Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla...

26
Formatività del linguaggio e relativismo linguistico Dott.ssDott.ssa Filomena Diodato ([email protected]) Filosofia del Linguaggio III (2017-18) 1

Transcript of Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla...

Page 1: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività del linguaggio e relativismo linguistico

Dott.ssDott.ssa Filomena Diodato ([email protected])

Filosofia del Linguaggio III (2017-18)

1

Page 2: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Universalismo vs Relativismo

Formatività e relativismo

2

Nella tradizione filosofico-linguistica si sono affermate due diverse e apparentemente antitetiche posizioni riguardo alla relazione tra linguaggio, pensiero e realtà:

!  ipotesi dell’universalismo (ipotesi comunicativa) !  ipotesi del relativismo (ipotesi cognitiva)

Page 3: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Universalismo e ipotesi comunicativa

Formatività e relativismo

3

Il pensiero esiste indipendentemente dal linguaggio, che è espresso in modi solo superficialmente diversi nelle varie lingue. La lingua è una nomenclatura, lo strumento attraverso il quale il pensiero si esprime.

Delle teorie linguistiche del Novecento, la teoria chomskiana sostiene un’ipotesi di universalismo forte. Secondo il modello a principi e parametri, tutte le lingue si fondano sugli stessi principi (grammatica universale), ciascuna lingua comporta la costruzione di una grammatica mentale risultante dalla grammatica universale innata e da una componente appresa. L’apprendimento è limitato ai soli parametri, ovvero alle opzioni che la grammatica universale consente.

Page 4: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Il modello del codice è fondato su una concezione della comunicazione che si fa risalire ad Aristotele, riproposta nella teoria matematica dell’informazione di Shannon e Weaver (1949) e nel noto schema di Jakobson (1963).

La comunicazione consiste, per Enrico, nella ‘codifica’ di un pensiero, cioè nella ‘traduzione’ del pensiero in suoni; per Sandro la comprensione consiste nella ‘decodifica’ del messaggio, cioè nuovamente nella ‘traduzione’ dei suoni in pensiero.

Modello del codice (Jackendoff, 1993)

Formatività e relativismo

4

Page 5: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

5

La traduzione nell’una e nell’altra direzione è resa possibile dall’interfaccia tra il pensiero e i due moduli linguistici, fonologico e sintattico.

In lingue diverse è possibile esprimere lo ‘stesso’ pensiero servendosi di enunciati solo superficialmente diversi (es. Le chien est mort equivale a The dog is dead e a Il cane è morto).

"  N.B. Questo schema non va confuso con il circuito della parole di Saussure, che intende, invece, dimostrare la differenza tra langue e parole e la natura psichica (ma non psicologica) del segno linguistico. Per Saussure la langue è un fatto sociale.

"  Con questo schema si afferma, invece, una concezione mentalista del linguaggio, che non considera la socialità e la storicità della singola lingua.

Page 6: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Precursori dell’ipotesi del relativismo

Formatività e relativismo

6

L’ipotesi del relativismo linguistico afferma che ciascuna lingua è innanzitutto uno strumento cognitivo, un mezzo di formazione del pensiero.

Questa tesi si anticipa nel concetto di genio della lingua, affermatosi tra il Cinquecento e il Seicento.

Uno dei più noti precursori di questa posizione è il filosofo tedesco J. G. Herder (1744-1803) che afferma l’inseparabilità di linguaggio e pensiero e definisce il linguaggio come lo strumento, il contenuto e la forma del pensare umano.

Page 7: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Herder, Abhandlung über den Ursprung der Sprache (1772)

Formatività e relativismo

7

Il linguaggio diventa, dunque, un organo naturale dell’intelletto, un vero senso dell’anima umana […] Non si può pensare nemmeno il primo pensiero umano, nemmeno comporre il primo giudizio consapevole senza dialogare o tentare di dialogare nel proprio intimo. Il pensiero umano, dunque, per sua natura prepara a dialogare con altri! (p. 71)

Sulla terra non vive che un solo genere umano, così come una sola lingua dell’uomo. Ma quel grande genere si è smembrato in tante piccole varietà nazionali, altrettanto è accaduto per le lingue. (p. 148)

Page 8: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

La metafora della lingua come organismo: correlazione lingua - razza

Formatività e relativismo

8

#  J. G. FICHTE (1762-1814), Saggio sulla facoltà e sull’origine del linguaggio (1795) - Discorsi alla Nazione Tedesca (1808)

#  F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808)

#  F. W. SCHELLING (1755-1854), Introduzione alla Filosofia della Mitologia (1826)

Page 9: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Wilhelm von Humboldt (1767-1835)

Formatività e relativismo

9

Einleitung zum Kawi Werk, Über die Verschiedenheit des menschlichen Sprachbaues und ihren Einfluss auf die geistige Entwicklung des Menschengeschlechts, 1836, trad. it. La Diversità delle Lingue, Laterza, trad. e introd. di D. Di Cesare, 1991.

"  concezione della lingua come energheia (Tätigkeit, attività)

La lingua stessa non è un’opera (ergon), ma un’attività (energheia). La sua vera definizione non può essere che genetica. Essa è cioè il lavoro eternamente reiterato dello spirito, volto a rendere il suono articolato capace di esprimere il pensiero. (p. 36)

Page 10: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività del linguaggio: la Sprachform

Formatività e relativismo

10

"  La lingua ‘forma’ la materia amorfa del pensiero (senso linguistico interno) e del suono (senso linguistico esterno, forma fonica).

"  Ciascuna lingua conferisce una propria e peculiare forma alle due materie. La forma della lingua, come sintesi del senso linguistico interno (contenuto, significato) e della forma fonica (espressione, significante) è un’attività dinamica, storica e sociale.

"  Nesso tra forma della lingua e spirito del popolo/della nazione.

Page 11: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

11

"  linguaggio come “organo formativo del pensiero”

Il linguaggio è l’organo formativo del pensiero. L’attività dell’intelletto, del tutto spirituale, del tutto interiore, che quasi svanisce senza lasciare traccia, si estrinseca mediante il suono nel discorso e diviene percepibile ai sensi. Questa attività è pertanto tutt’uno col linguaggio, essi sono inseparabili l’una dall’altro. (p. 42)

Page 12: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

12

"  concezione della lingua come visione del mondo (Weltansicht)

L’uomo vive principalmente con gli oggetti, e quel che è più, poiché in lui patire e agire dipendono dalle sue rappresentazioni, egli vive con gli oggetti percepiti esclusivamente nel modo in cui glieli porge la lingua. Con lo stesso atto, in forza del quale ordisce al suo interno la rete della propria lingua, egli vi si inviluppa, e ogni lingua traccia intorno al popolo cui appartiene un cerchio da cui è possibile uscire solo passando, nel medesimo istante, nel cerchio di un’altra lingua. (p. 47)

Page 13: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

13

"  universalità e individualità del linguaggio

Tanto meravigliosa è invero nel linguaggio l’individualizzazione all’interno dell’universale concordanza che si può dire altrettanto giustamente che l’intero genere umano possiede una sola lingua, quanto che ogni uomo possiede la propria. (p. 40)

Ogni lingua possiede infatti la flessibilità per poter accogliere tutto al suo interno e per poter a sua volta a tutto conferire espressione, traendola dal suo interno. Mai, a nessuna condizione, la lingua può diventare per l’uomo il limite assoluto. (p. 211)

Page 14: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Ferdinand de Saussure (1857–1913)

Formatività e relativismo

14

"  Tesi dell’arbitrarietà radicale

Il pensiero, caotico per sua natura, è forzato a precisarsi decomponendosi. non vi è dunque né materializzazione dei pensieri né spiritualizzazione dei suoni, ma si tratta del fatto, in qualche modo misterioso, per cui il “pensiero-suono” implica divisioni e per cui la lingua elabora le sue unità costituendosi tra due messe amorfe. (CLG, p. 137)

Page 15: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Relativismo neohumboldtiano

Formatività e relativismo

15

Treir (1931, 1934) - la lingua è un mondo intermedio che si colloca tra l’individuo e il mondo esterno e costituisce la ‘lente’ attraverso la quale l’uomo guarda e concepisce la realtà. Per l’uomo non esiste la realtà in sé poiché essa è una ‘costruzione’ o ‘immagine’ alla quale si giunge attraverso il linguaggio.

Weisgerber (i cui studi dagli anni Venti agli anni Sessanta hanno insistito, tra l’altro, sulla nozione di Sprachfrom) e Trier accostano alla nozione di Weltansicht l’idea della lingua come Weltbild/Seinbild (immagine del mondo, immagine della realtà) per indicare che la lingua non è solo ‘la condizione di possibilità’ per giungere a un’interpretazione del mondo (come per Humboldt), ma contiene una particolare concezione della realtà (Weltanschauung), spingendo la teoria humboldtiana verso il determinismo linguistico.

Page 16: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

L’Ipotesi Sapir – Whorf

Formatività e relativismo

16

Edward Sapir (1884-1939) "  “The status of Linguistics as a Science”, 1929, trad. it. nel vol. Cultura, linguaggio e

personalità, Einaudi, 1972. "  Language, an introduction to the study of speech, 1949, (trad. it. Il Linguaggio,

introduzione alla linguistica generale, Einaudi, 1969

[…] è ovvio che la lingua ha il potere di analizzare l’esperienza in elementi teoricamente separabili e di creare quel mondo del potenziale che si fonda gradualmente con il reale, che permette agli esseri umani di trascendere il dato immediato della loro esperienza individuale e di partecipare ad una più vasta comprensione comune […] (1972, p. 7)

I mondi in cui differenti società vivono sono mondi distinti, non semplicemente lo stesso mondo con differenti etichette attaccate” (p. 58)

•  variabilità del lessico •  stabilità delle strutture formali della lingua •  richiamo alle nozioni homboldtiane di innere Sprachform e di Weltansicht.

Page 17: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

17

Benjamin L. Whorf (1897-1941) "  Language, Thought and Reality, a cura di J. B. Carroll, 1956 (trad. it. Linguaggio, pensiero e realtà, Boringhieri, 1970).

$  relativismo ‘forte’ perché l’ipotesi di Whorf – attribuita anche a Sapir – affermerebbe la tesi del determinismo linguistico: il linguaggio determinerebbe unilateralmente il pensiero, senza ammettere l’interazione tra i due.

Assunti centrali della tesi di Whorf:

"  Critica alla concezione “ingenua del linguaggio” (p. 11); "  Lingua come sfondo; "  La comprensione è possibile solo con la lingua e nella lingua.

Page 18: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

18

(…) il sistema linguistico di sfondo (in altre parole la grammatica) di ciascuna lingua non è soltanto uno strumento di riproduzione per esprimere idee, ma esso stesso dà forma alle idee, è il programma e la guida dell’attività mentale dell’individuo, dell’analisi delle sue impressioni, della sintesi degli oggetti mentali di cui si occupa. La formulazione delle idee non è un processo indipendente, strettamente razionale nel vecchio senso, ma fa parte di una grammatica particolare e differisce, in misura maggiore o minore, in differenti grammatiche. Analizziamo la natura secondo linee tracciate dalle nostre lingue. Le categorie e i tipi che isoliamo dal mondo dei fenomeni non vengono scoperti perché colpiscono ogni osservatore; ma, al contrario, il mondo si presenta come un flusso caleidoscopico di impressioni che deve essere organizzato dalle nostre menti, il che vuol dire che deve essere organizzato in larga misura dal sistema linguistico delle nostre menti. Sezioniamo la natura, la organizziamo in concetti e le diamo determinati significati, in larga misura perché siamo partecipi di un accordo per organizzarla in questo modo, un accordo che vige in tutta la nostra comunità linguistica ed è codificato nelle configurazioni della nostra lingua. L’accordo è naturalmente implicito e non formulato, ma i suoi termini sono assolutamente tassativi; non possiamo parlare affatto se non accettiamo l’organizzazione e la classificazione dei dati che questo accordo stipula.

(Whorf, 1956, trad. it. p. 169)

Page 19: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

19

"  relativismo delle strutture grammaticali; lingua come sistema di logica naturale

[…] Il più rozzo selvaggio può manipolare con facilità e senza sforzo un sistema linguistico [lingua hopi] così complesso sistematizzato e intellettualmente difficile da richiedere una vita di studi per spiegarne il funzionamento ai più grandi dei nostri dotti. (p. 224)

La conoscenza linguistica comporta la conoscenza di molti differenti e splendidi sistemi di analisi logica. Attraverso essa, il mondo, visto da punti di vista diversi da altri gruppi sociali che abbiamo sempre considerato estranei, diventa comprensibile in modi nuovi. (p. 224)

Page 20: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

20

"  la lingua come metafisica latente e la nozione di criptotipo.

“Ogni lingua contiene termini che hanno ricevuto un riferimento d’estensione cosmica; essi cristallizzano in sé stessi i postulati fondamentali di una filosofia implicita, nei quali è espresso il pensiero di un popolo, di una civiltà e persino di un’epoca.” (p. 45)

"  linguistica contrastiva come terapia della cultura occidentale.

“La consapevolezza dell’incredibile grado di diversità dei sistemi linguistici sulla faccia della terra lasciano l’invincibile sensazione che lo spirito umano è inconcepibilmente vecchio […] Ma né questa sensazione né il senso di precaria dipendenza di tutto quel che sappiamo da strumenti linguistici che sono largamente sconosciuti deve scoraggiare la scienza; deve piuttosto accrescere quell’umiltà che accompagna il vero spirito scientifico, e impedire così quell’arroganza dello spirito contraria al disinteresse e alla curiosità della vera scienza”. (p. 176)

Page 21: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Verso la complementarietà di universalismo e relativismo

Formatività e relativismo

21

L’ipotesi del relativismo(debole o forte) è stata al centro del dibattito sui rapporti tra linguaggio, pensiero e realtà. Le maggiori critiche a Whorf hanno messo in dubbio la validità della sua tesi, che non dimostrerebbe sul piano empirico se le differenze concettuali dipendano effettivamente dal linguaggio o da fattori extralinguistici (come sembrano mostrare per es. le ricerche di Berlin e Kay, 1969, sui colori di base).

Oggi è utile ripensare il principio del relativismo linguistico, nonostante il suo sapore anacronistico, intendendolo né come un’ovvietà (è ovvio che le lingue sono diverse), né come un tabù (dire che le lingue sono diverse – e che abbiano, per giunta, una funzione cognitiva – è, di per sé, una sorta di critica tacita nei confronti delle scienze cognitive).

Page 22: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

22

Il ripensamento delle tesi relativistiche, che si è svolto negli anni Novanta soprattutto nell’ambito della sociolinguistica, ha fatto maturare posizioni che considerano complementari le tesi dell’universalismo e del relativismo e che mitigano il principio deterministico, spogliandolo dell’aurea mistica secondo la quale il linguaggio, anzi la lingua, condizioni completamente il pensiero.

Il determinismo implica, infatti, che vi sia un’influenza delle categorie linguistiche su quelle non linguistiche, senza affermare che l’influenza segua una sola direzione, dal linguaggio al pensiero (Lucy, 1992; Gumperz e Levinson, 1996).

Page 23: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

23

Il fatto che le lingue condividano delle proprietà strutturali generali (gli universali linguistici) è spiegabile in termini adattivi poiché al pari dei corrispettivi biologici, questi aspetti strutturali comuni presenti in tutte le lingue sono nati ciascuno come effetto di vincoli imposti da un contesto adattivo comune (Deacon 1997, trad. it. La specie simbolica, 2001).

Ciò non implica, però, che le categorie linguistiche non siano anche legate ai contesti socio-culturali e che abbiano effetti cognitivi sulle categorie non linguistiche.

Page 24: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Coevoluzione di linguaggio e pensiero

Formatività e relativismo

24

A dirimere il dibattito concorre la tesi della coevoluzione di linguaggio e pensiero, che chiarisce la questione del rapporto tra i due elementi anche sul piano filogenetico: è lecito supporre che la facoltà della mentalizzazione, sulla quale poggia la comunicazione inferenziale, cioè la capacità del mindreading (lettura della mente), sia precedente al linguaggio, ma che quest’ultimo abbia poi avuto degli effetti ‘di ritorno’ sul pensiero, consentendo gradi più evoluti di mentalizzazione.

Occorre, infatti, distinguere la mentalizzazione come «facoltà di cui dispongono tutti gli animali in grado di gestire le interazioni tra i membri del gruppo utilizzando strutture metarappresentazionali» e il ToMM (Theory of Mind Mechanism) come «sistema di abilità le cui proprietà metarappresentazionali dipendono in larga parte dal linguaggio», caratterizzando «lo specifico modo di mentalizzare il comportamento tipico degli umani» (Ferretti, 2005: 29).

Page 25: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

25

In sintesi, nei rapporti tra linguaggio e cognizione è possibile individuare un duplice percorso costitutivo:

%  il primo, prioritario dal punto di vista logico e cronologico, va dal cognitivo al linguaggio poiché nelle sue fasi costitutive il linguaggio sfrutta meccanismo metarappresentazionali di sistemi cognitivi adibiti ad altre funzioni;

%  il secondo procede, invece, dal linguistico al cognitivo: man mano che si evolve come sistema di comunicazione specifico, il linguaggio si struttura in maniera più complessa, incidendo, ‘di ritorno’, sulla formazione degli stati e dei processi mentali.

Page 26: Filosofia del Linguaggio III (2017-18) Formatività e... · # F. SCHLEGEL (1772-1854), Saggio sulla lingua e sulla sapienza degli indiani (1808) # F. W. SCHELLING (1755-1854), ...

Formatività e relativismo

26

Per spiegare i rapporti tra pensiero e linguaggio, Clark (1997, trad. it. p. 181-182) usa la suggestiva immagine della mangrovia: affinché una pianta cresca, non sempre occorre che il seme debba trovare un terreno fertile su cui crescere; talvolta, come nel caso, appunto, della mangrovia, accade che un seme galleggiante si stabilisca nell’acqua e attecchisca nei fondali fangosi. Con il tempo le radici si dirigono verso la superficie, cominciando a trattenere i detriti e il terreno. Si forma così un’isola, poi un’altra e infine una foresta. Lo stesso accade per le parole, che non sempre si radicano nel suolo fertile di pensieri preesistenti: spesso è proprio il linguaggio a organizzare i pensieri.

Magic Words: How language augments human computation - Andy Clark - http://www.nyu.edu/gsas/dept/philo/courses/concepts/magicwords.html