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March 7, 2013

Il Turismo Lento e il progetto Slow travels. Itinerari eco-turistici a mobilità lenta per la valorizzazione dell’Abruzzo| Formazione Turismo

Avete mai sentito parlare di turismo lento?Semplicemente, un modo di viaggiare diverso dal solito. Il turismo lento è una nuova visione diintendere la vacanza mot ivata dalla ricerca di autent icità, di un’esperienza vera, discoperta del “Genius Loci” e delle bellezze, culture e t radizioni locali, e di turismo di grandequalità. Un viaggio è sempre una scoperta e ognuno di noi cerca qualcosa. Questo è nuovomodo di viaggiare, per conoscere cultura, territorio, persone e gust i che non ci appartengono oche desideriamo rit rovare con at t ività che invitano a un ritmo di vita meno frenet ico.

Cominciamo con il raggiungere le dest inazioni di vacanza con mezzi di t rasporto diversidall’aereo e dall’automobile, inquinando meno. Non sarà possibile per tut te le dest inazioni,ma facciamo del nostro meglio. Lasciare l’auto ferma e muoversi con i mezzi di t rasportopubblico, il t reno, la biciclet ta, a piedi, a cavallo. Soggiorni in Bed and Breakfast , fat toriedidatt iche o alberghi dif fusi. In un tempo di crisi c’è chi confonde il turismo lento con ilturismo di prossimità, ovvero “la gita della domenica”: sono due cose diverse, fare la gita nonè fare turismo lento, se volete ve lo spiegherò meglio un’alt ra volta. Secondo voi, esistono dellemete più interessant i per dei viaggiatori lent i? Io credo di no perché è il modo di viaggiare cheè dif ferente. Di solito sono però più at t raent i dest inazioni e luoghi fuori dal turismo di massa,con vocazione culturale e ambientale come Toscana e Umbria, oppure l’Alto Adige e il Friuli, chehanno saputo creare un ot t imo sistema di turismo integrato e mobilità dolce come bici, ferrovia,bus, funivia, olt re a un’of ferta di servizio ai turist i lent i completa e di qualità, 365 giorni all’anno.Parlare di “turismo lento” quindi equivale a parlare di un turismo compatibile con ilterritorio e accessibile a tutt i, senza ostacoli di carat tere economico, strut turale, sociale,culturale. Una nuova visione del sistema di of ferta turist ica e culturale per migliorarequalitat ivamente l’at tuale modo di visitare e comprendere i patrimoni locali.

Il Progetto Slow travels: itinerari eco-turistici a mobilità lenta per lavalorizzazione dell’AbruzzoNell’ambito del Piano Operat ivo Fondo SocialeEuropeo Abruzzo 2007-2013, con un protocollo diintesa e disciplinare at tuat ivo f ra Regione Abruzzoe le università abruzzesi è stato f inanziato,at t raverso un assegno di ricerca post-dottoratopresso l’Università degli Studi di Teramo, ilprogramma formativo di ricerca “Slow Travels”,f inalizzato all’analisi e allo studio di un modellodi gest ione dell’offerta turist ica di t ipoinnovativo ed integrato.

Mission e obiett iviIl progetto mira in part icolare all’individuazione ealla progettazione di specif ici it inerari in grado dipromuovere la f ruizione eco-turist ica del territorio abruzzese, anche at t raverso il ricorso allamobilità dolce (mountain bike, cavallo, t rekking, impiant i a fune). Questo obiet t ivo vieneraggiunto at t raverso la gest ione di percorsi integrat i che – coniugando gli aspett i connessi alla

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vacanza at t iva con la valorizzazione del paesaggio, delle culture e delle produzioni locali – sipongono non solo come base per la dif ferenziazione dell’of ferta ma anche come specif icamodalità di avvicinare al turismo rurale abruzzese con rinnovata sensibilità.

Chi coinvolge e perché?Gli at tori territoriali hanno il ruolo centrale in termini di organizzazione sociale del prodottoturist ico; il progetto è in prat ica una ricerca applicata, che at t raverso un percorso di animazionesociale, risulta f inalizzata alla costruzione e/o al raf forzamento delle ret i t ra operatori dellaricet t ività, ristoratori, allevatori, gestori di centri equestri, produttori, operatori agriturist ici, guideturist iche, accompagnatori, ist rut tori sport ivi ed alt ri. Svolgeranno funzione e ruolo di tutoring edi supporto al network olt re che l’Università di Teramo (Dipart imento di Teorie e polit iche per losviluppo sociale) e, anche le ist ituzioni locali (amministrazioni, associazioni di categoria,federazioni sport ive, parchi) l’E.A.R.T.H. Academy (European Academy for Rural TourismHospitality) e due centri di ricerca esteri. La cooperazione tra gli stakeholder per avviareprocessi di sviluppo locale consent irà di polarizzare l’analisi sui sistemi socio-economiciorganizzat i a livello territoriale e, conseguentemente, di guardare all’oggetto di studio in unaluce nuova, in grado di favorire esit i di natura applicat iva. Ciò avverrà quindi su presuppost i volt iad individuare possibili vie di uscita dalla crisi dei sistemi rurali t radizionali e di ingressonelle attuali sf ide lanciate dal green tourism. In virtù di queste considerazioni, masoprattut to allo scopo di favorire le potenziali ricadute sul territorio in termini di sviluppo, dicooperazione e di network building, il programma di ricerca favorirà approcci partecipat ivi,ricorrendo a tecniche e a strument i d’indagine specif ici della progettazione partecipata come laricerca-azione e l’Open Space Technology.

Il turismo leisure, af f iancato dal valore at t ribuito oggi alla dimensione ambientale e sport iva, sirivela infat t i un fat tore produtt ivo capace di generare at t ività, processi di produzione e diconsumo, di ent ità non più secondaria e in modo autonomo rispetto al macro sistemaeconomico-industriale. Nello stesso tempo può divenire condizione di partenza per laprogressiva cost ituzione di un indotto produtt ivo vacanziero verde, centrato sugli operatoridell’accoglienza, ma af f iancato anche da imprese agricole, centri equestri, associazionisport ive, art igiani, at t ività di promozione, di market ing e di vendita.

Abruzzo, punti di forze e opportunitàPartendo dalla semplice considerazione che l’Abruzzo sia annoverata come la regione piùverde d’Europa (grazie alla presenza di ben quattro parchi nazionali e un parco regionale)appare evidente come l’ecoturismo sia giunto a rappresentare – almeno a livello potenziale –una vera e propria vocazione territoriale. Una vocazione che, però, per raggiungereperformance più soddisfacent i delle at tuali, necessiterebbe sicuramente di maggiori at tenzioni,anche da parte della ricerca scient if ica.

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Questo progetto di ricerca ha perciò come obiet t ivo lo sviluppo del turismo-natura e procedenella duplice direzione di:1. individuare gli elementi caratterizzanti della fert ilità ambientale da cui acquisire lanozione dif ferenziata dei fat tori favorevoli ad un’azione di sviluppo creat iva;2. prospettare il cluster degli it inerari slow come insieme interconnesso di element i chesono in grado di favorire un senso strut turato di agire, orientato alla massima crescita di valori(da quello antropologico a quello economico-f inanziario) per at t ivare dinamiche inedite dicrescita turist ica.Il vero nodo di svolta risiede nelle potenzialità che il programma offre in termini di interazione trai centri della ricerca a livello internazionale (rappresentat i dal Dipart imento di Teorie e polit icheper lo sviluppo sociale dell’Università di Teramo, dall’Ist ituto per il Turismo di Lucerna e dalDipart imento di Sociologia dell’Università di Zara), e realtà aziendali nazionali più mature, ingrado di introdurre alle best pract ice del set tore.

Per f inire, ricordiamo come il progetto nasca dalla necessità di contribuire da un punto di vistatecnico e scient if ico al superamento di alcuni dei nodi crit ici evidenziat i dal percorso di sviluppoturist ico della regione Abruzzo e mira a promuovere spinte innovat ive nella progettazione, nellagest ione e nella promozione di un nuovo modello di gest ione dell’of ferta turist ica verde,nell’af fermazione di brand turist ico.

Gli strument i per realizzare tut to ciò sono rappresentat i da metodologie della ricerca di t ipopartecipat ivo che consentano agli at tori territoriali di posizionarsi come signif icat ivi nodi diun’unica rete di valorizzazione, in grado di favorire la nascita di nuovi prodott i ecoturist ici, f rut todella sinergia e della convergenza tra i vari interessi.

Mobilità lenta e tutela del territorioL’idea centrale di mobilità lenta contribuisce al raggiungimento di quest i obiet t ivi da diversi punt idi vista: da quello più stret tamente sport ivo (gare, compet izioni, incontri e percorsi guidat i acavallo, in mountain bike, a piedi, at t raverso l’uso degli impiant i a fune) a quello ricreat ivo (event ied iniziat ive a carat tere culturale e ludico) a quello enogastronomico (degustazioni, visiteguidate ad aziende agricole, f iere, sagre). In estrema sintesi, questo programma di ricercaintende giungere alla sperimentazione di nuovi percorsi di sviluppo locale, senza perseguirenecessariamente la pista della disseminazione degli insediament i industriali e dei loro ef fet t i,non sempre posit ivi in termini di tutela del territorio e di sostenibilità per le comunità resident i,soprat tut to nel caso delle aree interne, montane e pedemontane. Quest i it inerari turist iciintegrat i diverrebbero anche esemplari del fat to che si può generare buona occupazione equalità della vita, anche at t raverso la tutela dell’ambiente e la mobilità lenta, dimostrando cosìche la crescita di un fattore (come quello economico) non deve avvenire necessariamentea scapito di un altro (come ad esempio quelli ident itario e naturalist ico).

L’importanza di “integrare l’offerta”e f igure professionali specif icheQuesto t ipo di progett i evidenzia una tendenza generale al networking e a carriere nonlineari, non più riconducibili alle rigide dist inzioni t ra lavoratori dipendent i e liberi professionist i. Sinecessita quindi di nuovi percorsi format ivi tendent i ad assecondare le esigenze espresse daun’economia post-fordista che ha superato il modello organizzat ivo carat terist icamentestat ico della grande industria, per invest ire tut ta una serie di adempiment i in cui hanno ruolidist int i, ma congiunturali, tut te le organizzazioni produtt ive che dalle imprese, all’università, allapubblica amministrazione, si rit rovano chiamate ad uno sforzo congiunto per conciliare losviluppo del sistema economico con l’innovazione delle opportunità professionali. D’alt ra parte,la stessa quest ione dell’innovazione delle economie rurali nelle aree interne vive ormai unrapporto di stret ta connessione ai diversi ambit i dell’economia, investendo non solo agricolturae industria, ma anche turismo e ricerca, territorio e polit ica e generando inevitabilmente lanecessità di nuove f igure professionali dalle competenze più dif ferenziate. Per la gest ionedi quest i processi necessitano oggi nuove professionalità che, per esigenze di

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esemplif icazione, potremmo equiparare a degli eco-dest inat ion manager, cioè a deiprofessionist i che agiscano a livello locale, focalizzando i loro intervent i su progett i ed iniziat ivesistemiche di salvaguardia e di valorizzazione turist ica delle risorse territoriali, siano esse dinatura ambientalista, sport iva, paesaggist ica, agroalimentare e/o culturale.

Nella necessità di assecondare questo t ipo di domanda format iva, la Facoltà di ScienzePolit iche dell’Università di Teramo ha da quest ’anno inaugurato un nuovo percorso format ivocon dei corsi di laurea (t riennale e specialist ica) che uniscono il turismo allo sport , in un’ot t icaintegrata di “tempo libero”. Per quanto concerne lo sviluppo dell’ecoturismo, ha aperto leiscrizioni alla IX edizione del Master GESLOPAN (Gest ione dello Sviluppo Locale nei Parchi enelle Aree Naturali).

L’offerta: il caso Abruzzo e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della LagaTra natura e cultura… Solo alcuni esempi di progett i in parte avviat i:• L’Ippovia più lunga d’Italia: 320 Km di percorso che at t raversa il territorio di 3 Province: L’Aquila,Pescara e Teramo e 8 degli 11 distrett i turist ico-ambientali in cui si art icola l’area protet ta.• Il distret to della Strada Maestra che si t rova proprio nel centro del parco. Al suo internosarebbe possibile percorrere un it inerario di 70 km in 7 giorni.

Ma esiste la domanda sul turismo sostenibile?L’Università di Scienze Applicate e Art i di Lucerna durante il World Tourism Forum Lucerne2011 ha presentato uno studio int itolato “Is there Demand for Sustainable Tourism?” conl’obiet t ivo di studiare e comprendere più nel dettaglio la domanda di turismo sostenibile.L’indagine empirica – una on-line-survey – è stata realizzata at t raverso la compilazione di unquest ionario da parte di un campione casuale auto selezionato. Sono stat i compilat i 6.113quest ionari in ot to diversi paesi , t ra Europa e resto del mondo. I risultat i hanno ident if icato gliaspett i più rilevant i del turismo sostenibile dal punto di vista turist ico.

Per il 22% degli intervistat i, la sostenibilità è t ra i 3 fat tori che maggiormente inf luenzano lascelta turist ica. L’elemento considerato come il più sostenibile è il “mantenimento delpaesaggio e dell’heritage”. Tra gli alt ri element i: Prodott i locali, Comunità locale e Culturalocale, ovvero autent icità e t radizione.

L’Ident ikit dell’intervistato medio:• Età media: 41• Sesso: uomo (62,5%)• Stato civile: sposato• Livello di ist ruzione: alto• Livello di reddito alto

Il prossimo Forum Mondiale sul Turismo di Lucerna si svolgerà 17 al 19 Aprile 2013.Per maggiori informazioni: http://www.wtf lucerne.org

Per la realizzazione del post ringrazio RitaSalvatore per la collaborazione. Dottore di ricercain Polit iche sociali e sviluppo locale, at tualmente èassegnista di ricerca post-doc presso l’Università

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degli Studi di Teramo, t itolare del progetto “SlowTravels”. Presso lo stesso ateneo è stata t itolaredegli insegnament i di “Sociologia del loisir” e di“Polit iche ambientali, identità territoriali esviluppo turist ico” e docente nel MasterGESLOPAN (Gest ione dello Sviluppo Locale neiParchi e nelle Aree Naturali). Dal 2003 svolgeatt ività di ricerca nel campo della sociologia dellosviluppo locale e del turismo, con part icolareattenzione alle polit iche di protezione ambientale.È stata coordinatrice delle at t ività presso ilConsorzio turist ico regionale A-Tour ed èmembro del comitato tecnico scient if ico dell’associazione STL del Gran Sasso. Ha seguito ladirezione editoriale della guida turist ica A-Tour “Abruzzo” (edizioni in italiano e in inglese). Hapubblicato diversi saggi sullo sviluppo locale e ha partecipato a numerose conferenze nazionalied internazionali.

Silvia Badriotto – Nuovi Turismi è un progetto disviluppo, consulenza commerciale e promozioneturist ica e alberghiera, che possa sensibilizzare suinuovi temi dello sviluppo turist ico, fortementeorientato al dest inat ion market ing, al Web 2.0 e allenuove tecnologie, ma con un occhio alla t radizione,al vivere sostenibile e responsabilmente, nell’ot t icadella creazione di un turismo integrato.Puoi contat tarmi a [email protected] eseguimi su Facebook e Twit ter.