Il Tenente Generale Vito Nunziante

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    IL' .

    T E N E N T E G E N E R A L EVITO NUNZIANTE

    IN NAPOLIIsa

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    /V "ARVAKOC;OLLftit lIlI."""H . N EL S O N G A Y

    R llW R 61 M E N T O C O L LE C T IO NC OO U D G E F UN Dtnt

    \ J

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    Nel XXII glorno di settembre del corrente anno era mao-eato a-viTi in Torre Anoonziata S.E. ilsignor Marchese D.VitoNunziante, Thoente generale, Comandante generale delle armiDe'Reali Dominii di qua del Faro. e l\finistrG Segretario eliStato..La dolente tamigtia tecegli eelebrare co n ogni pompaIe esequie nella cbiesa della Yittoria it giomo 28, e disse l'e-logio il signor 1 \ : . . Liberatore. Questo. lavoro , cbe la stessa Ifamiglia h i l l v.otuto-fosse messo a stampa, viene ora pubbli-sato col oorredo di storiche Illustrasioni; aggiuntevi Ie ita-lia ne e pi gr afi. dal medesimo aut.ore dettat.e per quella funebresolennita ..

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    QUANDO le umane grandezze cadon per sempre nelto- squallor del sepolero e r invidiato bagliore che le cir,condara si spegne, sorge una pubblica voce a giudicarle-e , sev era m a g iu sta , 6 l e e ssolve benedicendo, -0 le eo n-danna al dispregio ed alla ignom inia: pubhlici, sponte-nei, inevitab ili giu dizi, i quali re ndono somig lia nza diqueU i a cui l'e giz ian a sa pie nz a so tto po nev a g l' illu slridefunti, prima di conceder loro le funehri onoranze. Ecertam ente oppertu no egli e allora iltempo perche siricapitoli, diciam eosi, nO B ignobile vita, e peste in di-samina e eon equa bilaneia pesatene le vicende , dalleavveotate sentenze e passionate a quells si renge ehe lastoria registra ne= su ci eterni v olumi. S uIla pietra ch e co-pre la spoglia do' grandi della terra 10 spirito di parte'V a d' ordinaria a spezzare i suoi dardi, l' invidia cessa-d i guardare can ocehio torvo ed obbliquo, 1 8 malignilAstessa diriene indu lgente. O gnu no raceonta cia eh e di 10 -ro s ic ur amente S8; e quelli ehe credevan sapere, sgan-nati alla fine, piu. nO D 50110 re stii a eo nfesse re I' e rro re

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    -6-delle preeoncette opinioni: nessu na m ano e pil i possen tea squarciare ilwlo onde la nu da v eritA si av volge edoccu lta q uanto qU0 1 1 adella morle.o voi che in questo tem pio veniste ad onorare di su..prem i offici ilTenen te Genera la Uarchese Nllnzianle Co...mandante G enerate delle Armi al di qua del Faro; voieh e 0 gli to ste souo le medesime bandiere compagni, oI' udis te n e' e on sig li, 0 g l" impreud imeoL i ne seconda ste . .al certo non SOl> a voi tali m ie parole indirette, Ua ci~ehe agli emioi suoi b as te r& so lo andae rimemhrando & -per cagione d'onore, avr&,.. 0 che spero, anche al di fuoridi quesio saceo recinto on 000 nell" anim o di coloro chemale ileonobbero . . e r eche ra . sul le aaioni di luicsuglieventi della sua non. lunge, m a lutta. istoriea. v ita , q ue llum.e di oui generslm eu te b an rnestieri le v ite degli sto-r i c i p e r s o n s g g i perche la loro I D C J D D r i a . quello, pe r 1 0 . ap....punto consegua cbe 1 " 8 - dovuto,E pero cbiarm to a dire inMM i a questa- c os pie ua ra -dunanza, ora ch e isa nti riti d' espissione cessarono, I& -lodi del Generale NuMiante, mi gode l' animo di po-terle, meno orator che biogralo, non da altro d esume-re che della sohietta narrasione delle sue- ges ta . como-soldsto ed UOIDO. puhhlico, e dalla soo oondotta como-privato cittadino, Noi 1 0 vedremo da gregario inalzarsial piu alto grade> che abbia oggidl la nostra M ilizia, e-i42. anni de l suo militare servizio spendere nobilment&one' cam pi () nel governo delle- prorincie 0 nell' altaamm in istraaio ne d elle - b ellie be e ose ; no i 1 0 redrem o trale dom estich e pareti prov vidam ente regolar la fam iglia,ed aceresceme n canso con la leva possente deU"'indu -stria, arriechendo ad un' ora ilpaese di n uo ve p ro du -zion i e m aniC attu re, 0 Iacendogli ricuperare ign ote sor-genti di ll'asandaLe dovwe;. e cos;" nel la pubb lica coma

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    -'1-b el sem iero d ella fed eltA ed ell' onere, c omb nUend o intutle le farioni neUe quali fu in 0 quei tem pi 0 in ap-p resso ina lb erata u n'in seg na de ' B orb oni d i N ap oli. M e..ritavasi percil> sin d' allora soddisC azione e flducia dalsu o S ov ra no , ch e a lu i nel 180i c ommeu era d i o rd in arequ attro R eg gim enti di M ilizie n eiP rin cipa to u lteriore,

    o e gli days due anni di poi il com ando di quelle di C a-serta, N el 1805 ei p a S S O a comandare un altro Reggi-

    o mento di L inea, quello the portava il nom e glorioso diI1eal i Sar&nit i , nom e ch ' egli doves di pin splendide glo-rie o rn are . M ll nel prineipio del seguente anna una deU ep in h elle p ag in e d ella su a v ita oi co useg nav a alla sto ria .R ioom inciavano allora i disastri della legittim a m o-n arc hia . II C o lo nn ello N u nz ia nte . g od ev a ilfa vo r d ella .C orte. la co nfid en te L en ig nit~ de l P rin cipe E red itario ,Y a tal con6denza altri m en degni ancora partecipavanoe tal v olta forse abusavano; per guisa che andavangli in-sin ua nd o d i c on trastare alle A qu ile N ap oleo nich e l' in. .g re sso d i qu esta m etro poli: d ove rsi n e' suo i d in to rn i p orcam po; valevoli assi a riunire ne'due Principati ed inTerra di Lavoro de' Corp i vo lan t ;, e d a fro nte gg ia re itn em ic o c on q ua ra ntam ila u om in i, g en te ra cc og litic cia si,rna coraggiosa e fedele , pronta ad accorrere alia lorachiam ata ove di viveri e soldo non difettasse. P er buo-n a v en tu ra co nsu lto it P rin cip e. allo ra C om an dan te su -premo, ilnoslro N unziante sopra tali profferte; ed egliil quale prudente era e sagace non men cbe leale ed in-trepido, ne conobbe la vanita. ne antiv ide i deplorabilieifelli se loro facile ascolto si desse, ed a tuu ' uomo siadopero per farle rigettare. Per la qual cosa con fine ac-eo rg im eu to eg li, g iran do Ie n om in ate p ro vin cie, sep ara-tam ente (ratto con ciascuno di quei m agnifici prom et-titori; e da ciascun per iscriuo oU enne iln umero d elle

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    -s-41eUaprivata vita sempre inteso il vedremo a serbore im...meeolata la fede al suo signore, a seguire iprogressidelle arti e del secolo, a giovare il paese ed isimili suoi..

    Nella cilt! di Campagna , non ultima tra quells delPrincipato Citeriore, de onesti ed agiati genitori trasseinatali, nell' anno 1775, Vito Nunziante r. Ricevuta me-diocre istruzione, inclinato com' era alle armi, giovinettoancora ei corse ad ascrirersi ana regia milizie. Era ildi 19 di novembre den' anno 1786; slccome nota ne ser-bono le. carte del Reggimento di' fanteria detto di Lu-cania, che due anni dopo tra'suoi Alfieri ebbelo anno-verato S In tale infimo grado egli uscl alla campagna,quando ne11798 inapolitani vessilli sventolaron per po-co sulIe provincie romane. Nelle srenture, che di quellapresa d'arme furono conseguenze, gli eserciti nostri shan-darono, mutaronsi le cose nel Regno; rna efimero fu itmutarnento, e tosto il Horbonico Trono si vide rieleatonel luogo stesso dove con fausti auspict ereuo ]0 aveaI'immortal Carlo III. Ed a quel Trono immulabilmentesi rimase fedele ilgiovane nostro ufiziale; anzi non pocodal canto suo coopero a rilevarlo, siccome colui che isoldati sparsi ed erranti di pili Reggimenti nelle pro-vincie di Principato Citeriore e di Basilicata valse a rae-eogliere, a riordinare, ad armare, ' :01 quale DUO'O Reg-gimento deuo di Montefusco, da lui industriosamente etutto a sue proprie spese raccozzato, ratto sen venne doveromoreggiavan le armi; e con esso campeggi Capua pre-sidiata da' Francesi; ei si trovo con esso alla secondaeampagna di Roma Botto la disciplina del General diBourard; con esso in fine, divenutone Colonnello proprie-tario , pole seguitare i1 Generale Conte di Damas nellacampagna di Siena J. Cosl i primi passi egli stampava

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    fone su cui si potesse di sicuro far capitale: somma-vano appena a qualche m igliaio. A Hora egli ne audo apie di Francesco, e, q uelle ca rte alla mana. con tutto1 0 zelo del suddito dabbene facendone svanire le maleonceue illusioni, fu causa' che Ie calamita si rispar-m iassero a N apoli di una resistenza aflldata a sl chim e-rici aiuti ed alla quale sarebbe conseguita una espugna-zion sangu inosa .R itir av as i p erta nlo l'esercito nelle C alabrie , e con

    esso ilReg gimen to S an nilic o. Il su o C olo nn ello p ug nav aa C am potenese e copriva la ritirata 5. Dopo la h atta gliadi M aida egli n' ando con esso e con uno Squadrone dicavalli com andato dal M aggiore D e L uca ad occupare ildistretto di Reggio; ove Iu valevole a sostenere le po-sizioni 'prese nel piano della ~1iIa e d' A spromonte, ap elto d el fig lio stesso d ella v ilto ria, ilMaresc ia llo ~ I8 s-sena, ch e intend ev a a sgombrare dalle regie tru ppe q uellaparte eslrem a del R egno. D a cosl im preveduta resisten-Z8 ob bligato a stab ilire l' alloggiam ento principale inM onteleone, egJi di lil spedi it G enerals A bbe in Sem i-nara: e cos lui spinse isu oi posti av anzati nel piano della.C orona, non venne al cim enlo con que' nostri guerrieri.In tale frattem po due navi furono mandate da Sicilia alC olonnello N unz iante, perch e agev ole gli facessero la ri-tirata: rna egli le respinse indietro, certo della valentlade'suoi soldati e deciso a tener fronte al nem ico. In faltioccupando m ilitarm ente P entim ele, cola si sostenne in-contro al G enerale Reynier, quando in dicem bre di quel-l' anno 1 80 6 riunl costui tuue le sue forze per iscacciareiRegii dalle lor positure. D ue volte, ne' giorni 23 e 24 ,s' irnpegno la m ischia.. e i Frances i dovet te ro indietreg-:giare e le lor prime stanze riprendere. A zioni io ram"m ente Ie quali, com eche -appena cognite, non sono per

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    - to-aU ro men vare 0 meno degne di piu chiara fama; irn-perciocche, siccome )0 stesso Nunzinnte serivevalo al G e-nerale O udinot, autore di due articoli pubblicali nelloSpe l la to r m i li ta T e intorno la milizia delle D ue Sicilie non ilnume ro d e' c ombatte nti n e l'e sito d e' c on flitti d eb -bono lor dar titolo a grande 0 piccola rinomansa , eda farli di prim o ordine chiam are 0 di seconder Ie mi-schie, gli assa lti e Ie difese ancbe in oscuri luoghi pos-sono essere talrolta illu strati dal v alore di pochi, e far sim eritevoli di eterna m em oria per I I I fed elta, la co stan -za, il coraggio di chi pugna, assedia 0 difende 6.IIa nell' anno 1 80 7, ed in que,O luoghi m edesim i in cuiquesto prode era renuto in gran nome. a se maggior no -m inanza acquislo. Tum ultuava I' ultima C alabria. de'nuovi signor] insofferente, ed in piu paesi era colA spie-gato tuttora it Borb on ico S ten dard o. L a sp ed iz ion e delC apitan generale P rincipe di A ssia P hillipsthal ebbe al-lora eJfetto. D isbarcato in R eggio il 9 m aggie, egli unito.1 C olonnello N unziante, eb e gli tenne le veci di unicoGeneral di b rigata, si aY 3nlo sino a Mile to . Souo le muradella quale eiUA , il giorno !8, Ie nostre trnppe azzof-faronsi colle F rancesi cui capitanava Reynier, cbe aveaseco i Generali C amus ed A bbe ed il nerbo de' suoi 501-dati, L ' interrallo d i tempo tra se ors o Ira 1 0 sbarco e I' at-tacco gli area dato agio di ehiamare a se tutti idrap-pelli eb e bauerano la cam pagna non che ipresidii eir-e onvic ia i; rn a quantunque si presentasse con forz e tantom aggiori sul cam po, pu r nondim eno non eonsegu i, com ' enoto, the sudata e c ruen ta v itt or ia .

    A . m e non si appartiene andarvi qui esponendo, 0 Si-gnori. Ie b elle a zion i d eg Ii u fiz iali nostri in q uella gior-nata; parecchi de' quali, in ascoltare oggi per avvenluraimiei detti, rammen teran no q ue' cui, e sotto l' onorata

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    -11-divisa battera lora ncuore di nobile orgoglio. M a tacernon potrei senza maueare al mio argomento cio che av-venne al C apo di battaglione del 29.0 Reggimenlo f ran-cese di L inea, L aborice; costui cadde prigioniere in po -ter nostro, perduto avendo quasi l' intero suo bs ttag lio-'ne, per l' impelo che fece in esso i1 Reggimenlo Sann itainanimato dal suo C olonnello, ch ' ehbe due volle a can-giare earalli perche uccisi dalle palle nemiche. Del che1 0 stesso Principe di A ssia testimonio davagli poi peris critto a tL esta zio ne ; e ta le in tre pid ez za merita ra gli p oc higiorni di poi i1 diplom a di Brigadiere, ove quell' ono-rerol condoua leggesi espressa qu.ale motiv o d ella bellguadagnata promozione ~.C ontin uo egli a su dare souo Ie arm i tra' rischi di guer-

    ra, mentre gli altri commilitoni n ella v ic in a is ola ripa-ravano. D opo la bettaglia d i A lile to . . a ve ndog li impos teit Capitan generate di e M ' imbarcare Ie truppe ehe do ..verano ritirarsi i n Mess in a . . comp ivas i da lui n e' g io rn i29 e 30 maggio I' addossatogli incarico .. quando venue'avvertito che il nem ico in due colonne eccennava 8 Reg-gio. Sospende egli allora l' imharco .. fa situare gli ani-mali del Trena d' artiglieria n el Coss o di Wl recinto mu-rato, im propriam ente deuo d& 'Rcggini castello , 'e gettain CilSO dugento uom iui del SIlO Beggimen to , I F ra nc es ien tran o nella ciU~~ed egli c o o stasa Sll d' una barca can-no niera nella rada, in Yece di pigliare ilargo , torna aterra, e segnito da cinque m avi nffiziali penetra 1 &dor"egli dice essere ilsu o poato ,. onore to c ioe. n el la miser se sdrncita roC C3. N el seguente mattino le tmppe nemi-ehe, occupate le alture , incomincieno a dar fuoco ailea rtig lie rie ; p oi 1 0 sospendono, e '1 C apitano Sabe e spe-dito nel forte ad intimare la resa con gene rose offerleal C astellano. Q nesL i ricusa, Un secondo par lamen te rio,

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    -12-il C apitano Pelliccia, gli parl a della m oglie e diquat-tro figli rimasi in N apoli e che av re bh ero potu to serviredi ostaggi. E i non risponde; rna. ill un proclama indi-ritto a' suoi bravi Sanniti, cosi intorno a quells ingene-rosa m inaccia dicev a: S oldati , ab bandoniam oci aliaProvvidenza che avrA cura dinoi, di mia mog lie , ,de'miei flgliuoli. Nato suddilo prima di essere e sposo epadre, ho risoluto , avvengane che PUQ , d i s eppe ll irmisouo queste m ura anzi che cederle 8. Cosi il v alen tu o-mo con un pugllo di soldati , avanzo della battaglia diM ilelo,non solo au dacem enle difese In mal. munita ch iu -sa, ma uscivane di quando in quando a combauere. IlGenerale Reynier, dopo che fu tre giorni dimorato inReggio, sen torno nelle sue posizioni; e Ia bandiera diF erdinando, graz ie alla giovaniteardilezz a di cestu i, ri-m ase ancora sedici m esi in quella eslrem a punta dellaterra ferma d' Italia , mentre le armi di. N apoleone , alpiu alto segno giunte d ella lo r g lo ria , piu non tro va vanoresislenza nella lerra ferm a d' Europa.B ich iamato in S ic ilia, ei Iasc ia va a l C o lo nn ello S an die rit com ando del ben difeso forte di Reggio, ed a nuoveimp re se g ue rre sc he a pp ar ec ch ia va si. Co rre va l'a nn o 1 8 0 9 .U n' arm ala A nglo-Sicula salpava da' porti di P alerm o edi M essina, per tentare una disccsa in qualche luogodel la Toscana 0 de l Genovesalo. ~Ia ferm ata in q uel tem pola pace tra l' Au stria e Ia: Francia, 1 0 scopo della spedi-.zione ando fallito; e il Generale S tu ard, ch e la coman-dava, per non rimanere affatto inoperoso e perche nonavea potes tA sufflciente ad invadere il Begno di Napoli,restrinse ilp ro po nimen lo a d istru gg ere Ie fo rtiflc ez io nidi P rocida e d' Ischia ed insignorirsi de' pezzi e dellem unizioni che in quelle isole si trovavano: disegno alquale die compimellto sot to gli occhi di chi allora questa

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    -13 -cap itals co n molte fo rz e ten ev a. Guid uv a l' esercito siculei1 Tenente G enerale Bourcard: e la prim a delle sue bri-gate, composta de' Reggimenti Reali Sanniti e Presidii.mosse da M essina sotto gli ordini- d i Nuniia nte .Ebbe egli di nuevo nell' anno appresso ad im pugnarela spada, m a per difendere Ia Sicilia dalla in va sio ne ond 'era minaeeiata. In M elazzo fu allora il suo Quartiere ;e perche le truppe Inglesi alfine m edesim o adoperava-no, ed alcun dissidio naeque per le precedenze del co-mando, 1 0 stesso L ord Bentinck. dichiaro che i Soldatidella su a n azion e do vessero sottostare agli ordini del B ri-gadiere N unziante, qualora elleno di uffiziale propriom ancassero di grado m aggiore. Q uindi e ch' egli pote

    , menar ranto d' essere tra' p och issim i N apo litan i che ab-biano ad in glesi m iliz ie imperate 9.

    Partl flnalmente da quell'isola ne1 181 4 l' ultima ep ili fe lic e spedizione , la quale condotta .dal Bentincktanta parte. si abbe nelle eose d" Italia, e di Genova s'impadro ni. Ne l c orp o au silia rio siciliano v en iv a una bri-gata che com ponevasi del 3. e 4. Reggimento Est ero,ed a capo di essa ilNunziante, abbenche di grave morb oinferm o. E gli e risaputo ch e q uell' esercito disb arcatonella riviera della S pezia. di lei dov ette incom inciare gliattacchi , ~ guadagnare a piede a piede il terreno pergiugnere souo Ie formidabili genovesi mura; e che neldi 17 di Aprile ebbe a mescolarsi in bauagliacolla nu-merosa guarnigione, la qusle v a1 id amen te Ie o pere este-. riori propugnava.. IInos tro B rigad ie re , s empre t ravagli atodalla inferm ita ch e l'affliggeva nel partir di Sicilia, do-veue non pertanto aver parte nei pericoli di quell' im-presa , rna per certo non I' ebb e ai compensi. D appolch e,avendo egli m essaa stam pa in G enova una sua scrittura.in soslegno de'Iegittim i diritti del Re Fcrdinando sulla

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    - t " '_porzione degli aviti D om inii che allora da' Francesi 00eupavans i, Ben tinck ilq uale av ea pOCO stante sottoscrit tecon quelli un arm istizio, m al soW erl cosl C aU a p ubbli-cazione , e rinvio l' autore senza truppa in Palermo 10A d esso applaudira intanto il M onarca. com e Ii c olu i eh ecolla spada e colla penna. zelo congiugnendo a valore,faceasi cam pione dell' A ugusta D inastia cui dato ave rail prim o ed unico S110 giu ram ento, ed alia q uale era v irtuil portar fede ne' tristi giorni dell' esilio t e quando iNap oletan i eh e le rim an ev an d ev oti rep utav a N llp oliq ua .Ii em igrati , quali C orestieri S icilia. II perche con gratoanimo il Be, appena volsero in m eglio Ie sue fortune.a lui mandava da lIessina in Reggio per mano del Prin-cipe della Scaletta la C roce di C omm endatore del RealOrdine di San Ferdinando e del merito; e poco appresselui e la sua posteritil del titolo di M archese insigniva.E gia. al pari degli altri ufiziali che in quel decenniam ilitate averano in Sicilia, aum entando egli d' un grado,ascendeva e non senza buon dritto a queUo di Mare-seiallo di cam po; a gia al com ando generale delle C ala-b rie era preposto, allora q uando nello stesso m emorab ileanno 1 81 5 fu dalle vicissitudini delle um ane cose m essaa novella pruova la sua devozione al ben am ato S ovrano,Non e da questo luogo ne dell' uficio m io, 0 Signori,

    I ' andarvi rammem orando i particolari di quello sbarceper cui sara m ai sem pre nelle istorie ricordata la citlldi P izzo. N e io vi diro come I A corse a spron battutoilC om andante delle C alabria da T ropea dove allora tro-valasi, appena gli giunse all' oreccbio ilrumor e d ell'i".nopinato aecidente; ne come impiego i cinque glomidurante i quali auese da N apoli i cbiesti provvedim enti.Basti il notare cbe in sua mana Iurono per cerla gllisain quel punto le sorti del Regno; cheal massimo a rg o ..

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    -15-mento di fiducia datogli dal suo Principe, egli lealmente,come dovea , rispose; ma che' seppe altresl col dovereeoncillare I' umanits, e coll' obbedienza it rispeUo dovutoad una pill che regia dignita, I I I dignita della svenlura.

    Continuo eg\i la sua dimora nelle Calabrie sino aiprincipii del 1820, e continuarono sopra ilsuo capo adiffondersi le grazie sorrane, Fu eletto Commessario ci-vile di quelle Provincie con pienezza di autorila e su-premazia, siccome l' esprime 1 8 clausola dell' A lle re go :nella quale eminente commissione Don mai per superbiao mal animo del sommo potere &buso;preferendo ado-perarlo a proteggere, a riconciliare , a beneficare. Dovun-que erano animi da comporre , inveterati odii da spe...gnere, egli accorreva; a tutti umano, generoso con tutti;solo ai delatori nemico. Per tale nobilissima guisa eisaldo ferite ehe ancora sanguinavano, e fece obliare agliabitanli della Calabria i1 Cerreo reggimento del Generalef.'ancese che per pin anoi I' ebbe coperta di domestieiIntti,

    Alia creazione dell' ordine di S. Giorgio della Biunio-De, nel primo giorno del 1819, egli fallo ne fu Cava-liere Grancroce; e nell' anno medesimo ebbe la promo-zione a Tenente Genera1e. In quello ehe segui fu aggiunlaaUa quinta Division militare, di cui teneva ilgenerateeomando , eziandio la quarla, e per tale nuora incom-.benza dove in Salerno frammeUersi negli avvenimentid' un' epoea disastrosa. Ognun -conosce quali Iurono al-lora i suoi passi , quale il suo conlegno ", In conse-guenza del mutamento avvenuto, venne prima speditoin Siracusa, di poi in Messina a reggere queUe militariDivisioni. Ua tosto gli affidarono il eomando dell' Isolaintera, ed in tale posto 10 confermo Ferdinando 811or~ebe nel 1811 riprese le redini del governo. La Sicilia,

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    -16-e la sua capitale principalm ente , rammenteranno semprecon gratitudine idue anni di quel comando; e come intemp i d ifficilissim i e i '1 0 tonne con m ano forle e perita,rna con rettitudiue insieme e henignita. D elle egregiecose da lui cola operate siami concesso ricordare nelprim o anno ilmoto di M essina che, promosso dal M a-resciallo di C am po Rosserol, fu da Nunziante c on ta ntofe lic e r ap id ita d is sip ato 1 2 ; e nel secondo piiI malage-"ole opera. una delle piu belle glorie della sua vita.Per antichissimo abuso conferm alo non meno dallacondizione de' tem pi e de' luoghi, che dall'audacia degli

    uui e dana debolezza degli altri , era la bella e civileP alerm o com am inata da sch ifosissim a piaga. N el seno dilei, souo gli occhi de' paciflci eiuadini e dan'RutoriliLm edesim a, annidavasi una m asnada di facinorosi ed ini-qui uomini, che costituiti in un corpo di artegiani, de-vano im punemente di piglio nel sangue e nell' avere. Siappellavano Conc ia rioti , perch e all' arte di conciar Iepelli e le cuoja addeui: e stnvansi tutti ragunati iri'ri-po slo q ua rtie re, d en om in alo percio I I lConceria: tetro,oscuro, pieno di ciechi 0 tortu osi anfratli e eh iassettie viuzze, onde piu di laberinlo che di eiuadino abita ..co lo ren dea simu la cro . L a riparavano, com e ad asilo ~idelinquenti; di quivi m ovevano i prim i perturbatoriquando la ciua era posta a romore; ne birri 0 sergenliosavano inoltrare il piede in que' covili di turbolenla eferoce plebaglia, sem pre arm ata, sem pre unita, sem prehaldauzosa e disposta ad ogni ribalderia. E pero , cosaincredibilel da piiI secoli durava quivi tollerato, per nond ir ris pe tta to , 1 0 sc an da lo so p riv ile gio d el m is fa tto . llacia che nessun altro avea forse neppur concepito per to-g lier v ia c ota nto v itu perio , ilGenerale N unz iante I' ese-gui, Colto ilmomento o pp ortu no e fa tli sec reti ap pa ree -

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    -17-ehi , nella neue del 1 '27 G ennaio 1 822 egli penetra conpochi gendarmi in Conc.eria; lA pianla il suo quarriergenerale: di IA a ll ' -appar ir e d el g io rn o in tim a isuoi or -dini a' Conciarist i: depos ita sse ro Ie a rm i, non me tte sse roun grido, u bb id iss ero immed ia tamen te , p en a la testa. Ec olo ro so rp re si, sb alo rd iti, a tte rriti p ie ga ro no ; e po i costre ttia d a bb an do na re Ie lora case 0, p iu tto sto spe lon-the sino allora inviolate, erano qua e lA dispersi : e.quelle in gran parte spianate , e ichiassi a piazze ri ..dotti : tal che del tristo pauroso luogo piu non rim aseche la memoria ed it nome. A U' a utore della ben con-d otta o perazion e rese it Be merito e grazie; ed ilPa-lerm itano Senato per memoria di gratitudine a lui eda 'su oi d ise endenti c on fe ri le tte re ono revo lissime d i c itta -dinanza.Nell' anno te ste mentovato venne il MarcbeseNuuz ianteassunto all' a lto o ffic io d ' I sp eUo r Gene ra le d ella F an te ria

    e C av alleria della L in ea: officio al quale andava con-giunto ilcarico di riordinare l' esercito, e cbe in G iugno1827 quando il Dues d i Ca labria ottenne il Comando su -prem o di esso, fu cam biato in quello di Q uarlierm astroG en erale. D avagli tal seg no di ben ev olenza it R e F ran-cesco, il quale due mesi dopo il chiamoC avaliere 'delReal O rdine di S. G ennaro, mentre I' Imperatore d' A u-stria Ie insegne mandavagli di quello della Corona diferro. Sem pre devote all' A ugusta Fam iglia di N apoli,pur da una terza generazione di Re egli ebhe in sortedi conseguire la flducia e Ie benigne am orevolezze cbedalla prim a e dalla seconda avea conseguito. Sin da' pri-m ordii del suo Regno la M aesla di Ferdinando 1 1 1 0 de-puto L uogolenente G enerale in Sicilia in luogo del M ar~chese delle F avare: em in en te carica ch '.ei rasseg no p ocoappresso a S. A . Jl. il (:on te di S iracu sa. Di p oi g ra de

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    -18-ad onon ecneessegli di lIinistro Segr-etario di State: equando nel 183l seco menava in Sicilia il Tenente Ge-nerale Fardella , a lui commise it tenerne Ie veci qualJAinistro di Guerra e Marina. Finalmente in quell' annomedesimo innelzollo al pili sublime de'nostri militari gra-di, lui eleggendo a Comandante Gene ra le delle Armi neiDominii di qua. del Faro; nell' esercizio del quale rile-vantissimo officio. sempre onorato della benevolenza so-nona, sino all' estremo suo giorno duro., Tal Iu, 0 Signori, la vita pubblica del Marchese Nun-. ziante, vita in cu i quasi ogni anno venne contrassegnato

    , da qualche suo egregio fatto 0 innalzamento: seguitia-molo ora nella privata. Da due mog1i buon numero diflgliuoli ottenne; equal marito e qual padre egli siastate, 10 dica per me il dolore della vedova sua, D.a Ca-milla Barrese,' la quale dalle piu tenere cureallora soloristeUe quando la morte 1 0 strap pe d al suo fianeo: e 1 0diea ilcordogllo de' suoi nore f lg liuoli , taluni gia se-guitatori delle paterne vestigia nel militare sentiero, al-tri aaeora fanciulli: vedcra e prole che a lui questa fu-nebre pompa ordinarouo , e solamente alcun confortorilrovano in tributare alia cara e venerala memoria lodiineessanti, benedizioni epianto. Or questi fig li fu ro noedncati ne' sentimenti medesimi ch' ei professava, di re-ligion senza fasto, di devozione al Sovrano, di riverenzaalia virtu ed al sapere. E veram ente egli era ad e ssi e -sempio nobilissimo di caritA; che il Iare it bene mo-strava esser debito e premio ad un' ora. Ma chi puo nu-

    , m erare ibenefieii del Marehese Nunziante? Parlino perme quegl'innnmerevoli uffiziali che, dall' avversita spo-gliati del cingolo, in lui lrovaron segreti e periodici soc-corsi. Parlino quelle vedove di milita ri e h' e gli p ro te ase ;que'hisosnosi eui procaeeiara Iavoro, quegl' infelici cbe

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    -19-a lui m ai non rieorsero ion no. lIa egli m OSlrIY 8ezian-dio quanlo le seienze e le arti giorassero a Lire piu bellae degna e prosperosa la "ita. -siccome queUe ehe ave-v an p otere di conCorlarla nonsolo, IDa e di aprire a' cit-ta din i sempre on li n ov elle d' innocente opnlenz a. In ef-ietto a cquista to p er p ie cio l c en so VlllcaDO~ una d elle is oleEolie egli addimostrc- qual fruU o potesse la ehim ieadelle arti e la privata eeonom ia ritrsere da una soogliodeserto, da un eratere voleameo ancor rumigaBte. E pri-mam ente fa zolle di sol~ che nell" orificio ed alle faldedi esso ere te rs si rin ve ngo no ; eg li te ce ra eco gliere e p u-rificare; egli sciogliere e preparare I' allum e ebe quivistesso ]8 nINUl8 del continu o riprodu ee; egli radnnare leeroste den' acido horieo che dal fOndo di quel medesi-mo cra te resub limasi , e - s ep ara rlo d aU ' e st r an ee ma te ria.ehe l' aceom pagnano;. egli infine rieavare. da quelle pa-re ti v ule an ie he ilsa le ammon ia co in migl io r eondiz io -ne del comnne, e eli o gn i impu ril;} sce vera rlo . L e q ua lip roduaion i, agg iun te pe r esso a queUe di c he tra ffic a itRegno, ei non ottenne cbe facendo gran cuore , e per-s ev era ndo iil voler superare gli ostaeoli che sul princi ...pio ad ogni passo incontrava. C bi crederebbe che I!, su-p erstiz io ne d ife nd ev a 1 " 8Cc es so dellt isola di Vulcano,e ch" ei dev ette psssaev i tu uo solo- su lle prime le nottip er incoreggiar e isuoi tim orosi operai a rim anerci? C hilion ricorda 1 a peetinece gueere m ossa _al pri v ilegio dalui oUenuto p er la fa bb eic es io ne -d ell" a llume vulc an ic o?A la di qu elu nq ue dilficolta triontando la su a costanz a,q uell' iso la a bb an do neta ...n id o u n g iomo so lta nto di eon-trobandieri, e nelle sue 1 0 0m divenuta operose e profl-eua officina, dose sorgono una chiesa ed ab itaaio ni d a'I ui ediflc atevi, e dove s i ammiran g l'in iz ii e l i una futu raIlopolazione ", .

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    - 20-A ttrlt opera. eieeco a com pim ento nett agro di ito...

    ssrno, te rra d ella C alab ria u lterio re , non lungi da Beg-gio. N ella dim ora eh' ei Ieee in q uells P ro vin cia ridec o o , per .mel inteso metodo di coltirazione de' montiposti a cavaliere su ferlili ed estese pianure solcate datorrenti devastatori, si originavanc e sgorghi e straripa-menti e quindi stagni e paladi, perehe gli .ahitanti inpestifero aere trar. q uin di d ov ea no 1 8 vita. Jatente egtia riparare e prevenire que"tf&nni.~oi consigli un i l'au-to rita rd eU ' e sempio . O t te nu te ad onerose condisioni Ie

    o terre del contado B osarnese bagnate dal torrente lIesi-.ma, impre se lav ori di proseiugemento: inca -na lo i riro-letti che per mancanza di e si to impaludavano~ res tr in sein sulle prim e fra le arene le piu basse aeque, e reseeosi alia coltivazioRe buena quantila di terreni prim aputr id i p an ta ni. N e costeate a questo , eom incie quivia fondare un villaggio cui pose nome S. Ferdinando ,regolo ilcorso del M esim a, feee colm ate: e tali bonifi-e az io ni risp osero a 1 10 sc op o e ft' ei s' era p ro po sto ' o f . Pres-soche al modo m edesim o, v ale a dire il p is eeo nomiceed espedito, ricolm ando u n palude e dando scolo ad ae-que stegnanti , rinsanics egn non aa guari I'agro pe ...searese, quando S. M . fidogliene l' incerico ; e quellapiazza che, colpa I' aria malefica, pis non poteva nellaealda stagione albergare un presidio, sua m eres ritor-nando a salubrHa, oesse di esser Iunesta It ch i vi dimora '5.. lIa se io rolessi il Marchese NYl lZ iante seguitare illtutte Ie industri opere che la sua fervida mente Intra-prendera, a troppo lunga pruova m etterei, o S ignori, lab enigna u dienza di ch e m i siete cortesi. T acero. per tantole cave di marmo emulo al pario da lui r itro va te in Ba....s i l i c l l L a , . Ie m i n ie r e di solCo i n A h l 'U Z Z O a 1 8 . fabbricazioa

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    -2t-4 I e ~ cappetli oollt apocino , e tante altre industrie delle- .q ua li .era promoto re inde i'e lSo. Ma come porre ill oblioque' succhielli d a eav ar polzi modanesi 0 artesianiche-dir li vogliemo, ed iquali. egli i1 prime in tr odu ss e ne]Regno? A d essi dovra Ia oiUa nost ra le l impide fonti rin-venute souerre in Poggioreale ~ e va debitriee ad essi'l'a rte s alu ta re dell' a eq ua te rmo -m inera le faUa pollarein un promontorio a pie del Vesuvio e eh e porta iln o -'me di: lsi: aequa per la quale volle ilMarchese con 0-p era v eramen te roman s te glia re a kissim a rupe-, spiana-. Je scogli e grandiose terme ediflcare , gia Iuue eelebriper la sanita a mille infermi ridonata , e dove sempreandar potevane a dissetarsi gI' indigeati , at. q uali pursem pre era u na stan za da bagne serbata. E d ill questaimprelldimento di tanto propisia gli fu Is fortuna. che seavando a q ue ll' u opo it suolo, veune ad abbauersi inlabbriehee pozzi da' Romani appunto ad uso di termeeolA costnati; tal ebe ora. le DUo.veaccanlQ alle autiehes ' i nnalzano 16., In questa guise ilGenerale N unziante bene e sagace-mente spendera il tempo che ipubblici oegozi lascie-vangli, N e grande. compagnie eommereiale in q uesti u l-timi a n n i tra noi si ordinava della qaale ei n O D volesseessere approvatore 0 partecipe 17. Laonde da tutti avutoer a in pregio e rispeaate , ed ei dal suo canto a tuttibenevolo e grazioso porgevasi, Parera a lui, ne s' ingan-nara, ehe lo a privata. e pueblica prosperaa, anziehe pol-trendo 0 ind ie tr egg iando , fo ss e de ra gg iu gnerla u nic e-mente ~Q l seconder quel l' i ai pu lso C h i ilsecolo dava 8 1 1 em enti ed al)e cose. Onoravanlo pe rtan to , a1 par de 'pri-vati, gli accademici corpi, e d' a ce og lie rlo n el lo ro se nogareggievanuPrime furono a chiamarlo compagno le so..' ii eta ecencmiche del l' u n a e deU ' altra. Calab ria & l " ! C : o -

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    -2~-cadem ia Florim onlana di ~Ionleleone; di poi sel feceroin q ues ta metro po li so cio o no ra rio , a pp ro ra nd olo ilRe,e I'Istilulo dIncorsggiament a 1 1 6 s cie nz e n atu ra li el'A ccadem ia di B elle A rti. D a oltim o spedirongli diplo-ma I'A ccadem ia P elerm itana di seienze e lettere, e 1 [-stituto d 'In co rag giam en to d ' a grie oltu ra a rti e manifat-tore per la S icilia, e sill da Parigi glie l' inriarono 1 '1 -stitu to isto ric o e la S oc ietA p olitee nie e, D elle q uali s po n-tan ee ono ranz e modeslam en te ei g odera .. co s) da millan-teria come da Iasto e vane superh ie abborrente. U omoegli C u s chietto, positivo , dabbene; caldo ed ardilo intrattare opere di gu erra; diligente, avv isato t perspiea-eissimo ne' piu . ardu i maneggi ~ pronto nel c on cepire ..tenaee ed energico D el date ai disegni eseeuzione; inIa-tic ab ile e d o pe ro so .. e i sap ev a in do vin are in ee rto mo de )I e v ie p iu . a ec on ce alle riu seite, ed all" u op o spiegare fer-mezza 0 con blandi m odi e cordiali contempera rla .Au-tore della su.a fortuna, liberalmente De uso. In lui nonhas se zz e .. noo ipo crisie , n on lu sin gem en ti r nella cortestessa tenere !canco Iinguaggio, che in ahri forse stalo-s are hb e imp ro nta arditezza, in lui e ra le alla . Ed in v e-ra acq uistara fede a" snggerim enti , autorita aU e censo.-re, In boona su a T.ita,. due lerze parti d ella q ua le im -piegate in rend e re non lie v i sersigi alla Corona, Nessu-1 1 0 peroio vorra m aravigliare se di particolar am i.ciziadegnavalo it n ostro R e F erd in an do ,M a il corso degli onori e delle futiche,._ la .,erd e v ee ..ehiezza e it d ig nito so v iv ere v en ne a tro nca rg li l'id ro peo stin ata c he appe na se ssag eu erie- 1 0 eondusse sl sepal ..ere; dolorosa inferm ita.. con eeoica costam e da lui so ...stenuta sino all' u ltim a ora, chetra' gem iL i de' cari con-giunti e degli am ici cristianam ente passo.". Pace e ri-paso e beatitudine eterna a queUo spinto, Egli lasci.

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    -23-memoria non peritura, splendido esempio, Camaonoran-da. It Re che piil volte i1 visito nella sua malattia, poine pianse la perdita; e le legrime sue sono il pill bel-l'elogio di Vito Nunziante. La piansero amaramente gIiamici di lui ed icongiunti: ne ilcompianto e ildoloresi chiusero tra le pareti della sua c a s a r voi 1 0 vedeste, .fu pubblico i1 1utto; che , siccome ilprime prosatored' Italia 1 0 scrisse, l' odor della virtu si diffonde, e nelcomuna acq uista benevolenza e di se lascia desiderio 19. E .nelle memori e grate Calabrie, dove presso l' universalee in bcnedizione il suo nome, questa perdita, che a buo-na equita possiamo dir prematura, Cu COil pubblici fu-nerali uffizi deplorata. La quale valse aneora a disco-prire di lui e gesti poco noli e comuni pregi, che parteIa sua Modestia avevano a' piil pur troppo oecultati. Chese Ie mie parole. affalto prive d' oratorii ornamenti (epiil che l' angustia del tempo non consentivali a me lascarsitA dell' ingegno) potettero almena in alcuna guisachiarire, meglio che sinora state forse non erano, l' in-dole e Ja vita di lui, avro asseguito il fine che mi pro-posi in dettarle, ed aUa intenzion soddisfatto della do-Jente famiglia che me deputava all' onorevole officio diqneste pubbliche lodi.

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    I SCRIZIONI

    I .CON SOLBNNITA' DI FUNElIBE POKPA

    SONO QUI CELEBRATELA MEMORJA E LE VIRtUDEt TENENTE GENERAtE

    VITO MARCHESE NUNZIANTEDEL NAPOLITANO ESERCITO CAPITANO SUPIlEHO

    ACCORRETE 0 PJETOSIAL PRODE At GIUSTO AL BBNEFICO

    PACE E REQUJE PREGATEII

    A MEMOBIA ED ONOBBDEL MARCHESE VITO NUNZJANTB110MO D' ARME E DI CONSIGUOPEa CUORE SENNO COSTANZA

    E INTEMERATA FEDECABO A' SUOI PBINCIPI

    GIUNSE DAGL' JNFIMI A'SUPREMI GBAD[I:STEGRO VJSSE E BISPETTATO

    A TUTTI BENEVOLOcosi DALLA PATRIA BENEMERITO COME DEL TBONO

    PIANTO DALLA FAMIGLIA DA' CITTADINI DALLE SQUADBBDAt BE

    MORi PIISSIMO IL Di XXII SETnMBBE DEL HDCCCXXXVIEJlA NATO L' ANNO HDCCLXXV

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    IIINON ANCORA DI QUATTBO LUSTRI MILlTb VOLONTAlll0

    E SEGUITAVA ALP1RilB ""' IU~GIA INSEGNA NELLE CAMPAGNEDI ROMA

    CAPO AL BEGGlMEN1'O DEt QUALE PU llACCOGLlTOREALL' ASSEOIO DI CAPVA NEL CAMPO Dl SIBNA

    SULLE CALABBI PlAGGECONTRO I .FRANCHI PVGNAVA

    B CON LORO A BATTAGLIA. SI MBseOLO IN IIlLETOLA. BOGeA. Dl REGGIO DIPBSE

    PBBPOSTO AL eOHANDO D' UNA BRIGATAISCHIA oceUN CONDIJSSE NELL'IIiPIlBSA Dl GBNOVA

    SlCULA COORTR

    I V

    DUE VOLTE SUPREMA AUTORITA' EGLI TNNEIN SICILIA

    PALERMO PURG,\T.\ DI FACINOROSICHE ROTTI AD OGNI NEQt:IZIA

    SECOLARE NlDO PALESEMENTE ED IMPUNB VI AVEANOLUI ED I SUOI CON GRATO ANIMO FB' CITTADINI

    Dl LA' IN NAPOLI TORNAV'"GENERALE INSPBTTORB DE' FANTl B DB' CAVALLI

    E FR.\.NCESCO RE A QUARTIER MASTRO GBNERALEELEGGBVALO

    A MINISTRO ONORARIOB COliANDANTE DELL' ESERCITOLA MAEST"" DI FERDINANDO II

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    v.DA BB FERDINANDO I CRE_o\TO COMMENDATORB

    DELL' OBDINE DEL MERITOPOI CAVALIERE GRAN CROCE DELLA RJUNIONE

    DA FRANCESCO CAVALIERE 01 S. GENNARODELLE INSEGNE

    IL DONO DELLA FERREA CORONAI.' UIl)ERATORE E RE FRANCESCO I

    VI,OSE NELLA DESBRTA ISOLA DI VULCM\o

    OPIFICIALLACCtATE LE ACQUE DEI- MESIMA

    NELL' AGRO DI ROSARNOPER LUI RENDUTO ALL' AGRICOLTURA

    FONDO UN VILL_o\GGIOLE PUKUR& DELL' ATERNO PRESSO. AL.LA FOCE

    RlNSAl.m:.o.

    'VHPER' N'ATUItALE INGEGJI()

    ..UtE INDUSTRI ARTI INCUlNEVOLED' IMPIlESE INDUSTRI SI PlACQUE

    ,ORANDO GOL SUCCUIO MODANESE LA TERRAPOST.\ A PIE. DEL VESUVIO

    1U IU SALUIIERRIMA FONTE. -lNVE:-ITOREED IVl NOVELLE TEIUfE

    SOPB_" I.E. ANTlCUE DA LUI DISCOPERTEERESSE

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    NOTE

    Poiehe anche gli anni sessantuno del Generale Nunzianletrovarono non pocbi increduli, sara bene il pubblicare qui itsuo alto di nascita, Lo scopo di queste note egli e appunto diconfortar di pruove e documenti Ie cose delle nell' Elogio allequali parve ripugnare la credenza de' piu.( Certifico io qui souoscrluo Curato di questa Chiesa Cat-u tedrale di Campagna, cho al vol, V. dc' Nali fol, 132, n."u 158 sta la seguente annoLazione: Vitus-Nicolaus filius Pascha- lis Nunzianle, et Teresiae Notari conjugum, baptizatus est a Parocho Praeb. D . Dom in ic o Rocco, et de S. F. susceptus peru Judith Sanno, die decima secunda Aprilismillesimi septincen- tesimi septuagesimi quinti 1775 Ed in fede ec,u Campagna Ii 19 aprile 1836.

    1:. II. CAN. II,dGJIlEUI~ Ci gode l'animo di peter fare di pubblica ragione I' attocbe dimostra da quali infimi principii Vito Nuoziante si cleve)agli ultimi gradi della milizia. Certifieo come riscoutrate le Bivisle del gilt Brggimcnlo fanteria Lucania.che in questo r;ffizio si conservano, in quel- la del mese di dicembre dell'anno mille seueccnto novanta- quattro si porta presenlc Yito Nunziante colla nola - Be- cluta di nuova leva ammesso alii 19 novembre P: p. Dal corrispondenle aggiusto si rileva, cbe godcva it pre- sto giornaliere di grana cinque, siccome da della Bivista edu aggiusto a qua le ec. 1 1 Ca po de l quinto U ffi;io

    flNCENZO P..dCCES3 Nello Staio di l ertJid del Generate COS I incomincia Ia seriedelle soc campagne: Ha fatto la campagna del 1798. - Da Colonnello funzionante del reggimento Montefusco ha fatto l' assedio di Capua conlro le truppe francesi nel 1799. Colla suddetta qualita ba fatto la campagna di Roma souo gli ordioi del generale di Bourcard nello stesso anno 1799'.

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    -30-Ie Do Colonnello proprietario dd reggimenlo 'MonteCusco ha

    I( fauo la campagna di Siena sotto gli ordini del generale Da-I( mas nel 1801.I(Nell' azione di Siena de' U gennaio 1801 egli comandava

    la vanguardia D.4 Le originali risposte di cui qUl Sl ragiona son conservatenell' archivio della Camiglia, insieme colla minuta della relaeionefatta a tal uopo dal Colonnello Nunziante a S. A. R. il Prin-cipe Ereditario,5 Nel 1806 egli fece le campagne di Calabria, prima sotto

    gli ordini del Conte di Damas, poi souo quelli del generaleAclon, siccome e scritto nel mentovato 'Suu di servi:t.6 A dar lume non meno ai fatti d'arme teste ricordati ehea qnelli che seguono, giovera qui appresso riportar per interoIa Lettera che it General Nunzianle scriveva al General Oudinot ,colla risposta di quest' ultimo. De' molti document] ood' eraquella Letters aceompagnata riporleremo soltanto quelli chepiu da vicino riguardauo ilMarchese Nunziante.

    S ig no r G e ne ra lec Due articoli su 1 0 stato militare del Regno delle Due Si-

    I( cilie, ch' Ella ha pubblicati nello S pe tl a to re M i li ta re , e che contengono un quadro dell'Armata-di questo paese, de' cenni storici e de' faui su' quali Ella ha portato un ogiudizio e presentate delle rillessioni, mi hanno indouo a pregarla d'ae-(It cogliere alcuni miei pensameoti, chc avrei desiderate som- meuerle a viva voce, se avessi avuto la fortuna di parlarleI( di tali affui, allorch6 ebbi it bene di conoscerla Del di lei soggiorno in Napoli.

    C ( La 6ducia che devosi 3 detti ed al giudicare d' un uomoII: del mestiere com' Ella e, signor Generale; I' opinione che a({ giusto titolo si accord a da' Mililari di tutti i paesi allo Spet-d talore, e 'I pensiero che un militare d' una riputazione sta-I( bilita come la sua, portando un nome onorato nella storia( e caro aUa patria , ama di conoscere gli avvenimenli tali quali sono, e quali debbono essere noti all' Europa; mi han fauo un dovere d' esporle alcune considcrazioni ad oggeuo di retti6care talune idee, che posseno esserle stale suggerite dal pensare di coloro che, 0 poco screnti delle cose accadute, 0 poco inclinati a render giustizia agli uomini ed a' falli ,II: travag!iano a false la mente 4i chi steaniero , visitaude i

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    -31- paesi, chiede notizie ch' egli ignora. Ed io spero, signor Gf'- nerale, ch'Ella, dopo aver raccolto la storia de' fatti che mi onoro di souoporle, converra meco che i eombauimenti di Mileto, di Procida e d'Jschia, quelli accaduti in Catalogna,(( in Valenza ed in Genova non sono per noi degli avvenimenli(( COSI secondarf, come Ii accenna, e moho meno de'faUi oscuri, come crede di definirli, Ella ben sa, che non e il numero de' eombattenti, ne il risultameuto de' grandi aft'ari di Euro- pa, che possa dar titolo di grande 0 piccola fama ne' confliui militari, e cbiamarli di primo 0 second' ordine, oscuri 0 ce- lebrati; mentre possono le baUaglie, gli assalti , Ie difese in piccioli luoghi essere illustrati dal valore di pochi COlO- hattenti, e divenir preclari e degoi di grande rinomaoza per la fedelta, la fermezza, e I' onore di cbi difende 0 assale, E quand'Ella avra conosciuto il vero spirito che anima va quel- ]' armata, sara convinta che ben lungi dall' agire in opposte alle volonta della patria, non faceva che secondare il vote universale della nazione. Coloro che l'ebbero islrutta de' no- stri avvenimenli, avrebber dovuto anche dirle, chese iI prin- eipe di Hussia Phillipsthal nOD fosse state ferito, cio che fu cagione della caduta della piazza di Gaela, Ie truppe fran- cesi, per risoluzione gia pres a Del consiglio di Giuseppe Bo-c naparte, avrebbero abbandonalo Napoli, C rieoncentratesi ne- gli Abruzzi, ivi sarebbonsi Iortificate r e a tal misura altro non Ie astringea, che I' amor generale de' popoli del Regoo di Napoli pel 101'0 Re: che se poi essi cederono, e si adat- tarono al nuovo ordioe di eose, fu perche piegar dovettero alia forza ed al gran Colosso della Francia, Eppure nell'ap-e poggiare il voto universale, quell' armata seguiva l'impulso ispiratole dal sentimento del dovere in difendere il Re , il Trono, ed i proprt Lari, non che la Bandiera , a cui EllaCI ( giudica poco all'ezionati iNapolitani. Non v' ha duhbio che Ie leggi introdotte da' Francesi sul- l'ammioistrazione e su la giustizia hanuo di molto miglio- rato ilpaese, come 1 0 dice alia pagina 123; rna convienC( confessase, che i regolamenti che possedeva l' armata napo- Iitana prima di quell' epoca non erano da disprezzarsi; anzi furono giudicati ottimi da una Commissione Inglese nom i- nata da Lord W. Bentink, qnando prese in Sicilia iI comando dell' armata del Re; e sopratutto il Codiee Mililare Crimi- nale, che ammetteva it dibattimeuto , ignolo allora a tuttou il resto d' Europa, percha pubblicalo nel 1789: ed amocbaCI(, n' abbia UDa distinta idea, mi pregio di farnele invio. Ella asserisce nella pagina 142 (percbe cobi Ie han fatto

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    - 32- credere) che dopo il ritorno del Be sul Trono di Napoli si aceordarouo prominenze agl' individui it cui principal'meri- to era quello d' essere stati in Sicilia,' 0 in opposieione al governo francese: ma che dira uel sapere che la maggiol" parle di cssi ebbero il ritiro, od impieghi sedentanei, e 'I res to solamente fu incorporate ne' reggimenti della Guardia? E se questi hanno ouenuto I"onore di custodire Ja persona del Re, 1 0 han meritato non solo con la buona eondotta , ma per luminosi servizi anteriormente resi. ]0 nel sottoporle e fatti e documenti, lascero al giudizio di Lei, ed alia sana delicatezza che la distingue, it modo di far conoscere al pub- blico la rettificazioue di do che avra potuto impressionarlo nella lettura de' suoi articuli cosi elegantemente scriui nello Spettalor Militare. Prima di terminare questa lettera debbo manifestarle che( hocsitato molto tempo nel dover parlare di me negli an-

    nessi documenti, e parlarne dopo ventotto anni; ma come documeoti giustificativi mi sono veduto nell'obbligo di pub- blicarli. Non ho potuto non attristarmi nel conoscere , che nella sua pcrmanenza in Napoli non Ie abbian deuo, che gli Uffiliali tutti, de' quail IIi e cereato d'oscurar I'onore, solTrirouo in Sicilia positivi bisogni per 1 0 lungo aurasso de' loro averi;c( e cio quando appunto in tutteIe spiagge di quell'Tsola sic( trovavano de' cartelJi d'invito a passare in Napoli, ove a-c( vrebbero avuto ascensi e gratificazioni; e quando ancorac ( delle voci facevan credere che l\furat sarebbe rimasto sul" Trono di Napoli! Mi lusingo che cio hasti a dimostrarle cbeC( essendo stati dichiarati esleri in Sicilia dal Parlamento d'al- lora, ed emigrati da Napoli, eglino giocavano il tuuo pel tutto, ma conservavano la cos a pin bella, 1'onore, e l'auac- camento alia bandiera I. Un tattinguaggio, signor Generate, non e certamente del- tato da parte menomamente ostile, diro anche, poco ami-" cbevole e poco giusta pcr tutti coloro che son rimasti in Napoli o vi han servito souo le bandiere cenquistatrici : io so e devo apprezzare e Je circostanze e le necessita , e te- nerne conto nell' ammirare il merito di taluni, noll' accor- dare ingcgno e sapore a' tanti altri; i quali se han saputo attirarsi gli elogl del Generale Suchet in Ispagna , coloro che servivano nell' armata Inglese Ii han pure meritati da que' Generali, non che dagli Austriaci i cose non degne at certo .da tenersi ill ispregio, e di che io le iovio idocu-~ men ti g iu stifica tiv i.

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    -33- 1 0 ehe tributo a S. M. ilBe mio Signore Ie piu alte lodi, perche neU'aseendere sui Trono degli augusti suoi maggiori, pieno di saggezza e. d'ardor militare, ha volto Ie sue cure

    . a far disparire. Ie tracce della separazione del Regno , ri- ehiamando alcuni ottimi Uffiziali, ch' erano stati messi da banda nel 1821 , Don posso convenir con Lei, ehe it rien- trar di costoro al servizio abbia ratio migliorar l' armata ., dovendosi cio all' elevato intendimento del Be , a' campi di istruzione, onorati quasi sempre di sua presenza, aile spesse manovre, aile marce militari , ed all' indefesso suo vigile sguardo, ehe a tuUo da vita ed energia. Onde accertarsi di e -mia assertira Ie eompiego 10 ' stato di tutti i Generali e eapi di corpi eh' erano e sono alia testa delle Truppe, dal quale scorgera, che la maggior parte 5000 proveoienti dal-e l'armata di Sicilia, e ehe quantunque non abbian servilo sotto le Aquile ImperiaJi franeesi, ma contro di esse, non ignorano tuttavia i doveri del soldato, l'arte della guerra,e la disciplina, e sopra ogni altro, I' attaccamento al proprio onere, Col go , signor Generale , questa fortunata occaslone per esprimerle e la Mia alia stima, e la Mia fiducia, in quanto a che Ella vorra dare a questa letters , ed aile note giu- stificative ehe l'accompagnano, la sola Interpetrazione che Ie conviene, quella cioe delle zelo per la verita; cio che mi proceura it vantaggio di poterle attestare l'alta considera- zione, COn la quale ho I'onore di essere

    Napoli 1 Agosto 1835 e . Umili srim o _ vua1 TENBNTB Gl!NBRA.E NUNZIANTE

    Y.lBTICOLABI SU LB CJ.MP.lGI'fE DELLE TRUPPE NAPOLITANE eBESEGUIBONO IL LORO BE IN SICILU NELL' ANNO 1806!

    Campagna e li Calabria Dopo la battaglia di Maida, avvenula nel mese di loglio dell' anno 1806 , it Genera Ie Beyner abbaudonando Ie Cala-

    a : brie si ritiro in Rossano -. Lo allor Colonnello Nunzianle, col Beggimento Sanniti da lui comandato, ed un suo squadro-C I( ne di eavaHeria , sol to gli ordini del maggiore De Luca ,a : passo ad occupare iI distreuo di Reggio. II Generale Massena, dopo la resa della piazza di Gal'ta, marcio su Ie Calabrie, e tento di sgombrarle dalle truppe del Re. II Colonnello Noozianle riuscl a sostenersi nelle sue

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    -3~- posiaioninel piano della M ilia ed A sprom onto ; cosieche dopa Ie ozioui cola avvonutc, il G enerale M assena fu obbligalo di stabilire il suo quarrier generale in M onteleone , inviandoI( iI Grneratc Abbe in Seminara, il qualc spinse i suoi arau-I( posti nel piano della C orona.

    In quell' epoca il Governo di S icilia invib due legni in Reggio a disposizioue del C olonnello N unziante, ondc in caso di qu alcbe sinistro potesse ritirarsi in S icilia con Ie trup-I( pe affidategli: ma egli Ii rimand, certo della fedelta c b ra- vura de' suoi , dccisi di m orire prim a d' abbandooarc quelf( pos to d 'o no re ; i1 che vien eonvalidato dal documeuto (A I. U 23 dicembre delle stesso anno 1806, il n em ic o, riuniteI( tu tte Ie sue Iorze, risolve di scacciare Ie lruppe napoletane dalle lo ro p os iz io ni. N u uz ia nlc , o cc up an do militarmente Pen-" tim ele, seppe sostenervisi, e garentire i posti da esso OCCIJ-e e pati, io modo c h e it G enerale Reyner dopo qualcbe perdi-... ta, fu costretto a rip ig lia re le posizioni primiere: iI docu- mento (B ) no mostra la vcrita, e gli abitanti de l distretto di Reggio ricordano ancora, come quclla truppa si compor-a 1 0 negli auacchi non solo del dl 23, rn a del sussegucute( ( g io ro o." A' 28 di m aggio 1807 (e non 1808) avvenne il combat- timento di ~liteln: su del quale giova far noli isegucnti precisi particolari - II principe di H assia P hillipsth al , giltc difensore della piazza di Gaeta, imbarcatosi in Palermo co o< 4 truppe ,]i Fanterla, dopo ventiquattr'ore giunse in R eggio, ovc allcnder devette, che la cavalleria, H Treno ce, fosse- ro arrivati per terra dalla della cilia. Da cio il Generale BeJner ebbe tuUo iltempo a riuuire tuue le su e forze aI( !tlolltcleolle, assai su periori aile N apolitane, com e si dedu ce d allo state (C). Se la viuoria si dichiaro pel malJgior nu-II mcro de' coD iballenli , tuuavia In lruppa napolitana vi si r .ompo rl c) con onere e bravura. II capo battaglioue de l 2~ di linea signor Lnborice ricordera che in quella 'circostan-It za fu C allo prigioniero, dietro Ia perdita di tutto ils uo b at-I( taglione, ch'ebbe a sostenere una carica del reggimento San-(e niti, E qui cade in acconcio di far onorata menzione de. fatti avvcnuti in quclla trista giornata , rna di somma glo- ria pl" N a po litan i, II bravo M aggiore D e Luca, inviato col suo squndrone a proteggere I'A rtiglieria di m ontagna, diretta dall'ottimo Ca-I( pitano Ros, reduce da Gaeta. ed or Colonncllo nella stessaI( urrna, rimuse estinto cia un colpo di fuoco (c M ilelo era 1 3I( sua patrial ) come cgualmentc rim asero sui campo d' onore

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    - 35- iduo nRiziali, Roberto che rim piaizo il O r L ucn, c I'A lfll'rc' Grecisci: quiudi 1 0 squadroue souza ufliziuli. - II vecchio 0 valoroso C olonnello Santier in quell' azione riporlo delle fc-C( r ite , c omand an do gJi avanposti. - II C adcuo M igl iaccio del rcgglmento Sanniti, perde la vita prima che il isuo eorpo( fosse entrato in azione ; e'l padre di costui , Tenente nello stesso reggimento, che raccolto l'nvea Ira le braccia, chia- mate a comhattere, gltta a te rra jJ ftglio, eorro a eendicar lo , ci dice, I' si porta nl su o posto d'onore, Blmascro egual- m ente ferili su l car nl lo d i b auagl ia icapitani Manc in i, C a va , I'al'cnzia, Torrcsiglios I' Marringh, t teuenti Ilcani, Amkh , Dc M eo , Stancati , c I'A lfiere C asella. Idu o b ra v i t:ffiziali Lieto I' P olizzi fu ron fatti prigionieri, dirigeu do il fu oco del-(E I'artiglieria souo il eom ando del prelodtuto C apitano Bos, -~ I due capitani Torresiglios e l\Iarringh, f,Hti prigionieri ,(t venne,ro eondotti per curarsi delle riportato feri~e in M on- teleonc, cd eglino vantano tuttora la cura presa diloro dalla generosila franeesc , che fa, semprc coneo dc ' bruvi, II Ge-l( nernle Partounaux, che sucoedeue al Gcnerale U('Yller si recQ spcsso a visitarli , durante i Uuc anni di eure I)er ri- m nrginarsi Ie loro feritej-e sorento- venncro esortati a IH'('I1-I( del' scrv lzie neH c tru ppc dell'occu pnzione m ilitare: Ill..scm-I( pre fu db essi risposto , L 'S3er le Ioro bandierc ill Sicilia,eove aspiravano a ritornare. A l che il G ene ra l Partounaux, ammirnndo l' a ib rnw r.l.a di eosl- degni uflh ialt, e r.1 cendo u so della m agn:m im ita tancrse; loro accordo- il toruare in Si- cilia, con uu Icgoo parlameutario It feee partirc alta volta di q uoll' isola. rt T orrcsiglios da l\Iuggiore trovasi nel IIU- mero dc'_ ll'apassati rna vlve nella m emoria dell' armata ; Maringh C I I I - g ra tlo d i Celnanello; C omandanm il 9 reggl- mente di linea,

    D opo I'azione di M Hct\9 it Cbtonnello Nu nz ia ntC '. p er 01'- dine riecvute dar C npilano G enerale peincipe di Hnssia, Ia manina del 29 maggio Ieee imbarcare le truppe destinate alia voha di .M essina:' cic} proscguiva nel giorno 30 , quan- do dagH avanposti, sltuatl nel piano della M ilia, venne av- vertito chc it nem ico si avanzava sopra Beggio in due co- lonne, N unziantc sospcnde l'operaaloec ddl' 'im h-arco, fa si-( e tuare gli animal] del T reno nelle fossate d'un recinto mu- rato, denom inato im propriam erae- C astello" cd in csso pOllefC, dugento uom ini del r(ggim cnto Sauniti. II ncm ico penetra ill ciua : N 'unziantc trovaudosi su la C aunonicra , com anda- La dal signor Longo, ora capitano di frcgata, sente cho it su o posto d'onore e il CO-;t deuo C astello ~ c scguuo dall'a-

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    jotante maggiore Bischietti , oggi al ritiro da maggiore. dall' alfiere del Genio Buiz, or Colonnello al 100 di lineae( Abrozzo, dal Tenente Schmit, attual Tenente ColonDelio co-e( mandante il6 Battaglionc Cacciatori, dagli alfieri Almeida,~ ora Maggiore della Guardia reale, e Botta trapassato, riescee( di pcnetrare nel Forte. La mattina del sossegoenle giorno 31 maggio Ie truppe francesi occupando Ie alture, auaeea- no il fuoco, facendo agire la sola artiglieria: aile ore 8 a.m. cessa l'attacco, e'l Capitano SaM del Genio Imperiale IiC( reca con un foglio a Nunziante in nome del suo Generale, the con generose oO'erle gl'imponea la resa del Forte V. il docomento (0): la di lui risposta si legge alia lettera (E).

    Un secoudo parlamentario in persona del Capitano Pelli c-C( cia, attualmente al ritiro in Tropea, si porta a chiedere ver-tI( balmente la resa del eennato Forte; rna questi vien rim an-C( dato privo di risposta. Nonzianle dll Iuori un ordine del giorno, the si Iraserive alia lettera (F).

    MaJgrado la debole guarnigione , si volle pore da Nun-C( ziante mostrare con fatti , ch' egli ed i suoi eran decisi di battersi a tutta possa, n~ si manco di far delle sortite ad oggetto di riconoscenze militari , Ie qoali corrisposoro allo scopo, polche il General Reyner, dopo tre giorni di perm a- nenza nella cilla di Reggio, retrocede nelle antiche sue po-C( sizioni. Per consoll dare vie pin la memoranda diCesa di Reggio({ per 10 spazio di sediei mesi, si Jegge in (G) la lettera del Generale Moore Comaodante supremo delle Truppe Inglesi in Sicilia e nel Mediterraneo ; di quel Generale che, com- pianto dalla sua nazione e dal Be, cesso di vivere glerio-(l samente Della Corogna. Orloff che ha fauo stampare la storia del Regno di Napoli, tratta della difesa del Forte diC( Reggio ne' termini espressi iu (H).

    (l Final mente da' documenti (I) e (K) si rileva la lode vol con-t( dotta del bravo reggimenlo Sanniti, e la promozione di Nun-c ziante al grado di Generale di brigata in piena allivila.

    C( In ottobre dell' anno 1807 Lotta la Truppa di Calahria venne cambiata, e Nunzianle nel ritirarsi in Sicilia ne la- scib al ColoDneUo Sandier il comando,Campapa Ii'ItaIi . .

    Nel 1809 si rideslo negli animi la speranza di rivendi-Cl care l'Italia, restitnendola .alla legittimita , siccome si rea-c& linb poscia Del 1815. Un' armata Anglo-Sicula parte da Pa-

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    - 37- lermo e da ~fessina, onde tentare uno sharco in un porto della Toscana, 0 del Genovesato. A:vvenuta in quel tempo la pace tra l'Austria e la Francia, 1 0 scope della spedlzione aodo fallito, ne questa promeuer si poteva il desiderate ef-c fetto, Pur non di mcno nOD si stie inoperoso, e si ngl pl'r quaoto la forza de' tempi it pcrmellea: e poiche il Generale. Stuard non aveva dal suo governo sufficienti istrurioni perInvadere ilRegno di Napoli, Iimito il suo disegno inidi- struggere Ie fortifieaz ioni delle due isole di Procida ed Ischia, ed impossessarsi de' pezzi d'artiglieria, e delle munizioni da' guerra ivi esistenti, Tullo riusc] a seconda del proposto: 1 0 sbarco fu esegoito sotto gli occhi di Mural, cbe allora imperava so lacapitale e sui Regno; e malgrado la vici- oanza di Napoli, e dei soccorsi mariuiml che quelle Isole potevan ricevere, La Truppa Napolitana cbe faceva parte della spediziooe era composta COOlesegue: Partiti da Palermo, un reggimento della guardia Reale, due compagnie di fiancheggiatori, comandati dal Tenente Colannello Selvaggi, ora Tenente Generale ; il Reggimento di Fanlerin Valdimazzara, comandato dal Colonnello Principe di Collereale, tre Battaglioni comandati da' Colonnelli Bee- eadelli e Mirabclli, trapassati. Marescialli di campo, e dalt( Tenente Colonnello Pezza: due reggimenli di eavalleria, Prin- cipe, e Valdemone, comandati da' Colonnelli, Caracciolo ora Marc!tCiallo di campo, e Coglitore deCunto Brigadiere; una mezza brigata d'artiglieria a cavallo comandata dal capitano Scamba ora eomandanto di cavalleria. Da Messina, i reggimenti , Reali Sanniti comandato dal Colonnello Dura di Santo Paolo. ora Tenente Generate, e Presidii comaudnto dal Colonncllo Revayer, morto Tenenteu Generale, la qual brigata era souo Sli ordini del BrigaJiere Nunziante; e 'I reggimento di cavalJeria Valdinoto, coman- dato dal Colonnello Carafa. Accompagoava la Truppa una BaUeria d' arliglieria dic campagna. II Tcnente Generale De Bourcard, morto Capitan Gene- rale, comandava in capo Ie forze napolitane. Capo della state( maggiore pe' partiti da Palermo era il Tenente Colonnello O'farril, ora }Iaresciallo di Campo; per queJti da Messina, iI Maggiore della Rocca, defunto Maresciallo di' campo. Comandava la Guardia Reale jJ Brigndiere Duca di Ascoli,C( lrapassato Tenente Generale: it Brigadiere Duca della Flo-

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    -38- resta comandava la Brigala di fanteria; it Brigadiere Prin-e eipe di Luperano Muscettola la cavalleria. s. A. B . iI Principe di Salerno si degne di far parte della spedizione suddetta, onorando l'armata di sua presenza, ed avendo alia sua immediazione it Brigadiere Marchese Saint- Clair. Cil si ~ esposto a far conoscere, che Ie forze Don erano~ di & i picciol numero, come venne creduto.

    Campagna di spagna. Si fa noto ad onor del vero, che la spedizione Anglo-Si-

    c cula ebbe luogo Del 18 12 , e termioo la campagna nel 1814 . :e che in quella circostanza la Truppa ebbe occasione di con-e tradistinguersi, ed un gran numero d' Umziali, dietro rap- porti de' eomandanti Inglesi, furono da Ferdinando VII de-c corati con diversi Ordini, come potra scorgersi da un no-e tamento aonesso al docum ento " iI quale descrive inom i degl' Individui che fecero parte di quella spedizione , cd i Iaui d' arme ne' quali seppero tanti bravi farsi distinguer e da' Geoerali Ioglesi, cb e per render loro la dovuta giusli- zia, ne hanno immortalato la memoria con auestati che leg-c gonsi Del citato document o,

    S ecoDda C amp ag na II ' 1taUa.

    Non vi ~ dubbio che la trista eircostanza in cui lrovavasi allora l'armata Francese contribul moltissimo alia subitane a resa della forte piazza di Genova, cotanto rinomata ne' fas 1i( c . di guerra- ma in quanto all'azione e pllr da considers rsi ch ett Ie Truppe Anglo-Sicllle, sbarcate alia riviera di SpJzia do - veUero da quel punto cominciare gli attacchi, e non avan- zarono soue le m!l.ra della piazza, senza sgombrare iI ter- reno a palmo a palm'), poiche la guaruigioue Francese avea spinti isuoi avamposLi sino a Sestri da Levante, e per oh- blig.irl! a retrocedere, furonvi tre giorni di combattimento; quindi essi presero posizione su Ie allure ch e coronano quclla piazza, formando delle batterie occasionali, Ie quali Iu forza prendere eon Ie bajonette ; ne s 'Jguora da ehicchesia la si- tuazione dim iile per I' assediante , onde giungnre souo aile murafortiflcatcr n c t\ da ignnrarsi l'aziono avvenuta il 17 aprile di quell'auno 18L4 . per la quale Lard Bentink uso di tutto le sue forze, OlD solo pcr abhattere Ie opere esteriori guer-

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    -39- nite di truppa e d'artiglieria, rna per costriogere )'inimico a ritirarsi complctamcntc nella piazza, operazione ch' ebbe principio all'albcggiare del dl, e si termini') aile ore dodeci pomeridiane , e che di~ motive alia resa di quella piazza. non senza una seosibile perdita di comballenli dall' UIlO e da ll' alt ro lato,

    Su 1 0 Trappe NlpoUlane ill Sic1lla. II numero de' reggimenti emigrati in Sicilia ~ dimostrato da quanto segue, Ncl 1806 ivi esistevano un reggimeoto Estero di tre bauagJioni, cinque reggimenli di fanteria -na-

    politana, e tre reggimenti di CnaUeria: nella piazza di Gae- ta, ilreggimento Principe, e due corpi franchi, fortl di doe mila e seicenlo uomini, i quali dopo la .resa di quells piazza si recarono in Sicilia. Nel 1812 rieevendo I'armata una nnova organiZiazioDe, si formarono cinque reggimenti napolitani ~ e tre siciliani di fanteria, rimaneodo a tre i reggimenli di cavalleria, i quali v'esistevano nel 1806, oltre icorpi d'Ar-C( tiglieria, Genio e Studio Topografico. Queste truppe non emigrarono da se , .ma seguirooe il )oro Sovrano nella sventura, ed in altra parte del suo Re--I( goo, ardenti di fedele auaccamemo al legittimo Signore, ed a cui consaerarono Ie sostanze, iparenti, ilsangue e la vita.

    NlIlVZldlVl'B

    ( S e g U O f t O idocumenl i .)(A ) Dalla Benl, Segreteria di Stato della Guerra e MariaB, si e fatto presente al Be la relazione di V. S. Illustr, de- gli 11 di questa mese, circa la disposizione da lei presa di far allontanare da codesta rada i due Jegni ehe vi esiste- vano, per potersi la Truppa imbarcare in caso di sorpresa nemiea: disposiziooc data all'o!geUo di moslrare che la Trnp-

    e( pa medesima sia veramente decisa di bauersi, S. M. ha detto restarne intesa con sua particolar soddisi8zione, e la Real Scgreteria di State di Guerra e Marina nel Real Nome 1 0 parlecipa a V. S. lIIustr. per suO riscontro e gcrerao,Palermo 26 dieembre 1806.Sig nor Coionfle llD N unzi"a tc . - Reg gio.GIOY. Bj' ITIST.4 caU/jNA"'

    (8) Dalla Real Segreteria di State della Guerra e Marina. Per la relazlonc di V, S. Illust. dei 24. del eadeate dic:elD-

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    - 40 _;..c bre iI Re e rimaso informato con sua particolar soddisfs-" tione del contegoo tenuto dalla Cavallerla, e dal Reggimenlo Reali Sanniti souo il comando di V. S. Illustr, ne' recenti euacchi accaduti il giorno 23 di tal mese: loda ed approva4( Ie disposizioni date da . lei in quel rincontro, e la eondotta della ci\al~ Truppa: e si riserva di maniestare le ulteriori sue Sovraoe risoluzioni quando perverranno a Sua Maesla i siouri e preeisi deuagll della seguna azione , e I' accerlala notizia de: soggeui che 5i sono distinti. La Reale Segreteria d'i Slato, Guerra e Marina Del Real.Nome 1 0 reserive a V. S. Illnstr. per suo governo.Palermo 29 dicembre 1806.

    Signor Colonne llo D . V ito Nun:ia nte . - ReJg io.6101. B.t7TISl'.t COLAJAN,YI

    ( C ) QlJADBO D1.OSTRANTB LB TBUPPB CBB EBB.RO PART.l 'IELLA BATTAGLIA DI IIlLETO.

    TnIppe FnDceai.Genera le Reyner .Generale Camn, .Generale .4bbl.Me l e t ..fjutante Gene ra te . .Sen/ga l Capo di S ta to Ma g gi qre .~7 Cumpagn ie de l . 2 . 3 ~ Reggimento L~g gie ro di tre Bal tag l ion i .j7 Compa g ni !! d el i9' Regg imenlo d i Linea di er e Bat tag l ion i .9 Compagnie de la Tou r d '. 4u f7 e rg n e, un B atl ag li on e .j Squadroni de l f P C ac ci atori a c ava llo. .

    T ra pp e N apo ll f: me .PrifltCipe d'Ha Sl ia P h il li p.th a l.to lo nn e ll o Nun; ;i a nte If . da Gmerok di Briga ta .Jlaggiore Martucc i Capo de lla Staw Maggiore . .4 Q Com pa gni, de l Reggimento Sannit i . (Due lasciate in Rf'ggio}.B Compa gnie Ca ccia tori Phi l l ipd laa l , una a l pia no de lla Corona .4 . CO f ftp a g" ie CGcc ia l or i A ppu l& ,due lasc: iate i t a Bosarno coo'T epipaggio.J Compagnie de ' Gra fl td ie ri Y a l dima . cs a ra .S SquGdroRi ~i Ca va lle rta R e.J Peui d . fI& Onta gna - Una Se sione .l ComP tJff& "' Ca ccia tori - Tavolaro e N,cc", I.e C om pagnie della T ruppa N apolilaoa erano della C orza

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    -u- complete di 1 00 uom ini ciascuna: maneando intanto molti individui, si P U Q calcolare di togliersi I' uno per l'allro 10 uomini, ed altri 10 fuori eombauimemo per essere agli Ospe- .dali ordinarii, ecc, Resta quindi .la forza a circa 81 ) uomini, che in 25 Compagnie forma no un totale di 2000

    Le due Compagnie col Capitano Cae- Icia tori che furono lasciate in Reggio sooo . . . . . . 160 Una Co~pagnia lasciata in Semi- si d ed uc on o 400c nara, e plano della Corona. 8 0 1 Due Compagnie lasciate in Rosarno coil' equipaggio, comandate dal capi-c tano Bero ld in9h en . 160 Resta la forza di fanteria , 1600

    e x : La suddetta forza era divisa nel seguente modo: 2 Compagnie furono mandate suUa strada di Nicotera, e non entrarono in azione. 4 . Compagnie agli avamposti, che poi si ritirarono S08te- nendo per pin di due ore tuuo it fuoco uemico, 11 rimanenle IIi forme) in due linee, che presentavano un0. fronte di circa 700 uomini. In tal modo ciascun P U Q rile-e vare quanto era superiore in forza la Truppa Francese, nellae quale comandavano cinque Generali, che sono stati sopra nominati.

    NOTA. 1 1 Ca po di b a ll a gl io ne L a b ori ce d el j9 di L ine a (u (attoprigiolliero.(D) Au camp de Reggio. Ie 31 Mai 1807. Monsieur. Les dispositions que vousavez vu prendre, doivent vous annon-e eer ,: que les troupes victorieuses de S. M. I'Empereur des Francais et Roi d'italie sont decidees a tout employer pour se rendre maltres au plUl6l du chateau de Reggio: cepen- dant pour prevenir une nouvelle effusion de sang, et dimi-e nuer autant que possible les ciTets destructeurs de la guerre,e je vous invite au nom et par ordre de mODGeneral, de von- loir bien faire au plul61 la remise de ce fort ; vous assn-e ranl sur mon honneur, qu'il vous sera accorde la capita- lation la plus avanlageuse, si vous Ie faites de suite, maisff qu'autrement vous serez traite avec la derniere rigueur, si vous voulez Caire une resistence qu'aucune circostanee ne saurait excuser. Agreez, Monsieor, les sentiments de la consideration di- stinguee avec la queUe j'ai l'honneur de vous saluer,. I.e Capi la ine au CorpIlmpmal du Ghaie. 5 igne SJBB.

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    - ~2-(E) Risposla del ColoooeUo Nuoziante. Castello di Reggio 3 t maggio 1807. Signore. 1 0 non conosco che it mio do- vere e il mio onore. Nel medesimo tempo che Ie rendo mille ringraziamenli delle generose oO'erle che mi ba falle, la prego di essere persuaso, che sono risoluto di bauermi con i

    C( miei bravi Saunlti, Con rispeuo ho I'onore di essere1 COl.ONNIIW NUNZl4.NrII.

    (F) Ordine del gioroo. Dal Fortedi Reggio, primo gin- gno 1807. Bravi Sannit], Nulla vogllo, nulla debho tacervi. Non e uu'ora che no secondo Parlamentario si e presentaloCl al Forte. L'ho rimandato senza rlsposta, perche Ie propos i- zioni nOD sono degne del Generale Reyner che l'ha spedito, A chi prezza l'onore nOD si 'dice di lasciare il servizio del proprio Sovrano per oUenere dei vantaggi in quello dell'a-.... surpatore del Trono del nostro Re, ne si ricorda, che tieneC( una moglie e quauro figli in Napoli come estaggl. Soldati! iI militare di onore deve segnire sempre la sorle del Re suoCl padrone. ]0 non servir~ cbe iI nostro Be e Signore. Voi pen- sale come me. Facciamo iI nostro dovere, ed abbandonia- mod alia Provvidenza, che avra cura di noi , di mia mo-of( glie, e de' miei figli. Nato suddilo prima di essere sposo e padre, non mi resta che eosl peDsare. 1 0 dunque ho riso- luto di sepellirmi sotto Ie rovine del Forte di Reggio. Ivo-f( stri sentiment] essendo simili ai miei, I'Eoropa apprenderau che aUa eslremita della Calabria un pugno di bravi, avaazo della hattaglia di Milelo, di gloriosa memoria pel Reggi-'u menlo Sanniti, eooosceodo iI valore della fedelta, I'han vo-c luta fillire da bravi al grido di Viva iI Re.

    1 C01.0NNEUO NUNZl.4NTB

    NOTA. 1 1 de tto ordine de ' g iorflo Ii l e g g e r ipa rl a to ne ' Giornal ilng/ea di quell ' 'poca.(G) S. R. M. Signore. II Brigadierc Vito Nonziante pro- strato a pie del Real Trono espone alia M. V: come in data dei 22 giugno passato anno a nome di V. M. gli fu sigui-

    C( Jieato dal, soo Ajutante di Campo iI Duca d'A~eoli di rimet- terle una originale officiosa letters scrittagli dal Generale in capo Moore dopo la bauaglia di Mileto e difesa del Castello di Reggio, colla quale si compiacque a nome di tuua I'Ar- malvBriuannica cbe comandava, di tenere tra Ie altre cose Ie seguenti espressioni: Abbiamo provato un "ero piacere nel sentire, che tuuo iJ mondo rende giustlzla alia condotta tenuta dal Beggimenlo Reali Sannit], cj~ che fa sommo onere

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    - "3- a voi, Signor Colonncllo, che I' ,vele 8 1 bravamenteeoman- date. Tal Sovrano comando fu eseguito, cd it Duea d'AscoliC( ne accuse ilelcaplto, Or siccome l' indieata leltera ~ un pregevole documenlQ per ua Militare, eche potra da essa rilevarsi in ogoi tempoC( la cendotta da 00 Uffiziale teoiKa in . una battaglia , tantoC( magglormente perche. serkta dal Gencralo in capo dell' al-u leata Armala Briltanica,. cosl, it supplicante implora dalla Maesta V06lra, la grazia di respingergli tR~ leuera, 0 purefit facendo uso della soliLa sua Real ~Iemenza, compiacersi di accordargli un documento, d'onde rilevar si possa "'occor-" rente , a m n di aver sempre prcsso di se tHIa sl- onorevole memoria. e l'llvra UL Deus. Palermo 16. maNO :1 80 8. II B ri-" gadiere ViLo Nnnzianle supplica come sopra, ' .

    u . Palermo 17 mario 1808. Per or.dine ricevuto- d o . S. Y., (D. G._) Certifico io qui sottosceiuo, essere it tuuo come siu . espone Della sopras.criUa supplies .. ed essere pttecise le pa-C( role segnate dal Generate ~loore, secondo I'originale di lui" lettera rimasta nelle sacre manl, Sot(Ocritlo. Brigadiere Ducafit d:Ascoli Ajutanbl. di. Campo. di Sua Maesla.._. Palermo 15 marzo 1808~ Caro Aseol i . . Vengo di ricevere la memoria deL Bt ig ad i.e re Nunzt an te - coo cbiede- I1Il dUcu-c: menlo. di sua condoua, corse- gli con~la iIGonerale Moore, Della letteea coo a me- ptCtloolasL6\. lale. lettera, potete a: ... sicurarlo in mio nome .c oa ti en e pee ci samee re .l e- pa ro te etlpresse , e contrasegnate nella. deua MelBJ)l'ia.. che yi resrituisco, rcn-c. dendo giu8larnenl& ildo.'1u&,o.logio, al &!ggilJU!nto.. Sanni ti;u . ed a lui cb e 1 0 oomandAva~ Y .i conservi iL Signore .. comeu . ve 1 0 d es id er a, il, VDS~O semp1)C alI"ezionalo-

    ~R DjlfJJV DO D OR BO NIl(IIJ OrJoC-neHa- Storia- de l ~4)0. li. NlIptl l i ' da lui scrill.t1ice: '" Mais Ie Prince de Hesse Ul moins heureus, ceue Cois . centre Ie Fralloais, qn'll ne I' avail d',6. dans. Gaete. Rey.ner , brulanL 00 desir de .eplN'er I'e-chec qu'asait soultert sa re-

    a : potation aux, riy.ages. de S.t&.-.Eupbtmie, alLaqlla.l'armee en- nemie daQlil la position d e - Milete:: il la bsuit complet.ement: , ce - g!lelrier fugitif aUa. easeeel ir - sa. iooJeur dans le s rochers de la Sicile; La chAteau de . Scilla. OCCOPQ: J K K " les Aoglais et lao viUe de Reggio. que- g8l'dait nne garnisou Sicilienne ne parlagerent ni la ddfaite,. ni Ia terreur du Prince dec Hesse. lis rosisterent encore long-temps au vainqueur; et cea : DO ro t qu'en 1 - 8 0 8 . que les tro up es Franc;aises par.vinrent it" s'en emparer .

    . .

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    - r . & . -

    (I) Messina 11 gennaio 1807;-Sig. Colonnello-Da S. A. lIIuslr. ilCapitan Gcneralo Principe di Hassia Pbilipslalle con Real Dispaccio dei 6 dell'andante mi sl dice quanto s o - -e gue. In conseguenza di quanto si e rappresentato dal Bri-e gadiere D. Carlo de Tscbudy con foglio del primo del. cor-e rente gennajo da Reggi~ sulle boone disposizioni date datc Colonnello del Reggimento Reali Sanniti D. Vilo Nunziante nel riscontro degli ultimi faui d' arme avvenuti Ira questo Reggimenlo e l'inimieo, e sull' ottimo stato in cui iI Bela-c tore ha ritrovato 1 0 stesso Reggimento, it Re si e degnatoc di rimanerne imeso con molt a sua soddisfazione, ed ba co-c mandalo, cbe al detto Reggimenlo, ed in particolarita a1c Colonnello Nunziante si manifesti it suo Sovrano gradimenlo; sperando Sua Maesta che eontinueranao essi a condursi conc valore e zelo, onde meritar sempre piu la Reale Approva-c zione , ed i tratti della sua Real Benefieenza - Ed io con somm~ mio piacere 1 0 lrascrivo a V. S. Illuste, per l' DSO corrispondente di sua parte,A l C oIOM e ll oD . V i to N u nz ia nte

    CO""END~TORB DB llostNBBI]f.

    (K ) Titolo di Brigadiere. Ferdinando IV. ecc, ece, In con- seguenza della leale e brava condotta tenuta da voi, D. Vilo Nonzianle, Colonnello del Reggimcnlo fanteria Reali Sanniti,c nella recente campagna di Calabria , e precisamente nella bauaglia data ai Francesi nel piano di Milelo, it giorno ven,,: totto del caduto maggio, dalle Reali Truppe comandate dal Capitan Generale Principe d'Hassia PbilipstalJ, mi son degnatoc di promuovervi al posto di Brigadiere impiegato de' mieic Reali Eserciti col soldo corrispondente, e di a.ffidarvi it co-c mando delle Truppe di Linea sotto gli ordini del deuo Ca- pitan Generale; dandovi e concedendovi tutte Ie facolta, che come tal Brigadiere impiegato vi appartengono. Per tanto ordino al Capitan Generale, a' Comandanti General], Gover- natori delle Armi, agli allri Uffiziali maggiori e minori, edt( ai soldati di detti Eserciti che vi abbiano, ricoooscano, ecr reputioo per tale Brigadiere impiegato, e vi conservino, e faeciaoo conservare gli ooori, grazie , preeminenze, prero- gative ed eseneioni, ehe pel deuo impiego di Brigadiere vic spettano, cssendo tale la Mia volonta : ed inoltre comando, che Ie Reali Officinc cui spetti, formino Registro, 0 sia no- tamento del presente Real Dispaecio, e formino l'assiento, 0 sia notamento del detto soldo, che voi dovete godere da que- sto giorno In avantl, E d affincht) ab bia tuu o eic)pieno e puo-

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    - , . 5 - - tuale adempimento, ho eomandato di spedirvisl i 1 presente Real Tltolo , firmato di mia Beal mano, munito del sigillo segreto delle mie armi, e roborato dal sottoscritto Direttore della mia Real Segreteria di Stato Guerra e Marina. Palermo undici gill- ' gno milleottocentoselte-

    FH RD IN A.N DO BO RBQ NBC lO Y . B AT TIS TA . C OL AJ .4 l{l{1

    BISPOSTA. DEL GBNEIlALB OUDINOT.Monsieur General

    Je recois 1 1 l'instant la letlre d e h : . i J M c que vons m'avez(I( fait l'honneur de m'ecrirc; les documens qu'elle renferme me sont precieux, et j'eprouye un bien yiC regret de ne les avoir pas recus p11l16t. En parlant de I 'arrnee napoJitaioe, mon but etait de Caire valoir ses titres a I'cstime publique et de dissiper d'injustes preventions s'appliquant plus particullerement aux troupesa : res leeS sur Ie continent qu'a celles qui ont suivl la fortune de leur Boi en Sicile. J'ai dt surtout ciler les premieres, mais ilest loin de rna pensee de Caire valoir les unes auxC It depens des autres, ou d'aO'iliblir Ie merite de eelles qui ont donne avec vous, mon General, l'exemple d'une fidelile que j'honore. Si j'ai passdsous silence les faits que vous vouleza : bien me signaler, c'est parceque Ie cadre dans lequel j'etais.. referme me prescrivait d'~tre succint; e'est , je le rep~te, parceque j'avais a m'occnper particulierement des corps qui furcnt appeles a comhattre sons les drapeaux francais.

    Plusieurs m'cngagent a faire line seconde edition de I'ecritc dont il ne vous est parvenu qu'un extrait, et dont j'aurai I'bonneur de vous cnvoyer un esemplalre complet que je 'Vous pria d'agreer. .

    Dans Ie cas ou je ferais paraltre cette nouvelle edition, ce serait pour moi un plaisir et un devoir, mon General, de rectifier les erreurs, ou de remplir les lacunes que vous avez remarques. J'aimerai allors a meUre en saillie les faits honorables de celle armee Sicilienne qui s' bonore a [uste titre de la di- rection que vons lui avez imprimee,

    Je crois, mon General, avoir rendo justice entiere II la sollicitude eclairee du Roi de Naples pour ses troupes; je sais combien sont grandes leurs obligations cnvers ce jcune Monarque dont personae n' est plus sincerement admirateur que moi,

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    -~6 - J'ai l'honneord'~tre, mon General, avee la pins haute coDsideration.Paris Ie 15 janvier 1836.

    VoIr, ".Wt.tmb. et CriHWiH .",Ikurlo B GEN. 1(. OlIDINor

    , V. nella Nota preeedente il documento segnato colla let-tera (K). Inoltre l' auestasione del capitan Generale e del te-nore segnenle: Noi Luigi Principe d'Hassia di Phillipsthal ee: ec. Certi- 6chiamo che ilBrigadiere Don Vito NUDziante diede nellae campagna delle Calabrie del 1807, e particolarmenle nellae giornata di .&Iileta, ripruove Don equivoche di fedelta, hra-e vora , coraggi.o ed intelligenza militare; aveqdo in sift'"Ua.e giornata perduto due cavalli stati feriti dal nemico. Ed affin ...c eM costi ove convenga, rilasciamo it presente , a richiesta, di Nllnziante medesimo, firmatodi nostro proprio pugnQ e munito delle solite nostre armi .Palermo 1 ottobre 1810.

    PRINCIPE DI BASSI.( CAl'. GBN.,8 V. nella Nota 6 it Deeumento segnato colla letters (F).9 Cio si deduce da molti documaati I e masslme dalla se-guenle leUera del General Maitland.

    Monsieura : Le general Dowk.int m'a informe qu'il existe quelque pe- tilt! difficuhe a l'eJard de l'Offieier d'A.rtiUel'ie AnglQise, e~ de l'Ammunition de Guerre it Melazzo. Comme je crois que ce sera mieux que tout cela soit re-

    a : gle par Ie Commandeur en chef je lui eceirai pour en avoira : ses ordrcs. Mais en attendant vous pourrez doaner tel or-e dre que vous jugerez a propos pour Ie bien commun dua : service; et notre Ollbier obeira It tout ce que vous croyez necessaire d'ordonner, laissant toujours dans les mains de l'Officier de I'Arlillerie Angloise la garde dell' AmmuniuOl\ qui nons appartient. Je suis, Monsieur, avec la plus parfaite estirne et consi .. deration.

    Messine ce 9 de Mars.Bri g . G ene r a lN " na a n tcYacr e t r6Mumble "rtltteurI 'MBI). MAITLAND

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    - &.7-, 10 Ecco il titolo dena stampa qoi menlovata: .Memoria presenfata in Gef lOfX l a lord W . BBfI'ink da ' gmera l eNUflsianle a nom e de ll 'A rm ata N apolita no. Ii 8 magg i o 1814. In4. page 8, senza nome di stampatore.La parte presa dal brigadiere Nunziante nella spedizione diGenova e comprovata da parecchi documenti presentati a que-sta Gran Gorte de' Conti presso la qua Ie si trattava l'aD'aredella distribuzione di un residuo di quella preda.Rigoardo alla Menwria , nell' archivio della famiglia vi hapure una lunga leUera del Marchese di, Circello scritta tultadi proprio pugno, nella qoale si manifesta i1 sommo gradimenlodel Be per quell' aUo di devozione del Nunziante e il booneD'etlo che avea prodotto nel Congresso di Vienna ; aUo chevalse non pertante all' auLore la perdita di ricchissima partein qnelle spoglie opime.

    II Sono essi consegnati in un scritto a slampa, assai raroperallro, e che fu cos} intitolauCe nno storico de l com a,",o de lla qua rto. D ivil l ione m ilila re dcui fu e la ia ma to il te ne nlt g ene ra le Nunsiante ne Ua fine di giu.!/flo 18'-0. In Col. di p. 7, seDZanome di stampatore.II Ecco la lettera di encomio che a nome del Be manda..V 8 g 1 i iI marchese di CirceJlo per l' impresa di Messina:

    EcceUmJiJ Mi aiTretto di parteciparle per espresso comando di Sua Maesla i1 Re N. S. ricevuto nella scorsa notte con un e o -

    spres!lO, che la M. S. ha rieevuto la di Lei Jettera de' 3 del corrente, e ch'e rimasta soddisfatta della di Lei condotta, e sopratuuo dell' impegno da Lei dimostrato in conservare l'ordine e la tranquillita in occasione della sommossa pro-t( vocsta in Messina dall' fx-Maresciallo Rossaroll.Napoli 1 ft aprile 1821.

    1 M.4RCBESB Dl CIBCIUO13 Chi bramasse alquanto pin ampie informazioni delle coseoperate dal Marchese in Vulcano, Jegga in seguente luogo, chesene d' inlroduzione ad un opuscelo intitolato: Ragionammlo

    sul lo pri"oliv'a de l M arche ,e N un:ia fl/e ne lla fa hb rica :ione de ll 'a l-lume. "!llca nico. N ella .Bla le Const,llta a ra ppor/o de l G e'1 l".a le d.B roc ch et4 i c onsu llore . D a lla S ta m pe ri a F ila ntropic a. Le isole Eolie, che Del loro lugubre aspetto presentane

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    -~8-e 1 0 squallore e Ia sterilita dell'incendio ehe le fece sorge"'41 sulle onde, ne eessa di moslral"tisi or in fiamme or in fumo; sono slate sempre riguardate come oggeui d'inutile curio- sila ; in partieolare quella che appellasi u'caM, favoleg- giala sede di racine meral'igliose. .( Questa isola e eircondata c i a erti scogJi, fra cui a quaD- do a quando 5i curva illicla e Dei qaieli seui nasconde dei pirati , che impronisi intraprendono j navigli nell" ondoso cammino. EsSIl ba ~rma tli 1'8sLo 00.0 trencato all" alleuae di mezzo miglio, dal cui eratere 0 bocea, sparsamente an- cora dalle falde, si eleva un fumo denso hiancastro sulfereo so51cante. Net souoposto piano seosceso mai non fu veduto 0 muro 0 teuo, a di&!renza delle isole compagne, le quali sono pia 0 meno abitatl e eolte; solo vedi qua e la oscure caverne in materia struua e indurita di vecchie eruzion],e La vegetazione vi .. incostante e langui l'agricoltura ab- handonata, Non 5 1 tosto ilMarchese Nunzianle divenlo possessore della pin parte dell' isola , che scorto dal proprio genie,... traUo dalla vera gloria iel paese, impiego I' animo suo nel renclere quelle miserabili produziooi vulcaniche _utili al commercio, aile arti etl alle manifatlore nazionali, eman-e cipaodole cosi dall'lndustria straniera, Quindi vi condusse iii volta. a volta professori tiel regno etl esteri,i quali con variata fede e s eau o 6 1u bb i0 6O soggcUarono quei m ateriali m orti allo sguarllo ,ro&no a severissimi esami ed a tuuo il rigorf I I . della ehimica, clle deposte Ie sue empiriche pretensioni, or con la &accola dell'esperienaa alia mano 5Orpreuoo la na- tura nel fauo,"Imoltiplici saggi all'uopo istituti con dispendio gravis- simo, riWICirongli longs pezza infrultuosi. Tollerante allo inrortuoio tloloroso) moltiplicava di zelo e di saoto ar- dire nell' interrogare la natura col tOl'lDCnto di metodi 00- velli, fino a che ella stanca di pin tenersi aiIatlo nascosta, gli permise a t alzare appena l'estremo lembo del yelo che la copriY3~ Al primo nrggio ai luee che glie De venne, ei corse lie- lissiiDo ad 8ssalirla con l'esperieoza, e tanto operG Del corsoI( di lre lnstri, clle giunse a scoprire: 1....II .tUfat. di allumftr. bello e faUo .JaU. natura inI( gran COpi3 rlprodueentesi ogni dl; perclocche l'acido sol- forico generato ineessantemeute dalla perenne combustio- ne della zolfo, penetrando ed attaccando I' allumina, parte C O m p O D tD t e la r oc ci a yu lc aD i ca , da o r ig i D c a quel MJl(akl.

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    -49 -C l comunque mescolalo ad a1tre sostanze. limaneva. A . deter- minare it metoda menu dispendioso di sciogliere iI solrato di al lumina can la liscivasione j di spogliarlo daJle mate- rie insolubili, e dal solfato di ferro da cui gli allumi in generale son a aceompagnati; di condensare it nquido con replicate digestioni e col fuoco ancora, portando ad una densita costante , per mezzo dell' indicazione di un areo- metro. Il processo della cristallizzazione col solfato .di po- tassa era age vole. Or il trovamento progressivo di que- sto metodo si ottenne in virtu d'infinili sperimenti di costa eccessivo sopra luogo e fuori.

    20 Una specie singolare di ~e tro f )u l can ico 0 oetr olli- diana, il qua Ie saggiato convenientemente ~ susceuihlle di foroire il cristallo ~l colorate che bianco e terso, a se- conda del processo con cui si tratta prima della fusione. Questo prodotto nuevo per se stesso, non mai impiegalo nel commercio per trarne it cristallo b