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26 - N. 2 - 2019 L’ esperienza Porsche, in fatto di trattori, risale addirittura all’epoca in cui Ferdinand Porsche lavo- rava all’Austro - Daimler. Quando scoppiò la Iª Guerra Mondiale Porsche aveva svi- luppato il «Daimler Pferd», ovvero il cavallo Daimler in grado di sostituirsi efficace- mente ai cavalli in carne e ossa nel traino di artiglierie. Nel dopoguerra il mezzo fu trasformato in agricolo, avendo la potenza sufficien- te (25 hp) per trainare aratri multivomere. Era tuttavia troppo grande, pesante (1700 kg) e costoso perché la stragrande maggioranza dei contadini potesse neanche sognare di possederne uno. Vent’anni dopo quest’espe- rienza si presentò una nuova La Porsche... più lenta del mondo di Marco Batazzi Forse dovrebbe dirsi “il” Porsche più lento del mondo, poiché si tratta di un trattore agricolo. Soprattutto i giovani, affascinati dai bolidi di Zuffenhausen, non ricordano che, fino al 1963, Porsche produsse trattori agri- coli che oggi vanno assumendo lo status di veri pezzi da collezione e non solo per gli ap- passionati del settore. occasione: era l’epoca del proget- to Volkswagen e il dr.Ley, capo del Fronte del Lavoro tedesco (DAF) pensò di dare inizio anche al pro- getto di “Trattore del Popolo”. A quell’epoca una coppia di buoni cavalli da tiro costava sui 1200 Rei- chsmark perciò il trattore non avrebbe dovuto superare la soglia dei 1000, come per il Maggiolino. Il progetto Type 110 prese forma nel 1938, con un veicolo mosso da un motore bicilindrico a benzina con due cilindri a V raffreddati ad aria da 12 cv. I primi test comincia- rono nel febbraio 1939, il veicolo fu modificato spostando il condu- cente dietro al motore per ricava- re uno spazio di carico anteriore, quindi si studiarono sette varianti per condurre test nelle varie con- dizioni d’uso e di marcia, ma la guerra interruppe ogni possibile sviluppo e produzione. Furono prodotti soltanto pochi esemplari del Type 113, sempre bicilindrico ma con i cilindri in linea, alimenta- to da un generatore di gasogeno che funzionava con carbone di le- gna, apprezzati in quanto non consumavano carburanti destina- ti ai militari. Nel dopoguerra la produzione di trattori non poté riprendere: l’a- zienda Porsche era divisa tra Stoc- carda in Germania e Gmünd in Au- stria e nessuna delle due aveva la possibilità di mettere insieme una linea di montaggio e nemmeno di vedersi allocare le risorse necessa- rie. Per tirare avanti si produceva- no piccole apparecchiature per l’agricoltura e verricelli per i lavori forestali. Nel frattempo il progetto definiti- vo (Type 313) era pronto: si tratta- va di un trattore che aveva grandi possibilità di adattamento alle ne- Immagine d’epoca di un Daimler-Pferd al traino di un pezzo d’artiglieria della Iª Guerra Mondiale. Nel prototipo del trattore popolare Porsche Typ 110 il conducente stava seduto davanti al motore. In un prototipo successivo il veicolo di Porsche assunse un aspetto più agricolo, con un cassone portattrezzi situato davanti. Durante la 2ª Guerra Mondiale venne prodotto un quantitativo limitato di trattori Porsche Typ 113 alimentati a gasogeno prodotto dalla combustione di carbonella. Il bicilindrico Standard in equipaggiamento invernale con catene alle ruote motrici.

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L’esperienza Porsche, in fatto di trattori, risale addirittura all’epoca in

cui Ferdinand Porsche lavo-rava all’Austro - Daimler. Quando scoppiò la Iª Guerra Mondiale Porsche aveva svi-luppato il «Daimler Pferd», ovvero il cavallo Daimler in grado di sostituirsi e� cace-mente ai cavalli in carne e ossa nel traino di artiglierie. Nel dopoguerra il mezzo fu trasformato in agricolo, avendo la potenza su� cien-te (25 hp) per trainare aratri multivomere. Era tuttavia troppo grande, pesante (1700 kg) e costoso perché la stragrande maggioranza dei contadini potesse neanche sognare di possederne uno.Vent’anni dopo quest’espe-rienza si presentò una nuova

La Porsche...più lenta del mondodi Marco Batazzi

Forse dovrebbe dirsi “il” Porsche più lento del mondo, poiché si tratta di un trattore agricolo. Soprattutto i giovani, affascinati dai bolidi di Zuffenhausen, non ricordano che, fi no al 1963, Porsche produsse trattori agri-coli che oggi vanno assumendo lo status di veri pezzi da collezione e non solo per gli ap-passionati del settore.

occasione: era l’epoca del proget-to Volkswagen e il dr.Ley, capo del Fronte del Lavoro tedesco (DAF) pensò di dare inizio anche al pro-getto di “Trattore del Popolo”. A quell’epoca una coppia di buoni cavalli da tiro costava sui 1200 Rei-chsmark perciò il trattore non avrebbe dovuto superare la soglia dei 1000, come per il Maggiolino.Il progetto Type 110 prese forma nel 1938, con un veicolo mosso da un motore bicilindrico a benzina con due cilindri a V ra� reddati ad aria da 12 cv. I primi test comincia-rono nel febbraio 1939, il veicolo fu modi� cato spostando il condu-cente dietro al motore per ricava-re uno spazio di carico anteriore, quindi si studiarono sette varianti per condurre test nelle varie con-dizioni d’uso e di marcia, ma la guerra interruppe ogni possibile sviluppo e produzione. Furono

prodotti soltanto pochi esemplari del Type 113, sempre bicilindrico ma con i cilindri in linea, alimenta-to da un generatore di gasogeno che funzionava con carbone di le-gna, apprezzati in quanto non consumavano carburanti destina-ti ai militari.Nel dopoguerra la produzione di trattori non poté riprendere: l’a-zienda Porsche era divisa tra Stoc-carda in Germania e Gmünd in Au-stria e nessuna delle due aveva la possibilità di mettere insieme una linea di montaggio e nemmeno di vedersi allocare le risorse necessa-rie. Per tirare avanti si produceva-no piccole apparecchiature per l’agricoltura e verricelli per i lavori forestali.Nel frattempo il progetto de� niti-vo (Type 313) era pronto: si tratta-va di un trattore che aveva grandi possibilità di adattamento alle ne-

Immagine d’epoca di un Daimler-Pferd al traino di un pezzo d’artiglieria della Iª Guerra Mondiale.

Nel prototipo del trattore popolare Porsche Typ 110 il conducente stava seduto davanti al motore.

In un prototipo successivo il veicolo di Porsche assunse un aspetto più agricolo, con un cassone portattrezzi situato davanti.

Durante la 2ª Guerra Mondiale venne prodotto un quantitativo limitato di trattori Porsche Typ 113 alimentati a gasogeno prodotto dalla combustione di carbonella.

Il bicilindrico Standard in equipaggiamento invernale

con catene alle ruote motrici.

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La Porsche...più lenta del mondo

cessità del mondo agricolo: i cilin-dri alettati per il ra� reddamento ad aria erano intercambiabili e consentivano combinazioni da 1 a 4 cilindri senza impiegare macchi-nari diversi.Non solo, ma aveva un accoppia-mento idraulico fra motore e cam-bio, per venire incontro alla scarsa dimestichezza col pedale della fri-zione che aveva dimostrato il mondo rurale.Al progetto si interessò la Allgaier, azienda che prima della guerra produceva presse per lamierati di carrozzeria e per parti di aereo. Nel 1946, oltre ad attrezzature agrico-le, aveva iniziato a costruire nel suo stabilimento di Uhingen il trattore R-18 (Robust 18 hp), un monocilindrico a testa calda con caratteristiche convenzionali e piuttosto arcaiche.Colloqui fra la Allgaier e Porsche portarono alla stipula di un con-tratto di licenza nel 1949 e nel

Vista in sezione dell’Allgaier A 122 da 22 cavalli.In una pubblicità Allgaier del 1950 accanto al trattore di vecchia concezione (nero, in secondo piano) appare il nuovo trattore “System Porsche”. Si noti la scritta “Volksschlepper”, ovvero “Trattore del popolo”.

Alla Fiera Agricola di Francoforte del 1950 Ferdinand Porsche, col � glio Ferry, è presente alla presentazione del primo trattore Allgaier “System Porsche”.

Il curioso trattore Allgaier-Porsche A 312, realizzato con carreggiate molto strette e interamente carenato, trovò grande impiego nelle piantagioni di ca� è in Brasile.

Sul muso dei trattori Allgaier, di colore verde, appariva la scritta “System Porsche”.

Una targa con il logo Porsche-Diesel usata dopo il 1956.

Una locandina del Porsche-Diesel Standard da 22 cv.

1950 il primo trattore Allgaier “Sy-stem Porsche” fu mostrato al pub-blico alla Fiera Agricola di Franco-forte, presente Ferdinand Porsche accompagnato dal � glio Ferry. I trattori Allgaier avevano un colore di fabbrica verde, mentre i “Sy-stem Porsche” erano colorati in arancione chiaro: del primo mo-dello, chiamato AP-17, ne furono prodotti ben 1550 entro la � ne del 1950.Tra il 1953 e il 1955 la Allgaier lan-ciò una serie completa di trattori, dall’A111 di appena 11cv all’A144 da 44cv, questa volta tutti verni-ciati nel tipico verde aziendale. Tuttavia gli investimenti per im-postare la nuova produzione ven-nero giudicati troppo onerosi e la Allgaier si ritirò dal mercato. L’atti-vità venne rilevata direttamente dalla Porsche nel 1956, con sede a Friedrichshafen. La produzione era impostata su quattro modelli base che andavano dal monoci-

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Il trattore Porsche-Diesel AP 18 del 1957 assunse in seguito il nome di Junior. Pubblicità del Porsche-Diesel Junior, adatto per le piccole aziende agricole o come trattore ausiliario in quelle grandi.

Un tricilindrico Porsche-Diesel Super perfettamente

restaurato con giovane modella in costume

tradizionale.

Conclusa la fabbricazione di trattori, la Porsche vendette tutto alla Renault che ne continuò la fabbricazione con modi� che soprattutto estetiche.

Un dettaglio della griglia sul muso con il doppio nome. lindrico Junior da 12 cv al bicilin-

drico Standard da 22 cv, al Super con tre cilindri da 33 a 40 cv e il Master a quattro cilindri con poten-za di 50 cv. Il modello Junior può es-sere perciò considerato “la” Porsche più lenta del mondo: da 19,1 a 28 Km/h a seconda degli allestimenti e dei rapporti al ponte…I trattori Porsche erano verniciati di color rosso cremisi. Nonostante il buon successo di vendita, con oltre 120.000 esem-plari costruiti � no al 1963, la pro-duzione venne interrotta per una concomitanza di vari fattori, cui non era estraneo l’impegno pro-fuso per il lancio della nuova coupé 911.Gli impianti di Friedrichshafen fu-rono rilevati dalla Daimler-Benz

che vi trasferì la produzione di grossi motori, mentre i trattori eb-bero una seconda vita sotto men-tite spoglie: le linee di montaggio furono acquisite dalla Renault che continuò la produzione con pic-cole modi� che estetiche. La Casa francese si impegnò ad assicurare la manutenzione e le riparazioni dei trattori Porsche-Diesel in tutto il mondo. Si pensi, ad esempio, che lo Junior trovò circa 1000 esti-matori che lo acquistarono negli USA e nel Canada, mentre le ver-sioni maggiori rimasero presso-ché ignorate in quanto meno competitive se confrontate con la concorrenza dei trattori di produ-zione locale di pari potenza assai meno costosi.

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