Inferno: Mito o Realtà ?

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Quando senti la parola Inferno, cosa ti evoca nella mente? Ad alcuni fiamme di fuoco e sofferenze indicibili per l’eternità! Ad altri demoni con forconi pronti a punzecchiare, ad altri ancora lo studio dantesco mentre per alcuni è pura mitologia; questi sono tutti retaggi di un’educazione pseudo religiosa o scolastica ricevuta da bambini, e tali sono gli argomenti e le risposte, meramente puerili. Ma cosa dice la Bibbia a riguardo? Questo sarà il motivo del nostro studio, fare chiarezza sulle parole ed i concetti. La credenza dell'immortalità dell'anima ha portato, come logica conseguenza, a “creare un luogo dove collocare un’anima malvagia”, facendo sorgere una dottrina crudele e totalmente anti-biblica come quella delle sofferenze nell'Inferno Eterno, per punire una vita di peccato della durata forse di alcune decine d'anni: un nulla rispetto all'eternità. Un Dio capace di tanto non può certo essere presentato come un Dio d'amore e di giustizia. Oltretutto che Paradiso sarebbe per i salvati, sapendo e vedendo un proprio parente, magari un figlio, che sta soffrendo in quel modo e per sempre?!... Vediamo cosa dice la Bibbia, in concreto. Quali sono le parole contenute nella Bibbia che vengono tradotte con “inferno o inferi” o inferno eterno? Sceol (ebraico) Ades (greco). Abyssos (greco) Tehòhm (ebraico) Abaddòn (ebraico) Apollion (greco) Geenna (greco) Pyr (fuoco) aiōnion (eterno) in greco Stagno ardente di fuoco e zolfo Risposta: Già vedendo questi termini (nelle lingue originali), iniziamo a intravedere qualcosa di interessanti, almeno nei primi tre casi sopracitati, non parlano di fuoco e in nessuno dei casi di pene eterne o di sofferenze eterne. Abbiamo certamente delle fiamme di fuoco ed un giudizio di Dio, l’eliminazione del male, ma andiamo per gradi; analizziamoli uno per uno.

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Quando senti la parola Inferno, cosa ti evoca nella mente? Ad

alcuni fiamme di fuoco e sofferenze indicibili per l’eternità! Ad

altri demoni con forconi pronti a punzecchiare, ad altri ancora

lo studio dantesco mentre per alcuni è pura mitologia; questi

sono tutti retaggi di un’educazione pseudo religiosa o

scolastica ricevuta da bambini, e tali sono gli argomenti e le

risposte, meramente puerili. Ma cosa dice la Bibbia a riguardo?

Questo sarà il motivo del nostro studio, fare chiarezza sulle

parole ed i concetti. La credenza dell'immortalità dell'anima ha

portato, come logica conseguenza, a “creare un luogo dove

collocare un’anima malvagia”, facendo sorgere una dottrina

crudele e totalmente anti-biblica come quella delle sofferenze

nell'Inferno Eterno, per punire una vita di peccato della durata

forse di alcune decine d'anni: un nulla rispetto all'eternità. Un Dio capace di tanto non può certo

essere presentato come un Dio d'amore e di giustizia. Oltretutto che Paradiso sarebbe per i salvati,

sapendo e vedendo un proprio parente, magari un figlio, che sta soffrendo in quel modo e per

sempre?!... Vediamo cosa dice la Bibbia, in concreto.

Quali sono le parole contenute nella Bibbia che vengono tradotte

con “inferno o inferi” o inferno eterno?

Sceol (ebraico) Ades (greco).

Abyssos (greco) Tehòhm (ebraico)

Abaddòn (ebraico) Apollion (greco)

Geenna (greco)

Pyr (fuoco) aiōnion (eterno) in greco

Stagno ardente di fuoco e zolfo

Risposta: Già vedendo questi termini (nelle lingue originali), iniziamo a intravedere qualcosa di

interessanti, almeno nei primi tre casi sopracitati, non parlano di fuoco e in nessuno dei casi di

pene eterne o di sofferenze eterne. Abbiamo certamente delle fiamme di fuoco ed un giudizio di

Dio, l’eliminazione del male, ma andiamo per gradi; analizziamoli uno per uno.

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Sceol / Ades

Tomba o "soggiorno dei morti"

Che cos’è dunque lo “Sceol”?

La Parola di Dio chiarisce che per “Sceol”, o “Ades” si intende Luogo

di sepoltura, e non inferno di fiamme di fuoco, vediamo alcuni

esempi:

Giobbe 17: 13,14 Se aspetto lo Sceol (Tomba) come la mia casa, se distendo il mio giaciglio nelle

tenebre, se dico al sepolcro: "Tu sei mio padre", e ai vermi: "Siete mia madre e mia sorella"…

Pietro usa la parola greca, Ades in Atti 2: 29 -32 come equivalente del termine ebraico Sceol.

Dopo aver detto che Davide era ancora nella tomba, Pietro applicò quelle parole a Gesù e al Suo

sepolcro … e, prevedendo le cose a venire, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che l'anima

sua non sarebbe stata lasciata nell'Ades (tomba) e che la sua carne non avrebbe visto la

corruzione.

Proverbi 30: 16 Lo Sceol, il grembo sterile, la terra che non si sazia di acqua e il fuoco che non dice mai: «Basta!». Per quanto lo Sceol abbia, “inghiottito” già miliardi di morti, sembra non essere mai sazio. Non ha limiti, fin tanto che esiste la morte esiste anche lo Sceol o Ades per contenere i morti. Quindi lo Sceol, o Ades, non è un luogo letterale in una località specifica. Piuttosto è la comune tomba del genere umano, il luogo simbolico dove la maggioranza del genere umano giace nel “sonno della morte” in attesa di risorgere.

Apocalisse 20 13,14 E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l'Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. Come si evince da questo testo, la morte e la tomba (Ades o Sceol) saranno gettati nel fuoco; linguaggio simbolico che vuol dire che spariranno dal creato non esisteranno più. La Parola di Dio indica inoltre che nello Sceol, o Ades, ci sono anche o coloro che hanno servito è adorato Dio, oltre a quelli che non lo hanno mai servito. Infatti la Bibbia insegna che ci sarà “una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. Atti 24:15 La resurrezione dei morti, avverrà dopo la venuta di Gesù Cristo, il quale eliminerà per sempre la morte e di conseguenza il luogo di sepoltura. Nel Regno di Dio o Nuova Terra si vivrà per sempre! Quindi Ades o Sceol NON è INFERNO di fiamme, né luogo di tormenti eterni, ma un luogo di sepoltura, comunemente detto: tomba!

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Abaddòn/ Apollion “distruzione, perdizione ed anche rovina”. Che cos’è dunque Abbadon? L'ebraico ('ǎḇaddōn) è una forma intensiva del verbo (abad, "perire", "distruggere") Nel testo ebraico originale ricorre cinque volte, in alcuni passaggi, appare in parallelo con lo Sceol, in questi versetti Abbadon si riferisce evidentemente al processo distruttivo che segue la morte, indica la decomposizione o distruzione che avviene nello Sceol, che è la tomba.

Giobbe 26:6 Davanti a lui lo Sceol è scoperto, Abaddon è senza velo.

Proverbi 15: 11 Lo Sceol e Abaddon sono davanti all'Eterno; tanto più lo sono i cuori dei figli degli

uomini…

Proverbi 27:20 Lo Sceol e Abaddon sono insaziabili, e insaziabili sono pure gli occhi degli uomini.

Mentre in Giobbe 31: 12 indica l’effetto distruttivo dell’adulterio. Leggere il versetto nel suo

contesto: “…è un fuoco che divorerebbe fino alla distruzione (l’adulterio).” Dove il fuoco è una

cosa, ed i suoi effetti sono altro, la distruzione, “abbadon” è la conseguenza, non il fuoco stesso.

Giobbe 31:12 un fuoco che consuma fino ad Abaddon, e avrebbe distrutto fin dalle radici tutto il

mio raccolto.

Nel N.T. questo termine è associato ad un re che ha come nome simbolico: “angelo dell’abisso” Apocalisse 9: 1 Poi suonò la tromba il quinto angelo, ed io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso. (la parola “stella” nella profezia biblica vuol dire: Angelo caduto…un demone o satana) Apocalisse 9:11 E avevano per re sopra di loro l'angelo dell'abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion. Qui, in questo capitolo di Apocalisse si descrive una scena distruttiva, per mano di un distruttore.

Quindi Abbadon NON è INFERNO di fiamme, né luogo di tormenti eterni, ma un luogo di distruzione o un disruttore!

Abyssos / Tehòhm “luogo senza fondo; infinito; immenso, profondità. “

Che cos’è dunque l’Abisso?

Nel Vecchio Testamento

la parola Abisso ha 5 applicazioni:

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Oceano primordiale

Genesi 1:2 La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso; e lo

Spirito di DIO aleggiava sulla superficie delle acque

Salmo 104:5,6 Egli ha fondato la terra sulle sue basi; essa non sarà mai smossa in

eterno, Tu l'avevi coperta dell'abisso come di una veste; le acque si erano fermate sui

monti.

Acqua sotterranea

Genesi 7:11 Nell'anno seicentesimo della vita di Noè nel secondo mese, nel diciassettesimo

giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte

del cielo si aprirono.

Profondità marine

Giobbe 28 14 L'abisso dice: "Non è in me"; il mare dice: "Non sta presso di me".

Isaia 63 :12,13 che li guidava per mezzo della destra di Mosè con il suo braccio glorioso,

che divise le acque davanti a loro per farsi un nome eterno, che li condusse attraverso gli

abissi, come un cavallo nel deserto, perché non inciampassero?

Profondità della terra

Salmo 95:4 Nelle sue mani sono le profondità (Tehòhm /Abisso) della terra, e sue sono le

alte vette dei monti

Ezechiele 26:19,20 Poiché così dice il Signore, l'Eterno: «Quando farò di te una città

desolata come le città che non hanno abitanti, quando farò salire su di te l'abisso e le

grandi acque ti copriranno, allora ti farò scendere con quelli che scendono nella fossa, fra

il popolo di un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, in luoghi desolati

dall'antichità, con quelli che scendono nella fossa, perché tu non sia più abitata, ma darò

splendore sulla terra dei viventi.

Luogo di sepoltura

Salmi 71:20 Tu, che mi hai fatto provare molte e gravi avversità, mi darai di nuovo la vita

e mi farai risalire dagli abissi della terra.

Ezechiele 26:19,20 Poiché così dice il Signore, l'Eterno: «Quando farò di te una città

desolata come le città che non hanno abitanti, quando farò salire su di te l'abisso e le

grandi acque ti copriranno, allora ti farò scendere con quelli che scendono nella fossa…

Nel Nuovo Testamento la parola Abisso rimane invariata, conserva le stesse definizioni del V.T.

prevalentemente significa profondità marine, designa anche il luogo della dimora dei demoni.

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Luca 8 30-33 E Gesù lo interrogò, dicendo: «Qual è il tuo nome?». Ed egli disse: «Legione». Perché

molti demoni erano entrati in lui. Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare

nell'abisso. Or c'era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte, e quei demoni lo

pregarono che permettesse loro di entrare in quelli. Ed egli lo permise loro. I demoni allora, usciti

da quell'uomo, entrarono nei porci, e quel branco si precipitò dal dirupo nel lago ed annegò.

Anche luogo di sepoltura, come abbiamo già visto:

Romani 10: 6,7 Ma la giustizia che proviene dalla fede dice così: «Non dire in cuor tuo: Chi salirà

in Cielo?». Questo significa farne discendere Cristo. Ovvero: «Chi scenderà nell'abisso?». Questo

significa far risalire Cristo dai morti.

Può indicare un luogo deserto e silenzio, lontano dalla presenza di Dio o degli uomini, come

l’abisso di Genesi 1:2, ossia il globo terrestre prima della creazione, che era deserto è privo di

vita, così sarà nuovamente il globo terrestre durante il millennio, il quale diventerà la dimora di

satana durante i mille anni di “incatenamento”, (vuol dire: non può nuocere né tentare nessuno),

in quanto la terra è deserta, e priva di forme di vita.

Apocalisse 20:1-3 Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell'abisso e

una gran catena in mano. Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo

legò per mille anni, poi lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non seducesse

più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni, dopo i quali dovrà essere sciolto per poco

tempo.

Abisso non si riferisce al “lago o stagno di fuoco”, poiché solo dopo essere stato liberato

dall’abisso Satana viene scagliato nel lago di fuoco.

Apocalisse 20:10 Allora il diavolo, che le ha sedotte, sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo,

dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.

La “bestia” ed il “falso profeta” sono anch’essi strumenti di Satana, e suoi emissari,

salgono da due abissi (metaforici) differenti, uno dal mare l’altro dalla terra.

Apocalisse 11:7 E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso

farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà.

Apocalisse 13:1 (La bestia che sale dal mare) E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci

corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia.

NOTA: Nel Linguaggio profetico i termini non sono letterali ma simbolici ed hanno un altro

significato:

Mare= Popoli

Bestemmia = esser come Dio

Donna = Chiesa

Bestia= Potere politico e Religioso

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Qui è descritto un potere politico /religioso che ha come un suo rappresentante un personaggio

che pretende di esser Dio in terra, la sua sede è in Europa. Mentre l’altro emissario di satana è

dall’altra parte del mondo in America, e sono tutte quelle false denominazioni protestanti e non

che sono sorte in America ed hanno predicato un Falso Vangelo. Le due “bestie” sono anche due

poteri politici (studio a parte), destinati ad esser gettati nel lago di fuoco.

Apocalisse 13 :11,12 (La bestia che sale dalla terra) Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello (Imita Gesù), ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l'autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita.

Apocalisse 17 7,8 Ma l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna (chiesa) e della bestia che la porta, che ha sette teste e dieci corna. La bestia che tu hai visto era e non è più e salirà dall'abisso e andrà in perdizione; e gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia che era, e non è, quantunque essa sia.

Apocalisse 20:10 Allora il diavolo, che le ha sedotte, sarà gettato nello stagno di fuoco e di

zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei

secoli.

Quindi Abisso NON è INFERNO di fiamme, né luogo di tormenti eterni, ma un luogo di oscurità e di profondità marine!

Geenna

“inceneritore , discarica”

Che cos’è dunque al Geenna?

Un luogo di giudizio di castigo e di distruzione; appare 12 volte nel N.T.

Era una valletta scavata dal torrente Hinnom sul lato sud del monte Sion. Il nome deriva dall'ebraico gē-hinnom che significa, appunto, "valle dell'Hinnom". Nella valle dell'Hinnom i re di Giuda Acaz e Manasse avrebbero praticato il culto del dio Moloch, al quale, dopo essere stati sgozzati, venivano bruciati in olocausto i bambini. Per bocca del profeta Geremia Dio preannunciò che nella valle dell'Hinnom, dove venivano immolati e bruciati bambini, sarebbero, invece, stati sepolti e distrutti in massa i cadaveri dei giudei ribelli ed apostati. (Geremia 7:32-33;19:2-11). Dio trasforma quel luogo in un luogo di giudizio e di distruzione per il suo popolo. In seguito il re Giosia, impedì che in futuro si continuassero pratiche simili, fece profanare il luogo in cui si praticava il culto idolatrico e ne fece una discarica di immondizie, dove bruciava un fuoco continuo. Quanto

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dichiara la Bibbia a proposito della Geenna concorda con l'idea tradizionale di fonte rabbinica e di altre fonti: la valle di Hinnom diventò il luogo adibito all'eliminazione dei rifiuti o di corpi, fuori Gerusalemme.

Gesù e la Geenna

Gesù menziona la Geenna 3 volte nel sermone del monte.

Matteo 5:22 ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello: "Raca", sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: "Stolto", sarà sottoposto al fuoco della Geenna.

Matteo 5:29 Ora, se il tuo occhio destro ti è causa di peccato, cavalo e gettalo via da te, perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tutto il tuo corpo sia gettato nella Geenna; e se la tua mano destra ti è causa di peccato, mozzala e gettala via da te, perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tutto il tuo corpo sia gettato nella Geenna.

In Matteo la menziona anche come luogo di distruzione totale e completa dell’individuo.

Matteo 10:28 E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella Geenna. (anche in Matteo 18:9)

Gesù rimprovera e condanni i Farisei del Suo tempo come del nostro.

Matteo 23:15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché scorrete il mare e la terra, per fare un proselito e, quando lo è diventato, ne fate un figlio della Geenna il doppio di voi.

Matteo 23:33 Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della Geenna?

Gesù esorta a non temere la morte fisica ma quella spirituale (o morte seconda).

Luca 12:5 Io vi mostrerò chi dovete temere: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna; sì, vi dico, temete lui.

Gesù menziona un “fuoco inestinguibile”.

Marco 9:43 Ora, se la tua mano ti è occasione di peccato, tagliala; è meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. (anche in Marco 9: 45 e 47)

Pyr (fuoco) aiōnion (eterno)

UN FUOCO "INESTINGUIBILE"?

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Matteo 25:46 >"Allora dirà anche a coloro alla sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli."

Apocalisse 20:10b > "E saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli." – "Lì saranno tormentati giorno e notte, per sempre."

Marco 9:47-48 > "E se l'occhio tuo ti fa intoppare, cavalo; meglio è per te entrar con un occhio solo nel regno di Dio che aver due occhi ed esser gettato nella geenna, dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne."

Vi sono nella Bibbia alcune espressioni che vanno interpretate correttamente per evitare confusioni. Ecco qui sopra tre testi che vengono solitamente citati a sostegno dell'inferno eterno. Appare chiaro dalla Bibbia nel suo insieme e da altri testi che ora vedremo, che il senso dell'espressione si riferisca ad un fuoco che divampa quel tanto che viene alimentato da materiale infiammabile, fino alla consumazione completa.

L'iperbole del fuoco "inestinguibile"

Dalla spiegazione precedente relativa all'origine della parola "geenna", comprendiamo che i termini dei testi suddetti, tradotti in italiano con "eterno" o "secoli dei secoli", non vanno compresi in senso assoluto, ma in senso relativo (per esempio: Esodo 21:5-6 parla dello schiavo che rifiuta la libertà per amore del suo padrone e della propria famiglia. Il testo conclude: "egli lo servirà per sempre" che in ebraico è appunto "in eterno", ma ha chiaramente il senso relativo: "finché vivrà").

L'espressione "nei secoli dei secoli" è tradotta dal greco ton aionon - equivalente all'ebraico al yolam - che sono espressioni spesso usate anche in senso iperbolico; nel linguaggio biblico, tali espressioni abbondano. Eccone alcuni esempi:

1. La foresta che brucia in eterno Ezechiele 21:3 > "E di' alla foresta del mezzodì: Ascolta la parola dell'Eterno!... Ecco, io accendo in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco, la fiamma dell'incendio non si estinguerà..." Quella foresta non sta certo ancora bruciando adesso!

2. Sodoma e Gomorra Giuda 7 > "Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d'un fuoco eterno." Queste città non stanno di certo ancora bruciando adesso!

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Questo passo è molto chiaro a proposito dell'uso comune dell'iperbole presso gli scrittori ebraici, infatti delle città di Sodoma e Gomorra è detto che portano "la pena di un fuoco eterno". Ora, è chiaro che esse non stanno bruciando attualmente, perché quel fuoco è divampato fino a che c'era qualcosa da bruciare, fino alla distruzione completa (e poi si è estinto), come dice Pietro: "riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d'esempio..." (2 Pietro 2:6).

3. I cadaveri degli empi Isaia 66:23-24 > "Avverrà che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me, dice il Signore. Quando gli adoratori usciranno, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati a me; poiché il loro verme non morirà, e il loro fuoco non si estinguerà; e saranno in orrore a ogni carne." (NR)

Ecco l'espressione di Isaia (che sta parlando dell'instaurazione del Regno di Dio sulla Terra), ripresa da Cristo in Marco cap. 9. Che si tratti di nuovo di un'iperbole, qui è ancora più palese, dato che il profeta parla di CADAVERI (Nel Regno di Dio, o Nuova Terra, NON ci sono di certo cadaveri letterali, disseminati in giro per il pianeta). Il passo si riferisce evidentemente al momento in cui avverrà la purificazione della Terra dal peccato e dai peccatori; essi saranno sotto gli occhi dei giusti che Giovanni, nell'Apocalisse, vede scendere sulla Terra dentro la Santa Città, la Gerusalemme Celeste. Ma Gesù parla anche di "nuova creazione" (Matteo 19:28); Pietro dice che aspettiamo "nuovi cieli e nuova terra nei quali abiti la giustizia" (2 Pietro 3:13) e Paolo dice che la creazione aspetta di essere liberata anch'essa dalle conseguenze del peccato che l'hanno rovinata (Romani 8:19-22). Ora, tutto questo è incompatibile con l'idea che i cadaveri degli empi contamineranno per sempre il nostro pianeta che aspetta una "ri-creazione" che lo renderà ancora più bello di quanto non fosse quando uscì dalle mani del suo Creatore. Al di fuori della comprensione dell'iperbole usata da Isaia, tanto comune nella letteratura dei suoi tempi, lo scenario si presenterebbe, al contrario, per l'eternità deturpato dallo spettacolo di milioni di cadaveri che bruciano in modo inestinguibile... rosi da vermi "immortali"!!

Questo fuoco “aiōnion” (eterno) è sicuramente un fuoco letterale che distruggerà i demoni satana ed i peccatori; ma non è eternamente acceso e la sua durata sarà tale fin tanto che c’è qualcosa da bruciare, gli effetti sono eterni non la durata del fuoco. La Bibbia esclude in modo chiaro e categorico le pene eterne. Mentre gli eletti godranno della vita eterna (e quindi di una ricompensa eterna), i malvagi saranno colpiti da una punizione eterna (e non da un "eterno supplizio"), e cioè la soppressione, la distruzione il cui effetto è "eterno". D'altra parte, la sofferenza eterna come abbiamo già detto presuppone la vita inestinguibile del punito, il che è in contrasto con il carattere di Dio che è Amore e con la Parola di Dio.

Stagno di Fuoco

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Che cosa è lo stagno di fuoco?

Quando e come avverrà la distruzione dei malvagi?

Dove si trova questo lago di fuoco?

Qual è il proposito di Dio per l’empio?

Cosa avverrà dopo la consumazione del fuoco?

Che cosa è lo stagno di Fuoco?

Apocalisse 20:15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel

libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.

Matteo 25:41 Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a

sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che

è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

Risposta: È un luogo di distruzione letterale, dove il Male verrà distrutto, eliminato per sempre dal Creato. Sparirà per sempre dalla scena e non esisterà mai più. La terra prima della ri-creazione deve esser purificata dal peccato e dal Male.

Isaia 41:11,12 Ecco, tutti quelli che si sono infuriati contro di te saranno svergognati e confusi; quelli che combattono contro di te saranno ridotti a nulla e periranno. Tu li cercherai ma non troverai più quelli che contendevano con te; quelli che ti facevano guerra saranno come nulla, come cosa che non esiste più.

Abdia 16 Poiché come avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni del continuo; sì, berranno, ingoieranno e saranno come se non fossero mai state».

Malachia 4:1 «Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà», dice l'Eterno degli eserciti, «in modo da non lasciar loro né radice né ramo.

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Quando e come avverrà la distruzione dei malvagi?

2 Tess 2:8 … che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all'apparire della sua venuta.

Colossesi 3:25 Ma chi opera ingiustamente riceverà la retribuzione delle cose ingiuste che ha fatte, e non c'è parzialità con alcuno.

Risposta: Il ritorno di Gesù segnerà l’inizio del Millennio, un periodo di mille anni nel quale Dio lascerà che i salvati giudichino la giustizia del Suo giudizio, prima dell’esecuzione del giudizio stesso su Satana, gli angeli caduti e sui malvagi. Il giudizio di Dio avviene in tre fasi successive: prima del ritorno di Gesù, durante il Millennio e dopo la fine del Millennio. Mentre la distruzione dei malvagi avviene in due fasi: la prima al Suo apparire e quella definitiva, dopo i mille anni di giudizio. Al ritorno di Gesù, i giusti che saranno in vita saranno rapiti sulle nuvole del cielo per incontrare Gesù nell’aria (1 Tess 4: 17); le tombe dei giusti si apriranno e i morti risusciteranno al comando della voce di Gesù per andare anch’essi incontro a Gesù nell’aria. Che cosa succederà ai malvagi viventi al ritorno di Gesù?

Apocalisse 6:15-17 E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?».

Apocalisse 20 descrive cosa succederà all’inizio, durante e alla fine del Millennio; i giusti saranno risuscitati nella prima risurrezione, chiamata da Gesù la “risurrezione di vita”, che avverrà all’inizio del Millennio (v.4,6): “Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione” (v. 6). L’affermazione: “Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni” (v. 5) è come una parentesi nella narrazione; i malvagi, cioè il resto dei morti, non risusciteranno finché il Millennio non sia finito. Al termine del Millennio, quindi, avverrà la seconda risurrezione, chiamata da Gesù: “la risurrezione di condanna”. Per mille anni la terra sarà deserta, durante i mille anni si terrà il giudizio dei malvagi e alla fine dei mille anni, i malvagi saranno resuscitati per sentire e ricevere ognuno la propria condanna. Cosa accadrà al termine del Millennio?

Apocalisse 20:7-9 E quando quei mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle per la guerra; il loro numero sarà come la sabbia del mare. Esse si muoveranno su tutta la superficie della terra e circonderanno il campo dei santi e la diletta città. Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà.

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Al termine del Millennio ci sarà la seconda risurrezione, quella dei malvagi: “Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni. E quando quei mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni” (v. 5,7-8a). Satana quindi ingannerà i malvagi di tutta la storia umana, i quali saranno stati appena risorti. Il loro numero è come la sabbia del mare. Satana li convincerà a muovere guerra contro “il campo dei santi e la diletta città” (v. 9); questa espressione descrive la nuova Gerusalemme, la città nella quale dimorano i salvati. Essa scenderà dal cielo sulla Terra al termine del Millennio (cfr. Apocalisse 21:2,10). Satana ingannerà le nazioni inducendole a credere di poter conquistare la nuova Gerusalemme. Lo splendore della nuova Gerusalemme è “simile a quello di una pietra preziosissima” è “la città era di oro pur, simile a cristallo puro” (Apocalisse 21:11,18). I salvati, dall’interno potranno vedere fuori e i malvagi, dall’esterno, potranno vedere ciò che hanno perso e saranno determinati a conquistarlo sotto la guida di Satana e dei suoi angeli. L’esecuzione finale del giudizio è una scena solenne: ogni persona venuta al mondo nel corso della storia umana sarà viva allo stesso tempo e nello stesso luogo. La maggior parte, purtroppo, però si troverà fuori dalla nuova Gerusalemme; “dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio” (Apocalisse 20:9) e i malvagi saranno distrutti insieme a Satana e i suoi angeli. Il giudizio finale decreterà la fine del peccato, causa di ogni dolore. Alla fine del gran conflitto, il male sarà stato solo come un brutto sogno per i salvati, i quali avranno davanti a loro un’eternità felice in assenza del male. I salvati avranno magari perso qualche caro che non sarà in cielo con loro, ma Dio sarà quello che in questo conflitto perderà più di tutti. Infatti ogni persona perduta lascerà come un vuoto incolmabile nel Suo cuore, perché ogni persona è unica, insostituibile e infinitamente preziosa ai Suoi occhi.

Dove si trova lo stagno di fuoco?

2Pietro 3: 5-7;10-13 Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all'esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall'acqua e fu formata mediante l'acqua, a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì, mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi… Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia.

Risposta: LA TERRA STESSA sarà un immenso lago di luogo di fuoco, nel quale verranno distrutti i malvagi ed il peccato. Il ritorno in gloria di Gesù distruggerà e purificherà col fuoco il nostro pianeta, in attesa che sia ricreato una seconda volta da Dio dopo la fine del Millennio.

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Qual è il proposito di Dio per l’empio?

Ezechiele 33:11 Di' loro: Com'è vero che io vivo», dice il Signore, l'Eterno, «io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d'Israele?

Giovanni 10:10… ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza

Luca 9:56 poiché il Figlio dell'uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle». Poi andarono in un altro villaggio.

2Pietro 3: 9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.

Il proposito di Dio è sempre stato quello di Salvare l’uomo da se stesso e da satana, “strapparli” dalle mani del nemico, dalla morte e dal fuoco. Il Suo proposito è che tutti vivano in pace in armonia con Dio con la Sua legge di Amore e libertà, e con tutto il creato, che vivano in abbondanza e in eterno: purtroppo non tutti vogliono questo bene.

Cosa accade dopo che il fuoco si è spento?

Salmo 37:9-11;20 Poiché i malvagi saranno sterminati, ma coloro che sperano nell'Eterno possederanno la terra. Ancora un po' e l'empio non sarà più; sì, tu cercherai attentamente il suo posto, e non ci sarà più. Ma i mansueti possederanno la terra e godranno di una grande pace... Ma gli empi periranno, e i nemici dell'Eterno saranno consumati e andranno in fumo come grasso di agnelli.

Malachia 4:1 «Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà», dice l'Eterno degli eserciti, «in modo da non lasciar loro né radice né ramo.

Questi testi ci mostrano in modo inequivocabile che gli empi saranno consumati da un fuoco che discende dal cielo e che è in grado di distruggere: “anima corpo e spirito”, l’essere nella sua totalità, tanto umani che esseri celesti (angeli caduti) dei quali non resterà nulla. Quando Dio avrà terminato la Sua opera di Giudizio e purificazione del Male dalla terra. Allora la terra sarà pronta per esser ricreata.

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2Pietro 3:13 Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia.

Isaia 65:17 «Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e non verranno più in mente.

Apocalisse 21:1-7

I nuovi cieli e la nuova terra Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c'era più. E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate». Allora colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio tutte le cose nuove». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli». E mi disse ancora: «È fatto! Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell'acqua della vita. Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me

__________ DIO TI INVITA A FARE UNA SCELTA ______________

Deuteronomio 30:19 Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza…

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Spiegazione di un testo controverso Luca 16:19-31 In questa parabola o racconto allegorico, Gesù narra di un povero (Lazzaro) e di un ricco egoista che, dopo la morte vanno a finire: il primo "sul seno di Abramo" e il secondo nel soggiorno dei morti fra i tormenti del fuoco. I due luoghi sono separati da un abisso, una voragine che impedisce il passaggio, ma ci si può vedere da un luogo all'altro, tanto è vero che il ricco e Abramo si parlano. La dottrina biblica sullo stato dei morti e sulla dispensazione della vita eterna o della distruzione alla fine dei tempi ci aiuta a comprendere che quel racconto è una “favola” una metafora che Gesù utilizzò per illustrare vivamente un messaggio. Dove, se non in una favola, un povero pieno di ulcere sta sotto la tavola del ricco che banchetta, in attesa delle briciole, mentre i cani gli leccano le ferite? E dove, se non in una favola, il paradiso è separato dall'inferno da una voragine che non impedisce ai perduti e ai salvati di guardarsi reciprocamente? In realtà, Cristo non ha fatto che riprendere dalla religiosità popolare gli elementi essenziali di questa parabola; infatti, ritroviamo questi stessi elementi nella letteratura giudaica contemporanea di Gesù. Inoltre, dal contesto sia interno che esterno al racconto, si comprende che lo scopo di Gesù non era insegnare "lo stato dell'uomo dopo la morte", bensì il fatto che ognuno determina il suo destino eterno con le proprie scelte nella vita e che queste scelte sono, per chi lo desidera, ampiamente guidate dalla Parola di Dio fino alla salvezza. Poiché questa parabola rappresenta un notevole aggancio per chi vuole sostenere la sopravvivenza dell'anima dopo la morte, ecco parte della spiegazione fornita nel libretto "Vivere per sempre" (della serie: Quaderni dei Segni dei Tempi - Ed. A.D.V.), che fornisce ulteriori elementi: «La parabola è un racconto, il più delle volte fittizio, che Gesù utilizza per fotografare nella mente dell'ascoltatore un messaggio particolare. Per molti secoli ha prevalso l'interpretazione allegorica della parabola, in cui ogni dettaglio aveva il suo significato, ma nel secolo scorso, Adolf Jülicher ha demolito questo modo di interpretare sostenendo che nella parabola c'è un pensiero centrale che va messo in risalto. "Egli sosteneva con vigore - dice Bruno Corsani - che nella parabola vera e propria un solo punto è pertinente all'insegnamento che vuol impartire o illustrare, mentre i particolari servono unicamente a dare chiarezza o vivacità al racconto, a renderlo più incisivo e credibile; perciò non vanno "interpretati" come se avessero tutti un significato metaforico, ma devono guidare l'ascoltatore a trovare il punto centrale, la situazione che si riferisce alla sua esistenza e alla sua condotta" (B. Corsani, "Introduzione al Nuovo Testamento", Vol. I, Ed. Claudiana, Torino - pag. 104). Per interpretare correttamente una parabola è necessario seguire quattro linee fondamentali: a. Comprendere il pensiero centrale senza lasciarsi offuscare dai dettagli. b. Tenere conto del contesto immediatamente prima e dopo la parabola. c. Fare concordare la spiegazione con il testo senza violentarlo. d. Evitare di stabilire un insegnamento dogmatico partendo da una parabola. Questo brano di Luca è preceduto dalla parabola del fattore infedele, con la quale Gesù mette in risalto le possibilità offerte dalla vita presente per abbandonare i propri errori. Il fattore infedele si è accorto in tempo della sua condotta indegna, della responsabilità affidatagli dal padrone e così cambia vita. 'Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui.' (Luca 16:14). Allora Gesù racconta la storia di un uomo ricco che vive nell'agiatezza e nello sperpero ed è incurante delle sofferenze del povero Lazzaro che viene a implorare misericordia, ma inutilmente... "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti resuscitasse" (vers. 31). Ecco l'insegnamento centrale; Gesù afferma che tutto si decide qui sulla terra: la nostra vita, la nostra condotta oggi, stabilirà se quella di domani sarà radiosa e piena di felicità oppure se cadrà nel nulla eterno, in una distruzione irrimediabile e definitiva. In questo non può aiutarci un segno particolare proveniente dal cielo... Un segno sufficientemente grande è la Parola di Dio - Mosè e i

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profeti - ecco il segno per eccellenza! Molti vorrebbero annullare la validità dell'Antico Testamento o della Parola di Dio... Per credere e avere fiducia in Dio non occorre un miracolo straordinario, un intervento soprannaturale - il nutrimento preferito da una massa di gente la cui fantasia è stata alimentata dal favoloso, dal meraviglioso, dallo straordinario e dall'ignoranza della Parola di Dio - ma uno studio attento e personale per interiorizzare il messaggio dell'amore. In questo brano, Gesù, è forse preoccupato della sorte degli uomini dopo la morte? Certamente no! Gesù non ha nemmeno voluto presentare un sistema di premi e di punizioni dopo la morte. La difficoltà di questa parabola è che Gesù insegna attraverso un linguaggio chiaramente ispirato a credenze popolari... Infine, non si può stabilire, basandosi su questa parabola, tutta la dottrina della retribuzione dopo la morte o dell'immortalità dell'anima, perché essa tradisce la motivazione profonda per cui Gesù la racconta. È questo un grave errore di ermeneutica, che dimostra quanto sia complesso leggere la Bibbia senza aver fatto 'tabula rasa' delle concezioni filosofiche o delle tradizioni religiose seguite da millenni, anche dalla Chiesa di Roma. Se le parabole dovessero servire per stabilire dei punti dottrinali potremmo dire che non importa la salvezza tramite il Cristo, ma è sufficiente il rientrare in sé del figlio prodigo (cfr. Luca 15:11-32); si potrebbe dire che Gesù esalta un comportamento disonesto negli affari (cfr. Luca 16:1-9) e che Dio ascolta le nostre preghiere perché "gli rompiamo la testa" (cfr. Luca 18:1-5). In questa parabola Gesù "incontra i suoi ascoltatori sul loro terreno. La dottrina dello stato cosciente dell'anima umana, tra la morte e la risurrezione, era quella di un buon numero dei suoi ascoltatori" (E. White, "Christ's Object Lessons" - pp. 263-264). Il Cristo vuole sostenere che è impossibile assicurarsi la salvezza dopo la morte... » (o.c. - pp. 99-104, a cura di G. Marrazzo)

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