Il saluto di L’Hector - Comune di...

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Il saluto di L’Hector

L’HECTOR - il nuovo giornalino dei ragazzi saluzzesiPubblicazione semestrale - numero 2 (maggio 2010)

Supplemento al periodico “SALUZZOinforma

Autorizzazione del tribunale n. 168 del 6 aprile 2006Direttore responsabile: Andrea Garino

Il personaggio “L’Hector” è stato proposto da:Classe 2^B della scuola Mario Pivano (il ranocchio);

classe 5^A della scuola Mario Pivano (il nome);

Disegno di copertina: Andrea Garino(con la consulenza grafica di Ermanno Armando)

Impaginazione: Ufficio Stampa comunaleFotografie: Archivio Città di Saluzzo

Stampa: Tipografia Edelweiss - Saluzzo

ed eccoci qui, al secondo numero di questo giornalino.Vi è piaciuto il primo? Spero proprio di sì, come spero chevi piaccia anche questo secondo.Come potete vedere dal disegno di copertina, anch’ioquesta primavera ho partecipato all’iniziativa del Pedibus,insieme agli alunni delle scuole dei plessi DanteAlighieri, MarioMusso, Francesco Costa, CarloAlberto Dalla Chiesa e Mario Pivano.Non so a voi, ma a me questo “bus umano” piace parecchio.Mi piace camminare per le strade di Saluzzo in questo fiume colorato, mi piaceraggiungere la scuola a piedi, così quando entro in classe sono più sveglio, perchél’aria fresca della mattina mi apre bene le palpebre (non so voi umani, ma noi

ranocchi di mattino presto abbiamo qualche problema a tenere gliocchi aperti). E in più sono contento di avere fatto qualcosa ancheper l’ambiente, perché per qualche giorno non abbiamo usato lamacchina e abbiamo inquinato un po’di meno.Ultimo, ma non meno importante, il pedibus è stato anche unprezioso momento di educazione stradale: gli “autisti” infatti cihanno insegnato quali comportamenti deve tenere il pedone

quando si trova sulla strada, per non essere schiacciato dallemacchine.Ma ora è tempo di salutarvi e di lasciarvi alle altre pagine di questonumero del giornalino.

Buona lettura e, mi raccomando, continuate a scrivere: sonoansioso di leggere le vostre storie, vere o inventate che siano.Apresto!

Ciaoooooooo…

Scuola Manta

Martedì sera, noi alunni delle classi quarte e quinte del plesso diManta, abbiamo partecipato al concorso canoro "In coro... per un

sogno”, a Busca.Al mattino c'erano state le qualificazioni, noi le avevamo superatee già eravamo felicissimi , ma... quello che ci attendeva erastrepitoso!Ero emozionato, ma nello stesso tempo felice di quella nuovaesperienza, soprattutto perché la stavo vivendo con tutti i mieicompagni.Il Palazzetto dello Sport era al completo e io mi ero ripromesso difare del mio meglio.Verso le 21 lo spettacolo è iniziato.Coro dopo coro l'emozione in tutti noi cresceva. Le canzoni eranotutte bellissime, ma anche la nostra non era niente male!Finalmente è toccato a noi cantare.Non stavo nella pelle e le gambe mi tremavano, mentre salivamosul palco accompagnati da una marea di applausi.Finito di cantare è arrivato il momento da tutti atteso, quello della premiazione.Quando hanno annunciato la scuola seconda classificata, tuttisiamo esplosi e ci siamo alzati in piedi: eravamo primi, il nostrocoro aveva realizzato il suo sogno!Poi è stato naturale abbracciarci tutti con gli occhi lucidi di felicità.Alla fine siamo risaliti sul palco e con il cuore che batteva forte, maquesta volta non più per l'agitazione a tutti abbiamoREGALATO ILNOSTRO SORRISO!!!

Samuele FinoClasse 4^B

UNA SERATA INDIMENTICABILE

disegno di Veronica ed Elisa - Classe 4^

Scuola Mario Pivano

Giocare da solo In quest'attimo,e con i miei amici , della mia vita,che bello giocare vedo scendere davanti a me,ed insieme siamo felici . una pioggia di fiocchi bianchi,Ma che tristezza quando ci dobbiam lasciare, che imbiancano la città.c'è la speranza che presto ci potremo incontrare . In un altro attimo,

vedo smettere di nevicare, Stefano Candela esco di casa e vedo tutto coperto.

Classe 5^A In questo attimo inizia a piovere,tutto si scoglie...

Nevica. la città torna alla normalità...Guardo fuori dalla finestra. le strade si puliscono...Chiudo gli occhi, In un altro attimo,milioni di pensieri affollano la mia mente. esco fuori di casa,Ad un tratto mi manca il respiro, per aprire le veneziane, no...mi sembra di fluttuare nello spazio, la città è di nuovo di tutti i colori...leggera, ricominciano i rumori,vuota…. il momento per le strade è sempre di più.Un ramo batte contro la finestra, Ed ora...riapro gli occhi davanti a me,e tutto quel sogno verso il cielo,svanisce nel nulla. vedo di nuovo il sole.

Asia Cavallo Giulia Basso Classe 5^A

Classe 5^A

Aspetta un attimoIn un attimo arriveròIl primo attimo della mia vita correndo veloce ti rivedròPensavo pensavo aspetta un attimoE una cosa mi ricordavo non andar viaE quando credevo di esser ormai giunta sulla luna non deludere la mia fantasia.E guardando in giù quasi urlando dicevo a tutto il mondo: Martina Smiglio IO CI SONO!!!! Classe 5^A

Elisabetta Fusta Che bello stare alla finestraClasse 5^A a guardare i fiocchi di neve che cadono,

ammirare il paesaggio bianco,Un attimo prima uscire di casa per giocare a palle di neve,Il paesaggio è colorato; sentire gli uccellini che cinguettano nel silenzio!!un attimo dopo Alessia Serrail paesaggio è ricoperto da una candida neve bianca Classe 5^Ache pare soffice ovatta.E' tutto splendido, fantastico…. Guardare il sole splendenteE' tutto: MERAVIGLIOSO!!!! Rallegrarsi con un gioco divertente

Sara Rossiello E' la gioia di essere in compagniaClasse 5^A In una giornata d'estate in piena armonia.

Nicola DuttoUn attimo per dimenticare tutto, Classe 5^Aun attimo per ricordare che non sei da solo.Un attimo per sbagliare,un attimo per riconoscere che quello che fai non è sempre giusto.Basta un attimo!

Klaudio Xhanaj Classe 5^A

Un attimo come il fruscio delle foglieUn attimo come il vento che passa attraverso le foglieUn attimo che passa una vita interaE in un attimo batte il mare su una scogliera.In un attimo può succedere di tutto!

Alessio Ghione Classe 5^A

POESIE DELL’ATTIMO

Scuola Mario Pivano

Sulla strada davanti a casa mia sento Un movimentato risveglio La stradapassare auto che sbuffano, moto che E’ l’alba.invernaleronzano e sfrecciano veloci come gaz- La luce fioca del mattino colpisce laIn questa stagione la temperatura è mol-zelle, camion che urlano tanto da sem- strada coperta da un velo di ghiaccio.to bassa e i vetri dell’auto sono ghiaccia-brare insetti che volano. E' un paesaggio incantato quello cheti come una pista di pattinaggio, perciò, ilNel viale accanto si ergono maestosi gli vedo perché il sole che si sta alzandomio papà, rabbrividendo per il geloalberi addormentati, coperti da spruzzi scalda la strada e l'acqua che evaporapolare, riempie una bottiglia di acquadi neve soffice e schiumosa, simile alla crea una lieve nebbiolina.tiepida e la lancia sull’auto infreddolita.panna montata; l’acqua della brina pare Pian piano la strada si sveglia e ilA fatica la poverina si riprende e ilfarli lacrimare. silenzio svanisce.motore emette un lieve borbottio comeIl vento gelido accarezza le siepi e fa Il cicaleccio delle persone che scendonose volesse risvegliarsi dal sonno. Tradondolare le loro rigide foglie. per la strada rimbomba nell'aria. ll via vaiurla e rimproveri, arriva anche la miaIl pallido sole ci guarda sorridendo di delle auto, dei camion, delle biciclette e mamma, io salgo in macchina e restogioia e scalda lievemente le rotaie della della gente riempie di vita la strada fino amuto come un pesce, mentre miaferrovia, dove i treni che passano sof- notte fonda, dopo di che nella solitudinesorella trema come una foglia e riesce afiano vapore. del buio la strada torna a dormire.dire soltanto: - Brr!... Che freddo!

Perché non ci trasferiamo al mare?Brumm ... Brumm! Le auto sfreccianoIntanto partiamo verso la scuola. Prima davanti al mio portone.di essere arrivati, il vetro anteriore si eraLa tranquillità non c'è mai, davanti agià ricongelato e mia mamma incomin-casa mia.cia a preoccuparsi: - Ah! E adesso comeMi sveglio nella notte, con la lunafaccio? Siamo già in ritardo, partire con addormentata, mi alzo e le chiedo un po’voi è un vero inferno!di pace.Per fortuna il tragitto è breve e io scendoMi fissa per un po’, con quell'aria daper primo davanti alla scuola, mentresbruffona, si gira.mia madre va alla ricerca di un parcheg-La strada però mi spiega che, senzagio. Mi consolo pensando che potròrumore, non sarebbe via Bodoni!godermi qualche minuto di pace, primaAllora mi infilo i tappi per le orecchie didi iniziare le lezioni.mamma.Ndoja Blerina, Davide ,Osservo il momento della strada edLorenzo Foglio attendo la sveglia che suoni.classe 5^BCi mancherebbero solo le foglie deglialberi per finire il quadro sonoro.Mi dimentico il ruscello che, come unagnellino impaurito, mi chiede il nome(come se non mi conoscesse!).Posso ammettere una cosa: che rumo-racci per la strada!Che meraviglia quando mi sono sve-gliato questa mattina!Guardando fuori ho scoperto che laneve, con il suo manto bianco, avevaricoperto qualsiasi cosa.La strada era avvolta da un tappetosoffice come il cotone.Che bella sensazione camminarcisopra!Gli alberi, con i rami spogli che sembra-vano le dita di una strega rivolte versol'alto, parevano chiedere pietà per ilfreddo. I cespugli erano avvolti da unsottile strato di neve fresca, candidacome il latte.Il ruscello ghiacciato era un meraviglio-so nastro azzurro argentato.Che paesaggio incantato!

Sara Mollo, Valentina Rinaudo, Diego Forgia

Classe 5^B

Lisi

IMMAGINI POETICHE INVERNALI

Ciao! Sono Elena, vivo a Sparta e ho perché per noi è più importante la cena.dieci anni. Io faccio parte della categoria Successivamente vado nella mia pic-dei “Poveri”: non vi preoccupate, non mi cola cameretta a costruire i giocattoli in offendo, ne sono abituata... legno: cavallini, rocchetti, per voi è unaASparta l' educazione è molto importan- specie di yo-yo.te, per i bambini che vanno a scuola; io Verso le sei, con i giocattoli costruitinon posso perché i miei genitori non qualche ora prima, ci gioco e rimangohanno soldi, se fanno anche solo una ogni volta sempre più soddisfatta.piccola marachella, per loro sono guai Poi, alle otto mangio cena con le verdu-seri... Io mi alzo alle sei di mattina e aiuto re prese dall’orto, il brodo preparato dal-il mio papino a raccogliere la verdura la mia mammina, una sua specialità.dall’orto, lui me la passa e io la metto Infine, vado a letto e faccio una pre-nella carriola; poi al sabato ci mettiamo ghierina, soprattutto a Zeus per aver gui-in marcia e ci incamminiamo verso le dato tutti gli dei che mi proteggono.

Sara Rossiellocoste del Mediterraneo sotto le colonneClasse 5^Agreche, e lì facciamo lo scambio com-

merciale, così guadagniamo un po’ didenaro, che ci serve per sfamarci, noidobbiamo accontentarci!Noi, in Grecia non siamo come voi, chese il cellulare non va più di moda, locambiate con uno più attuale! Noi nonsappiamo neanche cos' è un cellulare...Poi verso l’una mangiamo un panino,

La vita di Elena in Grecia

Scuola Mario Pivano

Era una giornata limpida, ma fredda, di tori, che effetto vi farebbe? Molti cani, e i loro versi si propagavano in tutto l'am-novembre. Dopo le due ore di inglese, - purtroppo, vengono abbandonati dai biente. Che chiasso! Che rumore! Li ave-Evviva - urlammo tutti in coro e uscimmo loro padroni crudeli, che li destinano vamo sicuramente disturbati.da scuola diretti al Gruppo Cinofilo così ad un futuro pieno di pericoli, alla C'erano anche cani liberi, che si avvi-Valentino di Fossano. fame e, in alcuni casi, alla morte. cinavano a noi, ci annusavano le gam-Saliti sull’autobus, ci siamo avviati. Il Caterina li accoglie, li sfama e, poi, be, si facevano accarezzare, giocavanopaesaggio lungo il percorso era bellis- spera che qualche persona li adotti e si con noi al lancio della palla. Chissàsimo: i frutteti, con i colori variopinti del- prenda cura di loro. Ci ha specificato come erano felici per le nostre carezze!l’autunno, sembravano dipinti. Arrivati a che i cagnolini più piccoli vengono su- Alla fine della mattinata eravamo moltodestinazione, sorse un piccolo problema: bito adottati, invece, quelli di taglia mag- stanchi e sporchi di fango, ma divertitil’autista aveva difficoltà ad inoltrarsi nella giore sono di difficile sistemazione. per la piacevole giornata trascorsa inviuzza stretta e sterrata, ma con un tocco Dopo questa presentazione, incomin- compagnia dei nostri amici cani.di mano esperta superò l’imprevisto. ciammo il nostro viaggio all’interno del Ci rattristava solo vederli chiusi inScesi dal bus, siamo entrati nel canile e, canile ed eccoci liberi di girovagare tra le gabbia e sapere che avrebbero atteso asubito, il veterinario Fabrizio, alto, con i gabbie dove si trovavano rinchiusi i cani, lungo un padrone.

Stefano , Enrico ,capelli neri e gli occhiali tondi, ci ha che erano ben centoventi e la maggiorAlessia Daniele, Michelle Millone, raggiunti e ci ha accolti. Si è anche parte di razza meticcia! Alcuni avevano

Giorgio D'Altani, Erik Mellanopresentata la dirigente della struttura: la il pelo rado, altri un bel pelo folto eclasse 5^B signora Caterina, non tanto alta, gras- arruffato, con delle macchie nere, mar-

sottella e con i capelli color rosso rug- roni, bianche. Erano presenti pure degligine, dall'atteggiamento gentile e molto animali ciechi o malati, per i quali Cate-disponibile. D'altronde occorre un carat- rina aveva un occhio di riguardo.tere simile per poter crescere con amore Avevano dei nomi buffi, ognuno adattochi è stato sfortunato! alle sue caratteristiche: Regina, Cacao,Il veterinario ci ha quindi riassunto Lara, Sorriso, Scudo, Giaguar, Giobia...alcuni argomenti già affrontati in classe Abbiamo osservato con maggiore inten-terza: il cane è il primo animale dome- sità i cuccioli, tra cui alcuni molto piccoli:stico della storia e, per vivere, ha erano bellissimi e graziosi! In alcunebisogno dell'uomo. Un cane randagio è gabbie i cani erano soli, in altre si trova-un cane abbandonato. Immaginatevi voi vano in gruppo. Appena ci avvicinava-abbandonati per strada dai vostri geni- mo al loro rifugio, iniziavano ad abbaiare

Frua Bonavia

E' sabato mattina. Sono le 8.30; è ora di partire. La nostra to: l’uso dei diversi oggetti con cui l’uomo ha scritto nel corsometa è la Castiglia, l’antico castello di Saluzzo, la città del della sua storia, dal coltellino allo stilo, l’utilizzo dei diversiMarchesato, ricca di storia. materiali su cui scrivere: dal famoso papiro degli Egizi alleAccompagnati dalle nostre insegnanti, ci incamminiamo lun- tavolette d'argilla usate da molti popoli dell’antichità, tra cui i go i vicoli e le stradine acciottolate della vecchia città. popoli della Mesopotamia ed infine alla carta.L’aria è fredda, ma un bel sole luminoso rischiara il cielo di un Ricordiamo anche i vari di tipi di scrittura: dalle pitture rupestriazzurro turchese, impensabile dopo le tre giornate di pioggia agli ideogrammi, ai geroglifici, all' alfabeto, il quale rese faciledei giorni precedenti. il modo di comunicare attraverso la scrittura. Dopo questaDopo la lunga camminata arriviamo alla Castiglia ed entriamo parte impegnativa dell’incontro, ci divertiamo a giocare alin un grande salone con le pareti di colori giallo ocra e con “gioco delle parole composte”, che consiste nell’indovinaredelle colonne che ne sorreggono le volte. Lì ci accolgono i delle parole che si possono collegare tra loro per formarneprofessori Livio e Cetta Berardo; lui ha i capelli mossi e bian- delle altre. Alla fine vinciamo tutti. – “Evviva” – esclamiamo –chi, leggermente brizzolati, porta occhiali grandi e tondi e sem- “Siamo proprio contenti!”.bra avere un comportamento severo; lei ha i capelli neri, le Finito il gioco, diamo un’occhiata ai libri esposti su dei tavolilabbra colorate di un vivace rosso rubino, al collo porta una situati all’entrata della sala. Tra tutti, alcuni attirano la nostra maestosa collana bianca, indossa una gonna piuttosto lunga attenzione e allora pensiamo bene di ritornare con i genitorie calza un paio di scarpe intonate. E' sorridente e ci accoglie per fare, chissà, qualche piacevole acquisto.con un atteggiamento calmo e disponibile. La nostra esperienza finisce, ma questo tuffo nel passato ci faSubito dopo esserci seduti, il professor Berardo ci spiega capire quanto importanti per noi siano state le scopertel'origine della parola “libro”, che deriva da un termine della linguistiche dei nostri antenati: Sumeri, Babilonesi, Assiri,“botanica” significante “la parte interna della corteccia del Egizi, Cinesi, Fenici, Greci e Romani.

Daniele , Claudia , Enrico ,faggio”. Ci fa inoltre riflettere sull'origine della nostra lingua,Brayan Ymeri , Nicholas Devalle imparentata con altre lingue europee: sorella del tedesco e cu-

Classe 5 ^Bgina dell’inglese. Ripercorriamo, poi, le invenzioni del passa-

Ghio Taricco Chiabrando

UNA GIORNATA AL CANILE

Alla scoperta delle origini del libro

LA VISITA AL MUSEO EGIZIOFinalmente era arrivato il giorno tanto Nella bacheca di fronte risaltava una In una grande sala la mia attenzione si èatteso della gita al Museo Egizio. rappresentazione in argilla di un uomo rivolta verso le mummie di tre sorelleUna fitta nebbia che mascherava il con una mano chiusa a pugno e l'altra morte intossicate, una delle quali con ilpaesaggio, avvolto da una coltre di gelo, aperta e distesa lungo la coscia. viso scoperto che lasciava intravedereha accompagnato il nostro viaggio in Passati al piano inferiore, lo scenario si le bende usate per I’imbalsamazione.pullman fino a Torino. arricchiva di fantastiche scoperte: un Sullo sfondo facevano da cornice gliArrivati davanti al museo, dopo una sarcofago più piccolo dove il defunto ottanta metri di geroglifico ricostruitobreve camminata, ero molto emoziona- veniva messo rannicchiato, uno più con cura, ma con ancora molte partito perché potevo vedere con i miei occhi grande di forma allungata con sopra un mancanti.i reperti di questa meravigliosa civiltà! poggiatesta e su un lato due occhi dise- Infine due sarcofagi in oro, un tavolo conLa guida ci ha mostrato i resti di un uomo gnati, usati dal defunto per osservare esposti i portafortuna egizi, delle sta-rannicchiato conservato dalla sabbia all’esterno e quattro statue in legno, tuine raffiguranti i defunti, gli animali im-del deserto, con intorno degli oggetti messe in ordine d’altezza, danneggiate balsamati dei faraoni e i giochi egiziritrovati in un’altra tomba. dai furti. concludevano la nostra visita.Poco più avanti, la nostra attenzione si è "Che emozione!". Siamo stati molto fortunati a poterspostata su un tavolino arrotondato usa- Eravamo in un'altra stanza, c'era una ammirare questo patrimonio e spero unto dai sacerdoti per porre le loro offerte luce soffusa che illuminava le statue, e giorno di poter visitare il Museo delai morti, dietro al quale spiccava una c’erano le sfingi disposte davanti ai tem- Cairo.piccola porta usata dai defunti per guar- pli e il faraone che visse novant'anni; mi

Un alunno della classe 4"Adare fuori. sentivo un archeologo!

La gita al Museo Egizio è stata fantasti-ca: tutto era bello e curioso, avvolto inun'atmosfera magica e suggestiva.Ciò che mi ha colpito di più è statoquando siamo entrati nella sala deglispecchi. Lì troneggiavano maestosestatue, rese ancor più imponenti dagiochi di luce e specchi che le facevanorisaltare. Mi sentivo un "moscerino".Nella penombra della stanza, spiccava-no le due statue monumentali dellaSfinge, le statue di Thutmosi e i gruppistatuari di Tutankhamon, oltre alla co-lossale statua del faraone Sethi.Quest’ultima statua a guardarla sem-brava un palazzo, tanto era alta. Chissàquanti uomini hanno lavorato alla realiz-zazione di questa meraviglia!Per rappresentare il suo potere divinoindossava una doppia corona eI’espressione del suo volto era vera-mente determinata.Per quasi due ore è stato comeviaggiare in un altro mondo. Chissàcosa avrebbero pensato quei poveriegiziani imbalsamati se avessero sapu-to che a distanza di migliaia di annisarebbero stati osservati da numerosis-simi visitatori!Al termine della gita ero un po’ fra-stornato e pensavo a come potevaessere la vita a quell’epoca e a comedeve essere affascinante il lavorodelI’archeoIogo.

Un alunno della classe 4^B

Tra tutte le meraviglie viste al Museo Sekhmet. Nella stanza dei faraoni miEgizio, quelle che mi hanno maggior- sono sentito una formica, ammirandomente colpito sono state la tomba di Kha statue alte anche dai cinque ai diecie le due stanze nere. La tomba di Kha metri . Chissà come uomini così piccoliera meravigliosa: il suo corpo bendato, facessero a costruirle.chiuso in un sarcofago dorato, suscitava La nostra guida ci ha spiegato che iimpressione e curiosità, essendo la pri- faraoni indossavano due indumenti: unoma volta che vedevo una mummia da civile e uno religioso.così vicino. Accanto al suo corpo giace- La statua che mi ha colpito maggior-va la moglie morta a circa venticinque mente è quella della Sfinge, anche se inanni: il fatto che morissero così giovani, miniatura: mi ha catturato il suo sguardomi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere fiero e severo, sembrava facesse pro-su come la medicina abbia fatto dei prio la guardia.miracoli . Nella loro tomba si notavano La sala della dea Sekhmet è stupefa-molti oggetti: degli sgabelli di legno, del cente e meravigliosa! La cosa più inte-cibo conservato, due letti, un kit per il ressante era vedere la dea raffigurata intrucco,perfino un gioco e ancora un molti modi diversi e ammirare come gligonnellino e due tuniche di lino. Mi ha Egizi curassero il culto dell’arte.stupito vedere la precisione e la cura L'impressione che ho avuto entrando incon cui è stata fatta la parrucca di capelli queste sale, è stata quella di sentirmiveri della moglie. Sopra ai sarcofagi proprio nell’antico Egitto.erano deposte delle ghirlande di fiori. È stata proprio una visita interessante eL’altra cosa che mi ha profondamente meravigliosa!

Andreacolpito sono state le due stanze nere:Classe 4^Buna dedicata ai faraoni e l’altra alla dea

Piovano

Un viaggio nel tempoLa sala degli specchi

Scuola Mario Pivano

Tanto tempo fa, alle origini del mondo, Una notte la luna andò a fare un giro per disse al bidello: “Sono il pupazzo di

sulla terra non c’era il vento. Gli animali il mondo per illuminarlo e vide: gli alberi neve, puoi aprirmi?”. E il bidello gli aprì.e le nuvole si lamentavano: gli animali ghiacciati che sembravano ghiaccioli al Appena il bidello aprì la porta, si spa-avevano troppo caldo e le nuvole limone piantati nel terreno, i cespugli ventò; il pupazzo intervenne dicendo:volevano andare a vedere il mondo, ma ricoperti di neve - e sembrava che qual- “Scusa se ti ho spaventato, ma non

questo non era possibile perché non cuno li avesse dipinti di bianco - e infine voglio farti del male!”. Dopo due ore ilc’era il vento. Passarono molti anni; un un tappeto bianco che non finiva mai. bidello si tranquillizzò.giorno una nuvoletta andò dal Sole e gli Quando la luna passò a illuminare Dopo aver fatto conoscenza con tutta lachiese se poteva aiutarla, ma il sole l’Italia, sentì piangere il pupazzo di neve scuola, il pupazzo chiese al bidellorispose di no e le disse di andare dal dio e la luna gli chiese: “Perché piangi, mio Delfio: “Potresti andare alla discarica e

del vento Ventilone. Ventilone spiegò caro pupazzo di neve?”. Il pupazzo le prendere un frigorifero per me?”. E cosìche poteva aiutarla la dea della pioggia rispose: “Piango perché domani morirò il pupazzo rimase nella scuola ed escla-

e non posso scappare via perché non hoPiovona, che però non vedeva da mesi mò: “Che bello andare a scuola!”.i piedi!”.perché era ammalata. Quando fu l’ultimo giorno d’inverno, nel-Alla luna venne in mente un’idea eLa nuvoletta la guarì con dell’acqua l’intervallo il pupazzo spaccò un vetro echiese alle sue figlie stelle: “C’è qualchemagica, trovata vicino alla casa della il bidello Delfio lo cacciò via dalla scuola.stella che si offre di donare i piedidea. Andarono da Ventilone e insieme Il pupazzo era molto triste, allora siluccicanti ad un pupazzo di neve?”. Unafecero una grande magia, fecero venire sedette su un prato per tutto il giorno.stella si fece avanti e disse alla mammail vento in tantissime forme: uragani, Dopo un po’ vide un gruppo di rondini eluna: “Mamma, io donerò tutta la miatornadi... Ventilone disse: “Questa chiese loro: “Sapete dov’è un postoluce a quel povero pupazzo”. Quando lamagia sarà eterna grazie al coraggio di molto freddo?”. Le rondini gli risposero: stella donò tutta la sua luce al pupazzoquesta nuvoletta!”. “Sì, stiamo proprio scappando dal Polodi neve, formò due grandi piedi doratiLa nuvoletta tornò dai suoi amici animali Nord! vuoi che ti accompagniamo?”. Ilcapaci di fare qualsiasi cosa. Il pupazzoe dalle nuvole: gli animali non avevano pupazzo rispose: “Sì, grazie, mi fareste era contentissimo e ringraziò la luna conpiù caldo e le nuvole partirono per vede- un grande favore”.tutto il suo cuore.re il mondo dal cielo, sospinte dal vento Quando il pupazzo fu arrivato al PoloIl pupazzo di neve corse subito dallache avevano creato. Nord, vide un igloo gigante e andò aporta della scuola prima che venisseE da quel giorno sulla terra ci fu il vento. bussare alla porta. Nessuno gli rispose,

classe 3^A mattino. Suonò al citofono della scuola e allora entrò in quel gigantesco igloo. Daquel giorno il pupazzo di neve capì che non ci abitava nessuno e visse persempre felice e contento, insieme adaltri pupazzi di neve che avevano sceltodi vivere in un ambiente adatto a loro.

classe 3^BTanto, ma tanto tanto tempo fa, vivevano grossi gruppi di cervi. Non erano cervi comequelli che vediamo oggi, erano solo un pochettino diversi, perché non avevano lecorna. Sulla montagna dove vivevano i pericoli erano tanti e molto spesso si trovavanoin difficoltà.Un giorno stavano pascolando tranquilli quando. ad un tratto, spuntò un’orrendacreatura e tutti fuggirono da quella distesa di verde.Una volta al sicuro cominciarono a discutere su tutti questi problemi di difesa e aqualcuno venne un’idea: - Perché non chiediamo al dio degli animali? - domandò uno -lui aiuta tutti quelli in difficoltà e quindi saprà come aiutarci!

L’idea fu approvata, anche se nessuno sapeva bene dove fosse, ma l’idea di risolverequesto grande problema dava loro forza.Quindi, non sapendo bene dove si trovasse il dio degli animali, incominciarono subito ilviaggio e, girando un po’ di qua e un po’ di là, finalmente giunsero sull’imponentemonte dove pensavano che si trovasse il grande dio.Purtroppo, come tutti gli altri dei, era e sarà restato lassù tra le nuvole color panna,sfumato in un rosa pallido e armonioso. Lassù tra le nuvole nemmeno gli uccelli piùgrandi e maestosi sarebbero riusciti ad arrivare.Ma il dio degli animali si impietosì, avendoli visti correre avanti e indietro per tutte lemontagne, essere così vicini a quello che volevano e poi rinunciarci e restare comeprima.AIlora, prima che se ne andassero. posò sulla testa dei maschi due lunghe, anzilunghissime e attorcigliate corna. Da allora tutti i cervi portano due lunghissime corna,dono del dio degli animali, per difendersi.

Rebecca TruccoClasse 5^B

Perché i cervi hanno le corna?

Scuola Mario Pivano

INVENTIAMO MITI E LEGGENDEL’origine del vento Storia di un pupazzo di neve

L’ARANCIA dolce è l’agrume più colti- mensioni maggiori, con colore giallo evato al mondo, seguito dal pompelmo e sapore amarognolo.dal limone. Tutti vengono consumati fre- La varietà più diffusa è quelle a polpaschi o subiscono trasformazioni per ot- bianca e buccia sottile.tenere succhi di frutta. CHINOTTO e BERGAMOTTO trovanoL'arancio amaro dà frutti non commesti- utilizzo rispettivamente per produrrebili perché molto amari, viene invece sciroppi e bibite e nella fabbricazioneutilizzato per gli innesti di varietà di agru- dei profumi.

classi 2^A e 2^Bmi meno robusti.L’albero dell’arancia è una pianta sem-preverde. Le foglie, di un verde lucente,sono provviste di ghiandole che secer-nono oli essenziali profumati. I fiori,sempre a cinque petali e bianchi, sonoricchi di nettare odoroso, che attira gliinsetti che compiono I’impollinazione.II MANDARINO, originario della Cinameridionale, è caratteristico per il suoprofumo. Negli ultimi tempi, con lacomparsa delle Clementine o MANDA-

RANCI senza semi, è stato messo unpo’da parte.Questi frutti derivano dall’incrocio delmandarino con I’arancio amaro.Il POMPELMO ha proprietà disintossi-canti ed è ricco di vitamina A, B, C e saliminerali, quali potassio e magnesio.Originario dell’India, viene coltivato inItalia nelle regioni della Campania, dellaLiguria e della Sicilia. Si presenta comeun frutto simile ad un limone, ma di di-

Scuola Francesco Costa

Era lunedì 30 dicembre, quando tutti insieme noi ragazzi della classe 5^B siamoandati a visitare il Comune di Saluzzo, accompagnati dalle nostre maestre.Lungo il tragitto chiacchieravamo sottovoce tra di noi e non ci siamo accorti di quantofosse faticoso percorrere le strade in salita, finché siamo arrivati a destinazione. Qui ciaspettava Nadia, la nostra guida, che ci ha fatto accomodare nella sala del ConsiglioComunale, dove ci ha spiegato come si svolge una seduta a cui partecipano il Sinda-co, gli Assessori, i Consiglieri di Maggioranza e di Minoranza, i quali prendono ledecisioni per organizzare la nostra città e per soddisfare le esigenze dei cittadini.Siamo poi andati a visitare la Ragioneria, l’ufficio del Sindaco e del Vicesindaco,l’ufficio Stampa e il Comando della Polizia Municipale.

Tutti i vari addetti a questiuffici sono stati molto di-sponibili e ci hanno spie-gato lo svolgimento delleloro attività.Questa esperienza è sta-ta interessante ed istrut-tiva, perché abbiamo ca-pito come è organizzatoun Comune e quali attivitàsi svolgono.

Rebecca eBlerina Ndoja

Classe 5^B

Trucco

Il limone è giallo giallo,come il sol che sveglia il gallo.

Il pompelmo è un po’ più grosso,riempirebbe pure un fosso.

Poi ci sono i mandarini.Ma ne mangiano i pinguini? No!

Non scordare con l’arancia,le vitamine che metti in pancia.

Spicchi e spremutefanno bene alla salute.

Io ne mangiò in quantitàe guarda che felicità!.

LA SFILATA DEGLI AGRUMI

In visita al Municipio

Da tanto tempo aspettavamo questo Il 25 gennaio 2010 abbiamo svolto le delle aree verdi.momento… elezioni a scuola per scegliere i nostri Sono anch’essi molto importanti poichéSiamo entusiasti di partecipare al candidati: sono risultati eletti Enrico, permettono di sensibilizzare i cittadiniconsiglio comunale dei ragazzi poichè Cristina, Edoardo e, come sostituta, su argomenti di grande valore, come lapossiamo dare il nostro contributo a Francesca. Ognuno di noi candidati ha lettura e il patrimonio naturale, conmigliorare la città. presentato il proprio progetto e anche l’obiettivo di costruire un futuro migliore Il 25 novembre scorso siamo andati a qui abbiamo svolto una elezione, hanno ai nostri figli.visitare il municipio di Saluzzo, dove ci vinto i progetti: la giornata della musica Stiamo aspettando con grande emo-ha accolto l'Assessore al bilancio Fulvia di Enrico, Riciclarte di Edoardo e Diver- zione il giorno 12 aprile quando si faran-Artusio, vice sindaco. timenti di Cristina. no le elezioni a scuola e sapremo chiAbbiamo visitato molti uffici, tra cui la Successivamente siamo andati nell'al- sono i membri effettivi del C.C.R. e qualisala consigliare, l’ufficio Polizia, l’ufficio tra classe e abbiamo presentato i nostri progetti verranno realizzati.

Enrico Pignatta, del Sindaco, l’ufficio della sua segretaria progetti. I compagni della 4^A hannoErika dalla Chiesa, Silvia, l’ufficio Stampa e l’ufficio della anche loro espresso i candidati:Andrea,

Niccolò Zanias, Protezione Civile. Federica e Alessia con altri progetti: unaMarco BuonfrateLa nostra guida Nadia ci ha raccontato giornata dedicata all’amico libro e il pro-

Classi 4^la storia dello stemma di Saluzzo. getto Città nella natura per l’espansione

Il CONSIGLIO COMUNALE dei RAGAZZI

Noi delle classi 4^Ae B stiamo lavorando per abbellire il cortilescolastico. Un venerdì, a scuola, aspettavamo con ansia ladottoressa Raffaella, che era arrivata in classe qualche minutodopo poiché era nevicato molto nella notte e le strade eranoghiacciate. La dottoressa era già conosciuta dalla classe,perché in seconda ci aveva accompagnato al mercato.Entrata nell’aula non vedeva l’ora di mostrarci le piantine delcortile che riservava per noi. Ma prima noi abbiamo presentatoalcuni curiosi e antichi giochi da fare all’aperto, facendole ve-dere quelli da noi costruiti con materiale povero e altri recuperatidai nonni, come le trottole, il pirolo, le biglie (portati da Marta).In piedi vicino alla porta ci spiegava con tanta passione un giocoche si poteva fare al posto dell’acchiappino. Niccolò fu il primo aprovare con Raffaella: prendeva la pallina, ma non riusciva atirarla come Lorenzo che invece faceva il contrario. La signora ciha spiegato come migliorare il gioco: infatti ci ha proposto dicostruire una pallina di gomma accartocciando del giornale conattorno dei pezzi di camera d’aria delle ruote di bicicletta; così,diventando dura e rigida, quasi rimbalzava. In seguito ci hadistribuito le piantine del cortile e della scuola e abbiamo cercatola nostra aula che abbiamo segnato con una “X”. Insiemeabbiamo capito come trasformare lo “squallido” spazio attuale inun attraente ed invitante spazio, con tanti simpatici giochi deltempo dei nonni, riscoperti con passione da noi tutti.Infine all’ultima ora siamo scesi in cortile a verificare sul luogocome abbellire il cortile. Per prima cosa abbiamo orientato la carta e scoperto i luoghi potenzialmente pericolosi: i pilastridella scala di sicurezza, le scale che portano alla cantina ealtre scale verso la proprietà Salvagno.Questi pericoli verranno isolati con delle speciali transenne.Inoltre abbiamo osservato il pavimento su cui disegneremodei simpatici giochi come la settimana, il tris, il gioco dell’oca,“pet”, il gioco della pietra (albanese) e un muro piuttostorovinato che tappezzeremo con profumati gelsomini ocaprifoglio.Venerdì prossimo continueremo il nostro progetto.

Erica, Francesca, Enrico e ChiarettaClassi 4^

Scuola Francesco Costa

Il cortile scolastico

Dalla classe seconda abbiamo iniziato il progetto “Puliamo ilmondo”, ma dalla quarta abbiamo aderito a “Molla la plastica”del L.V.I.A. per aiutare i bambini dell'Africa.La F. Costa e tutte le altre scuole primarie stanno raccogliendomolti tappi di plastica che verranno venduti e il ricavato saràdestinato all'L.V.I.A.Purtroppo però il centro che raccoglie i tappi è lontano, aGenola e per noi non è facile portarli là. Speriamo chequalcuno ci aiuti o magari che il Comune di Saluzzo possadiventare un centro di raccolta come Genola.Grazie a questo progetto abbiamo capito che non bisognaabbandonare la plastica nei contenitori indifferenziati o peggioper terra, ma fare sempre la raccolta differenziata.Se la plastica viene buttata per terra, in campagna non si pos-sono più coltivare i campi e neppure allevare gli animali chemuoiono soffocati dai sacchetti. Purtroppo in Burkina Fasocapitava così prima che sorgessero i centri di raccolta e pro-duzione del granulato plastico come racconta il bel libretto di Salimata. Con la plastica riciclata si costruiscono altri oggetti di plastica come il kit di materiale scolastico (riga, squadretta,goniometro) prodotto in Burkina e acquistato da tante scuole di Torino per finanziare i progetti inAfrica.Il problema della differenziazione e del riciclaggio ormaiaccomuna tutti i paesi del mondo, da nord a sud, da est aovest, perciò siamo felici di aver conosciuto “Molla la plastica”e di contribuirvi anche nel nostro piccolo.

Barbara e AlexandraClassi 4^

Molla la plastica

Domenica 24 gennaio molte famiglie di nostri amici, nascondendoci, cerca-Saluzzo si sono recate sotto l'Ala di ferro vamo di osservare tante nuove razze diper prendere parte alla settima edizione cani come: labrador, collie, bastardini…del “Fitwalking del cuore” a cui hanno quasi tutti con il “vestitino” perchépartecipato più di cinquemila persone. faceva freddo !Ogni anno, grazie alla camminata, Tutte le persone che incontravamovengono raccolti tantissimi fondi che erano attrezzate di guanti, sciarpe,sono destinati alle associazioni che berretti di lana, pesanti giacche che liaiutano le persone in difficoltà. proteggevano dal gelo.All’inizio della camminata, eravamo tutti Alla fine del percorso ci hanno offertocontentissimi, ci guardavamo entusiasti una borsa piena di cibi e di oggetti. Neldi partecipare ad un impegno così centro di Manta c'era pure il the caldo.grande. Che gentili!I percorsi erano di lunghezze diverse: Quindi abbiamo salutato i nostri amici eEdoardo ha percorso 10 chilometri fino augurato loro una buona giornata,a Manta, Marta e Francesca ne hanno avviandoci verso le nostre calde edpercorsi 6 fino al termine della pista accoglienti case.ciclabile verso la collina, le persone più

Marta ed Edoardoallenate hanno percorso il più lungo diClassi 4^13 chilometri, fino a Verzuolo.

Al ritorno eravamo esausti e non ce lafacevamo più ! Nonostante il freddodella giornata, abbiamo trovato i nostriamici e ci siamo incamminati versol’inizio.Nella camminata abbiamo incontrato icompagni, gli amici e alcuni hannostretto anche nuove amicizie. Noi con i

UNA SCORPACCIATA DI LIBRI!Sabato 30 gennaio noi, Arianna e Cri- di più gli abbiamo messo dentro dellestina, oltre a Francesca e Marta (più due caramelline e delle arachidi.compagne della 4^A: Virginia e Fede- Naturalmente tutti i bambini che fre-rica) siamo andate alla ludoteca “La quentano la primaria sono caldamenteTana”che si trova nel cortile scolastico. invitati ai prossimi appuntamenti...Alle 15 noi animatrici, molto entusiaste,

Cristina, Arianna, Alessia e Virginiadovevamo trovarci tutte insieme davantiClassi 4^alla ludoteca portando con noi del mate-

Scuola Francesco Costariale. Ognuna aveva lana, forbici, duepennarelli indelebili, scotch e dellebottiglie di plastica già tagliate. Subitodopo la lettura di un interessante rac-conto sull'Africa ci siamo avviate nellaboratorio aspettando i bambini.Quando sono arrivati, abbiamo inse-gnato a realizzare dei fiori, il gattino el’acchiappino di plastica. Noi abbiamocostruito dei graziosissimi e curiosi ac-chiappini per i più piccoli: partendo dauna mezza bottiglia abbiamo attaccatoun filo di lana e l’abbiamo chiuso in unapallina di carta stagnola. Era abbastan-za difficile per i bambini fare canestroperciò dovevano allenarsi e crescere. Inconclusione i bambini hanno decorato iloro acchiappini: erano molto entusiastie ne volevano un altro. Per completarlo

Sabato 30 gennaio siamo andati allaludoteca perché c'era “Merenda diLibri”. Subito ci hanno letto un bellissimolibro che aveva come protagonista unbambino e suo nonno di origine afri-cana. Un giorno il nonno raccontò alnipotino la sua storia di quando aveva lasua età. Era una storia curiosa e dolceche ci permetteva di conoscere tantetradizioni africane.Alla fine siamo andatitutti nel laboratorio, per costruire oggetticon la plastica riciclata. Noi delle classiquarte facevamo gli animatori dei bimbipiù piccoli e insegnavamo loro a costrui-re i canestrini e i gatti con le bottiglie diplastica. Sono diventati proprio carini,tutti decorati con lana, scotch colorati,pennarelli indelebili e i bimbi eranomolto contenti.Anche la nostra maestra era felice e ciha detto che era orgogliosa di noi!Siamo tornati all’ultimo sabato di marzoe c’era un’altra sorpresa...

Virginia e FedericaClasse 4^A

Fitwalking del cuore Vivere SanoPer noi “Vivere sano” è un progettomolto importante ed è dalla prima che losvolgiamo. In quella classe abbiamoconosciuto “Gian 5 colori” (la nostramascotte) trasformandolo in un simpa-tico testo animato che ricordiamo sem-pre piacevolmente.In seconda abbiamo compiuto unacuriosa visita al mercato ortofrutticolo eabbiamo conosciuto tantissimi frutti everdure di stagione.In terza abbiamo costruito un cartellonecon frutta e verdura animata; e unamappa dove c'è scritto la nostra me-renda di tutti i venerdì che sono propriodedicati alla frutta e verdura.Inoltre quest'anno abbiamo ricevuto “10ottime ragioni per mangiare più frutta”,un decalogo interessantissimo che ci haportato un nostro compagno.Anche noi ci dimentichiamo spesso diportare la frutta a scuola nell’intervallo, aparte il venerdì che è il giorno “a lei”dedicato, allora la nostra maestra ci fatrovare un bel cestino di invitante fruttafresca che noi golosamente ci mangia-mo. Ci sono kiwi, mandaranci, mele, epersino le noci che ci piacciono tanto!

Vittorio e LorenzoClassi 4^

Scuola Francesco Costa

PICCOLI GRANDI ARTISTI

i nostri disegni

CCR - una città più verdedisegno di Andrea Endemini

classe 4^ - Scuola Francesco Costa

Il pedibus della scuola “F. Costa”disegno di Greta Nicolino

classe 4^A - Scuola Francesco Costa

Puliamo il mondodisegno di Chiara Ghione

classe 4^A - Scuola Francesco Costa

Il fitwalking del cuoredisegno di Chiara Rinaldi

classe 4^A - Scuola Francesco Costa

Il progetto del cortile scolasticodisegno di Francesca ed Erica

classe 4^B - Scuola Francesco Costa

Riciclartedisegno di Arianna e Cristina

classe 4^B - Scuola Francesco Costa

La schiacciatadisegno di Nicolò Dedominici

classe 3^ - Scuola Francesco Costa

Al centro del campodisegno di Stefano Allemano

classe 3^ - Scuola Francesco Costa

UNA GALLERIA DI DISEGNI

i nostri disegni

Duello a canestrodisegno di Enrico Simon

classe 3^ - Scuola Francesco Costa

La giocatrice di basketdisegno di Alice Giorda

classe 3^A - Scuola Francesco Costa

Tiro liberodisegno di Francesca Barbero

classe 3^A - Scuola Francesco Costa

Canestro!!disegno di Alberto Audisio

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

Nuoto in corsiadisegno di Martina Sarotti

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

Il nuotatoredisegno di Matteo Angaramo

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

L’istruttricedisegno di Federica Millone

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

Corso di subdisegno di Marta Diale

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

continuaa pagina 24

Scuola Media

IL NOSTRO VIAGGIO A TRIESTE:

Capoluogo di regione e di provincia, la secolo. Dalla navata sinistra si passa nuca. In seguito all'armistizio di Cassi-città è distesa sulle rive del golfo omo- nel Battistero che ha una vasca ad bile dell'8 settembre 1943, le provincenimo e sulle ultime propaggini del Carso immersione del secolo IX. italiane di Udine, Trieste, Gorizia, Pola,triestino. Le grotte di Postumia sono un intreccio Fiume e Lubiana vennero sottoposte alCentro industriale, commerciale e marit- di 20 km di caverne, gallerie e sale, nelle diretto controllo del Terzo Reich con iltimo, naturale sbocco dell’entroterra quali le guide esperte hanno accompa- nome di Zona di operazione dell’A-danubiano, è il più importante porto gnato in 185 anni una massa di 31 milioni driatisches Küstenland (Litorale Adria-dell'Adriatico. E’ sede di università e di di visitatori. Sono le grotte più grandi del tico). Tale zona faceva parte formalmen-numerose istituzioni culturali. Carso e le più visitate d’Europa. Le te della Repubblica sociale italiana, maPiazza Unità d'Italia rappresenta il caverne più interessanti sono state sco- l’amministrazione del territorio - consi-cuore dell’antica città: sorta sull’interra- perte da Luka Cec nel 1818, l’anno suc- derato come zona d'operazione bellica -mento del porto romano, è stata aperta cessivo i paesani prepararono le grotte fu però affidata e sottomessa al con-verso il mare dagli interventi urbanistici per le visite turistiche. Nel 1872 fu co- trollo dell'Alto Commissario Friedrichottocenteschi, a costituire una sorta di struita la ferrovia e nell'anno 1984 arrivò Rainer. Il complesso di edifici chepalcoscenico che ha per fondale la la luce elettrica. Sono le uniche grotte al costituivano lo stabilimento per lafacciata di gusto eclettico del Palazzo mondo che dispongono di ferrovia inter- pilatura del riso era stato costruito nelComunale. Sulla stessa piazza si affac- na per le visite. 1913 nel rione di San Sabba, allaciano a sinistra il palazzo del Governo e Dal trenino si possono ammirare le periferia della città e fu trasformatoa destra il tardo settecentesco palazzo bellezze del mondo sotterraneo, inizialmente in un campo di prigioniaPitteri e il maestoso palazzo del Lloyd contrassegnate dalla particolare storia provvisorio per i militari italiani catturatiTriestino. Nella piazza si trovano anche geologica. Si possono osservare figure dopo l’8 settembre: venne denominatola statua di Carlo VI e la Fontana dei stalagmitiche e stalattitiche, di colori e Stalag 339.Quattro Continenti. forme diverse, le sighe di calcio e altre Successivamente, al termine dell’otto-La piazza della Cattedrale si trova sul figure artistiche modellate dalla natura bre 1943, il complesso diviene un Poli-colle di San Giusto, situata nell'antico nei millenni passati e ammirate attraver- zeihaftlager (Campo di detenzione diforo romano. Vi sorgono la cattedrale di so i secoli da re, imperatori presidenti e polizia), utilizzato come centro diSan Giusto, i resti della Basilica del II altre celebrità. raccolta di detenuti in attesa di esseresecolo e il Castello. Massimo monu- Già nella metà del XVII secolo erano deportati in Germania ed in Polonia emento e simbolo della città, la Cattedra- oggetto d’interesse anche per i naturali- come deposito dei beni razziati e seque-le è il frutto dell’unione, avvenuta nel sti e gli esploratori, perciò le grotte sono strati ai deportati ed ai condannati a1300, di due precedenti basiliche roma- note come la culla della speleobiologia. morte. Nel campo venivano anche dete-niche: quella di San Giusto e quella del- La temperatura nella grotta è intorno ai nuti ed eliminati Sloveni, Croati, parti-l'Assunta. La facciata è a capanna ed è 10 gradi centigradi. Gran parte della giani, detenuti politici ed ebrei.ingentilita da un grandioso rosone goti- fauna che abitava le grotte era a lungo Supervisore della Risiera fu l’ufficialeco trecentesco; gli stipiti del portale sconosciuta, eccetto il Proteus anguinus delle SS Odilo Globocnik, triestino dicentrale incorporano elementi di una che era storicamente oggetto di super- nascita, che ebbe un ruolo importante instele funeraria romana. Il campanile, stizioni. È da ricordare l'importanza di molti campi di concentramento.dall’aspetto di torrione da difesa, è questo animale la cui esistenza è limitata Il termine “foibe” deriva dagli inghiottitoiaddossato al lato sinistro della facciata; alla regione carsica. di natura carsica dove furono gettati e,in un’edicola gotica del lato destro c'è la La risiera di San Sabba è stato un lager successivamente, rinvenuti i cadaveri distatua romanico-bizantina di San nazista, situato nella città di Trieste, centinaia di vittime.Giusto. L’interno è a cinque navate utilizzato per il transito, la detenzione e Nonostante la ricerca accademicaasimmetriche. La navata centrale ha il l’eliminazione di un gran numero di abbia ormai ampiamente chiarito glisoffitto a carena di nave rovesciata ed è detenuti, prevalentemente composti da avvenimenti, nell’opinione pubblicadipinto. Nel catino dell’abside destra è prigionieri politici. È stato l’unico campo italiana il tema delle foibe continua apresente un notevole mosaico della fine di concentramento in Italia ad avere un generare polemiche, incentrate sulledel XIII secolo. Nel pavimento sono visi- forno crematorio. In esso le autorità te- responsabilità che fascismo e comuni-bili resti del mosaico della basilica del V desche compirono uccisioni, in un primo smo hanno avuto nella vicenda.

Elisa Fornero e Veronica Granatosecolo, nel catino dell'abside di sinistra momento mediante gas e in seguito perClasse 3^Cmosaici di scuola veneziana del XII fucilazione o con colpo di mazza alla

UNA CITTÀ PER RIFLETTERE

Scuola Media

Le classi terze delle sezioni F, G, E, Successivamente ci siamo recati inC, D, B, H di Saluzzo, Ae B di Manta albergo a Grado e, dopo la cena, chiquest’anno sono andate in gita di lo desiderava ha partecipato allaistruzione a Trieste. Il primo gruppo, messa che don Matteo Monge hadi cui facevamo parte anche noi, è celebrato per ricordare e festeg-partito alle cinque del 18 marzo. giare al meglio la festa del papà, cheDopo 8 ore di viaggio in pullman ricorre il 19 marzo.siamo finalmente arrivati a desti- Dopo il pernottamento e la colazio-nazione e dopo il pranzo siamo ne siamo risaliti sui pullman e abbia-partiti per una visita guidata della mo varcato il confine sloveno percittà; più tardi siamo entrati alla recarci a Postumia.Risiera di San Sabba, che è l'unico Lì abbiamo avuto modo di ammirarecampo di concentramento dotato di le fantastiche grotte carsiche, calcaree che circondano la città diforno crematoio in Italia. famose in tutto il mondo e lunghe Trieste.All’interno abbiamo potuto provare, venti chilometri. Abbiamo percorso Esse venivano utilizzate per disfarsialmeno per un attimo, la sensazione circa due chilometri in trenino e un di vecchi oggetti che non si sapevache hanno avuto i migliaia di depor- altro chilometro e mezzo a piedi, per come smaltire e che, nell’autunnotati in questo campo: una parte veni- poi tornare ancora in trenino. del ‘43 e nella primavera del '45,va direttamente eliminata qui, dopo La guida ci ha parlato della forma- divennero la tomba improvvisata dilunghe attese in celle di tre metri zione delle grotte e ci ha fatto notare migliaia di Italiani, di cui gli Slavi diquadri che potevano contenere fino che alcune stalagmiti assomigliano Tito cercarono di disfarsi.a sei persone e l’altra parte veniva a oggetti e persone. Noi ragazzi siamo rimasti delusipoi mandata verso i famigerati Questa è stata sicuramente un'e- dall’aspetto della foiba, che eracampi tedeschi. sperienza che ci ha colpiti molto, coperta da una lastra in metallo,Siamo rimasti molto colpiti da que- quasi estasiati, forse perché rap- perché ci sembrava non comu-sta esperienza, perché una cosa è presentava il trionfo della natura nicare in modo adeguato l’orrore distudiare le devastazioni di questo anche sulle brutture umane. ciò che era successo, che secondo momento particolarmente tragico In piazza Unità d'Italia a Trieste, noi doveva essere “gridato” condella nostra storia, un’altra è “respi- abbiamo consumato il pranzo in riva maggiore vigore.rare il dolore” e condividere, anche al mare, seduti su una banchina del Riflettendo nei giorni successivi,se per qualche attimo appena, la porto dove abbiamo lanciato del abbiamo capito che è proprio “ciòdisperazione più oscura vissuta da cibo ai gabbiani, dai quali in pochis- che non c'è” che ci deve far medita-migliaia, da milioni di persone. simo tempo siamo stati contornati: re, perché con le foibe il tentativo diDopo siamo andati su uno dei sette una visuale fantastica. nascondere e di negare ciò che ècolli di Trieste dove abbiamo visitato Nel pomeriggio abbiamo raggiunto stato, sarebbe potuto riuscire, sela chiesa di San Giusto, da dove si Basovizza, dove vi è il monumento non si fossero levate voci di uomini epoteva ammirare un panorama in ricordo delle foibe, cioè quelle donne determinati a scoprire e farmozzafiato della città. profonde cavità tipiche delle rocce conoscere tutte le verità.

Questa gita rimarrà per sempre neinostri cuori, perché abbiamo capitoche noi siamo fortunatissimi, inquanto possiamo godere dellademocrazia, per la quale tantohanno lottato coloro che ci hannopreceduti; nello stesso tempoabbiamo la responsabilità di custo-dirla e di difenderla da ogni forma diprevaricazione e di ingiustizia, im-parando dalla storia a fuggire daogni forma di estremismo.

Marco Fraire,Marek Murgia,

Giovanni RivoiraClasse 3^F

Gli scorsi 18 e 19 marzo quasi 100 La visita alla foiba di Basovizza haalunni della scuola media “Rosa Bianca” deluso molti per quanto c'era, cioè pocodi Saluzzo sono andati in gita a Trieste, il o niente, anzi in questo caso ciò che ècapoluogo friulano dalla storia travaglia- successo non è ancora ben chiarota, per visitare la Risiera di San Sabba e anche perché gran parte delle informa-la Foiba di Basovizza. zioni relative ad essa sono state custo-Questa era l’ultima fase di un percorso a dite gelosamente dalla Jugoslavia pri-tappe, che prevedeva incontri con ma, dalla Slovenia adesso.testimoni e storici, per approfondire due Le foibe, che per i motivi appena dettimomenti particolarmente travagliati del- sono ben poco conosciute, sono dellela storia della seconda guerra mondiale: erosioni nel terreno tipiche del paesag- per un Italiano, non sapersi spiegare lale persecuzioni razziali e politiche ad gio carsico, ovvero delle vere e proprie causa di tanta violenza, ma purtroppoopera dei nazifascisti prima e dei buche naturali profonde anche più di l’Italia ha la sua buona dose di respon-comunisti titini poi. 100 metri, tranne nel caso di Basovizza, sabilità. Tutto questo non giustifica peròMolto significativi sono stati gli incontri che è artificiale. senz’altro la regola dell'occhio percon il dott. Giuseppe Segre, che ci ha La storia giuliana e istriano-dalmata, occhio, dente per dente seguita dagliparlato della discriminazione, della per- fino alla seconda metà dell'800 unica, si Jugoslavi, che sono automaticamentesecuzione e dello sterminio della comu- è separata con l'occupazione italiana a passati dalla parte del torto.nità ebraica saluzzese e con il dott. causa della politica del bastone attuata I due luoghi, che io e molti altri abbiamoEnrico Miletto dell’Istituto Storico della molto severamente dal duce Mussolini, visto, sono protagonisti di due grandiResistenza di Torino, che ci ha aiutati a che ha portato gli Sloveni a essere errori che l’essere umano ha compiutoricostruire la storia della travagliata terra trattati molto duramente. Nell’autunno alla ricerca di una qualche malsanagiuliana, dalmata ed istriana, che ha del 1943 e nella primavera del 1945 si forma di vendetta, e che altro non hannoportato all'esodo di migliaia di persone. sono verificate due ondate di vendetta portato se non all’uccisione di genteLa visita alla Risiera di San Sabba ha che hanno portato gli Sloveni a ribellarsi innocente, persone normali che si sonofatto rimanere molti a bocca aperta in alle dure imposizioni cui erano stati visti strappare la vita, impotenti di frontequanto si aspettavano qualcosa di di- sottoposti, uccidendo Italiani a volte a tanto insensato accanimento contro diverso: mai avrebbero potuto pensare solamente colpevoli di essere tali, ma loro, colpevoli solamente di essereche quel posto potesse esser stato la anche molti Jugoslavi che non approva- sottoposti a gente che crea problemi aprigione per molti oppositori politici, ma vano i metodi violenti attuati dai loro discapito di chi sta sotto di loro.

Andrea Caporgno non solo, per alcuni anche il luogo del compatrioti.Classe 3^Criposo eterno. Ma già solamente entran- Sarebbe bello, o piuttosto più comodo,

do ci si accorge immediatamente a cosapoteva essere adibito quel posto: duealte muraglie in cemento accompagna-no la gente che vi passa in un cortile,anch'esso senza vie di uscita. Ma, oltrealle origini insolite (prima era, appunto,una risiera) a far strabuzzare gli occhi èciò che è rimasto: nulla o quasi, infatti ilforno crematoio, simbolo della radicaletrasformazione di quella risiera in uncampo di concentramento, è stato di-strutto dai nazisti per non lasciare trac-ce, come del resto tutto quello che sonoriusciti a eliminare.Può far riflettere notare quale è stato ilcambiamento che il San Sabba hasubìto. E' stato costruito come risiera,sicuramente all'epoca simbolo di fameplacata, specialmente per quella poveragente che altro non poteva permettersise non un misero piatto di riso che amalapena li faceva sopravvivere.Vedere quel posto da questo punto divista può far riflettere, in quanto èpassato dall'essere luogo di produzio-ne, se non di felicità, perlomeno disostentamento, a luogo simbolo disofferenza per migliaia di persone.

La città dal passato problematico

San SabbaAndare a San Sabbaè vedere la faccia della morte,è respirare l’odio dell’uomo contro l’uomo,è capire la forza di un ideale.

San Sabba non assomiglia adAuschwitz,non ha l’aspetto di un campo,ma ha il suo doloree il suo carico di orrore.

A San Sabba morivano i condannatimentre gli ufficiali se ne stavano seduti sul divanoa fumarsi una sigaretta per non respirarne l’odore,ad ascoltare musica per non sentirne le urla.

Ripensare a San Sabbaè rivivere la follia nazista,è imparare dalla storia,è sperare in un mondo di pace,è amare la libertà.

Fabrizio Fino e Alberto MiglioreClasse 3^C

Scuola Media

Le foibe, o meglio inghiottitoi, sono frazione del comune di Trieste, nellasprofondamenti del terreno dovuti zona nord-est, sull'altopiano del Carso.all’erosione della roccia calcarea a cau- Però i corpi trovati a Basovizza nonsa dell’acqua piovana. Vengono chia- sono tutti italiani…mati inghiottitoi perché “inghiottono” i Tra il 29 e 30 aprile del 1945 si svolserocorsi d'acqua, che poi riemergono dopo presso la frazione di Basovizza cruentiparecchi chilometri. scontri tra le forze armate partigianeLe foibe, appaiono all'esterno come jugoslave e unità naziste. I numerosigrossi buchi da sempre usati come corpi dei caduti vennero gettati sbriga-discarica. Durante la prima guerra tivamente nel pozzo dalle popolazionimondiale, gli austriaci in ritirata le utiliz- locali insieme a carcasse di cavalli ezarono per buttare i residuati bellici della materiale bellico. Secondo gli storici nelguerra, come cannoni, mitragliatrici e maggio 1945 venne occultato all'internomunizioni. del pozzo un numero imprecisato diL’uso più tragico di queste cavità nel cadaveri di prigionieri, militari e civiliterreno risale al periodo della seconda trucidati dall'esercito e dai partigianiguerra mondiale, quando i titini vi jugoslavi.

Roberto Santo, gettarono migliaia di cadaveri (e nonStefano Cravero, solo) degli italiani abitanti nella ex

Giulia Bossa,Jugoslavia.Francesca MaseraLa foiba simbolo di questo massacro è

Classe 3^Csicuramente quella di Basovizza, una

LA FOIBA DI BASOVIZZA

Una luce nel buioSuccesse tutto per caso. Era un giorno cupo, il cielo era tinto di - Be', non lo so. Fino a qualche ora fa ero tranquilla a casa a suo-

grigio, come se anche la natura si rifiutasse di accettare che la nare il piano. Sai io adoro suonare. Poi sono arrivati i tuoi soldati.-mente umana potesse essere tanto crudele. Ero lì, accanto a - Miei? -mio padre, un tenente slavo, insieme a un gruppo di soldati con - Si, non stai dalla loro parte?-il fucile in mano, pronti a sparare a… non sapevo neanch’io di - Non proprio. Vedi, mio padre è tenente dell’esercito, ma io

preciso a chi. Dopo un po’, intravidi da lontano un camion, non sono come lui. La penso molto diversamente.-colmo di gente. Bambini che piangevano in braccio alle madri, - Paul… ho paura, tanta, troppa paura…-ignari di quello che sarebbe successo. Tra tutti mi colpì una - Ti aiuterò, non lascerò che ti facciano del male!-ragazza, circa della mia età, dai ricci capelli castani che le - Ehi, perché parli con questa sporca italiana?!- tuonò mio padrescendevano su un viso pallido illuminato da due occhi di un cogliendomi di sorpresa. – Vuoi forse disonorarmi? Un vero slavo

azzurro intenso. Il veicolo si avvicinava sempre più e io avver- non si mischia con questa gente! Fucilatela!- ordinò ai soldati.tivo il crescere della sua paura come se fosse mia. - Noooooo!!! Non potete farle questo! Non te lo permetterò!- ur-Il camion si fermò, e mio padre, aiutato da due caporali, fece lai tirando finalmente fuori tutta la rabbia e lo sdegno chescendere violentemente i prigionieri, insultandoli. Tra questi un provavo per mio padre.uomo, nella speranza di salvare la moglie, cominciò a protesta- - Come ti permetti tu di parlarmi in questo modo? Lo sai che

così non offendi solo me, ma tutta la nostra patria! Difendire animatamente contro mio padre. Quest’ultimo estrasse dallaun'Italiana, una degli sporchi fascisti che hanno occupato e di-fondina una pistola e, senza pensarci, gli sparò un colpo nellastrutto tutto ciò che era nostro, discriminando la nostra gente!-nuca. Poi, insieme agli altri soldati, trascinò il cadavere in una- Non mi interessa, Lucia non ha fatto niente. Ti avverto, se lafoiba lì accanto, tra le urla strazianti della compagna. Io guar-ucciderai, perderai anche me!-davo il tutto col cuore gonfio di angoscia non potendo credere- Sei uno sporco traditore! D'ora in poi non sarai più mio figlio!-che mio padre potesse essere un simile mostro. Nonostante- Sempre meglio che vivere da mostro!-tutto però, ero colpito da quella strana ragazza. Incontrai il suo- Vattene, e porta con te la tua amica! Non farti più vedere…-sguardo, così profondo da penetrarmi nell’anima. Provavo unNon sopportavo l’idea di aver perso mio padre, ma sapevo cheinspiegabile senso di angoscia, che mi spingeva a volerlaera giusto così. Presi per mano Lucia e iniziammo a correreproteggere. Ma, come facevo io, un semplice ragazzo di dicias-lontano, lontano da quell'inferno. Mentre scappavo, sentii lesette anni, ad andare contro il volere di mio padre? Non avevourla dei prigionieri e i pianti disperati dei bambini. Ognuno diné il coraggio né la forza di intervenire. Eppure dovevo farlo, neloro era come una pugnalata al cuore. Però ero contento diandava della mia coscienza. Mi avvicinai a lei, stando attento aessermi ribellato e di aver salvato la vita di Lucia, anche senon attirare l’attenzione dei militari. Appena mi vide indietreg-questo mi era costato non poter più rivedere mio padre.giò, forse aveva paura di me.

- Ciao, sono Paul. Tu?- le chiesi facendomi coraggio. Greta Giangreco, Michela Macrì- L…Lucia – rispose lei un po’diffidente. e Anna Puglisi- Cosa ci fa una ragazza così giovane qui, in questo postaccio?- Classe 3^F

Scuola Media

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Con la conferenza stampa svoltasi Ragazzi sono venti,GIOVEDI' 11 MARZO 2010 si è scelti tra quelli checonclusa la campagna elettorale del avranno ottenuto ilCCR, momento importante per rendere maggior numero dil'intera cittadinanza partecipe del gran- voti. In ogni casode lavoro svolto dagli studenti delle all'interno del CCRscuole dell'obbligo di Saluzzo. viene garantita laIn questa occasione tutti i 71 studenti rappresentatività diche si sono auto candidati alla carica di ogni plesso scola-consigliere del CCR, si sono presentati stico e di ogni ordinealle autorità cittadine (ossia il Sindaco e di scuola.gli Assessori), ai giornalisti e ai rappre- Lo scrutinio è avve-sentanti di tutte le classi che possono nuto al termine delleesprimere il proprio voto. elezioni, mercoledìParallelamente ciascuna classe, 28 apri le 2010,compilando un modulo specifico, ha gestito dalle opera-presentato una o più idee relative a trici didattiche einiziative per almeno uno dei tre ambiti: dagli insegnanti.cultura, sport e valorizzazione del verde I risultati delle ele-pubblico. zioni sono stati e-Tutte le idee-progetto sono state sposti entro la primaconsegnate alle operatrici didattiche del settimana di maggiomuseo e sono state analizzate attenta- nelle bacheche delmente dai consiglieri attuali del CCR, CCR (collocate incosì da sceglierne una che verrà ciascuna scuola), inrealizzata entro la primavera 2011. Con municipio e succes-queste nuove modalità si è cercato di sivamente pubblica-semplificare il lavoro di progettazione ti sui giornali locali.delle classi e, nello stesso tempo, di Parallelamente allepermettere ai ragazzi della città di attività svolte nelleesprimere i loro bisogni. classi, nell'ambitoDa lunedì 12 aprile 2010 sono iniziate le delle commissioni divotazioni: in ogni scuola è stato allestito lavoro del CCR, idalle operatrici del CCR un seggio in cui consiglieri-ragazziciascuna classe si è recata a votare; hanno proposto di

proposto loro di organizzare una gita aogni elettore/studente ha potuto espri- realizzare un cortometraggio che possaTorino così da conoscere dal vivo ilmere al massimo due preferenze che essere utilizzato come strumento dilavoro dell'associazione.corrispondevano a n. 2 candidati. comunicazione verso gli studenti delle

Le educatrici del CCR I consiglieri che verranno eletti per scuole dell'obbligo e che documenti iDaniela e Nadiacostituire il Consiglio Comunale dei luoghi di ritrovo degli adolescenti e le

iniziative proposte dalla Città di Saluzzoper questa fascia di età. In accordo con idocenti del gruppo di coordinamento delCCR, si è deciso di avviare la progetta-zione del cortometraggio mediante losvolgimento di incontri propedeutici per approfondire il tema del “fare documen-tario” e delle caratteristiche del “rac-conto visivo”.E' stato perciò coinvolto un professioni-sta del settore, il dott. Giuliano Girelli,che lavora presso l'AssociazioneDocumè di Torino, che ha un ottimocurriculum di esperienze e ha raggiuntorisultati prestigiosi nelle attività di dif-fusione del cinema documentario e del-le tematiche sociali in esso affrontate.Gli incontri con il dott. Giuliano Girellisono stati molto coinvolgenti per iragazzi del CCR e per questo si è

IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI:

ECCO I NOMI DEI CONSIGLIERI ELETTI

Le ultime dal CCR

MUSICAMAESTRO !La Sezione Didattica del Museo Civico educativi), nonché testi scritti ispirando-Il percorso prevede l'analisi di alcuni cicliCasa Cavassa, grazie al solido rapporto si alle immagini analizzate durante ledecorativi presenti nelle sale museali indi collaborazione con i docenti delle visite ai beni storico-artistici delcui sono raffigurati antichi strumentiscuole del territorio saluzzese, anche territorio, così da rielaborare le sugge-musicali. La visita, interattiva e multi-per l'a.s. 2009-2010 ha proposto alle stioni recepite durante gli incontrisensoriale, ha permesso agli studenti discuole dell'obbligo di Saluzzo numerosi formativi.approfondire la conoscenza della storiapercorsi educativi di valorizzazione del Tali elaborati saranno esposti in unadi alcuni strumenti musicali e dellepatrimonio storico-artistico della Città. mostra allestita presso i locali del Museoantiche melodie usate per allietare festeAi percorsi educativi (coordinati e pro- da sabato 22 maggio a domenica 6e banchetti rinascimentali. Al terminegettati dal personale della Sezione giugno 2010. Inoltre sabato 22 maggiodella visita didattica i ragazzi hannodidattica Museo Nadia Chiari e Daniela 2010, al fine di presentare a tutti isvolto il laboratorio “E adesso suono io”,Grande) hanno aderito 39 classi (n. 1 cittadini l'esperienza vissuta dai giovanidurante il quale hanno “inventato” ildelle Scuole dell'Infanzia, n. 22 delle visitatori, è stata organizzata l'iniziativaproprio strumento musicale utilizzandoScuole Primarie e 16 delle Scuole Se- “Scopri i segreti di Casa Cavassa conmateriali di recupero.condarie di 1° Grado) per un totale di giochi e laboratori” che prevede dalle

703 studenti. 14.15 alle 18.15 visite animate diretta-In particolare alcune classi hanno scelto mente dagli studenti per scoprire ledi sperimentare i tre percorsi novità opere conservate a Casa Cavassa edell'a.s. 2009-2010: laboratori per sperimentare le tecniche

pittoriche analizzate durante gli incontrididattici.

VI ASPETTIAMO!!!Nadia e Daniela

CACCIAAGLIANIMALI FANTASTICI

Partendo da alcune attività svolte informa sperimentale negli anni prece-denti, i bambini sono stati coinvolti inuna “caccia al tesoro” molto particolareper scoprire i tanti animali che sono UNAFACCIA, TANTI RITRATTI!nascosti nelle decorazioni delle sale Il percorso educativo intende farmuseali: brevi letture di favole ed conoscere ai giovani studenti il valoreindovinelli hanno aiutato i bambini a ed il significato dell'arte del ritratto efamiliarizzare con questo strano “zoo” l'evoluzione che ha avuto nei secoli.dentro il museo. Gli stessi bambini sono L'attività ha previsto un incontro ininfine stati chiamati a dare vita agli classe con un operatore didattico:animali incontrati nel loro percorso con utilizzando una metodologia ludica,brevi momenti di improvvisazione e sono stati introdotti i concetti basilarimimo. Al termine della visita didattica i dell'arte del ritratto. Successivamentebambini hanno svolto il laboratorio gli studenti sono stati guidati in una“Creo il mio animale fantastico”, durante visita didattica presso alcune sale diil quale hanno potuto esprimere la Casa Cavassa per analizzare diretta-propria creatività realizzando un mente i ritratti lì esposti. Al termine dellacolorato “bestiario” moderno. visita didattica i ragazzi sono stati

coinvolti nell'attività “Giochiamo con iritratti” che ha permesso loro dicompletare i quadri incontrati durante lavisita utilizzando i particolari espressividel naso, degli occhi e della bocca deivolti dei personaggi del museo.Per ogni percorso didattico sono statirealizzati degli elaborati (in seguito alaboratori di manualità e creativitàorganizzati a conclusione dei percorsi

LA DIDATTICA IN CASA CAVASSA

L’attività didattica

Condividi*amo Saluzzo

CONDIVIDI*AMO LE AREE VERDISi chiama Condividi*amo Saluzzo ilnuovo progetto sulla sicurezza integratapromosso dal Comune di Saluzzo e cheinteressa tre aree verdi connesse adaltrettante scuole: i Giardini della RosaBianca presso l’omonima Scuola Se-condaria di Primo Grado, i Giardinipresso la Scuola Primaria Musso e ilViale Alessi presso la Scuola dell’In-fanzia Alessi e la Scuola Primaria Dalla Chiesa.Il progetto prevede una serie di inter-venti strutturali di riqualificazione quali ilpotenziamento dell’illuminazione, l’in-stallazione di telecamere ad alta risolu-zione e il riposizionamento dell’arredo coinvolto le classi IV e V elementare dano, Comandante della Stazione Ca-esistente. della scuola Musso e le II e le III della rabinieri Saluzzo, hanno inveceAccanto a questi interventi sono state Scuola Media Rosa Bianca. presentato i concetti di “cultura dellapreviste una serie di iniziative di Promosso dalla Liberlab, che ha curato legalità” e il “servizio di prossimità deicarattere culturale e di comunicazione la realizzazione del progetto, e intitolato Carabinieri”.che consistono nella collocazione di un “Spazio alla scuola verde! Il verde fa Raffaella Lanfranchi, del Servizio Igienepannello informativo per ogni area con bene alla scuola”, l’incontro ha visto la Alimenti e Nutrizione dell’ASL CN 1, ha cartina georeferenziata e numeri utili di partecipazione di Marco Maggi, esperto spiegato le iniziative “Costa così po-pronto intervento, un opuscolo informa- in bullismo e consulente educativo, che co...” sulla riqualificazione dei cortilitivo in italiano, rumeno, albanese e ha individuato nel rispetto di sé e degli scolastici e “inCANminiamoci” sullaarabo, una serie di incontri con la altri (e quindi dell'ambiente circostante) promozione dell'attività fisica attraversocittadinanza e le scuole e infine una il primo passo verso una piena integra- la conoscenza del mondo animale conserie di spettacoli che si svolgeranno zione sociale nella crescita personale l’individuazione di un “percorso caninonelle aree oggetto degli interventi di dei ragazzi. attrezzato” in Saluzzo.riqualificazione. Successivamente ha preso la parola Ha chiuso la tavola rotonda DanielaL’obiettivo del progetto è quello di fare in Bruna Gerbaudo, Comandante della Grande, referente del Museo Civicomodo che Saluzzo sia percepita come Polizia Municipale di Saluzzo, che ha Casa cavassa, che ha presentato alcu-una città sicura contribuendo così a sottolineato l’importanza di rispettare le ne iniziative sviluppate dal 2005 ad oggi,tutelare realmente le fasce deboli regole nelle aree verdi da parte dei nell’ambito del progetto “Consiglio Co-(donne, bambini, anziani, disabili, ragazzi e la funzione della Polizia Muni- munale dei Ragazzi” con l'obiettivo distranieri). La sfida è quella di provare a cipale, che non si limita a svolgere un sensibilizzare gli amministratori e “gliribaltare il luogo comune secondo cui ruolo di controllo, ma anche di punto di adulti” in genere, affinché Saluzzodebbano essere solo l’Amministrazione riferimento per la comunità e le fasce diventi una “città a misura di bambino”,o le Forze dell’Ordine a farsi garanti del deboli, in caso di criticità sulle aree con particolare attenzione alle areedifficile compito della sicurezza. interessate. verdi e ai percorsi sicuri di mobilitàPartner privilegiati del progetto sono Il Capitano Roberto Costanzo, Coman- urbana, puntando su una partecipazio-ovviamente le scuole e gli alunni con le dante della Compagnia Carabinieri ne attiva e propositiva dei ragazzi nelleloro famiglie. Saluzzo e il maresciallo Fabrizio Gior- fasi di progettazione.Ecco perché Condividi*amoSaluzzo ha scelto di interveni-re su aree verdi adiacenti acompless i sco las t ic i : i lverde pubblico e i giardinidelle città sono, infatti, uno deiprimi ambiti, insieme allascuola, dove avviene ilconfronto con la società. I primipassi verso la conoscenza del mondo esterno si muovono traaltalene, giochi e rincorse nelverde.L’incontro con le scuole si èsvolto da pochi giorno, loscorso 7 maggio presso ilteatro don Bosco, e ha

Il Sognalibro

IL SOGNALIBRO:Marconi Sara, Mele Francesco, pasticcerie europee.IL CIOCCOLATO Lo zio coinvolge così laDIARIO DI UN LUNGO VIAGGIO, bambina nelle sueSlow Food Editore, 2008. sessioni di degustazio-Pagine: 78 ne, facendole provareEtà di lettura: da 7 anni. gusti diversi, ma anche

i n s e g n a n d o l e aAi lettori più golosi suggerisco un librocucinare una torta, adavvero appetitoso dal titolo: Il cioccola-dipingere col cioccola-to diario di un lungo viaggio.to, a scoprirne laOltre al protagonista assoluto, il ciocco-musica. Ogni pagina falato, ci sono una vispa ragazzina di novevenire l'acquolina inanni, di nome Marta, ed il suo buffo ziobocca ed è pure unaUgo, un arzillo vecchietto che di me-vera gioia per gli occhi,stiere fa il Cerca Gusti, girando tutto ilperché vi sono davveromondo per scoprirne sempre di nuovi,t a n t e s i m p a t i c h eraccoglierli e catalogarli.illustrazioni, fotografiePer festeggiare il compleanno di Marta,ed interessanti insertiZio Ugo decide di portare con sé lacon utili notizie enipote alla scoperta della strada del

presso la Sezione Ragazzi dellacuriosità, anche sotto forma di divertenticioccolato, dalle piantagioni in EcuadorBiblioteca Civica di Saluzzo. La suafumetti.dove nasce il pregiato cacao Nacionalcollocazione è R 641.3374 MAR.Potete trovare questo “dolcissimo” libro (Presidio Slow Food) fino alle grandi

Carter Angela,GATTO MARINO E RE DRAGO, Mondadori, 2000Pagine: 62Età di lettura: da 5 anni.

Sapevate che non tutti i gatti vivonosulla terraferma? Alcuni, davverospeciali, dimorano in fondo al mare.Tra questi c'è Gatto Marino, un miciofortunato a cui la mamma ha sferruzzatouno stupendo vestito intessuto di alghe,conchiglie, pezzetti di metallo e vetri dibottiglia.Mentre nuota tranquillo in mezzo aipesci, Gatto Marino, così abbigliato,appare proprio a tutti come unameraviglia del profondo degli abissi! C'èperò qualcuno che lo spia con tantainvidia: è Re Drago, una creaturaorrenda che cercherà di ...Questa fiaba incantevole, per grandi epiccini, vi aspetta nella Sezione Ragazzidella Biblioteca Civica di Saluzzo: la suacollocazione è

R 398.2 CAR.

Kinney Jeff,DIARIO DI UNA SCHIAPPA,Il Castoro, 2008Pagine 220Età di lettura: da 9 anni.

La “schiappa” Greg è un ragazzinosimpatico e un po' sfortunato alle presecon i travagli dell'adolescenza, con ledifficoltà della scuola, col complicatorapporto con i grandi.Nel suo diario divertentissimo, alternan-do scrittura e fumetti, Greg si raccontanarrando gli alti e bassi della sua vitafamiliare e scolastica.Il poveretto non eccelle in nulla, non ècoraggioso, non ha successo con leragazze, si caccia spesso nei guai, sitrova sempre paurosamente a disagiocon chi si mostra più forte e aggressivo di lui e per giunta non ce la fa proprio a capire gli adulti…!Con gran semplicità, tuttavia, in manieraspesso goffa, imprevedibile, ma anchee soprattutto esilarante, riesce comun-que a cavarsela sistematicamente nelmigliore dei modi.E allora come non simpatizzare con unpersonaggio così?La collocazione di questo super diario

presso la Se-zione Ragazzidella BibliotecaCivica di Saluz-zo è:

R 813 KIN.

Il Sognalibro

consigli di lettura ClaudiaPiola

Orlev UriSIAMINA,Salani, 2009Pagine 57Età di lettura: da 10 anni.

Se amate gli animali, ecco un raccontoda leggere tutto d’un fiato, frutto dellapenna del grande scrittore polacco UriOrlev, che, con il suo consueto toccopoetico ed evocativo, offre ai lettori piùsensibili una storia fantastica, che mettein luce la forza dell’amicizia e l’impor-tanza della responsabilità verso glianimali. Vi anticipo soltanto che la gat-tina Siamina scappa di casa e si perde inuna città sconosciuta. Incontrerà benpresto un cagnetto, fuggito a sua voltadal canile municipale, il quale sta va-gando in cerca di riparo e cibo.Se solitamente tra cane e gatto scatta labaruffa, questa volta accade propriol'impensabile: sboccia una commoventeamicizia!Cercate Siamina presso la SezioneRagazzi della Biblioteca Civica diSaluzzo. La sua collocazione è

R 892.4 ORL.

Brambilla Cristina, IL DRAGO IN DISCARICA, Mondadori, 2008Pagine 161Età di lettura: da 11 anni..

Il giovanissimo eroe di questo libro,ricco di simpatiche illustrazioni in biancoe nero, vanta il buffo nome di… Poco.Ha undici anni e lavora sguazzandoogni giorno nella spazzatura a caccia dirifiuti interessanti da rivendere.Abita in una discarica, la stessa dove hatrovato rifugio il drago Bhirbayn, una fan-tastica creatura che ha deciso di fuggiredal mondo delle fiabe, dove gli essericome lui fanno sempre una bruttissimafine. Bhirbayn si è nascosto in discaricaperché solo tra i fumi maleodoranti chesi sprigionano in quel postaccio riesce amimetizzare il suo alito terribile...Inutile dire che il coraggioso Poco avrà ilsuo bel daffare con questo lucertolone!Seguendo la scia del puzzolente drago-ne, troverete questo libro nella Sezione Ragazzi della Biblioteca Civica diSaluzzo alla seguente collocazione:

R 853 BRA.

I titoli proposti fanno parte degli ultimi arrivi alla Sezione Ragazzi della Biblioteca Civica di Saluzzo

...ma ce ne sono molti altri, davvero per tutti i gusti!

di

I nostri disegni

PICCOLI GRANDI ARTISTI

Tiro da tredisegno di Iacob Iosir

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

Il tuffo di Topolinodisegno di Simone di Leo

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

In volodisegno di Fabio Momberto

classe 5^A - Scuola Francesco Costa

Un tuffo in corsiadisegno di Luca Giraudo

classe 5^ - Scuola Francesco Costa

Piscina comunaledisegno di Isabella Grosso

classe 5^ - Scuola Francesco Costa