In-diffidenza, per me non esisti
-
Upload
andre-memnun -
Category
Documents
-
view
221 -
download
0
Transcript of In-diffidenza, per me non esisti
-
8/6/2019 In-diffidenza, per me non esisti
1/1
IN-DIFFIDENZA,PER ME NON ESISTILaria, tremolante tra fumi e gas, resta immobile: il
rossodel semaforo impone larresto, giusto quandola tentazione del giallo persuadeva quasi ad oltre-
passare lostacolo.
Un Guidatoreguarda sconsolato la scena, dal bor-
do estremo dello specchietto laterale, cercando
qualche compagno di sventure alla sua fiancata:
prima a destra, poi dallaltra parte. Del resto , in-
nanzi, non cera di che ammirare: sempre lo stesso
spettacolo, come quello di una TV senzantenna.
Grigio polvere plumbeo, misto a striature di sporco
inspessito. Una sorta di visiera calata, di un vec-
chio elmo arrugginito e trasandato.
Come ci sono finito qua, a farmi trattare cos, per
una miseria di spiccioli?, sembra dire quella me-
desima espressione, replicata con varianti di colore
come pop art, sui volti rimpiccioliti che s'intrave-
dono, da un riflesso di specchietto all'altro. Altri
Guidatori, proprio l, condividevano quell'ansia e
quell'aspettativa.
Pensieri evadono dai finestrini poco serrati: Si sa,
semaforo metafora di vita!; Questo senso di pe-
ricolo costante, di estraneitdalla societ: loro pa-
droni di casa, noi nemmeno coinquilini; Vi piace
assistere senza assistenza? Siamo avanzi
dumanit: rifiutati, non raccolti, gli aiuti, e noi ab-
bandonati nel sudiciume, come immondizia per
strada.
Poco lontano, ma a debita distanza, un gruppo di
Lavavetri sbottava in nervose esternazioni di mal-
contento: Ti hanno dato la promozione, dove vai,
senn, senza fare carriera?; Io non vedo lora di
andare in ferie!; Non so quale barca comprare:
forse mi faccio il BMW nuovo; Quei Guidatori!
Perch non se ne tornano nel loro Paese?
Da qualche altra parte della citt, per un vicolo, un
Guidatore incedeva a marcia bassa, con lo sguardo
altalenanteda uno specchietto allaltro, per intuire
la strada celata oltre il parabrezza. Inaspettata-
mente, con la coda dellocchio vide un Lavavetri
attraversava! Piant i freni, sterz di colpo, fragore:
arrestandosi contro un cassonetto, evitando la rot-
ta di collisione.
Subito catapultato fuori dal mezzo, si avvicin alLavavetri, che gi straboccava insulti e urla: Hey!
TU! Mi stavi mettendo sotto! Guarda che ti faccio
pi nero di me, sai? Adesso chiamo la polizia, anzi,chiamo il mio avvocato! Di sicuro non avrai i do-
cumenti in regole, eh, Guidatore, e mentre
sbraitava roteava in aria il suo attrezzo da lavoro.
Il Guidatore, accorato, quasi dondolava, non sa-
pendo bene come avvicinarsi per aiutare e al tempo
stesso non provocare lavversarsi delle minacce del
Lavavetri: Mi scusi, Signor Lavavetri! Non volevo
la prego, non chiami nessuno, mi rovinerebbe. Non
ho molti soldi, ma potrei risarcire
Risarcire? Sai quanto vale la mia vita? Non te lo
puoi neanche immaginare, stupido Guidatore , e
se ne andava gi, a passi furiosi e altezzosi.Il Guidatore, si ferm come a risolvere un opera-
zione o un calcolo mentale. Aprendo bocca, il tono
non era sussiegoso, bens quasi risentito: Be, Si-
gnore se permette, vorrei dirle che comunque
lavrei vista in tempo, se non fosse stato per lo
sporco sul parabrezza. Come possiamo guidare
noi, se voi Lavavetri non ci degnate di una ma-
no. Ma quello, di spalle, sallontanava ancora.
Il Guidatore, rassegnato, dopo una sbirciata preoc-
cupata allo stato della macchina, apr lo sportello
per risalire e sedersi al volante. Un suono scono-
sciuto, come uno scroscio: acqua! Il Lavavetri, con
un secchio, senza scomporsi troppo: Contento
ora, Guidatore? Hai ragione, in fondo non mi costa
nemmeno tanto Adesso sparisci! Mahche fai?!.
Era il Guidatore slanciatosi su di lui: un abbraccio
tanto stretto e vicino quanto la distanza che sem-
pre avrebbe voluto fosse colmata
Laria, tremolante tra fumi e gas, resta immobile: il
rossodel semaforo impone larresto, giusto quando
la tentazione del giallo persuadeva quasi ad oltre-
passare lostacolo.
Un guidatore guarda impaziente la scena: colpi di
clacson allauto davanti e imprecazioni a destra e a
manca, a qualunque venditore ambulante o men-
dicante. Colpi di spazzolaa scoraggiare un lavave-
tri che si avvicina con un sorriso, sincero. Il guida-
tore, con la sua maschera di stress e superbia,
sgomma subito e riprende la sua routinaria corsa
inarrestabile sui ciechi binari del proprio egoismo.
Il lavavetri, dietro, sotto il sole e in mezzo allo
smog: Ciao amigo!, sorride imperterrito, dallasorgente dinesauribile sovrumana umilt.