Indice - Home Valutazione degli effetti...

59

Transcript of Indice - Home Valutazione degli effetti...

Indice

A. Generalità 01

B. Il sistema turistico 01

C. I distretto produttivo-energetico 01 D. Sulle implicazioni territoriali delle politiche sociali. 01

E. L’Analisi 02

Il Sistema naturale e il Sistema antropico (Valenze territoriali) 03

E.1 Sequenza analitica 03

E.1.1 Stato qualitativo del territorio 03

E.1.2 Strutture del paesaggio 05

E.1.3 Analisi percettiva 07

E.1.4 Infrastrutture 07

E.1.5 Compatibilità con il PTPM 08

E.1.6 Dinamiche di trasformazione insediativa 08

E.1.7 Dinamiche di trasformazione del paesaggio 08

F. La Sintesi delle valenze territoriali 08

G. Le schede 09

Ss1 09

Ss2 11

Ss3 13

Ss4 15

Ss5 17

Ss6 20

H. Il rapporto tra costruito esistente e l’assetto agricolo 21

I. Gli elementi ambientali 21

L. Il Progetto 23

L.1 Scheda strutturale 1 (Ss1) 23

L.2 Scheda strutturale 2 (Ss2) 25

L.3 Scheda strutturale 3 (Ss3) 27

L.4 Scheda strutturale 4 (Ss4) 29

L.5 Scheda strutturale 5 (Ss5) 33

L.6 Scheda strutturale 6 (Ss6) 34

M. I Quaderni –Il Distretto energia – turismo –agricoltura (degli interventi puntuali) 35

1

M.1.1 Sq1 –Ambito Casetta Bianca 35

M.1.2 Sq2 –Ambito Serra Visciglieta 36

M.1.3 Sq3 –Ambito Piano San Pietro 38

M.1.4 Sq4 –Ambito San Pietro 39

M.1.5 Sq5–Ambito Mass. Marino 41

M.1.6 Sq6–Ambito Mass. Calabrese 42

M.1.7 Sq7– Ambito Con.da Foceta 44

M.1.8 Sq8– Ambito Mass. Calabrese 45

M.1.9 Sq9– Ambito Isca di Calvello 47

M.1.10 Sq10 – Ambito Castagneto 48

M.1.11 Sq11– Ambito Sorgituro 50

Il Progetto 51

M.2.1 Sq1 –Ambito Casetta Bianca 51

M.2.2 Sq2 –Ambito Serra Visciglieta 51

M.2.3 Sq3 –Ambito Piano San Pietro 51

M.2.4 Sq4 –Ambito San Pietro 52

M.2.5 Sq5–Ambito Mass. Marino 52

M.2.6 Sq6–Ambito Mass. Calabrese 52

M.2.7 Sq7– Ambito Con.da Foceta 52

M.2.8 Sq8– Ambito Mass. Calabrese 52

M.2.9 Sq9– Ambito Isca di Calvello 52

M.2.10 Sq10 – Ambito Castagneto 52

M.2.11 Sq11– Ambito Sorgituro 53

N Le reti 53

N.1. Le relazioni lente: il sistema degli itinerari a scorrimento lento 54

N.2. Seibiblioteca, una rete di micro strutture della cultura 55

N.3 Sulle implicazioni territoriali delle politiche sociali 55

O Il Marchio 56

1

A. Generalità

La scheda strutturale si riferisce agli aspetti turistico - ambientali e produttivi. La approvazione del RU ha consegnato al Comune di Calvello uno strumento urbanistico che ha posto la fondamentale questione del “disegno urbano” e della riqualificazione della città.

Il R.U. è stato costruito nella logica della riorganizzazione degli spazi urbani e del riequilibro tra città esistente e territorio aperto. Per questo secondo aspetto, per i limiti stessi imposti dalla Legge a questo strumento di Piano, non ha potuto portare a compimento un ragionamento avviato sul rapporto tra qualità territoriale e sviluppo turistico.

La scheda, dunque, si colloca in rapporto stretto con gli indirizzi del RU intervenendo, a livello territoriale, su due sistemi compiuti: quello turistico e, in forma più limitata, quello produttivo.

B. Il sistema turistico.

Lo scopo principale della scheda strutturale è, quindi, quello di avviare un processo di valorizzazione turistica basato sulle valenze territoriali di Calvello.

Ci si è mossi lungo percorsi che riguardano:

• le ricchezze storico – architettoniche;

• il rapporto tra costruito esistente e assetto agricolo;

• gli elementi ambientali;

• gli interventi di completamento di elementi definiti.

Tutti gli elementi e gli ambiti individuati sono stati ricompresi in schede stralcio che costituiscono la base territoriale sulla quale, a valle di un processo analitico, si sono innestate le proposte di piano.

C. Il distretto produttivo-energetico.

La scheda (il quaderno) affronta i temi della estrazione petrolifera dal versante della compensazione ambientale e della riqualificazione delle piattaforme dismesse o destinate alla dismissione. Altra questione è quella riferita alla molteplicità degli interventi sull’eolico e sul fotovoltaico che vanno razionalizzati nel contesto ambientale attraverso la costruzione di carte della trasformabilità. Un terzo elemento riguarda la commistione tra l’evoluzione di interventi di qualità in agricoltura e nel campo della energia pulita e tra forme energetiche (eolico) e intervento turistico. Come si vede, le questioni legate allo sviluppo degli interventi nel settore energetico si inquadrano in contesti più ampi riguardanti l’agricoltura biologica, la compensazione ambientale, lo sviluppo turistico.

D. Sulle implicazioni territoriali delle politiche sociali.

Calvello punta molto sull’elevamento della qualità sociale e, in particolare, sulla qualificazione delle politiche sociali rispetto alle quali si registra già un forte impulso. Il Piano si occupa delle implicazioni territoriali delle suddette politiche, ovvero, del supporto che il territorio può offrire per elevare la qualità degli interventi e consentire di strutturare proposte variegate diffuse in ambito territoriale.

2

E. L’Analisi Le elaborazioni analitiche consentono di verificare le condizioni di compatibilità e di congruenza delle scelte specifiche di pianificazione e progettazione (presenti e future) rispetto a sistemi di valori e qualità territoriali formalmente riconosciuti e assunti a base del processo di pianificazione e di sviluppo. La fase conoscitiva introduce alla fase di articolazione del giudizio (F. La Sintesi) che assume una rilevanza fondamentale essendo quella attraverso la quale vanno motivatamente espressi, incrociando e sovrapponendo le analisi, i giudizi sulla qualità, sulle alterazioni e sul degrado del territorio. Questi giudizi sono indispensabili per la redazione degli elaborati di progetto e per definire la trasformabilità del territorio. Tenuto conto dei valori che occorre riconoscere nel territorio , si è ritenuto di dover prevedere un meccanismo conoscitivo esteso alla varietà delle valenze territoriali. Per questo motivo, l’assetto attuale ed in divenire del territorio da conoscere è stato considerato come risultante di quattro sistemi interagenti tra loro, rispetto ai quali le singole trasformazioni possono produrre effetti e ricadute, diretti ed indiretti, immediati o trasferiti nel tempo. Questi quattro sistemi sono: il sistema naturale; il sistema antropico ( nelle componenti dell’uso del suolo , degli insediamenti, delle infrastrutture); il sistema socio-economico (in riferimento alla struttura demografica ed economica ) cfr. RU ; il sistema istituzionale in relazione all’assetto urbanistico e vincolistico del territorio –cfr. RU . In relazione a questi sistemi sono state organizzate le conoscenze ritenute indispensabili per individuare e rappresentare, alla scala media, i caratteri costitutivi sui quali costruire i dati di sintesi e le ipotesi di progetto. La sequenza analitica è finalizzata alla costruzione, attraverso la costruzione di una griglia di sintesi che metta in luce le peculiarità territoriali, all’individuazione del grado di trasformabilità dei singoli ambiti in funzione dell’uso che si intende attivare. Questo meccanismo, adottato per le singole schede e gli elementi dei “quaderni” possiede la particolarità di essere riproducibile per ulteriori ambiti, il che introduce la possibilità di costruire un piano in continua evoluzione. E’ ovvio che la carta della trasformabilità (G. Progetto) è indispensabile per la verifica dello stato attuale e delle previsioni di trasformazione. I criteri di trasformabilità sono di seguito sintetizzate: Le trasformazioni fisiche del territorio possono essere:

• inammissibili (I); • ammissibili solo a seguito di verifica positiva attraverso studio di

compatibilità ( trasformazione da sottoporre a verifica di ammissibilità (VA));

• ammissibili a condizione del rispetto di specifiche prescrizioni conoscitive, progettuali, esecutive e di gestione (Trasformazione condizionata (AC));

• in regime ordinario (RO). Gli usi considerati in rapporto alle trasformazioni sono i seguenti:

1. Uso insediativo 2. Uso infrastrutturale 3. Uso agricolo (agro-silvo- pastorale) 4. Uso produttivo (E- energia – P.A.- Piccolo artigianato)

3

Il Sistema naturale e il Sistema antropico (Valenze territoriali) E.1. Sequenza analitica E.1.1 Stato qualitativo del territorio

Scheda Assetto Valore/interesse

Ss1

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Ss2 • Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo misto verde

pascolo • Insediamenti rurali • Insediamenti ricettivi • Insediamento storico

attualmente ad uso ricettivo

• Struttura petrolifera

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

• Ambientale/ecologico

• Insediativo • Insediativo

• Insediativo

• Produttivo

Ss3 • Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo • Viabilità strategica • Viabilità interna

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

• Insediativo

Ss4 – Ss4a • Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo • Vegetazione fluviale • Ex discarica (verde non

utilizzabile) • Zone definite dal R.U.

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • • Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Ss5

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Anemometro

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

• Produttivo riferito al

comparto energetico/turistico

4

Sq1

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq2

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq3

• Vegetazionale misto verde

• Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq4

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq5

• Vegetazionale misto verde

• Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq6

• Vegetazionale misto verde

• Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq7

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo/Vegetazionale

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq8

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • Produttivo riferito al

comparto energetico/turistico

Sq9

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Struttura dismessa

connessa alla produzione petrolifera

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico • Produttivo riferito al

comparto energetico/turistico/agricolo

5

Sq10

• Vegetazionale compatto • Vegetazionale misto

verde • Agricolo/Vegetazionale

• Ambientale/ecologico • Ambientale/ecologico

Sq11

• Vegetazionale misto verde

• Agricolo

• Ambientale/ecologico • • Ambientale/ecologico

E.1.2 Strutture del paesaggio

Scheda Strutture

Ss1 • Struttura primaria (Paesaggio montano) • Struttura secondaria (Paesaggio montano) • Infrastrutture • Comprensorio ricettivo – culturale esistente • Polo ambientale • Polo insediativo (ricettivo) • Direttrice principale • Corridoi percettivi • Direttrici percettive • Luoghi di visione

St2

• Struttura vegetazionale primaria (Paesaggio montano) • Struttura vegetazionale secondaria (Paesaggio montano) • Paesaggio agrario/misto verde-Pascolo • Insediamento ricettivo • Insediamento storico, attualmente ad uso ricettivo • Corridoi percettivi • Direttrici percettive • Luoghi di visione diffusi

Ss3 • Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Corridoi percettivi • Direttrici percettive • Luoghi di visione diffusi • Viabilità strategica

Ss4 – Ss4a • Struttura primaria (Paesaggio collinare) • Struttura primaria (Paesaggio agrario) • Struttura secondaria (Paesaggio agrario) • Struttura secondaria (Paesaggio fluviale) • Struttura secondaria (Uso produttivo) • Corso d’acqua • Corridoi percettivi • Direttrici percettive

6

• Luoghi di visione diffusi

Ss5 • Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Viabilità strategica • Corridoi percettivi • Luoghi di visione diffusi

Sq1

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq2

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq3

• Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq4

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq5

• Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq6

• Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq7

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

7

Sq8

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq9

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio post industriale • Viabilità strategica e direttrice percettiva • Luoghi di visione diffusi

Sq10

• Struttura primaria (Vegetazione compatta) • Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

Sq11

• Struttura complementare (Vegetazione rada) • Paesaggio agrario • Direttrice percettiva e viabilità strategica • Luoghi di visione diffusi

E.1.3 Analisi percettiva

Vengono individuati i seguenti elementi:

• Relazioni lente • Ambiti di paesaggio dai luoghi di visione • Poli di attrazione

Questi vengono definiti:

1. segni strutturanti se definiscono il paesaggio; 2. segni complementari se si caratterizzano per essere di complemento al

paesaggio; 3. segni di dettaglio se risultano indifferenti alla composizione del paesaggio.

E.1.4 Infrastrutture

Sono individuati i seguenti elementi:

1. rete idrica 2. rete fognaria 3. pubblica illuminazione 4. viabilità di supporto 5. strutture e agglomerati

8

E.1.5 Compatibilità con il PTPM Gli elaborati evidenziano le condizioni di trasformabilità dedotte dagli elaborati del Piano territoriale di area vasta “Sellata Vulturino – Madonna di Viggiano”.

E.1.6 Dinamiche di trasformazione insediativa

Gli elaborati distinguono:

Il mantenimento degli usi attuali rispetto al quale vengono evidenziati:

1. Il consolidamento agricolo 2. Il consolidamento turistico 3. I servizi 4. Il consolidamento insediativo 5. Il consolidamento produttivo a fini energetici

L’introduzione di nuovi usi distinti in:

1. Ricettivo-culturale-formativo/didattico attraverso il recupero 2. Complementare con restauro ambientale 3. Ricettivo/Produttivo-Complementare 4. Consolidamento residenziale con possibile nuovo uso ricettivo

complementare

E.1.7 Dinamiche di trasformazione del paesaggio

Gli elaborati evidenziano la dinamiche di trasformazione distinguendo:

1. Uso produttivo inteso di tipo agricolo 2. Uso insediativo 3. Uso infrastrutturale 4. Uso artigianale - commerciale 5. Uso agricolo – agrituristico 6. Uso turistico 7. Uso produttivo energetico

attraverso le valutazioni degli effetti di impoverimento, rischio, arricchimento.

L’effetto rischio risulta prevalente nelle zone di maggiore componente vegetazionale. L’effetto impoverimento risulta più significativo laddove i valori paesaggistici, derivanti dalla compresenza di più elementi costitutivi, risulterebbero inficiati dai processi di una antropizzazione disattenta e con scarso valore aggiunto. L’effetto arricchimento deriva, al contrario, dalla commistione tra valore degli elementi costitutivi e effetti positivi di elementi produttivi, prevalentemente di tipo agricolo e antropici legati prevalentemente all’agricoltura o all’attività ricettiva compatibile. La salvaguardia/riqualificazione si riferisce, infine, ad aree particolarmente sensibili (ad esempio una piattaforma petrolifera) o già accreditate di vincoli (ad esempio una zona archeologica).

F. La Sintesi delle valenze territoriali

Vengono evidenziati gli elementi di rilevanza paesistica e ambientale e, successivamente, valutati secondo una scala decrescente di valori (eccezionale, elevato, medio, basso)attribuiti applicando i criteri descritti nelle N.T.A. In particolare si evidenziano:

• gli elementi di interesse vegetazionale;

9

• gli elementi di interesse storico : episodi architettonici in territorio aperto, nuclei insediativi di interesse storico testimoniale;

• gli elementi di interesse produttivo agricolo per caratteri naturali;

• gli elementi di interesse percettivo;

• gli elementi di pericolosità geologica.

G. Le Schede

La Ss1 comprende la zona T di sviluppo turistico del R.U.

Lo stesso R.U. ha posto l’esigenza di sviluppo dell’area attraverso interventi di riqualificazione e a compatibilità definita. L’area è la più ricca dal punto di vista vegetazionale e percettivo. Contiene le attrezzature più qualificate comprese nella zona di Cacciatizze, a margine nella viabilità principale: il museo del petrolio e l’area ludico, didattico, ricettiva che “ruota” intorno al ristorante. Lungo la direttrice principale si innesta una direttrice secondaria che collega il mini comprensorio de “l’acqua sulfurea”. Il comprensorio, nella sua articolazione, è ricco di direttrici e corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi. Elemento fondamentale è la stretta connessione con il comprensorio di sellata Pierfaone da un lato e quello di Marsico Nuovo Madonna di Viggiano, dall’altro.

In particolare, l’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali e della zona denominata acqua sulfurea in relazione all’interesse ambientale-ecologico, delle strutture ricettive – culturali e del comprensorio ricettivo culturale esistente

-un valore negativo della componente produttiva in relazione alla struttura petrolifera

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di:

- un paesaggio montano articolato in strutture primaria e secondaria

- un comprensorio ricettivo – culturale esistente

- una direttrice percettiva coincidente con la SP 16

-una articolazione di corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, principalmente lungo la suddetta direttrice percettiva.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria primaria

- la struttura secondaria del comprensorio ricettivo – culturale esistente

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio, i poli di attrazione.

• delle infrastrutture evidenzia:

10

- la viabilità primaria e secondaria

- le infrastrutture petrolifere

- comprensorio ricettivo – culturale esistente

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- turistico

– della filiera turistica basata sulla compatibilità ambientale

– ambientale finalizzato al turismo

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- turistico

– della filiera turistica basata sulla compatibilità ambientale

– ambientale finalizzato al turismo

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico ricettivo, di servizio e ludico ambientale.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione agli usi turistico e micro agricolo.

(8tralcio ortofoto relativo all’area di sviluppo ricettivo-culturale esistente)

11

(8tralcio ortofoto: dall’”Acqua sulfurea” alla direttrice Calvello- Pierfaone)

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

L’area di sviluppo ricettivo-culturale possiede già una buona caratterizzazione dal punto di vista economico. La locanda è immersa in un parco attrezzato che conta numerose attrattive naturali, il laghetto, le aree di sosta e meditazione, il giardino botanico, la piccola arena per gli spettacoli. Gode di una discreta dotazione di parcheggi ed è autonomamente collegata al museo del petrolio. La scheda propone un intervento che metta insieme questi elementi e, attraverso la predisposizione di un piano operativo , realizza, in forma compiuta, un polo ricettivo, didattico, culturale ad unica gestione. Ideale sarebbe un collegamento gestionale con la zona che ospita il comprensorio dell’Acqua sulfurea e le attrezzature esistenti ad Autiero per le quali è opportuna la riqualificazione/ridefinizione di ruolo. Il ricorso al Piano operativo consente di rapportare, in maniera diretta, l’aspetto progettuale che caratterizza gli interventi a quello gestionale. Il supporto della carta della trasformabilità risulta decisivo al fine di garantire le reali possibilità di intervento nell’area.

La Ss2 si sviluppa lungo la SP16 nel tratto che collega Calvello al bivio per la Varlanza – Sellata Pierfaone. Un territorio caratterizzato da un assetto vegetazionale compatto intervallato da ampie zone verdi contiene due strutture ricettive di grande interesse. L’una, la Potentissima, ospitata in un edificio di origini sei-settecentesche, l’altra, Pietrapanna, di impianto recente. Le strutture risentono della mancanza di una azione di marketing territoriale che metta in rete il “marchio Calvello”. E’ una circostanza, questa, comune alle attività presenti nel territorio comunale; il che pone l’esigenza di connettere le valenze/potenzialità territoriali a interventi di valorizzazione e comunicazione. La prossimità di una struttura petrolifera non agevola lo sviluppo della ricettività.

12

(8tralcio ortofoto)

In particolare, l’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologic e delle strutture ricettive

-un valore negativo della componente produttiva in relazione alla struttura petrolifera

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di:

- un paesaggio montano articolato in strutture primaria e secondaria

- un paesaggio agrario misto verde pascolo

- una direttrice percettiva coincidente con la SP 16

-una articolazione di corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, principalmente lungo la suddetta direttrice percettiva.

- un insediamento ricettivo e uno storico- ricettivo

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria primaria

- la struttura secondaria della articolazione ricettivo – culturale esistente

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio, i poli di attrazione.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria e secondaria

- le infrastrutture petrolifere

13

-l’ articolazione ricettivo– culturale esistente

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- turistico - insediativo

– agricolo agri-turistico

e della riqualificazione post- produttiva

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- turistico e agrituristico

e della salvaguardia-riqualificazione dell’uso produttivo.

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico ricettivo.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione agli usi turistico e agrituristico.

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Le strutture inserite nell’area in oggetto hanno la necessità di un forte rilancio, soprattutto di tipo gestionale legato ad una contestuale riqualificazione dei siti. Il Piano dispone una ipotesi di ampliamento della dotazione ricettiva che implica un intervento di riqualificazione del costruito e dell’ambito esterno. Fondamentale dovrà essere l’assetto gestionale legato ad un progetto di marketing e comunicazione specifico.

La Ss3 è un’ area periurbana caratterizzata da una struttura insediativa di origine agricola sviluppata lungo assi viari secondari. L’assetto vegetazionale presenta articolazioni agricole e di vegetazione compatta. L’assetto infrastrutturale possiede le carenze tipiche delle zone periurbane sviluppatesi spontaneamente senza un disegno di piano. L’area manifesta un’esigenza di riqualificazione attraverso micro interventi mirati di sviluppo che escludano ipotesi di nuovi insediamenti residenziali.

14

(8tralcio ortofoto)

In particolare, l’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico, della componente agricola in relazione al sistema insediativo

delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di:

- un paesaggio collinare articolato in strutture primaria e secondaria

- un paesaggio agrario

- una direttrice percettiva coincidente con la SP Calvello Bivio Camastra

-una articolazione di corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria e secondaria

- le reti tecnologiche esistenti

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- agricolo

– l’introduzione dell’uso micro artigianale compatibile

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

15

- micro artigianale compatibile

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico ricettivo, di servizio e ludico ambientale.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione agli usi micro artigianale e micro agricolo.

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Il Piano individua tre priorità di sviluppo dell’area.

• La prima si lega alla necessità di completare gli interventi di urbanizzazione; • La seconda interessa la possibilità di ricucire il tessuto urbano con la prima

fascia periurbana con un intervento residenziale di elevata qualità strutturato sul rapporto costruito-verde attrezzato;

• La terza risolve un problema connesso al potenziamento delle piccole attività artigiane (soprattutto quelle legate all’artigianato artistico o di trasformazione/produzione alimentare) che non sono compatibili con strutture di grosse dimensioni disponibili nella zona PIP. Soprattutto, queste aziende hanno la necessità di rapportarsi con il centro abitato poiché presuppongono la possibilità di mettere “in mostra” i prodotti e anche il processo produttivo che costituisce di per sé un valore. C’è dunque la necessità di predisporre spazi dalle dimensioni giuste, estremamente qualificati e inseriti in un tessuto periurbano.

La Ss4 si sviluppa lungo la SP Calvello – Bivio Camastra, dal centro abitato, partendo dal limite del vincolo cimiteriale, fino alla ex discarica. Comprende la zona ex E3 speciale compresa nel PRG vigente fino alla adozione del R.U. Il PRG ha consentito, in questa zona, la realizzazione di edifici destinati ad attività produttive (artigianali e commerciali). Il RU, oggi vigente, ha eliminato questa “anomalia” restituendo alla zona la funzione agricola originaria. Lo stesso RU ha introdotto ulteriori destinazioni riferite a superfici circoscritte (F9 Foro boario, centro di equitazione, ippoterapia. F10 Distributore carburanti. F12 Isola ecologica. F14 Servizi agrituristici.).

(8tralcio della tav. P02 del R.U.)

16

L’analisi mostra un apparato vegetazionale e percettivo vario nel quale coesistono zone di vegetazione compatta collinare con altre di vegetazione fluviale alternate ad un complesso agricolo piuttosto diffuso. La struttura micro produttiva, stratificatasi nel corso degli ultimi anni, caratterizza la zona più prossima al centro abitato. E’ evidente la necessità di procedere nel verso di quanto già evidenziato dal R.U. :

1. Ipotesi di trasformabilità attraverso interventi fortemente compatibili;

2. Interventi di riqualificazione dell’ingresso alla città;

3. Realizzazione del parco fluviale

La fase progettuale, attraverso l’esame dei dati analitici e della sintesi degli stessi, espliciterà le condizioni di trasformabilità del territorio oggetto della scheda strutturale.

In particolare, l’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico, della componente turistico – ricettiva (F14 del R.U.), della componente produttivo-artigianale- commerdiale (zone D1.... del R.U.) unicamente per gli interventi di riqualificazione compresi nei lotti definiti dal R.U.

-un valore negativo della componente produttivo-artigianale- commerdiale (zone D1.... del R.U.) per gli interventi esterni ai lotti definiti dal R.U.

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di:

- un paesaggio collinare articolato in strutture primaria e secondaria

- un paesaggio agrario in struttura primaria

- una paesaggio fluviale in struttura secondaria

- una direttrice percettiva coincidente con la strada provinciale Calvello – bivio Camastra

-una articolazione di corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, principalmente lungo la suddetta direttrice percettiva.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria primaria

- la struttura secondaria del complesso produttivo, dei servizi e della ricettività

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio, i poli di attrazione, gli agglomerati rurali.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria e secondaria

17

- le infrastrutture di servizio

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- agricolo agrituristico

– artigianale commerciale

– turistico ricettivo

– di servizio

– ludico ambientale ecologico.

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- agricolo agrituristico

– artigianale commerciale

– turistico ricettivo

– di servizio

– ludico ambientale ecologico

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico ricettivo, di servizio e ludico ambientale.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione agli usi artigianale commerciale (unicamente rispetto agli interventi interni ai lotti definiti dal R.U.) , agricolo agrituristico, turistico ricettivo (unicamente rispetto agli interventi interni al lotto definito dal R.U.) , di servizio (unicamente rispetto agli interventi interni ai lotti definiti dal R.U.) e ludico ambientale.

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

In questa zona il Piano propone interventi di riordino e riqualificazione:

• Il primo relativo alla zona F14 del RU che ospita una struttura ricettiva per la quale si pensa ad una più efficiente articolazione delle destinazioni d’uso oltre a interventi di qualificazione del costruito e, soprattutto, dell’ambito esterno, in modo da costruire una “presenza” qualificata;

• Il secondo in riferimento all’ipotesi di estendimento del parco fluviale già previsto nel RU.

La Ss4a si sviluppa trasversalmente alla SP Calvello – Bivio Camastra, all’altezza del foro boario. Comprende parte della zona ex E3 speciale compresa nel PRG vigente fino alla adozione del R.U., come già evidenziato al paragrafo relativo alla Ss4.

18

(8tralcio ortofoto)

L’analisi mostra un apparato vegetazionale e percettivo vario nel quale coesistono zone di vegetazione compatta collinare con altre di vegetazione fluviale alternate ad un complesso agricolo piuttosto diffuso. La struttura micro produttiva, stratificatasi nel corso degli ultimi anni, caratterizza la zona più prossima al centro abitato. E’ evidente la necessità di procedere nel verso di quanto già evidenziato dal R.U. :

1. Ipotesi di trasformabilità attraverso interventi fortemente compatibili;

La fase progettuale, attraverso l’esame dei dati analitici e della sintesi degli stessi, espliciterà le condizioni di trasformabilità del territorio oggetto della scheda strutturale.

In particolare, l’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico, della componente produttivo- artigianale- commerciale (zona D1/g del R.U.) unicamente per gli interventi di riqualificazione compresi nel lotto definito dal R.U.

-un valore negativo della componente produttivo-artigianale-commerciale (zona D1/g del R.U.) per gli interventi esterni al lotto definito dal R.U.

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di:

- un paesaggio collinare articolato in strutture primaria e secondaria

- un paesaggio agrario in struttura primaria

- una paesaggio fluviale in struttura secondaria

- direttrici percettive coincidenti con la strada provinciale Calvello – bivio Camastra e vie di penetrazione

-una articolazione di corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, principalmente lungo la suddetta direttrice percettiva.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

19

- la struttura agraria primaria

- la struttura secondaria del complesso produttivo, dei servizi e della ricettività

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio, i poli di attrazione, gli agglomerati rurali.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria e secondaria

- le infrastrutture di servizio

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- agricolo agrituristico

– artigianale commerciale

– di servizio

– ludico ambientale ecologico.

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- agricolo agrituristico

– artigianale commerciale

– di servizio

– ludico ambientale ecologico

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico ricettivo, di servizio e ludico ambientale.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione agli usi artigianale commerciale (unicamente rispetto agli interventi interni al lotto definito dal R.U.) , agricolo agrituristico, di servizio (unicamente rispetto agli interventi interni ai lotti definiti dal R.U.) e ludico ambientale.

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona, in posizione piuttosto decentrata, rispetto alla strada di collegamento Calvello – Bivio Laurenzana, è già presente una azienda che coltiva nocciole e ha posto le basi per la captazione e imbottigliamento di acque minerali e una attività idrotermale. Il Piano consente, avendo verificato la possibile trasformabilità dell’area, l’articolazione ottimale della attività aziendale la riqualificazione della viabilità esistente anche in funzione di supporto alla attività produttiva.

20

La Ss5

L’area si sviluppa a monte della strada di collegamento Calvello – Bivio Laurenzana. L’analisi mostra un apparato vegetazionale e percettivo vario nel quale coesistono zone di vegetazione compatta collinare con altre di vegetazione fluviale alternate ad un complesso agricolo piuttosto diffuso.

(8tralcio ortofoto)

In particolare, l’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico, delle roduttive (comparto energetico-turistico) in relazione al comparto produttivo

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di:

- un paesaggio montano articolato in strutture primaria e secondaria

-una articolazione di corridoi percettivi e di luoghi di visione diffusi.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio, i poli di attrazione.

• delle infrastrutture evidenzia:

21

- la viabilità strategica e di progetto

- le infrastrutture energetiche in fase valutativa (campo eolico)

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- energetico - turistico

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- energetico turistico

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico ricettivo, di servizio e ludico ambientale.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione agli usi turistico– energetici.

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

In particolare è nei programmi del Comune la realizzazione di una Pala eolica panoramica nel sito che attualmente ospita l’anemometro. La struttura avrebbe una doppia funzione: la prima, ovviamente energetica, la seconda legata allo sviluppo turistico, in quanto consentirebbe di realizzare una struttura panoramica che diventerebbe un forte attrattore.

La Ss6 è riferita all’ambito territoriale che, partendo dal Comprensorio ricettivo culturale di cui alla Ss1, fino all’altezza del ponte della Varlanza, guarda al Vulturino. L’obiettivo è quello di procedere, attraverso uno studio di fattibilità dedicato, al recupero degli antichi percorsi che collegano la zona valliva limitata dalla direttrice provinciale (SP16) alle piste da sci che si trovano in territorio di Marsico Nuovo, immediatamente a ridosso del confine che separa questo Comune da Calvello. Lo studio dovrà definire anche la fattibilità di una pista da sci da realizzare sul versante di Calvello.

H. Il rapporto tra costruito esistente e l’assetto agricolo

Rappresenta una costante nel territorio aperto.

Questo risente, infatti, della presenza dell’organizzazione della campagna in funzione dell’uso micro produttivo. Questa organizzazione è strettamente connessa al sistema ambientale.

I. Gli elementi ambientali

Sono evidenti e interagiscono, come ovvio, con gli altri elementi che punteggiano il territorio. Tutto i Piano ne è pervaso poiché costituiscono un elemento di connessione che non può essere, in alcun modo, definito in forma separata. Vi sono, però, al di là della presenza “ingombrante” del Vulturino, elementi di grande evidenza che caratterizzano la parte montana del territorio.

22

Ss1 Appare evidente la varietà dell’assetto vegetazionale in cui “convivono” ampie aree di vegetazione arborea (bosco rado) con altre, di superficie maggiore, di vegetazione compatta , alcune a riposo, altre produttive. Si riscontra una ricchezza e una articolazione che costituiscono “un valore” in sé. Questa articolazione si riflette sull’assetto paesaggistico attraverso l’alternanza tra vegetazione rada (struttura complementare del paesaggio) e vegetazione compatta (struttura primaria del paesaggio). Le direttrici e i corridoi percettivi costituiti dalla viabilità principale e secondaria, lungo le quali si collocano i principali luoghi di visione, lambiscono o attraversano gli ambiti di paesaggio. Approfondendo l’analisi percettiva, si evidenziano quelle che vengono definite “relazioni lente” che riguardano l’articolazione dei percorsi che consentono, lentamente, di attraversare gli ambienti, di percepirne la ricchezza paesistica, di sostare lungo i luoghi di visione. Il comprensorio ricettivo - culturale che contiene attrezzature ricettive, ludico-educative e culturali (museo del petrolio), viene definito polo di forte attrazione. Tutti gli elementi costitutivi del paesaggio rappresentano i segni che ne caratterizzano la valenza. Possono essere definiti strutturanti se ne definiscono la connotazione essenziale, la struttura appunto. Sono complementari se ne costituiscono l’aspetto di contorno, essenziale, ma non decisivo, ai fini della connotazione percettiva. Se sono di dettaglio possono essere considerati poco rilevanti nella composizione dell’assetto percettivo.

Ss2

Si riscontra una situazione simile alla precedente anche perché ci troviamo in un territorio connesso a quello che caratterizza la Ss1.Qui “convivono” ampie aree di vegetazione arborea (bosco rado) con altre, di superficie maggiore, potenzialmente agricole. L’assetto paesaggistico presenta un’alternanza tra vegetazione rada (struttura complementare del paesaggio) e vegetazione compatta (struttura primaria del paesaggio). Le direttrici e i corridoi percettivi costituiti dalla viabilità principale e secondaria, lungo le quali si collocano i principali luoghi di visione, lambiscono o attraversano gli ambiti di paesaggio. Approfondendo l’analisi percettiva, si evidenziano quelle che vengono definite “relazioni lente” che riguardano l’articolazione dei percorsi che consentono, lentamente, di attraversare gli ambienti, di percepirne la ricchezza paesistica,di sostare lungo i luoghi di visione. La Potentissima e la struttura di Pietrapanna rappresentano poli di forte attrazione sia in qualità di ambito di paesaggio, sia come elementi architettonici. I luoghi antropizzati (masserie, agglomerati rurali) punteggiano il paesaggio.

Ss3 L’assetto vegetazionale appare meno vario. Predomina la componente agricola ed il paesaggio agrario al quale l’alternarsi delle masserie conferisce una forte caratterizzazione. In questa articolazione si innesta la maglia viaria che consente di percepire la ricchezza del paesaggio agrario.

Ss4 – Ss4a Il contesto esterno alterna vegetazione rada a vegetazione compatta collinare. Quello direttamente riferito al corso d’acqua è, naturalmente caratterizzato dalla vegetazione e dal paesaggio fluviale in cui l’aspetto morfologico e paesistico-ambientale predominano. Il percorso del fiume “viaggia” quasi parallelamente alla viabilità principale che, nel contesto, diventa “a scorrimento lento” se considerata

23

come supporto alla percezione. La viabilità secondaria, invece, relaziona l’ambito. Questi assi di penetrazione caratterizzano le relazioni lente descritte nei precedenti capitoli e costituiscono gli ideali luoghi di visione. Un ulteriore aspetto, legato al fiume, è costituito dal suo essere laboratorio naturale. Elementi di detrazione sono quelli produttivi che punteggiano il territorio per i quali il R.U. ha previsto l’attivazione di un processo di riqualificazione. Ss55 Ci si trova in una zona a monte della Ss4. L’assetto paesaggistico ambientale presenta caratterizzazioni simili a quelle della suddetta Ss4, ad esclusione della fascia direttamente connessa al corso d’acqua. Ss6 Oggetto di un apposito studio di fattibilità, coincide con la fascia interessata ala PTP Sellata Vulturino – Madonna di Viggiano.

L. Il Progetto

L1. Scheda strutturale 1 (Ss1)

Elementi in evidenza

L.1a Comprensorio ricettivo culturale esistente

La zona comprende, attualmente:

• una attrezzatura ricettiva inserita in un parco naturalistico-didattico; • il museo del petrolio.

I due poli sono collegati, al margine, da una direttrice viaria secondaria (corridoio percettivo) e dalla direttrice principale (SP 16 Calvello- Sellata-Pierfaone).

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, si ritiene opportuno procedere alla realizzazione di un progetto di recupero/ampliamento della dotazione ricettiva attuale e del potenziamento delle caratteristiche di fruizione del parco didattico e del museo. L’indicazione è quella di procedere ad un progetto integrato della intera zona attraverso la formulazione di un Piano operativo ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999 attraverso il quale si potrà articolare:

• l’ampliamento della dotazione ricettiva • la riqualificazione/ampliamento del parco didattico- naturalistico; • il collegamento attrezzato delle varie attrezzature presenti e future del

comparto; • il potenziamento, attraverso la creazione di un sistema culturale-didattico –

espositivo, della struttura museale esistente, utilizzando spazi esterni e/o coperti, esistenti o di nuovo impianto.

Il P.O. dovrà inserire il complesso degli interventi in un sistema di comunicazione identificabile ed immediatamente percepibile oltre a connettere l’intero sistema di sviluppo comprensoriale a linee definite di gestione cui affidare la realizzabilità del progetto.

Il Piano propone, quindi, il potenziamento complessivo del comprensorio, partendo dalla dotazione attuale già sufficientemente integrata dal punto di vista economico

24

e produttivo. Il ricorso a P.O. è giustificato dalla necessità di procedere ad una proposta progettuale organica immediatamente collegata all’assetto gestionale.

L.1b Comprensorio cosiddetto “dell’acqua sulfurea”.

Si tratta di una “attrezzatura naturale” la cui esigenza prioritaria è legata ad un processo di riqualificazione collegato ad una idea di sviluppo e valorizzazione. L’indicazione è quella di procedere alla formulazione di un Piano operativo ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999 attraverso il quale si potrà articolare una proposta di riqualificazione/sviluppo, attraverso la realizzazione di strutture, di limitate dimensioni, dell’intero comprensorio.

Anche in questo caso il Piano si pone l’obiettivo di valorizzare un comprensorio dotato di una “attrezzatura naturale” non utilizzata e marginalizzata rispetto a qualsiasi prospettiva di sviluppo. L’ipotesi di salvaguardia, attraverso il PO, può, in una logica di programmazione degli interventi sul territorio, aiutare a costruire un elemento sul quale innestare una ipotesi di perequazione finalizzata alla gestione/salvaguardia del bene naturale.

L.1c Relazioni lente

Le relazioni lente sono costituite dalla maglia viaria esistente che attraversa ambienti caratterizzati da valore paesistico ambientale.

Lungo gli assi, le direttrici e i corridoi percettivi, definibili come vere e proprie attrezzature di supporto alla percezione, sono da prevedere interventi diffusi (segnaletica, slarghi panoramici, slarghi attrezzati per la sosta ….).

Lungo i percorsi interni esistenti, destinati alla costruzione di una Rete ciclo – equi – pedonale, sono da prevedere piccoli interventi diffusi calibrati in funzione della particolare tipologia della rete (cicloturismo, equiturismo).Sono prevedibili interventi di manutenzione, potenziamento, riqualificazione.

La maglia viaria secondaria è, quasi sempre, supporto alla percezione del paesaggio. In un territorio pieno di ricchezze paesaggistiche, le “strutture” che attraversano gli ambienti naturali rappresentano un valore che supera la principale funzione di elementi di comunicazione. Quelle che, solitamente, sono utilizzate per velocizzare le comunicazioni, in una logica di fruizione delle bellezze naturali, diventano relazioni “lente” perché ci aiutano a prenderci il tempo della percezione. Attrezzare questi percorsi significa strutturarli per una funzione altra e fornire al visitatore un ulteriore strumento di comprensione del territorio che lo ospita.

L.1d Piattaforme petrolifere

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 49) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, si ritiene necessario procedere, ad esaurimento della funzione attuale, alla realizzazione di un progetto di riqualificazione/riuso delle superfici di cui al presente paragrafo. Si prevede la possibilità di riconversione:

• produttiva energetica ( campi fotovoltaici); • in strutture funzionali alla protezione civile (Pista di atterraggio

elicotteri.....); • in serre connesse alla produzione vegetazionale... • in altri usi ecologicamente compatibili

25

Gli interventi connessi alle piattaforme non ancora dismesse potranno essere realizzati unicamente a valle della redazione di un Piano operativo ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

Il Piano, in questo caso, si pone l’obiettivo di restituire alla disponibilità pubblica e/o privata, ampie zone di territorio utilizzate per le attività estrattive. Il PO, soprattutto in questo caso, aiuta a compiere scelte corroborate a monte da assetti gestionali definiti. Questo aspetto dovrà garantire la fattibilità dell’intervento programmato e l’articolazione delle ipotesi di riqualificazione delle piattaforme.

L.1e Micro interventi in territorio aperto

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, è possibile realizzare, in connessione agli interventi di manutenzione e recupero dei tracciati esistenti, percorsi tematici supportati da adeguato impianto segnaletico e attrezzati con strutture compatibili (aree di sosta attrezzate, capanni di avvistamento, aule verdi, laboratori botanici all’aperto, piccole strutture di supporto....). Sono altresì consentiti micro -interventi in agricoltura attraverso progetti specifici di valorizzazione di colture montane tradizionali. Gli interventi sono subordinati a progetti organici di valorizzazione sottoposti a verifica di compatibilità e supportati da idonei piani di gestione. Tali risultati dovranno essere perseguiti attraverso la redazione di uno o più piani operativi (su base territoriale e/o tematica)ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

In un territorio variegato e ricco di valenze percettive e naturalistiche, diventa fondamentale pensare a piccoli interventi diffusi che valorizzino i tematismi (natura, geologia , storia, alimentazione.......) attraverso percorsi e interventi mirati. Anche in questo caso, l’utilizzo del PO serve a costruire ipotesi di interventi articolati e supportati da strutture gestionali definite.

L.2 – Scheda strutturale 2 (Ss2)

L.2a – Comprensorio ricettivo storico esistente

La zona comprende, attualmente:

• una attrezzatura ricettiva di recente realizzazione (Pietrapanna); • una attrezzatura di connotazioni storiche (Potentissima) di tipo ricettivo

(agrituristico) . I due poli sono collegati dalla direttrice principale (SP 16 Calvello –Sellata –Pierfaone).

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, si ritiene opportuno procedere alla realizzazione di un progetto di recupero/ampliamento della dotazione ricettiva attuale. L’indicazione è quella di procedere a singoli progetti integrati attraverso i quali si potrà articolare:

• l’ampliamento della dotazione ricettiva; • la riqualificazione/funzionalizzazione dello spazio esterno; • un progetto di comunicazione.

I tre elementi sopra descritti sono considerati inscindibili. Qualsiasi ipotesi progettuale di ridefinizione delle strutture dovrà contenere la riqualificazione/funzionalizzazione dello spazio esterno e la definizione della struttura comunicativa. In caso di ampliamento, lo stesso non potrà superare il 25% del volume esistente. L’intervento proposto dovrà essere compatibile con la

26

struttura tipologica esistente e costituire con la medesima un unicum tipologico formale. Le altezze dei nuovi edifici non potranno superare quelle dei corpi esistenti; la distanza da questi ultimi non potrà essere inferiore a 10 ml; è possibile prevedere corpi posti in aderenza a quelli esistenti. Il progetto dovrà comprendere, in un sistema unitario, tutti gli elementi costitutivi (l’esistente e il nuovo, compresa la sistemazione esterna complessiva) oltre alla definizione della struttura comunicativa. Il permesso di costruire riguarderà il complesso dell’intervento e terrà conto del piano di realizzazione definito dal progetto. Ogni certificazione di agibilità potrà essere redatta solo a conclusione del suddetto piano di realizzazione.

L.2b –Possibile trasformazione finalizzata alla ricettività rurale diffusa – fattorie didattiche – fattorie sociali.

Le zone evidenziano la presenza di edifici rurali. Per esse è possibile, attraverso un progetto di recupero accompagnato da business plan e da piano di gestione, una diversa destinazione d’uso: ricettività rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali, laboratori del gusto, “stazioni di posta”. Si prescrive la conservazione tipologica. Sono consentiti limitati incrementi volumetrici legati unicamente all’eventuale adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche (incremento volumetrico del 10% finalizzato all’adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche).

L.2c – Relazioni lente

Le relazioni lente sono costituite dalla maglia viaria esistente che attraversa ambienti caratterizzati da valore paesistico ambientale.

Lungo gli assi, le direttrici e i corridoi percettivi, definibili come vere e proprie attrezzature di supporto alla percezione, sono da prevedere interventi diffusi (segnaletica, slarghi panoramici, slarghi attrezzati per la sosta ….).

Lungo i percorsi interni esistenti, destinati alla costruzione di una Rete ciclo – equi – pedonale, sono da prevedere piccoli interventi diffusi simili a quelli previsti al comma precedente calibrati in funzione della particolare tipologia della rete (cicloturismo, equiturismo).

Sono prevedibili interventi di manutenzione, potenziamento, riqualificazione.

L.2d – Piattaforme petrolifere

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 49) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, si ritiene necessario procedere, ad esaurimento della funzione attuale, alla realizzazione di un progetto di riqualificazione/riuso delle superfici di cui al presente articolo. Si prevede la possibilità di riconversione:

• produttiva energetica ( campi fotovoltaici); • in strutture funzionali alla protezione civile (Pista di atterraggio

elicotteri.....); • in serre connesse alla produzione vegetazionale... • in altri usi ecologicamente compatibili

Gli interventi connessi alle piattaforme non ancora dismesse potranno essere realizzati unicamente a valle della redazione di un Piano operativo ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

27

L.2e – Micro interventi in territorio aperto

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, è possibile realizzare, in connessione agli interventi di manutenzione e recupero dei tracciati esistenti, percorsi tematici supportati da adeguato impianto segnaletico e attrezzati da strutture compatibili (aree di sosta attrezzate, capanni di avvistamento, aule verdi, laboratori botanici all’aperto, piccole strutture di supporto....). Sono altresì consentiti micro -interventi in agricoltura attraverso progetti specifici di valorizzazione di colture montane tradizionali. Gli interventi sono subordinati a progetti organici di valorizzazione sottoposti a verifica di compatibilità e supportati da idonei piani di gestione. Tali risultati dovranno essere perseguiti attraverso la redazione di uno o più piani operativi (su base territoriale e/o tematica)ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

L.2f Zone già comprese nel vigente R.U.

La Ss1 comprende le seguenti zone già inserite nel vigente Regolamento urbanistico, per le quali vengono confermate le relative disposizioni di cui agli articoli:

• art. 48 – Zona T (Attività legate allo sviluppo turistico) • art. 49 – Piattaforme petrolifere

L.3 – Scheda strutturale 3 (Ss3)

La zona, adiacente all’ambito urbano, risulta in parte urbanizzata. Gli interventi previsti riguardano:

L.3a Riqualificazione dei tratti viari

Sulla rete viaria sono previsti interventi di manutenzione, eventuali piccole rettifiche dei tracciati, opere di drenaggio e canalizzazione, pavimentazione.... I progetti relativi ai tratti viari sono assoggettati, ove necessario, alle verifiche contenute alle tavole P01/3 (Carta della trasformabilità) P02/3 (Progetto).

L.3b Realizzazione delle reti tecnologiche

Sono previsti interventi di completamento delle reti tecnologiche. I progetti relativi ai tratti viari sono assoggettati, ove necessario, alle verifiche contenute alle tavole P01/3 (Carta della trasformabilità) P02/3 (Progetto).

L.3c Villaggio del piccolo artigianato

L’area è destinata ad attività di piccolo artigianato e/o di terziario avanzato che si sviluppano su dimensioni limitate rispetto a quelle insediabili nell’area artigianale. Altra caratterizzazione è relativa alla necessità/opportunità di insediarsi in una zona limitrofa all’ambito urbano per utilizzare l’integrazione territoriale in modo positivo (es. artigianato artistico/espositivo in rapporto alla frequentazione di ospiti nel centro abitato). Per i suddetti motivi, i lotti non potranno avere una superficie maggiore di 1000 mq.

L'indice di copertura di ogni singolo lotto non potrà essere superiore al rapporto di 1/ 3.

28

L'altezza max consentita per tutta l'area interessata dal Piano è di ml.6.50; l'altezza minima consentita per il piano terra è di ml.3.00; quella minima consentita per il primo piano di ml.2,80

Per ogni singolo lotto è consentita la costruzione corrispondente al carattere specifico dell'area. All’interno di ogni singolo edificio è consentita, inoltre, la realizzazione di una abitazione per il custode o per il proprietario; la realizzazione di locali, uffici e servizi connessi all'attività dell'insediamento.

Le distanze tra fabbricati non dovranno essere inferiori a ml. 10.00.

Le distanze dai confini non potranno essere inferiori a ml. 5.00 misurati all’interasse del cordolo di perimetrazione del lotto

Per le opere di recinzione dei lotti sono da escludere quelle in muratura continua e chiusa; sono consentiti cordoli di altezza non superiore a ml. 1.00.

La superficie dei lotti non coperta dai fabbricati dovrà essere sistemata a spazi di sosta e parcheggio privati a servizio di ogni singola unità nonché di carico e scarico e manovra (2 mq ogni 10 mc edificati con destinazione produttiva , 1 mq ogni 10 mq edificati con destinazione residenziale); la restante superficie, detratta la viabilità pedonale interna, dovrà essere sistemata a verde. Il tutto deve risultare da apposito progetto esecutivo delle opere da presentare all'atto della domanda dì permesso di costruire.

Nelle aree destinate ad opere puntuali ed attrezzature, sono ammesse soltanto costruzioni attinenti alla specifica destinazione d'uso prevista dal Piano per l'area in oggetto.

Per le aree destinate a verde non è consentita alcuna opera edificatoria privata.

Non è consentito l'accorpamento dei lotti. Nei progetti esecutivi si dovrà tenere conto delle esigenze richieste dall'area di Piano nei rapporti con l'ENEL per quanto riguarda la eventuale costruzione di una cabina elettrica e quindi la relativa erogazione dell’energia elettrica sia per uso pubblico che privato e dei rapporti con altri Enti, per il problema del rifornimento idrico, per quello telefonico e per il gasdotto.

Il dimensionamento dell’area e la verifica degli standard sono i seguenti:

• Superficie territoriale: mq. 9.267,00 • Superficie minima destinata agli spazi collettivi verde

e parcheggi 10% di 9.260= mq. 927,00

L.3d–Possibile trasformazione finalizzata alla ricettività rurale diffusa – fattorie didattiche – fattorie sociali.

Le zone evidenziano la presenza di edifici rurali. Per esse è possibile, attraverso un progetto di recupero accompagnato da business plan e da piano di gestione, una diversa destinazione d’uso: ricettività rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali, laboratori del gusto, “stazioni di posta”. Si prescrive la conservazione tipologica. Sono consentiti limitati incrementi volumetrici legati unicamente all’eventuale adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche (incremento volumetrico del 10% finalizzato all’adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche).

29

L.3e – Relazioni lente

Le relazioni lente sono costituite dalla maglia viaria esistente che attraversa ambienti caratterizzati da valore paesistico ambientale.

Lungo gli assi, le direttrici e i corridoi percettivi, definibili come vere e proprie attrezzature di supporto alla percezione, sono da prevedere interventi diffusi (segnaletica, slarghi panoramici, slarghi attrezzati per la sosta ….).

Lungo i percorsi interni esistenti, destinati alla costruzione di una Rete ciclo – equi – pedonale, sono da prevedere piccoli interventi diffusi simili a quelli previsti al comma precedente calibrati in funzione della particolare tipologia della rete (cicloturismo, equiturismo).

Sono prevedibili interventi di manutenzione, potenziamento, riqualificazione.

L.3f – Micro interventi in territorio aperto

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, è possibile realizzare, in connessione agli interventi di manutenzione e recupero dei tracciati esistenti, percorsi tematici supportati da adeguato impianto segnaletico e attrezzati da strutture compatibili (aree di sosta attrezzate, capanni di avvistamento, aule verdi, laboratori botanici all’aperto, piccole strutture di supporto....). Sono altresì consentiti micro -interventi in agricoltura attraverso progetti specifici di valorizzazione di colture montane tradizionali. Gli interventi sono subordinati a progetti organici di valorizzazione sottoposti a verifica di compatibilità e supportati da idonei piani di gestione. Tali risultati dovranno essere perseguiti attraverso la redazione di uno o più piani operativi (su base territoriale e/o tematica)ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

L.3g Zone già comprese nel vigente R.U.

Non sono comprese zone di cui al R.U.

L.4 – Scheda strutturale 4 (Ss4)

La zona si sviluppa in prosecuzione dell’ambito urbano seguendo l’andamento della strada provinciale che collega Calvello al bivio Camastra-Laurenzana-Anzi.

L.4a – Zona destinata a ricettività e tempo libero (F14 del R.U.)

In aggiunta a quanto stabilito nelle norme tecniche di attuazione del R.U., (interventi di manutenzione su quanto realizzato e/o concesso con permessi di costruire n. 23/2003- n. 10/2006 – n.12 /2008) si stabilisce la possibilità di variare la destinazioni d’uso dell’edificio esistente caratterizzandone la funzione ricettiva.

In ragione della suddetta opzione è possibile procedere ad un intervento di riqualificazione del manufatto in funzione di una completa destinazione ricettiva dello stesso. E’ possibile, inoltre procedere , nel rispetto dell’assetto tipologico esistente, alla realizzazione di una tettoia, lungo parte del prospetto interno, che consenta la fruizione di servizi (colazione, relax..) della struttura ricettiva. Al progetto di riqualificazione si accompagna obbligatoriamente la sistemazione/arredo dell’intere lotto, all’interno della quale, in aggiunta alle aree destinate a parcheggio e a verde attrezzato, è prevedibile la realizzazione di una

30

piscina scoperta. Solo in funzione della realizzazione della piscina, è possibile prevedere la costruzione di un edificio destinato a spogliatoi/servizi per una superficie massima di mq. 100,00 e un volume massimo di mc. 300,00.

L.4b –Ampliamento del parco fluviale

Si conferma quanto prescritto nelle norme tecniche di attuazione del R.U. per la zona V2 (Parco fluviale) di seguito riportate con integrazioni:

L’area, particolarmente degradata, dovrà essere oggetto di interventi di riqualificazione ambientale realizzati attraverso successive fasi di:

• Eliminazione degli elementi di degrado e trattamento superficiale attraverso opere di sistemazione del suolo realizzate con le tecniche dell’ingegneria naturalistica;

• Sistemazione a verde e programma delle piantumazioni; • Sistema delle attrezzature esterne per la fruibilità dell’area; • Sistema dei percorsi ciclabili , pedonali e degli attraversamenti mediante

ponticelli in legno • Sistema di disinquinamento del corso d’acqua previo censimento degli

scarichi in funzione della razionalizzazione dei medesimi • Articolazione del parco

Sono consentiti eventuali piccoli manufatti in legno e/o pietra (h max 3.00 m sup. max 15 mq per ogni elemento , elementi complessivi max 8) funzionali alla fruizione del parco.

Il progetto , realizzabile per fasi successive, dovrà essere di tipo unitario.

I manufatti precari esistenti ( baracche, prefabbricati, piccoli edifici in muratura), se non riconvertibili in funzione del parco, dovranno essere demoliti e si dovrà procedere alla bonifica completa dei suoli.

In funzione della realizzazione di orti anche a conduzione familiare si potranno realizzare piccoli edifici:

• in legno o in pietra a faccia vista a corsi regolari con giunto incassato; • con copertura a due falde in coppi d’argilla h max m 3,00 • sup. max mq 15,00 e comunque occupante al massimo 1/10 della superficie

della singola proprietà. Le zone contenute nel parco destinate alla conduzione agricola per autoconsumo (orti, frutteti...) rimarranno di proprietà privata e saranno condotti dagli stessi privati che garantiranno il mantenimento d’uso e la corretta manutenzione.

L.4c –Possibile trasformazione finalizzata alla ricettività rurale diffusa – fattorie didattiche – fattorie sociali.

Le zone evidenziano la presenza di edifici rurali. Per esse è possibile, attraverso un progetto di recupero accompagnato da business plan e da piano di gestione, una diversa destinazione d’uso: ricettività rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali, laboratori del gusto, “stazioni di posta”. Si prescrive la conservazione tipologica. Sono consentiti limitati incrementi volumetrici legati unicamente all’eventuale adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche (incremento volumetrico del 10% finalizzato all’adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche).

31

L.4d – Relazioni lente

Le relazioni lente sono costituite dalla maglia viaria esistente che attraversa ambienti caratterizzati da valore paesistico ambientale.

Lungo gli assi, le direttrici e i corridoi percettivi, definibili come vere e proprie attrezzature di supporto alla percezione, sono da prevedere interventi diffusi (segnaletica, slarghi panoramici, slarghi attrezzati per la sosta ….).

Lungo i percorsi interni esistenti, destinati alla costruzione di una Rete ciclo – equi – pedonale, sono da prevedere piccoli interventi diffusi simili a quelli previsti al comma precedente calibrati in funzione della particolare tipologia della rete (cicloturismo, equiturismo).

Sono prevedibili interventi di manutenzione, potenziamento, riqualificazione.

L.4e – Micro interventi in territorio aperto

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, è possibile realizzare, in connessione agli interventi di manutenzione e recupero dei tracciati esistenti, percorsi tematici supportati da adeguato impianto segnaletico e attrezzati da strutture compatibili (aree di sosta attrezzate, capanni di avvistamento, aule verdi, laboratori botanici all’aperto, piccole strutture di supporto....). Sono altresì consentiti micro -interventi in agricoltura attraverso progetti specifici di valorizzazione di colture montane tradizionali. Gli interventi sono subordinati a progetti organici di valorizzazione sottoposti a verifica di compatibilità e supportati da idonei piani di gestione. Tali risultati dovranno essere perseguiti attraverso la redazione di uno o più piani operativi (su base territoriale e/o tematica)ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

L.4f Area ex discarica

Si prescrive la inammissibilità di qualsiasi intervento.

L.4g Zone già comprese nel vigente R.U.

• art. 26 zone D1: produttive artigianali in zona ex agricola particolare • art. 37 zona F9: attrezzature e servizi (pubblica di interesse generale). Foro

boario – Centro di equitazione – Ippoterapia. A specificazione del presente articolo si chiarisce che gli edifici esistenti possono essere riqualificati con specifica destinazione di cui al punto 5 (art. 37 nta R.U.)

• art. 38 zona F10: attrezzature e servizi (pubblica o privata di interesse generale). Distributore carburanti

• art. 40 zona F12: attrezzature e servizi (pubblica di interesse generale). Isola ecologica

• art. 42 zona F14: privata per servizi agrituristici

L.4.a – Scheda strutturale 4a (Ss4a)

L’area si sviluppa a monte della zona di cui alla Ss4, all’altezza del foro boario.

L.4a.a – Nuovo tratto viario di collegamento

32

Si prevede la realizzazione del collegamento viario indicato nella tavola di progetto P02/4a. Il tracciato indicato nella suddetta planimetria potrà essere modificato in sede di progettazione esecutiva.

L.4a.b – Relazioni lente

Le relazioni lente sono costituite dalla maglia viaria esistente che attraversa ambienti caratterizzati da valore paesistico ambientale.

Lungo gli assi, le direttrici e i corridoi percettivi, definibili come vere e proprie attrezzature di supporto alla percezione, sono da prevedere interventi diffusi (segnaletica, slarghi panoramici, slarghi attrezzati per la sosta ….).

Lungo i percorsi interni esistenti, destinati alla costruzione di una Rete ciclo – equi – pedonale, sono da prevedere piccoli interventi diffusi simili a quelli previsti al comma precedente calibrati in funzione della particolare tipologia della rete (cicloturismo, equiturismo).

Sono prevedibili interventi di manutenzione, potenziamento, riqualificazione.

L.4a.c –Possibile trasformazione finalizzata alla ricettività rurale diffusa – fattorie didattiche – fattorie sociali. Le zone evidenziano la presenza di edifici rurali. Per esse è possibile, attraverso un progetto di recupero accompagnato da business plan e da piano di gestione, una diversa destinazione d’uso: ricettività rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali, laboratori del gusto, “stazioni di posta”. Si prescrive la conservazione tipologica. Sono consentiti limitati incrementi volumetrici legati unicamente all’eventuale adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche (incremento volumetrico del 10% finalizzato all’adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche).

L.4a.d – Micro interventi in territorio aperto

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, è possibile realizzare, in connessione agli interventi di manutenzione e recupero dei tracciati esistenti, percorsi tematici supportati da adeguato impianto segnaletico e attrezzati da strutture compatibili (aree di sosta attrezzate, capanni di avvistamento, aule verdi, laboratori botanici all’aperto, piccole strutture di supporto....). Sono altresì consentiti micro -interventi in agricoltura attraverso progetti specifici di valorizzazione di colture montane tradizionali. Gli interventi sono subordinati a progetti organici di valorizzazione sottoposti a verifica di compatibilità e supportati da idonei piani di gestione. Tali risultati dovranno essere perseguiti attraverso la redazione di uno o più piani operativi (su base territoriale e/o tematica)ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

L.4a.e–Centro aziendale polifunzionale

Nella zona indicata nella tavola P02/4a è consentita la realizzazione di un centro aziendale polifunzionale. Il centro potrà ospitare le strutture necessarie alla captazione e imbottigliamento di acque minerali e/o idrotermale. Le suddette strutture, per la parte riferita ai volumi edificabili sono consentite, unicamente, in relazione alla attività connessa allo sfruttamento del giacimento di acque minerali per il quale dovrà essere preventivamente dimostrata una potenzialità di utilizzo almeno decennale. Nella stessa zona è consentita, attraverso l’uso dei volumi esistenti l’attività di trasformazione dei prodotti agricoli. I parametri di zona sono i seguenti:

33

• indice di copertura non superiore a 1/ 12. • altezza max consentita per la nuova costruzione ml.6.50 • indice di fabbricabilità territoriale (comprensivo dei volumi esistenti) 0,35

mc/mq • distanza tra fabbricati non inferiore a ml. 10.00 • distanza dai confini non inferiore a ml. 5.00

La superficie non coperta dai fabbricati dovrà essere sistemata in funzione delle attività previste nonché per il parcheggio e per l’eventuale carico e scarico (dotazione minima 2 mq ogni 10 mc edificati con destinazione produttiva , 1 mq ogni 10 mq edificati con destinazione residenziale); la restante superficie, detratta la viabilità pedonale interna, dovrà essere sistemata a verde (almeno 1/10 del totale). Il tutto deve risultare da apposito progetto esecutivo delle opere esterne da presentare all'atto della domanda dì permesso di costruire.

L.4a.f Zone già comprese nel vigente R.U.

• art. 26 zone D1E-D1G: produttive artigianali in zona ex agricola particolare • art. 37 zona F9: attrezzature e servizi (pubblica di interesse generale). Foro

boario – Centro di equitazione – Ippoterapia. A specificazione del presente articolo si chiarisce che gli edifici esistenti possono essere riqualificati con specifica destinazione di cui al punto 5 (art. 37 nta R.U.)

• art. 38 zona F10: attrezzature e servizi (pubblica o privata di interesse generale). Distributore carburanti

• art. 40 zona F12: attrezzature e servizi (pubblica di interesse generale). Isola ecologica

L.5 – Scheda strutturale 5 (Ss5)

L’area si sviluppa a monte della strada di collegamento centro abitato-bivio Camastra/Laurenzana.

L.5.a – Nuovo tratto viario di collegamento

Si prevede la realizzazione del collegamento viario indicato nella tavola di progetto P02/5. Il tracciato indicato nella suddetta planimetria potrà essere modificato in sede di progettazione esecutiva.

L.5.b – Relazioni lente

Le relazioni lente sono costituite dalla maglia viaria esistente che attraversa ambienti caratterizzati da valore paesistico ambientale.

Lungo gli assi, le direttrici e i corridoi percettivi, definibili come vere e proprie attrezzature di supporto alla percezione, sono da prevedere interventi diffusi (segnaletica, slarghi panoramici, slarghi attrezzati per la sosta ….).

Lungo i percorsi interni esistenti, destinati alla costruzione di una Rete ciclo – equi – pedonale, sono da prevedere piccoli interventi diffusi simili a quelli previsti al comma precedente calibrati in funzione della particolare tipologia della rete (cicloturismo, equiturismo).

Sono prevedibili interventi di manutenzione, potenziamento, riqualificazione.

34

L.5.c –Possibile trasformazione finalizzata alla ricettività rurale diffusa – fattorie didattiche – fattorie sociali. Le zone evidenziano la presenza di edifici rurali. Per esse è possibile, attraverso un progetto di recupero accompagnato da business plan e da piano di gestione, una diversa destinazione d’uso: ricettività rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali, laboratori del gusto, “stazioni di posta”. Si prescrive la conservazione tipologica. Sono consentiti limitati incrementi volumetrici legati unicamente all’eventuale adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche (incremento volumetrico del 10% finalizzato all’adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e tecnologiche).

L.5.d – Micro interventi in territorio aperto

Conseguentemente a quanto indicato dal R.U. (art. 48) e sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Ss, è possibile realizzare, in connessione agli interventi di manutenzione e recupero dei tracciati esistenti, percorsi tematici supportati da adeguato impianto segnaletico e attrezzati da strutture compatibili (aree di sosta attrezzate, capanni di avvistamento, aule verdi, laboratori botanici all’aperto, piccole strutture di supporto....). Sono altresì consentiti micro -interventi in agricoltura attraverso progetti specifici di valorizzazione di colture montane tradizionali. Gli interventi sono subordinati a progetti organici di valorizzazione sottoposti a verifica di compatibilità e supportati da idonei piani di gestione. Tali risultati dovranno essere perseguiti attraverso la redazione di uno o più piani operativi (su base territoriale e/o tematica)ai sensi dell’art. 15 della LR 23/1999.

L.5.e–Parco eolico

Di competenza regionale

L.5.f–Pala eolica panoramica

È prevista la realizzazione di una pala eolica panoramica e la sistemazione dell’area in funzione dell’utilizzo della struttura a fini energetici e turistici. La sistemazione esterna deve risultare da apposito progetto esecutivo delle opere esterne da presentare all'atto della valutazione/approvazione del progetto della pala.

L.5.g Zone già comprese nel vigente R.U.

Non sono comprese zone di cui al R.U.

L.6 – Scheda strutturale 6 (Ss6)

La scheda strutturale 6 interessa il collegamento tra la zona di Cacciatizze – Varlanza con il Monte Vulturino.

Seguendo il tracciato esistente nel bosco è possibile ricreare il collegamento, pedonale e/o meccanizzato, con le piste da sci situate nel versante di Marsico Vetere. Il collegamento termina ai piedi di un areale privo di vegetazione posto sul versante di Calvello, idoneo alla realizzazione di una ulteriore pista. La scheda affida l’idea alla predisposizione di una sequenza progettuale che, partendo da un apposito studio di fattibilità abbinato ad un progetto preliminare che, attraverso verifiche tecniche-ambientali-economiche, stabilisca la realizzabilità dell’intervento prima della predisposizione di un progetto esecutivo.

35

M. I Quaderni – Il Distretto energia – turismo – agricoltura ( degli interventi puntuali)

M.1.1 Sq1 –Ambito Casetta Bianca

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano articolato in strutture primaria e secondaria

- una direttrice percettiva coincidente con la SP 16

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice percettiva.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini

36

energetici.

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo fotovoltaico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.2 Sq2 –Ambito Serra Visciglieta

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano articolato in strutture primaria e secondaria

- una direttrice percettiva coincidente con la SP 16

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice percettiva.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

37

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo eolico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

38

M.1.3 Sq3 –Ambito Piano San Pietro

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con struttura secondaria

- una direttrice strategica coincidente con viabilità interna

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

39

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo fotovoltaico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.4 Sq4 –Ambito San Pietro

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

40

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano articolato in strutture primaria e secondaria

- una direttrice strategica coincidente con viabilità interna

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

(8tralcio ortofoto )

41

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo minieolico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.5 Sq5–Ambito Mass. Marino

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con struttura secondaria

- una direttrice strategica coincidente con SP 16

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

42

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo fotovoltaico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.6 Sq6–Ambito Mass. Calabrese

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con struttura secondaria

- una direttrice strategica coincidente con la viabilità interna.

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

43

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

(8tralcio ortofoto )

44

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo fotovoltaico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.7 Sq7– Ambito Con.da Foceta

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con articolazione di struttura primaria e secondaria

- una direttrice strategica coincidente con SP n. 16 -Marsicana.

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

45

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo fotovoltaico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.8 Sq8– Ambito Mass. Calabrese

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con articolazione di struttura primaria e secondaria

- una direttrice strategica coincidente con la viabilità interna.

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

46

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici.

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico (campo fotovoltaico) risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

47

M.1.9 Sq9– Ambito Isca di Calvello

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con articolazione di struttura primaria e secondaria

- una direttrice strategica coincidente con la viabilità comunale del Bosco Autiero.

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici, turistici, agricoli.

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini energetici, turistici, agricoli.

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso produttivo a fini energetici , turistici, agricoli.

48

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico, turistico, agricolo, risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

M.1.10 Sq10 – Ambito Castagneto

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con articolazione di struttura primaria e secondaria

- una direttrice strategica coincidente con SP n. 16 -Marsicana.

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione primaria e secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

49

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini turistici, agricoli.

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini turistici, agricoli.

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso turistico, agricolo.

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico, turistico, agricolo, risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

50

M.1.11 Sq11– Ambito Sorgituro

L’analisi:

• dello stato qualitativo del territorio evidenzia:

-un valore positivo delle componenti vegetazionali in relazione all’interesse ambientale-ecologico

• delle strutture del paesaggio evidenzia la presenza di: - un paesaggio montano con struttura secondaria

- una direttrice strategica coincidente la viabilità interna.

-una articolazione di luoghi di visione diffusi, questi ultimi, lungo la suddetta direttrice.

• percettiva evidenzia:

- l’articolazione secondaria della vegetazione

- la struttura agraria

- le relazioni, gli ambiti di paesaggio.

• delle infrastrutture evidenzia:

- la viabilità primaria

• della compatibilità con il PTP evidenzia il rapporto con il suddetto Piano.

• delle dinamiche di trasformazione evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini turistici, agricoli.

– micro agricolo

• delle dinamiche di trasformazione del paesaggio evidenzia le zone di consolidamento dell’uso:

- produttivo a fini turistici, agricoli.

– micro agricolo

valutando gli elementi di arricchimento, impoverimento e rischio rispetto agli usi produttivo, insediativo, infrastrutturale, artigianale commerciale, agricolo agrituristico, turistico , produttivo a fini energetici.

In particolare si evidenziano le condizioni di arricchimento connesse a interventi, subordinati a verifica di compatibilità (VA) in relazione all’ uso turistico, agricolo.

51

(8tralcio ortofoto )

La sovrapposizione degli elementi analizzati, attraverso l’attribuzione dei giudizi di valore evidenziati nelle N.T.A. costituisce la base di definizione delle condizioni di trasformabilità.

Nella zona il previsto intervento nel settore energetico, turistico, agricolo, in funzione ludica e/o socio-sanitaria, risulta di possibile inserimento ambientale seppur sottoposto a verifica di compatibilità.

Il Progetto

M2.1 Sq1 –Ambito Casetta Bianca

L’intervento proposto riguarda un campo fotovoltaico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q1. La consultazione della tavola P01/q1 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.2 Sq2 –Ambito Serra Visciglieta

L’intervento proposto riguarda un campo eolico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q2. La consultazione della tavola P01/q2 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.3 Sq3 –Ambito Piano San Pietro

L’intervento proposto riguarda un campo fotovoltaico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q3. La consultazione della tavola P01/q3 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

52

M.2.4 Sq4 –Ambito San Pietro

L’intervento proposto riguarda un campo minieolico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q4. La consultazione della tavola P01/q4 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.5 Sq5–Ambito Mass. Marino

L’intervento proposto riguarda un campo fotovoltaico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q5. La consultazione della tavola P01/q5 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.6 Sq6–Ambito Mass. Calabrese

L’intervento proposto riguarda un campo fotovoltaico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q6. La consultazione della tavola P01/q6 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.7 Sq7– Ambito Con.da Foceta

L’intervento proposto riguarda un campo fotovoltaico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q7. La consultazione della tavola P01/q7 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.8 Sq8– Ambito Mass. Calabrese

L’intervento proposto riguarda un campo fotovoltaico. Le condizioni di trasformabilità sono inserite nella tavola PO2/q8. La consultazione della tavola P01/q8 consente di verificare la trasformabilità riferita ai vari usi del territorio compreso nell’ambito di cui al presente paragrafo.

M.2.9 Sq9– Ambito Isca di Calvello

L’azienda comprende una masseria che ha destinazione ricettiva e un “insieme produttivo” costituito da una serra per la coltivazione di prodotti agricoli biologici e un impianto di produzione di energia termica per teleriscaldamento a biomassa. L’area è completamente urbanizzata e dotata di sistema antincendio. Si prevede la possibilità di realizzazione di ulteriori serre e la realizzazione di una rete di teleriscaldamento lungo la SP 16 a servizio del plesso scolastico, della casa Comunale e della piscina situate nel centro abitato. La struttura è suscettibile di ulteriore connessione/ampliamento attraverso il riutilizzo della vicina piattaforma petrolifera dismessa il cui “riuso” è previsto alla SS1 (art.11.1d).

Attraverso l’utilizzo delle carte di trasformabilità relative alle schede SS1...6 e Sq1... 11 è possibile/auspicabile prevedere la replicabilità di strutture simili a quelle di cui al presente articolo, la cui articolazione sarebbe finalizzata al perfezionamento del distretto agricolo – energetico di qualità connesso, tra l’altro, al possibile progressivo recupero delle piattaforme petrolifere dismesse.

M.2.10 Sq10 – Ambito Castagneto

La zona ospita una vecchia struttura dismessa. Sulla base delle risultanze della fase di analisi e sintesi della presente Sq10, si ritiene opportuno procedere alla realizzazione di un progetto di recupero/ampliamento della dotazione ricettiva

53

attuale. L’indicazione è quella di procedere a un progetto integrato attraverso il quale si potrà articolare:

• l’ampliamento della dotazione ricettiva; • la riqualificazione/funzionalizzazione dello spazio esterno; • un progetto di comunicazione aziendale.

I tre elementi sopra descritti sono considerati inscindibili. Qualsiasi ipotesi progettuale di ridefinizione delle strutture dovrà contenere la riqualificazione/funzionalizzazione dello spazio esterno e la definizione della struttura comunicativa aziendale. Quest’ultimo elemento, la struttura comunicativa connessa alla gestione aziendale, rappresenta una questione che il Piano definisce imprescindibile. È acclarato che la definizione della politica di marketing, connessa alla definizione di marchi e di caratterizzazioni territoriali, rappresenta l’elemento debole della conduzione delle aziende che agiscono nel settore turistico. È fondamentale, quindi, che tale aspetto sia parte integrante del progetto che si propone e sia compreso in una “rete” che caratterizzi il territorio di Calvello.

M.2.11 Sq11– Ambito Sorgituro

La zona ospita un maneggio. La struttura possiede ampie possibilità di rinnovarsi, ampliarsi e, in parte, riconvertire il ruolo che la caratterizza. L’indicazione del Piano è quella di procedere a un progetto integrato attraverso il quale si potrà articolare:

• una possibile dotazione ricettiva; • la riqualificazione/funzionalizzazione dello spazio esterno; • la riqualificazione delle strutture dedicate al maneggio; • la definizione di spazi attrezzati coperti ed esterni funzionali ad una funzione

ludica e socio assistenziale anche collegata alla presenza dei cavalli. • un progetto di comunicazione aziendale.

In particolare, si ritiene che la caratterizzazione socio- assistenziale possa integrare bene l’aspetto sportivo e ludico. La struttura può costituire, inoltre, la base principale per la fruizione, a cavallo, dei “percorsi lenti” che intersecano il territorio. Si definisce un caso tipico di “rete” attraverso la costruzione di percorsi attrezzati e guidati, piccole strutture di servizio, stazioni di posta ricavate dal recupero di “strutture di campagna”.... L’aspetto socio- assistenziale interagisce con quello escursionistico, il didattico..... Ritorna, dunque, imprescindibile, la questione gestionale e della comunicazione con particolare l’evidenza e fondatezza.

N Le reti Come sottolineato in precedenza, obiettivo fondamentale del Piano è quello di costruire “un sistema” che metta in comunicazione i poli e/o gli ambiti del territorio sui quali è definibile uno sviluppo coordinato. La costruzione di reti implica una regia in grado di indirizzare le varie scelte di gestione, coordinare gli assetti relativi alla comunicazione e al marketing, mettere insieme e articolare i collegamenti fisici e virtuali mediante proposte che abbiano alla base l’idea di connettività. La costruzione di un soggetto-regista e la definizione di un marchio Calvello costituiscono una priorità e, oggi si può dire, sono elementi “possibili”. Sono possibili perché sono riconoscibili i segni di uno sviluppo possibile basato su “una sostanza sociale” e una “forza del territorio” che chiedono un salto di qualità. Costruire un marchio Calvello significa mettere insieme paesaggio, produzioni, artigianato artistico, ospitalità, gastronomia, arte, cultura, assistenza......e, contemporaneamente, definire una carta della qualità e la regia che controlli e

54

definisca i processi di sviluppo. N.1. Le relazioni lente: il sistema degli itinerari a scorrimento lento. Attraversare i luoghi è una modalità del viaggio che implica la valorizzazione di percorsi diversi perché poco utilizzati, di lenta percorrenza e, di forte impatto emotivo. L’itinerario rappresenta un elemento importante perché costituisce il supporto che stimola la curiosità e la voglia di scoprire. Il mezzo di trasporto costituisce l’altra componente in grado di amplificare il desiderio di pensare ad una percorrenza lenta , riflessiva, che stimoli tutti i sensi. Occorre aggiungere un terzo elemento che , in qualche modo, diventi il completamento ed il collante del viaggiare attraversando. Si tratta dei luoghi dove attivare servizi di conoscenza, informazione, spettacolazione, riposo, incontro………. Attraversare i luoghi in maniera sempre diversa significa utilizzare la bici, andare a piedi a cavallo in mongolfiera magari per un tratto per un tratto e poi cambiare mezzo e procedere. Si configura una sorta di percorso non percorso che consente di entrare e uscire a piacimento, decidere autonomamente il senso di marcia, decidere autonomamente il mezzo di trasporto. Il percorso non percorso consente al viaggiatore di costruire , al momento, il proprio viaggio. Tutto può essere programmato o, in alternativa, si può prestabilire nulla. Si può scegliere il senso di marcia, cambiare mezzo di trasporto, uscire o entrare nel percorso , a piacimento, fermarsi a visitare il centro storico ed usufruire dei servizi di accoglienza o stabilire modalità diverse. La base della rete delle relazioni lente è rappresentata dal forte coinvolgimento di coloro che utilizzano questa modalità del viaggio e di tutto ciò che costituisce la ricchezza del territorio, a partire dalla componente umana. Occorre inoltre:

• Valorizzare imprenditorialità e competenze locali finalizzata alla creazione di nuova occupazione

• Finalizzare ulteriori programmi culturali e spettacolari.

• Utilizzare il centro storico e gli ambienti finora non considerati ed esterni a qualsiasi circuito.

• Costruire il “racconto del territorio” attraverso la rappresentazione dei luoghi.

• Definire la rete delle stazioni di posta attraverso il coinvolgimento dei proprietari delle strutture di campagna esistenti che possono diventare luoghi di accoglienza, di ospitalità, di servizio, custodi di mezzi alternativi, bici, mongolfiera, cavalli..........

• Costruire una segnaletica di supporto e una mappa dei punti attrezzati e dei servizi.

Come tutti i progetti che si basano sulla forte autonomia di utilizzo, ha necessità di grande puntualità nella individuazione delle modalità di costruzione dei luoghi attrezzati, dei percorsi e dei servizi, nonché di un forte impianto gestionale e formativo. E’ necessario, quindi, procedere ad uno studio di fattibilità che circoscriva e definisca il progetto che, partendo dai percorsi contenuti nel Piano, individui le reti di servizi a supporto degli itinerari, i costi gestionali e le possibilità occupazionali, interagendo con programmi diversi.

55

N.2. Seibiblioteca, una rete di micro strutture della cultura.

Seibiblioteca é una vera e propria richiesta: vuoi cioè essere biblioteca? Credi che la rappresentazione moderna di quello che molti considerano un reperto culturale possa creare un circuito di nuovi interessi e valori? E’ una richiesta di volontà o anche una richiesta di aiuto, o, ancora meglio, la convinzione che davvero si possa , attraverso la costruzione di una rete di moderne strutture obsolete , nuove occasioni di crescita culturale, un clima nuovo in un piccolo centro della provincia di Potenza come Calvello. Seibiblioteche rappresenta una quantità. Si parte da sei. Sei biblioteche, in sei contenitori in sei luoghi. Sei è il numero che determina il nucleo della rete intorno al quale la stessa potrà crescere e sviluppare i suoi effetti. Naturalmente il termine “biblioteca” è utilizzato, in questo caso, in maniera provocatoria. Si tratta di mettere in rete sei strutture diffuse nel territorio, lambite dai percorsi attrezzati. Ambienti ricavati in masserie, fienili in disuso..... costituiscono i poli di una rete dell’informazione e della cultura, biblioteche e non solo: caffetteria e emeroteca con sala lettura, sale relax, bookshop, area collegamenti virtuali con biblioteche, mediateche, laboratori culturali e con gli altri elementi della rete. I luoghi rappresentano una sorta di appendice in contenitori da riqualificare per la ricettività e/o lo sviluppo di attività socioassistenziali. Il progetto interessa la formazione e la creazione di laboratori di scrittura creativa inseriti nella rete, laboratori di lettura creativa anche utilizzando la videoconferenza sulla rete e su quella di abbonati on-line.

Il progetto favorisce: la valorizzazione di imprenditorialità e competenze locali finalizzata alla creazione di nuova occupazione, la finalizzazione di ulteriori programmi culturali e spettacolari, l’uso del centro storico ed ambienti finora non considerati ed esterni a qualsiasi circuito, la messa in rete di esperienze e lo sviluppo di ulteriori iniziative complementari, l’attivazione di un forte processo di valorizzazione sociale. Diffondere questo processo sul territorio, tende a superarne la presunta “anomalia” e recuperare spazi concepiti per altri scopi.

È proprio questo il punto da cui partire, dal concetto di recupero e riconversione, ricercando strade originali in cui possano convivere nuove forme di attrattività. Il turismo, la cultura, il racconto del paesaggio e degli ambienti naturali, i percorsi della tecnologia e della “nuova energia” devono dar forma a forme originali di attrattività che caratterizzano la riconoscibilità di un territorio da svincolare dal concetto di omologazione. Le reti devono “occupare” il territorio perché ne rappresentano l’ organica possibilità di sviluppo, perché consentono l’articolarsi di un rapporto da Istituzioni e Impresa, perché determinano la costruzione di imprese in cui l’aspetto economico è fortemente collegato a quello sociale.

N.3 Sulle implicazioni territoriali delle politiche sociali

Il Piano si colloca come supporto alle politiche sociali il cui sviluppo è in atto. Nelle zone A, B e C , il RU consente variazioni di destinazioni d’uso delle unità immobiliari in funzione produttiva, artigianale, commerciale, culturale-ricreativa, direzionale. Sono consentiti interventi di ricettività diffusa, ristorazione e servizi connessi. La Scheda strutturale integra le suddette funzioni con la possibilità di realizzare attività di Cohousing funzionali alla residenza di giovani coppie, alla residenza di anziani,alle attività socio-assistenziali, al recupero delle fasce deboli, alla residenzialità di tipo turistico.

Nel centro abitato esiste già una casa famiglia ricavata dal recupero della vecchia

56

struttura carceraria, così come diffuse sono le aree destinate a parchi, verde attrezzato, parco dello sport, parcofluviale.....

La Scheda strutturale propone l’ampliamento del parco fluviale per favorire una migliore connessione tra area urbana e periurbana.

A livello territoriale vi sono numerose proposte che tendono al miglioramento delle attività educative (Comprensorio ricettivo culturale a Cacciatizze, centro di educazione ambientale ad Autiero) e alla riqualificazione finalizzata delle masserie in fattorie didattiche, fattorie sociali o, come nel caso dell’intervento proposto a Sorgituro, all’introduzione di attività educative e socio-assistenziali attraverso l’ippoterapia.

L’insieme di questi elementi costituirà l’oggetto di un progetto che, mettendo insieme le implicazioni territoriali delle politiche sociali e le politiche immateriali a sostegno e valorizzazione della qualità del tessuto sociale, dovrà supportare lo sviluppo complessivo del paese.

Anche in questo caso è fondamentale riaffermare il concetto di rete intesa come articolazione di una proposta unica veicolata in più direzioni.

L’insieme dei contenuti del Piano, veicolati in maniera diffusa sul territorio, dovrà consentire l’avvio di un processo che porti alla definizione del Marchio Calvello.

O Il marchio

Il marchio rappresenta una sorta di garanzia della proposta, dell’intervento singolo o articolato che si intende attivare. Come già specificato, la costruzione di un sistema identificativo rappresenta una scelta ineludibile seppur di non semplice realizzazione, almeno in tempi rapidi. Si parta con la definizione di una carta della qualità che costituisca riferimento per chi “vuole intraprendere” e strumento di controllo per chi, Istituzione, ha il dovere di governare i processi di sviluppo. Il marchio è una conquista che garantisce l’attrattività da conquistare/conquistata e la capacità di conservarla nel tempo. Rappresenta la seconda fase, quella che segue la definizione delle Schede strutturali. Assorbire il concetto di rete e affermare la necessità di svilupparne la diffusione è il primo passo per costruire la riconoscibilità di un luogo e affermare un metodo originale per la ricerca dello sviluppo.

!