"Il Volto delle Donne. Atto di S-Velamento n.2"

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Mostra d'arte contemporanea Il Volto delle Donne. Atto di S-Velamento n.2

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Catalogo della mostra svoltasi a Roma presso i Cantieri Rubattino dal 15 gennaio al 02 febbraio 2014. Mostra curata da Lucia Lo Cascio e Gaia Principe per InAsherah Art.

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Mostra d'arte contemporanea

Il Volto delle Donne. Atto di S-Velamento n.2

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Mostra d'arte contemporanea Il Volto delle Donne. Atto di S-Velamento n.2 Cantieri Rubattino 15 gennaio – 02 febbraio 2014

Evento organizzato da InAsherah Art

Curatori mostra: Lucia Lo Casci, Gaia Principe

In collaborazione con Chiara Sabatini

Presentazione artisti: Laura Turco Liveri

Un grazie speciale per la loro esibizione durante il finissage a:

Isabella Corda, il maestro Daniele Casolino, Damiana Ardito

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Sono una donna

Nessuno può immaginare quel che dico quando me ne sto in silenzio

chi vedo quando chiudo gli occhi come vengo sospinta quando vengo sospinta

… cosa cerco quando lascio libere le mani. Nessuno, nessuno sa

quando ho fame quando parto quando cammino e quando mi perdo,

e nessuno sa che per me andare è ritornare

e ritornare è indietreggiare, che la mia debolezza è una maschera

e la mia forza è una maschera, e quel che seguirà è una tempesta.

Credono di sapere e io glielo lascio credere

e io avvengo”

Joumana Haddad

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Mostra d'arte contemporanea Il Volto delle Donne. Atto di S-Velamento n.2

Il Volto delle Donne. Atto di S-Velamento n.2 è il titolo di una collettiva che rappresenta la seconda tappa di un percorso che si concluderà a marzo e che vuole essere un'occasione per rappresentare, attraverso il linguaggio artistico, sentimenti, paure, avvenimenti, condizioni, amori che ruotano attorno al femminile, con la speranza di arrivare al traguardo di un'uguaglianza, di una comunione tra maschile e femminile che sia reale oltre che formale. 19 artisti sia uomini che donne, con diversi linguaggi espressivi, con differenti stili e di diverse generazioni, affronteranno l'antica ma attuale questione femminile, raccontando ognuno una storia unica che serva da stimolo e spunto agli osservatori per poter sfiorare, percepire, sentire e accogliere la bellezza, l'idea di vita e morte che permea il femminile e che appartiene ad ogni essere vivente. Gli artisti su cui si posano le fondamenta di questa esperienza artistica sono Evita Andujar, Gianfranco Caldarelli, Franco Confessore, Maurilio Cucinotta, Lorella Gallina, Giuseppe Giganti, Luciano Lombardi, onda bianca, Emiliano Yuri Paolini, Roberto Pavoni, Veliciu Petronela, Alessandro Piccinini, Marco Pietrosanti, Gabriella Pitarresi, Stefano Rauzi, Grazia Salierno, Egidio Scardamaglia, Veronica Valle, Beppo Zuccheri presentati, nei loro lavori, dalla storica e critica d'arte Laura Turco Liveri. La mostra, curata da Gaia Principe e Lucia Lo Cascio per InAsherah Art, si è svolta presso gli spazi espositivi dei Cantieri Rubattino a Roma,dal 15 gennaio al 02 febbraio 2014.info

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Evita Andujar e “la joie de vivre”

“Esuberante personalità d’artista quella di Evita Andujar. Nata nella storica città andalusa di Ecìja nel 1974, completa i propri studi artistici presso l’Università di Belle Arti di Siviglia nel 1997, specializzandosi contemporaneamente in Pittura e Restauro. Approfondisce le tecniche pittoriche frequentando svariati corsi di specializzazione, in particolare il Corso Internazionale di Pittura a Cadice diretto dal Maestro Antonio López García, mentre collabora come illustratrice in riviste e libri per l’infanzia. La sfolgorante ascesa dell’artista spagnola inizia tuttavia nel 2000, a Roma, dove le viene assegnata la prestigiosa borsa di studio dell’Accademia di Spagna che le consente di frequentare artisti del calibro di Luis Javier Gayà Soler, Calò Carratalà o Joaquin Millàn. L’artista conduce nella città eterna una intensa e feconda vita di bohème, che la porta a liberare il segno e la pennellata in una tracimante “joie de vivre”, vera e propria cifra pittorica di Evita, che riassume ma non esaurisce la poliedrica personalità dell’artista-artigiano, come lei stessa ama definirsi. La sua ricerca artistica, infatti, non è mai disgiunta dalla manualità che contraddistingue l’artista vecchia maniera, artigiano “avant toute chose”. La sua partecipazione agli importanti restauri della

Scala Regia del Vignola di Palazzo Farnese a Caprarola o del Trionfo della Divina Sapienza di Andrea Sacchi di Palazzo Barberini a Roma, e ancora nella Chiesa di San Zeno e San Fermo a Verona, nel Palazzo Collicola a Spoleto, nel Palazzo Liviano a Padova, a Paestum, in Francia nel Palazzo dei Papi d’Avignone, chiariscono meglio di qualsiasi discorso un fatto inoppugnabile, e cioè che Evita appartiene ad una categoria oggi in estinzione, quella dell’artista-artigiano, dell’artista che fa della manualità il fulcro della propria arte, -una manualità che si manifesta finanche nella preparazione dei supporti pittorici, solitamente delle tele di cotone incollate su tavole di legno-, un’arte che non cerca facili scorciatoie né effimeri successi. Nel 2011 l’artista spagnola abbandona tutto per consacrarsi esclusivamente alla pittura. Una sua opera, “Coraggio di vivere”, viene battuta all’asta, nel 2013, da Christie’s a Roma: prodromi di una carriera che si sta schiudendo come un fiore di loto nel variopinto mondo dell’arte contemporanea. Espone con grandi artisti contemporanei come Mimmo Paladino, Bruno Ceccobelli, Matteo Basilè, Alex Caminiti, Croce Taravella e Carlo Gavazzeni. Saldamente ancorata ad

una rappresentazione iconica da retroguardia, l’artista spagnola tende tuttavia a superarla in un impeto di debordante vitalità. Le sue pennellate, sapienti e sempre ben calibrate come nel ciclo "Vetrine riflesse", talvolta barbariche e irruenti come nel ciclo "Acqua, Aria, Arte...si parte", tracimano e veleggiano verso nuovi orizzonti, veri e propri palindromi postergati della modernità, icone di una “gaia scienza” in corroborante evoluzione, mentre nel loro bergsoniano slancio vitale accarezzano e delineano temi sociali di bruciante e spiazzante attualità”. Ettore Scardanelli, critico d’arte.

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Evita Andujar “La madre ha paura” Acrilico su tela e tavola cm 70x80

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Gianfranco Caldarelli

Nel leggere le tappe che hanno caratterizzato questo tratto di vita di Gianfranco Caldarelli la prima cosa che se ne trae è… una sfilza di “punti interrogativi”! Ma perché ha fatto studi scientifici invece che artistici? Perché ha poi speso quasi 30 anni nel professionismo della grafica pubblicitaria? Cosa lo ha spinto, solo alla soglia dei suoi 47, a metter mano ai pennelli? Come ha potuto aspettare così tanto? Bisogno di autoaffermazione? Incoscienza di sé? Non facile rispondere. Va bene che “il tempo è relativo” ed ognuno ha il proprio, ma… Riesco meglio a capire i 12 lunghi anni di docenza (Grafica e comunicazione visiva) tra Pontificia Università Gregoriana e Istituto Quasar, perché la passione nel cercare di trasmettere il sottile filo dell’equilibrio compositivo e comunicativo sembra appartenere anche alla diligenza delle sue opere pittoriche. Ma ancora domande: come si può non considerare la trama della ricerca spirituale che unisce quasi tutte le sue creazioni? Io sono scettico per natura, allora che valore dare alla parola “Luce” così ricorrente nei titoli e nelle raffigurazioni?

Ho letto che ha ricercato in varie religioni e scuole di pensiero prima di trovare stabile appartenza alla visione che colora la Comunità di Etica Vivente di Città della Pieve, eppure sembrerebbe che la sua fame di risposte sia aumentata invece che diminuita! Si vanta di avere una bella ed amata figlia (Stella) con contorno di vari animali domestici e dice di avere poco tempo per dipingere. Ed è per questa mancanza di tempo-energie che non si presta volentieri a mostre o eventi pubblici? Io credo che sia solo per timidezza. Sfugge. Vive tra campagna e città (Roma, dove è nato nel 1960). S.F.

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Gianfranco Caldarelli “Sorriso-AY” olio su tela con doratura cm 50x50

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Franco Confessore

Nato a Napoli nel 1959, il suo percorso artistico è abbastanza atipico. Laureato in pedagogia e studioso dei processi cognitivi, s’interessa alla creatività e alla divergenza in generale, soprattutto dal punto di vista psicologico e psicopedagogico. Nel 1980 comincia a frequentare un gruppo di artisti e si sperimenta per alcuni anni in diverse forme espressive (scenografia, pittura e disegno). Nel 2000 scopre la grafica digitale e il fotoritocco. Nel 2004 comincia a dedicarsi all’editing video e comincia a lavorare nella documentazione pedagogica ma poi si appassiona alle tecniche di manipolazione del look dell’immagine video che unisce alla sua passione principale, la musica, e si dedica alla video-arte. Si autodefinisce, per questo, un musicista che non suona poiché ama elaborare ed editare la musica composta da altri. L’immagine video diventa, “solo”, l’accompagnamento, la “colonna sonora”, della sua elaborazione musicale. La fotografia è la scoperta più recente, soprattutto quando si rende conto che l’immagine fotografica, grazie a potenzialità di movimento negate all’immagine video, possiede modalità e forza espressiva molto efficaci dal punto di vista emozionale. Il suo interesse per le attività creative nasce e si alimenta prevalentemente nei contesti di “confine” della normalità sociale e individuale. E’ docente di sostegno presso il Liceo artistico “Don

Milani” di Napoli, ciò gli consente maggiori possibilità di esplorazioni dei “setting” paralleli, quelli dove i percorsi creativi sono più “leciti” o, addirittura, valorizzati. Anche la sua storia-carriera di insegnante è abbastanza atipica. Ha cominciato come docente di educazione musicale; per molti anni, poi, ha insegnato lettere nella scuola secondaria di primo e secondo grado, dove spesso ha condotto laboratori di teatro e cinema. Dal 2002 al 2006 ha ottenuto il distacco presso il Progetto Chance

(quartieri spagnoli) per riproporsi come Maestro di strada. In questi anni ha preso parte all’atelier di pittura di Caroline Peyron, ha partecipato a vari laboratori, collaborando con musicisti ed esperti di cinema e teatro, riflettendo sulla possibilità di esprimersi fuori da una logica di normalizzazione, aiutato in questo dalle ottime conoscenze dell’ambiente multimedale informatico sulle diverse piattaforme esistenti. E’ stato collaboratore della rivista SIM (Scuola Italiana Moderna), della casa editrice “La Scuola” di Brescia, nella quale ha pubblicato articoli indirizzati agli insegnanti di scuola primaria, sull’utilizzo dei mezzi informatico-multimediali per espandere le modalità espressive dei bambini. Si ritiene un libero, uno fuori da qualsiasi logica utilitaristica, “fa le cose che gli solo perché gli piace farle”.

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Franco Confessore “ ‘onna Carmela ” fotografia digitale su forex cm 60x90

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Maurilio Cucinotta

Un grande ringraziamento all'artista di oggi che ci ha omaggiato della sua presenza. Grazie al maestro Maurilio Cucinotta. Cucinotta Maurilio nasce a Roma nell' agosto del 1948. Negli anni dal 1960/70, incontra Porfirio Galassi che lo inizia alla tecnica della tempera e dell'olio. Successivamente frequenta lo Studio del maestro Aligi Sassu e porta a compimento un corso di studi di disegno tenuto dallo spagnolo Josè Llobera. Gli anni che vanno dal 1970 all'80 lo vedono impegnato in una continua ricerca pittorica ispirata inizialmente a una figurazione simbolista che si sviluppa successivamente in una personale rilettura della Metafisica e del Surrealismo. In qualita di scenografo televisivo collabora con emittenti pubbliche e private (Rai; Telefantasy) Conduce per circa un anno una trasmissione sull'arte "Dal Segno alla Pittura" (Telefantasy). In seguito approfondisce la sperimentazione delle tecniche calcografiche e incisorie presso lo studio

di Luigi Guardigli (allievo e stampatore del Maestro Pablo Picasso). Segue un corso d'arte incisoria a Urbino. Nel 1986 è socio della "Four for art", del Maestro E.Nino Palleschi. Nello stesso anno costituisce, insieme a pittori e scultori romani, il gruppo artistico "Il Quadrifoglio" e viene selezionato come rappresentante dell'Arte Romana alla costituenda accademia artistica di Birkirkara, a Malta. Nel 1987 viene selezionato tra 70 Maestri incisori contemporanei italiani, conseguendo un primo premio che gli vale un'esposizione personale alla Galleria Le Pleiades di Atene. Nel 1990 collabora con la rivista "Cartoonig" e, ancora nel 1990, è socio fondatore e vice Presidente dell'Associazione nazionale culturale "Amici degli Autori", curando per la stessa la rivista "Icaro". Nel 1993 è responsabile editoriale e redattore della rivista "Il Marcopolo". Collabora al progetto grafico e alla

redazione della prima edizione de "l'Informazione". All’attivita d’ambito editoriale affianca la ricerca grafico pittorica con mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

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Maurilio Cucinotta “Seule ( Sola) la solitudine intimista della donna”

olio su tela cm 50x70

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Maurilio Cucinotta “Finalmente donna Il tripudio e la contentezza di essere finalmente Donna”

olio su tela cm 50x70

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Lorella Gallina

Continuiamo con la nostra presentazione. Nuova artista, nuovo linguaggio, sempre bravissima! signori eccovi Lorella Gallina! Lorella Gallina, conosciuta in arte come “La Dama del Lago”, vive e lavora in provincia di Torino. Il suo nome d'arte nasce dall'intenzione di ricordare le proprie radici ubicate sulle sponde del piccolo Lago di Mergozzo (Vb) di cui è originaria.

Insegnante di musica si avvicina alla pittura ed alla poesia nel 2010. Autodidatta, alla ricerca di nuovi mezzi espressivi, sperimenta i materiali traendo ispirazione da suoi scritti poetici. Tutto inizia quando dai materiali fuoriescono emozioni che fissano il momento in cui qualcosa di straordinario accade. Fotografie di attimi di libertà. Respiri dell'anima. Arte del cuore.

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Lorella Gallina “Non sono Penelope” Tecnica mista su tela cm 70x50x4

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Giuseppe Giganti

Mi chiamo Giuseppe Giganti, sono nato a Valencia in Venezuela, da genitori italiani, ma vivo in italia dall’età di 5 anni. Pur non avendo mai frequentato un istituto d’arte (da ragazzo vivevo in un paese della Sicilia dove non era presente nessuna accademia o scuola d’arte, sono infatti laureato in lingue e culture straniere), la mia passione per la pittura e le arti in generale è sempre stata molto forte, ho così cominciato a dipingere ad olio. Trasferitomi a Roma nel 1990, ho avuto la grande fortuna di conoscere, due grandi maestri iconografi: Stefano Armakolas e Alfonso Caccese. Ho seguito il mio primo corso di pittura iconografica con il Maestro Paolo Orlando nel 2006, e appassionandomi sempre di più a questa stupenda tecnica, ho continuato a studiare con il

maestro Alfonso Caccese dal 2007 in poi, con il quale ho avuto l’opportunità di apprendere, oltre alla tecnica pittorica molte nozioni di teologia dell’icona essendo il maestro Caccese, insegnante di religione ed esperto in patristica. Amo tantissimo, la tecnica usata per “ scrivere “ l’icona: dalla gessatura alla doratura della tavola, dall’incisione della figura all’uso della tempera all’uovo, dei pigmenti e degli altri materiali che mi piace sempre ricordare, che provengono dal mondo minerale animale o vegetale.

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Giuseppe Giganti “Madonna con Bambino” Tecnica mista su tavola cm 21x28x1,8

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Giuseppe Giganti “Madonna del P. Soccorso” Tecnica mista su tavola cm 42x54x3

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Giuseppe Giganti “Santa Rita” Tecnica mista su tavola cm 24x32x2,7

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Giuseppe Giganti “Visitazione” Tecnica mista su tavola cm 19x26x3

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Luciano Lombardi

Nato a Roma nel 1956, fin da giovanissimo frequenta l’ambiente pittorico della capitale negli studi di Manlio Sarra e Nunzio Solendo, l’esperienza in cromolitografia lo avvicina al lavoro di numerosi maestri contemporanei, si diploma in Arti Grafiche specializzandosi in litografia, materia che insegna in un Istituto della capitale. Dal 1989 l’impegno per la pittura diventa totale, iniziando la sua attività espositiva; nel 1992 si avvicina al Movimento Presenteista dal quale attinge nuove fonti di ispirazione, come ha modo di dire Silvana Nota (Curatrice della Biblioteca Pinacoteca Civica A. Arduino di Moncalieri): «…Il messaggio, la partecipazione sociale, la presa di coscienza della realtà quotidiana e un guardare al mondo con occhi che indagano, sono le caratteristiche emergenti dell’opera di L. Lombardi. Artista che nell’ambito del Presenteismo trova la sua ascendenza filosofica aperta a dialoghi e confronti. Lo dimostra la poliedricità delle sue tele nelle quali elabora un proprio linguaggio espressivo fondendo e unificando una molteplicità di tendenze contemporanee; dal collage all’informale, al poverismo, all’espressionismo fin al materico e all’astratto… Un operare che ben si ascrive al

Presenteismo, la cui filosofia cerca il parallelo tra le arti per un risultato globale di una universalità comunicativa. Lombardi cattura dunque il suo tempo, trasfondendo sulla tela con una sensibilità attenta all’indagine psicologica, con l’occhio di chi documenta e si fa testimone e protagonista. Il dolore e l’avvicendarsi della vita, al di là del proprio microcosmo, scorrono nelle sue opere pervase di commossa partecipazione umana... ». Dal 1995 collabora con l’ARCI di Roma, occupandosi del Dipartimento Arti Visive, col quale organizza mostre di solidarietà per: Cuba (un bastimento di carta in un mare di inchiostro…), un grande pannello donato all’Ambasciata cubana; il Chiapas, Mururoa, Sarajevo. Dal 1997 collabora alla realizzazione del Museo di Arte “Centrofutura” presso il Centro Polivalente del V Municipio di

Roma PRESENZE MUSEALI Museo ANFIM Roma, Pinacoteca Comunale “A. Arduino” Moncalieri, Torino; Archivi del Presenteismo Roma; Museo Civico di Zarzuela del Monte, Zegovia, Avila , Spagna; Museo CRASS Spilimbergo Pordenone; Fondazione Kreuz – Aktionen, Francoforte, Germania ; Gabinete pedagogico de Granada Spagna, “Centrofutura” Roma,Casa Comunale Palazzo Masci, Fossa, L’Aquila; Collezione Club degli Artisti, Foggia; Galleria Epicentro, Gala di Barcellona, Messsina; Biblioteca Comunale Contursi Terme Salerno; Museo della Civiltà Picena Novilara Pesaro; CentroArtistico y Cientifico de Granada, Spagna; Museo libri d’Artista Civitanova Marche; pannello installazione Casale Garibaldi Roma; Museo Statale “I. Slavici” Siria Arad Romania; Museo di Pittura e Scultura di Stato “Arif Hikmet Koyunoglu” Ankara Turchia

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Luciano Lombardi “Negro woman dencing” olio su tela cm 100x100

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onda bianca

E’ da un processo creativo in cui la curiosità della sperimentazione si coniuga con una giocosità femminile che si esalta nell’eterna sfida alchemica del fare ceramica che si concretizzano le opere: immagini vibranti ed in eterno movimento che spaziano dal simbolico ad un privato mondo fantastico. I temi archetipi di riferimento dell’artista, sono l’onda - icona di tutte le forme di energia, i tesori – energia manifestata che natura e vita elargiscono in continuo, i simboli legati alla ricerca spirituale dell’uomo di tutti i tempi e tutte le culture quali numeri, simboli grafici, etc., il divino femminile – da alcuni “illuminati” vissuto, conosciuto e rappresentato in tutte le culture e le epoche ma storicamente ed ancor oggi misconosciuto e spesso violentemente offeso e represso nel vissuto personale ed in quello sociale. Tutto è energia e onda bianca è consapevolmente attenta a essa e ne è sollecitata al punto da volersi cimentare con i mille processi alchemici della ceramica e nel creare opere che contribuiscano all’armonizzazione delle energie umane con quelle della natura e dell’universo. L’artista svolge un percorso individuale nella frequentazione di energie positive, di benessere per l’uomo, nella convinzione dell’innata condizione umana di libertà e di capacità di agire sul proprio livello energetico e di benessere psico-fisico, fino ad auto-guarirsi ed essere cosi co-creatori sani

nella società. Dal 2004, onda bianca, ha scelto di nuovo la ceramica per creare opere che veicolano ed attivano vibrazioni, stimoli, spunti di riflessione, “miccette innescatrici” con un linguaggio infantilmente giocoso, e perciò sacro al tempo stesso, intriso di un archetipo sorriso femminile. E, a dispetto della raggiunta rigidità ed eternità della ceramica, la sua visione sarà sempre un’esperienza unica: si è creata quella magica materia cangiante, dalle infinite ed imprevedibili interazioni con la luce, che conosciamo come ceramica. “Alla terra, all'acqua, all'aria e al fuoco, elementi costitutivi della genesi dell'opera, l’artista si accosta in una sorta di ricollegamento istintuale; i 4 elementi e Ie infinite possibilità che si generano in un

processo alchemico, I'appassionano profondamente. Per Bianca, la terra è eloquente: la plasma, la comprime, la impasta anche con i piedi, e sa che dall'argilla può far spaziare I'istinto e insieme sperimentare tempi e dosaggi. Sa che vi può applicare smalti che diverranno lucenti, che può determinare la temperatura e quindi I'ambiente di cottura, e si esalta all'idea di accostare Ie sue mani al fuoco - il fuoco trasformatore - quasi a poterlo toccare. Conosce il segreto della modellazione, che con il disegno mai abbandonato, la fotografia, la scrittura (alla quale continua ad applicarsi) ed infine con Ie installazioni, Ie consentono di intraprendere sia vie figurative che simboliche. I motivi floreali , il ciclo lunare, ma anche forme di cuori, numeri, trame, rilievi e spessori, sono necessità espressiva ma anche puro divertimento. Insieme al piacere di esprimere con tematiche femminili il suo essere donna pienamente serena. Costruisce forme circolari al cui interne si associano elementi-simbolo a determinare mandala, che a suo dire vengono da sé, quasi a non volersi prendere troppo sui serio; meglio, per rispondere ad una necessità che si sviluppa nel fare, nell'inseguire una sfida che vuole sia giocosa. onda bianca coglie il richiamo di quei simboli da lei impressi e stabilisce attraverso essi un flusso di energia; energia che, a dispetto delle cotture applicate proprio per bloccare e irrigidire Ie forme, fluisce comunque, attraverso un'immagine vibrante in cui si insinua la luce, e traccia un percorso dove I'abilità tecnica e manuale alimentano un filo creativo mai sopito. Simonetta Milazzo, Roma 2011

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onda bianca “La velata in blu” Versatoio, Argilla rossa e bianca, cristallina colorata

cm 26x14x18

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onda bianca “Sinfonia in blu”

Tondo, Argilla rossa e bianca, smalto bianco, cristallina colorata cm 32x14x32

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Emiliano Yuri Paolini

Emiliano Yuri Paolini e' un artista-performer nel settore dell'arte visuale. All'età di 13 anni viene invitato a dipingere in diretta su Rai 2 alla trasmissione Televisiva "Ho bisogno di te", un dipinto con tema "i diritti umani" e per il Teatro Comunale di Torino realizza a 14 anni la scenografia de L’opera da Tre Soldi di Bertold Brecht. Nel 1994 è autore del dipinto-simbolo della Scuola Salvo d’Acquisto di Roma per il 50° anniversario e riceve un riconoscimento dal sindaco di Roma. La prima personale di pittura è del 1997 a Roma presso lo spazio espositivo "Interno Uno"con il progetto pittorico “ALTALENANTI”. Consegue il diploma di laurea nel 2003 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 2005 il Museo di Praja a Mare (Cs) acquisisce un opera dedicata alla Madonna della Grotta. Nello stesso anno tiene una importante personale presso il Museo di Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno intitolata “L’ora dell’oro” in cui presenta per la prima volta il progetto “COSE & NONCOSE”. Ancora nello stesso anno vince il primo premio d’incisione a Formello e l’opera viene acquisita dal Museo dell’Agro Vejentano. Nel 2007 collabora alla scenografia del film di Luis Prieto “Ho voglia di T.E. Successivamente L’Unicef, il Ministero degli Esteri e la Fondazione Don Luigi di Liegro presentano l’opera “INIDENTITA’ COSTRUITA” per il

progetto sociale “ S.AGO.ME. 547” che partecipo’ al tour itinerante che dalla Farnesina arrivò in quasi tutte le più importanti capitali del mondo. Nel 2009 vince il Premio Internazionale di pittura "PANDOSIA". Nel 2010 espone a Shanghai nella sede di Duluon Road in occasione dell'expò internazionale Shangai 2010. Nel 2011 grande Personale con la serie pittorica "COSE & NONCOSE" al Museo d'arte Contemporanea di Briancon in

Francia. Per i 150 anni dell’unita’ d’Italia realizza l’istallazione “OPS”- opera per i 150 anni dell’unita’ d’Italia esposta alla galleria OPERA UNICA a Roma. Nello stesso anno espone alla "Amart Gallery" di Bruxells per la mostra internazionale "Contemporary Languages". Nel 2012 Iìil presidente di confartigianato e Fiera di Roma acquisisce l’opera COSE e NONCOSE realizzata durante un evento alla Fiera D’arti e Mestieri di Roma e nel 2012 espone all’evento “VERNICE ART FAIR” per la Fiera d’Arte Contemporanea di Forli’ dove ha dipinto una maxi-tela in una performance pubblica, successivamente acquisita da “FIERE ROMAGNOLE” che hanno richiesto la stessa opera in permanenza presso i padiglioni della fiera di Forli’. Ad oggi e’ vicepresidente dell’associazione E’ che si e’ vista protagonista nel 2013 dell’Istallazione; L’ECO DEI NOSTRI ANTENATI” realizzata per l’evento “IN VIAGGIO CON CALVINO”, opera che ha vinto la selezione internazionale ed e’ stata esposta presso la Casa dell’Architettura di Roma. L'artista è oggi presente sull'Enciclopedia d'arte Italiana e sul sito arte del XXI secolo, dove è possibile visionare alcune delle sue opere tratte dai suoi progetti di ricerca

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Emiliano Yuri Paolini con T.E. “ Mani che si danno al fare mani che si dannano nel fare”

tecnica mista su carta cm 40x60

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Roberto Pavoni

Nato a Roma il 03 Giugno 1977.

2003, laureato con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nella sezione di Decorazione con

il maestro Gino Marotta.

2006, Specializzato ai corsi Co. B.A. (corsi biennali abilitanti di secondo livello) presso l’Accademia

di Belle Arti di Roma.

Mostre recenti:

2001- Galleria d’arte La Pigna, Palazzo del Vicariato “Personale delle opere dal 1999 al 2001”.

Roma;

2002- Sede sociale dell’Associazione Roma Caput Mundi “Rooms” curata dalla prof.ssa Anna

Romanello, interventi e partecipazione del maestro Sandro Chia. Roma;

2003- Castello Orsini

(Galleria Cà D’Oro) “Le

Circoscrizioni di Roma”.

Presentata da: l’On. prof.

Vittorio Sgarbi. (Catalogo

edizioni Il Cigno, Rma).

Sant’Angelo Romano (RM);

2003- Castello Caetani

“Concorso Nazionale città di

Fondi”, primo premio con

l’opera collettiva

“L’Angelo”, in giuria il prof.

Maurizio Calvesi. (catalogo

edizioni KOLBE, Fondi).

Fondi (LT);

2003- Palazzo Bigli

“Supermercado de Arte”. (catalogo edizioni Baioni Stampa s.p.a. Roma). Milano;

2004- E’ invitato a partecipare in veste di ritrattista a “Roman Holiday”, manifestazione

organizzata da: Roma Concerti Entertainment e Pudong Cultural development Company Ltd.

Shanghai (Cina);

2005- Castello Visconteo “3° Premio Internazionale d’Arte Pavia- Giovane arte Europea”,

conferimento della Menzione d’Onore. (catalogo multimediale a cura della PromoArt, Pavia).

Pavia;

2006- Galleria 18 “ArteArredo” a cura di A. Parenti. Bologna;

2007-2007- Monmart “Alberi”, a cura di: F. Aristei, R. Pavoni e B. Scaccia. Roma.

Attualmente vive a Lunghezza e lavora a Roma dove inoltre è insegnante di Storia dell’Arte presso

alcuni licei della capitale.

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Roberto Pavoni “Le cattive madri” collage + tecnica mista su carta cm 50x70

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Roberto Pavoni “Abbondanza“ Collage + tecnica mista su carta cm 50x70

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Veliciu Petronela

Nata nel 1978, dopo il diploma presso il Liceo d'Arte “Sabin Dragoi” di Arad, specializzazione in Pittura, prima e la laurea all'Accademia delle Belle Arti presso l'Università “VEST” a Timisoara, con specializzazione in “Design”, comincia la sua carriera artistica. Eccone le tappe principali. 2010 /2013 Realizzazioni di numerose opere pittoriche destinate al mercato privato. •2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009 Partecipazione alle rassegne artistiche annuali “Salone d'inverno”, esponendo varie opere pittoriche. • luogo dell'esposizione Galleria d'Arte Delta Arad, Romania. • 2006 - 2007 - 2008 - 2009 Partecipazione alle rassegne artistiche annuali “Gruppo 21” , esponendo varie opere pittoriche.

Rassegna annuale espressamente dedicata ad artisti giovani. Le opere sono state pubblicate sul catalogo ufficiale. • luogo dell'esposizione Galleria d'Arte Delta Arad, Romania. • 2007 Realizzazione di alcuni complementi d'arredo. • luogo dell'esposizione Club “Nefertiti” Arad,

Romania. • 2006 Mostra di fine anno universitario sezione “Design Graphic” • luogo dell'esposizione Accademia delle Belle Arti Università “VEST” Timisoara, Romania.

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Veliciu Petronela “Musa”

olio su tela cm 50x50

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Alessandro Piccinini

Alessandro Piccinini. Nato a L'Aquila, risiede a Roma, dove ha frequentato l'Accademia di Belle Arti. Nel 1979 a Taormina, conosce e stringe amicizia con lo scrittore ed antropologo francese Pierre Carnac : è da questo sodalizio che si sviluppa la prima idea del Presenteismo, movimento artistico che è stato al centro di rilevanti rassegne promovendo iniziative sociali e culturali incentrate sul tema di un eterno presente della coscienza in cui passato e futuro confluiscono e si riconducono al divenire dell’Io e dell’Uomo. Numerose le presenze in rassegne e mostre personali in Italia e all'estero , tra le quali si ricordano: Roma(Palazzo delle Esposizioni),Osimo, Ancona (Istituto Diffusione Arte), Trevi,Perugia(Trevi Flash Art Museum),Napoli(Istituto Italiano per gli studi filosofici),Milano(Fondazione Metropolitan, Fondazione Xante Battaglia ), Parigi(Salon Des Artistes Independants, Académie de l’Atlantis), Tours(Beffroi), Toronto(Columbus Centre), Miami(Convention Center) ,Praga(Istituto Italiano di Cultura),Malaga(International Contemporary Art Flair Mac21), Pechino(Museo d’Arte Moderna),

Civitanova Marche(Palazzo Sforza Sala “Foresi”),L’Aquila (Palazzo della Regione). Tra le diverse mostre con il gruppo dei Presenteisti si citano invece: un Totem per Mururoa,Villa Ada(Roma),Natività e Natività, Galleria Archidoro(Cetona), Biblioteca Civica “A.Arduino”, Moncalieri(Torino), Galleria “ Epicentro”,Gala di Barcellona(Messina),Palazzina di Caccia, Stupinigi(Torino),Galleria

Borghese,Mentana(Roma),Mole Vanvitelliana(Ancona),Muzeul De Artà,Arad(Romania), Museo Civico Palazzo Lazzarini ,Morrovalle (Macerata). Costante la partecipazione alle principali performance del gruppo romano,concretizzatesi in numerosi megapannelli,anche pitto-scultorei,d’impegno sociale e civile. Recensito su riviste,pubblicazioni d’arte e trasmissioni radiofoniche e televisive,le sue opere sono presenti in raccolte pubbliche e private tra cui l’Académie de l’Atlantis, il Museo Alternativo”Remo Brindisi”(Lido di Spina),il Museo d’Arte Sacra di Comacchio,il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi(Toronto), la Pinacoteca Civica di Saracena(Cosenza), la Pinacoteca Civica di Sulmona, il Museo C.R.A.S. di Spilimbergo (Pordenone),il Museo nazionale dell’Informazione di Senigallia (Ancona),la Pinacoteca Civica “A.Arduino” di Moncalieri(Torino),il Museo Municipale di Segovia (Spagna),le collezioni Janna di Parigi, Krewuiky di Toronto, Menconi-Peyrano di Milano, Museo Eminescu di Siria (Arad).

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Alessandro Piccinini “ Nefertiti” olio su tela cm30x50

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Marco Pietrosanti

Marco Pietrosanti è un eclettico scultore romano da sempre appassionato d’arte. Inizia il suo percorso artistico in tenera età, praticando un corso di modellato. Coltiva un interesse sfrenato riguardo alle arti plastiche, che in seguito lo condurranno verso un orientamento di studi artistici all’Istituto Statale d’arte I.S.A. Roma 2, diplomandosi in decorazione pittorica nell’anno 2007. Fra il 2008 e il 2012 partecipa a diverse esposizioni e performance, quali: “Mediterraneo terre e popoli” all’interno dell’abbazia di Farfa (RI); “Materiche

armonie dell’arte” a Roma; “Colori d’autunno” presso il teatro dei Dioscuri a Roma; mostra personale “Non solo donne” a Monterotondo (RM); ”1° simposio internazionale di scultura in travertino” a Fonte Nuova (RM); mostra collettiva al Museo Crocetti di Roma; improvvisazione scultorea su performance musicale nelle città di Perugia e Assisi; mostra collettiva “Confronti senza frontiere” presso l’accademia di Romania a Roma; vincitore del 3° premio di scultura del ‘Premio Eureka’; realizzazione di una istallazione permanente nel cimitero monumentale di Perugia. Nel 2011 frequenta un corso di restauro presentato dalla Regione Lazio con tirocinio e attestato di restauratore del mosaico e delle vetrate. Nel 2013 fonda l’“Associazione E’” con la carica di presidente; vince il concorso “In viaggio con Calvino” con l’istallazione “L’eco dei nostri antenati” costruita in collaborazione con Emiliano Yuri Paolini e Alessandro Parisi, esposta per cinque mesi alla Casa dell’Architettura in Roma. Partecipa alla mostra “Vestiti d’arte” svoltasi in Montefalco (PG) presentando in anteprima “Medusa”, scultura che fa parte di una serie scultorea chiamata “Nel

mito”. Partecipa inoltre alla mostra “In nome della Madre” svoltasi a Roma nel complesso del Mitreo. Da qualche anno è dedito alla ricerca e allo studio nell’improvvisazione scultorea. La sua ricerca costante di forme originali lo conduce nella lavorazione di materiali differenti (ferro, rame, argilla ecc…), adeguando la sua modernità a tematiche mitologiche.

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Marco Pietrosanti “Madonna” terracotta smaltata, rame, travertino

cm 35x30x20

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Marco Pietrosanti “La Danza” tecnica: fusione localizzata, materiale: ferro cm 70x70

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Gabriella Pitarresi

Il desiderio di esprimermi con l'arte è nato con me. Dopo la maturita' artistica, ho scelto di studiare moda e lavorare come in quel settore...Senza mai abbondare la pittura. Negli ultimi anni ho lavorato diversificando le mie esperienze, dalla pittura su tessuti su capi d' abbigliamento, a quella tradizionale utilizzando supporti e materiali di riciclo. L'opera presentata, "stanca", vuole rappresentare la figura della donna moderna, da un lato quasi obbligata dai clichè predominati imposti dai media ad apparire femminile e seducente, dall'altro affaticata da una quotidianità troppo spesso esasperante: le forme piene e prorompenti richiamano il concetto di forte femminilità, squarciata però su un fianco dalla stanchezza di dover consiliare tale aspetto con i molteplici impegni della donna di oggi. Gabriella Pitarresi

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Gabriella Pitarresi “Stanca”

tecnica mista su tela cm 70x50

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Stefano Rauzi

L’arte è il mezzo attraverso il quale io esprimo me stesso. La mia pittura è prevalentemente istintiva, anche se a volte nasce da pensieri e ragionamenti. L’ispirazione deriva da sensazioni, illuminazioni, impressioni momentanee e a volte false, modi di vedere il mondo e le persone. Ritengo che l’istinto, oltre a rendere più interessante l’atto del dipingere, sorprenda e regali qualcosa di più della semplice progettazione ed esecuzione. Ogni quadro rivela un aspetto del mondo e dell’uomo risvegliando una consapevolezza che consente di cogliere maggiormente ciò che c’è dentro e fuori di noi. La pittura per me rappresenta molte cose: uno sfogo, un lavoro, una terapia, una ricerca e una

cura. I colori sono istintivi e vitali nelle mie opere ed hanno una posizione centrale nelle mie opere, come la spontaneità, cosi come le figure antropomorfe deformate modificate dilaniate create per rappresentare osservare comprendere e sfogare ,quindi liberarsene, i vari pensieri disturbi dolori gioie e osservazioni sull’esistenza. Le rappresentazioni più bambinesche per me rappresentano anche un’immediatezza nella trasmissione ed una semplicità che può arrivare a toccare ciascuno, confermando la bellezza della loro semplicità a volte angosciante. Quando rivedo quello che sento sulla tela allora so che il quadro è concluso. A prescindere dai mezzi utilizzati, ciò che per me è davvero importante è trasmettere un messaggio, una sensazione. Invece di definire le mie opere e la pittura a parole, che considero limitante, preferisco che siano loro a parlare al pubblico e che ognuno viva le sensazioni che meglio rispondono alla propria sensibilità e

umanità. Definire e spiegare eccessivamente qualsiasi aspetto della realtà, e a maggior ragione l’arte, priva chi si trova di fronte a un’opera artistica del piacere della libertà e della scoperta di un percorso interiore unico, irripetibile e assolutamente personale.

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Stefano Rauzi “Del distacco” tecnica mista su tela cm 60x80

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Stefano Rauzi “dell'armonia” acrilico su tela 60x80

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Stefano Rauzi “senza titolo”

acrilico su tela 80x100 2013

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Egidio Scardamaglia

Egidio Scardamaglia pittore e incisore nasce in Calabria nel 1948. Nel 1966 comincia a lavorare nell’atelier romano del pittore australiano Justin O’Brien, al quale rimane legato per tutta la vita da profonda amicizia, ed attraverso il quale entra in contatto con il mondo internazionale dell’arte contemporanea, in particolare con quello australiano. Altre figure di grande rilievo nella sua formazione artistica sono Brian Dunlop, Jeffrey Smart, Donald Friend, Peter Kingston, Martin Sharp, Janet Venn Brown, Brian Westwood, Edgar Ritchard e molti altri espatriati australiani all’epoca residenti a Roma. Per ampliare la sua formazione artistica viaggia estensivamente in tutto il mondo, visita Francia, Spagna, Germania, Austria, Olanda, Gran Bretagna, Grecia, Turchia, Tunisia, India, Thailandia, Singapore, Australia, Stati Uniti e Centro America, ed in Messico per studiare la cultura e la civiltà Maya. Nel 1982 si laurea in Lingue e Letterature Straniere (Inglese e Francese) presso l’Università di Roma, focalizzando il proprio interesse sulla Storia e sull’Arte Bizantina. Diviene esperto in tutte le

più difficili e minuziose tecniche d’incisione sotto la magistrale guida di Mario Teleri Biason. Grazie al maestro Massimo Rossetti diviene esperto nella raffinata tecnica della mezzatinta e grazie al primo maestro stampatore Antonio Sannino della Calcografia Nazionale di Roma diviene raffinato incisore. Egidio inizia La sua attività espositiva già negli anni ’70 e nel 1974 tiene una personale di grande successo a Sydney che lo porta a esporre periodicamente in quel paese. Nel 1999 è a New York con una personale al Kanner Kurzon Museum. Oggi, Egidio è regolarmente invitato ad esporre in gallerie italiane e internazionali e a partecipare a

numerose fiere d’arte. Nel 2005 Egidio ha vinto il premio Artista del III Millennio a Mentana e nel 2008 il Premio Arte d’Autunno presso il Palazzo del Campidoglio del Comune di Roma. L’attività artistica di Egidio non si limita soltanto all’arte figurativa e pittorica, ma la sua indole sognante, colma di un lirismo straripante, negli anni lo ha portato a scrivere e ad occuparsi di poesia. Egidio è rappresentato in collezioni pubbliche e private in Italia, Europa, Canada, Australia e USA.

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Egidio Scardamaglia “The forbidden room” olio su tela cm 50 x 70

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Veronica Valle

VERONICA VALLE _ bio-fotografa (non di se stessa) Prendi una ragazza di 27 anni, biologa, con la passione per l’arte, le camminate nei boschi e la mountain-bike, che legge libri di filosofia e sogna un mondo pulito ed una economia sostenibile, mettile in mano un macchina fotografica, lasciala libera di portarsela quando e dove vuole, dai laboratori universitari ai fienili abbandonati, dai giardini piovigginosi ai vicoli solitari, dagli interni decadenti agli esterni brulicanti di vita ed avrete un ritratto preciso di Veronica Valle, sicuramente più attendibile di quello che lei stessa potrebbe fare con la sua NIKON D 3000: “Ho provato più volte a fotografarmi” dice di sé “ma proprio non ci riesco”. Eppure la sua macchina Veronica la usa benissimo, con garbo, umiltà ed ostinazione, con un desiderio travolgente di sperimentare ed una volontà incontenibile di mettersi continuamente alla prova. Le strade a sua disposizione sono tante, non resta che cominciare a percorrerle, scegliendone una, indagandola a fondo fino a tirarne fuori l’anima, l’idea, il senso che, celato, sottende ogni cosa: solo allora riusciremo ad intravedere un suo ritratto e stavolta sarà assolutamente perfetto. Silvia Sfrecola Romani curatore indipendente

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Veronica Valle “ Aurora” fotografia digitale cm 50x70

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Beppo Zuccheri

Beppo Zuccheri, pittore, grafico, filosofo, manipolatore della materia e dell’immagine, nasce dal fiume Tagliamento nel 1973. Dopo la maturità classica si è diplomato alla Scuola Internazionale di Grafica pubblicitaria di Venezia e ha frequentato con estrema riluttanza l'Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Lettere e Filosofia a Bologna. Vive e lavora tra Berlino, Venezia e San Vito al Tagliamento (PN). Personali -Galleria Luigi Russolo - Portogruaro VE (1996) -Torre Scaramuccia - San Vito al Tagliamento, PN (1997) -"Ex Stalla Lucchesi" - Casarsa, PN (1998) -Galleria Tiziano - Conegliano, TV (1999) -Chiostro della chiesa di San Francesco - Pordenone (2002), -Galleria Artemisia - Pozzuolo del Friuli, UD (2004). - "Punto Improprio" Antico Ospedale dei Battuti - San Vito al Tagliamento, PN (2013) Collettive - "Arti nel Bosco" Chions, PN (2006) -"Punti Diversi"- Portogruaro VE (2006) -"P 3 PERFORMATIVE-PAPER-PROJECT" Evento collaterale della 52a Biennale di Venezia (2007)

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- "ROTES HAUS" - Bethanien, Berlino (2008) - "Out Art!2" - Cordenons, PN (2013)

Beppo Zuccheri “Hermetic Scribbles n.7”

Collage + tecnica mista su carta cm 50x40

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InAsherah Art, e-mail: [email protected], sito internet: www.inasherahart.it