Constable e Turner Romanticismo Inglese

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JOHN CONSTABLE

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JOHN CONSTABLE

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Soggetti della sua arte sono i luoghi dell’infanzia, i cieli e le nuvole, che lui dipinge en plein air sottoforma di schizzi, adottando una tecnica molto rapida ed essenziale. Dai bozzetti vengono tratti i dipinti realizzati nello studio, con un’attività molto lunga e meticolosa.L’arte di Constable suscita nel suo tempo giudizi molto contrastanti:

•da una parte i tradizionalisti gli rimproverano la banalità dei soggetti e la mancanza di contenuti importanti•dall’altra i fautori della corrente romantica sottolineano criticamente come la sua natura non sia malinconica o terribile, come a loro sarebbe piaciuto.

Le sue tele si mostrano “non finite”, i tocchi di colore mantengono il quadro in un aspetto di pittura “provvisoria” simile agli schizzi e non ad un’opera compiuta. Questo è l’aspetto che decreta invece il successo in Francia e che crea le condizioni per la nascita e lo sviluppo dell’arte realista e impressionista.

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Il Mulino di Flatford 1817

Il paesaggio, formato da moltissimi elementi, è presentato con macchie cromatiche rese con tecnica rapida. La presentazione delle cose non si trasforma in resa di “nozioni” ma in tocchi colorati che nel loro insieme determinano la percezione dello spazio. La reazione visiva non può essere separata dalla reazione emotiva e la partecipazione del pittore determina una sorta di veduta “emozionata”

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Il cavallo bianco 1815

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Studio di nuvole a cirro, 1822. Lo studio del cielo e delle nuvole diventa una costante dell’arte di Constable. Se in un primo momento appare subordinato al paesaggio, nel corso del tempo cielo e nubi acquistano un valore preponderante se non addirittura il soggetto esclusivo. Constable afferma:”Mi è stato spesso consigliato di considerare il cielo come un lenzuolo bianco appeso dietro agli oggetti….e’ molto difficile indicare una categoria di paesaggio in cui il cielo non sia elemento chiave…. il principale organo del sentimento”

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Il Romanticismo tende ad attribuire al cielo l’espressione degli stati d’animo della natura, che può essere dolcissima e madre ma anche matrigna e terribile. Un soggetto apparentemente banale, come il cielo, proposto in mille variazioni, si rivela una fonte ricchissima di ispirazione. Gli studi di Constable dei cieli si basano su osservazioni dirette degli effetti di luce, durante le quali annotava sul retro dei fogli l’ora, la data e le condizioni del tempo. Egli sperimenta una tecnica pittorica nuova : il colore viene steso con rapide pennellate senza ritocchi quasi a voler fermare l’attimo fuggente. Sarà questo uno degli aspetti che colpiranno maggiormente i pittori impressionisti.

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La spiaggia di Brighton, 1824

Proprio tenendo presente il tema del cielo e delle nuvole si comprende come Constable sia in primo luogo artista del dato naturale, delle sensazioni provate di fronte al reale, senza alcuna ricerca per significarti intrinsechi e profondi. Risalta la grande dimensione spaziale ottenuta abbassando l’orizzonte : il cielo infatti si estende per più di metà della composizione

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La Cattedrale di Salisbury, opera realizzata nel 1823, è uno dei più celebri quadri del pittore. L’estrema luminosità delle chiome degli alberi è resa con l’uso di numerosi toni di verde, giustapposti l’uno all’altro, mai mescolati a toni di bruno per scurirli. La stessa intensa luce colpisce la cattedrale, incorniciata dagli alberi in primo piano che quasi formano un’arcata gotica. Il cielo è reso in maniera intensa dal colore azzurro che contrasta con i nuvoloni.

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Weymouth Bay 1816. La baia fu dipinta dal vero durante il viaggio di nozze.

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Paesaggio con doppio arcobaleno 1812

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La campagna inglese è di nuovo protagonista in questo dipinto intitolato “Granturco” del 1826.

La tela rappresenta una serena scena di vita agreste, caratterizzata da molti particolari che solo la conoscenza profonda e il contatto diretto potevano rendere possibili.

La parte in primo piano del paesaggio, con un sentiero ed un ruscello disposti in andamento leggermente obliquo, è ricca di elementi umani, animali e vegetali.

Dietro ad un muretto a secco il pittore ci introduce in una radura ampia. Il cielo ancora una volta non è semplice elemento di completamento, ma protagonista della metà della tela.

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Wivenhoe Park 1816Nonostante il realismo con cui Constable raffigura la campagna inglese, la sua sensibilità è indubbiamente romantica. Il pittore afferma che “l’arte genera piacere grazie alla rievocazione non all’illusione.” Il suo Romanticismo però rifugge da ogni “amplificazione” del sentimento. Le sue opere sono costituite da innumerevoli piccole parti che raggiungono un’unità compositiva grazie alla luce.

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La valle del Dedham 1828

Nell’ ultimo periodo degli anni Venti la malattia e la morte della moglie (1828), trasformano la visione del paesaggio da parte di Constable. I cieli si fanno più cupi e minacciosi, la natura, resa con una pittura densa a colpi di spatola, appare meno serena senza mai arrivare però a rappresentare gli aspetti terribili e sconvolgenti propri del Sublime.

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Il castello di Hadlight 1829

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Hampstead Heath con un arcobaleno 1836

Dopo gli anni Venti, a seguito della morte della moglie, i suoi quadri diventano più cupi,

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JOSEPH MALLORD WILLIAM TURNER

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Nato nel 1775 da una famiglia di modeste condizioni economiche, comincia a frequentare la Royal Accademy molto presto.

La sua vita è caratterizzata da molti viaggi, in territori inglesi in un primo momento, in Europa ( Olanda, Francia, Germania, Austria) successivamente. In Italia arrivò una prima volta nel 1819, in seguito vi furono altri due viaggi entro il 1843. Meta preferita in Italia è Venezia in cui soggiorna numerose volte.

Turner è soprattutto il cantore del Sublime. Nei suoi paesaggi raffigura la potenza e l’immensità della natura, che si impone drammaticamente sovrastando l’uomo. Se in un primo momento il pittore cerca di fondere l’aderenza al reale con la possibilità di produrre sensazioni nello spettatore, in seguito la sua ricerca sarà di tipo luministico, in cui il colore si svincola da dati naturalistici per diventare pura luce.

I suoi quadri nascono da un’emozione provata di fronte alla natura, ma Turner restituisce “qualcosa di inafferrabile”, uno spazio tutto nuovo e moderno intriso di luce e colore, ne quale si dissolvono i contorni, le forme, la prospettiva.

Non è facile datare le opere di Turner. Ma guardandole è possibile notare lo sviluppo delle sue idee sul paesaggio e quindi sulla luce e sui colori. A partire dagli anni Dieci comincia a dedicarsi soprattutto al paesaggio. Il viaggio in Italia, i soggiorni a Roma ma soprattutto Venezia, dove tornerà nel 1835 e nel 1840, modificheranno la sua visione, facendo cadere man mano i profili e crescere le masse colorate.

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Il paesaggio raffigura il cosiddetto Mare di Ghiccio del Monte Bianco. Viene datato intorno al 1802. La poderosa visione dei ghiacci e delle vette lascia sgomento lo spettatore che vive con tensione emotiva la scena.

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La valanga nei Grigioni 1810

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Dal viaggio in Svizzera all’inizio del secolo deriva la rappresentazione del passo San Gottardo, in cui la massa rocciosa e il vuoto del burrone evocano i caratteri sublimi di una natura imponente e sconfinata.

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Il quadro si intitola “Tormenta di neve:Annibale e i suoi uomini attraversano le Alpi”(1812). Il tema storico sembra essere secondario rispetto alla tragedia naturale che i personaggi stanno per vivere. Il pittore annulla ogni retorica dell’eroismo, mettendo a nudo la fragilità umana di fronte alla forza sconvolgente della natura. Il precipitare della pioggia e della neve è reso attraverso un vortice ampio che da destra si innalza e sembra travolgere tutto. Questa stessa struttura dinamica sarà utilizzata da Turner in altri dipinti successivi.

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“Ombre e tenebre. La sera del Diluvio “ del 1843 rappresenta un importante punto di arrivo dell’arte di Turner. Il contrasto fra i toni caldi e luminosi centrali e le forti e cupe ombre in basso e in alto corrispondono allo stato della natura nel momento in cui le acque del diluvio si stanno per abbattere per purificare l’umanità corrotta. Una massa globulare appena distinguibile al centro suggerisce un ampio sfondamento prospettico. Forme animali si scorgono in basso mentre gli uccelli formano un arco di cerchio in alto. Il cielo è limitato in alto da un’incombente coltre di nubi che ricorda il quadro con Annibale e il suo esercito sulle Alpi. La natura in questo momento, pur nella sua potenza, appare ferma e innaturalmente calma, come avviene nell’occhio del ciclone.

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Sia nel dipinto precedente che nel quadro “Luce e colore:il mattino dopo il diluvio” (1843) Turner mostra interesse per “La teoria dei colori di Goethe” letto in una recente edizione tradotta in inglese.

Turner sembra concordare con il pensiero di Goethe circa la capacità dei colori di provocare sentimenti ed emozioni, in questo caso positivi grazie all’uso dei colori caldi quali il rosso e il giallo. Nel dipinto Ombre e tenebre. La sera del Diluvio la scelta di colori scuri provoca al contrario sentimenti negativi.

Mosè, seduto, scrive ispirato la Genesi, mentre un serpente eretto al centro, ricorda la storia salvifica degli Ebrei durante la permanenza nel deserto e l’episodio del serpente di bronzo così come è narrato del Vecchio Testamento (Numeri, 21,4-9). Il giorno dopo il diluvio è il giorno della rinascita, la speranza di un nuovo ordine e di una nuova vita. E’ la fede nell’uomo e nelle sue capacità di rigenerarsi con l’aiuto di Dio. Il colore asseconda lo stato aurorale e ne enfatizza il valore. Il vortice è vento che si fa luce e che attrae, nel suo moto spiraliforme, il genere umano verso un radioso futuro.

Il diluvio, che con la rinascita che ne consegue ha da sempre affascinato la fantasia degli artisti, pare aver trovato in questo dipinto di Turner uno dei momenti di massima forza evocatrice, prima che Composizione IV di Kandinskij, di uguale soggetto, lo proponga in una condizione spirituale, liberando del tutto e definitivamente il colore dalla prigionia della forma.

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In Didone costruisce Cartagine:ovvero l’ascesa dell’impero cartaginese (1815) Turner mostra di ispirarsi al quadro di Lorrain “Porto di mare con l’imbarco della regina di Saba”. La luminosità morbida e soffusa comunica un rasserenante senso di pace, la luce sembra unirsi ai vapori e rende vaghe le forme all’imbocco del porto e quelle degli edifici di gusto classico. Il pittore è incline ad esprimere il sentimento attraverso l’esaltazione della luce piuttosto che imitare il mondo esterno. Un ampio fascio luminoso attraversa il mare e fonde il cielo con la superficie dell’acqua quasi a suggerire il cammino sfolgorante della regina e del suo impero.

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Il confronto fra Turner e Lorrain appare inevitabile anche alla critica inglese. Nel 1847 il giornale “Spectator” pubblica il seguente commento:“Turner è esattamente il contrario di Claude; invece dell’armonia, della bellezza, della dolce serenità e della luce calda di una scena italiana, qui tutto è abbagliante , agitazione e inquietudine. Il solo modo per riconciliarsi con il dipinto è di guardarlo da una grande distanza … e allora non si vedrà altro che un’esplosione di luce solare. E’ una scenografia …. Bellissima nel suo genere”

La critica francese nel 1825 colse la forza innovativa della luce di Turner, che sapeva “rendere le variazioni atmosferiche nelle diverse ore del giorno”. Alcuni anni dopo il critico T. Thoré notò che l’idea di Turner era “dipingere la luce in se stessa, indipendentemente dagli oggetti sui quali si espande” in una sorta di “panteismo poetico”. Tale componente “lirica” costituì, nella seconda metà dell’Ottocento,il fondamento delle critiche rivolte al pittore inglese dagli Impressionisti.

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“STUDIO DI UN CIELO NUVOLOSO” tratto dall’album di schizzi “Cieli” Lo spazio è diviso in fasce orizzontali che definiscono i confini degli elementi naturali. Ciò viene raggiunto senza alcuna oggettiva relazione con la realtà, all’infuori di una corrispondenza più o meno vaga delle tinte con quelle della terra, del mare e del cielo.

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Tramonto infuocato

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Chiaro di luna

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“Canal Grande”

Turner visita Venezia in tre occasioni in epoche differenti. L’impatto con l’arte, l’architettura e la luce di questa città lascia su di lui un’impronta fortissima.

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Venezia dal Canale della Giudecca 1840

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L’acquerello viene eseguito in occasione del primo soggiorno veneziano. Mostra la laguna al primo sorgere del sole, con l’isola di San Giorgio che riflette la sua immagine sull’acqua. Il panorama si allarga all’orizzonte comprendendo edifici, strisce di terra e imbarcazioni. Nonostante il soggetto sia determinato, l’artista sembra interessato in primo luogo al colore e alla luce.

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Processione di barche con fumo distante Venezia

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Venezia Santa Maria della Salute 1840

I confini fra acqua aria e terra si annullano. Dell’aspetto narrativo-paesaggistico rimane poco, gli scenari si dissolvono in liriche “sinfonie” di luce e colori

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Alba con mostri marini 1845

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Il dipinto Pioggia, vapore, velocità del 1844 costituisce una tappa importante verso la traduzione della poetica romantica del “sublime “ nel linguaggio della tecnica pittorica moderna. Il taglio trasversale del dipinto, che enfatizza il movimento del treno lanciato velocemente verso lo spettatore, rimanda alle future ardite soluzioni della pittura impressionista, della quale anticipa anche le tematiche della vita moderna.

Turner per la resa degli elementi di maggior consistenza fisica, come il ponte sullo sfondo, utilizza strati di colore quasi impalpabili. Al contrario per la luce, elemento immateriale, adotta una pennellata più densa che conferisce maggior spessore al colore. Questo diviene più increspato sulla superficie della tela nei punti di maggiore luminosità, quali le nuvole all’angolo in alto a destra, la luce di fronte alla locomativa e il fumo che esce dal comignolo. La massa infuocata sul davanti è stata variamente interpretata ma appare troppo grande per essere il faro anteriore. Per alcuni Turner ha voluto mostrare l’energia delle caldaie, spinte alla massima potenza.

I pittori impressionisti quali Monet ( cfr. di Monet i dipinti della serie “La Gare Saint-Lazare) e Pissarro apprezzeranno la pittura di Turner, la precoce modernità del tema di “Pioggia, vapore, velocità”, ma gli rimprovereranno la mancanza di realismo.

Le soluzioni formali dei quadri di Turner, dopo gli anni Quaranta, perdono ogni consistenza, perdono ogni forma e ogni definizione, diventano puro colore e pura luce, quasi un’anticipazioni delle soluzioni astratte dell’arte Informale del secondo Novecento