IL RISCHIO SISMICO - smingegneria.it · IL RISCHIO SISMICO Analisi degli argomenti sismici nei...
Transcript of IL RISCHIO SISMICO - smingegneria.it · IL RISCHIO SISMICO Analisi degli argomenti sismici nei...
Concertazione, Partecipazione e Consultazione (Concertazione, Partecipazione e Consultazione (L.R.L.R. 11/04 artt. 511/04 artt. 5-- 25; 25; D.LgsD.Lgs 152/2006)152/2006)Variante Parziale n.1 al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento Variante Parziale n.1 al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento –– P.T.R.C.P.T.R.C. -- del Veneto del Veneto con attribuzione della valenza paesaggisticacon attribuzione della valenza paesaggistica
AZIONE: “DIFESA IDRAULICA, GEOLOGICA E SISMICA DEL TERRITORIO”AZIONE: “DIFESA IDRAULICA, GEOLOGICA E SISMICA DEL TERRITORIO”AZIONE: DIFESA IDRAULICA, GEOLOGICA E SISMICA DEL TERRITORIOAZIONE: DIFESA IDRAULICA, GEOLOGICA E SISMICA DEL TERRITORIO
Villa Cordellina Villa Cordellina -- Via Via LovaraLovara, 36 , 36 -- Montecchio Maggiore (Montecchio Maggiore (VIVI))Lunedì 9 Luglio 2012 Lunedì 9 Luglio 2012 -- ore 9.30ore 9.30
IL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICO
Prof. Prof. IngIng. Claudio Modena. Claudio Modena
Ordinario di Tecnica delle Costruzionimembro della Commissione Nazionale Grandi Rischi del Dipartimento di Protezione Civile
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale –– Università degli Studi di PadovaUniversità degli Studi di Padova
IL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICO
FATTORI DEL RISCHIO SISMICOFATTORI DEL RISCHIO SISMICO
PERICOLOSITA’ VULNERABILITA’ ESPOSIZIONE
Non è possibile prevedere iterremoti o modificarneintensità e frequenza. La
d ll i l ità
Si riduce il danno attesomigliorando le caratteristichestrutturali e non degli edifici.L ti t i dà li
Si progetta l’uso del territorioincidendo sulla distribuzione edensità abitativa, sullei f t tt llconoscenza della pericolosità
serve però a calibrare gliinterventi.
La normativa tecnica dà glistrumenti utili per valutare lavulnerabilità e la suariduzione mediante interventi.
infrastrutture, sulledestinazioni d’uso.
RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICORIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO
IL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICO
Analisi degli argomenti sismici nei diversi livelli dellapianificazione urbanistica:pianificazione urbanistica:
- Piano Territoriale Regionale di Coordinamento
- Piani Territoriali Provinciali di Coordinamento
PTCP di Vicenza
Analisi di Studi di Microzonazione sismica
PTCP di Treviso
L’ASSETTO INSEDIATIVOL’ASSETTO INSEDIATIVOL’ASSETTO INSEDIATIVOL’ASSETTO INSEDIATIVO
Sono stati analizzati alcuni sistemiTerritoriali particolarmente significativi:p g
- Centri storici
Aree produttive- Aree produttive
- Infrastrutture
E M i i S l (G th l 1998) l i i di i t ità i i
PERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICA
European Macroseismic Scale (Grunthal 1998): scala empirica di intensità macrosismica
Ad ogni tipologia di struttura in muratura, in funzionedi materiali usati e tecniche costruttive, si associa
Tipi di struttureClassi di vulnerabilità
A B C D Edi materiali usati e tecniche costruttive, si associauna classe di vulnerabilità (scala decrescente dalla Aalla E)
Definizione dei livelli di danno per edifici in muratura
Muratu
Mattone cotto al sole
Mattone di terra
Pietra semplice
Pietra massicciap
Scala ordinale in gradi di severità di un terremotobasata sugli effetti locali prodotti dal sisma sustrutture civili e assetto geotecnico: la soglia minima
ura
Non rinforzata, con elementi di pietra lavorata
Non rinforzata, con piano RC (pareti in c.a.)
Rinforzata o confinata
Classe più probabile Intervallo probabile Casi eccezionali
Grado 1: danno leggero
strutture civili e assetto geotecnico: la soglia minimaper cui si possono avere effetti sui manufatticorrisponde al VI grado
p p p
Grado 2: danno moderatoV I Leggermente dannoso
V I I Dannoso
V I I I P t t d Grado 3: danno grave
Grado 4: danno molto grave
V I I I Pesantemente dannoso
I X Distruttivo
X Molto distruttivo
Grado 5: distruzione
X I Devastante
X I I Completamente devastante
PERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICA
O.P.C.M. 3274 20/03/2003Il i i i l è ddi i i i i h i
ag=0,05gag=0,15gag=0,25gag=0,35g
Il territorio nazionale è suddiviso in zone sismiche, ciascunacontrassegnata da un valore del parametro ag = accelerazioneorizzontale massima convenzionale su suolo di cat. A.
O.P.C.M. 3519 28/04/2006Mappa di Pericolosità Sismica – I.N.G.V.http://esse1.mi.ingv.it/
N.T.C. 14/01/2008pericolosità sismica di base, dettagliata in termini:geografici: condizioni locali stratigrafiche del sottosuolo nel sito dicostruzione e morfologia della superficie (risposta sismica locale)g p ( p )temporali: vita nominale e uso della costruzione
ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA
PERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICAPERICOLOSITA’ SISMICA
(riferimento: Ordinanza PCM del 28 aprile 2006 n.3519, All.1b) espressa in termini di accelerazione massima del suolo
con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anniriferita a suoli rigidi (Vs > 800 m/s; cat.A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005)30
ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA
Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale
0.050 - 0.0750.075 - 0.1000 100 - 0 125
< 0.025 g0.025 - 0.050
0.150 - 0.1750.175 - 0.2000.200 - 0.2250.225 - 0.250
0.100 - 0.1250.125 - 0.150
0.250 - 0.2750.275 - 0.300
Po
Sa
UA F
SP
Pa
Pe
Le sigle individuano isoleper le quali è necessariauna valutazione ad hoc
Elaborazione: aprile 2004
km150100500
METODI SPEDITIVI METODI SPEDITIVI DIDI VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICADELLA VULNERABILITÀ SISMICA
METODI SPEDITIVI METODI SPEDITIVI DIDI VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICADELLA VULNERABILITÀ SISMICA
Scala territoriale di analisi
Necessità di adottare metodologie semplificateNecessità di adottare metodologie semplificate di analisi della vulnerabilità
e di riferirsi a classi tipologiche (di f tt b t t i i di b bilità di d )(di fatto basate su matrici di probabilità di danno)
Livelli di analisi della vulnerabilità:
- Livello 0: ad es. metodi basati su dati ISTAT- Livello 1: ad es. metodi basati su rilievi speditivi su base tipologica- Livello 2: ad es. metodi basati su valutazioni approfondite su singoliLivello 2: ad es. metodi basati su valutazioni approfondite su singoli
manufatti
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
Zone urbanizzate
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
Ville
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
Metodologie basate sui dati del censimento ISTAT
Mappa dei parametri di vulnerabilità comunale t i d ll’i t t it i it li tt t llestesi dell’intero territorio italiano ottenuta sulla
base di elaborazioni dei dati ISTAT
Scenari di danno (vittime a sinistra e sfollati a d t ) t t di it d 6 7destra) per un terremoto di magnitudo 6.7
nella zona del Montello ottenuti sulla base di elaborazioni dei dati ISTAT
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
- Scheda di 1° livello di rilevamento Danno, pronto intervento e Agibilità per edifici ordinari
ll’E t Si i (A DES)nell’Emergenza post-Sismica (AeDES)
- analisi tipologica e del danno dell’edificio in fase di emergenzadi emergenza- valutazioni di intensità macrosismica- valutazione fisica del danno- valutazione economica del dannovalutazione economica del danno- analisi dell’agibilità
S h d di l bilità di 2° li ll ( t )- Scheda di vulnerabilità di 2° livello (muratura) –G.N.D.T.:
somma di fattori che definiscono un indice di vulnerabilità:- definizioni di classi di vulnerabilità per i diversi parametri
i di i ll lità d ll’i f i d i- giudizio sulla qualità dell’informazione dei relativi dati
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
MODELLI E METODIMODELLI E METODI DIDI ANALISI SISMICA LOCALEANALISI SISMICA LOCALEPer edifici in muratura si considera significativo un approccio locale basato sull’individuazionedi modelli cinematici applicati a macroelementi strutturali.
MACROELEMENTO STRUTTURALE parte costr tti amente riconoscibile del man fatto di
MODELLI E METODI MODELLI E METODI DIDI ANALISI SISMICA LOCALEANALISI SISMICA LOCALE
MACROELEMENTO STRUTTURALE: parte costruttivamente riconoscibile del manufatto, dicaratteristiche omogenee in riferimento al comportamento strutturale.I macroelementi interagiscono tra loro evidenziando lesioni in corrispondenza delle zone dicontatto (fasce d’influenza), individuate da connessioni carenti o mancanti o da effetti di( ),danneggiamento (lesioni).
Meccanismi locali Aggregati ediliziModelli cinematici
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
Procedure automatiche per la valutazionesistematica della vulnerabilità di edifici esistenti inmuratura messe a punto presso l’Università diPadova:
Vulnus: analisi globale di vulnerabilità sismica(giudizi di vulnerabilità e probabilità di danno) diedifici in muratura isolati o aggregati attraverso lacombina ione di differenti meccanismi elementari dicombinazione di differenti meccanismi elementari didanno (nel piano e fuori del piano) e informazioniqualitative
c-Sisma: analisi locale di vulnerabilità attraverso laapplicazione di singoli modelli cinematici aimacroelementi più significativi selezionatimacroelementi più significativi selezionatiall’interno degli edifici e svolgimento delle verifichedi sicurezza indicate dalle norme (aggiornato alleNTC 2008 – versione PRO)
VULNUS VULNUS VbVb 4.04.0VULNUS VULNUS VbVb 4.04.0
• INDICE I1: indice di resistenza al taglio nel piano perpareti parallele all’azione del sisma per ciascuna
• INDICE I2: indice di resistenza ai meccanismi fuoripiano di strisce verticali e orizzontali
pareti parallele all azione del sisma per ciascunadirezione principale dell’edificio
p
Mf
c P3 / h3
h3 P3
N3
CW2
h3/2
piano di strisce verticali e orizzontali
• INDICE I3: indice di vulnerabilità (fattoriqualitativi dalla scheda G.N.D.T. di 2° livello)
p N3
p
p
a
b3
b2
b1
Mf
h2
h1
h3 P
P
2
1
N2
N1
W1h3/2
• Analisi della vulnerabilità dei singoli edificicomponenti gli isolati (Vu)
• Analisi della vulnerabilità del gruppo di
h3
h2
h1
b3
b2
b1
b1
htot
2/3 htot
totW = m g
m ap
p
A
P3
P
P
2
1
a
3 pN2
N1
HAnalisi della vulnerabilità del gruppo diedifici (Vg) e costruzione delle curve difragilità (valori attesi di danno grave >D2)
• Identificazione della classe di vulnerabilitàl
ls
q = m a / l
hf
N1
l
h
l
s
H
T
T
T ' T '
H ' H '
0,8 s
hf
P1
N1
q = m a / l
q = c Wtot / l
H
H
s2
l
s2 pc
pc1
pc2P1 pc
P1 l
N2p
c Wtot / l
s1 pc(s'+l)/2
N1 pc
N2 pc
Identificazione della classe di vulnerabilitàEMS98 che meglio approssima il risultato diVulnus e confronto delle curve divulnerabilità di Vulnus con quelle implicite
ll d fi i i d ll EMS 98
s
hq = m a / l
l
Mf
q = c Wtot / l
P1
s
h2
A
A
h1
s1
P2 pc
P2 l
N1 pnella definizione della EMS 98h
hf
l1 l2
s1 s2
s
pc1 pc2
a
F sis
P2 pc
P1 pc
N1 pc
N2 pc
(1/4)cc--SISMA 3.0 PROSISMA 3.0 PROcc--SISMA 3.0 PROSISMA 3.0 PRO
a)calcolo automatico del coefficiente c (moltiplicatore deicarichi orizzontali per il quale si ha l’innesco del cinematismodi collasso) per i singoli cinematismi individuabili negli edificidi collasso) per i singoli cinematismi individuabili negli edifici.
b)Svolgimento in automatico delle verifiche di sicurezza alloS.L.U. dei meccanismi locali secondo la normativa vigente
14 meccanismi fuori piano per strisce verticali di muratura 6 meccanismi fuori piano per strisce orizzontali di muratura
4 meccanismi fuori piano per pareti murarie di cui è nota la tessitura 5 meccanismi nel piano per catene cinematiche
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI E DEI CENTRI STORICI
• Studio di aggregati edilizi complessi:- considerare le interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con edifici connessi o in aderenza individuare le unità strutturali (U S ); capacità sismica- individuare le unità strutturali (U.S.); capacità sismica verificata attraverso metodologie semplificate
• Elaborazione di strumenti utili alla protezione civile nell’ambito dell’emergenza post-sismica e allenell ambito dell emergenza post sismica e alle amministrazioni per la riduzione della vulnerabilità sismica su scala urbana:
- mappe di vulnerabilitàdi f ilità- curve di fragilità
- scenari di danno
ISO 13
ISO 19ISO 11
ISO 20
Distribuzione di danno > D3 - Classe EMS98 A - ISO 5 - 11 - 13 - 21 - 39
0,7
0,8
0,9
1,0
e da
nno
> D
3
25 m 50 m0
MOLTO GRANDE
ZONA 1 - a/g=0.39
N
ISO 10
ISO 1
ISO 5
ISO 21ISO 17
ISO 20
0 2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
ntua
le d
i edi
fici c
he s
ubis
ce
E[Vg] Up E[Vg] White E[Vg] LowEMS98 UP MOLTO GRANDE
GRANDEMEDIAPORZIONI CONSOLIDATE
ISO 390,0
0,1
0,2
V VI VII VIII IX X XIIntensità EMS98
Perc
e EMS98 UP EMS98 LOW
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVI
Zone industriali e porti
LA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVILA VULNERABILITA’ DEGLI EDIFICI PRODUTTIVI
alcune proprietà strutturali di tali edifici condizionano fortemente il comportamento sotto azionecomportamento sotto azione sismica: si tratta di aspetti non così rilevanti sotto le ordinarie azioni di esercizio ma che portano invece adesercizio, ma che portano invece ad effetti decisivi per la particolare natura dinamica dei terremoti
LA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURELA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURELA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURELA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURE
Infrastrutture
LA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURELA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURELA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURELA VULNERABILITA’ DELLE INFRASTRUTTURE
- vulnerabilità dei singoli componenti della rete infrastrutturale
- vulnerabilità della rete infrastrutturale nel suo complesso
307,61E+33,5%
,
1,46E+61,5%
2,0%
2,5%
3,0%
ual o
ccur
ency
ratio
3,75E+6
7,13E+648,37E+6 71,23E+6 93,91E+61,53E+6
22,41E+60,0%
0,5%
1,0%
‐1,00E+6 19,00E+6 39,00E+6 59,00E+6 79,00E+6 99,00E+6
Ann
u
Network delay
Esempio di redistribuzione dei flussi di traffico nell’area centrale veneta causata da unnell area centrale veneta causata da un terremoto con epicentro in prossimità del Comune di Treviso
STRATEGIE DI RIDUZIONE DEL RISCHIOSTRATEGIE DI RIDUZIONE DEL RISCHIOSTRATEGIE DI RIDUZIONE DEL RISCHIOSTRATEGIE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO
- Priorità per pericolosità sismica
- Priorità per esposizione sismicaArchitectural value for buildings in Vittorio Veneto
40
45
50
Group 1 Group 2 Group 3 Group 4 Group 5
20
25
30
35
40
ntag
e of
bui
ldin
gs
Group 1 Group 2 Group 3 Group 4 Group 5
Group 1 Group 2 Group 3 Group 4 Group 5
0
5
10
15
Per
cen
val. 0 val. 0-1 val. 1 val. 1-2 val. 2 val. 2-3 val. 3 val. 3-4 val. 4
Group 1 Group 2 Group 3 Group 4 Group 5
Group 1 Group 2 Group 3 Group 4 Group 5
Valore architettonico di un campione di edifici
Serravalle 3,3 4,8 17,8 20,1 24,4 7,5 6,5 2 13,6
Ceneda 8,1 7,1 46,2 14,4 13,1 5,4 3,4 0,3 2 Group 1 Group 2 Group 3 Group 4 Group 5
Individuazione della priorità di del centro storico di Vittorio Veneto (TV): percentuale di edifici appartenenti agli intervalli della scala definita tra 0 (nessun valore) e 4 (valore storico monumentale) in
adeguamento per 5 gruppi di ponti appartenenti ad una rete stradale nell’area centrale veneta soggetta ad un terremoto con epicentro invalore) e 4 (valore storico-monumentale) in
base alla qualità architettonica, all’epoca di costruzione e allo stato di conservazione
un terremoto con epicentro in prossimità del Comune di Treviso
STRATEGIE STRATEGIE DIDI AZIONE E IPOTESI AZIONE E IPOTESI DIDI LAVOROLAVOROSTRATEGIE STRATEGIE DIDI AZIONE E IPOTESI AZIONE E IPOTESI DIDI LAVOROLAVORO
- Contribuire al “Database Centri Storici” creato dalla protezione civile nazionale
Importanti informazioni potrebbero derivare dall’atlante centri storici predisposto dalla Regione Veneto
- Promozione di attività di microzonazione
- Partecipazione a progetti europei e predisposizione di progettiPartecipazione a progetti europei e predisposizione di progetti strategici sulle tematiche del rischio sismico
Promozione di attività preventive di verifica sismica degli edifici- Promozione di attività preventive di verifica sismica degli edifici produttivi
Anche estendendo le procedure avviate a seguito degli eventi sismici che hannoAnche estendendo le procedure avviate a seguito degli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e il 29 maggio 2012 (Articolo 3 del Decreto Legge 6 giugno 2012 n 74) in relazione alla messa in sicurezza e alla realizzazione digiugno 2012, n. 74) in relazione alla messa in sicurezza e alla realizzazione di interventi di adeguamento sismico degli edifici produttivi
STRATEGIE STRATEGIE DIDI AZIONE E IPOTESI AZIONE E IPOTESI DIDI LAVOROLAVOROSTRATEGIE STRATEGIE DIDI AZIONE E IPOTESI AZIONE E IPOTESI DIDI LAVOROLAVORO
- Sviluppo di strategie di riduzione del rischio sismico all’interno del sistema gerarchico della pianificazione
collocare il miglioramento sismico nei processi ordinari di trasformazione della città attraverso misure strutturali (indicazioni per gli interventi sugli edifici) e non-strutturali, tra cui le rilocalizzazioni di funzioni strategiche
- Catalogazione sistematica degli edifici e dei manufatti
Creazione di un “catasto degli edifici”, sia ordinari che produttivi, e delle life lines, con ricadute positive anche nelle fasi di gestione e pianificazione dell’emergenza, in particolare nei Piani di Protezione Civilep
- Ipotesi di un laboratorio territoriale per il rischio sismico
Scelta di un contesto territoriale sufficientemente ampio come cantiere sperimentale per la stima del rischio; possibilità di estendere ad altre realtà territoriali regionali i risultati misurati sul campog p
IL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICOIL RISCHIO SISMICO
profprof. . inging. Claudio Modena. Claudio Modena Gruppo di lavoro:Gruppo di lavoro:[email protected]@unipd.it
ing. Marco Munariing. Marco Munariing. Giulia ing. Giulia BettiolBettiol
arch. arch. DuniaDunia MittnerMittnerarch. Fabrizio arch. Fabrizio PaonePaoneing. Carlo Pellegrinoing. Carlo Pellegrino
h S b ih S b i R iR iarch. Sebastiano arch. Sebastiano RoveroniRoveroniing. Francesca da Portoing. Francesca da Porto
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale –– Università degli Studi di PadovaUniversità degli Studi di Padova