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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ISTITUTO DELL' ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE Tesi di Diploma Accademico di 1° Livello in TECNICO DI SALA DI REGISTRAZIONE CIMATICA: IL SUONO IN IMMAGINE Diplomando: Marco Badini Matricola: 00155 Relatrice: Prof. Alessandra Possamai

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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

ISTITUTO DELL' ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE

Tesi di Diploma Accademico di 1° Livello in

TECNICO DI SALA DI REGISTRAZIONE

CIMATICA:

IL SUONO IN IMMAGINE

Diplomando: Marco Badini

Matricola: 00155

Relatrice: Prof. Alessandra Possamai

2

IndicePrefazione............................................................................................. 5

1. La nascita della cimatica.................................................................... 7

2. Tecniche e obiettivi della cimatica....................................................12

3. Storia della cimatica.........................................................................19

3.1 Pitagora (570-495 a.C.).............................................................19

3.2 Galileo Galilei (1564-1642) ....................................................... 20

3.3 Robert Hooke (1635-1703)........................................................ 21

3.4 Ernst Chladni (1756-1827)........................................................22

3.5 Bowdich e Lissajous................................................................... 26

3.6 Hans Jenny (1904-1972)............................................................ 28

4. Tonoscopio......................................................................................32

4.1 Fisica dello strumento................................................................ 32

5. Cymascope...................................................................................... 34

5.1 Applicazioni............................................................................... 38

5.2 Rese visibili le 12 note del pianoforte.........................................38

5.3 La forma delle vocali ................................................................. 39

6. Cimatica nell'arte............................................................................. 41

6.1 Alexander Lauterwasser (1951-in vita)....................................... 41

6.2 Stuart Mitchell (1965-in vita).....................................................43

6.3 Digital Art.................................................................................. 44

6.4 Visual Music ..............................................................................46

7. Approfondimento: Alva Noto...........................................................49

7.1 Carsten Nicolai ..........................................................................51

7.2 Musicista o artista visivo? .......................................................... 54

7.3 Un'estetica a metà strada fra arte e scienza ...............................56

8. Applicazioni terapeutiche................................................................61

8.1 La cimaterapia........................................................................... 62

8.2 Il metodo................................................................................... 63

8.3 Peter Guy Manners .................................................................... 65

3

8.4 Le potenzialità della terapia cimatica .........................................67

8.5 Alla base delle correlazioni tra cimatica e organi umani.............70

9. Cimatica e sacralità antica...............................................................75

9.1 Om e Yantra...............................................................................75

9.2 Masaru Emoto............................................................................ 78

10. Soggettività e fascino nella cimatica...............................................82

Deduzioni............................................................................................ 86

Bibliografia.......................................................................................... 89

Sitografia............................................................................................. 90

4

Prefazione

La cimatica è una teoria che studia l'effetto morfogenetico delle onde

sonore.

Sono venuto a conoscenza di questa disciplina durante la realizzazione

di un progetto video su Alva Noto1.

Raccogliendo informazioni sull'artista, mi sono imbattuto in un articolo

intitolato La cimatica di Alva Noto2. Incuriosito da questo termine

originale, ho iniziato una ricerca che mi ha portato alla visualizzazione

di alcuni video inerenti al fenomeno.

Questi video contengono semplici esperimenti cimatici, che con

modalità differenti, dimostrano la possibilità di visualizzare la forma dei

suoni puri3.

La suggestione di queste immagini mi ha condotto ad un

approfondimento della tematica.

La ricerca si è rivelata complessa, vista la scarsità di fonti reperibili sul

web, la carente chiarezza esplicativa, le opinioni contrastanti e le diverse

interpretazioni del fenomeno. Inoltre, non sono molti gli autori che si

sono interessati all'argomento, essendo una disciplina nata nell'ultimo

secolo e ancora in evoluzione.

1 Alva Noto è un artista e compositore tedesco, legato alle arti sonore e visive.

2 Link: http://www.aboutart.it/la-cimatica-di-alva-noto/

3 Un suono puro è un suono avente una forma d'onda sinusoidale, privo di ipertoni.

5

Inoltre, anche dopo un'analisi approfondita, l'argomento continua a

presentare diverse zone d'ombra: poche sono le prove scientifiche in

grado di spiegare il fenomeno in maniera oggettiva. Esso rimane una

pseudoscienza di grande suggestione non riconosciuta dalla comunità

scientifica.

Ciò nonostante, la tematica risulta particolarmente interessante grazie

alla sua natura interdisciplinare, che rivela punti di contatto con diversi

ambiti, quali l'arte, la medicina e l'acustica.

La cimatica è stata e rimane un'originale fonte d'ispirazione, dalla

musica alla medicina alternativa.

E' fondamentale, prima di affrontare la lettura, per un'immediata

comprensione, la visione di uno dei video inerenti al fenomeno4.

4 Video consigliati:

http://www.youtube.com/watch?v=KurHB_fu_wE

http://www.youtube.com/watch?v=ouAUo9jVtAU

http://www.youtube.com/watch?v=n-tYVjngvyo

6

1. La nascita della cimatica

Spesso descritto come un ambito di studi tra la scienza e l’arte, la

cimatica è, piu che una disciplina, una teoria.

Formulata negli anni sessanta del secolo scorso dal medico svizzero

Hans Jenny (Basilea 1904 - 1972) il suo scopo è interpretare, o tentare

di interpretare, l'effetto morfogenetico delle onde sonore.

Il nome cimatica è stato coniato dallo stesso Jenny, il quale si ispirò alla

parola kyma5 (κϋμα) che significa onda, flutto, intendendo cosi con

cimatica lo studio della dinamica delle onde e dei loro effetti.

Una delle piu note immagini create da Hans Jenny durante i suoi studi

5 Jenny, Hans, Cymatics – A Study of Wave Phenomena and Vibration – Volume (1967),

ed. Marcromedia (2001), pag.20

7

Primo tra gli effetti studiati da Jenny è quello morfogenetico, ovvero la

capacità propria dei suoni puri (cioè onde sinusoidali senza armonici,

prodotte artificialmente) di creare forme geometriche su superfici

esposte a tali suoni.

L’intera opera di Jenny è imperniata non tanto sulle tecniche strumentali

per ottenere nuove forme, quanto sull’interpretazione di tali figure

geometriche. Interpretazione che non procede secondo una logica

fisico-descrittiva (nel primo volume scrive che lo scopo non è ricavare

equazioni matematiche che ne spieghino il comportamento), ma

piuttosto sotto un’ottica mistico-esoterica.

Partendo dall’assunto che le figure palesate ci dicano qualcosa su tutta

la materia esistente, vengono collocate in un quadro interpretativo che

trascende la sola realtà fisica. Una sorta di ermeneutica applicata ai

comportamenti della materia. Parlando di come comportarsi davanti al

vasto campionario di geometrie prodotte, Jenny spiega che:

“potremmo documentare le varie forme del loro aspetto esteriore e

farne una lista. Si dovrà poi vedere se esistono caratteristiche di

regolarità tra le varie categorie di fenomeni rivelate da questa

compilation e quali possano essere i rapporti tra di loro. Non è uno

schema quello che stiamo cercando, i processi potranno parlare per se

stessi. Essi prenderanno forma in sequenza, ed emergerà dal campo

empirico uno spettro di fenomeni che ha origine interamente dalla loro

natura essenziale6”.

6 Ivi, pag.101

8

E importante sottolineare il fatto che l’autore era un seguace delle

dottrine antroposofiche di Rudolf Steiner, al quale dedica l’intestazione

iniziale: “Dedicato alla memoria e alla ricerca di Rudolf Steiner” e, poco

piu avanti, al Suono “che unifica tutti i fenomeni, generando il vasto

mondo di forme nella sua natura triadica”.

Senza scendere in dettagli non pertinenti agli argomenti di questo

scritto basti dire che l’antroposofia era stata definita dal suo stesso

fondatore Steiner una “scienza dello spirito” e piu specificatamente “una

via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è

nell'uomo allo spirituale che è nell'universo7”. Una delle convinzioni di

fondo di tale dottrina è infatti l’idea, quasi neoplatonica, che esista un

mondo spirituale dal quale il mondo materiale si è poi originato ed

evoluto. Ritengo sia necessario tenere a mente questo particolare,

quando si tenta di capire l’interpretazione che Jenny dà del proprio

operato.

Con lo studio della cimatica si ha la prova che la vibrazione, il suono,

influenza la materia. Essa dimostra in modo sensazionale il rapporto tra

forma e frequenza, rapporto che è alla base di tutto ciò che esiste. Il

suono genera le forme e come dimostrato da recenti studi sul

movimento ondulatorio esiste un nesso tra onde, sostanza e forma,

riguardante anche tutti gli organismi.

Tutti gli studi e gli esperimenti condotti con l’utilizzo di frequenze

d’onda confermano teorie che risalgono ad antiche civiltà, secondo le

quali ogni suono, quindi ogni onda vibratoria, è in collegamento con

una forma nello spazio da essa generata, tenuta in vita e in movimento.

7 Steiner, Rudolf, Antroposophical Leading Thoughts, London: Rudolf Sterner press,

(1924)

9

Dalla stessa consapevolezza nasce la famosa asserzione di Pitagora per

cui la geometria è musica solidificata.

Studiosi ci hanno mostrato che forme molteplici, alcune geometriche,

come simboli, croci, stelle, ecc., sono prodotte da vari tipi di vibrazione.

Quindi se ogni suono, onda, movimento, pensiero, sentimento, crea

forme, anche noi di conseguenza stiamo continuamente creando forme,

perché abbiamo la stessa natura vibratoria.

Esempi di figure ottenute da Jenny

Il Dr. Hans Jenny, padre della cimatica o “Scienza delle Onde”, ha reso

visibile il sottile potere attraverso il quale il suono struttura la materia,

dimostrando la supremazia della vibrazione ed i suoi effetti in natura.

10

Nei suoi esperimenti egli poneva sabbia, polvere di licopodio o fluidi su

un piatto metallico collegato ad un oscillatore8 che produceva un ampio

spettro di frequenze. Mentre osservava la sabbia o le altre sostanze

organizzarsi in diverse strutture, egli udiva il suono emesso

dall’oscillatore e, se toccava leggermente il piatto, poteva sentire la

vibrazione sulle sue dita.

Potrebbe sembrare incredibile che un campo vibrazionale in risonanza

possa generare una figura. Se la sabbia sul piatto viene mescolata e si

cancella il disegno, nel giro di pochi secondi, la stessa forma ricompare.

Il fenomeno si verifica grazie alle capacità particolari del suono di

modulare e modellare l'energia, cioè la materia.

8 Un oscillatore è un circuito elettronico che genera forme d'onda di frequenza,

forma e ampiezza di molteplici tipi, senza un segnale di ingresso.

11

2. Tecniche e obiettivi della cimatica

Nel 1967 fu pubblicato il primo volume di Jenny, intitolato Kymatic9, nel

quale attraverso una serie di esperimenti lo studioso dimostrava

l'esistenza di un “potere sottile” attraverso il quale il suono struttura e

plasma la materia.

Le sostanze10 poste sul piatto metallico, si organizzavano in diverse

strutture caratterizzate da forme geometriche ben definite, ognuna

tipica di una particolare forma d’onda. Lo strumento utilizzato per

questi esperimenti prende il nome di tonoscopio.

E' composto essenzialmente da una sorgente sonora e una superficie

piana sulla quale indirizzare i suoni, solitamente costituita da una

membrana elastica o un piatto metallico.

Già da tempo era utilizzato dagli studiosi di acustica, ma senza

l'implementato di apparecchiature elettriche, come amplificatori e

oscillatori.

Progetto di tonoscopio

9 Il secondo volume uscirà postumo.

10 Vedi pag.9

12

In accordo con la filosofia antroposofica, secondo Jenny le strutture

geometriche manifeste sarebbero l’espressione di una delle “tre nature”

che compongono la realtà. La natura triadica del mondo è un fatto

assodato e non riguarda solamente il campo d’indagine di Jenny, ma

bensi tutto il mondo scientifico:

“Ci troviamo cosi di fronte a un concreto incarico di ricerca: avviare una

monografia sulla fenomenologia periodica che dovrà coprire molti

campi diversi. Il fenomeno triadico basilare è una nozione empirica che

salta agli occhi nello studio dell’istologia, della fisiologia cellulare, della

morfologia, della biologia e delle scienze funzionali; allo stesso modo

nello studio della geologia e mineralogia, nella fisica atomica,

nell'astronomia, ecc.11”

Gli studi sulla cimatica avrebbero ripercussioni non solo nell’ambito

dello studio delle interazioni suono-materia, ma anche sull’intero

spettro dei fenomeni indagabili scientificamente:

“Sicuramente molti processi possono essere analizzati, misurati ed

espressi in formule. Di sicuro anche formule, grafici e relazioni di

probabilità sono deducibili dalla realtà. Sono immagini della realtà e

come tali sono anche reali. Con il loro aiuto si può influenzare questa

realtà, e invero creare anche nuove realtà [...]. Ma sono derivati della

realtà; sono al di fuori di quello che realmente esiste; e il resto è di piu,

molto piu, di ciò che una formula, una determinazione quantitativa, può

indicare. Solo alcuni aspetti del fenomeno ne sono compresi. Ma come è

possibile capire l’intero fenomeno, la vera realtà, nell’insieme?

11 Jenny, Hans, Cymatics – A Study of Wave Phenomena and Vibration – Volume 1

(1967), ed. Marcromedia (2001), pag.122

13

La creazione di idee puramente filosofiche, che dipingono la Natura in

immagini mentali, è similmente incapace di comprendere l’esistenza

nella sua pienezza vitale. E “oltre” la vera realtà.12”

In quest’ottica sembra di intuire che la cimatica rappresenterebbe un

mezzo per poter scrutare oltre l’illusorio “velo di maya” che costituisce

ciò che comunemente chiamiamo realtà e di poterci finalmente

affacciare al cospetto della sua vera essenza, la vera realtà (qualunque

cosa Jenny intenda con questa espressione).

A questo punto appare chiaro che i termini in cui si muove la

disquisizione cimatica non sono piu limitati all’ambito scientifico ma

inglobano questioni filosofico/esoteriche. Non è piu sostenibile la

posizione che presenta la cimatica come una scienza pura al pari di

chimica e fisica.

Un altro esempio tratto dall’ultimo capitolo del libro The Basic Triadic

Phenomenon, rende piu chiaro cosa intende Jenny quando parla di

“natura triadica” nei suoi esperimenti: “Dato che i vari aspetti di questo

fenomeno [le strutture e le immagini che appaiono sul piatto] sono

dovuti alla vibrazione, ci troviamo di fronte ad uno spettro che si rivela

in motivi geometrici, formazioni organizzate da una parte, e un polo

cinetico-dinamico dall’altra, essendo il tutto generato e mantenuto dalla

sua essenziale periodicità. Questi aspetti tuttavia, non sono entità

separate ma derivano dal fenomeno vibrazionale al quale appartengono

nella loro “unitarietà”. Anche se l’uno o l’altro aspetto può predominare

su questo o quel fenomeno, invariabilmente troviamo la presenza di

questi tre elementi. In altre parole, la sequenza che abbiamo ipotizzato

è in realtà confluente in un’attività omogenea [...] se volessimo

descrivere queste singole entità, potremmo dire questo: vi sono sempre

12 Ivi, pag.69

14

degli elementi geometrici organizzati in un processo vibrazionale e in

un effetto vibrazionale, ma vi sono anche elementi cinetici e dinamici; il

tutt’uno è di natura periodica ed è questa periodicità che genera e

sostiene tutto. I tre campi – la periodicità come campo fondamentale

con i due poli di forma e dinamicità – invariabilmente appaiono come

uno. Sono inconcepibili l’uno senza gli altri. E del tutto fuori questione

portarne via uno o gli altri due; niente può essere astratto dal tutto

senza che smetta di esistere.13”

In conclusione: “Usando questo fenomeno basilare come un organo

percettivo (e non come una formula dogmatica) noi possiamo vedere e

osservare i piu svariati ambiti e vedere che il linguaggio del triadismo

periodico è correntemente presente anche li. Fintanto che la ricerca ha

proceduto lungo queste linee, è stato provato che questo modello di

base è fondamentale per i piu vari contesti e costituisce una parte

essenziale della loro natura.”

Quindi: “Tutto ciò che possiamo dire è questo: la ricerca di un quadro

concettuale si muove lungo le linee suggerite da questo fenomeno di

base (periodicità, organizzazione, cinetica). Dalla reale natura delle cose

questo aspetto deve continuamente riemergere nella ricerca, e

continuamente confrontarsi con gli occhi stupiti del ricercatore.14”

A testimonianza dell’universalità delle teorie alla base della cimatica,

Hans Jenny, nei suoi scritti e nei filmati in cui commenta i suoi lavori, fa

un largo uso di termini presi a prestito da altre discipline. Figure di

licopodio presentano aspetti e movimenti ameboidi, sbuffi e schizzi di

materia sembrano eruzioni solari, vortici rievocano fenomeni atmosferici

osservati dal satellite.

13 Ivi. pag.121

14 Ivi. pp.122, 125

15

Tutte queste immagini non sono solamente accostamenti poetici

adoperati al fine di ottenere una descrizione piu efficace, ma

sottintendono la visione di un mondo molto diversa da quello descritto

dalle scienze tradizionali; un mondo in cui ogni fenomeno fisico

manifesta strettissime analogie con molti altri eventi naturali, compresi

quelli che avvengono in un corpo umano.

Nonostante Jenny esorti i ricercatori a non usare la visione triadica come

un dogma da accettare acriticamente, non sembra essere molto diverso

l’utilizzo suggerito, cioè quello di adoperarla come un “organo

percettivo”.

Anche se non si accetta aprioristicamente che il mondo sia composto da

tre nature inscindibili, e si guarda al reale cercando di scovare in ogni

fenomeno naturale una tripartizione, è molto probabile che infine la si

trovi.

Ad esempio, parlando del corpo umano, Jenny asserisce che la natura

triadica si manifesta nell'apparato circolatorio, respiratorio e nervoso. E

pur vero che questi sono tre apparati fondamentali e che senza uno di

questi è impossibile sopravvivere, ma lo stesso vale per quello

muscolare, o scheletrico, o digestivo, o endocrino e cosi via.

La scelta di voler individuare tre e soltanto tre elementi che riassumano

la natura dell’essere umano (e di qualsiasi altro sistema complesso,

organico ed inorganico) è opinabile e fortemente limitativa.

16

Nonostante questo approccio appaia quantomeno singolare in uno

scienziato con una formazione medica alle spalle, è tuttavia in perfetto

accordo con la dottrina antroposofica steineriana; in una sorta di effetto

Rosenthal15 ricorrente, Jenny ne riprende i punti cardine e trova continue

conferme sperimentali.

L’uso di termini presi a prestito non si limita tuttavia a queste

descrizioni; sembra che negli scritti di Jenny, parole come ad esempio

“vibrazione”, siano usate non solo in un altro contesto, ma anche con un

altro significato, mai esplicitato.

Si deduce che il significato attribuito a questi termini sia diverso perché

in caso contrario le affermazioni apparirebbero prive di senso.

Un esempio tratto dal primo capitolo:

“Se si dovesse stilare un inventario dei fenomeni periodici nel regno

dell’organico, si dovrebbe includere l’intero campo d’indagine della

morfologia e della fisiologia, della biologia e dell’istologia. Ma non

dobbiamo dimenticare il mondo inorganico. In questo campo potremmo

semplicemente menzionare alcuni tipici esempi richiamando fatti noti,

con particolare riferimento alla fisica. Qui ci imbattiamo in vibrazioni in

una forma pura, piu specificamente in onde. Nel vasto spettro che si

estende dalla radiazione gamma, attraverso l’ultravioletto e la luce

visibile all’infrarosso (raggi di calore), alle onde elettriche (microonde e

onde radio), abbiamo un ambito che può essere chiamato periodico nel

senso piu puro della parola. Poi ci sono onde nei vari stati della materia,

nelle vibrazioni acustiche, negli ultrasuoni e nelle onde supersoniche.

15 Detto anche effetto sperimentatore o effetto aspettativa, è stato descritto negli

anni 60 da Robert Rosenthal e consiste nella distorsione dei risultati di un esperimento

secondo le aspettative di chi lo conduce.

- Rosenthal, R., and Rabin, D B., Interpersonal expectancy effects: the first 345

studies, Behavioral and Brain Sciences, 1978, 1, 377-86

17

Ancora, le strutture reticolari di materia nello stato cristallino sono

anch’esse periodiche. La struttura periodica è un principio saliente dei

reticoli cristallini in mineralogia. Quale profonda conoscenza sulla

vibrazione e sulla periodicità è stata acquisita nella vasta gamma che si

estende dai sistemi cosmici (rotazioni, pulsazioni, turbolenze,

circolazioni, oscillazioni di plasma, periodicità di molti tipi sia negli

elementi costituenti sia nell’intero) giu fino al mondo della fisica

atomica o anche nucleare (modello a conchiglia del nucleo; struttura del

nucleo; organizzazione di nubi di mesoni)! Qui ancora, l’idea della

periodicità abbraccia ogni cosa.16”

E pur vero che essendo l’antroposofia steineriana una dottrina a

carattere esoterico risulta difficile decifrarne i contenuti se non si

possiede una formazione in tal senso; ma il carattere quasi ermetico,

evocativo, di alcuni passi di Jenny rende i suoi scritti forse piu simili alle

opere degli alchimisti del XV e XVI secolo, piuttosto che ai moderni

saggi, descrittivi, di divulgazione scientifica.

16 Jenny, H., Cymatics - A Study of Wave Phenomena and Vibration, pag.18

18

3. Storia della cimatica

Gli studi sul rapporto tra suono e forma, dalle origini molto antiche,

hanno subito un evoluzione graduale dal 1600 ad oggi.

3.1 Pitagora (570-495 a.C.)

Pitagora fu il primo a definire le relazioni tra gli intervalli musicali.

Utilizzando uno strumento molto semplice, chiamato monocorde,

formato da nervi di bue in tensione, osservò che se una corda veniva

divisa in due parti uguali, la nota che essa produceva era di un’ottava

piu alta rispetto a quella prodotta dalla corda intera e cosi via.

“Studiate il monocorde e scoprirete i segreti dell’Universo.”

Pitagora credeva che l’universo fosse un immenso monocorde, uno

strumento con una sola corda tirata tra il cielo e la terra.

L’estremità superiore della corda era legata allo Spirito Assoluto, mentre

l’estremità inferiore era legata alla Materia Assoluta.

Egli sosteneva che i movimenti dei corpi celesti producessero un suono

e che questa musica, che lui chiamava “Musica delle Sfere”, potesse

essere percepita da un ascoltatore consapevole.

Non a caso, nell'antica Grecia il tetracordo era considerato uno

strumento in grado di lenire le sofferenze, e particolari scale musicali di

modificare la “geometria del corpo e della mente”.

Il pensiero greco relativo al rapporto tra geometria e musica è

sintetizzato dal famoso enunciato pitagorico:

“La geometria delle forme è musica solidificata”.

19

3.2 Galileo Galilei (1564-1642)

Croci, stelle e altri simboli di varie civiltà, secondo alcuni studiosi sono

la rappresentazione di suoni ben determinati con una funzione

specifica.

Gli studi delle figure generate da corpi messi in vibrazione ha

un'interessante origine.

Tra i primi a scoprire che un corpo in vibrazione produce sequenze di

figure “regolari” ci fu Galileo Galilei che nel Dialogo sopra i due massimi

sistemi (1632), scrisse: “Mentre raschiavo una lastra d'ottone mediante

uno scalpello di metallo appuntito con l'intento di rimuovere alcune

macchie, mi resi conto che facendo scorrere rapidamente lo scalpello

sulla superficie potevo sentire distintamente un suono prodotto dalla

lamina. Osservando la lastra piu attentamente, notai che quelle che

pensavo fossero delle macchie formavano delle lunghe file di strisce

parallele ed equidistanti l'una dall'altra. Raschiando con lo scalpello piu

volte, scoprii che queste macchie si formavano solo nel momento in cui

lo scalpello produceva il suono sibilante, quando il raschiare non era

accompagnato dal suono non vi era traccia di alcuna macchia.”

20

3.3 Robert Hooke (1635-1703)

Robert Hooke è stato un fisico, biologo, geologo e architetto inglese. Fu

uno dei piu grandi scienziati del seicento e una delle figure chiave della

rivoluzione scientifica.

Come descritto da Stephen Invood “Hooke gettò i semi di molte

scienze[...]: dello studio degli insetti, dell'attrito, della resistenza ed

elasticità dei materiali, della meteorologia, dell'oceanografia, delle

comete, dell'evoluzione, della geologia, dei cristalli, della luce, del

calore, del suono, della combustione e della respirazione.”

Le sue intuizioni posero basi significative per lo sviluppo di teorie

successive. Precursore di molte discipline moderne, anticipò anche gli

esperimenti sulla cimatica.

Nel luglio 1680, fu in grado di notare le figure nodali associate ai modi

di vibrazione delle lastre di vetro.

Fecendo scorrere un archetto lungo il bordo della lastra cosparsa di

polvere, vide cosi emergere delle figure.

Hooke non approfondi l'argomento, ma il fatto che tutti gli esperimenti

futuri avranno il suo lavoro come punto di partenza prova la sua

particolare importanza nello studio della cimatica.

21

3.4 Ernst Chladni (1756-1827)

Sul finire del XVIII secolo in Germania, il fisico Ernst Florens Friedrich

Chladni, munito di un archetto da violino, suonava (letteralmente) lastre

di vetro.

Ernst Chladni

Egli stava studiando il comportamento di lastre dalle diverse forme sotto

l’influsso delle vibrazioni sonore, esattamente come faranno gli studiosi

di un paio di secoli dopo mediante l’utilizzo del tonoscopio.

Chladni fu il primo a trovare un modo per visualizzare le onde che

percorrono le lastre di vetro quando queste vengono messe in

vibrazione. Osservò che i modi di vibrazione di una membrana, o di una

lastra, possono essere visualizzati cospargendo la superficie vibrante

con polvere sottile (ad esempio polvere di licopodio, o anche semplice

farina o sabbia fine).

22

La polvere, infatti, si sposta per effetto della vibrazione e si accumula

progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione è nulla.

Nel caso di una vibrazione stazionaria, questi punti formano un reticolo

di linee, dette linee nodali del modo di vibrazione.

Esperimento di Chladni

I modi normali di vibrazione, e il reticolo di linee nodali associato a

ciascuno di questi, sono completamente determinati (per una superficie

con caratteristiche meccaniche omogenee) dalla forma geometrica della

superficie e dal modo in cui la superficie è fissata.

Sollecitando in maniera diversa la vibrazione della superficie si eccitano

modi normali differenti, e quindi si osservano di volta in volta solo

alcuni degli infiniti reticoli nodali propri del corpo vibrante.

I punti in cui confluiva la sabbia furono chiamati punti nodali.

23

Figure di Chladni sul dorso di una chitarra

Chladni verificò che a uguali figure corrispondevano uguali suoni, ma

che invece non accadeva necessariamente l'effetto contrario; inoltre

osservò che a suoni con frequenze basse corrispondevano normalmente

figure semplici, mentre con frequenze alte si osservavano figure

generalmente piu articolate e complesse.

Esperimenti di questo tipo furono presentati sistematicamente nel 1787

in Entdeckungen uber die Theorie des Klanges17.

Questo forni un importante contributo alla comprensione dei fenomeni

acustici e del funzionamento degli strumenti musicali.

Le figure ottenute con l'ausilio di un archetto di violino che sfregava

perpendicolarmente lungo il bordo di lastre lisce ricoperte di sabbia

fine, sono tuttora designate con il nome di "figure di Chladni".

17 Trad. “Scoperte sulla teoria dei suoni”.

24

Piu specificatamente i risultati degli studi di Chladni possono essere

riassunti nelle seguenti osservazioni:

• Ogni ventre è separato da un altro ventre tramite una linea nodale.

• La lastra vibra diversamente al variare del modo di eccitazione.

Tenendo fissi piu punti18 si ottengono figure piu complesse poiché

le linee nodali sono maggiori.

• La posizione delle linee nodali muta al variare della forma delle

piastre, delle loro dimensioni, del modo in cui esse vibrano e della

frequenza.

• Piu è acuto il suono della vibrazione tanto maggiori sono le linee

nodali che una stessa piastra produce.

• Le linee nodali si caratterizzano per la simmetria. La stessa piastra

posta in vibrazione nelle medesime condizioni riproduce sempre

le stesse linee nodali.

Si può quindi enunciare la seguente legge:

"Per piastre dello stesso materiale, della stessa forma e che producono

le stesse figure di Chladni, le frequenze di vibrazione sono direttamente

proporzionali al loro spessore e inversamente proporzionali alle loro

superfici".

In altre parole, il reticolo di linee nodali associato a ciascuna di queste

frequenze è completamente predeterminato (per una superficie con

caratteristiche meccaniche omogenee in tutti i suoi punti) dalla forma

geometrica della superficie, dal modo in cui viene eccitata, e dal modo

in cui la superficie è vincolata al suo supporto.

18 Per “punti” si intendono le zone di ancoraggio del corpo sottoposto a vibrazione.

25

3.5 Bowdich e Lissajous

Nel 1815 il matematico americano N. Bowdich studiò i disegni creati

dall’intersezione di due curve sinusoidali, i cui assi sono perpendicolari

gli uni agli altri. Furono chiamate “curve di Bowdich” o piu spesso “figure

di Lissajous” dopo che quest’ultimo fece le stesse indagini.

Figure di Lissajous

Entrambi conclusero che la condizione affinché si originassero questi

disegni era che le oscillazioni per secondo delle due curve

corrispondessero ad un rapporto del tipo 1:1, 1:2, 1:3 e cosi via.

Di fatto si potrebbero riprodurre le figure di Lissajous anche se le

frequenze non sono in perfetto rapporto tra di loro.

26

Se l'imprecisione è minima, il fenomeno risultante è che i disegni

continuano a cambiare il loro aspetto. Si muovono. Quello che crea la

variazione nelle forme di questi disegni è la fase differenziale, ovvero

l’angolo tra le due curve.

Nei suoi esperimenti è interessante notare che nel momento in cui le

due onde non sono in fase l’una con l’altra, ovvero le loro frequenze

differiscono, appare una figura a rete piu o meno armonica. Se invece le

onde si trovavano in fase, la figura risultante è un cerchio.

27

3.6 Hans Jenny (1904-1972)

Hans Jenny è stato un medico e naturalista svizzero. E considerato il

padre della cimatica.

Nacque a Basilea, in Svizzera. Dopo aver completato il suo dottorato,

insegnò scienza nella Scuola Steineriana di Zurigo per quattro anni

prima di intraprendere la professione medica.

Nel 1967, Jenny pubblicò il suo primo volume, intitolato “Cimatica:

studio dei fenomeni ondulatori”. Il secondo volume usci postumo nel

1972, l'anno della sua morte. Questi libri raccolgono scritti e

documentazioni fotografiche sugli effetti delle vibrazioni sonore sui

fluidi, sulle polveri, sui liquidi e sugli impasti. Egli terminò il trattato con

la seguente affermazione, "Questo non è un caos disordinato; ma è un

modulo ordinato e dinamico".

Jenny utilizzò un oscillatore al quarzo e una propria invenzione

denominata tonoscopio, formato da un piatto o una membrana vibrante.

Con il tonoscopio, la sabbia di quarzo viene sparsa su un tamburo nero

la cui membrana ha il diametro di 60 cm. Quest'ultima è sollecitata da

vibrazioni che risuonano piuttosto rumorosamente attraverso un tubo di

cartone. Il vantaggio piu evidente dell'invenzione è la possibilità di

determinare esattamente la frequenza e l’ampiezza dell'onda utilizzata

per mettere in vibrazione la membrana.

28

Alcune immagini ottenute dal tonoscopio

La sabbia realizza le stesse forme complesse e simmetriche, già note

con il nome di figure di Chladni. I toni bassi producono tendenzialmente

immagini chiare e semplici, mentre i toni alti formano strutture piu

complesse.

Ciò che appare sono disegni in costante evoluzione che variano da

perfetti, ordinati e fissi, a turbolenti e caotici.

Secondo Jenny, queste strutture sarebbero la manifestazione della forza

invisibile del campo vibrazionale ed ogni forma conterrebbe le

informazioni sulle vibrazioni che l’hanno generata.

29

Sequenza di figure ottenute dal tonoscopio sottoposto a vibrazioni di onde sinusoidali,

in ordine di complessità crescente

Per esempio, i reticoli nodali dei modi di vibrazione su una lastra di

forma circolare appoggiata sul centro (oppure al bordo, o comunque in

un insieme di punti dotato di simmetria centrale), presentano tutti una

qualche simmetria centrale. Quindi l'osservazione di Jenny è

perfettamente coerente con le proprietà matematiche già note.

30

Tuttavia, dal punto di vista fisico-matematico, la forma dei reticoli

nodali è predeterminata dalla forma del corpo posto in vibrazione.

L'onda sonora incidente, pertanto, non influenza affatto la forma del

corpo vibrante né la forma dei reticoli nodali. L'unica cosa che cambia

per effetto della vibrazione è la disposizione della sabbia di cui il corpo

è stato cosparso. L'immagine formata dalla sabbia, a sua volta, è

influenzata dallo spettro di frequenze della vibrazione incidente solo in

quanto ogni modo di vibrazione è caratterizzato da una specifica

frequenza. Pertanto, quali reticoli nodali siano effettivamente

visualizzati dipende dallo spettro del segnale che eccita la vibrazione.

31

4. Tonoscopio

Il tonoscopio è uno strumento che permette alle vibrazioni sonore, sia

naturali che generate elettronicamente, inclusa quindi la voce umana, di

produrre immagini. Questo avviene tramite l'uso di risonatori,

membrane o lastre vibranti sulle quali viene disposta una sostanza

sabbiosa; la tendenza della sabbia è quella di disporsi in determinate

configurazioni, dipendenti dai diversi modi di vibrazione.

Tonoscopio rudimentale

4.1 Fisica dello strumento

Le vibrazioni provenienti dalla sorgente sonora vengono trasmesse ad

un tubo di risonanza, alla cui estremità è posta una membrana oppure

una lastra metallica, che svolgono, in entrambi i casi, la funzione di

membrana vibrante.

32

Sulla membrana è posta della sabbia che, sollecitata dalle vibrazioni,

tende a creare figure regolari. La sabbia, si dispone lungo le linee

nodali, cioè quelle linee matematiche sulle quali l'intensità

dell'oscillazione è virtualmente nulla.

Il tonoscopio in origine fu pensato per rendere la voce umana visibile

senza alcun apparato elettronico. Questo permise la sorprendente

possibilità di vedere l’immagine fisica delle vocali, dei toni e dei suoni

prodotti direttamente dall’essere umano.

Figure generate tramite tonoscopio elettroacustico

Tonoscopio elettroacustico artigianale in funzione

33

5. Cymascope

ll Cymascope è il nuovo strumento scientifico in grado di rendere visibile

il suono. E' stato realizzato da John Stuart Reid, ingegnere acustico, e

dal progettista americano Erik Larson ispirandosi al lavoro di Ernst

Chladni e Hans Jenny.

Il termine Cymascope deriva chiaramente dalla cimatica stessa.

Viene utilizzato soprattutto per lo studio visivo di suoni umani, animali,

di strumenti musicali e di quelli provenienti dallo spazio.

Un Cymascope può anche essere utilizzato in logopedia e per

applicazioni di intrattenimento in quanto rende visibili parole e musica.

Il suo sviluppo ebbe inizio nel 2002, con un prototipo composto da una

sottile membrana in P.V.C circolare19

Il Cymascope

19 In seguito venne rimpiazzata dal latex.

34

A contribuire allo sviluppo dello strumento furono i risultati eccezionali

che si potevano ottenere sottoponendo a vibrazioni soniche la superficie

pura dell'acqua. La tensione superficiale dell'acqua è dotata di un

altissima flessibilità e di una risposta istantanea se messa in vibrazione,

di conseguenza l'acqua è in grado di tradurre molte delle periodicità

sinusoidali (in un dato campione sonoro) in strutture fisiche sinusoidali

sulla sua superficie.

Le attuali limitazioni nell'imprimere il suono sull'acqua si manifestano

soprattutto sulle armoniche piu alte e sono dovute principalmente

all'energia poco presente in quest'area dello spettro sonoro, energia

necessaria per mettere in vibrazione la superficie della membrana. Le

strutture sinusoidali che si vengono a creare dalla tensione superficiale

sono visibili a occhio nudo direttamente sulla superficie dell'acqua con

l'utilizzo di una sorgente luminosa posizionata sopra la superficie

dell'acqua, indifferentemente se in asse o fuori asse.

Il compito di registrare le immagini è affidato ad una fotocamera digitale

posizionata verticalmente. Le immagini ottenute vengono vengono

comunemente chiamate Cymaglyphs.

Il termine generico affidato alle sequenze di vibrazioni che si presentano

sulla superficie dell'oggetto quando quest'ultimo viene sollecitato da

una sorgente sonora è detto “fenomeno modale”. La visione classica dei

fenomeni modali si basa sulla convinzione che le sequenze modali

vengano create come conseguenza delle frequenze (o modi) di

risonanza naturali, dell'oggetto o della membrana.

I suoni musicali contengono moltissime armoniche quindi quando una

membrana circolare viene sottoposta a una sonorità musicale complessa

anche le risultanti sequenze modali saranno a loro volta, altrettanto

complesse.

35

Se campionassimo un frammento di musica e lo analizzassimo in

termini di frequenze fondamentali e relative armoniche, applicando

quindi quel campione a una membrana metallica circolare di data

elasticità, diametro e materiale, le attuali conoscenze matematiche non

sarebbero in grado di predire che sequenza si formerà sulla membrana.

Solamente le sequenze associate a frequenze fondamentali possono

essere predette con sicurezza. Per questo la forma degli strumenti

musicali continua a rimanere un arte piu che una scienza.

Le correnti conclusioni matematiche dei modi di vibrazione di una

membrana circolare flessibile possono influenzare solamente fattori

come forma ed elasticità dei materiali.

Le funzioni di Bessele e le equazioni sulle onde sonore sono utilizzate

per definire un numero preciso di modi “naturali”, basati sulle risonanze

naturali della membrana o della lastra.

I parametri per il Cymascope sono leggermente diversi rispetto a quelli

per le lastre circolari risonanti. L'acqua è libera di muoversi lungo il

bordo circolare e lungo l'intera superficie, in piu, non risponde

solamente a modi di vibrazione “naturali” ma anche a tutte le vibrazioni

generate dalle frequenze udibili dalle quali viene sollecitata.

In altre parole, nei limiti di quello che è stato esposto, tutte le principali

periodicità presenti in un dato suono udibile o in un dato campione di

musica possono essere rese visibili.

Le figure generate si possono considerare come le immagini relative ai

suoni, in quanto le loro forme geometriche sono la rappresentazione

delle periodicità del suono di partenza.

36

Alcune immagini ottenute tramite Cymascope

37

5.1 Applicazioni

Il Cymascope ha applicazioni molte discipline scientifica poiché le

vibrazioni sono alla base di ogni materia. La possibilità di riuscire a

visualizzare tali vibrazioni permette una profondità negli studi dei

fenomeni in precedenza impensabile per scienziati, ingegneri e

ricercatori.

Per esempio, gli utilizzi si possono ritrovare in discipline

apparentemente scollegate tra di loro come l'astrofisica e la zoologia.

Esattamente come i grandi vantaggi che l'invenzione del microscopio ha

portato alla ricerca medica, e il telescopio alla scoperta dell'universo, il

Cymascope racchiude un enorme potenziale per l'approfondimento della

parte ancora non scoperta del reame del suono.

5.2 Rese visibili le 12 note del pianoforte

Shannon Novak, artista di origini neozelandesi, si interessò allo studio

sulla visualizzazione delle note del pianoforte per creare una serie di 12

“tele musicali”. Durante la realizzazione decise di registrare l'immagine

di ogni nota tramite un video e non tramite fotografie. Questo perchè

osservando il la 220Hz si notò che l'energia immagazzinata cambiava

dinamicamente durante il tempo , come d'altronde cambiavano le

armoniche generate dal ponte di legno del piano. Questa circostanza

portava l'inviluppo a essere tutt'altro che stabile e, come previsto, le

armoniche rendevano i Cymaglyphs molto dinamici. Le orecchie

potevano facilmente individuare i cambiamenti nelle armoniche e il

Cymascope era in grado di rappresentarli visivamente in tempo reale.

38

Cymaglyphs delle note di un ottava del pianoforte

5.3 La forma delle vocali

Grazie al Cymascope è stato possibile visualizzare la forma delle vocali

delle lingue moderne.

In precedenza era stato ipotizzato che ciascuna delle cinque vocali

avesse una forma base uguale per ogni persona.

Tuttavia, con l'utilizzo del Cymascope, si è scoperto che la forma varia

da persona a persona.

In sostanza è il tono della voce di una persona a determinare la

geometria di base di ogni vocale.

Le forme geometriche create dalle vocali ricordano l'aspetto dei

mandala.

39

Immagini ottenute dal suono delle cinque vocali di una voce femminile.

40

6. Cimatica nell'arte

I risultati ottenuti dai cultori della cimatica nella visualizzazione dei

reticoli nodali hanno ispirato opere nel campo delle arti visive e della

musica contemporanea.

In particolare, le complesse figure ottenibili con l'utilizzo del

tonoscopio, grazie all'elevato grado di simmetria posseduto, possono

essere oggetto di interesse in ambito artistico e creativo.

6.1 Alexander Lauterwasser (1951-in vita)

Fotografo e filosofo contemporaneo, Alexander Lauterwasser riprese il

lavoro di Hans Jenny utilizzando oscillatori di cristallo e lastre d'acciaio

ricoperte da granelli di sabbia molto sottili.

Alexander Lauterwasser e alcuni dei suoi scatti.

41

Nel suo primo libro Water Suond Images (2002), sono contenute

fotografie di immagini originate dalla luce riflessa sulla superficie

dell'acqua messa in movimento da sorgenti sonore.

Queste ultime variano da semplici onde sinusoidali a forme di musica

complessa come composizioni di Ludwig Van Beethoven e Karlheinz

Stockhausen.

Effetto delle tecniche cimatiche sulle molecole d'acqua

Le fotografie scattate sono impressionanti.

Fa parte del particolare stile di Lauterwassen il focalizzarsi sulla

creazione di analogie visuali tra immagini ottenute e forme appartenenti

al mondo della natura.

42

Dalla disposizione dei punti sulla pelle di un leopardo, alle figure

geometriche riscontrabili in piante e fiori, ad intricati schemi visibili sul

guscio di una tartaruga.

6.2 Stuart Mitchell (1965-in vita)

Stuart Mitchell è probabilmente il piu importante musicista

contemporaneo che utilizza analogie all'universo cimatico nelle sue

composizioni.

Assieme al padre Thomas J. Mitchell ha pubblicato nel 2005 l'opera The

Rosslyn Motet nella quale, sono stati, secondo gli autori, tradotti in

musica i 13 simboli geometrici presenti sui 213 cubi che spuntano dai

14 archi interni della cappella di Rosslyn.

Seguendo un procedimento mai chiarito, i Mitchell hanno affermato di

aver tradotto il codice che sarebbe nascosto nelle decorazioni della

cappella e di averlo poi successivamente convertito in uno spartito

musicale.

43

Nella riedizione del 2010 si può leggere che “La partitura è stata rivista

per riflettere nella maniera piu chiara possibile il confronto tra i simboli

dei cubi e l'applicazione di modelli di Chladni. [...] Scopri le strutture

sonore di Chladni che hanno fissato la colonna sonora nella pietra per

piu di 550 anni”.

Come molte delle ipotesi cimatiche, anche la loro non è supportata dalla

comunità scientifica e non presenta alcuna testimonianza storica.

Particolare della cappella di Rosslyn

6.3 Digital Art

Come già accennato, gli studi e l'immaginario della cimatica sono di

ispirazione per diversi artisti contemporanei nella realizzazione di opere

di arti visive.

L'area delle arti visive (o visuali) è estremamente ampia. In effetti è

definibile cosi una qualunque forma artistica che abbia come risultato

un oggetto visibile.

La forma di arte visiva che ha utilizzato maggiormente le idee cimatiche

è indubbiamente la digital art (o computer art).

44

Con questo termine si indicano le forme d'arte elaborate in forma

digitale. Il termine viene usualmente riservato per l'arte che è stata

modificata in maniera non banale attraverso un computer. Testi,

registrazioni audio e video non sono normalmente considerati digital

art, in quanto il computer serve solo come mezzo di

immagazzinamento.

La computer art nasce nel 1950 grazie alla sperimentazione di Ben

Laposky (USA) e Manfred Frank (Germania), due matematici e

programmatori, non artisti ma amanti della grafica.

I due si rifanno al costruttivismo e al razionalismo del Bauhaus.

Laposky nel 1950 realizza un oscillogramma: per mezzo di un

oscilloscopio, scrisse una funzione matematica (quindi non

un’immagine) nel processore, ottenendo la base per una proiezione

grafica. In seguito, sempre tramite l’oscilloscopio, con il quale potete

variare la lunghezza d’onda dei raggi luminosi del tubo catodico, creò

delle distorsioni ottiche.

La digital art può essere generata completamente dai computer o presa

da altre sorgenti, come la scansione di una fotografia o un'immagine

disegnata con l'ausilio di un software di grafica vettoriale. Utilizzando

pennelli elettronici, filtri e ingrandimenti, questi "neografi", producono

immagini non ottenibili attraverso i convenzionali strumenti fotografici.

Gli artisti digitali possono manipolare scansioni di disegni, dipinti,

collage o litografie, o usare una combinazione di queste tecniche.

La digital art deve ancora guadagnarsi l'accettazione e il riguardo

concessi a forme d'arte storicamente consolidate come scultura, pittura

e disegno, a causa della diffidenza suscitata in molti riguardo l'utilizzo

del computer.

45

Eleborazione digitale di Ben Laposky

Anche nel mondo della musica contemporanea, specialmente musica

elettronica, i computer vengono utilizzati come strumento compositivo,

in quanto strumenti pratici ed efficienti per arrangiare e creare campioni

sonori.

E possibile che l'accettazione generale della digital art aumenterà allo

stesso modo di quella della musica prodotta con l'elettronica durante gli

ultimi tre decenni.

6.4 Visual Music

Il termine musica visuale ha diversi accezioni, principalmente perchè è

un campo di sperimentazione in continua evoluzione.

Nell'ambio artistico è molte volte sostituito o confuso con la parola

sinestesia20, questo perchè non è mai stata effettivamente coniata una

definizione di musica visuale.

20 La sinestesia è un fenomeno sensoriale/percettivo, che indica una

"contaminazione" dei sensi nella percezione.

46

Molte volte viene definita “Colour music”, riferendosi all'utilizzo di un

supporto musicale per un opera “visuale”, un esempio potrebbe essere il

cinema muto.

Altre volte si riferisce ai metodi o ai macchinari in grado di tradurre una

sorgente sonora in una rappresentazione visiva. Ingrandendo questa

definizione si potrebbero includere le rielaborazioni di musica in dipinti,

espressione coniata da Roger Fry nel 1912 per descrivere il lavoro di

Kandinsky.

Altre forme nelle quali i suoni possono essere convertiti in immagini

sono i film, i video o le elaborazioni grafiche digitali, tutto questo

tramite macchinari meccanici o computer.

Anche il contrario è applicabile, la conversione di immagini in opere

sonore tramite una tecnica denominata “suono grafico”.

La musica visuale si sovrappone alla storia del cinema astratto, in ogni

caso è importante sottolineare che non tutta la visual music è astratta.

Un ultima associazione è la “music visiualization”. Una caratteristica dei

music visualizers e software media player è la possibilità di generare

immagini in tempo reale correlate alla musica che viene riprodotta.

Queste tecniche di visualizzazione vanno da molto semplici, per

esempio la simulazione digitale di un oscilloscopio, a molto elaborate,

includendo la somma di moltissimi effetti, spesso correlati ai

cambiamenti dell'intensità e dello spettro di frequenze della sorgente

sonora utilizzata.

Interessante pensare come alcuni artisti e compositori di visual music

possano essersi ispirati alle forme e ai concetti introdotti dalla cimatica

per la realizzazione delle loro opere.

Si può intuire come, partendo dai risultati ottenuti dagli studi sulla

forma dei suoni, si possano ricreare tramite algoritmi delle generazioni

47

automatiche di immagini sonore digitali in movimento, molto simili a

quelle visibili tramite cymascope.

Diversi compositori contemporanei di musica elettronica utilizzano

proprio queste idee per donare alle proprie composizioni l'aggiunta di

un una componente visiva, in strettissima relazione con quella sonora.

Elaborazione digitale di Jordan Belson – Still from allures

48

7. Approfondimento: Alva Noto

Carsten Nicolai, in arte Alva Noto, è un artista multimediale tedesco che

ama sperimentare con la cimatica, disciplina fondata dal naturalista

svizzero Hans Jenny che studia i modi per rappresentare le onde sonore

tramite immagini visive.

Alva Noto utilizza forme geometriche astratte, generate tramite

computer, per tradurre il suono in visione. Le variazioni di frequenza e

d’intensità delle onde sonore vengono utilizzate per generare video in

tempo reale che l’artista utilizza nei suoi live e nelle sue installazioni

multimediali. L’arte cimatica di Alva Noto è conosciuta in tutto il mondo,

le sue opere sono state esposte al museo Guggenheim di New York, al

San Francisco Museum of Modern Art, nella sede di Tokio della Nippon

Telegraph and Telephone, presso la galleria d’arte Tate Modern di

Londra e alla Biennale di Venezia.

Oltre alla sua produzione artistica visiva, Alva Noto è noto anche, o

soprattuto, come musicista.

Particolarmente attivo nella scena della musica elettronica IDM

(Intelligent Dance Music) ha fondato l’etichetta discografica Noton che si

è fusa, nel 1999, con la Raster Music di Frank Bretschneider e Olaf

Bender, generando l’etichetta Noton-Raster.

La musica elettronica di Alva Noto è una continua sperimentazione di

rumori ed onde sonore che vengono utilizzate non come ornamento

glitch ma come ossatura portante delle sue opere. Microsuoni che

amplificati, filtrati e distorti rendono l’opera di Noto un lavoro originale

apprezzato non solo nell’ambito della musica elettronica ma anche da

musicisti di altro genere.

49

Tra i suoi album nati con la collaborazione con altri musicisti,

ricordiamo Mimikry del 2010 con Blixa Bargeld, cantante e fondatore

degli Einstürzende Neubauten e chitarrista nei Nick Cave and the Bad

Seeds.

Altra famosa collaborazione è quella con Ryuichi Sakamoto, pianista e

compositore giapponese di fama internazionale. Proprio dalla

collaborazione con Sakamoto sono nati ben 5 album e numerosi

concerti live.

Performance live di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto

Nella realizzazione delle sue opere artistiche utilizza i principi della

cimatica per quella che lui intende come una forma di visualizzazione

del suono, visualizzazione che spesso accompagna le sue composizioni

musicali. La rappresentazione grafica delle sue produzioni sonore si

sviluppa partendo da una visione olistica e ha come risultato una

connessione tra i sensi che rende complementari l'esperienza visiva e

quella sonora.

50

Inserisce la sua ricerca estetica in questo sottile limbo avanguardistico a

metà strada tra approccio scientifico ed esito estetico, come egli stesso

non manca di precisare:

“La scienza continua a essere una delle maggiori fonti d’ispirazione per

il mio lavoro. Non credo tuttavia che l’arte aiuti a comprendere meglio la

scienza [...]. Piuttosto direi che arte e scienza lavorano su un piano

comune. Sia la scienza che l’arte operano infatti in aree ancora

relativamente inesplorate dall’intelligenza umana. A mio modo di

vedere, l’artista lavora con modelli simili a quelli dello scienziato,

magari non passibili di prove la cui accuratezza sia garantita da formule

matematiche, ma basati su uno stesso meccanismo: si tratta in entrambi

i casi di griglie interpretative che ci aiutano a capire meglio in che tipo

di mondo siamo situati.”

7.1 Carsten Nicolai

Carsten Nicolai nasce nel 1965 a Chemnitz (ex Karl-Marx-Stadt), in

Germania. La città, un tempo parte della Repubblica Democratica

Tedesca, ha una lunga tradizione in campo tessile che permette a

Nicolai di entrare a diretto contatto con i vecchi telai programmati

meccanicamente, esperienza che lo apre all'universo dei codici di Alan

Turing.

Dopo aver lavorato un anno come giardiniere (1984), studia Design del

Paesaggio a Dresda dal 1985 al 1990 e all’inizio degli anni novanta avvia

una personale sperimentazione tesa a mettere in relazione ricerche

scientifiche, arte e potenzialità dei nuovi media, prendendo spunto da

fenomeni naturali.

51

Proprio come sottolineato da Kim Cascone, internet fu di primaria

importanza per lo sviluppo della scena musicale glitch e per gli arstisti

stessi:

“Nel 1995, quando ho fondato l'etichetta discografica "Noton" e stavo

collaborando con Olaf Bender e Frank Bretschneider della "Raster

music", ci siamo trovati in un punto dove la nostra musica non stava

generando molto interesse da parte delle case discografiche e quindi

abbiamo anche utilizzato Internet come canale per la distribuzione di

CD e materiale informativo. Internet è diventato rapidamente un

importante strumento per distribuire informazioni da una piccola città

come Chemnitz. Quindi non era da intendersi solo come una base su cui

potevamo sviluppare aspetti produttivi, o come uno strumento politico o

ideologico, ma come un vero e proprio strumento per la distribuzione

delle piccole realtà.”

Eppure l'essere nati e cresciuti in una città della DDR ha in qualche

modo influenzato il modo di pensare l'arte per Nicolai:

“Per me una cosa fu sempre molto chiara fin dall'inizio, che il mio lavoro

non doveva segnalare alcun punto di vista politico, poiché sono

cresciuto in un ambiente dove tutto era propaganda, qualsiasi cosa

veniva usata per fini politici. Perciò mi sono sempre tenuto lontano da

ogni dimensione ideologica, anche perché ho capito subito che ciò

avrebbe suggerito conclusioni scontate, l'idea comune dell'artista che

viene dall'Est, ecc. Penso che l'arte non debba avere implicazioni

politiche ma poi mi dicono che il mio atteggiamento è politico perché ho

una mia etichetta, produco musica, e via dicendo, che è accettabile, ma

la piu grande libertà che ho scoperto nell'arte è la possibilità di agire

senza avere delle etichette politiche attaccate.”

Nel 1992 è uno dei fondatori del centro culturale Voxxx.Kultur und

Kommunikationszentrum di Chemnitz. Nel 1994 crea a Berlino una

52

propria etichetta discografica, la Noton.archiv.fur.ton.und.nichtton, che

ha contatti con tutte le case discografiche di musica d’avanguardia del

paese, dalla Mille Plateaux di Francoforte alla Kompakt di Colonia:

“Ad un certo punto, trasferirsi (a Berlino) diventò una scelta obbligata.

Dato che l'interesse verso il mio lavoro artistico cresceva, molti curatori

e critici mi chiedevano di incontrarli a Berlino. Cosi ero costretto ad

andare li spesso o a rifiutarmi. Alcuni addirittura mi chiedevano se

potevo porta qualche mio lavoro con me... Alla fine ho deciso

trasferirmi, di lasciare l'isolamento tipico della Germania Est in quel

periodo.”

Tra il 1996 ed il 1997 inizia la scissione fra Carsten Nicolai e (Alva)

Noto: Nel 1997 Mikro Makro, la prima istallazione di Carsten Nicolai

realizzata assieme all'artista finlandese Mika Vainio, diventa nel 1997 il

primo disco di Noto (e di Vainio con lo pseudonimo ø ).

E lo stesso Nicolai a dichiarare: “[...]Anche a livello personale, ho la

tendenza a identificare me stesso con i conflitti, le crisi, piuttosto che

con un'idea di unità.[...]”

Nell’opera ∞, concepita nel 1997 per Documenta X a Kassel, concepisce

una vera e propria invasione della città tedesca disseminandola di

segnali acustici non identificabili che, infiltrandosi nella quotidiano,

forzano ad una nuova percezione del mondo circostante. 72 brevi

spezzoni sonori, ciascuno della durata di 45 secondi, costituiscono gli

elementi acustici di questo lavoro. Le strutture sonore ricevono le loro

fonti o riferimenti da segnali di telefono, fax, codice Morse e altri

segnali che trasmettono informazioni

Da qui l’interesse per modelli d’integrazione tra caso e

programmazione, per l’interscambio tra micro e macro strutture e l'idea

d'introdurre in molti lavori una regola e un modello come schema

organizzativo per riconoscere i movimenti caotici.

53

7.2 Musicista o artista visivo?

A sentire parlare lui non esiste troppa differenza tra questi due

possibilità:

“Fondamentalmente il mio background risiede piu nelle arti visuali, sono

venuto a contatto con la musica durante una crisi creativa e all'inizio

non si trattava proprio di musica, piuttosto di suoni. Facevo degli

esperimenti con dei generatori di forme d'onda e mi costrui un piccolo

studio sperimentale nel quale lavoravo fondamentalmente sulle onde

sinusoidali e su come venivano percepite. Lentamente questo si

concentrò sempre piu in una direzione che oggi definirei

<<musicale>>. [...] Il mio approccio era fondamentalmente quello di

scoprire di che suono si trattava. Cominciai con degli oscillatori e degli

oscilloscopi. non avevo uno strumento musicale e credo di non

possederne alcuno ancora oggi. [...] Durante gli anni 80 in cui sono

cresciuto c'era questa situazione in cui era normale provare tutto, sia

che si trattasse di pittura, cinema, musica, era tutto molto liberale.

C'erano poche riserve, si sperimentava. [...] il tutto senza un

background accademico dal quale partire. Si provava ad usare

l'esperimento come tuo punto di partenza. [...] con un certo livello di

dilettantismo ed un certo grado di ignoranza si era meno spaventati di

toccare le cose e farci qualcosa. [...] Usare qualcosa nel modo sbagliato

o in un modo radicale in modo da capovolgerlo è molto importante

secondo me perché ti mostra strade nuove rispetto a quelle classiche e

obsolete di come le cose andrebbero create.”

E sempre a proposito di rapporto fra suono e immagine nei suoi lavori:

“Fin dall'inizio ho lavorato con il suono e l'immagine ma è stato anche a

causa di un'esigenza pratica perché i primi esperimenti con il suono

furono sugli ultrasuoni e con gli infrasuoni, fuori della gamma udibile;

54

ero molto interessato alla percezione perché per me fu abbastanza

chiaro fin dall'inizio di queste ricerche che anche se non potevamo

sentire questo tipo di frequenze, queste avevano un effetto su di noi e,

per fare ricerche su questo, avevo bisogno di una rappresentazione

visiva perché non sapevo se un suono c'era o meno.”

Alva Noto, Unidisplay, Hangar Bicocca, Milano

E ancora:

“Non ho mai voluto incasellarmi in un unico specifico ruolo, ho studiato

architettura del paesaggio a Dresda, poi mi sono interessato di musica,

arte... il problema è che tutti si specializzano in qualcosa ma poi ci

dovrebbe essere un modo tramite il quale tutti questi specialisti

comunicano. A volte non mi piace nemmeno definirmi un artista, ci sono

progetti in cui mi sento piu vicino a essere uno scienziato, quindi avrei

difficoltà nella definizione di me stesso come un musicista [...] Questi

sono solo problemi di definizione; il bisogno di qualcuno di etichettarti.

Non c'è bisogno di dire a me stesso quello che sono, so quello che mi

interessa. Se fossi letteralmente costretto a rispondere a questo tipo di

55

domanda, direi che ero qualcuno che era interessato alle frequenze

elettroniche. Mi interessa la polarità, confrontarmi con le contraddizioni,

lo sviluppo di processi che funzionano su dinamiche diverse e il creare

contesti dialogici. ”

7.3 Un'estetica a meta strada fra arte e scienza

In queste dichiarazioni emerge chiaramente l'interesse di Nicolai per la

scienza e la ricerca. Su di lui esercita un forte impatto su l’articolo

Active mutations of self-reproducing networks, machines and tapes di

Takashi Ikegami e Takashi Hashimoto apparso sulla rivista Artificial Life

(vol. 2 n. 3, 1998) che parla dello “sviluppo da un semplice loop

autoreplicante di un network complesso”. Queste teorie ispirano nel

2001 l’opera Snownoise, che replica in condizioni di laboratorio la

formazione e trasformazione dell’acqua in cristalli di neve,

documentando un processo naturale di autogenerazione di un’immagine

complessa.

Altri fenomeni sui quali si appunta l’interesse dell’artista sono la luce e i

campi elettromagnetici, oppure elementi naturali, come il latte, che

l’artista sottopone all’influenza di differenti oscillatori di frequenza

audio (Milch, 2001), o l’acqua. Frozen water, presentato alla 49a

Biennale di Venezia del 2001, è un lavoro sulle vibrazione del suono che

mostra una situazione difficilmente controllabile, incentrandosi sulla

polarità di caos e ordine, stasi movimento:

“La Scienza è un argomento davvero interessante e una grande fonte di

ispirazione perché provi sempre a cercare nuove strade. Parlando della

musica che sto facendo, cerco di scegliere un estetica sonora che non

56

può essere definita come <<retro>> ma che al contrario cerca di

anticipare. In questo contesto, la ricerca scientifica ed i risultati sono

sempre una grande ispirazione. [...] Quando ti rendi conto che il suono

non è solo uno spettro come lo concepiamo, può fare molto di piu. Il

suono può produrre energia. Ci sono fenomeni come [...] la

sonoluminescenza. Questi fenomeni scientifici ancora non possono

essere spiegati – perché esistono e come accadono – ma sono tutti

fenomeni legati al suono e sono fantastici ed interessanti per me.”

In occasione della collettiva Life? Biomorphic Forms in Sculptures, curata

da Katrin Bucher Trantow e Peter Pakesch alla Kunsthaus di Graz nel

2008, l’artista presenta un nuovo ciclo di sculture, Cluster, ispirato a un

esperimento dell’architetto americano Richard Buckminster Fuller

sull’impacchettamento delle sfere nello spazio e alla cosiddetta

congettura di Keplero, per proporre un parallelismo tra processo

creativo e processo biologico.

La riflessione sull’eredità del modernismo prosegue con l’installazione

Extended inverted guggenheim spiral del 2009, che trae spunto

dall‘architettura di Frank Lloyd Wright. Per l‘antologica al Kunstraum di

Innsbruck Nicolai realizza due nuove opere della serie Aoyama Spaces

(da una fotografia di studio nel distretto Aoyama di Tokyo) e presenta

still dalla video installazione Fades, ognuno dei quali può essere inteso

come modello per un vocabolario matematico.:

“Credo che, almeno per me, l'arte e la scienza condividano processi

molto simili in termini di ricerca creativa o di lavoro creativo in genere.

Per me è molto stimolante investigare i processi di ricerca nel campo

della scienza o scoperte nelle scienze naturali perché la natura è una

delle mie piu grandi ispirazioni per l'arte. Noi siamo parte della natura,

quindi per me è molto naturale rapportarmi alla scienza naturale in

molti miei lavori. Penso che sia molto stimolante lavorare con questi tipi

57

di argomenti. Forse uno dei motivi principali è che anche io sono molto

interessato al futuro - l'imprevedibilità del futuro e ciò che deve ancora

accadere. Innovazioni, tecnologie e ricerca sono, naturalmente, elementi

molto importanti quando sei curioso di conoscere il futuro. E questo si

riversa nel lavoro.”

Tutto questo senza mai perdere di vista l'uomo come punto di

riferimento e chiave di lettura di queste fenomeni:

“<<Confini>>,<<limiti>>, sono sempre stati termini affascinanti per

me perché quando cominci ad esplorarli (specialmente nei miei lavori

visuali) provi ad esplorare come percepiamo le cose, cosa è la

percezione. A che punto smettiamo di percepire alcune cose? Dove e

come vengono prodotte le immagini nel nostro cervello [...] dove

l'occhio diventa meno accurato e dove vediamo colori anche quando

non ce ne sono? Queste sono sempre state domande interessanti per

me. Lo stesso con il suono: frequenze altissime e frequenze bassissime,

come funzionano davvero? Come le percepiamo? Questo è davvero

entusiasmante per me e questi limiti sono ancora molto importanti per

me anche se il prodotto musicale, le cose che sto facendo ultimamente

sono piu accattivanti dei miei primi esperimenti, la consapevolezza di

questi limiti c'è sempre sullo sfondo.”

Dopo aver indagato le regole della fisica per superare la separazione tra

le diverse percezioni sensoriali dell’uomo, nel 2003 Nicolai realizza la

serie Restructs, ispirata intuitivamente ai concetti di standardizzazione

modulare, industrializzazione e ripetitività. Principi che furono alla base

del modernismo di Le Corbusier, del Bauhaus e della scuola di Ulm, ma

la cui applicazione ha in seguito bloccato piuttosto che incentivato la

creatività. Due importanti personali dell’artista sono state organizzate

nel 2005 dallo Stedelijk Museum voor Actuele Kunst di Gent insieme alla

Schirn Kunsthalle di Francoforte e dalla Neue Nationalgalerie di Berlino.

58

Quest‘ultima è stata riallestita a Berna e a Yamaguchi, in Giappone, dove

l’artista aveva già esposto al Watari Museum of Contemporary Art di

Tokyo nel 2002. Seguono nel 2007 le antologiche a lui dedicate dalla

Haus Konstruktiv di Zurigo e dalla PaceWildenstein di New York. Dopo

aver pubblicato nel 2007 con l'etichetta Raster- Noton il primo e

secondo volume della serie Xerrox, Nicolai intraprese una tournée

internazionale, per presentare il progetto elaborato a quattro mani con

Michael Nyman, intitolato Sparkie: Cage and Beyond, ispirata alla

vicenda del celebre pappagallo parlante che negli anni Settanta arrivò a

incidere un disco.

Alva Noto durante una sua performance live

Concludendo possiamo dire che Carsten Nicolai è un'artista pienamente

inserito nel tempo e nel contesto in cui opera. E stato in grado di

prendere ispirazione dai mezzi che la modernità gli ha fornito di volta in

volta, estrapolandone la poetica interna e inserendola dentro un suo

lavoro di ricerca perseguito con coerenza ed assiduità.

59

E' riuscito nell'intento di recuperare un rapporto fra Arte e Scienza che

da troppo tempo, nella cultura europea, era andato perduto. Altro

merito che gli va riconosciuto è quello di aver messo in risalto come

spesso il confine tra diverse forme artistiche è solo una questione di

diversa prospettiva di osservazione (o di diversa trasduzione) di uno

stesso fenomeno naturale.

60

8. Applicazioni terapeutiche

“Desidero inoltre riconoscere l'enorme contributo che il Dr. Jenny ha

dato ai settori emergenti della "Guarigione Sonora" e della " Medicina

Energetica". (John Beaulieu)

Hans Jenny nella sua opera aveva gettato anche i semi di un nuovo

approccio terapeutico, basato sulle scoperte della cimatica, e non

trascorse molto tempo prima che altri studiosi ne raccogliessero i frutti.

Piu o meno negli stessi anni in cui Jenny pubblicava il suo primo volume

Cymatics infatti, un altro medico, britannico, intui le potenzialità

terapeutiche delle teorie di Jenny, e capi come metterle in pratica. La

cosidetta terapia cimatica (o cimaterapia, o sonoterapia, o biorisonanza)

è una delle varie tecniche terapeutiche, non riconosciute dalla comunità

scientifica, che si basano sul presupposto tutt’ora indimostrato per cui

ogni cellula, organo e tessuto umano abbia una sua particolare

frequenza di risonanza (chiamata anche “armonico”) che viene

perturbato negli stati di malattia. Il compito del terapeuta cimatico è

quindi quello di applicare sulle zone malate frequenze, o combinazioni

di suoni, che dovrebbero far cessare i malfunzionamenti e ripristinare lo

stato di salute, operando in modo da ristabilire la “frequenza” associata

allo stato di benessere.

61

8.1 La cimaterapia

La terapia cimatica, come la radionica, si fonda sul principio per il quale

tutte le unità della materia (atomi, molecole, cellule, organi) sono in uno

stato di continua vibrazione.

Ogni unità ha una propria frequenza di vibrazione che produce una sua

caratteristica forma d’onda. Le frequenze di unità piu ampie sono

determinate dalla somma algebrica delle loro componenti inferiori.

In base alla terapia cimatica la malattia è causata dal mutamento della

frequenza di vibrazione fondamentale. Questo mutamento può

verificarsi in qualsiasi parte del corpo ma si ripercuote su tutto

l'organismo. La cimaterapia vuole restituire la velocità di vibrazione

naturale.

Per l’applicazione è stato ideato uno strumento che entra direttamente a

contatto diretto con la superficie della pelle.

Le frequenze da utilizzare per la cura del corpo vengono calcolate, in

base ad un codice, da un piccolo computer installato nello strumento e,

in un secondo tempo, computate in un’armonia di cinque frequenze.

L’armonia corrisponde perfettamente a quella esistente nel corpo

umano.

L’applicatore genera una gamma di frequenze compresa tra 60 e 30000

Hz. La maggior parte delle frequenze delle strutture muscolari è

compresa nella gamma dei 247 – 619 Hz.

L’armonia risultante viene generata da oscillatori e registrata su cassetta

durante il trattamento. L’effetto di penetrazione delle frequenze

trasmette al paziente una sensazione piacevole simile a quella prodotta

da un massaggiatore elettrico, ma in questo caso i suoni prodotti sono

le frequenze naturali del corpo.

62

8.2 Il metodo

La terapia, a differenza di altre tecniche musicoterapeutiche, non viene

somministrata attraverso i canali uditivi, ma direttamente attraverso la

pelle. Si serve delle onde sonore che rientrano nella gamma uditiva per

alterare il sistema immunologico e ripristinare cosi una condizione

metabolica quasi ottimale in una determinata cellula o un determinato

organo.

Ogni oggetto, sia esso vivo o inanimato, possiede un suo campo

elettromagnetico che, nel momento in cui interagisce con altri campi di

questo tipo, produce reazioni opposte, complementari o neutre.

Una risonanza21 equilibrata rappresenta la condizione di salute ottimale,

mentre la malattia è dovuta a una situazione di squilibrio. La terapia

cimatica si serve di uno strumento computerizzato per riportare

l'organismo in una condizione di equilibrio tramite la trasmissione di

frequenze risonanti. Le onde sonore sono emesse dallo speciale

apparecchio elettronico a impugnatura manuale, posto a contatto con la

parte malata, preventivamente spalmata di gel per favorire la

trasmissione degli impulsi. La frequenza impostata, di solito non udibile

dall'orecchio umano, varia a seconda dell'organo o del tessuto che si

intende curare. Ogni singola seduta non si prolunga oltre i 10-15

minuti, mentre la durata del ciclo di trattamento deve essere stabilita

caso per caso.

I segnali trasmessi passano attraverso i tessuti sani e ristabiliscono la

giusta risonanza in quelli malati. Lo strumento regola le frequenze

sonore percettibili in modo che, una volta somministrate all'organismo

21 Per risonanza si intende la frequenza a cui un oggetto è portato a vibrare

naturalmente se un altro oggetto vibra alla stessa frequenza.

63

tramite il contatto diretto con la parte malata o attraverso i meridiani

dell'agopuntura, possano avere un effetto stimolante e rigenerante.

La terapia cimatica non è una cura: si limita a riportare l'organismo in

una condizione tale da permettergli di guarire da solo senza dolore e

senza dover ricorrere alla chirurgia o a farmaci. In futuro, la cimaterapia

si concentrerà sulla pelle, sul sistema nervoso periferico e sulle ossa

perché sono tre sistemi in grado di rigenerarsi. Gli strumenti per

praticare la terapia cimatica vengono usati da oltre vent'anni da

infermieri, chiropratici, osteopati e agopuntori di tutto il mondo. Questi

strumenti impiegati non hanno effetti collaterali indesiderati, ma sono

sconsigliati nel caso di pazienti con il pacemaker.

64

8.3 Peter Guy Manners

Peter Guy Manners

Fin da quando consegui il titolo di osteopata22, Sir Peter Guy Manners si

concentrò immediatamente sulla ricerca di nuovi metodi per trattare i

pazienti. Intraprese un pellegrinaggio in svariate parti del mondo e fu

durante questi viaggi che incontrò di persona Hans Jenny, con il quale

condivise la passione per gli studi di cimatica.

A partire da questo momento gli studi sulla cimatica trovarono diversi

impieghi terapeutici, il principale dei quali era l’applicazione diretta

sulle aree malate (o “disarmoniche” per dirla con le parole di Manners)

mediante macchinari appositamente ideati dallo stesso Manners.

22 Una terapia complementare e/o alternativa che in Italia non è riconosciuta né dal

Sistema Sanitario Nazionale né dai Ministeri della Sanità , dell'Istruzione, dell'Università

o della Ricerca.

65

I presupposti teorici della cimatica furono poi usati nella diapason

terapia (indicata alle volte anche col nome di “Terapia Bio Armonica”), un

metodo terapeutico in cui vari diapason vengono messi in vibrazione ed

appoggiati sulle diverse parti del corpo, seguendo ovviamente la logica

delle frequenze proprie dei vari organi.

Altre nuove applicazioni prevedono:

- Una “conversione” delle frequenze sonore in colori, con successiva

applicazione di questi (cromoterapia);

- Una variante dell’agopuntura, chiamata sono-puntura o tono-

agopuntura, che utilizza i suoni al posto degli aghi per stimolare i

“centri energetici” propri di questa disciplina.

66

8.4 Le potenzialita della terapia cimatica

Sopra, strumento utilizzato nell’applicazione diretta delle frequenze “salutari” .

Sotto, il dettaglio della parte mobile per la variante cromoterapica, pratica accettata

dalla medicina già negli anni ’70, dopo essersi dimostrata un ottimo impiego per

curare l’ittero neonatale. La luce blu, emessa dall'applicatore ha infatti la giusta

lunghezza d’onda per “smontare” la bilirubina, una molecola normalmente presente

nel corpo umano dentro i globuli rossi e che in caso di lisi fuoriesce e diviene tossica

se raggiunge una concentrazione troppo elevata. Piu di recente anche la luce verde si è

dimostrata efficace quasi allo stesso modo, con il vantaggio di disturbare molto meno

gli occhi del personale ospedaliero che effettua questi trattamenti.

67

Durante la registrazione dei già citati video documentari distribuiti da

Macromedia sulla cimatica, Manners spiegò personalmente il

funzionamento della terapia cimatica:

“Normalmente quando si pensa a un suono, si pensa a qualcosa che

dobbiamo ascoltare, nella terapica cimatica non è esattamente cosi: si

tratta letteralmente di trasmutare e trasferire delle precise frequenze

sonore nei tessuti e nelle strutture degli esseri umani. Ogni parte e ogni

organo del corpo produce un armonico, un suono, questo suono è

molto piccolo e minuto”.

Quello che la tecnologia permette oggi, afferma Manners, è di riprodurre

artificialmente questi suoni e ritrasmetterli indietro ai tessuti e alle altre

strutture.

In questo modo è possibile sanare le cellule attraverso il suono

caratteristico dello stato di salute, senza medicine e farmaci, e

soprattutto senza effetti collaterali. E’ quindi facilissimo immaginare,

come suggerisce l’intervistato in persona, le applicazioni possibili nei

trapianti d’organi, in cui attraverso i giusti suoni è possibile evitare

completamente il rigetto.

Infatti, il rigetto si verificherebbe perché l’armonico del corpo del

donatore non è lo stesso di quello del corpo del ricevente; va da sé che

si può risolvere completamente il problema “riarmonizzando” le due

frequenze individuali con una breve terapia cimatica.

68

Ma l’aspetto forse piu sorprendente di questa terapia dei suoni è

l’effetto antietà. A detta di Manners, con questa terapia:

''Tra pochi anni saremo in grado di prevenire il rimpiazzamento

cellulare. E questo sarà fatto completamente con il suono. Se prendiamo

la frequenza stampo del vostro DNA a 18 anni e la salviamo, piu avanti,

se trasmettiamo questa frequenza alle vostre cellule, queste

ringiovaniranno”.

In un’altra intervista la cui trascrizione è reperibile in rete egli afferma:

“Recentemente, in Germania, i ricercatori hanno preso il DNA di un

ragazzo di 17 anni, hanno registrato le sue frequenze sonore e le hanno

salvate. Il ragazzo fu accidentalmente ucciso, ma gli scienziati avevano

ancora il suo pattern di frequenze del DNA. Piu tardi, le frequenze del

DNA del diciassettenne furono trasmesse nel corpo di un trentenne. La

sua pelle diventò giovanile, dimagri, i suoi capelli tornarono al loro

colore naturale. Oggi è un quasi quarantenne e sembra ancora un uomo

molto piu giovane”.

Con l’impiego di tali macchinari è stato inoltre attestata alla cimaterapia

la capacità di risanare piu velocemente le fratture, di stimolare il sistema

immunitario, di “attivare” facoltà psichiche latenti e di far regredire i

tumori.

Il tutto proviene da fonti non confermate e aneddotiche.

Due fatti degni di nota riguardanti Peter Guy Manners:

- Per motivi legati ai suoi metodi terapeutici e alle affermazioni fatte in

tal senso, nel corso della sua carriera Manners fu radiato dall’albo dei

medici;

-anche Manners, come Jenny, fu iniziato all’antroposofia, e alcuni passi

dei suoi scritti risultano quasi incomprensibili senza una formazione

pertinente a questa dottrina.

69

8.5 Alla base delle correlazioni tra cimatica e organi

umani

Visto che la registrazione diretta delle vibrazioni di cellule, organi e

tessuti non è mai stata effettuata, e che risulta tutt’ora indimostrata (e

assai improbabile) l’esistenza stessa di questo spettro di suoni, c’è da

chiedersi da dove provengano le idee che associano determinate

frequenze a precise parti del corpo23.

Questo fondamentale aspetto non risulta mai spiegato adeguatamente

da chi opera in questo settore, ma questa affermazione di Manners

appare esplicativa:

“[Hans Jenny] era interessato a creare forme e immagini con i suoni, e

questi coincidevano con le forme e le immagini dell’anatomia e della

fisiologia24”.

Alcuni esempi dati dallo stesso Manners dovrebbero essere

chiarificatori.

Nei videodocumentari già menzionati, l’ex medico spiega che una cellula

in mitosi o uno zigote ai primissimi stadi di sviluppo hanno forme che

ricordano quelle che si possono ottenere con le tecniche cimatiche.

23 E' possibile reperire in rete tabelle indicative in cui sono elencate le correlazioni tra

organi e rispettive note musicali (tra i tanti http://www.lambdoma.com/), o addirittura

tra elementi chimici e note musicali (bioadaptech.com/concepts1.pdf); ma non

esistono testimonianze su come queste rilevazioni siano state fatte o calcolate.

24 http://www.spiritofmaat.com/archive/mar1/cymatics.htm

70

- Esempio1: paragone tra lo sviluppo di una cellula (sotto) e una struttura simile

ottenuta con le tecniche cimatiche (piu in basso).

Nel commentare queste due immagini Manners sottolinea che in entrambi i casi la

massa dei due “emisferi” si muove di continuo verso la fenditura centrale.

71

- Esempio 2: zigote ai primi stadi (sotto) e corrispettivo cimatico (piu in basso).

Anche qui si specifica che il materiale cellulare si muove dall’esterno verso l’interno e

“se avessimo una foto animata apparirebbe come un’ameba vivente pulsante e

mobile”; l’immagine sottostante viene giudicata molto simile, con la differenza che in

questo caso vi sono cinque sezioni centrali invece di quattro; il materiale si muove

verso l’interno come fosse “vivo”, ma solo e unicamente a causa delle vibrazioni del

campo di frequenze al quale è sottoposto;

72

-Esempio 3: immagine molto ingrandita di cellule epidermiche delle dita di un neonato

(sotto); un’immagine ottenuta con polvere di licopodio (piu in basso).

Nel presentare il fotogramma in basso Manners sottolinea che esso rappresenta

“polvere di licopodio mentre vibra a una frequenza simile (alle cellule neonatali)”; le

strutture di licopodio “sono quasi una replica delle formazioni cellulari delle dita del

bambino”.

73

Per concludere, si può dedurre dalle spiegazioni di Manners che sia

proprio questa similitudine estetica il principio fondamentale che sta

alla base dell’efficacia della cimaterapia. Gli effetti benefici di alcune

frequenze sembrano postulati dopo l'osservazione delle figure simili ad

immagini biologiche generate sul piatto del tonoscopio.

Precisiamo che le suddette similitudini affiorano soltanto con i dovuti

ingrandimenti, e in ogni caso mai in scala 1:1 con i loro analoghi

istologici.

Non è comunque raro trovare nei siti che si occupano di cimatica

accostamenti di fotografie provenienti dal mondo naturale con immagini

prodotte con tali tecniche; tali accostamenti dovrebbero essere la

“prova” che il suono ha una sua natura organizzatrice e modellatrice;

dato che con esso si possono creare figure analoghe a quelle esistenti se

ne dovrebbe dedurre che anche le stesse strutture naturali abbiano

un’origine “sonora”.

Se le fondamenta dei presupposti su cui si basa l’intera cimaterapia si

limitano a questa somiglianza visiva, non appare molto piu solida della

teoria delle segnature: una dottrina medica di radici antiche diffusasi

particolarmente tra XVI e XVII, secondo cui elementi tratti dal mondo

naturale (soprattutto vegetale) avrebbero un potere curativo sugli organi

umani che presentano un’analogia estetica. Confondendo la somiglianza

morfologica con un’analogia funzionale, si riteneva ad esempio che

piante come la polmonaria o la fegatella fossero utili per curare i

malfunzionamenti di polmoni e fegato, e che il frutto della noce potesse

curare le malattie mentali per via della sua somiglianza con le

circonvoluzioni cerebrali.

74

9. Cimatica e sacralita antica

Nella ricerca antroposofica sull’essenza spirituale della realtà, Jenny

individuò in alcune vocali dell’ebraico e del sanscrito la prova fisica

dell’esistenza di un “linguaggio sacro”; infatti, sottoponendo il

tonoscopio a tali vocalizzazioni l’immagine che appariva era proprio (a

detta di Jenny) il moderno grafema usato per scrivere le vocali stesse.

Dato che questo non accadeva con le altre lingue moderne, Jenny vide il

fenomeno come la dimostrazione del motivo per cui la recitazione di

alcuni particolari mantra avrebbe poteri guaritori.

9.1 Om e Yantra

Tra tutte le associazioni, una in particolare lo colpi profondamente.

Nel corso di alcune sperimentazioni venne posta della sabbia sopra una

membrana sensibile alle vibrazioni e venne fatto produrre il canto

dell'OM ad una persona: il risultato fu che la sabbia si dispose secondo

delle linee di forza fino a formare un disegno circolare con tutta una

serie di triangoli convergenti verso il centro. E' normale che il suono

produca delle forme visive, ma il dato interessante in questo caso, è che

il disegno prodotto corrispondeva ad uno Yantra, cioè ad un disegno

rituale della cultura vedica. In particolare si trattava di uno Sri Yantra, da

sempre considerato la rappresentazione visuale del suono OM,

rivelatrice della perfetta armonia attraverso la perfetta geometria dei

suoi triangoli convergenti.

75

La letteratura e le sacre scritture degli antichi popoli e di tutte le grandi

religioni stanno a testimoniare l’efficacia del suono nel produrre tutto

ciò che è tangibile e visibile. Da millenni, ad esempio, gli indu, e non

solo essi, possiedono dei diagrammi chiamati yantra.

Ogni corpo, ogni figura naturale, ogni fiore, ogni stella è riducibile

essenzialmente ad una figura geometrica semplice. In India questa base

geometrica che sottostà alla forma viene chiamata yantra.

Per esempio, un triangolo è uno yantra; fiori e petali disposti in un certo

modo per un dato tipo di rituale formano uno yantra; la doppia stella è

uno yantra; la croce è uno yantra.

Tutte queste forme sono considerate essenze, non figure di per sé. Una

forma che viene costruita è considerata come l’essenza di un qualcosa

di vivo, rappresenta un essere, la natura di un essere, il suo nucleo.

Le costruzioni dei templi delle piu diverse architetture sono fatte sulla

base degli yantra. Anche in Europa si seguiva lo stesso concetto: la

croce greca, la croce latina, forme circolari, sono tutte yantra che stanno

identificando un’essenza.

Per l’India antica il concetto di yantra è molto importante e come si è

scoperto già da molto tempo esso è legato al concetto di mantra:

mantra e yantra rappresentano lo stesso concetto, uno udibile, l’altro

visibile25.

25 Mantra nella lingua vedica significa anche inno, preghiera, ma nelle successive fasi

della religiosità indiana riprende il significato originario di formula magica, la cui

efficacia non dipende dalla partecipazione interiore del soggetto che la pronuncia.

76

Sri Yantra

Rappresentazione Cimatica del suono “OM”

77

In particolare lo Sri Yantra è legato direttamente alla famosa sillaba OM

(Aum) e perciò viene considerato il piu elevato degli yantra.

Se da un lato lo Sri Yantra è formato da una quantità di triangoli, uno

dentro l’altro, che creano una sensazione di spazio infinito, dall'altro

l'OM è considerata la sillaba principale, la sillaba essenziale, il suono

dell’Universo, il suono che permea tutto, la base del nostro parlare.

9.2 Masaru Emoto

Masaru Emoto (江本勝 Emoto Masaru; Yokohama, 22 luglio 1943) è uno

pseudoscienziato e saggista giapponese.

Nato a Yokohama il 22 luglio 1943, Masaru Emoto è dottore

all'Università municipale di Yokohama specializzato in relazioni

internazionali. Nel 1986 fondò l'IHM Corporation a Tokio. Nell'ottobre

1992 ha ricevuto il diploma in medicina alternativa alla Open

International University. Successivamente si è avvicinato negli U.S.A. Allo

studio della risonanza magnetica.

E conosciuto per il suo controverso pensiero sulla presunta "memoria

dell'acqua", relativa al rapporto tra i pensieri umani e l'acqua ad una

temperatura convenzionale di -4 °C.

Egli sostiene di avere documentato con fotografie, il fatto che cristalli

d'acqua assumerebbero a suo dire una forma armonicamente

simmetrica o, al contrario, caotica e disordinata, in conseguenza

all'inquinamento dell'acqua stessa causato dalla presunta "energia" a cui

sarebbe stata esposta; sotto forma di suono (voce, musica), parola

scritta (etichetta applicata a una brocca) o di pensiero.

78

Dal 1999 Emoto ha pubblicato diversi libri della stessa collana, intitolati

Messages from Water (Messaggi dall'Acqua),pubblicati grazie all' aiuto

della moglie Kazuko Emoto, presidentessa della compagnia editoriale

Kyoikusha, contenenti fotografie di cristalli d'acqua a suo dire sottoposti

al trattamento con "preghiera, musica o scritte avvicinate a contenitori

d'acqua".

Foto al microscopio di cristalli d'acqua ai quali sono state fatte “ascoltare” le frequenze

relative al alcune note musicali

79

Le sue asserzioni sono state pesantemente criticate dalla comunità

scientifica internazionale, che ha sottolineato come non esistano prove

sicure in merito, come sia impossibile riprodurre in condizioni

controllate i suoi esperimenti, e che Emoto, oltre a non avere

competenze scientifiche, abbia avviato un'ampia attività commerciale

privata, basata sulla vendita di libri e prodotti legati alle sue teorie prive

di fondamento provato.

Secondo il ricercatore giapponese, l’acqua avrebbe una memoria

energetica, che viene sollecitata dalle vibrazioni del suono. Alcuni tipi di

musica creano cristalli dalla forma disordinata (musica rock o frasi

negative), mentre altre forme di musica rendono il cristallo molto bello e

armonico (musica classica e frasi positive).

Siccome il nostro corpo è formato per la maggior parte di acqua, diventa

logica conseguenza che la musica avrebbe un’influenza anche su di noi,

come d’altro canto sarebbe stato già ampiamente documentato dagli

studi sulla cimatica.

La comunità scientifica non ha però accolto questi studi, giudicandoli

insufficienti e non scientifici.

80

Molecole d'acqua cristallizzate dopo essere state sottoposte all'ascolto della parola

“grazie” (a sinistra) e di parole d'amore (a destra).

Molecole d'acqua cristallizzate dopo essere state sottoposte all'ascolto di musica heavy

metal (a sinistra) e di parole di odio (a destra).

81

10. Soggettivita e fascino nella cimatica

Per quanto Jenny abbia ribadito che i suoi esperimenti sarebbero

riproducibili in altri laboratori e da altri studiosi è lampante che

l’interpretazione di tali figure sia invece molto soggettiva.

Alcuni articoli ipotizzano una sorgente sonora come spiegazione del

fenomeno dei crop circle, sulla base di somiglianze tra le figure ottenute

con questa tecnica e le immagini apparse su alcuni campi coltivati; altri

spiegano come l’apparente rilevazione sul polo nord del pianeta Saturno

di un esagono regolare, abbia riferimenti alle teorie cimatiche.

Il fascino delle strutture che appaiono sul piatto del tonoscopio cresce

poi enormemente quando al posto della sabbia o della polvere si

utilizzano sostanze liquide piu o meno viscose. In questo caso, non solo

la materia si “struttura” grazie ai suoni, ma appare in uno stato di

equilibrio dinamico.

In continuo conflitto tra l’inclinazione al naturale riposo (in assenza di

forze applicate) e l’eccitazione cinetica data dalle vibrazioni del piatto, le

figure neogenerate, com’è ovvio, non appaiono fisse.

Questo carattere mobile delle strutture cimatiche risulta talmente

suggestivo che nella prefazione al primo volume di Jenny l’editore del

libro confessa:

“Fui particolarmente affascinato dalla stupefacente immagine di quello

che appariva come un serpente, che ondeggiava lentamente sullo

schermo, ma spogliato fino alle sue vertebre. Quello che c’era di cosi

incredibile era il fatto che quello non era un rettile, e non era nemmeno

vivo. Ciò a cui stavo assistendo era una piccola piscina di glicerina

“animata” dal suono!”

82

L’unico caso in cui Jenny nel suo primo volume fa uso del termine “vivo”

si trova verso la metà del libro:

“L’organizzazione è una caratteristica non solo del suono ma anche

dell’altezza della parola o della canzone. Il materiale indicatore e anche

la natura del diaframma [fotografico] sono, di sicuro, altri fattori

determinanti. Tuttavia, partendo dalle stesse condizioni sperimentali, la

figura è una in specifico.

Si può cantare una melodia e non solo sentirla, ma anche vederla. Come

mostrano le fotografie, le configurazioni e le strutture organizzate sono

sufficientemente evidenti. Sono li per l’occhio, l’organo di senso umano

piu sensibile, sono li per essere viste. Una configurazione appare

prendere forma e, finché si continua a emettere un suono, comportarsi

come qualcosa di vivo. Il respiro da solo lo fa muovere; una struttura di

forme viene creata dalla fluttuazione della voce. L’occhio può anche

cogliere le variazioni se la voce alza o abbassa l’intonazione. Durante

intere frasi, i moduli compiono continue metamorfosi.

Lo scopo di queste osservazioni è stato quello di dimostrare che tali

forme e figure potevano dare origine ad un’esperienza visiva che può

essere pienamente equiparata all’esperienza uditiva.”

In pratica un mezzo per rendere visibile quello che solitamente si può

solo udire, esattamente come si fa al giorno d’oggi in maniera molto piu

precisa con le spettrografie acustiche.

Per dimostrare ancora una volta la natura “organizzatrice” e

“vitalizzante” del suono, Jenny in una delle sue prove fece uso del

caolino, un silicato di alluminio molto comune che ha l’aspetto di una

tenera roccia sedimentaria simile all’argilla, usato normalmente

nell’edilizia o per produrre ceramica e carta.

Prima di utilizzarlo lo riscaldò e lo rese liquido, successivamente accese

il tonoscopio e lasciò vibrare il piatto con sopra la soluzione ottenuta

83

che di conseguenza, si mise in moto, iniziando allo stesso tempo a

raffreddarsi lentamente.

Cedendo calore e acquistando viscosità il caolino passò dallo stato

liquido ad uno stato plastico ed infine a quello solido, smettendo quindi

di spostarsi. Questo esperimento è descritto e commentato anche dal

vivo in una serie di video/documentari.

Al termine del video che riproduce questa esperienza, Jenny cosi

commenta: “Tutte queste forme, tutte queste strutture che potete

vedere si sono create esclusivamente e semplicemente perché la

sostanza si è solidificata sotto l’influenza delle vibrazioni”.

La meraviglia dello studioso è legata al fatto che le figure createsi sono

descrivibili si come ramificazioni, che però non appaiono come forme

cristallizzate, ma come architetture strutturate risultanti dalla

vibrazione. Possiamo definirle delle strutture dendritiche che diventano

filigrana.

Ancora una volta la contaminazione interdisciplinare si ritrova nell’uso

del linguaggio descrittivo. Anziché descrivere le strutture di caolino

come “ramificazioni”, Jenny ricorre alla parola “dendritico”, un aggettivo

appartenente all’ambito delle scienze mediche: i dendriti sono infatti le

ramificazioni attraverso cui ogni cellula nervosa invia messaggi agli altri

neuroni.

In natura strutture di aspetto dendritico sono: alberi, strutture di

ghiaccio, foci di fiumi e addirittura minerali. Questi presento la stessa

forma dentritica del caolino, ma non vantano alcun rapporto di parentela

o alcuna correlazione reciproca, che vada oltre una limitata somiglianza

estetica.

Alla luce delle personali idee filosofiche di Jenny, la scelta di utilizzare

questo aggettivo in particolare non può essere considerata una semplice

coincidenza.

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Il carattere ripetibile e riproducibile dei test del medico svizzero a prima

vista non sembra aver stimolato la ricerca delle leggi che governano e

descrivono tali fenomeni. O per lo meno non nell’ambito della cimatica

stessa, dove gli studi proseguono anche ai giorni nostri.

Si potrebbe avere l’impressione che vi sia una globale indifferenza del

mondo scientifico verso questo tipo di fenomeni, nonostante la cospicua

quantità di dati fotografici e filmati estremamente affascinanti presenti

in rete.

Tuttavia questa indifferenza è solo apparente, probabilmente dovuta

soprattutto anche al fatto che, a dispetto della giovane età della cimatica

come disciplina, questi fenomeni in realtà sono noti alla ricerca

accademica da secoli.

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Deduzioni

Chladni, per primo, aveva osservato che per una lastra di forma

circolare, i reticoli nodali presentano tutti una qualche simmetria

centrale; di conseguenza l'osservazione di Jenny riguardo l’emissione

dell’OM è quindi perfettamente coerente con proprietà fisiche note da

tempo, e non dipende affatto da quale parola venga pronunciata.

Sollecitando inoltre la superficie in modi diversi si osservano di volta in

volta solo alcuni degli infiniti reticoli nodali possibili.

Osservando atri esempi portati da Hans Jenny, con la consapevolezza

delle scoperte di Chladni possiamo quindi affermare con certezza che

l'onda sonora incidente non influenza direttamente la forma delle

strutture di caolino liquido, o delle altre sostanze poste sul piatto

vibrante.

E se intendiamo le linee nodali come un’espressione manifesta del

suono, una sorta di materializzazione dipendente solo da quale

frequenza si è deciso di studiare, vale la medesima considerazione.

Quello che l’onda sonora con la sua specifica frequenza determina è si il

modello di disposizione dei reticoli nodali, ma tale configurazione è una

conseguenza del modo in cui vibra il piatto su cui è posta la sabbia o il

caolino. A loro volta le linee che si formano dipendono dal materiale di

cui è costituito il piatto, dalla sua forma, dal suo spessore e dai punti

non vibranti in cui è vincolato al supporto.

Quindi, dato che è la vibrazione del piatto a stabilire i movimenti delle

sostanze poste al di sopra, non è legittimo dedurre attraverso le teorie

cimatiche qualcosa sul comportamento delle figure che si manifestano,

né tantomeno ha senso cercare di interpretarlo in modo quasi

prosopopeico.

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Jenny esegui svariati esperimenti cambiando le sostanze con cui

cospargere il piatto vibrante o la frequenza sonora. Forse, se avesse

usato anche piatti diversi per forma o materiale, sarebbe arrivato a

conclusioni differenti.

Il fenomeno della cimatica non si è esaurito con l’opera di Jenny, e i siti

che oggi se ne occupano sono moltissimi. Nella maggioranza dei casi si

legge che gli studi di cimatica hanno dimostrato una volta per tutte che

il suono può influenzare la materia; altrettanto spesso questo è il punto

di partenza per elucubrazioni che vedono nella cimatica la prova

scientifica di concetti di matrice mistico/religiosa, a cui fa seguito

immancabilmente la citazione dell’esperimento di Jenny sulle

vocalizzazioni con l’OM.

Frequentemente viene chiamato in causa Pitagora con la sua celebre

frase: “la geometria della materia non è altro che musica cristallizzata”,

utile in questi contesti per giustificare una presunta analogia tra la

cimatica e un qualche genere di geometria sacra.

Invece, grazie agli insegnamenti di quello che è considerato uno dei

padri della fisica acustica, Chladni appunto, possiamo affermare con

solide basi sperimentali, che è sbagliato credere che queste figure

geometriche rivelino qualcosa sull’essenza della materia vibrante, in

quanto non si tratta affatto di esibire attraverso la giusta frequenza il

disegno insito materia stessa, quasi si potesse usare la cimatica come

l’equivalente di un esame ai raggi X che ne visualizzi la struttura interna.

E oltremodo errato attribuire un potere organizzatore e modellatore al

suono in sé, dal momento che è la vibrazione della piastra che permette

ai disegni di apparire. Tale vibrazione potrebbe teoricamente essere

indotta, con i dovuti accorgimenti, per via esclusivamente meccanica,

senza l’ausilio di altoparlanti o sorgenti sonore.

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I fenomeni fisici coinvolti nella formazione delle figure di Chladni sono,

come appare a questo punto, perfettamente spiegabili con leggi fisiche

note. Esperimenti di questo tipo infatti erano già stati eseguiti tra il

1630 e il 1680 da Galileo Galilei e da Robert Hooke. I lavori di Chaldni

diedero un importantissimo contributo alla comprensione dei fenomeni

acustici e del funzionamento degli strumenti musicali. Nonostante non

si utilizzino piu archetti e lastre di vetro, ma si preferiscano invece

altoparlanti e piastre di metallo, la medesima tecnica è utilizzata tuttora

per la progettazione e la costruzione di strumenti come il violino, la

chitarra, la viola ed il violoncello.

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Volume 1, (1967)

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