Il primo voto non si scorda mai

12
IL PRIMO VOTO NON SI SCORDA MAI... A cura della classe 3 C Istituto comprensivo di Molteno (Lc) a.s. 2015/2016

Transcript of Il primo voto non si scorda mai

Page 1: Il primo voto non si scorda mai

Il PrImo VotoNoN SI Scorda maI...

A cura della classe 3 CIstituto comprensivo di Molteno (Lc)a.s. 2015/2016

Page 2: Il primo voto non si scorda mai

Indice:

1. La lunga conquista dei diritti2. 1943: anche noi siamo scese in campo3. Le donne della resistenza lecchese4. Finalmente il voto: le “ ragazze “ degli anni venti raccontano 5. Noi,staffettedelfuturo

Bibliografia:

Anna Valle - Annalisa Coviello, Anche io ho votato Repubblica, ED. GiacchèAnna Valle, Diventare cittadine.Roberta Cairoli, Nessuno mi ha fermata, Antifascismo e Resistenza nell’esperienza delle donne del coma-sco, 1922-1945.Istituto di storia Contemporanea, Taccuino degli anni difficili.AloisioBonfanti,Il cortile delle botti e dei sassi, Ed. Emmepi.

Materiale messo a disposizione dall’ANPI di Lecco

Siti internet per raccolta di immagini

Page 3: Il primo voto non si scorda mai

1. LA LUNGA CONQUISTA DEI DIRITTISettantaannifaallecittadineitalianeèstatoconcessoildirittodivoto.Unadifficileeimportanteconquistadicittadinanzaediindividualità.QualisonostateletappefondamentalidiquestaconquistanelmondoeinparticolareinItalia?Leabbiamoripercorseattraversoimomentipiùsignificativi.

1789:LaRivoluzioneFrancesegettaiprimisemisulterrenodellaparità,nasconoleprimeassociazionifemminili1867:SidiffondeilmovimentodellaSuffragetteinInghilterraconfortiformediprotesta1869: Viene concesso il voto alle donne nello stato del Wyoming negli USA1893:InNuovaZelandavieneconcessoilsuffragiouniversale1902:EmmelinePankhurstdirige ilmovimentodellesuffragette inIn-ghilterra1907: Voto alle donne in Finlandia1912: In Italia viene diffuso il suffragio universalemaschile a partiredall’etàdi21anni;adifferenzadeglianalfabetichepossonovotaredai30 anni.1918: Le donne inglesi ottengono il diritto di voto1919:InItaliailsuffragiosiallarga:tuttiicittadinimaschiconalmeno21 anni possono votare10 Marzo 1946: Primo voto universale per uomini e donne maggiorenni 2 Giugno 1946 Referendumistituzionale1946:SuffragiouniversaleinFrancia1958:SuffragiouniversaleaSanMarino1971:SuffragiouniversaleinSvizzeraPerl’Italial’esperienzadelleguerre,delladittaturafascistaedellaResistenzainparticolarehasegnatounmomentoim-portante: le donne hanno agito da protagoniste, pari e diverse dagli uomini. Tutti uniti sono stati veri e propri testimoni di coraggio.

Oggiintuttoilmondoilsuffragiouniversaleèstatoconquistato,nel2015ancheperquasitutteledonnearabe.

Page 4: Il primo voto non si scorda mai

2. 1943: ANCHE NOI SIAMO SCESE IN CAMPOLaResistenzaèstatounmomentoforteperuominiedonne:ildesiderioco-muneerariportarelalibertà,toltadalregimefascista.Ragazzieragazzedivent’anni non sapevano nemmeno cosa volesse dire VOTARE! Le donne rap-presentanounacomponentefondamentalenellalottacontroilnazifascismo.Lottano per la democrazia e la giustizia dell‘Italia attraverso vari canali: pro-pagandaantifascista,raccoltadifondieaiutiaipartigianitramitelecomuni-cazioni.Moltehannoanchecombattutoallorofiancoutilizzandolearmi.Inquestianniledonneprendonocoscienzadellapropriecapacità,dellapropriaautonomia e del coraggio di gestire una vita di stenti. …COME STAFFETTE

Era un ruolo importante, ricoperto da giovani donne tra i 16 e i 18 anni, così giovani non destavano sospetti. Avevano il compito di mantenere i col-legamentitraipartigiani, lelorofamiglieelevariebrigate.Trasportavanoidocumenticonborseadoppiofondooconcarrozzinepernasconderli.Sispostavano a piedi o soprattutto in bicicletta. I collegamenti più importanti eranoquellitracittàemontagna.Viaggiavanosoprattuttodinotte.

…COME COMBATTENTI

TantesonostateledonnechehannocombattutoinItaliacontroilnazifasci-smo,alfiancodeipartigiani,rischiandoanchelavitadipiùdi35.000.Essehannoimbracciatolearmi,afiancodegliuominieinalcunicasihannoanchediretto l’intera brigata.

…COME LAVORATRICI

Hannosostituitogliuominilavorandoinfabbricaoneicampi.Hannoorganiz-zatoscioperi,manifestazionieprotestecontroilnazifascismo.

Page 5: Il primo voto non si scorda mai

…COME RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI

“Anche noi donne abbiamo vinto la guerra, nel silenzio e nell’anonimato,

in nome della patria e della libertà.Potevano tenerci fuori?”

Carla Capponi vice coman-dante di una brigata a Roma. Medaglia d’oro per il numero di imprese a cui ha parteci-pato.

Gisella Floreanini presidente di una Repubblica partigiana in val d’Ossola.

Nilde Iotti, partigiana attiva, presidente della Camera dei Deputati dal 1979 al 1992. Prima donna nella storia d’I-talia a ricoprire una delle cinque più alte cariche dello Stato.

Page 6: Il primo voto non si scorda mai

3. LE DONNE DELLA RESISTENZA LECCHESETra i monti, le valli e le città, nessuno ci ha fermate!

Studiando la storia della Resistenza abbiamo scoperto che anche nel nostro territorio ci sono state donne valorose che sono scese in campo e hanno partecipato con coraggio alla costruzione di una Italia libera.

Page 7: Il primo voto non si scorda mai

Abbiamo immaginato di incontrarle. Ascoltiamo la loro voce

FRANCESCA CICERI

MiricordanotutticomeVera,inrealtàilmionomeèFrancescaCiceri,sononataaRanciodiLecconel1904.Asoli12annisonoandataalavorarealla“RoccoBonaiti”diLecco,unafabbricaspecializzatanella produzione di reti metalliche. Per me questo posto è diventato un luogo di esperienza, un insieme di ideali dove unire strategie di ribellione e emancipazione.Findall’iniziohopartecipatoaisindacatidifabbrica.AllafinedellaprimaguerrahoconosciutoilmioGaetanoInvernizzireducedallaguerra,cheèstatocostrettoalasciarel’Italiaperchéantifascista.CisiamosposatiaParigiesiamotornatiinItalianel1931perricomporrelefiledellalottaclandestina.Siamo stati arrestati nel 1936 con l’accusa di cospirazione contro lo stato.Il 22 maggio del 1937 sono stata processata … Hanno letto la sentenza: Gaetano è stato condannato a 14 anni di carcere e io a otto. Fortunatamente io ho scontato la pena e sono uscitadalcarcereinanticipograzieallanascitadeifiglidelprincipeereditario.Nel1943sonosalita in Erna a costituire la brigata partigiana che ho diretto sino alla liberazione. Chi poteva più fermarci? Per la patria e per la libertà abbiamo speso impegno e coraggio, come sono feli-ce di aver vissuto la conquista dei nostri diritti!

ANGELA LOCATELLI GUZZI

Quando cala la luna e i suoi raggi colpiscono il lago vicino a casa mi viene in mente quando alla sera arrivava il Colonnello Morandi. Io, lui e il nostro giardiniere nascondevamo in una cassetta di zinco tutti i documenti che portavano i vari collegatori, e li sotterravano... Il mio nome è Angela Locatelli Guzzi sono nata a Lecco il 6 agosto 1914. La mia casa, la villa dello Zucco, è divenuta la sede del comando delle” Garibaldi”. Io non mi limitavo semplice-menteadospitaremaancheatenereicontattipiùpericolosi,assistereallefamigliedeipar-tigiani caduti e a costudire i documenti del Comando.Fissonellamiamemoriaèquelgennaio1945quandohoavutol’impressionecheifascististesseroperfareirruzionenellamiacasaeriusciiableffarli.Homessoinsalvotuttiidocu-mentidelmovimentoclandestinoehoraggiuntomiomaritoUlisse,nelleformazionipartigia-ne. Che orgoglio quando finalmente l’Italia è stata liberata. Che immensa soddisfazione quando siamo stati chiamati tutti alle urne! Tutti abbiamo lottato, uniti e compatti per la democrazia!

Page 8: Il primo voto non si scorda mai

LE SORELLE VILLA

I lecchesi ci ricordano come le sorelle Villa, e ricordano soprattutto la no-stracasa,aGarabusodiAcquate:eralapiùimportantecasarifugiodellaResistenza di Lecco.Laposizioneerastrategica:eranascostadietroadunacava.Quisiferma-vanoiprigionieri,gliebrei,ipartigianiegliufficialiperchéeraunpostounpo' nascosto.Noi davamo agli ospiti alloggio, abiti, medicinali, e il cibo e se non sapevano lastrada,soprattuttoperandare inSvizzera, li facevamoaccompagnaredai nostri partigiani. Tanti ne abbiamo condotti ai Resinelli e in Erna e tanto aiuto abbiamo dato ai prigionieri alleati per il passaggio in Svizzera.Pure il C.L.N. con i loro comandanti si sono recati alla nostra abitazione.Io, Rina, ogni giorno andavo a scuola a Como e mi incaricavo di portare lenotiziechemidavailbidelloTaiana;facevodaportavoce.Purtroppoungiorno sono stata intercettata, il comando è arrivato a casa, ci hanno arre-state. Io, Angela, sono rimasta a San vittore per 21 giorni. Rina, Erminia e Carlotta sono state arrestate, condotte a Fossoli. DuranteilviaggioversolaGermaniaRinaedErminiasonoriusciteafuggire,Carlottahadovutoaffrontareancheilcampodi sterminio di Ravensbruck.Allafinesaperediaverecontribuitoaformarel’Italiaciharesofiere,tuttelenostreazionihannoavutounbuonesito.

Che fermento quel due giugno: il giorno della scelta! Che emozione! Anche noi abbiamo potuto dire la nostra e abbiamo messo la nostra croce sulla scheda! Perché noi non dovevamo votare?

Page 9: Il primo voto non si scorda mai

4. FINALMENTE IL VOTO: LE “RAGAZZE“ DEGLI ANNI VENTI RACCONTANO Nonpossiamoguardarealfuturosenzaconoscereilpassato:abbiamochiestoadalcune“ragazze“deglianniventidiri-cordare quel momento speciale…

Page 10: Il primo voto non si scorda mai

Ecco il loro racconto:

SIGNORA LUISA SANGIORGIO IN FUSI

PERCHÉDOVEVAMOESSEREESCLUSE? Avevo 23 anni, il 2 giugno 1946, quando bisognava scegliere tra la monarchia e la repub-blica.AdirelaveritàiohovotatoperlamonarchiaperchémisembravacheilRediSavoia,cheavevalavoratoperl’unitàd’Italia,potevaesserelapersonapiùadattaadunireilpopolo.L’Italiaeraunaterradeboleperciòèsemprestatainvasadaglistranieri:austriaci,francesi,spagnoli.Eraunaterrafaciledadominare.Desideravo andare a votare perché anche noi eravamo parte dell’Italia, perché dovevamo essereescluse?Ancheledonnehannofattoilorosacrificiedatoilloroaiutoperl’Italia.Quando sono andata a votare mi tremava la mano a scrivere perché ero emozionata. Era laprimavoltanellastoria,laprimavoltanellavitaeildesiderio,dopolafinedellaguerra,era di vederla più unita.Finita la guerra c’erano i democristiani e i rossi.Hosaputodelvotodallapropagandachec’eraesonostataindipendente,mieroformatala mia idea e ho votato secondo il mio pensiero. Io ho votato per la monarchia.

Finalmente le donne hanno potuto partecipare alla vita politica, non erano più isolate.Non lasciavano più la determinazione delle leggi agli uomini ma potevano esprimere il loro pensiero, opinione e desiderio.Ancheledonnepotevanodirelaloro,ledonnehannoacquistatounalorodignitàdicittadinechepossonodireescegliere.

Page 11: Il primo voto non si scorda mai

SIGNORA GESUINA CEREDA

FINALMENTE ABBIAMO POTUTO DIRE LA NOSTRA!

Sono Gesuina Cereda e sono nata il 1 maggio 1921 a Veduggio.Quando è iniziata la guerra io avevo 18 anni e mio marito 19. Lui è stato mandato a com-battere in Francia per poco tempo poi è partito per la Grecia, da lì è stato deportato in Germania poi in Russia. Non ho avuto sue notizie per tre anni, ma quando ormai avevamo persolesperanze,èritornatoacasa:erariuscitoafuggire.Durante la guerra io andavo a Milano a comprare il cotone che mi serviva per il mio lavoro. Una volta, mentre ero lì, è partita la sirena anti-bombardamento e ho dovuto nascondermi inunrifugio,erolìcontantagentespaventatacomemeepregavamoperchénoncisuc-cedesseniente,perfortunaèandatabene.Un’altra volta, invece, ho assistito ad un bombardamento a Briosco, è stato colpito un asilo ed è morta una suora.Durantegliannidellaresistenzaiohocontinuatocontantedifficoltàaportareavantiilmiolavoro, non ho partecipato personalmente alle lotte partigiane.Avevounpiccololaboratorioartigianale,cheètuttoraattivograzieamiafigliaemianipo-te, dove orlavo e ricamavo la biancheria per la casa.Hovotatoperlaprimavoltail2giugno1946quandoc’èstatoilreferendumpersceglieretramonarchiaerepubblica.Il voto per le donne è stata una conquista importante perché ci ha permesso di dire il nostro parere.Hosaputodallaradiocheavreipotutovotareel’hofattosenzaesserecondizionatadanessuno,dopoavervotatomisonosentitafelicediaverpartecipatoadunadecisionecosìimportante.IohosceltolaRepubblica.

SIGNORA NEGRI ALBERICA

QUELLA ERA LA SCELTA DA FARE!

Sono nata nel 1922 a Rogeno (LC), avevo 24 anni quando ho votato per la prima volta. Sono vissuta in un piccolo paese in campagna, da noi le notizie arrivavano poco. Ne sapevano di più gli uomini perché ne parlavano all’osteria. Noi do-vevamo badare alla casa, ci tenevano lontane da queste cose. Comunque quel giorno sono andata. Ero emozionata, mi tremavalamano,avevopauradisbagliare.HomessolamiacrocesuRepubblica,quellaeralasceltadafareperchéilre ci aveva abbandonato.Poi alle altre votazioni ci raccomandavano di votare per la democrazia cristiana perché votare per i rossi era un peccato! Ioavolteascoltavo,avoltefacevoditestamia…

Page 12: Il primo voto non si scorda mai

5. NOI, STAFFETTE DEL FUTURO

Conoscereilpassatociharesifierieemozionatidiessereeredidiuna storia così combattuta.Dopoilvotosièrespiratoariadilibertà,ancheselastradaperledonne è stata ancora lunga.Ilsuffragiouniversaleèstataunaimportanteconquistadadifen-dere. Oggi a noi sembra scontato vedere i nostri genitori e i nostri nonniandareavotare;traqualcheannoandremoanchenoi,eri-pensando a quello che è stato certamente ci accorgiamo di quanto siaimportantevincerel’assenteismoel’indifferenza.Tutti noi possiamo e dobbiamo essere cittadini attivi.Ora il testimone è nelle nostre mani. Siamonoiicombattentielestaffettedelfuturo,siamoleforzedelmondo del lavoro e sin da ora ci impegnamo a…

•Partecipare alla vita della classe•Eleggere i nostri rappresentanti•Lottare per il rispetto dei diritti e delle idee di tutti•Direedifenderelapropriaopinione•Impegnarci per il bene comune

Grazie ai sacrifici e alle lotte di moltiOggi puoi scegliere chi sei, chi vuoi essere,

Chi vogliamo essere.