IL VOLONTARIO febbraio 2013

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notiziario della N° 1 - 2013 - gennaio-febbraio - ANNO XXIX Periodico della società Volontaria di Soccorso Pubblica Assistenza Livorno - Aut. Tribunale di Livorno n. 413/1984 del 18/12/2012 - COPIA OMAGGIO “Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - LO/BS” Volontari per 365 giorni

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Periodico della SVS Pubblica Assistenza

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notiziario della

N° 1 - 2013 - gennaio-febbraio - ANNO XXIX

Periodico della società Volontaria di Soccorso Pubblica Assistenza Livorno - Aut. Tribunale di Livorno n. 413/1984 del 18/12/2012 - COPIA OMAGGIO“Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - LO/BS”

Volontariper 365 giorni

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notiziario della

Presidente: Vincenzo PastoreDirettore Responsabile: Antonella De VitoGrafica: Punto PaginaStampa: Centro Stampa QuotidianiVia dell’Industria 52 (BS)

il presidente

Apro questo numero ringra-ziando di cuore i soci e il Con-siglio direttivo per avermi voluto confermare alla pre-sidenza della nostra Associa-zione: sono a loro grato per l’onore concessomi e anche gratificato dalla constatazio-ne che quanto finora fatto ha trovato consenso e approva-zione tra i soci che hanno vo-luto concedermi fiducia per un nuovo mandato. Questa rin-novata fiducia cercherò di non

deludere e insieme con il Consiglio direttivo profonderò il massimo impegno per essere all’altezza del compito affidatoci.in apertura un breve rendiconto sulla situazione della Associazione, anche allo scopo di informare i lettori sui risultati conseguiti nel corso del mandato appena concluso.in termini economici e di volumi di attività i risultati sono stati decisa-mente positivi e consentono di guardare al futuro con serenità e fi-ducia; altrettanto soddisfacenti essi appaiono rispetto alla qualità dei nostri servizi, alla costante ricerca della innovazione che caratterizza la strategia di fondo che ci guida, ed alla fiducia e al consenso che la comunità cittadina ci dimostrano.in continuità con quanto fatto in precedenza, si è dedicata la massi-ma attenzione per promuovere la più efficiente ed efficace gestione dell’esistente, nel tentativo di mantenere, e se possibile migliorare gli elevati standard che da sempre caratterizzano, ad ogni livello e in ogni campo, le attività svolte dalla Associazione. C’è stato un conti-nuo sforzo di rinnovamento del parco automezzi e delle attrezzature tecnologiche che in questi anni sono state significativamente poten-ziate, sia nel settore sociosanitario che nell’ambito della protezione Civile e Antincendio.nei confronti dei soci Volontari sono state avviate iniziative per sti-molarne la partecipazione e il coinvolgimento alle problematiche ge-nerali dell’Associazione e di riattivare il dibattito sulle problematiche relative ai valori e ai principi che sono alla base del Volontariato. Una delle novità più significative che caratterizza il mandato concluso è certamente rappresentata dalla costituzione della sVs Gestione ser-vizi s.r.l., una impresa profit che ha in gestione tutte le attività com-merciali in precedenza svolte all’interno della Associazione. Come è noto, è stato necessario procedere in questo senso a seguito delle novità normative introdotte nel nostro settore che hanno sancito la incompatibilità delle attività commerciali con le Associazioni di Volon-tariato. la s.r.l. è di proprietà esclusiva dell’Associazione e costituisce una fonte rilevante di entrate che contribuiscono significativamente a consentire lo svolgimento delle attività del Volontariato. positiva ap-pare la relazione con la città, sia nelle sue espressioni informali che con quelle istituzionali: il rapporto con le altre associazioni di Volontariato appare consolidato, anche attraverso la promozione della costruzio-ne di reti solide e permanenti. insieme con l’attenzione alla gestione ed alla organizzazione delle attività ci ha animato la consapevolezza che lo sviluppo dell’Associazione richiedesse, per mantenersi adegua-ta ai tempi ed alle nuove richieste che normative recenti e le nuove crescenti esigenze sociali propongono, di porre al centro dell’atten-zione le questioni della qualità, organizzativa, gestionale, relaziona-le, ed insieme ci ha animato la convinzione di dover promuovere una fase di rilancio dei valori e dei contenuti che rendono le associazioni di Volontariato così speciali nel desolante panorama dell’attuale or-ganizzazione sociale. Grande impegno è stato riservato, per la sua ri-levanza giuridica, ma anche operativa, per approfondire e sviluppare gli adempimenti connessi con il d.l. n.81 del 2008 – relativo all’area

GLI OBIETTIVI DEL NUOVO MANDATOdella sicurezza sui luoghi di lavoro, le cui prescrizioni riguardano ora – giustamente – anche i volontari. Analogo percorso è stato definito per il rispetto della legge 231, che si riferisce all’area delle responsabi-lità amministrativo-gestionali; l’analisi che ha preceduto la stesura dei documenti ha messo in evidenza che la nostra organizzazione si fon-da su prassi sostanzialmente corrette, che però richiedono di essere descritte, esplicitate e condivisestrettamente connesso ai precedenti appare il percorso relativo alla acquisizione delle metodologie relative alla stesura del Bilancio so-ciale, strumento che allarga alla Comunità l’assunzione di responsa-bilità, questa volta come Associazione e/o impresa nei confronti dei cosiddetti portatori di interessi, in particolare i cittadini al cui servizio si opera e le istituzioni con cui si collabora: persegue obiettivi di tra-sparenza, rispetto all’utilizzo delle risorse che la comunità fornisce. Andando aldilà dunque degli aspetti economici, il bilancio sociale co-stituisce una sorta di patto unilateralmente stipulato da parte della Associazione e/o impresa nei confronti della Comunità al cui interno opera.non siamo riusciti a realizzare tutto ciò che avevamo programmato: in particolare siamo in ritardo sulla nuova sede; le difficoltà incontrate dall’Amministrazione Comunale nel portare a compimento in questi anni le procedure di varianti urbanistiche hanno coinvolto anche noi, e, ad oggi, non è stata ancora perfezionata l’assegnazione del terreno destinato ad ospitare la nuova sede, anche se l’iter comunale sembra in dirittura di arrivo e possiamo considerarci prossimi alla meta.Compiti molto impegnativi attendono il nuovo Comitato: in primis la realizzazione della nuova sede; completare la modifica dell’assetto istituzionale costituirà la conclusione del percorso avviato con la co-stituzione della sVs Gestione servizi s.r.l., infine, ma non per ordine di importanza, la valorizzazione ulteriore del Volontariato per rinforzar-ne il ruolo, sottolineando con tutti i mezzi gli aspetti etici, le oppor-tunità formative, le funzioni di crescita personale ed umana che esso comporta.C’è dunque ancora tanto da fare: il Comitato ne è ben consapevole, ma sa di poter contare, oltre che sulla ricchezza rappresentata dai soci Volontari, sull’apporto prezioso e decisivo della struttura tecnica, nei cui confronti esprimo ancora una volta un apprezzamento sincero per l’impegno, le capacità professionali, la dedizione alla sVs che non ha eguali nella mia ormai lunga esperienza di vita e di lavoro. i nostri dirigenti in particolare, ma in generale i dipendenti tutti, costituiscono una risorsa fondamentale a garanzia del futuro della nostra gloriosa società Volontaria di soccorso.

Vincenzo Pastore

Il Presidente della SVS Vincenzo Pastore

Quando si parla di volontariato a livorno non si può non ascoltare la voce del Vescovo della città Monsignor simone Giusti, che quotidia-namente vive tale realtà e rappresenta un importante interlocutore per la sVs.

Monsignor Giusti, quali sono i rapporti con SVS?“i rapporti della diocesi con la sVs si stanno intensificando anno dopo anno. Anche il fatto che un sacerdote come don placido sia entrato nel consiglio della sVs, mostra quanto i rapporti siano ottimi. Questo avviene un po’ con tutte le associazione di volontariato locali come la Misericordia e adesso anche la Croce rossa. Ciò ha reso possibile la creazione di un’importante sinergia con tutte quelle realtà che si oc-cupano di assistere i malati e operano nelle situazioni di emergenza sociale”. Secondo lei qual è il punto di forza della SVS?“la costante presenza e la tempestività nell’interve-nire”. Di cosa manca il volontariato a Livorno?“in molti mi hanno fatto notare che mancano i gio-vani. Bisognerà lavorare di più nelle scuole, perché fin dai 16 anni, da quando cioè la legge permette l’impegno dei giovani nel mondo del volontariato, i ragazzi possano essere instradati in questa direzione nella maniera corretta. Come diocesi ci stiamo impe-gnando molto su questo piano, perché fin dalle ele-mentari possiamo far comprendere che non si può avere una vita cristiana senza il servizio ai più poveri. Ai ragazzi spieghiamo che non si può procedere alla tappa sacramentale della confermazione della Cresi-ma, dove ci si presenta come testimoni del Vangelo, se prima non c’è stato un impegno, proporzionato all’età, nel mondo del volontariato. sto lavorando anche ad un accordo con l’Ufficio scolastico e alla Caritas, per far sì che i ragazzi più problematici, quel-li che vengono sospesi da scuola, invece di stare a casa vadano a fare volontariato. sarebbe molto più educativo e rappresenterebbe un’occasione di cono-scenza formativa”.

Qual è il settore che più ha bisogno di volontariato nella nostra realtà locale?“potrei elencarne molti, ma ne cito uno per tutti: il sostegno alle per-sone disabili. sono molte le famiglie che hanno bisogno di un aiuto, so-

prattutto quando i servizi sociali, a metà pomeriggio o nel fine settimana, chiudono. È da tempo che sto lavorando alla realizzazione di una ludoteca ad ore, da poter attivare nelle fasce serali e festive, per dare sostegno alle famiglie. naturalmente un luogo che non sia un parcheggio, ma un’area educativa, aperta sia a bambini che agli adulti diversamente abili. Que-ste considerazioni sono state fatte dall’associazione disabilandia e io le condivido. sarebbe molto bello se il volontariato potesse intervenire per sopperire alle difficoltà delle famiglie, che oggi devono subire i tagli che vengono fatti allo stato sociale”. Di cosa avrebbe bisogno oggi il volontariato a Livor-no?“di tanta gratuità. Mi dispiace che talvolta si confon-da il volontariato con quelli che sono i lavori social-mente utili. il volontario opera in totale gratuità, i lavori socialmente utili, anch’essi meritori, sono però un’altra realtà, da non confondere”. Un sogno?“Vedere tanti giovani che si impegnano per aiutare gli altri. poter dire che alla mensa della Caritas ci sono ragazzi disponibili a servire i poveri”.

Cosa vuol dire ai giovani?“Voglio dire loro di impegnare il tempo in modo più costruttivo dedi-candosi ai più poveri, avrebbero così meno problemi e sarebbero sicu-ramente più contenti. Ad esempio, nelle loro vacanze estive, invece di fare meta a ibiza o alle Maldive potrebbero andare in un paese dove si può fare volontariato, come in Africa, America latina, Asia ecc. sono esperienze molto importanti, che cambiano il modo di vedere la vita e segnano positivamente le scelte future dei giovani”.

VOLONTArIATO LOcALE IN sINErGIAA colloquio con il vescovo Monsignor Simone Giusti

Il Vescovo mentre benedice le nuove ambulanze (foto di Fulvio Amidei)

Il presidente della SVS Vincenzo Pastore con il Vescovo Simone Giusti durante il taglio del nastro per l’inaugurazione delle nuove ambulanze (foto di Fulvio Amidei)

diOCesi

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per offrire un adeguato servizio di soccorso alla cittadinanza è neces-sario tenersi al passo con gli sviluppi tecnologici. in questo la sVs è sempre all’avanguardia, oltre a mettere anche le sue professionali-tà a disposizione della ricerca e della sperimentazione, con indubbi vantaggi per il servizio e la popolazione. ricordiamo, ad esempio, il bariatrico per il trasporto dei grandi obesi, ma soffermiamoci oggi sul lucas, l’innovativo dispositivo in campo della rianimazione. ilario Bocchi, 26 anni, volontario da 10 ed infermiere specialista al 118 di empoli, ci spiega di cosa si tratta. “lucas è un massaggiatore au-tomatico, che può sostituire l’operatore umano. la sua realizzazione nasce da una esigenza del servizio di urgenza americana. infatti, i pa-ramedici statunitensi operano sulle autoambulanze solo in due, e ciò li pone talvolta in difficoltà, in quanto la rianimazione cardio-polmo-nare completa prevede l’intubazione, la somministrazione di farma-ci, la defibrillazione e tutta una serie di cose che due persone hanno già difficoltà a realizzare da sole, figuriamoci quando una di queste si deve occupare esclusivamente del massaggio cardiaco: per l’altra diventa veramente difficile controllare tutto il resto. Con lukas tutto questo può essere semplificato liberando un operato dal compito di massaggiare, per lasciarlo agli altri aspetti della rianimazione. dobbia-mo anche considerare che il massaggiatore ‘umano’ con il passare del tempo si stanca e l’intervento tende a diventare meno efficace, men-te con l’utilizzo della macchina si può evitare anche questo aspetto”.

NUOVE TEcNOLOGIE: LUcAs AL sErVIzIO DELL’EMErGENzA

Da quanto tempo è in uso tale strumento?“sul panorama nazionale, e faccio riferimento all’America, sono circa due o tre anni, ma in italia lo hanno adottato pochissimi. noi siamo fra i primi ad esserci messi a disposizione per utilizzarlo su un’autoambu-lanza con medico a bordo”.Quanto costa Lucas?“È un’apparecchiatura piuttosto costosa, occorrono circa 15 – 20 mila euro e questo certo ne limiterà l’utilizzo. A livorno lo abbiamo solo noi e siamo fra i primi in italia ad averlo adottato, stiamo ancora fa-cendo la formazione degli operatori, contiamo di metterlo sull’auto-ambulanza nei primi giorni del prossimo anno”.Che differenza c’è con il defibrillatore?“sono due apparecchi completamente diversi. il defibrillatore eroga una scossa elettrica per ripristinare il battito cardiaco, ma il massaggio va fatto comunque”.Il defibrillatore è molto più diffuso?“sì, ma lo dovrebbe essere ancora di più. Come sVs lo abbiamo su tutti i nostri mezzi, ma ci sono associazioni che non possono permet-terselo e allora si limitano a porlo sulle autoambulanze con medico a bordo, come previsto dalla legge. dovrebbe poi essere in tutti i luoghi pubblici, ma anche in questo caso siamo piuttosto lontani dall’obietti-vo. Basta pensare che in svizzera, ad esempio, si fanno corsi ai ragazzi di 16 anni per insegnarne l’uso”. Perché la SVS ha deciso di acquistare Lucas?“per offrire un servizio migliore alla cittadinanza e perché crediamo di poter essere utili alla ricerca in questo settore. tutti gli studi realizzati su lucas sono favorevoli al suo utilizzo, ma occorre continuare a rac-cogliere dati per migliorarne l’uso e l’eventuale struttura”.Qual è il tuo ruolo legato a Lucas?“Quello di seguire la formazioni dei volontari che dovranno usare l’ap-parecchio e raccogliere dati statistici”.Puoi descriverci Lucas?“pesa solo 6 chili ed è molto maneggevole, in modo da essere tra-sportabile con facilità nelle emergenze. Anche il suo funzionamento è naturalmente molto semplice per aiutare le operazione di soccorso. È formato da una parte che va sotto la schiena del paziente ed è col-legata ad un motore che muove un compressore sul qual è situata una pulsantiera, che permette di regolare la profondità e il ritmo del massaggio”.Il dottor Genovesi, responsabile del 118, mentre spiega l’uso di Lucas

Il posizionamento di Lucas

Con l’aumento delle patologie legate all’obesità si è reso indispen-sabile risolvere il problema del trasporto di pazienti molto pesanti. Anche in questo caso la tecnologia si è rivelata indispensabile per far fronte a tutte le difficoltà del settore. il trasporto dei grandi obesi av-viene su un’autoambulanza utilizzata per i lunghi percorsi, più grande e comoda rispetto a quelle utilizzate nelle emergenze cittadine. la ba-rella è molto più grande, più alta e dotata di maniglioni anteriormente

IL BArIATrIcO pEr IL TrAspOrTO DEI GrANDI OBEsI

e posteriormente per rendere più facile e meno faticoso il trasporto all’operatore. Vi sono inoltre maniglie laterali estraibili per la sicurez-za del paziente in modo che gli operatori possano accompagnare la barella quando viene caricata sull’autoambulanza grazie ad un cavo di traino e a due pedane che ne permettono lo scivolamento senza sforzi. naturalmente questi sistemi sono dotati di tutti i dispositivi di sicurezza necessari, con bloccaggio e controlli in ogni fase.

L’autoambulanza per il trasporto bariatrico

il tuo punto di riferimento sarà sempre Francesco Cantini. puoi chiedere di lui recandoti direttamente alla sede di via san Gio-vanni 30 a livorno oppure puoi contrattarlo telefonicamente allo 0586/888888 o scrivere una e-mail a [email protected] o a segreteria [email protected]

Puoi iniziare a fare volontariato:• a 10 anni nella sezione giovanile per attività non operative, ma di

sensibilizzazione al volontariato• a 14 anni nel sociale• a 16 con il trasporto ordinario in autoambulanza e nella Protezio-

ne Civile per interventi di prevenzione

VUOI DIVENTArE UN VOLONTArIO DELLA sVs?• a 18 nelle emergenze con o senza medico a bordo dell’autoam-

bulanzaNon ci sono limiti superiori d’età.Puoi essere volontario anche a 90 anni

Francesco è il responsabile della segreteria volontari e ti accoglierà spiegandoti tutti i servizi svolti da sVs in modo che tu possa sceglie-re dove desideri fare il volontariato. ti farà compilare una scheda con i tuoi dati anagrafici. ritroverai Francesco all’inizio dei corsi di formazione quando farà la presentazione generale dell’associazio-ne. Francesco ti seguirà durante il tirocinio e sarà sempre a tua di-sposizione per qualsiasi dubbio o problema.

serViziO sAnitAriO serViziO sAnitAriO

Ilario Bocchi, il primo a destra

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FestA de VeterAni FestA de VeterAni

essere volontari della sVs è un po’ come andare in bicicletta, non lo si dimentica mai… ed anche se la vita con le sue scelte talvolta ha portato a distaccarsi fisicamente dall’associazione, il cuore sembra continuare a battere in via san Giovanni. Così almeno la pensano un gruppo di “veterani” che sta dando vita a cene e festa per rincontrare i “vecchi compagni di volontariato”.Uno dei più attivi su questo fronte è Fabio Voliani, volontario dal ’75 che ci racconta: “È stata susanna nocchi a creare questo gruppo, che inizialmente si chiamava ‘i vecchi della società di soccorso’, ma che abbiamo poi modificato con ‘Veterani ’88’. da quest’anno abbiamo realizzato anche un gruppo su Facebook”.la filosofia del gruppo è quella di ricontrattare i volontari che per vari motivi, familiari, lavorativi, di trasferimento, si sono allontanati dalla sVs. “in poco tempo siamo arrivati a 368 iscritti e così abbiamo pen-sato di organizzare una cena; un modo per fare una rimpatriata e rive-dere persone che da anni non incontravamo più. l’iniziativa ha avuto molto successo, il direttore della sVs ci ha messo a disposizione la

cON LO spIrITO DELL’AMArcOrD UNA cENA DI sOLIDArIETàstruttura della sede di livorno nord, in via delle Corallaie, ed hanno aderito all’iniziativa ben 82 veterani. È stata una bella serata”.i membri del gruppo non hanno certo dimenticato di essere stati o di essere ancora dei volontari, e conservando lo spirito della solidarietà, con il ricavato della cena hanno comprato del materiale per l’autoam-bulanza pediatrica. “Ci sono state persone – continua Voliani – che sono venute da roma per partecipare alla cena e l’associazione ha fatto un enorme dolce di 15 chili per festeggiare l’evento. Al termine della se-rata, molti veterani hanno voluto farsi una foto ricordo sulla vecchia autoambulanza, una Fiat 238 che adoperavamo al tempo e che l’asso-ciazione ci ha messo a disposizione. Fra gli invitati naturalmente non poteva mancare Garibaldo Benifei, il più ‘grande’ fra noi”. Al gruppo ve-terani possono iscriversi tutti, anche chi ha iniziato a fare volontariato quest’anno: “sarebbe stato spiacevole chiudere il gruppo a chi è stato volontario dopo l’88, così abbiamo deciso che anche i giovanissimi, se presentati da un anziano, potranno partecipare alle nostre attività”.

(le FOtO sOnO di FUlViO AMidei)

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Un quartiere simbolo della città per inaugurare due nuove autoambu-lanze acquistate con il 5x1000 ed un defibrillatore donato dalla fami-glia e dagli amici di rossana donati in sua memoria. Così il 22 giugno il quartiere nord di shangay è diventato il cuore della solidarietà cittadi-na, grazie al centinaio di persone intervenute all’evento.Fabio Allegri, caposquadra sVs, volontario da 32 anni ed abitante del quartiere ci fa da guida attraverso la storia della sVs sul territorio.“la sezione di shangay – racconta Allegri – è stata operante dagli anni cinquanta fino agli ottanta. Oggi è un rione che ha bisogno di maggio-re attenzione; la scelta del luogo per l’inaugurazione non è stata ca-suale, infatti, stiamo riportando la nostra presenza fra queste strade, ad esempio, in collaborazione con la parrocchia della sacra Famiglia e la Caritas, abbiamo organizzato un servizio infermieristico attivo due volte alla settimana”. negli ultimi mesi il quartiere ha conquistato le pagine delle cronache locali per il trasferimento delle suore che da anni rappresentavano un’importante presenza a shangay. “le suorine, come le chiama-vamo affettuosamente, si sono prese cura dei più disagiati, la loro presenza era veramente fondamentale. Adesso, come sVs ci stiamo

DUE AUTOAMBULANzE ED UN DEfIBrILLATOrE INAUGUrATE frA LA GENTE DI shANGAy

riorganizzando per creare un’attività sociale, che possa in qualche modo sostituirle. Ad esempio, potrebbe esserci un servizio per gli anziani che hanno necessità di controllare la pressione, penso a que-sto perché il giorno dell’inaugurazione, spontaneamente un abitan-te del quartiere si è avvicinato ad un nostro mezzo dove vi erano due volontari e ha chiesto se potevano misurargli la pressione. dopo poco anche altri hanno seguito il suo esempio e i nostri due ragazzi hanno trascorso il pomeriggio svolgendo questo servizio improvvi-sato”. dopo l’inaugurazione in piazza Fratelli Bandiera, con una corona è stato reso omaggio all’antica sede della sVs, per concludere poi la giornata con il un rinfresco organizzato nella parrocchia della sacra Famiglia in via Filzi. “ricordo ancora – conclude Allegri – quando negli anni sessanta, una signora si dedicava, per conto della sVs, a fare le iniezioni a chi ne aveva bisogno e veniva amichevolmente chiamata la punturaia. l’inaugurazione dei nuovi mezzi è andata oltre ogni nostra aspettativa, con una grande partecipazione di cittadini; questo ci inco-raggia ad andare avanti con i nostri progetti legati al quartiere, dove vivono persone veramente eccezionali, molto generose e solidali”.

i VOlOntAri

Un compleanno veramente speciale quello di Garibaldo Benifei, non solo per aver compiuto 100 anni, ma anche perché la festa organiz-zata in suo onore al teatro C, con tutte le autorità cittadine e tanti amici, è stata l’occasione per dare libero sfogo a tanti ricordo. e ne ha proprio tanti di ricordi Garibaldo, perché nella sua vita ha messo tanta passione e impegno in tutto quello che ha fatto, dalla lotta contro il regima fascista che lo ha portato per due volte in carcere, all’impegno con la sVs fin da giovanissimo.Cosa ti è piaciuto della tua festa di compleanno?“la partecipazione della gente. È stato bellissimo entrare nel teatro C pieno di gente e sentire il calore di tutti i presenti. C’era il sindaco, il presidente della provincia, l’Ammiraglio e tantissimi amici. terminata la festa, quando sono uscito, ho trovato la nevicata, ed anche se era il 31 gennaio, è stato comunque uno spettacolo inusuale e bello per livorno. durante la festa ho avuto l’opportunità di ripercorrere con il pensiero, la mia vita”.Qual è stato il ricordo che più ti ha emozionato?“Quando mi hanno dato la parola ho raccontato di tanti episodi e devo dire che la platea mi ha ascoltato, nessuno mi ha tolto il micro-fono, evidente sono stato capace di trascinarli nel mio racconto. Co-munque fra le tante emozioni, quella sicuramente più struggente, è quella della mattina del mio primo arresto nel 1933. Abitavo in piazza Guerrazzi e la commozione più grande fu quando salutai mia madre, sapevo che era molto malata, pur avendo solo una sessantina di anni, e temevo che non l’avrei più rivista. purtroppo fu così, morì mentre ero in prigione, quella fu l’ultima volta che potei abbracciarla”.Raccontaci come sei entrato in SVS?“nel 1926 avevo 14 anni e frequentavo la sezione giovanile della sVs, facevamo gite all’Ardenza, agli Archi, a salviano e partecipavamo alla banda musicale: era un modo per stare insieme. A quel tempo usa-va che i padri iscrivessero i propri figli all’associazione e così ho fatto anch’io con i miei e poi con i nipoti. Mi trovavo bene nella sVs perché era un ambiente antifascista, ho sempre avuto una repulsione verso i fascisti anche da giovanissimo. nel 1929 iniziai il servizio come vo-lontario e l’anno successivo partecipai anche al turno di notte. A quel tempo avevamo i carretti a mano con i quali correvamo per andare a soccorrere i feriti e gli ammalati; il pronto soccorso era proprio di fron-te alla sede della sVs in via san Giovanni. Avevamo già un’autoambu-lanza, ma la usavamo per i servizi fuori città. Gli iscritti erano migliaia, i

GArIBALDO BENIfEI: UNA MEMOrIA LUNGA 100 ANNI

giovani che prestavano servizio erano centinaia e la sezione giovanile aveva anche la banda”.Che tipo di servizi svolgevate?“le emergenze, ma anche una sorta di assistenza domiciliare. Anda-vamo con la barella in casa delle persone che avevano malati allettati in modo da poterli alzare e permettere ai familiari di lavarli e cambiare il letto. per questo servizio mi dettero anche una medaglia”. E durante il fascismo?“non fu un periodo facile per un’associazione come la sVs che rima-se con le sue caratteristiche popolari e antifasciste, anche durante gli anni bui. Mi ricordo che fra il ’27 e il ’28 lavoravo al bar Bristol in piazza della repubblica e fra i clienti vi era il presidente dell’Opera nazionale Balilla che quando vide passare la banda dei giovani della sVs si infu-riò, infatti, per legge tutte le manifestazioni giovanili erano proibite se non si svolgevano all’interno dei Balilla. dopo due giorni la sezione giovanile fu chiusa, e ci rimasi molto male. Quando il 19 luglio del ’44 livorno fu liberata il mio primo pensiero andò alla sVs e a come rico-struire l’associazione”.Da dove cominciaste?“in via Oberdan facemmo una nuova piccola sede con un carro a mano, poi successivamente trovammo un’autoambulanza, insom-ma con impegno e costanza riuscimmo a far rinascere l’associazione. Adolfo Minghi, vecchio antifascista, fu nominato presidente e lavorò molto per risistemare la sede di via san Giovanni. io detti il mio contri-buto alla ricostruzione, partecipando alle assemblee e all’attività e nel ’75 divenni consigliere con il presidente Amleto lemmi, anche lui anti-fascista. A quel tempo mi riproposi di cambiare le cose e ridare piena vita democratica alla sVs: una battaglia che riuscii a vincere, infatti, lo statuto fu cambiato e il Consiglio di amministrazione tornò ad essere eletto dai soci e non più dal Comune e dalla prefettura come era stato al tempo del fascismo”.Quando sei stato presidente della SVS?“dall’81 all’87, succedendo a Veroni che si ammalò. Con lui avevamo deciso di rialzare la struttura di via san Giovanni per costruirci il terzo piano e questo è stato uno dei grossi impegni svolti durante il mio mandato. in passato abbiamo fatto grandi cose, ad esempio, a livor-no siamo stati i primi a mettere il medico su un’autoambulanza; con la Compagnia portuali facevamo due punti di pronto soccorso in porto”.Quale consiglio daresti oggi alla SVS?“di essere sempre se stessa e non rinunciare mai ai suoi ideali”.Garibaldo Benifei con il Presidente della SVS Vincenzo Pastore

Garibaldo Benifei con la moglie

VitA dei QUArtieri

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lA nUOVA sede

il Comune di livorno è proprietario di un este-so appezzamento di terreno all’interno del viale Boccaccio in area che il regolamento Ur-banistico definisce “aree per servizi esistenti e previsti”. la Giunta Comunale nella seduta del 30-10-2008 ipotizzò la presenza di servizi pubbli-ci, che avessero a svolgere attività di stimolo al tessuto sociale e di attenzione verso le neces-sità del quartiere Coteto in divenire, nonché di formazione del volontariato e di socializzazione, riservando a tali servizi una area di 7200 mq. su questa area, da assegnare alla società Volonta-ria di soccorso per la nuova sede poteva essere costituito il diritto di superficie a tempo inde-terminato, mantenendo il Comune la proprietà del terreno. dopo un prolungato percorso bu-rocratico, con l’approvazione prevista entro la fine 2012 della variante del piano urbanistico “abitare sociale quartiere Coteto”, questa area verrà definitivamente assegnata alla nostra As-sociazione. l’area si trova al confine ovest del quartiere Co-teto, sul tratto del viale Boccaccio, compreso tra la sede della polizia stradale e la residenza sociale Assistita in una situazione ottimale per la attività di pronto in-tervento. Verrebbe anche garantito, in un quartiere ad alta concen-trazione edilizia residenziale, il mantenimento di quella relazione con la popolazione che ha sempre caratterizzato la società Volontaria di soccorso di livorno.la nuova sede ci consentirà di assemblare le numerose attività che ven-gono svolte oggi sia nella sede centrale di via san Giovanni, che in quella di livorno nord al picchianti e nella sezione di Ardenza. infatti, devono essere previsti spazi organizzativi per la attività di pronto intervento e di protezione Civile, la Centrale Operativa, il polo della salute con le di-verse specialistiche, l’area della formazione e quella per il servizio fu-nerario comprese le sale del commiato, l’area direzionale e di rappre-

sVs VErsO IL fUTUrO

sentanza, la sala conferenze, gli spazi operativi per il gruppo “nati per comunicare”, quello dei donatori di sangue e per il tempo libero dei volontari e dei dipendenti. inoltre i locali e le strutture tecniche, i par-cheggi ed i percorsi esterni, i magazzini, l’officina, le sale di attesa ecc. nel febbraio 2011 si era tenuto presso la sede di via delle Corallaie un gruppo di studio con l’intervento di esperti provenienti dai vari settori della Associazione, per offrire indicazioni al soggetto che si occuperà della progettazione definitiva della sede di viale Boccaccio. il grup-po ha utilizzato come base di lavoro il piano volumetrico realizzato dall’Architetto Corrieri e l’’elenco delle attività che dovranno insistere nella nuova sede, per dare una serie d’importanti indicazioni pratiche atte a garantirne i flussi e la organizzazione, nella ricerca di una otti-mizzazione dei percorsi e degli accessi.

nel mese di ottobre 2012 con delibera del Comitato è stata istituita una commissione che si interessi speci-ficamente della realizzazione della sede, utilizzando anche il precedente studio, ma contemporaneamen-te affronti il problema della ricerca delle risorse eco-nomiche necessarie.il nostro attuale patrimonio è costituito dalla sede di via san Giovanni e da quella di livorno nord. entrambe devono necessariamente essere messe in vendita, an-che se in un momento in cui l’osservatorio del merca-to immobiliare della Agenzia delle entrate registra un crollo delle vendite, stante la condizione di recessione economica in cui si trova il nostro paese. Oltre alla ven-dita delle sedi, stiamo studiando la possibilità di altre fonti di finanziamento sotto forma di mutui o leasing e la ricerca di fondi regionali e europei.È un compito difficile, ma non è pensabile, dopo ave-re aspettato tanto e avere finalmente il terreno, non potere costruire, sia pure nei tempi che saranno ne-cessari. per questo noi confidiamo anche nella rico-noscenza e nell’affetto che i livornesi ci hanno sem-pre dimostrato, e ci possa essere anche un’ampia concreta partecipazione alla campagna permanente di finanziamento che stiamo per promuovere, finaliz-zata appunto alla nuova sede.

Paolo Pacini

Foto aerea di Google earth del luogo dove sorgerà la nuova sede di SVS

L’area in viale Boccaccio dove sorgerà la nuova sede

nasce il nuovo consiglio della sVs con un grande compito primario, ma naturalmente non esclusivo, sentito e voluto da tutti: la realizzazione della nuova sede. Un obiettivo che sicuramente accumuna i membri del consiglio come mai è stato in passato. per conoscere gli undici com-ponenti, alcuni nuovi, altri già noti, abbiamo chiesto loro di presentarsi brevemente e svelarci il loro ‘sogno’ da realizzare in questo mandato.Cominciamo con Vincenzo Pastore al suo secondo incarico come presi-dente e al terzo se contempliamo anche i tre anni da consigliere sotto la presidenza di Odette Volpi. “Come già ho espresso quando ho ripro-posto la mia candidatura per il mandato 2012 – 2015 nel mio impegno vi è in primis la volontà di realizzare la nuova sede, impresa che richiede l’impegno e la partecipazione attiva non solo di tutte le componenti dell’Associazione, ma anche della città intera, che andrà coinvolta ca-pillarmente. dovremo poi completare la modifica dell’assetto istituzio-nale che ci porterà alla naturale conclusione del percorso avviato con la costituzione della sVs Gestione servizi srl. infine, ma non per ordine di importanza, valorizzare sempre di più il volontariato, rinforzarne il ruolo, sottolineando con tutti i mezzi gli aspetti etici, le opportunità for-mative, le funzioni di crescita personale ed umana che esso comporta”.Altro volto noto dell’associazione è Alessandra Mini volontaria nel settore sanitario fin dal 1998, all’interno del quale svolge la funzione di caposquadra di 2° livello, oltre ad essere autista ed abilitata all’uso del defibrillatore. Alessandra ha una lunga esperienza anche all’interno del consiglio, che la vede sindaco revisore dal 2003 al 2006, consigliera dal 2006 al 2009, vice presidente dal 2009 al 2012, ed oggi, grazie alle sue capacità e alla sua dedizione ha riconfermato il ruolo di vicepresi-dente nel nuovo mandato. “il mio impegno, oltre a quello già indicato dal presidente – racconta Alessandra – sarà rivolto ad incrementare la promozione del volontario, alla sua accoglienza e formazione, per con-sentire una partecipazione sempre più attiva alla vita dell’associazione. naturalmente il mio sforzo continuerà anche con la collaborazione allo svolgimento dei servizi propri e convenzionati che si svolgono nei vari ambiti d’intervento della sVs, infine mi adopererò per favorire le attivi-tà culturali e ricreative, grazie anche alla promozione del Circolo”.Paolo Pacini è invece un reingresso in consiglio, dopo il mandato svolto con Odette Volpi: “A causa di altri impegni non ho partecipato all’ultimo consiglio, ma alcuni amici mi hanno richiamato e stimolato a riprendere la collaborazione. Ho deciso così di ricandidarmi alle elezioni. Attual-mente presiedo la commissione per la realizzazione della nuova sede, cosa della quale già in passato mi ero interessato e che ora, malgrado ci siano grandi difficoltà da superare, confidando anche nell’aiuto di tanti, spero di poter concretizzare entro la fine del attuale mandato”.il volto forse più noto della sVs è Salvatore Bevinetto, meglio noto come Don Placido, volontario alla sVs dal 2005. parroco della Chiesa della Madonna e Cappellano dell’Ospedale, non ha mai fatto mancare il suo apporto all’associazione, non solo dal punto di vista religioso, ma anche come vero e proprio volontario. infatti, non tutti sanno che don placido svolge servizio di emergenza in ambulanza, proprio come tutti gli altri volontari, ed è anche autista ed abilitato all’uso del defi-brillatore: “Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con tutti i volon-tari e mi ha fatto molto piacere –ci spiega- quando mi hanno chiesto di far parte del consiglio. nei miei obiettivi vi è naturalmente la co-struzione della nuova sede, ma mi piace anche pensare di organizzare nuovi spazi per i volontari, sono infatti loro il nucleo dell’associazione, così come li conosciamo, molto preparati, capaci di trasmettere agli altri l’attenzione giusta, quella che sta alla base del vero volontariato. io credo veramente in questo spirito di servizio, che in sVs è molto radicato e giustamente coltivato”.in rappresentanza del settore sociale incontriamo, al suo secondo mandato, Maria Pia Cammilli, socia dal 2005. “nel precedente inca-rico ho imparato tante cose –sottolinea- e quindi ho accettato mol-to volentieri la candidatura che il gruppo nati per Comunicare mi ha proposto per il secondo mandato, conto infatti di continuare ad

LA DIrIGENzA DELLA sVs frA NOMI NOTI E NUOVE NOMINE

arricchirmi attraverso le storie dei volontari con i quali sono in con-tatto. nei prossimi tre anni mi piacerà, ancora di più, approfondire la conoscenza di queste storie, soprattutto quelle legate ai giovani, che mi interessano in modo particolare, sia sul fronte italiano che su quelle dei migranti. il mio impegno sarà quello di trasmettere proprio ai più giovani i valori della sVs, far conoscere i tanti settori in cui opera l’associazione. sono un’entusiasta, perché con la sVs ho scoperto un nuovo mondo e voglio farlo conoscere anche agli altri”. Ugo Renucci è un volontario attivo dal 1986, con un passato di pro-tezione Civile ed attualmente impegnato nel sanitario come capo-squadra e autista oltre ad essere abilitato all’uso del defibrillatore. Al suo primo mandato in consiglio ci spiega: “Volevo dare prima il mio contributo al consiglio della sVs, ma per motivi di lavoro ho dovuto sempre rimandare. Adesso la pensione mi permette di avere il tempo necessario per questo nuovo impegno che affronterò con lo spirito di sempre, cioè con quello del volontario. il mio obiettivo è quello di creare un legame più forte fra il consiglio e la base dell’associazione”.Fra i nuovi ingressi incontriamo Rossella Lupi, insegnante e conosciu-ta in città come presidente della Commissione pari Opportunità della provincia di livorno. “sono socia da anni –sottolinea- e nella mia vita ho sempre avuto attenzione alle problematiche del sociale. la sVs è un’associazione importante e mi ha fatto veramente molto piacere ricevere la proposta di candidatura al consiglio. spero, nonostante i miei molti impegni, di riuscire a dare un contributo, portando avanti il discorso già aperto sulla nuova sede e cercando di rafforzare sempre più i valori esistenti, facendoli conoscere all’intera città”.Volto storico dell’associazione è Fabio Allegri, volontario dal 1981 si è occupato di tutti i settori d’interesse della sVs con la protezione Civile, l’Antincendio, le Maxiemergenze ed il sanitario diventando ca-posquadra, autista e abilitato all’uso del defibrillatore. il suo impegno in consiglio risale al mandato di Oscar Kafferata, confermato poi con Vincenzo pastore: “il mio obiettivo –afferma- è quello di lavorare per l’associazione portando a termine il sogno della realizzazione della nuova sede e continuando a tenere i bilanci in positivo”.Renzo Pacini è microbiologo in pensione da luglio 2012, iscritto alla sVs da molti anni, ha ora deciso di impegnarsi attivamente dando il suo contributo in consiglio: “Mi piacerebbe –dice- dare il mio apporto nell’ampliamento delle offerte sanitarie, infatti, con il deterioramento del Welfare sarebbe importante allargare i servizi da proporre ai citta-dini. Anche l’accesso ai servizi è un altro dei miei obiettivi, perché mi sono reso conto che le persone, soprattutto quelle con un basso livel-lo culturale, spesso neanche sanno a quali servizi possono accedere. spero di riuscire a far diventare la sVs un tramite dedicato allo scopo, magari utilizzando anche uno sportello informativo”.Volontario dal 1999 Claudio Paolini si occupa del sanitario nel suo ruo-lo di caposquadra con abilitazione al defibrillatore e come formatore regionale Anfass degli autisti. “Questo è il mio primo mandato in con-siglio –racconta- ho voluto mettermi alla prova per tentare di essere ancora più utile all’associazione. naturalmente fra i miei sogni vi è la realizzazione del progetto della nuova sede, ma facendo parte della Commissione Volontari, non posso dimenticare di essere in consiglio la voce di questi e cercherò quindi di dare più spazio e valore a loro”.Altro nuovo ingresso è Gaetano Zito ispettore della polizia di stato conosciuto in città per il suo impegno nel mondo del volontariato: “Ho sempre sentito parlare della sVs in termini molto positivi –spiega- sono così stato molto felice di accettare questo incarico, che svolgerò proprio con lo spirito del volontario. per me sarà molto importante non deludere chi mi ha votato. Fra le tante attività mi piacerebbe far crescere quella legata alla protezione Civile, che in caso di emergenze coordina le sue operazioni con quelle della polizia. A livello personale cercherò di portare nell’associazione le mie competenze professiona-li, per rendere sempre più preparata la sVs ad affrontare qualsiasi tipo di attività”.

il nUOVO COnsiGliO

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prOteziOne CiVile

Una calamità imprevista, un evento naturale che sconvolge il tranquillo fluire della vita può accadere in qualsiasi momento del giorno o della notte. Così è la protezione Civile e a questo sono preparati i suoi volontari: periodi in cui non si è operativi, ma si deve pensare alla preparazione, alle esercitazioni, a tenere il materiale sempre in ottimo stato e pronto all’uso, fino a quan-do arriva la chiamata imprevista, anche nel cuore della notte, che ti proietta in un’altra realtà, dove c’è bisogno di aiuto. simone scateni è il coordinatore della direzione operativa della protezione Civile, mentre i referenti sono Alessio Griselli, ste-fania salani e Francesco Falleni, che ci raccontano l’attività di parte del 2012.“l’anno è iniziato con la nevicata che ha bloccata la città, la not-te fra il 31 gennaio e il 1° febbraio. durante la notte è partita subi-to quella che chiamiamo la squadra jolly, cioè quella disponibile nell’immediato, mentre la mattina è stata attivata la squadre re-peribile che ha avuto come primo compito quello di montare le catene a tutti i mezzi della sVs, che dovevano svolgere attività di trasporto in vari settori. Azione necessaria, infatti, arrivati alla sede di livorno nord abbiamo trovato i mezzi coperti di neve, e sarebbero stati inutilizzabili senza le operazioni di ripulitura e montaggio catene. da qui, all’alba, è iniziata la nostra giorna-ta, proseguita poi con il soccorso alle persone, alle macchine intrappolate dalla neve o slittate nei fossati, che abbiamo recu-perato grazie al verricello, abbiamo poi trasportato farmaci ur-genti agli anziani che non potevano uscire di casa e così è stato anche per i generi alimentari. su richiesta del Comune abbiamo liberato dalla neve e dal ghiaccio gli accessi principali ai luoghi pubblici, fra questi naturalmente materne e asili. Abbiamo con-segnato i pasti a Villa serena, al pascoli e alle altre rsa di livor-no. Al pascoli sono stati ospitati i senza tetti, ed anche in questo caso abbiamo portato alcune delle nostre brandine. il lavoro è andato avanti in questo modo, con un gruppo di volontari che si è alternato fino al 4 di febbraio. terminata l’emergenza a livor-no siamo stati allertati per la neve in lazio e con il nostro pickup e un 4x4 allestito per l’antincendio, con verricello, motosega e altri strumenti, siamo andati a Frosinone”. Chi non è esperto di protezione Civile potrà rimanere colpito dal tipo di attrezzatu-ra, utilizzata anche nell’antincendio, ma come spiega Francesco

VOLONTArI pEr 365 GIOrNI ALL’ANNO

prOteziOne CiVile

Falleni: “Con l’acqua riusciamo a tagliare il ghiaccio che si forma sui tetti e a farlo cadere giù. Anche l’11 e il 12 febbraio abbiamo dovuto intervenire nuovamente, allertati sempre dal Comune, perché il ghiaccio continuava a creare problemi. il nostro com-pito è stato quello di recuperare le auto fuori strade e lo spargi-mento di sale in via degli Archi”. Alla fine di febbraio, invece, l’emergenza c’è stata in mare, con lo sversamento a largo di una grossa quantità di paraffina, che si è riversata sulla costa con gravi rischi ambientali, all’altezza dei pancaldi e della terrazza Mascagni. in questo caso la squadra reperibile di notte ha dovuto coadiuvare gli operatori addetti a circoscrivere e ripulire, illuminando l’area. Quest’anno la protezione Civile ha dovuto affrontare anche l’emergenza legata al terremoto. A maggio, infatti, i volontari sVs sono andati a Mirandola per una settimana, con il compito della gestione di un campo. i tre volontari sono Maurizio raugi, nicola Braccini e Carmela spinelli, che nel suo ruolo di cuoca è stata inserita nella cucina dell’Anpas, mentre gli altri due volon-tari si sono adoperati per il montaggio tende, trasporto materia-le all’interno del campo, distribuzione pasti ecc. i volontari del settore però sono sempre pronti a svolgere i loro compiti anche quando vi sono manifestazioni o iniziative pro-grammate, come è stato ad ottobre, quando un gruppo di 550 pellegrini proveniente dalla diocesi di pitigliano –sovana – Orbe-tello si sono recati al santuario di Montenero, e sono stati scor-tati da un gruppo di 16 volontari e tre mezzi. l’opera di sostegno ai pellegrini si è estesa anche all’ora di pranzo, quando sono sta-ti ospitati nella struttura di livorno nord in via delle Corallaie e nell’accompagnarli nel pomeriggio alla chiesa dei salesiani.Fra i ricordi dei volontari ci sono poi i momenti dedicati ai ricono-scimenti, come la giornata passata ad Aulla, quando il sindaco e l’Anpas regionale hanno voluto premiare quanti si sono prodi-gati durante l’alluvione del 2011 o la giornata trascorsa a Grosse-to, denominata May days, per la consegna delle benemerenze a tutti coloro che hanno dato il loro contributo ad aiutare chi è stato colpito dall’ultimo sisma.

Anche nel settore della protezione Civile è indispensabile avere tut-ti gli ausili tecnologici più moderni, che permettano la rapidità e la professionalità dell’intervento. sempre al passo con gli sviluppi tec-nologici la sVs, anche quest’anno, oltre a tre nuovi mezzi, si è dotata di un nuovo strumento operativo formato da un modulo polivalente chiamato Carrello lampo che contiene: un generatore da 10 KVa, una torre faro con 4 luci da 500 watt l’uno e una pompa per le acque spor-che. l’inaugurazione del nuovo strumento per la protezione Civile è stata anche l’occasione per consegnare ai volontari i riconoscimenti per l’intervento a l’Aquila, consegnati dal presidente Vincenzo pasto-re, alla presenza del vice sindaco Bruno picchi.

ArrIVA IL cArrELLO LAMpO

la sVs stabilisce dei turni di reperibilità nelle ore più critiche dal-le 20 alle 8 del mattino, quando rintracciare una squadra sareb-be più difficile. Così i volontari a rotazioni si rendono disponibili ad una reperibilità che gli obbliga ad arrivare nel giro di 30 minuti alla sede di via delle Corallaie dove sono ricoverati i mezzi della protezione Civile e a partire per l’emergenza richiesta. durante il giorno invece si procede a costituire direttamente la squadra d’intervento. Bisogna considerare che spesso si tratta di emer-genze che durano nel tempo, i terremoti, le alluvioni dopo il pri-mo intervento hanno bisogno di azioni pianificate che danno la possibilità di una programmazione. Ma chi attiva la protezione Civile? “la richiesta –ci spiega simone sca-teni coordinatore della direzione operativa della protezione Civile - ar-riva dal Comune, dalla provincia, dalla regione o direttamente dalla sede nazionale, dipende dalla gravità dell’emergenza e da quanto è estesa. Con il Comune di livorno abbiamo una convenzione che ci so-stiene per un ¼ dei costi, mentre a livello provinciale e regionale c’è un coordinamento che ci permette di intervenire, insieme ad altre as-sociazioni, in modo organizzato per ottenere il massimo dei risultati nel minor tempo possibile”.

cOME fUNzIONA IL sErVIzIO OrGANIzzATO DALLA pUBBLIcA AssIsTENzA LIVOrNO

Ogni anno vengono ripetuti i corsi di formazione per la protezione Civile, per preparare nuovi volontari e per aggiornare quanti già ope-rano, ma desiderano ripassare le proprie nozioni. Grazie anche alla disponibilità del geologo Giovanni testa e dello psi-cologo Gianmarco Bonsanti, volontari sVs che tengono gratuitamen-te le loro docenze, sono stati formati altri 37 volontari che aggiun-gendosi a quelli già esistenti portano il gruppo della protezione Civile ad un’ottantina di persone, sempre pronte a prestare la loro opera, attraverso la formazione di squadre formate da tre persone ciascuna. il 2012 è stato un anno che ha portato molti arricchimenti in campo della formazione, infatti, grazie ai corsi svolti dal Centro di Adde-

pEr UNA fOrMAzIONE cONTINUAstramento regionale “la pineta dei tocchi” la sVs può vantare due formatori dell’Antincendio Boschivo, livello regionale CVt (Coordina-mento volontariato toscano). i due volontari sono riccardo nannoni e daniele scarselli che con la loro nuova qualifica ci permetteranno di effettuare corsi interni utilizzando metodi standard regionali.inoltre, sempre dal Centro regionale sono usciti due “responsabili di Gruppo”, che in caso di incendi, possono coordinare, su tutto il ter-ritorio regionale, fino a 4 squadre della solita associazione nazionale (Anpas, Misericordie, Croce rossa, Vab, ecc), e interfacciarsi diretta-mente con il dos (direttore Operazione spegnimento). Questi volon-tari sono: riccardo nannoni e Francesco Falleni.

Stefania Salani premiato dal presidente SVS Vincenzo Pastore per il suo impe-gno nella Protezione Civile

Alcuni mezzi della Protezione Civile

Esercitazioni di Protezione Civile

rEsOcONTO sTAGIONE prOTEzIONE cIVILE 2012

Giorni di disponibilità 365ricerche dispersi 3Manifestazioni 19Alluvioni 4terremoti 1emergenza neve 3Frane 0emergenze locali 5Giornate formative interne 1Giornate formative AnpAs 5Corsi formazione 1n° mezzi 3n° volontari formati 80

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prOteziOne CiVile

passato il periodo estivo, dove il perico-lo maggiore è quello degli incendi, la fine dell’anno spesso trascorre con le emer-genze idriche. la prima registrata è quella del 30 settembre e inizio ottobre, che ha colpito la zona nord di livorno, ripetutasi con maggiori conseguenze l’11 novembre a causa di abbondanti precipitazioni. ecco la cronaca di un giorno di emergenza trascor-so con i volontari della protezione Civile.

“siamo stati allertati dal Comune di livorno e prontamente ci siano attivati per far fronte alle richieste nate a causa della caduta di 98,2 millimetri di pioggia nel giro di poche ore.il codice rosso, con le prime richieste, è scattato alle nove del matti-no, quando i tre referenti Alessio Griselli, Francesco Falleni e stefania salani hanno provveduto ad allertare i volontari. la squadra è inizial-mente intervenuta con l’auto di protezione Civile e Maxi- emergenze per chiudere i sottopassi di via Firenze in direzione nord e sud; succes-sivamente il Comune ci ha richiesto d’intervenire su viale Carducci per l’apertura e la pulitura di tombini e bocche di lupo che hanno permes-so il ripristino della viabilità. Ci siamo successivamente spostati in via provinciale pisana dove abbiamo provveduto, anche in questo caso, all’apertura e pulitura dei tombini per un deflusso più rapido delle ac-que, e la chiusura dello svincolo con via pian di rota.nelle prime ore del pomeriggio siamo intervenuti sulla via dell’Arnaccio per svuotamenti scantinati e garage, e nel parcheggio di una ditta per abbassare il livello del botro che esondava nel sottopasso di via Firenze.

LA crONAcA DI UN GIOrNO DI ALLUVIONE

I NUMErI DELL’EMErGENzA IDrIcA A LIVOrNO

tra gli altri interventi richiesti, possiamo evidenziare:

• soccorso ad automobilisti in difficoltà; • soccorso a persona in varie zone;• Viabilità sulla via Firenze;• Viabilità sulla via provinciale pisana;• supporto al personale sanitario con ambulanza 4x4;• salvataggio in strada di animali domestici;• Messa in sicurezza tombini;• .svuotamento cantine e seminterrati sulla via dell’Arnaccio;• Abbassamento del livello di acqua del botro che passa sotto il cavalcaferrovia di via Firenze.

Tutti gli interventi sono stati possibili grazie a l’impiego di numerosi volontari e mezzi

Volontari impiegati n° 16;Ore totali di impiego/allarme H 10;Mezzi e attrezzature:1. nissan 4X4;2. Ford 4X4;3. land rover ambulanza 4X4;4. iveco 4X4;5. iveco 35-10 logistico;6. Carrello “lampo”;7. n° 3 motopompe.

Posizionamento delle motopompe per permettere il deflusso delle acque e ra-pidamente riaprire il sottopasso. Sullo sfondo il sindaco Alessandro Cosimi in-tervistato da Granducato TV

durante le prime ore dell’emergenza è stata garantita anche un’am-bulanza 4x4 per emergenza in territori alluvionati o non raggiungibili con mezzi tradizionali.tutte le squadre sono rientrate alle ore 20.00, ma per tutta la notte è rimasta reperibile, in codice giallo, la squadra di turno notturno per eventuali ulteriori chiamate”.

Il volontario Falleni accende le nuove motopompe coadiuvato dal volontario Negroni

prOteziOne CiVile

storie di vita, storie di disperazione, ma anche storie di solidarietà. i racconti che i volontari fanno al rientro dai loro interventi di emer-genza sono sempre carichi di umanità e rappresentano la ricchez-za irrinunciabile del volontariato. Questa volta abbiamo incontrato Maurizio raugi in sVs da tre anni, nel settore della protezione Civile, dell’antincendio e nella ricerca e soccorso delle persone scomparse.

Raccontaci, procedendo in ordine cronologiche, le tue esperienze nell’ultimo anno.“la prima è l’alluvione di Aulla. ricevetti una telefonata di pre-allerta la sera verso le 21 e dopo un’ora ero già in viaggio con i miei compagni di squadra Alessio Griselli, Alberto Guerrazzi e Francesco Falleni. Arri-vammo in piena notte, trovando un’atmosfera particolare, inquietan-te, infatti, non c’era elettricità ed era tutto buio: sembrava di essere in un paese fantasma. non ci rendemmo subito conto dell’accaduto, solo entrando nel centro di Aulla trovammo chiari segni del disastro, come le auto che galleggiavano, accatastate l’una sull’altra per le stra-de. risalimmo la via principale a piedi, con le torce in mano guardano nelle auto se qualcuno vi fosse rimasto intrappolato, fortunatamente non scorgemmo nessuno. dopo qualche ora ci assegnarono la zona dell’ipermercato dove vi erano due piani del magazzino interrati, com-pletamente pieni d’acqua fino al soffitto. Al mattino i Vigili del Fuoco riuscirono a pompare tutta l’acqua fuori e fu un sospiro di sollievo, perché potemmo constatare che nessuno vi era rimasto intrappolato: tutto era andato bene”.Qual è stato il vostro ruolo?“Quello di ricognizione e di supporto ai Vigili del Fuoco con le foto-elettriche. in questa prima missione siamo rimasti circa 24 ore, ma dopo 4 giorni sono tornato con un’altra squadra formata da daniele scarzelli, roberto Carmassi e Carlo negroni per fare opera di bonifica spalando fango. la popolazione in questa occasione si è data molto da fare e gli interventi sono stati organizzati molto bene”.C’è stata poi l’emergenza neve.“sì, prima a livorno e poi a Frosinone. in città abbiamo fatto viabilità in superstrada, abbiamo consegnato i pasti a Villa serena e al pasco-li e nelle altre rsa, abbiamo distribuito il sale sulle strade, soccorso i cittadini in difficoltà. passata l’emergenza a livorno il maltempo si è spostato a sud, ed infatti, dopo poco siamo stati allertati e inviati a Frosinone, dove abbiamo trovato una situazione peggiore rispet-to a quella che avevamo vissuto da noi, la città era completamente isolata, le auto totalmente sommerse dalla neve; per liberarle abbia-mo dovuto scavare un tunnel per cercare il gancio di traino e poi con il verricello le abbiamo tirate fuori. la squadra era composta da me,

I VOLONTArI rAccONTANO

Alessio Griselli e tommaso dello sbarba, ed abbiamo portato anche generi alimentari a chi era rimasto completamente isolato spalando tanta neve”.Arriviamo al terremoto in Emilia.“Questa è stata l’esperienza che più mi ha segnato, quella che non potrò mai dimenticare. siamo partiti cinque giorni dopo il terremoto con una squadra formata da nicola Braccini e Carmela spinelli e sia-mo stati assegnati a Mirandola. partimmo con l’idea di svolgere un intervento che doveva essere di mantenimento su un terremoto già avvenuto, ed invece ci trovammo ad affrontare un’ulteriore scossa, la più forte, che cambiò completamente lo scenario. dopo due giorni dal nostro arrivo, la mattina alle nove, dopo aver aiutato altri volon-tari ad aprire l’area giochi per i bambini, stavo ritornando in direzio-ne per prendere le consegne della giornata, quando ho sentito una totale assenza di area, un boato provenire dal terreno e subito dopo tanta polvere. ebbi difficoltà a rimanere in piedi. Ci fu subito un ef-fetto domino causato dal panico, le persone cominciarono a sentirsi male, svenivano, alcuni con crisi cardiache, ci portarono perfino un ragazzo giovane politraumatizzato che per la paura si era gettato dal secondo piano di un edificio. insomma, non avevamo più mani per prestare i soccorsi. Fu una giornata senza fine, anche perché le scosse di assestamento continuarono per tutta la giornata e la popolazione era molto spaventata. la sera poi dovemmo recarci a 30 chilometri di distanza per allestire un altro campo, infatti, in poche ore gli sfollati erano cresciuti da 4.000 a 9.000. lavorammo fino alle due di notte, ma in quella occasione ho potuto notare una grande dignità da parte della popolazione locale, anche nel dolore”.Qual è la cosa più bella di questo tipo di volontariato?“Mettersi a disposizione degli altri, dare aiuto diventa una missione e il terremoto è stata sicuramente l’occasione più toccante. Quando siamo andati via le persone piangevano, erano dispiaciute, anche in pochi giorni, in queste condizioni difficili, si era creato un buon rappor-to. i volontari hanno un ruolo rassicurante, oltre agli aiuti materiale siamo in grado di fornire un appoggio psicologico molto importante”. Un episodio che ti ha colpito in particolare?“Un giorno siamo andati in giro a Mirandola per fare una ricognizione, ed in un condominio abbiamo trovato una signora anziana determi-nata a tornare a casa per prendere il suo gatto. non siamo riusciti a portarla via, così siamo andati noi volontari. in quel momento, per lei, vedova e sola, quell’animale rappresentava tutta la sua vita. Fu vera-mente felice di poterlo riabbracciare e per noi è stato molto commo-vente vedere la sua gioia”. Foto di gruppo dei volontari al campo di Mirandola. Al centro Maurizio Raugi

Il centro di Aulla dopo l’alluvione

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la stagione che porta con sé il rischio degli in-cendi boschi è terminata. Fortunatamente la provincia di livorno non ha avuto grossi pro-blemi, grazie anche all’attività di prevenzione e pattugliamento del territorio che sta dando i suoi frutti. Un’azione che spesso non fa noti-zia, ma è di grande utilità. il suo agire capillar-mente e quotidiano sulle colline livornesi, già martoriate in passato dal fuoco, rende un ser-vizio di prevenzione, su tutti i tipi di incendio, che agisce in modo diretto sulla salvaguardia ambientale. per fare un bilancio della stagione a rischio in-cendi, che va dal 15 di giugno al 15 di settembre, dobbiamo ricordare che le ore di pattugliamen-to sono state 500, di cui 135 in convenzione con il Comune e le restanti come volontariato di sVs e quindi a spese dell’associazione. i chilometri percorsi nell’area di competenza assegnata alla sVs sono stati 4.798, per una media giornaliera di 45 chilometri. durante i pattugliamenti si sono registrati due avvistamenti di fumi su sterpaglie e 4 interventi sempre su sterpaglie. Mentre gli interventi fuori zona, ai quali gli organi competenti hanno indi-rizzato i volontari, sono stati complessivamente 8, ma anche in questo caso su situazioni facil-mente controllabili, che non hanno originato incendi veri e propri.il lavoro di prevenzione svolto da sVs è reso possibile grazie ai 55 vo-lontari formati, al furgone attrezzato per l’antincendio e ai due pickup destinati a questi servizi.da segnalare, fuori la stagione considerata a rischio, 4 incendi dal 26 al 31 marzo, nell’area del Gabbro, nibbiaia e Valle Benedetta, dove la sVs è intervenuta perché allertata dalla sala Operativa Unificata per-manente di Firenze, ma anche in questo caso sono stati interessati solo sterpaglie e canneti.durante i mesi di pattugliamento i volontari tengono anche una stati-stica sulle condizioni metereologi, alle quali spesso sono legate sia il principio di un incendio che il suo propagarsi. e così sappiamo che dal 15 giugno al 15 settembre ci sono stati 35 gironi di vento debole, 12 con vento assente, 15 con vento moderato e 5 con vento forte.

AntinCendiO

prEVENIrE è MEGLIO chE spEGNErE

Uno dei mezzi antincendio della SVS

Il lavoro dei volontari a Marina di Grosseto

rEsOcONTO sTAGIONE AIB 2012

Giorni di allarme stagione 92Ore pattugliamento 5005Giorni “non usciti per pioggia” 0Km totali pattugliamento zdC 4798Media Km giornalieri pattuglia 44,8Km totali stagione 5504Km percorsi fuori zona 706n° avvistamenti zdC 2n° interventi zdC 4n° interventi fuori zona 8n° chiamate comunali 1n° mezzi 3n° volontari visitati 55n° volontari idonei A.i.B. 55

purtroppo in altre province toscane la stagione non è andata così bene. tutti ricorderanno il devastante incendio di Marina di Grosseto ad agosto, dove sono andati in fiamme più di 70 ettari fra bosco e macchia mediterranea. le squadre intervenute su questa difficile si-tuazione sono due, la prima formata da Giuseppe Vecchio e daniele scarzelli che hanno prestato la loro opera dalle 19.30 alle 7 del mattino e una seconda squadra formata da Francesco Falleni e Carlo negroni operativa dalle 7 alle 15.30.“Abbiamo fatto prevalentemente opera di spegnimento focolai e bonifica – spiega Francesco Falleni – il nostro compito era quella di sorvegliare il limite del bosco ed entrare solo in caso di ripresa. l’impegno maggiore e più difficile è stato quello di seguire il lavoro della ruspa mentre toglieva la legna accatastata, per aprire dei var-chi ai mezzi operativi, per controllare che non vi fossero riprese di focolai”.

Mare, sole, vacanze, relax, il tutto natural-mente in sicurezza. Questo lo scopo del progetto estate sicura che da quattro anni il Comune di livorno realizza con il coor-dinamento della Guardia Costiera e la col-laborazione di un tavolo tecnico al quale partecipa l’Ufficio demanio, i Vigili del Fuo-co distaccamento porto, rappresentanti dei Circoli nautici e rappresentanti degli stabilimenti balneari. Anche la sVs partecipa al progetto met-tendo a disposizione volontari e mezzi, fra cui l’idroambulanza. Un servizio che si svolge dal 15 di giugno al 15 di settembre ed è limitato al sabato e alla domenica, an-che se il sogno di tutti è quello di riuscire ad estenderlo a tutto l’arco della settima-na, ma per questo si dovrà trovare ulterio-ri risorse umane e materiali, perché si trat-ta di un impegno notevole. del resto una città di mare non può pre-scindere da un soccorso che si concentra nel periodo estivo sui pericoli che possono venire dal mare. ricordiamo i tre ambiti nei quali la sVs in-terviene:1. postazione sul litorale di un mezzo mobile adibito ad ambulatorio. 2. presenza di un’autoambulanza a Quercianella pronta ad interveni-

re su chiamata del 118 nella zona, evitando il traffico che nel perio-do estivo intralcia il litorale.

pEr UN’EsTATE sIcUrA AL MArE

Anche il 2012 è stato un anno intenso per il gruppo do-natori sangue della sVs, affi-

liato all’Avis, che è riuscito ad au-mentare il numero delle donazioni nonostante le difficoltà che si sono presentate con la fine dell’anno. infatti, come spiega il responsa-bile del gruppo rosario santoro, le ultime decisioni dell’Asl locale

cONTINUIAMO A DONArE!

dOnAtOri sAnGUe

rischiano di far diminuire i dona-tori. “Aver limitato la possibilità di fare analisi durante la donazione e la mancata spedizione delle ana-lisi a casa sta scoraggiando qual-cuno, come già ha potuto notare l’Avis. noi comunque continuiamo a metterci tutto il nostro impegno e ad organizzare giornate del do-natore, dove tutti i volontari sono chiamati solitamente la domenica, per facilitare chi ha impegni di la-voro”.

3. il pattugliamento dell’idroambulanza lungo la cosata che va da Chioma ai rex e oltre. il mezzo entra anche negli stabilimenti per distribuire i depliant sulla sicurezza in mare. l’idroambulanza ha anche affiancato alcune manifestazioni sportive che si sono svolte in mare, mettendo a disposizione il proprio servizio di assistenza e soccorso.

Cosetta Benni

idrOAMBUlAnzA

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riCerCA e sOCCOrsO dOGriCerCA e sOCCOrsO dOG

Un gruppo in crescita che sta raccogliendo notevo-li consensi è quello formato da cinofili, cartografi e soccorritori del settore sanitario, che insieme hanno imparato a coordinarsi per la ricerca e il soccorso del-le persone scomparse. A ricordarci il ruolo di questo gruppo di volontari, nato in ambito sVs, è il responsa-bile Matteo Carrai. Com’è andata la vostra attività nell’ultimo anno?“sono accadute molte cose, il gruppo Ucs livorno sta diventando grande, dai primi passi compiuti nei primi anni della nostra formazione, abbiamo riscosso un no-tevole successo, tanto che abbiamo inglobato alcune unità cinofile di altri gruppi, che hanno fatto richiesta di unirsi a noi. Basta dire che da i primi tre cani siamo passati ad avere in formazione ben undici unità, che si stanno preparando per gli esami attitudinali. nel cor-so di questo anno abbiamo, inoltre, preso altri brevet-ti, insomma, non siamo stati assolutamente fermi.purtroppo in questo periodo abbiamo anche perso al-cune unità molto importanti per noi, non solocome binomi da lavoro, ma soprattutto come amici e come ruolo ricoperto all’interno dell’associazione. Fra questi vorrei ricordare il primo presidente roberto Massidda e l’amministratrice del gruppo Monica Car-lessi, entrambi cofondatori, con me ed altre persone, dell’associazione cinofila, che purtroppo hanno dovuto lasciare il loro impegno e questa passione, a causa di un trasferimento per motivi di lavoro”.Quindi sta andando tutto bene?“sarebbe bello poter rispondere di sì, ma purtroppo abbiamo dovu-to affrontare il problema dell’assenza di un campo di addestramento, che ancora oggi stiamo vivendo. Questo problema ha condizionato non poco il nostro lavoro, dovendo fermare l’attività di formazione per ben 7 mesi.il terreno dove eravamo ospitati, lo abbiamo dovuto abbandonare per varie ragioni, che sono troppo lunghe da esporre, ma da allora ho sentito, da molte direzioni, solo bei discorsi, purtroppo anche dall’Amministrazione Comunale”.Come avete gestito il problema?“siamo dovuti ricorrere a conoscenze personali, per trovare una so-luzione che ci permettesse di continuare il nostro lavoro, e questo la-sciami dire è stato merito solo di Ucs livorno.A questo proposito vorrei sfruttare l’occasione per ringraziare pubbli-camente tutto il comando dei Vigili del Fuoco di livorno; la compren-sione e la disponibilità del comandante Mauro Bergamini, che ci ha aperto le porte della caserma di livorno, offrendoci la disponibilità del campo di addestramento delle loro unità cinofile, ma soprattutto vo-glio ricordare il responsabile regionale dei cinofili del corpo dei Vigili del Fuoco, luca Bacci, che prima di tutto reputo un amico, e si è fatto promotore della nostra causa anche all’interno degli uffici della sua caserma. Ma il nostro ringraziamento va veramente a tutto il corpo dei Vigili del Fuoco a cui siamo tutti molto grati”.Questa è comunque una bella notizia.“sì. Ho sempre sostenuto la necessità che tra il volontariato ed il mon-do del soccorso professionale, ci fosse una maggiore interazione. Que-sto modello di lavoro, noi lo abbiamo fatto nostro, anche sfruttando un rapporto collaborativo già in essere tra Carlo Bientinesi e i Vigili del Fuoco di livorno. l’anno scorso avevamo intrapreso i primi passi avvi-cinandoci in punta di piedi a questi professionisti, con l’intenzione di

cANI, cArTOGrAfI E sOccOrrITOrI sANITArI IN AIUTO DI chI scOMpArE

farci conoscere, nella speranza che apprezzassero il nostro operato. Quando interveniamo, incontriamo i corpi statali, solitamente nel set-tore delle ricerche persone disperse operano sempre i Vigili del Fuo-co, ed è indispensabile avere una precedente conoscenza, per avere assegnati ambiti di intervento”. Spiegaci meglio.“Al momento dell’intervento, quando ti presenti sul posto, general-mente ci sono i Vigili del Fuoco che hanno allestito un posto di co-mando avanzato per gestire il momento di crisi, utilizzando le risorse umane presenti. È naturale che quanti prendono decisioni hanno la re-sponsabilità del lavoro, e per assegnare un compito devono essere si-curi della preparazione degli operatori volontari che in quel momento si trovano davanti, e questo può accadere solo se c’è una conoscenza precedente: non scordiamoci che siamo lì per trovare un disperso e salvargli la vita, non per metterci in mostra”.Quindi cosa è mutato nel vostro modo di operare?“il nostro gruppo Unità ricerca e soccorso ha saputo dimostrare di essere all’altezza in ogni situazione, ma soprattutto in ogni settore. Abbiamo saputo sfruttare le occasioni che ci sono state date, guada-gnandoci la fiducia del personale qualificato che lavora negli organi statali.ricordo, molto volentieri e con grande orgoglio, che il gruppo è unico per la sua composizione nel mondo del volontariato, annoverando al suo interno esperti in orientamento e cartografia, in soccorso sani-tario e cinofili qualificati. i gruppi di softair, tnt e tigri, hanno dato dimostrazione di saper mettere in atto tutta la teoria che solitamente insegnano in aula durante i corsi di formazione. Oggi quando andiamo sugli interventi, sappiamo di essere conosciuti e questo ci permette di lavorare fianco a fianco con i professionisti”. Come tenete allenati i vari gruppi?“solitamente i gruppi lavorano in addestramento disgiuntamente, per poi ritrovarsi in attività comuni dove mettiamo in campo il nostro sapere, cercando di portare il tutto all’estremo per verificare i nostri li-miti ed il nostro livello. Abbiamo fatto recentemente un’esercitazione su macerie ed una in superficie, lavorando in varie zone, dove sempre cerchiamo di attuare tutte le varie tattiche e tecniche di ricerca”.

Un cane da ricerca con il suo conduttore vicino al mezzo della SVS di Protezione Civile dedicato alla ricerca persone scomparse

per cercare persone scomparse è essenziale sapersi orientare su qual-siasi tipo di terreno. Ad aiutare in questo compito ci sono le carte geo-grafiche, i gps, ma le prime vanno sapute leggere e i secondi bisogna saperli usare. esperti in questo settore, perché abituati ad utilizzare questi strumenti, sono gli appassionati di softair, una disciplina sporti-va in espansione, che vede i suoi estimatori impegnati a riprodurre con armi finte, combattimenti e battaglie, prevalentemente all’interno dei boschi. il gruppo di ricerca e soccorso della sVs, oltre ai cinofili e ai soccorritori sanitari, ha al suo interno gli elementi di due associazioni di softair: i tnt seal team livorno e i tigri livorno softair. Quest’ultimi si sono uniti al gruppo da circa un anno e il suo presidente Alessio Mazzantini, ci spiega le motivazioni di questa scelta.Quanti siete in associazione?“Circa 30”.E quanti hanno aderito al gruppo di soccorso e ricerca della SVS?“Una decina”. Raccontaci brevemente cos’è il Softair.“la nostra è un’attività sportiva agonistica, che si svolge prevalente-mente nel bosco. Abbiamo anche un nostro campionato nazionale, e per parteciparvi è indispensabile essere esperti cartografi e conosci-tori della navigazione terrestre”.Come vi siete avvicinati alla SVS?“Alcuni dei nostri membri sono volontari della sVs e ci hanno parlato dell’iniziativa, così abbiamo deciso di partecipare. inizialmente abbia-mo frequentato dei corsi e successivamente abbiamo tenuto noi delle lezioni sulla nostra specializzazione, per introdurre gli altri volontari all’argomento”.Perché questa scelta?“Oltre che l’interesse per un’attività di volontariato molto utile, credo che sia importante per noi partecipare a queste attività, anche come mezzo per farci conoscere meglio. il nostro sport non è molto com-preso, spesso siamo accostati ad ambienti militari, ma non è così. par-tecipare a questo gruppo ci dà lustro e ci permette di farci apprezzare anche sotto un altro aspetto e consente alla gente di comprendere che nel nostro gruppo c’è anche una vita sociale”.L’esperienza più bella?“le esercitazioni che periodicamente facciamo, che ci permettono di mettere in pratica la teoria ed essere pronti quando ci sarà da inter-venire. È bello ritrovarsi con tante persone e vedere i risultati delle

cArTE GEOGrAfIchE E Gps: cOME OrIENTArsI IN UN BOscO

nostre azioni. durante l’estate siamo stati chiamati anche ad effet-to Venezia per il controllo del territorio, il nostro compito va oltre la cartografia, perché ci piace dare una mano anche durante le manife-stazioni in cui la sVs interviene per svolgere il suo servizio. la sVs a livorno è una grande associazione e noi siamo onorati di farne parte”.

Emilio Montanari al coordinamento delle esercitazioni

L’esperto mentre consulta la cartina durante le ricerche in un bosco

Foto di gruppo con cani e conduttori

Chiunque volesse intraprendere questa forma di volontariato, chi sem-plicemente volesse entrare in contatto con noi, chi desidera venirci a trovare con il proprio amico a quattro zampe o semplicemente per sta-re all’aria aperta in nostra compagnia al centro di addestramento, può chiamare o scrivere a:Matteo Carrai, responsabile tecnico del gruppo tel [email protected]

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lA seziOne di ArdenzAlA seziOne di ArdenzA

diventati ormai un punto di riferimento per la zona dell’Ardenza, la sezione sVs opera senza sosta sul territorio, puntando sempre più sull’apporto dei giovani. il responsabile roberto paoletti racconta: “in questo ultimo anno abbiamo conti-nuato a migliorare il servizio, garantendo sempre squadre complete con 4 volontari. la nostra sede è aperta tutti i pomeriggi e tutte le sere fino a mezzanotte e, da no-vembre, garantiamo la presenza anche la mattina del sabato e della domenica”. Un servizio che è sempre più apprezzato dalla popolazione locale, che comprende quanto sia importante una presenza sul territorio, capace di garantire la rapidità e l’efficienza del servizio. “purtroppo –continua paoletti- ancora non abbiamo avuto il riconoscimento dal 118, anche se il nostro intervento si è reso utile più di una volta, come ad esempio

UNA sEzIONE rADIcATA NEL TErrITOrIO

Un ambiente più raccolto, capace di riproporre un’atmosfera familia-re, che riesce ad attirare molti giovani. Questo sembra essere il segre-to della sezione di Ardenza, anche se il responsabile roberto paolet-ti nega che vi sia una formula magica, ma afferma: “semplicemente sono i giovani che si richiamano l’uno con l’altro”.Fra il gruppo dei giovani volontari che svolgono il servizio alla sezione di Ardenza incontriamo Annalisa Vincenzoni 17 anni, studentessa del liceo sociale, attiva in sVs dal 2011. “sono volontaria di primo livello, ma posso salire sulle autoambulan-ze che fanno emergenza come osservatrice, un modo per fare un po’ di tirocinio in attesa di compiere 18 anni e fare il corso per il secondo livello”.Cosa ti ha spinto a diventare volontaria?“Abito qui vicino e fin da piccola, ogni volta che passavo davanti alla sezione, mi sentivo incuriosita dall’opera dei volontari e desideravo essere come loro. Così appena compiuto 16 anni, con un mio amico, abbiamo deciso di presentarci alla sVs e chiedere di farne parte”.Quanto ti impegna questa attività?“Faccio due turni alla settimana, il martedì pomeriggio e la domenica mattina. di più non posso perché devo andare a scuola e studiare”.Cosa ti piace di più del volontariato?“la voglia di stare insieme e di aiutare gli altri. siamo come una fami-glia, abbiamo saputo creare un’atmosfera molto bella e il quartiere ci ha accolto bene”. Che settore preferisci?“Mi piacciono di più le emergenze, mi sento più vicina alle persone che stanno male, anche se riconosco che le ordinarie sono utilissime”.Cosa pensano i tuoi amici e la tua famiglia della scelta di fare volon-tariato?“i miei familiari sono contenti, mentre i miei amici non capiscono per-ché lo faccio, non accettano il fatto che non sono pagata. per entrare

IL pUNTO DI VIsTA DEI pIù GIOVANI

in questo mondo ci vuole una passione particolare, altrimenti non lo si può comprendere. Ho provato a portare qualche ragazzo delle mia età in sezione per fargli comprendere questa attività, ma non ci sono mai riuscita”. Secondo te qual è il punto di forza della SVS?“siamo noi giovani. naturalmente senza voler togliere niente ai più anziani, che hanno il grande merito di insegnarci tante cose e sempre ci aiutano ad affrontare i servizi, anche i più difficili”. Progetti per il futuro?“Mi piacerebbe fare il medico o l’infermiera per restare in questo set-tore, ma continuerò a fare volontariato perché è una cosa che ormai fa parte della mia vita”.

Il responsabile della Sezione di Ardenza Roberto Paoletti

quest’estate quando è stato richiesto un intervento di emergenza per una donna di 50 anni, colpita da infarto, fra i Bagni Fiu-me e la Baracchina rossa. il 118 ha chiama-to la sVs, ed il nostro centralino, oltre a far partire subito l’autoambulanza con il me-dico a bordo, ha avvisato anche la sezione di Ardenza. essendo sul posto siamo arri-vati velocemente con un auto e i volontari hanno potuto iniziare subito il massaggio cardiaco e ad utilizzare il defibrillatore in attesa dell’arrivo del medico, poi interve-nuto regolarmente. l’intervento anticipa-to di 4 o 5 minuti rispetto all’arrivo dell’au-toambulanza probabilmente ha salvato la vita della signora. in queste situazioni la tempestività dei soccorsi è fondamentale, ecco perché continuiamo a chiedere il rico-noscimento della nostra sede di Ardenza al 118”.

La giovane volontaria Annalisa Vincenzoni

storie di volontariato parallele, che ad un certo punto si incrociano per dare vita anche ad un rapporto di amicizia. siamo alla sezione di Ardenza e incontriamo patrizia ratti e Maria rita Benedettelli, che da un po’ di tempo svolgono il loro servizio in coppia.Da quanto tempo siete volontarie?Patrizia: “dal 2009. sono volontaria di 2° livello e faccio le emergenze, ma ho dato la mia disponibilità anche per le ordinarie e il sociale. nor-malmente faccio due turni a settimana, il martedì in sede e il giovedì ad Ardenza”.Maria Rita: “io sono volontaria dal 2009, ma ho fatto il mio corso di 2° livello alla pubblica Assistenza della Val d’Arbia in provincia di siena, e quando mi sono trasferita a livorno ho continuato a fare lo stesso ser-vizio con la sVs. Anch’io ho il turno di martedì e giovedì, solitamente siamo sempre in coppia. sono arrivata a livorno tre anni fa, e l’asso-ciazione mi ha aiutato ad inserirmi nel nuovo contesto”. Come siete arrivate ad Ardenza?Patrizia: “Me lo ha chiesto una volontaria che già faceva servizio ad Ar-denza, così decisi di provare, mi sono trovata bene ed ho continuato”.Maria Rita: “Anch’io ho iniziato in sede, ma poi ho conosciuto roberto paoletti che mi ha chiesto di venire ad Ardenza, così ho cominciato a fare un turno alla settimana anche qui”. Perché avete iniziato a fare volontariato?Patrizia: “Fin da piccolo volevo fare l’infermiera, ma a 16 anni ho perso mio padre, ed essendo la più grande di 5 figli cominciai a lavorare al suo posto. nel 2009 sono andata in pensione, il primo mese l’ho tra-scorso bene, anche perché eravamo in estate, ma poi ho iniziato ad annoiarmi. È stata una mia nipote, che fa volontariato con la sVs, ha suggerirmi questa strada. inizialmente ero titubante, poi ho comin-ciato, mi sono trovata subito bene ed ho continuato. Ho frequentato il corso per il primo livello e poi ho iniziato quello del secondo, ma a metà mi sono scoraggiata, temevo di non farcela ed ero decisa a smettere, ma altri volontari mi hanno aiutata a proseguire e così ho ritrovato la motivazione, ho terminato il corso ed ho superato l’esa-me. Adesso sono molto contenta di aver continuato perché mi piace quello che faccio”.Maria Rita: “io non avevo velleità di tipo medico, ho studiato giuri-sprudenza, quindi ero ben lontana dagli interessi sanitari, però mi è sempre piaciuto dare un aiuto agli altri. la molla che ha fatto scattare il desiderio di intraprendere questa strada è stata la malattia di mio padre, rimasto in rianimazione per 5 mesi. per tutto questo periodo l’ho assistito costantemente ed ho imparato a muovermi in questo ambito, così ho pensato che quello che facevo per lui lo potevo fare anche per altri. Questa esperienza familiare mi ha portata ad essere più coriacee nei confronti della malattia, ed infatti, adesso mi sento molto portata nello svolgere questo servizio, cosa che non avrei mai creduto prima”. Qual è la cosa che vi piace maggiormente di questo tipo di volonta-riato?Patrizia: “rapportarsi con le persone. portare un aiuto materiale, ma anche psicologico. devo dire però che riceviamo molto, anche un semplice grazie ci regala sempre tanta soddisfazione”. Maria Rita: “sì, anche per me è la stessa cosa. la soddisfazione viene dal sapere di avere aiutato una persona nel modo giusto, di averle, qualche volta, salvato la vita. Anche i servizi con gli anziani sono molto belli perché ti accorgi che magari hanno solo necessità di una parola gentile, e la riconoscenza che vedi nei loro occhi ti rallegra e ti aiuta ad affrontare la tua stessa vita in modo diverso”. Raccontateci una bella esperienza vissuta come volontarie.Patrizia: “ricordo ancora una signora, che aveva la fama di essere una brontolona, che accompagnavo a fare la dialisi, ma che con me riuscì ad istaurare un buon rapporto. Una volta le raccontai che non sapevo

DUE VOLONTArIE, DUE sTOrIE, DUE AMIchE

come scongelare del pesce in fretta, perché avevo ospiti a cena, lei mi dette dei consigli e alla fine, quando ci salutammo mi ringraziò per averla ascoltata. Mi colpì molto, le sue parole mi trasmisero molta dolcezza”.Maria Rita: “Gli episodi sono molti, ma forse quello che ricordo maggior-mente è l’aiuto che riuscimmo a dare ad una ragazza che aveva avuto un brutto incidente con il motorino. Oltre alle cure sanitarie cercammo di tranquillizzarla, di rassicurarla sulle sue condizioni e quando arrivam-mo in ospedale aveva ritrovato un po’ di serenità, cosa indispensabile anche per ricevere le cure al meglio, il nostro intervento è servito per farle vivere in modo un po’ meno scioccante quella esperienza”. Cosa apprezzate in particolare della sezione di Ardenza?Patrizia e Maria Rita: “il fatto di essere molto uniti, di avere delle buo-ne squadre e il riscontrare che siamo molto apprezzati dalla gente del luogo, che ci vorrebbero ancora più presenti”. Un sogno nel cassetto?Patrizia: “prima di tutto vedere la sede nuova. e poi mi piace pensare che si continui anche in futuro a coccolare i volontari. nella nostra se-zione ci sono tanti giovani, che vengono volentieri, rinunciano a mo-menti di svago, sono ragazzi seri ed impegnati, ed è importante per la loro crescita che continuino a frequentare la sVs”. Maria Rita: “Al di là della sede nuova, che anch’io vorrei vedere, credo che si debba continuare a dare valore ai volontari, a metterli al centro dell’associazione, perché sono la vera anima della sVs, quella che la gente percepisce”.Cosa dite agli altri per convincerli ad intraprendere la strada del vo-lontariato?Patrizia: “donare noi stessi agli altri e come donare noi a noi stessi”.Maria Rita: “riprenderei una frase, che è il simbolo della pubblica As-sistenza della Val d’Arbia dalla quale provengo che dice «non meritò di vivere chi visse solo per se stesso». È fondamentale che chi può debba dare un aiuto agli altri, anche in minima parte. non è vero che i giovani di oggi sono più superficiali, ci sono, come ci sono sempre stati, ragaz-zi sensibili e ragazzi più menefreghisti. Ho notato invece che oggi c’è una coscienza diversa sui temi del volontariato, ed anche la scuola è più attenta a sensibilizzare gli studenti. Un minimo sforzo in più por-terebbe molti più ragazzi su questa strada”.

Da destra: Patrizia Ratti e Maria Rita Benedettelli

sEzIONE DI ArDENzA LA rOsA - LIVOrNO sUDVia ricci 2 – 57128 Ardenza (livorno)

tel. 0586/505011 fax 0586/505022Per urgenze chiamare [email protected]

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BAllO sOttO le stelle - lA sAGrA del pOlpOBAllO sOttO le stelle - lA sAGrA del pOlpO

la quattordicesima edizione di Ballo sotto le stelle si è svolta quest’an-no sotto l’insegna della tradizione e del rinnovamento. Un’afferma-zione che non è una contraddizione, perché effettivamente sVs è ri-uscita a camminare su questi due binari, continuando ad organizzare una festa, che può vantare una storia di quasi tre lustri, e nello stesso tempo è riuscita a spostare il luogo del suo svolgimento, dando una svolta innovativa alla manifestazione. pochi chilometri percorsi per passare dalla rotonda di Ardenza, salutando il magnifico scenario del mare, ormai diventato troppo caro per i costi di gestione, a via della Corallaie, la sede nord dell’associazione, che già ospita tante iniziative che caratterizzano la vita della sVs.“i livornesi hanno capito la nostra scelta – ha spiegato la vicepresi-dente Alessandra Mini – ed hanno partecipato all’iniziativa numerosi, come sempre. il risparmio sui costi dell’organizzazione ci permetterà di aiutare la pubblica Assistenza di Mirandola, con la quale siamo ge-mellati, per la ricostruzione della loro sede, andata distrutta con il ter-remoto, e ci consentirà di investire maggiormente su alcuni progetti ai quali teniamo particolarmente, come le varie attività che realizzia-mo con gli anziani, che vanno dalla linea Amica al telesoccorso”:Anche il nome della manifestazione ha avuto un aggiornamento di-ventando, infatti, Ballo sotto le stelle – sagra del polpo, con il rap-presentativo e simpatico logo disegnato da Alberto Fremura, grande amico di sVs, ma la manifestazione, nel rispetto della tradizione, ha avuto anche la consueta inaugurazione di un mezzo, rappresentato in questa edizione da un’autoambulanza. “Abbiamo anche consegnato – ha continuato Alessandra Mini – l’at-

UNA fEsTA chE sI rINNOVA NEL rIspETTO DELLA TrADIzIONE

testato di fine corso a 37 volontari che sono entrati nella protezione Civile. si tratta sempre di un’occasione molto bella, perché si confe-risce un riconoscimento all’impegno mostrato nel seguire le lezioni e nel superare l’esame finale, che mette in luce la volontà e la deter-minazione di queste persone che si metteranno al servizio di chi ha bisogno di aiuto, in caso di incendio, alluvione, terremoto o in qual-siasi calamità naturale o evento dove si richieda il nostro intervento. Un particolare ringraziamento va agli oltre 50 volontari che ogni sera, con il massimo della dedizione, hanno garantito il servizio, facendo emergere ancora una volta un grande senso di appartenenza all’as-sociazione, ma non dobbiamo dimenticarci neanche di quei volontari che non hanno potuto essere presenti fisicamente, perché impegnati a coprire i servizi di emergenza e urgenza sul territorio. Quest’anno sono stati con noi anche i nostri volontari della sezione sVs di roma Capitale, in rappresentanza anche della Brigata Volontari prociv Arci di roma. due giorni trascorsi insieme per vivere l’organizzazione della festa e i valori comuni di sVs dai quali siamo legati”. Anche quest’anno la manifestazione ha visto la partecipazioni delle autorità cittadine con il vicesindaco Bruno picchi, l’assessore comuna-le al bilancio Walter nebbiai, monsignor paolo razzauti e Francesco Genovesi responsabile del 118. sempre pronti a portare il loro sostegno anche i due presidenti emeri-ti, Garibaldo Benifei e Odette Volpi che con le parole hanno espresso il loro affetto nei confronti della sVs, ricambiati da un caldo applauso. Grazie Garibaldo, grazie Odette per esserci sempre vicino ed incorag-giarci nella nostra opera.

Il vicesindaco Bruno Picchi all’inaugurazione del nuovo mezzo

Don Razzauti benedice il nuovo mezzo

Odette Volpi Presidente Onorario

Momenti di Ballo Sotto le Stelle

Volontari impegnatinei preparativi

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CirCOlO

Un collante per eccellenza, che non soffre l’invecchiamento, neanche con il trascor-rere del tempo, è sicuramente il ballo. Una forma di socializzazione fra le più amate, che attraverso i secoli è giunta a noi, mo-dificando solo il suo stile, ma lasciando intatta la sostanza: il piacere di stare insie-me e muoversi al ritmo della musica.

l’Associazione di promozione sociale la solidarietà ha fatto sua que-sta filosofia, ed ogni sabato, nei locali della sVs livorno nord, in via delle Corallaia, offre a tutti gli appassionati del settore, la possibilità di partecipare a serate danzanti e, per chi lo desidera, a cene che pre-cedono il ballo. “l’idea di organizzare questo tipo di attività – spiega la presiden-te Alessandra Mini – è venuta spontaneamente, perché la danza ha

AL rITMO DELLA MUsIcA LA sOLIDArIETà ENTrA NEI cUOrI

sempre accompagnato la storia della sVs, basta pensare che nei pri-mi anni del novecento, la sala da ballo veniva organizzata in via san Giovanni. la danza e la musica hanno un grande valore associativo e socializzante, ed infatti, in questi anni di attività si è creato un grup-po molto unito e direi anche solidale, tenendo fede al nostro nome”.serate danzanti che riescono a riempire l’ampio locale di via delle Corallaie, dove non mancano di nascere nuove amicizie, per tutto l’arco dell’anno. Ma facciamo un po’ di storia: “il 13 maggio 2008 – continua Alessandra Mini – nasce per volontà del comitato direttivo sVs l’Associazione di promozione sociale la solidarietà o più comu-nemente chiamata Circolo ricreativo della pubblica Assistenza, con lo scopo di favorire la socializzazione sia all’interno che all’esterno della nostra associazione. Oltre al ballo ci dedichiamo anche ad ini-ziative che hanno scopo di beneficenza e manifestazioni dedicate ai bambini”.

Una sera all’insegna del divertimento è stata quella trascorsa con Ful-vio pacitto, il re degli stornelli livornesi, socio e caposquadra onorario della sVs, che non ha risparmiato la sua simpatia e il suo umorismo per rendere indimenticabile l’incontro con i soci della solidarietà, che in pausa dalla pista da ballo, hanno potuto godersi lo spettacolo.

sTOrNELLI ED ALTrO cON fULVIO pAcITTO

La serata con Pacitto

Cos’è il carnevale senza le maschere? Ovviamente non può esistere una festa nel periodo di carnevale senza i costumi, e questa regola vale anche per gli adulti, anzi, soprattutto per loro, che sembrano gra-dire più dei bambini, l’avere la possibilità di trasformarsi, per alcune ore, nei personaggi più amati. Così la sede di via delle Corallaie è stata ancora una volta teatro di una divertente ed apprezzata festa, dove il buon umore non ha dimenticato di coinvolgere nessuno.

UN cArNEVALE… NATUrALMENTE IN MAschErA

Festa di carnevale in maschera

Il mezzo del Circolo La Solidarietà, autofinanziato con le attività dello stesso Circolo e destinato alle attività sociali

rINNOVO cArIchE sOcIALICon le ultime votazioni sono stati eletti:

AlessAndrA Mini - pAOlO pACini - rOssellA lUpi

Come partecipare alle serate danzanti e alle altre attività del CircoloIngresso

Ballo e consumazione: 8 euro Cena e ballo senza consumazione: 16 euro

l’Associazione promozione sociale la solidarietà ha sede in via delle Corallaie 10 livorno.

per informazioni: [email protected] - www.pubblicaassistenza.it

telefono 348/8516861

CAprAiA

Anche quest’anno l’isola di Capraia ha portato a termine la sua stagio-ne balneare, il periodo più affollato dell’anno, garantendo l’assistenza sanitaria ai residenti e ai turisti, oltre ai servizi di protezione Civile. Adriana Casini responsabile del volontariato sVs a Capraia ci racconta: “Quest’estate sono venuti a prestare la loro opera ben 60 volontari, appartenenti a 9 associazioni sparse sul territorio nazionale. Gli inter-venti svolti sono stati circa 60, tre con i Carabinieri, 4 con la Guardia Costiera e ben 13 con il servizio d’elicottero pegaso. Fortunatamente non abbiamo avuto alcun incendio”.Cosa intendi con i servizi svolti con i Carabinieri e la Guardia Costiera?“Quando un servizio viene svolto in collaborazione con loro, ed i vo-lontari salgono sulla camionetta dei Carabinieri per raggiungere po-sti impervi o sul gommone della Capitaneria di porto per accedere a spiagge raggiungibili solo dal mare. Con entrambi abbiamo una colla-borazione molto importante, perché ci aiutano ad arrivare in luoghi dell’isola, che non potremmo mai raggiungere con i nostri mezzi”.Avete il solito mezzo?“no, la situazione è migliorata perché abbiamo avuto un’autoambu-lanza nuova”.

LA pErLA DEL MEDITErrANEO ED I sUOI VOLONTArI

Sono stati svolti servizi particolari?“Abbiamo svolto servizio alla Wild trade Capraia, una gara podistica estrema che si svolge intorno all’isola, dove i partecipanti devono cor-rere su stradine sconnesse, compreso un tratto a picco sulla scogliera. Abbiamo dovuto tenere il pegaso in allerta, perché in caso d’inciden-te non avremmo potuto raggiungere l’infortunato. Fortunatamente è andato tutto bene. Alla manifestazione hanno partecipato anche il trio Aldo, Giovanni e Giacomo”. Avete dovuto affrontare casi difficili?“Ad agosto c’è stato un malore di un turista che si trovava su un gom-mone. sembrava un’embolia polmonare da immersione, ma i parame-tri riscontrati non collimavano con la diagnosi, il paziente aveva evi-dente difficoltà respiratoria, con presenza di edema polmonare, ma nessuna problematica cardiaca e nessuna anamnesi particolare. dopo alcune consultazioni con il pronto soccorso e la camera iperbarica di pisa, è stato deciso il trasferimento al pronto soccorso di livorno. Ab-biamo poi scoperto che si trattava di una rarissima patologia chiamata edema polmonare da muta da sub di cui si sono riscontrati solo 60 casi nel mondo e il nostro era il 61°…”.Come sta andando la formazione?“Quest’anno abbiamo formato 6 volontari di livello base e in futuro cercheremo di organizzare un corso Blsd”.Altre novità?“l’ultima novità di quest’anno è l’essere riusciti a creare una postazio-ne di Blsd sul porto, visto che qui si sono verificati il maggior numero di arresti cardiaci. presto metteremo anche una colonnina idonea, al momento abbiamo deciso di posizionarci al diving di Capraia”.

Un gruppo di volontari

Giovanni a Capraia, insieme a due volontari, in occasione della gara podistica Wild Trade

Un mezzo della SVS accanto alla nave in porto

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MAteriAle sAnitAriO - lineA AMiCA

Uno dei servizi storici che la sVs offre alla città è quello del prestito di materiale sanitario. può accadere che per un periodo ben defini-to occorra utilizzare delle stampelle o un letto particolare, così come una sedia a rotelle o un sostegno per flebo. Oggetti piuttosto costosi, soprattutto se di questi se ne deve fare un uso limitato nel tempo. per aiutare chi ha difficoltà economiche la società Volontari di soc-corso mette a disposizione anche gratuitamente tali oggetti, mentre a chi ha le possibilità economiche viene chiesta un’offerta libera, che sarà poi investita per comprare altro materiale sanitario, perché an-che questi oggetti hanno spesso bisogno di essere rinnovati, oltre alla necessità di aumentarne la quantità, visto che le richieste sembrano essere sempre in aumento. responsabile di questo servizio è il volontario Manlio Vivaldi, che pun-tualissimo ogni mattina dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 è alla sede di via san Giovanni pronto ad accogliere le persone che hanno bisogno di materiale sanitario.“Ormai da molti anni la sVs fornisce a chi ne ha bisogno, carrozzine sia di quelle chiudibile sia di quelle fisse che chiamiamo comode, ci sono poi i letti tipo quelli degli ospedali con schienale reclinabile, stampelle, deambulatori, porta flebo, alza spalla”.Il tutto viene dato gratuitamente? “noi diamo il materiale per due mesi a offerta gratuita, chi ha gra-vi problemi economici non dà niente. il ricavato viene investito per comprare nuovo materiale sanitario. Cerchiamo di risolvere i problemi di tutti. A chi ha bisogno di più tempo rinnoviamo il prestito, chi per motivi di lavoro non può venire la mattina può prendere un appunta-

GLI sTrUMENTI chE AIUTANO AD AffrONTArE LA MALATTIA

mento specifico, c’è poi una ditta che a prezzi modici porta i grossi materiali, come il letto, a domicilio”. Chi maggiormente richiede questo servizio?“Molti anziani, ma capitano anche i giovani e qualche volta i bambini, perché rompersi una gamba ed aver bisogno di stampelle o di una sedia a rotelle può capitare a tutti”. Da quanto svolgi questo servizio volontario per la SVS?“Ormai sono oltre dieci anni e mi piace farlo perché si sta a contatto con la gente, si comprendono quali sono i veri problemi delle famiglie. purtroppo ci sono anche episodi spiacevoli, come le persone che non riportano il materiale e bisogna impegnare un sacco di tempo per rin-tracciarli e sollecitarli, ma fortunatamente non è sempre così, molti ringraziano con tutto il cuore per il servizio che offriamo e che in parte può aiutarli ad affrontare la difficile situazione che stanno vivendo”. Ed il telesoccorso?“Anche questo è considerato materiale sanitario e quindi me ne occupo io. Quest’anno con l’aiuto dei ragazzi del servizio Civile abbiamo fatto un grosso lavoro di revisione ed istallazione di nuovi apparecchi. si trat-ta di una strumentazione che viene collegata al telefono dell’anziano che ne fa richiesta. in dotazione vi è anche un pulsante che la persona porta sempre al collo per poterlo schiacciare in caso di bisogno. l’appa-recchio, infatti, è collegato alla nostra centrale operativa e quando suo-na, l’operatore telefona per verificare cosa sta succedendo e prestare soccorso, se non risponde nessuno partiamo subito con l’autoambulan-za ed andiamo sul posto a controllare come sta la persona”. per informazioni si può telefonare al numero 0586/888888

per diventare volontari non vi sono limiti di età, ognuno può scegliere un servizio adeguato alle sue capacità, alla sua predisposizione e anche alla sua condizione fisica. la linea amica è un tipo di servizio che può essere fatto anche da persone anziane, perché lo si fa da seduti e non implica una fatica fisica. l’iniziativa si rivolge ad anziani soli, che hanno bisogno di un po’ di compagnia, e desiderano ricevere una telefonata, almeno una volta alla settimana, per chiacchierare un po’. si tratta di persone che non hanno la possibilità di muoversi molto a causa di pro-blemi di salute e che spesso restano l’intera giornata senza vedere o parlare con nessuno. ecco che una telefonata da una voce amica, alla quale sono ormai abituati a confidare piccoli e grandi problemi, ma an-che gioie del passato e del presente, diventa un importante valore.A raccontarci come si svolge questo servizio, chiamato linea Amica, sono due volontarie di ‘lungo corso’ come donatella Campi e France-sca Gubetti che da molto tempo si occupano di questo settore.“per il prossimo anno –affermano- ci proponiamo di ristrutturare un po’ l’attività. infatti, attualmente abbiamo circa 40 anziani e 8 volonta-ri, ma stiamo facendo una campagna per poter aumentare il numero delle persone che vogliono dedicarsi a questo servizio e di conseguen-za anche gli utenti. in programma abbiamo anche l’organizzazione di un corso per formare i nuovi volontari e per aggiornare quelli che già operano, infatti, è importante avere un supporto psicologico per im-parare ad affrontare al meglio le telefonate”.Prevalentemente di cosa vogliono parlare gli anziani?“Conducono sempre il discorso sulle loro malattie e ci fanno molte do-mande su questo argomento. noi cerchiamo di distrarli facendoci rac-

QUANDO LA VOcE AMIcA ArrIVA pEr TELEfONO

contare qualche episodio della loro vita, è uno strattagemma che funzio-na perché parlano volentieri del loro passato e si distraggono per un po’. Altro discorso gradito sono le ricette di cucina e i programmi televisivi”.Si fidano di voi?“All’inizio non è facile perché non ci conoscono, bisogna telefonica-mente conquistare la loro fiducia. per un periodo abbiamo fatto una campagna promozionale perché fossero loro a chiamare, ma nessuno lo faceva, gli anziani si lasciano andare alla depressione e non chiama-no mai loro per primi, così abbiamo capito che dovevamo essere noi a farlo. Con il tempo abbiamo anche compreso che è meglio che lo stesso operatore faccia le telefonate sempre alla stessa persona, in modo da creare più facilmente e velocemente un rapporto di fiducia”. Il vostro servizio si limita alle telefonate?“la gran parte del nostro tempo lo impieghiamo parando al telefono, ma ogni tanto facciamo delle feste, come a natale oppure durante la sagra del polpo, che ci ha dato al possibilità di ospitare un gruppo di anziani a cena. Fra i nostri progetti c’è anche quello che abbiamo chia-mato Passeggiando insieme, e che prevede l’organizzazione di brevi gite per accompagnare gli anziani nei posti più significativi della loro vita, che magari non hanno più la possibilità di vedere. C’è chi vuole andare al mare, chi a Montenero, ma per fare questo dobbiamo allar-gare il numero dei volontari, per questo facciamo un appello a tutte le persone che si sentono portate a svolgere questo tipo di servizio, affinché si uniscano a noi”. chi è interessato può contrattarci tramite centralino allo 0586/888888.

OFFerte e dOnAziOni

lina e Maria luisa Fargion erano due anziane signore che hanno volu-to lasciare una donazione alla sVs. per ringraziarle del loro gesto, che ci ha permesso di aiutare tante persone bisognose, vogliamo far un breve ricordo, sulla base di quanto ci è stato raccontato dalle poche persone che le hanno conosciute. sia lina che Maria luisa erano laureate in lettere, ma successiva-mente, spinte dal padre, conseguirono anche la laurea in Farmacia. il padre, molto conosciuto nel quartiere di Colline, gestiva la farmacia di piazza damiano Chiesa, che con il tempo divenne delle figlie. lina e Maria luisa inizialmente lavorarono nella farmacia, ma ben presto si limitarono a gestirla tramite personale specializzato. nel quartiere

UN sEGNO DI sOLIDArIETà VErsO LA cITTàLa storia delle sorelle Fargion

non erano molto conosciute, pur abitando sopra la farmacia, in quan-to preferivano condurre una vita piuttosto appartata e dedicarsi alla letteratura, loro prima passione. essendo di origine ebraica, le sorelle Fargion da piccole, con la fami-glia dovettero sfuggire alle persecuzioni razziali nascondendosi da una famiglia di Colle Val d’elsa che per sei anni le ospitò in segreto. tale esperienza lasciò il segno nella loro vita, infatti, entrambe le loro opere letterarie sono ispirate a questo periodo. Maria luisa scisse un romanzo autobiografico molto apprezzato intitolato Lungo le acque tranquille, mentre entrambe firmarono un libro di fiabe Il bosco rosso, anche questo ispirato dal periodo della guerra.

puoi aiutare il volontariato della sVs pubblica Assistenza con una of-ferta o una donazione, in base alle tue possibilità. Un gesto che con-tribuirà a sostenere il lavoro di assistenza che quotidianamente l’asso-ciazione porta avanti grazie all’impegno di tanti volontari.

pEr LA cAUsALE NELLE DONAzIONI “erogazione liberale - offerta ad OnlUs d.lgvo 460/97” specifican-do anche eventuale ulteriore indicazione quale “in memoria di…” “il Condominio, l’Azienda, il Circolo…” “per la Campagna…” ecc

AIUTArE IL VOLONTArIATO ED EssErE AGEVOLATI DAL fIscO Con la recente legge n° 80 del 2005 è stato convertito il decreto legge n° 35 sempre del 2005 con il quale sono state ampliate le possibilità per privati ed aziende di sostenere l’opera delle Associazioni di Volon-tariato come la sOCietÀ VOlOntAriA di sOCCOrsO pubblica Assi-stenza livorno.

Attenzione! l’agevolazione fiscale è consentita solamente se l’offerta è versata all’Associazione di Volontariato tramite banca, posta, carta di debito o credito, carta prepagata, assegno bancario.

ALTrI sOsTEGNI ALL’OpErA DEL VOLONTArIATO sVs: LAscITI lasciare un perenne segno alla comunità della propria esistenza e del-la condivisione ai valori di solidarietà con un lascito alla Associazione di Volontariato, è il dono più bello che si può fare alla città.Questo segno si può tradurre con un lascito testamentario.

la sOCietÀ VOlOntAriA di sOCCOrsO offre un servizio di consu-lenza e assistenza legale per sostenere il donatore in questo prezioso gesto. il donatore, ed eventualmente i suoi eredi, potranno seguire sempre da vicino l’efficacia della donazione e la corrispondenza alle finalità di solidarietà.

DONAzIONI ALLA sVsDONAzIONE DI BENI IN NATUrAQualsiasi bene destinato all’attività dell’Associazione oppure per es-sere ceduto al fine di ricavarne offerte per finanziarne le attività può essere sostenuto fiscalmente. in considerazione che questa modalità è articolata con precise disposizioni fiscali invitiamo i donatori a con-tattare la nostra Associazione.

tel. 0586/88.88.88 fax 0586/83.88.07 [email protected]

i nostri riferimenti

cAssA rIspArMI LUccA-pIsA-LIVOrNO COntO COrrente BAnCAriO n° 000000182800 ABi 6200 CAB 13900 Cin siBAn it it 54 e 06200 13900 000000182800

MONTE DEI pAschI DI sIENA n° 0000009885.36 ABi 01030 CAB 13905iBAn it 30 t 01030 13905 000000968536codice filiale 03714BiC/sWiFt pAsCitM1W99

BANcO pOsTA iBAn it40s0760113900000011623576

cONTO cOrrENTE pOsTALE n° 11623576intestato a sOCietÀ VOlOntAriA di sOCCOrsO livorno

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prOteziOne CiVileprOteziOne CiVile

Ogni anno un gruppo ben nutrito di giovani ha la possibilità di affac-ciarsi al mondo del volontariato e provare le proprie attitudini. C’è chi, grazie a questa esperienza, fa delle vere e proprie scoperte e decide di cambiare l’indirizzo della sua vita. Anche la sVs partecipa ai bandi regionali e statali con progetti che spaziano dal sociale, al sanitario, alla protezione civile ed ogni volta i giovani che rispondono sono molti. Ognuno di loro ha alle spalle sto-rie diverse e progetti futuri eterogenei, se pur tutti accomunati da un unico desiderio: trovare un lavoro.

Ascoltiamone emozioni e sogni direttamente dalla loro voce. GIORGIO FERRANTE: “Ho 20 anni ed ho scelto di fare il servizio Civile perché la considero una buona opportunità per entrare nel mondo del lavoro. Mi occupo del sociale e mi piace l’idea di aiutare gli altri, svolgo il ruolo di autista e gui-do il pulmino dei servizi ordinari. Ho studiato scienze sociali alle scuole Magistrali e credo di essere portato per

questo settore, mi piace stare con la gente”.MATTEO BARBIERI: “Ho 19 anni e sono il più giovane del gruppo. Mi sono avvicinato a que-sto mondo, ed in particolare alla sVs, perché sia mia madre che mio zio sono volontari ed il loro esempio mi è servito. il mio ruolo è quello di stare al centralino per prendere le prenotazioni e orga-nizzare i servizi, mi sono occupato anche del tele-soccorso con la sistemazione dei nuovi impianti e la verifica di quelli esistenti. Questo mi ha messo in contatto con molti anziani, ho partecipato, sempre come volontario, al pellegrinaggio di Montenero per aiutare molti di loro. Ho deciso di fare il servizio Civile, perché oltre all’aspetto economico, mi piaceva entrare in un ambiente lavorativo che mi permettesse di aiutare gli altri”.

MICHELANGELO TONARINI: “Ho 21 anni ed ho scelto questa strada perché ho un amico vo-lontario che ha saputo raccontarmi quanto tale settore sia bello e quante soddisfazioni può re-galare. il fatto che sia prevista anche una retri-buzione è, per me, molto importante perché mi aiuta a pagare gli studi universitari. Frequento lettere Moderne, anche se per il momento ho interrotto per fare il servizio Civile. in futuro, se non troverò un lavoro, cercherò di portar-

la a termine. in questo momento faccio servizio sulle autoambulanze come autista. È stato emozionante salire al posto di guida la prima volta, ero un po’ agitato, ma poi ho superato tutto e ora mi trovo be-nissimo. Mi piace molto avere la possibilità di aiutare gli altri e quando ti ringraziano ti fanno sentire importante. Anche all’interno dell’asso-ciazione ho conosciuto un gruppo di persone con le quali mi trovo molto bene ed abbiamo creato una bella atmosfera”. FRANCESCA SANDRONI: “Ho 21 anni, è l’idea di presentare la domanda per il servizio Civile me l’ha data una mia amica che lo ha fatto lo scorso anno, sempre in sVs, e si è trovata be-nissimo. io sono volontaria dal 2011, così ho pen-sato che per me, che già conoscevo l’ambiente, sarebbe stato ancora più facile ed entusiasman-

EMOzIONI pEr OGGI, spErANzE pEr DOMANI

te dedicarmi a questo servizio. ed infatti, mi trovo molto bene, da vo-lontaria facevo le emergenze, adesso mi occupo dei servizi ordinari. Finito il liceo mi sono iscritta a Giurisprudenza, ma quando due anni fa ho iniziato a fare volontariato ho smesso, perché ho capito che volevo dare un indirizzo diverso alla mia vita. Quando avrò terminato il servi-zio Civile proverò ad iscrivermi alla scuola per infermieri o a medicina, voglio rimanere nel settore socio sanitario. È una soddisfazione arriva-re alla fine della giornata e sapere che hai fatto qualcosa per gli altri e nello stesso tempo hai anche ricevuto molto da loro”.

CARMEN SANTORO: “Ho 21 anni e sono volontaria della sVs da circa sei anni. Mi piaceva l’idea di po-ter salire su un’autoambulanza e così provai. la scelta di fare servizio Civile in sVs è stata piutto-sto naturale, sapevo cosa mi aspettava e sapevo che era una cosa che mi piaceva fare. Ho preso la maturità al liceo scientifico Cecioni e per il futuro mi piacerebbe fare l’infermiera, ma ci penserò con calma, una volta terminato questo servizio.

Adesso mi occupo del sanitario e le esperienze che mi colpiscono sono molte, come la signora di 93 anni che accompagnavo in fisioterapia, con la quale sono riuscita ad istaurare un buon rappor-to, nonostante la differenza di età”.CECILIA D’AURIZIO: “Ho 21 anni e sono vo-lontaria da quasi 5 anni. Ho frequentato l’Orlando fino alla terza, ma poi ho deciso di smettere perché non mi piaceva. Ho iniziato a fare volontariato spinta da mia sorella che già era inserita in quest’ambiente, inizialmen-te non ero favorevole, ma poi ho capito che mi interessava e sono rimasta. È un servizio che ti può dare tante soddisfazioni, soprattut-to quando salvi qualcuno”.

PIETRO MESSINA: “Ho 28 anni e provengo da un’altra esperienza di volontariato che mi ha dato tante soddisfazioni. infatti, con l’associazione presenza Amica mi sono occupato degli anziani di Villa serena e del pascoli. Ho avuto anche una medaglia per il mio servizio, datami dall’Onore al Merito dei Bersaglieri. Ho scelto di fare il servizio Civile perché ero senza lavoro, ma oltre a questo credo che aiutare gli altri sia una cosa bellissima.

in questo momento svolgo il mio compito nei servizi sociali, è un ruolo che mi piace e non smetterei mai di farlo. per il futu-ro spero di trovare un lavoro sempre in questo settore”. MATTEO BERNINI: “Ho 24 anni ed ho iniziato a fare volontariato sei mesi prima di cominciare il servizio Civile. sono perito elettro-nico, diplomato all’iti e non trovando lavoro ho voluto provare a fare un’esperienza diversa, incoraggiato anche dal fatto che molti miei amici si erano trovati bene. Mi piace collaborare con gli altri ed aiutarli. Mi ha colpito molto la quantità di servizi che la sVs riesce ad organizzare, le esperienze che ho potuto fare sono state veramente nume-rose e tutte importanti. per il futuro cercherò un lavoro, ma voglio continuare a fare volon-tariato, non credo che mi fermerò a questa esperienza”.

SIMONE GRANDI: “Ho 23 anni e sto studiando lingue all’università. Avevo bisogno di un lavoret-to che mi aiutasse a pagare le tasse universita-rie, che adesso sono piuttosto gravose. Volevo partecipare alle attività di volontariato fin da quando ero alle scuole superiori, perché avevo dei compagni di classe che lo facevano e volevo provare anch’io, ma non trovavo mai il tempo, perché allenavo una squadra di calcio e non ce

la facevo a conciliare tutto. Adesso invece abbinando volontariato e retribuzione sono riuscito a realizzare i miei progetti. Faccio parte del settore che si occupa della protezione Civile ed in questi giorni abbiamo partecipato agli aiuti nelle zone alluvionate. Mi piace stare in contatto con le persone, ed ho trovato emozionante poter aiutare chi e stato colpito dalla calamità. Con questo servizio ho potuto rendermi conto di cosa vuol dire essere travolti da acqua e fango, starci dentro non è come guardarlo in televisione. Finito il servizio Civile continuerò l’uni-versità e poi spero di trovare un lavoro nell’ambito in cui ho studiato”.GIOELE STEFANINI: “Ho 23 anni, ho studiato all’istituto commerciale, ed ho lavorato 4 mesi nei vigilantes. Ho scelto di fare il servizio Civile perché mi interessava il progetto della protezione Civile. Ho presen-tato domanda alla sVs perché credo che sia un’associazione seria, mio padre fa il volontario e anche lui mi ha consigliato in questo senso. in questo periodo siamo andati in aiuto degli alluvionati di Massa in supporto all’Anpas ed abbiamo lavorato nelle case per ripulirle dal fango. le persone sono state molto disponibili, abbiamo parlato molto con loro per creare un rapporto e un sostegno anche psicologico, c’è stato anche chi ci ha portato la merenda. Abbia-mo aiutato soprattutto gli anziani che non pote-vano spalare fango, ma c’è ancora tanto da fare”.

CAMILLA VOLPE: “Ho 22 anni e sono volontaria da 2 anni e mezzo. È stata mia madre a spingermi su questa strada, lei era vo-lontaria in passato, poi smise, ma due anni fa ha deciso di ricominciare e mi ha voluto portare con sé. in questo momento seguo il settore sanita-rio. Ho scoperto che mi piacciono molto anche i servizi ordinari, anche se sono un po’ faticosi, perché non puoi mai riposarti. per il futuro spe-ro di trovare un lavoro che mi realizzi”.

ARIANNA FAUCCI: “Ho 25 anni e mi sono diplomata all’enriques. Ho lavorato come Baby sitter, ho fatto ripetizioni e la bagnina. Come ser-vizio Civile sono nel settore della protezione Civile, ho scelto questo progetto perché mi piaceva l’idea di partire sull’emergenza e perché era quello che mi bloccava meno, anche se adesso ho capito che avrei potuto occuparmi anche del sanitario e del sociale. in questi giorni sono andata a Grosseto e ad Albinia, inizialmente avevo un po’ di paura, non sapevo come avrei reagito, non mi ero mai trovata davanti a delle per-sone disperate. invece è andato tutto bene, ad Albinia abbiamo trovato una situazione disastrosa, ogni cosa è coperta dal fango e la gente ha perso tutto. Ab-biamo spalato fango per tutto il giorno insieme alla popolazione, compresi tanti ragazzi delle scuole medie e superiori. in futuro mi piacereb-be continuare a lavorare con la sVs o almeno ri-manere nel settore della protezione Civile”.VALENTINA BUTTARI: “Ho 25 anni, studio Giuri-sprudenza alla sapienza di roma, mi mancano 4 esami per la laurea. sono andata a roma perché mi piace criminologia, anche se il mio progetto si sta complicando visto che hanno tolto il corso all’interno della facoltà, ma non mi arrendo e anche se con maggiori dif-ficoltà continuerò ad inseguire il mio sogno. Ho deciso di fare il servizio Civile perché mi servivano un po’ di soldi per pagare le tasse dell’ultimo

anno e nello stesso tempo avevo bisogno di un la-voro che mi permettesse di continuare a studiare. da quando ho iniziato il servizio con la sVs ho dato un esame, in questi giorni ne avrei dovuto sostene-re un altro, ma sono partita per Grosseto e quin-di ho dovuto rimandare. Mi piace il settore della protezione Civile, perché mi dà la possibilità di aiu-tare le persone in difficoltà, non come medico o poliziotto, ma come semplice persona. Ad Albinia

ho trovato tanta gratificazione, ho avuto emozioni semplici, ma genuine che non credevo di poter provare. le catastrofi naturali solitamente le vedi in televisione, provi dispiacere, ma resti comunque distante. diver-so è quando metti i piedi nel fango, quando vedi le persone accanto a te piangere perché hanno perso tutto, allora comprendi quanto siano banali quelli che fino a poco prima consideravi i tuoi problemi. Ad Albinia ho conosciuto una ragazza della mia età che ha perso tutta la merce del suo negozio. Vendeva alimenti e oggetti del commercio equo e solidale, e quando per la prima volta è entrata, insieme a noi, nel suo negozio si è messa a piangere. io non ho saputo sostenerla e senza dire una parola mi sono messa a lavorare, ma alla fine della giornata abbiamo sviluppato un bel rapporto e insieme agli altri volontari, siamo riusciti anche a strapparle un sorriso. Quando sono partita ci siamo ab-bracciate e ci siamo fatte una foto insieme. la sera ero distrutta, ma ho messo tutta me stessa per cercare di risollevare almeno la sua situazio-ne. potrei non smettere mai di raccontare questa esperienza”.DILETTA NATALI: “Ho 22 anni e mi occupo di protezioni Civile. Al Gabbro, dove abito, ho iniziato a fare volontariato nel sociale fin da quando ave-vo 18 anni, ed in questa esperienza di servizio Civile ho voluto cambiare settore. È stata mia sorella che mi ha spinto ad iniziare a fare volontaria-to, lei lo faceva da tempo e mi raccontava le sue esperienze e le sue emozioni. nel nostro inter-vento nelle zone alluvionate mi ha colpito molto la disponibilità delle persone, che pur nel dolore, non si sono risparmiate ed hanno lavorate insie-me a noi, per liberare case e strade dal fango. io ho fatto la scuola alberghiera e sono amante della pasticceria, mi piacerebbe in futuro, continuare a seguire il mio sogno, ma il mondo del volontariato comunque non lo lascio, perché mi piace”.GIULIA CIPOLLI: “Ho 22 anni ho fatto l’iti e poi ho iniziato farmacia,

ma non mi piaceva e ho deciso di smettere. ter-minato il servizio Civile cercherò lavoro. la scelta della sVs è stata casuale, ne avevo sentito par-lare e sapevo che si occupava del sanitario, ma ignorava che si interessasse anche di sociale e di protezione Civile. nei miei servizi sanitari ordinari mi ha molto colpito la storia di una bambina, pro-veniente da una casa famiglia della città, che ho accompagnato alcune volte all’ospedale Mayer

di Firenze per sottoporsi alla chemioterapie. nono-stante avesse appena 11 anni e dovesse affrontare una situazione diffi-cile era sempre di buon umore, aveva tanta forza e coraggio che mi ha saputo trasmettere. era una bambina molto ammirevole. Continuerò a fare volontariato anche in futuro”. LISA PIERATTINI: “Ho 24 anni ho fatto scienze della Formazione all’istituto Magistrale. Ho provato a fare tante domande di lavoro, ma non ho avuto risposte, così quando ho visto il bando per il ser-vizio Civile ho deciso di provare. Molti amici mi hanno incoraggiata, perché loro avevano avuto sempre buone esperienze. Mi occupo del settore sociale e sto facendo le verifiche agli anziani che usano il telesoccor-so, ma ho fatto anche servizio sui pulmini che trasportano i ragazzi diversamente abili, dove è sempre importante avere una parola dolce per ognuno. in futuro mi piacerebbe prendere il titolo di Osa e continuare a lavorare in questo settore”.

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nAti per COMUniCAre

Come molti sanno l’attività del nostro gruppo è rivolta soprattutto per venire incontro alle esigenze dei bambini e adolescenti immigrati, spesso in difficoltà, per i quali questo spazio rappresenta l’unico stru-mento per migliorare l’apprendimento della lingua italiana e iniziare un percorso di integrazione, non solo attraverso la cultura ma anche la solidarietà, gli ideali dell’uguaglianza cercando di dare loro sicurez-za, fiducia nelle loro capacità e nelle competenze, dando valore al sen-so civico, al rispetto delle regole della convivenza e della legalità, un modo per garantire l’affermazione di una società solidale. noi lavoriamo, anche, affinché un domani questi ragazzi dedichino un po’ del loro tempo aiutando gli altri.dal 2005 l’attività del “Gruppo operativo Volontari SVS Nati per Co-municare” si svolge, oltre che nelle scuole, presso la sede storica della sVs di via s. Giovanni, in una grande stanza al terzo piano dove ab-biamo potuto collocare 4 scrivanie, delle librerie e la postazione del computer in modo da poter svolgere con tranquillità il nostro lavoro. dallo scorso anno abbiamo cambiato sede, siamo sempre al 3° piano, ma in un ambiente più ampio, suddiviso in una sala grande e in due più

QUANDO cULTUrA E sOLIDArIETà sI prENDONO pEr MANO

piccole che ci permettono di gestire, nel migliore dei modi, il flusso di oltre 90 ragazzi, tra scuola e sede, di 15 nazionalità diverse, 47 inse-gnanti e 1 tirocinante. potendo usufruire di un ambiente più grande abbiamo potuto inten-sificare le attività non strettamente scolastiche ma utili, oltre che alla socializzazione, ad esprimere la propria creatività e misurare le pro-prie capacità.in questo spazio è nato il Polo culturale che comprende:“Il gioco delle parole” corso di poesia: per potenziare la comunicazio-ne espressiva.“Le trame dell’anima” corso di autobiografia: facilitare la comunica-zione tra le generazioni e la trasmissione dei saperi.“Il libro come strumento della conoscenza” presentazione libri: co-municare la propria cultura, conoscere le culture degli altri, conoscere le storie degli altri, le diversità. “Leggiamo insieme un’opera d’arte” corso d’arte: con la conoscenza della grammatica specifica tutti saranno capaci di leggere e compren-dere un’opera d’arte.

l’autobiografia sta suscitando oggi un grande interesse in quanto strumento di riflessione, in una società come la nostra, che tende ad uniformare, omologare e disperdere le storie dei singoli individui. l’arte di ricordare è una pratica che avvicina le generazioni, trasmet-te i saperi, è trasformativa e curativa, un momento di raccoglimento

LE TrAME DELL’ANIMAche, permettendoci di riesaminare il nostro vissuto con serenità, ci invita anche ad aprirci al mondo e ad altre possibilità.l’età adulta è una fase ancora aperta ad ulteriori occasioni e situazioni di apprendimento, la pratica autobiografica può rappresentare una metodologia di approccio all’educazione degli adulti.

prOGETTO BIBLIOTEcAGrazie ad un ambiente più grande, abbiamo avuto la possibilità di fare una cosa molto importante, non solo per noi ma anche per la cittadinanza, e cioè ampliare la nostra biblioteca. il patrimonio linguistico dovrebbe essere composto non solo da libri in italiano e in lingua, ma anche e soprattutto, di testi adatti a formare nei giovani una coscienza, dando loro strumenti di approfondimento e di riflessione sui principali problemi del nostro tempo. in questa biblioteca si pos-sono consultare oltre 2000 libri fra scolastici e non, e cosa molto importante, la cittadinanza può consultare, leggere o prendere in presti-to dei libri.

la sVs nel 2011 ha partecipato, al bando di concorso per il servi-zio Civile promosso dalla regione toscana, anche con un proget-to proposto dal nostro gruppo Nati per Comunicare. Questo ci ha permesso di avvalerci del contributo di quattro ragazzi che hanno collaborato in diverse attività quali: seguire gli studenti nelle loro

I QUATTrO rAGAzzI DEL sErVIzIO cIVILEnecessità, svolgere attività esterne di promozione dell’associazio-ne, preparare le festività natalizie ed altro ancora. i ragazzi hanno, inoltre, presentato e realizzato dei progetti rivolti ai ragazzi livorne-si e ai nuovi livornesi.È stata un’esperienza positiva sia per i giovani che per noi.

il progetto proposto da Giulia Campi si sta realizzando all’istituto isis niccolini – palli e si concluderà nel 2013.il progetto è stato chiamato ACISUM: Ascolto – Comunicazione – Identità – Scambio/sentimenti – Unione – Movimento. Un acronimo che se letto all’incontrario ci appare come MUSICAil progetto è nato cercando di mettere in pratica gli studi di scienze sociali, svolti all’università di pisa, con l’obiettivo di far riflettere i ra-gazzi sulle motivazioni che portano all’ascolto della musica nelle di-verse età della vita, determinando stili di ascolto in senso emozionale.la scelta dell’argomento della musica è dettato dal cercare di capire i giovani attraverso un questionario che comprende varie tematiche e permette di comprendere gli adolescenti, sia come individui singoli che come membri di una società.Questo progetto tenta di mostrare come la musica riesca a superare tutte le barriere razziali, poiché quando viene ascoltata non si pensa

cOrsO DI MUsIcA al colore della pelle o alla nazionalità del cantante o del musicista e tantomeno alla religione che professa. la musica permette così di conoscere altre culture e di farle comunicare in maniera innovati-va. il progetto è finalizzato alla conoscenza della musica attraver-so l’aspetto sociologico, pedagogico e antropologico. il progetto si pone anche l’obiettivo di far conoscere la nostra città attraverso gli stornelli, che raccontano una spaccato di vita del popolo livornese e dei suoi musicisti più noti come, ad esempio, piero Ciampi e pietro Mascagni.la musica può creare nuove amicizie e grazie alla sua condivisione possono nascere aspettative comuni e le persone possono sentirsi meno sole.la musica non è soltanto svago, ma può diventare una prospettiva per il futuro lavorativo. infatti, dietro la “musica” si celano molte per-sone, con ruoli diversi.

ideatrice del progetto è nataliya shcherbyna. nell’anno 2011 – 2012 è stato organizzato un corso gratuito di russo con un’insegnante ma-drelingua, con la finalità di fornire le basi della lingua sia in campo grammaticale che in quello letterario; tutto questo per permettere ai partecipanti, in un secondo tempo, di continuare, anche in maniera in-dividuale, lo studio più approfondito della lingua russa. la frequenza del corso è stata di due incontri settimanali, ai quali hanno partecipa-to 12 adulti, tra cui alcuni volontari sVs. durante le lezioni sono state

cOrsO DI rUssOconsegnate dispense, letti giornali, proiettato i film storici e moderni, ma soprattutto sono stati letti libri in lingua originaria, di autori famosi, come pusckin, tolstoj, lermontov, anche perché solo in questo modo è possibile cogliere tutti i sentimenti che un autore intende trasmettere con i suoi scritti. il corso è stato seguito con molto interesse dai parteci-panti. imparare una lingua poco usata è importante per una città come livorno, dove il porto riceve molti stranieri provenienti da tutto il mon-do. Ciò potrebbe aprire anche una prospettiva per un futuro lavorativo.

il progetto è di sihame Chafai e riguarda il campo informatico. l’idea è nata per mettere un po’ di ordine a tutto il materiale accumulato nei 18 anni di attività, grazie anche al fatto che la nuova collocazione ci ha permesso di usufruire di uno spazio maggiore. il lavoro è stato molto complesso, ma era indispensabile per rendere la ricerca dei ma-teriali più veloce e precisa. Gli argomenti erano tanti e vari, suddivisi

ArchIVIO INfOrMATIcO per scuole, progetti, partecipazioni, organizzazione feste, convegni, organizzazione corsi, riunioni, percorso delle tirocinanti ecc.Con una biblioteca così ampia e con tanti libri un riordino era inevita-bile, infatti sono stati catalogati oltre 2000 libri fra scolastici e non, in modo tale che se un cittadino richiede un libro per consultarlo o per averlo in prestito, in pochi minuti la sua domanda è esaudita.

diego Marinari è l’ideatore di un progetto che ha coinvolto i ragazzi che vogliono uscire dalla sede di studio e fare qualcosa di diverso. l’idea si è concretizzata nel periodo estivo e, prendendo spunto dall’espe-rienza nei Boy scout, siamo andati al parco sandro pertini dove i ra-gazzi hanno potuto divertirsi liberamente con giochi conosciuti e sco-nosciuti, stando all’aria aperta tutti insieme. sempre all’esterno sono state consegnate a ciascun ragazzo delle foto di livorno, scattate da

EsTATE INsIEME angolazioni particolari, affinché riconoscessero i luoghi. il gioco è sta-ta un’occasione per camminare, osservare e scoprire la città. per ultimo, nei locali della sede di via san Giovanni, i ragazzi hanno concluso il progetto disegnando su un tema liberamente scelto da loro. per gli operatori è stata un’esperienza indimenticabile vedere come si scambiavano i colori e scherzavano sul lavoro che stavano svolgendo.

nAti per COMUniCAre

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per una integrazione e socializzazione completa dei ragazzi pro-venienti da altri paesi, due anni fa abbiamo iniziato un percorso, in accordo con le scuole cittadine, per approfondire la conoscenza del-la città, cercando un modo per studiare la sua storia uscendo dalle quattro mura domestiche. il primo anno con una mostra fotografica “Già via….”, l’anno successivo con “la livorno che non si vede” alla ricerca dei luoghi poco valorizzati. Quest’anno vorremmo concluderlo con una ricerca per incentivare la curiosità dei turisti, convincerli che livorno non è solo un ponte che va dal porto verso le altre città.i ragazzi delle scuole cittadine che partecipano al concorso dovranno pubblicizzare la loro città sotto vari aspetti: quartieri, monumenti, te-stimonianza architettoniche, luoghi di culto delle varie religioni, par-

LIVOrNO: UN MOsAIcO TUTTO DA rIcOsTrUIrEConcorso per le scuole di ogni ordine e grado

chi, piazze e strade, musei, acquario, musica, teatro, cinema, porto, fondazioni, centri commerciali, negozi storici, lungomare, le nostre colline, il santuario, il romito con il suo panorama, la cucina tipica.tutto questo va raccontato con vari linguaggi: grafica, pittura, audio-video, espressione letteraria.sarà interessante confrontare i diversi punti di vista dei ragazzi di età diversa e di nazionalità diversa. Alla fine le migliori idee, le più inno-vative, le più spiritose, le più intense, verranno premiate, ma in tutte queste ci dovrà essere racchiuso l’amore per la propria città e il desi-derio di trasmetterlo a tutti.per questo progetto abbiamo richiesto la sponsorizzazione della Ca-mera di Commercio.

pILLOLE DA GIà VIA

Via san Giovanni, già strada MaestraVia san Giovanni si estende dalla piazza del duomo alla darsena. È una delle più antiche di livorno. Via san Giovanni esiste da prima del 1392 e prende nome dalla Chiesa qui esistente anche se più piccola dell’attuale e orientata diversamente (l’entrata era su questa strada anziché su via Carraia come è adesso). È la strada principale della livorno medievale, chiamata in origine strada Maestra e si estendeva dalla piazza della Fortezza Vecchia al sito dell’antica porta a terra. infatti, la strada univa le due porte d’ingresso al villaggio: la porta a terra e la porta a Mare. Questa strada era in origine lastricata in pietra, molto stretta con ai lati il tracciato per far passare i carri.

piazza delle fiamme Gialle, già piazza della fortezza Vecchiadal 16 maggio 2010 assume questo nome una parte di piazza della Fortezza Vecchia, perché il palazzo all’angolo con via san Giovanni ospita la sede della Guardia di Finanza. Questo palazzo mediceo fu costruito nel 1543 al posto dell’antica chiesa santa Maria e Giulia, esistita fino al 1525 con il suo cimitero.piazza Fortezza Vecchia era chiamata così perché dedicata alla Fortezza Vecchia costruita nelle vicinanze.

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il progetto Livorno: la scuola primaria dall’unità d’Italia ad oggi è stato presentato all’interno dell’ampia manifestazione chiamata Settembre Pedagogico e ha contemplato l’allestimento di una mostra nei locali del Centro donna, inaugurata con una conferenza tenuta da stefano Oliviero, docente del dipartimento di scienze dell’educazione all’Uni-versità di Firenze alla quale hanno partecipato il presidente della sVs Vincenzo pastore e la pedagogista serena Frangilli, in rappresentanza dell’Associazione ippogrifo. A completezza del progetto è stato an-che realizzato un concerto dal titolo “sognando al pianoforte”, pre-sentato da Albarosa lenzi Barontini, su musiche di Clementi, Vento e schubert interpretate al pianoforte, in modo magistrale, da Gaia si-moncini, allieva dell’istituto superiore di studi Musicali “p. Mascagni”, che a soli 14 anni ha suonato senza spartito una musica non semplice. la mostra, dedicata a tutti gli alunni e le alunne di oggi e di ieri e a tutta la cittadinanza, ha ripercorso la storia della scuola elementare livornese dall’Unità d’italia alla fine del ‘900 (scuole statali, comunali, provinciali, scuole private religiose: Barnabiti, ebraiche, Gesuiti, para-disino, s. Cuore, s. spirito, Venerini, e laiche come la storica tevené;

UNA scUOLA TANTE sTOrIE

Conoscere gli altri per conoscere meglio se stessi è un’impresa diffici-le, ma non impossibile. essenziale è rompere la barriera che si crea di fronte a tanti schemi culturali e mentali, ed è la parola che ci può aiu-tare ad ottenere un risultato, sempre che si sia consapevoli dei tempi necessari per raggiungere questo obiettivo.Con questo progetto forniamo degli strumenti che possono aiutare a comprendere i percorsi culturali nella diversità, per poter acquisire un atteggiamento disponibile di fronte a ciò che è “straniero”. Attraver-so il conoscere e l’esprimere la propria storia, consapevoli dei propri limiti, ma anche delle proprie possibilità, ci si può avvicinare di più agli altri e, forse, capirne e accettarne le diversità.

“chAQUE OIsEAU A sA fAcON DE chANTEr”Ogni uccello ha il modo di cantare (Proverbio dei Mali)

le scuole speciali, differenziate, istituto pendola per sordomuti) per farla scoprire e conoscere ai visitatori. Abbiamo cercato di ricostrui-re i momenti salienti dell’evoluzione della scuola elementare a livor-no mettendola in relazione con la storia d’italia e con le peculiarità “livornesi” di questo lungo periodo. A tale scopo abbiamo raccolto materiale scolastico di ogni genere: libri, quaderni, penne, calamai, fonti materiali e scritte ricche di informazioni e testimonianza dirette di vecchi alunni. i documenti esposti sono frutto di ricerche effettua-te presso gli archivi di molte scuole, archivi pubblici, testimonianza di esperti.il risultato è un mosaico di “storie”, che si integrano l’una con l’altra, attraverso le quali possiamo tratteggiare l’evoluzione avvenuta nella scuola primaria, parallelamente all’ampliamento urbanistico della cit-tà.Abbiamo, inoltre, invitato i visitatori ad osservare con attenzione gli oggetti che raccontano il periodo a cui appartengono, a leggere e os-servare con attenzione i documenti dove hanno trovato molte infor-mazioni e spunti di riflessione.

il progetto si articola su momenti distinti, ma connessi e tra loro com-plementari: letture a tema sulle diversità e incontri mensili con la pre-senza di autori o relatori, per approfondire e recuperare aspetti co-muni, anche in culture diverse. l’introduzione alla presentazione dei libri sarà a cura di piero tomei. Gli incontri su progetti autobiografici, avranno una cadenza settima-nale, ed attraverso il linguaggio della prosa e della poesia ci aiuteran-no a migliorare la conoscenza di sé, rafforzando l’autostima. infine, lavoreremo su come la percezione del tempo vari in ambienti culturali diversi e si possa trasmettere attraverso l’esperienza del leg-gere e del raccontare.

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Fra le tante attività abbiamo tenuto anche alcuni corsi nelle scuole.

progetto autobiografiae linguaggio non verbale alla scuola Borsilo scopo di questo progetto è stato quello di stimolare i ragazzi della terza media, attraverso la stesura di un diario o di brevi racconti per-sonali, a prendere confidenza con il proprio vissuto, ad ascoltare la propria storia e quelle degli altri e a rifletterci.

corso di costruzionee animazione burattini alla scuola fattoriCome tutti sanno i bambini hanno molta fantasia e lo dimostrano nel-la costruzione dei burattini, ma ancora di più quando inventano una storia. Queste due cose messe insieme, cioè la costruzione delle ma-rionette e l’elaborazione della storia, arricchite dall’approccio con il linguaggio musicale hanno creato rappresentazioni fantastiche che sono state messe in scena di fronte ad un pubblico composto da geni-tori e insegnanti, attento ed entusiasta.

corso di animazione corporea alla scuola collodiin questo caso la fantasia si è manifestata nello scrivere una storia e raccontarla con il corpo. Con questo corso siamo riusciti a rendere consapevoli i ragazzi delle loro capacità corporee e di quanto possano

ATTIVITà NELLE scUOLE

comunicare utilizzando al meglio ogni parte del loro corpo. Anche in questo caso il progetto si è concluso con una rappresentazione te-atrale alla quale sono stati invitati genitori e insegnanti, che hanno espresso la loro approvazioni con caldi e sinceri applausi.

nel mese di giugno siamo sati invitati a parteci-pare a due eventi promossi uno dalla Caritas e l’altro dall’Avis.entrambi erano indirizzati alla solidarietà e all’amicizia tra popoli con lo scopo di farci riflet-tere che è possibile aiutare gli altri, stare vicino a chi ha bisogno. Ciò dà un senso alla nostra vita e ci riappacificare con il mondo stesso.

pIAzzA XX sETTEMBrE

Gli animatori alla festa in piazza XX Settembre

Uno dei valori ai quali teniamo molto è quello della salvaguardia am-bientale. siamo convinti che non si possano crescere bravi e consape-voli cittadini, senza aver stimolato una sensibilità su questo aspetto. ecco perché abbiamo voluto promuovere, a primavera, la giornata “pulizia delle spiagge”, in collaborazione con l’Aamps, che ci forni-rà tutto il suo appoggio. l’iniziativa tenderà a dimostrare ai ragazzi quanto sia pericoloso per il futuro di tutti abbandonare rifiuti non de-teriorabili nell’ambiente. ed in questo “tutti” vi è compresa la vita del

LA pULIzIA DELLE spIAGGEmare, con i suoi abitanti, ma anche l’uomo e tutto l’ecosistema che ruota intorno al mare e dal quale dipendiamo. sarà anche richiamata l’attenzione dei partecipanti sul tipo di rifiuti ritrovati, per segnala-re il diverso grado di pericolosità, proprio in termini di permanenza nell’ambiente, come ad esempio, le indistruttibili bottiglie di plastica o i bicchierini di tè con cannuccia, che rientrano nella quotidianità dei ragazzi, che però non sempre sono in grado di valutare la conseguen-za dell’abbandono di tali oggetti nell’ambiente.

sembra strano oggi che livorno possa aver costituito un modello cui fare riferimento per una nazione come la svezia già nel ‘700 in pieno dinamismo, eppure, grazie alle ricerche di uno studioso dell’accade-mia di svezia a roma, che ho avuto il piacere di conoscere, l’architet-to Jesper Meijling, possiamo verificare come il progetto livorno dei Medici con il porto franco, termine ripreso tale e quale nello svedese e l’apertura verso gli stranieri, specialmente gli ebrei intenzionati a ra-dicarsi per il commercio, non solo sia stata oggetto di studio ma anche di imitazione in svezia senza tuttavia il successo sperato con la nascita del porto franco di Marstrand.Questo porto franco voluto da re Gustavo nel 1775 reca la firma del suo ministro delle finanze lilijencrans che aveva visitato livorno nel 1760 e aveva discusso con autorevoli mercanti presenti su piazza. Questo importante personaggio della cultura economica svedese settecente-sca aveva composto ben 24 memoriali indirizzati al re e al governo per promuovere il commercio.l’undicesimo scritto a livorno nel 1760 concerneva l’esigenza di sta-bilire una casa di commercio a livorno riconoscendone l’importanza primaria nel Mediterraneo, soprattutto nell’ottica dei rapporti con il levante, considerato il fatto che il movimento mercantile livornese

LA sVEzIA NEL ’700 hA “GUArDATO” A LIVOrNOIn autunno sarà organizzato un convegno sul porto di Livorno nel ’700 con la partecipazione delle autorità cittadine e portuali, esperti e il coordinamento del professore Giangiacomo Panessa

era tre volte quello dell’intera svezia. Questa nazione, grande poten-za militare nel ‘600, vedendosi contrastare dalla russia intendeva pro-iettare verso il Mediterraneo e il levante i propri interessi economici dando vita a consolati di cui livorno nel 1720 fu il primo in assoluto, seguito nel ’29 dalla pace con Algeri ponendo così le premesse per interessanti sviluppi: navi da guerra svedesi scortavano i mercantili che due volte l’anno circumnavigavano l’europa con capolinea livor-no dove trovavano le merci orientali da portare al nord. lilijencrans fu ospite a livorno del grande mercante suo connazionale, ma operante per gli inglesi nel cui cimitero di via Verdi trovò sepoltura tale Wilhelm torngren da cui venne a sapere del floridissimo commercio con i paesi nordici curato da de smeth della congregazione olandese-alemanna.il Xii memoriale datato livorno 14 gennaio 1760 concerneva le misure necessarie per attirare i forestieri insisteva, sulle orme della situazio-ne livornese, sull’esigenza di garantire la libertà religiosa agli stranieri “benestanti e industriosi”.nel memoriale XViii intitolato “Annotazioni sul commercio a livorno” caldeggia l’applicazione delle misure adottate dai Medici a livorno per Gotebor. il progetto fu poi realizzato a Marstrand.

Giangiacomo Panessa

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rAppOrti COn le istitUziOni

sIMONA cArLI, rEspONsABILE DEL cENTrO rEGIONALE sANGUEQuali sono i rapporti fra Regione e SVS Pubblica Assistenza di Livorno? “la regione toscana ha rapporti sia con la sVs pubblica Assistenza società Volontaria di soccorso (Associazione di volontariato) sia con sVs Gestione servizi srl (azienda profit).la società Volontaria di soccorso opera nel quadro delle attività lega-te al 118 e quindi svolge attività di soccorso che sono regolamentate da specifiche convenzioni, e non ha niente a che vedere con la gara dei trasporti di sangue e organi.la regione toscana ha rapporti con la sVs Gestione servizi s.r.l., a seguito di gara per l’affidamento del servizio di trasporto terrestre di sangue, organi, tessuti e campioni a fini clinico-diagnostici, gara di cui è risultata aggiudicataria la sVs srl in Ati con la Croce italia Marche.la gara è stata espletata nel 2010. la gara prevedeva l’adesione obbli-gatoria per le Aziende per il trasporto di organi e provette destinate alla qualificazione biologica finalizzata ai percorsi di donazione e tra-pianto e un’adesione facoltativa (salvo autogestione) per il trasporto di emocomponenti e per il trasporto di campioni a fini clinico-diagno-stici. la quasi totalità delle Aziende hanno aderito anche al trasporto facoltativo”.Come sta andando il servizio svolto?“il servizio sta funzionando bene, ovviamente è stata necessaria una fase iniziale di rodaggio per definire percorsi, orari e modalità ope-rative. la sVs Gestione servizi srl ha dato un importante contributo al miglioramento del servizio stesso con suggerimenti e proposte di modifica del servizio da loro svolto per una razionalizzazione dei costi e per renderlo più efficace”.

sILVIA MONTELATIcI, DEL sETTOrE sErVIzI ALLA pErsONA sUL TErrITOrIOQuale deve essere il ruolo delle associazioni di volontariato nel siste-ma sanitario toscano e nel soccorso sanitario?“l’intervento di riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza in regione toscana è stato avviato mediante l’approvazione della legge regionale n.70/2010, ‘Modifiche alla l.r. 24/02/2005 n. 40 (disciplina del servizio sanitario regionale) ed alla l.r. 22/05/2001 n. 25 (disciplina delle autorizzazioni e della vigilanza sull’attività di trasporto sanitario) in tema di riorganizzazione del sistema sanitario di emergenza-urgen-za’, legge entrata in vigore il 15 gennaio 2011.sebbene il sistema sia ancora in via di definizione e debba pervenire alla sua compiuta operatività, è importante, comunque, precisare che, già a partire dall’inizio dell’anno corrente, ci siamo adoperati per rendere operative le procedure necessarie a garantire la transizione dal vecchio assetto del sistema (fondato sullo specifico accordo quadro regionale) al nuovo regime disciplinato dalla innovata l.r. 40/2005, al fine di assi-curare, senza alcuna soluzione di continuità, la funzionalità delle attività.la capillare diffusione territoriale delle associazioni di volontariato e la loro storica e tradizionale attività, finalizzata all’aiuto delle perso-ne in difficoltà, unitamente al radicamento nel tessuto socio-sanitario toscano, hanno consentito di consolidare concrete esperienze di sus-sidiarietà, sia nella gestione dei servizi di pubblica utilità, quali quelli di trasporto sanitario, che nella definizione delle politiche di welfare. e pertanto la regione toscana ha ritenuto che il patrimonio profes-sionale e culturale, accumulato dalle associazioni di volontariato, non dovesse andare perso ma, viceversa, dovesse costituire una risorsa in-dispensabile per il miglioramento della qualità dei servizi di trasporto sanitario offerti ai cittadini toscani.tramite la l.r. 70/2010 le attività di trasporto sanitario sono così diven-tate competenze proprie delle associazioni di volontariato, che han-no rafforzato il loro ruolo di attori del servizio sanitario regionale, quale precipuo modello toscano di sanità. in tal modo le associazioni di volontariato sono diventate, pertanto, a pieno titolo, soggetti del sistema territoriale di soccorso e come tali inseriti nel circuito di pro-grammazione regionale ed aziendale”.Di cosa avrebbe bisogno oggi questo settore per funzionare al meglio?“per il futuro occorrerà consolidare l’attività di collaborazione fra la regione toscana e le Associazioni di Volontariato ed incrementare sempre più questa particolare sinergia con le medesime, riconoscen-do loro lo specifico ruolo, propulsivo ed operativo, che le contraddi-stingue, con l’obiettivo di giungere ad una continua crescita del siste-ma sanitario regionale.in particolare, al fine di garantire l’integrazione di tali soggetti all’in-terno del sistema ed il necessario coordinamento della programma-zione e della gestione dei servizi, verrà, a breve, costituito, presso ogni Azienda Unità sanitaria locale, un Comitato di coordinamento per il trasporto sanitario di emergenza urgenza.tali organismi, nei quali saranno presenti anche i rappresentanti delle associazioni di volontariato, avranno lo specifico compito, attraverso l’approvazione dei piani attuativi ed operativi locali, di mettere in atto tutte le opportune azioni di innovazione degli interventi finalizzati alla crescita del sistema toscano di soccorso sanitario per renderlo sem-pre più sicuro, efficace, efficiente e di qualità, tramite un percorso, condiviso e costruttivo, nell’ottica di un rapporto dialettico e fiducia-rio sempre più forte”.

ALcUNE DOMANDE pEr LA rEGIONE TOscANA

le nUOVe sedi

può capitare passeggiando per le strade di roma di vedere sfrecciare un’autoambulanza con su scritto sVs rOMA. Un’allucinazione? Asso-lutamente no! la sVs livorno ha allargato i suoi orizzonti regionali “prendendo a bordo” l’associazione romana Brigata Volontaria con la quale vi sono affinità di metodologie e obiettivi. A raccontarci la storia di questo incontro è Marco Colini responsabile di sVs roma. “nasciamo come volontari di protezione Civile e come tali abbiamo aderito all’Arci. Conoscevamo già la storia della sVs di livorno, così quando siamo stati contrattati da loro, perché desideravano aprire una sede romana, abbiamo accettato molto volentieri, aderendo con i servizi sanitari e sociali”.In quale parte di Roma operate?“in una zona molto povera, dove abitano persone che si possono per-mettere veramente poco. le nostre aree di intervento sono: roma pietralata, tiburtino terzo, san Basilio e Municipio V. per adesso non facciamo i servizi di emergenza, ma ci dedichiamo molto agli ordinari, ad esempio, aiutiamo le persone che non hanno possibilità economi-che per richiedere i servizi privati, e tornare a casa con l’autoambu-lanza una volta dimessi dall’ospedale. pochi giorni fa un signore mi ha detto che con l’autoambulanza privata, per fare 40 chilometri, ha dovuto pagare 440 euro; sono cifre irraggiungibili per molti degli abi-tanti di queste zone”.Quanti volontari siete?“siamo ventotto e siamo operativi tutti i giorni. l’apertura della sede viene fatta da un gruppo di anziani che ha più disponibilità di tempo. Quando ci sono le emergenze attiviamo tutti i volontari. Abbiamo tre squadre sempre pronte, formate da quelli che abitano più vicini e poi la disponibilità degli altri volontari a partire successivamente”. Come è stata accolta la vostra adesione ad SVS?“nel mondo del volontariato c’è stata un po’ di perplessità, forse di diffidenza, mentre devo dire che da parte delle istituzioni la cosa è stata accolta benissimo. il Municipio ci ha anche contrattato per fare attività di sensibilizzazione nella scuola”.Fra le vostre attività, una delle più importanti è quella con i senza tetto. Raccontaci cosa fate.“distribuiamo coperte e pasti caldi in inverno, acqua fresca in estate. spesso un medico viene con noi per visitare chi non sta bene. durante il giorno facciamo una mappatura di dove si possono trovano i senza tetto, poi torniamo la sera, dopo la chiusura dei negozi, quando termi-nate le attività di elemosina, ritornano nei rifugi che si sono creati per strada. È allora che cominciamo il nostro servizio”.Per capire la mole di lavoro che svolgete in questo settore, forniscici qualche numero.“lo scorso anno abbiamo distribuito 5.000 coperte. in un anno avvici-niamo circa 450 senza tetto, usciamo tre volte alla settimana con circa 80 pasti caldi a sera”. Di cosa avreste bisogno?“di una sede adeguata. Quella attuale è composta da una stanza grande e due piccoline. Abbiamo poi il magazzino da una parte e il deposito mezzi da un’altra. Avere più spazio ci permetterebbe di fare più attività. i servizi che facciamo come sVs attirano molto i giovani, perché sono quelli che veramente ci permettono di stare con la gen-te, di essere utili a chi ha più bisogno. se escludiamo dal conteggio il gruppo di anziani che si occupa di aprire la sede, l’età media dei nostri volontari è di 24 – 25 anni”. Dove trovate le coperte per i senza tetto?“Abbiamo organizzato quello che noi chiamiamo un Azionariato popo-lare per la solidarietà dei senza tetto, chiediamo ai cittadini di aiutarci, poi ci sono fabbriche che dismettono articoli perché non sono più di moda, ad esempio, l’anno scorso un produttore cinese ci ha regalato 10.000 coperte, ma le abbiamo già finite. Comunque la cosa che fun-

LA sVs sBArcA A rOMA

ziona di più e ci permette di svolgere il servizio è la raccolta fra i citta-dini. Avremmo anche bisogno di un mezzo più adeguato per svolgere questo servizio”. E l’attività nelle scuole?“Qui operiamo come protezione Civile, facciamo corsi antincendio e prove di evacuazione in convenzione con il Comune. da quest’anno come sVs inizieremo anche a fare interventi fra gli studenti per sen-sibilizzare alla solidarietà e dare qualche nozione di primo soccorso sanitario”.

Un gruppo di volontari della SVS Roma

NUOVA sEDE A GrOssETOAnche Grosseto ha visto l’apertura di una nuova sede sVs che svolgerà attività di volontariato sul territorio come pubblica As-sistenza e contemporaneamente metterà a disposizione i set-tori di competenza della srl Gestione servizi. la nuova sede è in via Aurelia nord 60 Grosseto presso il centro commerciale.

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Regala un SmSUn “messaggio” d’amore

per le persone che ti sono vicine

Quest’anno fai un regalo di natale utile e intelligente, regala la tessera sMs “l’assistenza”ti aspettiaMo presso la nostra sede di Via san gioVanni 30 a liVorno,

doVe in seguito all’iscrizione potrai ritirare oltre ai docuMenti la nuoVa tessera sMs 2013

sOcIETà DI MUTUO sOccOrsO“L’AssIsTENzA”

I servizi previsti dall’“Assistenza Base” sono:(Contributo Annuale € 25,00 + € 5,00 per ogni familiare)

dona la tessera della

nata tre anni fa la società di Mutuo soccorso l’Assistenza, inaugura un nuovo corso con la nomina del presi-dente paolo Fioretti, incaricato dal-la fine di agosto, di occuparsi della dirigenza e promozione della sms (società Mutuo soccorso) con tut-ti i suoi servizi. lo conosciamo nei locali di via san Giovanni, dove chi è interessato ad approfondire l’argo-mento può incontrarlo previo ap-puntamento.

“Quando Fabio Cecconi mi ha offerto la pre-sidenza della sms l’AssistenzA ho accettato con entusiasmo. Credo nel volontariato, nei valori della sVs e ritengo che la Mutua abbia una potenzialità enorme. spero che, con il mio contributo commerciale e manageriale, la sms possa crescere e diventare un riferimento per la cittadinanza”. Presentati e facci conoscere la Sms.“sono il direttore Commerciale di una prestigiosa azienda di Brescia e sono per gran parte della settimana in giro per l’italia, ma il venerdì mattina resto a disposizione di quanti vogliono conoscere meglio la filosofia che sta alla base di questa società non profit, che fa parte delle varie attività della sVs. la sms l’Assistenza si prefigge lo scopo di fornire servizi sanitari ai suoi soci, che possono essere anche perso-ne diverse dai soci di sVs. il costo della tessera annuale della mutua è veramente basso, con soli 25 euro, (più 5 euro per ogni familiare) si possono ottenere tutti i ‘servizi di base’”.Come si pone questa iniziativa rispetto al Servizio Sanitario Nazionale?“la società di Mutuo soccorso l’Assistenza è una mutua sanitaria in-tegrativa al servizio sanitario nazionale, non ha fini di lucro, si basa su principi di solidarietà, di partecipazione, di mutualità e sull’equa distri-buzione dei servizi in base ai fondi finanziati con il contributo dei soci”.Scendiamo nel dettaglio ed elenchiamo i servizi di base.“Cominciamo con la consulenza medica telefonica e proseguiamo con l’invio di un medico in italia, l’invio di un’autoambulanza, l’invio di me-dicinali all’estero, la ricerca di un infermiere in italia, il servizio spesa a casa in italia, il trasferimento sanitario, il monitoraggio del ricovero ospedaliero, l’assistenza ai familiari assicurati, l’assistenza ai minori di quattordici anni, il viaggio di un familiare, il recapito messaggi urgenti, il rientro anticipato, informazioni sanitarie e farmaceutiche, informa-zioni di medicina tropicale, segnalazione di Centri diagnostici privati, segnalazione di Centri specialistici, il rientro sanitario, il servizio infer-mieristico ambulatoriale e prestazioni infermieristiche, servizio dispo-nibilità e consegna materiale sanitario, servizio di riabilitazione Fisio-terapica, sconto del 30 % sul costo del servizio funebre, naturalmente quando svolto da sVs”.Vediamo di approfondire alcuni punti. Ad esempio cosa si intende per consulenza medica telefonica?“Quando l’assistito ha necessità di valutare il suo stato di salute può contrattare 24 ore su 24 i medici della struttura organizzativa e chie-dere un consulto telefonico”.E l’invio di un medico?“in seguito ad un infortunio o una malattia e dopo un consulto medi-co, se l’assistito ha bisogno di un medico e non riesce a reperirlo, la struttura organizzativa provvede ad inviare uno dei medici conven-zionati, se ciò non è possibile, il servizio organizzerà il trasferimento dell’assistito in autoambulanza al centro medico più vicino. Questa

“L’AssIsTENzA” OVVErO sErVIzI sANITArI INTEGrATIVI A BAssO cOsTO

sOCietÀ MUtUO sOCCOrsO

prestazione viene fornita dalle 20 alle 8 o nei giorni festivi per un mas-simo di tre volte l’anno”.Mi sembra molto interessante anche la possibilità di usufruire gratui-tamente della fisioterapia.“indubbiamente. tutti i soci de l’Assistenza potranno usufruire di die-ci prestazioni annue gratuite per sedute di fisioterapia strumentale. il tipo di terapia sarà naturalmente valutata dal medico fisiatra incarica-to dalla sms”. Cosa si intende per ambulanza garantita e rientro sanitario?“il socio ha la disponibilità di un’autoambulanza per qualsiasi tipo di intervento ordinario, escluse naturalmente le emergenze e le urgen-ze, rispetto al quale c’è l’intervento del 118, dopo una richiesta da inol-trare 24 ore prima rispetto a quando si desidera avere la prestazione. il socio ha diritto a 3 trasporti in andata e ritorno gratuiti ogni anno, al di fuori da quelli garantiti dal servizio nazionale sanitario, da svolgersi all’interno del Comune di livorno e per una durata massima di 2 ore complessive a trasporto”. Quindi perché conviene essere soci della mutua?“essere soci della Mutua l’Assistenza vuol dire essere previdenti, per-ché con una spesa minima annua si può usufruire di un fondo che può provvedere a tutte le necessità di prevenzione diagnostica e di cure sa-nitarie; si possono avere i rimborsi delle spese sanitarie sostenute sia in caso di ricovero, sia di prestazioni specialistiche ambulatoriali; si può usufruire di una rete di centri sanitari convenzionali tra i più qualificati in toscana per ottenere prestazioni in forma diretta in tempi brevi, ed inoltre, è possibile risparmiare perché i contributi associativi versati dai soci possono essere fiscalmente detraibili dalle imposte per un 19%”.Dunque non ci sono limiti ad un’assistenza per tutta la vita?“nessun limite, se non quello di non aver compiuto ancora i 71 anni al momento dell’iscrizione, per il resto si rimane sempre iscritti alla Mu-tua e non viene mai esercitato alcun diritto di recesso legato all’età o a particolari patologie”. Oltre all’assistenza base, che ci hai già illustrato ci sono altre possibilità?“Certo. Ci sono altre opportunità, che rispecchiano le diverse esigen-ze dei soci. Ad esempio è contemplato per chi è single e può avere bisogno di un tipo di assistenza più specifica oppure chi fa sport e quindi necessita di più attenzione verso la fisioterapia o altri servizi. Ogni persona può cercare il suo profilo di assistito fra le numerose offerte che la Mutua prevede”. Dunque per Natale…“…possiamo regalarci o regalare, alle persone a cui teniamo, la tes-sera della Mutua l’Assitenza e pensare in modo intelligente e conve-niente alla salute”.

Consulenza medica telefonica | invio di un medico in italia | invio di au-toambulanza | invio medicinali all’estero | ricerca infermiere in italia | servizio spesa a casa in italia | trasferimento sanitario | Monitoraggio del ricovero ospedaliero | Assistenza ai familiari assicurati | Assistenza ai minori di quattordici anni | Viaggio di un familiare | recapito messag-gi urgenti | rientro anticipato | informazioni sanitarie e farmaceutiche | informazioni di medicina tropicale | segnalazione Centri diagnostici privati | segnalazione Centri specialistici | rientro sanitario | servizio infermieristico ambulatoriale - prestazioni infermieristiche | servizio disponibilità e consegna materiale sanitario | servizio di riabilitazione Fisioterapica | sconto del 30% sul costo del servizio funebre

La Società di Mutuo Soccorso “L’Assistenza” è una mutua sanitaria integrativa al Servizio Sanitario Nazionale, non si pone fini di lucro, si basa su principi di solidarietà, di partecipazione, di mutualità volontaria e sull’equa ridistribuzione dei servizi in base ai fondi finanziati con il contributo dei soci. L’offerta dei servizi che eroghiamo è ampia e comprende un molteplice numero di tipi di assistenza.Oltre all’Assistenza Base è possibile scegliere tra varie soluzioni che soddisfano le diverse necessità dei Nostri Soci.

Sabato 2 febbraio 2013 alle ore 10.00al Centro Convegni le Corallaie si svolgerà il “1° Convegno S.M.S. L’Assistenza”

Partecipazione Libera

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5x1000

I modelli per la dichiarazione dei redditi CUD, 730 e UNICO contengono uno spazio dedicato al 5x1000, nella sezione relativa al “sostegno del volontariato, delle organiz-zazioni non lucrative di utilità sociale (...)”, in cui puoi firmare ed indicare il codice fiscale della SVS Pubblica Assistenza di Livorno

alla SVS Pubblica Assistenza

Nella prossima dichiarazione inserisci questo numero:

80004600492

DONA ONLINEcollegati al sito www.pubblicaassistenza.it

seguendo le indicazioni puoi effettuare il versamento in tutta sicurezza

ABBIAMO BISOGNODI TUTTI VOI

Continua a firmare il tuo

sVs GestiOne serVizi

Una realtà in crescita, quella della sVs Gestione servizi, nata nel 2009 e divenuta operativa nel 2010, che sta dando molti risultati positivi. da pochi giorni è stato nominato amministratore unico Fabio Cecconi, direttore della sVs. Chiediamo a lui di spiegarci il suo ruolo e il futuro della srl. “È stata modificata la composizione dell’organo amministrativo e il socio di maggioranza, cioè la società Volontaria di soccorso, ha deciso di nominare un amministratore unico e un sindaco revisore, quest’ul-tima è una figura facoltativa, ma noi l’abbiamo voluta rendere obbli-gatoria, per il controllo legale della società. l’amministratore unico opererà su indicazione del socio di maggioranze, quindi il consiglio della sVs darà gli indirizzi e l’amministratore lo metterà in pratica”. Quali sono i progetti futuri per la società?“intendiamo riconfermare la stabilità della gestione. la srl è nata per rispondere ad una legge che impedisce alle associazioni di volontaria-to di svolgere attività commerciali, ed anche se per noi questi settori non hanno mai avuto tale finalità, a livello fiscale era comunque in-compatibile portare avanti alcune attività con l’associazione di volon-tariato. Abbiamo risposto a questa necessità fiscale e normativa con la costituzione di una srl, che in due anni di lavoro sta dando buoni ri-sultati; i servizi sono garantiti ed in fase di espansione. Fra questi il più importante è il trasporto del sangue e degli organi, ma ci sono anche gli altri settori che vanno molto bene, come quello della Formazione, il polo della salute, le Onoranze Funebri. il 2013 sarà anche il momento per portare a termine la riorganizzazione della società, di cui il capo-fila è la sVs; per semplificare un po’ possiamo dire che la società è il braccio operativo dell’associazione”. Come si colloca la Srl nel panorama regionale?“sicuramente nei primi posti. Attualmente impiega quasi 60 persone, ed è una presenza importante. non dobbiamo dimenticare che la srl fa sempre riferimento ai valori e dalla mission della sVs, ed anche le nostre tariffe sono contenute, proprio per offrire a tutti, anche a chi ha meno possibilità economiche, il rispetto di alcuni diritti base, come quello alla salute o alla formazione. Garantiamo tutto ciò nonostante

UNA sOcIETà DI sErVIzI pEr cONTINUArE A GArANTIrE I DIrITTI DI BAsE

la pressione fiscale sia cresciuta, perché per gli enti profit vi sono più obblighi da assolvere sia dal punto di vista economico che normativa, ma noi assicuriamo entrambi gli aspetti, non ultimo il rispetto delle norme previste dalla legge 231 sulla responsabilità delle imprese”.Chi è il tuo braccio destro?“la nostra caratteristica, che è anche la nostra forza, è quella di non avere un management definito, ma un gruppo di persone che si im-pegna nei vari settori. Fra questi devo ricordare Andrea Fabbro, che ha un ruolo centrale, in quanto ha la gestione amministrativa, elabora i report, controlla i flussi e fa le verifiche. Ogni settore ha però il suo responsabile e tutti insieme cooperiamo. Abbiamo anche iniziato un percorso formativo per la gestione del profit che ci aiuterà ad operare al meglio, affinché la società sia produttiva soprattutto per i cittadini, perché gli utili della srl ci permettono di finanziare molti progetti che l’associazione di volontariato porta avanti, allargando la possibilità di

aiutare gli altri”.Come sta andando il trasporto sangue e organi?“Molto bene, abbiamo aperto altre sedi a Massa, a pisa, a Grosseto e prossimamente a Firenze. la-voriamo insieme al Consorzio sanitario europeo, nostro partner in questo servizio, con il quale ab-biamo formato un’Associazione temporanea di impresa. Abbiamo 57 auto suddivise su tutte le Asl regionali ed offriamo un servizio molto tecno-logico, infatti, tramite la nostra centrale operati-va abbiamo il controllo in tempo reale di tutta la flotta, possiamo verificare i campioni che stiamo trasportando, la condizione dei frigoriferi montati sulle auto che garantiscono il corretto trasporto di sangue e organi e tracciare i percorsi più rapidi per svolgere il servizio, che deve essere naturalmen-te veloce, efficiente e di qualità. le soddisfazioni sono tante, lo vediamo dall’assenza di criticità e dall’apprezzamento del nostro operato. Abbiamo da svolgere un compito molto ampio, basta pen-sare che ogni giorno visitiamo 300 punti, escluso le emergenze e movimentiamo circa 250 sacche di sangue: è veramente un bell’impegno”.

Fabio Cecconi Amministratore Unico della Srl Gestione Servizi

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pOlO dellA sAlUtepOlO dellA sAlUte

le possibilità di cura offerte dal polo della salute sono tante. Faccia-mo una rapida presentazione, che naturalmente varrà la pena appro-fondire di volta in volta con la presentazione degli specialisti che vi operano. Cominciamo con la logopedia, che accoglie anche i bambini, ai quali naturalmente sono dedicate molte attenzioni. notevolmen-te frequentato è l’ambulatorio di odontoiatria, che offre ai pazienti una prima visita di consulenza gratuita e successive cure ad alto livello professionale. C’è poi la dermatologia, dove grazie ad un dermocoa-gulatore si possono effettuare anche piccoli interventi in ambulatorio. Altra importante specialistica è la cardiologia dove si possono esegui-re esami molto specializzati. non manca certo l’otorino con l’opportunità di effettuare visite au-diometriche e la dietologa che con l’ipertenziometro può calcolare la massa magra, quella grassa e la quantità di liquidi presenti nel corpo; la dieta viene elaborata e fornita entro tre giorni dalla visita, dopodi-ché la specialista rimane a disposizioni per eventuali dubbi del pazien-te, prima di procedere con le visite di controllo. Altra figura di notevole interesse per gli utenti del polo della salute è il podologo anche in questo caso la prima visita è gratuita, e suc-cessivamente, su richiesta si possono realizzare plantari su misura. C’è poi la possibilità di effettuare le visite per il rinnovo patenti, la

QUANDO LA sALUTE è UN DIrITTOMedicina del Lavoro per l’idoneità e la Medicina Sportiva per i cer-tificati richiesti dalle società sportive, con le quali è stato realizzato un accordo per favorire gli atleti. infatti, chi svolge la visita sportiva al polo della salute ha poi diritto a tre prestazioni gratuite di fisiote-rapia e al 10% di sconto su radiografie e visite ortopediche, inoltre, viene anche fornito il rientro a casa in autoambulanza, sempre gra-tuito, in caso d’infortunio. la lista degli specialisti continua con l’ortopedico, le psicologhe, la psicoterapia di sostegno alle famiglie che hanno avuto un lutto.la più “anziana” delle specialistiche che si possono trovare al polo è indubbiamente la fisioterapia che usufruisce dello spazio più grande, comprendente una palestra dove si svolge anche l’attività Afa cioè l’Attività Fisica Adattata, per chi vuole fare ginnastica dolce, senza affaticarsi. inoltre, grazie ad un accordo con una clinica di lucca, entro 72 ore si può ottenere un appuntamento per effettuare Rx, Tac e Risonanze Magnetiche. Al polo della salute è anche possibile ottenere la certificazione medi-ca per l’inps con trasmissione telematica del certificato d’invalidità. infine, ricordiamo il servizio infermieristico che può essere svolto in ambulatorio o a domicilio, se la persone è impossibilitata a muoversi.

Giuse La Mesa,direttrice sanitaria del Polo della Salute

cUrE prOfEssIONALI E ATTENzIONE VErsO LA pErsONA

la vocazione al sociale e al sanitario della sVs la si può cogliere in ogni sua attività, ma sicuramente, fra tutte, quelle del polo della salute riescono bene a caratterizzare lo spirito dell’associazione. Oltre alla qualità professionale dei suoi specialisti e alla cura di alto livello offerta agli utenti, al polo si cerca di curare in modo particolare i rapporti umani, affinché coloro che si rivolgono alla struttura possano sentirsi anche supportati dal punto di vista psicologico e relazionale. la sua direttrice sanitaria, la dottoressa Giuse la Mesa, persegue questa filosofia fin da quando ha cominciato a svolgere, anni fa, il suo ruolo in sVs. “Ho anche una specializzazione in counseling – spiega – e ho applica-to le competenze acquisite nel ruolo di direttore sanitario, infatti, nei rapporti con gli utenti cerco sempre di privilegiare l’umano, la relazio-ne, l’aspetto psicologico. Chi arriva al nostro centro ha bisogno anche di questo, basti pensare che sono tutte persone che se ricorrono ad una visita medica, spesso vuol dire che hanno un disagio fisico, non stanno bene, e perciò hanno bisogno di relazioni umane accoglienti e propositive. Un settore al quale tengo molto è quello legato alla medicina dello sport. in questo campo, ad esempio ho notato come spesso gli atleti che arrivano per un controllo di routine, sottovalu-tano l’importanza dell’accertamento clinico, e quando purtroppo si trovano in pochi minuti a scoprirsi pazienti, entrano in profonda crisi. Questo passaggio è per loro difficile, talvolta traumatico ed un soste-gno anche psicologico è fondamentale”.

Un tema forse poco conosciuto, ma molto interessante.“sì. per aiutare la diffusione di queste problematiche organizzeremo per il prossimo, come sVs, un convengo dedicato al tema dal significa-tivo titolo ‘Quando l’atleta diventa paziente’, al quale parteciperanno molti specialisti del settore. Questo è un esempio per spiegare come oltre alla cura fisica, cerchiamo di affrontare le problematiche ad esse correlate, basandoci proprio sul rapporto con gli utenti”.Quali sono i vostri fiori all’occhiello?“Voglio iniziare citando la fisioterapia che è stata da sempre il nostro ca-vallo di battaglia, il settore intorno alla quale si sono raccolti i nostri pri-mi utenti. nel tempo si sono aggiunte moltissime specialistiche, ma fra quelle che maggiormente si sono inserite nell’ambiente cittadino c’è la medicina sportiva, con i tre specialisti, che alternandosi offrono un ser-vizio che copre tutto l’arco della settimana, puntando alla qualità, ma anche alla velocità nel fornire la documentazione sanitaria necessaria a quanti fanno sport. Quest’anno posso aggiungere, fra i nostri cavalli di battaglia, anche lo studio odontoiatrico, che ha moltissime richieste”.Possiamo dire che il Polo della Salute è diventato un punto di riferi-mento per i problemi ostio-articolari?“Certo, questo è un aspetto al quale tengo moltissimo, perché nella nostra struttura mettiamo a disposizione l’intero cerchio di prestazio-ni con la fisioterapia, l’ortopedia, la fisiatria e la medicina del lavoro, con la possibilità di rispondere a tutte le richieste degli utenti in que-sto settore”.Qual è la filosofia che sta alla base del Polo della Salute?“Offrire la possibilità di curasi con la qualità dei suoi specialisti, man-tenendo prezzi basi, alla portata di tutti. Una filosofia che unisce il sa-nitario al sociale, in un abbraccio per noi indissolubile, che ha ricevuto molti consensi”.Novità per il prossimo anno?“sì, fra le tante innovazioni che porteremo avanti c’è l’accreditamen-to per la cardiologia. Questo vuol dire che il servizio sanitario nazio-nale potrà utilizzare la nostra struttura per cercare di eliminare le lun-ghe attese, ed inviare a noi alcune visite in questo settore. Altra cosa alla quale puntiamo molto per il 2013 è il potenziamento del centro prelievi, per poter rispondere sempre più adeguatamente alle richie-ste dei cittadini”.

Cinzia Biagina, fisioterapista

AfA, OVVErO ATTIVITà fIsIcA ADATTATA Una sigla nuova, ma già molto ap-prezzata per i benefici che riesce a dare a chi la pratica. A spiegarne il significato e l’utilità è Cinzia Biagi-

na, 26 anni, laureata in Fisioterapia alla Facoltà di Medi-cina e Chirurgia di pisa. Da quanto collabori con la SVS?“da un paio di anni ed ho iniziato proprio con l’Afa”.Di cosa si tratta?“l’Attività Fisica Adattata viene prescritta dall’Asl dopo una visita di idoneità svolta da un fisioterapista della stessa Asl, la quale fornisce anche i centri dove poter effettuare questo tipo di attività sotto il con-trollo di personale specializzato”.A cosa serve?“È molto utile a tutte quelle persone che hanno problemi alla colonna vertebrale, agli arti inferiori o superiori. durante la visita dell’Asl alla per-sona viene diagnosticato il tipo di problema e sono indicati gli esercizi specifici previsti per quella particolare patologia. si tratta di ginnastica dolce, eseguita da seduti, in piedi o sdraiati per terra, talvolta con l’ausilio di un bastone. Un’attività che si svolge all’interno di un gruppo, ma che viene adattata alla persona, anche nel corso dell’anno perché i problemi possono mutare e anche gli esercizi devono adeguarsi di volta in volta”.

Con che frequenza bisogna svolgere questa attività?“sempre sulla base di quanto indicato dalla Asl, ogni gruppo fa attivi-tà due volte a settimana per un’ora. personalmente ho 4 gruppi, ma ve ne sono altri seguiti dalla mia collega. in generale possiamo dire che alla sVs vi sono circa un centinaio di persone che seguono l’Afa nelle due sedi di via san Giovanni e dell’Ardenza. le richieste sono molte perché è un’attività che dà buoni risultati a chi la pratica”.Qual è l’età media delle persone che fanno Afa?“dai 60 ai 90 anni. nei mie gruppi ci sono due persone che quest’anno compiono 90 anni e sono molto in gamba, sia dal punto di vista fisico che da quello caratteriale, perché sono molto simpatiche ed allegre, rappresentano l’orgoglio di tutti”.Un’attività che ha anche un risvolto sociale?“sì, ed è un aspetto molto importante. io ho due persone che quest’anno compiono 90 anni e sono molto in gamba, sia dal punto di vista fisico che da quello della socializzazione, infatti, sono molto simpatiche, sempre di buon umore, son delle trascinatrici per tutto il gruppo. Facendo questa attività si creano anche delle amicizie, c’è poi chi si ritrova fuori dal corso per fare passeggiate, giocare a carte o sta-re insieme, ci sono anche le cene di fine anno tutti insieme. succede che quello più attivo trascina con sé anche quello più depresso. se poi qualcuno, qualche volta non viene è subito cercato da me o da altri per sapere se sta male, si viene così a creare un contatto importante per questa età”.Oltre all’Afa quali altri compiti hai?“svolgo attività di fisioterapista all’ambulatorio sVs, insieme ad altri due colleghi, in modo da poter rispondere a tutte le richieste senza lunghe liste di attesa. noi rispondiamo alle esigenze di tutti all’interno della settimana in cui ci vengono rivolte”.

Stefano Spadoni, dentista

LA cUrA DEI DENTI

Fra le tante specialistiche offer-te dal polo della salute vi è quella odontoiatrica seguita dal dottor stefano spadoni, torinese di na-scita, ma livornese di adozione, in

quanto trasferitosi in città fin dal 1986. lo conosciamo, fra una visita è l’altra, nell’ambulatorio di via san Giovanni 30 a livorno.Qual è stato il suo percorso di studi?“inizialmente ho conseguito il diploma di Maturità alla scuola profes-sionale Odontotecnico e ho svolto attività libero professionale come titolare di laboratorio Odontotecnico fino al 2002. successivamente ho conseguito la laurea Magistrale in Odontoiatria e protesi dentaria alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di pisa, e poi il Ma-ster di secondo livello in “Chirurgia orale e d’urgenza odontostomato-logica” e il Master di secondo livello in “implantoprotesi”. Oltre alla SVS, attualmente dove svolge la sua attività?“Collaboro con l’Unità Operativa di Odontostomatologia e Chirurgia del Cavo Orale diretta dal professor Mario Gabriele all’azienda Ospe-daliera Universitaria pisana”.Perché è importante avere cura dei propri denti?“i motivi sono molti, ad esempio per mantenere una buona masti-cazione. sappiamo che la prima digestione avviene in bocca poiché i denti triturano il cibo rendendolo, con l’aiuto della saliva, più facil-mente attaccabile dai succhi gastrici e digeribile, favorendone l’assi-

milazione intestinale. Ci sono poi vantaggi legati al parlar bene, infatti, la pronuncia delle parole è migliore se non mancano denti, soprat-tutto quelli del gruppo frontale. non dimentichiamoci poi dell’este-tica, i denti non curati o addirittura mancanti, danno la sensazione di trascuratezza ed in più provocano alterazione d’autostima limitando o condizionando le relazioni sociali e di disinteresse per la propria per-sona. Anche l’alitosi può dipendere in molti casi da problemi presenti in bocca che possono essere curati”. La buona salute dei denti influenza anche altri aspetti medici?“Certo. Oltre ai denti in sé, devono essere curati anche i tessuti per prevenire la gengivite, la parodontite ed evitare conseguenze più gra-vi come la piorrea”.Cos’è la parodontite? “È un’infezione che porta alla distruzione dell’ancoraggio dentale all’osso mascellare ed è la prima causa di perdita di denti nell’adul-to. Ma non è solo questo, studi epidemiologici hanno dimostrato una relazione tra parodontite, diabetici, infarto miocardico, ictus e mortalità. infatti, nei pazienti con patologie infiammatorie del cavo orale è stato osservato un aumento del rischio di infarto miocardico, di aterosclerosi e di alterazione del controllo glicemico nel paziente diabetico”.C’è infine un aspetto economico.“sì, curasi con costanza vuol dire anche risparmiare, infatti, quando i den-ti sono trascurati necessitano di terapie odontoiatriche più costose”. Ma sopra ogni aspetto vi è la qualità della salute e di conseguenza della vita.“È naturale, il nostro obiettivo è quello di essere dalla parte del pa-ziente confidando in una assidua cooperazione sanitaria, come con-dizione vitale per la riuscita delle cure. pensiamo che oggi tutti ab-biano diritto ad avere cure dentarie al fine di ottenere una costante bocca sana”.

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OnOrAnze FUneBri

talvolta, al dolore per la perdita di una persona cara, si aggiunge an-che l’affanno per l’organizzazione del funerale e il peso della spesa economica, non sempre di poco conto. purtroppo in queste circostan-ze alcuni cercano di approfittare dello stato d’animo di chi è coinvolto dal lutto, per lucrare il più possibile. la sVs Gestione servizi, facendo propria la filosofia della sVs anche in questo settore, ha fatto scende-re in campo la solidarietà e la professionalità, al servizio di tutti coloro che lo desiderano. Una filosofia che ha avuto un riconoscimento dalla città, infatti, i servizi richiesti alle Onoranze Funebri negli ultimi due anni sono aumentati e si è reso necessario l’acquisto di due nuovi carri Mercedes per dare le risposte richieste. Come operatori del settore, negli ultimi anni, ci siamo accorti che molti anziani desiderano affrontare in prima persona, tutti i problemi che l’or-ganizzazione di un funerale può causare, compreso quello della spesa, per non gravare suoi figli o gli eredi, evitando così di caricare il proprio definitivo saluto con un peso aggiuntivo al dolore della separazione. la sVs rende possibile la realizzazione di questo desiderio tramite l’ope-ra della Mutua l’Assistenza, che fra i suoi obiettivi ha anche il proget-to Morfeo, che prevede appunto l’organizzazione e il pagamento del funerale, anche tramite rateizzazione, con notevole anticipo sui tempi predisposti dalla natura degli eventi. naturalmente i soci della Mutua avranno notevoli sconti e vantaggi su quanto richiesto.Ma vediamo nel dettaglio quali sono i punti salienti del servizio di Onoranze Funebri e come vengono affrontati dalla sVs. prima di tut-to vogliamo sottolineare che tutto il nostro personale ha partecipato a corsi di qualificazioni per apprendere la professionalità con la qua-le rapportarsi alle persone che stanno vivendo un evento luttuoso e questo garantisce un alto livello di professionalità. nei nostri uffici è possibile scegliere cofani, urne e accessori di vario tipo sulla base di cosa si desidera, è poi possibile usufruire del servizio di pratiche mortuarie su livorno o fuori comune e passaporti mortuari per i pae-si esteri. sempre nei nostri uffici è possibile predisporre necrologi su diversi giornali come il tirreno, la repubblica, il resto del Carlino, il Giorno, l’Unità, il Giornale. in modo particolare siamo diventati filia-le del tirreno e di la repubblica e soprattutto possiamo, allo stesso prezzo, inserire gli annunci funebri direttamente sul loro portale, an-che il sabato e la domenica.per i fiori abbiamo scelto di stipulare una convenzione con Confcom-mercio che ha fissato un listino prezzi, uguale per tutti e fa da garante rispetto alla qualità e alla trasparenza dei fiorai, che a rotazioni si oc-cupano di soddisfare le richieste che ci pervengono. Chi lo desidera può anche incaricarci di stampare e affiggere manifesti funebri o predisporre ricordini portafoto o biglietti di ringraziamento per il lutto, da inviare dopo il funerale.negli ultimi tempi abbiamo osservato un notevole aumento delle ri-chieste di cremazione e con queste anche la possibilità di disperdere

prOfEssIONALITà ANchE NEL MOMENTO DEL DOLOrE

le ceneri in mare. naturalmente anche in questo caso siamo in grado di occuparci di tutto l’iter necessario, compreso l’uscita in mare con una barca, con la quale siamo convenzionati, che può accogliere fino a dieci persone a bordo.C’è poi il dopo funerale, quando la burocrazia spesso rappresenta una parte importante e da non trascurare. Come sVs offriamo la con-sulenza, nella nostra sede, con la Cgil, affinché i parenti del defunto possano ottenere alcuni servizi come la cessazione della pensione o la reversibilità della stessa e procedere con altre accortezze alle quali difficilmente si pensa, ma che sono di grande utilità, come, ad esem-pio, ricordarsi di comunicare il decesso del familiare per avere la ridu-zione della tia.

Nuova sede a pisa la sVs Gestione servizi sta organizzando l’apertura di una nuova sede a pisa, dove si potranno trovare gli stessi servizi offerti a livorno.livorno e pisa sono due città che operano sempre più in collabora-zione, e i labronici spesso si recano, per l’assistenza sanitaria, negli ospedali di santa Chiara e di Cisanello, che stanno diventando sempre più, il perno dell’area vasta. È conseguenza naturale che anche i ser-vizi consueti di sVs si estendano fin sotto la torre pendente. infatti, entro la fine del 2012 il servizio Onoranze Funebri sarà pronto per ogni richiesta.

Quando a salutarci è il fedele amicose a morire è l’animale che ci ha tenuto compagnia ed amato, con il quale abbiamo diviso la nostra vita per anni, nasce subito il problema di cosa fare del suo corpo, mantenendo il rispetto verso quell’essere che ci è stato molto caro. la sVs ha organizzato un servizio in cui è previsto il ritiro a domicilio del corpo dell’animale, il viaggio a Firenze dove un forno crematorio, appositamente dedicato agli animali, pro-cedere alla riduzione in ceneri e la conseguente consegna di queste al legittimo proprietario dell’animale.

Una psicologa per l’elaborazione del luttonella sede di via san Giovanni è attivo un servizio rivolto ai familiari di quanti hanno perso una persona cara, affinché possano con l’aiuto di una psicologa specializzata, affrontare il dolore che le affligge. in alcu-ni casi, soprattutto quando a morire sono ragazzi giovani e in modo traumatico, la psicologa della sVs è intervenuta anche sul luogo della tragedia, per dare il suo apporto a situazioni molto difficili.la sVs si sta anche impegnando per trovare finanziamenti utili a ren-dere il servizio, oggi svolto a prezzi molto contenuti, completamente gratuito, come già succede in altre regioni. Uno psicologo può fornire un aiuto determinante a chi si trova a dover fronteggiare situazioni di estremo dolore.

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FOrMAziOne

Formazione e professionalità. Un binomio inscindibile diventato l’obiettivo primario di Formavol, l’agenzia formativa della sVs Gestio-ne servizi, fra le più grandi realtà formative a livorno.nella sede di via delle Corallaie sono numerosi i corsi che possono es-sere frequentati; fra questi: tecnico qualificato in mediazione cultu-rale e linguistica per immigrati, Addetto all’assistenza di base, Haccp, responsabile dei piani di autocontrollo, corso per Addetto sicurezza locali pubblici di intrattenimento e spettacolo (ex buttafuori).inoltre, relativamente alla sicurezza aziendale si svolgono tutti i corsi obbligatori per le Aziende:Corsi di formazione alla sicurezza per i lavoratori (ai sensi dell’Art.37 del dlg 81/08), Antincendio basso, medio e alto rischio, Addetto alle aquadre di primo soccorso, r.l.s. - rappresentante lavoratori per la sicurezza, rspp responsabile servizio prevenzione e protezione, B.l.s.-d per l’utilizzo del defibeillatore semiautomatico. stefania Chiari, responsabile di Formavol ci spiega: “tutti i nostri corsi vengono realizzati rispettando gli standard formativi e seguendo le procedure richieste dalla regione per cui sono da questa riconosciuti e certificati”.Qual è la filosofia che sta alla base dell’agenzia Formavol?“Anche Formavol ha fatto propria la mission di sVs pubblica Assisten-za che fin dai primi anni del ’900 è stata impegnata nell’assicurare ai cittadini una formazione nei settori sanitari e sociali. Oggi la nostra attività mira a diffondere la cultura della formazione in questi ambiti offrendo un servizio di alta qualità a costi contenuti”.L’agenzia è accreditata dalla Regione?“Certo, dal 2002 è agenzia formativa accreditata presso la regione toscana, inoltre siamo accreditati anche con Aica, come test Center per lo svolgimento degli esami da sostenere per ottenere la patente europea ecdl e per questo ogni mese vengono attivate le sessioni di esame. siamo inoltre in possesso della certificazione di Qualità Uni-en isO 9001:2008”.Puoi spiegarci qual è il ruolo di un Tecnico qualificato in mediazione culturale e linguistica per immigrati?“il percorso formativo rilascia la Qualifica professionale di iii eQF di ‘tecnico qualificato in mediazione culturale e linguistica per immigra-ti. il corso fa riferimento alla Qualifica definita nel repertorio regio-nale dei profili professionali (comparto servizi sociali) volta alla for-

sTArE AL pAssO cON IL MONDO DEL LAVOrO

mazione di una professionalità che opera nel settore della sanità e dell’assistenza sociale, che svolge un ruolo di intermediazione tra il cittadino extracomunitario e le strutture di prima accoglienza, indivi-dua i bisogni dell’utente, negozia le prestazioni, attiva la comunicazio-ne, gli interventi sociali e sanitari e contribuisce all’adeguamento del bagaglio culturale degli operatori, opera assumendo le responsabilità connesse al ruolo tecnico che svolge, ivi compreso il proprio aggior-namento professionale”.Parlaci anche del corso per gli operatori domiciliari che si prendono cura degli assistiti dalle Cure Palliative.“Assistere un malato terminale, richiede delle competenze aggiuntive oltre quelle proprie dell’addetto all’assistenza di base. i nostri corsi si rivolgono agli operatori socio assistenziali e agli operatori socio sani-tari, affinché si specializzino nella delicata assistenza domiciliare dei pazienti a fine vita. il corso prevede 100 ore, di cui 60 in aula e 40 di tirocinio da svolgersi in Hospice o a domicilio dei malati terminali”. Ci sono agevolazioni per i pagamenti dei corsi?“sì, i corsi possono essere pagati in più rate e comunque con sistemi molto agevolati, mentre i disoccupati hanno la possibilità di frequen-tarne alcuni gratuitamente. infatti, alla fine del 2010 la provincia di li-vorno ha istituito un catalogo formativo nel quale vengono inseriti corsi di formazione che potranno essere frequentati gratuitamente dalle persone a cui viene assegnato un voucher individuale. i corsi entrati nel catalogo sono stati selezionati fra quelli presentati alla provincia dalle agenzie formative, fra questi vi è il corso per Addetto all’assistenza di base; il corso per Tecnico della pianificazione del siste-ma di amministrazione e contabilità del personale, il corso per Addetti ad attività alimentari complesse-HACCP. tutti i corsi vengono attivati sia a livorno che a Cecina e piombino”.Deduco che l’agenzia Formavol è una realtà importante, capace di offrire alla cittadinanza un’offerta formativa ricca e di qualità. “sicuramente il grande impegno e la professionalità sono stati vin-centi, infatti, nel tempo, il Formavol si è sempre più distinto sul terri-torio grazie a queste peculiarità; inoltre, tali risultati hanno consentito all’Agenzia formativa di espandersi su un territorio sempre più vasto con l’apertura di nuove sedi operative.È già attiva, infatti, la sede di pisa e sono in fase di accreditamento le sedi di Massa e Grosseto: direi che possiamo essere soddisfatti del nostro lavoro!”.

La sede di Formavolat

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MOnte dei pAsCHi di sienA

dopo 4 anni, la carta prepagata ricaricabile chiamata “Adotta un’am-bulanza”, nata dalla collaborazione fra la sVs e il Monte dei paschi di siena –ex Banca toscana, continua ad essere attiva e ad aiutare l’as-sociazione in molti progetti. Giacomo lupetti, direttore della filiale li-vornese, Agenzia 8, di piazza Cavallotti ci spiega: “nei primi sei mesi di quest’anno sono state distribuite 540 carte prepagate. la carta è gratuita e per averla non è necessario avere il conto corrente nella nostra banca, basta semplicemente recarsi ai nostri sportelli e farne richiesta. il Monte dei paschi di siena dà alla sVs una parte delle spese di ricarica, permettendo all’associazione di portare avanti progetti di solidarietà. possiamo definirla la carta etica della città, infatti chi la uti-lizza fa un’opera meritoria senza nessuna spesa, perché al possessore non costa niente”. il progetto è stato realizzato grazie al direttore Giacomo lupetti, che la sVs conosce anche per il suo impegno nel mondo del volonta-riato essendo vice Governatore e tesoriere della Misericordia di Cal-ci, quindi una persona abituata a comprendere quali e quante sono le problematiche legate al volontariato di tipo sociale e sanitario, ed infatti, il progetto “Adotta un’ambulanza” è frutto del suo impegno e della sua volontà, messi in atto 4 anni fa, in un periodo non facile per la banca, in quanto era in corso il passaggio fra la Banca tosca-na ed il Monte dei paschi di siena; ma nonostante tutto la carta ha sempre camminato con le sue gambe portando frutti di solidarietà per la sVs e quindi per tutti i cittadini. “È un progetto” – conclude lupetti – al quale ho sempre creduto molto, infatti, la prima carta rilasciata è la mia, mentre la seconda è del sindaco Alessandro Cosi-mi che venne all’inaugurazione e la terza è di piero tomei, della sVs, che insieme a me ha creduto nel progetto”.

LA cArTA prEpAGATA chE AIUTA GLI ALTrI

cON LA cArTA pUOI Aiutare la sVs: per ogni ricarica effettuata contribuirai,

grazie al Monte dei paschi di siena, a sostenere i progetti e le iniziative che aiutano a far star meglio.

Fare acquisti in tutti i negozi convenzionati Visa electron in italia e all’estero.

prelevare contanti presso gli sportelli automatici abilitati al circuito Visa electron nel mondo.

ricarica le carte presso tutti gli sportelli Bancomat e tramite le filiali della Banca toscana.

richiedere il saldo tramite sMs, internet Banking, Bt Mobile Bank e presso tutte le filiali della Banca toscana.effettuare pagamenti su internet in maniera facile e sicura.

ApErTUrA DELL’ANNO DELLA fEDE

l’incontro con il Cardinal ruini durante la celebrazione organizzata dalla diocesi di livorno in occasione dell’apertura dell’anno della fede.

lA MAssOneriA

la massoneria ha contribuito molto alla costituzione della sVs. A ricordar-ci questa parte di storia è il livornese Massimo Bianchi, Gran Maestro ag-giunto dal 1999. “sono entrato in Massonerie nel giungo del 1967, quando avevo 23 anni. Fui presentato da alcuni fra-telli che ebbero fiducia e stima in quel giovane socialista, che fin dal 1961 aveva iniziato a fare politica.

Fui iniziato nella loggia scienze e lavoro e sono uno degli ultimi fondatori di una famosa loggia livornese, la numero 704, dedicata ad Adriano lemmi, una delle figure più importanti della storia del-la massonerie italiana, che resse la Gran Maestranza per 10 anni, al termine dell’ottocento. livorno ha dato alla massonerie un altro Grande Maestro che voglio ricordare: Alessandro tedeschi. nel ’22 le nostre sedi vennero aggredite dai fascisti e nel ’24 la Massone-ria fu dichiarata fuori legge, in quel contesto tedeschi, medico ed ebreo, fu costretto all’esilio a parigi, dove con grande difficoltà resse la Gran Maestranza per morire poi, poche ore prima che la Gestapo lo andasse ad arrestare”.Qual era la presenza massonica a Livorno nel corso della storia?“essendo un porto internazionale, la nostra città ha accolto fin dal settecento, logge francesi e inglesi. Quando nel 1805 fu fondato il Grande Oriente d’italia, livorno divenne una sede importante. Alla fine dell’ottocento la nostra città aveva il più alto numero nel rappor-to abitanti massoni”.Quali sono i compiti dei massoni?“Fra i compiti di un massone, oltre al miglioramento di se stesso, c’è un secondo compito rappresentato dall’impegno per migliorare l’umanità. i massoni parteciparono alla costituzione del regno d’ita-lia, ricordiamo che lo stesso Garibaldi fu Gran Maestro. in quei tempi, in cui si doveva costruire una nazione, la Massoneria dette un indi-rizzo generale, che fu quello di celebrare nelle piazze i monumenti unitari; vennero così organizzate sottoscrizioni fra i massoni per la realizzazione di alcune statue, come quella di Cavour e di Garibaldi a livorno. in quegli anni cominciarono a nascere le società Volontarie di soccorso o le Assistenze, per dare un’alternativa al concetto cattolico di misericordia, sostituendolo con quello di diritto all’assistenza laica, come impegno civile. A testimonianza della partecipazione dei mas-soni alla fondazione delle pubblica Assistenza locale ci sono ancora le lapidi in via san Giovanni, dove sono riportate le logge e i nomi dei nostri fratelli che si impegnarono in questo senso. nacquero anche le società per la cremazione, la prima è fondata a livorno nel 1782, da massoni livornesi, e fu seconda solo a quella di torino”.Il diritto all’assistenza è un concetto anche massonico?“Certo, lo è ancora oggi. il Grand’Oriente d’italia e le logge destinano risorse per assistere i più bisognosi. la Massoneria fa beneficenza, ma interviene silenziosamente, non abbiamo bisogno di scrivere che ci occupiamo di assistere i più bisognosi; lo facciamo, ma non lo pubbli-cizziamo”. Quali sono i rapporti attuali con la SVS?“Buoni. io come altri, siamo soci. C’è stato un periodo in cui si è tenta-to di ideologizzare la sVs, non sempre chi ha presieduto l’associazio-ne ha tenuto conto della necessità di assicurare un pluralismo, com-presa la presenza dei testimoni del pensiero che hanno portato alla costituzione della sVs. Oggi mi sembra che le cose siano migliorate, la presidenza del professor Vincenzo pastore è di prestigio”.Dunque non dobbiamo mai dimenticare le origini.

pEr NON DIMENTIcArE LE rADIcI

“l’originalità e l’orgoglio dell’appartenenza non possono essere an-nacquate. io naturalmente ho grande rispetto per le Misericordie, ma c’è una distinzione che deriva proprio dalla fondazione. Annullare le diversità e le originalità non è giusto. Certo questo non vuol dire tor-nare ai tempi in cui se ero laico non mi facevo trasportare da un’au-toambulanza della Misericordia, ma la società di oggi tende a slavare, vuole creare un pensiero unico, dove non vi è più l’orgoglio di appar-tenenza alle origini”. Qual è la situazione del volontariato oggi?“dobbiamo distinguere fra volontariato assistito e volontariato vero. C’è un volontariato assistito anche a livello internazionale, dove su 100 dollari versati ai beneficiari ne arriva una percentuale bassissima, e questo è il dramma della cosiddetta cooperazione internazionale. Mentre c’è il volontariato che deriva da sentimenti profondi, quello che ti spinge a dedicare una parte della vita al sostegno e al soccorso agli altri, ed è questa la parte che io preferisco, ed è quella ritenta im-portante dalla Massoneria”.Qual è la situazione del volontariato a Livorno? “livorno attraversa una fase di non speranza. Un tempo era una città dai traffici internazionali, delle culture, delle religioni, aveva una grande vivacità che fu poi schiacciata dall’avvento del fascismo. Oggi livorno non ha idee, non ci sono prospettive di lavoro, vi è una silenziosa rasse-gnazione al declino, non vi è attenzione per i fenomeni di progressivo impoverimento. non ci sono strutture laiche che pensano a queste re-altà, sono rimaste solo quelle di tipo confessionale, come la Caritas”.Un bel ricordo legato al mondo del volontariato livornese? “Quando sono andato, come amministratore, sul luogo di alcune ca-tastrofi, come per i terremoti del Friuli e dell’irpinia o l’alluvione di Firenze, ed ho sempre avuto l’orgoglio di vedere le sigle di livorno tra le presenze più attive e efficienti. nella nostra storia, sia l’Assistenza che la Misericordia, sono sempre state presenti”. Che consiglio darebbe oggi alla SVS?“spero che la sVs rimanga legata alla sua identità originale: un’asso-ciazione al servizio della città, che assicuri al suo interno una presenza pluralistica che confermi la sua storia”.

Massimo Bianchi nella sede della Massoneria labronica.

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nel 1991 si è costituita anche a livorno l’Auser, associazione di volontariato che ha come scopo la valorizzazione delle persone anziane e la promo-zione dell’invecchiamento at-tivo.

i volontari sono la grande ricchezza, il cuore, il motore della nostra as-sociazione. Un’azione volontaria preziosa svolta prevalentemente da anziani e rivolta ad anziani e a persone in difficoltà, ma aperta all’im-pegno di volontari di tutte le età.Viviamo nel secolo degli anziani e dell’allungamento della vita media. Un fenomeno che troppo spesso trova la società, le forze sociali e politiche e le istituzioni, impreparate a gestire ed accompagnare questo proces-so. Bisogna aprirsi culturalmente ad una nuova idea della vecchiaia e a nuovi rapporti intergenerazionali ed interculturali sostenuti da politiche adeguate e progetti sociali, assistenziali e sanitari innovativi.l’invecchiamento della società chiama in causa la riprogettazione delle città, dei loro spazi urbani, della vivibilità ambientale e sociale, dell’utilizzo degli spazi abitativi, del superamento delle barriere archi-tettoniche e dell’innovazione delle diverse infrastrutture a partire dai trasporti.Auser nello svolgimento della propria azione quotidiana ha acquisito una conoscenza concreta della condizione degli anziani e del bisogno in generale nei nostri territori e si propone soggetto interlocutore del-le istituzioni nella programmazione degli interventi socio-assistenzia-li, con particolare riferimento all’organizzazione dei servizi territoriali per evitare al massimo l’ospedalizzazione ed il ricovero negli istituti delle persone anziane.Auser è particolarmente impegnata nelle attività di:Aiuto alla persona attraverso il filo d’argento dotato di un numero verde gratuito per contrastare la solitudine.turismo sociale e attività per il tempo libero per una riappropriazione dei propri spazi di libertà con il piacere di continuare a scoprire, per socializzare e uscire dalla solitudine.Volontariato civico per difendere e far rispettare il bene comune.Compagnia domiciliare di anziani fragili e soliAccompagnamento per visite, terapie, o in luoghi di svago.Ausilio per la spesa con la consegna a domicilio.Alcuni numeri: soci n. 4.700, Volontari attivi 450, ore di compagnia 10.700, km.percosri 426.500.

VALOrIzzArE GLI ANzIANI

rAppOrti COn le Altre AssOCiAziOni: AUser

I volontari dell’Auser con i ragazzi Saharawi

Un gruppo di volontari dell’Auser

DOVE pUOI TrOVArE L’AUsEr AUser VOlOntAriAtO territOriAle liVOrnO

Viale Carducci, 16 - tel 0586/428222Le nostre sedi:

Auser Filo d’argento LivornoViale Carducci, 16 - tel. 0586/400200

Auser Soccorso Verde Argento CollesalvettiVia n. Bixio, 10 - tel. 0586/962119Auser Filo d’argento Rosignano

Via della Costituzione - tel. 0586/793090Auser Verde Soccorso Argento Cecina

Via Bellini, 15 - tel. 0586/632112Auser Verde Soccorso Argento Donoratico

Via del Mercato, 8 - tel. 0565/777547Auser Verde Soccorso Argento Santa Lucepiazza rimembranza, 13/a - tel. 050/684177

Auser verde Soccorso Argento Castellina M.mapiazza Mazzini, 6 - tel. 050/694106Auser Lorenzana Fauglia Orciano

Fauglia - Via Gramsci, 27 - tel. 050/659107

rAppOrti COn le Altre AssOCiAziOni: Ail

l’Ail (Associazio-ne italiana contro tutte le leucemie, linfomi e mielo-ma) in tutti questi anni di impegno, può considerare il 2012 come quello

che ha visto la realizzazione di progetti significativi per la sanità livornese. la sezione di livorno contribuisce da anni al sostegno della Casa Ail di Firenze grazie ai buoni rapporti che abbiamo con il presidente silvio Fu-sari.sul territorio livornese offriamo vari servizi ai pazien-ti con un nostro mezzo di trasporto opportunamente adattato alle necessità dei cittadini, inoltre, è stata do-nata una panda nuova all’Asl 6 per il servizio di assisten-za domiciliare integrata (Adi).Con grande soddisfazione la nostra sezione inoltre, ha donato al reparto di ematologia dell’ospedale di livor-no un conta globuli (sistema ematologico Advia 2120) e un analizzatore discreto da banco di ultima genera-zione che consente l’esecuzione, in completa automa-zione ed in modo selettivo, dell’esame emocromocito-

cONTrO TUTTE LE LEUcEMIE, I LINfOMI E I MIELOMI

DOVE pUOI TrOVArE L’AIL

in via donegani 2, 57123 livornotelefono 0586/ 892295 c

ellulare 335/5877673e-mai: [email protected]

C.F. 92085940499 C/C n° 000000101856,

Banca Cras via Borra 2, livorno iBAn it85 tO88 8513 9000 0000 0101 856

C/C postale n° 71059554 ABi 07601 CAB 139000

Il Conta Globuli

metrico e della differenziazione leucocitaria con insita la capacità di fornire il conteggio e gli indici reticolocitari da campione di sangue intero. l’apparecchio può inoltre eseguire il conteggio e la differen-ziazione degli elementi figurati sul liquido cerebrospinale.tutto questo è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di livorno, alla partecipazione dei cittadini, alla col-laborazione di Monica Calamai (direttore Generale Asl6) e soprattut-to a tutti i nostri volontari che non si arrendono mai!nel ringraziare tutte le persone che ci sono vicine rivolgiamo come sempre, il nostro invito ad acquistare, in occasione delle feste natalizi, le nostre stelle di natale.

il presidenteAlessandro Baldi

Uno dei mezzi Ail per l’assistenza domiciliare integrata

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pAtrOnAtO e CAF

Rizzieri Bavone,direttore del Patronato

QUANDO I LAVOrATOrI

hANNO DEI DIrITTI

Un rapporto ormai consolidato quello fra sVs e patronato inca, che si pone l’obiettivo di offrire servizi ad ampio raggio. A spiegare l’opera del patronato è il suo direttore rizzieri Bavone.“la Cgil è l’organizzazione promotrice del patronato inca, il quale svolge un’attività, prevista dalla legge 152/2001 di segretariato sociale: un’attività gratuita dedicata a tutti i cittadini che hanno bisogno di essere supportati nelle loro richieste e istanze in materie che vanno dal previdenziale, all’assicurativo, all’assistenziale come, ad esempio, possono essere le prestazioni d’invalidità civile. il patronato agisce con un mandato che ci viene dato direttamente dal cittadino e che ci permette di assisterlo e rappresentarlo nei confronti dei vari istituti competenti”. Com’è nato il rapporto con SVS?“Abbiamo una nostra struttura provinciale e territoriale di zona nella quale operiamo, ma per le caratteristiche tipiche del patronato possiamo anche agire direttamente sul territorio, andando là dove nascono le esigenze come nel caso di sVs, che intende fornire un’agibilità privilegiata ai suoi soci. naturalmente l’attività che svolgiamo è la stessa, pensioni, infortuni, malattie professionali, ma il socio sVs ha la possibilità di contrattarci direttamente nei locali della pubblica Assistenza di via san Giovanni”.Quanto è conosciuto il vostro ruolo?“l’inca è il primo patronato a livorno ed in alcuni casi siamo addirittura al 50% di tutte le pratiche patrocinate. nel 2012 l’inca di livorno ha sperimentato un progetto regionale chiamato ‘numero verde infortuni’. È anche in corso una campagna di informazione per far conoscere meglio ai lavoratori e a tutti i cittadini la possibilità che

hanno di ricevere un servizio gratuito di assistenza infortunistica, oltre ad un servizio medico legale e legale. Ad esempio, abbiamo visto che nella sola livorno vi sono in un anno circa 8.000 infortuni sul lavoro e a noi, che siamo il patronato che più di ogni altro svolge attività, si rivolge il 3 -4% delle persone coinvolte. Questo accade in quanto le persone non sono adeguatamente informate sui loro diritti, ed anche perché non sanno che l’inca garantisce l’assistenza nel far valere i diritti nei casi in cui il lavoratore abbia subito un danno alla salute a seguito di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale”.Quali sono i settori più controversi?“Fra i diritti poco evidenziati ci sono quelli che riguardano le malattie professionali, che troppo spesso vengono confuse con patologie comuni come può essere un mal di vita, un tunnel carpale fino alle più gravi come il tumore ai polmoni causato dall’esposizione all’amianto o ad altre polveri o sostanze cancerogene, che possono manifestarsi molti anni dopo, anche quando il lavoratore è in pensione. in questa attività ci avvaliamo di medici legali molto bravi nel far emergere le malattie professionali, ed anche nel trovare il nesso di causa-effetto, nel riconoscimento delle rendite in favore dei superstiti deceduti per colpa di quella malattia, spesso non denunciata, che è alla base della morte del lavoratore”. Ricordiamo di cosa altro vi occupate per conto della SVS.“Cominciamo dalle pensioni: l’inca Cgil tutela tutti i lavoratori per le prestazioni previdenziali (verifica posizione assicurativa, controllo contribuzione, riscatto e ricongiunzione dei periodi assicurati, controllo del diritto alla prestazione, calcolo e domanda di pensione, pensioni di reversibilità, orientamento e assistenza per l’accesso alla previdenza complementare, ecc.). invalidità civile e disabilità con la tutela diritti dei cittadini disabili. disoccupazione e mobilità fornendo assistenza ai lavoratori per le pratiche di mobilità, domande di disoccupazione ordinaria, agricola, requisiti ridotti, disoccupazione in edilizia, ecc. sostegno alla famiglia con la cura della tutela assistenziale (maternità, paternità, congedo parentale, assegno al nucleo familiare, ecc.). Garantiamo i diritti dei cittadini stranieri verso l’integrazione sociale e lavorativa e naturalmente l’assistenza legale con professionisti convenzionati”. Come ci si può rivolgere al Patronato Inca?“tramite sVs oppure recandosi nella nostra sede provinciale in via Giotto Ciardi 8 a livorno. il patronato si contatta per appuntamenti dedicati anche telefonicamente o per e-mail”.

Daniele Mercati,direttore del Caf

pEr UN’AssIsTENzA fIscALEQuando le pratiche burocratiche sembrano non finire mai, c’è chi può aiutare a risolvere i problemi. il direttore del Caf (Centro Assistenza Fiscale) daniele Mercati spiega cosa fare.Quali sono i servizi che offrite? “Assistenza fiscale, dichiarazione dei redditi, imu, isee, contratti d’af-fitto pratiche di successione e tutto quello che rientra in questo set-tore finanziario”.

Che vantaggi ha un Socio della SVS che si rivolge a voi?“Uno sconto di circa il 40%, inoltre può avere l’erogazione del servizio direttamente all’interno delle strutture sVs”. Da quanto tempo è nato il rapporto SVS - Caf?“sono circa cinque anni e nell’ultimo periodo il rapporto si è consoli-dato, infatti, la nostra presenza nella sede di via san Giovanni non è più limitata solo al periodo di presentazione della denuncia dei redditi, come un tempo, ma siamo a disposizioni dei soci settimanalmente, per svolgere tutta la gamma di pratiche che ci competono”.

sErVIzIpEr IL MONDO DEL LAVOrO

AnpAs reGiOnAle

sono migliaia le persone che ogni gior-no in italia dedicano gratuitamente una parte del loro tempo a favore de-gli altri. Un fenomeno tipico dell’italia e in particolare della nostra regione, che è patrimonio di tutti e deve in quanto tale essere difeso e valoriz-zato. Compito non sempre facile, so-prattutto in periodi di crisi economi-ca come questo. A parlarci del tema è Attilio Farnesi, presidente regiona-le di Anpas.

Qual è oggi il ruolo delle associazioni di volontariato all’interno del sistema nazionale sanitario e di soccorso toscano? E quale invece do-vrebbe essere?“il ruolo delle associazioni di volontariato nel sistema di soccorso sa-nitario, ma in genere nel trasporto sanitario delle emergenze in tosca-na, è fondamentale e strategico. non riesco a vedere un’altra forma di organizzazione così capillare, che possa sostituire quella che offre il mondo del volontariato, se si vuol mantenere la buona efficienza del sistema attuale, soprattutto di quello toscano, che spesso è guardato dalle altre regioni come un’esperienza positiva. il volontariato offre un intervento capillare, ricco di passione e formato da soggetti che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo; basta pensare che solo all’interno delle pubbliche Assistenze sono circa 20 mila i volontari nel settore sanitario. secondo me il ruolo del volontariato dovrebbe esse-re tenuto in maggiore considerazione, proprio per quello che riesce a realizzare oggi, ed invece, assistiamo, prima a livello governativo, ma per certi aspetti anche a livello regionale, ad una mentalità che vede sempre più questo settore un’area dove si può tagliare, perché ormai c’è la spending review e arrivano i tagli dello stato. personalmente questa logica non l’accetto e neanche la capisco, perché se c’è una realtà che può dare qualcosa in più al territorio regionale è proprio quella delle associazioni di volontariato”.Di cosa avrebbe bisogno oggi questo settore, per funzionare al me-glio?“la prima cosa che mi viene in mente è il riconoscimento politico, e non partitico, dell’importanza che ha il volontariato sul territorio na-zionale. siamo, anche con le piccole associazioni, una forza di coesio-ne sociale: siamo presenti sul territorio, siamo associazioni di popolo e rappresentiamo un punto di riferimento nelle comunità dove operia-mo. Un ruolo che ci dovrebbe essere riconosciuto, invece, assistiamo a manovre che devo definire contrarie al volontariato. Ad esempio, per citarne una, quella che riguarda la nuova legge sulla protezione Civile, collegata al decreto della spending review, che toglierà ai Comuni la possibilità di fare convenzioni con le associazioni di volontariato, per quelli che sono i servizi per l’antincendio, per il trasporto sociale ecc., rimettendo tutto alle gare d’appalto. secondo me chi ha elaborato questa normativa non ha pensato minimamente in che paese vive. Ciò può andare bene per il resto d’europa, dove non esiste il volontariato, così come è concepito da noi, ma visto che in italia abbiamo questa peculiarità, questa importante risorsa, sarebbe giusto difenderla e va-lorizzarla. inoltre, personalmente ho molte perplessità sul fatto che le associazioni possano partecipare a delle gare di appalto, ma anche se ciò avvenisse non dobbiamo dimenticare che ciò svuoterebbe di si-gnificato lo stesso concetto di volontariato, che è formato da persone

IL MONDO DEL VOLONTArIATO DA DIfENDErE E prOTEGGErEA colloquio il presidente regionale Anpas Attilio Farnesi

che spontaneamente e gratuitamente prestano la loro opera. Con la gara d’appalto occorrerebbe avere personale regolarmente assunto e inquadrato con un contratto lavorativo, ponendo così fine alla fi-losofia del volontariato, alla sua stessa natura. Quando il presidente della repubblica napolitano, ci ricevette come pubbliche Assistenze regionali, disse una frase molto bella, che mi porto sempre dietro: Voi siete la parte migliore e più solidale del paese. ecco, questo è il vero senso del volontariato e occorrerebbe un riconoscimento politico in questo senso”.Un suo sogno nel cassetto? Un progetto che le piacerebbe vedere realizzato nel suo mandato?“sono tanti, ma fra questi quello più importante è appunto il ricono-scimento, non solo a parole, del nostro ruolo, da parte della regione toscana, delle Amministrazioni provinciali e comunali. il volontaria-to ha una forte funzione di coesione sociale, elemento che ha dato un forte contribuito alla realizzazione di quel Welfare che abbiamo in toscana e che è particolare rispetto a tutta l’italia. non vorrei che questo modello fosse spazzato via dalla crisi economica che stiamo vivendo. Credo che anche in questo periodo non si debbano fare tagli casuali a tutto ciò che si incontra, ma è importante fare delle scelte. il mio sogno è che al volontariato sia riconosciuto questo ruolo e che diventi per la regione una scelta prioritaria”. Quali sono i rapporti fra Anpas regionale e la Pubblica Assistenza di Livorno?“i rapporti potrebbero essere migliori. presto ci incontreremo con il suo presidente Vincenzo pastore, per definire meglio la nostra colla-borazione. la sVs è una grossa associazione e deve capire che stando all’interno di un sistema deve attenersi maggiormente a delle regole, anche se queste non piacciono a pieno. naturalmente ogni cosa è mi-gliorabile e quindi si può discutere e confrontarsi per crescere insie-me. Credo che ci sia la necessità di mettersi intorno ad un tavolino per trovare un punto comune per operare. il mio compito è quello di ar-monizzare il corretto rapporto tra associazioni e Comitato regionale, queste cose le dico a qualsiasi associazioni quando ci sono difformità, soprattutto sulla comunicazione. Mi piacerebbe che il rapporto fosse maggiormente improntato sulla collaborazione”.

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MediAziOne

Dott. Flavio Croce, finalmente pos-siamo comunicare ai nostri soci, ma non solo a loro, l’avvenuto accredi-tamento di SVS Gestione Servizi Srl come Organismo di Mediazione e l’ulteriore accreditamento di SVS come Ente di formazione per la me-diazione civile e commerciale.“Certamente, questo è per noi moti-vo di grande soddisfazione. si tratta

di un nuovo importante tassello che colloca sVs in una realtà di primo piano sul fronte della mediazione e della for-mazione alla mediazione. sVs da anni è sensibile ai temi della media-zione e della trasformazione costruttiva dei conflitti e ora è finalmen-te pronta ad offrire questo nuovo, importante ed attuale servizio, nel solco della tradizione solidaristica che da sempre la contraddistingue”.Che vantaggi offre la mediazione?“È senz’altro una via rapida per trovare un accordo: si conclude ge-neralmente in pochi incontri, comunque entro quattro mesi. È cer-tamente uno strumento efficace: spesso le parti trovano un accordo che chiude la controversia. È, inoltre, caratterizzata dalla massima riservatezza: le informazioni raccolte in mediazione rimangono as-solutamente confidenziali. Va detto anche che la mediazione tutela l’autonomia delle parti, che raggiungono un accordo solo se lo vo-gliono.la mediazione, poi, permette di salvaguardare le relazioni future tra le parti coinvolte. e infine, aspetto di non poca importanza, conviene economicamente, poiché la mediazione ha costi chiari e contenuti”.Ma perché tra i diversi Organismi esistenti chi va in mediazione do-vrebbe scegliere proprio voi?“Chi sceglie noi sa che sVs investe le proprie risorse per finalità socia-li, come vuole la nostra consolidata tradizione solidaristica e mission istituzionale. inoltre, chi viene da noi, trova un servizio tra i più eco-nomici e tra i più vicini alla persona. Altro aspetto non trascurabile é che da anni ci occupiamo di mediazione. e infine, pensiamo di offrire un servizio di alta qualità, poiché abbiamo tra i nostri mediatori e for-matori, professionisti qualificati che hanno unito competenza a livello accademico ed esperienza sul campo”.

Dott. Andrea Valdambrini, ci spiega in sintesi cos’è la mediazione e in cosa con-siste l’attività del nuovo Organismo di Mediazione?“la mediazione è l’attività svolta da un ter-zo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accor-do amichevole, per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della

stessa. il nostro Organismo offre un servizio pro-fessionale per la mediazione, sia quella facoltativa, ossia scelta dalle parti, sia quella demandata, quando il giudice, cui le parti si siano già rivolte, invita le stesse a tentare la mediazione, sia quella obbligatoria”.Sul sito e sul materiale promozionale c’è scritto “Dai più valore alla mediazione”. È il vostro slogan?“sì, certo. per noi la mediazione è innanzitutto un’opportunità per coloro che, vivendo un’esperienza conflittuale, cercano uno spazio neutrale in cui trovare ascolto e un aiuto nella ricerca di una soluzio-ne. la mediazione è quindi uno strumento per sostenere la capacità delle persone di affrontare in modo costruttivo i problemi e di costru-ire relazioni maggiormente collaborative. da quando, nel 2008, ab-biamo fatto nascere il Centro per la Mediazione dei Conflitti abbiamo trovato in sVs e nella sua tradizione solidaristica la stessa attenzione alla dimensione valoriale della mediazione. l’attuale Organismo è la naturale prosecuzione di quella prima esperienza, ed oggi siamo tutti impegnati a “dare più valore alla mediazione”.Voi formate anche nuovi mediatori e aggiornate quelli già abilitati. Ma come si diventa professionisti?“la normativa richiede il conseguimento di un titolo rilasciato da un ente di formazione accreditato al termine di un corso di almeno 50 ore, ed sVs ha ottenuto l’accreditamento ministeriale. Offriamo, quin-di, sia corsi base, sia corsi di aggiornamento per mediatori. tutti i per-corsi formativi sono riconosciuti dal Ministero della Giustizia. i nostri docenti sono professionisti impegnati da molti anni nel campo della mediazione e della gestione dei conflitti. i formatori di sVs possono, inoltre, offrire servizi di partecipazione a selezioni, supervisione dei mediatori, consulenze sulla mediazione civile e commerciale”.

LA MEDIAzIONE cIVILE E cOMMErcIALE DI sVs E IL NUOVO ENTE DI fOrMAzIONE A colloquio con Flavio Croce e Andrea Valdambrini, responsabili dell’Area Mediazione e Gestione dei Conflitti

QUANTO cOsTA LA MEDIAzIONECosti e tempi della procedura sono certi e prestabiliti dalla legge e sono molto più contenuti rispetto ai costi di una causa civile affronta-ta in tribunale. per consultare i costi della mediazione, visita il nostro sito: http://www.svsmediazione.it/costi.

cOME DIVENTArE MEDIATOrE prOfEssIONIsTA

la normativa (dM 180/2010) richiede il conseguimento di un titolo ri-lasciato da un ente di formazione accreditato al termine di un corso di almeno 50 ore. sVs GestiOne serVizi srl organizzerà il prossimo corso di forma-zione a inizio del 2013.

LE sEDI DI sVs MEDIAzIONEla sede centrale dell’Ufficio Mediazione è in via san Giovanni 30, li-vorno. la segreteria riceve telefonicamente tutti i giorni, 24 ore su 24, al n. 0586 1948181. per ricevere un appuntamento presso la sede di livorno scrivi un messaggio a [email protected].

Responsabili: Flavio Croce, Andrea ValdambriniCase manager e Segreteria: Marina loni

siamo operativi anche presso le seguenti sedi:Pisa referente: paola Castaldi Firenze e Prato referenti: Anja Baukloh, Francesca CasiniSiena referente: simone stefanistiamo aprendo nuove sedi in tutta la toscana!

per inFOrMAziOni: www.svsmediazione.it - [email protected] - tel. 0586 1948181

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Meno di un caffè al mese

www.pubblicaassistenza.it

per sostenercicon 10 € puoi iscriverti o rinnovare l’adesione alla SVSed è semplicissimo

CONTO CORRENTE POSTALE n° 11623576intestato a Società Volontaria di Soccorso Livorno,causale “Tesseramento 2013”

Oppure direttamente presso la nostra Sede Centrale di via San Giovanni n° 30 - Livorno

SPECIALE TESSERAMENTO

2013