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del Garda (BS) Piazza Matteotti //

■■■ 6 MARzo Mercato di Campagna Amica Brescia Piazza Tebaldo Brusato //

■■■ 20 MARzo Mercato di Campagna Amica Brescia Piazza Vittoria //

■■■ 20 MARzo Mercato della Terra Borgo San Giacomo (BS) 9.30>Castello di Padernello, via Cavour 1 www.castellodipadernello.it

■■■ oGNI LUNEDì Mercato di Campagna Amica Mompiano - Brescia 8.00-13.00 > Piazzale Vivanti www.campagnamica.it

■■■ oGNI LUNEDì Mercato Meglio Bio - Toscolano Toscolano Maderno (BS) 8.00-13.00 > Piazza Nassirya www.labuonaterra.it

■■■ oGNI MARTEDì Mercato di Campagna Amica Orzinuovi (BS) 8.30-13.00 > Piazza Vittorio Emanuele II www.campagnamica.it

■■■ oGNI MARTEDì Mercato di Campagna Amica Erbusco (BS) 8.00-12.30 > Parcheggio Via Verdi www.campagnamica.it

■■■ oGNI MARTEDì Mercato di Campagna Amica Passirano (BS) 8.30-12.30 > Piazza Europa www.campagnamica.it

■■■ oGNI MERCoLEDì Mercato di Campagna Amica Rovato (BS) 8.00-12.30 > Piazza Palestro www.campagnamica.it

■■■ oGNI GIoVEDì Mercato di Campagna Amica Gussago (BS) 8.00-12.30 > Piazza Vittorio Veneto www.campagnamica.it

■■■ oGNI VENERDì Mercato di Campagna Amica Palazzolo Sull’Oglio (BS) 8.00-13.00 > Piazza Zamara

www.campagnamica.it

■■■ oGNI VENERDì Mercato 47 Brescia 16.00-20.00 > Magazzino 47, via Industriale 10 www.magazzino47.org/mercato47

■■■ oGNI SABATo Mercato Meglio Bio - Cascina Maggia Brescia 8.00-13.00 > Cascina Maggia, via della Maggia 3 www.labuonaterra.it

■■■ oGNI SABATo Mercato agricolo dal produttore al consumatore - km0 Sale Marasino (BS) 8.00-13.00 > Piazza Roma www.campagnamica.it

■■■ oGNI SABATo Mercato di Campagna Amica Brescia 8.00-12.30 > via San Zeno 69 www.campagnamica.it

■■■ oGNI SABATo CoN CADENzA

QUINDICINALE Mercato di Campagna Amica Travagliato (BS) 8.00-12.30 > località Piazza Cupole www.campagnamica.it

■■■ oGNI DoMENICA Mercato Agricolo Biologico del quartiere di Via Veneto Brescia 9.00-13.00 > Artebimba, via Monte Ortigara 81 cell 3805103812

MiLANO

■■■ oGNI 1° E 3° SABATo DEL MESE Mercato della Terra Milano 9-14>Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4 www.slowfoodmilano.it

cREMONA

■■■ TUTTI I VENERDì MATTINA Mercato dei produttori agricoli di Cremona Cremona 8-13> Foro Boario, via Mantova turismo.comune.cremona.it

■■■ oGNI 4^ DoMENICA DEL MESE Mercato bio organizzato da ABA Lombardia Cremona Piazza Stradivari www.mercatobio.it

www.infosostenibile.it Numero 50 - Marzo 2016 45

Page 46: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016

Ecco le attività che ogni mese vi offrono l informazione green Una rete di oltre 600 punti per promuovere nuovi stili di vita e d impresa

I Punti di distribuzione di infoSOStenibile

L´elenco completo suwww.infosostenibile.it

Fotografa il QRcodee accedi alla sostenibilità online

Dove trovareil nostro giornale?

Recapiti Redazione:Via Broseta, 12124128 Bergamo (zona Loreto)Tel. +39 035 258559Fax +39 035 [email protected]

Sono sempre di più i punti

di distribuzione del nostro

mensile che decidono di far

girare l informazione

SOStenibile. Queste attività

vengono premiate in termini

di visibilità e clientela dai

molti cittadini sensibili alle

buone pratiche ambientali.

E tu cosa aspetti?

Martinengo (BG) – Via Trieste 27q +39 0363 987080E [email protected]

Ristorante Tre Lanterne

Attraverso laboratori, spettacoli e mostre, la Fabbrica del Vapore sta di-ventando sempre più un importante punto di riferimento culturale per la città. Si tratta di uno spazio aperto e attivo, volto all’esplorazione di nuovi linguaggi, tecnologie e saperi nel campo di tutte le arti creative.

BERGAMO > Martinengo

Saronno (VA) - Viale Lombardia 30q +39 345 4129575E [email protected] spazioanteprima.org

Spazio Anteprima

Circolo e spazio giovani inaugurato nell’aprile 2009 dalla collaborazione tra il Comune di Saronno e l’associazione culturale “Il Tassello”. Spazio-Anteprima è un luogo di espressione e di creatività, che dispone di bar con spazio musica, reading e serate teatrali; caffè letterario e cineforum, camera oscura e sala prove, ce n’è proprio per tutti i gusti.

VARESE > Saronno

Brescia (BS) – Via Zara 113q +39 030 222574

Parrucchiera Franca

Presso il salone di bellezza Parrucchiera Franca di Fappani Franca sha-tush, taglio, piega, colore, extension, acconciature da sposa e molto altro ancora.

BRESCIA

Bergamo - Via Borgo Palazzo, 51 q +39 035 270760e www.sas.bg.itE [email protected]

Cinema Teatro del Borgo

Situato nella Galleria di Piazza Sant’Anna, il cinema Teatro del Borgo offre una programmazione ampia, in grado di soddisfare ogni tipo di pubblico: numerose le proiezioni pensate per i ragazzi e le rassegne cinematografi-che a tema. Sullo schermo del Teatro del Borgo, quindi, non trovano spa-zio solo le ultime uscite, ma anche i grandi classici della storia del cinema.

BERGAMO

Brembate (BG) - Via Vittorio Veneto 25q +39 035 4943451e www.3tcycling.comE [email protected]

3T cycling

Da sempre attenta a rispettare l’ambiente, è tra le numeri uno nella pro-duzione di manubri, steli e reggisella per bicilette da strada e da monta-gna; attiva sul campo dal 1961, 3T cycling ha come obiettivo realizzare componenti forti, sicure, leggere e dal design accattivante. Scelta anche dai grandi campioni del ciclismo italiano per le sue efficienti prestazioni.

BERGAMO > Brembate

Cremona – via Manzoni, 2q +39 0372 567611E [email protected]

Sportello Donna Confcommercio

Allo Sportello Donna, sito in Palazzo Vidoni, tutti i lunedì mattina dalle 8:30 alle 12:30 per gli Associati Confcommercio Cremona è possibile trovare consulenza gratuita, sindacale, psicologica, legale, grafica e promoziona-le. L’obiettivo è quello di rafforzare la crescita economica, garantendo una comunità più attenta alle diversità di genere.

CREMONA

Palazzago (Bg) – via Briantea, 46q +39 035 540076E [email protected] www.ilfornodellebonta.com

Il Forno delle Bontà

Panetteria, pasticceria e gastronomia, il tutto realizzato nel laboratorio adiacente al negozio con tecniche di lavorazione uniche. Il Forno delle Bontà è una delle poche attività che cresce ancora lievito madre in pro-prio, utilizzato per pane e non solo. Accanto ai prodotti classici, una linea certificata da marchio biologico.

BERGAMO > Palazzago

www.infosostenibile.itNumero 50 - Marzo 201646

Page 47: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016
Page 48: InfoSOStenibile 50 > Marzo 2016