CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo · alla causa del distacco: spontaneo,...

22
CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo

Transcript of CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo · alla causa del distacco: spontaneo,...

CAI S.Donà e TrevisoScuole Alpinismo e Scialpinismo

2

Valanga = massa di neve, piccola o grande che sia, in movimentolungo un pendio (definizione AINEVA).

Le Valanghe

A. La zona di distacco è il luogo doveprende origine la valanga

B. La zona di accumulo è il luogodove la massa nevosa rallentaprogressivamente fino a fermarsi

C. La zona di scorrimento è l’areacompresa tra la zona di distacco equella di accumulo

A

B

C

3

Classificazione

Le Valanghe

Altro criterio di valutazione daconsiderare è quello dovutoalla causa del distacco:spontaneo, provocato dacause naturali (accumuli dineve, caduta di cornici osassi, …)provocato, prodottodall’uomo (passaggio disciatori o alpinisti, caricheesplosive,…)

4

Valanga di neve a debole coesione

Le ValangheDistacco:da un punto (forma a pera)Umidità della neve:bagnata o asciuttaDurezza della neve:sempre sofficeTipo di neve:non compatta (senzacoesione)Rumore:distacco senza rumoreInnesco della valanga:possibile solo se vicino allazona di distacco

5

Valanga di lastroni

Le ValangheDistacco:da una linea (fronte largo)Umidità della neve:bagnata o asciuttaDurezza della neve:soffice o duraTipo di neve:compatta, parte lo strato interoin quanto la neve trasmette letensioniRumore:si staccano con uno schiantoInnesco della valanga:possibile anche a distanza,provocato dagli stessi sciatori

6

Le Valanghe

• Tali valanghe possonoessere di superficie o difondo

• Una valanga a lastronilascia poche possibilità difuga a chi l’ha provocatain quanto la frattura si creaspesso a monte

• Il distacco può essereprovocato in un punto diminor stabilità, anche sulpendio pianeggiantelontano dal punto dirottura

Valanga di lastroni

7

Le ValangheFattori che determinano il distacco di valanghe

ZONA DI TRAZIONE

ZONA DICOMPRESSIONE

ZONA DI TENSIONE ALTAGLIO TRA I VARISTRATI

Il manto nevoso è sottoposto atensioni di compressione,trazione e taglio

Fattori esterni diorigine naturale (nuovenevicate, accumulo davento, riscaldamento;ecc.) oppure di origineartificiale (uomo)

8

Le ValangheUn aumento delle forze attive può essere prodotto:

• da una maggioreinclinazione del pendioÈ determinantel’inclinazionemassima del pendio,non quella media.

9

Le ValangheUn aumento delle forze attive può essere prodotto:• da un apporto di neve

� dovuto a nuove precipitazioniOgni nevicata aumenta il pericolo in proporzione allaquantità di neve fresca caduta e all’intensità della nevicata

� in seguito a trasporto da ventoIl vento, chiamatocostruttore di valanghe,è un fattore che nedetermina la formazionemolto più spesso del caldo

Il primo giorno di bel tempo dopo un periodo dinevicate è particolarmente pericoloso

Dall’osservazione dellasuperficie erosa si puòdeterminare la direzionedel vento al suolo

10

Le Valanghe� in seguito a trasporto da vento

Formazione del lastrone da ventoversante sopraventoavviene l’azione erosiva del ventoche provoca la riduzione dellospessore del manto nevoso e lacompattazione del manto conformazione di croste superficialiversante sottoventodeposito della neve trasportatacon conseguente formazione diaccumuli a forma lenticolare,chiamati lastroni da vento, formatida cristalli aventi una coesione piùo meno elevata

11

Le Valanghe� in seguito a trasporto da vento

L’azione del vento al suolozone di accumulo da vento

• alla base di tratti ripidi enelle radure

• in valli e canali• al riparo dal vento sotto le

creste• sotto terrazze

Analizzando lo strato superficialedel manto nevoso è possibilericonoscere le zone di accumulodalle zone di erosione

12

Le Valanghe� in seguito a trasporto da vento

La formazione delle corniciDepositi di neve spesso instabili che sporgono sul versantesottovento (creste e lati delle gole)

13

Le ValangheUn aumento delle forze attive può essere prodotto:

• da un apporto di acqua (pioggia o fusione)� rilevanti quantità di acqua che aumentano il peso del

manto nevoso� l’acqua provoca un’azione lubrificante che riduce l’attrito tra

gli strati

• da un sovraccarico:� Naturale

caduta di sassi, la rottura di cornici e la caduta di seracchi

14

Le ValangheUn aumento delle forze attive può essere prodotto:

• da un sovraccarico:� passaggio di

scialpinistidetermina unsovraccarico delpendio la cui entitàdipende sia dalnumero dei presentisia dal tipo di azione

15

Le ValangheUna diminuzione delle resistenze e degli attriti può essere prodotta:

• da un importante aumento della temperatura (di più giorni):� innalzamento dell’isoterma > 0°C (stagione primaverile, masse

di aria calda, nuvolosità) - tutti i pendii sono interessati� radiazione solare - sono interessati solo i versanti soleggiati

Un riscaldamento brusco (aumento della temperatura o Föhn)accresce a breve termine il pericolo

Il freddo conserva il pericolo esistente e le tensioni

Un raffreddamento consolida un manto nevoso umido o bagnato

• dalla presenza all’interno del manto nevoso di strati critici:� offre un piano di scorrimento preferenziale (croste da fusione e

rigelo, brina di fondo, grani sfaccettati, brina di superficie, nevepallottolare)

16

Le ValangheAltri fattori che influiscono sulla stabilità del manto nevoso:

• temperatura, orientamento dei versanti,quota

Anche la quota riveste un ruolo importante in quanto la trasformazione èpiù lenta negli strati di neve caduta ad altitudini elevate

Le gite primaverili dovranno quindi essere portate a termine prima dimezzogiorno, al fine di evitare gli effetti del forte riscaldamento

17

Le ValangheAltri fattori che influiscono sulla stabilità del manto nevoso:

• morfologia del terreno e vegetazione�La forma del terreno

discontinuità come ripiani e terrazze contribuiscono alla stabilizzazionedel manto nevoso

�La rugosità della superficiesi intendono le asperità che sporgono dalla superficie del terreno e cheproducono degli ancoraggi che contrastano il movimento della nevesingoli ostacoli isolati possono aggravare localmente le condizioni distabilità

�La vegetazioneUn bosco fitto di abeti svolge un’azione benefica rispetto al distaccodelle valanghePiccoli arbusti non ostacolano il distacco di valanghe a lastroni, anzi lofavoriscono perché facilitano la formazione della brina di profonditàQuando, in un bosco rado di abeti e larici, si incontra una zona disoli larici, è probabile che vi sia pericolo di valanghe

18

Le ValangheCondizioni critiche per il distacco di una valanga di lastroni

Viene analizzato il meccanismo di distacco di un lastrone di neve, ilfenomeno valanghivo più tipico per chi pratica l’attività sci alpinistica

• Il pendio deve avere una inclinazione di almeno 30° per neveasciutta e almeno 25° per neve bagnata

• Lo strato superficiale deve presentare neve con alta coesioneBassa coesione Alta coesione

19

Le Valanghe

• All’interno del manto nevoso deve esistere un piano di slittamento

Condizioni critiche per il distacco di una valanga di lastroni

20

Le ValangheINDICAZIONI PER SCIALPINISTI ESCURSIONISTIE SCIATORI FUORI PISTA

PROBABILITÀ DI DISTACCO DIVALANGHE

STABILITÀ DELMANTO NEVOSO

SCALA DELPERICOLO

Condizioni generalmente sicureper gite sciistiche.

Il distacco è generalmente possibile solocon un forte sovraccarico su pochissimipendii ripidi estremi. Sono possibili solopiccole valanghe spontanee (cosiddettiscaricamenti).

Il manto nevoso è ingenerale benconsolidato e stabile.

1 Debole

Condizioni favorevoli maoccorre considerareadeguatamente locali zone.

Il distacco è possibile soprattutto con unforte sovraccarico sui pendii ripidiindicati. Non sono da aspettarsi grandivalanghe spontanee.

Il manto nevoso èmoderatamenteconsolidato su alcunipendii ripidi, per ilresto e benconsolidato.

2 Moderato

Le possibilità per gite sciistichesono limitate ed è richiesta unabuona capacità di valutazionelocale.

Il distacco è possibile con un debolesovraccarico soprattutto sui pendii ripidiindicati. In alcune situazioni sono possibilivalanghe spontanee di media grandezza, ein singoli casi, anche grandi valanghe.

Il manto nevosopresenta unconsolidamento damoderato a debole sumolti pendii ripidi.

3 Marcato

Le possibilità per gite sciistichesono fortemente limitate ed èrichiesta una grande capacitàdi valutazione locale.

Il distacco è probabile già con un debolesovraccarico su molti pendii ripidi. Inalcune situazioni sono da aspettarsi moltevalanghe spontanee di media grandezza, etalvolta, anche grandi valanghe.

Il manto nevoso èdebolmenteconsolidato sullamaggior parte deipendii ripidi.

4 Forte

Le gite sciistiche non sonogeneralmente possibili.

Sono da aspettarsi numerose grandivalanghe spontanee, anche su terrenomoderatamente ripido.

Il manto nevoso è ingenerale debolmenteconsolidato e per lopiù instabile.

5 Molto forte

21

Le ValangheIndicazioni per gli utenti

• Quando il distacco è probabile “soprattutto con un forte sovraccarico”(grado 2), significa che ciò vale per la maggior parte delle situazioni masenza escludere che siano possibili rotture anche con debole sovraccarico

• Il sovraccarico esercitato sul manto nevoso dipende anche dal modo disciare: con dolcezza o di forza non produce lo stesso effetto

• Il grado di pericolo dà un’indicazione sulla quantità relativa dei pendiipericolosi presenti in una determinata zona, nulla dice sulla lorolocalizzazione che viene indicata in modo dettagliato nel bollettino

• I servizi valanghe italiani hanno optato per la pubblicazione di indicazioniche non hanno valore prescrittivo, ma sono solamente dei consigli

• alpinismo, sci alpinismo e sci fuori pista: si tratta di attività sportivee del tempo libero praticate su terreno aperto in ambiti non controllatidai servizi di sicurezza e dove la responsabilità è personale (o delcapogruppo)

CAI S.Donà e TrevisoScuole Alpinismo e Scialpinismo