Il rialzo dei tassi d'interesse · Cambio al vertice del gruppo Benetton. E mentre le stime parlano...

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DIRETTORE RESPONSABILE Achille Ottaviani - PERIODICITÀ SETTIMANALE Anno 4, nr. 33 - nuova serie - Sabato 14 ottobre 2006 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - 70% D.C.B. Venezia Euro 1,50 (Canton Ticino SFR 6,50 - Montecarlo-Costa Azzurra Euro 4,50) Impresa www.impresaefinanza.com Collaborazione tra università ed impresa a pag. 6 Apre il nuovo magazzino Porsche a pag. 6 Vicenza India, le PMI in missione a pag. 23 Belluno Rovigo C hi si aspettava dal grande Paese asiatico un exploit nel settore metalmeccanico e in particolare nella produzione e nell’assemblaggio di autoveicoli industriali, ha preso un granchio. La Cina sta marciando a pieno ritmo nella produzione dei veico- li cosiddetti leggeri. Cioè le auto- mobili. Tanto che quest’anno, producendo quasi 6 milioni di vetture, strapperà alla Germania il terzo posto, salendo sul podio mondiale. Ennesimo record im- pensato e, se possiamo scriverlo, sottovalutato. Anche se la capaci- tà produttiva è ben al di sotto dei primi due, gli Stati Uniti con 11 milioni di autoveicoli e il Giap- pone con 10,6 milioni, il Paese guidato da Hu Jintao è in grado nel giro di poco meno di un de- cennio di raggiungere quota 10 milioni. Quindi mettersi alla pari con i big storici dell’auto. Le strategie dei costruttori cinesi se- guono una precisa direzione: quella di motorizzare il più possi- bile e far salire tutti in macchina. Grazie proprio alla politica del governo, che ricerca una maggio- re ridistribuzione del reddito e una maggiore armonia sociale. In parole povere, dividere un po’ a tutti i benefici del grande svilup- po economico. Questo porta ne- cessariamente all’accesso di massa verso la quattro ruote. Se questa notizia da un lato non può che allarmare i già preoccupati produttori mondiali, nei fatti por- terà una fortissima concorrenza straniera, diventando anche un’opportunità perché la Cina, quando può e dove può, deloca- lizza e cerca partnership. Nei giorni scorsi il Geely Group, più importante produttore privato ci- nese, ha infatti annunciato che assemblerà auto in Indonesia. E che è alla ricerca immediata di cervelli non necessariamente da- gli occhi a mandorla, da inserire nelle proprie strutture. E FINANZA Cina a quattro ruote Automobili di Achille Ottaviani Riello elettronica sbarca nella City Dopo quarant’anni Luciano lascia il timone dell’azienda al figlio Si allarga la rete di Riello Elettronica, grazie all’acquisizio- ne della londinese CPS, azienda distributrice di gruppi di continui- tà (UPS) che può contare su un fatturato di oltre 4 milioni di ster- line (6 milioni di euro circa) e un mercato consolidato su tutta l’iso- la britannica. Grazie a quest’ope- razione, l’azienda guidata da Pie- rantonio Riello, rafforza così la sua presenza in Europa, dove può già contare su sei società control- late e dislocate tra la Germania, la Francia, la Spagna e il Galles: «La nostra strategia è proprio questa – spiega Riello – crescere attraverso acquisizioni mirate che permettano, oltre che un accesso diretto al mercato, un servizio di assistenza rapido ed efficace che non può che migliorare la qualità della nostra offerta». a pag. 15 Il gruppo guidato da Pierantonio Riello acquisisce in Gran Bretagna Grazie all’operazione sulla londinese CPS, azienda distributrice di gruppi di continuità L’ora di Alessandro Luciano Benetton Alessandro Benetton A quarant’anni dalla nascita dello storico marchio a colori, Luciano Benetton lascia il timone dell’azienda di fa- miglia al figlio Alessandro. La noti- zia, data a Parigi al Centre Pompi- dou durante la festa con sfilata per l’anniversario della Benetton, ha sorpreso il mercato che ha fatto bal- zare il titolo oltre il 3%. Dal 13 set- tembre ad oggi il titolo ha guada- gnato oltre il 20% e Alessandro, nelle vesti di vicepresidente, nei giorni scorsi ha visto al rialzo le sti- me di lungo periodo per il gruppo. a pag. 5 Cambio al vertice del gruppo Benetton. E mentre le stime parlano di una crescita dell’8% nei prossimi dieci anni, è prevista l’apertura di nuovi stabilimenti, di due punti vendita a Teheran e di 250 negozi in Cina CLEMENTE MARCHI MARGHERITA SPEROTTI L a sanità pubblica deve lavorare a stretto con- tatto con l’industria ali- mentare con il comune obiettivo di tutelare la salu- te dei cittadini. a pag. 19 Alimenti e sanità: obiettivi comuni Confindustria D urante l’ultima Assemblea dei Delegati FederPetroli Italia svoltasi a Roma, all’una- nimità, Michele Marsiglia è stato eletto Presidente. a pag. 7 Nuovo corso per Federpetroli Michele Marsiglia Bruno Veronesi I l Gruppo Infracom ha annun- ciato di aver raggiunto un ac- cordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Net- scalibur Italia, managed service provider, per 27 milioni di Euro. «Netscalibur Italia è una società focalizzata sui servizi e non sulle infrastrutture: la sinergia con i nostri asset storici sarà perfetta». a pag. 21 Infracom conquista Netscalibur Italia Acquisizioni Roberto Reboni Associazioni Pierantonio Riello

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DIRETTORE RESPONSABILE Achille Ottaviani - PERIODICITÀ SETTIMANALE Anno 4, nr. 33 - nuova serie - Sabato 14 ottobre 2006 - Poste Italiane S.p.A.Spedizione in A.P. - 70% D.C.B. Venezia Euro 1,50 (Canton Ticino SFR 6,50 - Montecarlo-Costa Azzurra Euro 4,50)

Impresa

www.impresaefinanza.com

Collaborazionetra università ed impresa

a pag. 6

Apre il nuovomagazzino

Porsche

a pag. 6

Vicenza

India, le PMI in missione

a pag. 23

Belluno Rovigo

Chi si aspettava dal grandePaese asiatico un exploit

nel settore metalmeccanico e inparticolare nella produzione enell’assemblaggio di autoveicoliindustriali, ha preso un granchio.La Cina sta marciando a pienoritmo nella produzione dei veico-li cosiddetti leggeri. Cioè le auto-mobili. Tanto che quest’anno,producendo quasi 6 milioni divetture, strapperà alla Germaniail terzo posto, salendo sul podiomondiale. Ennesimo record im-pensato e, se possiamo scriverlo,sottovalutato. Anche se la capaci-tà produttiva è ben al di sotto deiprimi due, gli Stati Uniti con 11milioni di autoveicoli e il Giap-pone con 10,6 milioni, il Paeseguidato da Hu Jintao è in gradonel giro di poco meno di un de-cennio di raggiungere quota 10milioni. Quindi mettersi alla paricon i big storici dell’auto. Lestrategie dei costruttori cinesi se-guono una precisa direzione:quella di motorizzare il più possi-bile e far salire tutti in macchina.Grazie proprio alla politica delgoverno, che ricerca una maggio-re ridistribuzione del reddito euna maggiore armonia sociale. Inparole povere, dividere un po’ atutti i benefici del grande svilup-po economico. Questo porta ne-cessariamente all’accesso dimassa verso la quattro ruote. Sequesta notizia da un lato non puòche allarmare i già preoccupatiproduttori mondiali, nei fatti por-terà una fortissima concorrenzastraniera, diventando ancheun’opportunità perché la Cina,quando può e dove può, deloca-lizza e cerca partnership. Neigiorni scorsi il Geely Group, piùimportante produttore privato ci-nese, ha infatti annunciato cheassemblerà auto in Indonesia. Eche è alla ricerca immediata dicervelli non necessariamente da-gli occhi a mandorla, da inserirenelle proprie strutture.

E F I N A N Z A

Cina a quattro

ruote

Automobili

di Achille Ottaviani

Riello elettronica sbarca nella City

Dopo quarant’anni Luciano lascia il timone dell’azienda al figlio

Si allarga la rete di RielloElettronica, grazie all’acquisizio-ne della londinese CPS, aziendadistributrice di gruppi di continui-tà (UPS) che può contare su unfatturato di oltre 4 milioni di ster-line (6 milioni di euro circa) e unmercato consolidato su tutta l’iso-la britannica. Grazie a quest’ope-razione, l’azienda guidata da Pie-rantonio Riello, rafforza così la

sua presenza in Europa, dove puògià contare su sei società control-late e dislocate tra la Germania, laFrancia, la Spagna e il Galles:«La nostra strategia è proprioquesta – spiega Riello – crescereattraverso acquisizioni mirate chepermettano, oltre che un accessodiretto al mercato, un servizio diassistenza rapido ed efficace chenon può che migliorare la qualitàdella nostra offerta».

a pag. 15

Il gruppo guidato da Pierantonio Riello acquisisce in Gran Bretagna

Grazie all’operazione sulla londinese CPS, azienda distributrice di gruppi di continuità

L’ora di Alessandro

LucianoBenetton

AlessandroBenetton

A quarant’anni dalla nascitadello storico marchio acolori, Luciano Benetton

lascia il timone dell’azienda di fa-miglia al figlio Alessandro. La noti-zia, data a Parigi al Centre Pompi-dou durante la festa con sfilata perl’anniversario della Benetton, hasorpreso il mercato che ha fatto bal-zare il titolo oltre il 3%. Dal 13 set-tembre ad oggi il titolo ha guada-gnato oltre il 20% e Alessandro,nelle vesti di vicepresidente, neigiorni scorsi ha visto al rialzo le sti-me di lungo periodo per il gruppo.

a pag. 5

Cambio al vertice del gruppo Benetton. E mentre le stime parlano diuna crescita dell’8% nei prossimi dieci anni, è prevista l’apertura dinuovi stabilimenti, di due punti vendita a Teheran e di 250 negozi in Cina

CLEMENTE MARCHI

MARGHERITA SPEROTTI

L a sanità pubblica develavorare a stretto con-

tatto con l’industria ali-mentare con il comuneobiettivo di tutelare la salu-te dei cittadini.

a pag. 19

Alimenti e sanità:obiettivi comuni

Confindustria

Durante l’ultima Assembleadei Delegati FederPetroli

Italia svoltasi a Roma, all’una-nimità, Michele Marsiglia èstato eletto Presidente.

a pag. 7

Nuovo corso perFederpetroli

MicheleMarsiglia

BrunoVeronesi

Il Gruppo Infracom ha annun-ciato di aver raggiunto un ac-

cordo per l’acquisizione del100% del capitale sociale di Net-scalibur Italia, managed serviceprovider, per 27 milioni di Euro.«Netscalibur Italia è una societàfocalizzata sui servizi e non sulleinfrastrutture: la sinergia con inostri asset storici sarà perfetta».

a pag. 21

Infracom conquistaNetscalibur Italia

Acquisizioni

RobertoReboni

Associazioni

PierantonioRiello

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 3

Settimanale

DIRETTORE RESPONSABILE

ACHILLE OTTAVIANI

[email protected]

Nuova SerieAnno 4, Nr. 33 di

sabato 14 ottobre 2006Autorizzazione

Tribunale C.P. di Veronanr. 1539 del 06/05/2003

IMPRESA E FINANZA SRL

AMMINISTRATORE UNICO: Alessandra Olmesini

Hanno collaboratoClemente Marchi,

Massimo Rosa,Fernanda Siboni,

Margherita Sperotti,Paola De Marchi,Giorgia Pradolin

PUBBLICITÀ TRE VENEZIE

Impresa e finanza pubblicitàValentina Marai

sede legale e commercialeLungadige Rubele, 6

tel. e fax 045 8069075

REDAZIONE DI VERONA

Via Sottoriva, 20telefono: 045 8032280

045 8007917Fax 045 8020812

[email protected]

ART DIRECTION

Studio grafico fuoriMarginewww.fuorimargine.it

ImpaginazionefuoriMargine (Verona)

FOTOGRAFIE

Archivio Ottaviani Editore

Stampato dal Centro Stampa Editoriale Srl

via del Lavoro 18 Grisignano di Zocco (VI)

La tiratura è stata di 45.000 copie

Questa settimana

Nuovo cambio ai ver-tici di ATER Verona.L’ing. Giorgio Marchi,già conosciuto nel terri-torio veronese come di-rettore Tecnico - Organiz-zativo dell’Ente Autono-mo per le Fiere di Vero-na, ha raccolto il testimo-

ne dell’ing. Aldo Luciano Marcon ed è statonominato nuovo direttore generale dell’ATERdi Verona. Amway Italia S.r.l., filiale diAmway Corporation con sede ad Ada, nel Mi-chigan, ha nominato Alessandro Sabato,nuovo Direttore Generale della sede italiana.Amway, azienda leader nel settore della ven-

dita diretta, è presentesul mercato italiano dal1985 e si avvale di unarete di oltre 27.000 inca-ricati alle vendite di pro-dotti di consumo nell’a-rea bellezza e benessere,in particolare cosmeticied integratori alimentari.

Stonesoft, innovatore leader nella sicurez-za di rete e nella connettività sicura, ha an-nunciato la nomina di Paolo Ballanti a SalesExecutive Manager per l'area romana, andan-do così ad arricchire la struttura italiana conuna figura chiave nello sviluppo della propria

strategia di vendita. Inquesto incarico, Ballantisupporterà i partner diStonesoft nello sviluppoe nella gestione dei rap-porti con gli utenti finaliper la realizzazione di so-luzioni di sicurezza, ri-portando direttamente al

Country Manager di Stonesoft Italia, EmilioTurani. Gianpaolo Attanasio, 37 anni, èsenior manager di Kpmg advisory. Ex At-Kearney, Poland Berger e Value Partners, At-tanasio si occupa di oil, energy e utilities. È stata approvata dalConsiglio Direttivo lanuova Giunta Esecutivadi Assindustria Bellunoche verrà guidata neiprossimi due anni dalPresidente in carica Va-lentino Vascellari. Mi-chele Faggioli ha ricevu-to la delega alle PoliticheIndustriali in Giunta. Pio Paolo Benvegnu’ha ricevuto la delega alle Relazioni Industria-li. Gianluca Vigne ha ricevuto la delega all’E-ducation. Enrico Triches ha ricevuto la dele-ga alle Infrastrutture. Luca Barbini entra inGiunta con la delega all’Ambiente. DomenicoBristot ha ricevuto la carica in Giunta per ilMarketing Territoriale. Antonio Fontana en-tra in Giunta con la dele-ga alla Finanza. MauroFormenti ricoprirà l’inca-rico di Tesoriere. SerenaLavina è entrata in Giun-ta con la delega al Siste-ma Associativo. Lex-mark annuncia la nomi-na di Maurizio Mori chericoprirà la carica di Sa-les Manager Retail & Open Channel della di-visione consumer. Mori, nato a Milano 38anni fa, entra in Lexmark nel marzo 2001 inqualità di National Account Consumer Elet-tronics. Precedentemente ha avuto esperien-ze, sempre in ambito commerciale, in Hen-kel, Philips e Coca Cola.

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Alessandro Sabato

Paolo Ballanti

Giorgio Marchi

Gianpaolo Attanasio

Aldo Luciano Marcon

www.impresaefinanza.com

Con il vento in poppa...E F I N A N Z A

Impresa

GiuseppeBono

Partono le procedure che por-teranno all’Ipo di Fincantieri.Entro giugno, secondo indi-screzioni, la società ammini-strata da Giuseppe Bonosbarcherà in Borsa.

LapoElkann

Il professionista del marketingtorna sulla cresta dell’onda,entrando a far parte del Cda diMybluezebra, società specia-lizzata in Voice over ip, con-tribuendo all’ideazione del lo-go, per appunto una zebra blu,e al piano di marketing.

FrancescoMicheli

La boutique di consulenza delfinanziere milanese ha persoin due anni quasi un milionedi euro. La società è nata nel1996 ed ha come oggetto so-ciale “la consulenza e l’assi-stenza per l’acquisizione e lacessione di aziende”.

MarcoVitale

Il presidente della Zucchi cercadi risanare i debiti. E lo fa conla ristrutturazione del gruppomilanese di biancheria per lacasa, il riassetto finanziario(grazie all’aiuto dei consulentiBain) e le cessioni immobiliari,compresa la sede storica.

+ –SaliScendi

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 4

I presidenti dellequattro compa-gnie francesi che

servono i Dipartimentid’Oltremare hannoannunciato, al salonedi TOP RESA diDEAUVILLE, la co-stituzione della FA-DECOM.Questa federazioneraggruppa le compa-gnie basate nei Dipar-timenti d’Oltremare, ossia :– AIR AUSTRAL rappresenta-ta dal Gérard ETHEVE, Diret-tore Generale e Presidente delDirettivo– AIRCALIN rappresentata daJean Michel MASSON, Diret-tore Generale.– AIR CARAIBES rappresen-tata da Jean-Paul DUBREUIL,Presidente e Direttore Genera-le– AIR TAHITI NUI rappre-sentata da Eric POMMIER,Presidente e Direttore Gene-rale.

L’oggetto di questa Federazio-ne vuole, tramite une rappre-sentanza comune, parlare conuna sola voce, in difesa deipunti di vista e degli interessispecifici delle compagnie ver-so le autorità competenti:Aviazione Civile, Ministerodei Trasporti, Ministero delleFinanze e Commissione Euro-pea, nei seguenti ambiti:– applicazione delle leggi edei regolamenti concernentil’attività del trasporto aereopasseggeri e merci;– fiscalità;

– diritto del trafficoaereo;La FADECOM (Fe-derazione Aerea delleCompagnie d’Oltre-mare) permetterà an-che degli scambi sudiversi piani piano:– sulle pratiche ope-rative e commercialiin materia di traspor-to (passeggeri e mer-ci);

– sulle politiche della forma-zione del personale;– sulla politica acquisti (carbu-rante, pezzi di ricambio…);Lo statuto della FADECOMsarà depositato sottoformad’Associazione (l. 1901 e lasede sarà ubicata al n° 28 diBoulevard Saint Germain aPARIS 75005.La carica di Presidente dellaFADECOM (che sarà assegna-ta a rotazione) sarà ricopertaper il primo anno dal sig.Jean-Paul DUBREUIL, DG diAIR CARAIBES.

Creata la federazione aerea d’oltremareSi chiama Fadecom ed è stata costituita dai presidenti di quattro compagnie

La carica di Presidente sarà ricoperta per il primo anno dal presidente di Air Caraibes

Vicenza – Aggiudica-to un contratto da 33 MlnUSD a Kanssen/PPSCIH, consociata So-cotherm, Società quotatasul segmento STAR diBorsa Italiana, ed unodei principali operatorimondiali nel settore deiservizi per l’estrazioneed il trasporto dell’ener-gia. Il contratto relativoalla “Taichung Tungshiao Tatan Gas Pi-peline” in Taiwan è stato assegnato daC.P.C., la Chinese Petroleum Corpora-tion di Taiwan. Tale contratto, del valoredi 33 Mln USD, è relativo al rivestimen-

to anticorrosivo esternoin polietilene triplo stra-to (PLASTYKOTE®) edall’appesantimento incalcestruzzo armato(CONCKRETE®) di131 km di tubazionidiam. 36”. I lavori ini-zieranno a partire dal 4°trimestre 06 e durerannofino al 1° trimestre 07.Zeno Soave, C.E.O. del

Gruppo Socotherm, è particolarmentesoddisfatto di questo contratto poichè sitratta del primo importante aggiudicatoalla Kanssen dopo l’acquisizione dellastessa da parte PPSCIH.

Socotherm: nuovo contratto a Taiwan

Aggiudicato dalla consociata Kannsen,del valore di 33 milioni di dollari

Le Cantine Inama di SanBonifacio, in provincia di Vero-na, hanno ospitato venerdì scor-so l’esposizione della serie di Ta-rocchi di Bacco, opera dell’arti-sta Luigi Scapini.La mostra è stata l’occasione peraprire le porte dell’azienda agri-cola al pubblico, far conoscerela storia del territorio berico e iprodotti della cantina, assapora-re del buon vino ed esplorare ilpercorso artistico di un grandepittore veronese.Luigi Scapini – Nasce a Veronanel 1946 e fin dalla prima infan-zia dimostra una grande propen-sione per il disegno e, figlio d’ar-te (il padre e la madre sono lau-reati in Storia dell’Arte, il padreè scultore e pittore), va “a botte-ga” da importanti pittori dellacittà, come Pino Casarini. Lau-reatosi a Firenze in Architettura apieni voti, Scapini inizia a fre-quentare corsi di nudo all’Acca-demia e a tenere mostre persona-li in Italia ed all’estero in impor-tanti gallerie. La sua attività spa-zia dall’architettura, all’illumina-zione di design, fino alla decora-zione, l’affresco, il mosaico e lascenografia. Lavora saltuaria-mente nel campo dell’illustrazio-

ne di giornali e libri per bambini,fino alla scoperta di un nuovomondo, quello dei Tarocchi, chelo affascina a tal punto che iniziaad illustrare tre mazzi che poiavranno addirittura diffusionemondiale e a tenere seminari al-l’Accademia di Venezia e aScienze dell’Educazione di Vero-na sulla Simbologia dei Taroc-chi. È degli ultimi tempi, invece,la creazione di una raccolta diTarocchi illustrati a mano sul te-ma del vino. Proprio questi sonoi mazzi presentati venerdì all’a-zienda agricola Inama.

Inama – A partire dai primi anniSessanta Giuseppe Inama iniziòad acquistare piccoli appezza-menti sulle colline del SoaveClassico. L’intuizione del fonda-tore fu proprio quella di capireche un giorno il territorio del“Classico” sarebbe stato indi-spensabile per produrre vini irri-petibili altrove. Oggi questa pro-prietà conta su circa 25 ettari. Lavocazione, unica per le uve bian-che, è data dalla natura vulcanicadel terreno: un basalto lavico pu-ro, il solo con tali caratteristichenel nord Italia. Nella seconda

metà degli anni Novanta una pic-cola vinificazione di uve prove-nienti dai Colli Berici ha segnatol’inizio dell’esperienza nella pro-duzione di vino rosso. Situato a pochi chilometri a sud-est dalle colline di Soave, nellaparte a sud della provincia di Vi-cenza, questo sistema collinarenon potrebbe essere più diversodall’area del Soave Classico. Generato da un antico bradisi-smo, è segnato a sud-ovest dauna lunga dorsale regolare diorigine calcarea ricoperta da ter-ra rossa (limoargillosa e ricca di

ossido di ferro). Ha piovosità in-feriore all’area del Soave Classi-co e profilo di temperature estivesuperiore.Fin dalle prime prove alla Inamasi sono resi conto che i Colli Be-rici possiedono una potenzialitàinesplorata per la produzione divini rossi. In particolare il Car-menère, vitigno presente nell’a-rea da più di un secolo, può darevita ad un vino che non ha parinel suo genere. Si tratta di unavecchia varietà di origine bordo-lese trasferita nel nord-est d’Ita-lia dagli emigranti al loro ritornodal lavoro in Francia, a partiredalla seconda metà dell’Otto-cento. Le caratteristiche del Car-menère sono ben diverse daglialtri vitigni bordolesi, in partico-lare dal Cabernet Franc con ilquale è stato confuso per lungotempo in Italia a causa della si-militudine morfologica della fo-glia. Sui Colli Berici il Carme-nère può arrivare a produrre viniconcentratissimi e di piena ma-turità aromatica.Acquisizioni, nuove messe a di-mora ed affitto di vigneti hannoportato in pochi anni il patrimo-nio vitato ad oltre venti ettari, tracui: Carmenère, Cabernet Sauvi-gnon, Merlot e Raboso Veronese.

MARGHERITA SPEROTTI

Quando il vino incontra l’artePresentati alle Cantine Inama di Verona, i Tarocchi di Bacco di Luigi Scapini

GiuseppeInama

Stefano Inama e Luigi Scapini

ZenoSoave

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 5

A quarant’anni dalla nascitadello storico marchio a co-lori, Luciano Benetton la-

scia il timone dell’azienda di fami-glia al figlio Alessandro. La notizia,data a Parigi al Centre Pompidoudurante la festa con sfilata per l’an-niversario della Benetton, ha sor-preso il mercato che ha fatto balza-re il titolo oltre il 3%. Dal 13 set-tembre ad oggi il titolo ha guada-gnato oltre il 20% e Alessandro,nelle vesti di vicepresidente, neigiorni scorsi ha visto al rialzo le sti-me di lungo periodo per il gruppo,stime che parlano di una crescitadell’8% nei prossimi dieci anni, conl’apertura di nuovi stabilimenti e di250 negozi in Cina. Per il prossimoanno, invece, è prevista la riorganiz-zazione del gruppo, che prevede laconcentrazione attraverso EdizioneHolding, in un’unica spa, delle par-tecipazioni della famiglia Benettonnelle società autostradali ed aero-portuali. La festa del 10 ottobre èstata l’occasione per assistere allaprima sfilata della storia del gruppoBenetton: più di 500 pezzi creatiappositamente dai giovani stilistiinterni al gruppo e 1.400 invitatiprovenienti dai 5 continenti. E cosìil presidente Luciano ha annunciatoche dal 2007 passerà il testimone al

figlio quarantaduenne. L’azienda – La presenza all’esteroè uno dei tratti distintivi del gruppo,che oggi vende in 120 Paesi, a par-tire dal 1969 quando proprio a Pari-gi fu inaugurato il primo negoziooltreconfine. Oggi i negozi sono di-ventati 5mila, per il 95% in franchi-sing con circa 2mila partner. I pros-simi due punti vendita si aprirannotra un mese a Teheran mentre sono

in corso trattative per aprire in Ce-cenia. Intanto Benetton Group (lasocietà attiva nell’abbigliamento) siappresta a chiudere l’anno con unfatturato che sfiora 1,9 miliardi dieuro, in crescita dell’8% sull’annoprecedente, e un utile che sarà parial 7% circa del giro d’affari. Nellariorganizzazione della holding alvertice del gruppo di ponzano Ve-neto il settore abbigliamento do-

vrebbe acquistare un peso crescen-te: la scissione di Edizione Holdingin due società vedrà infatti Benettongroup restare nella prima (EdizioneHolding) insieme ad Autogrill e al-tre partecipazioni finanziarie e im-mobiliari minori, mentre nella se-conda confluiranno Autostrade, Te-lecom, Grandi Stazioni e le parteci-pazioni negli aeroporti di Roma,Torino e Firenze. Il primo semestre 2006 – I ricavinetti di Gruppo, approvati dal Consi-glio di Amministrazione di BenettonGroup e relativi al primo semestre2006, sono pari a 898 milioni di eu-ro, in aumento per 56 milioni di euro(+6,7%) rispetto agli 842 milioni del

corrispondente periodo del 2005. Levendite verso terzi del settore “Abbi-gliamento” ammontano a 825 milio-ni di euro, mentre nel primo seme-stre 2005 risultavano pari a 768 mi-lioni di euro, con un incremento di57 milioni di euro (+7,4%). Nel set-tore “Abbigliamento” sono da sot-tolineare il maggior contributo deiricavi della partnership turca costi-tuita nel maggio 2005, pari a 14 mi-lioni di euro e la crescita delle ven-dite realizzate dai negozi in gestio-ne diretta. I mercati che hanno mo-strato crescite particolarmente si-gnificative sono i Paesi del Bacinodel Mediterraneo, i Paesi dell’EstEuropa, la Cina e l’India.

Èarrivata l’ora di AlessandroA quarant’anni dalla nascita dello storico marchio, Luciano Benetton lascia il timone dell’azienda al figlio

Le stime del gruppo parlano di una crescita dell’8% in dieci anni. Prevista l’apertura di 250 negozi in CinaCLEMENTE MARCHI

Luciano e AlessandroBenetton

I Benetton

Al centro: Alessan-dro Benetton

Edizione Holding è la finanziaria dellafamiglia Benetton. Sulla base dell’esperienzainternazionale di Benetton Group nel rappor-

to con i mercati e delle professionalità ecompetenze esistenti nel Gruppo, Edizioneha sviluppato nel tempo, anche grazie al fon-damentale contributo di importanti partnersindustriali e istituzionali, una rete di societàorientate a offrire beni, servizi e infrastruttu-re di qualità per i consumatori moderni e lepersone in movimento. Queste società opera-no in tutto il mondo, in vari settori: abbiglia-mento, che costituisce, con l’attività di Be-netton Group, il “cuore” tradizionale e inno-vativo del sistema; ristorazione autostradalee urbana; infrastrutture e servizi per la mobi-lità e le comunicazioni; immobiliare e agri-colo; altre attività, quali le partecipazioni di21 Investimenti. In totale il fatturato aggre-gato raggiunge gli 8 miliardi di euro. La po-polazione totale del gruppo supera le 60.000persone. Il gruppo opera un continuo monito-raggio del mercato per essere in grado di co-gliere le opportunità d’investimento che do-vessero essere ritenute idonee alla creazionedi valore, nel rispetto di un’equilibrata strut-tura finanziaria.

Una cassaforte chiamata Edizione Holding

Villa Minelli a Ponzano Veneto

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 6

Sempre di più il mondodelle aziende s’incon-tra con quello universi-

tario, in un raccordo sinergicoin cui sia l’università che leaziende si arricchiscono dalleesperienze reciproche percreare un tangibile valore ag-giunto. L’università mette adisposizione le proprie cono-scenze scientifiche e ricercheper analizzare e proporre solu-zioni alle problematiche azien-dali e l’azienda offre ai ricer-catori un’opportunità di mag-giore professionalizzazione in-traprendendo percorsi formati-vi direttamente all’interno delmondo produttivo.In quest’ottica, la società d’in-

gegneria Areatecnica (societàd’ingegneria che opera nelcampo delle costruzioni, degliimpianti tecnologici e della si-curezza antincendio e dei luo-

ghi di lavoro, con sede a Masdi Sedico - BL) si avvarrà delcontributo dell’Università diMilano Bicocca per valutare,attraverso uno studio appro-priato, la fattibilità di un siste-ma di knowledge manage-ment, ossia un sistema atto afavorire la condivisione delleconoscenze tra gli operatoricoinvolti nelle attività dell’a-zienda, al fine di costituire unpatrimonio di conoscenze per

l’elaborazione delle applica-zioni necessarie al correttofunzionamento del sistema chegoverna Areatecnica.Si tratta di applicazioni pensa-te e create per dar modo ai pro-gettisti di organizzare e mante-nere sotto controllo la realizza-zione e l’avanzamento di tuttigli stadi del progetto, nonchédi gestirne tutta la documenta-zione. Questi supporti infor-matici offrono sostanziali van-taggi: l’incremento dell’effi-cienza, in quanto l’automazio-ne di molti processi forniscel’eliminazione dei passi nonnecessari; un miglior controllodel processo, mediante la stan-dardizzazione dei metodi di la-voro e la disponibilità di stru-menti di verifica; la flessibilità,dal momento che il controllodel software sul processo di la-voro può esser programmato inbase alle esigenze.«Per noi questo rappresenta unprogetto strategico» dichiara

l’ing. Gianluca Vigne, respon-sabile tecnico di Areatecnica,«legato intimamente allo svi-luppo della nostra attività e sucui investire per incrementarein termini di efficienza i nostririsultati professionali». «Lacaratteristica tipica degli inter-venti di una società d’ingegne-ria è la complessità dei proget-ti/commesse e l’utilizzo diquesti sistemi conferisce quel-l’elasticità gestionale in gradodi condurre a buon fine com-messe importanti a volte anchemolto difficili».Areatecnica non solo ha sapu-to individuare la convenienzadi gestire l’intero processo direalizzazione attraverso un si-stema di project management,ma anche di avvalorarsi, perl’analisi delle azioni e dellemodalità di sviluppo di questosistema, del contributo dellaricerca universitaria come por-tatrice di innovazioni nel mon-do dell’impresa.

Università e impresa: collaborazione vincenteSiglato un accordo fra la società d’ingegneria Areatecnica e la Bicocca di Milano

L’apertura di un nuovosito costituisce sempre perqualsiasi azienda un momen-to importante che ne testimo-nia la crescita e il consolida-mento sul territorio.Nel caso di Porsche Italia,che inaugura a Costa di Ro-vigo il nuovo magazzino de-posito ricambi, si tratta diun’espansione in campo re-gionale grazie all’allarga-mento dalla precedente sedeannessa al Centro Porsche diPadova a quella nuova edifi-cata in zona strategica, vicinoalla Transpolesana e in pros-simità dell’autostrada A13dove è in costruzione il ca-sello di Villamarzana.La proverbiale efficienzaPorsche e dei fornitori sceltiha permesso di mantenere itempi programmati per la co-struzione del magazzino. In-fatti durante le ferie d’agostosono state trasferite le primeimponenti scaffalature, segui-te poi dalle altre strutture delmagazzino. In sostanza, allaripresa delle attività, a Costa

di Rovigo era già attivo ilMagazzino Ricambi di Por-sche, ed oggi si può festeg-giare con l’inaugurazione uf-ficiale, un momento simboli-co ma pur sempre di concretaimportanza.Un magazzino di 110milametri quadrati che darà lavo-ro a una ventina di dipenden-ti per un investimento com-plessivo di 3 milioni di euro,un impegno finanziario as-sunto da Porsche Italia nelpieno rispetto della filosofiaaziendale, ossia non facendoricorso ad alcun tipo di fi-

nanziamento o credito, maagendo con le proprie forzefinanziarie, in virtù di unasana politica che da semprecaratterizza il Marchio diStoccarda.L’inaugurazione è un mo-mento di festa per tutti, perl’azienda che consolida lapropria presenza sul territorioveneto, e per la comunità diCosta che vede così concre-tizzarsi il progetto del Pip,approvato vent’anni fa, e i re-lativi investimenti per la va-lorizzazione dell’area artigia-nale – industriale.

Un progetto nato per valutare, attraverso uno studio appropriato, la fattibilità di un nuovo sistema di knowledge management

Nuovo Magazzino Porsche a Costa di RovigoLa prima pietra ad inizio anno, ed ora l’inaugurazione. In tempi record

La sede del progetto

Il magazzino ricambi

Sono stati eseguiti a tempo direcord nello spazio di una notte ilavori di rifacimento di un trattocentrale della pista dell’aeroportoValerio Catullo. L’intervento disistemazione di una trentina dimetri di tracciato che avrebbe ri-chiesto il blocco o forti limitazio-ni nel traffico per qualche giorno,è stato eseguito in un arco com-preso tra le 22,30 e le 6 del matti-no della scorsa settimana, in tem-po per consentire il regolaretransito dell’ultimo volo di lineaAir France della sera e il decollodei primi voli per Roma e Parigidelle 6.40. «Per non interrompe-re l’operatività dell’aeroportocon lavori destinati a tagliare ametà la pista – spiega il DirettoreInfrastrutture Antonio Zerman –abbiamo dovuto pianificare nelminimo dettaglio ogni passaggio:una volta definito il periodo, chedoveva escludere il freddo inver-nale e il boom estivo del trafficoaereo, è stata scelta una finestratemporale molto ridotta entro cuiportare a termine l’intervento.Dalle previsioni meteo a lungadistanza, alla scaletta di pianifi-cazione di ogni possibile impre-visto, tutto è stato calcolato alminuto, inclusa la valutazionedelle temperature necessarie allarapida asciugatura dell’asfalto,l’analisi di procedure di decollo

alternative e la disponibilità deldoppio dei macchinari richiesti,da sostituire in caso di rottura».All’intervento di una notte hannolavorato una cinquantina di per-sone tra direzione lavori, operai etecnici, con l’utilizzo di 14 mezzidi movimento terra. A monte, laprogettazione del rifacimentodella pista ha richiesto «mesi dipreparazione per calibrare e or-chestrare ogni singolo passaggioe rendere nullo il disagio all’u-tenza del Catullo». Con questi la-vori è stata eliminata una discon-tinuità presente nella pavimenta-zione che generava accelerazioniverticali avvertite al momentodel decollo, benché compatibilicon i valori previsti dalla legge.Il tratto interessato ai lavori sitrova nella zona più “antica” del-la pista, di costruzione militare,in prolungamento della quale lasocietà di gestione del Catulloera intervenuta nel 2002 per con-sentire un allungamento di 400metri della struttura.

Catullo, si sistema la pistaLavori notturni eseguiti a tempo di record

sulla pista dell’Aeroporto veronese

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Sabato 14 ottobre 2007 Impresa & Finanza 7

D urante l’ultima Assem-blea dei Delegati Feder-Petroli Italia svoltasi a

Roma, all’unanimità, MicheleMarsiglia è stato eletto Presiden-te. Con questa nuova carica laFederPetroli Italia si rinnova.Sul finire dell’Assemblea in Con-ferenza Stampa, Marsiglia si ri-volge ai presenti comunicando:«Già da tempo era in programmauna trasformazione della Feder-Petroli Italia, sia Statutaria cheorganizzativa. Con l’aiuto di unimportante Studio di Consulenzainternazionale era al vaglio unatrasformazione della Federazio-ne. Con oggi si è realizzato unobiettivo e giunti ad un traguardoche ci rende più operativi e rap-presentativi sotto forma giuridicadi Federazione Internazionale».La Federazione assume la deno-minazione e logo quale FederPe-troli Italia – Federazione Interna-zionale del Settore Petrolifero.Viene eletto il nuovo Presidente el’Ufficio di Presidenza, che avràil coordinamento delle direttive

della federazione e delle politichenazionali ed estere da seguire.Marsiglia aggiunge: «.abbiamovoluto dare un nuovo abito allanostra struttura, creando una veraè propria realtà economica e dibusiness per i nostri Associati,l’importanza è stata nel definirecariche e ruoli delle diverse Dele-gazioni Estere, ovvero base pointdove FederPetroli Italia potràrappresentare sul territorio la pro-pria presenza. Le DelegazioniEstere saranno sempre rappresen-

tate da una sede che evidenzieràFederPetroli Italia, volendo an-che affermare con un pò di pa-triottismo il nome del nostro Pae-se, l’Italia che, per numero diaziende e per i valori morali edetici, ci hanno sempre contraddi-stinto sull’intero territorio inter-nazionale. L’Italia è stata, è econtinuerà ad essere una nazionecon grandi capacità imprendito-riali e nomi che ad oggi sono unaconferma sui mercati di tutto ilmondo. Le Delegazioni sono allabase dei nostri rapporti interna-zionali; la verticalizzazione dellastruttura, già da tempo, aveva su-scitato interesse, da parte degliAssociati, alla visione della boz-za di progetto che si stava crean-do. Posta all’Ordine del Giorno èstata approvata».Marsiglia continua: «oggi il mer-cato globale ci ha indotti a trova-re forme di business che diano ri-sultati concreti, la diversificazio-ne dei nostri Settori Associativi edei nostri diversi canali di merca-to hanno portato FederPetroli Ita-

lia a creare un Osservatorio sulleAziende Associate, non tutti han-no bisogno di esportare e non tut-ti hanno bisogno di importare,con questo voglio sottolineareche ci deve essere un continuomonitoraggio dei nostri Associatiper ascoltare e fare tesoro dellesingole problematiche e politichedi crescita di ognuno, mirandonello specifico per ottenere lamassima soddisfazione azienda-le. Dal 2001 ad oggi siamo ri-usciti con tante difficoltà ma contanta determinazione ad ottenereun prestigio che col tempo ci hapremiato, ha premiato la Feder-Petroli Italia, l’organico Dirigen-te e le stesse aziende Associateche anno dopo anno ci hanno di-mostrato di credere in questarealtà Federativa. Da ora in poi ilnostro impegno sarà sempre piùfinalizzato allo sviluppo econo-mico e agli accordi di partnershipindustriale».Alla domanda al neo Presidente,di un personale commento sulnuovo incarico, Marsiglia rispon-

de: «posso aggiungere che l’e-mozione non è poca, la fiduciadelle persone ti nutre di entusia-smo, equilibrio e determinazionesu quello che stai facendo, sperodi poter rappresentare la Feder-Petroli Italia e i propri iscritti co-me ho sempre fatto, la responsa-bilità questa volta è cresciuta unpò, anche un solo gradino, portaad una riflessione, quella di nondeludere e di continuare su que-sta strada, con l’aiuto di un gran-de Staff, egregiamente e consempre più entusiasmo, venendoda una famiglia di imprenditori,sono sempre stato posto davanti adiversi ostacoli e nuove e conti-nue sfide, il piccolo ma se pur si-gnificativo background non man-ca. La mia e la nostra forza sonoloro: i nostri associati».Dopo i ringraziamenti del neoPresidente, il successivo step in-ternazionale della FederPetroliItalia è stata la presenza al Mee-ting UPEI (Union of EuropeanPetroleum Independents) a Zaga-bria - Croazia il 12 e 13 ottobre.

Federpetroli Italia si rinnovaDurante l’ultima Assemblea svoltasi a Roma, all’unanimità, Michele Marsiglia è stato eletto Presidente

Il successivo step internazionale è stata la presenza al Meeting UPEI a Zagabria

MicheleMarsiglia

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 9

Venezia – «Peggio di cosìnon poteva essere: questa Fi-nanziaria, dai contenuti mar-catamente politici e sindacali,divide il Paese e punisce pe-santemente chi produce, pri-vilegiando come scelta quelladel serbatoio del consenso diparte». Si alza forte la voce diMonica Galvanin, Presidentedi Confapi Veneto, nel corodelle proteste sollevate in tut-to il mondo imprenditorialedalla manovra 2007. «Ancora una volta – attaccala Galvanin – vengono dura-mente colpiti nella loro capa-cità d’acquisto i cittadini diquesto Paese, gli artigiani, icommercianti, i professionistie le PMI, ossatura portantedel nostro sistema produtti-vo». Secondo l’analisi diConfapi, infatti l’inasprimen-to dell’IRPEF comporterà laflessione dei consumi, da po-

co in ripresa (specie del “Ma-de in Italy”, a tutto vantaggiodelle produzioni a basso valo-re aggiunto). «Questa finanziaria evidenziaancora una volta la scelta delGoverno di privilegiare laGrande Industria e le istanzedel Sindacato – continua lapresidente di ConfApi Veneto– e la dice lunga sulle risposte

negative che vengono riserva-te al nostro mondo, a partiredalla tassazione dei SUV (bensapendo che FIAT non neproduce)». Sotto accusa, inparticolare, il trasferimentoobbligatorio del TFR al-l’INPS, che metterà in diffi-coltà sul ramo del creditoproprio le PMI, in debitod’ossigeno e non in grado difare autofinanziamento a dif-ferenza delle Grande Indu-strie, alle quali è già stataconcessa un’ulteriore CassaIntegrazione per oltre 10.000addetti. Lo stesso può esserdetto per l’atteso e promessointervento sul cuneo fiscaleche, ben che vada, partirebbeal 50% dalla primavera 2007e al 50% dall’autunno 2007 eche vedrebbe agevolate, an-che in questo caso, le GrandiIndustrie.Ben altre sono le richieste

delle PMI, che, da tempo, sol-lecitano immediati e lungimi-ranti interventi normativi asostegno della ricerca e dellaproduttività, che accompagni-no la spinta all’internaziona-lizzazione e all’aggregazionein patti di distretto e di filiera,tutelati nei marchi e nelleproduzioni. Richieste chevengono puntualmente fru-strate e deluse da vecchie enuove gabelle, che non favo-riranno in nessun modo au-menti di competitività e di ca-pacità produttiva.Infatti, al pronunciamento fa-vorevole della Corte di Giu-stizia europea sul manteni-mento dell’IRAP, si aggiungeil capitolo delle “tasse” a li-vello locale: ConfApi prevedeminori entrate per le istituzio-ni locali (Comuni), cui si ac-compagnerà inevitabilmenteun forte aumento dell’Impo-

sta Comunale Immobili (ICI),se si vogliono mantenere i li-velli di Welfare esistenti. Adaggravare la situazione il fattoche, per i proprietari di case,rispetto alla relativa imposi-zione fiscale viene usato uncriterio non reddituale ma pa-trimoniale, che pertanto tassail bene e non quello che pro-duce. L’aumento di due puntipercentuali delle aliquote pre-videnziali per i contratti aprogetto costerà inoltre circa700 milioni, ulteriori 300 mi-lioni saranno legati all’intro-duzione dei contributi sull’ap-prendistato e più di un 1 mi-liardo di euro per gli aumentisugli Studi di Settore. «Misu-re queste – afferma la presi-dente di ConfApi – che cisembrano forti e punitive,specie perché si tratta di deci-sioni prese senza la concla-mata concertazione».

La protesta degli imprenditori venetiMonica Galvanin, presidente di ConfApi Veneto, boccia la Finanziaria che penalizza chi produce e non rilancia i consumi

Sotto accusa il trasferimento obbligatorio del TFR all’INPS, che metterà in difficotà le PMI

MonicaGalvanin

La BCE ha per la quinta volta aumentatoi tassi d’interesse, che hanno quindiavuto un incremento complessivo di1,25% negli ultimi undici mesi.Come per ogni aumento, si sono suc-ceduti calcoli, valutazioni e giudizi sul-l’impatto di tale intervento sulle famiglieitaliane, specialmente per chi ha mutuio prestiti in essere.Purtroppo i criteri di simulazione nonsono univoci; di conseguenza, a secon-da dei parametri di calcolo adottati, laquantificazione degli effetti può risultaremolto concreta o alquanto astratta.E’ infatti matematicamente corretto se-gnalare che gli aumenti operati dallaBCE nell’ultimo anno comportano, suun mutuo a 20 anni di 250.000 euro,una maggiore uscita di 170 euro al me-se, ovvero oltre 2.000 euro all’anno.Andrebbe però anche precisato che unmutuo di tale importo non è propria-mente rappresentativo del mutuo me-diamente sottoscritto in Italia: l’importomedio di mutuo negli ultimi due anni siè infatti attestato tra i 110.000 e i120.000 euro, mentre solo il 13% deimutui è stato erogato per importi supe-riori a 200.000 euro.

L’aggravio di oltre 2.000 euro annui faquindi riferimento a un ristretto numerodi mutui, per di più accesi nel 66% deicasi da famiglie con redditi netti mensilidai 2.000 euro in su.Meglio quindi sarebbe adottare simula-zioni più vicine alla realtà del mercato, inmodo da dare indicazioni più precise al-la maggioranza degli interessati ed evi-tare false preoccupazioni alle famiglie.Come detto altre volte, l’aggravio di co-sti dipende non solo dal tasso ma an-che dalla durata del mutuo: tenendo co-me campione un mutuo da 120.000 eu-ro, l’aumento dell’1,25% sui tassi ha

comportato un aggravio mensile che vadai 73 euro per un mutuo a 10 anni finoai 90 euro per un mutuo di 30 anni.Va anche tenuto presente che tali effet-ti valgono per i mutui accesi un annofa, mentre all’aumentare dei rimborsigià effettuati gli effetti incrementali sul-le rate residue si riducono progressi-vamente, fino quasi ad annullarsi qua-lora si sia già nella seconda parte di vi-ta del mutuo. Per comprenderne ap-pieno la portata effettiva dell’aumentotassi occorre poi anche fare riferimen-to alle rate di partenza dei mutui stessi.Un mutuo da 120.000 euro acceso unanno fa prevedeva rate mensili dai1170 euro (10 anni di durata) ai 522euro (30 anni di durata).L’aumento percentuale delle rate haoscillato quindi dal 7% circa per i mutuibrevi al 17% di quelli a più lunga durata.Considerato che le banche (escluden-do quindi operatori finanziari poco affi-dabili) concedono mediamente mutuila cui rata non superi un terzo del red-dito netto mensile del richiedente, gliaumenti sopra calcolati comportereb-bero un maggior peso sul reddito fa-miliare dal 2% al 6%.

I dati concreti ridimensionano quindifortemente lo scenario che ultimamenteè stato a volte evocato, ovvero che le fa-miglie italiane non saranno più in gradodi rimborsare i mutui in essere e saran-no costrette alla rinegoziazione dei mu-tui stessi. Non è infatti plausibile che unaggravio di così pochi punti percentualisul reddito possa mettere in effettivadifficoltà le famiglie, altrimenti (date lecifre) lo stesso effetto potrebbe avereun minimo imprevisto come la ripara-zione di un bagno di casa o dell’auto diproprietà. Tale contesto sarebbe riferibi-le solo a famiglie di reddito limitato, chesi fossero indebitate oltre un limite so-stenibile e senza aver valutato le possi-bili conseguenze di un aumento dei tas-si, a causa probabilmente della scarsaprofessionalità e correttezza dell’opera-tore finanziario che ha costruito l’offertadi mutuo. E, a proposito delle scelteoperate sui mutui, non è neanche cor-retto rilevare genericamente che le ban-che che hanno consigliato mutui a tas-so variabile negli anni scorsi abbianooperato per proprio interesse e, alla lucedei recenti aumenti, reso un cattivo ser-vizio ai clienti. Non va infatti dimenticatoche fino a due anni fa la differenza dipartenza tra mutui a tasso fisso e varia-bile andava dai 2 ai 3 punti percentuali,e che appena un anno fa tale differenzaoscillava ancora tra l’1,30% e l’1,60%.In tutti i casi, quindi, chi ha sottoscrittonegli anni scorsi un mutuo a tasso va-riabile paga tuttora rate più basse di

quelle che avrebbe pagato con un tassofisso, ed ha accumulato nel tempo unrisparmio sugli interessi passivi di note-vole importanza. Occorre quindi evitarefacili generalizzazioni, e valutare semprela situazione sulla base dei dati oggettividi mercato. Per questo stesso motivo èinvece interessante rilevare come negliultimi mesi, proprio per il notevole riag-giustamento dei tassi, la forbice tra fissie variabili si sia ridotta fortemente, ri-manendo tra lo 0,70% e l’1% anche perle durate più lunghe. Questo, alla lucedegli ulteriori aumenti dei tassi che pro-babilmente si verificheranno entro il2007, ha modificato notevolmente laprospettiva di convenienza nella sceltadi un mutuo: fissi e variabili sono aquesto punto abbastanza equivalenti daun punto di vista di semplice costo fi-nanziario, con il vantaggio che chi pre-dilige la sicurezza può optare per untasso fisso senza timori di un costo ec-cessivo, mentre chi vuole comunquecercare di massimizzare il risparmio ol’importo ottenibile potrà ancora orien-tarsi verso il variabile. L’importante, intutti i casi, è compiere una scelta ragio-nata, confrontando un’ampia gamma diofferte per poter individuare quella real-mente più conveniente; meglio se conl’ausilio di un consulente esperto, ingrado di supportare il cliente nella scel-ta e nella valutazione delle possibili im-plicazioni, non solo immediate ma an-che prospettiche, dei mutevoli scenaridei mercati finanziari.

Il rialzo dei tassi d’interesseL’intervento

Roberto AneddaDirettore Marketing di MutuiOnline (www.mutuionline.it) e PrestitiOnline (www.prestitionline.it )

RobertoAnedda

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 11

L’ATER di Verona, l’a-zienda Territoriale perl’Edilizia Residenziale,

da oggi ha un nuovo direttoregenerale. Si chiama GiorgioMarchi, un professionista conapprezzata esperienza nel cam-po dell’edilizia e non solo.L’ing. Marchi infatti ha un pas-sato di direttore tecnico orga-nizzativo all’Ente Fiera di Ve-rona dove successivamente èstato al vertice dell’area rivoltaai servizi tecnici e generali del-l’ente e della importantissimagestione organizzativa deglieventi fieristici. Un curriculumdi tutto rispetto, a cui si ag-giunge la sua presidenza diRete Morenica Srl, società chegestisce impianti e reti di gasmetano in 6 comuni veronesi.Laureato in ingegneria mecca-nica presso l’Università degliStudi di Brescia, Marchi è sta-to dipendenti della AnsaldoComponenti Spa di Milano,con mansione di ingegneriaprogettistica con competenzedi elaborazione e direzione deilavori. Successivamente ha la-vorato anche nel Comune di

Villafranca per la gestione delterritorio ed è forse in quellasede che si è specializzato peril difficile compito che oggi loattende. Coordinando per undi-ci anni una sessantina di perso-ne nell’ambito dell’edilizia pri-vata, dell’urbanistica, dei lavo-ri pubblici e dei servizi opera-tivi. Oggi all’ATER lo aspettaun lavoro complesso di trasfor-mazione e rinnovamento. L’A-TER opera nell’ambito dell’e-dilizia pubblica, promuovendoe realizzando uno sviluppo delterritorio in sintonia con i biso-gni dell’individuo. Ente econo-

mico dotato di autonomia or-ganizzativa, patrimoniale econtabile, si occupa di proget-tare e realizzare interventi diedilizia sociale, garantendo ilgiusto equilibrio tra il rispettodei valori etici ai quali si ispirala cultura dell’Azienda e i ri-sultati economici. L’ATER sirivolge oggi ad un’utenza piùvasta rispetto al passato, cheinclude realtà molto diverse, eoffre un servizio globale che fadell’uguaglianza il principio dibase. L’Azienda interviene nelcapoluogo e nella provincia diVerona, sia con progetti dinuove costruzioni sia con ope-re di recupero edilizio. I pro-grammi, realizzati anche gra-zie all’incontro di capitali pub-blici e privati, sono sempreorientati al rispetto del territo-rio e alla tutela dell’ambiente.L’ATER si impegna infatti nelrecupero di aree degradate eabbandonate, per riaffermarneil valore storico e risollevarnel’immagine, progettando inter-venti il più possibile compati-bili con il contesto ambientalein cui si trovano inseriti.

Marchi nuovo direttore dell’ATERL’azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Verona chiama un apprezzato professionista

Laureato in Ingegneria a Brescia, ha un passato di direttore tecnico organizzativo all’Ente Fiera di Verona

Consideriamo che un im-prenditore si fosse postoal 3/10/2005 la domandase indebitarsi a tasso fissoo variabile, oppure se co-prire il rischio-flusso (chederiva da oscillazioni deltasso di interesse) su unmutuo indicizzato Euriborgià in essere.Questo soggetto avrebbe potutoconsultare la curva dei tassi a ter-mine (forward) e la tabella dell’IRS(Interest rate swap) e formulare le(alcune) considerazioni che seguo-no, sulle durate esemplificative di 5e 10 anni (ignorando per semplici-tà gli spread applicati dalle banche)L’Euribor 3 mesi era circa il 2,2%.L’IRS a 5 anni era il 2,86% ed a 10anni il 3,29%. Ciò significava ipo-tizzare – data la curva forward al3/10/2005 - che i tassi impliciti abreve sarebbero stati inferiori al2,86% fino al periodo aprile-luglio2007, e che sarebbero stati supe-riori per il periodo seguente e finoalla scadenza del quinquennio. Pa-rimenti, i tassi i tassi impliciti abreve sarebbero stati inferiori al3,29% fino a circa l’ottobre 2010, eche sarebbero stati superiori per ilperiodo seguente e fino alla sca-denza del decennio.Per il mercato e l’imprenditore, al3/10/2005 – da un punto di vistaattuariale – era indifferente sceglie-re il fisso del 2,86% a 5 anni o del3,29% a 10 anni, oppure il variabi-le. Di conseguenza, chi allora aves-se scelto l’una o l’altra strada nonavrebbe né guadagnato né perdu-to, a patto che i tassi a breve sifossero effettivamente mossi comeatteso nelle curve forward. Ciò det-to, ci sarebbero comunque statealmeno due differenze rilevanti:a) nei conti economici sarebbe sta-to riflesso un tasso fisso costantedel 2,86% o 3,29%, anziché unaserie di tassi variabili via via cre-scenti nel tempo, dapprima inferio-ri al fisso, successivamente supe-riori ed ipotizzabili in base alla cur-va forward, con le conseguenze delcaso in termini di cash flow, utilinetti attesi ecc;

b) il valore dell’aziendadipende anche dal costodei mezzi investiti (capi-tale azionario e debito), etanto più alto è il costodel debito tanto più bas-so è il valore dell’aziendae viceversa; quindi, lascelta del tasso fisso

avrebbe tendenzialmente diminuitoil valore aziendale nei primi anni elo avrebbe privilegiato negli annisuccessivi.La scelta al tempo avrebbe potutoanche essere stata guidata dallaconsiderazione che il tasso fissosarebbe risultato più convenientedel variabile se i tassi a breve sifossero alzati più di quanto implici-tamente atteso dalla curva forward,e viceversa.Cosa è successo un anno dopo?La Banca Centrale Europea (il cuiprimo mandato non è il sostegnoall’economia, come la FED ameri-cana) ha alzato i tassi 4 volte nel2006, passando dal 2,25% al3,25%, con questo causando unaumento dell’Euribor superiore aquanto atteso un anno or sono.Ciò si riflette, oggi, in un Euribor 3mesi del 3,4% contro il 2,55% im-plicito nella forward al 10/2005 peril 10/2006, ed un IRS 5 anni del3,95% contro il 2,86% di un annofa, ed un IRS 10 anni del 4,06%contro il 3,29 di un anno fa.È oggi possibile affermare (con ilsenno di poi) che, alla luce dei datiodierni, la scelta da fare era quelladel tasso fisso e non quella del tas-so variabile o quella di coprire il ri-schio flusso su un mutuo esistentea tasso variabile con un derivatoplain vanilla interest rate swap,purchè effettivamente di copertura.Ma non è sempre andata così: ne-gli anni 2001-2005 i tassi variabilinon sono quasi mai aumentati co-me atteso dalle forward, bensì so-no scesi, penalizzando chi avevascelto il tasso fisso. Oggi si ripro-pone la scelta: che fare? Excel,curve forward e simulazioni forni-scono interessanti spunti di rifles-sione e scelta cosciente, ma maicertezze.

Tasso fisso o variabile: considerazioni un anno dopo

L’intervento dello Studio Rubini & Partners

di Marco Rubini

L'iniziativa di tutela giudi-ziaria lanciata nel dicembre2003 da Altroconsumo, associa-zione indipendente di consuma-tori, a favore dei danneggiati daldissesto Parmalat, registra unpasso in avanti decisivo. Gli av-vocati che curano la causa di ri-sarcimento danni per il casoParmalat in Italia hanno notifi-cato l'atto di citazione a Deloitte& Touche e Italaudit s.p.a. in li-quidazione (ex Grant & Thorn-ton) per conto di 2607 rispar-miatori che si sono rivolti ad Al-troconsumo. L’iniziativa è incollaborazione con Deminor. Sitratta di risparmiatori che, confi-dando nella certificazione dei re-visori, furono indotti all’acqui-sto dei titoli. Se le società di re-visione avessero svolto l’attivitàcorrettamente e senza omissioni,i titoli non sarebbero mai statiammessi al mercato borsistico,né sarebbe stata data loro unavalutazione positiva da parte de-gli analisti finanziari. La causa

al momento coinvolge solo gliobbligazionisti - gli azionisti,per ragioni tecniche, agiranno ingiudizio in un secondo momen-to - e le società di revisione checertificavano i bilanci della Par-malat. Il risarcimento richiestodai risparmiatori supera com-plessivamente i 38 milioni di eu-ro. L’articolo 164 del Testo uni-co della Finanza prevede espli-citamente che “il responsabiledella revisione ed i dipendentiche hanno effettuato la revisione

contabile sono responsabili insolido con la Società di revisio-ne per i danni conseguenti dapropri inadempimenti o da fattiilleciti nei confronti della Socie-tà che ha conferito l’incarico enei confronti dei terzi danneg-giati”. Secondo Altroconsumo ildolo dei revisori emerge chiara-mente sia nel comportamentodelle società di revisione chedalle omissioni nelle attività dicontrollo. In pratica le società direvisione sono venute meno al-l’essenza stessa della loro fun-zione, quella cioè di garantireagli operatori finanziari, e più ingenerale al mercato, la veridicitàdei conti esaminati e certificati.L’ammontare del danno calcola-to da Altroconsumo comprendela somma degli investimenti ef-fettuati da ciascun risparmiatore,pari a 38.390.196,34 euro. Al to-tale richiesto dovranno essereaggiunti gli interessi non perce-piti e il risarcimento per svaluta-zione monetaria.

Caso Parmalat, risarcimento di 38 milioni di euroÈ l’ammontare della richiesta di Altroconsumo a Deloitte & Touche e ad Italaudit

GiorgioMarchi

PaoloMartinello

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 13

Riferimento Curva Tassi di interesse Previsione Tassi a Breve Banca Tasso Euribor Rates Swap Futures su Euribor

3 mesi 6 mesi 2 anni 5 anni 10 anni dic-06 mar-07 giu-07 BCE 3,25 3,48 3,62 3,81 3,87 3,99 3,70 3,82 3,85 FED 5,25 5,37 5,39 5,19 5,20 5,29 5,36 5,24 5,10 BOJ 0,25 0,43 0,50 0,81 1,33 1,89 0,69 0,78 0,55

Stock/Commodity Valore - Variazione (%) Indice Oggi 1 week 1 mese 2006 2005

MIBTEL 29986,00 1,58 3,76 11,23 26,93 EUROSTOXX50 3944,88 0,77 5,42 9,45 32,82

S&P 500 1353,42 0,24 4,15 6,67 12,59 NIKKEI 225 16400,57 1,98 3,84 0,24 42,39

Petrolio 58,47 0,03 -10,87 -4,21 38,82 Oro 574,245 -0,50 -4,93 11,07 31,26

Alluminio 2600 3,26 4,08 34,02 61,49 Rame 7450 -0,01 -2,04 64,24 137,87 Zinco 3675 7,80 92,31 202,97 8,12

Market & Financial Review Un occhio sempre aperto sui mercati finanziari a cura di

Forex 47 SpA — www.forex47.it

Tassi di interesse “Il Comitato esecutivo della Bce ritiene che, se le stime economiche saranno confermate, un'ulteriore r i m o z i o n e d e l l a p o s i z i o n e accomodante di politica monetaria sarebbe giustificata”. È quanto ha dichiarato il governatore della Banca centrale greca, Nicholas Garganas, secondo cui è possibile che l'inflazione salga nel resto dell'anno a causa dell’aumento del prezzo del greggio. Sul fronte statunitense, in molti ormai

Forex Market La questione nordcoreana, dopo il primo test atomico di Pyongyang, ha messo sostanzialmente il mercato in standby. L’inizio di sett imana estremamente interlocutorio ha visto un unico grande attore; il dollaro statunitense che ha recuperato terreno contro tutte le principali valute. Da sottolineare come la crisi stia ulteriormente svalutando lo Yen, che, tradizionalmente debole contro Euro per effetto del cosiddetto “carry trade”, perde terreno anche contro Dollaro. Il rafforzamento dello USD ha permeato tutto l’inizio di settimana e si è fatto sentire pesantemente contro GBP e soprattutto contro EUR. Analizzando graficamente il cross USDJPY ci si trova di fronte ad importanti livelli che hanno guidato la rivalutazione della valuta nipponica contro dollaro nel corso degli ultimi 10 anni. Il mercato si trova quindi ad uno spartiacque fra una probabile ripresa di forza dello Yen nei prossimi mesi od un suo ulteriore indebolimento.

Mercati Azionari Nonostante il putiferio scatenato a livello geopolitico dai test nucleari effettuati dal regime nordcoreano, le borse mondiali mettono a segno un’altra ottava positiva. Le piazze asiatiche, che avrebbero dovuto subire maggiormente il contraccolpo psicologico della notizia, vedono il segno più, con il Nikkei che viaggia attorno ai 16500 punti. A Piazza Affari l’indice principale, l’S&P Mib, superara ormai abbondantemente i 39000 punti, toccando anche i massimi da inizio anno. Da segnalare su un mercato americano particolarmente dinamico e in fase positiva ormai da diverse settimane, l’acquisizione da parte di Google del maggiore portale video mondiale You Tube, alla sbalorditiva cifra di 1,6 miliardi di dollari.

DISCLAIMER: I dati riportati all’interno del presente “Market & Financial Review” fanno riferimento alle ore 12:00 del giorno mercoledì immediatamente precedente la data di pubblicazione. Le analisi e le previsioni sull’andamento del mercato fornite da Forex47 sono suggerimenti fondati su convinzioni, studi ed esperienze che il nostro Team fornisce all’investitore. Forex 47 non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita o mancato profitto, direttamente o indirettamente legati all’utilizzo delle informazioni da noi fornite.

Commodities

Il prezzo del greggio resta sotto la soglia dei 59 dollari, vicino ai minimi da otto mesi. L'Opec, l'organizzazione che riunisce i Paesi produttori del petrolio, quindi ha deciso di tagliare la produzione di un milioni di barili al giorno a partire da fine mese. L'annuncio è arrivato dal presidente del cartello e ministro petrolifero della Nigeria, Edmund Daukoru. La manovra era ormai da tempo oggetto di discussione ed è stata formalizzata dopo che l’OPEC ha rivisto al ribasso le sue stime sulla crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2006 e per il 2007. Questa settimana le quotazioni dell’oro si mantengono piuttosto deboli, in funzione della forza del dollaro, mentre rimangono pressoché invariati i prezzi del rame.

ritengono che la FED non sia in procinto di operare sui tassi d'interesse e che l'economia statunitense si collochi al momento su posizioni meno deboli di quanto si pensava. Tali visoni sono state rafforzate dalle dichiarazioni presidente della FED di St. Louis, William Poole, in un'intervista al Financial Times, secondo cui sarà il mercato dei bond a stabilizzare l'economia. Poole, membro votante del direttivo

FOREX Oggi Ultima settimana Oggi Ultima settimana Mercato spot spot min max Mercato spot spot min max USDJPY 1,2549 1,2730 1,2519 1,2739 EURGBP 1,5938 1,5859 1,5853 1,5948 EURUSD 149,92 150,17 149,01 150,34 EURCHF 1,8569 1,8868 1,8518 1,8878 EURJPY 0,6758 0,6748 0,6712 0,6769 GBPUSD 119,50 117,97 117,45 119,77

della banca centrale statunitense, ha d e t t o : “ I l F O M C p u ò f a r e relativamente poco e si affida all'azione stabilizzatrice delle reazioni del mercati ai dati macro attuali”. Guardando al mercato obbligazionario,

Poole ha detto che il calo dei rendimenti dei titoli a lunga ha allentato la pressione sulla banca centrale e che “il calo dei tassi a lunga sta lavorando come stabilizzatore dell'economia”.

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 15

Si allarga la rete di Riello Elet-tronica, grazie all’acquisizio-ne della londinese CPS,

azienda distributrice di gruppi di con-tinuità (UPS) che può contare su unfatturato di oltre 4 milioni di sterline(6 milioni di euro circa) e un mercatoconsolidato su tutta l’isola britannica.Grazie a quest’operazione, l’aziendaguidata da Pierantonio Riello, rafforzacosì la sua presenza in Europa, dovepuò già contare su sei società control-late e dislocate tra la Germania, laFrancia, la Spagna e il Galles: «La no-stra strategia è proprio questa – spiegaRiello – crescere attraverso acquisizio-ni mirate che permettano, oltre che unaccesso diretto al mercato, un serviziodi assistenza rapido ed efficace chenon può che migliorare la qualità dellanostra offerta». La CPS, con i suoi 25collaboratori e l’elevata specializza-zione tecnologica, è concentrata sultarget delle grandi potenze, che inte-ressano settori di mercato strategiciquali le grandi banche della city, i tra-sporti, l’energia, gli ospedali e gli entigovernativi. «Sono utenti tecnicamen-te preparati ed esigenti, per i quali ilgruppo di continuità è parte di un ser-vizio globale di “sicurezza dell’ener-gia” che non è limitato all’hardwareelettronico, ma inizia dalla consulenzaspecialistica e si conclude con i pro-grammi di assistenza e di manutenzio-ne preventiva. Riello Elettronica è al-l’avanguardia in questa proposta, conil suo esclusivo sistema di monitorag-gio a distanza “Teleguard”. Grazie adesso i suoi centri di assistenza, e oraanche quelli di CPS, sono i grado ditelecontrollare 24 ore al giorno lo statodell’impianto ed intervenire tempesti-vamente», ha spiegato Roberto Facci,direttore commerciale. Il settore UPSdi Riello Elettronica impiega oltre 300collaboratori ed ha chiuso il 2005 conun fatturato di 130 milioni di euro: «Ilmercato inglese si sta rivelando in for-te crescita – continua Facci – e perquesto è una delle nostre priorità disviluppo. La nuova sede di Londra siaffianca a quella già esistente a Wrex-ham, nel Galles, che è maggiormenteorientata verso il mercato informaticoed i canali distributivi, dove sono ri-chieste soprattutto le potenze medio-piccole: le due realtà si completanopertanto a vicenda, perché da un lato sicollocano geograficamente nelle duearee più industrializzate dell’isola, ri-spettivamente il sud-est con al centroLondra e le Midlands con Birmin-gham e Manchester, e dall’altro copro-no i due principali segmenti del merca-to». I sistemi di continuità prodotti dal-

la Riello UPS, di recente voluti anchedall’organizzazione del G8 di San Pie-troburgo per garantire energia in casodi black-out, operano nei più svariatisettori, dall’informatica, all’industria,dallo small office, alla sicurezza e gliospedali: «La sicurezza è un comparti-mento per noi fondamentale – precisail direttore generale Fabio Passuello –e lo confermano anche alcuni grandinomi che hanno scelto i sistemi Riello.È il caso dell’Arma dei Carabinieri,dell’Aeronautica Militare italiana, del-la Polizia di Stato o della Guardia diFinanza, ma anche degli aeroporti diMadrid, Monaco, Abu Dhabi e Bang-kok, per i trasporti di British Airwaysed Air France, di Trenitalia o Autostra-de». Le apparecchiature prodotte nel2005 nei due stabilimenti di Legnago edi Milano, si aggirano intorno alle 250mila, in aumento del 25% rispetto al2004. La potenza installata è passatadai 205 mila Kva nel 2000 all’attuale627 mila Kva, con una crescita costan-te durante il quinquennio: «La potenzacomplessiva installata nel 2006 ci per-metterebbe di alimentare senza proble-mi una città come Milano», tiene aprecisare Pierantonio Riello. Una partefondamentale nella crescita dell’azien-da l’ha svolta la ricerca, lo sviluppo dinuove tecnologie che hanno reso i pro-dotti sempre più affidabili. Per questoRiello UPS ha istituito da alcuni annidue centri ricerche specializzati, a Le-gnago e a Milano, dove operano com-plessivamente circa 50 tecnici. Proprioquest’anno sarà completata nella sedelombarda la nuova sala prove, che ol-tre ad essere dotata di sofisticate appa-recchiature di prove e misura, disporràdi una potenza sufficiente a collaudarea pieno carico impianti fino a 2400kW. «Non solo tecnologia, ma anchesviluppo di prodotti sempre più effi-cienti e a basso impatto ambientale –conclude Riello – perché l’obiettivo,la sfida futura, è arrivare alla vera“energia pulita”, con impatto ambien-tale ridotto al minimo».

Riello Elettronica sbarca nella CityIl gruppo guidato da Pierantonio Riello acquisisce in Gran Bretagna

Grazie all’operazione sulla londinese CPS, azienda distributrice di gruppi di continuità

Per meglio comprendere le nuove normativerelative alle decisioni dei soci nelle società aresponsabilità limitata è opportuno partiredalla delega al governo per la riforma del di-ritto societario (Lg. 3-10-2001, n. 366) checontiene alcuni principi ispiratori, dei quali siriportano qui di seguito quelli che più interes-sano la materia in oggetto:– prevedere un autonomo e organico com-plesso di norme modellato sul principio dellarilevanza centrale del socio e dei rapporti con-trattuali (e personali) tra i soci;– prevedere un’ampia autonomia statutaria,con riguardo, in particolare, alle strutture or-ganizzative ed ai procedimenti decisionali del-la società;– prevedere libertà delle forme organizzativenel rispetto del principio di certezza nei rap-porti con i terzi.Nella relazione si ribadisce che la nuova so-cietà a responsabilità limitata intende offrireagli operatori uno strumento caratterizzato dauna significativa ed accentuata elasticità ditutte le norme che ne regolano la vita persoddisfare esigenze particolarmente presentinel settore delle piccole e medie imprese;cessa di presentarsi come una piccola societàper azioni, assume proprie caratteristiche au-tonome e una "struttura fondamentalmentepersonalistica".Coerentemente con questi principi molte so-no le novità che riguardano la materia in og-getto. In primo luogo tutte le norme che di-sciplinano le decisioni dei soci sono contenu-te in tre soli articoli, e questo è indice di unnotevole sforzo di semplificazione e di conci-sione del legislatore tale da portare ad unasorta di "deregulation" della materia.Cambia lo stesso termine che definisce la for-mazione della volontà sociale: la parola "deli-berazione" è sostituita da "decisione"; non c'èpiù la distinzione tra assemblee ordinarie estraordinarie e la formazione della volontà deisoci può avvenire in modi diversi dall’assem-blea, pur mantenendosi la necessità di unadeliberazione collegiale e di un quorum quali-ficato per determinate materie. Infine, mentrela precedente normativa che regolava questamateria conteneva numerosi richiami allenorme delle società per azioni, attualmentequelli rimasti sono tutti relativi alla invaliditàdelle decisioni dei soci e si trovano nell'ultimocomma dell'art. 2479-ter. Questa novità ri-sponde alla esigenza di autonomia indicatadalla legge delega e dalla relazione.Passando ora ad esaminare gli articoli 2479 e2479-bis, vi troviamo una prima rilevante no-vità: spetta al contratto sociale distribuire le

competenze tra soci eamministratori.Viene così ribaltata laprecedente previsionenormativa.Infatti il "vecchio" art.2486, richiamando

l'art.2364 in tema di società per azioni, per-metteva all'assemblea di deliberare "sugli altrioggetti attinenti alla gestione della società ri-servati alla sua competenza dall'atto costituti-vo o sottoposti al suo esame dagli ammini-stratori"; da tale normativa si argomentavaper ritenere illegittima una clausola statutariache rimettesse ai soci tutte le decisioni relati-ve alla gestione della società perché, si dice-va, in tal modo si sarebbe svuotato l'organoamministrativo dalle sue funzioni.Attualmente è invece possibile prevedere chespetti ai soci l'intera gestione sociale.Il legislatore ha voluto infatti che nella societàa responsabilità limitata i soci fossero liberi didecidere come distribuire le competenze tra isoci e gli amministratori; questa piena libertàsi fonda sulla nuova considerazione della fi-gura del "socio amministratore". Ciò è confer-mato sia dalla previsione della utilizzabilitàdelle norme che regolano l'amministrazionedella società di persone, la quale consente dicumulare nella persona del socio le compe-tenze proprie di questo e quelle proprie del-l'amministratore, sia dalla disposizione conte-nuta nel settimo comma dell'art. 2476 checoinvolge i soci nella responsabilità derivantedal compimento di atti dannosi per la società,i soci o i terzi, qualora intenzionalmente deci-si o autorizzati dagli stessi soci, eliminandocosì un residua possibile obiezione relativa al-la irresponsabilità dell'assemblea.L'art. 2479 al primo comma stabilisce chesono comunque di competenza dei soci lematerie loro riservate nell’atto costitutivo,nonché quegli argomenti che uno o più am-ministratori o tanti soci che rappresentino al-meno un terzo del capitale sociale, sottopon-gono alla loro approvazione.Lo stesso art. 2479 al secondo comma indi-vidua un elenco di materie che, in considera-zione della loro rilevanza, sono inderogabil-mente di competenza dei soci ma l’elencopuò essere molto più ampio e spetterà ai pro-fessionisti indagare la volontà delle parti insede di costituzione, per attribuire ai soci tut-te quelle materie che i soci stessi vogliono ri-servare alla loro competenza, in modo da au-mentare il coinvolgimento e la partecipazionenelle scelte sociali.Sono quindi di esclusiva competenza dei so-

ci, per espressa previsione di legge:– l’approvazione del bilancio e la distribuzionedegli utili;– la nomina degli amministratori– la nomina, nei casi previsti dall’art. 2477,dei sindaci e del Presidente del Collegio Sin-dacale o del Revisore;– le modificazioni dell’atto costitutivo;– la decisione di compiere operazioni checomportino una sostanziale modificazionedell’oggetto sociale determinato nell’atto co-stitutivo o una rilevante modificazione dei di-ritti dei soci.Però anche quando la competenza è indero-gabilmente dei soci, non necessariamente èrichiesta l’adozione del metodo collegiale;l’assemblea infatti cessa di essere il luogoesclusivo imposto dalla legge per la forma-zione della volontà sociale, con applicazionedi una procedura articolata nelle fasi dellaconvocazione, riunione, discussione e vota-zione simultanea. Il diritto di voto è regolatodal quinto comma dell'art. 2479 c.c.: "ognisocio ha diritto di partecipare alle decisionipreviste dal presente articolo ed il suo votovale in misura proporzionale alla sua parteci-pazione". È confermato dal secondo commadell’art. 2468: "i diritti sociali spettano ai sociin misura proporzionale alla partecipazioneda ciascuno posseduta". Il terzo comma del-l'art. 2479 introduce due nuovi metodi diespressione del voto: la consultazione scrittaed il consenso espresso per iscritto. La pos-sibilità di avvalersi di questa novità deve es-sere tuttavia prevista dallo statuto, altrimentivale il disposto del quarto comma dello stes-so articolo e i soci possono decidere solo inassemblea.La legge non definisce le due modalità di vo-tazione e, come unico requisito di entrambe,richiede solo che "dai documenti sottoscrittidai soci devono risultare con chiarezza l'argo-mento oggetto della decisione e il consensoalla stessa". Certamente restano molte lacuneche dovranno essere colmate nelle norme difunzionamento della società (sarà ad esempioopportuno dare un tempo di formazione dellavolontà per non tenere in sospeso all'infinitola possibilità di decidere) nonché molte per-plessità che soltanto il tempo potrà risolvere.La convocazione è libera nelle forme e neimodi e spetta all'atto costitutivo indicarli.L'unica regola è quella dettata dal primocomma dell'art.2479-bis che richiede che imodi siano tali da "assicurare la tempestivainformazione sugli argomenti da trattare".Quindi non sono individuati né il soggetto suiniziativa del quale deve essere fatta la convo-cazione, né le modalità. È certamente oppor-tuno regolare i mezzi di comunicazione dellaconvocazione; infatti se l'atto costitutivo nondispone nulla in proposito, vale ancora la vec-chia lettera raccomandata spedita ai soci al-meno otto giorni prima dell'adunanza.

Decisioni dei soci nelle s.r.l

L’intervento di Natale Callipari (avvocato)

PierantonioRiello

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 16

S erata indimentica-bile. Il castello diVillafranca illumi-

nato alla perfezione, quasimille invitati tra personali-tà e associati, un menu diprim’ordine. Questi gli in-gredienti per festeggiare ilcompleanno dei sessant’an-ni del Collegio dei Costrut-tori Edili della Provincia diVerona. Un’iniziativa volu-ta dall’intero direttivo, e inparticolare dal neo presi-dente, il Gr. Uff. Geom.Andrea Marani. Un giornodi gioia, di unità, di soddi-sfazione. Per tutti i prota-gonisti e i presenti, soprat-tutto per i costruttori edilidi ieri e di oggi, anche diquelli che non ci sono più,ma che sono rimasti indi-menticati. A loro va il ri-cordo e il pensiero per leopere fatte che rimangonooggi ed esprimono la Vero-na del presente. Il Collegiodei Costruttori di oggi van-ta una presenza determi-nante, fondamentale, nel-l’economia veronese. Sonopassati sessant’anni, manon per nulla. Il ruolo deicostruttori è stato fonda-mentale, perché quando gliè stato permesso ha scandi-to il ritmo del futuro e del-le scelte programmatichedi Verona e della nostraprovincia. Un’associazionedi imprese protagoniste

dello sviluppo non solo no-stro, ma anche del Paeseche a volte è stato esporta-to anche nel mondo. Neldiscorso di saluto del presi-dente Marani non potevamancare un pensiero percolui che fu un cardine deiCostruttori, l’Ing. Giusep-pe Voi. Oggi giustamente,sostiene Marani, il Colle-gio deve favorire una con-dizione di dialogo con ilmondo politico, del lavoro,delle associazioni, dellacultura. Tutti devono inve-stire sulla qualità e sullaformazione. Marani, conuna punta di ironia, ha ri-cordato a tutti che non c’è

da perdere tempo. Bisognaoperare, costruire, dialoga-re, perché tra quarant’anniil Collegio compirà un se-colo, e sarà nelle mani del-le nuove generazioni, a cuiva lasciato radicato e soli-do. Presente alla serata c'e-ra tutto il mondo imprendi-toriale dei Costruttori asso-ciati, insieme alle loro gen-tili signore. C’era la piùfolta rappresentanza delmondo politico, espressio-ne trasversale di Unione eCasa delle Libertà, tra que-sti gli onorevoli Ferro,Fratta Pasini, Giorgetti,Borghesi, il senatore Bon-frisco, assessori regionali

come Conta, Giorgetti eValdegamberi e consigliericome Bazzoni e Franchet-to, assessori e consigliericomunali e provinciali diVerona. Ovviamente il sin-daco scaligero Zanotto esignora. L’ex prefetto diVerona Giovannucci, gliimprenditori capeggiati daPierluigi Bolla, il presiden-te dell’Aeroporto ValerioCatullo Fulvio Cavalleri, ilpresidente dell’AthesisLuigi Righetti, il presiden-te della Banca di VeronaStefano Bianchi con signo-ra e il direttore ValentinoTrainotti, il presidente diCredito Veronese Adriano

Baso. Insomma, il gothadel gotha. Il tutto conditoda musica e canti di LuisaCorna, indimenticabili ifuochi d’artificio e il buffetda grandi occasioni. Il neopresidente Andrea Maranida tempo sosteneva chequesto appuntamento nonpoteva rimanere indimenti-cato, per tutti coloro che lohanno preceduto e soprat-tutto per la città che granparte dei suoi associati hacostruito. Con la serata divenerdì ha mantenuto lasua promessa e i mille sonocorsi a festeggiare i sessan-t’anni del Collegio Costrut-tori Edili.

Mille invitati per il Presidente MaraniFesteggiati nel castello di Villafranca i 60 anni del Collegio dei Costruttori Edili della Provincia di Verona

Presenti al gran completo politici, pubblici amministratori, associati. Il tutto condito di musica e grande eleganzaCLEMENTE MARCHI

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 19

L a sanità pubblica deve la-vorare a stretto contattocon l’industria alimentare

con il comune obiettivo di tutela-re la salute dei cittadini, garantirecertezze e trasparenza, chiarezzae tempestività di informazioni.Questo vale a maggior ragione inun territorio come quello verone-se, dove un agroalimentare d’ec-cellenza è il fiore all’occhiello delsistema economico e non è maivenuto meno il contributo alla si-curezza dei cibi e alla tutela della

salute e del benessere dei consu-matori. Lo ha detto Bruno Vero-nesi, presidente della sezioneConserve animali di Confindu-stria Verona, accogliendo il sotto-segretario al ministero della Salu-te Giampaolo Patta per un incon-tro sui temi dei controlli, dellasemplificazione delle norme, del-le analisi dei rischi e sul clima difiducia reciproca che si dovrebbeinstaurare tra aziende e organismigovernativi in vista di un depreca-bile ma sempre possibile nuovoallerta sanitario a danno del com-parto. Veronesi ha ricordato al

sottosegretario il pesoeconomico dell’indu-stria agroalimentaredel Nordest e le rica-dute sociali ed econo-miche del settore sulterritorio veronese,sottolineando che fra ipunti di forza dellacategoria ci sono ilcontrollo totale dellefiliere, fondamentaleai fini della sicurezzaalimentare, e un im-pegno continuo perincrementare l’inno-vazione e la qualità eper vincere le sfidedel futuro. «Ma il set-tore da solo non è in grado di su-perare ogni difficoltà – ha preci-sato Veronesi –: per evitare chel’agroalimentare diventi menocompetitivo e per garantire un’ef-ficace tutela della salute pubblicaoccorre operare in sinergia, conpieno accordo tra Stato e imprese.Le autorità dovrebbero snellire almassimo la parte burocratica, au-torizzando l’autocontrollo, unifi-cando le strutture preposte alleverifiche, razionalizzando i con-trolli ed eliminando i dubbi sulleinterpretazioni delle leggi». Vastee articolate le proposte degli im-prenditori veronesi: aggiornamen-to e semplificazione delle norme,accurata analisi del rischio in casodi segnalazioni, informazioneunivoca e trasparente per non

creare allarmismi ingiustificatiche possono danneggiare il mon-do produttivo, collaborazione atutti i livelli anche con ambienta-listi e rappresentanti dei consu-matori per discutere e circoscrive-re i problemi.«Le aziende accettano con fiduciale procedure che hanno comeobiettivo la qualità e la sicurezzaalimentare – ha concluso Verone-si – ma lo Stato dovrebbe colla-borare, senza moltiplicare i con-trolli con cavilli giuridici e prati-che troppo complicate. Fiducia si-gnifica anche rispettare i reciprociruoli nell’ambito delle propriecompetenze».Il sottosegretario Patta, ribaden-do che il governo ritiene strate-gico il settore agroalimentare,

ha precisato di «voler capire co-me valorizzare le aziende e il si-stema, per evitare che altre mar-che e catene di distribuzione fi-niscano sotto il controllo stra-niero. Quindi occorre far cresce-re il comparto per favorire ladiffusione del Made in Italy».In questo ambito il ministero del-la Salute punta a offrire un contri-buto in termini di tutela della qua-lità, «in un settore nel quale glierrori e la mancanza di controlli sipagano salati. Tollerate quindiqualche pratica in più – ha dettoPatta alle aziende –, se va a van-taggio di tutto il sistema. Qualcosa si potrà comunque fare,ad esempio riorganizzando i rap-porti con le Regioni perché dedi-chino più risorse alla prevenzio-ne». Il Testo unico della sicurezzaalimentare oggi in vigore, ha assi-curato il sottosegretario, sarà pro-rogato in vista della riorganizza-zione e semplificazione della nor-mativa: sarà aperto un tavolo diconfronto con le categorie «per-ché – ha aggiunto – non dobbia-mo farci trovare impreparati sullasalute e gli stili di vita. Ad esempio, prepariamoci a pro-durre e certificare alimenti più“sani” anche dal punto di vistadietetico, per evitare che gli altriPaesi mettano il “bollino rosso”alle nostre produzioni tipiche... eportiamo invece in Europa le no-stre proposte per un cibo di quali-tà rispettoso della salute».

Agroalimentare e salute pubblicaIncontro del governo con il presidente della sezione conserve animali di Confindustria

Dai dirigenti del forum Per-manente del terzo settore venetoriceviamo il seguente documentoi(stilato la scorsa settimana) chevolentieri pubblichiamo:Il Forum Permanente del TerzoSettore del Veneto a nome delleassociazioni aderenti: Acli, Age-sci, Aics, Anolf, Anpas, Antea,Arci N.A., Arci ragazzi, Arci ser-vizio civile, Asi, Auser, Avis, Ccs,Cnca, Compagnia delle OpereNord Est, Consorzio Etimos, Co-ordinamento Veneto Accoglienza,Csi, Ctg, Eurocare Italia, Feder-solidarietà concooperative, Fitel,Lega Nazionale Cooperative eMutue, Legambiente, Mag servi-zi, Mcl, Uisp, Us Acli, Lega con-sumatori acli ,Adiconsum espri-

me preoccupazione per la attualefase di stallo in cui versa la Re-gione Veneto.In particolare preoccupa la man-canza di una linea e di una strate-gia politica in merito alle questio-ni sociali che si concretizza nella“vacanza” di oltre un trimestredella guida politica all’assessora-to al sociale, volontariato e terzosettore del Veneto.Di fronte alle numerose questionirimaste incompiute, urge la ripre-sa di azione da parte del Venetosoprattutto in previsione di unadiscussione sulla finanziaria chesi preannuncia alquanto compli-cata. Il Forum esprime preoccu-pazione anche per l’assenza diqualsiasi segnale di continuità

operativa, in quanto vi è il rischioche ai tavoli negoziali nazionali einterregionali il Veneto si troviescluso e che del sociale si parliin misura residuale. Di fronte ad una ventilata azionedi ristrutturazione delle politichesocio-sanitarie (vedi Legge finan-ziaria), la mancanza di una regiadel Veneto, rischia di far saltarepezzi di società civile. Il Forum chiede che si apra un ta-volo di confronto sulle politichesociali del Veneto e in contempo-ranea venga definito l’interlocuto-re politico da parte del GovernoVeneto al più presto. I portavoce del Forum Perma-nente del terzo Settore, P. Alfier,M. Bastianello, U. Campagnaro

Bruno Veronesi: «Obiettivi comuni col mondo medico e sanitario»PAOLA DE MARCHI

Terzo Settore, appello alla RegioneUn documento del Forum permanente indirizzato alla giunta veneta

Può sembrarebanale ma per unapersona cieca as-soluta o con unpiccolo residuo vi-sivo, non è faciletenere in ordine ipropri capelli otruccarsi…. ma sipuò fare conoscen-do certi trucchettio accorgimenti. CURA – La cura del propriocorpo è uno degli aspetti impor-tanti per la dignità personale eper l’inserimento sociale.IL CORSO – Questo è lo sco-po del corso organizzato dal-l’Unione Italiana Ciechi e gliartigiani del settore estetica edacconciatura della Cna che sioccuperà della CURA DELLAPERSONA.ESPERIENZA – Si tratta diuna prima esperienza che vedràprotagoniste 12 persone, con ca-denza quindicinale dal giorno 8ottobre fino a dicembre.BENESSERE – L’Unione Be-nessere e Sanità della Cna Vene-to partecipa al corso con alcunisuoi imprenditori ed imprenditri-ci, che mettono a disposizioneoltre la loro consueta professio-nalità anche un attenzione in più,capace di trasmettere a questepersone nozioni pratiche che leaiutino ad essere autonome.NOZIONI – Estetisti e parruc-chieri daranno nozioni sia teori-che che pratiche rivolte ad una

buona cura della persona, in mo-do che i non vedenti prestino at-tenzione al proprio aspetto este-riore, a curare autonomamente ilproprio corpo, la pelle, i capelli,il viso e le mani senza ricorreread altre persone vedenti.I TEMI DA AFFRONTARE –I temi che verranno affrontatinegli incontri avranno una primaparte teorica, e una seconda pra-tica. Ogni volta verrà trattato unargomento specifico.Ecco ad esempio alcuni temi cheverranno affrontati: la pelle delcorpo e del viso; descrizione deivari tipi della pelle e presenta-zione dei vari prodotti per la cu-ra; il viso e il trucco: teoria epratica; i capelli: descrizione deivari tipi di capelli, morfologia;prova di asciugatura a phon; pe-dicure e manicure: nozioni epratica di cura mani e piedi.Di volta in volta verranno distri-buite delle informative sugli ar-gomenti che verranno stampatein braille, registrate su cassetta,fotocopiate a caratteri ingranditi.

Estetica e non vedentiUn corso organizzato dalla CNA veneta incollaborazione con l’Unione Italiana Ciechi

BrunoVeronesi

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 21

I l Gruppo Infracom ha annun-ciato di aver raggiunto un ac-cordo per l’acquisizione del

100% del capitale sociale di Net-scalibur Italia, managed serviceprovider, per 27 milioni di Euro. «Netscalibur Italia è una societàfocalizzata sui servizi e non sulleinfrastrutture: la sinergia con i no-stri asset storici sarà perfetta e da-rà vita ad uno dei gruppi più com-pleti ed integrati dell’ICT italia-na», afferma Roberto Reboni,Amministratore Delegato di In-fracom. «Con il management diNetscalibur abbiamo subito trova-to un’intesa ma soprattutto condi-viso la visione strategica del valo-re che il progetto industriale potràavere, una volta integrate le duerealtà».MANAGEMENT – Ed infattiOscar Cicchetti, il manager che

ha gestito, come azionista e am-ministratore delegato, l’acquisi-zione ed il turnaround di Netsca-libur Italia, continuerà a guidarel’Azienda ed affiancherà il Verti-ce Infracom nello sviluppo enella realizzazione del progettoindustriale.Fondata nell’aprile 2000, Netsca-libur Italia è stata acquistata nel2003, dopo la decisione di disin-vestimento di Morgan Stanley eGoldman Sachs, da una nuovacompagine di azionisti formatadal fondo di venture capital Ingle-se TLcom, da Vittorio Merloni,dal FB Group di Franco Bernabè,dall’Amministratore DelegatoOscar Cicchetti, da Renato River-so e da altri investitori privati. Avalle di un importante processo diristrutturazione e rilancio, realiz-zato dal nuovo management e dainuovi azionisti, la Società in me-no di tre anni ha raggiunto un ri-

sultato netto ed un cash flow posi-tivi e prevede di chiudere l’annocon un fatturato superiore a 17milioni di Euro, in crescita di ol-tre il 10% rispetto all’anno prece-dente, e con un EBIDTA di 3 mi-lioni di Euro. LEADER – Netscalibur Italia sipresenta oggi come un operatoreleader nell’offerta di NetworkedIT Services (hosting, system eservice outsourcing, full IP net-working e mobile integration). Hauna relazione stabile con oltre400 clienti corporate tra cui gran-di banche, i principali operatori

nel mondo dei media, aziendegrandi e medie che operano nel-l’industria, nei servizi, nella dis-tribuzione. Dispone di asset uniciquali il GIX (Global Internet Ex-change), unico punto di peeringprivato italiano, la Avalon Tele-house, uno dei maggiori punti diinterconnessione tra carrier delsud Europa, in cui sono presentioltre cento carrier nazionali ed in-ternazionali, Data Center a Mila-no, Roma, Bologna e Napoli chegarantiscono i più elevati standarddi sicurezza, continuità del servi-zio, affidabilità e protezione. Dis-pone infine di un team di oltre 50professionisti che sono stati capa-ci di gestire il turnaround e che siguadagnano sul campo ogni gior-no la fiducia di carrier ed aziende. MODELLO – «Il modello Infra-com, di impresa al servizio delleimprese del territorio, ha dimo-strato di essere vincente sin dallesue origini nel Nordest, ma poi inToscana, Emilia Romagna e neidiversi distretti industriali in cui èstato attuato. L’acquisizione diuna società radicata nel contesto

milanese ci permette di espandereulteriormente sul territorio il mo-dello Infracom», precisa Giovan-ni Zola, Direttore Generale delGruppo Infracom. «Modello checonsiste nell’offrire alle aziendeclienti un partner unico, in gradodi supportarle in tutte le esigenzedi Information & Communica-tion Teconology, a qualsiasi li-vello della catena del valore.Un partner dotato di infrastrut-ture proprie per la connettivitàe le tlc, di data center perl’outsourcing e di applicativiverticali specifici per ciascunsettore merceologico. In prati-ca, una realtà unica nel panora-ma ICT nazionale». «Netscali-bur Italia in questi tre anni nonè solo cambiata in termini diprofilo economico e finanzia-rio ma ha vissuto una continuaevoluzione di organizzazione,tecnologie e servizi. Oltre 400clienti ci hanno scelto e con-fermano la loro fiducia per illivello e la qualità dei nostriservizi e per la competenzadelle nostre persone».

Infracom acquisisce Netscalibur ItaliaAnnunciato ufficialmente l’accordo per una cifra attorno ai 27 milioni di euro

Oscar Cicchetti rimarrà comunque al vertice dell’azienda di servizi

I sistemi regionali che sioccupano di cooperazione allosviluppo e quello delle impreseche rivolgono il proprio businessall’estero sono incompatibili?È stata l’esigenza di trovare unpunto di incontro tra queste duerealtà che ha dato luogo all’orga-nizzazione del convegno “Coope-razione e internazionalizzazione:incompatibilità, sinergie, sintesi”che si è tenuta giovedì scorso (5ottobre) alla Fiera di Udine.L’incontro era promosso dallaRegione Friuli Venezia Giuliacon il supporto del progetto ItaliaInternazionale del ministero degliAffari Esteri (direzione generaleIntegrazione Europea).Il rapporto tra la cooperazioneallo sviluppo e l’impresa è infattispesso caratterizzato da una reci-proca e infruttuosa diffidenza. Ilmondo della cooperazione accu-sa le imprese che agiscono all’e-stero di essere fortemente legatealla logica del profitto immedia-to; le imprese rimproverano ilmondo associazionista di essereesclusivamente portatrice di va-lori utopici. Il risultato è che isoggetti che appartengono a que-sti due ambiti operano negli stes-si contesti senza coordinare le

loro attività. L’incontro di Udineintendeva invece sottolineare co-me i valori socio-culturali equelli economico-produttivi sia-no inscindibili ai fini dello svi-luppo locale. Un maggiore coordinamento traquesti due aspetti comporterebbe,inoltre, una significativa ricadutapositiva anche nel nostro Paese.Nel corso dell’evento è stato evi-denziato il fondamentale ruolo dicoordinamento delle istituzionicentrali e delle Amministrazioniregionali, che sono chiamate adotarsi di strumenti metodologiciin grado di garantire uno svilupposostenibile nel medio e nel lungotermine, evitando gli interventiisolati che non sono in grado diportare un vero valore aggiunto.Al convegno c’è stata la parteci-pazione, tra gli altri, dell’assesso-re regionale per le Relazioni In-ternazionali e Comunitarie delFriuli Venezia Giulia Franco Ia-cop, del sottosegretario al Com-mercio Internazionale Milos Bu-din, dei presidenti delle RegioniMarche e Puglia, Gian MarioSpacca e Nichi Vendola, dell’as-sessore alle Relazioni Internazio-nali ed alla Cooperazione del Ve-neto, Marialuisa Coppola.

Business all’estero e OngLa cooperazione possibile in un convegno conla partecipazione delle Regioni Friuli e Veneto

GIORGIA PRADOLIN RobertoReboni

Sapete quali sono le areeeuropee nelle quali con mag-giore intensità si è sinora con-centrata la cooperazione trans-frontaliera generata dalla Ue?In Scandinavia (Svezia e Fin-landia), nei territori di confinetra Danimarca, Germania eSvezia e nell’ambito delle at-tuali 14 Regioni – con i suoi 30milioni di abitanti – della Co-munità di lavoro dell’AlpeAdria. L’area di Alpe Adria, al-lora, secondo questo dato co-municato a Velden, in Carinzia,nel corso della conferenza de-dicata alle sinergie tra le nuoveforme di collaborazioni territo-riali europee e questa Comunitàdi lavoro, può effettivamenterappresentare il tessuto politi-co, la trama istituzionale, ingrado di favorire la nascita e losviluppo di un GECT/”Gruppoeuropeo per la cooperazioneterritoriale” (reso possibile dalrecente Regolamento Ue), cioèdi quell’Euroregione per la cui

nascita la Regione Friuli Vene-zia Giulia è da tempo attiva-mente impegnata, come ha sot-tolineato nel suo interventol’assessore per le Relazioni In-ternazionali e ComunitarieFranco Iacop.Si allarga, si supera dunque l’e-sperienza di Alpe Adria, dal bi-lancio comunque assolutamentepositivo ha osservato Iacop, edattraverso i GECT ed i nuovistrumenti giuridici e finanziariprevisti dalla Ue per il periodo2007-2013, si rende strategica-mente unitaria la collaborazionetransfrontaliera attraverso confi-ni che oggi, a parte la Croazia(che peraltro entrerà nella Ue

tra qualche anno), risultano tuttiall’interno della nuova Europa a25. Le Regioni dunque, comeanche identificato dalle autoritàdi Bruxelles con il nuovo Obiet-tivo 3 per la Cooperazione terri-toriale (dotato complessivamen-te di circa 7,6 miliardi di euro),si confermano “le cerniere” del-la coesione e dell’integrazionedell’Europa, anche perché, haaggiunto l’assessore Iacop an-che nella sua qualità di vicepre-sidente dell’AGEG, l’Associa-zione delle Regioni europee diconfine, la dimensione regiona-le e locale sono quelle che han-no riscontrato i maggiori suc-cessi nella collaborazione terri-toriale. Una cooperazione cheper il vicepresidente della Ca-rinzia, Martin Strutz, dovrebbein particolare valorizzare i set-tori dell’educazione e della for-mazione, per fronteggiare laconcorrenza globalizzata, non-ché della cultura e della prote-zione ambientale.

Per Alpe Adria, primato in EuropaPer la più ampia cooperazione transfrontaliera nell’ambito UE

FrancoIacop

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558-03 CALENDARIO IMPRES#C5803A 31-03-2006 11:12 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

Veronafiere.Appuntamento quotidiano.

CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI

www.veronaf iere. i t

GENNAIO

21-29 Vivi la Casa - Mostra dell’abitare - 4° Evento mostra mercato Soluzioni d'arredoclassiche e moderne. Prodotti e servizi per la casa e gli sposi

FEBBRAIO

9-12 Fieragricola - 107° Fiera internazionale biennale della meccanica,dei servizi e dei prodotti per l'agricoltura e la zootecnia

24-26 Forum “Il nuovo club”7th International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs

25/2 Luxury & Yachts - 4° Salone internazionale del lusso5/3

25/2 Nautic Show - 8° Salone internazionale della nautica5/3

25-27 Pescare - 7° Salone europeo delle attrezzature per la pesca sportiva

MARZO

16-19 Progetto Fuoco - 5° Mostra internazionale di impianti ed attrezzature per laproduzione di calore ed energia della combustione di legna - Energia rinnovabile

17-19 Salus - 10° Salone della cultura e dell'economia del benessere

21-23 Pte Expo - Progetto Terza Età - 6° Fiera e congresso delle tecnologie, prodottie servizi per la terza età

APRILE

6-10 Vinitaly - 40° Salone internazionale del vino e dei distillati

6-10 Enolitech - 9° Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologiae delle tecnologie olivicole ed olearie

6-10 Sol - 12° Salone internazionale dell’olio d’oliva vergine ed extra-vergine

MAGGIO

11-14 Eurocarne - 23° Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione,conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni

17-18 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per lacommercializzazione automobilistica

19-21 Veronafil 1 - 106° Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila

19-21 Verona Mineral Show - Geo Business - 36° Mostra di pietre preziose, pietredure, pietre ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in pietra

20-21 Mostra mercato del libro e della stampa antichi

SETTEMBRE

8-10 Ver-Con - I giochi dei grandi

16-17 Mostra mercato del libro e della stampa antichi

21-25 Abitare il Tempo - 21° Giornate Internazionali dell’Arredo

OTTOBRE

5-8 Marmomacc - 41° Mostra Internazionale di marmi, pietre e tecnologie

19-23 Art Verona - Fiera d’arte moderna e contemporanea

24-26 SITL Italia - 1° Settimana internazionale trasporti logistica

NOVEMBRE

9-12 Fieracavalli - 108° Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzaturee delle attività ippiche

17-19 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale del prodottoagroalimentare di qualità

23-25 Job & Orienta - 16° Scuola, orientamento e formazione e lavoro

24-26 Veronafil 2 - 106° Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila

25-26 Elettroexpo - 35° Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione,componentistica informatica

DICEMBRE

2-3 Model Expo Italy - 2° Fiera del modellismo

MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO

17 Vinitaly India - MumbayGennaio Salone dei migliori vini italiani

19 Vinitaly India - New DelhiGennaio Salone dei migliori vini italiani

25-26 Vinitaly Russia - MoscaMaggio Salone dei migliori vini italiani

27 Vinitaly Russia - San PietroburgoMaggio Salone dei migliori vini italiani

24 Vinitaly - U.S. Tour - ChicagoOttobre Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani

26 Vinitaly - U.S. Tour - Los AngelesOttobre Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani

27 Vinitaly - U.S. Tour - Las VegasOttobre Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani

9-11 Marmomacc USA / StonexpoNovembre Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie

21 Vinitaly Japan - TokyoNovembre Salone dei migliori vini italiani

23-25 Vinitaly China - ShanghaiNovembre Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici

IN COLLABORAZIONE CON

Dal primo organizzatore diretto di fiere d’Italia,

365 giorni di grandi eventi.

2006

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Sabato 14 ottobre 2006 Impresa & Finanza 23

T asso di crescita quasipari a quello dellaCina, prospettive di

sviluppo a medio e lungo ter-mine che non passano inos-servate ed un settore, quellometalmeccanico in continuaespansione. Tutto ciò pone l’India inun’interessante prospettivaper le aziende vicentine enonostante le mille contraddi-zioni, rappresenta un mercatodi sbocco e un’occasione dacogliere al volo. Per verifica-re le reali opportunità di inve-stimento nello stato indiano,il presidente della Camera diCommercio Dino Menarin hafatto tappa, accompagnato da-gli assessori camerali Giorda-no Malfermo e Mariano Ri-gotto, all’esposizione IEDAutomation 2006 di Bombay,la più importante fiera sullameccatronica e sull’automa-zione del paese asiatico.Per il presidente Menarin, cheha deciso di organizzare lamissione quasi due anni fa,l’India è in grado di offrirebuone possibilità di sbocco

per le nostre produzioni diqualità, in particolare per tut-to il settore dell’industria me-talmeccanica. Una fitta agen-da di incontri hanno tenutaimpegnata la delegazione vi-centina, della quale facevanoparte anche Antonio Girardi,direttore della FondazioneGiacomo Rumor-Centro Pro-duttività (CPV) e FabrizioPaolin del Centro Studi sul-l’Impresa e sul Patrimonio In-dustriale. Tra i risultati rag-giunti dopo i contatti con gliorganizzatori indiani, l’accor-do per il raddoppio degli spa-zi espositivi per le aziendeitaliane nell’edizione del

2008 e la par-tec ipaz ionedella Fiera diBombay conun propriostand alla ras-segna vicen-tina sulla mi-croelettroni-ca, in pro-gramma lap r i m a v e r ap r o s s i m a .Contempora-neamente, la

fiera indiana svilupperà unaserie di azioni di promozionedella rassegna berica. Al ter-mine della riunione con i ver-tici dell’esposizione di Bom-bay, l’assessore cameralenonché vicepresidente di As-sindustria Vicenza GiordanoMalfermo, ha espresso la suasoddisfazione per l’importan-te gioco di squadra realizzatodalla Camera di Commercio eFiera di Vicenza Internatio-nal, senza il quale non si sa-rebbero potuti raggiungerequesti importanti risultati eche consente alle imprese vi-centine di avere dei riferimen-ti in un mercato complesso,

come quello indiano.La rassegna di Bombay è sta-ta anche l’occasione per pre-sentare agli imprenditori lo-cali, durante un’affollata con-ferenza stampa, alla qualehanno partecipato Malfermo eRigotto, il sistema economi-co-produttivo provinciale e lesue caratteristiche. Le aziende che, grazie a Vi-cenza Fiera International,hanno partecipato alla fiera

indiana in un’area apposita-mente denominata “Padiglio-ne Italiano” sono le seguenti:Automatismi Benincà Spa,Officine Meccaniche Indu-striali srl, E.E.I. Equipaggia-menti Elettronici Industrialisrl, CMZ Sistemi Elettronicisrl, Eltra srl, Faresin BuildingDivision Spa, Maino Interna-tional Spa, TDE Macno Spa,Magnetic spa, Powersystemsrl e Sensitron srl.

Delegazione vicentina in missione in IndiaGrande soddisfazione della Camera di Commercio e della Fiera di Vicenza

Parte sotto i migliori au-spici il Master in Innovazioned’Impresa, edizione 2006-2007 della FondazioneCUOA, grazie alla partecipa-zione di numerose aziende eenti che concorrono alla pro-mozione dell’iniziativa e of-frono borse di studio ai corsi-sti. Tra queste da segnalare laCamera di Commercio di Vi-cenza che ha messo a disposi-zione ben sei borse di studiodel valore di 10mila euro cia-scuna. Il master, quest’annoalla seconda edizione, ha l’o-biettivo di formare manager eprofessionisti in grado di sup-portare i ruoli aziendali conresponsabilità di innovazione.Tra questi quello dell’impren-ditore, del direttore generalee tecnico e dei responsabilifunzionali. Con il corso sivuole insegnare a manager eprofessionisti ad utilizzare le

proprie competenze per svi-luppare e realizzare idee im-prenditoriali innovative.Si rivolge a candidati in pos-sesso di laurea (triennale ospecialistica) o Diploma uni-versitario, preferibilmente diarea tecnico-scientifica oeconomica. L’articolazionedel corso prevede sei mesi diattività formativa integratafull-time. Vi saranno attivitàd’aula, laboratori, testimo-nianze, study tour all’estero,realizzazione di un businessplan e visite presso aziendeparticolarmente innovative ecentri di ricerca. A questos’aggiungono quattro mesi inazienda per la realizzazionedi un progetto vero e propriod’innovazione.Il Master è realizzato in col-laborazione con i seguenti en-ti e aziende: Agenzia per loSviluppo del Trentino, Alcan

Packaging Italia, Askoll Hol-ding, Associazione Industrialidella Provincia di Vicenza,Calearo Antenne, Camera diCommercio di Vicenza, Cam-pagnolo, Dainese, DucatiMotor Holding, ElectroluxProfessional, Estel, Forgital,Geox, H-Farm, IBM, Illycaf-fè, Irsap, Lowara, Mair Re-search, Porsche Italia, Soco-therm, Stefanplast, Taplast,Vodafone, ZF Padova S.p.A.Le selezioni si svolgeranno il12 e il 24 ottobre. Coloro chedesiderano richiedere la borsadi studio devono essere inpossesso di laurea o diplomauniversitario con una votazio-ne finale non inferiore a90/110 (o equivalente). Ladomanda, scaricabile alla pa-gina www.cuoa.it/fc/ma-ster/midi/home.php, dovràpervenire entro il 3 novembre2006 alla Segreteria Master.

Nuove opportunità per le imprese beriche dell’industria metalmeccanicaPAOLA DE MARCHI

Un Master per chi fa innovazioneLe iscrizioni entro il prossimo 3 novembre al CUOA di Vicenza

Diffondere la culturadelle pari opportunità: èl’obiettivo che la Regio-ne Friuli sta perseguen-do attraverso numeroseiniziative che coinvolgo-no la formazione profes-sionale, tra le quali ilprogetto Futura.Si possono già riscon-trare gli effetti positividi queste iniziative proprio nelcontesto formativo, attraverso idati relativi alla presenza dellacomponente femminile ai cor-si, che è passata negli ultimicinque anni da meno del 40 al52 per cento dei partecipanti.Ne ha parlato a Trieste l’asses-sore regionale alla Formazio-ne, Lavoro, Università e Ricer-ca, Roberto Cosolini, interve-nendo al “workshop” su “Li-nee guida per integrare le pariopportunità nella formazione enel lavoro”, svoltosi oggi aTrieste.RICONOSCIMENTO – NelFriuli Venezia Giulia, secondoCosolini il riconoscimento del-le pari opportunità è radicato etrova già ampio spazio nelprogramma formativo, non so-lo in ottemperanza ai regola-menti comunitari e al trattatodi Lisbona, ma nella consape-volezza che ciò rappresenta unelemento fondante dello svi-luppo e della crescita della no-stra comunità.«La Regione – ha detto l’asses-sore – apprezza molto le indi-cazioni che sono emerse dalconvegno, in particolare la

creazione di moduli dedicatialle pari opportunità, intese insenso ampio e generale, neiprogetti formativi finanziati dalfondo sociale europeo».«Intendiamo costruire – ha ag-giunto Cosolini – un sistema diformazione professionale per-manente che sia anche al servi-zio della piena affermazionedei diritti di cittadinanza e diintegrazione, e concorra a mi-gliorare la qualità della vita».Occorre però, sempre secondol’assessore, pervenire a unamaggiore sensibilizzazionedella componente maschile ri-spetto alle pari opportunità,mentre è fondamentale ancora-re i pari diritti delle donne alledinamiche del mercato del la-voro. Cosolini ha annunciatoche il progetto Futura, per ilreinserimento occupazionaledelle lavoratrici, sarà rinnova-to, mentre per ottimizzare larealizzazione delle linee guidaper la futura programmazioneformativa il relativo progettosarà coordinato dall’assessorealla Formazione Professionaleassieme agli assessori all’Istru-zione e alle Pari Opportunità.

Alla pari, ma sul serioIniziative in Friuli per garantire Pari Opportunità

uomo-donna a partire dalla formazioneRobertoCosolini

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Sabato 14 dicembre 2006 Impresa & Finanza 24

Battuta d’arresto nellacorsa ai posti di lavo-ro, uno dei tasti do-

lenti della nostra situazioneeconomica, nonostante i mi-glioramenti registrati a questoproposito negli ultimi tempi.Le ultime rilevazioni statistichenon sono infatti positive. Anzi,segnalano uno stallo cghe se ve-nisse confermato nei prossimimesi potrebbe diventare preoc-cupante. L’occupazione nelle

grandi imprese ha infatti regi-strato nel mese di luglio una di-minuzione rispetto a giugno del-lo 0,1 per cento sia al lordo cheal netto dei dipendenti in Cassaintegrazione.

DATI ISTAT – Lo comunical’Istat annunciando che in termi-ni tendenziali l’aumento rispettoa luglio 2005 è stato dello 0,3per cento al lordo della Cig,mentre al netto della Cassa inte-

Posti di lavoro, unaI dati Istat segnalano una diminuzione nel mese di

Nelle grandi imprese un calo dello 0,1per cento – la variazione tendenziale

annua corrisponde alla perdita di circaseimila posizioni lavorative dipendenti

Ancora un mese con ilsegno meno per il mercatodell’auto italiano che a settem-bre ha subito un calo del3,24% a 182.315 unità. Si trat-ta del quarto ribasso consecu-tivo, dopo che ad agosto le im-matricolazioni avevano cedutoil 2,26%, a luglio l’11,53% eda giugno il 12,56%. Preoccu-pate le reazioni degli operatoridel settore che temono un con-traccolpo sul mercato dellemisure fiscali sull’auto.Prosegue la rimonta del grup-po Fiat, che il mese scorso hasegnato l’ennesimo progressonelle vendite (+5,94% a55.907 unità), in controten-denza rispetto al mercato. Increscita anche la quota delLingotto che ha segnato un

30,66%, contro il 28,02% diun anno fa. Dal Lingotto sot-tolineano che «la dimostrazio-ne che non si tratta di un ex-ploit sporadico viene dal fattoche nel 2006 la quota non èmai scesa sotto il 30,5%».Buona parte di questo succes-so è stato ottenuto grazie albrand Fiat, con la Punto che siattesta sul 26,3% di quota nelsuo segmento e la Panda sul45,5%.Globalmente, il marchio Fiatottiene il 23,7% di quota, conun miglioramento di 2,7 puntipercentuali rispetto al settem-bre di un anno fa. In crescitaanche le vendite nel mese: so-no state oltre 43 mila, il 9,4%in più nel confronto con set-tembre dell’anno scorso. Lan-

cia ha chiuso settembre conuna quota del 4%, in leggerocalo rispetto allo stesso mesedel 2005 per effetto dell’attesaper la Nuova Ypsilon. AlfaRomeo chiude settembre increscita rispetto allo stessomese dell’anno scorso sia perquanto riguarda la quota sia ivolumi. Infatti il 3% di quotamigliora il risultato di un annofa di 0,4 punti percentuali. Leimmatricolazioni sono statepiù di 5.500, in crescita del12% rispetto a settembre2005. Secondo gli operatoridel settore, il risultato di set-tembre, ultimo di una serie diquattro mesi negativi, mette adura prova le previsioni di cre-scita del mercato avanzate neimesi scorsi.

Unicredit cede securitiesUnicredit ha annunciato ieri il completamento della ven-dita dei suoi servizi di securities- 2s Banca spa, la secondabanca depositaria in Italia a Societé générale security servi-ces per un totale di 579, 3 milioni di euro. In seguito allacessione di 2 S Banca, Sgss diventa attraverso 2S Banca, ilfornitore del gruppo Unicredit per le attività di securitiesservices.

«Entro il 20 di ottobre l’operazione si concluderà». Ilpresidente del Sanpaolo Imi, Enrico Salza, ha indicato i tem-pi di integrazione tra la banca torinese e Intesa. Sulla quota-zione di Eurizon, ha affermato che «non è cambiato niente».

Bpi cede il 10% di CaribolzanoBpi cede il 10% di Caribolzano alla fondazione Caribolza-no per 115,2 milioni di euro. L’accordo – si legge in una nota – èsu 360.000 azioni, al prezzo di euro 320,00 per azione, in lineacon il valore di carico. Il trasferimento delle azioni si potrà effet-tuare anche in più tranches ed è previsto entro il 15 dicembre2006. «L’operazione si inquadra nel percorso di razionalizzazio-ne delle partecipazioni del gruppo Banca Popolare Italiana».

Per Poste Italianeprimo semestre + 72,6%

San Paolo IMI – Intesasi chiude entro il 20

Poste Italiane ha chiu-so il primo semestre dell’an-no con una crescita del72,6% dell’utile netto, pas-sato a 379 milioni di eurodai 220 milioni dei primi seimesi del 2005. L’utile ope-rativo, si legge in una nota,è salito del 43,6% a 811 mi-lioni, mentre i ricavi si sonoattestati a 8,8 miliardi di eu-

ro, di cui 4,9 miliardi daisettori tradizionali: i servizipostali sono cresciuti del2,4% mentre quelli finanzia-ri del 7,3%. I conti correntidi Banco Posta sono aumen-tati del 5% per arrivare a 5milioni di unità, mentre lecarte pre-pagate Postepaysono cresciute del 34% a 2,3milioni.

Italease, nove mesi okNei nove mesi del2006 banca Italease ha regi-strato un incremento del14,8% dei contratti di lea-sing sottoscritti, pari a5.542 milioni di euro, ri-spetto al 30 settembre 2005.Una crescita del 10,2% deicontratti di leasing avviato(a reddito),pari a 4.954 mi-lioni, mentre i volumi di fi-

nanziamenti erogati a me-dio-lungo termine sono au-mentati del 167,9% a 664milioni di euro. Il valore delturnover factoring a finesettembre 2006 si registra a11.485 milioni (+32,3%).«La seduta del cda di bancaItalease», spiega una nota, «è stata anticipata al prossi-mo 27 ottobre».

Per le auto anche settembre in caloSi tratta del quarto ribasso consecutivo nelle vendite del settore

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Sabato 14 dicembre 2006 Impresa & Finanza 25

battuta d’arrestoluglio, sia al lordo che al netto dei cassintegrati

grazione la variazione è stata di-0,1 per cento. La variazionetendenziale dell’occupazionelorda corrisponde a una diminu-zione di circa 6mila posizionilavorative dipendenti.LA DIMINUZIONE – La di-minuzione tendenziale dell’oc-cupazione lorda di circa 6 milaunità corrisponde ad un calodell’occupazione lorda di circa12 mila posizioni nell’industriae ad un aumento di circa 6 milaunità nei servizi.CALO TENDENZIALE –L’occupazione nelle grandi im-prese dell’industria ha infattisegnato un calo tendenzialedell’1,6 per cento al lordo dellacig e dell’1,0 per cento al nettodella cassa integrazione. In set-te mesi la variazione in questocomparto è stata di -1,7 percento (-1,2 per cento al nettodella cig). NEI SERVIZI – Nei servizi lu-glio non ha mostrato alcuna va-riazione su giugno per il datoconsiderato al lordo della cigmentre mostra una diminuzionedello 0,1 per cento al netto dei

dipendenti in cassa integrazione. ALTRI INDICI – Le corrispon-denti variazioni tendenziali de-gli indici grezzi sono risultatipari a +0,5 per cento al lordo e+0,4 per cento al netto della cig.La variazione della media deiprimi sette mesi del 2006 è statadel +0,3 per cento sia al lordosia al netto della cig.IN UN ANNO – L’occupazioneha fatto registrare in un anno uncalo del 4,1 per cento nelle co-struzioni e del 4,0 per cento nelsettore della produzione di ener-gia elettrica, gas e acqua. MANIFATTURIERO – Nelmanifatturiero hanno registratodiminuzioni più marcate le in-dustrie alimentari, delle bevan-de e del tabacco (-5 per cento),le industrie della carta, stampaed editoria (-3,6 per cento) e iltessile-abbigliamento (-2,6 percento).VARIAZIONI POSITIVE –Variazioni positive si registranoinvece nella lavorazione di mi-nerali non metalliferi (+0,7 percento), mentre all’interno deiservizi variazioni tendenziali

positive risultano negli alberghie ristoranti (+3,2 per cento) enelle attività professionali e im-prenditoriali e del commercio(entrambi +1,4 per cento).LE ORE DI LAVORO – A lu-glio le ore lavorate per dipen-dente sono aumentate in terminicongiunturali e destagionalizzatidello 0,1 per cento. AL NETTO – Al netto degli ef-fetti del calendario l’indice hamostrato un +0,7 per cento a lu-glio e +0,8 per cento nei primisette mesi dell’anno. GLI STRAORDINARI – A lu-glio il ricorso alle ore di lavorostraordinario, nella media ha fat-to registrare un aumento dello0,6 per cento rispetto all’annoprecedente. INDUSTRIA – Nell’industria ilricorso alle ore di straordinario èaumentato in un anno dello 0,2per cento mentre nei servizi l’in-cremento tendenziale è statodello 0,8 per cento.GLI SCIOPERI – Le ore disciopero effettuate nelle grandiimprese sono calate di 1,9 orerispetto a luglio del 2005 e di0,9 ore in sette mesi. SETTORI – Nell’industria il ca-lo è stato di 3,5 ore rispetto a lu-glio 2005 e di 1,9 ore in settemesi. Nei servizi le ore di sciope-ro sono diminuite di 0,8 ore in unanno e di 0,1 ore in sette mesi.

Le ore di sciopero effettuate nelle aziendemaggiori sono calate di 1,9 ore rispettoal mese di luglio del 2005 e di 0,9 orenel corso dei primi sette mesi.

Accordo in extremis aBruxelles sulle misure anti-dumping da applicare allescarpe provenienti da Cina eVietnam. I rappresentanti dei 25 Paesidell’Ue, alla vigilia della sca-denza del regime provvisoriodi dazi, hanno approvato amaggioranza la proposta del-la Commissione Ue che pre-vede una tassa del 16,5% perle calzature importate da Pe-chino e una del 10% perquelle importate da Hanoi.Ma (questo il compromessoraggiunto) solo per altri dueanni. Dal 6 ottobre le importazionidi calzature dai due paesiasiatici sarebbero state libe-ralizzate perchè sarebbe sca-

duto il regime provvisorio didazi. Ora il pericolo è scon-giurato.Dal 7 ottobre i nuovi dazi sa-ranno operativi.Per l’Italia, come per gli altripaesi europei produttori discarpe, si tratta di una vitto-ria. Anche se la proposta ori-ginaria appoggiata da Romaprevedeva che il nuovo regi-me antidumping restasse invigore cinque anni. Ma lasoddisfazione del Governoitaliano è comunque grandeper un accordo che non eraaffatto scontato. Per far pas-sare il nuovo piano, infatti,serviva una maggioranza dialmeno tredici paesi (com-presi gli astenuti). Favorevolida sempre Italia, Spagna,

Francia, Grecia, Portogallo,Ungheria, a cui si sono ag-giunti nel votare sì Slovac-chia, Lituania e Polonia. De-cisiva, poi, è stata l’astensio-ne di Cipro, Malta, Sloveniae Austria.«L’intesa conferma un princi-pio fondamentale del liberocommercio: chi viola le rego-le, alterando il mercato, vienesanzionato», ha commentatoil ministro per le Politichecomunitarie, Emma Bonino.Il suo pressing sugli statimembri contrari o indecisi èstato costante nelle ultimesettimane, anche con puntepolemiche nei confronti dellapresidenza finlandese, findall’inizio a capo del frontedel no.

Assicurazioni:Allianz incorpora Ras

È stato stipulato aMilano l’atto di fusione perincorporazione di Ras Hol-ding in Allianz. Con la sti-pula si avvia a completa-mento il processo di integra-zione tra le due società av-viato l’11 settembre 2005,che porterà, una volta dive-nuta efficace la fusione, alla

contestuale assunzione daparte di Allianz della vestegiuridica di Società Euro-pea. Si prevede inoltre chele azioni Ras saranno revo-cate dalla quotazione a par-tire dal 16 ottobre quando èprevisto l’inizio delle nego-ziazioni delle azioni Allianzsull’Mta International.

Avicoltura, meno exportnell’Unione Europea

Nel 2005 sono stati ma-cellati quasi 409 milioni dicapi avicoli, il 93% dei qualiè costituito da polli da carne.Lo rende noto l’Istat aggiun-gendo che nello stesso perio-do sono stati importati 1,5milioni di capi vivi di polla-me tutti provenienti dall’Ue(con un calo del 4,4% rispet-to al 2004) mentre ne sonostati esportati 6,3 milioni cir-

ca (+0,7% tendenziale) di cui4,9 mln destinati ai paesi Ue(-3,6% sul 2004). C’è da pre-cisare negli ultimi mesi del2005 il settore è stato colpitodalla crisi dell’influenzaaviaria. L’Istat precisa che iltotale dei tacchini macellati èstato di 29,6 mln di capi, lefaraone 7,5 milioni, le anatre2 milioni, i conigli macellati28,8 milioni.

Multe da record all’Italia per il mancato rispetto – an-che quest’anno – delle quote di produzione di latte da partedi un gruppo sempre più esiguo di allevatori, che però ri-schiano di danneggiare l’intero settore e non solo. I dati che sono stati pubblicati la scorsa settimana dallaCommissione europea, e che l’Ansa aveva peraltro già anti-cipato, parlano chiaro: nella campagna 2005-2006 (ossia ilperiodo annuale in cui l’Ue calcolata la produzione di latte),i produttori italiani dovranno pagare alle casse europee 188,8milioni di euro per aver superato di quasi 611.000 tonnellate– ossia il 5,9% – le quote di produzione loro assegnate.Si tratta del latte che i produttori italiani hanno consegnatonel corso della campagna 2005-2006 alle latterie, mentre nonè stata pienamente utilizzata la quota italiana per le venditedirette dall’allevatore al consumatore.Nel 2006 l’ammontare della multa è di gran lunga superioreai 141,2 milioni di eruo pagati dall’Italia nella precedentecampagna 2004-2005, ed ancora più elevata dei 166,9 milio-ni di multa versati nel periodo 2003-2004. Insomma, il sistema delle quote a 15 anni dalla sua entrata invigore in Europa, continua a incontrare ostacoli alla sua ap-plicazione in Italia, mentre nei restanti stati membri – salvoqualche eccezione – sembra aver permesso un equilibrio nel-la produzione.Del resto, basti pensare che le multe italiane rappresentanocirca la metà delle multe destinate ai 25 stati membri per lacampagna 2005-2006 e che ammontano complessivamente(consegne alle latterie e vendite dirette) a 378,8 milioni. Sesi prendono in considerazione solo le vendite alle latterie lamulta per l’Italia supera il 50% di quella per i 25 partner.

Quote latte: anche quest’annomulte record per l’Italia

Calzature, dazi per altri due anniAccordo in extremis sulle misure antidumping da parte della UE

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«C i aspettavamorigore, tagli aglisprechi, più ri-

sorse per ammodernare il Paese.Abbiamo avuto una manovra po-vera di qualità, che tradisce l’im-pianto del Dpef. C’è il rischio chesi scavi un solco con le aree piùproduttive del Paese.UN CONCENTRATO DI TAS-SE CHE CI PENALIZZANO –Vediamo un concentrato di tasseche penalizza soprattutto e in pri-mo luogo le Piccole e medie im-prese, che invece avrebbero mag-gior bisogno di sostegno e di aiu-to. E alla fine di tutto viene spon-tanea una domanda: dopo tutte lepromesse fatte in campagna elet-torale, adesso che fine hanno fattoi tagli alla spesa?»SOLO TASSE – Un concentrato

di inasprimenti fiscali, fra tassedichiarate, camuffate e probabili,che obbedisce a una logica redi-stributiva di corto respiro più cheai bisogni della competitività edella crescita. MIOPIA – Una manovra miope,se resterà così com’è, che reca ilmarchio ideologico della sinistramassimalista e di un sindacato eche rischia di scavare un solcocon le aree più produttive delPaese».PRESIDENTE – È severo il giu-dizio del presidente di Unindu-stria Padova, Luca Bonàiti, sullaFinanziaria del Governo Prodi. ANTI-IMPRESA – «Su tutto –spiega – delude la pregiudizialeanti-impresa che si legge nellepieghe della manovra: dagli ina-sprimenti diretti o indiretti sulprelievo, attraverso le addizionaliIRAP e comunali, al trasferimen-

to forzoso del Tfr. PERFINO QUEL TAGLIO... –Persino il taglio di cinque puntidel cuneo fiscale, che pure è unamisura positiva, viene dilazionatoin due tranche a febbraio e luglio2007 per i tre punti destinati alleimprese». STRADA SBAGLIATA – PerBonàiti è una strada sbagliata,che va contro lo sviluppo e con-traddice gli impegni del Gover-no: «Gli imprenditori non sonopiù in condizione di sopportareche vengano scaricate sulle loro

aziende le ineffi-cienze dello Stato,con indiscriminatiaumenti di prelie-vo. È altrove chebisogna incidere».SEGNALI DI RI-PRESA – «I segnidi ripresa – prose-gue il presidente diUnindustria Padova– interamente do-vuti alle aziende,avrebbero dovutoindurre il Governo

ad obiettivi più ambiziosi di cor-rezione dei conti pubblici e di so-stegno allo sviluppo. E GLI SPRECHI? – Invece,non c’è più traccia dei tagli aglisprechi e alle inefficienze suigrandi capitoli di spesa pubblica– sanità, previdenza, pubblicaamministrazione – che pure era-no indicati nel Dpef. E AL PUBBLICO IMPIEGO...– Al contrario, si destinano risorsegenerose ai contratti del pubblicoimpiego, dopo aver criticato perla stessa ragione il centro-destra.

Non si taglia, e di conseguenzanon ci sono risorse per la cre-scita, per gli investimenti in in-frastrutture, università, ricercae innovazione, come più volteannunciato».IL PROBLEMA DEL TFR –Ma la critica più severa di Bonàitisi appunta sull’ipotesi di un pre-lievo forzoso al Tfr. «L’idea di co-prire con il trasferimento forzosodel Tfr all’Inps i mancati tagli dispesa pubblica è un esproprio aidanni dei lavoratori e delle impre-se, specie le piccole, che si vedo-no private di una fonte insostitui-bile di autofinanziamento senzaadeguate compensazioni».CREDITO – «Avevamo datocredito – conclude Bonàiti – allastrategia dell’attenzione avviatadal Governo, subito dopo le ele-zioni, verso i ceti produttivi delNord. Questa Finanziaria è un ri-sveglio brusco e amaro. RAVVEDIMENTI – Per questomi auguro fortemente che ci siaspazio per ravvedimenti e corret-tivi sostanziali durante l’iter inParlamento».

Finanziaria, il no di Confindustria...Coro di proteste dal mondo economico contro la manovra economica del governo

I dottori commercialistiscendono in piazza contro la Fi-nanziaria e contro le promessenon mantenute di una modificadel Decreto Bersani-Visco.Lo fanno con una lettera che ilPresidente del Consiglio nazio-nale, Antonio Tamburino, hainviato a tutti i Presidenti degliOrdini locali dei dottori com-mercialisti chiamando la cate-goria ad una mobilitazione ge-nerale attraverso una manife-stazione pubblica da tenersi«avanti il Comune sede del-l’Ordine di propria appartenen-za, oppure in una diversa sedeistituzionale».Tamborrino ricorda che il Con-siglio Nazionale, ha deliberatoall’unanimità l’attuazione del-l’iniziativa «nella consapevo-lezza che la nostra professionenon può adesso trovare tutela senon attraverso una massicciamobilitazione». «Il ConsiglioNazionale – scrive Tamborrino– ha seguito e sta seguendo conviva preoccupazione i provve-

dimenti fiscali varati dal Gover-no con provvedimento d’urgen-za, senza che ne ricorressero ipresupposti, e fatti passare inParlamento con voto di fiducianonchè quelli adottati con il re-cente decreto legge di accom-pagnamento alla “legge finan-ziaria”. Si aggiunge il tentativoscandaloso della soppressionedegli Ordini, anche attraverso ilmalcelato riconoscimento delleAssociazioni». Tamborrino ri-corda poi che cittadini e i colle-

ghi sono stati sensibilizzati«con annunci sui maggiori quo-tidiani nazionali delle assurditàed iniquità che il provvedimen-to legislativo portava, mentrecon pertinenti elaborati tecnicie audizioni parlamentari abbia-mo esposto la validità delle no-stre ragioni» e che «ciò non-ostante quei provvedimenti so-no legge dello Stato. Tuttaviagli auspici e le promesse di unamodificazione in sede di “leggefinanziaria” non sono state almomento mantenute».«Per questo Consiglio Naziona-le – prosegue la lettera di Tam-borrino – essere dovere ineludi-bile della nostra categoria pro-testare vibratamente per sensi-bilizzare chi di dovere e la pub-blica opinione, e perciò invitagli Ordini ad indire una manife-stazione di protesta da attuarsiattraverso un’Assemblea di dot-tori commercialisti avanti il Co-mune sede dell’Ordine di pro-pria appartenenza, oppure inuna diversa sede istituzionale».

Bonàiti: «Solo un concentrato di tasse che penalizza le nostre aziende»GIORGIA PRADOLIN

«È stato tradito il metododella concertazione. Non ci stia-mo a subire quello che percepia-mo come un atteggiamento pre-giudiziale verso il lavoro autono-mo e il mondo dell’impresa, incontrapposizione con il lavoro di-pendente ed il pubblico impie-go». Così il Presidente dell’Unio-ne Provinciale Artigiani Confarti-gianato di Verona, FerdinandoAlbini, sintetizza le motivazioniche hanno spinto l’Assemblea diConfartigianato a proclamare ini-ziative di protesta contro la leggeFinanziaria che culmineranno inuna manifestazione pubblica allafine di ottobre.«Tra revisione degli studi di set-tore, aumento dei contributi pre-videnziali, introduzione dei con-tributi sugli apprendisti – spiegail presidente dell’UPA – la Finan-ziaria costerà alle imprese artigia-ne 2.261 milioni di euro nel2007, cui si aggiungeranno altri131 milioni di euro nel 2008. Inpratica, le nostre imprese soppor-teranno il 40% del totale dei sa-crifici imposti dalla manovra alleimprese. Non mi sembra questala strada migliore per rilanciare lacompetitività del sistema impren-ditoriale e non mi sembra sia sta-to rispettato l’impegno contenuto

nel Dpef di rilanciare lo sviluppoe di tagliare le spese improdutti-ve». «Il fatto ancora più parados-sale – aggiunge – è che i beneficidella riduzione del cuneo fiscaleper le nostre imprese, pari a 329milioni di euro, verranno annulla-ti dall’aumento dei contributi su-gli apprendisti che costa 330,5milioni di euro. Colpire l’appren-distato significa colpire la moda-lità più diffusa nell’artigianatoper inserire i giovani nel mondodel lavoro, per trasmettere la cul-tura del fare e del saper fare».«Ma la cosa più odiosa e inaccet-tabile – conclude Albini – consi-ste nel fatto che, mentre la discus-sione sulla riforma delle pensionidei lavoratori dipendenti è statarinviata al prossimo anno, l’au-mento dei contributi previdenzialidegli artigiani entrerà subito invigore, e per di più è stato decisoa nostra insaputa con un accordotra il Ministro del Lavoro e Cgil,Cisl e Uil».Per questi motivi Confartigianatoha deciso lo stato di mobilitazio-ne della categoria, con l’organiz-zazione di una serie di iniziativeche si svolgeranno già a partiredai prossimi giorni e che si con-cluderanno con una manifestazio-ne pubblica.

... quello degli artigiani...«È stato tradito il metodo della concertazione,atteggiamento pregiudiziale contro di noi»

... e quello dei commercialisti«Provvedimento che si aggiunge al tentativo d’abolire gli Ordini»

Luca Bonàiti

AntonioTamborrino

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V ent’anni fa venivafondata, in Veneto,la prima cassa edi-

le dell’artigianato d’Italia,la Ceav. Vi aderirono circa1.600 imprese. Oggi, le ditte sono più chetriplicate, e la Ceav associacirca 5.200 aziende e14.000 dipendenti, per untotale di 19.000 iscritti. «Sono dati – afferma il pre-sidente Sergio Benetello –che da soli testimonianodella bontà dell’intuizionedei fondatori, edella capacitàche in questianni la Ceav hadimostrato disvolgere unruolo importan-te nella qualifi-cazione del set-tore, nella cre-scita della sicu-rezza nei can-tieri, nell’assi-stenza allemaestranze. Tant’è che ilnostro “modello”, fondatosulla bilateralità, è stato co-piato in molte regioni, e og-gi le casse edili artigiane inItalia sono numerose. An-che all’estero ci sono casseedili che si sono ispirate anostro modello».Nel 2005 la Ceav ha eroga-to quasi 21milioni e mezzodi euro di prestazioni. Nel-l’ultimo quinquennio, sonostati impegnati oltre 4 mi-lioni e mezzo di euro in dis-positivi di protezione e si-curezza: «Grazie alla Cas-sa, le imprese possono do-tare titolari e dipendenti diattrezzature per la sicurezzaa costi fortemente scontati– spiega Benetello – Nonsolo, grazie anche all’attivi-tà di formazione che svol-giamo in quest’ultimotriennio gli infortuni sonocalati, nelle imprese asso-ciate, del 15 per cento,mentre gli iscritti sono cre-sciuti del 35 per cento».Fondata nel 1986 dallaFRAV (Federazione regio-nale dell’Artigianato Vene-to) e dalle sigle sindacaliFILLEA-CGIL, FILCA-

CISL, FeNEAL-UIL,CEAV, con oltre 40 accor-di siglati con le parti so-ciali nel corso dei due de-cenni, offre agli iscrittiservizi e prestazioni chevanno ben oltre l’idea del-la “pensione” e dell’assi-stenza sanitaria, qualifi-cando la relazione impre-sa-lavoratore, anticipandoed ampliando il concettodi “previdenza integrativa”e diminuendo drasticamen-te la conflittualità sindaca-le ed i contenziosi.Sedici le prestazioni extra-

contrattuali ri-volte ai lavora-tori, e numero-se le iniziativenel settore for-mativo e cultu-rale: ad esem-pio, le collabo-razioni con loIUAV, le ricer-che annualicondotte in col-l a b o r a z i o n econ il CRE-

SME, le convenzioni banca-rie riservate ai soci, i mol-teplici servizi di assistenza.Particolarmente importantel’impegno per la qualifica-zione delle imprese e laqualità dell’ambiente: «Ilfatto che abbiamo realizza-to nella nostra sede di Mar-

ghera un tetto fotovoltaico,che cooperiamo con SolarInfocenter di Friburgo perla diffusione della culturadel risparmio energetico inItalia, che su questo argo-mento abbiamo, realizzatogià numerosi corsi di for-mazione per le imprese è

testimonianza del nostroconcreto impegno in questosettore», commenta Bene-tello. Tra gli obiettivi dellaCeav, per il prossimo futu-ro, c’è la realizzazione diuna scuole dell’edilizia e diun comitato paritetico perla sicurezza nei cantieri.

Cassa Edile Veneta, vent’anni dopoPrestigioso traguardo per la CEAV che oggi associa oltre cinquemila aziende

Un modello partito da qui ma poi copiato in moltissime altre regioni

La particolareimportanza

dell’impegno perla qualificazionedelle imprese eper la migliore

qualitàdell’ambiente incui esse operano

““

PAOLA DE MARCHI

I numeri dell’ediliziaartigiana veneta(anno 2006 – primo semestre)

Quanti sono…..Imprese artigiane

57.059(Il 78,6% delle imprese venetedell’edilizia)(il 10,4% delle imprese artigianenazionali)16.000 imprese in più rispetto al1998tassi di crescita annui in mediadel 5% dal 1998Soci e Collaboratori

23.000Dipendenti

53.500Totale addetti

133.559(il 25% dei dipendenti nell’arti-gianato Veneto)(il 5% della popolazione attivadel Veneto)

18.000 dipendenti in più rispettoal 1998tassi di crescita annui di oltre il3% dal 1998

Quanto producono...Valore della produzione venetanel 2005

19.314 milioni di … di cui investimenti nel 200516.480 milioni di … e manutenzione ordinarianel 2005

2.834 milioni di

La CEAV in cifre(2005)

Quanti sono i soci…..Ditte iscritte

5.284… di cui condotte da extraco-munitari

830 (16%)Dipendenti in forza

13.735

….di cui extracomunitari6.412 (49%)

Versamenti ricevuti nel 2005…Quota contribuzioni

12.800.000 euroGratifica natalizia

14.000.000 euroTotale versamenti ricevuti

26.800.000 euro

Prestazioni erogate nel 2005…Tredicesima

14.000.000 euroAnzianità Professionale Edile

4.252.000 euroPrestazioni extracontrattuali

847.000 euroMalattie ed infortuni

2.220.000 euroTotale

21.319.000 euro

I progetti di cooperazione e so-lidarietà…

Negli ultimi anni Ceav ha messoa disposizione la somma di tren-tamila euro complessivi per il fi-nanziamento e la realizzazione dialcuni progetti.1. Il centro di accoglienza per i

ragazzi: realizzato dalla mis-sione cattolica di Ndithini inKenya.

2. Un tetto per chi non ha: unacasa costruita in Tanzania perl’accoglienza delle famigliepiù bisognose e dei casi piùdisagiati.

3. Sorgenti d’acqua in Congo: lacostruzione tre sorgenti di ac-qua, bene indispensabile peril territorio, nella località diBukawu.

Le collaborazioni culturali…1. Premi per le tesi di laurea2. Borse di studio rivolte ai lau-

reandi più meritevoli dell’Università Cà Foscari.

I numeri dell’edilizia veneta, i soci, i versamenti,le prestazioni, i progetti...

E queste sono un po’ di cifre della CEAV

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«U na mazzata alceto medio e aquel valore

portante dell’economia di questoPaese che è il risparmio ; un col-po durissimo alle Piccole e MedieImprese, vera ossatura della no-stra economia, che con il Tfr sivedono sottrarre una risorsa vitaleper sostenere i loro investimenti;una botta ad artigiani commer-cianti, operatori turistici e dell’in-dotto. I “Supereconomisti” Prodie Padoa Schioppa non hanno sa-puto andare oltre l’ideologia e lalivorosa lotta di classe impostadai loro sostenitori dell’estremasinistra ed ora i moderati di quelloschieramento si arrampicano suivetri saponati tentando di convin-cerci, come ha fatto il Rutelli chele tasse ci verranno restituite tradue anni. Li aspetto al varco ma,anche se fosse, i danni provocatialla nostra economia sarebberogià pressoché irrecuperabili sia intermini di calo dei consumi, chedi rallentamento dell’imprendito-rialità». Dopo qualche giorno di “studio”della nuova finanziaria nazionale,con queste parole esce allo sco-

perto l’Assessore all’Economia eSviluppo della Regione del Vene-to Fabio Gava, bocciandola senzaappello, non solo sul piano politi-co, ma anche su quello tecnico. «Chi ha redatto questa finanziaria– aggiunge Gava ha una ben stra-na concezione dello sviluppo eco-nomico: per fare solo un esempio,le disposizioni su fronti essenzialicome l’energia, l’innovazione edil trasferimento tecnologico, leprivatizzazioni di alcuni servizi,sono completamente assenti; e afronte di un necessario disegno digovernance dello sviluppo (deltutto assente) ci ritroviamo contasse, balzelli, prelievi, indeboli-mento della capacità d’azione de-gli Enti locali, a cominciare dalleRegioni». Secondo calcoli fattinel Veneto, secondo Gava, la solaRegione, con questa finanziaria,perderà circa il 30% della sua ca-pacità d’investimento. «È l’inevitabile conseguenza –spiega l’assessore – della decisio-ne di parametrare la capacità d’in-vestimento sulla cosiddetta “cas-sa” anziché sulla competenza, edubito che Padoa Schioppa nonsapesse che, in un bilancio regio-nale, la “cassa” è decisamente piùbassa della “competenza”. Altro

che federalismo – aggiunge Gava– qui si sta tentando di togliere lalinfa vitale alle Regioni!». «Purtroppo – incalza Gava – vedonero anche per le nostre aziende:da un lato si scippa loro il fonda-mentale Tfr, dall’altro le si vor-rebbe imbonire con la diminuzio-ne del cuneo fiscale: nessuno haavuto però la necessaria attenzio-ne per accorgersi che, mentre ilprelievo del Tfr avrà tempi stret-tissimi, ben più lunghi sarannoquelli dell’intervento sul cuneo fi-scale. Il disequilibrio è evidente:si toglie subito e si darà, se mai sidarà, più avanti». «Non parliamo

poi – prosegue il re-sponsabile dell’econo-mia veneta – della ge-neralizzata condannaper evasione emessadal Soviet verso artigia-ni e commercianti, chevengono subissati diprevisioni punitive siasul piano fiscale, che suquello contributivo».L’assessore pone anchel’accento sulla “presain giro” della reintrodu-zione della tassa di suc-cessione: «Fissare unvalore di esenzione di

250 mila euro per una casa – dice– è assolutamente troppo basso esarebbe addirittura ridicolo se fos-se un riferimento al valore di mer-cato e non a quello catastale. Ver-ranno così colpiti immobili mo-

desti, magari frutto di una vita dirisparmi di un lavoratore». Gavaconclude dicendosi «sconcertatoda certe dichiarazioni fatte ieri inParlamento da Padoa Schioppa:dire che questa è una finanziariadi sviluppo non è un errore per uneconomista, è una fandonia bellae buona, perché ogni economistasa che dove aumentano le tasse losviluppo frena! Anche in questocaso l’obbiettivo primario mi parequello di andare nella direzioneopposta di quella seguita in questianni dal Governo Berlusconi, cheaveva sempre cercato, e in buonaparte trovato un giusto equilibriotra la protezione delle fasce piùdeboli (vedi i forti aumenti deifondi per la sanità) e azioni di so-stegno alla crescita economica edei consumi, che ne sono una del-le parti essenziali».

Finanziaria, il Veneto protestaAnche dal Nordest piovono critiche alla manovra economica annunciata dal governo

Gava: «La Regione perderà il trenta per cento della capacità d’investire»

Sono state firmate a Pa-lazzo Balbi le convenzioni conle Conferenze dei sindaci delVeneto per dare attuazione alProgetto regionale di integra-zione sociale e scolastica degliimmigrati non comunitari, lacui sperimentazione è affidata aItalia Lavoro Spa. Erano pre-senti l’assessore regionale aiflussi migratori Oscar De Bona,il responsabile per il Veneto diItalia Lavoro Mario Barbieri e irappresentanti delle Conferenzedei sindaci. L’assessore De Bo-na ha spiegato che il progettoprevede la realizzazione di pro-grammi territoriali con il coin-volgimento diretto delle 21Conferenze dei sindaci del Ve-neto, in collaborazione con ilmondo dell’associazionismo ele istituzioni scolastiche. Cia-scun programma comprendeuna o più azioni che riguardanole tre aree già previste nella pre-cedente annualità (l’integrazio-ne degli adolescenti, l’informa-zione con particolare riguardonei confronti delle donne immi-grate e la formazione, l’utilizzodei mediatori culturali) a cui èstata aggiunta quest’anno la co-noscenza tra culture.LA SOMMA – La sommacomplessivamente da ripartire

tra le 21 Conferenze dei sindaciè di oltre 800 mila euro. Que-st’anno sono aumentati sia ilnumero delle proposte, sia il co-finanziamento da parte degli en-ti territoriali, a conferma delgradimento del progetto regio-nale. Nel Veneto – ha detto DeBona – sono progressivamentecresciuti in termini di presenze iminori e le donne immigrate.Queste ultime sono ormai il46% del totale degli immigrati(stimato in circa 290 mila)mentre nelle scuole, nell’annoin corso, si è registrata una pre-senza di circa 48 mila studentistranieri, di cui 27 mila nellascuola materna ed elementare.PROGRAMMI – La Regione– ha concluso De Bona – con isuoi programmi pluriennali eannuali cerca di contribuire agovernare il fenomeno, inve-stendo su flussi migratori soste-nibili e in grado di integrarsi evalorizzando il coordinamentodi tutti i soggetti operanti sulterritorio. Nel corso dell’incon-tro è stata sottolineata l’impor-tanza di questi progetti per uninserimento equilibrato degliimmigrati, con un sempre mag-giore coinvolgimento dell’asso-ciazionismo che si occupa diqueste problematiche.

Immigrati ed integratiIl progetto della Regione Veneto d’intesa coisindaci con uno stanziamento di 800mila euro

FabioGava

GIORGIA PRADOLIN

Come tutti gli anni, nel corsodella Festa regionale del Cavoloche si svolge a Castagnaro, Col-diretti ha voluto proporre un mo-mento di riflessione su una dellaproduzioni principali per 43 co-muni della Bassa Veronese e per icomuni limitrofi del padovano edel rodigino. Il tema principale indiscussione in questa dodicesimaedizione è stato l’internazionaliz-zazione dei mercati, come cam-bierà la commercializzazione diun prodotto, il cavolo, che cresce,solo lungo l’asta dell’Adige, su1161 ettari di terreni. In questazona i terreni sono sabbiosi e ric-chi di sostanza organica per que-sto i cavoli crescono ottimi ed inabbondanza, favoriti in autunno einverno da un clima umido. Laraccolta è di 378mila e 500 quin-tali e si divide in due varietà: laprecoce che si raccoglie nei primi

mesi dell’autunno, la tardiva danovembre fino a maggio.Il mercato globale ha interessatoe profondamente modificato an-che il settore agricolo, le merciviaggiano da un continente all’al-tro con relativa facilità, in tempiritenuti tecnicamente impossibili

solo qualche decennio addietro,modificando usi e consuetudinialimentari che sembravano con-solidate e immutabili. «Oggi –spiega Damiano Berzacola, Vice-presidente di Coldiretti Verona –possiamo trovare, nella grandedistribuzione, per tutto l’arco del-l’anno, prodotti ortofrutticoli, co-me il cavolo, ad esempio, che of-frono al consumatore ampia pos-sibilità di scelta. Nello stessotempo si aprono interrogativi eproblemi riferiti allo sviluppodell’economia locale, alla sicu-rezza alimentare e non ultimo alleregole etiche di produzione». I te-mi sono stati l’orientamento almercato, indispensabile per leaziende che vogliano reggere evincere la concorrenze e la trac-ciabilità delle produzioni comedifesa per il reddito produttori eper la salute dei consumatori.

Una riflessione... del cavoloColdiretti a convegno sulla coltivazione del prodotto nella Bassa

DamianoBerzacola

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