Immanuel Kant Königsberg, 1724 - 1804 Vita e opere 1746-49 prima pubblicazione: Pensieri sulla vera...

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Immanuel KantImmanuel Kant

Königsberg, 1724 - 1804Königsberg, 1724 - 1804

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Vita e opereVita e opere 1746-49 prima pubblicazione: 1746-49 prima pubblicazione:

Pensieri sulla vera valutazione Pensieri sulla vera valutazione delle forze vivedelle forze vive1755 Libero docente1755 Libero docente1770 Professore ordinario di 1770 Professore ordinario di logica e metafisica all'Università logica e metafisica all'Università di Königsbergdi Königsberg1781 1781 Critica della ragione puraCritica della ragione pura1788 1788 Critica della Ragion PraticaCritica della Ragion Pratica

1790 1790 Critica del GiudizioCritica del Giudizio 1796 Fine dell'attività di docente1796 Fine dell'attività di docente

1798 ultima pubblicazione: 1798 ultima pubblicazione: Antropologia dal punto di vista Antropologia dal punto di vista pragmaticopragmatico

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Uno dei filosofi più importanti nella storia del Uno dei filosofi più importanti nella storia del pensiero occidentale.pensiero occidentale.

Il suo interesse, rivolto in un primo periodo ai problemi Il suo interesse, rivolto in un primo periodo ai problemi scientifici e cosmologici, si rivolse prevalentemente ai scientifici e cosmologici, si rivolse prevalentemente ai

problemi della conoscenza umanaproblemi della conoscenza umana

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Nel 1775 pubblica la Nel 1775 pubblica la Storia universale della Storia universale della natura e teoria del cielonatura e teoria del cielo

Formula l' ipotesi dell' origine dell' Formula l' ipotesi dell' origine dell' universo da una nebulosa che , con universo da una nebulosa che , con poche varianti , ma in maniera del poche varianti , ma in maniera del tutto indipendente ( anche perchè lo tutto indipendente ( anche perchè lo scritto di Kant non ebbe circolazione scritto di Kant non ebbe circolazione a causa del fallimento dell' editore ) , a causa del fallimento dell' editore ) , sarà ripresa qualche anno dopo da sarà ripresa qualche anno dopo da Laplace ( donde la denominazione di Laplace ( donde la denominazione di teoria di Kant-Laplaceteoria di Kant-Laplace ) . ) .

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In risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?In risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?

17841784

L'illuminismo è l'uscita L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve minorità che egli deve imputare a sé stesso. imputare a sé stesso.

Sapere aude!Sapere aude!

Abbi il coraggio di Abbi il coraggio di servirti della servirti della tua tua propriapropria intelligenza! intelligenza!

L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità se Imputabile a se stesso è questa minorità se la causa di esso non dipende da difetto di la causa di esso non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da proprio intelletto senza essere guidati da altro. altro. Sapere aude!Sapere aude! Abbi il coraggio di Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo. […] questo il motto dell'Illuminismo. […] Sennonché a questo Illuminismo non Sennonché a questo Illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare - Non ragionate! - L'ufficiale dice: - gridare - Non ragionate! - L'ufficiale dice: - Non ragionate, ma fate esercitazioni Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. - L'impiegato di finanza: - Non militari. - L'impiegato di finanza: - Non ragionate, ma pagate! - L'uomo di chiesa: - ragionate, ma pagate! - L'uomo di chiesa: - Non ragionate, ma credete! »Non ragionate, ma credete! »(Cfr. I. Kant in (Cfr. I. Kant in Risposta alla domanda: che Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo? cos'è l'Illuminismo? Del 1784) Del 1784)

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De mundi sensibilis atque intellegibilis forma et principiisDe mundi sensibilis atque intellegibilis forma et principiis 17701770

La dissertazione discussa da Kant per la sua nomina a professore La dissertazione discussa da Kant per la sua nomina a professore ordinario , è considerata insieme come l' ultimo scritto del periodo ordinario , è considerata insieme come l' ultimo scritto del periodo

precritico e il primo della fase critica .precritico e il primo della fase critica .

Due gradi di conoscenza:Due gradi di conoscenza: Conoscenza sensibile: le Conoscenza sensibile: le

rappresentazioni delle cose come rappresentazioni delle cose come appaiono. appaiono. La conoscenza La conoscenza sensibile riguarda cioè la sensibile riguarda cioè la dimensione fenomenica ( dal dimensione fenomenica ( dal greco greco phaìnomaiphaìnomai = appaio ) delle = appaio ) delle cose , considerate non già nel cose , considerate non già nel loro essere in sè , ma nel loro loro essere in sè , ma nel loro essere modificate dalle forme essere modificate dalle forme della sensibilità . della sensibilità .

Conoscenza intellettuale: le Conoscenza intellettuale: le rappresentazioni delle cose come rappresentazioni delle cose come sonosono . La conoscenza . La conoscenza intellettuale riguarda invece le intellettuale riguarda invece le cose in sè , nella loro dimensione cose in sè , nella loro dimensione noumenica ( noumenica ( noumenonnoumenon = = pensato , dal verbo greco pensato , dal verbo greco noeìnnoeìn = pensare ) , nel loro vero essere = pensare ) , nel loro vero essere , coglibile esclusivamente col , coglibile esclusivamente col pensiero . pensiero .

Nella prima parte dell' opera , Nella prima parte dell' opera , dedicata alla conoscenza dedicata alla conoscenza sensibile , Kant perviene sensibile , Kant perviene dunque , con piena maturità , dunque , con piena maturità , all' idea che noi non all' idea che noi non percepiamo le cose come sono percepiamo le cose come sono in sè , ma necessariamente le in sè , ma necessariamente le modifichiamo nel modifichiamo nel procedimento percettivo , procedimento percettivo , adattandole alle adattandole alle forme forme soggettivesoggettive della nostra della nostra intuizione . Queste forme intuizione . Queste forme percettive , che sono a priori , percettive , che sono a priori , perchè non dipendono dall' perchè non dipendono dall' esperienza , sono lo esperienza , sono lo spaziospazio e il e il tempotempo . Con questo Kant . Con questo Kant anticipa , quasi testualmente , anticipa , quasi testualmente , il contenuto della il contenuto della Critica della Critica della ragion puraragion pura dedicata alla dedicata alla trattazione della sensibilità . trattazione della sensibilità .

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La La rivoluzione copernicanarivoluzione copernicana esprime l' essenza del criticismo : esprime l' essenza del criticismo : la conoscenza non consiste nell' adeguazione del soggetto all' oggetto , bensì nella la conoscenza non consiste nell' adeguazione del soggetto all' oggetto , bensì nella

modificazione dell' oggetto secondo le forme a priori del soggetto . modificazione dell' oggetto secondo le forme a priori del soggetto .

Kant parla con orgoglio del Kant parla con orgoglio del proprio sistema, definito proprio sistema, definito

criticismocriticismo perché, secondo la perché, secondo la derivazione etimologica dal verbo derivazione etimologica dal verbo krìnokrìno (io giudico), (io giudico),

si propone disi propone di vagliare le vagliare le possibilità, possibilità, i limiti e i limiti e la validitàla validità delle nostre delle nostre conoscenze.conoscenze.

La filosofia tradizionale riteneva La filosofia tradizionale riteneva che fossero le cose a dettarci le che fossero le cose a dettarci le leggi del loro apparirci, secondo leggi del loro apparirci, secondo Kant è al contrario il nostro Kant è al contrario il nostro intelletto a dettare alle cose le intelletto a dettare alle cose le strutture all'interno delle quali strutture all'interno delle quali esse possono fenomenizzarsi. esse possono fenomenizzarsi. Schematizzando si può dire che, Schematizzando si può dire che, come Copernico ruppe col come Copernico ruppe col geocentrismo del mondo antico e geocentrismo del mondo antico e medievale introducendo l'ipotesi medievale introducendo l'ipotesi eliocentrica, così Kant non fa più eliocentrica, così Kant non fa più ruotare la ragione intorno alle ruotare la ragione intorno alle cose, ma viceversa le cose intorno cose, ma viceversa le cose intorno alla ragione. alla ragione.

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Il tribunale della ragioneIl tribunale della ragioneLo studio di Kant attorno ai limiti della conoscenza vuole essere un vero e proprio tribunale della Lo studio di Kant attorno ai limiti della conoscenza vuole essere un vero e proprio tribunale della

ragione, dove la ragione processa se stessa, in modo da vigilare sull'innata tendenza umana a travalicarne ragione, dove la ragione processa se stessa, in modo da vigilare sull'innata tendenza umana a travalicarne i limiti (il i limiti (il razionalismorazionalismo, ovvero la tendenza a costruire verità metafisiche per mezzo del solo pensiero , ovvero la tendenza a costruire verità metafisiche per mezzo del solo pensiero

razionale, senza riscontro nella realtà concreta).razionale, senza riscontro nella realtà concreta).

""E' necessario un richiamo alla E' necessario un richiamo alla ragione affinché assuma ragione affinché assuma nuovamente il più arduo dei nuovamente il più arduo dei suoi compiti, cioè la conoscenza suoi compiti, cioè la conoscenza di sé, e istituisca un tribunale di sé, e istituisca un tribunale che la tuteli nelle sue giuste che la tuteli nelle sue giuste pretese, ma tolga di mezzo pretese, ma tolga di mezzo quelle prive di fondamento, non quelle prive di fondamento, non già arbitrariamente, ma in base già arbitrariamente, ma in base alle sue leggi eterne e alle sue leggi eterne e immutabili; e questo tribunale immutabili; e questo tribunale altro non è se non la critica altro non è se non la critica della ragion pura stessa. Con della ragion pura stessa. Con questa espressione non intendo questa espressione non intendo alludere a una critica dei libri e alludere a una critica dei libri e dei sistemi, ma alla critica della dei sistemi, ma alla critica della facoltà della ragione in facoltà della ragione in generalegenerale". (Critica della ragion ". (Critica della ragion pura).pura).

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Nella Nella Critica della ragion Critica della ragion purapura Kant si propone di Kant si propone di sottoporre a giudizio la sottoporre a giudizio la ragione umana. Per critica ragione umana. Per critica della ragion pura qui si della ragion pura qui si intende l'indagine rigorosa intende l'indagine rigorosa "della facoltà della ragione "della facoltà della ragione riguardo a tutte le conoscenze riguardo a tutte le conoscenze a cui può aspirare a cui può aspirare indipendentemente da ogni indipendentemente da ogni esperienza", al fine di poter esperienza", al fine di poter stabilire la possibilità di una stabilire la possibilità di una metafisica come scienza. La metafisica come scienza. La conoscenza dovuta conoscenza dovuta all'esperienza è detta a all'esperienza è detta a posteriori, mentre quella che posteriori, mentre quella che è indipendente è indipendente dall'esperienza è detta a dall'esperienza è detta a priori. Solo la conoscenza a priori. Solo la conoscenza a priori è universale e priori è universale e necessaria. necessaria.

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La ragione e i suoi limitiLa ragione e i suoi limitiCCon il termine "critica della ragione pura" Kant intende porre una critica (un on il termine "critica della ragione pura" Kant intende porre una critica (un

giudizio, un'analisi delle capacità) della ragione "pura", ovvero la ragione giudizio, un'analisi delle capacità) della ragione "pura", ovvero la ragione scrematascremata da qualsiasi elemento empirico "accidentale", la ragione in sé stessa, per da qualsiasi elemento empirico "accidentale", la ragione in sé stessa, per

come si struttura e come permette di considerare la realtà secondo modalità come si struttura e come permette di considerare la realtà secondo modalità necessarie e universali (i modi aprioristici della conoscenza). necessarie e universali (i modi aprioristici della conoscenza).

nucleo centrale della filosofia di Kant è nucleo centrale della filosofia di Kant è l'affermazione che l'affermazione che il contenuto della il contenuto della conoscenza umana non può conoscenza umana non può corrispondere alle cose come sono in corrispondere alle cose come sono in se stessese stesse.. Il contenuto della coscienza Il contenuto della coscienza non permette di conoscere le cose in non permette di conoscere le cose in modo che corrispondano alla realtà, modo che corrispondano alla realtà, poiché la coscienza opera sulla realtà poiché la coscienza opera sulla realtà un processo di mediazioneun processo di mediazione e tale e tale mediazione impedisce necessariamente mediazione impedisce necessariamente l'accesso alla fonte autentica della l'accesso alla fonte autentica della realtà. La mente, in sostanza, opera realtà. La mente, in sostanza, opera sulla realtà in sé una serie di sulla realtà in sé una serie di interpretazioni secondo le proprie interpretazioni secondo le proprie caratteristiche, una serie di caratteristiche, una serie di interpretazioni che si pongono nel interpretazioni che si pongono nel momento stesso in cui ci si accinge a momento stesso in cui ci si accinge a pensare. Tali interpretazioni pensare. Tali interpretazioni impediscono di fatto di attingere alla impediscono di fatto di attingere alla reale conoscenza della realtà. reale conoscenza della realtà.

In questi casi è solito fare l'esempio In questi casi è solito fare l'esempio degli occhiali. La mente umana è degli occhiali. La mente umana è come un paio di occhiali colorati che come un paio di occhiali colorati che l'uomo non può togliersi. La mente è l'uomo non può togliersi. La mente è necessariamente un modo specifico di necessariamente un modo specifico di percepire la realtà, non ha la qualità percepire la realtà, non ha la qualità di percepire le cose per come sono di percepire le cose per come sono realmente, poiché i processi mentali realmente, poiché i processi mentali filtranofiltrano la realtà attraverso i loro la realtà attraverso i loro meccanismi peculiari. Se la mente meccanismi peculiari. Se la mente fosse un paio di occhiali colorati, fosse un paio di occhiali colorati, l'uomo non potrebbe che guardare la l'uomo non potrebbe che guardare la realtà attraverso il colore dominante realtà attraverso il colore dominante di quelle lenti. La mente umana è di quelle lenti. La mente umana è dunque una lente: essa deforma e dunque una lente: essa deforma e legge la realtà attraverso le sue legge la realtà attraverso le sue specifiche caratteristiche.specifiche caratteristiche.

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La cosa in séLa cosa in sé La realtà inconoscibile è chiamata da Kant "cosa in sé"La realtà inconoscibile è chiamata da Kant "cosa in sé" , La quale risulta pensata dalla , La quale risulta pensata dalla

mente come "mente come "noumenonoumeno", ovvero, "oggetto del pensiero", poiché la cosa in sé viene pensata ", ovvero, "oggetto del pensiero", poiché la cosa in sé viene pensata ma non può essere "vista" dalla mente per come si presenta (la cosa in sé è come un oggetto ma non può essere "vista" dalla mente per come si presenta (la cosa in sé è come un oggetto mai visto contenuto in una scatola, il noumeno è il pensiero dell'oggetto che tuttavia non può mai visto contenuto in una scatola, il noumeno è il pensiero dell'oggetto che tuttavia non può essere visto). essere visto). Da questo si evince che la realtà che l'uomo percepisce attraverso la mente è Da questo si evince che la realtà che l'uomo percepisce attraverso la mente è un fenomeno ("ciò che appare") sotto il quale esiste un'ulteriore realtà, chiusa in sé e alla un fenomeno ("ciò che appare") sotto il quale esiste un'ulteriore realtà, chiusa in sé e alla conoscenzaconoscenza..

Quella di Kant è una critica radicale al concetto di metafisicaQuella di Kant è una critica radicale al concetto di metafisica . Se essa è il tentativo di . Se essa è il tentativo di conoscere la realtà autentica delle cose attraverso la razionalità espressa dalla coscienza, per conoscere la realtà autentica delle cose attraverso la razionalità espressa dalla coscienza, per Kant, come si è visto, Kant, come si è visto, non si può conoscere la realtà autentica delle cose (la cosa in sé) non si può conoscere la realtà autentica delle cose (la cosa in sé) attraverso la razionalità, ma si può solamente venire a contatto con il fenomeno sensibile attraverso la razionalità, ma si può solamente venire a contatto con il fenomeno sensibile costituito dal mondocostituito dal mondo..

Come può affermare Kant che esiste necessariamente una cosa in sé che tuttavia rimane Come può affermare Kant che esiste necessariamente una cosa in sé che tuttavia rimane inaccessibile, nella forma, al pensiero? La prova dell'esistenza in sé delle cose viene inaccessibile, nella forma, al pensiero? La prova dell'esistenza in sé delle cose viene necessariamente dal fatto che se il contenuto della coscienza è fenomeno e apparenza della necessariamente dal fatto che se il contenuto della coscienza è fenomeno e apparenza della realtà autentica, deve per forza di cose esistere una realtà alla quale questa interpretazione realtà autentica, deve per forza di cose esistere una realtà alla quale questa interpretazione venga riferita, altrimenti si giungerebbe al paradosso di una apparenza che non ha alle sue venga riferita, altrimenti si giungerebbe al paradosso di una apparenza che non ha alle sue spalle alcuna realtà. spalle alcuna realtà.

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Conoscenza a priori e conoscenza a posterioriConoscenza a priori e conoscenza a posteriori Per Kant la conoscenza universale e necessaria, ovvero la conoscenza che si pone Per Kant la conoscenza universale e necessaria, ovvero la conoscenza che si pone

al di sopra delle opinioni soggettive è la conoscenza a priori.al di sopra delle opinioni soggettive è la conoscenza a priori.

La conoscenza a-priori è il modo La conoscenza a-priori è il modo sempre identico secondo il quale sempre identico secondo il quale la mente interpreta la realtàla mente interpreta la realtà (la (la nostra mente percepisce alcuni nostra mente percepisce alcuni aspetti della realtà sempre in un aspetti della realtà sempre in un certo modo e mai in un altro. La certo modo e mai in un altro. La nostra mente, ad esempio, percepisce nostra mente, ad esempio, percepisce sempre il fluire del tempo e sempre il fluire del tempo e l'estensione dello spazio, i quali sono l'estensione dello spazio, i quali sono intuizioni, o conoscenze, a-priori). intuizioni, o conoscenze, a-priori).

Se la mente umana e il suo contenuto Se la mente umana e il suo contenuto non possono che venire a contatto non possono che venire a contatto con il fenomeno, è anche vero che la con il fenomeno, è anche vero che la mente umana interpreta la realtà in mente umana interpreta la realtà in sé sempre allo stesso modo secondo sé sempre allo stesso modo secondo le sue proprie caratteristiche. Queste le sue proprie caratteristiche. Queste caratteristiche peculiari che caratteristiche peculiari che rappresentano i modi in cui la realtà rappresentano i modi in cui la realtà in sé viene interpretata dalla in sé viene interpretata dalla coscienza sono un tipo di conoscenza coscienza sono un tipo di conoscenza a-priori, ovvero un tipo di conoscenza a-priori, ovvero un tipo di conoscenza che è vera indipendentemente dal che è vera indipendentemente dal contenuto dell'esperienza contenuto dell'esperienza

La conoscenza a posteriori, per La conoscenza a posteriori, per contro, è quel tipo di conoscenza contro, è quel tipo di conoscenza che può mutare secondo il che può mutare secondo il mutare dell'esperienza empirica mutare dell'esperienza empirica di fatto. Se la conoscenza di un di fatto. Se la conoscenza di un oggetto implica a priori che tale oggetto implica a priori che tale oggetto possegga una certa oggetto possegga una certa forma, la conoscenza a posteriori forma, la conoscenza a posteriori indica quale è la sua forma indica quale è la sua forma concreta. concreta. La conoscenza a La conoscenza a posteriori viene quindi dopo posteriori viene quindi dopo l'intuizione a priori l'intuizione a priori dell'oggettodell'oggetto ed è quel tipo di ed è quel tipo di conoscenza che si fonda sul conoscenza che si fonda sul confronto con le esperienze confronto con le esperienze empiriche passate, che non può empiriche passate, che non può esistere senza questo confronto. esistere senza questo confronto. La conoscenza a posteriori è La conoscenza a posteriori è la conoscenza empirica delle la conoscenza empirica delle cose, la quale muta con il cose, la quale muta con il mutare degli accadimentimutare degli accadimenti..

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. . KantKant Critica della ragion pura Critica della ragion pura

La ragione e i suoi limitiLa ragione e i suoi limiti Con il termine "critica della ragione pura" Kant intende porre una critica Con il termine "critica della ragione pura" Kant intende porre una critica

(un giudizio, un'analisi delle capacità) della ragione "pura", ovvero la (un giudizio, un'analisi delle capacità) della ragione "pura", ovvero la ragione ragione scrematascremata da qualsiasi elemento empirico "accidentale", la ragione da qualsiasi elemento empirico "accidentale", la ragione in sé stessa, per come si struttura e come permette di considerare la realtà in sé stessa, per come si struttura e come permette di considerare la realtà secondo modalità necessarie e universali (i modi aprioristici della secondo modalità necessarie e universali (i modi aprioristici della conoscenza). conoscenza).

Tale critica avrà un duplice esito:Tale critica avrà un duplice esito: 1) negativo, in quanto determinerà i limiti dell’uso della ragione;1) negativo, in quanto determinerà i limiti dell’uso della ragione; 2) positivo, in quanto definirà l’uso legittimo della ragione.2) positivo, in quanto definirà l’uso legittimo della ragione.

Pertanto, l’interrogativo di fondo è Pertanto, l’interrogativo di fondo è ““che cosa posso conoscere”che cosa posso conoscere”

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I giudiziI giudizi Il sapere scientifico è certo e sicuro.Il sapere scientifico è certo e sicuro. Le proposizioni della scienza sono dette giudizi perché costituite da un soggetto Le proposizioni della scienza sono dette giudizi perché costituite da un soggetto

e un predicato.e un predicato.

I giudizi sono dunque la trama essenziale del conoscereI giudizi sono dunque la trama essenziale del conoscere..

Giudizi analitici:Giudizi analitici:Sono rigorosi e a priori nel senso che il Sono rigorosi e a priori nel senso che il loro contenuto non deriva loro contenuto non deriva dall’esperienza; sono dotati dei caratteri dall’esperienza; sono dotati dei caratteri della necessità e universalità.della necessità e universalità.

Il predicato è compreso nel soggetto: es. Il predicato è compreso nel soggetto: es. tutti i corpi sono estesi. sono privi di tutti i corpi sono estesi. sono privi di novità, poiché il predicato non aggiunge novità, poiché il predicato non aggiunge nulla di nuovo al concetto del soggetto.nulla di nuovo al concetto del soggetto.

Giudizi sintetici:Giudizi sintetici:Sono derivati dall’esperienza, abbiamo Sono derivati dall’esperienza, abbiamo un’estensione della conoscenza, ma non un’estensione della conoscenza, ma non una garanzia della sua necessità e una garanzia della sua necessità e universalità; dipendendo dall’esperienza universalità; dipendendo dall’esperienza sono a posteriori.sono a posteriori.

Il predicato offre un contenuto Il predicato offre un contenuto informativo nuovo: es. i corpi sono informativo nuovo: es. i corpi sono pesanti, il predicato pesanti ci fa pesanti, il predicato pesanti ci fa conoscere una proprietà nuova del conoscere una proprietà nuova del soggetto i corpi.soggetto i corpi.

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Giudizi sintetici a prioriGiudizi sintetici a priori Tali giudizi sono limitati al campo applicativo della matematica e della fisica (sono Tali giudizi sono limitati al campo applicativo della matematica e della fisica (sono

presenti in Newton). presenti in Newton). In essi il rigore matematico (necessità e universalità) si coniuga con un incremento di In essi il rigore matematico (necessità e universalità) si coniuga con un incremento di

conoscenza derivante dall’esperienza (novità).conoscenza derivante dall’esperienza (novità). ““Tutto ciò che accade ha una causa”: questo giudizio è sintetico, perché in esso il Tutto ciò che accade ha una causa”: questo giudizio è sintetico, perché in esso il

predicato aggiunge qualcosa di nuovo al soggetto (novità); a priori, perché valendo predicato aggiunge qualcosa di nuovo al soggetto (novità); a priori, perché valendo ovunque e per sempre, non può derivare dall’esperienza.ovunque e per sempre, non può derivare dall’esperienza.

Le proposizioni scientifiche, dunque, sono al tempo stesso feconde di Le proposizioni scientifiche, dunque, sono al tempo stesso feconde di nuove conoscenze, ma anche necessarie e universali.nuove conoscenze, ma anche necessarie e universali.

Queste verità derivano il proprio carattere di necessità dalla struttura inerente alla nostra Queste verità derivano il proprio carattere di necessità dalla struttura inerente alla nostra mente, dal modo naturale e inevitabile in cui la nostra mente deve agire. La mente mente, dal modo naturale e inevitabile in cui la nostra mente deve agire. La mente dell’uomo non è cera passiva, su cui l’esperienza e la sensazione scrivono la loro dell’uomo non è cera passiva, su cui l’esperienza e la sensazione scrivono la loro volontà assoluta e capricciosa, e nemmeno è un nome astratto per una serie o un gruppo volontà assoluta e capricciosa, e nemmeno è un nome astratto per una serie o un gruppo di stati mentali, è un organo attivo, che foggia e coordina le sensazioni in idee, un di stati mentali, è un organo attivo, che foggia e coordina le sensazioni in idee, un organo che trasforma la molteplicità caotica dell’esperienza nell’ordinata unità del organo che trasforma la molteplicità caotica dell’esperienza nell’ordinata unità del pensiero. pensiero.

Ma come?Ma come?

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Il TrascendentaleIl TrascendentaleTrascendentale è l’interrogativo su come siano possibili Trascendentale è l’interrogativo su come siano possibili

i “giudizi sintetici a priori”, o, che è lo stesso, su come sia possibile la i “giudizi sintetici a priori”, o, che è lo stesso, su come sia possibile la conoscenza scientifica.conoscenza scientifica.

““Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupi, in generale, non tanto di Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupi, in generale, non tanto di oggetti, quanto del nostro modo di conoscere gli oggetti nella misura in cui questo oggetti, quanto del nostro modo di conoscere gli oggetti nella misura in cui questo deve essere possibile deve essere possibile a prioria priori “ “

TrascendentaleTrascendentale

Il termine designa la condizione di possibilità della conoscenza, intesa come Il termine designa la condizione di possibilità della conoscenza, intesa come contenuta nei limiti dell’esperienza. Il termine,. Desunto dalla Metafisica, (dove contenuta nei limiti dell’esperienza. Il termine,. Desunto dalla Metafisica, (dove indicava le caratteristiche ultime dell’Essere: unum, verum et bonum) è adoperato indicava le caratteristiche ultime dell’Essere: unum, verum et bonum) è adoperato da Kant in senso gnoseologico, per cui trascendentale è quella filosofia che si da Kant in senso gnoseologico, per cui trascendentale è quella filosofia che si occupa non degli oggetti della conoscenza, ma di determinare per via teorica (a occupa non degli oggetti della conoscenza, ma di determinare per via teorica (a priori), ossia prima dell’esperienza, le condizioni che rendono possibile la priori), ossia prima dell’esperienza, le condizioni che rendono possibile la conoscenza degli oggetti (dell’esperienza), e dunque non riguarda il sopramondo conoscenza degli oggetti (dell’esperienza), e dunque non riguarda il sopramondo dei metafisici.dei metafisici.

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Sezioni della “Critica della ragion pura”:Sezioni della “Critica della ragion pura”:

1) Estetica trascendentale, tratta le forme a priori della sensibilità: spazio e 1) Estetica trascendentale, tratta le forme a priori della sensibilità: spazio e tempo;tempo;

2) Logica trascendentale: a) Analitica trscendentale tratta le categorie 2) Logica trascendentale: a) Analitica trscendentale tratta le categorie dell’intelletto e l’Io penso; b) dialettica, tratta le idee della ragione dell’intelletto e l’Io penso; b) dialettica, tratta le idee della ragione

( Dio, anima, mondo ) considerandole solo pensabili, ma non conoscibili;( Dio, anima, mondo ) considerandole solo pensabili, ma non conoscibili;Da questo discende che essendo finalizzata all’analisi delle condizioni Da questo discende che essendo finalizzata all’analisi delle condizioni a prioria priori della della conoscenza, tutta la conoscenza, tutta la CriticaCritica ha una funzione trascendentale, ossia è una teoria della ha una funzione trascendentale, ossia è una teoria della

possibilità possibilità a prioria priori della conoscenza. della conoscenza.

DisciplinaDisciplina FacoltàFacoltà Forme a prioriForme a priori

Estetica trascendentaleEstetica trascendentale sensibilitàsensibilità Spazio e tempoSpazio e tempo

Analitica trascendentaleAnalitica trascendentale IntellettoIntelletto CategorieCategorie

Dialettica trascendentaleDialettica trascendentale RagioneRagione IdeeIdee   

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Estetica TrascendentaleEstetica Trascendentale Estetica non fa riferimento a una Estetica non fa riferimento a una

teoria del bello o del gusto, ma ai teoria del bello o del gusto, ma ai principi dell’intuizione sensibile principi dell’intuizione sensibile (in greco (in greco aìsthesisaìsthesis significa significa sensibilità).sensibilità).

La sensibilità appare a Kant con La sensibilità appare a Kant con una duplice fisionomia: essa è una duplice fisionomia: essa è certamente passiva , in quanto certamente passiva , in quanto riceve dall’esperienza esteriore i riceve dall’esperienza esteriore i dati percettivi, ma è anche attiva, dati percettivi, ma è anche attiva, in quanto organizza il materiale in quanto organizza il materiale che riceve dall’esterno attraverso che riceve dall’esterno attraverso due forme a priori: lo spazio e il due forme a priori: lo spazio e il tempo.tempo.

Spazio e tempo sono le forme a Spazio e tempo sono le forme a priori della sensibilità. priori della sensibilità.

Spazio e tempoSpazio e tempo Lo spazio è la forma pura del senso Lo spazio è la forma pura del senso

esterno, in virtù del quale possiamo esterno, in virtù del quale possiamo cogliere gli oggetti fuori di noi. Esso fonda cogliere gli oggetti fuori di noi. Esso fonda la validità della geometria. Il tempo è la la validità della geometria. Il tempo è la forma pura del senso interno, cioè la forma pura del senso interno, cioè la rappresentazione a priori che fonda la rappresentazione a priori che fonda la possibilità di conoscere i nostri stati possibilità di conoscere i nostri stati interiori e la loro successione interiori e la loro successione temporale temporale (secondo un prima e un poi). (secondo un prima e un poi). Il tempo è Il tempo è per Kant, in accordo con tutta la tradizione per Kant, in accordo con tutta la tradizione filosofica, più importante dello spazio, filosofica, più importante dello spazio, perché la conoscenza di ogni oggetto perché la conoscenza di ogni oggetto (anche esterno) deve per forza passare per (anche esterno) deve per forza passare per la coscienza. Esso fonda, inoltre, la la coscienza. Esso fonda, inoltre, la possibilità dell’aritmetica, perché è in virtù possibilità dell’aritmetica, perché è in virtù dell’intuizione pura del tempo (e della dell’intuizione pura del tempo (e della successione) che si giustuifica il concetto successione) che si giustuifica il concetto di numero (successione infinita di elementi di numero (successione infinita di elementi 1,2,3…1,2,3…

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Fenomeno e NoumenoFenomeno e Noumeno FenomenoFenomeno Il fenomeno è la realtà per come è da Il fenomeno è la realtà per come è da

noi conosciuta, dal greco noi conosciuta, dal greco phainomenon “ciò che appare”; gli phainomenon “ciò che appare”; gli oggetti della conoscenza non si danno oggetti della conoscenza non si danno mai nella loro essenza (“cosa in sé), mai nella loro essenza (“cosa in sé), ma sempre seconod le forme a priori ma sempre seconod le forme a priori della nostra senssibilità e le categorie della nostra senssibilità e le categorie dell’intelletto. La conoscenza dunque dell’intelletto. La conoscenza dunque è sempre soggettiva. Soggettivo per è sempre soggettiva. Soggettivo per Kant non equivale a qualcosa che vari Kant non equivale a qualcosa che vari da individuo a individuoe, dunque, da individuo a individuoe, dunque, che possa essere inteso come che possa essere inteso come relativo.Al contrario soggettivo relativo.Al contrario soggettivo significa che è a priori, cioè è parte significa che è a priori, cioè è parte essenziale dell’uomo stesso in quanto essenziale dell’uomo stesso in quanto tale.tale.

NoumenoNoumeno Il noumeno o cosa in sé è è la realtà Il noumeno o cosa in sé è è la realtà

concepita indipendentemente dal concepita indipendentemente dal soggetto che la conosce e quindi dalle soggetto che la conosce e quindi dalle forme a priori della sensibilità e dalle forme a priori della sensibilità e dalle categorie dell’intelletto. Viene dal categorie dell’intelletto. Viene dal greco noumenon “ciò che è pensato” ( greco noumenon “ciò che è pensato” ( dal verbo noein percepire con la dal verbo noein percepire con la mente), e allude al fatto che tale mente), e allude al fatto che tale dimensione, estendendosi al di là dei dimensione, estendendosi al di là dei fenomeni è soltanto pensabile, essa fenomeni è soltanto pensabile, essa costituisce una delle più forti costituisce una delle più forti tentazioni della ragione umananel suo tentazioni della ragione umananel suo desiderio di spingersi oltre desiderio di spingersi oltre l’esperienza, ma resta inconoscibile.l’esperienza, ma resta inconoscibile.

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Analitica trascendentaleAnalitica trascendentaleL'analitica trascendentale rappresenta la L'analitica trascendentale rappresenta la "parte positiva""parte positiva" della logica della logica

trascendentale e studia gli elementi della conoscenza pura dell'intelletto e i trascendentale e studia gli elementi della conoscenza pura dell'intelletto e i principi senza i quali nessun oggetto può essere assolutamente pensato; insomma principi senza i quali nessun oggetto può essere assolutamente pensato; insomma

studia le forme a priori dell'intelletto.  studia le forme a priori dell'intelletto.  

L’intellettoL’intelletto

E’ la facoltà che ci permette di produrre spontaneamente rappresentazioni della E’ la facoltà che ci permette di produrre spontaneamente rappresentazioni della realtà. Le forme arealtà. Le forme a prioripriori mediante cui l’intelletto opera sono chiamate da Kant mediante cui l’intelletto opera sono chiamate da Kant “concetti puri” o “categorie”, che hanno la funzione di organizzare il materiale “concetti puri” o “categorie”, che hanno la funzione di organizzare il materiale proveniente dall’intuizione sensibile.proveniente dall’intuizione sensibile.

Senza sensibilità nessun oggetto ci sarebbe dato, e senza intelletto nessun oggetto Senza sensibilità nessun oggetto ci sarebbe dato, e senza intelletto nessun oggetto pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche [...] La conoscenza non può scaturire se non dalla loro unione. cieche [...] La conoscenza non può scaturire se non dalla loro unione.

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Categorie e concettiCategorie e concetti CategorieCategorie

Le categorie (dal greco Kategorein Le categorie (dal greco Kategorein “affermare, dire”) sono, per kant, “i “affermare, dire”) sono, per kant, “i concetti puri” in virtù dei quali concetti puri” in virtù dei quali l’intelletto può ordinare, classificare e l’intelletto può ordinare, classificare e unificare a priori, nei giudizi, le varie unificare a priori, nei giudizi, le varie intuizioni empiriche della sensibilità. intuizioni empiriche della sensibilità. Kant assegna ad esse una funzione Kant assegna ad esse una funzione gnoseologica. Le categorie sono 12, gnoseologica. Le categorie sono 12, raggruppate in quattro tipologie che raggruppate in quattro tipologie che rispecchiano le tipologie dei giudizi, rispecchiano le tipologie dei giudizi, poiché l’attività dell’intelletto non è poiché l’attività dell’intelletto non è altro che un’attività di giudicare ossia altro che un’attività di giudicare ossia dare giudizi attribuendo un predicato dare giudizi attribuendo un predicato a un soggetto. Le 4 tipologie di a un soggetto. Le 4 tipologie di categorie sono: quantità, qualità, categorie sono: quantità, qualità, relazione, modalità.relazione, modalità.

ConcettoConcetto E’ la funzione tipica E’ la funzione tipica

dell’intelletto, consistente nel dell’intelletto, consistente nel dare ordine e unità alle diverse dare ordine e unità alle diverse rappresentazioni: Si dicono rappresentazioni: Si dicono empirici quei concetti costruiti empirici quei concetti costruiti con materiale derivante con materiale derivante dall’esperienza sensibile; si dall’esperienza sensibile; si dicono “Puri” i concetti che si dicono “Puri” i concetti che si originano dall’intelletto stesso, originano dall’intelletto stesso, senza alcuna partecipazione senza alcuna partecipazione della sensazione.della sensazione.

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Tavola dei giudiziTavola dei giudizi Tavola delle categorieTavola delle categorie

QuantitàQuantitàSingolari Singolari

Particolari Particolari

UniversaliUniversali

QuantitàQuantitàUnitàUnità

PluralitàPluralità

TotalitàTotalità

QualitàQualitàAffermativiAffermativi

NegativiNegativi

InfinitiInfiniti

QualitàQualitàRealtàRealtà

NegazioneNegazione

LimitazioneLimitazione

RelazioneRelazione

CategoriciCategorici

IpoteticiIpotetici

DisgiuntiviDisgiuntivi

RelazioneRelazione

Inerenza e sussistenza Inerenza e sussistenza

Causalità e dipendenzaCausalità e dipendenza

ComunanzaComunanza

ModalitàModalitàProblematiciProblematici

AssertoriAssertori

apoditticiapodittici

ModalitàModalitàPossibilità-impossibilitàPossibilità-impossibilità

Esistenza-inesistenzaEsistenza-inesistenza

Necessità-contingenzaNecessità-contingenza

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Io Penso (Ich denke)Io Penso (Ich denke) Tale espressione denota una funzione logico-formale, non creatrice, in virtù della Tale espressione denota una funzione logico-formale, non creatrice, in virtù della

quale l’io unifica tutte le rappresentazioni, attraverso le categorie dell’intelletto. quale l’io unifica tutte le rappresentazioni, attraverso le categorie dell’intelletto. Operando in tal modo, l’io penso o “autocoscienza” detto anche “appercezione Operando in tal modo, l’io penso o “autocoscienza” detto anche “appercezione trascendentale”, fonda la possibilità del sapere umano, assicurando a esso necessità trascendentale”, fonda la possibilità del sapere umano, assicurando a esso necessità e universalità. La scienza, dunque, è possibile proprio in quanto garantita dall’Io e universalità. La scienza, dunque, è possibile proprio in quanto garantita dall’Io penso, suprema attività legislatrice della natura.penso, suprema attività legislatrice della natura.

L’Io penso è il fondamento di ogni nostra conoscenza. Esso accompagna ogni L’Io penso è il fondamento di ogni nostra conoscenza. Esso accompagna ogni nostra rappresentazione conservando la propria identità, ossia non cambiando col nostra rappresentazione conservando la propria identità, ossia non cambiando col variare delle rappresentazioni medesime. L’Io penso kantiano non è l’Io individuale variare delle rappresentazioni medesime. L’Io penso kantiano non è l’Io individuale di ciascun soggetto empirico, ma rappresenta la struttura del pensare comune ad di ciascun soggetto empirico, ma rappresenta la struttura del pensare comune ad ogni soggetto.ogni soggetto.

Il nostro pensiero è, perciò, attività unificatrice e sintetizzanteIl nostro pensiero è, perciò, attività unificatrice e sintetizzante La rivoluzione copernicana di Kant consiste, dunque, nel riconoscere alla coscienza La rivoluzione copernicana di Kant consiste, dunque, nel riconoscere alla coscienza

umana, non in quanto singola coscienza , ma in quanto struttura mentale che umana, non in quanto singola coscienza , ma in quanto struttura mentale che accomuna tutti gli uomini, la funzione di dare ordini e leggi ai fenomeni della accomuna tutti gli uomini, la funzione di dare ordini e leggi ai fenomeni della natura (attività legislatrice della mente).natura (attività legislatrice della mente).

L’Io penso è:L’Io penso è: 1)Attività unificatrice e sintetizzante;1)Attività unificatrice e sintetizzante; 2)una funzione di sintesi e non sostanza;2)una funzione di sintesi e non sostanza; 3) la forma delle forme;3) la forma delle forme; 4) l’unità sintetica dell’appercezione;4) l’unità sintetica dell’appercezione; 5)Appercezione trascendentale.5)Appercezione trascendentale.

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Deduzione trascendentaleDeduzione trascendentale

Questa espressione è desunta dal lessico giuridico, e indica la Questa espressione è desunta dal lessico giuridico, e indica la dimostrazione della legittimità dell’applicazione delle categorie dimostrazione della legittimità dell’applicazione delle categorie dell’intelletto ai fenomeni naturali. Il problema si pone in quanto le dell’intelletto ai fenomeni naturali. Il problema si pone in quanto le categorie dell’intelletto, essendo concetti puri, a prima vista non avrebbero categorie dell’intelletto, essendo concetti puri, a prima vista non avrebbero titolo a ordinare i fenomeni naturali, oggetti non creati dall’intelletto stesso titolo a ordinare i fenomeni naturali, oggetti non creati dall’intelletto stesso e di natura del tutto dissimile da esso. In altre parole, siamo davanti al e di natura del tutto dissimile da esso. In altre parole, siamo davanti al problema del rapporto tra la realtà naturale e il pensiero. Tale rapporto è problema del rapporto tra la realtà naturale e il pensiero. Tale rapporto è visto da Kant in termini gnoseologici, e inoltre, non è trattato come visto da Kant in termini gnoseologici, e inoltre, non è trattato come qualcosa di irrisolvibile: infatti, la presunta incompatibilità viene risolta da qualcosa di irrisolvibile: infatti, la presunta incompatibilità viene risolta da Kant mediante la tesi che la natura esiste “per noi” solo in quanto è Kant mediante la tesi che la natura esiste “per noi” solo in quanto è conosciuta dal soggetto o io penso che nei confronti della natura svolge la conosciuta dal soggetto o io penso che nei confronti della natura svolge la funzione di attività legislatrice, poiché presenta concetti e categorie (a funzione di attività legislatrice, poiché presenta concetti e categorie (a priori) in grado di darle forma e ordine (imponendole le proprie leggi).priori) in grado di darle forma e ordine (imponendole le proprie leggi).

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Lo schematismo trascendentaleLo schematismo trascendentaleEssendo intuizioni e concetti eterogenei, Kant cerca un modo di conciliarli.Essendo intuizioni e concetti eterogenei, Kant cerca un modo di conciliarli.

Ciò avviene attraverso quello che lui chiama SCHEMATISMO Ciò avviene attraverso quello che lui chiama SCHEMATISMO TRASCENDENTALETRASCENDENTALE

Accertato che le categorie Accertato che le categorie dell’intelletto sono essenziali per avere dell’intelletto sono essenziali per avere la conoscenza delle cose, Kant si la conoscenza delle cose, Kant si mostra estremamente scrupoloso nel mostra estremamente scrupoloso nel giustificare come sia possibile che i giustificare come sia possibile che i fenomeni (oggetti della sensibilità9 fenomeni (oggetti della sensibilità9 possano essere sussunti sotto i concetti possano essere sussunti sotto i concetti (o categorie) dell’intelletto, due realtà (o categorie) dell’intelletto, due realtà così differenti. La soluzione è trovata così differenti. La soluzione è trovata collocando tra l’intelletto e la collocando tra l’intelletto e la sensibilità una terza facoltà. sensibilità una terza facoltà. l’immaginazione produttiva. l’immaginazione produttiva. Quest’ultima.infatti, essendo capace di Quest’ultima.infatti, essendo capace di rappresentarsi un oggetto, anche in sua rappresentarsi un oggetto, anche in sua assenza, è ritenuta da Kant assenza, è ritenuta da Kant perfettamente in grado di far da ponte perfettamente in grado di far da ponte tra la sensibilità e l’intelletto.tra la sensibilità e l’intelletto.

Più in particolare, kant afferma che Più in particolare, kant afferma che tale mediazione viene attuata tale mediazione viene attuata dall’immaginazione creatrice dall’immaginazione creatrice attraverso la produzione del cosidetto attraverso la produzione del cosidetto “Schema trascendentale”, individuato “Schema trascendentale”, individuato nel tempo, che è sia omogeneo ai nel tempo, che è sia omogeneo ai fenomeni (in quanto è la consizione fenomeni (in quanto è la consizione di tutte le sensazioni sia esterne che di tutte le sensazioni sia esterne che interne) sia forma a priori (e quindi, interne) sia forma a priori (e quindi, omogeneo all’intelletto).omogeneo all’intelletto).

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Dialettica trascendentaleDialettica trascendentale

In quest'ultima parte dell'opera Kant si occupa del problema della metafisica come In quest'ultima parte dell'opera Kant si occupa del problema della metafisica come scienza. Qui, Kant mostra come sia impossibile costituire la metafisica come scienza. Qui, Kant mostra come sia impossibile costituire la metafisica come scienza. Assume il termine “Dialettica” in senso negativo, come un’arte sofistica scienza. Assume il termine “Dialettica” in senso negativo, come un’arte sofistica che scambia per realtà le proprie illusioni.che scambia per realtà le proprie illusioni.

Nella dialettica trascendentale Kant intende motivare la necessità profonda che Nella dialettica trascendentale Kant intende motivare la necessità profonda che spinge l'uomo ad indagare su argomenti che vanno oltre l'esperienza tramite spinge l'uomo ad indagare su argomenti che vanno oltre l'esperienza tramite ragionamenti fallaci. Ciò è dovuto al desiderio innato della mente umana che la ragionamenti fallaci. Ciò è dovuto al desiderio innato della mente umana che la spinge a voler trovare una conoscenza totale della realtà. spinge a voler trovare una conoscenza totale della realtà.

Questo si fonda su tre idee trascendentali:Questo si fonda su tre idee trascendentali: l'animal'anima: totalità dei fenomeni interni;: totalità dei fenomeni interni;

il mondo (o cosmo):il mondo (o cosmo): totalità dei fenomeni esterni; totalità dei fenomeni esterni;DioDio: totalità di tutte le totalità e fondamento di ogni cosa.: totalità di tutte le totalità e fondamento di ogni cosa.

Queste tre idee, che costituiscono la parte essenziale della metafisica tradizionale, Queste tre idee, che costituiscono la parte essenziale della metafisica tradizionale, non sono altro che illusione e mera parvenza di verità. La ragione, infatti, non può non sono altro che illusione e mera parvenza di verità. La ragione, infatti, non può dimostrare né l’esistenza di Dio, né l’immortalità dell’anima, né l’ordine generale dimostrare né l’esistenza di Dio, né l’immortalità dell’anima, né l’ordine generale del mondo nella sua totalità, perché in tal caso dovrebbe abbandonare il terreno del mondo nella sua totalità, perché in tal caso dovrebbe abbandonare il terreno dell’esperienza.dell’esperienza.

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A

Distinzione kantiana tra conoscere e pensareDistinzione kantiana tra conoscere e pensare

L’uomo, dice Kant, sarà sempre tentato di pensare che esista un Dio o che l’anima L’uomo, dice Kant, sarà sempre tentato di pensare che esista un Dio o che l’anima sia immortale, ma pensare non equivale a conoscere. Infatti, sostiene il filosofo, sia immortale, ma pensare non equivale a conoscere. Infatti, sostiene il filosofo, dobbiamo distinguere tra conoscere e pensare. La conoscenza richiede due dobbiamo distinguere tra conoscere e pensare. La conoscenza richiede due elementi: elementi:

A) innanzitutto l’intuizione sensibile, per cui un oggetto è dato; b) in secondo luogo A) innanzitutto l’intuizione sensibile, per cui un oggetto è dato; b) in secondo luogo il concetto, in virtù del quale un oggetto è concepito (tramite le categorie il concetto, in virtù del quale un oggetto è concepito (tramite le categorie dell’intelletto). Se manca uno di questi elementi non si può avere la conoscenza.dell’intelletto). Se manca uno di questi elementi non si può avere la conoscenza.