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Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 20 del 25 Maggio 2015 www.liberoreporter.it L a celiachia fa parte della grande famiglie delle malattie immunitarie ed è un processo cronico che porta ad eventi degenerativi se non preso in tempo. Le sue origini sono antiche e il suo insorgere risale all’introduzione del grano nella nostra alimentazione, seppur la sua diffusione sia avvenuta in tempi recen- ti. Tuttavia, a fronte degli effetti noti a livello intestinale la sua pericolosità risiede anche nella sua possibile capacità di influenzare la fertilità nelle donne riducendola. Eppure, il modo per tenerla a bada esiste poiché un’alimentazione idonea senza gluti- ne è in grado di bloccarne gli effetti negativi, favorendo il recupero dei villi intestinali che sono il bersaglio di questa patologia. In questo modo, la persona affetta può ri- prendere una vita normale, attuando le debite precauzioni per evitare, il suo ritorno. www.nellattesa.it Salute e Benessere Che cosa vuol dire es- sere una Food Blogger pag.4 Sanità Pronto soccorso, carenze nell’organico pag.3 Sanità Le varici, non solo inestetismi della pelle pag.6 Volontariato Avviso Pubblico per l’accesso ai servizi della Rete Salus pag.5 Concorso La Salute nel Piatto Ricetta della Settimana Insalata Bresaola e Feta pag.6

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Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 20 del 25 Maggio 2015

www.liberoreporter.it

La celiachia fa parte della grande famiglie delle malattie immunitarie ed è un processo cronico che porta ad eventi degenerativi se non preso in tempo. Le sue origini sono antiche e il suo insorgere risale all’introduzione del grano nella nostra alimentazione, seppur la sua diffusione sia avvenuta in tempi recen-

ti. Tuttavia, a fronte degli effetti noti a livello intestinale la sua pericolosità risiede anche nella sua possibile capacità di influenzare la fertilità nelle donne riducendola. Eppure, il modo per tenerla a bada esiste poiché un’alimentazione idonea senza gluti-ne è in grado di bloccarne gli effetti negativi, favorendo il recupero dei villi intestinali che sono il bersaglio di questa patologia. In questo modo, la persona affetta può ri-prendere una vita normale, attuando le debite precauzioni per evitare, il suo ritorno.

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Salute e BenessereChe cosa vuol dire es-sere una Food Bloggerpag.4

SanitàPronto soccorso, carenze nell’organicopag.3

SanitàLe varici, non solo inestetismi della pellepag.6

VolontariatoAvviso Pubblico per l’accesso ai servizi della Rete Saluspag.5

Concorso La Salute nel PiattoRicetta della SettimanaInsalata Bresaola e Fetapag.6

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SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO

La malattia Celiaca, non solo un problema alimentareLa malattia celiaca (MC)

definita anche sprue ce-liaca o enteropatia da glutine, è una malattia

in cui il sistema immunitario aggredisce una proteina, il glutine, che si trova nei ce-reali. La reazione sproposita-ta del sistema immunitario, in soggetti geneticamente predisposti, a fronte dell’in-gestione del glutine, provoca la distruzione di parti dell’in-testino ad opera del processo infiammatorio. Il malassorbi-mento è il risultato della di-struzione massiccia di parti più o meno estese dell’inte-stino e caratteristico della sintomatologia ben conosciuta (dolori addominali, diarrea, vomito). Il problema della celiachia si è reso evidente quando l’uomo preistorico ha inserito i cereali nella sua ali-mentazione quotidiana e ciò è accaduto quando da caccia-tori e raccoglitori sono diven-tati popolazioni stanziali. Nei tempi passati, le popolazioni vivevano prevalentemente di caccia e della raccolta di tu-beri, frutta e semi oleosi e quindi la sintomatologia celia-ca non poteva presentarsi ma a fronte di questi cambiamen-ti culturali e sociali la malat-tia ha dato presenza di se. Di fatto il glutine è una proteina contenuta in sostanze come il frumento e l’orzo e assen-te solamente nel riso, nel mais, nell’avena e nel sorgo. Il primo a descrivere questa malattia fu il greco Areteo di Cappadocia, chiamandola koi-liakos, dalla parola koilia che significa “ventre” mentre nel 1887 il pediatra, Samuel Gee metteva in evidenza la malat-tia come: “una sorta di indige-stione cronica che si riscontra in persone di tutte le età”. Durante la seconda guerra mondiale il pediatra olandese

Willem-Karel Dicke identificò il fattore determinante la ma-lattia, il glutine, poiché notò un miglioramento nella sinto-matologia dei pazienti celiaci Olandesi a causa della man-canza e del razionamento del pane sostituito con le patate. La conferma alla sua ipotesi si ebbe alla fine della guerra quando il tasso di mortalità dei bambini celiaci Olandesi tornò a salire una volta rein-trodotto il pane nel regime alimentare della popolazione. A fronte della sintomatologia intestinale ben conosciuta ne esiste una silente extra-inte-stinale che se non diagnosti-cata porta tutte una serie di ripercussioni come quella che influenza il sistema riprodut-tivo. Infatti, la condizione di malassorbimento condiziona il buon funzionamento sia del si-stema endocrino che di quello immunitario con conseguenze, a volte, gravi. La correlazione tra concepimento e malattia celiaca silente è nota da tem-po così come tutta una serie di eventi associati come l’in-fertilità, gli aborti spontanei e ricorrenti, la mancanza delle mestruazioni e la ridotta du-rata della vita riproduttiva (ri-tardo della comparsa della pri-ma mestruazione, menopausa precoce). In aggiunta, donne con celiachia non diagnosti-cata e in corso di gravidanza possono presentare ritardi della crescita fetale intrau-terina con conseguente basso peso alla nascita del bambino. Alcuni studi hanno messo in evidenza che su 102 donne af-fette da infertilità inspiegata, 4 su 98 era affetta da malattia celiaca non diagnosticata fino ad allora ed è quindi possibile che ne costituisca talvolta l’u-nico sintomo. Pertanto, si può paragonare la fertilità di una donna con malattia celiaca a

quella di una stessa donna di età più avanzata dove quindi la soluzione potrebbe essere quella di seguire una dieta pri-va di glutine, ma, purtroppo, il problema rimane in chi non sa di essere celiaco. D’altro canto la letteratura scientifica ha evidenziato che donne celiache che non seguo-no un regine alimentare privo di glutine hanno un rischio da 3 a 9 volte maggiore di aborto spontaneo nelle prime setti-mane di gravidanza. In conclusione, un periodo storico come il nostro in cui il ritardo nel concepimento è in-fluenzato da tutta una serie di motivazioni tra cui quelle eco-nomiche, sociali e culturali, il rapido successo è determi-nato soprattutto dalle perfet-te condizioni di salute di en-trambi i genitori che passano

anche da un accordo tra stile di vita e sana alimentazione. Quindi la diagnosi non tardi-va di malattia Celiaca mette nelle condizioni l’individuo di attuare un regime alimentare controllato a scopo preventivo per tutte le patologie intesti-nali e non ad essa connesse. La prevalenza della celiachia in Italia, sulla base del censi-mento dei soggetti affetti del 2013, è stimata intorno allo 0,27 %. L’analisi dei dati all’interno delle singole popolazioni, ma-schile e femminile, fa emerge-re la prevalenza nei maschi in-torno allo 0.16 % mentre nelle femmine è risultata intorno allo 0.37 %.

Dr.ssa Sonya VastoNutrizionista

Ricercatore STEBICEF

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3Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SANITA’

Pronto soccorso, carenze nell’organico

I nostri 844 Pronto Soccorso, distribuiti in tutta Italia, sono aperti 24 ore al giorno tutta la settimana e servo-

no in media un paziente ogni secondo, per un totale di 24 milioni l’anno. La loro impor-tanza sanitaria, quindi, è no-tevole per tutti, tranne che le istituzioni sanitarie. Infatti, i medici che vi operano, sono circa 12mila, ma ne occor-rerebbero almeno altri 300 e sarebbero assenti, ad oggi, piani ad hoc per la gestione del sovraffollamento. Questo quadro sorprendente è stato descritto dalla Società italiana di medicina di emergenza ur-genza (Simeu), che ha lancia-to la seconda edizione della Settimana nazionale del Pron-to soccorso dal 16 al 24 mag-gio. Il presidente Simeu Gian Alfonso Cibinel ha dichiarato a questo proposito: ‘’Il siste-ma dell’emergenza-urgenza è ormai in uno stato di grave difficoltà strutturale, eviden-te a tutti all’inizio del 2015, quando i Pronto soccorso (Ps) hanno dovuto fronteggiare l’epidemia influenzale più pe-

sante dell’ultimo decennio. Ogni ospedale dispone di un Peimaf (Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti), ma quasi nessuno di un PGS, eppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile, men-tre il sovraffollamento dei PS si ripete regolarmente tutti gli inverni, con aumento signifi-cativo dei rischi per i pazienti. Alcune regioni, come Lombar-dia e Piemonte, hanno prodot-to delibere che vincolano o invitano le aziende sanitarie ad elaborare i PGS, ma biso-gna passare dalle indicazioni alle risposte concrete. I Ps non chiedono più risorse, ma una migliore gestione. Il ministero prevede circa 30 posti l’anno per le scuole di specializzazio-ne in emergenza e con i posti aggiunti dalle regioni si arriva a circa 80 posti, ma sarebbero necessari almeno altri 300 me-dici in più l’anno’’. Il funzio-namento dei Pronto Soccorso è sconosciuto presso l’Opinio-ne pubblica, perciò è stata or-ganizzata per il secondo anno, una settimana nazionale dei

Pronto soccorso. In queste giornate, di accesso ai Ps in varie città, si svolgeranno in-contri e attività pubbliche nelle piazze, nelle scuole e anche nei centri commerciali. I medici presenti spiegheran-no come funziona il sistema dell’emergenza e ascolteran-no le esigenze dei pazienti. Nell’edizione di quest’anno, sarà attiva una collaborazio-ne con il Tribunale dei diritti del malato (Tdm), ragion per cui sarà realizzato un moni-toraggio nei Ps per elaborare proposte di azioni mirate per migliorare i servizi offerti. Il ministro della Salute, Beatri-ce Lorenzin, ha rilevato: “sarà

una preziosa occasione per far comprendere alla popolazio-ne le dinamiche dei servizi di emergenza e ascoltare le ri-chieste, affinché tutti insieme possiamo affrontare le ineffi-cienze e carenze che, di fatto, ancora affiggono il sistema di emergenza’’. A partire appunto dal dato Istat, secondo il coordinatore del Tdm Tonino Aceti, i Ps sono ‘’il servizio di pubblica utilità con la maggiore difficoltà di accesso, come denunciato dal 53% degli italiani, seguito da Forze dell’ordine e uffici co-munali’’.

Francesco Sanfilippo

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SALUTE E BENESSERE 4www.nellattesa.it

Sentiamo parlare sempre più spesso di food e di food blogger. Dall’ingle-se food, cioè “ cibo” e

blog “ diario”, nasce in Ame-rica nel 1997 il primo blog de-dicato alla cucina. Si chiama Chow ed era, inizialmente, una bacheca, dove scambiarsi opinioni sui posti, dove anda-re a mangiare. Oggi “Chow” si è sviluppato fino a diventare una vera realtà imprendito-riale con 22 dipendenti. In Ita-lia, invece, occorre aspettare il 2005 quando “cavoletto di Bruxelles” mette on line il suo quadernetto di ricette fatte in casa e inizia ad essere seguito da milioni di persone. Oggi, i blog che trattano di cucina si sono moltiplicati a dismisura, diventando più numerosi di una colonia di formiche. Nel Bel Paese sono stati individua-ti 2.300 food blogger, ma si tratta di un numero destinato a crescere, visto il successo che sta conoscendo questo fenomeno grazie ad internet. Chi ha abilità in cucina, con-divide il suo sapere e la sua esperienza sul web. Tuttavia, cosa significa essere una food blogger? Una food blogger è colei la quale ha una passione smodata per la cucina, ama sperimentare nuove ricette e vedere la soddisfazione negli occhi dei propri commensali. La vera food blogger ha ogni genere di utensile per prepa-rare cibi deliziosi ed estetica-mente perfetti, disponendo di una cucina fornita di ogni tipo di spezia. Ha una cultura im-mensa per quello che riguarda

ogni altro genere di stoviglia colorata come tovagliette, bicchieri, piatti. Sì, perché la food blogger, non è solo una cuoca sopraffina, una ricer-catrice accurata e una pro-fonda conoscitrice del lievito madre, cioccolato plastico, pasta di zucchero, agar agar, glucosio, daikon, ma è anche e soprattutto una fotografa provetta. Infatti, il cibo non deve solo essere preparato, ma deve essere allestito ac-curatamente con piatti, sot-topiatti, tovaglie, tovaglioli, ciotoline colorate e bicchieri in vetro fumè, per essere fo-tografato e mostrato al mondo intero con tutto il suo splen-dore. Certo questo va a sca-pito dei poveri commensali che devono aspettare il tempo dello scatto, ma la nostra food blogger avrà studiato i tempi in modo che il pranzo prepa-rato non arrivi troppo freddo a tavola. Ecco, questo in teoria e sulle riviste patinate! Nella realtà, la nostra food blogger si deve ingegnare ogni volta per creare qualcosa che sia esteticamente appetibile e dal gusto ottimo. Perciò, ca-pita che qualcosa riesca bello ma insipido, o buonissimo ma impresentabile. Oppure ca-pita che una torta sia venuta buonissima ed esteticamen-te perfetta, ma che passino figli e marito dalla cucina, i quali, tagliandone un pezzo, riempiranno la loro bocca, borbottando “ è buoniffima”. Così, si lascia la nostra pove-ra food blogger esterrefatta (e anche un po’ soddisfatta)

e alla ricerca di un espedien-te che permetta di fotogra-fare la torta sbocconcellata. Per diventare una brava food blogger è necessario aprire un proprio diario virtuale, in cui inserire delle ricette ori-ginali oppure recensire quel-le assaporate in ristoranti e osterie. Inoltre, deve poter offrire buoni suggerimenti per fare la spesa o per cucinare. È necessario, oltre a tutto, possedere delle buone cono-scenze nel settore informatico e dei SEO. In secondo luogo, occorre dotarsi di una buona macchina fotografica e cono-scenza dell’arte fotografica, per ottenere abilmente foto ed immagini preferibilmente ad alta risoluzione. Così, si presenta il piatto in modo ac-cattivante, così da far venire l’acquolina in bocca a chi sta cercando sul web una specia-lità da preparare in cucina. Se non possiede tutti gli articoli di arredamento richiesti, si arrangerà a far girare le po-che cose che ha, in modo che siano sempre nuove, ricorren-do molte volte a un bel close up (primo piano). In questo modo, si rende tutto il resto

dell’arredamento un po’ sfo-cato e non distinguibile, con tratti di colore che rendono la foto allegra e interessante. Per ultimo ma non meno im-portante, è il rapportare tut-to questo in ogni articolo del suo blog, scritto con dovizia di particolari, ammaliando il let-tore e spingendolo ad andare subito in cucina per riprodurre subito la ricetta. È ovvio che il racconto di cui sopra è il frut-to della mia personale espe-rienza, raccontata in modo goliardico e autoironico. Però, essere food blogger ha anche i suoi vantaggi, perché attra-verso i commenti e le condi-visioni sui social network si ha la possibilità di conoscere tante altre colleghe e colleghi sparsi per il mondo. Si hanno, così, tante belle opportunità di creare amicizie che da vir-tuali diventano reali (cito, ad esempio, l’amicizia con Sabri-na del blog “il Ricettario di Sa-brina” o la partecipazione ad un bellissimo gruppo coeso nel cucinare buon cibo, nella con-divisione e nell’amicizia come “le bloggalline”).

Cinzia Carcia

Che cosa vuol dire essere una Food Bloggerhttps://www.facebook.com/cinzia.carcia

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SOCIALE E VOLONTARIATO 5Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826

Si rendende noto ai cit-tadini residenti nel Co-mune di Palermo. Che la rete di associazioni

di volontariato SALUS, com-posta dalle associazioni ADA Palermo, A.N.I.O., A.P.I.S., A.L.M.A. C.A.D.O., Telefono Amico e A.D.A. Sicilia, con il contributo di Fondazione con il Sud, apre i termini per la presentazione delle istanze fi-nalizzate all’inserimento nella lista di servizio della rete Sa-lus per l’erogazione di 165 ore di prestazioni professionali di fisioterapia, 141 servizi di pu-lizia domestica, 30 forniture di biancheria personale e ge-neri alimentari di ristoro, 300 trasporti protetti, 54 colloqui psicologici individuali, 64 ses-sioni di sostegno psicologico di gruppo a persone in stato di difficoltà socio-economico e certificata presenza di pa-tologia grave cronica o acuta, nella propria persona o in un convivente inserito nello stato di famiglia. Per la presenta-zione delle istanze utili all’in-serimento nella lista di servi-zio – validafino al 20 marzo 2017 – di per-sone o loro conviventi inseriti nello stato di famiglia, sarà necessario possedere alla data di presentazione della doman-da, il seguente requisito di base: - Requisito di reddito: I.S.E.E. relativo al 2014 non superiore a € 10.000;è inoltre necessario possedere almeno uno dei seguenti re-quisiti:- Requisito di salute: Presen-za di patologie quali Morbo di Parkinson, Demenza Senile di qualsiasi genere, Infezioni Osteoarticolari, diabete nella propria persona o in un fami-liare e/o convivente.- Requisito di età: età anagra-fica superiore a 70 anni;L’inserimento nella lista di servizio della rete Salus dà la possibilità a partire dal 1 set-tembre 2015, di richiedere al numero verde 800.985.004, servizi quali: - Prestazioni professionali di fisioterapia (individuali o di gruppo);- Fornitura di assistenza legge-ra (generi alimentari di ristoro e fornitura di biancheria per-sonale) in caso di ricovero;- Servizio di trasporto protet-to;- Sostegno Psicologico indivi-duale e/o di gruppo.La persona in possesso dei predetti requisiti può presen-

tare istanza dal 5/06/2015 al 5/07/2015, presso la sede dell’ADA PALERMO in via Ferri n. 10 a Palermo, utilizzando apposito modulo distribuito dal 1 giugno 2015 presso la sede indicata, presso le sedi delle associazioni partner op-pure scaricabile dal sito www.adapalermo.it. All’istanza de-bitamente compilata in ogni sua parte, vanno inoltre alle-gati: - Indicatore Situazione Eco-nomica Equivalente (I.S.E.E.) relativo al reddito dell’anno 2014, così come previsto dalla normativa vigente da gennaio 2015 rilasciato da un organi-smo abilitato (CAF, INPS, Co-muni, etc.). E’ determinato un limite I.S.E.E. per l’iscri-zione alla lista di servizio in € 10.000. Alla determinazione dell’I.S.E.E. concorrono tutti gli iscritti nello stato di fami-glia.- Fotocopia del documento di riconoscimento in corso di va-lidità del richiedente e della persona con disabilità nel caso si richiedano i servizi come fa-miliare e/o convivente. - Attestazione del requisito di salute personale o del proprio convivente familiare o no, posseduto:- Certificazione attestante la disabilità grave di patologie quali Morbo di Parkinson,Demenza Senile di qualsiasi genere, Infezioni Osteoartico-lari, diabete, ai sensi dell’ar-ticolo 3, comma terzo della Legge n. 104/92; - Per le situazioni di gravità recente, per cui non si è in possesso delle superiori certi-ficazioni, dovrà essere prodot-to: Certificato del medico di medicina generale, attestante la presenza di patologie quali Morbo di Parkinson, Demen-za Senile di qualsiasi genere, Infezioni Osteoarticolari, dia-bete , corredato della copia della scheda multidimensio-nale, di cui al Decreto Sanità 07 marzo 2005; Per le persone con disabilità, Certificato del medico di medicina generale attestante le condizioni di di-sabilità grave. - Per la condizione di età su-periore a 70 anni- allo scopo di offrire più elementi di valu-tazione- è opportuno allegare una certificazione medica ri-spetto alla necessità di atti-vità di prevenzione sanitaria quali la fisioterapia, il soste-gno psicologico, oppureall’opportunità di ottenere l’assistenza leggera in caso

di ricovero e il servizio di tra-sporto protetto per ridotta mobilità.Al termine della valutazione di tutte le domande, che avverrà entro e non oltre il 20 luglio 2015, sarà redatto un Elenco di 400 nominativi di persone aventi diritto a richiedere le prestazioni e una lista di atte-sa dei nominativi esclusi. Tali elenchi saranno resi pubblici nei modi di legge. Ogni perso-na presente nell’elenco degli aventi diritto verrà contattata dall’associazione ADA Paler-mo, informata sui servizi che potrà richiedere e sulle moda-lità specifiche per usufruirne. I servizi saranno richiedibili dal 1 settembre 2015 e, sal-vo proroghe o reperimento di nuovi fondi, fino al termine del 20 marzo 2017.Il coordinamento della rete Salus , nel processo di analisi ed esame delle istanze rice-vute e di attribuzione delle tipologie di servizi richiedibi-li, ferma restando la propria assoluta discrezionalità al ri-guardo e senza, peraltro, che lo stesso possa ritenersi obbli-gato in tal senso, farà riferi-mento ai criteri di valutazione di seguito elencati:- In presenza del requisito di base (reddito), avranno pre-cedenza persone con ISEE più basso; a seguire cittadini/e che soddisfino anche il requi-sito di salute; da ultimo varrà il requisito di età;- Si darà precedenza alle si-tuazioni più gravi e multipro-blematiche;- Si darà precedenza alle per-sone che non sono beneficia-rie di altri tipi di sostegno so-cio-economico;- Non saranno prese in consi-derazione domande incomple-te, con dati contraddittori e senza le autorizzazioni al trat-tamento dei dati sensibili.La consegna dell’istanza e dei relativi allegati deve perveni-re brevi manu o essere spedita presso la Segreteria del pro-

getto Salus c/o ADA PALERMO, in via Ferri,10 Palermo entro e non oltre il 5 luglio 2015.All’esterno della busta dovrà essere specificata la dicitura “Avviso pubblico per l’acces-so ai servizi della rete Salus”. Non farà fede il timbro posta-le ma solo l’effettiva conse-gna presso la segreteria del progetto aperta dalle ore 9:30 alle ore 12:30 , dal lunedì al venerdì, anche per ottenere assistenza per la presentazio-ne della domanda oppure per ogni altra informazione. L’as-sistenza per la presentazione della domanda potrà ancheessere richiesta presso le sedi delle associazioni partner:ADA PALERMO – ASSOCIAZIONE PER I DIRITTI DEGLI ANZIANI – Via F.Ferri, 10 – 90 142- Paler-mo; tel/fax 091 7833455 – DALLUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE ORE 9:30 ALLE ORE 12:30ANIO- Associazione Nazionale Infezioni Osteoarticolari; c/o CTO Villa Sofia- via Antonio Cassarà,1 90142 Palermo- tel091514040 dalle ore 8,30 alle ore 13,00 dal lunedì al vener-dì.APIS- Associazione Parkinson in Sicilia c/o Ospedale En-rico Albanese Via Papa Ser-gio I 5, 90142 Palermo Tel.: 320.9336312 mercoledì dalle 10,00 alle 12,00 – si riceve su appuntamento. Associazione C.A.D.O., Centro Ascolto Don Orione, via Amm. Rizzo – Pa-lermo; tel 091/545764 dal lu-nedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00 – si riceve su appuntamento. ALMA – As-sociazione Lotta alla Morbo di Alzheimer – via del Vespro 141, presso il Centro U.V.A. 6 DEL Policlinico Universitario “P.Giaccone “di Palermo; dal-le 10.00 alle 12.00 del lunedì.ADA REGIONE SICILIA Via E. ALBANESE, 19 - Palermo – Tel. 091/325729; 091 6090266 dal lunedì al venerdì– ore ufficio - Si riceve su appuntamento.

Progetto Salus

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SANITA’ 6www.nellattesa.it

Per comprendere bene l’origine di quanto trat-teremo, dobbiamo in-nanzitutto fare un bre-

ve accenno a come la natura ha provveduto a recare ossi-geno e nutrimento ad ogni più lontana cellula corporea me-diante le arterie. Viceversa, il rientro di anidrite carbonica e dei prodotti di rifiuto sangui-gno è assicurato mediante le vene, per cui, a tal fine, ar-terie e vene si congiungono attraverso i capillari arteriosi e venosi. Il cuore, pompa pro-pulsiva centrale, spinge age-volmente con la sua porzione sinistra il sangue ossigenato dai polmoni nelle arterie, cioè verso la periferia, aiuta-to dalla forza di gravità. Con la porzione destra, invece, ri-ceve il sangue dalla periferia, dilatandosi passivamente e contraendosi per spingerlo nei polmoni. Il sangue venoso che ritorna al cuore, deve, quindi, vincere la forza di gravità ed in ciò è agevolato dall’aspira-zione endotoracica del nostro respirare, dal moto pulsante propulsivo delle arterie vi-cine alle vene, dalle contra-zioni muscolari e soprattutto dalla spinta esercitata dal movimento degli arti, specie inferiori. Questi, nel favorire il ritorno al cuore del sangue venoso, fanno del piede una sorta di pompa cardiaca pe-riferica, con il suo flettersi e battere il suolo nella deam-bulazione. Quanto detto è il fantastico meccanismo della nostra circolazione corporea, conoscenza essenziale per capire gli squilibri patologici, nel nostro caso venosi, che possono derivarne. Dovendo il sangue risalire al cuore, per superare la forza di gravità, le vene sono state fornite di valvole, ossia di plicature del-

la parete che si aprono nella direzione del flusso per chiu-dersi alle sue spalle facendo combaciare i margini. In tal modo le valvole sostengono a segmenti, il peso della colon-na liquida di sangue che altri-menti graverebbe dal cuore ai capillari venosi terminali, sfiancandoli. Infine, ultima conoscenza da tener presen-te, sono le valvole dei vasi, cosiddetti comunicanti, che si interpongono fra il sistema venoso profondo e superficia-le. Tali valvole, si aprono da fuori in dentro consentendo così, che il sangue del sistema superficiale possa passare nel profondo e non viceversa. Il sovvertimento di quest’ordine determina, infatti, il fenome-no varicoso, tanto più grave quanto più v’è incontinenza valvolare. Anomalie valvola-ri e della parete venosa (su base ereditaria), o processi infiammatori che alterano la funzionalità dei sistemi valvo-lari venosi, creano un ecces-sivo riempimento delle vene esterne. Queste si dilatano, si allungano, divengono serpi-ginose, dando origine, infine, alle vene varicose. A causa di ciò i tessuti vanno incontro a sofferenza progressiva, testi-moniata da edemi (per fuori-uscita di liquido dai capillari alterati), da alterazioni cuta-nee (dermatiti), e da ulcere. Questi ultimi sono quadri che fanno parte della cosiddetta “insufficienza venosa”. Gam-be pesanti aggravate dal cal-do e dal lungo stare in piedi, gambe senza riposo e con dif-fusa dolenzia notturna, gambe che non temono il cammino ma la sosta, gambe cui giova una doccia fredda o il nuoto e che soffrono il sole e la sabbia infuocata,queste sono le gam-be di chi soffre di insufficien-

za venosa. Su di esse appaiono dei cordoni bluastri, dilatati e sinuosi con sovrapposta pelle fragile e tesa, cui si dà il nome di vene varicose o più scienti-ficamente di flebectasie. Inol-tre, i già citati gonfiori ai mal-leoli (edemi) e pruriti diffusi facilitano l’istaurarsi di lesioni cutanee da grattamento con possibili infezioni o addirittu-ra rottura, specie negli anzia-ni, delle varicosità con con-seguente emorragia esterna. Infine, possono, come già det-to, manifestarsi dolorose ul-cere di non facile risoluzione, dovute alla stasi del sangue, in zone (es. sopra il malleolo interno), ove mancanza di os-sigeno e di nutrimento creano sofferenza tessutale. A questo punto è necessaria una seria visita specialistica vascolare, ove all’esame fisico dovrà as-sociarsi se non un angiogram-ma (che dà una più dettagliata visione del flusso sanguigno) almeno un’ecografia doppler ad ultrasuoni che oltre al flus-so può evidenziare eventuali coaguli di sangue intravenosi. Consigliando di affidarsi allo specialista, le opzioni tera-peutiche più comuni sono la scleroterapia con l’inocula-zione di soluzioni sclerosanti nei capillari venosi, e la chi-rurgia laser che trasmettendo intensi e precisi lampi di luce determina la scomparsa del capillare venoso. Vanno ag-giunte le tecniche endovenose con radiofrequenza o energia laser (usate soprattutto nelle vene delle gambe) provocanti il restringimento e la chiusura della parete venosa. Inoltre, sono da includere la legatura chirurgica e stripping con occlusione e completa ri-mozione di vene (soprattutto superficiali) dalle gambe e la flebectomia ambulatoriale ove, individuata con una spe-ciale fonte luminosa la vena, sono realizzati piccoli tagli nella pelle e con dei ganci chi-

rurgici viene estratta e rimos-sa la vena della gamba. Un’altra opzione è la chirurgia vascolare endoscopica ove, con l’utilizzo di una piccola telecamera che guarda all’in-terno delle vene, le varici ven-gono, in anestesia , rimosse attraverso piccoli tagli. Infine, ricordo la recente metodica T.r.a.p. (flebo terapia rigene-rativa ambulatoriale tridimen-sionale) usata soprattutto nel trattamento degli sfiancamen-ti dei vasi venosi degli arti in-feriori. Tale terapia è eseguita in tutte le regioni dell’arto (da cui tridimensionale) essendo la debolezza dei tessuti diffu-sa a tutte le pareti venose del circolo superficiale e perfo-rante. Tale trattamento non è doloroso,non richiede aneste-sia,e permette una l’immedia-ta ripresa socio-lavorativa del paziente. A differenza della scleroterapia, con la T.r.a.p., (ubbidendo all’asserto che le vene non debbono essere obliterate,né asportate,né le-gate, ma soltanto curate), si inocula una soluzione rigene-rativa (ad es. sodio-salicilato al 3-6%). Infine, è utile sapere che svolgere regolare attività fisica, controllare il peso cor-poreo, eseguire un’opportuna dieta iposalina e non stare sempre nella stessa posizione (seduto o in piedi) sono consi-gli che, nella loro semplicità, possono contribuire se non a prevenire, almeno a rallenta-re l’istaurarsi di una sindrome varicosa.

Dott. Gaetano GiardinaMedico Chirurgo

Le varici, non solo inestetismi della pelle

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ALLERGOLOGIADOTT. CLAUDIO RAGNOSpecialista in Allergologia e immunologia clinica. diagnosi delle malattie respirato-rie, delle allergie alimentari, per allergie a farmaci. Ticket visita Euro 34,50. Riceve a Palermo in via XII Gennaio 16 091.584114 cell. 337 895499

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MEDICINA INTERNADOTT. MARIO MITRADirigente Medico Medicina 1 Ospedale Civico Palermo. Specialista in Medicina Interna. Consulenze internistiche, esami ecografici (addome, apparato urinario, tiroide), ecodoppler vascolare. Riceve per appuntamento in attività intra-muraria presso Ospedale Civico Palermo Tel. 3292422562 Email:[email protected]

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PSICOLOGIADOTT.SSA CATERINA D’ANNAPsicologa - Psicoterapeuta. Psicologia - Psicoterapia del bambino, dell’adolescen-te e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204

Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected]. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di AstiProf. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa)Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia CervelloDr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O.Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di PartinicoDr. Gabriele Viani, Medico Specialista in RadiologiaDr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabeteA.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Siti web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinformanell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Commerciale: Vincenzo Alaimo - [email protected] Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa)Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesaPer abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected]

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Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Insalata Bresaola e Feta

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Una bella insalata, fresca, delicata, saporita e disintos-sicante. Il cuoco realizzatore è Giuseppe Costantino.

Ingredienti per 4 persone: 1 lattuga romana200 grammi di bresaola300 grammi di feta greca4 cucchiai di olive4 cucchiai di mais250 grammi di pomodorini Pa-chinoOlio extravergine d’oliva, ace-to balsamico di Modena e sale q.b.

Istruzioni:Laviamo la lattuga sciacquan-dola sotto l’acqua corrente e privandola delle foglie più esterne e mettiamola da par-te. Laviamo i pomodorini e tagliamoli a metà mettendoli momentaneamente da parte.

Prendiamo la nostra feta e ta-gliamola a cubetti e mettiamo anche questa da parte. Tagliamo le fette di bresaola in due o tre parti e preparia-moci ad assemblare la nostra insalata.

Consigli per la mise en place:In un piattino iniziamo ad ada-giare le prime foglie di lattu-ga, sopra mettiamo la bresaola quindi nuovamente la lattuga. Al centro mettiamo i pomodo-rini quindi facciamo cadere su tutto il piatto qualche cubetto di feta, un cucchiaio di mais ed uno di olive. Concludiamo con un pizzico di sale, un filo d’olio su tutta l’insalata e qualche goccia d’aceto balsa-mico.Buon appetito!!!!!

Autore: Giuseppe Costantino

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Il bizzarro titolo è una sfi-da che vogliamo lanciare ai nostri lettori con l’obiettivo di rianimare la tavola degli

italiani con un profondo signi-ficato salutistico. Parliamo di buona alimenta-zione e sana cucina, alimenti a “KM 0”.Oggi mangiar sano è più com-plicato di quanto si possa im-maginare, basta pensare alle difficoltà di reperire le ma-terie prime non contaminate, l’acquisto di prodotti genuini garantiti e a buon prezzo di-venta sempre più complicato. Causa il “cattivo” stile di vita che oggi giorno la maggior par-te della nostra società vive.I tempi sono cambiati, la so-cietà oggi vive una realtà mol-to più caotica, spesso soggetta a orari di lavoro ambigui, lo-cation distanti dalla propria residenza e quindi costretti a mangiare “cibo spazzatura”, considerando il fatto che il

tempo che rimane per prepa-rare un buon piatto è diventa-to davvero esiguo. Il mercato del cibo facile, non aiuta di certo, anzi ci da ra-gione di sostenere questa evi-denza.I fast-food esistevano prima? I cibi di strada o street food continuano si a sopravvivere, ma sono diventate eccezioni o nicchie, non considerabili nel-la massa.Siamo nell’era dei McDonald, pizza a pranzo, cena e cola-zione, cheeseburger, patatine fritte, cartocci e tante altre frivolerie. La teoria espressa sopra non esula il 65% degli italiani che si “dice anziani”, infatti tra chi cerca di arrotondare perchè con la pensione non sopravvi-ve e chi svolge la mansione di nonno a tempo pieno il con-cetto non cambia. Lo stile di vita è fondamentale per un’a-limentazione corretta e sopra-

tutto sana.Superati tutti questi inconve-nienti resta la cosa più impor-tante, quella di saper prepa-rare un piatto, con ingredienti semplici, sani e non artefatti, perchè la nostra salute riven-dica ogni giorno tutela!Ecco da cosa parte la “Salu-te nel Piatto”, un concorso a premi, che mira a premiare tutti coloro che sanno cucina-re piatti semplici, buoni e da fare senza grandi complicazio-ni, ovviamente con un occhio di riguardo alle ricette tipiche delle periferie e delle provin-ce, dove la cultura del KM0, sopravvive.Come si partecipa?Inviando una ricetta (comple-ta di ingredienti e procedi-mento) o all’indirizzo di posta elettronica:[email protected] o compilando il form sul sito www.nellattesa.itUn nutrizionista e il nostro

comitato scientifico, sceglie-ranno la ricetta della settima-na da pubblicare sul giornale “nell’attesa…”, inoltre le ri-cette più votate sulla nostra pagina facebook andranno alla finalissima a fine anno.I premiati dalla rete (amici, parenti, conoscenti e tutti coloro che voteranno la ricet-ta) a fine anno parteciperan-no alla serata organizzata da ANIO denominata “CUOCI CA TA RICRII” insieme a grandi nomi della cucina italiana in una serata di gala con fini so-ciali. La giuria fatta dal pubblico partecipante e da chef, pre-mieranno gli autori del “piatto sociale dell’anno”.Adesso partiamo e inviateci le vostre ricette tradizionali, semplici e buone e arricchia-mo il tavolo italiano di salute e bontà.Compila il form ed inoltra la tua Ricetta!