IL SUBLIME e WILLIAM TURNER - WordPress.com · riconosce poi grazie all’ esperienza del sublime...

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IL SUBLIME e WILLIAM TURNER ricerca a cura di Bianchetti Sara

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IL SUBLIME eWILLIAM TURNER

ricerca a cura diBianchetti Sara

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Il Sublime è una categoria estetica che risale all’ antichità classica e successivamente al Romanticismo.

L’ estetica del Sublime fu elaborata per la prima volta dallo Pseudo Longino, il cui Trattato del Sublime (I secolo d.C.) studia il fenomeno in relazione agli effetti che l’ opera esercita sull’animo umano.

Già in questo trattato si manifesta l’aspetto di un’ estetica che supera la concezione del Bello e la sua aspirazione a definire canoni oggettivi.

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Nell’idea di Burke è Sublime “Tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è terribile o che riguarda oggetti terribili”.

Il sublime può anche essere definito come “l’ orrendo che affascina”.

La natura, nei suoi aspetti più terrificanti (mari burrascosi, cime innevate o eruzioni vulcaniche) diventa la fonte del Sublime perché “produce la più forte emozione che l’ animo sia capace di sentire”.

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Nell’ idea di Kant: di fronte alla magnificenza della natura l’ uomo prova un senso di smarrimento e di frustrazione, ma riconosce poi grazie all’ esperienza del sublime la propria superiorità, in quanto egli è collocato al di sopra della natura stessa e della sua grandiosità.

La contemplazione di tale spettacolo induce la mente a prendere coscienza del proprio limite.

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Questa teoria viene poi ripresa da Schiller nel Trattato Del Sublime.

Per il poeta tedesco esistono due “geni” che la natura ci ha dato come compagni della nostra vita. Il sentimento del bello è socievole e benevolo e con il suo lieto agire sembra abbreviare il nostro viaggio, ma è legato ai sensi ed è valido solo tra uomini.

Il sentimento del Sublime invece è grave e taciturno e ci porta al di là dell’ abisso vertiginoso ed è sintesi tra un senso di pena che si manifesta come brivido e un senso di letizia.

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Tra i molti artisti che, a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, hanno interpretato l’estetica del sublime, merita una menzione particolare il pittore inglese William Turner, i cui uragani, le cui bufere di neve e le cui battaglie marine rappresentano l’incarnazione pittorica di questa idea.

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Joseph Mallord William Turner è nato a Londra il 23 aprile 1775 ed è morto a Chelsea il 19 dicembre 1851.

E’ stato un pittore e incisore inglese appartenente al movimento romantico, il suo stile pose le basi per la nascita dell’ Impressionismo.

Famoso per le sue opere ad olio, Turner fu anche uno dei più grandi maestri britannici nella realizzazione di paesaggi all’ acquerello, e meritò il soprannome di «pittore della luce».

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In seguito alla morte della sorella minore, nel 1785 il piccolo Turner viene mandato da uno zio a Brentford, che all’ epoca era una piccola cittadina a ovest di Londra, e l’ anno dopo frequenta la scuola a Margate, nel Kent.Entrambe le cittadine sono sul Tamigi, cosa che risveglia nel ragazzo l’ interesse per la pittura, scoprendo per caso il suo talento artistico naturale.Da quel momento Turner disegna e dipinge piccole opere che suo padre espone nella vetrina del suo negozio dibarbiere.Ammesso alla Royal Academy a soli 15 anni, un suo acquarello viene esposto alla Esposizione Estiva del 1790.

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Nel 1794 inizia a lavorare come illustratore per il “Copperplate Magazine” e il “Pocket Magazine”; per questi giornali viaggia molto per prendere schizzi ed i soggetti che riprende per lavoro sono abbazie, cattedrali, ponti e città.

I principali punti di riferimento diventano per William Turner le figure di Nicolas Poussin e di Claude Lorrain al quale si ispira per realizzare il “Liber Studiorum” (1807-1819), che contiene una serie di incisioni didattiche.

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Lo stile del pittore si evolve verso una minore definizione dei dettagli, aumentando invece le suggestioni atmosferiche, giungendo perfino a suggerire l’idea del “non finito”.

Nel 1836, assieme all’ amico Munro, torna in Val d’ Aosta per rivedere le Alpi e il Monte Bianco, che tanto lo avevano affascinato in un precedente soggiorno.

Qui realizza numerosi disegni a matita e acquerello che sono raccolti in due taccuini, oggi esposti alla Tate Gallery di Londra con il titolo Val d’Aosta e Fort Bard.

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