INFORMAZIONE PUBBLICITARIA La Banca che vuoi · 2012-05-11 · fondo le sue esigenze e sa come...

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Il primo passo di Dario Pilla è stato quello di scoprire, dall’in- terno, il contesto e la storia, per sviluppare un senso di stretta appartenenza alla banca e al territorio, familiare e generoso, ricco di cultura, arte e tradizioni. Esordisce così il nuovo direttore generale di Banca Tercas Dario Pilla, 51 anni, pavese di nasci- ta, una carriera svolta all’interno di un grande gruppo bancario. Scegliendo Banca Tercas, Pil- la ha raccolto una sfida stimo- lante, trovando l’humus giusto nella risorsa umana, tipica della tradizione delle casse di rispar- mio italiane: un personale che si distingue per peculiarità qua- li la passione, l’abnegazione e l’“attaccamento alla maglia”; valori che affondano le proprie radici nella mentalità delle cas- se di risparmio e cioè, prosegue Pilla: “Dove sono nato e cresciu- to anch’io professionalmente e umanamente”. Il direttore spiega che essere “Banca del Territorio” significa: “Essere la banca che per quel territorio crea valore; vuol dire avere come mission il valore so- ciale del proprio ruolo. Banca Tercas è la realtà che mette in correlazione esigenze, necessi- tà, spirito imprenditoriale, orien- tando la sua attività verso la co- struzione di prodotti, strumenti e servizi atti a soddisfare i bisogni della clientela, promuovendo uno sviluppo sostenibile del suo tessuto economico”. Di rimando, il territorio può con- tare su un partner che conosce a fondo le sue esigenze e sa come soddisfarle - e anticiparle - con una visione che tiene conto degli scenari complessivi, ma che è in grado di adattarle alle specifici- tà locali. La banca costruisce valore, che si fonda sulla rela- zione e conoscenza diretta del tessuto sociale ed economico in cui opera, investendo e pro- muovendo sullo stesso territo- rio innovazione e cultura finan- ziaria. Grazie all’uso sapiente delle tecnologie, poi, la banca evita di cadere nella spirale ne- gativa del localismo. Spiega il direttore generale: “È necessario che la banca sia at- tenta alle specificità del territorio in cui opera. Si deve però avere sempre un quadro d’insieme ri- spetto all’evoluzione contingen- te del mercato, che ci consenta una visione strategica più alta. Dunque, la strada che vedo è quella di semplificare e adottare canali sempre più diretti, su cui costruire una conoscenza pro- fonda del territorio, individuan- done bisogni, necessità, oppor- tunità e traducendole subito in risposte concrete. Ma non ba- sta: dobbiamo avere una visione di più lungo respiro ed essere in grado anche di sviluppare e pro- porre azioni che sappiano antici- pare esigenze e opportunità per il domani”. In questo processo ben descritto da Pilla, la parola chiave è “semplificazione”: dei processi, della struttura orga- nizzativa, dei prodotti, delle re- lazioni interne ed esterne, della comunicazione e del linguaggio. “Ritengo che la banca – pro- segue - debba dare valore alle persone, avere regole chiare e semplici, una filiera decisionale corta, comportamenti coerenti. La banca deve essere flessibi- le, deve far accadere le cose, presidiare i rischi, garantire un ambiente sereno e meritocrati- co ed operare scelte socialmen- te responsabili. Tutto ciò è già realtà. Non per altro ci siamo attivati per costruire “La Ban- ca Bella”, una banca semplice, delle persone, del metodo, del fare, utile”. “La Banca Bella” è un progetto strategico, messo in cantiere da un paio di mesi. Si tratta di un portale integrato ai social net- work, idea innovativa nel pano- rama bancario nazionale. L’iniziativa intende creare un circolo virtuoso fra la banca e il suo territorio, in particolare con i giovani, rappresentando sia una “vetrina” nella quale con- frontarsi sui temi più disparati, che “un laboratorio” nel quale raccogliere spunti, idee e con- siderazioni che rappresentino le aspettative e le esigenze delle persone e che consentano di operare sul territorio con azioni concrete e mirate. Conformemente a questi obiet- tivi, la realizzazione del sito La- bancabella.it, cuore pulsante del progetto, è stata condotta adot- tando tecnologie avanzate e un layout accattivante e dinamica. Il sito è strutturato in 9 “piastrel- le” accessibili dall’home page, ciascuna dedicata a un’area tematica, all’interno delle qua- li scorrono in modalità rollover argomenti e temi di discussio- ne alimentati quotidianamente attraverso forum e discussioni. I temi spaziano da quelli pretta- mente legati all’ambito bancario a quelli di respiro più ampio. Per il progetto sono state messe in campo risorse, energie, tec- nologie interne che hanno con- sentito un forte contenimento dei costi. Il progetto, conclude il direttore generale: “È destinato a tutti e vuole avvalersi del contributo fattivo e proattivo dell’‘intel- ligenza’ e della ‘creatività’ di tutti. La scelta è stata quella di affidarne infatti l’impianto e la gestione ai colleghi under 35 che, per affinità di linguag- gio, codici e modalità di rela- zione sono molto vicini a chi è abituato a dialogare attraverso i media tecnologici. Il prezioso contributo dei nostri colleghi più giovani è stato decisivo per l’avvio dei lavori e sarà d’ora in avanti elemento determinante per il successo dell’iniziativa. Il successo di La Banca Bella si basa su questa partecipazione”. Da oltre trent’anni il calendario artistico di Banca Tercas è un’opera di di- vulgazione culturale dall’elevato pregio, che unisce fotografia e letteratura. Da undici anni gli scatti sono quelli di un genio della fotografia, Mimmo Jodice, mentre i testi, ogni anno, sono curati da una differente perso- nalità della cultura, in base al tema delle fotografie. In tutto questo tempo testi e immagini si sono integrati a tal punto da realizzare ogni anno una preziosa opera d’arte. Mimmo Jodice, che da buon napoletano ha sem- pre dimostrato un intimo rapporto d’amore con il mare, aveva già pub- blicato Mediterraneo, un volume di immagini marine di rara bellezza, che però non conteneva fotografie dell’Adriatico; il calendario 2012 può essere considerato un completamento del suo lavoro, come lo stesso Jodice da tempo auspicava. La fotografia di Jodice esprime la visione libera di un orizzonte po- etico proiettato nel divenire. Nel maggio 2011, Jodice ha ritirato a Parigi il prestigioso premio Photo, e nello stesso mese ha tenuto una rilevante personale al Museo del Louvre a Parigi. Ogni edizione del calendario viene definita un piccolo gioiel- lo culturale che non esaurisce il suo compito in un anno, con la scansione del tempo. L’Abruzzo teramano è terra di grande basket, da sempre. Una tradizio- ne “sotto canestro” che non poteva vedere Banca Tercas assente dalla grande kermesse. Due le eccellenze, nella massima divisione di basket a Teramo e di basket in carrozzina a Giulianova. Le sponsorizzazioni sono innanzitutto un’operazione commerciale, con però un risvolto sociale di grande rilevanza. Il ritorno commerciale è importante perché il brand riscuote grande visibilità, ma anche l’aspetto di corporate social respon- sibility non va trascurato. Una prima eccellenza di livello europeo si trova a Giulianova: la polisportiva Amicacci, con la sua squadra di basket in carrozzina, milita con grande successo nel massimo campionato, e con successo disputa le coppe europee che la vedono sempre posizionata sul tetto del vecchio continente. Si sta parlando della Banca Caripe Las Amicacci, fiore all’occhiello del gruppo bancario nel “grande basket della disabilità”. L’altra eccellenza, nello sport della palla a spicchi, è la Teramo basket 19t3, che da nove anni milita nel campionato di serie A maschile. Banca Tercas da sempre è stata tra gli sponsor principali della società e dal 2008, ininterrottamente, è il main sponsor. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA La Banca che vuoi Dario Pilla direttore generale Tercas Teramo Gole del Salinello - Cascata Trabocco Teramo Torre di Cerrano Focus Abruzzo & Molise 9 Eventi Lunedì 14 maggio 2012

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Il primo passo di Dario Pilla è stato quello di scoprire, dall’in-terno, il contesto e la storia, per sviluppare un senso di stretta appartenenza alla banca e al territorio, familiare e generoso, ricco di cultura, arte e tradizioni. Esordisce così il nuovo direttore generale di Banca Tercas Dario Pilla, 51 anni, pavese di nasci-ta, una carriera svolta all’interno di un grande gruppo bancario. Scegliendo Banca Tercas, Pil-la ha raccolto una sfi da stimo-lante, trovando l’humus giusto nella risorsa umana, tipica della

tradizione delle casse di rispar-mio italiane: un personale che si distingue per peculiarità qua-li la passione, l’abnegazione e l’“attaccamento alla maglia”; valori che aff ondano le proprie radici nella mentalità delle cas-se di risparmio e cioè, prosegue Pilla: “Dove sono nato e cresciu-to anch’io professionalmente e umanamente”.Il direttore spiega che essere “Banca del Territorio” signifi ca: “Essere la banca che per quel territorio crea valore; vuol dire avere come mission il valore so-ciale del proprio ruolo. Banca Tercas è la realtà che mette in correlazione esigenze, necessi-tà, spirito imprenditoriale, orien-tando la sua attività verso la co-struzione di prodotti, strumenti e servizi atti a soddisfare i bisogni della clientela, promuovendo uno sviluppo sostenibile del suo tessuto economico”.Di rimando, il territorio può con-

tare su un partner che conosce a fondo le sue esigenze e sa come soddisfarle - e anticiparle - con una visione che tiene conto degli scenari complessivi, ma che è in grado di adattarle alle specifi ci-tà locali. La banca costruisce valore, che si fonda sulla rela-zione e conoscenza diretta del tessuto sociale ed economico in cui opera, investendo e pro-muovendo sullo stesso territo-rio innovazione e cultura finan-ziaria. Grazie all’uso sapiente delle tecnologie, poi, la banca evita di cadere nella spirale ne-

gativa del localismo.Spiega il direttore generale: “È necessario che la banca sia at-tenta alle specifi cità del territorio in cui opera. Si deve però avere sempre un quadro d’insieme ri-spetto all’evoluzione contingen-te del mercato, che ci consenta una visione strategica più alta. Dunque, la strada che vedo è quella di semplifi care e adottare canali sempre più diretti, su cui costruire una conoscenza pro-fonda del territorio, individuan-done bisogni, necessità, oppor-tunità e traducendole subito in risposte concrete. Ma non ba-sta: dobbiamo avere una visione di più lungo respiro ed essere in grado anche di sviluppare e pro-porre azioni che sappiano antici-pare esigenze e opportunità per il domani”. In questo processo ben descritto da Pilla, la parola chiave è “semplifi cazione”: dei processi, della struttura orga-nizzativa, dei prodotti, delle re-lazioni interne ed esterne, della comunicazione e del linguaggio. “Ritengo che la banca – pro-segue - debba dare valore alle persone, avere regole chiare e semplici, una fi liera decisionale corta, comportamenti coerenti. La banca deve essere fl essibi-le, deve far accadere le cose, presidiare i rischi, garantire un ambiente sereno e meritocrati-co ed operare scelte socialmen-te responsabili. Tutto ciò è già realtà. Non per altro ci siamo attivati per costruire “La Ban-ca Bella”, una banca semplice, delle persone, del metodo, del fare, utile”.“La Banca Bella” è un progetto strategico, messo in cantiere da un paio di mesi. Si tratta di un portale integrato ai social net-work, idea innovativa nel pano-rama bancario nazionale. L’iniziativa intende creare un circolo virtuoso fra la banca e il suo territorio, in particolare con i giovani, rappresentando sia

una “vetrina” nella quale con-frontarsi sui temi più disparati, che “un laboratorio” nel quale raccogliere spunti, idee e con-siderazioni che rappresentino le aspettative e le esigenze delle persone e che consentano di operare sul territorio con azioni concrete e mirate. Conformemente a questi obiet-tivi, la realizzazione del sito La-bancabella.it, cuore pulsante del progetto, è stata condotta adot-tando tecnologie avanzate e un layout accattivante e dinamica. Il sito è strutturato in 9 “piastrel-le” accessibili dall’home page, ciascuna dedicata a un’area

tematica, all’interno delle qua-li scorrono in modalità rollover argomenti e temi di discussio-ne alimentati quotidianamente attraverso forum e discussioni. I temi spaziano da quelli pretta-

mente legati all’ambito bancario a quelli di respiro più ampio.Per il progetto sono state messe in campo risorse, energie, tec-nologie interne che hanno con-sentito un forte contenimento dei costi.Il progetto, conclude il direttore generale: “È destinato a tutti e vuole avvalersi del contributo fattivo e proattivo dell’‘intel-ligenza’ e della ‘creatività’ di tutti. La scelta è stata quella di affi darne infatti l’impianto e la gestione ai colleghi under 35 che, per affi nità di linguag-gio, codici e modalità di rela-zione sono molto vicini a chi è abituato a dialogare attraverso i media tecnologici. Il prezioso contributo dei nostri colleghi più giovani è stato decisivo per l’avvio dei lavori e sarà d’ora in avanti elemento determinante per il successo dell’iniziativa. Il successo di La Banca Bella si basa su questa partecipazione”.

Da oltre trent’anni il calendario artistico di Banca Tercas è un’opera di di-vulgazione culturale dall’elevato pregio, che unisce fotografi a e letteratura. Da undici anni gli scatti sono quelli di un genio della fotografi a, Mimmo Jodice, mentre i testi, ogni anno, sono curati da una diff erente perso-nalità della cultura, in base al tema delle fotografi e. In tutto questo tempo testi e immagini si sono integrati a tal punto da realizzare ogni anno una preziosa opera d’arte. Mimmo Jodice, che da buon napoletano ha sem-pre dimostrato un intimo rapporto d’amore con il mare, aveva già pub-blicato Mediterraneo, un volume di immagini marine di rara bellezza, che però non conteneva fotografi e dell’Adriatico; il calendario 2012 può essere

considerato un completamento del suo lavoro, come lo stesso Jodice da tempo auspicava. La fotografi a di Jodice esprime la visione libera di un orizzonte po-etico proiettato nel divenire. Nel maggio 2011, Jodice ha ritirato a Parigi il prestigioso premio Photo, e nello stesso mese ha tenuto una rilevante personale al Museo del Louvre a Parigi. Ogni edizione del calendario viene defi nita un piccolo gioiel-lo culturale che non esaurisce il suo compito in un anno, con la scansione del tempo.

L’Abruzzo teramano è terra di grande basket, da sempre. Una tradizio-ne “sotto canestro” che non poteva vedere Banca Tercas assente dalla grande kermesse. Due le eccellenze, nella massima divisione di basket a Teramo e di basket in carrozzina a Giulianova. Le sponsorizzazioni sono innanzitutto un’operazione commerciale, con però un risvolto sociale di grande rilevanza. Il ritorno commerciale è importante perché il brand riscuote grande visibilità, ma anche l’aspetto di corporate social respon-sibility non va trascurato. Una prima eccellenza di livello europeo si trova a Giulianova: la polisportiva Amicacci, con la sua squadra di basket in carrozzina, milita con grande successo nel massimo campionato, e con successo disputa le coppe europee che la vedono sempre posizionata sul tetto del vecchio continente. Si sta parlando della Banca Caripe Las Amicacci, fi ore all’occhiello del gruppo bancario nel “grande basket della disabilità”. L’altra eccellenza, nello sport della palla a spicchi, è la Teramo basket 19t3, che da nove anni milita nel campionato di serie A maschile. Banca Tercas da sempre è stata tra gli sponsor principali della società e dal 2008, ininterrottamente, è il main sponsor.

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La Banca che vuoi

Dario Pilla direttore generale Tercas

Teramo Gole del Salinello - Cascata

Trabocco

Teramo Torre di Cerrano

Focus Abruzzo & Molise 9EventiLunedì 14 maggio 2012