Il suono della voce e il suo potere vibrazionale e curativo · Il grido del neonato scaturisce dal...

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Il suono della voce e il suo potere vibrazionale e curativo Partiamo dando alcune spiegazioni: Che cos’è il suono Il suono è un fenomeno fisico che stimola il senso dell’udito: esso è provocato dal rapido movimento (vibrazione) di un qualsiasi corpo (una corda, un elastico, un pezzo di legno,una colonna d’aria, ecc.) Esso è una forma di energia in qualche modo paragonabile alla luco o all’elettricità. I suoni sono semplicemente onde create da vibrazioni ottenute in migliaia di modi diversi: pizzicando la corda di una chitarra, soffiando nel bocchino di una tromba, sfregando un archetto sulle corde di un violino, percotendo un pezzo di legno o di metallo. Suono e rumore

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Il suono della voce e il suo potere vibrazionale e curativo

Partiamo dando alcune spiegazioni:

Che cos’è il suono Il suono è un fenomeno fisico che stimola il senso dell’udito: esso è provocato dal rapido movimento (vibrazione) di un qualsiasi corpo (una corda, un elastico, un pezzo di legno,una colonna d’aria, ecc.) Esso è una forma di energia in qualche modo paragonabile alla luco o all’elettricità. I suoni sono semplicemente onde create da vibrazioni ottenute in migliaia di modi diversi: pizzicando la corda di una chitarra, soffiando nel bocchino di una tromba, sfregando un archetto sulle corde di un violino, percotendo un pezzo di legno o di metallo.

Suono e rumore

Qual è la differenza tra suono e rumore? Le differenze possono essere di tipo soggettivo oppure oggettivo. Comunemente si tende a collegare la parola suono a qualcosa di piacevole e la parola rumore a qualcosa di fastidioso, ma questa differenza è piuttosto soggettiva e legata al contesto in cui un suono o un rumore sono inseriti. Il rombo del motore di un’auto di formula 1 può essere un fastidioso rumore oppure un bellissimo suono: dipende se chi lo ascolta è un appassionato di corse automobilistiche oppure un amante della natura e della tranquillità.

L’altezza del suono Anche i suoni hanno un’altezza ; nel linguaggio musicale le parole “alto” e “basso” vengono sostituite dai termini “acuto” e “grave”. L’altezza dei suoni dipende dalla frequenza, cioè dalla velocità delle vibrazioni: dato un tempo costante (un secondo), quanto più numerose esse sono, tanto più acuto è il suono. Nel linguaggio musicale l’altezza dei suoni viene rappresentata attraverso le note musicali .

L’altezza del suono si misura in “ hertz” . Il termine hertz si riferisce al nome del fisico tedesco che per primo studiò questi fenomeni. Un hertz corrisponde ad un’oscillazione completa di un corpo elastico nel tempo di un minuto secondo. Dire che un suono è di 300 hertz significa che il corpo che lo produce vibra 300 volte al secondo. In natura esistono suoni che vanno da un minimo di un hertz a un massimo di circa un milione di hertz. L’orecchio umano può solo sentire i suoni compresi tra 16 e 20.000 hertz.

VIDEO N:1-2

Infrasuoni e ultrasuoni I suoni di frequenza inferiore ai 16 hertz vengono chiamati infrasuoni; quelli superiori ai 20.000 hertz vengono chiamati ultrasuoni. Molti animali sono in grado di udire questi tipi di suono, perché dotati di un udito più sensibile di quello umano. L’intensità del suono L’ intensità è la caratteristica che ci permettere di distinguere i suoni forti da quelli deboli; in pratica quello che comunemente chiamiamo il volume del suono. L’intensità è determinata dalla forza con la quale un corpo sonoro viene messo in movimento e, di conseguenza, dall’ampiezza delle vibrazioni. Nel linguaggio musicale l’intensità dei suoni (detta dinamica) viene rappresentata attraverso dei simboli grafici che suggeriscono all’esecutore il corretto livello sonoro per ogni frase musicale. L’intensità del suono si misura in decibel. Con i decibel si misura la pressione acustica provocata dal suono nel mezzo di propagazione (generalmente l’aria). La pressione acustica necessaria perché un suono sia udibile dall’orecchio umano varia a seconda della frequenza (altezza) dei suoni. Un suono di 1.000 hertz è udibile a “zero decibel”, mentre scendendo a 30 hertz occorre un’intensità di almeno 60 decibel perché il suono sia udibile. Esistono molte fonti potenziali capaci di produrre suoni a decibel elevati. Anche se tali suoni in piccole dosi non sono dannosi, è bene evitare una lunga esposizione a suoni di oltre 90 decibel.

Tenete presente che, anche se breve, un suono intenso può produrre danni fisici. Per esempio, il suono prodotto da un martello pneumatico può provocare, al pari di una serata trascorsa in una discoteca, danni permanenti all’udito. IL TIMBRO Il timbro è la caratteristica che ci consente di distinguere il suono di uno strumento da quello di un altro; esso può essere paragonato al colore in un disegno: i compositori usano il timbro dei vari strumenti per arricchire (colorare) le loro musiche. Il timbro dipende da vari fattori: • Dalla forma e dimensione dell’oggetto sonoro • Dal materiale di cui esso è costituito (legno, metallo, vetro, carta) • Dal modo in cui il suono è stato prodotto (percuotendo, pizzicando, strofinando ecc.) Il timbro determina una diversa forma dell’onda sonora generata dal suono.

VOCE La voce è lo strumento musicale più personale, immediato ed istintivo. Il linguaggio verbale è in noi ancor prima della nascita. Fin dalle origini dell’uomo è stata fondamento dell’espressione e dell’espressività musicale, ispirando anche la creazione di numerosi strumenti musicali. In alcune tradizioni musicali la voce è il modello espressivo cui tende la musica strumentale. Esattamente come nel caso degli altri strumenti, sono necessari un elemento “eccitante” (cioè l’aria contenuta nei polmoni, che fuoriesce grazie alla spinta del diaframma), un corpo vibrante (le corde vocali, la cui tensione, lunghezza e spessore determinano l’altezza del suono) e un “ambiente risonante” (la cassa toracica, la cavità orale, quella nasale e diverse piccole altre zone distribuite nella scatola cranica). L’incredibile peculiarità della voce umana sta nel fatto che il “risonatore” principale, la bocca, è mobile ed è pertanto possibile modificarne la forma nel corso dell’emissione del suono. Ne consegue la possibilità di variarne il timbro con continuità. L’aria inspirata, spinta verso l’esterno, passando dalla laringe e risuonando nel corpo, si trasforma in suono, la voce. La flessibilità della voce è tuttora un evento inspiegabile. La voce è formata dalle onde sonore. L’aria è ciò di cui è fatta la voce. L’antropologo Steven Mithen ("Il canto degli antenati") scrive che “un tamburo interno ci fa camminare”. È l’ordine ritmico del battito cardiaco e del respiro materno vissuto dentro alla prima orchestra, è il fondamento della memoria, dell’ordine originario. Con la nascita sperimentiamo l’ingresso dell’aria nel nostro corpo. Il grido del neonato scaturisce dal primo incontro con l’aria.

Il corpo è il protagonista dell’ascolto e della produzione della voce. Ogni suono o rumore prodotto dalla voce, dipende dal respiro. La corporeità, al completo, è coinvolta per la respirazione. Il diaframma, muscolo fondamentale per la respirazione, non è visibile all’esterno perché è disposto nella parte mediana interna del corpo. Il diaframma si connette con tutto il sistema muscolare. La sua tensione è modificata dalle emozioni. Le emozioni modificano l’intonazione della voce, il farsi delle frasi, perfino l’articolarsi delle parole. La voce nasce dalla relazione con l’aria, ogni nostro respiro dice della nostra relazione con il mondo, con gli altri, con noi stessi. I suoni che abbiamo conosciuto vivendo dentro il grembo materno sono ritrovati nel mondo in un modo nuovo, attraverso la trasmissione non più liquida bensì aerea. L’essere umano nasce dotato della capacità di imitare gesti, voci, versi. Le neuroscienze attribuiscono questa capacità ai neuroni a specchio, che ci consentono di osservare per riprodurre, per fare nostra la realtà circostante. Le arti raggiungono il culmine di queste capacità. La musica è costruita sul principio delle imitazioni. Il linguaggio verbale è fondato sul principio dell’imitazione. Ogni nostro gesto è passato attraverso percorsi imitativi. Il corpo umano è fatto su misura per imitare suoni, voci, versi del mondo della natura onde ricrearli per comunicare. Le vocali sono i nostri suoni, le consonanti sono l’imitazione di quello che gli essere umani hanno ascoltato, riconosciuto, ricordato, nel mondo della natura. Nei gesti dell’uomo ci sono i suoni o rumori o versi che produce. I gesti portano in sé il valore dei segni. La voce è dentro alla gestualità umana. Le lettere dell’alfabeto riguardano il timbro del suono. Con le vocali rappresentiamo i suoni della nostra voce. Con le consonanti rappresentiamo i rumori riprodotti dalla voce.

Quando noi parliamo non ci limitiamo ad intonare i timbri delle vocali e l’articolazione delle consonanti; ogni vocale è intonata con modificazioni di carattere ritmico (successione nel tempo), melodico (altezza dei suoni) ed accenti (intensità dei suoni). La qualità della voce parla della corporeità, del respiro, della relazione con il mondo, con gli altri, con sé stessi. La parola nasce dal canto, non viceversa. Le note musicali, come le lettere dell’alfabeto, lungi dall’essere segni convenzionali come si è soliti credere da alcuni secoli, sono segni che si rifanno alle emozioni dalle quali scaturiscono gestualità e voce. La scrittura rappresenta sullo spazio di un foglio (sia per le parole sia per la musica) l’esatta successione dei suoni. Nel caso della musica si tratta della melodia; nel caso della scrittura si tratta

di consonanti/vocali. La rappresentazione della successione implica il ritmo. Come disse Pitagora: "La musica è data dai rapporti di altezza e durata fra i suoni". Ogni volta che pronunciamo una parola creiamo una sintesi che comprende: timbri, altezze, durate, intensità. Sono gli aspetti musicali che costituiscono, costruiscono il linguaggio verbale. In termine tecnico, sono la metrica delle parole. Ogni lingua si contraddistingue dalle altre lingue per i suoni vocalici che la caratterizzano, per consonanti particolari, per la sua metrica. Le incredibili capacità del nostro strumento vocale si possono osservare in tantissimi esempi oggigiorno, come il canto lirico, il canto a tenore ed il canto armonico. Quest’ultimo, in particolare, consiste in una tecnica di canto nella quale il cantante sfrutta le risonanze che si creano nel tratto vocale (che si trova tra le corde vocali e la bocca) per far risaltare gli armonici presenti nella voce. In questo modo una singola voce può produrre simultaneamente due o più suoni distinti. Questo utilizzo della voce, sebbene con differenti tecniche e stili, è presente in molte culture. Infatti, benché tipico di tradizioni come quella tibetana e mongola-tuvana, esso è riscontrabile anche in Sudafrica tra la tribù Xosa, in Rajasthan e nelle popolazioni Inuit.

LA RESPIRAZIONE

La voce umana - parlata e cantata - impegna in maniera coordinata tre sistemi: - il sistema respiratorio - il sistema laringeo - i risuonatori Questa lezione è dedicata ad una parte importante del sistema respiratorio: il diaframma e i suoi movimenti. I movimenti del diaframma. Il nostro corpo è un eccellente strumento musicale. E per farlo 'suonare' occorre innanzitutto conoscerlo. Cominciamo dunque dalla respirazione che è ciò che ci tiene in vita e che ci permette di cantare e di parlare. Certamente senza una buona respirazione….non si canta. Anche se una buona respirazione non esaurisce comunque l'arte del canto! Ad ogni modo questo è il centro del sistema di emissione sonora e dunque partiremo da qui. Il cuore del sistema respiratorio è il diaframma, il cui significato etimologico è 'ciò che sta in mezzo' (diafragma). Questo muscolo respiratorio, di forma larga e convessa, in effetti separa la cavità toracica da quella addominale. Quando inspiriamo la curva del diaframma si alza e il muscolo si rende più efficace a sostenere la nota.

A che cosa serve il diaframma?

O ltre che a separare due cavità con funzionalità differenti, il diaframma è il nostro fondamentale sostegno del suono: è qui che avviene il cosiddetto 'appoggio'. Con un'immagine fantasiosa possiamo dire che il diaframma è il 'vassoio' che sostiene il suono. Sentire la funzionalità del diaframma o anche solo la sua 'presenza', è tra le cose più difficili del canto, pur essendo assolutamente indispensabile. Proviamo ad aiutarci con alcuni esercizi molto semplici:

1. cominciamo a ridere, prima piano e poi forte, cercando di sentire i movimenti sussultori del muscolo;

2. ora proviamo invece a sbadigliare: con questo esercizio il diaframma si dispone 'a vassoio' (effetto dell'apertura toracica), la posizione cioè di massimo sostegno della voce. Lo sbadiglio serve anche a 'prendere coscienza' delle cavità boccali e faringee che nel canto vanno sempre tenute ampie per aiutare il passaggio del suono (argomento di lezioni successive)

3. quando ci capita di singhiozzare - nel pianto o nel semplice singhiozzo - possiamo osservare il coinvolgimento del diaframma (naturalmente questo non può dirsi un esercizio vero e proprio e spero che a tutti noi capiti il meno possibile di sentire la presenza del diaframma in questo modo…)

4. per chi segue regolari lezioni di canto, sarà facile sentire questo muscolo negli esercizi di suono picchettato.

Ecco un'immagine del diaframma visto dal retro:

Respirare significa inspirare ed espirare. L'inspirazione. Innanzitutto quando si inspira bisognerebbe cercare di riempire d'aria tutto il polmone e non solo la parte alta (respirazione clavicolare). Questa è una regola che ci dovrebbe accompagnare, oltre che nel canto, in ogni momento della nostra vita. Infatti la respirazione alta o clavicolare è dannosa per l'organismo perché consente solo una limitata ventilazione ed un ricambio sanguigno insufficiente. E' lo stress e la fretta che ci fa respirare solo con la parte alta del polmone. Infatti gli animali e i bambini, nell'atto respiratorio, riempiono 'naturalmente' tutto il polmone.

La respirazione parte dal naso (vedi lezione 1 ). L'aria giunge ai polmoni che vanno riempiti fino in fondo; arriva poi all'addome che si gonfia leggermente in avanti. La volta diaframmatica si alza di diversi centimetri. Le costole inferiori si aprono lateralmente e quindi il diaframma si abbassa un po'. La gabbia toracica è più ampia sia lateralmente - apertura costale - che verticalmente per effetto dell'abbassamento diaframmatico (e non perché si sono alzate le spalle che devono invece rimanere immobili!) L'espirazione. La cinghia addominale si mantiene tonica per fornire pressione e regolarla; il diaframma torna nella posizione originaria; le costole si chiudono. Quando si canta questo movimento va regolato cercando di 'ritardare' la chiusura costale con il sostegno addominale, senza eccedere per non bloccare il diaframma. Data l'importanza del sostegno addominale per la tenuta del suono, si consiglia di fare esercizi per aiutare la tonicità dei muscoli dell'addome. L'emissione del suono va 'tenuta' e non va spinta per evitare la chiusura laringea: in questo modo, oltre a provocare danni alle corde vocali (il sistema laringeo sarà oggetto di un'altra lezione), la cassa toracica non entra più in vibrazione come dovrebbe. Ecco qui sotto i movimenti diaframmatici di un buon cantante:

Movimenti del diaframma visti lateralmente e frontalmente. 1 = diaframma 2 = apertura della volta diaframmatica (con l'apertura costale si riabbassa leggermente)

riferimento video n.4

VIBRAZIONE VOCE SUONO CURA

Come viene utilizzata la vibrazione e il suono della voce per curare? Esiste la musicoterapia , la

cantoterapia , e la teoria di MASARU EMOTO attravverso la cristalizzazione dell’ acqua e la

vibrazione del suono ci sono prove scentifiche di che cosa succede alla molecola dell ‘acqua della

quale noi siamo fatti per il 70%.

MASARU EMOTO

Masaru Emoto è conosciuto per il suo controverso pensiero sulla presunta memoria dell'acqua, teoria secondo la quale sussisterebbe una relazione tra i pensieri umani e vari stati dell'acqua considerata a una temperatura convenzionale di -4 °C Egli sostiene di avere documentato con fotografie il fatto che i cristalli assumerebbero una forma armonicamente simmetrica o, al contrario, caotica e disordinata, in conseguenza dell'inquinamento dell'acqua stessa e della presunta "energia" a cui sarebbero esposti; sia essa sotto forma di suono (voce e musica), parola scritta (etichetta applicata a una brocca) o pensiero[1]. Dal 1999 Emoto ha pubblicato diversi libri della stessa collana, intitolati Messages from Water

(Messaggi dall'Acqua), contenenti fotografie di cristalli d'acqua a suo dire sottoposti al trattamento con

«preghiera, musica o scritte avvicinate a contenitori d'acqua»

I MESSAGGI DELL’ACQUA L cqua è la risorsa fondamentale per tutte le forme di vita sul nostro pianeta, la sua qualità e la sua integrità sono essenziali per la loro sopravvivenza. Un sorprendente messaggio ci giunge dall'acqua attraverso le ricerche di Masaru Emoto. Il Dr. Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua, come l’acqua di rubinetto di diverse città del mondo, ‘acqua proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai di varie parti del mondo. Gli venne poi l’idea di esporre l’acqua alle vibrazioni della musica, di parole sia scritte che dette e fin anche dei pensieri. Si è visto che i cristalli dell’acqua trattata mutano di struttura, inviando dei messaggi. Le immagini di seguito riportate mostrano, come l’acqua, sia quasi un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall'ambiente.

UN FIUME PRIMA DI UNA DOPO LA PREGHIERA PREGHIERA

GRAZIE IN GIAPPONESE ACQUA DI LURDES

ESPOSIZIONE A MUSICA HEAVY METAL MUSICA DI

BACH VIDEO N.6-7-8

LA MUSICOTERAPIA

“La Musicoterapia è una tecnica psicoterapica che utilizza il suono, la musica, il movimento e gli strumenti corporei, sonori e musicali, per determinare un processo storico di vincolo tra il terapeuta e il suo paziente o gruppi di pazienti, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di riabilitare e recuperare i pazienti per la società.”

“La patologia del paziente.” (APMT, Regno Unito) “La Musicoterapia è l’uso della musica per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell'individuo e l’uso della musica nella cura di malattie e disabilità. Può essere applicata a tutte le fasce d’età, in una varietà di ambiti di cura. La musica ha una qualità non verbale, ma offre un’ampia possibilità d’espressione verbale e vocale. Come membro di un’equipe terapeutica, il musicoterapista professionista partecipa all’accertamento dei bisogni del cliente, alla formulazione di un approccio e di un programma individuale per il cliente e poi offre specifiche attività musicali per raggiungere gli scopi. Valutazioni regolari accertano ed assicurano l’efficacia del programma. La natura della musicoterapia amplifica l’approccio creativo nel lavoro con i pazienti disabili. La Musicoterapia fornisce un approccio umanistico possibile che riconosce e sviluppa le risorse interne

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del cliente spesso non sfruttate. I musicoterapeuti desiderano aiutare l’individuo per spingerlo verso un migliore concetto di sé, e, nel senso più ampio, per far conoscere ad ogni essere umano le proprie maggiori potenzialità.” (Assoc. Canadese di Musicoterapia, CAMT) “La Musicoterapia è l’uso della musica nella realizzazione degli scopi terapeutici: il ristabilimento, il mantenimento e il miglioramento della salute mentale e fisica. È l’applicazione sistematica della musica, diretta dal musicoterapeuta in un ambito terapeutico, per portare i cambiamenti desiderati nel comportamento. Tali cambiamenti permettono all’individuo di affrontare la terapia per arrivare ad una maggiore comprensione di sé e del mondo intorno a lui, e di ottenere quindi un più adeguato adattamento alla società. Come membro della squadra terapeutica il musicoterapeuta professionista prende parte all’analisi dei problemi dell’individuo e alla formulazione degli obiettivi del piano generale di trattamento, prima di progettare ed elaborare specifiche attività musicali. Valutazioni periodiche vengono fatte per determinare l’efficacia delle procedure impiegate.” (Assoc. Nazionale di Musicoterapia U.S.A., AMTA) Musicoterapia è un processo indirizzato ad uno scopo in cui il terapista aiuta il paziente a migliorare, mantenere o recuperare uno stato di benessere utilizzando esperienze musicali e le relazioni che si sviluppano per mezzo di esse come forze dinamiche di cambiamento. Il terapista aiuta il paziente attraverso le procedure di accertamento, trattamento e valutazione. La Musicoterapia può rivolgersi ad aspetti del benessere del paziente che includono una vasta gamma di problemi o bisogni mentali, fisici, emotivi e sociali. In alcuni casi questi problemi o bisogni vengono affrontati direttamente attraverso la musica, in altri attraverso le relazioni interpersonali che si sviluppano tra paziente e terapista e/o gruppo.” (Kenneth E. Bruscia)

Vengono usati vari herz in base alla patologia di una persona per esempio per il rilassamento psicofisico vengono usati i 432 hz che aiutano a calmare la mente e quello stato di agitazione. I 528 hz lavorano nel riequilibrio del DNA e quindi su ogni cellula. Vengono usate musiche che hanno per lo piu hz curativi tipo mozart , schopin ecc

IL CANTO ARMONICO

Il canto armonico detto anche canto difonico o diplofonico è una tecnica di canto nella quale la persona e non serve essere per forza cantanti sfrutta le risonanze e i riverberi che si creano nel tratto vocale (che si trova tra le corde vocali , laringe e bocca), per far risaltare gli armonici della voce. Questi canti provengono dalle antiche tradizioni della Mongolia ,dell ‘ Africa , dell ‘Arabia e del Messico, dal cristianesimo e nelle sacre tradizioni spirituali del Tibet. Per loro è come una preghiera per tenere calma la mente e stare nel qui e ora , e in piu si riesce ad ottenere attraverso la vibrazione del suono della voce e appunto degli armonici un benessere fisico avendo usato gli hz prodotti dalla voce. Il canto armonico porta il corpo ad uno stato di grande rilassamento riequilibrando il suo stato energetico. VIDEO N: 9-10-11-13

CANTO ARMONICO detto anche CANTO ARCOBALENO o CANTO SACRO una nota fondamentale TANTI ARMONICI dallo strumento speciale che siamo:NOI STESSI! Prima di tutto GIOCATE, più si gioca con questi vocalizzi più sentirete i vostri armonici più il vostro corpo vibra, più creerete benessere a voi stessi e nel luogo in cui siete e anche alle altre persone CANTA CHE TI PASSA non è solo un modo di dire FUNZIONA !!! Intonare il suono MMM facendo vibrare le labbra provate a muovere lentamente la bocca e lingua sentirete gli armonici fate diversi vocalizzi MMMUUU – MMMOOO – MMMAAA – MMMEEE – MMMIII un bel respiro e cantare lentamente scandendo a lungo IO SONO IIIIIOOOOSOOONNNOOO cantare il proprio nome è una meravigliosa esperienza di contatto con voi stessi ascoltate dove nel corpo vi risuona e poi ditevi WOW! Anzi cantatevelo lentamente scandendolo a lungo WUUUOOOAAAOOOUUUW MIAO...MMMIIIAAAOOO...MMMIIIAAAO...MMMIIIAAAO... utilizzando WOW MIAO si sentono armonici senza utilizzare la lingua MMMMOOORRRR ascoltate l'effetto sonoro e percepite dove la lingua si posiziona come vibra il palato come si muove la bocca per creare la cavità di risonanza e creare l'ipertono Provate a emettere il suono NNNNNN il suono si proietta nella cavità nasale muovendo leggermente la bocca sentirete gli armonici prodotti NNNIII – NNNEEERRR – RRRRRR importante percepire dove e come muovete la lingua e la bocca ripetete.....NNNEEERRRRMMMOOORR... NNNEEERRRRMMMOOORRR...

LLLLLL fate attenzione a questa posizione dove si trova la lingua a contatto con il palato spostatela avanti e indietro lentamente intanto intonate le vocali LLLUOU – LLLEE – LLLAAA – LLLIII crea armonici dette a 2 cavità perchè la lingua tocca leggera il palato e attraverso piccoli spostamenti avanti e indietro sentirete più armonici capire come si apre e chiude la glottide variando l'apertura della bocca ripetete NNNGONG...NNNGANG....NNNGHENG...NNNGHING NNNEEERRRRMMMOOORRR..NNNEEERRR..NNNGONG.. UUUIIII..HHHEERR...RRIII..

PER OGNI VOCALE FATE UN RESPIRO e visualizzate, percepite dirigete il suono alla zona del chakra corrispondente VOCALE CHAKRA MODO U 1 O 2 O chiusa O' 3 O aperta A 4 E' 5 E' aperta E 6 E chiusa I 7 VOCALE CHAKRA MODO I 7 E 6 E chiusa E' 5 E' aperta A 4 O' 3 O aperta O 2 O chiusa

U 1 RESPIRATE E ALLENATEVI NEL FARLI ASCENDENTI E DISCENDENTI U O O' A E' E I E E' A O' O U I E E' A O' O U O O' A E' E I RESPIRATE E LENTAMENTE ASCOLTATEVI COME STATE COME è CAMBIATA LA

VOSTRA ATTENZIONE DI VOI STESSI E DEL LUOGO CHE VI CIRCONDA ASSAPORATE

IL SILENZIO ...IL SILENZIO è SACRO...SIATENE GRATI. GRAZIE GRAZIE GRAZIE

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