Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

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EDITORIALE Dicembre 2011 Eccoci di nuovo qui.. Un caloroso benvenuto ai nuovi arrivati e un saluto ai veterani della scuola!! Questo primo numero de “Il Quarto” è molto ricco e intenso, come del resto la nostra vita scolastica! Crème de la crème.. la ricorrenza del centenario della nascita del poeta Atti- lio Bertolucci e la ceri- monia d'intitolazione alla nostra scuola in suo onore. Altro fatto fondamentale a livello 'politico', l'elezione dei rappresentanti d'isti- tuto e della consulta provinciale, che abbia- mo intervistato. I nuo- vi eletti si sono da su- bito rimboccati le ma- niche organizzando un'assemblea d'istituto al cinema del Barilla Center con la visione di 'Warrior', apprezza- to da tutti! Inerente al tema 'sociale' abbiamo una riflessione riguar- do alla situazione eu- ropea e una testimo- nianza di chi era pre- sente alla manifesta- zione studentesca del 17 novembre. L'anno è iniziato con diverse esperienze fuori casa: i ragazzi del Comenius si sono recati in Tur- chia e in Germania, un gruppo di studenti ha preso parte ai labora- tori di educazione alla pace e alla marcia Pe- rugia-Assisi il 25 set- tembre, mentre le clas- si prime hanno parte- cipato alla gita d'acco- glienza a Casarola, nella casa natale di Bertolucci, per am- bientarsi nella nuova realtà scolastica e coi nuovi compagni. Pur- troppo non si può esse- re sempre in gita, in- fatti ci impegniamo in attività culturali al- trettanto appassionan- ti come la conferenza sul genoma umano tenuta dal docente universitario Carlo Maurizio Modenesi di Milano oppure quella di Antonio Nicaso, giornalista, scrittore ed esperto di mafia. Inoltre, per non addor- mentarci sui banchi, siamo andati ad assi- stere allo spettacolo “Le Rane” di Aristofa- ne, studiando latino in modo alternativo! Gli stimoli che riceviamo non finiscono qui.. No- vità di quest'anno del nostro giornalino... la rubrica satirica del nostro neoredattore Giacomo Carra ;) Dunque continuate a leggere, non ve ne pen- tirete..:) Buon prose- guimento e buona for- tuna a tutti! Erika Terenziani e Valentina Del Greco 3E CENTENARIO DELLA NASCITA DI ATTILIO BERTOLUCCI Per celebrare il centenario della nascita di Attilio Bertolucci (18 novembre 2011 - 18 novembre 2011) il liceo Bertolucci ha orga- nizzato per sabato 19 novembre 2011 due importanti momenti: a) incontro culturale sulla poesia e la figura di Attilio Bertoluc- ci. Dalle 9.00 alle 11.00, presso la casa della musica, si è tenuta la Lectio con Paolo Briganti e Isa Guastalla. Era inoltre presente una formazione musicale del liceo musicale che ha suonato brani di Vivaldi e Morricone; b) cerimonia di intitolazione del liceo ad Attilio Bertolucci. Al- le 11.30, alla presenza di tutti gli studenti, dei docenti, del persona- le, dei genitori, si è tenuta la festa e la cerimonia per l'intitola- zione della scuola. Erano presenti Giuseppe Bertolucci, il presidente della provincia Bernazzoli, l'as- sessore provinciale Romanini, il dirigente dell'ufficio scolastico Armando Acri, il vice prefetto E. Margiacchi e il commissario vica- rio del comune di Parma M. For- miglio. LA POESIA DI ATTILIO SOMMARIO: 19 novembre 2011. Paolo Briganti e Isa Guastalla, in onore del centena- rio della nascita del poeta Attilio Bertolucci, narrano agli studenti delle classi quinte il suo percorso artistico e umano, introdotti dal no- stro preside Aluisi Tosolini e accom- pagnati musicalmente dagli studenti del liceo musicale. La lectio è iniziata con l‟augurio del nostro dirigente scolastico che Ber- tolucci, presente per anni negli istituti Maria Lui- gia e Romagnosi, possa diventare una guida per tutti gli studenti e un incentivo affin- ché la scuola rie- sca a farci com- prendere e vivere il ruolo attivo di “intellettuale so- ciale”. P. Briganti ha fatto notare l‟importanza di Sirio, la prima pub- blicazione di Bertolucci, considerata da E. Montale “controcorrente”, per la sua carica di emozioni, per la sua chiarezza e per la grande importanza assegnata all‟aspetto umano, sogget- tivo e spaziale della Realtà, nel dive- nire privato e storico. Le esperienze del poeta sono strettamente collegate a tutte le sue opere che possono esse- re comprese solo se si è a conoscenza della sua dimensione privata. Infatti la sua vita è stata tracciata analiz- zando, in alcune poesie (“Vento”- 1925, “Ricordo di fanciullezza”, “La capanna indiana” – 1951, “Viaggio d‟inverno” – 1971), la scelte lessicali e i rimandi ai ricordi. Nella seconda parte dell‟incontro, Isa Guastalla, ex allieva del nostro eponimo, ha ana- lizzato la necessità del poeta di raccontare la realtà e gli affetti fa- miliari (emersa già nella lettera all‟amico Vittorio Sereni del 1955) e la maniera Proustiana di contem- plare il tempo, pas- sando per il tema del viaggio interiore. Un bellissimo assaggio, donatoci attraverso parole, spiegazioni e ricordi emersi nella mattinata, dedicati alla memoria del personaggio polie- drico e della figura poetica di Attilio Bertolucci. Con la speranza che la conoscenza di una figura così varie- gata e importante abbia lasciato un segno e di aver condiviso questa splendida esperienza con tutti gli assenti, mi auguro che Bertolucci possa rimanere esempio e guida aldi- là di quello che è un semplice nome. Gea Bianchi 5A scientifico Giuseppe Bertolucci CENTENARIO NASCITA BERTOLCCI CENTENARIO NASCITA BERTOLCCI 1 VERSO L’INFINITO E OLTRE VERSO L’INFINITO E OLTRE 2 SPECIALE COMENIUS SPECIALE COMENIUS 3 MUSICA CINEMA TEATRO MUSICA CINEMA TEATRO 4 EVENTI DEL BERTO EVENTI DEL BERTO 5 INTERVISTA INTERVISTA 7 FATTI E OPINIONI FATTI E OPINIONI 8

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Giornale di istituto del Liceo Attilio Bertolucci di Parma

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Page 1: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

EDITORIALE

Dicembre 2011

Eccoci di nuovo qui..

Un caloroso benvenuto

ai nuovi arrivati e un

saluto ai veterani della

scuola!!

Questo primo numero

de “Il Quarto” è molto

ricco e intenso, come

del resto la nostra vita

scolastica! Crème de la

crème.. la ricorrenza

del centenario della

nascita del poeta Atti-

lio Bertolucci e la ceri-

monia d'intitolazione

alla nostra scuola in

suo onore. Altro fatto

fondamentale a livello

'politico', l'elezione dei

rappresentanti d'isti-

tuto e della consulta

provinciale, che abbia-

mo intervistato. I nuo-

vi eletti si sono da su-

bito rimboccati le ma-

niche organizzando

un'assemblea d'istituto

al cinema del Barilla

Center con la visione

di 'Warrior', apprezza-

to da tutti! Inerente al

tema 'sociale' abbiamo

una riflessione riguar-

do alla situazione eu-

ropea e una testimo-

nianza di chi era pre-

sente alla manifesta-

zione studentesca del

17 novembre. L'anno è

iniziato con diverse

esperienze fuori casa: i

ragazzi del Comenius

si sono recati in Tur-

chia e in Germania, un

gruppo di studenti ha

preso parte ai labora-

tori di educazione alla

pace e alla marcia Pe-

rugia-Assisi il 25 set-

tembre, mentre le clas-

si prime hanno parte-

cipato alla gita d'acco-

glienza a Casarola,

nella casa natale di

Bertolucci, per am-

bientarsi nella nuova

realtà scolastica e coi

nuovi compagni. Pur-

troppo non si può esse-

re sempre in gita, in-

fatti ci impegniamo in

attività culturali al-

trettanto appassionan-

ti come la conferenza

sul genoma umano

tenuta dal docente

universitario Carlo

Maurizio Modenesi di

Milano oppure quella

di Antonio Nicaso,

giornalista, scrittore

ed esperto di mafia.

Inoltre, per non addor-

mentarci sui banchi,

siamo andati ad assi-

stere allo spettacolo

“Le Rane” di Aristofa-

ne, studiando latino in

modo alternativo! Gli

stimoli che riceviamo

non finiscono qui.. No-

vità di quest'anno del

nostro giornalino... la

rubrica satirica del

nostro neoredattore

Giacomo Carra ;)

Dunque continuate a

leggere, non ve ne pen-

tirete..:) Buon prose-

guimento e buona for-

tuna a tutti! Erika

Terenziani e Valentina

Del Greco 3E

CENTENARIO DELLA NASCITA DI ATTILIO BERTOLUCCI

Per celebrare il centenario della

nascita di Attilio Bertolucci (18

novembre 2011 - 18 novembre

2011) il liceo Bertolucci ha orga-

nizzato per sabato 19 novembre

2011 due importanti momenti:

a) incontro culturale sulla poesia

e la figura di Attilio Bertoluc-

ci. Dalle 9.00 alle 11.00, presso la

casa della musica, si è tenuta la

Lectio con Paolo Briganti e Isa

Guastalla. Era inoltre presente

una formazione musicale del liceo

musicale che ha suonato brani di

Vivaldi e Morricone;

b) cerimonia di intitolazione del

liceo ad Attilio Bertolucci. Al-

le 11.30, alla presenza di tutti gli

studenti, dei docenti, del persona-

le, dei genitori, si è tenuta la

festa e la cerimonia per l'intitola-

zione della scuola. Erano presenti

Giuseppe Bertolucci, il presidente

della provincia Bernazzoli, l'as-

sessore provinciale Romanini, il

dirigente dell'ufficio scolastico

Armando Acri, il vice prefetto E.

Margiacchi e il commissario vica-

rio del comune di Parma M. For-

miglio.

LA POESIA DI ATTILIO

SOMMARIO:

19 novembre 2011. Paolo Briganti e

Isa Guastalla, in onore del centena-

rio della nascita del poeta Attilio

Bertolucci, narrano agli studenti

delle classi quinte il suo percorso

artistico e umano, introdotti dal no-

stro preside Aluisi Tosolini e accom-

pagnati musicalmente dagli studenti

del liceo musicale. La lectio è iniziata

con l‟augurio del

nostro dirigente

scolastico che Ber-

tolucci, presente

per anni negli

istituti Maria Lui-

gia e Romagnosi,

possa diventare

una guida per

tutti gli studenti e

un incentivo affin-

ché la scuola rie-

sca a farci com-

prendere e vivere

il ruolo attivo di

“intellettuale so-

ciale”. P. Briganti ha fatto notare

l‟importanza di Sirio, la prima pub-

blicazione di Bertolucci, considerata

da E. Montale “controcorrente”, per

la sua carica di emozioni, per la sua

chiarezza e per la grande importanza

assegnata all‟aspetto umano, sogget-

tivo e spaziale della Realtà, nel dive-

nire privato e storico. Le esperienze

del poeta sono strettamente collegate

a tutte le sue opere che possono esse-

re comprese solo se si è a conoscenza

della sua dimensione privata. Infatti

la sua vita è stata tracciata analiz-

zando, in alcune poesie (“Vento”-

1925, “Ricordo di fanciullezza”, “La

capanna indiana” – 1951, “Viaggio

d‟inverno” – 1971), la scelte lessicali

e i rimandi ai ricordi. Nella seconda

parte dell‟incontro, Isa Guastalla, ex

allieva del nostro eponimo, ha ana-

lizzato la necessità del

poeta di raccontare la

realtà e gli affetti fa-

miliari (emersa già

nella lettera all‟amico

Vittorio Sereni del

1955) e la maniera

Proustiana di contem-

plare il tempo, pas-

sando per il tema del viaggio interiore. Un

bellissimo assaggio,

donatoci attraverso

parole, spiegazioni e

ricordi emersi nella

mattinata, dedicati

alla memoria del personaggio polie-

drico e della figura poetica di Attilio

Bertolucci. Con la speranza che la

conoscenza di una figura così varie-

gata e importante abbia lasciato un

segno e di aver condiviso questa

splendida esperienza con tutti gli

assenti, mi auguro che Bertolucci

possa rimanere esempio e guida aldi-

là di quello che è un semplice nome.

Gea Bianchi 5A scientifico

Giuseppe Bertolucci

CENTENARIO NASCITA BERTOLCCICENTENARIO NASCITA BERTOLCCI

1

VERSO L’INFINITO E OLTREVERSO L’INFINITO E OLTRE 2

SPECIALE COMENIUSSPECIALE COMENIUS 3

MUSICA CINEMA TEATROMUSICA CINEMA TEATRO 4

EVENTI DEL BERTOEVENTI DEL BERTO 5 INTERVISTAINTERVISTA 7

FATTI E OPINIONIFATTI E OPINIONI 8

Page 2: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

IL QUARTO Pagina 2

Come ormai è consuetudine,

le classi prime sono andate

in gita d‟accoglienza a Casa-

rola, località in cui Bertoluc-

ci visse parte della sua

vita, sull‟Appennino

Emiliano. E‟ stata sicu-

ramente (come la mag-

gior parte degli studenti

sostiene) una giornata

molto costruttiva che ha

ampliato la nostra cono-

scenza di Attilio Berto-

lucci, ma anche quella

dei nostri compagni,

tramite un percorso ba-

sato sulle sue poesie,

spunto per un‟ulteriore ri-

flessione personale. Inoltre

abbiamo potuto socializzare

e scambiare opinioni in ma-

niera diversa con i nostri

nuovi professori. Ma il nostro

liceo non è solo questo: è in-

novazione, tecnologia e che

rivolge quindi uno sguardo al

futuro; elementi che hanno

attratto molto i giovani stu-

denti. Le lavagne interattive

e i computer presenti in ogni

classe, l‟ambiente scolastico

pulito e spazioso, il registro

elettronico e altri servizi

offerti dalla scuola contribui-

scono certamente ad invo-

gliarci a studiare e al rispet-

to della struttura pubblica.

Visto che abbiamo scelto un

liceo scientifico, le nostre

principali paure erano le

nuove materie, considerate

difficili fino ad allora; ma

queste incertezze sono crolla-

te grazie all‟aiuto dei profes-

sori.

Questi ultimi ci hanno fatto

capire che ora dobbiamo es-

sere più responsabili e pre-

tenziosi nei nostri stessi con-

fronti perché adesso lo studio

non deve più essere un obbli-

go, ma un nostro desiderio.

Sicuramente ce la metteremo

tutta per affrontare il liceo in

modo adeguato e consono.

Ana Popusoi e

Elena Del Canale 1D

LE “PRIME” EMOZIONI DELLE CLASSI “PRIME”

Il 25 settembre 2011, a distanza di

cinquant‟anni dal suo esordio, si è tenuta la

marcia per la pace Perugia-Assisi a cui circa

40 ragazzi del Bertolucci, compresi dieci stu-

denti del liceo musicale, hanno partecipato.

Reduci da due giorni impegnati-

vi di conferenze e laboratori e

visto che i ragazzi del musicale

dovevano esibirsi a Collestrada,

la maggioranza degli studenti ha

votato per percorrere solo i kilo-

metri finali della marcia, da S.

Maria degli Angeli ad Assisi. La

giornata era fin troppo soleggia-

ta, il caldo ha reso la marcia an-

cora più faticosa ma si respirava

un‟aria allegra, di festa! Circon-

dati da gruppi di scout e di altre

scuole, che intonavano diverse

canzoni, siamo arrivati finalmente ad Assisi,

dove alcuni si sono riposati, mentre altri han-

no visitato la Basilica di San Francesco.

L‟esperienza è stata molto costruttiva e i la-

boratori, uniti alla marcia, hanno contribuito

a renderci cittadini più responsabili e consa-

pevoli.

Erika Terenziani e Giulia Derlindati 3E

MISSIONE PACE!

VERSO L’INFINITO E OLTRE!VERSO L’INFINITO E OLTRE!

Page 3: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

SSPECIALEPECIALE COMENIUSCOMENIUS

Cinque Paesi europei e

tanta voglia di cono-

scersi e scambiare idee

differenti. Questo è per

noi studenti il progetto

Comenius: la possibili-

tà di visitare Paesi

nuovi e, contemporane-

amente, aprire i nostri

orizzonti verso culture

diverse dalla nostra,

per abbattere stereotipi

e pregiudizi. Il progetto

Comenius consente ai

ragazzi di trascorrere

una settimana con stu-

denti e insegnanti mai

incontrati prima, tra

tanto divertimento ma

anche tanta voglia di

parlare inglese, per

creare un legame che

durerà ben più a lun-

go.

Quando ci è stato pro-

posto non potevamo

sapere quanto questo

posto ci avrebbe affa-

scinato. Attirati nella

terra del the e delle

spezie, grazie al proget-

to Comenius, abbiamo

trascorso qualche gior-

no a Samsun come pri-

ma tappa, sede della

scuola turca coinvolta

nel progetto. Siamo

subito stati conquistati

dal senso di ospitalità e

dalla gentilezza di que-

ste persone che hanno

fatto ogni cosa in loro

potere per permetterci

di trascorrere momenti

indimenticabili. Ma

una volta qui non pote-

vamo tornare a casa

senza aver visto Istan-

bul, regina tra le cit-

tà. I giochi di luce, i

colori, il riflesso

dell‟acqua sul Bosforo, i

profumi orientali, i suo-

ni intermittenti dei

clacson uniti al richia-

mo alla preghiera del

muezzin… E‟ una città

colma di persone che si

muovono nello spazio e

nel tempo racchiusi in

u n i n c a n t e s i m o .

All‟alba il sole saluta

la vecchia Costantino-

poli regalandole riflessi

d‟oro e al tramonto la

magia si ripete, per

una ultima riverenza.

Si tratta della Città

delle città, punto

d‟incontro tra Oriente e

Occidente, storico cen-

tro di contatto tra due

culture tanto differenti

che al suo interno sem-

brano convivere quasi

come fratello e sorella.

Non ci sono discrimina-

zioni, ma tanta voglia

di conoscersi a vicenda.

Per le strade donne in

minigonna camminano

a fianco di donne con il

velo, le università isla-

miche chiedono incon-

tri con sacerdoti cristia-

ni per promuovere il

dialogo e la compren-

sione reciproca.

Questa terra ci ha tra-

scinati e accolti nel suo

vortice e tutti sono ri-

masti in qualche modo

colpiti dal suo non esse-

re una città a misura di

turista, ma una città

che conserva il proprio

carattere, fiera di ciò

che è e non di come gli

altri vorrebbero che lei

fosse.

Giulia Riccardi 5B

Il 7 novembre siamo partiti in

sei della 3° B insieme alle do-

centi M. Cristina Baracchi ed

Alice Bellodi per Friedberg in

Germania. Siamo stati accolti

in un meraviglioso monastero

che ci ha ospitato per l'intera

settimana. Tempo di lasciare

le valigie ed abbiamo iniziato

le attività. Abbiamo subito in-

contrato i partners tedeschi e

spagnoli con cui abbiamo visi-

tato il castello ed il centro del-

la storica cittadina di Frie-

dberg. Eravamo divisi in picco-

li gruppi internazionali e fin

da subito abbiamo potuto met-

tere in pratica le nostre cono-

scenze della lingua inglese.

Alla sera, straordinaria e sug-

gestiva è stata la fiaccolata di

accoglienza organizzata dagli

studenti tedeschi, in mezzo al

bosco che circonda il monaste-

ro. Martedì eravamo al lavoro

con un momento di scambio e

condivisione sul tema degli

stereotipi e poi c‟è stata la vi-

sita alla scuola partner Johann

Philipp Reis di Friedberg.

Al pomerig-

gio siamo

partiti alla

volta di

Saa lburg ,

antica for-

tezza roma-

na sul li-

mes. Una

s impat i ca

guida ci ha

narrato, in

un inglese

chiaro e

semplice, la storia del sito e la

vita al tempo dei Romani. Alla

sera siamo andati tutti insie-

me al bowling; per noi

un‟ottima possibilità di socia-

lizzazione … naturalmente in

lingua inglese. Mercoledì ab-

biamo visitato la città univer-

sitaria di Heidelberg. La guida

ci ha condotto alla scoperta

del castello, ricostruito in varie

epoche, e del centro storico con

le diverse chiese, protestante e

cattolica, a simboleggiare le

diverse confessioni ancora oggi

presenti in Germania. Alla

sera abbiamo partecipato alla

commemorazione delle vittime

dell‟ Olocausto. Giovedì ci sia-

mo di nuovo ritrovati nella

group room del monastero ed

abbiamo terminato il lavoro

sugli stereotipi. Il pomeriggio è

stato dedicato alla visita di

Francoforte. Spettacolare la

vista della città dall‟alto della

Main Tower come pure, alla

sera, dello skyline illuminato.

Nel tempio della finanza tede-

sca ed internazionale il tempo

è stato dedicato allo shopping e

alla visita della vecchia sede

della Borsa, del teatro della

Opera, della piazza del munici-

pio e naturalmente della Bce.

Alla sera eravamo già alla fe-

sta di addio, o meglio di arrive-

derci, dal momento che in mar-

zo ospiteremo un gruppo di

studenti e professori tedeschi

ed in maggio altri compagni

parteciperanno al meeting fi-

nale in Spagna.

TURCHIA MAGICA TEDESCHIA!

Page 4: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

MUSICA, CINEMA E TEATROMUSICA, CINEMA E TEATRO

LE RANE DI ARISTOFANE WARRIOR Siamo nel 405 a. C. ad Atene. Ari-

stofane per la prima volta mette in

scena la commedia “Le rane” in

una città che, nonostante sia consi-

derata elegante, raffinata ed addi-

rittura la culla della cultura, sta

letteralmente sgretolandosi per

colpa di guerre civili tra fazioni che

si contendono il potere. Facciamo

ora un salto in avanti nel tempo: è

il 30 novembre 2011 e siamo a Par-

ma in una realtà forse simile a

quella di Aristofane. La compagnia

“L‟Ensemble” della Fondazione

Teatro Due, ripropone lo stesso

spettacolo, la stessa commedia, a

gruppi di giovani studenti delle

superiori, tra cui le terze del nostro

liceo. Una commedia? Forse. Con

un umorismo che però lascia

l‟amaro in bocca. La storia tratta

l‟avventura di Dioniso che, accom-

pagnato dal suo schiavo Xantia,

per salvare Atene dal disfacimento

politico, decide di recarsi nell‟Ade

travestito da Eracle per riportare

in vita Euripide, grande poeta e

tragediografo vissuto tempo prima.

Scende dunque negli inferi e dopo

una serie di equivoci esilaranti

riesce a scovare il poeta che però

sta discutendo animatamente con

un altro grande tragediografo: E-

schilo. Da qui l‟enigma: chi riporta-

re in vita per virtù e capacità? Un

primo atto che personalmente ho

trovato insipido quello della com-

pagnia del Teatro Due. Un Dioniso

poco convincente e a tratti dai dia-

loghi un po‟ forzati. Un secondo

atto invece più caldo e vivo, rosso

come il sipario e i chicchi d‟uva che

formavano la bizzarra e inconsueta

acconciatura di Dioniso. Ho sicura-

mente apprezzato la trasformazio-

ne della diatriba tra i due poeti in

un salotto, quasi fossimo in uno

show televisivo. Del resto ormai,

siamo abituati ad assistere a scene

di questo tipo. La compagnia ha

tentato di parlare di una situazio-

ne politica e sociale che riguarda il

mondo intero e in particolare

l‟Italia, mostrandoci come la real-

tà, nonostante siano passati secoli,

non sia cambiata da quella greca:

l‟uomo è un animale bislacco, desi-

deroso di potere, un demonio dagli

occhi di moneta sonante. E l‟arte?

Che ruolo politico ha? Che ruolo ha

in generale nella nostra società? E

soprattutto, argomento piuttosto

spinoso, quanto spazio si dà

all‟arte e alla cultura ai giorni no-

stri in

termini

e c o n o -

m i c i ?

Doman-

de fati-

cose e

fastidio-

se a cui

“i gran-

di” devo-

no dar

risposta.

A b b i a -

mo davvero bisogno di dover scen-

dere nell‟Ade e far resuscitare

qualche poeta morto per salvarci?

Siamo capaci nel XXI secolo di va-

lorizzare i nuovi talenti e di spin-

gere i giovani verso un‟arte che

vada oltre alla poesia in rima ba-

ciata studiata in classe? Uno spet-

tacolo denso e comico che riesce a

coinvolgere con battute pungenti e

irriverenti. Voto: 8

Giulia di Rienzo 3E

Due fratelli separati da un passato travaglia-

to si ritrovano per una serie di coincidenze a

lottare sullo stesso ring. Le loro strade erano

state divise dall‟alcolismo del padre, ex pugi-

le ed esperto di arti marziali, provocando una

voragine profonda nel loro rapporto. Tommy,

il fratello minore, si era preso cura della ma-

dre malata fino

alla sua morte, ed

era sparito dalla

circolazione arruo-

landosi nei Mari-

nes per una mis-

sione in Iraq. Do-

po aver abbando-

nato il campo di

battaglia torna a

casa del padre per

chiedergli di esse-

re allenato nel

pugilato, rifiutan-

do però il legame

di sangue, anche

se il padre è sobrio da tempo. L‟altro fratello,

Brendan, è un professore di fisica, sposato e

con due figlie. Nel momento in cui si ritrova

indebitato e minacciato dal pignoramento si

lascia coinvolgere, all‟insaputa della fami-

glia, in combattimenti clandestini per guada-

gnare soldi. Entrambi si iscrivono e si quali-

ficano alla competizione „Sparta‟ di MMA

(mixed martial art), che riunisce i 16 lottato-

ri più forti del mondo per la più grande sfida

di sempre che mette in palio 5 milioni di dol-

lari. Dopo aver sbaragliato tutti i concorren-

ti, compreso il temutissimo russo Koba, re-

stano in gara i due fratelli per il „duello‟ fina-

le… Il pugilato fa da sfondo a dispute fami-

gliari e a sofferenze molto più profonde che i

personaggi cercano di reprimere. Il finale

non è un semplice combattimento, è la resa

dei conti di tutto quello che i due fratelli han-

no accumulato nel corso degli anni e che, fi-

nalmente, esplode provocando una stretta al

cuore… Consigliato a tutti!

Terenziani Erika 3E

Un pubblico insolito ha invaso l‟Auditorium del Carmine la mattina di Venerdì 18 Novembre: un pubblico composto da soli

bambini venuti appositamente per assistere ad un concerto concepito per loro dall‟Orchestra del Conservatorio A. Boito diretta

dal M° Alberto Martelli. La prima parte del concerto è infatti un viaggio attraverso il mondo delle fiabe reso in musica da

Maurice Ravel (1875-1937) nella Ma Mère l‟Oye (“Mamma Oca”), una raccolta di cinque pezzi ognuno dei quali rappresenta

una fiaba diversa. Il tema della favola caratterizza anche la seconda parte del concerto con Historie de Babar (Storia di Babar)

di Francis Jean Marcel Poulenc (1899-1963) con alla voce recitante il M°Giordano Montecchi, autore anche della traduzione e

revisione italiane del testo (testo originale di Jean de Brunhoff). L‟entusiasmo dell‟orchestra e soprattutto l‟incredibilmente

esaltante interpretazione del M° Montecchi hanno coinvolto e forse quasi commosso il pubblico giovane così come quello adulto

che ha assistito alla replica della sera successiva. Elena Sofia De Vita 4A musicale

RITORNO ALL’INFANZIA ATTRAVERSO LA MUSICA

IL QUARTO Pagina 4

Page 5: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

UN VIAGGIO SENZA TEMPOUN VIAGGIO SENZA TEMPO

IL QUARTO Pagina 5

Nel romanzo cor tese -

cavalleresco i cavalieri parto-

no in cerca di avventure al

fine di mettersi in gioco e di-

mostrare i valori che li con-

traddistinguono. Spesso la

ricerca di imprese da compiere

può precisarsi nel

motivo della que-ste, ovvero la ricer-

ca di una donna, di

un oggetto o di un

qualcosa che com-

pleta la propria

esistenza.

Nell‟ “Orlando Fu-

rioso”, poema di

Ludovico Ariosto

pubblicato nel

1532, il filo condut-

tore è la ricerca

perenne da parte

dei cavalieri di un qualcosa: la

donna amata, l‟avversario da

battere, il cavallo perduto,

l‟oggetto rubato, favoriti o me-

no dalla sorte e dalla magia.

U n e s e m p i o è d a t o

dall‟episodio del palazzo in-

cantato: Orlando, innamorato

di Angelica, a causa di un in-

cantesimo crede che ella sia in

pericolo e la cerca, ma senza

trovarla. Scoprirà invece che

l‟amata ha sposato il saraceno

Medoro e ciò scatenerà la sua

furia.

Se facciamo un salto nel tem-

po più vicino a noi troviamo

molti altri esempi di struttura

narrativa analoga. È il caso de

“La luna e i falò”, ultimo ro-

manzo di Cesare Pavese pub-

blicato nel 1950.

Il protagonista, Anguilla, la-

sciata l‟America dopo la Libe-

razione, fa ritorno al suo pae-

se delle Langhe e, assieme

all‟amico Nuto, ripercorre i

luoghi de l l ‟ in fanzia e

dell‟adolescenza in un viaggio

nel tempo alla ricerca di anti-

che e sofferte radici. Abbando-

nato alla nascita, egli cerca di

ricostruire la propria esisten-

za attraverso la memoria e in

uno stato di estraneità a quei

luoghi.

Altro romanzo incentrato sul-

la ricerca di un qualcosa che

permette di giungere a una

profonda consapevolezza di sé

è “La coscienza di Zeno” di

Italo Svevo. Pubblicato nel

1923, il libro racconta in for-

ma autobiografica i principali

avvenimenti del-

la vita di Zeno

Cosini, un com-

merciante di

Trieste e accani-

to fumatore. Il

r o m a n z o è

un‟analisi psico-

logica del perso-

naggio, un indi-

viduo che si sen-

te “malato” e

“inetto” ed è con-

tinuamente alla

ricerca di una

guarigione del suo malessere.

In ambito musicale, anche la

canzone di Jovanotti, “La not-

te dei desideri”, tratta di temi

come l‟amore e l‟avventura

(viaggio allegorico). La musica

che chiama è la stessa passio-

ne che spinge l‟uomo a metter-

si in cammino; la terra desola-

ta è il paesaggio in cui si muo-

ve il “cavaliere”; il coraggio è

ciò che lo contraddistingue,

la paura ciò che deve scon-

figgere per riuscire a rag-

giungere la donna.

Il celebre dipinto di Van

Gogh (Esterno di caffè di notte) del 1888 si associa in

modo particolare ed elegan-

te alla canzone La notte dei desideri. L’elemento comune

è, come ben visibile, il cielo

notturno illuminato dalle

stelle, le stesse che hanno

rischiarato il viaggio di mol-

te generazioni di “cavalieri”

itineranti.

Col passare degli anni e dei

secoli il viaggio fisico

dell‟uomo ha assunto sem-

pre più un aspetto psicologi-

co e onirico, e così anche

l‟oggetto del desiderio è di-

venuto astratto.

Gianmarco Beccarelli 3A

scientifico

È una notte come tutte le altre notti È una notte con qualcosa di speciale Una musica mi chiama verso sé Come acqua verso il mare Vedo un turbinio di gente colorata Che si affolla dietro a un ritmo elementare Attraverserò la terra desolata Per raggiungere qualcosa di migliore Un po‟ oltre le miserie dei potenti E le fredde verità della ragione Un po‟ oltre le abitudini correnti E la solita battaglia di opinione Vedo gli occhi di una donna che mi ama E non sento più il bisogno di soffrire Ogni cosa è illuminata Ogni cosa è nel suo raggio in divenire Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri È una notte come tutte le altre notti È una notte che profuma di avventura Ho due chiavi per la stessa porta Per aprire il coraggio e la paura… Vedo Cristoforo Colombo il marinaio È arrivato il mio momento per partire… Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri

Jovannotti - La notte dei desideri

Page 6: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

EVENTI DEL BERTOLUCCIEVENTI DEL BERTOLUCCI

6 ottobre 2011 , istituto Bodoni,

i ragazzi incontrano ANTONIO NICASO, massimo esperto dii ‟ndrangheta

Nel 1848 erano

in pochi a vole-

re l'Italia uni-

ta. Erano gli

i n te l l e t tu a l i

che non cono-

scevano i senti-

menti popolari. Un'unità decisa

a tavolino.

E invece... Una spedizione stra-

volge i programmi diplomatici

dei politici e dà l'avvio alla con-

quista del Mezzogiorno.

Ma dà anche inizio all'attività

della mafia. La mafia è un'orga-

nizzazione di aristocratici lati-

fondisti e nasce come risposta di

costoro allo slogan garibaldino:

"terra e pane ai braccianti". I

nobili si schierano con l'eroe dei

due mondi per contrastare la

rivoluzione sociale. Hanno a di-

sposizione terre, picciotti e dena-

ro. La mafia è un'organizzazione

criminale e reazionaria che ha

sete di potere. Che distrugge le

personalità. Nel 1861 l'Italia è

un Paese di interessi particolari,

di scuola malgestita da chi non

vuole che la massa studi e impa-

ri a discernere. Un Paese agrico-

lo, povero, in cui il potere è ac-

centrato nelle mani di pochi, che

non vota e che non capisce l'im-

portanza di crescere insieme. Un

Paese in cui le mafie saccheggia-

no il Sud e investono al Nord. Un

Paese di scandali bancari, maz-

zette. Domanda da un miliardo

di euro: cos'è cambiato?

Anna Rapacchi 3D

150 ANNI E MAFIA: COME E’ NATA L’ITALIA IL PROGETTO GENOMA UMANO

“Siamo il grido che rompe il silenzio!”, “Basta tagli ai nostri di-

ritti, è ora di costruire il nostro futuro!”, “Politici zombie voglio-

no il tuo cervello!”, “In questa dittatura manca il rispetto per la

cultura”. Queste ed altre le voci di ragazzi riportate sugli stri-

scioni presenti alla manifestazione del 17 novembre 2011, gior-

nata internazionale sul diritto allo studio che si è svolta a Par-

ma e in tutto in mondo con manifestazioni per proteggere

l‟istruzione dall‟incursione politica

che, per far quadrare i conti a fine

mese, ha tagliato inesorabilmente i

fondi destinati alle scuole. Alle 9,00 a

Barriera Bixio è partito un corteo di

circa 700 studenti infreddoliti, fra

capelli multicolori, striscioni, urla e

risate. La folla ha sfilato per via Bixio

soffermandosi su una delle filiali di

Banca Monte; per protestare gli stu-

denti hanno imbrattato la sede di

adesivi e acceso fumogeni colorati

“sparati” da un drago cinese tenuto in

piedi da alcuni ragazzi. Il corteo è

ripartito bloccando simbolicamente

via Bixio con questo slogan urlato dai

megafoni “Ci bloccate il futuro e noi blocchiamo la città!”. Si è

passati poi alle scuole Ulivi e Romagnosi e infine il corteo si è

accampato in piazza Garibaldi, dove è intervenuta Emiliana

Galati, la coordinatrice Udu Parma, che sul camion con un me-

gafono ha urlato: "Vogliamo che la scuola pubblica sia realmente

gratuita e accessibile a tutti. Il futuro del Paese non è altro che

il futuro dei suoi giovani". Dopo giochi di prestigio, danze, slogan

e bandiere, alle 11 e mezza tutto si è concluso. Sono rimasta

particolarmente colpita da fenomeni inconsueti: in mezzo a una

massa di ragazzini urlanti, dei quali la metà manifestava solo

per saltare la famigerata interrogazione, gli organizzatori non

solo contenevano il corteo evitando dispersioni, ma si occupava-

no anche di far procedere gli anziani tenendoli per mano, oppu-

re aiutavano il passaggio dei

disabili. Non dimenticherò

mai le facce degli adulti,

alcuni anche piuttosto at-

tempati, che passavano e

stringevano la mano agli

organizzatori, dicendo

“Manifestate! Dovete difen-

dere i vostri diritti! Non

lasciate che ve li portino

via!” E come dimenticare la

faccia degli autisti della

TEP che ci salutavano dal

finestrino e le vecchiette che

ci sorridevano?

Non è stata una grande manifestazione ma è sempre tranquilliz-

zante vedere che ci sono giovani a cui interessa ancora il proprio

futuro, che si ribellano contro chi sostiene che non hanno alcuno

spessore né sociale né politico.

Giulia Di Rienzo 3E

MANIFESTAZIONI STUDENTESCHE

Il professor Carlo Modone-

si, ricercatore dell'Istituto

tumori di Milano e docente

all'università di Pama, ha

presentato un'importante

relazione dal titolo "Il Ge-

noma umano e la Scienza

della vita", presso il nostro

liceo, il 25 novembre 2011,

a docenti e studenti. Gli

esseri viventi hanno carat-

teri nati dall'autoorganiz-

zazione che si evidenzia in

modo stupefacente durante

lo sviluppo dell'individuo;

sono temporalmente orga-

nizzati secondo genealogie

(alberi) nell'evoluzione

biologica.

Secondo Craig Venter e

Lewontin, esiste una pla-

sticità fenotipica ( dell'e-

spressione dei caratteri)

dello stesso genotipo: geni

uguali possono produrre

proteine e caratteri diversi

e genotipi identici possono

dare lo stesso risultato nel

fenotipo se si variano le

condizioni dell'ambiente.

Il progetto genoma iniziò

nel 1990 e durò circa 11

anni. In questi anni, è riu-

scito a provare che il geno-

ma umano è costituito da

20'500 geni, invece di 100

mila. Con il progetto, si

scoprì che gli esseri umani

sono uguali al 99,9%, e

quindi solo 0,1% della DNA

costituisce la variabilità

genetica individuale. La

genomica ha migliorato la

nostra comprensione sia di

come ci siamo evoluti e sia

di come ci siamo separati

dai primati 25 milioni di

anni fa.

Inoltre, ci aiuta a conoscere

il funzionamento del nostro

corpo, compreso il mistero

del funzionamento del gu-

sto.

Page 7: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

ELEZIONE RAPPRESENTANTI DI ISTITUTOELEZIONE RAPPRESENTANTI DI ISTITUTO

Pagina 7

Il giorno 28 ottobre 2011, presso il liceo Bertolucci,

Giorgio Santini e Pietro Cardinale sono stati eletti co-

me rappresentanti di Consulta Provinciale. Circa due

settimane dopo, il 13 e il 14 novembre, si sono tenute

le votazioni per il consiglio d‟istituto del Liceo Berto-

lucci. Come rappresentanti degli studenti dello scien-

tifico sono stati eletti Conforti Davide, Capurro Gilber-

to e Sassi Filippo; per il liceo musicale, Musini Sara.

Abbiamo intervistato i nuovi rappresentanti di istituto

dello scientifico, per conoscerli meglio e per avere

un‟idea del loro modo di “fare politica”.

D: Perché vi siete candidati?

R: Siamo da parecchi anni in questa scuola: Filippo,

che è in quinta, ha fatto da apripista a tutti i ragazzi

che hanno frequentato il liceo sin dall‟inizio, quando

era ancora il “Quarto Liceo Scientifico”; Gilberto e Da-

vide sono al Bertolucci da tre anni, Sara Musini è in

quarta liceo musicale. Più volte abbiamo sentito il bi-

sogno di esprimere un parere o semplicemente

dare il nostro contributo: quest‟anno, finalmen-

te, ci siamo sentiti sufficientemente maturi, coin-

volti e motivati per poter rappresentare gli stu-

denti all‟interno e al di fuori dell‟istituto.

D: Secondo voi, cosa ha spinto gli studenti a vo-

tarvi?

R: Siamo felici di aver trovato sostegno tra gli

elettori. Probabilmente siamo riusciti a trasmet-

tere l‟energia che impiegheremo nel lavoro dei

rappresentanti, inoltre crediamo di aver avanza-

to proposte che potrebbero risolvere alcuni fra gli

attuali problemi della scuola.

D: Cosa pensate del lavoro dei precedenti rappresen-

tanti?

R: Crediamo che i precedenti rappresentanti abbiano

fatto un buon lavoro, però siamo stati poco soddisfatti

delle assemblee d'istituto che, secondo noi, erano poco

coinvolgenti .

D: Che cosa sperate di concretizzare entro il vostro

“mandato”?

R: Cercheremo di realizzare tutto quello che abbiamo

promesso durante la “campagna elettorale”, cercando

anche di migliorare e arricchire tutto quello che già è

stato fatto per questa scuola.

Che altro c‟è da dire, se non augurare buon lavoro ai

nostri neo-rappresentanti!

Maura Carnevali 3D

La parola a Sara Musini, rappresentante del Liceo Musica-

le.

D: Perché ti sei candidata?

Mi sono candidata per portare avanti il lavoro svolto da Mi-

chele

durante lo scorso anno, impegnandomi altresì a ridurre le

disfunzioni comunicative ed organizzative in genere tra le

tre sedi.

D: Secondo te, cosa ha spinto gli altri studenti a votarti?

Forse il mio pragmatismo. Penso di aver messo in luce la

mia volontà di ascoltare e portare avanti gli interessi di tut-

ti gli studenti .

D: Cosa pensi del lavoro dei precedenti rappresentanti?

Essendo io una studentessa del musicale parlo del mio rap-

presentante di riferimento, vale a dire Michele, il quale pen-

so abbia svolto un ottimo lavoro. In particolare mediante

l‟organizzazione di concerti durante il corso dell‟anno, ci ha

dato la possibilità di suonare in pubblico, fatto per noi que-

sto di rilevante importanza.

D: Che cosa speri di “donare” al Liceo entro il tuo

“mandato”?

Cercherò, ribadisco, di proporre il miglioramento dell'orga-

nizzazione tra le sedi, di cominciare un percorso volto ad un

maggior utilizzo delle strutture scolastiche mediante concerti e spetta-

coli a sfondo musicale. Mi impegnerò altresì a garantire agli studenti

la possibilità di assistere ad eventi musicali nell‟ambito delle ore scola-

stiche. IL QUARTO

Page 8: Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

IL QUARTO

Il mio vocabolario al termine

"italiano" riferisce brutalmente

"nativo dell'Italia". Perciò pos-

siamo dedurre che i nostri politi-

ci conoscano davvero poco la lin-

gua italiana, visto che una

ragazza/o nata/o in Italia per la

legge non è italiana/o, se i suoi

genitori sono extracomunitari. A

differenza dell'allegra brigata

(altresì detta "armata Brancale-

one") che se ne sta spaparanzata

tra i velluti di Montecitorio e di

Palazzo Madama, l'inquilino del

Quirinale, il Presidente Napoli-

tano, conosce l'italiano e defini-

sce "una follia, un'assurdità" che

ragazzi e ragazze che conoscono

l'Italia, che ci sono nati e che

parlano la nostra lingua siano

considerati delle vie di mezzo,

dei sub-cittadini. Siamo alle soli-

te: in Italia si blatera tanto di

democrazia e di diritti, e poi

quando è il momento di concre-

tizzare le chiacchiere saltano

fuori mille cavilli e mille osta-

coli. Però qui non si parla di

finanziarie, né di leggi ad per-

sonam o di progetti complicati.

Semplicemente, si tratta di

seguire il buonsenso e la gram-

matica. E ovviamente, di allar-

gare un po' i nostri confini.

Che differenza c'è tra me, che

sono nata in Italia e parlo ita-

liano, e una qualsiasi ragazza

dalla pelle nera o olivastra che è

nata in Italia e parla italiano?

Qualcuno obietterà: la

pelle. E allora? Io po-

trei farmi sette lampa-

de al giorno e diventar

color carbone, e lei

sbiancarsi alla Micheal

Jackson. Cambierebbe

qualcosa? No. Qualcun

altro dirà: la sua tradi-

zione. E allora? Sareb-

be solo un‟ aggiunta alla mia.

Ma queste sono domande da in-

tolleranti. Noi che siamo giovani

e abbiamo una visione aperta del

mondo, noi che viviamo in un

ribollire di culture diverse, non

abbiamo bisogno di aver paura

di una pelle scura o di una cultu-

ra diversa, vero?

Anna Rapacchi 3^D

ASSURDITÁ RAZZISTE E LESSICALI IL BUONGIORNO DI GIACOMO

In questo periodo a Parma la gente non se la

passa benissimo, nonostante le voci che dicono

che la nostra città è ricca e “pulita” (chi vuole

intendere intenda)...Ma

non voglio parlare di que-

sto, bensì delle continue

ed insistenti lamentele

che a gran voce giungono

dai cittadini abbienti di

via Farini, i quali non rie-

scono a dormire...Causa?

La confusione provocata

dai cosiddetti “barbari”

clienti dei numerosi bar e ristoranti “in” della

famosa via.

Questa guerra senza senso ruba da settimane,

se non da mesi, le pagine del quotidiano cittadi-

no, il quale tratta la cosa in modo ironico e can-

zonatorio. Ma, a dire della signora Edvige, che

da quasi quarant'anni risiede al civico 31 di via

Farini, è una situazione molto grave e seria che

deve essere risolta al più presto (??!). Invece il

signor Carlo, simpatico signore residente nella

medesima via, ci spiega che non era nemmeno a

conoscenza della diatriba e che la musica e il

continuo chiacchiericcio non gli danno alcun

fastidio; aggiunge poi che la confusione per lo

più c'è il venerdì e il sabato sera, cosa compren-

sibile in quanto nel fine settimana si scarica la

tensione accumulata durante la settimana lavo-

rativa (per chi lavora ovviamente ndr); egli stes-

so si unisce alla movida nel fine settimana. I

commenti in rete si dividono su due fronti, come

se la signora Edvige e il signor Carlo si sfidasse-

ro a colpi di opinioni assai differenti.

In conclusione, sembra che la battaglia stia vol-

gendo a favore dell'ostinata Edvige, in quanto il

comune ha imposto che i locali spengano la mu-

sica alle 22 e che chiudano a mezzanotte. Ovvia-

mente i frequentatori abituali non ci stanno e si

preparano a scendere in campo. Chi vincerà?

Giacomo Carra 3D

Cos'è Europa? Europa è essen-

zialmente un viaggio d'amore. E'

il viaggio d'amore di una giovane

che attraversa il mare in groppa

a un magnifico toro bianco, al

tempo in cui queste terre che cal-

pestiamo erano molto più affasci-

nanti e arcane di quanto sono

ora. Conoscerete il mito di Euro-

pa, la principessa fenicia rapita

da Zeus sottoforma di un toro

bianco. Ma come mai il nostro

continente porta il suo nome?

Perché quel racconto contiene il

viaggio e l'amore. Il viaggio, per-

ché la nostra Europa è unita e lo

si può comprendere solo attraver-

sandola, da una città all'altra, da

un giardino all'altro, da un sasso

all'altro, da un'isola all'altra: c'è

sempre qualcosa che ti ricorda

qualcos'altro, c'è sempre un filo

conduttore che unisce i Balcani

alle Fiandre, Gibilterra a Helsin-

ki. Un filo che è fatto di architet-

tura, di dipinti, di alberi, del suo-

no delle parole e di insegne pub-

blicitarie, delle tradizioni dei pa-

eselli e della cultura greco-

romana.

E poi l'amore. E' l'amore che gui-

da il viaggio e che dipana il filo

che unisce l'Europa. Amore che

può essere curiosità, ribellione,

sete di sapere, desiderio di una

persona amata o di un tramonto

sul mare, voglia di rivalsa, fame

di dignità e diritti.

Economia, politica, moda, multi-

nazionali, sono soltanto delle con-

seguenze di quel viaggio mosso

da quell'amore. Se cedono il viag-

gio e l'amore, cede il castello

economico/politico che vi è co-

struito sopra. Ma questo a politi-

ci e banchieri non importa.

Dovrebbe importare a noi.

L'amore che muove il viaggio.

Siamo tutti migranti, siamo tutti

Europa. A. Rapacchi 3D

EUROPA: UN VIAGGIO D’AMORE

PA

RM

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