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Gigi Rigamonti

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GigiGigRigamonti

Palazzo Mathismostra dal 14 maggio al 6 giugno 2016

Piazza Caduti per la Libertà, 2012042 Bra CN

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Sotto-Sopra

Upside-Down la riga

Cinzia Tesio

a cura di

Rigamonti

Gigi

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Great Job| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

Private Collection

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Sardinian Sky 1| 2011 | Acrilico e tempera su tela, 80x120 cm.

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Presentare l’opera di Gigi Rigamonti con una selezionata mostra è senza dub-bio volerne riconoscere la valenza nazionale e internazionale ed è voler arric-chire la conoscenza della sua opera con una panoramica a tutto tondo che renda il meritato omaggio a un artista d’indiscussa portata. La rassegna dal titolo “Sotto sopra la riga” è stata infatti concepita con l’intento di avvicinare il pubblico – e non solo quello locale – all’universo del maestro lombardo raccontando, attraverso una quarantina di opere, la sua arte e i pe-riodi che canonizzano il suo lavoro. La sua è una pittura in movimento. Dalla linea al colore allo spessore tridi-mensionale. Una pittura che si fa ambiente e ci avvolge per porci di fronte alla propria interiorità. Quella zona che sta tra il pensiero che l’ha concepita e la fisicità che l’ha resa percepibile. Interiorità di una pittura che ci porta non solo a vederla, ma a pensarla. E che questa di Rigamonti, anche oggi, sia una pit-tura pensata ce lo prova questa importante mostra. Una totalità di frammenti, di luoghi di riflessione che non descrivono, ma si interrogano e più assorbono spazio più penetrano e ci fanno penetrare nel pensiero, nei pensieri della pit-tura.Un momento significativo dunque, la mostra allestita a Palazzo Mathis e lumeggiata in questo catalogo, che si inserisce nel ricco calendario della vita culturale cittadina, caratterizzata dalla crescente sinergia tra forze pubbliche e private e dall’accurato lavoro di critici e studiosi. Il tutto finalizzato a ricordare che l’arte è rivoluzione e rivelazione.

Bruna Sibille, sindaco di BraFabio Bailo, assessore alla Cultura

Presenting the work of Gigi Rigamonti in an exhibition of selected paintings is the perfect way to recognise his importance both nationally and internation-ally and to use this overview to extend knowledge about his work by paying warranted tribute to an undeniably significant artist. The exhibition “Sotto sopra la riga” (“Under over the line”) aims to allow the au-dience, and not just a local audience, to approach the world of the artist from Lombardy through around forty of his works, and help them understand his art and the various periods that mark his work. His style of painting is one of motion: the lines, the colours and the three-dimensional strokes. It’s the kind that creates environments and envelops us, forcing us to look within ourselves. It takes us to that place that lies between the thought that conceived it and the physicality that made it perceptible. This interior concept means we don’t only “see” it, but we “think” it. And to this day Rigamonti’s art concerns thought, as this important exhibition shows. A sum of fragments, of places for reflection that do not explicitly describe, but ask questions, and the more space they absorb the more penetrating they become, allowing us too to penetrate the thoughts of the painting through our own thought.The exhibition at Palazzo Mathis illustrated in this catalogue is a significant one in the town’s dynamic cultural calendar, whose distinguishing features are ever-increasing interaction between public and private bodies and the painstaking work of critics and scholars. The end result of all this is to remind us that art means revolution and revela-tion.

Bruna Sibille, Mayor of BraFabio Bailo, Chairman of the Culture Committee

SOTTO SOPRA LA RIGA

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Two Lines| 2011 | Acrilico e tempera su tela, 100x150 cm.

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La pittura di Gigi Rigamonti merita un’attenta riflessione. Questo perché, so-prattutto nella fase attuale, esso sembra voler celebrare i fasti di una pittura sostanzialmente libera dai lacci e dai conformismi delle tendenze. E si badi che Rigamonti è artista di lucida consapevolezza culturale e, vorrei dire, quasi “disciplinare”, all’uso degli architetti. Basta conversare con lui e prendere atto di qualche sua dichiarazione. Significative sono anche le sue nobili ascenden-ze: Matisse, Licini, Fontana, Hartung. E quanto, adesso si potrebbe ricamare su questi nomi..., sulle accensioni del colore, sul vagare delle forme nello spazio, sul voler proiettare l’atto pittorico al di là del quadro. Ma il rivolgere troppa at-tenzione agli aspetti, reali o presunti, come dire “di tendenza” del lavoro di un artista ne limita, a mio parere la ricchezza di significati e valenze espressive, e in sostanza ne svia le possibilità di “lettura”. Analizziamo, quindi, l’arte di Gigi Rigamonti e il terreno su cui si muove e su cui può dispiegare tutta la sua capacità di inventare. Orbis pictus, come meta-fora e come esempio specifico di un fare pittura “in grande”, in maniera travol-gente e avvolgente, epica e “sensuale”. E, ancora, Orbis pictus, come virtuale Gesamtkunstwerk, come opera d’arte totale, come piccolo compendio di pos-sibili mondi pittorici. Circa tre secoli fa, quando l’armonia del mondo era cosa relativamente garantita, Comenio elaborò una sorta di atlante didattico illus-trato a uso dei fanciulli, il cui titolo era appunto Orbis pictus; vi erano descritti, per comparazione, i Luoghi lessicali fondamentali capaci di spiegare come era fatto il mondo, nelle sue manifestazioni di natura, antropologiche, sociali ed economiche. Quello era il mondo, descritto e illustrato nella sua esistenza armoniosa.L’Orbis pictus era la rappresentazione quasi totalizzante di quell’armonia del mondo di cui, tanto tempo dopo, si sarebbe occupato Leo Spitzer. Nell’opera di due grandi artisti come Mark Rothko e, soprattutto, Barnett Newman sono contenute intuizioni straordinarie e, a volte, potenzialità inespresse. Ma l’idea di concepire la pittura come un valore (e sia pure eminentemente percettivo, come nel caso dei due maestri americani) incarnato da un supporto circo-scritto i cui confini dovevano essere oltrepassati -virtualmente- dall’impiego di tele di dimensioni particolarmente vaste appartiene soprattutto a Newman.Le tele di Barnett Newman sono una sorta di statico Orbis pictus. All’occhio il compito di approppiarsene, l’impegno del grande viaggio, della grande tra-versata. Non aveva forse dichiarato, lo stesso Newman, che “un artista dipinge per avere qualcosa da guardare”? No, non credo che Gigi Rigamonti dipinga per avere qualcosa da guardare. I territori colorati che ci invita a esplorare con lo sguardo e con i sensi hanno un’articolazione e una complessità -una mobilità- organica. Vi si possono iso-lare tanti particolari autonomi, tanti brani di bella pittura che si raccontano vagando, che ipotizzano incontri ravvicinati di qualche tipo, che tentano la prova dei fatti, che ribadiscono la loro volontà di esistere in quanto memo-ria non rinunciataria di antiche e mai definitivamente concluse stagioni pit-toriche. L’esplorazione di un simile territorio così totalizzante e così discon-tinuo, disarmonico, non omogeneo, e invece tanto “universale” e tanto poco formale presuppone la consapevolezza di una geografia astratta e immagi-naria densa di significati. E poiché non esistono significati che non si mani-festino attraverso segni, per quanto indeterminati -indiretti o simbolici - ecco che dovremo valutare attentamente il linguaggio del colore e della linea di Rigamonti, la funzione dei segni -brani di colore anch’essi, ma oggettualiz-zati- che vi si accampano, personaggi decisivi di una rappresentazione piena di Immagini, ma priva di Figura. O meglio, Rigamonti rappresenta il nomadismo delle forme. E, se non eretico ed erotico, si fa con piena consapevolezza, errante.

UN’INTIMA COMUNICAZIONE SOTTO SOPRA LA RIGACinzia Tesio

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Erranti sono i colori dell’artista ed eloquenti nel pronunciare parole “radicali” di forte impatto non staticamente percettivo ma emozionale. È l’espansione del colore il momento decisivo della sua pittura. Le forme archetipiche che vi si accampano ne sono avvolte ma altre volte ne determinano la dinamica. Il colore, per il maestro, è spazio vitale, è compen-dio del macrocosmo, è appunto, Orbis pictus. Non sono casuali quei colori, essi hanno rispondenze semantiche molto precise. Dall’intrinsecarsi di tutti questi motivi ha origine il fascino della pittura di Gigi Rigamonti. Dalla propensione simbolica del colore, dall’impiego di forme frammentarie che, con il colore, fingono di ricostruire totalità variabili, umora-li, inopinate -sempre mobilissime, imprevedibili. Da una forte vocazione “ani-conica” per l’immagine; dal saper progettare e controllare la complessità e nel voler pensare il Tutto con la consapevolezza che quel Tutto in qualche modo esiste, ma è composto da frammenti labili. Fosse nato più di un secolo fa in Germania, Rigamonti sarebbe stato giusto interlocutore di qualche pittore con frequentazioni architettoniche -Wenzel Hablik, per esempio- di quelli che animarono il “gruppo” della Gläserne Kette. Da artista attento alle ragioni della tecnica, non avrebbe manifestato troppe inclinazioni all’esoterismo ma di quel gruppo certamente avrebbe fatta pro-pria l’ansia universalistica, l’aspirazione a un’opera d’arte totale in cui le disar-monie del mondo possano essere armonie.Il suo lavoro merita ancora una precisazione. Rigamonti ha scelto di dividere lo spazio attraverso una linea: la riga che simbolicamente separa conoscenza e inconscio. Ciò che essa divide non è interamente indefinito, e non è ancora interamente definito.Eppure è proprio attraverso quel segno che si compie qualcosa di fondamen-tale, di determinante per ogni nostra singolare esistenza perché esso deter-mina uno spazio in cui i dati dell’esperienza si sciolgono in emozione ed è lì che dal profondo delle energie psichiche germogliano indignazioni e desideri. Ecco dunque di che si interessa la pittura di Rigamonti, ecco a quale “materia” si alimenta la sua ispirazione. E’ perciò evidente che il regno di una simile pit-tura non può essere altro che il regno dell’immagine allusiva, un regno di sug-gestioni, di indizi, di segnali. Né c’è da meravigliarsi se questo complesso di motivi figurali è di carattere ermetico e in qualche modo persino orfico. Ogni circostanza, ogni dato della cronaca quotidiana, ogni sentimento è infatti vis-suto da questa pittura alla confluenza esistenziale della nostra vita interiore, alla sua radice segreta. Così ogni quadro di Rigamonti ha sempre il carattere di un’intima comunicazione, di annunciazione misteriosa, sublime.

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BRE| 2013 | Acrilico e tempera su tela, 100x150 cm.

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Green Sky| 2013 | Acrilico e tempera su tela, 45x45 cm.

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The painting of Gigi Rigamonti deserves a careful reflection. This is because, especially in these times, it seems to want to celebrate the splendour of art that is substantially free from the snares and the conformism of trends. Re-member that Rigamonti is an artist who has a lucid cultural awareness and, it must be said, an almost “disciplinary” approach, like architects. To understand this, all you have to do is talk to him and take note of what he says. His noble ancestry is also significant: Matisse, Licini, Fontana, Hartung. These names reveal many things to us about bright colours, the wandering of forms in space, about projecting the act of painting beyond the painting itself.But paying too much attention to the – real or presumed – “fashionable” as-pects of the work of an artist limits, in my opinion, the richness of its meaning and expressive value, and essentially it detracts from the possibility of “inter-preting” it. Let’s look then at the art of Gigi Rigamonti and the territory he occupies and on which he deploys all his inventive skill. Orbis pictus, as a metaphor and as a specific example of painting “large”, in an overwhelming and all-encompass-ing way that is epic and “sensual”. And, Orbis pictus, as a virtual Gesamtkunstwerk, a total work of art, a small compendium of potential pictorial worlds. About three centuries ago, when world harmony was a relatively sure thing, Comenius created a kind of illustrated encyclopaedic textbook for children with the title Orbis pictus; there were descriptions, for comparison, of the ba-sic explanations of how the world was made in terms of its nature, anthropol-ogy, society and economy.That was the world, described and illustrated in all its harmonious existence.Orbis pictus was the almost all-encompassing representation of world har-mony that, much later, would occupy Leo Spitzer. The work of two great art-ists like Mark Rothko and, especially, Barnett Newman contains extraordinary inspiration and sometimes unexpressed potential. But the idea of conceiv-ing painting as a value (be it eminently perceptive, as in the case of the two American masters) personified by a demarcated support whose boundaries had to be crossed – virtually – by the use of particularly enormous canvases is a hallmark of Newman in particular. Barnett Newman’s paintings are a kind of static Orbis pictus. The eye’s task is to undertake a grand voyage, a great crossing. Wasn’t it Newman himself who said “an artist paints so that he will have something to look at”? But, I don’t believe Gigi Rigamonti paints so he has something to look at. His colourful lands invite us to explore with the eyes and with the senses and have an organic articulation and complexity, or mobility. Lots of independent details can be picked out, lots of fragments of beautiful painting that reveal themselves in their wandering, that hypothesise close encounters of some kind, that try to provide evidence of the facts, that emphasise their desire to exist as part of the non-refuting memory of ancient artistic seasons that never came to a definitive end. Exploring an all-consuming and discontinuous, disharmonious, non-ho-mogenous, and yet so “universal” and so informal land like this presupposes awareness of an abstract and imaginary geography full of meaning. And since meaning does not exist if not through signs, however indeterminate, indirect or symbolic they may be, this is why we must carefully consider Rigamonti’s language of colour and lines, the function of the signs, or fragments of colour turned into objects, that settle there, decisive characters in a representation full of Images, but without Figures. Rigamonti represents the nomadism of forms. And, if not heretic and erotic, this means wandering, fully aware: the artist’s colours drift and eloquently utter “radical” words that have a huge im-pact that is not statically perceived by the senses but emotional. The crucial moment in his painting is how he develops colour.

“SOTTO SOPRA LA RIGA”: INTIMATE COMMUNICATIONCinzia Tesio

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The archetypal forms that settle there are swathed in its dynamics, but some-times also determine them. For the artist, colour means vital space, it is a compendium of the macrocosm, it is Orbis pictus. Those colours are not coin-cidental, and they have very precise semantic correspondences. The appeal of Gigi Rigamonti’s painting lies in the complicity of all these mo-tifs. It lies in his symbolic propensity for colour, in the use of fragmentary shapes that, together with colour, pretend to reconstruct variable, humoral, unex-pected totalities that are always very mobile and unpredictable. It lies in his very powerful “aniconic” vocation for image; in his ability to plan and control the complexity and in wanting to design the “Whole” aware that the “Whole” somehow exists, although it is composed of ephemeral fragments. Had he been born a century ago in Germany, Rigamonti would have mixed with paint-ers with architectural inclinations – Wenzel Hablik, for example – the ones who were the life and soul of the Gläserne Kette “group”. As an artist who pays heed to the reasons behind technique, he would not have been too esoteric, but he would certainly have made that group’s univer-salist anxiety his own, aspiring to a total work of art in which the disharmonies of the world could become harmonies.His work still requires a clarification. Rigamonti chose to divide his space with a line: the line that symbolically separates the conscious and the unconscious. What this divides is not entirely indefinite, and it is not yet fully definite.Nonetheless it is precisely through this mark that something fundamental is accomplished, something decisive for each of our individual existences, be-cause it creates a space in which information learned by experience blends into emotion and it is there that indignation and desire flourish from the depths of our psychic energy. So this is what Rigamonti’s painting is inter-ested in, this is the “matter” that feeds his inspiration. It is therefore clear that the realm of art such as this can only be the realm of allusive image, a realm of suggestions, clues and signals. Nor should we be surprised if this complex of figural motifs has a Hermetic character and, to a certain extent, Orphic too. Every circumstance, every item of information from daily life, every feeling goes back to the existential confluence of our inner life, to its secret root. So every painting by Rigamonti always appears to be an intimate message, a mysterious, sublime annunciation.

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Little Exit S.P. |2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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S.P.| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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Dark Landscape, Maybe| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 45x45 cm.

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Inside| 2013 | Acrilico e tempera su tela, 45x45 cm.

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The Green Cut| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 90x90 cm.

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Doubt| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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Wich Way Out?| 26 december 2013 | Acrilico e tempera su tela, 100x150 cm.

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Quando ammiriamo i capolavori di grandi artisti come Pablo Picasso, Mark Rothko, Francis Bacon o Louise Bourgeois, ci è difficile comprendere come l’artista sia riuscito a concepire quel dipinto o quella scultura.Penso che soltanto conoscendo le vicende biografiche dell’artista, il suo back-ground, le sue abitudini e le sue paure sia possibile interpretare un’opera. Ma credo anche nell’importanza delle nostre sensazioni più profonde che ci ten-gono incollati davanti a un dipinto. È stata questa, in effetti, la mia sensazione, che ha reso l’osservazione dei dipinti un’esperienza unica. Perché si dice che ogni opera d’arte è assolutamente personale? Oggi un artista dove trova le idee per il suo lavoro? Possiamo comprendere la visione di un artista sulla vita e sulla morte attraverso le sue opere? Le serie Stupid World e Labyrinths sono le opere più recenti di Rigamonti.Dopo Way Out e i suoi sforzi di trovare una “via d’uscita”, i lavori di Rigamonti si sono indirizzati verso il tema bellico. Si tratta forse della reazione dell’autore alla realtà e di un riflesso del mondo attuale, con i suoi recenti conflitti globali?I titoli spiegano molto chiaramente la natura di queste opere e il sentimento dell’artista rispetto al pianeta e ai suoi abitanti: mondo stupido! Oh, che mon-do stupido!Rigamonti è molto sensibile ai temi dell’attualità: le notizie quotidiane di disastri, omicidi, guerre e crimini lo riempiono di un forte desiderio di diping-ere, dipingere e dipingere. L’artista ha spesso utilizzato il rosso nei suoi lavori, ma nella serie Stupid World il suo rosso si presenta come un fiotto di sangue, come se il dipinto stesso provasse quel dolore.Rigamonti lavora molto spesso con il grigio e, come afferma lui stesso, «Il gri-gio è un bel colore... mi dà equilibrio, gli spazi grigi non mi limitano. Con un grigio, lo spazio si espande» (“Born to be wild”).Ogni tela presenta una chiara struttura pittorica e forti relazioni tra i colori. Il rosso audace e dominante e il nero denso sullo sfondo grigio sono attraversati da una linea minuscola. La linea, nelle opere di Rigamonti, ha sempre rap-presentato l’artista stesso e il suo coinvolgimento nel dipinto, con un chiaro riferimento al suo il cognome, formato dalle parole “riga” e “monti”. Come nel celebre dramma russo L’uragano di Aleksandr Ostrovskij, una spe-ranza minuscola, quasi invisibile, attraversa Stupid World come “un raggio di luce nel regno delle tenebre”.Spesso Rigamonti, amante della letteratura e della poesia, dopo aver letto un libro passava la notte a dipingere. In questo modo sono nate le opere Portraits Imaginaires 1 e la scultura Hermione, opere figurative ispirate a libri. Nei suoi ritratti possiamo ammirare la sua maestria realizzativa: un modo di dipingere caotico, più riflessivo e vago. È proprio questa la sua grandezza.Portrait Imaginaires 1 consiste di 20 piccoli ritratti, ciascuno dei quali rap-presenta un personaggio di un romanzo diverso; possiamo soltanto fare con-getture su chi sia il protagonista, perché Rigamonti non ce lo dirà mai. Nella scultura Hermione, però, si riconosce chiaramente l’Ermione del Racconto d’inverno di Shakespeare. Ermione è regina, matrona e madre, e la sua purez-za e la sua bellezza si riflettono nella trasparenza e nell’intreccio della scul-tura. Gli amici più stretti di Rigamonti sanno infatti che l’artista è un grande appassionato di Shakespeare. Rigamonti sperimenta costantemente la potenza espressiva del colore, e non replica mai gli stessi stili. Ama mescolare, ma non si ripete mai. Ritiene che l’arte possa migliorare il mondo e dà il suo personale contributo. L’artista intende mostrare una sorta di disperazione nei suoi lavori, e scrive il proprio libro, utilizzando colori saturi, linee e tagli. Sempre diverse e ineluttabilmente spietate nel tratto, le ultime opere di Rigamonti rispecchiano la nostra realtà e l’essere umano nella sua crudeltà e stupidità.

I LABIRINTI DI UN MONDO STUPIDOIrina G. Sivakova

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Portraits Imaginaires 1Dettaglio

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When we see some of the world’s greatest artworks from famous artists such as Pablo Picasso, Mark Rothko, Francis Bacon, Louise Bourgeois, we are un-able to understand how the artist came up with the idea of creating that par-ticular painting or sculpture.Some people say that to decrypt and fully understand the artwork, we must know the artist’s biography, background, habits and fears. I agree with this belief. However, I also believe in the senses deep inside of you when you stand in front of a painting and cannot take your eyes off it. In reality, I have had such a feeling and it was a unique experience of observing paintings.Why is it that every artwork is very personal? Where does an artist find ideas for his work these days? Can we understand an artist’s view on life and death through his works of art? The series Stupid World and Labirinths are the recent works of Rigamonti. After Way Out and his efforts to find the exit, Rigamonti’s works became warlike. Is it the artist’s answer to reality and the reflection of today’s world with its recent world conflicts?The titles of these works are very clear about the nature of the canvases. Stu-pid World ! Oh, The Stupid World ! That’s what he feels about this planet with its inhabitants.Rigamonti is very sensitive about what is happening nowadays. Everyday there is so much news about catastrophes, murders, wars and crimes…and it gives him the will to paint, paint and paint. Rigamonti often used the colour red in his works but in the Stupid World series, his red has a structure of blood outflow as if the painting is also suffering from the pain.Rigamonti often works with grey colours and, as he says, “Grey is a beautiful colour…it gives me balance, grey spaces don’t limit me. Space expands with grey.” Each canvas has a pictorial structure and maintains strong colour rela-tionships. The dominant bold red and dense black colours on the grey back-ground is crossed by a tiny line. The line in Rigamonti’s works has always been his self-portrait and his involvement in the painting. Moreover, if we translate the last name of Rigamonti, we see that riga is “line” and monti is “mountains”. A very tiny and almost invisible glimmer of hope is coded in Stupid World like “a ray of light in the realm of darkness” in the famous Russian drama The Thunderstorm written by Alexander Ostrovsky. In fact, Rigamonti loves literature and poetry and very often after reading a book he paints throughout the night. Thus was born the painting Portraits Imaginaires 1 and the sculpture Hermione. Rigamonti created figurative works inspired by the books. Surprisingly, he has started to paint portraits and we can see how masterfully he does it. His way is chaotic, more thoughtful and vague – and that is his magnificence.Portrait Imaginaires 1 consists of 20 little portraits and every portrait is a per-sonage from a different novel but we can only guess who the protagonist is because Rigamonti will never tell us. But we can accurately recognise Shake-speare’s Hermione from The Winter’s Tale in the sculpture Hermione. Herm-ione is a queen, a matron and a mother. Her purity and beauty is reflected in the transparency and tracery of a sculpture. Rigamonti’s closest friends know that he is a fan of Shakespeare. Rigamonti constantly experiments with the expressive power of colour and he never repeats the same styles. He likes to mix but he never does the same things. He believes in world improvement through art and he makes his own contribution to it. Rigamonti wants to show hopelessness in his works and he writes his own book but with saturated colours, lines and slashes. Always different and in-eluctably ruthless in brushstrokes, Rigamonti’s latest works reflect human be-ings and our reality with its cruelness and stupidity.

STUPID WORLD WITH ITS LABYRINTHSIrina G. Sivakova

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My Freedom Gone for The Moment| april 2013 | Acrilico e tempera su tela, 45x45 cm.

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Strange Exit| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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Where Do You Go? My Friend S.P.| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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The Way Out (In or Out)| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 100x150 cm.

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BLUE| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

Private Collection

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S.P. Gray Way Out | 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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La Linea Bianca| 2013 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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3 Exits| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 100x150 cm.

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Unsatisfaction| august 2013 | Acrilico e tempera su tela, 45x45 cm.

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Labyrinth #1| 2015 | Acrilico su legno, 63,3x84 cm.

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Dittico Vertical Hustle| 2013 | Acrilico e tempera su tela,

80x240 cm.

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Good Hustle 2| 2013 | Acrilico e tempera su tela,

200x200 cm.

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About You 1| 2012 | Acrilico e tempera su tela,

200x200 cm.

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Geometric Shapes| 2013 | Acrilico e tempera su tela,

200x200 cm.

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Good Hustle 1| 2013 | Acrilico e tempera su tela,

200x200 cm.

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Visiting Mars| 6.8.2013 | Acrilico e tempera su tela, 45x45 cm.

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3 Arrows| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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White Way Out| 2014 | Acrilico e tempera su tela, 23x31 cm.

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Portraits Imaginaires 1| 2015 | Private CollectionAcrilico su cartoncino telato su listello legno

91,5x152,4x2 cm.

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Portraits Imaginaires 1Dettaglio

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Portraits Imaginaires 1Dettaglio

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Portraits Imaginaires 1Dettaglio

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Portraits Imaginaires 1Dettaglio

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Hermione| 2015|plexiglass, 197 cm.

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Dettaglio Hermione

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Homage a Mirò | 2016 | Acrilico e cut su tela, 50x50 cm.

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No memories| 2016 | Acrilico su tela, 50x50 cm.

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Enough| 2015 | Acrilico e tempera su tela, 100x100 cm.

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Ukraine And Other Places| 2015 | Acrilico e tempera su tela, 100x100 cm.

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Fake Dollars| 2015 | Acrilico e tempera su tela, 100x100 cm.

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Stupid World| 2015 | Acrilico e tempera su tela, 100x100 cm.

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Ukrainian Sniper| 2015 | Acrilico e tempera su tela, 100x100 cm.

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Sanah| 2015 | Acrilico e tempera su tela, 100x100 cm.

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Red Cut| 2016 | Acrilico e cut su tela,

100x100 cm.

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DettaglioTired To Stay. Femicide. Labyrinth. No Exit.

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Tired To Stay. Femicide. Labyrinth. No Exit| 2016 | Acrilico e cut su tela, 80x80 cm.

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“Per me è un grande piacere essere qui stasera, perché, sono stato forse io che ho suggerito di fare questa mostra a Gigi Rigamonti, di cui, ho enorme stima.Si dice, a volte, che nel nome c’è il destino dell’uomo: Rigamonti. In questi quadri c’è sempre questo gioco dialettico, tra la riga che divide il quadro e il monte, che poi può assumere le forme più strane che si possono immaginare. Nel panorama della pittura contemporanea, credo che ci siano pochi esempi di una pittura così personale, così autobiografica che allo stesso momento è anche universale. Perché, in fondo, la riga e i monti, sintetizzati, sono la conciliazione degli opposti. Questo gioco dialettico mi sembra molto interessante, tanto più che questa conciliazione degli opposti avviene a un livello artistico estremamente interessante, a dir poco.Io amo molto la pittura di Gigi Rigamonti, perché ha questo aspetto che alla volta è totalmente personale ma che è anche universaleIo vi lascerei guardare questi quadri, qui, adesso, perché valgono la pena di es-sere guardati e meditati, sono veramente un’espressione di un essere, che ha in sè tutte le contraddizioni che abbiamo noi stessi, e che riesce a sublimarle nell’arte. Cosa che è veramente molto rara, specialmente in un’epoca, in un momento storico come quello attuale, dove, il pittore, fa parte di un sistema. Tipo un Gagosian, tipo un Marlborough, eccetera, che anche se non vale ni-ente è portato ad emergere. Perché oggi è l’organizzazione, che fa si che un artista può essere riconosciuto. Purtroppo.I casi di artisti autentici come Gigi Rigamonti, che lavora da solo, con se stesso e per se stesso, è molto raro, e qui abbiamo una testimonianza di altissima arte che fa anche pensare, meditare e gioire per la bellezza dell’opera. Grazie.”

QUANDO LA SEMANTICA DIVENTA ARTEArturo SchwarzTesto estratto dal video della presentazione della mostra omonima. Milano, Giugno 2013.

“It is a great pleasure for me to be here this evening, because it may well have been me who suggested putting on this exhibition to Gigi Rigamonti, a man for whom I have enormous respect.It is sometimes said that a man’s destiny is written in his name: Riga – monti/Line – mountains. In these paintings there is always a game of dialectics be-tween the line that divides the picture and the mountain, which then takes on the strangest forms imaginable.In the world of contemporary painting, I think there are few examples of such a personal and such an autobiographical style of painting that is nonetheless universal at the same time. Because, fundamentally, the line and the moun-tains, when combined, are opposites reconciled.I find this game of dialectics very interesting, as this reconciliation of oppo-sites happens at an artistic level that, to say the least, can only be described as extremely interesting. I like Gigi Rigamonti’s paintings very much, because they embrace this totally personal yet universal aspect at the same time. It’s time for me to let you see these paintings here now, because they are wor-thy of being looked at and contemplated; they are the true expression of a person who embodies all the contradictions that we ourselves have and who manages to sublimate them into art. This is undoubtedly a very rare ability, especially in an historic era like the present where painters are part of a sys-tem. Like a Gagosian, like a Marlborough, to name just two: even if they don’t have any intrinsic value, they are nonetheless skilled at rising to the surface. Because today it is the system that gets an artist recognised. Unfortunately.Cases of authentic artists like Gigi Rigamonti, who works alone, by himself and for himself, are very few and far between, and here we can see proof of high art that also makes us think, contemplate and rejoice in the beauty of the work. Thank you.”

WHEN SEMANTICS BECOMES ARTArturo SchwarzFrom the opening speach of the same name exhibition. Milan, June 2013.

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Sardinian SkyDettaglio

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Studio San Pantaleo| Sardegna

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Studio San Pantaleo| Sardegna

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Coordinamento organizzativo/ CoordinationMaurizio Colombo

Grafica/ GraphicMountains and Line

Allestimento/ Installation designColombo Artdesign

Ufficio Stampa/ Press OfficeUfficio Stampa Città di BraArtandgallery

Grazie a / Thanks toJames AhearneEurologos TraduzioniFondazione Cassa di Risparmio di BraRiccardo Rigamonti Rodolfo RigamontiArturo SchwarzIrina G. Sivakova

copyright©2016 Gigi RigamontiStampato in Italia/ Printed in ItalyInarteprint, Vimercate (MB)Tutti i diritti riservati/ All rights reserved

GIGI RIGAMONTI SOPRA SOTTO LA RIGA14 maggio-may| 6 giugno-june 2016|

Palazzo MathisPiazza Caduti per la Libertà, 2012042 Bra CN

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col patrocinio del Comune di Bra

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ELENCO OPERE

About You 1, 2012Acrilico e tempera su tela 200x200 cm.

Good Hustle 1, 2013Acrilico e tempera su tela 200x200 cm. Good Hustle 2, 2013Acrilico e tempera su tela 200x200 cm.

Geometric Shapes, 2013Acrilico e tempera su tela 200x200 cm.

Sardinian Sky 1, 2011Acrilico e tempera su tela 80x120 cm.

Dittico Vertical Hustle, 2013Acrilico e tempera su tela 80x240 cm.

Two Lines, 2011Acrilico e tempera su tela 100x150 cm.

The Way Out (IN or OUT?), 2014Acrilico e tempera su tela 100x150 cm.

3 Exits, 2014Acrilico e tempera su tela 100x150 cm.

The Green Cut, 2014Acrilico e tempera su tela 90x90 cm.

Wich Way Out? 26 December 2013Acrilico e tempera su tela 100x150 cm.

BRE, 2013Acrilico e tempera su tela 100x150 cm.

Doubt, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

S.P. 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

Where Do You Go? My Friend S.P. 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

Little Exit, S.P. 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

Strange Exit, Lugano, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

White Way Out, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

3 Arrows, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

Unsatisfaction, Lugano, August 2013Acrilico e tempera su tela 45x45 cm.

Visiting Mars, Lugano 6.8.2013Acrilico e tempera su tela 45x45 cm.

My Freedom Gone For The Moment April, 2013Acrilico e tempera su tela 45x45 cm.

Inside, 2013Acrilico e tempera su tela 45x45 cm.

Dark Landscape Maybe, 2014Acrilico e tempera su tela 45x45 cm.

Green Sky, 2013Acrilico e tempera su tela 45x45 cm.

Portraits Imaginaires, 2015Acrilico su cartoncino telato su listello di legno 91,5x152,4x2 cm.Private Collection

Labyrinth #1, 2015Acrilico su legno63,3x84 cm.

Homage a Mirò, 2016Acrilico e cut su tela 50x50 cm.

No Memories, 2016Acrilico su tela 50x50 cm.

Tired To Stay. Feminicide. Labyrinth. No Exit, 2016Acrilico e cut su tela 80x80 cm.

Hermione, 20153 sculture in plexiglass 1/ht. 197 cm.2/ht. 95 cm.3/ht. 95 cm.

Ukrainian Sniper, 2015Acrilico e tempera su tela 100x100 cm.

Sanah, 2015Acrilico e tempera su tela 100x100 cm.

Enough, 2015Acrilico e tempera su tela 100x100 cm.

Ukraine And Other Places, 2015Acrilico e tempera su tela 100x100 cm.

Fake Dollars, 2015Acrilico e tempera su tela 100x100 cm.

Stupid world, 2015Acrilico e tempera su tela 100x100 cm.

Red Cut, 2016Acrilico e cut su tela 100x100 cm.

Great Job, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.Private Collection

Blue, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.Private Collection

S.P. Gray Way Out, 2014Acrilico e tempera su tela 23x31 cm.

La Linea Bianca, 2013Acrilico e tempera su tela23x31 cm.

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