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QUESTIONARI OSSERVATIVI PER LA SCUOLA PRIMARIA INDICATORI BES E PROBLEMI DI ADATTAMENTO CESARE CORNOLDI, DAVID GIOFRÈ E CARMEN BELACCHI (CON LA COLLABORAZIONE DI TERESA BRUNO, JESSICA CESARETTO, VIRGINIA FENZI, GIULIANA FOGGETTI, LORENA MONTESANO E IRENE ROSELLI)

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QUESTIONARI OSSERVATIVI PER LA SCUOLA PRIMARIA

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I questionari osservativi Indicatori BES e problemi di adattamento nascono per guidare gli inse-gnanti a una prima ricognizione di eventuali

Bisogni Educativi Speciali (BES) e dei livelli di adat-tamento degli allievi delle cinque classi della scuola primaria, ricognizione che, se necessario, potrà poi essere approfondita in contesti specialistici. Lo strumento, che non ha scopi diagnostici ed è stato validato e standardizzato coinvolgendo circa 2400 alunni, si articola in due parti:

• il Questionario Adattamento per Insegnanti (QAI), che esamina il grado di adattamento del bambi-no attraverso situazioni/competenze particolar-mente signi� cative della vita quotidiana facenti parte del repertorio ICF;

• il Questionario Bisogni Educativi Speciali (QBES), che propone item-indicatori per ciascun tipo di BES, in modo da permettere a insegnante e spe-cialista di focalizzarsi sul possibile problema del bambino.

Come utile sussidio complementare, viene propo-sto anche un Questionario Adattamento per Ge-nitori, la prospettiva dei quali può completare la delineazione del quadro sulla situazione di alunni che necessitano di riscontri aggiuntivi e maggiori approfondimenti.

Manuale + protocolli indivisibili

INDICATORI BES E PROBLEMI

DI ADATTAMENTOCESARE CORNOLDI, DAVID GIOFRÈ E CARMEN BELACCHI

(CON LA COLLABORAZIONE DI TERESA BRUNO, JESSICA CESARETTO, VIRGINIA FENZI, GIULIANA FOGGETTI, LORENA MONTESANO E IRENE ROSELLI)

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QUESTIONARI OSSERVATIVI PER LA SCUOLA PRIMARIA

CORN

OLD

I ET

AL.

IND

ICAT

ORI

BES

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ATTA

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TO

I questionari osservativi Indicatori BES e problemi di adattamento nascono per guidare gli inse-gnanti a una prima ricognizione di eventuali

Bisogni Educativi Speciali (BES) e dei livelli di adat-tamento degli allievi delle cinque classi della scuola primaria, ricognizione che, se necessario, potrà poi essere approfondita in contesti specialistici. Lo strumento, che non ha scopi diagnostici ed è stato validato e standardizzato coinvolgendo circa 2400 alunni, si articola in due parti:

• il Questionario Adattamento per Insegnanti (QAI), che esamina il grado di adattamento del bambi-no attraverso situazioni/competenze particolar-mente signi� cative della vita quotidiana facenti parte del repertorio ICF;

• il Questionario Bisogni Educativi Speciali (QBES), che propone item-indicatori per ciascun tipo di BES, in modo da permettere a insegnante e spe-cialista di focalizzarsi sul possibile problema del bambino.

Come utile sussidio complementare, viene propo-sto anche un Questionario Adattamento per Ge-nitori, la prospettiva dei quali può completare la delineazione del quadro sulla situazione di alunni che necessitano di riscontri aggiuntivi e maggiori approfondimenti.

Manuale + protocolli indivisibili

INDICATORI BES E PROBLEMI

DI ADATTAMENTOCESARE CORNOLDI, DAVID GIOFRÈ E CARMEN BELACCHI

(CON LA COLLABORAZIONE DI TERESA BRUNO, JESSICA CESARETTO, VIRGINIA FENZI, GIULIANA FOGGETTI, LORENA MONTESANO E IRENE ROSELLI)

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7 Introduzione

11 CAP. 1 I Bisogni Educativi Speciali (BES)

23 CAP. 2 I problemi di adattamento e l’importanza della loro individuazione nel contesto del riconoscimento dei Bisogni Educativi Speciali

35 CAP. 3 Struttura e procedure di somministrazione, scoring, attribuzione del punteggio

43 CAP. 4 Standardizzazione e analisi psicometriche

65 CAP. 5 Questionario Adattamento per Genitori

73 Bibliografia

79 Appendice A: Indicatori BES e problemi di adattamento – Versione per la

compilazione individuale

85 Appendice B: Indicatori BES e problemi di adattamento – Versione per la

compilazione di gruppo

91 Appendice C: QAG – Questionario Adattamento per Genitori

I n d i c e

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Introduzione

Diverse sono le competenze richieste per individuare negli alunni in età scolare processi e percorsi di sviluppo e di apprendimento adeguati o a rischio di evoluzione verso difficoltà e disturbi. Ciò rende necessaria la collaborazione tra diverse professionalità, in particolare tra specialisti di vari ambiti dello sviluppo psicologico e insegnanti, che si trovano in prima linea, insieme ai genitori, sul fronte dell’educazione. La comunicazione fra tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nel processo formativo di individui in età evolutiva non sempre è facile, sia per la specificità delle competenze sia per i ruoli che ciascuno è chiamato a svolgere, per cui si possono generare situazioni di malessere e incomprensione, a vari livelli, che finiscono per ripercuotersi negativamente soprattutto sul benessere del bambino. È infatti noto il rapporto tra difficoltà scolastiche e carenze nell’a-dattamento psicosociale del bambino in diversi contesti di vita, sia nel presente sia per le influenze sulle realizzazioni future.

Alla luce delle evidenze della letteratura in tal senso e del parallelo diffondersi della sensibilizzazione culturale per queste tematiche, la normativa recente ha riconosciuto e regolamentato non solo i diversi tipi di problematiche che possono manifestarsi, se non insorgere, durante l’esperienza della scolarizzazione, ma anche gli strumenti per la diagnosi e per il recupero di eventuali disturbi specifici o problemi di minore portata quali i cosiddetti Bisogni Educativi Speciali (BES).

I BES non sono stati tuttavia finora così chiaramente definiti e definibili, per cui servono, specie agli insegnanti, strumenti di osservazione che forniscano una

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8 IndIcatorI BES E proBlEmI dI adattamEnto

sorta di primo segnale d’allarme per una loro corretta individuazione, attraverso alcuni indicatori che possano segnalare problemi in tal senso.

Inoltre, la recente enfasi sul costrutto di adattamento — come dimensione portante di un corretto sviluppo psicosociale nonché criterio per la diagnosi di diversi tipi di disabilità e quindi per l’identificazione di alcuni profili con Bisogni Educativi Speciali — ha portato a prestare un’attenzione privilegiata ai compor-tamenti quotidiani che garantiscono il raggiungimento di livelli soddisfacenti di adattamento del bambino negli ambienti familiare, scolastico e più ampiamente socio-relazionale.

Da un lato, la scuola non si sente in grado di riconoscere e differenziare le diverse problematiche rientranti nella generale categoria dei Bisogni Educativi Speciali (BES), dall’altro, gli specialisti non riescono a valorizzare e utilizzare competenze e conoscenze sul bambino sviluppate dalla scuola e si trovano in difficoltà nel riconoscere, in molti casi dubbi, in particolare in quelli con sospetto funzionamento cognitivo borderline, la presenza di problemi di adattamento.

I presenti questionari osservativi vogliono rispondere a queste esigenze guidando gli insegnanti in una prima identificazione di alunni con caratteri-stiche e modalità di funzionamento che possono essere ricondotte a diverse tipologie di BES per poterli poi considerare e affrontare in contesti adeguati di approfondimento. In secondo luogo, permettono agli specialisti di raccoglie-re, attraverso gli insegnanti, informazioni di prima mano su comportamenti e competenze dimostrate nella vita quotidiana, con particolare riferimento all’ambito scolastico.

Lo strumento, denominato Indicatori BES e problemi di adattamento, è un questionario osservativo di semplice utilizzo, a uso prevalentemente degli insegnanti, per facilitarli e guidarli a una prima ricognizione di eventuali BES e dei livelli di adattamento degli allievi delle cinque classi della scuola primaria.

Il questionario è composto da 43 domande ed è suddiviso in due parti.

1. Il Questionario Adattamento per Insegnanti (QAI) esamina il grado di adat-tamento del bambino attraverso situazioni/comportamenti particolarmente significativi della vita quotidiana facenti parte del repertorio ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), che costituisce la base, proposta dall’OMS (2001) e condivisa a livello mondiale, per analizzare il fun-zionamento adattivo dell’individuo, cui pure si riferiscono le tipiche checklist in uso presso i servizi specialistici. Il questionario non ha scopi diagnostici, né è pensato per i casi di disabilità grave, per i quali si rimanda all’uso di strumenti più ampi e consolidati, come le Scale Vineland (Sparrow, Cicchetti e Balla, 2005); è pensato per raccogliere informazioni preliminari sull’esistenza di problemi adattivi in casi dubbi, con tipico profilo BES. In particolare, può servire a supportare un’ipotesi di funzionamento intellettivo limite (FIL) nel

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9IntroduzIone

caso il punteggio sia basso, visto che il profilo è associato a performance «borderline» non solo cognitive ma anche adattive.

2. Il Questionario Bisogni Educativi Speciali (QBES) propone item-indicatori per ciascun tipo di BES, in modo da permettere a insegnante e specialista di focalizzarsi sul possibile problema del bambino. Come esplicitato nel presente manuale, gli item sono in gran parte selezionati da nostre scale più collaudate e specifiche per i diversi problemi, in modo che — con un numero limitato di indicatori — si possa pervenire a una prima ricognizione dell’eventuale presenza di profili BES.

Il questionario può essere compilato, interamente o solo in una delle sue due parti, dall’insegnante, dopo aver raggiunto una sufficiente conoscenza del/dei bambino/i. I punteggi dei due questionari QAI e QBES sono calcolati in modo indipendente.

Le procedure di standardizzazione e validazione hanno coinvolto un numero elevato di insegnanti che hanno valutato comportamento e abilità di circa 2400 bambini di scuole primarie di varie regioni d’Italia. Come illustrato più avanti in questo manuale, gli item del questionario si sono rivelati significativamente idonei allo scopo per cui sono stati elaborati, nella misura in cui i dati emersi sono infatti risultati associati tra loro in generale e, in particolare, ad alcuni quadri di disturbi specifici sia dello sviluppo sia di apprendimento.

Come utile sussidio complementare, viene proposto anche uno strumento per i genitori (Questionario Adattamento per Genitori – QAG; si vedano il capitolo 5 e l’appendice), la prospettiva dei quali può completare la delineazio-ne del quadro sulla situazione di alunni che necessitano di riscontri aggiuntivi e maggiori approfondimenti. La sostanziale concordanza riscontrata tra la struttura dei questionari per gli insegnanti e per i genitori e fra questi e altri strumenti conferma l’adeguatezza dello strumento per gli scopi di screening che si prefigge.

Indicatori BES e problemi di adattamento si compone, oltre che del presente manuale, dei seguenti elementi:

– il protocollo cartaceo per la valutazione del singolo alunno (in appendice e in allegato);

– il protocollo cartaceo per la valutazione di classe/gruppo (in appendice e in allegato), che permetterà di rilevare le principali emergenze, per l’individua-zione delle priorità nel lavoro con bambini in difficoltà, e per la possibilità di effettuare segnalazioni mirate agli esperti.

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3Struttura e procedure di somministrazione,

scoring, attribuzione del punteggio

Il questionario Indicatori BES e problemi di adattamento è stato elaborato con lo scopo di aiutare l’insegnante a fare una prima ricognizione per individuare problemi di adattamento e la presenza di problematiche nelle aree concernenti i Bisogni Educativi Speciali. Il questionario permette di rilevare problematiche BES a livello di singolo alunno o di effettuare uno screening dell’intera classe. Deve essere compilato dall’insegnante che conosce meglio gli alunni, passando con loro il maggior numero di ore, anche se è consigliata la collaborazione con altri docenti per la compilazione di item concernenti abilità legate a materie specifiche. La sua applicazione è prevista per alunni delle classi prima-quinta della scuola primaria, ma, tenendo conto del fatto che gli insegnanti valutano secondo le attese per la classe e che quindi non ci sono forti cambiamenti passando da una classe all’altra, può essere estesa sia pure con prudenza ai primi anni della scuola secondaria.

Nella sua versione finale, definita dopo alcune somministrazioni pilota e la consultazione all’interno del Servizio sui Disturbi dell’apprendimento dell’Univer-sità di Padova, il questionario si compone di 43 item e si articola in due parti:

1. Questionario Adattamento per Insegnanti (QAI; item 1-22);2. Questionario BES (QBES; item 23-43).

Questionario Adattamento per Insegnanti (QAI)

I 22 item si riferiscono al comportamento adattivo e sono stati costruiti ad hoc, sulla base di schede informali utilizzate presso vari servizi. Il QAI è il risultato di

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36 IndIcatorI BES E proBlEmI dI adattamEnto

una selezione degli aspetti, fra quelli indicati nell’ICF, che maggiormente possono offrire informazioni sull’adattamento del bambino, a prescindere dagli aspetti più strettamente cognitivi o legati alle materie scolastiche. Dopo una prima selezio-ne degli item, basata su procedure in uso presso alcuni servizi, si è proceduto a una consultazione di un gruppo di esperti che lavorano sull’adattamento.1 Si è pervenuti in questo modo a una scala iniziale di 22 item formulati in modo da investigare in maniera rapida i principali comportamenti ai quali, in genere, si fa corrispondere un «buon adattamento». Molti degli aspetti esaminati in questo strumento sono presenti anche in altre scale di adattamento; tuttavia, rispetto a tali scale, lo strumento si presenta come più rapido e di facile utilizzo, prestandosi quindi bene per i fini degli Indicatori BES e problemi di adattamento, volti a una «scrematura» iniziale delle possibili difficoltà del bambino.

Questionario BES (QBES)

I 21 item della seconda parte del questionario indagano la presenza di tutti i tipi di BES, così come descritti nella direttiva MIUR sui BES e identificati nei manuali diagnostici più accreditati (ICD-10, DSM-5®) e dalla ricerca clinica. Incrociando le risposte di questa parte con quelle della prima parte è possibile raccogliere indizi per la decisione in merito a un’eventuale segnalazione di diffi-coltà e all’avvio per una valutazione specialistica, là dove (casi di FIL e disabilità intellettiva) a difficoltà scolastiche si associno problemi di adattamento.

Gli item sono così articolati:

– gli item 23, 24 e 32 riguardano le competenze che presuppongono l’uso di abilità visuo-spaziali e sono stati mutuati dalla scala SVS (Molin e Cornoldi, 2003): i due item 23 e 24 scelti correlano rispettivamente .86 e .83 con il punteggio visuo-spaziale complessivo (indicatore di disturbo non verbale; si veda Cornoldi, Venneri, Marconato, Molin e Montanari, 2003) alla scala SVS; i due item hanno anche una correlazione positiva con un indice più generale di intelligenza visuo-spaziale (e cioè il subtest interessato della batteria PMA, Primary Mental Abilities; Thurstone e Thurstone, 1981), rispettivamente di .25 e .34; l’item 32 è stato ripreso dalla scala SVS ove viene a rappresentare l’aspetto più chiaramente prassico del profilo del disturbo non verbale (r con Indice visuo-spaziale SVS =.827; r con Relazioni spaziali PMA = .29);

– l’item 25 è relativo alle abilità intellettive; ispirato a strumenti esistenti, è stato costruito ad hoc per questo;

1 Fra cui Giulia Balboni, Serafino Buono, Gianna Friso, Patrizio E. Tressoldi, Renzo Vianello, Claudio Vio, Claudia Zamperlin e altri colleghi del Servizio sulle difficoltà di apprendimento dell’Università di Padova.

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37Struttura e procedure di SomminiStrazione, Scoring, attribuzione del punteggio

– gli item 26, 27 e 28 indagano l’appartenenza o meno a un ambiente socio-economico-linguistico-culturale svantaggiato. Anch’essi sono stati costruiti ad hoc;

– gli item 29, 30 e 31 si riferiscono alle competenze linguistiche. I primi due sono stati selezionati da una scala per insegnanti non pubblicata, creata da Barbara Carretti, perché presentavano un’elevata correlazione (rispettivamente .84 e .83) con il punteggio totale (si veda Carretti, Tressoldi, Zamperlin e Caldarola, 2012), mentre il terzo è stato ideato ad hoc per questo strumento;

– gli item 33 e 34 (e in buona misura anche il 32, qui però associato alle abilità visuo-spaziali) sono relativi alla capacità di coordinazione motoria e sono stati selezionati dalla scala MOQ di Schoemaker (2003; si veda Giofrè, Cornoldi e Schoemaker, 2015), perché tanto nella versione olandese quanto nell’adat-tamento italiano rappresentavano item molto significativi del relativo disturbo (saturazioni di .66 e .81 rispettivamente nei campioni italiano e olandese per il primo item e di .78 e .80 per il secondo);

– gli item 35, 36, 37 e 38 si riferiscono a comportamenti spesso associati all’ADHD, come l’iperattività e la tendenza alla distrazione. Il 35 e il 36 sono stati selezionati dalla scala SVS, ove hanno mostrato di funzionare bene (Mo-lin e Cornoldi, 2003), mentre gli altri sono stati presi dalla scala SDAI, già ampiamente validata (Marzocchi, Re e Cornoldi, 2010);

– gli item 39 e 40 indagano i tratti dell’autismo e sono stati scelti dalla scala COM (Marzocchi, Re e Cornoldi, 2010), all’interno della quale risultavano partico-larmente informativi con correlazioni rispettivamente di .83 e .79 rispetto al punteggio COM complessivo relativo al tratto autistico (si veda anche Cornoldi, Molin e Marcon, 2004);

– gli item 41, 42 e 43 sondano le abilità di lettura, scrittura e calcolo, al fine di avere una sommaria rilevazione delle abilità in questione e di una possibile condizione di DSA, e sono stati costruiti ad hoc per questo strumento.

Istruzioni per la somministrazione

Il questionario Indicatori BES e problemi di adattamento può essere com-pilato interamente o in una delle sue due parti dall’insegnante dopo aver raggiunto una sufficiente conoscenza del/dei bambino/i o dell’intera classe. All’interno della classe permette di rilevare le principali emergenze, per l’individuazione delle priorità nel lavoro con bambini in difficoltà e per compiere eventuali segnalazioni mirate agli esperti. La scuola, in assenza di aiuti validi e immediati, potrà comunque fare riferimento alle guide esistenti per il lavoro sulle differenti problematiche. Esistono, ad esempio, ottime guide che orientano gli insegnanti nel lavoro con

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38 IndIcatorI BES E proBlEmI dI adattamEnto

gli alunni con DSA, con ADHD, con problemi di linguaggio, con disabilità più meno gravi, con alunni svantaggiati. Può darsi che l’insegnante faccia più fatica a reperire guide per il lavoro con bambini che hanno problematiche nell’area non verbale. In questo caso ci permettiamo di segnalare un nostro testo riproposto di recente in una versione aggiornata (Cornoldi e Zaccaria, 2015).

Per la valutazione degli item il somministratore dovrà utilizzare i punteggi come di seguito:

– punteggio 1 se il bambino/ragazzo non presenta mai o quasi mai il compor-tamento o l’abilità illustrata dall’item;

– punteggio 2 se il bambino/ragazzo qualche volta presenta il comportamento o l’abilità illustrata dall’item;

– punteggio 3 se il bambino/ragazzo presenta spesso il comportamento o l’abilità illustrata dall’item;

– punteggio 4 se il bambino/ragazzo presenta sempre il comportamento o l’abilità illustrata dall’item.

Le valutazioni devono essere riferite alla classe di frequenza dell’alunno, tenendo conto cioè di quello che sanno fare i suoi coetanei. Per le domande cui non si è in grado di rispondere, si consiglia, prima di lasciare la casella vuota, di consultare altri colleghi o professionisti che possano conoscere meglio l’alunno per quell’aspetto. Si tenga conto che alcuni item sono di controllo e quindi non riguardano le aree di difficoltà, anche se vanno comunque completati (si veda di seguito).

Modalità di scoring e attribuzione del punteggio

Questionario Adattamento per Insegnanti (QAI)

Il punteggio si calcola sommando i punteggi attribuiti agli item (con esclusione degli item 3, 7 e 11 il cui punteggio non va calcolato e per i quali un punteggio non ottimale, cioè diverso da 4, costituisce di per sé un segnale d’allarme) cui ci si è sentiti di rispondere. Le domande non riguardano specificamente l’ambito scolastico e quindi l’insegnante potrebbe avere bisogno di consultare i colleghi e/o i genitori; si raccomanda di ometterne il meno possibile, rispondendo an-che — dato il carattere esplorativo dello strumento — sulla base di impressioni o di informazioni indirette. Una volta calcolata la somma dei punteggi assegnati la si divide per il numero di item su cui è stata calcolata, in modo da avere una media-item da confrontare con i valori normativi forniti.

Nelle tabelle che seguono riportiamo i punteggi indicativi generali ottenuti nelle due parti del Questionario di Adattamento per Insegnanti, ma riman-

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5Questionario Adattamento

per Genitori (QAG)

Il questionario per i genitori è costituito da 23 item che descrivono com-portamenti/capacità, per i quali va indicata la frequenza con cui il bambino li manifesta utilizzando una scala da 1 a 5 (corrispondenti a no del tutto o molto raramente, poco o raramente, abbastanza o qualche volta, molto o spesso, moltissimo o molto spesso), quindi l’assegnazione dei punteggi è leggermente diversa rispetto a quella del questionario per gli insegnanti, con la possibilità di fornire risposte del tipo «non so» o «non opportunità» (in analogia con quanto previsto nella codifica delle risposte alle Scale Vineland). Il Questionario Adat-tamento per Genitori è ispirato a quello per gli insegnanti, ma alcuni item non sono del tutto sovrapponibili, anche perché il contesto ambientale di osservazione del comportamento del bambino è parzialmente differente.

I questionari vengono auto-somministrati da uno o da entrambi i genitori e lo scoring è simile a quello degli insegnanti (somma delle risposte diviso il numero delle risposte fornite).

Analisi preliminari sul Questionario Adattamento per Genitori

Per valutare preliminarmente le proprietà psicometriche e la validità concor-rente di questo questionario sono stati coinvolti i genitori di 668 bambini, di cui 339 maschi e 329 femmine, frequentanti le cinque classi della scuola primaria: 146 alunni di prima, 125 di seconda, 128 di terza, 128 di quarta e 141 di quinta.

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66 IndIcatorI BES E proBlEmI dI adattamEnto

Statistiche descrittive

Abbiamo svolto delle statistiche descrittive (tabella 5.1) sugli item del questio-nario. I risultati sono simili a quelli del QAI, con alcuni item meno informativi. Si tratta degli item 3, «Usa il telefono o il telefonino?», 7, «Viene a scuola da solo?» e 11, «È autonomo nel mangiare e bere». Per questa ragione, e in analogia con la versione per gli insegnanti, si è deciso di considerare questi item del questionario solo dal punto di vista qualitativo e di svolgere le successive analisi quantitative senza includere questi dati. Si noti che un discorso analogo può essere fatto per gli item 12, «Usa autonomamente medicamenti semplici o simili (ad esempio termometro, cerotto, analgesico)?», 13 «Fa compere, da solo» e 14 «Prepara un pasto, senza bisogno di aiuto?», ma in questo caso si è deciso di mantenere gli item perché comunque più informativi e perché predittivi di un buon comportamento adattivo. Tale scelta è supportata dal fatto che l’attendibilità dello strumento non migliora sensibilmente quando questi item vengono esclusi (dati non riportati).

Abbiamo poi svolto delle analisi per verificare quale fosse il numero di risposte «non so» e «non opportunità» (considerate dati mancanti): i risultati sono presentati in tabella 5.2. Abbiamo svolto delle analisi univariate per verificare se la media dei protocolli con dati mancanti fosse diversa da quella dei protocolli senza dati mancanti; inoltre, visto che la variabile classe non si distribuiva uniformemente tra i due gruppi, abbiamo deciso di «covariare» per la classe. Dai risultati non emergono differenze significative tra il gruppo con o senza dati mancanti (F [1, 666] = 0.47, p = 492, η2

p = .001), con indici di dimensione dell’effetto molto bassi (quindi gli effetti sono trascurabili) e con medie molto vicine tra di loro: 3,48 (0,55) e 3,41 (0,66) per il gruppo rispettivamente con e senza dati mancanti. In linea generale si conferma quanto emerso in relazione al questionario per gli insegnanti.

In questo caso, inoltre, i protocolli in cui il genitore non fornisce una rispo-sta in cinque o più item sono estremamente rari (si veda la tabella 5.2): questi questionari dovrebbero essere utilizzati con estrema cautela.

Analisi di affidabilità e analisi fattoriale

Data la bassa numerosità campionaria si è ritenuto necessario optare per un’esclusione a coppie dei protocolli con dati mancanti, ma si noti che le analisi svolte sono solo preliminari e dovrebbero essere in ogni caso approfondite su un campione più ampio. Cionondimeno, si nota come l’affidabilità generale della scala (valutata con il coefficiente alpha di Cronbach) sia buona (α = .85) e l’esclu-sione di nessuno degli item porti a miglioramenti del coefficiente di attendibilità, ragione per cui si è deciso di mantenere tutti gli item (N = 20).