iNBiCi magazine anno 7- 05 Maggio 2015

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periodico in distribuzione gratuita www.inbici.net Anno VII - N˚ 5 - Maggio 2015 VERONA 2 GIUGNO 2015 10 a GRANFONDO CITTÀ DI VERONA

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iNBiCi magazine anno 7- 05 Maggio 2015

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L’L’estate engadinese offre, per vacanze a partire da due notti in cen-to strutture aderenti, le funivie incluse nel prezzo per muoversi nei paradisi di Corviglia, Diavolezza e Muottas Muragl. E da quest’anno gratis anche il trasporto delle mountain bike scegliendo di pernotta-re nei tredici alberghi convenzionati. Fine settimana per una famiglia di quattro persone a partire da 444 CHF (franchi svizzeri).

Engadin Mountain:Un grande parco giochi per adulti e bambini, con tredici impianti di risalita che trasportano pedoni, bici e cani in quota, nel panorama mozzafiato dell’Alta Engadina, in Svizzera, che ha stregato scrit-tori come Nietsche e pittori del calibro di Segantini. Un paradiso a cui si accede gratuitamente grazie all’offerta “Impianti di risalita inclusi”, che mette a disposizione gratis degli ospiti l’utilizzo di funivie e seggiovie a St. Moritz e dintorni, a partire dal secondo pernottamento in circa cento strutture aderenti alla promozione. Con la novità che, dall’estate 2015, tredici di questi alberghi offri-ranno “for free” anche il trasporto per le mountain bike! Un’offerta da non perdere nei prossimi mesi estivi.

Una moderna funivia e un albergo a 3000 mUn altro pregio non da poco del circo glaciale è che si raggiun-ge comodamente grazie alla funivia del Diavolezza, che parte dal

Passo del Bernina (2328 m) e sfiora quota 3000. All’arrivo della funivia a monte si trova la Berghaus Diavolezza, dalla cui terrazza si gode di uno straor-dinario panorama sul Bernina, sul Piz Palù e sull’intero circo glaciale. Questo albergo e rifugio di montagna, con camere doppie, triple, quadru-ple e per gruppi, è soprattutto un ristorante per le buone forchette e il punto ideale di partenza per le escursioni. In estate da qui si gode dell’alta montagna facendo trekking lungo le lingue di neve ghiacciata del Pers e del Morteratsch, o risalendo lungo le 500 staffe della via ferrata Piz Trovat o immergendosi nella vasca a idromassaggio all’aperto più ad alta quota d’Europa.

Bambini accontentatiSe papà e mamma possono divertirsi sugli oltre 400 km di itinerari per la mountain bike, alla stazione a monte di Marguns, raggiun-gibile in telecabina da Celerina, grandi altalene e trampolini, mac-chinine e un castello tutto da scalare, garantiscono azione pura ai più piccoli.

Info e contatti:Engadin St. Moritz MountainsVia San Gian 30, CH-7500 St. Moritztel.+41 (0)81 830 00 00 E-mail: [email protected] Web site: www.engadin.stmoritz.ch/it

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IMPIANTI GRATUITI E DIVERTIMENTO PER TUTTI

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la Bicicletta

a cura di ROBERTO ZANETTI

foto MARKUS GREBERI

foto CHRISTOF SONDEREGGER

foto GIAN ANDRI GIOVANOLI/KMU-FOTOGRAFIE

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TIROLO, LA VETTA DEL CICLISMO SU STRADA

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Amato dai professionisti e ambito dagli amatori, il Tirolo è la mecca dei ciclisti da corsa che amano le strade di montagna, ma perfetto anche per chi preferisce la pedalata dolce grazie ai tranquilli itinerari della vallata dell’Inn.

Il Tirolo:Il Tirolo è patria di molti miti delle due ruote. Con i suoi 238 chilometri e 5500 metri di dislivello, ad esempio, la Ötztaler Radmarathon è da oltre 30 anni la sfida ciclistica per eccellenza e il Kitzbüheler Horn tra le montagne più temute dell’Österreich-Rundfahrt, il giro d’Austria. Il Giro d’Italia ha già sconfinato di-verse volte in Osttirol sulle curve della Pustertaler Höhenstraße, per poi rientrare in Italia attraverso il Passo Resia. Senza dimen-

ticare che, a prescindere dal tracciato scelto per la Transalp, dalla Germania fino all’arrivo sul Lago di Garda, rappre-senta sempre la sfida più impegnativa. In Tirolo il numero delle gare dedicate ai ciclisti su strada aumenta di anno in anno. Ma niente paura, per fare una vacanza in bici in Tirolo non dovete necessariamente montare un cambio a tre velocità e affrontare i più terribili valichi alpini. Il Tirolo può essere anche pianeggiante e dolcemente collinoso, basti pensare semplicemente alla valle dell’Inn. Da Landeck a Kufstein non c’è avventura più bella che esplorare le cittadine della Inntal tra una pedalata e l’altra. Grazie al percorso ciclabile lungo l’Inn, la Inntal offre una straordinaria rete di itinerari per la bici. E per i pochi chilometri in cui la ciclo-

pista dell’Inn non è asfaltata, i ciclisti da corsa possono sempre ripiegare su brevi tratti di strada.

Consigli per ciclisti da corsa ambiziosi:Le tappe di montagna poco trafficate rappresentano il top ed è proprio su questo che il cuore delle Alpi gioca la sua carta migliore, dove strade silenziose e panoramiche ce ne sono moltissime, ed è piuttosto raro che presentino una pendenza superiore al dieci per cento. La maggior parte delle salite è compresa tra il sei e il dieci percen-to: basta un allenamento di base per poterle percorrere senza sforzi eccessivi. Il rapporto, in ogni caso, non do-vrebbe essere troppo grande. Una guarnitura compatta davanti e un rapporto con la corona più piccola da 28 o 30 denti dietro sono la variante più sicura per sentirsi a proprio agio sulle montagne tirolesi. Per tour lunghi sulle Alpi del Tirolo si raccomanda un abbigliamento adatto. Manicotti, gambali e una giacca non dovrebbero mai mancare, oltre ad avere con sé un piccolo zaino. Per la riserva d’acqua, invece, non c’è da preoccuparsi. In qualsiasi località del Tirolo si trova una fontana d’acqua potabile e lungo le strade di montagna non si vedono che sorgenti e fontane. In Tirolo l’acqua soddisfa sempre i requisiti di potabilità, perciò è tranquillamente possibile riempire la borraccia lungo il percorso. Anche i punti di ristoro sono tutt’altro che rari: rinunciate quindi senza ri-morsi alle barrette energetiche.

Info e contatti:Tirol InfoMaria-Theresien-Str. 556010 Innsbruck, AustriaTel: +43 512 7272-0E-mail: [email protected] site: www.tirolo.comFacebook: www.facebook.com/Tiroloaustriaco

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del

la Bicicletta

a cura di ROBERTO ZANETTI

foto AICHNER BERNHARD/TIROL WERBUNG

foto TIROL WERBUNG

foto STEFAN THALER/TVB PILLERSEETAL

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Inbici Magazine Direzione e Amministrazione Via Delle Scalette, 431 - 47521 Cesena (FC)

Direttore Responsabile Roberto Feroli In Redazione Roberto Feroli, Dr. Roberto Sgalla, Paolo Aghini Lombardi, Fabrizio Fagioli (Equipe Velòsystem), Dr. Iader Fabbri, Equipe Enervit, Matteo Gozzoli, Aldo Zanardi, Mario Facchini, Andrea Pelo Di Giorgio, Dr. Maurizio Radi, Gianluca Barbieri, Roberto Bettini, Paolo Mei, Roberto Zanetti, Dr. Alessandro Gardini, Dr. Piero Fischi, Luciana Rota, Bruno Filippi Fotografi Playfull, Studio5, Foto Castagnoli, Bettini Photo, Newspower Archivio fotografico Gianni Rocchi Distribuzione Italian Business Management LTD Responsabile Grafica Loredana Cramarossa Responsabile Facebook Gianni Rocchi Stampa Wafra Responsabile marketing Sara Falco

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Inbici magazine Inbicimagazine

SOMMARIO

92Oltre l’ostacoloa cura di Roberto Zanetti

52Il Coacha cura di Iader Fabbri

102Dossier Sport e Medicinaa cura di Paola Lanari

54Sicurezza in garaa cura di Gianluca Barbieri

82La gestione fisica dell’atletaa cura di Bruno Filippi

36Protagonistia cura di Paolo Mei

76Biomeccanica InBicia cura di Fabrizio Fagioli

26ACSI Ciclismoa cura di Newspower

58Donna In... Bici a cura di Paolo Mei

8La Leggendaria Charly Gaula cura di Newspower

72Il telaio idealea cura di Roberto Zanetti

18Centro Cittàa cura di Roberto Zanetti

inbicimagazine

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foto BETTINIPHOTO

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MILANO-SANREMO 2015

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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL

MOSTRE, MUSEI, RIEVOCAZIONI STORICHE. IL FASCINO DEL TRENTINO COINVOLGE LA DECIMA EDIZIONE DELLA LEGGENDARIA, IL 19 LUGLIO

a cura di NEWSPOWER

IL GIORNO PRIMA TOCCA INVECE AD UNA ESORDIENTE: LA MOSERISSIMA. 58 CHILOMETRI DI STRADE BIANCHE CON FRANCESCO MOSER IN TESTA AL GRUPPO

[email protected]

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“La Leggendaria Charly Gaul” è molto più che una granfondo. In dieci anni di storia l’evento che celebra l’impresa dell’Angelo della Montagna sul Monte Bondone si è conquistato un posto nel cuore dei cicloa-matori di tutto il mondo non solo per il valo-re dei percorsi, ma anche per l’ampia offer-ta di eventi e iniziative che Trento, il Monte Bondone e la Valle dei Laghi offrono a gran-fondisti ed accompagnatori a corollario del-la gara. L’edizione del decennale non sarà certo da meno e dal 17 al 19 luglio l’unica tappa italiana dell’UCI World Cycling Tour tornerà a calcare le strade trentine, ripro-ponendo la collaudata ricetta che prevede venerdì 17 luglio la cronometro nella Valle dei Laghi e domenica 19 luglio la prova in linea, sui percorsi da 57 e 141 km, con par-tenza nel centro di Trento e arrivo sul Monte Bondone. Le iscrizioni alla gara sono in piena corsa e, come da tradizione, l’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi mette a disposi-zione degli appassionati i pacchetti “Una Vacanza Leggendaria” per godersi il fine settimana alla scoperta di Trento e dintorni. L’offerta, oltre al pernottamento, include an-

che la Guest Card Trenti-

no, il lasciapassare che consente l’acces-so gratuito a musei e parchi naturali della provincia, la libera circolazione sui mezzi di trasporto pubblico locale e molto altro an-cora. Fra una pedalata e l’altra, quindi, non ci sarà certo il problema di come ammaz-zare il tempo. Durante la settimana de “La Leggendaria Charly Gaul” e sino al 6 settembre gli aman-ti della storia e dell’arte potranno visitare la mostra “L’Europa in Guerra Tracce del Se-colo Breve” ospitata presso il Castello del Buonconsiglio nelle cui sale testimonian-ze e documenti risalenti alla Prima Guer-ra Mondiale si uniscono alle opere d’arte che

i principali autori dell’epoca hanno dedicato al tema del conflitto. Inoltre, per rimanere in tema, è d’obbligo una capatina al suggesti-vo spazio espositivo delle Gallerie di Piedi-castello, in cui trovano spazio durante tutto il corso dell’anno mostre ed eventi dedicati alla storia del Trentino e alla Grande Guerra.Il percorso a ritroso nel tempo proseguirà nella Valle dei Laghi dove dal 17 al 19 lu-glio si terranno le Feste Madruzziane: una rievocazione storica che tra-sformerà il centro di Calavino

Tempo di

lettura 6 min

Il gruppo affronta le rampe de La Leggendaria Charly Gaul edizione 2014

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

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in un borgo medievale. Ma non è finita qui perché il MUSE, il Museo delle Scienze della Città di Trento, a partire da sabato 18 luglio lancerà la mostra “Buon Gusto” dedi-cata al cibo e ai paesaggi rurali del Trentino che coinvolgerà anche il parco e lo storico Palazzo delle Albere adiacenti al museo. Inoltre, nella serata di sabato 18 luglio, le porte del MUSE si apriranno al pubblico grazie all’iniziativa Not(t)e al MUSE dove fra scienza, arte e spettacolo l’intrattenimento sarà garantito per una notte intera. La giornata della vigilia della granfondo, però, propone anche un appuntamento at-teso da tutti gli appassionati di ciclismo d’e-poca, visto che il centro storico di Trento, le strade bianche e le piste ciclabili dei din-torni saranno teatro de “La Moserissima-1a Ciclostorica di Trento”. L’evento vintage consentirà agli appassionati di trascorrere una splendida giornata fra rive dell’Adige, vigneti, frutteti e borghi trentini, prima della serata dei festeggiamenti del decennale de “La Leggendaria Charly Gaul” la cui scalet-ta prevede un talk show dedicato alla storia del ciclismo con tanti ospiti famosi e un DJ

set rigorosamente a suon di musica vinta-ge. Le iscrizioni a “La Moserissima”, inseri-ta nel calendario del Giro d’Italia d’Epoca, sono aperte e per tutti i dettagli basta fare riferimento al sito www.lamoserissima.it o alla pagina Facebook dell’evento. Per

godersi al meglio tutte le sfumature della passione per le due ruote è anche possibile sfruttare la vantaggiosa iscrizione combina-ta che a soli 70 Euro consente di partecipa-re sia alla ciclostorica che a “La Leggenda-ria Charly Gaul”. La 10a edizione della manifestazione orga-nizzata dall’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi assieme all’ASD Charly Gaul Internazionale propone anche una grande novità a tinte tricolori, dato che la cronome-tro di venerdì 17 luglio sarà valida per as-segnare i titoli del Campionato Italiano FCI Amatori, mentre la prova in linea si confer-ma all’interno dei noti circuiti Alé Challenge e Alpe Adria Tour.Le iscrizioni a “La Leggendaria Charly Gaul”, come detto, sono aperte e registrandosi entro il 31 maggio assieme al pettorale ci si porterà a casa anche la maglia tecnica ce-lebrativa del decennale: tutte le informazioni sono presenti sul sito ufficiale www.laleg-gendariacharlygaul.it, senza dimenticare Fa-cebook, Twitter e i diversi social in cui la pa-rola d’ordine è già… #laleggendaria10.

9Atleti al comando de La Leggendaria Charly Gaul 2014

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

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10 L’EDITORIALEl’editore MAURIZIO ROCCHI

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LA GIACCA ANTIVENTO E ANTIPIOGGIA ULTRALEGGERA

IDROREPELLENTE E TRASPIRANTE

LA MAGLIA ANTIVENTO CON TRATTAMENTO NANOTECNOLOGIA CHE LA RENDE

RESISTENTE ALLA PIOGGIA

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Martedì 2 giugno Verona ospita la sua decima Granfondo, an-cora una volta intestata a Damiano Cunego. La manifestazio-ne è inserita all’interno dell’UNESCO Cycling Tour 2015, che comprende le gare che si svolgono in quei luoghi che sono patrimonio dell’UNESCO. Verona è tra questi, non potrebbe essere diversamente; anche così si spiega la provenienza dei partecipanti alla scorsa edizione, per il 73% fuori dalla provincia di Verona. Il richiamo della città dell’Arena è assai consistente; e questo per noi è già sufficiente per dedicare la copertina del nostro numero di maggio. Anche considerando le molteplici direzioni verso cui questa manifestazione si è mossa per l’edi-zione del decennale. Tra queste, è stata stabilita una partner-ship ancora più profonda con Confesercenti Verona, con cui verrà organizzata l’area espositiva che non offrirà solo materiali tecnici, ma ospiterà anche eccellenze del territorio, come ad esempio quelle legate al food. Poi l’attenzione a quanti questa granfondo l’hanno scelta sin dal 2006. 22 senatori, ovvero 22 granfondisti che hanno partecipato a tutte le precedenti nove edizioni; se si iscriveranno, infilando così anche la decima, rice-veranno una speciale targa ricordo. E ancora, prima della gara, l’intrattenimento musicale dei concorrenti in griglia sarà affidato ad una banda, che nei minuti immediatamente precedenti il via suonerà l’Inno d’Italia. Un momento a cui siamo tutti sensibili, e che non mancherà di caricare ancor di più i partenti per una giornata all’insegna del puro divertimento. I percorsi, il lungo di 145 chilometri e 3300 metri di dislivello, il medio, di 85 chilometri e 1400 metri di dislivello, diventano un qualcosa di collaterale agli occhi degli accompagnatori, per cui sono stati pensati tanti impegni. A partire dalla passeggiata in bici del 31 maggio, con tanto di guide su due ruote, che illustreranno i numerosi, splen-didi monumenti della città di Romeo e Giulietta. Si sta valutando anche la possibilità, per la giornata del primo giugno, di concede-re ad iscritti ed accompagnatori l’ingresso a tutte le aree museali al costo di un solo euro. Spalmata su almeno 3 giorni, la decima edizione della Granfondo Città di Verona si appresta ad essere la più ricca ed intensa di sempre. Con le iniziative dedicate ai primi dieci anni di vita, e con un’area espositiva che mixerà ruote e selle al buon cibo ed altro ancora. Oltre ad un’intensa programmazione anche per i più piccoli, dalla gincana al Nutella party, passando poi per rinfreschi, spettacoli, concerti ed altri eventi musicali, per tutta la famiglia, che ogni sera animeranno le zone della città dedicate alla granfondo.

GRANFONDO CITTÀ DI VERONADAMIANO CUNEGOLA MANIFESTAZIONE È INSERITA NELL’UNESCO CYCLING TOUR 2015. UN PREMIO A TUTTI I PARTECIPANTI: UNA SPECIALE MEDAGLIA RICORDO. E TANTI SPAZI DEDICATI AGLI ACCOMPAGNATORI!

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ITALIAN GREEN ROAD AWARD

«La bicicletta è un modo di vivere, di socializzare, di reinseri-re il viaggio nel paesaggio, di recuperare la misura del tempo e dello spazio, è uno dei mezzi di locomozione più emozio-nanti ed efficaci.È sinonimo di libertà, ed affida e commisura il viaggio alle gambe di chi pedala.L’Italia è bella in ogni suo angolo e ci sono luoghi visitabili solo sulle due ruote. Le vie verdi e le piste ciclopedonali cominciano ad essere sempre più numerose ma ancora poco conosciute.L’Italian Green Road Award nasce dall’esigenza di valorizza-re tutte le forme di turismo sostenibile e i percorsi ciclope-donali italiani per renderli noti al grande pubblico. Solo così potranno essere patrimonio di tutti!»Così Ludovica Casellati direttore responsabile di Viagginbici.com, il Magazine del turismo sostenibile, annuncia la prima edizione del premio Italian Green Road Award da lei ideato, che avrà luogo durante la Fiera internazionale della bicicletta, il CosmoBike Show a Verona dall’11 al 14 Settembre 2015.

IL CICLOTURISMO E LA PROMOZIONE DEI TERRITORIPer cicloturismo si intende il turismo in bicicletta, l’andare per territori senza alcuno scopo agonistico attraverso strade bian-che o a scarso traffico, oppure riservate esclusivamente alle bici. Il cicloturista si gode la natura, l’ambiente, la cultura, ed anche l’enogastronomia, perché è un turista a bassa velocità, che vive i luoghi e tutto ciò che questi possono offrire, inten-samente e approfonditamente. Questo tipo di turista non solo è sostenibile perché preserva l’ambiente, ma è anche interes-sante per l’economia perché sceglie luoghi e direttrici che aiu-tano a valorizzare le realtà rurali. Anche le realtà che risultano marginali rispetto alle migrazioni turistiche di massa, hanno una

ricaduta positiva sull’economia locale (alberghi, ristoranti, agri-turismi, bed & breakfast, campeggi, ecc.) dal passaggio della Via Verde perché essa favorisce la nascita di iniziative impren-ditoriali turistiche locali. Il circolo virtuoso è il seguente: perché un territorio possa beneficiare del cicloturismo è necessario che si strutturi per accoglierlo. L’italian Green Road Award vuole proprio favorire questo cir-colo virtuoso mettendo in evidenza le “best practies” affinché fungano da esempio.L’Italia è ricca di Vie Verdi e in momenti come questi in cui l’e-conomia è ferma, forse pedalare può essere una grande risor-sa. Ce lo dimostrano altri Paesi in cui le grandi ciclabili genera-no un fatturato notevole: quella del Danubio porta a realizzare 71 milioni di euro l’anno, tanto per citarne una.

IL PREMIOUna giuria di opinion leader, giornalisti della stampa turistica e specializzata nel raccontare il mondo della bicicletta, unita-mente ad altre voci della politica dell’ambiente e della socie-tà civile, esamineranno le Vie Verdi che ogni Regione riterrà di candidare e decreteranno un primo premio assoluto, un secon-do e un terzo, alle vie verdi che avranno dimostrato di poter fungere da esempio alle altre. Una menzione speciale potrà es-sere assegnata ad una Via Verde per una iniziativa, un evento o un particolare che la rende unica. La stampa coinvolta nella giuria e quella presente in fiera avrà la facoltà di assegnare ad una via Verde diversa il premio della Stampa. Solo il primo vincitore assoluto però potrà usufruire del viaggio stampa messo in palio e che prevede l’organizzazione di un fine settimana lungo la Via Verde vissuto da un nutrito gruppo di giornalisti.

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ENJOY

THE BIKE

WORLD

INTERNATIONAL B IKE EXHIBIT ION VERONA 11/14 settembre 2015WWW.COSMOBIKESHOW.COM

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I

BICI CLUB TERRE DI SIENA

CON LA BICI IN EQUILIBRIO TRA NATURA E CULTURA

a cura di ROBERTO ZANETTI

NON C’È MIGLIOR MODO PER FAR PACE CON LA NATURA CHE ACCAREZZARE, IN SELLA ALLA SILENZIOSA BICICLETTA, LE STRADE CHE PORTANO ALLE MERAVIGLIE CONSIDERATE PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ DALL’UNESCO

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Il Gran Tour UNESCO Terre di Siena, bonus valido per ottenere le credenziali necessarie alla Parigi-Brest-Parigi, è stato dedicato alla mobilità dolce e al cicloturismo e fa parte del “Gran Brevetto Ciclovie in Terre di Siena” per l’edizione 2015.Ideato come forma di riscoperta e valoriz-zazione del territorio senese e delle sue nu-merose eccellenze culturali, paesaggistiche, artistiche ed enogastronomiche, attraverso la stretta collaborazione tra istituzioni e as-sociazioni sportive, costituisce un classico delle randonnée italiane. Proposto negli anni in varie misure: dalla 200 fino alla 600 chilo-metri, quest’anno è stata la volta della 400 chilometri con 4150 metri di dislivello. Il percorso partiva da San Gimignano per raggiungere gli altri tre siti UNESCO del-la Provincia senese: Siena, Pienza e la Val d’Orcia. Sul piano tecnico era caratterizzato dai soliti sali e scendi, detti anche “mangia e bevi”, tipici del territorio dove si è svolta la manifestazione, con qualche tratto di pianura e alcune ascese, tra le quali la più importante è quella che dall’antica via con-solare Cassia saliva fino alla complanare delll’Amiata – che da Abbadia San Salva-tore porta a Piancastagnaio – raggiungen-do i 914 metri di altezza. La partenza nel tardo pomeriggio alle ore 18 ha consentito di fare conoscenza, all’ora del tramonto in Val di Merse, dell’antico ponte a schiena d’asino della Pia dè Tolomei. La notte, tra-scorsa lenta e sicura in Val d’Arbia e poi in Val d’Orcia attraverso i borghi posti a metà

costa del Monte Amiata, ha lasciato dolce-mente il posto all’alba di un nuovo giorno. Le prime ore del mattino, per i più veloci, si sono presentate in Chianti mentre, per i più “tranquilli”, nelle Crete. L’ultimo tratto ha per-messo di ammirare Siena prima di tornare sotto le torri di San Gimignano, attraverso le strade che portano in Val d’Elsa toccando le famose mura medievali di Monteriggioni e la Città dello scultore Arnolfo di Cambio, Colle di Val d’Elsa.La clemenza del meteo ha permesso uno svolgimento regolare della manifestazione e di accontentare tutti i partecipanti; idem l’ef-ficienza della macchina organizzativa mes-sa in piedi da Paolo Marrucci, così come ci conferma lui stesso il giorno successivo. Questa comprendeva la base logistica e i principali servizi offerti ai randonneurs (ristori – docce – assistenza meccanica), e ha mes-so la ciliegina sulla torta a un bell’evento che conferma la qualità del circuito cicloturistico “Gran Brevetto Ciclovie in Terre di Siena”.

Intervista a Luca Bonechi, presidente nazionale ARI (Associazione Randonnée Italia) e organizzatore di una delle prove del circuito:«Quando abbiamo fondato il Bici Club Terre di Siena non pensavamo che questa formula potesse avere un seguito nel mondo dei ran-donneurs e degli amanti della mobilità dolce in altre zone d’Italia. Oggi sono nati due Bici Club in zone ad alta densità ciclistica quali la Lombardia, con il Bici Club Alto Milanese

ed il Piemonte, con il Bici Club Nord Ovest ed un quarto è in cantiere nel Lazio con il Bici Club Caput Mundi. ARI, l’Associazione che organizza in Italia i brevetti randonnée omologati ACP (Audax Club Parisienne), at-traverso i Bici Club si sta strutturando sem-pre più come una Associazione, non solo promotrice di eventi, ma anche come serio referente per le istituzioni per realizzare nel nostro paese una concreta rete di Ciclovie. Non è un caso che il progetto “Riciclovie”, che vede in via di definizione anche i percor-si dove il Bici Club Terre di Siena sta svol-gendo i suoi eventi, è stato apprezzato già da numerose regioni e verrà definitivamente lanciato nel corso dell’anno. Proseguono in-tanto con successo gli appuntamenti previsti dal calendario del «Gran Brevetto Ciclovie Terre di Siena». Dopo gli appuntamenti di San Gimignano con il Grand Tour lungo le strade bianche, è stata la volta della 300 km del Grand Tour Val di Merse e della 400 km del Grand Tour UNESCO. Apprezzamenti da parte di tutti i partecipanti per la bellezza dei percorsi, la professionalità e la puntualità de-gli organizzatori. Il 6 giugno a Rapolano sarà la volta della 600 km Terme d’Etruria e, per chi avrà intenzione di recarsi in Francia alla Parigi-Brest-Parigi (l’Olimpiade del Ciclotu-rismo), sarà questa l’ultima opportunità per staccare il biglietto d’accesso. Per chi non ha simili ambizioni, invece, sarà uno straor-dinario appuntamento con la natura, con le acque calde della toscana meridionale e con le acque salate del mar Tirreno.»

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AA piedi, in moto, a cavallo e, da un po’ di tempo, in biciclet-ta. La Polizia Locale di Aosta si adegua ai radicali cambiamenti sociali, viabili, economici. «In realtà – dice il comandante Fabio Fiore – l’utilizzo alternativo di biciclette elettriche non è del tutto nuovo. Nel senso che le uscite su questa tipologia di due ruote ecologiche sono datate, ma non continuative. Da alcuni mesi, al contrario, l’impiego si è consolidato, assumendo una cadenza giornaliera soprattutto nelle vie centrali e nelle piste ciclabili». Due velocipedi bianchi corredati delle dotazioni indispensabili per garantire un funzionamento efficiente e veloce; scritte late-rali personalizzate, un dispositivo antifurto e una cartella in cui riporre i bollettini delle sanzioni. Il costo sostenuto dall’ammini-strazione comunale ammonta a circa cinquemila euro.«Il numero delle biciclette è sufficiente ad assicurare i due turni – dice ancora Fabio Fiore –. Dopodiché devono essere ricari-cate per un periodo non inferiore alle otto ore, essendo dota-te di un piccolo motore elettrico utile a facilitare la pedalata. Parliamo, cioè, delle biciclette elettriche a pedalata assistita», puntualizza. Questo acquisto, che completa il parco dei mezzi di trasporto sul territorio della Polizia Locale, assolve a obiettivi mirati: rafforzare la vicinanza con i cittadini e dimezzare i tempi di spostamento soprattutto quando il centralino telefonico del comando di via Monte Emilius riceve richieste di intervento.

La testimonianza è immediata. Luca Tamone, agente della Polizia Locale, si fa portavoce del consenso dei colleghi: «Ci troviamo molto bene. Sono como-de, veloci, maneggevoli, facili da posteggiare. Le consigliamo anche ai cittadini», dice.

Il risparmio sul carburante è il primo riscontro conseguito. Il se-condo risultato è costituito dal costo zero del parcheggio. C’è una terza opportunità che, forse, è la più ambita: la fine della ricerca affannosa e, molte volte, vana di un rettangolo di sosta. Con tutti i vantaggi del caso. Spicca, in primis, l’impossibilità di vedersi comminare sanzioni per divieto, ticket scaduto, ingres-so vietato nelle ZTL, sosta selvaggia.

1818 CENTROCITTÀ

a cura di ROBERTO ZANETTI

GLI ENTI PUBBLICI POSSONO FARE DAVVERO TANTO PER RENDERE LE CITTA PIÙ ECOLOGICHE, PULITE E AMICHE DELLE BICICLETTE.

È QUELLO CHE HANNO PENSATO AD AOSTA INTERVENENDO SULLA RIDUZIONE DEI COSTI, A COMINCIARE DA UN REPARTO DELLA POLIZIA LOCALE CHE, MUNITA DI BICI ELETTRICHE, SI MUOVE AGILMENTE NEL CENTRO URBANO DEL CARATTERISTICO CAPOLUOGO DI PROVINCIA AL CONFINE CON LE ALPI

FONTE: WWW.VALLEDAOSTAGLOCAL.IT

AOSTA, LA POLIZIA LOCALE SI MUOVE IN BICICLETTA ELETTRICA

Aosta – Piazza Chanoux Emile

Un agente della polizia locale di Aosta, che si sta preparando a pattugliare le strade della città,

a bordo della bicicletta elettrica in dotazione

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foto BETTINIPHOTO

TOM BOONENTOUR OF QATAR 2015

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MARCIALONGA CYCLING CRAFT

IL 14 GIUGNO SARÀ NONA EDIZIONE. SI CORRE NELLO SPETTACOLO DELLE DOLOMITI, A CAVALLO TRA LE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO

a cura di NEWSPOWER

SPAZIO ANCHE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, CON L’UTILIZZO DI CARTA RICICLATA E RACCOLTE DIFFERENZIATE LUNGO I VARI PUNTI DEL PERCORSO

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La Marcialonga Cycling Craft è oramai in vi-sta. Il conto alla rovescia per la granfondo di Fiemme e Fassa in Trentino, infatti, è sem-pre più serrato e domenica 14 giugno sarà nuovamente festa assoluta per centinaia di appassionati chiamati a calcare salite e discese da sballo, con un comune deno-minatore che anche stavolta lascerà tutti a bocca aperta. Parliamo delle Dolomiti, le montagne più belle del mondo, uno dei luo-ghi patrimonio naturale UNESCO, la sede di leggende straordinarie e magiche che ne raccontano l’unicità di come alla sera si tin-gano di rosa intenso, ad esempio, e lascino spazio alla meraviglia di chiunque volga lo sguardo verso di loro. In gara, però, meglio non lasciarsi distrarre troppo dalla bellezza dei panorami dolomitici che la Cycling Craft offre, semplicemente perché la classifica fi-nale potrebbe risentirne. Scherzi a parte ed entrando un po’ più nel tecnico della 9a edi-zione di gara – inserita anche nel blasonato Alé Challenge – l’apertura dei giochi sarà dal centro della bella Predazzo in Val di Fiemme e il primo frammento relativamente pianeg-giante scalderà i muscoli fino al Passo San Lugano, che delimita le due province di Trento e Bolzano. Entrati in quest’ultima, si lascia correre la bici per circa 7 km prima di cominciare la prima vera salita di giornata con punti di pendenza al 10% che porta a Monte San Pietro, sede anche del primo ri-storo. Dopo la prima fatica ecco una decina di chilometri di “intro” al Passo Lavazé, da raggiungere dopo una erta lunga 9 km con

tratti al 12% di pendenza. A questo punto, dopo quasi 60 km di gara, sarà il momen-to di giocare in abilità con freni e traiettorie e riportarsi in picchiata verso Tesero prima e Predazzo poi, dove si chiuderà la gara dei “mediofondisti” con il contachilometri a segnare 80 km totali. Chi avrà optato per il percorso lungo, invece, punterà le proprie ruote in direzione della Val di Fassa e arrivati a Moena salterà sui pedali per la lunga e im-pegnativa salita di 11 km verso il Passo San Pellegrino. Alcuni numeri qui rendono l’idea del “lavoro da fare” visto che in salita si toc-ca il 14% di pendenza, mentre i tornanti che scendono sull’altro versante segnano anche il 18%, roba da buongustai della ve-locità e dell’adrenalina. Ma la Marcialonga Cycling Craft non finisce così, l’ultimo passo da domare è il Valles, tra Trentino e Veneto, con la vetta di 2038 metri allo scollinamento che rappresenta la Cima Coppi di giornata, prima di tuffarsi negli ultimi 24 chilometri di rientro a Predazzo.Le iscrizioni alla gara su entrambi i trac-ciati sono aperte e ogni informazione è rintracciabile dal sito ufficiale di gara www.marcialonga.it, senza però dimenticare le pagine Facebook e Twitter, ma anche il canale YouTube e la pagina Instagram dedicati, e le App da scaricare sul proprio smartphone da App Store e Google Play. Da giugno fino a settembre gli organizzatori di casa Marcialonga propongono il Brevet-to Marcialonga Cycling Craft, un modo di certo originale e simpatico per andare alla

scoperta del tracciato della granfondo ma senza competere contro il cronometro. Ini-zio e chiusura del percorso, da completare comunque in una sola giornata, sono a Pre-dazzo, ci sono cinque punti di timbratura e al termine si ricevono il diploma e un omag-gio per ogni brevettato. Nel pomeriggio di sabato 13 giugno, inoltre, va ricordata la MiniCycling nel paese di Pre-dazzo dove giovani e giovanissimi posso-no godersi una versione della Marcialonga Cycling Craft a loro dedicata. Vi sono diver-se categorie a seconda dell’età, le premia-zioni si tengono in centro a Predazzo subito dopo l’evento e a tutti i partecipanti viene consegnato un gadget in omaggio.Durante tutto l’anno e in tutte le proprie ma-nifestazioni Marcialonga è attiva nei confron-ti del proprio territorio dal punto di vista della sostenibilità e della salvaguardia ambientale. Il rispetto per le Valli di Fiemme e Fassa è un impegno che il comitato organizzatore por-ta avanti da tempo e ora, grazie al progetto sportivo di sostenibilità ambientale dal titolo “Anche lo sport verso un futuro sostenibile”, questo impegno si concretizza in maniera ancor più forte. Gli esempi tangibili sono, per citarne solamente un paio, l’utilizzo di carta riciclata e materiali bio-degradabili per i ristori delle gare e le massicce campagne in-formative su raccolta differenziata e mobilità sostenibile estese a comunità locali, visita-tori e chiaramente ai partecipanti agli eventi. La Marcialonga Cycling Craft non esula da tutto questo e l’invito si rivolge quindi a tutti gli amanti della bici a prendere parte alla ma-nifestazione del 14 giugno con l’agonismo e la determinazione giusta, ma anche con un giusto atteggiamento nei confronti della natura e dell’ambiente.

Info: www.marcialonga.it

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foto BETTINIPHOTO

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TOUR DE SAN LUIS 2015

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GRAN FONDO DEL CAPITANO

EDIZIONE DALLE MILLE NOVITÀ. SOTTO “L’EGIDA” DELLA WELLNESS FOUNDATION. SI CORRE ANCHE IL MONDIALE SPRINT GIORNALISTI

a cura della REDAZIONE

ED ARRIVA ANCHE L’APPOGGIO DI FILIPPO MAGNINI E DEL SUO MOVIMENTO “I AM DOPING FREE”, CHE SARÀ PRESENTE NELLA ZONA EXPO

[email protected]

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Data? 7 giugno. Novità? Tante, tante davve-ro. Perché la Gran Fondo del Capitano con-tinua a crescere, e questa volta l’allungo è di quelli importanti. Perché c’entrano Filippo Magnini, la Wellness Valley ispirata ai concet-ti di Nerio Alessandri e la sua Technogym, perché si correrà anche un mondiale sprint dedicato agli operatori della stampa, che già si sono iscritti da ben 10 paesi del mondo.

Iniziamo dalla Wellness Valley, che ospiterà nel suo calendario di eventi anche la Gran Fondo di Bagno di Romagna.

L’accordo è stato firmato tra Liviana Zanet-ti, responsabile della APT Servizi Regione Emilia Romagna e Luigi Angelini in rappre-sentanza della Wellness Foundation  oltre agli organizzatori della Gran Fondo del Capitano. Una partnership quasi dovuta, perché lega soggetti che condividono, da sempre, i temi della salute e del benessere.«Per questi motivi infatti, è importante coinvolgere tutti gli attori che operano  nel settore del benessere», conferma Massi-mo Bardi, presidente del comitato organiz-zatore della Gran Fondo.

Quasi 1000, già oggi, gli iscritti, a quel-lo che si annuncia come un nuovo suc-cesso del format, che per questa edi-zione presenta varie novità. Come il

Campionato Mondiale di Ciclismo Sprint per giornalisti, programmato per sabato 6 giugno. La gara, quanto mai spetta-colare, si svilupperà su di un percorso

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lettura 5 min

Il nuotatore Filippo Magnini

La partenza della Gran Fondo Del Capitano in una precedente edizione

foto BISO

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rettilineo di 300 metri con partenza da fermo. Una gara che sarà poi ripetuta, in modalità molto meno competitiva, da al-cuni vip che hanno assicurato la propria partecipazione: Claudio Pasqualin, pro-curatore di calcio ed opinionista tv, all’ex pro Angelo Furlan, passando per Linus, lo stesso nuotatore Filippo Magnini, tutti invitati alla manifestazione. Proprio Ma-gnini sarà presente anche con il proprio movimento, “I am doping free”. Sarà Fi-lippo a rafforzare un messaggio positivo e ricco di valori di cui la stessa granfon-do si è fatta portatrice da questa nuova edizione.

Un altro filo conduttore è quello del benes-sere. Anche perché, del benessere, Bagno di Romagna è davvero una delle capitali d’Italia. Grazie anche allo chef stellato Pa-olo Teverini, che quest’anno si occuperà niente meno che del pasta party!

E poi, proprio in questi giorni, gli orga-nizzatori di Strade del Benessere sono impegnati nella realizzazione degli eventi collaterali che coinvolgeranno non solo gli iscritti alle competizioni ma anche tutti gli accompagnatori. Per questo in collabora-zione con l’APT e gli operatori turistici del-la zona si stanno approntando pacchetti

speciali per far vi-vere a tutti una tre giorni all’insegna del benessere e dello sport. Si co-mincerà venerdì sera, il 5 giugno, con una grande ce-rimonia di aperura alla quale saran-no presenti anche tutti i partecipanti al Campionato del Mondo dei giorna-listi. Si proseguirà poi il sabato con un aperitivo di chiu-sura del mondiale con prodotti tipici locali offerti a tutti i presenti, aperitivo che precederà la premiazione ufficia-le. Per gli accom-

pagnatori verranno invece organizzate escursioni a piedi o in mountain bike con intermezzi dedicati alla buona cucina. I più piccini, invece, potranno avventurarsi, con l’aiuto di guide, nel “Sentiero degli gnomi”. Il territorio a disposizione di tutti, insomma. Un evento che come al solito farà vivere ai protagonisti giornate dedicate alla salute e al relax con un percorso che si snoda su saliscendi che permettono di godere degli splendidi paesaggi che l’Appennino tosco-romagnolo regala. Gli organizzatori de “Le strade del benessere” sono ormai votati alla lotta al doping, alla ricerca di un ciclismo da vivere e da godere.

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Nerio Alessandri presidente di Technogym e fondatore della Wellness Foundation

foto MARCO ONOFRI

foto PLAYFULL NIKON

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S

ACSI CICLISMO

NUMEROSE LE MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA, SU STRADA ED IN MTB; E SI PUÒ PEDALARE SENZA L’OCCHIO AL CRONOMETRO!

a cura di NEWSPOWER

NELLE PROSSIME SETTIMANE STRAROSSINI, RALLY DI ROMAGNA, GRAN FONDO DEL CAPITANO. E ANCORA SPAZIO ANCHE A SICILIA E FRIULI VENEZIA GIULIA

[email protected]

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Stare assieme, pedalare alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli d’Italia, divertir-si in sella senza l’ansia del risultato a tutti i costi, sono solo alcuni degli aspetti che spingono migliaia di appassionati ad infor-care la propria bici e prendere parte ai tanti eventi di cicloturismo organizzati sotto l’e-gida dell’ACSI. Il mese di maggio propone agli amanti delle due ruote l’appuntamen-to clou della stagione cicloturistica ACSI: la Gran Fondo Strarossini, in programma domenica 31 maggio a Pesaro. L’evento fa parte del Campionato Nazionale Ciclo-turismo, la serie a tappe che include le principali cicloturistiche targate ACSI, ma quest’anno la manifestazione sarà anche valida come prova unica del Campionato Italiano di Cicloturismo ACSI. Quel che conta veramente, però, è il ricco menù

offerto dalla “Strarossini” 2015 che si ar-ticola su tre giornate, approfittando anche del ponte del 2 giugno. Il piatto principale è rappresentato dalla granfondo di domeni-ca 31 maggio che con i suoi tre percorsi da 111, 86 e 42 km consentirà proprio a tutti di godersi in tutta tranquillità gli splendidi paesaggi delle colline marchigiane e della strada panoramica che collega Gabicce Mare a Pesaro, in riva all’Adriatico. La Gran Fondo Strarossini, infatti, è nota come “la granfondo senza tempo” visto che al ter-mine della prova non saranno stilate gra-duatorie individuali ma è prevista solo una classifica a squadre. Durante il weekend, quindi, ci sarà… tempo per godersi le in-numerevoli iniziative di contorno legate alla “Strarossini” e allestite presso il Centro Sportivo Villamarina, sul lungomare di Pe-

saro. Si partirà, infatti, sabato 30 maggio con visite guidate in bici al centro storico di Pesaro e la prova aperta ai bambini, dopo-diché si continuerà in rigoroso crescendo con una sfilata di moda sportiva, la musica e l’intrattenimento della Gran Fondo Night e una suggestiva pedalata in notturna con partenza in… battello dal porto di Pesaro, escursione al colle San Bartolo e cena di pesce prima del rientro in città. Domenica 31, come detto, sarà tempo di granfondo, mentre il giorno successivo è in program-ma la Strarossini d’Epoca, l’evento vintage che chiuderà in bellezza la tre giorni di fe-sta e divertimento a Pesaro.Per gli amanti del fuoristrada, invece, spic-ca l’appuntamento con il Rally di Roma-gna e la Gran Fondo Vena del Gesso che dal 30 maggio al 3 giugno calcheranno

foto BISO

foto PLAYFULL NIKON

Gran Fondo del Capitano di Bagno di Romagna (FC)

Panorami spettacolari della Granfondo della Vernaccia

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gli sterrati di Riolo Terme (RA) e del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola fra calanchi, single track, castelli e borghi medievali di quest’angolo di Appennino Tosco-Romagnolo. Il Rally di Romagna costituisce una sfida emozionante dall’alto dei suoi 300 km e 10.000 metri di dislivel-lo articolati in cinque tappe e la seconda frazione sarà proprio la Gran Fondo Vena del Gesso, che domenica 31 maggio as-segnerà i titoli del Campionato del Mondo ACSI di MTB e punti per i circuiti Prestigio MTB e 3 Regioni Scott. In queste settimane, inoltre, l’Emilia-Roma-gna ospita anche altri eventi targati ACSI vi-sto che il 17 maggio si disputa la Granfondo degli Squali di Cattolica (RN), valida per il Campionato Italiano Fondo, senza dimen-ticare l’appuntamento con la Gran Fondo del Capitano di Bagno di Romagna (FC) di domenica 7 giugno, recentemente inserita all’interno del progetto Wellness Valley pro-mosso da Technogym per rendere la Ro-magna il primo distretto internazionale per benessere e qualità della vita. Ma le gare ACSI sono ospitate anche da tan-te altre regioni: in Sicilia tocca alla Granfondo Vicenzo Nibali di Messina (10 maggio) e alla mountain bike con la Granfondo Colli Eolici di Mineo (CT) del 17 maggio. Sempre per quanto concerne il Campionato “Granfondo e Mediofondo” si corre anche in Toscana per la senese Granfondo della Vernaccia di Col-le Val d’Elsa (10 maggio), in Lombardia alla Granfondo Colnago di Desenzano del Gar-da (17 maggio) e in Friuli Venezia Giulia con la Granfondo Corsa per Haiti di Pradamano (UD), in calendario domenica 24 maggio.

Granfondo degli SqualiI paesaggi della Strarossini Pesaro

Un’immagine del Rally di Romagna edizione 2014

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foto BETTINIPHOTO

CHRISTOPHER FROOME VUELTA A ANDALUCIA RUTA CICLISTA DEL SOL 2015

Page 31: iNBiCi magazine anno 7- 05 Maggio 2015

www.uciworldcyclingtour.com

UCI World Cycling Tour è una serie di eventi in cui

i cicloamatori avranno la possibilità di vincere la maglia

iridata UCI. Attraverso prove di qualificazione in tutto il

mondo, i corridori potranno guadagnare un posto per

partecipare al Campionato del Mondo Strada Amatori,

che assegnerà il titolo di Campione del Mondo, strada e

cronometro individuale, per ogni categoria.

Il calendario 201514 Settembre ‘14 : Lorne, Australia12 Ottobre ’14 : Durban, Sud Africa20 Marzo ’15 : Dubai, Emirati Arabi Uniti27-29 Marzo ‘15 : Perth, Australia12 Aprile ’15 : Saint Tropez, Francia14-16 Maggio ’15 : Copenhagen, Danimarca22-24 Maggio ’15 : Blue Mountain Village, Canada22-24 Maggio ’15 : Skyros, Greece4 Giugno ‘15 : Botucatu, Brasile6 Giugno’15 : Peterborough, Regno Unito12-14 Giugno ‘15 : Ljubljana, Slovenia17-19 Luglio ‘15 : Trento, Italia22-26 Agosto ’15 : Sankt Johann, Austria3-6 Settembre ’15 : Campionato del Mondo Strada Amatori, Aalborg-Hobro Danimarca Qualificazioni per 201613 Settembre ‘15 : Lorne, Australia18 Ottobre ’15 : Durban, Sud Africa

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Page 32: iNBiCi magazine anno 7- 05 Maggio 2015

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GRANFONDO STRADUCALE

PARTENZA ED ARRIVO IN PIAZZA BORGO MERCATALE. ED ECCO DI NUOVO IL MONTE NERONE CON I SUOI 20 TORNANTI

a cura della REDAZIONE

PATRIMONIO UNESCO DAL 1998, URBINO ASPETTA APPASSIONATI CICLISTI, MA ANCHE CHI SARÀ SOLO TURISTA PER UN WEEK END

[email protected]

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Una cima leggendaria, lungo le cui rampe i ciclisti potranno assaporare quelle sen-sazioni che solo la bicicletta sa regalare quando la strada si impenna. È il Mon-te Nerone, che quest’anno sarà la salita simbolo della 12ª Granfondo Straducale, manifestazione in programma il 28 giugno a Urbino (PU), che sarà prova del Marche Marathon (www.marchemarathon.it) – Ci-clo Promo Components (www.ciclopro-mo.com) – Trofeo Named Sport (www.namedsport.it/shop/). Una vetta mitica, soprannominata dai ci-clisti il Mont Ventoux delle Marche e sulla quale si trova il monumento al Giro d’Italia del Centenario, dedicato «a tutti i ciclisti

che hanno reso leggendarie le strade del Giro». Proprio davanti a questa opera commemorativa si troverà il GPM della granfondo, che sarà dedicato a Domeni-co “Bibi” Pazzaglia, personaggio di spic-co del ciclismo urbinate, in occasione del ventesimo anno dalla sua scomparsa.Il Nerone si presenta come un’ascesa molto regolare di 13 chilometri, esposta però al sole e al vento, che con oltre venti tornanti metterà alla prova le doti di sca-latori dei partecipanti al percorso lungo. Un tracciato, quest’ultimo, che con i suoi 156 chilometri di lunghezza e 3000 metri di dislivello si presenta meno arcigno ed individuale rispetto al passato.

Novità, però, i ciclisti le troveranno anche sul percorso medio di 125 chilometri  e 2010 metri di dislivello, che si presenta molto più veloce e abbordabile rispetto allo scorso anno. Il corto di 81 chilometri e 1200 metri di dislivello, invece, presenta come grande novità l’inserimento del Pe-glio, che selezionerà senza dubbio il plo-tone. Insomma, percorsi entusiasmanti ed impegnativi, ma sicuramente più alla por-tata di tutti rispetto alle passate edizioni.Le novità del 2015, però, non si fermano ai percorsi. Quest’anno, infatti, la loca-tion della Straducale si sposta di nuovo. Un cambiamento che è di fatto un gra-dito ritorno, dato che tutte le operazioni

foto PLAYFULL NIKON

foto PLAYFULL NIKON

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preliminari si svolgeranno nel bellissimo e prestigioso scenario di Palazzo del Col-legio Raffaello, in pieno centro storico. Cambia anche l’arrivo, che sarà in Piazza Borgo Mercatale, che come di consueto saluterà anche la partenza dei ciclisti. Insomma, anche quest’anno la Stra-ducale ha in serbo tante belle chicche per coloro che decideranno di tuffarsi in

quest’avventura, che li porterà a pedalare in località dal fascino indiscutibile. Senza dimenticare il fantastico scenario offerto da Urbino, città patrimonio UNESCO dal 1998, patria del grande Raffaello Sanzio e scrigno ricco di capolavori degni di que-sto che fu uno dei grandi centri del Rina-scimento italiano. Un piccolo gioiello ogni anno visitato da migliaia di turisti, affasci-

nanti da una cittadina che già di per sé è una vera e propria opera d’arte. E dove è possibile visitare la casa di Raffaello, ma anche il Duomo, l’ex monastero di Santa Chiara, la rampa elicoidale ed il rinomati-sismo Palazzo Ducale.Per iscrizioni e informazioni visitare il sito internet dell’evento: www.straducale.it.

Dal 1° aprile al 31 maggio le squadre potranno iscrivere cinque atleti a 165 euro, cioè 33 euro ciascuno,  dieci a  300 euro, cioè 30 euro ad atleta, e venti a 540 euro, quindi 27 euro a testa. Per le iscrizioni di singoli cicli-sti, invece, la quota sarà di 35 euro fino al 21 giugno e di 40 euro fino al 26 giungo. Tutto ciò online sul sito di KronoService (http://www.kronoser-vice.com/it/ksworld/schedaiscrizioni.php?idgara=1535). Quota di 40 euro anche in loco il 27 e il 28 giugno.

ISCRIZIONI

foto PLAYFULL NIKON

foto PLAYFULL NIKON

Il monumento commemorativo al Giro d’Italia sul Monte Nerone

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LA MOSERISSIMA

NATA DALL’INCONTRO TRA ELDA VERONES E CLAUDIO MARINANGELI E NATURALMENTE FRANCESCO MOSER TESTIMONIAL D’ONORE

a cura della REDAZIONE

58 CHILOMETRI ED UN PASSAGGIO ANCHE NEL MUSEO DI FRANCESCO

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Ciclismo e storia in Trentino. Ciclismo che fa la storia, meglio dire, perché le montagne e le valli del Trentino sono da sempre mèta prediletta da rider di ogni tipo e da eventi di calibro con un alto contenuto di spettacolo. Per gli appassionati delle due ruote la città di Trento e il Monte Bon-done sono simbolo di storia grazie ai passaggi del Giro d’Italia di sicuro, e di sicuro per quella volta nel 1956 che sul Monte Bondone si scrisse l’epopea di un giovane ciclista del Lussemburgo di nome Charly Gaul. Ad onorare quell’eroica giornata cinquant’anni più tardi nacque “La Leggendaria Charly Gaul”, che il prossimo luglio festeg-gia l’edizione numero dieci tra la Città del Concilio, il Monte Bondone e la bella Valle dei Laghi, e per l’occasione viene affiancata da un nuovo appuntamento dedicato agli amanti del ciclismo vintage. «Quando Elda Verones e il suo staff mi hanno lanciato l’idea di una ciclostorica a Trento mi è sembrata subito un’ottima iniziativa. Negli ultimi anni il cicloturismo d’epoca e la passione per bici e ab-bigliamento di un tempo sono cresciuti molto in popolarità, l’Eroi-ca e il Giro d’Italia d’Epoca ne sono esempi lampanti.», esordisce così Francesco Moser, testimonial della manifestazione. “La Moserissima – 1a Ciclostorica di Trento” è la cicloturistica d’e-poca che sabato 18 luglio farà pedalare gli appassionati indietro nel tempo, su quasi 60 km di strade bianche e percorsi lontani dal traffico, e a Francesco Moser e alla sua famiglia è dedicato l’evento. D’altra parte non poteva che essere così e lo stesso campione tren-tino nel mese di aprile ha testato con entusiasmo il tracciato della manifestazione che porterà a correre lungo le rive del fiume Adige, fra meleti e vigneti, per poi proseguire alla scoperta di caratteristici borghi nei dintorni del capoluogo trentino e della Via Claudia Au-gusta, l’antica linea di comunicazione che congiungeva il mondo romano a quello germanico. Inoltre, lungo il percorso – 58 km totali con 400 metri di dislivello – verranno allestiti due ristori con cibo, bevande di un tempo e prodotti tipici, precisamente alla cantina CAVIT di Trento e a Maso Villa Warth, l’azienda agricola di France-

sco Moser appena fuori Trento, dove sarà possibile anche visitare il Museo del Ciclismo. Il cuore della manifestazione sarà in città, con la partenza all’ombra del Duomo e lo striscione del finish allestito in Piazza Fiera.“La Moserissima” del 18 luglio è l’unica manifestazione del Trenti-no-Alto Adige inserita nel Giro d’Italia d’Epoca 2015, circuito che raccoglie le principali ciclostoriche del nostro paese e promuove la pratica del cicloturismo d’epoca: in questo tipo di eventi gli appas-sionati possono scoprire in tutta tranquillità le attrattive offerte dai territori e condividere la propria passione per bici e abbigliamento vintage. A questo proposito, una piccola regoletta da tenere bene a mente è che sabato 18 luglio bisognerà presentarsi in griglia armati di biciclette da corsa costruite prima del 1987 e con indosso indu-menti e accessori anch’essi d’epoca o di chiara ispirazione. Niente di troppo recente o tecnico quindi, pena l’esclusione dall’evento, che si propone comunque come raduno non competitivo a caratte-re internazionale, recentemente riconosciuto anche dalla UCI.«Ho scoperto per caso il ciclismo d’epoca, più precisamente l’8 ottobre scorso – racconta Elda Verones, direttrice Apt Trento Mon-te Bondone Valle dei Laghi – quando nel corso di una trasmissio-ne televisiva di TeleRomagna ho conosciuto Claudio Marinangeli, il fondatore della celebre Eroica. Organizzare una ciclostorica mi sembrava il modo migliore per celebrare il decennale della granfon-do La Leggendaria Charly Gaul e, tramite Marinangeli, ho contatta-to Michela Piccioni, vice presidente del Giro d’Italia d’Epoca con cui abbiamo iniziato subito a lavorare alla prima ciclostorica di Trento.» Le iscrizioni a “La Moserissima” sono aperte e per i mesi di maggio e giugno sarà possibile approfittare della quota speciale di 35 Euro, mentre per chi vuole concedersi l’intero fine settimana in sella in quel di Trento c’è l’iscrizione combinata che, a soli 70 Euro, con-sente di prendere parte sia alla ciclostorica che alla granfondo “La Leggendaria Charly Gaul”… ricordandosi di cambiare bici da un giorno all’altro!

La settimana di metà luglio, che dal 17 al 19 racchiude la kermesse… leggendaria orchestrata da ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale, attira l’attenzione degli amanti della bici ma anche di fami-glie, amici e gruppi che a Trento e dintorni possono trova-re la vacanza ideale con tanto relax e cultura. Si chiama “Una Vacanza Leggendaria”, è un pacchetto riservato a chi intende partecipare alla 10a edizione de “La Leggendaria Charly Gaul” che a partire da 119 Euro offre pernottamen-to e prima colazione, visita guidata al monumentale Ca-stello del Buonconsiglio e al centro di Trento, con brindisi a base di spumante TrentoDOC, cui si aggiunge la Guest Card Trentino, il passepartout per accedere gratuitamente a musei e parchi naturali del Trentino e utilizzare i mezzi di trasporto pubblico locale. Tutti i dettagli sono sul sito www.discovertrento.it, mentre i portali di riferimento per gli eventi in sella sono www.laleggendariacharlygaul.it e www.lamo-serissima.it.Il prossimo luglio la storia del ciclismo è pronta a scrivere una nuova pagina di spettacolo e divertimento in salsa vin-tage e in Trentino, dove altrimenti!

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lettura 6 min

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GRANFONDO INTERNAZIONALE CINQUE TERRE E RIVIERA SPEZZINA

CAMBIO DI PASSO DELLA MANIFESTAZIONE, GRANDI RINNOVI IN VISTA DEL PROSSIMO 13 SETTEMBRE

a cura della REDAZIONE

L’EDIZIONE NUMERO 21 PRESENTATA A FINE APRILE, CON VISTA SUL MARE DELLA RIVIERA LIGURE E PIATTI TIPICI LOCALI

[email protected]

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C’è una nuova divisa. Una miss che è anche madrina. Un percorso che a breve ospiterà per larghi tratti una tappa del Giro D’Italia. E molto altro ancora. È la Granfondo Inter-nazionale delle Cinque Terre e della Riviera Spezzina, che vuole cambiare passo nella sua prossima edizione, la numero 21, in programma il 13 settembre. Ad iniziare dal ritiro pacchi gara, non più nel palazzo dello sport di Deiva Marina, ma sulla passeggia-ta sul lungomare, dove sono programma-te anche partenza ed arrivo. Per giungere fino alla nuova, splendida divisa celebrativa della granfondo, realizzata da Factory, che già ha recentemente messo le mani anche

nella divisa della Selle Italia Via del Sale di Cervia. Tutte le novità sono state presenta-te sabato 24 aprile, naturalmente a Deiva Marina, a meno di 50 metri dal mare, da un lato, dal punto del via della manifesta-zione, dall’altro. Alla presenza di Stefano Tacchino di Factory, degli amministratori locali, su tutti il sindaco Gianluigi Troiano ed il vice sindaco Giovanna Bertamino, e naturalmente di Massimo Nunziati e Fran-co Belloglio, presidente e vice presidente della Ciclistica Deivese ed organizzatori della granfondo; che tra l’altro, come ha ricordato anche l’avvocato Emiliano Bor-gna, responsabile nazionale Settore Ci-

clismo ACSI, sarà prova del Campionato Italiano e Prova Unica del Campionato del Mondo. La manifestazione, che è natural-mente intitolata da sempre a Luigi Visini, collaboratore della Ciclistica Deivese pre-maturamente scomparso, riconferma il percorso immerso in bellissimi panorami, fatti insieme di mare e macchia mediter-ranea. Percorso che a maggio, il 12, in occasione della quarta tappa del Giro D’I-talia, sarà pedalato dai grandi del ciclismo mondiale impegnati nella corsa rosa. A loro, come ai fondisti del prossimo 13 set-tembre, la possibilità di saggiare un trac-ciato nervoso, divertente, bellissimo.

Nella foto Emiliano Borgna, responsabile nazionale Settore Ciclismo ACSI, con gli organizzatori Franco Belloglio e Massimo Nunziati

foto LIVIA DIADEMART

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a cura di PAOLO MEI

PROTAGONISTI

[email protected]

Tempo di

lettura 5 min

Salve Andrea, vuole presentarsi ai lettori?«Salve, sono Andrea Tecchio, ho 31 anni, abito a Vicenza, sono un cicloamatore che gareggia nelle mediofondo, con qualche apparizione nelle granfondo. Sono un appassionato di ciclismo. Lavoro come tecnico/meccanico per Trenitalia. Per tanti anni ho fatto anche il pizzaiolo la sera. Sono un tutto fare, mi occupo an-che della manutenzione, della bici che uso, mi piace provare ma-teriali nuovi testare ruote, telai, componenti, gruppi e quant’altro. Adoro leggere giornali e i siti tecnici dove vengono spiegate tutte le caratteristiche dei prodotti e discutere con gli altri ciclisti, facen-do vere e proprie recensioni. Mi piace seguire il ciclismo in tutte le sue forme, in TV, online e dal vivo.»

Dunque cicloamatore, quanto tempo dedica settimanalmen-te alla bicicletta?«Il tempo nel periodo invernale varia dalle 6 alle 10 ore settimanali, mentre nel periodo estivo impegno circa 12-15 ore a settimana.»

Il suo lavoro invece in che cosa consiste e quanto la tiene occupato quotidianamente?«Lavoro nell’officina grandi riparazioni di Trenitalia a Vicenza, mi

ANDREA TECCHIOMEDIOFONDISTA CON UN OCCHIO DI RIGUARDO PER IL FRECCIAROSSAOTTIMO AMATORE E SPECIALISTA DEI PERCORSI RIDOTTI DELLE GRANFONDO, ANDREA TECCHIO È UN APPASSIONATO DI TECNOLOGIA APPLICATA ALLA BICICLETTA. ADORA LE SALITE E NON HA UN BUON FEELING CON I PERCORSI PIANEGGIANTI. NEL TEMPO LIBERO PEDALA ALLA RICERCA DELLE SALITE, NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, INVECE, SI OCCUPA DELLA MANUTENZIONE DEL TRENO PIÙ VELOCE D’ITALIA: IL FRECCIAROSSA

Andrea Tecchio sul gradino più alto del podio percorso medio della Granfondo Liotto 2015

foto NEWSPOWER

Andrea Tecchio

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occupo principalmente della manutenzione meccanica/pneuma-tica del treno Frecciarossa di Trenitalia. Qui lavoro a turno quindi in base alla fascia d’orario riesco ad uscire in bici o la mattina o al pomeriggio, quindi anche in inverno riesco a ritagliare un’ora e mezza per allenarmi prima che cali il sole.»

Cosa spinge un ragazzo come lei a sacrificare il tempo libero per gli allenamenti e le corse?«Diciamo che la passione per la bici è nata pochi anni fa, preci-samente 5 anni fa, quando con degli amici sono uscito in MTB, mentre loro erano in bici da corsa. Vedevo che riuscivo a stare a ruota tranquillamente con una bici pesantissima e così ho deciso di buttarmi sulla bici da corsa. Diciamo che in TV comunque già da anni seguivo il ciclismo, ma facendo altri sport non avevo mai pensato di cimentarmi con la bici da corsa. Mi piace inoltre, attraverso le corse, pormi nuovi obiettivi e conoscere e visitare posti nuovi.»

Ha un passato nelle categorie agonistiche del ciclismo?«Non ho fatto nessuna categoria giovanile, nel passato ho giocato per parecchi anni a pallacanestro e mi sono dedicato al nuoto a livello non agonistico.»

Quali sono i suoi migliori ri-sultati ottenuti sino ad ora?«La vittoria in aprile alla me-diofondo Liotto a casa mia, a Vicenza; la vittoria nel 2014 alla mediofondo di Montecar-lo, e 4 secondi posti assoluti in altre mediofondo.»

Nel periodo invernale prati-ca altri sport o va esclusiva-mente in bicicletta?«Nel periodo invernale fino a 3-4 anni fa facevo anche nuoto, poi ho deciso di dedi-carmi solo alla bici, evitando la MTB perché ho un’ernia al disco.»

Quali sono i suoi percorsi preferiti e quali i percorsi che proprio non riesce ad amare?

«Principalmente mi alleno sui Colli Berici, dal momento che si trovano vicino a casa, mentre con la bella stagione vado verso le montagne, sull’altopiano di Asiago a circa 35 km da casa mia. Diciamo che preferisco sempre fare salite, anche cor-te e vallonate, mentre non amo particolarmente la pianura.»

Il suo ricordo più bello legato al ciclismo?«Il più bello in assoluto è sta-ta la vittoria alla mediofondo di Monte Carlo. In quel weekend, trascorso con la mia fidanzata Anna, ho vissuto grandi emo-zioni in bici e sul traguardo, ma ho potuto vedere e visitare una città bellissima. Anche alla me-

diofondo Liotto nella mia città, mi sono divertito e ho capito quan-to è bella Vicenza quando è piena di ciclisti.»

Ha un sogno agonistico per il 2015?«Mi piacerebbe nel 2015 ripetermi con degli ottimi risultati come nel 2014, sperando di vincere qualche gara in più, anche se sarà difficile.»

Lei rappresenta un team che ha incominciato nel migliore dei modi il 2015, per esempio proprio con la sua vittoria nella mediofondo Liotto Città di Vicenza. C’è qualcuno che desi-dera ringraziare?«Volevo ringraziare la mia fidanzata che mi è sempre vicino nelle gare, oltre al mio Team, l’Alè Cipollini Galassia, rappresentato dalla presidente Alessia Piccolo che lo dirige. Si è creato un bellissimo gruppo prima di tutto di amici e molto affiatati. Obiettivo principale per noi è divertirci, ridere, scherzare e ovviamente pedalare.»

Grazie Andrea, buone corse e buone cose!«Grazie a voi che mi avete dedicato spazio e tempo sulla vostra bella rivista!»

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Andrea Tecchio vincitore del percorso medio

alla Granfondo Liotto 2015

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

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NALINI PRESENTA “NERA”STUDIATA PER LO SCATTO FISSO,

SPESSO IN NOTTURNA SU CIRCUITI CITTADINI. PER QUESTO NERA RESISTE ALL’ARIA E PROTEGGE IL CICLISTA

Nera fa parte di Blue Label, linea anatomica che favorisce la perfomance. Design essenziale, 3 colori disponibili.Realizzata da Nalini per la collezione estiva 2015, la maglia Nera fa parte della nuova linea Blue Label

che si ispira alle nuove tendenze e al mondo delle Criterium. Questa tipologia di corse, che si sta affermando negli ultimissimi anni, consiste in una appassionante sfida

tra bici a scatto fisso all’interno di circuiti cittadini, prevalentemente in notturna.Proprio per quest’ultimo motivo tra le caratteristiche di Nera c’è quella di essere resistente all’aria, in modo

da proteggere il ciclista anche nelle giornate estive più fresche. Per quanto riguarda la sua costruzione, Nera è stata realizzata con filati finissimi e traspiranti che non assorbono il sudore mantenendo la pelle asciutta più a lungo.La vestibilità estremamente anatomica inoltre favorisce elevate performance avvolgendo il corpo come fosse

una seconda pelle. La Blue Label rappresenta la linea più avanzata in termini di stile e per questo i capi che ne fanno parte sono interpretati secondo un gusto innovativo in grado di mescolare suggestioni anglosassoni

allo stile vintage già sperimentato con successo nelle collezioni precedenti (vedi Nalini ’70).Nera si presenta come una maglia dal design essenziale e pulito completata da una zip lunga

e disponibile in tre diverse colorazioni: bianca, fucsia e nera con scritte fluo.

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Discover the Spring Summer ‘15 Collection on www.nalini.com

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L’

UNESCO CYCLING TOUR 2015

BRA BRA DA RECORD, CON 1600 PARTECIPANTI AL VIA, SU DI UN PERCORSO TECNICO ED IMPEGNATIVO

a cura di PAOLO MEI

VINCONO ANDREA GALLO E MANUELA SONZOGNI. PROSSIMA TAPPA DEL TOUR, A VERONA, IL 2 GIUGNO, CON LA GRAN FONDO INTITOLATA A CUNEGO

[email protected]

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L’UNESCO Cycling Tour fa il pieno di ap-plausi, colori e partenti, con la ventitree-sima edizione della piemontese Bra Bra Specialized, ormai un classico appun-tamento primaverile per gli amanti della bicicletta da strada. È stata una festa per tutti, a Bra, per una manifestazione che è sempre più internazionale e sempre più completa sotto ogni punto di vista. Oltre 1600 partenti hanno nobilitato le colline piemontesi, palcoscenico ideale per testare la condizione dei presenti. A vincere sul percorso lungo di 151 km sono stati rispettivamente Andrea Gal-lo della Pedala Sport Canale e Manuela Sonzogni del Team Isolmant. Per Andrea Gallo è la quarta vittoria alla Bra Bra Spe-cialized. Con una tattica molto precisa, Gallo ha atteso la discesa di Cerreto per sferrare l’attacco decisivo, vincendo con 1.26 su Luigi Tarchini della Isolmant (se-condo) e Matteo Bordignon (71 Sport, terzo). Manuela Sonzogni (Isolmant) ha dominato davanti ad Astrid Schartmul-ler (Pedale Feltrino) e Olga Cappiello (De Rosa Santini). La medio fondo di 108 km ha registrato la vittoria di Antonio Camozzi in campo maschile e di Erica Magnaldi in quello femminile.Sandro Stevan, organizzatore della Bra Bra Specialized, non nasconde la propria soddisfazione: «È andata decisamente bene, 1700 iscritti e 1600 partenti sono il risultato del lavoro di questi anni. I per-corsi, a causa delle condizioni delle strade

sono stati rivisitati, il meteo è stato per-fetto per un tipo di manifestazione simi-le, diciamo che i numeri in leggero calo, sono un fattore ormai comune a parec-chie gare in Italia, vuoi per il numero di eventi, vuoi per la crisi. Sonofelice per il poker ottenuto da Andrea Gallo, oltretut-to consecutivo, un risultato non da tutti. Credo però che i ‘voti’ e il giudizio sulla nostra gara debbano essere dati da co-loro che vi hanno partecipato, noi siamo pronti e guardiamo già al 2016. Ci tengo a ringraziare i partecipanti che in gran nu-mero hanno onorato Bra e le sue colline».Alessandro Gualazzi di UNESCO Cycling Tour: «Dopo le prime due prove siamo estremamente soddisfatti: Ferrara fa par-te dell’UNESCO come città, mentre la Bra Bra Specialized ne fa parte come territorio. Due eventi, due new entry che sono state organizzati benissimo curando i dettagli. Bra è stata sede di un evento straordinario con paesaggi davvero impareggiabili. La

nostra attenzione si sposta adesso verso la terza prova, la Gran Fondo Damiano Cu-nego di Verona in programma a Verona il 2 giugno 2015.»Appuntamento quindi per il 2 giugno nel-la città di Romeo e Giulietta, Verona con la Gran Fondo Damiano Cunego. Sarà ancora grande ciclismo con una prova molto impegnativa in un contesto unico. Sergio Bombieri, storico organizzatore della “Cunego”, per il 2015 sarà affianca-to da un team coordinato da Giuseppe Sfragara e Mauro Rossetti, che stanno lavorando per portare la loro creatura ai massimi livelli.La quarta prova sarà la Gran Fondo Straducale di Urbino in programma il 28 giugno. Chiuderà il calendario una delle più longeve corse italiane, la Gran Fon-do delle Cinque Terre a Deiva Marina in programma il 13 settembre. Per rimane-re aggiornati sull’evento, il sito internet è www.unescocyclingtour.it.

Gran Fondo Bra Bra Specialized

Gran Fondo città di Verona Damiano Cunego

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FABIO FINOTTI

LA BICI, UNA GRANDE PASSIONE DA VIVERE COME COSTRUTTORE MA ANCHE COME ATLETA. DA CONDIVIDERE CON CLIENTI STORICI E TANTI ALTRI NUOVI

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di CICLI FINOTTI

IN GRIGLIA, PRIMA DEL VIA, LA SODDISFAZIONE DI VEDERE BICI COL PROPRIO NOME. TANTE LE TIPOLOGIE DISPONIBILI, TRA STRADA E MTB

[email protected]

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Quando penso a Fabio Finotti non lo imma-gino solo come un produttore di biciclette ma come un corridore.Con lui condivido la stessa passione per le gare amatoriali e per le granfondo: genero-so, leale, sportivo; così è nelle corse e così è nel lavoro al suo negozio di Tortona, in pro-vincia di Alessandria.

L’intervista:Ciao Fabio, anche quest’anno la stagio-ne agonistica è entrata nel vivo. Come si sta muovendo il lavoro in generale e nel-la tua zona? Rispetto al 2014 quali ob-biettivi ti sei prefissato di raggiungere?«Ciao Roberto. La stagione è finalmente iniziata e come ogni primavera molti appas-sionati arrivano da me con la voglia di peda-lare quindi, non bisogna farli aspettare! Per fortuna i clienti storici tornano e molti nuo-vi ne arrivano da ogni parte dell’alta Italia; il mio obbiettivo è cercare di accontentarli tutti nel miglior modo possibile.»

La tua clientela è composta da quale tipologia di cliente, principalmente lo

stradista o il biker? Quali sono le richie-ste che ti vengono fatte più spesso nelle trattative per l’acquisto di una bicicletta: il prezzo, la qualità del telaio e del ma-teriale, la componentistica o l’assistenza post-vendita?«Disponendo di una grande varietà di mo-delli di biciclette, di accessori di ogni gene-re e abbigliamento, la mia clientela va dallo stradista al biker, dal bimbo alla donna, dall’agonista al semplice cicloturista.Sulle biciclette corsa o MTB normalmen-te mi si chiede il miglior rapporto qualità/prezzo e una personalizzazione della bici-cletta nei colori e nel montaggio. Per quan-to riguarda l’assistenza post-vendita, i miei clienti sono in ottime mani!»

Affiliati al tuo negozio e tesserati nel tuo team vi sono un bel gruppo di cicloama-tori. Gli agonisti corrono tutti con le bi-ciclette firmate “Finotti” o sono liberi di scegliere anche un altro marchio?«Il mio team è composto da agonisti, ci-cloturisti, biker. Partecipiamo e partecipo in prima persona, ogni weekend, a gare

in circuito e a gran fondo e ci divertiamo davvero molto. I miei affiliati non sono ob-bligati ad avere una bicicletta Finotti ma la cosa che mi gratifica è che quasi tutti ce l’hanno, così come anche tanti tesserati delle squadre avversarie. Che bello quan-do nelle corse in zona, nel gruppo, vedo parecchie bici che portano il mio nome.»

Tu sei rimasto uno dei pochi veri artigiani ancora esistenti in Italia. Quali sono, se puoi dirlo ai nostri lettori, le armi vincenti con le quali ti ritagli la meritata fetta di mercato?«Siamo rimasti in pochi in Italia a puntare e ad investire sul proprio marchio. Io, ormai da vent’anni, cerco di dare sempre prodot-ti nuovi e all’avanguardia, come richiede il mercato, e di personalizzare al massimo la bici fornendo anche una garanzia post-vendita davvero di qualità.»

Ovviamente tu corri con una bici “Finot-ti”. Vuoi svelarci i segreti e le caratteristi-che della tua specialissima?«Io corro con il modello Race che è dav-

vero una bicicletta fantastica, leggera e al contempo comoda e scattante. Ovvia-mente sto parlando di un telaio fasciato su misura, carbonio T1000, il massimo che si può avere in questo momento.»

Grazie dell’intervista Fabio, è sempre un piacere rivederti. Al-lora ci si trova in gara alla prima occasione, okay?«Grazie a te Roberto e a presto. È sempre un piacere parlare con un professionista come te. Un grazie anche a tutti i ciclisti che come me amano questo sport meraviglioso.»

Fabio Finotti nell’officina del suo negozio di Tortona, alle prese con l’assemblaggio di una bici da crono

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foto BETTINIPHOTO

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DUBAI TOUR 2015

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foto NEWSPOWER

GRAN FONDO FI’ZI:K CITTÀ DI MAROSTICA 2015 PODIO MEDIOFONDO: ANTONIO CAMOZZI, ANDREA PONTALTO, FRANCESCO AVANZO

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GRANFONDO VIA DEL SALE SELLE ITALIA a cura della REDAZIONE

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Un successo, l’edizione numero 19 della Granfondo Via del Sale Selle Italia. Baciata dal sole, come si suol dire, e con un vil-laggio tecnico ricco di aziende, da Enervit a Prestigio, che hanno messo in mostra le loro ultimissime novità. Una granfon-do, quella organizzata a Cervia dal Fantini Club, che ha visto circa 4500 partecipanti al via, da tutta Italia e dall’estero; una ma-nifestazione che l’anno prossimo, quando sarà anche il compleanno numero 120 di Selle Italia, promette importanti novità per un’edizione tutta speciale.Nel frattempo lo scorso 12 aprile sono arrivate le vittorie di Tiziano Lombardi e Barbara Lancioni, che hanno primeggia-to nel percorso lungo, da 150 chilometri. Tiziano Lombardi, in fuga per quasi tutto il percorso con Igor Zanetti, ha tagliato il traguardo con mezza ruota di vantaggio proprio su Zanetti, in un arrivo in coppia che ancora una volta testimonia quale sia il valore della squadra in uno sport come il ciclismo. Nel percorso medio, di poco superiore ai 100 km, vincono invece Iader

Fabbri e Chiara Ciuffini. Iader, nutrizionista della FCI, ha colto il successo con uno spunto in volata, mentre la portacolori dell’Infinity Cycling Team, che in genere gareggia sui percorsi più lunghi, ha ripie-gato con successo sul percorso medio a causa di un’influenza che l’aveva partico-larmente infastidita durante tutta la setti-mana precedente.In griglia, anche Emiliano Borgna, respon-sabile nazionale ACSI ciclismo, e Fabrizio Ravanelli, che dopo appena 3 ore di sonno causa lavoro non ha fatto mancare la pro-pria presenza. Non è riuscito ad essere al via Alessandro Petacchi, che dopo 178 vit-torie da professionista è stato fermato da un’indisposizione.Una festa, quella organizzata da Claudio e Dario Fantini, in cui hanno partecipato davvero in tanti, al via e tra le numerose proposte dell’expo, con oltre 100 aziende espositrici. Ma anche grazie ai tanti che hanno scelto il percorso gourmet, in 300 al via, pronti a gustare le specialità offerte nei ristori.

Presenti anche tutte le forza dell’ordine, con una menzione particolare per la poli-zia municipale, che nella giornata di saba-to ha gestito tutti i bambini iscritti alla mini Granfondo, 11 chilometri interrotti solo da una gustosa merenda, una sorta di ristoro a base ovviamente di pane con la crema spalmabile più amata dai bambini e non solo. Prima, si diceva, è stato il momento dell’educazione stradale, con diversi car-telli dispiegati su di un breve percorso, le domande degli agenti e poi il premio degli sponsor in caso di risposta esatta.Un successo, si diceva. Perché, come sempre, nulla è stato lasciato al caso. A partire dal percorso, che non ha risentito in alcuna maniera delle piogge del mese precedente, piogge che ormai sanno ap-profittare di manutenzione a volte scarsa, costringendo molti organizzatori a dover modificare il tragitto scelto, in qualche caso anche last minute. Tutto si è svolto nel mi-gliore dei modi, e la chiusura della tre giorni è solo un arrivederci al 3 aprile 2016, quan-do si correrà l’edizione del ventennale.

SUCCESSO. DI PARTECIPANTI, DI AZIENDE, DI SPONSOR. E GIÀ SI PENSA ALL’EDIZIONE NUMERO 20, 3 APRILE 2016VINCONO TIZIANO LOMBARDI E BARBARA LANCIONI. ED ANCHE GLI OLTRE TRECENTO CHE HANNO PRESO PARTE AL PERCORSO GOURMET

La partenza della Granfondo Selle Italia Via del Sale 2015

foto ISOLAPRESS

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SPORTZona ideale per la bici di tutti tipi e tutte le età. Piste lunghe chilometri, percorsi per mountain bike e bici da strada. La nostra struttura è dotata di una palestra e bici a noleggio. Per le famiglie è possibile percorrere tutta o parte della pista ciclabile “Via Claudia” della Valvenosta rientrando con il treno da Merano. Garage per il ricovero delle bici e la loro manutezione.

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foto BETTINIPHOTO

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TROFEO ANDRATX A MIRADOR DE™EL COLOMER 2015

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IL COACH

ANALISI IMPEDENZIOMETRICAUNA TECNOLOGIA CHE APPLICATA ALLO SPORT STA RISCUOTENDO SEMPRE MAGGIORE INTERESSE

a cura di IADER FABBRI

L’ESAME DURA SOLO POCHI SECONDI, ED È IN GRADO DI STIMARE, TRA L’ALTRO, ANCHE MASSA GRASSA E MASSA MAGRA

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L’analisi impedenziometrica è una tecnolo-gia non invasiva (utilizzata già da tempo a li-vello mondiale in molti settori della medicina ed in particolare in nefrologia, cardiologia, medicina, diabetologia, dietologia e me-dicina dello sport) che da qualche anno è stata introdotta anche nel mondo sportivo, sia professionistico che amatoriale. È fun-zionale alla valutazione della composizione corporea; solo in Italia sono migliaia gli atleti che quotidianamente si sottopongono ad un’analisi impedenziometrica per valutare il proprio stato fisico e di idratazione. L’in-tegrazione tra i parametri rilevati e i classici esami ematochimici di routine offre la pos-sibilità di valutare in maniera più completa le condizioni fisiche dell’individuo.

L’Analisi d’Impedenza Bioelettrica (BIA) si fonda sul principio della diversa conduci-bilità elettrica dei tessuti organici che, al passaggio di una micro-corrente alterna-ta nell’organismo, oppongono due tipi di resistenze riconducibili a due componenti: una resistiva (Resistenza – R) correlata ai fluidi corporei ed una capacitiva (Reattan-za – Xc) riferita alle membrane cellulari. Dal rapporto tra la Resistenza e la Reattanza si

ottiene inoltre l’Angolo di fase in gradi, che rappresenta un indice bioelettrico molto importante per valutare lo stato di integrità delle membrane cellulari.

La misurazione è completamente innocua e non invasiva, e viene eseguita sul sog-getto in posizione supina con le braccia e le gambe leggermente divaricate, utilizzan-do uno specifico dispositivo professionale certificato e collegato a 4 elettrodi adesi-vi, applicati 2 nella mano e 2 nel piede del soggetto.

Per eseguire l’esame il dispositivo eroga una micro corrente inavvertibile dall’esse-re umano che consente di rilevare diretta-mente (e non derivarli, come nei dispositivi meno attendibili che possono portare ad errori di stima sui vari compartimenti) i va-lori bioelettrici corporei di Resistenza R e Reattanza Xc. Questi valori vengono inse-riti in un software per l’elaborazione della composizione corporea, delle componen-ti metabolicamente attive e dello stato di idratazione del soggetto in questione.

Inoltre, la misurazione “diretta” dei valo-ri bioelettrici consente di valutare il soggetto anche attraverso un’analisi di tipo Vettoriale, molto uti-le soprattutto quando si monitorizza un’atleta nel breve e lungo periodo.

Chi è IADER FABBRI Classe ’78, dalla sua esperienza di atleta, matura la voglia di approfondire le proprie conoscenze, passando dall’insegnamento di varie discipline a trainer in molti eventi per aziende sportive, lavorando come mental coach e preparatore atletico.Finiti gli studi da dietista si laurea presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Camerino in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei prodotti della salute. Partecipa come relatore a congressi e conferenze e offre consulenze ad aziende di integrazione alimentare e a varie società sportive.Iader è Consulente in ambito Nutrizionale per tutte le nazionali di Ciclismo della Federazione Ciclistica Italiana, Strada, MTB e BMX. È preparatore del Team Gresini Racing di Motomondiale e membro dell’equipe medico-scientifica della Nazionale Italiana di Football Americano. Oggi esercita la sua attività di professionista presso il suo Poliambulatorio “FIT” a Faenza.

[email protected]

Iader Fabbri con il ciclista del Team Bardiani Csf Inox Enrico Battaglin

Tempo di

lettura 7 min

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L’esame, che è molto rapido e dura solo pochi secondi, consente di stimare i se-guenti compartimenti:

• Massa Magra FFM Kg e %• Massa Grassa FM Kg e %• Massa Tissutale Attiva ATM Kg e %• Massa Extracellulare ECM Kg e %• Acqua Totale TBW Lt e %• Acqua Intracellulare ICW Lt e %• Acqua Extracellulare ECW Lt e %• Tasso Metabolico Basale BMR in

Kcal/g

Specialmente per chi si occupa di atleti che svolgono discipline di endurance e/o sport di potenza, è di fondamentale im-portanza inserire nei propri protocolli di valutazione questo tipo di analisi che do-vrebbe essere eseguita prima, durante e dopo il periodo di preparazione atletica; e che dovrà prevedere anche l’intervento nutrizionale ed integrativo.

Attraverso tale metodica si riesce a valu-tare ad esempio lo stato di idratazione, fondamentale per un approccio serio ed efficace a qualsiasi attività sportiva, per poi valutarne nel tempo le eventuali va-riazioni ottenute.

Potendo monitorare lo stato di idrata-zione, infatti, si può constatare come ad esempio una leggera disidratazione (circa 4-5%)  possa provocare cali con-siderevoli del-la performance sportiva arrivan-do fino al 20-30% in meno di efficienza fisica; una riduzione del 20% dell’acqua corporea può ad-dirittura arrecare danni gravissimi al corpo umano.

Ho avuto modo di constatare come l’uso di tale me-todica applicata all’atleta consen-ta anche di valu-tare ed ottimiz-zare:

• La programmazione di un corretto allenamento

• La scelta dei carichi di lavoro e i tempi di recupero

• La programmazione nutrizionale• Il monitoraggio dello stato

di idratazione• Il monitoraggio dei fluidi intra

ed extracellulari• Il monitoraggio dell’Angolo

di Fase come indice di stato fisico in generale

• La valutazione e il monitoraggio

della ATM (massa tissutale metabolicamente attiva)

• per verificare i miglioramenti ed evitare eventuali condizioni di overtraining.

Nello sport sempre più di alto livello si ri-corre all’intreccio di una valutazione tra più strumentazioni per valutare un atleta o uno sportivo nei vari compartimenti. Questo tipo di metodologia non è indicata per valutare la massa grassa, ha i suoi pro e i suoi contro come tante altre metodologie, ma certamen-te è una metodica molto indicata per valutare la massa cellulare e l’idratazione corporea.Attraverso l’esperienza si possono fare va-lutazioni all’avanguardia che possono aiu-tare lo sportivo a ricercare il suo massimo potenziale.

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INCIDENTI AL FIANDRE: NON CADIAMO NEL TRANELLOLE IMMAGINI HANNO GIRATO IL MONDO, SCATENANDO L’IRA DEGLI APPASSIONATI E LE TEORIE DEGLI ESPERTI

54 SICUREZZA IN GARAa cura di GIANLUCA BARBIERI

[email protected]

Non c’è dubbio che le immagini viste al Giro delle Fiandre non siano passate inosservate, anzi possiamo dire che abbiano scatenato il sentimento di tutto il ciclismo mondiale.Se tutto si fosse soffermato all’incidente causato dall’auto del cambio ruote Shi-mano nei confronti del corridore della Trek, Sergent, forse non saremmo qui a scrivere questo articolo, ma che poi sempre un’auto Shimano del cambio ruote abbia speronato da dietro un’ammiraglia che le stava davan-ti, mentre questa proseguiva la sua marcia con un ciclista appoggiato sul finestrino, facendolo finire a terra, a quel punto tutti hanno capito che forse quel giorno c’era qualcosa da rivedere, non tanto a livello na-zionale, ma nel ciclismo mondiale.Infine, per dovere di cronaca, ricordiamo che appena passati i corridori in un tratto del percorso, anche un arco gonfiabile si è sgonfiato.Ovviamente tutte queste immagini hanno of-ferto su un piatto d’argento, pane per com-mentatori ed esperti di ciclismo; molte le teo-rie e le scuole di pensiero: alcuni dicono che ci debbano essere alla guida dei veicoli per-sone con esperienza in gara, altre sostengo-no la necessità di fare formazione con corsi per autisti, altre addirittura chiedono che vi siano ex ciclisti professionisti alla guida.La nostra opinione, invece, è quella che evidenzia la necessità di fare un esame di coscienza collettivo nel ciclismo e che non è il corso per autisti a risolvere il problema e nemmeno l’esperienza maturata in biciclet-ta, poiché la visione di un ciclista è ben di-versa da quella di un operatore che da tanti anni offre il suo servizio nelle gare ciclistiche.Se andiamo ad analizzare l’incidente cau-

sato a Sergent, noteremo un eccesso di si-curezza da parte dell’autista, senza contare poi al fatto che non si sia nemmeno accor-to dell’incidente causato, proseguendo la marcia anche dopo la caduta.In questo caso, l’errore è nato dal fatto di voler superare i corridori all’interno durante una curva verso sinistra e senza minima-mente suonare il clacson, avvisandoli del sopraggiungimento della vettura.Il secondo caso, ancor più eclatante è quel-lo in cui la vettura del cambio ruote Shima-no ha letteralmente tamponato un’ammira-glia mentre proseguiva la sua marcia con un ciclista appoggiato al finestrino, facendolo ovviamente cadere: in questo caso è stata distrazione pura.Alla luce di tutto ciò la domanda nasce “spontanea”: «Serve un patentino da auto-mobilista qualificato in tasca per evitare que-sti incidenti?» oppure «l’esperienza fatta in gara da ciclista, magari professionista, può

essere usata come elemen-to comprovante della pro-pria esperienza come auti-sta delle vetture al seguito di una gara ciclistica?»La nostra opinione è che nessuna delle due diventi determinante affinché que-sti episodi non avvengano più. Certo, la conoscenza, la professionalità, la forma-zione diventano elementi utili a tutte le figure che ope-

rano nelle gare ciclistiche a tutti i livelli ma l’ar-roganza di voler sapere tutto, la disattenzio-ne, l’uso spropositato dei telefonini in auto, la superficialità con cui molte persone affron-tano un servizio durante una gara ciclistica, spesso diventano veri nemici della sicurezza.Siamo sicuri che un corso per autisti ad un inizio gara serva più della conoscenza del percorso? Perché le informazioni che i Di-rettori di Corsa danno alla riunione tecnica poi non vengono riportate ai ciclisti ed ai colleghi? Perché quando si danno informa-zioni in termini di sicurezza, molti invece di ascoltare giocano col telefonino? Forse l’UCI e la FCI dovrebbero fare un passo indietro con i corsi: bisognerebbe azzerare tutto, partire con un primo corso sull’educazione civica e il valore del rispet-to e della vita altrui, poi forse arriverà il mo-mento per riprendere la formazione di tutte le figure che operano nel ciclsimo, autisti compresi.

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lettura 5 min

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a cura di NEWSPOWER

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La Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica è stata da record. Dopo l’edi-zione 2014 accompagnata da pioggia e freddo, quest’anno al mal-tempo si è giocato scacco matto e 2240 iscritti – cifra mai raggiunta prima – si sono concentrati nella stupenda Piazza degli Scacchi della città vicentina lo scorso 26 aprile. Tre erano i percorsi proposti tra Marostica e l’Altopiano di Asiago e i vincitori alla fine sono stati Tom-maso Elettrico ed Emma Delbono sul granfondo di 165 km, Antonio Camozzi e Astrid Schartmüller sul mediofondo di 110 km e Daniele Bergamo ed Erika Bettinazzi sul corto di 55 km. Dopo lo scenografico start all’ombra del Castello Inferiore con fu-mogeni, rullo di tamburi, figuranti in costume e ospiti vip in prima fila come Daniel Oss, Bernhard Eisel e Luca Scinto, le centinaia di due ruote sono sfrecciate verso le prime asperità di giornata. La salita di Salcedo ha scaldato i muscoli di tutti quanti, dopodiché la parte di Valdastico e i 17 tornanti di Rotzo hanno provocato i primi sussulti in testa alla corsa, con una trentina di atleti a prendere le prime… misu-

re sulla carovana. La successiva salita della Verenetta (5 km al 9%

di pendenza media) è stata il momen-

to critico di gara con Tiziano Lombardi, il suo compagno Elettrico e i vari Cunico, Zen, Bertuola e Poeta a gettare le basi del podio per la gara lunga, mentre Andrea Pontalto, Antonio Camozzi e Marco Spada inserivano il turbo con l’idea di giocarsi la mediofondo. Sui seguenti passaggi dell’Altopiano di Asiago Spada non è riuscito a tenere il rientro del trentino Francesco Avanzo, che sul traguardo del “medio” ha chiuso terzo preceduto da Pontalto e Camozzi, primo. Nella prova granfondo si è proseguito verso il Monte Corno alle cui rampe Lombardi è giunto con due minuti su tutti, ma in salita i “pa-droni di casa” Zen e Cunico hanno ricucito tutto lo svantaggio, con il lucano Elettrico rimasto comunque a ruota: la discesa si presentava come un’adrenalinica sfida a quattro. Team Legend-Factory contro Team Beraldo e il più fresco di tutti si è dimostrato Tommaso Elettri-co, che in conclusione ha preceduto i due vicentini.Per quanto riguarda le gare femminili, nella mediofondo c’è stato il forcing della trentina Serena Gazzini in salita, ma Manuela Sonzogni e la Schartmüller hanno sempre tenuto e poi recuperato in discesa, con la volata al traguardo che ha premiato la tedesca di adozione al-toatesina. Emma Delbono, dal canto suo, ha vinto in solitaria la prova “lunga” con quasi 8’ su Marina Ilmer. La Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica 2015 ha visto il debutto della terza variante di percorso, su cui non c’è troppo da raccontare in verità, visto che Bergamo è subito saltato sui pedali a far distacco su Ferrari e sul vicentino Mauro Dal Bianco, e la veronese Bettinazzi ha messo in fila tutte quante e a distacchi di oltre 5’.A fine giornata sono giunti da parte di tutti i complimenti all’orga-nizzazione di Studio Rx e ASD B-Sport per quella che è stata gara dell’Alé Challenge, prima prova del circuito Maglia Nera By Pinarello e valida per il Campionato Nazionale e Provinciale ACSI, con anche il presidente ACSI Emiliano Borgna a godersi in sella la GF fi’zi:k sul mediofondo.

GRANFONDO FI’ZI:K CITTÀ DI MAROSTICA

TOMMASO ELETTRICO ED EMMA DELBONO SUI 165 KM, ANTONIO CAMOZZI ED ASTRID SCHARTMULLER SUI 110. SONO LORO I VINCITORI 2015!PRIMA DEL VIA, SPAZIO A FIGURANTI IN COSTUME, CASTELLO INFERIORE TRA I FUMOGENI ED UNA SERIE DI OSPITI VIP TRA CUI DANIEL OSS

[email protected]

La partenza da Piazza degli Scacchi della Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica

Il vincitore Tommaso Elettrico con le Miss

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Si è da poco appassionata allo sport, nella mountain bike ha trovato la sua vera e propria dimensione. Dotata di ottime capacità di guida, non ama le salite ma, da buona discesista adora le picchiate più estreme. Dopo aver as-saggiato i sentieri della Coppa Piemon-te, si appresta a scoprire i single track e gli sterrati della gara più famosa del mondo, la Roc d’Azur in Francia.Buongiorno Elisa, benvenuta da tutta la redazione di INBICI. Partiamo dall’i-nizio: come e quando è nata la sua pas-sione per la bicicletta?

«Buongiorno a Voi e grazie per questa intervista. La mia passione è nata all’ini-zio del 2010. Nel 2009 a Natale mi è sta-ta regalata da Lorenzo (il mio fidanzato) una mountain bike; perché non provare a fare dei giri? Inizia ad esserci un certo interesse e anche un po’ di curiosità nel provare percorsi (inizialmente tranquilli) e la passione cresce, la voglia di provare a partecipare alle gare aumenta, quindi in sella e si parte! Si cambia la bici e si inizia a migliorare. Ho iniziato con una 26” poi sono passata a una 27.5” e quest’anno la tanto attesa 29”!»

La sua passione è nata per caso, in-somma. Se dovesse convincere una ragazza, una donna a praticare MTB, con quali aggettivi la convincerebbe a provarci?«Convincere è un po’ difficile in quanto deve esserci un certo interesse e passio-ne. Sicuramente parlerei del momento in cui si entra in griglia di partenza, all’adre-nalina che sale e all’attesa dello scatto, affrontare tutta la gara e portare a termine le competizioni. Un gran divertimento e tanta soddisfazione sono le cose che mi motivano.»

Ricorda la prima gara a cui ha parte-cipato?«La prima gara alla quale ho partecipato è stata la Prevostura, a Lessona, come cicloturista, nell’ottobre del 2010. Ed è stata anche la prima gara sotto la piog-gia… bella, impegnativa ma anche molto divertente!»

Elisa Chinaglia non è solo una biker, ma soprattutto una donna impegnata an-che nel lavoro nella vita di tutti i giorni. Come riesce a conciliare gli impegni la-vorativi con la bicicletta?«Purtroppo il lavoro che svolgo impegna gran parte delle mie giornate ed è un lavoro abbastanza pesante a livello mentale. Lavo-ro in uno studio di commercialisti con orari che coprono tutta la giornata, direi un lavoro impegnativo. Quando riesco dedico le mie pause pranzo agli allenamenti, o meglio mini allenamenti in quanto ho a disposizio-ne solo un’ora e mezza, ma meglio di nulla, e poi alla sera un’ora di mountain bike. Nella stagione invernale, invece, faccio palestra e due volte alla settimana spinning.»

Ci illustra la sua settimana tipo?«Se alla domenica gareggio, il lunedì faccio sempre un’ora di scarico mentre al marte-dì riposo.Il mercoledì e il giovedì esco sempre su strada per allenamenti di potenziamento e il venerdì preferisco iniziare a lavorare un’o-ra prima per poi dedicarmi all’allenamento serale in MTB. Dato che abitando in collina posso fare percorsi con single track e oltre ad allenarmi riesco anche a divertirmi.Il sabato avendo più tempo riesco a fare

ELISA CHINAGLIA, DONNA IN BICI PER CASO

RITAGLIA TEMPO PER ALLENARSI DAL LAVORO DI COMMERCIALISTA. ANCHE GRAZIE ALLA PAZIENZA DI LORENZO…

Elisa Chinaglia

Donna In... Bicia cura di PAOLO MEI

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allenamenti più mirati con salite più lunghe e impegnative e naturalmente poter peda-lare per almeno un paio d’ore… magari anche tre, sempre che la domenica non ci siano gare, altrimenti faccio un giro leggero in vista della gara.Alla domenica… o si corre o ci si allena ma solo in MTB! E finalmente per un giorno non ci sono problemi di orari!»

Affascinata dalla strada?«Mi piacerebbe provare a fare qualche gara. Non ho mai provato quindi non so come potrebbe essere… mai dire mai, chissà magari un giorno proverò anche su strada.»

Nel periodo invernale pratica altri sport o va esclusivamente in bicicletta?«Nel periodo invernale appena riesco esco in bici, dipende soprattutto dal tempo. Nei weekend o anche durante le vacanze natalizie andiamo al mare almeno lì le tem-perature sono più gradevoli e non si soffre troppo il freddo.E poi in montagna, adoro sciare.»

Risposta secca: la sua gara preferita.«Sono due: La Roc d’Azur e GF Alassio.»

Risposta secca: la gara che proprio non sopporta.

«La Prevostura, percorso troppo nervoso.»

Qual è il più bel ricordo legato alla mountain bike?«Il più bel ricordo? Nonostante le fatiche tro-vare sempre un sorriso e riuscire a termina-re le gare soprattutto la Dolomiti Super Bike con i suoi 120 km.»

Come detto in precedenza, lei pratica questo meraviglioso sport da poco, ma quali sono i suoi obbiettivi agonistici per il 2015?«Riuscire a partecipare a tutta la Coppa Piemonte cercando anche di divertirmi, e di migliorare sempre più, soprattutto in salita.»

C’è qualcuno a cui sente di dover dire grazie?«Be’ naturalmente al mio fidanzato Loren-zo che mi ha coinvolto in questo bellissimo sport e soprattutto che mi sopporta nei giorni prima delle gare in quanto la tensione inizia a salire. Un ringraziamento va anche alla mia squadra, il Master Team di Settimo Torinese »

Grazie Elisa, buone pedalate tra i sin-gle track!«Grazie mille a Voi e sempre a tutta!»

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Elisa Chinaglia in azione foto GIOFOTO

foto GIOFOTO

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GRAN FONDO LIOTTO

AL VIA ANCHE MATTEO MARZOTTO. GIORNATA PERFETTA, CON LA VITTORIA DI ALESSANDRO BERTUOLA SU BICI… LIOTTO

a cura di NEWSPOWER

LE PRIMISSIME FASI A VELOCITÀ CONTROLLATA, PER AMMIRARE LE VILLE PALLADIANE PATRIMONIO UNESCO

[email protected]

Domenica 12 aprile a Vicenza 2000 cicloa-matori hanno vissuto una giornata di grande ciclismo. La Granfondo Liotto, infatti, debut-tava nella città palladiana e il parco di Campo Marzo ha accolto partenze e arrivi della gara che, illuminata da uno splendido sole prima-verile, ha portato i ciclisti a scoprire gli spet-tacolari paesaggi dei Colli Berici fra vigneti, alberi in fiore, chiese e ville venete. La “prima” casalinga della GF Liotto si è conclusa nel migliore dei modi per gli or-ganizzatori vicentini dato che Alessandro Bertuola, portacolori della marchigiana Cicli Copparo, ha trionfato in sella ad una bicicletta Liotto nel tracciato “granfondo” di 132 km e 2300 metri di dislivello, mentre in campo femminile il successo è andato alla bergamasca Simona Bonomi (Team Isol-mant) e il “mediofondo” di 95 km ha visto trionfare il vicentino Andrea Tecchio (Alé Ci-pollini Galassia) e la trentina Serena Gazzini (Carraro Team Trentino). Il comitato organizzatore, guidato dai fra-telli Pierangelo, Luigina e Doretta Liotto, ha curato nei minimi dettagli l’edizione numero 17 della manifestazione e la nuova location, nella città sede della Cicli Liotto, è stata ap-prezzata da tutti i partecipanti e dai tanti vi-centini presenti a bordo strada fra le vie del centro storico e sul rettilineo di Viale Roma, dove erano allestiti lo start e la finsh line del-la granfondo. Il plotone di 2000 granfondisti, guidato da due grandi amici della “Liotto” come Clau-dio Pasqualin e Matteo Marzotto, è scattato da Viale Roma alle 9.00 e nelle primissime fasi di gara, a velocità controllata, i con-correnti hanno potuto ammirare le monu-mentali architetture palladiane di Vicenza, patrimonio UNESCO dell’umanità. Dopo il passaggio in centro storico i granfondisti hanno potuto aprire il gas e sui saliscen-di dei Colli Berici è cominciata la bagarre con Roberto Cunico, vincitore dell’edizione

2014, e Adriano Lorenzi subito protagonisti in testa assieme a Luciano Mencaroni nel ruolo di stopper per favorire il compagno di squadra Bertuola, secondo nelle ultime due edizioni della GF Liotto. L’azione decisiva è nata sulle rampe della sa-lita degli Ulivi quando Cunico, sferrando l’en-nesimo attacco, ha portato via un gruppetto formato dal compagno di team Enrico Zen e dal duo Bertuola-Mencaroni. La spettacola-re salita conclusiva, da Brendola a Perarolo, presentava un suggestivo passaggio all’in-terno della Cantina San Valentino seguito da un tratto in ciottolato all’ombra della Rocca dei Vescovi, che i quattro al comando hanno superato a tutta velocità senza che nessuno riuscisse a fare la differenza. A 15 km dall’arrivo il gioco delle coppie sembrava premiare Cunico e Zen: Men-caroni, infatti, si staccava dalla testa della

corsa, ma Bertuola era bravo a resistere agli attacchi dei due compagni di squadra e si aggiudicava lo sprint conclusivo in Viale Roma. Sul podio poi è stata festa grande, con il vincitore che ha baciato la propria bicicletta Liotto e ha festeggiato assieme a compagni di squadra della Cicli Copparo, team che da quest’anno è sponsorizzato dalla storica casa ciclistica vicentina. La gara femminile ha seguito un copione differente visto che Simona Bonomi ha vin-to in solitaria, distanziando di 2’33’’ la bre-sciana Emma Delbono (Cycling Team T&P) e di 6’31’’ Odette Bertolin (Somec MG K Vis LGL). Dopo il riso party a base di Riso di Gru-molo delle Abbadesse, specialità tipica vi-centina, e le premiazioni di rito la Granfondo Liotto – Città di Vicenza ha salutato tutti gli appassionati dando appuntamento al 2016 per una nuova emozionante edizione.

Il vincitore Alessandro Bertuolafoto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

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ENERVIT CARBO FLOWARRIVA POI QUEL FLOW CHE TI ASPETTI

L’IRONMAN DI ZANARDI EMOZIONA ANCORA IN VIDEO

Bastano quindici minuti per rendersi conto di quanto la volontà sia più forte di tutto. Un motore potentissimo capace di portarti ovunque. Bastano quindici minuti per capire di che pasta sia fatto Alex Zanardi, da Castelmaggiore a Kona nelle Hawai per il mondiale di Ironman, la gara più dura 4 chilometri a nuoto, 180 in bicicletta e poi alla fine una maratona. A “Forza di Braccia” è il racconto con cui Enervit racconta la grande avventura di Alex nel mondiale di Ironman che il campione olimpico ha completato in 9 h e 47 m. Dalla preparazione alla realizzazione di un grande sogno, alla felicità di essere arrivati fino in fondo, alla promessa di riprovarci ancora quest’anno. Un “corto” di 14 minuti proiettato in anteprima al cinema Manzoni di Milano durante il Galà del Triathlon 2014, un successo poi in onda su Bike Channel di Sky 214 e adesso un video social disponibile per tutti su YouTube che fa rivivere l’emozione di una sfida unica, le paure della vigilia, le ansie, la grande fatica della gara e la felicità al traguardo, un misto tra lacrime e adrenalina. C’è un po’ di tutto in questa avventura fatta di immagini ed emozioni. C’è anche la Scienza di Enervit. C’è l’umanità di Alex Zanardi grande campione e simbolo di tutto lo sport. Di endurance e di sogni. Quindici minuti per capire che a volte si può arrivare anche dove sembra impossibile, dove non si crede, dove c’è un sogno da andare a prendere. Basta volerlo. Cerca il canale YouTube di Enervitsport e rivivi le emozioni di Kona! (Link: https://www.youtube.com/user/enervitsport)

Dopo anni di messa a punto con i ricer-catori dell’Equipe Enervit, Enervit lancia un grande prodotto innovativo: Enervit Car-boFlow.Gli atleti e i musicisti lo chiamano “Flow”: sei completamente immerso nel momento, il tempo scorre lento, hai il controllo totale. Per cercare di raggiungere questo stato, ogni dettaglio è importante e la preparazio-ne si trasforma in rito: le scarpe preferite, la maglia tecnica, gli integratori già pronti in tasca.Enervit Carbo Flow è pensato proprio per gli atleti che puntano a raggiungere questo stato magico in cui tutto sembra perfetto: le gambe girano alla perfezione, la mente è lucida, gli avversari sembrano muoversi al rallentatore.Da oggi, Enervit può aiutarti a raggiungere il Flow con una miscela esclusiva di parti-colari carboidrati, arricchita con i preziosi flavanoli del cacao: queste molecole sono naturalmente presenti nel cacao e aiutano a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, contribuendo al flusso sanguigno fisiolo-gico, che veicola ossigeno ai muscoli e al cervello.Enervit Carbo Flow è a base di un parti-colare cacao (Hi Flavanol) che contiene fino all’800% di Flavanoli in più rispetto al cacao convenzionale. Inoltre, utilizza una partico-lare miscela di carboidrati ed ha un basso contenuto di grassi (1,6%).L’Equipe Enervit ha testato Carbo Flow con i sui grandi campioni. Alex Zanardi du-rante la preparazione per il suo primo Long Distance Triathlon di Kona ne ha presi 2 mi-surini al giorno nelle ultime due settimane prima della gara. Stefano Baldini e Davi-de Cassani preferiscono invece assumer-ne 1 misurino al giorno, in cicli di 3-4 setti-mane. Enervit Carbo Flow viene utilizzato quotidianamente dalle Nazionali Italiane di Ciclismo e di Sci di Fondo.Enervit consiglia di porsi un obiettivo, una gara o un allenamento particolarmente duro e, nelle 2 settimane che precedono tale obiettivo, assumere 1 misurino al giorno. Oppure, se il tempo che precede l’obiettivo è di 1 sola settimana, 2 misurini al giorno. Per preparare Enervit Carbo Flow occorre versarne 1 o 2 misurini in 150-200 ml d’ac-qua o latte scremato, mescolando bene. In alternativa è possibile mescolarlo a yogurt magro. Va fatta attenzione a utilizzare acqua o latte a temperatura ambiente o tiepidi per evitare che i flavanoli del cacao siano degra-dati dal calore.Enervit Carbo Flow è un nuovo prodot-to rivoluzionario, un momento importante da aggiungere al rituale della preparazione di uno sportivo, garantito dall’esperienza dell’Equipe Enervit. Ora non resta che alle-narsi, il tuo prossimo Flow ti aspetta.

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SCOPRI LA MAGIA DEL FLOW

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Enervit Carbo Flow è un nuovo rivoluzionario prodotto studiato dall’Equipe Enervit appositamente per atleti esigenti come te. Carbo Flow può infatti aiutarti a raggiungere il flow: quel magico stato di perfetta concentrazione, in cui sei completamente immerso nella performance. Un prodotto esclusivo, a base di carboidrati, flavanoli del cacao e vitamina B1. Un nuovo importante rituale da aggiungere alla tua preparazione. Ora non resta che allenarti, il tuo prossimo Flow ti aspetta.

* Per un’assunzione di 200 mg al giorno nel contesto di una dieta variata ed equilibrata e uno stile di vita sano. Attenersi al modo d’uso ed alle avvertenze indicate sull’etichetta del prodotto. Ai sensi del Regolamento (UE) N. 851/2013 su autorizzazione del legittimo titolare del claim. ** Per maggiori informazioni vai al sito www.enervitcarboflow.com.

• I flavanoli* del cacao aiutano a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, che contribuisce al fisiologico flusso del sangue. • Elevata concentrazione di flavanoli: fino all’800% in più rispetto al cacao convenzionale.** • Basso tenore di grassi.

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GRANFONDO BMCIL DIAVOLO IN VERSILIA

IL VIA PER LA PRIMA VOLTA A LIDO DI CAMAIORE. QUASI 1800 GLI ISCRITTI. DUE I PERCORSI, COMUNQUE IMPEGNATIVI

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ELISA SOLIDA – PLAY FULL

AREA ESPOSITIVA ALL’ALTEZZA DEGLI ANNUNCI, CON AMPI SPAZI DEDICATI ALLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO TOSCANO

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Domenica 26 aprile si è tenuta la dician-novesima edizione della granfondo della Versilia. Partenza da Lido di Camaiore anziché da Viareggio, come da tradi-zione. Due i tracciati: il “Marathon” e il “Classic”, entrambi messi in sicurezza grazie alla collaborazione tra i comuni e i volontari del comitato organizzatore.

La “Granfondo BMC – Il Diavolo in Ver-silia” ha preso il via domenica 26 aprile, per la prima volta, dal Lido di Camaiore alle ore 9.00 precise con il countdown scandito dall’inconfondibile voce di Pa-olo Mei (speaker ufficiale del Giro d’Italia e delle più importanti corse di ciclismo), abbandonando la storica location di Via-reggio di fronte al Pricipe di Piemonte. Il quartier generale di tutta la riuscitissima manifestazione è stato collocato presso il Park Hotel Villa Ariston, sempre al Lido di Camaiore, dove è stata anche predispo-sta la segreteria della granfondo e dove si sono svolti l’elegante pasta party e le premiazioni finali.

Personalmente ho apprezzato molto l’a-rea espositiva posta proprio nella zona adiacente a Villa Ariston. Qui sono stati ospitati gli stand di alcuni marchi del set-tore ciclo e gli spazi dedicati, invece, alla tradizione culinaria toscana per far cono-scere a tutti i presenti i prodotti enoga-stronomici, tipici della Versilia.

Da sottolineare come, sempre nel parco di Villa Ariston, era allestito un parcheg-gio bici custodito per tutti i partecipanti. Dopo la gara ci si poteva recare al pasta party o alle premiazioni in totale sicurez-za, avendo così la garanzia e il comfort che i servizi e la base logistica dell’even-to fossero racchiusi in un raggio di poche centinaia di metri.

I 1494 partenti dei regolari 1739 iscritti (molti, purtroppo, sul tracciato gli “im-bucati e abusivi” senza numero…) han-

no potuto cimentarsi su due affascinanti percorsi, disegnati sulle verdi e profuma-te colline dell’entroterra della costa tirre-nica: il “Marathon”, lungo 145 chilometri (esatti!) e con 2495 metri di dislivello (a dire il vero, io che l’ho corso e pedala-to, ne ho conteggiati sul mio Garmin 500 GPS quasi 2800), e il “Classic”, da 104 chilometri e con 1400 metri di di-slivello; entrambi simpaticamente simili, sulla carta, ad un elettrocardiogramma! Nonostante il maltempo che nei mesi in-vernali ha duramente provato il territorio

Consegna dei pacchi gara

Il gruppo sfila sul lungomare di Lido di Camaiore

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toscano, tutte le strade sono state mes-se in condizioni di sufficiente sicurezza tranne, purtroppo, qualche sconnessio-ne naturale del manto stradale, dovuta alla complessa vastità del territorio e dei tracciati dove la gara si è svolta. Grazie all’intervento dei comuni interessati, del-le amministrazioni locali e all’impegno dei volontari della granfondo tutto si è svilup-pato secondo programma e la corsa ha potuto avere il suo regolare svolgimento, a cominciare dalle fasi di partenza fino a quelle dell’arrivo comprese.

L’area espositiva adiacente a Villa AristonIl team francese “Ecology” di Velo Concept

sotto il gonfiabile della partenzaCLASSIFICHE

PERCORSO “MARATHON” DI 145 KMAssoluta maschile:1. Krys Hubert (ASD La Bagarre)2. Federico Profeti (Team Promothec

Shopto)3. Stefano Cecchini (ASD La Bagarre)

Assoluta femminile:1. Chiara Ciuffini (Infinity Cycling Team)2. Ilaria Lombardo (Team Perini Bike)3. Mara Cristina Prati (Team Del Capitano)

PERCORSO “CLASSIC” DI 104 KMAssoluta maschile:1. Davide D’Angelo (ASD Team Terenzi)2. Marco Da Castagnori (Genetik Cycling

Team ASD)3. Alessio Ricciardi (Team Alé Cipollini

Galassia)

Assoluta femminile:1. Silvia Cattani (GS Ontraino)2. Chiara Turchi (GS Ramini)3. Cristina Coletti (Stemax Team) Il vincitore della Granfondo Krys Hubert

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GREENFONDO LA GEOTERMIAa cura della REDAZIONE

ED ALLA FINE IL PICCOLO ED OSPITALE PAESE TOSCANO OFFRE A TUTTI PASTA AL CINGHIALE E CROSTATE FATTE IN CASA

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La temperatura primaverile ha convinto i 1300 iscritti. Tutti al via a Pomarance, a pedalare insieme a Paolo Bettini, ispiratore di una granfondo che attraversa una delle zone più interessanti d’Italia. Qui, infatti, calore ed energia sono in larga parte offerti dal sottosuolo e non a caso la ma-nifestazione si chiama La Geotermia. Torri e costruzioni che seppur industriali sono vincolati dalle belle arti. C’era, da sperimentare, anche il nuovo percorso, leggermente modificato, soprattutto nella prima parte. Questo a causa di frane e smottamenti che un po’ in tutta Italia hanno costretto diversi organizzatori a correre ai ripari. Ma qui, nel caso specifico della GreenFondo Paolo Bettini, non tutto il male è venuto per nuocere. Le nuove strade sono infatti parte di una pedalata panoramica, molto comple-ta anche da un punto di vista scenico. E per diversi chi-lometri l’asfalto è nuovissimo, finito di stendere a metà febbraio. Il corto misura 70 chilometri, il medio ne misura 82 con 1220 metri di dislivello. Il lungo invece tocca i 130 chilometri, e permette di affrontare un dislivello di 2100 metri. Tutto questo naturalmente ha contribuito alla per-fetta riuscita della giornata, nella speciale occasione della 18esima edizione, quella della maturità.«Sono contento di essere qui a pedalare in mezzo a tutti questi appassionati – ha detto il due volte campione del mondo e oro olimpico Paolo Bettini. – Sono le giornate come questa che ti fanno capire quanto è bello il cicli-smo. La GreenFondo non è solo una gara ma una festa, è questo lo spirito con il quale portiamo avanti l’evento che cresce anno dopo anno grazie alla passione straordinaria degli amici dell’ASD Velo Etruria Pomarance che conosco da oltre 20 anni. Quest’anno la GreenFondo ha un sapo-re speciale considerando che a breve, su queste stesse strade, passera la 6a tappa del Giro d’Italia. Sarà la prima volta del Giro qui a Pomarance e il 14 maggio sarà sicu-ramente un’altra bellissima giornata di festa e ciclismo.»Nella percorso lungo di 133 km arrivo in parata per la ASD La Bagarre che ha siglato una sonora tripletta. Primo Stefa-no Cecchini (già vincitore lo scorso anno qui a Pomarance sul percorso di mediofondo e soprattutto vincitore della du-rissima Maratona Dles Dolomites 2014) in 3.36.17 alla me-dia di 36 km/h, secondo Vincenzo Pisani e terzo Krys Hu-bert Jacek. Tra le donne la regina è stata Claudia Bertoncini (Velo Club Maggi) in 4.12.37, seconda Daniela Passalacqua (Dueruote Scott) e terza Ilaria Fischi (Enegan Cicli). Nella me-dio fondo di 85 km vittoria di Davide Lombardi (Lenzi Bike ASD) in 2.14.06 con una media di 36,69 km/h, secondo Alessandro Griselli (GC Falaschi) e terzo Alessio Ricciardi (Team Ale Cipollini). In campo femminile vittoria di Francesca Martinelli (UISP Massa) in 2.26.08 , seconda Silvia Cattani (Ontraino), terza Chiara Turchi (GS Ramini).E alla fine la festa è proseguita col pranzo tipico toscano offerto dall’organizzazione a tutti i presenti, ciclisti e non, a base di pasta al cinghiale, arista di maiale al forno e crosta-te fatte in casa.

A POMARANCE IN 1300 AL VIA CON PAOLO BETTINI. VINCONO STEFANO CECCHINI E CLAUDIA BERTONCINI

Il campione Paolo Bettini con le ragazze Enel Green Power

Paolo Bettini alla partenza della Granfondo

Il podio della Granfondo

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PRESTIGIO E DUCATI ENERGIAa cura della REDAZIONE

TELAIO IN CARBONIO FASCIATO E MOTORE ELETTRICO DI ULTIMISSIMA GENERAZIONE. UN MIX DI DESIGN E FUNZIONALITÀ

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Da un lato Ducati Energia, che nasce nel 1995 per effetto dell’unione di DUCATI Elettrotecnica e di Zanussi Elettromeccani-ca-Divisione Generatori e rappresenta una delle realtà industriali storiche del territorio bolognese. E che oggi conta qualcosa come 700 dipendenti circa, distribuiti in 6 stabilimenti in tutto il mondo. Tra i suoi business, condensatori, rifasamento indu-striale ed elettronica di potenza, generatori eolici, alternatori e sistemi di accensione per motori endotermici, colonnine di rica-rica, analizzatori di energia, sistemi per il telecontrollo delle reti elettriche, segnala-mento ferroviario, sistemi ed apparecchia-ture autostradali e per il trasporto pubblico. E naturalmente veicoli elettrici.

Dall’altro lato Prestigio, azienda con sede a San Marino, che ha recentemente compiu-to 7 anni di vita, periodo durante il quale ha saputo ritagliarsi uno spazio bene in vista tra per i suoi telai al carbonio fasciati, le sue bici su misura, la sua manifattura totalmen-te artigianale ed italiana al 100%.

Le due eccellenze si sono incontrate, dando vita ad un progetto straordinario, che Giancarlo di Marco, amministrato-re delegato di Prestigio, ed il suo staff, hanno presentato in anteprima lo scorso aprile, nell’area expo della Granfondo Via del Sale. Si tratta della Prestigio E Car-bon, bici in carbonio fasciato, motorizzata Ducati 350 watt. Un gioiellino tecnologi-co, dotato anche di un sistema di recu-pero energia in frenata Kers. Ma anche di design, essendo la bici concepita sulla base di linee essenziali in grado di andare oltre il classico. Con una particolare cura del posizionamento del motore; che gli sviluppatori hanno sistemato nella ruota posteriore, sotto forma di un disco molto, molto ben integrato. Manubrio e ruote in alluminio e sella Rolls San Marco comple-tano l’opera. Un’opera da subito molto apprezzata, con la prima mini produzione che è andata subito venduta.

UNA COLLABORAZIONE TRA LE DUE ECCELLENZE HA PORTATO ALLA NASCITA DELLA NUOVISSIMA E CARBON

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72 IL TELAIO IDEALE

CANYON, MASSIMA COMODITÀ MASSIMA RESA!

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ROBERTO ZANETTI E ROBERTO BRENNA

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Perché “Endurance”…Di solito una bici da corsa ha geometrie molto accentuate – decisamente più ra-cing – a volte estreme nella linea slanciata ed aggressiva che richiede un mezzo vo-tato alla performance. La Endurace CF SL 9.0 di Canyon no. In netta controtenden-za con quello che il mercato propone, si presenta con un telaio in fibra di carbonio studiato principalmente per esser comodo e per privilegiare il comfort, anche dopo molte ore di guida e sui più variegati tipi di percorso.Saranno forse un po’ delusi i maniaci del-le specialissime più “appariscenti”, per non usare un termine molto in voga nel linguag-gio corrente, ma la Endurace CF SL 9.0 non è certo quel tipo di bicicletta che ci si gira a guardare quando passa per la strada. Co-lore antracite opaco, grafiche sobrie, geo-metria pressoché tradizionale, sagome dei tubi senza eccessi; in poche parole niente fronzoli, tanto cuore e tanta sostanza rin-chiusi in un unico prodotto che sposa alla perfezione la filosofia delle sue origini.Canyon infatti, giovane marchio tedesco venuto alla ribalta una decina d’anni fa al grande pubblico con importanti sponsoriz-zazioni nel mondo professionistico, è stato tra i precursori di questa linea essenziale di mezzi, sia per quanto riguarda il pro-dotto “road” che la “mountain bike”. Forti di una ricerca meticolosa e di uno studio applicato alle più moderne tecnologie, gli ingegneri di Canyon hanno lavorato alacre-mente sul concetto di Comfort Integrale, andando oltre alle solite valutazioni e alle scelte scontate che si fanno in questi casi. Nello specifico sono riusciti a ottimizzare il profilo dei tubi e a combinare delle se-zioni equilibrate degli angoli nel modo più redditizio. Il risultato è quello che abbiamo riscontrato anche noi nel corso delle no-stre prove: comfort longitudinale e rigidità laterale ineccepibili, un connubio diffici-lissimo da coniugare sullo stesso telaio a meno che non sia costruito a mano (tube to tube) – da un sapiente costruttore – su misure specifiche del ciclista.

FINO A POCO TEMPO FA L’OBBIETTIVO DI CANYON, AFFIANCANDO I TEAM PROFESSIONISTICI CON LA FORNITURA DELLE BICI UFFICIALI AI CORRIDORI, ERA QUELLO DI RITAGLIARSI UN AMPIO SPAZIO DEL MONDO AGONISTICO. CON L’AVVENTO DELLA NUOVA TECNOLOGIA GEOMETRY CONCEPT È STATO INTRODOTTO UN NUOVO MODO DI IDENTIFICARE TUTTA LA GAMMA STRADALE. UTILIZZANDO LE DIFFERENTI GEOMETRIE SPORT, SPORT PRO E PRO, IN CANYON SONO STATI CAPACI DI CREARE DEI MEZZI CHE SI ADATTANO ALLE ESIGENZE DI UNA VASTA AREA DI CLIENTELA, CONTEMPLANDO LE DIVERSE TIPOLOGIE DI UTENTI E ALLARGANDO IL PROPRIO INTERESSE ANCHE IN MERCATI FINO AD ORA POCO NOTI.

Test bike

Tempo di

lettura11 min

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Il Geometry ConceptPer ridurre o eliminare in modo presso-ché totale le fastidiose tensioni al rachide cervicale o alla schiena, tipiche di una posizione forzata o di materiali (carbo-nio) troppo duri, al telaio della Endurace CF SL 9.0 è stata applicata la tecnolo-gia VCLS (come in tutte le bici Canyon presenti nel catalogo 2015). Ma in cosa consiste tutto ciò?I componenti come la forcella, i foderi del carro posteriore, il reggisella, la piega e

l’attacco vanno a interagire in modo uni-forme con il telaio creando, per ogni pun-to di contatto tra bici e ciclista, una sorta di integrazione totale. Il risultato finale è sorprendente e ce ne siamo accorti an-che noi durante il test perché, la Endurace CF SL 9.0, si è dimostrata una specialis-sima comoda ma con naturali caratteri-stiche da gara. Un gran bel risultato per pedalare dimezzando stress e fatica, che sono direttamente proporzionali allo sfor-zo fisico prodotto dal ciclista nel corso della propria performance.

La filosofia di Canyon:La resistenza e la durata sono quelle ca-pacità fisiche che permettono all’uomo di sostenere un determinato impegno meta-bolico il più a lungo possibile e di mante-nere lo sforzo protratto nel tempo senza cali prestativi.Così vale anche per la bicicletta che, pur essendo un mezzo meccanico, servendo-si delle moderne tecnologie e dei materiali innovativi con cui è costruita, consente di coprire le lunghe distanze e le tante ore in sella senza affaticare l’apparato scheletri-co/muscolare del ciclista. Il principio con cui, in Canyon, è stata concepita la Endurace CF SL 9.0 si basa proprio su questo concetto.Materiali, angoli e geometrie studiati ap-positamente per il benessere del ciclista fanno della Endurace CF SL 9.0 la scelta più azzeccata per i randonneur, per gli in-stancabili delle due ruote e per tutti quegli appassionati che vogliono coniugare la comodità di pedalare su una bici affidabi-le, robusta e di indubbio valore.Ah, dimenticavo: tutto questo a un prez-zo d’acquisto assolutamente competitivo che, di questi tempi, non è cosa da sotto-valutare…

Il ProduttoreCanyonWeb site: www.canyon.com

Centro Servizi e Assistenza Canyon in ItaliaCanyon Italia Srl VeronaTel: +39 045 508894 E-mail: [email protected] Web site: www.canyon.com/it

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Caratteristiche tecniche:

• Telaio: Canyon Endurace CF in fibra di carbonio• Cambio: Shimano Ultegra 6800 – 11V• Deragliatore: Shimano Ultegra 6800• Guarnitura: Shimano Ultegra 6800 – 11V compact 50x34 con pedivelle da 172,5 mm• Catena: KMC X11L• Ruota libera: Shimano Ultegra 6800 – 11x28• Movimento centrale: Shimano SM-BB92• Freni: Shimano Ultegra BR6800R+BR6800F• Forcella: Canyon One One Four SL – 340,00 gr. di peso• Serie sterzo: Across Ai–70 Fiber• Attacco manubrio: Ritchey WCS 4Axis in alluminio da 100 mm• Piega manubrio: Ritchey WCS EVO Curve in alluminio da 40 C/C – 42 esterno• Reggisella: Canyon S14 VCLS 2.0 (-2/10 mm Setback) • Sella: Fi’zi:k Aliante VS• Cerchi: DT Swiss R23 Spline• Coperture: Continental Grand Prix 4000s da 25 mm• Mozzi: DT Swiss Spline• Taglie: XS (50)-S (53)-M (56)-L( 58)-XL (60)- XXL (62)-XXL (65)• Colori: antracite opaco come bici test in foto• Peso telaio: 1,040 kg – forcella esclusa• Peso bici completa: 7,3 kg senza pedali nella taglia M (allestimento come bici test in foto)

Lo speciale reggisella VCLS di Canyon, in combinazione con la sella Fi’zi:k Aliante VS, impiega un mix di carbonio specifico – così come di altre fibre – per attutire l’effetto di urti e vibrazioni fino a circa il 50%; tutto mantenendo una corretta ed ineccepibile rigidità laterale

Test bike

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Accessori e materiali utilizzati per il test:

• Casco: Giro mod. Savant www.giro.com• Occhiali: SH+ www.shplus.com• Scarpe: Diadora Jet Racer www.diadora.com• Abbigliamento: Nalini www.nalini.com• Strumentazione: Garmin 500 GPS www.garmin.it • Pedali: Look Keo 2 Max Blade www.lookcycle.com• Portaborraccia: Race One www.freeweeling.it

In vendita a partire da:A catalogo

Tempo di consegna:Disponibilità a secondo del modello sul sito ufficiale Canyon

Prezzo:1.799,00 € al pubblico, IVA inclusa come bici testata in foto (colore ed allestimento)

Gli steli VCLS delle forcelle in carbonio Canyon One One Four SL sono molto rigidi lateralmente, mentre mantengono una corretta flessibilità verticale per ridurre le vibrazioni e l’impatto con le irregolarità del terreno

Il livello di rigidità elevato del movimento centrale deriva dal design maggiorato dei foderi (sia dell’obliquo che del piantone verticale), che sono più ampi grazie all’impiego del sistema Press Fit

Sottili e leggeri, i sofisticati foderi del carro posteriore migliorano in maniera considerevole il comfort senza comprometterne la rigidità laterale. Il profilo dei tubi su entrambi permette una seduta in sella confortevole anche in caso di urti e vibrazioni

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VELOSYSTEM: PRESTIGIOSA LA NUOVISSIMA PARTNERSHIP CON IL TEAM TINKOFF SAXO. GRANDE NOVITÀ ANCHE A CESENATICO

76 BIOMECCANICA INBICI

Un altro anno davvero straordinario per Ve-losystem. Progetti e collaborazioni che si intrecciano a novità e partnership di valore assoluto, come quella siglata con la Tinkoff Saxo, di cui l’azienda con sede a Cesena-tico è diventata fornitore ufficiale. Essendo infatti specializzata in strumentazione e servizi per la ricerca e il settaggio dell’as-setto biomeccanico del ciclista, Velosystem è stata scelta dal team Tinkoff Saxo come fornitore tecnico ufficiale per migliorare la posizione in sella di tutti i suoi atleti per le corse in linea ed a tappe di tutto il 2015. A questa scelta, la squadra di Alberto Conta-dor ed Ivan Basso, tanto per citarne due, è arrivata dopo un percorso condiviso da tutti i suoi tecnici e team manager, che hanno ritenuto il supporto Velosystem giusto per la gestione del settaggio delle biciclette degli atleti nella stagione 2015. L’azienda italiana fornirà infatti al Team World Tour una serie di DeskMeasureVelò, ovvero il banco profes-sionale per la regolazione dei parametri di assetto della bicicletta. La strumentazione Velosystem consentirà un settaggio fedele con precisione millimetrica delle biciclet-

te degli atleti Tinkoff Saxo. La strumenta-zione di settaggio sarà supportata anche da Softvelo, una piattaforma online per la gestione di tutti i parametri di regolazione frutto dell’esperienza dell’azienda italiana e personalizzata per le esigenze del team World Tour.Non è l’unica chicca datata 2015 per Ve-losystem, che anzi quest’anno presenta almeno altri due elementi da sottolineare. Oltre all’estensione delle attrezzature, tutte di concezione e produzione autonoma ed indipendente, Velosystem è anche presen-te all’interno del Velodromo di Montichiari, in provincia di Brescia; proprio all’interno dell’anello, ha infatti installato un laboratorio biomeccanico completo. Il laboratorio, che in realtà è un vero e proprio centro servizi per il ciclista, è delimitato da una struttura tra-sparente che lo integra in modo armonico e sinergico con le attività ed i servizi offerti dal-la splendida struttura di Montichiari. Attual-mente il velodromo di Montichiari viene utiliz-zato dalle compagini federali italiana e russa per i rispettivi atleti delle specialità su pista, da numerose squadre giovanili del centro

nord Italia oltre ai tantissimi agonisti profes-sionisti e amatori che si allenano su pista anche per affinare la propria preparazione.

L’altro elemento riguarda invece l’inaugura-zione, il mese scorso, di un nuovo labora-torio Velosystem a Cesenatico, all’interno della nuova sede di Sport Bike. Una vera e propria “bolla”, anche questa con vetri tra-sparenti, attrezzata al massimo tra compu-ter, telecamera e tutta la tecnologia Velosy-stem ed in grado di fornire tutti i servizi di biomeccanica per il miglior posizionamento in sella per tutti gli appassionati della bici-cletta, non solo su strada.

Il tutto all’insegna di una evoluzione tecno-logica che spesso si trova a non stare al passo coi tempi ma addirittura ad anticipar-li, dando così il vero vantaggio sulla perfor-mance a tutti coloro che, campioni o no, si possono rivolgere ai centro Velosystem in tutto il nostro Paese.

*Responsabile Tecnico Velosystem®

a cura di FABRIZIO FAGIOLI*

[email protected]

foto SPORTFUL/GEORGE SCOTT/FACTORY MEDIA

SONO DECINE DI MIGLIAIA GLI ATLETI CHE NEGLI ANNI SI SONO AFFIDATI AI CENTRI VELOSYSTEM IN ITALIA. UNA STORIA AZIENDALE FATTA DI CONTINUA CRESCITA E SVILUPPO

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Cesenatico FCMonza-Brianza MBFondi LTLuzzi CSRoma RMNuoro NUPergine V. TNPiacenza PCMassagno - SvizzeraCapriolo BSMalo VICarpi MOCascina PICittà di Castello PGArgenta FENovoli LETovo di S. Agata SOBrasilia BrasileVarese VATerni TRPinerolo TOCivitavecchia RMBoffalora S.T. MIImpruneta FICrema CRForlì FCBari BAManfredonia FGCesenatico FC

0547 675940348 51793910771 5376440984 54378006 85538280784 39050331 4266446334 8984694+41 79 6237763333.87861750445 607702331 1769295328 5516679338 79892710532 8522330832 7110520342 770066(61) 3248 04600332 1810073324 6232614 0121 32581510766 3 20 3902 97255461055 20200040373 278063338 8723018080 89645040884 5363060547 673499

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Laboratorio biomeccanico professionale offre tutti i servizi Velosystem

Punto attrezzato per l’offerta dei servizi base per il comfort del ciclista

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a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ROBERTO ZANETTI E BELTRAMI TSA

TUFO E GLI PNEUMATICI DA COMPETIZIONELa primavera, a mio parere, è la più bella stagione dell’anno ma anche meteorolo-gicamente parlando la più variabile. Lo sanno bene i ciclisti che devono prestare molta attenzione nella scelta dei materiali da usare nel corso delle uscite su stra-da. Da un momento all’altro, infatti, ci si può trovare a pedalare tra sole caldo e pioggia intensa nel giro di pochissimi chilometri e, in questo caso, gli pneuma-tici possono davvero fare la differenza. Copertoncini, tubolari o tubolari clincher non importa, quello che conta è che la copertura a cui ci si affida sia di quali-

tà, in buono stato d’usura e gonfiata alla giusta pressione che le condizioni del manto stradale richiedono. Tufo, azienda leader nella produzione di pneumatici in gomma, distribuita in Italia da Beltrami TSA di Reggio Emilia, offre le migliori so-luzioni per tutte le diverse discipline del settore ciclistico.

QUALE MISURA ADOTTARE?A prescindere dal tipo di pneumatico che si andrà ad utilizzare – dalla pressione di gonfiaggio – dalla scolpitura del batti-strada, la grande differenza è data dalla sezione dello stesso, ovvero la sua lar-ghezza espressa in millimetri.

Dobbiamo accantonare le abitudini di qualche anno fa e renderci conto che oggigiorno uno pneumatico da 24 o 25 millimetri, nel mondo professionistico e principalmente in quello amatoriale (lo te-stimoniano i recenti sondaggi e le segna-lazioni di vendita che ci ha dato Beltrami TSA), rientra nel normale utilizzo di ogni singolo ciclista.

Strade dissestate e i fondi sconnessi sono sempre più frequenti, i telai e le ruo-te in commercio si sono di molto alleg-geriti rispetto al passato incrementando la rigidità dei materiali. Da ciò si evince come una copertura con sezione da 24 o 25 millimetri permetta sicuramente un migliore comfort di marcia e, soprattutto, di percorrere lunghe distanze senza inci-dere sul rendimento della performance o sul fisico dell’atleta. Inoltre, dato tecnico di assoluta rilevanza, la “cava” dei cerchi in carbonio di quasi tutte le ruote di ulti-ma concezione è stata allargata proprio per permettere l’alloggiamento di tubo-lari più larghi. Stesso dicasi per carri e forcelle dei telai moderni. Quindi significa che questa tendenza, se così si può an-cora dire, è molto sostenuta dai produt-tori di biciclette che sono ben consape-voli di quello che attualmente richiede il mercato della bicicletta.

LE PROPOSTE DI TUFOTufo propone un copertoncino, il Calibra, da 23 (già testato da noi lo scorso anno) o 25 mm (interessante novità 2015) e un assortimento più completo di tubo-lari che vanno dai 20 mm dell’Elite Jet fino ai 24 dell’S33 Pro o, addirittura, al 25 dell’HI-Composite Carbon (disponibi-le anche nella versione da 22 mm) per arrivare al 25 dell’Elite Ride (disponibile anche nella versione da 23 mm). Una gamma “super” (nel dettaglio i modelli da 24 e 25 con relative quotazioni) che co-pre tutte le fasce di prezzo richieste dal mercato.

• S33 Pro 24 mm: euro 39,00 al pubblico, IVA inclusa

• High Composite Carbon 25 mm: euro 53,00 al pubblico, IVA inclusa

• Elite Ride 25 mm: euro 78,00 al pubblico, IVA inclusa

• Elite Pulse 25 mm: euro 80,00 al pubblico, IVA inclusa

La confezione del tubolare Elite S3 di Tufo

LA FAMIGLIA TUFO SI ALLARGA

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Il tubolare Elite S3 (foto 4)A proposito di tubolare da 23 mm, il nuo-vo Elite S3 di Tufo è un prodotto con car-cassa ad alta densità che pesa solamen-te 225 gr. Questo tubolare garantisce un elevato comfort di marcia ed è disponi-bile anche in versione Tubular-Clincher (sempre da 23 mm di larghezza), cioè con struttura di tubolare, ma con la pos-sibilità di essere montato sui normali cer-chi per copertoncino in alluminio. Nonostante il peso contenuto, il tubo-lare Elite S3, ha una resistenza molto buona alle forature e si presta anche per un chilometraggio elevato. Rispetto alla versione precedente è stato migliorato il disegno del battistrada, ha una nuova carcassa con un più alto numero di TPI (210 / 375 TPI) ed una base di appoggio più ampia che favorisce la sicurezza e la longevità.

Il Produttore:Tufo www.tufo.com

Distributore per l’Italia:Beltrami TSAVia Euripide, 742124 Reggio EmiliaTel: +39 0522 307803Fax: +39 0522 703106E-mail: [email protected] site: www.beltramitsa.it

CARATTERISTICHE TECNICHE DEI COPERTONCINI TUFO CALIBRA

CALIBRA (foto 1):• Misura: 28”• Larghezza: 23 mm / 25 mm• Peso: 205 gr / 220 gr• Pressione di gonfiaggio: 6-10 bar (90-145 p.s.i.) / 6-9 bar (90-130 p.s.i.)• Conto TPI: 120 (fianco) / 240 (battistrada)• Prezzo: € 39,00 cadauno, IVA inclusa al pubblico

CALIBRA LIGHT (foto 2):• Misura: 28”• Larghezza: 23 mm• Peso: 150 gr• Pressione di gonfiaggio: 6-10 bar (90-145 p.s.i.)• Conto TPI: 120 (fianco) / 240 (battistrada)• Prezzo: € 49,00 cadauno, IVA inclusa al pubblico

CALIBRA PLUS (foto 3):• Misura: 28”• Larghezza: 23 mm• Peso: 180 gr• Pressione di gonfiaggio: 6-10 bar (90-145 p.s.i.)• Conto TPI: 120 (fianco) / 240 (battistrada)• Prezzo: € 44,00 cadauno, IVA inclusa al pubblico

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL TUBOLARE TUFO ELITE S3

ELITE S3 (foto 4)• Misura 28”• Larghezza 23 mm• Peso: 225 gr• Pressione di gonfiaggio: 8-15 bar (115-220 p.s.i.)• Conto TPI: 210 (fianco) / 375

(battistrada)• Prezzo: € 68,00, IVA inclusa al pubblico

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ASD CICLOTURISMO MARTORANO 95

I PRIMI 20 ANNI DI UNA SOCIETÀ CHE CONSERVA I PRINCIPI SANI DI UNA PASSIONE, QUELLA DEL CICLISMO

a cura di ROBERTO FEROLI

NATA IN UN PICCOLO PAESE ALLE PORTE DI CESENA, DOVE ANCOR OGGI CI SI RITROVA AL BAR DELLO SPORT RAPITI DALLA CRONACA E DALLE IMMAGINI TELEVISIVE, PER SEGUIRE LE IMPRESE DI CICLISTI CHE RENDONO GRANDE QUESTO SPORT

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Dal primo gennaio del 1995, data ufficia-le della sua nascita, il sodalizio cesenate ha saputo organizzare manifestazioni ed eventi capaci di attirare l’interesse di spon-sor e di ciclisti praticanti, ottenendo così un gruppo ciclistico con quasi cento tesserati. Venti anni, forse qualcosa in più, perché il primo consiglio direttivo avvenne nel mese di novembre del 1994. Consiglio che si chiuse con la decisione di fondare un’Associazione Sportiva Dilettantistica e che precisione e serietà fossero il rife-rimento di questo gruppo di amici amanti della bicicletta.

In questi giorni INBICI magazine, ha de-ciso di saperne di più di questo sodalizio cesenate, perché celebrare il ventennale di questa società significa anche riconoscere passione e lavoro di tante ASD della no-stra penisola che, anno dopo anno, fanno sì che vengano profusi onore e gloria al ci-clismo amatoriale.

Nasce tutto a Martorano, frazione di Ce-sena in Romagna. Martorano è un piccolo paese, ma negli anni di una storia non troppo recente ha prestato al ciclismo atleti di grande rilievo, basti pensare a nomi come Guido Neri, che fu professionista negli anni ’60 e ter-minò la sua carriera nel 1970 dopo aver vinto un trofeo Laigueglia, partecipan-do, poi, al Tour de France dove vinse la speciale classifica sprint nel 1966. Guido Neri, inoltre, militò in squadre come Mol-teni, con Gianni Motta, Max Mayer e la famosissima Scic con Vittorio Adorni che in quei giorni era il campione del mondo in carica. Di Martorano era originario un tale, di nome Mario Vicini detto gaibèra, il quale nella sua carriera dal 1936 al 1953 vinse anche un Campionato Italiano quel-lo del 1939, Vicini indossò anche la ma-glia rosa per un giorno, vincendo in quegli anni alcune tappe del Giro d’Italia, al Tour De France, poi, la sua partecipazione fu di

grande successo giungendo secondo nel 1937 e sesto nel 1938. Tra i nomi che la storia del ciclismo ha legato a Martorano c’è anche quello di Armando Barducci, un temibile passista scalatore che fu gregario di fiducia dello svizzero Hugo Koblet, vin-citore del Giro d’Italia del 1950. Ed ancora la storia di Martorano ci ricorda Gilberto Dall’Agata, che fu professionista dal 1954 al 1960 e che nel suo palmares annovera il Giro di Sicilia del 1955.Tanti furono i ciclisti che riuscirono ad ot-tenere successi e risultati di prestigio an-che nelle categorie giovanili.Martorano infatti, diede luce a diversi ciclisti che furono i protagonisti nelle gare del pas-sato, tra i dilettanti ricordiamo Gilberto Ro-magnoli, quest’ultimo ancora oggi tessera-to come cicloamatore con il Martorano 95.

Si mangiava pane e ciclismo, in quei gior-ni a Martorano, tant’è che nei primi anni ’90 erano due i gruppi di cicloamatori in

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La ASD Cicloturismo Martorano 95 indossa la nuova divisa per festeggiare in questo 2015 i vent’anni dalla sua fondazione

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paese. Fu buona idea, quella che spinse le due società a cooperare tra loro, così nel 1994 le due compagini decisero di unirsi per dar vita ad un’unica struttura ci-cloamatoriale, cosa che avvenne appunto nel primo giorno del 1995.Da allora, il presidente è Guido Mola-ri, che da quei giorni in questi vent’anni si assume la responsabilità quotidiana e l’impegno di guidare questo gruppo sem-pre più numeroso.

Un gruppo questo di Martorano che sin dalla sua origine era composto quasi in-teramente da giovani ed appassionati del luogo, particolarità, questa, che ha sem-pre distinto il sodalizio cesenate.Oggi quei giovani, con qualche anno in più, fautori di questo grande gruppo ci-clistico si rendono protagonisti con i nuovi arrivati raccontando e ricordando, episo-di curiosi, divertenti, quei racconti di una passata e oramai offuscata memoria che vengono a galla nelle cene tra amici, quel-le cene periodicamente organizzate nella sede sociale.

Il clima è buono, l’armonia è grande e la voce si sparge. Così facendo un po’ alla volta, arrivano nuovi tesserati, anche ra-gazzi dal circondario, fino a giungere un gruppo di ben 92 ciclisti. Si sa come vanno queste cose, serietà e qualità portano ad ottenere degli obbiet-

tivi importanti ed è così che a metà del decennio scorso alcuni dei più forti cicloa-matori Cesenati decidono di unirsi all’ASD Cicloturismo Martorano 95, rendendo più tecnico l’allenamento, e portando anche quel pizzico di sana rivalità che ti aiuta a crescere.

La crescita porta anche a risultati, e così nello scorso anno uno dei ragazzi del Mar-torano 95, ottiene un risultato inaspettato, vince nella sua categoria la Granfondo Via del Sale Selle Italia che per gli amanti delle granfondo è uno dei traguardi più ambiti.Un’annata quella del 2014 che premia il sodalizio di Martorano con una serie di ti-toli a dir poco prestigiosi, quelli nella spe-cialità contro il tempo con il titolo Italiano, poi quello Europeo ed infine per coronare una stagione fantastica anche l’Iride che indica il titolo Mondiale UISP.

Buoni i risultati, interessanti i numeri. Ma con un profilo sempre moderato e la fer-rea volontà di non fare mai il passo più lungo della gamba. Quando c’è crescita, quando arrivano risultati e riconoscimen-ti, questi sono sempre frutto di un sano impegno e divertimento, basti pensare che tutti i ciclisti tesserati con l’ASD Mar-torano 95, godono tra le altre anche di una libertà non comune, ovvero quella di potersi scegliere le manifestazioni e le gare a cui partecipare.

Con questa filosofia e con uno spirito so-cietario volto all’aggregazione e alla con-divisione di una passione comune, l’ASD Cicloturismo Martorano 95 ha carpito l’interesse di alcune importanti aziende, infatti vanta tra i propri sostenitori alcuni brand di rilievo nazionale, come Acqua Lauretana, Gensan e Nero Corsa, un vanto questo che premia il lavoro svolto in questi anni dal presidente Guido Mo-lari e da tutti i collaboratori della società ciclistica.

Ed infine ripercorrendo i principi di una grande società l’ASD Cicloturismo Martorano 95 pone tra i suoi obbietti-vi annuali l’organizzazione di un evento che quest’anno è giunto alla sua 32a edizione, infatti il prossimo 31 maggio avrà luogo la Medio Fondo La Botticel-la, con partenza ed arrivo a Martora-no di Cesena (FC) una manifestazione, questa, che nel corso degli anni ha lie-vitato il numero dei suoi partecipan-ti, i quali hanno da subito apprezzato il percorso ondulato tipico dell’entroterra romagnolo percorrendo la Valle del Sa-vio, per poi raggiungere la cima Botti-cella (900 metri slm) e quindi ritorno a Martorano.Anche noi di INBICI magazine saremo presenti alla manifestazione e al pasta party per festeggiare insieme i vent’anni dell’ASD Cicloturismo Martorano 95.

Un’immagine che ci riporta all’anno 1995

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LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA

LE STRUTTURE DI UN ATLETA SONO COLLEGATE TRA LORO: MAI FARE L’ERRORE DI ADOTTARE UNA SOLA PRESSIONE DURANTE UN’INTERA SEDUTA!

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Riassumendo brevemente quello che abbiamo detto fin’ora, sottolineo ancora una volta che l’approccio manuale (il termine massaggio è limitante) richiede varie doti e conoscenze, oltre ad esperienza e casistica.Si parte sempre, sulla base delle informazioni dateci dall’atleta interessato, da un’attenta osservazione dei distretti da tratta-re e da ciò che le nostre mani percepiscono dai vari strati di tessuto.Prima di agire, quindi, bisogna essere sicuri di quale sia la si-tuazione da raggiungere pianificando un percorso logico ed ot-tenere, così, il risultato atteso. Ricordo che il raggiungimento del risultato significa dare ed avere fiducia e sicurezza, e garan-tirsi negli incontri successivi maggior spazio di azione. Col tem-po il rapporto operatore-atleta si consolida fino a raggiungere un feedback di estrema importanza.

L’operatore deve diventare un punto di riferimento, ritenuto in grado di risolvere i problemi strutturali che disturbano, a volte seriamente, il gesto atletico, la performance e, di conseguen-za, la condizione psicologica. Anche l’atteggiamento è di fon-damentale importanza; si deve essere sereni, tranquilli e senza indecisioni o timori, perché questi elementi vengono involonta-riamente trasmessi e quindi recepiti rendendo precario già in partenza un risultato. Vediamo adesso di focalizzare con attenzione cosa andiamo ad evocare lavorando manualmente sulle fasce muscolari. La pressione esercitata con le mani ha una scala di sensibi-lità molto ampia, che si diversifica non per trattamento, ma per punti. Mi spiego: non fate mai l’errore di adottare una sola pressione durante tutta la seduta di trattamento, ma adattatela a seconda di quello che passa sotto la mano punto per punto

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a cura di BRUNO FILIPPI

L’OPERATORE È UN PUNTO DI RIFERIMENTO; SERVE ESPERIENZA ED ANCHE LA GIUSTA TRANQUILLITÀ CON CUI INTERVENIRE, E DA TRASMETTERE

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foto BETTINIPHOTO

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sempre con l’intento di raggiungere la finalità prescelta. Tutto questo per il semplice motivo che stiamo lavorando su strut-ture strettamente collegate ad un sistema nervoso complesso che le comanda e le condiziona nella loro attività a seconda degli stimoli che arrivano. Tali stimoli, inoltre possono essere di diversa natura… provenire dall’esterno del corpo (temperatura, contatto, stimolo doloroso) oppure dall’interno (dolore, sensa-zione disagevole, temperatura tissutale…). Elemento fondamentale, facente parte delle categorie sopra menzionate, è sistema riflesso miotatico.

In sintesi è un sistema riflesso primitivo, cioè presente fin dallo sviluppo embrionale, che fa parte dell’attività comportamen-tale muscolare. La peculiarità è che viene controllato esclu-sivamente dal midollo spinale e non può essere condizionato volontariamente (da un comando proveniente dal cervello).Gli stimoli meccanici che raggiungono fasci muscolari e ten-dinei vengono raccolti sostanzialmente da due tipi di recettori che si localizzano fra tali fasci: gli organi tendinei del golgi, sensibili a variazioni di tensione del muscolo, e i fusi neuromu-scolari, sensibili, invece, a variazioni di lunghezza del musco-lo. Attraverso due cellule nervose, tali strutture comunicano in tempo reale le informazioni ricevute al midollo spinale e questo, dopo un’elaborazione, determina una risposta che può essere in contrazione o in rilassamento.Già dalla spiegazione anatomica di questo sistema si capisce chiaramente che le sollecitazioni che noi applichiamo durante un trattamento muscolare possono evocare risposte ricercate volutamente; ma nello stesso tempo anche risposte inde-siderate che compromettono il trattamento stesso e pro-vocare addirittura danni al tessuto. Ovviamente questo non deve succedere assolutamente, per cui ancora una volta sot-tolineo l’importanza di un’adeguata preparazione anatomica. Personalmente, durante il trattamento di un muscolo, utilizzo le diverse zone della mano in questo modo:

• Durante la valutazione “sensibile” dei piani = intera superficie del palmo e polpastrelli delle 5 dita;

• Durante le pressioni attive di trattamento = calcagno, pollice e 4 dita assieme.

La scelta di questi punti è spontanea, cioè mi adatto a seconda di dove devo agire e con quale profon-dità e pressione. Mental-mente pensate sempre in quale porzione anatomi-ca vi trovate, rispettando prominenze ossee e di-stinguendo zone tendinee da zone muscolari.

Come già accenato negli articoli precedenti, ini-zialmente le fasce vanno portate in temperatura attraverso manovre di scivolamento e di scari-co, durante le quali si ha modo di percepirne le condizioni. Dopo di che si lavorano eventuali punti contratti e di accumulo con movimenti pressori e semicircolari a frizione utilizzando calcagno e polli-ce. Alternate sempre con scarico in direzione dei linfonodi più vicini.

La direzione delle manovre è sempre prossimo-distale, ad esempio nel massaggio di un arto inferiore si parte dall’inguine e si scende gradualmente verso il piede in modo da “svuotare” prima a monte ciò che potrebbe ostacolare lo scarico a valle. Importante saper percepire se nello strato sottocutaneo c’è ri-tenzione e ristagno di liquidi, problema frequente e soggettivo negli sportivi. In questo caso è preferibile trattare prima tale disagio con un trattamento di tipo linfodrenante per poi pas-sare allo strato muscolare più profondo. Evitare possibilmente di voler gestire entrambe le situazioni andando direttamente sull’impastamento muscolare. Così si rischia di sommare l’ac-cumulo liquido con il rilascio di tossine e di ingolfare troppo la gamba senza riuscire poi a pulirla completamente al termine del trattamento.Cercare di gestire la durata del trattamento senza però rischia-re di interromperlo incompleto. Anche questo, purtroppo, è un problema frequente legato all’organizzazione lavorativa nel contesto in cui si opera. La cosa migliore è sempre quella di poter dedicare il giusto tempo ad ogni problematica fino a quando non si è terminato il lavoro.

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GRANFONDO LA GARIBALDINA

AGLI OLTRE 1300 ISCRITTI I DUE PERCORSI HANNO CONSEGNATO I CLASSICI MANGIA E BEVI DELLA SABINA ROMANA E REATINA

a cura di LUCA ALÒ

PARTENZA ED ARRIVO A MENTANA. LA MANIFESTAZIONE HA DATO SPAZIO ANCHE AL CAMPIONATO ITALIANO GIOVANI BIKER LAZIO NORD

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Rinnovato successo per la Granfondo La Garibaldina-Memorial Arnaldo e Maurizio Ciccolini a Mentana (Roma) dove il ciclismo è sempre più uno sport di casa e non teme mai confronti sia come partecipazione che nell’organizzazione generale. Anche quest’anno numeri stratosferici con l’ingresso di Emozione Bici e il ritorno del Trofeo Centro d’Italia, i circuiti di riferimento dell’edizione 2015 che hanno alzato gli indici di gradimento della manifestazione targata Gruppo Ciclistico Ciccolini Mentana: oltre 1300 gli iscritti, 1136 i partenti e 1045 gli ar-rivati in tutti e due i percorsi (lungo di 134 km e corto di 82 km) che i ciclo-master del Lazio e del Centro Sud Italia hanno imparato a co-noscere e ad apprezzare con i classici man-gia e bevi della Sabina Romana e Reatina tra Mentana, Fonte Nuova, Montelibretti, Nerola, Canneto Sabino, Montorio Romano, Morico-ne, Stazzano, Palombara Sabina e Guidonia.Grande bagarre per conquistare il podio nel percorso medio di 82 km ad opera di Fa-brizio Giardini (Team Monarca Trevi), Aurelio Di Pietro (Team Go Fast), Stefano Colagè (Team Bike Emotion), Cristian Bisonni (Due Ponti Bike Lab) e Giordano Mattioli (Team Monarca Trevi). I cinque battistrada hanno aspettato l’ultimo chilometro per decidere le posizioni finali con la progressione vincente di Colagè (primo di categoria master 5) che è riuscito a battere per 2 secondi Giardini (primo tra i master 2) e poi Di Pietro a 11 secondi che ha conquistato il terzo posto in volata su Mattioli e Bisonni (primo tra gli élite sport). La mediofondo femminile ha inco-ronato la bella performance di Manuela De Iuliis (Falasca Zama Animabike, prima tra le master donna 1). Alle sue spalle, si è piazza-ta in seconda posizione Valentina Pezzano (ASD Petit Velo), terzo gradino del podio per Serenella Bortolotto (GS Concordia Foo-doo, prima tra le master donna 2). Oltre ai già citati Colage (M5), Giardini (M2), De Iuliis (MW1) e Bortolotto (MW2) in evidenza sul medio anche i vincitori di categoria Marco Ottaviani (Team Bike Emotion) tra i master 3, Antonio Castorani (Team Go Fast) tra i ma-ster 4, Simone Lanzillo (Bicimania Terni) tra i master 1, Luigi Sernacchioli (Gruppo Spor-tivo Esercito) tra i master 7+, Sergio Micale (GS Bertucci) tra i master 6 e Stefano Diolaiti (GS Sportissimo Modena) tra i master 8. Ritmi intensi anche nella granfondo di 134 km con diversi atleti a cercare l’occasione

della fuga: gli unici a riuscirci in maniera con-creta sono stati Marco Sivo (Pedale Bellone-se) e Davide Aufiero (Equipe Exploit) soltanto negli ultimi 25 km sull’ascesa per Palombara Sabina mentre nulla hanno potuto i più im-mediati inseguitori Emiliano Bolletta (Ora et Labora), Fabrizio Venezia (Team Ladispoli) e Andrea Pezzotti (Rieti Riding Sport Club). Sivo (primo di categoria élite sport) e Aufie-ro (primo tra i master 1) hanno conquistato il traguardo nell’ordine complimentandosi a vicenda mentre dietro di loro è stata lot-ta aperta per il terzo gradino del podio ad appannaggio di Venezia davanti a Pezzotti (primo tra i master 3) e Bolletta. Al femminile si è rinconfermata la vincitrice uscente e campionessa italiana in carica Elena Cairo (AS Roma Ciclismo, prima tra le master donna 1) con ampio margine sulla compagna di squadra Manuela Lezzerini e a podio anche la “mamma volante” Costan-za Martinelli (Cicli Fatato, prima tra le master donna 2). Assieme a Sivo, Aufiero, Pezzotti, Cairo e Martinelli, in evidenza sul lungo an-che Massimo Costa (MB Lazio Ecoliri) nel-la categoria master 4, Luca Clementi (Cicli Castellaccio) tra i master 1, Antonio Gam-bacorta (Team Monarca Trevi) tra i master 5, Fabio Fioravanti (Redingò Cycling Team) tra i master 6 e Salvatore Colandrea (Nettuno Race) tra i master 8. Non solo i grandi, anche i baby Garibaldini hanno avuto la loro passerella con il Cam-pionato Giovani Biker Nord di Roma, a cura di Massimo Franco e Paolo Matteucci: tanti sorrisi, applausi, premi e gadget ricordo per tutti in questa manifestazione giovanile di

contorno che ha avuto il suo bel successo dentro il Parco Cinque Pini a pochi passi dal traguardo. Un parterre impreziosito da tan-te presenze: l’ex professionista Alessandro Proni, l’under 23 Giorgia Fraiegari in forza alla Bepink Laclassica, l’élite Marco Bernardinet-ti (Ciclistica Malmantile), Stefano Vitellozzi in sella al tandem con il figlio autistico France-sco, il commissario tecnico della nazionale italiana di paraciclismo Mario Valentini con gli azzurri della specialità Pierpaolo Addesi e Fa-bio Farroni, il professionista dell’Amore&Vita Antonio Di Battista, oltre al sindaco Altiero Lodi e al vice sindaco Mario Pandolfi per il Comune di Mentana, Claudia Salvi e Gior-gia Gasbarro per conto di Europe Direct Roma, il vice direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia Emilio Dalmonte, Luigi Neri e Giuseppe Costantini come referenti di Emozione Bici, Nicolan-giolo Zoppo coordinatore del Trofeo Centro d’Italia, Enzo Martino presidente della com-missione ciclismo CSI Lazio; tra i personaggi più acclamati l’eclettico attore-chef Paolo Celli, il Garibaldi in chiave moderna che ha salutato il pubblico della Garibaldina a bordo di una macchina scoperta sul percorso lun-go di 134 km. Ora la Granfondo Garibaldina guarda lontano, pedala col motto “dove si respira la passione” ed è sempre all’altezza del nome che porta: il Gruppo Ciclisitco Cic-colini Mentana è infinitamente grato ai tanti sostenitori, a tutti i partecipanti e gli addetti ai lavori che hanno manifestato fiducia e inte-resse a un evento sempre più alla portata dei ciclisti e delle famiglie al grido di “tutti pazzi per la Garibaldina”!

I vincitori del percorso Granfondo Marco Sivo e Davide Aufiero

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foto NEWSPOWER

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TRENTINO MTB PRESENTED BY CRANKBROTHERS

DOPO L’APERTURA A CAVARENO, IL 14 GIUGNO SI CORRE A LAVARONE L’EDIZIONE NUMERO 20 DELLA 100 KM DEI FORTI

a cura di NEWSPOWER

ALPE CIMBRA A MISURA DI FAMIGLIA. ED È FORTE IL LEGAME CON LA STORIA, TRA PERCORSI CHE RIMANDANO AI FATTI DI 100 ANNI FA

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Il dado è tratto. “Trentino MTB presented by crankbrothers” ha preso il via in questo mese di maggio ed è pronto a mostrare a tutti i biker le sue sei… facce, formate dalle più spettacolari bike-marathon del Trentino.Domenica 3 maggio la ValdiNon Bike ha aperto a Cavareno i giochi della settima edi-zione della serie, con il collaudato percorso di 43 chilometri e 1200 metri di dislivello che ha visto centinaia di biker godersi una full im-mersion fra frutteti, masi e specchi d’acqua della valle delle mele per antonomasia. Dopo la prova d’esordio il calendario di “Trentino MTB” presenta un vero e proprio appuntamento con la storia: la 100 Km dei Forti dell’Alpe Cimbra di Lavarone, Folgaria e Luserna. La gara sarà di scena domenica 14 giugno e con i suoi percorsi Classic e Marathon porterà i biker attraverso vecchie strade militari e single track, fra le fortezze

degli Altipiani Cimbri dove un secolo fa gli eserciti austriaci e italiani si fronteggiarono durante la Grande Guerra. Se gli itinerari di gara della 100 Km dei Forti sono legati a doppio filo con la Storia dal-la S maiuscola, la manifestazione rappre-senta anche una buona fetta di storia della mountain bike italiana, visto che domenica 14 giugno a Lavarone si disputerà l’edizio-ne numero 20 della bike marathon orga-nizzata dallo Sci Club Millegrobbe. La 100 Km dei Forti, infatti, vide la luce nel “lonta-no” 1996 e in questi anni ha visto transitare i migliori biker in circolazione, ma soprat-tutto migliaia di appassionati ed escursio-nisti che si sono divertiti pedalando fra le imponenti fortezze dell’Alpe Cimbra come Forte Belvedere Gschwent, in cui oggi si trova un museo della Grande Guerra. Proprio in occasione del Centenario del

primo conflitto mondiale l’Azienda di Pro-mozione Turistica di Folgaria, Lavarone e Luserna ha aperto una nuova sezione del proprio sito web dedicata alla Grande Guer-ra (http://centenario.alpecimbra.it) dove, oltre al calendario degli eventi e delle tante iniziative in programma sull’Alpe Cimbra, si possono trovare anche le descrizioni detta-gliate dei forti Cherle, Lusérn, Sommo Alto e Dosso delle Somme lambiti dai tracciati della bike marathon. L’Alpe Cimbra, inoltre, è un luogo ideale dove biker e famiglie possono trascorrere un fine settimana nel segno dello sport e delle attivi-tà all’aria aperta e sul sito www.alpecimbra.it sono disponibili proposte turistiche dedicate a tutti i biker: da chi preferisce pedalare in tranquillità fra boschi e prati, sino agli amanti della velocità visto che a Lavarone, in locali-tà Bertoldi, c’è un Bike Park con 3 tracciati

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dedicati a downhill e freeride. Il fine settimana del 14 giugno rappresenta quindi un’oppor-tunità perfetta per trascorrere qualche gior-no a Lavarone e dintorni perché la 100 Km dei Forti, come sempre, sarà anche la prova conclusiva del 1000Grobbe Bike Challenge il circuito che include gli altri appuntamenti dedicati alla mountain bike sull’Alpe Cimbra come la Lavarone Bike e la Nosellari Bike, in calendario venerdì 12 e sabato 13 giugno.La 100 Km dei Forti di domenica 14 giugno fa parte del Trek Zerowind Off Road Chal-lenge oltre ad essere, come detto, la secon-da frazione di “Trentino MTB presented by crankbrothers”, che una settimana più tardi si sposterà ai piedi del Gruppo del Brenta per la Dolomitica Brenta Bike di Pinzolo e Campiglio. La gara, alla seconda edizione, ripropone i percorsi “rock” e “pop” da 82 e 45 km rinnovati e resi ancor più spettacolari

fra single track e sentieri della Val Rendena e delle Dolomiti di Brenta, patrimonio UNE-SCO dell’umanità. Dopo l’appuntamento del 21 giugno a Pin-zolo il challenge si fermerà per ricaricare le batterie e tornare più elettrizzante che mai domenica 2 agosto con La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme. Domenica 30 agosto toccherà poi alla Val di Sole Marathon pri-ma del finale fra i colori d’autunno della 3T Bike di Telve Valsugana del 4 ottobre pros-simo, quando si conosceranno vincitori e vinti della serie. Intanto, per non perdersi nemmeno una pedalata di “Trentino MTB presented by crankbrothers” basta seguire il sito www.trentinomtb.com e la pagina Facebook del circuito, sempre aggiornati con le ultime news sul challenge e sulle sue sei entusia-smanti tappe.

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SALLY BIGHAMVAL DI SOLE MARATHON – 2014

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ORTLER BIKE MARATHON

È LA PRIMA EDIZIONE E SONO PREVISTI 1500 BIKER DA TUTTA EUROPA CON PARTENZA ED ARRIVO NELLA SPLENDIDA GLORENZA

a cura di NEWSPOWER

SALITE IMPEGNATIVE ED AMPIE DISCESE, NELLA CLASSIC DA 51 KM E NELLA VERSIONE MARATHON DA 90, CON 3000 METRI DI DISLIVELLO

[email protected]

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L’attesa sta per terminare e sabato 6 giugno Glorenza e gli sterrati altoatesini della Val Venosta subiranno una vera e propria invasio-ne da parte dei biker di tutta Europa. La Ortler Bike Marathon, al debutto quest’anno, ha già incassato un grande successo ancor prima di prendere il via e la partecipazione sarà davvero massic-cia: allo start, infatti, sono attesi 1500 atleti da ogni angolo della penisola con 48 province e 14 regioni rappresentate e presenze persino da Puglia e Sicilia. Ma l’appeal della Ortler Bike Marathon travalica i confini visto che nemmeno centinaia di stranieri si per-deranno l’appuntamento con la MTB in Val Venosta. Austriaci, tedeschi e svizzeri saranno presenti in massa ma sabato 6 giugno allo start di Glorenza non mancheranno biker australiani, olandesi, britannici, francesi e russi. Il segreto del successo si spiega facilmente, visto che la gara af-fianca elevati standard organizzativi a due percorsi spettacolari e alla portata di tutti, immersi in un contesto come quello dell’Alta Val Venosta dove natura, cultura e gastronomia regalano ai visita-tori un’infinita serie di occasioni di svago, relax e divertimento. La 1a Ortler Bike Marathon scatterà sabato 6 giugno all’ombra delle mura di Glorenza e il menù dei percorsi si adatta ai palati di tutti i biker: il “classic”, infatti, misura 51 km e presenta un dislivello di 1600 metri, mentre il “marathon” di 90 km e 3000 metri di disli-vello è perfetto per gli amanti di salite e passaggi tecnici. Dopo lo start da Glorenza si attraversa il centro di Burgusio e al chilometro 5 di gara le strade dei due itinerari si dividono: il “classic” procede lungo il fondovalle verso i Laghi di San Valentino e Resia, mentre il “marathon” si inerpica subito verso l’abbazia di Monte Maria e la lunga salita verso il Lago dei Preti, “vetta” della Ortler Bike Marathon dall’alto dei suoi 2230 metri di quota, dove si apre uno splendido panorama sulla Val Venosta e sulle cime dell’Ortles. La discesa successiva sarà seguita dalle ascese verso Mal-ga Brugger e l’incantevole Val Roja, prima di planare verso il Lago di Resia e ricongiungersi con

foto SABINE JACOB

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la traccia del “classic” per affrontare i 7 km di ascesa che porte-ranno in località Mösl. Una lunga discesa porterà la gara verso la frazione di Mazia dopodiché ci sarà un breve tratto in contropen-denza e di nuovo in picchiata verso l’imponente Castel Coira e Sluderno, quando al traguardo di Glorenza mancheranno solo gli ultimi 5 km di pianura. La finish line, così come il quartier generale della Ortler Bike Marathon, verrà allestita nel cuore della cittadina medievale, dove sabato 6 giugno saranno impegnati anche i biker in erba della gara per bambini. L’evento promozionale, gratuito e aperto a tutti, è riservato ai nati fra il 2000 e il 2011 che si di-vertiranno in un circuito di 2 km e al termine della gara ogni con-corrente riceverà gadget e premi. Inoltre, nel fine settimana della manifestazione il comitato organizzatore dell’ASD Ortler Bike Marathon regalerà a biker e accompagnatori momenti di intrattenimento nel tendone coperto di Gloren-za a base di sfilate di moda, musica dal vivo e gastronomia tirolese. Per chi invece, vuole regalarsi un’intera vacanza nel segno della mountain bike sono a disposizione

“Le Giornate di Allenamento e Prova”, vero e proprio bike tour che, oltre alla partecipazione alla gara e al pernottamento, com-prende anche lezioni teoriche dedicate alla tecnica, test di prodotti ed escursioni sui percorsi più spettacolari della Val Venosta: tutti i dettagli sul pacchetto sono rintracciabili sul sito ufficiale della gara. Le iscrizioni alla Ortler Bike Marathon sono aperte e al momento della registrazione i biker, oltre ad assicurarsi il pacco gara inclu-sivo di zaino tecnico, prodotti tipici venostani e buono per un in-gresso alla piscina di Malles Venosta, potranno anche decidere di “regalarsi”, a soli 30 Euro, la maglia tecnica della Ortler Bike Ma-rathon. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.ortler-bikemarathon.it, mentre per non perdersi nessun aggiornamento

sulla gara di sabato 6 giugno basta un “like” alla pagina Facebook della manifestazione.

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OLTRE L’OSTACOLO92

CANYON NERVE AL 9.0,NIENTE È IMPOSSIBILE

[email protected]

La nostra prova:«Vai ovunque e fai qualsiasi cosa».Questo è lo slogan che compare sulla pa-gina d’apertura del catalogo Canyon dedi-cato alle Nerve AL.Se avete notato ho utilizzato il plurale “alle” perché di Nerve AL, sul dettagliatissimo sito on line di Canyon, ce ne sono ben otto di modelli con allestimenti, caratteristiche e prezzi diversi per tutti i gusti ma con un de-nominatore comune: la grande versatilità!Ed è proprio questa sua caratteristica che distingue la hardtail tedesca da altre full su-spended in circolazione. Alle volte, causa le geometrie troppo estreme o ai materiali particolarmente sofisticati, si vincola il mez-zo ad un uso limitato che non permette di sfruttare al meglio il potenziale della bici.La Nerve AL 9.0 testata in questo servizio, invece, utilizza e ottimizza l’agilità di un te-laio da 120 mm di escursione ideale per ogni genere di trail: dal divertimento puro su sentieri collinari e all mountain, all’XC veloce, fino a performance più impegnative nelle discese su fondi sconnessi e tortuosi.Inoltre, le affidabilissime ruote Spline ONE di DT Swiss da 27,5” fanno il resto; il giu-sto compromesso che segue la scia del momento ma non per fare tendenza, ben-sì per uno scopo funzionale. Non ne ho avuto la controprova ma sono quasi certo che la Nerve, equipaggiata con un’altra coppia di cerchi magari da 29” (e ovvia-mente con un altro telaio di dimensioni differenti), non potrebbe dare le medesi-me risposte di guida riscontrate su que-sto modello e con questa componentisti-ca. Leggermente penalizzata nell’enduro a causa di un’escursione che raggiunge solo, si fa per dire, i 120 mm, la Nerve AL 9.0 si è dimostrata una MTB molto scor-revole – leggera – agile e, da come Can-yon ci ha ormai abituati in tutte le sue bici, molto confortevole.

Cosa c’è!Se nel “cosa manca” ci lamentiamo del-la carenza di un lockout al manubrio per comandare la forcella (come leggerete nel paragrafo successivo) nel “cosa c’è”, inve-ce, promuoviamo a pieni voti la scelta di

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ROBERTO ZANETTI E MASSIMILIANO LETTIERI

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TANTA SOSTANZA SOTTO IL SELLINO E UN NERO OPACO CHE LASCIA POCO SPAZIO ALLA FANTASIA. STIAMO PARLANDO DELLA NERVE AL 9.0, IL MODELLO DI MAGGIOR SUCCESSO NELLA GAMMA MTB DI CANYON: QUALITÀ, PREZZO E TECNOLOGIA CONCENTRATE IN UN SOLO UNICO PRODOTTO

Test bike

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dotare la Nerve AL 9.0 di un reggisella te-lescopico. Un dispositivo così è indispen-sabile su mountain bike di questo tipo, non

solo per la praticità ma, soprattutto, per arricchirne il contenuto tecnico della dota-zione di serie.

Cosa manca?In virtù dell’ottimo rapporto qualità/prez-zo proposto dal costruttore sul mezzo testato, avrei gradito usufruire del siste-ma “lockout” fissato sul manubrio, senza dover intervenire manualmente sulla for-cella per indurire o spingere più a fondo l’ammortizzatore. Alle volte un piccolo dettaglio può davvero fare la differenza e dare qualcosa in più, specialmente se la bici in questione rappresenta un marchio noto come Canyon che ci ha sempre abituati troppo bene; in positivo, ovvio…

Test bike

Caratteristiche Tecniche

• Telaio: Canyon Nerve AL• Cambio:

Shimano Deore XT Shadow Plus 10s• Deragliatore posteriore:

Geargrop nr. 27• Deragliatore anteriore:

Shimano Deore XT 10s• Guarnitura:

Tripla 22/30/40 - Shimano Deore XT 10s – pedivelle 175 mm

• Catena: KMC X10-93

• Ruota libera: Shimano Deore XT 10s

• Movimento centrale: Shimano Deore XT

• Freni: Shimano Deore XT

• Leve freni: Shimano Deore XT

• Forcella: Fox 32 Float CTD Fit Performance

• Ammortizzatore centrale: Fox Float CTD Performance Boost Valve

• Serie sterzo: Cane Creek 40

• Attacco manubrio: Canyon V14

• Manubrio: Canyon H14 Rise AL

• Reggisella: Rock Shox Reverb Stealth

• Sella: Fi’zi:k Tundra 2 MG

• Manopole: Ergon GA-1 Evo

• Cerchi: DT Swiss XM 1501 Spline ONE

• Coperture: Continental Mountain King 2,2” Black Chili

• Taglie: XS-S-M-L

• Colori: stealth grey/green (come bici testata in foto)

• Peso bici completa (come in foto): 12,2 kg senza pedali

Canyon Nerve 9.0

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Il ProduttoreCanyonWeb site: www.canyon.com

Centro Servizi e Assistenza Canyon in Italia:Canyon Italia Srl VeronaTel: +39 045 508894E-mail: [email protected] Web site: www.canyon.com/it

In vendita a partire da:A catalogo

Tempo di consegna:Disponibilità a seconda del modello sul sito ufficiale Canyon

Prezzo:€ 2.599,00 al pubblico, IVA inclusa come bici testata in foto (colore ed allestimento)

Accessori e materiali utilizzati per il test:• Casco: Carrera Radius www.

carreraworld.com• Occhiali:

Salice ITA 002 www.saliceocchiali.it

• Scarpe: Nalini Octopus mtb www.nalini.com

• Abbigliamento: iNBiCi by Vifra www.vifra.it

• Strumentazione: GPS Garmin 500 www.garmin.it

• Pedali: Keywin mod. Leopard CR-MO www.keywin.com

• Portaborraccia: Elite in alluminio www.elite-it.com

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Disco freno e perno passante di bloccaggio montati sulla ruota anteriore

Le levette del cambio e del freno, posizionate in prossimità della manopola destra del manubrio, sono dotate di comando a pulsante del reggisella telescopico Rock Shox

Sulla Nerve 9.0 è montata la sella Tundra 2 MG di Fi’zi:k, studiata appositamente per le discipline dell’off road

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RALLY DI ROMAGNA

DAL 30 MAGGIO LA SESTA EDIZIONE. ED È BOOM DI ISCRITTI. PERCORSO DI GRANDE PRESTIGIO E PANORAMI MOZZAFIATO

a cura di NEWSPOWER

ED IL PRIMO GIUGNO LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO, PROVA UNICA COPPA DEL MONDO ACSI APERTA A TUTTI GLI ENTI DELLA CONSULTA

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La sesta edizione del Rally di Romagna è ai blocchi di partenza. Riolo Terme (RA) e gli sterrati del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola verranno solcati dai bi-ker che dal 30 maggio al 3 giugno si daran-no appuntamento sulle colline ravennati per dare l’assalto agli off road che attraversano la dorsale gessosa più imponente d’Italia, dove rocce grigio argentee e calanchi for-mano un paesaggio unico e spettacolare. Il Rally di Romagna si articola in cinque tappe, con partenza e arrivo a Riolo Ter-me, fra le quali spicca la Gran Fondo Vena del Gesso di domenica 31 maggio: la se-conda frazione del Rally, infatti, è inserita in due delle più note serie dedicate alle ruote artigliate come il Prestigio MTB e il circuito 3 Regioni Scott e da quest’anno assegna anche i titoli del Campionato del Mondo ACSI aperto agli enti della consulta. Il quartier generale della manifestazione verrà allestito all’ombra dell’imponente Rocca Sforzesca di Riolo Terme, che per cinque giorni aprirà le porte a biker e ac-compagnatori con tante iniziative dedicate a far scoprire il territorio alle centinaia di iscritti del Rally di Romagna e della bike marathon come, tanto per fare qualche esempio, gli sconti per accedere alle Ter-me di Riolo, il mercatino con i prodotti enogastronomici romagnoli o il menù tipi-co del Rally servito da ristoranti e trattorie della zona, cui si aggiungono anche eventi destinati agli alunni delle scuole locali e ai biker in erba.

Sempre per rimanere in tema di “spe-cialità romagnole”, da quest’anno Gran Fondo Vena del Gesso e Rally di Roma-gna annoverano fra i propri partner an-che Natura Nuova, azienda ravennate specializzata nella produzione di frutta e proteine vegetali che si distingue per la grande attenzione nella scelta delle ma-terie prime e al rispetto per l’ambiente. I prodotti Natura Nuova, come sottolinea il fondatore dell’azienda Gabriele Longane-si, si adattano perfettamente agli sportivi e ai biker. «La nostra azienda ha sempre ri-volto una particolare attenzione alla produ-zione di frutta, proteine vegetali e sciroppi di glucosio di facile assimilazione e quin-di ideali per chi fa sport. Nel 2006 siamo stati fornitori ufficiali per pasti e ristori degli atleti impegnati alle Olimpiadi di Torino e i nostri prodotti vengono utilizzati da decine di società ed eventi sportivi in tutta Italia, senza dimenticare che il nostro testimonial è il nuotatore Filippo Magnini». L’azien-da di Longanesi, che fa anche parte del noto consorzio Almaverde Bio, ha subito accolto con entusiasmo la proposta de-gli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi e nel pacco gara della Granfondo Vena del Gesso e del Rally di Romagna verranno inseriti i prodotti Natura Nuova: «Siamo un’azienda romagnola – prosegue Longanesi – e il Rally di Romagna si sposa perfettamente con la nostra filosofia visto che si tratta di una manifestazione che promuove lo stile di vita sano, lo sport e

il rispetto per l’ambiente, in un contesto ideale per la mountain bike come quel-lo delle nostre colline. Tutti i biker, quindi, troveranno nel pacco gara i nostri prodotti, rigorosamente biologici e provenienti dalle coltivazioni romagnole». L’energia della frutta e dei cereali Natura Nuova sarà fondamentale per gli atleti in gara, dato che il Rally di Romagna propo-ne cinque avvincenti tappe sugli sterrati dell’Appennino Tosco-Romagnolo fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze tutte con partenza e arrivo da Riolo Terme. Sabato 30 maggio si comincerà in maniera “soft” con una frazione-prologo di 17 km e 500 metri di dislivello fra i calanchi appen-ninici, il giorno successivo invece sarà la volta della Gran Fondo Vena del Gesso con partenza alle 9.30 e un itinerario di 49 km e 1600 metri di dislivello. Lunedì 1° giugno la terza frazione propone alcuni chilometri a velocità controllata prima della scenografica partenza all’interno della cava di gesso di Monte Tondo. La tappa si snoderà poi per 50 km e 2300 metri di dislivello sui single track appenninici che attraversano i territori della Linea Gotica, teatro di scontri e bat-taglie durante la Seconda Guerra Mondia-le, mentre la finish line sarà posta a Casola Valsenio e anticiperà il rientro, nuovamente con tempo “neutralizzato”, a Riolo Terme. La penultima frazione sarà la “regina” del Rally dall’alto dei 95 km e 2900 metri di di-slivello complessivi, con i biker impegnati fra sentieri e passaggi tecnici della dorsale ap-penninica sino a Palazzuolo sul Senio, per poi ritornare a Riolo Terme transitando da Monte Battaglia e dalla Riva di San Biagio della Vena del Gesso. L’ultima fatica del Ral-ly di Romagna avrà come fulcro il territorio di Brisighella e terrà impegnati gli atleti sugli sterrati che circondano questo caratteristi-co borgo medievale per 77 km e 2700 metri di dislivello prima del traguardo di Riolo Ter-me, dove mercoledì 3 giugno si concluderà il Rally di Romagna 2015.Le iscrizioni alla Gran Fondo Vena del Ges-so sono ancora in corsa e per tutte le infor-mazioni sulla bike marathon e sul Rally di Romagna basta accedere al sito www.ral-lydiromagnamtb.it e seguire la pagine fa-cebook e twitter della manifestazione.

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UNIONE CICLISTICA PAESE

RIPARTE PER IL 2015 CON GRANDI AMBIZIONI

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di UC PAESE

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La stagione entra nel vivo e l’Unione Cicli-stica Paese riparte per una nuova annata che si preannuncia intensa per i propri tesserati e per il nuovo direttivo, sem-pre condotto dall’instancabile presidente Aldo De Ros.Domenica 15 marzo, dopo una breve sgambata in bicicletta, alla presenza del neo-assessore allo sport Camillo Silvello e di una sessantina di soci – tra i quali anche una quindicina di donne – nella sala con-sigliare del comune di Paese (TV) è stato presentato ufficialmente il calendario ciclo-turistico con gli impegni sociali per il 2015. È stata riconfermata la presenza dei ci-cloamatori dell’Unione Ciclistica Paese alle maggiori granfondo del Triveneto tra le quali “La Pinarello”, la granfondo del Centenario, la granfondo delle Tre Nazio-ni di Buttrio e numerosi altri eventi. Inoltre ci piace ricordare come i tesserati dell’UC Paese partecipino attivamente all’organiz-zazione della manifestazione benefica “Pa-ese in bicicletta”, in collaborazione con il Comune di Paese.In occasione del 38° anno di vita di questa storica società ciclistica è stata presentata

anche la divisa sociale 2015, rinnovata nel-lo stile e nei colori; un tocco di “fresco” per creare nuovi stimoli e nuove motivazioni. Il presidente Aldo De Ros, aspetta con il so-lito grande entusiasmo che lo contraddistin-

gue, tutti coloro che volessero entrare a far parte del gruppo dell’Unione Ciclistica Pa-ese; appuntamento fisso ogni giovedì sera presso la nuova sede operativa, all’interno di Villa Panizza in via Trieste a Paese.

Foto di gruppo dell’Unione Ciclistica Paese 2015

Alcune rappresentanti del “gentil sesso” tesserate nel 2015 per l’Unione Ciclistica Paese. Seduti da destra il presidente Aldo De Ros, l’assessore allo Sport del comune di Paese, Danilo Silvello e, in piedi in seconda fila, lo sponsor Demis Gabbin de “la Casa dell’Automatismo”

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CIRCUITO NAZIONALE ENDURANCE 24ORE MTB ITALIAN CHALLENGE

PROVE IN TRE REGIONI PER GLI AMANTI DELL’ENDURANCE, SQUADRE O SOLITARI. UNA SFIDA CHE TROVA SEMPRE PIÙ CONCORRENTI

a cura della REDAZIONE

DA FINALE LIGURE A STEVENÀ, DA BARBARANO VICENTINO A ROMA. DOVE IL FILO CONDUTTORE RESTA COMUNQUE IL DIVERTIMENTO!

[email protected]

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La sfida è prima di tutto con se stessi. Questo assunto ben lo conosce chi va in bicicletta, dove il nemico è certamente l’avversario, a volte il vento, spesso la sali-ta. Ma dove il principale limite da superare è sempre e comunque quello che il cicli-sta stesso pone tra sé e l’obiettivo prefis-sato. Questo è tanto più vero quanto in-quadrato in una sfida che sta diventando sempre più popolare, quella delle 24 Ore in mountain bike. Che sia in squadra, o ancor di più in solitaria, partecipare ad un evento endurance del genere sta diven-tando sempre più comune; grazie a realtà come quella della 24H della Serenissima, di Barbarano Vicentino, e come le altre che fanno parte del Circuito Nazionale En-

durance 24Ore MTB Italian Challenge che si apre tra pochissimi giorni con la storica prova di Finale Ligure. Dal 22 al 24 mag-gio, è la più longeva d’Italia e la più par-tecipata di tutta Europa, essendo nata nel 1999 e potendo contare, nell’ultima edi-zione, su circa tremila iscritti. Un numero destinato ad aumentare anche quest’an-no, perché la filosofia con cui è nata è quella giusta: dare valore al territorio, ren-derlo turistico grazie allo sport, rendere il partecipante alla manifestazione un vero e proprio protagonista (basti pensare ai 6 spettacoli musicali dal vivo organizzati in due giorni, col biker che nel suo percorso di 11,7 chilometri passa pure sul palco…).Il 6 e 7 giugno ci si sposta a Stevenà, in pro-

vincia di Padova. Sesta edizione e percor-so invariato, un anello da 5 chilometri che passa tra cortili privati e ciottolati illuminati nella lunga notte dei solitari. Poco dislivello, 90 metri, ma un susseguirsi di saliscendi davvero impegnativo. Anche qui non man-cano alcune chicche: dalle manifestazioni di supporto, cena di pesce, spettacolo di zumba e spettacolo pirotecnico, fino alla mini 24H, che in realtà essendo dedicata ai più piccoli dura esattamente 24 minuti. Per arrivare poi al pacco gara, che tra l’altro contiene anche uno smanicato altamente professionale, che già da solo supera il costo dell’iscrizione. Che, ricordiamo, può essere effettuata solo on line sul sito degli organizzatori, larocciateam.it.

La 24Ore di Roma

La 24Ore della Serenissima

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Circa un mese dopo siamo in provincia di Vicenza, a Barbarano Vicentino. Sui Colli Berici, la sesta edizione di una 24H che sta crescendo alla grande grazie alla passione ed all’impegno di Adventure&Bike, che co-ordina pure l’intero circuito. Una tre giorni di attività, dal 3 al 5 luglio, che coinvolge davvero tutto il paese, che partecipa atti-vamente ospitando persino i ciclisti secon-do l’usanza denominata “adotta un solita-rio”. Il percorso coinvolge an-che un bike park, e per la prima volta si passerà anche nella piazza centrale di Barbarano. Spet-tacoli a supporto dei tanti che partecipe-ranno alla tre giorni, ma senza pedalare, ed un pacco gara che scompare la-sciando spazio ad un premio di parte-cipazione. Cambia il senso del pacco, degli omaggi, che non sono più quin-di legati in un qual-che modo alla gara stessa, ma diven-tano un riconosci-mento per la scelta fatta dal biker di prendere parte alla festa vicentina. An-che in questo caso, come quello friula-

no, il premio presenta tra l’altro un sacco a pelo del valore maggiore dell’intera quo-ta di partecipazione. Sarà prova unica di Coppa del Mondo ACSI. Dall’11 al 13 settembre il circuito trova la sua degna conclusione nella città eter-na. Percorso quasi “no dislivello”, in una edizione numero 10 come sempre in-

corniciata nel parco degli Acquedotti. La denominazione “24H SPQR” sta anche a ricordare, fin troppo facile, la storia di cui è impregnato il parco di 240 ettari che ospita la manifestazione. Qui, non a caso, la prima squadra classificata conquista il premio “Elmo Centurione Romano”, i primi solisti quello “Daga Romana”.

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La 24Ore di Finale Ligure

foto LARS SCHAEFER

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102 DOSSIER SPORT E MEDICINA

ESAME BAROPODOMETRICO

a cura di PAOLA LANARI*

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In cosa consiste l’esame baropodometrico?L’esame baropodometrico è un me-todo diagnostico non invasivo che consente di avere una valutazione computerizzata dell’appoggio planta-re in posizione statica (da fermi) e di-namica (in movimento). Le acquisizio-ni sono precise, istantanee, ripetibili.L’interpretazione dei parametri e del-le immagini consente di valutare il comportamento generale del sistema posturale.È possibile rilevare le proiezioni a terra dei baricentri, l’andamento del baricen-tro generale durante il passo e la distri-buzione del carico del paziente.Inoltre con la valutazione baropodo-metrica si ha anche una valutazione stabilometrica misurando le oscillazioni posturali rilevandone l’instabilità, ossia problemi di equilibrio del paziente che potrebbero essere dovuti ad interferen-ze vestibolari, oculomotori, odontosto-matognatici, oppure a patologie estero-cettive plantari e propriocettive.Le acquisizioni sono precise, istanta-nee, ripetibili. L’esame baropodometrico è un metodo diagnostico non invasivo.

In quale campo medico è utile l’esame baropodometrico?Si hanno richieste nell’ambito ortopedi-co, fisioterapico, riabilitativo ed è impie-gato anche nella medicina dello sport, medicina del lavoro, in campo odonto-stomatologico ed oculistico.Dall’esame di baropodometria, in caso di necessità, si può realizzare un plan-tare su misura strettamente personaliz-zato in grado di correggere, migliorare e stabilizzare patologie che si sono create nel paziente e, conseguentemente, si migliora la postura.I plantari realizzati su misura accompa-gnano e consolidano le terapie fisiche, fisioterapiche già effettuate o in corso di

svolgimento, al fine di far ottenere al pa-ziente tutto il beneficio dei trattamenti.

Quali sono le principali patologie dove trova indicazione l’esame baropodometrico?• dolore ai piedi• mal di schiena• controllo della postura• disturbi dell’equilibrio• disturbi odontostomatognatici

*Tecnico Ortopedico centro Fisioradi Pesaro

fase statica

fase dinamica

fase dinamica

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SALUTE & BENESSEREa cura del dottor ALESSANDRO GARDINI*

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Il sistema urinario ha la funzione di elimina-re, attraverso la produzione di urina, i pro-dotti di scarto del metabolismo proteico (per esempio urea, acido urico, creatinina), acqua, ioni, residui di farmaci e sostanze estranee. È pertanto indispensabile per mantenere inalterato l’equilibrio idrosalino, il pH ematico e la composizione del san-gue. L’urina prodotta dai reni viene portata all’esterno dalle vie urinarie che terminano nella vescica, ed a sua volta è portata fuori dall’uretra. La vescica ha una notevole re-sistenza alle infezioni da microrganismi ed in condizioni normali l’urina che contiene è sterile, tuttavia i batteri possono raggiunge-re la vescica per via ascendente attraverso la risalita lungo l’uretra dopo emissione con le feci, discendente per discesa dal rene o ematica. Le infezioni possono interessare le basse vie, come l’uretrite e la cistite, oppure le alte vie e parliamo quindi di pielonefrite e ascesso perirenale. La cistite è una fastidio-sa infiammazione della mucosa vescicale e colpisce prevalentemente il sesso fem-minile. I batteri maggiormente responsabili delle infezioni urinarie sono rappresentati dall’Escherichia Coli (per l’80 % dei casi) ed in taluni casi Proteus e Klebsiella ed Ente-robacter. I sintomi che caratterizzano l’in-fezione urinaria sono diversi: sensazione di bruciore, minzione frequente, aumentata minzione notturna, iperpiressia, dolore ai reni che interessa il tratto urinario superiore. La cistite può manifestarsi per la presenza di numerose condizioni predisponenti: debi-litazione del sistema immunitario in seguito a terapia antibiotica, alimentazione irregola-re, stress eccessivo, affaticamento fisico e mentale, scarsa od eccessiva igiene intima, l’utilizzo di assorbenti interni. Altri fattori da considerare sono la gravidanza, in quanto gli estrogeni causano dilatazione dell’uretere e riducono il flusso dell’urina, eventuali mal-formazioni dell’apparato urinario, i rapporti sessuali, l’ipertrofia prostatica e il diabete per la presenza di glucosio nelle urine che favorisce la crescita batterica.Per quello che riguarda più da vicino gli amanti della bicicletta, è buona norma un’accurata scelta del tipo di sella secondo le proprie misure. Oltre a questo, i panta-loni o la biancheria intima troppo aderente, tessuti mal lavati con detersivi chimicamen-te aggressivi e privi di opportune sostanze antibatteriche, possono causare durante la prestazione atletica pruriti e dermatiti dei

genitali esterni che possono trasformarsi in fastidiose infezioni urinarie. In questi casi è bene prevenire utilizzando la massima ac-curatezza nel lavaggio del proprio materiale tecnico, con detergenti opportuni e qualo-ra compaiono i sintomi suddetti ricorrere a idonee terapie. In caso di malattie a livello genitale, urinario o prostatico, l’attività cicli-stica deve essere sospesa fino a guarigione avvenuta, ascoltando e rispettando quanto consigliato dal medico e dallo specialista.Le infezioni del tratto urinario vengono curate con antibiotici ed antisettici delle vie urinarie. I derivati vegetali maggiormente impiegati per l’effetto antimicrobico a supporto delle tera-pie convenzionali, sono il Mirtillo Rosso Ame-ricano (Vaccinum Macrocarpon) o Cranberry e l’Uva ursina (Arcostaphylos Uva Ursi).L’attività antibatterica ed antisettica del Vac-cinium M. è dovuta principalmente all’acidi-ficazione del pH urinario, infatti l’Escherichia coli ed altri batteri a pH acido non sono in grado di svilupparsi. Recentissimi studi han-no dimostrato la capacità di questa pianta di impedire anche l’adesione dei batteri alla parete della vescica per inibizione di partico-lari strutture ricettive. Sfruttando quest’ulti-ma proprietà ricercatori italiani hanno messo a punto nuove efficacissime formulazioni, in compresse ed in sciroppo, che permettono un’unica somministrazione giornaliera a pa-rità di efficacia. Risultano comunque valide le formulazioni da diluire in dosi abbondan-ti di acqua, in quanto aumentando il flusso urinario si facilita la fuoriuscita dei batteri. Il Cranberry non presenta particolari effetti collaterali su individui sani, può comunque manifestarsi dissenteria in caso di uso ec-

cessivo. Nei soggetti che presentano uroli-tiasi è sconsigliato l’utilizzo per la presenza di ossalati di calcio che potrebbero aumen-tare il rischio di calcoli renali. Le proprietà medicinali dell’Uva ursina sono invece dovute all’azione di due principi attivi arbutina e metilarbutina che assorbiti a livel-lo intestinale, successivamente subiscono modificazioni chimiche a livello epatico e giungono alla vescica dove svolgono attività antisettica ed antimicrobica sulle forme più comuni di microrganismi (E. Coli, Staphylo-coccus aureus). Oltre ai precedenti, per prevenire e limitare i fastidiosi sintomi della cistite si possono uti-lizzare preparati a base di semi di pompelmo (GSE), estratti di Erica per le proprietà antin-fiammatorie e sedativa-antidolorifica, utile nel caso di dolori addominali e pelvici. A questi rimedi possiamo affiancare piante che aiuta-no la diuresi, ovvero l’eliminazione di liquidi e batteri per via urinaria quali la pilosella, l’or-thosifon e la verga d’oro. Infine una giusta alimentazione ricca di fibre ed acqua per fa-vorire il benessere intestinale, l’utilizzo di fer-menti lattici a cicli qual’ora vi siano periodi di depauperamento della flora batterica e quin-di permettere il più possibile un transito inte-stinale regolare, sono buone norme da non sottovalutare. In seguito a lunghe giornate in sella, a contatto con tessuti particolari, dove i batteri purtroppo proliferano è buona norma eseguire prima della doccia un’igiene intima con detergenti ad azione antisettica a base di estratti di salvia, malva, timo e semi di pompelmo.

*Responsabile Reparto Sport e Nutrizione Farmacia del Bivio

VACCINUM MACROCARPON E RIMEDI NATURALI PER IL BENESSERE DELLE VIE URINARIE

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GRAN FONDO VAL DI MERSE

BATTAGLIA DI 50 KM NELLA DODICESIMA EDIZIONE, ED ALLA FINE LA SPUNTA L’EX PRO CASAGRANDE

a cura di ALDO ZANARDI

TRA LE DONNE VINCE ELENA GADDONI. PERCORSO RINNOVATO, PIÙ SCORREVOLE E DIVERTENTE

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A Rosia (SI) si è corsa la dodicesima edi-zione della Gran Fondo Val di Merse, or-ganizzata dal GC Val di Merse, ed è stato un grande successo. La gara era valevole come prova dei circuiti IMA Scapin e MTB Tour Toscana.Alle ore 10.00 era lo speaker elbano Fabio Cecchi a dare il via alla gara, con numerosi big, tra i quali lo Scapin Soudal Pro Racing Team al gran completo, alcuni uomini del KTM – Protek – Dama e la Cicli Taddei con Casagrande e i nuovi ex stradisti.Lasciato l’abitato di Rosia, il lungo serpen-tone ha percorso circa 5 km su asfalto, pri-ma d’imboccare la prima salita sterrata, e questa era la prima variante proposta dal nuovo percorso, soluzione che ha elimina-to gli imbottigliamenti degli anni precedenti. Casagrande, Mensi e Failli si sono portati subito al comando della gara, imponendo un ritmo che ha immediatamente scremato il gruppo. Le prime due salite consentiva-no al terzetto di testa di avvantaggiarsi sulla concorrenza, al passaggio sul fiume Bren-na, dopo circa un’ora di gara, transitavano compatti, seguiti dal giovane Martino Tron-coni e ancora più distanziati Eddie Andres Rendon Rios e Vega Burzi.

Al passaggio del GPM di giornata era Francesco Casagrande a transitare al co-mando, con Mensi al suo inseguimento e sempre Faili in terza posizione. Nella suc-cessiva discesa Mensi riagganciava Casa-grande, mentre Failli perdeva terreno dalla coppia di testa.Mensi e Casagrande tentavano varie volte di risolvere la gara prima dell’arrivo a Ro-sia, ma nessuno degli attacchi sortiva un effetto decisivo e allora è volata…Francesco riesce ad entrare in testa all’ul-tima curva e tiene duro sullo strappo fina-le che porta al traguardo, aggiudicandosi cosi la gara su un deluso Mensi, che ri-cordiamo essere al rientro alle gare dopo

un recente infortuno. Francesco Failli, compagno di squadra di Casagrande, completa il podio a poco più di due minuti dalla coppia di testa. Martino Tronconi è quarto e la quinta piazza va a Eddie An-dres Rendon Rios.La gara femminile non ha avuto storia, Elena Gaddoni è sempre stata al coman-do, incrementando costantemente il suo vantaggio su Pamela Rinaldi, ottima se-conda. Terza piazza finale per Beatrice Mistretta. Anche Elena Gaddoni, pur vin-cendo, non era al massimo della condi-zione, qualche problema di salute ne ha rallentato la preparazione, ma gli obiettivi importanti sono ancora lontani e per quel-

li sia lei che Daniele Mensi, alfieri del nuo-vo Scapin Soudal Pro Racing Team di Stafano Gonzi, si fa-ranno trovare pronti.Un plauso va agli or-ganizzatori del GC Val di Merse, che hanno saputo, come sempre, accogliere tutti i concorrenti con grande calore, oltre a mettere in piazza un’organizzazione impeccabile.Dopo il consueto “processo alla tappa” dell’IMA Scapin, sono stati estratti a sorte anche i sei fortunati abbonati che potran-no partecipare, ospi-tati dal team Lotto Soudal, a una tappa del Giro d’Italia.

L’arrivo vittorioso di Francesco Casagrande

Attimi prima della partenza

foto AURORA BANDINELLI

foto AURORA BANDINELLI

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GRANFONDO DEL DURELLO

SECONDA TAPPA IMA SCAPIN, TRA LE PROVINCE DI VERONA E VICENZA. VINCONO JOHNNY CATTANEO E MARA FUMAGALLI

a cura di ALDO ZANARDI

ORGANIZZAZIONE ASD BASALTI. 41 KM TRA LE SALITE DI UN TERRITORIO DA SEMPRE VOCATO ALLA PRODUZIONE VITIVINICOLA DI QUALITÀ

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San Giovanni Ilarione (VR), nella bella Val d’Alpone, incastonata tra le province di Vero-na e Vicenza, con il suo territorio vocato alla produzione vitivinicola, è da anni protagoni-sta nel mondo della MTB con la sua rino-mata granfondo. L’ASD Basalti, capitanata dal Presidente Davide Creasi, egregiamente coadiuvato da un dinamico staff, ha propo-sto anche quest’anno la sua “creatura”, la Granfondo del Durello appunto. Un grande successo per la manifestazione, con oltre 800 gli atleti al via di un’edizione finalmente graziata dalla pioggia che aveva penalizzato molte delle precedenti edizioni. Una tappa degli IMA Scapin che ha portato in Veneto numerosissimi atleti extra regione, confer-mando il forte seguito che questo circuito è riuscito a conquistarsi nel corso degli anni.Alle 9.15 le griglie sono affollatissime. Schie-rati in prima griglia tanti atleti Elite, pronti a darsi battaglia sul percorso di 41 km e 1500 m di dislivello. Paolo Malfer, speaker del-la manifestazione, ha il suo bel da fare per intervistare tutti i possibili protagonisti. Alle 9.30 il via, con il gruppo che si lancia prima tra le via del paese, per poi iniziare a salire sulle colline attigue.Il gruppo è compatto per primi chilometri ma sulle prime rampe allungano Johnny Catta-neo (Team Selle San Marco-Trek) e Alexey Medvedev (Polimedical ASD), che al decimo chilometro hanno 30 secondi su Nicola Testi (Cicli Taddei), Francesco Casagrande (Cicli Taddei) e Douglas Croeser Rourke sudafri-cano della Full Dynamix.

La coppia di testa procede di comune ac-cordo dandosi cambi regolari, mentre alle loro spalle un problema ritarda il sudafricano e all’inseguimento restano i due della Taddei.A questo punto la gara si decide in volata. Il russo si presenta al comando sul rettilineo finale, in leggera salita, ma Cattaneo riesce a saltarlo e non dà possibilità di replica, conquistando la prestigiosa vittoria.Per la terza piazza nessuna volata, Casa-grande lascia generosamente al compagno

di squadra Testi l’onore di salire sul podio. A completare la top ten sono Jhonnatan Botero Villagas (KTM – Protek – Dama), Cristian Cominelli (Titici Factory Team), Ivan Degasperi (Team Todesco), Marcello Pava-rin (Bottecchia Factory Team), Eddie Andrei Rendon Rios (KTM – Protek – Dama) e An-drea D’Anneo (KTM – Protek – Dama).La gara femminile ha registrato il dominio di Mara Fumagalli (KTM – Protek – Dama), in testa solitaria per tutta la gara. La lotta alle

spalle della battistrada è stata combat-tuta a ranghi stretti e alla fine ad ag-giudicarsi gli altri due gradini del podio sono state Pamela Rinaldi (AS Ciclissi-mo Bike) e Anna Ferrari (Team Corra-tec-Keit), vincitrice dell’edizione 2014.Nel dopogara il classico processo alla tappa, come da consuetudine IMA Scapin, ha consentito, a tutti i presen-ti sotto al tendone del pasta party, di assistere alle interviste ai protagonisti di giornata. A seguire le ricche premiazio-ni e l’appuntamento con l’ASD Basalti e la Granfondo del Durello all’edizione 2016.

L’arrivo di Johnny Cattaneo e Alexey Medvedev

Sul podio maschile Johnny Cattaneo, Alexey Medvedev e Nicola Testi

I leader con le maglie IMA

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a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ROBERTO ZANETTI

Il pedale Leopard è composto da due facciate di inserimento distinte e indipendenti in modo tale che, per agganciarsi, non si debba nemmeno guardare la superficie. È sufficiente appoggiare la scarpa da mountain bike, ovviamente munita dell’apposita tacchetta in dotazione (già compresa nel kit d’acquisto), attuare una leggera pressione e dare il via alla pedalata sicuri e ben “arpionati” alla bicicletta. Questo automatismo è realizzabile in tutta tranquillità sia in movimento durante la corsa che da fermo, anche se ci si trova in condizioni precarie di equilibrio o in un tratto ripido sullo sterrato. Grazie alla facilità di inserimento della piccola tacchetta nel pedale è sufficiente un “click” per avere un aggancio solido e robusto. Azione da compiere in senso inverso, invece, per lo sgancio che avviene sempre e comunque in modo facile ed estremamente naturale. In questo caso basta roteare di pochi gradi la caviglia verso l’esterno e la scarpa si sgancerà dal pedale in una frazione di secondo!

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