Il racconto dei volontari, dopo-terremoto parmense Quando ... · Davide Pescini, [email protected]...

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Ex fiere Il progetto per la Cittadella del Cibo Salute Abuso di steroidi, una ricerca made in Parma Quando la terra trema Il racconto dei volontari, il computo dei danni, le strategie per la ricostruzione, le curiosità e la cronistoria delle scosse più forti degli ultimi anni: viaggio illustrato nel dopo-terremoto parmense A7190109 AMBIENTE È a Parma l’impianto geotermico più grande d’Europa. Ecco come funziona

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Ex fiereIl progetto per la Cittadella del Cibo

SaluteAbuso di steroidi, una ricerca made in Parma

Quando la terra trema

Il racconto dei volontari,il computo dei danni, le strategie per la ricostruzione, le curiositàe la cronistoria delle scosse più forti degli ultimi anni: viaggio illustrato neldopo-terremoto parmense

A7190109

ambiente è a Parma l’impianto geotermicopiù grande d’europa. ecco come funziona

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3il mese febbraio 2009

l’editorialeDI sImone sImonazzI

Il terremoto, unacatastrofe da gestire

Ore 21,06 del 6 maggio 1976: la terra trema in Friuli (6,4 gradi della scala Richter) e su quasi ottanta Comuni

scende il buio. Il bilancio è terribile, si par-la di quasi 1000 morti e 45.000 persone senza tetto.

Ore 19,34 del 23 novembre 1980: questa volta è l’Irpinia ad essere colpita (6,9 gradi della scala Richter), Avellino, Salerno e Potenza sono le città attorno alle quali si contano 2740 vittime e 280.000 sfollati.

Il terremoto è una di quelle catastrofi che mettono alla prova una società. Perché sono eventi diretti, forti e senza mediazio-ne. Le vittime hanno bisogno di tutto: di cibo, acqua, affetto, comprensione. Hanno bisogno di tutto tranne che delle parole. È per questo che ancora oggi a distanza di anni, rimangono le tracce delle catastrofi dell’Irpinia del Friuli e del terremoto del Belice del 1968, e paesi come Poggioreale si sono trasformati in ruderi: praticamente non esistono più. Lì, gli amministratori, non hanno saputo fare nulla.

I Governi hanno imparato a costruire grattacieli e ponti, ma non sanno ancora

ricostruire e riportare la normalità dove una catastrofe ha portato distruzione. O meglio, lo saprebbero fare, ma semplicemente non lo vogliono, perché non conviene. Una ca-tastrofe diventa immediatamente un calcolo economico: quanto costa ricostruire e dove conviene farlo? Sono calcoli, conti, che nulla hanno a che fare con la volontà di reagire al destino, anzi a volte sembra che lo si voglia più semplicemente agevolarlo.

Chissà se nella nostra provincia, bella e fortunata - il terremoto del 23 dicembre ha

avuto 5,1 gradi della scala magnitudo, ma si è sviluppato alla notevole profondità di 27 chilometri: questo ne ha drasticamente ridotto gli effetti - saprà ridare dignità a tutti, a prescindere dagli interessi, o se si asseconderà una politica più utilitari-stica.

Oggi la normativa non agevola le persone danneggiate; prevede infatti che se una casa di un privato viene colpita e dichiarata inagibile, occorra ristrutturarla a spese di che ci abitava e che questo poi presenti una documentazione dei costi sostenuti, i quali dopo alcuni anni saranno rimborsati se ritenuti idonei. Voi immaginate famiglie della nostra montagna, che non possono provvedere a fare i lavori in proprio (per-derebbero il diritto al rimborso), che deci-dono di affrontare un simile investimento anticipando ingenti somme per recuperare immobili che hanno un valore inferiore ai costi sostenuti nella speranza di recuperare i soldi? Probabilmente sarà più facile e più ragionevole abbandonare tutto e lasciar perdere. Così come è avvenuto in Belice, in Friuli e in Irpinia.

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il mese febbraio 2009

Terremoto: l’intervento in 10 minutiprimopiano

Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99

Editore Edicta p.s.c.r.l. via Torrente Termina, 3/b – PARMAN° iscrizione al ROC: 9980Redazione via Torrente Termina 3/b – PARMATel. 0521251848 – Fax 0521907857e-mail: [email protected]à e abbonamentiTel. 0521258210 Direttore responsabileSimone Simonazzi, [email protected] directorPietro Spagnulo, [email protected] graficaDavide Pescini, [email protected] editorialeIlaria Gandolfi, [email protected] Bianchi, Federica Bordone, Massimo Capuccini, Erika Ferrari, Fabrizio Furlotti, Diana Pastarini, Daniele Paterlini, Glenda Pelosi, Mauro SimonazziHanno collaboratoFrancesca Asti, Mattia Boselli, Giuseppe Caro, Stefania De Cesare, Claudio Del Monte, Michele Finardi, Elisabetta Fusaro, Marialuisa Giuliano, Teresa Malice, Federica Pallini, Vincenzo Pirillo, Camilla Pisani, Ca-milla Robuschi, Matteo Sartini, Alessandro TrentaduePer la pubblicitàElena Benedini, Lina Carollo, Cristina Cat-tani, Gianluca Gala, Maria Lombardi, Maria Carla Magni Tiratura 8.000 copie

il mesen.118 febbraio 2009

cittàchecambianasce la cittadella del cibo 12

Nelle ex Fiere il “tempio” del buon cibotreno e bus? una sola card 14

Muoversi è più semplice con Stimersan pietro splende ancora 16

Concluso il restauro della facciataluce e colore, in arrivo il piano 17

Gli studi dell’Agenzia Qualità Urbanavia Budellungo, nuova città 18

In arrivo un asilo e edilizia agevolataQualcosa non va? c’è il pronto Intevento 19

Un servizio per segnalare i problemi nei Cimiteri

dal consigliorue, doppio round in aula 20

Documento approvato, con polemica

societàeffetti avversi: anabolizzanti e abuso 22

Uno studio dell’Ateneo di Parmaesperimenti di responsabilità 24

Forum, Ikea e Pubblica Assistenza per i poveriIl futuro della cooperazione 25

I progetti del Tavolo Provinciale per il 2009

sanitàHospice, una realtà poco conosciuta 26

Le cure palliative in provincia di Parma“parma Diabete” ottava edizione 28

Il convegno nazionale sullo stato della ricerca

Ore 16,25 del 23 dicembre: la terra trema. Ma le squadre di soccorso coordinate dalla sede unica della Protezione Civile sono già attive dopo pochi minuti. Nei primi giorni 40 uscite operative per aiutare chi è stato colpito

ambienteFresco e caldo dal cuore della terra 30

A Parma il geoscambiatore più grande d’Europacalore pulito alla luce del sole 32

Solare termico su sei edifici del Comunela provincia viaggia ecologica 33

Il nuovo parco auto è ecocompatibile

sportla mountain-bike è a Fontevivo 34

Il 22/2 il Campionato Nazionale Invernale

economialegacoop tira le somme 36

Un talk show sulla rete cooperativa nostranacongiuntura: segnali di difficoltà 38

Dati scoraggianti per il terzo trimestre ‘08la terra, un rimedio alla crisi 39

Intervista a Pierluigi FerrariIn calo l’occupazione a parma 40

Il convegno della Provincia su crisi e lavorolavoro? orientarsi è meglio 41

A cura dei Centri per l’Impiego della ProvinciaIl turismo vince con un + 8,5% 42

Gli effetti dell’autunno dei grandi eventicome salvare i negozi del centro 43

Strategie e proposte di Ascom Parmala difesa può essere passiva 44

Sicurezza, intervista a Enzo MalancaDi fronte alla crisi, vincono i saldi 45

I dati del Centro Studi AscomparmaBus fino al 2011 47

Rinnovata la convenzione per i trasporti pubblici

in brevescuola, due guide per guardare...oltre 48

Un aiuto per gli studenti delle medieprosciutto & parmigiano 49

Novità per il Distretto e per il Consorzio

Il personaggio 62Mario Gelati, industriale, presenta al Mese “Città e Democrazia”

Le rubriche

provinciaterre verdiane 50

Terre Verdiane, è cicloturismo!sorbolo mezzani 52

Anziani seguiti anche nei festivisala Baganza 53

Minori entrate, meno investimentiFelino 54

Al via la medicina di grupposoragna 55

Un bilancio da costruire insiememontecchio 56

Scuola e servizi sociali le prioritàFontevivo 57

Seimila pasti erogati in un annotorrile 58

Torrile, la salute raddoppiasan secondo 59

Giovani, una risorsa da tutelarecolorno 60

Eco-Euro a favore della didatticanoceto 61

21 “occhi” a difesa dei cittadini

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6 il mese febbraio 2009

primopiano

Terremoto: l’intervento in dieci minuti

Martedi 23 dicembre 2008, alle so-glie delle feste natalizie, alle 16 e 25, la terra trema; un violento

terremoto, di magnitudo 5,1 della scala Richter, con epicentro nei pressi di Tra-versetolo, a Neviano degli Arduini. Molta paura, danni anche gravi ad abitazioni e monumenti.

Ma la macchina degli interventi scatta puntuale, limitando le conseguenze della scossa, grazie agli uomini, i mezzi e i volontari della Protezione Civile.

“Ero in sala radio quando la scossa è arrivata, e subito ci sono state numerose telefonate” spiega Ezio Bevini, da più di 30 anni volontario della Protezione Civi-le e da 11 coordinatore logistico per la Provincia di Parma, oltre che addetto alle trasmissioni radio, “persone spaventate

Ore 16,25 del 23 dicembre: la terra trema. Ma le squadre di soccorso coordinate dalla sede unica della Protezione Civile sono già attive dopo pochi minuti e da via del Taglio partono mezzi e tecnici per aiutare chi è stato colpito. Nei primi giorni effettuate 40 uscite operative

DI matteo sartInI che dovevano essere rassicurate in qual-che modo”. Come è possibile rassicurare una persona in momenti così concitati? “Spiegandole semplicemente la verità: ossia che il peggio è passato, che scosse così forti non dovrebbero ripetersi, e che gli aiuti necessari sono già allertati e pronti per l’intervento. La maggioranza delle chiamate erano fatte da persone anziane o da famiglie con bambini piccoli, naturalmente spaventate per l’intensità della scossa”.

Dieci minuti dopo, alle 16 e 35 di quel 23 dicembre, il CCS, Centro Coordina-mento Soccorsi, è già attivo; da lì a poco diventerà operativo anche il COM, Centro Operativo Misto, per coordinare i servizi d’emergenza insieme ai Vigili del Fuoco, mentre i primi monitoraggi e i primi mezzi sono già pronti a partire dalla nuova sede della Protezione Civile della Provincia di Parma di Via del Taglio. È ancora Bevini a raccontare l’esperienza sul campo,

visto che lui stesso si trova in azione, nei giorni seguenti, per l’allestimento delle abitazioni provvisorie prefabbricate che accolgono gli sfollati dei paesi di monta-gna che più hanno risentito dei danni del terremoto: “Il lavoro doveva essere rapido, perché quelle persone necessitavano di uno spazio abitativo, ma di qualità; e devo dire che il risultato è stato soddisfa-cente, con unità abitative perfettamente attrezzate e allestite rapidamente. Non si trattava di tende o roba del genere, immagini che spesso sono collegate ad un terremoto”. La ricompensa? Un’im-mensa soddisfazione: “È stato incredibile vedere tutte queste persone, che avevano bisogno di noi, che ci ringraziavano con un calore immenso, che dimostravano in maniera così genuina la loro gratitudine. Per tutto il tempo del nostro intervento ci hanno offerto continuamente da bere e da mangiare, e la consapevolezza di fare qualcosa non solo di utile, ma di veramente necessario per loro, è stata una ricompensa incomparabile, che davvero non si può misurare”.

Protezione Civile: ecco i compiti del Servizio Provinciale

prevedere i rischi, prevenirli se possibile, e quindi intervenire: ecco la mission del servizio provinciale della protezione civile. all’interno di queste fasi, il servizio deve elaborare un programma articolato in diversi punti che permetterà di elaborare una situazione precisa concernente i rischi e la vulnerabilità del nostro territorio, una “mappa” da cui partire per potere progettare interventi di prevenzio-ne o di soccorso. eccone alcuni aspetti: rischio idraulico, che riguarda fiumi e bonifiche; rischio idrogeologico, per il monitoraggio di frane e smottamenti; individuazione delle risorse a rischio; rischio di incendi boschivi; progettazione degli interventi per i rischi sopracitati; rischio industriale e di trasporto delle merci pericolose; rischio sismico; censimento di tutte le risorse utili al servizio per la stesura del piano. compito del servizio provinciale è anche quello di organizzare corsi base e avanzati destinati alla formazione dei volontari, oltre alle iniziative di comunicazione e sensibilizza-zione sul territorio, un’attività che si svolge con regolarità per tutto l’anno, con cadenze settimanali. la protezione civile della provincia di parma può contare sulla nuova sede, il centro unificato di via del taglio, il primo in Italia di questo tipo, dotato delle più moderne tecnologie informatiche e di telecontrollo del territorio e concepito per agire in maniera sinergica con le diverse istituzioni (regione, provincia, comune, prefettura, volontari).

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Terremoto: l’intervento in dieci minuti

“Il lavoro dovevaessere rapido, perché quelle personenecessitavano di uno spazio abitativo:abbiamo risposto con unità attrezzate”

Un intervento importante, in cui il Vo-lontariato di Protezione Civile di Parma ha svolto un ruolo principale, comprendente il monitoraggio dei danni causati dal ter-remoto, il trasporto e l’installazione dei Moduli abitativi, il servizio di cucina sui luoghi delle operazioni. Enore Anselmi, uno dei coordinatori del Volontariato, spiega che “gli uomini impiegati sono stati 67 per un totale di oltre 200 gior-

nate a uomo e circa 40 uscite operative, da parte di volontari impegnati nelle operazioni anche intere giornate, esposti alla rigidezza del clima, che subito dopo il terremoto ci ha regalato anche un’im-portante nevicata”.

“La solidarietà - conclude Bevini - è uno dei motivi che mi ha spinto ad entrare come volontario nella Protezione Civile, fin dai tempi del Terremoto in Friuli, che risale al 1976; poi, da quando sono anda-to in pensione, mi sono potuto dedicare a tempo pieno a questa gratificante attività, che dona molto più di quello che tu riesci a dare, che ti fa sentire utile, che nell’aiu-tare gli altri ti dona un sollievo così grande da rendere molto piccola la fatica che fai. E che da solo è sufficiente a spiegare la scelta di una persona di sacrificare un po’ del suo tempo per gli altri, la scelta di es-sere un volontario”. Le persone comples-sivamente coinvolte nella macchina della Protezione Civile di Parma sono 1.790, e coprono capillarmente il territorio della Provincia: da Borgotaro a Zibello, ben 29 associazioni (dall’AVIS a Parmasub, dai

L’assessore Gabriele Ferrari: “La sinergia ha premiato”

Gabriele Ferrari, asses-sore alle politiche per la sicurezza e la protezione civile della provincia di parma, non può che dirsi soddisfatto di come è stata affrontata l’emergenza terre-moto: “In pochi minuti il centro coordi-namento soccorsi era attivo, così come il centro operativo misto. un’efficienza davvero soddisfacente, resa possibile dall’ottimo coordinamento in atto tra tutte le componenti che vanno a formare la protezione civile nella sua complessità, vale a dire gli enti pubblici, la prefettura, la provincia e naturalmente l’associazione dei volontari. la risposta all’emergenza è stata forte, e si sta completando in questi giorni con il monitoraggio sul terreno dei danni causati dal terremoto”. un lavoro di sinergie reso possibile anche dalla nuova sede della protezione civile di via del taglio: “si tratta del primo centro unificato creato in Italia, tecnologicamente all’avan-guardia, e ha dimostrato di funzionare molto bene”. una soddisfazione palpabile, dunque: “certamente, ma come tutti i lavo-ri passibile di miglioramenti: e stiamo già studiando i metodi per lavorare in modo più efficace in caso di altre calamità, visto che la perfezione non è mai completamen-te raggiungibile”.

Volontari del Po all’ANPAS) rispondono al coordinamento Provinciale di Parma del Volontariato della Protezione Civile, che proprio in questi giorni ha eletto il nuovo Presidente, Mirco Carretta.

Al centro il sopralluogo del Presidente Bernazzoli al Municipio di Langhirano; più a destra e sopra la Protezione Civile all’opera nel montaggio delle unità abita-tive per gli sfollati. Nell’altra pagina una riunione al Centro Operativo

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8 il mese febbraio 2009

“Quando si è verificato il terremoto, ero nella sala della Giunta della sede municipale. Ho avuto l’im-

pressione che l’edificio esplodesse e vedevo dalle finestre il campanile ondulare. È stata una situazione orrenda. Mi sono immedia-tamente precipitato in strada e nel giro di pochi minuti ho ricevuto la chiamata di Sky che mi richiedeva un’intervista. È stato così che ho appreso cosa era successo e che proprio questa zona era stato rilevato l’epicentro del terremoto”.

Così Alberto Pazzoni, sindaco di Traverse-tolo, ricorda l’evento sismico del 23 dicem-bre. Subito dopo l’impatto emotivo e la rassicurazione che nessuna persona era rimasta coinvolta, è però cominciata la conta dei danni. “Grazie alla particolare morfologia del territorio e alla tipologia di costruzioni utilizzate per le abita-zioni, non si sono verificate situazioni tragiche – spiega ancora Pazzoni - sono stati eseguiti 250 collaudi di edifici, ma il lavoro continua perché le richieste di sopralluogo non sono ancora tutte state verificate”.

Nella vicina Neviano il sindaco Gior-dano Bricoli riesce a delineare un primo quadro economico del danno. “Abbia-mo avuto più di 300 segnalazioni da parte di privati cittadini per lesioni, crepe, cedimenti, ma la situazione è

di Glenda pelosi, camilla pisano, erika Ferrari

Gli sfollati, la messa in sicurezza di scuole, chiese ededifici pubblici, i danni ai monumenti: i Sindaci raccontano le loro (molte) gatte da pelare. E aspettano i finanziamenti

in evoluzione: ogni giorno riceviamo nuove richieste di sopralluoghi. Possiamo stimare danni per almeno 14 milioni di euro. Pur-troppo si tratta di una valutazione sommaria e provvisoria, destinata a lievitare”. Secondo i calcoli del Comune, in base alle verifiche già effettuate circa il 20% delle famiglie hanno riportato danni per un massimo di 60 mila e un 5% delle abitazioni ha subito fino a 100 mila euro di danneggiamenti”. Numerose le segnalazioni anche a Felino, dove il sindaco Barbara Lori informa che “ad oggi [26 gennaio, n.d.R.] il Comune ha emanato 58 ordinanze riguardanti gli edifici

inagibili, ed effettuato 150 sopralluoghi sulle abitazioni colpite dal terremoto, ma rimangono 240 richieste di soccorso da evadere”. Situazione analoga a Langhirano: “Abbiamo ricevuto 290 segnalazioni di danni che un gruppo di rilevatori verifiche-rà per stimarne l’entità” spiega il sindaco Stefano Bovis. “Ci vorranno ancora alcuni giorni per controllare tutti gli edifici. Per le sole operazione di intervento, abbiamo sostenuto costi di 150 mila euro. L’entità complessiva dei danni stimata ammonta a 16 milioni 370mila euro, di cui 4 milioni 70 mila riferiti agli edifici pubblici, 3 milioni

300 mila a chiese e oratori e 9 milioni valutati per i danni a edifici privati in base alle segnalazioni pervenute fino ad ora all’ente comunale”. A Sala Ba-ganza, invece, particolarmente colpita la Rocca che ha subito danni nella parte di proprietà privata. Per l’Oratorio del Castellaro e la chiesa di San Vitale sono state emesse ordinanze di inagibilità, mentre è stata messa in sicurezza la Chiesa Parrocchiale di Sala Baganza.

Insieme alla verifica è cominciata la ricerca delle soluzioni abitative per le famiglie con abitazioni inagibili. Cri-stina Merusi, sindaco di Sala Baganza informa che “per gli abitanti più colpiti del nostro Comune sono state trovate diverse soluzioni, tra cui anche quella

primopiano

I problemi da affrontare nei Comuni colpiti dal sisma

In alto una struttura abitabile a Sala Baganza; sotto, alunni delle scuole di Langhirano a lezione nelle aule del Mu-nicipio: due scuole sono infatti inagibili

Già a disposizione alcuni appartamenti AcerIl gruppo di lavoro provinciale costituito e coordinato dall’assessore alle politiche abitative ettore

manno e composto dai rappresentanti dei comuni di Felino e sala Baganza e di acer, dopo aver valutato le singole situazioni e i casi di massima urgenza, ha individuato alcuni alloggi pubblici disponibili. a Felino i nuclei famigliari colpiti dagli eventi sismici sono 16, di questi 4 sono stati collocati in moduli d’emergenza, due persone anziane sono state ospitate in casa di riposo e tre famiglie in albergo, il resto alloggiati da parenti. a sala Baganza hanno richiesto un aiuto due nuclei famigliari che sono stati temporaneamente collocati in moduli d’emergenza e due anziani alloggiati in albergo. l’incontro allargato delle commissioni di assegnazione degli alloggi dei comuni di Felino e di sala Baganza, durante il quale i sindacati inquilini (sunia, sicet e uniat) hanno dato il loro assenso al superamento della quota regolamentare per le assegnazioni d’emergenza, ha permesso di individuare una soluzione per cinque gruppi famigliari (di cui sono state verificate in precedenza le condizioni economiche). si tratta di cinque nuclei famigliari con minori (3 a Felino e 2 a sala Baganza) che dall’albergo o dai moduli d’emergenza potranno trasferirsi per almeno un anno in un alloggio pubblico in gestione o di proprietà dell’acer di parma, in attesa di rientrare nelle proprie abitazioni o in altri alloggi che i comuni in collaborazione con acer individueranno quale soluzione definitiva. all’incontro hanno partecipato l’assessore provinciale ettore manno, il direttore ammini-strativo di acer Italo tomaselli, il vice sindaco di Felino umberto Bacchini, accompagnato dall’asses-sore rosina trombi, l’assessore Graziano vallisneri di sala Baganza e i rappresentanti dei sindacati. “abbiamo affrontato e risolto il problema abitativo dei casi più urgenti. resta da risolvere ancora – spiega l’assessore provinciale ettore manno – il problema di reperire altri appartamenti per coloro che attualmente sono ospitati da parenti o amici”.

Stato di emergenza: stanziati i primi 15 milioni

lo scorso 16 gennaio il consiglio dei ministri ha accolto la richiesta della regione emilia romagna e ha dichiarato lo stato di emergenza per il terremoto del 23 dicembre nelle province di parma, reggio emilia e modena.

a seguito di questo decreto sarà emanata un’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri nella quale verranno indicate, di concerto con la regione emilia romagna e le province interessate, l’ammontare delle risorse di-sponibili in questa fase. Il sottosegretario Bertolaso ha anticipato la possibilità di un primo stanziamento pari a 15 milioni di euro per gli interventi più urgenti, da suddividersi fra le tre province. sarà poi nominato un commissario delegato per l’attuazione dell’ordinanza stessa. le province hanno suggerito vasco errani.

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9il mese febbraio 2009

punti di vista

IL CoordInAmEnto IStItuzIonALE dEL PrESIdEntE dELLA ProvInCIA bErnAzzoLI

“tempestività, presenza e collaborazione, i fattori chiave”la risposta ad un evento sismico di

grande portata come quello dello scor-so 23 dicembre doveva essere rapida, coordinata e soprattutto efficace: troppo spesso in Italia ai disastri naturali si sono succeduti i disastri della ricostruzione.

Il presidente della provincia vincenzo Bernazzoli era la figura di riferimento istituzionale cui spettava questo difficile ruolo, che doveva unire all’abilità dell’am-ministratore, quella del politico capace di coinvolgere tutti i referenti possibili e indirizzarli verso l’obiettivo finale: l’attiva-zione di strumenti adeguati per una veloce ricostruzione.

È lo stesso presidente Bernazzoli a raccontare a il mese la febbrile attività dei giorni successivi al sisma. “È forse in casi come questo che emerge con chiarezza il ruolo peculiare della provincia, come istituzione chiamata a sostenere e coordi-nare le diverse realtà del territorio, e ad assicurare a tutti le stesse opportunità e condizioni di garanzia sociale. ruolo che abbiamo cercato di svolgere puntando su tre fattori: la tempestività, essenziale per far partire l’iter dello stato di emergenza, verificare i danni e assistere le persone e le realtà colpite da sisma; la presenza sul territorio, a fianco dei comuni coinvolti,

coordinandoli e agevolando il loro accesso a una serie di strumenti e servizi che reggono il nostro sistema di convivenza solidale; la forte collaborazione interistituzionale, politica e territoriale, come precondizione per ottenere risultati”.

se veloce è stato l’intervento sul campo a cura della protezione civile, dei vigili del Fuoco e dei volontari, altrettanto immediata

è stata la reazione a livello istituzionale. come spiega il presidente della provincia: “Dal giorno stesso del terremoto abbiamo lavorato in stretto contatto con la prefettu-ra, e nei giorni immediatamente successivi con i sindaci del territorio per valutare le situazioni di emergenza e i danni nei vari comuni interessati. allo stesso tempo abbiamo attivato tutti gli strumenti a nostra disposizione per ottenere le risorse neces-sarie agli interventi più urgenti. tra cui la richiesta dello stato di emergenza, inviata alla regione emilia-romagna perché la sottoponesse al Governo, che l’ha accolta nel giro di pochi giorni”.

“la dichiarazione dello stato di emer-genza ci ha permesso di ottenere subito quei 15 milioni di euro che serviranno per far fronte alle prime urgenze. contempo-raneamente abbiamo cercato di dare una casa a chi l’ha persa, individuando alloggi pubblici disponibili insieme ad acer e ai sindaci dei comuni colpiti. tutto questo per rispondere all’emergenza, ma è chiaro che non possiamo fermarci qui: una volta fatti tutti i controlli e le verifiche, occorrerà avviare nuove azioni mirate che consenta-no di reperire altri fondi, e lavorare per la messa in sicurezza del territorio di fronte ai rischi sismici”. s[Daniele paterlini]

TERREMOTO: L’INTERVENTO IN DIECI MINUTI

dei moduli abitativi della Protezione Civile. Ma vorrei anche segnalare che ho ricevuto diverse telefonate di salesi che hanno of-ferto le proprie case per dare ospitalità a chi ne avesse bisogno. Con soddisfazione ho avuto conferma della grande solidarietà e del senso di comunità del nostro paese”. A Traversetolo le quattro famiglie sfollate sono state ospitate dai parenti, così come a Neviano. Case prefabbricate a Langhirano e soluzioni miste (con l’intervento di Acer) per Felino.

Fortemente colpito è risultato il patrimo-nio monumentale: accanto al castello di Torrechiara e la Rocca di Sala Baganza, fi-gurano molti luoghi di culto. Come sottolinea Alberto Pazzoni “i danni maggiori sono stati riscontrati nel Municipio, nelle chiese di Ma-miano e Bannone, al cimitero di Castione, mentre per quanto riguarda le abitazioni private i danni maggiori sono stati rilevati a Vignale e Guardasone, dove è presente quella che viene comunemente definita come la ‘faglia di Guardasone’. Parlando in cifre, i danni fino ad ora rilevati raggiungono la cifra di 8 milioni di euro”. A Neviano sono stati colpiti centri civici, cimiteri e luoghi di culto, ma anche il Municipio. Anche a Lan-ghirano la sede comunale è stata lesionata, ma soprattuto le scuole preoccupano. “Le gravi lesioni rinvenute negli istituti scola-stici hanno comportato l’inagibilità di due strutture: la scuola elementare Bruno Ferrari frequentata da 390 bambini, e la scuola dell’infanzia di Torrechiara frequentata da 23 bambini” afferma Bovis.

Superata la prima fase, quella dell’emer-genza, ha preso il via quella assai complessa della ricostruzione. “Devo dire che fino ad ora abbiamo constatato grande attenzione da parte delle istituzioni coinvolte - commenta Giordano Bricoli - dall’immediata presenza del sottosegretario, alla Prefettura, alla protezione civile, alla Provincia e così via. La collaborazione e la comunicazione sono quotidiane, anche perché, con la neve e le piogge dei giorni scorsi si sono aggiunti nuovi problemi. Non possiamo nascondere che l’amministrazione è al salasso e gli eventi atmosferici non ci aiutano. La grande preoccupazione è che le risorse che il go-verno sarà in grado di destinare non siano sufficienti, nonostante la disponibilità dei nostri parlamentari a farsi interpreti delle nostre istanze. Vedremo se i 100 milioni di euro promessi arriveranno, e speriamo che bastino...”. “Quello che sarà fondamentale nel prossimo futuro – spiega Barbara Lori - è che alla dichiarazione dello stato di calamità naturale segua un’ordinanza ministeriale e la nomina del commissario straordinario, in modo da stabilire se verranno stanziate delle risorse per la ricostruzione e a quali emergenze verrà data la priorità. Per il momento, per le famiglie sfollate che erano state collocate in alberghi o presso le abi-tazioni di amici e parenti sono state trovate soluzioni negli appartamenti di proprietà del Comune e in alcune abitazioni private rimaste sfitte, che i proprietari metteranno a disposizione gratuitamente. Per il resto il percorso è appena iniziato”.

Ecco alcune informazioni utili a chi vuol seganlare danni o richiedere perizie. COMUNE DI TRAVERSETOLO - Il numero verde 800 063320 inoltra le richieste di intervento all’Ufficio Tecnico, che in base alle informazioni ricevute predispone una graduatoria per i sopral-luoghi. Per le richieste più urgenti si può chiamare l’ufficio tecnico comunale 0521.344518.COMUNE DI LANGHIRANO - Dal sito internet del comune www.comune.langhirano.pr.it è possibile scaricare un modulo per la richiesta di sopralluoghi, da consegnare compilato all’URP. Il modulo è ritirabile anche direttamente presso l’URP. Tel. 0521.351204/207COMUNE DI SALA BAGANZA - Per segnalare danni e per richieste di sopral-luoghi ci si può rivolgere alo sportello comunale, chiamando, nei giorni feriali i numeri 0521/331311 dalle 8.00 alle 13.00 e 348/2595008, attivo dalle 13.00 alle 19.00. È possibile richiedere un sopralluogo utilizzando la scheda alle-gata sul sito www.comune.sala-baganza.pr.it, anticipandola all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e successivamente consegnandola all’Ufficio Protocollo in Municipio. COMUNE DI FELINO - Centralino comu-nale. 0521.335951COMUNE DI NEVIANO ARDUINI - Dal sito internet www.comune.neviano-degli-arduini.pr.it si può scaricare il modulo da inviare via fax allo 0521.843590.

numeri utili e informazioni

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10 il mese febbraio 2009

primo piano

Fra le “vittime” che il terremoto ha lasciato dietro di sé, ve n’è una le cui

sofferenze sono all’ordine del giorno nei discorsi della comunità locale. Stiamo parlando del castello di Torrechiara, inse-rito fra i cento monumenti più belli d’Ita-lia, che ha registrato, nel 2008, le visite di 67 mila turisti. La chiusura del maniero, seguente al terremoto, è quindi motivo di preoccupazione non solo per Torrechiara, ma anche per una fetta ben più ampia di territorio. “I danni sono ingenti – ci spiega Gabriella Biasoli, della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Parma e Piacenza - Il 24 dicembre il soprintendente Luciano Serchia e il direttore regionale per i Beni culturali e

paesaggistici dell’Emilia Romagna Carla di Francesco si sono attivati per i sopral-luoghi, in seguito ai quali si è proceduto con un primo pronto intervento e messa in sicurezza della struttura. Attualmente si sta lavorando per la raccolta e la cata-logazione degli intonaci e degli affreschi caduti. Solo dopo potremo parlare di cifre precise. Possiamo comunque anticipare che il danno economico si aggirerà attorno a 1,3 milioni di euro”.

Da un primo sguardo, la struttura ester-na del castello non sembra aver riscon-trato particolari lesioni. È solo superando il portone di ingresso, che ci si rende conto della gravità della situazione. “Le architravi delle porte, i voltini, i soffitti, tutte queste parti presentano lesioni di preoccupante entità, senza dimenticare gli affreschi. La zona più danneggiata è stata l’ala orientale del castello, soprattut-to il secondo piano, con le sale più belle del maniero, come la splendida Camera d’Oro. E pensare che erano appena stati ultimati degli interventi di restauro… Si dovrà ricominciare tutto da capo”.

Il territorio piange il suo castelloA Torrechiara danni per circa 1,3 milioni di euro. Lesioni alle stanze e agli affreschi

LAnGhIrAno PEr I rEStAurI moLto dIPEndErà dALLE rISPoStE dEL mInIStEro

Parole sofferte, quelle della Biasoli, a cui, però, fanno eco serie dichiarazioni di impegno: “Da parte nostra vi è tutta la volontà di lavorare affinché la riapertura del castello possa avvenire nel più breve tempo possibile, dedicandoci all’attività di sensibilizzazione sulla necessità di interventi appropriati”. Purtroppo non è ancora possibile parlare di tempistiche e di interventi di recupero, in quanto tutto dipenderà dai finanziamenti che il Ministero metterà a disposizione per il castello. “L’obiettivo è quello di cercare di riaprire tutto il castello, chiudendo par-zialmente le stanze che saranno di volta in volta sottoposte a restauro”.

di erika Ferrari

Le paure dei commerciantila chiusura prolungata del castello

potrebbe ripercuotersi negativamente sull’economia del territorio circostante, basata in gran parte sulle presenze turisti-che. si fa portavoce di questa situazione antonio Quintavalla, titolare della taverna del castello di torrechiara, il quale spiega che “uno dei danni maggiori causati dal terremoto è il calo registrato nell’affluen-za dei visitatori. I danni reali si vedranno però solo con l’inizio della primavera, periodo nel quale sono concentrate le maggiori presenze. per rispondere a questo grave problema siamo in contatto sia con la soprintendenza sia con il comune di langhi-rano, per cercare di realizzare manifestazio-ni collaterali”.

Nelle foto, i danni alle sale del castello e le lesioni degli affreschi

L’impegno del ComuneIl comune di langhirano si è subito

attivato perchè il terremoto non ostacolas-se l’attività di promozione di torrechiara. l’assessore alla cultura, cristiano casali-ni, spiega che “è stato chiesto al museo del prosciutto di anticipare l’apertura e, al fine di garantire un’adeguata accoglienza ai visitatori, abbiamo raddoppiato gli orari dell’ufficio turistico. È stato inoltre ela-borato un progetto di visita virtuale delle sale del castello, da allestire nell’ufficio turistico. per quanto riguarda gli eventi legati a renata tebaldi, abbiamo appena concluso una riunione con gli organiz-zatori del Festival e la soprintendenza, per continuare il progetto e individuare azioni di comunicazione sulla stampa nazionale”.

I castelli, volano del turismol’associazione castelli del Ducato di

parma e piacenza coordina le aperture e promuove le attività dei manieri aperti al pubblico. Quella dei castelli rappresenta una realtà turistica di assoluto rilievo ed è in grado di superare i 400 mila visitatori l’anno (dato 2008). “la chiusura tempora-nea di torrechiara è un colpo molto duro per il sistema – spiega il direttore pier luigi poldi allay – Inoltre era in corso la mostra dedicata a renata tebaldi, che stava ottenendo un ottimo successo. Il circuito dei castelli inoltre deve annotare anche la chiusura della parte settecen-tesca di sala Baganza, mentre fortuna-tamente a montechiarugolo la perizia ha escluso problemi per l’agibilità”.

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11il mese febbraio 2009

TERREMOTO: L’INTERVENTO IN DIECI MINUTI

Il 23 dicembre 2008, mentre vi affan-navate a cercare gli ultimi regali di

Natale, avete ricevuto una chiamata o un messaggio per sapere se stavate bene dopo quello che era appena successo. Il terremoto l’avete sentito tutti.

La prima scossa alle 16:25. Forte, riconducibile a una magnitudo 5.1. Poi la terra ha tremato ancora alle 11 di sera (magnitudo 4.7) e trentasette minuti dopo la mezzanotte. L’hanno sentito anche gli abitanti di altre regioni: in Liguria, Tosca-na, Lombardia e Veneto. L’ipocentro a 27 km sotto la crosta terrestre, localizzato nel Frignano, sull’Appennino tosco-emiliano, una zona storicamente interessata da una serie di scosse di simile intensità. A causa della profondità dell’ipocentro, la distribu-zione degli effetti è stata molto irregolare, e si è concentrata soprattutto tra le pro-vince di Parma e Reggio, con l’epicentro compreso tra i comuni di Vetto, Neviano degli Arduini e Canossa.Le segnalazioni di danni hanno riguardato soprattutto l’edilizia monumentale (chiese, castelli, cimiteri) e gli edifici pubblici (scuole, municipi). Va precisato che gli effetti del terremoto sulle chiese danneggiate non sono assoluti: molte costruzioni erano già in condizioni precarie e avevano richiesto alcuni interventi di messa di sicurezza, poco efficaci a quanto pare. Come a Mamiano, dove la chiesa ha perso una cappella laterale, o a Canesano dove una cappelletta si è separata dalla struttura portante e il pavimento si è abbassato. Centri con notevoli segni di danneggia-mento sono stati Langhirano, Felino e

Sala Baganza. A Langhirano una scuola e parte del municipio sono tuttora inagibili. Poco lontano, nel Castello di Torrechiara si sono aperte lesioni nell’intonaco e cre-pe sul pavimento, e alcuni affreschi del ‘400 alcuni hanno perso dei frammenti. A Felino 16 famiglie sono state sfollate, tre si sono trasferite negli alloggi pubblici di proprietà dell’Agenzia Casa Emilia Romagna di Parma. Così a Sala Baganza, dove la stessa Acer ha concesso l’alloggio a due nuclei famigliari. In città, invece, non si sono riscontrati danni. Solo brevi scene di panico dovute agli effetti sce-nografici del terremoto, come i prodotti caduti dagli scaffali dei supermercati e gli oggetti tremolanti nelle abitazioni. Gli incessanti spostamenti dei vigili del fuoco si sono svolti più per attività di controllo che per interventi urgenti.

GEoFISICA IL SISmA dEL 23 dICEmbrE è StAto trA I PIù IntEnSI rEGIStrAtI In zonA

di alessandro trentaduenel 1438 si è arrivati a 5.6

23 dicembre 2008: è l’antivigilia di natale, parma e provincia tremano. ma in quale misura il nostro territorio è soggetto a scosse sismiche? In realtà fenomeni di questo genere non risultano per nulla sconosciuti alla zona dell’ appennino tosco-emiliano. le prime cronache di simili eventi si collocano nel tardo medioevo: negli “annales piacentini” si legge già di un violento terremoto l’11 giugno 1438 tra parma e Fidenza, con abitazioni distrutte. una vera e propria furia, con una magnitu-do di 5.62, altissima se si considera che l’energia massima raggiungibile nella zona è pari a 6. prima di ritrovare una scossa tale dobbiamo attendere qualche secolo, il XvIII per la precisione, quando la Gazzetta di Bologna riporta lo sconcerto di parmigiani e piacentini, svegliatisi di soprassalto per “fiere scosse” nel cuore della notte tra il 5 e il 6 novembre 1738. a partire dal secolo successivo i fenomeni si intensificano. memorabile l’anno 1834, che nella zona comprendente l’allora Ducato di parma e Granducato di toscana registra ben tre scosse insieme ad altre meno significative: poche vittime, fortunatamente, ma le lesioni a case ed edifici si sommano e il bilancio non è certo positivo. Dall’ inizio del secolo scorso fino ad oggi i fenomeni sismici si moltiplicano ancora; molti ricorderanno il triennio 1970/73, in particolare il 15 luglio 1971, data in cui le vibrazioni del terreno raggiungono il 7/8 grado della scala mer-calli. l’ultima, rovinosa scossa risale all’83 ed è destinata a restare nella memoria cittadina, per lo spavento ma soprattutto per i danni al centro storico. [teresa malice]

domande, curiosità e miti da sfatare sui terremoti. Che a Parma non saranno mai distruttivi Il terremoto interferisce con la ricezione dei telefoni cellulari?

Un terremoto modifica certamente i campi elettromagnetici ma non interferisce con la rete dei cellulari. è vero che in caso di terremoto forte, avvertito da molte persone, nel giro di pochi secondi le linee telefoniche si sovraccaricano, fino a interrompersi completamente.

Quali sono - se esistono - gli effetti metereologici del terremoto?Il terremoto non ha nessuna influenza sui fenomeni meteorologici e non c’è alcun fenomeno meteorologico che sia correlato all’occor-renza di un terremoto. E’ opinione diffusissima che ci sia un tempo “da terremoto” (caldo afoso, secco, freddo persistente, vento caldo, nebbia fitta e diffusa), ma questa idea è totalmente infondata. I terre-moti, forti e meno forti, si verificano con il caldo o con il freddo, con il secco o con l’umido, con la nebbia o senza nebbia, d’inverno come d’estate, di notte come di giorno.

Gli animali prevedono in qualche modo l’arrivo di un terremoto?Esiste una certa letteratura in proposito e l’inquietudine di alcuni animali prima dell’occorrenza di forti terremoti è riportata di frequen-

te nei testi storici. è possibile che alcuni animali percepiscano la sismicità minore che precede spesso, di alcuni secondi, minuti o ore, l’occorrenza di un forte terremoto. Tuttavia il comportamento degli animali è molto instabile, e non può essere assolutamente considerato un possibile avvertimento. Anche perché monitorare il comportamento di qualche decina di milioni di gatti, cani o bovini è impresa ardua.

Si può prevedere un terremoto?Non si può dire “quando” ci sarà un terremoto, ma grazie alle “carte di pericolosità” si possono definire con precisione le caratteristiche dei terremoti e il massimo grado di magnitudo che questi potranno raggiungere in una determinata zona. Nel nostro Appennino, per esempio, la magnitudo caratteristica è 5.5 (poco più dell’ultimo terremoto). Per queste ragioni a Parma non si verifi-cheranno mai terremoti distruttivi: da escludere, quindi, l’occorren-za di danni gravissimi, come il crollo e la distruzione completa di edifici. [fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]

Era forte: 5.1 gradi di magnitudo L’epicentro nella media val d’Enza, ad una profondità di 27 chilometri

In alto i danni all’interno della chiesa di Mamiano, nel Comune di Traversetolo

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12 il mese febbraio 2009

Nei padiglioni delle ex fiere del Parco Ducale il Comune propone un percorso espositivo e formativo sulla cultura enogastronomica nostrana

di Francesca asti

Il tempio del buon cibo nostrano nascerà immerso nel verde del Parco Ducale, a due passi dalla nuova sede dell’Authority

Europea per la Sicurezza Alimentare. Si chia-ma “Cittadella del Cibo” il progetto con cui il Comune (e più precisamente gli assessorati al Commercio e ai Lavori Pubblici) intende creare un percorso formativo e informativo sulla nostra cultura eno-gastronomica; sede del complesso - di cui l’Amministrazione, dopo la consueta fase interlocutoria, ha recentemente individuato le linee-guida - saranno i padiglioni della vecchia fiera di Parma, nella parte del “Giardino” compresa tra viale Pasini e viale Piacenza.

“L’idea alla base del progetto – spiega l’assessore Paola Colla - è quella di creare un percorso storico-museale in grado di valorizzare la cultura alimentare locale ed i prodotti del nostro territorio, inteso come territorio regionale. Sarà un centro strategi-co sia per gli esperti del settore, sia per il consumatore che avrà modo di assistere a corsi di educazione alimentare e di cucina. L’idea è di aprire le porte alle famiglie, che verranno informate sull’uso dei nostri prodot-ti alimentari per una cucina sana, ed ai bam-

bini stessi, affinché scoprano le risorse del proprio territorio e crescano con l’im-portante concetto che l’alimentazione è alla base della loro salute. Dovrà essere inoltre valorizzato il tema della stagio-nalità dei prodotti e della filiera corta, al fine di ingenerare comportamenti vir-tuosi e di profondo rispetto del territorio che ci circonda. In-somma una vera e propria piazza dove il popolo potrà darsi appuntamento per capire o meglio, vivere dal vivo, la cultura del cibo come stile di vita”.

Oltre alla parte informativa è però prevista una sezione dedicata al commercio dei nostri prodotti: “Abbiamo intenzione - pro-segue l’assessore Colla - di abbinare una superficie commerciale in cui poter vendere i prodotti alimentari a spazi dedicati alla de-gustazione degli stessi o alla vendita diretta delle aziende agricole. Il fatto di promuovere

in una vetrina privilegiata i prodotti locali e regionali unisce l’importante valorizzazione del territorio alla non trascurabile variabile del giusto rapporto qualità/prezzo”.

Un input, questo, lanciato dai produttori locali ed accolto anche dal Ministro alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Zaia, che abbiamo intervistato sull’argomento: “I progetti che puntano a valorizzare i prodotti regionali, provinciali e locali, sono indub-biamente meritevoli di grande attenzione” ha dichiarato il giovane ministro. “A Natale

cittàchecambia

Nasce la Cittadella del Cibo

Lo StudIo dI FAttIbILItà A bASE dEL bAndo dI ProjECt FInAnCInG

Terrazze con vista panoramica e parcheggi sotterranei È prevista per il giugno prossimo la gara di project financing che

dovrà individuare il soggetto attuatore della cittadella del cibo: in pieno rispetto del terzo decreto correttivo della legge 163, ex legge merloni, il comune di parma ha stilato un piano di fattibilità particolareggiato, delineando le linee guida che dovrà seguire il costruttore.

“verranno recuperati gli immobili che hanno ospitato fino agli anni 80 Fiere di parma, a nord ovest del parco Ducale” spiega l’ingegner albino carpi, che ha curato lo studio di fattibilità in collaborazione con l’architetto sergio Beccarelli della policreo. la cittadella ospiterà al suo interno spazi per la vendita dei prodotti alimentari e per la risto-razione, una parte museale ed aule didattiche per i percorsi formativi. “alla riqualificazione dello stabile attuale – prosegue carpi – combine-remo la costruzione di parte sopraelevata che ospiterà terrazze adibite alla degustazione di prodotti locali con vista sul laghetto che ospita la statua del trianon”. nell’area sottostante lo stabile verrà invece ricavato un ampio parcheggio: “affinché la struttura non intacchi la bellezza e l’integrità storica ed archiettonica del parco Ducale, recentemente

ristrutturato, ma nem-meno gli spazi adibiti al parcheggio dei residenti della zona, la cittadella del cibo avrà un proprio parcheggio e l’ingresso principale su viale piacenza, tramite il quale verrà rifornita di merci e prodotti. Da viale pasini si accederà solo a piedi, e per valorizzare il parco verranno anche ristrutturate le serre di maria luigia”.

Dal punto di vista architettonico, “la struttura si distaccherà dallo stile del resto del parco, ma dovrà esserne un’integrazione e rispettare l’inquadramento urbanistico del centro storico. Forse sarà possibile adibire lo stesso palazzetto sanvitale a spazio per convegni e conferen-ze, e la vicinanza con la sede dell’efsa suggerirà lunghe passeggiate all’interno del parco”. tempo previsto per la conclusione dell’opera? “calcoliamo che tutto dovrà essere pronto entro il 2011”.

[Francesca asti]

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13il mese febbraio 2009

ho sensibilizzato l’opinione pubblica ad imbandire le tavole con i prodotti italiani, ed i risultati sono stati molto lusinghieri. Sto inoltre appoggiando tutte le soluzioni che consentano di accorciare la filiera, per rendere più competitivi i prezzi dei nostri prodotti agricoli”.

Lo strumento scelto per realizzare la sede della Cittadella del Cibo è il project financing: “Puntiamo ad un investimento a costo zero per l’Amministrazione” afferma a questo proposito il vicesindaco Paolo Buzzi. “Verrà elaborato un piano economico ed in-

dividuato, tramite un’apposita gara prevista per il prossimo giugno, un privato che vorrà investire nel progetto. Questo sarà incaricato della costruzione della struttura che ospiterà la ‘Cittadella del Cibo’ e ne diventerà anche il gestore per diversi anni, alla scadenza dei quali il complesso tornerà nella piena disponibilità del Comune”.

InvEStImEntI IL Punto SuI ProGEttI dA AvvIArE nEI ProSSImI mESI

Grandi opere: la programmazione per il 2009La Cittadella del Cibo è solo uno degli interventi inseriti

nella programmazione del Comune di Parma per il 2009. Vediamoli in sintesi.

Verranno avviati i seguenti cantieri: Metropolitana, Ponte a nord, nuova Scuola Europea, Parco scientifico e tecnologico, Polo logistica, sede Efsa, termovalorizzatore, secondo stralcio stazione ferroviaria, Ospedale vecchio, 127 alloggi di Edili-zia residenziale pubblica, Cittadella del welfare, Cittadella giustizia con parcheggi in via del Conservatorio, Cittadella universitaria di via Kennedy con relativi parcheggi, cantieri per parcheggi pertinenziali nel centro storico, restauro Cittadella, Centro per la creatività giovanile, nuove scuole e asili (quartiere Cittadella, Fognano, ristrutturazione Parmigianino, Acquerello, Micheli, Girotondo), Palaeventi, Food Design Center con riqualificazione ex Csac, Centri benessere al Quadrifoglio, Centro sociosanita-rio via Sidoli, struttura accoglienza immigrati a Fognano, sistemazione Centro accoglien-za minori in via Scola, nuovo stadio da Rugby, campo da golf, centri sportivi di Corca-gnano, Vicofertile e nuovo campo in via Pini, collegamento via Parigi-Toscana-Mantova, risezionamento via Budellungo, riqualificazione via Abbeveratoia, risezionamento ponte Italia, rotatoria ex Trionfale con parcheggio interrato, Casa del volontariato Programma-zione 2009.

Verranno invece completati i cantieri di: Palazzo Governatore, ex podere Bizzozzero, parco Vero Pellegrini, stadio da baseball, arena estiva Teatro Due, Teatro dei Dialetti, nuovo Centro Congressi, ampliamento Duc, Centro benessere ex Coni, la piazza della Ghiaia, riqualificazione via Imbriani con il Caffè letterario, Greenways, Centro benessere Cittadella, Tempio di Cremazione, seconda tribuna stadio da rugby, alloggi Parmabitare (Vicomero, Paradigna e Corcagnano) e Casadesso (Vicofertile), scuole di Vicofertile e Porporano, nuovi sportelli polifunzionali al -1 del Duc.

Nasce la Cittadella del Cibo

In queste pagine, alcune immagini dello studio di fattibilità redatto dal Comune

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14 il mese febbraio 2009

mezzi pubblici, e selezionare la destinazione sul display. “Attraverso l’utilizzo delle card elettroniche, anche l’amministrazione locale potrà trarne vantaggi in termine di rilevazio-ne dei flussi dei viaggiatori – chiarisce So-menzi – potendo disporre di dati puntuali sul tipo e sulle modalità di utilizzo del trasporto collettivo. In questo modo, sarà più facile intervenire per risolvere eventuali criticità e programmare, in modo più appropriato, le diverse corse”.

Punti chiave per l’attuazione definitiva del progetto Stimer, e della relativa tariffazione “integrata”, sono: il pagamento del servizio di trasporto calcolato sulla base della tratta percorsa e non sul numero di treni e autobus utilizzati; l’introduzione di un documento di viaggio unico per treni regionali e autobus; l’utilizzo di una card elettronica per il paga-

di erika Ferrari

Muoversi all’interno della nostra regione sarà sempre più facile e conveniente per i cittadini dell’Emi-

lia Romagna. Avviato nel settembre 2008 il progetto Stimer, elaborato a livello regionale con la collaborazione delle amministrazioni locali e delle società di trasporto, rappre-senta un innovativo sistema di tariffazione integrata del trasporto pubblico, attraverso l’individuazione di un biglietto unico basato sulla suddivisione del territorio in zone. Il presupposto che ha condotto la Regione alla progettazione di Stimer, è la volontà di creare maggiore uguaglianza fra i viaggiato-ri, stimolandoli nella preferenza dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati, in un’ottica di cittadinanza regionale della mobilità. Per un tale scopo, risulta fondamentale l’indivi-duazione di medesime condizioni per tutti gli abitanti delle nove province dell’Emilia Romagna che utilizzano treni, bus e tram.

“Grazie a Stimer, viene finalmente data al cittadino una risposta di semplificazione della mobilità – ha commentato Pietro So-menzi, assessore alla Mobilità del Comune

Il protocollo per il corridoio ti-bre al vaglio di matteoli. obiettivo, la firma entro febbraio

la volontà manifestata dalle diverse istituzioni coinvolte nella realizzazione del corridoio intermodale tirreno - Brennero, ha portato all’organizzazione a parma di un tavolo interistituzionale a cui hanno partecipato, lo scorso gennaio, regioni, comuni e province. l’infrastruttura risulta strategica per lo sviluppo di un sistema integrato di logistica e trasporti, rafforzando gli scambi con i mercati europei. al tavolo di confronto ha presenziato anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti altero matteoli, al quale sono state presentate le proposte per la realizzazione delle opere funzionali al corridoio intermodale: affidamen-to dell’appalto per la realizzazione del primo tratto dell’autostrada di collegamento a15-a22 in direzione Brennero e il completamento del corridoio tirrenico rosignano-civitavecchia; completamento del nuovo terminal ferroviario merci dell’interporto di parma; mantenimento dei

Il progetto regionale Stimer per il trasporto pubblico continua il suo percorso. Nel 2009 tessere ricaricabili e validatrici elettroniche

tempi di attuazione previsti dagli accordi di pro-gramma per la costruzione della galleria e per il completamento dei lavori sul tratto solignano-osteriazza della pontremolese; progettazione e realizzazione della varianti necessarie al collegamento funzionale dell’attuale linea ferro-viaria parma-suzzara-poggio rusco con l’asse ferroviario verona-Brennero. Il testo di intesa, siglato fra i membri del tavolo interistituzionale, “è già stato inviato al ministro matteoli perchè possa visionarlo e perfezionarlo - ha illustrato il presidente della provincia di parma, vincenzo Bernazzoli - per poi comunicarci la data della firma. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla

sottoscrizione a roma entro la metà di febbraio”. Già a novembre il governo si era impegnato a mantenere il finanziamento economico a favore del raddoppio della Ferrovia pontremolese per un importo di 48 milioni di euro, a testimonianza dell’importanza dell’opera stessa.

di Parma – L’obiettivo è quello di stimolare l’uso del trasporto pubblico, inserendolo in un circolo virtuoso che faciliti il cittadino e lo avvicini ai mezzi collettivi.Le amministra-zioni locali sono intervenute inizialmente con incontri in Regione, utili per avallare il progetto in modo unitario. Ora sono le società di trasporto pubblico che devono confrontarsi, al fine di rendere omogenee le tariffe fra le diverse zone”.

I primi passi compiuti col progetto Stimer sono stati quelli dell’introduzione, nelle città capoluogo della regione, dell’abbonamento “Mi Muovo” riferito alle linee di bus urbane: si tratta di un documento di viaggio annuale integrato treno-bus a tariffazione agevolata, che prevede anche la versione “Mi Muovo Studenti” riservata agli studenti fino a 26 anni, a cui spetta un ulteriore scontato dell’8%. Nel concreto i passeggeri del tra-sporto pubblico non dovranno più districarsi fra abbonamenti e biglietti cartacei, ma potranno contare su un’unica tessera elet-tronica ricaricabile. Il documento di viaggio potrà essere utilizzato sia sui treni della regione sia sugli autobus, semplicemente strisciando la card nelle validatrici di bordo, di cui saranno progressivamente dotati i vari

Treno e bus? Una sola card

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15il mese febbraio 2009

IntErvIStA ALFrEdo PErI ILLuStrA IL nuovo PIAno dELLA mobILItà

“un’unica carta di viaggio elettronica”

mento della tariffa di viaggio in sostituzione del documento cartaceo.

Già entro la fine dell’anno, Tep distribuirà, in fase sperimentale, le prime tessere con-tactless ad un gruppo di abbonati annuali e plurimensili. Ogni volta che si utilizzerà un mezzo pubblico, strisciando la tessera nelle apposite validatrici, l’importo relativo verrà scalato dal credito della tessera sulla quali, oltre all’abbonamento annuale, sarà possi-bile ricaricare denaro anche per l’acquisto di corse semplici. Le card potranno essere ricaricate presso le biglietterie della Tep, le tabaccherie e i punti vendita convenzionati. Si sta inoltre ragionando sulla possibilità di effettuare le ricariche anche dagli sportelli bancomat bancari. Per gli utenti occasionali di corse semplici, resteranno comunque a disposizione i singoli biglietti, a cui verrà aggiunta una speciale striscia magnetica. Per adeguarsi alle novità di Stimer, Tep ha stanziato 3 milioni di euro, di cui 1,7 milioni di euro finanziati dalla Regione, che saran-no utili per l’acquisizione delle moderne tecnologie, rappresentate soprattutto dalle validatrici e dai palmari in dotazione agli agenti con mansioni di controllo.

Tappa finale di questo graduale processo, sarà l’introduzione, prevista entro la fine del 2010, dell’allineamento tariffario calcolato sulla base della divisione del territorio regio-nale in zone, superando quindi la modalità della tariffazione a scaglioni chilometrici, attualmente in uso. Il territorio dell’Emilia Romagna verrà suddiviso in zone, e il costo del trasporto pubblico sarà calcolato sulla base del numero di zone attraversate, cioè sul numero di confini attraversati per com-piere il proprio viaggio, indipendentemente dai chilometri percorsi.

Il progetto Stimer porterà ad un nuovo riassetto del-la mobilità interna della regione, offrendo nuove opportunità ai pendolari, e questo probabilmente in-fluirà sugli attuali rapporti di equilibrio fra trasporto pubblico e trasporto priva-to. Abbiamo approfondito le principali linee guida di questo progetto e gli svi-luppi futuri direttamente con l’assessore regionale alla Mobilità e ai Trasporti Alfredo Peri.Assessore Peri, quali sono gli obiettivi ultimi che la Regione vuole raggiungere attraverso l’attuazione del progetto Stimer?“L’obiettivo finale, a cui si vuole tendere con Stimer, è la possibilità di disporre di un unico documento di viaggio elettronico a consumo valido per tutto il trasporto pub-blico regionale dell’Emilia Romagna. Tale documento permetterà di semplificare la mobilità per i cittadini della nostra regione e, al contempo, tramite la possibilità di rintracciabilità delle carte elettroniche, intensificare il controllo dell’utilizzo del mezzo pubblico. Questi dati potranno esse-re utili per effettuare le opportune migliorie al trasporto pubblico e ridurre il fenomeno dell’evasione”.Il progetto Stimer ha implicato il coinvolgi-mento delle diverse aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale. In che modo è avvenuto il loro coinvolgimento?“Le varie aziende di trasporto pubblico locale si sono raggruppate in un consorzio, attraverso il quale è stato predisposto un bando di gara, per l’acquisto delle nuove attrezzature elettroniche adatte per il rilevamento delle nuove tessere magneti-che. Ovviamente la fase preliminare nella quale si sono svolti i primi incontri è stata la più difficile, ma ora il procedimento è in

piena fase attuativa e si prevede di poter andare a regime con il nuovo sistema già nel 2010. Sicuramente la com-plessità e l’estensione di questo progetto richiede un processo graduale da effettuare per tappe successive”.Qual è stato l’investimen-to economico finanziato dalla Regione per realiz-zare questo progetto?“Fino ad ora la Regione ha investito in Stimer più di 15 milioni di

euro. Tale somma è stata necessaria soprattutto per

la messa a punto della parte organizzativa del progetto e per l’acquisizione delle nuove tecnologie”.Come giudica i risultati ottenuti fino a questo momento?“Il nuovo abbonamento ‘Mi Muovo’, che ha rappresentato la prima tappa del progetto Stimer, lanciato lo scorso anno, ha raggiun-to i duemila titoli di viaggi acquistati dagli utenti. Visto il successo ottenuto nel primo anno, si è rilanciato anche per il 2009 que-sto tipo di abbonamento annuale integrato, acquistabile con la tariffa agevolata anche per categorie di treni superiori, ad esclusio-ne dell’alta velocità. Si sta inoltre valutando la possibilità, per la nuova tessera elettro-nica, di effettuare ricariche direttamente presso gli sportelli bancomat”.Vi sono in Italia altri casi simili?“Date le dimensioni del progetto, possiamo affermare che Stimer è un caso unico in Italia, per il quale non abbiamo preceden-ti. Progetti di mobilità integrata sono già stati attuati anche in altre regioni, ma solo per estensioni territoriali ridotte. Stimer invece coinvolge tutto il territorio regionale dell’Emilia Romagna nella creazione di una grande rete di trasporto pubblico”. [E.F.]

da marzo a scuola con i percorsi bicibus e Piedibuscompiere il tragitto casa-scuola in totale sicurezza, a piedi

oppure tramite l’uso della bicicletta. Questo in sostanza ciò che il comune di parma vuole realizzare attraverso i progetti piedibus e Bicibus. “le famiglie che abitano poco distante dalla scuola frequentata dai figli - ha spiegato l’assessore alla viabilità pietro somenzi - trovano più conveniente accompagnare i bambini a scuola, piuttosto che servirsi del servizio fornito dall’Happybus. l’utilizzo dell’auto privata per brevi tratti, può però avere effetti ne-gativi sulla congestione del traffico in città e aumentare il rischio di incidenti. per questi utenti, l’amministrazione ha il dovere di creare soluzioni sicure per il raggiungimento della scuola da parte dei figli”. a marzo avrà inizio la prima fase sperimentale del pro-

getto relativo ai percorsi sicuri per l’anno scolastico 2008/2009, che coinvolgeranno inizialmente 4 istituti: Jacopo sanvitale (percorso piedibus), convitto maria luigia (percorso piedibus), scuola adorni (percorso piedibus), scuola per l’europa (percorso Bicibus). Il progetto prevede l’indivi-duazione di appositi percorsi messi in sicurezza rispetto alla careggiata stradale, la divisione dei bambini in piccoli gruppi da 15 persone seguiti da due accompagnatori, pettorine identificative per ogni gruppo. “stiamo inoltre valutando l’ipotesi di coinvolgere nel progetto degli sponsor, al fine di poter estendere a tutte le scuole della città questo tipo di servizio”.

Alfredo Peri, assessore allaMobilità Regione Emilia Romagna

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16 il mese febbraio 2009

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In piazza Garibaldi c’è qualcosa di nuovo e antichissimo allo stesso tempo. Dopo

otto mesi di restauro, la chiesa di San Pietro Apostolo si libera delle impalcature e mostra a tutti la sua nuova facciata.

L’opera di restauro è stata resa possi-bile grazie al contributo della Fondazione Cariparma – che ha stanziato 100mila euro per i lavori – con la partecipazione di Cariparma-Crédit Agricole ed Enìa, che ne ha curato l’illuminazione. “Abbiamo sostenuto l’operazione per migliorare la gradevolezza della nostra città attraverso il restauro dei monumenti antichi” ha dichiarato Carlo Gabbi, presidente della Fondazione. “Conservando la memoria del passato, possiamo incamminarci verso

un futuro sempre più vivibile, e allo stesso tempo abbellire l’aspetto di Parma. Il recupero e il mantenimen-to delle strutture architettoniche crea un contesto cittadino sempre più gradevole per la collettività”.

I lavori di restauro, coordinati dall’architetto Leonardo Pedrelli e dalla restauratrice Noemi Monda-dori, hanno agito direttamente sui precedenti interventi compiuti negli anni ’70, quando gli addetti ai lavori si erano limitati a dare un’ulteriore passata d’intonaco che infatti poco ha resistito.

Come prima operazione si è ripu-lito tutto lo sporco superficiale. Ogni traccia lasciata da volatili, intempe-rie e smog è stata rimossa con un getto di vapore a bassa pressione e con impacchi di celluloide.Nella fase di ricostruzione, poi, si è deciso di rispettare il lavoro originale del Petitot in fatto di materia e colore.

Dopo una delicata rimozione, le parti di intonaco distaccate sono state riconsoli-date e coperte dal nuovo intonaco creato. Con il tinteggio a base di latte di calce si sono mantenute le scelte cromatiche del Petitot: 34 colori – tra toni e sottotoni – delicati, oscillanti dal bianco al giallo tenue che creano un effetto di velatura e allo stesso tempo rendono dinamica l’architettura.

Infine si è intervenuti anche sul portone d’ingresso originale, consolidandone so-prattutto le fessurazioni e i distacchi strut-turali, aggravati nel tempo dalle condizioni climatiche e dalle scosse di terremoto. Per preservare l’integrità del legno si è passata una mano di cera protettiva.

San Pietro splende ancoraConcluso il restauro della facciata di una delle chiese più antiche di Parma

rIquALIFICAzIonI dALLA FondAzIonE CArIPArmA un ContrIbuto dI 100 mILA Euro

Se il lavoro è riuscito, sarete voi a giudi-carlo. Ve ne accorgete quando, passandoci davanti uno di questi pomeriggi invernali, verrete attirati dalla luce delicata che illumina la nuova facciata ammorbidita dal tinteggio e sembra invitare tutta la comunità a guardarla.

di alessandro trentadue

oLtrEtorrEntE LA rIquALIFICAzIonE vErrà rEALIzzAtA AttrAvErSo Lo StrumEnto dEL ProjECt FInAnCInG

Ospedale Vecchio, ok al progetto. Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del TARcon la sentenza del consiglio di stato, che accoglie

l’appello del comune di parma contro la decisione del tar, si conclude la complessa vicenda giudiziaria amministrativa che ha coinvolto l’ospedale vecchio. l’ultimo atto, appunto, è datato 14 gennaio, giorno in cui il consiglio di stato oltre ad accogliere le tesi del comune, rappresentato dagli avvocati Giorgio cugurra e salvatore romano, condanna la controparte al pagamento delle spese dei due gradi di giudizio quantificate in 20mila euro. la controparte si chiama, innanzitutto, Italia nostra, capofila del ricorso contro la decisione del comune di parma di promuovere la riqualificazione del monumento di via D’azeglio attraverso lo strumento del project financing. strumento illecito per il tar, lecito invece per il consiglio di stato che quattro mesi dopo la sentenza con cui aveva smentito il tribunale amministrativo relativamente al ricorso

presentato da monumenta, anch’essa contraria al project financing, replica la sentenza mettendo così la parola fine agli impedimenti giudiziari che hanno bloccato i lavori dell’opera.

“la notizia più importante – sostiene il sindaco pietro vignali – è che si può riprendere il processo di riqualificazione dell’ospedale vecchio per riconsegna-re ai parmigiani un bene straordinario e alla città un nuovo motore culturale. l’intervento di riqualificazione

dell’ospedale vecchio, dal costo di circa 25 milioni di euro, intende ripristinare una struttura, probabilmente la più prestigiosa dell’oltretor-rente, oggi in stato di degrado. si intende infatti recuperare gli spazi originari, proponendo un complesso che consenta a chi visita o a chi utilizza la struttura di godere di spazi, oggi preclusi da usi impropri e non consoni al monumento stesso. [a.t.]

da mille e cento anninel cuore della città

san pietro apostolo, costruita proba-bilmente nell’877, è una delle più antiche chiese di parma. In origine san pietro era una chiesa gotica con la facciata in terra-cotta rivolta su via cavestro, ovvero sul lato opposto rispetto a dove l’abbiamo sempre vista. tra il 1492 e il 1511 la basilica subisce una notevole rivisitazione architet-tonica con l’opera di cristoforo zaneschi. In questo periodo la chiesa diventa sede di alcune confraternite e corporazioni, come quella degli orafi, che lasciano al suo interno diversi oggetti di valore visibili tuttora.

l’edificio attuale, con la facciata rivolta sul lato occidentale di piazza Garibaldi, venne progettato nel 1710 e concluso sei anni dopo, grazie a un primo finanziamento del duca Francesco Farnese. la facciata che conosciamo, invece, venne realizzata nel 1760 con il grandioso progetto dell’architetto francese ennemond alexandre petitot, che disegnò anche il portone d’ingresso in legno conservatosi fino ai giorni nostri. nel secolo scorso, pur essendo scampata ai bombar-damenti della seconda Guerra mondiale, la chiesa ha risentito di alcuni cedimenti strut-turali ed estetici tali da rendere necessari diversi interventi di restauro: il primo alla fine degli anni ’70, un altro a metà degli anni ’80 e infine quello da poco terminato.

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17il mese febbraio 2009

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“L’architettura non è solo questione di volumi e linee, ma anche di

luci e colori. Parma avrà presto un suo Piano del Colore e dell’Illuminazione pubblica: la Giunta comunale ha ricono-sciuto e approvato a gennaio il corpus di progetti e idee presentato dall’Agenzia per la Qualità Urbana e Architettonica, guidata dall’architetto Paolo Conforti; i due Piani diventeranno due strumenti strategici per la valorizzazione dell’ar-chitettura urbana.

Il Piano dell’illuminazione contempla alcuni interventi soprattutto nel centro storico. “Bisogna innanzitutto risolvere alcuni malfunzionamenti tecnici riguar-do alle variazioni incontrollate del colore e della potenza dei fasci luminosi”, af-ferma l’architetto Conforti. Si interverrà poi sugli edifici, stabilendo la gerarchia degli spazi da illuminare, il tipo di luce da impiegare (luce a distanza, dall’inter-no, omogenea o spezzata), la posizione delle fonti luminose, la valorizzazione delle ombre, la scelta degli elementi architettonici da risaltare o coprire.

Degli interventi in programma è pos-sibile avere un’anteprima attraverso un software grafico: in questa pagina vi mostriamo alcuni dei risultati. Tra 15 percorsi urbani individuati, il Piano dell’illuminazione si applicherà inizial-mente ai due assi storici principali. Il primo, di carattere monumentale, è il sistema farnesiano parco-città che si articola dalla chiesa della Steccata fino al Torrione Visconteo, attraverso la Pilotta. Al suo interno: il Teatro Regio, Piazza Duomo e San Giovanni. Il secon-do percorso, definito Il borgo dell’olmo o strada Imbriani, si sviluppa nell’Oltre-torrente e va dalla chiesa dell’Annunzia-ta a P.le Maestri, attraverso Santa Maria del Quartiere.

All’interno del Piano del Colore meritano invece una segnalazione gli studi e le ricerche per la determina-zione cromatica del “giallo Parma”, colore solitamente associato alla figura dell’architetto Petitot, e molto diffuso nell’architettura urbana tra il XVIII e il XIX secolo.

Il “giallo Parma” fa parte dell’imma-ginario collettivo, anche se non è nato a Parma e non è mai stato esportato in altri luoghi. Inoltre non esiste un unico tipo, ma piuttosto diverse varianti di

ArChItEtturA duE nuovI StrumEntI PEr vALorIzzArE LA bELLEzzA dELLA CIttà

La Giunta approva gli studi dell’Agenzia per la Qualità Urbana e Architettonica:costituiranno le basi per definire il Piano dell’Illuminazione Pubblica e del Colore

Luce e colore, in arrivo il piano

giallo introdotte nella città in diverse epoche storiche. Più precisamente, gli studi hanno rivelato tre tipi di “giallo Parma”.

Il primo è un giallo figlio dell’arte neoclassica, leggerissimo quasi etereo. Il secondo è un giallo francese chiaris-simo dal tono dorato, detto anche “a

di alessandro trentadue

chiaro d’uovo”, introdotto dal Petitot nella seconda metà del settecento sotto il governo dei Borbone. Il terzo invece è un “giallone” ottocentesco di origine austriaca legato a Maria Luigia: un giallo molto intenso che copre ancora alcuni edifici pubblici come il Teatro Regio e il Palazzo Ducale.

LA CIttà SottErrAnEA uno StudIo dELL’AGEnzIA PEr LA quALItà urbAnA

Ex Cobianchi, quella piazza sotto la piazzaoggi non ha senso dire “ci vediamo sotto piazza

Garibaldi”. ma solo vent’anni fa era un’espressione all’ordine del giorno perché – può sembrare strano – sotto la statua dell’eroe dei due mondi c’era vita umana. Già dal 1929, quando cleopatro cobianchi inaugurò il suo “albergo Diurno”, un insieme di ser-vizi per l’igiene e la cura del corpo. Bagni, docce, parrucchieri e manicure, rimasti in funzione fino al 1969, anno in cui l’area diventa la sede dei vigili urbani. Dopo il trasferimento del comando, sotto la piazza si alternano diverse associazioni e formazio-ni politiche. I trentenni di oggi ricorderanno ancora le cabine telefoniche della sip, a fine anni ’90; poi, uno spazio di quasi 2.000 mq è caduto in disuso.

più volte si è pensato di trasformare l’ex cobianchi in uno spazio aperto al pubblico: sul tema ha ragionato anche l’agenzia per la Qualità urbana e architettonica, che ha elaborato uno studio poi sottoposto all’attenzione della Giunta. Il progetto parla di un grande parco ar-cheologico che renda visibili i resti del foro romano di età imperiale rinvenuti durante i lavori di costruzione dell’albergo Diurno; tra questi una statua acefala togata e un’ampia stanza con al centro un mosaico raffigurante un centauro. a ciò potrebbe essere affiancato uno spazio per la rappresentazione di eventi culturali e una serie di servizi commerciali a gestione priva-ta (ristorante tipico, libreria). non è escluso che questo scenario possa trovare un’applicazio-ne concreta nel corso dell’anno. [alessandro trentadue]

Qui sopra, due casi-studio nell’indagine dell’Agenzia per la Qualità Urbana e Architettonica: piazza della Steccata e piazzale Picelli. A sinistra le immagini fotografiche notturne, a destra una simu-lazione degli interventi possibili. Sotto, un’immagine degli scavi per la realizzazione dell’Albergo Diurno Cobianchi, nel 1927

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18 il mese febbraio 2009

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Firmato a Roma, lo scorso gennaio, l’ac-cordo fra Ministero delle Infrastrutture,

Comune di Parma e società Domina per la realizzazione di 300 alloggi di cui 70 da destinare alle forze dell’ordine e 110 di edilizia convenzionata ed agevolata. Un accordo che segue un finanziamento concesso dallo Stato alla Regione Emilia Romagna e che porta con sé, oltre alla rea-lizzazione di alloggi, una cospicua dotazione di interventi pubblici decisi dagli enti locali: un asilo nido di quattro sezioni completa-mente arredato, i cui lavori partiranno entro l’autunno, il risezionamento di strada del Lazzaretto, di strada Santa Margherita e di una parte di via Budellungo, la cessione a prezzi convenzionati con il Comune di spazi da destinare ad associazioni onlus o organizzazioni di volontariato e, infine, la cessione gratuita alla Provincia di Parma di un’area da destinare a servizi pubblici. Inoltre l’accordo prevede l’interramento o

lo spostamento dell’alta tensione presente nell’area.

Grazie ad un finanziamento del Ministero per le Infrastrutture, pari a quasi cinque milioni di euro arrivato a Parma dalla Re-gione Emilia Romagna, l’azienda Domina, costituita da un pool di imprese con capofila Mingori, realizzerà le opere a costo zero per le Istituzioni del territorio. Gli interventi rappresentano l’applicazione di un decreto legge del 91 sui “Provvedimenti urgenti in tema di lotta alla criminalità organizzata e di trasparenza e buon andamento delle attività amministrative”. Da qui il finanzia-mento per la realizzazione di alloggi per le forze dell’ordine, con gli appartamenti non assegnati che andranno a disposizione del patrimonio di edilizia comunale.

“Con questo finanziamento – dice il sin-daco Pietro Vignali - non solo si potranno realizzare alloggi per le forze dell’ordine che soprattutto provenienti da altre città hanno l’esigenza primaria della casa, ma ottenia-mo anche interventi per dotare la città di

via budellungo, nuova cittàIn arrivo un nuovo asilo, edilizia convenzionata, piste ciclabili e marciapiedi

PErIFErIA GrAzIE Ad un ACCordo trA ComunE E mInIStEro dELLE InFrAStrutturE

servizi e infrastrutture, come alloggi, un asi-lo e ampliamenti di strade, che permettono di dare nuove risposte ad esigenze reali dei nostri cittadini”. Gli alloggi destinati alle forze dell’ordine e ad edilizia convenzionata sono complessivamente 180. Sorgeranno tra via Budellungo e strada Margherita e verranno terminati nel 2012.

L’asilo nido, da costruire dietro all’attuale struttura di Parmainfanzia, avrà quattro sezioni e sarà consegnato completo di arredamenti. Inoltre Domina provvederà ad allargare strada del Lazzaretto, in località Marore, completandola con marciapiedi e percorsi ciclopedonali. Lo stesso intervento è previsto per strada Santa Margherita e per un tratto di via Budellungo fino a strada del Lazzaretto (il rimanente risezionamento è già finanziato da parte dell’Amministrazione comunale). Infine l’accordo prevede la ces-sione a prezzi convenzionati con il Comune di circa tremila metri quadri di Superficie Lorda Utile, che dovrà essere utilizzata per ospitare associazioni onlus o organizzazioni di volontariato, mentre un’altra area, di diecimila metri quadri, verrà ceduta alla Provincia di Parma e sarà destinata alla realizzazione di servizi ed attrezzature di interesse pubblico.

La firma di gennaio a Roma ha sancito la piena esecutività e quindi l’atto conclusivo dell’accordo. Già quest’anno inizieranno i lavori nelle strade e per il nuovo nido, men-tre i cantieri per gli alloggi inizieranno nel 2010. Alla firma hanno preso parte Paolo Rosa in rappresentanza del Ministero per le Infrastrutture, Ivano Savi, direttore del settore Pianificazione del Comune di Parma e Giuliano Mingori in rappresentanza della società Domina.

di Irene Bertoli

PIAnEtA CASA vErrAnno utILIzzAtI PEr mAnutEnzIonE, Fondo AFFIttI E Fondo Contro LA moroSItà

Edilizia Residenziale Pubblica: un milione e mezzo di euro dagli utili di ACERl’amministrazione ha destinato per interventi di

politiche abitative circa un milione e mezzo di euro provenienti dall’utile di gestione dell’acer. una parte servirà per la manutenzione degli alloggi, dal ripristino di quelli vuoti al rifacimento di tetti e alla realizzazione di ascensori, una seconda parte inve-ce finirà nel fondo affitti di alloggi privati e in un altro fondo istituito a garanzia contro la morosità di chi realmente non può sostenere il canone di quelli pubblici. “si tratta di somme derivanti dagli utili di acer – spiega l’assessore alle politiche abitative marino Giubellini – che anche quest’anno l’amministrazione ha deciso di reinvestire interamente in progetti a favore della casa. In questo momento, infatti, in cui si moltiplicano necessità ed esigenze da parte delle famiglie, serve uno sforzo ulteriore per garantire il più possibile un bene primario quale la casa. Questa spesa però – sottolinea Giubellini – rappresenta solo

una parte di quello che andremo a investire nel 2009 per la manutenzione e il ripristino di alloggi di edilizia pubblica”.

831 mila euro andranno in manutenzione. verranno recuperati ulteriori 15 (rispetto agli usuali 150) alloggi oggi vuoti perché inagibili, verranno messi a norma bagni per disabili, saranno conso-lidate fondazioni, installati ascensori, rifatti tetti e sostituite canne fumarie. 550mila euro la somma destinata invece per a contribuire alle spese di affitti per alloggi privati. Il comune continua così la

sua compartecipazione al fondo regionale, ben oltre a quello che prevede la normativa: la quota sale infatti al 30% rispetto al 15 previsto. Infine, il rimanente verrà versato fondo di garanzia antimorosità per tutti gli inquilini di alloggi pubblici che realmente hanno condizioni economiche tali da non poter pagare gli affitti, costituito nel 2007.

Nell’immagine la nuova struttura di Parmainfanzia, in via Budellungo: si arricchirà di un asilo

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31il mese febbraio 2009

In linea diretta con i Cittadini: Ade raffor-za il suo impegno per la comunicazione

e l’efficienza dei servizi offerti ai propri Visitatori. La società che gestisce i Servizi Cimiteriali del Comune di Parma, d’intesa con l’Amministrazione comunale, ha infatti dato il via a gennaio alla fase sperimentale del nuovo servizio “Pronto Intervento”: un’iniziativa che si colloca all’interno del più ampio “Progetto Qualità”, teso a migliorare l’offerta, l’accoglienza e la capa-cità di relazione tra Ade e il territorio.

Cosa cambierà nel concreto? “È stato predisposto – spiega il presidente di Ade, Carletto Nesti - un nucleo di due tecnici chiamati a rispondere in tempo reale alle segnalazioni dei Cittadini sulle situazioni di disagio, disfunzione o pericolo esistenti nei Cimiteri di Parma. I due addetti, scelti anche per l’alto grado di esperienza rag-giunto in questo settore, sono stati adegua-

qualcosa non va? C’è il Pronto InterventoAdE SPA GrAzIE Ad un’IntESA Con IL ComunE, nELL’AmbIto dEL “ProGEtto quALItà”

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La memoria che non passa: anche Ade celebra il 27 Gennaio

una giornata per non dimen-ticare. Il dovere della memoria è una necessità che viene prima della conoscenza. una memoria che ogni anno riapre antiche ferite e invita a riflettere sui crimini della storia nel giorno della shoa. una data simbolica ma importante, il 27 gennaio, che come il giorno in cui i cancelli di auschwitz si aprirono al mondo, manifestan-do l’orrore dei campi di concentramento, torna a far riflettere.

In occasione della Giornata della memo-ria, anche ade spa, come ogni anno, si è unita alle iniziative delle Istituzioni cittadine organizzando, nella mattina di domenica 25 gennaio, una breve commemorazione presso il cimitero ebraico della villetta: accanto

alla lapide che ricorda il sacrificio dei nostri concittadini, tra cui anche diversi bambini, morti nei campi di concentramento, è stato infatti deposto un omaggio floreale per tutte le vittime della shoah.

si sono poi voluti ricordare i due “ebrei parmigiani”, rolando vigevani e pellegrino riccardi. la famiglia vigevani è una delle

tante famiglie che per sfuggire alla caccia dei nazifascisti nel 1943 dovette riparare in svizzera e successivamente emigrò in Brasile, mentre pellegrino riccardi, a quel tempo pretore di Fornovo, rischiò la propria vita per aiutare altri ebrei a fuggire. vigevani e riccardi costituiscono ancora oggi due modelli di impegno e di esempio di difesa della libertà civile. [elisabetta Fusaro]

tamente formati per rivolgersi ai Cittadini nel modo più immediato ed efficace”.

Dalla necessità di sistemare una lapide incrinata alla richiesta di una maggiore cura del verde, dal mancato funzionamen-to di un ascensore alla segnalazione di un’infiltrazione dal tetto di una struttura: da oggi chi vorrà segnalare problemi sulla manutenzione dei Cimiteri potrà dunque contare sulla possibilità di rapportarsi a un referente unico e competente, che provvederà a raccogliere la richiesta e a risolvere il problema.

Oltre ad avere un immediato riflesso nel rapporto con i Visitatori, la nascita del nu-cleo “Pronto Intervento” contribuirà a ra-zionalizzare e ottimizzare la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio cimiteriale: “Le segnalazioni raccolte dagli operatori – spiegano infatti i consiglieri di Ade SpA, Bruno Mazzoni e Domenico Carnicella – serviranno a creare e arricchire una banca dati che orienterà la programmazione degli interventi”.

A chi rivolgersi, dunque, per segnalare problemi o situazioni di pericolo? “Oltre agli uffici di Ade, disponibili al numero 0521/964042 - conclude il geometra Marasi, responsabile sulla Qualità e Ser-vizi Tecnici - è stata allestita una sezione di “gestione segnalazioni” sul sito www.adespa.it, oppure è possibile contattare direttamente il responsabile di procedi-mento allo 346/0374460”. [Elisabetta Fusaro]

Da Ade un servizio per la segnalazione delle situazioni problematiche nei Cimiteri della Città. Obiettivi: ascoltare i Cittadini e gestire la manutenzione su basi scientifiche

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20 il mese febbraio 2009

PSC, POC, RUE: non sono parti di una filastrocca ma i termini con cui si disegna lo sviluppo della città. Se

infatti il Piano Strutturale Comunale defi-nisce le linee generali di questo sviluppo e il Piano Operativo Comunale individua le specifiche aree di trasformazione, il Re-golamento Urbano Edilizio è il documento che restringe il campo al singolo intervento edilizio, stabilendo cosa si potrà costruire in una determinata zona e come si dovrà farlo. Inevitabile dunque che il passaggio in Consiglio comunale sia impegnativo: due sono state le sedute dedicate a questo tema nel mese di gennaio.

La discussione della variante generale al RUE inizia nella seduta di mercoledì 21 con l’illustrazione da parte dell’assessore all’Urbanistica, Francesco Manfredi. “Il RUE - spiega l’assessore - è lo strumento urbanistico di maggior dettaglio, con una scala 1:2000, la stessa del catasto. Si compone di circa 900 tavole disponibili in formato A3 e raccoglie l’intero apparato nor-mativo attuale, sia urbanistico che edilizio”. “Persegue anche l’obiettivo della leggibilità - continua Manfredi - essendo lo strumento che più direttamente si rivolge al cittadino. Gestisce tra l’altro ambiti urbani consolidati, farà dunque evolvere i diversi comparti della

Il Consiglio approva il Regolamento Urbano Edilizio nella seduta del27 gennaio, dopo una fumata nera e due commissioni convocate d’urgenza

RUE, doppio round in aula

città”; come precisa infatti l’assessore, “lo strumento gestirà le numerose piccole varia-zioni che avverranno nel territorio”.

Diversi gli emendamenti presentati, tra cui quello illustrato dal delegato alla Qualità Urbana Conforti (IpP) riguardo agli elementi di arredo urbano; alcuni consiglieri, tra cui il presidente Ubaldi, trovano inopportuno e potenzialmente illegittimo che l’emenda-mento imponga l’installazione di un preciso modello di cestino, forse prodotto da un

daL consiGLio

unico soggetto. Al proposito, Manfredi ri-tiene che l’emendamento possa essere letto e votato come un indirizzo verso i privati, non verso l’amministrazione pubblica, ma questo non è sufficiente per Ubaldi e per il capogruppo del Partito Democratico Pagliari, che propone uno stralcio. Conforti chiarisce però che si tratta di prototipi in mostra, non di modelli in commercio: l’amministrazione potrebbe farli propri e proporne la realizza-zione tramite bando, similmente a quanto

Provincia e Comune insieme per la Giornata della memoriaÈ iniziata col ricordo dell’orrore della shoah la riunione del consiglio comunale del 27 gennaio,

che ha celebrato congiuntamente con il consiglio provinciale il Giorno della memoria. l’incontro è per il presidente del consiglio comunale elvio ubaldi “un impegno, un dovere morale ed etico”. È ancora importante ricordare, sia perché la shoah è stata “un’abnormità tale che quasi ci rifiutiamo di soffermarci a pensarla”, sia perché nella società d’oggi la tentazione di discriminare è forte, ogni giorno.

Il primo cittadino pietro vignali è impegnato fuori parma, interviene quindi il vicesindaco paolo Buzzi, che constata che si avvicina lo “strano giorno” in cui nessuno sarà più testimone diretto di quanto avvenne; allora rimarremo solo noi, e rimarrà Israele, che nacque proprio sulle ceneri degli orrori perpetrati contro gli ebrei, e questo non può essere dimenticato. È indispensabile quindi lottare contro chi si scaglia contro popoli per estirparli.

Il presidente della provincia vincenzo Bernazzoli è ad auschwitz, parla dunque al suo posto il vice pier luigi Ferrari, per il quale “l’europa deve cercare mediazioni affinché nella terra ancora bagnata dal sangue ci sia la pace”, con riferimento ancora alla questione israelo-palestinese.

alexander manea, rappresentante della comunità ebraica di parma, invita a non dimenticare. Gabriella manelli, vicepresidente dell’Isrec, propone una riflessione su quanto rimanga nella me-moria. segue la testimonianza di due giovani studenti che hanno visitato lo scorso anno auschwitz, maria luce Bottazzo e Gabriele Balestrazzi, dopodiché la parola passa ai consiglieri; alla fine della discussione viene proiettato un filmato sulla visita dei ragazzi parmigiani del toschi ad auschwitz nel 2008: un’esperienza impossibile da dimenticare, ed è una fortuna.

di mattia Boselli

Guasti esce dal Consigliola seduta consiliare del 20 gennaio,

prima del 2009, si apre con la sostituzio-ne del consigliere di Impegno per parma vittorio Guasti con Francesco arcuri, che diviene così il più giovane membro dell’assemblea. con una lettera indirizzata al sindaco pietro vignali, vittorio Guasti si era ufficialmente dimesso dall’incarico di consigliere comunale (e di conseguenza da capogruppo di maggioranza di Impegno per parma) il 14 gennaio; motivo sicura-mente rilevante, le polemiche sui conflitti d’interesse e il doppio ruolo pubblico-privato da lui giocato nel piano operativo comunale in quanto titolare di uno studio di architettura interessato ad aree di pros-sima espansione edilizia. nelle settimane precedenti Guasti aveva già lasciato il posto in commissione consiliare controllo a Ferdinando sandroni di cp.

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21il mese febbraio 2009

RUE, doppio round in aula

fatto col “palo Parma”.Per Ubaldi gran parte del lavoro che il

Consiglio sta facendo con gli emendamenti doveva essere svolto piuttosto dalla Com-missione Urbanistica: sono infatti più di cinquanta quelli da discutere e votare. La discussione sul RUE ed il consiglio vengono temporaneamente sospesi per permettere alla conferenza dei capigruppo di decidere il da farsi: il presidente Ubaldi propone di proseguire ad oltranza o di aggiornarsi ad una nuova seduta, opzione che permetterebbe alla commissione di riunirsi per dirimere anticipatamente le diverse questioni alla base degli emendamenti. Al termine del-la conferenza, la riunione riprende ed il presidente annuncia la decisione presa: il consiglio proseguirà l’esame del RUE e dei relativi emendamenti il martedì successivo; il dibattito di merito sarà preliminarmente affrontato dalla commissione Urbanistica, programmate per venerdì 23 sabato 24.

La discussione riprende dunque martedì 27 gennaio, in coda al Consiglio congiunto per la celebrazione della Giornata della Me-moria: il Consiglio esprime voto favorevole su ventisei emendamenti su cinquantasei, dicendo sì anche a molte proposte della mi-noranza illustrate da Iotti (PD); si registrano diverse unanimità. In sede di dichiarazione di voto, Pagliari dichiara che “l’approccio dell’assessore all’Urbanistica è completa-mente sbagliato. Col RUE c’era la grande occasione di arrivare ad una normativa più snella ed intelleggibile, invece non è stata inserita alcuna innovazione vera. Sono però state apportate importanti modifiche dal consigliere Iotti”, in virtù delle quali il Partito Democratico opta per l’astensione. La Mantia di Impegno per Parma annuncia voto positivo e difende l’operato dell’as-sessore. La variante è così adottata con il sì della maggioranza e l’astensione della minoranza.

SICurEzzA ubALdI: “PrESto un dIbAttIto SuL ruoLo dELLA PoLIzIA”

Il caso Bonsu torna in Consiglio. Dimissioni di MonteverdiDopo l’arresto di quattro dei vigili coinvolti nel pestaggio di

emmanuel Bonsu, la pubblicazione della foto in cui uno degli agenti esibirebbe il ragazzo ghanese come un trofeo e le dimissioni dell’assessore alla sicurezza, costantino monte-verdi (rassegnate il 15 gennaio per “portare un po’ di serenità su un fatto dal quale mi sento completamente estraneo, ma che moralmente mi impone di prendere una decisione per il bene di quella amministrazione che da oltre dieci anni servo incondizionatamente”) il sindaco vignali torna a riferire sull’episodio nel consiglio del 21 gennaio.

“a seguito dell’indagine interna - afferma il primo cittadino - furono avviati undici procedimenti disciplinari; in data 3 novembre il personale coinvolto fu trasferito ad attività meramente tecniche; in seguito i dieci agenti indagati sono stati sospesi. l’assessore monteverdi in data 15 gennaio ha rassegnato la delega sulla sicurezza urbana e polizia municipale. ritengo questa una vicenda molto grave, che mi ha colpito, che non si cancella ma è isolata; da parte mia c’è la piena fiducia nella magistratura. Inoltre respingo qualunque collegamento tra ciò che è successo e la carta di parma”. segue il dibattito, dai toni come sempre accesi. pagliari ribadisce l’indignazione per il fatto e chiede all’amministrazione di operare con celerità e trasparenza; invita inoltre ad una riflessione che coinvolga il consiglio sulla riorganizzazione del corpo della polizia municipale. pantano (Ipp) elogia il comporta-mento responsabile tenuto dall’amministrazione in questa vicenda ed accusa la minoranza di ricorrente strumentalizzazione. la capogruppo di altra politica Guarnieri respinge l’accusa.

per Biacchi “è mancato il coraggio dell’amministrazione comunale di porre le scuse ad emmanuel”. moine sottolinea che “la gente si è indignata per la vicenda Bonsu”, ma pari-menti si indigna per la delinquenza nelle nostre strade, ad esempio per l’aggressione ad un vigile avvenuta nei mesi scorsi in via verdi. per ablondi “la vicenda non è isolata”. ancora in relazione al caso Bonsu, rispondendo a pagliari il sindaco ha chiarito che non è stato il comune a diffondere la “fotografia-trofeo”, ed anzi “l’amministrazione non era nemmeno in possesso della foto, perchè tutti i pc sono stati subito sequestrati dalla magistratura”.

Il consiglio comunale sarà presto chiamato a svolgere una riflessione più approfondita sul tema della sicurezza: lo annuncia il presidente elvio ubaldi, che sottolinea come “occorra pervenire al più presto ad una precisa definizione del ruolo della polizia municipale, che deve necessariamente essere differente da quello delle forze dell’ordine. nulla infatti genera più insicurezza di una situazione in cui non si sa ‘chi fa cosa’. la discussione in consiglio dovrà sfociare nella stesura di un regolamento e di indirizzi politici precisi”. [I.G.]

Cinque medaglie d’oro e sei attestati di civica benemerenza sono stati conse-gnati dal sindaco Pietro Vignali durante la seduta del Consiglio del 13 gennaio 2009, dedicata alla celebrazione del pa-trono, Sant’Ilario. Vediamoli di seguito.

Medaglia d’oro della Città di Parma a Roberto Delsignore, “medico insigne e docente qualificato della nostra Univer-sità degli Studi. Con il suo instancabile lavoro ha accresciuto il prestigio della città nel campo della medicina e contribuito al buon nome dell’Ateneo, promuovendo l’istituzione di nuovi Corsi di laurea”.

Medaglia d’oro della Città di Parma a Giancarlo Dondi, “capace, attraver-so l’amore che lo contraddistingue per il suo Paese e per lo sport che

rappresenta, di portare il rugby italiano nell’élite europea”.

Medaglia d’oro della Città di Parma all’ “Istituto La Salle” dei Fratelli delle Scuole Cristiane, “che da oltre 170 anni assicura l’educazione a tanti giovani par-migiani ispirandosi ai valori cristiani”.

Medaglia d’oro della Città di Parma a Laura Polizzi detta Mirka, partigiana combat-tente per la libertà. “Durante la sua vita ha instancabilmen-te testimoniato, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, quei principi di tolleranza, libertà, giustizia, democrazia, in cui si riconosce la nostra convivenza civile e la Città di Parma, medaglia d’oro alla Resistenza”.

Medaglia d’oro della Città di Parma a Marco Rosi, “imprenditore capace di esportare l’eccellenza, il buon gusto e la raffinatezza, qualità che contraddi-stinguono Parma, anche oltre i confini nazionali”.

Gli attestati di civica benemerenza sono in-vece andati all’associa-zione Anffas di Parma (nella foto il presidente Baroni), al podista estremo Paolo Bucci, all’associazione “Figli

in cielo”, all’associazione Parma per gli altri, ai coniugi Giovanna Vettori e Paolo Volta e alla società sportiva Audace.

Sant’Ilario, i premiati 2009

Nelle immagini, alcuni momenti della premiazione in Consiglio

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22 il mese febbraio 2009

società

Una ricerca che punta a far luce sul mondo delle palestre, aggirando, tramite una metodologia mai adottata

prima, l’omertà che circonda l’uso di sostan-ze illecite con finalità anabolica, per poterne indagare i reali effetti collaterali. Pubblicato sul numero di agosto del prestigioso Interna-tional Journal of Sports Medicine, il lavoro coordinato da Antonio Bonetti, docente di Medicina dello Sport del Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università degli Studi di Parma, parte da un obiettivo ben preciso: studiare gli effetti dell’impiego di steroidi androgeni a scopo anabolico “uscendo dal seminato”, cioè da quanto già presente in letteratura. Gli studi internazionali, infatti, fino all’avvio di questa ricerca, riguardavano

Effetti avversi: anabolizzanti e abusoLo studio pionieristico di un gruppo di ricercatori del nostro Ateneo, coordinato da Antonio Bonetti, ha messo a fuoco gli effetti collaterali dell’abuso degli steroidi su un campione di 20 body builder

prevalentemente casisti-che limitate, di persone che praticavano dosaggi simili a quelli impiegati in ambito clinico (ad esempio nella cura dell’ipogona-dismo maschile ed altre patologie), oppure dosaggi più elevati ma per brevi periodi di tempo.

L’esperienza guidata dal professor Bonetti (che si è avvalso della collaborazione di altri 12 ricercatori), prende invece in esame un congruo numero di soggetti, ben 20, sele-zionati attraverso interviste fatte in diverse regioni del centro-nord Italia, soggetti che di loro spontanea iniziativa hanno scelto di autosomministrarsi dosaggi di gran lunga superiori (10, 50 fino a 100 volte) a quelli terapeutici. “Ma la novità rappresentata dal

nostro studio – spiega il professor Bonetti – è anche la durata dell’osservazione, che si è protratta per due anni, permettendoci di effettuare numerose analisi di notevole interesse scientifico. Tuttavia mi preme sottolineare che i soggetti sui quali abbia-mo condotto le analisi, un campione di 20 sportivi reclutati dopo un lungo e approfon-dito colloquio (inizialmente erano 22 ma 2 hanno rinunciato dopo essere stati da noi dettagliatamente informati sui rischi che stavano correndo), e che hanno accettato di sottoporsi allo studio perché garantivamo loro controlli periodici su tutti i possibili ef-fetti collaterali cui erano esposti, non hanno assunto alcun farmaco sotto nostra richiesta. Questo sarebbe stato, oltre che illegale, moralmente improponibile ed eticamente inaccettabile. Ripeto, ci siamo limitati a fare tutte le analisi del caso e a tenere sotto con-trollo i soggetti, 7 dei quali hanno deciso di interrompere la ricerca avendo manifestato problemi che investivano sia la sfera ses-suale che quella psichica, con ripercussioni sulla vita di relazione, episodi di aggressività, conseguenze legali e un prevedibile effetto rebound, come avviene con l’uso di tutte le sostanze che danno dipendenza”.

Quali sono dunque gli effetti avversi dell’uso degli anabolizzanti in dosi così elevate? “I principali riscontri osservati durante lo studio riguardano l’effetto ete-rogeno, ovvero la diminuzione drastica del colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono) e dell’Apo-A1, con relativo aumen-to del rischio cardiovascolare. Vi sono poi

di Glenda pelosi

“Mi chiamo W., ho 25 anni e ogni giorno vado in palestra per sfogare tutta la mia rabbia e il peso di qualsiasi cosa che mi possa dar fastidio. È un mio sfogo e lo faccio per sentirmi meglio. Ormai sono sette anni che pratico questo sport ed ho capito una cosa, ci sono due tipi di body buil-der: i bombati e i disonesti. Io non mi vergogno di dire che faccio uso di sostanze dopanti almeno 2 volte l’anno, in estate e in inverno, per avere una miglior performance. Ad esempio 5 o 6 chili in più, aumento del volume muscolare, maggiore pienezza, più forza, più benessere mentale e una lunga resistenza fisica. Ma tutto questo è soggettivo, dipen-de dalle condizioni generali di un individuo. Bè, ti posso dire una cosa: chi pratica questo sport non pratica semplicemente il body building ma una scelta di vita, almeno per quanto mi riguarda. Per me non c’è un obiettivo specifi-co, il nostro corpo umano non smetterà mai di crescere se continueremo ad allenarlo, è come una macchina perfetta pronta a crescere giorno dopo giorno, è solo il tempo che ci frega, perché siamo comuni (im)mortali... Ma soprattutto c’è da dire che se non sei dotato geneticamente non potrai mai ottenere la perfezione. Questo però non significa che tu non possa diventare comunque un vincente”.

Questo racconto, senza filtri, di un giovane culturista, si commenta da solo. rielaborare una testimonianza di questo genere avrebbe voluto dire tradirla, sminuirla, privarla del potenziale di riflessione che è in grado di suscitare. restano le domande, i dubbi, su cosa possa indurre un giovane sano, “normale”, a farsi delle “bombe”, a produrre nel proprio corpo, nella propria “macchina perfetta” alterazioni ormonali e squilibri chimici capaci di mettere a repentaglio la propria salute e integrità fisiologica, pur nella consapevolezza ormai diffusa dei devastanti effetti collaterali che l’assunzione di questi cocktail dopanti comporta...

“bombati” e “disonesti”: il body building secondo W.

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23il mese febbraio 2009

Effetti avversi: anabolizzanti e abuso

evidenti alterazioni degli ormoni sessuali (ipogonadismo ipogonadotropo), con con-seguenze come la riduzione del volume dei testicoli, della produzione spermatica e della fertilità; l’aumento del seno negli uo-mini (ginecomastia) e pesanti ripercussioni sulla sfera sessuale, sino all’impotenza. Per non parlare della sfera psichica, dove si evidenziano aggressività, sbalzi di umore, dipendenza, perdita di motivazione, con problemi familiari e di relazione.

Ma cosa sono di preciso i tanto contestati steroidi anabolizzanti? E come mai vi sono molte persone convinte che non facciano poi tanto male, come si evince anche da nume-rosi blog e commenti lasciati sulla rete? “Gli steroidi anabolizzanti sono derivati sintetici del testosterone studiati fin dagli anni ’30. La loro assunzione produce effetti simili a quelli dati dagli ormoni sessuali maschili (androgeni), con effetti anabolici: hanno cioè la proprietà di potenziare la crescita dell’apparato muscolare, aumentando la massa muscolare e la forza, oltre alla ca-pacità di sostenere sforzi intensi e di lunga durata senza cedimenti fisici. Pur essendo stati messi a punto con l’obiettivo di curare alcune patologie maschili (ma sono stati stu-diati anche come contraccettivi per l’uomo), attualmente il principale giro d’affari non è certamente quello dell’impiego clinico. Oggi peraltro, con le vendite on-line, le possibilità di controllo sono assolutamente aleatorie”.

“Per quanto riguarda i rischi, occorre

precisare che attraverso le palestre si è dif-fusa, anche grazie a staff di medici collusi, una sorta di subcultura che permette, a chi fa uso di queste sostanze, di “maneggiarle” con una certa competenza, minimizzando i guai e cercando di massimizzare gli effetti “favorevoli”. Il problema è che alcuni effet-ti, come quello eterogeno, non sono imme-diatamente avvertibili, come invece sono quelli estetici: la fidanzata di un culturista che abbiamo seguito, body builder anche lei, ha smesso quasi subito di assumere anabolizzanti a causa dell’evidente dimi-nuzione del seno. Il rischio, tuttavia, non è legato solo alla sostanza bensì anche al prodotto: nella farmacopea internazionale si trova di tutto. Ad esempio il Gh, l’ormone della crescita, di cui un tempo vi era solo la forma estrattiva dall’ipofisi, oggi, grazie alla forma sintetica, ha una disponibilità

illimitata. Questo non impedisce che dai paesi asiatici, attraverso il mercato clan-destino, arrivino ancora forme estrattive, su cui non vi sono controlli, e che possono veicolare malattie come la sindrome della mucca pazza. Purtroppo c’è ancora molta approssimazione, soprattutto per quanto concerne l’interazione tra gli anabolizzanti, le diete iperproteiche e i numerosi farmaci che vengono assunti per potenziare l’ef-fetto anabolico e contrastarne gli effetti collaterali: dai diuretici agli antidepressivi ai corticosteroidi agli ormoni che servono per bloccare la crescita del seno. Si tratta in sostanza di soggetti sani che fanno politerapie in modo illegale, e quindi sfug-gono ad ogni possibilità di controllo”. Se si aggiunge che si stima che il 100% dei culturisti assuma queste sostanze, il qua-dro risulta abbastanza preoccupante.

Gravita attorno al mondo delle palestre di parma dal 1996, è stato uno dei titolari del pala sprint e oggi è titolare dell’agenzia Fitnestudio, dove, insieme ai suoi collaboratori, offre consulenza e competenza su tutto ciò che riguarda l’attività motoria e il raggiungimento di un obiettivo in ambito psico-fisico. marco caggiati, una laurea in scienze motorie e una passione evidente per il suo lavoro, si occupa di personal training e di sport, sia come tecnico che come praticante, da 15 anni. si definisce un “educatore”, e parla dell’allenamento come di un percorso per sviluppare le potenzialità di ciascun individuo a partire da obiettivi ben chiari. “trovare una via di fuga – dice - è la parola d’ordine della nostra società. Fuga dalla sofferenza, dalla fatica, dal lavoro duro. Quasi tutti preferiscono scegliere la strada più semplice, dimagrire con una pillola, ingrossare i muscoli con una puntura. ma questo è barare, indurre alterazioni biochimiche nel nostro corpo, giocare sporco. purtroppo nell’universo delle palestre, che è per definizione il contesto dove si incontrano gli anabolizzanti e altre sostanze, molto, troppo è lasciato al caso. ma certi dosaggi non possono che avere effetti devastanti: si può mettere il motore di una Ferrari nel cofano di una 500, ma prima o poi i nodi verranno al pettine e il sistema collasserà”.

“personalmente ho avuto pochi contatti con persone che ne facevano uso, ma è risaputo che se vuoi diventare “grosso”, e i metodi naturali non ti bastano, a parma ci sono centri dove è facilissimo reperire certe sostanze. la cosa inquietante è che si tratta di un fenomeno “trasversa-le”, non riguarda un determinato contesto socio-culturale, coinvolge dall’operaio al professionista, naturalmente con il contributo della classe medica e delle ditte farmaceutiche”.

“Inoltre, interessa certamente un po’ tutti gli sport di potenza, dall’atletica al football americano, dal wrestling al ciclismo. per la sua essenza il body building è una delle attività in cui si fa più uso degli anabolizzanti, perché è il trionfo dell’estetica, è senso del potere, è negazione della stanchezza e del dolore muscolare”.

ma come mettere un freno a questo fenomeno? “non c’è alcun interesse a modificare, magari attraverso una campagna di comunicazione, l’atteggiamento culturale che sta dietro all’uso degli steroidi. non ci si riesce con le droghe, figuriamoci con il doping. a costo di dire una cosa scomo-da, mi sento di affermare che nell’ambito sportivo sarebbe meglio liberalizzare quelle sostanze, garantendo però tutti i controlli del caso. a parità di doping, vincerà il migliore. È una constatazio-ne amara, ma la verità è che il doping è sempre anni luce avanti all’antidoping”.

“Come mettere il motore di unaFerrari nella carrozzeria di una 500”

IL PArErE dI mArCo CAGGIAtI, PErSonAL trAInEr E tItoLArE dI FItnEStudIo

In alto a sinistra il prof. Antonio Bonetti

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24 il mese febbraio 2009

società

Una nuova iniziativa a favore della comunità, nata dalla collaborazione

tra Forum Solidarietà, l’associazione Pubblica Assistenza e Ikea è stata ospitata nell’ultimo weekend, il 31 gennaio e il 1° febbraio, presso lo store di Parma.

Un’occasione che ha permesso alle famiglie di partecipare a una raccolta

di coperte per i senzatetto: per ogni donazione le famiglie hanno ricevuto un buono acquisto di 10 euro da sfruttare nel grande magazzino.

Sempre nell’ottica della responsabilità sociale d’impresa, continua fino al mese di marzo “Tempo libero in famiglia”: l’iniziativa, promossa dall’assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di

Parma e da Forum Solidarietà, traduce l’impegno aziendale in un’occasione di intrattenimento per le famiglie.

In concreto, infat-ti, si tratta di un’ini-ziativa sperimentale di sensibilizzazione culturale, in cui i soggetti promotori si dedicano ad aumen-tare le possibilità di socializzazione per le famiglie: ad esem-pio, il teatro può ri-servare i posti delle prime file ai bambi-ni, la palestra può organizzare lezioni

speciali per tutta la famiglia con prezzi agevolati, il garage può riservare i posti auto per le famiglie, e altro ancora.

Una sensibilizzazione che conferma, ancora una volta, l’impegno sociale degli stessi commercianti. Nato dall’idea di Associazione Famiglia Più e con un testi-monial d’eccellenza come Ikea, il progetto è, allo stesso tempo, un’opportunità per i commercianti: gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa accettano di dotarsi di strumenti di facilitazione dei propri servizi come sconti, la predisposi-zione di spazi attrezzati e l’organizzazio-ne di iniziative di intrattenimento.

Le aziende convenzionate, da parte loro, potranno vincere una campagna pubblicitaria a diffusione provinciale, partecipando al concorso “Il migliore amico di famiglia”, in cui le famiglie

Esperimenti di responsabilitàForum Solidarietà, Ikea e Pubblica Assistenza insieme per i nuovi poveri

SoLIdArIEtà duE GIornAtE dI donAzIonI E rACCoLtA dI bEnI dI PrImA nECESSItà

voteranno tramite SMS il servizio più gradito.

L’idea nasce anche alla luce dell’impe-gno profuso a favore dei più deboli nello scorso dicembre: ultima tra le esperienze di responsabilità sociale l’iniziativa del “Natale solidale”, momento in cui gli “elfi di Ikea” hanno donato pupazzi e trascorso un giorno di festa con i piccoli pazienti dell’onco-ematologia dell’Ospe-dale Maggiore.

di elisabetta Fusaro

Comunità e volontariato si incontrano... a scuola: una serie di seminari sul dialogo sociale

Pagine Aperte on lineuna vetrina per le associazioni del terri-

torio: nasce in questi giorni il nuovo porta-le “pagine aperte”, ideato e progettato, sul modello dell’omonima guida cartacea, da Forum solidarietà.

la guida online (www.volontariatoparma.it) vuole essere -spiega roberto abbati- una porta di ingresso nel mosaico variega-to del volontariato per tutte le associazioni che già possiedono una pagina web, che in questo modo avranno l’opportunità di farsi conoscere. allo stesso tempo, anche gli enti che ancora non hanno un sito avranno l’opportunità di supporto e consulenza informatica. un’opportunità in più anche per gli stessi enti per dare la possibilità di interagire e dialogare.

I beni relazionali, ingrediente necessario per la felicità e il benessere della comunità locale, sono stati al centro di “scuola di comunità”, il primo di una serie di incontri-seminario pensati come occasione di dialogo tra i vari attori sociali presenti sul territorio.

“l’iniziativa - spiega arnaldo conforti, di-rettore di Forum solidarietà - è la prima di un percorso che l’associazione ha intrapreso, in accordo con la provincia di parma, e rientra nelle attività formative previste per il 2009. l’obiettivo è quello di stimolare riflessioni sui valori e sulle ragioni profonde che stanno alla base del volontariato e favorire la crescita del ‘capitale umano’ impegnato nelle organizza-zioni che promuovono la cultura dell’agire gratuito”.

Dopo il primo appuntamento dello scorso 17 gennaio, in cui Ivo coluzzi, docente pres-so l’ateneo di Bologna, ha proposto un dibat-tito sul ruolo di ogni attore sociale nell’or-ganizzazione e sugli stili di leadership, si terranno altre giornate seminariali nel mese di marzo. Il taglio metodologico di ogni gior-nata prevede una lezione, l’analisi critica dei contenuti del relatore e un dibattito sulle tematiche affrontate. l’incontro rappresenta lo sviluppo locale di “scuola di volontaria-to”, intervento promosso a livello regionale dal coge (comitato Gestione-Fondo speciale per il volontariato) e dal coordinamento dei centri di servizio per il volontariato emilia romagna. Info: www.forumsolidarieta.it

[elisabetta Fusaro]

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25il mese febbraio 2009

società

Il futuro della cooperazioneL’assessore Ferrari: “Dai giovani può nascere una nuova cultura della reciprocità”

voLontArIAto IntErnAzIonALE I ProGEttI dEL tAvoLo ProvInCIALE PEr IL 2009

cooperativo impostato dal Tavolo riguarda le scuole. “È importante che i protagoni-sti della solidarietà e della cooperazione siano proprio i giovani – ha sottolineato l’assessore provinciale alle Relazioni internazionali e Cooperazione decentrata Gabriele Ferrari – perchè è da loro che può nascere una nuova cultura della recipro-cità e una società più responsabile”. Due le iniziative principali che coinvolgono gli istituti superiori parmensi, oltre alla ripresa del gruppo “Scuola e cooperazione internazionale” - volto a sensibilizzare gli studenti rispetto ai temi portanti della solidarietà – è stata annunciata ai coope-ratori presenti un’originale opportunità: la possibilità di vedere il logo della propria associazione rivisitato o ripensato dai ragazzi dell’Istituto d’arte Toschi. Per quanto riguarda l’ambito istituzionale e politico-economico, è arrivato anche un prestigioso quanto proficuo riconoscimen-to: Parma sarà la sede di uno dei quattro incontri organizzati in Italia dal MAE – Ministero Affari Esteri – per incentivare le imprese a intraprendere rapporti commer-ciali con i paesi del Sud del mondo.

Gennaio 2009. Tempo di nuovi, ambi-ziosi, propositi per la cooperazione, so-

prattutto a Parma. La consueta assemblea di inizio anno del Tavolo provinciale per la Cooperazione internazionale e decentrata ha visto la partecipazione di Forum Solida-rietà, del Cuci e di tante associazioni che si occupano di volontariato internazionale sul nostro territorio e nei paesi del sud del mondo; a loro l’assessore Gabriele Ferrari, Presidente del Tavolo, ha illustrato gli obiettivi per l’anno appena iniziato, i progetti da portare a termine, ma anche alcune importanti, nuove sfide da intra-prendere, con coraggio e convinzione. La scuola, il mondo dello sport, le impre-se, la comunicazione (vedi box apposito). Ambiti diversi che indirizzano le linee guida di progetti innovativi, iniziative che richiedono mezzi e capacità organizzative

differenti, ma che esigono in primo luogo partecipazione e reciprocità. Cooperazio-ne, appunto.A volte le idee migliori sono quelle più semplici, prendiamo lo sport: quante società sportive hanno materiale sovrab-bondante o semplicemente rinnovano la propria attrezzatura ogni stagione? Palloni, divise, tute, scarpette e cappellini che an-drebbero buttati o dimenticati nei depositi possono servire ad un’altra squadra, ad analoghi valorosi sportivi in angoli meno fortunati del pianeta. Stesso principio per quanto riguarda il materiale strumentale – computer, telefoni, stampanti, fax – scartato da banche o aziende, dopo un accurata revisione, non c’è motivo di non perpetuare il loro funzionamento in un’al-tra parte di mondo. Iniziative semplici, si è detto, importanti proprio perchè concreta-mente utili e facilmente attuabili. Ma il tassello fondamentale dell’agire

di Diana pastarini

una Guida per... volontari! l’assemblea è stata come di consueto un momento non solo programmatico,ma anche di dialogo e di confronto. uno spazio di discussione per riflettere sulle iniziative e sulle modalità di partecipa-zione ai progetti che coinvolge in modo particolare Forum solidarietà, per il suo ruolo di coordinamento e collettore delle istanze delle associazioni. Fabio Faccini – responsabile per Forum - ha ribadito al tavolo la volontà di riprendere a lavorare su progetti di formazione dei volontari e sull’organizzazione di una festa dedicata alla cooperazione e alla multiculturalità, ma soprattutto ha annunciato la prossima realizzazione della Guida del volonta-riato internazionale di parma, realizzata in collaborazione con la casa editrice edicta. si tratterà di uno strumento agile e di facile consultazione, utile per orien-tarsi nel variegato scenario cooperativo del nostro territorio e magari decidere di aderire a progetti di solidarietà. le schede di presentazione, identificative delle singole associazioni, in ordine alfabetico, saranno precedute da due indici tematici – per area di intervento e per settore di intervento - che consenti-ranno al lettore di avere una panoramica esaustiva sia delle associazioni che si occupano di uno specifico ambito (sanità, infanzia, etc) sia di quelle che operano in uno specifico continente.

ComunICAzIonE AL vAGLIo dEL tAvoLo LA rEALIzzAzIonE dI unA rIvIStA

Edicta propone “Parma Cooperazione internazionale”al tavolo dei cooperatori parmensi si è parlato anche di comunicazione: la casa editrice edicta

ha avanzato la proposta di realizzare una rivista bimestrale dedicata alle associazioni che si occupano di iniziative e progetti in favore dei popoli del sud del mondo. l’idea di “parma coopera-zione Internazionale” nasce da un’analoga esperienza in territorio modenese, avviata nel maggio 2007 e corroborata da incoraggianti riscontri di pubblico. uno strumento di comunicazione utile per informare i cittadini sulle attività delle associazioni, su emergenze umanitarie spesso ignorate dai media generalisti, per dialogare con le comunità di stranieri presenti sul territorio e incentiva-re un agire realmente cooperativo.

la rivista si comporrà di diverse sezioni, per dare spazio all’approfondimento delle tematiche urgenti dei nostri giorni, come agli appuntamenti inerenti la cooperazione internazionale da non perdere sul territorio parmense, ai progetti di solidarietà delle associazioni come alle strategie messe in campo da enti, istituzioni e imprese che tramite il tavolo provinciale della cooperazione decentrata continuano a sperimentare azioni concrete di cooperazione in diversi paesi del mondo. edicta, con il sostegno dell’assessorato alle relazioni Internazionali e cooperazione decentrata della provincia di parma e di Forum solidarietà, si propone di rendere il bimestrale “parma coo-perazione Internazionale” uno spazio di confronto e di partecipazione, una cassa di risonanza di quei concetti e di quelle istanze che animano il variegato mondo del volontariato internazionale.

Al centro l’assessore provinciale Gabriele Ferrari, a sinistra Fabio Faccini di Forum Solidarietà, a destra il dirigente Carlo Basilo Bonizzi, al Tavolo provinciale per la Cooperazione internazionale

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Nati negli anni ‘60 in Inghilterra, da un’idea della dottoressa Cicely Saunders, fondatrice del primo

hospice, presso l’ospedale St. Cristopher di Londra, i centri per le cure palliative, in Italia, si sono sviluppati tardi. Oggi, sono ancora in molti a non sapere a cosa servano queste strutture e la loro presenza nel nostro paese è inferiore rispetto alle altre nazioni. “Si ha tendenzialmente una visione distorta, per questo motivo puntiamo ad iniziative di informazione” spiega il professor Francesco Ghisoni, co-ordinatore della rete delle cure palliative dell’Ausl di Parma. “Non si deve pensare agli hospice come a luoghi dove si va a morire, si tratta di strutture assistenziali specializzate nella medicina palliativa, dove si cerca di alleviare il dolore fisico dei pazienti in gravi condizioni di salute e di alleggerire la sofferenza psicologica che queste situazioni generano, sia per il malato sia per le famiglie”. Il termine inglese hospice, infatti, letteralmente significa “luogo di accoglienza e rico-vero per malati” affetti da patologie in fase avanzata. La filosofia delle cure palliative è il miglioramento della qualità della vita, attraverso il controllo globale del dolore, grazie alla presenza di figure specializzate e multidisciplinari, in grado

“Le cure palliative sono un’opportunità assistenziale” spiega Francesco Ghisoni, responsabile della rete per l’Ausl di Parma. “La sfida è coordinare l’attività dei centri con momenti di confronto e strategie condivise”

Hospice, una realtà poco conosciuta

di seguire la grande varietà dei casi sot-toposti e predisporre programmi di cura personalizzati. “La provincia di Parma è, in Emilia Romagna, il territorio con la più alta presenza di ho-spice” afferma Ghi-soni. Attualmente ne esistono 4, su 18 in ambito regionale, con un totale di 43 posti letto, un numero stu-diato in rapporto alla popolazione”. Il pri-mo centro per le cure palliative ad essere inaugurato nel par-mense è stato quello di Fidenza, nel 2004, e poi a seguire, Borgotaro, Langhirano ed infine, Parma, nel 2007, all’interno della casa di cura “Piccole Figlie”. Solo l’hospice dell’ospedale di Borgotaro è di gestione pubblica, mentre gli altri sono a gestione mista pubblico – privato, in regime di convenzione con l’Ausl, col risultato che l’accesso e le cure vengono comunque garantite al paziente gratuita-mente. “È un’opportunità assistenziale importante, che la gente deve imparare a conoscere per capirne l’importanza. Fino

a non molti anni fa, in Italia, l’alternativa per un paziente in gravi condizioni e ter-minale era il ritorno a domicilio a carico dei familiari, con tutte le difficoltà legate all’organizzazione dell’assistenza” conti-nua Ghisoni. “Questa è una realtà che va valorizzata, nei programmi dell’Ausl lo si sta facendo, tanto che fra i temi in discus-sione c’è anche l’ aumento dei posti letto dedicati al distretto di Parma”. Ma come sono organizzati gli hospice? La terapia del dolore parte dal presupposto che la sofferenza non deve essere accettata pas-sivamente. A questo obiettivo si arriva non solo attraverso le terapie palliative farma-cologiche, ma anche tramite l’ambiente che si crea intorno al malato. Gli hospice vengono così impostati come spazi aperti che permettono, ad esempio, di poter te-nere con sè il proprio animale domestico o di portare da casa gli oggetti a cui si è affezionati. Le visite sono consentite senza alcun limite di orario per i parenti, in modo che la famiglia possa trovarsi a proprio agio e stare il più possibile vicino al malato. Gli interni sono curati, l’arre-

di vincenzo pirillo

In alto l’hospice di Borgotaro, qui a fianco invece una riunione al centro di Langhirano

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Hospice, una realtà poco conosciuta

damento tenta infatti di riprodurre il più possibile l’atmosfera domestica. Esistono camere singole che garantiscono la priva-cy, locali climatizzati, muniti di telefono e televisori, pareti colorate, abbellite da quadri e tendaggi in tinta.

Il piano assistenziale è personalizzato, nel rispetto dei ritmi di vita del paziente, inoltre viene garantito al medico curante il libero accesso, in modo che possa con-tinuare a seguire il paziente. Un sistema, quello delle cure palliative, che vorrebbe non tralasciare nulla al caso, superando l’idea che anche ai malati ai quali viene detto che “non c’è più nulla da fare”, in realtà, c’è ancora molto da fare.

“Il 90% dei degenti sono malati onco-logici, anche se non mancano pazienti con problemi cardiologici, neurologici

e pneumologici, si tratta ovviamente di situazioni gravi, an-che se non sempre di ricoveri definiti-vi” precisa Ghisoni. “Nei centri per le cure palliative non si cura la malattia, ma la si allevia, un obiettivo che richiede sostegno continuo, in questo senso il lavoro degli infermieri è fondamentale, sono loro che assistono i pazienti nell’arco delle 24 ore – e aggiunge – una nostra scelta organizzativa importante è stata la figura del Dirigente Infermieristico, una novità assoluta in campo nazionale, già

operante presso le nostre strutture con funzione di coordi-namento”. Il perso-nale impegnato negli hospice, oltre a quel-lo infermieristico, comprende il medico generale, l’algologo, specializzato nella terapia del dolore, il fisioterapista, lo psicologo e una se-rie di professionisti esterni, consultati a seconda delle esi-genze. Ma le cure applicate non si li-mitano solo a quelle

Sono circa 1.300 i pazienti assistiti dal 2004sono quattro i centri per le cure palliative del parmense, a copertura dei distretti sanitari,

per un totale di 43 posti letto: a parma, presso la casa di cura “piccole Figlie” (8 posti letto), a langhirano, al centro per le cure progressive “pietro coruzzi” (12 posti), a Fidenza, all’interno del complesso sanitario di vaio (15 posti), a Borgotaro, dentro il presidio ospedaliero (8 posti). sono circa 1300 i pazienti assistiti in queste strutture a partire dal 2004. la media di degenza è di 20-25 giorni, per la maggior parte dei casi si tratta di malati oncologici. Il ricovero avviene in presenza di requisiti molti precisi, la precedenza viene data ai residenti in zona. Due i canali di accesso: tramite la prescrizione del medico di medicina generale o su richiesta di un reparto ospedaliero. In entrambi i casi la richiesta è motivata dal fatto che le cure non riescono più a rispondere alle necessità del paziente, come quella di un’assistenza giornaliera totale.

A fianco Francesco Ghisoni; sotto due immagini degli hospice di Parma, a destra, e Fidenza

tradizionali medico farmacologiche, i programmi abbracciano anche progetti innovativi come ad esempio l’arte o la musica usate in senso terapeutico. È sempre garantita l’assistenza religiosa ed è previsto per la famiglia un servizio di “assistenza al lutto”, anche dopo la perdita della persona cara. “Tre le sfide del futuro, la prima è raccordare i centri operanti sul territorio, con momenti di confronto e strategie condivise per arrivare a modelli di gestione uniformi, lavorando sempre di più come rete – prosegue Ghisoni - la seconda, il mi-glioramento dell’assistenza a domicilio – e conclude – la terza, la formazione in senso palliativistico, con una riconosciuta specializzazione nella terapia del dolore in linea con quanto già richiesto dalla Società Italiana Cure Palliative, perché chi lavora negli hospice deve avere com-petenze specifiche, per quanto riguarda la conoscenza dei farmaci e un corretto approccio al paziente, per la delicatezza e complessità dei casi trattati”.

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ghezza dei telomeri, indicatori dell’ età biologica della cellula.

“In questi anni abbiamo portato avanti uno studio osservazionale che ha coinvolto 165 soggetti, partendo dalla consape-volezza che i classici fattori di rischio cardiovascolare, quali il fumo, l’obesità o l’ipertensione, possono rendere conto della maggior parte degli eventi cerebro-cardiovascolari, tuttavia si registra una grande variabilità interindividuale di tali eventi che spesso non sono spiegati dai classici fattori di rischio – spiega la ricer-catrice trentacinquenne Dei Cas - Da qui la necessità di cercare nuovi marcatori di

Alcune di queste ricerche presentate sono oggetto di progetti che sono stati fi-nanziati dalla comunità europea. Si tratta di tre giovani parmigiani, Diego Ardigò, Laura Franzini e Alessandra Dei Cas, che hanno presentato, durante le sessioni del convegno, i risultati delle loro ricerche, rispettivamente: sul tema della relazione tra fumo di sigaretta, ipercolesterolemia, obesità e risposta infiammatoria tramite analisi gnomica; sul ruolo dello stile di vita e dell’alimentazione nel causare danni ai vasi arteriosi; sui nuovi marcatori per il rischio cardiovascolare, in particolare le cellule progenitrici endoteliali e la lun-

Si è conclusa l’ottava edizione di “Parma Diabete”, il convegno na-zionale che si svolge ogni quattro

anni nella nostra città, con l’intento di riunire i ricercatori più giovani che ope-rano con brillanti risultati nelle principali scuole di ricerca diabetologica italiana, per fare il punto sulle nuove linee di ricerca e sulle metodologie più innovative, per conoscere meglio il diabete e le sue complicanze. Una tre giorni di studio, presso il Centro Congressi S. Elisabetta del Campus Universitario, rivolta agli specialisti, che ha visto la partecipazio-ne di medici e ricercatori provenienti da tutta Italia.

La prima edizione di “Parma Diabete” risale al 1985, grazie all’impegno della scuola di Endocrinologia, con lo scopo di offrire un luogo “informale”, dove i giovani ricercatori potessero confrontarsi con esperti e specialisti. Nel tempo, il convegno si è confermato un appunta-mento fisso e riconosciuto, giungendo oggi alla sua ottava edizione.

“Sono soddisfatta, i risultati sono stati molto positivi – afferma Ivana Zavaroni, endocrinologa dell’U.O. Clinica e Terapia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Uni-versitaria di Parma e organizzatrice del meeting - Il livello di ricerca dei giovani è alto, con punte di particolare rilievo, e con pubblicazioni alle spalle importanti – continua - In particolare, sono contenta dei lavori portati avanti dal gruppo da me guidato, che sono indirizzati allo studio del diabete e delle malattie metaboliche, approfondendo il ruolo dei fattori di rischio cardiovascolare”.

Il meeting aperto ai giovani ricercatori ha visto protagonisti i progetti di tre medici dell’U.O. Clinica e Terapia Medica di Parma, già selezionati dall’Unione Europea

“Parma diabete” ottava edizioneALImEntAzIonE trE GIornI dI StudIo PEr PrESEntArE Lo StAto dELLA rICErCAsanità

Al meeting, 4 sessioni e 25 relazioni di esperti provenienti da tutta Italia a confrontoIl diabete trattato sotto tutti i punti di vista, in

particolare: biologia molecolare e genetica, rischio cardiovascolare dei soggetti diabetici, educazione alimentare per prevenire sovrappeso e obesità. Questi i temi dell’ottavo meeting “parma Diabete”, il convegno nazionale, promosso dall’azienda ospedaliera - universitaria di parma, col patrocinio della società Italiana di Diabetologia (sID), che dal 1985 si svolge nella nostra città con cadenza qua-driennale. Dal 22 al 24 gennaio, il centro congressi s. elisabetta del campus universitario ha ospitato dottori e ricercatori venuti da tutta Italia, con lo scopo di presentare e discutere le ultime ricerche scientifiche in diabetologia.

I lavori sono stati divisi in quattro sessioni, durante le quale sono state presentate venticinque relazioni, tutte da parte di giovani ricercatori prove-

nienti dalle principali università e ospedali italiani. In un clima sereno e stimolante, gli studiosi hanno così potuto esporre e spiegare i risultati delle pro-prie ricerche davanti ad illustri esperti in materia, suscitando dibattiti e confronti tra i partecipanti.

tre delle relazioni sono state presentate da alcuni ricercatori del dipartimento di medicina Interna e scienze Biomediche dell’ateneo parmi-giano. si tratta di Diego ardigò, laura Franzini ed alessandra Dei cas, tutti appartenenti al gruppo di lavoro della professoressa Ivana zavaroni, endocri-nologa dell’ospedale di parma e organizzatrice del convegno.

I tre ricercatori parmigiani, in particolare, hanno studiato il diabete occupandosi dei fattori di rischio di malattie cardiovascolari, più elevati nei soggetti diabetici rispetto ai soggetti sani.

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In alto un momento del convegno, sopra Alessandra Dei Cas durante la sua relazioneNell’altra pagina da sinistra: Laura Franzini, Diego Ardigò, Ivana Zavaroni e Alessandra Dei Cas

sanità

rischio, in modo da riuscire ad individuare preventivamente le persone che neces-siteranno di un intervento terapeutico”.Partendo inizialmente da soggetti nei quali il problema non si era ancora eviden-ziato, la giovane ricercatrice ha studiato due nuovi marcatori di rischio: le cellule progenitrici endoteliali (cellule staminali) e la lunghezza dei telomeri, cromosomi indice di senescenza cellulare.

“Ci tengo a precisare che l’utilizzo nella pratica clinica di questi due marcatori necessita sicuramente di successivi studi di conferma – continua Dei Cas -, ma sono contenta di aver potuto presentare i risultati raggiunti davanti ad un uditorio di esperti nazionali. Penso che questo convegno abbia rappresentato una gran-de occasione per noi ricercatori e sono sicura che, grazie a questa opportunità, potranno nascere in futuro proficue col-laborazioni”.

Dello stesso parere, anche Laura Franzini, specializzanda ventinovenne in Medicina Interna. “In questi tre giorni abbiamo avuto la possibilità di illustrare la qualità delle nostre ricerche, ma anche di scoprire nuovi orizzonti e nuove metodi- che di studio attraverso le relazioni degli altri colleghi – dice la ricercatrice, che ha lavorato sul rapporto tra lo stile di vita e l’aterosclerosi subclinica.

“L’obiettivo iniziale del mio studio era appunto quello di valutare che peso aves-se lo stile di vita nell’insorgenza di stati di aterosclerosi in soggetti diabetici – precisa - Le mie ricerche si sono soffermate in particolare su due campi, l’attività fisica e l’alimentazione, e hanno dimostrato che entrambi rappresentano un fattore discriminante importante – prosegue -, una normale attività fisica giornaliera, non agonistica intendo, contribuisce a preveni-re stati di aterosclerosi, e lo stesso vale per i cibi ricchi di antiossidanti, come la frutta e la verdura colorata, ad esempio pomo-dori, carote e frutti di bosco, o bevande come il vino rosso, il caffè e il tè”.

Diego Ardigò, dottorando di ricerca in

Fisiopatologia Sistemica, 33 anni, si è soffermato a studiare, invece, gli aspetti di prevenzione contro le malattie cardio-vascolari.

“Partendo dalla situazione dei globuli bianchi, valutando se sono infiammati o meno, si può prevedere, a parità di rischio, chi avrà problemi cardiovasco-lari – spiega il ricercatore -. Si tratta di studiare alcuni geni specifici, e per farlo, abbiamo utilizzato una nuova metodica che permette di osservare l’intera mappa genetica umana – sottolinea -, parliamo al momento di dati preliminari, ma che mi hanno impegnato per ben dieci anni”.

La ricerca, infatti, necessita di tempi lunghi, così come di risorse economiche. “A livello nazionale gli incentivi scarseg-giano – conclude Ardigò -. Per fortuna, ci sono i finanziamenti europei, che, pur essendo rivolti a ricerche multinazio-nali, rappresentano un’opportunità per continuare a svolgere il proprio lavoro in Italia”.

prosegue la collaborazione tra l’azien-da ospedaliero universitaria di parma e “il mese”.

Dal prossimo numero riprenderà le rubrica dedicata agli approfondimenti con gli interventi degli specialisti dell’azienda ospedaliero universitaria di parma.

su ciascun numero de “il mese” sarà trattato un tema diverso.

se siete interessato a chiedere informazioni o a suggerire un argomento, contattate la redazione de “il mese” via mail scrivendo all’indirizzo:

[email protected] o via telefono, chiamando in redazione allo 0521 251848

Scrivete a Il mese!

degenza e day hospital di oculistica vanno all’Ala Est

la degenza e il day hospital di oculistica dell’azienda ospedaliero-uni-versitaria di parma sono stati trasferiti al 5° piano dell’ala est (ex ala a) del nuovo ospedale. Il trasferimento è avvenuto nei giorni scorsi. anche il comparto operatorio ha cambiato sede. una sala operatoria, per interventi minori quali la cataratta, è ubicata al secondo piano del monoblocco, attigua al day surgery. l’altra sala operatoria, per gli interventi chirurgici maggiori, è al terzo piano del monoblocco. una segnaletica dedicata è stata collocata nella precedente sede del reparto, al piano terra del monobloc-co, con indicazioni per raggiungere la nuova ubicazione in ala est. Invariati i numeri di telefono: guardiola degenza 0521.703101. Gli ambulatori speciali-stici rimangono nella loro sede al primo piano del corpo laterale del monoblocco.

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Sta nascendo sotto lo store IKEA l’impiantogeotermico più grande d’Europa: così Parmasi apre ad una tecnologia d’avanguardiaper efficienza e rinnovabilità energetica

Indovinello: un gros-so centro commer-ciale (ma potrebbe

trattarsi anche di un palazzo di uffici, di un ospedale, di un centro benessere) consuma 100 unità di energia all’anno; per fare cosa, in misura maggiore? Ri-sposta: sono gli impianti di climatizzazione a richiedere quasi la metà di quelle unità (45, per l’esattezza), mentre le altre voci di consumo possono essere considerate residuali. Utilizzare l’energia fossile per riscaldare o rinfrescare gli ambienti in cui viviamo non rappresenta più una soluzione sostenibile; sia perchè petrolio, carbone e gas naturale sono destinati ad esaurirsi, sia perché la loro combustione è la principale causa dell’acuirsi dell’effetto serra. Che fare allora? Una risposta possibile si trova molto vicino a noi: all’IKEA di Ugozzolo, dove sta nascendo il più grande impianto geotermico a bassa entalpia di tutta Euro-pa. Di cosa si tratta?

“Per raffreddare un ambiente - spiega l’ingegnere Luca Tirillò della Ground Heat Systems, l’impresa che ha progettato e realizzato l’impianto - occorre sottrargli calore. La geotermia ci consente di trasferi-

re questo calore dall’edificio al sottosuolo, dove viene immagazzinato e poi restituito in inverno”. In estrema sintesi, ecco cosa succede. Sotto uno dei parcheggi del centro commerciale è stato realizzato un sistema di 213 sonde installate ad una

profondità di 146 metri: si tratta di tubi in polietilene, nei quali circola semplice acqua di acquedotto. Il sistema di sonde è collegato ad una pompa di calore, a sua volta comunicante con l’impianto di tratta-mento dell’aria dell’edificio. “Oltre i dieci metri di profondità – prosegue Tirillò - la temperatura del terreno è costante, non risente più di ciò che avviene sulla superfi-cie. D’estate, dunque, la temperatura ester-na sarà maggiore di quella del sottosuolo, e il calore tenderà naturalmente a trasferirsi nei primi metri di terreno; in inverno sarà invece più bassa la temperatura esterna, e il calore tenderà a trasferirsi dal sotto-suolo all’esterno”. L’impianto geotermico asseconda e amplifica questo spostamento: d’inverno sottrae il calore dall’edificio e lo rilascia - mediante l’acqua che scorre nelle sonde - nel terreno; d’inverno riprende il calore dal terreno e lo rilascia all’edificio, riscaldandolo.

È energia pulita: “Si rinfresca e si riscal-da senza bruciare assolutamente nulla. L’energia utilizzata per far funzionare la pompa di calore – specifica poi Tirillò – proviene, nel caso di IKEA, dalle centrali idroelettriche; ma nulla vieta di utilizzare un sistema fotovoltaico per ridurre davvero a zero le emissioni di gas serra (si veda il

ambiente

Fresco e caldo dal cuore della terra

di Ilaria Gandolfi

Il 6 febbraio un convegno“Il calore della terra: una risorsa da va-lorizzare. Il caso IKEA e le applicazioni avanzate della geotermia” è Il titolo di un workshop organizzato dall’Agenzia Parma Energia per il 6 febbraio 2009 all’Auditorium Paganini, a partire dalle ore 9. Al convegno, realizzato in colla-borazione con Comune e Provincia di Parma, interverranno tra gli altri Gianni Silvestrini, Sergio Chiesa, Giuseppe Caravita. La partecipazione è gratuita previa iscrizione. Info: 02 89691877

Come funziona il geoscambio

zero emissioni: così è possibile

Un esempio di applicazione del progetto zero emissioni: l’energia necessaria a far funziona-re la pompa di calore del geoscambiatore può essere ottenuta da pannelli fotovoltaici

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box qui a fianco)”. Ed è rinnovabile: “La crosta terrestre è profonda 50 chilometri; le sonde geotermiche arrivano appena a 150 metri. Stiamo utilizzando il calore che si trova sulla ‘pelle’ della terra, e questo ca-lore è di provenienza solare, non endogeno: se l’impianto è ben dimensionato, il calore che spostiamo non si esaurirà mai”.

Il principale punto di forza di questa nuova tecnologia – anche se non l’unico: si veda la scheda in alto - è però l’efficienza: una parola che, tra le altre cose, si traduce in risparmio per chi paga la bolletta. “In estate – sostiene Tirillò – da un chilowattora elettrico produco 6 kWh di freddo; altri 7 kWh li riconsegno al terreno. L’indice di efficienza è pari a 6, quando con i sistemi tradizionali di condizionamento non si

supera mediamente il 2.5 - 3.0. D’inverno, con un kWh elettrico produco 5 kWh di caldo: i rimanenti quattro li ha ceduti il terreno, in modo assolutamente gratuito!”. A rendere meno attraente l’utilizzo del geotermico sono i costi di progettazione e realizzazione degli impianti: spesso proibitivi per l’uso residenziale, vengono ammortizzati più facilmente se a benefi-ciare del campo di sonde è una struttura molto ampia o un intero quartiere. “I costi, senza dubbio alti – afferma l’ingegner Tirillò – sono dovuti principalmente alla complessità della progettazione e alle tec-nologie necessarie per trivellare il terreno. La nascita di un mercato, di un’intera filiera, garantirebbe senza dubbio un ab-battimento dei costi, ma questo processo è ostacolato da alcuni fattori. L’efficienza dell’impianto è garantita prima di tutto dal suo giusto dimensionamento: un risultato che richiede molte competenze differenti, ancora non diffuse. Il mercato è ‘inquina-to’ da chi vende impianti a basso prezzo applicando al geotermico tecnologie non adatte - si veda il box sul problema delle falde - o non affrontando un’adeguata pro-gettazione, con il risultato di consegnare al cliente un impianto molto costoso e poco conveniente”. Non aiuta nemmeno la legislazione nazionale, ancora poco chiara e poco incentivante: “Nel caso di Parma – conclude Tirillò - hanno giocato un ruolo strategico il lavoro dell’Agenzia Parma Energia, la disponibilità delle Isti-tuzioni coinvolte e, non in ultimo, l’ampia esperienza nel settore di IKEA, che ha già scelto il geotermico per propri negozi di Milano e Torino”.

GEotErmICo In SIntESI I PuntI dI ForzA E I PuntI dI CrItICItà

Ad alto rendimento, ma (ancora) molto costosoL’energia geotermica a bassa entalpia applicata agli impianti: ecco unasintetica analisi degli aspetti vantaggiosi e di quelli più problematici.

A favore:- é una fonte energetica rinnovabile e una tecnologia ad alta efficienzaenergetica- è disponibile 24 ore al giorno senza discontinuità- è disponibile senza alcuna fluttuazione in qualsiasi condizionemetereologica- è disponibile con uniformità in qualsiasi regione del territorio: non è necessario alcun costo di trasferimento dell’energia, si tratta di energia indigena- l’impatto architettonico, visivo e acustico è nullo (l’impianto è completamente interrato)- non è richiesto nessun “sistema tampone” o di regolazione (accumulatore)- i costi di manutenzione, rispetto ad una soluzione tradizionale, sono ridotti- non esistono costi di sostituzione nel tempo: il materiale utilizzato è chimicamente inerte e garantisce il mantenimento delle prestazioni

Contro: - non esiste ancora un mercato, una filiera in grado di abbattere i costi di indagine, progetta-zione e realizzazione, che sono indubbiamente alti- inadeguata reperibilità di professionisti ed esperti nel dimensionamento: spesso manca la multidisciplinarietà necessaria alla progettazione di impianti realmente efficienti- legislazione ancora vaga e non incentivante

Fresco e caldo dal cuore della terraPer garantire all’impianto geotermico una buona efficienza occorre che le sonde raggiungano una profondità non inferiore agli 80-100 metri. Questo spesso implica la necessità di attraversare le falde acqui-fere presenti nel sottosuolo, che possono risultare anche isolate da strati argillosi: mettere in comunicazione le prime falde, generalmente inquinate, con quelle sottostanti, comporta il rischio di compro-mettere la qualità dell’acqua contenuta in quelle a scopo idropotabile. Sotto l’IKEA di Parma, ad esempio, esistono tre falde: dalla seconda (situata a circa - 40 metri) in giù sono considerate idropotabili, e quindi da tutelare. La tecnologia utilizzata nell’impianto di Parma, a differenza dei sistemi tradizionalmente utilizzati per la costruzione di pozzi, garantisce la risolu-zione del problema: vediamo come.

Nelle apparecchiature con tecnologia “a doppia testa di rotazione” una parte della macchina (la prima “testa”, appunto) disgrega il terreno, lo frantuma: una seconda parte della macchina, dopo pochi centimetri riveste il foro appena creato con un mantello cilindrico di metallo. Questa “camicia metallica” sostiene il foro e isola ermeticamente le falde acquifere, perchè l’argilla che le separa vi aderisce perfettamente. Tutti i detriti si incanalano dentro al mantello metallico e, tramite aria compressa o acqua, vengono fatti risalire verso l’uscita del foro. Una volta eliminati i detriti, vengono sfilate le aste interne di trivellazione: rimane dunque una colonna piena di aria o di acqua delimitata dall’ar-matura metallica. Viene inserita la sonda geotermica, e dal fondo del foro si inizia ad iniettare cemento: l’acqua o l’aria, molto meno dense del cemento, tendono a galleggiare e ad uscire dal foro, che si riempie uniformemente di malta cemen-tizia. L’ultima operazione consiste nello sfilare il rivestimento metallico del foro: per pressione naturale il cemento viene proiettato contro le pareti del foro, sigillan-dolo ermeticamente. Viene così garantita la non comunicabilità delle falde e una buona conduttività del cemento, indispen-sabile per l’efficienza dell’impianto.

Nei sistemi tradizionali a singola testa di rotazione il trivellatore disgrega il terreno, mentre dal basso viene iniettato un flusso di fango bentonitico: la colonna di fango mantiene aperto il foro ed elimina i detriti, ma inevitabilmente mette in comunicazio-ne i diversi strati ghiaiosi del terreno in cui si trovano le falde. La bentonite (peraltro considerata un rifiuto speciale) crea inoltre problemi nella fase di iniezione del cemento, con rischio di compromettere la conducibilità termica della geosonda.

Falde acquifere? nessun problema

Le componenti dell’impianto- Pompa di calore ad alta efficienza energetica: è il “cuore” dell’impianto, la sua scelta dev’essere subordinata allo studio del carico energetico richie-sto dall’edificio- Sistemi integrativi di punta per stoccaggio del calore o banca del ghiaccio- Sonde geotermiche: solitamente han-no diametro di 14 centimetri e hanno forma di singola o doppia “U”- Apparecchiature per la trivellazione del terreno di ultima generazione: rappresentano il 50-60% del costo dell’impianto-Sistemi di diffusione del calore di ultima generazione: idronici o per irraggiamento

Un impianto geotermico

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ambiente

La sfida ambientale è certamente uno dei temi più sentiti a livello mondiale,

una sfida probabilmente senza ritorno, da vincere a tutti i costi, per la salute del pianeta e dei suoi spesso disattenti abitanti. Il cittadino comune si trova spesso di fronte a scelte energetiche ed ambientali, probabilmente senza averne la consapevolezza: oltre alla classica raccolta differenziata dei rifiuti, esistono altre pratiche virtuose capaci di aiutare l’ambiente, ma anche i nostri risparmi. Se ogni singola persona può realizzare un

piccolo ma signi-ficativo risparmio energetico usan-do i frangi getto nei rubinetti, in-stallando piccoli depuratori casa-linghi, azionando gli elettrodome-stici solo a pieno carico, ancora di più possono fare le i s t i tuz ion i : in questo am-bito, il Comune di Parma ha da poco presentato ed approvato un progetto preliminare per l’installazione di impianti solari termici in sei edifici pubblici del nostro territorio. Il progetto dovrà essere cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente all’interno del bando “Il Sole negli Enti Pubblici” per una quota che si attesta intorno al 65% (su un co-sto totale di 374.862 euro). I sei edifici individuati per il progetto (tre asili nido, di via Montebello, via S.Remo e di Via Emilia Est, 2 piscine, via Zarotto e viale Piacenza, e il centro sportivo Stuard) grazie a questo progetto potranno usu-fruire della risorsa più pulita e rinnova-bile che conosciamo, quella solare, che verrà sfruttata per dotare le strutture di acqua calda.

Calore pulito alla luce del soleMeno sprechi: sei edifici del Comune saranno dotati di impianti solari termici

ECoLoGIA PArtE IL ProGEtto “IL SoLE nEGLI EntI PubbLICI” PEr un’EnErGIA PuLItA

Al momento dell’approvazione definitiva del finanziamento, ci saranno 6 mesi di tempo per completare il progetto e portarlo materialmente a termine. Solo uno dei passi che il Comune di Parma sta compiendo per andare incontro all’efficienza ambientale, al grido di “più raziocinio, meno sprechi”.

È l’assessore all’Ambiente del Comu-ne, Cristina Sassi, a spiegare la soddi-sfazione per questo passo e ad illustrare i progetti futuri: “Una corretta politica ecologica si basa soprattutto sulla coo-perazione: cooperazione tra istituzioni, collaborazione con la cittadinanza. Nel primo caso, abbiamo un progetto in collaborazione con la Provincia di Par-ma, che istituirà il bando di gara, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico presso la Casa Protetta di Via Milano; nel secondo caso, attraverso l’iniziativa delle domeniche ecologiche cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica, con la diffusione il più possibile capillare

delle buone pratiche da mettere in atto casa per casa.

Ma non ci fermia-mo qui: con l’ap-provazione del RUE (Regolamento Ur-banistico Edilizio) possiamo finalmen-te procedere alla stesura del Piano Energetico Comuna-le, che sarà pronto nei prossimi mesi e che, naturalmente, doveva attendere le indicazioni del RUE per sapere in che direzione procedere e in quale direzione muoversi, per ridurre

gli sprechi e per dare il via ad una po-litica di incentivi per i virtuosi dell’am-biente”.

All’orizzonte si iniziano ad intravedere progetti ancora più ambiziosi: “Oltre al piano per il contenimento degli sprechi energetici già in atto, che prevede, ad esempio, l’illuminazione notturna dei monumenti cittadini con lampade a led e a basso consumo, vorrei mettere in atto un progetto ancora più ambizioso: quello di dotare i parcheggi scambiatori cittadini di pannelli solari, che possano rifornire di energia rinnovabile la città. Si tratterebbe di un grande salto ecologi-co”. Un salto probabilmente inevitabile, un salto che non si può più rimandare.

di matteo sartini

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33il mese febbraio 2009

ambiente

Sono il risparmio e la difesa dell’am-biente i due principi che hanno ispirato

la “rivoluzione verde” che la Provincia sta mettendo in atto in questi giorni sulla gestione del proprio parco automezzi. L’operazione, realizzata dal Servizio Bilan-cio e Provveditorato, è stata presentata a fine gennaio in Provincia dagli assessori al Bilancio Ettore Manno e all’Ambiente Giancarlo Castellani, dal ragioniere capo Ivana Comelli e da Giovanni Orlandini Ad di Carserver la società che ha vinto l’appal-to. Con il Piano di dismissione sono stati venduti 75 veicoli di proprietà dell’Ente, e rottamati altri 15 mezzi.

“Abbiamo dismesso una flotta obsoleta e operato una scelta che guarda alla sicu-rezza delle lavoratrici e lavoratori dell’En-te – ha spiegato Manno – e l’abbiamo sostituita con mezzi ecocompatibili tutti presi a noleggio, con un contratto a lungo termine, della durata di sei anni. In questo modo sono stati introdotti elementi di sana economia aziendale, una scelta che la Provincia pratica su tutti i fronti”.

La spesa annua del Contratto di noleggio ammonterà a 271.000 euro e sarà fron-teggiata con le economie derivanti dalla razionalizzazione del servizio. Il risparmio dei costi fissi, tra manutenzione, bolli, as-sicurazione, carburante è stato stimato in 152 mila euro, a cui vanno anche aggiunti 55 mila euro, cioè il costo del tempo lavoro dei dipendenti “speso” in questo ambito. A questi valori c’è da aggiungere la cifra di 255 mila euro ricavati dalla vendita dei 75 veicoli, con un maggiore introito ottenuto in sede di gara di 75 mila euro.

Sempre in sede di gara si sono anche

ottenuti vantaggi qualitativi sull’allesti-mento dei mezzi e sulla loro manutenzione come optional aggiuntivi (catene, autoradio e predisposizione, lavaggi, portapacchi e paracolpi, ecc.) Le 82 vetture nuove sa-ranno: 66 panda natural power, 12 panda 4x4, 2 multipla bipower, 1 fiat doblo’ cargo bipower, 1 grande punto.

Tutto verrà gestito attraverso un sistema dialogante informatizzato in aggiunta ai sistemi tradizionali di “tabella di marcia”. Il sistema permetterà un controllo dei costi e delle percorrenze in tempo pressoché reale.

Al risultato positivo di natura economica si aggiunge il secondo risultato dell’opera-zione: la riduzione dell’impatto ambienta-le, infatti l’84% del parco auto a noleggio sarà costituito da veicoli eco-compatibili, cioè auto alimentate a metano, gas liquido o ibride.

“Crediamo che una buona amministra-zione si qualifica per quello che dice e fa:

La Provincia viaggia ecologicaDismesso il vecchio parco auto, piazzale della Pace noleggia mezzi ecocompatibili

mobILItà un PASSAGGIo ChE EvItErà L’EmISSIonE dI 60 tonnELLAtE AnnuE dI Co2

la nostra scelta è la dimostrazione che si può inquinare meno spendendo meno. – ha sottolineato Castellani – L’operazione essere un esempio per i cittadini perché da ognuno dipende il miglioramento qualitati-vo del territorio. In questo modo contribuia-mo a ridurre l’immissione nell’atmosfera di anidride carbonica, polveri sottili e ossidi di azoto. Insomma: aria più pulita”.

I conti sono presti fatti. Con la dismis-sione dei vecchi automezzi, di cui una quindicina molto vecchi immatricolati negli anni dal 1993 al 1997, le emissioni di anidride carbonica (CO2) passeranno da circa 215 tonnellate/anno a circa 155 tonnellate/anno con una riduzione di circa il 30% paragonabile al totale assorbito all’anno da un bosco di 12 ettari. La mancata emissione di circa 60 tonnellate/anno è assimilabile a quella che produco-no all’anno le caldaie domestiche di 35 famiglie composte in media da 3 persone. Significativo inoltre anche l’impatto sul particolato fine (PM10) che viene prati-camente quasi azzerato.

“Le aziende pubbliche – ha osservato Orlandini – non stanno facendo questo anzi di solito vanno a rimorchio dell’in-novazione. Per questa ragione è ancor più apprezzabile la scelta operata dalla Provincia di Parma sulla eco compatibilità, un approccio a cui le aziende private sono molto interessate”.

L’iniziativa presentata a gennaio si inse-risce nel quadro delle linee dettate dalla Provincia sulla tutela dell’ambiente e che hanno i principali riferimenti strategici e operativi nel Piano tutela delle acque re-centemente adottato, ma anche nei Piani relativi alla qualità dell’aria, la gestione rifiuti e nel Piano energetico provinciale, al quale si sta lavorando in questi mesi.

di Irene Bertoli

In alto, gli assessori Castellani e Manno con una delle nuove vetture. Qui sopra, un momento della presentazione: a destra Giovanni Orlandini, amministratore delegato di Carserver

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22 febbraio: il Comune della Bassa ospitail Campionato Nazionale Invernale di questa disciplina, organizzato dal Team La Verde. La manifestazione è aperta a tutti

Nel cuore della Pianura Padana, do-menica 22 febbraio, i migliori bikers delle ruote ruvide e gli amatori che

vorranno mettersi alla prova disputeranno la prova unica del Campionato Nazionale Invernale di Mountain Bike. Sarà infatti il Comune di Fontevivo ad ospitare, grazie all’assegnazione della gestione dell’evento al locale Team La Verde (in collaborazione con l’amministrazione comunale e dalla Provincia di Parma), l’evento – inserito nel regolamento Udace - più importante del calendario maschile e femminile del “fuoristrada ciclabile”. Con un ricco programma, che prevede una giornata di sport e aggregazione, l’evento sarà una grande festa per tutti gli appas-sionati, che potranno gareggiare oppure assistere lungo il percorso a combattute gare di “cross country” o spericolate “pic-chiate”, il tutto nel suggestivo scenario della Bassa Parmense. Inoltre, la sicurezza lungo il percorso sarà garantita dai volon-tari della Protezione Civile di Fontevivo e

dagli agenti del Corpo Unico della Polizia Municipale dell’Unione Terre Verdiane. “Siamo orgogliosi di questo risul-tato – ha detto il primo cittadino di Fontevivo, Massimiliano Grassi – che conferma l’ottimo operato dell’as-sessore Daniele Guareschi in questi anni, dopo aver portato nel nostro pa-ese grandi eventi dedicati alla boxe ed infine alla mountain bike, valorizzando tut-te le discipline sportive, com-prese scherma e danza, attraverso la collaborazio-ne con lo Sport Club, le attività in palestra, i cor-si per i ragazzi e la Giornata dello Sport a giugno di ogni anno. Questo territorio ha saputo distinguersi e creare un vivaio di giovani orientati a vivere lo sport in modo sano, ricreativo e aggregativo”. Lo stesso assessore Guareschi ha invece sottolineato “l’ospitalità che caratterizza la nostra terra

e la capacità di offrire una buona accoglien-za agli sportivi: sono sicuramente due valori aggiunti che ci hanno aiutato a portare a Fontevivo il Campionato. Saranno circa 40 chilometri da pedalare in mountain bike, attraverso poderi e prati, lungo strade sterrate di campagna, seguendo il corso di canali storici, perla naturalistica del territorio”.

E, dal canto suo, anche l’altro partner istituzionale della manifestazione, la Provincia di Parma, “È lieta di sostenere questo evento – ha evidenziato l’assessore

sport

La mountain-bike è a Fontevivo

LA nuotAtrICE mAStEr dELLA SoCIEtà duCALE vILLA bonELLI hA trIonFAto AGLI uLtImI nAzIonALI uISP

Silvia Marchesini: non è mai troppo tardi per ricominciare... e iniziare a vincereQuando si dice il destino: se la nuotatrice

parmigiana Silvia Marchesini (nella foto, al centro) non avesse deciso di tornare in piscina dopo anni, proprio nello stesso impianto in cui si allenavano gli atleti della società Villa Bonelli, che l’hanno convinta ad unirsi a loro, probabilmente oggi non sarebbe campionessa nazionale UISP nella catego-ria master; anzi, due volte campionessa in una sola mattina: agli ultimi Campionati Italian Master UISP tenutisi lo scorso dicembre a San Marino, Silvia si è imposta nei 50 dorso e nei 100 stile libero.

Silvia, vuoi parlarci di San Marino?“Beh, devo dire che non mi aspettavo questi

risultati. L’anno scorso registravo tempi di due secondi superiori”.Cosa è successo in un anno?“Sicuramente hanno inciso la tenuta e la costanza. Mi alleno quat-

tro volte la settimana e in questo modo si migliora molto velocemente.

Però a San Marino, prima delle gare, avevo dato un’occhiata alla start list e ai tempi delle avversa-rie, in base ai quali non pensavo certo di vincere, soprattutto nel dorso, che non è proprio la mia specialità”.

Tu gareggi anche in mare aperto, giusto?“Si, ma con la Master Nuoto Fidenza. Ho

partecipato a competizioni come la Coppa Byron, mi cimento sia sulla distanza dei 5 chilometri che sui 2 chilometri, dove sono sempre arrivata prima o seconda. Devo dire che le gare in mare sono una vera sfida, perchè ci vogliono molta resistenza e tenuta per affrontare il freddo e le correnti. Co-

munque, vorrei ringraziare entrambe le ‘mie’ società, perchè, seppur diverse, sono composte da persone bellissime”...

Leggi l’intervista completa su www.sport.comune.parma.it

di marco Bollani

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35il mese febbraio 2009

provinciale allo Sport Emanuele Conte – che è un’occasione per visitare i luoghi più caratteristici di Fontevivo e dintorni”.

“Sono molto orgoglioso di aver ottenuto questa manifestazione a Fontevivo – ha detto Luca Porta del Team La Verde – da ormai tre anni la nostra squadra coordina il Campionato Estivo. Cercheremo di fare il meglio possibile per organizzazione e logi-stica”. La sfida sarà dunque di circa sette chilometri a giro da percorrere più volte su un circuito misto, carraie sterrate o inghia-

iate, ponticelli e canali, parchi. Il ritrovo e l’iscrizione sono previsti dalle 7.30 al Centro Sportivo del paese. La gara è aperta a tutti, dai 14 ai 65 anni: è obbligatorio presentare certificato di idoneità all’attività motoria e sportiva. L’organizzazione mette a disposizione docce e lavaggio biciclette al termine della kermesse, oltre a un pun-to di ristoro e alcuni stand gastronomici. Quindi, le premiazioni, anche se tutti gli sportivi ed appassionati hanno già vinto il loro premio...

PodISmo quAttro PErCorSI dIFFErEntI trA SPort, CuLturA E turISmo

... E a Salso scatta la “Maratona delle Terre Verdiane”Giunta alla sua dodicesima edizione, torna il 22 febbraio la maratona delle terre verdiane, organizzata dalla società fidentina Forti e liberi, in collaborazione con la sezione provinciale della FIDal (Federazione Italiana di atletica leggera), i comuni di salsomaggiore terme, Fidenza, Busseto, soragna e Fontanellato, enti ed associazioni. la storia della manifestazione è legata a due grandi nomi della maratona: furono, infatti, niente meno che Gelindo Bordin e alessandro lambruschini, a salsomaggiore per allenarsi e affascinati dalla bellezza dei luoghi, a dare l’input decisivo all’ideatore, Gian carlo chittolini.l’ormai classica gara podistica, che si snoda sulla distanza di 42 chilometri (come vuole la maratona), si affianca ad altri tre percorsi su altrettante distanze più brevi: la salso-Fidenza, gara di 9.5 chilometri, la 14 miglia di Fon-tanellato (22,5 chilometri) e la corsa del principe (30.8 chilometri). Il percorso della gara (per la precisione 42 chilometri e 195 metri) è stato misurato e certificato dall’aIms; insomma, una maratona in piena regola, dall’elevato tasso tecnico ed agonistico, abbinata alle bellezze storiche ed enogastronomi-che del territorio attraversato. lo start delle quattro grare avverrà in simultanea dal centralissimo

viale romagnosi, a salsomaggiore terme, alle ore 9.30 di mattina. la particolarità della manifestazione è, come nelle passate edizioni e come abbiamo già accennato, quella di coniugare l’attività sportiva ed agonistica al turismo culturale ed enogastronomico, attraverso i tanti punti ristoro disseminati lungo i percorsi.per informazioni e per le iscrizioni, che rimarranno aperte fino a due giorni prima della gara, rimandiamo al sito www.verdimarathon.it, nel quale è possibile iscriversi on line. Inol-tre, è possibile contattare l’organizzazione all’indirizzo e-mail [email protected] o telefonando al numero di cellulare 347 4800162

La mountain-bike è a Fontevivo Ciaspole per tutti!Proseguono anche

questo mese le iniziative di Verdeazzurro UISP, con le escursioni sulla neve del gruppo di guide ambientali Macignovi-vo. Da segnalare, per

il programma “Ciaspole per tutti”, domenica 8 febbraio l’uscita al Lago Santo; quindi, nel week-end successivo (sabato 14 e domenica 15) due giorni sul Monte Caio. Per info ed iscrizioni: www.macignovivo.it

In breve

torna “Andiamo in meta”A febbraio partirà la

prima fase di incontri frontali nelle scuole, del progetto curato dalla Rugby Parma ed Amatori Parma Rugby rivolto ai giovanissimi studenti

delle scuole primarie di Parma, con il patrocinio dell’assessorato alle Politi-che per l’Infanzia e per la Scuola del Comune. “Andiamo in meta” torna per il secondo anno, coinvolgendo oltre 700 ragazzi. Info: www.rugbyparma.it

Strabusseto in mascheraIl ritrovo è fissato alle

ore 7.00 di domenica 15 febbraio, allo Stadio Comunale di Busseto: stiamo parlando della ventiseiesima edizione della Strabusseto in

maschera, la corsa podistica sui 21 km, organizzata dalla Croce Bianca del Comune “verdiano”, valevole come se-conda prova del campionato provinciale FIDAL. Per informazioni ed iscrizioni: 0524 91155 o www.fidalparma.it

2.000 euro per gli angeliGrande Successo per

la seconda edizione del calcetto benefico a favore dei bambini di Oncologia Pediatrica del Maggiore organizzato dal Lavezzini Basket Parma

lo scorso 19 gennaio al PalaCiti. “Le stelle giocano per la solidarietà”, che ha radunato i volti noti dello sport e dello spettacolo locali (tra cui Melli, Osio, Carlo Chiesa, Alessandro Troncon) ha infatti raccolto oltre 2.000 euro.

tiro con... l’ArteSi è tenuta recente-

mente, presso l’Istituto d’Arte Paolo Toschi, la premiazione dell’VIII Concorso Grafico “l’Arte e il Tiro con l’Arco”, rivolto agli allievi delle

4°A e 5°A sezione grafica dell’Istitu-to d’arte cittadino, patrocinata dalla Federazione Italiana Tiro con l’Arco di Parma, dal CONI Provinciale e dalla Provincia di Parma. Il primo premio è andato a Emanuele Sigurtà della 5^ A.

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36 il mese febbraio 2009

Nell’evento pubblico “Cooperazione, a conti fatti!”, il noto conduttore televisivo Patrizio Roversi ha moderato un talk show sullo stato di salute delle cooperative nel parmense

“Costruire imprese eccellen-ti, senza perdere l’anima”. Un’utopia? Forse le parole di

Carlo Azeglio Ciampi vanno interpretate come un monito, un’esortazione ottimi-stica. Più che un’ambizione, è l’impegno con il quale i cooperatori affrontano l’imprenditorialità. Partiamo da questa alta mission per presentare l’iniziativa di Legacoop Parma, svoltasi il 28 gennaio scorso, presso Sala delle Feste di Palazzo Sanvitale, sede di Banca Monte Parma, in piazzale Sanvitale.

In un incontro aperto al pubblico, intitolato “Cooperazione, a conti fatti! Numeri e valori delle cooperative di Le-gacoop nel parmense”, Patrizio Roversi, noto conduttore televisivo, ha moderato un talk-show a cui hanno partecipato alcuni rappresentanti del mondo coope-rativo di Legacoop provinciale: Augusto Torreggiani, presidente Coopservice, Antonio Costantino, presidente Pro.Ges., Marco Pedroni, presidente Coop Consumatori Nord Est, Mauro Bernardi, presidente coop. Buozzi, Fabrizio Davoli, presidente Coopsette, Ivano Bernazzo-li, presidente L.S.C. (Logistic Service Company) e Giovanni Mora, presidente Legacoop Parma.

Come si evince dagli ospiti invitati a dialogare con i presenti portando la propria esperienza, i dati del 2007 su

cui si è sviluppata la riflessione coinvol-gono non solo le imprese parmensi, ma anche le cooperative interprovinciali che sviluppano quote di fatturato nel nostro territorio e le società di capitali controlla-te da cooperative. Il primo dato di fatto, quindi, è la pluralità e l’eterogeneità che Legacoop abbraccia, in tutto 178 impre-se, in particolare 263 unità locali.

Ma facciamo un passo indietro: cosa significa “cooperativa”? In occasione del XXXI Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale (Manchester, 1995), è stata stilata la “Dichiarazione di Identità cooperativa” che così recita: “Una coo-perativa è un’associazione autonoma di

individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”. Perché “democraticamente controllata”? Perché l’adesione ad una società cooperativa è volontaria e aperta a tutti, e perché, come professa uno dei principi fondatori risalenti al 1884, “Una testa, un voto”.

Nel territorio parmense i soci di coope-rativa sono ben 103.573, ciò significa che in provincia di Parma, circa un residente su quattro è socio di una cooperativa, di qualsiasi settore essa faccia parte, dal consumo all’abitazione, dalla produzione lavoro ai servizi, dall’assicurazione alla ri-storazione, passando per tutti i settori. Al-tro aspetto fondamentale è l’occupazione. I lavoratori, insieme ai soci, rappresentano il cosiddetto “capitale umano”, la vera ric-chezza di un’impresa. Il pianeta Legacoop Parma impiega 13.365 persone, ossia circa il 7% del totale di occupati in città e provincia. È interessante sapere che la maggior parte sono femmine (62,48%) e che esiste un’importante quota di stranieri (28%). Ciò testimonia che la varietà di ge-nere e di culture è già un fattore acquisito nel pianeta cooperativo.

Un’altra voce molto dibattuta a livello nazionale inerente al tema “lavoro e dirit-ti” è la precarietà, o flessibilità a seconda

economia

la cooperazione come una colonna importante dell’economia di parma: è questo il senso delle valutazioni espresse dal presidente legacoop parma Giovanni mora, durante “cooperazione, a conti fatti!”.

“siamo una realtà in salute e un pezzo fondamentale dell’eco-nomia locale, nonostante le ripercussioni della crisi”, spiega il presidente che aggiunge: “ci sono le carte in regola per affrontare la situazione con i numeri giusti, il nostro Dna non c’è la specula-zione, piuttosto la partecipazione e la trasmissione del patrimonio da una generazione all’altra. a parma c’è un fenomeno di fram-mentazione della società - spiega - che la cooperazione, con i suoi ideali, può aiutare a ricomporre, e unificare”.

alla domanda fatta da roversi su quanto sia importante investire sull’ambiente ha affer-mato: “valorizzare il fattore ambiente non è una perdita di tempo ma una grossa opportunità, oserei dire una strada obbiglata con cui tutti dobbiamo confrontarci”. [Giuseppe caro]

Giovanni mora: “Più cooperazione per uscire dalla crisi”

Legacoop Parma tira le somme

di Federica Bordone

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della prospettiva, legata alla tipologia contrattuale. Le aderenti a Legacoop Par-ma si distinguono anche in questa caso: i contratti a tempo indeterminato sono il 93,12% del totale. La fidelizzazione e il senso di maggior sicurezza concorrono a creare un clima collaborativo improntato alla fiducia e alla partecipaione.

In termini di fatturato, il variegato pianeta economico di Legacoop Parma ha sviluppato nel 2007 un valore di produzione equivalente a un miliardo e 300 milioni di euro, cioè a poco meno del 10% del PIL provinciale. E, rispetto al 2006, questo dato è cresciuto del 4%, che insieme alla percentuale di crescita

degli occupati (attestata al 10,26%) pone il mondo cooperativo su un binario di marcia in controtendenza.

Ma come leggere questi dati in vista della crisi che sta investendo tutto il mondo a livello finanziario e produttivo? Risponde Giovanni Mora: “In un quadro generale fortemente destabilizzato, la cooperazione, pur vivendo problemi e criticità, può rappresentare una forma imprenditoriale più stabile, perché si ispira a principi che oggi vengono da tante parti indicati come basi su cui costruire una nuova economia. Sto parlando di solidarietà, democrazia, di uso corretto delle risorse naturali e di un sistema solido di regole, nonché la missione di tramandare alle generazioni future un patrimonio materiale e valoriale condiviso”.

Legacoop Parma tira le somme

pabrizio roversi a parma, ma questa volta non per fare il “turista per caso” piuttosto, come ha affermato lui stesso, ha assunto il ruolo di “testimone per caso” . Durante l’incontro pubblico sulla situazione delle cooperative di legacoop nella splendida cornice della sala delle Feste di palazzo sanvitale, l’esilarante conduttore ha non solo moderato gli inter-venti dei presidenti presenti, ma soprattutto intrattenuto con le sue battute ironiche e pungenti il pubblico in sala. “penso che legacoop abbia man-tenuto nel corso degli anni una precisa identità, cosa che in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo è molto difficile”, spiega roversi dimostrandosi preparato sull’argomento. Il conduttore-turista non si è risparmiato nel voler provocare i presidenti delle imprese che se la sono cavata egregiamente.

“Ditemi in una parola in cosa risiede l’anima della cooperazione”, questa è stata l’ultima domanda che roversi ha rivolto ai “magnifici sette” come ironicamente li ha definiti. le risposte sono state varie: occupazione, integrità, partecipazione, condivisione, solidarietà, responsabilità, solidità. [Giuseppe caro]

Patrizio roversi: “La forma economica più democratica”

Nel quadro della riorganizzazione del sistema regionale Legacoop, è stato avviato a fine 2008 il lavoro che porterà ad una stretta interrelazione tra Legacoop Parma e Legacoop Piacenza, viste come il perno di un’Area vasta che si allarga alla Bassa Lombardia e ad alcuni territori liguri. Fermi i livelli istituzionali (le Leghe provinciali) il lavoro si concentra sui temi della razionalizzazione dell’uso delle risor-se (economiche ed umane), sui servizi alle imprese associate, sulle attività relazionali e promozionali legate ai territori, sulle progettualità innovative. Quindi, in nome della centralità delle cooperative e della utilità dell’attività del sistema associativo per le stesse (utilità che si vuole rinno-vare, qualificare e rilanciare), le parole chiave diventano: integrazione, presidio dei territori, specializzazioni, capacità di relazione, razionalizzazione.

La parti coinvolte hanno, dunque, con-venuto sull’esigenza di costruire un’Area vasta forte, capace, attraverso il lavoro integrato delle due Leghecoop e dei territori limitrofi (in relazione con le Leghe regionali), di rinnovare le motivazioni dello stare assieme in Legacoop per le coopera-tive associate.L’attività proseguirà dal prossimo gennaio attraverso gli incontri congiunti delle due Leghecoop con le aziende dei vari settori (abitazione, sociali, servizi, produzione-lavoro, consumo, per altrettante riunioni). Incontri che serviranno a lanciare la proposta, ad approfondirla ed affinarla, a renderne protagoniste le cooperative. Già si intravedono temi concreti su cui co-struire, quali: il rapporto tra le cooperative di abitanti, i servizi alle associate (sia a Piacenza che a Parma esiste una apposita azienda), il sistema Assicoop/Unipol e il rapporto tra le cooperative sociali anche in ordine a tutta la tematica dell’accredi-tamento.

Al lavoro per la creazione di un’area vasta

Da sinistra, Patrizio Roversi; il palco dei relatori; uno scorcio di Sala delle Feste di Palazzo Sanvitale durante l’iniziativa

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economia

Una crisi è in corso, e riguarda anche il sistema-Parma. La cattiva notizia

- arrivata prima nella realtà che sulle “len-te” carte dei rapporti economici – è ora chiaramente leggibile nei dati sulla terza congiuntura 2008, raccolti dalla Camera di Commercio di Parma in collaborazione con Unioncamere: un osservatorio privile-giato sui principali settori dell’economia locale, caratterizzato per la particolare attenzione riservata agli andamenti delle micro-imprese e alle dinamiche di svilup-po dell’artigianato.

Anche l’economia parmense, dunque, non è immune dalla situazione di diffi-coltà generale. Uno dei settori più colpiti sembra essere quello dell’industria mani-fatturiera: gli operatori interpellati, nella consueta indagine trimestrale, hanno messo in evidenza infatti un andamento della produzione in rallentamento (-1,9%) rispetto all’anno precedente.

Anche le altre informazioni raccolte dall’indagine congiunturale confermano una situazione non rosea: la maggior parte degli indicatori sono infatti in diminuzione rispetto allo scorso anno (ordini -2,1%, fatturato -1%). Unica mosca bianca è l’export che, rispetto al 3° trimestre 2007, si guadagna un inco-raggiante +1%.

Altre due note deludenti risultano esse-re sia il settore dell’artigianato che quello

delle costruzioni. Dopo la fase positiva che l’artigianato

ha attraversato nel 2007, l’indice della produzione industriale ha ricominciato a scendere e il 2008 ha registrato un rallentamento sensibile della produzione artigiana pari al -3,8%. Andamento deci-samente negativo anche per la domanda e il fatturato scesi rispettivamente del 3,5%

e del 2,8%. Per quanto con-cerne invece l’export è stata riscontrata una lieve flessione pari al 0,1%.

Difficoltà anche per l’indu-stria delle costruzioni della provincia di Parma che ha registrato un saldo negativo (-36) tra le imprese che hanno dichiarato di aver diminuito la produzione e quelle che hanno dichiarato di averla aumentata.

Infine, un ultimo segnale particolarmente rilevante: le vendite al dettaglio nel terri-torio provinciale continuano ad accusare perdite; nel terzo trimestre 2008, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, hanno infatti registrato una flessione ten-denziale dello 0,3%.

Attenzione, però: l’impren-ditoria a Parma si piega ma non si spezza. Mettono infatti

Congiuntura: segnali di difficoltà Dati scoraggianti per il terzo trimestre 2008, ma la rete imprenditoriale tiene

SIStEmA-PArmA FA ECCEzIonE L’ExPort, ChE GuAdAGnA un +1% rISPEtto AL 2007

di Giuseppe caro

al riparo da un eccessivo pessimismo i dati del Registro Imprese sulla natalità e mortalità delle aziende nel territorio, che rivelano un sistema imprenditoriale - no-nostante tutto - in crescita.

Durante il terzo trimestre 2008 sono infatti nate 705 imprese, a fronte di 632 imprese cessate. Il flusso iscrizioni/cessa-zioni ha quindi originato un saldo positivo di 73 unità, determinando un tasso di crescita imprenditoriale del +0,15%. Tra giugno e settembre 2008 tutti i settori numericamente più rilevanti a livello pro-vinciale (costruzioni, alberghi e ristoranti, servizi alle imprese, attività manifatturiere) hanno registrato saldi positivi, ad eccezione del settore “agricoltura” che ha registrato una flessione, e del “commercio” che è rimasto stabile.

Ancora più nel dettaglio, nel periodo con-siderato si sono iscritte al Registro Imprese 131 società di capitale, 66 società di per-sone, 490 imprese individuali, 18 imprese costituite in “altre forme”. Le cessazioni si sono invece ripartite nel modo seguente: 69 hanno riguardato le società di capitale, 80 le società di persone, 465 le imprese individuali, 18 le imprese costituite in “altre forme”. Positivo il tasso di crescita delle ditte individuali, pari allo 0,10%, mentre è negativo il tasso di crescita per le società di persone (-0,14%).

Qui a fianco, l’ingresso della Camera di Commercio di Parma

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economia

Soprattutto in questa fase di crisi globale il territorio parmense rimarca

la sua grande vocazione per il settore agroalimentare, vero punto di forza del “made in Parma”.

In occasione della Conferenza Pro-vinciale dell’Agricoltura, in programma il 5 febbraio, abbiamo incontrato il vi-cepresidente della Provincia di Parma, Pierluigi Ferrari, per una panoramica sulle prospettive future del settore e le politiche di rilancio che il sistema istituzionale ha intenzione di implementare.

Vicepresidente, quali sono i temi all’or-dine del giorno della conferenza?

“Al centro del dibattito ci sono si-curamente le condizioni strutturali dell’agricoltura provinciale, in particolare

il travaglio che l’agricoltura ha subito e sta subendo in questa crisi congiuntu-rale ormai divenuta strutturale. In gioco sono anche le relazioni economiche con il settore delle trasformazioni, la crisi dei consumi, le novità di una domanda alimentare sempre più complessa ed esi-gente. Oggi infatti il consumatore chiede la certezza di avere nel piatto cibi sani: la qualità è precondizione della sicurezza alimentare. Il tutto va esaminato con uno sguardo alle politiche a livello europeo nazionale, regionale e locale”.

Quali sono le prospettive di sviluppo del settore agro-alimentare nel periodo 2009/10?

“In questa congiuntura economica nefasta emerge un dato chiaro: al mondo agricolo si deve tornare. Dobbiamo tornare al reale, alla terra. Nel sistema economi-co l’agricoltura gioca un ruolo centrale,

La terra, un rimedio alla crisiIl 5 febbraio la Conferenza Provinciale sull’Agricoltura: intervista a Pierluigi Ferrari

AGroALImEntArE LE ProSPEttIvE dEL SEttorE PEr I ProSSImI AnnI

dunque è necessario che le istituzioni, il sistema del credito e il mondo agri-colo organizzato pongano la sufficiente attenzione a questo settore. Non basta ricordarsene nei momenti catastrofici. L’agricoltura va seguita per trecentoses-santacinque giorni all’anno”.

Cosa pensa di fare la Provincia per so-stenere il settore, vera spina dorsale del nostro territorio?

“Puntiamo principalmente a consolida-re la realtà che c’è, per mantenere alta l’immagine del ‘made in Parma’ che è il frutto delle politiche di grandi aziende: dal Parmigiano Reggiano al Crudo di Parma”.

A proposito del Parmigiano: come pensa che potranno essere superate le difficoltà di questa nostra punta di diamante?

“Abbiamo cercato di muoverci all’uni-sono: Regione Emilia Romagna, Province e l’ente di espressione massima del Par-migiano che è il Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il dramma del Parmigiano è la caduta di remunerazione. Il problema? È che un prodotto con queste caratteristiche non sfonda nel mercato estero”.

Quale strumento attivare per arrivare ai mercati esteri?

“Personalmente credo che il Consorzio debba creare un’agenzia di marketing che promuova una strategia di internaziona-lizzazione, portando il Parmigiano alla conquista dei mercati esteri, perché in quelli domestici ci siamo già”.

Avete pensato ad aiuti per gli agricol-tori che hanno subito danni a causa del terremoto?

“Aspettiamo gli aiuti stanziati dal Governo e quelli a livello regionale, poi agiremo di conseguenza”.

La Provincia ha dimostrato interesse per la catastrofica moria delle api: in che modo pensate di affrontare questa allarmante situazione?

“Quando c’è l’ape vuol dire che l’am-biente rurale è sano, e questo a sua volta significa anche che possiamo avere un ottimo Parmigiano Reggiano. Ci stiamo muovendo insieme alla Provincia di Reggio Emilia per attuare delle iniziative a livello regionale. Il Governo attuale ha dato il buon esempio ritirando una sostan-za chimica utilizzata nei campi, a prova del fatto che esiste un nesso tra la morte delle api e le sostanze usate”.

di marialuisa Giuliano

In provincia di parma gli esemplari mar-cati di suino nero parma hanno superato quota tremila: 3007, al 15 dicembre, le marcature effettuate, a testimoniare che quella fatta sul nero di parma si sta dimo-strando una scommessa vinta.

a gennaio in provincia è stato presen-tato il bilancio dell’attività del consorzio di tutela: un bilancio nettamente positivo, che invita a guardare al futuro con fiducia. Il consorzio continua a crescere; il suo è un lavoro di valorizzazione radicato nella tradizione e che permette, con cura e passione, di ottenere un prodotto legato al territorio che fa riscoprire gusti dimenti-cati.

“avere un’eccellenza com’è il suino nero di parma giova alla nostra economia,

Il Suino nero di Parma oltre quota tremila

In alto Luigi Ferrari, vicepresidente dellaProvincia di Parma con delega all’Agricoltura

al nostro mondo agricolo, all’ambiente: è un prodotto che sta diffondendosi con successo. È un grande patrimonio: oggi possiamo dire che l’avventura che tutti insieme abbiamo intrapreso comincia a dare i primi incoraggianti risultati”, ha affermato il vice presidente della provin-cia pier luigi Ferrari, che ha sottolineato l’ampia sinergia costruita intorno al suino nero e al consorzio.

Il consorzio, presieduto da massimo spigaroli dall’aprile 2007, è attualmente formato da 22 allevatori e da 3 soci so-stenitori (camera di commercio di parma, provincia di parma e soprip spa), e si avvale della collaborazione fattiva dell’uni-versità di parma, dell’ausl e dell’associa-zione provinciale allevatori. [m.G.]

Pierluigi Ferrari

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40 il mese febbraio 2009

economia

Nessun allarmismo. Una buona dose di ottimismo e una manciata di

realismo sembra essere la ricetta giusta che la Provincia di Parma sta cercando di adottare per riuscire a superare la crisi economica. Se infatti il 2007 aveva susci-tato grandi aspettative (nella provincia di Parma si era registrato il più alto tasso di occupazione del Paese pari al 72% della popolazione in età lavorativa), il 2008 è stato invece caratterizzato da un drastico peggioramento.

Cosa dovremo aspettarci dal nuovo anno? Per riflettere su questo tema venerdì 21 gennaio la Provincia di Parma ha orga-nizzato, nella Biblioteca del Monastero di San Giovanni Evangelista, il convegno in-

ternazionale “Sostenere il lavoro”. I prota-gonisti della giornata sono stati i Centri per l’Impiego della Provincia di Parma: veri e propri servizi di orientamento, nei quali l’utente ha a disposizione dei consulenti esperti nella definizione e nella realizza-zione del proprio progetto professionale. “Ogni persona ha delle potenzialità ed è sfruttando al meglio tali potenzialità che si crea la ricchezza di un territorio - spiega Manuela Amoretti, assessore provinciale alle Politiche del Lavoro - attraverso il Cpl si cerca infatti di esplorare e, soprattutto, di valorizzare le capacità di tutte le per-sone che si rivolgono al nostro servizio”. Decisamente positivi e in crescita sono i risultati ottenuti nel corso degli anni: nel periodo 2004-2008 le imprese che si sono rivolte al Centro per l’impiego sono state

In calo l’occupazione a ParmaUn convegno sugli strumenti istituzionali per sostenere il mondo del lavoro

StrAtEGIE L’InFLuSSo dELLA CrISI SuL SIStEmA oCCuPAzIonALE PArmEnSE

4.451. I curricula segnalati sono stati 31.000 e 3.550 è il numero delle persone che alla fine dell’iter sono state assunte. Nonostante lo sforzo che viene operato dai Cpl, la situazione che stiamo vivendo rimane difficile e bisogna prepararsi ad affrontare delle sfide impegnative.

Come ha spiegato Tito Boeri, docente di Economia del Lavoro alla Bocconi di Milano, situazioni di precarietà e insta-bilità economica aumentano sempre di più: “Bisogna provvedere a dare maggiori garanzie ai lavoratori precari, che nella prima parte del 2008 erano 4 milioni, di cui 300mila con contratti in scadenza a fine mese”. Secondo il vicepresidente della Commissione Lavoro del Senato, Tiziano Treu, le origini della crisi si trove-rebbero negli squilibri finanziari e sociali in cui viviamo. “Non abbiamo un sistema idoneo di politiche sul lavoro – afferma - bisogna dunque sforzarsi di raggiungere e mettere a regime un sistema efficace”. Più fiducioso, invece, si è dimostrato il vice-presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Giuliano Cazzola, il quale è convinto che “intervenendo sugli ammortizzatori sociali ci risolleveremo molto presto”.

Come ha sottolineato il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, per riuscire a far fronte a tutti questi cam-biamenti è indispensabile il sostegno delle Province: “Un territorio come il nostro deve saper tenere legate tante realtà eco-nomiche diverse e la Provincia di Parma è riuscita sempre a fare del proprio meglio. Adesso bisognerà rafforzare e potenziare gli strumenti che già possediamo, come appunto il Centro per l’Impiego”.

di Giuseppe caro

parlare di competitività del sistema Italia significa interrogarsi sulle strategie e sulle politiche economiche che, purtroppo, hanno condotto il nostro paese agli ultimi posti delle classifiche europee e mondiali.

a questo proposito, durante il convegno “sostenere il lavoro”, il presidente dell’In-ternational academy for Quality (milwaukee-usa), tito conti, ha spiegato in modo molto chiaro la difficile situazione che sta attraver-sando il Bel paese.

Dalle indagini effettuate dal “World econo-mic Forum” la competitività del sistema Italia peggiora di anno in anno e nel 2008 si è posizionata al 49° posto sui 134 paesi valutati. tra le possibili cause di questo lento ma continuo declino, conti annovera soprattutto la situazione di inefficienza in cui versa la pubblica amministrazione italiana. ma il problema più

Il World Economic Forum: l’Italia è un paese di raccomandati, serve maggiore meritocrazia

rilevante riguarda la meritocrazia. troppo spesso le carriere prescindono dalle reali capacità e dipendono esclusivamente, o quasi, dai rapporti tra management, referenti politici e sindacati. In altre parole ci sono troppi “raccomandati”.

le possibili soluzioni? “esistono dei mo-delli normativi (tipo Iso 9000) che aiutano la pubblica amministrazione a migliorare il rendimento dei dipendenti; oppure il modello caF, nato per superare tutti quei problemi che causano una diminuzione dell’efficacia competitiva di molte organizzazioni” - spiega

il presidente dell’International academy For Quality, il quale conclu-de sostenendo che “solo cambiando l’approccio mentale, la visione dell’organizzazione e i modi per renderla efficace ed efficiente potran-no cambiare i comportamenti dei singoli individui”. [Giuseppe caro]

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41il mese febbraio 2009

Se stai cercando di capire quale lavoro è più adatto a te o stai per compiere

scelte importanti che riguardano la scuola e l’università, se non sai come muoverti nella ricerca del lavoro o sei insoddisfatto della tua situazione professionale e vor-resti migliorarla, puoi rivolgerti ai Centri per l’Impiego della Provincia di Parma: un consulente esperto ti aiuterà a definire il tuo progetto professionale o di formazione e a capire come realizzarlo. Attraverso uno più incontri individuali, potrai riflettere su ciò che desideri fare, valutare le tue risorse, comprendere come rafforzare le tue competenze, scoprire le opportunità di formazione più adeguate a te e più utili al

tuo inserimento professionale, mettere a punto una strategia concreta per la ri-cerca del lavoro. Al termine del percorso di orientamento potrai essere più sicuro delle tue scelte e più informato sulle possibilità che ti si aprono davanti.

Vediamo quindi nel dettaglio come si articola questo percorso, che ha lo scopo di aiutare le persone a costruire progetti di formazione e di lavoro coerenti e reali-stici, affrontare i momenti di scelta e di cambiamento professionale, diventare più consapevoli delle proprie competen-ze, cercare lavoro in modo attivo, mirato ed efficace. Ci si rivolge a persone che vogliono iniziare un percorso di studio o formazione e sono indecise nella scel-ta, disoccupati o persone che cercano lavoro per la prima volta, persone che lavorano e desiderano ricercare nuove opportunità, persone che vogliono fare

un’analisi delle proprie competenze pro-fessionali. Il servizio – gratuito – funziona su appuntamento dopodiché la persona viene presa in carico da un orientatore.

La durata di ogni colloquio di orienta-mento è di circa un’ora e il numero degli appuntamenti può variare a seconda delle situazioni dell’utente. Vi sono due opzioni possibili. La prima consiste nel percorso individuale di orientamento ed è rivolta a persone che cercano lavoro per la prima volta o che si trovano davanti ad una scelta formativa: viene analizzata la problematica di inserimento individuale, tenendo pre-senti sia i fattori personali (competenze,

Lavoro? orientarsi è meglio...Ulteriori informazioni e approfondimenti sul portale www.lavoro.parma.it

PIAnEtA LAvoro A CurA dEI CEntrI PEr L’ImPIEGo dELLA ProvInCIA dI PArmA

aspirazioni, interessi, disponibilità, vinco-li) che esterni (mercato del lavoro locale, offerta formativa).

Una volta definito il progetto professio-nale o di formazione, verranno individuati i passi concreti per attuarlo (come muoversi nella ricerca, quali strumenti utilizzare, come presentarsi al meglio). L’orientatore resterà a disposizione della persona per monitorare il percorso ed eventualmente ridefinirlo. La seconda opzione offerta è il Bilancio di competenze, rivolta a persone che hanno già maturato esperienze profes-sionali, che stanno lavorando e vogliono comprendere le proprie potenzialità per affrontare un cambiamento o percorso di crescita, oppure a persone che cercano un nuovo lavoro (disoccupati, in Cassa Integrazione o iscritti alle liste di mobili-tà) che si rimettono in gioco nel mercato anche dopo una lunga pausa. Si tratta di un percorso di orientamento complesso, che si sviluppa su più colloqui.

L’obiettivo del bilancio consiste nell’esplorare e ricostruire il patrimonio di competenze professionali acquisite da una persona nella sua vita lavorativa e valorizzarle, attraverso la definizione di un nuovo progetto di sviluppo professionale e formativo; nel far emergere le risorse non ancora espresse nell’ambito lavorativo, potenzialmente spendibili e trasferibili in altri contesti professionali; nel favorire la costruzione di un progetto realistico e coerente con le proprie attitudini e motivazioni.

Parma Via Galvani, 4/a - tel. 0521/931211 [email protected]

Fidenza Piazza della Repubblica, 20 tel. 0524/514411 [email protected]

Langhirano Via Pelosi, 11/c - tel. 0521/857106 [email protected]

Borgo Val di Taro Via Taro, 9 tel. 0525/90770-96209 [email protected]

Agenzia per il Lavoro di Fornovo di TaroPiazza Libertà, 2/b - tel. 0525/[email protected]

Orari e info dettagliate sul portalewww.lavoro.parma.it

LA tEStImonIAnzA dI unA GIovAnE ruSSA ChE hA uSuFruIto dEL SErvIzIo orIEntAmEnto dEL CPI dI PArmA

Natàlia, 33 anni, project manager: “Un aiuto per capire le mie attitudini e i miei punti forti”una favola a lieto fine; così si potrebbe definire il percorso

professionale di natàlia mercùshina, ragazza russa trentatre-enne trasferitasi a parma all’età di 25 anni. laureata in lettere e con varie esperienze professionali gratificanti alla spalle come quella di giornalista di una radio russa e redattore di un settimanale, decide per motivi personali di lasciare la sua terra, con tutte le difficoltà che questa scelta ha comportato: “un volta arrivata a parma - ci racconta- ho iniziato subito a cercare un lavoro attinente alla mia laurea, ma non trovavo niente. mi sentivo confusa, disorientata, senza una meta”. l’urgente necessità di guadagnare la spinge a svolgere lavori poco attinenti alla sua formazione scolastica e alle sue ambizioni: dalla cameriera alla badante. Di fondamen-

tale importanza è stata la scelta di rivolgersi agli operatori dei centri per l’Impiego della provincia di parma, i quali non solo l’hanno aiutata a credere di più a se stessa e alle sue poten-zialità, ma soprattutto sono riusciti a individuare che tipo di lavoro potesse svolgere e in che modo arrivare a tale traguardo. “tramite il cpl ho iniziato un corso di formazione in “tecnico delle vendite”. prima che finisse il corso ho svolto uno stage all’Istituto Interlingue, British Institute di parma. adesso da un mese lavoro presso tale istituto come project manager e sono

pienamente soddisfatta”. al cpl sono riusciti a capire quali fossero i miei punti forti,le mie attitudini e mi hanno aiutato a incanalarle nella giusta direzione”.

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42 il mese febbraio 2009

economia-ascom

InIzIAtIvE PArmA InComInG è IL tour oPErAtor PEr LA ProvInCIA

Il fascino della montagna in inverno non è un’esclusiva solo per gli apposionati dello sci, ma può essere apprezzato anche grazie ad attività ed eventi collaterali. scoprire l’appennino attraverso storia, natura e tradizione: è questo lo spirito del progetto “nevenatura” promosso dai parchi nazionali delle Foreste casentinesi e dell’appennino tosco-emiliano, dai parchi regionali del Frignano e dei cento laghi. nove diversi week-end organizzati da febbraio a marzo che integrano la pratica sportiva, come cia-spolate e sci nordico, scoperta della natura, con la partecipazioni a manifestazioni locali e degustazioni di prodotti tipici.

I week-end in appennino sono abbinati ad interessanti pacchetti turistici, che inte-

L’Appennino di “NeveNatura” fra sport e tradizione

StAtIStIChE rESI notI I dAtI PrEConSuntIvI dELLE PrESEnzE 2008 In CIttà

Risultato raggiunto grazie ai grandi eventi. Ma attenzione alle nuove aperture alberghiere

Il turismo vince con un + 8,5%

trascorso, rispetto a quelle registrate nel 2007. Risultato, questo, che si presenta ancora più interessante, e carico di signifi-cato, se rapportato all’incremento del 4% registrato nel 2007: l’alto valore attrattivo della città sembra, quindi, rafforzarsi sempre di più.

Molto del merito di questa situazione va riconosciuto ai grandi eventi che hanno saputo rendere Parma estrema-mente attrattiva, anche per i visitatori stranieri. Primis fra tutti il Festival Verdi e la grande mostra dedicata al Correg-gio. Sulla scia di questi ottimi risultati,

La città ducale piace. E nonostante il periodo di congiuntura economica

negativa, i turisti continuano a premiare Parma. In attesa della pubblicazione ufficiale dei dati raccolti dalla Provincia di Parma, Ascom ha reso noto i dati preconsuntivi elaborati su un campione di alberghi cittadini pari al 71% delle strutture esistenti a tre, quattro e cinque stelle. Dai dati di Ascom è possibile individuare un aumento dell’8,5% delle presenze turistiche nell’anno appena

di erika Ferrari

è quindi auspicabile un prosieguo della promozione e organizzazione di eventi di respiro internazionale, capace di attrarre un sempre maggiore flusso turistico. Proprio in riferimento al valore aggiunto che i grandi eventi hanno dimostrato di rappresentare per tutto il territorio, l’in-vito che Ascom rivolge ai diversi soggetti coinvolti, è quello di confrontarsi sulla possibilità di rafforzare il Festival Verdi, la più grande manifestazione continuativa del nostro territorio.

A questo quadro, complessivamente po-sitivo della situazione parmigiana, occorre però aggiungere l’aspetto rappresentato dalla diffusione delle strutture alber-ghiere in città. L’anno scorso sono state aperte circa 100 camere in più rispetto al periodo precedente e, stando alle previsioni, nel 2009 sono in programma altri 340 nuovi posti letto, da realizzare entro settembre.

Dato che preoccupa gli addetti del settore e le associazioni di categoria, in quanto, stando ai dati consuntivi a disposizione, nonostante nel 2008 si sia registrato un incremento dell’8,5% delle presenze in città, a queste non è corrisposto un aumento dell’occupazione alberghiera, che è rimasta invariata rispet-to all’anno precedente. La spiegazione a questo tipo di fenomeno è da rintracciare nella presenza nel 2008 di più camere rispetto al 2007.

È un aspetto che deve fare riflettere, soprattutto in previsione delle nuove aperture alberghiere del 2009, quando la città non potrà godere dei benefici e delle presenze indotti dalla grande mostra del Correggio.

grano l’offerta dei parchi con un soggiorno nelle località più suggestive delle nostre montagne.

tour operator di riferimento per la nostra provincia è parma Incoming, che propone nei giorni del 13, 14, 15 marzo il pacchetto turistico “lunata in val parma”, organizzato nel parco regionale dei cento laghi con possibilità di scegliere fra un pernottamento di una o due notti. l’offerta prevede, oltre all’alloggio e alla degustazione dei piatti tra-dizionali della zona, anche attività sportive e giochi sulla neve, escursioni sulle tracce degli animali, e per finire una suggestiva ciaspolata al chiaro di luna.

per informazioni e prenotazioni parma Inco-ming 0521 298883, www.parmaincoming.it

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43il mese febbraio 2009

ascom-economiaCEntrI CommErCIALI I PoSSIbILI rISChI ProvoCAtI dALLE nuovE APErturE

I problemi per i negozianti del centro sembrano non finire mai. Quelle che

abitualmente si definiscono botteghe, che rendono vitale e attrattivo un centro urbano, si trovano spesso a doversi scontrare con le nuove concorrenze che la moderna società comporta. Nuove concorrenze che si impon-gono agli occhi della città attraverso grandi strutture dotate di negozi, bar, punti ristoro e servizi complementari, realizzate nelle aree periferiche facilmente raggiungibili da autostrade e tangenziali, e dotate di ampi parcheggi gratuiti. Questi i tratti peculiari dei centri commerciali, il cui numero a Parma crescerà nel giro di qualche anno.

Due in particolare le nuove strutture che riflettono un’ombra di preoccupazione sugli esercenti dei negozi del centro storico. Una si chiamerà Pr Parma Retail e andrà ad occupare i terreni vicino all’Ikea, in cui troveranno collocazione negozi e attività dedicate allo sport. L’altra verrà invece co-struita nell’ex area Salvarani, in zona Fiere, e rappresenterà un grande shopping center con strutture ricettive e negozi esterni per le grandi marche. Si tratta perciò di due im-portanti progetti, conosciuti da tempo dagli operatori del commercio, perché licenziate con vecchie autorizzazioni, e verso le quali le associazioni di categoria hanno da sempre

espresso parere contrario. “Si tratta di realtà che hanno bisogno, per poter funzionare, di grandi consumi da parte della clientela - ha spieato Enzo Malanca direttore Ascom Confcommercio di Parma – Date le dimen-sioni dei centri commerciali, la domanda di consumi necessaria per poter permettere loro di esistere deve essere elevata. Questo fa si che per poter funzionare avranno ne-cessariamente bisogno anche della clientela proveniente da fuori provincia”.

Inizialmente questa grande domanda non dovrebbe disattendere le aspettative, soprat-tutto se si considera il fattore “curiosità” indotto dalle novità, soprattutto in campo commerciale. Passata l’ondata positiva dei primi periodi, e della forza attrattiva che il nuovo porta indiscutibilmente con sé, è possibile ipotizzare una diminuzione delle presenze dei consumatori provenienti dalle altre province. Questo calo richiederà, per soddisfare la dimensione di offerta dei centri commerciali, un aumento dei consumatori provenienti dalla stessa città, con la conse-guente fuga dal centro urbano. “Il nostro territorio è saturo di attività commerciali – sottolinea con preoccupazione Malanca – L’apertura di queste nuove strutture pro-durrà gravi ripercussioni sul centro storico”. Ma come poter reagire ad un futuro che si

preannuncia per nulla roseo?Le soluzioni per il rilancio del centro cit-

tadino ci sono, occorre però intervenire con celerità e in stretta sinergia con le istituzioni. “Dobbiamo reagire per tutelare il centro storico, il cui scopo non è solamente di tipo commerciale, ma ha anche e, soprattutto, una valenza sociale di forte impulso sulla vitalità della stessa città. Quello a cui au-spichiamo è quindi la creazione di un tavolo di confronto con l’amministrazione locale per poter riflettere su questa situazione e sulle possibili soluzioni”. Da parte di Ascom sono già state avanzate diverse proposte di intervento a sostegno dei negozianti della città. Ad esempio è stata presentata all’am-ministrazione comunale la richiesta di non prevedere nel nuovo Poc, nessuna ulteriore costruzione di nuovi centri commerciali. “Sarebbe inoltre opportuno individuare iniziative che siano in grado di potenziare la capacità attrattiva del centro storico, ma che non si traducano in una forma di ulteriore concorrenza per gli operatori che svolgono la loro attività in città”.

Altro intervento che è stato suggerito a gran voce, e con urgenza, è l’introduzione di una segnaletica apposita, in grado di guidare con semplicità gli automobilisti verso i parcheggi del centro città. Anche i contenitori, atti ad accogliere nuove inizia-tive commerciali, possono essere motivo di rilancio per le attività cittadine. Esempi di quelli definiti come contenitori commerciali, possono essere gli antichi palazzi del centro, appositamente riadattati, nel rispetto del loro valore storico, capaci di attrarre e acco-gliere nuove realtà. Ma tutto questo non può essere realizzato senza l’aiuto di una diversa politica urbanistica, che renda più agevole la normativa per l’ampliamento dei negozi del centro. [Erika Ferrari]

Come salvare inegozi del centroIniziative collaterali, contenitori commerciali,segnaletica per i parcheggi: alcune delle soluzioni per frenare la concorrenza della grande distribuzione

In alto immagini del centro di Parma

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44 il mese febbraio 2009

economia-ascomSICurEzzA E CommErCIo L’ImPortAnzA dELLA PrEvEnzIonE dEGLI AttI CrImInALI

rivolta anche alla propria attività commer-ciale, dotando i negozi di apposite porte blindate e di sistemi di videosorveglianza, al fine di dissuadere preventivamente i criminali dal compiere le loro azioni. Pensiamo soprattutto all’incolumità del personale. Attraverso i moderni impianti di telecamere e videosorveglianza è possi-bile ricevere un intervento rapido, anche attraverso la collaborazione di istituti di vigilanza privata. Questi sistemi sono un ottimo aiuto per non essere soli. Quello che auspichiamo è quindi lo svilupparsi di una rete diffusa di prevenzione adotta-ta dai commercianti al fine di dissuadere il diffondersi di un’immagine di Parma quale città aggredibile e vulnerabile”.

Come l’associazione intende interveni-re per stimolare lo svilupparsi di quella che ha definito ‘difesa passiva’ degli esercenti?

“Ascom è impegnata nello sviluppo di una campagna di sensibilizzazione per lo sviluppo fra i commercianti di interventi di installazione degli apparecchi di vide-osorveglianza. A tal fine vogliamo infor-mare gli operatori della possibilità di ac-cedere a contributi messi a disposizione sia dalla Camera di Commercio sia dalla Cooperativa diGaranzia per l’acquisto di questi sistemi. La tranquillità sul posto di lavoro è un valore imprescindibile e da tutelare”. [E.F.]

Furti, rapine, atti vandalici stanno dive-nendo una preoccupazione sempre più

costante per negozianti e commercianti delle città italiane. Anche Parma, come testimoniato più volte dai dati pubblicati nei maggiori quotidiani locali e nazionali, ha risentito di questo crescente clima di incertezza e di insicurezza che sta attra-versando i principali centri della peniso-la. Gli accadimenti che hanno coinvolto la nostra città non sono, per fortuna, di grave entità ma comunque quello che da più voci si sta ripetutamente sottolinean-do è una crescente necessità di maggiore tutela. Non solo abitazioni private ma anche negozi, bar e attività commerciali varie sono quotidianamente oggetto di fatti spiacevoli. Abbiamo parlato del pro-blema sicurezza con il direttore generale Ascom Confcommercio di Parma, Enzo Malanca, il quale ci ha illustrato il caso parmigiano, presentandoci anche alcuni comportamenti che gli stessi esercenti potrebbero adottare.

Direttore, potrebbe disegnarci un qua-dro complessivo sul piano della sicurezza della situazione contingente per i com-mercianti della nostra città?

“Innanzitutto occorre capire le possi-bili cause che abbiano portato a Parma questo incremento dei fenomeni crimi-nosi. Una situazione di crisi economica come quella attuale rende la nostra città, da sempre conosciuta come una città del benessere e dall’alto tenore di vita, attraente non solo per i turisti ma anche per i malviventi e i criminali, che vi giungono per compiere furti e rapine. Per fortuna fino ad ora non sono avvenuti fatti eclatanti o di particolare violenza, ma la nostra maggiore preoccupazione è quella di evitare un’escalation della criminalità e quindi di evitare il veri-ficarsi di atti di grave entità. I negozi sono luoghi facilmente aggredibili dai malintenzionati, dove molto spesso lavora personale femminile, e soprattutto nel periodo invernale, restano aperti anche nelle ore buie”.

Quali sono le attività commerciali mag-giormente oggetto di azioni criminali?

“A differenza del passato, quando era soprattutto un tipo di criminalità pro-fessionale ad agire, rivolgendo la pro-pria attenzione verso negozi con merce dal l ’a l to va lore , come le gioiellerie, ora molte situazioni sono provocate da persone disperate che collegano il con-cetto di ricchezza a qualsiasi tipo di at-tività commerciale, e quindi prendendo di mira anche semplici benzinai o bar. Ormai non possiamo più far distinzione fra categorie più colpite e meno colpite da rapine e furti”.

Quali sono i punti su cui Ascom ritiene opportuno intervenire al fine di contenere lo sviluppo del fenomeno di criminalità in città?

“Sono soprattutto due gli ambiti in cui l’Associazione ritiene necessario agire. A livello parlamentare stiamo insistendo perchè venga aumentata la dotazione di mezzi e uomini delle forze dell’ordine in servizio a Parma, affinché il lavoro di vigilanza e di intervento possa essere più adeguato alle esigenze della città. L’altro invito è invece rivolto agli operatori del commercio, ai quali chiediamo di par-tecipare alla creazione di un’immagine di città sicura, che scoraggi quello che può essere definito un ‘turismo di tipo criminale’. Questo può essere possibile solo attraverso una difesa di tipo passiva degli stessi negozi”.

Qual è quindi il consiglio che Ascom rivolge ai commercianti?

“Quello che auspichiamo è un cambia-mento delle modalità di comportamento degli operatori. Purtroppo, come già detto, i negozi sono luoghi facilmente vul-nerabili e accessibili a tutti. Occorre che la medesima attenzione che viene rivolta alla tutela della sicurezza domestica, sia

La difesa puòessere passivaIl direttore Malanca: “Per i negozi porte blindatee videosorveglianza”. Dalla CCIAA e dallaCooperativa di Garanzia erogati appositi contributi

Il direttore di Ascom Confcommercio Parma, Enzo Malanca

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45il mese febbraio 2009

ascom-economiaIndAGInE IL CEntro StudI ASCom PArmA PrESEntA I PrImI dAtI dELLE vEndItE

di fronte alla crisi, vincono i saldi

Comprare, ma sempre con un occhio al portafoglio, è un’abitudine consolida-

ta, soprattutto alla luce della crisi eco-nomica di fine anno. Effetto boomerang della recessione: dopo i conti in tasca, si approfitta dei saldi. Lo dimostrano i primi bilanci sulla stagione invernale forniti dal Centro Studi Ascom di Parma, secondo cui oltre l’80% del campione dei commercianti intervistati si è dimostrato soddisfatto dell’andamento del periodo di sconti partito lo scorso 3 gennaio.

A beneficiare della caccia all’affare last minute, è il settore dell’abbigliamento e delle calzature, sezione che costituisce

il 52,78% del compone degli esercizi in-tervistati, composto inoltre da: settore ali-mentare (13,8%), ottici e orafi (12,5%), profumerie e arredamento (8,33%) e infine librerie (4,17%).

Fiducia ed entusiasmo che, secondo i dati forniti dall’analisi di Ascom, distin-guono quella da poco iniziata come una stagione redditizia: “buono” è stato il giudizio per il 34,48% dei commercianti, “discreto” per il 48,28%, mentre solo una piccola percentuale lo ha conside-rato “scarso” (13,79%) o “pessimo” (3,45%).“I dati sopra citati – commenta Cristina Mazza, vicedirettore di Ascom Confcom-mercio di Parma- confermano, così come altresì riscontrato lo scorso anno, che i

consumatori aspettano il periodo di saldi per effettuare i propri acquisti”. Lo testi-monierebbero, secondo la responsabile, i numeri sulle vendite natalizie: un calo lamentato dal 70% dei commercianti intervistati, circa 40% in più rispetto all’anno precedente, quando solo il 36% registrava questo relativo decremento.Al contrario, il giudizio sull’andamento dei saldi di gennaio 2009 rispetto alla stagione dell’anno precedente si chiude in “attivo”: il 65,5% dei commercianti crede che le vendite siano stabili rispetto all’esercizio passato, il 10,34% le registra in aumento, mentre solo un 24,14% le valuta in maniera negativa.Freno ai consumi, insomma, che avrebbe chiuso l’anno bisestile in un’ottica di risparmio. Sul banco di prova, tra le prin-cipali cause del calo, la netta diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori: de-ficit del proprio portafoglio, quindi, oltre che crisi generale dei consumi. Ultimo, ma non meno importante, fattore del ral-lentamento, la concorrenza della grande distribuzione e la paura generalizzata che si sta diffondendo nella domanda.Aspetto che merita particolare attenzione, infine, è quello inerente alla normativa sui saldi: buona parte degli intervistati sostie-ne la necessità di una maggiore regola-mentazione delle promozioni. “La regione Emilia Romagna con una delibera della Giunta del ‘99 ha confermato le liberaliz-zazioni indicate dal decreto Bersani senza imporre vincoli alle vendite promozionali, che dunque restano libere. – prosegue Cristina Mazza - Federmoda, Federazione aderente alla Confcommercio, si sta da tempo muovendo a livello regionale af-finché l’Emilia Romagna stessa ponga dei limiti alle vendite promozionali nei periodi immediatamente antecedenti i saldi”.

L’80% dei commercianti intervistati si dice soddisfatto del periodo degli sconti invernali. Si chiede peròuna maggiore regolamentazione delle promozioni

progetto sensibilizzando gli operatori commerciali nel mettere la pro-pria vetrina a disposizione nelle mani dei giovani artisti: “sono anni

che sostenendo con convinzione questo genere di iniziative portiamo avanti l’idea che il valore sociale del commercio sia essenziale per la vita e la sopravvivenza dei nostri centri storici”, com-menta cristina mazza, vice direttore di ascom. piccole botteghe come identità di un commercio vero, fatto di rapporti umani e scambio reciproco, oltre che luoghi della socializzazione, così come la stessa filosofia di ascom sostiene. “Difendere il piccolo commerciante, le botteghe storiche della nostra città, significa infatti difendere l’esistenza stessa dei nostri quartieri e delle nostre piazze”, conclude il vice direttore di ascom. [e.F.]

InIzIAtIvA I GIovAnI ArtIStI dELLE SCuoLE dI PArmA hAnno ALLEStIto LE bottEGhE dEL CEntro CIttà

Natale in Vetrina: la 1^A dell’Ulisse Adorni vince col negozio Setti abbigliamentopiccoli artisti per una grande festa: vestire le vetrine del centro

storico della città ducale è stato l’impegno natalizio degli alunni di scuole primarie e secondarie di parma. così, a vincere il concorso “natale in vetrina” - l’inizia-tiva promossa dall’associazione I nostri Borghi e patrocinata dal comune di parma, dal quartiere parma centro e, per la prima volta anche dal parma calcio - gli alunni della scuola elementare ulisse adorni (ex pietro Giordani). vetrina eletta, con 1119 voti, quella di setti abbigliamento di via verdi, il negozio abbinato alla 1^a della scuola primaria, che, come premio finale, ha ricevuto un buono acquisto di materiali scolastici da 400 euro. anche quest’anno, ascom con-fcommercio si è resa disponibile a collaborare al

di elisabetta Fusaro

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27il mese febbraio 2009

È cosa fatta il rinnovo, concordato tra TEP e ParmaBus, della convenzione

che regola il sub-affidamento a imprese private, da parte dell’Azienda dei Tra-sporti Pubblici, di alcuni tratti periferici della Provincia di Parma, un accordo che permette l’ottimizzazione del servizio e la qualificazione delle imprese coinvolte nel progetto. ParmaBus nasce nel 2005, ed è una S.c.r.l. (Società Consortile a Respon-sabilità Limitata) partecipata per il 51% dalla TEP e per il 49% dai privati coinvolti nell’impresa, la maggior parte dei quali si sono riuniti nel consorzio Travelbus. A sua volta, questo consorzio aderisce al CNA (Consorzio Nazionale dell’Artigianato e del-la piccola/media impresa), che per conto

di ParmaBus gestisce completamente il personale.Abbiamo parlato del rinnovo del contratto con Giovanni Cupri, Amministratore Dele-gato di ParmaBus: “Il primo accordo venne firmato nel 2005, dopo che TEP aveva vinto la gara per la gestione dei trasporti pubblici e aveva già sub-appaltato ai privati alcuni tratti periferici, specialmente nelle zone di montagna. Con ParmaBus, il sub-appalto diventa sub-affidamento, e i privati passano a gestire in maniera più profonda e organica i servizi a loro delegati”.Quello di questi giorni è quindi il primo rin-novo del contratto originale, stipulato ormai più di tre anni fa: “anche questo - prosegue Cupri - avrà una durata triennale, fino al 2011, e aggiunge in più alcuni importanti servizi, come la gestione di una parte degli Happy Bus, le navette scolastiche, e in particolare di quella parte che TEP aveva sub-appaltato alla società APAM, che ora si è unita a ParmaBus”. “È ovvio - con-clude Cupri - che il rinnovo del contratto sottintende una certa soddisfazione per entrambe le parti e la volontà comune di proseguire su questa strada, anche se i problemi non sono mancati in questi anni: per esempio, quando nel 2008 il valore del petrolio schizzò alle stelle, non ci fu, per i privati che partecipavano a ParmaBus, una conseguente copertura dei costi, visto che i prezzi fissati nel contratto non potevano essere cambiati. Ora la situazione sembra essere normalizzata, e le nostre speranze tornano forti: auspichiamo, con questo nuo-vo contratto, una collaborazione proficua, che ci permetta anche di accedere, così da poterli erogare, a nuovi servizi di trasporto, per rimanere competitivi e soprattutto com-pleti nell’offerta verso la nostra utenza”.

Parmabus fino al 2011Rinnovata la convenzione per i servizi pubblici

trASPortI PoSItIvI I rISuLtAtI doPo I PrImI trE AnnI

di matteo sartini

obiettivo, ridurre i costi e aumentare la qualità del servizio

ecco gli accordi che delineano i servizi erogabili da parte di parmaBus. parmaBus è una società consortile mista pubblico–privato con un ampio oggetto sociale, il cui scopo, senza fine di lucro, è quello di permettere la crescita e lo sviluppo delle imprese che ne fanno parte, favorendo la riduzione dei costi e il miglioramento della qualità dei servizi.

Il sub-affidamento da parte di tep spa di alcune tratte facenti parte del servizio pubblico con-sente di ottimizzare il servizio e di qualificare

il lavoro delle imprese che del consorzio fanno parte.

Della flotta di parmaBus fanno parte 18 autobus da 40/50 posti, 15 autobus da 30 posti, 21 minibus da 20 posti e 20 minibus da 9 posti. le zone coperte fanno parte delle valli del taro, del ceno, della val parma e della val D’enza, oltre alle zone di Fidenza e salsomaggiore e di alcune tratte limitrofe alla città (colorno, traversetolo,

noceto, collecchio e tortiano). [matteo sartini] La

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48 il mese febbraio 2009

Scuola, due guide per guardare... oltre

varie

In nome di Ilaria Alpila BIBlIoteca InternazIonale

L’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma inaugura lunedì 2 febbraio la nuova Biblioteca Internazionale “Ilaria Alpi”, che trova spazio nell’ala est dell’ex monastero di S. Paolo, con ingresso in Vicolo Delle Asse, 5. La Biblioteca Internazionale, realizzata dal Comune con il sostegno di Fondazione Cariparma, si rivolge a cit-tadini europei e non europei residenti a Parma per varie ragioni, studenti stranieri, scuole e a tutti coloro che sono interessati ad leggere o studiare in altre lingue. Per saperne di più si può leggere l’articolo pubblicato su il Mese Parma Spettacoli di febbraio; inoltre un ampio servizio sulla nuova Biblio-teca Internazionale troverà spazio sul prossimo numero di questo giornale.

dall’Asp “tanzi”750mIla euro per Il terrItorIo

L’Azienda pubblica di servizi alla persona “Rodolfo Tanzi”, ex omonima Istituzione pub-blica di assistenza e benefi-cenza, mette 750mila euro a disposizione del territorio; l’Asp investirà la somma per nuovi immobili destinati ai beneficiari: dalle gestanti a donne e uomini soli con figli minori in situazioni di difficoltà sociale, dai minori in condizione di disagio-rischio sociale e di insuffi-cienza economica a donne con o senza figli che abbiano subito o che siano esposte a maltrattamenti e violenze fisiche e/o psichiche. www.parmanews.net

“L’Italia dei territori”a mantova Il Forum nazIonale

Si svolgerà il 12 e il 13 febbraio al Centro Congressi di Mantova (largo Pradella 1/b) il Forum Nazionale “L’Italia dei territori”, organizzato dalla Fondazione Censis con il con-tributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la collabo-razione di SinopsisLab e l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il forum si propo-ne come un concreto laborato-rio di conoscenze ed esperien-ze, pensato per valorizzare le realtà che rappresentano le migliori espressioni territoriali della nostra penisola. Info: www.forumdeiterritori.it

Campagna contro la violenza sulle donne

Prosegue fino a marzo l’iniziativa, avviata in gennaio, della Provincia (con il sostegno di Fon-dazione Cariparma)

contro la violenza sulle Donne: “Giù le mani”. Si tratta della diffusione di immagini e slogan per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema degli abusi subiti dalle donne attraver-so l’affissione di manifesti, della divulgazione di cartoline, inserzioni su quotidiani e la decorazione di autobus. Inoltre, sono state tappezzate alcune pensiline del bus e sono stati realizzati filmati e annunci ra-diofonici. www.notizie.parma.it

Orientare gli studenti dopo le scuole medieProseguendo l’impegno per l’orien-tamento scolastico dei giovani, la Provincia di Parma mette a disposi-zione due strumenti importanti per supportare i ragazzi e le loro famiglie in uno dei momenti più significativi del percorso formativo: la scelta della strada da intraprendere dopo le medie. Si tratta di due pubblicazioni di sicura utilità: “Oltre la scuola media 2008”

e “Scienza e tecnica: una scelta che conta. Guida per genitori alle prese col futuro dei propri figli”, destinate in primo luogo agli adulti di riferimento dei giovani che, entro il mese di febbraio 2009, dovranno esprimere un’opzione per la scuola in cui proseguire gli studi. Le due guide, di agile consultazione, sono già in distribuzione sul territorio e sono già arrivate a 62 scuole medie, per un totale di 3.700 ragazzi, più altri 700 giovani tramite i servizi (centri per l’impiego, informagiovani, servizi sociali, ecc.). “Oltre la scuola media”, che presenta una panoramica generale sulle opportunità formative offerte dalle scuole superiori e dagli enti di for-mazione del nostro territorio, viene distribuita direttamente ai referenti dell’orientamento delle scuole medie, che a loro volta lo consegnano a tutti i giovani delle terze. L’opuscolo “Scienza e tecnica: una scelta che conta” sarà invece ricevuto per posta proprio in questi giorni, direttamente a casa, dalle famiglie di studenti della nostra provincia che frequentano la classe terza di un Istituto secondario di primo grado. L’opuscolo è dedicato specificamente ad una porzione dell’offerta, quella tecnico-scientifica, oggi la più penalizzata nella scelta degli studenti. I volumi guardano davvero... oltre: gli insegnanti delegati all’orienta-mento in scuole di zone limitrofe hanno comunicato alla Provincia che saranno tanti i ragazzi di Comuni come Brescello, Campegine, Poviglio o Sant’Ilario che sceglieranno scuole superiori del nostro territorio.

in breve

“Donne e cibo”, se ne parla in un convegno

Il 10 febbraio, alle ore 15.00, a Palazzo Ducale, si terrà un conve-gno sul tema: “Donne e cibo,

una lettura solo al femminile?”. L’evento, a cura di Provincia di Parma, Europass ed Efsa, analizzerà il “gustoso” rapporto spesso complicato tra il cibo e l’universo femminile sotto divesi aspetti, storici, sociali e culturali. Interverranno, tra gli altri, l’attrice Franca Tragni, Vincenzo Bernazzoli e la diret-trice di Efsa, Catherine Geslain Lanèelle. Info: 0521 931330.

InFormAzIonE UN’INIzIaTIVa DELLa pROVINCIa DI paRMa

vIAbILItà

La Tangenziale è finita: ora “Prova a prenderla”

Con il completamento dei sottopassi di via Emilia ovest e strada Budellungo l’anello della tangenziale è chiuso. Infomobility lancia una campa-

gna per incentivare i cittadini ad utiliz-zarla, sgravando il centro e i quartieri dal traffico: un opuscolo pieghevole

con il tracciato della tangen-ziale e la numerazione delle uscite sarà distribuito presso il Centro servizi al cittadino del Comune di Parma (strada Repubblica 1), al DUC (largo Torello de Strada), a Infomobi-lity (viale Mentana 29) e nelle sedi dei Quartieri.

ALImEntArE

Credito agevolato per i produttori di latte

Regione, Provincia e Coo-perativa agricola di garanzia intervengono a sostegno delle imprese agricole che allevano bovini da latte, che risentono della crisi economica. La

Regione ha stanziato 500.000 euro (per tutto il territorio emiliano-romagnolo) per abbattere di un punto il tasso di inte-

resse alle imprese agricole che perfezioneranno un prestito di conduzione di 12 mesi per un importo massimo di 100.000 euro attraverso la Cooperativa Agricola, che fornirà garanzia nella misura del 30% agli istituti di credito.

SoCIALE

Nuove unità di strada contro l’emarginazione

Continua l’impegno congiunto dell’Amministrazione comu-nale dell’Assistenza pubblica Onlus di Parma nella creazio-ne di servizi “di strada” per avvicinare persone che in stra-

da vivono, talvolta anche di notte, nella povertà e nell’emar-ginazione: l’Assisten-za pubblica mette a disposizione un

pulmino, donato dall’associa-zione “Amici di Padre Lino”, e un pool di 4 volontari per uscite notturne per monitorare le condizioni dei cosiddetti “senza fissa dimora” e per segnalare eventuali situazioni di emarginazione.

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49il mese febbraio 2009

Via Olivieri, 20 alloggi Erp recuperati

I lavori di recupero dei 20 appar-tamenti in via Olivieri partiranno quest’estate, indipendente-mente dall’arrivo

dei fondi, 600mila euro, che lo Stato, attraverso la Regione aveva promesso. È quanto sta portando avanti Acer dopo che il Comune di Parma, proprie-tario della maggior parte dei locali dell’immobile, ha chiesto espressamente all’Azienda casa di sbloccare una situa-zione ferma da troppo tempo. Infatti Acer ha acquistato direttamente l’unico alloggio di proprietà privata, situazione che rendeva estremamente dif-ficoltoso l’intervento pubblico.

De Adamich si è dimesso dalla Tep

Andrea De Adamich ha rassegnato le dimissioni da Presiden-te e membro del CdA di Tep Spa.

“Sono dispiaciuto – ha dichia-rato De Adamich attraverso una nota stampa ufficiale della Tep – ma la mia pre-senza fisica nella mia società personale è ritornata ad avere una esigenza di tempo pieno”. De Adamich si riferisce alle difficoltà che la sua società, che opera nel mondo automo-bilistico promuovendo la guida sicura, sta attraversando.

Disegna la tua cittadinanza in Europa

La Commissione europea lancia il concor-so “Unione europea e cittadinanza”, invitando a realizzare un

fumetto di una pagina sul con-cetto di cittadinanza. Il concorso è aperto a tutte le persone dai 16 anni in su, residenti nell’Ue. I vincitori, dopo le premiazioni nazionali, saranno invitati a Bruxelles dal 9 all’11 maggio 2009 per visitare le istituzioni e la città. I lavori dovranno essere inviati al coordinatore nazionale entro il 27 febbraio. Per saperne di più: www.eurocartoon.eu.

ambiente a bREVE UNa RIqUaLIfICazIONE paEsaggIsTICa LUNgO L’aRTERIa

“I prati della via Emilia” diventano più belli per rispondere al problema delle aree

degradate lungo la via emilia, la provincia di parma si è resa promotrice del progetto “I prati della via emilia”, iniziativa che interressa i comuni di Fidenza, Fonta-nellato e Fontevivo, cofinanziato dalla regione emilia romagna, la quale metterà a disposizione il 60% dei 45mila euro necessari alla realizzazione dei lavori di riqualificazione delle zone di scarso valore paesaggistico lungo la via emilia, non solo da un punto di vista puramente estetico, ma anche in termini di utilità collettiva, convertendoli ad uso agrico-lo o ambientale.

l’azione scaturita dal progetto “I prati della via emi-lia”, i cui lavori di progettazione inizieranno la prossima primavera, Interesserà la fascia delimitata a sud dalla statale emilia, a nord dall’autostrada e dalla tav, a est dal fiume taro e a ovest dal torrente stirone. tra le linee

in breve

Prosciutto & ParmigianoSi avvicina l’obiettivo del Distretto del Prosciutto, mentre il Consorzio del Parmigiano prepara interventi sul mercato e investimenti all’estero

EConomIA fORME pER 50 MILIONI saRaNNO RITIRaTE pER EssERE DEsTINaTE agLI INDIgENTI

Novità istituzionali nell’ambito delle eccellen-ze alimentari di Parma per antonomasia, il

Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano. A proposito della prima: la Conferenza provinciale di Programma che sta lavorando alla costituzione del Distretto del Prosciutto, ha stabilito l’avvio della pianificazione del Festival del Prosciutto 2009, una ricerca sul rapporto DOP- non DOP e lo stu-dio un protocollo d’intesa sui temi del risparmio energetico. Nata dall’Accordo territoriale per il Prosciutto di Parma, siglato il 1 agosto scorso, la Conferenza ha l’obiettivo di supportare il comparto del Prosciutto di Parma, qualificando l’area del “Distretto” secondo criteri di sviluppo socio – eco-nomico che siano sostenibili in senso complessivo

e che tengano conto degli interessi di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali coinvolti. È invece un’azione senza precedenti quella che il Consorzio del Parmigiano-Reggiano metterà in atto per contrastare l’attuale crisi di mercato e puntare ad un rilancio delle quotazioni che consenta di uscire da un’impasse che da tempo registra quotazioni che si attestano al di sotto dei costi di produzione. Due le azioni approvate stamane dall’Assemblea generale dei delegati del Consorzio a conclusione di analoghi esiti registrati in tutte le assemblee sezionali: sarà pubblicato in questi giorni il bando dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) per il ritiro di forme di Parmigiano-Reggiano e Grana Padano da destinare agli indigenti per un valore di 50 milioni di euro (27 dei quali per il primo e 23 per il secondo), mentre a questa prima azione se ne affiancherà un’altra del tutto inedita nei 70 anni di vita del Consorzio, ovvero una sua diretta discesa in campo per ulteriori ritiri di prodotto. Un intervento par-ticolarmente consistente, che riguarderà 50.000 forme inserite in un progetto promozionale sull’estero finalizzato all’ampliamento dei mercati internazionali. L’intervento – condotto in sinergia con Buonitalia, che comparteciperà finanziariamente al progetto – riguarderà forme caratterizzate dal marchio di 1° categoria, sottoposte ad una ulteriore espertizzazione a 18 mesi per l’apposizione del marchio “export” e da avviare sui mercati internazionali a stagionatura completata a spese del Consorzio.

di intervento proposte vi è il recupero dei terreni interclusi e marginali in funzione agricolo-produttiva, ambientale e di mitigazione paesistica (produzione di biomasse legnose a scopi energetici con impianti arborei e arbustivi a rotazione breve o media); la catalogazione dei prati stabili come elemento qualificante del paesaggio agrario; la progettazione di una rete di percorsi ciclo pedonali nella “culla del parmigiano”, che consenta una

fruizione del paesaggio agricolo dei prati stabili da cui ha avuto origine il parmigiano reggiano. “parliamo di un paesaggio percepito spesso come zona di solo pas-saggio ha detto nIcola Dall’olio della provincia -. chi lo percorre non sente nessun legame di appartenenza, per questo l’incuria e l’abbandono dei rifiuti sono molto frequenti. È però sufficiente allontanarsi di poco dall’ar-teria principale per scoprire zone ricche di valore”.

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50 il mese febbraio 2009

Da metà febbraio nella Bassa 170 biciattendono turisti e appassionati d’arte e di ambiente: un invito a inoltrarsi traargini, oasi naturalistiche e castelli,sulla scia di personaggi senza tempo

Siete amanti dello sport e della bi-cicletta? State cercando percorsi panoramici tutti da pedalare, magari

scoprendo dove nidifica il Cavaliere d’Italia? Oppure volete fare una rilassante passeggia-ta “ecosostenibile” lungo il fiume Po con bambini al seguito? Da metà febbraio potre-te scegliere le Terre Verdiane per noleggiare una bicicletta e decidere, mappa alla mano, da dove partire, quanti chilometri pedalare, dove fermarvi a mangiare e cosa visitare.

Sono cinque gli itinerari proposti da Provincia di Parma e Parma Turismi in col-laborazione con i Comuni del territorio, tutti dotati di segnaletica informativa: il percorso CicloTaro, tra fontanili e risorgive; il percorso Verdi “Va Pensiero”; il percorso Guareschi “Mondo Piccolo”, attraverso i luoghi cari allo scrittore di Peppone e Don Camillo; il percorso Bici Parma Po, lungo l’argine del fiume Po; e il percorso Tre Castelli, lungo un filo immaginario che collega le rocche di Fontanellato, Soragna, San Secondo.Le bici si possono noleggiare (o addirit-

tura prenotare anticipata-mente) in 10 Comuni della Bassa: Busseto, Colorno, Fontanellato, Mezzani, Polesine Parmense, Rocca-bianca, San Secondo, Sissa, Soragna, Zibello.

I percorsi sono stati studiati per dare al cicloturista vari tragitti e tempi di percorrenza adatti a tutti i gusti e diversi gradi di difficoltà. I chilometri si snodano in piena Pianura Padana tra vaste colture, bar-chesse e casolari bellissimi (da queste parti Bertolucci ha girato il capolavoro cinemato-grafico Novecento) fino al maestoso Po.

Attraversano poetici paesini porticati, conducono dritti filati a rocche e castelli, pievi, musei della civiltà contadina e musei del cibo. Declinano la strada fino a caseifici, prosciuttifici, osterie, trattorie (da assaggia-re tortelli d’erbetta al burro fuso, Culatello di Zibello, anguille del Polesine, Culaccia di Fontanellato, torta fritta calda).

Imperdibili lungo il tragitto: il Teatro Verdi di Busseto e la casa natale del Cigno

di Busseto; la sontuosa Reggia di Colorno; l’Abbazia Cistercense di Fontevivo, la Rocca Sanvitale di Fontanellato che custodisce un gioiello, l’affresco del Parmigianino nella Saletta di Diana e Atteone; il Castello di Roccabianca con la Sala di Griselda e un ciclo pittorico ispirato alla centesima novella del Boccaccio; la Rocca dei Rossi di San Secondo con il racconto dell’Asino D’Oro; la Rocca del Principe Meli Lupi di Soragna con il fantasma di Donna Cenerina e il Museo Guareschi.

Partirà inoltre a marzo un ricco calendario

Terre Verdiane, è cicloturismo!

di Irene Bertoli

provincia

ComunICAzIonE un nuovo StrumEnto PEr ConoSCErE I SErvIzI E LE oPPortunItà oFFErtE dAL tErrItorIo

Le Terre Verdiane in un click: è on line il sito internet www.terreverdiane.comIl profilo del maestro Giuseppe verdi sem-

bra interrogare il domani, mentre le lancette dell’orologio sullo sfondo segnano il tempo, quello passato e quello presente. È questa l’immagine – composta a “quadrati quadran-ti” come in una sorta di mosaico – che apre ufficialmente il sito Internet dell’unione terre verdiane. www.terreverdiane.com, realizzato nell’impostazione e nella grafica da Harimann consulting e comeser servizi, coordinato dall’unione terre verdiane con la consulenza dello staff dell’utv, è on line da fine gennaio 2009. Il sito, con cui l’unione approda ufficialmente sul web, è a metà tra uno “sportello in-formativo” (con i numeri utili, la descrizione dei servizi e una bacheca di notizie aggiornate) e una mini “vetrina” degli eventi territorio. “In linea con le nuove esigenze di comunicazione e informazione che l’unione vuole offrire per ampliare la partecipazione della cittadinan-

za, abbiamo pensato ad un sito Internet che ri-spettasse le regole di semplicità e funzionalità, cercando di soddisfare una duplice “tipologia” di utente: il cittadino ed eventualmente il “turista” ha spiegato il presidente dell’unione, massimiliano Grassi.

nel sito, diviso in 10 sezioni base e alcune sottosezioni, sono presentati i comuni che compongono l’unione e sono segnalate le aree tematiche in cui l’ente ha avviato servizi in gestione associata: catasto, sportello unico per

le attività produttive, pubblica istruzione con la classe del Futuro, sistema informativo territoriale, viabilità, polizia municipale, gestione del calore, trasporto pubblico, illuminazione, strutture sanitarie. le informazioni turistiche e l’agenda culturare del territorio, completano l’offerta del sito, che è aggiornato quotidianamente e in futuro verrà ulteriormente ampliato.

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51il mese febbraio 2009

di iniziative che renderanno possibile la fruizione del servizio di noleggio affiancato a un servizio di accompagnamento curato dalle più esperte guide, che garantirà a tutti di godere al meglio delle bellezze storico-artistiche e delle eccellenze anche gastronomiche della Bassa Parmense in tutta allegria e sicurezza.

Il servizio sarà attivo tutti i sabati, le domeniche e giorni festivi fino ad ottobre, dalle ore 9,30 alle ore 12,30 e dalle 15 alle 19. Nei giorni feriali sarà possibile comunque noleggiare le bici, ma con pre-

notazione anticipata di almeno 4 giorni. Le biciclette possono essere prenotate presso i singoli gestori locali, contattandoli ai nu-meri di telefono di riferimento indicati sul sito www.nolobikeparma.it oppure presso Parma Turismi: Tel. 0521.228152; [email protected].

Terre Verdiane, è cicloturismo! BICI PARMA PO Lunghezza: 50 Km da Ongina a CoenzoPunti NoloBike: Polesine, Zibello, Roc-cabianca, Torricella di Sissa, Sacca di Colorno, Mezzani Tipo di percorso: ciclabile, misto a strade a traffico ridotto o limitatoTempo di percorrenza: ore 4 Il percorso è intervallato da alcuni punti sosta dotati di attracchi fluviali dedicati al turismo e allo sport: il Porto a Polesine, la Nautica di Torricella a Sissa, la Motonauti-ca di Sacca a Colorno. PERCORSO VERDILunghezza: 25 Km da Polesine a SoragnaPunti NoloBike: Polesine, Soragna, Busseto.Tipo di percorso: ciclabile mista a tratti di viabilità minore Tempo di percorrenza: ore 2 Situato a pochi km da Busseto, il piccolo centro di Roncole Verdi deve la propria no-torietà alla casa natale di Giuseppe Verdi. PERCORSO MONDO PICCOLO Lunghezza: 9 Km da Gramignazzo (Bici Parma Po) a Fontanelle e 11 Km per arrivare a SoragnaPercorso: da Soragna a Fontanelle e seguendo l’argine del Taro fino a Rocca-biancaTipo di percorso: ciclabile a tratti sterrato fino a Fontanelle, poi su viabilità minorePunti NoloBike: Roccabianca, Soragna.Tempo di percorrenza: ore 2 e 30L’itinerario attraversa la patria di Giovanni-no Guareschi, che proprio qui ha ambien-tato le sue storie e il suo Mondo Piccolo. CICLOTARO Lunghezza: 15,5 Km da Viarolo a Grami-gnazzo di SissaPunti NoloBike: San Secondo, Torricella di Sissa Tipo di percorso: ciclabile mista a tratti di viabilità minoreTempo di percorrenza: ore 1La pista ciclo pedonale si snoda lungo l’argine destro del Taro e congiunge Treca-sali a Viarolo. Deviando di pochi km verso Torrile si incontra l’Oasi LIPU.

PERCORSO TRE CASTELLILunghezza: 34,5 Km da Fontanellato a Fontanellato passando per San SecondoPunti NoloBike: Fontanellato, Soragna, San Secondo Tipo di percorso: su viabilità minore, diver-si tratti sterrati.Tempo di percorrenza: ore 3 Fontanellato, Soragna, San Secondo e di nuovo Fontanellato, alla ricerca della bellezza delle antiche Rocche.

DOVE NOLEGGIARE LE BICIA Busseto, Colorno, Fontanellato, Mez-zani, Polesine Parmense, Roccabianca, San Secondo, Sissa, Soragna e Zibello.

Tutte le informazioni su www.nolobike-parma.it oppure presso Parma Turismi, tel. 0521.228152

I cinque percorsiciclabili

Il presidente dell’unione, massimiliano Grassi, sindaco di Fontevivo e l’assessore al turismo, nonchè sindaco di Fontanellato, maria Grazia Guareschi, concordano sugli obiettivi che le terre verdiane devono porsi. “l’unione terre verdiane desidera seguire e affiancare attenta-mente l’evoluzione del turismo in una provincia che vanta numerose eccellenze - affermano in una nota congiunta - vogliamo cogliere tutti insieme la sfida di puntare sempre alla qualità, come volano di rilancio e di sviluppo nel settore turismo. Il metodo del confronto partecipato avviato dalla provincia di parma e da parma turismi che si è svolto negli incontri precedenti è corretto perché ha visto confrontarsi opera-tori ed amministratori, politici, pro loco, guide turistiche, imprenditori, associazionismo e tutti i rappresentanti di quel ricco e importante mondo che può rendere straordinaria l’opportunità di Buonturismo nelle terre verdiane e nel parmense. tramite il confronto abbiamo cercato strategie e risposte con-crete che coinvolgano le terme e il Benessere sul territorio, il po, le nostre terre verdiane, i castelli e le pievi, il concetto di turismo lento, i parchi, la cultura che si fa in infinite forme attraverso la musica, i festival, il teatro, gli eventi, le strade dei sapori con l’enogastronomia, il congressuale. nel 2009 saremo concentrati ancora di più a rendere vivo il “prodotto terre verdiane e provincia di parma” all’insegna dell’ospitalità e del partnernariato con le imprese per il bene del territorio e per soddisfare il turista che viene nella nostra zona”.

“un’area ideale per lo sviluppo del buonturismo”

Sopra i primi turisti che hanno fruito del nolobike. Sotto il presidente dell’Unione Massimiliano Grassi e il sindaco di Fontantellato, Maria Grazia Guareschi

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52 il mese febbraio 2009

provincia SorboLo mEzzAnI

Anziani seguiti anche nei festiviSoCIALE PEr rIChIEdErE IL SErvIzIo bAStA FArE domAndA In ASSESSorAto

L’assistenza domiciliare si estende anche alla domenica e alle festività

Anche a Sorbolo e Mezzani è ora attivo il servizio di assistenza domiciliare

nei giorni festivi, così come sollecitato dalla Regione Emilia Romagna, nelle sue ultime direttive. In pratica l’assistenza domiciliare, in funzione da molti anni (Sorbolo è stato infatti il secondo Comune della Provincia di Parma ad attivare il servizio, nei primi anni settanta) , fun-zionerà con le stesse modalità previste nei giorni infrasettimanali, e sarà attiva anche la domenica e nei festivi (con le sole eccezioni del primo gennaio, del pri-mo maggio, di Pasqua e Natale), per chi ne ha bisogno, semplicemente facendo richiesta all’assessorato ai Servizi Sociali

di Via del Donatore.“Si tratta di un’im-

portante novità” ha af-fermato l’assessore ai Servizi Sociali, Angela Zanichelli, “che ci per-mette di essere ancora più vicini agli anziani e alle loro famiglie, specie quando sono in difficoltà e quando la presenza di operatori qualificati rappresenta davvero un aiuto pre-zioso. L’accesso al ser-vizio è semplice e non comporta alcun vincolo: basta concordare un piano di intervento con l’Assistente Sociale del Comune”.

“Oggi, a Sorbolo e Mezzani - continua l’assessore - assistiamo al domicilio mediamente 50 anziani non autosuffi-cienti, che continuano a vivere a casa loro (ed è questa la cosa che tutti, dav-vero tutti, desiderano di più...): alcuni sono seguiti dalle loro famiglie, mentre altri si avvalgono anche dell’aiuto di una badante. Il fatto che sia possibile dare assistenza a casa anche nei giorni festivi, va sicuramente incontro ad un bisogno che sapevamo essere presente, specie nella giornata di domenica, cioè quando magari anche la badante o la famiglia desiderano prendersi un attimo di libertà dagli impegni di cura.. é bene ricordare

inoltre che dall’estate scorsa anche il Centro Diurno funziona alla domenica: pertanto le famiglie possono scegliere se, e come, avvalersene senza impegni od obblighi particolari. Insomma, crediamo sia un aiuto in più, un importante tassello che ancora mancava e che, certamente, le famiglie sorbolesi e mezzanesi non mancheranno di apprezzare”.

di Irene Bertoli

anche quest’anno coop consumatori nordest offre la sua collaborazione per sostenere progetti a valenza sociale sul territorio. negli scorsi anni, grazie ai punti coop, è stato possibile acquistare un nuovo taxi sociale, avviare il servizio di telesoccorso insieme a crI e acquistare nuova strumentazione per avIs, realizzare iniziative rivolte ai giovani in condizioni di disabilità e marginalità. nel 2009, in accor-do con tutte le associazioni del volontariato di sorbolo e mezzani e con l’assessore ai servizi sociali, angela zanichelli, si è deciso di destinare i fondi provenienti dai punti-spesa coop alla casa di riposo di coenzo, per l’acquisto dell’impianto di aria condizionata del salone-ritrovo. Il meccani-smo per donare i punti è sempre lo stesso, e il periodo è quello dei mesi di febbraio e di marzo prossimi. mario cavalieri, presidente dei soci coop si dice soddisfatto di questa scelta, che consentirà di fare una cosa importante e concreta per gli anziani ospiti della struttura di coenzo, molti dei quali già residenti nei due comuni.

I punti Coop...fanno bene

CuLturA E EvEntI IL 6 E IL 16 duE ConFErEnzE orGAnIzzAtE In CoLLAborAzIonE Con ISrEC PArmA

A febbraio appuntamento con la memoria e con il ricordo l’amministrazione dell’unione di sorbolo e

mezzani, in collaborazione con l’Istituto per la resistenza e l’età contemporanea di parma (Isrec), organizza due incontri in occasione delle celebrazioni della Giornata della memoria e del Giorno del ricordo. venerdì 6 febbraio, presso la sala Bernini, in piazza Belli a mezzani alle ore 21,00 si terrà l’incontro “Deportazione degli internati politici di parma” e proiezione del video “ritorno indesiderato. campo di concentramento di mauthausen”. la conferenza sarà conferenza a cura di marco minardi (Isrec parma). a sorbolo, invece, lunedì 16 febbraio, presso il centro civico in via Gruppini 4 alle ore 21,00 appuntamento con maria luisa molinari (Isrec parma) per parlare di “la guerra, il confine orientale e l’esodo istriano”.

“Questi incontri” afferma Giorgio Franchi, assessore alla promozione culturale dell’unio-

ne di sorbolo e mezzani “hanno lo scopo di ricordare e riflettere sulla tragedia della shoah e di migliaia di cittadini italiani deportati nei lager per motivi politici e razziali e propongono una riflessione sulle tragedie che segnarono la storia del confine orientale per rinnovare la memoria della occupazione, della guerra, il dramma degli italiani e delle vittime delle foibe e la storia dell’esodo che coinvolse migliaia di italiani nel secondo dopoguerra. Gli incontri sono rivolti ai giovani, agli studenti ed ai tanti cittadini che intendono riflettere sugli eventi e sulle cause che li generarono.”

In questo modo l’amministrazione dell’unione di sor-bolo e mezzani prosegue l’esperienza avviata negli anni scorsi quando alcune classi del locale istituto compren-sivo sono state coinvolte in un progetto di ricerca sugli internati ebrei a sorbolo e si sono svolti incontri pubblici sui temi della shoah, delle deportazioni e sulla tragedia delle popolazioni al confine orientale.

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53il mese febbraio 2009

provinciaSALA bAGAnzA

minori entrate, meno investimentibILAnCIo mEtà dEGLI onErI dI urbAnIzzAzIonE Sono dEStInAtI ALLA SPESA CorrEntE

Nonostante le difficoltà, nel 2009 sarà realizzata la nuova biblioteca e i percorsi nel parco

Approvato nelle settimane scorse, il bilancio di previsione 2009 non può

non fare i conti con la crisi in atto a livello europeo. Un bilancio che, come conferma l’as-sessore comunale alla Programmazione Finanziaria Carlo Leoni, “non può che riflettere la difficile situazione economica che sta attraversando l’Italia, aggravata dalla crisi mondiale, e che coinvolge fortemente gli enti locali. Ci troviamo a dover presentare un bilancio sul quale gravano i risultati della politica centrale, che si concretizzano in una riduzione dei trasferimenti statali”. Passando ai dati di fatto, nel 2009 tutto questo significherà minori entrate corren-ti pari a 238.709 euro ai quali si aggiun-gono 150.000 euro in meno previsti per oneri di urbanizzazione, considerata la difficile situazione dell’attività edilizia. A copertura di queste minori entrate, sono state previste riduzioni delle spese per le diverse attività del Comune per 276.535 euro (- 22% sulle spese correnti e – 5,6% su quelle per investimenti, con una ridu-zione media dell’8% su tutte le voci di spesa non obbligate). “Siamo stati costretti a destinare metà degli oneri di urbanizzazione, una quota comunque ben al di sotto di quanto permesso dalla legge, a copertura delle spese correnti, con conseguente neces-sità di un prevedibile maggior ricorso all’indebitamento per la realizzazione

di due importanti opere – aggiunge Leoni – come la ri-qualificazione delle strade del centro, Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Mar-tiri della Libertà, e la ristrutturazione della casa Gombi”. Interventi che rien-trano nel programma urbanistico generale che tocca la piazza, la Rocca Sanvitale e il giardino. “Sono opere che consentiranno, possi-bilmente prima della fine dell’attuale mandato amministrativo - conclude Leoni - di restituire a Sala un centro di assoluto prestigio e qualità”. Ma veniamo ai tagli. Gli interventi più consistenti riguardano il capitolo del turismo. Pur mantenendo il sostegno al calendario degli appunta-menti ormai storici, sono stati operati ridimensionamenti nell’ambito della promozione. Anche le politiche culturali risentiranno dei tagli di bilancio, ma non saranno tolti i fondi destinati ai progetti scolastici. Le tariffe dei servizi e della raccolta dei rifiuti urbani vengono aggiornate al di sotto degli indici ISTAT, senza effettivi ulteriori aumenti.

di Michele Finardi

buSSEto

PoLItIChE CuLturALI IL SIndACo LAurInI: “unA novItà ASSoLutA ChE ESCE dALL’AmbIto LoCALE”

Inaugurata al teatro verdi la stagione concertisticanel panorama culturale provinciale quest’anno si è concre-

tizzata una novità fondamentale, destinata a dare un contributo di rilievo non solo all’offerta locale, ma anche al potenziale attrattivo di tutta l’area parmense. si tratta della stagione concertistica 2009 del teatro verdi di Busseto, realizzata dal comune di Busseto, con la collaborazione dell’orchestra del

teatro regio di parma e con il sostegno della Fondazione cariparma. Il primo concerto è inoltre realizzato con il contributo del cav. Giuseppe cocco, pastificio di Fara san martino.

Il cartellone prevede sette concerti, il primo dei quali si è svolto il 27 gennaio, mentre l’ultimo è in programma per il 26 marzo. la proposta spazia da mozart a Brahms, da verdi a stravinsky, rossini, mendelssohn e Beethoven, tra gli ospiti vi saran-no leo nucci, michele pertusi, richard Galliano, alessandro Haber, l’orchestra e il coro del teatro regio di parma, i solisti del teatro alla scala di

milano, i Filarmonici di Busseto, i solisti del teatro regio di parma. la stagione – ha osservato il sindaco di Busseto luca laurini, che con caparbietà da un paio d’anni inseguiva questo sogno - è per noi una novità assoluta, che abbiamo fortemen-te voluto. una novità finalizzata a valorizzare un patrimonio che è appunto di tutto il territorio, ed è anche per questo che abbiamo scelto di tenere presso la sede della provincia la conferenza stampa di presentazione. È una stagione di asso-luto rilievo che sancisce il legame di Busseto con l’orchestra del teatro regio: una stagione che crediamo importante”. l’iniziativa di particolare complessità è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione cariparma, “Il teatro di Busseto è un gioiello – ha dichiarato la vicepresidente marcella sac-cani – e accanto a Busseto c’è anche Fontanellato, c’è anche Fidenza… sarebbe significativo cominciare a tracciare una rete di teatri del territorio, per costruire una nuova fase delle attività e delle scelte sulla musica nella provincia di parma”. [Daniele paterlini]

In alto il centro di Sala Baganza. Sotto il teatro Verdi di Busseto

nonostante le difficoltà finanziarie, che hanno portato ad un ridimensionamento degli investimenti, il 2009 porterà con sè alcune importanti novità. In primo luogo è confermata la disponibilità di nuovi spazi pubblici in rocca, in particolare la nuova biblioteca, e il giardino monumentale; con la creazione di nuovi luoghi attrezzati destinati ai bambini. sarà rifatta la dorsale principale dell’acquedotto a talignano e sarà attivata la vasca di prima pioggia a servizio del depuratore del capoluogo. Il comune di sala Baganza proseguirà nell’impostazione del nuovo strumento urbanistico e saranno completati i percorsi pedonali e ciclabili dal Baganza al parco regionale.

Le novità del 2009

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54 il mese febbraio 2009

provincia FELIno

Al via la medicina di gruppoSAnItà GrAzIE ALL’ACCordo trA ComunE, AuSL E mEdICI dI mEdICInA GEnErALE

Il nuovo servizio sarà attivo dal prossimo mese nella sede di via Perlasca 11

Partirà presto a Felino il nuovo servizio di medicina di gruppo, in cui con-

fluiranno ASL e ambulatori di medicina generale.

Il progetto, presentato sabato 24 gennaio, sarà definitivamente attivo a metà marzo, quando cioè gli uffici della vecchia ASL saranno riusciti a trasferirsi nella nuova sede, in via Perlasca 11; al momento l’ingresso principale all’edificio è inagibile, ma vi si può accedere passan-do dal parcheggio di Via Garibaldi.

Fisicamente, il nuovo polo sanitario di Felino trova spazio in una palazzina a due piani, ognuno di circa 180 mq; il piano terra sarà dedicato alla ASL, e quindi ai reparti di Igiene Pubblica, Pediatria e tutti i servizi già normalmente erogati, mentre il primo piano sarà suddiviso in quattro ambulatori di medicina genera-le, al momento occupati da tre medici: Mariangela Rigoni, Paolo Scianchi e Eugenio Tampieri.

Come ci spiega l’Assessore alla Sanità Rosina Trombi “Questa iniziativa, nata nel 2006, è stata dall’inizio condivisa da tutti gli interlocutori interessati. Dopo la presentazione del progetto, e il successivo pre-accordo siglato nel marzo del 2007 da AUSL di Parma, Comune di Felino e Medici di Medicina generale, abbiamo voluto andare avanti il più velocemente possibile. Questo perché, essendo Felino un comune in forte crescita demografica, si è reso ne-

cessario implementare i servizi sanitari già esistenti”.

“Con la medicina di gruppo - prose-gue l’assessore Trombi - i cambiamenti saranno solo in meglio, per i cittadini: il rapporto col medico di famiglia potrà restare invariato, ma con il vantaggio di avere un punto di riferimento sanitario aperto più ore al giorno, e di poter usu-fruire di figure infermieristiche e di segre-teria per risolvere i bisogni più semplici e immediati, come per esempio ricette mediche e prelievi di routine, evitando in questo modo di appesantire il lavoro

delle infermiere domiciliari”.Presenza continuativa dei medici,

risposte qualificate e tempestive e aiuto concreto in caso di urgenze: la prospet-tiva quindi diventa quella di potenziare sia quantità che qualità, in modo da offrire ai cittadini di Felino un’assisten-za adeguata alle esigenze attuali ma soprattutto future, in vista dell’aumento di popolazione che è in atto proprio in questi anni.

di Camilla Pisani

CoLLECChIo

SErvIzI LE PrImE uSCItE Sono dEdICAtE A “AnzIAnI”, “GEnItorI “ E “CIttAdInI”

dal Comune i primi “quaderni utili” per tutti i collecchiesila comunicazione del comune di collecchio si rafforza con

uno strumento in più: nasce infatti la collana dei ‘Quaderni utili’, che in un formato pratico e di facile consultazione, informano la cittadinanza su come fruire nel modo più semplice

dei servizi offerti dal territorio. piccole guide tascabili pensate per aiutare i collecchiesi nell’organizzazio-ne della vita quotidiana: la scelta è stata quella di individuare informazioni pratiche collegate ai diritti ed ai doveri del vivere in comunità, allo scopo di rendere i cittadini consapevoli delle opportunità che offre la legge e, contemporaneamente, responsabili nei confronti delle regole in vigore nell’ambito della società civile. si tratta di ‘Quaderni’ funzionali agli utenti dei servizi che affrontano gli obblighi e gli impegni derivanti dall’essere parte di una collettività, nati dal progressivo e costante sviluppo di diversi strumenti informativi finalizzati a facilitare la parteci-pazione alla vita pubblica e ad assicurare l’esercizio

dei diritti civici.la collana è differenziata per categorie sociali: i primi

volumi pubblicati riguardano gli anziani e i genitori, ai quali è stato affiancato un volumetto più ampio dedicato al cittadino. all’interno si trovano tutte le informazioni per la fruizione ottimale dei servizi messi in campo direttamente dal comu-ne oppure dai servizi sanitari, interpretati in funzione della tipologia di lettore. per fare un esempio, sul quaderno utile ‘anziano a collecchio’ si trovano i riferimenti per l’assistenza domiciliare, gli assegni di cura e minimo vitale, il taxi sociale e il telesoccorso, cui si affiancano le indicazioni per riferirsi al centro Diurno o partecipare ai soggiorni climatici. analoga impostazione per quello dedicato ai genitori, con tutte le indicazioni per gli assegni parentali, i congedi, le iscrizioni scolastiche. le copie dei ‘Quaderni utili’ sono in distribuzione gratuita all’urp del comune e presso altri uffici pubblici. I prossimi numeri ad implementare la collana saranno dedicati a donne e sportivi.

Qui sotto il Municipio di Collecchio

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55il mese febbraio 2009

provinciaSorAGnA

un bilancio da costruire insiemeAmmInIStrAzIonE L’obIEttIvo è ArrIvArE ALL’APProvAzIonE Entro FInE mESE

Avviati gli incontri nelle frazioni per discutere il documento previsionale 2009

Tempi di conti in tasca per il Comune di Soragna. L’assestamento del bilancio

2008, completato nel mese di novembre, ha portato al finanziamento con avanzo di amministrazione di parte del mutuo necessario alla realizzazione del collettore fognario che collegherà Soragna a Bus-seto, nonchè alla chiusura del contratto di Interest Rate Swap; l’assestamento ha inoltre garantito la copertura finanziaria per la manutenzione del patrimonio comunale. Con i primi mesi del 2009 si apre quindi la fase di elaborazione e discussione del Bilancio di Previsione per l’anno corrente.

Dopo l’insediamento dell’attuale Am-ministrazione Comunale, avvenuto nel 2006, si è proceduto all’individuazione delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione delle opere previste dal programma elettorale della lista “Il Sole”. Molti progetti sono stati avviati e alcuni portati a termine: come la nuova ala della scuola materna, la costruzione dell’asilo nido, della tangenziale, la progettazione del Piano Operativo Comunale e del Piano strutturale Comunale.

A metà del mandato l’Amministrazio-ne comunale percepisce ora l’esigenza di ritornare dai cittadini, facendo fede ad un impegno assunto in campagna elettorale, attraverso incontri necessari alla costruzione di un bilancio parteci-pato. Diversi appuntamenti nelle varie frazioni permetteranno un confronto

tra le condizioni economiche degli enti locali, le possibilità di investimento del Comune e le effettive necessità e priorità dei cittadini. Appuntamenti necessari, quindi, per apportare le modifiche e per indirizzare le scelte comunali affinché il bilancio 2009 vada nella direzione di opere e servizi che possano soddisfare le nuove o mutate necessità degli abitanti di Soragna. Alessandro Pasetti, assessore al Bilancio, ci spiega l’importanza di questi incontri sottolineando che “già il primo appuntamento, che si è svolto a Carzeto, ha rilevato osservazioni importanti ri-guardo la viabilità e l’esistenza di alcuni disservizi”. Il 26 di gennaio si terrà il

secondo incontro nella frazione di Diolo: si verificherà la situazione della frazione, si annoteranno eventuali problemi e nuove necessità, con l’impegno di apportare le sostenibili modifiche alla previsione del bilancio.

L’intenzione è quella di arrivare all’ap-provazione del bilancio di previsione nel mese di febbraio e terminare così l’esercizio provvisorio in vigore dal 1° Gennaio 2009. Il bilancio partecipato è lo strumento che permetterà di disegnare un percorso comune corrispondente alle attuali condizioni sociali ed economiche delle persone che vivono e lavorano a Soragna. [Camilla Robuschi]

LAnGhIrAno

oPErE PubbLIChE StAnzIAtI dALLA ProvInCIA dI PArmA 1 mILIonE E 200 mILA Euro

Affidati i lavori per la realizzazione della rotatoria di Pastorellouna migliore mobilità dei cittadini non implica

solo un’organizzazione ottimale della viabilità ma si traduce anche in maggiori garanzie di sicurezza per i viaggiatori. Questi i presupposti che hanno guidato la progettazione della nuova rotatoria di pastorello, per la quale sono già stati affidati i lavori.

Il progetto, redatto dalla comunità montana parma est, comporta un investimento di 1 milione e 200 mila euro, di cui l’esecuzione dei lavori, affidata alla ditta parmigiana saneco, ammonta a 980 mila euro, e risulta interamente a carico dell’amministrazione provinciale di parma.

Dopo l’acquisizione dei terreni da parte del comune di langhirano, sono attualmente in corso le attività preliminari di sostituzione delle tuba-zioni di acqua e gas da parte di enìa.

la rotatoria, che verrà realizzata nella frazione

di pastorello, sarà edificata in corrispondenza dell’in-crocio che sorge alla confluenza delle strade provin-ciali che conducono a corniglio e a tizzano. Il tratto è caratterizzato da un traffico intenso ed è oggetto di alcuni problemi viari, soprattutto per quanto concerne la svolta. In particolare è nel corso dei fine settimana che sono registrate le criticità maggiori.

l’intervento pubblico, che si andrà a concretizzare attraverso la costruzione della rotatoria, si pone l’obiet-tivo di rimuovere completamente qualsiasi genere di difficoltà che compromette la mobilità nella frazione.

I vantaggi in termini di sicurezza e viabilità, non riguarderanno solo gli abitanti di pastorello, ma saranno a favore di tutte le persone che attraversano questo tratto stradale. Grazie alla nuova opera pubblica, si pro-durranno evidenti miglioramenti in termini di visibilità, scorrimento del traffico e sicurezza per tutti coloro che percorreranno la strada massese.

Planimetria della rotatoria diPastorello

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56 il mese febbraio 2009

provincia montECChIo

Scuola e servizi sociali le prioritàbILAnCIo InvArIAtE tArIFFE E ALIquotE FISCALI, dIvIdEndI EnìA PEr IL SoCIALE

Nascerà il campus educativo: 2,5 milioni di investimenti senza interventi statali

Il Comune di Montecchio ha presentato il bilancio di previsione 2009, l’ultimo do-

cumento finanziario della giunta guidata da Iris Giglioli, che terminerà il suo mandato in giugno e non potrà ricandidarsi. Quella deliberata è quindi un’impostazione che dovrà essere gestita da due governi locali diversi, ma non è priva di coraggio. Anzi, al contrario porta a conclusione il programma avviato cinque anni fa, predisponendo i fondi per gli investimenti strategici, senza per questo imporre rinunce nella gestione corrente. Non si tratta di alchimia, ma il frutto di un attento lavoro di gestione, che è avvenuto, ci tiene a precisarlo il sindaco Iris Giglioli “nel pieno rispetto di tutti i parametri e i vincoli dati dal Patto di Sta-bilità, senza aumenti tariffari e il blocco delle aliquote fiscali e dell’ICI”.Diversi gli elementi che caratterizzano il

bilancio previsionale del 2009. Il primo innanzitutto è l’assoluta indipenden-za da entrate non certe. Spiega il sindaco “abbiamo inteso consegnare ai futuri amministratori un program-ma che fosse in grado di reggersi solo su entrate cer-te e sicure. Non sono state prese in considerazione altre fonti, che avrebbero potuto essere aleatorie. Mi

riferisco agli oneri di urbanizzazione secondaria, il cui apporto di bilan-cio è stato ridotto al 14%, una cifra sicura anche con il mercato immo-biliare fermo”. La solidità di bi-lancio permette allora altre scelte. “Sono state impo-

state due linee strategiche per rispondere ai bisogni del territorio, senza per questo imbrigliare il futuro governo locale – spiega la Gilgioli - La prima riguarda un poderoso piano di interventi e risorse per l’edilizia scolastica in un’ottica di sistema: dalla scuola materna a quella superiore, la se-conda le garanzie sociali”. È stato previsto infatti il finanziamento della realizzazione

di una nuova scuola materna statale (in sostituzione dell’attuale ormai carente di spazi) e la costruzione di una nuova sede per le scuole medie. Si procederà inoltre alla cessione all’Istituto Superiore S. D’Arzo dell’attuale sede del negozio Coop acquisito dal Comune, in cambio del quale la Provincia provvederà alla realizzazione di una nuova palestra a disposizione delle superiori e delle scuole medie.Un complesso di interventi, quindi, che pur in assenza di finanziamenti statali sarà in grado di ridisegnare e riqualificare le strut-ture scolastiche di tutti i gradi presenti sul territorio per un investimento complessivo di quasi 2.500.000 euro.L’altra linea strategica di intervento in-dividuata dall’Amministrazione è invece incentrata sullo stanziamento di risorse per la gestione della crisi economico finanziaria attuale. I dividendi delle par-tecipazioni Enìa andranno così a sostegno di progetti straordinari per le fasce deboli della società.Tra gli altri progetti previsti in bilancio anche l’inizio della realizzazione del Parco Fluviale della Val d’Enza. “In questa fase si vuole intervenire concretamente sulla zona compresa tra via Barilla e il torrente quella cioè che comprende anche l’attuale Parco Enza – spiega il vicesindaco Aurelio Rovacchi - con una riqualificazione volta a mettere a recuperare per la collettività un ampio spazio verde”.

di Daniele Paterlini

Gli investimenti previsti per settore amministrativouna delle linee strategiche del bilancio

di previsione del comune di montecchio emilia è quella della gestione della crisi economico finanziaria. In quest’ottica gli amministratori hanno previsto di destinare i dividendi delle partecipazioni enìa a sostegno delle nuove povertà, costituendo un fondo per obiettivi straordinari che sarà suddiviso attraverso quattro azioni, dirette alla terza età, alle famiglie in difficoltà, ai disabili e a progetti di reinserimento lavorativo. lo schema di suddivisione dei 150 mila euro disponibili è il seguente:

- ampliamento del numero posti del cen-tro Diurno: 50 mila euro.

- sostegno alle nuove povertà e alle famiglie in difficoltà: 30 mila euro.

- assistenza all’inserimento scolastico di ragazzi disabili: 40 mila euro.

- progetti di reinserimento lavorativo per i lavoratori precari: 30 mila euro.

obiettivi straordinari

Il sindaco Iris Giglioli, sopra il Municipio

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57il mese febbraio 2009

provinciaFontEvIvo

Seimila pasti erogati in un annoSoCIALE PrESEntAtI I dAtI dELL’AttIvItà PrEStAtA nEL 2008 dAI SErvIzI ComunALI

Bene il taxi sociale, grazie anche ai volontari Auser. Si rafforza l’assistenza domiciliare

Sono stati presentati dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Fontevivo

i dati relativi all’attività e alle prestazioni erogati dall’Amministrazione Comunale a sostegno di anziani, famiglie, disabili e persone in stato di disagio.I dati sono indicativi degli investimenti messi a bilancio dall’amministrazione per tutelare le fasce deboli. A fronte di richieste in costante aumento – dovute anche all’an-damento demografico della popolazione – risultano nel 2008 ben 3.170 i pasti erogati in un anno dal Servizio di Assistenza Domiciliare, con una media di 9 pasti al giorno. Sono invece 2.890 i pasti annui forniti dal Centro Diurno con una media di circa 10 al giorno. Si conteggia dunque un totale complessivo di circa 6.060 pasti. Al termine dello scorso anno erano 32 gli utenti in carico al Sad – Servizio Assistenza Domiciliare, mentre risultavano 13 gli an-ziani che frequentano il Centro Diurno.Sei persone hanno fatto richiesta del Tele-soccorso e parecchi usufruiscono del taxi sociale per spostarsi: sono dunque 7.662 i chilometri percorsi dal taxi sociale da gennaio a dicembre 2008.Commentando i dati, il sindaco Massimilia-no Grassi ha evidenziato “la stretta sinergia con i Piani di Zona regionali e il Distretto, garantendo una programmazione completa e una seria razionalizzazione delle spesa”.L’assessore Aldo Pesce ha spiegato come “l’intento del Comune si confermi favorire la domiciliarizzazione dei servizi e soste-

nere le famiglie che scelgono di curare a casa propria un anziano: vivere nel proprio ambiente domestico, quando possibile, è infatti una “terapia di benessere” in più. Un passo avanti notevole è stato fatto nel garantire i servizi a domicilio anche nei fine settimana e nei festivi. Importante è poi la collaborazione del Terzo Settore: fondamen-tale in questo ambito è infatti l’apporto dei volontari Auser, grazie al quale è possibile condurre e intensificare sempre più il ser-vizio di taxi sociale. Ma Anche gli operatori

montEChIAruGoLo

CuLturA E tEmPo LIbEro InContrI AL CEntro PoLIvALEntE dI montICELLI tErmE

magi, oliviero e Conforto protagonisti delle “vie dell’anima”essere consapevoli della propria persona per conoscersi

meglio. Questo il messaggio e lo scopo finale di “vie dell’anima”, serie di incontri ospitati dal comune di montechiarugolo in febbraio e in marzo al centro polivalente di monticelli terme; incontri che vogliono contribuire a migliorare il rapporto con se stessi, attraverso anche l’utilizzo di vie inconsuete. Il primo appuntamento è con Gianluca magi, orientalista affermato, docente a rimini e ad urbino. Il 7 febbraio alle 21 magi presenta “anima ridens. ovvero la via dell’umorismo”, un grande successo editoriale, dedicato alla ricerca della gioia esistenziale, attraverso la leggerezza e la presa di coscienza della volubile natura della vita. a sigillo dello stile del volume sta la presentazione scritta dal grande autore e cineasta messicano alejandro Jodorowski, maestro del surrealismo contemporaneo.

Il 21 febbraio si parla di salute: l’ex medico dell’esercito Francesco oliviero, esperto di medicina non-conventional ed autore di “Benattia”, parla di cure omeosinergetiche e tecniche di autoguarigione, spiegando perché ci ammaliamo e come con l’omeopa-tia possiamo occuparci di noi stessi in maniera dolce, utilizzando mezzi naturali come l’acqua.

Questo “ciclo del benessere” dal carattere un po’ alternativo si conclude infine il 19 marzo con un perso-naggio decisamente particolare e al di fuori dei canoni, Giuliana conforto, studiosa di “Fisica organica”, nuova disciplina da lei proposta e descritta come “scienza che si occupa della co-scienza”. per un punto di vista rivolto sia all’esterno, ma anche alla nostra interiorità: questa è l’unica via in cui possiamo reperire, secondo la conforto, la verità.

tutti gli incontri si svolgeranno nella polivalente di monticelli terme alle ore 21.

impiegati nel ser-vizio domiciliare offrono prestazioni qualificate mirate all’aiuto della per-sona quali l’alzata, l’igiene, il posizio-namento o sempli-cemente il costante monitoraggio attraverso la fornitura dei pasti, trasporto sociale ed eventuali commissioni”.

di Daniele Paterlini

In alto il Centro Diurno di Fontevivo e l’as-sessore ai Servizi Sociali, Aldo Pesce

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58 il mese febbraio 2009

provincia torrILE

A torrile la salute “raddoppia”SAnItà A dECIdErE L’ubICAzIonE ESAttA SArà IL ConSIGLIo ComunALE

Avviato l’iter per l’apertura della seconda Farmacia sul territorio del comune

Si aprirà la seconda farmacia nel territorio comunale di Torrile. Come

spiega il sindaco Giovanni Buttarelli “La popolazione di Torrile ha ormai raggiunto quota 8 mila. L’apertura di una seconda farmacia è quindi argomentata anche dai numeri”.

L’iter burocratico in questi casi è molto complesso, è infatti partito lo scorso mese di aprile quando sono stati raggiunti tutti i parametri previsti dalla legge. “Abbia-

mo deciso di posizionare la nuova farmacia nell’area comu-nale posta sulla sponda sinistra de l to r rente

Parma – spiega ancora Buttarelli – a San Polo, infatti, esiste già una farmacia, men-tre dall’altra parte del torrente abbiamo quattro nuclei abitati, Torrile, Rivarolo, Vezze e Vicomero, i cui abitanti erano costretti a recarsi a Baganzola o Colorno. Spetterà al Consiglio comunale scegliere l’esatta ubicazione”.

Le ipotesi al momento sono due, Torrile e Rivarolo. Da decidere anche la formula gestionale, anche qui al vaglio del Consi-

glio Comunale vi sono due ipotesi. La prima è quella comunale, con la gestione com-pletamente in mano pubblica, svolta da personale dipendente dall’ente locale. la seconda è quella di una formula mista, con l’individuazione di un partner privato, ma con la garanzia, per il Comune, di una partecipazione socie-taria e la possibilità di svolgere un ruolo

di indirizzo. “Sono molto contento che il nostro

Comune possa avere una nuova farmacia – aggiunge il sindaco – la sua mancanza era ormai molto sentita, in particolare dalle fasce deboli della popolazione. Ora attendiamo l’ultimo atto della Provincia, per poter avviare il bando. Sono sicuro che entro l’anno sarà inaugurata”.

di Irene Bertoli

Sopra, la porzione di territorio in cui dovrà nascere la nuova Farmacia di Torrile. Sotto, invece, una veduta di Fontanellato dall’alto

FontAnELLAto

urbAnIStICA ChIuSo IL CAntIErE tAv, PArtE IL PIAno ProduttIvo

Ghiara, nove lotti nel nuovo quartiere artigianaleI primi treni sulla milano-Bologna dal 15 dicembre 2008

iniziano a sfrecciare e il cantiere dell’alta velocità se ne va, lasciando il posto ad un nuovo quartiere artigianale a Ghiara, come previsto dal piano regolatore del 1998.“È stato appro-vato il piano urbanistico attuativo per insediamenti produttivi su progetto dell’impresa pizzarotti spa, proprietaria dell’area nella frazione” ha detto il vicesindaco Domenico altieri. “con l’attivazione della linea d’alta velocità milano-roma e la chiusura di un cantiere di 36.000 metri quadrati, si confermano le corrette previsioni dei piani precedenti: sono stati individuati 9 lotti per una superficie utile totale di circa

15.000 metri quadrati. sono previsti inoltre 2.000 metri quadrati di parcheggi pubblici, 3.000 metri quadrati di aree a verde pubblico e una pista ciclabile in prolungamento a quella realizzata dall’azienda Flo nell’estate scorsa, che consente di collegare in sicurez-za il capoluogo con la zona industriale di Ghiara”.

“In un momento di grave crisi ci sono imprenditori che decidono di investire nel nostro territorio portando opportunità di sviluppo e occupazione: è una nota davvero positiva, e conferma che Fontanellato, grazie alle infrastrutture realizzate in questi anni, è un territo-rio in grado di competere su una scala sovraprovinciale”.

Il nuovo censimento dei punti luce comunali redatto a fine 2008 parla chia-ro: i pali della pubblica illuminazione mu-nicipale sono passati da 1.400 nel 2007 a 1.530 nel 2008, con un incremento di 1.530 “lampadine”. Il dato è ancora più ragguardevole se si conta che a fine 2006 i punti luce erano 1.250. “I punti luce -sottolinea l’assessore copercini- sono dotati di lampade ai vapori di sodio di nuova generazione a minor consumo energetico”. I nuovi impianti sono stati posizionati nelle nuove lottizzazioni residenziali e nei comparti artigianali del capoluogo e della frazione di parola, oltre che nel parco adiacente alla Galleria alta velocità. sono stati inoltre implementati alcuni impianti singoli nel capoluogo (incrocio Due ponti, via roma, vicolo del Fontanino, piazza del teatro, piazza pincolini) e nelle frazioni di prio-rato e paroletta.

Aumentano i punti-luce

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59il mese febbraio 2009

provinciaSAn SECondo

Giovani, una risorsa da tutelare CuLturA L’ASSESSorE ComunALE dAnIELE PASquALIno ILLuStrA I PIAnI PEr IL 2009

Fra le priorità: l’Ufficio Informagiovani, la biblioteca Guareschi, i restauri della Rocca

San Secondo è uno dei borghi storici della bassa, caratterizzato da un

importante patrimonio artistico e storico, riconosciuto a livello provinciale e dal quale il territrorio comunale trae notevoli benefici. Abbiamo discusso con Daniele Pasqualino, assessore del Comune con delega alla Cultura, delle funzioni del suo assessorato e dei progetti che l’ammini-strazione intende realizzare nel 2009.

Assessore, cosa implica rivestire il ruolo di assessore con delega alla Cultura del Comune di San Secondo?

“San Secondo è un comune nel qua-le sono presenti importanti eccellenze

storico-architettoniche: la rocca dei Rossi; la Pieve di San Genesio, il mo-numento più antico di tutta la bassa; l’Oratorio della Madonna del Serraglio che contiene gli affreschi di grandi pittori come Bibiena e Sebastiano Ricci. Essere assessore alla cultura vuol dire adoperarsi per la tutela, la valorizzazione e la promozione di que-sti monumenti, attraverso una serie di iniziative finalizzate a pubblicizzarne la conoscenza, coinvolgendo anche i più giovani e le scuole”.

I pesanti tagli economici che hanno gravato sugli enti locali, hanno avuto ri-percussioni negative sugli investimenti a favore della cultura?

“Sì, probabilmente vi saranno dei tagli nel settore della cultura. D’altronde i Comuni si trovano in una situazione difficile, aggravata dalle crisi economica che è solo agli inizi; dovendo fare delle scelte è comprensibile che le amministra-zioni privilegino il mantenimento delle risorse per i servizi sociali a sostegno delle persone anziane, delle famiglie e dei più bisognosi”.

Potrebbe indicarci gli obiettivi prioritari che l’amministrazione intende avviare nel corso del nuovo anno?

“Nel 2009 dovremo predisporre un progetto di lavoro da realizzare nella Rocca dei Rossi, la quale necessita di

interventi di restauro e consolidamento, ed attivarci per cercare i relativi finanzia-menti. Confermeremo la nostra presenza alle iniziative culturali promosse dalla Provincia di Parma nel territorio, fra cui: il circuito ‘Arte ai tempi del Correggio’ e le manifestazioni che coniugano la mu-sica coi luoghi, come Musica in Castello, Rootsway Blues ed Estri d’Estate”.

Per quanto riguarda i giovani, quali sono i progetti in programma?

“Quest’anno inaugureremo l’Ufficio Informagiovani, un servizio importante che darà la possibilità ai ragazzi di acce-dere alle informazioni e di orientarsi tra le possibilità che vengono loro offerte. Inoltre continueremo ad investire nella biblioteca G. Guareschi, che è stata ria-perta dopo un periodo di chiusura, e che sta ottenendo risultati interessanti. La biblioteca propone laboratori ed iniziative per le scuole, finalizzati ad avvicinare i bambini al mondo della lettura e anche a far conoscere i nostri monumenti e l’arte in essi contenuti. Con la biblioteca e le scuole parteciperemo, quest’anno per la prima volta, al Festival Minimondi. Confido di poter realizzare coi giovani di San Secondo iniziative che permettano di valorizzare le loro creatività, attitudini e passioni. Sto lavorando con alcuni di loro ad un progetto interessante, ma è ancora presto per parlarne”. [Erika Ferrari]

roCCAbIAnCA

ArtE E tErrItorIo dAL 15 FEbbrAIo IL ProGEtto PEr rISCoPrIrE IL LEGAmE FrA I duE mAnIErI

I dipinti di torrechiara risplendono nel castello di roccabiancaIl castello quattrocentesco di roccabianca apre le sue porte

all’amor cortese fra il nobile feudatario pier maria rossi e la dama Bianca pellegrini, con l’inaugu-razione, il 15 febbraio, della nuova stagione turistica. Da questa data, e fino al 3 maggio, le sale del castello saranno arricchite dall’installazione sonora “Il risveglio di Bianca” realizzata da mauro casappa e inserita nel circuito “l’arte ai tempi del correggio”. l’installazione, dedicata alla nobile dama, sarà accom-pagnata dall’esposizione, nel salone del camino al piano nobile, dei dipinti “Innamoramento di Bianca e pier maria complice cupido” e “l’omaggio feudale di pier maria a Bianca”.

si tratta di tele appartenenti alla “riscostruzione della camera d’oro” del castello di torrechiara eseguita nel

1911 da amedeo Bocchi e Daniele de strobel. I dipinti, di proprietà della provincia di parma, sono custoditi a torrechiara, ma a causa della chiusura del maniero conseguente al terremoto, si è ritenuto opportuno ren-derli fruibili ai visitatori attraverso la loro esposizione a roccabianca. Il progetto, ideato da alessandra mordac-ci, ricercatrice storica impegnata nella valorizzazione dei castelli parmensi, con il supporto di provincia di parma, comune di roccabianca e di mario scaltriti, proprietario del castello di roccabianca, ha lo scopo di valorizzare il legame storico ed artistico esistente fra i due manieri del nostro terriotrio, entrambi costruiti dal potente pier maria rossi, e nei quali è possibile apprezzare affreschi dedicati all’amata Bianca. un legame che, grazie a questa iniziativa, può essere nuovamente rinsaldato e testimoniato. si sta inoltre valutando la possibilità di prolungare il progetto espositivo fino al mese di settem-bre, inserendolo nell’ambito delle “Giornate europee del patrimonio”. [erika Ferrari]

In alto Daniele Pasqualino, asses-sore alla Cultura di San Secondo. Sotto il castello di Roccabianca

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60 il mese febbraio 2009

provincia CoLorno

Eco-Euro a favore della didattica ProGEttI unA monEtA LoCALE PEr SEnSIbILIzzArE I bAmbInI SuI tEmI AmbIEntALI

Con il progetto “Eco-Scuola 2009”, raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti

Si chiama “Eco-Scuola 2009” il nuo-vo Progetto di Economia Ambientale

che il Comune di Colorno ha deciso di avviare in collaborazione con l’Istituto Scolastico Comprensivo, allo scopo di diffondere buone pratiche in materia di raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti. “L’iniziativa – spiega l’assessore alla Comunicazione Mirko Reggiani – prende le mosse da una precedente esperienza denominata “Capitan Eco”, la quale prevedeva che i bambini andas-sero alla stazione ecologica a conferire beni recuperabili o riciclabili, e che, in cambio, ricevessero delle monete, il te-

soro di Capitan Eco appunto, con i l quale poter acqui -stare materiale scolastico”.

Sul la base del preceden-te progetto, il nuovo “Eco-Scuola 2009” richiederà un investimento di 3.000 euro, già stanziat i ne l Bi lancio 2008 e così suddivisi: 500 eu r o pe r l e spese di rea-

lizzazione e stampa degli “Eco-Euro” (disponibili in banconote da uno, due e cinque euro) e 2.500 euro per il con-tributo erogato dal Comune all’Istituto Scolastico Comprensivo. In questo modo verrà messa in circolazione una forma di moneta locale, limitata a specifiche finalità, che sarà coperta economica-mente da risorse individuate dalla stessa amministrazione.

“La monetizzazione dell’operazione – sottolinea Reggiani – trova fondamento nell’azione virtuosa che la muove, ossia quella della diffusione delle buone pratiche di differenziazione dei rifiuti e

della consapevolezza che, se si fa una buona azione per l’ambiente, contem-poraneamente si fa anche una buona azione per l’economia”.

In particolare, 1.500 euro saranno ripartiti fra i tre ordini di scuole (in-fanzia, primaria e secondaria), mentre 1.000 euro saranno suddivisi tra le sole primaria e secondaria, sulla base delle buone azioni portate a compimento dagli alunni. A seguito del tipo di azioni vir-tuose, i ragazzi riceveranno la seguente ricompensa in Eco-Euro: un Eco-Euro per il conferimento di rifiuti indifferen-ziati, due per la ricarica di detersivo sfuso, nell’ambito del progetto “Negozi Leggeri”, da uno a cinque euro per la consegna di oggetti recuperabili. I bam-bini della scuola dell’infanzia, invece, saranno coinvolti nella realizzazione, con materiale riciclato, di scatoline utili per la raccolta degli Eco-Euro.

La scuola sarà vincolata a utilizzare le risorse assegnate esclusivamente per finalità didattiche, che non necessaria-mente dovranno risultare strettamente legate ai temi ambientali, “poiché in realtà – conclude Reggiani – il messag-gio che deve diffondersi è che un’azione ambientale virtuosa può trasformarsi in valore economico spendibile per le esigenze della comunità”. Il progetto, avviato il primo febbraio, si concluderà il 30 aprile.

di Federica Pallini

si è svolto a modena, dal 21 al 23 gennaio, “partecip.a.” il primo salone della Democrazia partecipativa, durante il quale trentadue pubbliche amministrazioni e Istituzioni hanno illustrato i risultati dei loro percorsi partecipativi. Il workshop si proponeva come un’occasione di incontro tra

amministratori locali ed esperti della materia, per promuovere nuo-ve e più interessanti progettualità per il futuro. Fra i relatori erano presenti anche i comuni di colorno e di parma. “un invito – commenta l’assessore alla comunicazio-ne, mirko reggiani – che ci ha gratificati poiché è un segnale di riconoscimento del lavoro svolto in questi ultimi quattro anni, grazie ai percorsi e ai progetti che abbiamo avviato in termini di Democrazia partecipativa”.

InContrI SI è SvoLto A modEnA IL WorkShoP dEdICAto AL ConFronto FrA EntI E IStItuzIonI

Il Comune di Colorno protagonista di “ParteciP.A.”, il salone della partecipazione

una tre giorni che è stata soprattutto un’occasione di con-fronto per gli oltre trenta relatori presenti, che hanno discus-so su temi legati alla democrazia partecipativa, dal bilancio di genere ai diritti di cittadinanza dei migranti. “È in questa sede – prosegue reggiani – che ho potuto constatare che le iniziative messe in campo dal nostro comune sui percorsi partecipativi e sulle buone pratiche ambientali hanno varcato i confini comunali diventando, in alcuni casi, anche modelli per altre amministrazioni”. l’assessore, accompagnato da silvia cornali, responsabile del front-office urp, e da stefania munì, collaboratrice del comune per conto dell’università di parma, durante il suo intervento, ha sottolineato in partico-lare l’importanza di due aspetti: il tempo, quale unica risorsa che i cittadini offrono ancor meno volentieri che il denaro; e la comunità, quale fondamento di ogni percorso partecipati-vo. si tratta di problematiche basilari da non sottovalutare, al fine di proporre percorsi partecipativi che risultino efficaci e riconosciuti dagli stessi cittadini”.

[Federica pallini]

In alto immagini di un Eco-Euro.Sotto l’assessore alla Comunica-zione di Colorno, Mirko Reggiani, presente al sa-lone di Modena “ParteciP.A.”

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61il mese febbraio 2009

provincianoCEto

21 “occhi” a difesa dei cittadiniSICurEzzA InvEStItI 98 mILA Euro PEr oGnI PErIodo dEL trIEnnIo 2009/2010/2011

Il Sindaco Fecci: “In questi anni constatata una reale utilità della videosorveglianza”

All’inizio erano solo 4, ma grazie ai positivi risultati raggiunti, sono

diventate 21, e nei prossimi mesi rag-giungeranno quota 32. Stiamo parlando delle telecamere che dal 2000, anno di attivazione del progetto di videosor-veglianza, vigilano e controllano sulla sicurezza dei nocetani.

“Nel 2000 Noceto è stato il primo Co-mune della Provincia di Parma ad attivare questo tipo di servizio” ha commentato il Sindaco Fabio Fecci, il quale ha poi proseguito spiegando come “in questi anni di utilizzo della videosorveglianza, abbiamo constatato una reale utilità del servizio per garantire maggiore sicurezza al nostro paese, rispondendo ad una richiesta che ci è giunta a più voci dagli stessi cittadini. Le telecamere sono state collocate nei punti ritenuti maggiormente strategici e sensibili del territorio, di-mostrandosi come un ottimo deterrente contro i fenomeni di vandalismo e contro la microcriminalità, oltre che negli incro-ci stradali offrendo un valido aiuto nella ricostruzione degli incidenti stradali”.

Per l’installazione degli apparecchi di sorveglianza sono state seguite le regole dettate dal Garante della Privacy, grazie ad un alto livello tecnologico dei sistemi implementati, che garantisce un utilizzo discreto del sistema. La elevata dotazione tecnologica, che caratterizza il sistema di videosorveglianza installato a Noceto, permette di registrare e di trasmettere

immagini nitide anche grazie alle prestazioni offer-te dalle linee in fibra ottica. Oltre che dalla centrale operativa, il sistema di videosorveglianza può essere gestito in tempo reale anche attraverso l’utilizzo del portatile, in dotazione dallo scorso anno alla Polizia Municipale per svolgere in modo ottimale il servizio di pattuglia stradale.

“Il sistema di videosorveglianza utiliz-zato - ha aggiunto il Comandante della Polizia Municipale Luciano Ravasini – può essere facilmente integrato con quello in dotazione all’Istituto di sorveglianza pri-vata, sfruttando ulteriormente la sinergia fra i nostri gruppi”. L’Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale hanno infatti avviato una proficua collaborazio-ne con gli altri operatori del territorio, rappresentati dall’Arma dei Carabinieri e dall’Ivri, per rendere ancora più efficiente la gestione della sicurezza dei cittadini nell’area comunale.

A favore della Polizia Municipale, il Sin-daco Fecci si è soffermato sull’importanza del corpo, sottolineando “il grande valore umano dei nove componenti del reparto, i quali hanno intensificato la loro presenza sul territorio anche attraverso l’attivazione del servizio serale con turni settimanali prolungati fino alle sei del mattino”.

Dal 2000 sono stati stanziati dall’Am-ministrazione comunale importanti cifre

sia a favore della Poli-zia Municipale, sia in funzione di un sempre migliore servizio in ter-mini di sicurezza. Per la sola videosorveglianza, dall’anno di attivazione dei primi sistemi, sono stati spesi circa 200 mila euro e, nel nuovo piano triennale del Bi-lancio 2009, sono stati previsti investimenti di 98 mila euro per ogni anno del triennio 2009/2010/2011. Per l’anno in corso, è stato inoltre approvato il pro-getto per la sicurezza urbana e per l’incolu-mità pubblica, sulla base di quanto previ-sto, a livello nazionale, dallo stesso Governo italiano.

di Erika Ferrari

Nelle foto: da sinistra il Sindaco Fabio Fecci e un operatore della Polizia Municipale all’inter-no della centrale operativa; una telecamera di videosorveglianza; il Municipio di Noceto

Il piacere per la lettura si impara da piccoli. È partendo da questo presupposto, che l’amministrazione comunale di noceto si è dimostrata disponibile all’acquisto dei libri raccolti nella nuova biblioteca dell’asilo nido “la collina dei conigli”.

I volumi della biblioteca sono messi a disposizione di tutti genitori dei bambini iscritti al nido d’infanzia, che li possono prendere gratuitamente a prestito.

all’interno della biblioteca vi sono volumi rivolti sia ai genitori sia ai bambini: i primi possono trovare le risposte più appropriate ai dubbi inerenti alla crescita dei loro piccoli; mentre i secondi, grazie ai libri a loro dedicati, possono sviluppare la conoscenza del mondo esterno. le maestre della scuola hanno inoltre predisposto alcune regole dedicate ai genitori che vogliono avvicinare i figli alla pratica della lettura. l’impegno del comune, a favore dei più giovani, è nuovamente testimoniato attraverso il sostegno dato alle suole impe-gnate nella formazione dei piccoli cittadini.

La biblioteca dei bimbi

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62 il mese febbraio 2009

Mario Gelati non è solo un pioniere dell’industria italiana. È anche un

pensatore. Nei suoi 50 anni di carriera ha raccolto una serie di riflessioni che spaziano dallo sviluppo economico all’ordine pubbli-co, dal degrado ambientale all’integrazione etnica e religiosa. Ma soprattutto è convinto che le cause dell’attuale crisi siano molto più profonde di investimenti sbagliati e indici di borsa, e vadano ricercate nella scomparsa dei valori umani. Ora lo vuole spiegare, soprattutto ai giovani, perché è convinto che una soluzione esista. Per questo confida nel successo di Città e Democrazia.

Innanzitutto ci spieghi cos’è Città e Democrazia.

È un Centro di Studi e Formazione Civica costituito all’interno dell’Università di Par-ma, presso il dipartimento di Studi Politici e Sociali. Un gruppo di lavoro che affronta i problemi socio-economici di rilevante importanza per le persone, le imprese e le istituzioni, attraverso ricerche, pubblicazio-ni e convegni”.

Quando è nato il Centro di Studi?“Città e Democrazia è stata concepita

nel 2007 da Angelo Scivoletto. L’avevo conosciuto da poco quando mi ha proposto di prendere parte al progetto. Ho accettato e ho proposto di coinvolgere anche Luciano

“La crisi? Le sue radici affondano nella scomparsa dei valori”. Parola di Mario Gelati, industriale di chiara fama e ora membro di un Centro Studi e Formazione Civica all’Università di Parma

“vi presento Città e Democrazia”

Mazzoni. Il prof. Scivoletto ha poi chiamato Alessandro Bosi, suo collega. Insieme, facciamo parte del Consiglio Scientifico, dove ognuno di noi porta la pro-pria esperienza al fine di creare discussioni e proporre soluzioni sui problemi sociali ed economi-ci che ci circondano”.

Qual è il suo contributo?“Oltre alla conoscenza tecnica

e imprenditoriale, ho sempre guardato con attenzione – e in parte preoccupazione – al tema dei valori umani, che sembrano scomparire con inarrestabile rapidità. Soprattutto a partire dagli anni del boom economico, in cui abbiamo conosciuto uno sviluppo tecnologico tanto vitale quanto, a lungo andare, danno-

so. Col tempo, produrre e guadagnare a tutti i costi è diventata una priorità, e si conside-rano sempre meno le implicazioni morali e umane che questo comporta. Per questo ho riflettuto molto nel corso della mia carriera, per cercare soluzioni che possano in qual-che modo ristabilire un equilibrio tra valori materiali e valori morali”.

Come ha applicato le sue riflessioni nel corso della carriera imprenditoriale?

“Nei venti anni di presidenza della Comaco ho sempre lavorato nel rispetto delle persone. Cercavo di creare il miglior rapporto possibile con clienti, fornitori e soprattutto con il personale. Se esiste un rapporto di rispetto e fiducia reciproca, la manodopera prova dignità e soddisfazione personale. È il solo modo per rispettare i propri simili e far crescere un’impresa. Questo discorso vale per tutti: sia per il dirigente che per l’operaio. Al tempo degli scioperi e delle lotte sindacali il mio motto era “Pace a tutti i costi”. Non è un caso se i membri del personale mi chiamavano affettuosamente papà”.

E questo ha contribuito al successo della Comaco?

“Certamente. Questa filosofia ha portato l’azienda a un’incredibile crescita, che di riflesso si è riversata sul territorio di Mon-tecchio, una zona depressa in cui nessuno voleva investire e che oggi ha raggiunto degli standard produttivi elevatissimi”.

Cosa prevedete di fare concretamente con

il personaggio

Città e Democrazia?“Obiettivo immediato sono due pubbli-

cazioni che abbiamo curato dall’inizio di questa avventura. La prima è una ricerca scientifica sulla storia e le potenzialità del-le tecnologie agroalimentari; la seconda è un repertorio che raccoglie tutte le aziende agroalimentari del territorio. 10.000 copie di ognuna, di cui 8.000 verranno presen-tate alle Fiere di Parma (Cibus Tec 2009 e Cibus 2010) e 2.000 saranno distribuite alle aziende del settore, agli enti pubblici, alle associazioni e ai privati”.

A cosa serviranno queste due pubbli-cazioni?

“Sono innanzitutto strumenti per cono-scere un grande comparto manifatturiero grazie a cui Parma primeggia nel mondo. Si tratta di lavori molto utili per promuovere le aziende del nostro territorio e per renderci conto dei benefici che noi tutti possiamo trarre dalla loro attività e sviluppo. Per questo confido in un sostegno concreto da parte delle istituzioni pubbliche e private”.

Chi ha partecipato a questa iniziativa?“Il nostro progetto è partito solo dopo

aver ottenuto il patrocinio ufficiale di Comune, Provincia e Università di Parma. Oltre agli enti pubblici, poi, vogliamo coin-volgere tutte le 350 aziende agroalimentari del nostro territorio. Alcune hanno già ade-rito in veste di sponsor dell’iniziativa. È la prima volta che queste realtà collaborano nel parmense. Ecco i frutti della “forza dell’assieme” in cui ho sempre creduto”.

di alessandro trentadue

cHI È marIo GelatImario Gelati nasce a colorno nel 1935.

suo padre è calzolaio. subito dopo il diploma di ragioneria comincia a lavorare alla ocme di parma. nel 1968 fonda la comaco a montecchio emilia. nel giro di 20 anni l’azienda diventa una holding con 180 dipendenti che controlla altre 6 aziende. nel 1983 in veste di presidente della comaco riceve il “prix de promotion Internationale de l’Industrie” con il patro-cinio dell’unesco: premio unico al mondo per il settore “macchine per il confezio-namento di prodotti liquidi in barattoli”. Dal 1986 il suo nome compare nel Who’s Who Italia, tra gli 11.000 personaggi di maggior prestigio del paese.

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