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IL PROGETTO DI VITA: DENTRO E OLTRE LA SCUOLA Gruppo di lavoro Mondo del lavoro e disabilità Scuola Secondaria di II grado CTS/CTI Monza e Brianza Maria Grazia Redaelli – Alessia Destefani – Natalino Gimmelli 27 marzo 2017

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IL PROGETTO DI VITA: DENTRO E OLTRE LA SCUOLA

Gruppo di lavoro

Mondo del lavoro e disabilità Scuola Secondaria di II grado

CTS/CTI Monza e Brianza

Maria Grazia Redaelli – Alessia Destefani – Natalino Gimmelli 27 marzo 2017

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Il gruppo di lavoro è composto da:

- Otto docenti di scuola secondaria di II grado (sostegno e

curricolari)

- Un docente di sostegno di un CFP del territorio

- Un operatore dei servizi territoriali

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IL PENSIERO:

Non vogliamo che i ragazzi con disabilità al termine del

percorso scolastico «rimangano a casa» con papà e mamma,

ma che realizzino un proprio progetto di vita

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LE NOSTRE RIFLESSIONI

I tre percorsi formativi A-B-C

Diploma di Stato o Attestato di credito formativo?

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I TRE PERCORSI FORMATIVI

PERCORSO A

E’ rivolto a studenti con disabilità lieve o comunque che seguono la

programmazione del gruppo classe; sono seguiti, come gli altri, da un

docente di sostegno e, se necessario, da personale assistente educativo

e/o alla comunicazione, assegnato dagli Enti Locali.

Gli obiettivi curricolari possono essere modificati o semplificati, ovvero

raggiunti con strumenti e metodologie particolari.

Al termine del corso di studi conseguono un Diploma di Qualifica (classi

terza/quarta) e il Diploma di Stato (classe quinta), se necessario

svolgendo prove d’esame equipollenti.

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I TRE PERCORSI FORMATIVI

PERCORSO B

E’ rivolto a studenti per i quali non è possibile raggiungere

la qualifica professionale o il diploma, ma che manifestano

attitudini verso le varie discipline o verso le attività pratiche

e che, previa specifica formazione, potrebbero inserirsi nel

mondo del lavoro; seguono una programmazione

differenziata in alcune materie.

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I TRE PERCORSI FORMATIVI

PERCORSO C

E’ rivolto a studenti le cui potenzialità sono spendibili solamente in

situazioni protette; seguono una programmazione totalmente

differenziata, con moduli individualizzati; le attività formative sono

finalizzate all’acquisizione di competenze spendibili in laboratori o

cooperative sociali. Per le situazioni più gravi, dove non emerge una

residua potenzialità lavorativa attestata anche da certificazione di

invalidità, è possibile progettare percorsi integrati con le Unità di Offerta

Territoriale o attività socializzanti non finalizzate al lavoro.

Agli alunni che seguono i percorsi B e C, al termine del ciclo di studi, verrà

rilasciata un Attestato o una Certificazione attestante le competenze

acquisite.

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LE NOSTRE RIFLESSIONI

I tre percorsi formativi A-B-C:

Diploma di Stato o Attestato di credito formativo?

Accompagnamento a:

- Università

- Lavoro

- Servizi (formativi-socioeducativi)

Focus sul lavoro di rete:

famiglia, scuola, équipe multidisciplinari, servizi sociali comunali,

servizi di accompagnamento al lavoro (SILD, progetti territoriali,

associazionismo)

Quale progetto di vita?

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IL PROGETTO DI VITA

LE LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI

ALUNNI CON DISABILITA’

(2009)

Il ruolo del Dirigente Scolastico

art. 1.1 «….attivare specifiche azioni di orientamento per

assicurare continuità nella presa in carico del soggetto da

parte della scuola successiva o del percorso post-scolastico

prescelto»

art. 1.3 «…… per quanto di competenza del sistema

nazionale di istruzione è fondamentale l'organizzazione

puntuale del passaggio al mondo del lavoro e dell'attuazione

del progetto di vita.»

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IL PROGETTO DI VITA

LE LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Il ruolo del Dirigente Scolastico

art. 1.4 Il progetto di vita, parte integrante del P.E.I., riguarda

la crescita personale e sociale dell'alunno con disabilità ed

ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva

dell'innalzamento della qualità della vita dell'alunno con

disabilità, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti

sia a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di

autostima, sia a predisporre il conseguimento delle

competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza

comuni.

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IL PROGETTO DI VITA

LE LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Il ruolo del Dirigente Scolastico

art. 1.4

Il progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento

che va oltre il periodo scolastico, aprendo l'orizzonte di “un

futuro possibile”, deve essere condiviso dalla famiglia e dagli

altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione.

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IL PROGETTO DI VITA

LE LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Il ruolo del Dirigente Scolastico

art. 1.4

Risulta inoltre necessario predisporre piani educativi che prefigurino,

anche attraverso l'orientamento, le possibili scelte che l'alunno

intraprenderà dopo aver concluso il percorso di formazione

scolastica. Il momento “in uscita”, formalizzato “a monte” al

momento dell'iscrizione, dovrà trovare una sua collocazione

all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, in particolare mediante

l'attuazione dell'alternanza scuola-lavoro e la partecipazione degli

alunni con disabilità nell'ambito del sistema IFTS. Ai fini

dell'individuazione di forme efficaci di relazione con i soggetti

coinvolti nonché con quelli deputati al servizio per l'impiego e con le

associazioni, il Dirigente scolastico predispone adeguate misure

organizzative.

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IL PROGETTO DI VITA

LE LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI

ALUNNI CON DISABILITA’

La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti

art. 2.5 Il docente assegnato alle attività di sostegno

La presenza nella scuola dell'insegnante assegnato alle

attività di sostegno si concreta quindi, nei limiti delle

disposizioni di legge e degli accordi contrattuali in materia,

attraverso la sua funzione di coordinamento della rete delle

attività previste per l'effettivo raggiungimento dell'inte-

grazione.

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IL PROGETTO DI VITA

IL RUOLO DELLA SCUOLA

L’orientamento deve tenere conto:

• delle caratteristiche cognitive e comportamentali dello

studente

• delle sue abilità e della sua disabilità

• delle competenze acquisite, anche in termini di

autonomia sociale e personale

• dei suoi interessi e delle sue potenzialità

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IL PROGETTO DI VITA

COME PREPARARE IL DOPO LA SCUOLA?

Il “dopo la scuola” va costruito durante il percorso

scolastico, riconoscendo e favorendo il divenire

adolescente, giovane e poi adulto.

Una persona con disabilità intellettiva non è e non può

essere considerata un eterno bambino.

Deve sperimentare cosa significa “fare” in autonomia,

assumendosi degli incarichi e delle responsabilità.

Deve poter costruire la sua identità nell’interazione con

l’immagine e le aspettative che gli altri hanno su di Lui/Lei

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IL PROGETTO DI VITA

IL RUOLO DELLA SCUOLA

Come si può iniziare a fare esperienza e sperimentare le

competenze acquisite nell’ambito degli apprendimenti

scolastici?

• Individuare l’offerta sul Territorio

• Attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro e tirocini

assistiti

• Attivare progetti integrati

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IL PROGETTO DI VITA

Prima esperienza di “Accompagnamento” per gli studenti

disabili con competenze spendibili nel mondo del lavoro o

della formazione

Attivazione di progetti

integrati e di

Alternanza scuola-lavoro

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IL PROGETTO DI VITA

Prima esperienza di “Accompagnamento” per gli studenti con

disabilità più gravi e con grosse difficoltà di apprendimento,

dalla scuola alla vita adulta

Attivazione di progetti

integrati e di

Alternanza

con Unità di Offerta

territoriale

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AL TERMINE DELLA SCUOLA SI APRONO QUESTI POSSIBILI PERCORSI:

INSERIMENTO LAVORATIVO TRAMITE COLLOCAMENTO MIRATO

(con INVALIDITA’ > 46%) iscrizione presso l’Ufficio per l’Impiego

presso aziende pubbliche o private, enti locali, amministrazioni

pubbliche o cooperative di tipo B

INSERIMENTO IN SERVIZI PER DISABILI

A) SEMIRESIDENZIALE

• CENTRI DIURNI DISABILI PER I PIU’ GRAVI

• CENTRI SOCIO EDUCATIVI PER I MENO GRAVI

• SERVIZI DI FORMAZIONE ALL’AUTONOMIA

• COOPERATIVE DI TIPO A

B) RESIDENZIALE

IN STRUTTURE A TEMPO PIENO/COMUNITA’ ALLOGGIO

DOMICILIARITA’ - PERMANENZA AL PROPRIO DOMICILIO

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IL RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE

Alla definizione del Progetto di Vita partecipano tutti i soggetti

della rete (famiglia, scuola, équipe, servizi sociali comunali,

servizi di accompagnamento al lavoro ecc.)

L’Assistente Sociale Comunale deve avere un ruolo di regia, in

quanto responsabile della presa in carico

Deve essere il punto di alleanza con la scuola

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SERVIZI A SUPPORTO DEL DOPO LA SCUOLA:

S.I.L.D. (collocamento mirato L. 68)

SFA (Servizio di formazione all’autonomia)

CSE (Centro socioeducativo)

CDD (Centro Diurno Disabili)

Cooperative sociali di tipo A e B

Percorsi di alternanza durante il percorso scolastico con

aziende “sensibili” all’inclusione

Tirocini formativi di orientamento e tirocini di inclusione sociale

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CDD – CENTRO DIURNO DISABILI

Il CDD accoglie soggetti con disabilità medio-grave dai 18 ai

65 anni ed ha come finalità il benessere globale della

persona disabile e il miglioramento della sua qualità di vita.

E’ una struttura semiresidenziale di appoggio e sollievo alla

famiglia che offre spazi educativi, riabilitativi, assisten-

ziali/sanitari e ricreativi.

Presso il Centro Diurno Disabili vengono sviluppate diverse

attività: attività di tipo espressivo, attività di tipo cognitivo,

attività di tipo occupazionale e manuale, attività di

socializzazione e ricreative, attività motorie ed attività di

autonomia.

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CSE CENTRO SOCIO EDUCATIVO

E’ un Servizio semiresidenziale, rivolto a persone dai 18 ai 65

anni, con disabilità eterogenee, ma con discrete autonomie

personali, un buon livello nelle abilità operative manuali,

capacità presenti o in via di consolidamento sul piano

relazionale (interpersonale e di gruppo), prevalenza delle

istanze di adultità, intese sia in termini di bisogno espresso e

consapevole, sia in termini di potenzialità.

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SFA SERVIZIO FORMAZIONE AUTONOMIA

E’ un Servizio che accoglie, per un periodo transitorio, persone dai 16 ai

35 anni con disabilità intellettiva medio-lieve e difficoltà nell’area

relazionale, ma in possesso di autonomie personali di base, con i

requisiti necessari per intraprendere percorsi finalizzati all’integrazione

socio-lavorativa

Si configura come un servizio territoriale diurno, la cui finalità principale

è quella di favorire le persone disabili nel loro percorso di crescita

individuale, grazie al raggiungimento di specifiche autonomie a livello

pratico. Le attività proposte hanno un denominatore comune: il

riconoscimento e lo sviluppo delle potenzialità di ciascun individuo.

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SILD - SERVIZIO INSERIMENTO LAVORATIVO DISABILI

Offre percorsi protetti di inserimento al lavoro a favore di persone con

disabilità.

La persona disabile deve avere un riconoscimento di invalidità

superiore al 45%

C’è la possibilità di usufruire di Borse Lavoro propedeutiche

all’inserimento lavorativo. Nell’ambito di un percorso orientativo e

personalizzante, lo strumento prevede, per un breve periodo,

l’inserimento in Cooperative sociali, Aziende private, Associazioni ed

Enti pubblici o privati operanti sul territorio.

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TIROCINI FORMATIVI DI ORIENTAMENTO

Possono essere attivati dalle Unità di Offerta territoriale (SFA, CSE, CDD,

SILD, progetti territoriali dedicati)

Tipologie

• non finalizzati all’assunzione (sono attivabili da SFA, CSE, CDD, progetti territoriali

dedicati)

• finalizzati all’assunzione, con possibilità di Borse Lavoro (sono attivabili solo

dal SILD)

Durata

max 24 mesi

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TIROCINI DI INCLUSIONE SOCIALE

•Sono frutto di un accordo tra il Comune di riferimento e un soggetto

che accoglie il tirocinio (azienda, cooperativa sociale, Ente Locale,

ecc.)

•Individuano, come percorso adeguato per la persona interessata, una

permanenza in ambito lavorativo senza l’obiettivo di produrre un

risultato economicamente rilevante

•Si configurano come un intervento di natura educativa con valenza

sociale

•Sono attivabili anche per persone non disabili

Durata Disabili: 24 mesi prorogabili per altri 24 mesi

Non disabili: 12 mesi prorogabili per altri 12 mesi

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Quale accompagnamento?

Buone prassi per l’orientamento in uscita degli studenti con disabilità

Che cosa Chi Come Quando

- Alternanza scuola-lavoro o scuola-servizi educativi

- Proposte di progetti integrati (per disabilità medio-gravi)

Docente di sostegno

Tutor dell’orientamento

Ascolto dei bisogni e delle aspettative Definizione del progetto di orientamento

Fine classe seconda/inizio classe terza

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Quale accompagnamento?

Buone prassi per l’orientamento in uscita degli studenti con disabilità

Che cosa Chi Come Quando

Incontro di analisi e progettazione del percorso di orientamento in uscita (accordo con la famiglia per l’invito a specialisti e assistente sociale)

Docente di sostegno Coordinatore di classe Referenti dei servizi territoriali Famiglia

I Incontro di stesura del PEI Definizione del progetto di orientamento

Inizio quarto anno (secondo anno per CFP)

Convocazione delle famiglie con le quali non è ancora stato condiviso il percorso in uscita. All’incontro partecipano: il coordinatore di classe, l’insegnante di sostegno e il referente per l’orientamento e/o referente Bes, i servizi sociali comunali

Dirigente Scolastico Referente area disabilità d’istituto Referenti dei servizi territoriali Famiglia

Ascolto dei bisogni e delle aspettative Definizione del progetto di orientamento

Mese di Gennaio del quarto anno (secondo anno per CFP)

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Quale accompagnamento?

Buone prassi per l’orientamento in uscita degli studenti con disabilità

Che cosa Chi Come Quando

Definizione del Progetto Ponte: - lavoro - servizi socio-educativi e/o formativi

Docente di sostegno Referente area disabilità d’istituto Referenti dei servizi territoriali Famiglia

Prosecuzione o riadattamento del progetto di orientamento Progetti Integrati di Alternanza scuola/lavoro o scuola/servizi educativi e/o formativi

Nel corso del quinto anno (terzo o quarto anno per CFP)

Certificazione delle competenze acquisite Diploma di Stato Diploma di Qualifica

Commissione Esami di Stato o Esami di Qualifica

Rilascio della certificazione

Al termine degli esami

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DALLA CLASSE TERZA:

• accompagnamento della famiglia verso i servizi

(se non c’è ancora una presa in carico)

• certificazione di invalidità

(non sta a noi decidere se spetta, ma accompagnare verso

un’eventuale valutazione)

• alternanza scuola/lavoro/servizi socializzanti/socioeducativi

anche per periodi/tempi diversi da quelli della classe

(progetti integrati)

• definire un progetto di alternanza anche interno alla scuola se ci

sono situazioni particolari o di gravità, in linea con il progetto di vita

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Gruppo Secondaria di II grado

Ambiti di interesse da sviluppare

Prove equipollenti ed esame di Stato: quali

strumenti e quali contenuti

Ampliamento ricerca materiali, strumenti e

simulazioni d’esame per l’area DSA/BES

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!