Il Report Q1 - Aprile 2015

22
Aprile 2015 www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere movida via dal centro, le notti “alternative” Editoriale bella stagione e buone occasioni Matteo Francini N on passa primavera senza che torni in primo piano la questione della movida. Con la bella stagione le occasioni per trascorrere momenti all’a- perto, tanto di giorno quanto di notte, si moltiplicano, con tutto ciò che questo comporta sia per chi vuol vivere la città che per i residenti delle zone più “calde”. Di quelle zone, cioè, più coinvolte dalla que- stione, dove è presente la mag- gior parte dei luoghi di ritrovo. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 21 L a bella stagione riaccende i riflettori sulla movida. Con la pri- mavera Firenze si anima di giorno e anche di notte, per la gioia dei giovani e la preoccupazione, però, di molti residenti, soprattut- to del centro. Una questione annosa e dibattuta da tempo. Ma una movida fuori dal centro è possibile? Presto sarà possibile scoprirlo, dal momento che protagonista dell’Estate fiorentina in arrivo sarà il parco delle Cascine. Ma non solo: ecco una “mappa” dei luoghi che potrebbero diventare le nuove mete delle notti cittadine. Sara Camaiora PAGINE 10-11 PAGINA 13 “dentro” sollicciano, fra problemi e progetti Viaggio nel carcere, tra quello che ancora non va e le (tante) idee per i detenuti e la città. aiuto per gli anziani, c’è “Pronto badante” Al Forte Belvedere la mtra “Human” di Antony Gormley SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 16 salah, come lui nessuno mai U n gol ogni 72 minuti. Un dato che fa stropicciare gli occhi e aggiornare gli almanac- chi del calcio. Perché Salah, nelle sue prime sette gare, ha messo a segno sei reti e regalato un assist. Fiorentina Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 16 del 31 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Firenze Quartiere 1 carmine pedonale, tre mesi dopo A gennaio scattava la trasformazione: ora l’obiettivo è rendere l’area più viva La piazza PAGINA 3 viaggio tra i “tesori” delle biblioteche Non solo libri: novità e tante ini- ziative per le strutture presenti nel quartiere. PAGINA 2 ciompi e indipendenza, le idee per “rinascere” PAGINA 4 Anno IX Ed. 16 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino La famiglia italiana della frutta

description

"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

Transcript of Il Report Q1 - Aprile 2015

Page 1: Il Report Q1 - Aprile 2015

Aprile2015

www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere

movida via dal centro,le notti “alternative”

� Editoriale

bella stagionee buone occasioni

Matteo Francini

Non passa primavera senza che torni in primo piano

la questione della movida. Con la bella stagione le occasioni per trascorrere momenti all’a-perto, tanto di giorno quanto di notte, si moltiplicano, con tutto ciò che questo comporta sia per chi vuol vivere la città che per i residenti delle zone più “calde”. Di quelle zone, cioè, più coinvolte dalla que-stione, dove è presente la mag-gior parte dei luoghi di ritrovo.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 21

La bella stagione riaccende i rifl ettori sulla movida. Con la pri-mavera Firenze si anima di giorno e anche di notte, per la gioia

dei giovani e la preoccupazione, però, di molti residenti, soprattut-to del centro. Una questione annosa e dibattuta da tempo. Ma una movida fuori dal centro è possibile? Presto sarà possibile scoprirlo, dal momento che protagonista dell’Estate fi orentina in arrivo sarà il parco delle Cascine. Ma non solo: ecco una “mappa” dei luoghi che potrebbero diventare le nuove mete delle notti cittadine.

Sara Camaiora

☛ paginE 10-11

☛ pagina 13

“dentro” sollicciano,fra problemi e progettiViaggio nel carcere, tra quello che ancora non va e le (tante) idee per i detenuti e la città.

aiuto per gli anziani,c’è “Pronto badante”

Al ForteBelvederela m� tra “Human”di AntonyGormley

☛ SEgUE a pagina 18 ☛ pagina 16

salah, come luinessuno maiUn gol ogni 72 minuti. Un

dato che fa stropicciare gli occhi e aggiornare gli almanac-chi del calcio. Perché Salah, nelle sue prime sette gare, ha messo a segno sei reti e regalato un assist.

Fiorentina

Dis

trib

uito

da

Formula Directsimply

Per

iod

ico

d’in

form

azio

ne

loca

le. A

nn

o IX

n. 1

6 d

el 3

1 m

arzo

20

15. N

° re

g 5

579

del

17/

05

/20

07

Trib

un

ale

di F

iren

ze. I

scri

zio

ne

al R

oc

239

57.

Sp

ediz

ion

e in

a.p

. Co

nti

ene

I.P. P

rezz

o d

i co

per

tin

a eu

ro 0

,10. D

istr

ibu

ito

da

CD

pro

du

zio

ne

soc.

coo

p. a

r.l.

FirenzeQuartiere 1

carmine pedonale,tre mesi dopoA gennaio scattavala trasformazione:ora l’obiettivo è rendere l’area più viva

La piazza

☛ pagina 3

viaggio tra i “tesori”delle biblioteche Non solo libri: novità e tante ini-ziative per le strutture presenti nel quartiere.

☛ pagina 2

ciompi e indipendenza,le idee per “rinascere”

☛ pagina 4

Anno IXEd. 16 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

La famiglia italiana della frutta

Page 2: Il Report Q1 - Aprile 2015

La biblioteca delle Oblate si appresta a spegnere otto candeline

L’iniziativa

un’associazioneper gli “aficionados”

Professori in pensione, stu-diosi, ma anche giovani

studenti e liberi professionisti che qui hanno ormai stanziato il loro “ufficio”. Tutte persone che in comune hanno una lun-ga frequentazione della biblio-teca dell’Oltrarno e che, allo scadere del suo centenario e in concomitanza con l’inaugura-zione dei nuovi spazi, si sono riuniti nell’associazione “Amici della Biblioteca Thouar”, con l’obiettivo di farne un luogo di incontro e aggregazione. Al momento i volontari sono circa ottanta, sono state fatte le prime assemblee ed è stato votato un consiglio direttivo. Tante le idee per realizzare una biblioteca viva e attiva, da un mercatino di libri usati a sera-te a tema ed eventi ad hoc per promuovere la lettura.

la thouar cambia casa,le oblate compionootto anni: viaggio tra le biblioteche

Libri e dintorni

Col naso all’insù“Il tempo per leggere,

come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”, diceva lo

scrittore francese Daniel Pennac. Se è difficile capire quanto tempo i fiorentini trovino per leggere, di certo non mancano gli spazi per farlo, grazie anche alle tredi-ci biblioteche comunali fiorenti-ne. Piccole o grandi, per ragazzi o per tutti, antiche o recenti, andiamo a scoprire le cinque bi-blioteche del quartiere, dove nel 2014 sono stati registrati com-plessivamente 130.499 prestiti di libri. Partiamo dalla Thouar, che lo scorso febbraio si è trasferita da Palazzo Guadagni in piazza Santo Spirito nei locali delle ex Leopoldine in piazza Tasso. La nuova sede offre una sala acco-glienza, un’emeroteca, due sale di lettura, una sala multimediale al piano terra, una sezione ragazzi nel chiostro e, infine, l’angolo più suggestivo, l’altana al terzo piano dal duplice ruolo di sala studio e spazio dedicato a even-ti e conferenze. Compirà invece otto anni a maggio la biblioteca delle Oblate, ospitata in un sug-gestivo ex convento trecentesco a pochi passi dal Duomo. Aperta fino a mezzanotte da martedì a sabato, ospita un patrimonio di circa centomila volumi su una superficie totale intorno ai die-cimila metri quadri. Sono stati

oltre 87.700 i prestiti effettuati lo scorso anno, e stanno inoltre per concludersi i lavori di am-pliamento nei locali del museo Firenze Com’era. La biblioteca Fabrizio De André si trova nel rione di San Jacopino: nata qui come punto di lettura nel mag-gio del 1989, ha poi riaperto con il nuovo nome, in onore del grande cantautore, il 27 maggio 2009, dopo i lavori di rinnova-mento. Possiede più di tredici-mila documenti, tra libri e altro materiale. La biblioteca del Pa-lagio di Parte Guelfa è ospitata nella chiesa medievale di San Biagio, a due passi da piazza della Repubblica. Aperta dal lu-nedì al venerdì dalle 9 alle 22, il sabato fino alle 13, promuove da anni le “pedalate letterarie”, per-corsi ciclabili in cui si commen-tano libri e si fanno soste per le letture. In via Tripoli c’è infine la biblioteca dei Ragazzi, che ogni mattina accoglie classi di alunni delle scuole materna, elementa-re e media. Il suo patrimonio è di circa 17mila libri, cd, video e giornalini, quattromila volumi in lingua, oltre ai manoscritti dei racconti raccolti per il premio letterario “Streghetta del Bago-laro”, organizzato dalla stessa biblioteca. Quanto agli eventi in programma, anche questo mese passeranno dalle Oblate autori importanti come Valeria Parrella

(8 aprile), Concita De Gregorio (22 aprile) e Domenico Starnone (29 aprile), nell’ambito della ras-segna “Leggere per non dimenti-care”. Tanti anche gli incontri per famiglie e bambini, spettacoli te-atrali, letture di gruppo, giochi e molto altro previsti sia alle Obla-te che alla Thouar.

Sara Camaiora

la targa che ricorda corilla

Spesso capita di camminare (troppo) velocemente per le strade di Firenze, perché pieni di impegni e scadenze da rispettare. Così,

manca il tempo per cogliere quei dettagli che a volte non sono nemmeno poi così nascosti. Tra biciclette floreali, portoni antichi e street art alternativa ci sono anche loro, le targhe bianche che con-servano frasi che raccontano la storia di personaggi di cui magari ignoriamo perfino l’esistenza. Nelle vicinanze di piazza del Duomo, al numero 2 di via Ferdinando Zannetti si può notare una targa, tra il portone e la finestra, che riporta la scritta “Qui abitò Corilla nel secolo decimo ottavo”. Corilla, nome arcadico della poetessa italiana Maria Maddalena Morelli (1727-1800), era una bambina dotata di una straordinaria intelligenza. Il talento per la poesia improvvisata esplose al suo ventesimo compleanno, dando sfogo a una serie di pubblicazioni e alla creazione, nel 1761, di un’acca-demia chiamata Ordine dei Cavalieri Olimpici. Si trasferì in molti luoghi: alla corte viennese, a Napoli, a Firenze e a Roma, dove ot-tenne anche l’incoronazione a poetessa laureata e il titolo di nobile romana. È però nel salotto della casa di via Zannetti che prende vita un aneddoto curioso: era il 1770 e Corilla stava trascorrendo la serata ascoltando musica con facoltose amiche e un giovane ospite austriaco accompagnato dal padre. D’improvviso, decise che dove-va essere proprio quel giovane a deliziarla con alcuni brani suonati al pianoforte, mentre lei lo avrebbe affiancato con i suoi versi. For-se Corilla aveva fiutato il genio: il ragazzo seduto al pianoforte era nientemeno che Wolfgang Amadeus Mozart.

V.V.

#Primo piano

Piccole o grandi, antiche o recenti:la sceltanon manca.Diversi anchegli eventiorganizzatial loro interno

2 | Aprile 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 3: Il Report Q1 - Aprile 2015

qua carmine,tre mesi dopola rivoluzionedella piazzaOra un progettoper rendere l’areaancora più viva

La pedonalizzazione

Arte

“Cosa è successo a questa piazza? Ma la facciata è sempre stata

questa?”. Quando qualcuno vie-ne a trovarci da fuori Firenze, la reazione è più o meno questa se capita di passare da piazza del Carmine. A tre mesi dalla pe-donalizzazione – via cento posti auto liberando così la parte da-vanti alla facciata della Basilica di Santa Maria del Carmine, mante-nendone altri lungo il perimetro – la piazza ha assunto una nuova immagine. Operazione riuscita? “Dopo alcune lamentele iniziali da parte dei residenti, la situa-zione si è calmata: sono stati tolti cento parcheggi, ma altrettanti ne sono stati recuperati tra piazza Piattellina, piazza dei Nerli, piaz-za del Cestello e lungo le mura – analizza il presidente del Quartie-re 1 Maurizio Sguanci – abbiamo restituito alla città una delle sue piazze più belle e ricche di storia, tra le meno valorizzate in questi anni: quello che era un luogo di passaggio, per residenti e turisti, per arrivare in centro, è ora uno

Carolina Natoli

Negli spazi adiacenti la chiesa di Santo Stefano al Ponte c’è un piccolo “tesoro nascosto”

il “tesoro nascosto” di s. stefano al ponte

C’è un piccolo “tesoro nascosto” negli spazi adiacenti la chiesa di Santo Stefano al Ponte. In molti forse non lo ricordano, ma

gli stessi locali hanno ospitato il museo diocesano di Arte Sacra. Aperto nel 1983, subì ingenti danni con l’attentato di via dei Geor-gofili ed ebbe vita breve. Sono oltre cinquanta le opere custodite in perfetto stato di conservazione. Oltre alla quantità, è la qualità che colpisce: tra le opere si trovano pitture prerinascimentali, i cosid-detti “fondi oro”, e del pieno Rinascimento, come la Madonna di San Giorgio alla Costa di Giotto e un trittico di Filippo Lippi. Ma a questi “big” si uniscono, tra gli altri, anche Orcagna, Paolo Uccel-lo e Pietro Tacca. Attualmente – spiega il presidente dell’Istituto Diocesano Marco Jodice – i locali sono interessati da alcuni lavori di miglioramento, con la speranza di riaprire il museo entro la fine del 2015. Terminati gli interventi, il nuovo spazio espositivo andrà in mano alla Santo Stefano s.r.l., che ha già in gestione gli ambienti dell’ex chiesa di Santo Stefano al Ponte dove, fino a metà aprile, è in corso la mostra multimediale “Van Gogh Alive”.

spazio in cui fermarsi, perché ci si rende meglio conto che si è già in centro”. E intanto è in corso di realizzazione un progetto per ren-dere ancora più viva la piazza, con un intenso lavoro in sinergia tra Comune e Quartiere (vedi artico-lo a fianco). Ma residenti e com-mercianti che cosa ne pensano? Giovanni, titolare di una trattoria in via Sant’Agostino, lavora e vive a cento metri dalla piazza. “Come residente – dice – non sono stato penalizzato per il parcheggio, non ho l’auto, ma come titolare di un ristorante posso assicurare che per chi viene da fuori è più diffi-cile trovare posto. La pedonaliz-zazione è giusta – aggiunge – per-ché la piazza è una delle più belle della città ed è un patrimonio da tutelare, ma il venerdì e il sabato troviamo ancora macchine di chi raggiunge la zona da fuori par-cheggiate sui marciapiedi”. Marco vive invece in via dei Serragli: “È stata una splendida decisione: è una piazza storica e i residenti de-vono smetterla di lamentarsi”. Di cosa si lamentano? “Dei parcheg-gi che non ci sono, ma non è vero,

basta lasciare l’auto un po’ più lontana e non necessariamente sotto casa come sono sempre stati abituati a fare”. Anche i titolari di una birreria della zona si trovano d’accordo sulla nuova visione del-la piazza: “Il quartiere alle perso-ne, nessuno dei nostri clienti si è lamentato. È giusto dare sia a chi ci vive che a chi viene da fuori la possibilità di godere degli spazi senza confusione”. Claudio, fre-quentatore assiduo dell’Oltrarno, arriva dall’Isolotto: “Bella la piaz-za così. Problema parcheggio? Io non ci ho mai parcheggiato, non c’era mai posto!”. Ora si attendono i primi eventi per capire se anche gli ultimi strascichi di lamentele termineranno. E, in ogni caso, serve del tempo per abituarsi. Piazza del Duomo docet.

“un concorso di ideecome per l’isolotto”

Novità in arrivo per piazza del Carmine. “Il progetto

che realizzeremo farà rientra-re la piazza nel circuito degli spazi estivi, dove sicuramente svolgeremo attività che pri-vilegiano l’aspetto culturale – spiega il presidente del Q1 Maurizio Sguanci (nella foto) – come Quartiere abbiamo inol-tre chiesto all’amministrazione che venga promosso un con-corso di idee come è avvenuto all’Isolotto, per rendere ancora più viva l’area. Infine – conclu-de Sguanci – porteremo sicu-ramente qua mercatini dove poter promuovere e valoriz-zare i prodotti artigianali delle nostre botteghe, sia storiche che nuove”.

C.N.

Novità

#Primo piano

11 gennaio 2015piazza del Carmine diventa pedonale

MECHERINI s.n.c.

Via Monticelli, 2/r50143 - FIRENZETel./Fax 055.707106

VENDITA MACCHINE DA CUCIRERIPARAZIONE ANCHE A DOMICILIO

E PEZZI DI RICAMBIOPER TUTTE LE MARCHE

CARTAMODELLI “BURDA”VASTO ASSORTIMENTO DI MERCERIA

Non gettarmi via!da Mecherini valgo

e inoltre...all’acquisto insegnamento garantito

e assistenza

Aprile 2015 | 3 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 4: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Luoghi

ciompi, un nuovo pianoper il mercato delle pulciL’ultimo progetto prevedeuna copertura per i banchi

indipendenza,spazio agli eventi

Atteso da tempo. Dato per imminente ma non anco-ra partito. Del restyling del mercato delle pulci in piazza

dei Ciompi si parla da anni, si sono sus-seguiti ipotesi e progetti ma ancora non si è arrivati alla “quadra”. E intanto le dif-ficoltà non mancano: basta fare un giro al suo interno per notare sempre più banchi chiusi e attività abbandonate. Ma facciamo un passo indietro nel percorso verso la sua riqualificazione. All’inizio doveva essere un project financing con

la collaborazione degli stessi esercen-ti, che per questo si erano riuniti in un consorzio: ristrutturazione degli stand a carico di questi ultimi e rifacimento del-la piazza sulle spalle dell’amministrazio-ne. Non sussistendo le condizioni per il project, venne poi elaborato un piano per la riqualificazione dell’intera area, comprensivo di molti aspetti, dal rifaci-mento del manto stradale alla messa a punto di nuove strutture per il mercato, da raggruppare in due file l’una di fron-te all’altra. Per la realizzazione di questo

progetto emerse la necessità di un tra-sferimento temporaneo delle bancarel-le in largo Annigoni. Ora però, mentre i lavori di rifacimento della Loggia del Pesce sono già partiti, si parla di un nuo-vo piano, che stavolta prevede una sorta di “mercato coperto”, una “macrostrut-tura” in metallo destinata a racchiude-re tutti i banchi. Un progetto ancora al vaglio dell’amministrazione e per la cui realizzazione dovrà partire un’apposi-ta gara d’appalto: anche in questo caso sembra previsto un trasferimento tem-poraneo dei banchi. “La riqualificazione del mercato dei Ciompi per noi è una priorità, ora che è saltato il project è la parte pubblica che sostiene interamente il rifacimento e con uno stanziamento di un milione e mezzo circa tra Comu-ne e Regione possiamo finalmente con-sentire un reale miglioramento dell’area in termini di sicurezza e arredo urbano”, spiega l’assessore comunale alle attività produttive Giovanni Bettarini. “Ovvia-mente sono contenta che l’amministra-zione abbia finalmente rimesso mano al mercato delle pulci, ma da quello che ho appreso finora il progetto non mi con-vince, alla fine sembra si voglia decidere di non fare veramente un mercato ma di mettere semplicemente una coper-tura, che rischia di essere troppo alta e quindi troppo invadente rispetto alla Loggia del Pesce”, commenta Francesca Andreini, fino a poco tempo fa presi-dente del consorzio degli ambulanti di piazza dei Ciompi. “Venuto meno il fine del consorzio ci siamo sciolti – conclu-de – era un costo che non potevamo più sostenere e che, tra l’altro, non ci ha per-messo di ottenere nulla”.

Piazza Indipendenza continua a cercare “soluzioni”. È da tempo che chi vive e lavora qua lamenta degrado, bivacchi e mancanza di sicurezza, problemi che

ogni anno si riacutizzano con la bella stagione. Non sono mancati, in passato, epi-sodi anche gravi, come aggressioni, risse e arresti per spaccio di droga. La piazza è diventata negli anni punto di ritrovo di cittadini stranieri che qui trascorrono intere giornate, consumando pasti e, in molti casi, hanno denunciato i residenti, lasciando sporcizia. Tutte questioni che sono state segnalate in più occasioni. Di recente gli abitanti sono stati ascoltati anche dalla Commissione ambiente e terri-torio del Quartiere 1, a cui hanno esposto ancora una volta i loro disagi. “Abbiamo ben chiare le problematiche che i residenti stanno vivendo e stiamo lavorando per arginarle – fa presente Lian Pellicanò, presidente della commissione – per quanto riguarda controlli e sicurezza, siamo in contatto con le forze dell’ordine perché ci sia grande attenzione alla zona”. In passato ci sono stati diversi tentativi da parte di Quartiere e istituzioni per trovare una soluzione con le comunità straniere che sono solite ritrovarsi qui, con l’obiettivo di individuare luoghi alternativi per ga-rantire a loro la possibilità di incontrarsi, e ai residenti quella di usufruire della piazza con più tranquillità. Era emersa anche l’ipotesi Fortezza, ma poi i risultati sperati non sono arrivati. “Siamo sempre disponibili a un dialogo con le comunità straniere, la difficoltà è che manca un reale interlocutore, la maggioranza di queste persone si muove in autonomia e quindi continua a ritrovarsi qui, con tutto ciò che ne consegue – prosegue Pellicanò – il risultato è che si genera un clima dannoso, di malcontento verso gli stranieri, mentre vorremmo che finalmente si instaurasse un clima positivo di dialogo”. Nel corso degli anni erano emerse alcune idee per movimentare la piazza, realizzare iniziative per combattere abbandono e degrado, alla fine però non andate in porto. Ma in arrivo ci sono ora nuovi progetti: la Com-missione cultura del Q1 si sta attivando per ravvivare questa e altre zone “sensibili” del centro storico con “un cinema ‘itinerante’ oppure teatro, o comunque forme di intrattenimento che non prevedano grandi allestimenti ma che consentano di animare luoghi da valorizzare di più”, annuncia il presidente Mirco Rufilli.

Sara Camaiora

Piazze/1 Piazze/2

Un nuovo progetto al vaglio dell’amministrazione per il restyling del mercato delle pulci in piazza dei Ciompi

Piazza Indipendenza in cerca di “soluzioni”: l’obiettivo è animarla e valorizzarla

Tutto ci sembra fuori moda, troppo lungo, troppo largo, giacche con spalloni. Mamma mia come farò?Niente panico, La Bottega del cucito è a tua disposizione per sistemare tutto. Hai dei pantaloni belli ma fuori moda perché troppo larghi nel gambule? La tua giacca preferita ha le spalle troppo grandi, ma il tessuto è favoloso? Oppure jeans bellissimi

ma completamente usurati?

Non c’è problema, porta tutto a La Bottega del cucito, dove troveremo insieme una soluzione!

SE POI HAI PROBLEMI NEL TROVARE CAPI CHE VESTONO BENE LA TUA PERSONALITÀ, VIENI A LA BOTTEGA DEL CUCITO, DOVE POTRAI FARTI UN CAPO ADATTO ALLE TUE ESIGENZE.

Via D. da Buoninsegna 8 - Firenze • www.labottegadelcucitofirenze.it • Tel: 055 5383019 • Cell: 338 3950976 www.labottegadelcucitofirenze.it • Dal lun. al ven. Mattina 9:00-13:30 Pomeriggio 15:30-19:00 • Sabato 9.00-12.30

LA BOTTEGA DEL CUCITOSARTORIA UOMO-DONNA

CAMICIEDA UOMO

SU MISURA

ORLIRIPARAZIONI VARIECAMBIO CERNIERA su piumini, gonne...CAMBIO FODERA su cappotti, giacche...

TENDE RAMMAGLICAPI SU MISURA uomo - donnaCIFRE RICAMATE su camicie

Per la tua pubblicitàsu il Reporterchiamail numero 055 6585939oppure invia una maila [email protected]

4 | Aprile 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 5: Il Report Q1 - Aprile 2015

Un evento dal forte contenuto simbolico

QUARTIERI RIUNITI IN SEDUTA CONGIUNTA A PALAZZO VECCHIO

Il 12 febbraio scorso i cinque con-sigli di quartiere, insieme al sinda-co Dario Nardella e all’assessore al decentramento Federico Gia-nassi, si sono riuniti nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio per la loro prima, “storica” riunione ple-naria. All’ordine del giorno c’era il nuovo scenario introdotto dall’av-vento della Città Metropolitana e la valorizzazione in questa chiave del ruolo dei quartieri. «Un appuntamento dalla forte carica simbolica – hanno dichia-

rato congiuntamente i presidenti Sguanci (Q.1), Pierguidi (Q.2), Espo-sito (Q.3), Dormentoni (Q.4) e Balli (Q.5) – ma che contiene anche un forte aspetto di operatività perché il lavoro sulla città metropolitana è ormai uscito dalla fase teorica per entrare nel vivo delle questioni che riguardano la quotidianità dei cittadini, quella che come quar-tieri a� rontiamo ogni giorno con decine e decine di contatti diretti. Il sindaco Nardella, � n dai primi giorni del suo mandato, ha dato

un impulso molto forte al ruolo dei quartieri, che sono stati rico-nosciuti come articolazione am-ministrativa nello statuto della cit-tà metropolitana. Un’articolazione strategica: la città metropolitana consentirà infatti di potenziare tutti i servizi ai cittadini, dall’ana-grafe ai servizi socio-sanitari � no alla gestione degli spazi di verde pubblico. Le periferie, grazie alla città metropolitana, troveranno una nuova centralità nelle politi-che di area vasta».

E-mail: [email protected] .it

Prenotazione telefonica

La raccolta degli abiti usati rap-presenta da tempo una fron-tiera sempre più signi� cativa di riciclaggio e recupero, tanto più utile in tempi di crisi quando gli sprechi o i mancati utilizzi dei beni diventano davvero ingiusti� cabili. Con il progetto “Ri-vesti”, pro-mosso da Quadrifoglio e Caritas Diocesana, viene introdotta nel centro storico la raccolta do-miciliare di abiti usati, un siste-ma che permette di superare

l’ingombro dei cassonetti che, nell’area Unesco, costituisce un problema non indi� erente. Il servizio, a cura della coop San Martino, ha preso il via ad inizio marzo e viene e� ettuato all’inter-no della cerchia dei viali di circon-vallazione. Per prenotare il ritiro basta te-lefonare al numero dedicato 334.3695950 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle ore 17); con gli operatori viene concor-

dato il giorno del ritiro e la fa-scia oraria (giorni disponibili per il ritiro lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, ore 12.30-18 e il sabato, ore 10.30-16), indicando la quan-tità approssimativa di materiale. L’operatore provvede a ritirare i sacchi con gli abiti usati all’ingres-so dell’edi� cio (o direttamente al piano in caso di persone inabili o anziane). Per ovvi motivi è assolu-tamente vietato lasciare sacchi sul marciapiede fuori dal portone.

RACCOLTA A DOMICILIO DI ABITI USATI

Completata l’impermeabilizzazione

Rete di Solidarietà

VIDEO INTERVISTE ONLINESul sito web de “Il Reporter” (www.ilreporter.it) videointervista on line al presidente Q.1, Maurizio Sguanci, che in piazza Santa Croce presenta le iniziative per il controllo e la regolamenta-zione della movida nei rioni del centro storico (Santa Croce, Santo Spirito, San Frediano, San Niccolò).

Vita dei quartieri

Dopo la bufera del 5 marzo

140 PIANTE PERSE NEL Q.1Pesanti le conseguenze del-la bufera di vento abbattutasi su Firenze lo scorso 5 marzo. Ammontano a 622 gli alberi persi per il maltempo: 307 sono le pian-te abbattute dalla ra� che di ven-to (70 nel Q.1), 315 quelle elimina-te perché pericolanti (70 nel Q.1). «Un bilancio pesante, ben più grave del fortunale del settembre corso – ha sottolineato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini nella sua comunicazione in consiglio

comunale. Nel corso del 2014, le analisi visuali degli alberi sono sta-te 21.230, praticamente sono sta-te raddoppiate visto che nel 2012-2013 erano state circa 13mila. È anche vero che in caso di eventi di tale portata anche il ra� orzamento dei controlli non ci mette in totale sicurezza. In piazza d’Azeglio, ad esempio, dove il Comune sta realizzando importanti lavori di riquali� ca-zione, abbiamo ricontrollato tut-

te le alberature ma nonostante questo sono caduti due lecci. Ricontrolleremo, comunque, tutti i lecci, i pini ed i cipressi, ov-vero quelle piante che in caso di forte vento sono più sogget-te a cadute o rotture dei rami». Ingenti anche i costi: per il taglio, la rimozione e lo smaltimento de-gli alberi serviranno 250.000 euro mentre per il reimpianto occorre-rà circa un milione.

UN AIUTO CONCRETODalla compagnia domiciliare alle piccole commissioni

Nuova copertura impermeabile per la pale-stra Nidiaci in Oltrarno. Dopo il rifacimento dell’impianto realizzato nel 2007, completa-ti anche i lavori per l’impermeabilizzazione. «Un impegno mantenuto con i cittadini del quartiere che avevano manifestato questa esigenza nel corso della maratona dell’ascolto sull’Oltrarno del luglio scorso – ha commen-tato l’assessore allo Sport Andrea Vannucci.

Un intervento importante anche per l’atti-vità sportiva della Sempre Avanti Juven-tus che nel novembre scorso ha festeggia-to i 110 anni dalla fondazione». I lavori hanno comportato un investimento di 18mila euro e si sono resi necessari in seguito ad una serie di distacchi causati dai movimenti strutturali legati all’escursione termica, con con-seguenti in� ltrazioni d’acqua piovana.

LAVORI SUL TETTO DELLA PALESTRA NIDIACI

Durante i lavori di restauro

SFERA DORATA PER LA BASILICA DI SANTO SPIRITOAnche la Basilica di Santo Spirito in Oltrarno ha la sua sfera con croce dorata come quella del Duomo, grazie ai lavori di restauro per i danni causati dal fortissimo temporale del 19 set-tembre scorso (sostituzione delle vetrate sui � nestroni delle cappelle laterali e della navata centrale e restauro della lanterna sulla cupola). Due vetrate sono state smontate per essere riparate in laboratorio, mentre per le restanti quattro è stato possibile sostituire i rulli sul posto. Nel corso dei lavori, il titolare dell’azienda aggiudi-catrice ha proposto di realizzare a proprie spese la doratura della sfera sulla sommità della lanterna. L’intervento, concordato e autorizzato dalla So-printendenza, è stato eseguito dal restauratore Simone Beneforti.

CHIAMA IL 334.3695950

compagnia domiciliare e telefonica lettura accompagnamento passeggiate e/o spesa

piccole commissioni spesa a domicilio recapito medicinali e prenotazione analisi accompagnamento e trasporto con auto

per necessità di vario genere disbrigo di pratiche burocratiche informazioni e sostegno per la ricerca

del lavoro

informazioni e sostegno per la ricerca dell’alloggio

distribuzione alimenti e pacchi alimentari, vestiario, medicinali

interventi di orientamento legale interventi di orientamento psicologico interventi di orientamento per problemati-

che di disagio lavorativo (mobbing) informazioni sui Servizi Sociali Territoriali

La Rete di Solidarietà Q.1 è un servizio gratuito di aiuto ai cittadini gestito da cittadini. Si avvale della collaborazione dei propri volontari, delle Associazioni di Volontariato, dei Servizi So-ciali e delle Istituzioni. Chi è alle prese con i propri problemi troverà qualcuno che l’aiuterà a cercare una soluzione.

Ecco cosa puoi chiedere alla Rete:

Rete di Solidarietà Quartiere Via dell’Anguillara 2r Tel. 055 2767611

http://politichesocioabitative.comune.fi.it/volontariato/reti_solidarieta/reteQ1.html

A volte basta una parola gentile, un gesto di cortesia, per illuminare la nostra giornata e quella di chi li riceve”

Page 6: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Zoom

Una delle targhe in piazza D’Azeglio in ricordo di Ginevra Olivetti Rason

la piazza che ogni giorno ricorda ginevraTarghe al giardino D’Azeglio in memoria della ragazza

La storia

Nel cuore di Firenze

gli “angeli” all’operaAngeli del Bello al lavoro nel cuore di Firenze. Lo scorso mese i

volontari, insieme all’assessore all’ambiente Alessia Bettini, sono intervenuti in largo Annigoni, dove hanno cancellato le scritte che co-privano l’uscita del parcheggio. Poi il lavoro è proseguito anche al mer-cato di Sant’Ambrogio. “Il Comune fa la sua parte e, dopo le richieste, siamo intervenuti – ha spiegato l’assessore – il messaggio è chiaro: ci siamo e siamo impegnati a rendere la città migliore. Ma vogliamo anche far capire ai cittadini che possono contribuire anche loro, as-sociandosi a realtà straordinarie come gli Angeli del Bello. Come pro-messo continuo, ogni primo sabato del mese, ad andare con i volon-tari per pulire un settore della città. Piccoli gesti come questo rendono più bella Firenze”. “Siamo partiti dal centro storico e ci stiamo adesso occupando di tante aree anche limitrofe – ha sottolineato il presidente della Fondazione, Giorgio Moretti – e ogni volta che eseguiamo un intervento, se quella superficie viene nuovamente imbrattata, cerchia-mo di intervenire di nuovo più rapidamente possibile. Non possiamo demordere, vogliamo diffondere la cultura del rispetto per tutti”.

Il locale

riecco lo chalet fontanaHa riaperto i battenti lo Chalet Fontana, dove Rosai e Pratolini fa-

cevano colazione. La riapertura dello storico locale, a pochi pas-si da piazzale Michelangiolo, è arrivata dopo oltre due anni di lavori. Rinnovati completamente sia lo spazio interno che quello esterno, per riportare agli antichi splendori quello che, alla fine dell’800, rap-presentava un crocevia per poeti e scrittori. La struttura, completa-mente rinnovata, è stata ora riammodernata e arredata con materiale tipico dell’artigianato fiorentino. E non si tratta solo di un ristorante: a differenza del passato, lo Chalet Fontana vuol essere un luogo di iniziative a 360 gradi con un palinsesto di eventi dedicati alla musica, alla cultura e all’arte. Uno dei punti centrali del progetto di riqualifi-cazione è poi il giardino: una volta a regime ospiterà un orto biodi-namico ed è in cantiere anche un anfiteatro naturale per accogliere performance teatrali e non solo. Per info: www.chalet-fontana.it.

A volte guardare non basta, c’è bisogno di osservare. E fa-cendolo, anche nei

luoghi che frequentiamo ogni giorno può capitare di scoprire una storia. Magari una storia difficile, magari una storia d’a-more. Come quella di Ginevra Olivetti Rason, donna molto amata, di cui piazza D’Azeglio si fa “portavoce”. La storia di Gi-nevra, giovane avvocatessa di 27 anni residente nella zona di via-le Mazzini, si è conclusa troppo presto, a causa di un arresto cardiaco che l’ha portata via nel 2011. Il ricordo della ragazza, però, continua vivere in tutta Firenze e in particolar modo in piazza D’Azeglio, dove Ginevra portava spesso i nipoti a gioca-re e dove adesso diverse targhe parlano di lei e della donazio-ne che la sua famiglia ha fatto nel 2012 per la riqualificazione dell’area. Donazione che ha per-messo non solo di ricollocare più di cinquanta nuove pan-

chine nel giardino, ma anche di riposizionare nella fontana della piazza la statua ottocente-sca rappresentante un ibis – uc-cello tipico africano – da tempo in restauro, e di provvedere alla manutenzione dei fiori che cir-condano il giardin D’Azeglio. Il fratello di Ginevra, Pier Ettore Olivetti Rason, racconta: “Mia sorella amava molto quel giar-dino, e allo stesso modo i bam-bini. Per questo siamo contenti di aver potuto fare qualcosa per tutti coloro che frequentano la piazza ogni giorno. Grazie an-che all’allora assessore all’am-biente Caterina Biti e al sindaco Renzi”. Ogni 21 giugno, inoltre, sempre nel giardino D’Azeglio, i bambini del piccolo coro del Melograno “prestano” le loro voci per ricordare la giovane nel giorno del suo compleanno. Pier Ettore tiene a sottolineare come i bambini del quartiere, in questa storia, abbiano avuto un grande ruolo: “Più di cento bambini, dopo la riqualificazio-

Eleonora Magnanelli

ne della piazza, hanno spedito una lettera, scritta a mano e firmata personalmente uno ad uno, ai miei genitori. Un gesto molto bello che ci ha riempiti di gioia”. La fondazione Ginevra Olivetti Rason, attiva dal 2013, si dedica in particolar modo alla raccolta fondi per la ricerca car-diologica infantile e all’organiz-zazione di iniziative nei settori della promozione della cultura, dell’assistenza sociale e sanitaria e della ricerca scientifica.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251

via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Aprile 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 7: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Zoom

la scuola-città pestalozzi fa settantaAlunni (e genitori) protagonisti e tanti progettiper l’istituto di via delle Casine, nato nel 1945

Ernesto Codignola, pe-dagogista italiano, so-leva dire che “la scuola consegue tanto meglio

il proprio scopo quanto più pone l’individuo in condizione di fare a meno di essa”. Lui all’insegna-mento teneva molto, tanto da fondare, nel gennaio del 1945, la Scuola-Città Pestalozzi. Quattro date importanti: nel 1975 è stata riconosciuta come scuola total-mente sperimentale, nel 1997 come centro risorse per la for-mazione docente, nel 2006 come centro sperimentazione insieme alle scuole Don Milani di Genova e Rinascita di Milano e nel 2011 è stata selezionata dal Miur per far parte dell’iniziativa Scuol@ 2.0. Quest’anno Scuola-Città Pe-stalozzi (che si trova in via delle Casine) compie settant’anni: nel corso di questo lungo viaggio si sono rafforzati i suoi progetti e il suo indiscusso spirito di ini-ziativa. La scuola sperimentale accorpa elementari e medie in un solo percorso formativo di

otto anni divisi in quattro bien-ni. Gli studenti sono gli attori principali della vita quotidiana e dell’organizzazione scolastica, attivi anche nel “consiglio degli alunni”, un organismo di ragazzi che gestisce alcune attività come quella, ad esempio, della cura del giardino. Una didattica attiva che cresce e si sviluppa attraver-so il motto del “fare per impara-re” e che, per mezzo della parte-cipazione pratica, rende vive le potenzialità di ciascun allievo. Scuola-Città Pestalozzi, insom-ma, non ha paura dei cambia-menti, ma anzi li accoglie, come nel caso delle nuove tecnologie. Con il progetto Scuol@ 2.0 vie-ne sperimentato l’insegnamento utilizzando l’iPad in ambiti come il disegno geometrico. Tra le at-tività più interessanti e “rivolu-zionarie” ci sono gli Open Lear-ning, momenti di apertura delle classi in cui avviene un incontro tra studenti di età diverse, il pro-getto di Educazione Affettiva che riguarda tutti per sviluppare il

Valentina Veneziano

Istruzione

La Scuola-Città Pestalozzi è stata fondata nel 1945: gli alunni sono i protagonisti della vita quotidiana e dell’organizzazione scolastica

bambini e maestrisul grande schermonel documentario‘educazione affettiva’

“Educazione affettiva” è il titolo del documentario

di Federico Bondi e Clemente Bicocchi, uscito nelle sale lo scorso febbraio e ambientato in parte all’interno di Scuola-Città Pestalozzi. È un film che parte dalla Pestalozzi per met-tere in risalto i protagonisti della scuola: bambini e maestri come grandi creatori e porta-tori di emozioni. “È stato un gioco, nessuna pressione crea-tiva, un lavoro libero. Ho avu-to l’opportunità di rivivere un periodo colmo di sensazioni”, racconta Bondi. “Educazione affettiva” è una pellicola che ricorda, nel caso in cui qualcu-no se ne fosse dimenticato, la scuola come percorso di cre-scita umana.

V.V.

Al cinema

saper stare con gli altri e le fasce di orario dedicate al lavoro auto-nomo con la tecnologia. Molti i laboratori (come quello di ci-nema, teatro e di falegnameria) e gli ambienti che stimolano la creatività. Viene utilizzato non soltanto lo spazio all’interno delle quattro pareti dell’aula, ma pure quello del giardino, della fa-legnameria e del quartiere stesso. E anche i genitori sono un pezzo fondamentale di questo puzzle, partecipando attivamente alla vita di scuola nei Consigli, nelle assemblee e nel “Progetto Geni-tori”, che promuove incontri e seminari su argomenti di comu-ne interesse.

BIBLIOPASSIÈ un progetto che si pone l’obiettivo di amplifi care il circuito informativo sulle attività di cammino, di promuovere programmi di sensibilizzazione sugli stili di vita e di integrazione ai bisogni di salute, di implementare l’offerta esistente realizzando nuove proposte che creano un legame tra il territorio e la “sua“ biblioteca quale luogo da scoprire, dove trovare suggerimenti di lettura e momenti di socializzazione.Le azioni sono rivolte a favorire il movimento fornendo stimoli ed informazioni per il mantenimento, il miglioramento della salute personale, ampliando così i benefi ci legati al benessere psicofi sico. Le Biblioteche Comunali interessate

sono il “campo base” degli itinerari, contribuiscono a dare una caratteristica originale all’intero progetto, un valore aggiunto: offrire ai partecipanti la documentazione sulla storia del territorio, uno scaffale tematico di invito alla lettura da consultare e prendere in prestito, un’ulteriore occasione per conoscere le Biblioteche e i loro servizi.Le soste della passeggiata saranno allietate da letture dalla bibliografi a dedicata al camminare in compagnia dei Lettori di BiblioteCaNova Isolotto.Iniziativa gratuita

Prossimo appuntamento: Sabato 18 aprile, Parco delle Cascine. Partenza ore 9.30. Ritrovo ore 9.00 presso la Biblioteca Filippo Buonarroti.

LE BIBLIOTECHE DEI PICCOLI FIORENTINI

Mercoledì 8 aprile, ore 17.00Italiano un gioco da bambiniBibliotecaCanova Isolotto

3° incontro: Capacità di salutare e presentarsi, laboratorio che si pone come scopo quello di favorire l’integrazione e l’apprendimento spontaneo dell’italiano in un ambiente accogliente e stimolante con fi abe, racconti, disegni, video e canzoniA cura di Dino Mancarella e Giulia Sadun Ass.ne Culturale Liberamente Pollicino • Per bambini dai 4 ai 7 anni

Giovedì 9 aprile, ore 17.00 Una passeggiata nel quadroBiblioteca Buonarroti

Ciclo artisti in erba. Lettura animata e laboratorio manuale “Il Museo d’Arte”, con costruzione di burattiniLibro di riferimento: Leo Lionni, Il sogno di Matteo, BabalibriA cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dai 4 ai 7 anni

Sabato 11 aprile, ore 10.30Quando i bambini sognanoe gli adulti li ascoltano Biblioteca Mario Luzi

Lettura animata e laboratorio con materiali di recupero per costruire mezzi di trasporto spazio-temporali

Libro di riferimento: Il libro dei sogni, Coccole e Caccole, illustrazioni di Monica AuriemmaA cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dai 4 ai 7 anni

Martedì 21 aprile, ore 17.00La strega era cattiva, perfi da persino Biblioteca Thouar

… e che può fare una strega perfi da se i suoi dispetti si trasformano in favori? Se venite a sentire, lo scoprirete! Lettura animata con kamishibaiLibro di riferimento: Gek Tessaro, L’albero e la strega, ArtebambiniA cura dell’Ass.ne Culturale Scioglilibro • Per bambini da 5 a 8 anni

Giovedì 23 aprile ore 16.30Costruiamo un alfabeto! Biblioteca delle Oblate

Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore • Laboratorio di invenzione di un codice di scrittura.Biblioteca delle OblateLibro di riferimento: Rudyard Kipling, Come fu scritta la prima lettera, in Il libro delle bestie, Prìncipi & Princípi A cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dagli 8 ai 10 anni

Venerdì 24 aprile ore 17.00Chi l’ha fatto?Biblioteca Orticoltura

Lettura animata e laboratorio con la creta “Al tempo dei dinosauri”Libro di riferimento: Dahlov Ipcar, L’uovo meraviglioso, OrecchioAcerboA cura della Cooperativa Nuvole • Per bambini dai 5 ai 7 anni

www.biblioteche.comune.fi .itSeguici anche sui profi li social:F Biblioteca Oblate

Biblioteche Comunali FiorentineT @Biblioblate

@Biblio_ComuneFi

APRILE nelle Biblioteche Comunali FiorentineBIBLIOTECA DELLE OBLATE

Storie ribelli. La narrativa contemporanea intorno alla ResistenzaIl Comune di Firenze e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate, propongono un percorso per le scuole superiori di lettura e rifl essione su autori contemporanei che hanno trattato il tema del Fascismo e della Liberazione in Italia. Le letture dei brani selezionati saranno recitate dall’Associazione Culturale Venti Lucenti. Martedì 4 aprile, ore 17.00 - Sala Conferenze • Incontro con Giacomo

Verri autore del libro “Partigiano Inverno”, Einaudi e Antonella Sarti autrice de “Dalle cime al mare”, Effegi.

Giovedì 23 aprile, ore 17.00 - Sala Conferenze • Incontro con Valerio Va-resi autore del libro “La sentenza”, Frassinelli e Vanni Santoni ideatore, insieme a Gregorio Magini, del metodo di scrittura collettiva SIC e “compositore” del libro “In territorio nemico”, Minimum fax.

Il progetto è realizzato dalla Biblioteca delle Oblate

PO Funzionamento e Promozione biblioteche

Tel. 055 2616512 | www. biblioteche.comune.fi.it

S T O R I E R I B E L L IL A N A R R A T I V A C O N T E M P O R A N E A I N T O R N O A L L A R E S I S T E N Z A

Il Comune di Firenze e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (ISRT), in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate, propongono un percorso di lettura e riflessione su autori contemporanei che hanno trattato il tema del Fascismo e della Liberazione in Italia.Il progetto permette alle scuole superiori partecipanti di usufruire di letture di brani tratti dai testi selezionati dall’ ISRT e recitati dall’Associazione Culturale Venti Lucenti. Il percorso si conclude con due incontri presso la Biblioteca delle Oblate tra gli autori dei volumi e i ragazzi delle scuole.

// TesTiWu Ming2 e Tamar Mohamed Timira, Einaudi, 2012Scrittura Industriale Collettiva In territorio nemico, Minimum fax, 2013Valerio Varesi La sentenza, Frassinelli, 2011Giulio Questi Uomini e comandanti, Einaudi, 2014Wu Ming1 e Roberto Santachiara Poin Lenana, Einaudi, 2013Antonella Sarti Dalle cime al mare, Effigi, 2012Giacomo Verri Partigiano Inverno, Nutrimenti, 2012Paola Soriga Dove finisce Roma, Einaudi, 2012

Febbraio 2015

Presentazione dei testi nelle scuole da parte dell’ ISRT e

dell’Associazione Culturale Venti Lucenti

Marzo - aprile 2015

Stesura delle recensioni dei testi scelti da parte dei ragazzi

14-23 aprile 2015

Incontri pubblici tra autori e ragazzi presso la Biblioteca delle Oblate, con lettura di

recensioni dei libri e di brani da parte dell’ Associazione Culturale Venti Lucenti.

Agli incontri saranno presenti gli autori Vanni santoni (SIC), antonella sarti,

Valerio Varesi e Giacomo Verri

NeI meSI dI FeBBRAIO, mARzO e APRILe gLI INCONTRI SI TeRRANNO NeLLe SCuOLe

anniversario della Resistenza e della Liberazione

in collaborazione con

Aprile 2015 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 8: Il Report Q1 - Aprile 2015

#L’inchiesta

se le notti fiorentine escono dal centroL’obiettivo è individuare nuovi luoghi di ritrovoin altre zone, per alleggerire il cuore della città

La bella stagione riaccende i rifl et-tori sulla movida. Con la prima-vera Firenze si anima di giorno e anche di notte, per la gioia

dei giovani e la preoccupazione, però, di molti residenti, soprattutto del centro storico, dove si concentra la maggior parte dei punti di ritrovo della città. Una questione annosa e dibattuta da tempo. Ma una movida fuori dal centro è pos-sibile? Presto sarà possibile scoprirlo, dal momento che protagonista dell’Estate fi orentina in arrivo sarà il parco delle Ca-scine, che diventerà sede di spettacoli di vario genere: l’ippodromo delle Mulina, pronto a rinascere, sarà uno dei luoghi deputati ad accogliere eventi, ma saran-no coinvolti anche il Teatro dell’Opera e altri angoli del grande polmone verde. “Ne stiamo ragionando anche con alcu-ni gestori di locali del centro, in via dei Benci, per coinvolgerli nella creazione di un polo attrattivo qui”, spiega Giovanni Bettarini, assessore comunale alle attivi-tà produttive. Si pone lo stesso obiettivo una delibera approvata dal Quartiere 1, che prevede l’attivazione di un tavolo di confronto tra i presidenti dei cinque quartieri della città, il sindaco, l’assessore alle attività produttive e l’uffi cio svilup-

po economico, con l’obiettivo di trovare nuovi spazi per le notti fi orentine, luoghi alternativi in cui organizzare momenti di ritrovo e convivialità per le serate dei giovani, in modo da decentrare la mo-vida e “decongestionare” le parti di città tradizionalmente più frequentate. Si par-la sempre dei grandi polmoni verdi della città, o in generale di luoghi da “risco-prire” o utilizzati fi nora solo per eventi sporadici. “Gli spazi sono molti, bisogna

capire come renderli appetibili per i citta-dini e anche per gli esercenti: decentrare non vuol dire chiudere il centro, ma al-largare la gamma dell’off erta”, puntua-lizza Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1. Le associazioni di categoria concordano, ma con alcune precisazioni. “Bene la delocalizzazione per arginare il problema movida e rilanciare le Cascine: sediamoci subito tutti attorno a un tavolo per defi nire le regole e condividere idee

Sara Camaiora

Movida/1

GLI SPAZI “ALTERNATIVI”QUARTIERE 1 PARCODELLE CASCINE

QUARTIERE 3 PARCODELL’ANCONELLA

QUARTIERE 2 SAN SALVIVILLA ARRIVABENE

QUARTIERE 4 ARGINGROSSOVILLA STROZZI

QUARTIERE 5 PARCO S. DONATOORTICOLTURA

È il parco più grande della città e anche in passato ha ospitato piccoli e grandi eventi. Ora si sta pensando di renderlo un polo di attrazione per le serate dei fioren-tini: è già in corso un confronto tra l’amministrazione e alcuni locali di via dei Benci con questo obiettivo e sembra destinato ad avere un ruolo di primo piano nell’Estate fiorentina. E intanto l’ippodromo Le Mulina si appresta a ospitare grandi concerti: attesi a giugno la regina del rock Patti Smith, gli americani Limp Bizkit e i tedeschi Einsturzende Neuba-ten.

Anche quest’anno, da maggio a settembre, il parco dell’Anconella si riempirà di iniziative. Un punto ristoro ed eventi di vario genere animeranno nella bella stagione il secondo polmone verde della città, molto frequentato dai resi-denti. “Un luogo su cui puntiamo molto e che crediamo debba essere valorizzato come punto di ritrovo e aggregazione: per questo, anche come Quartiere, organizzeremo manifestazioni. A settembre, ad esempio, tornerà la festa dello sport”, annuncia il pre-sidente del Q3 Alfredo Esposito.

Non parla di movida ma di “un’of-ferta culturale ampia e variega-ta” il presidente del Q2 Michele Pierguidi, riferendosi a ciò che ospiteranno nei mesi a venire alcuni luoghi della zona. Ovvero Villa Arrivabene, sede del Quar-tiere ma anche di corsi e iniziative di vario genere, e i giardini di Campo di Marte. È dal 1998, inve-ce, che la compagnia Chille de la Balanza organizza la sua “Estate a San Salvi”, con eventi di teatro, musica e arti visive. Nel grande parco, però, da tempo viene de-nunciata anche una situazione di abbandono e incuria.

Galleria d’arte, bar e spettacoli di vario genere: la Limonaia di Villa Strozzi tornerà a essere viva e vissuta giorno e notte dai citta-dini. Ma anche il parco dell’Argin-grosso sarà inserito nel bando per gli spazi della prossima estate fiorentina. “Un luogo un po’ più nascosto ma che sarà sempre più accessibile ai cittadini, con possibilità di parcheggio e buona illuminazione, pronto a diventa-re uno spazio importante per la città”, spiega Mirko Dormentoni, presidente del Q4.

Non uno solo ma più luoghi da proporre, trattandosi di un’area molto grande della città. “Non stiamo cercando un unico spazio di attrazione, ma più possibilità adatte all’obiettivo, data l’am-piezza del quartiere”, fa presente Cristiano Balli, presidente del Q5. Tra questi non mancherà il giar-dino dell’Orticoltura che, ormai da qualche anno, ospita eventi e iniziative nella bella stagione, ma anche il parco di San Donato sembra essere sempre più in pole position come nuovo punto di ritrovo.

– dice Riccardo Tarantoli, vicepresiden-te di Silb-Fipe Confcommercio Firenze – a nostro avviso la priorità per allestire gli spazi alle Cascine andrebbe data agli operatori del centro storico. Che, ovvia-mente, non va svuotato”. “D’accordo con la proposta, nel momento in cui dal Co-mune arriva la possibilità di diversifi care le attrattive, no però a sostituire il cen-tro con la periferia”, commenta Daniele Locchi, Fiepet Confesercenti Firenze. E

se forte resta l’esigenza di alleggerire il centro storico, non mancano però note dolenti anche in altre zone della città, dove i residenti segnalano disagi a causa di una vita notturna troppo rumorosa, soprattutto nelle vicinanze di alcuni lo-cali. È quello che avviene ad esempio nel quartiere 5, dove sono stati attivati alcu-ni controlli mirati da parte della polizia municipale sulla base delle segnalazioni dei cittadini.

Il parco delle Cascine si appresta a diventare uno dei luoghi protagonisti della prossima estate fiorentina. L’obiettivo è “decentrare” la movida

8 | Aprile 2015

Page 9: Il Report Q1 - Aprile 2015

#L’inchiesta

torna il “patto”contro i disagiper i residenti

Movida/2

Torna anche quest’anno il “patto per la notte”. È lo strumento a cui ricorre-rà l’amministrazione per arginare la movida dannosa e permettere a chi lo desidera di vivere la notte, riducendo però al minimo i disagi per i residen-ti. “Firenze è una città viva quindi complessa, ma la sua vita notturna non

deve costituire un problema per i fi orentini – spiega Giovanni Bettarini, assessore alle attività produttive – la soluzione si chiama ‘patto per la notte’, perché è il modo migliore per conciliare le esigenze di tutti. Al ‘patto’ vengono poi abbinate ordinanze precise e cogenti”. Previste quindi, come l’anno passato, la collaborazione volontaria dei gestori dei locali, che metteranno a disposizione steward per sorvegliare i compor-tamenti degli avventori, e le ordinanze per il divieto di vendita di alcolici dalle 22 per i minimarket e di somministrazione dopo le due per i locali. E torneranno anche gli idranti nelle piazze. “Siamo in contatto con la Prefettura per organizzare quanto prima un nuovo tavolo tecnico”, aggiunge Bettarini. “Fallimentare”, invece, per risolvere il problema della movida, è il “patto per la notte” secondo l’associazione dei residenti “Ma noi quando si dorme”. Alcune delle richieste da loro avanzate all’amministrazione sono però state esaudite. Quella sui dehors, ad esempio: il nuovo regolamento non solo impone un tetto ai metri quadri occupabili, ma per la prima volta introduce la sospensione della concessione per episodi legati alla cosiddetta “movida molesta”. In caso di superamento dei limiti acustici, non solo all’interno del locale ma anche all’e-sterno, accertato dai rilievi fonometrici dei soggetti competenti, è prevista la sospen-sione dell’uso del dehor. Dovrà inoltre essere facilmente visibile l’atto di concessione rilasciato al titolare, con l’indicazione di ciò che l’amministrazione comunale ha auto-rizzato. Dal Quartiere 1, intanto, arriva una serie di “proposte per una civile fruizione della città notturna”, documento in cui si chiedono più controlli e sanzioni puntuali, rilievi fonometrici e la possibilità per il Comune di limitare l’apertura di nuovi esercizi in aree già sature. Novità in vista, infi ne, anche sul fronte della mobilità “by night”: se da questo mese sarà implementato il servizio della tramvia nel weekend, c’è anche il progetto di potenziare le corse dei bussini elettrici che collegano il centro storico con i parcheggi pertinenziali. Servizio, questo, che potrà però essere messo a punto solo quando sarà ultimata la gara regionale sul trasporto pubblico.

Le scelte degli altri

giro di vite anche in spagna, berlino è senza orariNon è un caso che il termine movida sia di origine spagnola.

La vita notturna nelle città iberiche è proverbiale: comin-cia tardi, fi nisce praticamente il giorno successivo e le possibi-lità sono innumerevoli. Ma neppure in Spagna sono mancate lamentele, disagi e richieste di interventi: basti pensare al giro di vite sul cosiddetto “botellon”, i maxi-ritrovi di giovani forniti di bevande alcoliche in piazze, parchi o spazi all’aria aperta, arriva-to con il divieto di consumo di alcol in luoghi pubblici di molte città, a partire da Barcellona. Altrettanto celebre è la vita not-turna di Berlino, dove mai, tra l’altro, è stato stabilito un orario di chiusura obbligatorio per i locali. Tornando “a casa nostra” e guardando cosa accade nelle principali città italiane, una cosa è certa: praticamente ovunque c’è il problema di come gestire la movida, i residenti spesso ne subiscono le conseguenze e si organizzano in comitati (molti dei quali ora si sono riuniti in un’associazione nazionale), gli esercenti e i giovani manifesta-no le loro ragioni e le varie amministrazioni cercano di trovare soluzioni. C’è chi sceglie la “linea dura”, con ordinanze stringen-

ti quanto a chiusura anticipata dei locali e vendita di alcolici, come nel caso di Trento o Parma, dove il sindaco ha imposto i bandoni giù a mezzanotte durante la settimana e all’una nei weekend, con deroghe solamente per chi ha dehor insonoriz-zati. C’è poi chi stringe non tanto sulle chiusure, quanto sulla musica, come a Palermo, dove il sindaco ne ha sancito lo stop nei locali a mezzanotte, all’una solo il venerdì, il sabato e i pre-festivi. Bologna è invece una delle poche città italiane a essersi dotata di un regolamento acustico, uno strumento normativo che ha l’obiettivo di limitare l’inquinamento sonoro, imponen-do ai locali di non superare i 75 decibel, pena sanzioni variabili che possono arrivare fi no alla chiusura. L’idea della delocalizza-zione della movida in zone meno frequentate e lontane dall’in-fl azionato centro storico ha preso campo anche a Torino, grazie a un lavoro congiunto di amministrazione e associazioni di categoria: si stanno studiando agevolazioni, come sgravi fi scali o incentivi, per chi vuol aprire locali in luoghi diversi da quelli “canonici”, che aspettano da anni una riqualifi cazione.

Sara Camaiora

Aprile 2015 | 9

Page 10: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Focus

meno reclusi, maresta molto da fare

D’estate – viene racconta-to – il caldo è soff ocan-

te. D’inverno il problema non è solo il freddo, ma anche l’ac-qua: quando piove si allagano celle e corridoi, con l’umidità che invade molti ambienti. Un complesso senza ristruttu-razioni signifi cative da quan-do è stato aperto trentadue anni fa. Nel 2014 sono stati tre i suicidi, e gli atti di auto-lesionismo sono purtroppo frequenti. Non è rosea la fo-tografi a di Sollicciano scattata dall’associazione Antigone, che ogni anno stila il rapporto sulle carceri italiane. Sul fronte delle celle “pollaio” va meglio che in passato. Il numero dei detenuti è diminuito del 28 per cento nel giro di un anno, anche per eff etto dello svuota-carceri, ma Sollicciano rimane sempre stipato: mentre la ca-pienza regolamentare è di 494 posti, i detenuti al 31 dicembre 2014 erano 725, il 47% in più rispetto a quelli che sarebbero previsti sulla carta. Nel 2013 erano mille, l’anno precedente 939, secondo i dati forniti a Il Reporter dalla direzione dell’i-stituto penitenziario. Stando a questi stessi numeri, sette de-tenuti su dieci sono di origine straniera, principalmente tuni-sini, marocchini e albanesi. Gli uomini sono l’87% del totale. La maggior parte ha tra i 30 e 40 anni, è in attesa di un pro-cesso ed è fi nita dietro le sbarre per reati legati alla droga. Spes-so chi è stato “ospite” di Sollic-ciano torna dietro le sbarre: “La recidiva è dell’85% – osser-va Eros Cruccolini, garante dei detenuti di Firenze – vuol dire che qualcosa non ha funziona-to. Dobbiamo lavorare perché la permanenza in carcere pos-sa essere produttiva per il de-tenuto – aggiunge – grazie ad attività di lavoro o formazione che permettano di acquisire crediti da spendere poi fuori”. In media, oltre l’alta cancella-ta di Sollicciano lavorano 165 carcerati, mentre le attività che possono seguire i reclusi, se-condo l’associazione Antigone, sono “sproporzionate rispetto ai numeri della popolazione detenuta”. “Stiamo lavorando su questo fronte – conclude Cruccolini – c’è una grande di-sponibilità della direzione, per cui credo che ci possa essere un percorso virtuoso”.

G.C.

Il punto

“dobbiamo aprire il carcere alla città”Parla la direttrice Maria Grazia Giampiccolo, tra problemi e progetti: “L’istituto fa parte di Firenze”

È arrivata alla guida del più grande istituto penitenziario toscano dopo undici anni tra-

scorsi alla casa di reclusione di Volterra, un carcere modello di cui è ancora direttrice. Maria Grazia Giampiccolo (nella foto), classe 1961, è alla direzione di Sollicciano dal giugno scorso. A Firenze vuol portare la “formu-la Volterra”: off rire ai detenuti progetti di istruzione-lavoro e accompagnare i fi orentini “die-tro le sbarre” con eventi aperti alla città.Sollicciano e il sovraff olla-mento: qual è la situazione?C’è una notevole fl essione del numero di detenuti perché le recenti normative hanno indub-biamente infl uito sulle presenze. Siamo ancora sopra la capienza ottimale, ma non c’è il dato di sovraff ollamento del passato. In linea di massima, oggi, in ogni cella di dodici metri quadrati sono ospitati due detenuti.Il complesso come sta?Necessita di importanti lavori strutturali. Importantissimi, di-rei. È fortemente danneggiato da copiose infi ltrazioni d’acqua che riguardano la gran parte degli edifi ci: tutto l’istituto do-vrebbe essere ristrutturato. Su questo stiamo cercando di av-viare progetti di recupero: ser-vono somme ingenti non anco-ra quantifi cate.Pochi detenuti lavorano fuori dal carcere, perché?È necessario costruire percor-

si con il territorio per trovare imprenditori disponibili ad assumere: in questo momento c’è una congiuntura economica sfavorevole alle assunzioni in generale, si può immaginare per un detenuto. È bene tenere pre-sente che più si riesce a creare percorsi esterni e più si abbassa il livello di recidiva.Sollicciano può diventare un carcere modello?Le criticità sono forti, ma stia-mo lavorando. Secondo la mia opinione bisogna cercare di portare Sollicciano a Firenze e Firenze a Sollicciano. Tengo particolarmente alla creazione di eventi aperti alla città.Perché?Per le tante implicazioni posi-tive, non ultima quella dei con-tatti con imprenditori interessa-ti a creare situazioni lavorative all’interno del carcere. Abbiamo diverse zone verdi sottoutilizza-te, una vecchia falegnameria in disuso, tutta una serie di possi-

Gianni Carpini

Sollicciano/1

Il carcere di Sollicciano, il più grande istituto penitenziario toscano

bilità che potrebbero essere am-pliate o ripristinate.Ci sono progetti in cantiere?Sì: gli “aperitivi galeotti” che partono ad aprile (vedi altro articolo in questa pagina), l’idea di orti sociali nelle aree verdi dell’istituto in cui anziani del territorio insegnino ai detenuti come coltivare la terra. Mi pia-cerebbe molto riportare l’uni-versità a Sollicciano, avviando all’interno del carcere un corso fortemente ancorato al territo-rio, perché Sollicciano fa parte della città.

L’iniziativa

se l’aperitivo è “al fresco”

Un aperitivo curato da uno chef di grido, musica e momenti di teatro a fare da contorno. Tutto nella norma, se non fosse per

la location: un carcere. E gli invitati sono tutti i fi orentini. A Sol-licciano arrivano gli “Aperitivi galeotti”, sulla falsariga delle “Cene galeotte” che si svolgono nella casa di reclusione di Volterra, coin-volgendo detenuti-cuochi guidati da maestri dei fornelli. Si inizia con quattro serate (23 aprile, 21 maggio, 4 e 18 giugno) all’interno del Giardino degli incontri, la struttura voluta dentro Sollicciano dall’architetto Giovanni Michelucci come luogo della città nel car-cere. Come succede a Volterra, anche per gli aperitivi galeotti Uni-coop Firenze fornirà il cibo e assumerà una decina di detenuti a sera che saranno seguiti in cucina da chef professionisti, selezionati dal critico gastronomico Leonardo Romanelli. Ad allietare la serata saranno i reclusi che partecipano alle attività del carcere, come i laboratori teatrali e musicali. A ogni apericena possono partecipare cinquanta persone esterne, ma è meglio prenotare per tempo viste le procedure necessarie per andare al di là delle sbarre (agenzie Ar-gonauta Viaggi, telefono 055.2345040). Il costo è di 20 euro a testa, che saranno devoluti al restauro del Battistero di Firenze.

G.C.

MOSTRA SPETTACOLO DI PIANTE E FIORI MADE IN ITALYMOSTRA SPETTACOLO DI PIANTE E FIORI MADE IN ITALY

Parco delle Cascine30 Aprile - 11 Maggio 2015

www.florafirenze.com

T O S C A N A

RIVENDITORI UFFICIALI AUTORIZZATI

CON IL PATROCINIO DI

ACCADEMIA DEI GEORGOFILI

La Natura diventa Arte

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

ADV_FloraFirenze_GARDENIA_240x300_GermoglioPalma_RegToscana copia.pdf 1 16/03/15 17:12

10 | Aprile 2015

Page 11: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Focus

così i detenuti “evadono” in cella Corsi e laboratori, ma anche lavoretti che off rono uno stipendio minimo e competenze poi utili fuori

Cento. Tanti sono gli “angeli di Sollicciano” che varcano la soglia del block house, l’in-

gresso sorvegliato del carcere, per realizzare attività con i de-tenuti: laboratori, ma anche la-voretti che garantiscono a chi è in cella uno stipendio minimo e qualche competenza da giocarsi sul mercato del lavoro una volta usciti.

L’ASSOCIAZIONE“STORICA”È a Sollicciano dal 2001 con trenta volontari. “Pantagruel” è una delle associazioni storiche in questa città nella città: segue il progetto Francesco, che forni-sce ai detenuti bisognosi vestiti e prodotti per l’igiene, svolge colloqui con i reclusi e funge da intermediario con il personale sanitario presente nel carcere. Nella sezione femminile viene portato avanti un laboratorio di bambole, terapia e passatempo per una quindicina di persone.

E da poco sono partiti i “labora-tori al fresco”, che coinvolgono gruppi di detenuti con letture, pittura, scultura e ceramica.

TRA ROSE E BICICLETTETre detenuti, con un regolare contratto, curano 1.800 piante di rose, mentre un altro nella cicloffi cina tira fuori bici fi am-manti da rottami abbandonati. Sono i progetti della coopera-tiva Ulisse per il reinserimento sociale dei carcerati. Per il terzo anno consecutivo, sul terreno coltivato nell’area verde di Sol-licciano sbocciano le rose, ven-dute poi nei mercatini in giro per l’Italia. Sul fronte delle bi-ciclette, la doppia offi cina – una dentro al carcere, la gemella a Firenze dove lavorano due ex reclusi – recupera le carcasse abbandonate nei depositi co-munali per creare mezzi da città (ne vengono venduti cinque-cento l’anno: costano dai 20 ai 70 euro e si prenotano su coo-perativaulisse.it) o modelli grif-

Gianni Carpini

Sollicciano/2

L’officina in cui si recuperano le biciclette: a Sollicciano non mancano le buone pratiche,come corsi e laboratori per i detenuti

fati di alta fascia (piedelibero.it).

DIETRO AI BANCHIE IN BIBLIOTECANella pancia di Sollicciano na-scono tre “case dei libri”, grazie alla BiblioteCaNova Isolotto. La più fornita è nella sezione maschile: conta migliaia di vo-lumi, anche in lingua straniera. Dal 2013 gli arredi sono stati rinnovati, ma mancano ancora mesi di lavoro. Sono in una fase più embrionale gli scaff ali della sezione femminile, mentre nel vicino Solliccianino si pensa di inaugurare la nuova biblio-teca entro l’estate. Per quanto riguarda l’istruzione, centocin-quanta detenuti frequentano nelle aule interne al carcere le lezioni dell’istituto statale Rus-sell-Newton di Scandicci e del Sassetti-Peruzzi di Firenze.

SUL PALCOAlcuni recitano sulla ribalta e altri curano le scenografi e nel laboratorio seguito da France-

sco Givone. “Ogni anno mettia-mo in scena un progetto nuovo, che proponiamo a giugno alle scuole e al pubblico generali-sta”: Elisa Taddei di Krill Tea-tro da un decennio lavora nella sezione maschile e cura questi lavori sul palco interno al car-cere e in una location esterna. Per il 2015 venti detenuti stan-no preparando una rilettura del testo di Alfred Jarry “Ubu re”. Un altro gruppo di reclusi suo-na nell’Orkestra Ristretta diretta dal cantautore Massimo Alto-mare, che si esibirà il 19 maggio a Sollicciano (per info: Tempo Reale, tel. 055.717270).

A LEZIONE DI YOGA“Lavoriamo sulla mente calma e sulla possibilità di vivere questi giorni, mesi e a volte anni come un’opportunità di cambiamen-to”. Sergio Busi ha vissuto tra India e Nepal per sedici anni e dal 2005, con l’associazione fi orentina Druma Yoga (www.drumayoga.it), propone ai dete-nuti dell’ottava sezione maschile l’antica disciplina. Una lezione a settimana, un gruppo di allievi che varia da cinque a quindici persone. L’associazione ha an-che creato una biblioteca di cin-quanta testi dedicati allo yoga e fa appello ai cittadini perché donino libri e tappetini per i detenuti.

Aprile 2015 | 11

Page 12: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Ricorrenze

“esplosione di gioia e lacrime, vi racconto la liberazione”Silvano Sarti, presidente dell’Anpi, parlain vista del settantesimo anniversario

25 aprile

Non passa giorno senza un’iniziati-va. Il tesseramento 2015 ha fatto partire

l’anno con molto fermento per arrivare “in forma” all’appunta-mento con i settant’anni dalla Liberazione dal fascismo. Dalle cene nelle case del popolo agli incontri per contrastare neo-fascismi e neorazzismi, l’Anpi, associazione nazionale partigia-ni d’Italia, costituita il 6 giugno 1944 a Roma, è oggi attiva come non mai. Anche dopo la dolorosa scomparsa del partigiano Mario Bonechi, detto “Fregio”, a febbra-io 2014, seguita un mese dopo da quella di Ivan Tognarini, fonda-tore dell’istituto storico della Re-sistenza, “strenuo combattente a difesa di quei valori che fecero grande la lotta partigiana”, l’Anpi Firenze è sempre più viva. Parla-re con il presidente Silvano Sarti è un’emozione. Ascoltare il rac-conto dell’esplosione di gioia per la liberazione di Firenze, “mista a lacrime perché la città era di-strutta”, fa comprendere la forza dei partigiani anche settant’anni dopo, “anche perché mai come oggi è necessario non cedere alla rassegnazione davanti al disagio cui si assiste ogni giorno”. Sarti tocca i temi più attuali, quelli che riguardano i giovani, come il la-voro, non nega qualche conside-razione politica (“ci faccia caso, di fronte a partiti politici che cambiano nome e forma ogni

Serena Wiedenstritt

Silvano Sarti, presidente dell’Anpi fiorentina, elenca i progetti in programma per i prossimi mesi

Facebook:

AnpiFirenzeTel. 055.2001605

Mail: [email protected]

dieci anni, da oltre settant’anni l’Anpi si chiama sempre Anpi, siamo l’associazione più longeva e resistente del Paese”), ricorda il ruolo delle donne – 70mila partigiane, 30mila combattenti, novemila uccise e torturate – ed elenca i progetti per i prossimi mesi, che spaziano da Firenze all’Europa. “Il 25 aprile saremo a Milano per una manifestazione così forte e partecipata da scuo-tere il Paese – promette Sarti – saremo centinaia di migliaia e parteciperanno ex partigiani e istituzioni in arrivo da tutta Ita-lia. Sarà una grande esplosione di orgoglio, sarà il nostro modo per difendere i valori della de-mocrazia e il lavoro dei padri costituenti”. Ma la mobilitazione per celebrare i 70 anni della Li-berazione non si fermerà a Mila-no: “Ci saranno iniziative anche in Toscana, a Firenze e non solo. Inoltre stiamo lavorando a un convegno internazionale sull’an-tifascismo. Purtroppo vediamo diversi paesi europei in cui le forze estremiste e antidemocra-tiche stanno guadagnando con-sensi, come in Francia per fare un esempio, e non possiamo far fi nta di niente”. Intanto, in Tosca-na sta prendendo piede l’azione del comitato antifascista regio-nale: “È un coordinamento di tutte le forze sociali e dei partiti che si richiamano ai valori an-tifascisti – conclude Sarti – ed è uno strumento fondamentale”.

così bartali rischiòla vita per gli ebrei

Nel 2013 Gino Bartali è sta-to dichiarato “Giusto tra

le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale uffi ciale israelia-no delle vittime dell’Olocausto. La storia di come rischiò la vita per salvare diversi cittadini ebrei dalle persecuzioni naziste è con-tenuta nel libro “Cento volte Bartali. 1914-2014”, pubblica-to nel centenario della nascita del ciclista toscano da Giunti Editori e promosso dall’associa-zione Giglio Amico. Il volume ripercorre la carriera sportiva e i traguardi di Bartali, ma anche aspetti più personali della sua vita, tra cui i viaggi da Firenze ad Assisi con i documenti nella canna della bicicletta per salvare i cittadini ebrei, senza dimenti-care le irripetibili vittorie al Tour de France. Il volume non è in vendita nelle librerie: informa-zioni per l’acquisto all’indirizzo mail [email protected].

Il libro

Villa Triste, in via Bolognese, è uno dei tragici emblemi fiorentinidella lotta al nazifascismo

I luoghi simbolo

sulle orme dei partigiani

Dagli aff ascinanti panorami di monte Morello e monte Gio-vi alla centralissima Villa Triste di via Bolognese. A Firenze

e dintorni il cammino sulle orme dei partigiani comprende tappe montane, dove l’organizzazione si rifugiava per sfuggire al nemico e organizzare le azioni, e luoghi cittadini. Sulle pendici di monte Morello avvenne il triste rastrellamento del lunedì di Pasqua, quel 10 aprile 1944 che vide i tedeschi salire in montagna con lo scopo di “bonifi care” la zona dove, con il favore della popolazione, si rifu-giavano i partigiani. Altra tappa di quel percorso ideale che è stato chiamato “i Sentieri della Libertà” è la stazione di Montorsoli, dove ancora oggi si trova una targa che ricorda un episodio di scontri fra partigiani e repubblichini.Un episodio che risvegliò la coscienza antifascista di molti giovani, che decisero di iniziare a lottare con i partigiani. Anche sul monte Giovi i partigiani, che qua si rifugiaro-no per organizzarsi subito dopo l’8 settembre, trovarono il sostegno incondizionato degli abitanti del luogo. E oggi può valer la pena fermarsi davanti alla lapide commemorativa della Resistenza del chiesino di monte Giovi, oppure a luglio partecipare all’annuale fe-sta dei partigiani e dei giovani organizzata dagli abitanti di Acone e dall’Anpi. A Firenze, due tragici emblemi della lotta al nazifascismo sono la Villa Triste di via Bolognese, dove fu torturato anche Bruno Fanciullacci, e piazza Santo Spirito, dove il capitano Potente, nome di battaglia di Aligi Barducci, venne ferito a morte da una granata nemica. Ma sempre a Firenze ci sono anche luoghi che celebrano i successi della lotta partigiana nei confronti degli occupanti: spicca fra questi Palazzo Medici Riccardi, dove l’11 agosto del 1944 si in-sediò e assunse il governo della città il Comitato Toscano di Libe-razione Nazionale.

DATI NON RACCOLTI PRESSO L’INTERESSATOSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsa-bile del trattamento è Bunker s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in con-temporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

Direttore Responsabile Matteo FranciniRedazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI)Tel. 055 6585939 - [email protected]

EDITORE E CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA

Bunker s.r.l.Sede Legale | AmministrativaPiazza E. Artom 12, 50127 FirenzeSede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

PUBBLICITÀTel. 055 6585939Fax 055 6801567email: [email protected]

STAMPARotostampa - Firenze (FI)

Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 16 del 31 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.

Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze.

NON RICEVILA TUA COPIA

DE IL REPORTER?

CHIAMAIL NUMERO 055 6585939OPPURE INVIA UNA MAIL

A [email protected]

12 | Aprile 2015

Page 13: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Società

nasce “pronto badante”l’aiuto arriva per telefono

Anziani

Da qualche settimana, chi ha un genitore, un parente o anche un amico anziano

può contare su un servizio in più. Completamente gratuito. Si chiama “Pronto Badante” ed è un numero verde (800.593.388) a cui si può richiedere un aiu-to immediato per una persona anziana che si trova in una si-tuazione di fragilità. “Pronto Badante” risponde dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13. Il nuovo servizio è partito in via sperimentale il 16 marzo scorso in tutti i co-muni della provincia di Firenze ed è stato attivato dalla Regione Toscana, su proposta della vice-presidente con delega al Sociale Stefania Saccardi. Vicepresidente Saccardi, come funziona in concreto il “Pronto Badante”?Basta chiamare l’800.593.388, spiegare la situazione della per-sona anziana per cui si richiede l’aiuto e nel giro di 24-48 ore suonerà alla porta di casa un operatore specializzato, che darà all’anziano o alla sua famiglia tutte le informazioni necessarie sui percorsi socio-assistenziali da intraprendere, aiutandoli an-che a richiedere un buono lavoro da 300 euro, erogato dalla Regio-

Numero verde Pronto Badante

800.593.388

ne, per le prime spese per una badante. L’operatore ha anche il compito di guidarli nelle pro-cedure on-line dell’Inps per at-tivare un rapporto di assistenza familiare, svolgendo il ruolo di tutor nelle prime fasi del rappor-to tra famiglia e badante.Chi può usufruire del nuovo servizio?Tutte le persone anziane dai 65 anni in su che per qualche mo-tivo si trovano in diffi coltà (ad esempio perché sono stati appe-na dimessi dall’ospedale o perché vivono un momento di partico-lare disagio) e non possono già contare su una badante né usu-fruiscono già di un progetto di assistenza personalizzato. E il “buono lavoro” come fun-ziona? È un voucher di 300 euro che consente di coprire fi no a massi-mo trenta ore di lavoro regolare di una badante. Insomma, è un sostegno per i primissimi mo-menti di diffi coltà. Perché la Regione ha creato “Pronto Badante”? Non ci sono già altri servizi simili per gli anziani? No, che io sappia è il primo pro-getto del genere in Italia. Lo ab-biamo attivato pensando agli an-ziani soli che improvvisamente perdono la piena autosuffi cienza

e alle famiglie che spesso si tro-vano in grande diffi coltà nell’ac-cudimento di un anziano: non sanno a chi rivolgersi e di chi fi darsi per trovare una badante, non conoscono gli strumenti socio-assistenziali che possono attivare. Quanti fi orentini vivono una situazione di questo tipo?Tanti. Solo per dare un dato generale, preso dal bollettino statistico del Comune di Firen-ze, oggi oltre 97mila fi orentini hanno un’età che va dai 65 anni in su. E considerando che for-tunatamente si vive sempre più a lungo, saranno ancora di più in futuro. L’augurio è che ogni fi orentino goda di perfetta for-ma fi no a cento anni e oltre, ma realisticamente tutti noi, a una certa età, cominceremo a vivere in una condizione di fragilità. Mettiamoci nei panni di un an-ziano soff erente e spaventato o nei panni dei suoi fi gli, che sono preoccupati per lui e ogni gior-no devono gestire un caotico in-crocio di esigenze ed emergenze tra famiglia e lavoro. “Pronto Badante” è nato da questa idea: sono persone che non vanno la-sciate sole.

Attivato un servizio gratuito rivolto alle famiglieIl nuovo servizio “Pronto Badante” è stato attivato dalla Regione Toscana su proposta della vicepresidente con delega al Sociale Stefania Saccardi

Aprile 2015 | 13

Page 14: Il Report Q1 - Aprile 2015

Facebook: manovradiheimlich

#Infanzia

Un bambino alla settimana. Sono tanti, troppi, i picco-li (spesso piccolissimi, dato che più della metà non ha nemmeno un anno di vita) che in Italia perdono la vita per soff ocamento, per aver ingoiato cibi “pericolosi” per

la loro età o parti di giocattoli. Una “strage silenziosa” spesso sotto-valutata anche dagli stessi genitori o nonni, che a Firenze si cerca ora di combattere con un’arma in più: una serie di appuntamenti gratuiti organizzati con cadenza mensile, nati dall’incontro tra un pediatra, il dottor Massimo Generoso, e una mamma, Antonella Cappelli, che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per sensibilizza-re le famiglie e provare a mettere un freno a questi tragici episodi. “L’iniziativa degli incontri formativi nasce dall’incontro tra il dottor Generoso e la mia sensibilità di mamma. In stretta collaborazione organizziamo incontri gratuiti con cadenza mensile”, racconta Anto-nella, che poi spiega perché abbia deciso, da “semplice” mamma, di impegnarsi in questa battaglia. “Venire a conoscenza del fatto che in Italia muore un bambino alla settimana per soff ocamento e sapere che esistono delle semplici manovre che possono evitare queste tra-gedie mi ha spinto a voler diff ondere il più possibile l’informazione, sensibilizzando le persone e portando a conoscenza queste manovre”. Ma che cosa si sente di consigliare alle altre mamme (ma anche a babbi, nonni, ecc...)? “Il consiglio che dal cuore sento di dare – spie-ga – è quello di non ignorare il problema pensando che queste cose non accadano, basta poco per pentirsi tutta la vita di non aver sa-puto intervenire. Non dobbiamo dare niente per scontato. Ognuno di noi deve diff ondere la comunicazione a tutte le persone che sono in contatto con i bambini (come babysitter, insegnanti, nonni, zii) per poter essere in grado di salvare la vita al bambino in caso di ne-cessità”. Per cercare di raggiungere più persone possibili, Cappelli ha anche dato vita a una pagina Facebook (“Manovre antisoff ocamento nei bambini”) che ha raggiunto circa duemila “Mi piace”. “Ho creato questa pagina Facebook – sottolinea – perché ritengo che il social network sia l’unico vero mezzo per raggiungere più persone possibile in tempi rapidissimi”. È lei stessa, sulla pagina Facebook, a pubblicare informazioni e notizie sui rischi legati al soff ocamento nei bambini. E sempre sulla stessa pagina vengono rese note le date degli incontri formativi, a cui tutti possono partecipare: il prossimo appuntamento in programma è sabato 18 aprile. Chi è interessato può mandare una mail all’indirizzo [email protected].

Quali sono le dimensioni del problema?L’inalazione da corpo estraneo è un evento frequente in età

pediatrica. In Italia muore un bambino alla settimana, la massima incidenza è nei bambini di età compresa tra 6 mesi e due anni. Più del 90% dei casi si verifi ca prima dei 5 anni di età, il 65% delle vittime sono sotto l’anno. Il corpo estraneo inalato tende a ingombrare le prime vie respiratorie ostacolando il passaggio dell’aria. Non sempre i meccanismi rifl essi come la tosse risultano effi caci. E per quanto veloci siano, non sempre i soccorsi qualifi cati riescono a interve-nire in tempo. Il soff ocamento da corpo estraneo accade ovunque: in ogni regione, in ogni fascia sociale, nei luoghi di vita quotidiana. Questa tragedia si dovrebbe evitare grazie a una corretta informa-zione su cosa fare per prevenire l’incidente e grazie alla conoscenza delle manovre da mettere in atto quando l’incidente si verifi ca, da parte di tutti coloro che ruotano intorno alla vita di un bambino.Cosa rischiano di inalare i bambini?Tra gli oggetti più frequentemente causa di ostruzione gli alimen-ti sono al primo posto, seguono i giocattoli e poi altro. Cito alcuni esempi: noccioline, arachidi, caramelle, prosciutto tagliato grosso, wurstel tagliati in grossi pezzi, pezzi di frutta tagliati grossi, acini di uva. E poi pile al litio, palline di gomma, parti di giocattoli, monete, pongo e tappi di biro. Quindi non si deve mai lasciare solo il bam-bino, ma seguirlo attentamente mentre gioca, mangia, guarda la tv e svolge qualsiasi altra attività.Come riconoscere un’ostruzione respiratoria da inalazione di corpo estraneo?Bisogna distinguere se l’ostruzione è parziale o completa. Se è parzia-le, il bambino respira anche se con diffi coltà, tossisce, emette suoni, piange. È sconsigliata qualsiasi azione. Il piccolo va tranquillizzato, incoraggiato a tossire e mantenuto nella posizione che preferisce. In caso di ostruzione totale il bambino non respira più, non tossisce, non emette suoni e mette le mani intorno al collo. Bisogna allertare il 118 e iniziare rapidamente le manovre di disostruzione.Qual è la manovra di disostruzione da eff ettuare? Si chiama “manovra di Heimlich”, ed è indicata per bambini di età superiore a un anno, o di peso da 10 chili in su, o di altezza a partire

da 75 cm. La sequenza è la seguente: bisogna collocarsi (in piedi o in ginocchio) alle spalle del bambino, facendo passare le braccia al di sotto delle sue, come se si volesse abbracciare. Con pollice e mignolo di una mano va formata una C che collega la punta dello sterno con l’ombelico. Poi inserire all’interno della C il pugno dell’altra mano con il pollice all’interno, in modo da creare una superfi cie piatta. A quel punto aff errare il pugno con l’altra mano ed eff ettuare decise compressioni dal basso verso l’alto e dal davanti all’indietro (movi-mento a cucchiaio), continuando fi no a disostruzione avvenuta o fi no a che il bambino diventa incosciente.E se il bambino ha meno di un anno?Le manovre sono diverse se il bambino, in questo caso il lattante, ha un’età inferiore a un anno, o un peso fi no a 10 chili o un’altezza fi no a 75 cm. In questo caso la sequenza è la seguente: seduti o in ginoc-chio, bisogna utilizzare la gamba come piano di appoggio. Bloccare la testa con la presa a C della mandibola per favorire la respirazione, sistemare il lattante a cavallo dell’avambraccio in posizione declive, cioè a testa in giù, posizionare l’avambraccio sulla coscia dello stesso lato, per garantire la stabilità. Poi dare cinque vigorosi colpi fra le due scapole con il palmo della mano, indirizzandoli verso l’esterno, per non colpire la nuca. Girare il lattante con cautela tenendolo sempre per la testa e posizionarlo supino sull’altro avambraccio, sempre con il capo rivolto verso il basso e assicurando la sua stabilità. Procedere con cinque compressioni toraciche lente e profonde con le due dita posizionate al centro dello sterno, nella zona a metà fra i due capez-zoli. Alternare queste due manovre fi no a disostruzione avvenuta o fi no a che il lattante diventa incosciente.Ci sono manovre che non bisogna fare?Sono assolutamente da evitare due manovre ancora purtroppo mol-to diff use nella cultura popolare: infi lare le dita in gola al bambino per farlo vomitare o per estrarre il corpo estraneo e aff errare per i piedi il bambino e metterlo a testa in giù. Queste due manovre rap-presentano soltanto una perdita di tempo e possono spingere ancora più in basso il corpo estraneo inalato.

soffocamentonei bimbi, scattala “battaglia”Una vittimaa settimana:una mammae un medicoorganizzanoincontri

L’allarme

Ivo Gagliardi

“Ecco le manovre da (non) fare” L’intervista | Dottor Massimo Generoso, pediatra di famiglia

14 | Aprile 2015

Page 15: Il Report Q1 - Aprile 2015

TUTTA UN’ALTRA MUSICA: VIAGgio TRA I NEGOZI DI DISCHITanti hanno chiuso, ma qualcuno resiste. E c’è il “ritorno” del vinile

una storia iniziatacon i diaframma

“I negozi di dischi non ti salva-no la vita, ma possono ren-derla migliore”. Parola dello scrittore inglese Nick Horn-

by, a sostegno di tutti quei negozi dove è ancora possibile chiedere consigli al venditore invece che premere il pulsante download e ritrovarsi la musica sul pc. Negozi che, anche a Firenze, sono sicu-ramente molti meno rispetto a qualche anno fa: ma alcuni riescono a resistere e raccontano una realtà di collezionisti e ascoltatori di musica dal “palato fi no”.

“Abbiamo chiuso il 2014 con diciasset-temila pezzi, nulla in confronto ai quasi centomila a cui arrivavamo negli anni ’90, ma se il prodotto vale il cd si vende ancora”, raccontano da Dischi Alberti, in borgo San Lorenzo. “Ora però è ine-vitabile essere un negozio multiprodot-to”, ammettono. “Solo con i cd non si va avanti”, concordano dalla Galleria del Disco, sotto la stazione di S. M. Novel-la. E in eff etti accanto ai dischi capita di trovare telefonia, digitale e altro ancora. Alla vendita di cd affi anca il noleggio

di dvd Yellow Records, storico negozio musicale nel cuore dell’Isolotto, mentre da Dischi Mastelloni, in piazza del Mer-cato Centrale, dj e aspiranti tali possono trovare tutto ciò che fa al caso loro. Di-schi Fenice nasce nel 1993, anzi rinasce dalle ceneri di Disclub, storico negozio in piazza San Marco che ha promosso anche varie riviste musicali. Diffi cile – spiegano dai negozi – tracciare il profi lo del cliente tipo: ci sono quelli piuttosto avanti con gli anni che puntano a pro-dotti di catalogo, ma anche chi cerca le novità e sono tanti pure i giovani. Ma quello che colpisce di più è il ritorno del vinile, cercato non solo dai collezionisti, ma anche da molti ragazzi che magari hanno riscoperto in casa un vecchio gi-radischi. E se in quasi tutti gli esercizi c’è un angolo dedicato ai vinili, non man-cano nemmeno i negozi specializzati, da Data Records 93 (vedi anche approfon-dimento a fi anco), in via dei Neri, con una vastissima esposizione di Ep che spaziano dalla new wave ai classici del rock passando dalla scena indie, a Rock Bottom, aperto da ventuno anni, da tre trasferitosi da via Alfani a via Giraldi e un catalogo con ogni genere, tranne che lirica e classica. Per gli appassionati di Coltrane o Keith Jarrett c’è Twisted Jazz Shop in borgo San Frediano, specializ-zato in jazz, mentre fa al caso di chi ama punk, grunge e rock anni ‘90 Danex Re-cords in via degli Artisti, catalogo onni-comprensivo ma con un’attenzione par-ticolare ai prodotti meno “classici”. E per chi cerca l’usato c’è Cortelloni in viale Petrarca, dove si trovano anche fumetti, sempre rigorosamente “vintage”.

C’è una storia particolare dietro Data Records 93. Una storia fi orentina ma anche un po’ internazionale, una storia di musica e passione, cominciata

ormai trent’anni fa con i dischi Altrove dei Diaframma e Yassassin dei Litfi ba. Siamo agli inizi degli anni ’80, i due gruppi sono al centro della scena musicale fi o-rentina e la Contempo Records è l’etichetta discografi ca che non solo lancia le loro produzioni, ma che porta in Italia la new wave, il genere di punta in quel perio-do. A fondare la Contempo è Giampiero Barlotti, dal 1977 gestore di un negozio omonimo di dischi in via Verdi. L’etichetta continua la sua produzione, stampa Ep di gruppi di rilievo italiani e stranieri, come i Pankow, band fi orentina di musica elettronica, o gli americani Pixies. Il negozio va bene, tanto che Giampiero decide di aprirne un altro più grande, in via dei Neri 15 rosso, l’attuale Data Records 93. Contempo continua a produrre dischi fi no alla metà degli anni ’90, quando so-spende la sua attività. Ora però il progetto è ripartito, proponendo una discografi a molto particolare, che riscopre artisti del passato e colonne sonore di pellicole di diversi anni fa. Si dedica alla ristampa di veri e propri “cimeli” che altrimenti non si troverebbero più, album di gruppi come i Ribelli e gli Equipe 84, protagonisti degli anni ’60, e poi le colonne sonore, come quella di Armando Trovajoli per il fi lm di De Sica “Ieri, oggi, domani” e quella di Morricone per “Quando le donne avevano la coda” del regista Pasquale Campanile. Tutti rigorosamente in vinile, il supporto in cui la Contempo crede di più.

S.C.

Sara Camaiora

La città che cambia Data Records 93

L’interno di Dischi Alberti, uno dei negozi di musica presenti in città. Negozi che sono molti meno rispetto a qualche anno fa,ma alcuni riescono a resistere

Data Records 93, una storia di musica cominciata da molti anni

#Ieri & oggi

L’iniziativa

Una giornata di uscite speciali, offerte e aperture straordinarie

È nato nel 2007 da un’idea di un commerciante statunitense e adesso viene festeggiato in tutto il mondo ogni terzo sabato di aprile. È il “Record Store Day”, la giornata

internazionale dei negozi di dischi, il cui scopo è promuovere le attività indipendenti e valorizzare i dischi in vinile e tutto il mondo che vi gravita attorno. Un prodotto appa-rentemente “vintage” il vinile, ma che oggi, nell’era di internet, sta conoscendo una se-conda giovinezza. Ambasciatore di questa ottava edizione è Dave Grohl, leader dei Foo Fighters nonché batterista dei compianti Nirvana. Per l’occasione tornano in stampa di-schi e singoli pressoché introvabili, edizioni speciali, rarità e “chicche” che i collezionisti cercheranno di accaparrarsi prima possibile. Si parla di circa trecento uscite tra cui gli stessi Foo Fighters, ma anche Metallica, Bob Dylan, gli Stooges di Iggy Pop e molti altri nomi, noti e meno noti. Tra quelle italiane sono da segnalare la ripubblicazione dell’lp “Bella ‘mbriana” di Pino Daniele e dell’album “La malavita” dei toscani Baustelle, ma an-che ristampe di Claudio Lolli, Alan Sorrenti, Cccp Fedeli Alla Linea, Paola Turci e tanti altri artisti. Anche nei negozi fiorentini sarà possibile trovare tutte queste novità: per l’occasione, inoltre, non mancheranno sconti e offerte particolari, ma anche iniziative e aperture straordinarie per celebrare come si deve questa giornata.

S.C.

Lavoro

Clausola sociale negli appaltipubblici, approvata la risoluzione Clausola sociale negli appalti pubblici, sì alla risoluzione proposta dal Pd. A marzo il con-

siglio comunale ha approvato la risoluzione sul tema. Di che cosa si tratta? Di una “nor-ma” che, se inserita in un bando di gara, impegna l’aggiudicatario dell’appalto a riassorbire il personale precedentemente impiegato nel servizio alle stesse condizioni contrattuali. In sostanza, chi lancia l’appalto si fa carico, nella stesura del bando, del futuro lavorativo delle persone che già svolgevano quel servizio. “Si tratta di un atto concreto che va nella giusta di-rezione – commentano i consiglieri del Pd Cecilia Pezza, presidente della commissione lavo-ro e scuola di Palazzo Vecchio, Niccolò Falomi, Luca Milani, Benedetta Albanese e Cosimo Guccione – volevamo dare un segnale politico forte diretto alla tutela dei lavoratori deboli che a ogni cambio di appalto non hanno la certezza di ricollocarsi”. “Si tratta – aggiungono – di un passo in avanti che riguarda quegli appalti in cui vi è la prevalenza di manodopera, dove l’appaltatore sostanzialmente fornisce il personale necessario. Questo è stato il risultato di un lavoro approfondito fatto sia in commissione che nel gruppo del Pd. L’adozione di una legge regionale che imponga l’uso della clausola sociale nei cambi di appalto non risolverà certamente tutti i problemi del settore, ma sarà un grimaldello fondamentale nella tutela di questi lavoratori. Auspichiamo – concludono i consiglieri del Pd – che la Regione Toscana possa al più presto adottare il provvedimento che oggi richiediamo, che appare ancor più giusto viste le recenti dichiarazioni del ministro Dario Franceschini, che ha assicurato che nel prossimo bando dei musei statali sarà inserita la clausola sociale”. P.S.

Aprile 2015 | 15

Page 16: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Cultura

Antony Gormley e l’origine dell’uomoL’artista inglese porta al Forte di Belvedere un’esclusiva selezione di opere dal titolo “Human”

Dopo Zhang Huan nel 2013 e Giusep-pe Penone nel 2014, il 2015 del Forte di

Belvedere si appresta a comin-ciare con un grandissimo evento, “Human”, personale dell’ingle-se Antony Gormley – a cura di Arabella Natalini e Sergio Risali-ti – che apre i battenti il 26 aprile (fi no al 27 settembre). Il progetto espositivo, promosso dal Comu-ne di Firenze – organizzato da Mus.e con il sostegno di Galleria Continua e White Cube – vede per la prima volta riunite più di cento opere del maestro britan-nico nella più grande esposi-zione mai realizzata dall’artista in uno spazio storico all’aperto. Protagonista di importanti mo-stre personali e autore di nume-rose installazioni permanenti nel mondo, Gormley è stato invitato a realizzare un progetto in cui le opere, in parte appositamen-te realizzate per la mostra, in parte ripensate per il luogo, ri-attivano gli antichi spazi grazie

alla loro forte presenza, diff usa e pervasiva. Il progetto dell’artista prevede la collocazione “atten-ta e giudiziosa” di più di cento fi gure umane in scala 1:1, che popolano le stanze interne della palazzina, i bastioni, le scalina-te e le terrazze occupando tutti i lati del Belvedere, con il suo peculiare aff accio sulla città e le colline. Tra le opere in mostra la grande installazione Critical Mass, un “anti-monumento che evoca tutte le vittime del XX se-colo”. Ideata originariamente nel 1995 per un vecchio deposito di tram a Vienna, oltre a ricordare alcuni momenti drammatici del-la storia della capitale austriaca, l’opera era anche, per l’artista, un “modo di attivare l’intero edifi -cio e destabilizzarne il contesto architettonico”. Questo eff etto destabilizzante e rifl essivo trova al Forte di Belvedere – origina-riamente costruito come luogo di difesa – una perfetta colloca-zione, riproponendosi ora arric-chita da un nuovo riferimento

Barbara Biondi

La mostra

Un’installazione dell’artista inglese Antony Gormley,che dal 26 aprile al 27 settembre sarà in mostra al Forte di Belvedere

legato al contesto italiano, quello dell’entrata in guerra e, successi-vamente, della Liberazione. “Sul terrazzo più basso del Forte le dodici fi gure sono installate in senso lineare e progressivo dalla posizione fetale a quella per os-servare le stelle richiamando l’a-scesa dell’uomo – spiega Antony Gormley – all’estremo opposto del terrazzo più basso si trova un ammasso confuso degli stessi corpi”. Gormley è l’inventore di un inedito linguaggio artistico che mette al centro il corpo uma-no, inteso come architettura e luogo della mente. L’esposizione di sculture che mettono al centro la fi gura umana trova a Firenze la sua collocazione “naturale”, nella città in cui, tra Quattrocen-to e Cinquecento, artisti come Donatello, Michelangelo, Baccio Bandinelli e Benvenuto Cellini si sono dedicati allo studio del-la rappresentazione dell’uomo “ideale” in rapporto all’architet-tura, allo spazio urbano e a quel-lo religioso.

Notte bianca, artigianato, litfibae carmen consoli:il mese in pillole

Altro che “dolce dormire”. Aprile a Firenze è sinoni-

mo di mostre, eventi, concerti e soprattutto di “Notte bianca”, che come di consueto tornerà ad accendere di cultura la cit-tà nella notte che divide il 30 aprile dal 1° maggio. Ma urge un passo indietro: se è vero che il mese va a concludersi con il maxi-evento diventato un classico della primavera fi orentina, è altrettanto vero che comincia con un curioso appuntamento come lo Street foodtruck festival (dal 10 al 12) al parco delle Cascine, una tre giorni interamente dedicata al cibo di strada nelle sue varianti più insolite. Negli stessi giorni Tullio Solenghi salirà sul pal-coscenico del teatro della Per-gola (dal 7 al 17) per mettere in scena Il Tartufo di Molierè, con la regia di Marco Sciaccaluga. Il 17, una volta usciti da teatro, si può mettere in programma un salto al vicino Plaz (piazza dei Ciompi) per il concerto dei Pops!, trio di mad-jazz che re-galerà improbabili mix balca-nico-jazz-skaeggianti di sigle tv e fi lm più o meno famosi, in un’atmosfera vivace. Il 18, al Mandela Forum, sarà la volta dell’attesissimo ritorno di Car-men Consoli: la cantantessa si-ciliana sbarcherà a Firenze con il suo nuovo album in studio. Il 20 sono due gli appuntamenti imperdibili, per pubblici di-versi: il primo è al teatro Verdi, che farà spazio all’amatissimo compositore contemporaneo Giovanni Allevi, mentre il se-condo è all’Obihall, dove si esi-biranno i Litfi ba in una serata revival sulle note dei loro brani più celebri. Il 24 comincerà poi alla Fortezza da Basso uno dei grandi classici della primavera fi orentina, la Mostra dell’Ar-tigianato, che fi no al 3 mag-gio animerà il grande spazio a due passi dalla stazione con oggetti e prodotti provenienti dai quattro angoli del globo. Infi ne, il 29, al teatro Verdi, l’orchestra regionale della To-scana presenterà il concerto di Igudesmann e Joo, curioso duo di musicisti russi (violino e pianoforte) che abbinano al rigore della tecnica una serie di contorsioni da acrobati che lasciano il pubblico senza fi ato. Da non perdere.

Agenda

Alessandra Ferri, danzatrice famosa nei cinque continenti, è tornata nella città del giglio dopo una lunga assenza

Parla Alessandra Ferri

“Io e firenze, un lungo amore”

Alessandra Ferri saluta (per il momento) Firenze. Dopo aver danzato al Nuovo Teatro dell’Opera prima di partire alla volta

di Londra, parla a Il Reporter della sua fresca esperienza fi orentina.Quale ricordo si porta via da Firenze?Ho una lunga storia d’amore con Firenze. È stata la prima città ita-liana dove sono tornata a ballare dopo aver passato molti anni a Londra e New York nei primi anni ‘90. Una città meravigliosa, forse la più bella città del mondo, la mia seconda casa dopo Milano. Mi porto via la felicità di aver danzato ancora una volta qua e in un nuovo teatro al quale auguro tutto il meglio.Ha ballato nella città del David, simbolo di bellezza e perfezione: per Alessandra Ferri cosa sono bellezza e perfezione? La bellezza corrisponde per me all’autenticità, ovvero l’artista che viene fuori dalle sue opere d’arte. Ad esempio, sono stata agli Uffi zi e ho potuto constatare una volta in più, osservando quadri e statue, che in ogni forma d’arte c’è qualcosa di più grande di noi. C’è sempre qualcosa di inspiegabile ma insieme di meraviglioso, che va oltre l’essere uomo. Tornare a ballare dopo alcuni anni di ritiro dalle scene: qual è l’emozione più grande?Oggi ho una presa di coscienza maggiore prima di entrare in palco-scenico, rispetto a qualche anno fa. Ballerà nuovamente con Roberto Bolle, suo ultimo partner pri-ma dell’addio alle scene nel 2007?Sì, abbiamo l’intenzione di ballare nuovamente insieme. Tra i tanti progetti lavorativi di entrambi c’è l’idea di ritrovarci per creare un balletto solo per noi due. E magari, chissà tra le città potremmo scegliere di tornare proprio a Firenze.I prossimi impegni lavorativi? Dopo Londra tornerò ad aprile in Italia con alcune date a Parma, Modena e Cremona per Trio Concert. L’anno prossimo posso già anticipare che invece interpreterò la fi gura di Eleonora Duse per un altro importante progetto.

Vanessa Bambi

Un “nuovo corso”, ma in continuità con il passato.

Per non perdere quel fi lo diretto con il quartiere e quell’atmosfe-ra bohémien che aveva attirato artisti e scrittori, tanto da farlo diventare un punto di ritrovo per una nuova generazione di autori fi orentini, una sorta di salotto letterario degli anni duemila. Ri-apre questo mese il Caff è Notte, in via delle Caldaie, locale storico dell’Oltrarno. Aveva chiuso i bat-tenti a dicembre dell’anno scorso poiché l’allora proprietario, dopo oltre trent’anni, aveva deciso di cedere l’attività. Ora, grazie all’ini-ziativa di un gruppo di imprendi-tori – già proprietari del Pop Cafè di piazza Santo Spirito, della trat-toria La Lola in via della Chiesa e dell’Angie’s Pub in via dei Neri – e di una squadra di giovani, in primis Dario e Lorenzo dietro il bancone, sotto la supervisione di Agata, il locale torna ad animare la rive gauche fi orentina. Il loro intento è mantenere il ruolo che negli anni il Caff è si era ritagliato, puntando su due obiettivi: arte e aggregazione. Per questo il locale è aperto tutti i giorni, domenica compresa, giorno e sera, e sono

Il locale

stessa insegna, nuove idee:riapre il “caffè notte”

tutti già al lavoro su un calendario di eventi, mostre, concerti e proie-zioni. “Il nostro desiderio è off rire uno spazio aperto ad artisti di ogni genere, invitiamo chiunque abbia un progetto, sia per eventi, sia per esposizioni, a venire qui e propor-celo”, fanno presente dal locale, che lancia una sorta di “call for ideas” a chiunque si occupi di cultura. Un angolo fi sso è dedicato a mostre temporanee, artistiche o fotogra-fi che – in programma, per questi primi mesi d’apertura, incontri con esponenti fi orentini della “street art” – ed è prevista anche musi-ca dal vivo, “non oltre le undici di sera”, viene precisato, sottolineando che “è stata aumentata l’insono-rizzazione del locale”. L’ambiente non è molto diverso dal “vecchio” Caff è Notte: stessa insegna, stesso bancone, simile disposizione degli spazi, una cucina un po’ più ampia dal momento che viene proposto un menu home made con prodotti espressi sia per il pranzo che per l’a-peritivo. “Nell’allestimento – viene spiegato – abbiamo cercato di otte-nere un risultato quanto più simile al salotto di una casa”.

S.C.

16 | Aprile 2015

Page 17: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Cultura

A fine mese Andrea Muzzi sarà nelle sale con il film “Basta poco”, diretto con Riccardo Paoletti

“Basta poco” per trovare la felicità:In uscita il film che fasorridere e pensare

Al cinema

Ludovica V. Zarrilli

Facebook: Basta-PocoBasta poco per portare sul grande schermo una

commedia schietta e divertente, che faccia sorridere e rifl ettere insieme. Oddio, proprio poco no, potrebbe ribattere Andrea Muzzi,

che da due anni lavora incessantemente al fi lm che lo vede nei panni di regista – insieme a Riccardo Paoletti – e attore protagonista. “Basta poco”, si intitola proprio così il lungometraggio che sbarca nelle sale dal 30 apri-le, tutto incentrato sulla ricerca della felicità (ma, notare bene, non ha niente a che vedere con un fi lm di Muc-cino di qualche anno fa). “Il fi lm – spiega Paoletti – è semplice e poetico al tempo stesso, si trattano argomen-ti importanti ma in tono leggero. Quando si esce dal cinema, dopo aver passato un’ora e mezzo col sorriso, nel retrobottega del cervello si risveglia qualcosa, una rifl essione. Questo è l’obiettivo del progetto, far divertire rifl ettendo”. Si parla di gente comune, con problemi di tutti i giorni, che si rivolge a una bizzarra agenzia – at-torno alla quale ruota il fi lm – che vende soluzioni per chi è alla ricerca di un po’ di serenità. In questa sorta

di negozio un po’ speciale, dove lavora Muzzi insieme al suo collega di scorribande Massimiliano Galligani, passano tutti i personaggi (molti dei quali vecchie co-noscenze dei protagonisti) del fi lm: da Paolo Hendel a Daniela Morozzi, da Sergio Forconi a Ninni Bruschet-ta, da Marco Messeri a Daniela Poggi fi no a Elisabetta Cecchi. E poi due ospiti speciali come i fi gli di Andrea, Arturo e Pietro (dieci anni il primo e tredici il secondo), che per la prima volta si esibiscono davanti a una teleca-mera. Girato tra Chiusi e Roma, il fi lm è pieno di facce note al pubblico di casa nostra, ma “attenzione – avver-te Paoletti – non è un fi lm toscano nel senso classico del termine, non è un fi lm boccaccesco. È più una com-media in stile anni Cinquanta, senza parolacce, nudità, sesso né eff etti speciali. Abbiamo la ferma convinzione che la semplicità della narrazione racconti la verità”. “È stata una bella scommessa, sono stato tenace e alla fi ne ce l’abbiamo fatta – spiega soddisfatto Muzzi a pochi giorni dalla presentazione uffi ciale – avevo voglia di fare un fi lm divertente ma con un taglio diverso”.

L’iniziativa

torna in città il festival dei bambini

Torna a Firenze il Festival dei Bambini, in programma dal 17 al 19 aprile in vari spazi del centro (e non solo), che prenderà spunto dai temi dell’anno internazionale della Luce decretato dalle Nazioni Unite

per accendere – è il caso di dirlo – la fantasia, la curiosità, il divertimento, il gioco, la voglia di imparare e di stare insieme. Attraverso laboratori, spettacoli, letture animate e giochi, il tema della luce sarà interpretato dalle più diverse angolazioni: tecnica, scientifica, artistica, psicologica, ambientale e poetica. Torneranno, a disposizione dei più piccini, le attività di maggior successo dello scorso anno come i laboratori di televi-sione e cinematografia, il polo scientifico al museo della Specola, la robotica e le stampanti 3d, a fianco di nuove proposte come lo spettacolo di Giovanni Micoli “M’illumino di poesia”, le attività di orticoltura, un poetico laboratorio di costruzioni e tanti altri, tutti da scoprire.

Le strade di Mr. Moskovitch | Quarta puntata

Flash- Due napoli con la bufala (una alta), una prosciutto e funghi e il solito per

Ferruccio al tavolo sette - berciò il cameriere al pizzaiolo.Aveva un sorriso che andava da orecchio a orecchio.Poi si avvicinò al gestore, che se ne stava in piedi con un tovagliolo nella

cinta e l’apribottiglie in mano, questa volta parlando piano: “Oh, ma tu l’hai visto chi c’è al tavolo di Ferruccio? Dai... quell’attrice americana...”.

Il gestore allungò un po’ il collo per guardare.- Beh, però! Ferruccio va sempre di moda. Ma mi sa che ti sei bevuto il

cervello, Mario. Allora l’omo chi è? Cary Grant? Venvia, Mario... Oh senti un po’ icché vogliono ai’ quindici...

Boogey se ne stava in silenzio ad osservare i tre al tavolo che parlavano e ridevano, mentre sorseggiavano il vino rosso preso dal fiasco. Era quasi assente. Per un attimo ebbe la sensazione di osservare la scena da fuori dal suo corpo. Probabilmente iniziava a rendersi conto che se fosse invecchiato, tra dieci, quindici o venti anni, avrebbe voluto essere come loro. Esattamente come quei due pensionati che l’avevano invitato, lui e la sua splendida amica Helen: sorridenti, schietti, accoglienti. E dannatamente fieri di ciò che in vita loro avevano fatto.

Prima di uscire, Nella – la moglie – aveva estorto al marito la promessa che non avrebbe chiesto a Helen se “davvero era lei tutta nuda in quel film?”, o se Al Pacino e Russell Crowe fossero davvero piccoli come si diceva. L’ave-va ottenuto minacciandolo: “Te a letto con me un tu ci dormi più pe’ tre mesi se tu lo fai!”. Ferruccio aveva promesso.

- Sa, Moscovits (Ferruccio storpiava sempre i nomi e nessuno aveva mai capito se lo facesse per impertinenza, ma tutti credevano fosse così), io e la Nella ci siamo conosciuti qui. S’era operai tutti e due. Io alla Galileo, lei alla Superpila. E s’era comunisti tutt’e due. Mica poveri... no! Una volta quando

eri operaio in queste industrie eri a posto. E i padroni erano abbastanza intelli-genti da capire che se ti davano, poi tu spendevi. E qualcuno ti faceva anche il dopolavoro, e ti aiutava a far studiare i figli. Siamo l’ultima generazione eroica di italiani. Ci hanno dato l’opportunità di fare e l’abbiamo fatto meglio che poteva-mo. Era bello. Se sapevi fare te lo lasciavano fare. Ma nessuno ricorda più, ora. Anzi, dà noia ricordare.

Ferruccio estrasse il portafogli dalla giacca e ne tirò fuori alcune foto.- Guardi, noi il viaggio di nozze sulle Dolomiti s’è fatto con la Lambretta.

Guardi com’era la mi’ moglie!Porse le foto a Boogey. Ritraevano una bella donna sempre sorridente e con

un viso dolce, un uomo alto, anche lui raggiante, con le maniche della camicia arrotolate, e una Lambretta, simbolo meccanico della libertà.

- Dia retta a me, Moscovits, questa donna non se la faccia scappare: la sposi.- Credo sia già sposata, purtroppo.- Oh icché sarà, al giorno d’oggi... ci si impegni, Moscovits. Sa, se mi innamo-

rai della mia, e sono felice che sia accaduto, fu per il sorriso e il portamento. E i sorrisi di questa bella Helene sono per lei.

Ferruccio lo disse sorridendo dolcemente, quasi accorato.

* * *

Il flash del paparazzo li sorprese in quell’attimo in cui un uomo mette le mani sui fianchi della donna e lei mette le sue sulle spalle dell’uomo. E ci si guarda negli occhi per un attimo, si indugia per capire se proprio in quell’attimo lui/lei che hai di fronte ha proprio voglia di baciarti.

Helen, nella sequenza di fotografie che sarebbero state pronte per l’impagi-nazione su svariati settimanali scandalistici il giorno dopo, aveva un’espressione prima languida, poi sorpresa, e alla fine – mentre si dirigeva minacciosa verso il fotografo – piuttosto arrabbiata.

Boogey, invece, sullo sfondo, aveva una faccia da cretino.

Continua ☞

Dalla balera a un ristorante di periferia, continuano le avventure di Mr. Moskovitch e della sua bella Helen per le strade di una Firenze magica, raccontata attraverso le parole di Domenico Luigi Cena. Poteva mancare un colpo di scena? Ovviamente no.

Aprile 2015 | 17

Page 18: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Sport

Il calendario

più grande dei grandi:che partenza, salahDa Ronaldo a Bati, nessunoaveva fatto meglio in serie A

Il personaggio

Un gol ogni 72 minuti. Un dato che fa stro-picciare gli occhi e aggiornare gli alma-

nacchi del calcio. Perché Moha-med Salah, nelle sue prime sette partite in viola, ha messo a segno sei reti e regalato un assist. È sta-to sempre decisivo, come nessun grande bomber della storia re-cente aveva saputo fare al suo ap-prodo in serie A. Superando per-fi no Ronaldo “il Fenomeno”, che ha segnato un gol ogni 88 minuti con la maglia dell’Inter nella

Sarà tempo di staff etta in ca-bina di regia la prossima

stagione. Perché, anche se il Pek rimarrà in viola un altro anno, a 36 anni compiuti non potrà scendere in campo in tre com-petizioni. Milan Badelj può so-stituirlo in caso di emergenza, ma apporta un maggior contri-buto al gioco della Fiorentina da mezzala. Il sostituto “part time” del cileno andrà così acquistato nel mercato estivo, dove Pradè potrà operare con più liquidità, visto che il bilancio trasferimen-ti è tornato in attivo grazie alla cessione di Cuadrado al Chel-sea nella sessione invernale. A Montella piace molto Allan, il centrocampista dell’Udinese che abbina qualità e quantità in mezzo al campo. Visionato non a caso proprio da Nicola Cac-cia, che il 26 gennaio si trovava al Castellani di Empoli in veste di osservatore speciale per con-to dell’Aeroplanino. Il valore di mercato del 24enne brasiliano, in Friuli dal luglio 2012 e con un contratto fi no al 2018, si at-testa sui 7,5 milioni. Ma, come

Irene Delfino

stagione ’97/’98. Terzo gradino del podio per Trezeguet, con un centro ogni 97 minuti. Con-tinuando a scorrere la classifi ca si trovano Higuain, Ibra in bian-conero e l’Apache Tevez, molto staccati dall’egiziano. Seguiti da Shevchenko e Gabriel Omar Batistuta. Non c’è da stupirsi nel vedere il Re Leone soltanto nono in classifi ca, perché – come te-stimoniano i numeri – quando arrivò alla Fiorentina non era ancora Batigol. Segnò una rete ogni 450 minuti nelle prime

sette partite in viola durante la stagione ’91/’92. Infi lando alla seconda giornata di campionato sull’erba del Franchi il portiere del Genoa (al 45’ del primo tem-po) per il momentaneo 2-0 vio-la. Poi Bati concluse la stagione in crescendo, con tredici gol in ventisette presenze. Fino a di-ventare il primo marcatore viola in serie A della storia del club con 152 reti. Tornando a Salah, nelle prime sette partite non solo ha fatto meglio del Re Leone, ma ha superato anche Kurt Hamrin,

che svetta sul primo gradino del podio come bomber assolu-to della Fiorentina con ben 208 gol. Nella stagione 1958/1959, la prima in maglia viola, non aveva certo segnato poco l’Uccellino, miglior marcatore della Fioren-tina con 26 centri. Ma il primo gol era arrivato solo alla quarta giornata contro la Triestina. Nel-la stagione in cui la Fiorentina era una vera e propria macchina da gol: ben 95 quelli insaccati nelle porte avversarie, stabilendo il nuovo record, ancora imbat-tuto per i campionati a diciotto squadre. Poco più della metà (48) messi a segno dalla prolifi -ca coppia Hamrin-Montuori. E proprio Miguel Angel è il terzo bomber della storia viola, con 84 reti in 188 presenze. Ma al suo approdo a Firenze, l’anno del primo scudetto (1955/1956), non riuscì a essere più incisivo di Salah, segnando due reti in sette match. La prima, al terzo minu-to, aprì le marcature di uno Ju-ventus-Fiorentina fi nito 4-0 per i viola, il 2 ottobre 1955. Mentre il secondo gol lo mise a segno alla sesta giornata, battendo il por-tiere dell’Atalanta al 14° del pri-mo tempo in un 4-1 tutto viola. Che impatto, Mohamed Salah, sulla serie A.

è noto, la società del presiden-te Pozzo è una bottega cara. E nonostante i buoni rapporti tra i due club dopo l’aff are Cuadra-do, per strapparlo alla concor-renza (Juventus, Inter, Napoli e attenzione al Milan in cerca di un regista) potrebbero non ba-stare quindici milioni. L’asta è già iniziata.

I.D.

Doppia sfida in questo mese di aprile tra Fiorentina e Juventus: prima in Coppa Italia, poi in campionato

Il ds della Fiorentina Daniele Pradè guarda già alla prossima stagione e ai possibili rinforzi per la squadra

un mese, due volte juventus

Un aprile a tinte bianconere per i viola. In campionato il mese è iniziato con la partita casalinga contro la Sampdoria dell’ex

Mihajlovic, mentre una settimana più tardi si respira aria di Cham-pions al San Paolo contro il Napoli di Benitez. Sette giorni dopo tor-na al Franchi Luca Toni con il suo Verona, squadra protagonista di una stagione di alti e bassi. Altro turno casalingo quello successivo con il Cagliari: prima con Zeman e poi con Zola, per i sardi le diffi -coltà in questa annata non sono certo mancate. Altra partita da uno secco per la squadra di Montella, per conquistare punti pesanti nella fase decisiva della stagione. Ma la sfi da più attesa dell’aprile viola in campionato arriva nel turno successivo, quello infrasettimanale di fi ne mese: in programma, per la quarta volta nella stagione (e per la seconda in questo mese), c’è nuovamente Juventus-Fiorentina, con i gigliati che ora, grazie a Salah, sanno però che niente è impossibile nemmeno allo Juventus Stadium. L’aprile di campionato fi nisce qua: a maggio si riparte poi dalla partita casalinga contro il Cesena.

Lorenzo Mossani

Le strategie

il mercato scalda i motori

Rondinella marzocco, torna la scuola calcio La società

A due anni dalla sua rinascita, la Vg Rondinella Marzocco fatica ancora

un po’ a spiccare il volo. Parliamo delle ragioni con il presidente Stefano Volpini: “Diciamo che la stagione sta andando bene al cinquanta per cento – spiega – il neonato settore giovanile con la squadra Juniores sta giocando un ottimo campio-nato, mentre la prima squadra sta avendo diverse difficoltà”.Difficoltà dovute a cosa, secondo lei?Sicuramente si è sentito il cambio di ca-tegoria. La passata stagione in terza ca-tegoria è stata trionfale, con venticinque vittorie e un pareggio senza subire ne-anche una sconfitta, sfiorando la finale della Coppa Provinciale. L’entusiasmo era alle stelle, ma quest’anno purtroppo non

stiamo riuscendo a consolidare la posi-zione, restando sempre ai margini della retrocessione. Forse non eravamo ancora maturi per il passaggio di categoria, non siamo riusciti ad assorbire il colpo come avremmo voluto. I risultati non sono cer-to quelli attesi, ma cerchiamo di vederlo come un anno di assestamento. Io credo che la squadra abbia tutte le carte in regola per fare molto di più, ma è stata una brutta annata. A questo punto gli obiettivi sono cambiati: pensiamo alla salvezza, a fare meglio penseremo la prossima stagione.Eppure ci sono anche delle note positive: il settore giovanile sta portando, come già accennato, ottimi risultati, e anche in anticipo sui tempi pronosticati.Sì, quest’anno le soddisfazioni maggiori

arrivano per merito dei più giovani. Siamo riusciti a costruire la squadra Juniores con un anno di anticipo sulla nostra tabella di marcia e il campionato sta andando mol-to bene. Inoltre l’anno prossimo riaprire-mo la scuola calcio. Il nostro obiettivo è quello di formare nuovamente il settore giovanile nel giro di cinque anni, con una categoria all’anno. Siamo partiti con una stagione di anticipo, quindi le prospettive sono buone.Questa estate organizzerete i centri esti-vi?Non siamo ancora pronti, ma in futuro sicuramente.Altre iniziative in corso?Lo scorso 27 marzo si è tenuta una serata al Torrino di Santa Rosa in commemora-

zione dei cinquant’anni dalla vittoria del campionato juniores nazionale, e il 6 apri-le, per Pasquetta, un memorial in onore di Riccardo Magherini al campo di Legnaia, dove lui stesso ha giocato. Siamo fieri del nostro passato e ci piace onorarlo.La Rondinella, in effetti, ha un passato davvero trionfale, essendo stata per anni la seconda squadra di Firenze. Fortuna-tamente, nonostante le difficoltà, la cit-tadinanza vi ama ancora e ha fiducia in una rinascita.Sicuramente l’affetto dei fiorentini non ci manca, in fondo la società è stata recupe-rata proprio dai suoi tifosi e, nel giro di tre anni, i soci sono più che raddoppiati, quindi le prospettive sono rosee. Dobbia-mo solo superare un momento di difficol-

tà, ma ce la faremo.E in tanti ne sono sicuri: con il sostegno della città e l’impegno della società, per la Rondinella tornerà presto la primavera.

Carlo Marrone

18 | Aprile 2015

Page 19: Il Report Q1 - Aprile 2015

TRASLOCHINAZIONALI

TR ASLOCHIINTERNAZIONALI

TEMPORARYSTORAGE

SPEDIZIONI TERRESTRI, AEREE E MARITTIMECuriamo ogni aspetto del trasloco:dalla gestione di tutte le procedure burocratiche e doganali previste alla copertura assicurativa “All Risk”, dall’esecuzione materiale del trasloco all’assistenza all’estero tramite un network di aziende qualifi cate

Deposito e custodia di mobili,arredi e generi variI nostri magazzini sono muniti di impianto d’allarme, sistema antincendio e, grazie ad appositi container di legno di varie metrature, sono attrezzati per conservare i beni al riparo dalla luce, dalla polvere e dall’infl uenza di agenti atmosferici

SOPRALLUOGHIDA PARTE DI PERSONALE QUALIFICATO

MONTAGGIOE SMONTAGGIO ARREDI

MOVIMENTAZIONE CARICHI PESANTI(ES. PIANOFORTI E CASSEFORTI)

RICHIESTA PERMESSI DI SOSTAE DI CARICO E SCARICO

POLIZZE ASSICURATIVEA COPERTURA DI OGNI RISCHIO

FORNITURA MATERIALEDA IMBALLO

SCALE AEREEPER OGNI ESIGENZA

CFT società cooperativa. Piazza Eugenio Artom, 12. 50127 Firenze. Tel. +39 055 428969 Fax +39 055 7472202 | [email protected] P.iva 00764010484

PREVENTIVIE SOPRALLUOGHIGRATUITICHIAMA 055 7323593

Page 20: Il Report Q1 - Aprile 2015

#Rubriche

Nell’era dei trasporti ultra veloci, a Fi-renze, si possono vedere una volta all’anno, esattamente nel giorno di

Pasqua, quattro buoi impegnati nello sforzo di traino, per le vie del centro storico. Sono due paia di candidi esemplari di razza chianina che, aggiogati in due pariglie, tirano possenti e pla-cidi il Carro del Fuoco Santo per il famoso, tra-dizionale “Scoppio”, dal piazzale del Prato fi no a piazza del Duomo e viceversa. Scortato da 150 fra armati, musici, madonne fi orentine e sban-dieratori del Calcio Storico Fiorentino, il festo-so carro pasquale, detto aff ettuosamente dai fi orentini “Brindellone”, si muove dal piazzale trainato dai buoi ornati di fi ori, con gli zoccoli e le corna dorati, le rosse moscaiole pendenti sul muso dalle larghe narici umide e nere e con le gualdrappe gigliate sulle possenti groppe. Il

faticoso cammino dei pazienti animali è facili-tato dalle tante palate di sabbia sparse sul man-to stradale, affi nché i loro zoccoli sotto sforzo abbiano una maggiore aderenza al suolo. Ver-so le dieci il carro arriva in piazza del Duomo, posizionandosi esattamente fra il Battistero e Santa Maria del Fiore. I buoi vengono stacca-ti e condotti in piazza della Signoria, distante dalle defl agrazioni che avverranno di lì a poco, mentre si provvede alla stesura del fi lo di ferro sul quale scorrerà la “colombina”. Il cavo viene fermato al centro del carro e dall’altra parte alla colonna di legno posta in Cattedrale, appena fuori dell’altar maggiore. Man mano, con il passare dei minuti, aumenta l’ondeggiare della folla incuriosita ed in trepidante attesa. Negli ultimi istanti ognuno cerca il miglior punto di osservazione, magari sulle punte dei piedi, per

scorgere l’arrivo della colombina che precede l’assordante spettacolo pirotecnico dello “scop-pio”. Alle ore undici in punto, terminato il rito religioso, al canto del Gloria in Excelsis Deo intonato dal Cardinale, il Diacono accende la miccia della colombina che, sibilando per tutta la navata centrale, scorre sul fi lo metallico e va ad incendiare i mortaretti ed i fuochi di artifi -cio disposti sul carro. La tradizione vuole che, nel caso la colombina percorra senza intoppi il tragitto completo nei due sensi, i raccolti della campagna saranno abbondanti, altrimenti il pronostico sarà molto meno favorevole. Inizia-no così, con fragore, le assordanti defl agrazioni e sia pure in maniera simbolica, la distribuzione a tutta la città del fuoco benedetto. L’imponente mole dell’antico carro si avvolge di nubi e scin-tillanti scoppi, come se l’aria stessa emettesse scintille sempre più luminose. Gli scoppi rag-giungono il massimo della loro potenza man mano che dal basso salgono verso la sommità del carro dove, infi ne, soffi a la girandola che al termine dei suoi sibilanti giri su se stessa, si apre come i petali di un giaggiolo, sprigionando tre piccoli gonfaloni con le insegne di Firenze, dell’Opera del Duomo e della famiglia dei Paz-zi. La fi ne della cerimonia è segnata da tre più potenti detonazioni, ultime delle 1600 cariche. Il momento dello scoppio è l’esaltazione simbo-lica della pace, è l’augurio e la speranza di unire tutti gli spiriti in amicizia, è simbolicamente la luce del Signore risorto che si estende a tutti i presenti e su tutta la città. Cessato il fragore assordante degli scoppi, si sentono in tutta la loro intensità i festosi rintocchi delle campane e man mano, con il dissolversi del denso fumo, riappare più nitido il profi lo del Brindellone che pian piano torna visibile dopo il caleidoscopico gioco della nebbia lasciata dai mortaretti e una volta dissipato il fumo, sono nuovamente visi-bili anche i marmi del Battistero, di Santa Maria del Fiore, del campanile di Giotto ed il ritorno volteggiante dei piccioni fuggiti fi n dalle prime esplosioni. Mentre la folla lascia lentamente la piazza in un brusio confuso, tornano i quattro buoi per essere nuovamente aggiogati al pesan-te carro che, con la loro possente forza, lenta-mente riconducono nella rimessa in via del Prato n° 20, da dove non si muoverà più fi no alla Pasqua dell’anno successivo.

LUCIANOE RICCIARDO ARTUSI

Webartusi.net

Vi capita mai di sentirvi spaesati? A me capita un giorno sì e l’altro pure. Alcune cose non riesco proprio a capirle. Ad esempio: dopo essere stato arrestato per aver intascato una mazzetta da centomila

euro, c’è chi si è difeso dicendo: “Ne avevo bisogno”. Così ci rubano anche le giustifi cazioni. Ora, se un pensionato viene colto in fl agrante mentre ruba al supermercato perché non riesce ad arrivare a fi ne mese, cosa deve dire? “L’ho fatto perché me l’ha chiesto il partito”? Sono molto confuso. Una volta alle macchine mettevano dei nomi veri. Ora siamo passati alle esclama-zioni. C’è chi ha deciso di fare pubblicità a una macchina con “Oh!”. Pensa se per strada vedi un amico e tenti di chiamarlo: “Oh”. Dopo ti arrestano perché hai provocato un tamponamento! Oltretutto le brutte mode in Italia fanno sempre breccia e infatti anche la Fiat sta pensando a una nuova ver-sione della Multipla, che si chiamerà con un’esclamazione adeguata: Mah! Com’è possibile che un investitore compri una squadra di calcio di serie A, il Parma, con solo 1 euro? Con 1 euro fi nora ci compravo un pacchetto di fi gurine a mio fi glio. Un giorno mi presenterò con 2 euro e l’edicolante mi chiederà: “Vuole due pacchetti di fi gurine?”. “No, voglio il Parma e il Fro-sinone!”. Domani che resterà di noi? Per quello che mi riguarda ho deciso. Tre anni fa ho avuto un incidente e ora in una gamba ho sei placche e venti viti. Morirò con una chiave inglese in mano: così, quando troveranno i miei resti, penseranno che sia una scatola di Meccano.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

Webandreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

LO SCOPPIO DEL CARRO

e io il frosinonelo compro in edicola

20 | Aprile 2015

Page 21: Il Report Q1 - Aprile 2015

Lettere

DUE RUOTE/1.“I DOVERI DI CHI VAIN BICICLETTA” Egregio Direttore,vorrei far presente che per i “signori del pedale” che vantano tanti diritti, ci sarebbero anche dei doveri:A) i segnali stradali ci sono per essere rispettati an-che dalle biciclette che si vantano di andare dove gli pare, indipendentemente da sensi vietati, sensi unici etc.B) sulle strisce pedonali, devono scendere e attra-versare a piedi.C) legare le bici a ogni palo disponibile può in-tralciare chi cammina sui marciapiedi e la viabili-tà. Inutile sottrarre spazi ai parcheggi auto per far posto alle loro biciclette perché non ce le mettono.D) studiare le tanto magnifi cate ciclabili e usarle. Quelle sui lungarni sono fantasticamente vuote, i ciclisti continuano ad usare via Salutati controma-no e Lungarno Vespucci sulle rotabili, impicciando spesso i bus, per non parlare di via Villamagna, via de’ Benci e simili.E) nelle zone pedonali centrali, sono tenuti a smontare e camminare.F) sarebbe l’ora che prendessero delle salate multe anche loro.Cordialmente,

M.G., zona Gavinana

DUE RUOTE/2.“NON PRENDETEVELACON NOI CICLISTI”Buongiorno...leggo sempre con piacere il giornale e proprio ieri mi è capitata la lettera della signora Daniela C. su “Automobilisti, pedoni e i problemi per i ciclisti”... mi trovo assolutamente d’accordo su tutta la linea con la signora. Anche io tutti i giorni, neve, piog-gia o solleone, attraverso per lavoro, per la spesa e per diletto, la città in bici ed è un vero schifo!!!!! Gli automobilisti, i motociclisti e gli stessi pedoni sono di una maleducazione e cafonaggine unica, e la signora me n’è testimone... invece di prendersela con noi, poveri ciclisti, che non inquiniamo, non consumiamo petrolio e affi ni, non incrementiamo il lucroso mercato delle assicurazioni automobili-stiche, sarebbe bene che tutti si facessero un bell’e-samino di coscienza e imparassero a circolare sulle strade e anche sulle piste ciclabili... che come dice il nome (e credo che basti un decimo di milligram-mo di cervello per capirlo) sono fatte per i ciclisti

e basta! Scusate lo sfogo ma noi ciclisti siamo stufi stufi stufi ! Grazie e complimenti per il giornale, esaustivo su ogni argomento.

“TRAFFICO E PARCHEGGI,LA SITUAZIONE DELLA ZONADI PIAZZA INDIPENDENZA”Spettabile Il Reporter,Firenze celebra quest’anno il 150° anniversario del suo glorioso trascorso di capitale, sia pur provvi-soria, del regno. La zona di Piazza Indipendenza, che è tutto un tributo alle vicende e ai personaggi dei quegli anni, risulta essere dopo un secolo e mezzo una delle più tartassate della città. In par-ticolare dopo la chiusura al traffi co di Piazza del Duomo, perché da allora, per somma sventura dei residenti, via XXVII aprile, Piazza Indipendenza e via Cosimo Ridolfi , sono percorse giornalmente da circa 2000 autobus pubblici nei due sensi. Più volte ho fatto presente agli uffi ci del Comune lo stato del fondo stradale battuto dai pachidermi dell’Ataf, ma nonostante questo il percorso è una striscia di asfalto piena di fosse nelle quali, nei rari momenti in cui il traffi co scorre, gli autobus rimbalzano gioiosamente provocando un piace-vole eff etto terremoto per gli appartamenti che si aff acciano su quel percorso, ormai visibilmente lesionati. Peraltro, quando il traffi co non scorre, la situazione risulta addirittura peggiore, perché gli autobus fermi che vibrano e in generale il cor-done di auto che si forma a ridosso dell’immis-sione di via Ridolfi sul Viale Strozzi producono un rombo costante ed assordante, per non parlare dell’inquinamento dell’aria. Mi piacerebbe che l’Arpat venisse a rilevare lo stato di inquinamen-to atmosferico e acustico della zona per capire in che inferno ci ritroviamo ad abitare. Un altro pro-blema assai sentito è quello del parcheggio, per-ché le strade sarebbero destinate al parcheggio dei soli residenti, ma nessuno si dà pena di lasciare la macchina, tanto i controlli dei vigili sono rarissi-mi, mentre basterebbe un paio di vigili al giorno in giro per queste strade per rimpinguare un po’ le casse dell’amministrazione svuotate dalla spen-ding review. In buona sostanza, questa storica zona sta pagando alla riorganizzazione logistica di Firenze un tributo molto alto che l’amministra-zione comunale farebbe bene a riconsiderare. Se-gnalo tanto disagio a codesta spettabile redazione sperando che si possa richiamare l’attenzione del

Quartiere.Cordiali saluti

Gianna L.

VIA VILLANI E LA PULIZIADELLE STRADEOggi 6 marzo 2015 mi è stato recapitato “Il Repor-ter” e nella pagina “Lettere” vi è un invito a “far sentire la propria voce”. Ebbene, poiché abbiamo da tempo in mente di scrivere al giornale, cogliamo l’occasione per segnalarvi quel che si sta verifi can-do nel nostro quartiere uno e, più precisamente, in via Villani. Dunque, in questa strada, nei giorni preposti alla pulizia, viene sistematicamente igno-rato il divieto di sosta ed il sacrifi cio dei residenti nello spostare le loro macchine in luoghi consentiti viene reso inutile da coloro che subentrano nei po-sti lasciati liberi posteggiando in barba al divieto e creando disagi agli operatori ecologici impedendo loro di eseguire, almeno una volta al mese, una pu-lizia adeguata e degna di tale nome. Ciò è dovuto principalmente alla mancata sensibilità dei cittadi-ni ma molto dipende anche dall’assenza dei Vigili Urbani che non intervengono a sanzionare coloro che si infi schiano delle regole di convivenza e im-punemente fanno quello che vogliono. Altro moti-vo del perché questa strada non venga mai pulita come si deve, sta nel fatto che gli operatori arrivano quasi sempre nelle ore crepuscolari, quasi alla fi ne del servizio, facendo le cose sempre in fretta e fu-ria, terminando quando è già sera e non si vede più nulla. Questo è dovuto anche all’organizzazione del servizio che prevede “l’inizio lavori” sempre da Via Prati, Via Monti e così via, intervenendo su questa strada sempre per ultima. Abbiamo chiesto più di una volta se potevano invertire l’ordine del servizio ma non se ne parla. Non riusciamo a capire per-ché nelle strade adiacenti, vedi Via S. Francesco di Paola, Via Burchiello ecc., nei giorni preposti alla pulizia, ci sia sempre una pattuglia dei Vigili a fare le contravvenzioni e qui, nonostante le telefonate alla Quadrifoglio ed ai Vigili stessi, non si vede mai nessuno, o come si suol dire, ogni morte di Papa, a fare una contravvenzione. Siamo pertanto a richiedere un intervento scadenzato all’inizio del servizio da parte dei VV.UU. e prendere in consi-derazione, da parte della Quadrifoglio, di iniziare i lavori da questa strada almeno una volta su tre.Vi ringraziamo per l’ospitalità.

Renzo R. e alcuni abitanti di Via Villani

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaIn sintesi, il centro della città. Quest’anno, però, c’è una novità, riassunta in una parola: deloca-lizzazione. L’idea è quella di de-centrare la movida, cercando di ridisegnare la mappa del diver-timento notturno, “decongestio-nando” le zone tradizionalmente più frequentate e coinvolgendo-ne anche altre che, per le loro ca-ratteristiche, potrebbero diven-tare le nuove mete della movida fi orentina. A partire dalle Casci-ne, uno degli spazi più grandi su cui il capoluogo toscano può contare, sempre più alla ricerca di un suo “ruolo” nella vita della città. Ma non solo: sono anche altre, sparse nei vari quartieri, le aree individuate con questo obiettivo. Una sfi da non delle più facili, certo, quella di spo-stare (seppur in parte) il popolo della notte verso luoghi alterna-tivi, ma che potrebbe contribui-re ad aff rontare e risolvere quei problemi segnalati dagli abitanti delle zone in cui la movida si fa più sentire. Una sfi da, insomma, che potrebbe rappresentare una buona occasione per la città e i suoi abitanti. Intanto, in attesa di capire se e quanto sarà possibile attuare questa “delocalizzazione”, nel cuore di Firenze tornano al-cune misure per contrastare la movida molesta, con qualche novità rispetto agli anni passa-ti – come quelle che riguardano dehors e mobilità – che vogliono provare a migliorare la situazio-ne, su cui sono pronti a vigilare i residenti. A proposito di novità, un luogo inedito dove andare a bere qualcosa è senz’altro il car-cere di Sollicciano: partono que-sto mese gli “aperitivi galeotti”, una delle iniziative pensate per “aprire” l’istituto penitenziario alla città, obiettivo della nuova direzione della struttura. Un’al-tra buona occasione che la bella stagione porta in città, per cono-scere un lato diverso del carcere e il cui ricavato sarà utilizzato per il restauro di uno dei simboli di Firenze, il Battistero.

MATTEO FRANCINI

L’ILLUMINAZIONE DI VIALE DE AMICIS E L’ATTRAVERSAMENTO PEDONALE AL BUIO

Gentile redazione,segnaliamo la assoluta carenza di illuminazione del viale De Amicis, fra i numeri civici 181-195, un tratto di strada di non più di 200 metri, con un attraversa-mento pedonale, completamente al buio. L’illumina-zione presente è obsoleta e fatiscente e non si capisce come mai solo questo breve tratto di strada manca di illuminazione a luce arancione. Questa grave carenza, è stata ripetutamente segnalata al Comune e al Quar-tiere, senza avere risolto il problema. Ora apprendia-mo che nella zona Cure verranno installati 80 nuovi punti luce - ma a noi ne basterebbero soltanto una decina. Perché questo disinteresse?Grazie

IL REPORTER RISPONDECaro lettore,come ripetiamo spesso in questa pagina – l’ultima volta non più tardi di un paio di mesi fa, quando un altro cittadino aveva segnalato i problemi di un incrocio nel-la zona di via San Donnino – nessuno meglio di chi la città la vive e la percorre ogni giorno riesce ad accor-gersi di quello che non va e delle situazioni che meri-terebbero un intervento per migliorare la qualità della vita dei fi orentini. Con la sua lettera torniamo a par-lare di sicurezza, questa volta legata all’illuminazione pubblica, elemento certamente molto importante per garantire l’incolumità dei cittadini anche dopo il calar del sole, tanto più se – come da lei evidenziato – è coin-volto anche un attraversamento pedonale, nei cui pressi una luce adeguata non deve mai mancare. Bene, d’altro canto, che in altre zone della città (in questo caso quella

delle Cure, i cui abitanti ne avevano a loro volta segna-lato la necessità) siano stati intanto predisposti inter-venti per migliorare l’illuminazione: pubblicando la sua lettera, questo mese “accendiamo i rifl ettori” (è proprio il caso di dirlo) anche sull’area di viale De Amicis da lei indicata, perché possano essere eff ettuati i necessari controlli.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Aprile 2015 | 21

Page 22: Il Report Q1 - Aprile 2015