InformaChiari feb. 2012

8
InformaChiari Foglio informativo del PD di Chiari febbraio 2012 A leggere le continue intervi- ste e prese di posizione dei nostri Pubblici Amministratori, a volte si ha come l’impres- sione che essi non agisca- no precisamente nell’interes- se di tutti i cittadini di Chiari. Ecco alcuni esempi. Nella cava di via Roc- cafranca di proprie- tà Fin-Beton nel tempo sono stati sversati rifiu- ti e materiali inquinanti. Il Gruppo Consiliare PD, più di una volta ha avuto modo di denunciare questo stato di cose. Parte dell’area di cava è stata posta sotto sequestro, con l’obbligo per Fin-Beton di bonificare il sito. Eppure, no- nostante l’evidenza, i nostri Amministratori hanno sempre cercato di minimizzare la gravi- tà dei fatti. Mentre il Sindaco affermava che la cava era stata sequestata “non per la presen- za di materiali pericolosi”, ma solo “per il mancato rispet- to di una procedura formale”, partito da una lettera dell’Im mobiliare Cavalli e si è svi- luppato nell’ambito di una com plessa procedura – il Progetto strategico d’area vasta - che più volte abbiamo definito come la classica foglia di fico messa lì a coprire le vergogne di inconfes- sabili speculazioni immobiliari. Eppure lo sfregio procurato alla nostra campagna non è bastato a spegnere la sete di guadagno degli operatori economici inte- ressati. Si è incominciato a ca- vare ghiaia. Montagne di ghia- ia. A fronte di sollecitazioni del Gruppo Consiliare del PD, l’As- sessore Piantoni rispondeva seccato che era “tutto regolare”. E cosa vuol dire regolare? Che si cava ghiaia per oltre 300 mila mc senza alcun permesso della Provincia e al di fuori del Piano Cave? Che si sotterra al suo po- sto buona terra di coltivo? Che si raccontano frottole su trincee profonde 10 metri, larghe 20 e lunghe 100? La cosa era tanto (continua in seconda pagina) L’Assessore Davide Piantoni l’Assessore Piantoni asseriva che l’area doveva semplice- mente essere ripulita in bre- vissimo tempo da “materiali di scarto edili”. Insomma, cose da niente. Quanto poco peri- colosi fossero quegli scarti lo si è visto in seguito. Scavando e scavando, sono emersi dalle viscere della terra e sino alla li- nea di prima falda pneumatici, batterie e altri materiali tossi- co-nocivi che hanno costretto l’Arpa, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente, a svolgere ulteriori indagini. Nel frattempo Fin-Be- ton ha dichiarato insolvenza e il Comune ha dovuto dire addio al fantastico Piano Integrato di Intervento che, in cambio di una speculazione immobilia- re coi fiocchi, avrebbe previ- sto anche la costruzione del- la Caserma dei Carabinieri. Il Polo Logistico e il con- tiguo Polo del Produrre, si sono mangiati in un sol boccone 360 mila mq di ottima campagna. Il tutto è

description

InformaChiari - L'edizione on-line di febbraio 2012 del foglio informativo del Pd di Chiari

Transcript of InformaChiari feb. 2012

Page 1: InformaChiari  feb. 2012

InformaChiariFoglio informativo del PD di Chiari febbraio 2012

A leggere le continue intervi-ste e prese di posizione dei nostri Pubblici Amministratori, a volte si ha come l’impres-sione che essi non agisca-no precisamente nell’interes-se di tutti i cittadini di Chiari.Ecco alcuni esempi.

Nella cava di via Roc-cafranca di proprie-tà Fin-Beton nel tempo sono stati sversati rifiu-ti e materiali inquinanti.Il Gruppo Consiliare PD, più di una volta ha avuto modo di denunciare questo stato di cose. Parte dell’area di cava è stata posta sotto sequestro, con l’obbligo per Fin-Beton di bonificare il sito. Eppure, no-nostante l’evidenza, i nostri Amministratori hanno sempre cercato di minimizzare la gravi-tà dei fatti. Mentre il Sindaco affermava che la cava era stata sequestata “non per la presen-za di materiali pericolosi”, ma solo “per il mancato rispet-to di una procedura formale”,

partito da una lettera dell’Immobiliare Cavalli e si è svi-luppato nell’ambito di una complessa procedura – il Progetto strategico d’area vasta - che più volte abbiamo definito come la classica foglia di fico messa lì a coprire le vergogne di inconfes-sabili speculazioni immobiliari. Eppure lo sfregio procurato alla nostra campagna non è bastato a spegnere la sete di guadagno degli operatori economici inte-ressati. Si è incominciato a ca-vare ghiaia. Montagne di ghia-ia. A fronte di sollecitazioni del Gruppo Consiliare del PD, l’As-sessore Piantoni rispondeva seccato che era “tutto regolare”. E cosa vuol dire regolare? Che si cava ghiaia per oltre 300 mila mc senza alcun permesso della Provincia e al di fuori del Piano Cave? Che si sotterra al suo po-sto buona terra di coltivo? Che si raccontano frottole su trincee profonde 10 metri, larghe 20 elunghe 100? La cosa era tanto (continua in seconda pagina)

L’Assessore Davide Piantoni

l’Assessore Piantoni asseriva che l’area doveva semplice-mente essere ripulita in bre-vissimo tempo da “materiali di scarto edili”. Insomma, cose da niente. Quanto poco peri-colosi fossero quegli scarti lo si è visto in seguito. Scavando e scavando, sono emersi dalle viscere della terra e sino alla li-nea di prima falda pneumatici, batterie e altri materiali tossi-co-nocivi che hanno costretto l’Arpa, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente, a svolgere ulteriori indagini. Nel frattempo Fin-Be-ton ha dichiarato insolvenza e il Comune ha dovuto dire addio al fantastico Piano Integrato di Intervento che, in cambio di una speculazione immobilia-re coi fiocchi, avrebbe previ-sto anche la costruzione del-la Caserma dei Carabinieri.

Il Polo Logistico e il con-tiguo Polo del Produrre, si sono mangiati in un sol boccone 360 mila mq di ottima campagna. Il tutto è

Page 2: InformaChiari  feb. 2012

(dalla prima pagina)

regolare che il Comune, invece di sanzionare severamente chi stava commettendo degli abu-si, ha deliberato velocemente e a posteriori una varian-te edilizia “su misura”.Ma non basta. Considerato che il Polo Logistico Auchan comporterà un aumento espo-nenziale del traffico pesante, la Provincia, per dare il suo via libera al progetto, ha imposto l’adeguamento della viabilità esistente, da finanziarsi con ol-tre 4 milioni di euro di oneri di urbanizzazione. Ebbene, il Polo Logistico ha aperto i battenti nell’agosto del 2011, senza che un metro di strada venisse allar-gato. Non solo. Il Polo Logistico non è fornito di allacciamenti fognari e riversa i suoi liquami nella Roggia Castellana. Eppu-re il Comune ha dato l’agibilità senza pensarci un momento. Lo farebbe per la vostra casa che non fosse collegata alla rete fognaria? Ne dubitiamo molto.

Contiguo al Polo Lo-gistico c’è l’area del Polo del Produrre, un’area di 200 mila mq desti-nata a insediamenti artiginali e industriali. Per il momento è vuota. Vi campeggia solo un tabellone pubblicitario dell’Im-mobiliare Cavalli “Vendesi Lotti – Area per Capannoni”. In questi giorni veniamo a sa-pere che l’Area è stata acqui-sita in blocco da una società milanese. E’ il solito Piantoni che parla. La società si chiama Immobiliare Le Mura e ha sede nel Comune di Basiglio, poco più a sud di Rozzano e di Milano3. Il Piantoni, batten-do le mani come un bambino di fronte a un barattolo di mar-

mellata, ci spiega che solo per gli standard di qualità nelle casse comunali entreranno 4,9 milioni. Va bene che dovranno essere divisi fra Chiari, Castel-covati, Urago e Rudiano, ma si tratta pur sempre di tanti soldi. C’è un solo problema ed è che questi soldi entreranno nelle casse comunali solo quando i vari singoli Suap verranno au-torizzati. Sino ad ora sappiamo solo che l’area è stata acquisi-ta da questa società giunta a Chiari non si sa per quali vie. Ma forse neppure questa è una notizia vera. Da nostre infor-mazioni, risulta che poco meno della metà di quest’area sia ancora in mano ai proprietari originari. Se e quando vende-ranno, lo si vedrà. In ogni caso questi passaggi hanno il solo scopo di alimentare la rivaluta-zione monetaria delle aree e il pagamento di provvigioni che ricadranno con gli interessi su-

gli utenti finali, artigiani e piccoli industriali che andranno a in-sediarsi. Proprio un bel regalo!Ma il nostro caro Piantoni è così felice per il “master plan” inviatogli dalla Società Immo-biliare “Le Mura”, così soddi-sfatto per il successo raggiunto grazie al casello della Brebe-mi, che ha perso di vista la realtà. Come successe a Pi-nocchio all’osteria del Gam-bero Rosso, l’assessore sogna campi pieni di insediamenti produttivi da cui traboccano cascate di fruscianti euro, Pia-ni Integrati di Intervento da cui zampillano luccicanti standard di qualità e oneri di urbanizza-zione. Compiaciuto per “il tutto esaurito”, già intravede nuovi piani, pardon “plans”, nuove espansioni, nuovi ampliamenti. Finirà come Pinocchio che al-lungando la mano “per pren-dere a manciate tutte quelle belle monete” afferrò il niente.

Terreno dove è sorto il Polo Logistico

Page 3: InformaChiari  feb. 2012

Furto di pannelli fotovoltaici al palazzetto dello sport non coperti da assicurazione (danno 100 mila euro).

Furto di rame al cimitero e alla pista di atletica (danno 20 mila euro) . Furti in negozi, case, distributori di benzina e associazione pensionati.

Furti di auto e bici.Truffe ai danni di commercianti.

Tentativo di rapina a mano armata in una casa privata.Eppure l’organico della Polizia Locale ha perso due vigili.

Eppure il Sindaco Mazzatorta si sente di affermare che Chiariè una città sicura.

Per preoccuparsi, forse bisognerà aspettare che ci scappi il morto?

Il Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta

In un’intervista rilasciata al settimanale Chiari Week, il Sindaco Mazzatorta, per indicare lo sproposito di soldi che è costato il Nuovo Museo della Città, ha usato una metafora di carattere trasfusionale. Infatti nell’affermare che la ristrutturazio-ne del museo gli è costata “un’ampolla di sangue” il sindaco ha espresso in modo efficace e sintetico quanto noi andiamo ripetendo da parecchio tempo e cioè che questa ristrutturazione è costata troppo. Sei milioni e mezzo di euro sono un’esa-

gerazione. Il tutto poteva essere fatto con poco più della metà di quei soldi e senza fare pasticci.

Ma il sindaco parla di quell’ampolla come se il sangue fosse suo. No, dalle parti di via Lupi di Toscana negli ultimi anni non si è mai visto un centro trasfusionale mobile pronto a cavare dalle auguste vene del nostro Senatore-Sindaco il suo

prezioso sangue. Quel sangue semmai appartiene ai cittadini di Chiari che hanno dovuto rinunciare a buona parte del patrimonio comunale lasciato in eredità

dalle precedenti amministrazioni.C’è da augurarsi che questo sacrificio sia compensato da un buon servizio reso

alla cittadinanza e che il tanto auspicato nuovo e dinamico museo non si trasformi in un mausoleo.

Page 4: InformaChiari  feb. 2012

L’abbiamo sempre detto: la nuova Caserma dei Ca-rabinieri alla ex Cava Fin-Beton è stata una invenzione ed un paravento per giustifi-care un’operazione specula-tiva altrimenti impresentabile.Se l’Amministrazione Co-munale avesse fermamente voluto costruire una nuo-va Caserma per l’Arma, avrebbe potuto scegliere una strada diversa piuttosto che affidarsi allo scompu-to di Oneri di Urbanizzazio-ne di una operazione edili-zia al limite della legittimità.Avrebbe individuato finan-ziamenti certi, aree cer-te (area di proprietà come l’ex Magazzino comuna-le ad esempio, o l’area ex Italgas messa in vendita).Così non è stato e per ten-tare di coprire e camuffare il fallimento di questa ope-razione, determinato anche

dal fatto che la Cava di via Roccafranca si è rivelata a tutti gli effetti una discarica abusiva di rifiuti tossi-co-nocivi, l’Amministra-zione Comunale ora si agita cercando di acquisire aree da privati (10 mila mq a 320 mila euro tutti da trovare in un Bilancio ormai asfittico) e senza un’idea di dove reperi-re i 4 milioni necessari all’e-dificazione della Caserma.Nel frattempo si sta facendo avanti lo spettro di una se-conda Caserma: quello della Guardia di Finanza. Come si sa il Comando della GdF si sta per trasferire a Rovato.Le lettere di disdetta del contratto d’affitto nell’attuale sede in via Cimitero a Chiari sono già state inviate da tem-po sia al Comune che all’Im-presa proprietaria dell’edi-ficio ospitante la Caserma.Anche qui l’Amministrazio-

ne Comunale sta cercando “disperatamente” di correre ai ripari, dopo che il Sinda-co aveva più volte definito “chiacchiere da bar” le infor-mazioni in tal senso, riportate anche in Consiglio Comuna-le. La Giunta, per non pagare dazio, vorrebbe rimpiazza-re la GdF con la Sede della Polizia Autostradale.Allora si rivolge a “Santa Bre-BeMi”, chiedendole di acqui-stare l’area (3290 mq), di fi-nanziare l’adeguamento della caserma alle esigenze della Polizia Autostradale e di rego-lare i sospesi con l’impresa.Maliziosamente ci chie-diamo: dovremo sop-portare altre escavazio-ni in territorio di Chiari?

Caserma dei Carabinieri Caserrma Guardia di Finanza

Page 5: InformaChiari  feb. 2012

Questo mese ci sono state alcu-ne novità in tema di Fondazioni, e così mentre tutto tace sugli altri fronti la Fondazione Bertinot-ti Formenti è uscita allo sco-perto annunciando con una infe-lice intervista del suo Presidente la sue intenzioni per il futuro.Intervista che ci aveva mes-so in allarme per la pa-ventata vendita della sua sede storica: il Conventino.L’incontro con la Commissio-ne Consigliare competente, dove il gruppo del PD, vista l’importanza dell’argomento, ha ritenuto di essere presen-te al completo, ha chiarito che, contrariamente a quanto an-nunciato, la sede del Conven-tino non sarà alienata, anche se bisognerà trovare per que-sta una destinazione redditizia.Una buona notizia. Vogliamo cre-dere che l’impegno preso da tutto il Consiglio di Amministrazione del-la Fondazione venga mantenuto.Il PD ha posto anche l’accento su un altro punto fondamentale: la Fondazione deve persegui-re gli obiettivi e le finalità previ-sti nel suo statuto senza sban-damenti. Anche per questo, su nostra sollecitazione, il CdA ha confermato che l’impegno prin-cipale rimarrà l’assistenza alle persone bisognose, a quelle

con disabilità e alle loro famiglie.L’argomento centrale dell’in-contro, tuttavia, è stato la ri-strutturazione delle De-relitte. Un progetto apparso fin da subito con luci ed ombre.L’immobile delle Derelitte si tro-va in via Cardinal Rangoni. È un complesso edilizio in pieno centro molto esteso e pregia-to, attualmente in condizioni assai precarie. A molti questo immobile è rimasto nella me-moria per essere stato per anni sede della quadra Marengo. Da molto tempo è in disuso.Alle Derelitte è necessaria una ristrutturazione ed è giusto che venga eseguita, ma su i servizi che la Fondazione erogherà in questo stabile o su cosa dovrà esserci dentro questo conteni-tore non c’è ancora chiarezza. Avremmo preferito che pri-ma di parlare di come ristrut-turare ci si fosse concentra-ti sul cosa metterci dentro.A parte il trasferimento della co-munità dei disabili attualmente collocata nel Conventino, che in ogni caso della nuova strut-tura occuperà solo una parte, per il resto nulla è ancora deci-so né tanto meno precisato, an-che perché è lo stesso CdA a non aver idee chiare sul punto.Sarebbe stato più ragionevo-

le, a nostro avviso, che la ri-strutturazione seguisse il progetto assistenziale della Fondazione e non il contrario. Grandi ristrutturazioni senza contenuti, del resto, come l’ex Municipio oggi vuoto Museo della Città, le abbiamo già viste. Non vorremmo che anche la Fondazione Bertinotti Formen-ti cadesse nello stesso errore.A nostro parere sarebbe sta-to meglio, quindi, fare prima una ricognizione dei bisogni del territorio, e dopo aver scel-to alcuni obbiettivi e pensa-to i servizi da metter in cam-po per raggiungerli, si fosse dato il via ai progetti edilizi. Così non è stato, ne pren-diamo atto, e per il momen-to valutiamo con attenzione la disponibilità accordata alla Commissione Consigliare dal CdA ad iniziare un percorso per individuare i contenuti, in collaborazione con l’Ammini-strazione, per il nuovo stabile.Un aspetto per noi è impre-scindibile: considerare le Fondazioni patrimonio della città, beni che ci sono stati tramandati dai nostri pa-dri, beni che devono servire a dare sostegno ai bisognosi, non fortilizi in cui rinchiudersi.

Sede delle Derelitte

Page 6: InformaChiari  feb. 2012

Tramite il Consigliere Lorini, il Guppo consiliare del PD ha chiesto al Procuratore Re-gionale della Corte dei Conti, Dott Antonio Caruso, notizie in merito all’esposto presen-tato il 14 gennaio 2008 re-lativo al “Project Financing “ del nuovo Polo della Cultu-ra, e cioè se esso sia stato preso in considerazione, se sono in corso accertamen-ti o se sia stato archiviato.Rispetto all’epoca dell’espo-sto ci sono stati sviluppi tali da comprovarne ulteriormen-te la sostenibilità e validità. La vicenda si è in parte con-clusa nel luglio 2010, con la revoca del contratto di Con-cessione da parte dell’A.C. per presunta inadempienza del Promoter e dopo che la stessa aveva versato al Contraente 1 milione di euro come da Convenzione sot-toscritta, senza che ciò cor-

rispondesse ad un preciso stato di avanzamento lavori. Di fatto i lavori sono solo stati formalmente avvia-ti e quasi subito interrotti. Il fatto più rilevante da se-gnalare – continua la lettera - è la sentenza del TAR di Brescia dell’ 11/03/2009 che accoglie il ricorso di privati confinanti con l’area oggetto dell’intervento, annullando la Delibera di Giunta Comu-nale n°2 del 19/01/2009 di approvazione del progetto definitivo-esecutivo del Polo della Cultura, per difformi-tà urbanistica. Sono quin-di venuti meno addirittura i presupposti della Conces-sione in Project Financing. Oggi comunque è ancora in atto e lungi dal concludersi un forte contenzioso giudi-ziario tra il Comune da una parte e le Società Eleca, Ele-ca Chiari, la società assicu-

ratrice Helvetia e privati cit-tadini dall’altra, presso il Tar, il Consiglio di Stato, la Cas-sazione ed Tribunale civile. I Consiglieri Comunali del PD si dichiarano disponibili ad aggiornare l’esposto ori-ginario, presentando tutta la documentazione integrativa e/o mediante colloquio diret-to con il Giudice che doves-se avere in carico il relativo fascicolo e ciò nella consi-derazione che si continua a ritenere quanto accaduto di estrema gravità, soprattut-to dal punto di visto proprio del danno patrimoniale. Infatti i cittadini di Chiari oggi si ritrovano privati dell’edificio del Teatro e Cinema Comu-nale perchè inopinatamente ed illegittimamente fatto de-molire senza le necessarie autorizzazioni e si ritrovano privati di oltre 1 milione di euro a fronte di un nulla di fatto.

Progetto Polo della CulturaDemolizione Cinema-Teatro Comunale

Page 7: InformaChiari  feb. 2012

Sulla stampa locale, tempo fa, è apparsa la notizia dell’a-stronomica cifra raggiunta dal-le spese legali sostenute dal Comune di Chiari per le rovi-nose iniziative giudizia-rie assunte dalla Ammi-nistrazione Mazzatorta.Non si può che concordare sulla denuncia dell’ennesimo caso di sperpero di soldi dei cittadini a cui l’Amministrazione Mazzator-ta ci ha ormai purtroppo abituati.Non possiamo però mancare di sottolineare il carattere mar-catamente politico delle cause (perse), che hanno esposto il bilancio comunale a spese le-gali che si potevano evitare.Al di là degli schieramenti politici, forte dovrebbe essere la protesta di tutti i cittadini clarensi, che pa-gano le tasse, che hanno a cuore il bene di tutti e il buon utilizzo dei soldi pubblici, soprattutto in un periodo come il presente di grave crisi e di ristrettezza economica. Le cause perse dal Co-mune di Chiari sono quelle intentate da sindacati e/o as-sociazioni di tutela dei diritti dei migranti contro atti discriminatori assunti dalla Giunta Comunale. Queste cause il Comune di Chia-ri, ma è meglio parlare dell’Am-ministrazione Mazzatorta, non le ha proposte, ma le ha subite da sindacati e/o associazioni che si sono schierati al fianco di cit-tadini stranieri ingiustamente di-scriminati nell’accesso agli inter-venti, provvidenze e servizi del Comune, solo in quanto stranieri.In queste cause l’Amministra-zione Mazzatorta ha, per li-bera e grave scelta, deciso di resistere in giudizio per di-

fendere anche in Tribunale le indifendibili decisioni di-scriminatorie assunte con le proprie delibere di Giunta.Con ciò csponendo il bilancio del Comune, che è di tutti i cittadini, al rischio poi avveratosi di incor-rere in spese del tutto evitabili.Se si voleva portare avanti una battaglia politica che sembra stia tanto a cuore al Sindaco e alla Lega, sarebbe stato onesto, corretto e rispettoso dei cittadi-ni contribuenti clarensi, che le spese conseguenti a quella bat-taglia se le pagassero loro.Bastava leggere il testo del fon-damentale art. 3 della Costitu-zione italiana per il quale “tut-ti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di re-ligione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.Due riflessioni si impongono.Una di carattere politico.La Lega, continua a porre in essere atti e provvedimenti di-scriminatori alimentando nel-la gente la paura del diverso e dello straniero. Continua a fare propaganda e combattere bat-taglie ideologiche, perse in par-tenza, salvo poi, quando critica-ta, mostrarsi offesa e risentita. Che dire poi delle altre forze politiche - PDL e la Nuova De-mocrazia Cristiana - presenti in Giunta? Votando le delibere poi riconosciute dal Tribunale illegittime in quanto discrimina-torie, hanno dimostrato una vol-ta di più, o di non contare nulla rispetto alla volontà della Lega e del Sindaco Mazzatorta, uni-ci sovrani della linea politica

dell’Amministrazione Comunale, o di condividere fino in fondo la prassi politica razzista de-gli atti discriminatori, senza nem-meno avere il coraggio di dirlo apertamente, risultando nei fatti la copia malriuscita della Lega, tradendo quei valori cristiani a cui in maniera del tutto ipocrita dicono fin dal nome di ispirarsi. Un’altra attinente alla buo-na amministrazione.Diciamolo con Totò “E io pago!”Sul rispetto della legge, a parti-re dall’art. 3 della Costituzione italiana, e sul corretto utilizzo del Bilancio Comunale, avreb-bero dovuto vigilare, il Segreta-rio Comunale e Dirigenti Comu-nali, pagati centinaia di migliaia di euro all’anno. Dove erano i Dirigenti? Hanno fatto bene e con imparzialità il loro dovere, insomma si sono meritati i loro stipendi astronomici? Le doman-de non sono poste inutilmente perché se davvero meritati ben vengano anche gli alti stipendi dei Dirigenti, ma purchè portino vantaggio a tutti i cittadini claren-si che contribuiscono a pagarli.E’ davvero ora che i Dirigenti del Comune comincino con le loro professionalità, se ci sono, a fare risparmiare o, meglio ancora, accrescere il bilancio comunale.Sarebbe già tanto che il lavoro dei Dirigenti non risultasse dan-noso per il già dissestato bilan-cio del nostro Comune, avval-lando decisioni di parte politica palesemente illegittime e desti-nate, fin dalla loro approvazio-ne, a naufragare in Tribunale.

Page 8: InformaChiari  feb. 2012

Pensavamo di esserci assuefatti alla gestio-ne cabarettistica, finita in tragedia con i debiti da pagare lasciati agli Italiani da Berlusconi e dai suoi amici leghi-sti, ma ci sbagliavamo.Lo spettacolo continua, anche se in piccolo, grazie ai leghisti e polisti clarensi che giusta-mente mobilitano il Consiglio Comunale per fare chiarezza sulla festa di fine anno al Palazzetto, con tanto di interrogazioni, repliche ed articoli sulla stampa locale.Contemporaneamente, sem-pre dalla stampa locale, ap-prendiamo per l’ennesima volta che la Giunta sta trat-tando un’area adiacente alla cava Fin-Beton per realizzarvi la nuova Caser-ma dei Carabinieri, origina-riamente prevista dentro la cava: non ci si allontana mai troppo dal luogo del “misfat-to”, come nei migliori gialli.A proposito di trattative per le aree, dobbiamo dire che la tempestività con cui sono apparsi i cartelli di una nota agenzia immobiliare per la vendita di lotti nell’area adia-cente al nuovo “Polo Logi-stico” di Via Roccafranca non è stata la stessa con cui l’Amministrazione Comuna-le ha preteso che venissero

predisposti gli allacci fognari. Come sempre conta quello che si vede e notoriamente gli scarichi vanno in disce-sa e sottoterra. Peggio per quelli di Roccafranca, così imparano ad uscire dal Pia-no Strategico d’Area Vasta.La cronaca clarense, pur tra mille reticenze giornalistiche salvo qualche lodevole ec-cezione, ci dice che è ora di cambiare e mandare a casa questa maggioranza, ma il compito sarà difficile per le forze di opposizione: non ba-sta un programma alternativo ed una nuova classe dirigen-te, ci vuole la consapevolez-za da parte dei cittadini che assieme al cambiamento saranno necessari anni di sacrifici per ricostruire un pa-trimonio disperso nei mille rivoli dei contenziosi e dei fallimenti prodotti dalla Lega e dal PDL. Hanno venduto tutto il vendi-bile, stanno piegando i patri-moni secolari delle Fondazio-ni ai loro progetti, ci lasciano il nulla del Polo della Cultu-ra dopo aver ridotto in ma-cerie il Cinema Comunale.L’elenco sarebbe lungo, ma l’azione che stiamo condu-cendo come PD clarense ed i riscontri che abbiamo ci dicono anche che occorrerà dare la certezza che chi ha

sbagliato alla fine paghi, po-liticamente se si è trattato di errori politici ma anche in al-tre sedi se vi sono stati abusi.In una fase in cui l’antipoliti-ca sta corrodendo il tessuto civile, è compito proprio della politica affermare la propria dignità con com-portamenti esemplari che riavvicinino i cittadini alla gestione della cosa pubbli-ca: è quello che cerchiamo ogni giorno di fare, con pochi mezzi e tanta buona volontà. E’ solo dalla partecipazione di tutti che potremo avere maggiori mezzi ed indirizza-re meglio la volontà nell’inte-resse della nostra comunità.

Per partecipare e con-tribuire alla crescita del PD clarense tutti posso-no rivolgersi alla sedeVia Villatico 12 e se-guirci sul sito http://pdchiari.blogspot.com/ .

edizione on-line