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#ilvenetochevogliamo Idee, protagonisti, strumenti per una nuova narrazione e la rigenerazione etico-civile della nostra Regione (con il PD) DINO BERTOCCO - TIME TO NET 1

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#ilvenetochevogliamoIdee, protagonisti, strumenti per una nuova narrazione e la rigenerazione etico-civile della nostra Regione (con il

PD)

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Indice Un appello da prendere in considerazione?I valori degli italiani 2013E quelli dei venetiUn appello da prendere in considerazione?Un patrimonio culturale e scientifico inestimabile a cui attingereDiscontinuità linguistica ed una nuova narrazione del VenetoIdentità, valori fondanti e multiculturalismoDerby veneto: egoismo vs generositàDibattito politico-culturale internoLa palude venezianaIl rebus padovanoQuale Partito 1, 2Crisi della politicaDiscontinuità politica 1, 2, 3, 4,5Il tema della comunicazioneIl dilemma della comunicazioneVerso la democrazia partecipativa?I miti e le trappole della democrazia 2.0Cittadinanza responsabile (e digitale)Piattaforma per la discussioneProgettualità politicaProposta operativa (1): LaboratorioProposta operativa (2): Sistema di reteIssues Strategia sviluppoFederalismo, riforme istituzionali e Finanza localeIl gioco del Monopoli (e dell’indipendenza)La Banca d’Italia ci dice che…Rapporto statistico 2014 ed i (nuovi) percorsi di crescitaDossier Rubinato-De MenechPianificazione strategica delle infrastruttureL’Atlante economico della ConfcommercioIl nuovo manifatturiero secondo Fondazione NordestGruppi di lavoroEventi ed iniziative per il programma

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Un appello da prendere in considerazione?

«…la seconda strada, finora mai seriamente tentata, sarebbe quella di mettere fin d’ora in campo un progetto ampio, ambizioso, calibrato sulle potenzialità straordinarie di questa regione, mobilitando energie intellettuali a tutto campo, costruendo un dettagliato programma di governo, capace di corrispondere davvero ai bisogni e agli interessi diffusi in questo territorio. Una risoluta e anche coraggiosa iniziativa, ispirata a criteri di imprenditorialità politica anzichè alla micragnosa tutela della casematte già occupate»Umberto Curi, Caro Segretario De Menech, cambi questo PD se vuol vincere in VenetoCorriere del Veneto, primavera 2014

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I valori degli italiani

La voglia di altruismo c'è, tanto che aiutare chi è in difficoltà trasmette maggiore energia positiva che non l'idea di occuparsi del proprio benessere in palestra o in un centro estetico. Il 29,5% degli italiani afferma di ricevere moltissima carica dalla possibilità di aiutare qualcuno in difficoltà, e la percentuale rimane costante in tutte le classi di età, segno di una voglia comune di ritrovare l'altro. Soprattutto se si pensa che la possibilità di fare qualcosa per il proprio benessere, come andare in palestra o fare massaggi, darebbe molta carica a una quota inferiore (il 16%) dei cittadini.È quanto emerge dalla ricerca del CENSIS «I valori degli italiani 2013. Il ritorno del pendolo», pubblicata da Marsilio Editori.

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E quelli dei veneti

• IL PROGRAMMA della Fondazione LANZA per una nuova etica civile

• Sostiene Lorenzo Biagi – Segretario Generale della Fondazione – che dalla ricerca in corso, che approfondisce i dati del CENSIS sui valori degli italiani, contestualizzandoli nel territorio regionale, emerge che:

«La gratificazione per i veneti è maggiormente ascrivibile al riconoscimento relazionale piuttosto che ai soldi»

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La costruzione di un programma può contare su un patrimonio culturale e scientifico inestimabile a cui attingere per progettare il futuro

• Università e Centri di ricerca

• Associazionismo ed Agenzie culturali

• Fondazioni

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Discontinuità linguistica per una nuova narrazione del Veneto

• Superare il ventennio barbarico delle derive leghiste e della privatizzazione dei ruoli pubblici

• Andare oltre il venetismo, reinventando il linguaggio per una nuova narrazione del Veneto

• Riannodare i legami storico-culturali e la funzione di driver nazionale che compete al Veneto

• Elaborare un contro-piano di comunicazione sul Federalismo che serve al Veneto

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Identità, valori fondanti e multiculturalismo

• Possiamo ancora dirci cristiani?

• Il Veneto crocevia e laboratorio dell’accoglienza

• L’integrazione va coniugata con la progettualità, la fermezza e la chiarezza negli obiettivi

• Questioni ed insidie emergenti

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Oltre il derby giornalistico veneto: egoismo vs generosità, ovvero superamento degli stereotipi superficiali,

qualunquistici e/o agiografici

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Dibattito politico-culturale interno

• Il PD come Lazzaro?• Le patate possono convivere con i

tartufi? (vedi lettera di Stefano Allievi a Ruzzante)

• La sconfitta a Padova ha insegnato qualcosa?

• La palude veneziana: MOSE e dintorni

• Il modello organizzativo del Partito• Primarie SI – Primarie NO: http://

www.simonettarubinato.it/index.php?area=11&menu=376&page=594&lingua=4

• Elezioni regionali: la vicenda emiliana e la diversità del caso veneto

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La palude veneziana

• Un sistema di collusione e concussione consolidato e diffuso da rimuovere

• Il tessuto corporativo di una città con un declino demografico da invertire

• Un (necessario) progetto per la rinascita sociale ed economica, a partire dalla riqualificazione degli straordinari asset

• Il rapporto con la terraferma: non separazione bensì maggiore integrazione con la Regione

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Il rebus padovano

• I temi (ancora) al centro della competizione tra centrosx e centrodx: sicurezza e nuovo Ospedale in primis

• Una struttura organizzativa di partito ancorata alla tradizione centralistica

• Il rapporto città-università da rigenerare

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Quale partito? (1)LA RICOSTRUZIONE NECESSARIA“Quando il legame tra partito e bagaglio identitario è venuto a mancare, i partiti hanno risposto alla caduta di legittimazione con un’accentuazione del loro profilo elettorale mediatico a sostrato organizzativo liquido. La ricostruzione dei partiti è considerata dalle classi dirigenti più avvedute una non più rinviabile necessità del sistema politico dopo gli anni della completa disgregazione di apparati, classi dirigenti, simboli, interessi sociali e credenze. Non basta solo la volontà politica per resuscitare embrioni di partito strutturati, ma senza un salto di cultura politica che abbandoni le scorciatoie rappresentate dalle soluzioni liquide e carismatiche non si procede alla ricucitura di legami organizzativi utili per riavviare le forme oggi ancora possibili di un insediamento di partito.”Michele Prospero, Il partito politico – Teorie e modelli

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Quale partito? (2)PRINCIPE E/O SHERPA

“Non è vero che in una democrazia i partiti debbano essere per forza ciò che erano nell’Italia dei primi quarant’anni di storia repubblicana e che l’alternativa sarebbe la scomparsa dei partiti. Coloro che dalla crisi delle formazioni personali o carismatiche, da Berlusconi a Bossi (ed ora Grillo... –ndr) traggono ispirazione per sostenere che bisogna tornare ai partiti di un tempo, non solo fanno un sogno impossibile (quei legami tra partiti e società non sono ricostituibili perché è cambiata la società italiana)”

“Fanno anche danni, si aggrappano a terapie sbagliate , alimentano l’antipolitica. La vicenda dei rimborsi elettorali (che rimborsi non sono affatto) è emblematica. Solo gruppi dirigenti che immaginavano di poter operare con la stessa arroganza del tempo che fu potevano concepire, di comune accordo, un simile sistema. L’antipolitica può essere contenuta solo se i partiti accettano di essere altro da ciò che sonno stati, accettano di essere, come sono nelle democrazie meglio funzionanti, solo organizzazioni specializzate nella raccolta del consenso elettorale e nella fornitura di personale per cariche di governo, senza più la pretesa di dominare le istituzioni, il che richiede il contestuale rafforzamento dell’autonomia e dei poteri decisionali attribuiti alle istituzioni di governo”Angelo Panebianco, Non più un Principe ma un utile Sherpa

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I nodi della crisi della politica

• Colin Crouch: gli istituti della democrazia rappresentativa in declino ed una democrazia partecipativa insidiata dalle lobbies e dai gruppi economico-finanziari

• Ulrich Beck: un ceto politico impreparato ad affrontare e gestire il rapporto con la tecnocrazia delle competenze specialistiche e burocratico-amministrative

• De Rita ed altri: la crisi irreversibile della classe dirigente italiana (e le controverse soluzioni…)

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Discontinuità politica (1)BASTA CON IL VENETO DEI SERVI VOLONTARI

“E’ cosa davvero sorprendente, eppure tanto comune da doversene rattristare piuttosto che stupire, vedere migliaia di uomini asserviti miseramente, con il collo sotto il giogo, non già costretti da una forza più grande, ma in qualche modo incantati e affascinati dal solo nome di uno”

E. de la Boètie , Discorso sulla servitù volontaria

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Discontinuità politica (2)

• I conti con l’eredità ed cascami del doroteismo – vero collante del centrodx veneto - che tenta di smarcarsi dalle responsabilità e reinventarsi (leggi Tosi e Zaia)

• Superare la storica inerzia e subalternità della sinistra

• Scegliere la Politica come sfida e servizio alla comunità

• Affrontare i costi della politica: consiglieri regionali come i sindaci?

• Dossier sugli «incarichi» e sulla commistione politica-gestione

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Discontinuità politica (3)le lezioni da tener presente

Le campagne elettorali di Obama Il metodo Leopolda

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Discontinuità politica (4)• Il rischio latente dell’euforizzazione delle

aspettative post-elezioni europee• I valori della tradizione evocati e usati, ma

svuotati (leggi il bluff del federalismo vs sussidiarietà e la lezione – dimenticata - di Silvio Trentin)

• Elite incapaci, una farsa italiana. Oggi fallirebbe anche Cavour (Michele Salvati, LA LETTURA - CORRIERE DELLA SERA, i dicembre 2013)

• Un dittatore è una sciagura, un vero leader è una fortuna (Eugenio Scalfari, LA REPUBBLICA, 22 dicembre 2013)

• Perché servono le rappresentanze. L’egoismo sociale non è una risposta (Giuseppe de Rita, CORRIERE DELLA SERA, 27 dicembre 2013)

• L’impegno della futura leadership: restituire ai cittadini il piacere di contare (Michele Ainis, CORRIERE DELLA SERA, 28 dicembre 2013)

• Il peso dei leader nelle democrazie (Ernesto Galli Della Loggia, CORRIERE DELLA SERA, 29 dicembre 2013)

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Discontinuità politica (5)

• L’accelerazione politica è un fattore di rinnovamento

• La sfida alla politica del ghirigoro. Decidere è l’unica alternativa al populismo (M. Salvati)

• Gli ottuagenari preoccupati e rancorosi verso il «giovanilismo»

• Telemaco giudicato da Sociologi e politologi ancorati al (loro) pessimismo

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Il tema della comunicazione9. Comunicazione e trasparenza (dal Manifesto per la candidatura di Renzi alle primarie del PD) Un partito che sappia comunicare bene. Perché la parola comunicazione non deve fare paura. Chi non comunica è perduto. Saper usare la comunicazione è una priorità per la madre che insegna a parlare al bambino, per l’innamorato che vuole esprimere il proprio sentimento alla persona che ama, per il lavoratore che deve confrontarsi con i colleghi, per i nonni che vogliono entrare in rapporto con i nipoti. Senza comunicazione non c’è vita. In questi anni abbiamo finto di pensare che la comunicazione fosse patrimonio della destra e che chi tra noi parlava di comunicazione in realtà fosse un potenziale traditore, un infiltrato del nemico. Recuperare una dimensione pulita e semplice di comunicazione partendo da un più accorto uso degli strumenti di proprietà del PD e dialogando con le realtà editoriali ad esso collegati sarà una nostra priorità. Inizieremo con l’obiettivo di spendere meno in comunicazione rispetto agli ultimi anni. Spendere meno, ma spendere meglio. E rendicontare tutto, ogni centesimo, attraverso la totale trasparenza delle spese. Se inizieremo noi, poi saranno costretti a farlo tutti. Inizieremo dai soldi raccolti con le primarie che a differenza del passato dovranno avere una destinazione e un utilizzo chiaro. Tutta la rendicontazione la metteremo su Internet, accessibile a tutti. Il PD non è l’obiettivo, è lo strumento. Noi non vogliamo chiudere le sedi del PD, anzi vogliamo spalancarle. Vogliamo cambiare l’Italia e il PD è lo strumento per questo

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Il dilemma della comunicazione

«La visione euforica delle conseguenze sociali della comunicazione si misura oggi con evidenze empiriche e fratture della coscienza che inducono a mettere in discussione il modo in cui la comunicazione ha costruito le parole e i sentimenti del clima culturale dominante. E’ singolare che un ripensamento critico rispetto a un elogio sistematico dei media prenda le mosse proprio da chi – io fra questi – non ha mancato di annotare il rilievo e la forza di socializzazione moderna della comunicazione in Italia; perché, anche questo approccio si è rivelato storicamente convincente, ciò non impedisce la presa d’atto che alcuni fenomeni – a partire dal cosiddetto «berlusconismo culturale» (che ovviamente non allude solo al perimetro delle forze politiche del centrodestra) – sono ormai percepiti come qualcosa che non ha nulla anche vedere con la sfera pubblica, dal momento che affollano la retorica e l’immaginario del dibattito pubblico»

«Una conseguenza evidente di questo rinnovamento di prospettiva è l’obbligo di sottolineare sempre più attentamente la relazione che il tempo dei media instaura con l’antipolitica e più in generale con alcuni caratteri distintivi della postmodernità»

«E’ rispetto a questa connessione nefasta fra populismo e comunicazione, quella che nei paesi democratici più avanzati si chiama e si fa chiamare media literacy e media education, da noi consiste in realtà marginali, se non fiori all’occhiello di limitate aree di autocoscienza intellettuale e scolastica»

Mario Morcellini, Gli errori della comunicazione – ASPENIA n. 54

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Verso la democrazia partecipativa?….ciò che non possiamo avere, e che tuttavia non possiamo smettere di non volere ( J. Dunn, La teoria politica di fronte al futuro)

• «Quindi chi identifica la democrazia con le regole del gioco ha ottime ragioni di diffidare di una troppo meccanica identificazione di partecipazione e democrazia. Al contrario, chi ritiene che la democrazia debba essere vista come un processo politico complessivo, non solo come una procedura di decisione, include la partecipazione informale nella definizione di questa forma di governo e di politica»

Nadia Urbinati, Democrazia in diretta

• Democrazia partecipativa e processi di democratizzazione (Relazione generale al Convegno su: La democrazia partecipativa in Italia ed in Europa: esperienze e prospettive)

Umberto Allegretti

• «Il voto fa male alla democrazia. Sorteggiamo». Intervista a David Van Reybrouck – LA LETTURA, Corriere della Sera, 16 marzo 2014

• «La democrazia formale si è diffusa nel mondo negli ultimi anni. Ma i cittadini sono frustrati perché non sentono di poter influire davvero sulle decisioni che contano. Solo l’efficacia delle istituzioni può dare slancio alla partecipazione»

Mary Kaldor - professoressa di Global governance alla Scuola di economia di Londra

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I LIMITI E LE TRAPPOLE DELLA DEMOCRAZIA 2.0

• La stagione dell’e-democracy• L’avvento dei socialnetwork • Tokenism e click-tivism• L’èlite della rete• Il digital divide• Piattaforme partecipative, guru, influencer

e rinnovamento dei partiti• L’imbroglio del plebiscito.eu• Il manifesto di DEMOCRAZIA 2.0 ed il

punto 5«5. di impegnarsi perché la Rete sia davvero neutrale e sia vietato ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica ogni genere di attività di network management suscettibile di incidere sulla libertà degli utenti di accedere a ogni tipo di contenuto a condizioni tecniche ed economiche non discriminatorie»

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Cittadinanza responsabile (e digitale)

UNA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER IL VENETO

Capo I, ART. 1 – Principi per la cittadinanza responsabile (CITTADINARE)

«Il nostro progetto non è contro i partiti politici ma a favore della politica. La nostra idea si propone di mettere a disposizione della società civile alcuni strumenti per aggiornare le forme di partecipazione e le modalità di rappresentazione degli interessi. I principi elencati in questo capo hanno lo scopo di condividere un quadro di valori per un nuovo patto tra cittadini e istituzioni» ……..

https://sites.google.com/site/cittadinare/home

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Piattaforma (web) per la discussione

• Il modello dei think tank• Scelta dei gruppi tematici• Coinvolgimento dei Circoli

PD• Focus territoriali (comunali e

aggregazioni intermedie)• Networking degli enti locali

sulla finanza locale• Confronto con stakeholder

ed Agenzie culturali• Link e diffusione virale della

discussione

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Progettualità politica

Una delle chiavi determinanti per il successo di un progetto politico che si pone al servizio dei cittadini è la qualità del sistema relazionale, ossia il coinvolgimento di persone, gruppi sociali e gruppi d’interesse. Per qualità del sistema relazionale si intende la capacità di far sentire i soggetti coinvolti parte del progetto, protagonisti attivi.Un ruolo sempre più centrale viene svolto in questo processo dalle tecnologie di rete. L’attuale utilizzo delle tecnologie di rete nella promozione di processi partecipativi ha messo però in evidenza alcuni aspetti a cui è necessario dedicare una certa attenzione:

la produzione dei contenuti, che deve superare la precarietà della risposta immediata e deve essere in grado di raggiungere un certo livello di profondità e di coerenza rispetto agli obiettivi del progetto;

la governance delle relazioni, che deve trovare un giusto equilibrio, nella chiarezza delle regole e nella trasparenza per la loro applicazione, tra possibilità di esprimere liberamente opinioni diverse, rispetto degli altri e coerenza con il progetto comune.

La motivazione, le persone che sono coinvolte in un progetto lo devono sentire come proprio; è necessario che venga favorito lo sviluppo di un ambiente empatico.

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Proposta operativa (1): Laboratorio

La proposta di azione proattiva, per coinvolgere in un progetto comune le risorse personali, sociali, economiche e intellettuali del Veneto poggia su due obiettivi di comunicazione integrata:

Primo obiettivo è la creazione di un laboratorio progettuale che rappresenti il punto di riferimento per la produzione di contenuti, ossia la produzione delle proposte programmatiche elaborate dai gruppi che sostengono il progetto ma che, attraverso la forma del laboratorio aperto, possano essere condivise da tutti coloro che lo sostengono. Il laboratorio sarà condotto secondo le seguenti linee guida:

– Il laboratorio ha come strumento di comunicazione e di confronto

una pubblicazione su rete;– la pubblicazione su rete viene redatta con i contributi in forma di blog

di alcune personalità significative e rappresentative delle molteplici voci (e tensioni vitali) della realtà regionale

– la pubblicazione ha un coordinamento redazionale che è garante della qualità dei contenuti e della coerenza programmatica del soggetto politico ispiratore

– la pubblicazione rappresenta la linea del progetto in modo aperto, tenendo conto sia degli obiettivi strategici che costituiscono la differenza nei confronti degli altri soggetti politici in campo (sia in competizione che collaborazione), sia dei temi in discussione per i quali il contributo attivo dei cittadini risulta determinante;

– i cittadini possono esprimere commenti e aprire discussione in relazione ai temi e ai contenuti della pubblicazione.

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Proposta operativa (2): Sistema di rete

Secondo obiettivo è la creazione di un sistema di rete, all’interno del quale possono crearsi aggregazioni di persone, scambi di idee e di proposte, iniziative, ecc. Anche al sistema di rete è necessario applicare le attenzioni circa la qualità del sistema relazionale indicate ai punti 1,2,3 più sopra. Pertanto il sistema di rete si muoverà in modo agile, senza l’impiego di tecnologie complesse che richiedono apprendimento e la sua organizzazione sarà affidata alle seguenti linee operative:

– la struttura base sarà data da google con gli strumenti base

adeguatamente strutturati: organizzazione di cerchie, repository di materiali, streaming, agenda, connessioni con tutti i social, ecc.

– il sistema relazionale sarà connesso dai diversi utenti con gli altri social (facebook, linkedin, twitter, flikr, youytube, ecc. per creare nuove relazioni e per diffondere messaggi e informazioni

– il laboratorio progettuale sarà connesso al sistema di relazioni della rete in modo da ampliare la diffusione delle idee e delle iniziative;

– il sistema di rete sarà promosso da una attività di web marketing con newsletter e feed sui siti di riferimento dei gruppi;

– Il sistema di rete sarà gestito tenendo conto delle logiche della multicanalità.

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Issues • Veneto Europeo ed Internalizzazione delle Imprese• Agenda digitale• Cittadinanza digitale• Cambiamento demografico, dinamiche territoriali e nuova governance• Liberalizzazione dei servizi pubblici locali:

- industrializzazione della gestione e competitività• Ripensamento della politica della gestione• Autostrade: Documento Rubinato e Menech• Valutazione del modello Aereoporti• Questione integrazione Fiere • Efficientamento PA:

- riorganizzazione Camere di Commercio

• Innovazione sociale & nuovo welfare - fondo x non autosufficienza- reddito di cittadinanza- servizi per l’infanzia- nuova strategia sull’immigrazione

• Altro ……………………

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Strategia sviluppo

• Infrastrutture e project financing• HORIZON 2020• Programma per la Smart specialization• Open innovation• Sostegno alle Scuole di imprenditorialità: Hfarm, CUOA, E-

digital, SCENT,…..• Taglio IRAP• Banche: dal localismo allo sviluppo di strumenti finanziari per il

credito alle imprese ed allo sviluppo• Qualificazione della filiera enogastronomica e turistico-culturale• Altro

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Federalismo, Riforme istituzionali e Finanza locale

• OK senato delle Autonomie

• Ridurre il numero delle Regioni

• Riforma territoriale: vincoli per la gestione associata dei servizi (vedi Francia)

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Il gioco del Monopoli (dell’indipendenza)

SMETTERE DI GIOCARE!

Ci vuole una testa dura per non comprendere che la vera indipendenza è quella che si conquista sul piano culturale, con il tasso di scolarizzazione, il livello di innovazione tecnologica espresso dalle imprese ed il loro grado di competitività sul mercato internazionale, il rating del sistema universitario e di ricerca, il sistema infrastrutturale sostenibile, la capacità di attuazione dell’Agenda digitale…Il Veneto, integrato nell’unità del Paese, ha realizzato la crescita della propria ricchezza ben oltre la media nazionale; ora è chiamato a misurarsi ed integrarsi maggiormente nella dimensione europea, non ritirarsi nella dimensione antropologica del cortile, trascinatovi da un chiacchiericcio da azzeccagarbugli di provincia.E’ tempo di uscire dal sonnanbulismo inconcludente e dedicarsi a studiare, elaborare un futuro realistico, credibile, per la nostra Regione, evitando così di delegarlo a lobbies e gruppi tecnocratico-finanziari, registi veri ed interessati dello svuotamento della funzione politica della rappresentanza democratica e divertiti di fronte ad un Consiglio Regionale affannato a giocare al Monopoli dell’indipendentismo

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La Banca d’Italia ci dice che…

La Banca d’Italia segnala impietosamente che è inutile fare squilli di tromba sull’export che porta sempre a casa una bilancia commerciale positiva per miliardi: solo l’agroalimentare cresce come dovrebbe pescando tutta la domanda potenziale che c’è nel mondo di vino, olio, pasta veneta. Gli altri comparti tipici del Veneto come moda, arredo, orafo, sono in ritardo soprattutto a causa di un gap con le vendite in Europa. «Il Veneto e il Nordest si devono confrontare con le aree più avanzate d’Europa non col resto dell’Italia. E scopriranno che sono in ritardo», ricorda Luigi Cannari, capo statistico Banca d’Italia. La sfida del web è partita al rallentatore, i prodotti made in Nordest hanno poco contenuto tecnologico: «Il problema è lo stesso dell’Italia e la poca produttività per addetto legata anche alla scarsa scolarità: i laureati sotto i 30 anni sono saliti al 16%, ma in Francia e Spagna sono al 30%», sottolinea Cannari. Vecchio e senza titoli, il Nordest rischia di rimanere al palo.

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Rapporto statistico 2014 ed i (nuovi) percorsi di crescita

• Il valore delle esportazioni venete sul PIL = 35 % contro il 25 % nazionale

• Focalizzazione sulla strategia del BB & B (belli ben fatti e buoni)

• Nuove frontiere per il turismo• Nuove sfide per l’inclusione sociale• Puntare allo sviluppo delle

competenze• Nuovi paradigmi per la crescita:

cultura, ambiente, territorio…

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Autostrade: il dossier Rubinato-De Menech

I temi affrontati da Rubinato e colleghi sono molteplici. Prima di tutto si chiede di vincolare l’aumento dei pedaggi autostradali agli investimenti realizzati dalle società concessionarie sulle tratte in gestione. Secondo: Rubinato dice che bisogna applicare sconti e agevolazioni per i pendolari nei primi 100 chilometri, anche nelle giornate di sabato e domenica per non penalizzare i lavoratori del fine settimana e per coloro che necessitano di cure sanitarie specialistiche. Terzo: è il momento di procedere al riordino e alla razionalizzazione delle concessioni autostradali.

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UN CRONOPROGRAMMA PER LE INFRASTRUTTTURE

Lavori per 27 miliardi risorse con il contagocce Ecco cosa rimane al palodi Daniela Boresi – IL GAZZETTINO, 31 agosto 2014Pesa assai il Veneto dei grandi lavori. Opere per 27 miliardi, poche finanziate, altre in odore di project financig, la maggior parte nell’attesa (vana a quanto pare) che i fondi necessari arrivino da Roma. Ecco i costi dei cantieri che il Veneto vorrebbe aprire, ma i finanziamenti dello Sblocca-Italia rappresentano solo una minima parte: 120 milioni. E la cifra non è manco certa, visto che il decreto è ancora in mano ai tecnici. TERZA CORSIA VENEZIA-TRIESTE - Il decreto prevede di mettere fondi per 30 milioni: i capitali sono comunque privati, 1,7 miliardi. Sono stati appaltati il primo e il terzo lotto. NOGARA MARE - Costo 2 miliardi, non rientra nel decreto. Il tracciato ha origine a Nogara, in provincia di Verona, con l’innesto sulla strada statale 12 “dell’Abetone e del Brennero”, ed ha termine ad Adria, in Polesine. Il concessionario è lo stesso promotore, ovvero il costituendo raggruppamento di imprese tra Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, Confederazione Autostrade, Società Autostrade Serenissima, Astaldi Concessioni, Astaldi Spa, Impresa di costruzioni Ing. E. Mantovani, Itinera, Technital e S.I.N.A. PROLUNGAMENTO A27 - Costo 500 milioni, non rientra nel decreto. L’opera, in finanza di progetto, interessa il territorio dei Comuni bellunesi di Ponte nelle Alpi, Longarone, Castellavazzo, Ospitale di Cadore e Perarolo di Cadore ed è il prolungamento dell’autostrada A27 “d’Alemagna” da Pian di Vedoia, nel Comune di Ponte delle Alpi, fino a Perarolo, con successiva connessione alla Strada Statale n. 51 “di Alemagna”. SR10 - La realizzazione della nuova "Padana Inferiore" è condivisa a livello nazionale (l'opera è ricompresa nell'intesa generale quadro fra governo e Regione e come integrazione del programma delle Infrastrutture Strategiche nazionali, ma non viene menzionata nel decreto) e dalle amministrazioni provinciali e comunali interessate. Il costo è di 292 milioni; la Regione interviene con una quota di capitale pubblico regionale pari a 35,5 milioni. NUOVA ROMEA - Lo "sblocca Italia" per questa opera parla di defiscalizzazione, ma la Regione aspettava un finanziamento. Il progetto è già stato approvato dal Cipe. L’importo del progetto è di 7 miliardi e 259 milioni. VALDASTICO NORD - Costo dell’opera 2 miliardi. Va a completamento del tratto già inaugurato della Valdastico Sud e servirà al potenziamento del collegamento tra il Corridoio Europeo n. 5 (Lisbona-Kiev) ed il Corridoio n. 1 (Berlino-Palermo). Renzi vuole poteri sostitutivi per superare il no di Trento al collegamento A31-A22. VALSUGANA - Costo 1 miliardo. L'associazione di imprese che ha proposto il progetto preliminare è costituita da Pizzarotti & C., Ing. Mantovani, Cis Compagnia Investimenti Sviluppo, Cordioli. Il progetto prevede la realizzazione di una superstrada a pedaggio, da Sud verso Nord, a partire da Castelfranco Veneto (Tv), dove si innesta su una rotatoria su cui convergono le Strade Regionali 51 e 245, per poi innestarsi sulla Statale 47 "Valsugana". MEOLO-JESOLO - Superstrada a pedaggio del valore di 210 milioni. Nasce da una proposta di finanza di progetto presentata nel 2007 dalle Società “Adria Infrastrutture S.p.A.”, “Strade del Mare S.p.A.” e Consorzio “Via del Mare”, proposta che si inserisce nel Piano Regionale dei Trasporti. PEDEMONTANA - È una delle opere più imponenti, in project financing. Costo 2 miliardi 258 milioni, per 95 chilometri di tracciato, da Montecchio Maggiore a Spresiano passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso. ALTA VELOCITA’ BRESCIA-PADOVA - Opera da 7,8 miliardi già finanziata per un miliardo di euro con la legge di stabilità 2014. Il decreto Renzi stanzierà altri 90 milioni, ALTRE OPERE - A questo quadro si devono aggiungere il "Sistema delle tangenziali venete", ancora in via di definizione per una spesa di circa 2,5 miliardi, che non rientra nel decreto e anche il "Sistema ferroviario avanzato", il primo stralcio è finanziato per 300 milioni, i successivi sono ancora senza copertura ed è una delle opere sulle quali la Regione Veneto confidava in un intervento economico.

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L’Atlante economico della Confcommercio

• I NUMERI. L´Atlante è stato prodotto e presentato con un evidente obiettivo: ricordare a tutti che, rispetto ad agricoltura e industria che hanno le loro zone “forti”, il terziario ha una diffusione massiccia e omogenea su tutto il territorio veneto, con ben 270mila imprese che producono quasi 147 miliardi e danno lavoro a 870mila persone. «Come Confcommercio noi siamo in Europa e vogliamo rimanerci. Crediamo in un´Ue delle regioni in cui ci sia più politica vera e meno burocrazia - aggiunge Zanon - e abbiamo dimostrato, numeri alla mano, che il terziario di mercato è un settore in cui i processi innovativi si sono innescati: in Veneto questo è uno dei più importanti motori di sviluppo».

• I SERVIZI CHE TRAINANO L´ECONOMIA. Tra i settori più dinamici evidenziati emergono i servizi innovativi, che hanno registrato nel 2012 un +24% di volume d´affari rispetto al 2011. A crescere di più sono stati i servizi di informazione e comunicazione (Treviso è la provincia leader), oppure gli hotel, che, pur diminuendo di numero (-1,85%), hanno registrato un aumento del volume d´affari: +8,74%. E spicca il Vicentino, in particolare, per la categoria particolare dei “servizi all´impresa”, in particolare per l´intermediazione finanziaria, perché è la provincia che in questo genera più volume d´affari a livello regionale: 2 miliardi di euro, oltre il 27% del fatturato del segmento dell´intero Veneto. Padova si conferma leader del commercio all´ingrosso, seguita però da Treviso e proprio da Vicenza (terza anche per volume d´affari, per il quale spicca invece Verona). Sul fronte del turismo è Venezia a spadroneggiare, seguita a distanza da Verona e Padova, con il Vicentino in coda davanti solo a Rovigo. Ma nella ristorazione la più forte per volume d´affari, dopo Venezia, è proprio Vicenza.

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Il nuovo manifatturiero secondo Fondazione Nordest

Tuttavia, un sistema produttivo, pur impegnato assiduamente in un processo di ristrutturazione al proprio interno, ha necessità che anche l’ambiente circostante sia partecipe e proattivo costruendo un nuovo sistema di reciprocità fra imprese, società, territorio e istituzioni….

Va costruito progressivamente e velocemente un eco-sistema dell’innovazione…

Un eco-sistema implica una maggiore permeabilità, per esempio, delle strutture formative con le imprese, un migliore raccordo con le strutture di trasferimento tecnologico, con la pubblica amministrazione e il mondo del credito e della finanza per sostenere la nascita di nuovi soggetti economici nei settori innovativi, così come la trasformazione di quelle chene hanno necessità, piuttosto che per i processi di internazionalizzazione

dal Rapporto sula società e l’economia 2013 della Fondazione Nordest

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Gruppi di lavoro

1. Agenda digitale2. Veneto Europeo3. Finanza locale e trasferimenti4. Servizi pubblici locali5. Riforme istituzionali e della PA6. Nuova governance territoriale7. Social innovation e nuovo welfare8. Infrastrutture e Project financing9. Strategie di sviluppo10. Università, ricerca e trasferimento tecnologico11. HORIZON 202012. Modello partecipativo

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Eventi ed iniziative per il programma

• Presentazione Libri• Seminari su: Gestire il Project financing Praticare il federalismo Nuova imprenditorialità cercasi Social innovation e welfare locale …………………………………………………

• Workshop territoriali e tematici