INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing"...

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I INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 dicembre 2017

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

(PILLAR III)

al 31 dicembre 2017

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Indice

Riferimenti dei contenuti ai requisiti regolamentari di informativa ................................................. 5

Riferimento alle raccomandazioni EDTF .......................................................................... 5

Riferimento ai requisiti EBA (EBA/GL/2016/11) ............................................................... 7

Riferimento alle informazioni richieste dal CRR ............................................................... 8

Requisito informativo generale ....................................................................................................11

Ambito di applicazione ................................................................................................................23

Fondi Propri .................................................................................................................................29

Requisiti di capitale......................................................................................................................47

Rischio di credito .........................................................................................................................67

Rischio di credito: rettifiche .............................................................................................73

Rischio di credito: uso delle ECAI ..................................................................................92

Rischio di credito: uso del metodo IRB ..........................................................................96

Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio ................................148

Esposizione al rischio di controparte ............................................................................154

Rischi di mercato .......................................................................................................................167

Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni ..............................................172

Rischi di mercato: esposizioni in strumenti di capitale non incluse nel portafoglio

di negoziazione .............................................................................................................191

Rischi di mercato: esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni

non incluse nel portafoglio di negoziazione ..................................................................194

Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione ....................................................................197

Rischio operativo .......................................................................................................................213

Rischio operativo: uso dei metodi avanzati di misurazione ..........................................215

Rischio di liquidità ......... ………………………………………………………………………………221

Coefficiente di copertura della liquidità .........................................................................228

Rischio di liquidità: attività vincolate e non vincolate ....................................................230

Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta ......................................231

Leva finanziaria ............ ………………………………………………………………………………237

Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione……… ....................................................243

Glossario/Abbreviazioni .............................................................................................................275

Allegato 1 Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale ................283

Allegato 2 Ambito di applicazione .............................................................................................325

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari….... .....349

Dichiarazione conforme agli Orientamenti EBA 2016/11 sugli obblighi di informativa

ai sensi della parte otto del Regolamento (UE) n. 575/2013….... .............................................349

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Note:

Tutti gli importi, se non diversamente indicato, sono da intendere in migliaia di euro. Le informazioni sono riferite all’area di consolidamento prudenziale. L’eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nel presente documento dipende esclusivamente dagli arrotondamenti. Gli importi non ponderati relativi alle "garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi", sia per la metodologia standard, sia per la metodologia basata su rating interni, sono stati considerati in base all’equivalente creditizio, se non diversamente indicato. Si segnala che l’informativa dovuta dalle banche di rilevanza sistemica viene pubblicata sul sito internet del gruppo UniCredit nei tempi previsti dalla normativa di riferimento (https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/financial-reports.html). L’Informativa del Gruppo UniCredit è predisposta in coerenza con una procedura (Ordine di Servizio) adottata in applicazione dell’articolo 431 (3) della CRR che ne delinea i controlli interni e il processo. Gli elementi chiave di tale procedura sono: • identificazione di ruoli e responsabilità degli organi sociali, delle funzioni aziendali, e delle società del gruppo coinvolte nel processo di

produzione dell’Informativa; • identificazione delle informazioni da pubblicare (in coerenza con le Linee Guida EBA 2014/14 e 2016/11 e con gli articoli 432 e 433 del

CRR); • istruzioni per la contribuzione delle società del gruppo e relativi controlli; • consolidamento delle informazioni contribuite e relativi controlli; • approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione; • pubblicazione sul sito internet del gruppo UniCredit.

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Riferimenti dei contenuti ai requisiti regolamentari di informativa

Riferimento alle raccomandazioni EDTF Il 29 ottobre 2012 è stato pubblicato il documento “Enhancing the risk disclosures of banks” redatto dal gruppo di lavoro internazionale Enhanced Disclosure Task Force – EDTF costituito sotto l’auspicio del Financial Stability Board (FSB). Il documento contiene 32 raccomandazioni volte a rafforzare la trasparenza informativa delle banche sui profili di rischio per i quali gli investitori hanno evidenziato la necessità di avere informazioni più chiare e complete. La tabella di seguito riporta schematicamente la collocazione – all’interno del presente documento di Informativa da parte degli Enti o del Bilancio consolidato – delle informazioni rese in riferimento alle citate raccomandazioni (*).

RACCOMANDAZIONE EDTF

RIFERIMENTO NEL PRESENTE DOCUMENTO (P3) / BILANCIO

CONSOLIDATO (BIL)

SEZIONE / PARAGRAFO / TABELLA

Raccomandazioni generali

1.Informativa - Indicizzazione delle informazioni di rischio P3 Indice

La presente Informativa rappresenta il documento in cui sono rappresentate tutte le informazioni di rischio inlcusi i riferimenti ad altri documenti o mezzi di informazione

2.Informativa - Terminologia e misure di rischio P3 Glossario

Al termine del presente documento è presente un Glossario / Dizionario delle abbreviazioni. Specifici parametri e definizioni si trovano nelle singole sezioni legate ai rischi

3.Rischi principali ed emergenti P3 Requisito informativo generale "Rischi principali ed emergenti"

4. Nuovi indicatori chiave regolamentari (*) P3 Leva finanziaria “Informativa quantitativa”

P3 Rischio di liquidità “Coefficiente di copertura della liquidità”

Governo del rischio e strategie / modello di business della gestione del rischio

5.Assetto organizzativo

P3 Requisito informativo generale "Organizzazione del risk management"

P3

Rischio di credito

“Struttura e Organizzazione” Rischio di mercato

Rischio di liquidità

Rischio operativo

6.Cultura del rischio

P3 Requisito informativo generale "Cultura del Rischio nel Gruppo UniCredit"

P3

Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione

7.Gestione del rischio e modello di business

P3 Requisito informativo generale "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa)

P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione delle attività ponderate per il rischio”

BIL

Nota Integrativa consolidata, Parte L “Informativa di settore”

Sezione A “Schema primario – Informativa di settore 2017” (tabella “A.2 - Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali e totale attivo ponderato (RWA)”)

8.Informativa sullo Stress Testing

P3

Rischio di credito Nella parte introduttiva del capitoli indicati, e nei seguenti paragrafi: - “Esposizione al rischio di controparte” - “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni” - “Stress test”

Rischio di mercato

Rischio operativo

Rischio di liquidità

Adeguatezza patrimoniale ed attività ponderate per il rischio

9.Requisiti aggiuntivi di capitale e buffer P3 Requisiti di capitale Tabella “Adeguatezza patrimoniale”

10.Patrimonio di Vigilanza: sintesi e riconciliazione

P3 Fondi Propri

Tabelle: - “Riconciliazione dello Stato Patrimoniale e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi Propri transitori” - “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”

11.Patrimonio di Vigilanza: variazioni nel periodo P3 Fondi Propri Tabella “Evoluzione dei Fondi Propri”

12.Pianificazione del capitale - livelli target P3 Requisiti di capitale Informativa qualitative ad inizio capitolo

13.Attività ponderate per il rischio ed attività di business P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione delle attività ponderate per il rischio”

14.Metodi e modelli per il calcolo delle attività ponderate per il rischio

P3

Requisiti di capitale

Tabelle: - “Rischio di credito e controparte” - “Adeguatezza patrimoniale” - “Requisito patrimoniale per rischio di mercato”

P3

Rischio di credito

“Rischio di credito: uso del metodo IRB” “Esposizione al rischio di controparte”

P3 Rischi di mercato “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”

P3

Rischio operativo

“Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA)”

15.Attività ponderate per il rischio calcolate secondo la metodologia basata sui rating interni

P3 Rischio di credito

“Rischio di credito: uso del metodo IRB” e tabelle: - “Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato" - “Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato - Esposizioni al dettaglio” - “Group Master Scale”

16.Attività ponderate per il rischio: variazioni nel periodo P3 Requisiti di capitale Tabella “Variazioni annuali delle attività ponderate per il rischio”

17.Attività ponderate per il rischio - Backtesting

P3 Rischio di credito

“Rischio di credito: uso del metodo IRB” sezioni: - “Confronto tra perdita attesa e accantonamenti" - "Performance dei modelli: raffronto tra stime e risultati effettivi”

P3

Rischi di mercato

“Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni” sezione "Backtesting del VaR "

Liquidità

18.Liquidità

P3

Rischio di liquidità

-Introduzione del capitolo Rischio di liquidità - “Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta”

P3 Ambito di applicazione

"Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del gruppo."

Funding

19.Raccolta – attività impegnate P3 Rischio di liquidità “Rischio di liquidità: attività vincolate e non vincolate”

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RACCOMANDAZIONE EDTF

RIFERIMENTO NEL PRESENTE DOCUMENTO (P3) / BILANCIO

CONSOLIDATO (BIL)

SEZIONE / PARAGRAFO / TABELLA

20.Raccolta – analisi della maturity

P3

Rischio di mercato

“Rischio di mercato: Esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione”

P3

Rischio di credito

Tabella "Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie"

21. Strategia di raccolta P3

Rischio di liquidità

- Introduzione del capitolo Rischio di liquidità - “Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta”

Rischio di Mercato

22.Rischio di Mercato - legame con le posizioni incluse nell'informativa sul rischio di mercato

P3

Rischi di mercato

“Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”: - sezione “Misure di rischio” - tabella “Legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancio”

23.Rischio di Mercato - altri significativi fattori di rischio

P3

Rischi di mercato

“Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”: - sezione "Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il portafoglio di negoziazione Regolamentare" - Tabelle Tassi di interesse, Credit Spread, Capitale e VaR dei Tassi di cambio

24.Rischio di Mercato - informativa sui modelli P3 Rischi di mercato “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”

25.Rischio di Mercato - tecniche per misurare il rischio di perdite oltre i parametri e misure di rischio rappresentati

P3

Rischi di mercato

“Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni” sezione "Stress testing"

Rischio di Credito

26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione del rischio di credito

P3

Rischio di credito

Tabelle: - "Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione" - "Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte" - “EU CR1-A”, “EU CR1-B”, “EU CR1-C”, “EU CRB-C”, “EU CRB-D”, “EU CRB-E” - “Esposizioni creditizie per cassa verso la clientela” con riferimento a: - dinamica delle esposizioni deteriorate lorde - dinamica delle retti (fiche di valore complessive - “Disaggregazione dei prestiti e delle anticipazioni alle società non finanziarie per codici NACE”

27.Rischio di Credito - Politiche sui crediti deteriorati e a sofferenza

P3

Rischio di credito

- "Definizioni di esposizioni deteriorate" - "Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore" - “Classificazione delle esposizioni nelle categorie di rischio ed esposizioni oggetto di concessione (c.d. forborne exposure)” - Tabella “EU CR1-E”

28.Rischio di Credito - Dinamiche dei crediti deteriorati e a sofferenza

P3

Rischio di credito

- Tabelle "EU CR2-A", “EU CR2-B” - “Classificazione delle esposizioni nelle categorie di rischio ed esposizioni oggetto di concessione (c.d. forborne exposure)” - Tabelle “Esposizioni creditizie per cassa verso la clientela” con riferimento a: - dinamica delle esposizioni deteriorate lorde - dinamica delle rettifiche di valore complessive

BIL

Nota Integrativa consolidata, Parte B “Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato”

Sezione 7 - Crediti verso la clientela - Voce 70 (Tabelle 7.1 e 7.2) (informativa quantitativa sui crediti deteriorati acquistati)

29.Rischio di Credito - Esposizione in derivati

P3

Rischio di credito (Esposizione al Rischio di controparte)

- Tabella “Esposizione al rischio di controparte” Tabelle: -“Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari” -“Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari” - Tabella “EU CCR6”

BIL

Nota Integrativa consolidata, Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”

Sezione 2 “Rischi di mercato”, paragrafo “2.9 gli strumenti derivati - A. Derivati Finanziari” da tabella A.1 a tabella A.8, “B. Derivati Creditizi” da tabella B.1 a tabella B.5, e “C. Derivati finanziari e creditizi” tabella C.1.

30.Tecniche di attenuazione del rischio

P3

Rischio di credito

- “Esposizione al rischio di controparte” - “Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio” Tabelle: - “Distribuzione delle garanzie reali su esposizioni creditizie verso banche e clientela” - “Distribuzione delle garanzie personali su esposizioni creditizie verso banche e clientela”

Altri rischi

31.Altri rischi - tipologie di rischio e relativa gestione

P3 Requisito informativo generale “Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi”

P3

Rischio operativo

“Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA)”

32.Altri rischi - eventi pubblicamente noti

BIL

Nota Integrativa consolidata, Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”

Sezione 4, Rischi operativi – “B. Rischi derivanti da pendenze legali, C. Rischi derivanti da cause giuslavoristiche” e “D. Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria”

P3 Requisito informativo generale “Rischi principali ed emergenti”

Informazioni aggiuntive richieste con una granularità crescente nell’ambito delle raccomandazioni numero 2,3, 4, 5, 8, 12 relative al nuovo principio contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, da applicare obbligatoriamente a partire dall’1 gennaio 2018 in sostituzione dello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione. (“Impact of Excpected credit loss approaches on bank risk disclosure” EDTF Document)

BIL

Nota Integrativa consolidata, Parte A “Politiche contabili”

Sezione 5 “Altri aspetti”

(*) Si segnala che al 31 dicembre 2017 le informazioni relative a prescrizioni normative non ancora vigenti alla medesima data non sono oggetto di pubblicazione.

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Riferimento ai requisiti EBA (EBA/GL/2016/11)

In coerenza con le linee guida EBA “GL/2016/11” (Guidelines on disclosure requirements under Part Eight of Regulation (EU) No 575/2013) la tabella che segue riporta il riferimento alla collocazione nel presente documento delle informazioni richieste con frequenza annuale (secondo l'ordine con cui sono rappresentate nei rispettivi capitoli).

Informazioni qualitative (*) Informazioni quantitative Capitolo

Table 1 - EU OVA – Metodo di gestione del rischio da parte dell’ente

Requisito informativo generale

Template 1: EU LI1 – Differenze tra il perimetro di consolidamento contabile e quello regolamentare e riconciliazione delle poste di bilancio con le categorie di rischio regolamentari

Ambito di applicazione

Template 2: EU LI2 – Principali differenze tra gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari e i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare

Ambito di applicazione

Table 5: EU LIA – Descrizione delle differenze tra gli importi delle esposizioni contabili e quelli delle esposizioni determinate ai fini regolamentari

Ambito di applicazione

Template 4 - EU OV1 - Overview degli RWA Requisiti di capitale

Template 34 - EU MR1 - Rischio di mercato - approccio standardizzato

Requisiti di capitale

Template 5 - CR10 - IRB (finanziamenti specializzati - Slotting criteria e strumenti di capitale)

Requisiti di capitale

Template 6: EU INS1 - Partecipazioni non dedotte in imprese di assicurazione

Non pubblicata in quanto non applicabile al 31.12.2017

Table 2: EU CRA – Informazioni qualitative generali sul rischio di credito

Rischio di credito

Table 6: EU CRB-A – Informativa aggiuntiva in merito alla qualità creditizia delle attività

Rischio di credito

Template 7: EU CRB-B – Valore totale e medio delle esposizioni nette

Rischio di credito

Template 8: EU CRB-C – Ripartizione geografica delle esposizioni

Rischio di credito

Template 9: EU CRB-D – Concentrazione delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

Rischio di credito

Template 10: EU CRB-E – Scadenza delle esposizioni Rischio di credito

Template 11: EU CR1-A – Qualità creditizia delle esposizioni per classe di esposizione e tipologia di strumento

Rischio di credito

Template 12: EU CR1-B – Qualità creditizia delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

Rischio di credito

Template 13: EU CR1-C – Qualità creditizia delle esposizioni per area geografica

Rischio di credito

Template 14: EU CR1-D – Esposizioni per fasce di scaduto Rischio di credito

Template 15: EU CR1-E – Esposizioni non-performing and forborne

Rischio di credito

Template 16: EU CR2-A – Dinamica delle rettifiche di valore specifiche e generiche

Rischio di credito

Template 17: EU CR2-B – Dinamica delle esposizioni deteriorate lorde: crediti e titoli di debito

Rischio di credito

Table 8: EU CRD – Obblighi di informativa qualitativa sull’uso di rating esterni in base

al metodo standardizzato per il rischio di credito da parte dell’ente

Rischio di credito

Template 19: EU CR4 – Metodo standardizzato - Esposizione al rischio di credito ed effetti dell'attenuazione del rischio di credito (CRM)

Rischio di credito

Template 20 - EU CR5 - Rischio di credito - approccio standardizzato

Rischio di credito

Template 28 - EU CCR3 - Approccio standardizzato – Esposizione al rischio di controparte suddiviso per portafoglio regolamentare e ponderazione

Rischio di credito

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Informazioni qualitative (*) Informazioni quantitative Capitolo

Table 9: EU CRE – Obblighi di informativa qualitativa sui modelli IRB

Rischio di credito

Template 21 - EU CR6: IRB – Esposizioni per rischio di credito suddivise per classe di esposizione e per scala di PD: - AIRB - FIRB - Strumenti di capitale

Rischio di credito

Template 22: EU CR7 – Metodo IRB - Effetto sui RWA dei derivati su crediti utilizzati nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM)

Rischio di credito

Template 23 - EU CR8 - Variazione dei RWA relativi ad esposizioni creditizie calcolate con metodi IRB

Rischio di credito

Template 24: EU CR9 – Metodo IRB – Backtesting della PD per classe di esposizione: - AIRB - FIRB - Strumenti di capitale metodo PD/LGD

Rischio di credito

Table 7: EU CRC – Obblighi di informativa qualitativa sulle tecniche di CRM

Rischio di credito

Template 18: EU CR3 – Tecniche di mitigazione del rischio Rischio di credito

Table 3: EU CCRA – Obblighi di informativa qualitativa sul rischio di controparte (CCR)

Rischio di credito

Template 25: EU CCR1 - Analisi dell'esposizione al CCR per metodi applicati

Rischio di controparte

Template 26: EU CCR2 – Requisito di capitale per il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (CVA)

Rischio di controparte

Template 27: EU CCR8 – Esposizioni verso Controparti Centrali (CCP)

Rischio di controparte

Template 29 - EU CCR4 – IRB – Esposizioni CCR suddivise per portafoglio e per scala di PD: - AIRB - FIRB

Rischio di controparte

Template 30 - EU CCR7 - Variazione dei RWA relativi a rischio di controparte con approccio IMM

Rischio di controparte

Template 31: EU CCR5-A – Impatto della compensazione e delle garanzie detenute sui valore di esposizione

Rischio di controparte

Template 32: EU CCR5-B- Composizione delle garanzie ai fini di calcolo dell’esposizione al rischio di controparte (CCR)

Rischio di controparte

Template 33: EU CCR6 – Derivati creditizi Rischio di controparte

Table 4: EU MRA – Obblighi di informativa qualitativa sul rischio di mercato

Rischio di mercato

Table 10: EU MRB – Obblighi di informativa qualitativa per gli enti che utilizzano il metodo dei modelli interni (IMA)

Rischio di mercato

Template 35 - EU MR2-A - Rischio di mercato - Approccio di modello interno (IMA)

Rischio di mercato

Template 36 - EU MR2-B - Flusso dei RWA per esposizione al Rischio di Mercato - Approccio di modello interno

Rischio di mercato

Template 37: EU MR3 – Valori IMA per portafogli di negoziazione regolamentare

Rischio di mercato

Template 38: EU MR4 – Confronto tra stime del VaR e utili/perdite

Rischio di mercato

Template 3: EU LI3 – Differenze nei perimetri di consolidamento (entità per entità)

Allegato 2 - Ambito di applicazione

(*) Le informazioni qualitative richieste dalle "Tables" sono fornite all'interno dei capitoli indicati.

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Riferimento alle informazioni richieste dal CRR

Articolo del CRR

Contenuto

Riferimento al capitolo nel

presente documento

Riferimento a documenti esterni

435

Obiettivi e politiche di gestione del rischio

Requisito informativo generale

Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, Parte E

“Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”: o Sezione 5 “Altri rischi”: - Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi (rischio di

business, rischio immobiliare, rischio di investimenti finanziaria e rischio reputazionale);

- Modalità di misurazione dei rischi.

o Paragrafo “Gestione dei rischi nel Gruppo UniCredit”: - Processo di Valutazione Interna dell’Adeguatezza

Patrimoniale (“ICAAP”) e Risk Appetite. Sito web del Gruppo UniCredit link

https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/governance-system-and-policies.html - (documento “Relazione del Governo Societario): - Informazioni sul governo societario, incluso il Comitato

Controlli Interni e Rischi e il numero di volte in cui quest’ultimo si è riunito.

Parte introduttiva dei seguenti

capitoli: - Rischio di credito - Rischio di mercato - Rischio operativo - Rischio di liquidità

Rischio di liquidità: - Sezione “Coefficiente di

copertura della liquidità (“LCR”)

436

Ambito di applicazione

Ambito di applicazione Allegato 2 - Ambito di

applicazione

437

Fondi Propri

Fondi Propri

Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, Parte F

“Informazioni sul patrimonio consolidato” – Sezione 1 - tabelle: - B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di

impresa - B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie

disponibili per la vendita: composizione - B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie

disponibili per la vendita: variazioni annue - B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici

definiti: variazioni annue

Allegato 1 - Schema relativo alle

principali caratteristiche degli strumenti di capitale

Sito web del Gruppo UniCredito: - Termini e condizioni completi di tutti gli strumenti di

capitale (articolo 437, comma 1, lettera c) link https://www.unicreditgroup.eu/en/investors/funding-and-ratings/programs/bank-capital.html

- Allegato 1 in formato editabile (excel) al link https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/third-pillar-basel-two-and-three.html.)

438

Requisiti di Capitale

Requisiti di Capitale

439

Esposizione al rischio di controparte

Rischio di credito: - Sezione Esposizione al rischio

di controparte

440

Riserve di capitale

Requisiti di capitale

441

Indicatori dell'importanza sistemica a livello mondiale

Sito web del Gruppo UniCredito link

https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/financial-reports.html - (documento report G- SIBs)

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10

Articolo del CRR

Contenuto

Riferimento al capitolo nel

presente documento

Riferimento a documenti esterni

442

Rettifiche per il rischio di credito

Rischio di credito: - Sezione Rettifiche

443

Attività non vincolate

Rischio di liquidità: - Sezione Attività vincolate e non

vincolate

444

Uso delle ECAI

Rischio di credito: - Sezione Uso delle ECAI - Sezione uso del metodo IRB –

tabella “Rating Master Scale di Gruppo”

445

Esposizione al rischio di mercato

Rischio di mercato Requisiti di capitale – tabella EU

MR1

446

Rischio operativo

Rischio Operativo

447

Esposizioni in strumenti di capitale non incluse nel portafoglio di negoziazione

Rischio di mercato: - Sezione Esposizioni in strumenti

di capitale non incluse nel portafoglio di negoziazione

448

Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione

Rischio di mercato: - Sezione Esposizione al rischio

di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione

449

Esposizione in posizioni verso la cartolarizzazione

Esposizioni in posizioni verso la

cartolarizzazione

Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017:

o Allegato 3 “Cartolarizzazioni”: - informazioni in forma tabellare delle caratteristiche delle

operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali (comprese le auto-cartolarizzazioni) che sintetiche.

o Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di

copertura” – Sezione 1 “Rischio di credito”, paragrafo “C. Operazioni di cartolarizzazioni”:

- perdite contabilizzate nel periodo in corso, con riferimento alle esposizioni cartolarizzate (tabelle C.1 e C.2).

450

Politica di remunerazione

Sistema e prassi di

remunerazione ed incentivazione

Sito web del Gruppo UniCredito link: https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/compensation.html

451

Leva finanziaria

Leva finanziaria

452

Uso del metodo IRB per il rischio di credito

Rischio di credito: - Sezione Uso del metodo IRB

453

Uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito

Rischio di credito: - Sezione Uso delle tecniche di

attenuazione del rischio

454

Uso dei metodi avanzati di misurazione per il rischio operativo

Rischio Operativo: - Sezione Uso dei metodi

avanzati di misurazione

455

Uso di modelli interni per il rischio di mercato

Rischio di mercato: - Sezione Esposizione e uso dei

modelli interni

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Requisito informativo generale

Organizzazione del Risk Management

Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i rischi ai quali è esposto attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico. Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in particolare attraverso i “Portfolio Risk Managers” responsabili per i rischi di competenza, in ottica di Gruppo. Il modello prevede inoltre uno specifico punto di riferimento per l’Italia nella funzione “CRO Italy”, cui sono state assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, operativi e reputazionali del perimetro Italia di UniCredit S.p.A., nonché del coordinamento manageriale delle attività creditizie delle società controllate da UniCredit S.p.A. con sede in Italia. Il 21 settembre 2017 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la proposta di modifica della struttura organizzativa della gestione del rischio e delle attività di credito del Gruppo per rafforzare ulteriormente l'efficacia dei controlli sui rischi, migliorare il focus dell'organizzazione del rischio e rafforzare il controllo selettivo del business operativo. In linea con l’evoluzione dei requisiti regolamentari e per creare una delle migliori organizzazione dei rischi, UniCredit separa quindi le funzioni di gestione dei rischi dalle operazioni creditizie individuali. In particolare, alla funzione Risk Management sono attribuiti i compiti di:

• ottimizzare la qualità dell’attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi coerentemente con gli obiettivi di rischio/ redditività assegnati alle aree di business;

• garantire l’indirizzo strategico e la definizione delle politiche di gestione del rischio di Gruppo; • definire e fornire ai Responsabili delle funzioni di business e alle Società i criteri per la valutazione, la gestione, la

misurazione, il monitoraggio e la comunicazione dei rischi e garantire la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo dei rischi sia a livello di Gruppo che di singola Società;

• contribuire alla creazione di una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo attraverso la formazione e lo sviluppo, d’intesa con le competenti funzioni del COO, di personale altamente qualificato;

• contribuire alla definizione di soluzioni per gli sbilanci patrimoniali, al caso in coordinamento con Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations;

• supportare le funzioni di business nel conseguimento dei loro obiettivi, tra l’altro contribuendo alle attività di sviluppo dei prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse all’accordo di Basilea, etc.);

• supportare l’Amministratore Delegato nella definizione della proposta di Group Risk Appetite, da condividere in Group Risk & Internal Control Committee e da sottoporre per approvazione al Consiglio di Amministrazione, come atto preliminare e propedeutico al processo di budget annuale e pluriennale di competenza di Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations. Il Group Risk Appetite è composto da una serie di parametri sviluppati dal CRO con il contributo di Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations e delle strutture di Gruppo rilevanti, ciascuna per i propri ambiti di competenza; ciascun parametro può essere corredato con indicazioni di limiti e soglie di tolleranza proposti dal CRO

1 e di targets proposti dal CFO di Gruppo e/o dalle

strutture di Gruppo rilevanti, ciascuna nel rispetto della propria mission e della normativa aziendale. Il Group CRO ha compito di garantire la coerenza complessiva dei parametri e dei valori proposti;

• inoltre, il Group CRO ha il compito di garantire all’Amministratore Delegato nonché al Consiglio di Amministrazione l’adeguatezza del Group Risk Appetite alle linee strategiche del Gruppo, la coerenza del sistema degli obiettivi di budget con il Group Risk Appetite stesso ed il monitoraggio periodico del Risk Appetite Framework, fermo restando le responsabilità attribuite al Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations relativamente al monitoraggio delle perfomance del Gruppo e delle funzioni di business al fine di identificare le possibile aree di underperformance e relative azioni correttive.

In conformità all’architettura della funzione Risk Management ed al fine di presidiare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, migliorando l’efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e agevolando l’interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli:

• il “Group Risk & Internal Control Committee”, responsabile dell’indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi di Gruppo nonché del supporto all’Amministratore Delegato in tema di gestione e supervisione del sistema dei controlli interni;

• i “Group Portfolio Risks Committees”, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio:

o Group Market Risks Committee o Group Operational and Reputational Risks Committee o Group Assets and Liabilities Committee o Group Credit Risk Governance Committee o Group Non Performing Exposures Governance Committee

1 Eventuali trigger e limiti sui parametri di redditività dovranno essere concordati tra il CRO e il CFO

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

• i “Group Transactional Committees”, dedicati alla valutazione delle singole controparti / transazioni aventi impatto

sul profilo di rischio complessivo: o Group Credit Committee o Group Transactional Credit Committee o Group Rating Committee o Debt Capital Markets Commitment Committee.

Il Group Risk & Internal Control Committee ha la responsabilità di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi di Gruppo nonché di supporto all’Amministratore Delegato in tema di gestione e supervisione del sistema dei controlli interni, con particolare riferimento a:

• definizione delle policy, delle linee guida, dei limiti operativi e delle metodologie per la misurazione, la gestione ed il controllo dei rischi nonché definizione delle metodologie per la misurazione ed il controllo del capitale interno e valutazione della reportistica in materia di rischi e delle stime in materia di accantonamenti per i rischi;

• gestione e supervisione del Sistema dei Controlli Interni (di seguito anche “SCI”) di UniCredit Spa e a livello Gruppo, attraverso il monitoraggio attivo delle sue componenti principali e dei punti di debolezza e delle carenze emerse, indirizzandone, ove necessario, gli interventi correttivi, nonché lo stimolo e il monitoraggio delle maggiori iniziative a livello Gruppo che afferiscono specificamente allo SCI al fine di contribuire al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del Sistema stesso.

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di favorire un efficiente sistema di informazione e consultazione che gli permetta una migliore valutazione di argomenti in tema di rischi di sua competenza, si avvale, in linea con le disposizioni del Codice di Autodisciplina, e in base alle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia, del supporto del Comitato per i Controlli Interni & Rischi, costituito nell’ambito del Consiglio stesso. Ulteriori informazioni sul governo societario, incluso il Comitato consigliare per i Controlli Interni & Rischi e il numero di volte in cui quest’ultimo si è riunito, sono riportate nel documento “Relazione sul Governo Societario”, pubblicato sul sito Internet del Gruppo, alla sezione: Governance » Sistema di governance e policy » Relazione sul governo societario (https://www.UniCreditgroup.eu/it/governance/governance-system-and-policies.html).

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La cultura del rischio nel Gruppo UniCredit

UniCredit definisce la cultura del rischio come le norme di comportamento, riflesse nei ragionamenti e nelle azioni quotidiane dei dipendenti della banca, che determinano la capacità collettiva e dei singoli di identificare, comprendere, discutere apertamente e prendere decisioni sui rischi attuali e futuri dell’organizzazione. Le istituzioni finanziarie devono far fronte, in questi primi anni del XXI secolo, a un ambiente estremamente sfidante. Il sistema finanziario del nuovo millennio è caratterizzato da livelli di interconnessione sempre maggiori, da regolamentazioni eterogenee, dalla rapida diffusione di informazioni finanziarie time-sensitive e da pool di capitali internazionali (cross-border) altamente mobili. La combinazione di tutti questi fattori crea opportunità commerciali interessanti, ma spesso genera anche rischi notevoli. Infatti, i rischi connessi a improvvisi trasferimenti di capitali all'estero, all’elevata volatilità, a contagi finanziari di ampia portata, a grandi insolvenze e, in definitiva, a gravi perdite appaiono essere elevati come non mai nella nostra storia e, perciò, devono essere al centro dei pensieri e delle azioni di ogni buon risk manager. A partire dalla crisi dei mercati finanziari, sia gli operatori del settore, sia le autorità di vigilanza, hanno affrontato il tema della cultura del rischio, dandone una definizione, identificandone gli elementi fondamentali, stabilendo princìpi di condotta, fornendo raccomandazioni e pubblicando linee guida. I principali documenti sono citati a seguire.

• Institute of International Finance (IIF), 17 luglio 2008, “Final Report of the IIF Committee on Market Best Practices: Principles of Conduct and Best Practices Recommendations – Financial Services Industry Response to the Market Turmoil of 2007-2008”, che stabilisce il principio secondo cui lo sviluppo efficace di una cultura del rischio coerente all’interno delle aziende è il principale strumento per la gestione del rischio. Inoltre, vengono fornite le seguenti raccomandazioni:

o le aziende devono fissare regole chiare che definiscano la gestione del rischio come responsabilità di ciascun membro dell’alta direzione dell’istituzione, in particolare dell’ Amministratore Delegato;

o i consigli di amministrazione esercitano un essenziale ruolo di sorveglianza nella gestione del rischio; o la gestione del rischio deve essere una priorità per l’intera azienda e non concentrarsi esclusivamente su

particolari aree di business o resa un mero esercizio di vigilanza quantitativa o un’attività di audit o di controllo;

o la gestione del rischio deve essere una responsabilità fondamentale dell’intera dirigenza delle divisioni commerciali;

o tutti i dipendenti devono comprendere chiaramente le loro responsabilità riguardo alla gestone dei rischi assunti dall’azienda e devono rendere conto dei loro comportamenti connessi a tali responsabilità.

• Institute of International Finance (IIF), 9 dicembre 2009, “Risk Culture” – Appendix III to the Report of the IIF Steering Committee on Implementation “Reform in the Financial Services Industry: Strengthening Practices for a More Stable System”. In tale documento l’IIF identifica gli elementi fondamentali di un’efficace cultura del rischio e le più comuni categorie di carenza di cultura del rischio all’interno delle organizzazioni aziendali.

• European Banking Authority (EBA), 27 settembre 2011, “EBA Guidelines on Internal Governance”. In questo documento l’EBA richiede che le istituzioni finanziarie sviluppino una cultura del rischio integrata ed estesa all’intera istituzione, basata su una piena comprensione dei rischi da fronteggiare e di come sono gestiti, prendendo in considerazione la propria tolleranza e propensione al rischio.

Inoltre, il 7 aprile 2014 il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato il documento “Guidance on Supervisory Interaction with Financial Institutions on Risk Culture – A Framework for Assessing Risk Culture”, in cui si identificano gli elementi fondanti che contribuiscono alla promozione di una sana cultura del rischio all’interno delle istituzioni finanziarie. Le linee guida hanno l’obiettivo di assistere le autorità di vigilanza nel valutare la correttezza e l’efficacia della cultura di una istituzione finanziaria nella gestione dei rischi. Esistono diversi indicatori di una sana cultura del rischio, da considerare nell’insieme, quali:

• Tono dall’alto: Il Consiglio di Amministrazione e l’alta direzione sono il punto di partenza per stabilire i valori principali e la cultura del rischio di una istituzione finanziaria e i loro comportamenti devono riflettere i valori sostenuti.

• Responsabilità: Una gestione del rischio efficace richiede che i dipendenti a tutti i livelli comprendano sia i valori principali della cultura del rischio dell’istituzione, sia il suo approccio al rischio, che siano capaci di svolgere le mansioni di loro competenza e siano consapevoli di essere considerati responsabili per le loro azioni relative all’assunzione dei rischi per conto dell’istituzione.

• Comunicazione e critica efficaci: Una sana cultura del rischio promuove un ambiente in cui sia possibile una comunicazione aperta e una critica efficace e in cui i processi decisionali incoraggino una varietà di punti di vista; consente di analizzare le prassi vigenti e di stimolare un’attitudine critica positiva tra i dipendenti e un ambiente per una partecipazione aperta e costruttiva.

• Incentivi: La gestione delle performance e dei talenti deve incoraggiare e rinforzare il sostegno ai comportamenti per la gestione del rischio voluti dall’istituzione finanziaria. Gli incentivi finanziari e non finanziari devono ricompensare il servizio agli interessi di lungo periodo dell’istituzione finanziaria e dei suoi clienti, inclusa la profittabilità sostenibile, invece che la generazione di ricavi nel breve periodo.

Per quanto concerne UniCredit, il suo Consiglio di Amministrazione – assistito dal proprio Comitato Controlli Interni e Rischi (“ICRC”) – è investito di vari poteri. Il Consiglio è chiamato direttamente, tra l’altro, a:

• formalizzare le politiche per il governo dei rischi cui il Gruppo può essere esposto, nonché gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza riesaminarle periodicamente al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo e vigilare sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti. In particolare, nell’ambito di queste competenze, approva le politiche di gestione del rischio di non conformità;

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AL 31 DICEMBRE 2017

• valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale di UniCredit e delle Società Principali (come individuate dal Consiglio di Amministrazione) predisposto dai loro Amministratori Delegati, con particolare riferimento al sistema di controllo interno ed alla gestione dei conflitti di interesse;

• assicurarsi che i principali rischi aziendali siano correttamente identificati nonché misurati, gestiti e monitorati in modo adeguato, determinando, inoltre, criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione della Società.

Inoltre il Consiglio, di nuovo assistito dall’ICRC:

• determina i criteri di compatibilità dei rischi aziendali con una sana e corretta gestione della Società (risk appetite); • effettua l’analisi delle relazioni sulle attività dei comitati gestionali di coordinamento dei controlli.

In aggiunta a quanto sopra, il Sotto-Comitato per i Controlli Interni (all’interno dell’ICRC):

• valuta gli eventuali rilievi che emergessero dai rapporti delle funzioni di Controllo, ovvero dai Collegi Sindacali delle Società del Gruppo o da indagini e/o esami di terzi;

• analizza le relazioni periodiche predisposte dalle funzioni di controllo (Internal Audit e Compliance) non ai sensi di obblighi normativi o regolamentari;

ed il Sotto-Comitato per i Rischi (anch’esso parte dell’ICRC): • esamina la valutazione dei rischi a livello di Gruppo; • assiste il Consiglio nella vigilanza sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi (credito,

mercato, liquidità e operativo) nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti; con particolare riguardo al rischio creditizio, supporta il Consiglio di Amministrazione nel monitoraggio del rischio di concentrazione, per settore e singoli nominativi;

• effettua l’analisi delle relazioni periodiche predisposte dalla funzione di Risk Management non ai sensi di obblighi normativi o regolamentari.

Alla luce di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione, ad esempio, è chiamato a deliberare su tematiche quali: la determinazione e la revisione dei sistemi basati sui rating interni (IRB) e sugli altri modelli interni di misurazione del rischio; la fissazione del quadro normativo e dei limiti di Gruppo alla concentrazione dei rischi. Infine, il Consiglio è anche investito di alcuni poteri gestionali ad esso riservati e relativi a operazioni intraprese dalla banca con parti correlate, oltre che a significative operazioni di ristrutturazione. Il successo delle istituzioni risk-taking in questo nuovo contesto economico dipende principalmente dalla loro capacità di gestione del rischio. I pilastri fondamentali di una gestione del rischio di successo includono la comprensione dei rischi e dei loro effetti su conto economico e stato patrimoniale, attraverso la creazione di un coerente livello di conoscenze tecniche di base, il rafforzamento della comunicazione a tutti livelli e la creazione di una mentalità che anticipi i cambiamenti del quadro macroeconomico. Al fine di essere preparato per affrontare al meglio queste sfide, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit si è fortemente impegnato e concentrato per coltivare una coerente cultura del rischio in tutto il Gruppo: iniziativa che è stata identificata come il principale strumento abilitante per la gestione del rischio. In questo contesto caratterizzato da mercati e requisiti regolamentari in rapida evoluzione, il Risk Management di Gruppo, in coerenza con la propria missione così come definita dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit, ha adottato un approccio strutturato e omnicomprensivo per rafforzare la cultura del rischio di UniCredit. Il programma di trasformazione punta a modificare la mentalità e i comportamenti di tutti i dipendenti della banca, attraverso tutti i livelli organizzativi, dall’alta direzione alla front-line, prendendo in considerazione le seguenti aree: governance, formazione e sviluppo, gestione della performance e comunicazione.

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Costruire e in definitiva rafforzare un’adeguata cultura del rischio è processo articolato, che si realizza nel tempo, all’interno delle funzioni commerciali e di controllo.

Governance

Risk Governance – Uno degli elementi chiave della gestione del rischio è il Risk Appetite Framework. Tenere in considerazione la propensione al rischio all’interno dei processi del Gruppo è considerato di importanza prioritaria dalla banca per lo sviluppo di una coerente cultura del rischio. Il Risk Appetite Framework è uno strumento gestionale efficace e che guarda al futuro, sviluppato con l’obiettivo di definire la propensione al rischio che meglio guidi l’attività commerciale della banca, coerentemente con un adeguato livello di rischio. Il Risk Appetite stabilisce il livello di rischio che il Gruppo UniCredit è disposto a sostenere per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, tenendo in considerazione gli interessi dei propri stakeholder (e.g. clienti, autorità di regolamentazione e vigilanza, azionisti), nonché i requisiti di capitale e gli altri requisiti regolamentari e di legge. I principali obiettivi del Risk Appetite del Gruppo UniCredit sono:

• valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni, che il Gruppo UniCredit decide di assumere o di evitare in una prospettiva di lungo termine;

• specificare i tipi di rischio che il Gruppo UniCredit intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti sia in condizioni operative normali che di stress;

• assicurare “ex-ante” un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, in coerenza con le proiezioni di rendimento del piano strategico pluriennale/budget;

• assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;

• supportare le valutazioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio; • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il posizionamento

strategico; • fornire descrizioni qualitative riguardo ai rischi non quantificabili (ad esempio rischio strategico, reputazionale, di

compliance) al fine di guidare strategicamente i processi rilevanti e il sistema dei controlli interni.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Il Group Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo UniCredit. Per tale ragione, il Group Risk Appetite è integrato nel processo di budget, al fine di guidare la scelta del profilo di rischio-rendimento desiderato, coerentemente con le linee guida del Piano Strategico e all’inizio del processo di budget. Compensation Policy di UniCredit è coerente con il Group Risk Appetite al fine di implementare un’efficace remunerazione del rischio per la definizione ed erogazione dei bonus. Il Risk Appetite Framework definisce il profilo di rischio voluto dal Gruppo, in termini di target strategici, trigger e limiti, al fine di assicurare il controllo sul posizionamento di rischio-rendimento. I target rappresentano l’ammontare di rischio che il Gruppo intende assumere in condizioni di normale operatività in coerenza con le ambition di Gruppo. I target sono da considerarsi come le soglie di riferimento per lo sviluppo e l’indirizzo del business. Essi sono fissati in modo da garantire al business la flessibilità per perseguire il più alto livello di crescita sana, ma sono sufficientemente stringenti da evitare rischi indesiderati. I limiti rappresentano, da un punto di vista statutario, il massimo livello di assunzione di rischio accettabile per il Gruppo. Tra i target e i limiti, i trigger rappresentano, da un punto di vista manageriale, la massima deviazione accettabile dai target, o più in generale rappresentano un Warning Level (soglia di attenzione); sono definiti in modo da assicurare l’operatività del Gruppo anche in condizioni di stress entro il massimo livello di rischio accettabile. Nella fase di monitoraggio, un processo di escalation assicura una reazione adeguata in caso di superamento dei trigger o dei limiti. La definizione delle metriche di Risk Appetite e dei relativi target, trigger e limiti sono integrati nel processo di budget, sono regolarmente monitorati e sono declinati nella gestione quotidiana del rischio e nelle attività commerciali del Gruppo. Il Risk Appetite Framework è completato con un insieme di strategie di rischio per tradurre i vincoli dell’appetito per il rischio in limiti operativi che consentano di guidare correttamente l’attività commerciale. Le strategie di rischio rappresentano un aspetto fondamentale dell’integrazione tra le società appartenenti al Gruppo e l’adozione del Risk Appetite Framework all’interno delle strutture commerciali. Il Risk Appetite di UniCredit è rivisto annualmente, in parallelo ai processi di budget e di pianificazione, al fine di garantire la sua coerenza con le strategie di Gruppo, le condizioni commerciali e di mercato e le richieste degli stakeholder. Al fine di rafforzare la capacità di indirizzo indipendente, di coordinamento e di controllo dei rischi di Gruppo, e allo scopo di migliorare l'efficienza e la flessibilità del processo decisionale relativo ai rischi e di agevolare l'interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono stati costituiti appositi Comitati responsabili in materia di rischi.

Formazione e Sviluppo Modello delle competenze – Il modello delle competenze di UniCredit descrive i comportamenti che ci si aspetta da tutte le persone di UniCredit affinché la banca realizzi le proprie ambizioni e soddisfi i mutevoli bisogni dei propri clienti. Esso si basa su cinque fondamenti, definiti dai vertici del Gruppo, che servono da bussola nei processi decisionali in ogni situazione professionale. Uno di questi cinque fondamenti riguarda la cultura e la gestione del rischio. Il "Risk Management” definisce, infatti, i comportamenti fondamentali per quanto concerne la gestione del rischio, quali, ad esempio, il riconoscere tutti i rischi che hanno un impatto sul business, il gestirli in modo trasparente e il far crescere una comune consapevolezza del rischio in UniCredit. Il modello delle competenze di UniCredit è la base su cui tutti i dipendenti del Gruppo vengono valutati e promossi nell’ambito dei processi annuali di valutazione dei risultati (Executive Development Plan, Talent Management Review, Performance Management). Questi comportamenti sono parte dell’essenza del Gruppo, dando forma al modo di “essere UniCredit”. Formazione – La formazione è fondamentale per la cultura del rischio. Per rafforzare la consapevolezza della gestione del rischio e per approfondire la propria cultura del rischio, UniCredit ha creato e continua a sviluppare un’offerta formativa in materia di rischi, realizzata e gestita all'interno della competence line del Risk Management di Gruppo, in collaborazione con i centri di competenza per la formazione interni al Gruppo. In particolare le variazioni normative in materia di rischi e l’evoluzione digitale del contesto in cui opera UniCredit hanno reso necessaria una revisione ed un aggiornamento nei contenuti della Risk Academy. A tal fine è stato sviluppata un framework strutturato su tre pilastri in relazione alla popolazione di destinazione. Il primo pilastro di formazione è rivolto trasversalmente alle diverse funzioni aziendali. In questo contesto sono stati disegnati due percorsi sequenziali. Il primo percorso fornisce le conoscenze di base in materia di rischi allo scopo di assicurare una sempre maggiore consapevolezza necessaria ad ogni collega indipendentemente dal proprio ruolo all’interno della struttura organizzativa. Il percorso successivo approfondisce le tematiche per consolidare le conoscenze di rischio ed è rivolto a talune funzioni specifiche della Banca. Entrambi i livelli sviluppano il contesto normativo e macroeconomico in cui opera la Banca, svolge le diverse tipologie di rischio esistenti, fino a trattare gli impatti che la gestione del rischio ha in termini di capitale, performance e business. Il secondo pilastro di formazione identificato è diretto a sostenere le esigenze delle reti commerciali nei contesti geografici in cui opera il Gruppo. L’ultimo pilastro è indirizzato ad approfondire e consolidare le conoscenze dei colleghi della funzione di Risk Management entrando nei tecnicismi delle attività proprie di questa funzione. La nuova offerta formativa ha la caratteristica di essere digitale, a struttura modulare e auto-consistente. Inoltre l’utilizzo di una modalità adaptive learning permette di individuare le reali esigenze formative dell’utente guidandolo nell’apprendimento mirato di contenuti specifici. Poiché la conoscenza del rischio e la cultura del rischio sono composti da molteplici elementi e riguardano diversi livelli di esperienza e di responsabilità sono mantenute alcune soluzioni residuali in aula garantendo un’offerta completa.

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Rotazione cross-funzionale degli incarichi– Iniziative di apprendimento sul campo e di rotazione cross-funzionale, in cui colleghi provenienti dalle funzioni commerciali lavorano nelle strutture che si occupano di rischi, e vice versa, sono state di estremo valore e utilità. Queste iniziative facilitano il circolo virtuoso per trasferire conoscenze commerciali nelle funzioni di rischio e per introdurre la consapevolezza del rischio nei processi decisionali delle strutture commerciali. Inoltre, consentono uno scambio di competenze e di punti di vista che arricchisce le capacità di analisi, di approccio e di comprensione reciproca nelle differenti casistiche che quotidianamente entrambe le figure professionali si trovano a dover affrontare.

Gestione della performance Retribuzione – Per rafforzare la cultura del rischio in banca, il collegamento tra la retribuzione e il rischio rappresenta un elemento di rilevanza fondamentale. Esso è assicurato attraverso il coinvolgimento della funzione del Risk Management nel disegno della struttura retributiva e nella definizione di un quadro esplicito cui collegare la remunerazione, rispetto anche alla struttura della propensione al rischio del Gruppo. In particolare, il Consiglio di Amministrazione con il supporto di competenti Comitati di Supervisione (Comitato per la Remunerazione e Comitato per i Controlli Interni e Rischi) e tenuto conto dei contributi delle funzioni coinvolte, assicura il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all’interno dei sistemi incentivanti di Gruppo. Per ulteriori informazioni in merito all’allineamento tra rischio e politiche retributive, si faccia riferimento al capitolo dedicato, pubblicato annualmente nella versione di fine anno del presente documento. KPI basati sul rischio – A livello di Gruppo, viene costantemente promosso e valorizzato il grande impegno per rinforzare la cultura del rischio, così come verso la promozione della responsabilità individuale in tema di rischio, compliance e controlli. Il Dipartimento delle Risorse Umane (HR) contribuisce a questo processo diffondendo in tutto il Gruppo la cultura del rischio, della compliance e del controllo, facendo leva sul contesto delle regole esistenti e sulla realizzazione di specifiche iniziative in merito. Nel corso degli ultimi anni, HR ha costruito un contesto teso a migliorare la consapevolezza e la responsabilità sul sistema dei controlli interni, definendo processi che prevedono una forte attenzione verso temi di rischio e compliance (EDP – il processo annuale di gestione e di revisione della performance in UniCredit che coinvolge tutti gli Executive del Gruppo, Piani di Incentivazione di Gruppo e il Learning & Development). Dal 2012, come parte dell’EDP e dei sistemi di incentivazione, il Gruppo ha posto una particolare enfasi sul rischio, sulla compliance e sulle componenti di controllo. Nello specifico:

• il KPI Bluebook (un insieme di linee guida per la definizione degli obiettivi individuali coerenti con la strategia di business, la prospettiva di rischio, il quadro normativo e la sostenibilità dei risultati) contiene specifici KPI sulla cultura del rischio e dei controlli;

• il Compliance Assessment, in forza del quale ad ogni Manager è richiesto di comprovare l’affidabilità dei propri dipendenti rispetto a temi di rischio e compliance, con un particolare focus sugli obblighi legali in materia di anti riciclaggio.

Comunicazione All’interno del programma di trasformazione della cultura del rischio di UniCredit, grande enfasi è posta su allineare e reiterare i messaggi fondamentali su missione, valori, strategia e appetito per il rischio di UniCredit, così come sull’importanza e l’impegno per una forte cultura del rischio. Inoltre, l’attenzione dell’alta direzione è dedicata a trasformare le parole in azioni tangibili e a mostrare come il Gruppo stia integrando la cultura del rischio nelle sue prassi operative. Al fine di raggiungere tali obiettivi si è adottato un approccio comunicativo omnicomprensivo. È stato sviluppato un piano editoriale allo scopo di comunicare messaggi comuni su come la cultura del rischio sia al centro della strategia di UniCredit. Nel corso 2017 diversi articoli e notizie relativi alla cultura e alla gestione del rischio sono stati pubblicati sul sito intranet del Gruppo UniCredit, attraendo circa 84.0000 visualizzazioni. Particolare enfasi è stata dedicata al Risk Appetite Framework (RAF) per promuovere la conoscenza e la consapevolezza del risk appetite all’interno del gruppo. Le visualizzazioni delle pagine dedicate a questa attività sono state più di 27.000. Nel 2017, a seguito di un importante progetto di revisione e razionalizzazione delle normative di rischio di Gruppo, è stata inoltre creata una vetrina dedicata sul sito intranet del Gruppo che permette ai colleghi di avere una visione complessiva del quadro normativo interno in materia di rischi. Nel 2018, in coerenza con quanto già iniziato nel 2017, ci si concentrerà su ulteriori iniziative per migliorare sempre più la cultura, la consapevolezza e la responsabilità in tema di rischio, in particolare il rischio operativo e la sottocategoria del Information & Communication Technology Risk & Cyber Risk, di compliance e di controllo. Tutti questi elementi costituiscono il "tessuto" della cultura del rischio e devono potersi sviluppare nel giusto contesto.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Rischi principali ed emergenti In UniCredit, la gestione e il monitoraggio dei rischi si basa su un approccio dinamico: il Top Management è tempestivamente informato in tema di rischi principali e/o emergenti attraverso un rigoroso processo di controllo integrato nel processo di valutazione del rischio. Il Risk Management identifica e stima questi rischi e li presenta regolarmente al Senior/Top Management e Consiglio di Amministrazione che prendono le opportune azioni di gestione e mitigazione del rischio. Fino a Dicembre 2017, il Gruppo ha prestato particolare attenzione ai seguenti tipi di rischi:

1. Rischi Geopolitici esistenti nelle aree dove opera UniCredit, specialmente in Turchia (compresi anche gli impatti dei potenziali sviluppi nei paesi del Golfo) e in Russia

2. Conseguenze economiche derivanti dall’evento “Brexit” 3. Rischi derivanti dalle attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare la redditività del Gruppo

1. Rischi geopolitici

In Turchia la crescita è destinata a rallentare, tuttavia permangono un’elevata inflazione e volatilità di mercato. L'attività economica ha iniziato a rallentare, al netto degli effetti stagionali già nel 3Q17, con alcuni indicatori a che indicano un ulteriore rallentamento nel 4 ° trimestre. Alcuni effetti straordinari e ordinari hanno aggiunto circa 1,2 punti percentuali, e le revisioni dei dati precedenti circa 0,3 punti percentuali al PIL, rappresentando la maggior parte della revisione della crescita al rialzo nel 2017. Con il venire meno degli effetti ordinari ed una tantum, la crescita sembra destinata a rallentare al 4% nel 2018 e al 3,7% nel 2019, in linea con il potenziale. In Russia, l'impulso della ripresa post-crisi sembra essersi attenuato, con una crescita annuale del PIL nel terzo trimestre del 2017 al 1.8% rispetto al 2,5% del secondo trimestre 2017. Il precedente ottimismo sul tasso di crescita è stato di breve durata, portando la crescita del FY17 all'1,8%, un po' più debole rispetto alla precedente proiezione e meno della metà del tasso di crescita globale. Non sono stati riscontrati significativi fattori di crescita nei prossimi anni, con una visione molto prudente per il 2018-19. La crescita prevista del PIL reale dovrebbe rallentare all'1,3% nel 2018 e, date le attuali politiche, all'1,2% nel 2019.

2. Conseguenze economiche derivanti dall’evento “Brexit”

Il risultato del referendum di giugno 2016 ha introdotto il Regno Unito in un periodo di incertezza senza precedenti; dall’attivazione a marzo 2017 dell'articolo 50 del Trattato dell’Unione Europea, sono stati definiti solo i termini generali per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (“Brexit”). Il recente accordo, raggiunto nel dicembre 2017 tra l'UE e il Regno Unito durante la prima fase delle discussioni, riguarda diversi punti relativi all’uscita (le condizioni di regolamento e i diritti dei cittadini) e non offre sufficiente visibilità sui futuri accordi commerciali. Tuttavia, una serie di questioni complesse sui negoziati commerciali devono ancora essere risolte fino al marzo 2019 e l'esito della Brexit dipende notevolmente dai difficili negoziati commerciali del 2018 e dal potenziale accordo, in quanto uno scenario di "mancato accordo" nell'ambito delle norme dell'OMC potrebbe avere gravi ripercussioni sulle aree di business del Regno Unito. In generale, i principali punti di attenzione sono legati all'incertezza sugli aspetti giuridici che incidono sulla continuità dei contratti finanziari transfrontalieri, sul trasferimento transfrontaliero di dati personali e sull'accesso ai mercati del Regno Unito. L'esposizione UCG rispetto alle controparti residenti nel Regno Unito è limitata e gestibile, in considerazione del modello di business di UCG. Il modello di business di UCG si basa su una struttura multi-hub che ci consente di reagire in modo flessibile a qualsiasi risultato di Brexit sfruttando gli hub di UniCredit nell’Unione Europea.

3. Attuali situazioni Macroeconomiche e Regolamentari

Evoluzione del quadro regolamentare Nel corso degli ultimi anni il contesto normativo in cui le istituzioni finanziarie operano è divenuto sempre più complesso e stringente. Tale complessità è alimentata tanto dalla definizione ancora in corso di nuove norme internazionali sui requisiti di capitale e sulla misurazione dei rischi, quanto dal ruolo centrale assunto dalla vigilanza unica da parte della BCE su una larga parte del sistema bancario europeo. L’insieme di questi cambiamenti regolamentari potrebbe significativamente influenzare il nostro Gruppo e introdurre nuove sfide per la redditività e l'adeguatezza patrimoniale del sistema bancario europeo in generale. I cambiamenti più rilevanti in fase di definizione e di prossima implementazione sono:

• Revisione del quadro regolamentare di Basilea III relativamente alle metodologie di calcolo delle attività ponderate per il rischio, per il rischio di credito, operativo e di mercato, pubblicata a Dicembre 2017. L’obbiettivo dei regolatori internazionali con questo pacchetto c.d. di Basilea IV, è quello di limitare l’utilizzo dei modelli interni e tornare a una metodologia standard più stringente per il rischio di credito su alcune tipologie di portafogli, eliminare l’utilizzo dei modelli interni per la misurazione dei rischi operativi. Questi cambiamenti sono complementari alla revisione, precedentemente finalizzata, della metodologia per il calcolo dei rischi di mercato (Fundamental Review del Trading Book) che ha introdotto l’utilizzo di modelli sia interni che standardizzati più sofisticati e stringenti per il rischio di mercato nei portafogli di negoziazione. Proposte per implementare il quadro rivisto di Basilea III nella Unione Europea potrebbero veder la luce nel 2020. Con riferimento all’utilizzo dei modelli interni per la misurazione del rischio di credito, insieme alla proposte al vaglio del Comitato di Basilea, l’EBA ha di recente emesso delle nuove linee guida che imporranno criteri più restrittivi per il calcolo dei parametri di rischio, incrementando ulteriormente i requisiti di capitale per le banche che fanno largo utilizzo dei modelli interni.

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• Nell’ottobre del 2017 la BCE ha pubblicato una consultazione per un Addendum alle Linee Guida NPL, introducendo un “Prudential provisioning backstop for non performing exposure”. L’Addendum integra le Linee Guida della BCE, sulla gestione dei crediti non-performing, specificando le aspettative quantitative della vigilanza per i livelli minimi degli accantonamenti prudenziali attesi per nuove esposizioni deteriorate (NPEs). Le nuove regole di provisioning sono basate sul lasso di tempo trascorso dalla classificazione in sofferenza (il “vintage”), nonché sulla presenza o meno di garanzie: in assenza di garanzie, dopo due anni di “vintage” gli accantonamenti sono attesi a un livello di 100% , mentre in presenza di garanzie gli accantonamenti dovrebbero essere pari al 100% dopo sette anni di “vintage”.

• L’entrata in vigore dell’indice di leva finanziaria (leverage ratio) previsto dal pacchetto di Basilea III. La leva finanziaria rappresenta un requisito regolamentare supplementare rispetto agli indicatori risk-based e persegue l’obiettivo di contenere l’accumulo di leva finanziaria nel settore bancario, nonché di rafforzare i requisiti patrimoniali con una misura integrativa non basata sul rischio. Le prescrizioni definitive per l’Unione Europea sono attese per il 2018, per applicazione a partire dal 2019.

• Applicazione dei requisiti di liquidità previsti dagli accordi di Basilea 3 un indicatore di breve termine (liquidity coverage ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress (per il quale è in corso un’introduzione graduale a partire dal 1° ottobre 2015), e di un indicatore di liquidità strutturale (net stable funding ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. La disciplina del NSFR all’interno dell’Unione europea è inserita nella proposta legislativa cosiddetta “CRR II/CRD V” e la cui data di attuazione dipenderà dalla tempistica del relativo processo legislativo, attualmente stimabile per la fine del 2018, per un’ applicazione nel 2020.

• Adozione dei principi contabili IFRS 9, che implicano l’adozione di un modello di calcolo degli accantonamenti sui crediti basato sulla perdita attesa (Expected Loss) anziché sulla perdita subita (Incurred Loss) come previsto dai principi contabili attualmente in vigore (IAS 39). La stima della perdita attesa si basa su informazioni forward-looking nonché di fattori macroeconomici. Di conseguenza l’adozione dei principi IFRS9 potrebbe generare maggiori accantonamenti al momento della prima implementazione della norma, all’inizio del 2018. La normativa europea prevede un phase-in opzionale di cinque anni per mitigare gli impatti dell’introduzione dei principi contabili IFRS9 sul capitale.

• L’entrata in vigore della Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) prevede il passaggio a un sistema in cui, in caso di grave crisi, le perdite delle banche possono essere trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, e infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita (Euro 100.000), il cosiddetto bail-in. In questo contesto si segnala l’introduzione, con la stessa BRRD, di un requisito minimo di passività soggette al bail-in (“Minimum Requirement for Own Funds and Eligible Liabilities” – “MREL”), allo scopo di assicurare che la banca, in caso di applicazione del bail-in, abbia passività sufficienti per assorbire le perdite e per assicurare il rispetto del requisito di capitale primario di classe 1 previsto per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria, nonché per generare nel mercato una fiducia sufficiente in essa. A livello di regolamentazione globale invece, il Financial Stability Board ha finalizzato uno standard internazionale che individua l’ammontare minimo di passività e fondi propri assoggettabili al bail-in per le banche sistemicamente rilevanti (tra cui UniCredit): il cosiddetto “TLAC” ovvero Total Loss Absorbency Capacity applicabile dal 2019. Una proposta da parte della Commissione Europea è stata pubblicata il novembre scorso per la regolamentazione del TLAC nella Unione Europea, che dovrebbe anche tener conto del requisito MREL come sopra descritto; il relativo processo legislativo potrebbe durare fino alla fine del 2018.

• Discussione sull’eliminazione del trattamento preferenziale delle esposizioni verso emittenti sovrani c.d. “home country” che attualmente beneficiano di una ponderazione pari a zero nel calcolo delle attività ponderate per il rischio. Al momento non esiste alcuna proposta regolamentare concreta che sia in fase di consultazione, tuttavia la discussione è in corso tra le autorità di regolamentazione e policy-makers su quale cambiamento introdurre per eliminare il regime preferenziale attuale. Da un lato, il Comitato di Basilea, pur non avendo ancora raggiunto un consenso sull’eventuale cambiamento del trattamento regolamentare delle esposizioni verso emittenti sovrani, ha pubblicato in Dicembre 2017 un Discussion Paper in cui viene delineato, sia pure a grandi linee, un possibile approccio regolamentare che prevede l’eliminazione tanto del risk weight zero quanto dell’utilizzo dei modelli interni per la misurazione del rischio associato ai titoli sovrani, in congiunzione con un limite di concentrazione. Dall’altro lato, qualche mese prima anche il Parlamento Europeo si è fatto portavoce di una proposta di cambiamento regolamentare incentrata sull’introduzione di un limite di concentrazione per le esposizioni verso emittenti sovrani.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Reporting Nell'ambito del Group Risk Management, la vista e il monitoraggio integrati del reporting sono effettuati dalla struttura "Group Credit and Integrated Risks" attraverso una serie di attività svolte dalle seguenti strutture:

• La struttura “Group Credit Risk Standards & Reporting” è responsabile di definire il framework di Gruppo per la reportistica sui rischi, di produrre la reportistica standard/ad hoc in materia di rischio di credito e rappresenta un’interfaccia con le Autorità di Vigilanza per le richieste di dati e reportistiche periodiche in tema rischio di credito. Inoltre, è responsabile della definizione delle tassonomie e delle regole di elaborazione dei dati ai fini dei requisiti di reporting sul rischio di credito interfacciandosi con Group Data Office per la loro implementazione, per l’elaborazione di strategie di convergenza del sistema informativo di risk management e per la promozione dell’utilizzo di strumenti di business intelligence a livello di Gruppo. La struttura è anche responsabile del controllo dei rischi sottostanti i rapporti con le Parti Correlate, mediante il monitoraggio e la verifica di indicatori chiave predefiniti. E’ altresì in carico alla struttura l’attività di reportistica interna al Comitato Parti Correlate ed Investimenti in Equity, al quale viene data evidenza per ogni categoria di Parte Correlata (definita secondo la normativa esistente di Banca d’Italia, Consob e IAS) dei limiti prudenziali assorbiti, focalizzandosi sulle controparti principali individuate secondo determinate soglie di Reporting.

• La struttura “Group Credit Risk Strategies & Monitoring”, invece, è responsabile di analizzare e monitorare la composizione e la rischiosità del portafoglio crediti per le principali metriche di rischio di credito a livello di Gruppo/LEs/Divisione, fornendo così al CFO di Gruppo e alle competenti strutture di Planning & Finance gli elementi utili per evidenziare gli scostamenti rispetto al “budget/forecast”, e di produrre le analisi periodiche volte a fornire al Top Management una visione integrata dei rischi di Gruppo.

• La struttura "Group Integrated Risks" è responsabile della reportistica integrata del rischio fornendo regolarmente al Consiglio di Amministrazione e all'Alta Direzione una visione completa dell'evoluzione del profilo di rischio del Gruppo con un adeguato livello di dettaglio per ciascun tipo di rischio (credito, mercato, tasso d'interesse, liquidità e operativo) e per le principali aree geografiche, nonché delle analisi per le agenzie di rating ed gli investitori e di richieste "ad hoc" di strutture/enti esterni/interni. Inoltre, la struttura svolge una reportistica periodica dei risultati del processo di monitoraggio del Group Risk Appetite framework.

Le attività di reporting e monitoraggio del Gruppo hanno beneficiato del completamento delle attività realizzate - a partire dal 2015 - nell’ambito del Progetto PERDAR, focalizzato ad assicurare la compliance con i principi stabiliti dal Comitato di Basilea in tema di “Data Aggregation & Reporting” (cosiddetti BCBS239 Principles). L’iniziativa è stata un fattore chiave per raggiungere l’obiettivo di una maggiore razionalizzazione dei rischi nella loro segnalazione rivolta all’Alta Direzione Aziendale e ai Regolatori in termini di qualità, completezza, riduzione della rappresentazione dei dati, convergenza verso un unico reporting sui rischi integrati e del processo a supporto del loro consolidamento.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Ambito di applicazione

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Ambito di applicazione Denominazione della banca cui si applicano gli obblighi d’informativa UniCredit S.p.A., Capogruppo del Gruppo bancario “UniCredit” iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari. Illustrazione delle differenze nelle aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio In questa sezione dell’Informativa da parte degli Enti è esposta l’area di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit. Si precisa che l’area di consolidamento è costruita secondo la normativa prudenziale e che la stessa differisce dall’area di consolidamento del Bilancio consolidato, che si riferisce allo standard IAS/IFRS. Questa situazione può generare disallineamenti tra i dati finanziari presenti in questo documento e quelli inseriti nel Bilancio consolidato. I diversi trattamenti sono esposti nelle liste presenti in questa sezione, che presentano le seguenti caratteristiche:

• Entità consolidate o società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. a

cui si applica il metodo di consolidamento integrale; o società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A.

in misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e/o in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento proporzionale;

o altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto;

o imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto.

• Entità soggette al trattamento per i Fondi propri ai sensi degli articoli 46 e 48 del CRR o società del settore finanziario in cui è detenuto un investimento non significativo / significativo, soggette a

deduzione dai Fondi propri. Nel contenuto della presente informativa che fa riferimento ai dati consolidati, non sono incluse le partecipazioni che singolarmente presentano un valore inferiore a 1.000 euro: n. 25 controllate e controllo congiunto n. 10 collegate n. 191 partecipazioni di minoranza iscritte nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS). Si segnala che nel Bilancio consolidato sono ricomprese tra le partecipazioni n.112 imprese valutate al costo, controllate direttamente o da imprese consolidate integralmente (n. 160 al 31 dicembre 2016), di cui: n. 9 appartenenti al Gruppo Bancario (cfr. Informativa Quantitativa della presente Tavola Ambito di applicazione); n. 103 non appartenenti al Gruppo Bancario (n. 151 al 31 dicembre 2016). Residuano al 31 dicembre 2017 n.63 entità controllate non consolidate non ricomprese nel Bilancio consolidato alla voce partecipazioni. In allegato 2 “Ambito di applicazione” al presente documento sono riportate le seguenti informazioni:

• Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio al 31 dicembre 2017; • Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze

patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

EU LI1 – Differenze tra il perimetro di consolidamento contabile e quello regolamentare e riconciliazione delle poste di bilancio con le categorie di rischio regolamentari (*)

Note: (*) Le differenze tra gli importi di cui alle colonne a) e b) sono sostanzialmente imputabili alla composizione dei perimetri civilistico (IFRS) e regolamentare; in particolare le entità del Gruppo Koc/Yapi sono consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare e valutate secondo il metodo del patrimonio netto nel perimetro civilistico (rif. Allegato 2 – Ambito di applicazione). Tra gli elementi del passivo esposti nella tavola non sono riportate le voci del patrimonio netto già oggetto di esposizione nella tavola “Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi propri transitori”, entro la sezione “Fondi propri” del presente documento. (**) La ripartizione dei valori della colonna b) nelle colonne da c) a f) è stata effettuata in coerenza con il seguente approccio:

• per le voci dell’attivo in funzione delle tipologie di rischio a cui ciascuna voce di bilancio può essere soggetta, considerando anche gli elementi che generano un assorbimento patrimoniale nullo;

• per le voci del passivo considerando l’ammontare delle passività che concorrono al calcolo delle attività ponderate per il rischio oppure sono utilizzate in compensazione di elementi dell’attivo.

La somma dei valori esposti nelle colonne da c) a g) può essere superiore all’importo in colonna b) per i seguenti motivi: • alcuni elementi sono soggetti a più tipologie di rischio nell’ambito del framework regolamentare (e.g. derivati e

pronti contro termine attivi classificati nella voce “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”); • in riferimento ad attività e passività fiscali gli ammontari esposti nelle colonne c) e g) sono espressi al netto delle

passività fiscali differite secondo le regole di compensazione definite dal CRR, che sono differenti dalle logiche di netting contabile riflesse nei valori di bilancio in colonna b).

(***) L’ammontare esposto nella colonna f) non corrisponde a quanto riportato nella colonna “Perimetro VaR” della tabella che espone il legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancio, entro la sezione “Rischi di mercato” del presente documento, in quanto i valori di bilancio esposti in tale tabella si riferiscono al perimetro di consolidamento civilistico. (****) L’ammontare esposto nella colonna g) include:

• per le voci dell’attivo, gli elementi soggetti a deduzione dai Fondi propri in applicazione del regime transitorio per un ammontare totale di 5.032 milioni (in coerenza, con riferimento alla tabella “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi propri” esposta entro la sezione “Fondi propri” del presente documento, con la somma delle voci 8, 10, 15, 20a, 26 per la quota relativa ad “affrancamento multiplo” dell’avviamento, 40, 41b, 55, 56b);

• per le voci del passivo, oltre all’ammontare degli elementi del passivo che non rientrano nel framework di calcolo delle attività ponderate per il rischio (per un totale di 670.813 milioni), l’ammontare delle passività fiscali differite (pari a 301 milioni) utilizzate in riduzione dell’ammontare di avviamento, altre attività immateriali ed attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee soggetti a deduzione dei Fondi propri.

(euro migliaia)

a b c d e f g

Soggetti al rischio

di credito Soggetti al CCR

Soggetti allo

schema della

cartolarizzazione

Soggetti al rischio

di mercato (***)

Attivo

Cassa e disponibilità liquide 64.493.411 64.755.516 64.755.516 - - - - Attività finanziarie detenute per la negoziazione, di cui: 74.685.890 75.057.811 44.506 40.124.376 - 73.424.814 -

a) Strumenti Derivati 34.769.334 35.133.607 - 35.133.607 - 33.545.116 - b) Pronti contro termine attivi 4.150.057 4.150.057 - 4.150.057 - 4.150.057 -

Attività finanziarie valutate al fair value 22.073.343 22.072.984 22.061.293 - 11.691 - - Attività finanziarie disponibili per la vendita 104.101.031 106.258.990 106.233.152 37.216.813 22.702 - 3.136 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 6.277.022 7.542.413 7.494.248 1.444.515 48.165 - - Crediti verso banche, di cui: 70.982.743 73.784.296 48.091.467 25.152.555 - - 540.274

a) Pronti contro termine attivi 25.183.787 25.152.555 - 25.152.555 - - - Crediti verso clientela, di cui: 447.726.913 467.695.146 420.267.793 25.880.621 21.232.406 - 314.326

a) Pronti contro termine attivi 25.880.621 25.880.621 - 25.880.621 - - - Derivati di copertura 3.431.070 3.589.139 - 3.589.139 - - - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 2.244.685 2.245.880 2.245.880 - - - - Partecipazioni 6.212.142 4.220.582 4.220.582 - - - - Attività materiali 8.449.288 7.218.505 7.218.505 - - - - Attività Immateriali 3.385.310 3.446.722 - - - - 3.356.380 Attività fiscali 12.658.279 12.683.918 11.941.833 - - - 776.324

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.110.960 1.045.579 1.045.579 - - - -

Altre attività 8.957.637 10.072.787 10.030.812 - - - 41.975

Totale dell'attivo 836.789.724 861.690.268 705.651.166 133.408.019 21.314.965 73.424.814 5.032.415

Passivo

Debiti verso banche, di cui: 123.244.080 127.532.632 - 20.761.744 - - 106.770.888

a) Pronti contro termine passivi 19.945.553 20.761.744 - 20.761.744 - - -

Debiti verso clientela, di cui: 462.895.261 478.154.491 - 49.120.703 - - 429.033.788

a) Pronti contro termine passivi 49.104.213 49.120.703 - 49.120.703 - -

Titoli in circolazione 98.602.632 100.747.746 - - - - 100.747.746

Passività finanziarie di negoziazione, di cui: 55.783.725 56.121.932 122.933 32.317.543 - 55.213.739 -

a) Strumenti Derivati 31.979.331 32.317.543 - 32.317.543 - 31.532.283 -

Passività finanziarie valutate al fair value 3.010.529 3.403.075 - - - - 3.403.075

Derivati di copertura 3.567.845 3.595.983 - 3.595.983 - - -

Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 3.041.990 3.041.990 - - - - 3.041.990

Passività fiscali 1.092.905 1.048.674 1.217.096 - - - 301.415

Passività associate ad attività in via di dismissione 184.829 105.431 - - - - 105.431

Altre passività 15.573.476 17.714.907 - - - - 17.714.907

Trattamento di fine rapporto del personale 917.284 916.804 - - - - 916.804

Fondi per rischi e oneri 8.650.468 9.078.411 - - - - 9.078.411

Totale del passivo 776.565.024 801.462.076 1.340.029 105.795.973 - 55.213.739 671.114.455

Valori contabili

riportati nei

documenti di

bilancio

pubblicati

Valori contabili in

base al perimetro

di

consolidamento

regolamentare

Valori contabili delle poste di bilancio (**) Non soggetti ai

requisiti in materia

di fondi propri o

soggetti a

deduzione dal

capitale (****)

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EU LI2 – Principali differenze tra gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari e i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare (*)

EU LIA – Commento sulle differenze tra gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari e i valori contabili (note riferite alla tabella sopra) (*) La presente tabella espone la riconduzione tra (i) valore di bilancio sul perimetro di consolidamento regolamentare (come esposto nella tabella EU LI 1) e (ii) valore dell’esposizione soggetta al requisito regolamentare (i.e. EAD) per le posizioni soggette a rischio di credito, rischio di controparte, framework delle cartolarizzazioni. Si precisa che nella presente tabella non sono esposte (i) le esposizioni soggette a rischi di mercato per cui il concetto di EAD non è strettamente applicabile e (ii) le esposizioni soggette a deduzione dai Fondi propri. (**) Con riferimento alla riga 1, l’ammontare nelle colonne da b) a d) corrisponde al valore di bilancio sul perimetro di consolidamento regolamentare delle attività esposto nelle colonne c) – e) della tavola EU LI 1 del presente documento. (***) Con riferimento alla riga 2, l’ammontare nelle colonne b) e c) corrisponde al valore di bilancio sul perimetro di consolidamento regolamentare delle passività esposto rispettivamente nelle colonne c) e d) della tavola EU LI 1 del presente documento. (****) L’ammontare riportato nella riga 3 coincide con quanto esposto nella riga 1, in quanto eventuali compensazioni contabili di attività e passività sono già riflesse negli ammontari rappresentati in riga 1. A. La variazione negativa connessa alle “Differenze per cartolarizzazioni” si riferisce principalmente a:

• colonna b): trattamento regolamentare dell’operazione FINO; a tale riguardo si rimanda ai comunicati stampa pubblicati sul sito web di UniCredit Group;

• colonna d): (i) esposizioni connesse ad operazioni di asset-backed commercial paper (ABCP) soggette ad utilizzo di “Internal Assessment Approach” secondo l’articolo 259 del CRR ed (ii) operazioni di cartolarizzazioni sintetiche in cui il Gruppo ha un ruolo di originator.

B. La variazione negativa connessa alle “Differenze per SFT” si riferisce principalmente ai seguenti effetti riconosciuti nel calcolo dell’esposizione soggetta al requisito regolamentare (i.e. EAD) ai sensi del CRR:

• applicazione di accordi di compensazione (i.e. master netting agreement); • applicazione dei modelli EEPE per il calcolo dell’EAD; • inclusione delle garanzie reali secondo il metodo integrale di valutazione degli SFT.

(euro migliaia)

a b c d

Rischio di credito CCRSchema della

cartolarizzazione

1

Valore contabile delle attività in base al perimetro

di consolidamento regolamentare (come nella

tabella EU LI1) (**)

860.374.149 705.651.166 133.408.019 21.314.965

2

Valore contabile delle passività in base al perimetro

di consolidamento regolamentare (come nella

tabella EU LI1) (***)

107.136.002 1.340.029 105.795.973 -

3Importo netto totale in base al perimetro di

consolidamento regolamentare (****)860.374.149 705.651.166 133.408.019 21.314.965

4 Importi fuori bilancio 336.247.040 87.547.342 - -

5 Differenze per Cartolarizzazioni (A) 14.276.051 14.489.033 - (212.984)

6 Differenze per SFT (B) (79.605.157) - (79.605.152) -

7 Differenze per Derivati (C) (13.047.562) - (13.047.562) -

8 Differenze per rettifiche di valore (D) 22.183.176 22.183.176 - -

9 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 1.021.674 - 1.021.674 -

10 Differenze per esposizioni on-balance (E) (14.294.639) (14.294.639) - -

11Importi delle esposizioni considerate ai fini

regolamentari878.455.037 815.576.077 41.776.979 21.101.981

Totale

Esposizioni soggette a

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

C. La variazione negativa connessa alle “Differenze per derivati” si riferisce principalmente ai seguenti effetti riconosciuti nel calcolo dell’esposizione soggetta al requisito regolamentare (i.e. EAD) ai sensi del CRR:

• inclusione nel perimetro del rischio di controparte anche dei derivati con fair value negativo rappresentati contabilmente tra le passività;

• applicazione dei modelli EEPE per il calcolo dell’EAD; • applicazione dei master netting agreement e compensazione con collateral su derivati OTC.

D. La variazione positiva connessa alle “Differenze per rettifiche di valore” si riferisce all’inclusione delle rettifiche di valore su crediti nel calcolo dell’EAD per le esposizioni valutate con i metodi IRB. E. La variazione negativa connessa alle “Differenze per esposizioni on-balance” si riferisce principalmente all’esclusione del framework del rischio di credito di:

• cash collateral postato a fronte di derivati OTC passivi soggetti a master netting agreement, il cui ammontare è stato ricompreso nel calcolo dell’EAD per il rischio di controparte (rif. nota C);

• attività fornite come garanzia reale ad una CCP che non sono aggredibili in caso di procedura concorsuale, qualora la CCP diventi insolventi (margine segregato); l'ente può attribuire un valore dell'esposizione pari a zero alle esposizioni al rischio di controparte per tali attività ai sensi dell’articolo 306 del CRR.

Applicazione degli obblighi in materia di informativa su base consolidata e per le filiazioni più importanti Come previsto dall’articolo 13 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”), il gruppo UniCredit - in qualità di “ente impresa madre nell’UE” - rispetta gli obblighi di cui alla parte otto sulla base della situazione consolidata. Nell’ambito del gruppo UniCredit, le filiazioni più importanti e le filiazioni di interesse rilevante nel rispettivo mercato locale, che pubblicano le informazioni specificate agli articoli 437, 438, 440, 442, 450, 451 e 453, su base individuale o subconsolidata, sono le seguenti: Informativa su base individuale e subconsolidata

• UniCredit Bulbank AD • UniCredit Bank Hungary Zrt • UniCredit Bank Austria AG - Vienna • UniCredit Bank SA - Bucarest • UniCredit Jelzalogbank Zrt. • UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia, a.s

Informativa su base individuale

• Finecobank S.p.A. • UniCredit Bank AG - Monaco

Informativa su base subconsolidata

• UniCredit Banka Slovenija DD • Zagrebačka Banka DD • UniCredit Leasing Zrt

L’informativa di cui sopra è pubblicata nel sito web delle rispettive entità nei tempi previsti dalla normativa di riferimento. Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del gruppo. Patti parasociali, requisiti regolamentari e accordi contrattuali possono limitare la capacità del Gruppo di accedere alle attività o regolare le passività delle entità controllate o restringere la possibilità di queste ultime di distribuire capitale e/o dividendi.

Con riferimento ai patti parasociali si segnala quanto segue:

o relativamente alle entità consolidate UniCredit BPC Mortgages S.r.l. e UniCredit OBG S.r.l, società costituite ex legge 130/99 per l’esecuzione di operazioni di cartolarizzazione o di emissione di obbligazioni bancarie garantite, sono presenti patti parasociali che consentono la distribuzione di dividendi solo una volta soddisfatte le pretese creditorie dei creditori garantiti e dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite;

o relativamente a Card Complete Service Bank AG, sono presenti patti parasociali che prevedono che l’ammontare dei dividendi che la società ha facoltà di distribuire dipenda non solo dalle azioni possedute ma anche dall’ammontare di commissioni pagate agli azionisti durante l’esercizio;

o nell’ambito dell’operazione di scissione del ramo CEE Banking da UniCredit Bank Austria AG a UniCredit S.p.A., perfezionatasi nel corso del 2016, UniCredit S.p.A. ha sottoscritto un accordo con UniCredit Bank Austria Ag e i suoi azionisti di minoranza che prevede l’impegno di UniCredit a: (i) non deliberare, in qualità di azionista di UniCredit Bank Austria AG, distribuzioni di dividendi di quest’ultima qualora, anche in conseguenza della distribuzione, il CET1 ratio (individuale e consolidato) scendesse al di sotto della soglia del (a) 14% o (b) del più alto tasso minimo di CET1 richiesto al momento dal quadro normativo applicabile, più eventuali buffer richiesti, e (ii) sostenere ogni decisione manageriale e delibera consiliare di UCBA volta a salvaguardare tali requisiti di CET1.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Ambito di applicazione

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Con riferimento ai requisiti regolamentari si segnala che il gruppo UniCredit è un gruppo bancario soggetto alla disciplina prevista dalla Direttiva 2013/36/UE sull'”accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento” (CRD IV) e dal Regolamento (UE) N. 575/2013 relativo ai “requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento” (CRR), e che controlla istituti finanziari soggetti alla medesima disciplina. La capacità delle banche controllate di distribuire capitale o dividendi è, quindi, vincolata al rispetto di detta disciplina sia in termini di requisiti patrimoniali che in termini di “Ammontare Massimo Distribuibile” nonché da ulteriori raccomandazioni emanate, tempo per tempo, dalle autorità competenti (e.g. Raccomandazione della Banca Centrale Europea sulle politiche di distribuzione dei dividendi – ECB/2017/44).

I requisiti patrimoniali richiesti al Gruppo UniCredit condivisi con le Autorità Regolamentari competenti (BCE), anche a seguito del Supervisory Review Evaluation Process (SREP), sono superiori a quelli minimi previsti dalla normativa citata. Per l’informativa dei requisiti patrimoniali del Gruppo UniCredit e i risultati del menzionato processo SREP, si rimanda al capitolo “Fondi propri”. Per quanto riguarda invece le controllate, si segnala che presso alcune giurisdizioni e altre entità estere del Gruppo possono essere presenti impegni a mantenere il capitale regolamentare al disopra delle soglie normative minime anche a seguito del processo SREP posto in essere a livello locale.

Con riferimento alla liquidità disponibile a livello di Gruppo, questa risente – in termini di libera circolazione tra Entità basate in paesi diversi – di talune limitazioni connesse ai limiti prudenziali delle “Grandi esposizioni”, secondo le definizioni regolamentari del CRR e sulla base delle decisioni adottate in materia dagli Stati Membri (in tema di “cross border intragroup exposures”): ne consegue che parte della liquidità disponibile può essere soggetta ad impedimenti che ne limitano il suo trasferimento tra Entità del Gruppo. Ulteriori dettagli sono riportati nel capitolo “Rischio di liquidità”.

Con riferimento agli accordi contrattuali si segnala, inoltre, che il Gruppo UniCredit ha emesso strumenti finanziari il cui rimborso, anche anticipato, riacquisto o ripagamento, è subordinato all’autorizzazione da parte dell’autorità competente. Il valore contabile di tali strumenti al 31 dicembre 2017 è pari a 16.745.521 migliaia.

In considerazione della crisi finanziaria, con particolare riferimento al settore sovrano, talune Autorità di Vigilanza hanno chiesto, a partire dai precedenti periodi, che le società del Gruppo (compresa la Capogruppo) riducano la propria esposizione creditizia nei confronti di altre società del Gruppo operanti nelle rispettive giurisdizioni. Al 31 dicembre 2017 non si rilevano, tuttavia, impedimenti critici.

Al 31 dicembre 2017, il Gruppo UniCredit ha in essere alcuni accordi di alleanza, nonché alcuni patti parasociali stipulati tra il Gruppo ed altre controparti nell’ambito di accordi di co-investimento (e.g. accordi per la costituzione di joint venture), con particolare riferimento al settore assicurativo. Nell’ambito di tali accordi, come da prassi di mercato, sono previste clausole protettive dell’investimento che, a seconda dei casi, consentono alle parti di negoziare le rispettive posizioni sull’investimento sottostante in caso di “uscita” dallo stesso, attraverso meccanismi di obbligo ad acquistare e/o obbligo a vendere. Tali previsioni trovano normalmente applicazione dopo un determinato periodo di tempo e/o al verificarsi di specifici eventi, anche collegati agli accordi di distribuzione sottostanti. Al 31 dicembre 2017, non si sono verificati i presupposti sottostanti le predette clausole protettive dell’investimento e, pertanto, UniCredit S.p.A. non ha in essere impegni definitivi ad acquistare le partecipazioni di pertinenza di una o più controparti contrattuali.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

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Fondi Propri A partire dall’1 gennaio 2014, il calcolo dei requisiti di capitale tiene conto del quadro regolamentare denominato “Basilea 3”, trasposto nel Regolamento n.575/2013/UE relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (Capital Requirements Regulation - “CRR”) e nella Direttiva 2013/36/UE sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento (Capital Requirements Directive IV - “CRDIV”), secondo il recepimento nella normativa regolamentare Italiana. Tale regolamentazione prevede la seguente articolazione dei Fondi Propri:

• Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), composto a propria volta da: o Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e o Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1);

• Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2); • la somma del Capitale di Classe 1 e del Capitale di Classe 2 compone il Totale dei Fondi Propri (Total Capital).

Requisiti e riserve di capitale2 transitori per il Gruppo UniCredit

I requisiti minimi di capitale applicabili al 31 dicembre 2017 sono pari ai seguenti ratio patrimoniali (Pillar 1) in coerenza con l’articolo 92 del CRR:

• CET1: 4,50% • T1: 6,00% • Total Capital: 8,00%

In aggiunta a tali livelli patrimoniali, il Gruppo deve inoltre rispettare, mediante capitale CET1, i seguenti requisiti:

• 2,50%, requisito di Pillar 2 (Pillar 2 Requirement) richiesto per il 2017 in coerenza con i risultati SREP • 1,25%, riserva di conservazione del capitale (“CCB” buffer)

3, in coerenza con l’articolo 129 della CRDIV

• 0,50%, riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (“G-SII” buffer)4,

• 0,03%, riserva di capitale anticiclica5 (CCyB buffer), in coerenza con l’articolo 160 della CRDIV (paragrafi da 1 a 4),

calcolata trimestralmente6.

Pertanto, al 31 dicembre 2017, il Gruppo deve quindi rispettare i seguenti requisiti complessivi:

• CET1: 8,78% • T1: 10,28% • Total Capital: 12,28%

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale transitori e delle riserve per il gruppo UniCredit che evidenziano anche i requisiti di “Total SREP Capital Requirement” (TSCR) e i requisiti di “Overall Capital Requirement” (OCR) richiesti a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto nel 2016 ed applicabile per il 2017:

Requisiti e riserve di capitale per il Gruppo UniCredit nel 2017 secondo il regime transitorio

REQUISITO CET1 T1 TOTAL CAPITAL

A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%

B) Requisiti di Pillar 2 2,50% 2,50% 2,50%

C) TSCR (A+B) 7,00% 8,50% 10,50%

D) Requisito combinato di riserva di Capitale, di cui: 1,78% 1,78% 1,78%

1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 1,25% 1,25% 1,25%

2. riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (G-SII) 0,50% 0,50% 0,50%

3. riserva di capitale anticiclica specifica per UniCredit (CCyB) 0,03% 0,03% 0,03%

E) OCR (C+D) 8,78% 10,28% 12,28%

2 La riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer), volta a prevenire ed attenuare il rischio sistemico o macroprudenziale non

ciclico di lungo periodo non previsto dal CRR, non è applicabile al 31 dicembre 2017. 3 Nel mese di ottobre 2016, la Banca d’Italia ha pubblicato l’aggiornamento della Circolare 285 che prevede una differente applicazione delle norme

transitorie relative alla riserva di conservazione del capitale: a partire dall’1 gennaio 2017, tale riserva è pari all’1,25%; per il 2018 sarà pari all’1,875%; dall’1 gennaio 2019 sarà pari al 2,50%. 4 Da incrementare dello 0,25% su base annuale; il target è pari all’1,00% nel 2019. Si precisa che la Banca d’Italia ha inoltre identificato il gruppo

UniCredit come istituzione a rilevanza sistemica nazionale, decidendo di applicare una riserva di capitale aggiuntiva (O-SII buffer) pari allo 0% per il 2017; il livello della riserva di capitale sarà incrementato a partire dal 2018 di 0,25% per anno, raggiungendo il target dell’1,00% nel 2021. Va tuttavia considerato che l’articolo 131.14 della CRD IV richiede l’applicazione della riserva di capitale più elevata tra la riserva di capitale per le G-SII e la riserva di capitale per le O-SII; pertanto il gruppo UniCredit deve rispettare il requisito connesso alla riserva di capitale G-SII pari a 0,50% per il 2017. 5 Con riferimento al 31 dicembre 2017: (I) la riserva anticiclica da applicare è generalmente pari a 0%, con l’eccezione dei seguenti Paesi:

Repubblica Ceca (0,50%); Hong Kong (1,25%); Islanda (1,25%); Norvegia (2,00%); Svezia (2,00%); Slovacchia (0,50%); (II) con riferimento all’esposizione verso le controparti Italiane, la Banca d’Italia ha identificato il tasso pari allo 0%. 6 In applicazione del regime transitorio disposto da Banca d’Italia, per il 2017 la riserva di capitale anticiclica specifica della banca deve essere

composta di Capitale primario di Classe 1 pari ad un massimo dell’1,25% dell'ammontare complessivo delle esposizioni ponderate per il rischio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

La tabella di seguito riporta i ratio patrimoniali transitori del Gruppo UniCredit al 31 dicembre 2017 ed il confronto con i periodi precedenti:

UniCredit Group

Ratio patrimoniali

transitori

4Q17

3Q17 2Q17 1Q17 4Q16

Ratios Delta

Q/Q

Delta

Y/Y

CET1 Capital ratio 13,73% -0,21% +5,58% 13,94% 12,93% 11,71% 8,15%

Tier 1 Capital ratio 15,36% +0,04% +6,32% 15,32% 14,31% 12,65% 9,04%

Total Capital ratio 18,10% -0,09% +6,44% 18,19% 17,25% 15,20% 11,66%

Fondi propri consolidati transitori Con riferimento all’ammontare degli aggiustamenti transitori al 31 dicembre 2017, si precisa che tali importi - rispetto al 31 dicembre 2016 - riflettono anche la progressiva riduzione dell’aggiustamento transitorio per l’anno 2017; di seguito, principalmente:

• 20% per gli elementi da dedurre dal Capitale primario di Classe 1 (40% nel 2016); • 20% per gli utili non realizzati su titoli AFS (40% nel 2016); • 40% dell’importo delle perdite attuariali calcolato in coerenza con l’articolo 473 del CRR (60% nel 2016).

Utile di periodo L’utile di periodo consolidato al 31 dicembre 2017 (5.473 milioni, al netto dell’effetto fiscale) è riconosciuto nel Capitale Primario di Classe 1 per 4.743 milioni, ossia escludendo i dividendi di pertinenza del Gruppo calcolati alla data, pari a 730 milioni (incluse elargizioni benefiche). L’utile netto al 31 dicembre 2017 è incluso nel Capitale Primario di Classe 1 in seguito ad autorizzazione da parte dell’Autorità Competente ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR. Cessioni di Bank Pekao SA e Pioneer Investments Oltre agli effetti rappresentati (i) nella Relazione sulla gestione consolidata, sezione “Principali risultati e performance del periodo” e “Altre informazioni - Operazioni di sviluppo delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie” e (ii) nella Nota integrativa consolidata “Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo, Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate (Voce 150 dell’Attivo e Voce 90 del Passivo)”, si evidenziano i seguenti principali impatti sui Fondi Propri:

• Bank Pekao (effetti generati in riferimento al 2° trimestre 2017): o effetto positivo connesso all’eliminazione della deduzione per avviamento, per un valore pari a 811 milioni; o effetto positivo connesso all’eliminazione della deduzione per attività immateriali, per un valore pari a 197

milioni; o effetto negativo connesso alla perdita degli interessi di minoranza ammissibili, per un valore pari a circa 1,5

miliardi; • Pioneer Investments (effetti generati in riferimento al 3° trimestre 2017):

o effetto positivo connesso all’eliminazione della deduzione per avviamento, per un valore pari a 821 milioni. Fondo Atlante e Italian Recovery Fund (ex Fondo Atlante II) Al 31 dicembre 2017, le quote detenute da UniCredit nel Fondo Atlante e nell’Italian Recovery Fund (ex Fondo Atlante II), pari a circa 190 milioni, sono sostanzialmente riferite ad investimenti in note di cartolarizzazione connesse a crediti deteriorati: il trattamento regolamentare delle quote dei Fondi iscritte nel bilancio di UniCredit prevede l’applicazione del metodo look-through verso gli investimenti sottostanti, ossia le note di cartolarizzazione soggette a ponderazione del 1.250%. Le partecipazioni indirettamente detenute in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (precedentemente classificate come partecipazioni non significative in entità del settore finanziario, in applicazione del Regolamento UE 2015/923) sono state oggetto di totale svalutazione nei precedenti periodi. In riferimento agli impegni residui, pari a 162 milioni, il trattamento regolamentare prevede l’applicazione di un fattore di conversione del 100% (“rischio pieno” in applicazione dell’Allegato I del CRR) ai fini del calcolo delle relative attività di rischio ponderate. Schema Volontario In riferimento alla dotazione dello Schema Volontario (strumento introdotto dal FITD per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa), in data 2 Agosto 2017 il Gruppo UniCredit ha deliberato di incrementare il proprio impegno per 18 milioni (di cui 15 milioni relativi a UniCredit S.p.A.), portandolo a 95 milioni (di cui 81 milioni relativi a UniCredit S.p.A.), oltre agli impegni pregressi e già tradottisi in versamenti perfezionati nel corso del 2016 per complessivi 51 milioni (di cui 44 milioni ascrivibili a UniCredit S.p.A.). In data 29 settembre 2017 tale impegno si è tradotto - in parte - in un esborso monetario che ha comportato il riconoscimento di strumenti di capitale classificati “Disponibili per la vendita” per 10 milioni (di cui 9 milioni relativi a UniCredit S.p.A.),coerente con l’esborso monetario, con conseguente riduzione dell’impegno verso lo Schema Volontario ad 85 milioni. Considerato che tale esborso fronteggiava il previsto intervento per la capitalizzazione delle banche target, per cui l’accordo prevede la cessione al “prezzo simbolico” pari ad 1€, si è provveduto a svalutare integralmente detta posizione in strumenti di capitale.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

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In merito agli ulteriori investimenti effettuati dal Gruppo UniCredit, pari a 85 milioni (di cui 72 milioni relativi a UniCredit S.p.A.), l’ammontare può essere così ripartito:

• 53 milioni (di cui 45,2 milioni relativi a UniCredit S.p.A.) connessi agli investimenti in quote di capitale di banche target, interamente svalutati al 30 settembre 2017;

• 32 milioni (di cui 27 milioni relativi a UniCredit S.p.A.) destinati all’acquisto di quote di cartolarizzazione di crediti deteriorati, svalutati per circa 27 milioni (di cui 22,6 milioni relativi a UniCredit S.p.A.) al 31 dicembre 2017 (residua pertanto una esposizione di circa 5 milioni, di cui oltre 4 milioni relativi a UniCredit S.p.A.).

Partecipazione nel capitale della Banca d’Italia Con riferimento al trattamento regolamentare della partecipazione nel Capitale della Banca d’Italia, si evidenzia che al valore della partecipazione iscritto nel bilancio al 31 dicembre 2017 pari a 1.062 milioni, si applica una ponderazione pari al 100% (in applicazione dell’articolo 133 “Esposizioni in strumenti di capitale” del CRR); la rivalutazione transitata a conto economico al 31 dicembre 2013 non è oggetto di filtro. Deduzione per investimenti in società del settore finanziario ed attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee L’aumento di capitale eseguito nel corso del primo trimestre del 2017 ha consentito il ripristino delle soglie di deduzione regolamentare rispetto al 31 dicembre 2016. Di conseguenza, al 31 dicembre 2017, UniCredit non eccede le soglie di deduzione condizionale connesse a (i) investimenti non significativi (NSI) in entità del settore finanziario, (ii) investimenti significativi (SI) in strumenti di capitale primario di classe 1 emessi da entità del settore finanziario e (iii) attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee. Irrevocable Payment Committments L’importo degli Irrevocable Payment Committments (IPCs) assunti dalle Società del Gruppo per evadere l’obbligo di pagamento dei contributi relativi al Single Resolution Fund (SRF), a fondi nazionali di risoluzione (NRF) ed a schemi di tutela dei depositi (DGS) risulta interamente transitato a Conto Economico al 31 dicembre 2017. Operazione FINO A tale riguardo si rimanda ai comunicati stampa pubblicati sul sito web di UniCredit Group. Modifiche della Corporate Governance In relazione alle modifiche della Corporate Governance proposte dal Consiglio di Amministrazione ed approvate in data 4 dicembre 2017 dalle assemblee Ordinaria e Straordinaria dei soci e dall'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio di UniCredit S.p.A. (si rimanda ai comunicati stampa pubblicati sul sito web di UniCredit Group per maggiori dettagli), si evidenzia una riduzione di circa 117 milioni della riserva sovrapprezzo alla data del 31 dicembre 2017 connessa all’eliminazione del limite del 5% all'esercizio del diritto di voto ed alla conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, come da richieste autorizzative sottoposte all’Autorità Competente. Conglomerato finanziario Alla data del 31 dicembre 2017, il Gruppo UniCredit risulta esonerato dalla vigilanza supplementare, pur essendo riconosciuto come conglomerato finanziario dal Joint Committee, ai sensi della comunicazione emessa in data 23 Ottobre 2017 (rif. JC 2017 70).

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)

Il Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) è composto prevalentemente dai seguenti elementi: • Principali elementi del Capitale primario di classe 1, riconosciuti soltanto se possono essere utilizzati senza restrizioni e

senza indugi dall'ente per la copertura dei rischi o delle perdite nel momento in cui tali rischi o perdite si verificano: (I) strumenti di capitale (azioni ordinarie) purché siano soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 28 o, ove applicabile, all'articolo 29 del CRR; (II) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui al punto (I); (III) utili non distribuiti; (IV) altre componenti di conto economico complessivo accumulate; (V) altre riserve; si comprendono inoltre tra gli elementi del Capitale primario di Classe 1 anche gli interessi di minoranza per l’ammontare computabile riconosciuto dal CRR.

• Filtri prudenziali del Capitale primario di classe 1: (I) filtro su utili connessi a margini futuri derivanti da operazioni di cartolarizzazione; (II) filtro connesso alle riserve di valore equo relative ai profitti e alle perdite generati dalla copertura dei flussi di cassa degli strumenti finanziari che non sono valutati al valore equo; (III) filtro connesso ai profitti e le perdite sulle passività dell'ente, valutate al valore equo, dovuti all'evoluzione del merito di credito dell'ente; (IV) filtro connesso ai profitti e le perdite su derivati passivi dovuti a variazioni del merito di credito dell'ente; (V) filtro relativo alle rettifiche di valore supplementari (prudent valuation).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

32

AL 31 DICEMBRE 2017

• Detrazioni dagli elementi del Capitale primario di classe 1: (I) attività immateriali; (II) attività fiscali differite (DTA) che si basano sulla redditività futura e che non derivano da differenze temporanee; (III) eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore (shortfall) per le posizioni valutate secondo metodi IRB; (IV) attività dei fondi pensione a prestazioni definite nel bilancio dell'ente; (V) strumenti propri del capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente e sinteticamente, compresi gli strumenti propri del capitale primario di classe 1 che l'ente ha l'obbligo reale o eventuale di acquistare, in virtù di un obbligo contrattuale esistente; (VI) esposizioni dedotte dal Capitale primario di Classe 1 in luogo della ponderazione al 1.250% tra gli RWA; (VII) investimenti non significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario (dedotti per la quota eccedente la soglia normativamente prevista); (VIII) attività fiscali differite (DTA) che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee ed investimenti significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario (dedotti per la quota eccedente le soglie normativamente previste).

Al 31 dicembre 2017, il CET1 è composto da azioni ordinarie emesse da UniCredit S.p.A, pari a 20.231 milioni; tra gli altri elementi, la presente voce non include la quota a servizio dei Cashes

7 (pari a 609 milioni) riclassificata nell’AT1.

2. Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

Gli elementi positivi dell’AT1 sono rappresentati da: (I) strumenti di capitale, riconosciuti soltanto se rispettano le condizioni di cui all’articolo 52 del CRR; (II) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui al punto (I); (III) strumenti di capitale computabili nei Fondi Propri in ragione delle disposizioni transitorie previste dal CRR (c.d grandfathering). Per le principali caratteristiche degli strumenti di capitale si rimanda all’Allegato 1.

3. Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2)

Gli elementi positivi del T2 sono rappresentati da: (I) strumenti di capitale e prestiti subordinati, quando sono rispettate le condizioni di cui all'articolo 63 del CRR; (II) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui al punto (I); (III) eventuali eccedenze delle rettifiche di valore rispetto alla perdite attese per le posizioni ponderate secondo i metodi IRB; (IV) strumenti di capitale e prestiti subordinati computabili nei Fondi Propri in ragione delle disposizioni transitorie previste dal CRR (c.d. grandfathering). Alla data del 31 dicembre 2017, il T2:

• non include strumenti di Tier 2 con piano di ammortamento contrattuale in ragione delle previsioni contenute nell’articolo 63 del CRR;

• include, tra gli strumenti soggetti a grandfathering, la quota di tali strumenti emessi prima del 31 dicembre 2011 - a norma dell’articolo 484(5) del CRR;

• include anche azioni di risparmio per un ammontare complessivamente pari a 2 milioni. Per le principali caratteristiche degli strumenti di capitale si rimanda all’Allegato 1.

7 I CASHES sono strumenti di tipo equity linked, emessi per un controvalore di euro 2.983.000.000 nel mese di febbraio 2009 da The Bank of New

York (Luxembourg) S.A. con scadenza al 15 dicembre 2050 e convertibili, a determinate condizioni, in n.9.675.641 azioni ordinarie di UniCredit

S.p.A. (ridotte da n.967.564.061 a seguito del raggruppamento azionario del 2011 e poi del 2017) sottoscritte da Mediobanca nell’ambito

dell’operazione di aumento di capitale deliberato dall’Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit il 14 novembre 2008. Pertanto, dal momento che

queste azioni sono regolarmente emesse, sono pienamente disponibili per assorbire eventuali perdite al pari di ogni altra azione ordinaria

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

33

Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri (*) - (Articolo 492, paragrafo 3 e 4 del CRR)

(migliaia di €)

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

1 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni (A) 33.488.997 34.584.702

di cui: Azioni ordinarie 33.488.997 34.584.702

2 Utili non distribuiti 11.473.248 12.149.020

3Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre riserve, includere gli utili e le perdite non realizzati

ai sensi della disciplina contabile applicabile) (B)3.496.567 1.365.457

5 Interessi di minoranza (importo consentito nel capitale primario di classe 1 consolidato) (C) 331.556 94.046 2.392.084 779.537

5a Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o dividendi prevedibili (D) 4.743.349 -

6 Capitale primario di classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 53.533.717 50.491.263

Capitale primario di classe 1 (CET1): rettifiche regolamentari

7 Rettifiche di valore supplementari (132.525) - (169.999) -

8 Attività immateriali (al netto delle relative passività fiscali) (E) (3.356.380) - (4.994.563) -

9 Aggiustamento transitorio connesso allo IAS 19 (F) 527.286 - 1.111.529 -

10Attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura, escluse quelle derivanti da differenze temporanee (al netto

delle passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38 (3)) (425.645) 100.780 (216.196) 138.050

11 Riserve di valore equo relative agli utili e alle perdite generati dalla copertura dei flussi di cassa (276.647) - (374.123) -

12 Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese (30.878) 7.720 (1.920) 1.280

14 Utili o perdite su passività valutate al valore equo dovuti all'evoluzione del merito di credito (844) - (232.392) -

15 Attività dei fondi pensione a prestazioni definite (41.975) - (36.768) -

16 Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente (2.915) - (6.380) -

18

Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o

sintericamente dall'ente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia

del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (G)

- - (84.642) 56.428

19

Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o

sinteticamente dall'ente quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del

10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (G)

- - (9.294) 145.064

20aImporto dell'esposizione dei seguenti elementi, che possiedono i requisiti per ricevere un fattore di ponderazione del

rischio pari al 1250%, quando l'ente opta per la deduzione(216.581) - (223.473) -

20c di cui: Posizioni verso cartolarizzazioni (216.578) - (223.473) -

20d di cui: Operazioni con regolamento non contestuale (3) - - -

22 Importo che supera la soglia del 15% (G) - - (760.768) 911.408

23di cui: Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente,

indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti- - 401.999 481.598

25 di cui: Attività fiscali differite derivanti da differenze temporanee - - 358.770 429.810

25a Perdite relative all'esercizio in corso (H) - - (11.790.094) -

26Rettifiche regolamentari applicabili al capitale primario di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR

(I)(376.071) (466.836)

26a Rettifiche regolamentari relative agli utili e alle perdite non realizzate ai sensi degli articoli 467 e 468 (J) (320.987) (698.142)

di cui: Utili non realizzati su titoli di debito riferiti ad emittenti diversi da amministrazioni centrali appartenenti

all'Unione Europea(64.214) (126.635)

di cui: Utili non realizzati su titoli di debito emessi da amministrazioni centrali appartenenti all'Unione Europea (213.223) (480.261)

di cui: Utili non realizzati su titoli di capitale (43.550) (91.246)

28 Totale delle rettifiche regolamentari al capitale primario di classe 1 (CET1) (4.654.162) (18.954.061)

29 Capitale primario di classe 1 (CET1) 48.879.555 31.537.202

Dati riferiti al 31.12.2017 Dati riferiti al 31.12.2016

Capitale primario di classe 1 : strumenti e riserve

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

34

AL 31 DICEMBRE 2017

(migliaia di €)

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): strumenti

30 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni (K) 4.609.561 2.383.463

33Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (4) e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a

eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1 (L)1.292.090 1.348.890

36 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) prima delle rettifiche regolamentari 5.901.651 3.732.353

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): rettifiche regolamentari

37 Strumenti propri di capitale aggiuntivo di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente (26.092) - (26.793) -

39

Strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o

sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e

al netto di posizioni corte ammissibili) (G)

- - (31.994) 21.330

40

Strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o

sinteticamente dall'ente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte

ammissibili)

(43.747) 10.937 (27.004) 18.002

41

Rettifiche regolamentari applicate al capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-

CRR e trattamenti transitori, soggetti a eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) No 575/2013 (ossia

importi residui CRR)

(8.361) (178.914)

41aImporti residui dedotti dal capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione alla deduzione dal capitale primario di classe 1

durante il periodo transitorio ai sensi dell'articolo 472 del regolamento (UE) No 575/2013 (3.860) (159.255)

di cui: Importo residuo relativo all'eccedenza di perdite attese rispetto alle rettifiche di valore per posizioni IRB (3.860) (640)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (G)- (21.517)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (G)- (3.098)

di cui: Importo residuo relativo a importo eccedente la soglia del 15% - Strumenti di capitale primario di classe 1 di

soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente quando l'ente ha un investimento significativo in tali

soggetti (G)

- (134.000)

41bImporti residui dedotti dal capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione alla deduzione dal capitale di classe 2 durante il

periodo transitorio ai sensi dell'articolo 475 del regolamento (UE) No 575/2013(4.501) (19.659)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente non ha un investimento significativo (G)- (10.658)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente ha un investimento significativo(4.501) (9.001)

43 Totale delle rettifiche regolamentari al capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) (78.200) (264.705)

44 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) 5.823.451 3.467.648

45 Capitale di classe 1 (T1= CET1 + AT1) 54.703.006 35.004.850

Capitale di classe 2 (T2): strumenti e accantonamenti

46 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni (M) 8.339.425 8.204.682

47Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (5), e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a

eliminazione progressiva dal capitale di classe 2 498.487 1.073.554

48Strumenti di fondi propri ammissibili inclusi nel capitale di classe 2 consolidato (compresi gli interessi di minoranza e

strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 non inclusi nella riga 5 o nella riga 34) emessi da filiazioni e detenuti da terzi 675.698 193.235 876.271 372.935

50 Rettifiche di valore su crediti 924.123 904.784

51 Capitale di classe 2 (T2) prima delle rettifiche regolamentari 10.437.733 11.059.291

Dati riferiti al 31.12.2017 Dati riferiti al 31.12.2016

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

35

(migliaia di €)

Capitale di classe 2 (T2): rettifiche regolamentari(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

52 Strumenti propri di capitale di classe 2 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente e prestiti subordinati (143.678) - (132.778) -

54

Strumenti di capitale di classe 2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,

indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla

soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (G)

- - (36.908) -

55

Strumenti di capitale di classe 2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,

indirettamente o sinteticamente dall'ente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di

posizioni corte ammissibili)

(588.406) - (674.714) -

56

Rettifiche regolamentari applicate al capitale di classe 2 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR e

trattamenti transitori, soggetti a eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) No 575/2013 (ossia importi

residui CRR)

45.521 (69.974)

56aImporti residui dedotti dal capitale di classe 2 in relazione alla deduzione del capitale primario di classe 1 durante il

periodo transitorio ai sensi dell'articolo 472 del regolamento (UE) No 575/2013(3.860) (159.255)

di cui: Importo residuo relativo all'eccedenza di perdite attese rispetto alle rettifiche di valore per posizioni IRB (3.860) (640)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (G)- (21.517)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (G)- (3.098)

di cui: Importo eccedente la soglia del 15% - Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore

finanziario detenuti dall'ente direttamente quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (G)- (134.000)

56bImporti residui dedotti dal capitale di classe 2 in relazione alla deduzione del capitale aggiuntivo di classe 1 durante il

periodo transitorio ai sensi dell'articolo 475 del regolamento (UE) No 575/2013 (4.501) (19.659)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente non ha un investimento significativo (G)- (10.658)

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente direttamente quando l'ente ha un investimento significativo(4.501) (9.001)

56cImporto da dedurre dal o da aggiungere al capitale di classe 2 in relazione ai filtri e alle deduzioni aggiuntivi previsti per il

trattamento pre-CRR53.882 108.940

di cui: Utili non realizzati su titoli AFS soggetti a filtro nazionale aggiuntivo 53.882 108.940

57 Totale delle rettifiche regolamentari al capitale di classe 2 (T2) (686.563) (914.374)

58 Capitale di classe 2 (T2) 9.751.170 10.144.917

59 Capitale totale (TC= T1+T2) 64.454.176 45.149.767

59aAttività ponderate per il rischio in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR e trattamenti transitori, soggetti a

eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) No 575/2013 (ossia importi residui CRR) - 13.407

di cui: elementi non dedotti dal capitale primario di classe 1 (regolamento (UE) No 575/2013 importi residui) - 13.393

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente indirettamente o sinteticamente quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti- 13.393

di cui: elementi non dedotti dal capitale aggiuntivo di classe 1 (regolamento (UE) N0575/2013 importi residui) 1.935 14

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente indirettamente o sinteticamente quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti- 14

di cui: Importo residuo relativo a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti

dall'ente indirettamente o sinteticamente quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti1.935 -

60 Totale delle attività ponderate per il rischio 356.100.221 387.135.931

Dati riferiti al 31.12.2017 Dati riferiti al 31.12.2016

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

36

AL 31 DICEMBRE 2017

(*) Le sottovoci valorizzate a zero ovvero non applicabili non sono riportate.

(migliaia di €)

Coefficienti e riserve di capitale(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(C) - Importi soggetti al

trattamento pre-regolamento

(UE) No 575/2013 o importo

residuo prescritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

61 Capitale primario di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) 13,73% 8,15%

62 Capitale di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) 15,36% 9,04%

63 Capitale totale (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) 18,10% 11,66%

64

Requisito della riserva di capitale specifica dell'ente (requisito relativo al capitale primario di classe 1, ai sensi dell'articolo

92 (1) (a)), più requisiti della riserva di conservazione del capitale, della riserva di capitale anticiclica, della riserva di

capitale a fronte del rischio sistemico, della riserva di capitale degli enti a rilevanza sistemica (riserva degli G-SII o O-SII),

(in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) (N)

6,28% 7,255%

65 di cui: Requisito della riserva di conservazione del capitale 1,25% 2,50%

66 di cui: Requisito della riserva di capitale anticiclica 0,03% 0,005%

67adi cui: Riserva di capitale dei Global Systemically Important Institutions (G-SII - enti a rilevanza sistemica a livello

globale) o degli Other Sistemically Important Institution (O-SII - enti a rilevanza sistemica)0,50% 0,25%

68Capitale primario di classe 1 disponibile per le riserve di capitale (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio)

(O)7,45% 0,29%

Coefficienti e riserve di capitale

72Capitale di soggetti del settore finanziario detenuto direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha

un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)3.136.192 3.105.965

73

Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o

sinteticamente dall'ente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10%

e al netto di posizioni corte ammissibili)

3.370.930 3.230.726

75Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo inferiore alla soglia del 10%, al netto delle relative

passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38 (3))1.850.685 2.883.310

Massimali applicabili per l'inclusione di accantonamenti nel capitale di classe 2

78Rettifiche di valore su crediti incluse nel capitale di classe 2 in relazione alle esposizioni soggette al metodo basato sui

rating interni (prima dell'applicazione del massimale) 4.584.890 6.649.679

79Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel capitale di classe 2 nel quadro del metodo basato sui rating

interni 924.123 904.784

Strumenti di capitale soggetti a eliminazione progressiva (applicabile soltanto tra il 1 gennaio 2013 e il 1 gennaio 2022)

82 Attuale massimale sugli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 soggetti a eliminazione progressiva 1.292.090 1.550.507

83Importo escluso dal capitale aggiuntivo di classe 1 in ragione al massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi

e le scadenze)247.224 200.998

84 Attuale massimale sugli strumenti di capitale di classe 2 soggetti a eliminazione progressiva 3.165.846 3.799.015

Dati riferiti al 31.12.2017 Dati riferiti al 31.12.2016

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

37

Note alla tabella “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri (Articolo 492, paragrafo 3 e 4 del CRR)”: Laddove non diversamente specificato gli ammontari contenuti nelle note riportate di seguito fanno riferimento al 31 dicembre 2017. A. La presente voce non include i seguenti strumenti:

• 609 milioni relativi ai Cashes, riclassificati nella voce “33. Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (4) e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1”;

• 2 milioni riferiti ad azioni di risparmio riclassificati nella voce “46. Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni”;

• 3 milioni riferiti a propri strumenti di capitale primario di classe 1 esposti nella voce “16. Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall’ente direttamente o indirettamente”.

La variazione rispetto al 31 dicembre 2016 (negativa per 1.096 milioni) è riferita sostanzialmente ai seguenti effetti: • riduzione delle riserve sovrapprezzo per allocazione della perdita dell’esercizio 2016 della Capogruppo UniCredit SpA e

ripianamento delle riserve negative (come deliberato dall’Assemblea del 20 aprile 2017); • aumento di capitale deliberato dall’Assemblea del 12 gennaio 2017 ed aumento gratuito di capitale mediante emissione

di azioni da assegnare ai dipendenti per piani incentivazione; • riduzione delle riserve sovrapprezzo connessa all’eliminazione del limite del 5% all'esercizio del diritto di voto ed alla

conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, approvate in data 4 dicembre 2017 dalle assemblee Ordinaria e Straordinaria dei soci e dall'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio di UniCredit S.p.A.

B. La variazione rispetto al 31 dicembre 2016 (positiva per 2.131 milioni) riflette principalmente i seguenti effetti:

• incremento delle altre riserve per 2.419 milioni a seguito della destinazione delle riserve sovrapprezzo (cfr. nota A); • variazione negativa delle componenti di conto economico complessivo accumulate per 288 milioni, sostanzialmente

dovuta alla variazione negativa dei seguenti elementi per 539 milioni: o riserve da valutazione delle attività disponibili per la vendita per 140 milioni, o riserva oscillazione cambi per 301 milioni, o riserva di cash flow hedge per 97 milioni,

parzialmente compensata per 251 milioni dalla variazione positiva della riserva relativa alle perdite attuariali nette. C. La variazione rispetto al 31 dicembre 2016 (negativa per 2.061 milioni) riflette sostanzialmente l’eliminazione degli interessi di minoranza conseguente all’operazione di cessione di Bank Pekao. D. L’ammontare al 31 dicembre 2017 include l’utile dell’esercizio 2017, pari a 5.473 milioni, riconosciuto nei Fondi Propri per 4.743 milioni, ossia al netto dei dividendi prevedibili calcolati alla data pari a 730 milioni (incluse elargizioni benefiche). Si precisa che l’utile è stato incluso nei Fondi Propri in seguito a richiesta di autorizzazione all’Autorità Competente ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR. E. La variazione rispetto al 31 dicembre 2016 (positiva per 1.638 milioni) si riferisce sostanzialmente all’eliminazione dell’avviamento e delle altre attività immateriali conseguente all’operazione di cessione di Bank Pekao e Pioneer Investments. F. Al 31 dicembre 2017, la riserva di valutazione delle perdite attuariali nette - negativa per 2.427 milioni e ricompresa all’interno della voce “3. Altre componenti di conto economico complessivo accumulate e altre riserve” - è soggetta ad aggiustamento transitorio positivo per 527 milioni nella presente voce. La riduzione dell’aggiustamento transitorio rispetto al 31 dicembre 2016 (pari a 584 milioni) riflette, oltre all’evoluzione delle perdite attuariali nette e la conseguente riduzione dell’ammontare di base sul quale viene calcolato l’aggiustamento transitorio, anche la progressiva riduzione della percentuale applicabile per il 2017 (pari al 40% dell’importo calcolato in coerenza con l’articolo 473 del CRR, anziché il 60% previsto per il 2016). G. Al 31 Dicembre 2016, UniCredit eccedeva le soglie di deduzione condizionale connesse a: (i) investimenti non significativi in entità del settore finanziario, (ii) investimenti significativi in strumenti di capitale primario di classe 1 emessi da entità del settore finanziario e (iii) attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee; l’ammontare della complessiva deduzione dal CET1 transitorio risultava pari a 855 milioni (somma delle voci 18, 19, 22). L’aumento di capitale eseguito nel corso del primo trimestre del 2017 ha consentito il ripristino delle soglie rilevanti per la deduzione regolamentare, che risultano quindi rispettate (nessuna deduzione per eccedenza) a partire dal 31 marzo 2017. Analogo effetto si riscontra con riferimento all’ammontare degli investimenti non significativi per cui non si generano deduzioni (al 31 dicembre 2016 pari invece a 32 milioni dal Capitale Aggiuntivo di Classe 1 - cfr. voce 39 - e 37 milioni dal Capitale di Classe 2 - cfr. voce 54, oltre all’ammontare residuo di 339 milioni dedotto per il 50% dal Capitale Aggiuntivo di Classe 1 - cfr. voci 41a e 41b - e per il restante 50% dal Capitale di Classe 2 - cfr. voci 56a e 56b).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

38

AL 31 DICEMBRE 2017

H. In riferimento al 31 dicembre 2017 la perdita d’esercizio del 2016 (pari a 11.790 milioni, interamente dedotta dal Capitale Primario di Classe 1 al 31 dicembre 2016) è esposta all’interno della voce “1. Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni” in coerenza con quanto deliberato dall’Assemblea del 20 aprile 2017 (cfr. nota A). I. L’ammontare include i seguenti filtri nazionali negativi: I) 351 milioni relativi all’effetto del filtro negativo connesso ad “affrancamento multiplo” dell’avviamento

8; II) 25 milioni relativi al filtro nazionale connesso alla cessione in blocco degli immobili

ad uso funzionale. J. La variazione positiva rispetto al 31 dicembre 2016 (377 milioni) riflette i seguenti effetti principali:

• variazione positiva di 267 milioni relativa agli utili non realizzati su titoli AFS emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea, dei quali: (i) 27 milioni relativi all’effetto sull’aggiustamento transitorio connesso all’andamento negativo della riserva e (ii) 240 milioni derivanti dalla riduzione della percentuale di esclusione degli utili non realizzati durante il periodo transitorio (20% per il 2017; 40% fino al 31 Dicembre 2016);

• variazione positiva di 110 milioni relativa a titoli di debito diversi da quelli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea e titoli di capitale classificati nel portafoglio AFS, sostanzialmente derivanti dalla riduzione della percentuale di esclusione degli utili non realizzati durante il periodo transitorio (20% per il 2017; 40% fino al 31 Dicembre 2016).

K. La variazione positiva rispetto al 31 dicembre 2016 (2.226 milioni) riflette l’emissione dei due strumenti di Additional Tier 1 di UniCredit SpA: (i) XS1619015719 emesso in data 15 maggio 2017 per un totale di 1,25 miliardi EUR e (ii) XS1739839998 emesso in data 13 dicembre 2017 per un totale di 1 miliardo EUR. L. L’ammontare include, oltre alla quota dei cashes per 609 milioni (ref. nota A), strumenti di Additional Tier 1 soggetti a grandfathering. La variazione negativa rispetto al 31 Dicembre 2016 (pari a 57 milioni) è connessa all’eccedenza del limite di phase-out sugli strumenti soggetti a grandfathering conseguente alla riduzione della percentuale applicabile per il 2017 (50% vs. 60% fino al 31 dicembre 2016), inclusi nel Capitale di Classe 2 (cfr. voce 47). M. La variazione rispetto al 31 dicembre 2016 (positiva per 135 milioni) riflette prevalentemente i seguenti elementi: i) emissioni degli strumenti di Tier 2 di UniCredit S.p.A. a giugno 2017 per un totale di 50 milioni di EUR (ISIN XS1632222565) ed 1 miliardo di USD (ISIN XS1631415582); ii) riduzione per effetto ammortamento regolamentare. N. La variazione rispetto al 31 dicembre 2016 riflette la riduzione della riserva combinata di capitale (per 0,97%) connessa ai seguenti elementi (cfr. paragrafo “Requisiti e riserve di capitale transitori per il Gruppo UniCredit” della parte introduttiva del presente capitolo): (i) riduzione della riserva di conservazione del capitale (da 2,50% a 1,25%); (ii) incremento della riserva di capitale anticiclica (da 0,005% a 0,03%); (iii) incremento della riserva di capitale G-SII applicabile durante il regime transitorio (da 0,25% a 0,50%). O. L’ammontare al 31 dicembre 2017 (pari a 7,45%) è calcolato sottraendo dal ratio di Capitale Primario di Classe 1 alla data (i.e. 13,73% come riportato nella voce 61) il requisito minimo di Capitale Primario di Classe 1 inclusivo della riserva combinata di capitale (i.e. 6,28% come riportato nella voce 64). L’incremento rispetto al 31 dicembre 2016 dipende dai seguenti elementi:

• incremento del Capitale Primario di Classe 1 pari a 17.342 milioni; • incremento del Capitale Aggiuntivo di Classe 1 pari a 2.356 milioni con conseguente annullamento piena copertura del

requisito di capitale di AT1 da coprire mediante elementi del Capitale Primario di Classe 1 ; al 31 dicembre 2017 infatti il requisito di Capitale Addizionale di Classe 1 (i.e. 1,5%) è interamente coperto mediante elementi del Capitale Aggiuntivo di Classe 1;

• riduzione delle attività ponderate per il rischio pari a 31.036 milioni conseguente principalmente all’eliminazione della contribuzione di Bank Pekao e Pioneer Investments a seguito delle operazioni di cessione;

• riduzione della riserva combinata di capitale (cfr. nota N).

8 L’ammontare del filtro si riferisce ai 5/5 dell’ammontare oggetto di sterilizzazione calcolato ai sensi della comunicazione di Banca d’Italia del 9

maggio 2013; il calcolo tiene anche conto delle disposizioni contenute della Risoluzione n.55/E dell’Agenzia delle Entrate del 29 maggio 2015 relativa alla "Disciplina del credito d'imposta derivante dalla trasformazione di attività per imposte anticipate iscritte in bilancio di cui all'articolo 2, commi da 55 a 58, del decreto legge 29 dicembre 2010, n.225".

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

39

Indicazione separata delle deduzioni (Articolo 437.d del CRR) (euro migliaia)

(*) Rif. “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri” entro la presente sezione del Pillar 3.

Note alla tabella “Indicazione separata delle deduzioni (Articolo 437.d del CRR)”: A. L’ammontare delle attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee (pari a 1.851 milioni) è in quadratura con la voce 75 “Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo inferiore alla soglia del 10%, al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38 (3))” del “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”. B. La somma degli investimenti non significativi di cui agli articoli 36.h, 56.c, 66.c del CRR risulta pari a 3.136 milioni ed è in quadratura con la voce 72 “Capitale di soggetti del settore finanziario detenuto direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)” del “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”. C. L’ammontare degli investimenti significativi in strumenti di capitale primario di classe 1 (pari a 3.371 milioni) è in quadratura con la voce 73 “Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente dall'ente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)” del “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”.

Importi

4.847.071

4.887.956

7.331.933

Rif. Articolo

CRRNatura delle deduzioni

Ammontare totale

soggetto a

deduzione

Ammontare dedotto

durante il regime

transitorio - rif.

colonna A del

modello

transitorio(*)

Aggiustamenti

transitori - rif.

colonna C del

modello

transitorio(*)

Rif. voci del

modello

transitorio(*)

Ammontare residuo

(dedotto 50% dal

AT1 e 50% dal T2)

Rif. voci del

modello

transitorio(*),

rispettivamente per

AT1 e T2

Ammontare

escluso dalle

deduzioni

36.b Attività immateriali 3.356.380 3.356.380 - 8 - - -

Attività fiscali differite che dipendono dalla redditivtà futura, di cui: 2.382.741 425.645 100.780 - - 1.850.685

non derivano da differenze temporanee 532.056 425.645 100.780 10 - - -

derivano da differenze temporanee (A) 1.850.685 - - - - - 1.850.685

36.d IRB Shortfall 38.598 30.878 7.720 12 3.860 41a, 56a -

36.e Attività dei fondi pensione a prestazioni definite 41.975 41.975 - - - - -

36.f Propri strumenti di CET1 2.915 2.915 - - - - -

36.h Investimenti non significativi in strumenti di CET1 di società del settore finanziario (B) 2.154.951 - - - - - 2.154.951

36.i Investimenti significativi in strumenti di CET1 di società del settore finanziario (C) 3.370.930 - - - - - 3.370.930

36.k. Deduzioni relative a esposizioni che qualificano per una ponderazione del 1.250% 216.581 216.581 - 20a - - -

56.a Propri strumenti di AT1 26.092 26.092 - - - - -

56.c Investimenti non significativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario (B) 542.913 - - - - - 542.913

56.d Investimenti significativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario 54.684 43.747 10.937 40 4.501 41b, 56b -

66.a Propri strumenti di T2 143.678 143.678 - - - - -

66.c Investimenti non significativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario (B) 438.328 - - - - - 438.328

66.d Investimenti significativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario 588.406 588.406 - - - - -

Soglie transitorie per la deduzione delle attività fiscali differite e degli investimenti in società del settore finanziario

Soglia del 10% del CET1 per gli investimenti non significativi in società del settore finanziario

Soglia del 10% del CET1 per gli investimenti significativi in società del settore finanziario e per le attività fiscali differite (DTA) che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee

Soglia del 15% per gli investimenti significativi e le DTA non dedotti dalla soglia di cui al punto B

36.c

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

40

AL 31 DICEMBRE 2017

Evoluzione dei Fondi propri (raccomandazione Enhanced Disclosure Task Force n. 11)

(euro migliaia)

FONDI PROPRI (* ) 0 1.0 1.2 0 17 - 3 1.12 .2 0 17 0 1.0 1.2 0 16 - 3 1.12 .2 0 16

Ca pita le Prima rio di c la sse 1

Inizio de l pe riodo 3 1.5 3 7 .2 0 2 4 1.3 7 5 .15 8

Strume nti e rise rve (A) 3 .0 4 2 .4 5 4 1.3 6 6 .5 16

1. Capitale proprio 13.632 607.504

2. Riserve e sovrapprezzi di emissione propri (B) 633.789 736.026

3. Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (C) (287.788) (62.365)

4. Utile del periodo (al netto dei dividendi prevedibili) (D) 4.743.349 -

5. Interessi di minoranza ammissibili (E) (2.060.528) 85.351

Re ttific he re gola me nta ri 14 .2 9 9 .9 0 0 (11.2 0 4 .4 7 2 )

6. Filtri prudenziali (F) 457.263 27.150

7. Propri strumenti di CET1 3.465 24.006

8. Avviamento e altre attività immateriali (G) 1.638.183 781.639

9. Perdita dell'esercizio (H) 11.790.094 (11.790.094)

10. Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee (172.179) (46.727)

11. Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee (I) 358.770 (358.770)

12. Investimenti significativi e non significativi in strumenti di CET1 di società del settore finanziario (I) 495.935 (495.935)

13. Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su posizioni IRB (35.398) (3.200)

14. Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni 6.895 (50.722)

15. Altre deduzioni (5.210) 7.120

16. Aggiustamenti transitori, di cui: (237.918) 701.061

16.1 IAS 19 (J) (584.243) (351.817)

16.2 Utili non realizzati su titoli AFS (K) 377.155 1.098.059

16.3 Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee (37.270) (46.461)

16.4 Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su posizioni IRB 6.440 1.280

Fine de l pe riodo 4 8 .8 7 9 .5 5 5 3 1.5 3 7 .2 0 2

Ca pita le a ggiuntivo di c la sse 1

Inizio de l pe riodo 3 .4 6 7 .6 4 8 3 .5 4 4 .9 0 6

Strume nti 2 .16 9 .2 9 8 13 0 .8 17

17. Strumenti computabili, inclusi strumenti soggetti a grandfathering (L) 2.169.298 130.817

18. Strumenti di capitale aggiuntivo di c lasse 1 emessi da filiazioni - -

Re ttific he re gola me nta ri 18 6 .5 0 5 (2 0 8 .0 7 5 )

19. Propri strumenti di AT1 701 (2.297)

20. Investimenti non significativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario (I) 31.994 (31.994)

21. Investimenti significativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario (16.743) (8.371)

22. Aggiustamenti transitori, di cui: 170.553 (165.413)

22.1 Importo residuo relativo all'eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su posizioni IRB (3.220) (640)

22.2 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non significativi in strumenti di CET1 di FSE (I) 158.615 (158.615)

22.3 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non significativi in strumenti di AT1 di FSE 15.158 (6.158)

Fine de l pe riodo 5 .8 2 3 .4 5 1 3 .4 6 7 .6 4 8

Ca pita le di c la sse 1 5 4 .7 0 3 .0 0 6 3 5 .0 0 4 .8 5 0

Ca pita le di c la sse 2

Inizio de l pe riodo 10 .14 4 .9 17 10 .6 5 8 .6 16

Strume nti (6 2 1.5 5 8 ) (2 14 .6 2 8 )

23. Strumenti e prestiti subordinati computabili, inclusi strumenti soggetti a grandfathering (M) (440.324) (833.327)

24. Strumenti di c lasse 2 emessi da filiazioni (N) (200.573) (267.255)

25. Eccedenza delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese su posizioni IRB 19.339 885.954

Re ttific he re gola me nta ri 2 2 7 .8 11 (2 9 9 .0 7 1)

26. Propri strumenti di T2 (10.900) (97.445)

27. Investimenti non significativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario (I) 36.908 (36.908)

28. Investimenti significativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario 86.308 81.679

29. Aggiustamenti transitori, di cui: 115.495 (246.397)

29.1 Importo residuo relativo all'eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su posizioni IRB (3.220) (640)

29.2. Importo residuo relativo a investimenti significativi e non significativi in strumenti di CET1 di FSE (I) 158.615 (158.615)

29.3 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non significativi in strumenti di AT1 di FSE 15.158 (6.158)

29.4 Aggiustamento connessoo a utili non realizzati su titoli AFS soggetti a filtro nazionale aggiuntivo (O) (55.058) (80.984)

Fine de l pe riodo 9 .7 5 1.17 0 10 .14 4 .9 17

Tota le Fondi Propri a lla fine de l pe riodo 6 4 .4 5 4 .17 6 4 5 .14 9 .7 6 7

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

41

Note alla tabella “Evoluzione dei Fondi propri (raccomandazione Enhanced Disclosure Task Force n. 11)”: (*) Ad eccezione dei dati di inizio e fine periodo, le grandezze sono riferite alle variazioni di periodo. A. Gli ammontari riportati nelle righe 1, 2, 3, 4 del presente schema non sono inclusivi della componente riferita a terzi, ricompresa invece nella voce relativa ai complessivi interessi di minoranza ammissibili nel Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) ai sensi del CRR (riferimento riga 5 dello schema). B. La variazione positiva nel 2017 (pari a 634 milioni) riflette, oltre a (i) riduzione delle riserve sovrapprezzo per l’allocazione della perdita dell’esercizio 2016 della Capogruppo UniCredit S.p.A. e ripianamento delle riserve negative e (ii) aumento di capitale (come deliberati dall’Assemblea del 20 aprile 2017), anche gli effetti positivi connessi alle operazioni di cessione concluse nel corso del 2017. C. La variazione negativa nel 2017 (pari a 288 milioni) riflette sostanzialmente la variazione negativa (per 539 milioni) dei seguenti elementi: (i) riserve da valutazione delle attività disponibili per la vendita per 140 milioni; (ii) riserva oscillazione cambi per 301 milioni; (iii) riserva di cash flow hedge per 97 milioni, parzialmente compensata per 251 milioni dalla variazione positiva della riserva relativa alle perdite attuariali nette. D. L'utile al 31 dicembre 2017 (5.473 milioni, al netto degli effetti fiscali) è riconosciuto nei Fondi propri per 4.743 milioni, ossia al netto dei dividendi prevedibili calcolati alla data pari a 730 milioni (incluse elargizioni benefiche). Si precisa che l’utile è stato incluso nei Fondi propri in seguito a richiesta di autorizzazione all’Autorità Competente ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR. E. La variazione negativa nel 2017 (pari a 2.061 milioni) riflette sostanzialmente: (i) l’eliminazione degli interessi di minoranza conseguente all’operazione di cessione di Bank Pekao e (ii) la progressiva riduzione della percentuale di phase-in applicabile per il 2017 (20% vs. 40% nel 2016). F. La variazione positiva nel 2017 (pari a 457 milioni) riflette la riduzione dell’ammontare dei seguenti filtri: (i) riserva di cash flow hedge per 97 milioni; (ii) variazione del proprio merito creditizio per 232 milioni; (iii) rettifiche di valore supplementari per 37 milioni; (iv) affrancamento multiplo dell’avviamento per 88 milioni. G. La variazione positiva nel 2017 (pari a 1.638 milioni) si riferisce sostanzialmente all’eliminazione dell’avviamento e delle altre attività immateriali conseguente all’operazione di cessione di Bank Pekao e Pioneer Investments. H. La variazione positiva nel 2017 (pari a 11.790 milioni) corrisponde all’ammontare della perdita dell’esercizio 2016 eliminata nell’esposizione dei flussi di periodo del 2017 in quanto riferita ad una componente negativa non più applicabile nel 2017, esercizio nel quale è stato invece registrato un utile di periodo (rif. riga 4 del presente schema). I. L’aumento di capitale eseguito nel corso del primo trimestre del 2017 ha consentito il ripristino delle soglie rilevanti per la deduzione regolamentare, che risultano quindi rispettate (nessuna deduzione per eccedenza) a partire dal 31 marzo 2017, determinando le seguenti variazioni positive nel 2017 rispetto all’ammontare dedotto al 31 dicembre 2016:

• capitale primario di classe 1: o 359 milioni relativi alle attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura (voce 11); o 496 milioni relativi a investimenti significativi e non significativi in strumenti del capitale primario di classe 1

emessi da società del settore finanziario (voce 12); • capitale aggiuntivo di classe 1:

o 32 milioni relativi a investimenti non significativi in strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (voce 20); o 159 milioni relativi al valore residuo di investimenti significativi e non significativi in strumenti del capitale

primario di classe 1 emessi da società del settore finanziario dedotto per il 50% dal capitale aggiuntivo di classe 1 (voce 22.2);

• capitale di classe 2 o 37 milioni relativi a investimenti non significativi in strumenti di capitale di classe 2 (voce 27); o 159 milioni relativi al valore residuo di investimenti significativi e non significativi in strumenti del capitale

primario di classe 1 emessi da società del settore finanziario dedotto per il 50% dal capitale di classe 2 (voce 29.2).

J. La variazione negativa nel 2017 (pari a 584 milioni) riflette: (i) l’evoluzione delle perdite attuariali nette; (ii) la progressiva riduzione della percentuale applicabile per il 2017 (40% per il 2017 vs. 60% nel 2016).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

42

AL 31 DICEMBRE 2017

K. La variazione positiva nel 2017 (pari a 377 milioni) riflette i seguenti effetti principali:

• variazione positiva di 267 milioni relativa agli utili non realizzati su titoli AFS emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea, dei quali: (i) 27 milioni relativi all’effetto sull’aggiustamento transitorio connesso all’andamento negativo della riserva e (ii) 240 milioni derivanti dalla riduzione della percentuale di esclusione degli utili non realizzati durante il periodo transitorio (20% per il 2017 vs. 40% nel 2016);

• variazione positiva di 110 milioni relativa a titoli di debito diversi da quelli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea e titoli di capitale classificati nel portafoglio AFS, sostanzialmente derivanti dalla riduzione della percentuale di esclusione degli utili non realizzati durante il periodo transitorio (20% per il 2017 vs. 40% nel 2016).

L. La variazione positiva nel 2017 (pari a 2.169 milioni) riflette principalmente l’emissione dei due strumenti di Additional Tier 1 di UniCredit S.p.A.: (i) XS1619015719 emesso in data 15 maggio 2017 per un totale di 1,25 miliardi EUR e (ii) XS1739839998 emesso in data 13 dicembre 2017 per un totale di 1 miliardo EUR. M. La variazione negativa nel 2017 (pari a 440 milioni) riflette prevalentemente la scadenza di alcuni strumenti e la riduzione dell’ammontare computabile per effetto ammortamento regolamentare, parzialmente compensata dall’emissione degli strumenti di Tier 2 di UniCredit S.p.A. a giugno 2017 per un totale di 50 milioni di EUR (ISIN XS1632222565) ed 1 miliardo di USD (ISIN XS1631415582). N. La variazione negativa nel 2017 (pari a 201 milioni) è prevalentemente connessa alla progressiva riduzione della quota di strumenti emessi da filiazioni computabili durante il regime transitorio (percentuale ammessa per il 2017 pari al 20% vs. 40% nel 2016). O. La variazione negativa nel 2017 (pari a 55 milioni) riflette principalmente la riduzione nella percentuale transitoria di inclusione nel Capitale di Classe 2 dei profitti non realizzati relativi a titoli di debito e titoli di capitale classificati nel portafoglio "attività finanziarie disponibili per la vendita AFS" (20% per il 2017 vs. 40% nel 2016).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

43

Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi propri transitori (Articolo 437.a del CRR)

(*) Le differenze tra grandezze contabili e regolamentari sono sostanzialmente imputabili alla composizione dei perimetri civilistico (IFRS) e regolamentare; in particolare si evidenzia il trattamento delle entità del Gruppo Koc/Yapi consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare e trattate secondo il metodo del patrimonio netto nel perimetro civilistico (rif. Allegato 2 – Ambito di applicazione). (**) Contribuzione positiva (negativa) ai Fondi propri transitori. Con riferimento agli elementi negativi dei Fondi propri (i.e. deduzioni), gli ammontari riportati includono, per ciascuna voce di riferimento, anche la quota relativa ad attività e gruppi di attività in via di dismissione. (***) Note relative alla colonna “Ammontari rilevanti ai fini dei Fondi propri”:

(euro migliaia)

VOCI DELL'ATTIVOPerimet ro

civil ist ico

Perimet ro

rego lament are

C ap it ale Pr imario

d i C lasse 1 ( C ET1)

C ap it ale

A gg iunt ivo d i

C lasse 1 ( A T1)

C ap it ale d i C lasse

2 ( T2 )

30. Attività finanziarie valutate al fair value - Titoli di capitale (5 0 9 .3 8 1) (5 0 9 .3 8 1)

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita - Titoli di capitale (2 .2 2 8 .0 3 4 ) (2 .2 3 9 .18 7 )

100. Partecipazioni (6 .2 12 .14 2 ) (4 .2 2 0 .5 8 2 )

130. Attività immateriali, di cui: (3 .3 8 5 .3 10 ) (3 .4 4 6 .7 2 2 ) (3 .3 5 6 .3 8 0 ) - - 8

Avviamento (1.483.721) (1.483.721) (1.473.829) - - B

Altre attività immateriali (1.901.589) (1.963.001) (1.882.551) - - C

140. Attività fiscali differite, di cui principalmente: (10 .6 18 .5 8 3 ) (10 .6 5 8 .3 0 3 ) (7 7 6 .3 2 4 ) - -

Attività fiscali differite che non si basano sulla redditività futura (7.964.753) (7.964.753) - - - D

Affrancamenti multipli dell'avviamento (350.679) (350.679) (350.679) - - 26 D

Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura (2.303.151) (2.342.871) (425.645) - - 10, 25 E

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTOPerimet ro

civil ist ico

Perimet ro

rego lament are

C ap it ale Pr imario

d i C lasse 1 ( C ET1)

C ap it ale

A gg iunt ivo d i

C lasse 1 ( A T1)

C ap it ale d i C lasse

2 ( T2 )

20. Debiti verso clientela - Passività subordinate, di cui: 10 9 .8 5 4 10 9 .8 5 4 - - 2 8 8

Strumenti computabili nel capitale di c lasse 2 109.854 109.854 - - 288 46 F

30. Titoli in c ircolazione - Passività subordinate, di cui: 12 .6 5 2 .3 0 4 13 .15 5 .9 3 2 - 6 8 3 .0 0 5 8 .8 3 5 .2 5 6

Strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di c lasse 1 soggetti a phase- out 761.387 761.387 - 683.005 - 33 G

Strumenti computabili nel capitale di c lasse 2 10.316.057 10.316.057 - - 8.336.769 46 F

Strumenti computabili nel capitale di c lasse 2 soggetti a phase- out 1.046.951 1.046.951 - - 498.487 47 F

40. Passività finanziarie di negoziazione - Passività subordinate, di cui: 4 7 .0 2 7 4 7 .0 2 7 - - -

Strumenti computabili nel capitale di c lasse 2 47.027 47.027 - - - F

140. Riserve di valutazione, di cui principalmente: (4 .3 2 7 .0 9 2 ) (4 .3 2 7 .0 9 2 ) (4 .3 9 7 .4 4 0 ) - - 3 - 26a - 9 - 11 H

Riserve di valutazione di titoli disponibili per la vendita 1.474.818 1.448.710 1.283.944 - - 3 - 26a

Riserve di valutazione delle perdite attuariali nette (2.408.473) (2.425.071) (1.899.266) - - 3 - 9

Altri elementi positivi - Leggi speciali di rivalutazione 277.020 277.020 277.020 - - 3

Riserve di cash flow hedge 202.846 278.116 - - - 3 - 11

Differenze di cambio (1.938.330) (4.034.909) (4.059.138) - - 3

Riserve relative ad attività non correnti in via di dismissione e partecipazioni valutate al patrimonio

netto(1.934.973) 129.042 - - -

160. Strumenti di capitale, di cui: 4 .6 10 .0 7 3 4 .6 10 .0 7 3 - 4 .6 0 9 .5 6 1 -

Strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di c lasse 1 4.610.073 4.610.073 - 4.609.561 - 30

170. Riserve, di cui: 19 .2 9 6 .9 0 7 19 .2 9 6 .9 0 7 19 .2 9 6 .9 0 7 - -

Riserve di utili 11.473.248 11.473.248 11.473.248 - - 2

Altre riserve 7.823.659 7.823.659 7.823.659 - - 3 H

180. Sovrapprezzi di emissione 13 .3 9 9 .7 9 9 13 .3 9 9 .7 9 9 13 .2 5 8 .3 0 3 - - 1

190. Capitale, di cui: 2 0 .8 8 0 .5 5 0 2 0 .8 8 0 .5 5 0 2 0 .2 3 0 .6 9 4 6 0 9 .0 8 5 2 .3 6 8 1

Azioni ordinarie sottostanti i titoli “ CASHES” soggetti a phase- out 609.085 609.085 - 609.085 - 33 G

Azioni di risparmio 2.368 2.368 - - 2.368 46 F

200. Azioni proprie (- ) (2 .6 9 5 ) (2 .6 9 5 ) (2 .6 9 5 ) - - 16 I

210. Patrimonio di pertinenza di terzi 8 9 4 .0 8 3 8 9 7 .5 7 5 3 3 1.5 5 6 - - 5 J

220. Utile (Perdita) di periodo (+/- ) 5 .4 7 3 .0 7 5 5 .4 7 3 .0 7 5 4 .7 4 3 .3 4 9 - - 5a K

Altri e le me nti a qua dra tura de i Fondi Propri tra nsitori

Tota le a ltri e le me nti, di c ui: (4 4 8 .4 15 ) (7 8 .2 0 0 ) 9 13 .2 5 8

Deduzioni posizioni in propri strumenti di capitale primario di c lasse 1 (220) - - 16 I

Attività a servizio di fondi pensione a benefic i definiti (41.975) - - 15

Rettifiche di valore supplementari (132.525) - - 7

Filtri prudenziali applicati al capitale primario di c lasse 1, di cui: (26.236) - -

Variazioni del proprio merito creditizio (844) - - 14

Cessione di immobili (25.392) - - 26 D

Deduzioni per cartolarizzazioni (216.578) - - 20c

Deduzioni per operazioni con regolamento non contestuale (3) - - 20d

Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) (30.878) - - 12

Deduzioni posizioni in propri strumenti di capitale aggiuntivo di c lasse 1 - (26.092) - 37

Deduzione di strumenti di capitale aggiuntivo di c lasse 1 di soggetti del settore finanziario

quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti - (43.747) - 40

Aggiustamenti transitori al capitale aggiuntivo di c lasse 1 - (8.361) - 41a, 41b L

Strumenti emessi da filiazioni computati nel capitale di c lasse 2 - - 675.698 48 M

Eccedenza delle rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese (modelli IRB) - - 924.123 50

Deduzioni posizioni in propri strumenti di capitale di c lasse 2 - - (143.678) 52

Deduzione di strumenti di capitale di c lasse 2 di soggetti del settore finanziario quando l'ente

ha un investimento significativo in tali soggetti- - (588.406) 55

Aggiustamenti transitori al capitale di c lasse 2 - - 45.521 56a, 56b, 56c N

Tota le Fondi Propri tra nsitori 4 8 .8 7 9 .5 5 5 5 .8 2 3 .4 5 1 9 .7 5 1.17 0 29, 44, 58

N ot e ( *** )

N o t e ( *** )

R if . Tavo la

" M odello

t ransit o r io per la

pubb licaz ione

delle inf o rmazioni

sui Fond i Propri"

R if . Tavo la

" M odello

t ransit o r io per la

pubb licaz ione

delle inf o rmazioni

sui Fond i Propri"

D at i cont ab il i ( * )

D at i cont ab il i ( * ) A mmont ari r i levant i ai f ini dei Fond i Propri ( ** )

A mmont ari r i levant i ai f ini dei Fond i Propri ( ** )

- - - A18, 19, 23

R if . Tavo la

" M odello

t ransit o r io per la

pubb licaz ione

delle inf o rmazioni

sui Fond i Propri"

C ap it ale Pr imario

d i C lasse 1 ( C ET1)

C ap it ale

A gg iunt ivo d i

C lasse 1 ( A T1)

C ap it ale d i C lasse

2 ( T2 )

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Note alla tabella “Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi propri transitori (Articolo 437.a del CRR)” A. L’ammontare delle partecipazioni significative e non significative in società del settore finanziario (Financial Sector Entity – FSE) non eccede le soglie condizionali definite dal CRR (cfr. articoli 46, 48); pertanto non sono applicate deduzioni al Capitale Primario di Classe 1. Con riferimento alla voce 100 “Partecipazioni”, la principale differenza tra grandezze contabili e regolamentari è ascrivibile alle Entità consolidate contabilmente secondo il metodo del Patrimonio Netto, in coerenza con quanto esposto nella nota (*). B. Oltre al valore di bilancio regolamentare dell’“Avviamento” (1.484 milioni), l’importo della deduzione (pari a 1.474 milioni) tiene conto anche dei seguenti elementi: (I) riduzione per passività fiscali connesse all’avviamento ai sensi dell’art. 37 del CRR (pari a 24 milioni); (II) incremento per inclusione dell’avviamento relativo alla valutazione degli investimenti significativi (pari a 14 milioni). C. Oltre al valore di bilancio regolamentare delle “Altre attività immateriali” (1.963 milioni), l’importo della deduzione (pari a 1.883 milioni) tiene conto sostanzialmente della riduzione per passività fiscali connesse a tali attività immateriali ai sensi dell’art. 37 del CRR (pari a 81 milioni). D. Il valore di bilancio regolamentare (351 milioni) è riferito ad attività fiscali differite connesse con affrancamenti plurimi di un medesimo avviamento, oggetto di filtro negativo

9 applicato al capitale primario di classe 1.

L’ammontare riportato in tale voce, sommato all’importo riportato nella voce “Filtri prudenziali applicati al capitale primario di classe 1, di cui cessione immobili” (pari a 25 milioni) esposta tra gli “Altri elementi a quadratura dei Fondi propri transitori”, corrisponde all’ammontare totale di 376 milioni di cui alla voce 26 “Rettifiche regolamentari applicabili al capitale primario di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi propri". E. In riferimento all’ammontare delle attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura, l’ammontare rilevante ai fini dei Fondi propri, espresso al netto delle passività fiscali differite sulla base dell’articolo 38 del CRR, è soggetto al seguente trattamento:

• deduzione dal Capitale Primario di Classe 1 per la quota relativa ad attività fiscali differite che non derivano da differenze temporanee, per 426 milioni (in applicazione del phase-in del 20%);

• ponderazione al 250% nel calcolo delle attività ponderate per il rischio per la quota relativa ad attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee non eccedente le soglie condizionali definite dal CRR (cfr. articolo 48).

F. L’ammontare degli strumenti di capitale di classe 2 si riferisce ai soli strumenti emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., in quanto gli strumenti subordinati emessi da filiazioni del Gruppo sono inclusi nei Fondi propri consolidati per l’ammontare risultante dall’applicazione degli algoritmi di calcolo di cui agli articoli 85-88 del CRR e pertanto non direttamente allocabili alle relative voci di bilancio (gli importi risultanti da tale calcolo sono esposti nella voce “Strumenti emessi da filiazioni computati nel capitale di classe 2” tra gli “Altri elementi a quadratura dei Fondi propri transitori” – rif. nota M). Si riporta di seguito la riconduzione tra gli ammontari degli strumenti di capitale di classe 2 riportati nel presente schema e le voci della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi propri":

• Somma delle voci 20 (0,3 milioni), 30 per la quota di strumenti computabili nel capitale di classe 2 (8.337 milioni) e 190 (2 milioni) del presente schema per un totale di 8.339 milioni: rif. Voce 46 “Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni”;

• Voce 30 per la quota di strumenti computabili nel capitale di classe 2 soggetti a phase-out (498 milioni) del presente schema: rif. Voce 47 “Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (5), e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale di classe 2”.

G. L’ammontare degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 si riferisce ai soli strumenti emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A. Si riporta di seguito la riconduzione tra gli ammontari degli strumenti di capitale aggiuntivi di classe 1 riportati nel presente schema e le voci della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi propri":

• Somma delle voci 30 per la quota di strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 soggetti a phase-out (683 milioni) e 190 (609 milioni) del presente schema per un totale di 1.292 milioni: rif. Voce 33 “Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (4) e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1”.

H. La somma dei valori di bilancio regolamentare delle voci:

• 140 “Riserve da valutazione” (- 4.327 milioni) • 170 “Riserve” per la componente relativa alle “Altre riserve” (7.824 milioni)

9 L’ammontare del filtro si riferisce ai 5/5 dell’ammontare oggetto di sterilizzazione calcolato ai sensi della comunicazione di Banca d’Italia del 9

maggio 2013; il calcolo tiene anche conto delle disposizioni contenute della Risoluzione n.55/E dell’Agenzia delle Entrate del 29 maggio 2015

relativa alla "Disciplina del credito d'imposta derivante dalla trasformazione di attività per imposte anticipate iscritte in bilancio di cui all'articolo 2,

commi da 55 a 58, del decreto legge 29 dicembre 2010, n.225”.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

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risulta pari a 3.497 milioni ed in quadratura con l’ammontare riportato nella Voce 3 “Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre riserve, includere gli utili e le perdite non realizzati ai sensi della disciplina contabile applicabile)” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi propri". Con riferimento alla voce 140 “Riserve da valutazione”, l’ammontare rilevante ai fini dei Fondi propri (- 4.397 milioni) è calcolato applicando al valore di bilancio regolamentare (- 4.327 milioni) i seguenti aggiustamenti che giustificano il delta negativo di 70 milioni:

• aggiustamento transitorio negativo (321 milioni) relativo all’esclusione degli utili non realizzati su titoli classificati nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita – AFS” – rif. Voce 26a “Rettifiche regolamentari relative agli utili e alle perdite non realizzate ai sensi degli articoli 467 e 468”;

• aggiustamento transitorio positivo (527 milioni) relativo alle perdite attuariali nette – rif. Voce 9 “Aggiustamento transitorio connesso allo IAS 19”;

• filtro prudenziale (277 milioni) relativo alla riserve di cash flow hedge – rif. Voce 11 “Riserve di valore equo relative agli utili e alle perdite generati dalla copertura dei flussi di cassa”.

I. L’ammontare riferito alla voce “Azioni proprie” (per 2,7 milioni), sommato all’ammontare delle posizioni indirette e sintetiche in propri strumenti di Capitale Primario di Classe 1 (0,2 milioni esposti nella voce “Deduzioni posizioni in propri strumenti di capitale primario di classe 1” tra gli “Altri elementi a quadratura dei Fondi propri transitori”), corrisponde all’ammontare totale di propri strumenti di CET1 dedotto dai Fondi propri (3 milioni), come riportato nella voce 16 “Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi propri". J. L’importo incluso nei Fondi propri (332 milioni) è connesso agli interessi di minoranza ammissibili nel Capitale Primario di Classe 1 durante il regime transitorio ai sensi degli articoli 479 e 480 del CRR. K. L’ammontare dell’utile di fine periodo 2017 (5.473 milioni) è riconosciuto nei Fondi propri per 4.743 milioni al netto dei dividendi prevedibili calcolati alla data, pari a 730 milioni (incluse elargizioni benefiche). Si precisa che l’utile è stato incluso nei Fondi propri in seguito a richiesta di autorizzazione all’Autorità Competente ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR. L. L’ammontare negativo di 8 milioni include:

• deduzione del 50% dell’ammontare residuo relativo a posizioni dirette detenute in strumenti di Capitale aggiuntivo di classe 1 emessi da FSE in cui l’Ente detiene un investimento significativo (5 milioni);

• deduzione del 50% dell’ammontare residuo dell’eccesso di perdite attese su rettifiche di valore per posizioni IRB (4 milioni).

M. L’importo rilevante ai fini dei Fondi propri si riferisce all’ammontare degli strumenti di Capitale di Classe 2 emessi da filiazioni del Gruppo riconosciuti nei Fondi propri durante il periodo transitorio ai sensi dell’articolo 480 del CRR. N. La presente voce include i seguenti aggiustamenti transitori al Capitale di classe 2:

• deduzione del rimanente 50% dell’ammontare residuo relativo a posizioni dirette detenute in strumenti di Capitale aggiuntivo di classe 1 emessi da FSE in cui l’Ente detiene un investimento significativo (5 milioni);

• deduzione del rimanente 50% dell’ammontare residuo dell’eccesso di perdite attese su rettifiche di valore per posizioni IRB (4 milioni);

• filtro positivo nazionale introdotto dalla Circolare Banca d’Italia n. 285 pari al 20% del 50% dei profitti non realizzati su titoli di debito e capitale classificati nel portafoglio attività finanziarie disponibili per la vendita – AFS (54 milioni).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

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Requisiti di capitale Il gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all’allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare:

• nei processi di piano e budget: o formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; o analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business

unit; o assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; o analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; o elaborazione e proposta del piano del capitale e della dividend policy;

• nei processi di monitoraggio: o analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati

gestionali per uso interno ed esterno; o analisi e controllo dei limiti; o analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali.

Il Gruppo si pone l’obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore per i propri azionisti attraverso l’allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio. A supporto dei processi di pianificazione e controllo, il Gruppo adotta la metodologia di misurazione delle performance aggiustate per il rischio (RAPM - Risk Adjusted Performance Management) predisponendo una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare. Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un’importanza rilevante nella definizione delle strategie di Gruppo perché da un lato esso rappresenta l’investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall’altro è una risorsa scarsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono:

capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata attraverso un profitto maggiore o almeno pari alle aspettative (costo dell’equity);

capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo - capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo - capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore..

Se il capitale a rischio è misurato tramite metodologie di risk management, allora è definito come capitale interno; se è misurato secondo la normativa di vigilanza, allora è definito come capitale regolamentare. Il capitale interno ed il capitale regolamentare differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende dall’effettiva misurazione dell’esposizione assunta, il secondo da schemi definiti nella normativa di vigilanza. Il capitale interno è fissato ad un livello tale da coprire con un elevato livello di probabilità gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un CET1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali e tenendo in considerazione gli impatti delle normative di vigilanza in vigore o che saranno adottate. Il capitale allocato alle linee di Business è quantificato in base al capitale regolamentare, con l’eccezione del capitale allocato all’Asset Gathering che è determinato come il maggiore tra la il capitale regolamentare e il capitale interno. La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management all’interno di Group Planning, Capital Management & Strategic ALM, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto della regolamentazione di vigilanza e della propensione al rischio. Il gruppo UniCredit ha definito un obiettivo di Common Equity Tier 1 Ratio maggiore del 12.5% al 2019 a regole a regime (c.d. Fully Loaded), come comunicato a dicembre 2016 nell’ambito dell’aggiornamento del Piano Strategico 2019 e confermato a dicembre 2017 nell’ambito dell’aggiornamento di Transform 2019. Nel Piano Strategico sono indicati lo scenario macroeconomico di riferimento, le principali direttrici strategiche del Gruppo e gli obiettivi riguardo alle principali grandezze economico/patrimoniali e di distribuzione di dividendi coerenti con l’obiettivo di Common Equity Tier 1 Ratio. La presentazione completa del Piano Strategico è disponibile nel sito di Gruppo, al seguente indirizzo: (https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/investors/Capital-Markets-Day/2017/UniCredit-Capital-Markets-Day-2017-Aggiornamento-su-Transform-2019.pdf). Nella gestione dinamica del capitale, l’unità operativa Capital Management elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei ratio patrimoniali di Vigilanza. Il monitoraggio si riferisce da un lato al patrimonio sia secondo la definizione contabile che secondo quella di vigilanza (Common Equity Tier 1, Additional Tier 1 e Tier 2 Capital) e, dall’altro, alla pianificazione e all’andamento dei “risk weighted asset” (RWA). La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di capitale (azioni ordinarie e altri strumenti di capitale) più idonei al conseguimento degli obiettivi identificati. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di “capital generation” misurandone il costo e l’efficacia attraverso la metodologia di RAPM. In tale contesto l’analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative; in questo modo l’unità di Capital Management è in grado di effettuare le necessarie valutazioni e di fornire tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o società chiamate a realizzare queste azioni.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Rafforzamento patrimoniale In data 12 gennaio 2017 l’Assemblea dei Soci di UniCredit S.p.A. ha deliberato un aumento di capitale, conclusosi in data 2 marzo 2017, che ha comportato l’emissione di n.1.606.876.817 nuove azioni ordinarie per un controvalore complessivo di euro 12.999.633.449,53 (di cui euro 16.068.768,17 a titolo di capitale ed euro 12.983.564.681,36 a titolo di sovraprezzo). L’aumento di capitale costituisce uno dei pilastri del Piano Strategico 2016-2019 e ha consentito e un significativo rafforzamento dei ratio patrimoniali del Gruppo. L'Assemblea dei Soci ha inoltre approvato il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 azioni ordinarie o di risparmio esistenti. In data 13 marzo 2017 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit, in forza di delega conferita dall'Assemblea straordinaria dell'11 maggio 2012 e dall’Assemblea straordinaria dell’11 maggio 2013, dall’Assemblea straordinaria del 13 maggio 2014 e dall’Assemblea straordinaria del 13 maggio 2015, ha deliberato un aumento di capitale per euro 17.587.596,70 mediante emissione di n.1.034.172 azioni ordinarie da assegnare al personale del gruppo UniCredit. Il capitale sociale della Banca ammonta al 31 dicembre 2017 a euro 20.880.549.801,81, diviso in n.2.225.945.295 azioni prive del valore nominale, di cui n.2.225.692.806 azioni ordinarie e n.252.489 azioni di risparmio. In data 4 dicembre 2017 l’Assemblea Straordinaria dei soci e l'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio di UniCredit S.p.A. hanno approvato, tra le altre, le seguenti azioni di rafforzamento della propria corporate governance e di semplificazione della struttura del capitale sociale della Banca e le conseguenti modifiche statutarie:

• Eliminazione del limite del 5% all'esercizio del diritto di voto L'eliminazione della clausola statutaria che limitava l'esercizio del diritto di voto da parte degli azionisti ordinari al 5% del capitale sociale allinea la governance di UniCredit al principio per cui il sistema di voto è proporzionale al capitale investito (cosiddetto "one share one vote"), principio che, oltre a essere in linea con la best practice internazionale, è generalmente ritenuto auspicabile in quanto allinea gli interessi economici al potere di voto e supporta un ruolo maggiormente attivo degli azionisti nel processo decisionale.

• Conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie Conversione obbligatoria delle n.252.489 azioni di risparmio esistenti in azioni ordinarie della Società con godimento regolare e aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie esistenti alla data dell'operazione, con un rapporto di conversione, per ciascuna azione di risparmio, pari a n.3,82 azioni ordinarie di nuova emissione e un conguaglio pari a euro 27,25. La conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie rientra tra le azioni dirette a rafforzare il capitale sociale, dal momento che tali azioni non concorrono al calcolo del Core Tier 1, e contribuisce al perseguimento dell'obiettivo di conseguire una generale semplificazione della struttura di capitale e dell'organizzazione della Società, con conseguente risparmio di costi. La suddetta semplificazione costituisce un beneficio per tutti gli azionisti e, con specifico riferimento alle attuali azioni di risparmio, i titolari di quest'ultime, che, in presenza delle condizioni di legge, hanno comunque la facoltà di esercitare il recesso ex art.2437 c.c., trarranno beneficio anche dal significativo aumento di liquidità delle azioni detenute. Difatti, la conversione di azioni di risparmio, relativamente non liquide, li porterà a detenere azioni ordinarie caratterizzate da una liquidità sostanzialmente maggiore. La conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie non comporterà variazioni del valore contabile complessivo del capitale sociale; il conguaglio in denaro verrà corrisposto con prelievo della Riserva Sovrapprezzo.

Emissione di nuovi strumenti Nel corso del 2017 UniCredit S.p.A. ha collocato ulteriori emissioni di strumenti Additional Tier 1 (cosiddette Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) destinata ad investitori istituzionali, con durata “perpetua” (scadenza legata alla durata statutaria di UniCredit S.p.A.), in particolare:

• In data 15 maggio 2017, con data valuta 22 maggio 2017, UniCredit S.p.A. ha lanciato un’emissione di strumenti Additional Tier 1, denominati in EUR, per un totale di 1,25 miliardi. La cedola, a tasso fisso, riconosciuta per i primi 6 anni è pari al 6,625% all’anno, pagata su base semestrale. I titoli sono stati distribuiti ad investitori istituzionali, basati nelle principali piazze finanziarie europee (Regno Unito, Italia e Francia tra le altre). Il pagamento della cedola è discrezionale. I titoli hanno un trigger del 5,125% sul Common Equity Tier 1 (CET1) che prevede che, qualora il coefficiente CET1 del Gruppo o di UniCredit S.p.A. scenda al di sotto di tale soglia, il valore nominale dei titoli venga ridotto temporaneamente dell’importo necessario a ripristinarne il livello, tenendo conto anche degli altri strumenti con caratteristiche similari.

• In data 13 dicembre 2017, con data valuta 20 dicembre 2017, UniCredit S.p.A. ha lanciato un’emissione di strumenti Additional Tier 1, denominati in EUR, per un totale di 1 miliardo, i cui termini sono in linea con la normativa “CRD IV” in vigore a partire dall’1 gennaio 2014. I titoli sono perpetui (con scadenza legata alla durata statutaria di UniCredit S.p.A.) e possono essere richiamati dall’emittente dopo 7,5 anni e successivamente ad ogni data di pagamento cedola. La cedola a tasso fisso riconosciuta per i primi 7,5 anni è pari al 5,375% all’anno, pagata su base semestrale; in seguito, se non viene esercitata la facoltà di rimborso anticipato, la stessa verrà ridefinita ad intervalli di 5 anni sulla base del tasso swap di pari scadenza vigente al momento maggiorato di 492,5 punti base. I titoli sono stati distribuiti ad investitori istituzionali, basati nelle principali piazze finanziarie europee (Regno Unito, Italia e Svizzera tra le altre). Il pagamento della cedola è discrezionale. I titoli hanno un trigger del 5,125% sul Common Equity Tier 1 (CET1) che prevede che, qualora il coefficiente CET1 del Gruppo o di UniCredit S.p.A. scenda al di sotto di tale soglia, il valore nominale dei titoli venga ridotto temporaneamente dell’importo necessario a ripristinarne il livello, tenendo conto anche degli altri strumenti con caratteristiche similari.

Gli strumenti di tipologia Additional Tier 1 hanno contribuito a rafforzare il Tier 1 Ratio di UniCredit S.p.A. e a raggiungere il requisito minimo del 1,50% di AT1. Queste ultime emissioni fanno parte dei 3,5 miliardi di Additional Tier 1 previsti per il 2017-19, dei quali rimangono da eseguire solamente 750 milioni, dopo la transazione di dicembre dello scorso anno e di quella effettuata a maggio. Come previsto dai requisiti regolamentari, il pagamento della cedola è discrezionale.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

49

Nel mese di giugno 2017, UniCredit S.p.A. ha lanciato due emissioni di strumenti Tier 2: • strumenti denominati in EUR, per un totale di 50 milioni, con scadenza finale di 15 anni e cedola pari al 4,5%

all’anno, pagata su base semestrale. I titoli sono stati distribuiti ad un solo investitore istituzionale e sono quotati presso la Borsa di Lussemburgo;

• strumenti denominati in USD, per un totale di 1 miliardo con scadenza finale di 15 anni e cedola a tasso fisso pari a 5,861% all’anno, pagata su base semestrale, per i primi 10 anni. Lo strumento può essere richiamato dall’emittente una sola volta dopo 10 anni dalla data di emissione, se non richiamato i titoli pagheranno una cedola pari al tasso swap americano a 5 anni in essere a quel momento maggiorato dello spread iniziale.I titoli sono stati distribuiti a diverse categorie di investitori istituzionali, principalmente fondi (83%) oltre a banche e assicurazioni. La richiesta è arrivata principalmente da USA/Canada (59%), Francia (12%) e Regno Unito (9%).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Con riferimento alla voce “A.1 Metodologia standardizzata”, gli ammontari esposti nella colonna “Importi non ponderati” includono le esposizioni fuori bilancio dopo l’applicazione del fattore di conversione del credito.

(migliaia di €)

3 1.12 .2 0 17 3 1.12 .2 0 16

IM POR TI N ON

PON D ER A TI

IM POR TI

PON D ER A TI

R EQU ISITO

PA TR IM ON IA LE

IM POR TI N ON

PON D ER A TI

IM POR TI

PON D ER A TI

R EQU ISITO

PA TR IM ON IA LE

A . R ISC HIO D I C R ED ITO E D I C ON TR OPA R TE 8 6 7.50 1.4 79 3 0 7.111.0 3 3 2 4 .56 8 .8 8 3 8 77.2 8 5.58 2 3 3 1.110 .110 2 6 .4 8 8 .8 0 9

A .1 M et odo log ia St andard izzat a 3 9 9 .9 8 1.172 150 .9 8 6 .9 8 9 12 .0 78 .9 59 4 12 .19 3 .4 12 18 0 .3 12 .79 9 14 .4 2 5.0 2 4

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni centrali o banche centrali 209.767.626 19.349.664 1.547.973 174.081.367 22.825.839 1.826.067

Esposizioni verso o garant ite da Amministrazioni regionali o autorità locali 31.244.579 951.303 76.104 41.651.502 1.526.976 122.158

Esposizioni verso o garant ite Organismi del settore pubblico 8.370.737 1.119.836 89.587 8.360.889 1.433.867 114.709

Esposizioni verso o garant ite Banche mult ilaterali di sviluppo 1.217.049 - - 1.198.298 530 42

Esposizioni verso o garant ite Organizzazioni internazionali 1.381.701 - - 1.500.903 - -

Esposizioni verso o garant ite da Ent i 6.579.407 1.773.522 141.882 9.331.059 2.102.241 168.179

Esposizioni verso o garant ite da Imprese 63.670.264 61.003.561 4.880.285 75.942.043 74.066.239 5.925.299

Esposizioni al dettaglio 34.227.792 24.227.338 1.938.187 42.889.778 30.396.358 2.431.709

Esposizioni Garant ite da immobili 10.221.298 3.986.625 318.930 16.965.221 7.423.030 593.842

Esposizioni in stato di default 5.681.708 6.415.333 513.227 7.716.384 8.785.879 702.870

Esposizioni ad alto rischio 2.541.661 3.812.490 304.999 1.905.851 2.858.778 228.702

Esposizioni sottoforma di obbligazioni bancarie garant ite 436.952 90.538 7.243 505.326 94.673 7.574

Esposizioni verso Organismi di invest imento collet t ivo del risparmio (OICR) 237.605 2.441.687 195.335 304.234 320.146 25.612

Esposizioni a breve termine verso imprese o ent i 1.429.275 1.353.390 108.271 1.410.038 1.225.561 98.045

Elementi che rappresentano posizioni verso le Cartolarizzazioni 514.769 118.063 9.445 700.795 307.913 24.633

Esposizioni in strumenti di capitale 6.659.868 11.716.266 937.301 6.452.416 10.296.283 823.703

Altre esposizioni 15.798.881 12.627.373 1.010.190 21.277.308 16.648.486 1.331.879

A .2 M et odo log ia basat a sui rat ing int erni - A t t ivit à d i R ischio 4 6 7.3 8 3 .3 8 5 155.8 4 7.2 6 2 12 .4 6 7.78 1 4 6 4 .9 0 2 .6 2 6 150 .2 18 .3 8 5 12 .0 17.4 71

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni centrali o banche centrali 16.355.703 755.837 60.467 14.319.495 669.477 53.558

Esposizioni verso o garant ite da ent i, ent i pubblici e territoriali e altri soggett i 39.697.824 8.598.176 687.854 38.515.306 6.726.287 538.103

Esposizioni verso o garant ite da Imprese - PM I 68.350.029 26.539.899 2.123.192 64.663.193 23.926.684 1.914.135

Esposizioni verso o garant ite da Imprese - Finanziamenti specializzat i 18.768.510 6.940.391 555.231 21.628.156 8.697.536 695.803

Esposizioni verso o garant ite da Imprese - Altre imprese 171.580.183 73.985.637 5.918.851 163.860.309 71.993.156 5.759.452

Esposizioni al dettaglio Garant ite da immobili: PM I 7.165.475 1.458.461 116.677 7.423.788 1.655.741 132.459

Esposizioni al dettaglio Garant ite da immobili: persone f isiche 88.160.937 21.285.883 1.702.871 89.253.850 19.125.114 1.530.009

Esposizioni al dettaglio Rotat ive qualif icate 5.699.866 649.316 51.945 5.815.811 720.277 57.622

Altre esposizioni al dettaglio: PM I 20.768.084 6.626.315 530.105 26.581.351 8.460.665 676.853

Altre esposizioni al dettaglio: Persone f isiche 10.249.562 4.337.688 347.015 10.798.144 4.900.586 392.047

Elementi che rappresentano posizioni verso le cartolarizzazioni 20.587.212 2.103.588 168.287 22.043.223 2.594.605 207.568

Altre att ività diverse dai credit i 2.566.071 205.286 748.257 59.861

A .3 M et odo log ia basat a sui rat ing int erni - Esposiz ioni in st rument i d i cap it ale 13 6 .9 2 2 2 76 .78 2 2 2 .14 3 18 9 .54 4 578 .9 2 6 4 6 .3 14

M etodo PD/LGD: Att ività di rischio 63.310 109.790 8.783 111.430 399.314 31.945

M etodo dei modelli interni at t ività di rischio - - - - - -

M etodo della ponderazione semplice: Att ività di rischio 73.612 166.992 13.359 78.114 179.612 14.369

Esposizioni in strumenti di private equity di portafogli suff icientemente diversif icat i (ponderazione 190%) 53.635 101.905 8.152 56.397 107.154 8.572

Esposizioni negoziate in mercat i regolamentari (ponderazione 290%) 11.036 32.004 2.560 9.873 28.631 2.290

Altre esposizioni in strumenti di capitale (ponderazione 370%) 8.941 33.084 2.647 11.845 43.827 3.506

Esposizioni soggette a disposizioni di vigilanza transitorie per quanto riguarda i requisit i in materia di fondi propri - - - - - -

Esposizioni soggette a clausole di grandfathering per quanto riguarda i requisit i in materia di fondi propri - - - - - -

A .4 Esposiz ioni verso cont ropart i cent rali nella f o rma d i cont r ibut i p ref inanz iat i al f ondo

garanz ia 75.577 6 .0 4 6 70 .9 77 5.6 78

R ISC HIO D I C R ED ITO E C ON TR OPA R TE

C ON SISTEN ZE A L C ON SISTEN ZE A L

Rischio di credito e controparte

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

51

Rischio di credito e controparte – dettaglio RWA e requisito patrimoniale

Nella tabella dell’”Adeguatezza Patrimoniale”, gli importi ponderati relativi ad esposizioni verso le cartolarizzazioni contribuiscono separatamente nel punto “A.1.3 Cartolarizzazioni”, mentre il relativo requisito contribuisce nel punto “B.1 Rischio di credito e di controparte”.

(migliaia di €)

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

Metodologia standardizzata 148.642.382 11.891.391 2.344.607 187.569 177.041.440 14.163.315 3.271.359 261.709

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 19.337.262 1.546.981 12.402 992 22.815.242 1.825.219 10.597 848

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni regionali o autorità locali 922.576 73.806 28.727 2.298 1.492.856 119.428 34.120 2.730

Esposizioni verso o garantite organismi del settore pubblico 1.085.265 86.821 34.571 2.766 1.416.594 113.328 17.273 1.382

Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo - - - - 530 42 - -

Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali - - - - - - - -

Esposizioni verso o garantite da Enti 1.461.658 116.933 311.864 24.949 1.278.366 102.269 823.875 65.910

Esposizioni verso o garantite da imprese 59.327.438 4.746.195 1.676.123 134.090 71.987.149 5.758.972 2.079.090 166.327

Esposizioni al dettaglio 24.080.207 1.926.417 147.131 11.770 30.198.169 2.415.854 198.189 15.855

Esposizioni garantite da immobili 3.986.625 318.930 - - 7.423.030 593.842 - -

Esposizioni in stato di default 6.401.237 512.099 14.096 1.128 8.769.330 701.546 16.549 1.324

Esposizioni ad alto rischio 3.812.021 304.962 469 38 2.858.778 228.702 - -

Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite 90.538 7.243 - - 94.673 7.574 - -

Elementi che rappresentano posizioni verso le Cartolarizzazioni 118.063 9.445 307.913 24.633

Esposizioni a breve termine verso imprese o enti 1.234.166 98.733 119.224 9.538 1.133.897 90.712 91.664 7.333

Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) 2.441.687 195.335 - - 320.146 25.612 - -

Esposizioni in strumenti di capitale 11.716.266 937.301 - - 10.296.283 823.703 - -

Altre esposizioni 12.627.373 1.010.190 - - 16.648.484 1.331.879 2 0

Metodologia basata sui rating interni 149.819.590 11.985.567 6.304.454 504.356 144.550.179 11.564.014 6.247.132 499.771

Di base 9.859.638 788.771 318.307 25.465 11.365.886 909.271 539.765 43.181

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 88 7 - - 95.800 7.664 - -

Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblici e territoriali e altri soggetti 946.001 75.680 64.703 5.176 839.498 67.160 94.504 7.560

Esposizioni verso o garantite da imprese - PMI 2.612.603 209.008 9.814 785 2.851.810 228.145 13.376 1.070

Esposizioni verso o garantite da imprese - f inanziamenti specializzati 860.805 68.864 16.320 1.306 1.000.853 80.068 28.895 2.312

Esposizioni verso o garantite da imprese - altre imprese 5.440.140 435.211 227.470 18.198 6.577.925 526.234 402.990 32.239

Avanzato 137.579.582 11.006.367 5.986.147 478.892 130.010.762 10.400.861 5.707.367 456.589

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 702.309 56.185 53.440 4.275 532.261 42.581 41.416 3.313

Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblici e territoriali e altri soggetti 5.550.831 444.066 2.036.641 162.931 4.601.223 368.098 1.191.062 95.285

Esposizioni verso o garantite da imprese - PMI 23.440.031 1.875.202 477.451 38.196 20.372.442 1.629.795 689.056 55.124

Esposizioni verso o garantite da imprese - f inanziamenti specializzati 5.577.138 446.171 486.128 38.890 6.887.480 550.998 780.308 62.425

Esposizioni verso o garantite da imprese - altre imprese 65.409.225 5.232.738 2.908.802 232.704 62.053.501 4.964.280 2.958.740 236.699

Esposizioni al dettaglio Garantite da immobili: PMI 1.458.461 116.677 - - 1.655.741 132.459 - -

Esposizioni al dettaglio Garantite da immobili: persone f isiche 21.285.883 1.702.871 - - 19.125.114 1.530.009 - -

Esposizioni al dettaglio Rotative qualif icate 649.316 51.945 - - 720.277 57.622 - -

Altre esposizioni al dettaglio: PMI 6.621.534 529.723 4.781 382 8.446.259 675.701 14.406 1.152

Altre esposizioni al dettaglio: persone f isiche 4.318.784 345.503 18.904 1.512 4.868.207 389.457 32.379 2.590

Altre attività diverse dai crediti 2.566.071 205.286 748.257 59.861

Altre esposizioni IRB 2.380.370 190.430 - - 3.173.531 253.882 - -

Metodo PD/LGD: Attività di rischio 109.790 8.783 399.314 31.945

Metodo dei modelli interni: attività di rischio - - - -

Metodo della ponderazione semplice: attività di rischio 166.992 13.359 179.612 14.369

Esposizioni in strumenti di private equity nell'ambito di portafogli suff icientemente diversif icati

(ponderazione 190%) 101.905 8.152 107.154 8.572

Esposizioni negoziate in mercati regolamentati (ponderazione 290%) 32.004 2.560 28.631 2.290

Altre esposizioni in strumenti di capitale (ponderazione 370%) 33.084 2.647 43.827 3.506

Elementi che rappresentano posizioni verso le cartolarizzazioni 2.103.588 168.287 2.594.605 207.568

Esposizioni verso controparti centrali nella forma di contributi prefinanziati al fondo

garanzia 75.577 6.046 70.977 5.678

Rischio di credito e di controparte

CONSISTENZE AL 31.12.2017 CONSISTENZE AL 31.12.2016

RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE

RISCHIO DI CREDITO RISCHIO DI CONTROPARTE RISCHIO DI CREDITO RISCHIO DI CONTROPARTE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

52

AL 31 DICEMBRE 2017

Adeguatezza patrimoniale

(migliaia di €)

CATEGORIE/ VALORI

IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI/REQUISITI

31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 867.501.479 877.285.582 307.186.610 331.181.087

1. Metodologia standardizzata1 399.466.403 411.492.617 150.944.503 180.075.863

2. Metodologia basata sui rating interni 446.933.095 443.048.947 154.020.456 148.202.706

2.1 Base 15.441.149 17.371.475 10.177.945 11.905.651

2.2 Avanzata 431.491.946 425.677.472 143.842.511 136.297.055

3. Cartolarizzazioni 21.101.981 22.744.018 2.221.651 2.902.518

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e controparte 69400118,32 70182846.56 24.574.929 26.494.487

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 0 0 250.621 292.528

B.3 Rischio di regolamento 0 0 1.359 2.278

B.4 Rischi di mercato 0 0 1.032.485 1.100.151

1. Metodologia standard 0 0 144.817 158.445

2. Modelli interni 0 0 887.668 941.706

3. Rischio di concentrazione 0 0 - -

B.5 Rischio operativo 0 0 2.602.224 3.081.431

1. Metodo base 0 0 223.778 233.540

2. Metodo standardizzato 0 0 294.426 285.337

3. Metodo avanzato 0 0 2.084.020 2.562.554

B.6 Altri elementi di calcolo 2 0 0 26.400 -

B.7 Totale requisiti prudenziali 0 0 28.488.017 30.970.875

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 0 0 356.100.221 387.135.931

C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 0 0 13,73% 8,15%

C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 0 0 15,36% 9,04%

C.4 Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 0 0 18,10% 11,66%

Note: 1 L’importo ponderato include le “Esposizioni verso controparti centrali nella forma di contributi prefinanziati al fondo

garanzia”. 2 L’ammontare è pari al requisito di capitale aggiuntivo temporaneo (8%) di 330 milioni relativo al segmento “Imprese” del

perimetro italiano.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

53

Overview dei RWA L'ammontare totale degli RWA pari a 356.100 milioni include l'ammontare relativo al requisito di capitale aggiuntivo temporaneo pari a 330 milioni sul segmento “Imprese” del perimetro Italiano. La restante parte pari a 355,8 miliardi, mostra un incremento di 5,7 miliardi nel corso del quarto trimestre. In particolare, gli RWA di Credito (escludendo la componente relativa al rischio di controparte) evidenziano un aumento di 9,4 miliardi, nel 4 trimestre, concentrato nella componente valutata con metodo IRB (6,8 miliardi, di cui 6,9 miliardi per gli RWA valutati con metodo AIRB). Questo incremento riflette l’impatto della periodica revisione dei parametri sottostanti i modelli di valutazione del rischio (3,8 miliardi, concentrati soprattutto in Italia) e dell’implementazione di modelli (+0,9 miliardi), oltre alla variazione nelle esposizioni. Anche gli RWA valutati con metodologia Standard registrano un incremento di 2,6 miliardi, riconducibile all’andamento delle esposizioni (soprattutto nell’area del Factoring e tra i paesi dell’Europa Centro Orientale). Gli RWA relativi al rischio di controparte (CCR) si riducono di 487 milioni nel periodo, con il contributo positivo sia della valutazione ai prezzi di mercato e della componente valutata con modelli interni (IMM). I Rischi i mercato aumentano di 1,9 miliardi nel corso del trimestre, interamente nella parte IMA, a causa di un’accelerazione delle attività di market making. I Rischi Operativi evidenziano una riduzione di 4,9 miliardi, interamente riconducibili a quelli valutati con metodi avanzati di misurazione (-5,3 miliardi), grazie alla revisione dei parametri sottostanti ai modelli di rischio e a una miglior distribuzione delle perdite. Al contrario un leggero incremento (347 milioni) è registrato nella parte valutata con il metodo di base.

La somma degli ammontari di cui alle righe 1,6,14 e 27 (al netto della riga 12 “di cui: CVA”), pari a 307.186.610 migliaia, è coerente con l’ammontare della voce A.1 della tavola “Adeguatezza patrimoniale”. La somma degli ammontari delle righe 2, 7 (per la sola quota di metodologia standard pari a 1.306.027 migliaia), 9, 10 (per la sola quota di metodologia standard pari a 1.038.577 migliaia), 11 e 27 complessivamente pari a 150.944.503 migliaia, corrisponde all'ammontare della voce A.1.1 della tabella "Adeguatezza Patrimoniale". La somma degli ammontari delle righe 3, 4, 5, 7 (per la sola quota di metodologia basata sui rating interni pari a 560.693 migliaia) e 10 (per la sola quota di metodologia basata sui rating interni pari a 5.158.830 migliaia) complessivamente pari a 154.020.456 migliaia, corrisponde all'ammontare della voce A.1.2 della tabella "Adeguatezza Patrimoniale".

EU OV1 - Overview dei RWA (migliaia di €)

Requisito di capitale

31.12.2017 30.09.2017 31.12.2017

1 Rischio di Credito (escluso CCR) 283.186.283 273.785.059 22.654.903

Art 438(c)(d) 2 di cui: metodo standartizzato 135.470.284 132.838.799 10.837.623

Art 438(c)(d) 3 di cui: metodo IRB base (FIRB) 9.859.637 10.013.466 788.771

Art 438(c)(d) 4 di cui: metodo IRB avanzato (AIRB) 137.689.370 130.759.375 11.015.150

Art 438(d) 5 di cui: strumenti di capitale IRB sotto il metodo della ponderazione 166.992 173.419 13.359

Art 107, Art 438(c)(d) 6 CCR 11.857.403 12.345.227 948.592

Art 438(c)(d) 7 di cui: valore di mercato 1.866.720 2.689.028 149.338

Art 438(c)(d) 8 di cui: esposizione originaria- - -

9 di cui: metodo standardizzato- - -

10 di cui: metodo dei modelli interni (IMM) 6.197.407 6.447.509 495.793

Art 438(c)(d) 11

di cui: esposizioni al rischio per i contributi al fondo di garanzia verso una controparte

centrale (CCP) 75.577 94.009 6.046

Art 438(c)(d) 12 di cui: CVA 3.132.765 3.114.681 250.621

Art 438(e) 13 Rischio di Regolamento 16.987 32.240 1.359

Art 449(o)(i) 14 Cartolarizzazioni nel banking book (dopo il cap): 2.221.651 2.183.031 177.732

15 di cui: metodo IRB 738.377 840.236 59.070

16 di cui metodo IRB Metodo della formula di vigilanza (SFA) 602.177 634.724 48.174

17 di cui metodo della valutazione interna (IAA) 763.035 603.674 61.043

18 di cui metodo standartizzato 118.063 104.398 9.445

Art 438(e) 19 Rischio di Mercato 12.906.057 11.042.301 1.032.485

20 di cui metodo standartizzato 1.810.213 1.922.839 144.817

21 di cui IMA 11.095.844 9.119.462 887.668

Art 438(e) 22 Grandi Esposizioni- - -

Art 438(f) 23 Rischio Operativo 32.527.802 37.420.868 2.602.224

24 di cui metodo base 2.797.222 2.450.324 223.778

25 di cui metodo standartizzato 3.680.323 3.664.764 294.426

26 di cui metodi avanzati di misurazione 26.050.257 31.305.780 2.084.020

Art 437(2), 48,60 27

Ammontare delle esposizioni che non superano le soglie per la deduzione

(soggette ad una ponderazione del 250%)13.054.038 13.215.272 1.044.323

Art 500 28 Requisito minimo di Basilea I (Floor adjustment)

29Altri elementi di calcolo

330.000 - 26.400

30 Totale 356.100.221 350.023.998 28.488.017

Categorie

RWA

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

54

AL 31 DICEMBRE 2017

Riserva di capitale anticiclica Di seguito si riporta l’informativa relativa alla “Riserva di capitale anticiclica”, predisposta sulla base dei coefficienti applicabili al 31 dicembre 2017. Per i dettagli delle esposizioni rilevanti ai fini del calco della riserva si rimanda a quanto riportato nella tabella di cui alla pagine seguenti.

Ammontare della riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (migliaia di € )

Riga Descrizione Colonna - 010

010 Totale ammontare esposizione al rischio 356.100.221

020 Coefficiente riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente 0,026%

030 Requisito di riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente 92.269

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

55

La tabella che segue riporta la distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica ai sensi del Regolamento UE n. 1152/2014.

Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (migliaia di €)

31.12.2017

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Somma della

posizione di

lunga e corta del

portafoglio di

negoziazione

Valore

dell'esposizione

nel

portafoglio di

negoziazione

per i

modelli interni

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Di cui:

Esposizioni

creditizie

generali

Di cui:

Esposizioni del

portafoglio di

negoziazione

Di cui:

Esposizioni in

cartolarizzazione

Totale

Ripartizione per paese

ANDORRA 73 4 - - - - 3 - - 3 0,00 0,000%

ARABIA SAUDITA 215.391 5.687 7 - - - 14.293 - - 14.293 0,00 0,000%

AUSTRALIA 67.227 140.048 - 11.816 - 5.011 5.837 67 209 6.113 0,00 0,000%

AUSTRIA 7.920.075 45.361.491 69.781 77.514 - 1.397.045 1.246.667 6.723 8.371 1.261.760 0,06 0,000%

BELGIO 310.947 249.577 227 53.050 - - 22.473 1.852 - 24.326 0,00 0,000%

BULGARIA 1.482.741 5.198.533 - 6.146 - - 311.542 850 1.304 313.696 0,01 0,000%

CANADA 136.193 317.514 9 61.197 - - 18.138 138 - 18.275 0,00 0,000%

DANIMARCA 27.750 561.734 - 21.432 - - 13.615 1.434 - 15.049 0,00 0,000%

FINLANDIA 32.667 1.439.215 48 22.933 - - 27.144 2.562 - 29.706 0,00 0,000%

FRANCIA 842.659 2.997.735 66.073 226.872 - 314.858 125.332 13.236 3.375 141.942 0,01 0,000%

REGNO UNITO 1.210.852 5.007.030 20.176 246.951 86.221 796.191 207.962 22.133 10.413 240.506 0,01 0,000%

GRECIA 14.119 391.206 - 796 - 4.478 12.535 84 - 12.621 0,00 0,000%

SAN MARINO 2.515 16.210 - - - - 993 - - 993 0,00 0,000%

IRLANDA 559.862 630.654 39.508 17.675 50.576 1.722.528 33.173 2.157 20.222 55.551 0,00 0,000%

ISLANDA 176 546 - - - - 17 - - 17 0,00 1,250%

MESSICO 36.999 350.069 - 24.106 - - 9.799 238 - 10.036 0,00 0,000%

NORVEGIA 22.584 525.684 - 33.516 - - 32.826 907 - 33.733 0,00 2,000%

NUOVA ZELANDA 274 3.079 - 12.736 - - 47 3 - 50 0,00 0,000%

PAESI BASSI 1.000.902 5.185.365 124.319 71.587 35.071 945.446 259.481 5.677 6.297 271.454 0,01 0,000%

POLONIA 519.905 563.074 - 16.870 251.877 486.067 49.162 1.239 7.328 57.729 0,00 0,000%

PORTOGALLO 41.112 290.705 - 4.818 - 79.861 14.648 367 1.831 16.847 0,00 0,000%

MACAO 257 287 - - - - 23 - - 24 0,00 0,000%

ROMANIA 3.561.131 3.191.743 - 377 - - 408.573 44 - 408.616 0,02 0,000%

SPAGNA 659.262 2.431.460 2.096 107.205 44.402 665.034 91.596 10.772 16.255 118.623 0,01 0,000%

SVEZIA 39.072 599.884 42.188 47.830 - - 19.221 3.258 - 22.479 0,00 2,000%

STATI UNITI 2.544.849 6.271.884 119.020 169.748 - 2.189.987 342.556 16.780 20.078 379.413 0,02 0,000%

SVIZZERA 430.307 5.207.659 475 117.128 - - 197.083 5.035 - 202.120 0,01 0,000%

TURCHIA 25.167.437 4.795.640 - 581.166 - - 1.970.670 2.103 - 1.972.773 0,09 0,000%

UNGHERIA 2.501.326 2.974.966 3.618 23.820 - - 244.611 3.563 - 248.174 0,01 0,000%

COREA DEL SUD (REPUBBLICA DI) 29.884 98.979 - - - - 2.703 - - 2.703 0,00 0,000%

GIAPPONE 7.594 4.228 6 2.348 - - 1.115 162 - 1.279 0,00 0,000%

LIECHTENSTEIN 1.385 121.683 17 - - - 3.196 2 - 3.198 0,00 0,000%

PRINCIPATO DI MONACO 554 7.616 - - - - 77 - - 77 0,00 0,000%

LUSSEMBURGO 1.955.132 4.160.430 46.539 82.308 - - 276.358 6.720 - 283.080 0,01 0,000%

SANTA SEDE (CITTA' DEL VATICANO) 27 - - - - - 2 - - 2 0,00 0,000%

GERMANIA 8.859.636 102.989.947 116.318 714.349 - 4.668.798 2.508.882 42.125 22.456 2.573.464 0,11 0,000%

CIPRO 246.900 488.842 - - - - 36.336 - - 36.337 0,00 0,000%

MALTA 228.485 73.234 152 - - - 19.144 - - 19.144 0,00 0,000%

Coefficiente

anticiclico

Esposizioni creditizie generaliEsposizione nel portafoglio

di negoziazioneEsposizioni in cartolarizzazione Requisiti di fondi propri

Fattori di

ponderazione

dei requisiti di

fondi propri

Page 56: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

56

AL 31 DICEMBRE 2017

Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (segue) (migliaia di €)

31.12.2017

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Somma della

posizione di

lunga e corta del

portafoglio di

negoziazione

Valore

dell'esposizione

nel

portafoglio di

negoziazione

per i

modelli interni

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Di cui:

Esposizioni

creditizie

generali

Di cui:

Esposizioni del

portafoglio di

negoziazione

Di cui:

Esposizioni in

cartolarizzazione

Totale

Ripartizione per paese

GUIANA FRANCESE 1 - - - - - - - - - - 0,000%

GUERNSEY C.I. 183.744 74.514 - - - - 31.888 - - 31.888 0,00 0,000%

JERSEY C.I. 61.928 363.755 3.360 - - - 25.730 - - 25.730 0,00 0,000%

MAN ISOLA 29.341 249.982 - - - - 3.958 - - 3.958 0,00 0,000%

FAER OER ISOLE - 10 - - - - - - - - - 0,000%

GUADALUPA 68 - - - - - 4 - - 4 0,00 0,000%

SAINT-PIERRE E MIQUELON 4 - - - - - - - - - - 0,000%

ESTONIA 108.232 91 - 1.838 - - 7.041 211 - 7.254 0,00 0,000%

LETTONIA 224.582 2.372 - - - - 13.362 - - 13.362 0,00 0,000%

LITUANIA 195.062 4.793 - - - - 13.623 - - 13.623 0,00 0,000%

SLOVENIA 1.257.239 811.937 - 791 - - 86.868 91 - 86.959 0,00 0,000%

CECA (REPUBBLICA) 1.646.587 11.019.129 - 21.530 - - 606.210 2.468 - 608.677 0,03 0,500%

SLOVACCHIA 2.582.229 3.133.980 - 3.822 - - 281.067 340 - 281.407 0,01 0,500%

Altri Stati 2.065 2.819 289.893 - - 25.217 230 13 174 417 0,00 0,000%

ITALIA 63.615.418 164.578.366 712.556 850.287 46.624 9.371.544 10.575.675 79.438 60.502 10.715.619 0,47 0,000%

AFGHANISTAN 65 31 - - - - 4 - - 4 0,00 0,000%

ALGERIA 9.003 118.686 - - - - 11.164 - - 11.165 0,00 0,000%

ARGENTINA 2.583 15.534 300 - - - 2.958 - - 2.958 0,00 0,000%

BOLIVIA 11 2.281 - - - - 381 - - 381 0,00 0,000%

BRASILE 29.653 100.976 100 - - - 5.060 2 - 5.062 0,00 0,000%

CILE 1.037 12.738 - - - - 424 - - 424 0,00 0,000%

CINA 545.548 87.285 57 1.905 - - 43.627 - - 43.628 0,00 0,000%

COLOMBIA 1.550 10.229 - - - - 453 - - 452 0,00 0,000%

CONGO R. DEM. 98 - - - - - 5 - - 5 0,00 0,000%

COSTA RICA 808 936 - - - - 74 - - 74 0,00 0,000%

CUBA 11 8.057 - - - - 129 - - 129 0,00 0,000%

TAIWAN 1.352 49.106 - - - - 910 - - 910 0,00 0,000%

EGITTO 376.210 149.020 - - - - 19.565 - - 19.565 0,00 0,000%

ECUADOR 232 4.360 - - - - 680 - - 680 0,00 0,000%

ETIOPIA 113.462 369 - - - - 114 - - 114 0,00 0,000%

FILIPPINE 459 10.788 - - - - 435 - - 435 0,00 0,000%

GUATEMALA 191 60 - - - - 21 - - 21 0,00 0,000%

HAITI 2 - - - - - - - - - - 0,000%

HONDURAS 1.298 - - - - - - - - - - 0,000%

PAKISTAN 3.495 20.670 - - - - 3.447 - - 3.447 0,00 0,000%

IRAQ 2.339 39.673 - - - - 4.703 - - 4.703 0,00 0,000%

IRAN (REPUBBLICA ISLAMICA DI) 5.449 1.769 - - - - 364 - - 364 0,00 0,000%

YEMEN 2 - - - - - - - - - - 0,000%

Esposizioni creditizie generaliEsposizione nel portafoglio

di negoziazioneEsposizioni in cartolarizzazione Requisiti di fondi propri

Fattori di

ponderazione

dei requisiti di

fondi propri

Coefficiente

anticiclico

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

57

Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (segue) (migliaia di €)

31.12.2017

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Somma della

posizione di

lunga e corta del

portafoglio di

negoziazione

Valore

dell'esposizione

nel

portafoglio di

negoziazione

per i

modelli interni

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Di cui:

Esposizioni

creditizie

generali

Di cui:

Esposizioni del

portafoglio di

negoziazione

Di cui:

Esposizioni in

cartolarizzazione

Totale

Ripartizione per paese

LIBERIA - 499.492 11 - - - 20.941 - - 20.941 0,00 0,000%

LIBIA 357 16 - - - - 27 - - 27 0,00 0,000%

NICARAGUA 1 - - - - - - - - - - 0,000%

PANAMA 167.280 112.893 17 - - - 13.321 - - 13.321 0,00 0,000%

PARAGUAY 22 2.670 - - - - 330 - - 330 0,00 0,000%

PERU' 2.139 30.085 - - - - 1.422 - - 1.422 0,00 0,000%

TANZANIA (REPUBBLICA DI) 644 - - - - - 45 - - 45 0,00 0,000%

ZAMBIA - 128 - - - - 9 - - 9 0,00 0,000%

VIETNAM 75.014 233.500 - - - - 26.437 - - 26.437 0,00 0,000%

DOMINICANA (REPUBBLICA) 141 332 - - - - 27 - - 27 0,00 0,000%

EL SALVADOR 632 1 - - - - 50 - - 50 0,00 0,000%

SIRIA 13 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

SUDAN - 10 - - - - - - - - - 0,000%

THAILANDIA 1.451 32.224 490 - - - 1.138 - - 1.137 0,00 0,000%

ZIMBABWE 30 256 - - - - 7 - - 7 0,00 0,000%

COREA DEL NORD(REPUB DEMOCR POPOLARE) - 7 - - - - 2 - - 2 0,00 0,000%

TUNISIA 2.068 46.384 - - - - 5.453 - - 5.453 0,00 0,000%

SUDAFRICANA (REPUBBLICA) 34.081 341.159 800 12.010 - - 11.271 136 - 11.406 0,00 0,000%

URUGUAY 1.019 33.947 - - - - 959 - - 959 0,00 0,000%

VENEZUELA 191 582 2 - - - 21 - - 21 0,00 0,000%

SRI LANKA 184 36.220 - - - - 1.997 - - 1.997 0,00 0,000%

ALBANIA 71 671 - - - - 84 - - 85 0,00 0,000%

LIBANO 2.510 111.010 117 - - - 12.605 - - 12.604 0,00 0,000%

BOTSWANA 12 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

GIBILTERRA 5 9 - - - - - - - - - 0,000%

HONG KONG 3.295 627.463 - 104 - - 25.114 15 - 25.129 0,00 1,250%

MADAGASCAR 23 6 - - - - 2 - - 2 0,00 0,000%

MALAYSIA 27.355 10.170 - - - - 2.686 - - 2.686 0,00 0,000%

MAROCCO 1.468 68.590 50 - - - 2.895 - - 2.895 0,00 0,000%

MONGOLIA 496 732 - - - - 276 - - 276 0,00 0,000%

GHANA 106 1.640 - - - - 275 - - 275 0,00 0,000%

INDIA 50.093 29.264 - - - - 3.194 - - 3.194 0,00 0,000%

NEPAL 5 98 - - - - 13 - - 13 0,00 0,000%

KENYA 1.442 4.950 - - - - 718 - - 718 0,00 0,000%

NIGERIA 95 1.209 15 - - - 70 - - 70 0,00 0,000%

BARBADOS 213 - - - - - 17 - - 17 0,00 0,000%

CAMEROON 11 12 - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

TRINIDAD E TOBAGO 13 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

Coefficiente

anticiclico

Esposizioni creditizie generaliEsposizione nel portafoglio

di negoziazioneEsposizioni in cartolarizzazione Requisiti di fondi propri

Fattori di

ponderazione

dei requisiti di

fondi propri

Page 58: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

58

AL 31 DICEMBRE 2017

Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (segue) (migliaia di €)

31.12.2017

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Somma della

posizione di

lunga e corta del

portafoglio di

negoziazione

Valore

dell'esposizione

nel

portafoglio di

negoziazione

per i

modelli interni

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Di cui:

Esposizioni

creditizie

generali

Di cui:

Esposizioni del

portafoglio di

negoziazione

Di cui:

Esposizioni in

cartolarizzazione

Totale

Ripartizione per paese

GIORDANIA 2.988 57.091 - - - - 4.926 - - 4.926 0,00 0,000%

BRUNEI DARUSSALAM - 4 - - - - - - - - - 0,000%

KUWAIT 16.581 93.701 - - - - 3.359 - - 3.358 0,00 0,000%

MALDIVE 449 - - - - - 20 - - 20 0,00 0,000%

MAURITIUS ISOLE 138 779 - - - - 37 - - 37 0,00 0,000%

INDONESIA 18.611 54.527 - - - - 2.415 - - 2.415 0,00 0,000%

BANGLADESH 2.502 55.675 - - - - 6.794 - - 6.794 0,00 0,000%

SAMOA 1 - - - - - - - - - - 0,000%

UGANDA 121 95 - - - - 19 - - 19 0,00 0,000%

ANGOLA 17 130.980 - - - - 3.949 - - 3.949 0,00 0,000%

MOZAMBICO 7 19 - - - - 3 - - 3 0,00 0,000%

CAMBOGIA 23.013 - - - - - 1.642 - - 1.642 0,00 0,000%

LAOS (REP DEMOCRATICA POP) 16 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

GUINEA - 17 - - - - - - - - - 0,000%

SWAZILAND 3 - - - - - - - - - - 0,000%

MAURITANIA 993 - - - - - 79 - - 79 0,00 0,000%

BURKINA FASO 1 - - - - - - - - - - 0,000%

CONGO - 15.540 - - - - 93 - - 93 0,00 0,000%

COSTA D'AVORIO 50 682 - - - - 78 - - 78 0,00 0,000%

SINGAPORE 13.820 2.244.047 144 822 - - 63.181 3 - 63.183 0,00 0,000%

MALI 6 64 - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

NIGER 4 - - - - - - - - - - 0,000%

RWANDA 4 - - - - - - - - - - 0,000%

SENEGAL 29.194 3.749 - - - - 508 - - 508 0,00 0,000%

BENIN 4 - - - - - - - - - - 0,000%

GUYANA - 5 - - - - - - - - - 0,000%

BAHAMAS 735 151.423 - - - - 1.552 - - 1.552 0,00 0,000%

FIJI 3 - - - - - - - - - - 0,000%

OMAN 2.944 106.670 - - - - 8.754 - - 8.754 0,00 0,000%

GAMBIA 1 - - - - - - - - - - 0,000%

GUINEA EQUATORIALE 21 297 - - - - 54 - - 54 0,00 0,000%

QATAR 1.281 624.364 39 - - - 9.265 - - 9.266 0,00 0,000%

BAHRAIN 6.061 58.358 - - - - 915 - - 915 0,00 0,000%

ISRAELE 8.410 36.305 181 685 - - 1.369 3 - 1.371 0,00 0,000%

"PAPUA NUOVA GUINEA, STATO INDIPENDENTE" - 82 - - - - 3 - - 3 0,00 0,000%

CAPO VERDE 6 18 - - - - 3 - - 3 0,00 0,000%

SEYCHELLES 3 78 - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

DOMINICA 1 1 - - - - - - - - - 0,000%

Esposizioni creditizie generaliEsposizione nel portafoglio

di negoziazioneEsposizioni in cartolarizzazione Requisiti di fondi propri

Fattori di

ponderazione

dei requisiti di

fondi propri

Coefficiente

anticiclico

Page 59: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

59

Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (segue) (migliaia di €)

31.12.2017

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Somma della

posizione di

lunga e corta del

portafoglio di

negoziazione

Valore

dell'esposizione

nel

portafoglio di

negoziazione

per i

modelli interni

Valore

dell'esposizione

per il metodo SA

Valore

dell'esposizione

per il metodo

IRB

Di cui:

Esposizioni

creditizie

generali

Di cui:

Esposizioni del

portafoglio di

negoziazione

Di cui:

Esposizioni in

cartolarizzazione

Totale

Ripartizione per paese

ST.KITTS E NEVIS - 4.676 - - - - 389 - - 389 0,00 0,000%

ST. VINCENTE E LE GRENADINE 4 2 - - - - - - - - - 0,000%

ANTIGUA E BARBUDA 13 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

NAMIBIA 28 198 - - - - 5 - - 5 0,00 0,000%

BERMUDA 285.966 616.101 29 - - - 21.669 - - 21.669 0,00 0,000%

CAYMAN ISOLE 251.431 19.199 21.399 - - 20.029 21.665 25 204 21.894 0,00 0,000%

MARSHALL ISOLE 57.703 488.570 - - - - 32.615 - - 32.615 0,00 0,000%

POLINESIA FRANCESE 3 10 - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

ABU DHABI 853.487 1.114.804 - - - - 55.866 - - 55.865 0,00 0,000%

TERRITORIO BRITANNICO OCEANO INDIANO 23 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

VERGINI BRITANNICHE ISOLE 20.718 41.659 4 - - - 3.648 - - 3.648 0,00 0,000%

NUOVA CALEDONIA - 139 - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

CROAZIA 8.218.945 328.881 - - - - 517.791 - - 517.790 0,02 0,000%

RUSSIA (FEDERAZIONE DI) 8.451.583 6.244.564 12 60.594 - - 822.276 8.820 - 831.097 0,04 0,000%

UCRAINA 58.713 37.094 - - - - 5.239 - - 5.239 0,00 0,000%

BIELORUSSIA 2.991 34.437 - - - - 4.166 - - 4.166 0,00 0,000%

MOLDAVIA (REPUBBLICA DI) 136 3 - - - - 5 - - 5 0,00 0,000%

ARMENIA 11.713 22.000 - - - - 1.375 - - 1.375 0,00 0,000%

GEORGIA 10.527 2.604 - - - - 1.093 - - 1.093 0,00 0,000%

AZERBAIGIAN 133.713 4.828 - 1.473 - - 6.554 177 - 6.729 0,00 0,000%

KAZAKISTAN 100.879 108.234 2 85 - - 12.286 10 - 12.296 0,00 0,000%

KYRGYZSTAN 51 594 - - - - 59 - - 59 0,00 0,000%

UZBEKISTAN 29.011 2.739 - - - - 521 - - 521 0,00 0,000%

TAGIKISTAN 1 - - - - - - - - - - 0,000%

TURKMENISTAN 8 19 - - - - - - - - - 0,000%

BOSNIA E ERZEGOVINA 2.189.208 4.788 - - - - 140.093 - - 140.093 0,01 0,000%

ERITREA 3 - - - - - - - - - - 0,000%

MACEDONIA 479 1.263 - - - - 118 - - 119 0,00 0,000%

PALESTINA, TERRITORI AUTONOMI - 195 - - - - 48 - - 48 0,00 0,000%

SUD GEORGIA E SUD SANDWICH 12 - - - - - 1 - - 1 0,00 0,000%

SERBIA 2.275.466 52.060 40 - - - 149.457 - - 149.457 0,01 0,000%

MONTENEGRO 18.576 203 - - - - 1.509 - - 1.509 0,00 0,000%

CURACAO - - 40 - - - - - - - - 0,000%

TOTALE 155.151.479 398.518.123 1.680.235 3.712.240 514.771 22.692.094 22.306.890 241.983 179.019 22.727.895 100

Coefficiente

anticiclico

Esposizioni creditizie generaliEsposizione nel portafoglio

di negoziazioneEsposizioni in cartolarizzazione Requisiti di fondi propri

Fattori di

ponderazione

dei requisiti di

fondi propri

Page 60: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Note: 1. I dati sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo. L’ammontare di cui alla voce A – Rischio di credito e di controparte, pari a 307.516.610 migliaia, include 330mn di RWA, equivalenti alla voce B.6 “altri elementi di calcolo”, oltre alla voce A.1 “Rischio di credito e controparte” ricomprese nella tavola di “Adeguatezza Patrimoniale”, L’ammontare di cui alla voce B - Rischio di mercato, pari a 16.055.807 migliaia, è coerente con:

• in riferimento alla tavola “Adeguatezza Patrimoniale”: la somma delle voci B.2, B.3 e B.4; • in riferimento alla tavola “Overview degli RWA”: la somma delle righe 12, 13 e 19.

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Note: 1.Include Fineco e Group Corporate Center. 2.Acquisizioni (+)/ Cessioni (-): Acquisizioni / Cessioni di controllate consolidate Definizioni A.1.Variazione in termini di esposizioni: Impatto della variazione dell’esposizione allo stato di insolvenza sugli RWA A.2.Variazione nella qualità delle esposizioni: Impatto della probabilità di insolvenza / perdita in caso di insolvenza / esposizione all’insolvenza data dalla riclassifica dei clienti dovuta a ricalibrazioni e migrazioni A.3.Variazione dei modelli di rischio: Impatto di implementazione e variazioni di metodologie e modelli A.4.Variazioni regolamentari: Impatto di regolamentazioni nuove / aggiornate e di pareri da parte dell’Autorità di Vigilanza A.5.Effetto Tasso di Cambio: Impatto delle fluttuazioni del tasso di cambio B.1.Variazioni regolamentari: Impatto di regolamentazioni nuove / aggiornate e di pareri da parte dell’Autorità di Vigilanza B.2.Evoluzizone portafoglio: Variazioni dovute all’evoluzione delle attività e agli indicatori di mercato

Requisito patrimoniale per rischio di mercato (migliaia di €)

31.12.2017 31.12.2016

Rischio di posizione: 992.257 1.073.984

- Attività incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza 992.257 1.073.984

- Attività non incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - -

Rischio di regolamento per le transazioni DVP 1.359 2.278

Rischio di cambio 38.089 24.731

Rischio sulle posizioni in merci 2.139 1.436

Rischio aggiustamento valutazione del merito creditizio - CVA 250.621 292.528

Requisito patrimoniale per rischio di mercato 1.284.465 1.394.957

L’ammontare del requisito patrimoniale del rischio di mercato, pari a 1.284.465 migliaia, è coerente con : • in riferimento alla tavola “Adeguatezza Patrimoniale”: alla somma delle voci B.2, B.3 e B.4; • in riferimento alla tavola “Overview degli RWA”: alla somma delle righe 12, 13 e 19 (colonna “Requisito minimo di

capitale”).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

L’ammontare totale del rischio di mercato fa riferimento:

• all’ammontare della voce B.4.1 della tavola “Adeguatezza patrimoniale”; • all’ammontare della riga 20 della tavola “Overview degli RWA”.

EU CR10 - IRB (finanziamenti specializzati - Slotting criteria e strumenti di capitale)

EU MR1 - Rischio di mercato - approccio standardizzato (migliaia di €)

a b

RWA Requisiti di capitale

Tipologia prodotti

1 Rischio di tasso di interesse (generico e specif ico) 1.266.443 101.315

2 Rischio di posizione su strumenti di capitale (generico e specif ico) 35.282 2.823

3 Rischio di cambio 455.938 36.475

4 Rischio di posizioni in merci 26.738 2.139

Opzioni

5 Metodo semplif icato - -

6 Approccio Delta-plus 20.463 1.637

7 Approccio “scenario matrix” - -

8 Cartolarizzazioni (Rischio specif ico) 5.350 428

9 Totale 1.810.213 144.817

Categorie

(migliaia di €)

Durata residuaEsposizioni per

cassa

Esposizioni fuori

bilancio

Fattore di

ponderazione del

rischio

Importo

dell'esposizioneRWA Perdite attese (EL)

Inferiore a 2,5 anni - - 50% - - -

Pari o superiore a 2,5 anni 107.752 4.017 70% 114.559 80.187 458

Inferiore a 2,5 anni 286.962 10.595 70% 297.219 183.822 1.188

Pari o superiore a 2,5 anni 448.648 53.672 90% 487.285 437.870 3.910

Inferiore a 2,5 anni 89.070 28.803 115% 111.280 107.383 3.116

Pari o superiore a 2,5 anni 162.396 21.753 115% 180.805 193.279 5.062

Inferiore a 2,5 anni 16.287 4.851 250% 20.564 40.226 1.645

Pari o superiore a 2,5 anni 13.016 231 250% 13.606 31.402 1.088

Inferiore a 2,5 anni 2.448 - 0% 13.657 - 6.829

Pari o superiore a 2,5 anni 65.808 8 0% 117.126 - 58.562

Inferiore a 2,5 anni 394.767 44.249 442.720 331.431 12.778

Pari o superiore a 2,5 anni 797.620 79.681 913.381 742.738 69.080

Esposizioni per

cassa

Esposizioni fuori

bilancio

Fattore di

ponderazione del

rischio

Importo

dell'esposizioneRWA Requisito di capitale

Esposizioni in strumenti di private equity 32.919 20.717 190% 53.635 101.905 8.152

Esposizioni in strumenti di capitale negoziati in mercati 11.036 - 290% 11.036 32.004 2.560

Altre esposizioni in strumenti di capitale 8.941 - 370% 8.941 33.084 2.647

52.896 20.717 73.612 166.992 13.359

Categorie

Totale

Categoria 4

Categoria 5

Totale

Strumenti di capitale in base al metodo della ponderazione semplice

Categorie

regolamentari

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Finanziamenti specializzati - Slotting criteria

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Riclassificazione di attività finanziarie Le modifiche allo IAS39 ed all’IFRS7 “Riclassificazione delle attività finanziarie” approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all’iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli “detenute per la negoziazione” e “disponibili per la vendita”. In particolare, possono essere riclassificate:

• quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l’entità ha l’intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza;

• “solo in rare circostanze” quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti.

Nella tabella seguente sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli interessati, il valore di bilancio ed il fair value al 31 dicembre 2017 delle attività oggetto di riclassificazione nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009. Sono inoltre riportate le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate, nel conto economico o nel patrimonio netto. Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle “valutative”, comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le “altre”, queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite. L’effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel 2017 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni sarebbe stato positivo per 99.162 migliaia, mentre quello effettivamente rilevato è stato positivo per 91.306 migliaia.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva (migliaia di €)

TIPOLOGIA DI STRUMENTO FINANZIARIO

PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA

PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE

VALORE DI BILANCIO AL FAIR VALUE AL

COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO

(ANTE IMPOSTE)

COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL'ESERCIZIO

(ANTE IMPOSTE)

31.12.2017 31.12.2017 VALUTATIVE ALTRE VALUTATIVE ALTRE

(1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9)

A. Titoli di debito 1.272.744 1.414.334 9.958 90.886 12.796 73.497

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita 772 772 (169) 103 560 114

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche 193.261 225.557 (5.317) 7.295 - 10.850

Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela 1.078.711 1.188.005 15.444 83.488 12.236 62.533

Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche - - - - - -

Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela - - - - - -

B. Titoli di capitale - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

C. Finanziamenti 95.918 96.528 (2.909) 1.227 1.665 3.348

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche 4.902 5.512 (155) 196 - 325

Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela 91.016 91.016 (2.754) 1.031 1.665 3.023

Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche - - - - - -

Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela - - - - - -

D. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

Totale

1.368.662 1.510.862 7.049 92.113 14.461 76.845

Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti strutturati di credito (diversi dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) per un valore di bilancio a fine esercizio di 652.391 migliaia.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

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Rischio di credito Struttura e organizzazione La gestione del rischio di credito in Capogruppo si articola su due livelli organizzativi:

• funzioni con responsabilità a livello di Gruppo; • funzioni con responsabilità a livello Paese.

Le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo sono:

• la struttura “Group Credit & Integrated Risks” responsabile, a livello di Gruppo, di definire le strategie creditizie, monitorare e controllare il rischio di credito del portafoglio di Gruppo nonché di assicurare al vertice aziendale una visione integrata e trasversale ai rischi di Primo e Secondo Pilastro. Inoltre, assicura che le attività di controllo rischi relativamente ai rischi assunti dalle Filiali Estere di UniCredit S.p.A. siano monitorate e rendicontate al Group Chief Risk Officer;

• la struttura “Group Credit Risk Governance” responsabile di garantire, a livello di Gruppo, il coordinamento e la guida con riferimento ai modelli di Rischio di Credito di primo pilastro, al flusso informativo / framework architetturale e ai processi assicurando la loro integrazione e armonizzazione. E’ inoltre responsabile di collaborare con le altre funzioni di Gruppo nell’ambito delle tematiche relative ai Risk Weighted Assets/ RWA;

• la struttura “Group Internal Validation” responsabile di validare, a livello di Gruppo, le metodologie di misurazione dei rischi di Primo e di Secondo Pilastro, i relativi processi, le componenti IT e il data quality, dandone adeguata informativa agli Organi Societari e all'Autorità di Vigilanza, oltre a gestire il processo di monitoraggio di Gruppo delle raccomandazioni emesse a fronte delle attività di validazione, assicurandone la corretta implementazione in UniCredit S.p.A e nelle Società del Gruppo. E’ inoltre responsabile di verificare l’adeguatezza e l’implementazione delle misure correttive adottate in risposta di richieste delle Autorità di Vigilanza sui modelli IRB relativamente all’area di competenza coerentemente alle Normative interne in vigore (i.e. Global Policy su Internal Validation e le collegate Global Process Regulations).

• la struttura “Group Credit Transactions” responsabile per la valutazione, il monitoraggio e la supervisione, a livello di Gruppo, delle large credit transactions e la gestione del Global Credit Model di Financial Institutions, Banche e Stati Sovrani (FIBS), nonché per la valutazione, l’approvazione e la gestione giornaliera dei rischi Paese e dell’assunzione di rischio creditizio cross-border;

• la struttura “CRO CEE” responsabile della gestione e del controllo delle attività creditizie operative e dell’indirizzo nella gestione dei rischi di credito della “CEE Division”. E’ responsabile delle attività creditizie operative per le posizioni della “CEE Division” a valere sui libri di UniCredit S.p.A., nonché delle attività di indirizzo e controllo del rischio di credito retail e corporate per la “CEE Division”;

• la struttura “Group NPE” responsabile di sviluppare la strategia e supervisionare la gestione, il processo, gli obiettivi e le cessioni delle Non-Performing Exposures/ NPE, dei repossessed asset e di ogni altro asset deteriorato per l’intero Gruppo.

A livello Paese, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito, nonché lo svolgimento delle attività operative (es. underwriting, erogazione crediti, monitoraggio andamentale, ecc.) ricadono sotto la responsabilità della funzione CRO delle controllate. Con riferimento al perimetro italiano di UniCredit S.p.A. la struttura “CRO Italy”, a riporto del “Group CRO”, è responsabile della gestione dei rischi di credito, operativi e reputazionali attraverso il coordinamento e la gestione delle attività di erogazione del credito per la clientela di UniCredit S.p.A., del presidio delle fasi di post-delibera creditizia nonché del coordinamento e la gestione delle posizioni in restructuring e workout del perimetro Italia di UniCredit S.p.A. ivi comprese le operazioni Debt to Equity e Debt to Asset e le resultanti partecipazioni. La struttura è, inoltre, responsabile del coordinamento manageriale delle attività creditizie delle società controllate da UniCredit S.p.A. con sede in Italia. Inoltre, con riferimento al rischio di credito sono attivi specifici comitati:

• il “Group Risk & Internal Control Committee” è un Comitato di “Alta Direzione” ed ha responsabilità di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi di Gruppo, nonché di supporto all’Amministratore Delegato in tema di gestione e supervisione del sistema dei controlli interni di UniCredit S.p.A. e del Gruppo, con particolare riferimento a: definizione delle policy, delle linee guida, dei limiti operativi e delle metodologie per la misurazione, la gestione ed il controllo dei rischi nonché della definizione delle metodologie per la misurazione ed il controllo del capitale interno e valutazione della reportistica in materia di rischi e delle stime in materia di accantonamenti. In tale ambito, il Comitato svolge funzioni consultive/propositive, con particolare riferimento alla definizione (e riesame periodico) del Risk Appetite Framework di Gruppo, al quadro generale di controllo dei rischi, per garantirne la coerenza con gli indirizzi strategici e la propensione al rischio stabiliti, e alla definizione dei limiti per l’assunzione delle varie tipologie di rischio e alla relativa allocazione;

• il “Group Credit Committee” responsabile della valutazione e della delibera di proposte creditizie concernenti qualsivoglia posizione, ivi incluse quelle a “restructuring” e “workout”, stato di classificazione delle posizioni, strategie rilevanti e azioni correttive da assumere per le posizioni “watchlist”, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito sul Trading Book, limiti all’esposizione per singolo emittente sul Trading Book, operazioni di “Debt to Equity” ed operazioni sulle partecipazioni derivanti dalle operazioni “Debt to Equity”;

• il “Group Credit Risk Governance Committee” responsabile di assicurare, a livello di Gruppo, un indirizzo, coordinamento e controllo sulle tematiche di credit risk (con focus su Credit risk Pillar I, Pillar II– limitato al Credit Portfolio Model - CPM – e modelli manageriali) garantendo coerenza tra Capogruppo e le diverse Società gestendo, inoltre, possibili problematiche portate all’attenzione del Group CRO dalle diverse Società;

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

• il "Group Transactional Credit Committee" responsabile con funzioni deliberanti nell’ambito dei poteri delegati, (delibere e/o rilascio di pareri non vincolanti alle Società del Gruppo), e/o funzioni consultive per le pratiche di competenza degli Organi superiori, per proposte creditizie, comprese le posizioni in “restructuring”, INC e “workout”, stato di classificazione delle posizioni, strategie ed azioni correttive da intraprendere per posizioni in “watchlist”, limiti all’esposizione per singolo emittente sul portafoglio di negoziazione; operazioni di Debt to Equity e/o azioni/esercizio di diritti relativi a partecipazioni derivanti da operazioni di Debt to Equity, operazioni di Debt to Asset e/o azioni/esercizio di diritti relativi ad attività derivanti da operazioni di Debt to Asset; proposte di cessione di crediti deteriorati, con modalità e limitazioni previste dalla normativa vigente in materia;

• l’“Italian Transactional Credit Committee” responsabile- nell’ambito dei poteri delegati dalle sub-deleghe creditizie e delle relative soglie - della valutazione ed approvazione della concessione o revisione delle linee di credito e della valutazione ed approvazione delle previsioni di perdita, rettifiche di valore e rinunzie per capitale e/o interessi capitalizzati relative a controparti UniCredit S.p.A;

• l’“Italian Special & Transactional Credit Committee” responsabile - nell’ambito dei poteri delegati e delle relative soglie - della valutazione ed approvazione della concessione o revisione delle linee di credito e della valutazione ed approvazione delle previsioni di perdita, rettifiche di valore e rinuncia per capitale e/o interessi capitalizzati relative a controparti UniCredit S.p.A. In particolare il Comitato è responsabile per proposte riferite a tutte le tipologie di operazione creditizia su posizioni appartenenti al cosiddetto “portafoglio Alfa UCI”, incluse le proposte di strategie e azioni correttive da intraprendere per le posizioni in watch-list, e proposte riferite a posizioni in restructuring, INC od in workout;

• il “Group Rating Committee” responsabile, nell’ambito dei propri poteri delegati, di deliberare in materia di modifiche dei rating (rating overrides).

Governance e normativa interna

Specifiche regole di governance creditizia definiscono l’assegnazione delle responsabilità ed i meccanismi di interazione tra la Capogruppo e le Società del Gruppo, con riferimento agli aspetti di gestione del rischio di credito, ed assicurano la conformità del Group Credit Risk Management framework al quadro regolamentare di riferimento a cui la Capogruppo è soggetta. In tale contesto, la Capogruppo ha il ruolo di indirizzo, supporto e controllo relativamente alle seguenti aree: normative creditizie (principi, politiche e processi), strategie creditizie e limiti di rischio di credito, sviluppo dei modelli, validazione dei sistemi di rating, gestione dei grandi fidi, rilascio di prodotti creditizi, monitoraggio e reportistica del rischio creditizio di portafoglio. In particolare, le Società del Gruppo sono tenute a richiedere alla funzione di Group Risk Management apposito parere anteriormente alla nuova concessione/riesame di linee di credito in essere nei confronti di singole controparti/gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie di importo, anche in riferimento all’osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi, da porre in relazione al patrimonio di vigilanza. In conformità al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla funzione Group Risk Management, sono definite disposizioni generali (“Principi generali per l’attività creditizia”) relative allo svolgimento dell'attività creditizia a livello di Gruppo che dettano le regole ed i principi volti ad indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i requisiti regolamentari e la best practice di Gruppo. Le disposizioni di carattere generale sono integrate da policy che disciplinano specifiche tematiche (es. area di business, segmento di attività, tipologia di controparte/transazione). Tali documenti si distinguono in due categorie:

• policy dedicate a tematiche considerate “Group-wide”, definite ed emanate dalla Capogruppo e indirizzate a tutte le Società. Alcuni esempi sono le policy concernenti la controparti FIBS (“Financial Institutions, Banks and Sovereigns”), i limiti Paese, le operazioni di Project Finance e Acquisition & Leveraged Finance, i limiti di rischio di sottoscrizione per il portafoglio oggetto di sindacazione, le operazioni di “Commercial Real Estate Financing” (CREF) e “Structured Trade and Export Finance (STEF)”;

• policy sviluppate a livello locale da singole Società. Tali documenti dettagliano le regole creditizie riferite ad alcune aree geografiche, Società controllate, ecc., qualora richieste dalle peculiarità del mercato locale, e hanno validità nel rispettivo perimetro di competenza.

A livello di singola Società e di Capogruppo, le policy sono ulteriormente dettagliate (ove necessario) tramite Istruzioni Operative, che declinano regole e istruzioni specifiche per l’operatività quotidiana. Le policy creditizie hanno di norma un approccio di tipo “statico” e sono aggiornate all’occorrenza. Pertanto sono integrate con le Strategie creditizie che, aggiornate con frequenza almeno annuale, definiscono con quali clienti/prodotti, in quali segmenti industriali e aree geografiche, la Società/il Gruppo intende sviluppare il proprio business creditizio. Metodologie di gestione e misurazione Il rischio di credito rappresenta di norma il rischio di perdita di valore di un’esposizione creditizia derivante da un peggioramento inatteso della qualità creditizia della controparte. Ai fini della sua misurazione, il rischio di credito è definito come il rischio di incorrere in perdite derivanti dalla possibilità che una controparte, beneficiaria di un finanziamento ovvero emittente di un'obbligazione finanziaria (obbligazione, titolo, ecc.), non sia in grado di adempiere ai relativi impegni (rimborso a tempo debito degli interessi e/o del capitale o di ogni altro ammontare dovuto -rischio di default). In senso più ampio, il rischio di credito può essere definito anche come la perdita potenziale riveniente sia dal default del prenditore/emittente sia da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria, a causa del deterioramento della sua qualità creditizia.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Il gruppo UniCredit include il rischio di migrazione come componente del Capitale Economico misurata all’interno del Credit Portfolio Model; il perimetro del rischio di migrazione copre le classi di attivi più liquidi che maggiormente contribuiscono al rischio di credito: debito sovrano, crediti alle imprese non-SME (includendo banche e imprese finanziarie), attivi cartolarizzati e project finance. Gli attivi residui contribuiscono al rischio di default: tale scelta riflette il modello di business applicando il rischio di migrazione dove le variazioni di valore impattano il conto economico o sono incorporate nelle strategie di business (ad es. nella gestione delle obbligazioni, dei crediti e dei derivati che appartengono alle controparti imprese, banche e agli stati sovrani). Per gli attivi classificati AFS/FVO nel banking book, il rischio di migrazione viene misurato dallo Spread VaR all’interno del market risk e, per evitare duplicazioni, questi attivi sono esclusi dal perimetro di migrazione del Group Credit Portfolio Model. La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte / transazione, sia a livello dell’intero portafoglio. Gli strumenti ed i processi a supporto dell’attività creditizia nei confronti delle singole controparti, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, comprendono il processo di assegnazione del rating, differenziato in base alle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela / prodotto, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della proposta di affidamento, scaturisce dal processo di analisi dei dati finanziari e di quelli qualitativi (posizionamento competitivo dell'azienda, struttura societaria ed organizzativa, ecc.), caratteristiche geo-settoriali, comportamentali a livello di Società e di sistema bancario (ad es. Centrale dei rischi), al fine di pervenire all'assegnazione di un rating, da intendersi quale definizione della “probabilità di default” (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno. Il monitoraggio sistematico è incentrato sulla cosiddetta “gestione andamentale” che, sulla base di tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio (“scoring”) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosità di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio è ottenuto grazie ad una funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione, tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nell’individuare, nel lasso temporale dei dodici mesi, l’evento del “default”. Il rating interno o il grado di rischiosità assegnata alla controparte/transazione, è considerato nel calcolo dei livelli deliberativi. Vale a dire che, a parità di importi da erogare, le deleghe conferite ai competenti Organi per l’approvazione delle operazioni si riducono progressivamente all’aumentare della rischiosità del cliente/transazione. Il modello organizzativo prevede inoltre l’esistenza di una funzione dedicata, indipendente dalle funzioni commerciali e di erogazione, cui è assegnata la responsabilità di gestire l’attuazione di un processo cosiddetto di override, cioè della correzione del giudizio automatico espresso dal modello. Il merito di credito di ciascuna controparte viene rivisto almeno su base annuale, tenendo in considerazione le nuove informazioni acquisite. Ogni controparte è valutata nell’ambito anche dell'eventuale gruppo di appartenenza considerando, di regola, il rischio massimo calcolato per l’intero gruppo economico. Oltre alla consueta stima dei parametri di rischio con orizzonte annuale, vengono stimati parametri di rischio multi-periodali per garantire conformità ai recenti aggiornamenti dei principi contabili e una più robusta valutazione della performance rettificata per il rischio. Oltre alle metodologie riassunte nei sistemi di rating, la funzione Risk Management utilizza modelli di portafoglio in grado di misurare il rischio di credito a livello aggregato e, nel contempo, di individuare il contributo di singole porzioni di portafoglio o singole controparti alla posizione di rischio complessiva. I parametri di misurazione del rischio di credito a livello di portafoglio sono fondamentalmente tre, calcolati e valutati su un orizzonte temporale di dodici mesi:

• Expected Loss (EL); • Credit Value at Risk (Credit VaR); • Expected Shortfall (ES).

Al fine di individuare il Credit VaR a livello di portafoglio, viene specificata la distribuzione delle perdite a livello dello stesso; questa è costituita dalle probabilità di ottenere differenti valori di perdita su un determinato orizzonte temporale (“discrete loss case”). Il valore di perdita associato alla relativa probabilità è dato dal prodotto della percentuale di perdita in caso di default (LGD) e le esposizioni in default (EAD) dei singoli obbligati, considerando le correlazioni tra i default. La perdita attesa (EL) del portafoglio costituisce il valore della perdita media a livello di portafoglio aggregato, dovuto al potenziale manifestarsi dell’inadempienza degli obbligati. La perdita attesa a livello di portafoglio è data dalla somma delle perdite attese dei singoli obbligati, che possono essere determinate attraverso il prodotto di PD x LGD x EAD per gli attivi coperti dal rischio di default, mentre è definita come la differenza tra il valore atteso forward e il valore forward al merito creditizio corrente per gli attivi inclusi nel perimetro del rischio di migrazione. La EL è indipendente dalle correlazioni tra i default a livello di portafoglio ed è di norma computata come componente di costo. Il Value at Risk rappresenta la soglia monetaria di perdita superata solo per un prefissato valore di probabilità (VaR con livello di confidenza 1-α). Il Capitale Economico è derivato dal Value at Risk sottraendone la perdita attesa ed è un input per la determinazione del Capitale Interno a copertura delle perdite potenziali derivanti da tutte le fonti di rischio. Il VaR è ampiamente utilizzato quale misura del rischio di portafoglio ma non fornisce alcuna informazione concernente le perdite potenziali nel caso in cui i limiti di VaR siano superati. Tale indicazione è invece fornita dall’ “Expected Shortfall” (ES) che rappresenta il valore atteso delle perdite che eccedono la soglia di VaR. Il Credit VaR di portafoglio e l’ES dipendono significativamente dalla correlazione tra i default e possono essere ridotti attraverso un’adeguata diversificazione del portafoglio.

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I modelli di portafoglio creditizio forniscono misure di capitale economico riallocato sulle singole controparti componenti i portafogli esaminati e sono alla base delle misure di performance rettificate per il rischio. Le misure di capitale economico (basate sul Credit VaR) rappresentano, inoltre, un input fondamentale per la predisposizione ed applicazione delle strategie creditizie, per l’analisi dei limiti creditizi e di concentrazione dei rischi. Il motore di calcolo del capitale economico è altresì uno degli strumenti utilizzati per analisi di stress testing sul portafoglio creditizio, partendo da variabili macroeconomiche che influenzano i diversi segmenti di clientela per Paese, dimensione, ecc. Tutti i sopra citati parametri di rischio sono soggetti ad una validazione iniziale e ad un regolare processo di monitoraggio, con riferimento a ciascun sistema di rating, in tutte le sue componenti: modelli, processi, sistemi IT e data quality. La finalità è di attestare la conformità dei sistemi, unitamente a quella di porre in evidenza aree di possibile miglioramento, così come eventuali disallineamenti nelle metodologie che possano comportare rischi di non perfetta comparabilità nelle misure prodotte. Anche il modello interno di Credit VaR è oggetto di valutazione nell’ambito della validazione del Secondo Pilastro di Basilea. Il calcolo del capitale economico creditizio è disponibile su un’unica piattaforma tecnologica (“CPM”) e con una comune metodologia per le strutture di Holding e per diverse controllate di UniCredit. Il progetto di estensione del CPM (roll out) nelle controllate dell’area CEE ha permesso di coprire le principali geografie del Gruppo. Per la misurazione dell’efficacia delle cartolarizzazioni nel trasferimento del rischio di credito è stato sviluppato un applicativo (Structured Credit Risk Analyzer) in grado di simulare le perdite dei portafogli sottostanti le cartolarizzazioni (collateral portfolios) e allocarle alle tranches che costituiscono il passivo delle operazioni di cartolarizzazione, sia nelle operazioni sintetiche (in cui il rischio di credito è trasferito tramite derivati di credito) che in quelle in cui vi è una cessione degli attivi. Strategie creditizie e Rischio di Concentrazione Le Strategie Creditizie di Gruppo rappresentano un efficace strumento di governo del rischio di credito, contribuendo alla definizione degli obiettivi di Budget in coerenza con il Risk Appetite del Gruppo, di cui sono parte integrante. Esse costituiscono inoltre uno strumento gestionale in quanto traducono in forma concreta le metriche definite all’interno del Risk Appetite. Prendendo in considerazione lo scenario macroeconomico e creditizio, l’outlook a livello di settore economico, nonché le iniziative/strategie di business, le Strategie Creditizie forniscono un insieme di linee guida e di target operativi rivolti ai Paesi e ai segmenti di business in cui il Gruppo opera, con la finalità di identificarne il profilo di rischio e di consentirne una crescita ad esso coerente. In riferimento alla gestione del rischio del portafoglio crediti di Gruppo, particolare rilevanza è posta al rischio di concentrazione creditizio, definito come una qualunque singola esposizione o un gruppo di esposizioni tra di loro correlate potenzialmente in grado di produrre perdite tali (in relazione al capitale di una banca, totale degli attivi o al livello di rischio complessivo) da minacciare la solidità del Gruppo o la sua capacità di proseguire nello svolgimento della operatività tipica, e richiede che la banca ponga in essere policy interne efficaci nonché sistemi e controlli atti ad individuare, misurare, monitorare e controllare il rischio di concentrazione creditizio. Il gruppo UniCredit, in conformità con il quadro regolamentare di riferimento, gestisce il rischio creditizio di concentrazione attraverso limiti appositi che rappresentano il rischio massimo che il Gruppo intende accettare nei confronti:

• singole controparti o gruppi di controparti collegate (Single Name Bulk Risk); • controparti appartenenti allo stesso settore economico (Industry Concentration Risk).

Le simulazioni di stress test costituiscono parte integrante della definizione delle Strategie Creditizie. Stress Test sul rischio di credito L’obiettivo delIo Stress Test sul credito è quello di analizzare la vulnerabilità del portafoglio in caso di ciclo economico negativo o cambiamento strutturale dello scenario economico. Differenti scenari sono considerati nell’esecuzione dell’esercizio di Stress Test, basati su livelli di severità crescenti. In aggiunta gli scenari possono essere anche definiti sulla base di specifiche ipotesi economiche. I modelli di Stress Test di credito (o modelli satellite) sono modelli che hanno l’obiettivo di trasferire gli scenari macro economici nei parametri di rischio di credito (PD/LGD). All’interno del framework di Stress Test i modelli sono la base per il calcolo delle proiezioni di PD/LGD stressate sotto scenari avversi. Sono usati allo stesso modo per la stima della componente prospettica all’interno del framework dell’ IFRS9. Per quanto concerne la metodologia seguita, il framework corrente prevede due approcci differenti a seconda si tratti di portafogli a basso o ad alto tasso di insolvenza. In particolare per i portafogli ad alto tasso di insolvenza (Retail, SME e Mid Corporate) i dati storici interni sono stati usati per stimare, a livello di categoria (Paese/segmento), la relazione diretta tra insolvenza, tasso di recupero e fattori macroeconomici. Relativamente ai portafogli con basso tasso di insolvenza (Multinazionali, Banche, Titoli sovrani) per i quali non sono disponibili sufficienti dati interni, i bilanci storici sono utilizzati per modellizzare la relazione tra i principali indici finanziari (che sono input dei sistemi di rating) e i fattori macro-economici. I fattori chiave proiettati, basati su fattori macro-economici, sono dunque usati come input del sistema interno di rating per ottenere le PD/LGD stressate a livello di controparte. L’esercizio di Stress Test viene eseguito due volte l’anno e si basa su tre scenari sia per la prospettiva normativa (1° pilastro) che per quella economica (2° pilastro). Le metriche stressate di 1° pilastro (Accantonamenti e RWA) sono calcolati considerando la metodologia EBA. Le metriche stressate di 2° pilastro (Capitale economico e AFR) sono calcolati considerando la seguente metodologia:

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• Capitale economico di credito: Le PD e LGD stressate sono usate come base per ricalcolare il VAR e il Capitale Economico con il CPM in ognuno degli scenari stressati. Il Value at Risk stressato si riferisce ad una simulazione VAR dove i fattori di rischio sottostanti sono stressati da condizioni avverse. In particolare il Value at Risk stressato intende replicare un calcolo VAR che sarebbe generato sul portafoglio corrente della banca se i fattori di rischio rilevanti attraversassero un periodo di stress.

• AFR: l’ammontare derivante dalla differenza tra le perdite stressate attese (calcolate attraverso le PD-TTC e LGD-TTC) le perdite attese reali è dedotto dall’AFR .

Tecniche di mitigazione del rischio di credito Il Gruppo utilizza una pluralità di tecniche di mitigazione del rischio di credito volte a ridurre le perdite potenziali derivanti dall’attività creditizia nell’eventualità di default dell’obbligato principale. In conformità al “Regolamento (UE) n.575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (CRR) e che modifica il regolamento (UE) n.648/2012” , il Gruppo è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti necessari alla corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) in relazione ai differenti approcci adottati, Standardizzato, IRB Foundation (F-IRB) o IRB Avanzato (A-IRB), ai fini sia gestionali interni sia del loro riconoscimento per il calcolo dei requisiti patrimoniali. Con specifico riferimento alle tecniche di mitigazione del rischio, sono in vigore linee guida generali per il Gruppo emesse dalla Capogruppo che definiscono regole e principi comuni per l’indirizzo, il governo e la gestione standardizzata delle tecniche di mitigazione del rischio in linea con i principi di Gruppo, le best practice e in conformità con i requisiti regolamentari in materia. Ad integrazione delle linee guida generali sulle tecniche di mitigazione del rischio, le singole Società hanno emanato normative interne, specificando processi, strategie e procedure per la gestione delle garanzie. In particolare, tali normative dettagliano le regole per l’ammissibilità, la valutazione e la gestione delle garanzie, assicurandone la validità, l’opponibilità giuridica, la tempestività di realizzo in conformità con il sistema giuridico locale di ciascun Paese. Le singole Società hanno inoltre realizzato attività di verifica sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell’ambito dei processi di applicazione dei sistemi di rating interni, per verificare la presenza di una documentazione adeguata e di procedure formalizzate per l’utilizzo delle tecniche di mitigazione del rischio ai fini del calcolo del capitale regolamentare. Secondo la policy creditizia, le garanzie - reali o personali - possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido, ma non devono essere intese come elementi sostitutivi dell’autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Per tale ragione, oltre alla più ampia analisi del merito creditizio e dell’autonoma capacità di rimborso del debitore principale, esse sono oggetto di specifica valutazione ed analisi per il ruolo di fonte sussidiaria di rimborso dell’esposizione debitoria. Le principali tipologie di garanzie reali utilizzate a supporto del credito dalle Società del Gruppo sono principalmente le immobiliari, sia residenziali che commerciali, le garanzie finanziarie (inclusi i depositi in contante, le obbligazioni, azioni e quote di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM)). Altri tipi di garanzie reali (pegno su merci o su crediti e polizze vita) sono meno comuni. Il Gruppo si avvale, inoltre, di accordi bilaterali di netting per operazioni di derivati (tramite la sottoscrizione di accordi ISDA e CSA), pronti contro termine e prestito titoli. La gestione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito è parte integrante del processo di approvazione e monitoraggio del credito, che supportano ampiamente i controlli di qualità, la valutazione delle garanzie e la corretta categorizzazione ai fini di stima della LGD. Controlli e relative responsabilità sono debitamente formalizzati e documentati in norme interne e procedure operative. Inoltre sono stati implementati processi per il presidio di tutte le informazioni utili all'identificazione e la valutazione delle garanzie ed il loro corretto inserimento nei sistemi. Nel processo di acquisizione delle garanzie il Gruppo attribuisce particolare rilevanza ai processi e al sistema dei controlli per il rispetto dei requisiti legali (“certezza giuridica”) dei contratti, nonché alla valutazione della congruità della garanzia e, nel caso delle garanzie personali, della solvibilità e del profilo di rischio del fornitore di protezione. Per le garanzie reali il processo di valutazione è governato da principi prudenziali, sia con riferimento all’utilizzo di valori di riferimento “di mercato” che all’applicazione di opportuni scarti al fine di evitare che in caso di escussione si verifichino perdite inattese. I processi di monitoraggio delle garanzie sono volti ad assicurare il mantenimento fino alla scadenza dei requisiti di ammissibilità, sia generali sia specifici, previsti dalle policy creditizie, dalla normativa interna e dai requisiti dell’Organo di Vigilanza in materia. Attività di reporting e di monitoraggio La funzione Group Risk Management è responsabile della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato, sia su base periodica sia sulla base di richieste ad hoc (da parte dell’Alta Direzione o da parte di controparti esterne quali Autorità di Vigilanza o agenzie di rating). L’andamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai principali drivers (quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio), ai diversi segmenti di clientela, alle realtà locali, ai settori industriali, nonché all’andamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura. L’obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, è quello di cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative correttive attraverso l’analisi delle principali componenti del rischio di credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio, ecc..

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Le attività di portfolio reporting sono condotte in stretta collaborazione con le funzioni Risk Management delle singole Società. A livello di Gruppo, le attività di reporting e monitoraggio sono attribuite a diverse strutture organizzative, all’interno del Department di "Group Credit and Integrated Risks". La struttura “Group Credit Risk Standards & Reporting” è responsabile di definire il framework di Gruppo per la reportistica sui rischi, di produrre la reportistica standard/ad hoc in materia di rischio di credito e rappresenta un’interfaccia con le Autorità di Vigilanza per le richieste di dati e reportistiche periodiche in tema rischio di credito. Inoltre, è responsabile della definizione delle tassonomie e delle regole di elaborazione dei dati ai fini dei requisiti di reporting sul rischio di credito interfacciandosi con Group Data Office per la loro implementazione, per l’elaborazione di strategie di convergenza del sistema informativo di risk management e per la promozione dell’utilizzo di strumenti di business intelligence a livello di Gruppo. La unit “Group Consolidated Credit Risk Strategies and Monitoring” è, invece, responsabile di analizzare e monitorare la composizione e la rischiosità del portafoglio crediti per le principali metriche di rischio di credito a livello di Gruppo/LEs/Divisione, evidenziando scostamenti alle competenti strutture di Planning & Finance rispetto al budget/forecast. Infine, la unit “Risk Appetite and Integrated Risks” è responsabile di produrre le analisi periodiche volte a fornire al Top Management una visione integrata dei rischi di Gruppo, nonché le analisi per le Agenzie di Rating, gli Investitori e richieste “ad hoc” provenienti da Enti/Organismi esterni. Le attività di reporting e monitoraggio del Gruppo hanno beneficiato del completamento delle attività realizzate - a partire dal 2015 - nell’ambito del Progetto PERDAR, focalizzato ad assicurare la compliance con i principi stabiliti dal Comitato di Basilea in tema di “data aggregation & reporting” (cosiddetti BCBS239 Principles). L’iniziativa è stata un fattore chiave per raggiungere l’obiettivo di una maggiore razionalizzazione dei rischi nella loro segnalazione rivolta all’Alta Direzione Aziendale e ai Regolatori in termini di qualità, completezza, riduzione della rappresentazione dei dati, convergenza verso un unico reporting sui rischi integrati e del processo a supporto del loro consolidamento, ed ha portato alla dismissione dell’ERM (Enterprise Risk Management Report) a partire dal primo trimestre 2017 e alla sua sostituzione con l’’Integrated Risk Reporting rispondente ai requisiti del nuovo framework.

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Rischio di credito: rettifiche

Definizioni di esposizioni deteriorate e classificazione nelle categorie di rischio

Secondo le regole Banca d’Italia, definite nella Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, le esposizioni deteriorate, ossia quelle che presentano le caratteristiche di cui ai parr. 58-62 dello IAS 39, corrispondono all’aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014). In particolare, l’EBA ha definito non-performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

• esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni; • esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni

creditizie, senza procedere all’escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall’esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

Nello specifico la nuova modalità di classificazione, in aggiunta all’eliminazione delle previgenti nozioni di esposizioni incagliate e di esposizioni ristrutturate (ora incluse nella nuova categoria di “inadempienze probabili) e all’introduzione della qualifica di “esposizioni oggetto di concessione”, stabilisce che l’aggregato delle attività deteriorate si scomponga nelle seguenti categorie:

• Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee.

• Inadempienze probabili (“unlikely to pay”): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono generalmente valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione (cd forborne), possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell’EBA. Con riferimento alla loro valutazione:

o esse sono generalmente valutate analiticamente e possono ricomprendere nelle svalutazioni l’onere attualizzato riveniente dall’eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

o le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di “debt-to-equity swap” comportano, precedentemente all’esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Le eventuali differenze tra il valore dei crediti e quello di prima iscrizione degli strumenti di capitale è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore.

• Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate possono essere determinate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione. In particolare, esse rappresentano l’intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l’inclusione degli stessi nelle “esposizioni scadute” (banche standardizzate) ovvero delle “esposizioni in default” (banche IRB). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall’appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (“perdita in caso di inadempienza” o LGD - Loss given default).

Più in generale, con riferimento alle categorie che compongono la classe dei crediti “deteriorati”, si precisa che:

• la classificazione, da parte di ciascuna Entità legale del Gruppo, nelle diverse classi di “default”, deve aver luogo nel rispetto delle disposizioni legali e di quelle regolamentari emanate dalle locali Autorità di Vigilanza. In relazione a ciò, ed alla circostanza che la Capogruppo, in tale ruolo, è tenuta al rispetto delle istruzioni emanate dall'Autorità di Vigilanza italiana, con riferimento alle Entità estere del Gruppo, sono adottati opportuni accorgimenti finalizzati a raccordare ed allineare tra loro risultanze riconducibili a classi di “default”, altrimenti non del tutto omogenee tra loro;

• a livello di Gruppo il volume delle attività deteriorate secondo la definizione IFRS è sostanzialmente equivalente a quello delle attività non performing definito secondo gli standards EBA; eventuali disallineamenti possono riferirsi in particolare alle entità non italiane del Gruppo, ad esempio con riferimento ad esposizioni interamente collateralizzate.

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Ad integrazione della normativa vigente disciplinata dalla circolare n.272 di Banca d’Italia, si segnala un’evoluzione del framework normativo in merito alla definizione di “default” rimandando alle “Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of Regulation (EU) No 575/2013” emesse il 28 settembre 2016 da parte della Autorità Bancaria Europea, e il cui processo di consultazione si era concluso il 22 gennaio 2016. Il Paper definisce criteri specifici e omogenei a livello Europeo sulla classificazione a “scaduto deteriorato” e a “inadempienza probabile”, normando altresì i principi guida per la ri-classificazione regolamentare “bonis”. La prima applicazione di queste linee guida è prevista da Gennaio 2021. Contestualmente a tale documento, EBA ha emesso le nuove regole in tema di soglia di materialità per la determinazione delle esposizioni scadute (“Draft Regulatory Technical Standards on the materiality threshold for credit obligations past due under Article 178 of Regulation (EU) N.575/2013”), il cui processo di consultazione si era concluso in data 31 gennaio 2015. Come previsto da EBA, saranno le singole Autorità Nazionali Competenti a stabilire le nuove regole per la determinazione delle esposizioni scadute, in coerenza con l’intervallo di soglie definite nel documento finale RTS di EBA. Inoltre, a marzo 2017 la Banca Centrale Europea ha emesso la versione definitiva del documento “Guidance to banks on non performing loans”, che include, in modo molto articolato, le linee guida definite dall’Autorità in tema di non-performing exposures. Il documento, che entrerà in vigore a partire dal 2018, dispone specifiche raccomandazioni alle banche per la definizione di una strategia chiara che, allineata con il framework del piano industriale è finalizzata alla riduzione dello stock delle non-performing exposure, mediante azioni ad hoc di risk management.

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Descrizione delle metodologie adottate per

determinare le rettifiche di valore I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di erogazione alla controparte che può coincidere con la data di sottoscrizione del contratto. Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo di un derivato incorporato) od oggetto di riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS39 (si veda Parte A.3.1: Trasferimenti tra portafogli della Relazione e Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2017), e i valori netti riferiti alle operazioni di leasing finanziario di beni “in costruendo” e di beni in attesa di locazione finanziaria, i cui contratti abbiano le caratteristiche di “contratti con trasferimento dei rischi”. Dopo l’iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all’acquisizione o all’erogazione dell’attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione. Gli utili (o le perdite) su crediti sono rilevati nel conto economico:

• quando l’attività finanziaria in questione è eliminata a fronte della vendita dell’attività stessa, alla voce “100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti”;

ovvero • quando l’attività finanziaria ha subito una riduzione di valore (o una ripresa successiva ad una riduzione), alla voce

“130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti”.

Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce “10. Interessi attivi e proventi assimilati” e sono iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito. Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell’eventuale incasso. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Tali crediti deteriorati sono rivisti e analizzati periodicamente, almeno una volta all’anno. Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperarne l’intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato. Ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall’individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare. In particolare, l’importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze e inadempienze probabili, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell’attività finanziaria. Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali. I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull’esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese. Ogni cambiamento successivo nell’importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico “130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti”. Le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto più avanti precisato. Qualora vengano meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia oggettivamente riconducibile ad un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore occorso dopo la rettifica stessa, viene registrata, alla medesima voce di conto economico, una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni. L’eliminazione integrale di un credito (cancellazione) è effettuata quando è venuta meno la ragione legale del credito oppure lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce “130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti” di conto economico e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati sono iscritti alla medesima voce.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

76

AL 31 DICEMBRE 2017

Con riferimento alle tavole seguenti relative alla dinamica delle rettifiche di valore, le variazioni in aumento e diminuzione totali differiscono da quelle pubblicate nella tavola “CR2-B – Dinamica delle esposizioni deteriorate lorde: crediti e titoli di debito” a causa di riclassifiche intra-settoriali realizzatisi nella categorizzazione della clientela e a causa del fatto che quelle sotto si riferiscono alle sole esposizioni verso clientela.

(*)Variazioni dovute a Legal Entities di minori dimensioni nonché a rettifiche di consolidamento di bilancio ed effetto cambi.

Esposizioni c re ditizie pe r c a ssa ve rso c lie nte la : dina mic a de lle e sposizioni de te riora te lorde - Soffe re nze (migliaia di €)

Ca usa li/Se ttore Gove rniAltri e nti

pubblic i

Soc ie tà

fina nzia rie

Impre se di

a ssic ura zione

Impre se non

fina nzia rieAltri sogge tti

Altre Soc ie tà

(* )Tota le

A. Esposizione inizia le lorda 3 7 .4 6 1 14 2 .4 8 9 1.4 4 8 .3 5 2 12 .0 9 4 3 4 .7 19 .4 7 8 14 .4 0 0 .7 3 9 19 4 .3 9 0 5 0 .9 5 5 .0 0 3

B. Va ria zioni in a ume nto 1.5 8 0 8 .2 2 0 17 0 .4 11 1.4 9 8 3 .7 7 0 .15 2 1.5 4 6 .4 8 9 8 0 .0 8 4 5 .5 7 8 .4 3 4

B1. Ingressi da crediti in Bonis - 58 25.566 1.398 984.228 151.374 - 1.162.624

B2. Trasferimenti da esposizioni deteriorate 16 6.626 94.545 1 2.048.303 1.054.085 96 3.203.672

B3. Trasferimenti da altre categorie - - - - 10.865 449 - 11.314

B4. Altre variazioni in aumento 1.564 1.536 50.300 99 726.756 340.581 79.988 1.200.824

C. Va ria zione in diminuzione - 13 .9 7 6 - 11.7 14 - 8 4 6 .0 5 2 - 5 .6 15 - 2 1.0 7 6 .6 5 6 - 5 .6 9 3 .3 2 5 - 2 4 4 .8 8 8 - 2 7 .8 9 2 .2 2 6

C1. Uscite verso crediti in Bonis - - 15 - 603 - 1.557 - 383.487 - 38.961 - 2 - 424.625

C2. Cancellazioni - - 1.146 - 447.923 - 1.475 - 16.002.653 - 2.802.613 - 8.143 - 19.263.953

C3. Incassi - 13.976 - 2.364 - 47.665 - 1.999 - 1.666.048 - 599.161 - 25.312 - 2.356.525

C4. Realizzi per cessioni - - - 217.612 - - 1.436.276 - 926.968 - 3.669 - 2.584.525

C4 bis. Perdite da cessione - - 8.179 - 91.264 - - 468.765 - 341.362 - 584 - 910.154

C5. Trasferimenti ad altre esposizioni deteriorate - - - 4.638 - - 292.795 - 124.181 - 2 - 421.616

C5 bis Trasferimenti ad altra categoria - - - 11.043 - 272 - - - - 11.315

C6. Altre variazioni in diminuzione - - 10 - 25.304 - 312 - 826.632 - 860.079 - 207.176 - 1.919.513

D. Cre diti fina li lordi 2 5 .0 6 5 13 8 .9 9 5 7 7 2 .7 11 7 .9 7 7 17 .4 12 .9 7 4 10 .2 5 3 .9 0 3 2 9 .5 8 7 2 8 .6 4 1.2 12

MOVIMENTI DEL 2 0 17

Esposizioni c re ditizie pe r c a ssa ve rso c lie nte la : dina mic a de lle re ttific he di va lore c omple ssive - Soffe re nze (migliaia di €)

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(* )Tota le

A. Re ttific he c omple ssive inizia li - 2 6 .7 5 0 - 4 7 .5 3 1 - 1.17 9 .9 5 5 - 5 .6 8 5 - 2 6 .3 2 7 .9 4 2 - 9 .6 3 8 .5 7 6 - 12 3 .6 7 6 - 3 7 .3 5 0 .115

B. Va ria zioni in a ume nto - 9 .7 9 5 - 13 .2 7 1 - 2 18 .7 5 0 - 1.3 0 7 - 4 .0 7 5 .0 8 4 - 1.7 9 8 .6 15 - 12 4 .6 2 2 - 6 .2 4 1.4 4 4

B1. Rettifiche di valore - 9.373 - 1.703 - 63.153 - 1.247 - 2.327.317 - 1.061.464 - 70.104 - 3.534.361

B1 bis. Perdite da cessione - - 11.090 - 91.264 - - 465.854 - 341.435 - 511 - 910.154

B2. Trasferimenti da altre esposizioni deteriorate - 5 - 366 - 49.743 - 8 - 1.077.779 - 241.648 - 14 - 1.369.563

B3. Trasferimenti da altre categorie - - - - 1 - 23.367 - - - 23.368

B4. Altre variazioni in aumento - 417 - 112 - 14.590 - 51 - 180.767 - 154.068 - 53.993 - 403.998

C. Va ria zione in diminuzione 15 .7 4 0 - 4 .6 3 0 8 2 3 .9 9 0 2 .7 5 9 18 .2 7 0 .2 9 8 5 .2 8 4 .0 9 4 2 4 2 .2 3 7 2 4 .6 3 4 .4 8 8

C1. Riprese di valore da valutazione 15.730 3.545 267.247 154 404.747 140.274 48.778 880.475

C2. Riprese di valore da incasso 10 - 4.500 17.921 995 980.182 309.599 29.741 1.333.948

C2 bis. utili da cessione - - 5.060 41.640 - 239.244 187.760 240 463.824

C3. Cancellazioni - 1.125 450.292 1.291 15.989.946 2.804.991 16.308 19.263.953

C4. Trasferimenti ad altre esposizioni deteriorate - - 70 1 66.762 24.119 - 90.952

C5. Trasferimenti ad altra categoria - - 16.385 - - 6.983 - 23.368

C6. Altre variazioni in diminuzione - 260 30.435 318 589.417 1.810.368 147.170 2.577.968

D. Re ttific he c omple ssive fina li - 2 0 .8 0 5 - 6 5 .4 3 2 - 5 7 4 .7 15 - 4 .2 3 3 - 12 .13 2 .7 2 8 - 6 .15 3 .0 9 7 - 6 .0 6 1 - 18 .9 5 7 .0 7 1

MOVIMENTI DEL 2 0 17

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

77

(*)Variazioni dovute a Legal Entities di minori dimensioni nonché a rettifiche di consolidamento di bilancio ed effetto cambi.

Esposizioni c re ditizie pe r c a ssa ve rso c lie nte la : dina mic a de lle e sposizioni de te riora te lorde - Ina de mpie nze proba bili (migliaia di €)

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Impre se di

a ssic ura zione

Impre se non

fina nzia rieAltri sogge tti

Altre Soc ie tà

(* )Tota le

A. Esposizione inizia le lorda 18 5 .0 3 9 8 7 .0 9 9 1.4 7 3 .5 7 9 3 .4 9 8 19 .2 4 1.0 3 0 3 .5 0 8 .4 2 6 2 9 .8 5 7 2 4 .5 2 8 .5 2 8

B. Va ria zioni in a ume nto 6 .3 7 6 11.7 0 9 4 7 4 .8 8 2 - 8 .2 6 6 .3 9 3 6 3 9 .12 4 5 7 .6 8 9 9 .4 5 6 .17 3

B1. Ingressi da crediti in Bonis 4.891 8.861 65.973 - 3.246.617 412.381 33 3.738.756

B2. Trasferimenti da esposizioni deteriorate - 1.837 213.709 - 1.240.210 143.927 128 1.599.811

B3. Trasferimenti da altre categorie - - - - 119.300 - - 119.300

B4. Altre variazioni in aumento 1.485 1.011 195.200 - 3.660.266 82.816 57.528 3.998.306

C. Va ria zione in diminuzione - 2 3 .5 2 5 - 6 3 .2 6 1 - 7 7 9 .6 7 9 - 1.8 7 4 - 11.4 7 8 .7 5 8 - 1.2 2 1.3 2 8 - 7 6 .9 2 1 - 13 .6 4 5 .3 4 6

C1. Uscite verso crediti in Bonis - - 550 - 39.641 - 416 - 1.635.411 - 148.355 - - 1.824.373

C2. Cancellazioni - 31 - 21.983 - 74.660 - - 1.041.788 - 65.266 - 892 - 1.204.620

C3. Incassi - 1.127 - 23.414 - 356.315 - 1.458 - 3.280.495 - 162.413 - 2.714 - 3.827.936

C4. Realizzi per cessioni - - 15.958 - - - 374.421 - 9.235 - 1.863 - 401.477

C4 bis. Perdite da cessione - - - - - 95.093 - 2.895 - 5 - 97.993

C5. Trasferimenti ad altre esposizioni deteriorate - 16 - 639 - 81.606 - - 2.416.086 - 496.586 - 47 - 2.994.980

C5 bis Trasferimenti ad altra categoria - - - 115.088 - - - 4.212 - - 119.300

C6. Altre variazioni in diminuzione - 22.351 - 717 - 112.369 - - 2.635.464 - 332.366 - 71.400 - 3.174.667

D. Cre diti fina li lordi 16 7 .8 9 0 3 5 .5 4 7 1.16 8 .7 8 2 1.6 2 4 16 .0 2 8 .6 6 5 2 .9 2 6 .2 2 2 10 .6 2 5 2 0 .3 3 9 .3 5 5

MOVIMENTI DEL 2 0 17

Esposizioni c re ditizie pe r c a ssa ve rso c lie nte la : dina mic a de lle re ttific he di va lore c omple ssive - Ina de mpie nze proba bili (migliaia di €)

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Altri e nti

pubblic i

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fina nzia rie

Impre se di

a ssic ura zione

Impre se non

fina nzia rieAltri sogge tti

Altre Soc ie tà

(* )Tota le

A. Re ttific he c omple ssive inizia li - 4 .7 4 0 - 2 9 .5 0 4 - 5 8 3 .4 9 5 - 15 1 - 8 .7 4 1.5 5 3 - 1.2 0 7 .16 5 - 2 .3 9 1 - 10 .5 6 8 .9 9 9

0

B. Va ria zioni in a ume nto - 6 .9 4 3 - 3 .7 4 7 - 4 6 .0 4 0 - 2 3 0 - 3 .19 5 .0 4 4 4 6 .8 12 - 4 6 .6 2 9 - 3 .2 5 1.8 2 1

B1. Rettifiche di valore - 6.443 - 2.448 - 20.705 - 221 - 2.701.550 113.953 - 18.389 - 2.635.803

B1 bis. Perdite da cessione - - - - - 95.093 - 2.895 - - 97.988

B2. Trasferimenti da altre esposizioni deteriorate - - 14 - 14.221 - 1 - 178.942 - 38.480 - 97 - 231.755

B3. Trasferimenti da altre categorie - - - 1.658 - 8 - 510 - - - 2.176

B4. Altre variazioni in aumento - 500 - 1.285 - 9.456 - - 218.949 - 25.766 - 28.143 - 284.099

C. Va ria zione in diminuzione 2 .3 2 8 2 2 .9 8 2 19 3 .4 6 6 2 8 5 4 .6 3 3 .3 4 1 14 4 .6 10 4 1.0 8 9 5 .0 3 8 .10 1

C1. Riprese di valore da valutazione 109 376 22.673 60 621.646 88.719 2.870 736.453

C2. Riprese di valore da incasso 370 1.703 14.082 217 751.462 - 55.314 15.511 728.031

C2 bis. utili da cessione - - - - 49.660 13 253 49.926

C3. Cancellazioni 236 19.965 74.660 - 1.042.237 66.631 891 1.204.620

C4. Trasferimenti ad altre esposizioni deteriorate 5 352 51.708 8 1.058.212 170.318 20 1.280.623

C5. Trasferimenti ad altra categoria - - - - 1.663 513 - 2.176

C6. Altre variazioni in diminuzione 1.608 586 30.343 - 1.108.461 - 126.270 21.544 1.036.272

D. Re ttific he c omple ssive fina li - 9 .3 5 5 - 10 .2 6 9 - 4 3 6 .0 6 9 - 9 6 - 7 .3 0 3 .2 5 6 - 1.0 15 .7 4 3 - 7 .9 3 1 - 8 .7 8 2 .7 19

MOVIMENTI DEL 2 0 17

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

78

AL 31 DICEMBRE 2017

(*) Variazioni dovute a Legal Entities di minori dimensioni nonché a rettifiche di consolidamento di bilancio ed effetto cambi.

Esposizioni c re ditizie pe r c a ssa ve rso c lie nte la : dina mic a de lle e sposizioni de te riora te lorde - Esposizioni sc a dute (migliaia di €)

Ca usa li/Se ttoreGove rni

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Impre se di

a ssic ura zione

Impre se non

fina nzia rieAltri sogge tti

Altre Soc ie tà

(* )Tota le

A. Esposizione inizia le lorda 7 4 9 12 .4 15 2 3 .0 4 4 16 3 5 7 6 .0 8 7 9 6 4 .0 2 9 4 2 .8 4 2 1.6 19 .3 2 9

B. Va ria zioni in a ume nto 1.7 4 5 4 5 .0 4 2 5 8 .9 4 0 14 4 1.9 4 6 .3 6 5 6 9 9 .19 5 3 .9 3 5 2 .7 5 5 .3 6 6

B1. Ingressi da crediti in Bonis 1.713 44.478 52.425 125 1.823.685 627.654 432 2.550.512

B2. Trasferimenti da esposizioni deteriorate - 43 3.060 - 21.539 27.622 - 52.264

B3. Trasferimenti da altre categorie - - - 17 188 - - 205

B4. Altre variazioni in aumento 32 521 3.455 2 100.953 43.919 3.503 152.385

C. Va ria zione in diminuzione - 1.2 0 6 - 4 7 .9 5 2 - 7 9 .0 7 2 - 3 0 7 - 2 .12 7 .8 0 2 - 7 9 8 .9 6 4 - 4 5 .8 3 1 - 3 .10 1.13 4

C1. Uscite verso crediti in Bonis - 314 - 31.127 - 35.590 - 1 - 734.756 - 190.387 - - 992.175

C2. Cancellazioni - - - 1 - - 4.551 - 8.964 - - 13.516

C3. Incassi - 4 - 10.614 - 657 - - 262.552 - 225.010 - 130 - 498.967

C4. Realizzi per cessioni - - - 1 - - 649 - 11.139 - - 11.789

C4 bis. Perdite da cessione - - - - - - 209 - - 209

C5. Trasferimenti ad altre esposizioni deteriorate - 75 - 6.196 - 42.769 - 306 - 1.093.633 - 296.071 - 96 - 1.439.146

C5 bis Trasferimenti ad altra categoria - - - 17 - - - 188 - - 205

C6. Altre variazioni in diminuzione - 813 - 15 - 37 - - 31.661 - 66.996 - 45.605 - 145.127

D. Cre diti fina li lordi 1.2 8 8 9 .5 0 5 2 .9 12 - 3 9 4 .6 5 0 8 6 4 .2 6 0 9 4 6 1.2 7 3 .5 6 1

MOVIMENTI DEL 2 0 17

Esposizioni c re ditizie pe r c a ssa ve rso c lie nte la : dina mic a de lle re ttific he di va lore c omple ssive - Esposizioni sc a dute (migliaia di €)

Ca usa li/Se ttoreGove rni

Altri e nti

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Soc ie tà

fina nzia rie

Impre se di

a ssic ura zione

Impre se non

fina nzia rieAltri sogge tti

Altre Soc ie tà

(* )Tota le

A. Re ttific he c omple ssive inizia li - 2 2 2 - 1.19 7 - 11.5 7 7 - 6 7 - 12 0 .7 5 9 - 3 8 4 .8 2 7 - 13 .5 8 5 - 5 3 2 .2 3 4

B. Va ria zioni in a ume nto - 6 2 - 1.8 6 4 - 8 .6 3 6 - 5 2 - 2 8 1.6 0 5 - 17 9 .17 7 - 7 .4 4 8 - 4 7 8 .8 4 4

B1. Rettifiche di valore - 62 - 1.831 - 4.921 - 52 - 150.961 - 143.065 - 5.968 - 306.860

B1 bis. Perdite da cessione - - - - - - 209 - - 209

B2. Trasferimenti da altre esposizioni deteriorate - - 7 - 1.513 - - 9.949 - 6.090 - 1 - 17.560

B3. Trasferimenti da altre categorie - - - - - 61 - - - 61

B4. Altre variazioni in aumento - - 26 - 2.202 - - 120.634 - 29.813 - 1.479 - 154.154

C. Va ria zione in diminuzione 15 1.5 5 8 18 .8 8 7 119 2 8 6 .5 0 8 2 10 .2 0 3 2 0 .7 3 0 5 3 8 .0 2 0

C1. Riprese di valore da valutazione 9 392 64 - 18.642 22.069 51 41.227

C2. Riprese di valore da incasso 6 1.089 3.494 - 41.740 89.528 5.661 141.518

C2 bis. utili da cessione - - - - - 98 1 99

C3. Cancellazioni - - 1 - 4.812 8.703 - 13.516

C4. Trasferimenti ad altre esposizioni deteriorate - 21 13.143 119 184.797 49.109 117 247.306

C5. Trasferimenti ad altra categoria - - - - - 61 - 61

C6. Altre variazioni in diminuzione - 56 2.185 - 36.517 40.635 14.900 94.293

D. Re ttific he c omple ssive fina li - 2 6 9 - 1.5 0 3 - 1.3 2 6 - - 115 .8 5 6 - 3 5 3 .8 0 1 - 3 0 3 - 4 7 3 .0 5 8

MOVIMENTI DEL 2 0 17

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I

79

Per l’informativa quantitativa sui crediti deteriorati acquistati si rinvia a quanto riportato nelle Tabelle 7.1 e 7.2 incluse nella Parte B della Nota Integrativa Consolidata del Bilancio consolidato al 31.12.2017. In proposito si precisa altresì che la categoria “credit deteriorati acquistati” comprende i crediti deteriorati acquistati nell’ambito di operazioni di cessione da parte di terzi, diverse dalle operazioni di aggregazione aziendale.

Classificazione delle esposizioni nelle categorie di

rischio ed esposizioni oggetto di concessione (c.d.

forborne exposure) La classificazione nelle diverse classi di “default” avviene comunque nel rispetto delle disposizioni legali ad oggi vigenti e di quelle regolamentari emanate dalle Autorità di Vigilanza. La normativa in materia di attività finanziarie deteriorate è disciplinata dalla Circolare di Banca D’Italia (n.272 del 30 luglio 2008 - “Matrice dei conti”) che ha recepito gli standard tecnici EBA (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014) i quali hanno rivisto nel 2014 la classificazione a fini regolamentari e segnaletici delle attività finanziarie deteriorate. Si segnala un’evoluzione del framework normativo in merito alla definizione di “default” rimandando alle “Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of Regulation (EU) No.575/2013” emesse il 28 settembre 2016 da parte della Autorità Bancaria Europea, e il cui processo di consultazione si era concluso il 22 gennaio 2016. Il Paper definisce criteri specifici e omogenei a livello Europeo sulla classificazione a “scaduto deteriorato” e a “inadempienza probabile”, normando altresì i principi guida per la ri-classificazione regolamentare “bonis”. La prima applicazione di queste linee guida è prevista entro gennaio 2021. Contestualmente a tale documento, EBA ha emesso le nuove regole in tema di soglia di materialità per la determinazione delle esposizioni scadute (“Draft Regulatory Technical Standards on the materiality threshold for credit obligations past due under Article 178 of Regulation (EU) No.575/2013”), il cui processo di consultazione si era concluso in data 31 gennaio 2015. Come previsto da EBA, saranno le singole Autorità Nazionali Competenti a stabilire le nuove regole per la determinazione delle esposizioni scadute, in coerenza con l’intervallo di soglie definite nel documento finale RTS di EBA. La circolare di Banca d’Italia:

• prevede che le attività finanziarie deteriorate siano ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e che la somma di tali categorie corrisponda all’aggregato “Non-Performing Exposures” di cui agli ITS EBA;

• elimina le previgenti nozioni di esposizioni incagliate e di esposizioni ristrutturate, includendole nella nuova categoria di “inadempienze probabili”;

• introduce la qualificazione di “esposizioni oggetto di concessione” equivalenti alle esposizioni cosiddette “Forborne” disciplinate da ITS Implementing Technical Standards dell’EBA (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014).

Ai sensi degli Implementing Technical Standards dell’EBA per definire una transazione come forborne è necessario che siano contemporaneamente verificate due condizioni:

• l’esistenza di una concessione intesa come i) modifica dei termini contrattuali a favore del debitore (“contractual modification”); ii) erogazione di un nuovo finanziamento per consentire il soddisfacimento dell’obbligazione preesistente (“re-financing”);

• la sussistenza dello stato di difficoltà finanziaria del cliente.

Ai fini di una progressiva convergenza alle suddette previsioni normative, UniCredit S.p.A. ha:

• avviato una serie di attività finalizzate al pieno allineamento del processi del credito vigente alle nuove regole di classificazione;

• definito un processo di monitoraggio della dinamica delle esposizioni oggetto di concessione; • predisposto le necessarie segnalazioni all’Autorità di Vigilanza.

Per valutare la sussistenza di una concessione, le logiche adottate da UniCredit prevedono che l’identificazione avvenga quando:

• il prestito sia stato rinegoziato in funzione di accordi collettivi, o attraverso iniziative interne attuate per supportare specifiche categorie di debitori, o attraverso iniziative volte a sostenere il cliente a seguito di eventi di natura calamitosa;

• il piano di ammortamento relativo ad un finanziamento venga modificato; • i prestiti in pool subiscano una rinegoziazione; • si tratti di pratiche di refinancing.

Per la valutazione dello stato di difficoltà finanziaria del cliente, UniCredit sottopone le esposizioni identificate così come sopra (oggetto di concessione) ad un test ad hoc basato su specifichi criteri oggettivi (i.e. Troubled Debt Test). A marzo 2017 la Banca Centrale Europea ha emesso la versione definitiva del documento “Guidance to banks on non performing loans”, che include, in modo molto articolato, le linee guida definite dall’Autorità in tema di Non Performing Exposures. Il documento, che entrerà in vigore a partire dal 2018, dispone specifiche raccomandazioni alle banche per la definizione di una strategia chiara che, allineata con il framework del piano industriale è finalizzata alla riduzione dello stock delle Non Performing Exposure, mediante azioni ad hoc di risk management.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

80

AL 31 DICEMBRE 2017

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia - esposizioni oggetto di concessioni (valori di bilancio)

(migliaia di €)

PORTAFOGLI/QUALITA' SOFFERENZE INADEMPIENZE

PROBABILI

ESPOSIZIONI SCADUTE

DETERIORATE

ALTRE ESPOSIZIONI

DETERIORATE

ESPOSIZIONI NON

DETERIORATE TOTALE

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- - - - - -

3. Crediti verso banche - - - - - -

4. Crediti verso clientela 2.065.742 6.621.486 53.863 - 5.897.510 14.638.601

5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

6. Attività finanziarie in corso di dismissione - 102.114 - - - 102.114

Totale 31.12.2017 2.065.742 6.723.600 53.863 - 5.897.510 14.740.715

Totale 31.12.2016 2.274.897 7.106.905 129.904 654 6.291.219 15.803.579

Per maggiori informazioni sui volumi di esposizioni oggetto di concessioni, si rimanda alle tabelle riportate nel Bilancio Consolidato al 31.12.2017 parte E – Sezione 1 “Rischio di credito”, paragrafo “Informazioni quantitative – A. Qualità del credito”.

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I

81

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane In merito alle esposizioni Sovrane

10 detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2017, si precisa che il valore di bilancio delle

esposizioni della specie rappresentate da “titoli di debito” ammonta a 116.634 milioni, di cui oltre il 90% concentrato su otto Paesi tra i quali l’Italia, con 54.471 milioni, rappresenta una quota di circa il 47% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi, nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, i valori contabili delle relative esposizioni al 31 dicembre 2017.

10 Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati

agli stessi. Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse: • le posizioni detenute dalle società del Gruppo classificate tra le “attività in via di dismissione” al 31 dicembre 2017; • le eventuali posizioni detenute tramite ABS.

(migliaia di €)

VA LOR E

N OM IN A LE

VA LOR E D I

B ILA N C IOF A IR VA LUE

- Ita lia 51.500.850 54.470.656 54.493.396

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) 625.618 403.139 403.139

attività finanziarie valutate al fair value 3 3 3

attività finanziarie disponibili per la vendita 47.633.428 50.652.145 50.652.145

crediti 95.307 95.363 81.130

attività finanziarie detenute sino a scadenza 3.146.494 3.320.006 3.356.979

- Germania 16.668.460 16.923.735 16.959.815

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) 1.342.491 1.356.792 1.356.792

attività finanziarie valutate al fair value 13.416.569 13.595.498 13.595.498

attività finanziarie disponibili per la vendita 874.400 935.691 935.691

crediti 1.035.000 1.035.754 1.071.834

attività finanziarie detenute sino a scadenza - - -

- Spagna 15.245.784 16.672.405 16.682.915

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) 478.670 541.027 541.027

attività finanziarie valutate al fair value - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 12.784.000 13.904.058 13.904.058

crediti - - -

attività finanziarie detenute sino a scadenza 1.983.114 2.227.320 2.237.830

- A ustria 7.145.236 7.931.807 7.940.658

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) 65.129 41.282 41.282

attività finanziarie valutate al fair value 142.000 196.156 196.156

attività finanziarie disponibili per la vendita 6.842.246 7.596.781 7.596.781

crediti - - -

attività finanziarie detenute sino a scadenza 95.861 97.588 106.439

- F rancia 3.634.504 3.776.809 3.776.809

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) -78.496 -123.205 -123.205

attività finanziarie valutate al fair value 463.000 469.801 469.801

attività finanziarie disponibili per la vendita 3.250.000 3.430.213 3.430.213

crediti - - -

attività finanziarie detenute sino a scadenza - - -

- Ungheria 1.747.382 2.059.604 2.059.604

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) 156.205 177.829 177.829

attività finanziarie valutate al fair value - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.548.158 1.844.505 1.844.505

crediti 43.019 37.270 37.270

attività finanziarie detenute sino a scadenza - - -

- B ulgaria 1.650.575 1.870.224 1.870.224

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) 777 10.161 10.161

attività finanziarie valutate al fair value - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.647.677 1.857.939 1.857.939

crediti 2.121 2.124 2.124

attività finanziarie detenute sino a scadenza - - -

- R epubblica C eca 1.339.074 1.547.404 1.547.404

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta *) -40.019 -19.398 -19.398

attività finanziarie valutate al fair value - - -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.379.093 1.566.802 1.566.802

crediti - - -

attività finanziarie detenute sino a scadenza - - -

T o tale espo sizio ni per cassa 98.931.865 105.252.644 105.330.825

C ON SIST EN Z E A L 31.12.2017

P A ESE/ P OR T A F OGLIO D I C LA SSIF IC A Z ION E

Espo sizio ni in t ito li di debito So vrano ripart ite per Stato co ntro parte e po rtafo glio di c lassif icazio ne

(* ) Include le esposizioni in Credit Derivatives.

L'eventuale saldo negativo indica la prevalenza di posizioni di bilancio passive.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

82

AL 31 DICEMBRE 2017

La vita media residua ponderata delle esposizioni Sovrane elencate nella tabella di dettaglio di cui sopra, suddivisa tra banking

11 e trading book, è la seguente:

Il restante 10% del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a 11.382 milioni, sempre riferito al valore di bilancio al 31 dicembre 2017, è suddiviso tra 39 Paesi, tra cui: Romania (1.492 milioni), Polonia (1.229 milioni), Croazia (1.221 milioni), Russia (1.056 milioni), Giappone (972 milioni), Serbia (728 milioni) e Slovacchia (700 milioni). Le esposizioni in titoli di debito Sovrani nei confronti di Grecia, Cipro ed Ucraina sono immateriali. Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 31 dicembre 2017. Si segnala inoltre che tra la citata restante parte delle esposizioni Sovrane in portafoglio al 31 dicembre 2017 risultano anche titoli di debito verso organizzazioni sovranazionali quali l’Unione Europea, il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria ed il Meccanismo Europeo di Stabilità per 2.178 milioni. La tabella sottostante riporta la classificazione dei titoli di debito appartenenti al banking book e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza.

Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i “finanziamenti”

12 erogati a governi centrali e locali ed agli enti

governativi.

11 Il cosiddetto banking book include le Attività finanziarie valutate al fair value, quelle disponibili per la vendita, quelle detenute sino a scadenza

ed i crediti. 12

Escluse le partite fiscali.

(anni)

BANKING BOOK

posizioni di

bilancio attive

posizioni di

bilancio passive

- Italia 2,50 4,38 3,59

- Germania 2,71 6,44 6,33

- Spagna 2,55 4,52 8,24

- Austria 3,70 5,46 10,47

- Francia 3,27 16,07 9,37

- Ungheria 3,52 3,03 5,50

- Bulgaria 5,63 6,13 4,05

- Repubblica Ceca 4,14 3,35 6,14

Vita media residua ponderata

TRADING BOOK

(migliaia di €)

ATTIVITÀ

FINANZIARIE

VALUTATE AL

FAIR VALUE

ATTIVITÀ

FINANZIARIE

DISPONIBILI

PER LA

VENDITA

CREDITI

ATTIVITÀ

FINANZIARIE

DETENUTE

SINO A

SCADENZA

TOTALE

Valore di bilancio 15.235.091 91.093.225 1.194.159 6.138.990 113.661.465

% portafoglio di appartenenza 69,02% 87,50% 0,23% 97,80% 17,46%

CONSISTENZE AL 31.12.2017

Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per portafoglio di attività finanziarie

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I

83

Nella tabella sottostante è riportato l’ammontare dei finanziamenti del portafoglio crediti al 31 dicembre 2017 nei confronti dei Paesi verso i quali l’esposizione complessiva è superiore a 130 milioni, che rappresentano circa il 94% del totale.

(*) di cui 1.838.384 migliaia tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. (**) di cui 282.284 migliaia tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate all’interno di ISDA master agreement e accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono l’utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio. Per maggiori dettagli sulle analisi di sensitivity ai credit spread e sui risultati di stress test si rimanda agli scenari "Widespread Contagion", "Protectionism, China slowdown & Turkey shock" e “Interest Rate Shock” di cui al successivo Capitolo - Rischi di mercato, mentre per le politiche di gestione della liquidità si veda il successivo Capitolo - Rischio di liquidità. La tabella che segue include prestiti e anticipazioni nei confronti di società non finanziarie così come segnalati a fini FinRep.

(migliaia di €)

CONSISTENZE

AL 31.12.2017

VALORE DI

BILANCIO

- Germania (*) 6.521.560

- Italia 5.427.706

- Austria (**) 5.342.122

- Croazia 2.151.307

- Slovenia 262.721

- Indonesia 243.400

- Bosnia-Erzegovina 185.410

- Turchia 166.044

- Bulgaria 163.435

- Ungheria 162.847

- Gabon 158.265

- Egitto 157.395

- Angola 141.942

- Oman 136.262

- Laos 131.898

Totale esposizioni per cassa 21.352.314

Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte

PAESE

Disaggregazione dei prestiti e delle anticipazioni alle società non finanziarie per codici NACE (migliaia di €)

Valore contabile lordo di cui: deteriorati

Riduzioni di valore

accumulate o variazioni

accumulate del fair value

(valore equo) dovute al

rischio di credito

A Agricoltura, silvicoltura e pesca 4.494.496 455.388 (306.950)

B Attività estrattive 3.749.870 247.591 (121.843)

C Attività manifatturiere 60.197.393 6.988.641 (4.611.243)

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 13.900.475 1.027.027 (469.277)

E Fornitura di acqua 2.369.054 220.060 (149.316)

F Costruzioni 22.069.813 6.370.963 (3.962.755)

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio 40.632.608 4.361.094 (3.047.276)

H Trasporto e magazzinaggio 15.600.020 2.733.842 (1.624.932)

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 6.520.718 1.016.491 (579.133)

J Informazione e comunicazione 8.916.627 388.480 (260.458)

L Attività immobiliari 46.105.642 5.882.806 (2.920.503)

M Attività professionali, scientifiche e tecniche 16.085.843 1.642.670 (815.735)

N Attività amministrative e di servizi di supporto 5.530.428 726.067 (407.218)

O Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria 790.804 31.107 (28.884)

P Istruzione 263.146 16.850 (12.508)

Q Attività dei servizi sanitari e di assistenza sociale 5.313.114 257.113 (156.951)

R Arte, spettacoli e tempo libero 1.753.683 333.313 (189.068)

S Altri servizi 28.280.668 1.440.193 (1.220.360)

PRESTITI E ANTICIPAZIONI 282.574.402 34.139.696 (20.884.410)

CONSISTENZE AL

31/12/17

Società non finanziarie

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84

AL 31 DICEMBRE 2017

Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie (migliaia di €)

CONSISTENZE AL 31.12.2017

VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA

DA OLTRE 1 GIORNO

A 7 GIORNI

DA OLTRE 7

GIORNI A 15 GIORNI

DA OLTRE 15 GIORNI A

1 MESE

DA OLTRE 1

MESE FINO A 3

MESI

DA OLTRE 3 MESI FINO

A 6 MESI

DA OLTRE 6

MESI FINO A 1

ANNO

DA OLTRE 1 ANNO

FINO A 5 ANNI

OLTRE 5 ANNI

DURATA INDETERMINATA

Attività per cassa 79.378.708 24.894.507 16.416.157 28.742.127 54.922.937 33.839.413 51.405.007 224.127.985 179.528.509 12.843.835

A.1 Titoli di Stato 39.382 90.415 2.250.945 2.601.037 3.040.707 6.923.737 10.416.130 58.609.011 23.441.357 -

A.2 Altri titoli di debito 60.255 17.388 79.678 952.363 1.869.397 3.972.109 3.611.218 20.474.851 19.014.766 94.824

A.3 Quote O.I.C.R. 772.108 - - - - - - 1.020 - 2.664.991

A.4 Finanziamenti 78.506.963 24.786.704 14.085.534 25.188.727 50.012.833 22.943.567 37.377.659 145.043.103 137.072.386 10.084.020

- Banche 15.704.909 7.386.868 2.947.392 8.250.300 22.423.447 4.518.848 5.594.974 3.325.310 1.003.603 2.624.570

- Clientela 62.802.054 17.399.836 11.138.142 16.938.427 27.589.386 18.424.719 31.782.685 141.717.793 136.068.783 7.459.450

Passività per cassa 356.473.215 48.806.072 21.421.623 28.295.649 50.823.178 21.832.394 32.972.119 116.476.225 53.785.390 9.980.618

B.1 Depositi e conti correnti 334.676.308 19.212.041 5.273.202 14.354.534 25.140.693 10.130.070 12.616.557 9.648.629 1.004.038 -

- Banche 12.012.348 2.988.815 748.694 845.137 1.198.193 289.286 477.316 620.865 297.446 -

- Clientela 322.663.960 16.223.226 4.524.508 13.509.397 23.942.500 9.840.784 12.139.241 9.027.764 706.592 -

B.2 Titoli di debito 4.421.030 355.275 2.526.674 2.465.546 4.281.844 6.985.929 12.337.382 41.501.895 40.517.496 2.888.184

B.3 Altre passività 17.375.877 29.238.756 13.621.747 11.475.569 21.400.641 4.716.395 8.018.180 65.325.701 12.263.856 7.092.434

Operazioni "fuori bilancio"

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- Posizioni lunghe 51.112 10.147.425 6.771.822 17.345.531 42.703.004 25.622.011 13.969.827 15.904.894 15.487.125 587

- Posizioni corte

51.113 12.739.034 6.767.282 17.416.997 42.212.122 24.606.152 14.815.765 16.536.871 10.667.433 586

C.2 Derivati finanziari

senza scambio di

capitale

- Posizioni lunghe 14.086.197 1.281.009 404.408 1.766.755 4.606.899 5.480.938 7.035.446 21.885.448 5.784.307 -

- Posizioni corte

11.736.165 1.280.862 405.777 1.769.667 4.678.127 5.449.750 7.122.703 21.883.309 5.779.995 -

C.3 Depositi e

finanziamenti da

ricevere

- Posizioni lunghe 46.980 3.258.729 - - 100.761 510.653 685.754 124.306 - -

- Posizioni corte

- 53.969 693.568 214.343 1.828.606 515.119 1.020.613 400.965 - -

C.4 Impegni

irrevocabili a erogare

fondi

- Posizioni lunghe 31.423.741 8.505.241 308.793 591.400 3.173.765 13.414.713 2.671.111 22.722.571 5.751.882 221.692

- Posizioni corte

37.865.331 6.860.163 46.002 385.775 1.799.579 13.352.449 2.512.998 20.003.884 5.750.858 207.869

C.5 Garanzie

finanziarie rilasciate 827.164 21.097 28.790 98.016 188.793 297.940 480.745 699.222 954.722 -

C.6 Garanzie finanziarie ricevute 5.034.656 23.628 12.037 103.047 268.209 94.779 168.569 1.416.830 11.512.356 351.461

C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale

- Posizioni lunghe - 14.124 - 8.000 692.000 2.898.000 1.651.000 12.256.000 21.000 -

- Posizioni corte - 14.124 - 7.000 557.000 2.462.000 2.056.000 12.175.000 81.000 -

C.8 Derivati creditizi

senza scambio di

capitale

- Posizioni lunghe - - - - 42.000 42.000 36.100 285.000 610.000 -

- Posizioni corte

- - - - - 127.000 20.100 358.000 662.000 -

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

85

EU CRB-B: Valore totale e medio delle esposizioni nette

(migliaia di €)

a b

Valore netto delle esposizioni al

termine del periodo

Esposizioni nette medie nel

periodo

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 8.896.248 11.185.415

2 Enti 41.938.478 51.336.106

3 Imprese 392.215.756 385.002.526

4 - di cui: finanziamenti specializzati 18.612.033 19.917.947

5 - di cui: PMI 79.512.835 77.475.458

6 Al dettaglio 136.088.405 139.277.320

7 Garantite da beni immobili 90.048.073 90.423.551

8 - PMI 6.288.731 6.391.232

9 - non PMI 83.759.342 84.032.318

10 Rotative qualificate 8.232.508 8.276.257

11 Altre al dettaglio 37.807.824 40.577.513

12 - PMI 25.947.698 28.761.784

13 - non PMI 11.860.126 11.815.729

14 Strumenti di capitale 136.922 115.910

15 Totale con metodo IRB 579.275.809 586.917.277

16 Amministrazioni centrali o banche centrali 188.955.454 170.234.783

17 Amministrazioni regionali o autorità locali 30.031.106 32.279.878

18 Organismi del settore pubblico 12.100.712 12.749.095

19 Banche multilaterali di sviluppo 404.342 399.096

20 Organizzazioni internazionali 1.381.704 1.431.747

21 Enti 5.032.761 4.808.589

22 Imprese 90.233.702 90.564.547

23 - di cui: PMI 27.122.612 0

24 Al dettaglio 46.216.297 48.765.136

25 - di cui: PMI 11.998.060 0

26 Garantite da ipoteche sui beni immobili 10.256.504 12.520.969

27 - di cui: PMI 3.265.018 0

28 Esposizioni in stato di default 6.316.345 7.177.506

29 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.590.722 2.227.297

30 Obbligazioni garantite 436.952 469.999

31Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di

credito a breve termine 1.319.273 1.191.396

32 Organismi di investimento collettivo 237.605 254.539

33 Strumenti di capitale 6.659.868 6.939.621

34 Altre esposizioni 15.798.881 17.432.500

35 Totale con metodo standardizzato 417.972.228 409.446.697

36 Totale 997.248.037 996.363.974

Descrizione

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

86

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CRB-C – Ripartizione geografica delle esposizioni

(migliaia di €)

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u

EUROPADI CUI:

AUSTRIADI CUI: ITALIA

DI CUI:

GERMANIA

DI CUI:

REPUBBLICA

CECA

DI CUI:

SPAGNA

DI CUI:

FRANCIA

DI CUI:

CROAZIA

DI CUI:

REGNO UNITO

DI CUI:

ROMANIA

DI CUI:

BULGARIA

DI CUI:

UNGHERIA

DI CUI: ALTRI

PAESI

EUROPEI

AMERICA

DI CUI: STATI

UNITI

D'AMERICA

ASIADI CUI:

TURCHIA

RESTO DEL

MONDO

DI CUI:

RUSSIA

DI CUI:

SVIZZERATOTALE

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 1.932.777 - 609 3.263 1.192.365 96 - 3 - 4.433 - - 732.008 2.054.474 1.894.656 3.087.095 336.948 1.821.902 - 7.258 8.896.248

2 Enti 33.734.855 4.870.514 11.111.803 2.726.619 588.160 947.295 5.121.784 15.073 3.868.522 189.182 9.686 471.905 3.814.312 1.970.026 1.546.336 4.512.315 245.831 1.721.282 - 981.573 41.938.478

3 Imprese 337.007.824 37.958.228 135.580.879 98.630.208 9.936.102 3.695.305 6.442.972 414.366 6.749.690 4.454.918 4.144.769 4.651.469 24.348.918 14.832.395 12.579.379 17.130.562 7.596.156 23.244.975 9.050.571 9.153.409 392.215.756

4 Al dettaglio 135.817.185 20.900.194 76.074.618 34.053.826 2.977.419 5.846 22.207 3.873 53.103 1.536 1.648.099 2.410 74.054 66.216 47.380 50.705 3.408 154.299 13.356 110.811 136.088.405

5 Strumenti di capitale 109.359 20.423 4.004 37.514 4 841 25.351 0 638 0 1.649 1.053 17.882 21.731 17.569 3.440 8 2.392 1.691 606 136.922

6 Totale con metodo IRB 508.602.000 63.749.359 222.771.913 135.451.430 14.694.050 4.649.383 11.612.314 433.315 10.671.953 4.650.069 5.804.203 5.126.837 28.987.174 18.944.842 16.085.320 24.784.117 8.182.351 26.944.850 9.065.618 10.253.657 579.275.809

7 Amministrazioni centrali o banche centrali 177.985.719 16.950.673 96.609.293 28.308.619 444.660 16.059.452 3.515.587 4.355.913 151.850 2.890.571 3.761.719 2.681.839 2.255.543 170.664 170.659 6.988.368 6.881.103 3.810.703 1.877.572 - 188.955.454

8 Amministrazioni regionali o autorità locali 29.876.650 4.970.672 5.226.675 18.927.288 854 52.324 2.799 175.058 6.823 92.459 18.889 225.173 177.636 15 15 296 83 154.145 1.109 26 30.031.106

9 Organismi del settore pubblico 11.742.926 1.860.841 2.968.088 4.499.472 - 948.941 387.083 903.790 - - 1.364 334 173.013 136.084 3 82.541 39.095 139.161 42.861 - 12.100.712

10 Banche multilaterali di sviluppo - - - - - - - - - - - - - - - - - 404.342 - - 404.342

11 Organizzazioni internazionali - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.381.704 - - 1.381.704

12 Enti 3.563.437 137.846 1.836.466 615.558 3.094 17.639 218.788 63.070 234.181 142.303 2.856 48.558 243.078 606.144 498.888 778.096 707.490 85.084 - 74.849 5.032.761

13 Imprese 49.242.215 4.862.524 24.449.033 3.918.615 904.123 79.637 942.540 3.942.406 321.847 1.212.935 518.875 1.397.916 6.691.764 5.141.043 3.473.136 26.187.730 23.847.957 9.662.714 5.936.341 381.976 90.233.702

14 Al dettaglio 30.795.857 946.441 19.567.749 1.083.525 796.185 34.855 35.419 3.863.060 26.270 1.592.620 710.988 465.140 1.673.605 33.028 19.752 11.397.189 11.348.668 3.990.223 1.788.925 36.575 46.216.297

15 Garantite da ipoteche sui beni immobili 8.538.905 473.230 3.981.899 112.081 49.205 1.699 2.572 911.347 8.151 803.223 22.253 530.054 1.643.191 9.089 6.776 1.033.715 1.025.475 674.795 235.726 18.797 10.256.504

16 Esposizioni in stato di default 5.637.652 118.479 4.017.351 57.422 37.319 8.486 6.700 843.363 50.280 114.727 116.963 48.642 217.920 78.517 23.315 303.600 296.122 296.576 179.603 2.505 6.316.345

17 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.408.690 13.864 2.106.193 56.065 - - 23.997 42.550 75.948 5.136 2.453 54.588 27.896 82.604 7.343 38 - 99.390 - 6.078 2.590.722

18 Obbligazioni garantite 436.952 104 - 10.528 - 426.320 - - - - - - - - - - - - - - 436.952

19Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di

credito a breve termine 636.642 1.078 20.070 218.874 3 - 58.732 - 160.735 454 - - 176.696 333.134 333.134 1.991 - 347.506 347.166 337 1.319.273

20 Organismi di investimento collettivo 234.054 1.290 197.627 10.440 - 592 2.208 16.595 - - - - 5.302 2.673 1.262 447 - 431 - - 237.605

21 Strumenti di capitale 6.538.405 265.967 5.523.108 131.641 11.554 105.982 24 20.816 - 682 1.946 - 476.685 66.861 66.861 15.779 14.240 38.823 18.171 11.263 6.659.868

22 Altre esposizioni 14.860.873 838.233 8.977.408 3.761.668 150.788 359 1.253 617.593 13.172 61.209 36.655 115.163 287.372 29.837 28.256 649.993 626.266 258.178 48.166 23 15.798.881

23 Totale con metodo Standardizzato 342.498.977 31.441.242 175.480.960 61.711.796 2.397.785 17.736.286 5.197.702 15.755.561 1.049.257 6.916.319 5.194.961 5.567.407 14.049.701 6.689.693 4.629.400 47.439.783 44.786.499 21.343.775 10.475.640 532.429 417.972.228

24 Totale 851.100.977 95.190.601 398.252.873 197.163.226 17.091.835 22.385.669 16.810.016 16.188.876 11.721.210 11.566.388 10.999.164 10.694.244 43.036.875 25.634.535 20.714.720 72.223.900 52.968.850 48.288.625 19.541.258 10.786.086 997.248.037

Valore netto

Descrizione

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

87

EU CRB-D – Concentrazione delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

(migliaia di €)

a b c d e f g h i j k l m n

Descrizione Attività manifatturiera

Fornitura di energia

elettrica, gas, vapore ed

aria condizionata

Costruzioni

Commercio all'ingrosso

e al dettaglio;

Riparazione di

autoveicoli e motocicli

Trasporto e

magazzinaggio

Servizi di informazione

e comunicazione

Attività finanziarie e

assicurativeAttività immobiliari

Attività professionali,

scientifiche e tecniche

Amministrazione

pubblica e difesa,

previdenza sociale e

obbligatoria

Altre attività di servizi

Attività di famiglie e

convivenze come datori

di lavoro per personale

domestico; produzione

di beni e servizi

indifferenziati per uso

proprio da parte di

famiglie e convivenze

Altro Totale

1 Amministrazioni centrali o banche centrali - - - - - - 2.954.043 - 2 5.010.698 - - 931.505 8.896.248

2 Enti - 15.539 - - 4.105 - 39.522.140 141.583 294.746 1.758.323 16.399 - 185.643 41.938.478

3 Imprese 111.675.740 16.452.384 31.786.348 50.178.702 15.839.653 15.372.408 42.144.145 40.393.833 27.897.632 274.081 1.016.023 333.634 38.851.173 392.215.756

4 Al dettaglio 8.143.553 154.779 3.893.891 9.213.718 1.327.806 1.194.076 798.867 2.035.425 3.787.613 82 567.844 95.599.793 9.370.958 136.088.405

5 Strumenti di capitale 5.404 408 555 1.100 97 4.085 98.628 220 20.506 3 5.517 - 399 136.922

6 Totale con metodo IRB 119.824.697 16.623.110 35.680.794 59.393.520 17.171.661 16.570.569 85.517.823 42.571.061 32.000.499 7.043.187 1.605.783 95.933.427 49.339.678 579.275.809

7 Amministrazioni centrali o banche centrali - - - - - - 73.877.941 - - 114.794.799 793 26.967 254.954 188.955.454

8 Amministrazioni regionali o autorità locali - 9 1 5 - - - - - 29.894.045 83.221 16 53.809 30.031.106

9 Organismi del settore pubblico 6 50.164 163 2 1.244.529 16.572 3.765.722 171.958 11.225 5.336.807 81.177 13 1.422.374 12.100.712

10 Banche multilaterali di sviluppo - - - - - - 185.291 - - - - - 219.051 404.342

11 Organizzazioni internazionali - - - - - - 1.140.933 - - - - - 240.771 1.381.704

12 Enti - 3.405 269 865 - - 4.944.439 - - - 7.025 - 76.758 5.032.761

13 Imprese 15.914.734 9.592.043 5.080.068 7.649.619 3.396.439 1.541.911 19.681.366 4.296.251 1.536.834 535.941 1.925.833 2.597.123 16.485.540 90.233.702

14 Al dettaglio 3.626.590 82.950 1.519.074 1.969.264 866.735 143.778 77.718 822.399 548.451 4.417 6.747.426 27.532.991 2.274.504 46.216.297

15 Garantite da ipoteche sui beni immobili 1.193.133 15.358 144.851 1.092.634 187.349 78.073 46.015 732.402 286.880 612 810.338 4.755.155 913.704 10.256.504

16 Esposizioni in stato di default 712.876 148.997 628.673 728.499 212.859 69.428 291.305 1.237.388 310.041 54.138 188.164 653.853 1.080.124 6.316.345

17 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.498 36.700 49.602 749 2.061 169 1.947.706 142.162 34.234 - 5.044 3.765 366.032 2.590.722

18 Obbligazioni garantite - - - - - - 436.952 - - - - - - 436.952

19Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di

credito a breve termine 238.091 - - 393.030 4.540 524 683.085 - - - - - 3 1.319.273

20 Organismi di investimento collettivo 2.360 198 - - 171 743 226.939 6 37 5.894 1.157 - 100 237.605

21 Strumenti di capitale 970 14 9.278 13.256 51.834 25.307 6.064.799 81.383 258.291 - 49.739 4.022 100.975 6.659.868

22 Altre esposizioni 1.160 869 1.112 7.728 1.944 5.950 1.320.848 1.275 134 30.729 50.608 2.501 14.374.023 15.798.881

23 Totale con metodo standardizzato 21.692.418 9.930.707 7.433.091 11.855.651 5.968.461 1.882.455 114.691.059 7.485.224 2.986.127 150.657.382 9.950.525 35.576.406 37.862.722 417.972.228

24 Totale 141.517.115 26.553.817 43.113.885 71.249.171 23.140.122 18.453.024 200.208.882 50.056.285 34.986.626 157.700.569 11.556.308 131.509.833 87.202.400 997.248.037

Valore netto

Page 88: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

88

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CRB-E – Scadenza delle esposizioni

EU CR1-A – Qualità creditizia delle esposizioni per classe di esposizione e tipologia di strumento

(migliaia di €)

a b c d e f

A vista <= 1 anno > 1 anno <= 5 anni > 5 anni Nessuna durata stabilita Totale

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 2.955.335 652.022 1.480.563 2.653.998 211.534 7.953.452

2 Enti 1.861.164 9.392.961 7.329.282 3.097.335 902.984 22.583.726

3 Imprese 14.703.651 40.990.264 62.565.993 55.982.670 4.740.840 178.983.418

4 Al dettaglio 12.083.962 3.713.086 9.813.110 86.243.774 526.089 112.380.021

5 Strumenti di capitale 3.617 - - - 109.578 113.195

6 Totale con metodo IRB 31.607.729 54.748.333 81.188.948 147.977.777 6.491.025 322.013.812

7 Amministrazioni centrali o banche centrali 69.338.000 26.385.778 57.443.249 27.765.807 6.133.424 187.066.258

8 Amministrazioni regionali o autorità locali 711.266 6.994.168 8.506.244 8.254.538 120.506 24.586.722

9 Organismi del settore pubblico 323.962 3.477.806 3.263.368 2.621.798 45.517 9.732.451

10 Banche multilaterali di sviluppo - 7.563 204.256 133.750 5 345.574

11 Organizzazioni internazionali - 212.667 566.403 602.631 - 1.381.701

12 Enti 361.882 2.220.204 803.285 123.313 372.859 3.881.543

13 Imprese 3.051.000 18.806.923 18.417.511 13.807.259 2.663.661 56.746.354

14 Al dettaglio 1.890.380 6.683.315 12.191.481 12.740.367 871.797 34.377.340

15 Garantite da ipoteche sui beni immobili 43.663 266.047 1.332.859 8.538.018 4.860 10.185.447

16 Esposizioni in stato di default 3.187.725 670.854 652.106 1.159.981 18.335 5.689.001

17 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 96.856 138.377 1.233.378 314.797 346.692 2.130.100

18 Obbligazioni garantite - - 283.713 153.239 - 436.952

19Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito

a breve termine 2.292 1.126.721 - - 184.752 1.313.765

20 Organismi di investimento collettivo 17.726 - - 197.500 22.379 237.605

21 Strumenti di capitale 149.766 - 14.636 159.626 6.335.840 6.659.868

22 Altre esposizioni 3.498.975 680.219 74.676 32.491 11.512.520 15.798.881

23 Totale con metodo standardizzato 82.673.493 67.670.642 104.987.165 76.605.115 28.633.147 360.569.562

24 Totale 114.281.222 122.418.975 186.176.113 224.582.892 35.124.172 682.583.374

Valore netto dell'esposizione

Descrizione

(migliaia di €)

a b c d e f g

Valori netti

Esposizioni in stato di

default

Esposizioni non in stato

di default(a+b-c-d)

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 184.609 8.751.866 40.227 0,00 6.142 4.628 8.896.248

2 Enti 10.041 41.983.835 55.398 0,00 11.095 12.924 41.938.478

3 Imprese 35.417.865 379.702.926 22.905.035 0,00 4.707.432 2.154.034 392.215.756

4 - di cui: finanziamenti specializzati 1.496.065 16.526.276 726.625 0,00 8 205.520 17.295.716

5 - di cui: PMI 19.016.049 74.265.248 13.768.462 0,00 2.742.351 745.955 79.512.835

6 Al dettaglio 19.366.334 129.459.310 12.737.239 0,00 1.579.484 819.904 136.088.405

7 Garantite da beni immobili 11.135.247 84.718.919 5.806.093 0,00 87.048 509.797 90.048.073

8 - PMI 1.854.809 5.512.644 1.078.722 0,00 64.902 53.150 6.288.731

9 - non PMI 9.280.438 79.206.275 4.727.371 0,00 22.146 456.647 83.759.342

10 Rotative qualificate 378.767 8.209.031 355.290 0,00 1.226 17.304 8.232.508

11 Altre al dettaglio 7.852.320 36.531.360 6.575.856 0,00 1.491.210 292.802 37.807.824

12 - PMI 7.635.190 24.630.058 6.317.550 0,00 1.489.836 225.556 25.947.698

13 - non PMI 217.130 11.901.302 258.306 0,00 1.374 67.247 11.860.126

14 Strumenti di capitale 3.724 133.198 0,00 0,00 6.548 - 136.922

15 Totale con metodo IRB 54.982.573 560.031.135 35.737.899 0,00 6.310.701 2.991.491 579.275.809

16 Amministrazioni centrali o banche centrali 0,00 188.959.357 3.903 0,00 - 550 188.955.454

17 Amministrazioni regionali o autorità locali 0,00 30.035.852 4.746 0,00 - 915 30.031.106

18 Organismi del settore pubblico 0,00 12.154.205 53.493 0,00 - 3.994 12.100.712

19 Banche multilaterali di sviluppo 0,00 404.343 1 0,00 - - 404.342

20 Organizzazioni internazionali 0,00 1.381.704 - 0,00 - - 1.381.704

21 Enti 0,00 5.038.801 6.040 0,00 - 3.429 5.032.761

22 Imprese 0,00 90.596.760 363.058 0,00 16.349 162.226 90.233.702

23 - di cui: PMI 0,00 27.249.748 127.136 0,00 4.965 40.436 27.122.612

24 Al dettaglio 0,00 46.509.765 293.468 0,00 131.326 113.290 46.216.297

25 - di cui: PMI 0,00 12.057.742 59.682 0,00 2.224 22.943 11.998.060

26 Garantite da ipoteche sui beni immobili 0,00 10.296.119 39.615 0,00 - 14.013 10.256.504

27 - di cui: PMI 0,00 3.287.739 22.721 0,00 - 4.990 3.265.018

28 Esposizioni in stato di default 14.336.738 0,00 8.020.393 0,00 512.420 953.772 6.316.345

29 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 948.727 2.105.751 463.756 0,00 93.793 43.148 2.590.722

30 Obbligazioni garantite 0,00 436.952 - 0,00 - - 436.952

31Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di

credito a breve termine 0,00 1.319.626 353 0,00 - 340 1.319.273

32 Organismi di investimento collettivo 0,00 237.605 - 0,00 - - 237.605

33 Strumenti di capitale 1.990 6.665.165 7.287 0,00 111.638 2.294 6.659.868

34 Altre esposizioni 0,00 15.840.466 41.585 0,00 218 13.736 15.798.881

35 Totale con metodo standardizzato 15.287.455 411.982.471 9.297.698 0,00 865.744 1.311.708 417.972.228

36 Totale 70.270.028 972.013.606 45.035.597 0,00 7.176.445 4.303.199 997.248.037

37 Di cui: crediti 65.148.682 494.043.601 44.143.500 0,00 6.974.566 3.344.895 515.048.783

38 Di cui: titoli di debito 160.189 136.308.603 37.392 0,00 - 4.980 136.431.400

39 Di cui: esposizioni fuori bilancio 4.792.068 308.897.754 738.863 0,00 176 915.961 312.950.959

Rettifiche di valore su

crediti - oneri del

periodoDescrizione

Valore contabile lordo di Rettifiche specifiche di

valore su crediti

Rettifiche generiche di

valore su crediti Cancellazioni

Page 89: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

89

EU CR1-B – Qualità creditizia delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

EU CR1-C – Qualità creditizia delle esposizioni per area geografica

(migliaia di €)

a b c d e f g

Valori netti

Esposizioni in stato di

default

Esposizioni non in

stato di default(a+b-c-d)

1 Attività manifatturiera 11.211.870 137.887.896 7.582.651 0 2.279.840 736.316 141.517.115

2 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria condizionata 1.340.488 25.792.910 579.581 0 22.024 73.916 26.553.817

3 Costruzioni 11.872.258 38.894.856 7.653.229 0 1.428.720 423.762 43.113.885

4 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; Riparazione di autoveicoli e motocicli 8.051.989 69.176.921 5.979.739 0 1.276.117 485.552 71.249.171

5 Trasporto e magazzinaggio 3.252.898 21.877.407 1.990.183 0 152.602 361.469 23.140.122

6 Servizi di informazione e comunicazione 636.946 18.309.535 493.457 0 131.363 39.936 18.453.024

7 Attività finanziarie e assicurative 2.089.193 199.522.496 1.402.807 0 198.159 397.783 200.208.882

8 Attività immobiliari 8.318.875 46.596.334 4.858.924 0 690.734 273.806 50.056.285

9 Attività professionali, scientifiche e tecniche 2.278.862 33.877.610 1.169.846 0 162.834 105.519 34.986.626

10 Amministrazione pubblica e difesa, previdenza sociale e obbligatoria 283.864 157.561.695 144.990 0 6.191 12.949 157.700.569

11 Altre attività di servizi 656.645 11.358.665 459.002 0 12.768 59.607 11.556.308

12Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di

beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze 12.650.904 126.658.543 7.799.614 0 308.656 816.937 131.509.833

13 Altro 7.625.236 84.498.738 4.921.574 506.437 515.648 87.202.400

14 Totale 70.270.028 972.013.606 45.035.597 0 7.176.445 4.303.199 997.248.037

Rettifiche di valore su

crediti - oneri del

periodoDescrizione

Valore contabile lordo di Rettifiche specifiche di

valore su crediti

Rettifiche generiche di

valore su crediti Cancellazioni

(migliaia di €)

a b c d e f g

Valori netti

Esposizioni in stato di

default

Esposizioni non in stato

di default(a+b-c-d)

1 EUROPA 66.791.501 826.903.228 42.593.752 0 7.091.902 3.570.242 851.100.977

2 DI CUI: AUSTRIA 2.335.187 94.591.187 1.735.773 0 73.701 422.649 95.190.601

3 DI CUI: ITALIA 56.263.924 378.041.163 36.052.214 0 6.337.967 1.877.235 398.252.873

4 DI CUI: GERMANIA 2.764.950 196.003.445 1.605.169 0 139.948 478.443 197.163.226

5 DI CUI: REPUBBLICA CECA 410.459 16.956.824 275.448 0 498 77.596 17.091.835

6 DI CUI: SPAGNA 188.640 22.226.003 28.974 0 1 20.224 22.385.669

7 DI CUI: FRANCIA 145.946 16.761.378 97.308 0 6 72.346 16.810.016

8 DI CUI: CROAZIA 1.799.603 15.335.998 946.725 0 483.947 247.257 16.188.876

9 DI CUI: REGNO UNITO 107.758 11.647.028 33.576 0 3.259 13.754 11.721.210

10 DI CUI: ROMANIA 584.358 11.409.871 427.841 0 562 62.340 11.566.388

11 DI CUI: BULGARIA 815.128 10.672.429 488.393 0 8.184 92.824 10.999.164

12 DI CUI: UNGHERIA 258.050 10.624.378 188.184 0 1.167 36.579 10.694.244

13 DI CUI: ALTRI PAESI EUROPEI 1.117.498 42.633.524 714.147 0 42.662 168.996 43.036.875

14 AMERICA 363.304 25.458.876 187.645 0 24.203 96.759 25.634.535

15 DI CUI: STATI UNITI 95.609 20.693.414 74.303 0 24.203 52.312 20.714.720

16 ASIA 1.178.506 71.999.941 954.547 0 748 301.401 72.223.900

17 DI CUI: TURCHIA 1.027.560 52.742.414 801.124 0 - 189.839 52.968.850

18 RESTO DEL MONDO 1.936.717 47.651.561 1.299.653 0 59.592 334.797 48.288.625

19 DI CUI: RUSSIA 837.542 19.335.258 631.542 0 3 125.319 19.541.258

20 DI CUI: SVIZZERA 39.222 10.798.279 51.415 0 3 14.463 10.786.086

21 TOTALE 70.270.028 972.013.606 45.035.597 0 7.176.445 4.303.199 997.248.037

Rettifiche di valore su

crediti - oneri del

periodoDescrizione

Valore contabile lordo di Rettifiche specifiche di

valore su crediti

Rettifiche generiche di

valore su crediti Cancellazioni

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

90

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CR1-D – Esposizioni per fasce di scaduto

(migliaia di €)

a b c d e f

≤ 30 giorni> 30 giorni

≤ 60 giorni

> 60 giorni

≤ 90 giorni

> 90 giorni

≤ 180 giorni

> 180 giorni

≤ 1 anno> 1 anno

1 Prestiti e anticipazioni 16.000.251 1.615.305 9.339.930 1.420.130 2.742.243 39.010.180

2 Titoli di debito 120 - 75.858 - 164.958 79.191

3 Totale Esposizioni 16.000.371 1.615.305 9.415.788 1.420.130 2.907.201 39.089.371

Valore contabile lordo

EU CR1-E – Esposizioni Non-performing e Forborne

(migliaia di €)

Di cui

defaulted

Di cui

impaired

Di cui

forborne

10 Titoli di debito 142.549.364 - 3.154 320.007 296.538 3.154

20 Prestiti e anticipazioni 617.263.405 4.311.899 22.926.346 49.772.749 49.536.908 16.569.394

30 Esposizioni Fuori Bilancio 337.074.010 463.045 1.547.106 4.818.861 4.818.861 992.422

(migliaia di €)

Di cui

forborne

Di cui

forborne

10 Titoli di debito 35.565 - 180.254 3.147 12.395 -

20 Prestiti e anticipazioni 2.086.049 264.770 28.011.727 7.509.589 13.202.065 8.500.063

30 Esposizioni Fuori Bilancio 157.567 1.470 669.408 43.006 1.195.799 384.002

Su esposizioni

performing

Su esposizioni non

performing

Su

esposizion

i

non-

performing

Di cui

esposizion

i forborne

Valore contabile lordo delle esposizioni performing e non-performing

Riduzioni di valore accumulate su strumenti di

debito a costo ammortizzato

Garanzie reali

ricevute e

garanzie finanziarie

Di cui

scadute non

deteriorate >

30 giorni e

<= 90 giorni

Di cui

performing

forborne

Di cui non-performing

EU CR2-A – Dinamica delle rettifiche di valore specifiche e generiche

(migliaia di €)

Rettifiche di

valore cumulate

specifiche

Rettifiche di

valore cumulate

generiche

1 Saldo di apertura 32.370.126 2.333.721

2

Aumenti dovuti a importi accantonati per perdite

stimate su crediti nell’esercizio 6.054.185 667.361

3

Diminuzioni dovute a importi stornati per perdite

stimate su crediti nell’esercizio 4.160.790 1.017.546

4

Diminuzioni dovute a importi assunti a fronte di

svalutazioni 19.481.406 31.448

5 Trasferimenti tra svalutazioni (197.315) 197.315

6 Differenze cambio (+/-) (248.179) (16.252)

7

Business combinations, inlcuse acquisizioni e

vendite di partecipate (+/-) (845) (257)

8 Altre variazioni (+/-) 13.829.878 (13.380)

9 Saldo di chiusura 28.165.654 2.119.514

10

Recuperi rilevati direttamente a prospetto di

conto economico complessivo 1.401.995 -

11

Rettifiche di valore rilevate direttamente a

prospetto di conto economico complessivo 138.260 -

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

91

EU CR2-B – Dinamica delle esposizioni deteriorate lorde: crediti e titoli di debito

(migliaia di €)

Movimenti nel 2017

Valore di bilancio delle esposizioni deteriorate al 31.12.2017

Esposizione lorda iniziale 77.167.402

Crediti e titoli di debito diventati non performing nell'ultimo periodo

di reporting 7.458.068

Uscite verso crediti performing (3.243.083)

Cancellazioni (20.482.112)

Altre variazioni (10.590.678)

Esposizione lorda finale 50.309.597

La tabella si riferisce alle esposizioni verso banche e verso clientela. La dinamica annua delle Esposizioni creditizie deteriorate lorde per cassa verso clientela include gli effetti del completamento della “Fase 1” del Progetto FINO, nel cui ambito rientra la cessione dei crediti facenti parte del Portafoglio FINO attraverso le operazioni di cartolarizzazione perfezionatesi nel mese di luglio 2017 con la sottoscrizione della completa documentazione contrattuale, così concretizzando le condizioni richieste dallo IAS 39 per l’applicazione della cancellazione (derecognition) dallo Stato Patrimoniale di UniCredit S.p.A. dei crediti rientranti nel medesimo Portafoglio, essendo stati trasferiti i diritti a incassare i flussi di cassa derivanti da tale Portafoglio (iscritto fino a quel momento fra le “Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione). Per una compiuta informativa in argomento alla parte E del Bilancio Consolidato al 31.12.2017 - Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, in calce alla tabella “A.1.2 - Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

92

AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di credito: uso delle ECAI

Rischio di credito – metodologia standardizzata

Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all’esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse.

Portafogli ECA / ECAI Caratteristiche

del rating13

Esposizioni verso amministrazioni

centrali e banche centrali

- Fitch Ratings;

- Moody's Investor Services;

- Standard and Poor's Rating

Services

Solicited e Unsolicited

Esposizioni verso organizzazioni

internazionali

Esposizioni verso banche multilaterali di

sviluppo

Esposizioni verso imprese ed altri

soggetti

Esposizioni verso organismi di

investimento collettivo del risparmio

(OICR)

Il processo utilizzato per trasferire il rating di controparte e il rating di emissione segue la logica descritta nell'articolo 139 del CRR e confronta il livello di antergazione/postergazione del credito e il peso di rischio risultante con e senza l'applicazione del rating specifico dell'emissione.

13 Solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati

ai solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla medesima ECAI; Unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

93

Gli ammontari esposti nella tabella sopra, includono le esposizioni fuori bilancio prima dell’applicazione del fattore di conversione del credito. EU-CR4: Metodo standardizzato - Esposizione al rischi di credito ed effetti della attenuazione del rischio di credito (CRM)

L’ammontare di RWA (e di RW medio) della classe di esposizione Organismi di investimento collettivo (riga 14) dipendono principalmente dal trattamento regolamentare applicato al Fondo Atlante ed al Fondo Italian Recovery.

C ON SISTEN ZE A L 3 1.12 .2 0 17 C ON SISTEN ZE A L 3 1.12 .2 0 16

POR TA FOGLIO R EGOLA M EN TA R E

ESPOSIZ ION E C ON

A TTEN U A ZION E D EL

R ISC HIO D I C R ED ITO

ESPOSIZ ION E SEN ZA

A TTEN U A ZION E D EL

R ISC HIO D I C R ED ITO

ESPOSIZ ION E C ON

A TTEN U A ZION E D EL

R ISC HIO D I C R ED ITO

ESPOSIZ ION E SEN ZA

A TTEN U A ZION E D EL

R ISC HIO D I C R ED ITO

4 4 3 .6 9 5.2 8 3 4 3 9 .6 72 .2 0 1 4 59 .6 9 4 .0 3 5 4 53 .10 2 .2 79

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni centrali e banche centrali 212.551.208 195.416.360 176.806.094 161.468.542

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni regionali o autorità locali 35.856.775 31.416.747 46.547.198 41.832.779

Esposizioni verso o garant ite da organismi del settore pubblico 10.374.940 12.547.220 10.783.195 13.421.537

Esposizioni verso o garant ite da banche mult ilaterali di sviluppo 1.273.609 436.505 1.247.787 368.035

Esposizioni verso o garant ite da organizzazioni internazionali 1.381.704 1.381.704 1.500.906 1.500.906

Esposizioni verso o garant ite da ent i 7.448.041 14.100.356 9.712.487 12.821.417

Esposizioni verso o garant ite da imprese e altri soggett i 86.296.784 93.165.197 100.490.203 106.513.716

Esposizioni al dettaglio 44.912.845 47.268.749 55.370.496 57.183.916

Esposizioni garant ite da immobili 10.256.503 10.256.503 17.146.673 17.149.268

Esposizioni in stato di default 6.186.878 6.325.808 8.216.420 8.439.516

Esposizioni ad alto rischio 2.589.623 2.591.112 1.922.383 1.922.504

Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garant ite 436.952 436.952 505.326 505.326

Esposizioni a breve termine verso imprese e altri soggett i o ent i 1.433.067 1.632.634 1.410.909 1.940.862

Esposizioni verso organismi di invest imento collett ivo del risparmio (OICR) 237.605 237.605 304.234 304.234

Esposizioni in strumenti di capitale 6.659.868 6.659.868 6.452.416 6.452.416

Altre esposizioni 15.798.881 15.798.881 21.277.308 21.277.305

Distribuzione delle esposizioni: metodologia standardizzata (migliaia di €)

(migliaia di €)

a b c d e f

Descrizione Esposizioni per cassaEsposizioni fuori

bilancioEsposizioni per cassa

Esposizioni fuori

bilancioRWA RW medio

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 187.066.258 1.889.196 201.979.718 1.327.002 19.337.262 9,51%

2 Amministrazioni regionali o autorità locali 24.586.722 5.444.384 28.913.262 945.677 922.576 3,09%

3 Organismi del settore pubblico 9.732.451 2.368.261 7.596.805 325.152 1.085.265 13,70%

4 Banche multilaterali di sviluppo 345.574 58.768 1.132.735 51.089 - 0,00%

5 Organizzazioni internazionali 1.381.701 3 1.381.701 - - 0,00%

6 Enti 3.881.543 1.151.218 3.599.537 310.131 1.461.658 37,39%

7 Imprese 56.746.354 33.487.348 52.781.850 9.149.916 59.327.438 95,79%

8 Al dettaglio 34.377.340 11.838.957 33.013.875 1.017.554 24.080.207 70,76%

9 Garantite da ipoteche sui beni immobili 10.185.447 71.057 10.185.450 35.849 3.986.625 39,00%

10 Esposizioni in stato di default 5.689.001 627.344 5.565.216 107.094 6.401.237 112,85%

11 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.130.100 460.622 2.128.932 412.416 3.812.021 150,00%

12Obbligazioni garantite

436.952 - 436.952 - 90.538 20,72%

13

Crediti verso enti e imprese con una valutazione del

merito di credito a breve termine1.313.765 5.508 1.343.764 1.714 1.234.166 91,73%

14 Organismi di investimento collettivo 237.605 - 237.605 - 2.441.687 1027,62%

15 Strumenti di capitale 6.659.868 - 6.659.866 - 11.716.266 175,92%

16 Altre esposizioni 15.798.881 - 15.798.874 - 12.627.373 79,93%

17 Totale 360.569.562 57.402.666 372.756.142 13.683.594 148.524.319 38,43%

Esposizioni pre CCF e CRM Esposizioni post CCF e CRM RWA e RW medio

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

94

AL 31 DICEMBRE 2017

Le tabelle sopra riportano l’esposizione (relativa al rischio di credito e controparte) prima del fattore di conversione del credito.

PORTAFOGLIO REGOLAMENTATO 0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250%

Altre

Ponderazioni Totale

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 194.795.849 294.393 1.886.641 13.723.640 - 1.850.685 212.551.208

Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni regionali o autorità locali 29.129.548 6.419.528 6.766 300.933 - - 35.856.775

Esposizioni verso o garantite da organismi del settore pubblico 6.525.042 1.417.549 47.611 2.384.738 - - 10.374.940

Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo 1.273.608 - 1 - - - 1.273.609

Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali 1.381.704 - 1.381.704

Esposizioni verso o garantite da enti 1.707.576 18.643 3.700.497 954.791 1.063.236 3.298 - 7.448.041

Esposizioni verso o garantite da imprese e altri soggetti - - 2.023.261 1.243 2.707.172 29.301 81.407.452 128.355 86.296.784

Esposizioni al dettaglio 44.912.845 44.912.845

Esposizioni garantite da immobili 5.980.769 4.275.734 - - - - - 10.256.503

Esposizioni in stato di default 4.257.180 1.929.698 - 6.186.878

Esposizioni ad alto rischio 2.589.623 - 2.589.623

Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite 104 426.320 10.528 - - 436.952

Esposizioni a breve termine verso imprese e altri soggetti o enti 261.441 - 901.459 270.167 - 1.433.067

Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio OICR 6.120 - - - - - - 18.275 1.165 - - - 212.045 237.605

Esposizioni in strumenti di capitale 3.288.932 5 3.370.931 - - - 6.659.868

Altre Esposizioni 2.281.566 1.112.418 12.404.897 - - 15.798.881

Metodologia standardizzata delle attività di rischio (migliaia di €)

ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO AL 31.12.2017

PORTAFOGLIO REGOLAMENTATO 0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250%

Altre

ponderazioni Totale

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 177.179.129 367.668 1.828.067 14.190.811 - 1.850.685 195.416.360

Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni regionali o autorità locali 25.115.222 5.993.095 6.766 301.664 - - 31.416.747

Esposizioni verso o garantite da organismi del settore pubblico 6.264.914 2.936.550 57.971 3.287.785 - - 12.547.220

Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo 436.504 - 1 - - - 436.505

Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali 1.381.704 - 1.381.704

Esposizioni verso o garantite da enti 5.455.453 18.643 6.065.808 833.782 1.723.372 3.298 - 14.100.356

Esposizioni verso o garantite da imprese e altri soggetti - - 2.378.243 - 2.352.218 - 88.306.381 128.355 93.165.197

Esposizioni al dettaglio 47.268.749 47.268.749

Esposizioni garantite da immobili 5.980.769 4.275.734 - - - - - 10.256.503

Esposizioni in stato di default 4.095.241 2.230.567 - 6.325.808

Esposizioni ad alto rischio 2.591.112 - 2.591.112

Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite 104 426.320 10.528 - - 436.952

Esposizioni a breve termine verso imprese e altri soggetti o enti 231.441 - 1.056.349 344.844 - 1.632.634

Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio OICR 6.120 - - - - - - 18.275 1.165 - - - 212.045 237.605

Esposizioni in strumenti di capitale 3.288.933 5 3.370.930 - - - 6.659.868

Altre Esposizioni 2.281.567 1.112.418 12.404.896 - - 15.798.881

(migliaia di €)

ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO AL 31.12.2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

95

La tabella sopra è relativa al rischio di credito e riporta l’esposizione per cassa e fuori bilancio con attenuazione del rischio e dopo il fattore di conversione del credito

La tabella sopra è relativa al rischio di controparte e riporta l’esposizione con attenuazione del rischio dopo il del fattore di conversione del credito.

EU CR5 – Rischio di credito - approccio standardizzato (migliaia di €)

0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250%Altre

ponderazioniDedotte Totale

di cui prive

di rating

1 Esposizioni verso amministrazioni centrali o banche centrali 185.610.491 - - - 239.612 - 1.886.612 - - 13.719.320 - 1.850.685 - - - - 203.306.720 85.059.435

2 Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali 26.411.861 - - - 3.151.379 - 6.766 - - 288.933 - - - - - - 29.858.939 9.330.911

3 Esposizioni verso organismi del settore pubblico 6.109.378 - - - 897.854 - 16.948 - - 897.777 - - - - - - 7.921.957 1.704.866

4 Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo 1.183.823 - - - - - 1 - - - - - - - - - 1.183.824 896.001

5 Esposizioni verso organizzazioni internazionali 1.381.701 - - - - - - - - - - - - - - - 1.381.701 1.140.933

6 Esposizioni verso enti 107 47.399 - - 2.604.653 - 635.295 - - 620.497 1.717 - - - - - 3.909.668 1.198.626

7 Esposizioni verso imprese - - - - 1.455.748 1.230 1.913.038 29.284 - 58.441.039 91.427 - - - - - 61.931.766 56.416.754

8 Esposizioni al dettaglio - - - - - - - - 34.031.429 - - - - - - - 34.031.429 32.871.483

9 Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili - - - - - 5.957.165 4.264.134 - - - - - - - - - 10.221.299 9.705.316

10 Esposizioni in stato di default - - - - - - - - - 4.214.471 1.457.839 - - - - - 5.672.310 5.665.463

11 Esposizioni associate a un rischio partico larmente elevato - - - - - - - - - - 2.541.348 - - - - - 2.541.348 2.541.348

12 Esposizioni sotto forma di obbligazioni garantite - - - 104 426.320 - 10.528 - - - - - - - - - 436.952 10.528

13 Esposizioni verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine - - - - 261.434 - - - - 888.379 195.665 - - - - - 1.345.478 631.429

14 Esposizioni sotto forma di quote o di azioni in organismi di investimento collettivi 6.120 - - - - - - - - 18.275 1.165 - - - 212.045 - 237.605 215.226

15 Esposizioni in strumenti di capitale - - - - - - - - - 3.288.931 5 3.370.930 - - - - 6.659.866 3.048.636

16 Altre posizioni 2.281.567 - - - 1.112.418 - - - - 12.404.889 - - - - - - 15.798.874 14.556.389

17 T o tale 222.985.048 47.399 - 104 10.149.418 5.958.395 8.733.322 29.284 34.031.429 94.782.511 4.289.166 5.221.615 - - 212.045 - 386.439.736 224.993.344

Ponderazioni

Classi di Esposizione

EU CCR3 – Approccio standardizzato – Esposizione al rischio di controparte suddiviso per portafoglio regolamentare e ponderazioni (migliaia di €)

0% 2% 4% 10% 20% 50% 70% 75% 100% 150%Altre

ponderazioniTotale

Di cui prive

di rating

1 Esposizioni verso amministrazioni centrali o banche centrali 6.404.678 - - - 54.781 - - - 1.446 - - 6.460.905 52.425

2 Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali 1.242.002 - - - 143.639 - - - - 1.935 - 1.387.576 109.070

3 Esposizioni verso organismi del settore pubblico 413.835 - - - 467 - - - 34.477 - - 448.779 58.179

4 Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo 33.225 - - - - - - - - - - 33.225 -

5 Esposizioni verso organizzazioni internazionali - - - - - - - - - - - - -

6 Esposizioni verso enti - 1.660.177 18.643 - 744.628 233.693 - - 12.147 - - 2.669.288 1.317.368

7 Esposizioni verso imprese - - - - 24.207 86.606 - - 1.628.386 7.458 - 1.746.657 1.577.025

8 Esposizioni al dettaglio - - - - - - - 196.362 - 82 - 196.444 7.995

9 Esposizioni verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine - - - - 1 - - - 12.929 70.863 - 83.793 7.567

10 Altre posizioni - - - - - - - - - - - - -

11 T o tale 8.093.740 1.660.177 18.643 - 967.723 320.299 - 196.362 1.689.385 80.338 - 13.026.667 3.129.629

Ponderazioni

Classi di esposizione

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di credito: uso del metodo IRB Con provvedimento N. 365138 del 28 marzo 2008 Banca d’Italia ha autorizzato il Gruppo UniCredit all’utilizzo dei Metodi Avanzati per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di credito e sui rischi operativi. Con specifico riferimento al rischio di credito, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare le stime interne dei parametri PD, LGD ed EAD per il portafoglio crediti di Gruppo (Stati Sovrani, Banche, Multinazionali e transazioni di Global Project Finance) e per i portafogli creditizi locali delle principali banche del Gruppo (Imprese ed Esposizioni al dettaglio). Relativamente ai portafogli mid-corporate e small business di UniCredit S.p.A., sono attualmente in uso i parametri di EAD regolamentare. In una prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo e da alcune controllate italiane, confluite successivamente in UniCredit S.p.A. (UCI), nonché da UniCredit Bank AG (UCB) e da UniCredit Bank Austria AG (UCBA). In coerenza con il piano di estensione progressiva dei metodi IRB approvato dal Gruppo e comunicato all’Autorità di Vigilanza (Roll-out Plan), a partire dal 2008 tali metodi sono stati estesi ed autorizzati anche alle società del Gruppo attualmente denominate UniCredit Bank Luxembourg S.A, Unicredit Leasing GMBH e sue controllate, UniCredit Banka Slovenija d.d., UniCredit Bulbank AD, UniCredit Bank Czech Republic a.s. (sia Repubblica Ceca che Slovacchia), UniCredit Bank Ireland p.l.c, UniCredit Bank Hungary, UniCredit Bank Romania a.s. e Ao UniCredit Bank in Russia. L’adozione dei sistemi IRB da parte delle rimanenti società avverrà secondo lo stesso piano. La presente informativa qualitativa è strutturata illustrando i sistemi di rating autorizzati dagli Organi di Vigilanza per classe di attività prevalente. Il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo con l’indicazione della classe di attività di riferimento e delle Società in cui sono utilizzati.

Asset class Prevalente

Sistema di Rating Entità

Amministrazioni centrali e banche centrali

Gro

upw

ide

Stati Sovrani (PD, LGD,EAD) UCI, UCB AG , UCBA AG, UCB CZ, UCB SK, UCB RO(*), UCB Lux

Intermediari Vigilati Instituzioni Finanziarie &Banche (PD, LGD,EAD) UCI, UCB AG, UCBA AG, UCB Lux, UCB Slo(*), UCB IE(*), UCB BG(*), UCB CZ, UCB HU(*) (**), UCB SK, UCB RO(*), UCL GMBH

Imprese Multinational (PD, LGD, EAD) UCI(***), UCB AG, UCBA AG, UCB Lux, UCB Slo(*), UCB BG, UCB CZ, UCB HU*, UCB SK, UCB RO(*), UCL GMBH, AO UCB(*)

Global Project Finance (PD, LGD, EAD) UCI, UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCB Lux, UCB SK

Local

Rating Integrato Corporate RIC (PD, LGD) UCI

Mid Corporate (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux, UCBA AG, UCB CZ, UCL GMBH,UCB BG

Foreign Small and Mediumsized Enterprises (PD, LGD, EAD)

UCB AG,UCB Lux

Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux, UCBA AG, UCB CZ

Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux

Global Shipping (PD, LGD, EAD) UCB AG

Wind Project Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG

Commercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux

Non Profit (PD, LGD, EAD) UCBA AG

Real Estate Customers (PD, LGD, EAD) UCBA AG

Mid-Corporate (PD) UCB HU(*), UCB Slo(*), UCB SK(*), UCB RO(*)

Aircraft Finance (PD) UCB AG

Income Producing Real Estate (IPRE) (Slotting criteria) UCB BG; UCB SK

Object Finance e Project Finance (Slotting criteria) UCL GMBH

Project Finance (Slotting criteria) UCB BG

Intermediari Vigilati / Imprese

Altri sistemi di rating minori (Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing) (PD, LGD, EAD)

UCB CZ

Esposizioni al dettaglio

Rating Integrato Small Business RISB (PD, LGD) UCI

Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD)

UCI

Scoperti di conto e Carte di Credito (PD, LGD, EAD)(****) UCI

Prestiti Personali (PD, LGD, EAD)(****) UCI

Small Business (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux, UCBA AG, UCB CZ, UCL GMBH, UCB BG

Private Individuals (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCB BG, UCB Lux

Cartolarizzazioni Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD) UCB AG

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(*) Queste società sono attualmente autorizzate all’utilizzo dell’approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale. (**) Per tale società il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry. (***) A partire dal 2012, il modello di rating Group Wide Multinational Corporate (GW MNC) (per la stima dei parametri PD, LGD e EAD) è adottato anche per il portafoglio Italian Large Corporate (ILC), che include le società italiane con ricavi operativi tra 250 e 500 milioni di euro. (****) Sistemi autorizzati dal 2010 il cui utilizzo IRB a fini regolamentari è prudenzialmente previsto al completamento dell’attività di revisione dei suddetti modelli. Legenda: UCI: UniCredit Spa UCB AG: UniCredit Bank AG UCBA AG: UniCredit Bank Austria AG UCB IE: UniCredit Bank Ireland plc. UCB Lux: UniCredit Bank Luxembourg S.A. UCL GMBH: UniCredit Leasing GMBH e controllate (UniCredit Leasing Finance GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH)

UCB Slo: UniCredit Banka Slovenija d.d. UCB BG: UniCredit Bulbank AD UCB CZ: UniCredit Bank Czech Republic, a.s. UCB HU: UniCredit Hungary UCB SK: ex UniCredit Bank Slovakia a.s., filiale di UniCredit Bank Czech Republic, a.s.da dicembre 2013 UCB RO: UniCredit Bank Romania a.s. AO UCB Ao UniCredit Bank (Russia)

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Una Master Scale di Gruppo, integrata nelle Regole di Governance di Gruppo con l’Ordine di Servizio n.488 di marzo 2011, è stata addotta al fine di avere una visione condivisa e comune sulla rischiosità dei clienti e migliorare la comunicazione o il reporting gestionale. La Rating Master Scale di Gruppo si basa sulle seguenti assunzioni:

le classi di rating Investment grade / non-Investment grade sono chiaramente separate;

il range di PD è sufficientemente ampio (da AAA fino a Default) e le classi di default corrispondono a quelle definite a Banca d’Italia;

la Rating Master Scale di Gruppo si basa sulla scala di rating di Standard & Poor’s: le classi Investment grade sono strettamente allineate con le classi di PD di S&P; mentre le classi di rating non-investment sono più granulari.

La Rating Master Scale di Gruppo è utilizzata solo ai fini di reporting gestionale, quindi non ha impatto sui sistemi di rating interni (IRB), sulla loro compliance con i requisiti previsti dall’Accordo di Basilea e sul piano di estensione progressiva. La metodologia di calcolo delle attività ponderate per il rischio, della perdita attesa, e degli accantonamenti non cambia. Non c’è inoltre impatto sul pricing dei prestiti e non è necessario effettuare una ricalibrazione dei modelli di rating esistenti. E’ da sottolineare inoltre che la corrispondenza fra le classi di PD previste dalla Group Master Scale e quelle di agenzie di rating esterne (S&P’s) è puramente indicativa e di conseguenza potrebbe variare nel tempo. Tabella Rating Master Scale di Gruppo

Rating Class (disaggregata e aggregata)

PD Min PD Max S&P proxy Rating Equivalent

A 01 0,0000% 0,0036% AAA

B1

02

0,0036% 0,0065% AA+

B2 0,0065% 0,0116% AA

B3 0,0116% 0,0208% AA-

C1

03

0,0208% 0,0371% A+

C2 0,0371% 0,0663% A

C3 0,0663% 0,1185% A-

D1

04

0,1185% 0,2116% BBB+

D2 0,2116% 0,3779% BBB

D3 0,3779% 0,5824% BBB-

E1

05

0,5824% 0,7744% BB+

E2 0,7744% 1,0298% BB

E3 1,0298% 1,3693% BB-

F1

06

1,3693% 1,8209% B+

F2 1,8209% 2,4214% B+

F3 2,4214% 3,2198% B+

G1

07

3,2198% 4,2816% B

G2 4,2816% 5,6935% B

G3 5,6935% 7,5710% B

H1

08

7,5710% 10,0677% B-

H2 10,0677% 13,3876% B-

H3 13,3876% 17,8023% B-

I1

09

17,8023% 23,6729% CCC

I2 23,6729% 31,4793% CC

I3 31,4793% 99,9999% C

X1

10

Scaduti deteriorati 100% D

X2 Inadempienze probabili 100% D

X3 Sofferenze 100% D

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I

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Tutti i sistemi di rating interno adottati dal Gruppo rappresentano una componente fondamentale dei processi decisionali e di gestione del rischio di credito. In particolare le aree di utilizzo dei rating e dei parametri di PD, LGD e EAD sono le seguenti:

Il processo creditizio, nelle diverse fasi: o Concessione/riesame. L’assegnazione dei rating interni rappresenta una componente fondamentale nel

processo di valutazione del merito creditizio della controparte/transazione e costituisce una fase indispensabile per la concessione/riesame delle linee di credito. Il rating, assegnato prima del processo decisionale, è una parte integrante della valutazione del merito creditizio ed è commentato nella proposta creditizia. Pertanto, la PD risultante dal sistema di rating interno, unitamente all’ammontare delle esposizioni creditizie, è una componente per definire l’Organo competente per la delibera;

o Monitoraggio. L’obiettivo principale del processo di monitoraggio creditizio è l’identificazione del deterioramento del merito di credito della controparte /transazione, e della definizione tempestiva delle più appropriate azioni correttive, con lo scopo di riportare le posizioni creditizie allo stato regolare e evitare la classificazione di default. Le azioni si focalizzano principalmente sui segnali di peggioramento reale o potenziale del rischio di credito e sul prendere decisioni adeguate come la potenziale riduzione delle esposizioni fino a giungere al totale disimpegno nei confronti del cliente. Opzioni possibili possono includere anche la richiesta di garanzie nuove o incrementali con conseguente riduzione della LGD, nonché con impatto positivo su EAD e un possibile miglioramento nella fase successiva di recupero;

o Recupero crediti. La valutazione della strategia proposta ha lo scopo di definire il piano di recupero, le previsioni di perdita, i flussi di cassa netti attesi (dopo l’escussione delle garanzie reali e personali) e tutte le altre grandezze rilevanti al fine del calcolo del Valore Attuale Netto (“NPV”), sulla base delle relative ipotesi prudenziali di recupero, tenendo conto di tutti i costi connessi e delle probabilità di insuccesso della strategia. Tale valutazione va svolta anche in un’ottica di LGD stimata.

Politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis è stata adottata la metodologia delle perdite “sostenute” ma non “riportate” (“Incurred but not reported losses”, IBNR). Questo approccio utilizza i valori della perdita attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo degli accantonamenti generici. Per le controparti classificate in default, deve essere sempre assicurata una coerenza tra accantonamenti, calcolo dell’NPV e informazione storica sulle perdite per tipologia simile d’impiego. Nel rispetto dei principi contabili correnti (IFSR 9), è stata sviluppata la nuova metodologia “Expected Credit Loss (ECL)” – applicabile dal 1 gennaio 2018 – che definisce le perdite attese come differenza tra tutti i cash flow contrattuali in accordo con il contratto e tutti i cash flow che l’entità si aspetta di ricevere (cioè cash shortfall).

Gestione ed allocazione del capitale. Il rating è anche un elemento essenziale per il processo di quantificazione, gestione e allocazione del capitale che è eseguito su una prospettiva basata sul rischio. In particolare, gli output dei sistemi di rating alimentano il calcolo dell’RWA e della Perdita Attesa che vengono integrati nei processi volti alla gestione e allocazione del capitale, come pure in quelli volti alla determinazione delle misure “risk adjusted performance” e del conto economico rettificato.

Strategia di rischio. La rischiosità della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della risk strategy e del budgeting al fine della quantificazione dell’RWA e delle rettifiche nette.

Reportistica. L'obiettivo principale delle attività di reporting e di monitoraggio effettuate dalla funzione di Risk Management di Gruppo è l'analisi dei principali fattori e parametri del rischio di credito (esposizione, composizione del portafoglio, qualità dell'attivo, costo del rischio, “shortfall”, ecc) al fine di adottare tempestivamente tutte le contromisure a livello di portafogli, sub-portafogli o di singole controparti. Il reporting rappresenta uno strumento gestionale per supportare il processo decisionale nella gestione e mitigazione dei rischi. La funzione Group Risk Management effettua reporting del rischio di credito a livello di portafoglio, producendo reportistica a livello di Gruppo, sia ricorrente sia specifica (a richiesta del Top Management, Autorità di Vigilanza o Enti esterni, per esempio le agenzie di rating), con l'obiettivo di analizzare le principali componenti di rischio e il loro andamento nel corso del tempo e, quindi, di rilevare eventuali segnali di deterioramento in una fase precoce e, in seguito, mettere in atto azioni correttive appropriate. Le performance del portafoglio di credito vengono analizzate con riferimento ai suoi principali fattori di rischio (come la crescita e indicatori di rischio), segmenti di clientela, le regioni, i settori industriali, performance dei crediti deteriorati e la relativa copertura. Di seguito la lista della reportistica più rilevante a livello di Gruppo:

o Report di rischio integrato (Integrated Risk Report) include, tra i vari argomenti, informazioni sulla metrica di PD/classe del debitore, con una vista specifica per segmento (e.g., stima dei parametri di rischio per classe, analisi del profilo per classe e per migrazioni tra le classi) e focus sul portafoglio di UniCredit S.p.A. Questa relazione è prodotta con frequenza trimestrale, condivisa internamente a livello di management/ board ed esternamente con le Autorità di Vigilanza.

o Report sul monitoraggio delle strategie di rischio di credito del Gruppo (Group Credit Risk Strategies monitoring) espone l’evoluzione dei parametri di rischio ed è redatta trimestralmente sia a livello di Gruppo che a livello di Business/ Regione. La relazione riporta l’evoluzione dei parametri di rischio e dei relativi driver rilevanti (e.g., EL, Redditività Corretta per il Rischio o RACE) a livello di regione, divisione e asset class. Trimestralmente la relazione è presentata al Group Risk & Internal Control Committee (GR&ICC).

o Relazioni della funzione di convalida, con cui gli organi manageriali sono informati periodicamente sulle debolezze più significative insite nei modelli. Le principali relazioni di convalida sono:

Relazione della funzione di convalida: formalizzata dalla funzione di convalida competente e inviata alle funzioni CRO (Chief Risk Officer) di competenza.

Relazione annuale di convalida interna: formalizzata dalla funzione di convalida di Gruppo annualmente, include i risultati di tutte le attività di convalida condotte durante l’anno sui sistemi di Pillar I a livello di Gruppo. Tale documento evidenzia l'adeguatezza complessiva di ciascun sistema di misurazione del rischio descrivendo i principali risultati, nonché le più importanti lacune e debolezze da indirizzare, oltre che eventuali raccomandazioni emesse dall’Autorità di Vigilanza.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

In aggiunta, la relazione fornisce un riepilogo sul sistema di rating "nel suo complesso", aggregando le valutazioni generali di convalida (Overall Validation Assessment) sulle diverse componenti (modello, processo, dati, IT). La relazione è presentata a: Collegio Sindacale, incaricato di emettere un parere formale; alla funzione Internal Audit, per informativa; al Consiglio di Amministrazione, per approvazione; all’Autorità di Vigilanza, dopo l’approvazione del Consiglio di Amministrazione.

Quarterly Validation Overview (QVO): formalizzato dalla funzione di convalida di Gruppo trimestralmente, offre una panoramica sullo stato delle raccomandazioni e dei principali temi da indirizzare riguardo tutte le fasi di convalida nonché il monitoraggio del modello di rischio di credito di PD. Una volta l’anno il QVO contiene anche il monitoraggio del modello di rischio di credito su LGD e EAD. Il QVO è inviato dalla funzione di convalida ai Chief Risk Officer di Gruppo e a quelli locali per allineamento gestionale interno ed è anche inviato alla funzione di Internal Audit per informativa. Semestralmente un estratto del QVO in particolare il risultato dell’attività di monitoraggio sulle raccomandazioni e il monitoraggio della PD, è riportato al Group Risk & Internal Controls Committee (GR&ICC) e al Internal Controls & Risk Committee (IC&RC).

Relazione annuale della funzione di Internal Audit di Capogruppo. La relazione esprime una valutazione sulla funzionalità complessiva del sistema dei controlli interni, descrivendo, tra gli altri, gli esiti delle verifiche svolte, sottolineando le criticità e disfunzioni riscontrate e richiedendo alcune azioni correttive.

Il Gruppo si impegna fortemente a soddisfare i requisiti per il riconoscimento delle tecniche di attenuazione del rischio di credito ai fini del patrimonio di vigilanza, in base ai differenti approcci adottati (Standardizzato, IRB base o avanzato), sia per finalità gestionali sia ai fini del calcolo del requisito patrimoniale relativo al rischio di credito. Per soddisfare i requisiti della normativa di Basilea, il Gruppo UniCredit ha effettuato specifiche attività finalizzate a definire e soddisfare i requisiti necessari per l’applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si è infatti proceduto alla:

emanazione di linee guida generali, definizione di regole e principi a livello di Gruppo con l'obiettivo di guidare, governare e standardizzare la gestione del rischio di credito, in linea con i principi di Gruppo e le migliori prassi, nonché in conformità con le prescrizioni della normativa vigente. La produzione di questa documentazione ha perseguito diversi obiettivi, volti ad incoraggiare l’ottimizzazione della gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilità, valutazione, monitoraggio e gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici stabiliti dall’Autorità di Vigilanza;

integrazione delle citate linee guida nei processi di gestione delle garanzie all’interno del Gruppo, con particolare enfasi sui processi volti al soddisfacimento del requisito di certezza giuridica;

implementazione di adeguati strumenti IT a supporto del processo di gestione delle garanzie, a partire dalla fase di valutazione ed acquisizione delle garanzie, sino a quella di monitoraggio ed escussione delle stesse. L’implementazione del sistema informativo ha permesso di gestire, raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per l’ammissibilità ai fini regolamentari ed al calcolo degli indicatori di rischio.

Per maggiori dettagli sulle tecniche di attenuazione del rischio di credito si faccia riferimento al capitolo dedicato “Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio”. Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato la necessità di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Società, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attività richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi. Obiettivo del processo di convalida è esprimere una valutazione in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative e gli standard interni, in particolare mediante:

valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio;

valutazione dell’accuratezza delle stime di tutte le componenti di rischio rilevanti mediante l’analisi della capacità di ordinamento e di calibrazione dei parametri anche attraverso adeguati esercizi di benchmarking;

accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione;

analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche connesse con i sistemi di rating.

Il processo di convalida istituito nell’ambito del Gruppo prevede innanzitutto la distinzione tra validazione iniziale e nel tempo (on-going). La validazione iniziale ha l’obiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in relazione ai requisiti minimi regolamentari, alle linee guida e agli standard di Gruppo inerenti a metodologia, processi, qualità dei dati, analisi quantitativa e qualitativa, governance interna ed ambiente tecnologico, identificando eventuali gap o criticità rispetto a tali requisiti, prima dell’approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza o in caso di cambiamenti di tipo significativo. La validazione on-going ha invece l’obiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e regolamentari.

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ll processo prevede distinte attribuzioni di responsabilità per la convalida dei cosiddetti sistemi Group-wide e per quelli Locali. Per i sistemi Group wide la cui metodologia di sviluppo è unificata a livello di Gruppo e l’attività di convalida è demandata alla Capogruppo. Per i sistemi di rating di Unicredit S.p.A. l’attività di convalida è effettuata dalla Capogruppo, mentre per i sistemi di rating locali sviluppati dalle altre Società del Gruppo l’attività di convalida è svolta dalla Società stessa (convalida locale) o, congiuntamente, dalla Capogruppo e dalla relativa Società (convalida congiunta). Inoltre la policy di Gruppo prevede un’attività di rivalidazione (rivalidation) su sistemi di rating locale, condotta direttamente dalla Capogruppo successivamente ad una attività di convalida locale. La rivalidazione comprende una valutazione dettagliata sia sull’attività di sviluppo che su quella di convalida svolte localmente. Al fine di garantire l’oggettività della convalida sul sistema di misurazione del rischio, il dipartimento responsabile per le attività di convalida è separato da quelli responsabili dello sviluppo del modello, da quelli di risk reporting e dalla funzione di revisione interna (internal Audit). A partire da dicembre 2017, a livello di Capogruppo la funzione di convalida riporta direttamente al Credit Risk Officer di Gruppo. Il processo di convalida si basa sulle seguenti linee guida:

specifici criteri di prioritizzazione della pianificazione delle attività di validazione, tali da consentire la concentrazione su quelle a maggior valore aggiunto in termini di controllo dei rischi;

la definizione della profondità delle analisi da svolgere, a seconda della materialità del portafoglio, dei segnali di potenziale deterioramento delle performance e dell’importanza dei cambiamenti intervenuti sul sistema di rating;

l’omogeneità nel Gruppo della classificazione del grado di importanza delle raccomandazioni e della complessiva valutazione del Sistema di rating, in base ai risultati dell’attività di validazione;

il monitoraggio delle raccomandazioni emanate dalla funzione di validazione. Il dipartimento responsabile delle attività di convalida ha definito e mantiene le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad una convergenza verso modalità di validazione omogenee, garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante l’introduzione di valori soglia comuni (threshold) e il confronto tra i diversi sistemi. L’utilizzo delle soglie consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono associati a diversi livelli di gravità dei fenomeni rilevati. Un set diverso di test è definito per ciascuna attività di validazione (iniziale o on-going) Inoltre, i test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative:

nella parte qualitativa si valutano la bontà della metodologia utilizzata per lo sviluppo del modello, l’inclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentatività dei dati utilizzati in fase di sviluppo;

nella parte quantitativa si valutano, tra le altre, performance, stabilità e calibrazione con riferimento sia al modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori.

Con riferimento all’analisi quantitativa, sono adottate misure specifiche per ogni area; una sintesi è riportata nella tavola di seguito

Parametri Area di analisi Indici

PD – LGD Performance Somers’ D

EAD Performance AUROC

PD Calibrazione Anchor Point and Binomial Test

LGD – EAD Calibrazione T-Test and Cohen’s D Test

PD – LGD - EAD Stabilità Population Stability Index and Migration Matrix

PD – LGD - EAD Rappresentatività Population Stability Index

Ulteriori aree di analisi relative a requisiti organizzativi previsti dalla Normativa Europea di riferimento sono i processi, IT e data quality. I dati e i documenti relativi alle attività di convalida sinora effettuate sono conservati in appositi archivi che garantiscono un rapido accesso nonché la sicurezza delle informazioni e la replicabilità di tutte le analisi effettuate. I risultati dell’attività di convalida interna, che coinvolgono i sistemi di rating in ogni loro componente (metodologie, processi, aspetti Data Quality e IT), sono sintetizzati nell’ambito della relazione annuale di convalida, portata all’attenzione del Top Management e della Autorità di Vigilanza. Il documento ha lo scopo di riportare il grado di adeguatezza dei sistemi oggetto di convalida nonché le principali aree degli stessi che necessitano di miglioramenti. Obiettivo invece dell’attività di Internal Audit sui sistemi di rating interni è la verifica della funzionalità del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel verificare:

la conformità dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi;

l’utilizzo gestionale dei sistemi di rating;

l’adeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating. In tale contesto la funzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IA), allo scopo di supportare le Società sulla qualità (funzionalità/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare l’evoluzione delle metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per l’effettuazione delle attività di audit e ne gestisce nel continuo il mantenimento ed il miglioramento.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Tali metodologie sono state sviluppate al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto dei requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la funzione di Internal Audit non è direttamente coinvolta nel disegno/selezione del modello. In linea con il proprio mandato UC IA effettua attività di audit direttamente su UniCredit S.p.A. e, ove necessario, anche presso le Società del Gruppo, nonché coordinando le attività delle funzioni di Internal Audit. In particolare, le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalità dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nella pianificazione dell’attività di audit nell’ambito del Gruppo (processo di audit planning). Tali attività sono promosse da UC IA che ne condivide l’inserimento nel piano dei controlli delle funzioni di Internal Audit delle Società del Gruppo. UC IA provvede quindi al monitoraggio sull’effettuazione di tali verifiche tramite una specifica funzione, eventualmente attivandosi localmente in caso di scostamenti. Inoltre UC IA redige una specifica relazione annuale di sintesi che presenta una valutazione circa la complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni in materia descrivendo, tra l’altro, gli esiti delle verifiche svolte, evidenziando le principali criticità e disfunzioni rilevate e richiedendo alcuni interventi migliorativi. Infine, UC IA informa periodicamente il Collegio Sindacale, l’Internal Control & Risks Committee e il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo sullo svolgimento delle proprie attività e sui relativi risultati. Sulla base degli esiti delle attività di convalida e del parere del Collegio Sindacale, il Consiglio di Amministrazione attesta annualmente la sussistenza dei requisiti normativi previsti per l’utilizzo dei sistemi IRB nel Gruppo UniCredit. L’attestazione per l’anno 2017 è stata prevista per il 5 marzo 2018.

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Stati Sovrani (Amministrazioni centrali e banche centrali) Modelli Group wide Modello di rating per Stati Sovrani Il modello di rating PD & LGD per Stati Sovrani è in produzione dal 2007 ai fini regolamentari e per uso interno. La versione attuale dei modelli di PD ed LGD è stata implementata a giugno 2014. L’approccio del modello è quello di replicare la capacità di ordinamento (ranking) di rating esterni (da ECAI) utilizzando una combinazione di fattori qualitativi e quantitativi. Sono stati sviluppati due modelli separati, uno per i paesi emergenti (EM) e uno per i paesi sviluppati (DC). Il modulo quantitativo per questi ultimi (DC) utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, ad indicatori monetari, al PIL pro capite, al livello di disoccupazione e ad alcuni indicatori fiscali. Il modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, alla politica dei tassi di cambio ed alle condizioni geo-politiche, economiche e dell’ambiente politico. Il modulo quantitativo per i paesi emergenti (EM) utilizza variabili legate alla bilancia commerciale ad indicatori monetari, al PIL pro capite, alla crescita reale del PIL, al peso delle esportazioni e dell’ industria sul PIL nonché ad alcuni indicatori fiscali. Il modulo qualitativo include variabili relative a stabilità del sistema finanziario, politica dei tassi di cambio, flessibilità del sistema economico, condizioni socio-politiche, condizioni economiche e servizio del debito. La funzione di convalida interna valuta il sistema di rating attraverso analisi qualitative e quantitative focalizzate principalmente sulla performance, sulla calibrazione e sulla stabilità del modello. Trattandosi di un portafoglio low-default, le analisi di convalida sono effettuate confrontando le PD stimate internamente con i rating esterni e le PD assegnati da agenzie di rating esterne. Le attività di convalida hanno fornito risultati soddisfacenti sulla capacità di ordinamento (rank ordering), con l’eccezione di alcuni fattori quantitativi, mentre sono stati rilevati margini di miglioramento perlopiù nell’ambito della calibrazione che saranno indirizzati con future attività di sviluppo. Modello di LGD per Stati Sovrani Il modello utilizza un approccio statistico-regressivo supportato dal giudizio degli esperti, partendo da un set di variabili macroeconomiche e fattori qualitativi, di cui otto sono stati inclusi nella versione finale. La variabile dipendente (LGD) è stata calcolata utilizzando dati storici esterni delle LGD e tassi di recupero esterni (ECAI). Il modello fornisce la LGD per le sole esposizioni non-garantite verso Stati Sovrani. Per il modulo quantitativo, le variabili esplicative selezionate sono: il saldo delle partite correnti in percentuale del PIL, il fiscal gap, l’eccesso di bilancio e il tasso reale di cambio effettivo. Il modulo qualitativo comprende variabili che riguardano la stabilità del sistema finanziario, le condizioni socio-politiche, il servizio del debito e il rischio geo politico La funzione di convalida di Gruppo ha valutato le stime di LGD utilizzando anche benchmark esterni. I risultati della convalida basati sull’ultimo benchmark disponibile confermano la conservatività delle stime del modello di rating interno. Oltre alla metodologia di PD/ LGD, l’attività di convalida ha riguardato gli aspetti di processo e di data quality.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Banche (Intermediari Vigilati) Modelli Group wide Modello di rating per Banche Il modello PD & LGD per Banche è in produzione dal 2008, ai fini regolamentari e per uso interno. L’ultima revisione del modello di PD per Banche è stata messa in produzione a luglio 2017. Contestualmente ad essa è stata effettuata una ricalibrazione del modello di PD per includere le serie storiche più aggiornate. Il modello PD attualmente in produzione è stato sviluppato con quattro sotto-modelli diversi – uno per le banche commerciali dei paesi sviluppati (DC), una per quelle appartenenti a paesi emergenti (EM), una per il segmento security industry (SI)

14 e

l’ultimo per banche ibride (HY)15

– dati i diversi driver di rischio per i quattro sotto-segmenti. I driver di rischio rilevanti sono definiti per diverse categorie: qualità degli asset, capitalizzazione, liquidità, redditività, efficienza, stabilità, crescita, dimensioni e funding. Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante dai quattro sotto-modelli sono previsti per considerare i seguenti aspetti:

i tre tipi di supporto (eventualmente) forniti alle banche – da parte del governo, da parte del gruppo economico di appartenenza, da parte di un Institutional Protection Fund; tali fattori sono trattati distintamente, in maniera omogenea (sulla base delle PD) e non additiva (viene applicato solo quello con effetto di mitigazione maggiore). Per ognuno dei tre tipi di supporto, il relativo livello di supporto dipende da questionari qualitativi separati e specifici;

il fattore rischio paese è in generale considerato nella fase di calibrazione del modello; in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale;

in caso sia necessario, si applica una sovrascrittura (override) per l’assegnazione finale del rating; La scala di rating di PD si basa sui tassi di default impliciti nei rating esterni (da ECAI). L’ambito di applicazione del sistema di rating comprende anche quelle società controllate che esercitano un’attività di corporate treasury – (ad es.cash concentration, FX management e funding) o che costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine – MTN – titoli di credito o obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei CTFV (corporate treasury/ funding vehicles). Giacché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui appartiene, sia la PD che la LGD unsecured sono state stimate come distanza rispetto ai valori di PD e LGD della Capogruppo sulla base dei contributi e delle opinioni degli esperti del settore. A partire da un questionario qualitativo, si determinano i notch di downgrade rispetto al rating della capogruppo per calcolare il rating del CTFV; con lo stesso approccio si procede per determinare l’incremento da applicare alla LGD della Capogruppo per calcolare la LGD del CTFV. La funzione di convalida interna valuta il sistema di rating attraverso analisi qualitative e quantitative focalizzate principalmente sulla performance, sulla calibrazione e sulla stabilità del modello. A causa della natura di low default del portafoglio, le analisi di convalida sono condotte confrontando le stime interne con i rating esterni e le PD assegnate dalle agenzie di rating esterne. L’analisi svolta sui dati disponibili del nuovo modello fornisce risultati soddisfacenti sulle capacità di ordinamento (rank ordering) ed evidenzia il superamento dei problemi di calibrazione del vecchio modello. Modello LGD per Banche L’ultima revisione del modello di LGD per Banche è stato messo in produzione nel luglio 2017, contemporaneamente al modello di PD per Banche. Uno specifico margine di conservatività è stato applicato sulle stime di LGD per mitigare principalmente la mancanza di una componente esplicita per fasi negative del ciclo economico (downturn factor) La nuova revisione del modello è basata soprattutto su informazioni fornite dagli esperti. Parametri specifici sugli haircut relativi agli asset sono derivati da dati esterni. Il modello presenta solo differenze minori rispetto al modello precedentemente in produzione, mentre l’approccio metodologico generale è rimasto invariato e basato sull’analisi del bilancio. Il modello è applicato alle esposizioni in bonis senior non-garantite, che costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche. Il valore di LGD delle esposizioni senior non-garantite per una banca viene calcolato partendo dall’analisi dell’ultimo bilancio, nell’ipotesi che gli asset della banca vengano liquidati a seguito del default. La metodologia segue un approccio waterfall in cui viene presa in considerazione anche la seniority del creditore. Per ottenere una valutazione realistica e conservativa degli asset della banca, sono stati definiti degli “haircut” per ogni tipologia di classe di asset (alcune delle quali basate su dati esterni), per considerare il possibile deterioramento che potrebbe avvenire prima del default, e le differenze tra valore di libro e ricavi realizzati dalla vendita. Inoltre, in considerazione del fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal contesto legale/istituzionale di riferimento, sono applicati haircut per il rischio legale specifici per ogni paese, in aggiunta allo haircut per asset.

14 Il segmento SI è costituito da controparti impegnate in attività di broker/dealer, merchant/investment banking, corporate finance, M&A e

Wealth Management e comprende sia società SI “pure”, per cui tali attività sono assolutamente prevalenti, sia banche “ibride”, cioè dedite in ugual misura ad attività commerciale e di investimento. 15

Società HY sono egualmente dedicate alla pari ad attività commerciali e d’investimento.

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Sono tenuti in considerazione ulteriori haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione data degli esperti di workout. Dato che gli asset della banca debitrice sono denominati in valuta locale, ma il piano di recupero deve essere stimato nella valuta del creditore, nel caso in cui la valuta della banca debitrice sia diversa dal creditore, ai recuperi in valuta locale viene applicato un haircut fisso ulteriore legato alla volatilità del tasso di cambio osservata storicamente per considerare il rischio di deprezzamento (i.e, in riferimento alle esposizioni del Gruppo Unicredit, questo haircut viene applicato a tutte le controparti che risiedono al di fuori dell’Eurozona). Nell’ambito del segmento banche, il framework LGD è stato perfezionato al fine di riflettere più correttamente il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare con riferimento ai covered bond e ai prodotti con mitigazione del rischio paese. Per quanto riguarda i covered bond, sono stati definiti due diversi valori di LGD, da applicare in base al paese dell’emittente e alla conferma da parte dell’analista creditizio responsabile che l’em issione di covered bond dello specifico emittente sia in linea con gli standard di mercato locali. Per i prodotti con mitigazione del rischio paese, la LGD di controparte si riduce in base al contributo del rischio paese sulla PD totale di controparte, attraverso l’applicazione alla LGD unsecured di un fattore di recupero della specifica transazione (Transaction Specific Recovery factor). Nell’ambito del segmento banche, tale riduzione della LGD si applica a una particolare tipologia di prodotto: i finanziamenti commerciali a breve termine tra banche (Short Term Commercial Financing). La funzione di convalida di Gruppo valuta le stime di LGD anche sulla base di analisi qualitative. La funzione di convalida di Gruppo ha verificato l’applicazione dell’attuale modello LGD sul portafoglio UniCredit ottenendo risultati soddisfacenti. Oltre alla metodologia PD/LGD, l’attività di convalida ha riguardato anche gli aspetti di processo e della qualità dei dati.

Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese) Modelli Group wide Modello di rating per Imprese Multinational Il modello di rating si applica alle imprese (corporate) Multinational definite come le società con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi. Il modello di rating di PD e LGD Group Wide Multinational Corporate (GW MNC) è in produzione dal 2007 ai fini regolamentari e per uso interno. A partire dal 2012, esso è adottato anche per il portafoglio Italian Large Corporate (ILC), che include le società italiane con ricavi operativi tra €250 e €500 milioni. La ricalibrazione del modello PD è stata implementata a partire da maggio 2017 per migliorare la stima della PD aggiornando le serie storiche sottostanti. L’approccio usato per la stima del rating Multinational, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ordinamento dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Il modulo quantitativo copre diverse categorie di fattori quali struttura patrimoniale, redditività, copertura degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo è uno score quantitativo. Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti quali la qualità del management, l’andamento del settore d’appartenenza, la quota di mercato ecc. Risultato di questo modulo è uno score qualitativo. Gli score quantitativo e qualitativo sono poi integrati e calibrati per adattarsi ai rating esterni (da ECAI). Specifici aggiustamenti previsti per la PD sono applicati per considerare i seguenti aspetti:

il supporto (eventuale) da parte del gruppo economico di appartenenza (sulla base di una media di PD).

il rischio paese; in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale.

L’ambito di applicazione del sistema di rating comprende anche quelle società controllate che esercitano un’attività di corporate treasury (ad es. cash concentration, FX management e funding) o che costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine – MTN – titoli di credito o obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei Corporate Treasuries and Funding Vehicles (CTFV). Poiché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui appartiene, sia la PD che la LGD unsecured sono state stimate come distanza rispetto ai valori di PD e LGD della Capogruppo sulla base dei contributi e delle opinioni degli esperti del settore. A partire da un questionario qualitativo, quindi, si determinano i notch di downgrade rispetto al rating della capogruppo per calcolare il rating del CTFV; in modo analogo si procede per determinare l’incremento da applicare alla LGD della Capogruppo per calcolare la LGD del CTFV. La funzione di convalida di Gruppo verifica il Sistema di rating Group Wide Multinational (MNC), sulla base di una attività on-going, attraverso una analisi completa degli aspetti quantitativi e qualitativi, considerando anche le informazioni ricavate da providers esterni al fine di effettuare un’attività esaustiva di benchmarking. Gli esiti di validazione interna hanno rilevato aree di miglioramento del modello con particolare riferimento al tema della calibrazione indirizzato con l’attività di ricalibrazione implementata a maggio 2017. Inoltre è stato rilevato un numero elevato di rating esterni modificati dall'utente, tuttavia si evidenzia che le informazioni relative al rating esterno non vengono utilizzate per il calcolo del rating.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modello di LGD per Imprese Multinational Non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende Multinational (essendo un portafoglio con pochi default osservati) è stato sviluppato un modello statistico-regressivo principalmente basato su dati di recupero forniti da un provider esterno. Il modello di LGD si applica alle sole esposizioni senior unsecured verso aziende in bonis (alle esposizioni junior si applicano metodologie avanzate comuni a più segmenti Group wide). Più in dettaglio, il modello di LGD consiste in quattro fasi principali (in cui l’add-on che tiene conto delle fasi negative del ciclo economico, downturn, è incorporato):

in una prima fase, una LGD complessiva della controparte (Overall LGD), indipendente dalla seniority dei creditori, viene calcolata sulla base di fattori quantitativi di bilancio;

in una seconda fase, sulla base di un questionario qualitativo, viene calcolata la variazione in aumento della LGD per debiti senior unsecured Bond, determinando la Gross senior unsecured Bond LGD;

tale LGD è rettificata per tener conto del rischio legale e dei costi relativi al processo di recupero (Adjusted Senior Unsecured Bond LGD);

al valore finale della Unsecured Bond LGD (applicabile al debito di tipo obbligazionario) viene applicato un fattore di conversione che consente di ottenere una Loan LGD (Final LGD Senior Unsecured Loan) che è più bassa, in quanto considera la probabilità e gli effetti della ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte più rappresentativa del portafoglio del Gruppo UniCredit.

Come per il parametro PD, anche la LGD del sistema Multinational Corporate è stata estesa al segmento Italian Large Corporates (ILC). Il framework LGD riflette in modo corretto il profilo di rischio, tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare i prodotti con mitigazione del rischio. Nell’ambito di applicazione al segmento MNC, si considera una particolare tipologia di transazioni, quelle in cui il pagamento è garantito dalla vendita di beni ad una terza parte con residenza in un paese considerato a basso rischio (Only Delivery Risk). La funzione di convalida di Gruppo fornisce una valutazione sulle stime di LGD includendo anche un’analisi qualitativa. Oltre alla metodologia, l’attività di convalida ha riguardato gli aspetti di processo e della qualità dei dati. Modello di rating Global Project Finance (GPF) Il modello di rating Group wide Global Project Finance (GPF) è dedicato alle operazioni/clienti di project finance con volume totale di debito del progetto (valutato all’origine) superiore ai 20 milioni di Euro. L’approccio di stima viene effettuata raggruppando i rischi di progetto in 5 aree di riferimento: il rischio collegato agli sponsor del progetto (azionisti); il rischio di completamento; il rischio operativo; rischi “speciali” (ad es. il rischio di un terremoto, il rischio di tasso) e il rischio legato ai flussi di cassa. La quantificazione è basata su specifici domande qualitative. Il modello è stato rivisto nel 2011 al fine di aumentare il potere predittivo di tutto il sistema, anche al fine di rispondere e rimuovere le criticità evidenziate dalle funzioni di validazione e audit e dagli Organi di Vigilanza. La revisione del 2011 del modello GPF PD ha avuto come obiettivo l’ottimizzazione delle seguenti caratteristiche:

peso statistico dei singoli fattori;

limitazione delle possibilità di intervento manuale sul rating alla sola pratica dell’override;

rischio di completamento che consente la riduzione dei pesi in base allo stato di avanzamento del progetto e al momento in cui comincia a generare flussi monetari;

esplicita considerazione del rischio paese (generale e di trasferimento) implementato in aggiunta al rischio intrinseco del progetto basata sulla PD del paese e con differenti pesi determinati da un insieme di 6 domande specifiche;

dettagliata descrizione dei fattori di rischio al fine di rafforzare l'obiettività della valutazione. Un’attività di ricalibrazione del modello GPF PD è stata portata avanti ed implementata a partire da gennaio 2016. L’obiettivo della calibrazione è stato di allineare il livello di PD del portafoglio alla tendenza centrale di lungo periodo dei tassi di default. La funzione di convalida di Gruppo fornisce una valutazione sulle stime di LGD che include anche analisi qualitative e quantitative focalizzate principalmente sulla performance, sulla calibrazione e sulla stabilità del modello. La valutazione sulla calibrazione è stata effettuata sulla base di dati interni e attraverso benchmark sui dati esterni, sebbene la disponibilità di rating esterni sia limitata. Il risultato dell’attività di validazione on-going mostra una buona capacità di rank ordering del modello, ma anche che le stime prodotte non sono ancora conservative se confrontate con la tendenza centrale delle serie storiche e dell’ultimo anno, il che verrà indirizzato con delle misure correttive già pianificate. Anche gli aspetti relativi ai processi e alla qualità dei dati del sistema di rating GPF sono stati oggetto di convalida interna. Modello di LGD Global Project Finance (GPF) Il modello interno per la stima della LGD GPF si applica alle esposizioni totali dirette in bonis per controparti GPF. Il modello LGD è essenzialmente basato sulla metodologia “distressed assets” sviluppata da S&P’s che esamina la coda della distribuzione del valore degli asset del progetto nella “regione” in cui il default è avvenuto e definisce quindi la distribuzione di probabilità della LGD come distribuzione della differenza tra debito e valore degli asset in tale regione. Questo framework generale è stato adeguato alla realtà e alle pratiche gestionali del Gruppo UniCredit attraverso l’adozione di alcuni adattamenti che riguardano: a) il calcolo del valore degli asset che viene sostituito con il calcolo diretto del rapporto tra il debito e il valore (massimo) di “distressed assets” (DMDA) sulla base di questionari qualitativi e b) la tecnica di determinazione della regione di default.

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Inoltre è stato introdotto uno scenario di “evento estremo” caratterizzato da perdite molto alte oltre allo scenario “standard” basato sulla metodologia “distressed assets”. La probabilità di un “evento estremo” è determinata sulla base delle risposte ad uno specifico questionario qualitativo e viene usata come “peso” della media ponderata della LGD “standard” e della LGD di “evento estremo”: tale media costituisce la LGD attesa. Sono stati inoltre considerati esplicitamente degli add-on che tengano conto delle fasi negative del ciclo economico (downturn add-on) e dei costi di recupero. L’attuale struttura del modello permette un calcolo parallelo della LGD sia per le posizioni senior che per quelle junior. La funzione di convalida valuta le stime di LGD attraverso analisi che includono anche attività di benchmarking condotta confrontando le stime interne con le informazioni esterne disponibili. La validazione annuale del modello condotta durante il 2017 mette in rilievo alti livelli di concentrazione, ma le stime sono in linea con il target di calibrazione aggiornato dal punto di vista di informazioni recenti sia interne sia esterne. Modello di EAD per i segmenti Group wide Il modello di Gruppo di EAD attuale è in produzione dal 2010. Il driver principale della EAD è la tipologia di prodotto, e il calcolo è legato a tre componenti. In primo luogo, in linea con i requisiti regolamentari, si assume che l’esposizione corrente di bilancio continuerà ad esistere fino al default. A questo valore si somma il valore atteso di un ulteriore utilizzo della linea di credito accordata, e in terzo luogo, l’eventualità di uno scoperto oltre l’attuale linea di credito è considerata come percentuale della linea di credito accordata. Viene inoltre considerata, per i prodotti rilevanti, la probabilità di una richiesta di pagamento da parte di un terzo, cui è stata rilasciata una garanzia in caso di default. La funzione di convalida di Gruppo ha eseguito alcune analisi quantitative e specifici back-testing al fine di verificare il modello EAD attualmente in produzione. Queste analisi hanno evidenziato alcune criticità relative alla rappresentatività e alcune discrepanze rispetto alla nuova regolamentazione che verranno indirizzate da misure correttive già pianificate. Modelli locali, perimetro Italia Modello di rating Corporate Italia Il sistema di Rating Integrato Corporate (RIC) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. afferenti al segmento Mid-Corporate con un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) da 5 a 250 milioni di euro. La struttura del modello di rating si compone di tre moduli elementari, di cui due di natura quantitativa e uno qualitativo:

modulo economico-finanziario, che considera le informazioni di bilancio presenti negli archivi del Sistema Centrale Bilanci – flussi di cassa e redditività; oneri finanziari; struttura finanziaria e composizione del debito; equilibrio finanziario e liquidità; crescita; volatilità e struttura operativa;

modulo andamentale, che, considerando esclusivamente i dati andamentali di fonte esterna ricavabili sia dai flussi di primo invio che dai flussi di ritorno di Centrale Rischi, permette il monitoraggio del comportamento della controparte sia nei confronti del Gruppo che del sistema bancario nel suo complesso - crediti per cassa: revoca, scadenza a breve, scadenza a lungo termine, crediti auto liquidanti; crediti di firma: commerciale, finanziaria; garanzie;

modulo qualitativo, che considera le risposte alle domande del questionario qualitativo compilato in fase di affidamento. A differenza di quanto avveniva nelle precedenti versioni del modello, la componente qualitativa è stata complessivamente sviluppata tramite approccio statistico.

Il modello di rating RIC prevede un meccanismo di aggiornamento del rating attraverso un sistema di eventi trigger mirati ad ottenere maggiore stabilità nelle valutazioni garantendo da un lato il tempestivo aggiornamento e dall’altro l’intervento esperto (del gestore e della funzione di rating desk) laddove necessario. Il modello è differenziato per le esposizioni Real Estate. Lo sviluppo di moduli dedicati al settore Real Estate è stato realizzato per tener conto della diversa tipologia e rischiosità di tali controparti. Il modello corporate Real Estate trova applicazione per le controparti con struttura di bilancio “05” (Società Immobiliari) secondo la classificazione Centrale dei Bilanci e attivo superiore ai 5 milioni di euro, coerentemente alla suddivisione gestionale della clientela adottata dalla Banca e coi relativi processi creditizi. E’ basato principalmente sullo sviluppo di una componente economico/finanziaria ad hoc, sull’integrazione di quest’ultima con il modulo qualitativo RIC per le società industriali e i moduli andamentali RISB (Centrale Rischi e andamentale interno). La valutazione stand-alone della controparte viene integrata con le informazioni dell’eventuale Gruppo Economico di appartenenza, laddove opportuno, tenendo conto del tipo di legame e del merito creditizio di tutte le società componenti. Il modello è stato oggetto di una profonda revisione, sottoposta all’approvazione dell’Autorità di Vigilanza nel settembre 2017, con lo scopo di allineare maggiormente il modello in produzione alle recenti richieste regolamentari. L’ultima attività di ricalibrazione sull’attuale modello di PD Corporate è stata implementata nel novembre 2016: le serie storiche del modello sono state aggiornate con l’estensione dell’orizzonte temporale della tendenza centrale, includendo le osservazioni del 2015. La valutazione quantitativa eseguita dalla funzione di convalida di Gruppo conferma la positiva valutazione circa l’estensione delle serie storiche: il sistema di rating mostra un buon livello di capacità nel discriminare fra buoni e cattivi debitori, così come i risultati positivi in termini di calibrazione e concentrazione.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia Gli attuali modelli di calcolo del parametro di rischio LGD sono stati rivisti nel 2012 e implementati nel corso del 2013. La revisione di detti modelli è stata intrapresa per migliorarne la funzionalità e l’adeguatezza. In particolare, oltre ad apportare importanti modifiche al modello già in uso per il perimetro di clientela “in bonis”, sono stati sviluppati ex-novo i modelli dedicati alla stima della LGD per i crediti in default, differenziati per stato di default. La stima del tasso di perdita continua ad essere basata su un approccio di tipo “workout LGD”, tramite l’attualizzazione dei flussi di cassa osservati nelle fasi di gestione del recupero, usando l’approccio dei tassi correnti. Per i modelli LGD “Defaulted Assets” per le esposizioni in sofferenza, incaglio e past due è stato adottato un approccio statistico che ha permesso di incorporare nelle stime informazioni relative al periodo di permanenza nello stato e all’andamento pregresso del recupero. La differenza principale tra i nuovi modelli LGD “Defaulted Assets” e i moduli “Incaglio”, “Past Due” e “Sofferenza” della LGD per le esposizioni ”in bonis” consiste nel fatto che, mentre queste ultime stimano il tasso di perdita al momento dell’ingresso a default (tempo T0), i moduli dedicati ai Defaulted Asset stimano il tasso di perdita riferito alla vintage del rapporto, al momento in cui si trova la specifica controparte in default (cosiddetta Time Dependency) prendendo in considerazione, quindi, anche le informazioni disponibili successivamente al momento del default stesso. Un ulteriore passo verso una maggiore funzionalità e rappresentatività dei modelli è rappresentato dal riconoscimento dell’effetto mitigante delle garanzie personali sulle stime del tasso di perdita, ottenuto con l’implementazione dei sistemi di rating Confidi e Garanti. Il sistema di rating Garanti Persone Fisiche esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del Garante che nasce dall’integrazione di moduli elementari che sfruttano le informazioni rinvenibili presso fonti interne con altre informazioni esterne. Relativamente ai Confidi, i moduli sono principalmente sviluppati sulla base di esperti. La metodologia adottata ha dunque perseguito l’obiettivo di riflettere la valutazione in termini di rischio degli specialisti Confidi raccolta in fase di sviluppo. La LGD del Confidi è stata sviluppata seguendo l’approccio metodologico in uso per le Banche, sebbene siano stati introdotti accorgimenti ad hoc al fine di gestire peculiarità specifiche proprie del mondo Confidi. Nel corso del 2017 è stata effettuata la ricalibrazione del modello LGD Imprese con l’estensione delle serie storiche al 2016 e con l’introduzione di una nuova definizione di incomplete workout; quest’ultima rappresenta il primo passo verso la ricezione delle Linee Guida EBA sulla stima di PD/LGD, che richiedono l’inclusione di tutte le posizioni aperte per definire la media di lungo periodo di LGD. Inoltre sono state apportate altre modifiche di minore entità sul framework metodologico. La funzione di convalida ha valutato positivamente le modifiche introdotte e la definizione di incomplete workout usata per la calibrazione. Nel settembre 2017 è stato sottoposto all’Autorità di Vigilanza un’ulteriore revisione del modello LGD che include un effetto dovuto al ciclo economico (downturn) nel danger rate, la revisione della definizione di default i accordo alla classificazione della Circ. 272 e alla definizione di past due della CRR (assicurando l’allineamento pieno con i modelli di PD), l’inclusione di tutte le posizioni aperte nella stima dei recuperi futuri in linea con le Linee Guida dell’EBA sulle stime di PD/LGD. In questo contesto il modello PD per il rating del garante è stato ricalibrato per considerare la revisione della definizione di default e l’estensione delle serie storiche al 2016, e il modello LGD per i garanti è stato sviluppato per la prima volta. In riferimento ai modelli PD e LGD Garante, la funzione di convalida di Gruppo ha effettuato attività di validazione iniziale evidenziando una valutazione complessivamente adeguata. Modelli di EAD Imprese per i portafogli locali Italia L’inizio delle attività di sviluppo sui modelli di EAD per il segmento Imprese (RIC e RISB) è programmato nei prossimi anni in linea con piano di estensione progressiva dei metodi IRB il Gruppo.

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Modelli Locali, perimetro Germania Modello di rating Mid corporate (MIT) Il modello “Mittelstandsrating” si applica alle esposizioni verso imprese tedesche clienti di UCB AG e con fatturato compreso tra i 5 e i 500 milioni di euro, con esclusione della clientela Specialized Lending e Real Estate. Sono inclusi anche enti del settore pubblico con bilanci validi non garantite dalle Autorità pubbliche. La versione del modello attualmente in uso è stata introdotta nel 2011, con quattro nuovi modelli hard-fact sviluppati per specifici settori, esclusivamente per tale modello di rating. Il modello è costituito da due moduli: uno quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dall’analisi di bilancio, con l’aggiunta di fattori addizionali complementari, determina un rating parziale (hard-fact rating). Il modulo qualitativo fornisce il rating parziale relativo alla situazione dell’impresa. Il rating finale è ottenuto dalla combinazione dei due rating parziali. Il modulo quantitativo consiste in quattro sotto-moduli di bilancio (“Maschinelle Analyse von Jahresabschlüssen” Analisi automatica del bilanci, in breve MAJA), che dipendono dal settore di attività economica dell’azienda (Industria, Commercio, Costruzioni e Servizi). Ognuno di loro abbina un set di indici finanziari che coprono le seguenti aree di analisi:

struttura dell’attivo/passivo;

struttura dei costi, liquidità;

profittabilità. La valutazione automatica del bilancio è effettuata in maniera complementare attraverso fattori addizionali che riguardano lo sviluppo corrente dell’azienda, la qualità del bilancio e specifici indicatori di settore. Il modulo qualitativo riguarda invece le aree di analisi relative a:

situazione finanziaria;

assetto manageriale/imprenditoriale;

pianificazione e controllo;

settore/mercato/prodotto;

fattori di rischio;

posizionamento settoriale.

In presenza di segnali di deterioramento creditizio oppure di aging del rating, sono previste, all’interno del framework del modello, correzioni da applicare alle stime. Al fine di prendere in considerazione tutte le circostanze non considerate dal calcolo automatizzato della PD, si applica una ulteriore correzione manuale, la cosiddetta override. Tale pratica è soggetta a restrizioni/vincoli specifici ed è monitorata dalla funzione di convalida interna. Il modello di rating Mid-Corporate è soggetto alle attività di validazione annuale e se necessario anche alle attività di calibrazione. I risultati delle analisi on-going della validazione interna, in generale, confermano la buona performance del modello di rating Mid-corporate e secondo l’ultima attività di monitoraggio svolta da GIV trimestralmente (settembre 2017) le stime del modello risultano complessivamente conservative. Il modello di rating viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A, a UniCredit Leasing GmbH e alle sue controllate. Riguardo al modello LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD dei portafogli locali Germania”. Modello di rating Foreign SME (Foreign Small and Medium Sized Enterprises, FSME) Il sistema di rating Foreign SME si applica alla clientela corporate con sede legale fuori dalla Germania e che hanno un fatturato riferito fino a 500 milioni di euro, esclusi Specialized Lending, Real Estate, Istituzioni finanziarie e Pubblica Amministrazione. La procedura di Rating è stata implementata nel 2009 ed autorizzata a fini regolamentari nel 2011. Il modello comprende un modulo quantitativo e qualitativo. Lo score risultante dall’analisi del bilancio è basato su i modelli quantitativi esternamente sviluppati, in aggiunta ad un modulo qualitativo internamente sviluppato facendo leva su esperienze con il segmento tedesco Mid-Corporate. Attualmente, UniCredit Bank AG utilizza 24 modelli esterni specifici per Paese che coprono il portafoglio rilevante per circa 50 paesi diversi. Gli aggiustamenti alle stime del modello sono previste nel framework del modello in caso di aging del rating. È anche possibile effettuare una correzione manuale del model PD così calcolato per considerare qualsiasi circostanza non riflessa nel calcolo automatico del modello PD, la cosiddetta override. Nel Q4 2017 un miglioramento relativo all’aggiornamento del modulo degli hard factors e la ricalibrazione annuale sono stati notificati alla BCE e saranno implementati nel Q1 2018. Il modello di rating Foreign SME è soggetto alle attività di validazione annuale e, se necessario, anche ad attività periodiche di calibrazione. La validazione interna locale on-going rileva una calibrazione conservativa su tutto il modello confermata dall’ultima attività di monitoraggio trimestrale svolta da GIV (Settembre 2017). La capacità di predizione del modello è appena al di sotto della soglia “verde”. Questo modello di rating è stato autorizzato anche per UniCredit Bank Luxembourg S.A. a partire dal 2013. Riguardo al modello LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD dei portafogli locali Germania”.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modello di rating Commercial Real Estate Finance (CREF) Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CREF) di UniCredit Bank AG è utilizzato per valutare le esposizioni verso:

operatori Immobiliari con bilancio: aziende i cui utili provengono principalmente dalla costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso commerciale (uffici, negozi);

investitori Immobiliari con bilancio: aziende i cui utili provengono principalmente dall’affitto di immobili di proprietà, sia residenziali che commerciali;

investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con reddito proveniente principalmente dall’affitto di immobili di proprietà;

building societies: Società con principale attività relativa alla gestione di proprietà residenziali per proprio conto ed a propri fini in via continuativa. La gestione della struttura e degli impianti viene effettuata dalla società o da società del gruppo (nessuna amministrazione esterna) senza ricorso finanziario di privati.

Tali clienti sono valutati attraverso modelli costruiti sulla base di tre moduli elementari ( con una ponderazione specifica per gruppi di clienti):

un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualità e l’affidabilità del management, le competenze del team di gestione, la qualità della gestione organizzativa e l’esperienza della banca nella gestione dei rapporti con l’azienda;

un modulo qualitativo che si propone di valutare l’oggetto/progetto da finanziare o finanziato (non solo dalla banca), ivi compresa la qualità e il rischio implicito nel portafoglio di immobili/progetti dell’azienda, la sua capacità di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa pianificati/previsti negli anni a venire;

un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dell’azienda e completato da una valutazione qualitativa sulla qualità, affidabilità e completezza del bilancio.

Il sistema di rating Real Estate Finance è stato esteso a partire da settembre 2014 per coprire anche i clienti con bilancio non residenti in Germania (c.d. Foreign Reporting), sia Investitori che Sviluppatori in seguito al parere positivo dell’Autorità di Vigilanza locale. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override. Il modello di rating CREF è oggetto della validazione annuale e, se necessario, ad attività di ricalibrazione e /o ri-sviluppo. I risultati delle analisi on-going della validazione interna confermano complessivamente l'idoneità del modello CREF al portafoglio di applicazione. Il modello di rating CREF viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A. Riguardo al modello LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD dei portafogli locali Germania”. Modello di rating per Operazioni di Acquisition and Leveraged Finance (ALF) Il modello di rating “Acquisition and Leveraged Finance” (ALF) è destinato alla valutazione delle iniziative di finanziamento/rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passività bancarie addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dell’azienda acquistata allo scopo di finanziare l’acquisizione stessa. Il debito risultante dall’acquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dell’azienda acquisita e, in alcuni casi, (es. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dell’azienda acquirente. Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse giurisdizioni) esigono una competenza specifica in fase sindacale, richiedendo:

appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello realistico di simulazione dei flussi di cassa;

l’adattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dell’azienda acquisita ai flussi di cassa futuri;

l’uso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (debiti senior, debiti junior , mezzanine, ecc.).

Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, l’ “ALF-Rating” è sostanzialmente un rating finanziario che calcola la probabilità di default dell’azienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali e finanziari ricavati dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non è stato previsto in considerazione del fatto che nella predisposizione di un bilancio previsionale vengono già implicitamente presi in considerazione una grande quantità di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con l’ausilio di modelli di simulazione dei flussi di cassa futuri (INCAS, International financial model). Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override. Per il calcolo della LGD viene adottato un approccio “globale”, il quale prevede che il valore della garanzia sia inclusa direttamente nella stima complessiva del LGD senza l’evidenza esplicita del collateral nel calcolo. Al fine di riflettere i differenti valori del LGD sono state definite due differenti seniority (senior e mezzanine). Il modello di rating ALF viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A. Il modello di rating ALF è soggetto alla validazione annuale e al periodico monitoraggio. Sulla base dell’ultimo report di convalida, nel Q4 2017 sono state comunicate a BCE una ricalibrazione e una contestuale ri-definizione del margine di conservatività, in accordo con l’aggiornamento della normativa interna, che saranno implementate nel Q1 2018.

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Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello si applica agli Special Purpose Vehicles (SPV) appositamente costituiti per investire nel portafoglio real estate. Le società sono non-recourse per l'investitore e delimitate da altre società (ring-fenced). I loro prestiti sono rimborsati / assistiti esclusivamente dal reddito generato dalle proprietà che sono state così finanziate. Non vi è alcun limite di dimensione. Il sistema di rating IPRE è un modello transaction-based che fornisce una PD alla singola transazione e non alla controparte corporate o al fondo che avvia e struttura l’operazione. A partire dal 2010 il modello attualmente in produzione è stato oggetto di alcuni raffinamenti. Una ispezione on-site di follow-up sul modello è stata effettuata da BCE nel febbraio/ marzo 2016. Nel Q4 2017 è stato sviluppato l’ultimo cambiamento di modello non materiale contestualmente all’aggiornamento annuale dei parametri al fine di garantire la manutenzione del modello e l’allineamento con la credit policy della banca. La relativa notifica ex-ante è stata inviata alla BCE a dicembre 2017. Il modello IPRE è bastato su una simulazione Monte Carlo dei cash flow. Questo approccio determina la modellizzazione dei principali driver del cash flow di una transazione attraverso un processo stocastico, in cui i parametri sono stimati dalle serie storiche dei dati (mercato degli affitti, tassi di interesse, periodi di assenza, ecc.). I cash flow così risultanti sono calcolati trimestralmente fino alla data di scadenza e la PD è calcolata a partire dalla capacità di coprire il debito e i costi ulteriori, attraverso il reddito generato dagli immobili finanziati. Per poter rilevare ulteriori aspetti della transazione, il risultato della simulazione è modificato sulla base di:

valutazione della posizione e della qualità degli oggetti specifici detenuti dal SPV tramite i cosiddetti valori MoriX,

valutazione qualitativa per esempio della qualità del management, progettazione contrattuale o revisione del rapporto con il cliente.

Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override. Con riferimento alla metodologia del modello di LGD, vi è una LGD IPRE non-garantita individuale. La valutazione delle garanzie sui mutui è usata come nei modelli di LGD dei portafogli locali Germania. Il modello di rating IPRE viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA. L’ispezione di BCE eseguita nel 2016 e la valutazione della funzione di convalida del 2017 confermano che il modello cattura adeguatamente la rischiosità del portafoglio. Modello di rating Global Shipping (GLOS) per lo Ship financing Il segmento di riferimento per il sistema GLOS sono le transazioni “ship financing”, il cui business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Le navi sono usate come ipoteca. Il modello di rating GLOS valuta i rischi delle operazioni, tenendo conto soprattutto delle tariffe di noleggio delle navi, la qualità dei noleggiatori, i tipi di navi e il piano di rimborso. Questo viene fatto con un modello basato sui flussi di cassa in cui i risk drivers variabili sono tratti dalla loro distribuzione e da cui risultano calcolati i flussi di cassa. Inoltre, per il risultato finale, sono presi in considerazione anche i drivers di rischio non quantificabili. Il modello di rating GLOS è stato implementato in maggio 2008 e approvato come modello avanzato IRB in 2009 dalla Autorità di Vigilanza. Il focus del Ship financing di UniCredit Bank AG è il finanziamento di navi per le quali esiste un mercato secondario efficiente, liquido e trasparente. Ciò include ad esempio navi container, bulk carrier e navi cisterna. Il calcolo della PD nel modulo quantitativo si basa su una simulazione Monte Carlo. Lo sviluppo dei fattori quantitativi (ad esempio il valore della nave) si basa su un processo stocastico i cui parametri sono validati e stimati regolarmente sulla base di dati esterni. Il cash flow è calcolato per ogni trimestre lungo il periodo di finanziamento. Il rating finanziario basato su fattori quantitativi, viene aggiustato (attraverso upgrade o downgrade della PD di alcuni notches) utilizzando i seguenti fattori qualitativi:

gestione d’impresa (es. reputazione);

gestione tecnica (es. dimensioni della flotta);

posizione di UCB AG (es. covenants);

assicurazione. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override. Per il calcolo della LGD viene adottato un approccio “globale” che si basa sul modello Retail/ Corporate LGD (si veda quanto descritto nel paragrafo dedicato). Per il portafoglio GLOS un’attenzione particolare è data al calcolo del valore del mercato delle navi (vassels market) per il quale è utilizzata un Simulazione Monte Carlo. Il modello GLOS è soggetto alla validazione annuale e ad un periodico monitoraggio. La convalida 2017 conferma la complessiva adeguatezza del modello nel catturare la rischiosità del portafoglio. Una ricalibrazione del modello è stata notificata alla BCE (per essere implementata nel Q1 2018), basata su una serie storica di default estesa e sulla stima del margine di conservatività per assicurare il completo allineamento con le disposizioni regolamentari

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modello di rating per transazioni Wind Project Finance (WIND) Il modello “Wind Project Finance” si applica alle operazioni di finanziamento di progetti in Germania (on-shore) nell’ambito della produzione di energia eolica inferiori ai 20 milioni di euro. Inoltre sono specificati codici di settori industriali specifici e per effetto del contratto di finanziamento e di garanzia, la banca ha la necessità di avere un controllo significativo sui beni finanziati. Nel giugno 2009 è stato introdotto un modello basato sull’approccio dei cash flow. Il modello di rating avanzato IRB Wind è stato approvato dalle Autorità di vigilanza nel gennaio 2011. Un follow-up on-site audit sul modello era stato richiesto da BCE nel giugno/ luglio 2015. Il modello per la stima della PD è composto da un modulo quantitativo, basato su una simulazione Monte Carlo dei flussi di cassa futuri, il cui esito è aggiustato per il risultato di una componente qualitativa, che ha previsto la definizione su base esperta dei fattori e delle relative ponderazioni. Entrambi i moduli (quantitativo e qualitativo) sono obbligatori per la valutazione, e il modello qualitativo può essere soggetto ad un miglioramento e un peggioramento attraverso la definizione di notches. La PD risultante viene infine convertita in un rating del progetto tramite la master scale. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override nei casi chiaramente definiti. Per quanto riguarda la LGD, UCB AG ha sviluppato un metodo per stimare il valore della garanzia degli impianti di energia eolica. Questo approccio è basato principalmente su simulazioni Monte Carlo dei futuri flussi di cassa derivanti dagli impianti. Le simulazioni sono usate coerentemente per la stima della PD e della garanzia. Inoltre viene determinata una LGD specifica per le posizioni non garantite. Il modello WIND è soggetto alla validazione annuale e ad un periodico monitoraggio. I risultati della convalida confermano la piena capacità del modello a stimare la rischiosità del portafoglio. Aircraft Finance (AIR) Il modello si applica a Aircraft-special purpose vehicles (SPVs), la cui principale caratteristica è l’erogazione di prestiti per l’acquisto di aerei commerciali principalmente garantiti da un’ipoteca sul bene finanziato. Tale business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Inoltre, UniCredit Bank AG ha la necessità di avere un controllo significativo sugli aerei stessi e sui flussi di cassa prodotti, non sono ammessi ulteriori beni significativi o redditi oltre gli aerei oggetto del finanziamento o ulteriori attività delle compagnie. Il modello cash flow è stato introdotto nel dicembre 2012 ai fini gestionali, ed è stato approvato dalle Autorità competenti come IRB advanced nel febbraio 2015 ai fini regolamentari. Il modello Aircraft Finance include un modulo quantitativo di simulazione dei cash flow e un modulo qualitativo soft fact che permette un miglioramento e un peggioramento attraverso la definizione di notches. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override nei casi chiaramente definiti. Con riferimento ai parametri LGD e alla garanzia, viene utilizzato un modello dedicato per l’Aircraft. Il valore della garanzia fornito dall’aereo in pegno è stimato sulla base della simulazione dei futuri cash flow (derivanti dai canoni di locazione del leasing) lungo la vita economica dell’aereo mediante un approccio net present value. I risultati delle simulazioni sono utilizzati coerentemente sia per la stima della PD sia del valore della garanzia. Il valore della garanzia e la conseguente valutazione sono soggetti a un aggiornamento annuale e a parametrizzazione. In aggiunta, viene anche determinato il valore della parte unsecured del LGD. Il modello Aircraft Finance è soggetto alla validazione annuale e ad un periodico monitoraggio. I risultati della convalida confermano la piena capacità del modello a stimare la rischiosità del portafoglio. Il modello mostra una buona performance. Modello di LGD dei portafogli locali Germania Il campo di applicazione del modello locale tedesco LGD UCB AG riguarda tutto il portafoglio della clientela corporate e retail, ad eccezione dei bonds, del ALF e dello specialized lending. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell’esposizione al momento del default. La LGD viene calcolata a livello di singola transazione secondo la logica che differenti tipologie di default sono possibili:

Liquidation: liquidazione totale e il rapporto con il cliente viene interrotto con la rimozione dal portafoglio;

Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (>=100 euro);

Cure: al termine del periodo di difficoltà il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (<100 euro).

Per tutti i differenti tipi di default è possibile una vendita forzata delle garanzie. Nel caso “Cure” l’LGD è posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio workout con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dell’esposizione. Le garanzie personali e derivati di credito non sono prese in considerazione all’interno del modello, in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza l’approccio di sostituzione.

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Ai fini della determinazione del valore finale della LGD vengono dunque presi in considerazione i seguenti fattori:

valore minimo che la LGD può assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui residenziali assegnato alle esposizioni al dettaglio, CRR Art 164);

l’Exposure ad Default;

la somma di tutte le garanzie del prestito;

tasso stimato di casi non-cure;

il periodo di liquidazione;

valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti;

tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti associati al processo di recupero;

la percentuale dei costi indiretti;

eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia:

real estate;

altre garanzie reali. Tale valore è stato poi scontato tenendo conto della duration media di periodo e della realizzazione delle garanzie. Con riferimento invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata attraverso le procedure di rating (le principali sono Mid-Corporate rating, Small Business Customer rating, Product scoring, Commercial Real Estate, Start-up, Private Customer Rating, Foreign Small and Medium Enterprises) e i segmenti di clientela. Il modello LGD è soggetto ad una validazione annuale e, qualora risultasse necessaria, ad una ri-parametrizzazione periodica. Sulla base dell’ultima validazione effettuata, il modello è risultato nel complesso adeguato. L’ultimo follow-up on-site audit sul modello era stato richiesto da Bundesbank nel settembre/ ottobre 2014. A novembre 2017 il parametri del modello LGD “indirect cost ratio” e i tassi di sconto sono stati aggiornati insieme al valore di mercato dei mutui e i forecast sulle proprietà immobiliari. Modello di EAD dei portafogli locali Germania Il modello di EAD è applicato in UCB AG a tutti i prodotti di credito relativi alla clientela locale che siano trattati secondo la metodologia IRB - A (ad eccezione delle transazioni appartenenti a clientela Group wide). L’EAD è definita come l’esposizione attesa su una transazione al momento del default. L’esposizione è rappresentata dal totale del valore di bilancio al lordo di ogni accantonamento per perdite. L’orizzonte temporale della stima è un anno, pertanto il modello applicato si riferisce alla esposizione attesa nella probabilità che il default si verifichi entro un anno. Il valore dell’EAD è calcolato a livello di singola transazione come somma di due componenti: l’EAD on Balance e l’EAD Off Balance, dove il parametro che va stimato è ovviamente l’EAD Off Balance. L’EAD dipende dai seguenti elementi:

CEQ: Credit Equivalent Factor, è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell’impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzato;

LEQ: Limit Equivalent Factor, è la percentuale del margine 1, 2, … 12 mesi prima del default che ci si attende sarà utilizzato al momento del default;

LOF (Limit Overdraft Factor)è il parametro che stima l’ammontare atteso di utilizzo che al momento del default sarà superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino);

Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca;

External Line: linea di credito;

Drawing: attuale utilizzo. I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotto definite. Nel Q4 2017 è stata effettuata una ricalibrazione del modello locale EAD. Sulla base dell’ultima validazione effettuata, il modello è risultato del tutto adeguato.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modelli Locali, UniCredit Leasing GMBH e controllate16

(UCLG) Modello di rating Mid corporate In riferimento al modello di rating Mid-Corporate (Mid market Model), si rimanda alla descrizione dello stesso effettuata nel paragrafo relativo a UniCredit Bang AG “Modello di rating Mid-corporate”. Specialized Lending (Slotting Criteria) UCLG usa l’approccio del criterio slotting per assegnare la ponderazione del rischio IRB come definito nella CRR § 153 (5) per il portafoglio di Specialized Lending. I risultati della convalida nel 2016 dimostrano che i rating applicati alle esposizioni di Specialized Lending soddisfano i requisiti normativi per rilevare il punteggio interno. Il processo messo in pratica in UCLG è ritenuto coerente con il regolamento in quanto non sono stati individuati disallineamenti significativi. Una nuova attività di validazione basata sui dati di fine 2017 è in corso di finalizzazione. Modello di LGD locale Il modello locale di LGD è applicato a tutti i contratti dei clienti appartenenti a Unicredit Leasing GmbH e sue controllate (ad eccezione di Mobility Concept), con l’esclusione di:

tutte le esposizione dei clienti a cui si applicano i modelli di rating Group wide (Banche/Multinazionali);

finanziamenti a progetto o finalizzati;

tutte le esposizioni delle compagnie di leasing. Il calcolo della LGD è generalmente effettuato a livello di componente contrattuale e segue l’approccio per cui si possano verificare diversi tipologie di perdite economiche:

Liquidazione: i beni sottostanti al contratto di leasing sono liquidati, l'esposizione della banca è recuperata da ricavi/uliti rilevanti; se i ricavi non sono in grado di coprire tutta l'esposizione, la parte residua viene stralciata.

Recupero: il locatario può rientrare attraverso un procedimento di recupero naturale (scompare l’originario motivo del default) o attraverso una ristrutturazione del debito.

Nel processo di stima vengono considerati altri parametri:

il tasso di attualizzazione, utilizzato per attualizzare l’ammontare dei cash-flow, le rate e il valore residuo, e il tasso di rifinanziamento dello stesso periodo di riferimento;

i costi diretti/indiretti rilevanti ai fini del calcolo della LGD dipendono dalle attività effettuate dalle competenti strutture di Restructuring, Legale e Finanza. La somma dei costi indiretti è calcolata annualmente ed è distribuita sulla totalità dei contratti per cui è avvenuto il default nell’anno sulla base di una EAD ponderata, mentre i costi diretti vengono imputati direttamente sulle singole componenti rilevanti.

Si utilizzano due modelli distinti per stimare la LGD in caso di liquidazione – uno per imprese in bonis, un altro per imprese in default – basati entrambi su una funzione di regressione lineare. La LGD di Recupero è definita considerando la tipologia di cliente e il settore economico di appartenenza. La LGD totale di un contratto dipende dal suo stato. In particolare è stata sviluppata una metodologia di aggiustamento dinamico del calcolo della LGD in coerenza con gli stati dei contratti nel corso della relazione con il cliente (sottoscrizione, data del default, data della classificazione, data della liquidazione). Inoltre, il calcolo della LGD totale considera fattori e margini di conservatività addizionali, per esempio un fattore di ciclo economico downturn-factor (applicato anche alle imprese in default per coprire le perdite inattese dopo il default), un margine di conservatività per coprire possibili inesattezze di stima e un mergine di conservatività a copertura di problemi nella qualità dei dati utilizzati. Un ulteriore affinamento del modello è stato autorizzato dall’Autorità di Vigilanza e implementato a Novembre 2017. La validazione locale più recente è stata eseguita all’inizio del 2017 ed include i dati dell’intero anno 2016, mostrando un risultato sufficiente adeguato. Al momento è in atto una nuova validazione locale che include i dati di tutto il 2017. Il termine della nuova validazione è previsto per la fine di marzo 2018. Modello Locale di EAD Il modello locale di Exposure at Default (EAD) di UniCredit Leasing (UCLG) si applica a tutte le transazioni (ad eccezione di quelle trattate con i modelli Group wide). L’EAD è calcolata a livello di transazione. Sono utilizzati, in coerenza con la regolamentazione Europea 575/2013 (CRR) i fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio relative a crediti acquistati (purchased receivables). I fattori di conversione creditizia sono stimati per le esposizioni fuori bilancio per le linee di credito. Il report di validazione per il 2017 ha confermato l’adeguatezza del modello.

16 Unicredit Leasing Finance GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH

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Modelli Locali, Bank Austria Modello di rating Mid Corporate Il modello “FirmenkundenratingInland” (Mid Corporate PD rating) è utilizzato per clienti residenti in Austria e in altri paesi al di fuori del perimetro CEE con fatturato annuale superiore a 1,5 milioni ed inferiore a 500 milioni. Il modello è costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo è avvenuta sulla base di criteri sia statistici che esperti. I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi:

dimensione;

struttura delle passività;

fattori dinamici (ad esempio ROI);

equity ratio. Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: qualità del management;

contabilità e reportistica;

impianti, processi ed organizzazione;

mercato e posizione di mercato;

livello/capacità di utilizzo;

eventuali scoperti. Il “rating qualitativo” ed il “rating finanziario finale” (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilità di applicare un “age restriction” e di effettuare un primo “override” sulla base delle informazioni a disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto “Combined Customer Rating”. A tale rating si applicano i “warning signals” ottenendo il “Modified Customer Rating”. Inoltre è possibile effettuare un override a tale rating che determina lo “Stand alone Customer Rating”. Se tale rating è più vecchio di 15 mesi, viene applicato un “age restriction”, determinando un downgrade. Il modello di rating Mid Corporate è calibrato su sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2005) ed il modello è basato sulla regressione logistica. Modello di rating Non Profit Joint Building Association Il modello “Non Profit Joint Building Association” (NPJBA) si applica alle esposizioni verso associazioni non-profit create per la costruzione di immobili. È un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa. Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali:

adeguatezza del capitale a disposizione;

profittabilità;

liquidità disponibile.

Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali:

qualità del management;

contabilità e reporting;

organizzazione;

posizione di mercato;

comportamento andamentale;

caratteristiche specifiche del NPJBA. Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il “Combined Rating”; tale rating può subire un overruling sulla base di informazioni aggiuntive a disposizione del gestore della transazione, conducendo al cosiddetto “Valid customer rating”. Il modello di rating Non-Profit Joint Building Association è sviluppato principalmente sulla base delle informazioni degli esperti (expert model) a causa delle caratteristiche low-default di questo segmento. Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) e il modello di rating Real Estate Customer (RECR) Il modello IPRE è un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestiti specializzati collegata a transazioni immobiliari “cash flow based” in cui la banca ha accesso diretto ai flussi di cassa derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni, la domanda fondamentale è legata alla possibilità che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare i debiti alla banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sull’investitore/costruttore. Di conseguenza il modello IPRE è costituito da due componenti:

rating di transazione;

rating di controparte (Real Estate Customer Rating, RECR). Entrambi sono combinati al fine di determinare il rating finale. Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui può avvenire il finanziamento:

costruzione dell’immobile;

vendita dell’immobile;

affitto dell’immobile.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Il rating di controparte (Real Estate Customer Rating, RECR) è un “rating corporate” che differenzia tra “investitori immobiliari” e “costruttori immobiliari”; quest’ultimo è a sua volta suddiviso in “costruttori residenziali” e “altri costruttori”. Per entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo qualitativo. Il modello IPRE è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2005). La componente degli investitori del modello IPRE è basata sulla combinazione di scores ottenuti dalla simulazione di cash-flow (le rispettive variabili di input sono simulate attraverso specifici processi stocastici) e successivamente di scores ottenuti dal modulo qualitativo (basato sulla regressione logistica). Entrambi i componenti di Vendita e Costruzione sono una combinazione dello score quantitativo e qualitativo (entrambi basati sui risultati della regressione logistica). La suddetta combinazione produce uno score di Transazione che, alla fine, viene integrato nel rating dei clienti, e mappato nella PD. La versione attuale del modello di rating IPRE considera anche gli scenari macroeconomici aggiornati sottostanti la simulazione. Il modello RECR è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2006). Ogni componente del modello RECR (Investitori, Costruttori Residenziali, Altri Costruttori) è il risultato dell’integrazione degli scores qualitativi e quantitativi (entrambi basati sui risultati della regressione logistica). Dopo l’integrazione del rating di transazione e del rating di controparte, ulteriori aggiustamenti sono utilizzati per prendere in considerazione warning signals, over-ruling e age restrictions (coerentemente con l’età del rating). Modello di LGD dei portafogli locali Austria Il modello LGD di UCB BA si applica a tutta la clientela locale sia corporate che retail. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell’esposizione a default. Il modello di LGD è un modello basato sul calcolo delle medie dei dati interni di clienti in default e rappresenta un approccio “workout” specifico per ogni transazione. La metodologia tiene conto di tre potenziali situazioni di default che possono caratterizzare il processo di work out sui clienti in default:

Cure / Re-aging: ritorno del cliente ad uno stato di performing senza perdite da parte della banca;

Settlement / Restructuring: ritorno del cliente, attraverso una ristrutturazione, ad uno stato di performing con una perdita sostanziale (maggiore di 100 euro) per la banca;

Liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie con interruzione del rapporto creditizio. Dopo la chiusura del processo di work out tutti i default possono essere associati ad una delle tre situazioni sopra descritte e la LGD è calcolata ex post sulla base dei ricavi realizzati e dei costi. Nel fare ciò, tutti i singoli flussi di cassa sono scontati al tempo del default. Lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata dei recuperi derivanti dalle garanzie reali e quelli derivanti dalla porzione non garantita dell’esposizione. Le garanzie personali e i derivati creditizi non sono prese in considerazione nei modelli, dal momento che in loro presenza viene applicato l’approccio di sostituzione. Al fine di determinare il valore finale di LGD si considerano i seguenti elementi:

EAD;

tasso atteso di recupero della garanzia reale al netto dei costi diretti (con specifico riferimento alla stima degli haircuts specifici sulle garanzie sulla base dei recuperi realizzati ed in funzione del tipo di garanzia);

tasso atteso di recupero della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti;

durata del recupero;

fattori di sconto;

tasso di spese indirette (risultato dei processi interni della banca nelle unità di workout);

fattori di prudenzialità generici per coprire possibili inesattezze di stima;

fattore di aggiustamento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie con la possibilità di considerare criteri per una segmentazione aggiuntiva:

immobili residenziali;

immobili commerciali;

altri immobili;

garanzie finanziarie;

polizze assicurazione vita;

crediti;

altre garanzie materiali. Con riferimento ai titoli è stato implementato un modello interno per la stima della volatilità (modello interno haircut). In relazione invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata separatamente per otto categorie di clienti (le tre principali sono privati, small business e corporate) oltre che per i sistemi di rating Group wide utilizzati (specialmente per Stati Sovrani, Banche e imprese Multinazionali). Inoltre per small business e privati è stata introdotta un’ulteriore suddivisione per classe di esposizione. Il parametro utilizzato per le esposizioni in default è la migliore stima di LGD ottenuta con una specifica suddivisione per scadenza di ciascuna delle otto categorie di controparti localmente utilizzate. Il modello locale LGD è stimato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2005) e il modello è basato sui valori medi, con i valori della LGD ri-stimati regolarmente per includere gli ultimi dati osservati. La componenete di downturn della LGD è basata sul PIL austriaco, il quale è usato per predire il rischio sistemico, La metodologia di downturn UCBA AG analizza la correlazione tra l’andamento negativo del PIL (recessione) e il conseguente aumento nei valori della LGD (NRR vintages).

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Modello di EAD dei portafogli locali Austria Il modello di EAD determina l’esposizione attesa su una transazione al momento del default. È stimato a livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni:

esposizione effettiva al momento della stima;

ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte;

limite creditizio massimo allocato;

valuta (EURO o non EURO). I parametri stimati sono i seguenti:

CEQ (Credit Equivalent Factor): è il fattore di conversione creditizia del le passività potenziali e rappresenta la quota dell’impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzata;

LEQ (Limit Equivalent Factor): è la percentuale dell’ammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si attende verrà utilizzato al momento del default;

LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l’ammontare atteso di sconfino; in relazione con la dimensione della linea esterna;

BO (Base overdraft): in ammontare assoluto (EURO) che stima indipendente dalla dimensione della linea esterna (in particolare rilevante per le piccole linee esterne).

Per ogni transazione sono stati usati istantanei fino a 12 mesi e i parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. Questa segmentazione è basata sul prodotto e sulle categorie di clienti Il modello di EAD model è stimato su un campione di dati di UCBA AG (serie storiche dal 2005). I parametri di EAD sono ristimati periodicamente al fine di includere le ultime osservazioni. Il nuovo modello di EAD è stato implementato in agosto 2016.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modelli Locali, perimetro Paesi Europa Centrale ed orientale (CEE) Con riferimento al perimetro di Gruppo riguardante l’Europa centrale ed orientale (CEE), il Gruppo è stato autorizzato a partire dal 2011 all’utilizzo dell’approccio F-IRB per la misurazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito in Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovenia ed Ungheria e dal 2012 anche per Romania e Slovacchia. Inoltre, l’approccio A-IRB è stato autorizzato in Repubblica Ceca, con riferimento specifico al portafoglio locale Ceco, partendo da settembre 2014 e in Bulgaria da luglio 2016.

Asset class Prevalente

Sistema di Rating Società

Imprese

CZ Mid-Corporate (PD, LGD, EAD)

UCB Repubblica Ceca & Slovacchia*

SK Mid -Corporate (PD)

CZ IPRE (PD, LGD, EAD)

SK IPRE Slotting Criteria

Esposizioni al dettaglio

CZ Small Business (PD, LGD, EAD)

CZ Private Individuals (PD, LGD, EAD)

Enti / Imprese Altri sistemi di rating minori Cechi - Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing (PD, LGD, EAD)

Imprese Mid-Corporate (PD, LGD, EAD)

UCB Bulgaria*

IPRE Slotting Criteria

Esposizioni al dettaglio

Small Business (PD, LGD, EAD)

Private Individuals (PD, LGD, EAD)

Imprese Mid -Corporate (PD) UCB Slovenia*

Imprese Mid-Corporate (PD) UCB Ungheria*

Imprese Mid-Corporate (PD) UCB Romania*

(*) Queste banche (incluso il portafoglio Slovacco) sono attualmente autorizzate all’utilizzo dell’approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale. Il framework attuale per le esposizioni locali di Corporate/ Retail originariamente sviluppato da Bank Austria prevede:

il modello Mid-Corporate generalmente è basato sulla combinazione di: o una componente finanziaria; o una componente qualitativa; o una componente andamentale (solo per determinati perimetri); o una definizione di un set di warning signal e di un sistema di override.

il modello di rating IPRE (Income Producing Real Estate), sviluppato alternativamente utilizzando l’approccio del supervisory slotting criteria oppure un approccio basato sulla simulazione dei flussi di cassa interni.

Il modello di rating Small Business che generalmente prevede le seguenti componenti: o socio-demografici (solo per determinati perimetri); o finanziari (basata sulla tipologia di cliente: Full accountancy, Simplified accountancy, Freelancers, ecc.); o qualitativo; o andamentale; o dati esterni del credit bureau (ove disponibile).

il sistema di rating per Private Individuals che di solito prevedono scorecards rigidi sviluppati a livello di prodotto per entrambi le fasi di applicazione e andamentale.

Di seguito si forniscono ulteriori dettagli relativi ai principali aggiornamenti apportati ai modelli sulla base delle esigenze specifiche rese necessarie sia propedeuticamente alle richieste di autorizzazione IRB Foundation e Advanced, sia successivamente in funzione delle ulteriori aree di miglioramento individuate. Repubblica Ceca e Slovacchia A partire da dicembre 2013, UniCredit Bank Czech Republic a.s. ha cambiato la propria ragione sociale in UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia a.s. a seguito della fusione avvenuta con UniCredit Bank Slovakia a.s.. Tuttavia, i distinti modelli precedentemente autorizzati IRB sono stati mantenuti rispettivamente per il trattamento delle esposizioni in Repubblica Ceca e Slovacchia. Più in dettaglio, per quanto riguarda il portafoglio Ceco, nel corso del 2009 la Banca ha ristimato parzialmente il modello di rating “Mid-Corporate”, su dati interni, aggiornando i pesi dei fattori quantitativi, in vista della richiesta di autorizzazione all’adozione di modelli IRB. Nel corso del 2011, il modulo qualitativo è stato rivisto introducendo una componente comportamentale al fine di allineare gradualmente il modello alle esigenze locali, come suggerito da GIV nella convalida del 2010.

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In seguito, le attività di validazione effettuate nel 2012 hanno evidenziato la necessità di intervenire ulteriormente al fine di garantire una maggiore coerenza del modello con il portafoglio locale ed un miglioramento delle performance complessive. Alla luce di ciò, nel corso del primo trimestre 2013, la Banca ha provveduto alla revisione dei moduli finanziario ed andamentale ed alla semplificazione del qualitativo, nonché al conseguente aggiornamento della funzione di ponderazione dei medesimi moduli e della calibrazione. Una ulteriore revisione è stata completata a fine 2015 volta a rivedere il modulo qualitativo ed aggiornare il tasso di default atteso con quello registrato. Anche nel caso del portafoglio immobiliare Ceco, la Banca è stata autorizzata all’utilizzo dell’approccio FIRB a partire da inizio 2011, mediante l’adozione dello stesso modello di rating IPRE autorizzato in Bank Austria dal 2008. Quest’ultima ha effettuato specifiche attività di sviluppo, in primis rivedendo la calibrazione e la parametrizzazione degli scenari e successivamente ridefinendo su base statistica i coefficienti di quasi tutte le componenti del modello con una conseguente riduzione del peso delle scelte esperte / discrezionali. Nel corso del 2012, la revisione della componente regressiva del modello IPRE in Bank Austria, è stata estesa anche localmente dapprima mediante una calibrazione prudenziale e successivamente con l’implementazione effettiva della nuova versione del modello. A partire da settembre 2014 il sistema di rating è stato approvato come A-IRB compliant. Nel 2016 una ricalibrazione del modello PD IPRE del segmento Investors e Developers è stata eseguita sulla base di un aggiornamento delle serie storiche dei dati. Inoltre, facendo seguito alle attività di sviluppo effettuate localmente tra il 2012 e il 2013, anche i sistemi di rating Cechi per la clientela Private Individual e Small Business sono stati approvati come A-IRB compliant a partire da settembre 2014. Nel terzo trimestre del 2015, è stata effettuata una ricalibrazione delle PD scorecards a copertura del portafoglio Retail della Repubblica Ceca (Private Individuals, Small Business) usando la serie storica di tendenza centrale più lunga e l’applicazione sul modello PD relativa ai prestiti ipotecari per il portafoglio di Clienti Privati è stata rifinita. Con riferimento al modello di Loss Given Default (LGD) per il portafoglio retail (Private Individuals e Small Business), sviluppato nel 2010 con una prima revisione nel 2012, un rei-perfezionamento è stato effettuato alla fine del 2014 consistente principalmente nell’adozione di una serie storica più lunga e nell’applicazione di un albero decisionale più semplificato invece della regressione logistica Alla fine del 2015, un nuovo modello di LGD per il portafoglio della Repubblica Ceca di Private Individuals con prestiti ipotecari fu sviluppata basandosi su una richiesta dell’Autorità di Vigilanza di adottare un approccio generale di LGD anziché l’approccio dei garantiti/non garantiti. Il nuovo modello è stato autorizzato nel primo semestre del 2017 e conseguentemente implementato. Ad ogni modo, nel 2016 un nuovo modello LGD per le attività in default è stato sviluppato con la finalità di assegnare specifici parametri di rischio alle esposizioni in default che è attualmente sotto valutazione dell’Autorità di Vigilanza. Con riferimento al portafoglio Slovacco, nel corso della prima metà del 2011, la Banca ha provveduto ad effettuare una revisione del sistema di rating “Mid-Corporate” che ha comportato una personalizzazione sia del modulo finanziario che qualitativo sulla base del tasso di default osservato internamente, nonché un aggiornamento della calibrazione dello stesso. In particolare, l’utilizzo del tasso di default osservato internamente ha contribuito a migliorare sia la rappresentatività verso il portafoglio target sia la calibrazione. Una ulteriore revisione è stata completata ad inizio 2016 al fine de ottenere una struttura di modello più completa, per mezzo dell’introduzione di una componente andamentale. Il nuovo modello è stato autorizzato nel primo semestre del 2017 e conseguentemente implementato. Inoltre, a partire da settembre 2013, la Banca è stata autorizzata all’utilizzo di un approccio “supervisory slotting criteria” per la misurazione del rischio di credito a fini regolamentari per le esposizioni rivenienti da “finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari”. In seguito alle attività di sviluppo per i modelli di rating Privati e Small Business, che sono stati portate avanti localmente tra il 2015 e il 2016, l’applicazione per l’utilizzo dell’approccio A-IRB è stata inviata alle Autorità di Vigilanza nel febbraio 2017. Bulgaria Il modello di rating “Mid-Corporate” della Bulgaria nel 2012 è stato oggetto di una revisione del modulo finanziario e dei pesi dei fattori del modulo quantitativo, nonché della revisione della funzione di ponderazione dei moduli ed a un nuovo aggiornamento della calibrazione. Una ulteriore revisione è stata completata a fine 2015 al fine di ottenere una struttura di modello più completa, per mezzo dell’introduzione di una componente andamentale. Tale revisione del modello è attualmente sotto verifica regolamentare. Alla luce delle raccomandazioni ricevute dall’Autorità di Vigilanza, il cambiamento verrà incluso in una revision più ampia del modello pianificata nel 2019. Per quanto riguarda il portafoglio immobiliare, a partire da gennaio 2011 UniCredit Bulbank è stata autorizzata a valutare le esposizioni da “finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari” con un sistema basato su criteri regolamentari di classificazione e denominato “supervisory slotting criteria”. Successivamente, nel corso della prima metà del 2015, la Banca ha proceduto ad effettuare una ricalibrazione del suddetto approccio al fine di allineare i tassi di default attesi con quelli riscontrati. Inoltre, facendo seguito alle attività di sviluppo effettuate localmente tra il 2013 e il 2015, anche i sistemi di rating per la clientela Private Individual e Small Business sono stati approvati come A-IRB compliant a partire da luglio 2016. Romania Tra la fine del 2010 e marzo 2011, la Banca ha provveduto a effettuare una revisione del sistema di rating “Mid-Corporate” che ha comportato una personalizzazione sia del modulo finanziario che qualitativo sulla base del tasso di default osservato internamente, nonché un aggiornamento della calibrazione dello stesso. In particolare, tale personalizzazione ha permesso di superare le principali carenze dimostrate in precedenza e di contribuire ad un miglioramento generale del sistema di rating. La nuova versione del modello ha contribuito ad incrementare la sua trasparenza, in quanto tutti gli step metodologici possono essere replicati e i campioni di sviluppo così come la procedura di identificazione dei fattori sono adeguatamente salvati.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Inoltre, nel periodo tra giugno 2013 ed aprile 2014, sono state portate avanti ulteriori attività di revisione al modello finalizzate al miglioramento dei moduli finanziario e qualitativo, nonché all’ottenimento di una struttura di modello più completa, per mezzo dell’introduzione di una componente andamentale. In aggiunta, il nuovo modello è stato ristimato utilizzando una serie temporale di dati più estesa ed il tasso di default target è stato ricalcolato su un periodo di 5 anni (i.e. 2009-2013). Il nuovo modello è stato autorizzato per fini regolamentari nel ultimo trimestre 2015. Secondo una stipulazione regolamentare locale richiedente il completamento del roll-out di IRB in cinque anni, a partire dall’approvazione F-IRB, a dicembre 2016 sono state inviate alle Autorità di Vigilanza l’applicazione dell’AIRB per le esposizioni Corporate, Retail e Group-wide. Inoltre un’ulteriore revisione del modello Mid-corporate indirizzata all’estensione delle serie storiche e utilizzato per lo sviluppo della componente comportamentale è stata inviata ufficialmente alle Autorità di Vigilanza a fine dicembre 2017. Slovenia Il modello di rating “Mid-Corporate” è stato oggetto di una attività ordinaria di ricalibrazione delle stime di PD in vista dell’autorizzazione F-IRB, tuttavia una nuova ricalibrazione è stata effettuata nella seconda metà del 2014 al fine di allineare i risultati del modello con quanto realmente riscontrato in termini di tassi di default storici. Nel corso del 2016 sono state attuate delle attività di perfezionamento sul modello PD mid-corporate al fine di assicurare la migliore rappresentatività del modello, di indirizzare i findings delle ispezioni on-site eseguite dall’Autorità di Vigilanza nel 2015 così come le raccomandazioni di GIV e di assicurare il compliance della documentazione del modello con gli standard recenti proposti dal Gruppo e dall’EBA. Tali modifiche sono state sottoposte alla valutazione dell’Autorità di Vigilanza. Ungheria A partire da luglio 2011 il modello mid-corporate dell’Ungheria è stato autorizzato per essere valutato con l’approccio IRB foundation. La Banca Ungherese ha rivisto nel corso del 2012 il sistema di rating “Mid Corporate” che è stato oggetto di verifica congiunta delle funzioni di convalida locale e di Gruppo. Tale attività ha comportato essenzialmente la revisione del modulo finanziario e della funzione di ponderazione dei moduli, nonché un nuovo aggiornamento della calibrazione dello stesso. Al fine di intensificare il potere discriminatorio del modello, un’ulteriore revisione è stata portata a termine nel 2017 e sottoposta all’Autorità di Vigilanza a fine dicembre 2017.

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Esposizioni al dettaglio (esposizioni garantite da immobili; esposizioni rotative qualificate; altre esposizioni al dettaglio) Modelli Locali, perimetro Italia Il modello di rating Small Business Italia Il modello Rating Integrato Small Business (RISB) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) fino a 5 milioni di euro, secondo la segmentazione in vigore dalla costituzione di UniCredit S.p.A. Il modello è stato strutturato in modo da ottimizzare l’aggregazione delle diverse fonti informative, sia interne (qualitative, finanziarie, anagrafiche ed andamentali) sia esterne (il flusso di Centrale dei Rischi Banca di Italia e le centrali rischi private), differenziando tra erogazione a nuovi clienti o a clienti già esistenti e sulla base di una segmentazione del portafoglio Imprese che riflette la dimensione e l’anzianità dell’azienda sul mercato. I moduli sottostanti il modello sono i seguenti:

modulo anagrafico;

modulo andamentale esterno (CE.RI/SIA);

modulo finanziario non applicato per le controparti NEOC (società costituite da meno di 21 mesi) e POE (piccoli operatori economici);

moduli Credit Bureau (Experian e Crif);

modulo qualitativo;

modulo andamentale interno. Con riferimento alle controparti Real Estate afferenti al segmento Small Business, il relativo modello deriva dall’integrazione di un modulo finanziario definito ad hoc per questa tipologia di controparti ed il set di moduli in uso nell’ambito del Rating Integrato Small Business (RISB), ad eccezione del modulo relativo ai dati della clientela. Si veda la sezione dedicata al modello RIC per ulteriori dettagli sul comparto Real Estate. Inoltre, anche con riferimento al perimetro Small Business, la banca ha adottato un approccio ad hoc per valutare il merito creditizio di imprese appartenenti ad un gruppo economico in analogia a quanto indicato per il modello Mid-Corporate. L’ultima calibrazione del modello è stata implementata a novembre 2016 considerando la serie storica dei default fino al 2015 e una struttura di calibrazione più semplificata, basata su 5 cluster, anziché sui 18 precedentemente implementati. La validazione effettuata a fine 2016 ha confermato il giudizio positivo delle due calibrazioni sopra descritte, che da un punto di vista quantitativo porta ad una stima di rischio più conservativa. Il 30 settembre 2017 è stata inviata per approvazione all’Autorità di Vigilanza una revisione del modello per la PD che include diversi affinamenti (e.g., la ricalibrazione del modello sulle serie storiche aggiornate a dicembre 2016, l’aggiornamento della definizione di dafault in linea con il Capital Requirement Regulation (CRR) superando il trattamento del past due tecnico). La convalida iniziale ha valutato “adeguate” le modifiche del modello in particolare per quanto riguarda la calibrazione, benché ci siano ancora margini di miglioramento che verranno indirizzati con misure correttive già pianificate. Il modello di LGD Small Business per i portafogli locali Italia In riferimento al modello di LGD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo “Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia”. Il modello di rating del segmento Privati Italia Si sottolinea come nell’ambito dei sistemi di rating relativi al segmento Privati, UniCredit Spa utilizza a fini regolamentari l’approccio IRB per i Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD), mentre l’utilizzo dei modelli Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo e per i Prestiti Personali, è prettamente per finalità gestionali. Mutui Ipotecari Il portafoglio di applicazione del modello di Rating RIP MI (Rating Integrato Privati per Mutui Ipotecari) è costituito dall’insieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in UniCredit S.p.A., destinati all’acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela privati e all’acquisto di immobili per finalità legate all’attività economica svolta da parte delle Persone Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici. Il modello di rating RIP MI utilizza come driver di rischio informazioni differenti a seconda che venga calcolato in fase di richiesta di finanziamento o di monitoraggio mensile nel corso della vita del mutuo stesso. Lo score utilizzato per la valutazione in fase di erogazione dei mutui ipotecari richiesti si basa sulle informazioni di seguito riportate, distinte in gruppi affini:

informazioni anagrafiche, reddituali e di Credit Bureau (Experian e Crif) relative alle figure richiedenti il finanziamento (intestatari);

caratteristiche del finanziamento richiesto (durata, Loan to Value, etc.);

informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti);

informazioni legate all’andamento dell’azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti);

informazioni di Centrale Rischi (ove presenti). Il modello di rating RIP MI utilizzato nella fase di post-erogazione calcola con frequenza mensile il rating del finanziamento ipotecario in modo massivo sull’intero portafoglio mutui ipotecari privati.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

I moduli informativi che costituiscono il modello per la fase andamentale sono i seguenti:

informazioni andamentali sul finanziamento (gravità dell’insoluto, presenza di incidenti storici, anzianità del mutuo, trend storico di eventuali insolvenze);

informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti);

informazioni legate all’andamento dell’azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti). Nella seconda metà del 2017 è stata condotta l’attività di ricalibrazione annuale relativa ai tassi di default aggiornati al 2016. Nell’ambito dell’attività di calibrazione è stata introdotta una metodologia più conservativa per la gestione dei contratti soggetti ad azioni di rinegoziazione, la revisione della definizione di default nonché una attività di ricalibrazione atta ad estendere le serie storiche delle tendenze centrali fino alla fine del 2016. La modifica del modello è stata implementata nel Q4 2017. La relativa valutazione della convalida on-going è risultata “adeguata” in quanto tale ricalibrazione, insieme all’adeguato trattamento delle azioni di rinegoziazione, hanno anche indirizzato altri gap identificati nell’ambito delle precedenti attività di validazione. Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo Il Rating Integrato Privati per finanziamenti in Conto Corrente (RIP CC) esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del privato affidato o richiedente un fido ricompreso nel pool CC (conti correnti, crediti di firma, carte a saldo) e deriva dall’integrazione di un set di moduli elementari che sfruttano le informazioni provenienti da fonti interne (informazioni anagrafiche, andamentali e patrimoniali) e da Credit Bureau esterni. L’aggregazione dei moduli determina la stima di uno score di erogazione, applicato per la valutazione del merito creditizio del cliente sia nel processo di nuovo affidamento che di rinnovo, e di uno score di monitoraggio, utilizzato per la valutazione del cliente che presenta già una relazione con la Banca. Per entrambe le fasi sono presenti modelli specifici in ragione della tipologia di fido e di cliente. Le informazioni sottostanti il modulo Anagrafico-Finanziario – acquisite in fase di erogazione ed aggiornate solo in minima parte nel corso del monitoraggio del fido – perdono progressivamente peso all’interno del modello. Diversamente, le variabili di carattere andamentale potrebbero non essere presenti in fase di erogazione (nuovi clienti), ma sono presenti e aggiornate mensilmente nel corso del monitoraggio. Le informazioni andamentali di fonte Crif sono aggiornate con cadenza trimestrale. Nel 2016 è stata completata l’attività di calibrazione relativa ai tassi di default del 2015, ed è entrata in produzione a fini manageriali a novembre 2016. La convalida iniziale e quelle successive hanno messo in luce la necessità di una semplificazione del modello. Prestiti Personali Il sistema di rating per i prestiti personali (RIP PP) è costituito, ai fini della stima della PD, da modelli differenti in ragione della finalità di utilizzo (erogazione o monitoraggio), del canale di erogazione e del portafoglio di applicazione, al fine di cogliere le peculiarità dei diversi segmenti in termini di gestione del business, rischiosità e proprietà statistiche. Il modello esamina lo stesso patrimonio informativo valutato per la concessione di un Mutuo Ipotecario tenendo in considerazione le caratteristiche peculiari del finanziamento in oggetto. Anche su questo modello la funzione di convalida di Gruppo evidenzia la possibilità di un’ulteriore semplificazione del framework complessivo del modello. Modello di LGD Retail per i portafogli locali Italia I modelli di LGD del segmento Retail per i portafogli locali Italia, sono stati rivisti nel corso del 2013 secondo le logiche e la metodologia utilizzate per il segmento Imprese a cui si rimanda per un maggior dettaglio informativo. Entrambi sono caratterizzati da:

una maggiore rappresentatività dei campioni, che considerano anche le perdite dell’ultimo periodo, le posizioni ex-Capitalia, le posizioni cosiddette incomplete workout, etc.;

il passaggio nella metodologia di attualizzazione dall’utilizzo dei tassi storici a quello dei tassi correnti;

l’introduzione di moduli specifici per il trattamento del portafoglio dei Defaulted Assets. Nella prima metà del 2017, con riferimento al modello Mutui Ipotecari, è stata svolta un’attività di ricalibrazione con l’estensione delle serie storiche del campione di sviluppo includendo i dati relativi al 2016. La ricalibrazione, insieme ad una revisione ulteriore del modello di LGD, è stata implementata nel Q4 2017. La validazione on-going ha espresso parere positivo ed una valutazione “adeguata” anche relativamente ai Defaulted Asset. Anche con riferimento al modello per Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo la validazione ha fornito una valutazione di sostanziale adeguatezza ai requisiti normativi. Modello di EAD per i portafogli Individuals locali Italia Contestualmente all’introduzione dei sistemi di rating per i finanziamenti in conto corrente e per i prestiti personali, il Gruppo ha sviluppato modelli per la stima dell’esposizione al momento del default (EAD). Inoltre, il sistema di rating RIP Mutui Ipotecari è stato arricchito di un modello interno per la stima della EAD, autorizzato da parte dell’Organo di Vigilanza a dicembre 2010. L’approccio utilizzato per la valutazione dell’EAD è costituito in tutti i casi da una metodologia “entro 12 mesi”, secondo cui si procede all’osservazione della clientela in bonis o con pagamenti scaduti ma ancora in bonis a una determinata data di riferimento (es. 31/12/t) che risulti classificata in default nell’arco dei 12 mesi successivi.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Con riferimento agli scoperti di conto corrente e alle carte di credito a saldo, la stima dell’EAD è differenziata in funzione della forma tecnica, clusterizzata nelle seguenti famiglie: conti correnti (con inclusione della quota già regolata in conto delle carte di credito a saldo e dei residuali rapporti di portafoglio commerciale), carte di credito a saldo e crediti di firma. Il calcolo dell’EAD per i rapporti di conto corrente è differenziato sulla base della presenza o meno di margine residuo sulla linea di fido all’istante di osservazione. In particolare, in presenza di margine disponibile è previsto il calcolo di un equivalente creditizio (CCF), in assenza di margine disponibile alla data di riferimento è previsto il calcolo di un indicatore in funzione del solo utilizzo corrente (K). Le famiglie conti correnti e carte di credito a saldo (per la parte già regolata in conto) sono state gestite congiuntamente dal momento che l’operatività gestionale prevede l’addebito mensile dell’utilizzo della carta di credito sul conto corrente di appoggio (anche se incapiente), e determina sulla carta di credito esposizioni che, ogni mese, sono completamente indipendenti dalla movimentazione relativa ai mesi precedenti. Con riferimento, invece, alla quota in essere non ancora contabilizzata delle carte di credito si è deciso di considerare un valore di EAD pari all’utilizzato corrente Per quanto riguarda i crediti di firma, attraverso cui la banca assume o garantisce un’obbligazione del cliente esponendosi al rischio di dover rispondere con il proprio patrimonio in caso di inadempimento dell’affidato, è stata valutata la probabilità che la garanzia stessa o l’impegno concesso possano trasformarsi in un’esposizione per cassa. Il modello EAD valuta la quota dei crediti di firma in essere al momento del default che, in quanto tali, rappresentano un rischio potenziale per l’Istituto (il rischio effettivo, ovvero che tali esposizioni ‘potenziali’ si trasformino in esposizioni per cassa, è valutato nel modello LGD). Infine, per le carte di credito si è deciso di considerare un valore di EAD pari all’utilizzato corrente. Il modello è stato valutato positivamente dalle funzioni di controllo interno. Per quanto riguarda i prestiti personali, invece, le analisi svolte hanno evidenziato che l’esposizione al momento del default è inferiore al 100% dell’esposizione alla data di osservazione in corrispondenza di tutti i cluster ottenuti dalle variabili di segmentazione e per tutti i portafogli analizzati. Per tale ragione si è deciso di non implementare il modello sviluppato e di assegnare prudenzialmente ad ogni esposizione, a fini regolamentari, una EAD pari all’esposizione corrente. La relativa attività di validazione non ha messo in luce particolari punti di attenzione, condividendo le scelte adottate. Nelle future fasi di sviluppo del sistema di Rating saranno comunque condotte le attività finalizzate a verificare l’adeguatezza dell’applicazione di una EAD pari al 100% dell’esposizione. Infine, con riferimento ai mutui ipotecari sono stati identificati alcuni sotto-portafogli ai quali è associata una EAD media superiore al 100%, in particolare in presenza di un overdue al momento dell’osservazione. Coerentemente con la normativa, tutti i rapporti ai quali risulta associata una EAD inferiore al 100% dell’esposizione corrente vengono forzati a quest’ultimo valore. Le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono per quanto riguarda l’EAD nella revisione del modello di stima, seguendo le raccomandazioni suggerite dall’Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. L’attività di validazione ha espresso un giudizio positivo sul modello ritenuto semplice, intuitivo e idoneo per un prodotto, come i mutui ipotecari, che non presenta margini e sul quale è soprattutto rilevante discriminare i cluster di popolazione che superano il floor regolamentare del 100% rispetto al resto del portafoglio che rimane sotto soglia. Nel 2017 anche il modello il modello di EAD per debiti ipotecari è stato ricalibrato per incorporare gli effetti dell’estensione delle serie storiche fino al 2016. Nel corso della prima metà del 2017 è stata effettuata l’attività di calibrazione per l’estensione del campione di calibrazione sui parametri di PD fino alla fine del 2016, la quale è stata implementata nel Q4 2017. Contestualmente il calcolo per un unico driver del modello (i.e. “Percentage of outstanding on granted amount”) è stato aggiustato in presenza di azioni di rinegoziazione, al fine di contemplare correttamente le rate rinviate non considerate precedentemente in quanto messe all’interno di un conto accessorio. La convalida seguente ha valutato queste modifiche “adeguate” e espresso un’opinione positiva su questa calibrazione.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modelli Locali Perimetro Germania Modello di rating Small Business Il modello di rating “SBC” ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche, con un valore del turnover al di sotto di euro 5 milioni. Il modello si applica anche ai privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dall’esercizio di una libera professione, da lavoro indipendente o dai proventi di una PMI (SME) di cui sono maggiori azionisti o proprietari. Il modello di rating " SBC" è strutturato in quatto diversi sotto-moduli, che vengono diversamente applicati in funzione della fase di processo creditizio e dei limiti all’esposizione creditizia:

il modulo “Scoring/Rating SBC (composto da due sotto-moduli: GK1 (GK = Geschäftskunde) per le società i cui soci hanno responsabilità personale limitata e GK2 per le società i cui soci hanno piena responsabilità civile). Entrambe le scorecards consistono in tre sotto componenti: modulo finanziario ( MAJA module), score comportamentale e Private Liability ratio (per GK1) oppure Industry rating (per GK2);

il modulo “Behaviour Scoring” SBC è utilizzato sia come rating stand alone della clientela Small Business (con limite di esposizione inferiore a 500.000 euro) che, nella fase di erogazione, in input al modulo Scoring GK. Lo score andamentale viene automaticamente aggiornato ogni mese;

il modulo “Small Credit Line” è applicato in erogazione ai clienti senza un rating di controparte e con un limite di esposizione creditizia inferiore a 50.000 euro. Non è utilizzato per la revisione annuale del rating.

Il rating prevede una lista di eventi per cui si può applicare un override (upgrade o downgrade) del risultato statistico, sulla base di una valutazione esperta. Le correzioni del rating (override) sono soggette ad uno stretto monitoraggio da parte della funzione di convalida interna. Inoltre il processo di override è ammesso solo per il modulo GK scoring ed è limitato ai clienti gestiti individualmente (i.e. con limiti di approvazione superiori ai 500.000 euro). Nel Q4 2017 una ricalibrazione dei parametri PD per la procedura di rating “Scoring Small Credit Line SBC” (una parte del sistema di rating SBC) è stata sviluppata contestualmente alla stima del margine di conservatività per garantire il pieno rispetto delle disposizioni regolamentari. Le modifiche verranno implementate nel Q1 2018. Il modello di Rating per Small Business è soggetto all’attività di convalida annuale. L’ultima attività di convalida locale ha confermato che le performance del modello possono essere considerate complessivamente buone. Secondo l’attività di monitoraggio trimestrale della funzione di validazione interna di Gruppo (settembre 2017) la prestazione del modello è buona e la calibrazione è conservativa. Il modello Rating SBC e il modulo comportamentale SBC sono applicati anche in UniCredit Luxemburg SA. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD per i portafogli locali Germania”. Modello di rating Privati Il modello di rating “Private Individuals” ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato reddito riveniente dall’affitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio “Commercial Real Estate” e valutati con il sistema di rating apposito. Fino a novembre 2017 il sistema di rating Privati è stato composto da 3 sotto-modelli:

Rating per clienti private

Product Scoring

Rating per privati e grandi clienti (WEM). Il modulo principale del modello, chiamato “Product Scoring,” è costituito da: application scorecards, differenziate per tipo di prodotto, e behavioral scorecards. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due. In aggiunta al modulo sopra descritto, vi sono delle scorecard specifiche per i clienti “Private” e per quelli con elevata esposizione (sopra i 500.000 euro). Questi sono valutati con il modulo “Rating Private e grandi clienti” Nel novembre 2017 il sotto-modulo WEM per clienti con elevata esposizione (esposizioni al di sopra di 500.000 euro) è stato rimosso dal modello e il portafoglio sottostante è stato diviso e retato da altri tre modelli retail AIRB: Clienti privati, Product Scoring e Small Business. L’ultima attività di validazione ha mostrato una buona selettività del model Product Scoring e un buon risultato per il modello di rating per i clienti privati. La maggior parte delle scorecards sono state calibrate in modo conservativo. Scorecards singoli con deviazioni nella calibrazione sono soggette ad una regolare attività di monitoraggio. Il modello di rating “Private Individuals” viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD dei portafogli locali Germania”.

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Modelli Locali, UniCredit Leasing GMBH e controllate (UCLG) 17

Modello di Rating Small Business Il modello di rating GK è applicato per la valutazione del merito creditizio della clientela appartenente al segmento Small Business, compresi i clienti con un livello di turnover minore di €5 milioni. Il modello GK – a livello di controparte – è costituito da due moduli integrati secondo le seguenti regole (“trasition function”):

“Application Scoring”(AS), utilizzato durante il processo di approvazione del credito e anche nella fase di monitoraggio fino a 12 mesi, aggiornato in automatico su base giornaliera in caso di nuove informazioni disponibili.

“Behavioural Scoring” (comportamentale) (BS), considerato significativo per la valutazione creditizia della clientele esistente con almeno dodici mesi di anzianità di rapporto con la Banca, che viene aggiornato giornalmente, in caso di disponibilità di informazioni, ed è aggiornato automaticamente su base mensile.

In caso di irregolarità nei pagamenti nella fase iniziale del rapporto con la clientela, il behavioral scoring viene applicato se superiore all’application score, in altri casi la funzione di transizione è ancora valida. Quando ciò viene applicato al portafoglio corrente, un margine di conservazione è inclusa dopo la combinazione dell’application e behavioral score, al fine di tener conto degli errori di stima potenziali. Infine possono essere applicate le seguenti motivazioni per effettuare un “override”:

deterioramento della situazione economica;

deterioramento della situazione economica di un business partner di riferimento (nel caso di gruppi di fatto);

deterioramento dovuto al peggioramento del rating del gruppo economico di appartenenza. Non è possibile applicare un override positivo. Nel 2015 il modello di Rating Small Business è stato aggiornato per migliorare il potere discriminante del modulo AS. La long list delle variabili sottostanti il processo di stima del modulo AS è stato arricchito attraverso l’inclusione di variabili specifiche di prodotto. La calibrazione finale del sistema di rating è eseguita dopo la combinazione delle scorecard. Durante l’ultima fase della regressione, la PD media finale combinata (basata sugli score di AS e BS anziché su scorecard continue di PD) viene calibrata sulla media dei tassi di default pluriennali. La funzione di convalida di Gruppo ha eseguito una valutazione dei recenti miglioramenti nel corso del secondo semestre 2015 riconoscendo i miglioramenti eseguiti sul modello. Nel 2016 e nel 2017 il modello è stato oggetto di una ongoing vaildation da parte della funzione di convalida locale, con esito soddisfacente. Un’ulteriore revisione del modello è stata eseguita, approvata dall’Autorità di Vigilanza e, in seguito, implementata nel novembre 2017. In riferimento al modello locale di EAD e di LGD si veda quanto descritto in precedenza nel paragrafo relativo alle esposizioni corporate “Modelli locali, UCL GMBH UniCredit Leasing GMBH e controllate”.

17 UniCredit Leasing Finance GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modelli Locali Bank Austria Modello di rating Small Business Il modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole aziende austriache, incluse le organizzazioni non-profit (fino a 1,5 milioni di fatturato o in contabilità semplificata). Il modello include entrambe le tipologie di cliente: con contabilità ordinaria e semplificata. Il disegno generale del modello differenzia tra “modulo di erogazione” e “modulo andamentale”, quest’ultimo separa i clienti con transazioni in Euro da quelli con transazioni in valuta. Il modulo di erogazione si applica principalmente nei seguenti casi:

nuovo cliente;

il cliente chiede un’ulteriore linea di fido tale per cui l’esposizione totale è maggiore di 50.000 euro o non vi è uno score andamentale (indipendentemente dall’ammontare dell’esposizione);

sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate;

sono stati modificati/sono sopraggiunti “warning signals”. Il modulo di erogazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo sulla controparte. In funzione del regime contabile della controparte, i fattori di rischio quantitativi coprono almeno 3 delle seguenti aree di analisi:

profittabilità;

copertura del debito;

struttura del capitale;

redditività. I fattori di rischio qualitativo coprono invece le aree di analisi relative a: settore industriale/linea di business;

storia del default;

esperienza del management;

protezione rispetto al rischio;

gestione di raccolta della liquidità. Se la transazione del cliente ha un’anzianità superiore ai 6 mesi e l’esposizione della controparte è inferiore ad 1 milione di euro, il modulo andamentale viene calcolato automaticamente su base mensile. Per le controparti con esposizione superiore ad 1 milione di euro viene utilizzato solo il modulo di erogazione, sul quale è tuttavia possibile effettuare un override da parte del gestore. I due moduli (erogazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione dell’esposizione e dell’anzianità dello score di erogazione al fine di ottenere una PD combinata, che, una volta mappata nella master scale, determina il “calculated rating”. Il rating finale, “valid rating”, è ottenuto modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale di “warning signals”. Il modello di rating Small Business è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2007) e si basa sulla regressione logistica. Con riferimento al modello LGD/EAD si veda quanto descritto nei paragrafi “Modello di LGD dei portafogli locali Austria” e “Modello di EAD dei portafoglio locali Austria”. Modello di rating Privati Il modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Il modello rating “Privati” attualmente in uso è costituita da diversi moduli statistici: modulo di erogazione e moduli andamentali, basati sui prodotti, separatamente per clienti con transazioni in Euro e transazioni Foreign Exchange basati sui prodotti, combinati tramite una specifica logica di integrazione in una PD di controparte. L’intero sistema di rating è stato stimato, attraverso regressioni logistiche e a livello di singola transazione. In particolare, viene assegnato uno score a ciascuna operazione mediante uno dei modelli di scoring. Nel caso di una nuova richiesta di credito, viene calcolato lo score di erogazione per il prodotto in questione. Per i clienti privi di score andamentale, lo score di erogazione resta valido per i successivi 6 mesi. Dopo sei mesi viene calcolato il relativo punteggio comportamentale che viene poi aggiornato mensilmente. Per i clienti dotati di score andamentale significativo, lo score di applicazione è rilevante solo ai fini della decisione sul nuovo prestito e della definizione del relativo prezzo; mentre a fini regolamentari viene utilizzato lo score comportamentale esistente. Per i clienti con più di una transazione è stata sviluppata una logica di integrazione che combina tutte gli score di erogazione e/o andamentali disponibili in uno score di transazione finale. In una fase successiva viene effettuata una calibrazione dello score alla probabilità di default a 12 mesi. La tendenza centrale è stata determinata facendo leva sul tasso di default cumulativo a 12 mesi ottenuto dalle analisi di anzianità. Nell’ultima fase del modello, tutti gli score di transazione standardizzati vengono poi combinati per ottenere la PD specifica del cliente. La PD così ottenuta è mappata su una “Master Scale" composta da 28 notches. La PD del cliente è, infine, degradata in presenza di segnali negativi ottenuti dal credit Bureau KSV o a fronte di segnali di allarme automatici.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Il modello di rating Privati è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2005) e si basa sulla regressione logistica. In riferimento al modello di LGD/EAD si veda quanto descritto nei paragrafi “Modello di LGD dei portafogli locali Austria” e “Modello di EAD dei portafogli locali Austria”. Accertamenti di validazione e dell’Autorità di vigilanza: È in atto un processo di validazione da parte di una funzione indipendente di validazione locale e della funzione di Gruppo di Validazione e tutti i modelli PD IRB così come i modelli LGD e EAD sono stati validati secondo una base regolare e annuale. La procedura di validazione è basata sul framework del metodo di validazione allineato per identificare chiaramente lo scopo delle attività di validazione e i giudizi finali. Nel caso in cui i risultati di validazione mostrino che i miglioramenti nei modelli per il rischio di credito sono necessari, il Gruppo di Sviluppo Modelli ha bisogno di eseguire ciò con un’appropriata azione per risolvere tali casi. Modelli Locali, perimetro Paesi Europa Centrale ed orientale (CEE) In riferimento ai modelli locali per esposizioni al dettaglio per i paesi CEE si legga il paragrafo “Modelli Locali, perimetro Paesi Europa Centrale ed orientale (CEE)” nella sezione “Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese)”. Asset Backed Commercial Paper (posizioni verso cartolarizzazioni) Per il modello di rating Internal Assessment Approach (IAA) di UCB AG per operazioni di cartolarizzazioni si faccia riferimento al capitolo “Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Metodologia basata sui rating interni - attività di rischio

(migliaia di €)

CONSISTENZE AL 31.12.2017 CONSISTENZE AL 31.12.2016

METODO IRB BASE METODO IRB AVANZATO METODO IRB BASE METODO IRB AVANZATO

PORTAFOGLI VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDERATO VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDERATO VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDERATO VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDERATO

Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali 21.913 88 16.333.790 755.749 202.687 95.800 14.116.808 573.677

Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti 2.152.577 1.010.706 37.545.247 7.587.470 2.181.129 934.002 36.334.177 5.792.285

Esposizioni verso o garantite da Imprese: 13266656 9167152 245432064 98298775 14987659 10875849 235163999 93741527

- Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati 1.123.687 877.125 17.644.823 6.063.266 1.182.287 1.029.748 20.445.869 7.667.788

- Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI 3.596.773 2.622.417 64.753.256 23.917.482 3.658.688 2.865.186 61.004.505 21.061.498

- Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese 8.546.196 5.667.610 163.033.985 68.318.027 10.146.684 6.980.915 153.713.625 65.012.241

Esposizioni al dettaglio: 0 0 132043924 34.357.663 0 0 139872944 34.862.383

- Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali: PMI 0 0 7.165.475 1.458.461 0 0 7.423.788 1.655.741

- Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali: persone fisiche 0 0 88.160.937 21.285.883 0 0 89.253.850 19.125.114

- Esposizioni rotative al dettaglio qualificate 0 0 5.699.866 649.316 0 0 5.815.811 720.277

- Altre esposizioni al dettaglio: PMI 0 0 20.768.084 6.626.315 0 0 26.581.351 8.460.665

- Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche 0 0 10.249.562 4.337.688 0 0 10.798.144 4.900.586

Altre attività diverse dai crediti 0 0 0 2.566.071 0 0 0 748.257

Esposizioni in strumenti di capitale 0 0 136.922 276.782 0 0 189.544 578.926

Totale attività di rischio per cassa 12.923.732 8.628.764 332.417.300 116.101.606 14.161.303 9.938.361 333.872.779 109.568.533

Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi 1.916.422 1.230.874 71.947.323 21.754.756 2.238.089 1.427.526 67.706.909 21.021.155

Totale contratti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 451.908 263.892 13.803.569 5.081.727 695.600 456.719 15.298.471 5.061.559

Totale operazioni SFT 149.087 54.415 12.523.281 546.206 276.483 83.045 7.912.088 190.180

Compensazione tra prodotti diversi - - 800.473 358.216 - - 887.225 455.628

Totale 15.441.149 10.177.945 431.491.946 143.842.511 17.371.475 11.905.651 425.677.472 136.297.055

La somma dei totali relativi a:

• Valore dell’esposizione (metodo IRB base per 15.441.149 migliaia e metodo IRB avanzato per 431.491.946 migliaia) pari a 446.933.095 migliaia, è coerente con la voce A.1.2 della tabella “Adeguatezza Patrimoniale” riferita alla colonna Importi non ponderati;

• Valore ponderato (metodo IRB base per 10.177.945 migliaia e metodo IRB avanzato per 143.842.511 migliaia) pari a 154.020.456 migliaia, è coerente con la voce A.1.2 della tabella “Adeguatezza Patrimoniale” riferita alla colonna Importi ponderati/requisiti.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

129

Nelle tavole sopra non sono considerati i valori relativi alle esposizioni:

• Finanziamenti specializzati - slotting criteria; • Trattamento alternativo per esposizioni garantite da immobili residenziali; • Esposizioni da transazioni non dvp applicando fattori di ponderazioni per il trattamento alternativo o il 100% o per

altre esposizioni soggette ad altri fattori di ponderazione; • Rischio di diluizione: totale crediti commerciali acquistati.

Metodologia basata sui rating interni: Ripartizione geografica (migliaia di €)

EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD%

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali o banche

centrali1.365.356 0,40 28,01 11.580.806 0,29 25,51 2.000.863 0,00 10,00 1.405.415 0,02 22,60 - - -

Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblici e territoriali e altri

soggetti17.669.461 0,21 20,75 20.206.428 0,17 39,06 297.689 0,12 34,01 1.157.064 0,16 60,08 - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese 96.033.351 28,90 44,76 152.981.750 4,79 28,37 6.138.603 1,26 37,76 2.188.916 2,56 44,42 - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese di cui Finanziamenti

specializzati4.698.290 6,82 27,68 12.505.968 12,45 19,54 133.961 0,19 29,85 74.190 59,86 37,06 - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese di cui PMI 31.474.244 53,54 50,93 36.841.687 7,23 18,69 5.689 8,41 38,28 28.409 4,45 38,22 - - -

Esposizioni in strumenti di capitale: PD/LGD - - - 63.310 5,22 79,45 - - - - - - - - -

Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo della ponderazione

semplice- - - 73.612 3,62 - - - - - - - - - -

Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo dei modelli interni - - - - - - - - - - - - - - -

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO

31.12.2017

Metodologia basata sui rating interni - Esposizioni al dettaglio: Ripartizione geografica (migliaia di €)

EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD%

Esposizioni al dettaglio 77.229.775 25,57 34,15 54.814.149 3,66 26,44 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Garantita da immobili 59.243.216 20,43 28,21 36.083.196 2,65 12,42 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Garantita da immobili di cui PMI 4.427.332 41,88 29,52 2.738.143 7,39 9,59 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Garantita da immobili di cui Persone

Fisiche54.815.884 18,70 28,10 33.345.053 2,26 12,66 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Rotative Qualif icate - - - 5.699.866 7,25 72,47 - - - - - - - - -

Altre esposizioni al dettaglio 17.986.559 42,48 53,72 13.031.087 4,90 45,12 - - - - - - - - -

Altre esposizioni al dettaglio di cui PMI 17.982.481 42,47 53,71 2.785.603 9,41 41,40 - - - - - - - - -

Altre esposizioni al dettaglio di cui Persone fisiche 4.078 100,00 85,80 10.245.484 3,68 46,13 - - - - - - - - -

31.12.2017

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

130

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CR6: IRB – Esposizioni per rischio di credito suddivise per classe di esposizione e per scala di PD - AIRB (migliaia di €)

a b c d e f g h i j k l

Valo re lo rdo

dell'espo sizio ne

per cassa

Valo re

dell'espo sizio ne

fuo ri bilancio -

pre-C C F

C C F medio

EA D

po st C R M e po st

C C F

P D mediaN umero dei

debito riLGD media Scadenza media R WA R W medio P erdita at tesa

R ett if iche di

valo re e

accanto namenti

0.00 to <0.15 6.250.640 452.405 33,04% 6.435.795 0,02% 33 20,03% 2,06 436.339 6,78% 377

0.15 to <0.25 360.697 6.425 8,84% 5.707 0,23% 5 30,79% 4,04 2.607 45,68% 4

0.25 to <0.50 136.180 202.065 9,25% 1.075 0,36% 5 36,14% 1,06 417 38,79% 1

0.50 to <0.75 12.646 5.250 - - - 1 - - - - -

0.75 to <2.50 610.594 148.417 13,35% 22.353 1,39% 26 45,94% 2,31 24.425 109,27% 143

2.50 to <10.00 313.936 104.245 43,62% 115.675 5,14% 9 50,93% 3,45 224.089 193,72% 2.970

10.00 to <100.00 117.925 27.083 75,06% 2.868 35,08% 6 53,01% 4,95 9.456 329,71% 546

100.00 (Default) 162.688 53 13,79% 7.498 100,00% 1.137 74,13% 2,54 1.713 22,85% 5.440

Sub- tota le 7 .9 6 5 .3 0 6 9 4 5 .9 4 3 3 2 ,5 2 % 6 .5 9 0 .9 7 1 0 ,2 5 % 1.2 2 2 2 0 ,7 5 % 2 ,0 9 6 9 9 .0 4 6 10 ,6 1% 9 .4 8 1 2 2 .4 9 8

0.00 to <0.15 15.648.434 9.782.862 13,34% 17.557.961 0,08% 390 33,93% 1,91 3.250.099 18,51% 4.684

0.15 to <0.25 3.155.323 6.872.145 12,58% 8.703.061 0,17% 90 15,49% 1,16 1.246.835 14,33% 2.511

0.25 to <0.50 799.889 1.461.212 9,71% 1.171.608 0,38% 138 33,76% 1,32 492.780 42,06% 1.512

0.50 to <0.75 237.320 354.170 10,43% 243.732 0,60% 46 46,36% 1,09 174.241 71,49% 673

0.75 to <2.50 222.105 563.260 9,47% 301.661 1,22% 100 38,92% 2,31 269.569 89,36% 1.478

2.50 to <10.00 28.432 85.870 23,37% 53.131 3,93% 40 43,25% 1,37 78.940 148,58% 957

10.00 to <100.00 2.655 12.876 7,38% 9.683 26,39% 25 58,48% 3,08 36.108 372,90% 1.617

100.00 (Default) 9.909 131 - 9.987 100,00% 39 86,52% 1,01 2.259 22,62% 8.499

Sub- tota le 2 0 .10 4 .0 6 7 19 .13 2 .5 2 6 12 ,5 2 % 2 8 .0 5 0 .8 2 4 0 ,18 % 8 6 8 2 8 ,4 1% 1,6 5 5 .5 5 0 .8 3 1 19 ,7 9 % 2 1.9 3 1 5 4 .7 4 2

0.00 to <0.15 5.366.142 3.087.936 19,33% 5.698.984 0,09% 3.661 14,59% 2,70 442.406 7,76% 767

0.15 to <0.25 2.814.308 2.001.500 17,89% 3.201.551 0,20% 3.080 19,56% 2,47 481.101 15,03% 1.243

0.25 to <0.50 5.916.740 4.216.038 17,91% 6.717.800 0,37% 7.207 22,67% 2,36 1.643.850 24,47% 5.692

0.50 to <0.75 3.683.382 2.781.452 17,28% 4.085.407 0,62% 5.165 23,53% 2,21 1.248.618 30,56% 5.967

0.75 to <2.50 15.307.723 10.336.854 12,02% 16.393.806 1,43% 18.575 27,26% 2,28 7.900.928 48,19% 65.651

2.50 to <10.00 8.300.127 3.908.817 11,40% 8.469.119 4,44% 11.723 31,01% 2,29 6.276.986 74,12% 114.737

10.00 to <100.00 1.126.597 452.758 19,15% 1.193.948 21,06% 2.393 28,04% 2,78 1.308.439 109,59% 71.917

100.00 (Default) 18.017.556 591.940 13,84% 18.099.452 100,00% 15.505 59,88% 1,52 4.137.703 22,86% 10.514.984

Sub- tota le 6 0 .5 3 2 .5 7 5 2 7 .3 7 7 .2 9 5 14 ,7 6 % 6 3 .8 6 0 .0 6 7 2 9 ,7 9 % 6 7 .3 0 9 3 4 ,7 8 % 2 ,13 2 3 .4 4 0 .0 3 1 3 6 ,7 1% 10 .7 8 0 .9 5 8 13 .4 6 8 .5 3 1

0.00 to <0.15 1.546.665 199.292 9,71% 1.618.840 0,10% 138 21,72% 3,94 319.439 19,73% 325

0.15 to <0.25 2.344.511 339.885 14,57% 2.281.949 0,20% 165 17,37% 3,35 499.318 21,88% 799

0.25 to <0.50 2.482.144 205.024 15,30% 2.585.277 0,36% 178 23,50% 3,75 1.045.744 40,45% 2.367

0.50 to <0.75 1.189.363 384.690 9,27% 1.218.111 0,64% 96 23,60% 3,53 552.704 45,37% 1.870

0.75 to <2.50 5.055.333 695.399 18,75% 5.177.901 1,45% 485 11,38% 3,05 1.335.712 25,80% 8.024

2.50 to <10.00 1.417.244 279.989 15,82% 1.442.315 4,18% 213 15,87% 2,93 733.412 50,85% 9.841

10.00 to <100.00 386.495 242 200,70% 386.800 20,57% 47 39,69% 2,27 761.089 196,77% 31.074

100.00 (Default) 1.395.110 100.955 56,34% 1.472.065 100,00% 109 54,74% 3,36 132.676 9,01% 801.354

Sub- tota le 15 .8 16 .8 6 5 2 .2 0 5 .4 7 6 16 ,11% 16 .18 3 .2 5 8 10 ,5 7 % 1.4 3 1 2 1,13 % 3 ,3 3 5 .3 8 0 .0 9 4 3 3 ,2 4 % 8 5 5 .6 5 4 7 2 6 .6 2 6

0.00 to <0.15 35.900.215 89.330.665 25,37% 60.397.989 0,07% 5.663 34,70% 2,46 11.122.920 18,42% 15.177

0.15 to <0.25 13.747.268 21.907.360 23,93% 18.786.057 0,19% 2.883 34,61% 2,32 6.136.337 32,66% 12.242

0.25 to <0.50 19.632.591 30.930.302 21,82% 27.214.238 0,36% 5.652 35,63% 2,21 12.923.908 47,49% 35.278

0.50 to <0.75 6.661.937 8.946.330 23,77% 8.753.676 0,62% 2.857 34,44% 2,23 5.300.514 60,55% 19.166

0.75 to <2.50 17.548.152 15.223.505 20,16% 20.121.009 1,36% 8.137 34,58% 2,39 16.010.916 79,57% 93.968

2.50 to <10.00 6.609.579 5.861.656 15,76% 7.657.731 4,48% 7.400 33,38% 2,32 8.325.369 108,72% 108.604

10.00 to <100.00 1.714.873 1.509.356 21,12% 1.874.425 24,01% 4.631 31,91% 2,52 3.157.479 168,45% 138.538

100.00 (Default) 11.456.348 3.177.063 14,84% 12.212.134 100,00% 19.734 57,05% 1,80 2.431.782 19,91% 6.783.224

Sub- tota le 113 .2 7 0 .9 6 3 17 6 .8 8 6 .2 3 7 2 3 ,6 9 % 15 7 .0 17 .2 5 9 8 ,6 0 % 5 6 .9 5 7 3 6 ,4 6 % 2 ,3 2 6 5 .4 0 9 .2 2 5 4 1,6 6 % 7 .2 0 6 .19 7 8 .2 3 3 .2 14

Esposizioni ve rso impre se - Altre Impre se

Esposizioni ve rso impre se - Fina nzia me nti

spe c ia lizza ti

C lasse di Espo sizio ne A IR B Scala di P D

Esposizioni ve rso a mministra zioni c e ntra li o

ba nc he c e ntra li

Esposizioni ve rso istituzioni

Esposizioni ve rso impre se - PMI

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

131

EU CR6: IRB – Esposizioni per rischio di credito suddivise per classe di esposizione e per scala di PD - AIRB (segue) (migliaia di €)

a b c d e f g h i j k l

Valo re lo rdo

dell'espo sizio ne

per cassa

Valo re

dell'espo sizio ne

fuo ri bilancio -

pre-C C F

C C F medio

EA D

po st C R M e po st

C C F

P D mediaN umero dei

debito riLGD media Scadenza media R WA R W medio P erdita at tesa

R ett if iche di

valo re e

accanto namenti

0.00 to <0.15 123.484 23.581 53,81% 135.147 0,11% 927 18,08% - 3,93% 27

0.15 to <0.25 386.618 42.143 52,36% 407.859 0,20% 3.543 19,91% 26.210 6,43% 158

0.25 to <0.50 842.733 74.143 53,69% 880.212 0,37% 6.230 18,33% 84.275 9,57% 586

0.50 to <0.75 546.671 41.900 55,98% 568.117 0,61% 3.830 15,69% 67.593 11,90% 547

0.75 to <2.50 1.650.243 130.931 55,81% 1.718.305 1,46% 12.177 13,49% 303.916 17,69% 3.308

2.50 to <10.00 1.135.187 77.042 62,04% 1.175.926 4,69% 8.070 13,05% 408.941 34,78% 7.395

10.00 to <100.00 426.774 11.187 54,26% 431.719 28,55% 3.115 15,87% 298.282 69,09% 20.984

100.00 (Default) 1.846.638 8.171 20,83% 1.848.187 100,00% 9.978 42,78% 263.931 14,28% 769.697

Sub- tota le 6 .9 5 8 .3 4 8 4 0 9 .0 9 8 5 4 ,8 8 % 7 .16 5 .4 7 2 2 8 ,7 4 % 4 7 .8 7 0 2 2 ,3 4 % 1.4 5 8 .4 6 1 2 0 ,3 5 % 8 0 2 .7 0 2 1.0 7 8 .7 2 2

0.00 to <0.15 8.067.650 170.672 40,58% 8.166.314 0,13% 117.208 18,49% 456.677 5,59% 1.927

0.15 to <0.25 12.987.021 181.583 31,06% 13.078.423 0,20% 173.569 19,36% 1.071.206 8,19% 5.038

0.25 to <0.50 25.485.648 301.287 26,06% 25.659.012 0,35% 270.844 19,45% 3.187.341 12,42% 17.485

0.50 to <0.75 9.357.543 162.330 24,22% 9.489.878 0,61% 84.909 18,72% 1.697.076 17,88% 10.962

0.75 to <2.50 13.994.007 269.002 27,64% 14.270.473 1,30% 125.346 17,93% 3.931.597 27,55% 32.869

2.50 to <10.00 4.645.808 48.777 30,71% 4.687.435 4,48% 54.052 19,89% 2.990.254 63,79% 41.817

10.00 to <100.00 3.510.187 24.751 32,60% 3.528.474 32,98% 30.568 21,11% 4.094.034 116,03% 260.550

100.00 (Default) 9.277.044 3.395 47,65% 9.280.926 100,00% 89.515 49,49% 3.857.698 41,57% 4.284.642

Sub- tota le 8 7 .3 2 4 .9 0 8 1.16 1.7 9 7 2 8 ,9 9 % 8 8 .16 0 .9 3 5 12 ,5 1% 9 4 6 .0 11 2 2 ,2 7 % 2 1.2 8 5 .8 8 3 2 4 ,14 % 4 .6 5 5 .2 9 0 4 .7 2 7 .3 7 1

0.00 to <0.15 104.463 4.906.538 59,61% 3.029.323 0,06% 794.935 77,72% 90.437 2,99% 1.323

0.15 to <0.25 55.844 794.658 57,91% 515.999 0,19% 148.686 68,82% 39.079 7,57% 687

0.25 to <0.50 131.701 752.027 60,00% 582.929 0,36% 163.871 62,54% 65.606 11,25% 1.301

0.50 to <0.75 103.494 314.209 65,32% 308.746 0,61% 87.876 60,05% 51.588 16,71% 1.143

0.75 to <2.50 299.231 437.187 68,83% 600.121 1,34% 183.651 54,54% 161.432 26,90% 4.313

2.50 to <10.00 162.959 94.460 74,77% 233.591 4,54% 91.695 50,14% 138.110 59,12% 5.309

10.00 to <100.00 39.667 12.588 83,40% 50.166 18,16% 30.367 48,09% 60.471 120,54% 4.429

100.00 (Default) 376.028 2.739 114,49% 378.992 100,00% 39.555 94,64% 42.593 11,24% 358.685

Sub- tota le 1.2 7 3 .3 8 7 7 .3 14 .4 0 6 6 0 ,5 2 % 5 .6 9 9 .8 6 7 7 ,2 5 % 1.5 4 0 .6 3 6 7 1,7 0 % 6 4 9 .3 16 11,3 9 % 3 7 7 .19 0 3 5 5 .2 9 0

0.00 to <0.15 341.547 775.510 8,42% 388.454 0,12% 11.259 37,47% 32.392 8,34% 166

0.15 to <0.25 919.183 1.585.039 4,60% 959.399 0,20% 18.058 37,73% 119.760 12,48% 734

0.25 to <0.50 2.558.352 3.175.458 5,97% 2.659.788 0,37% 48.226 38,11% 498.178 18,73% 3.750

0.50 to <0.75 1.662.346 1.612.662 6,14% 1.716.200 0,61% 35.770 38,37% 435.396 25,37% 4.044

0.75 to <2.50 4.079.131 3.015.151 8,37% 4.261.214 1,40% 105.381 38,54% 1.534.847 36,02% 23.087

2.50 to <10.00 2.454.776 1.437.073 8,11% 2.510.838 4,69% 75.012 39,13% 1.180.169 47,00% 46.255

10.00 to <100.00 766.271 247.558 7,22% 763.799 27,30% 30.605 38,84% 520.493 68,15% 80.017

100.00 (Default) 7.541.931 93.258 6,14% 7.493.777 100,00% 150.288 76,83% 2.300.299 30,70% 5.574.714

Sub- tota le 2 0 .3 2 3 .5 3 7 11.9 4 1.7 0 9 6 ,8 4 % 2 0 .7 5 3 .4 6 9 3 8 ,0 8 % 4 7 4 .5 9 9 5 2 ,3 2 % 6 .6 2 1.5 3 4 3 1,9 1% 5 .7 3 2 .7 6 7 6 .3 17 .5 5 0

0.00 to <0.15 829.575 395.441 30,14% 947.138 0,09% 67.227 54,62% 117.584 12,41% 438

0.15 to <0.25 683.423 348.557 33,94% 798.074 0,20% 38.472 45,57% 156.396 19,60% 733

0.25 to <0.50 1.739.999 746.327 26,15% 1.932.494 0,37% 76.115 45,24% 555.059 28,72% 3.238

0.50 to <0.75 1.286.443 457.772 32,79% 1.435.859 0,61% 53.385 44,06% 538.210 37,48% 3.888

0.75 to <2.50 3.052.580 731.914 40,17% 3.335.066 1,36% 131.806 44,67% 1.769.296 53,05% 20.489

2.50 to <10.00 1.106.350 158.386 42,70% 1.160.299 4,45% 73.971 47,84% 855.228 73,71% 25.024

10.00 to <100.00 314.286 50.261 46,17% 329.346 18,45% 20.533 43,45% 308.328 93,62% 26.273

100.00 (Default) 206.382 10.747 41,71% 204.434 100,00% 8.369 61,66% 18.683 9,14% 125.953

Sub- tota le 9 .2 19 .0 3 8 2 .8 9 9 .4 0 5 3 3 ,5 1% 10 .14 2 .7 10 3 ,7 5 % 4 6 9 .8 7 8 4 6 ,3 6 % 4 .3 18 .7 8 4 4 2 ,5 8 % 2 0 6 .0 3 6 2 5 8 .3 0 7

Altre a ttività Sub- tota le 2 .5 6 6 .0 7 0

Fina nzia me nti spe c ia lizza ti – slotting c rite ria Sub- tota le 2 3 2 .4 0 9 2 3 2 .4 14 19 7 .0 4 4 0 ,0 0 % 15 .0 3 6 6 .14 4

Tra tta me nto a lte rna tivo pe r e sposizioni ga ra ntite

da immobili re side nzia liSub- tota le

- - - - -

Esposizioni da tra nsa zioni non dvp a pplic a ndo

fa ttori di ponde ra zioni pe r il tra tta me nto

a lte rna tivo o il 10 0 % o pe r a ltre e sposizioni

sogge tte a d a ltri fa ttori di ponde ra zione

Sub- tota le

3 7 0 .4 4 6 3 7 0 .4 4 6 3 .2 6 3 0 ,8 8 % -

Risc hio di diluizione : tota le c re diti c omme rc ia li

a c quista tiSub- tota le

- - - - - - - - -

3 4 3 .3 9 1.8 4 9 2 5 0 .2 7 3 .8 9 7 0 ,2 2 7 6 2 16 3 4 4 0 4 .2 2 7 .6 9 2 0 ,13 8 9 7 3 9 4 7 3 9 15 0 14 0 ,3 2 9 7 5 5 7 4 1 2 ,2 5 9 4 18 7 0 7 13 7 .5 7 9 .5 8 2 0 3 0 .6 6 3 .2 4 2 3 5 .2 4 8 .9 9 5

Esposizioni a l de tta glio - ga ra ntite da immobili

re side nzia li PMI

Esposizioni a l de tta glio ga ra ntite da immobili -

non PMI

Esposizioni a l de tta glio rota tive qua lific a te

Esposizioni a l de tta glio - a ltre PMI

Esposizioni a l de tta glio - a ltre non PMI

Tota le porta foglio AIRB

C lasse di Espo sizio ne A IR B Scala di P D

Page 132: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

132

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CR6: IRB – Esposizioni per rischio di credito suddivise per classe di esposizione e per scala di PD - FIRB (migliaia di €)

a b c d e f g h i j k l

Valo re lo rdo

dell'espo sizio ne

per cassa

Valo re

dell'espo sizio ne

fuo ri bilancio -

pre-C C F

C C F medio

EA D

po st C R M e po st

C C F

P D mediaN umero dei

debito riLGD media Scadenza media R WA R W medio P erdita at tesa

R ett if iche di

valo re e

accanto namenti

0.00 to <0.15 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.15 to <0.25 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.25 to <0.50 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.50 to <0.75 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.75 to <2.50 - - 0 - - - 0 0 - - -

2.50 to <10.00 - 94 0 47 7,83% - 0 ,4 5 2 ,4 9 9 9 7 2 6 0 3 88 187,23% 2

10.00 to <100.00 - - 0 - - - 0 0 - - -

100.00 (Default) 21.867 - 0 21.867 100,00% - 0 ,4 5 2 ,5 - - 9.840

Sub- tota le 2 1.8 6 7 9 4 0 2 1.9 14 9 9 ,8 0 % - 0 ,4 5 2 ,4 9 9 9 9 9 9 4 1 8 8 0 ,4 0 % 9 .8 4 2 17 .7 2 8

0.00 to <0.15 1.387.633 161.653 0 1.469.995 0,09% 90 0 ,3 9 8 0 5 7 8 7 8 3 ,6 9 3 0 5 10 1 686.662 46,71% 557

0.15 to <0.25 280.723 16.330 0 ,5 3 6 9 3 18 18 10.549 0,20% 22 0 ,3 7 7 9 5 7 8 14 2 ,3 8 5 7 6 2 5 9 7 5.216 49,45% 7

0.25 to <0.50 317.631 50.039 0 ,17 18 2 13 0 6 357.686 0,39% 27 0 ,2 5 7 5 8 3 2 2 8 2 ,4 9 9 9 7 5 2 8 3 149.988 41,93% 345

0.50 to <0.75 47.122 6.021 0 32.740 0,65% 6 0 ,4 5 2 ,4 9 9 9 7 4 4 5 5 27.721 84,67% 101

0.75 to <2.50 106.166 16.015 7 ,3 8 0 0 7 E- 0 5 108.500 1,22% 15 0 ,3 8 5 4 8 5 0 7 5 2 ,4 9 9 9 8 8 2 0 6 75.589 69,67% 387

2.50 to <10.00 233 141 0 270 6,66% 5 0 ,3 9 19 8 2 ,4 9 9 9 7 6 4 5 9 394 145,93% 6

10.00 to <100.00 3 385 0 ,8 199 27,43% 5 0 ,3 7 4 4 2 5 4 2 7 2 ,4 9 9 9 9 8 8 9 9 431 216,58% 19

100.00 (Default) 1 - 0 1 100,00% 1 0 ,4 5 2 ,5 - - -

Sub- tota le 2 .13 9 .5 12 2 5 0 .5 8 4 0 ,0 3 7 14 5 6 2 2 1.9 7 9 .9 4 0 0 ,2 2 % 17 1 0 ,3 7 2 7 4 0 0 8 7 3 ,3 8 5 15 9 6 3 4 9 4 6 .0 0 1 4 7 ,7 8 % 1.4 2 2 6 5 6

0.00 to <0.15 184.503 83.364 0 ,0 2 12 4 0 7 2 3 101.986 0,10% 86 0 ,3 9 4 0 7 7 8 2 1 2 ,4 9 9 9 9 6 4 3 4 23.896 23,43% 42

0.15 to <0.25 86.043 64.302 0 ,1117 7 3 3 3 6 98.312 0,19% 126 0 ,4 2 2 7 3 12 3 6 2 ,4 9 9 9 8 7 8 9 1 33.990 34,57% 81

0.25 to <0.50 265.218 196.238 0 ,0 7 0 115 279.819 0,38% 433 0 ,4 18 4 7 14 2 2 ,4 9 9 9 9 17 6 3 138.343 49,44% 450

0.50 to <0.75 144.016 145.456 0 ,14 16 4 2 6 4 3 171.470 0,64% 327 0 ,4 2 3 8 7 2 5 0 4 2 ,4 9 9 9 9 0 19 7 103.751 60,51% 475

0.75 to <2.50 1.356.864 925.852 0 ,15 5 5 3 7 8 2 7 1.521.036 1,65% 2.013 0 ,4 2 0 3 0 5 6 12 2 ,4 9 9 9 8 9 7 0 1 1.225.698 80,58% 10.823

2.50 to <10.00 1.034.120 407.970 0 ,13 7 7 0 17 0 3 988.168 4,13% 1.556 0 ,4 14 4 3 3 3 2 3 2 ,4 9 9 9 8 8 4 0 2 1.005.763 101,78% 17.126

10.00 to <100.00 58.942 11.980 0 ,10 6 0 7 7 9 8 2 54.963 13,57% 171 0 ,3 9 8 5 10 6 6 1 2 ,4 9 9 9 9 4 6 7 6 81.162 147,67% 2.814

100.00 (Default) 356.033 50.519 0 ,0 6 7 7 5 7 4 5 9 365.142 100,00% 442 0 ,4 3 13 2 2 ,4 9 9 9 8 3 5 6 2 0 0,00% 157.019

Sub- tota le 3 .4 8 5 .7 3 9 1.8 8 5 .6 8 1 0 ,13 18 5 4 2 7 1 3 .5 8 0 .8 9 6 12 ,3 2 % 5 .15 4 0 ,4 18 8 2 0 8 0 6 2 ,4 9 9 9 8 9 12 2 .6 12 .6 0 3 7 2 ,9 6 % 18 8 .8 3 0 2 9 9 .9 2 9

0.00 to <0.15 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.15 to <0.25 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.25 to <0.50 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.50 to <0.75 - - 0 - - - 0 0 - - -

0.75 to <2.50 - - 0 - - - 0 0 - - -

2.50 to <10.00 - - 0 - - - 0 0 - - -

10.00 to <100.00 - - 0 - - - 0 0 - - -

100.00 (Default) - - 0 - - - 0 0 - - -

Sub- tota le - - 0 - - - 0 0 - - - -

0.00 to <0.15 1.783.170 1.490.866 0 ,2 5 14 2 0 0 0 2 2.167.984 0,11% 247 0 ,4 4 7 2 4 2 9 17 2 ,4 9 9 9 7 9 15 6 730.998 33,72% 1.135

0.15 to <0.25 1.609.390 800.659 0 ,0 4 5 6 117 4 2 1.708.039 0,22% 126 0 ,4 4 5 4 2 9 3 2 7 2 ,4 9 9 9 9 7 3 8 831.920 48,71% 1.694

0.25 to <0.50 1.075.002 1.221.510 0 ,19 0 6 9 3 8 9 2 1.424.067 0,33% 249 0 ,4 4 4 3 4 6 0 2 7 2 ,4 9 9 9 8 7 9 8 8 842.033 59,13% 2.064

0.50 to <0.75 627.698 635.845 0 ,0 3 3 4 5 7 2 6 5 726.418 0,59% 109 0 ,4 4 2 4 8 2 8 0 7 2 ,4 9 9 9 8 6 6 8 4 584.890 80,52% 1.992

0.75 to <2.50 1.263.173 582.552 0 ,14 14 6 2 6 0 2 1.429.792 1,56% 399 0 ,4 3 5 9 5 0 2 3 2 2 ,4 9 9 9 8 6 7 9 1 1.562.720 109,30% 9.943

2.50 to <10.00 396.139 544.647 0 ,0 3 4 7 4 0 9 0 4 486.697 3,86% 233 0 ,4 2 9 0 0 6 9 2 4 2 ,4 9 9 9 9 12 5 6 686.893 141,13% 8.270

10.00 to <100.00 86.249 16.478 0 ,0 3 9 5 4 3 0 5 8 89.329 14,96% 278 0 ,4 4 7 16 15 6 2 ,4 9 9 9 8 0 12 7 200.686 224,66% 5.967

100.00 (Default) 132.463 11.441 0 ,2 2 3 3 5 6 6 4 3 123.379 100,00% 49 0 ,4 3 9 4 1 2 ,4 9 9 9 8 6 3 0 1 - - 54.067

Sub- tota le 6 .9 7 3 .2 8 4 5 .3 0 3 .9 9 8 0 ,14 6 8 8 4 6 9 5 8 .15 5 .7 0 5 2 ,3 7 % 1.6 9 0 0 ,4 4 2 7 4 5 9 2 3 2 ,4 9 9 9 8 7 3 6 5 5 .4 4 0 .14 0 6 6 ,7 0 % 8 5 .13 2 110 .3 8 0

Fina nzia me nti spe c ia lizza ti – slotting c rite ria Sub- tota le 1.0 2 6 .0 7 5 1.10 1.6 9 9 8 6 0 .8 0 5 7 8 ,0 6 % 6 5 .5 0 3 6 0 .2 13

Tra tta me nto a lte rna tivo pe r e sposizioni ga ra ntite

da immobili re side nzia liSub- tota le

- - - - - -

Esposizioni da tra nsa zioni non dvp a pplic a ndo

fa ttori di ponde ra zioni pe r il tra tta me nto

a lte rna tivo o il 10 0 % o pe r a ltre e sposizioni

sogge tte a d a ltri fa ttori di ponde ra zione

Sub- tota le

- - - - -

Risc hio di diluizione : tota le c re diti c omme rc ia li

a c quista tiSub- tota le

- - - - - - - - -

13 .6 4 6 .4 7 7 7 .5 6 4 .5 4 3 14 .8 4 0 .15 4 0 ,0 4 8 0 6 0 8 3 7 9 .8 5 9 .6 3 8 0 ,6 6 4 5 0 4 0 13 3 5 0 .7 2 9

Esposizioni ve rso impre se - Altre Impre se

Tota le porta foglio FIRB

Esposizioni ve rso impre se - Fina nzia me nti

spe c ia lizza ti

C lasse di Espo sizio ne F IR B Scala di P D

Esposizioni ve rso a mministra zioni c e ntra li o

ba nc he c e ntra li

Esposizioni ve rso istituzioni

Esposizioni ve rso impre se - PMI

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

133

Si commentano di seguito le principali variazioni registrate nel corso del periodo di osservazione, ovvero tra le due date di riferimento (giugno 2017 – dicembre 2017): • La classe di esposizione “AIRB – Amministrazioni centrali e banche centrali” ha registrato una diminuzione dell’esposizione performing (Colonna A) per 3,4 miliardi prevalentemente

dovuta alla riduzione delle posizioni verso un Paese non-UE; • La classe di esposizione “AIRB – Istituzioni” ha registrato una diminuzione dell’esposizione performing (Colonna B) per 12,3 miliardi prevalentemente dovuta all’evoluzione di posizioni

in pronti contro termini in corso di regolamento alla reference date; • Nell’ambito delle classi di esposizioni “AIRB – Imprese – PMI”, “AIRB – Imprese – finanziamenti specializzati”, “AIRB – Imprese – altre imprese” si registra una diminuzione

dell’esposizione defaulted (Colonna A) per 2,3 miliardi anche per effetto delle operazioni di cessioni completate; • Per quanto riguarda i parametri di rischio si rinvia alla sezione “Rischio di credito: uso del metodo IRB” per la descrizione degli interventi sui modelli di rating. Si evidenziano in

particolare: a) la riduzione della PD media performing (Colonna E per 25 bps delle esposizioni verso “AIRB – Imprese – PMI” principalmente legata ad un miglioramento delle prospettive

congiunturali e quindi dei dati finanziari utilizzati ai fini del calcolo dei rating interni; b) l’aumento della PD media performing (Colonna E) per 44 bps delle esposizioni “AIRB – Esposizioni al dettaglio garantite da immobili – non PMI” è prevalentemente dovuta ad

una revisione del modello di rating Mutui Ipotecari Italia (si veda sezione “Rischio di credito: uso del metodo IRB – Modelli locali, perimetro Italia – Mutui Ipotecari”).

Nota: Le tabelle “CR6” sopra riportate fanno riferimento al rischio di credito, escluso il rischio di controparte (che viene riportato nelle rispettive tabelle “CCR4” di cui al successivo paragrafo “Esposizione al rischio di controparte”). Ai fini della predisposizione delle suddette tabelle, a partire da giugno 2017, la Master Scale comune a livello di gruppo è stata modificata per rispondere ai nuovi livelli di cut-off, che risultano quindi diversi da quelli utilizzati nella precedente scala. L’eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma come un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa.

EU CR6: IRB – Esposizioni per rischio di credito suddivise per classe di esposizione e per scala di PD - Strumenti di capitale (€' 000)

a b c d e f g h i j k l

Valo re lo rdo

dell'espo sizio ne

per cassa

Valo re

dell'espo sizio ne

fuo ri bilancio -

pre-C C F

C C F medio

EA D

po st C R M e po st

C C F

P D mediaN umero dei

debito riLGD media Scadenza media R WA R W medio P erdita attesa

R ett if iche di

valo re e

accanto namenti

0.00 to <0.15 4.073 4.073 0,10% 90,00% 6.319 155,14% 4

0.15 to <0.25 20.103 20.103 0,16% 65,05% 18.690 92,97% 21

0.25 to <0.50 15.944 15.944 0,40% 90,00% 35.716 224,00% 57

0.50 to <0.75 14.204 14.204 0,66% 90,00% 31.466 221,53% 75

0.75 to <2.50 5.969 5.969 1,70% 74,71% 17.538 293,82% 76

2.50 to <10.00 - - - - 1 - -

10.00 to <100.00 7 7 29,22% 90,00% 60 857,14% 2

100.00 (Default) - 3.010 100,00% 65,00% - - 1.957

Sub- tota l 6 0 .3 0 0 6 3 .3 10 5 ,2 2 % 7 9 ,4 5 % 10 9 .7 9 0 17 3 ,4 1% 2 .19 2

Esposizioni in strume nti di c a pita le : me todo de lla

ponde ra zione se mplic eNA

5 2 .8 9 6 7 3 .6 12 16 6 .9 9 2 2 2 6 ,8 5 % 7 3 2

Esposizione in strume nti di c a pita le :

me todologia ba sa ta sui ra ting inte rniNA

- - - - -

113 .19 6 13 6 .9 2 2 5 ,2 2 % 7 9 ,4 5 % 2 7 6 .7 8 2 2 0 2 ,14 % 2 .9 2 4

Scala di P D

Esposizioni in strume nti di c a pita le : me todo

PD/LGD

Tota le e sposizioni in strume nti di c a pita le

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

134

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CR7: Metodo IRB - Effetto sui RWA dei derivati su crediti utilizzati nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito

La tabella mostra gli effetti dei Derivati su Crediti sul calcolo dei requisiti patrimoniali relativamente al metodo IRB, confrontando l’RWA prima e dopo la mitigazione di tali strumenti. A livello di Gruppo l’impatto di tale effetto non è significativo e si osserva solamente sull’Asset Class Intermediari Vigilati.

(migliaia di €))

a b

RWA prima dell'effetto dei

derivati su creditiRWA effettivi

1 Esposizioni in base al metodo FIRB

2 Amministrazioni centrali o banche centrali 88 88

3 Enti 946.001 946.001

4 Imprese - PMI 2.612.603 2.612.603

5 Imprese - Finanziamenti specializzati 860.805 860.805

6 Imprese - Altro 5.440.140 5.440.140

7 Esposizioni in base al metodo AIRB

8 Amministrazioni centrali o banche centrali 702.308 702.309

9 Enti 5.552.872 5.550.831

10 Imprese - PMI 23.440.034 23.440.031

11 Imprese - Finanziamenti specializzati 5.577.138 5.577.138

12 Imprese - Altro 65.409.223 65.409.225

13 Al dettaglio – PMI garantite da beni immobili 1.458.462 1.458.461

14 Al detatglio – Non PMI garantite da beni immobili 21.285.884 21.285.883

15 Al dettaglio - Rotative qualificate 649.315 649.316

16 Al dettaglio - altre PMI 6.621.536 6.621.534

17 Al dettaglio - altre non PMI 4.318.783 4.318.784

18 Strumenti di capitale 276.780 276.782

19 Altre attività diverse dai crediti 2.566.071 2.566.071

20 Totale 147.718.043 147.716.002

Descrizione

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

135

Rischio di credito

Flusso dei RWA – metodo IRB La tabella riporta le variazioni intervenute rispetto al precedente trimestre delle esposizioni di rischio di credito, per le quali l’ammontare ponderato è calcolato attraverso l’utilizzo dei metodi IRB (AIRB and/or FIRB). Nel quarto trimestre del 2017, i RWA relativi ad esposizioni creditizie calcolati con metodi IRB aumentano di €6,8 miliardi rispetto al trimestre precedente, a causa della periodica revisione dei parametri sottostanti i modelli di valutazione del rischio (€3,8 miliardi, concentrati principalmente in Italia) mentre ulteriori €2,8 miliardi sono spiegati dalla variazione in termini di esposizione, soprattutto in Italia e in Germania, legata alla ripresa di attività soprattutto nell’area del Corporate. Infine, €+0,9 miliardi di crescita sono riconducibili all’implementazione dei modelli di valutazione del rischio (con impatto prevalentemente in Germania). Al contrario, nel trimestre si è verificato un calo dovuto sia all’impatto del tasso di cambio (€-0,2 miliardi, per l’apprezzamento dell’euro principalmente rispetto al dollaro e al franco svizzero) sia ad altre poste (€-0,5 miliardi, principalmente riconducibili ad un miglioramento nel calcolo dei parametri di rischio, interamente in Italia).

EU CR8 - Variazione dei RWA relativi ad esposizioni creditizie calcolate con metodi IRB (migliaia di €)

a b

RWA Requisito patrimoniale

1 RWA e requisiti patrimoniali al 30.09.2017 140.946.272 11.275.702

2 Variazione in termini di esposizione 2.809.382 224.751

3 Variazioni nella qualità delle esposizioni 3.783.245 302.660

4 Aggiornamento nei modelli di rischio 874.019 69.922

5 Metodologia e variazioni regolamentari - -

6 Acquisizioni e cessioni - -

7 Effetto tasso di cambio (196.685) (15.735)

8 Altro (500.235) (40.019)

9 RWA e requisiti patrimoniali al 31.12.2017 147.715.999 11.817.280

Gli ammontari al 31 dicembre 2017 di cui alla riga 9 (totale RWA pari a 147.715.999 migliaia e totale requisiti patrimoniali pari a 11.817.280 migliaia) sono coerenti con la somma delle righe 3,4 e 5 della tavola “Overview dei RWA”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

136

AL 31 DICEMBRE 2017

Confronto tra Perdita Attesa e Accantonamenti Nella presente sezione viene descritto il confronto tra la perdita attesa calcolata ad inizio anno ("Perdita attesa") e le perdite effettive (“Accantonamenti”) registrate, a fine esercizio, sui principali portafogli creditizi del Gruppo. Al fine di valutare adeguatamente i risultati del confronto, è opportuno notare che le grandezze menzionate di seguito, pur essendo in linea di principio confrontabili, derivano da metodologie di calcolo differenti. La perdita attesa utilizzata in questo confronto è la previsione di perdita creditizia dovuta al default delle controparti nell’arco di 1 anno, calcolata sulla base del portafoglio delle esposizioni trattate con approccio IRB classificate in bonis a inizio periodo. Essa è calcolata utilizzando i parametri stimati secondo le metodologie di Basilea II per il calcolo dell’adeguatezza patrimoniale come risultato del prodotto dei parametri di PD, LGD e EAD delle esposizioni in bonis al 31 dicembre dell'anno precedente rispetto a quello di riferimento dell’analisi. In particolare, il parametro interno di PD, utilizzato per il calcolo della perdita attesa viene calibrato secondo la modalità di stima “through-the-cycle”, per tenere conto delle fasi di espansione e recessione di un intero ciclo economico. Inoltre il parametro LGD fa riferimento ad un orizzonte temporale che si riferisce all’intera durata del credito. La perdita effettiva è definita come ammontare degli accantonamenti registrati nell’anno a fronte delle esposizioni, trattate con l’approccio IRB come descritto in precedenza, che sono state classificate a default nel corso del periodo ed imputate a conto economico nell’anno di riferimento dell’analisi. Gli accantonamenti imputati a conto economico, calcolati in osservanza ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, rappresentano le perdite effettive riscontrate sul nuovo portafoglio creditizio deteriorato e si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per la cui valutazione gli elementi fondamentali sono rappresentati dagli incassi stimati, dalle relative scadenze e dal tasso di attualizzazione applicato. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull’esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Tenuto presente quanto descritto, di seguito è riportato il confronto tra la perdita attesa riferita agli anni solari 2015, 2016 e 2017 con le perdite effettive registrate negli stessi esercizi finanziari per i principali portafogli regolamentari del Gruppo. Il perimetro dell’analisi comprende le esposizioni trattate con approccio IRB Avanzato (eccetto le posizioni in derivati e cartolarizzazioni) di UniCredit S.p.A., UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Luxembourg SA, UniCredit Leasing Germany, UniCredit Bank Austria AG, UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia e UniCredit BulBank.

Nel 2017, la perdita effettiva totale è stata leggermente inferiore rispetto alla perdita attesa; tale evoluzione è principalmente originata dal segmento “Esposizioni al dettaglio” solo parzialmente bilanciata dall’andamento del segmento “Imprese”. Nel segmento Imprese la perdita effettiva è stata superiore rispetto alla perdita attesa in Italia, Germania e Austria (principalmente a causa di accantonamenti su “Grandi esposizioni” ), mentre in Repubblica Ceca e Bulgaria le perdite realizzate sono state invece inferiori a quelle stimate. Per quanto riguarda il segmento Esposizioni al dettaglio, l’evoluzione della perdita effettiva (inferiore rispetto alla perdita attesa) è riscontrabile in tutte le “Regions” analizzate (Italia, Germania, Austria, Repubblica Ceca e Bulgaria), ed è principalmente originata da due motivi:

• tasso di default osservato inferiore alla PD stimata all'inizio del periodo • PD e perdita attesa calcolate secondo la modalità di stima " through-the-cycle " e che quindi non riflettono

pienamente le particolari condizioni economiche dell’anno.

dati in milioni €

Classe di attività

Perdita

attesa

(Dic 2014)

Perdita

effettiva

(Dic 2015)

Delta

%

Perdita

attesa

(Dic 2015)

Perdita

effettiva

(Dic 2016)

Delta

%

Perdita

attesa

(Dic 2016)

Perdita

effettiva

(Dic 2017)

Delta

%

Imprese 1.136,4 924,1 -18,7% 845,8 1.181,0 39,6% 815,0 881,0 8,1%

o/w Imprese 547,4 478,7 -12,6% 418,9 648,2 54,8% 430,9 592,5 37,5%

Italia 375,9 256,5 -31,8% 261,2 338,8 29,7% 259,8 302,5 16,4%

Germania 104,3 78,9 -24,3% 107,6 260,5 142,1% 112,3 169,5 50,9%

Altre LEs1 67,3 143,3 113,0% 50,1 48,9 -2,5% 58,8 120,4 105,0%

Esposizioni al dettaglio 749,1 473,2 -36,8% 656,0 452,3 -31,0% 635,5 362,6 -43,0%

o/w Mutui ai Privati 278,2 122,8 -55,9% 283,3 134,7 -52,4% 259,7 104,2 -59,9%

Italia 215,5 102,7 -52,3% 223,2 119,9 -46,3% 198,5 91,1 -54,1%

Germania 40,3 14,3 -64,5% 33,9 11,0 -67,4% 31,2 6,7 -78,4%

Altre LEs 22,5 5,8 -74,0% 26,3 3,8 -85,5% 30,0 6,4 -78,7%

Altro226,5 7,7 -71,0% 10,3 4,5 -56,4% 9,8 1,5 -84,9%

TOTALE 1.912,1 1.405,0 -26,5% 1.512,0 1.637,8 8,3% 1.460,3 1.245,1 -14,7%1) Altre LEs includono Austria, UCI CZ e UCI BG2)Altro: Amministrazioni centrali e banche centrali, Banche, Altri segmenti

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

137

Backtesting PD per exposure class La tabella EU CR9 che segue confronta la PD usata nel calcolo del requisito di capitale secondo l’approccio IRB con i default osservati nel periodo breve (anno 2017) e nel periodo lungo (dal 2013 al 2017) coerentemente con il reporting regolamentare a livello di Gruppo. Nello specifico, l’informazione viene data per classe di esposizione regolamentare con un ulteriore dettaglio delle classi di PD. Si può evidenziare che la più alta percentuale dei portafogli (i.e., 74% e 71% rispettivamente in termini di EAD e RWA confrontando con l’intero portafoglio performing IRB Rating System

18) è coperta da alcuni modelli IRB, descritti più nel

dettaglio sotto, e ricompresi nel perimetro rappresentato da tre maggiori paesi: Italia, Austria e Germania. Più nello specifico, la maggior parte dei clienti che ricadono nella classe di esposizione “Corporates” (“Corporates – Others”, “Corporates – SME”, “Corporates – Specialized Lending”) ricevono un rating tramite i modelli Mid Corporate e Small Business sviluppati localmente dai tre paesi sopramenzionati e tramite i modelli Group Wide Multinational Corporate e Group Wide Global Project Finance applicati a livello di Gruppo (i.e., 60% e 61% rispettivamente in termini di EAD and RWA confrontando con il portafoglio performing dell’intera classe di esposizione “Corporates”). Con riferimento alla classe di esposizione “Retail” (“Other Retail SME/NonSME”, “Qualifying Revolving”, “Secured on real estate property – SME/NonSME”), le analisi mostrano che le rispettive controparti ricevono principalmente un rating tramite i modelli Private Individuals

19 e Small Business sviluppati localmente (i.e., 95% e 94% rispettivamente in termini di EAD e RWA

confrontando con il portafoglio performing dell’intera classe di esposizione “Retail”). Nello specifico si può evidenziare che le classi di esposizione “Other Retail – SME” e “Secured on real estate property – SME/Non SME” sono prevalentemente coperte dal perimetro Italiano. Dall’altro lato, la classe di esposizione “Qualifying Revolving” è rappresentata da controparti che prevalentemente ricevono un rating tramite i modelli di PD locali della Germania e Austria. Infine, tutte le controparti appartenenti alla classe di esposizione “Central government and central banks” ricevono il rating dal modello Group Wide Sovereign

20, mentre la classe di esposizione “Institutions” è rappresentata prevalentemente dal modello

Group Wide Banks (i.e., 93% e 84% rispettivamente in termini di EAD e RWA confrontando con il portafoglio performing dell’intera classe di esposizione “Institutions”). Nelle sezioni a seguire vengono mostrati nel dettaglio i risultati di backtesting che fanno riferimento ai sistemi di rating per i modelli di PD citati sopra, e dove disponibile vengono riportati i risultati anche per i parametri di LGD ed EAD.

18 Le informazioni su EAD e RWA per sistema di rating sono basate sui dati di Settembre 2017.

19 In Italia riferimento al portafoglio Mutui perché sono i soli prodotti su cui è possibile utilizzare parametri interni ai fini del calcolo dell’RWA.

20 Quando consideriamo anche il perimetro della Legal Entity UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

138

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CR9 – Backtesting della PD per classe di esposizione – AIRB

A B C D E G H I

Inizio

periodo

Fine

periodo

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 47 43 0 0 0,68%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,01% 0,01% 3 3 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,04% 0,05% 15 20 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,36% 0,25% 11 13 0 0 0,00%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 1,17% 1,07% 9 10 0 0 2,27%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,12% 1,88% 13 10 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 3,43% 4,62% 2 5 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 8,06% 9,27% 4 3 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 35,91% 35,91% 3 3 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,06% 0,07% 499 329 8 8 0,18%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,24% 0,29% 293 270 0 0 0,00%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,81% 0,84% 92 89 0 0 0,23%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 1,94% 2,28% 55 46 0 0 0,14%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 5,24% 5,20% 15 20 1 0 1,69%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 9,64% 9,49% 14 13 0 0 1,59%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 30,97% 31,12% 7 18 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,07% 0,07% 2.000 3.084 16 1 0,73%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,31% 0,32% 9.240 13.225 26 5 0,36%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,94% 0,92% 9.016 12.506 53 4 0,98%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,13% 2,15% 8.739 12.620 130 20 2,16%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,56% 4,61% 5.090 7.215 222 29 6,01%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 10,66% 10,86% 2.546 2.838 178 34 12,79%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 36,60% 34,72% 802 868 244 65 35,22%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,07% 0,09% 120 113 0 0 0,19%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,26% 390 395 2 0 0,92%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 1,01% 1,03% 350 303 1 1 1,05%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,11% 2,25% 439 343 1 0 1,80%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,66% 4,72% 188 83 4 0 4,74%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,73% 9,93% 97 68 3 0 6,18%

Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 24,38% 24,75% 32 21 1 0 15,00%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,06% 0,07% 3.501 3.529 9 4 0,27%

Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,28% 0,29% 11.112 11.810 39 7 0,27%

Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,88% 0,89% 6.062 6.174 77 13 0,89%

Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,03% 2,10% 5.623 5.294 124 33 2,09%

Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,40% 4,65% 4.189 4.099 304 130 5,22%

Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 10,82% 10,63% 4.143 3.847 1.649 978 12,77%

Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 31,52% 37,51% 2.730 2.551 1.453 670 28,08%AIRB - Esposizioni al dettaglio

Garantite da immobili: PMI Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,08% 0,08% 701 283 3 0 0,52%

Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,32% 0,32% 11.425 11.838 34 0 0,33%

Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,94% 0,95% 8.873 8.874 30 0 0,67%

Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,15% 2,14% 7.806 7.903 94 0 1,49%

Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,78% 4,75% 4.713 4.858 129 0 3,89%

Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,60% 11,30% 2.391 2.078 206 1 9,76%

Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 39,69% 39,47% 2.261 2.032 519 1 27,02%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,09% 0,09% 107.909 16.206 110 6 0,12%

Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,28% 0,27% 522.052 576.358 983 13 0,28%

Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,89% 0,90% 114.553 125.959 563 12 0,59%

Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,04% 2,05% 67.641 63.186 1.118 4 1,84%

Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,80% 4,92% 26.834 34.494 1.160 2 5,30%

Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 12,78% 12,19% 14.765 12.263 1.427 2 12,01%

Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 41,26% 39,81% 13.991 22.860 3.730 15 27,97%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,05% 0,05% 693.765 703.306 156 10 0,02%

Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,28% 0,28% 481.687 439.886 980 210 0,13%

Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,89% 0,90% 177.996 162.654 1.419 288 0,60%

Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,07% 2,22% 133.845 99.133 2.669 382 1,84%

Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,74% 4,85% 61.510 56.831 2.418 302 3,71%

Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,39% 11,49% 33.774 30.066 3.358 770 7,31%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 27,41% 28,81% 12.001 11.703 2.313 103 20,01%

AIRB - Altre esposizioni al dettaglio:

PMI

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,07% 0,08% 6.331 5.442 15 3 0,20%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,35% 0,35% 85.281 85.186 177 17 0,33%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,92% 0,92% 84.484 80.795 493 109 1,03%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,14% 2,13% 73.273 66.376 1.253 326 2,45%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,80% 4,89% 52.496 47.063 3.728 1.621 5,90%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,13% 11,24% 26.926 23.688 5.136 2.240 13,05%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 39,86% 40,71% 21.767 17.137 9.571 3.026 34,06%

AIRB - Altre esposizioni al dettaglio:

Persone fisiche

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,08% 0,07% 27.275 28.657 53 2 0,15%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,34% 0,31% 171.727 185.296 392 24 0,40%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,90% 0,91% 112.844 117.342 576 33 0,65%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,06% 2,10% 80.467 86.426 957 84 1,68%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,70% 4,86% 48.084 50.090 1.391 125 4,01%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 12,05% 11,91% 29.549 25.798 2.182 234 9,20%

Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 26,70% 30,37% 10.745 9.732 2.467 87 27,25%

PD

media

semplice

Debitori

in default

nel

periodo

Di cui

nuovi

debitori

nel

periodo

Tasso medio di

default storico

su base annua

Classe di Esposizione

F

Numero Debitori

PD media

ponderata

Rating esterno

equivalenteClasse di merito creditizio

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da amministrazioni

centrali o banche centrali

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da enti, enti pubblici e

territoriali e altri soggetti

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese - Altre Imprese

AIRB - Esposizioni al dettaglio

Garantite da immobili: Persone

Fisiche

AIRB - Esposizioni al dettaglio

Rotative Qualificate

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese –

Finanziamenti specializzati

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese - PMI

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

139

EU CR9 – Backtesting della PD per classe di esposizione - FIRB

EU CR9 – Equity treated under PD/LGD approach – Backtesting della PD per classe di esposizione – strumenti di

capitale metodo PD/LGD

Le classi di merito creditizio utilizzate per le tabelle CR9 di cui sopra, fanno riferimento alla Master Scale di Gruppo riportata a pag. 98.

A B C D E G H I

Inizio

periodo

Fine

periodo

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,03% 0,04% 1 0 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,26% 1 0 0 0 12,50%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,06% 0,05% 90 73 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,33% 0,26% 42 62 1 0 1,22%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,95% 1,02% 15 16 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 1,94% 2,72% 6 5 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 3,64% 5,68% 1 2 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 10,10% 12,97% 6 4 0 0 2,94%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 30,79% 30,79% 1 2 0 0 0,00%

FIRB - Esposizioni verso o garantite da imprese - PMIClass 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,08% 0,07% 55 57 0 0 1,89%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,31% 0,36% 867 938 7 1 0,52%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 1,00% 1,00% 993 1.002 4 0 0,87%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,20% 2,32% 1.596 1.843 28 5 1,77%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,54% 4,59% 766 774 21 1 3,89%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 9,35% 9,61% 348 324 32 4 8,15%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 20,92% 21,26% 42 33 6 0 23,45%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,31% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,07% 0,06% 187 196 0 0 0,19%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,27% 527 475 1 0 0,19%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,85% 0,99% 261 272 5 0 0,96%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,31% 2,38% 273 304 2 0 1,35%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,81% 4,71% 130 110 0 0 4,31%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,10% 12,66% 372 286 0 0 3,22%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 27,69% 27,63% 8 12 4 2 16,95%

Numero Debitori

Classe di Esposizione Classe di merito creditizioRating esterno

equivalente

PD media

ponderata

PD

media

semplice

FIRB - Esposizioni verso o

garantite da amministrazioni

centrali o banche centrali

FIRB - Esposizioni verso o

garantite da enti, enti pubblici e

territoriali e altri soggetti

FIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese –

Finanziamenti specializzati

FIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese - Altre Imprese

F

Debitori

in default

nel

periodo

Di cui

nuovi

debitori

nel

periodo

Tasso medio di

default storico

su base annua

A B C D E G H I

Inizio

periodo

Fine

periodo

Esposizioni in strumenti di capitale:

metodo PD/LGD

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%

Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,09% 0,09% 5 2 0 0 0,00%

Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,41% 221 292 0 0 0,16%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,86% 0,90% 20 17 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 1,44% 1,63% 3 6 0 0 6,25%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,46% 4,75% 2 3 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 14,62% 14,62% 1 3 0 0 5,56%

Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 35,91% 35,91% 1 3 0 0 10,00%

Numero Debitori

Classe di Esposizione Classe di merito creditizioRating esterno

equivalente

PD media

ponderata

PD

media

semplice

F

Debitori

in default

nel

periodo

Di cui

nuovi

debitori

nel

periodo

Tasso medio di

default storico

su base annua

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Performance dei modelli: raffronto tra stime e risultati effettivi La valutazione delle performance dei sistemi di rating viene svolta secondo i criteri illustrati all’inizio dell’informativa qualitativa. Nelle sezioni relative ad ogni sistema di rating sono inoltre riportate con dettaglio per ciascun modello le specifiche evidenze delle ultime attività condotte e dei risultati emersi. Di seguito è invece riportato il confronto tra PD stimate a settembre 2016 e tassi di default (TD) osservati nel corso del 2017 per i principali modelli di Gruppo autorizzati a fini regolamentari. In particolare, ci si è focalizzati sui segmenti principali Mid Corporate (includendo le esposizioni Real estate), Small Business e Privati nelle tre maggiori Società del Gruppo: UniCredit S.p.A, UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria

21.

In generale, i test di verifica della capacità delle stime di prevedere correttamente i tassi di default (calcolati sulla media degli ultimi cinque anni) hanno messo in luce un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici. Grafico: Mid-Corporate | PD vs. TD di lungo periodo

Il risultato positivo è strettamente legato al decremento del tasso di default registrato nel corso del 2017 (2,68% vs. 2.88% registrato a dicembre 2016). I dati disaggregati per singolo Paese permettono di evidenziare meglio la rilevanza del tasso di default dell’Italia rispetto a quello di Germania e Austria. Tabella: Mid-Corporate | TD di lungo periodo e TD 2017 per i singoli Paesi

Grafico: Small Business | PD vs. TD di lungo periodo

21 I dati per le analisi di backtesting sono stati estratti dal report di monitoraggio più recente “Local HDP PD Models Monitoring - 2017-09”.

Paese TD di Lungo Periodo TD 2017

Italia 4,23% 2,68%

Germania 1,03% 0,92%

Austria 1,73% 1,08%

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I

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Grafico: Privati | PD vs. TD di lungo periodo

Un buon livello di allineamento tra i valori osservati e quelli stimati è garantito per i segmenti Privati

22 e Small Business. Con

riferimento a quest’ultimo, occorre sottolineare inoltre che specifiche attività di ricalibrazione sono state effettuate negli ultimi anni in Italia, Austria e Germania. Sulla base delle evidenze empiriche di cui sopra, si può affermare che sebbene ogni segmento mostri un buon allineamento tra i valori osservati e quelli stimati, per i portafogli Mid-Corporate e Small Business si osserva una leggera sottostima. Per quanto riguarda le stime dell’LGD, in Italia, Austria e Germania si sono registrate nell’ultimo anno delle attività di manutenzione dei modelli tese ad assicurare un generale allineamento tra i risultati del modello e i tassi di perdita osservati. I grafici a seguire mostrano più nel dettaglio il confronto tra LGD stimata e LGD osservata distinguendo per paese e segmento. Nello specifico, con riferimento al perimetro Corporate Italia, occorre evidenziare che il modello che mostrava risultati non in linea con il trend crescente dell’LGD osservata è stato modificato e attualmente è oggetto di valutazione da parte di BCE. La nuova versione del modello mira ad assicurare la piena conformità ai requisiti EBA e dal punto di vista della calibrazione, come mostrato nel grafico sotto, esso assicura un livello delle stime conservativo (i.e., 47,20% vs 20,03% come media del periodo 2007-2016 adottando una vista complessiva

23).

Grafico: Italia Corporate | LGD Osservata vs. LGD stimata

Similmente, i risultati che fanno riferimento al modello LGD per il segmento Retail Italia mostrano un livello conservativo delle stime (i.e., 24,07% vs.11,78% come media del periodo 2012-2016 adottando una vista complessiva

24).

22 In Italia si fa riferimento solo a mutui ipotecari, questi prodotti sono gli unici ad utilizzare parametri interni per il calcolo dell’RWA.

23 Il confronto fa riferimento all’LGD applicata al portafoglio performing e inoltre l’LGD prende in considerazione l’impatto dei cure rates.

24 Il confronto fa riferimento all’LGD applicata al portafoglio performing.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Grafico: Italia Mutui | LGD Osservata vs. LGD stimata

Anche per i perimetri Corporate e Retail della Germania, il livello di LGD stimata risulta essere conservativa (36,25% vs 33,39% come media del periodo 2005-2016). Grafico: Germania Corporate&Retail | LGD Osservata vs. LGD stimata

Infine con riferimento al perimetro Austriaco, è possibile notare dai risultati riportati di seguito una sottostima della componente unsecured del modello LGD di riferimento (54,19% vs. 68,42% considerando soltanto le posizioni chiuse nel 2016), e una stima conservativa per la componente secured (5,22% vs. 2,76% considerando soltanto le posizioni chiuse nel 2016).

Grafico: Austria Corporate&Retail | LGD Osservata vs. LGD stimata (unsecured sulla sinistra, secured sulla destra)

Per quanto riguarda il parametro EAD, occorre evidenziare che il relativo modello tedesco è stato ricalibrato nel 4Q 2017 e mostra in generale risultati soddisfacenti. Riguardo all’Austria, il nuovo modello di EAD è stato implementato in Agosto 2016 e i suoi parametri vengono ristimati con frequenza annuale in modo da includere le osservazioni più recenti. Attualmente esso mostra risultati di calibrazione soddisfacenti come evidenziato nell’ultima attività di validazione.

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I

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Modelli Group-wide La valutazione delle performance dei sistemi di rating Group Wide è condotta annualmente, seguendo le linee guida di validazione, nell’ambito delle periodiche attività di validazione mediante analisi specifiche e peculiari. Data la natura di “Low default Portfolio” comune a tutti i segmenti di clientela soggetti a rating Group Wide, le analisi di calibrazione dei parametri interni sono abitualmente effettuate attraverso analisi di benchmarking con stime di lungo periodo pubblicate da provider esterni o attraverso il confronto a livello di singola controparte tra rating interni ed esterni pubblicati dalle principali agenzie di rating internazionali (S&P, Moody’s e Fitch). La sintesi delle valutazioni delle agenzie di rating è comunemente definita come “consensus PD” e il confronto avviene tra la media della PD interna e la media della PD consensus, usando campioni che includono solamente le controparti valutate dalle agenzie di rating. Inoltre, dove possibile, viene fornito anche un’analisi di back-testing sui default interni, utilizzando il portafoglio che include tutte le controparti che hanno un’esposizione nei confronti del Gruppo. Per le attività di tale back-testing si confrontano il tasso di default dell’ultimo anno con la PD media interna. Il confronto con il tasso di default “Through the Cycle” sarà possibile non appena una più lunga e robusta serie storica sarà collezionata anche in base alla natura di questi portafogli. Per quanto riguarda il parametro di LGD, viene condotta un’attività di benchmarking che va a confrontare le stime interne con stime esterne su controparti del medesimo tipo, registrate nei report delle principali agenzie di rating internazionali, quando disponibili. Il modello EAD viene valutato usando i risultati interni. Modelli PD/LGD Multinational Corporate Sebbene una ricalibrazione sia stata implementata a maggio 2017 per risolvere alcuni problemi sollevati in passato da GIV, e considerando che il processo di rerating del portafoglio è ancora in corso, alcune aree di miglioramento persistono; infatti i test di calibrazione basati sulle “consensus PDs” esterne mostrano una media della PD interna inferiore alla media della “consensus PD” esterna. Risultati similari sono stati osservati anche su sotto-campioni definiti in base ai principali driver di rischio (Settore, Dimensione e Area geografica). Grafico: UCG MNC test di Benchmarking della PD - Settembre 2017

Inoltre, l’attività di back-testing effettuata sui default interni25

, mostra un tasso di default osservato in linea con la PD media predetta. In ogni caso, durante il 2018 verrà condotta un’attività di ricalibrazione.

Grafico: UCG MNC PD test di calibrazione PD con back-testing su default interni (Giugno 2016-2017)

25 17 default sono stati osservati nel periodo giugno 2016 – giugno 2017.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Per quanto concerne l’applicazione del modello di rating MNC al segmento “Large Corporate Italia”26

, la PD media interna risulta allineata rispetto al default rate registrato nell’ultimo anno

27. Data la mancanza di rating esterni da parte delle agenzie

di rating internazionali, i test di calibrazione basati sulla Consensus PD non sono disponibili. Grafico: ILC Group Portfolio back-testing della PD interna (giugno 2016-2017)

Con riferimento alle stime di LGD Multinational Corporate, a causa della scarsità dei casi disponibili come benchmark, non può essere fornita nessuna evidenza robusta.

Global Project Finance PD/LGD models Con riferimento al segmento Global Project Finance, l’attività di back-testing basata sui dati interni collezionati nell’ultimo anno ha evidenziato una PD media predetta più bassa del tasso di default osservato

28. Un’attività di ricalibrazione è prevista

per il 2018 per coprire il gap. Grafico: UCG GPF PD test di calibrazione della PD su back-testing default interni (Giugno 2016-2017)

Inoltre, è stata implementata un’ulteriore analisi di back-testing basata sui dati multi-year, evidenziando una PD media predetta più bassa del tasso di default osservato nel lungo periodo. Anche per la LGD del segmento Global Project Finance è stata condotta un’attività di benchmarking confrontando la media interna di portafoglio ad informazioni ricavate dalle agenzie di rating esterne. Come si evidenzia nella figura sottostante le stime interne sono superiori rispetto ai valori riportati dal benchmark.

26 Il segmento creditizio ILC racchiude i clienti Corporate Italiani con un fatturato annuale compreso tra i 250 e i 500 milioni di euro.

27 7 casi di default sono stati osservati durante il periodo giugno 2016 – giugno 2017.

28 6 casi di default sono stati identificati nel periodo Giugno 2016 - Giugno 2017.

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Figure X: UCG GPF LGD Benchmarking – Marzo 2017

Modelli PD Banche Il modello Banche si divide in quatto segmenti dove le “Banche Commerciali – Paesi Sviluppati” e “Banche Commerciali – Paesi Emergenti” rappresentano la maggior parte delle controparti, i restanti segmenti sono “Hybrid Banks” e “Pure Securities Industry”. I test di calibrazione sono stati eseguiti con i dati a Dicembre 2017, includendo il nuovo modello portato in produzione a luglio 2017. I risultati mostrano che, a livello aggregato, la PD stimata interna è superiore alla PD esterna. I sotto-modelli mostrano un allineamento tra la stima e il target, con valori interni più alti per il segmento “Pure Securities Industry”. Grafico: UCG Banks PD Benchmarking – Banche Dicembre 2017

Grafico: UCG Banks PD Benchmarking – Banche Commerciali (Paesi Sviluppati & Paesi Emergenti) – Dicembre 2017

Grafico: UCG Banks PD Benchmarking – Security Industries (Hybrid Banks & Pure Securities Industry) – Dicembre 2017

Per quanto riguarda le stime di LGD per Banche, a causa della carenza di dati disponibili come benchmark, non può essere prodotta nessuna evidenza robusta.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Modelli PD/LGD Sovereign L’attuale versione del modello di PD e LGD Sovereign è stata implementata a giugno 2014. Con riferimento al modello PD, esso presenta a livello complessivo risultati conservativi se comparati con benchmarks esterni disponibili (valutazioni delle agenzie di rating) considerando i dati di Settembre 2017. La stessa analisi è stata effettuata sui due sotto-segmenti del modello (“Paesi Sviluppati” e “Paesi Emergenti”), evidenziando un disallineamento relativamente alle controparti Paesi Sviluppati. Il modello PD Sovereign sarà risviluppato nel 2018. Grafico: UCG Sovereign PD Benchmarking – Settembre 2017

Grafico: UCG Sovereign PD Benchmarking (Paesi Sviluppati e Paesi Emergenti) – Settembre 2017

Un’ulteriore analisi di back-testing basata sui dati multi-year conferma outcome conservativi rispetto ai benchmark esterni. Con riferimento alle stime di LGD, un’attività di benchmarking è stata svolta utilizzando dati esterni recuperati da iniziative di condivisione dati. L’analisi ha confrontato i valori di LGD media su di un set di paesi, tra le banche che aderiscono al consorzio, mostrando risultati conservativi delle stime interne con una media che risulta essere dell’11% superiore rispetto a quella esterna.

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Modello EAD Il modello EAD, che è comune a tutti i segmenti Group Wide (SOV, BAN, MNC, GPF) è stato verificato sui casi di default interni raccolti da UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG nel periodo dal 2012 al 2016. Il t-test eseguito confrontando i valori di EAD stimati ed osservati ha condotto a risultati non soddisfacenti, ma con trend conservativo. Concentrandosi sulle singole componenti del modello (LEQ - Limit Equivalent factor e LOF - Limit Overdraft Factor) si può notare che entrambe hanno trend conservativo. Il modello EAD Group Wide sarà rivisto nel 2018.

Figure X: UCG Group Wide EAD model - backtesting

Overall N tValue Pr > |t| OUTCOME Trend

EAD 651 2,84 0,47% Not-satisfactory Conservative

LEQ 499 0,97 33,39% Satisfactory Conservative

LOF 355 11,33 <.0001 Not-satisfactory Conservative

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AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di credito: uso delle tecniche di

attenuazione del rischio Il Gruppo UniCredit, in coerenza con quanto stabilito dal documento “Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali” (Basilea) in tema di tecniche di mitigazione del rischio di credito (di seguito “CRM”), persegue il pieno soddisfacimento dei requisiti necessari per il riconoscimento, ai fini prudenziali, dei diversi strumenti in relazione agli approcci adottati (Standardizzato o IRB di base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB). A tal fine sono stati effettuati interventi e portati a compimento specifici progetti volti all’implementazione della normativa interna di Gruppo e all’adeguamento dei processi e dei sistemi informativi. Tenuto conto della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi, le implementazioni sono state eseguite nel rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di Vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Società. Il Gruppo ha recepito i requisiti normativi in materia di CRM attraverso l’emanazione di specifiche Linee Guida interne da parte della Capogruppo, redatte in conformità con il Regolamento (UE) N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012. Tale normativa persegue diversi obiettivi:

• favorire la gestione ottimale delle garanzie; • massimizzare l’effetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default; • ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di CRM locali rispettino

i requisiti minimi richiesti da “Basilea”; • definire regole generali per l’ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie reali e

personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate tipologie di garanzie. Gli strumenti di mitigazione del rischio creditizio possono essere acquisiti solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi della capacità del debitore principale di far fronte alle proprie obbligazioni. Per tale ragione, le stesse sono oggetto di specifica valutazione all’interno della proposta creditizia, unitamente alla più ampia analisi del merito creditizio e dell’autonoma capacità di rimborso del debitore principale, attribuendo particolare rilevanza sia al requisito della “certezza giuridica” di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruità. Le Società devono porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di:

• assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile;

• condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino l’effettiva opponibilità delle garanzie nelle giurisdizioni rilevanti e nei confronti delle parti coinvolte.

Le Società devono, ove necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa l’opponibilità della garanzia per l'intera durata dell’esposizione creditizia sottostante. D’altro canto, l’adeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia, può essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto all’entità ed all’articolazione dell’affidamento e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante. Le singole Società realizzano attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell’ambito dei processi di validazione dei sistemi di rating interni, nonché in occasione delle attività connesse all’estensione progressiva dei sistemi avanzati alle diverse Società del Gruppo.

Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e “fuori bilancio” con l’indicazione della misura in cui il Gruppo ricorre alla compensazione In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte, e soddisfino le seguenti condizioni operative:

• consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nell’accordo quadro, così che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte all’altra;

• soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di valutazione e di monitoraggio).

In linea generale le Società del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attività e passività della controparte rientrino nell’accordo di compensazione), monitorando e controllando debiti, crediti e valore netto. Il Gruppo utilizza strumenti di compensazione principalmente su strumenti derivati, pronti contro termine e prestito titoli qualora le controparti siano, in genere, Istituzioni finanziarie. Il principale obiettivo è quello di ridurre l’utilizzo delle linee di credito e avere benefici in termini di minor assorbimento di capitale attraverso gli accordi di copertura. A tal proposito, è stata emessa una policy dedicata (“Collateral Management and Control Global Policy”) avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell’ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare la banca dall’assumere rischi evitabili. L’efficacia degli accordi di copertura sottoscritti con le specifiche controparti dipende dalla selezione di asset adeguati ad essere considerati ammissibili ai fini di mitigazione. Alcune tipologie di garanzie presentano un rischio intrinseco legato alla volatilità dei prezzi, la liquidità e al regolamento degli asset medesimi. Inoltre, il collaterale deve essere valutato anche sulla base del fornitore (rischio del double default). La citata policy dettaglia i criteri di ammissibilità sia per i derivati OTC sia per le transazioni di pronti contro termine e prestito titoli, e definisce anche gli standard minimi in termini di documentazione, richiedendo in generale accordi riconosciuti sul mercato quali ISDA Master Agreement, Global Master Repurchase Agreement o European Master Agreement.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

149

Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali Il gruppo UniCredit ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a mitigare il rischio di credito. La valutazione della garanzia reale è basata sul valore corrente di mercato o sul prezzo al quale il bene sottostante può essere ragionevolmente venduto (vale a dire il “valore equo” dello strumento finanziario acquisito in pegno o dell’immobile posto a garanzia). Per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia:

• titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si considera il prezzo della più recente seduta di borsa);

• titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo che tengano conto dei dati del mercato;

• quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla società di gestione per singola quota.

Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati scarti, in funzione sia della volatilità del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformità a quanto disposto dai requisiti regolamentari. In particolare, se la garanzia è denominata in una valuta locale diversa da quella del credito garantito (disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto. Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nell’attività di valutazione della garanzia per tenere conto del minor valore della copertura. I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono basati su scarti prudenziali sia predeterminati, sia stimati internamente. L’approccio metodologico prevede che il valore della copertura sia stimato per singolo strumento finanziario in base al suo valore di mercato (c.d. mark to market) con applicazione di uno scarto che tenga conto della rischiosità intrinseca del medesimo in funzione dei differenti fattori (rischiosità dei corsi, periodo di detenzione e rischio di liquidità). Le principali Società sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un monitoraggio costante della garanzia. Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dell’immobile da parte di un perito indipendente ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Società operanti in Austria, Germania e Italia, le attività di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da info provider esterni. Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggette, in fase di valutazione, a specifici scarti prudenziali. L’attività di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa. In generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela.

Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle Società del Gruppo Le garanzie reali assunte a supporto delle linee di credito erogate dalle Società del Gruppo sono rappresentate principalmente da garanzie ipotecarie residenziali e commerciali (circa il 67% della consistenza totale delle garanzie) e dal pegno su titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni d’investimento (circa il 22%). La parte rimanente è costituita da pegno su altri valori (es. merci) e altre garanzie reali (es. pegni su beni mobili registrati). Ai fini del relativo riconoscimento per la mitigazione del rischio tuttavia, rilevano il rispetto dei requisiti generali previsti dalla normativa di Vigilanza, e di quelli specifici per l’approccio adottato ai fini del calcolo del requisito patrimoniale relativamente alla singola controparte/esposizione (Standardizzato, F-IRB, A-IRB), in conformità a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico del Paese di appartenenza. La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per l’ammissibilità di ciascuna tipologia di garanzia e di conseguenza ogni Società è tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformità sia ai metodi ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarità del sistema giuridico in essere nel Paese in cui opera.

Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi ed il loro merito di credito Le garanzie personali vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del fido, per il quale l’elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria. Esse rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell’ambito del Gruppo, con caratteristiche differenziate nei diversi mercati di riferimento. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre persone giuridiche (generalmente la casa madre o società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. A livello consolidato, le garanzie personali sono rilasciate da banche (circa il 21% della consistenza totale delle garanzie), da governi, banche centrali e altri enti pubblici (circa il 18%) e da altri soggetti (61%). In quest’ultima categoria sono comprese le garanzie personali rilasciate da persone fisiche, la cui ammissibilità ai fini di mitigazione è funzione degli approcci adottati dalle singole Società. Fornitori di protezione, ove la garanzia è rappresentata da derivati creditizi, sono quasi esclusivamente banche e controparti istituzionali. La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Società. In particolare, nell’approccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo, intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da un’ECAI riconosciuta, associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Nell’approccio IRB-A, ai fini del riconoscimento nel calcolo dei requisiti patrimoniali delle garanzie personali, oltre al soddisfacimento dei requisiti minimi previsti, rileva anche che la Società sia in grado di effettuare la valutazione della qualità e del merito creditizio del garante al momento dell’assunzione della protezione e per tutta la sua durata.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

150

AL 31 DICEMBRE 2017

Prima di acquisire una garanzia personale, il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di “credit default swap”) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilità ed il profilo di rischio. L’effetto di copertura delle garanzie personali/derivati creditizi con finalità di garanzia dal rischio di credito dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e, in fase di concessione, deve essere valutata anche sua capacità di rimborso.

Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell’ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal Gruppo (a livello di portafoglio) è rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di protezione, ovvero quando è prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (da intendersi sia come singolo nominativo sia come settore industriale di riferimento) o quando vi è sproporzione nei volumi di garanzie assunte. Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi/meccanismi:

• in caso di garanzie personali/derivati creditizi è attribuito al garante/fornitore di protezione un debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al garante viene posta una responsabilità aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette sull’esposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformità al sistema di deleghe interno a ciascuna Società;

• nel caso in cui il garante/fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una Banca centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante è un soggetto estero, è necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di appartenenza.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

151

Le tavole forniscono informazioni sulla collateralizzazione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio, con indicazione del valore delle garanzie reali e personali eleggibili per finalità di mitigazione del rischio di credito. In particolare, la tavola sulle garanzie reali è divisa per tipologia di garanzia, tipologia di titoli con indicazione del rating (relativo al cliente coperto dalla garanzia) e scadenza (calcolata come media della durata contrattuale residua dei pagamenti, ciascuno ponderato per il relativo importo). La tavola sulle Garanzie personali è divisa per tipologia di garanzia (Derivati creditizi e Crediti di firma) e di emittente. Il perimetro copre le maggiori società del Gruppo. Le società di minori dimensioni sono escluse.

Distribuzione de lle ga ra nzie re a li su e sposizioni c re ditizie ve rso ba nc he e c lie nte la (migliaiai di €)

Va lore de lla

ga ra nziadi c ui e le ggibile

pe r fina lità di CRM

Va lore de lla

ga ra nziadi c ui e le ggibile

pe r fina lità di CRM

Breve termine (<5 anni) 2.344.972 2.344.972 19.518.660 19.484.563

(>= 5 anni) 322.707 322.707 5.850.715 5.845.714

Breve termine (<5 anni) 756.387 756.387 150.532 148.880

(>= 5 anni) - - 56.023 54.597

Breve termine (<5 anni) - - 2.845.958 2.837.422

(>= 5 anni) - - 5.192 5.192

Breve termine (<5 anni) 181.502 181.502 220.263 217.721

(>= 5 anni) - - 11.102 10.405

Breve termine (<5 anni) 261.809 261.809 69.364 68.691

(>= 5 anni) - - 56.201 55.541

Breve termine (<5 anni) - - 25.261 25.065

(>= 5 anni) - - 5.647 5.647

Breve termine (<5 anni) 473.819 473.819 540.280 464.541

(>= 5 anni) 7.808.835 7.808.835 68.793 65.835

Breve termine (<5 anni) 35.881 35.881 255.385 186.550

(>= 5 anni) - - 180.031 179.383

Breve termine (<5 anni) - - 5.046 5.040

(>= 5 anni) - - 1.358 1.344

Breve termine (<5 anni) 369.181 369.181 447.421 331.363

(>= 5 anni) - - 2.149.566 2.140.606

Breve termine (<5 anni) 746.355 746.355 2.470.510 425.298

(>= 5 anni) - - 195.888 110.405

Breve termine (<5 anni) 77.106 53 2.181.040 652.136

(>= 5 anni) - - 23.104 21.126

Pegno su depositi liquidi 1.227.036 1.085.473 3.261.632 1.317.495

Altri pegni 373.297 129.853 13.041.983 4.966.401

Immobili 1.189 1.189 157.792.008 113.713.166

Altre garanzie reali 4.171 4.171 9.569.587 2.543.505

Tota le 14 .9 8 4 .2 4 7 2 2 0 .9 9 8 .5 5 0

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Altri titoli

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Pegno di Titoli

Titoli di Stato (incluse Banche Centrali, BMS e

altre Organizzazioni Internazionali)

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Titoli di Istituzioni finanziarie soggette a vigilanza

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Titoli societari

Tipo di ga ra nzia re a le Tipologia di titoli Ra ting Sc a de nza

Esposizioni a l 3 1.12 .2 0 17

Ba nc he Clie nte la

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

152

AL 31 DICEMBRE 2017

Secondo le istruzioni della Circolare 262 del 2005 di Banca d’Italia (quarto aggiornamento), a partire dal 31 dicembre 2015 il valore delle garanzie evidenziato nelle presenti tabelle non può essere superiore al valore di bilancio delle esposizioni garantite; pertanto viene esposto il minore tra il l’esposizione del credito al valore di bilancio e il valore della garanzia.

Distribuzione de lle ga ra nzie pe rsona li su e sposizioni c re ditizie ve rso ba nc he e c lie nte la (migliaiai di €)

Va lore de lla

ga ra nzia

di c ui e le ggibile

pe r fina lità di CRM

Va lore de lla

ga ra nzia

di c ui e le ggibile

pe r fina lità di CRM

CLN - - 2.199 2.199

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - - -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - - -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - 18.991 -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - - -

Investment grade 386.065 386.065 6.348.733 6.348.177

Non Investment grade - - 432.398 432.398

Unrated / non disponibile 46.900 - 3.572.725 1.512.415

Investment grade - - 680.227 644.168

Non Investment grade - - 1.798.419 1.739.546

Unrated / non disponibile 16.685 - 1.152.701 36.355

Investment grade 1.347.805 1.230.582 12.681.313 8.270.753

Non Investment grade - - 221.594 203.949

Unrated / non disponibile 224.345 205.386 1.305.808 139.049

Investment grade 1.084 1.084 10.880.549 8.000.143

Non Investment grade - - 14.069.225 10.382.678

Unrated / non disponibile 75.641 - 3.541.599 1.109.065

Persone Fisiche 434.953 - 20.449.137 1.454.338

Tota le 2 .5 3 3 .4 7 8 7 7 .15 5 .6 18

Derivati creditizi

Governi e Banche Centrali

Altri Enti Pubblic i

Banche

Altri Soggetti

Crediti di firma

Governi e Banche Centrali

Altri Enti Pubblic i

Banche

Altri Soggetti

Tipo Emitte nte Ra ting

Esposizioni a l 3 1.12 .2 0 17

Ba nc he Clie nte la

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

153

EU CR3 - Tecniche di mitigazione del rischio

(migliaia di €)

Esposizioni non

garantite - valori di

bilancio

Esposizioni

garantite - valori di

bilancio

Esposizioni

garantite da

garanzie reali

Esposizioni

garantite da

garanzie finanziarie

Esposizioni

garantite da derivati

creditizi

Esposizione totale al

31.12.2017 382.781.066 315.984.913 223.402.864 42.943.405 -

di cui: non

performing 4.675.116 17.371.351 13.622.217 2.464.615 -

3 1.12 .2 0 17 3 1.12 .2 0 16

GA R A N ZIE

R EA LI

F IN A N ZIA R IE

A LTR E

GA R A N ZIE

GA R A N ZIE

PER SON A LI E

D ER IV A TI SU

C R ED IT I

GA R A N ZIE

R EA LI

F IN A N ZIA R IE

A LTR E

GA R A N ZIE

GA R A N ZIE

PER SON A LI E

D ER IV A TI SU

C R ED IT I

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni centrali e banche centrali 5.612 10.000 544.719 423.952 10.000 586.233

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni regionali o autorità locali 9.543 - 60.808 55.023 - 87.054

Esposizioni verso o garant ite da organismi del settore pubblico 14.814 - 2.451.565 98.924 - 2.861.118

Esposizioni verso o garant ite da banche mult ilaterali di sviluppo - - - - - -

Esposizioni verso o garant ite da organizzazioni internazionali - - - - - -

Esposizioni verso o garant ite da ent i 6.479.073 5.200 747.739 3.021.966 - 623.725

Esposizioni verso o garant ite da imprese o altri soggett i 3.657.598 11.913 3.850.485 2.547.971 40.897 3.887.304

Esposizioni al dettaglio 1.421.483 34.578 1.051.208 1.498.854 39.585 492.364

Esposizioni garant ite da immobili - - - 2.408 - 187

Esposizioni in stato di default 30.506 3.546 105.076 47.491 3.979 171.845

Esposizioni ad alto rischio 790 - 699 121 - -

Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garant ite - - - - - -

Esposizioni a breve termine verso imprese e altri soggett i o ent i 232.068 - - 605.898 - 153

Esposizioni verso Organismi di Invest imento Collett ivo del Risparmio (OICR) - - - - - -

Esposizioni in strumenti di capitale - - - - - -

Altre esposizioni - - - - 50.100 -

Tot ale 11.8 51.4 8 7 6 5.2 3 7 8 .8 12 .2 9 9 8 .3 0 2 .6 0 8 14 4 .56 1 8 .70 9 .9 8 3

C ON SISTEN ZE A L C ON SISTEN ZE A L

Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato (migliaia di €)

3 1.12 .2 0 17 3 1.12 .2 0 16

GA R A N ZIE

R EA LI

F IN A N ZIA R IE

A LTR E

GA R A N ZIE

GA R A N ZIE

PER SON A LI E

D ER IV A TI SU

C R ED IT I

GA R A N ZIE

R EA LI

F IN A N ZIA R IE

A LTR E

GA R A N ZIE

GA R A N ZIE

PER SON A LI E

D ER IV A TI SU

C R ED IT I

M ETOD OLOGIA B A SA TA SU I R A TIN G IN TER N I - B A SE

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni centrali o banche centrali - - - - - -

Esposizioni verso o garant ite da ent i, ent i pubblici e territoriali e altri soggett i 1.191 126.610 377.052 19.464 74.766 363.118

Esposizioni verso o garant ite da imprese - PM I 117.959 776.289 307.657 110.928 700.801 254.238

Esposizioni verso o garant ite da imprese - Finanziamenti specializzat i - - - - - -

Esposizioni verso o garant ite da imprese - Altre imprese 43.484 503.097 201.340 41.889 482.488 218.480

M ETOD OLOGIA B A SA TA SU I R A TIN G IN TER N I - A V A N ZA TO

Esposizioni verso o garant ite da amministrazioni centrali o banche centrali 544 509 2.952.250 532 590 3.380.106

Esposizioni verso o garant ite da ent i, ent i pubblici e territoriali e altri soggett i 8.893.385 31.321 2.933.104 6.640.585 53.624 2.264.762

Esposizioni verso o garant ite da imprese - PM I 1.534.208 26.325.539 8.519.610 1.371.557 26.850.690 6.663.302

Esposizioni verso o garant ite da imprese - Finanziamenti specializzat i 141.413 7.093.304 562.824 120.700 7.644.944 677.030

Esposizioni verso o garant ite da imprese - Altre imprese 1.933.403 21.684.544 14.402.559 2.509.499 20.984.999 14.417.250

Esposizioni al dettaglio garant ite da immobili: PM I 37.419 6.796.521 45.160 43.643 7.017.529 46.610

Esposizioni al dettaglio garant ite da immobili: Persone Fisiche 156.190 80.957.947 31.646 168.922 81.969.845 30.666

Esposizioni al dettaglio rotat ive qualif icate - - 234 - - 287

Altre esposizioni al dettaglio: PM I 372.809 112.421 11.452.145 521.643 533.973 14.209.926

Altre esposizioni al dettaglio: Persone Fisiche 558.305 437.378 93.789 837.424 506.645 99.567

TOTA LE 13 .79 0 .3 10 14 4 .8 4 5.4 8 0 4 1.8 79 .3 70 12 .3 8 6 .78 6 14 6 .8 2 0 .8 9 4 4 2 .6 2 5.3 4 2

C ON SISTEN ZE A L C ON SISTEN ZE A L

Tecniche di attenuazione del rischio - metodo IRB (migliaia di €)

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Esposizione al rischio di controparte Il Rischio creditizio di controparte (CCR) è definito come il rischio che una controparte di un’operazione in derivati sia insolvente prima della regolamentazione dei flussi di cassa della transazione. Il rischio creditizio di Controparte è un caso particolare del più generico rischio di credito (e.g. i prestiti). Differentemente dai tradizionali rischi creditizi sui prestiti, dove l’esposizione al rischio creditizio è unilaterale e solo la banca creditrice sostiene il rischio di perdita, il CCR crea un rischio di perdita bilaterale: il valore di mercato di una transazione può essere positivo o negativo alternativamente per entrambe le controparti. Il valore di mercato è incerto e può variare nel tempo al variare dei fattori di mercato sottostanti. L’esposizione dovuta al CCR è stimata considerando l’effetto di un periodo di stress (stressed Expected Positive Exposure) e le pratiche di gestione del collaterale. I prodotti finanziari che ricadono nell’ambito del CCR sono:

• strumenti derivati “Over the Counter” (contratti non scambiati su piazze regolamentate); • “Security financing transactions” (pronti contro termine e prestito titoli marginati o no); • “Long settlement transactions”, dove la controparte della transazione è contrattualmente obbligata a consegnare un

titolo, una commodity o un ammontare in valuta estera contro una somma di denaro, altri strumenti finanziari, o commodity, o vice versa alla data di regolamentazione o consegna che è superiore alla minore delle date tipiche per quella transazione nel mercato;

• derivati scambiati su piazze regolamentate. PRINCIPI DI GOVERNANCE DEL RISCHI DI CREDITO DI CONTROPARTE Al fine di definire metodologie, regolamentazioni interne e processi per la gestione del Rischio di Credito di Controparte concettualmente robuste, correttamente implementate ed in coerenza con le istruzioni dell’Organo di Vigilanza italiano, sono stati sviluppati i seguenti principi generali: Punti fondamentali

• Il Rischio di Credito di Controparte è un tipo particolare di rischio di credito e come tale i processi e le regole per la supervisione ed il controllo delle attività legate al CCR seguono la stessa logica delle attività di credito, per assicurare una vista comprensiva del rischio controparte.

• La gestione del CCR deve considerare i limiti di rischio e adeguarsi con le Regole Globali emesse dal Group Risk Management e deve essere incorporato nel sistema di limiti e processi delle Società.

• Il controllo del CCR è assicurato su base giornaliera da funzioni di rischio dedicate in ciascuna Società29

e nella Capogruppo, dal senior management, dalle commissioni rilevanti ed dal consiglio di amministrazione.

• La gestione del CCR deve incorporare i rischi di mercato per poter catturare i movimenti di mercato nel CCR. Ruolo della Capogruppo e delle Società

• La definizione delle linee guida, l’impostazione del framework e delle policy per la gestione del CCR sarà in capo a specifiche funzioni della Capogruppo come riportato nel regolamento interno della Holding.

• La Holding sarà responsabile di monitorare le esposizioni a livello di gruppo al fine di garantire un appropriata supervisione sul rischio di concentrazione e sulle esposizioni più rilevanti.

• La Holding partecipa alla definizioni delle azioni correttive per le anomalie riguardanti il CCR delle controparti rilevanti

30.

• La funzione Risk Methodology della Holding è responsabile per lo sviluppo dei modelli di CCR per il Gruppo UniCredit

• Sulla base di regole generali emesse dalla Holding, sarà implementato un rigoroso e completo programma di stress testing, tale da considerare scenari rilevanti sia a livello di gruppo che di Società, basati sui numeri scaturiti dalla misurazione del rischio di controparte.

• La Holding ha emesso specifiche regole generali che descrivono il robusto processo di individuazione ed analisi dei rischi Wrong Way generici e specifici.

MODALITÀ DI GESTIONE E MONITORAGGIO DEL RISCHIO Il framework di gestione del rischi creditizi di controparte nel gruppo UniCredit è basato sul controllo quotidiano delle esposizioni, definite utilizzando un approccio basato sul calcolo della distribuzione di valori futuri delle transazioni scambiate su mercati regolamentati, OTC ed SFT a livello di singola controparte. La funzione Risk Methodology della Holding ha articolato in tre fasi la stima a livello di controparte della esposizione creditizia, questi sono:

• Generazione degli scenari. Scenari di mercato future sono simulate su un insieme fisso di date di simulazione, utilizzando modelli di evoluzione di fattori di rischio.

• Valutazione degli strumenti. Per ogni data di simulazione e per ogni realizzazione dei fattori di rischio di mercato sottostanti, si esegue la valutazione degli strumenti.

• Aggregazione. Per ogni data di simulazione e per ogni realizzazione dei fattori di rischio di mercato sottostanti, i valori degli strumenti sono sommati per ottenere il valore di portafoglio per la controparte.

29 Le società di controllo del CCR di UC SpA, UCB AG e UC BA AG sono responsabili del coordinamento delle funzioni sotto-controllate per le

loro corrispettive Società consolidate. 30

Le controparti sono considerate rilevanti in base al loro rating, il livello di esposizione o altri parametri rilevanti come definito nella documentazione di gruppo

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

155

A scopo manageriale l’esposizione a livello di controparte delle transazioni all’interno dell’ modello interno (IMM) è misurato utilizzando la Potential Future Exposure

31 (PFE). Per transazioni non incluse nello scopo del IMM per il CCR, le esposizioni

sono stimate utilizzando una misura semplificata dell’esposizione (i.e. SEM). La calibrazione dei SEMs risulta in una stima prudenziale di PFE. I modelli interni che calcolano l’esposizione pre-settlement giornaliera producono le misure che sono utilizzate nel calcolo del Patrimonio di Vigilanza, processo per il quale UniCredit ha ricevuto autorizzazione da parte degli Organi di Vigilanza in Aprile 2014. In giugno 2016 UniCredit ha ricevuto un’ulteriore autorizzazione dagli Organi di Vigilanza ad estendere il modello interno a “security financial transactions”, alcuni derivati OTC su equity e commodity e i derivati scambiati su piazze regolamentate. Gli stessi modelli interni producono simulazioni “stressed” che saranno utilizzate nel processo ICAAP e forniscono al risk management analisi a livello di controparti, paesi e settori di mercato ed identificano potenziali rischi di tipo General Wrong Way nel portafoglio. Nel calcolo del Patrimonio di Vigilanza non viene effettuata nessuna stima di alpha, bensì si utilizza il valore fisso di 1,4. La definizione e approvazioni dei limiti sul CCR sono parte del processo di underwriting a livello locale e centrali di capogruppo, vi sono descritti i poteri di delega, la fase di escalation e i comitati rischi competenti. La funzione locale di controllo del CCR contribuisce alla definizione dei limiti e alla revisione dei processi fornendo il necessario contribuito tecnico e professionale. La propensione al rischio verso una controparte o ad un insieme di controparti parte di uno stesso gruppo è definito attraverso un plafond, per categorie di clienti quando esiste, oppure attraverso il limite che rappresenta l’esposizione massima consolidata che la Società e/o il Gruppo può garantire a questa controparte. La definizione dei limiti e dei plafond è effettuata dalla funzioni competenti conformemente alle strategie creditizie stabilite a livello di gruppo e/o coerentemente con quelle definite a livello locale. Una parte di questo plafond/limite può essere allocata sul rischio di pre-settlement che sarà confrontato con il massimo Potential Future Exposure (PFE) verso una controparte in un determinato arco temporale. MITIGAZIONE DEL RISCHIO E ACCORDI DI GARANZIA UniCredit mitiga i rischi di credito di controparte in operazione con derivati attraverso il ricorso a controparti centrali (Central Counterparties - CCPs), tecniche di compensazione (netting) e di collateralizzazione. Il netting consente l’aggregazione e la compensazione di transazioni in derivati con valore Mark-to Market positivo e negativo con la stessa controparte, riducendo cosi l’esposizione in casi di default di una delle controparti. Una specifica regolamentazione a livello di Gruppo stabilisce che tutti gli accordi di compensazione debbano essere documentati in forma scritta attraverso un accordo quadro (Master Agreement) giuridicamente vincolante. L'applicazione e l'applicabilità di tali accordi di compensazione viene monitorata su base continuativa dall’Ufficio Legale incaricato e applicati nel calcolo quotidiano dell’esposizione al rischio di controparte . Potrebbero essere richiesti accordi per la costituzione di garanzie collaterali (se legalmente applicabili nella giurisdizione), in funzione del merito creditizio della controparte e della natura della transazione. Come regola generale, derivati su cambi, su tassi di interesse, su titoli azionari, su materie prime, derivati creditizi, le EU-emissions-allowance transactions, derivati sul clima e altre operazioni in derivati OTC devono essere collateralizzate attraverso un accordo che preveda la prestazione di garanzie collaterali, come da regolamentazione EU 2251/2016 (Regulatory Technical standards for risk-mitigation techniques for OTC derivative). E’ definita a livello di Gruppo una specifica policy per il controllo e la gestione delle garanzie collaterali, approvata nel 2013 dai comitati rischi nel Gruppo. Questa definisce i ruoli e le responsabilità delle strutture coinvolte sia a livello di Capogruppo sia di singola Società, in termini di: Gestione del Rischio (Reporting di Gruppo e reporting locale al Senior Management con riferimento alla composizione del cosiddetto collateral pool, del riutilizzo delle garanzie, della gestione delle dispute, della definizione dei flussi di interrelazione in ambito di scambio di garanzie); Controllo dei Rischi (Monitoraggio delle garanzie non eleggibili, Riutilizzo delle garanzie, ove ammesso, Monitoraggio del potenziale scambio di garanzie in caso di mercati in con dizioni di stress o downgrade, Monitoraggio di qualità dei dati nei sistemi e di integrità degli stessi); Operations (valutazione quotidiana delle transazioni con riferimento a SFT e Derivati OTC e delle garanzie, monitoraggio del grado di liquidità delle garanzie, sostituzione delle garanzie qualora non fossero più eleggibili, riconciliazione dei portafogli e gestione delle dispute, gestione dello scambio quotidiano di margini). Detta regolamentazione definisce i criteri di ammissibilità (anche tipi di garanzie pre-approvati, garanzie che richiedono approvazione specifica e garanzie non–accettabili), assicurando che la garanzia collaterale concordata presenti le seguenti caratteristiche, quali la trasparenza dei prezzi, il livello di liquidità, esecutività, l'indipendenza e l'idoneità ai fini regolamentari. Le garanzie collaterali “non per cassa” accettate per mitigare le esposizioni in derivati OTC sono soggette ad un margine addizionale (“haircut”); le garanzie collaterali vengono adeguatamente valutate e selezionate e i margini addizionali sono definiti sulla base del grado di liquidità e di volatilità del prezzo del titolo sottostante e riflettono il fatto che la garanzia possa diminuire di valore nel periodo compreso tra la data in cui la garanzia collaterale viene richiesta e la data di liquidazione della stessa; è presente altresì un monitoraggio del fair value del sottostante usato a garanzia e in caso di necessità il processo può portare alla richiesta di garanzie addizionali alla controparte, per assicurare che tutte le transazioni siano adeguatamente garantite. Una struttura indipendente di gestione delle garanzie collaterali segue il processo di scambio garanzie; tale processo comprende la costituzione in pegno e la ricezione delle garanzie collaterali, effettuando la riconciliazione delle richieste di alimentazione del margine effettuate e/o non evase.

31 La Potential Future Exposure è definita come la probabile esposizione per un dato livello di confidenza ed ad una certa data futura.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

156

AL 31 DICEMBRE 2017

Il processo di gestione delle garanzie è strettamente allineato con la strategia di raccolta a breve e lungo termine delle Banca (sia al livello di società giuridica, sia al livello di gruppo). Un’altra policy di Gruppo definisce la re-hypothecation (l’uso delle garanzie ricevute come garanzia dei propri debiti) di garanzie per assicurare prudenza e minimizzare i problemi di liquidità. Esigenze intra-day di collateralizzazione, oltre una specifica soglia, vengono immediatamente segnalate all’unità che gestisce il funding a breve termine della banca. Ove possibile, UniCredit fa ricorso a CCPs per mitigare il rischi creditizio di controparte per derivati OTC. Una CCP, agendo come intermediario di un derivato OTC, elimina il rischio di controparte bilaterale di una transazione, lasciando la necessità per UniCredit di gestire il rischio di mercato. MODALITÀ DI GESTIONE DEL WRONG WAY RISK Sia la le funzioni di capogruppo che delle società controllate addette al controllo del CCR, valutano e gestiscono il Wrong Way Risk derivante dalla correlazione positiva fra il merito creditizio della controparte e i fattori di rischio che guidano l’esposizione verso la controparte stessa. Il Wrong Way Risk si distingue in Wrong-Way Risk specifico (SWWR) e Wrong-Way Risk generico (GWWR). Wrong Way Risk specifico si verifica quando l’esposizione della transazione è correlata con il merito creditizio della controparte per un motivo che è specifico per la controparte. Più comunemente questo tipo di correlazione si verifica quando c’è un collegamento legale/economico di proprietà fra la controparte e l’entità sottostante le garanzie. In dettaglio le transazioni affette da Wrong Way Risk specifico sono in grado di generare esposizioni più elevate rispetto al PFE (Potential Future Exposure) standard del settore come definito dalle metodologie, dal momento che quest’ultimo si applica a derivati plain vanilla e assume una correlazione limitata. La policy sul Wrong Way Risk specifico ha lo scopo di completare le nostre metodologie di calcolo dell’esposizione, fornendo un quadro unico per la propensione, definizione, monitoraggio e gestione dell’esposizione al Wrong Way risk specifico. Wrong-Way Risk generico: si verifica quando la probabilità di insolvenza della controparte è positivamente correlata con fattori generali di rischio di mercato, che interessa anche il valore delle transazioni con il gruppo. La policy sul Wrong Way Risk generico ha lo scopo di definire il quadro di riferimento per l’analisi, il monitoraggio e la gestione del potenziale impatto del GWWR per prodotto, paese e settore industriale. Inoltre prevede ulteriori livelli di controllo per le transazioni affette da Wrong Way Risk generico. Le regole generali definite dalla Capogruppo forniscono indicazioni sui principi e sulle fasi da seguire in materia di controllo e gestione di questa tipologia di rischi.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

157

Rischio di controparte - garanzie reali detenute (migliaia di €)

RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE VALORE EAD AL

31.12.2017 31.12.2016

Approccio standardizzato

- contratti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 319.837 135.321

- operazioni SFT 8.592.224 6.054.448

EU CCR2: - Requisito di capitale per il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (CVA)

EU CCR1 - Analisi dell'esposizione al CCR per metodi applicati

La tabella CCR1 di cui sopra non include le esposizioni verso Central Clearing Counterparts (“CCPs”).

Rischio di controparte (migliaia di €)

VALORE EAD VALORE PONDERATO VALORE EAD VALORE PONDERATO

31.12.17 31.12.17 31.12.16 31.12.16

Approccio standardizzato

- contratti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 10.510.290 1.626.369 14.109.655 2.530.210

- operazioni SFT 2.407.748 692.678 1.428.425 689.609

- compensazione tra prodotti diversi 108.944 25.560 530.783 51.540

Totale approccio standardizzato 13.026.982 2.344.607 16.068.863 3.271.359

Approccio IRB

- contratti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 14.255.477 5.345.620 15.994.071 5.518.277

- operazioni SFT 12.672.368 600.621 8.188.571 273.227

- compensazione tra prodotti diversi 800.473 358.215 887.225 455.628

Totale IRB 27.728.318 6.304.456 25.069.867 6.247.132

Totale approccio standardizzato + IRB 40.755.300 8.649.063 41.138.730 9.518.491

(migliaia di €)

a b

Descrizione Valore dell'esposizione RWA

1 Totale portafogli soggetti al metodo avanzato 2.915.096 2.507.095

2 (i) componente VaR (incluso il moltiplicatore 3×) 0 409.588

3 (ii) componente SVaR (incluso il moltiplicatore 3×) 0 2.097.500

4 Totale portafogli soggetti al metodo standardizzato 3.496.866 625.670

EU4 In base al metodo dell'esposizione originaria - -

5 Totale soggetto al requisito di capitale per il rischio di CVA 6.411.962 3.132.765

(migliaia di €)

a b c d e f g

Nozionale

Costo di

sostituzione/valor

e di mercato

corrente

Esposizione

creditizia

potenziale

futura

EPE Effettiva Moltiplicatore EAD post CRM RWA

1 Metodo del valore di mercato 0 2.319.694 2.342.697 0 0 3.646.142 1.864.163

2 Esposizione originaria - 0 0 0 0 - -

3 Metodo standardizzato 0 - 0 0 - - -

4 IMM (per derivati e operazioni SFT) 0 0 0 17.765.737 1,4 23.994.828 6.105.316

5 Di cui operazioni di finanziamento tramite titoli 0 0 0 2.454.239 1,4 3.068.242 696.731

6 Di cui derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 0 0 0 14.661.914 1,4 20.065.928 5.034.562

7 Di cui da accordi di compensazione tra prodotti differenti 0 0 0 649.584 1,4 860.658 374.023

8Metodo semplificato per il trattamento delle garanzie reali finanziarie (per

le operazioni SFT)0 0 0 0 0 - -

9Metodo integrale per il trattamento delle garanzie reali finanziarie (per le

operazioni di SFT)0 0 0 0 0 11.001.163 477.805

10 VaR per le operazioni SFT 0 0 0 0 0 - -

11 Totale 8.447.284

Descrizione

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

EU CCR8: Esposizioni verso Controparti Centrali (CCP)

(migliaia di €)

a b

Descrizione EAD post CRM RWA

1 Esposizioni verso CCP qualificate (totale) 3.110.759 176.684

2

Esposizione da negoziazione con QCCP (esclusi il margine iniziale e i

contributi al fondo di garanzia); di cui: 2.005.934 100.890

3 (i) Derivati negoziati fuori borsa (OTC) 563.487 63.112

4 (ii) Derivati negoziati in mercati 483.536 9.823

5 (iii) SFT 910.152 18.203

6 (iv) Accordi approvati di compensazione tra prodotti differenti 48.760 9.752

7 Margine iniziale segregato 6.351 0

8 Margine iniziale non-segregato 77.247 6.918

9 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 1.021.227 68.876

10 Sistema alternativo di calcolo del requisito in materia di fondi propri 0 -

11 Esposizioni verso CCP non qualificate (totale) 101.334 107.588

12

Esposizione da negoziazione con CCP non qualificate (esclusi il margine

iniziale e i contributi al fondo di garanzia); di cui: 100.887 100.887

13 (i) Derivati negoziati fuori borsa (OTC) - -

14 (ii) Derivati negoziati in mercati 327 327

15 (iii) SFT 100.560 100.560

16 (iv) Accordi di compensazione tra prodotti differenti approvati - -

17 Margine iniziale segregato - 0

18 Margine iniziale non-segregato - -

19 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 447 6.701

20 Contributi non finanziati al fondo di garanzia - -

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EU CCR4: IRB – Esposizioni CCR suddivise per portafoglio e per scala di PD - AIRB (migliaia di €)

a b c d e f g

EA D

po st C R M P D mediaN umero di debito ri LGD media Scadenza media R WA R W medio

0.00 to <0.15 9.712.882 0,01% 8 24,66% 0,89 46.745 0,48%

0.15 to <0.25 - - - - - - -

0.25 to <0.50 26.024 0,30% 1 37,95% 0,02 6.593 25,33%

0.50 to <0.75 - - - - - - -

0.75 to <2.50 - - - - - - -

2.50 to <10.00 - - - - - - -

10.00 to <100.00 18 35,08% - 53,66% 2,30 55 305,56%

100.00 (Default) 631 100,00% 1 60,00% 5,00 47 7,45%

Sub- tota le 9 .7 3 9 .5 5 5 0 ,0 2 % 10 2 4 ,7 0 % 0 ,8 8 5 3 .4 4 0 0 ,5 5 %

0.00 to <0.15 7.770.462 0,09% 215 39,30% 1,28 1.577.162 20,30%

0.15 to <0.25 847.854 0,17% 33 41,89% 0,37 226.406 26,70%

0.25 to <0.50 250.142 0,39% 53 28,98% 0,78 77.720 31,07%

0.50 to <0.75 146.462 0,65% 20 15,81% 1,02 32.789 22,39%

0.75 to <2.50 89.462 1,39% 47 32,40% 1,34 60.655 67,80%

2.50 to <10.00 10.269 7,06% 4 44,26% 1,60 16.703 162,65%

10.00 to <100.00 12.584 27,26% 6 55,91% 4,94 45.206 359,23%

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le 9 .12 7 .2 3 5 0 ,17 % 3 7 8 3 8 ,8 4 % 1,18 2 .0 3 6 .6 4 1 2 2 ,3 1%

0.00 to <0.15 234.290 0,09% 251 31,83% 3,13 46.477 19,84%

0.15 to <0.25 83.592 0,20% 249 35,90% 2,45 25.209 30,16%

0.25 to <0.50 112.825 0,35% 520 37,03% 2,43 45.230 40,09%

0.50 to <0.75 64.877 0,61% 332 37,98% 2,45 35.814 55,20%

0.75 to <2.50 249.721 1,50% 1.383 40,69% 2,44 198.999 79,69%

2.50 to <10.00 96.486 4,36% 692 42,57% 2,48 103.688 107,46%

10.00 to <100.00 11.974 25,08% 69 41,99% 2,50 20.599 172,03%

100.00 (Default) 39.437 100,00% 130 49,88% 2,44 1.435 3,64%

Sub- tota le 8 9 3 .2 0 2 5 ,7 7 % 3 .6 2 6 3 7 ,8 9 % 2 ,6 3 4 7 7 .4 5 1 5 3 ,4 5 %

0.00 to <0.15 107.974 0,09% 23 26,47% 3,36 22.600 20,93%

0.15 to <0.25 243.555 0,19% 31 31,01% 3,11 78.308 32,15%

0.25 to <0.50 285.290 0,32% 41 25,91% 3,59 113.973 39,95%

0.50 to <0.75 69.224 0,60% 13 28,42% 4,29 42.720 61,71%

0.75 to <2.50 283.096 1,68% 13 20,70% 4,34 177.494 62,70%

2.50 to <10.00 31.623 3,30% 4 15,41% 2,65 15.267 48,28%

10.00 to <100.00 6.329 15,95% - 55,39% 3,60 18.590 293,73%

100.00 (Default) 202.063 100,00% 4 59,51% 4,23 17.176 8,50%

Sub- tota le 1.2 2 9 .15 4 17 ,15 % 12 9 3 1,3 2 % 3 ,7 7 4 8 6 .12 8 3 9 ,5 5 %

0.00 to <0.15 3.152.229 0,08% 735 42,64% 2,50 783.781 24,86%

0.15 to <0.25 783.811 0,18% 413 44,05% 1,64 280.628 35,80%

0.25 to <0.50 1.033.355 0,32% 700 52,11% 3,15 824.863 79,82%

0.50 to <0.75 221.028 0,62% 347 41,39% 2,74 181.265 82,01%

0.75 to <2.50 552.361 1,14% 795 42,54% 2,04 491.924 89,06%

2.50 to <10.00 221.016 3,86% 307 46,60% 1,99 317.246 143,54%

10.00 to <100.00 10.770 23,73% 44 43,79% 2,24 24.262 225,27%

100.00 (Default) 42.148 100,00% 49 51,36% 1,52 4.833 11,47%

Sub- tota le 6 .0 16 .7 18 1,13 % 3 .3 9 0 4 4 ,6 0 % 2 ,4 4 2 .9 0 8 .8 0 2 4 8 ,3 5 %

C lasse di Espo sizio ne

A IR BScala di P D

Espo sizio ni verso

amministrazio ni

centrali o banche

centrali

Espo sizio ni verso

ist ituzio ni

Espo sizio ni verso

imprese - P M I

Espo sizio ni verso

imprese -

F inanziamenti

specializzat i

Espo sizio ni verso

imprese - A ltre Imprese

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

160

AL 31 DICEMBRE 2017

EU CCR4: IRB – Esposizioni CCR suddivise per portafoglio e per scala di PD - AIRB (segue) (migliaia di €)

a b c d e f g

EA D

po st C R M P D mediaN umero di debito ri LGD media Scadenza media R WA R W medio

0.00 to <0.15 - - - - - - -

0.15 to <0.25 - - - - - - -

0.25 to <0.50 - - - - - - -

0.50 to <0.75 - - - - - - -

0.75 to <2.50 - - - - - - -

2.50 to <10.00 - - - - - - -

10.00 to <100.00 - - - - - - -

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le - - - - - - -

0.00 to <0.15 - - - - - - -

0.15 to <0.25 - - - - - - -

0.25 to <0.50 - - - - - - -

0.50 to <0.75 - - - - - - -

0.75 to <2.50 - - - - - - -

2.50 to <10.00 - - - - - - -

10.00 to <100.00 - - - - - - -

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le - - - - - - -

0.00 to <0.15 - - - - - - -

0.15 to <0.25 - - - - - - -

0.25 to <0.50 - - - - - - -

0.50 to <0.75 - - - - - - -

0.75 to <2.50 - - - - - - -

2.50 to <10.00 - - - - - - -

10.00 to <100.00 - - - - - - -

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le - - - - - - -

0.00 to <0.15 623 0,06% 20 38,70% - 33 5,30%

0.15 to <0.25 741 0,19% 34 49,49% - 127 17,14%

0.25 to <0.50 2.265 0,36% 77 33,39% - 371 16,38%

0.50 to <0.75 2.721 0,62% 63 19,99% - 359 13,19%

0.75 to <2.50 4.771 1,43% 165 37,87% - 1.723 36,26%

2.50 to <10.00 2.252 4,51% 79 50,53% - 1.403 62,30%

10.00 to <100.00 822 24,84% 23 47,84% - 747 90,88%

100.00 (Default) 421 100,00% 18 52,01% - 18 4,28%

Sub- tota le 14 .6 16 5 ,6 2 % 4 7 9 3 7 ,3 9 % - 4 .7 8 1 3 2 ,7 6 %

0.00 to <0.15 20.504 0,06% 229 12,09% - 461 2,25%

0.15 to <0.25 20.686 0,19% 147 17,49% - 1.561 7,55%

0.25 to <0.50 22.037 0,33% 210 20,11% - 2.752 12,49%

0.50 to <0.75 16.860 0,60% 161 27,00% - 3.776 22,40%

0.75 to <2.50 19.119 1,32% 414 29,56% - 6.670 34,87%

2.50 to <10.00 4.264 4,28% 82 30,69% - 2.000 46,90%

10.00 to <100.00 2.242 15,87% 46 35,40% - 1.638 73,06%

100.00 (Default) 1.133 100,00% 13 33,94% - 46 4,06%

Sub- tota le 10 6 .8 4 5 2 ,0 1% 1.3 0 2 2 1,7 3 % - 18 .9 0 4 17 ,6 9 %

2 7 .12 7 .3 2 5 1,2 9 % 9 .3 14 3 4 ,6 0 % 1,5 1 5 .9 8 6 .14 7 0 ,2 2Tota le porta foglio AIRB

Esposizioni a l

de tta glio - a ltre non

PMI

C lasse di Espo sizio ne

A IR BScala di P D

Esposizioni a l

de tta glio - ga ra ntite

da immobili

re side nzia li PMI

Esposizioni a l

de tta glio ga ra ntite

da immobili - non PMI

Esposizioni a l

de tta glio rota tive

qua lific a te

Esposizioni a l

de tta glio - a ltre PMI

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

161

EU CCR4: IRB – Esposizioni CCR suddivise per portafoglio e per scala di PD - FIRB (migliaia di €)

a b c d e f g

EA D

po st C R M P D mediaN umero di debito ri LGD media Scadenza media R WA R W medio

0.00 to <0.15 - - - - - - -

0.15 to <0.25 - - - - - - -

0.25 to <0.50 - - - - - - -

0.50 to <0.75 - - - - - - -

0.75 to <2.50 - - - - - - -

2.50 to <10.00 - - - - - - -

10.00 to <100.00 - - - - - - -

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le - - - - - - -

0.00 to <0.15 61.712 0,10% 13 0,00% 0,00% 18.049 29,25%

0.15 to <0.25 65.213 0,19% 6 0,00% 0,00% 26.030 39,92%

0.25 to <0.50 45.142 0,40% 6 0,00% 0,00% 19.881 44,04%

0.50 to <0.75 - - - 0,00% 0,00% - -

0.75 to <2.50 103 0,76% 2 0,00% 0,00% 91 88,35%

2.50 to <10.00 470 3,25% 2 - - 652 138,72%

10.00 to <100.00 - - - - - - -

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le 17 2 .6 4 0 0 ,2 2 % 2 9 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 6 4 .7 0 3 3 7 ,4 8 %

0.00 to <0.15 151 0,11% 6 0,00% 0,00% 44 29,14%

0.15 to <0.25 6.754 0,23% 13 0,00% 0,00% 3.026 44,80%

0.25 to <0.50 1.454 0,39% 37 0,00% 0,00% 826 56,81%

0.50 to <0.75 386 0,66% 13 0,00% 0,00% 266 68,91%

0.75 to <2.50 3.534 1,68% 96 0,00% 0,00% 3.480 98,47%

2.50 to <10.00 1.552 4,05% 62 0,00% 0,00% 1.816 117,01%

10.00 to <100.00 209 12,26% 4 0,00% 0,00% 356 170,33%

100.00 (Default) 1.846 100,00% 6 0,00% 0,00% - -

Sub- tota le 15 .8 8 6 12 ,7 0 % 2 3 7 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 9 .8 14 6 1,7 8 %

0.00 to <0.15 - - - - - - -

0.15 to <0.25 - - - - - - -

0.25 to <0.50 - - - - - - -

0.50 to <0.75 - - - - - - -

0.75 to <2.50 - - - - - - -

2.50 to <10.00 - - - - - - -

10.00 to <100.00 - - - - - - -

100.00 (Default) - - - - - - -

Sub- tota le - - - - - - -

0.00 to <0.15 151.444 0,13% 17 0,00% 0,00% 58.055 38,33%

0.15 to <0.25 37.376 0,23% 9 0,00% 0,00% 18.445 49,35%

0.25 to <0.50 18.514 0,31% 20 0,00% 0,00% 10.833 58,51%

0.50 to <0.75 175.500 0,54% 9 0,00% 0,00% 131.552 74,96%

0.75 to <2.50 5.685 1,46% 35 0,00% 0,00% 6.257 110,06%

2.50 to <10.00 1.662 3,30% 12 0,00% 0,00% 2.283 137,36%

10.00 to <100.00 18 40,34% 1 0,00% 0,00% 45 250,00%

100.00 (Default) 287 100,00% 4 0,00% 0,00% - -

Sub- tota le 3 9 0 .4 8 6 0 ,4 4 % 10 7 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 2 2 7 .4 7 0 5 8 ,2 5 %

2 1.9 8 8 0 ,7 1% 3 7 3 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 16 .3 2 0 5 2 ,16 %

6 0 1.0 0 0 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 3 18 .3 0 7 0 ,0 0 %Tota le porta foglio FIRB

Esposizioni ve rso

impre se - Altre

Impre se

C lasse di Espo sizio ne

F IR BScala di P D

Esposizioni ve rso

a mministra zioni

c e ntra li o ba nc he

c e ntra li

Esposizioni ve rso

istituzioni

Esposizioni ve rso

impre se - PMI

Esposizioni ve rso

impre se -

Fina nzia me nti

spe c ia lizza ti

Fina nzia me nti spe c ia lizza ti – slotting

c rite ria

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

162

AL 31 DICEMBRE 2017

Esposizione al rischio di controparte Flusso dei RWA – metodo IMM La tabella riporta le variazioni trimestrali delle esposizioni ponderate per rischio di controparte, determinate sulla base dell’approccio IMM

32.

Nel quarto trimestre del 2017, le esposizioni al rischio di controparte valutate con approccio IMM si riducono di 250 milioni rispetto al terzo trimestre, principalmente a causa di un decremento di 121 milioni alla voce “Variazione in termini di esposizione”, soprattutto in Germania. Allo stesso tempo, si registra un decremento di 110 milioni alla voce “Variazioni nella qualità creditizia delle controparti”, soprattutto in Italia, dovuto all’impatto positivo della Procyclicality.

EU CCR7 – Variazione dei RWA relativi a rischio di controparte con approccio IMM (migliaia di €)

a b

RWA Requisito patrimoniale

1 RWA e requisiti patrimoniali al 30.09.2017 6.447.509 515.801

2 Variazione in termini di esposizione (120.832) (9.667)

3 Variazioni nella qualità creditizia delle controparti (109.874) (8.790)

4 Aggiornamento nei modelli di rischio (solo IMM) - -

5 Metodologia e variazioni regolamentari (solo IMM) - -

6 Acquisizioni e cessioni - -

7 Effetto tasso di cambio (16.900) (1.352)

8 Altro (2.496) (200)

9 RWA e requisiti patrimoniali al 31.12.2017 6.197.407 495.793

Gli ammontari al 31 dicembre 2017 di cui alla riga 9 (totale RWA pari a 6.197.407 migliaia e totale requisiti patrimoniali pari a 495.793 migliaia) sono coerenti con la riga 10 della tavola “Overview dei RWA”.

32 IMM: Metodo dei modelli interni (Internal Model Method).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

163

EU CCR5-A- Impatto della compensazione e delle garanzie detenute sui valore di esposizione (Milioni di €)

a b c d e

Fair value (valore

equo) lordo

positivo o valore

contabile netto

Benefici della

compensazione

Esposizione

creditizia corrente

compensata

Garanzia reale

detenuta

Esposizione

creditizia netta

Derivati 55.552 16.829 38.723 27.678 11.044

SFTs 60.081 4.866 55.214 21.134 34.081

Total (gross of

AVA) 115.632 21.695 93.937 48.812 45.125

AVA

133

Total (net of

AVA)

44.992

Per quanto riguarda i prodotti Derivati, l'esposizione lorda è guidata principalmente dall'esposizione di Unicredit Bank AG (90%) e di UCI SPA (6% sull'importo totale). Per quanto riguarda i prodotti Securities Financing Transactions (SFTs), l'esposizione lorda è principalmente guidata da UCI SPA (47%) e da Unicredit Bank AG (37%). Al 31 Dicembre 2017, il 29% delle controparti beneficiano della riduzione dell’ esposizione lorda grazie all’utilizzo di accordi di compensazione legalmente opponibili (principalmente controparti FIBS e Large Corporate). Per quanto riguarda la composizione del Collaterale Ricevuto, per i prodotti OTC il collaterale è rappresentato principalmente da garanzia ricevuta in contanti (EUR); la garanzia reale NON-CASH è composta principalmente da titoli sovrani AA (73%). Lato SFT, il collaterale è rappresentato principalmente da garanzia ricevuta in contanti (EUR); la garanzia NON CASH è composta principalmente da titoli obbligazionari e ABS.

EU CCR5-B- Composizione delle garanzie ai fini di calcolo dell’esposizione al rischio di controparte

(CCR) (Milioni di €)

a b c d e f

Garanzia reale utilizzata in operazioni su derivati Garanzia reale utilizzata in SFT

Fair value (valore equo) della garanzia

reale ricevuta

Fair value (valore equo) della

garanzia reale fornita Fair value

(valore equo)

della garanzia

reale ricevuta

Fair value

(valore equo)

della garanzia

reale fornita

Segregata Non segregata Segregata Non segregata

Total - 27.678 3.838 25.063 21.134 26.326

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

164

AL 31 DICEMBRE 2017

Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(migliaia di €)

FORME TECNICHE

AMMONTARE LORDO DELLE

ATTIVITA' FINANZIARIE

AMMONTARE DELLE

PASSIVITA' FINANZIARIE

COMPENSATO IN BILANCIO

AMMONTARE NETTO DELLE

ATTIVITA' FINANZIARIE RIPORTATO IN BILANCIO

AMMONTARI CORRELATI NON OGGETTO DI COMPENSAZIONE IN BILANCIO AMMONTARE

NETTO AL AMMONTARE

NETTO AL STRUMENTI FINANZIARI

DEPOSITI DI CONTANTE

RICEVUTI IN GARANZIA

31.12.2017 31.12.2016

(A) (B) (C=A-B) (D) (E) (F=C-D-E) 1. Derivati 53.821.939 16.828.789 36.993.150 20.171.484 7.506.749 9.314.917 10.860.980

2. Pronti contro termine 23.656.257 4.866.333 18.789.924 21.133.631 - (2.343.707) 10.974.004

3. Prestito titoli 179 - 179 - - 179 -

4. Altre 56.328.701 1.034.765 55.293.936 - - 55.293.936 58.057.378

Totale 31.12.2017 133.807.076 22.729.887 111.077.189 41.305.115 7.506.749 62.265.325 X

Totale 31.12.2016 158.369.973 24.122.365 134.247.608 46.591.327 7.763.919 X 79.892.362

L’ammontare delle attività finanziarie derivative compensate in bilancio da passività finanziarie (colonna “b” – sottovoce 1.derivati) si riferisce principalmente ai volumi di operatività con Central Clearing Counterparts (“CCPs”). rie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(migliaia di €)

FORME TECNICHE

AMMONTARE LORDO DELLE

PASSIVITA' FINANZIARIE

AMMONTARE DELLE

ATTIVITA' FINANZIARIE

COMPENSATO IN BILANCIO

AMMONTARE NETTO DELLE

PASSIVITA' FINANZIARIE

RIPORTATO IN BILANCIO

AMMONTARI CORRELATI NON OGGETTO DI COMPENSAZIONE IN BILANCIO AMMONTARE

NETTO AL AMMONTARE

NETTO AL STRUMENTI FINANZIARI

DEPOSITI DI CONTANTE POSTI IN

GARANZIA 31.12.2017 31.12.2016

(A) (B) (C=A-B) (D) (E) (F=C-D-E) 1. Derivati 50.736.365 15.901.588 34.834.777 20.501.412 8.400.323 5.933.042 7.753.655

2. Pronti contro termine 31.449.304 4.866.333 26.582.971 26.326.472 - 256.499 5.085.017

3. Prestito titoli 177.878 - 177.878 - - 177.878 -

4. Altre 86.068.126 1.961.965 84.106.161 - - 84.106.161 83.875.262

Totale 31.12.2017 168.431.673 22.729.886 145.701.787 46.827.884 8.400.323 90.473.580 X

Totale 31.12.2016 182.816.247 24.122.366 158.693.881 51.629.857 10.350.090 X 96.713.934

L’ammontare delle passività finanziarie derivative compensate in bilancio da attività finanziarie (colonna “b” – sottovoce 1.derivati) si riferisce principalmente ai volumi di operatività con Central Clearing Counterparts (“CCPs”). Il modello di Business connesso alla negoziazione di strumenti derivati con la clientela prevede la centralizzazione dei rischi di mercato presso la Divisione CIB – Area Markets, mentre il rischio creditizio viene assunto dalle Società del Gruppo che, in funzione del modello di segmentazione divisionale o geografica della clientela, gestiscono il rapporto con la stessa. In base al modello operativo di Gruppo, l’operatività in derivati di negoziazione con la clientela è quindi svolta, nell’ambito dell’autonomia operativa delle singole Società:

• dalle Banche e divisioni commerciali che concludono operazioni in derivati OTC al fine di fornire alla clientela non istituzionale prodotti per la gestione dei rischi di cambio, tasso e prezzo. Nell’ambito di tale operatività, le Banche trasferiscono il rischio di mercato alla Divisione CIB con operazioni uguali e contrarie, mantenendo il solo rischio di controparte. Le Banche effettuano anche il servizio di collocamento e/o raccolta ordini in conto terzi di prodotti di investimento che hanno una componente derivativa implicita (ad esempio, obbligazioni strutturate);

• Divisione CIB che opera con clientela large corporate e istituzioni finanziarie; nell’ambito di questa operatività la stessa assume e gestisce sia il rischio di mercato che quello di controparte;

• dalle Banche CEE che operano direttamente con la propria clientela. Il gruppo UniCredit negozia prodotti derivati OTC su un’ampia varietà di sottostanti, quali quelli relativi a Tassi di interesse, Tassi di cambio, Prezzi/Indici azionari, Commodities (metalli preziosi, metalli base, petrolio e materie energetiche) e Diritti di credito. Gli strumenti derivati OTC offrono un’elevata possibilità di personalizzazione; nuovi profili di payoff possono essere costruiti mediante la combinazione di più strumenti derivati OTC (ad esempio, un IRS plain vanilla e una o più opzioni plain vanilla/esotiche). Il rischio e la complessità delle strutture così ottenute dipendono dalle caratteristiche delle singole componenti (parametri di riferimento e meccanismi di indicizzazione) e dalle modalità con cui vengono combinate.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

165

I rischi di credito e di mercato associati all’operatività in derivati OTC sono presidiati dalla competence line “Chief Risk Officer” (CRO) della Capogruppo e/o delle Divisioni/Società. Tale presidio viene operato attraverso la definizione di linee guida e policies per la gestione, misurazione e controllo dei rischi, in termini di principi, regole e processi, oltre che di determinazione dei limiti di VAR. Nell’ambito di tale operatività, le operazioni con Clientela non istituzionale non prevedono (normalmente) l’utilizzo di margini, mentre quelle effettuate con controparti istituzionali (nell’ambito della Divisione CIB) possono fare ricorso all’utilizzo di tecniche di credit risk mitigation (CRM) quali l’utilizzo di accordi di compensazione e/o di collateralizzazione. Le rettifiche e riprese di valore per rischio di controparte su prodotti derivati sono determinate in modo coerente alle modalità di determinazione delle valutazioni sulle altre esposizioni creditizie. In particolare:

• i metodi di quantificazione delle esposizioni non deteriorate nei confronti di Clientela sono basati su modelli che mappano le esposizioni (EAD) con l’utilizzo di tecniche di simulazione che tengono conto del Wrong Way Risk e le valutano in termini di PD (Probabilità di Default) e LGD (Loss Given Default) in funzione dei tassi impliciti di default del mercato corrente, ottenuti attraverso i credit & loan-credit default swap, al fine di ottenere una misurazione secondo le logiche di perdita attesa (EL) da utilizzare per le poste misurate al fair value, massimizzando l’utilizzo di parametri di mercato;

• i metodi di quantificazione sulle posizioni deteriorate si basano sul valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi, come stimati in base agli specifici segnali di impairment (sulla cui base vengono qualificati il momento e l’ammontare dei flussi stessi).

Per le informazioni quantitative sui derivati si rimanda alle tabelle riportate nel Bilancio Consolidato al 31.12.2017, parte E – Sezione 2 “Rischi di mercato”, paragrafo “2.9 gli strumenti derivati - A. Derivati Finanziari” da tabella A.1 a tabella A.8, “B. Derivati Creditizi” da tabella B.1 a tabella B.5, e “C. Derivati finanziari e creditizi” tabella C.1.

EU CCR6 – Derivati creditizi

(migliaia di €)

Derivati creditizi di copertura Altri derivati creditizi

Protezione comprata Protezione venduta

Nozionale

a) Credit default products 45.100 - 36.696.000

b) Credit spread products - - 14.124

c) Total rate of return swaps - - 285.000

d) Altri - - -

Totale nozionale 45.100 - 36.995.124

Fair value

Fair value positivi (attivi) - - 378.122

Fair value negativi (passivi) 362 - 412.000

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

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Rischi di mercato Il rischio di mercato deriva dall’effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest’ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l’operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. La gestione del rischio di mercato nel gruppo UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, sia nella Capogruppo, sia nelle singole società che compongono il Gruppo stesso. Il modello in essere garantisce la capacità di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (cosiddetti Portfolio Risks), tramite centri di responsabilità dedicati (Portfolio Risk Managers), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale. In base a tale organizzazione la struttura di primo riporto al “Group Risk Management”, dedicata al governo dei rischi di mercato, è il dipartimento “Group Financial Risk”.

Strategie e Processi di Gestione del Rischio Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l’assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l’allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le società controllate. La Capogruppo ha definito le Global Rules per gestire e controllare il rischio di mercato, incluse le strategie e i processi da seguire. Le strategie per il rischio di mercato sono stabilite dalla Capogruppo con cadenza almeno annuale, rispecchiando la propensione al rischio complessiva del Gruppo, e riportate alle Legal Entities. La propensione al rischio di mercato è anche fondamentale per lo sviluppo della strategia di business del Gruppo, assicurando la coerenza tra i ricavi iscritti a budget e la determinazione dei limiti di Value-at-Risk. In questo contesto, annualmente la funzione Market Risk Management di Capogruppo concorda con le funzioni locali di market risk i possibili cambiamenti al Group Market Risk Framework su base annua. Le modifiche al Framework possono includere cambiamenti al perimetro per il calcolo delle metriche di rischio di mercato manageriali e cambiamenti metodologici nel sistema di monitoraggio dei limiti. A tale fine, Market Risk Management di Capogruppo raccoglie le informazioni necessarie per impostare la market risk strategy di Gruppo per l’anno successivo. In particolare, Market Risk Management riceve dalla competente funzione il documento Group Risk Appetite Framework, che imposta, tra l’altro, i relativi KPIs di Market Risk e riceve dalle funzioni locali di Market Risk, tra l’altro, la lista delle Società e Business Lines autorizzate ad assumere le esposizioni al rischio di mercato, i livelli di severity dei relativi limiti e le proposte di revisione delle misure di rischio di mercato. Sula base di questi input, la Market Risk strategy di Gruppo è definita includendo:

• la Market Risk Takers Map proposta; • la proposta dei limiti e dei WLs per i risk takers presenti nella Market Risk Takers Map; • qualsiasi cambiamento occorso nel sistema dei limiti di rischio rispetto all’anno precedente; • una panoramica sullo scenario macro-economico e i relativi rischi per il Gruppo; • la serie storica dei Market Risk RWA e gli sviluppi attesi; • Market Risk KPIs benchmarking; • la strategia di business e le iniziative chiave a sostegno della proposta del limite.

Dopo che gli Organismi rilevanti di Gruppo hanno approvato la market risk strategy di Gruppo e fornito le rilevanti NBOs per i limiti di market risk locali, ne viene data comunicazione alle funzioni locali. Per quanto riguarda il monitoraggio, le Società svolgono le attività periodiche (e.g. monitoraggio giornaliero del VaR, monitoraggio settimanale dell’IRC e SVaR, monitoraggio mensile degli Stress Test Warning Level) sotto il coordinamento della funzione Market Risk Management di Capogruppo e gli sforamenti sono tempestivamente segnalati al Senior Management locale e alla Capogruppo. Infine, è opportuno evidenziare che sono adottate a livello di Gruppo Global Rule riguardanti la definizione della market risk strategy, l’impostazione dei limiti, il monitoraggio, l’escalation ed il reporting. Portafoglio di Negoziazione Conformemente a quanto previsto dalla Capital Requirements Regulation, e come definito dalla policy “Eligibility Criteria for the Regulatory Trading Book assignment” il Trading Book è definito come l'insieme delle posizioni in strumenti finanziari e su merci detenute per la negoziazione o per la copertura del rischio inerente a posizioni detenute a fini di negoziazione. I book detenuti a fini di negoziazione sono composti da:

• posizioni in proprio e posizioni derivanti da servizi alla clientela e di supporto agli scambi; • posizioni che si intende rivendere nel breve periodo; • posizioni per le quali si intende beneficiare nel breve periodo di differenze di prezzo effettive o attese tra prezzi di

acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Il requisito essenziale per l’assegnazione al Trading Book regolamentare è il sopra menzionato “intento di negoziazione”, inoltre, anche i seguenti requisiti devono essere considerati:

• la “tradability” si riferisce alle posizioni esenti da restrizioni e coerentemente rappresentate nel “Trader Mandate”

del “risk taker”; • la “marketability” riguarda posizioni per le quali un affidabile Fair Value sia determinabile in misura più ampia

possibile sulla base di parametri di mercato osservabili e verificabili in modo indipendente; • la “hedgeability” riguarda le posizioni per le quali vi è la possibilità di copertura. La copertura concerne il rischio

“rilevante” della posizione, cosa che non implica necessariamente che tutti i profili di rischio debbano essere immunizzabili.

Per l’apertura di un nuovo book, il “book manager” effettua la proposta di gestire il book a Trading oppure a Banking Book sulla base dell’attività di negoziazione prevista. Deve chiaramente dichiarare l’intento di negoziazione e quindi spiegare la strategia di business sottostante la richiesta di assegnazione al Trading Book. È anche responsabile per tutte le posizioni incluse nel suo book e che i criteri per l’assegnazione a Trading Book siano rispettati nel continuo. Relativamente alla fase di monitoraggio, per dimostrare l’adeguatezza dell’intento di negoziazione i seguenti criteri minimi devono essere rispettati e verificati almeno trimestralmente:

• almeno 5 operazioni durante gli ultimi 90 giorni lavorativi; • un minimo del 5% del volume di ogni portafoglio deve essere movimentato durante gli ultimi 90 giorni lavorativi con

riferimento all’ultimo giorno del periodo.

Nel caso di sforamenti, viene valutata la possibilità di riclassificare il book. Con riferimento alla metodologia utilizzata per assicurare che le policy e le procedure implementate per la gestione del Trading Book siano appropriate, occorre evidenziare che ogni nuova/aggiornata normativa è preliminarmente condivisa con le principali funzioni/Società impattate al fine di collezionare il loro feedback. Inoltre, la funzione di Gruppo di competenza valuta il rischio di conformità con riferimento alle normative riguardanti il suo perimetro di competenza. Infine, prima dell’emissione, la rule è sottoposta al competente Organo/funzione per l’approvazione. Gli strumenti finanziari (attività o passività, liquidità o strumento derivato) detenuti dal Gruppo sono esposti a cambi di valore nel tempo dovuti variazioni dei fattori di rischio di mercato. Tali fattori di rischio sono classificati nelle seguenti cinque categorie standard:

• Rischio di credito: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei credit spread; • Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa delle variazioni dei prezzi di

azioni o indici; • Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di

interesse; • Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di

cambio; • Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei

prezzi delle materie prime (ad esempio: oro, greggio).

Il gruppo UniCredit gestisce e monitora il rischio di mercato mediante due insiemi di misure:

• Misure complessive di Rischio di Mercato:

o Value at Risk (VaR), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio in un determinato periodo per un determinato intervallo di confidenza;

o Stressed VaR (SVaR), che rappresenta il VaR potenziale di un portafoglio soggetto ad un periodo di dodici mesi di significativo stress finanziario;

o Incremental Risk Charge (IRC), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le perdite creditizie (rischi di default e migrazione) che possono verificarsi in un portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza;

o Loss Warning Level (LWL), che è definito come la P&L economica cumulata su un periodo di 60 giorni (calendario) di un'unità di rischio;

o Stress Test Warning Level (STWL), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio calcolata sulla base di uno scenario di stress.

• Misure Granulari di Rischio di Mercato: o Sensitivities, che rappresentano la variazione nel valore di mercato di uno strumento finanziario a causa

dei movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti. Tra i quali particolarmente importanti, anche se non gli unici, sono i Basis Point Value Sensitivity che, considerata la struttura di attività e passività della banca commerciale, misurano i cambiamenti del valore attuale delle posizioni sensibili ai tassi di interesse per via di shift paralleli delle curve di tasso pari ad 1pb, e i Credit Point Value - Sensitivity, che misurano i cambiamenti del valore attuale delle posizioni sensibili al rischio di credito per via di shift paralleli dei credit spread pari ad 1pb (per emittente, rating o settore);

o Stress scenarios, che rappresentano i cambiamenti del valore di mercato degli strumenti finanziari causati da profondi movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti;

o Nominali, i quali sono calcolati sulla base del nozionale dell’esposizione.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

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Sulla base di queste misure, sono definiti due insiemi di limiti:

• Limiti Complessivi di Rischio di Mercato (Loss Warning Levels, Stress Test Warning Level, VaR, SVaR, IRC): che

hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione sul TB o su TB + BB. Questi limiti devono essere consistenti con il budget di ricavi assegnato e la risk taking capacity assunta (ICAAP process). Il Value at Risk sulle attività nel Trading Book deve inoltre essere consistente con i Group Risk Appetite KPI. Tutti i limit di VaR (sia sul TB sia sul BB) devono essere conformi con i Stress Test Warning Level.

• Limiti Granulari di Rischio di Mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai Limiti Complessivi ed operano in maniera consolidata in tutte le società del Gruppo (ove possibile); al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i Limiti Granulari di Rischio di Mercato mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente coperti dal modello interno per i rischi di mercato (IMOD).

Portafoglio Bancario Le principali componenti del rischio di mercato del Portafoglio Bancario sono il rischio di credit spread, il rischio tasso d’interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli di Stato detenuti ai fini di liquidità. Il rischio di Mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk. Il contributo principale all’esposizione di credit spread è legato al rischio Sovrano italiano per gli investimenti del Perimetro Italia. La seconda componente è il rischio tasso di interesse. L’esposizione è misurata in termini di sensitività al valore economico e al margine d’interesse. Su base giornaliera le funzioni di tesoreria gestiscono il rischio tasso derivante dalle transazioni commerciali mantenendo l’esposizione entro i limiti fissati dai Comitati di Rischio. L’esposizione è monitorata e misurata su base giornaliera dalle funzioni di Risk Management. Il Comitato Asset & Liability Management è responsabile della strategia di gestione del rischio tasso per il Portafoglio Strategico, inclusa la decisione di investire la posizione di passività non onerose, al netto delle attività non fruttifere. La gestione del rischio tasso di interesse del Banking book è volta a garantire, in situazione di continuità aziendale, l’ottimizzazione del profilo di rischio/rendimento della banca e la creazione di valore nel lungo termine riducendo nel contempo gli impatti negativi sulla generazione degli utili e sul capitale regolamentare derivanti dalla volatilità dei tassi di interesse. L’obiettivo principale della strategia di rischio di tasso di interesse, nel portafoglio bancario, è la riduzione della volatilità del margine di interesse in orizzonte pluriennale. La strategia non prevede nessun posizionamento direzionale o discrezionale volto a generare utili addizionali, a meno che non sia approvato dagli organi competenti e monitorato separatamente. Unica eccezione è rappresentata dalle funzioni autorizzate ad assumere posizioni sui tassi di interesse all’interno dei limiti approvati internamente. La strategia di gestione del gap strutturale tra attività e passività non sensibili al tasso di interesse (free funds) è volta a bilanciare l’obiettivo di stabilizzazione degli utili in un orizzonte di lungo termine e il costo opportunità di mantenere posizioni investite a tassi fissi. La strategia di gestione del rischio tasso è fissata considerando anche i principali impatti derivanti da estinzione anticipata sulle attività. Il profilo di estinzione anticipata è stimato a partire dai dati storici e da analisi di trend. In Italia il rischio di prepayment è implicitamente considerato dalla tesoreria nel porre in essere le operazioni di copertura del rischio di tasso degli asset commerciali. In Germania il rischio di prepayment del portafoglio crediti è soggetto al livello dei tassi di interesse e dal comportamento della clientela indipendentemente dal livello dei tassi di interesse. I prepayment sensibili al tasso di interesse sono relativamente piccoli per i livelli correnti di tasso di interesse e sono coperti tramite swaptions. I prepayment non sensibili ai tassi di interesse sono coperti tramite swaps, secondo la strategia della Banca per il Rischio di Tasso di Interesse. Anche il rischio di rimborso anticipato nel portafoglio crediti in Austria e CEE è considerato residuale dunque nessuna strategia di copertura viene applicata a tale rischio. La posizione del rischio di tasso di interesse riferita al perimetro del Portafoglio Bancario è poi rivista, almeno su base mensile, dal Group ALCO. La funzione del Comitato nella gestione del rischio di tasso di interesse riguarda:

• la definizione della struttura dei limiti granulari sul tasso di interesse del Portafoglio Bancario; • l’approvazione originaria e di eventuali modifiche di fondo del sistema di calcolo e controllo del rischi di tasso di

interesse del Portafoglio Bancario con il supporto della funzioni di validazione interna (ove necessario); • l’ottimizzazione del profilo di rischio di tasso di interesse del Portafoglio Bancario di Gruppo; • la definizione delle strategie operative di bilancio (per esempio il portafoglio di replica) e l’applicazione dei tassi

interni di trasferimento all’interno del perimetro Italiano; • la funzione di consulenza e supporto al Group Risk & Internal Control Committee in ambito di Risk Appetite

Framework, definizione della Global Policy sul tasso di interesse del Portafoglio Bancario, aggiornamenti dei modelli comportamentali di tasso di interesse del Portafoglio Bancario e altre tematiche critiche con impatti potenziali sul tasso di interesse del Portafoglio Bancario.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente a investimenti di capitale in valuta estera. L'attuale strategia è quella di non coprire il capitale da tale rischio. La politica generale è quella di coprire l'esposizione relativa a dividendi e Profit&Loss in valuta estera, tenendo conto del costo di copertura e delle condizioni di mercato. Tale fonte di rischio è più rilevante per le società del Gruppo dei Paesi CEE. L'esposizione FX è coperta con contratti forward e opzioni, classificati contabilmente nel portafoglio di negoziazione. Tale regola generale è valida per la Parent Compnay. Anche tale strategia di copertura è valutata dai Comitati di Rischio su base periodica.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Struttura ed organizzazione Group Financial Risk è responsabile di assicurare l’implementazione delle strategie e dei processi relativi al rischio di mercato a livello di Gruppo. Per quanto riguarda le tematiche riguardanti il rischio di mercato, il dipartimento ha le seguenti principali responsabilità:

• governare e controllare i rischi finanziari del Gruppo attraverso la valutazione delle strategie e la proposta dei limiti di rischio e delle Global/Local Rule agli Organi competenti;

• rilasciare autorizzazioni e NBO, quando specificamente previsto dalle Global Rule e dai poteri di sub-delega, relativamente a temi ed operazioni legate al rischio di liquidità, di tasso di interesse, di mercato, di controparte e di trading credit a cui si espone il Gruppo;

• assicurare la conformità della struttura di gestione del rischio finanziario ai requisiti regolamentari; • definire, sviluppare e aggiornare le metodologie e le architetture di Gruppo per la misurazione e controllo del rischio

di mercato, di controparte, di tasso di interesse e di liquidità. Il dipartimento è composto dalle seguenti strutture organizzative con focus sul rischio di mercato:

In relazione al processo comunicativo tra le diverse parti appartenenti al market risk management, i Comitati responsabili in materia sono i seguenti:

• Group Market Risk Committee; • Group Assets & Liabilities Committee.

Il “Group Market Risk Committee” – i cui partecipanti sono principalmente rappresentanti del Risk, Business, Compliance e Internal Audit – si riunisce mensilmente ed è responsabile per il monitoraggio dei Rischi di Mercato a livello di Gruppo, per la valutazione dell’impatto delle transazioni, approvate dai competenti organi, che influiscono in maniera significativa sul profilo complessivo del portafoglio del Rischio di Mercato, per la presentazione al “Group Risk Internal Controller Committee” per approvazione o informativa, di strategie relative al Rischio di Mercato, policy, metodologie e limiti nonché della reportistica periodica sul portafoglio del rischio di mercato. Il Comitato è responsabile inoltre di garantire la coerenza delle policy, metodologie e prassi operative riguardo al rischio di mercato, nelle diverse Divisioni/Business Unit e società del gruppo. Controlla e monitora il portafoglio del rischio di mercato di Gruppo. Il “Group Assets and Liabilities Committee” è coinvolto nel processo di definizione delle strategie, delle policy, delle metodologie e dei limiti (ove applicabili) in ambito del rischio di liquidità, rischio di tasso di cambio e rischio di tasso di interesse del Portafoglio Bancario, nelle decisioni di trasferimento interno dei capitali, Funding Plan e Contingency Funding Plan e nell’attività di monitoraggio. Il Comitato garantisce inoltre la consistenza tra i processi e le metodologie in merito alla liquidità, tasso di cambio e tasso di interesse del Portafoglio Bancario tra le funzioni di business e le società del Gruppo, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie (per esempio la liquidità e il capitale) in coerenza con il RAF e le strategie di business.

GROUP FINANCIAL RISK

“Group Market & Trading Credit Risk Management” department, responsabile del governo e del controllo dei rischi di mercato

“Group Price Control”, unit, responsabile di indirizzare e controllare, a livello di Gruppo, il processo di Independent Price Verification

(IPV)

“Group Financial Risk Methodologies & Models” department, responsabile dello sviluppo e manutenzione delle metodologie e i modelli

di Gruppo relativi ai rischi di mercato

“Financial Risk Italy” unit, responsabile del controllo indipendente dei rischi di liquidità, tasso di interesse, mercato, controparte, trading

credit e collateral a livello di Regional Center Italia e della esecuzione degli stress test richiesti

“Group Financial Risk Standard & Practice” unit, responsabile della coerenza e della coordinazione all’interno del Gruppo delle Global

Policies e della reportistica di financial risk

“Group Liquidity and Interest Rate Risk Management” unit, responsabile del controllo indipendente del rischio di liquidità e del rischio

di tasso d’interesse del bilancio a livello di Gruppo e degli stress test definiti dalla normativa interna e da quella regolamentare

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

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Sistemi di misurazione e di reporting Portafoglio di Negoziazione Nel corso del 2017, il gruppo UniCredit ha continuato a migliorare e consolidare i modelli di rischio di mercato al fine di misurare, rappresentare e controllare opportunamente il profilo di rischio del Gruppo, adeguando conseguentemente i sistemi di reportistica. Per quanto riguarda i sistemi di misurazione, maggiori dettagli si possono ritrovare nel paragrafo” Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione Regolamentare”, mentre per quanto riguarda i processi di reportistica sia giornaliera che mensile, questi vengono periodicamente aggiornati all’interno di specifiche istruzioni operative. All’interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal gruppo UniCredit nell’ambito della gestione del rischio di mercato è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Group Financial Risk è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l’approccio della simulazione storica. Per ulteriori dettagli sui modelli di valutazione del rischio si faccia riferimento al capitolo successivo. Il Group Financial Risk definisce gli standard di reportistica sui rischi di mercato, in termini sia di contenuti sia di frequenza, e fornisce puntualmente informazioni al Top Management ed alle autorità di vigilanza (Joint Supervisor Team) sul profilo di rischio di mercato a livello consolidato. In aggiunta al VaR ed alle misure di rischio previste da Basilea II, gli stress test sono un efficace strumento di gestione del rischio, in quanto forniscono ad UniCredit l’indicazione di quanto capitale potrebbe essere necessario per assorbire perdite in caso di forti shock finanziari. Lo stress testing è parte integrante dell’Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), dove si richiede ad UniCredit di eseguire uno stress testing rigoroso e forward-looking al fine di identificare possibili eventi o cambiamenti nelle condizioni di mercato che possano ripercuotersi in maniera sfavorevole per la banca. Portafoglio Bancario La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel Banking Book risiede presso gli Organi competenti della Banca. Per esempio, la Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul Banking Book a livello consolidato. In quanto tale, definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello di Gruppo. La misura di rischio di tasso di interesse per il Banking Book riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, le due prospettive diverse ma complementari riguardano:

• Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi della banca, cioè i flussi attesi dell’attivo meno quelli del passivo; una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1pb. Questa misura è riportata ai comitati competenti al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200pb.

• Earnings at risk perspective: l’analisi si concentra sull’impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100pb. Tale misura fornisce un’indicazione dell’impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi. Vengono considerati anche scenari che includono basis risk e scenari non-paralleli.

Oltre il set di limiti e livelli di allerta per il rischio tasso, misure dell’esposizione e relative restrizioni sono in atto anche per le altre fonti di rischio di mercato, come rischio di cambio, rischio azionario, rischio di valore a causa di variazioni degli spread creditizi. Inoltre, attraverso le misure di sensitività economica e altri indicatori granulari, questi tipi di rischio sono catturati in un Value at Risk che include tutti i fattori di rischio di mercato. Queste misure di Value at Risk sono basate su simulazione storica.

Politiche di copertura e di attenuazione del rischio Portafoglio di Negoziazione Su base trimestrale un insieme di indicatori di rischio è fornito al Group Risk Committee attraverso l’Enterprise Risk Management Report e, su base mensile, al Group Market Risk Committee attraverso la Market Risk Overview; questi includono gli utilizzi di VaR, Stressed VaR, limiti di IRC, le Sensitivities, le esposizioni ai Governativi ed i risultati degli Stress test. Allo stesso tempo il superamento dei limiti è riportato sia al Group Market Risk Committee che al Group Risk Committee, in funzione dei corrispondenti livelli di severity, laddove il processo di “escalation” è normato dalla Policy Globale "Limiti del Rischio di Mercato" che definisce la natura delle varie soglie/limiti applicati come gli organismi competenti da coinvolgere per stabilire il più appropriato piano di azione per ricondurre le esposizioni nei limiti approvati. Un focus, se richiesto, è fornito di volta in volta sull’attività di specifici ambiti di business al fine di assicurare il più elevato livello di comprensione e di discussione dei rischi in date aree che sono ritenute meritevoli di particolare attenzione.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Portafoglio Bancario In sede di ALCO si discutono su base mensile i principali fattori di rischio di mercato. La funzione Risk Management di Gruppo riporta al comitato le misure di rischio relative al Portafoglio Bancario sotto un’ottica di margine e di valore economico. Tale funzione propone e monitora i set di limiti e warning level che sono stati preventivamente approvati dai rilevanti organi competenti. Violazioni di tali limiti e warning levels, se presenti, vengono riportati agli Organi suddetti. Di conseguenza, il procedimento di escalation si attiva in linea con le procedure descritte nella Policy, per implementare le misure più appropriate al fine di ristabilire l’esposizione all’interno dei limiti approvati. Le operazioni strutturali di copertura dal rischio di tasso di interesse al fine di attenuare l’esposizione verso il business della clientela sono eseguite dalle funzioni di Tesoreria. Le operazioni strategiche del perimetro del Portafoglio Bancario sono gestiti dal dipartimento di Asset and Liability Management - ALM.

Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli

interni

Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione Regolamentare La direttiva 2010/76/EU (CRD III) ha introdotto svariate migliorie al regime sul capitale per le posizioni del portafoglio di negoziazione, recependo così pienamente la proposta del Comitato di Basilea. La CRD III potenzia l’attuale modello basato sul calcolo del VaR (valore a rischio), con altre misure di rischio: Incremental Risk Charge (IRC) e Stressed VaR (SVaR) con lo scopo di ridurre la prociclicità dei requisiti minimi di capitale per il rischio di mercato. Tutti i requisiti regolamentari all’interno dell’arena del Market Risk sono stati recepiti tramite lo sviluppo interno di modelli e di strutture IT necessari, invece di ricorrere all’acquisizione di soluzioni esterne già “pronte”. Questo ha consentito ad UniCredit di creare soluzioni che per molti aspetti possono essere considerate all’estremo più sofisticato dello spettro di soluzioni che possono essere trovate in questo settore. In merito a questo, un elemento distintivo della struttura implementata per il rischio di mercato (e controparte) in UniCredit è il “full revaluation approach” che utilizza le medesime librerie di Pricing del Front Office. Il gruppo UniCredit calcola sia il VaR che il VaR Stressato per il rischio di mercato su posizioni di negoziazione attraverso il metodo della simulazione storica. Tale metodo prevede la rivalutazione giornaliera (in full revaluation approach) delle posizioni sulla base dell’andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l’effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Dato un portafoglio, una probabilità e un orizzonte temporale, il VaR è definito in modo che la probabilità che la perdita data dal mark-to-market su un portafoglio, per un determinato orizzonte temporale, non ecceda tale valore ad un livello di confidenza stabilito (assumendo nessuna negoziazione nel portafoglio). I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; distribuzione a pesi costanti di utili/perdite ottenute da uno scenario storico che copre gli ultimi 500 giorni. Gli scenari storici sono costruiti basandosi su shock proporzionali per rischi di prezzo e di cambio, e su shock assoluti per i rischi di tasso e di credit spread. Il modello VaR di UniCredit simula tutti i fattori di rischio, sia in riferimento al rischio generale che a quello specifico, fornendo così una diversificazione in un approccio diretto. Il modello è ricalibrato giornalmente. L’utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati, e tale confronto è il cuore del back-testing. Il VaR è una misura consistente tra tutti i portafogli ed i prodotti in quanto:

• permette un confronto del rischio tra business diversi; • fornisce uno strumento di aggregazione e di netting di posizioni all’interno di un portafoglio in grado di riflettere la

correlazione e gli offset tra asset class diversi; • semplifica il confronto del nostro rischio di mercato sia nel tempo che per i risultati giornalieri.

Sebbene il VaR sia un prezioso indicatore di rischio, deve essere utilizzato consapevolmente ai suoi limiti:

• la simulazione storica si basa sugli eventi passati per prevedere potenziali perdite. In caso di deviazioni estreme questo potrebbe non essere appropriato;

• la lunghezza della finestra usata per generare la stimata distribuzione includerà necessariamente un trade-off tra la reattività delle metriche alle recenti evoluzioni del mercato (finestra breve) e lo spettro di scenari che vorrà includere (finestra lunga);

• assumendo un orizzonte costante di 1/10 giorni non si discrimina tra differenti fattori di rischio di liquidità.

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Il computo dello Stressed VaR è basato sulla stessa metodologia e architettura del VaR, ed è analogamente calcolato con un livello di confidenza al 99% e un orizzonte temporale di un giorno su base settimanale, ma su un periodo stressato di osservazione di 250 giorni. Il periodo storico scelto identifica un intervallo di osservazione di un anno che produce la misura più alta per il portafoglio attuale. Le finestre di Stressed VaR sono ricalibrate su base trimestrale e sono personalizzate per il portafoglio di ogni Legal Entity del Gruppo, e per il Gruppo stesso (fondamentale per il calcolo degli RWA a livello consolidato). La finestra temporale di stress utilizzata a livello di Gruppo è cambiata nel corso del primo semestre 2017 da “Crisi del Debito Sovrano” (2012) a “Crisi Lehman” (2008/09). Per UCI SPA la finestra di Stress corrisponde al periodo della “Crisi del Debito Sovrano” (2012), mentre per UCB AG e UCBA AG a quella della “Crisi Lehman” (2008/09). I requisiti a 10 giorni di VaR e VaR Stressato per il calcolo del capitale regolamentare è tuttavia ottenuto estendendo le misure ad 1 giorno a 10 giorni prendendo il massimo della radice quadrata delle misure riscalate e l’approccio di convoluzione che converte la distribuzione a 1 giorno nella distribuzione a 10 giorni. Le misure giornaliere sono invece usate attivamente per la gestione del rischio di mercato. Al fine di convalidare la coerenza dei modelli interni di VaR impiegati per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, sono effettuati test retrospettivi (back-testing) confrontando le previsioni di rischio del modello interno con i risultati a posteriori dei profitti e perdite del portafoglio, al fine di verificare se le misure di rischio al 99esimo percentile effettivamente coprano il 99% dei risultati del trading. L’esercizio si basa sugli ultimi dodici mesi di dati (250 osservazioni giornaliere). Qualora il numero di eccezioni nell’anno precedente superi quanto previsto dal livello di confidenza scelto, è attivata una revisione dei parametri e delle assunzioni del modello. Group Internal Validation ha eseguito una validazione periodica del framework di VaR/SVaR per verificarne la conformità ai requisiti regolamentari, includendo un’analisi di back-testing indipendente per la quale sono definiti parametri diversi (quali orizzonte temporale, percentile), e approfondendo i risultati per un sottoinsieme di portafogli rappresentativi del business della Banca. L’Incremental Risk Charge cattura sia il rischio di default che quello di migrazione per i prodotti non cartolarizzati tenuti nel Portafoglio di Negoziazione. Il Modello interno sviluppato, usando una versione multivariata del modello di tipo Merton, simula l’evento di migrazione di rating di tutti gli emittenti rilevanti per le posizioni di Trading del Gruppo su un orizzonte temporale di un anno. Le probabilità di migrazione e le correlazioni di settore sono calibrate su base storica, mentre le correlazioni idiosincratiche sono derivate dalla formula di correlazione IRB. Le migrazioni simulate sono convertite in scenari di credit spread mentre gli eventi di default sono associati a un simulato tasso di recupero. Così facendo, si assume l’ipotesi di una posizione costante e che a tutti i prodotti sia conservativamente attribuito un comune orizzonte di liquidità di un anno. In ogni scenario tutto l’insieme di prodotti rilevanti è valutato tramite tale spread e default producendo una distribuzione simulata di Utili e Perdite che riflette pienamente la convessità, il rischio base, gli effetti di portafoglio e il rischio di concentrazione del portafoglio. In questo modo un alto numero di possibili simulazioni Monte Carlo genera una distribuzione di Utili e Profitti per il Gruppo (e ogni foglia del suo albero di portafoglio). L’IRC è definito come il 99,9 percentile di tale distribuzione. Il capitale addizionale per prodotti di credito e cartolarizzazioni non coperte da IRC è calcolato attraverso l’approccio standardizzato Le seguenti tabelle riassumono le caratteristiche principali delle diverse misure che definiscono i requisiti di Capitale per il rischio di Mercato in UniCredit:

Misura Tipo di Rischio Orizzonte Quantile Simulazione Calibrazione

VaR Tutti i fattori di Rischio di Mercato 1g 99% Storica 2 anni finestra, pesati

equamente

SVaR Tutti i fattori di Rischio di Mercato 1g 99% Storica 1 anno finestra, pesati

equamente

IRC Migrazione Rating e Default 1a 99,9% Monte Carlo Through-the-cycle

(min 8 anni)

Il modello di IRC è sottoposto a un programma trimestrale di Stress Test atto a valutare la robustezza del modello. I parametri rilevanti come i Tassi di Recupero, le Probabilità di Transizione, le Correlazioni Idiosincratiche sono sottoposte a shock e gli impatti sono calcolati sulle misure di IRC. L'unità di "Group Internal Validation" di Gruppo ha svolto le proprie attività di validazione sulla robustezza metodologica dei modelli di IRC, al fine di integrare le analisi disponibili effettuate in fase di sviluppo e di verificare l’adeguatezza dell’ambiente di risk management ai requisiti regolamentari e agli standard interni. Come già evidenziato dalle stesse Autorità di Vigilanza, metodologie di back-testing basate sulla verifica di solidità, dati un intervallo di confidenza del 99,9% e un orizzonte temporale di un anno, non possono essere estese alle metriche di IRC dato l’orizzonte temporale di un anno della misura di rischio. Di conseguenza, da una parte la validazione dei modelli di IRC ha fatto molto affidamento su metodologie indirette (tra le quali stress test, analisi di sensitivity e di scenario), dall’altra, al fine di verificare la ragionevolezza qualitativa e quantitativa dei modelli, un’attenzione particolare è stata posta sull’analisi specifica del comportamento dei portafogli di UniCredit. L'unità di "Group Internal Validation" ha mantenuto un ambito di analisi il più ampio possibile, al fine di ricomprendere le diverse problematiche che si possono configurare nello sviluppo di tali modelli (disegno generale del modello, adeguatezza regolamentare, implementazione computazionale, spiegazione delle risultanze).

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AL 31 DICEMBRE 2017

Group Internal Validation ha effettuato un ampio spettro di analisi di validazione sulla misura di IRC utilizzando le sue librerie di replica interna. Tale replica consente una semplice verifica dei risultati ottenuti nell’ambiente di produzione e, inoltre, un’implementazione più dinamica e su misura dei test necessari. Lo spettro di analisi comprende la stabilità Monte Carlo, analisi e stress di correlazione, il calcolo della sensitività dei parametri, analisi dei contributi marginali e paragoni con modelli alternativi. Tutti i principali parametri sono stati analizzati, quali matrici di correlazione, matrici di probabilità di transizione, shock di transizione, tassi di recupero, probabilità di fallimento, numero di scenari. Al fine di capire la performance complessiva del modello nel replicare i fenomeni reali di migrazione e fallimento, Group Internal Validation ha effettuato anche un esercizio di performance storiche confrontando le migrazioni e i fallimenti predetti dal modello IRC di UniCredit con quelli realmente osservati dal 1981 (per disponibilità dei dati). La Banca d’Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit all’uso dei modelli interni per il calcolo dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. Ad oggi i Paesi CEE sono le principali società del Gruppo che stanno utilizzando un approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti di capitale concernenti posizioni di negoziazione. Comunque, il VaR è in uso per la gestione del rischio di mercato nelle suddette società. Per il VaR, VaR stressato e l’IRC la banca distingue tra una vista regolamentare ed una gestionale. Le misure gestionali, VaR, SVaR e IRC, sono usate per il monitoraggio del rischio e la guida del business come descritto nella Market Risk Framework: in particolare i Limiti di VaR rappresentano la metrica principale che permette di trasportare il Risk Appetite all’interno del Market Risk Framework. Il VaR Manageriale ha uno scopo più ampio di applicazione: è utilizzato sia per il monitoraggio del Trading Book che del perimetro Overall (Trading Book + Banking Book), al fine di ottenere una rappresentazione completa del rischio. Il metodo di misurazione standardizzato si applica anche al calcolo del capitale che copre il rischio dell’esposizione a valute estere nel Portafoglio Bancario per le Legal Entities (UniCredit S.p.A.) che non hanno l’approvazione per la simulazione del rischio cambio con Modello Interno. Le principali differenze tra l’applicazione del modello interno al Trading Book in ottica regolamentare e manageriale sono:

• Il modello interno è usato a fini regolamentari per UniCredit S.p.A., UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Austria AG and Unicredit Bank Austria Group, mentre è usato per tutte le Legal Entities (comprese le CEE) per fini manageriali;

• inclusione del rischio cambio del Banking Book a scopi Regolamentari per quelle Legal Entities per le quali è stato approvato (UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG); per quelle per le quali non è stato ancora approvato (UniCredit S.p.A.) si sta includendo in quello gestionale.

Misura Vista UniCredit Bank AG UniCredit

BankAustria AG UniCredit Spa CEE Legal Entities

Rischio FX BB Reg SI SI NO NO

Gest NO SI NO SI

Alla fine i portafogli di negoziazione sono sottoposti a Stress test in base a un’ampia serie di scenari semplici e complessi. Gli scenari sempilci, che prevedono lo shock di singole asset classes, sono definiti nel contesto di Rischio di tasso/Rischio di prezzo/Rischio di cambio/Rischio di Credit Spread Sensitivity. Gli scenari complessi applicano variazioni simultanee a più risk factors. Entrambi gli scenari semplici e complessi sono applicati a tutto il Portafoglio di Negoziazione. Descrizioni dettagliate sono incluse all’interno del paragrafo Stress test. I risultati degli Stress Test sono calcolati nel sistema di Group Market Risk (UGRM), così da assicurare un approccio metodologico comune nel Gruppo. I risultati sono calcolati applicando l’approccio di full revaluation, che significa che tutte le posizioni vengono rivalutate sotto condizioni di stress; nessun modello ad hoc o funzione di prezzo viene applicato per lo stress testing. Conformemente alla regolamentazione nazionale, alcuni scenari rilevano sono inoltre materia di reporting regolamentare su base trimestrale. Inoltre un set di scenari viene generato mensilmente su tutto il perimetro di Gruppo, così da coprire sia le posizioni del portafoglio di negoziazione sia quelle del portafoglio bancario. I risultati sono discussi mensilmente nel “Market Risk Stress Test Open Forum” che include rappresentati della funzione di Rischi di Mercato di tutte le Legal Entities e rappresentanti del Business. I risultati sono analizzati a fondi nel report mensile “Monthly Overivew on Market Stress Test”. Gli Stress Test Warning levels sono monitorati mensilmente. Maggiori dettagli sui Warning Levels e sulle Strategie sono forniti a fine all’interno del paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio.

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Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di Negoziazione Il Gruppo Unicredit assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o altri parametri variabili osservabili o desumibili univocamente dai prezzi di mercato. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel corso del tempo. Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market) senza alcuna componente soggettiva (ad esempio, per titoli azionari o obbligazionari liquidi, derivati negoziati in borsa). Questo include strumenti il cui fair value è derivato da modelli di valutazione correntemente accettati sul mercato che rappresentano degli standard nell’industria finanziaria e i cui parametri sono direttamente osservabili (ad esempio, contratti di swap plain vanilla e un certo numero di opzioni). In mercati non attivi ovvero per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizi di esperti e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value deve essere validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business. Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines della banca, ovvero le linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al fine di assicurare l’adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, i modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front-office delle Società del gruppo sono valutati e convalidati centralmente ed indipendentemente da Group Internal Validation, in cooperazione con le funzioni di Market Risk della capogruppo. La convalida dei modelli è effettuata centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della banca. In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la banca prevede una verifica indipendente dei prezzi e degli altri parametri desunti dal mercato (IPV, Independent price verification). Attraverso tale processo vengono valutate regolarmente l’accuratezza e l’affidabilità dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli viene effettuata dalle funzioni di Market Risk, che sono indipendenti da quelle di Trading, almeno su base mensile ovvero più frequentemente, in funzione della natura del mercato e dell’attività di negoziazione. Qualora non siano disponibili fonti indipendenti per i prezzi o tali fonti siano eccessivamente soggettive, vengono adottate delle appropriate misure di valutazione prudenziale come le rettifiche di valore (FVA, Fair Value Adjustments). Informazioni sui modelli di valutazione usati per il calcolo del fair value

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall’IFRS13 circa i portafogli contabili valutati al fair value su base ricorrente. Titoli obbligazionari a reddito fisso I titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (mark-to market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al Livello 1 della gerarchia del fair value. Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di tasso di interesse e di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l’uso di parametri osservabili e minimizza l’uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate come Livello 2 o Livello 3 rispettivamente; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile sul mercato. Nella valutazione a fair value, vengono applicate delle rettifiche prudenziali di valore (fair value adjustments) a fronte della ridotta liquidità e dell’eventuale rischio di modello al fine di compensare la mancanza di parametri di mercato osservabili per le posizioni a Livello 2 e Livello 3. Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l’accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica. Prodotti finanziari strutturati La Banca determina il fair value dei prodotti finanziati strutturati non quotati in mercati attivi utilizzando l’appropriato metodo di valutazione in funzione della natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell’osservabilità degli input significativi del modello. Asset Backed Securities Il Gruppo UniCredit valuta i titoli obbligazionari asset backed sulla base dell’estensione ed implementazione in tutte le Società del Gruppo del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) adeguato alle diverse condizioni di mercato per i Titoli di Credito strutturati. L’assunzione principale del processo di IPV è che la qualità di un prezzo venga verificata attraverso la disponibilità di molteplici quotazioni da parte di operatori del mercato indipendenti per strumenti identici.

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Il processo fa affidamento inizialmente su consensus data provider che operano come collettori di quotazioni di mercato. In seconda istanza, i prezzi sono verificati utilizzando come benchmark per ogni strumento un pool di strumenti finanziari simili con una quotazione di mercato affidabile. Un approccio alternativo consiste nel valutare lo strumento per mezzo di modelli di pricing matematici, applicabili ogni volta che l’informazione sulle assunzioni dei partecipanti al mercato riguardo ai parametri del modello siano ragionevolmente disponibili senza comportare costi o sforzi eccessivi. L’IPV rappresenta il fondamento dell’approccio della Fair Valuation: eventualmente integrata da FVA, considerati come una riserva a fronte del rischio di modello, calcolati assumendo che un downgrade di un notch del rating delle emissioni possa essere considerato come una misura dell’incertezza. Derivati Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall’applicazione di modelli di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input del modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2 mentre quelle basate su input non osservabili sono classificate come Livello 3. Titoli di capitale I titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione sia significativamente ridotto. Per i titoli di capitale valutati al costo, un impairment è previsto qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo. Fondi di Investimento Il Gruppo detiene investimenti in fondi d’investimento aperti che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per ciascuna quota, inclusi fondi comuni, fondi private equity, hedge funds (compresi fondi di fondi) e fondi immobiliari. Gli investimenti del Gruppo includono investimenti in fondi gestiti da Asset Manager del Gruppo e investimenti in fondi gestiti da terzi. I Fondi aperti sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione (NAV) desumibile da un mercato attivo è disponibile mentre possono essere classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni legate a clausole di uscita. I fondi immobiliari e altri fondi chiusi sono classificati come Livello 1 in caso essi siano quotati su un mercato attivo; in caso ciò non si verifichi, essi sono classificati come Livello 3 e sono valutati attraverso un credit adjustment del NAV basato sulle caratteristiche specifiche del singolo fondo. Per i fondi valutati al costo, una svalutazione è prevista qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo. Fair Value Adjustment (FVA)

Il Fair Value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere il fair value prudenziale della posizione. Il FVA tiene conto dell’incertezza nella valutazione di uno strumento finanziario allo scopo di ridurre il rischio di inserire a bilancio delle valutazioni non corrette, assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile e di incorporare possibili costi futuri. Tra i vari tipi di aggiustamento possibili, i seguenti sono stati ritenuti necessari:

• Credit/Debit Valuation Adjustment; • Funding Valuation Adjustment; • Rischio di modello; • Costo di chiusura; • Aggiustamenti al prezzo per liquidità.

Credit/Debit Valuation Adjustment (CVA/DVA) Gli adjustment CVAs e DVAs sono incorporati nella valutazione dei derivati per riflettere l’impatto sul fair value del rischio di credito della controparte e della qualità del credito di UniCredit stessa rispettivamente. La metodologia CVA/DVA utilizzata da UniCredit si basa sui seguenti input:

• Esposizioni Positive e Negative derivate utilizzando un “risk-neutral spin-off” del modello interno di rischio di controparte

• PD derivata dalle probabilità di default storiche o implicite nei tassi di default del mercato corrente, ottenuti attraverso Credit Default Swaps

• LGD basata sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento della controparte implicato dai tassi di default del mercato corrente e consistente con il livello di Credit default Swaps usato per dedurre le probabilità di default.

Funding Cost and Benefit adjustment (FCA/FBA) Funding Valuation Adjustment (FundVA) è la somma del Funding Cost Adjustment (FCA) e del Funding Benefit Adjustment (FBA) che effettivamente considerano gli attesi costi/benefici di funding per i derivati che non sono totalmente collateralizzati. I principali contributori materiali sono in-the-money trades con controparti non collateralizzati. La metodologia FVA di UniCredit si basa sui seguenti input:

• il profilo delle esposizioni Positive e Negative derivate da un “risk-neutral spin-off” del modello interno di Rischio di Controparte;

• la PD derivata dagli attuali tassi di default del mercato ottenuti dai credit default swaps; • una curva di funding che identifica lo spread medio del funding dei competitors finanziari.

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Tale adjustment era precedentemente considerato tra le deduzioni di capitale e valutato all’interno dell’AVA prudential requirements. Dalla fine del 2015 la componente di fair value adjustment è inclusa nella P&L. Rischio di modello Modelli finanziari sono utilizzati per determinare il valore di uno strumento finanziario laddove un’osservazione diretta di mercato non sia possibile o non sia ritenuta affidabile. In generale il rischio di modello rappresenta la possibilità che la valutazione di uno strumento finanziario sia effettivamente sensibile alla scelta del modello. E’ possibile valutare il medesimo strumento finanziario utilizzando modelli alternativi di valutazione che possono determinare risultati diversi in termini di prezzo. L’aggiustamento per il rischio di modello si riferisce al rischio che l’effettivo fair value dello strumento sia differente dal valore prodotto dal modello. Costo di chiusura Misura i costi impliciti della liquidazione (aggregata) di una posizione di negoziazione. La posizione potrebbe essere chiusa con una vendita (o con un acquisto in caso di posizione corta), ovvero facendo una nuova transazione (o diverse operazioni) che compensano (coprono) la posizione aperta. I costi di close-out derivano tipicamente dalla differenza tra il prezzo denaro e quello lettera osservati sul mercato. Tiene conto del fatto che una posizione è valutata al prezzo mid ma può solo essere liquidata al prezzo denaro o quello lettera. Questo aggiustamento non è necessario quando la posizione è già valutata al livello denaro o lettera che rappresenta già un prezzo di liquidazione. Aggiustamenti al prezzo per liquidità Questo aggiustamento viene determinato per riflettere possibili effetti di liquidità sul prezzo dello strumento finanziario. Additional Valuation Adjustments (AVA) Differentemente dai Fair Value contabili, la valutazione Prudenziale richiede una chiara indicazione del livello di prudenza. Specificamente, l’approccio principale della valutazione prudenziale stabilisce il prezzo di vendita più elevato che può esser ottenuto al 90% di probabilità, dove possibile. Le istituzioni debbono determinare specifici livelli target di incertezza a partire da intervalli di possibili valori. Gli AVA saranno considerati le Valutazioni addizionali necessari a raggiungere I livelli prudenziali identificati, in aggiunta agli aggiustamenti applicati dall’istituzione nei Fair Value che possano esser considerati a coprire le stesse tipologie di incertezza dell’AVA. Gli AVA sono calcolati in aggiunta ai Fair Value applicati nel Bilancio di Unicredit e sono:

• Incertezza del Prezzo di Mercato (MPU); • Costo di Chiusura (CoC); • Rischio di Modello (MR); • Differenziale di Credito non Percepito (UCS); • Costo di Investimento e Finanziamento (IFC); • Concentrazione della Posizione (CP); • Costi Amministrativi Futuri (FAC). • Costi per Chiusura Anticipata (ET); • Rischio Operativo (OR).

Quando un’incertezza che deve avere un’AVA può esser collegata ad un fattore dell’insieme dei FVA, l’AVA è generalmente ottenuto aumentando il livello di prudenza del calcolo del FVA. Calcoli specifici sono effettuati per gli altri AVA. Incertezza del Prezzo di Mercato AVA MPU cattura l’incertezza nei prezzi di mercato, ad esempio come viene si vede nell’avere diversi prezzi per lo stesso strumento quotato da fonti diverse. Le Istituzioni devono stimare un valore all’interno di un possibile intervallo di valori dove sono sicuri con una probabilità del 90% di poter chiudere la posizione (o un portafoglio di posizioni) a quel prezzo o meglio. UniCredit applica un approccio basato sulle sensitività per il calcolo del MPU. Tra le possibili fonti di dati, UniCredit Group applica un approccio a cascata: transazioni eseguite, quando disponibili (es. dall’ Archivio Globale delle Transazioni,GTR); quotazioni di intermediari, quando disponibili; dati di consenso. Costo di Chiusura AVA Il CoC cattura l’incertezza del differenziale tra denaro e lettera dei prezzi correnti di mercato. Parimenti all’AVA per l’incertezza di mercato, il costo di chiusura AVA è calcolato per ogni parametro come prodotto della sensitività, o valutazione dell’esposizione, a quel parametro applicando un livello d’incertezza del differenziale denaro-lettera. Lo stesso approccio a cascata del MPU AVA viene applicato per identificare la fonte dati appropriata. Rischio di Modello AVA Quest’AVA dipende dallo specifico modello di prezzo applicato ai prodotti finanziari di ogni Società del Gruppo UniCredit. Quindi è calcolato sulla base dell’esperienza delle funzioni responsabili della validazione. UniCredit utilizza quando possibile dati di consenso o metodi alternativi per generare dati di dispersione da valutazioni plausibili, sì da seguire l’approccio prescritto del 90% del livello di confidenza. Differenziale di Credito non Percepito AVA UCS AVA riflette l’incertezza dellla valutazione negli aggiustamenti necessari per includere il valore corrente delle perdite attese con le controparti inadempienti sulle posizioni in derivati. l’UCS Model Risk è guidato dall’incertezza sul calcolo dell’esposizione, con il principale contributo derivante dalla percentuale di errore del metodo Monte Carlo. Inoltre, i contributi per il rischio di correlazione sfavorevole sono applicati prudenzialmente controparte per controparte. UCS MPU e COC sono guidati dall’incertezza delle probabilità di inadempienza e sopravvivenza della controparte, ove il 90% del livello di confidenza è ottenuto utilizzando i dati MarkIt.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Costi di Investimento e Finanziamento AVA Il Funding Value Adjustment (FundVA) tiene conto dei costi/benefici futuri di finanziamento per i derivati che non sono interamente collateralizzati. Coerentemente al UCS, l’IFC è ottenuto applicando un fattore di incertezza alle esposizioni per tener conto dell’errore del metodo Monte Carlo. IFC MPU e COC sono guidati dall’incertezza delle probabilità di default e sopravvivenza della controparte e dalla curva di finanziamento, ove il 90% del livello di confidenza è ottenuto utilizzando i dati MarkIt. Concentrazione della Posizione AVA CP è il rischio che una posizione concentrata non si possa chiudere entro il limite temporale implicito del sistema per il calcolo del capitale di rischio di mercato (oggi pari a 10 giorni ) senza impattare significativamente il mercato, e di conseguenza possa risultare in perdite addizionali al di là del capitale allocato alla posizione. Un periodo di liquidazione prudente viene determinate sulla base della dimensione della posizione e dal volume scambiato giornalmente ovvero applicato dei rapporti predefiniti quando non sono disponili dati di mercato. Costi Amministrativi Futuri AVA FAC sono i costi per chiudere completamente la posizione in termini di sensitività e altri costi addizionali (in aggiunta al Mark-To-Market) derivanti dall’applicazione delle incertezze di MPU e CoC. Negli ultimi anni, UniCredit ha dimostrato di riuscire a chiudere anche le posizioni più complesse. Ad ogni modo, a fini prudenziali, FAC viene determinate come l’ammontare dei costi amministrativi correnti derivanti dalle posizioni a Livello 3 (identificate come un’approssimazione delle posizioni che dovrebbero essere mantenute fino a scadenza), proiettate anno su anno fino alla scadenza più lontana nel tempo e quindi scontate alla data di calcolo. La proiezione tiene conto dell’inflazione, della riduzione del portafoglio a seguito delle scadenze contrattuali delle posizioni e del costo di gestione che va a ridursi su base annuale. Costi per Chiusura Anticipata AVA ET AVA è inteso per coprire quei casi in cui la banca accetta una quotazione sfavorevole per la chiusura anticipata di una posizione. Le chiusure non contrattuali sono monitorate e finora non sono state registrate transazioni chiuse ad un prezzo sfavorevole e quindi l’ET AVA è immateriale. Operational Risk AVA UniCredit applica l’AMA, il modello avanzato per il rischio operative come definite nel Titolo III , Capitolo 4 della [CRR]. Quindi, secondo quanto stabilito nella [RTS] Articolo 17 par. 2, UniCredit riporta un OR AVA pari a zero, considerato che il rischio operative relativo ai processi di valutazione, come determinato seguendo i requisiti del [RTS] Article 17 par. 1, è interamente considerato nel calcolo del Modello Avanzato. Aggregazione Come stabilito nel [RTS] Articolo 7 par. 1, l’aggregazione è fatta secondo un approccio a due fasi. Prima di tutto, per gli AVA MPU, COC e MR, questi sono calcolati come somma peseta dei singoli contributori: nello specifico a livello di singola posizione per MPU e COC; a livello di modello di valutazione per il MR. Il peso applicato è 50%. L’AVA totale secondo l’approccio principale è la semplice somma delle diverse tipologie di AVA.

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Misure di rischio Legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancio La tabella sottostante mostra il legame tra le poste del bilancio consolidato di Gruppo che sono rilevanti in termini di rischio di mercato e le principali misure di rischio utilizzate, finalizzate al monitoraggio. Le attività e passività detenute per la negoziazione sono principalmente monitorate attraverso il VaR e altre misure di rischio Basilea 2.5. Inoltre per le principali sensitivities/esposizioni sono definiti e monitorati i Granular Market Limits. Le altre tipologie di attività e passività, sebbene siano gestite con diverse misure di rischio (come sensitivity al tasso di interesse, al credit spread, al tasso di cambio, all’azionario ecc., più altri parametri che sono tipici del Banking Book come l’analisi del Margine di Interesse e l’analisi del Valore Economico), sono comunque gestite e monitorate attraverso il VaR.

(milioni di €)

Fine dicembre 2017

ATTIVO rilevante in termini di Rischio di Mercato Valore

contabile Perimetro VaR(1)

Altre misure di

rischio(2)

Sensitivity

Cassa e disponibilità liquide 64.493.411

64.493.411 FX IR

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 74.685.890 73.052.893 1.632.997 (3) FX EQ CS IR

Attività finanziarie valutate al fair value 22.073.343

22.073.343 FX EQ CS IR

Attività finanziarie disponibili per la vendita 104.101.031

104.101.031 FX EQ CS IR

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 6.277.022

6.277.022 FX CS IR

Crediti verso banche 70.982.743

70.982.743 FX CS IR

Crediti verso clientela 447.726.913

447.726.913 FX CS IR

Derivati di copertura 3.431.070

3.431.070 FX IR

Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.244.685

2.244.685

Partecipazioni 6.212.142

6.212.142 FX EQ

Attività materiali 8.449.288

8.449.288

Attività Immateriali 3.385.310

3.385.310

Attività fiscali 12.658.279

12.658.279 Attività non correnti e gruppi di attività in via di

dismissione 1.110.960

1.110.960

Altre attività 8.957.637

8.957.637

Totale Attività 836.789.724 73.052.893 763.736.831

(milioni di €)

Fine dicembre 2017

PASSIVO rilevante in termini di Rischio di Mercato Valore

contabile Perimetro VaR(1)

Altre misure di

rischio(2)

Sensitivity

Debiti verso banche (123.244.080)

(123.244.080) FX CS IR

Debiti verso clientela (462.895.261)

(462.895.261)

FX CS IR

Titoli in circolazione (98.602.632)

(98.602.632)

FX CS IR

Passività finanziarie di negoziazione (55.783.725) (54.875.532) (908.193) (3) FX EQ CS IR

Passività finanziarie valutate al fair value (3.010.529)

(3.010.529)

FX EQ CS IR

Derivati di copertura (3.567.845)

(3.567.845) FX IR

Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.041.990)

(3.041.990)

Passività fiscali (1.092.905)

(1.092.905)

Passività associate ad attività in via di dismissione (184.829)

(184.829)

Altre passività (15.573.425)

(15.573.425)

Trattamento di fine rapporto del personale (917.284)

(917.284)

FX IR

Fondi per rischi e oneri (8.650.468)

(8.650.468)

Totale Passività (776.564.973) (54.875.532) (721.689.441) (1) Principale misura di rischio è il VaR

(2) Principali misure di rischio sono le senstivity ai fattori di rischio

(3) Posizioni detenute per la negoziazione ma classificate a Portafoglio Bancario (MtM)

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

180

AL 31 DICEMBRE 2017

Legenda Sensitivity FX: sensitivity a variazioni dei tassi di cambio; EQ: sensitivity a variazioni dei prezzi di azioni o indici; IR: sensitivity a variazioni al tasso di interesse; CS: sensitivity a variazioni del credit spread. VaR, SVaR e IRC VaR, SVaR e IRC diversificati sono calcolati considerando la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al perimetro I-mod (cioè per le quali è approvato l’uso del modello interno per il calcolo del rischio). Ciononostante le misure di VaR, SVaR e IRC sono in vigore per tutte le società del Gruppo e i loro valori sono riportati di seguito, a titolo informativo, insieme ai valori di Gruppo di VaR, SVaR e IRC non diversificati, calcolati sommando i rispettivi valori delle società del Gruppo (senza tener conto dell’effetto di diversificazione), considerando il perimetro regolamentare ove disponibile. Nel secondo semestre del 2017 si nota un trend decrescente nella serie temporale del VaR Regolamentare ad 1 giorno, spiegato in parte dall’esposizione al rischio di cambio sul banking book commerciale ed in parte da un rallentamento della dinamica operativa. La finestra temporale di stress utilizzata a livello di Gruppo è cambiata nel corso del primo semestre 2017 passando da “Crisi del Debito Sovrano” (2012) a “Crisi Lehman” (2008/09). Il picco nella serie temporale dell’IRC alla fine del 2017 è dovuto ad un incremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread nel Trading Book di UniCredit S.p.A..

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

VaR giornaliero portafoglio di negoziazione regolamentare

(milioni di €)

Fine Dicembre

2017

MEDIA ULTIMI 60

GIORNI

2017 2016

PERIMETRO I-MOD MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Diversificato UniCredit Group Var 11,5 10,9 13,5 22,8 7,2 15,8

VaR giornaliero portafoglio di negoziazione gestionale

(milioni di €)

Fine Dicembre

2017

MEDIA ULTIMI 60

GIORNI

2017 2016

PERIMETRO STANDARD APPROACH MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Russia 4,3 3,5 2,1 4,7 0,8 2,7

Turchia 1,1 0,8 0,6 1,1 0,4 0,8

Bosnia Herzegovina 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Serbia 0,0 0,0 0,1 0,2 0,0 0,1

Romania 0,2 0,2 0,3 0,7 0,2 0,5

Bulgaria 0,1 0,1 0,2 0,4 0,0 0,1

Ungheria 0,5 0,6 0,7 1,0 0,5 0,7

Repubblica Ceca 2,0 3,2 2,9 4,5 0,5 0,5

Croazia 0,1 0,1 0,2 0,3 0,1 0,1

Slovenia 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0

Paesi Baltici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Fineco 0,3 0,2 0,3 0,7 0,1 0,2

Non Diversificato Unicredit Group VaR 22,0 21,7 23,3 33,0 17,5 33,1

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181

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

SVaR giornaliero portafoglio di negoziazione regolamentare

(milioni di €)

Fine Dicembre

2017

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2017 2016

PERIMETRO I-MOD MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Diversificato UniCredit Group 26,9 26,7 29,4 40,6 21,7 24,7

SVaR giornaliero portafoglio di negoziazione gestionale

(milioni di €)

Fine Dicembre

2017

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2017 2016

PERIMETRO STANDARDIZED APPROACH MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Russia 19,0 17,2 13,9 22,1 5,1 7,8

Turchia 4,1 3,1 1,9 4,2 1,0 1,8

Bosnia Herzegovina 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Serbia 1,1 1,1 0,8 1,5 0,2 0,6

Romania 1,2 1,7 2,5 5,1 1,2 3,9

Bulgaria 0,5 0,6 0,7 0,8 0,5 0,6

Ungheria 3,6 2,8 2,4 4,1 0,7 2,2

Repubblica Ceca 3,8 2,9 3,5 5,8 1,5 1,2

Croazia 0,2 0,4 0,4 0,8 0,2 0,4

Slovenia 0,2 0,2 0,1 0,3 0,1 0,1

Paesi Baltici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

NoN Diversificato UniCredit Group 85,8 75,4 69,6 85,8 55,0 60,6

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

IRC portafoglio di negoziazione regolamentare

(milioni di €)

Fine Dicembre

2017

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2017 2016

PERIMETRO I-MOD MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Diversificato UniCredit Group 492,1 311,7 301,9 492,1 222,3 389,1

IRC portafoglio di negoziazione gestionale

(milioni di €)

Fine Dicembre

2017

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2017 2016

PERIMETRO STANDARDIZED APPROACH MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Russia 8,6 18,4 10,7 48,7 0,0 5,8

Turchia 4,3 4,0 3,8 6,1 2,6 3,1

Serbia 15,2 12,5 10,2 16,7 4,7 10,3

Romania 4,5 10,5 20,0 34,8 4,5 23,7

Bulgaria 0,0 0,0 0,3 1,6 0,0 1,6

Ungheria 42,3 41,5 27,6 47,5 4,2 26,7

Repubblica Ceca 1,0 0,7 1,0 2,1 0,5 4,4

Croazia 8,5 2,2 4,1 10,1 0,3 2,2

NoN Diversificato UniCredit Group 785,9 628,0 509,7 785,9 333,7 546,5

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

182

AL 31 DICEMBRE 2017

EU MR4 – Confronto tra stime di VaR e profitti/perdite Si riportano di seguito i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del portafoglio di negoziazione, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati ipotetici di “profit and loss” per il Gruppo (perimetro I-Mod). Durante il periodo di reporting considerato (gennaio 2017 - dicembre 2017) si è osservata un’eccezione confrontando il Value-at-Risk (14,34 milioni) in data 24 aprile 2017 con la corrispondente realizzazione dei profitti e delle perdite ipotetiche (-14,83 milioni) tra i giorni 21 e 25 aprile 2017 (P/L a due giorni). Gruppo (Perimetro I-Mod)

VaR Gestionale Di seguito si riportano i valori a fine Dicembre 2017, del VaR Gestionale diversificato del portafoglio di negoziazione a livello di Gruppo e Regional Center e il VaR Gestionale non diversificato del portafoglio di negoziazione a livello di Gruppo, calcolato sommando i valori di tutte le Società del Gruppo (senza tener conto dell’effetto di diversificazione). Le differenze con il VaR Regolamentare del portafoglio di negoziazione sono state descritte in precedenza.

VaR giornaliero portafoglio di negoziazione gestionale (milioni di €)

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE Fine Dicembre 2017

Diversificato Gruppo Unicredit come da modello interno 11,60

RC Germania 7,48

RC Italia 4,40

RC Austria 0,31

RC CEE 4,45

Non Diversificato Gruppo Unicredit 20,60

CVA Di seguito vengono riportati i valori di CVA in termini di requisiti di capitale per il Gruppo (come somma delle singole Legal Entities in quanto il beneficio di diversificazione non viene considerato). I requisiti di capitale identificano la volatilità degli spread creditizi che impattano il CVA regolamentare. Si compone di un VaR calcolato sulla finestra corrente (CVA VaR) e un VaR calcolato su una finestra stressata (CVA SVaR). Per le esposizioni non coperte dal modello CCR interno (utilizzato per il calcolo dei profili di esposizione CVA) viene utilizzato il metodo standardizzato (SA). Nel secondo semestre del 2017 la componente di Own Fund Requirements dovuta al CVA si è mantenuta stabile a livello di gruppo rispetto al secondo trimestre del 2017.

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183

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

CVA portafoglio di negoziazione (milioni di €)

2017 2016

Q1 Q2 Q3 Q4 Q4

CVA 271,2 255,3 249,2 250,6 273,2

CVA VaR 48,2 39,9 34,1 32,8 50,9

CVA SVaR 165,0 162,9 163,4 167,8 171,5

CVA SA 58,0 52,5 51,7 50,0 50,9

RWA Di seguito vengono riportate due tabelle riassuntive degli RWA di Mercato relativi al perimetro I-mod (tabelle MR2-A e MR2-B) e che riportano i valori (massimo, minimo, media alla fine di dicembre 2017) risultanti dai modelli approvati usati per il calcolo dei requisiti di capitale regolamentare a livello di gruppo (Tabella MR3), come stabilito dalla direttiva EBA Guidelines on Disclosure Requirements Under Part Eight of Regulation (EU) 575/2013. Tabelle EU MR2.A/MR2-B: L’aumento di RWA rispetto al terzo trimestre del 2017 è dovuto principalmente ad un incremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread nel trading Book di UniCredit S.p.A.. Questo cambiamento nella composizione del portafoglio, porta ad un aumento considerevole dell’ultima osservazione di IRC, che domina rispetto alla media del periodo di considerato (Ottobre 2017 – Dicembre 2017). Tabella EU MR3: Il picco nella serie temporale dell’IRC sull’ultima osservazione del periodo di reporting considerato ( Luglio 2017 – Dicembre 2017) è dovuta ad un incremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread nel trading Book di UniCredit S.p.A..

EU MR2-A - Rischio di Mercato - Approccio di modello interno (milioni di €)

RWA

Requisiti di capitale

VaR (valore maggiore tra a e b) 1.426 114,1

a) VaR del giorno precedente

36,4

b) media del VaR negli ultimi 60 giorni lavorativi x fattore moltiplicativo

114,1

SVaR (valore maggiore tra a e b) 3.518 281,4

a) ultimo SvaR

85,1

b) media dello SVaR negli ultimi 60 giorni lavorativi x fattore moltiplicativo

281,4

IRC (valore maggiore tra a e b) 6.152 492,1

a) valore di IRC più recente

492,1

b) media dell'IRC nelle ultime 12 settimane

317,5

Comprehensive risk measure (valore maggiore tra a, b e c) - -

a) risk number più recente per il portafoglio di correlation trading

-

b) media del risk number per il portafoglio di correlation trading nelle ultime 12 settimane

-

c) 8% dei requisiti own funds sotto SA dei più recenti risk number per il portafoglio di correlation trading

-

Altro - -

Totale 11.096 887,7

EU MR2-B - Flusso dei RWA per esposizione al Rischio di Mercato - Approccio di modello interno (milioni di €)

VaR SVaR IRC CRM Altro

RWA totali

Requisiti di capitale

totale

1 RWAs and capital requirements at 29.09.2017 1.488 4.217 3.415 - - 9.119 730

1a Regulatory adjustment 1.101 3.294 549 - - 4.944 396

1b RWAs and capital requirements at 29.09.2017 (end of the day) 386 923 2.865 - - 4.175 334

2 Movement in risk levels 69 140 3.287 - - 3.495 280

3 Model updates/changes - - - - - - -

4 Methodology and policy - - - - - - -

5 Acquisitions and disposals - - - - - - -

6 Foreign exchange movements - - - - - - -

7 Other - - - - - - -

8a RWAs and capital requirements at 28.12.2017 (end of the day) 455 1.063 6.152 - - 7.670 614

8b Regulatory adjustment 971 2.455 - - - 3.425 274

8 RWAs and capital requirements at 28.12.2017 1.426 3.518 6.152 - - 11.096 888

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

184

AL 31 DICEMBRE 2017

EU MR3 - Valori IMA per portafogli di negoziazione regolamentare (milioni di €)

VaR (10 giorni 99%)

1 Valore massimo 47,5

2 Valore medio 35,3

3 Valore minimo 22,9

4 Valore di fine periodo 36,4

SVaR (10 giorni 99%)

5 Valore massimo 128,5

6 Valore medio 93,6

7 Valore minimo 69,5

8 Valore di fine periodo 85,1

IRC (99.9%)

9 Valore massimo 492,1

10 Valore medio 294,2

11 Valore minimo 229,2

12 Valore di fine periodo 492,1

Comprehensive risk capital charge (99.9%)

13 Valore massimo -

14 Valore medio -

15 Valore minimo -

16 Valore di fine periodo -

Si consideri che i valori di Massimo, Minimo e Media fanno riferimento al periodo di osservazione Luglio 2017-Dicembre 2017. La tabella che segue fornisce uno spaccato del VaR per i principali rischi di mercato (debito, equity, FX, commodity) e la sua evoluzione durante l’anno, nella forma del template C24 del COREP. Consistentemente con le tabelle MR2-A e MR3-B, la tabella si riferisce al VaR a 10 giorni (cioè riferito ad un orizzonte temporale di 10 giorni).

Rischiosità del portafoglio di negoziazione per classi di strumenti

VaR a 10 giorni portafoglio di negoziazione regolamentare (milioni di €)

2017 2016

Q1 Q2 Q3 Q4 Q4

Traded Debt Instruments 35,2 28,7 29,1 31,9 36,4

TDI - Rischio Generale 30,1 18,9 14,6 17,2 37,3

TDI - Rischio Specifico 22,3 20,2 22,5 25,1 15,4

Equity 7,8 9,8 7,3 5,9 9,8

Equity - Rischio Generale - - - - -

Equity - Rischio Specifico 7,8 9,8 7,3 5,9 9,8

Rischio Cambio 13,5 13,7 10,2 14,8 10,5

Rischio Commodity 2,5 2,4 2,2 4,5 1,7

Totale Rischio Generale 30,1 18,9 14,6 17,2 37,3

Totale Rischio Specifico 24,1 28,1 23,6 26,5 21,2

Rispetto al terzo trimestre del 2017, il quarto trimestre ha visto incremento del rischio specifico totale, principalmente dovuto a nuove posizioni soggette a rischio di Credit Spread nel trading Book di UniCredit S.p.A.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

185

Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall’utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. In aggiunta al monitoraggio dei Granular Market Limits, Group Market Risk function procede con periodicità almeno mensile al calcolo di sensitivity analysis, intesa come effetto di conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo. In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse ipotizzando, in particolare, una variazione negativa e positiva del 30% delle curve o matrici di volatilità. Sensitivity ai tassi di interesse La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli (“parallel shift”) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione. Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali curve per ±1pb/±10pb/±100pb. Ad uno spostamento della curva di 1pb, viene calcolata la sensitivity in corrispondenza di diversi time-bucket. Per quanto riguarda le variazioni nell'inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario (“clockwise turning” - Turn CW), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso antiorario (“counter-clockwise turning” - Turn CCW), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine. In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti:

• +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno; • 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno; • -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre; • per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare.

Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione.

(milioni di €)

TASSI DI INTERESSE

+1 PB INFERIORE

A 1 MESE

+1 PB DA 1

MESE A 6

MESI

+1 PB DA 6 MESI

A 1 ANNO

+1 PB

DA 1 A 2

ANNI

+1 PB DA 2 A 5 ANNI

+1 PB DA 5 A

10 ANNI

+1 PB OLTRE

10 ANNI

+1 PB TOTALE

-10 PB

+10 PB

-100 PB +100 PB CW CCW

Totale 0,0 -0,8 0,2 0,0 -0,2 0,7 -0,9 -0,9 9,0 -10,4 74,4 -113,0 -9,3 6,0

di cui: EUR 0,0 -0,7 0,1 0,0 -0,2 0,5 -1,0 -1,3 12,4 -13,7 111,9 -139,1 0,1 -3,6

USD 0,0 -0,1 0,2 -0,1 0,0 0,2 -0,1 0,0 0,3 -0,4 3,6 -7,0 2,4 -1,3

GBP 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 0,3 -2,8 2,7 -31,8 23,9 -12,3 11,2

CHF 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 -0,2 2,3 -1,7 -0,5 0,6

JPY 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,1 -0,7 0,7 -7,4 6,8 -0,5 0,5

(milioni di €)

-30% +30%

Tassi di interesse 21,68 -22,08

EUR 21,12 -21,46

USD 0,40 -0,63

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

186

AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad azioni, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Sensitivity ai corsi azionari La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità:

• come “Delta cash-equivalent”, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe la banca allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale;

• come risultato economico derivante dall’aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 10% e 20%. Il Delta cash-equivalent ed il Delta 1% (ovvero l’impatto economico risultante dall’aumento dei prezzi spot dell’1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità delle equity ipotizzando, in particolare, una variazione negativa e positiva del 30% delle curve o matrici di volatilità. In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest’ultima, considerata la secondarietà dell’esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un’unica categoria. Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione.

(milioni di €)

AZIONI TUTTI I MERCATI

DELTA CASH-EQUIVALENT -20% -10% -1% +1% +10% +20%

Europa -81,2 - - - -0,8 - -

USA -13,6 - - - -0,1 - -

Giappone -1,1 - - - 0,0 - -

Asia ex-Giappone 153,7 - - - 1,5 - -

America Latina 0,4 - - - 0,0 - -

Altro -5,5 - - - -0,1 - -

Totale 52,8 -60,2 -18,2 -0,2 0,5 -16,3 -51,0

Commodity -4,2 1,7 0,4 0,0 0,0 0,1 0,6

(milioni di €)

-30% +30%

Azioni -19,40 14,40

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Rischio di prezzo - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch’esse con finalità di stabile investimento. Nella valutazione del più complessivo portafoglio bancario, anche questo tipo di rischio è tenuto in considerazione.

Rischio di cambio - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai tassi di cambio e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative valute attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali. Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Sensitivity ai tassi di cambio La sensitivity rispetto al tasso di cambio valuta l’impatto economico risultante dall’apprezzamento e deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre. L’esposizione verso le diverse valute viene anche espressa come “Delta cash-equivalent” in euro: questa rappresenta il controvalore in Euro della somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal portafoglio reale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità dei tassi di cambio ipotizzando, in particolare, una variazione positiva o negativa del 30% delle curve o matrici di volatilità. Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione.

(milioni di €)

TASSI DI CAMBIO DELTA

CASH-EQUIVALENT -10% -5% -1% +1% +5% +10%

USD -12,3 -4,5 5,9 0,1 -0,1 9,2 29,5

GBP -195,0 23,1 9,9 1,9 -1,9 -10,4 -17,0

CHF 10,6 5,7 0,2 -0,1 0,1 0,4 1,6

JPY 4,7 10,4 3,8 0,0 0,0 1,0 0,6

(milioni di €)

-30% +30%

Tassi di cambio 1,60 -0,10

Rischio di cambio - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di cambio in UniCredit origina sia dalla presenza nel Gruppo di banche che operano in aree valutarie diverse dall’Area Euro, sia da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo, entro i limiti e le autonomie assegnati. In questo secondo caso, il rischio di cambio origina da attività in valuta svolta mediante la negoziazione di vari strumenti di mercato e viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni sviluppati dalle società che compongono il Gruppo. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dell’esposizione a tale tipologia di rischio. Attività di copertura del rischio di cambio Il Gruppo attua una politica di copertura economica sia degli utili che dei dividendi provenienti dalle controllate non appartenenti all’Area Euro. Nell’implementazione di tali strategie si considerano le condizioni di mercato.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di Credit Spread – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai credit spreads e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati ed OTC. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Sensitivity ai Credit SpreadLe sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1pb/+10pb/+100pb. Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici. La tabella sottostante mostra le sensitivity per il portafoglio di negoziazione.

(milioni di €)

+1 PB INFERIORE

A 1 MESE

+1 PB DA 1

MESE A 6 MESI

+1 PB DA 6

MESI A 1 ANNO

+1 PB DA 1 A 2 ANNI

+1 PB DA 2 A 5 ANNI

+1 PB DA 5 A

10 ANNI

+1 PB OLTRE

10 ANNI

+1 PB TOTALE +10PB +100PB

Totale 0,0 -0,1 0,0 -0,1 -0,5 -0,7 0,4 -1,1 -14,2 -135,6

Rating AAA 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 4,5

AA 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,1 0,1 0,0 -0,1 -0,8 -5,6

A 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 0,0 0,2 0,1 -2,1 -20,3

BBB 0,0 -0,1 0,0 0,0 -0,3 -0,9 0,2 -1,0 -11,0 -106,5

BB 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,4 -4,0

B 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,2 -2,3

CCC and NR 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -1,3

Settore

Sovereigns & Related 0,0 -0,1 0,0 0,0 -0,3 -0,5 0,2 -0,7 -6,8 -62,6

ABS and MBS 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -1,2

Financial Services 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,2 -0,2 0,2 -0,3 -6,6 -64,4

All Corporates 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,7 -7,4

Basic Materials 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -1,5

Communications 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,3 -2,6

Consumer Cyclical 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,7

Consumer Non cyclical 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,5

Energy 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,7

Technology 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,3

Industrial 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2

Utilities 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,4 -3,8

All other Corporates 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1

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Stress test Gli Stress Test costituiscono una metrica di rischio complementare al VaR e all’analisi di sensitivity e permettono l’esame dei rischi potenziali da una differente prospettiva. L’esercizio di Stress Testing prevede la valutazione di portafoglio all’interno sia di scenari semplici (costruiti variando i fattori di rischio singolarmente), sia di scenari complessi (costruiti variando i fattori di rischio sistematicamente). Di seguito sono riportate le descrizioni degli scenari complessi, che combinano movimenti di tassi di interesse, prezzi, tassi di cambio, credit-spread. Per le descrizioni degli scenari semplici si veda il paragrafo precedente. Per quanto riguarda gli scenari complessi, diversi scenari sono stati applicati al perimetro Trading Book di Gruppo su base mensile e riportati al top management. Widespread Contagion In questo scenario, si assume l’intensificarsi del rischio politico in Europa. La fiducia di mercati finanziari, imprese e famiglie si inasprisce, portando a un peggioramento delle condizioni finanziarie e ad una minore attività economica. La crescita nel Regno Unito, che sta già soffrendo per la crescente incertezza seguita al voto britannico di lasciare l’Unione Europea, potrebbe essere colpita dall’intensificarsi del rischio politico nel resto dell’UE. Tale incertezza peserà sugli investimenti delle imprese britanniche, sul commercio e sui flussi di capitale, con effetti a catena sulla fiducia dei consumatori e potrebbe anche prolungare le negoziazioni sullo stato di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Per quanto riguarda il PIL, l’Italia e la Spagna sono le più influenzate, a seguire la Francia, mentre la Germania è la meno colpita. A livello di eurozona, si vede un rallentamento della crescita del PIL a 0,4 % nel 2018 e una contrazione di 0,1% nel 2019, con una perdita cumulata di 3 punti percentuali rispetto allo scenario base. L’inflazione nell’eurozona resterà molto bassa nel 2018 e 2019, rispecchiando un più ampio output gap e un più basso prezzo del petrolio, ma ci si attende che un euro più debole possa compensare alcuni di questi impatti. Il tasso di disoccupazione dovrebbe riprendere la salita, mettendo ulteriori pressioni al ribasso sulla crescita dei salari nominali, attualmente debole. La BCE taglierebbe il tasso di deposito – ad oggi il vero tasso di politica monetaria – di 10 pb a -0.50%, mantenendo, allo stesso tempo, il tasso di rifinanziamento a 0,00%. La dimensione del taglio dei tassi è modesta rispetto all’intensità degli shock sull’inflazione e la crescita, ma crediamo che la BCE sia molto vicina al limite inferiore di efficacia come effetto collaterale del fatto che i tassi di interesse negativi stanno diventando più significativi. Un’ulteriore dose di QE sembra molto probabile in un periodo di scostamento significativo rispetto al target di stabilità dei prezzi. Nel Regno Unito, l’attività economica rallenta e si contrae nel 2018 and 2019. L’apertura considerevole dell’output gap e il calo dei prezzi delle importazioni in sterline (con un più basso prezzo del petrolio in USD che compensa ampiamente il deprezzamento della sterlina) significa che l’inflazione rimarrà bassa a lungo. La crescita nella disoccupazione e la caduta dell’inflazione moderano la crescita dei salari. I deflussi di capitale forzano un rapido aggiustamento del già grande disavanzo delle partite correnti del Regno Unito. La risposta delle autorità fiscali è quella di alleggerire le politiche, mentre la Banca di Inghilterra lascia i tassi fermi a 0,50%. L’economia statunitense dovrebbe essere meno colpita dell’UE. La ragione è che la maggior parte della crescita negli USA proviene dalla domanda interna, in particolare dalla spesa al consumo, e quindi i commerci diretti e indiretti con l’Europa non avrebbero grande peso, anche qualora se ne considerassero le conseguenze sulle attività di investimento statunitensi. Il principale canale di trasmissione dello shock sarebbe il più basso prezzo delle azioni, che influenza direttamente le finanze e i bilanci delle famiglie statunitensi. Sebbene non particolarmente grave per l’economia statunitense, lo shock limiterebbe significativamente la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Protectionism, China slowdown & Turkey shock In questo scenario si ipotizza l'introduzione di politiche commerciali protezioniste da parte degli Stati Uniti d'America (che però non sfocino in una guerra commerciale a livello globale), che incidono negativamente sulla crescita del PIL dei Paesi emergenti, ed in particolar modo della Cina, dove il tasso di crescita del PIL scende sotto il 7% al 3% entro la fine del 2019. Parallelamente, si ipotizza un grande shock negativo alla crescita della Turchia, dovuto principalmente al deterioramento del quadro politico locale. Questo scenario prevede uno shock più globale di quanto previsto nello scenario Widespread Contagion e i principali canali di trasmissione sono il commercio e i mercati finanziari – in questi ultimi principalmente attraverso una vendita aggressiva degli asset rischiosi e il suo impatto negativo sulla fiducia e i piani di investimento. Inoltre, essendo la Cina un grande importatore di commodity, un suo rallentamento aumenterebbe la pressione in negativo sui prezzi delle materie prime, danneggiando i Paesi produttori come la Russia. Si assume che la quota del rallentamento della crescita dell’Eurozona dovuta al canale degli scambi commerciali sia una frazione minore dello shock totale sul PIL, essendo il principale contributo allo shock dovuto ai canali finanziario e della fiducia. In linea generale, si assume che il rallentamento rifletta l’apertura economica e il peso che la Cina ricopre come destinazione dell’export, con la Cina che pesa tra il 3% ed il 4% dell'export totale dell'Eurozona (cioè esportazioni intra ed extra EMU). Tra i maggiori Paesi dell’area euro, la Germania ha di gran lunga la maggiore esposizione al commercio e alla Cina. Quest’ultima pesa infatti per circa il 6% delle esportazioni tedesche, seguita da Francia (circa 4%), Italia (circa 2,5%) e Spagna (meno del 2,0%). Di conseguenza, si assume che la Germania sia lo stato più danneggiato in questo scenario, mentre la Spagna sarebbe il meno impattato. L'Austria è trattata diversamente, avendo solamente una debole esposizione commerciale diretta alla Cina, ma avendo una grande esposizione alla Germania. Si stima che questo implicherebbe uno shock sulla crescita di portata maggiore rispetto a quello per l'Eurozona.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

In questo scenario, la crescita dell'Eurozona potrebbe scivolare in territorio negativo già nel corso del 2018 (-0,4%), con un ritmo di contrazione crescente nel 2019 (-0,7%). Le perdite cumulate sul PIL rispetto allo scenario base sarebbero almeno pari a 4,5 punti percentuale. La Germania si confronterebbe con una contrazione dell'1,2% nel 2018 e del 1.8% nel 2019. L’impatto negativo dello shock del commercio e dei mercati finanziari sull’economia tedesca sarebbe mitigato dalla politica fiscale (rivolta soprattutto al mercato del lavoro), mentre negli altri Paesi dell'area euro, dove lo spazio di manovra delle politiche fiscali è più contenuto, il deterioramento del deficit fiscale rifletterebbe gli stabilizzatori automatici, come un aumento dell'indennità di disoccupazione. Il calo dei prezzi del petrolio avrebbe l’effetto di uno stabilizzatore automatico, riducendo l’intensità dello shock sul PIL dei Paesi importatori di energia. L'inflazione nell'Eurozona sarebbe minore rispetto allo scenario Widespread Contagion, dato che un aumento dei prezzi per via di dazi doganali verrebbe più che compensato dal forte calo dei prezzi del petrolio e dal rallentamento dell'economia. In un tale contesto di bassa crescita a livello globale e di bassi prezzi delle materie prime, la BCE azionerebbe un meccanismo di abbassamento graduale dei tassi di deposito cumulativamente di 20 punti base, su un orizzonte di due anni a -0.60%,tenendo contemporaneamente il tasso di rifinanziamento a 0,00%. La dimensione del taglio dei tassi è modesta rispetto all’intensità degli shock sull’inflazione e la crescita, ma crediamo che la BCE sia molto vicina al limite inferiore di efficacia come effetto collaterale del fatto che i tassi di interesse negativi stanno diventando più significativi. Un’ulteriore dose di QE sembra probabile in un periodo di scostamento significativo rispetto al target di stabilità dei prezzi. Il Regno Unito è un’economia aperta, nonostante la bassa esposizione commerciale alla Cina. Si assume un significativo impatto negativo alla crescita attraverso la fiducia globale e i flussi di capitale. L'economia britannica entrerebbe in una lieve recessione nel 2017, intensificata nel 2018. Il forte calo dei prezzi del petrolio e di altre materie prime a livello globale si rifletterebbe in un ribasso dell'inflazione nel Regno Unito. Con il rallentamento dell’economia, aumenterebbe la disoccupazione. L'economia statunitense sarebbe meno colpita rispetto a quella dell'area euro, a causa di alcuni effetti positivi nel breve periodo derivanti dalle politiche protezioniste e dalla sua forte dipendenza dalla domanda interna. In ogni caso, in questo scenario di shock globale, una più debole crescita mondiale rallenterebbe la ripresa americana (con il PIL a 1,2% nel 2018 e 0,7% nel 2019) attraverso l’indebolimento delle esportazioni e la diminuzione degli investimenti, con impatti sul mercato del lavoro e di conseguenza anche sulla spesa al consumo. La Federal Reserve sembrerebbe essere più accomodante rispetto al nostro scenario base. Interest Rate Shock In questo scenario di rischio, si assume che il tasso di interesse nell’eurozona si muova velocemente al rialzo, di 250 pb nel breve termine (tasso di rifinanziamento) e di 300 pb nel lungo termine (10 anni). E’ importante sottolineare che questo aumento dei tassi di interesse è assunto essere del tutto esogeno, cioè non guidato da fondamentali macroeconomici come più veloce crescita o inflazione, quindi questo scenario dovrebbe essere principalmente visto come un puro esercizio teorico. Inoltre assumiamo che l’aumento dei tassi di interesse sia del tutto trasmesso a famiglie e imprese, cioè che non ci siano mezzi della BCE capaci di fermare il contagio dell’economia reale. Nel secondo anno di orizzonte previsionale, i tassi di interesse iniziano a rispondere in maniera endogena agli sviluppi macro e assumiamo che la BCE faciliti la politica monetaria per considerare il significativo deterioramento nelle prospettive di crescita e di inflazione innescato dall’aumento dei tassi di interesse. Assumiamo che metà dell’aumento del tasso di rifinanziamento venga riassorbito nel 2019 – il tasso di rifinanziamento si riduce a 1,25% alla fine del 2019. L’improvviso aumento nel tasso di interesse insieme alle sue conseguenze sono altamente dannosi per la crescita dell’eurozona (PIL: -0,5% nel 2018, -1,2% nel 2019), con una perdita cumulata di 5 punti percentuali rispetto allo scenario base. Nell’eurozona, l’Italia è colpita principalmente a causa dell’alto livello di debito pubblico, mentre la Spagna risente dell’ancora alta leva del settore privato (sebbene in calo). Il danno alla crescita è minore in Germania, dove la leva (sia privata che pubblica) è relativamente bassa. La recessione causa un netto peggioramento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione dell’eurozona che raggiunge una media di 9,9% nel 2018 e 10,6% nel 2019. L’eurozona vede una crescita piatta dei prezzi al consumo in entrambi gli anni, a causa della combinazione della caduta del prezzo del petrolio e dell’incremento dell’output gap. L’inasprimento sostanziale delle condizioni finanziarie nell’area euro viene trasmesso all’economia britannica attraverso importanti legami commerciali e flussi di capitale tra le due aree economiche. Il Regno Unito entra in una lieve recessione che riduce il PIL dello 0,3% nel 2018 e di un ulteriore 0,2% nel 2019, aggravata da un alto debito pubblico e delle famiglie. L'inflazione rallenta al di sotto del 2% nel 2018 e si avvicina allo 0% nel 2019 a causa della caduta del prezzo del petrolio e la crescente capacità inutilizzata. La natura esterna dello shock colpisce le esportazioni. Tuttavia il disavanzo delle partite correnti aumenta leggermente più velocemente rispetto allo scenario base dato che i mercati dei capitali forzano un aggiustamento più pronunciato. La BoE mantiene i tassi allo 0,50%. L’economia statunitense dovrebbe essere meno colpita rispetto all’eurozona anche in questo scenario. Siccome la spesa al consumo dovrebbe rimanere il maggior driver della crescita, i principali canali di trasmissione dello shock sono maggiori tassi di interesse e minori prezzi delle azioni, che influenzano direttamente le finanze e i bilanci delle famiglie. In particolare, questo shock con il suo notevole impatto negativo sul mercato azionario avrebbe l’effetto più grande sull’attività economica statunitense, con il PIL che registra la più grande deviazione rispetto allo scenario base. Dopo lo shock iniziale sul Tasso di Interesse all'inizio dell'orizzonte, la Fed dovrebbe mantenere una posizione più accomodante rispetto al nostro scenario di base nel primo anno e rimanere in attesa in seguito.

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Stress Test sul portafoglio di negoziazione (milioni di €)

Fine dicembre 2017

WIDESPREAD CONTAGION PROTECTIONISM

IR SHOCK

UniCredit Group Total -213 -347 -160

RC Germany -115 -141 -108

RC Italy -110 -241 -92

RC Austria 0 0 -2

RC CEE 11 35 42

La maggior parte delle perdite condizionali nel Portafoglio di Negoziazione sono nel perimetro di UniCredit S.p.A. e UCB AG Group, principalmente determinate dalla Business Line CIB Fixed Income & Currencies Trading business. I profitti condizionali dei Paesi delle CEE sono dovuti agli impatti di FX e IR definiti negli scenari di stress.

Rischi di mercato: esposizioni in strumenti di

capitale non incluse nel portafoglio di

negoziazione

Differenziazione delle esposizioni in funzione degli obiettivi perseguiti Le operazioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo perseguono molteplici obiettivi:

• istituzionali; • strategici, di norma società sottoposte ad influenza notevole e di supporto allo svolgimento / sviluppo dell’attività

bancaria (quali, ad esempio, le interessenze in società finanziarie e assicurative); • d’investimento finanziario, tra cui gli investimenti in titoli di capitale, in quote di fondi comuni d’investimento

(O.I.C.R.) e di private equity; • altri, quali, ad esempio, gli investimenti rivenienti da operazioni di ristrutturazione del credito.

Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione utilizzate Partecipazioni Le partecipazioni in società collegate ovvero in quelle soggette a controllo congiunto sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La partecipazione nelle società valutate secondo il metodo del patrimonio netto include l’avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) eventualmente pagato per l’acquisizione. La quota di pertinenza della redditività complessiva riveniente dalla partecipata è rilevata:

• in conto economico alla voce 240. “Utili (Perdite) delle partecipazioni” se relativa a utili/perdite post-acquisizione; • fra le altre componenti reddituali se afferente a variazioni nelle riserve valutative della società.

L’eventuale distribuzione di dividendi è portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. Se la quota di interessenza nelle perdite della società partecipata eguaglia o supera il valore d’iscrizione della partecipata stessa non si rilevano ulteriori perdite se non nel caso in cui siano state contratte specifiche obbligazioni a favore della partecipata o siano stati effettuati pagamenti a favore della stessa. Gli utili e le perdite rivenienti da transazioni con società collegate o a controllo congiunto sono eliminati in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa. Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate o a controllo congiunto, registrate in contropartita delle variazioni di valore dei fenomeni a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Attività finanziarie disponibili per la vendita Si tratta di attività finanziarie non derivate che non sono classificate come crediti, attività finanziarie detenute sino alla scadenza, o come attività valutate al fair value. Tali attività sono detenute per un periodo di tempo non definito e possono rispondere all’eventuale necessità di ottenere liquidità o di far fronte a cambiamenti nei tassi di interesse, nei tassi di cambio o nei prezzi. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato), i titoli azionari e gli altri strumenti “non monetari” (e.g. OICR, etc.); sono inclusi gli investimenti azionari che configurano partecipazioni di minoranza, non qualificabili quali partecipazioni di controllo, controllo congiunto o collegamento. Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell’operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Tali attività sono successivamente valutate al fair value, registrando, per gli strumenti fruttiferi, gli interessi a conto economico secondo il criterio del costo ammortizzato. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce “140. Riserve da valutazione” del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per riduzione durevole di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce “130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita” e alla voce “80. Risultato netto dell’attività di negoziazione”, fino a quando l’attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce “100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. Le variazioni di fair value, nel complesso iscritte nella voce “140. Riserve da valutazione”, sono anche riportate nel Prospetto della redditività complessiva. Gli strumenti rappresentativi di capitale (titoli azionari ed altri strumenti “non monetari”) non quotati in un mercato attivo e il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile a causa della mancanza o non attendibilità delle informazioni atte alla valutazione del fair value sono valutati al costo, corrispondente all’ultimo fair value attendibilmente misurato. Qualora vi sia una obiettiva evidenza che l’attività abbia subito una riduzione durevole di valore (impairment), la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto “140. Riserve da valutazione”, viene trasferita a conto economico alla voce “130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore, l’esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie del debitore o emittente tali da pregiudicare l’incasso del capitale o degli interessi. Per gli strumenti di capitale l’esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre a eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell’emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell’ambiente in cui l’impresa opera. In particolare nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole. Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, il Gruppo procede ad analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato. Ove i risultati della detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l’ammontare originariamente investito, si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore. L’importo trasferito a conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (valore di prima iscrizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. Nel caso di strumenti oggetto di valutazione al costo, l’importo della perdita è determinato come differenza tra il valore contabile degli stessi e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzato in base al tasso di rendimento corrente di mercato per attività finanziarie similari (ossia il valore recuperabile). Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari, rilevate a conto economico, non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico ma a patrimonio netto.

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Attività finanziarie valutate al fair value Un’attività finanziaria può essere designata, nel rispetto delle casistiche previste dallo IAS39, come valutata al fair value al momento della rilevazione iniziale, ad eccezione:

• degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi e il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile;

• degli strumenti derivati. Possono rientrare nella categoria in oggetto le attività finanziarie:

• che non appartengono al portafoglio di negoziazione ma il cui profilo di rischio risulti: o connesso a posizioni di debito che sono fatte oggetto di misurazione al fair value (si veda cap. 15 -

Passività finanziarie valutate al fair value); o gestito a mezzo di contratti derivati che non permettono il riconoscimento di relazioni di copertura

contabile; • rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere

fatti oggetto di scorporo. Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, con registrazione però dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, alla voce “110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”.

Le informazioni relative alle esposizioni in strumenti di capitale del portafoglio bancario, con riferimento al metodo IRB avanzato , sono incluse nelle tabelle “Rischio di credito e controparte” al capitolo “Requisiti di capitale” che riportano la tipologia, la natura, ed il valore ponderato di:

• strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata; • strumenti di capitale negoziati in mercati regolamentati; • altri strumenti di capitale.

(migliaia di €)

Valore di

mercato

Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Utili Perdite Plus (+) Minus (-)

A. Partecipazioni 2.302.885 1.917.697 2.088.003 2.088.003 386.881 (89.401)

B. Attività f inanziarie disponibili per la vendita 192.059 2.782.067 192.058 2.498.783 192.058 230.458 (313.605) 80.413 (49.225)

C. Attività f inanziarie valutate al fair value 526.014 5.368 526.014 5.368 526.014 24.984 (910)

(migliaia di €)

Valore di

mercato

Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Utili Perdite Plus (+) Minus (-)

A. Partecipazioni 2.132.836 1.998.523 1.655.938 1.655.938 402.976 (293.116)

B. Attività f inanziarie disponibili per la vendita 261.579 3.126.373 261.579 2.826.951 261.579 362.742 (688.547) 71.447 (18.426)

C. Attività f inanziarie valutate al fair value 16.318 158.803 16.318 158.803 16.318 2.798 (66.281)

Fair ValueUtili/perdite realizzati e

impairment

Plus/minusvalenze non

realizzate e iscritte a stato

patrimoniale

Consistenze al 31.12.2017

Tipologia esposizioni/valori Valore di Bilancio

Tipologia esposizioni/valori

Consistenze al 31.12.2016

Valore di Bilancio Fair ValueUtili/perdite realizzati e

impairment

Plus/minusvalenze non

realizzate e iscritte a stato

patrimoniale

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Rischi di mercato: esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

• sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca; • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei flussi di cassa futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro della propria politica di rischio di tasso d’interesse del portafoglio bancario, che definisce metodologie e corrispondenti limiti o soglie di attenzione riguardo la sensibilità del margine di interesse e il valore economico per il Gruppo. Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (portafoglio bancario). Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

• Rischio di riprezzamento: rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all’esposizione della banca rispetto a variazioni, nell’inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d’interesse.

• Un rischio collegato è il rischio base. Tale rischio deriva dall’imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili;

• Rischio delle opzioni: rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni del portafoglio bancario di Gruppo. Un esempio rilevante sono le opzioni incluse nel portafoglio mutui della banca.

Limiti e soglie d’allerta sono definiti in termini di sensibilità, per ogni Banca o Società del Gruppo. L’insieme di metriche è definito a seconda del livello di complessità del business della Società. Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, tale responsabilità è in capo all’Unità Group Asset Liability Management e alle funzioni del Group Risk Management incaricate della misurazione del rischio di tasso di interesse. La misurazione del rischio di tasso di interesse include:

• l’analisi del Margine d’Interesse: tale attività si traduce in un’analisi statica (assumendo cioè che le posizioni rimangano costanti durante il periodo), e una simulazione di impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di elasticità per le poste a vista. In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di variazioni differenti delle curve dei tassi. Le variazioni di riferimento per uno scenario di rialzo o di ribasso dei tassi sono istantanee e parallele rispettivamente di + 100 pb.

• l’analisi del Valore Economico: essa include il calcolo delle misure di durata finanziaria, sensibilità del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in seguito ad uno spostamento parallelo di 200 pb.

In queste analisi, sono inclusi modelli comportamentali al fine di considerare il rischio legato alle opzioni, come ad esempio:

profilo di scadenze per le poste a vista prendendo in considerazione la stabilità dei volumi e la reazione parziale dei clienti ai movimenti dei tassi di interesse di mercato rispetto alla possibilità di prelevare il volume disponibile in conto corrente

profilo ammortizzato atteso del portafoglio prestiti prendendo in considerazione, rispetto alle condizioni contrattuali, in particolare alla data finale di rimborso, la probabilità di rimborso anticipato da parte dei clienti

Entrambe le assunzioni sono basate su tecniche statistiche e analisi delle serie storiche sul comportamento della clientela.

Il rischio tasso di interesse viene monitorato in termini di sensibilità del valore economico, per una variazione istantanea e parallela di +1 punto base della struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensibilità del valore economico per una variazione di +200 punti base e la sensibilità del Margine di interesse. La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni. La Tesoreria copre l’esposizione al rischio di tasso di interesse da operazioni commerciali. L’esposizione al rischio di tasso di interesse della Tesoreria è monitorato mediate un insieme di limiti e soglie d’allerta Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

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La sensibilità del margine d’interesse – calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell’ipotesi di un aumento di 100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di Dicembre 2017 a 1.081 milioni di euro. Si precisa che tale misura evidenzia l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri cambiamenti nella composizione delle attività e passività. La tavola seguente espone gli effetti di una variazione positiva del tasso di interesse, con una scomposizione nelle valute principali.

Alla fine di Dicembre 2017 la sensibilità del valore economico del bilancio a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 punti base è pari a -2.300 milioni di euro. La tavola seguente espone gli effetti di una variazione positiva del tasso di interesse, con una scomposizione nelle valute principali.

Tali misurazioni sono basate su assunzioni di modellizzazione delle scadenze per poste di bilancio che possono avere un profilo atteso di scadenza differente da quello contrattuale come i mutui, oppure che non hanno una scadenza contrattuale, come le poste a vista. La riduzione del valore economico nel caso di una variazione dei tassi di +200 punti base, calcolata secondo le modalità gestionali, si mantiene nei limiti considerati come soglia di attenzione dalle vigenti disposizioni di Vigilanza (15% del Tier 1).

Nella tabella sopra è mostrata la sensibilità del valore economico ad uno scenario in cui la variazione parallela delle curve dei tassi è di 1pb. Si fornisce il dettaglio per intervallo temporale e per valuta dell’esposizione di Gruppo a tale metrica di rischio. Il contributo principale all’esposizione di Gruppo rimane sulla curva Euro, che spiega circa il 70% della sensibilità totale con la maggiore esposizione in termini temporali, (di segno negativo) nell’intervallo 1Y – 3Y.

Valuta [€mln] +100 pb

Euro 1.066

Dollaro USA -92

Zloty Polacco 4

Sterlina inglese -5

Franco Svizzero -14

Yen Giapponese 12

Lira Turca 17

Rublo Russo 19

Altre 73

TOT 1.081

Rischio tasso d'Interesse nel

Margine d'Interesse

Valuta [€mln] +200 pb

Euro -1.631

Dollaro USA 136

Zloty Polacco -1

Sterlina inglese 6

Franco Svizzero -141

Yen Giapponese 2

Lira Turca -231

Rublo Russo -75

Altre -366

TOT -2.300

Rischio tasso d'Interesse nel

Portafoglio Bancario

Valuta [€mln]

+1pb fino a

1 mese

+1pb da 1

mese a 6

mesi

+1pb da 6

mesi a 1

anno

+1pb da 1

anno a 3

anni

+1pb da 3

anni a 5

anni

+1pb da 5

anni a 10

anni

+1pb da 10

anni a 20

anni

+1pb oltre

20 anniTOT

Euro 0,0 0,0 -0,1 -3,3 -1,9 -2,4 -2,0 -0,2 -10,0

Dollaro USA 0,0 -0,1 0,1 0,0 0,4 -0,2 -0,3 0,0 -0,1

Zloty Polacco 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Sterlina inglese 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Franco Svizzero 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 -0,5 -0,8 0,0 -1,2

Yen Giapponese 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Lira Turca 0,0 -0,1 -0,1 -0,3 -0,2 -0,6 0,0 0,0 -1,2

Rublo Russo 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,1 -0,1 -0,1 0,0 -0,5

Altre 0,0 0,0 0,0 -0,4 -0,6 -0,6 -0,1 0,0 -1,7

TOT 0,0 -0,1 -0,1 -4,3 -2,3 -4,5 -3,3 -0,2 -14,7

Rischio tasso d'Interesse nel Portafoglio Bancario

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

Nell’ambito delle attività di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come “originator” (cedente), sia come “sponsor” (promotore) ed investitore secondo le definizioni previste da Basilea 3 e recepite dalla Circolare 285 della Banca d’Italia “Disposizioni di vigilanza per le banche” del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti. Il Gruppo come “originator” L’attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costituite nella forma di “società per la cartolarizzazione di crediti” ex lege 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero. La società cessionaria finanzia l’acquisto dei portafogli attraverso l’emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority), retrocedendo al Gruppo l’ammontare incassato. Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione. A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc. Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti:

• creazione di titoli consegnabili a garanzia di pronti contro termine presso la Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea (counterbalancing capacity);

• riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior;

• liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito del portafoglio sottostante, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti.

In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l’effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di financial guarantee, garanzie finanziarie o per cassa l’acquisto di protezione su tutto o parte del rischio creditizio sottostante al portafoglio di finanziamenti che, a differenza delle cartolarizzazioni tradizionali, in questo caso non viene ceduto ad una società veicolo ma rimane legalmente nella disponibilità del Gruppo. Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l’ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione

33, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse

dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari al 3,22% del portafoglio crediti del Gruppo al 31 dicembre 2017. Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 2,99% del portafoglio crediti. Per maggiori informazioni sulle operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali che sintetiche originate da società del Gruppo nell’esercizio 2017 si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata, al paragrafo “C.1 Operazioni di cartolarizzazione – Sviluppi del periodo”. Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato. Inoltre, allo scopo di creare counterbalancing capacity, a fine gennaio 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato un nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (“Nuovo Programma OBG”), non dotato di alcun rating specifico ed avente come sottostante mutui residenziali ipotecari e/o mutui ipotecari commerciali. La struttura contrattuale e di controllo e le controparti di tale programma ricalcano il programma pre-esistente, ad eccezione dei riferimenti alle Agenzie di Rating e dell’utilizzo di un nuovo Special Purpose Vehicle, UniCredit OBG S.r.L. Nel corso dell’anno 2014 il Nuovo Programma OBG è stato sottoposto ad una ristrutturazione a seguito della quale è stata convertita la modalità di rimborso delle OBG da Soft-bullet a Conditional Pass-through ed è stato assegnato un rating da parte dell’agenzia di rating Fitch pari ad AA+. A partire dall’anno 2015, a valere sul Nuovo Programma OBG sono state eseguite sia emissioni collocate presso investitori istituzionali che emissioni per la creazione di counterbalancing capacity. Nel corso dell’anno 2017 Moody’s ha assegnato al programma il rating pari a Aa2 che ha sostituito il rating precedentemente assegnato da Fitch. Al 31 dicembre 2017 risultano emesse complessivamente per i due programmi 29 serie di Obbligazioni Bancarie Garantite per un ammontare complessivo di 26.456 milioni di euro, di cui 14.350 milioni ritenuti all’interno di UniCredit S.p.A. Al 31 dicembre 2017 risultano altresì in circolazione analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca, austriaca (Pfandbriefe) e russa per un valore di bilancio di 25.548.164, di cui 17.717.535 garantite da mutui ipotecari e 7.830.629 garantite da crediti verso il settore pubblico.

33 Ci si riferisce all’ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall’attivo di bilancio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

198

AL 31 DICEMBRE 2017

Politiche contabili – Derecognition Secondo IAS 39, derecognition è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un’attività finanziaria rilevata precedentemente. Le condizioni per l’integrale cancellazione di un’attività finanziaria sono l’estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad una controparte esterna al Gruppo dei diritti all’incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività. I diritti all’incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

• non sussiste l’obbligo da parte del Gruppo a corrispondere importi non incassati dall’attività originaria; • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell’attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della

obbligazione a corrispondere flussi finanziari; • il Gruppo è obbligato a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha diritto ad investirli,

ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l’eliminazione di un’attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell’attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività. Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l’attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all’importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull’attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività. Nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale si procede a valutare la cancellazione contabile del portafoglio alla luce dei rischi e benefici trattenuti e del potere di controllo sul portafoglio di crediti sottostante. In particolare l’originator procede alla cancellazione contabile qualora:

• l’originator abbia trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici, oppure • l’originator non abbia né trasferito né mantenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici ma abbia trasferito il

controllo. Nella valutazione dei rischi e benefici trattenuti sono considerate tutte le esposizioni sotto forma di titoli, garanzie e crediti che l’originator vanta nei confronti della Società Veicolo avvalendosi, se del caso, di specifici modelli che valutano l’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa prima e dopo il trasferimento. Qualora, al contrario, queste condizioni non siano soddisfatte il portafoglio creditizio oggetto di cartolarizzazione non è oggetto di cancellazione contabile ma si procede a rilevare una passività finanziaria per un importo pari al rischio trattenuto. In maggior dettaglio, nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo può mantenere la “prima perdita” sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli “senior” e “mezzanine”. In questi casi il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell’associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. In tali casi, dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto. Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze acquisite. In questo contesto i derivati di credito, nei quali è previsto che l’emittente effettui dei pagamenti prestabiliti al fine di risarcire l’assicurato di una perdita effettiva subita per inadempienza di un determinato debitore al pagamento dovuto alla scadenza prevista di uno strumento di debito, sono classificati fra le garanzie finanziarie acquistate. Conseguentemente gli effetti di mitigazione del rischio di credito, associati all'acquisto di protezione, sono considerati nell'ambito della valutazione dei crediti sottostanti. Eventuali premi pagati per l'acquisto di protezione sono classificati fra le altre attività ed oggetto di ammortamento a conto economico lungo la vita del contratto. I contratti di supporto di credito (c.d. credit enhancement), in aggiunta alle tranches più subordinate di ogni cartolarizzazione, possono essere costituiti anche da prestiti subordinati o prezzi di acquisto differito (deferred purchase price – DPP). Il valore di tali strumenti, in caso di cartolarizzazioni tradizionali, è esposto in diminuzione del valore delle passività associate ad attività cedute ma non cancellate dal bilancio, mentre in caso di cartolarizzazioni sintetiche, i contratti di supporto di credito sono rilevati fra le attività finanziarie e valutati coerentemente al portafoglio di appartenenza. Per le tabelle riportanti le caratteristiche delle operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali (comprese le auto-cartolarizzazioni) che sintetiche originate da società del Gruppo ed in essere al 31 dicembre 2017 si rimanda al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 – Allegato 3 – Cartolarizzazioni – tavole qualitative.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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Il Gruppo come “sponsor” Nel contesto delle cartolarizzazioni delle proprie attività nonché nella strutturazione di cartolarizzazioni per i propri clienti (banche, società finanziarie e imprese), UniCredit grazie alla propria esperienza e con riferimento ai crediti commerciali, agisce da sponsor verso il Conduit Program (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits, “ABCP”). Il Gruppo UniCredit è da tempo attivo sul mercato del rifinanziamento dei crediti commerciali dei propri Clienti, sia pro-solvendo che pro-soluto, e supporta la clientela nella strutturazione delle cartolarizzazioni ai sensi della normativa italiana sulla cartolarizzazione contenuta nella Legge 130 / 1999. La cartolarizzazione dei crediti commerciali rappresenta un'importante alternativa per consentire alle imprese di ottenere finanziamenti complementari al sistema bancario in maniera spesso più competitiva. Il Gruppo a tal proposito ha creato un sistema di Multi seller Customer conduits al fine di finanziare alcuni Core-Client offrendo loro l'accesso al mercato delle cartolarizzazioni a costi inferiori. Lo schema legale e finanziario che il Gruppo UniCredit ha utilizzato per le cartolarizzazioni dei crediti commerciali aderisce alla struttura prevista dalla Legge 130/1999 avendo tali caratteristiche principali: (i) Cartolarizzazione stand-alone per un singolo Cliente: ogni Cliente ha una cartolarizzazione separata (stand-alone), con una propria struttura specifica e documentazione contrattuale; (ii) assegnazione dei crediti allo SPV: il Cliente si impegna ad assegnare, su base continuativa e in maniera pro-soluto, i crediti che soddisfano determinati criteri di ammissibilità, a un veicolo di cartolarizzazione di secondo livello incorporato ai sensi della Legge 130/1999 (Purchase Company, “PC") utilizzato solo per la specifica transazione; (iii) emissione delle note: al fine di ottenere i fondi necessari per pagare il portafoglio acquisito dai clienti, la SPV di secondo livello emette una serie di note, ai sensi della legge 130/1999, suddivise in due o più tranches, con diversi gradi di subordinazione (note senior e junior, nel caso di due tranche, o senior, junior e mezzanine, nel caso di più tranches); (iv) sottoscrizione delle note: le note senior sono sottoscritte da Arabella, nell'ambito del programma conduit sponsorizzato da UniCredit Bank AG, mediante l’emissione di ABCP sul mercato e le note junior o mezzanine, se esistenti, da investitori professionali specializzati e / o dal cliente. Il pagamento degli interessi e il rimborso dei titoli emessi dipende dal flusso di cassa derivante dai crediti acquistati (rischio di credito) e dalla capacità del conduit di rimborsare il proprio finanziamento di mercato alla scadenza (rischio di liquidità). A partire dalla seconda metà del 2007 si determinò una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo procedette ad acquistare direttamente parte dei commercial paper in essere. Alla data di dicembre 2017, le note trattenute da UCB AG ammontano a € 3,2 miliardi di euro. Per effetto dell’attività svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all’attività dei conduits avendo altresì potere di governo degli stessi. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IFRS 10 (ed in precedenza in applicazione di IAS 27 e dell’associata interpretazione SIC 12) si è proceduto al consolidamento in bilancio dei veicoli citati. La rappresentazione “linea per linea” comporta l’iscrizione nel bilancio consolidato:

• direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione;

• dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non consolidati.

Nel caso di Purchase companies non consolidate, il Bilancio consolidato, pur non comprendendo le attività iscritte nei libri di queste ultime, rappresenta l’ammontare massimo del rischio sostenuto dal Gruppo, che, nel caso di Purchase companies finanziate integralmente dai conduits oggetto di consolidamento, corrisponde all’ammontare delle attività delle Purchase companies medesime. A livello regolamentare il rischio verso il programma conduit è misurato dalla linea di liquidità fornita dal Gruppo a ciascuna Purchase Company. Programma Conduit A dicembre 2017 l’unico programma Conduit in essere è il Customer Conduit Arabella Finance Ltd. Arabella emette ABCP per finanziare l’acquisto di attività della clientela da parte delle Purchase Companies di livello subordinato e effettua prestiti inter-company per ognuna delle Purchase Companies su base continuativa. A seguito della ristrutturazione del Programma Conduit avvenuta nel 2012, UniCredit Bank AG fornisce una Liquidity Facility individuale direttamente a ciascuna Purchase Company. Ogni Liquidity Facility è pari circa al 102% dell’impegno totale sull’acquisto del portafoglio di attività sottostanti; tale linea di liquidità è finalizzata alla copertura sia del rischio di liquidità che del rischio di credito. Arabella non ha alcuna esposizione al rischio di mark-to-market in quanto alcuni investimenti, ad es. in ABS, non sono consentiti dal programma. Dal punto di vista regolamentare, la quantificazione dei Risk Weighted Assets per il conduit Arabella avviene attraverso l’applicazione dell’ Internal Assessment Approach (IAA), come definito dalla regolamentazione in vigore (CRR 575/2013)

34.

Arabella Finance Ltd Arabella è un Customer Conduit multi-emittente con due entità separate: Arabella Finance Ltd Dublino in Europa e Arabella Finance LLC Delaware negli Stati Uniti. Il portafoglio sottostante di Arabella è prevalentemente costituito da crediti commerciali (36%), contratti di leasing del settore automobilistico (29%), prestiti concessi dal settore automobilistico (8%), valori residuali inerenti il settore auto (11%), consumer loan (10%) e una parte limitata di contratti di leasing di attrezzature (3%) e di leasing di flotte (3%). La maggior parte delle attività sono concentrate in Germania (36%), in Italia (18%) ed USA (16%).

34 UniCredit Bank AG ha ininterrottamente mantenuto un interesse economico netto rilevante nel programma conduit di almeno il 5% in

conformità all’ Art. 405 1. a) del Regolamento (UE) n.° 575/2013 (CRR).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

200

AL 31 DICEMBRE 2017

Al 31 dicembre 2017 il portafoglio di Arabella è composto da 31 Pools (a dicembre 2016 erano 24) con un ammontare complessivo di portafogli sottostanti pari a € 6,1 miliardi. L’ammontare totale delle Liquidity Facility concesse è pari a € 6,3 miliardi. Durante l’anno 2017 nuovi ABCP sono stati emessi, mediante la creazione di nuove Purchase Companies (otto SPV di secondo livello create nel 2017) e/o l’utilizzo di esistenti, che hanno determinato un incremento di circa € 2,4 miliardi del portafoglio di ABCP. L’ammontare totale di ABCP emessi è pari a € 5,7 miliardi acquistati in parte da UniCredit Bank AG, come indicato sopra, e in parte collocati sul mercato. Il Gruppo come investitore Il Gruppo investe anche in prodotti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento ai sensi delle norme contabili vigenti, in quanto tali strumenti non sostengono la maggior parte né dei rischi né dei rendimenti associati all’attività svolta da tali veicoli. In relazione a tali attività il Gruppo detiene nell’ambito del Global ABS Portfolio esposizioni verso operazioni di cartolarizzazione originate da terzi quali RMBS, CMBS, CDO, CBO/CLO ed altri ABS. In linea con lo sviluppo dei mercati finanziari ed in particolare del mercato delle cartolarizzazioni, il Global ABS Portfolio, è stato trasformato da portafoglio separato e in liquidazione in un portafoglio di investimento strategico del Gruppo nell’anno 2011 ed è stato integrato nel Markets Strategic Portfolio (“MSP”), gestito allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno sul capitale attraverso investimenti a lungo termine in titoli a reddito fisso. Inoltre, lo sviluppo di operazioni client-related è parte integrante delle attività del MSP e comprende operazioni di rafforzamento della base di clientela e di supporto alle operazioni di cartolarizzazione. Tale portafoglio è oggetto di monitoraggio e di reporting da parte di funzioni di responsible business e di gestione del rischio. Tutte le attività relative al MSP vengono svolte in conformità a politiche e procedure stabilite, in particolare procedure di approvazione del credito. L’analisi sugli investimenti in ABS si focalizza in particolare sui seguenti elementi:

• analisi strutturale di tutti i rischi interni ed esterni inerenti ad un simile investimento, ad es. Default Risk, Dilution Risk, Residual Value Risk, Servicer Risk, Interest Rate Risk, Liquidity Risk, Commingling Risk, Legal Risk, Adequacy of performance triggers, ecc. Tali rischi possono differire a seconda della classe delle relative attività sottostanti;

• analisi del portafoglio sottostante, inclusa l’analisi di tutti gli indicatori di performance rilevanti per ciascuna classe delle relative attività sottostanti;

• flussi di cassa/analisi quantitativa/modellazione; • merito creditizio ed esperienza dei partecipanti, ad es. venditore/servicer – solidità finanziaria, capacità e

disponibilità al servicing degli attivi.

Le eventuali interessenze acquistate sono attività finanziarie classificate in uno dei portafogli previsti dal principio contabile internazionale applicabile, in funzione delle caratteristiche contrattuali e dell'intento per il quale sono acquisite. Tali attività sono quindi oggetto di valutazione in funzione del portafoglio di appartenenza, sulla base della performance del portafoglio sottostante e tenendo conto del tranching delle stesse potendo quindi essere valutate al costo ammortizzato, al netto di rettifiche di valore in caso di classificazione nei portafogli “crediti” o “attività finanziarie detenute sino alla scadenza”, al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico nel caso di classificazione fra le “attività finanziarie detenute per la negoziazione” o fra le “attività finanziarie valutate al fair value” oppure al fair value con iscrizione delle differenze fra le altre componenti reddituali in caso di classificazione fra le “attività finanziarie disponibili per la vendita”.

Indicazione dei metodi per il calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio che la banca applica all’attività di cartolarizzazione

Come da definizione fornita dal Regolamento relativo ai requisiti prudenziali (c.d. CRR – Reg. UE 575/2013) “a fini prudenziali per operazioni di cartolarizzazione si intendono le operazioni che riguardano una o più attività per le quali si realizzi la segmentazione (tranching) del profilo di rischio di credito in due o più parti (tranches) che hanno differente grado di subordinazione nel sopportare le perdite sulle attività cartolarizzate”. Le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione patrimoniale delle banche, sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi di credito. In particolare, la banca cedente (originator), al verificarsi di determinate condizioni elencate nella normativa, può escludere dal calcolo dei requisiti patrimoniali le attività cartolarizzate e, nel caso di banche che adottano i metodi basati sui rating interni, le relative perdite attese. Sono previsti diversi metodi di calcolo del valore ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione, la cui applicazione dipende dalla metodologia (standardizzata o basata sui rating interni) che la banca avrebbe applicato alle relative attività cartolarizzate per determinare il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. Nel caso in cui la banca adotti il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, per le attività cartolarizzate cui si riferiscono le posizioni detenute verso la cartolarizzazione, l’importo ponderato per il rischio viene calcolato secondo un metodo che attribuisce, di regola, alle posizioni verso la cartolarizzazione una ponderazione che dipende dal rating attribuito da una ECAI (External Credit Assessment Institution).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia standard secondo quanto definito dalla CRR 575/2013.

Tavola 1 Posizioni verso le cartolarizzazioni e le ricartolarizzazioni

Classe di merito di credito

1 2 3 4(*) Uguale o inferiore a 5

Cartolarizzazioni 20% 50% 100% 350% 1250%

Ricartolarizzazioni 40% 100% 225% 650% 1250% (*) soltanto per le valutazioni di merito creditizio diverse da quelle a breve.

Ove la banca adotti il metodo basato sui rating interni (IRB di base o avanzato) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, essa calcola l’importo ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione secondo uno degli approcci di seguito indicati:

• RBA (metodo basato sui rating o Rating based approach) definisce le ponderazioni in base al rating esterno, alla numerosità delle attività cartolarizzate e alla seniority della posizione;

• il primo (IAA (Internal Assessment Approach) utilizzato per le operazioni di cartolarizzazione che prevedono l’emissione da parte della società veicolo di asset-backed commercial paper (ABCP);

• il secondo SFA (metodo basato su una formula regolamentare Supervisory Formula Approach ) consente alle banche di calcolare il requisito patrimoniale per una determinata tranche di cartolarizzazione, in assenza di rating esterno o desunto, mediante una apposita formula regolamentare.

I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia IRB secondo quanto definito dalla CRR 575/2013.

Tavola 2

Classe di merito di credito Cartolarizzazioni Ri-cartolarizzazioni

Valutazioni del merito di credito non a breve

Valutazioni del merito di credito a breve

A B C D E

1 1 7% 12% 20% 20% 30%

2 8% 15% 25% 25% 40%

3 10% 18%

35%

35% 50%

4 2 12% 20% 40% 65%

5 20% 35% 60% 100%

6 35% 50% 100% 150

7 3 60% 75% 150% 225%

8 100% 200% 350%

9 250% 300% 500%

10 425% 500% 650%

11 650% 750% 850%

Inferiore a 11 e non provviste 1250%

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Internal Assessment Approach (IAA)

UniCredit utilizza lo IAA (Internal Assessement Approach) per il calcolo del requisito patrimoniale relativo alle operazioni di cartolarizzazione unrated che prevedono l’emissione da parte della società veicolo di Asset-Backed Commercial Paper (ABCP). Il rating interno calcolato mediante tale approccio è utilizzato per vari scopi tra cui il calcolo del rischio regolamentare, la perdita attesa e il capitale economico, nonché supporta le decisioni di credito nel processo di monitoraggio. Il modello IAA replica l’approccio seguito dalle agenzie di rating esterne e assegna un rating alle linee di liquidità fornite da UCB AG per supportare l’emissione degli ABCP. In linea con i requisiti di Basilea III, il modello si differenzia in due tipologie in funzione del tipo di sottostante. Attualmente i modelli riconosciuti e validi ai fini IRB sono due e riguardano le seguenti attività:

• crediti commerciali, credito al consumo e credito assistenza sanitaria; • contratti di leasing e prestiti concessi relativi al settore automobilistico, crediti al consumo non garantito, prestito

piccole imprese e auto e contratti di leasing di attrezzature. Per entrambe le tipologie sopra elencate ci sono dei moduli quantitativi che stimano le perdite potenziali (virtual tranching) e qualitativi che determinano fattori di downgrade/upgrade dovuti ad aspetti non quantificabili. Sulla base di questi ultimi la virtual tranche subisce degli upgrade o downgrade. Relativamente al modulo quantitativo e a seconda della tipologia e della vita residua del sottostante, le metodologie utilizzate sono:

• “Reserve”: tipicamente utilizzata per attività a breve termine. Per questi tipi di transazione viene effettuata la valutazione point in time per la determinazione delle perdite attese del portafoglio.

• CashFlow”: tipicamente utilizzata per attività (leasing e prestiti) a medio lungo termine. La valutazione delle attività è basata su metodologie che determinano le perdite di flussi di cassa attesi.

Il modulo qualitativo è sviluppato tenendo anche conto delle opinioni di esperti. Il processo di assegnazione del rating prevede il coinvolgimento di tre attori: business, rischio (responsabile credit analyst – RCA e capo credit analyst - DCA) e sviluppo modelli. Il processo può essere rappresentato e schematizzato nei seguenti passaggi:

• il business assieme all’ RCA assicura il rispetto dei requisiti IAA • RCA assieme al business verifica l’applicabilità del modello IAA secondo quanto definito dalle linee guida del

modello • nel caso di nuove transazioni, la possibilità di utilizzare il modello deve essere confermato dalla unit di sviluppo

modelli, a meno che la nuova transazione non sia identica o abbia caratteristiche simili alle già esistenti soggetti a IAA

• RCA compila il modello di input (supportato dalle linee guida) e propone per l’approvazione il rating da assegnare (nessuna override è concessa). Il rating cosi definito viene condiviso con il business e nel caso di obiezioni la decisione sulla sua adozione viene demandata ai livelli superiori attivando il processo di escalation cosi come definito dalle policies e linee guida di volta in volta vigenti

• DCA controlla la completezza e la correttezza del modello di input. Se il rating viene definito appropriato, il DCA approva (nessuna overrides è concessa). Nel caso in cui il rating non venga definito appropriato bisogna effettuare una nuova proposta. E’ importante questa attività perché il controllo eseguito da due soggetti differenti DCA e RCA permette di assicurare una maggior correttezza della valutazione

• il business accetta il rating finale e inserisce il risultato negli applicativi. RCA verifica la correttezza del dato inserito. Il rating cosi approvato viene allegato alla richiesta di credito. I controlli di secondo livello sono i seguenti:

• Validazione del modello (disegno del modello e performance dello stesso) • Validazione del processo (uso, implementazioni tecniche, reporting e evoluzione modello).

Il modello è soggetto a revisione su base annua. A marzo 2017 il processo annuo di validazione effettuato da UCB AG ha confermato l’idoneità sia degli aspetti metodologici che dei processi. Al fine di fornire un terzo e indipendente livello di controllo, il modello aggiornato deve essere rivalidato dalla struttura di Group Internal Validation. UniCredit Bank AG è stata autorizzata ad utilizzare il modello di rating interno IAA per le operazioni di cartolarizzazione che prevedono tipicamente la concessione di supporti di credito (Loc) e linee di credito (Liq). Sotto viene mostrato l’ammontare del portafoglio ad oggi coperto dal modello interno IAA, rispetto all’ultimo periodo di confronto disponibile:

Tipo di

Esposizione

31 Dicembre 2017 30 Giugno 2017 31 Dicembre 2016

Esposizione (mln€) Esposizione (mln€) Esposizione (mln€)

Lettera di Credito 0 0 0

Linea di liquidità 5.665 4.015 3.945

Derivati di credito

(CCIRS e IRS)

50* 10* 10*

Totale 5.715 4.025 3.955

(*)Il valore è calcolato considerato il valore di mercato alla data piu add-on.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

203

Il modello IAA replica e considera specificatamente i rating previsti per ciascuna tipologia di attività e la metodologia definite dalle agenzie di rating esterno (ECAIs). Lo stress test di tale modello viene effettuato considerando i vari scenari e i fattori sotto elencati:

• Crediti commerciali (tipo modello - Reserve requirement test): • Riserve di perdita • riserve di diluzione • concentrazione delle perdite • valore di bilancio • riserve di commingling

Prestiti e contratti leasing (tipo modello – Cash flow model):

• tasso di default • tasso di recupero • valore residuo • rimborsi anticipati • incasso da rischio di commingling • costi del servicer • tasso di interesse

I fattori sopra menzionati sono stressati quantitativamente per ogni tranche, l’aggiustamento del rating è determinato da un modulo qualitativo. Approccio Standard e Approccio Internal Rating Based Nel caso in cui le attività cartolarizzate fossero assoggettate in parte al metodo standardizzato e in parte al metodo IRB, la banca calcola il valore ponderato per il rischio delle connesse posizioni verso la cartolarizzazione in base all’approccio corrispondente alla quota di attività cartolarizzate prevalente nel complessivo portafoglio cartolarizzato. Per quanto riguarda il trattamento regolamentare delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo (escluse le auto-cartolarizzazioni), su base trimestrale il Gruppo effettua il calcolo dell’importo ponderato per il rischio delle posizioni verso le cartolarizzazioni secondo i metodi sopra indicati e confronta detto importo con il valore ponderato delle attività cartolarizzate calcolato come se queste ultime non fossero state cartolarizzate (cap). L’importo inferiore rappresenta il reale assorbimento di ciascuna operazione di cartolarizzazione. Nel caso sia necessario, a livello di Gruppo si effettua un aggiustamento dei requisiti regolamentari individuali delle Società controllate dal Gruppo detentrici di esposizioni verso la stessa operazione. A Dicembre 2017 le operazioni di cartolarizzazioni che continuano ad avere benefici in termini di capitale regolamentare sono 25 e sono le seguenti: EIF Jeremie originata da UniCredit Bulbank AD, AMADEUS 2015 originata da UniCredit Bank Austria, Agribond, ARTS Leonardo 2015-1 S.A., Bond Italia 1 Investimenti, Bond Italia 1 Misto, Bond Italia 2 Investimenti, Bond Italia 2 Misto, Bond Italia 3 Investimenti, Bond Italia 3 Misto, Bond Italia 4 Investimenti, Bond Italia 4 Misto, Bond Italia 5 Investimenti, Bond Italia 5 Misto, FinPiemonte, FI.L.S.E. Liguria, Gepafin Provincia Autonoma di Trento (PAT), UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2014, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2015-1, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2015-2, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2016-1, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2016-2, SardaFidi, SME initiative. Tutte queste sono realizzate da Unicredit Spa.Federconfidi e Federascomfidi non sono piu riconosciute come operazioni risk transfer. Tutte le operazioni di cui sopra sono valutate con il Supervisory Formula Approach. Si evidenzia inoltre che in ottemperanza della CRR 575/2013 e oltre al test regolamentare sulle note mezzanine è stato adottato un nuovo metodo di calcolo per la determinazione della significatività del trasferimento del rischio di credito basato sulla percentuale di Credit Var trasferito a terze parti. Le transazioni che non soddisfano tali requisiti non vengono più considerate ai fini del Significativo trasferimento di rischio e quindi atte a fornire benefici di capitale regolamentare. A supporto delle evidenze derivanti dal confronto dei requisiti regolamentari relativi alle operazioni di cartolarizzazione, il Group Risk Management ha strutturato un processo di analisi, monitoraggio e controllo delle stesse per verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e quantitativi definiti dalla normativa di vigilanza (CRR 575/2013) e dalle successive linee guida emesse dalla Banca Centrale Europea il 24 marzo 2016 sul “Riconoscimento del Significativo Trasferimento del rischio di credito” sulla comunicazione verso i Regulator e sul contenuto dei report da fornire loro relativamente alle nuove transazioni e al monitoraggio delle esistenti. In particolare le operazioni sono analizzate da una preposta struttura di Gruppo che verifica:

• che non esistano disallineamenti di interessi tra il Gruppo e l’investitore finale, attraverso l’impegno del cedente (o del promotore) a mantenere una quota di rischio nell’operazione;

• l’assenza di potenziali collegamenti tra il Gruppo e l’investitore; • la complessiva struttura delle operazioni di cartolarizzazione non neutralizzi l’efficacia del mantenimento di tale

quota di rischio; • l’impegno a trattenere una quota del rischio sia applicato a tutte le operazioni assoggettate alla disciplina in materia

di cartolarizzazioni; • l’eleggibilità delle garanzie acquisite da terze parti; • le misure di rischio interne supportino le evidenze regolamentari.

Le operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo sono infatti incluse nei portafogli di Gruppo al fine del calcolo delle misure interne di rischio (sia per il rischio di credito, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Il processo di monitoraggio effettuato sul portafoglio di cartolarizzazione è focalizzato all’analisi della performance del portafoglio e dei principali parametri di rischio ad essi associati. L’analisi svolta sui portafogli tiene conto di molteplici fattori che possono inficiare il riconoscimento del risk transfer tra i quali l’ammortamento del portafoglio, l’effetto degli eventuali credit event, il fenomeno del rimborso anticipato, delle sostituzioni e/o il replenishment. E’ importante valutare anche la dimensione di tali fattori perché potrebbero inficiare la persistenza del trasferimento del rischio di credito. Per questa ragione e per rispettare i requisiti regolamentari previsti UCG effettua appropriati controlli per garantire l’esistenza dei requisiti quantitativi e qualitativi. Da dicembre 2011, per le posizioni nette allocate nel portafoglio di negoziazione, a fini di vigilanza, calcolate conformemente alle disposizioni sulla compensazione preventiva, il requisito patrimoniale a fronte del rischio specifico è pari all’8% delle esposizioni ponderate. A tali fini le esposizioni ponderate sono determinate applicando le regole prudenziali del portafoglio bancario (metodo standardizzato o metodi basati sui rating). In riferimento a detto portafoglio il Gruppo opera un monitoraggio continuo sia del loro fair value, sia del loro valore economico. A questo scopo sin dal marzo 2008, in relazione ai portafogli di prodotti strutturati di credito acquistati dal Gruppo e relativi ad operazioni effettuate da terzi, è stato approvato, sotto il coordinamento della funzione Risk Management, un processo di IPV uniforme per le varie società all’interno del Gruppo UniCredit con frequenza mensile. Il processo di IPV si propone di classificare gli strumenti finanziari in 3 classi secondo progressivi livelli di affidabilità dei prezzi osservati sul mercato. A partire da strumenti con quotazione di broker e controparti multiple, il processo definisce successivamente classi di liquidità meno immediate che includono l’utilizzo di stime derivanti da proxy assets fino ad arrivare ad ipotesi di mark-to-model laddove i prezzi risultino particolarmente opachi. Tali modelli di valutazione sono di per sé complessi e le assunzioni, le stime e le valutazioni alla base prendono spesso in considerazione dati incerti e non prevedibili quali, ad esempio, i flussi di cassa attesi, la solvibilità del debitore, l’apprezzamento o il deprezzamento di beni - e possono dover essere aggiornati al fine di riflettere i cambiamenti di trend o delle condizioni di mercato. Con riferimento al valore contabile ed al fair value al 31 dicembre 2017 degli strumenti ABS oggetto di riclassificazione, si fa rinvio a quanto riportato al capitolo “Requisiti di Capitale”, al paragrafo “Riclassificazione di attività finanziarie”. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all’attività di cartolarizzazione per l’attenuazione dei rischi inerenti la cartolarizzazione. Rischio di liquidità Per quanto riguarda la gestione degli impatti sulla liquidità di Gruppo delle transazioni che rilevano a questi fini (quindi le cartolarizzazioni tradizionali e le auto-cartolarizzazioni di cui il Gruppo è originator), si evidenzia che il Gruppo:

• include e monitora gli effetti di dette posizioni sulla base delle mapping rules previste dalla normativa interna; • verifica l’eligibility rilasciata alle posizioni senior da parte della Banca Centrale Europea ed include le stesse in

Counterbalacing Capacity sulla base del prezzo fornito da Banque de France e dei relativi haircut; • monitora e stima gli effetti sulla liquidità di Gruppo di possibili downgrade dei rating delle note stesse o del Gruppo

originator. Il Gruppo assume ruoli di swap counterparty, Account Bank and Servicer verso le proprie cartolarizzazioni. Con riferimento al programma OBG1 il Gruppo giornalmente alloca un ammontare di collateral dovuto al ruolo di swap counterparty assunto, calcolato secondo i requisiti contrattuali previsti. A dicembre 2016 il collateral medio allocato dal Gruppo per OBG1 è pari a € 1,18 bn. Per la gestione del rischio di liquidità il Gruppo è chiamato ad effettuare dei test in scenari di stress (declassamenti di rating delle note di cartolarizzazioni, del Programma OBG1, downgrade del rating del Gruppo e/o dello Stato Italia) per la determinazione della eventuale liquidità aggiuntiva in uscita al fine di mantenere la propria eleggibilità come Swap Counterparty, Account Bank e Servicer. A Dicembre 2016 l’effetto sulla liquidità al verificarsi di eventuali scenari di stress è pari a € 0,5 bn in caso di 1 notch e € 0,7 bn in caso di due notches. Rischio di tasso di interesse Per quanto riguarda la gestione del rischio di tasso di interesse delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, questa avviene tramite una struttura di Interest Rate Swaps. Il gruppo agisce come controparte IRS per mitigare il rischio di tasso di interesse del portafoglio cartolarizzato. Tale intervento è effettuato in quanto il Gruppo cattura, calcola e monitora detto rischio esattamente come se il portafoglio non fosse stato cartolarizzato. Per quanto riguarda invece la gestione del rischio di tasso di interesse delle posizioni per le quali il Gruppo è investitore o sponsor, esse sono incluse normalmente nel portafoglio di riferimento e gestite secondo le procedure standard del Gruppo. Rischio di valuta Per quanto riguarda la gestione del rischio di valuta il Gruppo ha esposizioni denominate in valuta diversa rispetto all’Euro sia nel caso di operazioni di cartolarizzazione originate che nel caso di operazioni quelle per le quali il gruppo è investitore o sponsor. La gestione di tale rischio prevede l’utilizzo di Cross Currency Swap (CCS) dove una parte paga ammontari variabili o fissi in una determinata valuta sulla base di un ammontare determinato di nozionale espresso nella stessa valuta e l’altra parte paga ammontari fissi o variabili calcolati in altra valuta e sulla base dello stesso nozionale convertito. Tale strumento permette la copertura del rischio di valuta a lungo termine. I pagamenti degli interessi e del capitale vengono scambiati per coprirsi da fluttuazioni di dovuto al tasso di cambio.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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Rischio di credito Per quanto riguarda la valutazione del rischio di credito, oltre alle analisi qualitative e quantitative per il calcolo dei requisiti Pillar I richieste dalla regolamentazione in vigore (CRR 575/2013), il Gruppo include le posizioni verso le cartolarizzazioni nel calcolo del Capitale Economico per il rischio di Credito, secondo una metodologia specifica. Inoltre, è stato sviluppato e validato internamente un modello interno per il calcolo del significativo trasferimento del rischio. Tra le tecniche di mitigazione del rischio di credito UCG acquisisce protezione sul portafoglio crediti attraverso la strutturazione di operazioni di cartolarizzazione sintetica. Mediante tali strumenti acquisisce garanzie finanziarie e/o non finanziarie da terze parti, ovvero assistite o meno da deposito cash come collaterale. Nel caso di garanzie non finanziarie, il garante si impegna a pagare un ammontare (contrattualmente definito) nel caso di default del portafoglio sottostante senza alcun deposito rilasciato a favore della Banca. Nel caso di garanzie finanziarie l’obbligo di pagamento del garante è ulteriormente garantito da un deposito cash. UCG nella gestione del rischio di default dei creditori sottostanti una cartolarizzazione agisce come controparte di un Credit Default Swap.

Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la

valutazione del merito di credito - External Credit

Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il

credito all’esportazione - Export Credit Agency)

utilizzate nella metodologia standardizzata,

avanzata e dei portafogli in cui sono applicati i

rating delle stesse. Cartolarizzazioni

Portafogli ECA/ECAI

Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine

- Fitch Ratings - Moody's Investor Services - Standard and Poor's Rating Services - DBRS

Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi un rating a breve termine

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

206

AL 31 DICEMBRE 2017

Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali, al netto delle operazioni di auto-cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo, e sintetiche.

Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche

Italia Germania Austria Altri Paesi UE

Altri Paesi

Europa

(non UE)

America AsiaResto del

mondoTotale

Attività cedute non cancellate

- Mutui ipotecari residenziali 3.738.079 - - - - - - - 3.738.079

- Operazioni di leasing 189.349 - 303.060 - - - - - 492.409

- Crediti al consumo - - - - - - - - -

- Crediti a piccole medie imprese - - - 866.211 - - - - 866.211

- Crediti a imprese corporate 474.308 - - - - - - - 474.308

- Altro - - - 41.112 - - - - 41.112

Totale 4.401.736 - 303.060 907.323 - - - - 5.612.119

consistenze al 31.12.2017

Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche

Italia Germania Austria Altri Paesi UE

Altri Paesi

Europa

(non UE)

America AsiaResto del

mondoTotale

Operazioni sintetiche

- Mutui ipotecari residenziali - - - - - - - - -

- Mutui ipotecari commerciali - - - - - - - - -

- Crediti a piccole medie imprese 6.362.464 - - 21.120 - - - - 6.383.584

- Crediti a imprese corporate 4.693.408 - - - - - - - 4.693.408

- Altro - - - - - - - - -

Totale 11.055.872 - - 21.120 - - - - 11.076.992

consistenze al 31.12.2017

Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo

SofferenzeInadempienze

probabili

Esposizioni

scadute

deteriorate

Attività cedute non cancellate

- Mutui ipotecari residenziali 2.874.855 260.639 595.487 7.098 3.738.079

- Operazioni di leasing 430.775 47.549 13.835 250 492.409

- Crediti a piccole medie imprese 866.211 - - - 866.211

- Crediti a imprese corporate 247.278 - 227.030 - 474.308

- Altro 41.112 - - - 41.112

Totale 4.460.231 308.188 836.352 7.348 5.612.119

consistenze al 31.12.2017

Attività non

deteriorate

Attività deteriorate

Totale

Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo

SofferenzeInadempienze

probabili

Esposizioni

scadute

deteriorate

Operazioni sintetiche

- Mutui ipotecari residenziali - - - - -

- Operazioni di leasing - - - - -

- Crediti a piccole medie imprese 6.382.187 135 1.170 92 6.383.584

- Crediti a imprese corporate 4.693.408 - - - 4.693.408

- Altro - - - - -

Totale 11.075.595 135 1.170 92 11.076.992

consistenze al 31.12.2017

Attività non

deteriorate

Attività deteriorate

Totale

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

207

Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano l’ammontare delle attività cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti. Su tali attività nel corso dell’esercizio sono state registrate riprese di valore nette per complessive 13.828 migliaia di euro. Si segnala infine che, oltre alle esposizioni riportate, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (auto-cartolarizzazioni) per un ammontare totale di attività sottostanti di 15.523.741 migliaia di euro. Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali, crediti ad imprese corporate originati in Italia e crediti a piccole medie imprese originati in Altri Paesi UE. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente finanziamenti ad imprese corporate e a piccole medie imprese originati in Italia. Si precisa che la diminuzione dell’ esposizione netta per cassa relativa a operazioni non cancellate (totalmente o parzialmente) dal bilancio a 2.616 milioni di dicembre 2017 rispetto ai 3.500 milioni di dicembre 2016 è dovuta alla naturale evoluzione delle posizioni in portafoglio, parzialmente compensata dalla realizzazione di una nuova operazione, denominata Yanez SPV (progetto Sandokan). Dalla cessione dei portafogli cartolarizzati nell’ambito delle nuove operazioni tradizionali non cancellate dal bilancio perfezionate nel corso dell’esercizio non si sono generati utili o perdite. Inoltre, la diminuzione dell’ esposizione netta per cassa relativa ad operazioni sintetiche a 8.403 milioni di dicembre 2017 rispetto agli 11.319 milioni di dicembre 2016 è determinata dalla naturale evoluzione dei portafogli, solo parzialmente compensata dalla realizzazione di cinque nuove operazioni, denominate Bond Italia5 Investimenti, Bond Italia5 Misto, Filsec 2016, Finpiemonte 2016 e SME Initiative 2017. Si segnala infine che l’esposizione per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio si riferisce per la quasi totalità alle cartolarizzazioni rientranti nel Progetto Fino, per la cui completa disamina ed informativa si rimanda alla Nota integrativa consolidata, Parte E - Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura - Sezione 1. Rischio di credito, in calce alla tabella “A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti). La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per circa l’ 81% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionali non cancellate dal bilancio e per la quasi totalità del portafoglio nel caso di operazioni sintetiche. Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostanti mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A. Alla data del 31 dicembre 2017 si rilevano attività finanziarie in attesa di cartolarizzazione (warehousing) per 240 milioni, costituite da crediti ipotecari commerciali originati in Italia. Tali esposizioni non sono oggetto di cancellazione dal bilancio e continuano perciò ad essere oggetto di valutazione in conformità alle regole del portafoglio contabile di classificazione. Le seguenti tavole riportano, rispettivamente per il portafoglio bancario e per quello di negoziazione, l’ammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo nonché alla tipologia di esposizione.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

208

AL 31 DICEMBRE 2017

Si precisa che, con riferimento alle esposizioni cartolarizzate, le rettifiche/riprese di valore contabilizzate nel periodo in corso sono riportate nelle tabelle C.1 e C.2 della Parte E della Nota integrativa consolidata, al paragrafo “C. Operazioni di cartolarizzazione”.

Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio bancario (migliaia di €)

consistenze al

31.12.2016

Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale

Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività

(Originator)

Esposizioni per cassa oggetto di

integrale cancellazione dal bilancio 549.104 148.050 93.361 790.515 35.622

- CLO/CBO 549.104 148.050 93.361 790.515 35.622

- CLO SME - - - - -

- CLO arbitrage/balance sheet - - - - -

- CLO / CBO altri 549.104 148.050 93.361 790.515 35.622

- Leasing - - - - -

- Altre tipologie - - - - -

- Warehouse Financing - - - - -

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito - - - - -

Esposizioni per cassa non cancellate

dal bilancio 790.661 566.944 1.231.633 2.589.238 3.402.282

- RMBS 790.661 161.068 510.091 1.461.820 1.659.320

- Prime 790.661 161.068 510.091 1.461.820 1.659.320

- CLO/CBO - 303.260 516.773 820.033 193.565

- CLO SME - - - - -

- CLO arbitrage/balance sheet - - - - -

- CLO / CBO altri - 303.260 516.773 820.033 193.565

- Crediti al consumo - - - 507.438

- Leasing - 15.574 189.284 204.858 939.564

- Altre tipologie - 87.042 15.485 102.527 102.395

Garanzie rilasciate - - - - 468.923

Linee di credito - - - - 13.156

Operazioni sintetiche 8.360.927 - 42.034 8.402.961 11.318.660

- RMBS - - - - -

- Prime - - - - -

- CLO/CBO 8.360.927 - 42.034 8.402.961 11.318.660

- CLO SME 933.628 - 32 933.660 1.467.164

- CLO arbitrage/balance sheet - - - - -

- CLO / CBO altri 7.427.299 - 42.002 7.469.301 9.851.496

- Crediti al consumo - - - - -

- Leasing - - - - -

- Altre tipologie - - - - -

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito - - - - -

Conduit consolidati (Sponsor)

Esposizioni per cassa - - - - -

- ABCP - - - - -

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito 3.113.288 - - 3.113.288 2.859.142

Investimenti in cartolarizzazioni di terzi

(Investitore)

Esposizioni per cassa 6.108.947 212.870 78.456 6.400.273 7.082.926

- RMBS 2.077.173 109.618 - 2.186.791 3.034.402

- Prime 2.017.846 86.451 - 2.104.297 2.815.622

- Subprime 497 398 - 895 449

- Nonconforming 58.830 22.769 - 81.599 218.331

- CMBS 76.331 43.702 - 120.033 143.121

- CDO 44.790 - - 44.790 61.858

- CDO di ABS / CDO di CDO - - - - 2.383

- CDO Balance Sheet 20.029 20.029 22.741

- CDO Market Value - - - - -

- CDO Preferred Stock 24.761 - - 24.761 34.452

- CDO Synthetic Arbitrage - - - - -

- CRE CDO - - - - -

- CDO altri - - - - 2.282

- CLO/CBO 2.798.966 39.995 - 2.838.961 2.190.541

- CLO SME 27.481 - - 27.481 38.967

- CLO arbitrage/balance sheet 295 295 40.470

- CLO / CBO altri 2.771.190 39.995 - 2.811.185 2.111.104

- Crediti al consumo 1.036.310 19.503 - 1.055.813 1.385.188

- Carte di credito - - - - 77.367

- Crediti per studio 28.564 - - 28.564 25.567

- Leasing 2.843 - - 2.843 9.261

- Altre tipologie 43.970 52 40.830 84.852 106.676

- Finanziamenti - - 37.626 37.626 48.945

Garanzie rilasciate 22.176 22.176 307.900

Linee di credito - - - - -

consistenze al 31.12.2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

209

Gli investimenti deteriorati in cartolarizzazioni di terzi appartenenti al portafoglio bancario al 31 dicembre 2017 sono marginali e presentano un’esposizione netta pari a 107.154 migliaia.

Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio di negoziazione (migliaia di €)

consistenze al

31.12.2016

Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale

Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività

(Originator)

Esposizioni per cassa non cancellate

dal bilancio 21.801 4.511 - 26.312 97.498

- RMBS 21.801 2.615 - 24.416 92.489

- Prime 21.801 2.615 - 24.416 92.489

- CLO/CBO - - - - -

- CLO SME - - - - -

- CLO arbitrage/balance sheet - - - - -

- CLO / CBO altri - - - - -

- Leasing - 1.896 - 1.896 5.009

- Altre tipologie - - - - -

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito - - - - -

Operazioni sintetiche - - - - -

- RMBS - - - - -

- Prime - - - - -

- CLO/CBO - - - - -

- CLO SME - - - - -

- CLO arbitrage/balance sheet - - - - -

- CLO / CBO altri - - - - -

- Leasing - - - - -

- Altre tipologie - - - - -

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito - - - - -

Conduit consolidati (Sponsor)

Esposizioni per cassa 3.174.283 - - 3.174.283 1.352.211

- ABCP 3.174.283 - - 3.174.283 1.352.211

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito - - - - -

Investimenti in cartolarizzazioni di terzi

(Investitore)

Esposizioni per cassa 85.121 46.135 - 131.256 59.878

- RMBS 23.597 22.188 - 45.785 15.616

- Prime 20.854 4.279 25.133 15.616

- Subprime - - - - -

- Nonconforming 2.743 17.909 20.652 -

- CMBS - - - - -

- CDO - 5.916 - 5.916 -

- CDO di ABS / CDO di CDO - - - - -

- CDO Balance Sheet - - - - -

- CDO Market Value - - - - -

- CDO Preferred Stock - 5.916 - 5.916 -

- CDO Synthetic Arbitrage - - - - -

- CRE CDO - - - - -

- CDO altri - - - - -

- CLO/CBO 16.403 13.202 - 29.605 2.261

- CLO SME 11.406 - - 11.406 2.261

- CLO arbitrage/balance sheet 4.997 2.701 - 7.698 -

- CLO / CBO altri - 10.501 - 10.501 -

- Crediti al consumo 42.461 5 - 42.466 34.808

- Carte di credito - - - - -

- Crediti per studio - 976 - 976 -

- Leasing 2.306 - - 2.306 7.193

- Altre tipologie 354 3.848 - 4.202 -

- Finanziamenti - - - - -

Garanzie rilasciate - - - - -

Linee di credito - - - - -

consistenze al 31.12.2017

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

210

AL 31 DICEMBRE 2017

Si precisa che il Gruppo non ha fornito supporto finanziario, in assenza di specifiche obbligazioni contrattuali a farlo, a società di cartolarizzazione non consolidate alla fine del periodo. Non esiste, inoltre l’intenzione attuale di fornire supporto finanziario a società di cartolarizzazione non consolidate. Si precisa infine che le esposizioni in Asset Backed Securities al 31 dicembre 2017 non presentano esposizioni in ri-cartolarizzazioni, ossia operazioni in cui almeno una delle attività sottostanti sia a sua volta una posizione verso cartolarizzazione.

Cartolarizzazioni - Metodologia standardizzata (Importi non ponderati) (migliaia di €)

C L A U SO L E D I

R I M B O R SO

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

D I T E R Z I SP O N SO R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

D I T E R Z I

I N V E ST I T O R E

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

D I T E R Z I SP O N SO R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

D I T E R Z I

I N V E ST I T O R E

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

- - 503.147 - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - 11.623 - - - -

Int ernal Assessment Approach (IAA) - - - - - -

Tot a l e a l 3 1. 12 . 2 0 17 - - 5 14 . 7 7 0 - - - -

Tot a l e a l 3 1. 12 . 2 0 16 - - 4 16 . 19 3 - - 2 8 4 . 6 0 3 -

A T T I V I T A ' D I R I SC H I O P E R C A SSA A T T I V I T A ' D I R I SC H I O F U O R I B I L A N C I O

F A SC E D I P O N D E R A Z I O N E D E L

R I SC H I O

Ponderazione 1250% - pr ivo di rat ing

Look-t hrough - second loss in ABCP

Look-t hrough - alt ro

Ponderazione 20%

Ponderazione 50%

Ponderazione 100%

Ponderazione 350%

Ponderazione 1250% - con rat ing

(migliaia di €)

C L A U SO L E D I

R I M B O R SO

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I SP O N SO R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I I N V E ST I T O R E

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I SP O N SO R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I I N V E ST I T O R E

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

- - 5.258.419 - 612.000 -

- - 239.033 - - -

- - 252.585 - - 22.176

- - 50.081 - - -

- - 3.671 - - -

- - 11.981 - - -

- - 16.508 - - -

- - 4.209 - - -

- - - - - -

- - - - - -

Supervisory f ormula met hod 8.391.121 - - - - -

- - - - - -

Int ernal Assessment Approach (IAA) - 50.143 - - 5.674.989 - -

Tot a l e a l 3 1. 12 . 2 0 17 8 . 3 9 1. 12 1 5 0 . 14 3 5 . 8 3 6 . 4 8 7 - 6 . 2 8 6 . 9 8 9 2 2 . 17 6

Tot a l e a l 3 1. 12 . 2 0 16 11. 17 5 . 4 0 4 9 . 9 8 1 6 . 5 5 5 . 13 9 - 4 . 2 11. 3 5 2 2 3 . 2 9 8 -

Look - t hrough

Ponderazione 20-35%

Ponderazione 40-75%

Ponderazione 100%

Ponderazione 250%

Ponderazione 425%

Ponderazione 650%

Ponderazione 1250% - con rat ing

Ponderazione 7-10%

Ponderazione 12-18%

Cartolarizzazioni - Metodologia basata sui rating interni (Importi non ponderati)

Ponderazione 1250% - pr ivo di rat ing

A T T I V I T A ' D I R I SC H I O P E R C A SSA

F A SC E D I P O N D E R A Z I O N E D E L

R I SC H I O

A T T I V I T A ' D I R I SC H I O F U O R I B I L A N C I O

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

211

Dai Fondi Propri sono state dedotte attività cartolarizzate per un totale di 216.578 migliaia. Si precisa che non vi sono esposizioni relative a cartolarizzazioni originate dal Gruppo soggette a requisito in materia di fondi propri per il rischio di mercato al 31 dicembre 2017.

(migliaia di €)

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I SP O N SO R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I I N V E ST I T O R E

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I

P R O P R I E O R I G I N A T O R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I SP O N SO R

C A R T O L A R I Z Z A Z I O N I D I

T E R Z I I N V E ST I T O R E

- - 295 - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - -

- - - - - -

Tot a l e a l 3 1. 12 . 2 0 17 - - 2 9 5 - - -

Tot a l e a l 3 1. 12 . 2 0 16 - - 6 8 . 0 4 8 - - -

A T T I V I T A ' D I R I SC H I O F U O R I B I L A N C I O

F A SC E D I P O N D E R A Z I O N E D E L R I SC H I O

Ricartolarizzazioni - Metodologia basata sui rating interni (Importi non ponderati)A T T I V I T A ' D I R I SC H I O P E R C A SSA

Look-t hrough

Int ernal Assessment Approach (IAA)

Ponderazione 750%

Ponderazione 850%

Ponderazione 1250% - con rat ing

Ponderazione 1250% - pr ivo di rat ing

Supervisory Formula Met hod

Ponderazione 225%

Ponderazione 300%

Ponderazione 350%

Ponderazione 500%

Ponderazione 650%

Ponderazione 20 - 35%

Ponderazione 40 - 75%

Ponderazione 100%

Ponderazione 150%

Ponderazione 200%

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio operativo

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Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi Il gruppo UniCredit ha definito sistema di gestione dei rischi operativi l’insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Società controllate. Le policy di rischio operativo, applicabili a tutte le Società del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. La Capogruppo coordina le Società del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Group Risk & Internal Control Committee, Group ALCO, Group Operational & Reputational Risks Committee) sono costituiti per monitorare l’esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo. Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate dalle Società del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l’applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department. Dal mese di marzo 2008 il gruppo UniCredit utilizza il modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L’utilizzo di tale metodo è stato esteso alle principali Società del Gruppo in base ad un piano di roll out. Struttura organizzativa L’Alta Direzione è responsabile per l’approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica dell’adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l’esposizione ai rischi operativi, con l’eventuale supporto di appositi comitati rischi. Il “Group Operational & Reputational Risks Committee” è responsabile del monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali a livello di Gruppo, della valutazione degli eventi che hanno un impatto significativo sul profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali, della presentazione al “Group Risk & Internal Control Committee” - per approvazione o informativa - di strategie, policy, metodologie, linee guida relative ai rischi operativi e reputazionali, del monitoraggio dell’andamento delle perdite operative di Gruppo basato sulle previsioni di perdita attesa, nonché della reportistica periodica sul portafoglio di rischio operativo e reputazionale. Il Comitato è responsabile di garantire la coerenza delle policy, delle metodologie e delle prassi operative sul rischio operativo e reputazionale nelle varie funzioni di business e Società. Controlla e monitora il Group operational & reputational risk portfolio e le azioni di mitigazione del rischio. Il Group Operational & Reputational Risks riporta al Responsabile del Group Risk Management e supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie, metodologie e previsioni sulle perdite operative attese. Il dipartimento si articola in quattro unità organizzative:

• “Operational & Reputational Risks Oversight”, responsabile della definizione dei principi e delle regole a livello di Gruppo per l’identificazione, la valutazione ed il controllo del rischio operativo e del rischio reputazionale nonché di monitorarne la corretta applicazione da parte delle Società del Gruppo;

• “Operational & Reputational Risks Advanced Analytics and Strategies”, responsabile della definizione delle metodologie per la misurazione del capitale di rischio, di provvedere al calcolo del capitale di rischio operativo e del corrispondente capitale economico. E’ responsabile inoltre per la definizione delle strategie di operational risk;

• “Operational & Reputational Risks Management”, responsabile del supporto delle funzioni di business (i.e. UniCredit S.p.A. Network and Competence Line, CIB Division) nell’identificazione dei rischi operativi e reputazionali effettuando specifiche attività di risk assessment (e.g. sulle transazioni rilevanti);

• “Operational, Reputational Risks on Credit Framework & Fraud Management”, responsabile per l’identificazione e il controllo del rischio operativo nel credit framework al fine di contribuire alla riduzione delle perdite operative. La unit è inoltre responsabile, con riferimento a UniCredit S.p.A., per l’identificazione delle iniziative necessarie per la prevenzione, il controllo e la gestione delle frodi su mutui residenziali e credito al consumo.

Le funzioni di Operational Risk Management nelle Società controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Convalida interna In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti Società del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Market, Operational and Pillar II Risks Validation all’interno del Group Internal Validation department. Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio e i sistemi IT sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unit sopracitato, mentre l’implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Società controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational Risk Management in base ad un’autovalutazione, seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department. I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Tali evidenze sono la base per l’emissione di specifici report di convalida alle Società. I report di convalida locale, insieme alla opinion del Group Internal Validation department e al report dell’Internal Audit, sono presentati ai competenti organi delle Società controllate. I risultati dell’attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Società, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell’Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit. Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al “Group Operational & Reputational Risks Committee”. Reporting E’ stato sviluppato dalla Capogruppo un sistema di reporting per mantenere regolarmente informati l’Alta Direzione e gli organi di controllo interno in merito all’esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicità mensile viene fornito un report sull’andamento delle perdite operative, specifici indicatori di rischio operativo per monitorare l’esposizione al rischio e le principali iniziative intraprese per prevenire o mitigare i rischi operativi nelle varie aree di business. Le stime del capitale a rischio sono fornite trimestralmente. Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati e nella gestione delle relative politiche assicurative, con l’identificazione di idonee franchigie e limiti. Nelle Società controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni Operational Risk con il supporto delle funzioni coinvolte e monitora le iniziative di mitigazione del rischio. Stress test Dal 2017, il Gruppo effettua periodicamente analisi di sensitività e di stress per i rischi operativi. Tra queste, si annovera l’esercizio di stress test a livello consolidato, che verifica – attraverso l’utilizzo di un modello statistico-econometrico – l’impatto in termini di perdite operative, nonché le ripercussioni sul capitale a rischio, dei cambiamenti nei fattori macro-economici sottostanti, utilizzando articolati scenari congiunturali discussi e definiti dal Group Stress Test Council su proposta del Research Department. Tale esercizio viene svolto due volte l’anno – o a richiesta, ogni qual volta si necessiti di un’analisi di questo tipo – per valutare i rischi derivanti da possibili peggioramenti del contesto macro-economico. Sistema di misurazione e allocazione del capitale UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni, dei dati delle analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il calcolo del capitale viene effettuato per classi di rischio. Per ogni classe di rischio l’impatto e la frequenza delle perdite sono stimati separatamente per arrivare alla distribuzione delle perdite annue tramite simulazione, La distribuzione degli impatti viene stimata su dati interni, dati esterni e delle analisi di scenario, mentre la frequenza è stimata sui soli dati interni. Per ognuna delle classi, si applica una correzione in funzione degli indicatori di rischio operativo. Le distribuzioni di perdita annua, ottenute per ciascuna classe di rischio, sono aggregate tramite funzioni copula, considerando anche la copertura assicurativa. Il capitale di rischio è quindi calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite ad un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e a fini di capitale economico , tenendo contro della deduzione della perdita attesa. Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle Società controllate, riflettendo l’esposizione ai rischi operativi.

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Rischio operativo: uso dei metodi avanzati di misurazione

Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA) Il gruppo UniCredit ha sviluppato un modello interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (raccolti dal consorzio internazionale ORX - Operational Riskdata eXchange Association), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il requisito patrimoniale è calcolato a livello di Gruppo considerando le classi di rischio. Per ogni classe di rischio, l’impatto e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per ottenere la distribuzione delle perdite annue. La distribuzione di impatto viene stimata su dati interni, esterni e di scenario, mentre la frequenza viene determinata utilizzando solo i dati interni. La distribuzione di severity è selezionata da un portafoglio di distribuzioni parametriche (lognormale troncata, Weibull troncata, loglogistica troncata, Pareto generalizzata, lognormale shiftata) applicando un albero decisionale sui dati interni per individuare la distribuzione/soglia più adatta a descrivere i dati interni per ogni classe di rischio. La frequenza dei dati di perdita è modellata con una distribuzione di Poisson. Per ogni classe di rischio, la distribuzione delle perdite annua è ottenuta dalle distribuzioni di impatto e di frequenza mediante simulazione Monte Carlo, tenendo conto della copertura assicurativa. Un aggiustamento per gli indicatori di rischio (key operational risk indicators) si applica alla distribuzione di perdita annua stimata per ogni classe di rischio. Le distribuzioni di perdita annua delle classi di rischio, sono aggregate considerando la correlazione tra le tipologie di evento. La correlazione è stimata mediante una funzione copula t-Student e la distribuzione complessiva delle perdite annue si ottiene mediante simulazione Monte Carlo. Il requisito patrimoniale AMA di Gruppo è calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite annue con un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e con un livello di confidenza in coerenza con il rating target del Gruppo per fini di calcolo del capitale economico. La perdita attesa per classe di rischio è calcolata come il minimo tra la mediana della distribuzione delle perdite aggregate e gli accantonamenti specifici disponibili. La deduzione per la perdita attesa è calcolata sommando le perdite attese delle classi di rischio. I requisiti di capitale delle singole società del Gruppo sono ottenuti mediante un meccanismo di allocazione che riflette l’esposizione ai rischi operativi di ognuna di esse. Il meccanismo di allocazione si basa su due fasi:

• L’assorbimento di capitale di Gruppo viene allocato alle Società sub-consolidanti (model hubs) in proporzione al peso relativo del requisito TSA, alle perdite storiche e alla misura di capitale di rischio stand-alone.

• L’assorbimento di capitale di ogni singolo HUB è successivamente allocato alle società individuali che ne fanno parte in base al peso relativo del loro requisito TSA, al profilo di rischio storico, e alle analisi di scenario.

L’approccio AMA validato dalle autorità di Vigilanza nel 2008 è stato aggiornato e migliorato, a partire dalla segnalazione riferita alla data del 30.06.2014, attraverso la definizione di un modello di seconda generazione approvato dalle autorità competenti nel 2014. La risoluzione dei rilievi sul modello di seconda generazione ha condotto all’ultima versione del modello, utilizzata a partire dalla segnalazione riferita al 31.12.2015. L’aggiustamento per gli indicatori di rischio è stato oggetto di un fine-tuning, a partire dalla segnalazione riferita al 31.12.2017, al fine di recepire alcune osservazioni contenute nella lettera di ECB di luglio 2016 “follow-up review of AMA 2 findings”. Le società non ancora autorizzate all’utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA). Il grado di copertura dei diversi metodi, espresso come peso nell’indicatore rilevante complessivo di Gruppo, è il seguente: AMA 83,13%, TSA 10,02%, BIA 6,85%. Il perimetro AMA include le principali società del Gruppo in Italia, Germania, Austria, e Polonia nonché UBIS, UC Ireland e UC Lussemburgo. L’approccio avanzato è inoltre applicato alle principali società dei paesi della CEE inclusi Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Croazia, Bulgaria e Ungheria. Le principali società a cui si applica il metodo TSA e BIA sono UC Russia e Yapi Kredi.

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AL 31 DICEMBRE 2017

Fonti di rischio operativo Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Disposizioni di vigilanza per le banche emanate da Banca d’Italia nel dicembre 2013 (Circolare n. 285/2013 e successivi aggiornamenti). Le classi di riferimento sono le seguenti:

• frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca;

• frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca;

• rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;

• clientela, prodotti e pratiche di business: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;

• danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi sterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici; • interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell’operatività, a disfunzioni o a

indisponibilità dei sistemi; • esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o

nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Nel corso del 2017, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria "Clientela, prodotti e pratiche di business" che include le perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normative. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione, consegna e gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento e gestione delle operazioni. Si sono altresì manifestate, in ordine decrescente di incidenza, perdite dovute a frodi esterne e frodi interne. Rappresentano le categorie di rischio residuali quelle che riguardano guasti dei sistemi IT e danni da eventi esterni ai beni materiali. Ulteriori informazioni sui rischi operativi sono riportate nella “Relazione finanziaria consolidata” al 31 dicembre 2017, Parte E - Sezione 4 - Rischi operativi – “B. Rischi derivanti da pendenze legali, C. Rischi derivanti da cause giuslavoristiche” e “D. Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria”.

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Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio utilizza di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi, per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l’identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A., nell’ambito delle sue attività di indirizzo, approva strategie di rischio operativo finalizzate ad indicare le aree prioritarie di intervento per la mitigazione dei rischi operativi. Nelle Società controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione, in coerenza ed applicazione delle strategie di rischio operativo. Il Gruppo promuove la mitigazione delle perdite potenziali identificando diverse soluzioni finalizzate all’analisi della riduzione del rischio operativo. Le principali sono le seguenti: Strategie Nell’ambito del “Risk Appetite Framework”, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato strategie specifiche per la gestione dei rischi operativi. Le Strategie si applicano a prodotti, servizi, linee di business e processi secondo i seguenti criteri:

• per quanto riguarda il portafoglio in essere, i rischi considerati rilevanti in base alle analisi condotte nell’ambito del framework di rischio operativo (analisi dati di perdita, analisi di scenario ed indicatori di rischio) o i rischi riconducibili a cambiamenti del contesto esterno (ad esempio nuovi regolamenti, nuovi orientamenti giurisprudenziali, eventi occorsi ad altre istituzioni bancarie);

• relativamente al portafoglio prospettico, i rischi emergenti, in base alle analisi delle proposte di budget, derivanti da cambiamenti significativi del modello di business e dei controlli interni.

Le Strategie non si applicano a rischi già mitigati anche se si potrebbero registrare effetti inerziali in termini di flussi di perdite operative (es. “anatocismo”). Le strategie di rischio operativo sono implementate dalle Società Legali tramite l’azione dei Permanent Workgroup mediante l’individuazione e prioritizzazione delle azioni di mitigazione (ad esempio revisione di processi e sistemi informativi; miglioramenti dei sistemi di controllo interno; attività di formazione; politiche di trasferimento del rischio tramite assicurazione). Le strategie di rischio operativo comprendono l’individuazione delle perdite operative attese per le principali Società del Gruppo, stimate sulla base delle perdite operative storiche. Permanent Workgroup La “Global Policy sulle Strategie di Gruppo per la mitigazione dei rischi operativi” e le” Global Operational Instructions Permanent Workgroup” regolano il Permanent WorkGroup (PWG), un gruppo di lavoro costituito nella maggior parte delle Società e composto principalmente dalle funzioni di Operational Risk e Organizzazione, con lo scopo di ridurre le perdite operative identificando e implementando le nuove azioni di mitigazione. Il PWG trae vantaggio anche dalla cooperazione di tutte le altre funzioni coinvolte come membri ospiti (come Compliance, IT, Business, Accounting…). Le riunioni, che hanno frequenza almeno trimestrale, sono finalizzati alla prioritizzazione del rischio, all’implementazione delle strategie promuovendo le azioni di mitigazione e monitorando la loro attuazione. Monitoraggio delle principali azioni di mitigazione Le maggiori azioni di mitigazione programmate e/o realizzate dalle Società del Gruppo sono riportate con regolarità a UniCredit S.p.A. sin dal 2011, anche al fine di verificarne la coerenza con le strategie di rischio operativo. A seguito di ogni perdita rilevante, nell’ambito dell’attività MAO (i.e. Mitigation Actions Outlook) ad ogni Società è richiesto di pianificare un’azione di mitigazione correlata. Le azioni di mitigazione connesse alle strategie di ogni società sono raccolte e monitorate dalla Capogruppo. Monitoraggio delle perdite attese Le perdite operative attese sono stimate per il Gruppo e per le principali Società. Rappresentano una previsione delle perdite operative attese a fine anno e sono stimate con un modello statistico basato su serie storiche di perdite operative. Sono monitorate trimestralmente includendo nella previsione le perdite reali registrate in ogni trimestre. Il confronto tra il valore stimato all’inizio dell’anno e la previsione ricalcolata ogni trimestre permette un attento monitoraggio da parte della Capogruppo al fine di assicurare che le Società mettano in atto un insieme di interventi e reazioni. Inoltre queste analisi saranno utilizzate per valutare l’impatto delle azioni di mitigazione realizzate nel passato e come base per future strategie e attività di mitigazione. Interventi e reazioni possono condurre all’adozione di nuove azioni di mitigazione e al miglioramento di quelle esistenti. Un approccio strutturato per il monitoraggio delle perdite attese e l’implementazione delle azioni correttive assicura congruenza con gli standard della best practice di riferimento, favorendo l’attribuzione di responsabilità e l’allineamento tra le funzioni di business e quelle deputate al presidio del rischio. Uso di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi La funzione di Operational Risk Management è coinvolta nel processo decisionale per le assicurazioni, fornendo analisi sull’esposizione ai rischi operativi, l’efficacia delle franchigie e dei limiti delle polizze. La funzione informa regolarmente il management sulle tematiche assicurative. Il ruolo della funzione di Operational Risk Management nella gestione delle assicurazioni è definito in una normativa interna dedicata, approvata dal Group Risk & Internal Control Committeee dal Group Operational & Reputational Risks Committee. Quest’ultimo Comitato ha funzione deliberante per le strategie assicurative a seguito di proposte congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e Group Operational and Reputational Risks department.

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I rischi generalmente assicurati nel Gruppo sono quelli sugli asset fisici, frode e responsabilità verso terzi. In base alle classi di rischio definite, il Gruppo ha realizzato dei contratti assicurativi a presidio dei rischi, nelle seguenti forme:

• frodi interne: polizza BBB, nella clausola assicurativa infedeltà dei dipendenti; • frodi esterne: polizza BBB nelle clausole assicurative per perdita valori e trasporto valori, (inclusa la perdita di

proprietà derivante da furto e rapina), contraffazione o Alterazione, criminalità informatica; • copertura responsabilità manageriale degli amministratori, spese legali incluse: polizza Directors and Officers

Liability (D&O); • rapporti di impiego e sicurezza: polizza di responsabilità civile con equiparazione dei dipendenti a terzi; • clientela: copertura di responsabilità civile generale verso terzi; • eventi esterni: polizze “property all risks” e informatica “all risks”, a protezione di fabbricati e beni, estese agli eventi

naturali e catastrofali, atti vandalici e terrorismo, polizza Fine Art a protezione degli oggetti d’arte affidati o di proprietà.

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Rischio di liquidità Il rischio di liquidità identifica l’eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria. I principi fondamentali Le Liquidity Reference Banks L’obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni bancarie in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera. Oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, la Capogruppo, sotto la supervisione del Group Risk Management, ha definito politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna società risponda ai requisiti dello stesso. Per tali ragioni, l’organizzazione del Gruppo è basata su criteri di tipo manageriale, definiti coerentemente con il concetto di Liquidity Reference Bank. Le Liquidity Reference Banks sono società che intervengono in base alla responsabilità che ad esse competono in qualità di sub-holding nella gestione della liquidità. Esse:

• intervengono nel processo di gestione e concentrazione dei flussi di liquidità delle varie Società che ricadono all’interno del loro perimetro;

• sono responsabili dell’ottimizzazione del processo di funding effettuato nei principali mercati locali e del coordinamento dell’accesso ai mercati di breve e di lungo termine da parte delle Società sottostanti appartenenti al loro perimetro;

• infine, sono responsabili, a livello locale, dell’implementazione delle regole sulla liquidità di Gruppo, in conformità con le Linee Guida di Governance di Gruppo e con le vigenti norme locali.

Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di soggetto responsabile della supervisione e del controllo del Gruppo. In tema di liquidità tale ruolo consiste nel guidare, coordinare e controllare tutti gli aspetti riguardanti la liquidità dell’intero Gruppo. La Capogruppo ha la responsabilità di definire il Risk Appetite di Gruppo e di sub-allocare i limiti, in accordo con le Liquidity Reference Banks e/o le singole società. La Capogruppo agisce, inoltre, come Liquidity Reference Bank per il perimetro italiano. In particolare, la Capogruppo è responsabile per le seguenti funzioni:

• Definire le strategie per la gestione del rischio di liquidità su tutto il perimetro di Gruppo; • Sviluppare metriche e metodologie per il rischio di liquidità; • Determinare limiti specifici per le esposizioni al rischio di liquidità, in linea con il Risk Appetite di Gruppo; • Ottimizzare l’allocazione della liquidità fra le varie Società, in ottemperanza alla normativa locale e ai limiti alla

libera circolazione dei fondi; • Coordinare l’accesso ai mercati finanziari per la gestione della liquidità; • Definire il piano di finanziamento ordinario e di contingenza per il Gruppo, coordinare e monitorare la sua

realizzazione; • Valutare l’adeguatezza delle riserve di liquidità, sia a livello di singola Società, che di Gruppo; • Coordinare le operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea; • Definire e rivedere periodicamente l’ILAAP di Gruppo e approvare i Report ILAAP di Gruppo con cadenza annuale; • Inoltre, la Capogruppo agisce anche come Liquidity Reference Bank per il perimetro Italia.

Il principio di “autosufficienza” Questo tipo di organizzazione favorisce la self-sufficiency del Gruppo permettendo l’accesso ai mercati a livello locale e globale in modo controllato e coordinato. Coerentemente alle politiche di Gruppo, i surplus di liquidità strutturale generata in un Regional Liquidity Centre possono essere trasferiti alla Capogruppo a meno che non sussistano impedimenti legali. La liquidità disponibile a livello di singolo Paese può essere assoggettata a restrizioni di tipo legale, regolamentare e politico. Il cosiddetto “Large Exposure Regime”, valido in Europa, oltre a norme specifiche valide a livello nazionale come il “German Stock Corporation Act”, sono esempi di vincoli legali alla libera circolazione di fondi nell’ambito Anche le disposizioni di Bancad’Italia, Circolare 285, prevedono che il gruppo debba assicurare il mantenimento nel tempo di riserve adeguate presso tutte le unità, in modo da tenere conto di eventuali vincoli di natura normativa (Parte Prima, Titolo IV, capitolo 6, Sezione III, paragrafo 7).di un Gruppo bancario transnazionale

35.

35 Anche le disposizioni di Banca d’Italia, Circolare 285, prevedono che il gruppo debba assicurare il mantenimento nel tempo di riserve

adeguate presso tutte le unità, in modo da tenere conto di eventuali vincoli di natura normativa (Parte Prima, Titolo IV, capitolo 6, Sezione III, paragrafo 7).

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Come principio generale, il Large Exposure Regime, implementato a partire dal 31 dicembre 2010, limita le esposizioni interbancarie ad un ammontare massimo pari al 25% del capitale: questa regola si applica anche alle esposizioni infragruppo. Tuttavia, tale direttiva è stata implementata in maniera non uniforme nei vari paesi Europei. In alcuni paesi CEE è valido il limite massimo del 25% del capitale, ma in altri paesi CEE sono presenti regole più stringenti; in Austria, sulla base della normativa nazionale, il limite massimo del 25% del capitale non si applica alle esposizioni verso la società madre, se domiciliata in un paese dell’Area Economica Europea; infine, in Germania l’Autorità di Vigilanza nazionale ha previsto una procedura attraverso cui è possibile richiedere l’esenzione dall’obbligo di rispetto del limite previsto dal Large Exposure Regime per le esposizioni infragruppo. In assenza di limiti ufficiali validi a livello nazionale, le Autorità di Vigilanza austriaca e tedesca si riservano la facoltà di valutare il livello di esposizione caso per caso. Nell’attuale contesto economico, in alcuni dei Paesi in cui il Gruppo opera, le Autorità di Vigilanza adottano misure volte a ridurre l’esposizione del proprio sistema bancario nazionale verso altre giurisdizioni con potenziali impatti negativi sulla capacità del Gruppo di finanziare le proprie attività. In tale contesto è previsto nell’ambito della “Liquidity Management & Control Group Policy” un ulteriore principio per migliorare la sana e prudente gestione della liquidità; ad ogni società, con accesso al mercato deve migliorare la sua autosufficienza dal punto di vista della liquidità, favorendo in questo modo lo sfruttamento dei suoi punti di forza. Inoltre, la normativa di Gruppo prevede che ciascuna società (inclusa la Liquidity Reference Bank) dovrebbe essere autosufficiente dal punto di vista della liquidità sulla sua valuta locale, sia indipendentemente sia facendo leva sulla Liquidity Reference Bank. Questo principio di autosufficienza è riflesso in una specifica “struttura dei limiti”: i limit sono definiti sia a livello di Gruppo sia a livello individuale, con l’obiettivo di evitare/controllare sbilanci importanti tra le società. Questo tipo di organizzazione garantisce che le società appartenenti al Gruppo siano auto-sufficienti, accedendo ai mercati della liquidità, globali e locali, in maniera controllata e coordinata. In tal modo si rende possibile ottimizzare i) i surplus ed i deficit di liquidità tra le società appartenenti al Gruppo ii) il costo complessivo del funding a livello di Gruppo. Ruoli e responsabilità Sono state identificate a livello di Gruppo, tre strutture principali per la gestione della liquidità: la competence line del Group Risk Management, la funzione “Group Planning, Finance, Shareholding And Investor Relations“, e la funzione “Tesoreria” (inclusa nella Business Unit “Markets”), ognuna con ruoli e responsabilità differenti. In particolare, le funzioni operative sono proprie di Finanza e Tesoreria, mentre la funzione Risk Management ha responsabilità di controllo e reportistica indipendente rispetto alle funzioni operative (in linea con quanto stabilito dalla vigente normativa di Banca d’Italia). Più specificamente, la funzione di Group Risk Management è responsabile per il controllo indipendente del rischio di liquidità, del rischio di tasso e del rischio di cambio a livello di Gruppo e per gli stress test interni e regolamentari. In dettaglio:

• definire le politiche e le metodologie per la misurazione e il controllo del rischio di liquidità, sviluppare, aggiornare e presentare alle funzioni competenti report indipendenti sul rischio (controlli di secondo livello);

• definire le regole e i controlli volti a impostare e a monitorare i limiti in vigore per gestire il rischio di liquidità in linea con la propensione al rischio della banca al fine di monitorare i diversi fattori materiali del rischio di liquidità;

• contribuire alla definizione del Risk Appetite Framework; • valutare e monitorare le tendenze dell’esposizione al rischio di liquidità a livello di Gruppo e di Paese confrontandoli

con i rispettivi limiti e triggers; • verificare la corretta implementazione delle mapping rules concordate; • supervisionare le attività collegate all’esecuzione del Piano di finanziamento ordinario e di emergenza di Gruppo,

nonché il monitoraggio della loro esecuzione; • sviluppare e performare gli stress test per il rischio di liquidità a livello di Gruppo, analizzando il risultato,

delineando nuovi scenari da analizzare e coordinare il piano di azione inerente ai risultati dello stress test; • monitorare la regolare attività di reporting sulle metriche di liquidità infragruppo delle singole Società verso e dagli

altri membri del Gruppo; • definire un insieme minimo di standard comuni a livello di reporting, perimetri di applicazione e layout a livello di

Gruppo, centralizzando, se necessario, il database con l’obiettivo di consolidare le posizioni di liquidità del Gruppo e produrre il relativo report e l’analisi di rischio;

• monitorare il rischio di liquidità e la produzione periodica dei report relativi al rischio su base consolidata in linea con i principi di Basilea “Principles for effective risk data aggregation and risk reporting”, definire l’insieme di standard comuni in termini di presentazione e comunicazione dei report.

• compiere le attività di validazione interna a livello di Gruppo sui sistemi per la misurazione del rischio di liquidità, sui rispettivi processi, di qualità del dato e delle componenti informatiche per le Società rilevanti;

• contribuire allo sviluppo dei modelli comportamentali al fine di identificare i rischi insiti alle attività del Gruppo; • validare, controllando l’implementazione e rilasciando giudizi indipendenti sui modelli di mappatura del profilo di

liquidità dei cespiti patrimoniali (i.e. stickiness dei depositi, rimborso anticipato, modelli comportamentali, etc.).

La Tesoreria agisce come organo di coordinamento nella gestione dei flussi finanziari infra-gruppo, derivanti dai deficit/surplus di liquidità delle varie società appartenenti al Gruppo, e applica gli appropriati tassi di trasferimento alle transazioni infra-gruppo. Espletando tali funzioni, la Tesoreria garantisce un accesso al mercato disciplinato ed efficiente. Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations è responsabile del coordinamento del processo di pianificazione finanziaria a livello di Gruppo, di Liquidity Reference Banks e delle società più rilevanti, al fine di assicurare efficientemente la stabilità e la sostenibilità della struttura finanziaria nel tempo, gestendo la composizione e le scadenze delle attività e delle passività, nel rispetto dei limiti e dei triggers definiti per la liquidità e le metriche di bilancio. È inoltre responsabile per l’esecuzione della strategia di finanziamento a medio lungo termine del Gruppo (incluse le operazioni di cartolarizzazione), per il coordinamento dell’accesso ai mercati nazionali ed internazionali per tutti le Liquidity Reference Banks e le società rilevanti, sfruttando le opportunità dei mercati locali, al fine di ridurre i costi di finanziamento e diversificare le fonti di liquidità.

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Inoltre, tutte le questioni più rilevanti in tema di rischio di liquidità vengono discusse nella commissione GALCO (Group Assets & Liabilities Committee). Le principali responsabilità del GALCO sono:

• intervenire nel processo di definizione di strategie, policy, metodologie e limiti (ove applicabili) per i rischi di liquidità, prezzi di trasferimento, Piano di finanziamento ordinario e di emergenza (Funding Plan e Contingency Funding Plan), con funzioni consultive e propositive;

• contribuire alla definizione del Risk Appetite, in termini di soglie relative ai rischi di liquidità, tasso d’interesse del banking book, tasso di cambio;

• ottimizzare il profilo di rischio di liquidità del Gruppo, nei limiti definiti; • controllare il rischio di liquidità, inclusa la reportistica periodica destinata all’Autorità di vigilanza; • approvare e validare gli scenari di stress test di liquidità e le relative ipotesi; • approvare la proposta di Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP) e la reportistica regolamentare

da sottoporre al GR&ICC; • approvare le strategie operative di indirizzo del bilancio e l’applicazione dei prezzi di trasferimento interni per l’Italia.

L’ottimizzazione del rischio di liquidità è perseguita stabilendo limiti specifici per l’attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun Paese e delle policy e regole interne delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nelle Liquidity Reference Banks. I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dal liquidity framework del Gruppo. Inoltre, le regole regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali. Sistemi di misurazione e reporting del rischio Tecniche di misurazione del rischio I diversi tipi di liquidità gestiti dalla banca sono:

• il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all’anno);

• il rischio di liquidità di mercato è il rischio che la banca possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;

• il rischio di liquidità intra-giornaliero emerge quando un’istituzione finanziaria non può onorare i pagamenti o le obbligazioni di liquidazione in maniera tempestiva sia in condizioni normali sia in condizioni di stress;

• il rischio di liquidità strutturale è definito come l’incapacità della banca di procurarsi , in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio / lungo termine (oltre l’anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria della banca. Potrebbe avere un potenziale impatto sul costo del finanziamento (credit spread della banca o di mercato) con conseguenze sui risultati dell’istituzione;

• il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio l’utilizzo di linee di credito irrevocabili, prelievo di depositi, aumento nelle garanzie prestate) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;

• il rischio di liquidità intra-gruppo ha origine da un’eccessiva esposizione o dipendenza verso / da una controparte del Gruppo;

• il rischio di concentrazione delle passività emerge qualora una banca fa leva su un numero limitato di fonti di finanziamento, la cui importanza diviene tale che il ritiro di una di esse potrebbe generare problemi di liquidità.

• Il rischio di liquidità in valuta estera, generato dai disallineamenti tra flussi di cassa in entrata ed in uscita attuali o prospettici in valuta estera (rischio di rifinanziamento in valuta estera) o relativi alla distribuzione delle scadenze degli attivi e dei passivi in valuta estera (rischio di mismatch strutturale di valuta).

L’esposizione del Gruppo e delle sue società ad ognuno di questi rischi è misurato associando ad ognuno di essi una metrica o un insieme di metriche. Ogni società del Gruppo è esposta ai rischi sopra indicati in modo differente: per definire il perimetro si gestione e controllo del rischio di liquidità si esegue un analisi di materialità. Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test della liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di indicatori, quali ad esempio: gap prestiti-depositi, liquidity coverage ratio). In particolare, le analisi dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti:

• giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci di liquidità controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall’overnight fino a 12 mesi;

• mensilmente, i gap ratio controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all’anno o superiori.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Il framework di gestione del rischio di liquidità Il liquidity framework del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali:

• Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L’obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi.

• Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l’anno. L’obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding.

• Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Inoltre, il rischio di liquidità è incluso nel Risk Appetite Framework attraverso una serie di indicatori specifici. Uno di questi è il Funding Gap (versione affinata del rapporto o differenza tra impieghi e raccolta), che fornisce una stima della porzione di attivi commerciali che viene finanziata da poste commerciali. Gestione della liquidità di breve termine L’obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi. Le misure standard adottate a tal fine sono:

• gestione dell’accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa); • gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse

(analisi e gestione attiva della maturity ladder). Questi principi sono applicabili a livello di Gruppo e a livello di ciascuna Liquidity Reference Bank.

La Operative Maturity Ladder è composta dai flussi di cassa netti (in/outflows) contrattuali che impattano la posizione di liquidità presso le Banche Centrali e il conto Nostro. Si tratta di flussi che impattano direttamente la “core liquidity” della banca, su predefiniti bucket temporali. La Operational Maturity Ladder è composta da:

• Primary Gap, è il fabbisogno netto di rifinanziamento wholesale nei diversi bucket temporali; • Counterbalancing Capacity, è l’ammontare di titoli non impegnati accettati come garanzia dalle Banche Centrali o

dalle controparti di mercato. L’ammontare di Counterbalancing Capacity è rappresentata al cosiddetto “Liquidity Value” (il Market Value meno l’Haircut applicabile);

• Cumulative Gap, è la somma dei componenti precedenti; • Riserva per flussi inattesi, rappresenta aggiustamenti di liquidità della Operative Maturity Ladder per considerare un

buffer the può essere utilizzato dalla Tesoreria per rifinanziare deflussi imprevisti che incidono sulla posizione della Banca Centrale (incluso nei bucket a breve termine). La Riserva per Flussi Inattesi tiene conto della volatilità dei bisogni di finanziamento del portafoglio di attività commerciali, la volatilità delle fonti di finanziamento commerciali, compresi gli effetti potenziali di concentrazione, la variazione di valore della Counterbalancing Capacity dovuta a cambiamenti dei prezzi di mercato.

La Operative Maturity Ladder è inclusa nel Risk Appetite Framework di Gruppo , con un limite di 0 sul bucket a 3 mesi. Il Gruppo adotta anche il “Cash Horizon” come indicatore sintetico dei livelli di rischio relativi alla posizione di liquidità a breve termine. Il Cash Horizon identifica il numero di giorni al termine dei quali la Società in esame non è più in grado di onorare le proprie obbligazioni, così come rappresentate nella Operative Maturity Ladder, una volta esaurita la Counterbalancing Capacity disponibile. Gestione della liquidità strutturale L’obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento sulle scadenze superiori all’anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Le misure standard adottate a tal fine sono:

• la distribuzione delle scadenze delle operazioni di finanziamento, per ridurre le fonti di funding meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica);

• il finanziamento della crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (Piano di Finanziamento Annuale);

• la conciliazione di requisiti di finanziamento a medio-lungo termine con l’esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati (realizzazione del Piano di Finanziamento Annuale).

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La metrica principale utilizzata per misurare la posizione a medio lungo termine è il Net Stable Funding Ratio, nella versione prescritta da Basilea III. In generale, lo Net Stable Funding Ratio è calcolato come il rapporto tra passività e attività. Tutte le voci di bilancio sono mappate con riferimento alla loro scadenza contrattuale. Inoltre, ad ognuna della poste è assegnato un peso che riflette, per le passività, il loro grado di stabilità all’interno del bilancio e, per le attività, la porzione che a scadenza viene rinnovata dalla banca o che, più in generale, non può essere negoziata sul mercato per reperire un giusto rifornimento di liquidità alla banca. Il limite interno fissato al 101% significa che le passività stabili devono coprire totalmente il fabbisogno di finanziamento generato dalle attività di bilancio. Una metrica strutturale, dedicata alla misurazione delle necessità di funding generate dall’attività commerciale della Banca è il Funding Gap. Esso misura la necessità di finanziamento che la banca ha nel mercato interbancario. L'indicatore, presente nel Risk Appetite Framework, ha l'obiettivo di monitorare e gestire il livello di finanziamento dei crediti netti verso la clientela, proveniente da fonti di finanziamento non ottenute esclusivamente attraverso l'attività di Tesoreria/Finanza. Stress test della liquidità Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento, in una serie di variabili finanziarie, esercitano sulla condizione finanziaria di un’istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un’istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per:

• valutare l’adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi; • pianificare e attuare operazioni di finanziamento alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa; • strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo; • fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan.

Al fine di eseguire stress test uniformi in tutte le Liquidity Reference Banks, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di Stress testing in base alla quale ogni Liquidity Reference Bank è tenuta a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l’attivazione di procedure locali. Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitività. Queste ultime valutano l’impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un’istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, mentre i test di scenario tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente un evento di stress ipotetico e consistente. Scenari di liquidità A livello macro, il Gruppo identifica tre diversi tipi di potenziale crisi di liquidità:

• crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): market down turn scenario. Tale scenario consiste in un’improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall’accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, etc.;

• specifica del Gruppo o di parte di esso (idiosincratico): crisi di fiducia specifica sul nome del Gruppo; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, eventi connessi ad un aumento del rischio reputazionale del Gruppo e ad un declassamento del rating di UniCredit S.p.A. o altre società del Gruppo;

• una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato.

Questi scenari causano una sostanziale riduzione nella raccolta proveniente da clienti rating-sensitive, da investitori di CD/CP e dal mercato interbancario. In aggiunta, è considerato un possibile maggior ricorso alle linee di credito non utilizzate. Il Combined Scenario prevede un generale contesto negativo del sistema bancario abbinato ad un problema specifico o di mercato relativo al Gruppo. Nel corso del 2017 il risultato degli stress test di liquidità del Gruppo nel combined scenario è stato sempre positivo. Impatti in caso di riduzione del merito credito Tra i flussi di liquidità in uscita che avvengono in situazioni di stress, la banca monitora con cadenza mensile l'impatto in termini di addizionali garanzie collaterali che la banca dovrebbe fornire in caso di downgrade del suo rating creditizio. A tal fine vengono presi in considerazione i rating forniti da tutte le principali agenzie di rating. I controlli vengono effettuati a livello di singola Società. Viene effettuata, inoltre, un’attività di reportistica a livello consolidato, per consentire la valutazione dell'impatto a livello di Gruppo. Attenzione particolare è riservata ai veicoli. A livello di Gruppo l’ammontare di flussi di cassa in uscita rilevanti dovuti al deterioramento del proprio merito di credito, inclusi tra le componenti del Liquidity Coverage Ratio, è uguale a EUR 4.613 milioni al 31 Dicembre 2017.

Metriche regolamentari Il Gruppo inoltre adotta le metriche regolamentari definite dal Comitato di Basilea, vale a dire il Liquidity Coverage Ratio (LCR) e il Net Stable Funding Ratio (NSFR), come parte integrante del processo di gestione della liquidità. Il rispetto dei requisiti regolamentari sia dell’LCR che del NSFR viene gestito nell'ambito del Funding Plan di Gruppo, nonché attraverso il Risk Appetite framework di Gruppo, dove i limit per entrambe le metriche sono definiti ad un livello che garantisce che il Gruppo sia sempre sopra il requisito regolamentare minimo del 100%. Monitoraggio e reportistica Nel Gruppo la governance di liquidità e il controllo del rischio ad essa relativo sono effettuati attraverso l’impostazione e il monitoraggio delle restrizioni - gestionali e regolamentari - volte a prevenire potenziali vulnerabilità nella capacità della banca di far fronte ai propri obblighi di flussi di cassa e incorporate in limiti o livelli di warning/trigger.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

I limiti a valere sulla liquidità a breve termine sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base giornaliera. Gli indici di liquidità strutturale e l’eventuale mancato rispetto dei Limiti sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e i risultati dei Liquidity Stress Test sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base settimanale. In entrambe le violazioni, di limite o di warning, a livello di Gruppo, la funzione di Risk Management del Gruppo analizza la causa degli eventi, attivando un appropriato processo di escalation e segnalando al comitato competente. Mitigazione del rischio Fattori di mitigazione Il rischio di liquidità è considerato una categoria di rischio rilevante ai fini della determinazione della propensione al rischio del Gruppo. I processi e le pratiche di gestione incluse nella “Liquidity Management & Control Group Policy”, che definisce i principi che la Capogruppo e le Società devono applicare per coprire e mitigare questo rischio ed i ruoli interpretati dall’Organo di Supervisione (rappresentato dal Consiglio di Amministrazione), dal Risk Management di Gruppo, dalla funzione “Group Planning, Finance, Shareholding And Investor Relations”, dalla funzione “Tesoreria” ed il dipartimento “Internal Audit”. I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono:

• un’accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio-lungo termine sottoposta ad un’attività di monitoraggio mensile;

• un’efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan (CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi;

• un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati; • stress test solidi, aggiornati periodicamente e condotti di frequente; • un insieme di indicatori di Early Warning utili ad intercettare potenziali crisi di liquidità, dando così al Gruppo il

tempo necessario per ristabilire un solido profilo di liquidità.

Piano di Funding Il Funding Plan ricopre un ruolo fondamentale nella gestione generale della liquidità influenzando sia la posizione di breve termine che la posizione strutturale. Il Funding Plan, definito a tutti i livelli (es. di Gruppo, di Liquidity Reference Bank e di società), è sviluppato in coerenza con una analisi sostenibile di utilizzi e fonti sia sulla posizione a breve, sia strutturale. Uno degli obiettivi dell’accesso ai canali di medio-lungo termine è quello di evitare pressioni sulla posizione di liquidità a breve termine. Il Funding Plan deve essere aggiornato almeno annualmente e deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre, deve essere allineato con il processo di definizione del Budget e con il Risk Appetite framework. La Capogruppo è responsabile per l’accesso al mercato per gli strumenti di capitale di Gruppo. La Capogruppo coordina l’accesso al mercato da parte delle Liquidity Reference Banks e delle società, mentre le Liquidity Reference Banks coordinano l’accesso delle società che appartengono al proprio perimetro. Ogni società o Liquidity Reference Bank può accedere ai mercati per il finanziamento di medio e lungo temine, in modo da incrementare l’autosufficienza, sfruttare le opportunità di mercato e la specializzazione funzionale, tutelando l’ottimizzazione del costo dei finanziamenti del Gruppo. La funzione di Group Planning, Finance, Shareholding And Investor Relations è responsabile per la elaborazione del Funding Plan. La funzione di Risk Management ha la responsabilità di rilasciare una valutazione indipendente del Funding Plan. Contingency Liquidity Management del Gruppo Una crisi di liquidità è un evento caratterizzato da un impatto elevato, sia pure scarsamente probabile. Pertanto è stato definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato efficacemente, sulla base di una procedura approvata. Per poter agire tempestivamente, è stata predefinita una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere approvate per l’esecuzione. La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l’individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicators, il Gruppo può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti negativi di liquidità già nelle prime fasi della crisi. Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza gli attori, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe. L’obiettivo del documento di Contingency Liquidity management di Gruppo è di assicurare l’attuazione tempestiva di interventi efficaci fin dal principio (dalle prime ore) di una crisi di liquidità, attraverso la definizione di linee guida specifiche su attivazione delle fasi, convocazione di meetings, decisioni, azioni e procedure di comunicazione. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

• una serie di Early Warning Indicators che possono aiutare ad identificare una potenziale crisi emergente di liquidità; • l’attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità, collegato ad indicatori inclusi sia nel

risk Appetite che nel Recovery Plan; • una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità; • una coerente comunicazione interna ed esterna.

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Una parte fondamentale della Contingency liquidity management è costituita dal Contingency Funding Plan. Questo piano consiste in un insieme di azioni di gestione potenziali ma concrete da attuare in una fase di crisi. Tali azioni sono dettagliate in termini di strumenti, importi e tempi di esecuzione volti a migliorare la posizione di liquidità della banca durante la fase di crisi. Il Contingency Funding Plan è sviluppato sulla base del Piano di Finanziamento annuale. Early Warning Indicators Il Gruppo e le principali società sono dotate di un sistema di Eearly Warning Indicators. Questo sistema è utilizzato per monitorare su base continuativa le situazioni di stress, le quali possono essere originate dal mercato, dal settore o da eventi idiosincratici. Nella fattispecie, questi indicatori sono basati su variabili macroeconomiche o di mercato che riflettono l’andamento della politica monetaria delle Banche Centrali, o, ancora, su specifiche metriche interne. Il sistema di Early Warning Indicators aiuta ad intercettare possibili crisi di liquidità o potenziali difficoltà di rifinanziamento del Gruppo, attivando una serie di decisioni prese dal senior management. Per ogni indicatore, si è adottato un sistema “a semaforo”, tale da garantire sufficiente tempo per informare il senior management e mettere in piedi adeguate azioni correttive volte a riportare la liquidità del Gruppo ai livelli ordinari. Adeguatezza del Liquidity Risk Management

Durante il processo annuale di ILAAP, è richiesto ai dirigenti di più alto livello di dare un giudizio di adeguatezza sulla posizione di liquidità e sulla stabilità delle fonti di finanziamento, all’interno di un documento definito Liquidity Adequacy Statement (LAS). Questo giudizio ha l’obiettivo di mostrare quali sono i principali motivi di variazione della posizione di liquidità nell’ultimo anno e di fornire spiegazioni anche sull’evoluzione delle metriche principali usate per indirizzare i differenti aspetti del rischio di liquidità. Alla fine del 2017, la situazione di liquidità del Gruppo è reputata adeguata e l’organizzazione della gestione del rischio di liquidità dell’istituzione assicura che i sistemi di gestione del rischio di liquidità in uso sono adeguati al profilo ed alla strategia dell’istituzione. Nel paragrafo, è riportato un estratto del LAS preso dall’ILAAP 2017. I sistemi di misurazione e dei limiti in essere ha l’obiettivo di assicurare che il Gruppo ha sempre un buffer o riserva di liquidità che consente di far fronte a pagamenti attesi ed inattesi. Nell’operatività giornaliera della Tesoreria, la riserva gestionale di liquidità è rappresentata dalla Counterbalancing Capacity (CBC) che comprende l’ammontare di strumenti accettati dalle Banche Centrali, oppure da altre controparti di mercato (ossia attività idonee per il rifinanziamento in Banca Centrale o sul mercato). La Tesoreria di Gruppo, nel suo ruolo di funzione operativa per la gestione della liquidità, è incaricata a monetizzare anche le obbligazioni che fanno parte dei portafogli di negoziazione (Trading books), quando ciò si rende necessario per ripristinare la posizione di liquidità, prevalendo su qualsiasi attività/disposizione già vigente o strategia di gestione del rischio. Da un punto di vista regolamentare, la riserva di liquidità è rappresentata dall’ammontare di high quality liquid assets (HQLA). Essi rappresentano il numeratore del Liquidity Coverage Ratio (LCR), composto da strumenti che possono essere facilmente e prontamente convertiti in denaro liquido senza perdite significative di valore, anche in periodi di severi shock idiosincratici e di mercato. Questi strumenti devono essere disponibili, ossia liberi da qualsiasi tipo di onere legale, regolamentare, contrattuale che non consenta alla banca di liquidarli, venderli, trasferirli o assegnarli. L’adeguatezza della riserva sia sotto entrambe le prospettive è monitorata e controllata attraverso le limitazioni imposte sulla Operative Maturity Ladder (gestionale) e l’LCR (regolamentare). Nel 2017 l’operative maturity ladder del Gruppo, misurata considerando gli impedimenti al trasferimento della liquidità tra le varie società, è stata costantemente sopra il trigger del Risk Appetite, definito ad un livello che assicura che il Gruppo abbia liquidità sufficiente per sopravvivere ad un periodo di stress. Allo stesso modo il Liquidity Coverage Ratio è stato sempre al di sopra del trigger (fissato al livello del requisito regolamentare per il 2018, nonostante fosse ancora in corso la fase di phase-in), confermando che la riserva di liquidità - high quality liquid assets (incluso il denaro liquido) – è sufficientemente dimensionata per coprire le ipotesi di stress su base mensile disignate dai regolatori. La posizione di liquidità di Gruppo ha beneficiato durante l’ultimo anno degli apporti di liquidità generati dalle attività commerciale di banca, principalmente dovuti alla riduzione dei prestiti verso clienti (al netto dei pronti contro termine) di circa 4,1 miliardi, principalmente in Italia e Russia. I depositi verso i clienti sono aumentati in maniera consistente di 13,8 miliardi, parzialmente giustificati dallo spostamento di circa 10,6 miliardi di fondi dai Certificati di Deposito ed i Network bonds (principalmente in Italia) e dall’aumento dei depositi in Germania. Attraverso il Risk Appetite framework, il Gruppo monitora e controlla l’evoluzione dell’attività commerciale attraverso il funding gap. Questa metrica quantifica la differenza tra impieghi e fonti commerciali e quindi rappresenta l’ammontare di impieghi ai clienti che vengono coperti tramite il ricorso al finanziamento fornito e gestito dalla Tesoreria e dalla funzione di Finanza. Queste risorse di finanziamento sono tipicamente meno stabili rispetto a quelle commerciali e le restrizioni imposte sul funding gap fanno si che il Gruppo non diventi eccessivamente esposto alle turbolenze dei mercati finanziari. Mentre l’operative maturity ladder e LCR garantiscono che le riserve di liquidità siano adeguate, il rispetto dei limiti sul funding gap e sulle altre metriche di liquidità strutturale assicurano che la banca mantenga un equilibrio appropriato tra attività e passività nel medio-lungo termine (oltre l’anno), prevenendo ulteriore pressione sulla posizione di liquidità di breve periodo. Tra le altre metriche di liquidità strutturale, la più rilevante per il Gruppo è il Net Stable Funding Ratio (NSFR). Nel corso del 2017, l’NSFR del Gruppo ha rispettato il trigger fissato sopra il minimo regolamentare di 100%.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

228

AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di liquidità: Coefficiente di copertura della liquidità Il coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio – “LCR”), introdotto dalla regolamentazione prudenziale di Basilea 3, è un indicatore di breve termine che mira ad assicurare che gli istituti di credito mantengano un buffer di liquidità sufficiente a coprire i deflussi netti di liquidità per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress. Il quadro regolamentare di riferimento è rappresentato da:

• per quanto riguarda il requisito da rispettare: o articolo 412 del CRR “Requisito in materia di copertura della liquidità”; o Regolamento Delegato (UE) 2015/61 del 10 ottobre 2014, che stabilisce le norme che precisano nei particolari

il requisito di copertura della liquidità di cui all'articolo 412, paragrafo 1, del CRR. o Nello specifico, per ciascun anno del periodo transitorio, il requisito che tutte le banche autorizzate in Italia

devono rispettare è pari al: 80%, nel periodo dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017; 100%, nel periodo dal 1° gennaio 2018;

o Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/322 della Commissione del 10 febbraio 2016 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza relativamente al requisito di copertura della liquidità in vigore dal 1 ottobre 2016;

• per quanto riguarda gli obblighi di pubblicazione delle informazioni:

o articolo 435 del CRR che definisce gli obblighi di pubblicazione delle informazioni per ciascuna categoria di rischio, inclusi i principali coefficienti (lettera f);

o raccomandazione EDTF (“Enhancing the risk disclosures of banks”) n. 4 che richiede la pubblicazione dei principali coefficienti (tra cui LCR), una volta che le relative norme siano definite;

o linee guida di EBA 2017/01, pubblicate nel mese di Marzo 2017 e applicabili a partire dal 31 dicembre 2017, relative alle informazioni complete in materia di LCR.

A partire dal 31.12.2017, la presente informativa viene, pertanto, resa secondo le linee guida di EBA sopra citate. Il coefficiente di copertura della liquidità è calcolato secondo le disposizioni del Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/322 in vigore a partire dal 1 ottobre 2016.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

229

EU LIQA sulla gestione del rischio di liquidità In merito alle informazioni aggiuntive richieste dalle linee guida di EBA su “LCR disclosure to complement the disclosure of liquidity risk management” si prega di far riferimento all’Introduzione del capitolo Rischio di Liquidità. EU LIQ1: tabella informativa LCR

EU LIQ1: LCR Template sull’informazione qualitativa su LCR, a complemento della tabella EU LIQ1 Il rischio di concentrazione da finanziamento può sorgere quando la banca fa leva su un numero così limitato di fonti di finanziamento tale per cui quest’ultime diventano così rilevanti da causare problemi di liquidità in caso di recesso. Questo tipo di rischio è gestito e controllato nel Gruppo principalmente attraverso l’implementazione e il monitoraggio di metriche – gestionali e regolamentari – finalizzate a prevenire eventuali debolezze nella capacità della banca di assolvere ai suoi obblighi di liquidità; un esempio di metrica è la concentrazione per prodotto e controparti. Riguardo potenziali “collateral call”, un report mensile è prodotto al fine di misurare l’impatto in termini di collateral addizionale richiesto che la banca potrebbe essere tenuta a fornire a seguito di una retrocessione del suo rating creditizio. Sono prese in considerazione tutte le agenzie di rating rilevanti. Il test è fatto a livello di Legal Entity ma è disponibile anche un report consolidato per analizzare l’impatto sul gruppo. Particolare attenzione è dedicata all’esposizione verso gli Special Purpose Vehicles. Per quanto concerne il disallineamento della Valuta, si esegue un monitoraggio periodico delle valute rilevanti (passività nella valuta > 5% del totale delle passività) e delle relative attività liquide e deflussi di cassa netti. Fino ad ora solo EUR e USD sono rilevanti a livello di Gruppo. Analisi effettuate sui potenziali disallineamenti di valuta tra attività liquide e i deflussi di cassa netti hanno mostrato che l’eccesso di liquidità in EUR è sufficiente a coprire il gap in USD considerando che la banca può facilmente scambiare la valuta sul mercato FX.

31 Marzo 2017 30 Giugno 2017 30 Settembre 2017 31 Dicembre 2017 31 Marzo 2017 30 Giugno 2017 30 Settembre 2017 31 Dicembre 2017

6 9 12 12 6 9 12 12

1 Totale attività liquide 123.752 127.271 127.689 128.648

2 Depositi al dettaglio e Depositi da clienti piccoli business, di cui: 247.692 247.389 244.870 243.795 19.455 19.402 19.182 19.138

3 Depositi operativi 116.126 116.464 115.395 115.223 5.806 5.823 5.770 5.761

4 Depositi non operativi 131.566 130.925 129.475 128.572 13.648 13.579 13.412 13.377

5 Deflussi risultanti da operazioni/depositi non garantiti 167.595 166.752 167.149 166.908 70.227 69.650 68.499 67.378

6Depositi operativi (tutte le controparti) e depositi di banche in

rete cooperativa74.381 74.590 74.381 74.590 17.820 17.870 17.130 16.358

7 Depositi non operativi (tutte le controparti) 90.307 89.772 90.307 89.772 49.499 49.389 48.908 48.473

8 Debiti non assicurati 2.908 2.391 2.462 2.547 2.908 2.391 2.462 2.547

9Deflussi risultanti da operazioni di prestito garantite e da

operazioni correlate ai mercati finanziari12.010 11.522 11.193 10.788

10 Deflussi aggiuntivi 163.595 157.317 157.017 150.733 64.567 59.433 56.082 51.005

11 Deflussi relativi a esposizioni in derivati e altri collateral richiesti 46.341 41.461 39.763 34.877 46.207 41.269 38.072 33.034

12 Deflussi relativi a riduzioni di valore su prodotti di debito 543 522 543 522 543 522 696 928

13 Crediti e linee di liquidità 116.711 115.334 116.711 115.334 17.817 17.642 17.314 17.044

14 Altri deflussi contrattuali 7.500 8.327 8.701 9.375 7.319 8.136 8.679 9.387

15 Altri deflussi contingenti - - - - - - - -

16 TOTALE DEFLUSSI 173.577 168.143 163.635 157.696

17 Prestiti assicurati (es.: PCT attivi) 33.771 35.662 38.106 40.258 16.732 16.539 16.535 16.410

18 Deflussi da esposizioni non deteriorate 45.323 48.789 51.422 54.237 33.046 36.711 39.597 42.686

19 Altri afflussi 48.323 45.432 42.371 38.713 38.254 35.609 32.700 29.171

EU-19a

(Differenza tra gli afflussi ponderati totali e i deflussi ponderati

totali derivanti da operazioni in paesi terzi in cui vigono restrizioni

al trasferimento o che sono denominate in valute non convertibili)

- - - -

EU-19b Afflussi in eccesso da un ente creditizio specializzato connesso - - - -

20 TOTALE AFFLUSSI 127.417 129.883 131.899 133.209 88.032 88.859 88.832 88.267

EU-20a Esentato dal massimale degli afflussi - - - - - - - -

EU-20b Soggetto al massimale degli afflussi del 90 % - - - - - - - -

EU-20c Soggetto al massimale degli afflussi del 75 % 127.417 129.883 131.899 133.209 88.032 88.859 88.832 88.267

21 BUFFER DI LIQUIDITA' 123.752 127.271 127.689 128.648

22 TOTALE DEFLUSSI NETTI 85.545 79.284 74.802 69.429

23 LIQUIDITY COVERAGE RATIO (%) 144,66 160,52 170,70 185,29

ATTIVITA' LIQUIDE

DEFLUSSI

TOTALE VALORE PESATO

Perimetro di rilevazione (consolidato)Totale valori non pesati Totale valori pesati

Divisa e unità (Euro milioni)

Trimestre di riferimento

Numero di rilevazioni usati nel calcolo della media

AFFLUSSI

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

230

AL 31 DICEMBRE 2017

Rischio di liquidità: attività vincolate e non

vincolate

Attività vincolate e non vincolate

Garanzie ricevute

Passività associate alle attività impegnate/garanzie ricevute

Note relative alle tabelle precedenti:

I valori riportati nelle tabelle sopra sono relativi al valore mediano calcolato mediante la funzione “mediana” di excel. Il sottostante al calcolo del valore mediano è dato dal dato puntuale consolidato di AE inviato in segnalazione nei seguenti periodi di riferimento, 31/03/2017, 30/06/2017, 30/09/2017 e 31/12/2017. I dati si riferiscono al perimetro di consolidamento prudenziale.

In termini di mediana, la percentuale delle attività impegnate rispetto al totale risulta essere pari al 25%, principalmente riferibile a Impieghi a tempo e Titoli di Debito. Tra le fonti di impegno i Pronti Contro Termine, le Obbligazioni Bancarie Garantite e i finanziamenti presso la BCE (operazioni di TLTRO) sono le passività più significative. Le attività vincolate si riferiscono principalmente ad UniCredit Spa, UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG. Relativamente alle attività non vincolate, la voce preponderante è riferibile a “Altre attività” (pari all’84%). Nell’ambito delle “Altre attività”, la quota di “Finanziamenti diversi da finanziamenti a vista”, verosimilmente vincolabili nel corso normale dell’attività, si attesta al 59% del totale del valore contabile delle attività non vincolate. Relativamente al collaterale ricevuto, la quota mediana che risulta impegnata si attesta al 57%. Il rapporto tra le “Attività, garanzie ricevute e propri titoli di debito emessi vincolati diversi da Obbligazioni Bancarie Garantite e titoli ABS” e le relative “Passività finanziarie, passività potenziali e titoli in prestito associati ad attività vincolate” è pari al 126%, che deriva principalmente dalle clausole di overcollateralisation per Pronti Contro Termine e Obbligazioni Bancarie Garantite emesse.

(migliaia di €)

Attività dell'Istituto 216.064.081 646.748.209

Titoli di capitale 4.897.683 14.185.429

Titoli di debito 72.053.592 73.057.202 90.854.322 89.814.506

di cui: covered bonds 3.866.587 3.897.314 2.026.101 2.014.143

di cui: asset-backed securities 4.099.207 4.309.660 10.171.042 9.114.649

di cui: emessi da Governi 55.558.216 56.494.679 75.159.595 74.573.851

di cui: emessi da imprese finanziarie 15.679.816 15.930.541 13.044.714 12.824.570

di cui: emessi da imprese non finanziarie 932.356 929.147 1.951.817 1.904.225

Altre attività 139.112.806 541.708.458

di cui: Finanziamenti diversi da finanziamenti a vista 128.661.149 382.266.402

Fair value delle attività

non vincolate

Valore contabile delle

attività vincolate

Fair value delle attività

vincolate

Valore contabile delle

attività non vincolate

(migliaia di €)

Garanzie ricevute dall'Istituto 56.110.374 42.553.839

Finanziamenti a vista - -

Titoli di capitale 861.423 4.899.699

Titoli di debito 54.293.183 37.487.984

di cui covered bonds 6.154.857 3.542.872

di cui: asset-backed securities 82.530 816.852

di cui: emessi da Governi 44.720.969 29.590.520

di cui: emessi da imprese finanziarie 8.185.734 6.118.361

di cui: emessi da imprese non finanziarie 282.672 1.826.868

Finanziamenti diversi da finanziamenti a vista - 49.192

Altre garanzie ricevute - -

Titoli di debito emessi diverse da obbligazioni proprie

garantite o titoli ABS- 25.607.228

TOTALE ATTIVI, COLLATERAL RICEVUTI E TITOLI DI

DEBITO EMESSI269.432.232

Fair value delle

garanzie vincolate

ricevute o titoli di debito

emessi

Fair value delle

garanzie ricevute o dei

titoli di debito emessi

disponibili all'impegno

(migliaia di €)

Passività finanziarie,

passività potenziali e

titoli in prestito associati

ad attività vincolate

Attività, garanzie

ricevute e propri titoli di

debito emessi vincolati

diversi da obbligazioni

bancarie garantite e

titoli abs

Valore contabile delle passività finanziarie associate 181.164.283 227.491.213

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

231

Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta Riserve di Liquidità Il principale strumento attraverso il quale il Gruppo fa fronte ai propri fabbisogni di liquidità è il “Piano di Finanziamento”, definito per 2017 a livello di Gruppo, di Liquidity Reference Bank e Società. Il “Piano di Finanziamento” comprende l’insieme degli strumenti di finanziamento a medio lungo termine da emettere al fine di coprire il fabbisogno di finanziamento derivante dall’evoluzione degli utilizzi di liquidità e delle relative fonti (tra cui la crescita commerciale generata dalle funzioni aziendali), evitando la pressione sulla posizione interbancaria a breve termine. La funzione di Finanza di Capogruppo è responsabile dell’esecuzione del piano strategico di finanziamento a medio e lungo termine a livello di Gruppo (comprese le operazioni di cartolarizzazione), coordinando l’accesso ai mercati nazionali e internazionali dei capitali per tutte le Liquidity Reference Bank, sfruttando le opportunità offerte dal mercato locale al fine di ridurre il costo di finanziamento e diversificarne le fonti. La Tesoreria di Capogruppo è responsabile per la stabilità finanziaria e la solvibilità del Gruppo. Il suo obiettivo primario è adempiere agli obblighi di pagamento ordinari e straordinari nel breve termine, gestire il rischio di liquidità generata da eventuali squilibri nella struttura finanziaria del Gruppo, nonché il rischio di regolamento, quello di tasso e di cambio. Essa ha l’accesso ai mercati monetari e coordina le funzioni di tesoreria presenti nelle filiali internazionali della Capogruppo e delle Liquidity Reference Bank, anche ai fini di operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Inoltre la Tesoreria di Capogruppo agisce come unica parte nella gestione dei flussi finanziari infragruppo legati a esigenze nette o surplus di liquidità generati nelle società del Gruppo. Al fine di evitare che una temporanea carenza di liquidità o altri eventi inattesi portino a gravi conseguenze, il Gruppo mantiene costantemente una riserva di liquidità, vale a dire un opportuno buffer rappresentato da cassa, o altri strumenti altamente liquidi, in relazione all’ammontare delle passività ed ai risultati degli stress test. In base alla versione aggiornata della Policy di Gruppo sul “Contingency Liquidity Management”, in caso si renda necessario ripristinare la posizione di liquidità, la Tesoreria di Gruppo, nel suo ruolo di funzione operativa di gestione della liquidità, è autorizzata a monetizzare i titoli appartenenti al trading ed al banking book, a prescindere dalle strategie di business o di gestione del rischio in essere, in linea con quanto previsto dall’Articolo 8 (3 (b)) dell’Atto Delegato del 10.10.2014 per i requisiti di copertura della liquidità per gli istituti di credito. Mantenendo le riserve di cassa in strumenti monetari, richieste inattese di cassa possono essere fronteggiate evitando l’immediata vendita di titoli meno liquidi che, nella maggior parte dei casi, non rappresenta una soluzione ottimale per l’attività della banca. Come riportato nella tabella sottostante, il Gruppo Unicredit possedeva 193,1 miliardi di Euro di risorse di liquidità aggregata al 31 Dicembre 2017, che rappresentavano circa il 21% dell’attivo totale di bilancio. Le riserve di liquidità più significative ammontavano a 84,7 miliardi di Euro (44% delle risorse di liquidità totali) di obbligazioni senior libere da vincoli, eleggibili presso la Banca Centrale, delle quali 81,4 miliardi di Euro sono nella forma di obbligazioni emesse o garantite da stati sovrani, quasi-sovrani o istituzioni multinazionali. Una larga porzione del sovra citato portafoglio di titoli sovrani consiste principalmente in titoli emessi dalla Repubblica Italiana, del Regno di Spagna, e dalla Turchia. Queste obbligazioni sono altamente liquide e si ritiene che anche in condizioni di stress possano fornire rapidamente cassa sia tramite operazione di finanziamento pronti contro termine che con vendite dirette. Questo portafoglio comprende anche le note a breve termine emesse dalla Banca Centrale della Repubblica Ceca. In aggiunta, in questo buffer di liquidità, il Gruppo mantiene un portafoglio di obbligazioni altamente liquide non sovrane emesse da istituzioni finanziarie con un alto merito creditizio, sia senior che covered, da aziende non-finanziarie e da società del settore pubblico. Questa categoria cumulativamente ammonta a quasi 8,5 miliardi di Euro ed è eleggibile per rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. La categoria finale nel liquidity buffer di Gruppo è rappresentata da Covered Bonds e Asset Back Securities trattenuti in portafoglio. Rappresentano 1,8 miliardi di controvalore in Counterbalancing Capacity, in quanto anche essi sono eleggibili presso la Banca Centrale Europea per operazioni di rifinanziamento. La cassa ammonta a 101,5 miliardi di Euro, parte della quale è vincolata ad essere mantenuta presso le Banche Centrali. 26,5 miliardi di questo ammontare sono nella forma di riserve obbligatorie. La maggior parte della riserva della liquidità è nel Liquidity Centre Italiano (36.8% del totale). La liquidità disponibile in ciascun Paese può essere trasferita ad altre società all’interno del perimetro del Gruppo. I trasferimenti di liquidità intra-gruppo sono soggetti ad una serie di limiti legali, regolamentari e politici (per ulteriori dettagli, si prega di far riferimento alla precedente sezione “Rischio di Liquidità”). Queste limitazioni sono marginali nel caso di prestiti verso le controllate all’interno dello stesso Paese; diventano più stringenti nel caso di prestiti verso le controllate estere; ed ulteriormente più stringenti nel caso di prestiti verso controllanti estere.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

232

AL 31 DICEMBRE 2017

In riferimento alle grandezze esposte, le Entità appartenenti al Gruppo KOC Finansal Hizmetler – consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare - sono incluse attraverso il consolidamento integrale.

(migliaia di €)

Liquidità

(Valore di mercato con applicazione degli haircut dalla

Banca Centrale)

STRUMENTO IMPORTO % SUL TOTALE IMPORTO % SUL TOTALE IMPORTO % SUL TOTALE IMPORTO % SUL TOTALE IMPORTO % SUL TOTALE

Cassa e disponibilità presso Banche Centrali 101.460.019 52,55% 27.779.750 39,06% 36.414.071 71,25% 8.596.404 40,81% 28.669.794 57,58%

di cui Riserva Obbligatoria 26.509.152 13,73% 1.931.235 2,72% 714.974 1,40% 8.363.964 39,71% 15.498.979 31,13%

Obbligazioni senior non vincolate ed ammissibili presso

la Banca Centrale84.660.829 43,85% 40.939.428 57,56% 11.116.774 21,75% 11.915.066 56,57% 20.689.561 41,55%

di cui, emesse o garantite da Stati Sovrani, Banche Centrali

o Banche Multilaterali di Sviluppo81.418.015 42,17% 39.881.678 56,07% 9.896.769 19,37% 11.884.936 56,42% 19.754.632 39,68%

di cui, emesse o garantite da Comuni o altri enti del settore

pubblico806.634 0,42% 670.354 0,94% 136.280 0,27% - 0,00% - 0,00%

di cui, emesse da istituti finanziari escluse le obbligazioni

garantite1.810.913 0,94% 261.780 0,37% 883.196 1,73% 13.358 0,06% 652.578 1,31%

di cui, emesse da istituzioni non finanziarie 625.267 0,32% 125.616 0,18% 200.529 0,39% 16.771 0,08% 282.351 0,57%

Covered Bonds ammissibili presso la Banca Centrale 4.400.867 2,28% 1.933.359 2,72% 1.541.746 3,02% 494.975 2,35% 430.787 0,87%

di cui, emessi da altre banche o istituti finanziari 2.648.075 1,37% 764.545 1,07% 1.280.361 2,51% 353.141 1,68% 250.028 0,50%

di cui, rilasciati dalla banca medesima o relative strutture

(Covered Bond trattenuti nel portafoglio)1.752.792 0,91% 1.168.814 1,64% 261.385 0,51% 141.834 0,67% 180.759 0,36%

ABS ammissibili presso la Banca Centrale 2.565.019 1,33% 476.584 0,67% 2.031.419 3,98% 57.016 0,27% - 0,00%

di cui, emessi da altre banche o istituti finanziari 2.563.435 1,33% 475.000 0,67% 2.031.419 3,98% 57.016 0,27% - 0,00%

di cui, rilasciati dalla banca medesima o relative strutture

(auto cartolarizzazioni)1.584 0,00% 1.584 0,00% - 0,00% - 0,00% - 0,00%

Altre attività ammissibili presso la Banca Centrale - 0,00% - 0,00% - 0,00% - 0,00% - 0,00%

TOTAL 193.086.734 71.129.122 51.104.010 21.063.461 49.790.142

UniCredit Group Italia Germania Austria CEE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

233

Strategie di raccolta

Raccolta a breve termine

Nel corso del secondo semestre 2017 la componente non collateralizzata della nostra raccolta si è mantenuta stabile. Il lieve calo sui titoli Puttable (dovuto a titoli scaduti nel semestre) è stato totalmente bilanciato dall'aumento marginale dei depositi interbancari (dove abbiamo rilevato una modesta ripresa dell'attività) e di Euro CP. Gli investitori hanno continuato ad acquistare la nostra carta a breve (CD e CP) anche in condizioni di tassi negativi e i flussi sono stati costanti anche se si è reso necessario un adeguamento de nostri tassi nel corso dell’intero periodo. Nel periodo di riferimento anche le condizioni sul mercato dei pronti contro termine sono rimaste stabili. Con l'eccesso di liquidità che ha continuato a segnare nuovi massimi storici, la parte principale dell'attività è rimasta focalizzata sul segmento dei titoli ‘special’ con una leggera contrazione delle negoziazioni delle scadenze a più lungo termine. Come accaduto l'anno precedente, la fine dell'anno ha visto alcune pressioni gravare sui principali tassi europei su pronti contro termine.

Raccolta a medio/lungo termine

Il Gruppo UniCredit attua con continuità una strategia di raccolta basata su un approccio equilibrato che mira a garantire la sostenibilità in termini di capacità di mercato e diversificazione di controparti, divise e scadenze. Tale approccio permette al Gruppo di mantenere un adeguato livello di liquidità nel rispetto dei vari requisiti normativi. Le fonti di finanziamento più stabili sono rappresentate da depositi da clientela, emissioni senior e capitale con i depositi da clientela che, a fine 2017, rappresentano circa il 68% della raccolta. Nel corso dell’anno l’ammontare complessivo della raccolta a medio/lungo termine a livello di Gruppo è stato di circa 22,5 miliardi di Euro. Il piano di raccolta è stato eseguito con strumenti e scadenze diversificati in modo da ridurre il rischio di concentrazione sulle scadenze ed equilibrare quelle degli strumenti esistenti. In termini di raccolta senior, il Gruppo utilizza solitamente diversi strumenti e diversi canali di accesso ai mercati sfruttando il vantaggio di poter emettere attraverso differenti entità, beneficiando così del positivo riconoscimento da parte degli investitori istituzionali, con i quali esiste una relazione ormai consolidata. Nel corso di Aprile UniCredit S.p.A. ha emesso un titolo senior in due tranche, che rappresenta la transazione inaugurale a valere sul nuovo programma globale MTN da 30 miliardi di Dollari , struttura innovativa per l’Italia che riesce a combinare i format 144A e RegS consentendo di distribuire le note a investitori istituzionali a livello globale. Le note, a tasso fisso, sono state collocate rispettivamente per un importo di 1,25 miliardi di Dollari con scadenza 5 anni e 750 milioni di Dollari con scadenza a 10 anni. Inoltre Yapi Kredi ha emesso sul mercato istituzionale due titoli senior con scadenza a 5 e 7 anni per un importo totale di 1,1 miliardi di Dollari mentre le altre banche del Gruppo sono state attive anche nel mercato dei “Private Placement” attraendo la domanda addizionale degli investitori. In termini di debito subordinato, UniCredit S.p.A. ha emesso in maggio un titolo subordinato “Additional Tier 1” perpetuo e richiamabile dopo 6 anni per un importo di 1,25 miliardi di Euro e in dicembre un altro “Additional Tier 1” perpetuo richiamabile dopo 7,5 anni per un importo di 1 miliardo di Euro. In aggiunta UniCredit S.p.A. ha emesso un titolo subordinato “Tier2” a tasso fisso con scadenza 15 anni e richiamabile dopo 10, per 1 miliardo di Dollari. Quest’ultimo rappresenta la prima emissione subordinata a valere sul nuovo programma globale MTN in Dollari. Maggiori dettagli sulle nuove emissioni sono riportati nel capitolo “Requisiti di capitale”, paragrafo “Rafforzamento patrimoniale”. Le emissioni di titoli collateralizzati continuano ad avere un ruolo molto importante all’interno del piano di raccolta, essendo una delle fonti più efficienti in termine di costi. Il Gruppo può infatti contare su una vasta riserva di collaterale utilizzabile sulle diverse piattaforme disponibili e per la raccolta diretta da enti e agenzia sovranazionali. Nell’ambito del programma di emissioni collateralizzate UniCredit Bank AG ha emesso sul mercato istituzionale dei “Covered Bonds” due titoli della tipologia “Pfandbrief” con durata 9 e 6 anni per un importo complessivo di 1,25 miliardi di Euro. Infine, anche sul fronte dei private placement, sono state effettuate numerose emissioni di “Covered Bonds” che hanno contribuito a ridurre ulteriormente i costi relativi alla raccolta.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

In riferimento alle grandezze esposte, le Entità appartenenti al Gruppo KOC Finansal Hizmetler - consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare - sono incluse attraverso il consolidamento integrale.

Composizione delle passività per scadenza (migliaia di €)

STRUMENTO IMPORTO % SUL TOTALE 1m 3m 6m 1y 2y Over

Debiti verso banche 131.702.879 17,73% 31.373.442 11.969.998 3.912.258 6.072.344 4.457.806 73.917.031

di cui garantiti 21.405.914 2,88% 8.972.423 5.802.660 952.679 3.972.727 1.499.324 206.100

Debiti verso clientela 503.471.243 67,77% 410.782.130 44.482.802 11.945.377 13.644.612 9.222.679 13.393.643

di cui garantiti 51.119.035 6,88% 39.726.039 9.897.162 788.404 607.073 100.358 -

Subordinati 13.541.099 1,82% - - 1.484.725 407.536 557.434 11.091.405

o/w Retail 3.842.050 0,52% - - 241.815 191.562 247.670 3.161.003

Senior non garantiti 51.107.569 6,88% 1.635.523 2.030.982 3.418.776 4.266.396 7.945.804 31.810.087

o/w Retail 13.234.652 1,78% 378.814 585.272 1.253.471 849.043 1.213.008 8.955.045

CD/CP 9.242.266 1,24% 494.090 158.901 400.637 7.814.945 30.471 343.222

o/w Retail 366.120 0,05% 11.500 - 8.858 2.539 - 343.222

Covered Bond 33.813.261 4,55% 38.194 1.200.050 483.033 2.505.375 3.277.249 26.309.360

Cartolarizzazioni - 0,00% - - - - - -

Altre - 0,00% - - - - - -

TOTALE 742.878.316 444.323.379 59.842.734 21.644.806 34.711.207 25.491.443 156.864.748

Composizione delle passività per divisa (migliaia di €)

STRUMENTO IMPORTO % SUL TOTALE EUR USD GBP CHF JPY Other

Debiti verso banche 131.702.879 17,73% 113.624.118 11.839.591 650.453 57.857 20.937 5.509.923

di cui garantiti 21.405.914 2,88% 18.697.305 654.614 - - - 2.053.994

Debiti verso clientela 503.471.243 67,77% 422.469.399 30.097.628 1.188.047 684.643 155.159 48.876.366

di cui garantiti 51.119.035 6,88% 51.016.767 98.484 90 28 - 3.666

Subordinati 13.541.099 1,82% 10.425.588 2.746.870 129.327 - 53.967 185.347

o/w Retail 3.842.050 0,52% 3.842.050 - - - - -

Senior non garantiti 51.107.569 6,88% 42.574.618 6.586.661 7.154 155.459 37.034 1.746.643

o/w Retail 13.234.652 1,78% 12.947.345 128.015 - - - 159.293

CD/CP 9.242.266 1,24% 8.962.033 241.346 33.759 5.127 - -

o/w Retail 366.120 0,05% 366.120 - - - - -

Covered Bond 33.813.261 4,55% 33.063.715 - - - - 749.546

Cartolarizzazioni - 0,00% - - - - - -

Altre - 0,00% - - - - - -

TOTALE 742.878.316 631.119.471 51.512.096 2.008.741 903.086 267.097 57.067.825

In riferimento alle grandezze esposte, le Entità appartenenti al Gruppo KOC Finansal Hizmetler - consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare - sono incluse

attraverso il consolidamento integrale

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Leva finanziaria

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Leva finanziaria La regolamentazione prudenziale di Basilea 3 ha introdotto l’obbligo di calcolo, di segnalazione e di pubblicazione di un coefficiente di leva finanziaria (Leverage Ratio) che rappresenterà un requisito regolamentare supplementare rispetto agli indicatori risk based. L’indice di leva finanziaria persegue i seguenti obiettivi:

• contenere l’accumulo di leva finanziaria nel settore bancario; • rafforzare i requisiti patrimoniali con una misura integrativa semplice e non basata sul rischio.

Il suddetto coefficiente è calcolato secondo le regole sancite dal “Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria”. Il regolamento sopra menzionato emenda l’articolo 429 del CRR, recependo le prescrizioni del Comitato di Basilea che nel

Gennaio 2014 ha emesso il “Basel III leverage ratio framework and disclosure requirement36”. La calibrazione definitiva, ed eventuali ulteriori adeguamenti alla definizione dell’indice di leva finanziaria, è in corso di analisi presso il Parlamento Europeo con l’obiettivo di trasformare lo stesso in requisito minimo nell’ambito del primo pilastro. La decisione è attesa nel corso del 2018; durante il periodo transitorio il Comitato di Basilea testerà un requisito minimo del 3%. La presente informativa viene resa, altresì, secondo quanto stabilito dal “Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/200 della Commissione del 15 febbraio 2016 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda l'informativa sul coefficiente di leva finanziaria degli enti ai sensi del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio.” Contenuti L’articolo 429 del CRR definisce il coefficiente di leva finanziaria come il capitale della Banca diviso per l'esposizione complessiva della stessa, ed è espresso in percentuale tra:

• il Capitale di classe 1; • l'esposizione totale, calcolata come somma dei valori dell'esposizione di tutte le attività ed elementi fuori bilancio

non dedotti dal Capitale di Classe 1. L’esposizione totale include (gli articoli citati fanno riferimento al CRR):

• Derivati - valorizzati secondo il metodo Current Exposure Method di cui all’articolo 274 o in alternativa con il metodo dell’Original Exposure Method di cui all’articolo 295; se soddisfatte determinate condizioni stabilite dall’Atto Delegato, possono essere esclusi dall’esposizione in margini di variazione. I derivati su crediti venduti sono misurati all’importo nozionale lordo in aggiunta al valore equo, ma con possibilità di dedurre dall’importo nozionale le perdite di conto economico rilevate sul valore equo. Nel rispetto di criteri rigorosi è altresì autorizzata la compensazione dei nozionali relativi a derivati creditizi di vendita con acquisto di protezione.

• Security Financing Transactions (SFT37

) – la cui esposizione è misurata da due componenti, ossia il rischio di controparte, pari all’esposizione al netto della garanzia (e senza considerare l’effetto volatilità), ed il valore contabile dell‘operazione; se soddisfatte determinate condizioni stabilite dall’Atto Delegato, è possibile determinare su base netta il valore dell'esposizione per cassa in SFT.

• Esposizioni Fuori Bilancio - valorizzate, secondo quanto disposto dall’art. 111, al nominale, ma a lordo delle rettifiche di valore su crediti specifiche e con l’applicazione dei fattori di conversione creditizia previsti dalla metodologia standard per il calcolo degli RWA.

• Altre Attività – valorizzate, secondo quanto disposto dall’art. 111, al valore contabile rimanente dopo l'applicazione delle rettifiche di valore su crediti specifiche, delle rettifiche di valore supplementari e di altre riduzioni dei fondi propri relative all'elemento dell'attivo; se soddisfatte determinate condizioni stabilite dall’atto delegato, possono essere esclusi dall’esposizione i margini di variazione versati a fronte di operazioni in derivati.

Le grandezze esposte sono relative all’indice di leva finanziaria secondo le disposizioni transitorie.

36 Cfr “Basel III leverage ratio framework and disclosure requirements” http://www.bis.org/publ/bcbs270.htm.

37 Operazioni di finanziamento tramite titoli, ovvero operazioni di vendita con patto di riacquisto, operazioni di concessione o di assunzione di

titoli o di merci in prestito e operazioni di marginazione.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Informativa quantitativa La tabella che segue mostra l’indicatore di leva finanziaria al 31 Dicembre 2017 e l’apertura dell’esposizione totale nelle principali categorie, secondo quanto disposto dagli articoli 451(1)(a), 451(1)(b) e 451(1)(c).

Tavola LRCom - Informativa armonizzata sul coefficiente di leva finanziaria (migliaia di €)

31.12.2017 31.12.2016

1 Elementi in bilancio (esclusi derivati, SFT e attività f iduciarie ma comprese le garanzie reali) 766.867.910 772.745.926

2 (Importi delle attività dedotte nella determinazione del capitale di classe 1) (4.139.148) (5.286.495)

3Totale Esposizioni in bilancio (escludendo derivati ed SFT ma includendo i margini di

variazione per cassa) (somma delle righe 1 e 2)762.728.762 767.459.431

4Costo di sostituzione associato a tutte le operazioni su derivati (al netto del margini di variazione in

contante ammissibile)14.277.843 18.410.534

5Maggiorazione per le potenziali esposizioni future associate a tutte le operazioni su derivati (metodo del

valore di mercato)19.050.371 17.909.015

UE-5a Esposizione calcolata in base al metodo dell'esposizione originaria - -

6Lordizzazione delle garanzie reali fornite su derivati se dedotte dalle attività in bilancio in base alla disciplina

contabile applicabile - -

7 (Deduzione dei crediti per margini di variazione in contante fornito in operazioni su derivati) (4.536.127) (5.270.109)

8 (Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) - -

9 Importo nozionale effettivo rettif icato dei derivati su crediti venduti 19.326.742 28.626.276

10(Compensazione nozionali effettive rettif icate e deduzione delle maggiorazioni per i derivati su crediti

venduti)(15.199.740) (20.971.188)

11 Totale esposizione su derivati (somma delle righe da 4 a 10) 32.919.089 38.704.528

12Attività SFT lorde (senza rilevamento della compensazione) previa rettif ica per le operazioni contabilizzate

come vendita62.637.487 67.544.352

13 (Importi compensati risultanti dai debiti e crediti in contante delle attività SFT lorde) (12.970.388) (14.320.641)

14 Esposizione al rischio di controparte per le attività SFT 6.438.407 8.922.894

UE-14aDeroga per SFT: esposizione al rischio di controparte ai sensi dell'articolo 429ter, paragrafo 4, e

dell'articolo 222 del regolamento (UE) n. 575/2013- -

15 Esposizioni su operazioni effettuate come agente - -

UE-15a (Componente CCP esentata delle esposizioni su SFT compensate per conto del cliente) - -

16Totale Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli (somma delle righe da 12 a

15a)56.105.506 62.146.605

17 Importo nozionale lordo delle esposizioni fuori bilancio 321.912.513 316.398.618

18 (Rettif ica per conversione in importi equivalenti di credito) (218.769.779) (215.622.243)

19 Totale altre Esposizioni fuori bilancio (somma delle righe da 17 a 18) 103.142.734 100.776.375

UE-19a(Esposizioni infragruppo (su base individuale) esentate a norma dell'articolo 429, paragrafo 7, del

regolamento (UE) n. 575/2013) (in e fuori bilancio))- -

UE-19b(Esposizioni esentate a norma dell'articolo 429, paragrafo 14, del regolamento (UE) n. 575/2013) (in e fuori

bilancio))- -

20 Capitale di Classe 1 54.703.006 35.004.850

21Misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva finanziaria (somma delle righe 3,

11, 16, 19, EU-19a ed EU-19b)954.896.091 969.086.939

22 Coefficiente di leva finanziaria 5,73% 3,61%

UE-23 Scelta delle disposizioni transitorie per la definizione della misura del capitale Transitional Transitional

UE-24Importo degli elementi f iduciari eliminati ai sensi dell'articolo 429, paragrafo 13, del regolamento (UE) n.

575/2013)- -

Coefficiente di leva finanziaria

Scelta delle disposizioni transitorie e importo degli elementi fiduciari eliminati

Esposizioni in bilancio (esclusi derivati e SFT)

Esposizioni su derivati

Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli

Altre Esposizioni fuori bilancio

Esposizioni esentate a norma dell'articolo 429, paragrafi 7 e 14, del regolamento (UE) n. 575/2013 (in e fuori bilancio)

Capitale e misura dell'esposizione complessiva

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Leva finanziaria

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La tabella che segue fornisce la riconciliazione tra l’esposizione totale (denominatore dell’indicatore) ed i valori di bilancio, secondo quanto disposto dall’articolo 451(1)(b) del CRR.

Nota:

La voce 7 "Altre rettifiche" include: • Deduzioni dal Capitale di Classe 1 relative ad attivi di bilancio (regime transitorio) • Compensazioni contabili effettuate sulle Altre Attività diverse da Derivati ed SFT

La tabella che segue fornisce, per le esposizioni diverse da Derivati ed SFT, la distribuzione per classe di controparte, secondo quanto disposto dall’articolo 451(1)(b) del CRR.

Tavola LRSum - Riepilogo della riconciliazione tra attività contabili ed esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (migliaia di €)

31.12.2017 31.12.2016

1 Attività totali come da bilancio pubblicato 836.789.724 859.532.774

2 Rettif ica per i soggetti consolidati ai f ini contabili ma esclusi dall'ambito del consolidamento regolamentare 24.900.544 26.561.469

3

(Rettif ica per le attività f iduciarie contabilizzate in bilancio in base alla disciplina contabile applicabile ma

escluse dalla misura dall'esposizione del coefficiente di leva f inanziaria a norma dell'articolo 429, paragrafo

13, del regolamento (UE) n. 575/2013)

- -

4 Rettif ica per gli strumenti f inanziari derivati (5.148.817) (12.149.153)

5 Rettif ica per le operazioni di f inanziamento tramite titoli (SFT) (1.665.649) (1.627.540)

6Rettif ica per gli elementi fuori bilancio (conversione delle esposizione furi bilancio in importi equivalenti di

credito)103.142.734 100.776.375

UE-6a(Rettif ica per esposizioni infragruppo escluse dalla misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di

leva f inanziaria a norma dell'articolo 429, paragrafo 7, del regolamento (UE) n. 575/2013)- -

UE-6b(Rettif ica per esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva

f inanziaria a norma dell'articolo 429, paragrafo 14, del Regolamento (UE) n. 575/2013)- -

7 Altre rettif iche (3.122.445) (4.006.986)

8 Misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva finanziaria 954.896.091 969.086.939

Tavola LRSpl - Disaggregazione delle esposizioni in bilancio (esclusi Derivati, SFT ed esposizioni esentate) (migliaia di €)

CRR leverage ratio

exposures

31.12.2017

CRR leverage ratio

exposures

31.12.2016

UE-1 Totale Esposizioni in bilancio ( esclusi derivati, SFT ed esposizioni esentate), di cui: 766.867.910 772.745.926

UE-2 Esposizioni nel portafoglio di negoziazione 35.685.092 30.153.566

UE-3 Esposizione nel portafoglio bancario, di cui: 731.182.818 742.592.360

UE-4 Obbligazioni garantite 3.182.854 3.076.478

UE-5 Esposizioni trattate come emittenti sovrani 226.879.349 201.501.061

UE-6Esposizioni verso amministrazioni regionali, banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni

internazionali e organismi del settore pubblico non trattati come emittenti sovrani6.211.435 8.334.239

UE-7 enti 29.849.220 34.753.070

UE-8 garantite da ipoteche su beni immobili 117.882.206 123.782.561

UE-9 esposizioni al dettaglio 56.969.308 67.710.983

UE-10 imprese 200.722.952 206.025.794

UE-11 esposizioni in stato di default 23.028.477 34.645.940

UE-12 altre esposizioni ( ad es. in strumenti di capitale, cartolarizzazioni e altre attività diverse da crediti) 66.457.017 62.762.234

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Informativa qualitativa (secondo quanto disposto dall’articolo 451(1) lettere d) ed e) del CRR) Descrizione dei fattori che hanno avuto un impatto sul coefficiente di leva finanziaria durante il periodo L’indice di leva finanziaria (Leverage Ratio), calcolato considerando le disposizioni transitorie, è pari al 5,73% al 31 dicembre 2017, in aumento del 2,12% (arrot.) rispetto al 31 dicembre 2016 (3,61%); l’ aumento è dovuto a:

• all’aumento del Capitale di Classe 1 per un ammontare di 19,7 miliardi, con un effetto positivo sull’Indice pari al 2,063%

• alla riduzione dell’Esposizione complessiva per un ammontare di 14,2 miliardi, con effetto positivo sull’Indice pari allo 0,057%.

In merito all’evoluzione dell’indice:

• la variazione del Capitale di Classe 1 (+2,063%) è descritta nel capitolo “Fondi Propri”, cui si rimanda per i dettagli; • la variazione dell’Esposizione complessiva (+0,057%) è riconducibile prevalentemente alle seguenti motivazioni:

o riduzione dell’Esposizione di Bilancio (ad esclusione di Derivati ed SFT) per 4,7 miliardi (+0,019%); o riduzione degli SFT per 6 miliardi (+0,024%); o riduzione dei derivati per 5,8 miliardi (+0,023%) o aumento delle Esposizioni Fuori Bilancio per circa 2,3 miliardi (-0,009%).

Processi per la gestione del rischio di eccessiva leva finanziaria Il Framework di Risk Appetite di Gruppo rappresenta il fondamento per la gestione dei rischi nel Gruppo UniCredit. Questo Framework prevede meccanismi di governance, processi, strumenti e procedure per la gestione complessiva dei rischi del Gruppo. Il rischio di Leverage è incluso nel Framework di Risk Appetite di Gruppo e pertanto è sottoposto alle procedure e ai meccanismi di controllo in esso previste. Gli strumenti quantitativi per valutare il Leverage risk provengono dal Framework di Risk Appetite di Gruppo che include anche l’indicatore di Leverage Ratio. Questo KPI ha i propri livelli di target, trigger e limiti che sono monitorati regolarmente su base periodica attraverso un’attività di reporting. Il monitoraggio e il reporting periodico è presentato al Group Risk Committee (trimestralmente) e al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. Il processo di Risk Appetite identifica i meccanismi di governance, il coinvolgimento del management e i processi di escalation da attivare sia in condizioni operative normali sia di stress. I processi di escalation sono attivati al livello organizzativo appropriato al fine di assicurare una reazione adeguata quando i livelli di trigger o i limiti sono superati. Gli aspetti di maturity mismatch e di asset encumbrance sono strettamente monitorati e gestiti. I meccanismi di controllo esistenti assicurano la tempestiva identificazione di potenziali rischi riguardanti, tra gli altri, anche il rischio di eccessiva leva finanziaria. Il rischio riveniente da maturity mismatch è monitorato attraverso l’uso del Net Stable Funding Ratio (NSFR), calcolato su base trimestrale. Questo indicatore è dato dal rapporto tra l’ammontare disponibile di provvista stabile e il requisito di provvista stabile, calcolati applicando specifici pesi agli ammontari delle posizioni in e fuori bilancio, Le istruzioni per il calcolo di questo indicatore sono contenute nel documento “Basel III: the net stable funding ratio” e “Instructions for Basel III monitoring”. Il Net Stable Funding Ratio è inserito nel Risk Appetite Framework e nel set di liquidity limits granulari e in quanto tale è soggetto ai relativi processi di escalation specifici. Le dinamiche relative ad asset encumbrance sono monitorate attraverso la counterbalancing capacity. La somma tra counterbalancing capacity e la somma cumulata dei flussi di cassa in entrata e in uscita che scadono fino a un anno (primary gap) rappresenta l’operative maturity ladder che indica per ogni bucket di maturity l’eccesso degli unencumbered asset rispetto al bisogno cumulato di liquidità della banca. L’operative maturity ladder è inserito nel set di liquidity limits granulari ed in quanto tale è soggetto ai relativi processi di escalation specifici.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Leva finanziaria

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione

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Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione

INFORMATIVA QUALITATIVA 1.GOVERNANCE E COMPLIANCE

Il nostro modello di governance retributiva mira ad assicurare chiarezza e affidabilità nei processi decisionali relativi alle remunerazioni attraverso un adeguato controllo delle prassi retributive in tutto il gruppo e facendo sì che le decisioni vengano assunte in modo indipendente, informato e tempestivo a un livello appropriato, così da evitare conflitti di interesse e garantire una corretta informativa nel pieno rispetto di quanto definito dalle Autorità di Vigilanza. 1.1 COMITATO REMUNERAZIONE Ruolo e composizione del Comitato Remunerazione Il Comitato Remunerazione svolge un ruolo fondamentale nel sostenere il Consiglio di Amministrazione nella supervisione della Politica Retributiva di gruppo e nel disegno dei piani di incentivazione. In linea con quanto previsto dal Regolamento degli Organi Aziendali, il Comitato è composto da 5 amministratori non esecutivi, la maggior parte dei quali indipendenti ai sensi dello Statuto e del Codice di Autodisciplina delle società quotate (“Codice”). Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è membro di diritto del Comitato. I lavori sono coordinati dal Presidente scelto tra i componenti indipendenti. Il Comitato Remunerazione è attualmente composto dai membri indipendenti Sig. Alessandro Caltagirone (Presidente), Sig.ra Henryka Bochniarz e Sig. Alexander Wolfgring e dai membri non esecutivi Sig. Giuseppe Vita e Sig. Anthony Wyand. Tutti i membri del Comitato nella sua attuale composizione risultano indipendenti ai sensi dell’articolo 148, comma 3, del Decreto Legislativo n. 58/98 (“Testo Unico della Finanza”-“TUF”) e la maggioranza dei componenti (3 su 5) possiedono i requisiti di indipendenza previsti dal Codice, che coincidono con quelli previsti dallo Statuto. Tutti i membri del Comitato risultano in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari. Alcuni membri hanno una specifica competenza tecnica sulle materie oggetto del Comitato, alcuni di loro in particolare hanno sviluppato anche esperienze in materia di contabilità e finanza. La connessione con le tematiche di rischio è assicurata dalla presenza, nel Comitato Remunerazione, di tre membri del Comitato per i Controlli Interni & Rischi, compreso l’attuale Presidente e l’ex Presidente dello stesso. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è membro, oltre che del Comitato Remunerazione, anche di tutti i comitati consiliari, previsti dal Codice. Tale scelta consente al Presidente di svolgere il suo ruolo di promozione dell’effettivo funzionamento del sistema di governo societario, ponendosi come interlocutore dei comitati interni al Consiglio. Inoltre la presenza del Presidente del Consiglio di Amministrazione nei comitati endoconsiliari è stato valutato come un segnale di una sana governance, dal momento che garantisce che il Presidente sia informato in maniera tempestiva ed appropriata in merito a tutti gli argomenti che vengono sottoposti al Consiglio di Amministrazione. Si precisa inoltre che il Presidente del Consiglio di Amministrazione svolge un ruolo di rappresentanza strategica all’interno del gruppo anche nei confronti dei Regulator, con impegno costante e a tempo pieno. Non ha un ruolo esecutivo nè gli sono state conferite deleghe gestionali. Il suo compenso risulta essere adeguato alla complessità del ruolo, riflette la dimensione e l’ambito del gruppo ed è conforme alle disposizioni normative e regolamentari. Nell’ambito del processo di revisione della governance di UniCredit iniziato nel 2016 con lo scopo di allinearla con le migliori pratiche internazionali, la Società potrebbe rivedere la composizione del Comitato Remunerazione. Come richiamato dal Consiglio di Amministrazione

38, i Comitati specializzati devono essere composti da 3-5 membri, tutti non

esecutivi e in maggioranza indipendenti, in linea con le Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di governo societario, emanate da Banca d’Italia. Occorre tuttavia considerare che le migliori pratiche internazionali sopra menzionate solitamente prevedono Comitati Remunerazione più ridotti e composti solo da membri indipendenti. Nella tavola in calce al capitolo è fornito il dettaglio dell’indipendenza dei membri del Comitato ai sensi del “Codice” e dello Statuto, nonché ai sensi dell’articolo 148, comma 3, del Decreto Legislativo n.58/98 “TUF”.

38 “Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A.”, Febbraio 2018, pubblicato sul sito Internet

della Società.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

I principali argomenti esaminati dal Comitato vengono inoltre portati a conoscenza del Collegio Sindacale, prima di essere sottoposti al Consiglio di Amministrazione. Alle riunioni del Comitato possono partecipare i membri del Collegio Sindacale. Nel 2017, i membri del senior management di gruppo, tra i quali, come richiesto da Banca d’Italia, i Responsabili della funzione Group Risk Management (Chief Risk Officer-CRO) e Internal Audit, hanno partecipato alle riunioni del Comitato sui temi specificati nella tabella sopra riportata. Inoltre il Responsabile di Group Human Capital ha presenziato a tutti gli incontri in qualità di invitato. Il Comitato Remunerazione ha avuto la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali come richiesto per svolgere i propri compiti e a questo scopo si avvale del supporto dei responsabili delle strutture aziendali. Nel corso del 2017, il Comitato Remunerazione si è avvalso dei servizi di PricewaterhouseCoopers (PwC), consulente esterno indipendente, che fornisce consulenza su prassi e tendenze, nonché analisi aggiornate sui benchmarking in materia retributiva. È stato preventivamente valutato che detto consulente non si trovi in una posizione tale da compromettere la propria autonomia. PwC collabora con il Comitato dalla fine del 2015. I rappresentanti di PWC sono stati regolarmente invitati a partecipare agli incontri per discutere argomenti specifici all’ordine del giorno del Comitato. Nel corso dell’anno, le esigenze di spesa del Comitato sono state soddisfatte mediante ricorso ad uno specifico budget, oggetto di eventuale integrazione in casi di specifiche necessità. In particolare, nel 2017, attraverso tale budget, il Comitato Remunerazione ha potuto avvalersi per tutto l’esercizio del servizio del consulente indipendente esterno per avere informazioni aggiornate necessarie per i processi decisionali. La tavola che segue riassume la composizione del Comitato nel corso del 2017 e, oltre alle informazioni sull’indipendenza dei membri del Comitato, fornisce i dettagli della loro partecipazione alle riunioni che si sono tenute nel corso dell’anno. Maggiori dettagli sono riportati nella Relazione sul Governo Societario pubblicata sul sito istituzionale di Gruppo.

Nell’ambito delle proprie attribuzioni, il Comitato Remunerazione:

• formula proposte al Consiglio relativamente alla remunerazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Direttore Generale, dei Vice Direttori Generali, dei responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo e del personale i cui sistemi di remunerazione e incentivazione sono decisi dal Consiglio stesso;

• relativamente ai compensi dell’Amministratore Delegato, ha compiti consultivi in materia di fissazione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione;

• ha compiti consultivi in materia di determinazione dei criteri per la remunerazione del personale più rilevante, come individuato ai sensi delle vigenti disposizioni della Banca d’Italia;

• fornisce pareri al Consiglio in merito alla policy di remunerazione dei Senior Executive Vice President, degli Executive Vice President e dei Senior Vice President;

• fornisce pareri al Consiglio sull’approvazione dei piani di incentivazione di gruppo basati su strumenti finanziari; • fornisce pareri al Consiglio sulla policy di remunerazione degli esponenti aziendali (membri dei Consigli di

Amministrazione, dei Collegi Sindacali e dei Supervisory Board) delle società del gruppo; • vigila direttamente sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle

Funzioni Aziendali di Controllo, in stretto raccordo con il Collegio Sindacale;

Indipendenza

da codice

Caltagirone Alessandro

Presidente

Vita Giuseppe

Presidente del CdA

Bochniarz Henryka

Amministratore

Wolfgring Alexander

Amministratore

Wyand Anthony

Amministratore

% di

partecipazione

Comitato Remunerazione (esercizio 01/01/2017 - 31/12/2017)

P A 7 87,5%

M B 8 100%

M 8 100%

M 8 100%

M C 8 100%

A. Presidente del Comitato Remunerazione dal 13 maggio 2015.

B. Presidente del Comitato Remunerazione fino al 12 maggio 2015.

C. Carica ricoperta dal 13 maggio 2015.

Non esecutivo Carica ricoperta

P= Presidente

M= Membro

Nr. di riunioni a

cui l’interessato

ha partecipato

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• collabora con gli altri comitati, in particolare con il Comitato per i Controlli Interni & Rischi in relazione ai compiti ad esso attribuiti riguardo l’accertamento che gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione e incentivazione siano coerenti con il Risk Appetite Framework (RAF), e assicura il coinvolgimento delle funzioni aziendali competenti nel processo di elaborazione e controllo delle politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione;

• fornisce adeguato riscontro sull’attività da esso svolta al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale e all’Assemblea dei Soci;

• si esprime, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti, sul raggiungimento degli obiettivi di performance cui sono legati i piani di incentivazione e sull’accertamento delle altre condizioni poste per l’erogazione dei compensi.

Nessun membro del Comitato prende parte alle riunioni del Comitato stesso in cui vengono formulate proposte al Consiglio di Amministrazione relative alla propria remunerazione. Attività del Comitato durante il 2017 Nel corso del 2017 il Comitato Remunerazione si è riunito 8 volte. Gli incontri hanno avuto una durata media di circa un’ora. Da gennaio 2018 a marzo 2018, si sono tenuti 3 incontri e per l’intero anno è previsto un totale di 7 riunioni. Di ogni riunione del Comitato Remunerazione sono redatti verbali a cura del Segretario designato dal Comitato stesso. Nel corso del 2017 le principali attività del Comitato hanno riguardato:

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AL 31 DICEMBRE 2017

1.2 IL RUOLO DELLE FUNZIONI AZIENDALI DI CONTROLLO: COMPLIANCE, RISK MANAGEMENT E AUDIT I contributi fondamentali del 2017 della funzione Compliance di Capogruppo hanno riguardato:

• la valutazione della Politica Retributiva di gruppo 2017 sottoposta al Consiglio di Amministrazione per la successiva approvazione dell’Assemblea dei Soci del 20 aprile 2017;

• la valutazione del Sistema Incentivante 2017 per gli Identified Staff; • la redazione - in collaborazione con la funzione Risorse Umane - e la diffusione delle linee guida di gruppo per la

predisposizione e gestione dei sistemi incentivanti 2017 riferiti alla popolazione non-executive di gruppo; • la partecipazione a iniziative della funzione Risorse Umane (ad esempio: revisione del KPI Bluebook; revisione del

processo di definizione degli Identified Staff per l’applicazione del Sistema Incentivante di gruppo); • l’analisi di specifiche non-standard compensation all’interno del ciclo 2017.

Nel 2018, la funzione Compliance continuerà a operare in stretto coordinamento con la funzione Risorse Umane al fine di supportare il disegno e la definizione della politica e dei processi retributivi ed effettuarne la validazione per i profili di competenza. Il legame tra la retribuzione e rischio è stato mantenuto nel 2017 attraverso il coinvolgimento della funzione Risk Management nel disegno e nella definizione di un quadro esplicito su cui basare la retribuzione rispetto alla struttura del Group Risk Appetite Framework, così che gli incentivi ad assumere i rischi siano adeguatamente bilanciati dagli incentivi a gestire i rischi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione e il Comitato Remunerazione si avvalgono del contributo delle funzioni coinvolte per definire il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all’interno dei sistemi incentivanti di gruppo. Relazione dell’Internal Audit sulle Politiche e Prassi di Remunerazione 2017 Group Audit Department ha svolto l’audit annuale sulle politiche e prassi di remunerazione del Gruppo, richiesto dalla Banca d’Italia

39, finalizzato alla verifica del disegno e dell’implementazione del processo di remunerazione, nonché della sua

conformità ai requisiti regolamentari di riferimento e alle norme interne del Gruppo. La valutazione soddisfacente da parte dell’Internal Audit si è basata sull’applicazione generalmente corretta del Sistema incentivante di Gruppo, inclusa l’esecuzione delle decisioni adottate dal Comitato Remunerazione e dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit. I principali aspetti positivi della governance di processo sono stati la diffusione delle policy di Gruppo alle Entità rilevanti, un sistema IT in grado di assicurare l’accesso e la tracciabilità dei dati, nonché i controlli svolti dalle funzioni incaricate. L’Internal Audit ha altresì verificato la sostanziale adeguatezza del processo d’identificazione degli Identified Staff di gruppo (Group Material Risk Taker) il calcolo e la distribuzione del bonus pool, le procedure per il rispetto dei limiti massimi del rapporto fra le componenti variabili e fisse della remunerazione, nonché la fase di pagamento e differimento del sistema incentivante dell’anno precedente. Le severance erogate nel 2017 sono risultate in linea con la Politica di Gruppo dei Pagamenti di Fine Rapporto e con le linee guida sulle severance. Il management ha implementato le azioni correttive pianificate per risolvere le problematiche derivanti dal precedente audit. I principali risultati dell’audit sono stati presentati al Comitato Remunerazione il 5 marzo 2018. 2. MONITORAGGIO CONTINUO DI TENDENZE E PRASSI DI MERCATO Le principali evidenze di politica retributiva, definite quest’anno con il supporto di un continuo confronto esterno e l’analisi delle tendenze di mercato fornite dal consulente esterno indipendente al Comitato Remunerazione, comprendono:

• le raccomandazioni basate su specifiche analisi di mercato rispetto al nostro gruppo di confronto (peer group) al fine di avere informazioni adeguate per prendere le decisioni;

• l’analisi delle tendenze emergenti nelle prassi retributive di mercato. Il peer group è soggetto a revisione annuale per assicurare la sua attualità. Nel corso del 2017 è stato confermato il gruppo di confronto pan-europeo, definito sulla base della confrontabilità (in aggiunta alla capitalizzazione di mercato, in termini di: dimensioni, complessità e modello di business) mercati di riferimento per clienti, talenti e capitali, profilo di rischio e contesto giuridico-socio-economico. Peer Group 2017 di UniCredit:

• Banco Santander • Banque Populaire CE • Barclays • Banco Bilbao Vizcaya Argentaria • BNP Paribas • Commerzbank • Credit Agricole • Deutsche Bank • ING • Intesa Sanpaolo • Nordea Bank • Royal Bank of Scotland • Société Générale • UBS

39 Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 - 7° aggiornamento del 18 novembre 2014.

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3. SISTEMI RETRIBUTIVI DI GRUPPO 3.1 POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO UniCredit, a partire dal 2010, ha condotto ogni anno - in linea con le norme specifiche - il processo di auto-valutazione per definire la popolazione del personale più rilevante di gruppo per cui, in conformità con la normativa interna/esterna, vengono adottati specifici criteri per gli aspetti di remunerazione e incentivazione. A partire dall’esercizio 2014, il processo di identificazione del personale più rilevante di gruppo ha seguito i criteri definiti nei Regulatory Technical Standard dell’European Banking Authority (RTS)

40.

Si segnala in particolare che il processo di identificazione prevede l’inclusione automatica nel novero degli Identified Staff di tutto il personale di gruppo con banda uguale o superiore a “Senior Vice President” secondo quanto definito nel Global Job Model, il sistema di classificazione di ruoli adottato dal gruppo. Per il 2017, il processo di valutazione, documentato all’interno della Politica Retributiva 2017, ha condotto all’identificazione di circa 1.100 risorse. Durante tutto il corso dell’esercizio 2017 la lista del personale più rilevante di gruppo è stata oggetto di aggiornamento nel continuo, tenendo tra l’altro conto del turnover di risorse e del processo di revisione del banding. Per quanto riguarda il processo 2018, la popolazione del personale più rilevante è stata aggiornata a gennaio 2018, garantendo il pieno rispetto delle disposizioni regolamentari

41.

Anche per l’esercizio in corso, l’identificazione del personale più rilevante ha seguito uno strutturato e formalizzato processo di valutazione sia a livello di gruppo sia a livello locale, declinato internamente tramite specifiche linee guida definite dalla funzione di gruppo Human Capital, con il contributo di Group Risk Management e Group Compliance, al fine di garantire uno standard di approccio uniforme a livello di gruppo. A livello di processo, le summenzionate funzioni di controllo sono state opportunamente coinvolte sia a livello locale che centrale per i rispettivi ambiti di competenza.

La ricognizione dei soggetti con impatto significativo sui rischi di gruppo ha tenuto conto del ruolo, del potere decisionale delle effettive responsabilità manageriali e, in aggiunta, dei livelli di remunerazione totale. A gennaio 2018 il processo di identificazione del personale più rilevante, valutato da un consulente esterno indipendente, ha portato all’individuazione di un numero di circa 1.000 risorse, di cui circa 550 appartenenti alle funzioni di business, per i quali può essere applicato il rapporto 2 :1 tra remunerazione variabile e fissa Occorre inoltre considerare che il numero atteso di Identified Staff, il cui variabile supererà il rapporto 1: 1, è inferiore a 150.

40 Norme Tecniche di regolamentazione di EBA sui criteri per identificare le categorie di personale le cui attività hanno un impatto sul profilo di

rischio dell’istituto, ai sensi dell’Articolo 94 (2) della Direttiva 2013/36/EU. 41

Si segnala da ultimo la Decisione UE 2015/2218 della Banca Centrale Europea del 20 novembre 2015 sulla procedura di esclusione dei

membri del personale dalla presunzione di avere un impatto sostanziale sul profilo di rischio di un ente creditizio vigilato (BCE/2015/38).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

In linea con i risultati dell’analisi e come approvato dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazione, in linea con quanto previsto dal Regolamento Delegato (UE) nr. 604/2014 della Commissione Europea, sono state riconfermate per il 2017 le seguenti categorie di dipendenti quale personale più rilevante: Amministratore Delegato di gruppo, Dirigenti di gruppo responsabili della gestione quotidiana (Direttore Generale, Senior Executive Vice President ed Executive Vice President), posizioni executive nelle Funzioni Aziendali di Controllo (Audit, Risk Management, Compliance e Risorse Umane) e posizioni executive nella funzione Finance, poiché sono responsabili a livello di gruppo delle decisioni strategiche che possono avere un impatto rilevante sul profilo di rischio della Banca. Inoltre è stata inclusa nel novero del personale più rilevante di gruppo, la popolazione dei Senior Vice President, i Board Member, il Senior Management e altri ruoli specifici delle Legal Entity di gruppo, ai sensi dell’applicazione della normativa vigente. La popolazione di riferimento rappresenta circa lo 1,11% della popolazione complessiva di gruppo, dato che risulta allineato con i risultati del processo 2017. I dati retributivi e gli strumenti utilizzati per la popolazione di riferimento nel 2017 sono riportati nel capitolo 7 della presente relazione.

Per ulteriori dettagli, si rimanda alla Politica retributiva di Gruppo 2018 pubblicata sul sito internet di UniCredit, nella sezione dedicata all’Assemblea 2018. 3.2 RAPPORTO TRA LA REMUNERAZIONE VARIABILE E LA REMUNERAZIONE FISSA

Nel rispetto delle disposizioni regolamentari applicabili, non viene modificato-per il personale appartenente alle funzioni di business- l’adozione di un rapporto massimo fra la componente variabile e quella fissa della remunerazione pari a 2:1

42.

Per la restante parte del personale viene di norma adottato un rapporto massimo tra le componenti della remunerazione pari ad 1:1, fatta eccezione per il personale delle Funzioni Aziendali di Controllo, per il quale si prevede che la remunerazione fissa sia componente predominante della remunerazione totale e che i meccanismi di incentivazione siano coerenti con i compiti assegnati, nonché indipendenti dai risultati conseguiti dalle aree soggette al loro controllo. Per tali Funzioni, in particolare, l’incidenza massima della componente variabile terrà in considerazione le differenze tra le normative nazionali emanate anche in applicazione della Direttiva 2013/36/EU nei diversi Paesi in cui il gruppo opera

43, onde

assicurare la parità di condizioni operative nel mercato di riferimento e la capacità di attrarre e mantenere soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze del gruppo.

42 Come approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 13 maggio 2014.

43 Per il personale più rilevante delle Funzioni Aziendali di Controllo italiane, il rapporto tra la componente variabile e quella fissa della

remunerazione non supera il limite di un terzo, come previsto dalla Circolare di Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013-7° aggiornamento del 18 novembre 2014.

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L’adozione del rapporto 2:1 tra la remunerazione variabile e quella fissa non deve avere implicazioni sulla capacità della banca di continuare a rispettare le regole prudenziali ed in particolare i requisiti in materia di fondi propri. Tale approccio consente di garantire un legame più solido tra remunerazione e performance, di mantenere competitività sul mercato, essendo la stessa direzione in cui si è mossa la maggior parte dei peer, di limitare l’esistenza di un un-even playing field nei mercati in cui il tetto non è previsto, di limitare la rigidità della struttura di costo che potrebbe derivare da un potenziale aumento dei costi fissi, di garantire l’allineamento con la performance pluriennale, attraverso il differimento di una componente rilevante della retribuzione variabile. 3.3 IMPLEMENTAZIONE E RISULTATI DEI SISTEMI 2017 Il Sistema 2017, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 10 gennaio 2017, si basa su una logica di bonus pool che collega direttamente i bonus ai risultati dell’azienda a livello di gruppo e a livello di Paese/divisione e assicura uno stretto legame tra profittabilità, rischio e remunerazione. Tale Sistema, implementato all’interno del framework della nostra politica e governance, prevede l’allocazione di un incentivo in denaro e/o in azioni ordinarie gratuite su un orizzonte temporale fino a 6 anni. Dimensione del Bonus pool La dimensione dei bonus pool previsti per ciascuno degli 8 cluster è data dalla misura di profittabilità effettiva moltiplicata per la percentuale di “funding rate” definita preliminarmente in sede di budget. Questo calcolo determina il “bonus pool teorico” che nel corso dell’anno di performance si è adeguato all’andamento effettivo della performance del singolo segmento. Condizioni di accesso 2017 a livello di gruppo e locale Ai fini dell’allineamento con i requisiti normativi, sono stati definiti sia a livello locale che di gruppo specifici indicatori atti a misurare la profittabilità, la solidità e la liquidità su base annuale, che fungono da condizioni di accesso. In particolare, le misure di rischio e le soglie che sono definite come condizioni di accesso per il Sistema Incentivante 2017 che confermano, riducono o cancellano i pagamenti immediati e differiti-sono le seguenti:

• NOP adjusted per misurare la profittabilità; Net Operating Profit rettificato escludendo i proventi da riacquisto di passività di propria emissione e da valutazione al fair value di proprie passività.

• Net Profit per misurare la profittabilità considerando i risultati riportati nel bilancio escludendo ogni elemento straordinario come considerato appropriato dal Consiglio di Amministrazione a seguito della proposta del Comitato Remunerazione.

• Common Equity Tier 1 ratio transitional che garantisce di mantenere un margine pari a 0,25% rispetto all’obiettivo di capitalizzazione definito a conclusione del processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) condotto dalla Banca Centrale Europea pari a 10%. Il livello di 10% comprende, oltre ai requisiti minimi di primo e secondo pilastro, i requisiti di riserva combinata di capitale definiti per il 2017 e la linea guida di secondo pilastro (Pillar 2 Guidance). La linea guida di secondo pilastro è definita a fronte dei rischi addizionali in situazioni di stress, alla violazione di questa soglia non conseguono azioni automatiche da parte delle Autorità.

• Liquidity Coverage Ratio che garantisce il mantenimento di un livello adeguato di “attività liquide di alta qualità” (High Quality Liquidity Asset”) non vincolate in quantità tali da coprire il totale dei deflussi netti di liquidità” (“Net Cash Outflows”) nell’arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress particolarmente acuto specificato dalle Autorità di Vigilanza.

• Net Stable Funding Ratio che è definito come il rapporto tra l’ammontare delle fonti stabili di finanziamento disponibili e l’ammontare delle fonti stabili di finanziamento necessarie e misura, nel lungo termine, la sostenibilità della composizione per scadenze tra attività e passività.

In base ai risultati effettivi approvati dal Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2018, le condizioni di accesso sono risultate soddisfatte sia a livello di gruppo che a livello di paese/ divisione come evidenziato alla figura seguente.

Applicazione delle regole del Sistema Incentivante 2017 In conseguenza della valutazione positiva circa il soddisfacimento delle condizioni di accesso, sia a livello di gruppo che di paese/ divisione, tutti gli 8 bonus pool ricadono nello scenario “fully open (100%). Le regole del Sistema Incentivante 2017 sono state pertanto applicate. Per ciascun segmento, è stato calcolato il valore teorico del bonus pool applicando la percentuale di funding rate ai risultati di profittabilità.

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Tali valori teorici sono stati rettificati, in base ai risultati della valutazione di sostenibilità e di rischio effettuata dalla funzione Group Risk Management (CRO) attraverso le dashboard. In particolare, la valutazione del CRO, in conformità con le linea guida del Risk Appetite Framework e degli obiettivi di Transform 2019, è risultata essere positiva per tutti i pool, con moltiplicatori rientranti in un intervallo pari a 110%-120%. I valori teorici cosi rettificati sono stati sottoposti alla revisione del Comitato Remunerazione, secondo i processi di governance. In tale ambito, il Comitato Remunerazione ha valutato che i moltiplicatori, derivanti dalla valutazione di sostenibilità e rischio sopra descritta, beneficiassero di eventi straordinari accaduti nel 2017, ovvero il completamento delle attività di ristrutturazione e dell’aumento di capitale. Sulla base di queste considerazioni, il Comitato Remunerazione ha deciso di sottoporre all’approvazione del Consiglio di Amministrazione valori di bonus pool puramente basati sui risultati di performance, senza incorporare alcun effetto di ampliamento dato dai moltiplicatori. In particolare, la proposta sottoposta al Consiglio di Amministrazione ha riguardato un valore totale del bonus pool inferiore di circa il 13% rispetto al valore teorico, principalmente seguito al bilanciamento dei livelli di bonus pro capite e delle performance all’interno di ciascun paese/divisione. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato gli ammontari di bonus pool come proposti dal Comitato Remunerazione. Distribuzione del bonus pool per segmento I passaggi di processo descritti nei paragrafi precedenti hanno portato alla distribuzione del bonus pool per la popolazione degli Identified Staff (ca. 1.100 risorse nel 2017), riportata di seguito:

Per ulteriori dettagli sull’esecuzione del pagamento relativo al piano di incentivazione di gruppo 2017 e dei differimenti relativi ai piani assegnati negli anni precedente, si rimanda al Capitolo 7 e all’allegato alla Politica Retributiva di gruppo 2018. pubblicati sul sito internet di UniCredit, nella sezione dedicata all’Assemblea 2018.

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha preso in esame, con riferimento all’esercizio 2017, le proposte del Comitato Remunerazione e le linee guida in materia di retribuzione variabile delle autorità regolamentari. La valutazione in merito alle decisioni retributive, come già accaduto negli anni scorsi, è stata supportata da un rigoroso processo di governance di gruppo al fine di garantire coerenza e trasparenza per tutti gli attori coinvolti nel processo decisionale. L’ammontare complessivo della retribuzione variabile per la popolazione degli Identified Staff, dettagliato nel paragrafo 7.1 della Politica Retributiva di Gruppo 2018, è sostenibile rispetto alla situazione finanziaria della banca, non limitando la sua capacità di mantenere o raggiungere un adeguato livello di capitale e liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese. Sulla base della valutazione degli obiettivi 2017 e in base alla decisione assunta dal Consiglio di Amministrazione del 5 marzo 2018, è stata fatta una promessa di allocazione di ca. 3 mn di azioni ordinarie UniCredit a circa 630 Identified Staff, nel 2020, 2021, 2022 e 2023. L’assegnazione degli ultimi tre installment è subordinata all’applicazione del fattore di azzeramento Zero Factor rispettivamente per il 2020, 2021 e 2022. Pertanto, il Sistema Incentivante di gruppo 2017 comporterebbe un impatto atteso sul capitale azionario di UniCredit di circa 0,15%, assumendo un raggiungimento delle soglie di performance previste dallo Zero Factor. Con riferimento ai Piani degli anni precedenti, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di procedere, per tutti gli Identified Staff, al pagamento dei differimenti previsti per il 2018 (differimenti derivanti dai Piani 2013, 2014, 2015 e dai pagamenti delle severance riferite al 2015 e dei Piani 2016).

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Valutazione e pagamento per l’Amministratore Delegato e per il Direttore Generale Sia l’Amministratore Delegato che il Direttore Generale non hanno percepito alcun bonus annuale per il 2017. Come già annunciato nel 2016 durante la presentazione del Piano Strategico ad analisti ed investitori, fino al 2019 la componente variabile della loro retribuzione è interamente coperta dal Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2017-2019 basato sugli obiettivi del Piano Strategico. In linea con la governance di gruppo, le valutazioni e i pagamenti del 2017 per gli altri Dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati analizzati dal Comitato Remunerazione e approvati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale e il Comitato per i Controlli Interni & Rischi, come necessario. Retribuzione 2017 variabile e fissa per Amministratore Delegato e Direttore Generale In considerazione del fatto che fino al 2019 non è previsto il pagamento di alcun bonus per l’Amministratore Delegato e per il Direttore Generale di gruppo, la retribuzione 2017 per entrambi risulta rappresentata dalla sola componente fissa. Come richiesto dall’Amministratore Delegato Jean Pierre Mustier al Consiglio di Amministrazione nel 2016, al fine di dare l’esempio a partire dal vertice aziendale e per allineare completamente i suoi interessi a quelli degli azionisti, sono state applicate specifiche condizioni alla sua remunerazione a partire dal 1 gennaio 2017. In particolare, la componente fissa della sua remunerazione è stata ridotta del 40%. Con riferimento al 2017, l’Amministratore Delegato ha quindi percepito una remunerazione fissa complessiva di € 1,2 milioni, comprensiva dei compensi relativi al rapporto di amministrazione. Il Direttore Generale ha percepito nel 2017 una remunerazione fissa totale di € 1,2 milioni. Coordinamento locale e programmi specifici Gli elementi del Sistema Incentivante di gruppo sono pienamente applicati a tutta la popolazione degli Identified Staff, con adattamenti locali sulla base di specificità normative e/o di business consistenti con il nostro approccio globale di gruppo. Nel pieno rispetto dei principi del piano di incentivazione, gli adattamenti locali consentono di raggiungere gli stessi risultati qualora l’implementazione del piano di gruppo possa comportare effetti negativi (legali, fiscali o altro) per le aziende del gruppo e/o per i beneficiari che risiedono in Paesi dove il gruppo è presente. L’approccio all’implementazione del piano di incentivazione di gruppo per la popolazione Identified Staff è perfettamente allineato ai requisiti di Banca d’Italia e alle linee guida Europee, e allo stesso tempo tiene in considerazione:

• le necessità locali di adottare soluzioni alternative in linea con la normativa locale; • le risultanze degli audit annuali-effettuati in ogni giurisdizione- sull’implementazione dei piani di incentivazione; • ulteriori necessità di introdurre meccanismi correttivi per indirizzare specificità locali, con l’attenzione a riconciliare

gli ambiti di competenza territoriale dei vari regolatori (in una logica “home/host”).

A tale proposito, una specifica delega, conferita al Presidente e all’Amministratore Delegato, consente di apportare eventuali modifiche al sistema di incentivazione che non alterino nella sostanza quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione e dall’Assemblea dei Soci. I principali adattamenti autorizzati dall’Assemblea dei Soci relativamente all’implementazione del Sistema di gruppo hanno riguardato l’utilizzo di strumenti finanziari differenti rispetto alle azioni UniCredit, per Zagrebačka Banka in Croazia e per FinecoBank in Italia. Tali variazioni sono state implementate considerando anche specifiche richieste ricevute dai Regolatori locali o da specifici portatori di interesse. In aggiunta a queste modifiche e coerentemente con l’esercizio delle deleghe conferite al Presidente e all’Amministratore Delegato, sono stati successivamente autorizzati adattamenti che hanno impattato principalmente le soglie di differimento e la distribuzione percentuale dei pagamenti, comunque più restrittive rispetto a quelle di gruppo, l’utilizzo di strumenti finanziari locali e di indicatori di performance locali anziché di gruppo, coerentemente con le specifiche raccomandazioni delle autorità locali. Per la generalità dei dipendenti sono stati implementati sistemi specifici, che hanno tenuto conto delle prassi locali di mercato.

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AL 31 DICEMBRE 2017

3.4 SISTEMA INCENTIVANTE DI GRUPPO 2018

In continuità rispetto al passato, il Sistema Incentivante di gruppo 2018 approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 gennaio 2018 si basa su un approccio bonus pool allineato alle più recenti disposizioni normative nazionali ed internazionali e che collega direttamente i bonus con i risultati aziendali a livello di gruppo e di paese/divisione, garantendo uno stretta connessione tra profittabilità, rischio e remunerazione. In particolare, tale sistema prevede:

• la definizione di 9

44 bonus pool per ciascun paese/ divisione (tabella accanto), le cui dimensioni dipendono dalla

effettiva profittabilità; • l’attribuzione di un incentivo variabile definito sulla base di un bonus pool prestabilito, la valutazione della

performance individuale, il benchmark interno per specifici ruoli/mercati e il rapporto massimo tra le componenti variabile e fissa della remunerazione come approvato dall’Assemblea dei Soci;

• una condizione di malus (Zero Factor) che sarà applicata nel caso in cui specifiche soglie di profittabilità, capitale e liquidità non siano raggiunte, sia a livello di gruppo, che di paese/divisione;

• metriche ponderate per il rischio al fine di garantire la sostenibilità di lungo periodo con riferimento alla posizione finanziaria dell’azienda e assicurare la conformità con le aspettative dell’Autorità;

• la definizione di una struttura bilanciata di pagamenti cd. “immediati” (effettuati cioè al momento della valutazione della performance) e cd. “differiti”, in denaro e/o azioni;

• l’applicazione di un periodo di indisponibilità sui pagamenti in azioni, allineato ai requisiti normativi applicabili.

Custer dei bonus pool 2018: • Asset Gathering • CEE • CEO Functions • COO Area • CIB • Commercial Banking Austria • Commercial Banking Germany • Commercial Banking Italy • UniCredit Bank AG Subgroup

44 La struttura del Bonus Pool è stata rinnovata separando le funzioni CEO e COO, per coerenza con il Modello Organizzativo UniCredit.

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Bonus Pool Funding I bonus pool sono inizialmente proposti durante la fase di budget per ciascun cluster come percentuale del rispettivo funding KPI (es. Net Operating Profit). In tale definizione viene considerato il contesto e le prospettive di business, l’ammontare degli anni precedenti e le previsioni di profittabilità. Il budget viene sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione di UniCredit. I bonus pool definiti per ciascun cluster sono adeguati all’andamento infra-annuale del rispettivo funding KPI, con ponderazioni applicate secondo le previsioni del 1°, 2° e 3° trimestre. I bonus pool si basano sui risultati ponderati per il rischio di ciascun paese/divisione e in linea con la performance complessiva a livello di gruppo, considerando la valutazione della sostenibilità di rischio a livello di gruppo e locale. Condizioni di accesso Specifiche Condizioni di Accesso (Entry Condition) sono definite a livello di gruppo e di paese/divisione. La verifica congiunta delle condizioni di accesso a livello di gruppo e locale determina 4 possibili scenari che consentono di confermare, aumentare, ridurre o azzerare il bonus pool per ciascun cluster. La clausola di malus (Zero Factor) è attivata nel caso in cui le specifiche soglie di profittabilità, capitale e liquidità non vengano raggiunte sia a livello di gruppo che di paese/divisione (quadrante A della matrice contenuta nello schema “Definizione delle Condizioni di Accesso”). Nello specifico, lo Zero Factor si applica alla popolazione degli Identified Staff

45

mentre per la popolazione non Identified Staff sarà applicata una significativa riduzione. Nel caso in cui il paese/divisione sia in condizione di malus, mentre il gruppo abbia raggiunto le condizioni di accesso (quadrante B della matrice contenuta nello schema “Definizione delle Condizioni di Accesso”), verrà definito un floor a scopi di retention e al fine di mantenere un livello minimo di remunerazione tale da garantire la competitività sul mercato. Nel caso in cui le condizioni di accesso non siano soddisfatte a livello di gruppo, non si prevede alcun pagamento del bonus per l’Amministratore Delegato di gruppo, il Direttore Generale di gruppo e per tutti i Senior Executive Vice President, indipendentemente dal Paese e dall’area di attività.

45 Verrà azzerato completamente il bonus pool relativo alla performance 2018 (per gli Identified Staff), mentre sarà prevista una riduzione

proporzionale dei differimenti da anni precedenti (riduzione 50-100%) sulla base dell’entità della perdita sia a livello di gruppo che locale e della valutazione CRO rispetto al posizionamento vs. RAF .

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AL 31 DICEMBRE 2017

Aggiustamenti per la sostenibilità e il rischio Al fine di garantire la coerenza con il Risk Appetite Framework di gruppo e la sostenibilità economica dei risultati di gruppo e di paese/divisione, i bonus pool possono essere rivisti verso l’alto o verso il basso sulla base della “qualità della performance” complessiva. La metodologia prevede la valutazione da parte della funzione CRO di gruppo sulla base di specifici dashboard locali e di gruppo. Inoltre è prevista la presentazione al Comitato Remunerazione di una relazione della funzione CFO di gruppo a commento dei risultati di gruppo e dei singoli segmenti. I dashboard di rischio locali e di gruppo includono indicatori relativi a tutti i rischi rilevanti, come credito, mercato, liquidità, nonché alla posizione di rischi assunta, all’aderenza ai requisiti regolamentari e al rapporto tra rischio e profittabilità. Le metriche di dettaglio sono misurate con riferimento alle rispettive soglie rilevanti (limit, trigger e target), stabilite coerentemente al Risk Appetite Framework di gruppo. A titolo d’esempio, si riporta la struttura standard di un dashboard CRO nella tabella successiva. La funzione CRO di gruppo fornisce la propria valutazione complessiva dei dashboard per ciascun bonus pool, definendo un “moltiplicatore” per definire l’aggiustamento di ciascun bonus pool in un range di 50%-120%.

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I dashboard, utilizzati per la valutazione della qualità della performance dal punto di vista del rischio, sono monitorati su base trimestrale. La funzione CRO di gruppo può confermare o rettificare il risultato finale. La funzione CRO di gruppo può esercitare il diritto di rettificare la valutazione finale sulla base di considerazioni di natura qualitativa o di eventi straordinari rispetto all’andamento ordinario del business della Banca (ad esempio cessioni di asset rilevanti in aggiunta alle normali attività di gestione patrimoniale, fusioni e acquisizioni o ristrutturazioni aziendali, dismissioni di business, aumenti di capitale, sanzioni, svalutazioni del valore di avviamento). L’applicazione di un ulteriore range di discrezionalità, sino a +20% viene lasciato alla facoltà del Consiglio di Amministrazione, mentre non è previsto nessun limite alla possibilità di riduzione del bonus pool rispetto al valore teorico. In particolare, in base al raggiungimento delle Condizioni di Accesso, nel caso la valutazione della funzione CRO abbia riportato il massimo risultato positivo e il Consiglio di Amministrazione abbia esercitato la discrezionalità massima, possono verificarsi i seguenti scenari:

• nel caso in cui le Condizioni di Accesso non siano raggiunte solo a livello di gruppo, il gate è “parzialmente aperto”,

con la possibilità di erogare un bonus pool ridotto (diminuzione minima del 28%46

del valore teorico), eccetto per le posizioni di Amministratore Delegato di gruppo, Direttore Generale di gruppo e per tutti i Senior Executive Vice President, indipendentemente dal Paese e dall’ area di attività;

• nel caso in cui le Condizioni di Accesso siano raggiunte sia a livello di gruppo che a livello locale, il bonus pool può essere confermato o aumentato (fino a un massimo del 144%

47 del valore teorico).

In ogni caso, come richiesto dalla normativa di Banca d’Italia, la valutazione finale dei parametri di performance sostenibile di gruppo e l’allineamento tra rischio e remunerazione saranno esaminati dal Comitato Remunerazione e definiti sotto la responsabilità e la governance del Consiglio di Amministrazione. Per la determinazione del bonus, il Consiglio di Amministrazione ha la facoltà di non tener conto di “voci straordinarie” del bilancio che non hanno impatto sulla performance operativa, sul capitale regolamentare e sulla liquidità (ad esempio svalutazioni del valore di avviamento). Una volta che i bonus pool sono approvati dal Consiglio di Amministrazione, il processo di distribuzione del bonus pool su ciascun perimetro/divisione, ove applicabile sulla base delle caratteristiche del business (ad esempio, non per le service factories), tiene conto degli indicatori rettificati/correlati al rischio che vengono valutati sia su base trimestrale che a fine esercizio. La valutazione di fine anno tiene conto del punteggio medio ponderato dei singoli indicatori. Inoltre, a seguito di eventuali modifiche delle leggi vigenti e/o in relazione a eventuali circostanze straordinarie e/o imprevedibili che possono influenzare il gruppo, la Società o il mercato in cui opera, il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Comitato Remunerazione, si riserva il diritto di adattare il sistema e le relative regole, in coerenza con l’assetto complessivo approvato dall’Assemblea dei Soci.

46 Scenario massimo raggiungibile in caso di valutazione positiva del CRO ed utilizzando la discrezione del Consiglio di Amministrazione per

approvare un pool massimo pari a +20% del teorico (50% x 120% dashboard CRO + 20% discrezionalità Consiglio di Amministrazione). 47

Scenario massimo raggiungibile in caso di valutazione positiva del CRO ed utilizzando la discrezione del Consiglio di Amministrazione per approvare un pool massimo pari a +20% del teorico (100% x 120% dashboard CRO + 20% discrezionalità Consiglio di Amministrazione).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

I

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Allocazione individuale Per ciascuna posizione degli Identified Staff è definito un “Valore di Riferimento” che tiene conto del benchmark interno e/o di mercato per posizioni analoghe, della seniority e del rapporto massimo tra remunerazione variabile e fissa così come approvato dall’Assemblea dei Soci. Tale valore viene adeguato in relazione all’effettivo bonus pool disponibile e costituisce la base di partenza su cui viene effettuata l’assegnazione del bonus individuale. Il bonus individuale sarà assegnato al beneficiario sulla base di una valutazione manageriale che tiene conto della valutazione individuale della performance e del suddetto Valore di Riferimento. A livello individuale, verrà considerato anche il rispetto e l’aderenza alle norme, alle regole di condotta e di comportamento e saranno applicate clausole di claw-back, per quanto legalmente applicabili. Inoltre, per avere accesso al bonus, ogni partecipante dovrà aver completato i corsi di formazione obbligatoria relativi alle tematiche di Compliance, rispettando la soglia minima definita. La valutazione individuale della performance è basata sulla Performance Screen 2018, che comprende un minimo di 5 obiettivi individuali (raccomandati massimo 8), assegnati durante l’anno di performance basati sui nostri “Five Fundamentals”

48.

In particolare, sono previsti da 4 a 6 obiettivi strategici, selezionati dal cosiddetto KPI Bluebook, il catalogo dei principali indicatori di performance basati sulle priorità e le strategie annuali (peso complessivo 70%, all’interno di questa sezione gli obiettivi hanno lo stesso peso) e da 1 a 2 obiettivi individuali customizzati per business/divisione (peso complessivo 30%, all’interno di questa sezione gli obiettivi hanno lo stesso peso). Le competenze e i comportamenti ritenuti rilevanti sono considerati dal manager per la valutazione complessiva della performance. Ulteriori dettagli nel Paragrafo 5.4 della Politica Retributiva di Gruppo 2018. Il sistema di valutazione degli obiettivi individuali si basa su una scala di valutazione a 5 elementi con un giudizio descrittivo.

48 Our “Five Fundamentals” are the main pillars of our “One bank, One UniCredit” culture and are at the basis of the UniCredit Competency

Model that describes those behaviors that are expected from all UniCredit people and through which all employees are assessed in

performance management processes. Our “Five Fundamentals” are: Customers First, People Development, Cooperation & Synergies, Risk

Management, Execution & Discipline.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Sia in fase di proposta, che durante la fase di consuntivazione, particolare attenzione è dedicata al livello di correlazione tra il bonus proposto e la performance effettiva:

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Payout Come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 gennaio 2018, rispetto alla struttura di pagamento, la popolazione degli Identified Staff sarà differenziata in 2 gruppi usando un approccio combinato tra band title e remunerazione:

• per gli Executive Vice President (EVP) e gli High Earner (bonus ≥ 500k) si applica uno schema di differimento di 5

anni, che si articola in una struttura di pagamento complessiva di 6 anni49

; • per i Senior Vice President (SVP) e gli altri Identified Staff (bonus < 500k) si applica uno schema di differimento di 3

anni, che si articola in una struttura di pagamento complessiva di 5 anni;

Il pagamento dell’incentivo complessivo avverrà nell’arco di un periodo pluriennale e sarà effettuato attraverso tranche immediate e differite, in denaro o in azioni ordinarie UniCredit:

• la prima tranche dell’incentivo complessivo sarà pagata in denaro e/o azioni nel 2019, dopo aver verificato il

rispetto e l’aderenza a livello individuale di norme di compliance e principi di condotta e comportamento50

; • il restante ammontare dell’incentivo complessivo sarà pagato in più tranche in denaro e/o azioni ordinarie gratuite

UniCredit nel periodo: o 2020-2024 per gli Executive Vice President e i livelli superiori, nonché altro personale più rilevante con

bonus uguale o superiore ad Euro 500.000; o 2020-2023 per i Senior Vice President ed altro personale più rilevante con bonus inferiore ad Euro

500.000.

Ogni singola tranche sarà soggetta all’applicazione dello Zero Factor (Malus) relativo all’anno di competenza e alla verifica del rispetto da parte di ciascun beneficiario delle norme di compliance e dei principi di condotta e comportamento

13.

Verrà applicato un periodo di retention di 2 anni sulle azioni cd. “immediate” e di 1 anno sulle azioni cd. “differite”. Tutte le tranche sono soggette all’applicazione di condizioni di claw-back, legalmente applicabili. Il numero delle azioni da corrispondere nelle rispettive tranche sarà determinato nel 2019 sulla base della media aritmetica dei prezzi ufficiali di mercato delle azioni ordinarie UniCredit rilevati nel mese precedente la delibera consiliare di verifica dei risultati conseguiti nel 2018. Il Consiglio di Amministrazione potrà stabilire di assegnare azioni ordinarie gratuite UniCredit liberamente trasferibili al termine del periodo di indisponibilità, oppure nell’anno di competenza, ma soggette a limitazioni sulla trasferibilità per il periodo di indisponibilità previsto (di due anni per i pagamenti cd. “immediati” e di un anno per i pagamenti cd. “differiti”). In coerenza con le prassi del mercato nazionale, verrà introdotta una soglia minima, al di sotto della quale non verranno applicati meccanismi di differimento, in linea con le rilevanti indicazioni regolamentari. Il valore massimo previsto dal Sistema Incentivante di gruppo 2018 per gli Identified Staff che ricevono azioni ordinarie UniCredit è pari a circa € 160 mn, con un impatto atteso sul capitale sociale di circa lo 0,4%, nell’ipotesi che tutte le azioni gratuite vengano distribuite. Di questo ammontare, la porzione stimata di possibile assegnazione ai ruoli di business, che eccedono il rapporto 1:1 tra remunerazione variabile e fissa, è inferiore al 10% del complessivo pool atteso (circa € 15 mn distribuiti a meno di 150 beneficiari), con un impatto atteso sul capitale sociale inferiore a circa lo 0,05%, nell’ipotesi che tutte le azioni gratuite vengano distribuite. La diluizione complessiva per tutti i piani azionari attualmente in essere, compreso il nuovo Piano LTI 2017-2019, è pari a 0,82%. I beneficiari non possono attivare programmi o accordi che specificatamente tutelino il valore di strumenti finanziari indisponibili assegnati all’interno dei piani incentivanti. Qualsiasi forma di copertura sarà considerata una violazione delle regole di compliance comportando le conseguenze previste dai regolamenti, norme e procedure tempo per tempo in vigore.

49 Inclusi i diretti riporti degli organi con funzione di supervisione strategica, gestione e controllo e altro personale più rilevante se previsto dalla

normativa locale. 50

Considerando anche la gravità di eventuali rilievi ispettivi interni/esterni (quali Audit, Banca d’Italia, Consob e/o analoghe autorità locali).

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AL 31 DICEMBRE 2017

3.5 MISURAZIONE COMPLESSIVA DELLA PERFORMANCE Il Sistema Incentivante di gruppo, descritto nel paragrafo 5.3 della Politica Retributiva di Gruppo 2018, è supportato da una struttura di misurazione annuale della performance che garantisce coerenza, consistenza e chiarezza degli obiettivi di performance con la strategia aziendale, e che incoraggia e premia i comportamenti attesi e l’attenzione al rischio. Il nostro processo di gestione della performance garantisce che tutti gli Identified Staff conoscano i propri obiettivi all’inizio dell’anno e include una revisione attenta del raggiungimento degli stessi. Dal 2010, uno specifico processo è seguito annualmente con il coinvolgimento delle principali funzioni chiave (es. Human Resources, Finance, Risk Management, Compliance, Group Sustainability, Audit, Group Stakeholder Insight) al fine di aggiornare il cosiddetto KPI Bluebook. Il KPI Bluebook funge da struttura di riferimento per la misurazione e valutazione della performance nell’ambito del sistema incentivante di gruppo. Il KPI Bluebook fornisce linee guida specifiche per:

• la selezione di obiettivi basati sulle priorità annuali e obiettivi customizzabili per business/divisione; • la definizione di soli obiettivi misurabili, sia quantitativi che qualitativi. Nel caso in cui vengano selezionati obiettivi

non inclusi nella lista certificata, devono essere utilizzati e comunicati parametri di riferimento chiari e predefiniti per la futura valutazione della performance;

• l’utilizzo di obiettivi rettificati/correlati al rischio (es: almeno un obiettivo legato alla categoria “Risk” tra quelli basati sulle priorità e le strategie annuali);

• l’utilizzo di obiettivi di sostenibilità (es: almeno la metà degli obiettivi, tra quelli basati sulle priorità e le strategie annuali, devono essere di sostenibilità);

• l’utilizzo bilanciato di obiettivi economici e non economici in base alle specificità del ruolo ricoperto; • l’utilizzo di obiettivi relativi alla compliance culture (ad esempio, l’obiettivo “Tone from the Top on compliance

culture” obbligatorio per tutti gli Identified Staff); • la selezione degli indicatori per le Funzioni Aziendali di Controllo, al fine di assicurarne l’indipendenza (es. non

utilizzare indicatori legati ai risultati economici, utilizzare obiettivi che siano indipendenti dai risultati delle aree monitorate al fine di evitare conflitti di interesse);

• la selezione di obiettivi per i ruoli commerciali/di network fissati nell’ottica di evitare conflitti di interesse con la clientela.

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Il KPI Bluebook include obiettivi certificati (KPI Dashboard):

Le diverse categorie rappresentano indicatori economici e non-economici della performance e sono mappati, a seconda della loro applicabilità, in librerie customizzate per paese/divisione/ business di riferimento, per supportare l’identificazione dei KPI standard più appropriati (tutti certificati dalle relative funzioni) per ogni business, con un focus specifico sulle misure ponderate per il rischio, sulle metriche di sostenibilità e sugli indicatori economici. Gli obiettivi di sostenibilità (vedi pagina seguente) sono gli indicatori che soddisfano le esigenze attuali senza compromettere la capacità della Società di generare profitto nel futuro e che hanno un impatto sulla creazione di valore a medio/lungo termine per uno o più stakeholder.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Indicatori di stakeholder value Il KPI Bluebook include anche indicatori di sostenibilità volti a misurare la soddisfazione dei clienti, il livello di engagement dei dipendenti e il Succession Planning Index (ulteriori dettagli possono essere trovati all’interno del Bilancio Integrato pubblicato sul sito internet di UniCredit).

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Struttura di goal setting La ridefinizione dell’approccio di remunerazione di gruppo influenza anche il processo di definizione degli obiettivi annuali (c.d. Goal Setting), soprattutto per il senior management, per il quale è previsto che dal 2017 la remunerazione variabile sia maggiormente in linea con la creazione di valore a lungo termine e con i risultati di gruppo. Alla luce del lancio del nuovo Piano di Incentivazione di Lungo Termine di gruppo 2017-2019, la Performance Screen dell’Amministratore Delegato e del Direttore Generale di gruppo non viene riportata in questa sezione, in quanto il Piano LTI, per Amministratore Delegato e Direttore Generale, sostituisce interamente gli incentivi di breve termine. La scheda relativa all’LTI è riportata al Paragrafo 5.5 della Politica Retributiva di Gruppo 2018. Per gli altri componenti del senior management del gruppo, per i quali è previsto che il Piano di Incentivazione di Lungo Termine di gruppo 2017-2019 copra solo parte della retribuzione variabile, le Performance Screen annuali riflettono in prevalenza gli obiettivi legati al Piano Strategico Transform 2019 (soprattutto per i ruoli di Business) e allineati al Risk Appetite Framework, con differenze relative al perimetro di riferimento e alle specifiche attività svolte. Inoltre, è previsto uno specifico obiettivo “Tone from the Top on compliance culture” inerente l’integrità nella condotta e la diffusione della compliance e della risk culture, al fine di incrementare la consapevolezza dell’intera organizzazione su queste tematiche nell’ambito della più generale gestione del rischio. La struttura di goal setting sopra descritta funge da punto di partenza per il cascading degli obiettivi agli Executive di gruppo e ai livelli inferiori dove applicabile. Di seguito è riportato un esempio illustrativo di cascading degli obiettivi.

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AL 31 DICEMBRE 2017

3.6 PIANO DI INCENTIVAZIONE DI LUNGO TERMINE DI GRUPPO (PIANO LTI 2017-2019) Il Piano di Incentivazione di Lungo Termine di gruppo (Piano 2017-2019), approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2017 è finalizzato ad allineare gli interessi del senior management alla creazione di valore di lungo termine per gli azionisti, all’apprezzamento del titolo ed alla performance di gruppo, nonché a sostenere una sana e prudente gestione del rischio, orientando la misurazione della performance verso un orizzonte pluriennale. Il Piano ha anche la finalità di qualificarsi quale strumento di retention al fine di trattenere persone chiave per il conseguimento della strategia di medio-lungo termine del gruppo. Il Piano LTI 2017-2019 prevede il riconoscimento e l’assegnazione a dipendenti che ricoprono posizioni di particolare rilievo all’interno del gruppo UniCredit di un incentivo in azioni ordinarie gratuite UniCredit da corrispondere in più tranche nell’arco di un periodo pluriennale e subordinatamente al raggiungimento di specifici obiettivi di performance legati al Piano Strategico 2016-2019 Transform 2019. I potenziali beneficiary del Piano LTI sono:

• Amministratore Delegato (AD) di UniCredit • Direttore Generale (DG) di UniCredit • Senior Executive Vice President (SEVP) di UniCredit • Executive Vice President (EVP) di UniCredit e delle Società del gruppo • Altri ruoli chiave nel gruppo, 200 beneficiari, inclusi selezionati talenti non appartenenti alle categorie sopra

menzionate Non partecipa al Piano il Personale appartenente alle Funzioni Aziendali di Controllo.

Sono previste percentuali di assegnazione di azioni diverse a partire dal 2020, a seconda della categoria dei beneficiari, così come illustrato nella tabella in calce. Per l’assegnazione delle azioni, una volta concluso il periodo è previsto un periodo di differimento triennale rispetto alla data di approvazione del Piano LTI, come previsto dalla normativa. L’ammontare finale sarà definito sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi di performance legati al Piano Strategico 2017-2019, a condizione che i beneficiari siano in servizio al momento di ciascun pagamento. Inoltre, le azioni saranno assegnate solo nel caso in cui siano rispettate le condizioni minime di patrimonio, capitale e liquidità di UniCredit (“malus condition”), nonché le condizioni di conformità dei comportamenti alle disposizioni di legge, alle regole di compliance della Società e di gruppo, alle policy della Società e ai valori di integrità richiamati nel Codice di Condotta approvato dal Consiglio di Amministrazione (incluse le clausole di claw-back).

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In particolare, nel corso del periodo di performance, per le condizioni cumulate, il mancato raggiungimento della soglia prevista comporta l’azzeramento dell’award, mentre, per le condizioni valutate al termine di ciascun esercizio, il mancato raggiungimento di una soglia annuale comporta la riduzione pro-rata dell’incentivo. Nel corso del periodo di differimento, per le condizioni cumulate, il mancato raggiungimento della soglia prevista comporta la riduzione dell’award tra il 50% e il 100%, in base alla valutazione del contesto generale in cui il risultato si è prodotto, mentre, per le condizioni valutate al termine di ciascun esercizio, il mancato raggiungimento di una soglia annuale comporta la riduzione pro-rata dell’incentivo. Le regole di claw-back si applicano per i 4 anni successivi ad ogni pagamento indipendentemente dallo scenario di vesting (cliff o ratable vesting).

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AL 31 DICEMBRE 2017

È previsto un meccanismo di correlazione per il rischio basato su una valutazione qualitativa del Risk Appetite Framework effettuata attraverso i dashboard di rischio annuali (per maggiori dettagli si veda il par. 5.3) sull’orizzonte temporale del Piano. Sulla base di tale valutazione, sarà possibile una riduzione progressiva dell’incentivo fino all’azzeramento, in caso di significativa violazione del RAF durante il periodo. È prevista inoltre una valutazione qualitativa da parte del Comitato Remunerazione e del Consiglio di Amministrazione, sulla base di elementi non puramente formulistici, per tenere conto del valore creato per gli azionisti (i.e. Total Shareholder Return) in termini assoluti e relativi, del raggiungimento di ulteriori KPI manageriali inclusi nel Piano Transform 2019 (i.e. cross selling, funding gap, ecc.), del contesto di mercato e dei trend sulla remunerazione, ecc., che potrà ridurre fino a “zero” i pagamenti ai sensi del Piano LTI oppure aumentarli di un valore massimo complessivo pari al 20% (nessuna discrezionalità al rialzo per l’Amministratore Delegato). Il valore finale complessivo delle assegnazioni ai sensi del Piano LTI non potrà comunque superare il 100% di quanto inizialmente stabilito. Verificato il raggiungimento degli indicatori di performance, il Consiglio di Amministrazione formulerà la promessa di assegnazione delle azioni secondo le percentuali di attribuzione e le tranche previste per le diverse categorie di beneficiari. Ai fini della determinazione del numero di azioni da assegnare, gli indicatori di performance previsti dal Piano LTI e oggetto di valutazione alla fine periodo di riferimento del Piano, coerentemente con i target del Piano Transform 2019, sono i seguenti per tutti i beneficiari

51.

51 Per l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale di gruppo, come evidenziato al par. 5.4, l’LTI sostituisce interamente gli incentivi di breve

termine

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Nella selezione degli indicatori di performance si è deciso di inserire un numero limitato di indicatori specifici considerando il trade off tra privilegiare la chiarezza e l’immediatezza della valutazione, rispetto all’inclusione di un numero superiore di KPI, che avrebbero offerto una copertura più ampia a fronte di una minore incisività sulla valutazione finale. Inoltre, sono stati indicati target riferiti al perimetro di gruppo per tutti i partecipanti, al fine di garantire l’allineamento al Piano Transform 2019, come annunciato al mercato. Coerentemente con quanto previsto dalla normativa di riferimento, la distribuzione di pagamenti in azioni prevede periodi di indisponibilità sulle azioni stesse (di due anni per i pagamenti cd. “immediati” e di un anno per i pagamenti cd. “differiti”). Il prezzo di conversione delle azioni è stato definito sulla base della media aritmetica del prezzo delle azioni rilevato nei 30 giorni precedenti il Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2017 che ha approvato il Piano. Il prezzo, coerentemente con la decisione assunta dal medesimo Consiglio di Amministrazione, è stato rettificato a seguito del raggruppamento e dell’applicazione del fattore AIAF di rettifica (“Fattore k”) al fine di neutralizzare l’effetto diluitivo dell’aumento di capitale sociale in opzione

52. Il prezzo finale risultante dai suddetti aggiustamenti è pari a € 13,816.

A valle della finalizzazione del processo di allocazione individuale, è prevista l’assegnazione di massimo 5.320.443 azioni ordinarie gratuite UniCredit. Per l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale sono allocate 521.134 azioni ciascuno. Il Piano LTI 2017-2019 prevede un impatto atteso sul capitale sociale di UniCredit di circa 0,24%

53, ipotizzando che siano

assegnate tutte le azioni gratuite ai dipendenti. La diluizione complessiva per tutti i piani azionari attualmente in essere, compreso il nuovo Sistema Incentivante di gruppo 2018, è pari a 0,82%. Il Consiglio di Amministrazione potrà stabilire di assegnare azioni ordinarie gratuite UniCredit liberamente trasferibili al termine del periodo di indisponibilità, oppure nell’anno di competenza, ma soggette a limitazioni sulla trasferibilità per il periodo di indisponibilità previsto (di due anni per i pagamenti cd. “immediati” e di un anno per i pagamenti cd. “differiti”). In fase di attuazione, potranno essere apportate eventuali modifiche al Piano LTI al fine di garantire il rispetto delle disposizioni normative e regolamentari tempo per tempo vigenti nei Paesi in cui hanno sede le Società del gruppo. Tali modifiche saranno adottate nel rispetto delle disposizioni applicabili ed in particolare delle “Disposizioni di Vigilanza per le Banche in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione” (Circolare n.285 del 17 dicembre 2013, 7° aggiornamento del 18 novembre 2014). Aggiornamento sull’andamento 2017 Un aggiornamento sull’andamento del Piano LTI è stato presentato al Comitato Remunerazione il 6 febbraio 2018. Nel 2017, tutte le condizioni di accesso (gateways & risk adjustment) sono state soddisfatte. I risultati di gruppo 2017 riferiti agli indicatori del Piano LTI sono pienamente in linea per il raggiungimento degli obiettivi di performance nel 2019. Al solo fine di contestualizzare lo stato di avanzamento, e senza alcun impatto sulla valutazione 2019, i risultati 2017 degli indicatori dell’LTI sono:

• ROAC 12,1% (2017 target 9,1%)54

; • Cost/Income ratio 57,9% (2017 target 60,9%); • Net NPE € 21,2 bn (2017 target € 23,2 bn).

52 Le operazioni di raggruppamento e aumento di capitale sociale in opzione sono state approvate dall’Assemblea dei Soci il 12 gennaio 2017.

53 Fully loaded il primo anno.

54 ROAC calcolato al 12,5% di CET1 ratio target (capitale allocato calcolato mantenendo il CET1 a livello target fissato al 2019).

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AL 31 DICEMBRE 2017

La valutazione complessiva del Piano LTI, inclusa la verifica del raggiungimento degli obiettivi di performance, sarà effettuata al termine dei tre anni del periodo di performance, ovvero alla fine del 2019 sugli obiettivi di fine Piano.

4. PIANO DI PARTECIPAZIONE AZIONARIA PER I DIPENDENTI DEL GRUPPO

2008, “Let’s Share” - il Piano di Partecipazione Azionaria per i Dipendenti del gruppo UniCredit (il Piano) - è stato lanciato per la prima volta, offrendo la possibilità ai dipendenti di investire in azioni ordinarie UniCredit a condizioni favorevoli. Ad oggi, più di 10.000 colleghi hanno partecipato a “Let’s Share” in 14 paesi complessivamente: Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Serbia, Repubblica Slovacca, UK e Ungheria. Il 26 maggio 2017, conformemente alla risoluzione adottata dall’Assemblea dei Soci il 14 aprile 2016 e in collegamento al Piano Strategico 2016-2019 Transform 2019, è stato lanciato il Piano 2016 di Partecipazione Azionaria per i Dipendenti del gruppo UniCredit (Piano “Let’s Share per il 2017”). Il Piano ha offerto ai partecipanti la possibilità di comprare azioni ordinarie UniCredit e di ricevere il 25% di sconto sotto forma di azioni gratuite assegnate dall’azienda, con un periodo di vincolo di 1 anno. Il Piano ha previsto l’acquisto di azioni sul mercato senza effetti diluitivi sul capitale dell’azienda. Nell’orizzonte del Piano Strategico, potranno essere valutate nuove soluzioni per promuovere la partecipazione azionaria.

5. LINEE GUIDA PER IL POSSESSO AZIONARIO

Le linee guida per il possesso azionario definiscono livelli minimi di partecipazione azionaria attesi per gli Executive

55

coinvolti, al fine di allineare gli interessi manageriali a quelli degli azionisti, garantendo adeguati livelli di investimento personale in azioni UniCredit nel tempo. Come parte integrante del nostro approccio alla retribuzione complessiva, offriamo incentivi basati su strumenti finanziari che forniscono opportunità per il possesso azionario, nel pieno rispetto della normativa tempo per tempo in vigore. Il possesso azionario del nostro vertice aziendale è un modo significativo ed evidente per dimostrare ai nostri investitori, clienti e dipendenti che crediamo nella nostra azienda. Alla fine del 2011 il Consiglio di Amministrazione ha approvato le linee guida per il possesso azionario applicate alle posizioni dell’Amministratore Delegato, del Direttore Generale e del Vice Direttore Generale, ove nominati. Nel marzo 2017 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato un aggiornamento delle suddette linee guida per il possesso azionario come indicato di seguito, estendendone l’applicazione alle posizioni di Senior Executive Vice President ed Executive Vice President, tenendo in considerazione il ruolo ricoperto

56,

al fine di rafforzare l’allineamento degli interessi tra Executive e azionisti al raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico 2016-2019 Transform 2019 presentato al mercato in un Capital Markets Day il 13 dicembre 2016. I predetti livelli devono essere raggiunti, di norma, entro 5 anni dalla nomina nelle categorie di Executives sopra menzionate e devono essere mantenuti per tutta la durata dell’incarico ricoperto. Il raggiungimento dei livelli deve essere completato attraverso un approccio pro-rata sul periodo di 5 anni, prevedendo una porzione minima ogni anno, anche in funzione della maturazione dei piani azionari per lo specifico ruolo. Gli Executive coinvolti sono inoltre tenuti a evitare di attivare programmi o accordi che specificatamente tutelino il valore di strumenti finanziari indisponibili assegnati all’interno dei piani incentivanti (c.d “hedging”). Tali clausole sono contenute nei regolamenti dei piani incentivanti e applicate a tutti i beneficiari, dal momento in cui la partecipazione a tali piani compromette l’intento di incentivazione al rischio. Qualsiasi violazione delle linee guida sul possesso azionario, nonché qualsiasi forma di copertura sarà considerata una violazione delle regole di compliance comportando le conseguenze previste da regolamenti, norme e procedure tempo per tempo in vigore. Possono inoltre essere previsti adattamenti locali sulla base di specificità normative e/o di business consistenti con il nostro approccio globale di gruppo.

55 Considerando l’applicazione, dal 2016, del nuovo rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione per le Funzioni

Aziendali di Controllo (che non supera il limite di un terzo per gli Identified Staff delle Funzioni Aziendali di Controllo Italiane, compenso fisso prevalente per le Funzioni Aziendali di Controllo delle altre aree geografiche), le linee guide sul possesso azionario non si applicano agli Executive appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo. 56

Considerando l’applicazione, dal 2016, del nuovo rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione per le Funzioni Aziendali di Controllo (che non supera il limite di un terzo per gli Identified Staff delle Funzioni Aziendali di Controllo Italiane, compenso fisso prevalente per le Funzioni Aziendali di Controllo delle altre aree geografiche), le linee guide sul possesso azionario non si applicano agli Executive appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione

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Per ulteriori dettagli, si rimanda alla Politica retributiva di Gruppo 2018 pubblicata sul sito internet di UniCredit, nella sezione dedicata all’Assemblea 2018.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

INFORMATIVA QUANTITATIVA 1.DATI RETRIBUTIVI Risultati retributivi 2017

La componente “maturata” dagli esercizi precedenti si riferisce a importi monetari e azionari per i quali il diritto è maturato in quanto sono state soddisfatte le condizioni di performance:

• i pagamenti in denaro maturati si riferiscono al piano Group Incentive System 2016 e, ove presenti, ad altre forme

di remunerazione variabile; • i pagamenti in azioni maturati si riferiscono ai piani Group Incentive System 2013, 2014 e 2015, ove presenti, ad

altre forme di remunerazione variabile.

La componente “non maturata” dagli esercizi precedenti si riferisce a importi monetari e azionari per i quali il diritto non è ancora maturato e per i quali qualsiasi potenziale guadagno futuro non è ancora stato realizzato e rimane soggetto alla performance futura:

• i pagamenti in denaro non maturati si riferiscono ai piani Group Incentive System 2015, 2016 e, ove previsti, ad

altre forme di remunerazione variabile; • i pagamenti in azioni non maturati si riferiscono ai piani Group Incentive System 2014, 2015 e 2016 e, ove presenti,

ad altre forme di remunerazione variabile.

Il valore delle azioni riportate è calcolato considerando la media aritmetica dei prezzi ufficiali di chiusura delle azioni UniCredit nel periodo dal 23 gennaio al 23 febbraio 2018. La retribuzione variabile relativa ad esercizi precedenti erogata nel 2017 comprende pagamenti basati sui risultati di performance pluriennale effettivamente raggiunti riferiti ai piani Group Incentive System e, ove presenti, ad altre forme di remunerazione variabile. Tutte le Stock Option assegnate nell’ambito dei Piani LTI di gruppo in essere non rappresentano alcuna opportunità di guadagno per i beneficiari finché le condizioni di accesso non ne permettano l’esercizio.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione

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Nel corso del 2017, a 27 Identified Staff è stata riconosciuta una remunerazione complessiva pari o superiore ad € 1 milione. In particolare:

I pagamenti di inizio e fine rapporto erogati nel corso del 2017 a 87 Identified Staff

57 ammontano a complessivi € 55.657.065.

L’importo più alto di pagamento di fine rapporto riconosciuto ad un singolo beneficiario è stato pari a Euro 5.657.888. Il pagamento è stato determinato in linea con la Politica Retributiva di gruppo, il relativo quadro giuridico e le clausole contrattuali. Per ulteriori dettagli sui pagamenti di fine rapporto, in particolare sulle calibrazioni locali e le eccezioni definite nel 2017, si rimanda al paragrafo 5.2 della Politica Retributiva di Gruppo 2018 I costi retributivi complessivi a livello di gruppo ammontano a circa € 6.905 milioni nel 2017, di cui la componente di retribuzione variabile è stata pari a € 511 milioni.

2. POLITICA RETRIBUTIVA 2018

La politica retributiva complessiva per i Consiglieri non esecutivi, gli Identified Staff di gruppo e la popolazione complessiva di gruppo mostra in particolare che:

• la retribuzione dei Consiglieri non esecutivi come approvata dall’Assemblea dei Soci non prevede remunerazione variabile correlata alla performance;

• la remunerazione variabile degli Identified Staff di gruppo è in linea con il loro ruolo strategico, i requisiti normativi e la nostra cultura di remunerazione correlata alla performance;

• alla generalità dei dipendenti è offerta un struttura retributiva bilanciata in linea con il ruolo, le responsabilità nonché la tipologia di business e il contesto di mercato di riferimento.

In linea con le previsioni della Capital Requirements Directive (CRD IV) è stato fissato un limite massimo al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione.

57 Il dato relativo ai trattamenti di fine rapporto comprende anche i soggetti che-avendo lasciato il Gruppo nel corso dei primi tre mesi dell’anno-

non sono stati mappati come Identified Staff per l’esercizio ma che tuttavia erano stati considerati tali nel 2016.

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>> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Glossario/Abbreviazioni

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Glossario/Abbreviazioni ABCP Commercial paper garantita da attività (Asset-Backed Commercial Paper) ABS Titoli garantiti da attività (Asset-Backed Securities) ALCO (Asset Liability Committee), è l’organo di Gruppo incaricato del controllo e dell’indirizzo circa il rischio di interesse del portafoglio bancario ALM (Asset & Liability Management); gestione integrata delle attività e delle passività finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento. ALT-A (mutui residenziali) Finanziamenti erogati a controparti che, sebbene non caratterizzate da significative difficoltà nel servizio del debito tali da qualificarli come “Subprime” (vedi voce), presentano profili di rischiosità determinati da elevati rapporti debito/garanzia, rata/reddito oppure da un’incompleta documentazione circa il reddito del debitore. AMA (Advanced Measurement Approach); applicando questa metodologia l’ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l’utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione Audit Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit). Back-testing è una tecnica statistica che consiste nel confronto delle stime dei parametri di rischio con le evidenze empiriche successive alla stima. Banking book Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l’espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all’attività “proprietaria”. Basilea 2 Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri. Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente; Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche debbano dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive; Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Basilea 3 A fronte della crisi che negli ultimi anni ha colpito i mercati finanziari, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha approvato il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi e modifiche alla regolamentazione in materia di liquidità degli istituti bancari (c.d. Basilea 3), prevedendo la graduale entrata in vigore dei nuovi requisiti prudenziali a partire dall’1 gennaio 2014. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal “Pacchetto” CRD IV. Benefici di compensazione riduzione del fair value lordo positivo o del valore contabile netto grazie all’utilizzo di accordi di compensazione legalmente opponibili in applicazione della parte due, titolo III, capitoli 4 e 6, del CRR. Best practice Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale. BoE (Bank of England), la banca centrale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord Budget Stato previsionale dell’andamento dei costi e dei ricavi futuri di un’azienda. Capitale Economico Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende, oltre che dai rischi cui è esposta la banca, anche dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Cartolarizzazione Operatività che prevede il trasferimento di portafogli di attività a Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” e l’emissione da parte di quest’ultima di titoli aventi diversi gradi di subordinazione nel sopportare le eventuali perdite sulle attività sottostanti. Le cartolarizzazioni possono essere:

• tradizionale, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’effettiva cessione degli stessi allo "SPV- Special Purpose Vehicle";

• sintetica, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’utilizzo di derivati su crediti o analoghe forme di garanzia che consentono di trasferire il rischio dello stesso portafoglio.

CDO (Collateralized Debt Obligation); titoli di debito, emessi da un veicolo, aventi come sottostante finanziamenti, obbligazioni, “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) oppure altri CDO. Queste tipologie di strutture sono costituite sia per eliminare (“derecognition”) attività dallo stato patrimoniale sia per arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate e i titoli emessi dal veicolo. I CDO possono essere “funded”, se il veicolo acquista legalmente la proprietà dell’attività, oppure sintetici “unfunded”, se il veicolo acquisisce il rischio sottostante alle attività mediante contratti di “CDS - Credit Default Swap” (vedi voce) oppure altre forme di garanzia assimilabili. I titoli della specie possono essere ulteriormente suddivisi tra:

• CDO di ABS, aventi a loro volta come sottostante tranche di ABS; • Commercial Real Estate – CDO (CRE CDO), aventi come sottostante prestiti per immobili commerciali; • CDO – Balance Sheet, aventi il fine di consentire all’“Originator” (vedi voce), di norma un’istituzione bancaria, di

trasferire il rischio di credito a investitori terzi consentendo, ove possibile in base alle applicabili regole civilistiche e di vigilanza, l’eliminazione delle attività dal bilancio dell’originator;

• CDO – Market Value, caratterizzati dal fatto che il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale delle note emesse deriva non solo dai flussi di cassa originati dalle attività sottostanti ma anche dalla negoziazione delle stesse sul mercato. La performance delle notes emesse dal veicolo dipende, quindi, non solo dal rischio di credito ma anche dal valore di mercato delle attività sottostanti;

• CDO – Preferred Stock, aventi come sottostante strumenti ibridi di debito/patrimonio "Preference shares" emesse da istituzioni finanziarie;

• CDO – Synthetic Arbitrage, aventi il fine di arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate, acquisite sinteticamente attraverso strumenti derivati, e i titoli emessi dal veicolo.

CDS (Credit Default Swap); contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity). CEO Chief Executive Officer CFO Chief Financial Officer Classe di merito di credito è la classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell’ambito dell’approccio standard del rischio di credito CLO Chief Lending Officer Compensazione tra prodotti differenti si riferisce alle esposizioni, inclusi i derivati e le SFT, compensate a livello di controparte. Contributi non finanziati al fondo di garanzia contributi che un ente che opera come partecipante diretto si impegna contrattualmente a versare allo scopo di metterli a disposizione di una CCP dopo che detta CCP ha esaurito i l suo fondo di garanzia, per coprire le perdite subite in seguito al default di uno o più dei suoi partecipanti diretti. Contributi prefinanziati al fondo di garanzia contributo al fondo di garanzia di una CCP versato dall’ente. COO Chief Operating Officer COREP (Common Reporting), è il report di natura prudenziale introdotto da EEA ed EBA tramite il “Capital Requirements Directive IV” (CRD IV), contente dati in termini di rischio di credito, rischio di mercato, rischio operativo, fondi propri e coefficienti di adeguatezza patrimoniale, in formato template standard Corporate Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni. Costo del rischio È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti verso clientela. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca. Costo di sostituzione il costo di sostituzione è il costo dell’esposizione corrente, inteso come il valore più elevato tra zero e il valore di mercato di un’operazione o portafoglio di operazioni in un insieme di attività soggette a compensazione con una controparte che andrebbe perso in caso di default della controparte stessa, nell’ipotesi in cui non sia possibile alcun recupero del valore di tali operazioni in caso di insolvenza o liquidazione. Covenant Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore a eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

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Covered bond Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari o altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, a un’apposita società veicolo “SPV – Special Purpose Vehicle”. CRD (Capital Requirement Directive); direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il “Pacchetto” CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d’Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti. Credit Valuation Adjustment (CVA) è l'aggiustamento del valore di un portafoglio di transazioni che riflette il valore di mercato del rischio creditizio delle controparti CRM Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito CRO Chief Risk Officer Default Identifica la condizione di dichiarata impossibilità a onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi. Duration Generalmente è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo obbligazionario e costituisce un indicatore del rischio di tasso d’interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario. EAD Esposizione al momento dell’inadempienza (Exposure at Default) è l’ammontare di esposizione di una controparte ai fini del calcolo del requisito di capitale; EAD tiene in considerazione sia l’esposizione per cassa, sia l’utilizzo atteso dell’esposizione di firma. EBA European Banking Authority. L'Autorità bancaria europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo. Gli obiettivi generali dell'Autorità sono assicurare la stabilità finanziaria nell'UE e garantire l'integrità, l'efficienza e il regolare funzionamento del settore bancario ECA Agenzia per il credito all’esportazione (Export Credit Agency) ECAI Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution) ECB (European Central Bank), la Banca Centrale Europea. La BCE è la banca centrale per la moneta unica europea, l’euro. Il compito principale della BCE è preservare il potere di acquisto della moneta unica e quindi assicurare il mantenimento della stabilità dei prezzi nell’area dell’euro. EL Perdite attese (Expected Losses) sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni) Esposizioni “junior”, “mezzanine” e “senior” In un’operazione di cartolarizzazione le esposizioni possono essere così classificate:

• "junior", sono le esposizioni rimborsate per ultime che conseguentemente assorbono le prime perdite prodotte dall’operazione di cartolarizzazione;

• “mezzanine”, sono le esposizioni aventi priorità di rimborso intermedie tra le “senior” e le “junior”; • "senior", sono le esposizioni rimborsate per prime.

Esposizioni non performing: ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutti gli strumenti di debito e le esposizioni fuori bilancio per i quali si vedono soddisfatti i seguenti criteri: (i) esposizioni rilevanti scadute (past due) da più di 90 giorni; (ii) esposizioni per cui banca giudica improbabile l’integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall’esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto. Esposizioni prive di rating esposizioni per le quali non è disponibile una valutazione del merito di credito da parte di un’ECAI . Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate (“Past Due”): esposizioni problematiche che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti da più di 90 giorni su una obbligazione rilevante , come da regolamento sui requisiti prudenziali di pertinenza. Il past due può essere determinato sia a livello di debitore che a livello di singola transazione in seguito alle disposizioni regolamentari locali di pertinenza sui requisiti prudenziali. EVA (Economic Value Added); l’EVA è un indicatore del valore creato da un’azienda. Esso esprime la capacità di creare valore in termini monetari, poiché risulta dalla differenza tra l'utile netto dell'operatività corrente “NOPAT - Net Operating Profit After Tax” e l'onere relativo al capitale investito. Fair value Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

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Fair Value Lordo Positivo fair value (valore equo) lordo o il valore contabile netto è il valore dell’esposizione prima

dell’applicazione delle tecniche di CRM (credit risk mitigation).

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione: ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties). Forwards Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su mercati "OTC – Over The Counter", nei quali le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma la cui esecuzione avverrà a una data futura predeterminata, mediante l’incasso o il pagamento di differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell’oggetto del contratto. Full Revaluation Approach Si riferisce ad una metodologia di calcolo del VaR tramite simulazioni storiche, per cui il valore del portafoglio oggetto di analisi viene totalmente rivalutato secondo i risultati della simulazione Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie. Futures Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione. Garanzia Non segregata si riferisce alla garanzia aggredibile in caso di procedura concorsuale. Garanzia Segregata si riferisce alla garanzia non aggredibile in caso di procedura concorsuale ai sensi dell’articolo 300 del CRR. GIV Group Internal Validation GPF metodo di calcolo IRB - Global Project Finance Hedge Fund Fondo comune di investimento speculativo che adotta tecniche di copertura, normalmente non utilizzate dagli ordinari fondi comuni, allo scopo di fornire rendimenti costanti scarsamente correlati a quelli del mercato di riferimento. Gli Hedge Funds sono contraddistinti da un ristretto numero di soci partecipanti e dall’elevato investimento minimo richiesto. IAA modello di calcolo IRB - Metodo della valutazione interna (Internal Assessment Approach) IAS/IFRS Principi contabili internazionali (International Accounting Standards); emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli “US GAAP - United States Generally Accepted Accounting Principles”. IBNR sostenute ma non contabilizzate (perdite) (Incurred But Not Reported) ICAAP La disciplina del “Secondo Pilastro” (Titolo III) richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (“Primo Pilastro”), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. IMA Metodo dei modelli interni (Internal Models Approach), è un approccio per calcolare il requisito di capitale per il rischio di mercato utilizzando i modelli interni Impairment Nell'ambito degli “IAS/IFRS” (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività. Inadempienze probabili (“Unlikely to Pay”): la classificazione in tale categoria è il risultato del giudizio della banca circa l’improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quale l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Investment banking Comparto dell’attività bancaria rivolto alla sottoscrizione e collocamento di titoli di nuova emissione, oltre che alla negoziazione di strumenti finanziari. IPRE modello di calcolo IRB - Income Producing Real Estate

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IRB Sistema basato sui rating interni (Internal Ratings-Based Approach) è un approccio per calcolare il requisito di capitale per il rischio di credito utilizzando parametri di rischio stimati internamente. IRC Incremental Risk Charge è una misura delle perdite potenziali derivanti dai rischi di default e di migrazione di prodotti di credito non cartolarizzati sull’orizzonte di capitale di 1 anno ad un livello di confidenza del 99.9%, tenendo in considerazione gli orizzonti di liquidità delle singole posizioni. KPI - “Key Performance Indicators” - “indicatori di prestazione chiave”, insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo. LCP Loss Confirmation Period Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all'altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest'ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione. LGD Perdita in caso di inadempienza (Loss Given Default) è il valore atteso delle perdite in caso di default; è solitamente riportato come percentuale della EAD LWL (Loss Warning Level), sono i livelli di allerta della Economic PL a 60 giorni M Scadenza effettiva (Effective Maturity) Margine iniziale margine riscosso dalla CCP sui partecipanti diretti per coprire l’esposizione potenziale futura nei confronti degli stessi e, se pertinente, dalle CCP interoperabili nell’intervallo di tempo tra l’ultima riscossione di margini e la liquidazione delle posizioni a seguito del default di un partecipante diretto o di una CCP interoperabile. Il margine iniziale può altresì essere scambiato tra terze parti se entrambe soggetti alla regolamentazione EU 2251/2016 (nuovi requisiti di marginazione). MBS (Mortgage Backed Securities) sono ossia titoli obbligazionari rinvenienti da operazioni di cartolarizzazione di prestiti ipotecari Medium Term note Titolo di debito avente scadenza fra i 5 e i 10 anni. MNC modello di calcolo IRB - Multinational Corporate Movimenti del cambio variazioni derivanti dalla volatilità dei tassi di cambi di valuta straniera Vs EUR. Notch Livello, riferito ad una scala di valori OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), identificati con fondi comuni (OICR aventi forma contrattuale) e SICAV (OICR aventi forma statutaria) OICVM Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari Originator Soggetto che ha originato direttamente oppure acquistato da terzi le attività oggetto di cartolarizzazione. OTC Over-The-Counter Contratti o scambi che avvengono in mercati/borse non regolamentati, ovvero direttamente tra le due parti. Overcollateralization Forma di garanzia creditizia che prevede che il portafoglio di attività a garanzia dei titoli emessi sia superiore all’ammontare dei titoli stessi. PD Probabilità di inadempienza (Probability of Default) è la probabilità che una controparte vada in default entro l’orizzonte temporale di un anno PIL (Prodotto Interno Lordo), è il valore di mercato aggregato di tutte le merci e i servizi prodotti dei residenti di un Paese in un dato periodo di tempo PMI Piccole e medie imprese Private equity Investimenti nel capitale di rischio di società, generalmente non quotate, ma con alto potenziale di sviluppo e con capacità di generare flussi di cassa costanti. Gli investimenti in private equity comprendono un’ampia gamma di operazioni sia in funzione della fase di vita dell’azienda considerata sia delle tecniche di investimento utilizzate. Tra queste ultime sono compresi i fondi chiusi di private equity. Purchase companies Società Veicolo utilizzate nell’ambito di strutture di ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione e che sono finanziate dal veicolo Conduit che emette le "Commercial Paper". QE (Quantitative Easing), si riferisce alle misure di politica monetaria espansiva non convenzionale, attuate dalla BCE al fine di iniettare liquidità al mercato mediante l’acquisto di titoli stampando moneta.

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RACE indicatore di Redditività Corretta per il Rischio

Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni. RBA Metodo basato sui rating (Ratings-Based Approach) Retail Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani. RIC Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Corporate RIP Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Privati RISB Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Small Business Rischio di credito Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca. Rischio di credito di controparte è il rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati. Rischio di liquidità Rappresenta il rischio che l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell’insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk). Rischio di mercato Rappresenta l’effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest’ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l’operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. Rischio operativo Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. RUF Revolving Underwriting Facility RWA Attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets); si tratta di attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d'Italia, Bafin, ecc.) per il calcolo dei coefficienti di solvibilità. Sensitivity Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento. SFA Metodo della Formula Regolamentare (Supervisory formula Approach) SFT include ogni operazioni di vendita con patto di riacquisto, operazioni di concessione e assunzione di titoli o merci in prestito in conformità al quadro regolamentare contabile di riferimento il cui valore di esposizione è calcolato ai sensi della parte tre, titolo II, capo 6, del CRR. SL Credito specializzato (Specialised Lending) Sofferenze (“Bad Loans”): il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni). Sponsor Soggetto, diverso dall’Originator, che istituisce e gestisce una struttura di ABCP o altri schemi di cartolarizzazione, che prevedono l’acquisto da terzi delle attività da cartolarizzare. SPV Società veicolo (Special Purpose Vehicle), di norma una società create per il solo scopo di acquisire certe attività o esposizioni in derivati e di emettere passività legate esclusivamente a queste attività o esposizioni. Stress Test Metrica di rischio complementare al VaR, che permette un’analisi di portafoglio mediante esercizi di stress sullo stesso tramite l’applicazione di scenari semplici e complessi.

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STWL (Stress Test Warning Level), sono i livelli di allerta in caso di scenari estremamente avversi Subprime (mutui residenziali) Sebbene non esista univoca definizione di mutui subprime, si qualificano in questa categoria i finanziamenti erogati a controparti caratterizzate da passate difficoltà nel servizio del debito, quali episodi di ritardo nei pagamenti, insolvenza o bancarotta, oppure che presentano probabilità di inadempienza più alte della media per effetto di un elevato rapporto rata/reddito oppure esposizione/garanzia. SVaR Stressed VaR è la quantificazione delle esposizioni a particolari perdite estreme che possono essere inflitte alla Banca durante tensioni di mercato, modellizzando la risposta del portafoglio con dati storici di un periodo (continuo di 12 mesi) di significativo stress finanziario. Swap Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse (“IRS”), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). UGRM L’insieme degli strumenti software, dell’architettura IT e del database utilizzati all’interno del Gruppo per l’analisi dei rischi finanziari UL Perdite inattese (Unexpected Losses) sono le perdite che eccedono le perdite attese Utile/perdita ipotetico si basa sulle variazioni ipotetiche dei valori del portafoglio che si verificherebbero se le posizioni di fine giornata rimanessero invariate. Validazione (interna) un’unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l’adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità. VaR Valore a rischio (Value at Risk) è una misura di rischio della perdita potenziale, per un definito orizzonte temporale e per un dato intervallo di confidenza,che può verificarsi su una posizione o su un portafoglio. VaR giornaliero dovrebbe riflettere le misure di rischio calibrate su un periodo di detenzione di 1 giorno con l’intervallo di

confidenza del 99%.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

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Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*) 1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0004781412 IT0004781420 / IT0004781438

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge italiana (**) Intero strumento - Legge italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Common Equity Tier 1 (**) Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Common Equity Tier 1 (**) Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Azioni ordinarie Azioni di risparmio

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 20.837 (**) 2

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

Privo di valore nominale Privo di valore nominale

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

N/A N/A

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

N/A N/A

9a Prezzo di emissione N/A N/A

9b Prezzo di rimborso N/A N/A

10 Classificazione contabile Patrimonio Netto Patrimonio Netto

11 Data di emissione originaria N/A N/A

12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile

13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

N/A N/A

15

Data del rimborso anticipato facoltativo N/A N/A

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

N/A N/A

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile N/A N/A

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato N/A (**) Le azioni di risparmio godono di privilegi di natura patrimoniale nella distribuzione dei dividendi come da previsione statutaria. In particolare, in caso di utile netto di bilancio distribuibile, è assegnato un importo fino alla concorrenza del 5% di Euro 6,3 per azione, fermo quanto ulteriormente previsto dallo statuto

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale (**) Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- Le azioni di risparmio godono di privilegi di natura patrimoniale nella distribuzione dei dividendi

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale (**) Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso N/A N/A

22 Cumulativi o non cumulativi N/A (**) Cumulativi

23 Convertibili o non convertibili N/A N/A

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

N/A N/A

25 Se convertibili, in tutto o in parte N/A N/A

26 Se convertibili, tasso di conversione N/A N/A

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa N/A N/A

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

N/A N/A

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

N/A N/A

30 Meccanismi di svalutazione (write down) N/A N/A

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

N/A N/A

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

N/A N/A

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

N/A N/A

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Azioni di risparmio Additional Tier 1

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO (**) SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

(**) Parzialmente discrezionale, cumulativi

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile (**)Le azioni ordinarie includono 96.756.406 azioni precedentemente sottoscritte da Mediobanca nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale deliberato dall’Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit il 14 novembre 2008 e vincolate (pegno) al servizio dei titoli “CASHES”, strumenti di tipo equity linked emessi nel mese di febbraio 2009 da The Bank of New York (Luxembourg) S.A. Le stesse azioni sono in usufrutto in favore di UniCredit e per tutta la durata del contratto di usufrutto il diritto di voto su tali azioni è sospeso.Pertanto, con riferimento alle suddette azioni, le informazioni contrassegnate con il doppio asterisco differiscono per i campi riportati sotto, nel seguente modo: • Campo 3: Legge Italiana (azioni ordinarie e usufrutto), Legge Lussemburghese (contratto di swap, emissione cashes); • Campo 4: Additional Tier 1 / Campo 5: Tier 2; • Campo 8: 609 milioni; • Campo 18: 4,9 * ((Euribor 3m + 4,50%), plus dividend adjustment equal to excess over 8% dividend yield paid on ordinary shares); • Campo 20a: Obbligatorio / Campo 20b: Obbligatorio; • Campo 22: Non cumulativi; • Campo 36: Si / Campo 37: Non discrezionale, Dividend Pusher

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente HVB FUNDING TRUST HVB FUNDING TRUST II

2 Codice identificativo (1) US404398AA77 XS0102826673

3

Legislazione applicabile allo strumento (2) "Waiver" e "Improvement Agreement" e Obbligazione Subordinata - Legge dello Stato di New York; "Declaration", "Certificates" e "the Charter" - Giurisdizione del Delaware; "Silent Partnership & Partnership Interests" - Giurisdizione del Delaware e Legge Tedesca

"Waiver", "Improvement Agreement" e Obbligazione Subordinata - Legge dello Stato di New York; "Declaration", "Certificates" e "the Charter" - Giurisdizione del Delaware; "Silent Partnership & Partnership Interests" - Giurisdizione del Delaware e Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Additional Tier 1

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Silent Partnership Certificates - Art. 51 e 484

CRR Silent Partnership Certificates - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 17 16

Riacquisti e Incremento ammontare infragruppo Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

300 100

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

USD GBP

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

294 153

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 15/07/1999 13/10/1999

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 30/06/2031 13/10/2036

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 30/06/2029 13/10/2034

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al valore nominale corrente più il rateo di interessi e le distribuzioni non corrisposte "Additional event": al valore nominale corrente più il rateo di interessi e le distribuzioni non corrisposte

"Regulatory call": il maggiore di (i) il "Current Nominal Value" più maturate e non corrisposte distribuzioni per il "Distribution Period" corrente e (ii) il "Make-Whole Amount" "Tax event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte "Additional event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale Annuale

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 8,741% p.a. 7,76% p.a

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Deficienza patrimoniale Deficienza patrimoniale

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

ogni utile disponibile è utilizzato per ripristinare la parità

ogni utile disponibile è utilizzato per ripristinare la parità.

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37

In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

obbligazione non perpetua, "dividend pusher", "accelerated write-up", "recapitalization hindering", pagamenti non completamente discrezionali

Obbligazione non perpetua, "Dividend pusher", "accelerated write-up", "Recapitalization hindering", i pagamenti non sono completamente discrezionali

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

285

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente HVB FUNDING TRUST III ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD.

2 Codice identificativo (1) US404399AA50 DE000A0DD4K8

3

Legislazione applicabile allo strumento (2) "Waiver" e "Improvement Agreement" e Obbligazione Subordinata - Legge dello Stato di New York; "Declaration", "Certificates" e "the Charter" - Giurisdizione del Delaware; "Silent Partnership & Partnership Interests" - Giurisdizione del Delaware e Legge Tedesca

Intero strumento - Giurisdizione delle Isole Cayman, "Support Agreement" - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Additional Tier 1

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Non ammissibile

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Silent Partnership Certificates - Art. 51 e 484

CRR Preferred Securities - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 17 95

Riacquisti e Incremento ammontare infragruppo Incremento ammontare infragruppo

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

200 250

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

USD EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

186 250

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 22/10/1999 28/10/2004

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza Irredimibile

13 Data di scadenza originaria 22/10/2031 Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 22/10/2029 28/10/2011

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": il maggiore di (i) il "Current Nominal Value" più maturate e non corrisposte distribuzioni per il "Distribution Period" corrente e (ii) il "Make-Whole Amount" "Tax event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte "Additional event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato e dividendi non pagati

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale Semestrale

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 9% payable semi-annually 1Y 6,00%, max between 8,00% and CMS euro 10y

+ 0,10% from 28/10/2005. Payable semi-annually

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Parzialmente discrezionale Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Deficienza patrimoniale -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

ogni utile disponibile è utilizzato per ripristinare la parità

-

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37

In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

obbligazione non perpetua, "dividend pusher", "accelerated write-up", "recapitalization hindering", pagamenti non completamente discrezionali

"Dividend pusher", "Recapitalization hindering", "Repayment not subject to prior permission of the competent authority"

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

286

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. UNICREDIT INTERNATIONAL BANK

(LUXEMBOURG) SA

2 Codice identificativo (1) DE000A0DYW70 XS0372556299

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Giurisdizione delle Isole

Cayman, "Support Agreement" - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Additional Tier 1

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Non ammissibile Non ammissibile

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Preferred Securities - Art. 51 e 484 CRR Bond - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 50 131

Incremento ammontare infragruppo Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

150 350

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR GBP

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

150 442

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 22/02/2005 27/06/2008

12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile

13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 22/03/2012 27/06/2018

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato e dividendi non pagati

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo di interessi maturato "Additional event": al nominale comprensivo del rateo maturato.

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Annuale Trimestrale

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 1Y 7,5% payable in arrear, max between 8,00%

and euro CMS 10 y + 0,15% from second year to maturity.

8,5925% from issue date to 27/06/2018 payable semi-annually, equivalent to MS + 2,95%; Libor 3M + 3,95% from 27/06/2018

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; "Dividend pusher"

Mancanza di utile distribuibile; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO SI

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- Deficienza patrimoniale

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- Pari-passu e prorata con Core Tier 1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

"Dividend pusher", "Recapitalization hindering", "Repayment not subject to prior permission of the competent authority"

"Step-up", "Subsequent Calls", i pagamenti non sono completamente discrezionali, "Dividend pusher", "Recapitalization hindering"

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

287

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT INTERNATIONAL BANK

(LUXEMBOURG) SA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0470937243 XS0527624059

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Additional Tier 1

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Non ammissibile Non ammissibile

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 e 484 CRR Bond - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 393 210

Riacquisti Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

750 500

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

750 500

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 10/12/2009 21/07/2010

12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile

13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 10/12/2019 21/07/2020

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo di interessi maturato "Additional event": al nominale comprensivo del rateo maturato.

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi o "reset date" al valore nominale comprensivo del rateo maturato. "Additional event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi o "reset date" al valore nominale comprensivo del rateo maturato.

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Trimestrale Trimestrale

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 8,125% from issue date to 10/12/2019; Euribor

3M + 6,650% 9,375% from issue date to 21/07/2020, equivalente to MS + 6,49%; Euribor 3M + 7,49% from 21/07/2020

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancanza di utile distribuibile; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

Mancanza di utile distribuibile; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso SI SI

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Deficienza patrimoniale Deficienza patrimoniale

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

Pari-passu e prorata con Core Tier 1 Pari-passu e prorata con Core Tier 1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

"Step-up", "Subsequent Calls", i pagamenti non sono completamente discrezionali, "Dividend pusher", "Recapitalization hindering"

"Step-up", "Subsequent Calls", i pagamenti non sono completamente discrezionali, "Dividend pusher", "Recapitalization hindering"

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

288

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS1046224884 XS1107890847

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Additional Tier 1

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Additional Tier 1 Additional Tier 1

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 CRR Bond - Art. 51 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 898 991

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

1.250 1.000

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

USD EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

908 1.000

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Patrimonio Netto Patrimonio Netto

11 Data di emissione originaria 03/04/2014 10/09/2014

12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile

13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/06/2024 10/09/2021

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": Prevailing Principal Amount + any accrued interest "Tax event": 100 + accrued interest "Additional event": 100 + accrued interest

"Regulatory call": Prevailing Principal Amount + any accrued interest "Tax event": 100 + accrued interest "Additional event": 100 + accrued interest

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale Semestrale

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 8% p.a. until 06/03/2024; therafter fixed every 5

years for 5-Year Mid-Swap Rate + 518bps 6,75% p.a until 10/09/2021; therafter fixed every 5 years for 5-Year Mid-Swap Rate + 610bps

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event"

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31

In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

CET1 ratio dell'emittente a livello individuale o consolidato minore al 5,125% oppure all'accadere del "minimum trigger event ratio" specificato nei "Relevant Regulations".

CET1 ratio dell'emittente a livello individuale o consolidato minore al 5,125% oppure all'accadere del "minimum trigger event ratio" specificato nei "Relevant Regulations".

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34

In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

L'emittente o, se permesso il Gruppo, nel caso in cui registri un utile netto, può, a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell'"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

L'emittente o, se permesso il Gruppo, nel caso in cui registri un utile netto, può, a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell'"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

289

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS1539597499 XS1619015719

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Additional Tier 1

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Additional Tier 1 Additional Tier 1

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 CRR Bond - Art. 51 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 495 1.237

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

500 1.250

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

500 1.250

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Patrimonio Netto Patrimonio Netto

11 Data di emissione originaria 21/12/2016 22/05/2017

12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile

13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/06/2022 03/06/2023

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

Regulatory call: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Tax event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Additional event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest

Regulatory call: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Tax event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale Semestrale

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 9.25% p.a. until 3/06/2022; thereafter fixed every

5 years for 5-year Mid-Swap Rate + 930bps 6,625% p.a. until 3/6/2023, thereafter fixed every 5 years for 5-year Mid-Swap Rate +638.7 bps

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event";Opzione a piena discrezione dell'emittente

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event";Opzione a piena discrezione dell'emittente

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31

In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

CET1 ratio dell'emittente a livello individuale o consolidato minore al 5,125% oppure all'accadere del "minimum trigger event ratio" specificato nei "Relevant Regulations".

Transitional ratio dell'emittente a livello individale o consolidato

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34

In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

L'emittente o, se permesso il Gruppo, nel caso in cui registri un utile netto, può, a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell'"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

L'emittente, nel caso in cui registri un utile netto, può a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

290

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS1739839998 AT0000245790

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione e riconoscimento contrattuale di Bail in - Legge Italiana

Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Additional Tier 1 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Additional Tier 1 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 990 0

- Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

1.000 27

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

1.000 27

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 130

10 Classificazione contabile Patrimonio Netto Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 20/12/2017 25/10/1989

12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile A scadenza

13 Data di scadenza originaria Senza scadenza 25/10/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/06/2025 -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

Regulatory call: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Tax event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,375% p.a. until 03/06/2025; thereafter fixed

every 5 years for 5-year Mid-Swap Rate + 492,5 bps

7,25% for first five years, thereafter arithmetic average Secondary Market Yield of Banking Bonds according to ONB minus 0,25%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event";Opzione a piena discrezione dell'emittente

-

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Transitional ratio dell'emittente a livello individale o consolidato

-

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea N/A

34

In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

L'emittente, nel caso in cui registri un utile netto, può a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

-

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Tier 2 Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

291

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) AT0000246814 XS0062981500

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 1 35

Riacquisti Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

15 10.000

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR JPY

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

15 72

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 14/02/1996 12/03/1996

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 26/02/2021 12/03/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 26/02/2016 -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Tax event": al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile In qualsiasi momento con preavviso dopo la data

di esercizio dell'opzione di rimborso anticipato -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 6M + 0,20% payable semi-annually 6,3% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

292

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG

2 Codice identificativo (1) XS0093266939 XS0097425226

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 6 7

Ammortamento Riacquisti e Ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

60 40

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

DEM EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

31 40

9a Prezzo di emissione 100 99,83

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 21/12/1998 14/05/1999

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 21/12/2018 14/05/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,43% p.a. 5,00% from issue date to 14/05/2009; 5,00% +

16% of euro CMS 10 y from 14/05/2009.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

293

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG

2 Codice identificativo (1) XS0097950900 XS0098170003

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 1 9

- Riacquisti e Ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

3 43

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

3 43

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 28/05/1999 01/06/1999

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 28/05/2019 01/06/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 4,50% from issue date to 28/05/2004; max

between 4,50% and 90% of Euro CMS 10 y from 28/05/2004.

4,70% from issue date to 01/06/2009; max between 4,70% and 102% of euro CMS 10y from 01/06/2009

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

294

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG

2 Codice identificativo (1) DE0002298890 XS0098907693

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 6 7

- Ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

20 25

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

20 25

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 07/06/1999 25/06/1999

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 07/06/2019 25/06/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - 25/06/2009

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,5% p.a. 7,00% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

295

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG

2 Codice identificativo (1) XS0104764377 XS0105174352

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 39 12

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

39 12

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

39 12

9a Prezzo di emissione 100 99,75

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 26/11/1999 13/12/1999

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 19/11/2029 13/12/2024

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 6M + 0,62% 2,00% p.a. from issue date to 13/12/2004; 9,00%

p.a. from 13/12/2004.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

296

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG

2 Codice identificativo (1) XS0105656267 XS0114878233

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 12 4

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

15 8

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

15 8

9a Prezzo di emissione 79,15 99,71

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 21/12/1999 01/08/2000

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 21/12/2029 03/08/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Tax event": al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,00% p.a. Euribor 6M + 0,65%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

297

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) AT0000541669 AT0000541719

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 3 11

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

5 20

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

5 20

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 01/08/2000 06/10/2000

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 01/08/2020 06/10/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 7,1% payable until 31/07/2005, thereafter 1,8 x

10yJPYCMS, floor: 3,25%, cap: 8,25% 6,5% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

298

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG

2 Codice identificativo (1) XS0119485885 XS0120851174

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 8 6

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

14 10

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

14 10

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 23/10/2000 22/12/2000

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 23/10/2020 22/12/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,70% 67% of Euro CMS 10y, with a min. of 4,85% and a

max of 5,85%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

299

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0122710188 XS0123313636

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 20 30

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

20 30

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

20 30

9a Prezzo di emissione 99,85 99,80

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 24/01/2001 25/01/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 24/01/2031 25/01/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,39% p.a. Euribor 6M + 0,3925% payable semi annually

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

300

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0123117292 XS0134061893

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 46 55

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

46 55

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

46 55

9a Prezzo di emissione 99,28 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 25/01/2001 20/08/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 25/01/2031 20/08/2033

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,35% payable quarterly Euribor 3M + 0,52% payable quarterly

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

301

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0136314415 A111_SL0050

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 35 19

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

35 25

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

35 25

9a Prezzo di emissione 99,32 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 01/10/2001 19/10/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 31/10/2031 19/10/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,49% payable quarterly 6,01% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

302

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0137905153 XS0138428684

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 12 60

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

12 60

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

12 60

9a Prezzo di emissione 99,25 99,31

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 30/10/2001 05/11/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 30/10/2031 31/12/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,935% p.a. Euribor 3M + 0,50% payable quarterly

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

303

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) AT0000539481 A111_SL0053

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 31 16

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

40 20

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

40 20

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 30/11/2001 03/12/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 29/11/2021 02/12/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6% p.a. 5,51% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

304

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0139264682 XS0140394817

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 33 94

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

40 95

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

USD EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

45 95

9a Prezzo di emissione 100 98,76

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 05/12/2001 27/12/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 05/12/2031 27/12/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6,21% p.a. Euribor 3M + 0,48% payable quarterly

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

305

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0140907626 XS0140691865

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 40 50

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

50 50

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

50 50

9a Prezzo di emissione 99,72 99,84

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 27/12/2001 27/12/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 27/12/2021 27/12/2026

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,48% payable quarterly Euribor 6M + 0,5% payable semi-annualy

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

306

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0140608398 XS0140838474

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 50 125

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

63 125

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

63 125

9a Prezzo di emissione 99,87 99,62

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 27/12/2001 27/12/2001

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 27/12/2021 27/12/2029

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,80% p.a. Euribor 6M + 0,52% payable semi-annually

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

307

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG

2 Codice identificativo (1) XS0141069442 A111_SL0040

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 80 23

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

100 28

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

100 21

9a Prezzo di emissione 99,79 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 28/12/2001 25/12/2006

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 28/12/2021 15/12/2046

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 6M +0,48% payable semi-annually USD 130.000 per month/ 5.673 p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

308

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) 135_SL0013 135_SL0014

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Tedesca Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Loan - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 0 0

Ammortamento Ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

10 10

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

10 10

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 30/01/2008 30/01/2008

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 30/01/2018 30/01/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,74% p.a. 5,74% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

309

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0348222802 XS0356063940

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 110 1

Riacquisti Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

125 15

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

125 15

9a Prezzo di emissione 99,90 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 03/03/2008 10/04/2008

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 03/03/2023 10/04/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6,04% p.a. Max between 5,535% and 10 y euro CMS

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

310

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0356629369 XS0367777884

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 6 59

Riacquisti e ammortamento Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

100 1.000

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

100 1.000

9a Prezzo di emissione 100 99,82

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 24/04/2008 05/06/2008

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 24/04/2018 05/06/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Max between 5% and 10 y Euro CMS + 0,67% 6,70% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- Mancato rispetto del capitale minimo di Vigilanza

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- Deficienze patrimoniali secondo il Codice Civile italiano (articoli 2446 e 2447)

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- Pari-passu e prorata con Lower Tier 2

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Lower Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

311

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0372227982 XS0503612250

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 11 33

Riacquisti e ammortamento -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

125 50

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

125 50

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 25/06/2008 21/04/2010

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 25/06/2018 21/04/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 6M + 1,7% 5% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancato rispetto del capitale minimo di Vigilanza -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Parzialmente discrezionale Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Deficienze patrimoniali secondo il Codice Civile italiano (articoli 2446 e 2447)

-

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

Pari-passu e prorata con Lower Tier 2 -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Lower Tier 2 Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

312

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0504566414 XS0503708280

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 43 23

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

50 50

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

50 50

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 23/04/2010 26/04/2010

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 25/04/2022 26/04/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,05% p.a. 4,75% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

Page 313: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

313

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0004605074 XS0515754587

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 153 25

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

333 50

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

333 50

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 31/05/2010 14/06/2010

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 31/05/2020 14/06/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 31/05/2011: 3,00%; 31/05/2012: 3,25%; 31/05/2013: 3,50%; 31/05/2014: 3,75%; 31/05/2015: 4,00%; 31/05/2016: 4,40%; 31/05/2017: 4,70%; 31/05/2018: 5,07%; 31/05/2019: 5,40%; 31/05/2020: 6,00%.

5,16% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Ammortamento contrattuale -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

314

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0004698418 IT0004698426

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 22 37

Riacquisti e ammortamento Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

464 759

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

464 759

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 31/03/2011 31/03/2011

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 31/03/2018 31/03/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5% p.a. from 30/06/2011 to 31/03/2013; from 30/06/2013 Euribor 3M + 1% p.a.

31/03/2012: 4,10%; 31/03/2013: 4,30%; 31/03/2014: 4,50%; 31/03/2015: 4,70%; 31/03/2016: 4,90%; 31/03/2017: 5,05%; 31/03/2018: 5,10%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Ammortamento contrattuale Ammortamento contrattuale

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

315

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0618847775 IT0004723927

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 483 37

- Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

750 394

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

750 394

9a Prezzo di emissione 99,62 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 19/04/2011 30/06/2011

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 19/04/2021 30/06/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6,125% p.a. 5% p.a. until 30/06/2013; from 30/09/2013 Euribor

3M + 1% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- Ammortamento contrattuale

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

316

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0004740368 IT0004748882

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 2 1

Riacquisti e ammortamento Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

20 10

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

20 10

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 05/07/2011 21/07/2011

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 05/07/2018 21/07/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 2,50% p.a. Euribor 3M + 2,637% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Ammortamento contrattuale Ammortamento contrattuale

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

Page 317: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

317

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0004747330 IT0004764004

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 19 67

Riacquisti e ammortamento Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

157 414

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

157 414

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 19/08/2011 31/10/2011

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 19/08/2018 31/10/2018

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 19/08/2012: 4,40%; 19/08/2013: 4,60%; 19/08/2014: 4,80%; 19/08/2015: 5,00%; 19/08/2016; 5,30%; 19/08/2017: 5,65%; 19/08/2018: 6,00%

31/10/2012: 5,60%; 31/10/2013: 5,90%; 31/10/2014: 6,10%; 31/10/2015: 6,30%; 31/10/2016: 6,50%; 31/10/2017: 6,80%; 31/10/2018: 7,20%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Ammortamento contrattuale Ammortamento contrattuale

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

318

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0004780562 XS0849517650

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 108 1.444

Riacquisti e ammortamento -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

518 1.500

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

518 1.500

9a Prezzo di emissione 100 100,24

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 23/12/2011 31/10/2012

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 31/01/2019 31/10/2022

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 31/01/2013: 6,50%; 31/01/2014: 6,90%; 31/01/2015: 7,30%; 31/01/2016: 7,80%; 31/01/2017: 8,10%; 31/01/2018: 8,30%; 31/01/2019: 8,50%

6,95% p.a

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Ammortamento contrattuale -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

319

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0878681419 XS0925177130

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 185 620

Riacquisti Incremento ammontare infragruppo

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

300 750

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

SGD USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

179 569

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 30/01/2013 02/05/2013

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 30/07/2023 02/05/2023

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 30/07/2018 02/05/2018

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 1-5,5Y 5,5% p.a., 5.5-10.5Y SOR + 4,47% p.a. 1-5Y 6,375%, 6-10Y USD MS + 5,51%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

320

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0986063864 XS1070428732

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge inglese Clausole di subordinazione - Legge italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 996 184

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

1.000 185

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

1.000 185

9a Prezzo di emissione 99,91 99,26

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 28/10/2013 21/05/2014

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 28/10/2025 21/05/2024

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 28/10/2020 21/05/2019

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": 100 + rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - NO

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,75% p.a., after the call, 5Y Swap + 410 bps 3,125% from issue date to 21/05/2019; fixed rate

equivalent to 5Y MS + 2,50% from 21/05/2019

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

321

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) IT0005087116 XS1426039696

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge inglese

Clausole di subordinazione - Legge italiana

Trattamento regolamentare 4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Notes - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 2.497 746

- Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

2.500 750

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

2.500 750

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 03/03/2015 03/06/2016

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 03/05/2025 03/01/2027

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/05/2020 03/01/2022

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": importo di rimborso anticipato + rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - NO

Cedole / Dividendi 17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 2,75% 4,375% p.a. from Issue Date to 02/01/2022

payable annually; 4,316% p.a. + 5 Year Mid-Swap Rate after 02/01/2022

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

-

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

-

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

322

AL 31 DICEMBRE 2017

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS1632222565 XS1631415582

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Legge dello Stato di New York Clausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR Tier 2 Tier 2

5 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art. 62 CRR Notes - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (3) 50 828

- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

50 1.000

Importo nominale dello strumento: importo originario - valuta di emissione

EUR USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

50 893

9a Prezzo di emissione 100 100

9b Prezzo di rimborso 100 100

10 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato

11 Data di emissione originaria 14/06/2017 19/06/2017

12 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza

13 Data di scadenza originaria 14/06/2032 19/06/2032

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 14/06/2027 19/06/2027

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event":100 + rateo maturato

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event":100 + rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile NO NO

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 4,50% p.a. from Issue Date to 14/06/2019 payable semiannually; 2,24% p.a. + Euribor 6m after 14/06/2019

5,861% p.a. from Issue Date to 19/06/2027 payable semiannually; 3,703% p.a. + 5Y US Dollar Mid Swap Rate after 19/06/2027 payable semiannually

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO

22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi

23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -

26 Se convertibili, tasso di conversione - -

27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (4)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1- Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

323

Note relative alle tavole dello “Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale” delle pagine precedenti: 1. Si noti che le "ISIN Guidelines" (paragrafo 7) stabiliscono che “banking instruments or facilities such as bank loans are outside of the scope of the ISO-6166 standard and should not be identified by ISIN codes". Quindi, la presente sezione riporta un codice identificativo interno per quegli strumenti classificati come “Loans” al fine di permettere l’identificazione dei rispettivi termini e condizioni riportati nel sito web di Gruppo al link indicato nella Nota in calce. 2. Se non diversamente indicato, la giurisdizione delle clausole di subordinazione è quella dell'intero strumento. 3. Nel caso di strumenti emessi da Entità del Gruppo diverse dalla Capogruppo, l'ammontare riportato rappresenta l'importo computabile, base di calcolo per la determinazione delle interessenze di minoranza. Nel caso di strumenti di Additional Tier 1 che beneficiano delle disposizioni transitorie, l'ammontare riportato rappresenta il valore computabile complessivo (inclusivo sia della quota di Additional Tier 1 sia della quota riclassificata nel Tier 2 qualora si configuri un’eccedenza di valore rispetto al limite di computabilità previsto dalla normativa). 4. I meccanismi di "write-up" descritti sono allineati alle originarie "Final Terms & Conditions"; pertanto, la classificazione regolamentare degli strumenti è quella in vigore alla data di emissione. 5. Gli ammontari riportati nelle precedenti tavole (campo 8) non includono gli impegni di riacquisto per attività di market making (importo autorizzato e non ancora riacquistato alla data di riferimento). Note: In relazione ai requisiti informativi contenuti nell’articolo 437, comma 1, lettera c) del CRR, che richiedono agli Enti di pubblicare “i termini e le condizioni completi di tutti gli strumenti di capitale primario di classe 1, di capitale aggiuntivo di classe 1 e di capitale di classe 2”, il seguente link https://www.unicreditgroup.eu/en/investors/funding-and-ratings/programs/bank-capital.html riporta le informazioni richieste per gli strumenti subordinati emessi al pubblico dal Gruppo UniCredit e computabili nei Fondi Propri consolidati. Il presente allegato 1 è pubblicato in formato editabile (excel) al link https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/third-pillar-basel-two-and-three.html.

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

324

AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

325

Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio Entità consolidate al 31 dicembre 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

UNICREDIT SPA Integrale X BANCHE

UNICREDIT BULBANK AD Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK IRELAND PLC Integrale X BANCHE

ZAGREBACKA BANKA D.D. Integrale X BANCHE

PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK D.D. Integrale X BANCHE

UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC AND SLOVAKIA, A.S.

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK SERBIA JSC Integrale X BANCHE

UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. Integrale X BANCHE

UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK AUSTRIA AG Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK A.D. BANJA LUKA Integrale X BANCHE

SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK AG Integrale X BANCHE

FINECOBANK SPA Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK S.A. Integrale X BANCHE

BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE GMBH

Integrale X BANCHE

AO UNICREDIT BANK Integrale X BANCHE

CORDUSIO SOCIETA' FIDUCIARIA PER AZIONI

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING S.P.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FACTORING SPA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LOCAT CROATIA DOO Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ZB INVEST DOO Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LIMITED IN VOLUNTARY LIQUIDATION

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ZAO LOCAT LEASING RUSSIA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL LLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL LLC II Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL LLC III Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CAPITAL MARKETS LLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL PARTNERS AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

326

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

HVB EXPORT LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB FUNDING TRUST II Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING EAD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB HONG KONG LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB IMMOBILIEN AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB PROJEKT GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB TECTA GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT U.S. FINANCE LLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB VERWA 4 GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB VERWA 4.4 GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING GARO INGATLANHSZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING JUPITER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

327

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

UNICREDIT CONSUMER FINANCING EAD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

KUNSTHAUS LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

KUTRA GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LAGERMAX LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEASFINANZ BANK GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEASFINANZ GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LINO HOTEL-LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAEGER GMBH & CO.OG.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FACTORING EAD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MENUETT GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOBILITY CONCEPT GMBH ** Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOEGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GES.M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

NOE HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUECKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OOO UNICREDIT LEASING Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FINN ARSENAL LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 328: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

328

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

WEALTHCAP MANAGEMENT SERVICES GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PRELUDE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PROJEKT-LEASE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA REAL INVEST CLIENT INVESTMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL-LEASE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REGEV REALITAETENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SCHOELLERBANK INVEST AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT MOBILIEN UND KFZ LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SIA UNICREDIT LEASING Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SIGMA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SPECTRUM GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

STEWE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT AURORA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLIB LEASING S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 329: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

329

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALMS LEASING GMBH. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CARD COMPLETE SERVICE BANK AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WOEM GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA HYDRA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING RUBIN KFT. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 330: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

330

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

HVB-LEASING SMARAGD KFT. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ARANY PENZUEGYI LIZING ZRT. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ARNO GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

AI BETEILIGUNGS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORIT - CONCESSIONARIA RISCOSSIONE TRIBUTI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FINECO VERWALTUNG AG (IN LIQUIDATION)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

AUSTRIA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

IDEA FIMIT SGR FONDO SIGMA IMMOBILIARE

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

B.I. INTERNATIONAL LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA CA SECUND LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA ALPINE HOLDINGS, INC. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING LUNA KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING URANUS KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING MARS KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA ANDANTE LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD **

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LUNA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA PRESTO LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING TECHNIKUM GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 331: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

331

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO SIM SPA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT OBG S.R.L. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BARODA PIONEER TRUSTEE COMPANY PVT LTD **

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HJS 12 BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIRTA VERWALTUNGS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA KOMMUNALLEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA LEASING ALFA S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA LEASING CARMEN GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA LEASING UND BETEILIGUNGSMANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP AIRCRAFT 27 GMBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP KAPITALVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FACTORING CZECH REPUBLIC AND SLOVAKIA, A.S.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UCLA IMMO-BETEILIGUNGSHOLDUNG GMBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CASTELLANI LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT KFZ LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING ARGO Integrale X SOCIETA'

Page 332: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

332

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

IMMOBILIEN LEASING GMBH FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP EQUITY GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP FONDS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INITIATOREN GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INVESTMENTS INC. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BREWO GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CA-LEASING OVUS S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CABET-HOLDING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING CZ, A.S. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 443 GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 445 GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 451 GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG ALPHA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG ANLAGEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUECKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG DELTA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG GAMMA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG MINAL GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CHEFREN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 333: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

333

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

COMMUNA - LEASING GRUNDSTUECKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DEBO LEASING IFN S.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DC BANK AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DINERS CLUB CS, S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK MOSE KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK KRAHENBERG KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK GREFRATH KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELOE ZRT (EUROPA INVESTMENT FUND MANAGEMENT LTD.)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH **

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KORLATOLT FELELOESSEG TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GALA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GEBAEUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GEMEINDELEASING GRUNDSTUECKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 334: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

334

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GRUNDSTUECKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INVESTMENT SERVICES GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG (IMMOBILIENLEASING)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SUCCESS 2015 B.V. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CONSUMER THREE SRL (CARTOLARIZZAZIONE : CONSUMER THREE )

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LOCAT SV SRL (CARTOLARIZZAZIONE : SERIE 2016)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OCEAN BREEZE FINANCE S.A. - COMPARTMENT 1

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB FUNDING TRUST Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB FUNDING TRUST III Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPEAN-OFFICE-FONDS Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALTUS ALPHA PLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPA INGATLANBEFEKTETESI ALAP (EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA IMMO GEWINNSCHEIN FONDS1 Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LOCAT SV SRL (CARTOLARIZZAZIONE : SERIE 2006)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL INVEST EUROPE D BA RI KAG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BPC MORTAGE SRL (COVERED BONDS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT OBG SRL (COVERED BONDS) Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CAPITAL MORTGAGE SRL (CARTOLARIZZAZIONE : BIPCA CORDUSIO RMBS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CAPITAL MORTGAGE SRL (CARTOLARIZZAZIONE : CAPITAL MORTGAGE 2007 - 1)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

F-E MORTGAGES SRL (CARTOLARIZZAZIONE : F-E MORTGAGES 2005)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

F-E MORTGAGES SRL (CARTOLARIZZAZIONE : F-E MORTGAGES SERIES 1 - 2003)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HELICONUS SRL (CARTOLARIZZAZIONE : HELICONUS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO RMBS SECURITISATION SRL (CARTOLARIZZAZIONE : CORDUSIO RMBS SECURITISATION - SERIE 2007)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO RMBS - UCFIN SRL (CARTOLARIZZAZIONE : CORDUSIO RMBS UCFIN - SERIE 2006)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO RMBS SECURITISATION SRL (CARTOLARIZZAZIONE : CORDUSIO RMBS SECURITISATION - SERIE 2006)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LARGE CORPORATE ONE SRL (CARTOLARIZZAZIONE: LARGE CORPORATE ONE)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 335: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

335

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

ARENA NPL ONE S.R.L. (CARTOLARIZZAZIONE 2014)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

POMINVEST DD Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

ZANE BH DOO Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

ZAGREB NEKRETNINE DOO Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNI IT SRL Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT DIRECT SERVICES GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVB PROFIL GESELLSCHAFT FUR PERSONALMANAGEMENT MBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVB SECUR GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG OBJEKT ARABELLASTRASSE

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

TRICASA GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

TRICASA GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT FLEET MANAGEMENT EOOD Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

IMMOBILIEN RATING GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS AUSTRIA GMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

KLEA ZS-IMMOBILIENVERMIETUNG G.M.B.H.

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H.

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. **

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

Page 336: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

336

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

SAS-REAL INGATLANUEZEMELTETOE ES KEZELOE KFT. (ENGLISH :SAS-REAL KFT)

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

POLLUX IMMOBILIEN GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

RIGEL IMMOBILIEN GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SIRIUS IMMOBILIEN GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SOCIETA' ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE (IN LIQUIDAZIONE)

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA, SPOL.S.R.O. **

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

CRIVELLI SRL Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA GEBAEUDEVERMIETUNGSGMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA GVG-HOLDING GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA.

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BAYERISCHE WOHNUNGSGESELLSCHAFT FUER HANDEL UND INDUSTRIE, GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

OMNIA GRUNDSTUECKS-GMBH & CO. OBJEKT PERLACH KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

WEALTHCAP STIFTUNGSTREUHAND GMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT (CHINA) ADVISORY LIMITED (IN LIQUIDAZIONE)

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

RAMSES IMMOBILIEN GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OG **

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

FOOD & MORE GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG IMMOBILIENVERWALTUNG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

MY DREI HANDELS GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

ROLIN GRUNDSTUCKSPLANUNGS- UND -VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITAETEN GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM BALTICS SIA Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM UPRAVLJANJE D.O.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM RU LIMITED LIABILITY COMPANY Integrale X ALTRE SOCIETA'

Page 337: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

337

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

UCTAM RO S.R.L. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM D.O.O. BEOGRAD Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM BULGARIA EOOD Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM CZECH REPUBLIC SRO Integrale X ALTRE SOCIETA'

PERIKLES 20092 VERMOGENSVERWALTUNG GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OCEAN BREEZE ASSET GMBH & CO. KG Integrale X ALTRE SOCIETA'

OCEAN BREEZE GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM HUNGARY KFT Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIEN 2 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIEN 1 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BERTRAM PROJEKT UNODECIMA TECHNIKZENTRUM GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP LOS GATOS 131 ALBRIGHT WAY L.P.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM SVK S.R.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP OBJEKT-VORRAT 20 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP OBJEKTE SUEDWEST GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM RETAIL HUNGARY KFT. Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP PORTLAND PARK SQUARE, L.P.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM BH D.O.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM AIRPORT BUILDING S.R.O Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT CEE GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP VORRATS-2 GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG Integrale X ALTRE SOCIETA'

YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V. Patrimonio netto

X BANCHE

YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY

Patrimonio netto

X BANCHE

YAPI VE KREDI BANKASI AS Patrimonio netto

X BANCHE

YAPI KREDI BANK MALTA LTD. Patrimonio netto

X BANCHE

KOC FINANSAL HIZMETLER AS Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

STICHTING CUSTODY SERVICES YKB Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI HOLDING BV Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI FAKTORING AS Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI PORTFOEY YOENETIMI AS Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI DIVERSIFIED PAYMENT RIGHTS FINANCE COMPANY

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 338: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

338

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA

Patrimonio netto

X BANCHE

OBERBANK AG Patrimonio netto

X BANCHE

OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT

Patrimonio netto

X BANCHE

OESTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK GESELLSCHAFT M.B.H.

Patrimonio netto

X BANCHE

BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA

Patrimonio netto

X BANCHE

BANK FUER TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT

Patrimonio netto

X BANCHE

BKS BANK AG Patrimonio netto

X BANCHE

CREDIFARMA SPA Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BIZTOSITASKOEZVETITO KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE BETEILIGUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB LONDON INVESTMENTS (AVON) LIMITED ( IN LIQUIDAZIONE)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT PARTNER D.O.O. BEOGRAD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HETA BA LEASING SUED GMBH Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

IVONA BETEILIGUNGSVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WKBG WIENER KREDITBUERGSCHAFTS- UND BETEILIGUNGSBANK AG

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOVIE MARKET BETEILIGUNGS GMBH I.L. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

NOTARTREUHANDBANK AG Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

OBJEKT-LEASE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

OESTERREICHISCHE WERTPAPIERDATEN SERVICE GMBH

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

PALATIN GRUNDSTUECKVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

MARINA CITY ENTWICKLUNGS GMBH ** Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

PURGE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

TERRONDA DEVELOPMENT B.V. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 339: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

339

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

UNI GEBAEUDEMANAGEMENT GMBH Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLIANZ YASAM VE EMEKLILIK AS Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

SOCIETA' DI GESTIONI ESATTORIALI IN SICILIA SO.G.E.SI. S.P.A. IN LIQ.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT PARTNER LLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TORRE SGR S.P.A. Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BROKER D.O.O. SARAJEVO BROKERSKO DRUSTVO U OSIGURANJU

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MULTIPLUS CARD D.O.O. ZA PROMIDZBU I USLUGE

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

MACCORP ITALIANA SPA Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS

Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

PSA PAYMENT SERVICES AUSTRIA GMBH Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

SWANCAP PARTNERS GMBH Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

BARN BV Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

ASSET BANCARI II Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

ZABA PARTNER DOO ZA POSREDOVANJE U OSIGURANJU I REOSIGURANJU

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING INSURANCE SERVICES S.R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INSURANCE MANAGEMENT CEE GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FOCUS INVESTMENTS SPA Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

ANTHEMIS EVO LLP Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CAPITAL DEV SPA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEASFINANZ ALPHA ASSETVERMIETUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING ALPHA ASSETVERMIETUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CENTER AM KAISERWASSER GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS-GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT POJISTOVACI MAKLERSKA SPOL.S R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BROKER S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

FIDES LEASING GMBH Patrimonio netto

X SOCIETA' FINANZIARIE

H.F.S. LEASINGFONDS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 36 KOMPLEMENTAR

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 340: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

340

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

GMBH

UNICREDIT PARTNER D.O.O. ZA TRGOVINU I USLUGE

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GELDILUX-TS-2013 S.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GELDILUX-TS-2015 S.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 37 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 38 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ROSENKAVALIER 2015 UG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 41 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 43 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 47 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 48 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 42 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 46 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 39 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO 718 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOMENTUM ALLWEATHER STRATEGIES - LONG TERM STRATEG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ORBIT PERFORMANCE STRATEGIES - ORBIT US CLASSE I U

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOMENTUM LONG TERM VALUE FUND Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO 55 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 32 S.A. - COMPARTEMENT 2

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO 54 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO 57 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO 58 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO 44 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ARABELLA FINANCE DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ROSENKAVALIER 2008 GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FCT UCG TIKEHAU Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 28 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 911 LTD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 31 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 32 S.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 35 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 36 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 33 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 34 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 40 DAC Integrale X SOCIETA'

Page 341: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

341

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

FINANZIARIE

AVIVA SPA Patrimonio netto

X ASSICURATIVA

CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA Patrimonio netto

X ASSICURATIVA

CREDITRAS VITA SPA Patrimonio netto

X ASSICURATIVA

INCONTRA ASSICURAZIONI S.P.A. Patrimonio netto

X ASSICURATIVA

CNP UNICREDIT VITA S.P.A. Patrimonio netto

X ASSICURATIVA

I-FABER SPA ** Integrale X ALTRE SOCIETA'

ISTITUTO IMMOBILIARE DI CATANIA SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM MIROVINSKIM FONDOM

Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

CENTAR KAPTOL DOO ** Integrale X ALTRE SOCIETA'

ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE DOBROVOLJNIM MIROVINSKIM FONDOM

Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

SVILUPPO GLOBALE GEIE (IN LIQUIDAZIONE)

Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP PEIA KOMPLEMENTAR GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. IMMOBILIEN-VERMIETUNGS KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ISB UNIVERSALE BAU GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

LIFE MANAGEMENT ZWEITE GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

MILLETERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT EGGENFELDENER STRASSE KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT HAIDENAUPLATZ KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. PARKKOLONNADEN KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. GEWERBEPARK KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. OBERBAUM CITY KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO SPB JOTA KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

AGROB IMMOBILIEN AG Integrale X ALTRE SOCIETA'

Page 342: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

342

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SALVATORPLATZ-GRUNDSTUECKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SELFOSS BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SHOPPING PALACE BRATISLAVA, V.O.S. Integrale X ALTRE SOCIETA'

SIMON VERWALTUNGS-AKTIENGESELLSCHAFT I.L.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SPREE GALERIE HOTELBETRIEBSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. Integrale X ALTRE SOCIETA'

T & P VASTGOED STUTTGART B.V. Integrale X ALTRE SOCIETA'

TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

TRANSTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ZAPADNI TRGOVACKI CENTAR D.O.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

ANTUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DBC SP.Z O.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

CAMFIN S.P.A. Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

NUOVA COMPAGNIA DI PARTECIPAZIONI SPA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

AUFBAU DRESDEN GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

SANITA' - S.R.L. IN LIQUIDAZIONE Integrale X ALTRE SOCIETA'

CASH SERVICE COMPANY AD Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

DA VINCI S.R.L. Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

COMTRADE GROUP B.V. Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

JOHA GEBAEUDE- ERRICHTUNGS- UND VERMIETUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. IN LIQ.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNO-EINKAUFSZENTRUM-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. IN LIQU.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

IMMOBILIEN HOLDING GMBH ** Integrale X ALTRE SOCIETA'

RISANAMENTO SPA Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

TREUCONSULT PROPERTY EPSILON GMBH IN LIQU.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH ** Integrale X ALTRE

Page 343: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ... · Rischi di mercato "Stress testing" Rischio di Credito 26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

343

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

SOCIETA'

NF OBJEKTE BERLIN GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

NF OBJEKT MUNCHEN GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

NF OBJEKT FFM GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

MARINA TOWER HOLDING GMBH ** Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

TRIESTE ADRIATIC MARITIME INITIATIVES SRL

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ADLER FUNDING LLC Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

BORGO DI PEROLLA SRL Integrale X ALTRE SOCIETA'

FONDIARIA LASA SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

COMPAGNIA FONDIARIA ROMANA - SOCIETA' A RESPONDABILITA' LIMITATA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

KAISERWASSER BAU- UND ERRICHTUNGS GMBH UND CO OG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

MEGAPARK OOD Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

ES SHARED SERVICE CENTER SOCIETA' PER AZIONI

Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

NAUTILUS TANKERS LIMITED Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP ENTITY SERVICE GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

GENERAL LOGISTIC SOLUTIONS LLC Integrale X ALTRE SOCIETA'

FENICE HOLDING S.P.A. IN LIQUIDAZIONE Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

VISCONTI SRL Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 38 KOMPLEMENTAR GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO OBJEKT MOC KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

AMBASSADOR PARC DEDINJE D.O.O. BEOGRAD

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BF NINE HOLDING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP AIRCRAFT 27 KOMPLEMENTAR GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

NORDBAHNHOF PROJEKTE HOLDING GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

COMPAGNIA AEREA ITALIANA S.P.A. Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT SUBITO CASA SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

PAYDIREKT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT PRIVATER BANKEN MBH

Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

ARWAG HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT **

Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

WOHNPARK BRANDENBURG-GORDEN GMBH **

Integrale X ALTRE SOCIETA'

MUTHGASSE ALPHA HOLDING GMBH ** Patrimonio netto

X ALTRE SOCIETA'

PRO WOHNBAU GMBH ** Integrale X ALTRE SOCIETA'

MCL RE LJUBLJANA, POSLOVNI NAJEM NEPREMI NIN, D.O.O.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT OPERATIV LIZING KFT Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP OBJEKT-VORRAT 21 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PARSEC 6 SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

344

AL 31 DICEMBRE 2017

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

C.E.CO.S. COMPLETAMENTO EDILIZIO CORSO SICILIA SPA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ISTITUTO PER L'EDILIZIA POPOLARE DI SAN BERILLO SRL IN LIQUIDAZIONE

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PISANA S.P.A. Integrale X ALTRE SOCIETA'

CAVE NUOVE SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

S. MARIA DELLA GUARDIA S.R.L. Integrale X ALTRE SOCIETA'

SAMAR SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

PARCO DELLE ACACIE DUE S.P.A. Integrale X ALTRE SOCIETA'

SVILUPPO IMMOBILIARE PESCACCIO - SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

VICOVARO RE SRL Integrale X ALTRE SOCIETA'

FINECO AM LIMITED Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP EQUITY MANAGEMENT GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

CA-ZETA REAL ESTATE DEVELOPMENT LIMITED LIABILITY COMPANY

Integrale X ALTRE SOCIETA'

CUMTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DC ELEKTRONISCHE ZAHLUNGSSYSTEME GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

GARAGE AM HOF GESELLSCHAFT M.B.H. **

Integrale X ALTRE SOCIETA'

GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND)

Integrale X ALTRE SOCIETA'

H & B IMMOBILIEN GMBH & CO. OBJEKTE KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG HOTELVERWALTUNG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PENSIONSKASSE DER HYPO VEREINSBANK VVAG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BARD HOLDING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

BARD ENGINEERING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

345

Ragione sociale Consolidam

ento IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Full consolidatio

n

Proportional

consolidation

Non consolidate e non dedotte

Dedotte

Tipologia

BUITENGAATS HOLDING B.V. Integrale X ALTRE SOCIETA'

CUXHAVEN STEEL CONSTRUCTION GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

(*) L’aumento di capitale eseguito nel corso del primo trimestre del 2017 ha consentito il ripristino delle soglie di deduzione regolamentare rispetto al 31 dicembre 2016. Di conseguenza, al 31 dicembre 2017, UniCredit non eccede le soglie di deduzione condizionale connesse a (i) investimenti non significativi (NSI) in entità del settore finanziario, (ii) investimenti significativi (SI) in strumenti di capitale primario di classe 1 emessi da entità del settore finanziario e (iii) attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee (**) Società rappresentata in bilancio alla voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" secondo quanto previsto da IFRS 5 e quindi al minore fra Fair Value al netto dei costi di dismissione e valore di bilancio. Quest’ultimo è determinato interrompendo la valutazione a Patrimonio netto a partire dalla data di classificazione in IFRS 5.

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

346

AL 31 DICEMBRE 2017

Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. In elenco le società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. iscritte al Gruppo Bancario che per immaterialità sono mantenute al costo. Al 31 dicembre 2017 non risultano per queste società, deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori.

Ragione sociale Tipologia

Sede

Città Stato

BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA

CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA

HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED

ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*) JOHANNESBURG

REPUBBLICA SUD AFRICA

HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH I.L. SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA GERMANIA

PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*) VIENNA AUSTRIA

REDSTONE MORTGAGES LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO

UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*) LONDRA REGNO UNITO

UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. SOCIETA' FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED (IN LIQ.) SOCIETA' FINANZIARIE (*) ST. HELIER JERSEY

(*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 – Ambito di applicazione

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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AL 31 DICEMBRE 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Il sottoscritto Stefano Porro, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A.

DICHIARA in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 154 bis del “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria” che l’informativa contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. Milano, 5 marzo 2018 Stefano Porro

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Dichiarazione conforme agli Orientamenti EBA 2016/11 sugli obblighi di informativa ai sensi della parte otto del Regolamento (UE) n. 575/2013 I sottoscritti, Jean Pierre Mustier, nella sua qualità di Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A., e Stefano Porro nella sua qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A.

ATTESTANO che, in conformità a quanto previsto dagli Orientamenti EBA 2016/11 sugli obblighi di informativa ai sensi della parte otto del Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) paragrafo 4.2 – sezione C, le informazioni fornite ai sensi della citata parte otto sono state redatte conformemente ai processi di controllo interno concordati a livello di organo di amministrazione. Milano, 5 marzo 2018

Stefano Porro Jean Pierre Mustier

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