Il suono - Istituto Superiore AECLANUM 4C... · CHE COS’È IL SUONO? Le onde sonore sono onde...
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IL SUONO• CHE COS’È IL SUONO?
• CENNI STORICI.
• PARTICOLARITÀ SUL SUONO.
• LE CARATTERISTICHE DEL SUONO.
• L’UDITO E IL LIVELLO DI UDIBILITÀ.
Spera Alessia e Torchella Alessandra
CHE COS’È IL SUONO?
Le onde sonore sono onde meccaniche e che quindi hanno bisogno
di materia, in particolare di un corpo che vibra, per propagarsi. Il
suono è un’onda longitudinale con fronti d’onda a forma di sfere
concentriche. Le particelle d’aria, nella loro oscillazione creano delle
aree di compressione, dove la pressione è leggermente maggiore di
quella atmosferica, e delle sacche di rarefazione, dove la pressione è
leggermente minore di quella atmosferica, queste aree di
compressione e di rarefazione si propagano.
CENNI STORICI
Uno studio sperimentale dei fenomeni sonori ha inizio con Galileo Galilei, a cui
risalgono idee e ricerche sulla natura del suono e sui suoi caratteri; in particolare
a lui è dovuto l’aver riconosciuto nell’altezza di un suono la sua correlazione alla
frequenza di vibrazione della sorgente sonora. Contemporaneamente a Galilei,
anche altri hanno scoperto e studiato altre qualità del suono; come ad esempio
Sagredo, che ha dimostrato che il mezzo di trasmissione è l’aria(1615) e
successivamente Guericke il quale ha scoperto che anche i solidi e i liquidi sono
mezzi di trasmissione, Mersenne che per primo effettuò una determinazione della
velocità del suono o Gassendi a cui è dovuta l’osservazione dell’indipendenza fra
l’altezza del suono e la sua velocità. Nel XIX secolo, poi, sono stati approfonditi
questi studi, e in particolare lo studio della propagazione ondosa e gli aspetti
energetici di questa.
PARTICOLARITÀ SUL SUONO
Tutte le onde acustiche si dividono in due grandi categorie: i suoni e i rumori.
• I rumori sono onde acustiche generate da una vibrazione non periodica.
• Al contrario, i suoni sono onde acustiche generate da una vibrazione periodica.
Questi ultimi, a loro volta si dividono in altre due categorie: i suoni puri e i suoni
complessi.I suoni puri sono onde acustiche periodiche di tipo armonico, mentre quelli
complessi(o impuri) sono onde acustiche periodiche di tipo non armonico. . Da ciò deriva il
Teorema di Fuorier, il quale afferma che: ogni suono complesso non è altro che la
sovrapposizione di più suoni puri. Ogni suono complesso si può scrivere come funzione di
seno e coseno, le cui frequenze vanno da f1 a fn, dove fn è multiplo di f1(fn = nf1). La prima
frequenza è detta Prima armonica, la seconda Seconda armonica, e così via; formando una
progressione detta Progressione di Fourier.
La pelle di un tamburo vibra secondo un'onda di
Fourier
PARTICOLARITÀ SUL SUONO
Per quanto riguarda la velocità del suono, questa è la velocità con cui un suono si
propaga in un mezzo. La velocità del suono varia a seconda del mezzo, e anche al
variare delle proprietà del mezzo, specialmente con la sua temperatura. Il suono
si propaga in modi diversi a seconda che sia in un solido, in cui tutte le molecole
sono collegate solidamente fra loro, oppure in un fluido (liquido o gas), che invece
è incoerente. Laplace nel 1816 fu il primo a mettere in evidenza esplicitamente il
motivo per cui la teoria di Newton del moto oscillatorio forniva un valore
impreciso della velocità del suono. In quanto, secondo Newton la velocità del
suono nell’aria secca era di circa 332 m/s, mentre esso, 150 anni dopo scoprì che
la velocità del suono si aggira intorno a 340 m/s.
Materiali Velocità del
suono [m/s]
Aria ( 15°) 342 m/s
Idrogeno 1260 m/s
Acqua 1484 m/s
Ghiaccio 3980 m/s
Vetro 5770 m/s
Gomma
Elastica
30 - 70m/s
Ferro 5000 m/s
Piombo 2160 m/s
Acciaio 5900 m/s
Alluminio 6300 m/s
Sughero 500 m/s
Marmo 3800 m/s
Sabbia 10 – 300 m/s
LE CARATTERISTICHE DEL SUONO
L’altezza è la proprietà per cui un suono può essere più o meno grave o più o meno
acuto(quindi più basso o più alto)e ci permette di distinguerli. Essa dipende dalla velocità di
vibrazione, cioè dal numero di vibrazioni prodotte in un secondo e quindi dalla frequenza; al
crescere di questa corrisponde l’aumento dell’altezza. Onde sonore aventi ampiezza uguale
ma frequenza diversa generano quindi suoni di diversa altezza. Influiscono sulla frequenza e
quindi sull’altezza del suono, la dimensione e la tensione del corpo vibrante. Un suono acuto
ha più tensione, mentre un suono grave ha meno tensione. I suoni più gravi corrispondono a
onde di frequenza minore(quindi lunghezza d’onda maggiore), mentre i suoni più acuti
corrispondono a onde di frequenza maggiore(quindi minori lunghezze d’onda).
Esperimento.
Per questo esperimento servono: una tavoletta
di legno, chiodi e martello, una riga da disegno,
filo di nylon.
Si prendono le misure su una tavoletta per
piantare tre coppie di chiodi a distanza
crescente.
Tra le coppie di chiodi si stende un filo,
pizzicandolo riusciamo a sentire se il suono è
più o meno acuto.
Tra la coppia di chiodi con meno distanza si avrà
un suono più grave, mentre aumentando la
distanza il suono diventerà più acuto in quanto
ci sarà più tensione.
LE CARATTERISTICHE DEL SUONO
Il timbro rappresenta la qualità del suono e permette di
distinguere suoni emessi da sorgenti diverse, anche se
essi hanno la stessa frequenza e la stessa intensità. E’ quindi la
proprietà per cui un suono è percepito di diversa qualità a
seconda della fonte sonora che lo emette e dal modo in cui è
messo in vibrazione il corpo vibrante. Il timbro dipende dalla
forma delle vibrazioni, sulla quale influiscono la forma e il
materiale di cui è costituito il corpo vibrante e il modo in cui
esso viene sollecitato.
Esperimento.
Per questo esperimento servono ancora: una tavoletta
di legno, chiodi e martello, una riga da disegno, filo di
nylon, spago e elastici di diverso spessore.
Si prendono le misure su una tavoletta per piantare
coppie di chiodi a distanze uguali.
Tra le coppie di chiodi si stendono i diversi fili,
pizzicandoli possiamo notare che pur alla stessa
distanza il suono cambia in base al materiale e al modo
in cui viene sollecitato.
LE CARATTERISTICHE DEL SUONO
L’intensità è definita come il flusso di energia che, nell’unità di tempo, attraversa una
superficie di area unitaria disposta perpendicolarmente alla direzione di propagazione. Essa
è la grandezza che ci permette di distinguere i suoni deboli da quelli forti. Un suono è tanto
più forte quanto maggiore è l’ampiezza delle oscillazioni della sorgente che lo genera. Essa
viene identificata come il rapporto fra la potenza trasportata dall’onda e la superficie su cui
essa incide (I=P/S) L’unità di misura di questa grandezza è il watt su metri al
quadrato([I]=W/m2).
L’intensità è inversamente proporzionale ai quadrati delle distanze dalla sorgente.
I2/I1 = (P/S2)/(P/S1)/ = (1/S2)*S1 = 4πR12/4πR2
2 = R1/R2
L’UDITO E IL LIVELLO DI UDIBILITÀ
La più piccola intensità che l’orecchio umano È I0= 10-12 W/M2 ed È detta
intensità zero. La più grande intensità invece, da esso percepita è imax =10
w/m2, ed è detta soglia del dolore. Suoni che hanno la stessa intensità,
dall’orecchio umano possono essere percepiti in modo diverso. Più
comunemente, si esprime l’intensità dei suoni in termini di una grandezza fisica
ad essa collegata: il livello di udibilità, il quale ci permette di percepire in
modo diverso i suoni. Esso È definito come: l=10log(i/I0). Questo non si somma
in modo lineare ma in scala logaritmica. L’unità di misura del livello di intensità
sonora è il decibel(db). Il livello di udibilità minimo è lmin=10log(i0/i0)=0,
mentre il livello di udibilità massimo è lmax=10log(imax/i0)=130.
Sorgente sonoraLivello di intensità
sonora in dB
Soglia del dolore 134
Danni all'udito per
breve esposizioneca. 120
Jet a 100 m 110 - 140
Martello pneumatico
a 1 m / Discotecaca. 100
Danni all'udito per
lunga esposizioneca. 90
strada trafficata a 10
m80 - 90
automobile a 10 m 60 - 80
TV ad 1 m ca. 60
Parlato a 1 m 40 - 60
Stanza molto
silenziosa20 - 30
Respiro 10
Soglia di udibilità a 2
kHz0
L’UDITO E IL LIVELLO DI UDIBILITÀ
• Il nostro orecchio non percepisce tutte le vibrazioni. Perché una
vibrazione produca un suono la sua frequenza deve essere compresa
nell’intervallo di udibilità. Questo intervallo varia da un individuo
all’altro; di solito sono udibili quei suoni che hanno una frequenza
che va da 20 ai 20.000 Hz circa).
• I suoni che hanno una frequenza minore a 20 Hz(f < 20 Hz) sono
detti Infrasuoni, mentre quelli che hanno una frequenza maggiore a
20.000 Hz(f > 20.000 Hz) sono detti Ultrasuoni. L’orecchio umano
riesce a sentire suoni che vanno da 17 cm a 17 metri, in
quanto λ=V*T e quindi, λ=V/f.
Esperimento.
Per questo esperimento servono: una lattina, un guanto di
gomma, della carta d’alluminio, un cavalletto per fotografie, una
scatola di cartone, del nastro isolante, un amplificatore ed un
laser.
Una volta tagliata la lattina ad entrambe le stremità, su una di
queste stendiamo il guanto. Su di essa posizioniamo un pezzo di
materiale riflettente, come ad esempio la carta alluminio.
Quest’ultima viene inserita all’interno di una scatola di cartina
per poi creare un foro di lato da cui inseriremo il nostro
Dall’altra estremità della lattina mettiamo un amplificatore.
Successivamente poniamo al di sopra del cavalletto per
fotografie il laser., dove quest’ultimo sarà puntato sulla carta
d’alluminio. Se invece dell’amplificatore, nel foro creato nel
cartone parlassimo noteremo che le vibrazioni delle corde vocali
produrranno frequenze diverse in base all’intensità con cui
stiamo parlando. Mentre se nel foro inseriamo un amplificatore,
quest’ultimo verrà collegato al telefono dal quale saranno
trasmesse gli ultrasuoni e gli infrasuoni, così da dimostrare che il
nostro livello di udibilità non riesce a percepire frequenze
inferiori a 20Hz o superiori a 20000Hz, ma riusciamo a vederle
grazie al riflesso della luce del laser sul materiale riflettente.