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Anno IV Numero 6 Mensile Copia gratuita Giugno 2015 «o Cornigiòtto» ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura Il giornale non ha finanziamenti pubblici E… state con noi di Enrico Cirone Perdonerete se, da ultimi, strapazziamo la parola «estate» per giocarla nel titolo del consueto articolo di fondo. Ma è la cosa più facile e spontanea che ci è venuta in mente dopo aver composto la pagina degli appuntamenti, per la preci- sione, pagina 15. Fateci caso: dopo anni di cittadinanza genovese, dob- biamo sinceramente rileva- re che un numero così gran- de di eventi, manifestazioni, incontri concentrati d’estate, a Cornigliano, dif- ficilmente lo si era mai visto da un’altra parte della no- stra città. E, se ci pensate, aiutati dalle associazioni, al centro di tutte le organizza- zioni ci sono i ragazzi, i gio- vani, le nuove generazioni. Non è bello aver sofferto, lottato, per liberare pacifi- camente un territorio desti- nato ad una generica perife- ria e vederlo rifiorire di vita, di suoni, di colori come solo la spontaneità dei ragazzi sa adoperare? Lasciamoli fare, ora, lasciamoli diventare grandi nella speranza di un’estate migliore per tutti. Notte d’estate a Cornigliano Villa Serra vede la luce Foto Razzore Finalmente: CIVoleva il Civ >> 4 In famiglia: Angelo Barnieri >> 7

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Anno IV Numero 6 Mensile Copia gratuita Giugno 2015

«o Cornigiòtto»

ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura

Il giornale non ha finanziamenti pubblici

E… state con noi

di Enrico Cirone

Perdonerete se, da ultimi, strapazziamo la parola «estate» per giocarla nel titolo del consueto articolo di fondo. Ma è la cosa più facile e spontanea che ci è venuta in mente dopo aver composto la pagina degli appuntamenti, per la preci-sione, pagina 15. Fateci caso: dopo anni di cittadinanza genovese, dob-biamo sinceramente rileva-re che un numero così gran-de di eventi, manifestazioni, i n c o n t r i c o n c e n t r a t i d’estate, a Cornigliano, dif-ficilmente lo si era mai visto da un’altra parte della no-stra città. E, se ci pensate, aiutati dalle associazioni, al centro di tutte le organizza-zioni ci sono i ragazzi, i gio-vani, le nuove generazioni. Non è bello aver sofferto, lottato, per liberare pacifi-camente un territorio desti-nato ad una generica perife-ria e vederlo rifiorire di vita, di suoni, di colori come solo la spontaneità dei ragazzi sa adoperare? Lasciamoli fare, ora, lasciamoli diventare grandi nella speranza di un’estate migliore per tutti.

Notte d’estate a Cornigliano Villa Serra vede la luce

Foto Razzore

Finalmente: CIVoleva il Civ >> 4 In famiglia: Angelo Barnieri >> 7

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2 Giugno 2015 ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione

Su commissione dell’ingegner Ivo Perego da Carugate, che ha seguito direttamente i lavo-ri in collegamento citofonico dall’ufficio cancella-te&recinzioni della Pere-go&Ranzani Elettrosalda-ti e Affini Snc, è stata realizzata nel mese di maggio con grande perizia a Corni-gliano (provincia di Monza e Brianza), nel piazzale ex Giar-dini Melis, oggi ‘piazzale carico/scarico autosnodati Cornigliano’ una recinzione modulare con pannelli in rete elettrosaldata zincati a caldo e plasticati a polveri poliestere. L’imponente recinzione pro-gettata per il contesto di Villa Serra, così tipico della bassa Brianza, massimizza l’efficienza e praticità delle operazioni che si svolgono nel piazzale di lavoro, principal-

mente il carico e scarico e la movimentazione attraverso muletti di pallets di lamierino zincato, tondini di ferro, trafi-lati tondi e trafilati quadri. “Siamo fieri di aver contribui-to con quest’opera – spiega Ivo Perego in collegamento citofonico da Carugate – alla riqualificazione di un piazzale fino a ieri spento e triste, in-tristito dall’incombere della lugubre mole di Villa Serra, anacronistico e obsoleto edifi-cio inspiegabilmente privo di montacarichi e di rimesse per autosnodati. In attesa dell’approvazione del nostro progettino di restauro del vecchio edificio, che ha realizzato direttamente il no-stro geometra capo Viganò e che prevede la trasformazione del corpo di fabbrica in ma-gazzino logistico di stoccaggio container, con 25 portelloni di attracco autotreni a rallegrare la facciata oggi spenta e inuti-le, abbiamo realizzato la re-

cinzione in pannelli zincati elettrosaldati, per iniziare a valorizzare il desolato piazzale secondo i più tipici e tradizio-nali stilemi architettonici brianzoli, ispirati al criterio del massimo funzionalismo e della rappresentazione esteti-ca dei valori della logistica integrata, che ha la sua icona nella triade autotreno-muletto-magazzino, e il suo simbolo nel pallets, oggetto che non a caso figura nel logo della Pe-rego&Ranzani e che abbiamo proposto di inserire anche nell’ormai vetusto stemma di Cornigliano, sostituendo l’attuale incomprensibile mot-to latino, lingua morta, con l’universale e positivo: ‘Va’ a laurà, barbùn!’. Siamo certi che la popolazione di Cornigliano apprezzerà”.

Filippo Cartosio Consigliere Italia Nostra

“Scopro Cornigliano e le sue ville in una domenica nuvolosa ma godibile...Bellezze grandi… Sco-pro «il Corniglianese» messo in borsa frettolosamente e letto tutto d’un fiato a casa… altret-tanto godibile… Complimenti grandi… un buon lavoro pieno anche di quell'ironia che dà un tocco di leggerezza alle piccole, grandi angustie del quotidiano… buon lavoro sempre… Rita Rotella” Cari lettori, in un mondo sempre più avaro di belle parole, di minimi riconosci-menti, e di piccoli, delicati gesti, mi perdonerete se ho scelto di aprire il nostro spazio con il mes-saggio che Rita (una signora? una ragazza?) ci ha inviato subito dopo il fine settimana straordi-nario dedicato alla conoscenza e alla scoperta delle ville storiche di Cornigliano. Ho deciso di prendere spunto dal pensiero di Rita, intanto per ringraziare tutta la redazione al completo che, con uno straordinario servizio di vo-lontariato, riesce ogni mese da tre anni a fornirvi uno strumento di conoscenza e di scambio di idee. Poi ne “approfitto” perso-nalmente per riflettere e cercare di andare oltre le parole che ci sono pervenute. Abbiamo tutti potuto constatare come un’operazione dal titolo “Ville aperte” ideata, condotta e portata a termine nella nostra delegazione, con la caparbietà e la professionalità di tanti cittadi-ni che si sono messi in gioco, ha semplicemente… funzionato. Senza clamori, senza faraoniche campagne pubblicitarie con di-spendio di testimonial, tutto è andato per il meglio. Perché? Perché tutto ha funzio-nato? Intanto perché c’era il “prodotto”. Cioè. Le ville, un pa-trimonio a portata di mano, una ricchezza da scoprire per farci sentire, per un pomeriggio, più ricchi di storia e di cultura, visto che tutto quello che abbiamo scoperto, in qualche modo, ci appartiene. E poi (tutto ha funzionato) per-

ché curato con amore, dedizione e professionalità, da chi ha cre-duto subito in un progetto stu-diato sulle straordinarie poten-zialità del nostro territorio. Dieci, venti, trenta anni fa, mai avremmo pensato che si sarebbe potuto realizzare un evento del genere, qui, a Cornigliano. Ecco perché questo successo è stato ancora più bello. Mai a-vremmo pensato di cogliere tra gasometri, acciaierie, depuratori, discariche, il profumo della cono-scenza e dell’arte, quell’essenza che, senza scomodare illustri critici nazionali, anche noi, tutti noi, possiamo cogliere con una semplice disposizione del nostro animo. A dimostrare che non siamo solo la Stalingrado della Liguria, una landa desolata destinata esclusi-vamente alla servitù del resto della città per le funzioni più “organiche”, come la “digestione” di tutti gli avanzi dei nostri più fortunati concittadini. Siamo noi, invece, ad essere più fortunati degli altri perché pos-siamo convivere con il “lavoro sporco” della città ma anche con le bellezze ineguagliabili che la storia ha seminato sul nostro territorio, proprio come ha testi-moniato Rita attraverso le parole che ci sono pervenute dopo la visita guidata di domenica 31 maggio. A proposito... Non credo sia per “colpa” nostra se il fenomeno dell’assenteismo si sia verificato curiosamente in corrispondenza del 31 maggio, giorno deciso per le votazioni destinate a rinnovare le cariche amministrative regionali. Come fare, allora, per conciliare i due eventi, nel caso che dovesse accadere ancora una concomi-tanza del genere, in modo da non avere le ville storiche straripanti di gente e i seggi vuoti? Semplice. Basterà installare un paio d’urne nel giardino di una villa storica di Cornigliano scelta a caso. E per le prossime “regionali” ci sarebbe un vero e proprio plebi-scito.

“Ville aperte” Senza assenteismo

Mi manda

Cirone

Le storie impossibili

Le storie impossibili (della Perego-Ranzani) La recinzione elettrosaldata di Villa Serra? “Ideale per valorizzare l’ampio piazzale dove si potrebbero stoccare tanti container”

Ivo Perego, alias

Antonio Albanese

Cornigliano, Villa Serra: davanti alla facciata la nuova recinzione “elettrosaldata”

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Giugno 2015 ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione 3

Italia Nostra e Adsi riportano il turismo a Cornigliano 1.250 visitatori per le ville del ‘500 di Filippo Cartosio Successo oltre ogni aspettativa per ‘Ville aperte a Cornigliano’, l’evento ideato da Italia Nostra e Adsi e inserito nel programma dei Rolli Days, che sabato 30 e domenica 31 maggio ha fatto riscoprire attraverso visite gui-date una Cornigliano segreta e sconosciuta ai più, quella cin-

quecentesca della ‘strada a monte’, su cui si affacciano in successione le splendide ville che furono le dimore di campa-gna dell’aristocrazia genovese dal XVI° al XIX° secolo. Forte affluenza, soprattutto la dome-nica pomeriggio, di visitatori provenienti in particolare dal centro e dal levante di Genova, ma anche da fuori città e fuori regione. Di turismo a Corniglia-no non se ne sentiva parlare dai tempi della Belle Époque, quan-do la località del Ponente geno-vese era meta di turismo balnea-re, anche d’élite. Poi, dalla metà del Novecento, Cornigliano è diventato sinonimo di industria pesante, altoroforni, inquina-mento, contesti popolari sempre più degradati. La ‘folle’ impresa di riportare il turismo a Cornigliano, questa

volta un turismo colto, di perso-ne di ogni ceto sociale affamate di conoscenza e di cultura, è riuscita con incredibile successo, sabato 30 e domenica 31, a Italia Nostra, Associazione Dimore Storiche e Ascovil, che, con la collaborazione di Pro Loco Cor-nigliano, Comune di Genova,

Municipio VI Medio Ponente e con la sponsorizzazione di Socie-tà per Cornigliano, hanno orga-nizzato un evento dal successo inatteso: ben 1.250 persone han-no infatti partecipato a ‘Ville aperte a Cornigliano’, evento collaterale dei Rolli Days, due giorni di visite guidate alle ville cinquecentesche nella parte più segreta e sconosciuta del quar-tiere genovese, arricchite da concerti, conferenze, mostre e degustazioni. Riportare le lan-cette dell’orologio indietro alla Belle Époque naturalmente è impossibile, e la Cornigliano del passato non può certo magica-mente rinascere, ma certo si può fare molto per rispolverare e valorizzare la memoria, ancor viva nelle persone anziane, dei valori storici, urbanistici, pae-saggistici e culturali di un sob-

con le schede delle ville, hanno potuto esplorare nel cuore di Cornigliano, individualmente o in gruppi accompagnati in visita da un esperto, sei ville: Palazzo Spinola Canepa, Palazzo Gentile Bickley, Palazzo Spinola Narisa-no, Villa Dufour di Levante, Vil-la Dufour di Ponente e Villa Pa-vese Dufour, oltre a due giardini di ville storiche, quello di Villa Serra Richini-Villa Marchese e quello di Villa Doria Dufour. Nelle ville sono state allestite

una mostra di mezzari antichi, una mostra di mezzari moderni realizzati da Giglio Bagnara su disegni di Emanuele Luzzati e una degustazione di prodotti enogastronomici di Cornigliano e del Ponente genovese, inoltre due concerti di musica da came-ra di musicisti del Conservatorio di Genova e due conferenze, la prima sulle ville di Cornigliano e la seconda sulla tradizione geno-vese dei mezzari che proprio a Cornigliano ebbero un impor-tante centro di produzione. L’iniziativa aveva l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, e attraverso questa le istituzioni,

borgo che fino agli anni 50 del Novecento, pur essendo già da un secolo sede di opifici indu-striali (ma non di industria pe-sante come la vicina Sampierda-rena), conservava ancora intatta la sua armoniosa fisionomia rurale, con la trama ordinata di terreni coltivati ad orto, vigna e frutteto che digradavano dalla collina di Coronata al mare che, con la sua lunga spiaggia, era meta di turismo balneare anche d’élite, come dimostra l’icona neo-rinascimentale dello scom-parso e rimpianto Castello Rag-gio sul capo di Sant’Andrea. La straordinaria risposta del pubblico all’evento di Italia No-stra e Adsi ha sorpreso le stesse associazioni che un anno fa han-no avuto l’idea, a molti apparsa azzardata, di interpretare in chiave di turismo culturale il quartiere del ponente genovese per decenni connotato dalla presenza delle acciaierie Ilva e oggi faticosamente in marcia verso una nuova pagina della sua storia, anche grazie all’apertura della strada a mare proprio nelle aree degli ex stabi-limenti siderurgici: la nuova arteria, infatti, una volta com-pletata nella sua connessione con l’area commerciale di Cam-pi, sgraverà in modo consistente il centro del quartiere dal traffi-co, permettendo a via Corniglia-no di trasformarsi in un boule-vard alberato e al quartiere di recuperare vivibilità. Proprio in parallelismo alla stra-da a mare, Italia Nostra e Adsi hanno così rilanciato la ‘strada a monte’, l’antico percorso che correva e corre tuttora (vie Cer-vetto e Tonale) da levante a po-nente ai piedi della collina di Coronata, sul quale si affaccia l’ordinata sequenza di ville che le grandi famiglie dell’aristocrazia genovese, a partire dal Quattrocento ma più intensamente nel Cinquecento, edificarono come residenze di campagna e aziende agricole, dotate di ampi terreni coltivati ad orto e frutteto che si stende-vano fino alla spiaggia, oggi scomparsa. I visitatori, accolti al welcome point dei giardini Melis, dove hanno ricevuto materiale infor-mativo e la mappa del percorso

sull’importanza della tutela, conservazione e valorizzazione culturale del patrimonio storico della città, in questo caso parti-colare di Cornigliano, intercet-tando un pubblico di persone sensibili a questi valori e alla bellezza: innanzitutto fra gli stessi corniglianesi, poi fra i genovesi del centro città e del Levante, che spesso conoscono poco i quartieri del Ponente (molti visitatori hanno dichiara-to “Non ero mai stato a Corni-

gliano e non avrei mai immagi-nato che custodisse un tale teso-ro”), e infine, grazie al collega-mento dell’evento con i Rolli Days, a potenziali visitatori pro-venienti da fuori città e fuori Regione, che infatti non sono mancati. ‘Ville aperte a Cornigliano’ è stato l’appuntamento conclusivo e di punta del programma della seconda ‘Settimana di Italia Nostra’, che si svolta dal 26 al 31 maggio, e ha rappresentato an-che l’edizione genovese, postici-pata di una settimana rispetto all’edizione nazionale, della ‘Giornata delle dimore storiche’.

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4 Giugno 2015 ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione

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Ilva, truffa da 100 milioni Fabio Riva si costituisce

Nasce il Civ Cornigliano Pavan: “Rivitalizzare il territorio”

Dopo due anni e mezzo di latitanza, venerdì 5 giugno, Fabio Riva si è costi-tuito ed è stato arrestato all’aeroporto romano di Fiumicino. Oltre al procedi-mento milanese di cui scriveremo fra poco, l’imprenditore è imputato a Ta-ranto, in concorso con altri, per associa-zione per delinquere finalizzata al disa-stro ambientale, avvelenamento delle sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, corruzio-ne, falso e abuso d’ufficio. A Milano il sostituto procuratore generale Pietro De Petris ha chiesto ai giudici della Quarta Corte d'Appello di confermare la sen-tenza di primo grado a carico di Fabio Riva, figlio di Emilio, ex patron dell'Ilva, deceduto il 30 aprile 2014. In primo grado Fabio Riva è stato condannato a sei anni e sette mesi per le accuse di associazione per delinquere e truffa ai danni dello Stato perpetrata dal gruppo Riva, attraverso l'Ilva di Taranto, che avrebbe ricevuto contributi pubblici senza averne diritto. In primo grado erano stati condannati anche Alfredo Lo Monaco, ex titolare della finanziaria svizzera Eufintrade, e Agostino Alberti, ex consigliere delegato di Ilva Sa (società svizzera del gruppo Riva), ri-spettivamente a 5 e a 3 anni. Anche la società Riva Fire, di cui Fabio Riva era alla guida, imputata per la legge 231/2001 sulla responsabilità ammini-strativa degli enti, era stata condannata a una ammenda di 1,5 milioni di euro. Il sostituto De Petris ha chiesto alla Corte d'Appello una conferma anche per le loro condanne. Alla richiesta si è asso-ciata l'avvocato dello Stato, Gabriella Vanadia, parte civile, che rappresenta il ministero dello Sviluppo economico. Al centro della vicenda giudiziaria che ruo-ta intorno a Fabio Riva c'è una presunta truffa ai danni dello Stato dell'ammon-tare di 100 milioni di euro, che sarebbe stata realizzata ottenendo contributi pubblici erogati da Simest (controllata da Cassa depositi e prestiti), per il soste-gno alle imprese italiane che esportano,

come previsto dalla legge. Il gruppo del-la famiglia Riva avrebbe ottenuto inde-bitamente quei fondi, interponendo in una serie di operazioni Ilva Sa, società svizzera che non aveva alcun ruolo ope-rativo o produttivo ma risultava l'acqui-rente dei prodotti dell'Ilva, che poi ri-vendeva alle società estere che avevano siglato contratti con il gruppo. La legge prevede che a fronte di dilazioni di pa-gamento tra i 2 e i 5 anni da parte di acquirenti esteri, le imprese italiane possano accedere a dei contributi eroga-ti da Simest. Per l'accusa l'Ilva non a-vrebbe avuto diritto a questo sostegno, data la natura dei pagamenti ricevuti. Ilva Sa, infatti, emetteva nei confronti di

Ilva spa delle cambiali internazionali che, con l'interposizione della società svizzera Eufintrade, permettevano a Ilva spa di ottenere i contributi pubblici, quando la società Ilva Sa, che faceva parte dello stesso gruppo, incassava i pagamenti dall'estero senza ritardi o dilazioni. Il danno per lo Stato sarebbe stato doppio: da una parte l'Ilva di Ta-ranto ha ottenuto contributi ai quali non avrebbe avuto diritto, dall'altra i soldi ricevuti dallo Stato italiano veniva-no alla fine girati all’Ilva Sa in Svizzera, quando uno degli obiettivi della legge (che sarebbe stata raggirata) è quello di mettere a disposizione denaro al siste-ma imprenditoriale italiano perché con-tribuisca alla sua crescita all’interno, e non fuori, del Paese. Attraverso questa operazione, quindi, sarebbe stato "indotto in errore lo Stato", per ottenere "contributi che non si potevano avere". E.C.

Dopo alcuni meritori tentativi negli anni scorsi (Botteghe storiche di Cornigliano, Operatori economici corniglianesi), un comitato di com-mercianti ha verificato le disponibi-lità e la voglia di costituirsi in un Civ, Centro integrato di via. “Ci sia-mo confrontati con altri territori - spiega il neo presidente, Andrea Pavan (40), agente immobiliare, a Cornigliano dal 1997-. Il nostro in-tendimento è quello di rivitalizzare il quartiere, agevolare il commer-cio. Pensiamo di collaborare con le altre associazioni e di essere pre-senti sul territorio in maniera capil-lare. Per dare un segnale proprio in un momento di crisi come questo e cercare di fermare, anche con il nostro aiuto, la tendenza negativa”. Per il suo statuto il Civ non ha sco-po di lucro e si propone di promuo-vere e migliorare l’efficienza turisti-ca, commerciale, produttiva, logi-stica e funzionale delle piccole im-prese, commerciali e non, consor-ziate e operanti nella delegazione. Il consorzio si propone inoltre di ele-vare e qualificare la fruibilità della stessa delegazione, sia attraverso il miglioramento delle attrattive am-bientali che nell’offerta di prodotti e servizi. L’opera del consorzio sarà volta, in particolare alla predisposi-zione e all’attuazione di un piano di marketing e di studi di geo-marketing per la promozione com-merciale e turistica della delegazio-ne e alla realizzazione: di loghi o marchi di produzione collettivi e/o distribuzione commerciale, con particolare riferimento alla valoriz-zazione di produzioni locali; i servi-z i comu ni per mig l iorare l’attrattività e l’interesse ambienta-le e turistico; di studiare e attuare iniziative anche formative per la qualificazione dei consorziati; di ricercare l’ottimizzazione dei rap-porti dei consorziati con i fornitori

fino alla gestione degli stessi anche attraverso acquisti collettivi; di strutture per lo stoccaggio, la con-servazione, lo smistamento e la consegna di merci; di aree di par-cheggio dotate di attrezzature, com-prese le pertinenze di collegamento alla viabilità pubblica e la relativa gestione; di servizi informatici e telematici che consentano l’accesso delle imprese consorziate a servizi innovativi e di assistenza tecnica, anche finalizzate alla realizzazione delle relative reti; di iniziative volte alla certificazione e al controllo del-la qualità dei prodotti e dei servizi; di eventuali azioni legali a difesa degli interessi dei consorziati; di altre attività che siano strettamente connesse a quelle sopraelencate e concludere tutte le operazioni fi-nanziarie, commerciali, economi-che e mobiliari e immobiliari che siano necessarie ed utili alla realiz-zazione degli scopi elencati; nonché compiere ogni altro atto avente per oggetto il perseguimento di tali fi-nalità o aderire a consorzi e/o asso-ciazioni aventi finalità compatibili. Oltre al presidente Pavan, il comi-tato direttivo è composto da Liliana Camarda, vice presidente; e dai consiglieri Roberta Cesaro, Monica Albanese e Barbara Festelli.

“Apprendiamo con grande piacere l'av-venuta ricostituzione del "Centro inte-grato di via" dei commercianti di Corni-gliano. Ricordando che il primo atto pubblico dell'allora costituente Pro Loco Cornigliano (correva l'anno 2010), fu una lettera indirizzata al presidente uscente Crosetti ed al Municipio dove si auspicava un ripensamento allo sciogli-mento di un così importante organo istituzionale. Al neopresidente eletto Andrea Pavan e al nuovo gruppo diri-gente offriamo la nostra collaborazione e auguriamo buon lavoro.” Pro Loco Cornigliano e redazione

de "ilCorniglianese"

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“Cornigliano Mon Amour non è solo un festival ma un progetto sempre in espansione e sempre più partecipato dal territorio: finalizzato alla valorizzazione del quartiere attraverso azioni di riqualificazione urbana, laboratori permanenti con adolescenti ed eventi musicali e culturali per tutta la cittadinanza”. Così spiega per il nostro giornale Giulia Cassinel-li, direttore artistico del Festival. Giulia, 30 anni, educatrice e musicista rapper, racconta anche quando è nato il progetto. “Tutto nasce nel 2008 nell'ambito della rete nazionale ed internazionale YEPP (Youth Empowerment People Pro-gramme). L’utilizzo di metodologie partecipate e di citta-dinanza attiva lo ha fatto diventare un punto di riferimen-to per il quartiere e per la città con l’obiettivo di partire dai bisogni e dai desideri dei ragazzi per realizzarli con loro, attraverso i loro stessi talenti. I giovani sono suppor-tati da figure professionali che li spingono a partecipare, conoscere, impegnarsi, progettare, realizzare, aggregare, promuovere, sognare”. Il contesto periferico diventa un'opportunità e-spressiva attraverso la rivisitazione di alcuni spa-zi aperti e pubblici? “Cornigliano Mon Amour viene costruito e ideato insieme agli adolescenti del quartiere, ascoltando le loro proposte e i loro sogni. Lo scenario di questo lavoro è il Parco urba-no di Valletta Rio San Pietro, un parco suggestivo e na-scosto che dopo anni di incuria si sta rigenerando e riqua-lificando grazie alle associazioni della rete Yepp e all’impegno dei cittadini e attività produttive attraverso laboratori creativi, la cura degli orti sinergici e diverse giornate tematiche e formative, conviviali ed espressive. Il festival è diventato nel tempo motore e simbolo

della rigenerazione del quartiere. “In effetti Cornigliano Mon Amour è anche un festival di arti di strada e cultura hip hop ideato dall'Associazione La Stanza con l'intento di coinvolgere gli adolescenti del ter-ritorio. Nello spirito del progetto, dal 2008 è stato attiva-to un laboratorio permanente di cultura hip hop con rapper professionisti che hanno avvicinato i ragazzi alla scrittura rap. In sette anni il laboratorio ha coinvolto più di una cinquantina di ragazzi dai 13 ai 19 anni. Un po’ di storia. “Cornigliano mon amour è giunto alla sua ottava edizio-ne. Ogni anno il Festival ospita artisti di fama nazionale e gruppi genovesi e liguri che fanno parte della scena Hip Hop. Tutte le iniziative sono libere e gratuite, per permet-tere al quartiere di partecipare. La prima edizione (2008) si è svolta presso i Giardini Melis, cuore del quartiere ospitando sul palco il rapper Tormento (ex Sottotono). La seconda edizione (2009) si è svolta presso Valletta Rio S.Pietro e sul palco si sono alternati Uochi Tochi e Kaos One & Dj Trix.L’edizione 2010 è stata ospitata nel parco di Villa Bombrini con l'esibizione della guest star Ensi (il vincitore nel 2012 di MTV SPIT).Nel 2011, nuovamente a Valletta Rio S. Pietro per due giornate. La prima dedicata al rapper Emis Killa e la seconda con Brokenspeakers e MGZ (il profeta dell'elettrorock) Le serate sono state at-traversate da più di un migliaio di persone. La quinta edizione ha visto sul palco Mastafive insieme ai colleghi Maury B e Dragwan. A presentare il contest di freestyle era presente sul palco anche il rapper Moreno.La seconda serata ha visto come gueststar i Colle der Fomento (storica formazione romana che ha chiamato all'evento più di un migliaio di persone). La novità di questa edizio-ne è stata la nascita di un secondo palco che, grazie all'i-dea di una radio virtuale, ha dato spazio ad altri generi musicali ampliando ulteriormente il pubblico dell'even-to.La sesta edizione ha visto ai giradischi una leggenda dell'hip hop italiano: Ice One, storico dj e producer roma-no. Per i live e come giuria del contest di Freestyle il vin-citore 2013 di MtvSpit Shade, insieme a Mc Nill e Fat Mc.Sul palco per la seconda serata erano presenti Pri-mo&Squarta, storico duo romano del gruppo Corveleno insieme a Mezzosangue, giovane promessa del rap italia-no. L’edizione 2014 ha avuto come ospite d'onore una leggenda italiana dei giradischi: Double S (dj di Fabri Fibra e resident di MTV spit). Ad esibirsi nella stessa se-rata è stato Lord Madness. Si sono poi esibiti tre pilastri del rap italiano: Mistaman, Franck Siciliano e DJ Shocca (della crew Unlimited Struggle)”. Presentiamo l’associazione La Stanza. “L'associazione si prefigge lo scopo di promuovere la cul-

tura, l'intercultura, la creatività e la solidarietà sociale attraverso la gestione di spazi sul territorio dove svolgere laboratori artistici e musicali, iniziative culturali con me-todo partecipato e basato sulla ricerca/azione. E La Stan-za nasce dall' incontro di percorsi professionali e di vita diversi cercando di far compenetrare la ricerca artistica con la ricerca sociale, affinché l'arte si possa esprimere nel sociale e il sociale nell'arte. L'associazione poi si impegna attivamente sul territorio di Cornigliano ma partecipa a progettazioni cittadine in col-laborazione con il Comune di Genova, l'Università (Accademia di Belle Arti, Laboratorio di Sociologia visua-

le-Dipartimento di Scienze della formazione), le scuole, il distretto sociale, la Comunità San Benedetto al porto e altre associazioni e reti cittadine”. Il programma di quest’anno? “Venerdì 10 luglio: Contest di Freestyle, improvvisazione rap, presentano: Wha, Fase,Stone/Dj Lil Bac, Fred De Palma (guest star), Rew, Fama, Fase e Coma+gruppi loca-li ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio Rap. Sabato 11: E Green (guest star), Wha&Mel, Effementi, Mind Cage Crew, Mad Boys, Sesto Senso, Blazers Crue+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio Rap, resident Dj : The Og Jack. Per entrambi i giorni: writing, laborato-ri, socialità, freestyle, bancarelle.” Per effettuare delle donazioni: Yepp Italia-Cornigliano Mon Amour, iba n : IT97-Q07 6-0110-2000 -0100-647 4-215 . www.corniglianomonamour.it www.facebook.com/CorniglianoMonAmour www.facebook.com\AssociazioneLaStanza

Enrico Cirone

Cornigliano Mon Amour, festival 2015 Dai laboratori creativi alla rete E sul fronte del palco le leggende dell’hip hop

Cornigliano Mon Amour, 2011

Cornigliano Mon Amour, 2012

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Ville storiche di Cornigliano Il bilancio di un grande successo

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Giugno 2015

“Nonostante la grande presenza di bambini residenti a Cornigliano, gli spazi nei pochi (due) giardini esistenti sono molto ridotti, e questo fa sì che siano sempre affollati. Così i bambini non possono correre perché gli spazi non lo consentono, tanto meno praticare uno sport in gruppo come accade nei parchi di Nervi (quando sono aperti…) o in altri quartieri più verdi. Spazi ridotti, panchine affollate, giardini che non offrono relax. Tuttavia rimane una spe-ranza quale il parco di valletta san Pietro, spazioso, tranquillo e panoramico. Nonostante abbia gli elementi per diventare un polmone verde, il parco è qua-si abbandonato, lasciato a se stesso, vittima delle deiezioni dei cani, con ponti “traballanti” e altri fattori negativi. Osservando il piccolo giardino Melis, super pieno di bimbi, perché è talmente ridotto che si riempie subito, lo scopro poco accogliente quando il sole è in tutto il suo splendore, perché non ci sono alberi vicino alle panchine, a parte un sola panca fortunata. Se pur nuovo di cantiere, è un giardinetto ancora da sistemare. Per quanto riguarda la piazza Rizzolio, con il suo piccolo giardino, è davvero gremita nelle belle giornate di giugno. Facciamo un appello per l’efficacia del nostro quartiere alle autorità a non di-menticare che i nostri bambini hanno diritto di avere dei giardini dignitosi, per crescere sani.” By Cittadini di Cornigliano

Domenica 21 giugno 2015 , a Vil-la Bombrini si è tenuto il Concer-to d’estate che ha chiuso di fatto la stagione della Filarmonica di Cornigliano, con un programma incentrato su cover anni 60/70/80/90, gli anni così detti ruggenti. Paolo Pezzi, maestro e direttore artistico della Filarmo-nica, è da sempre molto sensibile a questa tipologia di musica che è poi quella che il pubblico predi-lige, naturalmente non è manca-ta la parte classica come

“L’italiana in Algeri” di Rossini e la “Marcia trionfale” dell’Aida di Verdi, inol-tre il maestro Pezzi ha voluto premiare i giovani allievi che frequentano la banda, facendoli esibire per primi con tre brani, l’iniziativa del maestro è di particolare importanza lanciando con questa iniziativa un segnale chiaro e forte non solo agli allievi e ai genitori, ma anche al pubblico presente, come ad incoraggiare a portare figli e nipoti ad imparare un qualsiasi strumento. Sì, perché imparare a suonare uno strumento - è stato ufficialmente dimostrato - aumenta la capacità di memorizzare informazioni più rapidamente, è anche un ottimo modo per migliorare le capacità motorie, fa benissimo all’apparato uditivo e migliora le capacità cognitive. Carlo Guerra

Associazione liberi amministratori condominiali

Piazza G. Verdi 4/1 - 16121 Genova

Paolo Pisana—Amministrazioni condominiali

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Uff. 010 0015270 - cell. 347 5763920 - 346 3444683

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Con il gran Concerto d’estate la Filarmonica chiude la stagione

Il 13 giugno gli associati alle Acli Sant’Ambrogio, in collaborazione con le parrocchie di Sant’Andrea e Campi, si sono recati a Torino in pellegrinaggio ad ammirare la Sacra Sindone. Nella mattinata il gruppo di fedeli ha fatto anche visita alla Basilica di Superga, dove don Andrea Robotti ha cele-brato la santa messa. Il gruppo ha poi visitato il mausoleo che ricor-da la tragedia avvenuta il 4 mag-gio 1949, quando l’aereo con a bordo l’allora fortissima squadra del Torino, si schiantò proprio sotto la Basili-ca dove ora vi è un continuo pellegrinaggio di tifosi e non. Dopo il pranzo i fedeli si sono recati ad ammirare lo splendore unico della Sindone, sofferman-dosi per circa tre minuti, questo il tempo a disposizione, per le preghiere.

C. G.

In pellegrinaggio a Torino per la Sindone e Superga

Il 23 giugno si è svol-ta a Villa Spinola Du-four di Ponente la consegna degli atte-stati di partecipazio-ne ai volontari che h a n n o a d e r i t o all’apertura delle ville storiche a Corniglia-no, da collocarsi tra gli eventi collaterali dei Rolly Days, avve-nuta il 30/31 maggio. Presenti anche i vo-lontari con funzione

di guida. Sono intervenuti Andrea Bignone, presidente di Italia Nostra, Ema-nuele Canepa, responsabile polo culturale di Cornigliano, Filippo Tassara, presidente Ascovil, Teresa Scotti D’Albertis presidente Adsi, Micaela Antola organizzatrice, Riccardo Ottonelli per la Proloco, la professoressa Emmina De Negri, Carlo Guerra per “ilCorniglianese”. Gli organizzatori hanno commenta-to il successo della manifestazione che ha portato 1250 visitatori a vedere la bellezze delle nostre ville, un risultato non immaginabile, prima dell’inizio dell’evento. Gli organizzatori, attraverso il nostro giornale, hanno voluto rin-graziare della partecipazione tutti i volontari, i corniglianesi, i “genovesi” e i cittadini venuti da altre Regioni. C. G.

Sos giardini pubblici “Più spazi per far giocare i bambini”

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7 Giugno 2015

Per la pagina dedicata alla famiglia, questo mese abbiamo voluto inserire nel concetto di famiglia, anche una sola persona (perdonateci se non scri-viamo “single”), sì, perché Angelo Bar-nieri (88), vedovo da molti anni, in casa e fuori è in grado di badare per-fettamente a se stesso: va a fare la spe-sa, cucina, riassetta la casa, lava e svolge tutte quelle faccende domesti-che che solitamente si dividono con la moglie. Noi siamo ciò che ricordiamo di essere stati, la memoria storica è un diario, un salvadanaio dello spirito, viviamo e raccontiamo i fatti più pregnanti della vicenda umana: ecco perché la storia diventa la memoria vivente del mondo intero. Non c’è futuro senza memoria. Distruggere la memoria equivale a distruggere la base della propria iden-tità e della propria continuità nel tem-po. Eccoci ad Angelo, corniglianese doc, anche se nato nel famoso “vico drito Pontexello”, quella stradina in salita che, nel centro di Genova, da piazza

Ponticello conduceva alla Porta di S. An-drea (Porta Soprana). Mi riceve nella sua casa in via Gattorno, nel suo interno appe-se alle pareti molte fotografie scattate nei cantieri navali geno-vesi. Barnieri, a dispetto dell’età, è un vulcano di notizie con la me-moria di un trenten-ne. Adopera il com-puter come un ragaz-zino, insomma un bel

personaggio interessante. Il suo racconto fluisce come un fiume in piena tanto che ho il serio timore di interromperlo per non bloccare la ge-nuinità della narrazione. Signor Angelo, iniziamo dalla testi-monianza della sua vita.

“Non basterebbe una settimana ma cercherò di sintetizzare. Nasco nella zona di Carignano, nel vico Ponticello. Il nome deriva dal fatto che in origine la stradina scavalcava il Rio Torbido su un ponticello. Il rio venne poi inca-nalato e coperto ma il nome al vico rimase. A 14 anni inizio a lavorare nei Cantieri del Tirreno. Nel 1941, in via Roma, assisto a una sfilata di persone anziane e rimango profondamente colpito dalla reazione dei fascisti che rispondono picchiando gli stessi mani-festanti. Di qui la svolta: mi arruolo nella divisione Giacomo Buranello con il soprannome di Scipione e divento partigiano. Alla fine della guerra vengo assunto dall’Oeg poiché rimasi ferito durante il periodo della resistenza. Mi rendo

presto conto, però, che non è quello il lavoro che voglio fare e così entro nella Cooperativa Colombo, nel Consorzio del porto, ramo industriale. Ricordo perfettamente il memorabile sciopero di 124 giorni, ai cantieri navali, orga-nizzato contro la libera scelta imposta dai padroni: fu uno sciopero ad oltran-za che, però, devo dire non ha avuto risultato. Tutti gli anni ’80 e la prima metà dei ’90 sono stati tempi durissi-mi che hanno segnato il ridimensiona-mento dell’assetto produttivo della nostra città. Ed era evidente già allora l’intreccio perverso con i partiti – allo-ra soprattutto la Dc e il Psi – che con-dizionava e orientava le scelte indu-striali. Mi è capitato di veder cambiare i vertici delle società per intervento della magistratura nel corso di una trattativa fra un appuntamento e l’altro. E già allora si parlava di geopo-litica, di come cioè i potentati locali del Sud e del Nord condizionassero le scelte di politica industriale. Ma poi si finiva per parlare di impiantistica, di siderurgia, di elettromeccanica, di na-vi e di cantieri, perché c’era comunque l’idea – messa, ahimé, in tante circo-stanze a dura prova – che quel che era in gioco era il futuro industriale dell’Italia, la tenuta economica e so-ciale del nostro territorio, il lavoro e la professionalità di operai, tecnici, di ingegneri di prim’ordine, ma questa è storia (che ricordo poco volentieri). Comunque nel 1981 vado in pensione, poi, purtroppo, c’è stata la mancanza di mia moglie: come ha visto entrando a casa si nota subito l’assenza di una donna. Ho coltivato la passione per la fotografia che, in qualche modo, mi incoraggia ad andare avanti. Alla fine degli anni Ottanta mi viene

chiesto di fotografare il lavoro nei can-tieri navali, per poi farne una mostra a palazzo San Giorgio e con ottimi risul-tati: come vede ho ancora tutte le foto montate su cornici 30x40 (il tutto a mie spese) e la locandina della mo-stra”. Come è oggi la sua vita?

“Nonostante la mia età... me la cavo ancora bene, gli acciacchi ci sono ma vado sempre a far la spesa, mi preparo pranzo e cena. Insomma: non mi la-mento”. Considerata la sua età: cosa le piace-rebbe fare... da grande.

Angelo sorride: “Mi piacerebbe orga-nizzare qualcosa a livello fotografico per la mia Cornigliano, e sono anche disponibile a rispolverare le mie foto per farne, magari, una mostra, natu-ralmente con l’ausilio di persone di-sposte ad aiutarmi”.

Carlo Guerra

In famiglia/17 La storia di Angelo, 88 anni “Il mio segreto? Guardare avanti magari con la macchina fotografica”

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione

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8 ilCorniglianese/cultura, arte

E' mattina e sta suonando la sveglia. E come quasi tutte le mattine sono già dentro il lavoro. Questo lavoro mi ha in pugno. E' intorno a me. E' sufficiente che io scenda dalla brandina per vedere il volante e il cambio e la consolle dei comandi pronti a illuminarsi per l’ennesima volta e informarmi circa lo stato di salute del motore e di un sacco di altre cose che gli stanno intorno. Mi sento come immerso dentro una gelatina perma-nente. Quando guardo la strada attraverso il parabrezza è come se la guardassi da una lente deformante. Il nastro d'asfalto mi scorre sotto come un fiume in piena ed io mi sento come sospeso su un ponte in attesa del crollo. La strada è un delicato equilibrio che tutte le mattine qualcuno o qualcosa è pronto a cambiare. A volte, per non pensare, mi prendo i miei angoli mentali di assoluta libertà all'interno della quale posso ritirar-mi, leggero ed evanescente come la nebbia al mattino. Sono angoli che possono diven-tare all'improvviso rotondi e piccoli. Dove tutti i tuoi pensieri e le tue risorse devono mettersi a far qualcosa per rimediare a un errore. Il più delle volte è l’errore di qualcun altro. E tu pensi: perché è successo? Perché non me ne sono reso conto? Poi passano gli anni. E la sveglia suona ancora. La strada che è sotto di me non ha quasi più nulla di nuovo da raccontarmi. Resta solo il residuo. Le frammentazioni. Le scorie. Martedì, ore 06.15 Ho atteso quest'ora nella speranza di non trovare traffico per l'en-trata in Germania. Purtroppo la colonna è molto lunga e lenta. Il piazzale, dopo la not-te, puzza di orina accentuata dal fatto che fa caldo e non piove da settimane. I doganie-ri svizzeri ridono. Nelle loro divise perfette e pulite ridono. Ci guardano come fossimo bestie. Eppure è l'Italia che negli ultimi 500 anni di storia, è riuscita a produrre grandi letterati, musicisti, scienziati, politici, poeti, navigatori e altro ancora. E la Svizzera? L'orologio a cucù! Lentamente oltrepasso il confine. Inizia la Germania con le sue lun-ghe e tristi autostrade. Quattro ore mi separano da Francoforte. Il navigatore mi dice che arriverò verso le undici. Il motore è al massimo regime. La giornata è bella. Cantic-chio la solita canzone di cui mi sfugge il titolo. Davanti a me camion e macchine con luci di emergenza accese. Segno che oltre è accaduto qualcosa. Magari il solito inciden-te del solito idiota in macchina che ha deciso di consultare la cartina mentre sta andan-do a 200 all'ora. Oppure i soliti lavori in corso. Niente di tutto questo: c'è un copertone in mezzo alla strada, staccatosi probabilmente da un camion, che ha deciso di piazzarsi proprio nella corsia centrale quindi, per venti minuti. l'attrazione principale della mat-tinata per tutti quelli davanti a me sarà: passa accanto al copertone del camion MOO-OLTO lentamente e fissati per sempre nella memoria quel momento d’indicibile adre-nalina. Vorrei suonare il mio potente clacson per riportare alla realtà tutta quella mas-sa di ebeti ma soprassiedo. Non vorrei incorrere nel sillogismo un po’ stereotipato se-condo cui i camionisti sono prepotenti perché guidano un mezzo così grosso. Ricordo che anni fa qualcuno ebbe a dire che certi uomini decidono di pilotare grosse macchine e camion per compensare la pochezza dei propri genitali. Mah! Martedì, ore 07.40 Posto di blocco! Noooooooooooo! Questa non ci voleva! Li conosco i posti di blocco in Germania: con estrema cortesia e professionalità ti rivoltano come un guanto e, tranquillo, che qualcosa trovano! Inizio a rallentare. Vedo, 300 metri più avanti, uno della Polizei che, fermo proprio davanti all'entrata di un'area di parcheggio, con una paletta luminosa, fa entrare i camion per il controllo. Ora sto pregando. Prego ma non perché io abbia qualcosa che non va (a parte il rimorchio che pare essere stato per un anno il gioco preferito di Godzilla) giacché in un controllo di polizia si possono perdere anche quarantacinque minuti. Ciò significa che stasera mi mancheranno qua-rantacinque minuti da dedicare a me. Certo! Io dedico sempre del tempo a me stesso! Sono una persona interessante. Anche se un po' timido. E' per questo che, a volte, ho un approccio complicato con la mia persona. A volte oso. Mi faccio coraggio e m’invito a pranzo. A volte accetto, ma il più delle volte no. E non lo faccio perché mi credo chis-sà chi: lo faccio perché devo capire che non ci sono solo io al mondo. Sai quanti come me esistono? Un'infinità. Così, quando mi rifiuto l'invito, mi ridimensiono. Comprendo meglio le cose intorno a me. Poi, mi prende una cosa allo stomaco, inizio a soffrire, prendo il cellulare e mi scrivo. Mi posso perdonare? Mi do' un'altra possibilità? In se-guito cado in un errore madornale: cerco di invitarmi a cena per il giorno dopo. Stesso posto. Stessa ora. Per un po' gioco con me stesso poi accetto. E' troppa la voglia di ve-dermi. Di toccarmi. A proposito: è un po' che non mi tocco! E questo non è bello. Penso che sia l'età o, for-se… Avrò un altro? Mi risveglio da questi pensieri e noto con stupore che la polizia mi ha graziato. Al posto mio hanno beccato uno di Napoli. Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Oh, ben inteso: mi spiace per quell’autista ma come dicevano i romani: Mors tua, vita mea! (fine prima parte)

di Guido Pallotti di Alvaro Michelon

Joya che parlava e scriveva già bene l’italiano imparato dalla nonna, si esercitò ulte-riormente sotto la materna guida di Anna Sofia, nel periodo che fu ospite dell’ambasciata così che, quando i coniugi De Vergottini, riuscirono a farla arrivare a Genova, fu ospitata in un istituto religioso e ammessa alla terza elementare. Joya era convinta d’essere rimasta sola al mondo, perciò si concentrò nello studio, intuendo che sarebbe stato l’unico modo che le rimaneva, per riuscire nella vita e non le fu difficile, poiché aveva l’intelligenza ben superiore alla norma. Nel 1977 ci fu l’amnistia, pretesa dal presidente Usa Carter, in base alla carta dei Diritti umani e Pinochet aderì di buon grado, non certo per un atto caritatevole verso i nemici, bensì per far prosciogliere i suoi seguaci dai reati commessi. All’illimitata frontiera cilena, i controlli si erano fatti più blandi e Maria aveva delegato Paulina a vivere nella villetta di Viña del Mar, i gioielli e i documenti per il momento rimanevano ben nascosti nella grotta, lei sarebbe riuscita a cavarsela. Era giunta a Genova da clandestina e ben presto aveva esauriti i soldi, tuttavia aveva resistito alla tentazione del guadagno facile, stringendo i denti e piangendo amare lacrime. Liliana e Romilda, una mattina, fra i banchi del mercato orientale, avevano letto nei suoi occhi l’onestà che stava vacillando, sotto l’incalzare della fame ed erano state pronte a fermarla un attimo prima che allungasse la mano verso una confezione di pane da toast. Le avevano quindi offerto un lavoro come donna a ore. Non le avevano domandato niente, fortunatamente in casa loro da fare ce n’era sempre, diversamente se lo sarebbero inventato, e poi c’era Olga, che da sola tutti i mestieri domestici non riusciva proprio a svolgerli. Quando non si era più presentata, avevano fatto un rapido giro della casa per accertarsi che non mancasse niente, dopo di che il loro commento era stato: «A l’aviâ trovòu de megio da fâ, a ogni mòddo son affa-ri seu». Pochi giorni dopo però, avevano ricevuto una sua rassicurante telefonata, cari-ca di riconoscenza. Maria aveva dormito qualche ora nella mia nuova casa di Alcide a Belvedere di Sampierdarena e si era svegliata soltanto a sera inoltrata. «Grazie señor, ora che mi sono riposata, posso farvi le pulizie alla casa per ricompensare la vostra generosità, poi leverò il disturbo». Erano state le sue prime parole. «Domattina verrà il dottore, intanto mangia un boccone». Le aveva risposto Alcide, che mentre lei dormiva era uscito a comprare del cibo poiché il frigorifero era vuoto e dato che solo la cucina e due stanze erano state arredate, in quella destinata a Gerri aveva riposato Maria e un sesto senso gli diceva che l’avrebbe occupata ancora a lungo. Il mattino seguente, il dottore, mentre Alcide lo riconduceva al suo studio in via Cantore, aveva detto: «Ha delle cicatrici sulla schiena, che certamente sono retaggio di un passato difficile, in quanto al resto era solo stressata e sfinita, povera donna. Ha bisogno di riposo, tran-quillità e cibo nutriente. Veda un po’ lei che cosa può fare». «Era stato impegnativo portarla a ristabilirsi nel loro paese in Val di Vara, ossessionata com’era dal dovere rintracciare la figlioletta. Si era lasciata persuadere soltanto quando Alcide le aveva giurato che avrebbe incaricato un’agenzia investigativa, assicurandola, dopo avere ap-preso la sua triste storia, che non avrebbe coinvolto le autorità. Durante il viaggio non aveva fatto domande, si era limitata a recitare mentalmente il rosario, snocciolando la coroncina. Gerri aveva commentato: «Andrà d’accordo con la nonna e Katia». Infatti l’avevano affidata a loro e quando erano tornati a prenderla, a fine settembre, le aveva-no trovate tutte tre che vendemmiavano. Maria si era rigenerata nel fisico e stava riac-quistando un po’ di fiducia nel genere umano. L’avevano ricondotta alla loro casa e regolato la sua posizione, assumendola come governante, così aveva potuto ottenere un regolare permesso di soggiorno, dopo di che Alcide, s’impegnò a intensificare la ricerca di Joya, incaricando anche un’altra agenzia. Impiegarono quasi sei mesi per trovarla, per poi scoprire che era sempre stata a meno di dieci chilometri dalla loro abitazione, in un educandato di San Martino dove frequentava la seconda media. Decisero di non svelarle nulla fino al termine dell’anno scolastico; nel frattempo le suore, con l’aiuto di una psicologa, l’avrebbero preparata al ricongiungimento con la madre. A quella data mancavano poco più di quaranta giorni e Maria si avvicinò all’appuntamento come neanche si era preparata per il giorno delle nozze o per quello in cui Joya era nata. Co-minciò frequentando la parrucchiera e l’estetista poi, su consiglio di quest’ultima, s’iscrisse a una palestra. Alcide, che seguiva interessato la sua metamorfosi, se ne inna-morò, anche se forse lo era stato fin dal primo momento, quando l’aveva scorta soffe-rente sullo scalino del Palazzo Stella. Maria, dalla morte di Rodrigo, non solo non ave-va più fatto sesso ma neppure aveva mai pensato di rifarlo, così che, quando Alcide la portò a cena in un ristorante di Nervi e poi mentre camminavano lungo la passeggiata, le aveva preso le mani per attirarla a sé, le erano esplosi i sensi ancor prima che le boc-che si unissero. Da quella sera, pur non essendo sposati, vissero come marito e moglie.

Giugno 2015

letture

Ricongiungimenti Tra se stessi, come marito e moglie

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Nel cuore della nostra delegazione, una breve strada che si dirama verso nord, collega attraverso un piccolo pas-saggio pedonale, via Cornigliano a via Nino Cervetto, una parte della Antica via Romana, circondata da ville stori-che, vanto di una Cornigliano durante i suoi periodi di massimo splendore. In fondo a quel percorso si viene fermati dalla splendida presenza della cinquecentesca villa Spinola Narisano da cui deriva il nome di viale Nari-sano. Gli Spinola, verso la metà dell’Ottocento, decisero di cederla ad un fabbricante di mobili che, a sua volta, la vendette a Gaetano Narisano, esponente di una facoltosa famiglia dell’alta borghesia. Nel corso degli anni, questa villa ospitò diverse attività e una parte dell’edificio fu as-segnata alle suore missionarie del Sacro Cuore che apriro-no prima una casa per educande e due anni dopo, la tra-sformarono in istituto scolastico. Ma i cambi di destina-zione si susseguirono ancora e verso il 1930 il piano nobi-le ospitò un circolo privato, mentre il piano terra fu adibi-to ad uso industriale aprendovi un pastificio. Le varie destinazioni d’uso che richiesero la frammentazione degli spazi dell’edificio, si scontrarono con i vincoli monumen-

tali imposti dal Ministero per l’educazione Nazionale, vincoli che convinsero i Narisano a cedere il palazzo a Giacinto Pedemonte, il quale proseguì affiancando al pa-stificio un circolo dei cacciatori. I cambi di proprietà che si susseguivano danneggiavano l’immagine di quell’edificio e poiché la delegazione necessitava di un centro socio-sanitario, nel 1976 il comune lo individuò proprio in quel luogo risultato il più adatto, come possi-bile sede di un centro civico e consultorio in grado di sod-disfare le esigenze del quartiere. Approfittando di questa sollecitudine, la Federazione lavoratori metalmeccanici e l’Italsider, in accordo coi consigli di fabbrica di Corniglia-no e Campi, decisero di finalizzare parte dei contributi sociali del salario a questo nobile scopo contribuendo materialmente alle spese del comune per l’acquisto dell’immobile. Questa struttura, dalla planimetria origi-nale del Vinzoni, risultava collegata alla vicina torre tra-mite una costruzione intermedia, formando così un unico blocco e l’accesso alla villa, anziché sulla via principale come tutte le altre dimore sparse lungo l’antico percorso, era sul lato opposto e pur essendo stato modificato lo spazio esterno, è ancora di grande interesse il portale marmoreo con trabeazione dorica su colonne scanalate. Nel 1980 l’architetto Maurizio Santini stilò un primo pro-spetto per un parziale recupero del piano terra, mentre l’anno successivo venne concretizzato, da parte del Servi-zio edilizia pubblica, il progetto globale di risanamento dell’intero edificio che si concluse tra il 1984/86 con il restauro degli affreschi del piano nobile, rinnovando

completamen-te il suo aspet-to cinquecen-t e s c o . Dall’atrio par-te uno scalone con rampe ad angolo retto che conducono al piano nobi-le, da cui si accede alle altre sale di rappresentanza. Una di queste conserva la decorazione con motivi capricciosi, altre due raffigurano mitologie attribuite al tardo Cinquecento tra cui il “Ratto d’Europa” e “Apollo e Dafne”, mentre un’altra sala pre-senta una “Scena di paesaggio” che dovrebbe risalire ad un’epoca più recente. Questa villa, riportata agli antichi splendori, inaugurata ufficialmente il 18 aprile 1985 e oggi adibita a Centro civico, oltre ai servizi demografici, accoglie anche un centro di integrazione e di crescita so-cio culturale. Collabora con la Biblioteca Guerrazzi e coin-volge le scuole di ogni ordine e grado. In collaborazione con esperti ed associazioni, attiva cicli di incontri e ospita anche mostre di ampio interesse per tutta la popolazione, un gradito e irrinunciabile servizio aperto a tutta la citta-dinanza. Rosanna Robiglio

Per la precisione storiografica, l’Autrice ha consultato l’Archivio del Servizio pubblico del Comune di Genova

ilCorniglianese/cultura, arte 9 Giugno 2015

CENTRO SERVIZI UIL: TRA LE PERSONE, TRA LA GENTE www.uilliguria.it Centro: piazza Colombo 4/6, 4/7, 4/9 Tel. 010/585865 Fax 010/532043 e-mail: [email protected]

Sampierdarena: via Carzino 2/c Tel. 010/6466848 e-mail: [email protected] Sestri Ponente: vico Schiaffino 1/1° Tel. 010/6531222 e-mail: [email protected]

PATRONATO ITAL UIL: Pensioni di anzianità, Invalidità civile, Pensioni di vecchiaia, Indennità di accompagnamento, Pen-

sioni di invalidità, Cause di servizio e indennizzo, Malattie professionali, Permessi di soggiorno e immigrazione, Infortuni sul lavoro, Disoccupazione e mobilità, Assegni familiari, Assistenza legale medico-legale CAF UIL: pratiche 730, Unico, RED, ICI, ISEE, ISEU, Successioni, Regolarizzazione colf e badanti e altri adempimenti fiscali UIL IMMIGRATI e SOLIDARIETA’: assistenza e consulenza per la permanenza e il lavoro dei migranti; ADA UIL: Associazione per la tutela e i diritti degli anziani; ADOC UIL: consumatori.; UIL TEMP: lavoro atipico; UNIAT UIL: Assistenza e stipula dei contratti di locazione; CONSULENZA LEGALE: gratuita

Il capitano Bertolotti

morì nel ‘15

sui monti veneti

Non so voi ma io passerò i prossimi mesi in città e con l’arrivo del primo caldo ho iniziato ad organizzarmi. D’obbligo per prima cosa il cambio d’armadio. Era mia madre l’addetta doc per questa incomben-za e immancabilmente due volte all’anno dava la caccia a macchie, ombre e aloni per poi impacchettare giacche e giacconi e via in piazza Massena ad aspettare il 62 e io, bambina, tutta contenta perché dopo aver percorso quasi tutta via Coronata avrei visto “il drago fumante con le antenne nere “della tintoria lavasecco della zia Alba. E si perché ai miei occhi - allora non c’erano le vaporelle e a casa si stirava con pesanti ferri d’acciaio - la zia Alba era un’abile addomesticatrice di quel diavolo di drago di ferro fumante legato ad una lunga asse nera a cui lei faceva fare, tra sbuffi di vapo-re bianco, veloci scivolate avanti e indietro per poi farlo scomparire in qualche lunga manica da cui sarebbe riemerso ancor più fumante e sibilante. Alba da tempo ha pensionato il drago e così ho risolto la questione facendo una pila di abiti da portare ad un economico lavastira a gettoni e sono passata a prepa-rarmi le sacche per il tempo libero. Ho riempito la sacca per il mare e quella per la piscina e nello scegliere un libro da portarmi da leggere nei momenti di relax tra un tuffo e quattro chiacchiere con i vicini di sdraio mi sono accorta di non avere nessun titolo che mi interessava e così ho ripiegato sui giornali. E in edicola ho fatto una bella scoperta: ho trovato “L’ispettore Maigret “e i “Racconti d’autore 2015”. Mentre per le avventure de” L’ispettore Maigret –“ in vendita il giovedì con il Corriere della Sera – si è passati dal primo volume della raccolta ( sono trenta in totale) offerto ad un prezzo

di lancio veramente economico a uscite settimanali a prezzo pieno che, a mio avvi-so, hanno perso d’interesse, i “Racconti d’autore 2015” promossi come inserto do-menicale da Il Sole 24 Ore sono effettiva-mente tutti a buon prezzo, venduti a soli 50 centesimi oltre il costo del giornale per quella che sarà la durata dell’iniziativa. Io ci sono cascata. Intendo dirvi che la dome-nica mattina mi sto facendo tenere il Sole 24 Ore dall’edicola dell’angolo. E ne sono contenta. Ho scoperto la gradevolezza di portarmi in borsa un libricino che ha dimensioni con-tenute e che mi propone una lettura di un’ottantina circa di pagine rendendolo di fatto “leggero” in tutti i sensi. Per dirla con parole non mie - “Racconti d’ Autore, è la collana che racchiude alcuni tra i capolavo-ri della letteratura contemporanea. Resta inalterato l’obiettivo: offrire il piacere della grande letterature in versione short”.- E mi sono già letta in ordine di pubblica-zione: Andrea Camilleri, Joe R. Lansdale, Irene Némirovsky, Gianrico Carofiglio, Hermann Melville, Jamaica Kincaid, Mas-simo Carlotto scoprendo che di qualcuno acquisterò altri scritti mentre di altri non leggerò mai più nulla. Mentre ho divorato le originali pagine della Kincaid ho fatto un po’ fatica a finire la lettura di “Bartleby lo scrivano” uscito dalla penna di Melville; chissà forse avrò sentito la mancanza di Moby Dick. Di certo invece non mi sono annoiata a leggere Carlotto e Carofiglio di cui Il sole 24 Ore ha scelto di pubblicare brani tratti da “Cocaina” – libro scritto insieme a De Cataldo - e ho deciso di ap-profondire la loro conoscenza. Di Massino Carlotto ho trovato in libreria “Niente, più niente la mondo” un romanzo breve che prende spunto dalla vita quoti-

diana di una casalinga in una Torino ope-raia provata dalla crisi . Pagina dopo pagi-na inizia così un’analisi lucida e critica della sua vita sino a diventare un travol-gente monologo dove le speranze della donna sono le ultime a morire: “Niente, più niente al mondo… Questa frase me la porto dietro dal matrimonio. Il cugino di Arturo suonava la chitarra e aveva cantato Il cielo in una stanza …Allora pensavo di avere un futuro, di potermi giocare la vita. Ero giovane” , è questa la voce narrante della donna di cui Carlotto ci racconta molto senza dirci nemmeno il nome di battesimo. Per Carofiglio ho fatto un salto in bibliote-ca Guerrazzi e ho preso “Non esiste sag-gezza”, una raccolta di suoi racconti di cui vale la pena di elencare i titoli giusto per farsi un’idea della loro varietà: “Non esiste saggezza”, “Vigilie”, “ Intervista a Tex Wil-ler”, “Giulia”, “Mona Lisa”, “Città”, “Sommarie informazioni a Bogotà”, “Il maestro di bastone”,” Il paradosso del po-liziotto” e "La doppia vita di Natalia Blum” . In tutte le pagine del libro emergo-no i frammenti di una memoria che ha per protagoniste per lo più figure femminili collegate tra loro dal comune denominato-re di una esistenza fragile, se non sofferta, e, i alcuni casi, troppo breve. Ed è così che una borsetta di paglia, una donna che usa il tatto per vedere le città, il colore di co-pertina di un libro a mani di una scono-sciuta, l’atmosfera di un Natale e una bar-bona con mille lire in mano, diventano ricordi su carta vivi e pungenti. A questo punto spunti di lettura ne abbia-mo davvero tanti , aggiungete che per l’ultima domenica di giugno è prevista l’uscita di “Paura” di Stefan Zweig , e la prima quindicina di luglio ci propone Max

Frisch con “ Il silenzio” e Giancarlo De Cataldo con “Ballo in polvere” (eccolo il terzo autore di “Cocaina”che , tra le altre cose , era venuto a parlarci di libri qui al Teatro Modena in occasione de “La Notte degli Scrittori “) . Che dire di più ? Solo l’augurio di un bel tuffo dove l’acqua è più blu. Liliana Gatto

Strade e piazze di Cornigliano

Viale Narisano

Romanziere con un click “Maggio dei libri” col… Trucco

Non so voi ma io passerò i prossimi mesi in città e, con l’arrivo del primo caldo, ho iniziato ad organizzarmi. D’obbligo per prima cosa il cambio d’armadio. Era mia madre l’addetta doc per questa incomben-za e immancabilmente due volte all’anno dava la caccia a macchie, ombre e aloni per poi impacchettare giacche e giacconi, e via in piazza Massena ad aspettare il 62, e io, bambina, tutta contenta perché dopo aver percorso quasi tutta via Coronata avrei visto “il drago fumante con le antenne ne-re” della tintoria lavasecco della zia Alba. E sì, perché ai miei occhi - allora non c’erano le vaporelle e a casa si stirava con pesanti ferri d’acciaio - la zia Alba era un’abile addomesticatrice di quel diavolo di drago di ferro fumante legato ad una lunga asse nera a cui lei faceva fare, tra sbuffi di vapore bianco, veloci scivolate avanti e indietro per poi farlo scomparire in qualche lunga manica da cui sarebbe riemerso ancor più fumante e sibilante. Alba da tempo ha pensionato il drago e così ho risolto la questione facendo una pila di abiti da portare ad un economico lavastira a gettoni e sono passata a prepa-rarmi le sacche per il tempo libero. Ho riempito la sacca per il mare e quella per la piscina e, nello scegliere un libro da portarmi da leggere nei momenti di relax tra un tuffo e quattro chiacchiere con i vicini di sdraio, mi sono accorta di non

avere nessun titolo che mi interessava e così ho ripiegato sui giornali. E in edicola ho fatto una bella scoperta: ho trovato L’ispettore Maigret e i Racconti d’autore 2015. Mentre per le avventure de L’ispettore Maigret - in vendita il giovedì con il «Corriere della Sera» – si è passati dal primo volume della raccolta (sono trenta in totale) offerto ad un prezzo di lancio veramente economico a uscite setti-manali a prezzo pieno che, a mio avviso, hanno perso d’interesse, i Racconti d’autore 2015 promossi come inserto do-menicale da «Il Sole 24 Ore» sono effetti-vamente tutti a buon prezzo, venduti a soli 50 centesimi oltre il costo del giornale per quella che sarà la durata dell’iniziativa. Io ci sono cascata. Intendo dirvi che la dome-nica mattina mi sto facendo tenere «Il Sole 24 Ore» dall’edicola dell’angolo. E ne sono contenta. Ho scoperto la gradevolezza di portarmi in borsa un libriccino che ha dimensioni con-tenute e che mi propone una lettura di un’ottantina circa di pagine rendendolo di fatto “leggero” in tutti i sensi. Per dirla con parole non mie Racconti d’Autore è la col-lana che racchiude alcuni tra i capolavori della letteratura contemporanea. Resta inalterato l’obiettivo: offrire il piace-re della grande letteratura in versione short.-E mi sono già letta, in ordine di pubblicazione: Andrea Camilleri, Joe Lan-

sdale, Irene Némirovsky, Gianrico Carofi-glio, Hermann Melville, Jamaica Kincaid, Massimo Carlotto scoprendo che di qual-cuno acquisterò altri scritti mentre di altri non leggerò mai più nulla. Mentre ho divo-rato le originali pagine della Kincaid, ho fatto un po’ fatica a finire la lettura di “Bartleby lo scrivano” uscito dalla penna di Melville; chissà forse avrò sentito la man-canza di Moby Dick. Di certo invece non mi sono annoiata a leggere Carlotto e Ca-rofiglio di cui «Il Sole 24 Ore» ha scelto di pubblicare brani tratti da “Cocaina” – libro scritto insieme a De Cataldo - e ho deciso di approfondire la loro conoscenza. Di Massimo Carlotto ho trovato in libreria “Niente, più niente al mondo” un romanzo breve che prende spunto dalla vita quoti-diana di una casalinga in una Torino ope-raia provata dalla crisi. Pagina dopo pagi-na inizia un’analisi lucida e critica della sua vita sino a diventare un travolgente monologo dove le speranze della donna sono le ultime a morire: Niente, più niente al mondo… Questa frase me la porto die-tro dal matrimonio. Il cugino di Arturo suonava la chitarra e aveva cantato Il cielo in una stanza… Allora pensavo di avere un futuro, di potermi giocare la vita. Ero giovane. È questa la voce narran-te della donna di cui Carlotto ci racconta molto senza dirci nemmeno il nome di battesimo. Per Carofiglio ho fatto un salto in biblioteca Guerrazzi e ho preso “Non esiste saggezza”, una raccolta di suoi rac-conti di cui vale la pena di elencare i titoli giusto per farsi un’idea della loro varietà: “Non esiste saggezza”, “Vigilie”, “Intervista a Tex Willer”, “Giulia”, “Mona Lisa”, “Città”, “Sommarie informazioni a Bogo-tà”, “Il maestro di bastone”,”Il paradosso

del poliziotto” e "La doppia vita di Natalia Blum”. In tutte le pagine del libro emergo-no i frammenti di una memoria che ha per protagoniste per lo più figure femminili collegate tra loro dal comune denominato-re di un’esistenza fragile, se non sofferta, e, in alcuni casi, troppo breve. Ed è così che una borsetta di paglia, una donna che usa il tatto per vedere le città, il colore di co-pertina di un libro nelle mani di una sco-nosciuta, l’atmosfera di un Natale e una clochard con mille lire in mano, diventano ricordi su carta vivi e pungenti. A questo punto spunti di lettura ne abbia-mo davvero tanti, aggiungete che per l’ultima domenica di giugno è prevista l’uscita di “Paura” di Stefan Zweig, e la prima quindicina di luglio ci propone Max Frisch con “Il silenzio” e Giancarlo De Ca-taldo con “Ballo in polvere” (eccolo il terzo autore di “Cocaina” che, tra le altre cose, era venuto a parlarci di libri qui al Teatro Modena in occasione della “Notte degli scrittori“) . Che dire di più? Solo l’augurio di un bel tuffo dove l’acqua è più blu.

Liliana Gatto

Sotto questo sole bello leggere Tanti libri sotto l’ombrellone

Page 10: ilCorniglianese Giugno2015

ilCorniglianese/personaggi, curiosità, giochi Giugno 2015 10

Non c’è nulla di più tipico e ver-satile del pomodoro. E’ usato in cucina dall’aperitivo con il Bloody Mary e perfino in alcune realizza-zioni estreme di dolce. Ma prima della scoperta del nuovo mondo non era così. La pianta pare abbia origini in Perù e si sia diffusa nel Messico. Il nome originario Pomo d’oro, deriva dal colore delle va-rietà d’origine di tonalità gialla. Da questo nome si ricava la cor-retta forma del plurale che è Po-midoro, oggi praticamente sosti-tuita dalla forma verbale Pomo-dori, ormai comunemente accet-tata. Le prime piante furono por-tate in Europa dai conquistatori spagnoli e si diffusero come pian-ta ornamentale dai frutti conside-rati tossici. Fu l’Italia per prima a dimostrare il contrario ma, fino agli inizi del 1800, non se ne tro-va traccia nelle ricette storiche. La diffusione avvenne grazie alle truppe di Garibaldi. Le prime trasformazioni e conservazioni avvennero nel meridione da Francesco Cirio, piemontese emi-grato nel sud. Oggi il pomodoro è

praticamente diffuso in tutto il mondo comprese Russia, Cina, Turchia e Egitto. In Italia la su-perficie coltivata in campo supera i 120.000 ettari e la produzione è stimata in oltre 65 milioni di quintali, suddivisi nelle diverse varietà. La pianta è formata dall’apparato radicale, un fittone circondato da radichette seconda-rie, fusto, foglie, frutto e apparato floreale. Le piante possono essere del tipo indeterminato, che si sviluppano sui sostegni di canna o di tipo determinato che diven-tano piccoli cespugli a terra e la raccolta è eseguita meccanica-mente. In entrambe le tipologie, i frutti vengono divisi in base alla forma che varia da tonda liscia a quadrata, a cuore, costoluta, ci-lindrica, a pera o a grappolo. Oggi il pomodoro è comunemente co-nosciuto con la colorazione rossa, alcune varietà simili alle origina-rie sono la Azafran (da zafferano) di tipo liscio e la Yellow river squadrata, tutte con tonalità gial-la. Negli ultimi anni si sono diffu-se tipologie con diverse colorazio-ni, fra le tante la German gold, liscia dorata, la Black cherry ten-dente al violaceo, la Green zebra costoluta e striata giallo–verde, il Nero di Crimea. E’ praticamente impossibile determinare il nume-ro preciso delle qualità che com-prendono sia le locali semiscono-sciute che gli innesti. Gli usi che oggi si fanno del pomodoro sono principalmente da mensa e per l’industria di trasformazione che

da essi ricava salse, pelati e sughi pronti. Fra le tipologie comuni destinate ad insalata ricordiamo le varietà tondo liscio con Carme-lo, Montecarlo, Pantano romane-sco. Il famoso “cuore di bue” esi-ste nelle versioni Borsalina, Cuo-re di ponente e Cuore ligure a sacca di tabacco, tutti di forma liscia. Il cuore di bue genovese invece è di forma schiacciata e costoluto. Molto diffuso il tipo a grappolo nelle diverse dimensioni e forme. I frutti possono essere di forma tonda piccola come ciliegi-ni, Naomi, red bunch, chicco ros-so. Altri si presentano ovoidali come Cencara e Alteza o a datte-rino come Pepolino e New datter. Di dimensioni maggiori, sono il tondo liscio precoce Marmande, il costoluto fiorentino e il tardivo Principe Borghese che può essere conservato appeso per diversi mesi. A sfatare che il pomodoro lungo non è adatto per le insalate, vi sono le varietà Scatolone e Co-rianne che possono raggiungere pesi di 200 gr. e dimensioni di circa 20 cm. Il pomodoro è com-posto per circa il 93% da acqua, fibre 1% contiene pochissimi grassi 0.2% e proteine a basso valore biologico1%. Sono presen-

ti in tracce vitamine dei gruppi A – B1- B2 – C – PP oltre a ferro, nichel, calcio, sodio e potassio. Negli ultimi anni si parla delle proprietà antiossidanti del pomo-doro e si sono trovate quantità leggermente più alte di questi micro elementi nelle varietà di tonalità scura. Gli usi di questo frutto sono infiniti, come salsa per realizzare una pizza o come ingrediente di un sugo per condi-mento. Usato tal quale si possono ricavare ottimi ripieni, concassé per condimento e decorazione nei piatti, o più semplicemente delle ottime insalate. Per queste, il tipo di taglio migliore è in orizzontale nel senso della larghezza per non perdere eccessive quantità di semi e polpa. Il condimento può essere solo con sale o aggiungen-do olio extravergine di oliva e origano se gradito. L’aglio fine-mente tritato si accosta bene e crea un ottimo contorno per carni alla brace. L’uso eventuale dell’aceto deve essere limitato a poche gocce, il pomodoro ha già acidità intrinseca e il più adatto sarebbe la tipologia Balsamico che ha una tendenza dolce. Per concludere, consiglio il più classi-co dei piatti estivi, l’insalata Ca-prese con pomodori e mozzarella a fette. Personalmente non uso l’aceto, completo con origano, qualche foglia di basilico fresco e un sorso di Fiano d’Avellino doc, ottimo vino bianco da servire a temperatura di circa 12°c in bic-chieri a stelo alto.

Il pomodoro: un extracomunitario perfettamente integrato

Riccardo Collu

Il tempo che ha fatto

MAGGIO 2015

Giorni di pioggia: 10. Sereno: 10 Giorni con temporali: 2

Temp. massima : 15,5°C. Min. 15,5°C

Secondo le più recenti proiezioni e in accordo con gli studi del National

Oceanic and Atmospheric Admini-stration, il 2015 sarà un an-

no particolarmente caldo a livello globale. In Italia il clima dovreb-

be rivelarsi stabile con situazioni di caldo moderato e persistente. Potran-no verificarsi dei fenomeni tempora-

leschi locali (soprattutto pomeridiani).

È presto per considerare queste pre-visioni meteo per l'estate 2015 atten-

dibili, tuttavia il pessimo clima del 2014 fu dovuto ad un fenomeno piut-

tosto raro che ha visto l'anticiclone delle Azzorre - molto importante per la stabilità climatica estiva - espan-

dersi verso la Scandinavia invece che verso l'Europa centrale e meridiona-

le. Un evento che si era verificato nel 1976, nel 1989 e nel 2002.

Previsioni meteo luglio. Oltre all'anti-ciclone delle Azzorre, giungeranno in Italia - soprattutto al sud - correnti di aria calda provenienti dall'Africa. Si

tratterà di una circostan-za piuttosto sporadica. Le temperatu-

re potranno salire ulteriormente e andare al mare diventerà una neces-sità. Previsioni meteo agosto. In Ita-

lia, la convivenza dell'anticiclone delle Azzorre e di quello subtropicale

africano diventerà più frequente. L'aria calda proveniente dall'Africa potrebbe causare problemi di sicci-tà nelle regioni più a sud. Nel resto

d'Italia, soprattutto al centro, assiste-remo ad improvvisi temporali pome-ridiani dovuti allo scontro tra l'aria

calda e l’aria più fresca in alta quota. Il Liguria ed a Genova avremo una relativa stabilità interrotta , soprat-

tutto nelle vallate interne, da fenome-ni temporaleschi localmente anche

intensi.

A cura di Nicolò Scibetta Previsioni meteo aggiornate

www.meteoligure.it

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E V A I

R V F N

C A O I

N I T R

V O R A

D A E S

C I E C

A L I O

M C V G

E I A E

P C R N

O V A S

E O L D

T C P A

I I C I

S R A O

paroliamo Come si gioca? Il principio è quello del vecchio paroliere: vi propongo quattro griglie con tante lettere disposte in modo casuale. Si tratta di trovare il maggior numero di parole tra 16 lettere disposte a quadrato (4 per lato). Le regole principali per formare le parole sono: si può passare una sola volta su ogni lettera, in ogni parola due lettere successive devono essere disposte orizzontalmente, vertical-mente o diagonalmente. Sono valide tutte le parole di senso compiuto normalmente reperibili su un dizionario (i verbi valgono solo all'infinito e al participio passato). Non sono valide: le forme verbali coniugate (a parte infinito e participio passato), le sigle, le forme tronche, i nomi propri. Se una paro-la valida viene trovata più di una volta nella scacchiera, essa sarà conteggiata una sola volta; parole che differiscono per l'accento conteranno una sola volta. (G. Pallotti)

Page 11: ilCorniglianese Giugno2015

Villa Duchessa di Galliera Residenza Sanitaria Assistenziale e Centro Diurno

la ASL 3 partecipa alle spese della famiglia

Via Nino Cervetto 38 B

16152 Genova Cornigliano – Parco del Calasanzio

Tel. 010 6041550 - 010/6040149 – Fax 010/6012188

[email protected] - www.villaduchessa.it

ilCorniglianese/personaggi, curiosità, giochi Giugno 2015 11

Metti una sera di mezza estate all’apericena Attorno al buffet vanno in scena duelli all’ultima forchettata di Astri Lidia Frascio

Carissimi corniglianesi, oggi è una bella giornata, fin troppo calda, e voglio fare con voi alcune riflessioni su uno dei principali problemi dell’umanità: il consumo del cibo. Consentitemi un pian-to greco: ahimé, ohi, ohi, ohimoi, cai cai, sono finiti i tempi in cui attraenti seduttori dallo sguardo malandrino, invitavano al-trettante maliarde giovani a cena, offrendo loro ostriche e champagne (e vada per lo champagne ma le ostriche “lepeghe” e vi-scide non le sopporto proprio) Personalmente preferisco un bel piatto di trenette o trofie al pesto e per secondo un’abbondante porzione di trippa con pa-tate e fagiolane ma forse è poco chic. Comunque oramai da lustri non mi vengo-no proposte né l’una né l’altra opzione, neppure la trattoria casalinga dove prepa-

rano lo stoccafisso accomodato e le verdu-re ripiene (buone le melanzanine ma an-che i peperoni, le cipolle e le zucchine) e il fritto misto alla genovese, tutto annaffiato dal vino bianco di Coronata. Non ricevo più tali galanterie, solo qualche temerario, sapendo che so cucinare, vor-rebbe venire a pappare il mio famoso spez-zatino, per poi sprofondare sulla poltrona in un sonno catatonico, peggio del ciclope Polifemo. Ogni tanto, però, lasciando “ogni diletto e gioco” (Leopardi) me ne vado semi solita-ria per la “rimota” campagna con qualche fidata amica, nelle osterie appena sulle alture di Cornigliano, dove possiamo ride-re, alzando solo un tantino il gomito e non sentirci in imbarazzo se la cerniera dei calzoni (acquistati di una taglia in meno come incentivo per dimagrire) improvvisa-mente salta e il bottone della cintura con triplo salto mortale finisce nel bicchiere della vicina. Viene anche voglia di cantare

con la voce un po’ impastata. In vino veritas. Certamente la convivialità è molto importante nel tessuto sociale, mangiando si allenta-no tensioni, si stabiliscono alleanze, si fa politica, si com-binano affari e matrimoni e, a volte, come nel medioevo e non solo, ci si avvelena. Anche il cibo e il suo consumo seguono però le mode, adesso è di tendenza l’apericena. Che idea geniale, chissà a chi dia-volo sarà venuta in mente. In centro, ma anche il perife-ria, la gente si abbuffa, perché appunto gli stuzzichini sono a buffet! Quindi si assiste a un duello fino

all’ultima forchettata, per accaparrarsi un pallido gamberetto o quello che resta di una torta di verdura fatta a pezzettini. Sono inoltre a la page il b r u n c h o s s i a i l “colapranzo” (colazione+pranzo), le paninoteche, le hamburgerie, le crepe-rie, le piadinerie, le yogurterie, le cioc-colaterie, le caramellerie, le vendite di cibo da asporto delle più svariate na-zionalità. Ad ogni richiesta alimentare la sua specializzazione, chi cucina più a casa? Di conseguenza in Occidente aumentano sempre più i bambini obe-si, mentre altrove è difficile nutrirsi. Tutto pare stimolarti a mangiare e

bere, ma se da una parte i manipolatori occulti premono per farti divorare, dall’altra ti fanno sentire in colpa, perché ti sei ipernutrito, mangiando (teoria del dop-pio messaggio che porta all’alienazione), infatti con l’inizio dell’estate incomincia il tormentone delle diete e delle fresche ri-

cette. Come eliminare la pancia e avere gambe scattanti prime delle vacanze, cosa puoi preparare per il pranzo di Ferragosto e infine come dimagrire al ritorno delle vacanze, se al mare hai mangiato troppe pizze, gelati e bomboloni fritti, in ultima istanza vengono proposte la costose barrette dietetiche. Il cibo ha un valore affettivo (chi non ricorda i sapori e gli odori dell’infanzia?) e un valore effettivo (le regole del mer-cato spingono a far mangiare come un “bibino”) e altri costi collaterali come nutrizionista, dietologo, psicologo, este-tista per massaggi e drenaggi etc, per riparare i danni causati dalla dipendenza alla “pappatoria”. Forse basterebbe solo mangiare un pochi-no meno, come si diceva un tempo alzarsi da tavola con un pizzico d’appetito. Ricordo quello che raccontava la mia prof. di economia domestica, alla scuola di Av-viamento femminile, per insegnarci le buo-

ne maniere e diventare signo-rine degne di un buon marito (=benestante). Non bisognava mostrarsi troppo golose, in-fatti ripeteva spesso un aned-doto: una sua amica in età giovanile, invitata a pranzo dall’altolocata famiglia del fidanzato, per fare conoscenza con i futuri suoceri, non aveva passato l’esame antipasto perché si era fatta servire più volte un’abbondante porzione di salumi, con una spiccata predilezione per il salame di Sant’Olcese e perciò era rima-

sta zitella dedicandosi poi, miseramente, all’accattonaggio. Altro consiglio del saper vivere era: non uscire a cena con lo spasimante, se prima non ti sei ingozzata di uova sode, per mo-strare di essere una ragazza raffinata e non troppo spendacciona, piluccando solo un po’ d’insalata: l’ uomo in questione capirà che non gli costerai troppo in futuro, per-ché una buona sposa deve essere casta, risparmiosa, ma soprattutto inappetente. Sull’argomento ho deciso di scrivere il mio prossimo best seller: “Donne che mangia-no troppo” Torniamo a noi, miei cari. Il sole entra nel segno del Cancro il 21 giugno (solstizio d’estate) e poi c’è la magica notte fra il 23 e 24 giugno “notte di mezza estate”, secondo Shakespeare (ispiratosi probabilmente alla

tradizione celtica), perciò dopo tutte que-ste disquisizioni culinarie, vi invito tutti, perché mi siete simpatici, a un’abbondante apericena sotto il pergolato di glicini, nella mia villa di Coronata, via dell’Amor imper-fetto, 13. Vi farò trovare vino bianco con gassosa (per i semi-astemi) o birra, i cucul-li, la focaccia secca e morbida, alle cipolle, al rosmarino e alla salvia, con gorgonzola grassa, salame, mortadella, formaggio pe-corino fresco, acciughine di Camogli e a-nelli di totani fritti, più un bel cesto di ci-liegie e una torta di ricotta e di albicocche, fatta da me, per festeggiare la notte di san. Giovanni con un bel falò, ma se il giornale non esce in tempo, sposteremo la festa nella giornata tra il 30 e il primo luglio. Se non mi trovate sulla soglia della villa, sotto l’antico portale, ad aspettarvi,vestita di diafani veli, come Tania, regina delle fate, potete sempre sognarmi, in questa ricor-renza a volte i sogni si avverano. Che la festa abbia inizio! Buona estate. Ciao a tutti. Astri

Page 12: ilCorniglianese Giugno2015

12 ilCorniglianese/rubriche Giugno 2015

Nel nome della legge

Occhio… alla maculopatia

La maculopatia è una malattia che colpisce la macula, cioè l'area che si trova al centro della retina, che serve alla visione distinta centrale, serve anche a riconoscere i volti, guidare, ecc… Il sintomo principale della maculopatia è la perdita della vista al centro del campo visi-vo. L'esame più importante da fare per una

buona diagnosi è l'esame del fondo oculare che riesce a vedere bene lo stato della retina e l'eventuale pro-gressione della malattia.Le maculopatie si distinguo-no in ereditarie e acquisite. Tra le forme acquisite la più diffusa è la degenerazione maculare legata all'età che generalmente può presentarsi dopo i 55 anni. Rappresenta la principale causa di cecità nel mondo occidentale. Si riconoscono due tipologie: 1) la forma atrofica secca caratterizzata da una evolu-zione lenta e progressiva, considerata incurabile. 2) la forma essudativa meno comune ma più distrutti-va e ad evoluzione più rapida, ritenuta trattabile. L'utilizzo massiccio dei com-puter e dei telefonini ha deter-m i n a t o negli ulti-mi anni un au-m e n t o della patologia legata alla macula. Il trattamento di-pende dal tipo di maculopatia ma fondamentale è comunque evitare o limitare i fattori di rischio .Tra quelli modificabili ci sono il fumo delle sigarette e un'alimentazione povera di sostanze antiossidanti (vitamina C, E, luteina, zinco, zelanti a, ecc.). Inoltre è consiglia-bile assu-mere ali-m e n t i ricchi di acidi gras-si polinsa-t u r i (omega 3, omega 6), ma è im-p o r t a n t e a n c h e seguire una dieta povera di grassi animali e ricca di verdure a foglia verde, frutta fresca. Per quanto ri-guarda invece il rischio collegato all’eccessivo uso dei computer si possono utilizzare delle pellicole protetti-ve della vista dai danni provocati dalla luce blu emes-sa dallo schermo .

Jose Cuffaro, farmacista

Caro Avvocato, Sono socio, titolare di una quota pari al 30% del capitale sociale di una s.r.l. Poiché ero e sono in disaccordo in merito all’adozione di una delibera, assunta

dall’assemblea dei soci lo scorso febbraio, ho comunicato a nor-ma di statuto il mio recesso dalla società. Mi è stata recapitata, nella giornata di ieri, la convocazione dell’assemblea dei soci che dovrà, tra l’altro, revocare la delibera che mi aveva legitti-mato a comunicare il mio recesso. Posso intervenire a detta assemblea ed esercitare, al pari degli altri soci, i miei diritti? C.T. Caro Signore, E’ controverso in dottrina e giurisprudenza se, in caso di reces-so, il socio perda la titolarità dei diritti sociali al momento della dichiarazione di recesso oppure successivamente, una volta eseguito da parte della società il rimborso della quota. Secondo alcuni, il recesso in parola è assimilabile a quello di diritto co-mune, ragion per cui la dichiarazione di recesso, quale atto uni-laterale avente natura recettizia, produrrebbe da solo l'effetto di sciogliere il rapporto sociale, trasformando il recedente in un semplice creditore, nei confronti della società, alla liquidazione della quota. E’ stato autorevolmente obiettato che la dichiara-zione di recesso del socio non produce l'effetto di estinguere rapporti obbligatori, bensì quello di far sorgere il dovere della società di procedere alla (e il diritto del socio di ottenerla) liqui-dazione del valore della partecipazione. Sarebbe illogico, è stato aggiunto, affermare l'esistenza di una discrasia temporale tra il momento in cui il recedente perde la titolarità della partecipa-zione e quello in cui essa viene trasferita a terzi o annullata. Né potrebbe ipotizzarsi che al momento della dichiarazione di recesso si verifichi una temporanea sospensione del rapporto sociale, con conseguente sterilizzazione dei relativi diritti, a valere sino al trasferimento o annullamento della partecipazio-ne. Tale ricostruzione non avrebbe alcun riscontro nella legge e comporterebbe una menomazione dei diritti del socio recedente non giustificata da alcuna utilità diversa ricevuta in cambio. Se si ammettesse, viceversa, l’immediato scioglimento del rap-porto sociale, dovrebbe concludersi che, in caso di revoca della delibera o scioglimento della società, si avrebbe una reviviscen-za del rapporto sociale già sciolto e una ulteriore trasformazione della posizione del soggetto interessato, che, da creditore, torne-rebbe ad essere socio. Secondo altri autori, invece, il recesso è immediatamente effica-ce dalla data del suo ricevimento e la revoca della delibera funge da condizione risolutiva. Si è sostenuto che è vero che per tutto il tempo di durata del procedimento di liquidazione, che potreb-be protrarsi oltre i previsti 180 giorni in caso di contestazione della legittimità del recesso ad opera della società, la quota non potrà essere computata alla costituzione delle assemblee e all'e-spressione del voto ma sarebbe più grave ammettere all’esercizio dei diritti sociali qualcuno che ha voluto dismettere la sua qualità di socio e che pertanto parteciperebbe alla vita sociale in posizione di indifferenza, ostruzionismo od ostilità alle decisioni. Sembra lasciarsi preferire, in conclusione, la tesi da ultima e-sposta, ritengo pertanto che Lei non possa partecipare all’assemblea ed esercitare i diritti di socio avendo dismesso detta qualità a far data dalla comunicazione del recesso. Matteo Savio, avvocato

Vendere o affittare Scopriamo l’universo Fiaip

La Federazione italiana degli agenti Im-mobiliari professionali (Fiaip) è il punto di riferimento per tutti i professionisti del settore e per le famiglie italiane. È la principale associazione di categoria rico-nosciuta dalla Comunità europea, con 10.106 agenti immobiliari, 500 consu-

lenti del credito, 15.200 agenzie immobiliari, e più di 45 mila operatori del settore. La presenza capillare su tutto il territorio, operata attraverso 20 sedi regionali e 105 collegi provinciali, rappresenta per gli associati un punto di informazione e di consulenza professionale nonché di difesa sindacale degli interessi della catego-ria. Fiaip, da più di 38 anni, oltre ad essere fra le più grandi e dinamiche Federazioni di categoria europee, è anche accreditata presso il parlamento europeo. In Italia è referente tecnica dell'Osservatorio parlamenta-re del mercato immobiliare che raccoglie l'adesione di numerosi tra deputati e senatori di maggioranza e di opposizione. Il dialogo e le proposte, con tutti i com-ponenti dell'Opmi, ha fatto sì che alcune proposte Fiaip si trasformassero in emendamenti presentati e, in molti casi, approvati da parlamento e governo a beneficio della categoria. Fiaip è aderente a Confindu-stria, Confedilizia, Tecnoborsa, Confassociazioni e collabora con CEI - Confèdèration Europèenne de L'Immobilier - e con il National Association of Real-tors. Contatti e tavoli di lavoro sono in essere con tutte le componenti del mondo immobiliare italiano per sostenere i professionisti e le agenzie che operano nel Real Estate. Fiaip è la prima associazione del compar-to del real estate ad aver creato un ente con i consuma-tori. E’ di recente la costituzione dell’ente bilaterale paritetico Mediaconsum, che nasce grazie ad un proto-collo d’intesa siglato tra Fiaip e Adiconsum, le cui fina-lità oltre alla formazione, sono la mediazione e la con-ciliazione paritetica. A tal fine Fiaip ha sviluppato una modulistica condivisa, in modo che i consumatori pos-sano entrare in un’agenzia associata Fiaip ed avere la certezza della qualità del servizio offerto. Fra le tante iniziative vi è anche la rilevazione e la presentazione dei dati sull'andamento del mercato immobiliare urba-no e turistico italiano. Lo studio prende in esame i dati consuntivi fornendo gli orientamenti e le tendenze future del mercato nel medio periodo. Fiaip è oggi l'unica Associazione di settore in grado di offrire una vasta gamma di servizi qualificati ai propri associati fornendo sia indirizzi comportamentali che legislativi oltre che adeguata preparazione professionale. Fiaip garantisce, sin dalla sua fondazione, trasparenza nella comunicazione e nel comportamento sia fra gli iscritti che verso l'intero comparto immobiliare. L'opera co-stante di aggiornamento professionale dei propri asso-ciati li pone nelle migliori condizioni per fornire una qualificata assistenza ai propri clienti e a tutti i consu-matori, nel totale rispetto del codice deontologico e comportamentale che sono parti integranti e fonda-mentali dello statuto federativo.

Andrea Scibetta Agente immobiliare Consigliere provinciale Fiaip

Il pesce fresco del golfo ligure Genova Cornigliano

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13 Giugno 2015 ilCorniglianese/rubriche

La cucina di Nonna Papera (Leda Buti) L’estate in tavola

Sarde fredde al pomodoro

In possesso delle sardine necessarie, asportate loro la testa e le interiora assieme alla spina, lasciandole co-munque intere, poi risciacquatele, asciugatele in una salvietta, e ripiegatele, ricomponendole come se fossero filetti interi. Prendete ora un tegame, meglio se di por-cellana, resistente al fuoco, versate un pochino d’olio e allineate le sarde vicine affinché stiano intere. Conditele con olio, sale e pepe, qualche goccia di succo di limone e ricopritele con una salsa di pomodoro, piuttosto liqui-da, aggiungendo un trito di basilico. Passate il tegame in forno per una diecina di minuti, lasciate freddare e tene-te in fresco fino al momento di servire. Prima di manda-re in tavola versate sopra un filo d’olio.

Pasta al forno alla marinara. Ingredienti per sei persone: (per il ragù) 300 gr. gambe-retti, 300 gr. cozze, 300 gr. vongole, 300 gr. pesce spa-da, 6 chele di granchio, 400 gr. pesce san Pietro pulito, 600 gr. polpa di pomodoro, misto soffritto (carota, ci-polla, sedano, prezzemolo), olio, sale pepe q.b. 450 gr. pasta tipo conchiglioni, 300 gr. besciamella. Preparazione: fare un soffritto in una pentola capace, pulire tutti i pesci, cozze e vongole lavate e aperte a fuo-co vivo con il prezzemolo, (il san Pietro, lo spada, taglia-ti a pezzettini), i gamberetti tritati, iniziare a mettere nella casseruola le chele, i pesci tagliati, per ultimo le cozze e le vongole sgusciate e i gamberetti,

quindi dopo 15 minuti, aggiungere il pomodoro e lasciar cuocere per 20 minuti, salare e pepare. Cuocere la pasta al dente, scolarla e aggiungerla al sugo, farla insaporire per 5 minuti, preparare un tegame con dei fiocchetti di burro, versare la besciamella nella pasta e il tutto nel tegame, livellarla, infornare a 180° per 20 minuti. Ad ogni commensale servire la porzione con una chela di granchio e accompagnare con uno schiaccia-chele o schiaccianoci per poter sgusciare la polpa all’interno delle chele.

Amici animali, il porcellino d’India

Beauty, sogni d’oro su un cuscino di ciliegie

Che la frutta faccia bene al nostro organismo è ormai un dato di fatto ma forse pochi sanno che nelle ciliegie si na-scondono innumerevoli proprietà nutritive importanti per la nostra salute. Per cominciare, sono ricche di vitamina C e A che aiutano a proteggere la vista e contribuiscono al buon funzionamento delle difese immunitarie. Contengono inoltre acido folico, calcio, potassio, magnesio, fosforo e flavonoidi, sostanze importanti per la lotta ai radicali liberi. Depurative, disintossicanti, diuretiche e antireumatiche, le ciliegie aiuta-no inoltre a prevenire numerose patologie come l’arteriosclerosi, le disfunzioni renali e l’invecchiamento cel-lulare. Sono inoltre un tipo di frutta decisamente non spre-cona: con i peduncoli è possibile infatti realizzare decotti e tisane utili per purificare i reni e calmare la cistite. Nel pri-mo caso vi basterà portare ad ebollizione un litro d’acqua e poi immergervi una manciata di gambi secchi di ciliegia. Lasciate in infusione per circa 10 minuti e poi bevete la tisa-na. In caso di cistite preparate invece un infuso facendo bol-lire una manciata di peduncoli spezzati di ciliegio selvatico in un litro d’acqua per 10 minuti. Filtrate e bevetene due tazze al giorno lontano dai pasti. Ma anche i noccioli di cilie-gia dopo averli lasciati al sole ad essiccare, sono da sempre utilizzati per le loro proprietà curative, grazie alla capacità di accumulare il caldo o il freddo e di rilasciarli molto lenta-

mente, poiché ogni nocciolo ha al suo interno una naturale ca-mera d’aria. Il legno dei noccioli di ciliegia è così un ottimo con-duttore termico e mantiene la temperatura a lungo senza però trattenere umidità. Quindi sia il caldo sia il freddo rilasciati sono

assolutamente secchi. I cuscini di noccioli di ciliegia consen-tono una distribuzione uniforme del calore e del fred-do. Naturali al 100%, sono biodegradabili e molto adatti anche ai bambini. Il cuscino di noccioli di ciliegia è inoltre un ottimo supporto che esercita funzione di massaggio ed è utilizzato per alleviare i dolori della cervicale. Cuscino con noccioli di ciliegia: uso caldo. Introdurre il cuscino per 10 o 15 minuti nel forno preriscaldato a 100°; se si vuole salva-guardare la stoffa da eventuali bruciature, lo si può avvolge-re in un foglio di carta alluminio. Utilizzando il forno a mi-croonde sono sufficienti 2 o 3 minuti a temperatura media, ponendo il cuscino nel forno così com’è. Si può anche utiliz-zare un termosifone. In ogni caso controllare la temperatura prima di usare con i bambini. Si usa in sostituzione della borsa per l’acqua calda, per riscaldare mani e piedi. Ottimo per riscaldare la carrozzina o il lettino dei bambini. Aroma-terapia: le qualità dei noccioli di ciliegia caldi si associano stupendamente alle virtù dell’aromaterapia. Porre l’olio es-senziale scelto sul cuscino già riscaldato. Cuscino con noc-cioli di ciliegia: uso freddo. Introdurre il cuscino per almeno 2 ore nel congelatore, avendo cura di proteggerlo all’interno di un sacchetto di nylon per evitare che il tessuto si bagni. Ottimo in caso di febbre in sostituzione della borsa del ghiaccio. Utile contro i colpi di calore e molto piacevole per regalarsi un po’ di refrigerio durante i caldi giorni d’estate. Ma le ciliegie non sono solo delle perfette alleate della nostra salute ma anche della nostra bellezza. Grazie alla presenza di caroteni e sali minerali, sono infatti il frutto ideale per pro-teggere la pelle dal sole e ottenere una tintarella naturale e omogenea. Quasi prive di calorie, le ciliegie possono essere consumate anche nell’ambito di diete ipocaloriche e nel regi-me alimentare dei diabetici. La loro polpa inoltre è un otti-mo rivitalizzante per la pelle del viso soprattutto se irritata, spiana le rughe, tonifica e ridona luminosità all’incarnato. Rita Moccia

http://www.nonsprecare.it/ciliegie-proprieta-nutritive-salute

La cavia è stata addomesticata intorno al 2000 a.C. da pastori delle tribù che vivevano sulle Ande, negli odierni Ecuador, Perù e Bolivia. Per le popolazioni locali, che si nutrivano prevalentemente di vegetali, la cavia rappresentava da una parte un animale dome-stico e dall'altra una fonte di cibo. A tutt'oggi l'alleva-mento delle cavie è molto diffuso tra le popolazioni rurali dei Paesi andini. Le origini della cavia risalgono ai paesi del Sud America, il nome “porcellino d’India” deriva dal fatto che Cristoforo Colombo, quando sco-prì l’America, era convinto di aver scoperto le Indie e per questo il loro nome rimase legato a questo avveni-mento. Un secolo dopo si iniziò ad importarli verso l’Europa. La cavia, a differenza del criceto, è un ani-male prettamente diurno e da compagnia che, se abituato sin da piccolo, sarà socievole con gli esseri umani. La differenza tra maschi e femmine sta nelle dimensioni, i maschi possono pesare dai 900 g ai 1200 g, mentre le femmine pesano all’incirca 800 g. Nel momento dell’acquisto è consigliabile prendere sempre un compagno, anche dello stesso sesso. Le cavie sono tra gli organismi più grandi dell'ordine dei roditori. Vivono in media tra i quattro e gli otto anni. A differenza di altri come topi, ratti o scoiattoli, le cavie non sono molto atletiche. Il loro habitat originario, infatti, non ha richiesto particolari abili-tà motorie come l'arram-picarsi sugli alberi. Le cavie, sia maschi che femmine sono già fertili ad un mese d’età. La gravidanza dura da 55 a 75 gior-ni. I cuccioli nascono già con il pelo e gli occhi aperti, da subito prendono il latte e pochissimi giorni dopo iniziano a mangiucchiare quello che trovano nella gabbia. Non devono essere messe in gabbie per crice-ti, troppo piccole per loro. La gabbia deve essere al-meno di 70cmx45cm; ovviamente se si acquistano due soggetti le dimensioni devono essere molto più grandi. All’interno della gabbia è consigliabile mette-re la fieniera e l’angoliera igienica, in questo modo il padrone può abituare il porcellino d’India a fare i suoi bisogni in un angolo ben definito. Nella gabbia non deve mai mancare un beverino del tipo a beccuccio e due ciotole, una per il pellet ed una per la verdura. La gabbia non deve mai essere pulita con detergenti, ma solo con acqua ed aceto. Essendo un animale erbivoro la sua alimentazione si deve basare sulla verdura che deve essere ben lavata, asciutta e non fredda da frigo-rifero. Altro alimento indispensabile per la cavia è il fieno, il pellet specifico per cavie ricco di vitamina C. Le cavie sono animali che hanno la crescita continua dei denti, per mantenere la lunghezza dei denti rego-lare basta un’alimentazione corretta. A differenza di altri roditori, il porcellino d’india ha la necessità di assumere quotidianamente vitamina C, se ciò non accade, la cavia viene affetta dallo scorbuto e in poco tempo muore. La quantità di vitamina C quotidiana per cavie dovrebbe essere di circa 30mg. Le cavie con pelo lungo devono essere spazzolate giornalmente. La spazzola deve essere di gomma per non ledere così la pelle. Non deve essere lavata, se la si vuole pulire ba-sta utilizzare uno shampoo a secco per roditori. Ta-gliare periodicamente anche le unghie con le forbicine o tronchesine in commercio.

R.M. http://www.animalicuccioli.it/roditori/

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14 ilCorniglianese/associazionismo ed aziende Giugno 2015

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A Coronata, dal 1860 “Mattelìn”: a tavola con la storia

L’idea è quella di assicurare uno Sportello del Cittadino in materia condominiale ed immobilia-re a cura dell’A.L.A.C. Il servizio riguarda la con-sulenza condominiale (legale, contabile ed ammi-nistrativa) fiscale e tecnica, immobiliare in genere compresa locazione, legale in genere sia a favore degli amministratori di condominio che dei citta-dini. La consulenza, gratuita, sarà fornita su ap-puntamento, chiamando direttamente il profes-sionista. Per informazioni di carattere generale potete scrivere alla seguente mail: [email protected]

Anche a giugno, vogliamo dare voce a chi ogni giorno, da anni, è impegnato con un’attività sul territorio, per cercare di capire quali sono le problematiche che debbono affrontare in questo periodo molto difficile. Così ci siamo recati a Coronata, da “Le Can-tine di Mattelin”, trattoria storica: pensate che stiamo parlando della “licenza n° 2” rilasciata nel nostro comune. A ricevermi il titolare Mario Rasulo (57), cui chiedo di darmi una breve cronistoria sulla trattoria. “Come vedete, all’ingresso del locale è appesa in bacheca la ‘licenza n°2’ composta dalla licenza, concessa nel 1860

all’allora pro-prietario, la famiglia Moras-so, gestita dai suoi eredi fino al 2000, anno in cui il sotto-scritto l’ha rile-vata. Mattelin è il vezzeggiativo di Matteo. Pur-troppo non c’è la targa che i n s e r i s c e

l’attività nelle botteghe stori-che. Ho fatto tre volte la ri-chiesta e per tre volte è anda-ta persa. Così ho contattato l’assessore che mi ha risposto che devo io dimostrare la sto-ricità… Con tutto il rispetto non capisco cosa devo dimo-strare, quella che si vede in bacheca è l’originale della licenza, dove si evince il bene-stare dell’allora podestà, ed addirittura, la cauzione che Morasso aveva versato alla “Cassa Depositi e Prestiti” dell’allora Littorio. Quindi non c’è proprio niente da di-mostrare, occorre solo pren-derne atto, a mio avviso. La verità è che c’è poca attenzio-ne sulle attività di periferia,

privilegiando il centro storico genovese, che sicuramente è più importante, ma non giu-stifica questa negligenza”. Il 30 e 31 maggio sono state aperte le ville a Cor-nigliano con un grande successo di pubblico e di critica. Qual è il suo pun-to di vista? “Sicuramente una buona cosa per Cornigliano che è stata al centro dell’attenzione di Ge-nova. I Rolli e Italia Nostra hanno fatto un buon lavoro, in collaborazione con la Pro Loco, certo molto distante da quello che hanno fatto nel centro storico di Genova” In questo periodo di crisi la sua attività come va? “La crisi si fa sentire anche nel settore della ristorazione, noi siamo inoltre penalizzati dal percorso stradale per rag-giungere il ristorante. Ho avuto e continuo ad avere richieste di gruppi che vor-rebbero venire nel mio locale ma i pullman hanno purtrop-po, nella stragrande maggio-ranza, dimensioni che non permettono l’accesso. Bisogna allora chiedere l’intervento della polizia municipale che

impedisca l’incrocio con altri mezzi pesanti, una cosa com-plicata e burocraticamente complessa. Altra cosa da valu-tare, non secondaria, è la visi-ta al nostro Santuario e all’oratorio dove sono custo-dite opere importanti risalenti al 1200, tutto questo dovreb-be indurre gli amministratori della città a fare qualcosa di concreto. A parte tutto que-sto, per fortuna il lavoro non manca, non mi posso lamen-tare, sopperisco a queste lacu-ne, proponendo un’ottima qualità del cibo, completo di un buon servizio”. C. G.

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L'Auser è un’associazione di volontariato e promozione socia-le tesa a valorizzare gli anziani e a far crescere il loro ruolo attivo nella società. Nella foto le donne dell’Auser con la re-sponsabile Nina in occasione della festa di fine anno in viale Narisano. L.R.

“Se ben che siamo donne”: mai più soli con le volontarie Auser

A distanza di un mese dalle elezioni svolte per rinnovare il consiglio regionale e la carica di governatore, soddisfiamo la curiosità di andare a scoprire nel dettaglio come hanno vota-to i corniglianesi. Il Movimento 5 stelle, per l’occasione, è il primo partito della delegazione. A distanza di 250 voti, se-condo, è il partito democratico. Movimento 5 stelle - Beppegrillo.it 1.217 31,21 Partito democratico 954 24,47 Lega Nord 777 19,93 Forza Italia 299 7,67 Rete a sinistra 135 3,46 Lista Pastorino 133 3,41 Liguri con Paita presidente 106 2,72 Liguria cambia 72 1,85 Fratelli d'Italia 50 1,28 Liguria libera Musso presidente 47 1,21 Partito comunista dei lavoratori 44 1,13 Progetto Altra Liguria 33 0,85 Area popolare 26 0,67 Fratellanza donne 6 0,15 Bianche e nulle 180

Elezioni regionali 2015 Cornigliano, voto per voto

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15 ilCorniglianese/eventi e tempo libero Giugno 2015

Corso di genovese

Aperto nuovo punto prelievi Piazza Rizzolio GE-Cornigliano (accanto alle Poste)

Cornigliano Mon Amour

Venerdì 10, sabato 11 luglio a Valletta rio San Pietro

IV Edizione Circo, bolle magiche, teatro di strada

Rassegna di spettacoli multidisciplina-ri. Sabato 11 e domenica 12 luglio 2015 Villa Bombrini - Genova Cornigliano Nell'ambito delle manifestazioni estive genovesi di "Estate a Villa Bombrini" l'Associazione Sarabanda presenta la IV Edizione di FESTeatrodistrada con un programma di spettacoli offerti al pubblico gratuitamente e realizzati con il sostegno di Società per Corni-gliano e la collaborazione di Proloco di Cornigliano. Una nuova edizione con-centrata come sempre su due giorni con un’apertura serale sabato 11 luglio a partire dalle ore 19,30 con l’apertura del punto ristoro per una serata open air che vedrà il suo culmine con lo

show sul palco dei giardini di Villa Bombrini della Compagnia Ribolle con uno spettacolo di danza circo Bolle di sapone in su, reduce dai tanti successi nazionali ed esteri, e dalle esperienze televisive in Rai che li hanno consacra-ti al centro della scena italiana e non solo. La manifestazione prosegue poi dome-nica 12 dalle ore 17.30 con l’apertura del punto ristoro e con l’inizio degli spettacoli pomeridiani nelle “isole cre-ative”, tre postazioni itineranti dove si alterneranno le compagnie: Duokaos con Da Boof, Silvia Martini con Di-straction e Tobia Circus con Equili-brium Tremens.

Sempre nell’ottica di rafforzare l’interazione territoriale, Sarabanda e Proloco di Cornigliano continuano la bella collaborazione iniziata nella scor-sa edizione 2014, infatti proprio la Proloco ancora una volta gestirà il punto ristoro rifocillando il pubblico con cibo e bevande.

Sabato 11 aprirà al pubblico alle ore 19, mentre domenica 12 alle ore 17,30. Non mancheranno i momenti per i bambini, che come sempre avranno un posto speciale nella manifestazione, infatti oltre agli spettacoli di teatro di strada e circo, che sapranno coinvolge-re un variegato pubblico di giovani, giovanissimi e famiglie, entrambe le giornate saranno arricchite dal trucca-bimbi Cipada per attimi di colore ed euforia. Nel dettaglio il programma degli spet-tacoli Sabato 11 luglio dalle 19. Apertura punto ristoro. Alle 21.30 Compagnia Ribolle - Bolle di sapone in su. Spetta-colo di danza e circo, energetico e co-lorato. Domenica 12 luglio dalle 17.30 apertu-ra punto ristoro 18H15 Silvia Martini con “Distraction” 19H00 Tobia Circus con “Delirium tremens”. 20H30 Silvia Martini “Distraction”. 21H15 Duo Kaos con “Da Boof”. La redazione

Venerdì 10 luglio: contest di freestyle, improvvisazione rap, presentano: Wha, Fase, Stone / Dj Lil Bac, Fred De Palma (guest star), Rew, Fama, Fase e Coma+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio rap. Sabato 11: E Green (guest star), Wha & Mel, Effementi, Mind Cage Crew, Mad Boys, Sesto Senso, Blazers Crue+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Labora-torio rap, resident Dj : the Og Jack. Per entrambi i giorni: writing, laboratori, socialità, fre-estyle, bancarelle. ww.corniglianomonamour.it www.facebook.com/CorniglianoMonAmour www.facebook.com\AssociazioneLaStanza

La redazione

24 giugno Enjoy 1ª festa della musica per bambini a cura dell’Associazione Echo Art 26 giugno Fiesta mexicana a cura dell’Associazione Worldtoday 2-3-4-5 luglio V Festa popolare della Pro Loco a cura di Pro Loco Cornigliano 11-12 luglio FESTestrodistrda a cura dell’associazione culturale Sarabanda 16-17-18-19 luglio Festival delle Peri-ferie (XIII edizione) a cura dell’associazione culturale Metrodora 21-22-23-24-25-26 luglio Pop – Sagra urbana a cura di Arci Genova 28 luglio Coppia aperta quasi spalancata di Franca Rame e Dario Fo a cura di Teatro Cargo 29 luglio Zibba e Almalibre a cura di Duemilagrandieventi 30 luglio I musici cantano Guccini a cura di Duemilagrandieventi 31 luglio Claudio Lauretta Show a cura di Duemilagrandieventi 1 agosto Mare di Mezzo a cura di Balletto di Liguria 4 agosto Sulla Collina con Progetto Khorakhané, scene e regia di Renzo Sicco a cura di Teatro Cargo

La redazione

Estate a Villa Bombrini 2015

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16 ilCorniglianese/sport Giugno 2015

Via N. Cervetto, 40 [email protected]

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Campionato provinciale di biliardo Ubg affiliato Uisp Ecco i campioni dell’Arci Rizzolio

Si è concluso il campionato provinciale di biliardo Ubg affiliato Uisp 2014/15 che ha portato risultati di rilievo per l’Arci Rizzolio. Primi classificati di A i campioni provinciali: Cadile, Rossi, M. Timossi, Tamarazio, Manfredi, Scarcella, D’Amico. Primi classificati staffetta di A, campioni provinciali: M. Timossi, Cadile, Catalano, Pastorino. Primi classificati di A, coppia campioni provinciali: Cadile e M. Rossi. Primo classificato singolo di A, campione provinciale: M. Pastorino. Primo classifi-cato di C singolo: Pavan. Secondi classificati inter-regionale di A: Cadile, Timossi, Manfredi, Tamazio. Secondo classificato provinciale di A, singolo: Cadi-le. Secondi classificati di A a coppie: Manfredi e M. Pastorino. Terzi classificati di C: Andaloro, Facciolo, De Paola, Epsaro, Jacono, M. Timossi, Foglino, F. Novello, N. Novello, L. Serra, F. Salemi. E. Cirone

Per l’associazione sportiva dilettantistica “Il circolo della salsa” di via Bordone, al Torino Open 2015, è stato ancora podio sabato 13 giugno, dopo la gara svoltasi presso il Palazzetto dello sport di Biella. Alla prestigiosa competizione hanno par-tecipato i giovanissimi allievi delle danze caraibiche Pietro Chiossone e Sara De Ca-ro, nella Combinata cubana e portoricana, ottenendo un terzo posto in Salsa portori-cana e Bachata, mentre Pietro, in assolo

nella disciplina Salsa shine aggiunge ai suoi precedenti podi anche questo 1° po-sto. Ed ora tutto è pronto per i campionati ita-liani di Rimini. Un in bocca al lupo a tutti i ballerini. Tutti i corsi, dopo il meritato riposo estivo riprenderanno a metà settembre con tan-tissime novità. D.T.

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Prende il via il periodo del calciomer-cato. Genoa e Sampdoria sono al lavo-ro per rafforzare senza perdere di vista i bilanci in un'estate che sembra possa rivelarsi rovente per molte altre socie-tà italiane. Il Grifone ha salutato Bertolacci e Fal-que i quali hanno lasciato Pegli per raggiungere Trigoria dove ad atten-derli ci sarà Garcia. La società di Villa Rostan incasserà una cifra attorno ai diciotto milioni di euro ai quali po-trebbero aggiungersene altri dieci de-rivanti dalla possibile cessione di Die-go Perotti, su di lui è forte l'interesse del Watford, club neopromosso in Premiere League di proprietà della famiglia Pozzo, ma Inter, Fiorentina e Valencia restano alla finestra in attesa di sviluppi. I viola sembrano poter offrire al Geno-a una contropartita economica rile-vante e l'intero cartellino di Roncaglia, giocatore gradito a Gasperini. Sempre fronte “uscite” c'è da registrare un possibile interesse del Napoli per De Maio, il difensore francese sembra riscuotere le simpatie di Sarri, però un suo saluto sembra difficile viste le di-chiarazioni rilasciate nei mesi scorsi in cui dichiara la volontà di proseguire la sua avventura sotto la Lanterna.

Lanterna che illuminerà an-che il futuro di Burdisso e Pe-rin: il primo ha rinnovato il contratto per due stagioni, il portiere del Latina difen-derà i pali di Marassi anche il prossimo c a m p i o na t o . Accanto al

blindatissimo Izzo si schiererà anche Luka Krajnc fresco di riscatto dal Ce-sena, club dal quale si monitorizza la situazione di Defrel, mentre a centro-campo si alzano le probabilità di un ritorno di Tachtsidis e della conferma di Kucka che rappresenterebbe l'anti-camera per il rinnovo del suo contrat-to in scadenza il prossimo giugno. Greco probabilmente sarà riscattato dal Verona e sulle tracce di Rosi, di rientro dalla Fiorentina, c'è il Frosino-ne della vecchia conoscenza Roberto Stellone. Per Pavoletti è stato esercita-to il diritto di riscatto e nelle casse del Sassuolo entreranno quattro milioni di euro. Affari possibili. Visto il ritorno di Edenilson a Udine, il Genoa è alla ricerca di esterni capaci di soddisfare le richieste di Gasperini e sembra che uno dei profili individuati sia quello di Cissokho del Nantes. I francesi sembrano avere alzato le pretese economiche e gli uomini di mercato di Preziosi non intendono superare i cinquecentomila euro ri-chiesti in precedenza per l'acquisizio-ne del suo cartellino. Diego Tavano, agente del difensore, ha parlato ai microfoni di Pianeta Genoa1893.net affermando che la trat-

tativa è ancora in piedi e le possibilità di concretizzare al momento sono pari al 50%. Se l'affa-re sfumasse è pronta l'alter-nativa che porta a Buffa-rini del San Lorenzo. Quasi fatta per Jakimo-vski del Vare-se (che continua a offrirsi al Genoa tramite i suoi profili social), difficile la pista che porta a Ilicic. Anche la Sampdoria sta muovendo i primi passi sul mercato. Il primo colpo è stato l'ingaggio di Zenga. L'uomo ragno torna così in Italia dopo gli anni passati all'estero, ma alcuni tifosi blucerchiati non sono del tutto soddisfatti della scelta di Ferrero visti i risultati altalenanti ottenuti nelle sue precedenti esperienze con Catania e Palermo. Il mister gode però della fi-ducia della società che ha riscattato De Silvestri dalla Fiorentina e Viviano dal Palermo per due milioni e mezzo di euro. Vicina la fumata bianca per Fernando. Mirante non tornerà a Bogliasco e per il ruolo di portiere in seconda si pensa a Ujkani. Eto'o ha salutato tutti per approdare in Turchia e sembrano tra-montare le speranze per il ritorno di Pazzini vista l'onerosa richiesta d'in-gaggio. Vicino all'addio anche Rizzo, il centro-campista classe ‘92 sembra vicino al Bologna per una cifra attorno ai sei milioni di euro.

Voci di mercato in uscita insistenti riguardano Eder e Soriano: il brasilia-no potrebbe restare, salvo offerte su-periori ai dodici milioni come ammes-so dallo stesso Ferrero, mentre per il centrocampista in caso di pagamento della clausola rescissoria (dieci milio-ni) lascerà Genova con Milan e Napoli pronte a investire su di lui. Fiorillo riscattato dalla Juventus Affari possibili. Nuovo mercato, vecchie voci: potrebbe essere la volta buona per Antonio Cas-sano di vedere realizzato il suo sogno blucerchiato. Il fantasista barese, visto l'addio di Eto'o, è pronto a rivestire la casacca numero novantanove, ma bi-sognerà aspettare il via libera da parte di Zenga. Andreolli ha rifiutato la Samp e per questo motivo si cercherà di trattenere Munoz. Quasi da esclu-dere la permanenza di Silvestre, per sostituirlo si pensa a Radu della Lazio e Nedelcearu, under 21 romeno di pro-prietà della Dinamo Bucarest. Per De-frel si profila un derby di mercato con il Genoa e torna di moda il nome di

Zukanovic del Chievo, ma l'Inter non

molla la presa. Riccardo Cabona

17 ilCorniglianese/sport Giugno 2015 >>>

Genoa, Sampdoria e il calciomercato d’estate Arrivi e partenze dei due club. E su tutti l’incognita Cassano

CENTRO ESTETICO LILIANA

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Pier Luigi Gatti, un corniglianese da record

Il “laureato” che correva i 100 in undici secondi netti

ilCorniglianese/come eravamo, come siamo Giugno 2015

Un protagonista della scena atletica nazio-nale nel periodo degli anni ‘60 fu certa-mente il corniglianese Pier Luigi Gatti, terzo di una numerosa (formidabile) fami-glia di quattro fratelli ed una sorella, oltre naturalmente ai genitori. Il fratello mag-giore, Gian Maria, medico dentista, per molti anni, con lo studio in via Piana; il secondo, Alessandro, titolare di un apprez-zato negozio di ottica in via Cornigliano; il quarto, Paolo, tecnico ai primi computer presso la Mira Lanza a Rivarolo, la sorella, Anna Maria, laureata in scienze politiche, segretaria e supplente alla scuola del colle-gio Calasanzio. Pier Luigi nacque a Tortona (Al) nel marzo del 1938: la famiglia si trasferì prima a

Pavia, poi a Cornigliano, se-guendo le sedi scolastiche che il ministero della Pubblica Istruzione assegnava al padre, professore di estimo e conta-bilità negli istituti statali per geometri. Ottimo docente terminò la carriera al Vittorio Emanuele II in Largo della Zecca, nel capoluogo. La mamma Rina Piccaluga, corniglianese da generazioni, ebbe sicuramente voce in ca-pitolo per costringere il coniu-ge a chiedere con insistenza il trasferimento a Genova ab-bandonando le nebbie pada-ne, deleterie per la sua salute, per tornare a respirare l’aria satura di salsedine della casa paterna al numero 7 di via Tonale, con giardino e orto e vista sul mare, a duecento metri dal Castello Raggio. Il castello, un po’ malandato più che per eventi bellici, per ma-nomissione e ruberie autocto-ne, esisteva ancora; con spiag-gia, con i gozzi alla “cornigiotta”, con i pescatori, i calderoni col tannino per tin-gere le reti ed il porticciolo naturale tra le rocce di ponen-te. Era il 1949. Il castello sarà demolito con cariche esplosive il 14 aprile 1951. Nonno Picca-luga, Giobatta, aveva le lacri-me agli occhi.

Pier Luigi frequentò per tre anni la scuola media a Sestri Ponente con sistematiche quotidiane camminate per attraversare la zona ancora chiamata “il deserto”. Le 20 lire del tranvai erano disponibili solo nelle giornate di pioggia, allora abbastanza rare. Fu iscritto al corso per ragionieri e, senza preparazione specifica e con tecnica approssimativa, riuscì, al terzo anno, a vincere i campionati studenteschi regionali nella gara di salto in alto. Misura modesta con modesti avversari. In via Tonale gli occasionali visitatori, per annunciare la loro presenza, erano costret-ti a tirare energicamente una maniglia posta al lato del cancello che, tramite mol-le, rinvii angolari, metri di filo di ferro,

metteva in movimento una campana degna di una pieve di montagna. Un pomeriggio lo scampanel-lio annunciò la visita del si-gnor Luigi Oneto, allenatore, factotum, anima del GS Corni-gliano di atletica leggera. Era venuto a conoscenza degli “studenteschi” e voleva con-tattare di persona chi si era imposto nell’alto. Invitò Pier Luigi ad entrare nella gloriosa società offren-dogli la classica maglia nero-verde simile a quella della Corniglianese Calcio. Da bravo allenatore, Oneto, in considerazione della struttura fisica di Pier Luigi, dirottò subito il nuovo allievo verso la specialità del salto triplo e salto in lungo. Decisione giusta. Serietà e costanza negli allenamenti, l’allievo man-tenne le promesse. Chiamata in nazionale giovanile: convocazione a Formia e ad Ao-sta, presso i centri federali. Nel 1958 re-cord italiano nel triplo: 15,59 Titolo italia-no nel lungo nel 1966: 7,39. Quattro titoli italiani nel triplo 1957-’60-’64-’67. Campionato europeo a Stoccolma, Giochi del Mediterraneo e Giochi della XVII O-limpiade a Roma nel 1960, dodicesimo in finale. Una decina di titoli regionali. Trentuno presenze in Nazionale, 27 come Corni-glianese-Italsider, 6 come “esercito”, uno come CUS Roma. Record personali: m 15,88 nel triplo, m 7,59 nel lungo, 11 secondi netti nei 100 pia-ni. Ottenuta la laurea in Eco-nomia e Commercio, il Coni gli offrì un posto di segreta-r i o d i f e d e r a z i o n e (irrinunciabile un’offerta di questo tipo!). Superando le p e r p l e s s i t à d o v u t e all’abbandono dell’ambiente familiare, degli amici, del vecchio stadio, si trasferì nella capitale. Fu segretario alla pallamano, atletica e, infine, rugby. Passò poi dirigente e, come tale, prese parte alle Olimpiadi degli anni ’90 (Atlanta nel ’98 – invernali a Lilleham-

mer). Stabilitosi a Riano, nord di Roma, sposato, due figlie, una nipote, felice non-no avverte le articolazioni delle ginocchia un po’ malandate per i troppi salti sulle pedane di tutta Italia e di mezza Europa. I vincoli familiari ogni tanto impongono ritorno alla sua Cornigliano. Ci scappa la passeggiatina in via Bigliati, via Brighenti o via d’Acri. Operazione no-stalgia, d’accordo: ma è soprattutto un omaggio al defunto, indimenticabile, sta-dio Bacigalupo da un atleta che l’aveva eletto, corrisposto, nel modo più totale a

sua seconda casa. Sembra ieri. Son passati 50 anni.

Racconto del protagonista raccolto da Rita Moccia

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Nella foto Pier Luigi Gatti (Tortona 29 3 1938) con la

maglia della nazionale nello stadio “Bacigalupo”

di Cornigliano.

Alle spalle la tribuna principale coperta. All’interno era-no situati palestra, spogliatoi, vari servizi. Sul prato si

svolgevano gare di calcio, rugby, hockey e atletica

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19 ilCorniglianese/e-mail e lettere alla redazione Giugno 2015

Le figurine di Anzalone www.ilvignettificio.it

Il francobollo di Anzalone

TANTI SALUTI DA FORMENTERA Auguri da Mariuccia e Raffaele

CHE SPRECO IN VIA DUFOUR La “fine” di un bel giornale Guardate un po’ dov’è finito il “nostro” bel giornale!

Luca

Caro Luca, grazie della segnalazio-ne, certo dispiace finire così. Non sappiamo come mai, ma indaghere-mo. Tra l’altro siamo proprio noi a suggerire dal primo numero come smaltire (senza sprechi!) il giornale,

se ce ne fosse bisogno. Come dimo-stra la vignetta accanto. Ndr.

SCUOLA CALCIO E ALLENAMENTI Lettera aperta dei genitori del G.S.O. Corniglianese

Siamo un gruppo di genitori di Cornigliano che hanno i figli che giocano nella nuova società Gruppo Sportivo Ora-toriale Corniglianese. Questa Società è nata nel 2013 sul campetto dell'orato-rio della parrocchia di Sant'Andrea e Sant'Ambrogio in via Minghetti, a Corniglia-no. Il campo è stato dato in affido dalla curia vescovile alla parrocchia che, tramite don Andrea Robotti e i suoi collaboratori, ha provveduto alla ristrutturazione e a met-terlo a disposizione dei ragaz-zi del quartiere. La dirigenza e gli allenatori sono tutti volontari, e posso-no vantare nel loro staff di avere a disposizione degli e-ducatori e dei tecnici prepara-ti e qualificati, la scuola calcio al suo primo anno di attività ha lavorato benissimo, con un notevole aumento di iscritti, visto che la quota di iscrizione è molto bassa e a livello ora-toriale può permettersi di aiutare le famiglie che vorreb-bero vedere crescere i propri figli in un ambiente sano pro-tetto e costantemente control-lato. La Scuola Calcio è affilia-ta al CSI e dal prossimo anche alla FIGC, è frequentata da bambini che hanno un'età che variabile dai 4 ai 13 anni, con un numero di iscritti vicini per il prossimo anno alla quo-ta di 100 unità. Avendo bisogno di ulteriori spazi, soprattutto per i bam-bini più grandi che giocheran-no a 7 – 9 e 11 giocatori, chie-diamo di avere la possibilità di usufruire e di allenarci sul campo sportivo comunale “Italo Ferrando” di Corniglia-no. Purtroppo il campo, pur es-sendo comunale, è gestito da una società che gestisce altri impianti sportivi e “non vuo-le” o rinvia la decisione o fa finta di non capire facendo di tutto pur di non concederci il campo negli orari pomeridia-

LE VOSTRE SEGNALAZIO-NI ALL’INFOPOINT E SUL PROFILO FACEBOOK Incuria e sporcizia

Liana Cassone ci segnala an-cora una volta, documentan-do con foto (sotto), lo stato di degrado di una zona della

valletta Rio S. Pietro. Marianna P., Marina B., Da-nilo M. e altri, il mancato riti-ro della carta da parte della ditta incaricata da Amiu che provoca accumuli creando situazioni di degrado igienico in vari punti del quartiere (zona mercato, vie Cervetto, Tonale, piazza Metastasio e altre); Paolo C., Antonio A., Sara B. e altri, lo stato di ab-bandono della via S.G. apo-stolo (perché non far interve-nire i socialmente utili? ndr). Raccogliamo inoltre, l'ultimo giorno di scuola, la preoccu-pazione di molti genitori per il mancato avvio dei lavori di sistemazione del giardino e fondi di villa Gatti/Dufour (Scuola Sbarbaro). Corre voce raccolta da alcuni genitori che i lavori non si facciano per mancanza di fondi e che i bimbi possano essere costretti a svolgere le prossime lezio-ni in altra scuola come è ac-caduto lo scorso anno. (approfondiremo la questio-ne chiedendo notizie al mu-nicipio; ndr). La buona notizia che ci giun-

ni da loro non usati. Ci do-mandiamo: è mai possibile che una società sportiva di Cornigliano che fa del sociale nel suo operato e che porta il nome della stessa delegazio-ne, G.S.O. Corniglianese, possa essere esclusa dall'usu-fruire di spazi sportivi comu-nali? Chiediamo e rivolgiamo que-sta nostra lettera ai nostri politici, agli assessori compe-tenti, regionali e comunali, ai dirigenti della gestione im-pianti sportivi, di intervenire al più presto possibile! La stagione sportiva 2015/2016 è ormai alle porte e la nostra società sportiva deve organizzarsi per il bene dei nostri bambini per fare in modo che a nessuno venga negato il diritto di praticare il gioco del calcio. Noi, famiglie di Cornigliano, siamo stufi di parole e pro-messe ora vogliamo i fatti. Genitori dei bambini del G.S.O.

Corniglianese

ge dal municipio è che verrà ripristinato il vespasiano in prossimità della stazione FS, demolito per i lavori di rac-cordo della nuova strada.

oerre

NEGOZI CHIUSI Il crollo dell’elettronica

Cara redazione, ho notato passando per via Cornigliano che un negozietto che si occu-pava di elettronica (vendeva cellulari, riparazioni compu-ter, noleggio videocassette) ha chiuso la serranda, immagino vittima della crisi che sembra non finire in un settore che sta coinvolgendo anche l’elettronica (vedi cosa si scri-ve sulla chiusura del centro Saturn). Mi dispiace molto e il mio pensiero va anche e soprattutto alle persone che vi lavoravano dentro. Spero che questa crisi, complice forse l’euro?, si fermi per dare fi-nalmente un po’ di respiro alle famiglie e alle aziende di Cornigliano alle prese con i cambiamenti che sono sotto gli occhi di tutti. Grazie per l’attenzione. Alessia G.

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20 ilCorniglianese/note della redazione Giugno 2015

Numeri utili

Pronto intervento Cornigliano Trenitalia

Carabinieri 112 Carabinieri 0106469983 Orario treni 92021

Polizia 113 Comune 0106500068 Aeroporto

Vigili del fuoco 115 Croce bianca 010651276 0106512817

Informazioni 01060151

Guardia di Finanza 117 Illuminazione pubblica 800523188 ASL

Emergenza sanitaria 118 Polizia 010648001 Guardia medica 010354022

Emergenza incendi 1515 Polizia municipale 0105577195 CUP prenotazioni 0105383400

Guardia costiera 1530 ACI 803116 AMT

Viaggiare informati 1518 Taxi 0105966 Linee e orari 0105582414

Vigili urbani 0105570

P.A. CROCE BIANCA GENOVA-CORNIGLIANO

Tel. 010 6512760

È il giornale con cadenza mensile di Cornigliano Ligure

senza scopo di lucro

Editore Pro Loco Cornigliano Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 9/2012 del 18.04.2012 Il giornale è anche online sul sito della Pro Loco Cornigliano www.prolococornigliano.it Direttore editoriale Fabrizio Cartabianca [email protected] Direttore responsabile Enrico Cirone [email protected] Vicedirettore Simona Tarzia [email protected] Amministrazione Domenico Turco [email protected] Segreteria Riccardo Ottonelli [email protected] Caporedattore Riccardo Cabona Redazione Leda Buti [email protected] Riccardo Collu Sergio Daga Jose Cuffaro

Marta Fasulo Astri Lidia Frascio Liliana Gatto Alvaro Filippo Michelon Rita Nello Marchetti Riccardo Ottonelli Guido Pallotti Fiorenzo Pampolini Rosanna Robiglio Don Andrea Robotti Jazmin Rodriguez Matteo Savio, [email protected] Lorenzo Schiavon Andrea Scibetta, Nicolò Scibetta Roberto Veneziani Fotografia Agostino Razzore [email protected] Francesca Comparato Bruno D’Astice Carlo Guerra Grafici illustratori Andrea Anzalone Adriano Sanna Impaginazione Auria Martelli Rita Moccia Romano Oltracqua Salvatore Pilotta [email protected] Tel. 346.8837338 Pubblicità Romano Oltracqua Alfonso Palo [email protected] Tipografia Edizioni tipografia commerciale Srl Corso Roma, 200 Cilavegna (PV) tel. 0381/96138 - Fax 0381/660054 e-mail: [email protected]

Collaboratori Italo Ebolo Carlo Mastrobuono Giovanni Murchio

Il mensile è stampato su carta ecologica in 12.000 copie

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Villa Bombrini in festa

Estate “popolare” a Cornigliano

Carta dei diritti del bambino nello sport

4. Diritto di essere trattato

con dignità: il ragazzo non è un essere inferiore e l’autorità non è quella dell’adulto che

urla, punisce, minaccia. Lo sport a livello giovanile non dovrebbe essere

fonte di frustrazione e di delusione ma di piacere e di progresso e spetta dun-

que all’adulto creare le condizioni favorevoli all’ottenimento di questi

obiettivi.

5. Diritto di essere accompagnato e allenato da persone competenti

a seguire allenamenti adatti alle pro-prie possibilità: bisogna riconoscere che chi si occupa di giovani lo fa inve-stendo tempo e volontà, sovente senza domandare nulla in compenso; ciò non toglie tuttavia che egli deve for-marsi , conoscere i principi dello svi-luppo fisiologico e psicologico onde evitare grossolani errori. Purtroppo c’è ancora la tendenza da parte delle società sportive di affidare atleti gio-vanissimi ad allenatori poco compe-tenti, con risultati ovviamente poco soddisfacenti sia dal punto sportivo che educativo.