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All’interno il POSTER “Gaza to Face a Holocatus” di Carlos Latuff a pag. 4 - 5 l’ l’ I I peruranio peruranio INSEGNARE ALL’UOMO IL RISPETTO _____________________________________ Danilo Buonora Un po’ di tempo fa credevo di non essere più capace di rima- nere sorpreso, forse perché as- suefatto a notizie quotidiane di stragi, guerre, omicidi efferati, violenza, fame nel mondo, po- vertà, diffusione di malattie, distruzione del pianeta per cause climatiche, cataclismi naturali e così via. Grazie ad alcune persone - una in parti- colare a dire la verità, ma sono dettagli - a cui tengo molto sono riuscito di nuovo ad emozionarmi, a provare un forte sentimento nel tentare di raggiungere uno scopo, a ri- manere meravigliato per un gesto e stupito per poche pa- role, se pur apparentemente molto insignificanti. Ecco, grazie a questo incontro ho ca- pito che non bisogna mai ar- rendersi, perché qualcosa di positivo, anche se solo nel no- stro piccolo, possiamo farlo tutti. Ogni giorno che andiamo avanti tutti captiamo dai mass- media notizie il più delle volte molto negative e indicatrici di un malessere diffuso, di un qualcosa di malvagio che al- berga nell’animo degli uo- mini. Segue a pag.8 Periodico studentesco del Liceo “A. Gatto” Anno II n° 2 - gennaio 2009 STOP ALLA BARBARIE A GAZA La violenza israeliana sui civili palestinesi. Guerra totale contro un popolo innocente Lacrime e sangue Terminata lo scorso 19 dicembre la tre- gua di 6 mesi tra Israele e Hamas, il gruppo fondamentalista palestinese ha ri- preso il lancio di razzi contro lo stato ebraico. La risposta di Israele, l’opera- zione “Piombo fuso”, è iniziata il 27 di- cembre, con raid aerei e il lancio di bombe sulla Striscia di Gaza che, oltre a colpire “obiettivi mirati” di Hamas, ha fatto prevalentemente vittime tra i civili. Il 3 gennaio lo stato sionista ha dato il via all’invasione di terra, spaccando in due la striscia. Negato l’ingresso ai gior- nalisti e gli aiuti umanitari ai Palestinesi, Israele procede con la sua offensiva, se- minando morte tra la popolazione inerme, soprattutto bambini, e rifiutando ogni accordo o cessate il fuoco proposto dall’ONU. Sordo agli appelli internazio- nali, ai morti, al mondo islamico e alle organizzazioni che difendono i diritti dell’uomo, Israele si è lanciato in un fe- roce, spietato, imperdonabile genocidio. De Concilio a pag. 3 Sconti sui trasporti: allarme Rete degli Studenti Da UnicoCampania lo stop agli sconti sugli abbonamenti a pag. 2 MOBILITA’ Foto: Times Il 27 gennaio la Giornata della Memoria Conservare il ricordo dell’eccidio di milioni di Ebrei a pag. 6 Olocausto Nel giornale Nei giorni del genocidio di Gaza, un’immagine sulle drammatiche vicende del popolo palestinese. Il conte- sto e l’aspetto dell’uomo richiamano i lager nazisti, la sua kefiah intorno al collo ne denota la nazionalità pa- lestinese. A causa dell’assedio israeliano, Gaza è diven- tata un grande campo di sterminio. Un docente di religione e uno studente discutono per capire perchè il Vaticano non vuole riconoscere l’omoses- sualità a pag. 6 Vaticano: no ai gay Il documento di protesta dei nostri docenti riunitisi in assemblea il 27 ottobre 2008 a pag. 7 La riforma che non c’è Pag. 2 Territorio Immigrazione; proteste studentesche Pag. 8 Approfondimenti Dichiarazione dei diritti dell’uomo; stragi del sabato sera; Musica: Jazz Blues Fusion PREZZO EXTRACARO

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All’interno il POSTER“Gaza to Face a Holocatus”di Carlos Latuff a pag. 4 - 5

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INSEGNARE ALL’UOMO

IL RISPETTO_____________________________________

Danilo Buonora

Un po’ di tempo fa credevo dinon essere più capace di rima-nere sorpreso, forse perché as-suefatto a notizie quotidiane distragi, guerre, omicidi efferati,violenza, fame nel mondo, po-vertà, diffusione di malattie,distruzione del pianeta percause climatiche, cataclisminaturali e così via. Grazie adalcune persone - una in parti-colare a dire la verità, ma sonodettagli - a cui tengo moltosono riuscito di nuovo ademozionarmi, a provare unforte sentimento nel tentare diraggiungere uno scopo, a ri-manere meravigliato per ungesto e stupito per poche pa-role, se pur apparentementemolto insignificanti. Ecco,grazie a questo incontro ho ca-pito che non bisogna mai ar-rendersi, perché qualcosa dipositivo, anche se solo nel no-stro piccolo, possiamo farlotutti.Ogni giorno che andiamoavanti tutti captiamo dai mass-media notizie il più delle voltemolto negative e indicatrici diun malessere diffuso, di unqualcosa di malvagio che al-berga nell’animo degli uo-mini.

Segue a pag.8

Periodico studentesco del Liceo “A. Gatto”

Anno II n° 2 - gennaio 2009

STOP ALLA BARBARIE A GAZALa violenza israeliana sui civili palestinesi. Guerra totale contro un popolo innocente

Lacrimee sangue

Terminata lo scorso 19 dicembre la tre-gua di 6 mesi tra Israele e Hamas, ilgruppo fondamentalista palestinese ha ri-preso il lancio di razzi contro lo statoebraico. La risposta di Israele, l’opera-zione “Piombo fuso”, è iniziata il 27 di-cembre, con raid aerei e il lancio dibombe sulla Striscia di Gaza che, oltre acolpire “obiettivi mirati” di Hamas, hafatto prevalentemente vittime tra i civili.Il 3 gennaio lo stato sionista ha dato ilvia all’invasione di terra, spaccando in

due la striscia. Negato l’ingresso ai gior-nalisti e gli aiuti umanitari ai Palestinesi,Israele procede con la sua offensiva, se-minando morte tra la popolazioneinerme, soprattutto bambini, e rifiutandoogni accordo o cessate il fuoco propostodall’ONU. Sordo agli appelli internazio-nali, ai morti, al mondo islamico e alleorganizzazioni che difendono i dirittidell’uomo, Israele si è lanciato in un fe-roce, spietato, imperdonabile genocidio.

De Concilio a pag. 3

Sconti sui trasporti: allarme Rete degli StudentiDa UnicoCampania lo stop agli sconti sugli abbonamenti a pag. 2

MOBILITA’

Foto: Times

Il 27 gennaio la Giornatadella Memoria Conservareil ricordo dell’eccidio dimilioni di Ebrei a pag. 6

Olocausto

Nel giornale

Nei giorni del genocidio di Gaza, un’immagine sulledrammatiche vicende del popolo palestinese. Il conte-sto e l’aspetto dell’uomo richiamano i lager nazisti, lasua kefiah intorno al collo ne denota la nazionalità pa-lestinese. A causa dell’assedio israeliano, Gaza è diven-tata un grande campo di sterminio.

Un docente di religione euno studente discutono percapire perchè il Vaticano nonvuole riconoscere l’omoses-sualità a pag. 6

Vaticano: no ai gay

Il documento di protestadei nostri docenti riunitisiin assemblea il 27 ottobre2008 a pag. 7

La riforma che non c’è

Pag. 2 TerritorioImmigrazione; proteste studentesche

Pag. 8 ApprofondimentiDichiarazione dei diritti dell’uomo;stragi del sabato sera; Musica: JazzBlues Fusion

PREZZO

EXTRACARO

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Studenti pendolari: addio sconti

La Rete degli Studenti: da UnicoCampanianon ci saranno più abbonamenti scontati

Il consorzio UnicoCampania ha annunciato che “a par-tire dal corrente mese, e in attesa di diversa comunica-zione da parte delle Istituzioni competenti, gliabbonamenti mensili agevolati studenti sono sospesi”. La responsabilità di questo duro colpo all'istruzione èdella Regione Campania. Dopo labeffa dello scorso anno (quando la finanziaria regionale 2007 ha ridottodrasticamente i criteri per poter usu-fruire degli sconti), ecco la secondastangata al diritto allo studio dei pen-dolari campani. Niente più sconti, al-meno per gennaio, e il futuro siprospetta incerto.La Regione, infatti, respingendo la de-libera di sostegno economico per le tariffe agevolate, hatagliato di 20 milioni di euro i finanziamenti all'asses-sorato ai Trasporti. Gli studenti che fanno uso di abbonamenti (circa 30mila)da sempre costituiscono il grosso degli abbonamenti diUnicoCampania, con un guadagno annuo per il consor-zio di 3 milioni e mezzo di euro.Ora molti di loro saranno colpiti da questo provvedi-mento, facendo gravare una spesa ancora maggiore sullefamiglie, con un rincaro fino a 200 euro annui.Per il nostro territorio, da sempre penalizzato, questa èl'ennesima dimostrazione di una politica regionale ina-deguata e lontana dagli interessi dei cittadini, una farsa inaperta contraddizione con la legge regionale n. 4 del2005, che sancisce, tra i numerosi principi di tutela del di-ritto allo studio, il diritto alla mobilità per gli studenti.La Regione Campania ha ancora dimostrato di non averea cuore la formazione e il diritto allo studio, non solo nonattuando serie politiche al riguardo, ma riducendone ad-dirittura di anno in anno il finanziamento.La Rete degli Studenti Medi di Agropoli non accetteràquesto attacco: alla Regione Campania chiediamo una ri-sposta immediata non solo per ripristinare gli sconti, madi farlo così come precedentemente alla finanziaria del2007 e un impegno affinché siano individuate nuovi eancora più ampi criteri di agevolazione.E' per questo che organizzeremo a breve ad Agropoliun'assemblea pubblica sulla mobilità studentesca, digrandissima valenza per il nostro territorio, a cui parte-ciperanno le istituzioni locali e regionali e la Cgil di Sa-lerno.

La Rete degli Studenti Medi di Agropoli

l’Iperuranio

La libertà hail suo sapore

M. ora ha ventotto anni,vive alla giornata, non hacasa, ogni mattina si sve-glia e cerca lavoro, ma hail sorriso sulle labbra, eparla della sua vita, dellesue peripezie, e per tuttoha questo stesso sorrisosereno, perché, dice, la suavita è un miracolo.E’ nato in Marocco e lì hacominciato a studiare ilCorano e l’arabo, il fran-cese e lo spagnolo, ma luia scuola non voleva starci,a farsi bacchettare per im-parare a memoria ciò chedicevano gli altri, così haimparato a fare il fale-gname. Eppure continuava a guar-dare al di là, di là delmare, dove si respira la li-bertà, dove si può assapo-

rare il rispetto della di-gnità umana, dove è per-messo avere una propriapersonalità e non quellache ti viene inculcata sinda bambino. Perché, dice,se stai lì, già non esisti.Aveva tre sorelle, tuttesposate a sconosciuti al-l’età di quindici anni,come sua madre del resto,come tutte del resto; avevatre madri e tanti fratelli.Decise di andarsene.Tre volte, andare e tor-nare, scacciato dalla li-bertà perché le sue cartenon erano in regola; Spa-gna, Francia, Italia, su unbarcone di sessanta per-sone stipate alla bell’e me-glio, partito assieme aduno da quaranta: trentaseiore di mare, freddo efame; lui s’è salvato, si èrisvegliato in ospedale, madell’altro, quaranta per-sone, neanche una ha vistola libertà. Quindi in Italiaa cercare lavoro, a scac-

ciare chi ti guarda da lon-tano, vede cosa sei: unmarocchino, straniero eclandestino, e vuole farti“lavorare”, vuole fartispacciare. Finchè non è ar-rivato dov’è ora e ha tro-vato chi l’aiuta.M. ha il sorriso sulle lab-bra, gli occhi che lucci-cano, sta assaporando lalibertà di cui ha tantafame; per tre volte ha po-tuto morire, come fare acredere che non sia un mi-racolo la sua vita? E non gli interessa di co-loro che, guardandolo perstrada o parlandoci, di luihanno pensato solo che siauno “sporco marocchino”e non un uomo: “son leparole buone quelle cheinteressano, le parole cat-tive non servono a nulla, sidimenticano subito, si but-tano via”.

Rosamaria Veropalumbo

Gennaio 2009

Gli sconti il 2008

35% per famiglie conisee inferiore ai 6967 €25% per famiglie conisee inferiore ai 12500 €15% per famiglie conisee inferiore ai 18000 €

I tagli

20 milioni di € i taglifatti dalla Regione ai Tra-sporti per il 2009

UnicoCampania

30mila gli studenti abbo-nati, costituiscono il grossodelle entrate3,5 milioni di € il gua-dagno del consorzio sugliabbonamenti studenteschi

Per saperne di più

Sito retestudentiagropoli.wordpress.comEmail [email protected]

2territorio

Sapere aude

“Questo misero modo tengonl’anime triste di coloro che vissersanza infamia e sanza lodo[…]Fama di loro il mondo esser nonlassa; misericordia e giustizia lisdegna: non ragionar di loro, maguarda e passa. E io, che riguardai,vidi una insegna che girando cor-reva tanto ratta, che d’ogni posa miparea indegna; e dietro le venìa sìlunga tratta di gente, ch’io nonavrei creduto che morta tantan’avesse disfatta[…]”Dante, immutato e universale mae-stro di vita, ci svela ancora unavolta la vera e cruda faccia della re-altà. Un circolo vizioso, la velocitàè nulla. L’uomo corre nel mondosenza un fine e il mondo gli corredietro, perseguitandolo in eterno.Senza seguire una bandiera, senzalottare per un ideale, percorrendosempre la via più semplice, la viadella ragione, dell’omologazione,della maggioranza.Ignavia, maledetta e assassina. Me-retrice e generatrice di mostri e diviolenza. Maschera caratteristicadella commedia della vita. Apatia,il sentimento comune che riveste icorpi dell’umanità, soprattuttoquelli dei giovani. Giovani svegli edeterminati. Giovani che vivono sulinee rette, all’infinito, protetti daiprincipi immutabili delle leggi delcervello. Giovani illusi e moralisti,che mangiano libri e credono che lavita sia una nozione. Noi, figli diuna cultura romantica che inevita-bilmente ti intrappola in un idealed’avorio. Libertà è partecipazione,cantava Giorgio Gaber. Partecipareper abbattere le barriere della nostramente e i confini dei nostri Stati,

partecipare per accorciare le di-stanze ed eliminare i palazzi dei li-miti nei quali veniamoimprigionati, partecipare per vi-vere. Dov’è questa partecipazione?Nascosta dietro alle vostre bellefacce, assassinata dallo stessosogno che l’ha generata, cancellatadai guerrieri dell’ignoranza e dellasuperstizione, lapidata, quasi fossecolpevole di sovversione. Una par-tecipazione estrema o nulla. Preca-ria. In bilico, troncata dal vostrolasciar passare e scivolare tutto. Lavita non è solo studio. La vita sonole vostre azioni. La vostra passivitàvi ucciderà. E voi moralisti che tanto vi ostinatea condannare i nostri silenzi assor-danti e le nostra urla mute guarda-tevi le viscere e pensate che quellaviscidità è la vostra vita! Voi chetanto insistete sul fatto che la nostralotta è stata intrapresa contro un ne-mico immaginario (un governo filodittatoriale non mi sembra fanta-sia!) osservate bene le vostre azionimeschine e le vostre incoerenze!Voi che possedete la conoscenza as-soluta, la Verità al di sopra del Benee del Male, dov’eravate durante laNostra protesta?! A passeggiare so-gnando effusioni eterne e baci nondati, con parole d’amore “non ci la-sceremo mai e poi mai..”! La vostrasuperficialità è vomitevole e le vo-stre leggi morali dovrebbero essereponderate bene prima di essereesposte! Verremo ancora alle vostre porte egrideremo ancora più forte perquanto voi vi crediate assolti sietelo stesso coinvolti!

Mariagrazia Cantalupo

Per quanto voi vi crediate assolti...

Fino al 2007

35% per famiglie conisee inferiore ai 12500 €25% per tutti gli stu-denti

"Studente non strumentalizzato":questo lo slogan che risuonava im-perioso in una valle intrisa di ipo-crisia, di quella che non poteva cheessere una mera costruzione tea-trale, di un fittizio fenomenizzarsidi un ideale che è stato vorace-mente divorato dalla terribile ecodell'insulso, del decostruttivo, del-l'inconsciamente malvagio. Mega-foni, cori da stadio, giovaniindividui legati ai cancelli discuola, ovazioni, discorsi degni deltalento di un Cicerone o di un De-mostene, assemblee, occupazioni,articoli giornalistici ridicoli, gravidifino alla nausea di punti esclama-tivi, che inneggiavano ad una lottacontro chissà quale immaginarionemico: e ora? Il nulla. Come seniente fosse mai successo, come setutto fosse stato da sempre uguale ase stesso, una volta concretizzatosiil decreto Gelmini, il buio assoluto,l'indifferenza generale, la più com-pleta dimenticanza hanno strappatoa morsi la carne indigesta di un mo-stro che era stato partorito proprioda coloro che avevano tanto contri-buito a parlare di "diritto allo stu-

dio". Sarebbe machiavellico af-frontare tali ragionamenti in terminifatalistici, ma è pur vero che unmare sia composto da gocce: leazioni che si compiono nella quoti-dianità sono le azioni che creano lastoria, sono quelle azioni che con-tribuiscono a creare i presuppostida cui i processi sociali e politiciriescono a carpire l'energia perpoter sostenere il peso dei secoli, ilpeso dei millenni, lacerati da un ba-nalismo spiazzante, dinanzi alquale l'impotenza sembra esserel'unica tremante reazione dell'in-conscio umano. "Agisci in modoche le tue azioni abbiano il caratteredell'universalità, agisci in modo datrattare l'umanità come un fine, maicome un mezzo, agisci in modo chela volontà umana, attraverso la ra-gion pura, possa instaurare una le-gislazione universale": ma peccatoche solo una minima parte di noiabbia capito quale grande scopertaetica sia stata conseguita da un si-gnore vissuto qualche anno fa inun'anonima città nordeuropea. E lanave dei folli prosegue senza meta.

Nico Menna

La normativa

la legge Regionalen. 4 del 2005 è unadelle leggi regionali più in-novative, stabilisce i prin-cipi del diritto allo studio ele agevolazioni affinchéesso sia garantito.

I costi

fino a 200 € annui l’au-mento delle spese di viag-gio per ogni studente

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Gaza sta vivendo giorni di indicibili tormenti. Dapiù di mezzo secolo la Palestina è umiliata, privatadel diritto a uno stato, costretta alla diaspora, ep-pure non ha chinato la testa. Da anni Gaza è sottoassedio, stretta dalle morse dell’embargo, logoratada uno scontro combattuto tra uno stato confinantee i suoi dirigenti democraticamente eletti. Da giorniè piegata e terrorizzata dalle bombe, dalla morte,dalla miseria. I suoi bimbi, il 50% della popolazione, vi-vono nell’incubo dei bombardamenti, im-pauriti dalle violenze, muoiono d'infarto.Dal 3 gennaio Gaza e le sue innocenti vit-time vivono la più grande e l’ennesima delleviolenze, quella della propria terra calpestatadall’infibio straniero, invasa,nuovamente teatro di scontro. Da una parte uno dei migliori eser-citi del mondo, Israele, sta calpestando ildiritto all’esistenza di un popolo. Dall’altraHamas, rappresentante di quel popolo oppresso,impegnata in una folle, terroristica, rudimentalelotta, condotta per mezzo di primitivi razzi. Ciò nongiustifica il loro utilizzo, ma palesa la sproporzionedella reazione israeliana (20, dal 2000, gli Israe-liani uccisi dai razzi Quassam, siavvicina sempre più al migliaio, invece, il numerodei Palestinesi uccisi dal 27 dicembre scorso).Chi ne fa le spese, infatti, è l’inerme popolazio-ne palestinese. Non solo uccisa, bombardata, mas-sacrata. A questa gente sono negati corrente elet-

trica, acqua, cibo, aiuti umanitari, medicinali, cure,bloccati al confine dall’esercito israeliano per evi-tare, a loro dire, che vadano ai miliziani di Hamasferiti.Quanta ipocrisia e veleno stilla Israele, che primaalimenta in tutti i modi il malcontento e la delegit-timazione di Fatah e Abu Mazen, a favore dell’ala

più estremista del popolo palestinese,Hamas, poi non ne riconosce l’autorità né

il governo, peraltro democraticamenteeletto. Di più, Israele tortura e uccideoggi la Palestina, nascondendosi die-

tro il paravento del terrorismo di quellastessa Hamas che al suo esordio lo stato sio-

nista ha sfruttato per sconfiggere la piùmoderata Fatah.Oggi mi appello ancora a voi, compa-gni studenti. A non cedere alla facile re-torica, a non cadere in troppo comodiluoghi comuni, a non guardare ad Hamas

come ai Palestinesi e viceversa, a non giu-stificare il sionismo che oggi insanguina la Pale-stina.Siate liberi di capire, di osservare con indignazionequesta invasione, di vederlo per quel che è: un ge-nocidio, un massacro, un crimine contro un popoloe contro l’umanità.

E soprattutto, abbiate Pietà. Palestina Libera.

David De Concilio

Pubblichiamo una lettera “Ai politici italiani” daparte di Luisa Morgantini, Vicepresidente del Parla-mento Europeo, del 3 gennaio scorso.

Non una parola, non un pensiero, non un segno di do-lore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini,anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Casesventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie,posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità.Dove sono i Veltroni, con i loro "I care", come si può ta-cere o difendere la politica di aggressione israeliana. Lapopolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesitutti, pagano il prezzo dell'incapacità della ComunitàInternazionale di far rispettare ad Israele la legalità in-ternazionale e di cessare la sua politica coloniale. [..]Bisogna fermarli. Ma basta con l' impunità di Israele edei ricatti dei loro gruppi dirigenti. Dal 1967 Israele oc-cupa militarmente i territori palestinesi, una occupa-zione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione dicase, check point dove i palestinesi vengono trattati condisprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a di-smisura portando via terra, acqua, distruggendo colti-vazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sonoimpedite anche le visite dei familiari. Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazionedi un contadino palestinese che si abbraccia al suo al-bero di olivo mentre un buldozzer glielo porta via e deisoldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare,o una donna che partorisce dietro un masso e il maritotaglia il cordone ombelicale con un sasso perché sol-dati israeliani al check point non gli permettono di pas-sare per andare all' ospedale [...].

Avete mai visto i bam-bini dei villaggi circo-stanti Tuwani a sud diHebron che per andarea scuola devono cam-minare più di un ora emezza perché nellastrada diretta dal lorovillaggio alla scuola si

trova un insediamento e i coloni picchiano ed aggredi-scono i bambini, oppure i pastori di Tuwani che trovanole loro tanche d'acqua o le loro pecore avvelenate da fa-natici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma per-ché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400coloni hanno cacciato migliaia di palestinesi, costrin-gendo a chiudere più di 870 negozi. Avete visto il muroche taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggiche divide palestinesi da Palestinesi, che annette terri-torio fertile e acqua ad Israele, un muro considerato il-legale dalla Corte Internazionale di giustizia. [...]Basta un morto per dire no, ma anche le proporzionicontano dal 2002 ad oggi per lanci di razzi di estremi-sti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, maa Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaiae migliaia di case ed uccise più di tre mila persone traloro centinaia di bambini che non tiravano razzi. Avrei voluto sentire la vostra indignazione e la vostraumanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tantadistruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità,per tanta violazione del diritto internazionale e umani-tario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani:Cessate il fuoco, cessate l'assedio a Gaza, fermate la co-struzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l'oc-cupazione militare, rispettate e applicate le risoluzionidelle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ognispazio ai fondamentalismi e alle minaccie controIsraele. Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv,ci rifiutamo di essere nemici, basta con l'occupazione.

Dio mio in che mondo terribile viviamo.

l’Iperuranio Gennaio 2009 3palestina

Gaza: continua la barbarie Israeliana. In tragiche condizioni i civiliPalestinesi. Cresce la crisi umanitaria, nella Striscia “Guerra totale”

“Abbiate Pietà”: sul massacro di Gaza le parole del rappresentante del Classico

Cinema e fumetto: la Palestina raccontata dall’arteFilm: “Valzer con Bashir”Un cartoon di Ari Folman, ex soldato israeliano du-

rante la prima guerra del Li-bano, che racconta il massacrodei campi profughi palestinesidi Sabra e Shatila. Successointernazionale, contenderàl’Oscar a “Gomorra”. Distribuito in Italia dal 9 gen-naio.

29 febbraio 2008Con l’operazione “Inverno caldo” Israele invade la Striscia,uccidendo 120 palestinesi.

19/06 - 19/12 2008Con la mediazione dell’Egitto,vi sono 6 mesi di tregua tra Hamas e Israele

27 dicembre 2008Parte l’operazione “Piombo Fuso”, Israele lancia raid aerei su Gaza

3 gennaio 2009Israele invade la Striscia,l’operazione è tutt’orain corso.

Fumetto: “Palestina”Di Joe Sacco, giornalista, un fumetto-reportage

che nel ‘96 ha vintol’American BookAward. Più che unsemplice fumetto,Sacco usa i suoi dise-gni come fotografie.Pubblicato in Italia daMondadori nel 2002.

Foto: Vittorio Arrigoni

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l’Iperuranio Gennaio 2009 4Immaginid’autoreUn’immagine sulle drammatiche vicende del popolo palestinese. Il contesto e l’aspetto dell’uomo richiamano i lager nazisti, la sua kefiah

intorno al collo ne denota la nazionalità palestinese. A causa dell’assedio israeliano, Gaza è diventata un grande campo di sterminio.Tecnica: china e matita

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l’Iperuranio Gennaio 2009 5Immaginid’autore

GGAAZZAA TTOO FFAACCEEAA HHOOLLOOCCAAUUSSTT

Carlos Latuff è un vignettista politico indipendente, nato il 30 novembre 1968 a Rio de Janeiro, Brasile. I suoi lavori sono stati pubblicati su vari sitie blog Indymedia e su giornali e riviste internazionali. Molte vignette sono state inoltre pubblicate su altri siti web come il sito ufficiale di NormanFinkelstein ed egli ha anche partecipato e si è classificato secondo nella iraniana "International Holocaust Cartoon Competition"

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Quando mi è stato chiesto di parlare del-l’omosessualità, il mio pensiero è volatosubito alle tante persone che vivonoquesta realtà e che il più delle volte ven-gono emarginate anziché accolte ed aiu-tate.Occorre, innanzitutto, con lucidità e se-renità di giudizio, affermare il disvaloreoggettivo insito in un comportamentoche contraddice il dato naturale di alte-rità e fecondità della coppia. La rela-zione sessuale è costitutivamente basatasulla naturale differenziazione dei sessi,presupposto del loro incontro, della lororeciproca donazione e della loro aper-tura procreativa. L’omosessualità non silimita ad essere semplice diversità stati-stica che si distacca dal comportamentomedio, ma, in un certo senso costituisceun comportamento contrario alla piena«verità» dell’amore in quanto pretendedi esprimere valori che, per essere rea-lizzati, presuppongono l’alterità ses-suale. Questo giudiziosull’omosessualità non si traduce in au-tomatica condanna dell’omosessuale,nella cui situazione entrano in giocotutti i condizionamenti psichici che sonoalla base dell’omosessualità stessa. LaChiesa non condanna l’omosessuale mala pratica, in quanto va contro il pro-getto di Dio. Nella dichiarazione dellaCongregazione per la Dottrina dellaFede ai Vescovi della Chiesa Cattolicasu “Cura pastorale delle persone omo-sessuali” del 1 ottobre 1986 si affermache l’inclinazione omosessuale non è unmale (intrinsecamente disordinato), insé non è peccato, mentre gli atti omo-sessuali sono sempre peccaminosi (Cf n. 3). Si motiva tale condanna degliatti omosessuali facendo riferimentoalle sacre scritture e dalla tradizioneunanime della Chiesa. Tali atti violano,infatti, la legge naturale morale, perchénon hanno possibilità di procreare, néconducono ad una unione complemen-tare. Le persone omosessuali sono te-nute a vivere la castità nel senso che nondevono avere rapporti omosessuali sta-bili: “È solo nella relazione coniugaleche l’uso della facoltà sessuale può es-sere moralmente retto”. Tutto questoperò non deve togliere la dignità versoqueste persone e viene condannata ognidiscriminazione nei loro riguardi (Cf n.10). Pertanto è necessario un atteggia-mento di estrema prudenza volto a nonemarginare né a mitizzare. Certamenteè un difficile equilibrio quello che si ri-chiede, ma è necessario realizzarlo, pernon venir meno a quell’attenzione a chiè, a qualsiasi titolo, «diverso» dallamaggior parte della collettività, dall’al-tro per non avallare con equivoche esal-tazioni di «normalità» uncomportamento che resta pur sempreespressione di un oggettivo atto egoi-stico. Inoltre è necessario valorizzaretutte le componenti positive che si pos-sono riscontrare in una relazione di tipoomosessuale, prima fra tutte l’amicizia.L’omosessuale è innanzitutto una per-sona con tutta la complessità del suouniverso: con i suoi pregi e i suoi difetti,con le sue aspirazioni, le sue concreterealizzazioni, la sua religiosità, la sua -a volte tormentata - problematica esi-stenziale. Prof. G. Mirabilii

Un difficile equilibrioGiorni fa, l’osservatore permanentedel Vaticano presso le NazioniUnite, monsignor Celestino Mi-gliore, ha “bocciato” con veemenzail progetto di dichiarazione che laFrancia intende presentare a nomedell’Unione europea all’Onu per ladepenalizzazione universale del-l’omosessualità."Tutto ciò che va in favore del ri-spetto e della tutela delle persone faparte del nostro patrimonio umanoe spirituale". "Il catechismo dellaChiesa cattolica, dice, e non daoggi, che nei confronti delle per-sone omosessuali si deve evitareogni marchio di ingiusta discrimi-nazione. Ma qui, la questione èun'altra". "Con una dichiarazione divalore politico, sottoscritta da ungruppo di paesi - afferma mons.Migliore - si chiede agli Stati ed aimeccanismi internazionali di attua-zione e controllo dei diritti umani diaggiungere nuove categorie protettedalla discriminazione, senza tenerconto che, se adottate, esse cree-ranno nuove e implacabili discrimi-nazioni. Per esempio, gli Stati chenon riconoscono l’unione tra per-sone dello stesso sesso come 'ma-trimonio' verranno messi alla gognae fatti oggetto di pressioni". La“Santa” Sede, dunque, si pronunciada un lato tollerante e benevola neiconfronti di ogni “diversità”, siaessa culturale o sessuale, mentredall’altro, in virtù della tolleranzaverso sistemi di pensiero diversi so-stiene, non senza una ammirevolecostruzione retorica, la legittimitàdi discriminazioni di sorta ad operadi uno Stato nei confronti dei pro-pri cittadini. Come ricorda con solerzia padreFederico Lombardi, “La propostacerca di introdurre una dichiara-zione di valore politico che si puòriflettere in meccanismi di controlloin forza dei quali ogni norma chenon ponga esattamente sullo stessopiano ogni orientamento sessuale,può venire considerata contraria alrispetto dei diritti dell'uomo''.Quel che mi pare di comprendere,è che la Chiesa consideri dunque“meccanismi di controllo” i mecca-nismi che assicurano la parità di di-ritti, e innalzi d’altra parte a martirii moderni carnefici: è spossantedover ricordare ancora oggi alla re-ligione della tolleranza che la per-secuzione razziale o sessuale siastata tra i capi d’accusa a Norim-berga. L’omosessualità è oggi-giorno considerata reato in oltre100 paesi del mondo, con sanzioniche variano dal carcere alla tortura,per arrivare alla pena di morte.Ma pare che la Chiesa non si siamai pentita della triplice rinnega-zione del Cristo da parte del primoPapa; così, può beatamente igno-rare le parole del Maestro e prose-guire in una lotta di regressione epersecuzione del libero pensiero.Così come era in principio, ora esempre, nei secoli dei secoli, Amen.

Giovanni M. Tarallo

“Sancta” Romana Ecclesia

“Gli ebrei sono quelli che hanno crocefisso Gesù, avari, degli usurai che siarricchiscono con i soldi degli altri, vogliono dominare tutti i paesi, per poterlimanovrare secondo i loro interessi.”Gli ebrei sono quelli che per queste convinzioni sono stati deportati, torturati,uccisi. Che vengono ricordati nel Giorno della Memoria, che oggi, in una so-cietà di falsi ideali, ci insegnano a non puntare “il dito inquisitore”, che ciaprono gli occhi sull’immagine di uomini-bestie, che seguendo gli ideali diuna svastica e del suo Führer credevano che annientare una vita senza valorenon comportasse alcuna colpa. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze deisopravvissuti rivelaron per la prima volta l’errore del genocidio nazista. Cen-tinaia di migliaia di persone vennero deportate, in un viaggio senza ritorno;ammassate come bestie, cullate nel buio di una notte caina, che le avrebbeportate verso il buio eterno. La morte. Al loro arrivo venivano selezionati dairesponsabili del campo; i vecchi, le donne e i bambini erano avviati diretta-mente alle camere a gas e sterminati con il devastante topicida Zyklon B: “iltempo passava goccia a goccia” (P. Levi). I “fortunati” venivano rasati, co-stretti ad indossare un camice a righe, tatuati con un numero di matricola chesoppiantava il loro nome. Subendo pesanti punizioni corporali, si ritrovaronoben presto distrutti nel fisico e nel morale, a morire di stenti, al termine di unpercorso fatto di malattie, fame e sevizie ad opera dei feroci e sadici SS To-tenkopfverbande. Molti detenuti venivano poi utilizzati come cavie umanedai medici nazisti e sottoposti a esperimenti agghiaccianti. Le ciminiere lu-meggiavano di orripilanti, oscure lingue di fuoco, che offuscavano il cielo so-vrastante con la loro grigia cenere. Questa era Auschwitz, che fino a qualcheanno fa doveva diventare, per il volere di molti, una discoteca. Quella Au-schwitz che viene decantata nell’omonima canzone di Francesco Guccini: “… Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento / nel freddo giorno d’in-verno / e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento”.Solo la sconfitta nazista pose fine ad un genocidio organizzato freddamente atavolino, da un’oscura ideologia, simbolo di morte e distruzione, che sterminòsenza alcuna pietà ben sei milioni di persone. “Ancora tuona il cannone, ancora non è contento / di sangue la bestia umanae ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento... / Io chiedo quando saràche l' uomo potrà imparare / a vivere senza ammazzare e il vento si poserà eil vento si poserà...” Non c’è futuro SENZA MEMORIA

Serena Varlese, Antonia Conte

“Il tempo passava goccia a goccia”Shoah: il 27 gennaio

la Giornata della MemoriaOlocausto, le considerazioni di due nostre coetanee.

l’Iperuranio Gennaio 2009 6religioni

CONFRONTO: Perchè il Vaticano ha bocciato la depenalizzazione dell’omosessualità?

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“La riforma che non c’è”: il documento di protesta dei nostri docenti

l’Iperuranio Gennaio 2009 7docenti

Documento dei docenti del Liceo Scientifico“A. Gatto” riunitisi in assemblea il 27 ottobre2008, alle ore 18:00. Siamo un gruppo di insegnanti del Liceo “A. Gatto”di Agropoli, non siamo né lavativi né fannulloni,siamo professionisti. Abbiamo scelto questo lavoro elo amiamo malgrado ogni giorno dobbiamo scontrarcicon le carenze strutturali, con le asfissie della buro-crazia e condizioni materiali indecorose. Di fronte aquesta pseudoriforma imposta dal governo vogliamoesprimere la nostra posizione fortemente critica neiconfronti del D.L. 137 del 1.9.08 (già trasformato inlegge) ed il nostro totale disaccordo su alcuni puntispecifici di esso. L’origine del decreto risiede inquanto detto nell’articolo 64 comma 3 della legge 133del 6 agosto 2008 (più nota come Legge Brunetta):“Per la realizzazione delle finalità previste dal pre-sente articolo, il Ministro dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca di concerto con il Ministrodell’economia e delle finanze … predispone, entroquarantacinque giorni dalla data di entrata in vigoredel presente decreto, un piano programmatico di in-terventi volti ad una maggiore razionalizzazione del-l’utilizzo delle risorse umane e strumentalidisponibili, che conferiscano una maggiore efficaciaed efficienza del sistema scolastico”Ora le finalità dell’articolo 64, che, pur riguar-dando la scuola, non contiene nessun riferimentodi carattere formativo, educativo o, anche insenso lato, culturale, ma che, nello stesso tempo,pone le premesse per un radicale riassetto del si-stema scolastico italiano (cfr. comma 4), sonoassai chiare: il comma 6 recita infatti:“Fermo restando il disposto (…) devono deri-vare per il bilancio dello Stato economie lordedi spesa, non inferiori a 456 milioni di euro perl’anno 2009, a 1650 milioni di euro per l’anno2010, a 2538 milioni di euro per l’anno 2011 e a3188 milioni di euro a decorrere dell’anno2012.”Risulta quindi chiaro che l’unico criterio di interventoin materia è quello economico, di risparmio, con untotale disinteresse per l’aspetto della formazione e deldiritto all’istruzione garantiti dall’art. 34 della Costi-tuzione (“La scuola è aperta a tutti. I capaci ed i me-ritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto diraggiungere i gradi più alti degli studi”.) La forma-zione è infatti un elemento essenziale della democra-zia e siamo anche convinti che la tendenza adinterrompere il percorso d’istruzione in modo precocesia ancora troppo determinata dalla condizione socialee culturale. Una scuola priva di risorse difficilmentepotrebbe far crescere quel gusto per le esperienze co-noscitive che ogni allievo ha il diritto e il dovere discoprire. La scuola del diritto all’istruzione è possi-bile, pertanto, solo se la politica considera la forma-zione stessa come una voce di investimento e nonsemplicemente di spesa. E’ noto che il ministro Tre-monti, nel definire la scuola primaria una scuola d’ec-cellenza, ha riconosciuto che essa costituisce unaspesa notevole, che non è più possibile permettersi,lasciando trasparire la natura economica e non didat-tica di quegli interventi.

Non convincono d’altra parte le affermazioni generi-che e sporadiche quali quella iniziale “Ai fini di unamigliore qualificazione dei servizi scolastici e di unapiena valorizzazione professionale del personale do-cente…”, se poi si legge, ad esempio, (comma 4 f ter).“nel caso di chiusura o accorpamento degli istitutiscolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, leregioni e gli enti locali possono prevedere specifichemisure finalizzate alla riduzione del disagio degliutenti”; dove fa tremare quel “possono”. Da una parteparole vuote, dall’altra la concretezza di tagli drasticie immediati. Caro Ministro, pur nella nostra igno-ranza, Machiavelli lo abbiamo letto!Siamo favorevoli alla valorizzazione dell’Educazionealla Cittadinanza e alla Costituzione (D.L. 137, art.1),ma desta preoccupazione il fatto che essa venga con-traddetta dal contesto in cui si sta delineando il nuovoprofilo della scuola: decreti legge e voto di fiducia,assenza di dialogo e decisionismo, che di fatto svili-scono la funzione del Parlamento e la partecipazionedella società civile alla formazione delle leggi. Comeè giustificabile e concepibile, infatti, che su un pro-blema come la scuola un governo non senta la re-sponsabilità di promuovere un largo dibattito pubblicoo che non consulti tutte le parti interessate? Qual è il

senso dunque di un pacchetto di ore dedicate in classealla Costituzione, se poi l’esempio che si offre aglistudenti a livello istituzionale smentisce nella so-stanza e nei fatti i principi che animano quella Carta? Non siamo contrari per principio ad una riforma degliordinamenti scolastici ed anche all’uso oculato e ra-zionale delle risorse economiche, ma siamo total-mente contrari a provvedimenti che, senza alcunaconsiderazione delle finalità proprie della scuola(l’istruzione e la formazione civile, culturale e pro-fessionale delle persone) mirino nei fatti ad un suo ri-dimensionamento nei tempi, nei contenuti e nellaqualità. E tali appaiono quelli previsti dal D.L. 137. In particolare riteniamo inaccettabile la disposizionecontenuta nello Schema di piano Programmatico delMinistero dell’Istruzione, dell’Università e della Ri-cerca di concerto con il Ministro dell’Economia edelle Finanze di cui all’art. 64 del decreto legge 25giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto2008, n. 133Per la Scuola secondaria di secondo grado l’innalza-mento del rapporto alunni/classi dello 0,4, oltre al so-

vraffollamento, produrrà la riduzione di 5.093 posti.Si passerà da 21,59 a 21,99 alunni per classe. Ci sa-ranno 2.400 classi in meno, cioè circa 52.000 alunnida ricollocare. Per 84.000 classi su 118.000 l’orariosettimanale sarà ridotto mediamente di 3 ore, in que-sto modo saranno tagliati 14.000 posti. La ricondu-zione di tutte le cattedre a 18 ore porterà alla riduzionedi 7.000 posti. In tutto per la scuola secondaria di se-condo grado il taglio sarà di 27.593 posti (12,5%).Anche per il personale ATA si prevedono drastici ri-dimensionamenti. Infatti, le modifiche apportate allarete scolastica ridurranno “sia il numero delle istitu-zioni scolastiche che quello delle sezioni staccate, deiplessi e delle succursali, con conseguente riduzionedel fabbisogno di personale ATA”. In tutto saranno ta-gliati 44.500 posti: 700 (6,5%) DSGA, 10.452(18,5%) assistenti amministrativi, 3.965 (20,5%) as-sistenti tecnici e 29.076 (17,8%) collaboratori scola-stici.L’introduzione del maestro unico nella scuola prima-ria, del voto nella scuola primaria e secondaria diprimo grado, l’eventualità di una riduzione delle oredi insegnamento in alcune discipline (probabilmentelatino), provvedimenti contenuti nel decreto 1.9.2008(che, come tutti decreti legge, è motivato con la ne-

cessità di “disposizioni urgenti in materia diistruzione e di università” salvo poi non darenessuna motivazione dell’urgenza, se nonquella del risparmio), ci paiono disposizioniche hanno ben poco a che fare con il migliorfunzionamento della scuola, che pur è neces-sario e che molti operatori della scuola perse-guono faticosamente nella loro carriera,consapevoli del dovere di aggiornare conti-nuamente la propria professionalità ed il ser-vizio che offrono. Le disposizioni cheinvestono un nodo essenziale della società ci-vile, quale l’istruzione, dovrebbero nascere dauna comune base di confronto e non da deci-sioni sbocciate d’estate. L’impressione è chesi stia cercando di dequalificare ulteriormente

la scuola pubblica sferrando un grave attacco al di-ritto all’istruzione. Verrebbe meno quella funzionefondamentale della scuola riconosciuta ed espressa ef-ficacemente da Piero Calamandrei (uno dei padri co-stituenti) in un discorso pronunciato nel 1950 in difesadella scuola di Stato.“La scuola, come la vedo io, è un organo “costituzio-nale”. Ha la sua posizione, la sua importanza al cen-tro di quel complesso di organi che formano laCostituzione. (…) Quegli organi attraverso i quali lapolitica si trasforma in diritto, le vitali e sane lottedella politica si trasformano in leggi. (…) Se si do-vesse fare un paragone tra l’organismo costituzionalee l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuolacorrisponde a quegli organi che nell’organismoumano hanno la funzione di creare il sangue [...].La scuola, organo centrale della democrazia, perchéserve a risolvere quello che secondo noi è il problemacentrale della democrazia: la formazione della classedirigente. La formazione della classe dirigente, nonsolo nel senso di classe politica, di quella classe cioèche siede in Parlamento e discute e parla (e magariurla) che è al vertice degli organi più propriamentepolitici, ma anche classe dirigente nel senso culturalee tecnico: coloro che sono a capo delle officine e delleaziende, che insegnano, che scrivono, artisti, profes-sionisti, poeti. Questo è il problema della democrazia,la creazione di questa classe, la quale non deve essereuna casta ereditaria, chiusa, una oligarchia, unachiesa, un clero, un ordine. No. Nel nostro pensiero didemocrazia, la classe dirigente deve essere aperta esempre rinnovata dall’afflusso verso l’alto degli ele-menti migliori di tutte le classi, di tutte le categorie.Ogni classe, ogni categoria deve avere la possibilità diliberare verso l’alto i suoi elementi migliori, perchéciascuno di essi possa temporaneamente, transitoria-mente, per quel breve istante di vita che la sorte con-cede a ciascuno di noi, contribuire a portare il suolavoro, le sue migliori qualità personali al progressodella società [...].

TABELLA DEI TAGLIPersonale docente

Innalzamento del rapporto alunni/classe dello 0,40 in 3 anni nella scuola secondaria di II grado

Eliminazione clausola salvaguardia titolarità della riconduzione delle cattedre a 18 ore di insegnamento nella scuola secondaria di II grado

Riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore diinsegnamento nella scuola secondaria di II grado

Revisione ordinamento scuola secondaria di II grado

Razionalizzazione dell’organico dei corsi seralie dei corsi per l’istruzione degli adulti

Totale scuola secondaria di II grado

2009/2010

2.387

2.000

5.000

3.300

1.500

14.187

2010/2011

3.700

5.053

2011/2012

1.353

7.000

8.353

Totale

5.093

2.000

5.000

14.000

1.500

27.593

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ll’’IIppeerruurraanniiooRedazioneCondirettori Danilo BuonoraRosamaria VeropalumboProgetto GraficoDavid De Concilio Sede: Via Pio X, Sez. Classica, 84043 Agropoli (Sa)

Email/[email protected] Tipolitografia Monigraf Torchiara (Sa)

INSEGNARE ALL’UOMO

IL RISPETTO

Segue dalla primaSembra come se l’uomo nonabbia imparato niente dal passato,continua costantemente a com-mettere lo stesso, brutale delitto:uccidere altri uomini. A volte miritrovo a pensare, a chiedermicome sia possibile che un uomosia così vigliacco da ammazzareun altro uomo. Eppure quotidia-namente veniamo a sapere cheuna madre ha ucciso il proprio fi-glio, che un giovane ha massa-crato la famiglia, che per unparcheggio si litiga fino ad accol-tellarsi, che per un cane troppo vi-vace si arriva a prendere il fucilee sparare... Qualche giorno fa par-lavo del male degli uomini con unmio amico prete. Egli mi dicevache il male dell’altro è una conse-guenza dell’egoismo, che amaretroppo se stessi, non vedendo nul-l’altro che se stessi, porta adodiare l’altro. Devo ammettereche forse ancora non ho com-preso del tutto le sue parole, maora mi rendo conto che quando unuomo non riesce a guardare oltrei propri progetti, vede nell’altrouna minaccia alla realizzazionedella propria idea. Proprio perquesto ritengo che sia necessariofar capire ed insegnare agli uo-mini il rispetto, ma spesso vedonelle facce della gente una sortadi espressione di rinuncia, comese in questa gente non ci fosse piùla volontà di lottare, come seavesse la convinzione che siatutto inutile. E invece no, nondeve essere così. Solo chi ha laforza di andare avanti, di tenderea migliorare se stesso e il mondoche lo circonda potrà insegnareall’uomo il rispetto. Forse riusciràad insegnarlo solo al proprio vi-cino, ai propri figli, agli amici,agli studenti, ai colleghi ma sa-rebbe comunque un piccolo passoavanti verso il miglioramento.Inoltre, chi ha davvero la forza,ancora, di lottare, deve prendereper mano chi, purtroppo, ha ri-nunciato a rendere più belli anchesolo alcuni momenti della suavita. Forse le mie rimarranno pa-role vane, qualcuno penserà chescrivo “cazzate”, ma non mi inte-ressa. Io non mi arrendo e voglioche questo sia migliore.

Danilo Buonora

l’Iperuranio Gennaio 2009 8approfondimenti

1.529 morti e 54.873 feriti. Bollettinodi guerra? No, sono il risultato dei35.098 incidenti stradali verificatisiin Italia nel 2005, nella fascia orariatra le 22 e le 6 del mattino. Di questi,il 44,3 % sono avvenuti nelle notti delvenerdì e del sabato, stando alle stati-stiche Istat. Sì, stiamo parlando dellefamose “stragi del sabato sera”, checiclicamente riappaiono nei notiziarie nei salotti televisivi, sollevando ungran polverone di sedicenti esperti,giornalisti, opinionisti, politici e cosìvia.Le cause sono abbastanza facili da ri-levare: incide la stanchezza di unanotte passata a ballare, ma soprattuttoalcol e droghe contribuiscono a farabbassare la guardia ai ragazzi, checosì spingono il piede sull’accelera-tore senza ritegno e non riescono afrenare in tempo al sopraggiungere diun pericolo. Purtroppo non è altrettanto facile tro-vare una soluzione. In passato, adesempio, si è pensato di chiudere i lo-cali alle 3 e vietare la vendita di alco-lici un’ora prima. Ma chiunque siastato in una discoteca sa bene che perubriacarsi o drogarsi può farlo benis-simo prima delle 3. Così questa re-strizione potrebbe sortire l’effettocontrario: riversare masse di giovanigià ubriachi in strada, che non po-tendo passare il tempo nei locali an-drebbero in giro a vuoto per smaltirela sbronza, moltiplicando il rischio diincidenti.Più in generale, credo che, invece diagire sulle cause immediate, bisogne-rebbe interrogarsi sulle radici di que-sto problema. Oggi tra i ragazzi èmolto diffusa la cultura dello“sballo”: spesso si beve non per ilgusto di bere, ma per il gusto di stor-dirsi e non capire più niente. Non èl’alcol in sé il problema (ché allora sidovrebbe vietare anche la vendita divino nei ristoranti), ma l’abuso che sene fa. Non è con il proibizionismoche si limitano i morti, ma con l’edu-cazione e la prevenzione. Per questo, ben vengano le campagnepubblicitarie, anche con immaginishock, ben venga un’informazioneseria e documentata a scuola su que-sto tema. Un’altra via auspicabile sa-rebbero maggiori controlli all’uscitadei locali e sulle strade, oggi quasiinesistenti (sempre secondo le stessestatistiche tra il 2002 e il 2004 solo il3% dei patentati italiani sono staticontrollati con l’etilometro, rispettoalla media europea del 16%). Ma, aldi là di tutto questo, la parte maggiorespetta alle famiglie: più che imporredivieti, i genitori devono soprattuttofar capire ai propri figli che ci si puòdivertire anche senza “uscire di testa”ed è così che il divertimento acquistail suo sapore vero, autentico.

Pierpaolo La Pastina

“Stragi del sabato sera”,prima causa alcol e droghe

1.529 morti54.873 feriti35.098 incidenti44,3% degli incidenti avvengonoil venerdì e sabato sera

Sono trascorse sei decadi da quando il 10 dicemre 1948 a Parigi un mondo esterrefattoper gli orrori del secondo conflitto mondiale riversò la sua indignazione nella Dichia-razione Universale dei Diritti Umani. Sei decadi da quando si è capito che il modo mi-gliore per mantenere la pace non potesse essere che la leggittimazione degli inviolabilidiritti umani. Si avvertì allora la necessità di condividere un codice di valori comuneche potesse inspirare la nascita di nuovi governi e migliorare quelli esistenti. Fu cosìche in 30 articoli di notevole chiarezza fu tracciato un confine inviolabile attorno adogni uomo con l'obiettivo che questa nobile aspirazione divenisse legge. I membri delleNazioni Unite presero parte ad un evento che si rivelava di straordinaria portata. Una carta non solo naturale erede della Dichiarazione dei Dirititti dell'Uomo e del Cit-tadino, ma altresì ricca di riferimenti alle grandi voci del dibattito filosofico sull'eticae sul diritto tra cui quelle di Locke, Russeau, Voltaire, Kant e Nietzsche, solo per citarnealcune. La Dichiarazione ha costituito, pur non essendo giuridicamente vincolante per i firma-tari, uno dei primi passi per la costituzione di un diritto internazionale. In questi ses-santa anni molte cose sono cambiate al pari degli sforzi per rendere sempre più unarealtà ciò che all'atto della sua creazione fu visto come un sogno. Questo non ha tutta-via impedito che fossero perpetrate diverse e gravi violazioni della carta, sopratutto daparte di Paesi "civili" , motivo per cui ancora oggi essa va considerata più come unasorta di tensione morale che come un fatto compiuto. Sarebbe di certo auspicabile chetutti gli Stati del mondo, incluse le nuove superpotenze, firmassero la Dichiarazione ela incorporassero nelle loro legislazioni, ma forse non ci si vuole render conto che sonoproprio i "vantaggi" derivati dal mancato rispetto della stessa a fare talvolta di paesi inpassato ai margini dell'economia internazionale quelle che noi oggi chiamiamo super-potenze. Ecco dunque che, a sessanta anni dalla sua proclamazione, si percepisce quan-tomai la necessità di studiarla e pubblicizzarla, sopratutto in un frangente di così fertilescambio culturale e crescita collettiva quale è quello scolastico. A tal proprosito esorto a visitare il sito internet knowyourrights2008.org grazie al qualeoltre ad accedere ad una miriade di contenuti multimediali potrete "firmare" virtual-mente la Dichiarazione. Infine, riprendendo le parole di Louise Harbour dell'Alto Com-missariato per i Diritti Umani, sono daccordo nel considerare la Dichiarazione "undocumento vivo" e spero sinceramente che possa vivere in ognuno di voi, nucleo ina-lienabile della vostra individualità, bussola del vostro agire morale. Nella certezza che semmai dovrà alzarsi un grido sopra i tanti di questo rumoroso pre-sente esso sarà "Dignity and justice for all of us"

Pierfrancesco Di Matteo

Al cuore del diritto umanitario internazionale

I numeri del sabato sera

MUSICA: Jazz Blues Fusion: John Mayall incantaCorreva l’anno 1972, quando venne rila-sciato il live album, ormai un must per gliappassionati del genere, che vedeva JohnMayall avvalersi della collaborazione diFreddy Robinson (chitarra solista), LarryTaylor (basso), Ron Selico (percussioni),Blue Mitchell (tromba)e Clifford Solomon(sassofono alto e te-nore).Le 7 tracce, registrateper metà durante unconcerto a Boston e permetà durante un con-certo all’Hunter Col-lege di New York,propongono fin dalpezzo d’apertura(Country Road) un mi-rabile ibrido tra il Jazz di New Orleans e ilBlues più scanzonato.La voce, a tratti nasale, di Mayall si com-bina perfettamente con l’armonica che dalcanto suo si mescola con la chitarra di Ro-binson. Nella traccia seguente, MessAround, è Solomon a dominare, impo-nendo il sassofono come elemento por-tante, trascinando l’ascoltatore in unvortice di Jazz e Blues sapientemente co-struito. Segue Good Time Boogie, dalritmo ben più frenetico delle tracce prece-denti, dove la tromba di Mitchell e il saxdi Solomon giocano a rincorrersi, in un

duetto che non vede una singola nota fuoriposto. Change Your Ways chiude la partedel concerto di Boston, presentandosicome un mix esuberante tra i generi chedanno nome al disco, forse uno degliesempi più palesi di Jazz/Blues dell’intero

album.Dry Throat, pezzo moltojazzato, investe comeuna ventata di medita-bondo buonumore, relu-dendo al “pezzo forte”:Exercise in C Major forHarmonica.Taylor, se prima era ri-masto in disparte, forni-sce qui un esempio dellasua grande abilità comu-nicativa, proponendoci

un basso che non stanca mai, per poi fon-dersi con l’armonica di Mayall, dipingendoatmosfere a tratti graffianti.Chiude il lavoro Got to be This Way, trac-cia in perfetta sintonia con l’album e conla promessa del titolo.Jazz Blues Fusion è dunque un live albummagistrale, perfetto sotto ogni punto divista, permeato da grandi capacità (ma delresto si parla di John Mayall e soci) e diforte capacità espressiva; sollazza l’uditoe si afferma come uno dei migliori lavoridel genere.

Giovanni M. Tarallo