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INDICE

1 PREMESSA .......................................................................................................................................... 2

2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO .......................................................................................................... 3

3 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ................................................................................................... 8

4 DATI TECNICI DI RIFERIMENTO ........................................................................................................ 8

4.1 Caratteristiche generali ............................................................................................................ 8

5 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI ..................................................................................... 9

5.1 Descrizione Generale .............................................................................................................. 9

5.2 Illuminazione .......................................................................................................................... 12

5.3 Quadri Elettrici ....................................................................................................................... 12

6 DISTRIBUZIONE SECONDARIA ....................................................................................................... 14

6.1 Prescrizioni di carattere generale .......................................................................................... 14

6.2 Derivazioni ............................................................................................................................. 15

6.3 Cavi elettrici ........................................................................................................................... 15

6.4 Impianto di terra ..................................................................................................................... 16

7 IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA ............................................................................................. 16

8 IMPIANTO CONTROLLO ACCESSI .................................................................................................. 17

8.1 Caratteristiche generali .......................................................................................................... 18

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1 PREMESSA

La presente relazione ha lo scopo di illustrare gli interventi previsti nel Progetto di realizzazione di

un parcheggio modulare sopraelevato in via Dante nel comune di Cremona per conto dell’Azienda

Municipale di Cremona AEM spa. Oggetto specifico sono i criteri che hanno condotto al

dimensionamento degli impianti elettrici e speciali a servizio del parcheggio.

E’ prevista quindi una riconfigurazione del parcheggio esistente, volta ad adattare i flussi di

viabilità alla nuova configurazione

I principali interventi previsti possono essere descritti sinteticamente come segue:

- Costruzione parcheggio modulare sopraelevato;

- Realizzazione degli impianti elettrici e di illuminazione del parcheggio modulare;

- Realizzazione degli impianti speciali;

- Realizzazione dell’impianto antincendio del parcheggio modulare;

- Rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale.

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2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Gli impianti elettrici oggetto di progetto saranno realizzati secondo la regola dell’arte sia

per modalità di installazione che per qualità e caratteristiche dei materiali e delle

apparecchiature.

In particolare, saranno rispettate le Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) per gli

impianti e le apparecchiature elettriche, le varie Leggi, Decreti e le Circolari Ministeriali inerenti

gli impianti elettrici e la sicurezza del lavoro, le varie Circolari e disposizioni dei VV.F., le norme

UNI ed UNEL per quanto riguarda i materiali unificati, gli impianti ed i loro componenti, criterio di

progetto, modalità di costruzione e di esecuzione, collaudo, ecc.

La rispondenza delle citate norme sarà intesa nel senso più restrittivo del termine, ovvero,

non solo la realizzazione dell’impianto sarà rispondente alle norme, ma lo sarà anche ogni

singolo componente dell’impianto stesso.

La norma di riferimento principale dovrà essere quella del Comitato Elettrotecnico Italiano

il cui rispetto assicura l’assolvimento della Legge 01/03/1968 n. 186 la quale prevede che “tutti i

materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici

devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte”. In particolare, gli impianti elettrici dovranno

soddisfare le seguenti Norme:

Sicurezza Impianti:

Legge 01.03.1968 n. 186 - Disposizioni concernenti la produzione di materiali,

apparecchiature ed impianti elettrici ed elettronici

Legge 10.10.1977 n. 791 - Attuazione della Direttiva del Consiglio della Comunità

Europea (n. 72/73/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il

materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione

Decreto del Presidente della Repubblica 27.04.1978 n. 384 - Regolamento di attuazione

dell’art. 27 della Legge 30.03.1971 n. 118 a favore dei mutilati ed invalidi civili, in materia

di barriere architettoniche e trasporto pubblico

Decreto Ministeriale 15.12.1978 - Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di

Normalizzazione Elettronica ed Elettrotecnica

Decreto Ministeriale 01.08.1981 - Lista degli organismi dei modelli, dei marchi e dei

certificati, in applicazione alla Legge 18.10.1977 n. 791

Decreto Ministeriale 16.02.1982 - Modificazione del Decreto Ministeriale 27.09.1965

concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi

Decreto del Presidente della Repubblica 29.07.1982 n. 577 - Approvazione del

regolamento concernente l’espletamento dei servizi antincendio

Decreto Ministeriale 23.10.1984 Recepimento del terzo gruppo dei testi italiani delle

norme armonizzate, di cui all’allegato I del D.M. 01.10.1979, e recepimento del secondo

gruppo dei testi italiano illustranti le norme armonizzate di cui all’allegato I del D.M.

25.09.1981

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Legge 07.12.1984 n. 818 - Nulla Osta Provvisorio per attività soggette ai controlli di

prevenzione incendi, modifica articolo 2 e 3 della Legge 04.03.1982 n. 66 e norme

integrative dell’ordinamento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Decreto Ministeriale 22 febbraio 2006 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione

incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad

uffici”.

Decreto Ministeriale 13.03.1987 - Pubblicazione della lista riassuntiva di norme

armonizzate unicamente al recepimento e pubblicazione di ulteriori testi italiani di norme

CEI armonizzate corrispondenti, di cui all’articolo 3 della Legge 18.10.1977 n. 791 sulla

situazione della direttiva 73/23/CEE relativa alle garanzie di sicurezza del materiale

elettrico

Decreto 22 gennaio 2008 - n. 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante

riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno

degli edifici;

D.Lgs. n.81 del 2008 testo unico riguardante l’attuazione delle Direttive CEE in materia

di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro

NORME CEI

CEI 0-21 - Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle

reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica

11-25 del 1982 - Calcolo delle correnti di corto circuito nelle reti trifasi a corrente

alternata (fascicolo 1765G)

11-4 – Esecuzione di linee elettriche esterne;

16-1 del 1978 -Norma per l’individuazione dei conduttori isolati (fascicolo 478)

16-2 del 1979 -Norme per l’individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità

dei conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico (fascicolo1789)

16-3 del 1989 - Norme degli indicatori luminosi e dei pulsanti (fascicolo 1272)

16-4 del 1980 - Norme per l’individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi

(fascicolo 530)

16-7 del 1981 - Elementi per identificare i morsetti e la terminazione dei colori (fascicolo

1891)

17-3 del 1987 - Contattori destinati alla manovra di circuito a tensione non superiore a

1.000 Volt in corrente alternata ed a 1.200 Volt (fascicolo 1035)

17-5 del 1992 - Apparecchiature a bassa tensione. Parte seconda: interruttori automatici

(fascicolo 1913E) 17-6 del 1988 - Apparecchiature prefabbricate con involucro metallico

per tensione da 1 a 72,5 kV (fascicolo 1126)

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CEI EN 60439-1 del 1995 - Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per

bassa tensione (quadri BT): parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non

di serie (ANS) (fascicolo 1433)

17-43 del 1982 - Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante

estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa

tensione (quadri B.T.) non di serie (ANS) (fascicolo 1873)

20-19 del 1990 - Cavi isolati in gomma con tensione nominale Uo/U non superiore a

450-750 Volt (fascicolo 1344)

20-20 del 1990 - cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non

superiore a 450-750 Volt (fascicolo 1345)

20-22 del 1987 - Prova dei cavi non propaganti l’incendio (fascicolo 1025)

20-37 del 1985 - Cavi elettrici - Prove sui gas emessi durante la combustione (fascicolo

739)

20-38 del 1987 - Cavi isolati in gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di

fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 1 Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6-1 kV

(fascicolo 1026)

20-40 del 1992 - guida per l’uso dei cavi in bassa tensione (fascicolo1772G)

23-3 del 1978 - Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari (per

tensione nominale non superiore a 415 Volt in corrente alternata) (fascicolo 452 e 1550)

23-8 del 1973 - Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro ed accessori (fascicolo 335)

23-12/1 del 1992 - Spine e prese per uso industriale. Parte 1. Prescrizioni generali

(fascicolo 1936E)

23-12/2 del 1992 - Spine e prese per uso industriale. Parte 2. Prescrizioni di

intercambiabilità dimensionale per prese e spine con spinotti ad alveoli cilindrici

(fascicolo 297)

23-12/2 del 1992 - Interruttori differenziali per usi domestici e similari ed interruttori

differenziali con sgancio di sovracorrente incorporati per uso domestico e similari

(fascicolo 5329 23-14 del 1971 - Tubi flessibili in PVC e loro accessori (fascicolo 297)

23-25 del 1989 – Tubi per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali (fascicolo

1176)

23-28 del 1989 – Tubi per installazioni elettriche. Parte 2: Norme particolari per tubi, tubi

metallici (fascicolo 1177)

23-31 del 1990 - Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e

portapparecchi (fascicolo 1286)

23-32 del 1990 – Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso

portacavi e portapparecchi per soffitto e parete (fascicolo 1287)

23-44 del 1994 – Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per

installazione domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali (fascicolo 2393 E)

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23-48 del 1995 – Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi

domestici e similari. Parte 1: Prescrizioni generali

23-49 del 1996 – Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi

domestici e similari. Parte Seconda: Prescrizioni particolari per involucri destinati a

contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una

potenza non trascurabile

•23- 50 del 1995 – Prese a spina per usi domestici e similari. Parte 1: prescrizioni

generali (fascicolo 2688)

23-51 del 1996 – Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri per

installazioni fisse per uso domestico e similare

32-1 del 1988 - Fusibili a corrente non superiori a 1.500 Volt per corrente continua. Parte

1 - Prescrizioni Generali (fascicolo 1081)

34-21 del 1996 – Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove

(fascicolo 2913)

34-22 del 1992 – Apparecchi di illuminazione. Parte Seconda: Prescrizioni particolari per

apparecchi di emergenza

34-33 – Apparecchi di illuminazione. Parte Seconda: Prescrizioni particolari; apparecchi

per illuminazione stradale;

64-7 del 1986 - Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similare (fascicolo 800)

64-8/1/2/3/4/5/6/7 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1.000 Volt in corrente alternata a 1.500 Volt in corrente continua. Parte 1/2/3/4/5/6/7

64-50 del 1995- Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti

elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici (UNI 9620)

64-12 del 1993 – Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso

residenziale e terziario

70-1 del 1992 - Gradi di protezione degli involucri (fascicolo1915E)

81-10 del 2006- Protezione di strutture contro i fulmini

Norme UNI:

UNI- EN 12464-1 Illuminazione dei posti di lavoro

UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rilevazione, di segnalazione manuale e di allarme

incendio, Sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione

manuale

UNI- EN 1838 applicazioni dell'illuminotecnica - illuminazione di emergenza

N.B.: Ogni fascicolo si intende completo di aggiornamenti ed eventuali supplementi

Prescrizioni di carattere generale

Raccomandazione ASL e ISPESL;

Norme e prescrizioni della società distributrice dell’energia elettrica;

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Norme e prescrizioni della Telecom;

Norme e prescrizioni del Comando dei Vigili del Fuoco territorialmente competente;

Tabelle di unificazione UNI - CEI - UNEL;

Le prescrizioni dell’Istituto Italiano per il marchio di Qualità per i materiali e le apparecchiature

ammesse all’ottenimento del Marchio;

Ogni altra prescrizione, regolamentazione o raccomandazione emanata da eventuali Enti ed

applicabile agli impianti elettrici ed alle loro parti componenti;

Direttive CEE recepite dalla legislazione nazionale con particolare riferimento alle direttive

quadro 89/391 e 92/57.

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3 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Oggetto dell’intervento è la realizzazione degli impianti elettrici e speciali a servizio del

parcheggio modulare sopraelevato in via Dante nel comune di Cremona per conto dell’Azienda

Municipale di Cremona AEM spa. Gli impianti da realizzare sono quelli strettamente legati alla

operatività del parcheggio stesso ed in particolare:

- Impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza;

- Impianto di FM;

- Impianto di terra;

- Impianto di videosorveglianza (limitato alla sola operatività del parcheggio mentre sono

esclusi eventuali interfacciamenti e/o connessioni con la/e control room ove esistente/i);

- Impianto controllo accessi.

4 DATI TECNICI DI RIFERIMENTO

4.1 Caratteristiche generali

Condizioni di fornitura BT

• classificazione del sistema elettrico TT

• ente fornitore dell'energia ENEL

• tensione trifase 400 V

• frequenza 50 Hz

• Icc presunta sul punto di consegna 15 kA

Condizioni di distribuzione BT

• classificazione del sistema elettrico TT

• tensione di distribuzione 400/230V

• frequenza 50 Hz

• stato del neutro derivato

Cadute di tensione

Le sezioni dei conduttori dovranno assicurare i seguenti valori di caduta di tensione

misurata a pieno carico sull'utenza più lontana dal punto di consegna dell'energia:

• circuito luce 4%

• circuito forza motrice 4%

• sbilanciamento tra le fasi 2%

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Fattore di potenza

Per la determinazione della corrente di linea saranno previsti i seguenti fattori di potenza:

• circuito luce cosfi 0,9

• circuito forza motrice cosfi 0,8

5 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

5.1 Descrizione Generale

L’impianto a servizio del parcheggio modulare è alimentato dal quadro QEP, che sarà ubicato

all’interno del locale tecnico realizzato nel piano terra del parcheggio, che gestisce le utenze di

illuminazione del parcheggio, quelle dello stesso locale tecnico, le utenze di forza motrice e quelle di

controllo e gestione degli accessi. La distribuzione alle utenze terminali avviene tramite tubazione in

PVC a vista, e tramite un canale metallico il cui percorso è evidenziato negli elaborati grafici.

Il dimensionamento della rete elettrica è stato effettuato calcolando ogni ramo della rete in

funzione delle correnti di impiego, determinate partendo dai dati nominali degli apparecchi utilizzatori ed

applicando coefficienti di utilizzazione e di contemporaneità diversi in relazione al tipo di utilizzatore e

alla modalità di impiego.

Nel dimensionamento delle condutture si è tenuto anche conto:

• della caduta di tensione ammissibile;

• del coordinamento tra le caratteristiche delle condutture e quelle dei dispositivi di protezione

contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti.

Le sezioni dei conduttori calcolate con i criteri sopra esposti saranno riportate sugli schemi dei

quadri elettrici; sugli stessi schemi saranno anche riportati i valori delle correnti di corto circuito e le

cadute di tensione parziali e totali. Maggiori dettagli saranno desumibili dalla relazione di calcolo.

Data la natura e la collocazione dell’intervento sono state previste particolari precauzioni ai fini

della sicurezza. In particolare, saranno impiegati materiali dei seguenti tipi:

• quadri elettrici principali e secondari;

− involucri e strutture completamente metallici o pvc autoestinguente;

− cablaggi interni realizzati con cavi di tipo non propagante l’incendio e a bassissima emissione di

gas tossici (norma CEI 20-38);

− tutti i materiali plastici utilizzati per canaline, morsettiere, custodie di apparecchi e strumenti,

supporti, fascette, etichette, ecc.: di tipo autoestinguente;

• centralini e pannelli prese: materiali plastici autoestinguenti;

• linee distribuzione principale: cavi di tipo non propagante l’incendio isolati in gomma (norma CEI

20-22);

• linee di distribuzione secondaria e circuiti terminali: cavi di tipo non propagante l’incendio isolati

in PVC (norma CEI 20-22);

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• tubazioni, canaline, morsettiere, cassette, scatole, coperchi, custodie, supporti, fascette,

etichette, ecc.: in materiale plastico autoestinguente, con l’eventuale sola eccezione dei componenti

totalmente incassati in pareti in muratura o in materiale incombustibile.

In condizioni di emergenza è previsto il sezionamento dell’intero impianto elettrico all’interno della

autorimessa a mezzo pulsante di sgancio che determina l’apertura degli interruttori di alimentazione del

QEP.

Il progetto e l’esecuzione degli impianti tengono conto dei particolari requisiti di sicurezza

necessari nel presente complesso.

Si è pertanto tenuto conto di:

assicurare la protezione termica delle linee;

realizzare una efficace protezione dai contatti diretti ed indiretti;

garantire una illuminazione di sicurezza nei punti di passaggio ed in corrispondenza delle

uscite;

segnalare in modo opportuno le vie di esodo;

ottenere una equalizzazione del potenziale sulle masse metalliche accessibili;

garantire una ragionevole protezione contro i pericoli dei fulmini.

Misure di protezione contro i contatti indiretti

E’ prevista una protezione contro i contatti indiretti con l’applicazione in modo appropriato delle

misure indicate mediante:

interruzione automatica dell’alimentazione;

componenti elettrici di classe II o con isolamento totale;

separazione elettrica.

Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione

La tipologia dei sistemi di interruzione automatica dell’alimentazione è da subordinare al sistema

distributivo adottato. E’ ammessa la protezione mediante interruzione automatica della alimentazione e

messa a terra di protezione di tutte le parti dell’impianto con collegamento ad un impianto di terra unico:

il sistema di protezione deve intervenire quando sulle masse si verificano tensioni di contatto

per le persone;

le tensioni di contatto devono essere eliminate in tempi sufficientemente brevi per la protezione

del corpo umano.

Tutte le masse dell’impianto devono essere collegate al punto di messa a terra del sistema di

alimentazione con conduttori di protezione che devono essere messi a terra in corrispondenza od in

prossimità di ogni trasformatore o generatore di alimentazione.

Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono essere tali che, se

si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dell’impianto tra un conduttore di fase

ed un conduttore di protezione o una massa, l’interruzione automatica dell’alimentazione avvenga entro

il tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione:

Zs * Ia <= U0

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dove:

Zs è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al

punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente;

Ia è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione entro il

tempo definito più avanti in funzione della tensione nominale U0; se si usa un interruttore differenziale Ia

è la corrente differenziale nominale Id;

U0 è la tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra.

Il dispositivo di protezione di tipo differenziale deve interrompere automaticamente l’alimentazione

al circuito terminale tale che, in caso di guasto nel circuito o nel componente elettrico, tra una parte

attiva ed una massa o un conduttore di protezione, non possa persistere una tensione di contatto

presunta superiore a 50 V valore efficace in c.a..

Tempi di interruzione convenzionali non superiori a 5 s sono ammessi per i circuiti di distribuzione.

Protezione mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente.

La protezione deve essere assicurata con l’uso di componenti elettrici dei tipi seguenti, che siano

stati sottoposti alle prove di tipo e siano contrassegnati in accordo con le relative norme:

componenti elettrici aventi un isolamento doppio o rinforzato (componenti elettrici di classe II);

quadri prefabbricati aventi un isolamento completo (Norma CEI 17-13/1 ).

Questa misura è destinata ad impedire il manifestarsi di una tensione pericolosa sulle parti

accessibili di componenti elettrici a seguito di un guasto nell’isolamento principale.

Se l’involucro isolante è provvisto di porte o coperchi che possono essere aperti senza l’uso di

una chiave o di un attrezzo, tutte le parti conduttrici, che sono accessibili quando una porta o un

coperchio sia aperto, devono trovarsi dietro una barriera isolante con un grado di protezione non

inferiore a IPXXB che impedisca alle persone di venire in contatto con tali parti; questa barriera isolante

deve poter essere rimossa solo con l’uso di un attrezzo.

Protezione per separazione elettrica.

La protezione deve essere assicurata da un trasformatore di sicurezza o da un sistema

equivalente con separazione di protezione verso gli altri circuiti.

I circuiti di comando devono essere realizzati tramite un sistema a bassissima tensione di

sicurezza (SELV) senza alcun punto collegato a terra.

Misure di protezione contro i contatti diretti.

E’ richiesta una protezione totale contro i contatti diretti con l’adozione delle misure:

di protezione mediante isolamento delle parti attive;

di protezione mediante involucri o barriere.

Non sono ammesse misure di protezione parziale contro i contatti diretti mediante ostacoli e

mediante distanziamenti.

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Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare il grado di

protezione IPXXB; le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di

mano devono avere un grado di protezione non inferiore a IPXXD.

5.2 Illuminazione

L’illuminazione della autorimessa è garantita tramite corpi illuminanti a LED di potenze diverse a

seconda che si tratti dei parcheggi o delle zone di transito, in caso di mancanza dell’alimentazione

dell’energia elettrica l’illuminazione è garantita tramite alcuni dei corpi illuminati citati dotati di

alimentazione autonoma. Sono previsti i seguenti valori medi dell’illuminamento per ogni singola zona:

locale tecnico 150 lux

zone di transito 100 lux

Valori medi per illuminazione in emergenza:

vie di fuga 5 lux

Tali valori di illuminamento si riferiscono alla quota pavimento, ad eccezione dell’illuminazione di

emergenza.

L‘illuminazione del piano primo del parcheggio è garantita grazie alla presenza sia dei corpi

illuminanti montati lungo il perimetro della recinzione sia dall’esistente pubblica illuminazione.

L’alimentazione elettrica di emergenza è garantita tramite parte degli stessi corpi illuminati alimentati da

linee derivate dalla sezione privilegiata del QEP. L’accensione è gestita in maniera automatica tramite

interruttori crepuscolari ed orologi.

5.3 Quadri Elettrici

La descrizione riguarda i seguenti quadri:

Quadro Elettrico Park (QEP)

I quadri saranno in carpenteria metallica, e dovranno rispondere alle indicazioni della Norma CEI

EN 61439-3, la realizzazione degli stessi e le successive verifiche dovranno essere condotte secondo

quanto specificato dalla Norma CEI EN 61439.

In particolare, ogni quadro dovrà essere corredato di targa posta eventualmente dietro la portella

frontale che riporti in modo indelebile i dati seguenti:

Nominativo o marchio del costruttore

Numero di identificazione del quadro

Corrente nominale del quadro: valore più basso tra corrente nominale di entrata e corrente

nominale di uscita del quadro

Natura della corrente e frequenza

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Tensione nominale di funzionamento

Grado di protezione

I quadri avranno dimensioni tali da contenere tutte le apparecchiature di potenza e ausiliarie,

nonché una congrua riserva di spazio per eventuali ampliamenti, completi di morsettiera e portello.

All'interno dei quadri i cablaggi avverranno direttamente sui morsetti degli interruttori o mediante

morsettiera componibile di adeguata sezione atta a distribuire l'uscita dall'interruttore generale dei quadri

agli interruttori delle singole linee segnalate tramite porta numeri in nylon.

I quadri saranno cablati internamente con conduttori flessibili tipo FG17 (CEI 20-38) con

caratteristiche di non propagazione della fiamma (CEI 20-35), non propagazione dell’incendio (CEI 20-

22II), ridottissimo sviluppo di fumi opachi e gas tossici e assenza di gas corrosivi (CEI 20-37).

I cavi di cablaggio dovranno essere posati in canalette di pvc fessurate separate per circuiti di

potenza e ausiliari e dimensionate con un fattore di riempimento di 0.6.

I conduttori dovranno avere una sezione minima di 1,5 mmq. per i circuiti ausiliari e 2,5 mmq. per i

circuiti di potenza. I conduttori di collegamento di apparecchiature installate sulle portelle (pulsanti - spie

luminose - strumenti di misura ecc.) dovranno essere protetti con spirale di pvc.

Tutti i conduttori e le morsettiere dovranno essere identificati mediante targhette indelebili in

materiale plastico.

Tutti i conduttori relativi al cablaggio interno e alla distribuzione in campo dovranno far capo a

specifiche morsettiere.

Le apparecchiature di manovra saranno montate sul fronte e ispezionabili dal fronte stesso. Le

apparecchiature da installare saranno riscontrabili dagli schemi dei disegni allegati.

I materiali isolanti dei componenti elettrici dovranno essere non igroscopici, resistenti

all’invecchiamento e non propaganti la fiamma, anche se non a contatto normalmente con parti in

tensione.

Tutte le parti che rimangono in tensione, all’apertura del quadro, dovranno essere protette con

schermi o cuffie in plexiglass o materiale equivalente (grado di protezione IP-20).

I quadri saranno provvisti inoltre di cartelli ammonitori ed indicatori prescritti quali: triangolo di

pericolo, tensioni di fase, tensioni interconnesse, tensioni per ausiliari.

In tutti i quadri, nella parte inferiore, verrà collocata una barra equipotenziale principale, costituita

da una robusta bandella in rame a cui saranno connessi singolarmente, e debitamente contrassegnati, i

conduttori di protezione ed equipotenziali relativi ai circuiti. Ogni apparecchiatura, compresi gli ausiliari,

sarà identificata con propria etichetta riportante la denominazione dell’utenza protetta.

I quadri dovranno preferibilmente essere derivati da una serie precostituita cui potranno essere

riferite tutte le prove di tipo.

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6 DISTRIBUZIONE SECONDARIA

6.1 Prescrizioni di carattere generale

Gli impianti saranno eseguiti tramite l’utilizzo di canaline metalliche chiuse con grado di protezione

minimo IP55 e di tubazioni/guaine metalliche o in PVC; le giunzioni, i cambi di direzione, i raccordi a

cassette di derivazione e utilizzatori dovranno essere eseguite con gli appositi accessori.

Le tubazioni utilizzate avranno diametro interno non inferiore a 13 mm e scelto in modo che il

coefficiente di riempimento non ecceda lo 0,7 (fattore di riempimento = rapporto tra sezione complessiva

dei cavi e sezione interna del tubo), il diametro sarà comunque maggiore o uguale a 1,3 volte il diametro

del cerchio dei cavi contenuti.

Le giunzioni tra tubazioni nei tratti verticali e/o in corrispondenza delle curve saranno effettuate

con organi di raccordo del tipo in monoblocco pressofuso. Non sarà ammesso l’utilizzo di giunzioni a “T”

o del tipo aperto.

Il raggio di curvatura delle tubazioni sarà effettuato in modo da rispettare il diametro minimo di

curvatura dei cavi/fili contenuti.

I tubi seguiranno un andamento parallelo agli assi delle strutture evitando percorsi diagonali o

accavallamenti.

Il fissaggio sarà eseguito a intervalli costanti con l'impiego di apposite staffe o fissatubo e tasselli

ad espansione, dimensionati per un sicuro sostegno statico a impianto ultimato e dinamico in fase di

infilaggio dei conduttori.

In corrispondenza dei giunti di dilatazione delle costruzioni saranno adottati particolari

accorgimenti come tubi flessibili o doppi manicotti.

Le tubazioni metalliche saranno fissate mantenendo un distanziamento dalle strutture in modo che

possano essere effettuate agevolmente le operazioni di riverniciatura per manutenzione e consentita la

libera circolazione d’aria.

Sarà fatto divieto di transitare con tubazioni in prossimità di condutture di fluidi ad elevata

temperatura o di distribuzione del gas, e di ammararsi a tubazioni, canali o comunque altre installazioni

impiantistiche meccaniche.

In tutti i casi in cui vengono impiegati tubi metallici sarà garantita la continuità tra tubazioni e

cassette metalliche e qualora quest’ultime fossero in materiale plastico verrà realizzato un collegamento

tra le tubazioni ed il morsetto interno di terra.

Tendenzialmente verranno utilizzate tubazioni completamente indipendenti e con proprie cassette

di derivazione per la distribuzione di ogni servizio e ogni impianto, anche se a pari tensione.

Le canaline, se non diversamente specificato, si intendono in lamiera di acciaio zincata a fuoco

dopo l’asolatura, con spessore di 15/10 mm sino a 250 mm di larghezza e 20/10 mm sino a 500 mm.

La continuità elettrica delle stesse sarà garantita attraverso gli appositi punti di interconnessione

sulle stesse.

All'interno delle canaline servizio energia, tutti i cavi indipendentemente dalla tensione di esercizio

del circuito di appartenenza, avranno isolamento 0,6/1 kV e dovranno essere contrassegnati mediante

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fascetta capocorda numerata ad ogni estremità. In caso di derivazioni passanti, i conduttori appartenenti

alla stessa fase dovranno essere di uguale colore.

Le tubazioni, alle estremità saranno lavorate e lisciate onde evitare danneggiamenti ai conduttori

durante le operazioni in infilaggio o sfilaggio.

6.2 Derivazioni

Tutte le derivazioni dalle tubazioni o canaline di dorsale saranno realizzate con la posa di cassette

di derivazione.

Le giunzioni dei conduttori elettrici unipolari e multipolari saranno realizzate esclusivamente in

cassette di derivazione, la giunzione dei conduttori sarà a mezzo di morsetti volanti muniti di vite e

cappuccio isolante.

Le derivazioni dei servizi utilizzeranno cassette distinte per i circuiti luce e F.M.

Le cassette saranno contrassegnate con autoadesivi indicanti i servizi svolti ed inoltre, i diversi

circuiti all'interno della stessa cassetta dovranno essere riconoscibili tramite l'uso dei morsetti di diverso

colore ed i conduttori identificati per servizio svolto.

Nelle derivazioni alle cassette di dorsale i conduttori non sono interrotti: entrano nelle cassette e

sulla morsettiera viene eseguita la derivazione sia per quelli che proseguono sia per quelli derivati.

Particolare cura deve essere riservata al collegamento tra le tubazioni da un lato e la cassetta

dall’altro. Si devono usare sempre pressacavi o raccordi adeguati per poter fissare la tubazione alla

cassetta. All’interno della cassetta le derivazioni devono avvenire con morsettiere componibili a vite. Non

sono ammessi morsetti a cappuccio o tipo mammuth.

6.3 Cavi elettrici

I cavi elettrici saranno del tipo FG16(O)M16 unipolare/multipolare (CEI 20.13) non propaganti

l’incendio (Norma CEI 20.22 III), non propagante la fiamma (Norma CEI 20.35), con ridotta emissione di

gas corrosivi (CEI 20-37I) con mescola isolante EPR, o in semplice isolamento tipo FG17 con

caratteristiche di non propagazione della fiamma (CEI 20-35), non propagazione dell’incendio (CEI 20-

22II), ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 20-37I), se posati all’interno di tubazioni o guaine in

materiale plastico, per le utenze terminali.

Per i conduttori di protezione verso terra sarà ammesso l'impiego di conduttori di protezione,

correnti in canaletta o tubazioni di tipo FG17 (CEI 20-37/4) tassativamente contraddistinti da colore

giallo-verde, colore che comunque non potrà essere utilizzato per nessun altro conduttore appartenente

ad un circuito differente da quello di terra. Tutti i cavi impiegati rispondono alla normativa CPR

(UE305/11).

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6.4 Impianto di terra

L’impianto di messa a terra dovrà essere realizzato in accordo alle vigenti normative con

particolare riguardo a:

Norme CEI 11.1

Norme CEI 64.8

Per i conduttori di terra, di protezione ed equipotenziali saranno utilizzati conduttori unipolari tipo

FG17 in esecuzione non propagante l'incendio e la fiamma, a ridotta emissione di gas corrosivi, secondo

Norme CEI 20.22II, 20.37/4 e 20.38 con marchio IMQ.

I conduttori dovranno essere tassativamente contraddistinti dal colore giallo-verde, colore che non

dovrà assolutamente essere utilizzato per i conduttori appartenenti a circuiti diversi da quello di terra.

Protezione degli utilizzatori

Tutte le parti metalliche relative agli utilizzatori degli impianti elettrici dovranno essere

adeguatamente protette contro i contatti indiretti, tramite connessione all'impianto di terra.

Le connessioni saranno eseguite con conduttori di rame isolati tipo FG17 in esecuzione non

propagante l'incendio e la fiamma, a ridotta emissione di gas corrosivi, secondo Norme CEI 20.22II,

20.38 e 20.37/4 aventi sezione di 6 mmq con isolamento colore giallo/verde.

Le utenze alimentate dal quadro elettrico, staccheranno singolarmente il conduttore di terra dalla

barra collettrice del quadro generale stesso.

A tal fine le piastre collettrici dovranno presentare dei fori supplementari per consentire

l’allacciamento dei conduttori di messa a terra di eventuali utenze future.

Impianto di dispersione

L’impianto di dispersione sarà realizzato mediante dispersori in acciaio zincato a caldo collegati

alla struttura tramite corda in rame nudo 35mmq, nella consistenza e posizione indicata negli elaborati

grafici.

7 IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA

Sarà realizzato un impianto di videosorveglianza con n.4 telecamere a circuito chiuso (tecnologia

IP) posizionate in alcuni punti strategici e fissate alle paline di illuminazione. Il flusso di dati video

registrato dalle telecamere sarà inviato alla sala tecnica generale dove è ubicato il sistema centrale di

videosorveglianza.

L’impianto di videosorveglianza sarà composto da n.13 telecamere al piano terra e n.3 telecamere

al piano primo ad alta risoluzione in tecnologia IP (alimentazione elettrica con sistema POE). Le

telecamere saranno collegate ad un apparato switch posizionato all’interno di apposito vano nel quadro

elettrico del parcheggio. Lo switch industriale (ISW 8GBP,4-SFP) (tipo POE) sarà alimentato mediante

alimentatori (IS AC-DC PS 240W) in maniera ridondante e installato su guida DIN predisposta. Sullo

switch saranno installate le porte in fibra (1000BASE-LX SFP, Hi). Le telecamere saranno collegate allo

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switch mediante cavi LAN in rame del tipo UTP categoria 6. I cavi saranno posati in tubi dedicati distinti

da quelli per la distribuzione elettrica in bassa tensione.

Il flusso di dati video dalle telecamere sarà inviato ad un registratore conservato nel locale tecnico

al piano terra. Potrà essere previsto un collegamento in remoto alla sala tecnica generale dove sarà

ubicato il sistema centrale di videosorveglianza.

CARATTERISTICHE DELLE TELECAMERE (non oggetto di questo appalto)

Telecamera IP tipo HD, 2 megapixel,

sensore d’immagine CMOS 1/3" con 5 megapixel

alta definizione (Full HD), 1980px1080,

compressione H.264

giorno/notte (ICR)

illuminazione IR integrata,

obiettivo variofocale motorizzato

one-Push AF,

P-Iris,

PoE (classe 0),

protezione dalle intemperie,

supporto da parete esterno

CARATTERISTICHE DEL VIDEOREGISTRATORE

Videoregistratore NVR 16 canali IP 4K fino a 12mp,

rapporto risoluzione/frame e bitrate variabile (1kbps/20kbps),

massima banda in REC 192 Mbps in tx 192 Mbps ed in live 64 Mbps,

8 ingressi e 3 usciti d'allarme con relè programmabile su eventi multipli,

2 uscite video principali, un ingresso ed un'uscita audio bidirezionale,

2 dischi SATA fino a 4 TB.

8 IMPIANTO CONTROLLO ACCESSI

Relativamente agli impianti di controllo accessi, trattandosi di area di parcheggio a titolo gratuito,

sarà predisposto esclusivamente un sistema che consentirà l’ingresso solo in presenza di posti auto

disponibili ed il cui numero sarà riportato su tabelloni informativi posti ai varchi di accesso.

Le apparecchiature minime di base saranno costituite da:

1. n. 4 barriere automatizzate per l’ingresso così suddivise:

n° 1 barriera automatizzata al parcheggio da Piazza delle Tranvie;

n° 1 barriera automatizzata al parcheggio da Via Dante;

n° 1 barriera automatizzata al parcheggio da via Elda Fezzi;

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n° 1 barriera automatizzata al parcheggio da via della Vecchia Dogana;

2. n. 2 barriere automatizzate per l’uscita così suddivise:

n° 1 barriera automatizzata dal parcheggio a Piazza delle Tranvie;

n° 1 barriera automatizzata dal parcheggio a via della Vecchia Dogana;

3. n. 4 impianti citofonici così suddivisi:

n° 1 impianto citofonico all’ingresso/uscita del parcheggio di Piazza delle Tranvie;

n° 1 impianto citofonico all’ingresso/uscita del parcheggio di via della Vecchia Dogana;

n° 1 impianto citofonico all’ingresso del parcheggio di via Dante;

n° 1 impianto citofonico all’ingresso del parcheggio di via Elda Fezzi.

4. Centro elaborazione dati:

idoneo sistema di trasmissione per far in modo che tutti i dati confluiscano ad un server

all’uopo dedicato;

n. 4 tabelloni luminosi che indichino i posti auto disponibili nei parcheggi e semaforo

verde e rosso;

Gruppo di continuità al fine di garantire la continuità dell’alimentazione elettrica che

consenta, in caso di interruzione per un blackout, il funzionamento dei varchi di

ingresso-uscita fino all’intervento della manutenzione che opererà lo sblocco delle

barriere.

Nella sede della Società o in altro luogo all’uopo individuato, dovrà essere strutturata una

postazione di controllo ed installata la centrale dei dati. Il personale di turno dovrà poter agire in remoto

ed assolvere al compito di sorvegliare le attrezzature e di effettuare manovre di apertura delle sbarre

nell’eventualità di blocco barriera.

8.1 Caratteristiche generali

Il sistema automatizzato di controllo degli accessi sarà dotato delle seguenti caratteristiche

generali:

a) Le stazioni di ingresso/uscita devono essere realizzate in standard industriale, adatte all’utilizzo

all’aperto ed in ambiente ostile quale carpenteria in acciaio inox con spessore adeguato e

comunque materiale che garantisca le stesse caratteristiche di sicurezza, verniciature resistenti

agli agenti atmosferici, adeguata ventilazione, protezione da pioggia, adeguata resistenza agli atti

vandalici.

b) Il sistema deve essere dotato di centrale citofonica o similare;

c) Le operazioni di ingresso/uscita devono poter avvenire attraverso sensore di lettura automatico

(sensore volumetrico di presenza). In caso di malfunzionamento il problema dovrà poter essere,

in tempo reale, risolto attraverso il sistema di comunicazione citofonica, dove l’addetto, dal punto

di controllo, potrà porre in essere quanto necessario per il ripristino del funzionamento del

sistema ovvero far intervenire l’addetto alla manutenzione per lo sblocco della/e barriera/e.

La caratteristiche tecniche minime dei componenti saranno:

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stazioni di Ingresso con barriere automatizzate che dovranno offrire, in presenza di posti

liberi, la possibilità di accedere al parcheggio. La barriera automatica dovrà avere un

tempo d’apertura/chiusura da 4 a 8 s co azionamento costituito da centralina

oleodinamica, con battute d’arresto interne regolabili per posizione sbarra aperta e

chiusa. Il cofano portante in acciaio con trattamento protettivo di cataforesi e

verniciatura a polvere in poliestere RAL 2004 e grado di protezione IP 44. Dispositivo di

sblocco accessibile dall’esterno a chiave triangolare. Alimentazione del motore elettrico

230 Vac (+6% -10%) - 50(60) Hz.

dopo il transito del veicolo la barriera si dovrà abbassare automaticamente in modo da

garantire l’ingresso di un veicolo per volta;

tutte le stazioni in ingresso dovranno essere equipaggiate con citofono collegato al posto

operatore, sistema citofonico con le seguenti caratteristiche minime: collegamento di

tutti i terminali in ingresso ed uscita con la postazione di controllo centrale costituita da

elemento con display e tastiera ridotta e possibilità di trasferimento delle chiamate ad

un operatore reperibile con garanzia delle stesse funzionalità; il personale tecnico;

Le stazioni di uscita dovranno consentire l’uscita dal parcheggio ed attraverso la

rilevazione del sensore le barriere verranno aperte e sarà consentita l’uscita ed il

sistema aggiornerà il numero di posti disponibili che verrà indicato sui tabelloni posti

agli ingressi;

Dopo il transito del veicolo la barriera si dovrà abbassare automaticamente. Anche tutte

le stazioni di uscita dovranno essere equipaggiate con citofono collegato al posto

operatore per l’eventuale apertura forzata delle barre di uscita.

Il sistema includerà:

a) Un cartello luminoso, da posizionare nei varchi di accesso automatizzato del parcheggio

con dimensioni conformi ad una adeguata visibilità indicante il numero massimo di posti

ed il numero di quelli disponibili;

b) Integrato al cartello un semaforo luminoso che indichi con il verde “posti liberi” e con il

rosso ”posti esauriti” con conseguente blocco delle sbarre di entrata;

c) In ogni varco di accesso, segnaletica informativa indicanti norme comportamentali,

indicazioni inerenti ad area video sorvegliata, informativa sulla privacy, numero telefonico

da chiamare in caso di guasto del citofono. I pannelli informativi dovranno essere istallati

su adeguata struttura in ferro, saldamente ancorata al terreno.

Tutte le apparecchiature utilizzate ed installate per il sistema, dovranno essere provviste di

marchio “CE” ed essere rispondenti alla Direttiva Macchine 2006/42/CE ed alle successive modifiche ed

integrazioni e rispondere ai requisiti di sicurezza di cui al Testo Unico sulla sicurezza lavoro 81/2008 e

ss.mm.ii.