Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema...

50
Verso la città comunale 20 marzo 2012

Transcript of Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema...

Page 1: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Verso la città comunale

20 marzo 2012

Page 2: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città, comuni, signorie

• La città come problema storiografico• Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive in città

(66% entro il 2030)• P. Bairoch, Storia della città, Jaca Book, Milano 1992• L. Mumford, Le città nella storia (1955)• M. Weber, La città (1921), e la specificità della città

occidentale• Modelli di città. Strutture e funzioni politiche, a cura di P.

Rossi, Torino 1987, • Fine “del ciclo storico delle città”? La città “svanisce”

nello Stato”? identificare piuttosto i modelli di città storicamente verificabili, ed

Page 3: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• La città europea come elemento di periodizzazione (Berengo, L’Europa delle città)

• La ripresa urbana del XI-XII secolo• La città comunale italiana come

“laboratorio” della politica occidentale• È un tema storiografico che diventa un

mito….

Page 4: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

… nella cultura liberale europea dell’età della Restaurazione (Sismondi)

… nel Risorgimento italiano (Berchet, Manzoni, Guerrazzi…)

… che viene valorizzata nella lettura di Marx della storia economica dell’Occidente

… Cattaneo e “le città come principio ideale della storia d’Italia”

Page 5: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città, comuni, signorie

• L’ambiguo rapporto tra “città” e “stato”: il superamento del particolarismo cittadino nell’unità della nazione (Francia, Inghilterra, Spagna)

• Il ruolo della città capitale• La città come luogo della modernità e

dell’innovazione politica ed economica• Ma anche la città come luogo della rendita

fondiaria

Page 6: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

• In effetti in Italia è presente anche un’altra tradizione storiografica, per certi aspetti “anti-urbana”

• Philip Jones e il “mito della borghesia”

• il connotato specifico delle città italiane non sarebbe stato affatto il loro carattere ‘borghese’ e mercantile, perché a suo avviso questo era riscontrabile chiaramente anche in altre città europee

• mentre l’ethos urbano prevalente avrebbe lasciato ampio spazio ai motivi cavallereschi e nobiliari.

• largo spazio lasciato in città appunto ai milites, alle famiglie con tradizione militare spesso relegate nei castelli di campagna e ora, con lo sviluppo del 1100 e 1200, attirati con le buone o con le cattive in città e costretti a condividerne l’avventura.

Page 7: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Il prestigio delle sedi urbane era forte anche nel medioevo:

• lo determinavano la tradizione di centralità ereditata dal mondo antico

• la vivacità economica dei ceti urbani mercantili e finanziari,

• il carisma delle autorità vescovili presenti nelle città (civitas era appunto il centro abitato con un suo vescovo).

• In città troviamo i duchi longobardi e i conti franchi; nelle città cercavano di imperniare il loro potere (più spesso di quanto un tempo si pensasse) le stesse dinastie principesche e signorili di età post-carolingia;

Page 8: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• L’Italia post-carolingia, a differenza del

resto dell’Europa e con l’eccezione del Friuli e del Piemonte, e del Trentino, non ha prodotto principati territoriali.

• Una delle cause di ciò è da cercare nel fatto che il principato territoriale è stato sostituito dal comune che in Italia, diversamente dalle regioni a nord delle Alpi, non si accontenta dell’autonomia entro le proprie mura ma tende a instaurare un controllo egemonico del contado, costruisce quelle che si possono definire «città-Stato».

Page 9: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Per tutta l’Europa si può parlare di comuni, ma

solo per l’Italia e, in parte, per la Francia meridionale si può parlare di città-Stato. I cives di questi comuni non si accontentavano dell’autonomia entro le proprie mura (come le città imperiali tedesche o i grandi comuni borghesi delle Fiandre), ma assoggettavano in modo più o meno ampio il contado circostante, di cui il comune diventava signore collettivo.

• Tra la fine del secolo XI e la prima metà del XII tra i dirigenti comunali si sviluppò la coscienza del loro essere potere pubblico e legittimo per eccellenza.

Page 10: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• E a ciò contribuì la cultura: molti dei primi consoli

erano giudici e notai, che accelerarono la valorizzazione del comune come res publica.

• In molti casi, addirittura, i comuni si appigliarono al ricordo del comitato carolingio, rivendicando il diritto di governarlo tutto come legittimi governatori collettivi al posto dell’antico conte:

• i giuristi definiscono questo come «diritto di comitatinanza».

• La stessa parola «contado» (da comitatus, appunto), per indicare la regione condizionata dal comune, deriva da quella concezione pubblica del potere comunale sulle campagne.

Page 11: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• I grandi latifondi, le armi, il potere sulle

campagne hanno dettato le regole per quasi tutto il medioevo: suggerendo gerarchie sociali e fissando i modi della politica.

• Il mondo cavalleresco, la cultura cavalleresca di origine francese è “rurale” (anche nelle sue componenti letterarie)

• In Italia è frutto d’importazione • Ma anche questi ceti sociali usavano sempre le

città come propri punti di riferimento: la città era il mercato, il luogo d’inurbamento delle famiglie aristocratiche, la sede in cui si diventava vassalli del vescovo.

Page 12: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Non si può dare una spiegazione tutta «borghese-

mercantile» delle origini dei comuni italiani perché contrasterebbe con i casi, tutt’altro che rari, in cui il ceto promotore dell’organismo comunale era stata l’aristocrazia:

• è frequente che l’iniziativa sia dovuta alla clientela vassallatica di vescovi potenti, una clientela quasi sempre reclutata tra i maggiori milites del contado.

• Non si deve tuttavia operare un rovesciamento completo, e non si deve generalizzare una teoria «signorile» delle origini comunali: è giusto dare rilievo agli elementi di continuità fra l’esperienza dei comuni e le gerarchie sociali precedenti, ma si deve soprattutto prendere atto che le origini dei diversi comuni possono avere i caratteri più disparati, sia per i tempi e i modi di formazione, sia per i tipi di gruppi sociali che ne furono interpreti.

Page 13: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Ciò consente di evitare inoltre il continuo errato

ricorso a scansioni nette, che postulano un ricambio sociale anche quando non c’è: nel delineare il passaggio dall’«età feudale» all’«età comunale» si immaginavano accelerazioni forti di un progresso fatale e unidirezionale (la storia non è mai così) di cui si riconoscevano, al massimo, possibili rallentamenti.

• In Italia il gruppo di famiglie che aveva dato origine al comune poteva essere aristocratico o borghese: ma in entrambi i casi aveva dato luogo a nuclei politici di grande forza propulsiva.

Page 14: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• La convivenza urbana, poi, filtrava e riproiettava

all’esterno esperienze rivisitate nella convivenza entro le mura di ceti diversi e modelli politico-sociali diversi, anche se di antica provenienza rurale.

• L’innovazione, insomma, aveva nella città il centro propulsore, ma quell’innovazione rielaborava materiali che erano pur sempre quelli – decisivi per il millennio medievale in Europa – dell’incontro latino-germanico.

• I successivi sviluppi politici dei singoli comuni erano evidentemente condizionati dalle loro diverse origini, ma, al tempo stesso è da notare che comuni diversi produssero poi istituzioni simili: un bell’esempio di come un’esperienza istituzionale uniforme possa avere per protagonisti strati sociali differenti, indotti poi dalla maturazione di quell’esperienza a comportamenti e a scelte politiche assimilabili.

Page 15: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• L’innovazione è soprattutto “culturale”

(non si può mai distinguere e separare l’evoluzione della mentalità da quella della società: per spiegare le origini “culturali” del comune cittadino dobbiamo partire dalla storia della teologia”!)

Page 16: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Impotenza della teologia e spiritualità

monastica di fronte al nuovo mondo

• Incapacità culturale da parte di persone avvezze ad un mondo austero, stabile, di cogliere il nuovo

• Ruperto di Deutz presenta lo sviluppo urbano come una delle conseguenze del peccato; le città sono il ricettacolo di infami trafficanti e di vagabondi

Page 17: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Guiberto di Nogent condanna senza appello il mondo comunale (“comune nomen novum et detestabile”)

• Il processo di desacralizzazione del mondo iniziato con la riforma gregoriana ha messo il germe dell’emancipazione della società laica

• Paradossalmente, ciò accade nel momento del massimo potere della chiesa (Alessandro III, Innocenzo III)

Page 18: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

,• Sul piano teologico.• la scuola di Chartres (Ivo di Chartres)• 1120-1140• Concetto di creazione: Dio si è “ritirato” dopo la

creazione; ha lasciato che seguisse le sue “regole”

• La creazione come «ordinata collezione di creature» (Bernardo di Chartres), che non è peccato voler conoscere

• «L’universo, lungi dall’essere un semplice riflesso degradato delle sfere celesti, possiede una propria realtà, che può divenire oggetto di studi e di interpretazioni. Siamo alla fine del mondo incantato» (A. Vauchez)..

Page 19: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Opinioni, combattute (cfr. S. Bernardo, che

considera profanazione e presunzione l’opera dei teologi che col solo intelletto vogliono penetrare i misteri divini)

• creare un nuovo «equilibrio fra la natura e la grazia» (Chenu)

• Le Goff, “Tempo della chiesa e tempo del mercante”: una nuova idea, un nuovo modo di concepire il tempo e lo spazio

• “L’invenzione del purgatorio”

Page 20: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Salvezza individuale / mediazione

ecclesiastica

• Etica/profitto

• questioni del giusto prezzo

• prestito a interesse

• regolamentazione cristiana dei contratti

• condanna dell’usura

Page 21: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Il mondo non è più una valle di lacrime• La resistenza al male non implica più la fuga dal

mondo• La vita monastica, in prospettiva, non è più

‘superiore’• Conseguenze del dinamismo sociale• alterarsi dell’omogeneità sociale del mondo

rurale• estrema mobilità, ansia di spostamenti• (pellegrinaggi, crociate, colonizzazioni, viaggi a

Roma....)• la stabilitas monastica si perde

Page 22: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Una nuova concezione del potere politico nasce nel mondo urbano (italiano!)

• Quali erano le concezioni del passato?

• Richiamiamo brevemente:

Page 23: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Nella versione tardoimperiale, il potere

politico istituzionale si presenta come un apparato autonomo dal corpo della società: legislazione, giurisdizione, burocrazia sono tutte nelle mani dell’imperatore da cui discende ogni funzion statale, mentre i cittadini sono costretti nella posizione di sudditi senza capacità di interferire con la gestione del potere. L’autorità imperiale è considerata sacra, sia nell’età pagana che in quella cristiana.

Page 24: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• La tradizione germanica è fondata sull’idea della sovranità popolare, esercitata collettivamente da tutti gli uomini liberi attraverso l’assemblea. Essi affidavano a un re elettivo poteri di guida essenzialmente militari, soggetti a verifica di efficacia e a limiti di esercizio.

• Appena i regni r-b si consolidarono nel territorio romano, il funzionamento regolare dell’assemblea divenne difficile e praticamente esso venne sostituito da un ristretto gruppo di capi militari e titolari di giurisdizione, mentre i re tendevano a imitare come potevano i caratteri dell’autorità imperiale. Ma le intuizioni essenziali della concezione germanica sopravvissero a lungo nel medioevo.

Page 25: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Il principio di autorità riceve un

consolidamento dall’idea biblica della derivazione del potere da Dio (i sovrani sono responsabili solo davanti a lui)

• Unzione, gestione simbolica del potere• Ma ciò non scioglie imperatori e re da ogni

controllo: se la loro autorità è confermata dalla grazia trasmessa dal sacramento ne deriva che la chiesa deve esercitare su di loro un controllo non solo in quanto fedeli ma in quanto sovrani.

Page 26: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Età carolingia: il controllo è esercitato non dal corpo dello stato, ma dal clero come entità autonoma, mediatore tra i re e i soggetti

• Il sovrano deve esercitare il suo potere su indicazione e sotto la guida del sacerdote.

Page 27: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• L’intreccio tra concezione germanica e

concezione “sacra” porta a conseguenze varie:

• - ceto laico di governo, aristocrazia che affianca i re (fedeltà giurata) per la difesa e il governo

• è legittimo il rifiuto di fedeltà al re indegno o infedele

• C) teorizzazioni autoritarie del XII secolo (Federico Barbarossa, Enrico II, Ruggero II)

• Il re è soggetto alla legge che lui crea?• Imperatore e re come lex animata. “Quod

principi placuit, legis habet vigorem”

Page 28: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

• teorizzazioni derivanti dall’impianto feudale (ma anche dalla rinascita della filosofia): il re è subordinato alla legge intesa come principio universale di equità, precedente o superiore alla legislazione positiva

• Si recupera il concetto classico di tiranno• Si ribadisce il diritto a rifiutare l’obbedienza al re

che si sottrae alla legalità. Ma rispetto al passato il diritto di resistenza è esteso a tutti i sudditi (in teoria…). John of Salisbury sostiene la legittimità del tirannicidio

Page 29: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Cosa succede nelle città comunali?

In queste società complesse e inquiete?

Con una antica tradizione alle spalle, con gruppi sociali diversi (i vassalli del vescovo portatori di una mentalità aristocratica, ma anche la tradizione urbana antica, il “senso” della civitas, e anche la presenza di commercianti, di artigiani, ecc.)?

Page 30: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• La fondazione di un nuovo modo di fare

politica

• Sismondi e la Storia delle repubbliche italiane nel medioevo

• Il mito ottocentesco della città comunale

• Max Weber e il saggio sulla “Città”

Page 31: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• La de-magificazione, il disincantamento

del mondo (Weber)

• "Entzauberung",

• L'uomo progressivamente conquista spazi di dominio e di conoscenza, prima con le attività manuali e poi con la ragione, attraverso le tappe di un processo di demagificazione, cioè di razionalizzazione, di considerazione e valutazione razionale del mondo.

Page 32: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.• Quali sono le caratteristiche del potere politico nella

città medievale? Si tratta di un potere….

- delegato

- collegiale

- Rappresentativo

- A tempo (non ereditario): torna la funzione pubblica

- “Sindacabile”

- Mediato attraverso la scrittura (tecnicità / regolarità). La “rivoluzione documentaria” del secolo XII

Page 33: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• LA DOCUMENTAZIONE

• 'Italia centro-settentrionale terra di notariato. Il che è compiutamente vero dal secolo XII, da quando cioè alle scritture notarili è riconosciuta la publica fides

• A quel punto si affrontano due modi di attestazione scritta degli atti di natura e con effetti giuridici: quello cancelleresco, emanazione diretta (tramite un ufficio ad hoc) di un'autorità sovrana; e quello notarile, nel quale la funzione probatoria discende dalla persona del redattore e convalidatore (investito di tale potere dall'autorità, il che è qui irrilevante). I due tipi ottengono identica, cioè assoluta, capacità certificatrice, fino a prova di falso.

Page 34: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Già il pontefice Alessandro III parificava, quanto a «firmitatis robur», gli scritti che «per manum publicam [di un notaio] facta fuerint ita quod appareant publica» e quelli che «authenticum sigillum habuerint per quod possint probari».

Page 35: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Il primo Comune aveva bisogno dei notai. Essi gli erano necessari per costituire la propria autonomia, per legittimarsi come soggetto pubblico. Cosicché si può affermare, senza con ciò assimilare il Comune consolare e protopodestarile a un ente privato (al contrario), che esso è solo un cliente specialissimo dei notai - notai a loro volta un po' speciali, eminenti per preparazione e prestigio.

Page 36: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.DOCUMENTO CANCELLERESCO E DOCUMENTO

NOTARILEIl discrimine tra i due tipi risiede nella persona/istituzione

che è autore del documento, cioè che provvede il documento di pubblica fede: quella determinata autorità nell'«atto pubblico», nel documento cancelleresco (non importa chi materialmente lo scriva, sia anche un notaio); quel determinato redattore nell'«atto privato», nel documento notarile. Infatti, per semplificare, la formalità convalidatrice nel primo caso è il sigillo, nell'altro è la sottoscrizione del notaio, comprensiva del signum personale. Naturalmente poi, la tipologia documentale si riflette anche in altri caratteri, sia testuali sia materiali:

• , la struttura testuale tipica del documento cancelleresco è quella epistolare, con intitulatio all'inizio, forma soggettiva, ecc.

Page 37: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

• ; la sua forma materiale è quella di un foglio di pergamena con la scrittura disposta nel senso del lato maggiore, e così via. Diversi saranno i caratteri testuali e materiali del documento notarile.

• Ma la differenza sostanziale è che nel documento cancelleresco l'autorità X è insieme autore dell'azione e della documentazione (il suo nome apre il testo, e lo chiude il suo sigillo); invece il notaio è per definizione "terzo" rispetto ai soggetti dell'atto, è esterno all'azione; il suo dato fisionomico più caratterizzante è l'autonomia.

Page 38: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Il documento cancelleresco è “rigido”, formalizzato

• Al contrario,grande duttilità ed efficacia dell'instrumentum, la forma documentale tipica della prassi notarile ordinaria. Per il suo carattere probatorio e narrativo, per la sua libertà dai formalismi che avevano caratterizzato il regime documentale precedente, insomma per la sua concretezza, l'instrumentum si mostrò in grado di soddisfare, attraverso adattamento e sperimentazioni, tutte le esigenze derivanti dall'agire politico dei Comuni.

Page 39: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

. RIPRENDIAMO ORA IL FILO DELLE PREROGATIVE

DEL GOVERNO COMUNALECOLLEGIALITA’ Le assemblee furono in vario modo espressive della

collettività tutta, e comunque con la tendenza a presentarsi come tali, rappresentative del populus e della civitas come lo erano i consoli. Ma il ‘popolo’ poteva esser chiamato direttamente a ‘parlamento’ (concio, arengo), ossia in piazza davanti alla cattedrale di solito mancando per tanto tempo i palazzi ‘pubblici’, per approvare in modo corale una nomina; ad esempio dei consoli da parte dei predecessori, o un evento importante come la proclamazione di una guerra ecc. Si faceva con un sì (sic, sic, o fiat, fiat, di solito), ossia con modalità che non davano molte garanzie né di ponderatezza di giudizio né di reale assenso, ma che comunque salvava il principio della titolarità popolare del potere.

Page 40: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• I consoli sono di regola sottoposti non solo a decadenza rapida secondo norme previste in anticipo (annuale, semestrale; ma non mancano consoli “eletti per fare quella determinata cosa”), ma soprattutto non consolidati nei loro uffici con ricorrenze continue

Page 41: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Dialettica tra “società” e “stato”

• Pregiudizio istituzionalistico della nostra impostazione storico-culturale: pensiamo, oggi, che “non si possa fare a meno” dello Stato e di un potere organizzato. In realtà, ci sono molte società che vivono “SENZA STATO”

Page 42: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Non possiamo pensare alle città con l’organizzazione coattiva e poliziesca di età posteriori. Le istituzioni sono in fase incoativa: si stanno facendo e cercano consensi sotto l’urgenza degli eventi. E l’ottengono di regola.

Page 43: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• Non è un ceto chiuso per tanta parte del secolo XII quello che esprime i dirigenti detti consoli

• È uno strato ampio della popolazione: un 10, un 15%? • Certo, devono essere tanti e dei notabili con un seguito

in città, con aderenti capaci di esercitare ascendente e controllo nei vari quartieri, e capaci quindi di raccogliere consensi e trasmettere decisioni e proposte.

• Altrimenti le adunate si trasformerebbero regolarmente in sommosse, decretando dopo un certo tempo la fine delle libertà cittadine, o (come a volte succede infatti) situazioni di difficile controllo dell’ordine pubblico.

• E, soprattutto, non sarebbero state altrimenti possibili le imprese belliche di cui si parla dai primi anni del 1000 in poi.

Page 44: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• Non c’è dubbio che per il 1100 l’impressione offerta dalle fonti documentarie – di regola molto rare per questo tempo in fatto di verbali o comunque di testimonianze di deliberazioni politiche – potrebbe essere di una vita politica dominata da gruppi relativamente ristretti che ci si presentano di regola con pratiche di cooptazione negli uffici. La partecipazione della cittadinanza sembra limitarsi appunto a quei rari e corali fiat parlamentari.

Page 45: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

.

• Di solito si parla per questo periodo di una aristocrazia consolare, con ciò confermando o introducendoci alla menzionata presunta chiusura della vita politica.

• Tuttavia accertamenti recenti, come al solito su un campione limitato ma comunque significativo, non sembra che autorizzino a concludere per una chiusura oligarchica del gioco politico; tale, per intenderci, da escludere una cittadinanza resa ‘suddita’ da scelte inattaccabili e insindacabili prese in alto loco.

Page 46: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• Eppure le disuguaglianze non dovevano tradursi in disuguaglianza di fronte alla città, ad esempio nell’accesso alla giustizia o nella tutela in caso di lesione da parte di forestieri. La città che lotta del 1100 si sente un unum corpus che sta salvaguardando la posizione raggiunta o che si sforza di migliorarla e in cui i vari elementi (ordines) devono sentirsi solidali perché cooperano verso un fine comune: la grandezza della città come creazione comune e, quindi, il suo onore.

Page 47: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• .Questa più antica società comunale non è egualitaria sul piano giuridico, politico e sociale ed è spesso scossa dai conflitti di classe e da scontri tra i pochi ricchi e i tanti ‘mediocri’ (diremmo oggi medio e piccoli borghesi) o ‘poveri’.

• Tripartizione maiores, mediocres, minores

• Ma soprattutto è anche attraversata dalla fondamentale divisione tra milites (combattenti a cavallo) e pedites (fanti), che si traduceva in vantaggi concreti, in termini di acquisizione di beni pubblici e di privilegi, per i primi

Page 48: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• E’ animata da una tensione collettiva che si è realizzata nonostante (o forse anche proprio grazie a) la fluidità degli schieramenti politici interni. La solidarietà cittadina di fronte ai problemi posti dalle contingenze esterne era forte anche perché non esistevano i partiti come noi li concepiamo. Non si parla ancora di guelfi e di ghibellini, né di conflitto tra nobiltà e ‘popolo’ (fino alla fine del 1100) perché, pur con tutti gli squilibri socio-economici presenti in città, siamo pur sempre di fronte a un ceto dirigente aperto e a una cittadinanza fortemente coesa dal generale successo della città, reale o auspicato, e dall’apertura delle prospettive sociali ed economiche o dalle esigenze della aggressione o della difesa militare dall’esterno, da parte di altre città o dell’Impero.

Page 49: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• Erano un collante forte le vittorie politiche e i successi economici della città-Stato che si affermava ovunque, ora contro l’Impero e ora nonostante l’Impero, con il suo aiuto indiretto, anche sui mercati internazionali del grande commercio, spesso grazie al nuovo rilievo anche tributario del Papato rispetto alle chiese locali.

Page 50: Verso la città comunale 20 marzo 2012. Città, comuni, signorie La città come problema storiografico Oggi: oltre il 50% della popolazione mondiale vive.

Città comuni signorie

• I ceti dirigenti delle città, non ristretti quantitativamente di solito, né arroccati nella difesa delle proprie posizioni non più di ogni élite che ritiene di bene operare, hanno saputo garantire l’honor civitatis, cioè gli interessi locali nel modo più globale, e quindi interpretare l’aspirazione diffusa entro larghi strati della cittadinanza oltreché i propri interessi di clan.