“Il ricco e la cruna dell’ago”

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  • 7/27/2019 Il ricco e la cruna dellago

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    Dal Vangelo secondo Luca 18,18

    Il ricco e la cruna dellago

    18 Uno dei capi lo interrog, dicendo: Maestro buono, che devo fare per ereditar la

    vita eterna? 19 Ges gli disse: Perch mi chiami buono? Nessuno buono, tranne

    uno solo, cio Dio. 20 Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio; non

    uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre.21 Ed egli rispose: Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovent.

    22 Ges, udito questo, gli disse: Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che

    hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi. 23 Ma

    egli, udite queste cose, ne fu afflitto, perch era molto ricco. 24 Ges, vedendolo cos

    triste, disse: Quanto difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno

    di Dio! 25 Perch pi facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago,

    che per un ricco entrare nel regno di Dio. 26 Quelli che udirono dissero: Chi dunque

    pu essere salvato? 27 Egli rispose: Le cose impossibili agli uomini sono possibili a

    Dio.

    Interpretazione:

    Un capo dei rabbini, dottore della legge si rivolge al Cristo. Si tratta di un uomo

    erudito, ricco di conoscenza esoterica, probabilmente un adepto giudaico. Egli

    chiede come ereditare la vita eterna; che significa come ottenere la continuit della

    coscienza, la coscienza perenne che equivale ad acquisire limmortalit: un essere

    che non smette mai di essere presente dentro o fuori del proprio corpo significa che

    non smette mai di esistere. Il Cristo risponde che per diventare Iniziati occorre fare tre

    cose:- praticare la Legge di Mos (osservare il cammino interiore esoterico indicato nella

    Torah)

    - rinunciare ad essere ricco di sapienza, ossia a donare la propria conoscenza a tutti

    coloro che sono poveri di conoscenza, che non hanno la possibilit di diventare

    adepti.

    - La terza cosa diventare un Cristo: praticare liniziazione cristiana.

    A quei tempi un adepto riteneva un disonore e un tradimento donare la propria

    ricchezza di conoscenza esoterica a chi non era puro quindi, povero rispetto a lui:non adepto. La conoscenza esoterica veniva riservata ai pochi. Indicando che

    donando si costruisce un tesoro nel cielo il Cristo vuol dire che era giunto il

    tempo di smettere di nascondere: tutto dove essere pubblico, svelato. Il tesoro

    celeste diventare cari a Dio, essere parte delle Sue schiere. Donare la propria

    ricchezza rendere partecipi ai cercatori aiutandoli ad arricchirsi dei doni dello

    spirito: ossia acquisire le facolt e i carismi superiori.

    Nel racconto il ricco (adepto giudaico) non accetta di svendere la propria

    conoscenza per donarla ai poveri: ossia ai mendicanti dello spirito, i cercatori di

    spirito.

    Quanto difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio!

  • 7/27/2019 Il ricco e la cruna dellago

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    Qui il Cristo parla di entrare nel regno di Dio: si parla qui inequivocabilmente che i

    sapienti, gli erofanti antichi non potevano pi da quel momento arrivare a

    lacquisizione di facolt di percezione superiore in grado di poter farli penetrare nel

    mondo spirituale (nel regno di Dio) senza rinnovare le loro scuole di misteri, senza

    rinunciare al proprio patrimonio di orgoglio conoscitivo, di "sapienza e conoscenza".

    Il Cristo il portatore di una nuova via: labolizione delle scuole misteriche segrete, la

    pubblicazione di ogni culto e conoscenza; la pratica della disciplina cristiana, che porta

    ad un superamento delle ordinarie facolt umane in facolt divine: Le cose

    impossibili agli uomini sono possibili a Dio (la parte divina nelluomo)