Il progetto “AmiCONI” Un progetto che non sia solo Tecnico ... · 2) In grado di promuovere i...
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Il progetto
“AmiCONI”
Un progetto che non sia solo
Tecnico/Sportivo
ma che sia anche……….
Il progetto “AmiCONI”
Un progetto che non sia solo Tecnico/Sportivo ma che sia anche:
1) In grado di aiutarci ad affrontare, con le giuste
competenze, i tanti aspetti negativi che l’odierna società,
purtroppo, ci riserva.
In grado di valorizzare gli aspetti di prevenzione, salutistici,
educativi insiti nel fare sport.educativi insiti nel fare sport.
Non solo educazione al movimento ma anche educazione ai
tanto citati, altrettanto disattesi: “Corretti stili di vita”.
In sintesi, non sottovalutare, aver ben chiaro
il crescente disagio sociale dei giovani che
si manifesta sotto molteplici aspetti:
Ipocinetismo, paramorfismi, postura
scorretta, disordine alimentare, obesità,
anoressia, bullismo, solitudine, ludopatia,
dipendenza da videogiochi e/o social
media, abuso di alcool, abuso di droghe,
tabagismo, prostituzione giovanile,
razzismo, egoismo, noia, mancanza di
La prevenzione. I corretti stili di vita.
razzismo, egoismo, noia, mancanza di
riferimenti positivi.
Tematiche che: i Tecnici, i Dirigenti
I Genitori hanno il diritto/dovere di
conoscere per poter prevenire,
quantomeno fronteggiare, con
cognizione di causa.*
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Nello sport ci si
sballa così.
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Il progetto “AmiCONI”
Un progetto che non sia solo Tecnico/Sportivo ma che sia anche:
2) In grado di promuovere i tanti e importanti Benefici e 2) In grado di promuovere i tanti e importanti Benefici e
Valori formativi dello sport quale indispensabile
presupposto per “tentare” di costruire la tanto auspicabile
Cultura Sportiva.
2a) Un progetto che contemporaneamente sappia
coinvolgere i Genitori al fine di condividere con Loro un
vero e proprio Patto Educativo.
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva?
??????????????????????
6
Sono a tutt’oggi, e dai più, poco noti, poco conosciuti,
scarsamente valorizzati.
Debbono essere assolutamente promossi, evidenziati,
soprattutto i genitori debbono essere correttamente
informati/formati.
Io ne ho individuato 27.
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Prevenzione
7Ci si può drogare di cose buone… E una di queste è certamente lo sport (Alessandro Zanardi)
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Organizzazione
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Socializzazione
9
Dal virtualeAl Sociale
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Integrazione
10
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
,
Amicizia
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Le amicizie che si fanno praticando lo sport rimangano.
Diventano parte integrante del vissuto di ognuno.
Una miscela unica di momenti: allegri, spensierati, divertenti, mai banali.
Momenti incancellabili contraddistinti da: emozioni, timori, rivalità, aneddoti,
scherzi, risate, pianti, soddisfazioni, delusioni, che cementano l’amicizia e
fanno dello sport un’ esperienza irrinunciabile.
Probabilmente la più bella, della vita di ognuno.
AmiCONI
Amico per Sempre.
E’ la più bella
medaglia che
Ti Regala Lo
Sport
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Benessere psicofisico Il movimento è la miglior
medicina che abbiamo a
disposizione per vivere
meglio (P. Bellotti).
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Più Palestre = Meno Ospedali.
Più Sport = Meno Medicine.
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Conoscenza delle proprie capacità
e dei propri limiti
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Acquisizione di
nuove abilità
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Autostima
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
16
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Miglioramento
della
competitività
17
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Capacità di assumersi responsabilità
18
Coraggio
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica
di una corretta attività sportiva
Coraggio
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Capacità di gestire situazioni di stress
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Capacità di autocontrollo
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Rispetto: - delle regole comportamentali,
- dei regolamenti,
- di chi è preposto a farli rispettare,
- degli avversari, - degli avversari,
- del pubblico,
- dei tecnici,
- delle diversità,
- rispetto per se stessi,
- per uno sport pulito senza scorciatoie.
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Fair Play,
Lealtà
88:57 della partita
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88:57 della partita
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Tolleranza
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Lo sport è tolleranza.
Tolleranza intesa come capacità di resistenza allo sforzo fisico e mentale,
a saper reagire agli imprevisti, nell’accettare senza reagire provocazioni,
nell’ accettare giudizi arbitrali discutibili, nel saper accettare le critiche,
nell’accettare gli errori dei propri compagni.
Un vero antidoto contro l’egocentrismo e l’egoismo dilagante.
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Collaborazione
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Accettazione della fatica finalizzata
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Condivisione del lavoro
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
AutonomiaSignifica fornire ai giovani gli
strumenti che gli consentano di
prendere autonomamente
decisioni e risolvere problemi
In campo non vanno i Tecnici né tantomeno i Genitori
ma i loro insegnamenti.
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Accettazione dei risultati qualunque
essi siano.
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Per i giovani è più importante l’ambiente positivo, l’empatia che si crea
all'interno del gruppo, il coinvolgimento, le motivazioni che sa creare
il tecnico piuttosto che il concetto di vittoria/sconfitta.
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Universalità
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I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Democraticità
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Solo nello Sport siamo veramente tutti uguali
I Benefici e i Valori indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Meritocrazia
Nello sport non ti regala niente
nessuno.
Le raccomandazioni non
servono.
Dietro i risultati ci sono anni di
lavoro, una passione enorme,
momenti difficili, che la gente non
vede, non conosce
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servono.
Il nepotismo è azzerato.
Lo stato patrimoniale
pure.
La prepotenza soccombe.
I veri Valori vengono
esaltati.
I Benefici e i Valori
indotti dalla pratica di una corretta attività sportiva
Prevenzione, Organizzazione, Socializzazione, Integrazione, Amicizia, Benessere
psicofisico, Conoscenza delle proprie capacità e dei propri limiti, Acquisizione di
nuove abilità, Autostima, Miglioramento della competitività, Coraggio, Capacità di
assumersi responsabilità, Capacità di gestire situazioni di stress, Capacità di
autocontrollo, Rispetto delle regole comportamentali, dei regolamenti e di chi è
preposto a farli rispettare, degli avversari, del pubblico, dei tecnici, delle diversità,
rispetto per se stessi e per uno sport pulito senza scorciatoie, Fair Play, Lealtà,
Tolleranza, Collaborazione, Condivisione del lavoro, Accettazione della fatica Tolleranza, Collaborazione, Condivisione del lavoro, Accettazione della fatica
finalizzata, Autonomia, Accettazione dei risultati qualunque essi siano, Universalità,
Democraticità, Meritocrazia,
Olimpismo.
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Autostima
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UniversalitàMeritocrazia
DemocraticitàOlimpismo
I Valori e i benefici indotti dalla
pratica di una corretta attività
sportiva, se adeguatamente
coltivati, sono in grado di
promuovere la
“Cultura Sportiva”.
Attenzione però.
I benefici e i valori indotti da una
corretta pratica sportiva sono
evidenti e incontestabili,
ma tutto potrebbe essere
vanificato dai “Danni” causati da
tecnici che operano nel settore
giovanile non adeguatamente giovanile non adeguatamente
preparati, soprattutto a livello
pedagogico, non in sintonia con il
progetto educativo globale, attenti
solo all’ ottenimento in tempi brevi
del “Totem Assoluto dello Sport”.
Il risultato.
Alla luce di quanto detto sarebbe opportuno ridefinire la
figura del Tecnico dell’attività giovanile.
Per iniziare sarebbe opportuno
chiamarlo Educatore.
Educatore perché il suo compito
primario è quello di Educare.
Educare viene dal latino e-ducere Educare viene dal latino e-ducere
che significa “condurre fuori”, far
venire alla luce qualcosa che è in
ciascuno di noi.
Educare significa, quindi, e
soprattutto, lavorare al fine di
consentire ai giovani la conoscenza
e lo sviluppo di tutte le loro
potenzialità.
Il problema non si riduce al
semplice: “cosa dobbiamo
insegnare ai giovani”.
Il problema è, stimolare,
motivare la loro disponibilità ad
apprendere.
Il Tecnico, pardon l’educatore, del settore
giovanile dovrebbe essere un ottimo
Motivatore (Carlo Vittori).
La soluzione?
Rendere piacevole quello che
proponiamo.
Saper creare quel feeling che
genera “amore”, passione
alla pratica dell’attività sportiva.
apprendere.
Il patto educativo tra: Società, Tecnici, Atleti, Genitori.
Anche Codice di Comportamento.
Con il termine Patto Educativo
intendiamo un vero e proprio
contratto a firma congiunta tra:
- Dirigenza della Società
Sportiva,
- Staff Tecnico,
Società sportiva
Atleti
Tecnici
- Staff Tecnico,
- Atleti,
- Genitori.
Dove ogni componente
ha precisi diritti e doveri.
Con possibilità di erogare
sanzioni, sino ad arrivare
all’ allontanamento temporaneo
o definitivo dalla Società in caso
di gravi inadempienze.
Genitori
Il Patto Educativo tra: Società, Tecnici, Atleti, Genitori.
Il patto educativo dovrebbe includere tra i suoi documenti di riferimento:
- la Carta Olimpica
- la Carta dei Diritti dei Bambini nello Sport redatta dall’ UNESCO* nel 1992,
- la filosofia societaria,
- le basilari regole di comportamento,
Il Patto educativo dovrebbe essere attuato, applicato da tutte le Società.
- le basilari regole di comportamento,
- quant’altro si desideri evidenziare per garantire una fattiva condivisa e serena
partecipazione all'attività Societaria.
*UNESCO = Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura
United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization.
Il progetto “AmiCONI”
3) In grado di: individuare, monitorare, tutelare e valorizzare
il talento.
Al giorno d’oggi la
globalizzazione,
che coinvolge anche il mondo
sportivo e che si è estesa alle
discipline “meno frequentate”,
La buona volontà a
volte non basta
discipline “meno frequentate”,
quelle che da sempre erano le
nostre miniere d’oro
olimpiche, ci impone di
dedicare risorse ed energie
nella ricerca del Talento.
“Se non c’è Talento la sola
buona volontà non porta a
Medaglia”.
La ricerca del Talento presuppone di aver ben chiare le
componenti che lo identificano.
Tra le tante rivestono particolare importanza:
La ricerca del Talento
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La ricerca del Talento presuppone di aver ben chiare le componenti che lo
identificano.
Tra le tante rivestono particolare importanza:
La ricerca del Talento
l’ abilità motoria:
vale a dire
il possesso
vale a dire
il possesso
di abilità
motorie
al di sopra
della media.
La ricerca del Talento presuppone di aver ben chiare le componenti che lo
identificano.
La ricerca del Talento
la volontà: vale a dire la voglia di “lavorare, di soffrire”, di
combattere, di non mollare mai, grinta, voglia di fare,
voglia di migliorarsi, qualità senza le quali il talento rimane
pura astrazione.
La ricerca del Talento presuppone di aver ben chiare le componenti che lo identificano.
Tra le tante rivestono particolare importanza:
La ricerca del Talento
la “testa”, l’aspetto più importante, spesso sottovalutato.
Testa nel senso di adeguata predisposizione mentale:
capacità di concentrazione, attenzione, autocontrollo, freddezza, capacità di
dominare le proprie emozioni in ambienti anche “ostili” in condizioni di
stress estremo quale sicuramente è una finale Olimpica.
Il podio è stretto.Il podio è stretto.Al giorno d’oggi in moltissimi
sport la differenza tra vittoria è
sconfitta è infinitesimale.
I decimi di secondo addirittura i
centesimi di secondo,
i millimetri possono significare
la vittoria o la sconfitta.
La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni (Rafael Nadal).
La ricerca del Talento presuppone di aver ben chiare le componenti che lo identificano.
Tra le tante rivestono particolare importanza:
- l’ abilità, vale a dire il possesso di abilità motorie al di sopra della media,
- la volontà, vale a dire la voglia di “lavorare di soffrire”, quindi: grinta, voglia di fare, voglia di migliorarsi, qualità
senza le quali il talento rimane pura astrazione,
- la testa, l’aspetto più importante, spesso sottovalutato.
Testa nel senso di adeguata predisposizione mentale: capacità di concentrazione, attenzione, autocontrollo,
freddezza, capacità di dominare le proprie emozioni in ambienti anche “ostili” in condizioni di stress estremo quale
sicuramente è una finale Olimpica,
La ricerca del Talento
il fisico: “ Carrozzeria e motore”
vale a dire il possesso dei giusti vale a dire il possesso dei giusti
parametri antropometrici
e le adeguate qualità organiche e
neuro muscolari che
normalmente contraddistinguono
e in molti casi precludono la
pratica ad alti livelli, di molti
sport.
Con il talento ci vuole
Pazienza.Non bisogna bruciare le tappe.
Trovato il talento lo stesso va
saputo adeguatamente
valorizzare:
- aspettando i tempi giusti per la
sua completa maturazione,
Potenziale
Talento
- senza stressarlo troppo e caricarlo prematuramente di eccessive
responsabilità,
- tracciando per lui un percorso agonistico a difficoltà crescenti.
sua completa maturazione,
- mettendolo nelle migliori
condizioni di allenamento e di
vita,
- prevenendo gli infortuni da
sovraccarichi sempre in agguato,
Medaglia
Olimpica
Il progetto “AmiCONI”
4) Quarto e ultimo passo.
Il percorso Tecnico e Metodologico in grado di avviare i giovani alla
pratica DI QUALUNQUE SPORT.
In grado di consentire a tutti di trarre dallo sport il “massimo”
connesso alle proprie attitudini e capacità.
I primi,
fondamentali
passi.
Accenni di una possibile programmazione della fase di
avviamento allo Sport
dal punto di vista Tecnico e Metodologico.
Come e cosa posso/devo allenare avendo come riferimento il settore giovanile?
Per settore giovanile si intendono le fasce di età che vanno dai 5/6 agli 11/12/13 anni.
Tutto sembrerebbe essere condizionato dal modello prestativo dello sport di
riferimento, che partendo dal regolamento tecnico include
fondamentalmente:
- il modello fisiologico, metabolico,
- il modello neuromuscolare,
- la tecnica specifica, i diversi fondamentali,
I primi, fondamentali, passi
- la tecnica specifica, i diversi fondamentali,
- la tattica,
- gli aspetti psicologici prevalenti,
- le caratteristiche: antropometriche, organiche e neuro muscolari.
Quindi, teoricamente, andrebbe studiata ed applicata una metodologia:
mirata, specifica che si avvicini, si sovrapponga, idealmente, per contenuti,
qualità e quantità al modello funzionale prestativo.
Ma non è proprio così
…La RealtàCome è ben noto i giovani non sono adulti in miniatura.
I giovani hanno ben definite e specifiche caratteristiche in formazione,
in continua dinamica evoluzione.
Ogni giovane ha una diversa:
capacità o meglio una diversa
disponibilità ad apprendere,
un diverso sviluppo:
Ogni giovane è unico. “E’ solo uguale a se stesso” (Gastaldi).
un diverso sviluppo:
cognitivo, intellettivo, emozionale,
neurologico, fisiologico.
Una diversa personalità,
diverse motivazioni.
N.B. I parametri, sopra elencati, nei giovani, variano, si modificano notevolmente,
seguendo personalissimi tempi di sviluppo ed in base alle esperienze legate al
vissuto quotidiano.
Gravissimo sarebbe proporre ai giovanissimi le stesse esercitazioni, quelle
considerate ottimali per gli adulti limitandosi a ridurle per quantità e intensità.
E’ doveroso consentire ai Nostri Giovani di:
- scoprire come funziona il loro corpo,
- creare per loro un ambiente favorevole all’apprendimento, renderli partecipi,
- saper creare situazioni di apprendimento adeguate ( A.HOTZ )
- saper proporre e non imporre esercitazioni
sempre uguali ma esercitazioni aperte
che sappiano stimolare le loro capacità
di ragionamento e le loro capacità decisionali.
I giovani devono imparare il I giovani devono imparare il
mestiere ed il mestiere non si
impara scimmiottando quello
che fanno i grandi.
I giovani non vanno trattati
come fossero scimmiette
ammaestrate o burattini
teleguidati dai tecnici.
Preso atto che la scuola nulla fa per educare motoriamente i Nostri giovani,
Accertato che l’ipocinetismo, da pericolo annunciato, è diventato una triste realtà,
Risulta evidente, l’ esigenza di partire con l‘ABC motorio.
La PROLIFERAZIONE fase in cui si generano nuovi neuroni (100 miliardi di neuroni)
termina con la nascita.
La SINAPTOGENESI
fase in cui avviene
la formazione di
52
la formazione di
nuove connessioni,
sinapsi, tra neuroni
è massima dalla
nascita ai 12 anni.
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Se riusciremo a stimolare ad
attivare in questo arco di tempo
E’ dalla nascita ai 7/8 anni il
periodo ottimale per
costruire una straordinaria
parte del database:
cognitivo, motorio,
individuale.
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attivare in questo arco di tempo
una adeguata rete di connessioni
senso motorie, tutti gli
apprendimenti tecnici
specialistici, anche i più
complessi, saranno
successivamente appresi con
maggior facilità, in forma elastica
ed in tempi ridotti.
Sistema senso
PercettivoLe priorità?
Apprendere il maggior
numero di schemi motori
di base, Fundamental skill
e sportivi di base, Sport skill.
Sviluppare adeguatamente
tutte le capacità motorie coordinative in particolare
Da sottolineare che la suddivisione ha un aspetto prettamente didattico.
Quando si effettua un qualsiasi gesto motorio, i diversi organi, apparati e sistemi
sono tutti attivati, coinvolti, in maniera differenziata ma integrata, pur conservando
la loro specificità.
N.B. L’allenamento coordinativo è sempre un
allenamento sensoriale e viceversa (Weinek pag. 755)
coordinative in particolare
Il grafico evidenzia come sia possibile modulare lo sviluppo di tutte le componenti
della motricità in tempi concatenati, ottimali.
Una corretta sintesi del “buon costruire motorio”.
I tempi di percorrenza
Il grafico ribadisce l’esigenza di partire, con i giovanissimi, prevalentemente, con attività
idonee allo sviluppo del sistema senso percettivo, senso motorio e delle capacità
coordinative, altamente connesse alla maturità del sistema nervoso.
A 12 anni il sistema nervoso è sviluppato per il suo 75%, i giovani inoltre sono
particolarmente motivati ad apprendere nuove abilità se: l’ambiente intorno a loro è
predisponente e gli insegnamenti saranno adeguati.
57
Tappe del processo
di maturazione di vari
organi e strutture
corporee in funzione
dell’età (da Bosco)
Lanciare è uno schema motorio di base.
Dovrà essere insegnato nella sua globalità, facendo lanciare oggetti diversi
per: dimensioni, peso e forma, dapprima con l’arto dominante, poi con
l’altro arto, perché no con entrambi gli arti, da in piedi, da seduti, da distesi,
all’indietro.
Effettuando lanci sia di precisione, su bersagli di diverse dimensioni posti a
diverse distanze, sia lanci a distanza, non solo alla maggior distanza ma
anche a distanze predeterminate, provando anche diverse traiettorie, anche
Un esempio pratico di sviluppo multilaterale di un semplice schema motorio.
Dallo schema motorio di base alla specifica abilità motoria sportiva.
anche a distanze predeterminate, provando anche diverse traiettorie, anche
superando barriere.
Ma anche lanci in appoggio su superfici diverse, in equilibrio stabile, in
equilibrio instabile, disturbati o liberi dal contrasto di avversari.
Ma anche lanci escludendo alcuni analizzatori per esempio ad occhi chiusi.
Solo quando si entra nello specifico e s’insegna, per esempio, il lancio
nel baseball si parla di abilità sportive.
Ovviamente, anche queste ultime andranno proposte, soprattutto
inizialmente, con un’ampia gamma di esercitazioni.58
CAPACITA’ COORDINATIVE
Fanno riferimento alla sfera neurofisiologica. Consentono di organizzare,
controllare, regolare modulare e adattare il movimento. Poggiano sul
sistema senso motorio ed agiscono in forma integrata con gli aspetti
condizionali.
Il S.N.C. elabora e memorizza le
informazioni che riceve.
Più informazioni consentono un
maggior sviluppo
Dipendono dallo sviluppo e dalla
maturazione del S.N.C. e dei
diversi analizzatori
CAPACITÀCOORDINATIVE
maggior sviluppo
Dobbiamo incrementarle e proporre
ai bambini innumerevoli esperienze
motorie
Non si devono
confondere con il
gesto tecnico
Sono il prerequisito funzionale per
l’esecuzione del gesto tecnicoIl loro sviluppo ottimale
avviene tra i 6 e i 11
anni
Tabella tratta dalla
pubblicazione edita dal
Coni Toscana,
Educazione Motoria e
polisportività, 2005
(Modificata)
Le capacità coordinative speciali tabella di Giorgio Visentin modificata
Per fare attività sportiva occorre Capacità richiesta Fasi sensibili
Coordinare più movimenti nel tempo e nello
spazio
ACCOPPIAMENTO
O COMBINAZIONE 7/13
Eseguire movimenti precisi ed efficaci DIFFERENZIAZIONE
CINESTESICA 5/13
Mantenere e
ripristinare l'equilibrio in situazioni squilibranti EQUILIBRIO 5/12
ripristinare
Verificare costantemente la posizione del
corpo rispetto all'ambiente
ORIENTAMENTO 5/15
Sintonizzare il movimento a ritmi precisi RITMO 5/12
Reagire adeguatamente a stimoli ottici,
acustici, tattili
REAZIONE 7/10
Adattarsi
con successo a cambiamenti improvvisi della
situazione
TRASFORMAZIONE si basa sul
vissuto motorio,
quindi…
AmiCONI“Il Giovane al centro del progetto”
equilibrio
forza
resistenza
mobilità articolareforza veloce
resistenza
aerobica
resistenza anaerobica
lattacidaresistenza anaerobica
coordinazione
capacità condizionali
Forza elastica
velocità
Capacità di accoppiamento e combinazione
Capacità di ritmoQualità fisiche
flessibilità
forza resistente
lattacidaresistenza anaerobica
alattacida
destrezzacapacità coordinative generali
Capacità coordinative speciali
rapidità
rapidità di reazione motoria
resistenza specificaagilità
Capacità di differenziazione cinestesica
Capacità organico muscolari
Capacità di orientamento
spazio temporale
forza elastica
CI VUOLE PAZIENZA. Non precorrere i tempi.
La gioia di fare,
Incoraggiando la naturale voglia di movimento.
Senza trascurare il divertimento,
con un occhio a non mortificare l’autostima.
Non chiedere più ad un bimbo di 6/9 anni che sport fai?
o addirittura in che ruolo giochi?
Ma quante abilità motorie padroneggi?
Non chiedere più ad un bimbo di 6/9 anni cosa hai fatto? hai vinto?
Ma, ti sei divertito?
Sicuramente si avrebbero:
- meno abbandoni precoci,
La rivoluzione?
- meno abbandoni precoci,
- nessuno si annoierebbe,
- tutti diventerebbero più abili e nella vita di tutti i giorni questo non guasta,
anzi sarebbe già un bel successo.
Tutti potrebbero finalmente e proficuamente dedicarsi, essendo
motoriamente educati, a praticare qualunque sport, quasi sicuramente
ottenendo maggiori soddisfazioni e maggiori successi di quanto avviene
attualmente.
63
Lo stato dell’ Arte.
Cosa abbiamo fatto concretamente a tutt’oggi?
… abbiamo iniziato a
muovere i primi muovere i primi
passi.
Il progetto AmiCONI, grazie alla grinta del Nostro Presidente Regionale, Prof. Vittorio Ottonello,
primo sostenitore del progetto, è stato portato a conoscenza del C.O.N.I. Nazionale, Presidenza
compresa. La stessa si è dichiarata molto interessata alle problematiche evidenziate e ha dato
mandato all’Area Promozione e Territorio di aprire uno specifico Tavolo di Lavoro Nazionale,
denominato Area Sport Educazione.
Dalle diverse riunioni del tavolo di lavoro Nazionale, convocate e coordinate dalla Dirigente
dell’Area Promozione e Territorio, Dottoressa Cecilia D’Angelo, è scaturito un primo documento
programmatico che è stato presentato, illustrato e approvato da tutti i Presidenti dei Comitati
Regionali del C.O.N.I., il 18 Marzo 2015.
A seguito di ulteriori
riunioni e qualche volta
Progetto Centro CONI
di Orientamento e Avviamento allo Sport
Scuola dello Sport - Roma 19/22 ottobre 2015
riunioni e qualche volta
animate discussioni si
sono susseguite diverse
versioni del progetto
sino ad arrivare
all’ultima stesura
presentata dalla
Dottoressa Cecilia
D’angelo nella mattinata
di ieri.
A seguito delle specifiche indicazioni del Tavolo di Lavoro Nazionale
e grazie al sostegno dell’ Area Promozione e Territorio del CONI è
iniziata in Liguria, nel secondo semestre del corrente anno, la
sperimentazione del Progetto AmiCONI, che è passato dalla fase
teorica alla fase
attuativa.
Il progetto vede
coinvolte dodici
Società Sportive, Società Sportive,
sei della Provincia
di Genova e sei
della Provincia di
Savona e interessa
sei diverse discipline
sportive: tre di sport
di squadra e tre di
sport individuali.
Sport di squadra e società coinvolte:
Calcio: Nuova Oregina,
Vado F.C. 1913
Rugby: Province Dell’Ovest Rugby,
I.T.I.S. G. Ferraris Rugby Savona
Basket: Minibasket U.I.S.P. Rivarolo,
Centro Minibasket Le Torri
Sport individuali e società coinvolte:
Atletica: C.U.S. Genova,
Atletica Varazze
Progetto AmiCONI.
Atletica Varazze
Scherma: Circolo della Spada Liguria,
Circolo della Scherma Savona
Tennis: T.C. Genova S.T. Giorgio
Messina, Tennis Club Finale
Parallelamente al lavoro con le società
è partito anche il corso Regionale di
Formazione/informazione dei tecnici
aperto anche ai Dirigenti societari ed ai Genitori. Al corso della durata di 18 ore: 9
pratiche e 9 teoriche, hanno partecipato 68 tecnici a Genova e 46 a Savona.*
Progetto AmiCONIProgetto AmiCONI
In grado di valorizzare gli aspetti di: prevenzione,
salutistici, educativi insiti nel fare sport. Di promuovere i
corretti stili di vita
In grado di valorizzare gli aspetti di: prevenzione,
salutistici, educativi insiti nel fare sport. Di promuovere i
corretti stili di vita
Innovativo in relazione ai contenuti Tecnico/ Metodologici, in grado di avviare i giovani alla pratica di qualunque Sport
Innovativo in relazione ai contenuti Tecnico/ Metodologici, in grado di avviare i giovani alla pratica di qualunque Sport
Ricapitolando…
In grado di promuovere i tanti e importanti Benefici e Valori formativi
dello sport presupposto base per “tentare” di costruire la tanto auspicabile Cultura Sportiva
In grado di promuovere i tanti e importanti Benefici e Valori formativi
dello sport presupposto base per “tentare” di costruire la tanto auspicabile Cultura Sportiva
Con un “occhio” alla ricerca, monitoraggio, tutela e
valorizzazione del Talento
Con un “occhio” alla ricerca, monitoraggio, tutela e
valorizzazione del Talento
Il progetto AmiCONI è tutto questo ma anche……
Rivolto a tutti, accessibile a tutti, rispettoso delle molteplici esigenze connesse alle
diverse fasce di età.
Aperto ai disabili. Su quest’aspetto bisognerebbe parlare meno e fare di più.
Finalizzato: ad accrescere il numero di praticanti a “ Fidelizzare ” *gli stessi, arginando il ben noto e tristissimo problema del Dropout.
Un progetto a due velocità a due piste:
- la prima in grado di consentire a coloro i quali vogliono dedicarsi allo sport
agonistico di ottenere il massimo risultato compatibile con il proprio patrimonio
genetico,
- la seconda in grado di creare i presupposti idonei ad allungare la vita sportiva, al- la seconda in grado di creare i presupposti idonei ad allungare la vita sportiva, al
piacere del movimento, e quindi il benessere psicofisico di ogni persona.
69
L’’’’obiettivo prioritario del progetto AmiCONI?
Coinvolgere il maggior numero possibile di Federazioni Sportive Nazionali,
Discipline Sportive Associate, Enti di Promozione Sportiva, a riflettere e magari
condividere il progetto.
Orientare il maggior numero di società ad un modello di avviamento allo sport in
grado di creare un serbatoio di giovani atleti motoriamente abili, che potranno
successivamente essere specializzati o anche, e perché no, vincendo atavici
egoismi, essere indirizzati alla pratica delle discipline sportive a loro più
congeniali.
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Concludendo veramente.
Il progetto AmiCONI ha evidenziato molti di quelli che
potremmo definire i limiti, le criticità del sistema attuale.
Il limite più grande, il problema più arduo?
…Il progetto potrebbe rischiare di rimanere fine a se stesso se
non si riuscisse a interessare a coinvolgere le singole Federazioni
Sportive Nazionali, le DSA, gli EPS.
Tutta la parte tecnico/metodologica andrebbe infatti
studiata con Loro perché ogni Federazione ha indubbie
specificità, irrinunciabili esigenze ed innegabile autonomia.* specificità, irrinunciabili esigenze ed innegabile autonomia.*
L’auspicio?
Poter condividere con Loro le linee programmatiche del progetto
AmiCONI e costruire insieme a Loro un percorso Tecnico e
Organizzativo personalizzato.
Un vero e proprio progetto su misura.
Il Gestore del progetto il CONI, ovviamente, attraverso:
- l’ Area Promozione e Territorio,
- la Scuola Centrale dello Sport, - la Scuola Centrale dello Sport,
- l’ Istituto di Scienza dello Sport,
- La Preparazione Olimpica.
Coinvolgendo ed interessando le Facoltà di Scienze Motorie.
Noi un piccolo contributo speriamo di averlo portato.
Bisogna crederci, ci vuole:
tempo, volontà politica, pazienza, i giusti investimenti
culturali ed economici.
So di aver trattato temi molto delicati ed importanti per chi lavora, vive il
mondo sportivo.
Spero di aver destato il Vostro interesse.
Spero di avervi dato alcuni argomenti sui quali meditare, riflettere.
Il messaggio finale:
pochi, pochissimi diventeranno Campioni.
Tutti però dovranno essere grati agli insegnamenti che la pratica dello sport
avrà loro impartito, e magari rimanere, per dirla alla Canadese:
“Active for life”,
“Attivi per tutta la vita”“Attivi per tutta la vita”
Grazie per l’Attenzione e la Pazienza.
Spero che quest’ora trascorsa insieme ci abbia
consentito di diventare AmiCONI.
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M.d.S. Mauro Tirinnanzi
Bibliografia
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farseli amici, http://swissprecisionlab.wordpress.com/2012/08/24 [28.02.2014]
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Edizioni Libreria dello Sport, Milano, 2002
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7) Mauro Tirinnanzi, Progetto AmiCONI, Primo Corso Regionale di “Informazione/Formazione” per
Tecnici/Educatori dei settori giovanili, Genova 21.09.2015
8) Mauro Tirinnanzi, Progetto AmiCONI, I Valori dello Sport, Genova 21.09.2015
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19) C. Squassabia, L. Spiritelli, Il mio Sport non è il Tuo, Calzetti e Mariucci, Perugia, 2006
20) Presentazione Power Point Gioco, Sport, Giocosport, Roberta Regis, CTT Marche Umbria, 21.10 2015
21) Carlo Vittori, Nervi e Cuore Saldi, Calzetti Mariucci Editori, Perugia, 2014.
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25) Luca Ferraris, Corso AmiCONI, Presupposti anatomo – fisiologici in età evolutiva, Genova, 19.10.2015
26) Roberto Gastaldi, Corso AmiCONI, le fasi di accrescimento, Genova, 19.10.2015
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Le caratteristiche che lo distinguono dai giovani compagni delle età precedenti e successive. L evoluzione Le caratteristiche che lo distinguono dai giovani compagni delle età precedenti e successive. L’evoluzione
del suo comportamento motorio in questa fascia d’età. La metodologia adottata per raggiungere gli obiettivi
prefissati, Genova, 31.10.2015.
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