LICEO SCIENTIFICO- SCIENZE APPLICATE- LINGUISTICO-CLASSICO “Federico II di Svevia” Melfi (PZ)
In Svevia - docvadis · Posto nel versante sud-occidentale della Germania, ad est dell'alto Reno,...
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In Svevia
a Tubinga, Stoccarda, Heidelberg, Ulm,
Ludwisburg e Abbazia di Maullbron
21 - 24 giugno 2011
L’Associazione Diabetici Camuno Sebina vi augura
Buon Viaggio !
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Baden-Württemberg
Il Baden-Württemberg è uno dei 16 stati (Laender)
federati della Germania.
Ha una superficie di 35.750 km² e 10,7 milioni di abitanti.
Posto nel versante sud-occidentale della Germania, ad est
dell'alto Reno, è il terzo Land (stato) tedesco, sia per
estensione sia per popolazione.
La capitale è Stoccarda.
Esso confina con la Svizzera a sud, la Francia (Alsazia) ad
ovest, e con gli stati tedeschi di Renania-Palatinato a
ovest, Assia a nord e Baviera a est.
Le sue città principali comprendono Stoccarda (Stuttgart),
Mannheim, Karlsruhe, Friburgo (Freiburg im Breisgau),
Heidelberg, Heilbronn, Ulma (Ulm), Tubinga (Tübingen), Pforzheim e Reutlingen.
Il Reno forma il confine occidentale e gran parte di quello meridionale. Un altro
fiume scorre più a est, con un percorso quasi parallelo, ma più contorto: il Neckar,
che poi confluisce nel Reno più a nord all‟altezza di Mannheim. Avremo modo di
vedere il Neckar lambire alcune delle città che visiteremo.
Tra i due si trova la Foresta Nera (Schwarzwald).
A sud il Baden-Württemberg condivide con la Svizzera i piedi delle Alpi e il Lago di
Costanza (Bodensee).
La sorgente del Danubio, che abbiamo potuto
scoprire durante uno dei nostri viaggi culturali, si
trova in questo stato.
Il land combina gli stati storici di Baden e
Württemberg (che in realtà non si sono mai
completamente riuniti in un‟unica anima: l‟uno
aperto alle influenze francesi e aperto all‟Europa,
l‟altro, molto tradizionalista e conservatore).
Dopo la seconda guerra mondiale le forze alleate
avevano stabilito tre stati: Württemberg-Baden
(USA), Württemberg-Hohenzollern (Francia) e
Baden (Francia) - nel 1952 questi territori, dopo un
referendum, vennero fusi allo scopo di formare lo
stato del Baden-Württemberg.
La religione vede la presenza della Chiesa cattolica per il 36,9 % e della Chiesa
Evangelica per il 33,3 %.
Il Baden-Württemberg ha una economia ricca e moderna, la terza in Germania per
contributo al prodotto interno lordo, e il suo reddito pro capite supera del 29 per cento
la media europea.
Insieme a Lombardia, Catalogna e Rhône-Alpes è uno dei
cosiddetti "quattro motori dell'Europa", e costituisce una forza economica trainante
per il resto dell'Unione europea (come del resto, anche la vicina Baviera).
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Molte sue aziende sono di dimensioni medie e piccole, ma anche molto innovative e
con una ampia gamma di produzioni.
Nel 2003 la regione contava 8.800 imprese manifatturiere con più di 20 dipendenti, e
solo 384 di queste avevano almeno 500 addetti. Le aziende maggiori occupano il
43% dei 1.2 milioni di dipendenti dall'industria, e producono quasi un terzo del
reddito locale. Il Baden-Württemberg fornisce oltre un quinto della produzione
industriale tedesca.
Sono sviluppate soprattutto le industrie meccaniche (automobili, macchine utensili,
elettrodomestici, orologi), dell'occhialeria e dei giocattoli, la metallurgia e più di
recente l'elettronica. L'agricoltura è anche al servizio dell'industria tessile ed
alimentare, che oggi è però di modeste dimensioni. Inoltre il Baden è una regione a
buon sviluppo turistico e commerciale.
Il Baden-Württemberg è anche molto conosciuto e apprezzato per la qualità del suo
vino bianco.
Il Land e lo Stato federale sovvenzionano anche la ricerca e lo sviluppo. Nel 2001 il
Baden-Württemberg contava oltre un quinto dei 100.000 ricercatori tedeschi,
soprattutto a Stoccarda.
1. Alb-Donau-Kreis (UL)
2. Biberach (BC) 3. Bodenseekreis (FN)
4. Böblingen (BB)
5. Brisgovia-Alta Foresta Nera (FR) 6. Calw (CW)
7. Costanza (KN)
8. Emmendingen (EM)
9. Enzkreis (PF)
10. Esslingen (ES)
11. Freudenstadt (FDS) 12. Göppingen (GP)
13. Heidenheim (HDN)
14. Heilbronn (HN) 15. Hohenlohekreis (KÜN)
16. Karlsruhe (KA)
17. Lörrach (LÖ) 18. Ludwigsburg (LB)
19. Main-Tauber-Kreis (TBB)
20. Neckar-Odenwald-Kreis (MOS) 21. Ortenaukreis (OG)
22. Ostalbkreis (AA)
23. Rastatt (RA) 24. Ravensburg (RV)
25. Rems-Murr-Kreis (WN)
26. Reutlingen (RT) 27. Rhein-Neckar-Kreis (HD)
28. Rottweil (RW)
29. Schwäbisch Hall (SHA) 30. Schwarzwald-Baar-Kreis (VS)
31. Sigmaringen (SIG)
32. Tübingen (TÜ) 33. Tuttlingen (TUT)
34. Waldshut (WT)
35. Zollernalbkreis (BL)
Ci sono, inoltre, 9 città extracircondariali, che non appartengono ad alcun circondario:
A. Baden-Baden (BAD)
B. Friburgo (Freiburg im Breisgau) (FR)
C. Heidelberg (HD)
D. Heilbronn (HN)
E. Karlsruhe (KA)
F. Mannheim (MA)
G. Pforzheim (PF)
H. Stoccarda (Stuttgart) (S)
I. Ulma (Ulm) (UL)
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ROTTWEIL
Sorge sulle rive del fiume NECKAR, arrampicata su uno sperone roccioso, tra la
Foresta nera a ovest e la Schwabisce Alb (catena del Giura Svevo) a est ed è una
delle più antiche cittadine del Baden-Wuettemberg.
Si è sviluppata a partire dal 73 d.C. da un grande insediamento romano fondato in
cima ad una collina.
Fu ufficialmente riconosciuta come città
nel 1234 e nel 1401 divenne città libera
del Sacro Romano Impero.
La città possiede molte vestigia storiche
tra cui alcune parti delle fortificazioni
con torrette ben conservate.
Sarà piacevole passeggiare lungo la
Hauptstrasse la più pittoresca tra le vie di Rottweil, fiancheggiata da case con il
caratteristico bovindo. A metà via si erge il municipio in stile tardo gotico.
La strada termina alla porta di città, la Schwarzes Tor, del XIII-XVI
sec.
Tra i più begli edifici di Rottweil c‟è la Kapellenkirche costruita
nel XIV sec. con torre di 70 m, quadrata in basso e ornata di
torricelle, ottagona nei due piani superiori nei quali si aprono
polifore; in basso tre portali finementi decorati da elementi
ornamentali che ricordano lo stile gotico francese.
Degna di nota la Chiesa di Santa Croce (Muenster hl. Kreuz), una delle più belle
chiese tardogotiche della Svevia eretta nel XV sec.; la basilica è a tre
navate coperte da bellissime volte a
forma di stella. All‟interno sono da
ammirare gli altari tardo-gotici tra cui
quello dedicato a San Bartolomeo e il
Crocifisso dell‟altare maggiore,
attribuito a Veit Stoss.
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TUBINGA
Ci troviamo nel cuore della Svevia; Tubinga è proprio il centro geografico del
Baden-Württenberg.
Situata 40 km a sud di Stoccarda, alla confluenza dei fiumi Neckar
e Ammer, questa piccola e graziosa cittá con quasi 90.000 abitanti
è universalmente conosciuta per la sua università, fondata nel 1477.
Qui furono iniziati gli studi che portarono alla scoperta del DNA.
Tutta la cittá gravita ancora oggi attorno all´ateneo, che conta piú di
23.000 studenti; ma anche le famose cliniche cittadine (che offrono
un elevato numero di posti di lavoro) costituiscono un polo
d´attrazione per pazienti e visitatori.
Per quanto riguarda la sua universitá, sono soprattutto le discipline umanistiche che
hanno valso a Tubinga la reputazione di
“cittá delle scienze”. Grazie alla varietá di
corsi aperti anche al grande pubblico (come
Studium Generale, Poetikdozentur o
l´universitá per i ragazzi) l´ateneo viene
considerato prestigioso, elitario ed allo
stesso tempo fortemente integrato nella vita
cittadina; numerosi sono anche i congressi
e le conferenze universitarie rivolti ad un
pubblico internazionale di specialisti e di
industriali.
Le studentesse (oggi in maggioranza) e gli studenti sono presenti dovunque in cittá.
Tubinga non “ha” una università, Tubinga “è” una università. Un buon numero di
costruzioni testimonia ancora oggi l´antica vita studentesca, quando le confraternite
rivestivano un ruolo primario ed ancora oggi alcuni eventi, come l´annuale gara di
Stocherkahn (un´imbarcazione locale, una sorta di gondola sveva), fanno rivivere le
antiche tradizioni.
Tra i nomi illustri usciti dall´Alma Mater Tübingensis troviamo quello del poeta
Friedrich Hölderlin, che passó gli ultimi 40 anni di vita nella torre che oggi porta il
suo nome e che si affaccia sul fiume Neckar e quelli di grandi filosofi come
Schelling, Hegel e Höffe; tra le grandi personalitá che qui hanno studiato o lavorato
nel settore scientifico-culturale c´è anche il presidente della repubblica federale Horst
Köhler. Benedetto XVI, il nostro attuale Papa, ha studiato qui.
Tubinga è una cittá per gli amanti dei libri. La folta presenza di librerie , librerie
dell´usato, autori, case editrici e biblioteche ne fanno un´importante cittá dei libri
(“Bücherstadt”). Ogni due anni durante la festa del libro, tutti i generi letterari, da
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quelli popolari a quelli scientifici, per tre giorni fanno parte integrante del paesaggio
di Tubinga.
Si dice che una passeggiata attraverso il centro storico perfettamente conservato e
lungo il Neckar (con la "Torre di Hölderlin") sia un piacere che non si dimentica
facilmente.
Scale ripide, vicoli stretti e case dai frontoni allungati: sono questi gli elementi
architettonici che incontreremo percorrendo il centro storico fino al castello. Questa
zona, restaurata con cura, si distingue per la sua atmosfera vivace, con negozi, caffè
all'aperto, enoteche, locali per studenti e ristoranti che invitano a prendersi una pausa.
E non è da perdere il romantico isolotto al
centro del Neckar con il "Viale dei Platani",
dal quale noi probabilmente inizieremo la
nostra visita. Ne percorreremo una parte e da
lì potremo scorgere ed ammirare le facciate
delle case che guardano il fiume.
Ci avvieremo poi verso il centro storico
cittadino, di rara bellezza tra le città tedesche,
in quanto praticamente intatto dopo la
seconda guerra mondiale.
Gli edifici tipici del centro storico cittadino,
spesso antichi, con inserzioni in legno, in particolar modo sulla riva del Neckar,
danno l'impressione di una città uscita da una fiaba.
Alla fine degli anni novanta, il settimanale tedesco Der Spiegel pubblicò un
sondaggio nazionale dal quale risultò che Tubinga aveva la miglior qualità della vita
tra tutte le città tedesche.
Le origini della città vengono fatte risalire al VI-VII secolo. Le prime testimonianze
della fortezza attorno alla quale si sviluppò l'insediamento risalgono al 1078.
Fino al 1342 la città fu dominio dei conti del Palatinato e passò poi in quell'anno al
Württemberg.
I monumenti principali della città sono:
la Torre di Hölderlin (Hölderlinturm),
appartenuta un tempo all‟antica cinta muraria;
è l‟unica parte superstite della struttura
difensiva. In essa, dal 1807 all'anno della sua
morte (1843), visse, bonariamente sorvegliato,
il celebre poeta romantico tedesco Friedrich
Hölderlin
ormai
pazzo,
dopo una vita travagliata e avventurosa. Oggi la
torre ospita un museo dedicato alla vita del
poeta.
la Collegiata di San Giorgio (Stiftskirche
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Sankt Georg), enorme chiesa di età e stile tardogotico, edificata negli anni dal 1470
al 1483, che contiene le tombe dei nobili duchi del Württemberg.
La collegiata ha pianta a sala. Lo jubé e il pulpito a baldacchino sono in stile
gotico fiorito. Il coro funge da cappella funeraria dei principi di Württemberg.
Degne di nota le tombe rinascimentali di Ludovico e della consorte, ornate da fini
rilievi in alabastro.
il Markt, la piazza centrale contornata da case antiche in parte a graticcio e dalla
sede municipale ornata di affreschi esterni; il
Rathaus (municipio), edificato nel XV sec., è
decorato da graffiti risalenti al 1876. Questi
rappresentano figure allegoriche della giustizia,
dell'agricoltura e delle scienze, nonchè di
personaggi celebri della città. Degno di nota è
l'orologio astronomico (1511) che orna la facciata
e che è tuttora in funzione con il suo carrillon.
il Castello di Hohentübingen, il grandioso
castello dominante la città eretto nel 1078 e
ampliato negli anni dal 1507 al 1647 con uno
sfarzoso e molto ornato portale del 1606 a forma
di arco romano con lo stemma araldico dei
Württemberg.
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IL MONASTERO DI MAULBRONN
È considerata l'abbazia meglio conservata a nord delle Alpi e uno dei più belli tra i
complessi monumentali cistercensi; in essa si ritrovano esempi di tutti gli stili
architettonici dal romanico fino al tardo-gotico.
Dal 1993 è compresa nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Nella chiesa del monastero sono state girate alcune
scene del film “Il nome della rosa”.
La storia dell'abbazia iniziò intorno all'anno 1138
quando il cavaliere Walter von Lomersheim,
attratto dal pensiero di Bernardo di Chiaravalle,
decise di dedicarsi alla vita monastica e di
costruire un convento di cistercensi. Partendo da
Neuburg, in Alsazia, con un gruppo di Monaci
andò alla ricerca di un luogo più idoneo alla vita
monastica e trovò Maulbronn.
La fondazione del monastero è raccontata in una
leggenda: mentre i monaci erano alla ricerca di un
luogo idoneo per fondare il monastero essi caricarono un mulo con una borsa piena
di denari d'oro, gli dettero un colpo con un ramo e il muro trotterellò fino ad una
sorgente dove si abbeverò.
I monaci scelsero quindi il luogo dove il mulo si era fermato per costruire il loro
convento. Sul luogo della sorgente fu
costruita una fontana (nota come fontana
dell'asino).
La leggenda è ripresa sia dallo stemma
della cittadina sia dalle decorazioni sulla
volta della cappella nella quale si trova la
fontana.
Il luogo corrispondeva ai dettami della
regola cistercense: al contrario dei
benedettini che costruivano i loro
monasteri sulla sommità delle colline i cistercensi si insediavano infatti nel fondo
valle e in luoghi isolati.
A partire dal 1147, in quasi 400 anni i monaci del luogo, utilizzando l'arenaria di
Maulbronn, hanno realizzato un complesso monasteriale unico che ha plasmato il
paesaggio circostante. Intorno al monastero fu costruito un ingegnoso sistema idrico
con fossati, stagni e laghetti utilizzati soprattutto per la pescicoltura.
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A partire dal XII secolo i monaci si occuparono di agricoltura allestendo dei campi e
vigneti modello dai quali ricavavano raccolti abbondantissimi. Ne sono testimonianza
l'ampiezza delle cantine e dei magazzini visibili nella parte anteriore dell'area
dell'abbazia. Le vigne create dai monaci producono ancora ottime uve.
Attualmente il monastero è occupato dai Protestanti che continuano la scuola di
formazione teologica per i loro fedeli.
Gli edifici monastici, ad eccezione del dormitorio dei monaci, sono in buono stato di
conservazione ed hanno mantenuto i loro
caratteri originari. Il complesso è
circondato da una cinta muraria, che in
parte esiste ancora. Intorno al grande
cortile sono sistemati quelli che una volta
erano i locali di servizio dell‟abbazia
(laboratori, granai, stalle ed edifici per
l‟amministrazione).
Il prospetto principale del monastero è
molto vario in quanto è composto dalla
facciata della chiesa a destra e a sinistra dall‟ala occidentale dell‟abbazia, che
comprende le cantine e il refettorio dei conversi (1201).
L‟attuale complesso, oltre che l‟abbazia in senso stretto presenta, soprattutto nella
zona antistante la facciata della chiesa, un complesso notevolissimo di edifici, che
erano destinati all‟attività produttiva che non poteva essere svolta all‟interno del
recinto monastico vero e proprio e che la comunità esercitava già nei secoli XIV e
XV.
La costruzione della chiesa, situata sul
lato sud dell‟abbazia, cominciò nel
1150 e fu condotta a termine
velocemente. La consacrazione
avvenne infatti nel 1178.
L‟edificio è diviso in tre navate,
composte da dieci campate. Le
cappelle, che sono situate lungo la
navata laterale meridionale, furono
costruite successivamente, prendendo
spunto dalla chiesa di Eberbach.
Il transetto è molto stretto, e fu realizzato molto simile a quello di Wettingen. Le
(Svizzera). In ciascuno dei bracci del transetto si aprono tre cappelle quadrate. Le
campate delle navate e il transetto furono coperti da volte a crociera costolonata solo
nel sec. XV. Originariamente la chiesa aveva una semplice copertura lignea.
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Il coro dei monaci è separato da quello dei conversi da una tribuna romanica con
porta centrale, secondo una consuetudine antica.
Il coro tardogotico è in quercia ed è decorato da bellissimi intagli.
Davanti all‟altare maggiore si trovano la
tomba del vescovo fondatore Günther di
Spira (morto nel 1161) e una sedia a tre
posti riccamente intagliata.
Nel 1210 fu realizzato il portico davanti
alla facciata della chiesa. Tale portico è
composto da tre campate coperte da volte
a crociera, e, sul lato occidentale, ha tre
grandi finestre.
Il lato nord della chiesa s‟affaccia sul
chiostro gotico (sec. XIII – XIV).
Gli ambienti più suggestivi sono il capitolo e i refettori. La sala capitolare, risalente
al sec. XIV, è divisa in otto campate coperte da volte stellate.
Il refettorio dei monaci risale al sec. XIII. Diviso in
tre navate di otto campate, ha mantenuto i suoi
caratteri originari. Di fronte alla sua entrata si può
ammirare una splendida fontana a tre vasche
all‟interno del padiglione ottagonale, adiacente al
refettorio. Il refettorio dei conversi, uno dei più belli
delle abbazie cistercensi, è una grande sala
romanica. E‟ divisa in due navate di otto campate, le
cui volte sono impostate centralmente su colonne
binate e sulle murature laterali con peducci molto
semplici.
Si accede al complesso attraverso la Klostertor che
immette in un vicolo circondato da un piccolo
negozio, la vecchia cappella e il Klostermuseum
(antica abitazione del prete). Continuando, si entra
nella spaziosa Klosterhof, la grande piazza del complesso. Qui sorgono, nel tipico
stile tardo gotico con i graticci di legno sulle pareti esterne degli edifici, i magazzini e
i laboratori in cui lavoravano i conversi. Proseguendo lungo il corridoio che si snoda
a ridosso dei bastioni di pietra si arriva alla Torre delle Streghe (Haspelturm),
mentre all‟angolo sud orientale sorge la Faustturm, residenza dell‟autentico dottor
Faust, occultista medievale che diede ispirazione ai personaggi di Marlowe e Goethe.
Secondo le cronache, Faust lavorò qui alcuni anni per fabbricare dell‟oro per l‟abate
del monastero.
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Il vero cuore del monastero, o almeno il cuore sacro, si trova oltre la Klosterhof, e
precisamente nella grande chiesa con annesso capitolo, refettorio e chiostro. Nei
lunghi portici che corrono attorno alla chiesa le nervature delle arcate si perdono tra i
giochi della prospettiva e le possenti colonne, e i contrafforti si snelliscono per finire
in pinnacoli puntati verso il cielo. La chiesa era riservata ai soli monaci che fecero
però costruire un portico (Paradiso) lungo la facciata della chiesa per permettere ai
visitatori di sbirciare le cerimonie. All‟interno della chiesa fu costruito uno jubé di
pietra che divide il coro ligneo dalla parte meridionale della chiesa. La grande sala
capitolare e il refettorio oggi ospitano solo il silenzio e la luce soffusa che traspira
dalle grandi vetrate a fondo di
bottiglia. Qua e là si possono
ammirare brandelli di affreschi e
godere delle traforature dei capitelli
e delle arcate.
Prima di entrare nel luminosissimo
chiostro non si può non notare il
gioiello di Maulbronn, la fontana,
o Tonsorium, nella quale i monaci
si lavavano prima dei pasti.
Costruita da tre vasche a grandezza
scalare che riversano l‟acqua da
piccole teste di leone, la fontana
sorge al centro di una vasta rientranza (la casa del pozzo) dal pavimento poligonale
che rompe la simmetria quadrangolare del chiostro con la sua circolarità.
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RESIDENZA DI LUDWIGSBURG
Versailles! Questo era il grande modello per tutti i regnanti europei del Settecento.
Ma nessuno realizzò il sogno di una residenza assolutista con tanta determinazione e
splendore quanto i signori di Ludwigsburg.
La residenza nel Württemberg, risparmiata dalle distruzioni della guerra, si annovera
tra i più importanti castelli barocchi d‟Europa.
A partire dal 1704, il duca Eberardo Ludovico aveva voluto trasformare il suo
modesto castello di caccia in un grande complesso a tre ali. A lungo andare, tuttavia,
per esigenze di rappresentanza dell‟ambizioso reggente e della sua influente favorita,
Guglielmina di Grävenitz, questo
castello non bastò più. Tra il 1724 e il
1733 l‟edificio venne quindi ampliato
con una quarta ala, sotto la direzione
dell‟architetto Donato Giuseppe Frisoni,
raggiungendo così, finalmente, lo status
di rappresentanza che gli spettava:
quello di essere uno dei più grandi
castelli barocchi d‟Europa e, senz‟altro,
il più grande della Germania.
Per quindici anni Ludwigsburg sostituì
Stoccarda come città residenziale dei
duchi.
Il periodo di massimo splendore del castello ebbe inizio successivamente, nel 1744
sotto Carlo Eugenio, cultore di grandeur e lusso. Come politico e consorte, Carlo
Eugenio era di difficile connotazione (vedi sotto), in compenso fece furore
organizzando feste sontuose. Giacomo
Casanova fece lo descriveva così: “A
quei tempi la corte del duca di
Württemberg era la più splendida
d‟Europa… magnifici edifici e ogni
genere di follie, ma quello che gli
costò davvero un patrimonio fu il
teatro”.
All‟inizio del XIX secolo, il re
Federico I fece rimodernare alcune
stanze sul modello dello stile impero
francese.
Lo splendore della corte di Württemberg con la sua serie di stanze arredate con
mobili, dipinti e sculture inestimabili, riesce a impressionare ancora oggi il visitatore.
Un‟idea di grande effetto della vita di corte, caratterizzata da spettacoli e feste
pompose, ce la darà il singolare teatro del castello, completamente conservato.
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Come ogni residenza, anche Ludwigsburg è circondato da ampi giardini che, un
tempo in stile barocco, furono in parte tramutati in un parco all‟inglese e, oggi,
mostrano di nuovo una mescolanza di severa simmetria e ricca decorazione floreale.
Ai margini dei giardini, lievemente sopraelevato e in perfetta asse con il castello, si
trova il castelletto di caccia “Favorite”, un gioiello barocco in cui ci si trovava per la
caccia al fagiano. Lo stravagante Carlo Eugenio lo usava per festini privati e faceva
pascolare nel prato circostante cervi bianchi. Il rifugio, rielaborato in stile
classicistico, è oggi meta favorita per una passeggiata nel parco.
Carlo Eugenio (1728 - 1793)
Il duca Carlo Eugenio di Württemberg era il primogenito del duca Carlo Alessandro e
della sua consorte Maria Augusta di Thurn und Taxis. Quando il padre morì, Carlo
Eugenio era ancora un bambino. Insieme al fratello minore, fu mandato a studiare
presso la corte di Federico il Grande in Prussia. Una volta compiuti i 16 anni, fu
dichiarato maggiorenne e assunse il potere nel ducato di Württemberg.
Il suo governo non si dimostrò fortunato né nell‟ambito della politica interna né in
quella estera. I suoi tentativi di creare dal Württemberg un elettorato con potere
militare fallirono e perfino il suo matrimonio con la nipote del re prussiano non fu un
successo: non ebbero un erede e, così, la giovane duchessa lasciò la corte dopo
qualche anno.
Il giovane principe, invece, si occupò con grande successo di tutto quanto era
necessario per rendere la sua corte una delle più belle in Europa. Carlo Eugenio spese
ingenti somme di denaro per le feste di corte e le rappresentazioni di opera lirica e
teatrali.
Di tanto in tanto, alla corte giungevano i migliori artisti e per i suoi inauditi
investimenti in nuovi castelli, come il Nuovo Castello di Stoccarda, il Castello della
Solitudine e il castello di Hohenheim, egli portò presto il Württemberg alla rovina.
Carlo Eugenio visse una vita turbolenta, all‟insegna delle feste, e da scialacquatore,
con moltissime amanti dalle quali ebbe
numerosi figli illegittimi.
In vecchiaia si ritirò in campagna e lì visse in
modo quasi borghese con la sua seconda
consorte Franziska.
Si accede al Palazzo attraverso un grande
parterre con aiole, poi vi è un cortile interno e
dietro il Palazzo vi è il Parco con a est il
Giardino all‟inglese di cui fa parte anche il
“Giardino delle fiabe” dove sono raccontate, per mezzo di figurine animate, le più
belle fiabe tedesche.
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Il Palazzo
Risparmiate dalle guerre, le file di stanze con lussuosi saloni e appartamenti sono
state conservate nello stato originale e consentono di ammirare lo stile di tre diverse
epoche. D‟epoca barocca è la chiesa del castello, preziosamente decorata. L‟antico
edificio principale, noto come Corps de Logis, un tempo dalla copertura piana e
dall‟aspetto molto italiano, è collegato alle gallerie, ai padiglioni e alle ali aggiunte
successivamente. Tipiche dello stile barocco del tempo di Eberardo Ludovico sono la
stanza della toeletta del duca, con preziose decorazioni in oro, nel Nuovo Edificio
Principale, il padiglione adibito al gioco e alla caccia, con la saletta in marmo
caratterizzata da preziosi ornamenti in tale materiale, la scalinata nell‟edificio più
grande e la chiesa di corte, arredata in modo sontuoso.
Il giovane Carlo Eugenio modificò l‟interno del vasto castello barocco secondo il
proprio gusto. Lo sfarzo del periodo di Eberardo Ludovico si allontana, quindi, dalle
decorazioni più delicate del Rococò. Con la grazia del Rococò leggero e i suoi
preziosi arredamenti, l’appartamento privato di Carlo Eugenio e la cappella
dell’ordine con la loggia della duchessa non mancano di impressionare chi li visita.
Il primo re del Württemberg, Federico I, tra il 1800 e il 1815 fece modernizzare
numerose stanze negli stili classicista e impero francese. Questo stile, all‟interno del
castello di Ludwigsburg, si trova in prevalenza nel Nuovo Edificio Principale. La
sala in marmo, il cui soffitto è affrescato come un cielo, la sala delle udienze e la
stanza da letto della regina, un boudoir in rosso bordeaux sono esempi di questo
elegante stile imperiale.
Castelletto di caccia della Favorite:
Il castello è pittorescamente
circondato da un meraviglioso
paesaggio a parco. La residenza estiva
e di caccia Favorite, costruita tra il
1713 e il 1723 sotto il duca Eberardo
Ludovico, si erge su un‟altura a nord
del complesso di Ludwigsburg e dista
circa 5 minuti a piedi dal castello
residenziale. Il castelletto situato al
centro della riserva di caccia reale fu
progettato da Donato Giuseppe
Frisoni, a partire dal 1715 e, successivamente, il duca Carlo Eugenio lo utilizzò
spesso come edificio per le feste e il divertimento.
Nikolaus von Thouret, sotto il re Federico I, trasformò la maggior parte degli
ambienti interni in stile classicistico e la grande sala al centro dell‟edificio trasmette
un‟idea della sublimità degli antichi. Proprio secondo il gusto del classicismo,
l‟arredamento è stato mantenuto completamente in bianco e in azzurro; una tavola
apparecchiata con preziose porcellane appartenute a re Federico ricordano ancora
oggi la sua passata funzione di sala da pranzo e delle feste.
Oltre agli artistici dipinti a muro, affascina anche l‟enorme parco naturale e riserva di
caccia di oltre 72 ettari che invita a piacevoli passeggiate.
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STOCCARDA
Incastonata in una delle regioni vinicole più estese della Germania, protetta dalle
colline boscose e dai vigneti che la circondano e lambita dal fiume Neckar, Stoccarda
è il capoluogo del Baden Wuerttemberg.
La città offre da un lato un panorama grandioso con belle piazze, suntuosi castelli e
costruzioni negli stili architettonici più diversi, e dall'altro una cultura dalle molteplici
sfaccettature.
Stoccarda ci colpirà
per gli scorci
inaspettati, i
maestosi palazzi e
la ricca varietà del
panorama
architettonico.
Qui una ricca vita
culturale offre stimoli d'alta qualità anche per il tempo libero.
Il Teatro del Land, ad esempio, unisce sotto lo stesso tetto un noto palcoscenico di
prosa, un famoso corpo di ballo e la pluripremiata Opera di Stoccarda.
La Storia Il nome originale della città era “Stutengarten”, che può essere tradotto come
“stalliera”.
Stoccarda fu fondata attorno al 950 d.C. dal duca Liudolf di Svevia, uno dei figli
dell‟imperatore del Sacro Impero Ottone I detto Il Grande, e usata
per allevare i cavalli. È probabilmente questo il significato dello
stemma araldico di Stoccarda che presenta un cavallo nero rampante
su campo oro.
Più avanti (circa nel 1300), Stoccarda divenne la residenza dei Conti
di Wurttemberg che nel 1496 furono promossi a Duchi
dall‟imperatore del Sacro Romano Impero.
Dopo la rottura di Napoleone nei confronti del Sacro Romano impero Stoccarda fu
nominata città reale e i Duchi guadagnarono il titolo di Re.
Stoccarda divenne così residenza reale e restò tale fino al 1918 quando il
Wuerttmberg si trasformò in repubblica.
Nel 1920, Stoccarda fu sede del Governo Nazionale Tedesco
Nella Seconda guerra mondiale, specialmente nel 1944, il centro città di Stoccarda fu
quasi completamente raso al suolo da bombardamenti aerei, ma la città non perse il
suo dinamismo e fu ricostruita con un‟impronta moderna tenendo conto della
importanza di spazi verdi.
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La nostra visita alla città sarà condotta dalla nostra guida e vedremo da dove vorrà
iniziare, ma intanto possiamo ipotizzare che si inizi dalla Stazione Centrale.
Da qui si dipartono, articolate lungo tre assi, le principali zone del centro che
compongono le varie “anime” di Stoccarda:
- Il cosiddetto “Miglio dei Musei”
- La Koenigstrasse, via pedonale dello shopping
- La Friedrickstrasse, a destra della stazione, sede della Banche e delle istituzioni
finanziarie, molto trafficata di giorno, ma prediletta dai giovani per il passeggio e il
ritrovo serali.
LA STAZIONE CENTRALE DI STOCCARDA
Costruita nello stile del nuovo realismo come
stazione di testa tra il 1914 e il 1927, la stazione
centrale di Stoccarda viene considerata una delle
più riuscite in tutta Europa.
La torre, alta 56 metri e sormontata da una stella a
tre punte rotante della Mercedes, e l'orologio con il
suo quadrante da un diametro di 5,5 metri, si
trovano esattamente sull'asse della Königstraße.
La stazione di testa, dotata di 16 binari, è il principale snodo del sistema dei trasporti
pubblici. Ogni giorno qui transitano circa 1200 treni e ca. 200.000 passeggeri.
Sono necessarie numerose operazioni di manovra per garantire il funzionamento della
stazione centrale.
La facciata è stata rivestita con lastre di calcare conchilifero.
Nella torre della stazione si trova il TurmForum Stuttgart 21. Su tre piani è possibile
visitare la mostra relativa al progetto di urbanizzazione chiamato "Stuttgart 21".
Sotto all'edificio della stazione si sviluppa il Klett-Passage, un frequentatissimo
centro commerciale. Pendolari, turisti e abitanti di Stoccarda sfruttano questa galleria
per acquistare rapidamente un regalo o mangiare un gelato.
L'orario di apertura prolungato (sino alle 21:00) è molto alettante.
Risalendo, dalla Stazione, la Koenigstrasse per circa 400 m possiamo raggiungere
SCHLOSSPLATZ (piazza del Castello)
al centro di questa piazza si innalza la
Jubiläumssaule (Colonna del Giubileo) che
volta le spalle al Neues Schloss, sullo sfondo.
La colonna fu eretta in occasione del 25°
anniversario dell‟ascesa al trono di Guglielmo I
D‟estate la piazza è molto vivace. La domenica vengono organizzati
concerti di musica classica nell‟apposito chiosco.
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Sulla piazza si affacciano anche:
- il Koenigsbau, edificio in stile neoclassico a colonnato,
eretto tra il 1856 e il 1860 come edificio per concerti, balli
e negozi e ricostruito negli anni 1958/59; oggi è sede di
negozi.
Il colonnato è lungo ben 135 metri.
-l’Altes Schloss, un castello imponente, in gran parte
del XVI secolo, che fu la residenza dei duchi di
Württemberg. Un magnifico cortile interno, a tre
ordini di gallerie, ospita una statua equestre di
Eberhard im Bart.
Nel castello ha sede il Württembergisches
Landesmuseum
NEUES SCHLOSS
È una piccola Versailles all‟interno della città. Con il Neues Schloss (Castello
Nuovo) il duca Carlo Eugenio del Württemberg (1744-1793) fece erigere l'ultima
imponente residenza in stile barocco della
Germania.
Alla città e all'assemblea del Württemberg
richiese la costruzione di una "residenza
adeguata al suo rango, conveniente alla sua
dignità principesca e sufficiente ad ospitare
l'intera corte di Sua Signoria", poiché intendeva
fare di Stoccarda una seconda Versailles.
I lavori di costruzione iniziarono il 3 settembre 1746 sotto la sovrintendenza di
Leopoldo Matteo Retti, nipote di Donato Giovanni Frisoni, il costruttore del castello
di Ludwigsburg.
Tra il 1746 e il 1751 Retti fece erigere il corpo
centrale, il cosiddetto "corps de logis", e l'ala
del giardino, rifacendosi allo stile architettonico
in voga all'epoca in Francia. Alla costruzione
centrale furono affiancate due ali laterali per
formare una "corte d'onore" a ferro di cavallo.
La struttura a tre ali dell'impianto rispecchia
pienamente lo
stile dell'epoca.
Gli unici elementi decorativi sulle sobrie facciate sono
costituiti dalle sculture che ornano le balaustrate.
Alla morte di Retti, Philippe de la Guêpière proseguì
l'opera di costruzione completando la struttura della
cosiddetta "ala della città", aggiungendo la cupola sul
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corpo centrale e le decorazioni in rococò sull'ala del giardino.
In seguito all'incendio del novembre 1762, il duca Carlo Eugenio ordinò di ampliare
celermente la Sala Bianca e la Galleria degli Specchi nell'ala della città, per poter
disporre di una cornice consona in occasione delle celebrazioni per il suo compleanno
che si sarebbero tenute l'anno successivo. I lavori furono poi interrotti per un
decennio, quando Carlo Eugenio trasferì la residenza a Ludwigsburg dal 1764 al
1775. Seguì poi la costruzione della Sala dei Marmi e dell'ala del giardino.
Dopo aver acquisito il titolo di Re del Württemberg nel 1806, il duca Federico II
affidò a Nikolaus Friedrich von Thouret il compito di rivisitare le sale del Castello
Nuovo in stile impero.
Il Neues Schloss restò la residenza dei re del Württemberg fino alla metà del secolo
scorso.
Il 15 aprile 1920, in un appartamento realizzato nel sottotetto del castello, nacque
Richard von Weizsäcker, presidente della Repubblica Federale Tedesca dal 1984 al
1994.
Il castello fu distrutto dai bombardamenti nel 1944 e ricostruito fra il 1958 e il 1964.
Oggi il Neues Schloss ospita i ministeri del governo del Baden-Württemberg e sale di
rappresentanza.
Proseguendo dalla Schlossplatz verso il vecchio castello si raggiunge Schillerplatz,
con la statua di Schiller che ha uno sguardo pensieroso e da lì, dopo aver goduto la
vista del cortile interno del Castello, raggiungiamo…
STIFTSKIRCHE
Costruita agli inizi del XII secolo, l‟edificio ha subito nel corso
dei secoli vari adattamenti stilistici, per via delle distruzioni e
delle nuove mode.
La navata, in stile gotico fiammeggiante, fu terminata nel 1495,
e il campanile, che dà alla chiesa il suo aspetto caratteristico, è
del 1531.
I bombardamenti che danneggiarono la
navata e la conseguente ricostruzione
hanno conferito, infine, alla
Stiftskirche la forma attuale.
Nell‟interno, una piccola cappella
battesimale e un monumento dedicato
da Luigi III ai suoi antenati. Caratteristici sono i due campanili,
molto diversi tra loro. Mentre il campanile occidentale
all'estremità della navata ha un forte effetto ottico grazie alla
sua forma ottagonale, quello meridionale, che si eleva
lateralmente alla navata, presenta una forma squadrata ed è sormontato da un tetto
appuntito.
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La cattedrale è simbolo della vecchia Stoccarda ed è affiancata dall'edificio più antico
della città chiamato Fruchtkasten.
MARKTHALLE (Mercato coperto)
Uno dei mercati coperti più belli della
Germania, in stile liberty, costruito tra gli anni
1912 e 1914 al posto del mercato ortofrutticolo
come borsa degli alimentari ed emporio;
affreschi di Gref e Häbich. Ogni giorno fiori
freschi, pesce, carne, frutta e verdura, e ancora
frutti esotici e spezie.
Piccolo ristorante e galleria al primo piano con
vista sulla vivace attività del mercato.
Dietro ai pesanti portoni di accesso di questo suntuoso edificio in stile liberty si
nasconde un paradiso di piaceri luculliani: frutta e verdura proveniente da tutti gli
angoli del mondo, datteri freschi, kaki spagnoli, pesche greche e pomodori di
Lanzarote, ma anche patate tedesche e l'autoctona varietà di cavolo nota come
Filderkraut.
Il tutto viene presentato in maniera appetitosa.
Oggi la Markthalle dispone di 44 banchi, che sono pochi se comparati con i 430
banconi di vendita del 1912. Tuttavia la calca dell'epoca negli stretti passaggi tra i
banchi non è diminuita oggi. Dal 1989 nella galleria è ospitato un ristorante di prima
qualità, divenuto nel frattempo un vero e proprio punto di ritrovo culinario.
TORRE DELLA TELEVISIONE
Sulla collina a sud-est di Stoccarda vi è quello
che è ormai considerato il Simbolo della città.
È impossibile non vedere la Torre della
televisione: raggiunge ben 217 metri di
altezza. Inaugurata nel 1956, è servita da prototipo per
tutte le altre torri della televisione del mondo.
In cima, bar e panorama unico.
La torre della televisione di Stoccarda è stata inaugurata e messa in funzione il 5
febbraio 1956 dopo 20 mesi di lavori. Con i suoi imponenti 217 m d'altezza, diventò
subito il modello di riferimento per altre torri della televisione erette in tutto mondo.
In realtà, il progetto originario dell'allora Süddeutsche Rundfunk prevedeva
l'installazione delle antenne di trasmissione TV e radio in FM su un traliccio di 200
metri ancorato con cavi metallici, come di regola negli anni '50.
Il mostruoso progetto fu però bocciato da Fritz Leonhardt, noto ingegnere di
Stoccarda specializzato in progetti statici e di ponti. Invece di un orribile traliccio,
ebbe l'idea di far spuntare dai boschi di Degerloch un elegante e snello ago di
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cemento, sormontato da una torre dotata di infrastrutture turistico-gastronomiche e
piattaforme panoramiche.
Nessun altro punto panoramico di Stoccarda offre una vista così completa della città:
dai vigneti della valle del Neckar a tutto il territorio circostante sino al Giura Svevo,
alla Foresta nera e all'Odenwald. Spesso il tempo concede allo sguardo di spaziare
anche oltre, fino a scorgere le vette delle Alpi tedesche, austriache e svizzere.
La torre della televisione di Stoccarda è stata sottoposta a una profonda
ristrutturazione nell'estate del 2005.
Dati tecnici
CASTELLO SOLITUDE
Il castello Solitude, situato nei boschi ad occidente
della città, deve la sua costruzione al duca Carlo
Eugenio.
Durante le battute di caccia egli amava riposarsi
presso " Bei den fünf Eichen", "lontano dal
trambusto e dalle delusioni del mondo".
Il Castello Solitude in stile rococò, che non può
negare la sua affinità con il castello Sanssouci di Potsdam, è stato costruito tra gli
anni 1764 e 1775 sotto la sovrintendenza di Friedrich Weyhing, Philippe de la
Guêpière e Reinhold Ferdinand Heinrich Fischer.
Il castello aveva funzione di rappresentanza; per le sale d'abitazione, di ricevimento,
da pranzo e le stanze della servitù venne costruita nella parte posteriore del castello
una fila di cosiddetti Kavaliersbauten (alloggi dei cavalieri) posti a formare un arco.
L'impianto del castello è collegato alla residenza di Ludwigsburg tramite una strada
lunga dodici chilometri dal tracciato diritto e perfettamente riconoscibile.
Dal 1972 sino al 1983 il castello ha subito una profonda ristrutturazione. Oggi esso è
sede dell'omonima accademia che, inaugurata nel 1990, costituisce la "Villa
Massimo" sveva per borsisti nel settore dell'arte provenienti da tutto il mondo. Nelle
Kavaliersbauten sono a loro disposizione stanze d'abitazione, laboratori e sale
espositive.
Materiale di costruzione: cemento armato
Posizione: 483 m s.l.m. (ai piedi della torre)
Altezza con ripetitore: 217 m
Altezza della piattaforma panoramica sup.: 152,40 m
Peso complessivo della torre: ca. 3000 t
Peso del basamento: ca. 1500 t
Velocità degli ascensori: 5 m / sec
Tempo di percorrenza (in una sola direzione): ca. 36 sec
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MAPPA DI STOCCARDA
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SCHWABISCH HALL
Si trova a nord-est di Stoccolma distante da essa
circa 70 Km.
Una cittadina con un particolare fascino
caratterizzato dalla presenza di case disposte a più
piani che si affacciano lungo il corso di un fiume, il
Kocher.
Di Schwabisch Hall vi sono tracce già nel VI sec.
a.C. : era nota per le sue sorgenti saline che sono
state poi nei secoli il motore dello sviluppo
economico della città. Nel medioevo la città
ottenne il privilegio di battere moneta (d‟argento)
e lo mantenne fino alla Guerra dei trentanni.
Il centro storico è stupendo, riccho di splendide
case a graticcio.
Il punto più suggestivo della città è il Markt, di
aspetto barocco,
dal quale,
percorrendo una scalinata di 53 gradini, si accede
alla Chiesa di San Michele.
A ovest nella piazza vi è il Rathaus, in stile rococò,
a due piani, coronati da mansarde e torre; a sinistra,
al n°8, si erge una casa del 1561.
Nell‟angolo nord-ovest potremo ammirare anche una Fontana monumentale ornata
di statue e, alla sua destra, l‟antica berlina per i
condannati. Caratteristica della fontana è la forma
rettangolare inusuale per il periodo gotico.
La Chiesa di San Michael si erge maestosa in cima alla
gradinata: eretta in forme romaniche fu in parte poi
trasformata in stile gotico. Della prima costruzione rimane
la torre, ottagonale, della facciata che però fu terminata nel
rinascimento. In basso si apre un doppio portale con la
statua di San Michele.
L‟interno è a tre navate a sala; nella navata destra cercate e
osservate un Santo Sepolcro intagliato del XVI sec. e nel
coro, presso l‟altare, un‟ancona intagliata con scene della Passione e sormontata da
uno splendido crocifisso sempre del 1500.
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Un altro punto molto suggestivo della città è quello dei quartieri settentrionali con
resti delle mura a torri e con numerose case a graticcio del XIII-XVI sec. : dovremmo
vedere quella a Salumarkt, la Maleficturm; in Gelbingergasse, la Josenturm; e, al
n°47, la Garterhaus.
GROSS COMBURG
3 Km a sud del centro di Schwabisch Hall troviamo questa Abbazia benedettina,
fondata nel 1078 dai conti di Comburg-Rothenburg sul luogo del loro antico castello.
È circondata da fortificazioni .
Le tre torri romaniche attraverso le
quali si entra nel cortile del monastero
rivelano lo stile che doveva avere in
origine la chiesa di St. Nikolaus,
ristrutturata nel Settecento in chiave
barocca. Magnifica la decorazione
della parte anteriore dell‟altare
(paliotto), così come il lampadario
(lume), in ferro battuto rivestito di rame dorato, in forma di corona ornata da una
infinità di figurine, entrambi capolavori di autori ignoti. A sinistra della chiesa, il
chiostro ha conservato due ali romaniche e su di
esso si affacciano due cappelle con belle pitture
parietali.
I monaci di Comburg appartenvano tutti, all‟inizio,
esclusivamente a famiglie aristocratiche; poi,
secondo le riforme benedettine dell'Abbazia di
Melk del XV secolo, su pressione degli stessi, il
monastero divenne una fondazione collegiale
(Kollegiatstift), ammettendo successivamente all'interno
della comunità monastica anche i non nobili.
Nel 1800 e sino al 1909 la struttura venne utilizzata come
ricovero per soldati invalidi (Ehreninvalidenkorps).
Durante la Seconda guerra mondiale, il sito venne
utilizzato come campo di prigionia.
Oggi a Comburg risiede l‟Accademia di pedagogia.
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BAD WIMPFEN
Stazione termale dell‟Alta Svevia, Bad Wimpfen fu fondata dai romani con il nome
di Cornelia; nei secoli fu una delle residenze più frequentate degli imperatori svevi e
fu città libera dell‟impero dal 1342 al 1803.
Il Borgo alto appare come una fortezza
che si stende su un altopiano sulla
sponda del Neckar, cinta di mura e
difesa da torri.
Salendo lungo la Hauptstrasse
incontriamo la Staufer Tor, ingresso
alla fortezza, e la Fontana dei leoni
(Löwenbrunnen).
Da qui si scende a sin. per
Klostergasse, per vedere, sulla destra,
la Casa dei Giganti (Riesenhaus)
a graticcio del 1532, e altre belle case al n° 4 e al n° 10. In
fondo alla via vi è la antica chiesa di una abbazia
domenicana che presenta un bel chiostro e la vecchia
sacrestia sostenuta da un unico pilastro centrale, del 1250.
Tornando sulla Hauptstrasse raggiungeremo una piazza
ornata dalla Fontana dell’aquila, sempre tra case a
graticcio.
Salendo poi sulla destra in Salzgasse, si giunge al Markt, racchiuso
tra il Rathaus e la Parrocchiale il cui interno conserva vetrate del
1519. Dietro il Rathaus si innalza, isolata, la Blauer Turm (Torre
blu).
Da vedere anche la chiesa di
St. Peter und Paul che
conserva, della iniziale
costruzione del sec. XI, il
poderoso avancorpo che le fa
da facciata. Dovremo osservare il fianco sud
della chiesa, capolavoro del periodo gotico e la
testata del transetto con magnifiche sculture ed ornamentazioni. A sin. della chiesa vi
è il chiostro gotico.
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HEIDELBERG
Famosa città universitaria, si trova a circa un‟ora di auto da Stoccarda, verso nord-
ovest.
È adagiata in una bellissima posizione sulle rive del Neckar a poca distanza dalla
pianura del Reno, circondata da boschi e vigneti e dominata dalle rovine del suo
castello.
Heidelberg già al nostro arrivo si presenterà come un gioiellino architettonico.
La città è ricca di monumenti ed è considerata la culla del Romanticismo tedesco.
Oltre che essere nota come centro culturale per la sua antica ed importante università,
Heidelberg è una città turistica anche grazie alle sue acque termali e al suo clima.
Di antichissima origine, fu probabilmente una stazione militare in epoca romana e fu
eletta città nel 1239.
È uscita indenne dall‟ultima guerra.
Il centro storico si sviluppa lungo la Hauptstrasse, la via principale della città vecchia,
lunga due chilometri.
Tutti gli edifici più importanti sorgono in questa strada o sulle strade laterali che da
essa si dipartono.
Tra i primi in Neugasse a destra al n°52 la Haus zum
Riesen eretta nel 1707 per un generale, la cui statua
appare in una nicchia. Di fronte si staglia la sagoma
austera del Friedrichsbau, sede di
istituti universitari e poco più avanti
KarpfengasseAncora degna di nota la
Haus zum Ritter St. Georg, una delle poche case borghesi
risparmiate dalla truppe del Re Sole perché costruita da un mercante
francese. Poco tempo dopo fu adibita a municipio per divenire
infine hotel e ristorante, che da allora accoglie ospiti da tutto il
mondo. Lo sfarzoso edificio decorato con diversi ornamenti fu
costruito nel tardo Rinascimento, ossia nel 1592, su incarico del
commerciante di stoffe francese Charles Belier. La casa deve il suo nome alla statua
di San Giorgio, il santo cavaliere, che si può ammirare sul frontone. Il fondatore ha
immortalato sulla facciata la sua famiglia con ritratti e un emblema in cui è
rappresentato un ariete (“bélier” significa in francese “ariete”).
Noi però probabilmente inizieremo la nostra visita dalla
parte opposta di Heidelberg, verso la fine della
Hauptstrasse dove vedremo:
Marktplatz (Piazza del mercato), una delle più antiche
piazze della città, racchiusa a est dal municipio e a ovest
dalla Chiesa di Santo Spirito. Al centro della piazza si
trova la fontana di Ercole, costruita tra il 1706 e il 1709
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per ricordare le enormi fatiche comportate dalla ricostruzione della città dopo le
devastazioni dovute alla guerra dei trent‟anni.
la Heiliggeistkirche (Chiesa di Santo Spirito) che venne
costruita a partire dal 1400 da Ruprecht I, l‟unico principe
elettore che divenne anche re tedesco, come sepolcro e chiesa
collegiata. La particolarità di questa chiesa, a sala, sono i suoi
matronei sui quali una volta si trovava la “Biblioteca
Palatina”, in cui i libri erano legati con catene per impedire
furti, finché nella guerra dei trent‟anni passò nelle mani del
Vaticano. Oggi la chiesa di Santo Spirito è la chiesa
evangelica principale della città e attrae numerosi visitatori
con concerti e funzioni.
Dietro ad essa si apre la Piazza del Mercato e poco più
avanti la Kornmarkt (Mercato del grano). Ciò che una volta era il “mercato delle
specialità” è caratterizzato dalla statua della Madonna del XVIII secolo, riprodotta in
atteggiamento combattivo. Sotto il castello si trova il Palais Graimberg (palazzo
Graimberg), che deve il nome al protettore del castello, il conte Charles de
Graimberg, il quale nel XIX salvò il rudere e lo rese famoso in tutto il mondo. Nel
Palais Prinz Carl (palazzo del principe Carlo) sul lato orientale della piazza si trova
oggi la storica sala da pranzo, la quale viene ora utilizzata
per ospitare diverse manifestazioni.
Dalla Heiliggeistkirche, a sinistra, attraverso Steingasse,
si raggiunge il Karl-Theodor-Brücke / Alte Brücke
(Ponte Vecchio) : con la sua porta, che una volta
apparteneva alle mura cittadine, il muro di pietra viene
considerato già da sempre come simbolo di Heidelberg.
Le statue di Karl-Theodor (che fece costruire il ponte e gli
diede il suo nome) e della dea della saggezza Pallas di
Atene troneggiano sul fiume Neckar. La scimmia del ponte, che negli anni „70 è stata
rimessa sul lato del ponte vicino al centro storico, è uno dei motivi fotografici
preferiti. Sul primo pilastro del ponte sono segnati i livelli massimi che l‟acqua del
fiume ha raggiunto durante le inondazioni degli ultimi secoli.
La strada termina alla Karlstor (Porta di Carlo).
LO SCHLOSS
Il magnifico Schloss, il più famoso di tutto il paese. Il castello si erge sulle colline
che dominano dall‟alto foreste e giardini terrazzati ed è considerato un’ icona
romantica senza tempo. Il maestoso castello subì nel 1668 il saccheggio delle truppe
francesi di Luigi XIV e da allora ne sono rimaste soltanto le rovine, che
contribuiscono ad accrescere il suo indiscusso fascino romantico. Pittori e poeti di
tutto il mondo l‟hanno immortalato in dipinti e versi. Mark Twain lo descrisse come
“il Lear della natura inanimata: deserto, privo di corona, offeso dalle tempeste, ma
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regale, e bello”. I principi elettori fecero costruire, questo castello in arenaria rossa
nell‟arco di tre secoli, dal 1400 al 1620; esso divenne una delle più belle residenze
rinascimentali tedesche, ma era già
caduto in rovina quando, nel XVIII secolo
fu „scoperto‟ dai romantici, totalmente
rapiti dal suo incanto.
La parte originaria è costituita da un
castello gotico fortificato, oggi diroccato.
Per ammirare il castello si può percorrere il
Philosophenweg (la via dei Filosofi),
lungo il quale Ghoete e Hegel andavano a
passeggiare, un sentiero che si addentra nel
bosco sulle colline ed offre una splendida vista sul fiume Neckar e la sponda opposta,
a nord, o si può fare un giro in barca sul Neckar ed ammirare il panorama
placidamente, senza alcuno sforzo.
All‟interno del complesso del castello
possono essere visitati: il campanile,
eretto all‟inizio del XV secolo, il
Friedrichsbau, il palazzo di Federico in
cui sono custodite le statue di alcuni
membri della famiglia dei Wittelsbach,
tra cui Carlo il Grande, l‟edificio
rinascimentale Ottheinrichsbau, sede
del deutsche apothekenmuseum dove si
possono ammirare opere d'arte barocche e
rococò ed una farmacia ambulante e la parte più antica del castello, la Ruprechtsbau
costruita intorno al 1400.
In un angolo riparato di una strada laterale della Philosophenweg si trova il Die
Hirschgasse. L‟albergo risale al 1472 e venne aperto come taverna per ospitare gli
studenti dell‟università di Heidelberg, la più antica della Germania, fondata nel 1386.
Al Die Hirschgasse gli ospiti capiranno come si senti lo scrittore Mark Twain ai
piedi del più romantico dei castelli tedeschi.
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ULM
Città natale di Albert Einstein, premio Nobel per la fisica nel 1921 per aver enunciato
la Teoria della Relatività, Ulm è una città dove antico e moderno si fondono in
perfetta armonia.
Sorge sulla riva sinistra del Danubio, che la divide dalla Nuova Ulm, città bavarese.
Ha una popolazione di 115.000 abitanti.
Antica città imperiale citata per la prima volta nell‟854, Ulm si presenta oggi come
un polo economico e culturale nella regione tra il Giura Svevo e l‟Algovia/Lago di
Costanza, un territorio ricco di tradizioni ma proiettato verso l‟innovazione.
Le mete di interesse sono:
l‟imponente DUOMO di Ulm, oggi chiesa evangelica, è uno
dei capolavori dell‟arte gotica tedesca, superato per
grandezza solo dal duomo di Colonia e dotato di una torre
campanaria in pietra tra le più alte del mondo (161,53 m),
seconda solo alla Mole Antonelliana (che però non è
campanaria), che misura 167,5 metri.
Fra il 1890 e il 1908 questo è stato l'edificio in muratura più
alto del mondo (senza tenere conto di obelischi). Prese il
posto del duomo di Colonia e venne soppiantato a sua volta
dal Philadelphia City Hall. Costruita dalla popolazione esclusivamente avvalendosi di
mezzi propri, la cattedrale si presenta con una facciata
dominata dalla colossale torre sulla quale si può salire
utilizzando la scala interna di 768 gradini. L'ultimo tratto della
salita è costituito da un passaggio molto angusto, una scala a
chiocciola, che permette a malapena il passaggio di una
persona alla volta.
La torre è preceduta in basso da un portico a tre altissime
arcate ornate di statue.
Sotto il portico si apre il doppio portale d‟ingresso al cui
pilastro centrale si trova lo Schmerzensmann (Ecce Homo)
capolavoro del 1429.
L‟interno ha proporzioni grandiose (124 x 49 m) e
impressiona per lo slancio delle arcate. La navata centrale è
alta 42 m e le laterali 20.5 m.
Il coro è sfolgorante di luce e conserva sei vetrate del XV-XVI secolo.
Gli 89 stalli, con una infinità di statuette e di busti, sono degni di uno sguardo.
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La Marktplatz,
la piazza centrale abbellita da una celebre fontana, Fischkasten,
ornata da tre statue di guerrieri; sul lato ovest sorge il
municipio (Rathaus) del
1520 con incantevoli affreschi
prospettici e l‟orologio
astronomico.
Poco distante il Neuer Bau,
antico magazzino sormontato
da una pittoresca torre.
Il Fischerviertel
romantico quartiere dei pescatori e dei conciatori,
con i suoi pittoreschi vicoli ombreggiati da tigli e i ponti sulla Blau alla confluenza
con il Danubio.
Potremo vedere le suggestive case di legno e muratura su
palafitte splendidamente restaurate, tra canali d‟acqua ed
unite da ponticelli;
Molte delle case sono “ storte”, sembrano fatte di
marzapane.
Infatti con l‟erosione dell‟acqua
ci sono stati in passato cedimenti
strutturali e la grande intuizione è stata proprio quella di
ristrutturare e consolidare le abitazioni così come sono.
Ce n‟è in particolare una la Schiefes Haus (letteralmente la
casa pendente) che è veramente impressionante, ed ora è un
piccolo hotel anche abbastanza costoso, ma dormirci
dev‟essere un‟esperienza
curiosa.
Un‟ultima curiosità: il simbolo di Ulm è l‟Ulmer Spatz
un passero con un bastoncino nel becco.
In città lo trovate ovunque e rappresentato in tutte le
fantasie possibili e immaginabili.
La leggenda narra che durante la costruzione della
cattedrale di Ulm si dovesse far entrare una grande trave
attraverso la porta di accesso alla città, ma non si riusciva perché allora si era soliti
caricare le travi di traverso sui carri.
La soluzione arrivò osservando un passero che dovendo far passare un
lungo bastoncino attraverso un piccolo pertugio, lo posizionò longitudinalmente e
così riuscì a introdurlo.
Venne così riposizionata la trave sul carro longitudinalmente alla porta e riuscirono a
farla passare, consentendo così di proseguire con la costruzione della cattedrale.