Turner Ha Ucciso l'Uomo

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MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI CARATTERISTICHE E REQUISITI

F.1. 1.A.IONI Z

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

F. MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

. E F.1.1 TERISTICH T CARA UISITI E REQ

F1

F.1. PARETI PERIMETRALI VERTICALIF.1.1. CARATTERISTICHE E REQUISITI Tipi e strati funzionali Materiali edilizi F.1.2. MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALI Elementi resistenti naturali Tipologie murarie in elementi resistenti naturali F.1.3. MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI Elementi resistenti artificiali F.1.4. LATERIZIO Elementi resistenti artificiali Tipi e caratteristiche delle murature F.1.5. CALCESTRUZZO Elementi resistenti artificiali - Tipi e caratteristiche delle murature F.1.6. SISTEMI E PRODOTTI Elementi resistenti in laterizio e calcestruzzo F.1.7. MALTE Leganti Inerti Classificazione delle malte Resistenza della muratura in elementi resistenti artificiali Giunti F.1.8. APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI Apparecchiature murarie Collegamenti e rinforzi nelle murature F.1.9. ALLOGGIAMENTO DI IMPIANTI F.1.10. ARCHI E PIATTABANDE Archi Piattabanda Centinature F.1.11. ARCHITRAVI Architravi di mattoni Architravi di cemento armato Architravi di acciaio F.1.12. MURATURA ARMATA Caratteristiche e tipi Muratura a intercapedine armata Muratura ad armatura diffusa Muratura ad armatura concentrata F.1.13. MURATURE A GETTO Casseforme e sistemi a proiezione F.1.14. ELEMENTI DI CORRELAZIONE Correlazione delle murature a elementi con la struttura portante F.1.15. PANNELLI IN CALCESTRUZZO Pannelli prefabbricati - Caratteristiche e tipi Attrezzature di giunto Sistemi di ancoraggio F.1.16. MURATURE TRAFORATE Apparecchiature murarie traforate F.1.17. FACCIATE LEGGERE Classificazione Profili e caratteristiche Attrezzature di giunto F.1.18. PARETI TRASLUCIDE E TRASPARENTI Vetrocemento Profilati a "U" Vetri organici F.1.19. PARETI IN LEGNO (Ing. Cecilia Vittori) Pannelli a base di legno Prodotti derivati dal legno F.1.20. INTONACI (Arch. Stefania Mornati) Tipi e caratteristiche Tipi di intonaci Modalit di esecuzione F.1.21. RIVESTIMENTI LAPIDEI Marmi e pietre: denominazioni e caratteristiche Classificazione e caratteristiche Ancoraggio delle lastre F.1.22. RIVESTIMENTI CERAMICI Materiali ceramici F.1.23. RIVESTIMENTO A CAPPOTTO F.1.24. RIVESTIMENTO CON FACCIATA VENTILATA F.1.25. ISOLANTI TERMOACUSTICI 2 2 3 5 5 7 8 8 9 9 11 15 15 19 19 20 20 22 24 25 26 26 32 33 34 34 36 37 38 38 39 39 40 40 42 43 44 44 47 47 48 48 49 50 51 51 52 52 53 54 55 55 57 58 59 59 62 64 64 65 67 67 72 74 77 77 78 80 82

Materiali termoisolanti Ponti termici Posa in opera dei materiali termoisolanti Isolamento delle pareti e correzione dei ponti termici Materiali fonoisolanti F.1.26. SERRAMENTI ESTERNI (Ing. Silvano Stucchi) Caratteristiche e requisiti Vetri Controtelai Soglie e imbotti Serramenti esterni in legno Serramenti in acciaio Serramenti in lamiera d'acciaio Serramenti in alluminio Serramenti esterni in materiali misti Serramenti in PVC Dispositivi di oscuramento Lucernai F.1.27. FACCIATE CONTINUE E STRUTTURALI Facciate continue Facciate strutturali Facciate miste (continue e strutturali) F.1.28. PORTE, PORTONI, SERRANDE Porte esterne Serramenti esterni

82 83 85 87 88 88 92 97 98 99 105 108 110 113 114 115 118 121 121 124 126 130 130 132

F.2. CHIUSURE ORIZZONTALI (Arch. Stefania Mornati)F.2.1. CARATTERISTICHE E REQUISITI Isolamento termico Materiali impermeabilizzanti F.2.2. FONDAZIONI E INTERRATI Protezione delle murature di fondazione Protezione delle chiusure orizzontali di base Chiusure in grigliati metallici F.2.3. PAVIMENTI (Ing. Silvano Stucchi) Tipi di pavimenti Isolamento acustico dei pavimenti F.2.4. CONTROSOFFITTI Tipi di controsoffitti Apparecchi di sospensione Correlazioni F.2.5. COPERTURE CONTINUE (Arch. Stefania Mornati) Isolamento termico e impermeabilizzazione Tetto giardino Ancoraggi perimetrali e di coronamento Ancoraggi perimetrali, profili di tenuta, scossaline Impermeabilizzazione di soglie e raccordi con volumi emergenti Raccolta e smaltimento delle acque meteoriche F.2.6. COPERTURE DISCONTINUE Coperture discontinue Isolamento termico e impermeabilizzazione Manto di copertura Correlazioni e raccordi Lastre Raccolta e smaltimento delle acque meteoriche F.2.7. COPERTURE TRASLUCIDE E TRASPARENTI Coperture di vetrocemento F.2.8. BALCONI F.2.9. GIUNTI DI DILATAZIONE (Ing. Silvano Stucchi) 137 137 141 141 143 144 146 146 148 150 150 152 153 154 154 160 161 162 163 164 165 165 166 167 171 173 182 185 185 187 188

F.3. PARTIZIONI INTERNEF.3.1. TRAMEZZI Tramezzi in laterizio, in blocchi di calcestruzzo, in pannelli di gesso, in legno Lastre e pannelli Lastre di gesso su orditura metallica e accessori Partizioni spostabili F.3.2. SERRAMENTI INTERNI Porte Porte antincendio Rivestimenti antincendio 190 190 191 193 194 195 195 196 197

F.4. ELEMENTI DI COMUNICAZIONE VERTICALEF.4.1. SCALE F.4.2. ASCENSORI E AUSILI MECCANICI 198 201

F.5. ARREDIF.5.1. BAGNI Pareti tecniche Apparecchi sanitari Cellule prefabbricate F.5.2. CUCINA F.5.3. ARREDI MOBILI Tavoli e sedute Poltrone, divani, letti Armadi, scaffali, librerie 202 202 203 205 207 208 208 211 212

F.6. SISTEMAZIONI ESTERNEF.6.1. RECINZIONI E PROTEZIONI Recinzioni e protezioni in muratura Recinzioni in legno e metallo F.6.2. AREE D'USO E ARREDI Pavimentazioni Aree d'uso Accessori 213 213 214 216 216 218 219

F.1. 1.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE CARATTERISTICHE E REQUISITI

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

Il termine chiusura verticale indica gli elementi tecnologici atti a delimitare un determinato spazio. I componenti della chiusura verticali sono le pareti perimetrali verticali e i serramenti esterni verticali, nelle diverse categorie e con i diversi accessori. Le principali norme UNI di riferimento sono:

7959 Pareti perimetrali verticali. Analisi dei requisiti. 8369/1 Chiusure verticali. Classificazione e terminologia. 8369/2 Pareti perimetrali verticali. Classificazione e terminologia. 8369/3 Chiusure verticali. Classificazione e terminologia dei serramenti esterni verticali.

8369/4 Chiusure verticali. Giunto tra pareti perimetrali verticali e infissi esterni. Terminologia e simboli per le dimensioni. 8979 Pareti perimetrali verticali. Analisi degli strati funzionali.

TIPI E STRATI FUNZIONALILa parete perimetrale verticale portante quando svolge la funzione strutturale (in questo caso pu essere collocata sia al perimetro delledificio che al suo interno); di tamponamento quando svolge principalmente il compito di chiusura e, impropriamente, non viene ritenuta collaborante ai fini statici. La muratura monostrato viene realizzata con uno stesso tipo di elemento resistente. Limpiego di blocchi di grandi dimensioni consente la realizzazione di murature monostrato impiegando un solo blocco a tutto spessore. Lo spessore di una muratura monostrato generalmente compreso tra 12 e 50 cm. Il comportamento termoigrometrico molto uniforme e presenta una buona resistenza al fuoco. La muratura monostrato deve essere in grado di garantire da sola, o con una finitura di intonaco o di altro materiale per rivestimento, un adeguato isolamento termico e acustico, la portanza, la tenuta allacqua. La muratura multistrato principalmente di tipo misto e a doppia parete. Altre soluzioni costruttive delle murature multistrato sono le murature cave, a doppia intercapedine, a intercapedine sfalsata, a diaframmi, le pareti ventilate. La muratura mista costituita dallaffiancamento di due strati verticali realizzati ognuno con mattoni o blocchi di diverso tipo collegati tra di loro a intervalli regolari dalle compenetrazioni degli stessi mattoni o da elementi metallici posti trasversalmente. Uno dei due strati assolve generalmente la funzione portante, mentre laltro risponde a requisiti di isolamento termoacustico. Le murature a sacco possono rientrare in questa categoria. La muratura a doppia parete costituita da due strati con interposta una camera daria, con funzione isolante, di 35 cm di spessore. Oltre tale spessore la funzione isolante della camera daria stagna non offre contributi significativi. Per aumentare il potere coibente del sistema parete, la camera daria pu essere totalmente o parzialmente riempita con materiale isolante; questultimo deve essere adeguatamente protetto da infiltrazioni di acqua o fenomeni di condensa interstiziale che lo danneggiano, compromettendone le prestazioni. Il materiale isolante deve essere impermeabile allacqua e permeabile al vapore; quando questultima caratteristica non garantita, lisolante viene protetto dalla barriera al vapore. Il comportamento termoigrometrico e acustico della parete varia al variare dei singoli spessori e dei materiali utilizzati. La discontinuit trasversale della muratura e la presenza delle cavit negli elementi resistenti costituiscono un contributo allisolamento termico. I requisiti che la parete perimetrale deve soddisfare oltre quelli relativi alla stabilit poich comunque soggetta alle sollecitazioni esterne e al peso proprio, riguardano le esigenze di sicurezza, di benessere igrotermico, di resistenza termica, di purezza dellaria, di isolamento acustico, di aspetto, tattili, di durabilit, di disponibilit a sostenere carichi appesi, di economia, di energia, di sicurezza durante la messa in opera. I singoli strati che costituiscono la parete, sia di tipo multistrato che monostrato, di seguito descritti (UNI 8979), devono rispondere, singolarmente o integrando le funzioni, alle prestazioni richieste. Lo strato di barriera al vapore ha resistenza molto elevata alla diffusione del vapore; la sua presenza evita laccumulo di vapore allinterno del sistema parete. Si adotta quando lelemento termoisolante protetto superficialmente da strati impermeabili al vapore che impediscono la migrazione di questultimo verso lambiente esterno, o quando in presenza di rilevante umidit relativa negli ambienti interni, lelemento termoisolante costituito da un materiale che assorbe lumidit. Nella sequenza degli strati dallesterno allinterno la barriera viene collocata in successione allo strato di isolante termico, affinch la sua temperatura sia superiore a quella corrispondente al punto di rugiada dellaria interna. I materiali costituenti possono essere, ad esempio, i materiali bituminosi o sintetici con eventuale lamina metallica associata i fogli a base di polimeri. La resistenza alla diffusione del vapore, che pu essere parziale o totale, espressa in 10 9 m2 Pa/Kg. Lo strato di collegamento linsieme di elementi che assicura il collegamento dellisolamento termico, dello strato di tenuta, della finitura interna o esterna allelemento portante. Si adotta quando vi rischio di asportazione di tali strati a causa del vento, della gravit o di altre sollecitazioni. A tale scopo sono impiegati chiodi, ganci, profilati, zanche, malta, adesivi. Lo strato di diffusione o ugualizzazione del vapore impedisce la formazione di sovrapressioni interne alla parete causate da evaporazione di acqua occlusa. Si adotta quando si possono verificare forti afflussi di vapore allinterno e quando la parete costituita da strati che presentano un elevato grado di impermeabilit al vapore. Nella sequenza degli strati dallesterno allinterno, questo strato si colloca in successione alla barriera al vapore o agli strati di tenuta contigui. Viene realizzato mediante intercapedine daria, con fogli a base di prodotti bituminosi rivestiti su una faccia con granuli di dimensioni opportune, con strati di intonaco granigliato. Lo strato di protezione o di finitura costituisce la superficie esterna della parete, ne garantisce uniformit di aspetto e protegge gli strati sottostanti dallaggressione degli agenti esterni. La funzione di finitura pu essere svolta dallo stesso elemento resistente, detto in questo caso faccia a vista, o da idonei materiali da rivestimento. Lo strato di rivestimento interno costituisce la superficie interna della parete e ne soddisfa le esigenze di aspetto e tattili. La scelta dei materiali da rivestimento dipende da esigenze estetiche, funzionali, di manutenzione. Lo strato di regolarizzazione viene adottato per eliminare le asperit dello strato sottostante al fine di evitare tensioni meccaniche tra strati contigui o migliorarne ladesione. Se realizzato da materiali in fogli collocato generalmente prima della barriera al vapore o dellelemento di tenuta allacqua o allaria. Altri materiali impiegati sono gli intonaci con granulometria fine, i composti a base di gesso, strutture secondarie metalliche o di legno. Lo strato di ripartizione dei carichi o di irrigidimento ha la funzione di sopportare e trasmettere le tensioni concentrate quando sono presenti strati che non assicurano adeguata resistenza. Pu essere adottato a protezione dello strato di isolamento termico, collocandosi sulla sua faccia interna o esterna, o pu essere posizionato al di sotto dello strato di finitura interna o esterna. I materiali impiegati sono, ad esempio, gli intonaci cementizi armati, gli intonaci premiscelati con rete di armatura, le strutture secondarie di legno o metallo, le lastre rigide. Lo strato di isolamento termico ha la funzione di portare la resistenza termica globale della chiusura ai valori richiesti collaborando al benessere abitativo, alla riduzione dei consumi energetici, alleliminazione di fenomeni di condensazione superficiale; in presenza di strati di accumulazione termica contiene i disperdimenti termici. Pu essere collocato in diverse posizioni: sul lato interno o esterno dellelemento portante o integrato con esso; nella sequenza degli strati dallesterno allinterno pu essere collocato in successione allelemento di tenuta o allo strato di ventilazione. I materiali utilizzati sono: pannelli o materassini, posati a secco o incollati, costituiti da materiali in fibra (vetro, minerali, polimeri); materiali granulari (scisti, perlite, pomici); materiali cellulari (schiume sintetiche, sughero, vetro); materiali compatti (silicato di calcio, calcestruzzo preformato, laterizio alveolato, polimeri); materiali sciolti, a base di perlite, vermiculite, argille, espanse, posati in sito nelle intercapedini del sistema parete; materiali schiumati (urea, poliuretano) posati in sito fra strati consecutivi del sistema parete. Lo strato o elemento portante ha la funzione di sopportare i carichi dovuti al peso proprio e agli elementi a esso vincolati, i sovraccarichi, le sollecitazioni esterne. Molti requisiti funzionali sono spesso integrati nello strato portante. Lo strato di tenuta allaria assicura unadeguata tenuta allaria e alla pressione del vento. posizionato internamente allo strato di protezione e finitura esterna e in prossimit di discontinuit strutturali. I materiali idonei sono gli intonaci cementizi, le membrane, le lastre di materiali diversi, i prodotti sigillanti. Lo strato di tenuta allacqua sempre presente e assicura la richiesta impermeabilit alla chiusura. Deve resistere alle sollecitazioni provenienti dallesterno e dalluso. collocato allinterno dello strato di finitura esterna o esternamente alla parete. I materiali impiegati sono gli intonaci cementizi e adeguati materiali da rivestimento. Lo strato di ventilazione contribuisce al controllo delle caratteristiche igrotermiche della parete mediante ricambi daria naturali o forzati. Sempre collocato esternamente allo strato termoisolante e al di sotto dello strato di tenuta allacqua, contribuisce nella stagione invernale allo smaltimento verso lesterno del vapore proveniente dagli ambienti e, attraverso i moti convettivi, riduce, nella stagione estiva, gli effetti dellirraggiamento solare sulla parte. Viene realizzato con struttura portante secondaria in legno o metallo, tale da creare una camera daria collegata con lesterno, e pannelli in laterizio, metallo o altro materiale da rivestimento. Lo strato di protezione al fuoco assicura alla parete o a elementi strutturali in essa inseriti gli adeguati valori di resistenza al fuoco richiesti. Localizzato laddove necessario, pu essere realizzato con lastre di cartongesso, intonaci premiscelati rinforzati e applicati su rete di supporto, altri materiali ignifughi. Lo strato di accumulazione termica porta ai valori richiesti linerzia termica della parete. Normalmente questa funzione integrata nei materiali costituenti la parete (calcestruzzo, laterizi, materiali lapidei).

F2

Scomposizione, postulata dal gruppo neoplastico olandese sin dal 1917, o decostruttivismo esaltato dal MOMA

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI CARATTERISTICHE E REQUISITI

F.1. 1.A.IONI Z

MATERIALI EDILIZITAB. F.1.1./1 MATERIALI EDILIZI ELEMENTI CHIMICI DATI TECNICI MATERIALI EDILIZI Elemento Afnio Alluminio Antimonio Argento Argo Arsenico Azoto Bario Berillio Bismuto Boro Bromo Cadmio Calcio Carbonio Cerio Cesio Cloro Cobalto Cripto Cromo Disprosio Elio Erbio Europio Ferro Fluoro Fosforo Gadolinio Gallio Germanio Idrogeno Indio Iodio Iridio Itterbio Ittrio Lantanio Litio Lutezio Magnesio Manganese Simbolo Hf Al Sb Ag Ar As N Ba Be Bl B Br Cd Ca C Ce Cs Cl Co Kr Cr Dy He Er Eu Fe F P Gd Ga Ge H In I Ir Yb Y La Li Lu Mg Mn Peso atomico 178,6 26,97 121,76 107,88 39,94 74,91 14,008 137,36 9,02 209,0 10,82 79,92 112,41 40,08 12,01 140,1 132,9 35,457 58,94 83,7 52,01 162,5 Samario 4,003 Scandio 167,2 Selenio 152,0 Silicio 55,84 19,00 31,02 156,9 69,72 72,60 1,0081 114,8 126,92 193,1 173,0 88,92 138,9 6,94 175,0 24,32 54,93 Sodio Solfo Stagno Stronzio Tallio Tantalio Tellurio Terbio Titanio Torio Tulio Uranio Vanadio Volframio Xeno Zinco Zirconio Si Na S Sn Sr Tl Ta Te Tb Ti Th Tm U V W Xe Zn Zr Se Sc 45,10 78,96 28,06 Marmi compatti 22,997 32,06 118,7 87,63 204,4 Quarzo siliceo 180,9 127,6 159,2 47,90 232,1 169,4 238,1 50,95 183,9 131,3 65,38 91,22 Terra argillosa umida Terra mista a ciottoli 22563 2300 Rocce disgregabili Sabbia, creta, calcare (asciutti) Sabbia, creta, calcare (bagnati) Terra silicea leggera Terra ghiaiosa asciutta Terra ghiaiosa umida Terra argillosa secca 19620 15696 20601 14715 15696 17658 19620 2000 1600 2100 1500 1600 1800 2000 26487 2700 Mattoni ordinari Neve (caduta di fresco) Neve (umida e acquosa) 17653 7851864 19627688 1800 80190 200800 Sm 150,4 Elemento Mercurio Molibdeno Neo Neodimio Nichel Niobio Olmio Oro Osmio Ossigeno Palladio Piombo Platino Potassio Praseodimio Radio Rado Rame Renio Rodio Rubidio Rutenio MATERIALI EDILIZI Simbolo Hg Mo Ne Nd Ni Nb Ho Au Os O Pd Pb Pt K Pr Ra Rn Cu Re Rh Rb Ru Peso atomico 2000,6 95,95 20,18 144,3 58,69 92,91 163,5 197,2 190,2 16,000 106,7 207,2 195,2 39,096 140,9 226,0 222,0 63,57 186,3 102,9 85,48 101,7 Ghiaia bagnata Graniti Legno di abete bianco (in ciocchi) Legno di abete rosso (in ciocchi) Legno di faggio (in ciocchi) Legno di quercia (in ciocchi) Malta (calce e sabbia) 16677 26487 3335 3139 3924 4120 1700 2700 340 320 400 420 Conifere (in ciocchi) Fosforiti Ghiaia asciutta 3237 330 Argilla bagnata Calcare duro Calcare compatto Calce grassa (cotta e polverulenta) Calcestruzzo con calcare Calcestruzzo con granito Calcestruzzo con rottami di mattoni Cemento (sciolto) 19620 26487 25506 4905 19620 21582 17658 13734 2000 2700 2600 500 2000 2200 1800 1400 Arenarie calcari leggeri Argilla asciutta PESO DI SOSTANZE IN MUCCHIO N/mc 22563 3240 kg/mc 2300 1800

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

1177212753 12001300 14715 1500RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

1667717653 17001800 27469 2800

1765821582 18002200

. E F.1.1 TERISTICH T CARA UISITI E REQ

di New York nel 1988. Cambiando le formule, si arricchiscono i contenuti, ma lobiettivo resta lo stesso. Urge

F3

F.1. 1.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE CARATTERISTICHE E REQUISITI MATERIALI EDILIZI

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

TAB. F.1.1./2 MATERIALI EDILIZI PESI DELLUNIT DI VOLUME O DELLUNIT DI SUPERFICIE MATERIALE MATERIALI LAPIDEI Pomice Tufi vulcanici e calcarei Calcari teneri, travertini e arenarie Calcari compatti, graniti, sieniti e porfidi Basalti e serpentini LEGNAMI Conifere: Abete rosso Cipresso Larice Pino silvestre Douglas Hemlock Pitch pine Latifoglie: Acero Castagno Faggio Noce Olivo Olmo Rovere Iroko Mogano dAfrica Palissandro dAsia Teck METALLI Acciaio Alluminio Bronzo Ghisa Ottone Piombo Rame CALCESTRUZZI Calcestruzzo ordinario Calcestruzzo armato, ordinario o precompresso Calcestruzzo di aggregati leggeri non strutturale Calcestruzzo di aggregati leggeri strutturale MURATURE Muratura in blocchi laterizi pieni Muratura in blocchi laterizi semipieni Muratura in blocchi laterizi forati Muratura in blocchi lapidei e malta 17651 14709 10787 21573 1800 1500 1100 2200 23534 24515 11767 17651 2400 2500 1200 1800 78448 29418 87273 73545 86292,8 109827,2 87665,64 8000 3000 8900 7500 8800 11200 8940 6864 5687 7354 7060 9316 6080 7452 6472 5982 9316 6374 700 580 750 720 950 620 760 660 610 950 650 4315 6080 6178 5589 5197 4413 6080 440 620 630 570 530 450 620 7845 12748 19612 27457 31379 800 1300 2000 2800 3200 N/mq kg/mq N/mc kg/mc MATERIALE Muratura listata in blocchi lapidei e malta Muratura in blocchi forati di calcestruzzo LEGANTI MALTE INTONACI Gesso Calce idrata Calce idraulica Cemento Sabbia Malta di calce Malta di cemento Malta bastarda di calce o cemento Malta di gesso Intonaco (spessore 1,5 cm) ISOLANTI Argilla espansa (diametro 816 mm) Lana di vetro Sughero Poliuretano espanso Fibra di cellulosa Fibra di poliestere MANTI COPERTURA Manto impermeabilizzante di asfalto (spessore 2 cm) Manto impermeabilizzante prefabbricato in feltro (spessore 1 cm) Tegole maritate, coppi ed embrici in cotto Tegole maritate in cemento Sottotegole di tavelloni forati (spessore 34 cm) Lamiere in acciaio ondulate o nervate (indicativo) Lamiere in alluminio ondulate o nervate (indicativo) Lastre traslucide in policarbonato ondulate o nervate (indicativo) Lastre ondulate in fibrocemento (indicativo) PAVIMENTI Gomma, linoleum (spessore 2,5 mm) Legno (spessore 1,5 cm) Laterizio, ceramica, gres o graniglia (spessore 2 cm) Marmo (spessore 3 cm) VETRI Cristallo normale 3 mm Cristallo normale 4 mm Cristallo normale 5 mm Cristallo normale 6 mm Cristallo normale 8 mm Cristallo normale 10 mm Cristallo stratificato 1112 mm 73 98 122 147 196 245 264 7,5 10 12,5 15 20 25 27 98 245 392 784 10 25 40 80 294 98 588 471 343 118 49 98 196 30 10 60 48 35 12 5 10 20 32356 490 1275 314 274 294 330 50 130 32 28 30 7845 4903 8825 9806 12748 17651 20590 18631 11767 294 800 500 900 1000 1300 1800 2100 1900 1200 30 N/mq kg/mq N/mc 20593 11767 kg/mc 2100 1200

F4

rompere, sfasciare la scatola edilizia tridimensionale di matrice rinascimentale, che comprime i vuoti anzich

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALI

F.1. 2.A.IONI Z

Il DM 20 novembre 1987 fissa i criteri tecnico costruttivi per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici realizzati in muratura con funzioni statiche, costituita da elementi resistenti collegati da malta. Non rientrano nel decreto le murature di tamponamento le tramezzature leggere, i muri realizzati con getto di calcestruzzo. Per le murature armate e gli edifici in zona sismica si applicano le norme della legge

2 febbraio 1974 n.64 e il DM 24 gennaio 1986 e successive modifiche e integrazioni. Gli elementi che costituiscono la muratura possono essere: elementi resistenti naturali; elementi resistenti artificiali. Le murature, inoltre, possono essere realizzate con pannelli prefabbricati o eseguiti a pi dopera, o con getto di calcestruzzo.

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

ELEMENTI RESISTENTI NATURALIGli elementi resistenti naturali sono i materiali lapidei ricavati in genere per abbattimento Per essere impiegate in edilizia le pietre devono avere i requisiti di resistenza stabiliti, di rocce (UNI 8458 Prodotti lapidei. Terminologia e classificazione). sia allo stato asciutto che bagnato, devono essere resistenti al gelo. In ordine allaccertamento dei valori della resistenza a compressione del materiale, le A questi requisiti fisici e meccanici, deducibili da prove di laboratorio, se ne aggiuncave di estrazione hanno lobbligo di un controllo annuale. gono altri riscontrabili a vista, come lassenza di sostanze solubili o residui organici, I criteri di accettazione, la resistenza, le modalit di controllo dei prodotti lapidei sono lassenza di parti alterate o facilmente removibili, la non friabilit o sfaldabilit la buona determinati dalla normativa vigente (UNI 9724/18, 9275, 9276, 10330, SS UNI adesivit alle malte. U32.07.248.0). TAB. F.1.2./1 ROCCE ERUTTIVE INTRUSIVE (provenienti da un lento raffreddamento del magma in profondit) COMPOSIZIONE GRANITI SIENITI quarzo, feldspati, miche feldspati ricchi di sodio e ferro, miche, anfiboli, pirosseni, biotite plagioclasio, miche STRUTTURA granulare cristallina granulare cristallina LAVORABILIT piuttosto dura, lucidabile facilmente lucidabile COLORAZIONE varia, in funzione dei componenti secondari scuro, a volte rossastro IMPIEGHI lastre per rivestimento lastre per rivestimento

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

DIORITI

granulare cristallina

facilmente lucidabile

verde, nero

lastre per rivestimento, frantumato per costruzione di strade lastre per rivestimento, pavimenti

G.ANISTICAURB

GABBRI

plagioclasio, pirosseni anfiboli, olivina

granulare cristallina

facilmente lucidabile

grigio, nero

TAB. F.1.2./2 ROCCE ERUTTIVE EFFUSIVE (provenienti dal raffreddamento del magma affiorante in superficie) COMPOSIZIONE PORFIDO DI QUARZO BASALTO TRACHITE fenocristalli di quarzo feldspati, miche feldspati, miche feldspati, femici STRUTTURA granulare criptocristallina granulare criptocristallina granulare criptocristallina LAVORABILIT resistente allusura lucidabile duro, resistente allusura porosa, bassa resistenza a compressione facilmente segabile COLORAZIONE bruno, rossiccio IMPIEGHI pavimentazioni stradali pietrisco inerte, pavimenti, rivestimenti lastre per pavimentazioni stradali, rivestimenti blocchi, basi monumentali per muratureRALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

bruno, nerastro grigio, verde, rossiccio

TAB. F.1.2./3 ROCCE ERUTTIVE PIROCLASTICHE (provenienti dal brusco raffreddamento del magma affiorato in superficie in seguito a eruzioni vulcaniche) COMPOSIZIONE POZZOLANA POMICE TUFO VULCANICO quarzo, ossidi di alluminio, ossidi di ferro ossidi di silicio, ossidi di alluminio ossidi di silicio, ossidi di alluminio STRUTTURA granulare, friabile amorfa, porosa massa amorfa, porosa IMPIEGHI preparazione di malte inerte per calcestruzzi leggeri, isolanti termici blocchi per murature

TAB. F.1.2./4 ROCCE SEDIMENTARIE DI ORIGINE CHIMICA (provenienti dalla precipitazione di acque sature) COMPOSIZIONE GESSO TRAVERTINO solfato di calcio biidrato, anidrite calcite precipitata da carbonato di calcio STRUTTURA compatta, macrocristallina vacuolare, compatta, tenera IMPIEGHI lastre per rivestimento di interni, preparazione di stucchi blocchi per murature, lastre per rivestimento

TAB. F.1.2./5 ROCCE SEDIMENTARIE ORGANOGENE (provenienti dalla trasformazione chimica di depositi organici) COMPOSIZIONE CALCARE DOLOMITE carbonato di calcio carbonati di calcio e magnesio STRUTTURA compatta, omogenea, macrocristallina compatta COLORAZIONE bianco giallastro, grigio giallo, bruno IMPIEGHI preparazione di leganti, lastre per rivestimento lastre per rivestimento

TAB. F.1.2./6 ROCCE CLASTICHE SCIOLTE (provenienti da altre rocce disgregate) DIMENSIONE ELEMENTI (mm) CIOTTOLI E GHIAIA SABBIA ARGILLA 220 0,020,2 0,0020,02 inerte per calcestruzzi preparazione malte elemento base per preparazione di impasti ceramici IMPIEGHI. E F.1.1 TERISTICH T CARA UISITI E REQ . F.1.2TURE IN ENTI MURANTI RESIST ELEME ALI R NATU

liberarli in un dialogo assiduo dentro-fuori. Quella neoplastica una poetica di piani, lastre, setti bidimensionali

F5

F.1. 2.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALI ELEMENTI RESISTENTI NATURALITAB. F.1.2./7 ROCCE CLASTICHE COMPATTE PROVENIENZAconglomerati

DIMENSIONE ELEMENTI (mm) 220

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE a spigoli vivi arrotondati

STRUTTURA compatta grana fine compatta, lucidabile porosa, friabile

IMPIEGHI blocchi per murature, lastre per rivestimenti blocchi per murature, lastre per rivestimenti pietra da taglio

BRECCE PUDDINGHE ARENARIE

diagenesi delle ghiaie diagenesi delle ghiaie diagenesi delle sabbie

0,020,2

TAB. F.1.2./8 ROCCE METAMORFICHE (provenienti dalla trasformazione di rocce eruttive e sedimentarie) COMPOSIZIONE MARMI FIILLADI carbonato di calcio ossidi di silicio PROVENIENZA metamorfosi termica dei calcari metamorfosi di argille o arenarie lucidabile sfaldabile secondo piani paralleli (struttura scistosa) LAVORABILIT IMPIEGHI lastre per rivestimenti lastre per rivestimenti

TAB. F.1.2./9 PROPRIET FISICHE DELLE PIETRE NATURALI PESO SPECIFICO (g/cm3) Eruttive intrusive GRANITO SIENITE DIORITE GABBRO Eruttive effusive PORFIDO DI QUARZO BASALTO Eruttive piroclastiche POMICE TUFO Sedimentarie CALCARE TENERO CALCARE COMPATTO DOLOMITE TRAVERTINO Metamorfiche GNEISS SCISTI (LAVAGNA) MARMO QUARZITI 2,653,00 2,702,80 2,702,80 2,602,65 0,42 1,62,5 0,53,0 0,42,0 0,31,8 1,41,8 0,53,0 0,42,0 0,10,6 0,50,6 01 0,20,6 5 5 3 5 1,702,60 2,652,85 2,302,85 2,402,50 0,530 0,42 0,42 512 0,530 0,51,8 0,51,8 410 125 24 24 25 4 3 3 4 0,51,10 1,101,75 3070 2560 2560 2550 3070 2550 9 9 2,552,80 2,953,00 0,41,8 0,20,9 0,41,5 0,30,7 5 5 2,602,80 2,803,00 0,41,5 0,51,6 0,41,4 0,51,6 0,20,5 0,20,4 8 8 POROSIT TOTALE (% del volume) POROSIT APPARENTE (% del volume) COEFFICIENTE DI IMBIBIZIONE COEFFICIENTE DI DILATAZIONE (cmC x 106)

TAB. F.1.2./10 PROPRIET MECCANICHE DELLE PIETRE NATURALI RESISTENZA A ROTTURA PER COMPRESSIONE (kg/cm2) Eruttive intrusive GRANITO SIENITE DIORITE, GABBRO Eruttive effusive PORFIDO DI QUARZO BASALTO Eruttive piroclastiche TUFO Sedimentarie CALCARE TENERO CALCARE COMPATTO TRAVERTINO Metamorfiche GNEISS SCISTI (LAVAGNA) MARMO QUARZITI 1.6002.800 3001.000 1.0001.800 1.5003.000 60150 5.0007.000 2.0006.000 4.0007.000 5.0007.000 12 48 48 1,5 5 5 3 5 200900 8001.800 200600 501.100 60150 40100 3.0006.000 4.0007.000 2.5005.000 70110 70110 60100 49 48 712 50200 1.0003.000 1.8003.000 2.5004.000 150200 150250 5.0007.000 9.00012.000 130240 160300 11,5 12 1.6002.400 1.7003.000 100200 100220 5.0006.000 8.0001.000 110120 130180 1 11,5 RESISTENZA A ROTTURA PER FLESSIONE (kg/cm2) MODULO DI ELASTICIT (kg/mm2) resistenza allurto (cm kg/cm2) RESISTENZA ALLUSURA (vol. materiale asportato per attrito, ponendo quello del granito = 1)

F6

librati nello spazio. Quella decostruttivista pi emancipata; nel caso di Frank O. Gehry si sottrae a qualsiasi

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALITIPOLOGIE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALIMURATURA IN TERRA CRUDAUna rara applicazione di materiali naturali per la realizzazione di muratura, peraltro non consentita dalla vigente legislazione e limitata quindi a sporadici e particolari esempi, riguarda limpiego della terra cruda. La possibilit di usare direttamente la terra nella realizzazione di una muratura dipende dalla qualit della terra disponibile. La terra deve essere stabilizzata. Le tecniche di stabilizzazione fanno capo a: correzione della densit: compattazione del prodotto naturale a mano o con ausili meccanici; correzione della granulometria: miscelazione del prodotto naturale con elementi che ne migliorino la continuit granulometrica; correzione della qualit fisico-chimica: aggiunta allimpasto di prodotti come il cemento, la calce, il bitume, le resine sintetiche; ovvero, nella tradizione, luso di caseina, di oli vegetali (cocco, lino, cotone). Laggiunta alla terra cruda di paglia conferisce al prodotto una sorta di armatura continua e diffusa che ne migliora le caratteristiche meccaniche. Questa tecnica si accoppia spesso alla realizzazione di telai lignei portanti autonomi, in un procedimento costruttivo ove la terra cruda utilizzata come semplice tamponamento. I sistemi costruttivi che utilizzano la terra cruda fanno capo a due procedimenti base: il pis e ladobe. Il pis, o terra battuta, si realizza battendo, corso dopo corso, la terra appositamente preparata in una cassaforma mobile fatta di tavole di legno. La battitura avviene con un pestello, che pu avere forme diverse. La terra costipata, privata dellaria e dellacqua, si lega e acquista compattezza. Laltezza del corso determinata dalla casseratura utilizzata. La cassaforma, interamente recuperabile, composta di tavole rese solidali per mezzo di una intelaiatura spostabile. Le tavole possono essere alte 5090 cm e lunghe 100200 cm. Ladobe prevede la formatura di blocchi elementari, da mettere in opera successivamente ricorrendo alle tecniche murarie tradizionali. Il blocco viene preparato in casseforme e asciugato al sole. Luso di presse manuali trasportabili (10 kg/cmq) consente di produrre 1200 blocchi al giorno. Nella costruzione in terra cruda lorizzontamento affidato alla volta o al solaio ligneo. La terra cruda va ben protetta dallazione degli agenti atmosferici; il rivestimento oggetto di accurata manutenzione.

F.1. 2.A.IONI Z

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

MURATURA DI PIETRAGli elementi in pietra sono legati tra loro tramite malta. Secondo il DM 20 novembre 1987 le pietre devono essere resistenti al gelo, non friabili o sfaldabili, monde di cappellaccio e di parti alterate o facilmente removibili; non MURATURA DI PIETRA NON SQUADRATA Composta da pietrame di cava grossolanamente lavorato e posto in opera in strati pressoch regolari. Lo spessore minimo deve essere 50 cm. devono contenere sensibili quantit di sostanze solubili o residui organici; devono presentare buona adesivit alle malte e i requisiti minimi di resistenza devono essere determinati secondo le modalit indicate dal decreto. MURATURA LISTATA Costituita come la precedente ma intercalata da fasce di conglomerato semplice o armato, o da ricorsi orizzontali costituiti da almeno due filari in laterizio pieno, posti a interasse non superiore a 1,6 m ed estesi a tutta la lunghezza e a tutto lo spessore del muro. Lo spessore minimo deve essere 40 cm. Il decreto distingue le murature in elementi resistenti naturali in: muratura di pietra non squadrata, muratura listata, muratura di pietra squadrata. I muri a secco, senza impiego di malta, non sono previsti dalla norma. MURATURA DI PIETRA SQUADRATA Composta con pietre di geometria pressoch parallelepipeda poste in opera a strati regolari. Lo spessore minimo deve essere 24 cm.

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

S 50 cm Ammorsamento tra il pilastrino in laterizio e la muratura in pietrame

S 40 cm I ricorsi di mattoni realizzano superfici piane e legano la muratura

S 24 cm

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER

RESISTENZA DELLA MURATURALe propriet fondamentali di una muratura sono la resistenza caratteristica a compressione fk e al taglio fvk. Il valore fk dato dalla resistenza fbk del singolo elemento componente e dalla resistenza della malta (cfr. Malte). Il dimensionamento semplificato delle murature in elementi resistenti naturali, cio con lomissione dellanalisi strutturale e delle verifiche di sicurezza, possibile previo accertamento delle caratteristiche meccaniche dei singoli elementi secondo le modalit specificate dalla norma. A tale proposito non sono ammessi tufi con resistenza a compressione del singolo elemento fbk < 20 kg/cm2 e per gli altri materiali si considera convenzionalmente fbk = 0,75 fbm , essendo fbm la media aritmetica della resistenza degli elementi che compongono il provino espressa in N/mm2 o kg/cm2. Il valore della resistenza caratteristica a compressione della muratura pu essere dedotto dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi fbk e dalla classe di appartenenza della malta a condizione che i giunti orizzontali e verticali riempiti di malta abbiano spessore compreso tra 5 mm e 15 mm e siano presenti entrambi. Analogamente e per le stesse condizioni, la resistenza caratteristica al taglio della muratura si determina sperimentalmente su campioni di muri secondo le modalit stabilite dalla legge, ovvero dedotta dalla formula fvk = fvko = 0,4 n , dove fvko la resistenza caratteristica al taglio in assenza di carichi verticali e n la tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti nella sezione di verifica. I valori di fvko possono essere dedotti dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi fbk e dalla classe di appartenenza della malta. Le norme svizzere prescrivono per le murature in pietra da taglio limpiego di malta di cemento o malta bastarda di cemento e calce idraulica. Nellesecuzione della muratura comunque necessario evitare i nidi di malta (cio la concentrazione di eccessive quantit di malta), curare le ammorsature tra i muri e la corretta esecuzione di cordoli e incatenamenti. (cfr. sez. D.) TAB. F.1.2./11 VALORE DELLA fk PER MURATURE IN PIETRA NATURALE SQUADRATA Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento N/mm2 1,5 3,0 5,0 7,5 10,0 15,0 20,0 30,0 > 40,0 kg/cm2 15 30 50 75 100 150 200 300 > 400 N/mm2 1,0 2,2 3,5 5,0 6,2 8,2 9,7 12,0 14,3 TIPO DI MALTA M1 kg/cm2 10 22 35 50 62 82 97 120 143 N/mm2 1,0 2,2 3,4 4,5 5,3 6,7 8,0 10,0 12,0 M2 kg/cm2 10 22 34 45 53 67 80 100 120 N/mm2 1,0 2,2 3,3 4,1 4,7 6,0 7,0 8,6 10,4 M3 kg/cm2 10 22 33 41 47 60 70 86 104 N/mm2 1,0 2,0 3,0 3,5 4,1 5,1 6,1 7,2 M4 kg/cm2 10 20 30 35 41 51 61 72

F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

TAB. F.1.2./12 VALORE DI fvko PER MURATURE IN PIETRA NATURALE SQUADRATA Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento N/mm2 fbk 3 fbk > 3 kg/cm2 fbk 30 fbk > 30 M1 M1 M4 M2 M2 M3 M3 M4

TIPO DI MALTA

fvko

N/mm2 0,1 0,2 0,1

kg/cm2 1 2 1. F.1.2TURE IN ENTI MURANTI RESIST ELEME ALI R NATU

legge, regola, principio, invariante. Ogni architetto, per diventare creativo, deve sottoporsi alla giocosa fatica di

F7

F.1. 2./3.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALI TIPOLOGIE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI NATURALIAPPARECCHIATURE MURARIE E INCATENAMENTIIn relazione alla disposizione dei conci la muratura in elementi resistenti naturali definita: isodoma quando i blocchi parallelepipedi sono uguali e disposti in filari regolari sovrapposti a giunti sfalsati; pseudoisodoma quando i blocchi hanno dimensioni differenti e i filari risultano di altezze disuguali; i conci si assestano su linee spezzate ma sempre su piani orizzontali; diatona quando i blocchi occupano lintero spessore del muro; pseudodiatona quando un filare costituito da conci diatoni e il successivo da blocchi affiancati nel senso della lunghezza. I collegamenti tra i blocchi possono essere realizzati con perni di unione o staffe in metallo (bronzo o materiali autoprotetti non soggetti a ossidazione). Questi collegamenti vengono ubicati in appositi alloggiamenti scavati nella pietra. Una colata di piombo fuso blocca la staffa alla pietra FIG. F.1.2./1 TIPI DI APPARECCHIATURE MURARIE

FIG. F.1.2./2 STAFFE DI COLLEGAMENTO TRA I BLOCCHI LAPIDEI

MURATURE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALIELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALIGli elementi resistenti artificiali possono essere realizzati in: laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. Gli elementi sono definiti di tipo comune se destinati a essere rivestiti. Quelli da paramento sono lasciati faccia a vista. La superficie in vista pu essere diversamente trattata e presentarsi rigata, graffiata, splittata, sabbiata. F = area complessiva dei fori passanti e non passanti; A = area lorda della faccia forata delimitata dal suo perimetro. Elementi pieni Elementi semipieni* 15% 15% < 45% 45 < 55% f 9 cm2 f 12 cm2 f 15 cm2 S 12 cm S 20 cm S 25 cm

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DEGLI ELEMENTIGli elementi con percentuale di foratura FIG. F.1.3./1 SPESSORI MINIMI f > 55% non sono utilizzabili per murature portanti; per murature di tamponamento, >= 8 mm controparete o tramezzature il valore di f >= 10 mm pu arrivare sino al 70%. Nella percentuale di foratura sono compresi i fori di presa, posti per agevolare da un punto di vista ergonomico la presa dellelemento. Se la >= 10 mm faccia dellelemento ha superficie compresa tra 300 e 580 cm2, consentito un solo foro di presa di 35 cm2; se la superficie supe>= 8 mm riore a 580 cm2, i fori possono essere due. In ordine alla posizione dei fori nellelemenAREA MAX FORO DI PRESA: to, la legge prescrive distanze minime dai ELEMENTI ELEMENTI PIENI 45 < 12 h F C 225 350 Alluminoso

TAB. F.1.7./7 CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI LEGANTI IDRAULICI A VARIE STAGIONATURE (valori minimi stabiliti dallart. 1 della legge 26 maggio 1965 e dal DM 31 agosto 1972) Resistenza a flessione Resistenza a compressione Kg/cm2 dopo Kg/cm2 dopo stagionatura di giorni stagionatura di giorni 1 Cemento normale (N) Cemento ad alta resistenza (AR) Cemento ad alta resistenza e rapido indurimento (ARI) Cemento alluminoso Cemento per sbarramenti di ritenuta Agglomeranti cementizi a presa lenta Agglomeranti cementizi a presa rapida Calci idrauliche naturali 3 40 7 40 60 28 60 70 1 3 175 7 175 325 28 325 425 90

Per sbarramenti di ritenuta

CLASSIFICAZIONE

40 40

60 60

80 80

175 175

325 325

100 130*

525 525 225 160 15 30

350 . F.1.7 E MALT

inizio presa: > 45 termine prese: < 12h

Calci idrauliche artificiali (pozzolaniche, sider.)

I valori sono considerati con una tolleranza del 5%

F 21

F.1. 7.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE MALTE LEGANTI

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

TAB. F.1.7./8 REQUISITI CHIMICI DEI LEGANTI IDRAULICI (art. 2 della legge 26 giugno 1965 e art. 2 del DM 31 agosto 1972) CEMENTO PORTLAND Perdita al fuoco Residuo insolubile Contenuto di SO3 Contenuto di MgO Contenuto di zolfo da solfuri Contenuto di Al2O3 Saggio di pozzolanicit 5% 3% 3,5% 4% CEMENTO DALTOFORNO 7% 16% 5% 3% positivo CEMENTO POZZOLANICO 5% 3% 3,5% 7% 2% CEMENTO ALLUMINOSO 5% 3% 5% 3% 35% AGGLOMERANTI CEMENTIZI 3,5% 4% CALCI IDRAULICHE 5%

TAB. F.1.7./9 REQUISITI FISICI DEI LEGANTI IDRAULICI (art. 5 della legge 26 maggio 1965 e art. 3/4 del DM 31 agosto 1972) TEMPI DI PRESA inzio Cemento alluminoso Tutti gli altri cementi Agglomeranti cementizi a lenta presa Agglomeranti cementizi a presa rapida Calci idrauliche 30 45 45 1 60 fine 10 h 12 h 12 h 30 h 48 h INDEFORMABILIT Le Chatelier 10 mm 10 mm 10 mm 10 mm Autoclave 0,5% 0,5% 1% 1% 1% FINEZZA DI MACINAZIONE % in peso di legante trattenuto su setaccio da 0,18 mm 2% 2% 2% 2% 2% 0,09 mm 10% 10%

POZZOLANESono quei materiali di origine vulcanica composti fondamentalmente da silice reattiva. La pozzolana, impastata intimamente con calce (idrossido di calcio) e in presenza di acqua, d luogo a una reazione chimico-fisica a seguito della quale si ottengono malte capaci di far presa e indurire anche sottacqua e che presentano un residuo non superiore al 40% a un attacco basico. I materiali a comportamento pozzolanico sono quelli che, pur non essendo di origine vulcanica, rispondono alle condizioni della precedente definizione (RD 16 novembre 1939, n.2230). La pozzolana e i materiali a comportamento pozzolanico devono essere scevri da sostanze eterogenee. La pozzolana in s non ha alcuna capacit idraulica, n pu essere considerata un materiale inerte. La pozzolana naturale una roccia piroclastica incoerente derivata da eruzioni vulcaniche di tipo prevalentemente esplosivo; si presenta sia allo stato incoerente che compatto. La pozzolana artificiale, valida alternativa alla naturale, il prodotto della cottura di argille e scisti a 700-900C oppure deriva dai residui della combustione di carboni fossili (carbone, lignite). In questultimo caso i prodotti prendono il nome di ceneri volanti.

INERTILinerte impiegato nel confezionamento delle malte la sabbia che ha il compito di aumentare il volume dellimpasto e ridurne il ritiro. Gli inerti devono essere privi di sostanze organiche, terrose o argillose, e la dimensione dei grani deve essere inferiore a 4-5 mm. La sabbia naturale se proviene dallo sminuzzamento di ghiaia depositata negli alvei dei fiumi o bacini marini; artificiale se proviene dalla macinazione di rocce e scorie daltoforno. La prima, ben lavata, la pi adatta allimpiego nelle malte. La granulometria, la qualit e la pulitezza della sabbia determinano la resistenza della malta. La Federazione Europea degli Industriali dei Laterizi (TBE) definisce le percentuali granulometriche presenti nella malta; secondo la TBE la sabbia deve essere composta da una percentuale non superiore al 5% di granuli da 4-5 mm; il restante 95% di granuli da 2-4 mm e da 0-2 mm, questi ultimi in percentuale non inferiore al 10%. In ogni caso, le particelle inferiori a 3 micron non devono superare il 4%. In caso di scarsit di sabbia fine la TBE consiglia di aggiungere alla sabbia la farina di calcare. TAB. F.1.7./10 CLASSIFICAZIONE DELLE SABBIE E LORO IMPIEGO TIPO DI SABBIA DIMENSIONE DEI GRANULI (mm) 17 0,51 0,20,5 0,1 IMPIEGO calcestruzzi per getto di piccole dimensioni malte da muro intonaco lisciatura di intonaco

Sabbia molto grossa Sabbia grossa Sabbia media Sabbia fine

CLASSIFICAZIONE DELLE MALTELe malte sono classificate secondo diversi parametri. In ordine al tipo di legante impiegato si ha: la malta aerea che utilizza la calce aerea (calce idrata o grassello); la malta idraulica che utilizza i leganti idraulici; la malta composta o bastarda che contiene due o pi leganti, solitamente calce e cemento. In ordine allimpiego, la malta si distingue in: malta per muratura, per intonaco, per sottofondo di pavimentazione, per ancoraggio, per ripristino, per applicazione di rivestimento. In ordine alla consistenza la malta superfluida, fluida, plastica, umida. In ordine alle prestazioni prevalenti la malta isolante, impermeabilizzante, antidilavante, adesiva, fibrosa. TAB. F.1.7./11 CLASSI DI MALTA PER COMPOSIZIONE

CLASSIFICAZIONE IN RAPPORTO ALLA COMPOSIZIONELe malte sono divise in quattro classi in rapporto alla composizione in volume (DM 20 novembre 1987). Alle classi corrisponde una diversa resistenza meccanica e diverse risposte in relazione alle principali prestazioni. Passando progressivamente dalla M1 alla M4 aumentano la lavorabilit e la flessibilit, la permeabilit al vapore e la deformabilit plastica, la resistenza acustica e la risalita capillare dellumidit; si riducono il pericolo di efflorescenze e la trasmittanza termica. Viceversa passando dalla M4 alla M1 aumenta la resistenza meccanica, la resistenza al gelo, la fessurabilit, il modulo elastico, la durabilit, mentre diminuisce la penetrazione dellacqua.

CLASSE M4 M4 M4 M3 M2 M1

TIPO DI MALTA Idraulica Pozzolanica Bastarda Bastarda Cementizia Cementizia

COMPOSIZIONE (parti per volume) Cemento 1 1 1 1 Calce aerea 1 Calce idraulica 1 2 1 0,5 Sabbia 3 9 5 4 3 Pozzolana 3

F 22

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI MALTE

F.1. 7.A.IONI Z

CLASSIFICAZIONE IN RAPPORTO ALLA RESISTENZAIn rapporto alla resistenza le malte sono divise in 5 classi. Malte confezionate con diversi proporzioni dei componenti sono ritenute analoghe a quelle riportate in tabella, per i seguenti valori di resistenza: 120 kgf/cm2 per lequivalenza alla malta M1; 80 kgf/cm2 per lequivalenza alla malta M2; 5 kgf/cm2 per lequivalenza alla malta M3; 2,5 kgf/cm2 per lequivalenza alla malta M4. da tenere presente che non sempre alla resistenza della malta corrispondono, in percentuale, analoghi valori di resistenza della muratura.

TAB. F.1.7./12 CLASSI DI MALTA PER RESISTENZA CLASSE DI MALTA M20 M15 M10 M5 M2 RESISTENZA A COMPRESSIONE MINIMA A 28 GG (N/mm2) 20 15 10 5 2.5 1 1 1 1 COMPOSIZIONE (parti per volume) calce idraulica da confermare nelle prove 01/4 1/41/2 1/21 1/4 1 1/42 1/2 3 44 1/2 56 89

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROGSABBIA

CEMENTO

E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLOTIPI DI MALTE E LORO IMPIEGOLa malta aerea fa presa solo allaria; facilmente lavorabile ma presenta scarsa resistenza meccanica. Oggi scarsamente utilizzata, molto sensibile agli agenti atmosferici e lindurimento molto lento. Il processo di indurimento avviene dallesterno verso linterno, per effetto della carbonatazione della calce, cio la trasformazione dellidrato di calcio, a contatto con lanidride carbonica dellaria, in carbonato di calcio. molto importante il giusto dosaggio del grassello per evitare che la malta risulti troppo porosa (poco grassello), dando luogo a una malta poco resistente, ovvero poco porosa (troppo grassello), ritardando la carbonatazione, anche di anni. Se la calce impiegata non ben spenta possibile la formazione di calcinaroli, ovvero di granuli di ossido di calcio che tenderanno a spengersi in seguito, per effetto dellumidit, aumentando di volume. Il rigonfiamento dei granuli causa il distacco della malta sovrastante il granulo idratato. Questo tipo di malta pu essere usata esclusivamente per murature poco sollecitate, massimo due piani, e per intonaci. caratteristiche portanti non sempre consigliata. Le norme DIN a tale proposito fissano il limite di 375 kg di cemento per m3 di sabbia. Con blocchi con percentuale di forature () compresa tra il 45% e il 55% consigliato usare malta di non elevata resistenza, ma di buona deformabilit. Alla malta possono essere aggiunti additivi chimici e inerti che ne migliorano le prestazioni. Gli additivi chimici impiegati sono: plastificanti che migliorano la lavorabilit e la resistenza meccanica, antigelo, resine adesive impermeabilizzanti, acceleranti e ritardanti di presa, espansivi che controllano il ritiro della malta, alleggerenti che conferiscono un buon isolamento termico, incrementatori di presa che possono quadruplicare la resistenza a compressione e triplicare i valori di resistenza a trazione e al taglio. Laggiunta di cemento bianco rende la malta bianca; colorazioni particolari sono date da coloranti in polvere o liquidi.

CO NTALE AMBIE

F. TERIALI,

ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

La malta idraulica impiega come legante le calci eminentemente idrauliche o agglomeranti cementizi. facilmente lavorabile, plastica, elastica, ha resistenza superiore alla malta aerea. La struttura finemente porosa conferisce un certo potere isolante. Per contro, in ambienti chimicamente aggressivi sono pi adatte le malte confezionate con calci idrauliche artificiali pozzolaniche o di loppe daltoforno.

La malta di gesso ha scarsa resistenza. Pi comunemente, al gesso si aggiunge sabbia. Per la sua elevata sensibilit allumidit luso limitato agli ambienti interni. Essendo la presa molto rapida, questa malta utilizzata per lavori di breve durata, come la murazione di infissi, mensole ecc. Il gesso aggredisce il ferro e lo zinco, per cui le eventuali parti a contatto devono essere protette con minio. Le malte di gesso si distinguono in base alla loro destinazione. Per la realizzazione di cornici o stucchi si aggiunge la polvere di marmo e si impiega gesso finemente macinato.

Le malte cementizie hanno come componenti il cemento, nei diversi tipi, e la sabbia. Le elevate resistenze che le caratterizzano sono raggiunte abbastanza rapidamente; sono malte impermeabili e durevoli. Adatte agli ambienti umidi e chimicamente aggressivi, per lalta percentuale di cemento che contengono sono soggette a forti ritiri con conseguenti fessurazioni. Laggiunta di calce idrata, nella misura del 20% circa, agisce da plastificante, migliorandone la lavorabilit. Per le murature armate sono impiegate solo le malte di cemento. In presenza di ambienti contenenti solfati, come pu accadere in alcuni terreni o nellatmosfera inquinata, necessario utilizzare cementi non attaccabili dai solfati. Le malte cementizie non sono adatte alla realizzazione di murature faccia a vista, poich i sali solubili presenti nel cemento (in particolare di sodio e potassio) possono provocare efflorescenze e macchie.

Limpiego di malte isolanti, confezionate con inerti leggeri (argilla espansa, perlite, vermiculite, pomice, polistirolo espanso, ceneri volanti), consente la riduzione dei ponti termici che si verificano in corrispondenza dei letti di malta. Gli inerti utilizzati hanno resistenza molto inferiore a quelli duso comune. Il basso valore del modulo di elasticit di queste malte, sottoposte a carico verticale comporta la maggiore dilatazione dei giunti orizzontali rispetto alle malte normali. Di conseguenza la resistenza della malta isolante risultando inferiore a quella della malta normale, conferir al muro valori di resistenza inferiori. Le malte premiscelate e pronte per luso devono essere accompagnate dalla dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantit dei leganti e degli eventuali additivi. Le modalit per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel DM del 13 settembre 1993. Le malte premiscelate sono fornite in miscela secca, cui deve essere aggiunta in cantiere lacqua ed eventualmente la sabbia, secondo le quantit prescritte dal fornitore; le malte pronte alluso sono fornite umide dalla fabbrica. Per la realizzazione di murature sono attualmente utilizzate, in particolare nellEuropa centrale, anche le colle, la cui resistenza a trazione e compressione risulta superiore a quella delle malte. Le colle, generalmente a base cementizia sono stese in spessori molto sottili e consentono una posa molto rapida; per contro richiedono elementi resistenti di notevole precisione dimensionale.

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

TAB. F.1.7./13 CORRISPONDENZA TRA 1 m3 DI MATERIALE E LUNIT DI PESO Sabbia secca Sabbia umida equivale a equivale a equivale a equivale a equivale a equivale a equivale a equivale a kg 1250 kg 1300 kg 10001100 kg 9001050 kg 900950 kg 9001000 kg 450500 kg 700. F.1.7 E MALT

La malta bastarda costituita da due o pi leganti; composta da calce e gesso caratterizzata da una rapida presa; laggiunta del gesso al cemento, invece, ne rallenta la presa; la malta di calce e cemento ha una buona resistenza meccanica; la presenza della calce idraulica riduce gli effetti negativi delle malte a base di cemento, cio il ritiro, la bassa porosit, la formazione di sali solubili e quindi limita linsorgenza di efflorescenze e migliora la lavorabilit della malta; una composizione di calce idrata, calce idraulica e cemento adatta per realizzare intonaci esterni; limpiego di cemento pozzolanico riduce i fenomeni di efflorescenza. I dosaggi della malta sono molto differenziati, anche in ordine allo stesso impiego. I diversi dosaggi devono comunque confezionare malte con valori di resistenza gi citati. Le ricette sono espresse secondo diverse unit di misura: parti per volume, unit di volume, unit di peso, secchi. La scelta della malta commisurata generalmente ai valori di resistenza degli elementi, mattoni o blocchi, utilizzati. Laggiunta di cemento per conferire maggiori

Cemento portland 325/425 Cemento portland 525 Cemento pozzolanico 325 Calce idraulica Calce idrata Gesso

F 23

F.1. 7.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE MALTE CLASSIFICAZIONE DELLE MALTETAB. F.1.7./14 COMPOSIZIONI DELLE MALTE E LORO IMPIEGO COMPONENTI TIPO DI MALTA MALTA AEREA

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

GRASSELLO O CALCE IDRATA CALCE GESSO SABBIA CALCE DOLCE IN POLVERE IDRAULICA (kg) (V) 1 (v) 1 (v) 23 (v) 2 (v) 100 kg 9 (v) 6 (v) 5 (v) 44,5 (v) 4,55 (v) 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 5,46(v) 350400 450500 500 1 1 (v) 1 1 m3 1 m3 1 m3 4,85,4(v) 15 kg 1 (v) 1 (v) 1 (v)

POZZOLANA (m3)

CEMENTO 325 IMPIEGO (kg) murature intonaci murature murature intonaci stabilitura (ultimo strato di intonaco) murature allasciutto murature allasciutto intonaci verticali e orizzontali intonaci verticali e orizzontali murature intonaci rustici e murature in presenza di acqua intonaci civili murazioni, cornici, stucchi intonaci murature in presenza di acqua e allasciutto, intonaci verticali muri di pietrame o mattoni 150200 150200 muri di pietrame o mattoni muri di pietrame o mattoni muri di pietrame o mattoni intonaci verticali intonaci verticali 280300 intonaci verticali intonaci verticali intonaci orizzontali intonaci orizzontali 300350 intonaci orizzontali intonaci orizzontali murature con blocchi a fori orizzontali murature con blocchi a fori orizzontali e con caratteristiche altamente portanti murature murature intonaci intonaci 300350 280300

MALTA DA CALCE IDRAULICA

MALTA DI GESSO MALTA DI GESSO ALLA CALCE MALTA DI CEMENTO MALTA BASTARDA MAGRA

2,5 (v) 1 (v) 1 m3 0,81 (v) 0,81 (v) 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 1,41,6 (v) 1,61,8 (v) 1,61,8 (v) 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 1 m3 22,2 (v) 200 200 1 m3 1 m3 22,2 (v) 1,62 (v) 350500 350500 1,62 (v) 1 (v) 1 (v) 200230 200230

400500

MALTA BASTARDA GRASSA

1,41,6 (v)

300330 300330

MALTA BASTARDA

200 300 1

MALTA POZZOLANICA

0,33 m3 0,40 m3

1 m3 100125 kg 1 m3 1 m3 125150 kg

1 1 1

v = parti del volume

RESISTENZA DELLA MURATURA IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALIIl valore della resistenza caratteristica a compressione della muratura fk pu essere dedotto dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi fbk e dalla classe di appartenenza della malta, a condizione che siano impiegati elementi resistenti pieni e semipieni, che i giunti orizzontali e verticali riempiti di malta abbiano spessore compreso tra 5 mm e 15 mm e siano presenti entrambi. La resistenza caratteristica al taglio fvk , definita come la resistenza alleffetto combinato delle forze orizzontali e dei carichi verticali che agiscono sulla muratura. ricavabile quindi dalla relazione fvk = fvko + 0,4 n dove: fvko = resistenza caratteristica a taglio in assenza di carichi; n = tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti nella sezione di verifica. Per le stesse condizioni suddette, il valore di fvko pu essere dedotto dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi fbk e dalla classe di appartenenza della malta. (cfr. sez D) TAB. F.1.7./15 VALORE DELLA fk PER MURATURE IN ELEMENTI ARTIFICIALI PIENI E SEMIPIENI Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento N/mm2 2.0 3.0 5.0 7.5 10.0 15.0 20.0 30.0 40.0 kg/cm2 20 30 50 75 100 150 200 300 400 N/mm2 1.2 2.2 3.5 5.0 6.2 8.2 9.7 12.0 14.3 TIPO DI MALTA M1 kg/cm2 12 22 35 50 62 82 97 120 143 N/mm2 1.2 2.2 3.4 4.5 5.3 6.7 8.0 10.0 12.0 M2 kg/cm2 12 22 34 45 53 67 80 100 120 N/mm2 1.2 2.2 3.3 4.1 4.7 6.0 7.0 8.6 10.4 M3 kg/cm2 12 22 33 41 47 60 70 86 104 N/mm2 1.2 2.0 3.0 3.5 4.1 5.1 6.1 7.2 M4 kg/cm2 12 20 30 35 41 51 61 72

F 24

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI MALTE

F.1. 7.A.IONI Z

TAB. F.1.7./16 VALORE DI fvko PER MURATURE IN ELEMENTI ARTIFICIALI IN CALCESTRUZZO PIENI E SEMIPIENI Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento N/mm 2 fbk 3 fbk > 3 kg/cm 2 fbk 30 fbk > 30 M1 M1 M4 M2 M2 M3 M3 M4

TAB. F.1.7./17 VALORE DI fvko PER MURATURE IN ELEMENTI ARTIFICIALI IN LATERIZIO PIENI E SEMIPIENI Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

TIPO DI MALTA N/mm 2 0.1 0.20 0.10

fvko kg/cm 2 1 2.0 1.0

TIPO DI MALTA N/mm 2 M1 M1 M2 M2 M3 M3 M4 M4 0.20 0.30

fvko kg/cm 2 2.0 3.0

N/mm 2 fbk 15 fbk > 15

kg/cm 2 fbk 150 fbk > 150

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

GIUNTI

E.NTROLLONellesecuzione della muratura, a esclusione di murature realizzate con mattoni fatti a mano che consentono una certa tolleranza, necessario verificare il corretto allineamento dei giunti orizzontali e verticali e garantire uno spessore costante. Una buona esecuzione richiede che lo sfalsamento dei giunti verticali di ricorsi successivi non sia inferiore a 0,4 h, dove h laltezza dellelemento, e comunque mai inferiori a 4,5 cm. Lo spessore ottimale dei giunti di malta compreso tra 5 e 15 mm. Impiegando malta collante i giunti sono dellordine di 1 mm. Nel caso in cui il giunto accolga unarmatura, necessaria nella disposizione a sorelle, cio con i giunti verticali allineati, lo spessore complessivo del giunto pari al doppio del diametro dei ferri di armatura interposti. I giunti devono essere conformati in modo da evitare la ritenzione di acqua; sono realizzati mediante la tecnica della costipazione o del rigiuntaggio e successiva stuccatura. La costipazione si esegue durante la formazione dei corsi: un ferro sagomato viene passato pi volte sul giunto in modo da lisciare la malta emergente. Il rigiuntaggio prevede lasportazione della malta ancora fresca per una profondit di 1,5-2 cm e la successiva stuccatura con malta grassa e sabbia fine, che viene costipata con il ferro sagomato.MATERIALE COMPRIMIBILE (ELASTOMERO)

CO NTALE AMBIE

La malta impiegata per la realizzazione dei giunti deve avere un potere di assorbimento capillare non superiore a quello del mattone; deve quindi avere una adeguata percentuale di inerti fini e presentare un aspetto compatto. La granulometria della sabbia dipende dallo spessore s dei giunti. TAB. F.1.7./18 SPESSORE DEI GIUNTI IN RELAZIONE ALLA DIMENSIONE DEI GRANULI DI SABBIA SPESSORE (mm) s 15 DIMENSIONE MASSIMA DELLA SABBIA (mm) 2 3 5SIGILLANTE RESILIENTE

F. TERIALI,

ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ

GIUNTI DI CONTROLLOLasciugatura delle murature, lassestamento, il ritiro delle malte e dei calcestruzzi a seguito della presa, i fenomeni termici producono nei setti murari variazioni dimensionali che richiedono la creazione di giunti di controllo o di dilatazione. Tali giunti eseguiti nella fase realizzativa, consentono lo spostamento relativo delle porzioni murarie delimitate dai giunti stessi, evitando il formarsi di fessurazioni. La normativa europea prevede, per tutti i materiali da costruzione, la realizzazione di giunti di controllo nei seguenti punti: in corrispondenza di variazioni di altezza e di spessori di muro; a contatto con strutture realizzate con materiali di natura diversa;1,5 mm FERRO A Z

nei muri di sottofinestra: da una sola parte, per finestre di lunghezza inferiore a 1,75 m, da ambo le parti per luci superiori; nei muri di lunghezza, senza interruzione, superiore a 56 m tenendo conto che i vani porta sono da considerare giunti naturali.

F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

FIG. F.1.7./1 MODALIT DI REALIZZAZIONE DEI GIUNTI DI CONTROLLO

FIG. F.1.7./2 DISPOSIZIONE E PROFILI DEI GIUNTI

MATTONI A VISTA SIGILLANTE RESILIENTE SIGILLANTE RESILIENTE MATERIALE COMPRIMIBILE (ELASTOMERO)GRAFFE DI SOLIDARIZZAZIONEGIUNTI VERTICALI ALTERNATI DISPOSIZIONE ISODOMA tra 5 e 15 mm a sguincio rasato

GIUNTI COSTIPATI

1,5 mm

FERRO A Z RIEMPIMENTO CON MATERIALE COMPRIMIBILEGIUNTI VERTICALI ALLINEATI DISPOSIZIONE A SORELLE spessore = 2 o armatura

ad angolo

rotondo

MURATURA A INTERCAPEDINE MATTONI A VISTA SIGILLANTE RESILIENTE

TECNICA DEL RIGIUNTAGGIO E SUCCESSIVA STUCCATURA

. F.1.7 E MALT

F 25GRAFFE DI SOLIDARIZZAZIONE

F.1. 8.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALIAPPARECCHIATURE MURARIEAlcune murature tradizionali, anche se non contemplate dalla normativa sono ancora impiegate, in particolare nelle zone rurali. La muratura a sacco prevede la realizzazione di due cortine murarie con funzione di cassaforma, entro cui viene gettato il conglomerato cementizio. Lorizzontamento del piano ogni 7-10 ricorsi, viene realizzato con mattoni diatoni o con filari passanti di mattoni. FIG. F.1.8./1 MURATURE A SACCOCORTINE MURARIE ESTERNE PER UNA MIGLIORE AMMORSATURA SI IMPIEGANO MATTONI TRIANGOLARI RICORSI DI MATTONI CON FUNZIONE DI LEGATURA, CONTROVENTAMENTO E RIPARTIZIONE DEI CARICHI CONGLOMERATO CEMENTIZIO

MATTONE DIATONO CON FUNZIONE DI LEGATURA, CONTROVENTAMENTO E RIPARTIZIONE DEI CARICHI CONGLOMERATO CEMENTIZIO

CONGLOMERATO CEMENTIZIO MURATURE A SACCO MURATURA IN CHIAVE A 2 TESTE 25

FIG. F.1.8./2 MURATURE MONOSTRATO DISPOSIZIONI DI MATTONI E BLOCCHIMURATURA IN CHIAVE A 1 TESTA 12 5,5

MURATURE A SACCO

MURATURE A SACCO

MURATURA IN FOGLIO A 1 TESTA

5,5 12

5,5

PIANTA DEI RICORSI

PIANTA DEI RICORSI

PIANTA DEI RICORSI 25 25 12

MURATURA A 2 TESTE (GOTICA) 25 5,5

MURATURA A CROCE A 2 TESTE 25 a c a b a PIANTA DEI RICORSI c 5,5

MURATURA A BLOCCO A 2 TESTE 25 5,5

PIANTA DEI RICORSI

PIANTA DEI RICORSI

b

a

12 MURATURA A BLOCCO A 5 TESTE 25 25 12 5,5

MURATURA A BLOCCO A 3 TESTE (GOTICA) 25 5,5

MURATURA A CROCE A 4 TESTE a c a b a PIANTA DEI RICORSI

PIANTA DEI RICORSI

PIANTA DEI RICORSI

c

b

a

F 26

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI

F.1. 8.A.IONI Z

FIG. F.1.8./3 MURATURE MONOSTRATO SOLUZIONI DI INCROCIO E ANGOLO

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,INCROCIO A T TRA MURI A 1 TESTA ANGOLO TRA MURI A 2 TESTE INCROCIO A 4 VIE TRA MURI A 2 TESTE

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

INCROCIO A T TRA MURI A 2 TESTE

ANGOLO TRA MURI A 2 TESTE

INCROCIO A 4 VIE TRA MURI A 2 TESTE

INCROCIO A T TRA MURI A 2 TESTE

ANGOLO TRA MURI A 2 TESTE

INCROCIO A 4 VIE TRA MURI A 2 TESTE E MURO A 3 TESTE

. RE F.1.8 ECCHIATU ENTI R M APPA RIE IN ELE ICIALI MURA ENTI ARTIF T RESIS

F 27

F.1. 8.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI APPARECCHIATURE MURARIE FIG. F.1.8./3 MURATURE MONOSTRATO SOLUZIONI DI INCROCIO E ANGOLO

INCROCIO A T TRA MURI A 3 TESTE E MURO A 2 TESTE

ANGOLO TRA MURI A 3 TESTE

INCROCIO A T TRA MURI A 3 TESTE

ANGOLO TRA MURI A 4 TESTE

INCROCIO A 4 VIE TRA MURI A 3 TESTE E MURO A 1 TESTA

INCROCIO A T TRA MURI A 4 TESTE E MURO A 3 TESTE

ANGOLO TRA MURI A 4 TESTE

INCROCIO A 4 VIE TRA MURI A 4 TESTE

F 28

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI

F.1. 8.A.IONI Z

FIG. F.1.8./4 MURATURE MONOSTRATO PARTICOLARI SOLUZIONI DI INCROCIO E ANGOLO

FIG. F.1.8./5 BLOCCHI A SISTEMAINCROCIO A T

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURBANGOLO

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

ANGOLO

ANGOLO

19 PEZZO SPECIALE DANGOLO ANGOLO 30 1 RICORSO 2 RICORSO

12

. RE F.1.8 ECCHIATU ENTI R M APPA RIE IN ELE ICIALI MURA ENTI ARTIF T RESIS

F 29

F.1. 8.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI APPARECCHIATURE MURARIEFIG. F.1.8./6 PILASTRI IN LATERIZOPossono essere realizzati con elementi ordinari o pezzi speciali possono essere armati o non armati, a sezione piena o mista. I criteri di progettazione fanno riferimento alla normativa inglese (BS5628).

PILASTRI A SEZIONE PIENA NON ARMATI

PILASTRI A SEZIONE MISTA ARMATI PEZZI SPECIALI GETTO DI CALCESTRUZZO

2 x 2 TESTE 3 x 4 TESTE PEZZI SPECIALI ARMATURA

2 x 3 TESTE

EVENTUALE ARMATURA PROFILO METALLICO INSERITO NEL GETTO DI CALCESTRUZZO 5 x 5 TESTE

30

3 x 3 TESTE 1RICORSO RICORSO 2 RICORSO RICORSO 1RICORSO RICORSO 2 RICORSO RICORSO

FIG. F.1.8./7 MURATURE MISTE12 BLOCCO FORATO 12

FIG. F.1.8./8 MURATURE CAVEMATTONE PIENO UNI

BLOCCO FORATO

25

15 MATTONE SEMIPIENO DOPPIO UNI MATTONE PIENO UNI 8 MATTONE PIENO UNI

La discontinuit discontinuit della muratura e la presenza delle cavit cavit contribuiscono allisolamento all isolamento termico

FIG. F.1.8./9 MURATURE A DOPPIA PARETEINTERCAPEDINE DARIA ARIA S = 3-5 cm MATTONI PIENI FACCIA A VISTA MATTONI FORATI MATTONI PIENI INTONACO MATTONI FORATI GRAFFA DI SOLIDARIZZAZIONE CON RONDELLA DI PLASTICA E GOCCIOLATOIO MATTONI COPRICORDOLO 100 mm 2-4 mm INTONACO 210 mm RINZAFFO DI INTONACO 100 mm 30-50 mm Il gocciolatoio evita il passaggio di condensa; la rondella pu anche pu trattenere strati di isolante Graffa di solidarizzazione realizzata con una piastra di acciaio zincato; l avvolgimento lavvolgimento forma il gocciolatoio 105-305 mm INTONACO

TAVELLA COPRICORDOLO

RINZAFFO DI INTONACO

F 30

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALI

F.1. 8.A.IONI Z

< =12 consigliabile aerare lintercapedine libera l intercapedine per smaltire l eventuale condensa. leventuale utile in questo caso, impiegare un profilo di raccolta e allontanamento dellacqua. dell acqua. INTONACO DI RINZAFFO 47 12 4 30 INTONACO INTERNO (1 cm) ELEMENTI A FORI VERTICALI BARRIERA AL VAPORE MATTONI FACCIA A VISTA STRATO ISOLANTE 6 INTERCAPEDINE > =4 8 12

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZINTONACO INTERNO (1,5 cm) BARRIERA AL VAPORE STRATO ISOLANTE

I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

PROFILO DI RACCOLTA E ALLONTANAMENTO DELLA CONDENSA 47,5 12 4 30 ELEMENTI A FORI ORIZZONTALI

RIVESTIMENTO IN LISTELLI

E ESE ESSIONAL PROF

INTONACO DI RINZAFFO

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

GIUNTO VERTICALE APERTO

E.NTROLLOLintercapedine totalmente riempita intercapedine con materiale isolante non idrofilo. Lintercapedine parzialmente riempita con materiale intercapedine isolante posto a ridosso della parete interna; lisolante cos protetto da infiltrazioni di acqua dall esterno. isolante cos dallesterno.

CO NTALE AMBIE

MATTONI COPRICORDOLO INTONACO INTERNO (1,5 cm)

F. TERIALI,

INTONACO ESTERNO (2 cm)

INTONACO INTERNO (1,5 cm) ELEMENTI A FORI ORIZZONTALI BARRIERA AL VAPORE STRATO ISOLANTE

MATTONI FACCIA A VISTA

INTONACO INTERNO (1,5 cm) BARRIERA AL VAPORE

ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICAURB

MATTONI FACCIA A VISTA

INTERCAPEDINE DARIA ARIA

GRAFFA INCLINATA VERSO LESTERNO ESTERNO

STRATO ISOLANTE MATTONI A FORI ORIZZONTALI

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

4 25 33

12 > =4

6 < =12

42 12 4 INTONACO INTERNO (1,5 cm) GRAFFA MATTONI FACCIA A VISTA MATTONI DOPPIO UNI INTERCAPEDINE DARIA ARIA BARRIERA AL VAPORE INTONACO ESTERNO (2 cm) 25 12 3

30 12 INTONACO INTERNO (1,5 cm) STRATO ISOLANTE MATTONI FORATI INTONACO ESTERNO (2 cm) BLOCCHI A FORI VERTICALI 25

39 8 3 INTONACO INTERNO (1,5 cm) BARRIERA AL VAPORE STRATO ISOLANTE MATTONI FORATI

38 25 4 8 INTONACO INTERNO (1,5 cm) 25

37 8 3 MATTONI FACCIA A VISTA DOPPIO UNI STRATO ISOLANTE INTONACO INTERNO (1,5 cm) MATTONI FORATI BARRIERA AL VAPORE INTONACO ESTERNO (2 cm) BLOCCHI A FORI VERTICALI 25

40 4 8 INTONACO INTERNO (1,5 cm) MATTONI FORATI INTERCAPEDINE DARIA ARIA

MATTONI FACCIA A VISTA DOPPIO UNI

MATTONI FORATI

INTERCAPEDINE DARIA ARIA

. RE F.1.8 ECCHIATU ENTI R M APPA RIE IN ELE ICIALI MURA ENTI ARTIF T RESIS

F 31

F.1. 8.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE PARETI PERIMETRALI VERTICALI APPARECCHIATURE MURARIE IN ELEMENTI RESISTENTI ARTIFICIALICOLLEGAMENTI E RINFORZI NELLE MURATURENella pratica costruttiva, per migliorare le caratteristiche statiche dellapparecchio murario, si impiegano elementi metallici come tralicci, graffe, barre di armatura, disposti in modo opportuno. Tali elementi vanno collocati in punti singolari della costruzione soggetti a particolari concentrazioni di tensioni (incroci, angoli, discontinuit), o vengono utilizzati per collegare strati murari separati da intercapedine (cfr. F.1.7.). Lapparecchiatura muraria con disposizione a sorelle, cio con i giunti coincidenti sulle linee verticali, richiede un traliccio metallico ogni 23 ricorsi. FIG. F.1.8./10 COLLEGAMENTI AGLI INCROCI

GRAFFE E ANCORAGGILe graffe e gli ancoraggi hanno la funzione di garantire la solidarizzazione tra le murature negli innesti e negli incroci; nelle murature a doppia parete collegano tra loro gli strati murari. Sono realizzati in metallo inossidabile. Leventuale inclinazione della graffa va rivolta verso lesterno per evitare il passaggio di umidit allinterno. Gli elementi sono collocati nei letti di malta e penetrano nelle murature per almeno 50 mm. Sono distribuiti omogeneamente nella muratura in quantit e spaziatura che variano in ragione dei carichi e dello spessore degli strati costituenti la parete. Per le murature doppie la norma DIN 1053 prevede cinque ancoraggi per mq di parete integrati da tre ancoraggi per metro di bordo sui lati liberi (angoli, aperture, giunti di dilatazione, bordi superiori esterni) (cfr. F.1.7.).

FIG. F.1.8./11 GRAFFE, STAFFE, TRALICCI, ARMATURE DI RINFORZOGRAFFA ADATTABILE PER PARETI CON LETTI DI MALTA A QUOTE DIVERSE GOCCIOLATOIO ANCORAGGIO A FARFALLA 150 200 mm 200 75 100 100 RONDELLA GOCCIOLATOIO 100

100

36 PROSPETTO

GOCCIOLATOIO PROSPETTO PROSPETTO

La tradizionale piegatura che forma il gocciolatoio indebolisce la staffa. preferibile utilizzare ferri diritti e affidare la funzione di gocciolatoio a una rondella in plastica.

DISPOSIZIONE ISODOMA

GRAFFA INCLINATA

ANCORAGGIO A DOPPIO TRIANGOLO 150 200 mm 200 65 50 GOCCIOLATOIO 5 STAFFA RETTANGOLARE 22 STAFFE ADATTABILI STAFFA A Z DISPOSIZIONE A SORELLE, CON TRALICCI METALLICI OGNI 2-3 RICORSI

PROSPETTO

PROSPETTO

Le barre di armatura possono essere collocate laddove si verifica una concentrazione di tensioni (al di sopra di vani aperti, nella contiguit di masse murarie di dimensioni diverse), contiguit ovvero dove si ritiene necessario creare solidarizzazioni tra pareti di tamponamento, parapetti o altro con la struttura portante. ARMATURA ARMATURA ARMATURA

ARMATURE DI RINFORZO AL DI SOPRA DEI VANI

ARMATURA DI RINFORZO IN UNA MURATURA POGGIANTE SU TRAVE ELASTICA, PER EVITARE LE FESSURAZIONI

ARMATURA LOCALIZZATA IN CORRISPONDENZA DI MASSE MURARIE DI DIVERSE DIMENSIONI

F 32

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI ALLOGGIAMENTO DI IMPIANTI

F.1. 9.A.IONI Z

ALLOGGIAMENTO DI IMPIANTINegli edifici in muratura, lalloggiamento di frutti o il passaggio di impianti richiede la realizzazione di incavi chiamati tasche, se eseguiti nella fase di costruzione della muratura, tracce, se eseguiti nella muratura costruita. Tali incavi implicano una diminuzione della capacit portante della muratura. A esclusione delle murature a doppio strato, dove sono ammessi spessori relativamente sottili dei due strati portanti, nelle murature monostrato con caratteristiche strutturali lo spessore della porzione muraria interessata da tasche o tracce non deve essere < 20 cm. Le tasche e le tracce sono pertanto sconsigliate nelle murature portanti realizzate con blocchi forati con > 45%, in particolare se monostrato. LEurocodice sulle murature (EC6) ne vieta la realizzazione in elementi forati se la porzione di sezione ridotta > del 20% o se lo spessore degli incavi maggiore dello spessore della parete esterna dellelemento TAB. F.1.9./1 DIMENSIONI DI TASCHE E TRACCE VERTICALI PERMESSE SENZA CALCOLO NEGLI EDIFICI IN MURATURA TRACCE SPESSORE DEL MURO (mm) 115 175 240 300 365 Massima profondit (mm) 10 30 30 30 30 Massima larghezza (mm) 100 100 100 100 100 TASCHE Massima larghezza (mm) non permesso 260 260 260 260 Minimo spessore rimanente del muro (mm) non permesso 115 115 175 240 SPESSORE DEL MURO (mm) 115 175 240 300 365 MASSIMA PROFONDIT (mm) Lunghezza illimitata non permesso non permesso 15 20 20 Lunghezza 1250 mm non permesso 25 25 30 30 resistente, caratterizzata, generalmente, da uno spessore consistente. Le tracce verticali che non si estendono per pi di 1/3 dellaltezza di interpiano, considerata al di sopra del livello del solaio e realizzate in spessori murari 240 mm, possono avere altezza 80 mm e larghezza 120 mm. La distanza minima delle tracce dalle aperture di 115 mm; quella delle tasche il doppio della larghezza delle tasche stesse. La larghezza totale di tasche o tracce per muri di lunghezza di 2 m deve essere 260 mm; per muri di lunghezza inferiore la larghezza degli incavi deve essere ridotta proporzionalmente. La distanza minima tra ogni traccia o tasca di 260 mm. Le tracce orizzontali e inclinate sono sconsigliate e sono vietate nelle murature costituite da elementi resistenti a fori orizzontali. Nella necessit di realizzarle devono essere posizionate entro 1/8 dellaltezza di interpiano sopra e sotto il livello di solaio. TAB. F.1.9./2 DIMENSIONI DI TASCHE E TRACCE ORIZZONTALI E INCLINATE PERMESSE SENZA CALCOLO NEGLI EDIFICI IN MURATURA

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

FIG. F.1.9./1 POSIZIONAMENTO E PROTEZIONE DI CANALIZZAZIONI, CANNE FUMARIE, TUBI E CONDOTTEPosizionamento corretto di canalizzazioni verticali e canne fumarie. Lo spessore murario non viene ridotto e si evita la foratura del cordolo a livello dei solai. MATTONE CON FORO PASSANTE Matton predisposti per lo spacco attoni predisposti atti atti al passaggio di canalizzazioni verticali e orizzontali

FIG. F.1.9./2 MODALIT DI ISOLAMENTO DEI TUBI

G.ANISTICAURB

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE

I giunti degli strati devono essere sfalsati COPPELLA IN MATERIALE ISOLANTE TUBO

Da usare su tubi che lavorano in ambienti con temperatura al di sopra del punto di rugiada COPPELLA TAGLIATA

ISOLAMENTO DI UN CONDOTTO DI AERAZIONE MATERIALE ISOLANTE

Rivestimenti permeabili per i tubi caldi, impermeabili per i tubi freddi NASTRO DI BARRIERA AL VAPORE CON GIUNTI SFALSATI

SUPPORTO APPESO AL SOLAIO

MANICOTTO ELASTICO INTERROTTO NELLINTERCAPEDINE NELL INTERCAPEDINE INTONACO

F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

BARRIERA AL VAPORE SUPPORTO

BULLONCINO DI SERRAGGIO TUBO

La protezione deve evitare sollecitazioni alla barriera al vapore RIVESTIMENTO DI PROTEZIONE DOPPIA COPPELLA ISOLAMENTO FLESSIBILE MATERIALE COMPRIMIBILE

ISOLAMENTO ACUSTICO DELLE TUBATURE Murature monostrato e a intercapedine GIUNTO ELASTICO

COPPELLA IN MATERIALE ELASTICO

TASSELLO ELASTICO DI FISSAGGIO

. RE F.1.8 ECCHIATU EMENTI R L APPA TURE IN E ICIALI MURA ENTI ARTIF T RESIS . O F.1.9 GIAMENT G ALLO IANTI P DI IM

F 33

F.1. 10.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE ARCHI E PIATTABANDEARCHI

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

Lapertura di vani nelle murature portanti non deve compromettere la stabilit del muro (cfr. sezione D). Con spessori del giunto di malta allintradosso compresi in 5-7 mm e allestradosso in 10-20 mm, si realizzano archi di raggio = 1,20 m; per raggi maggiori possono essere impiegati listelli di laterizio nei giunti.

TAB. F.1.10./1 VALORI MINIMI PER ARCHI IN MURATURE A DOPPIA PARETE (sottoposti principalmente al peso proprio; h massima dei piedritti 3 m) L 90 180 D 9 19 29 39 B 40 60 90 120 T 40 60 60 60D ACUTO D RIBASSATO D

L 120 240

D 9 19

B 60 60

T 40 60

L 120

D 19

B 60

T 40

FIG. F.1.10./1 TIPI E NOMENCLATURE DEGLI ARCHICONCIO DI CHIAVE

270 390

E

S

T

RA

S DOA

SOSO

CONCIO GIUNTOI EN ER LL A

A TUTTO SESTO

IN

TR

S DO

NO PIA

PIA NO

SPESSOREAL LE RE NI

60 60 PIANO DIMPOSTA D IMPOSTA PIEDRITTI

B

L

T

B

L

T

B

L

T

LUCE O CORDA

La dimensione di B pu essere ridotta di 1/3 nel caso di un risvolto dangolo di almeno 40 cm. La dimensione di T deve essere verificata con il calcolo quando si in presenza di carichi elevati (misure in cm).

R1

R1 R1 R1 C1 F1 R2 F2

C1 C1

A TUTTO SESTO O A PIENO CENTRO

A SESTO RIBASSATO O A SESTO SCEMO

A SESTO RIALZATO O BIZANTINO

A SESTO ELLITTICO

R1 R1

R1

R1

R1

C1

C1

C2 C1 C2

A SESTO PARABOLICO

A SESTO ECCEDENTE TONDO O A FERRO DI CAVALLO

A SESTO ECCEDENTE ACUTO

A SESTO ACUTO LANCEOLATO

R2 R1 R1 R1 R1 R1 C1 C2 C1 C2 C3

R2 C4 R1

R2 C3

R1 C1

R1 C2

C1 C2

A SESTO ACUTO SEMPLICE C2 R1

A SESTO ACUTO RIBASSATO C3 R1 R1 R1

TRILOBATO CON LOBO ACUTO C3 R2 R2 C4

TRILOBATO

R2 C2

R1 C1

R1 C1 R2 C2 R2

R1

R1 C1

R1 C2

R1 C1

C1

C3 TUDOR TUDOR FIAMMEGGIANTE

C4 A SESTO INFLESSO O A FIAMMA RAMPANTE

TUDOR (POLICENTRICO)

F 34

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI ARCHI E PIATTABANDE

F.1. 10.A.IONI Z

FIG. F.1.10./2 APPARECCHIO COSTRUTTIVO DEGLI ARCHICONCIO DI CHIAVE CONCI DI LATERIZIO

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIOCONCI DI PIETRA CONCIO DI CHIAVE IN PIETRA PULVINI IN PIETRA

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONEPRO TTURALE STRU

ARCO IN PIETRA S 10 < = S < = 20 mm 5 < = s < = 7 mm GIUNTO DI MALTA s

ELEMENTI DI LATERIZIO

ARCO RIBASSATO

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

ARCO MISTO IN PIETRA DA TAGLIO E MURATURA

PULVINO IN PIETRA ISPESSIMENTO DELLA MURATURA ALLE RENI ARCHI A DUE TESTE SPICCATI DA UN PULVINO IN PIETRA ARCHI D ALTEZZA DI DUE TESTE DALTEZZA E SPESSORE DI QUATTRO TESTE ARCO A DOPPIA CURVATURA ARMATURA DEL MURO B

G.ANISTICAURB

RALI F.1. I PERIMET T PARE ALI VERTIC F.2. URE CHIUS ONTALI Z ORIZ F.3. IONI IZ PART E N INTER

IMPOSTA DEL TERZO ANELLO IMPOSTA DEL SECONDO ANELLO IMPOSTA DEL PRIMO ANELLO ARCO RASTREMATO ARCO A TRE TESTE

B

SEZIONE BB

F.4. NTI DI E ELEME NICAZION COMU ALE VERTIC F.5. I D ARRE F.6. AZIONI M SISTE E N ESTER

A

A ARCO A QUATTRO ANELLI DI CUI DUE ARMATI ARCO ARMATO resiste a sollecitazioni eccentriche

APPARECCHIO A DUE TESTE IN CORRISPONDENZA DELLE RENI

LAPPARECCHIATURA CONCENTRICA APPARECCHIATURA EVITA COMENTI TROPPO SPESSI DI MALTA

SEZIONE AA

38 A 27,5 8 3,8 25 55 27,5 31 15 A B 12 28,5 C APERTURA CIRCOLARE STROMBATA A 30 ESTERNAMENTE 30 MATTONI TAGLIATI 75 106 38 A

C B

APERTURA AD ARCO CON STROMBATURA ESTERNA A DENTI

E 0. BAND F.1.1 E PIATTA HI ARC

F 35

F.1. 10.

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE ARCHI E PIATTABANDE ARCHI FIG. F.1.10./2 APPARECCHIO COSTRUTTIVO DEGLI ARCHI

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

f f = 1/6 1/10 L 1/10 L SEMIARCO PER APERTURE DI LUCE MODEST MODESTA SEZIONI SEZIONE

PIANTE IPOGRAFIA ARCO RIBASSATO CON ESTRADOSSO PIATTO ARCHI DI ALTEZZA DI TRE TESTE E DIVERSO SPESSORE SEMIARCO CON SGUINCIO A BOTTE: PROSPETTO, IPOGRAFIA E SEZIONE

PIATTABANDALa piattabanda un arco il cui intradosso costituito da una linea retta. una soluzione costruttiva adatta a luci modeste (1,5 m) ed comunemente impiegata per vani porta e finestra. Larco di sordino o di scarico una soluzione costruttiva che consente di aumentare la luce della piattabanda riducendo i carichi da essa sostenuti; larco di sordino collocato al di sopra della piattabanda che, in questo caso, sostiene solo il peso proprio e quello della muratura tra essi compresa. FIG. F.1.10./4 APPARECCHIO COSTRUTTIVO DELLA PIATTABANDAPIATTABANDA ALLA ROMANA: I GIUNTI CONCORRONO IN UN SOLO PUNTO

FIG. F.1.10./3 RIFERIMENTI GEOMETRICI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI CONCI DELLE PIATTABANDEPIANO DI IMPOSTA PIANO DI IMPOSTA PIANO DI IMPOSTA

A 2 TESTE

A 4 TESTE

PIATTABANDA ALLA FRANCESE: I GIUNTI NON CONCORRONO IN UN PUNTO

A 2 TESTE R=L PIEDRITTI L R=2xL ARCO DI SORDINO PIEDRITTI R = 1,5 x L APPARECCHIATURA MISTA CON SAETTONI IN ELEMENTI LATERIZI E RIEMPITIVO IN PIETRAME E CALCESTRUZZO A 4 TESTE

TAB. F.1.10./2 LUCE MASSIMA L IN FUNZIONE DELLO SPESSORE D (in cm) D 24 365 L 80 120

TAB. F.1.10./3 VALORI MINIMI PER PIATTABANDE IN MURATURE A DOPPIA PARETE (sottoposte principalmente al peso proprio e altezza massima dei piedritti 3 m) L 120 240 360 D 9 19 29 B 60 60 90 T 40 60 60BLa dimensione di B pu essere ridotta di 1/3 nel caso di un risvolto dangolo di almeno 40 cm. In presenza di carichi elevati la dimensione di T deve essere verificata con il calcolo (misure in cm).

ARCO CON PIATTABANDA APPESA (per luci notevoli) TIRANTI ARCO PORTANTE IN MATTONI

D

L

T

PIATTABANDA

FERRI DI SOSTEGNO DELLA PIATTABANDA

F 36

MATERIALI, COMPONENTI, TECNICHE

PARETI PERIMETRALI VERTICALI ARCHI E PIATTABANDE

F.1. 10.A.IONI Z

CENTINATURELa realizzazione degli archi in mattoni richiede la predisposizione delle centine, ovvero di armature provvisorie, in genere in legname impostate fra i piedritti, atte a sostenere i mattoni sino alla presa della malta, cio sino a quando larco in grado di resistere autonomamente alle sollecitazioni di carico previste. La configurazione delle centine dipende dalla luce, dallo spessore e dalla morfologia della curva da realizzare. Le centine hanno generalmente sostegni propri, i ritti; pi raramente sono sostenute dai piedritti su cui impostato larco, che risulta cos arretrato rispetto al filo dei piedritti stessi. Dopo la presa, larco deve essere disarmato gradualmente, agendo su appropriati meccanismi di disarmo: cunei di legno, sacchi di sabbia, martinetti.

CENTINE AD ASSETTO VARIABILESono basate sulla adattabilit della struttura alla curva dellarco da realizzare. Sono utilizzate per la costruzione di archi e volte in muratura, pietra, calcestruzzo armato. Il sistema statico resistente costituito da un traliccio strutturale e la configurazione necessaria realizzata mediante il serraggio degli elementi.

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG E B.STAZIONI DILGLII IZ I ED PRE NISM ORGA