Analisi voto 24 25 febbraio

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ELEZIONI POLITICHE 24-25 FEBBRAIO 2013 Chi ha vinto, chi ha perso, e dove 1

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ELEZIONI POLITICHE 24-25 FEBBRAIO 2013

Chi ha vinto, chi ha perso, e dove

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I due principali partiti nati dalle aggregazioni del 2007 e 2008, Partito democratico (Pd) e Popolo della libertà (Pdl) hanno perso rispettivamente il 30% e circa la metà dell’elettorato che li aveva scelti nel 2008.

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PARTITO DEMOCRATICO• il Pd nel 2013 ha perso 3.435.958 voti rispetto alle

precedenti elezioni politiche, pari a una contrazione del 28%

• Il calo è stato significativo e diffuso sull’intero territorio nazionale ma con picchi superiori alla media nelle regioni meridionali (-37% rispetto al 2008) e del Centro

• la perdita più importante si è avuta in Puglia (-44,8%), Basilicata e Calabria (-39,4%), Abruzzo (-36,5%)

• Perdite ‘minori’, comunque nell’ordine di oltre 1/5 dell’elettorato del 2008, si sono altresì registrate nelle regioni settentrionali.

• la ‘zona rossa’ ha conferito al Pd un numero assai minore di consensi, pari a un declino di oltre un quarto dei voti del 2008 (-26,3%).

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POPOLO DELLA LIBERTA’

• Il Pdl ha subito una riduzione dei consensi tra il 2008 e il 2013 pari a quasi il 50% (-46%, -6.296.744 voti)

• nelle regioni centrali della penisola il partito di Berlusconi ha visto ridursi il proprio elettorato esattamente della metà (-50,1%)

• L’unica area in cui il Pdl ha ‘contenuto’ la sconfitta è stato il Nord-est, patria del «forzaleghismo», in cui la riduzione dei voti è stata inferiore al 40%

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LEGA NORD

• La Lega Nord ha perso oltre la metà dei consensi raccolti nel 2008 (-54%, -1.631.982 voti) con una riduzione molto superiore alla media nelle regioni della ‘zona rossa’ (-68%)

• perdita minore in Lombardia (“solo” il 44,2% in meno)

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SINISTRA RADICALEnel 2008 Sinistra Arcobaleno, Pcl,

Sinistra critica, Alternativa Comunista, nel 2013 Rivoluzione civile, Sel e Pcl)

• è possibile rilevare una crescita, sebbene contenuta, di voti. L’avanzamento è stato di 400.000 votanti, pari a circa il 30% in più

• la progressione maggiore si è registrata al Sud, probabilmente in ragione dell’insediamento in aree vicine all’influenza di Vendola e della lista promossa dal sindaco di Napoli, De Magistris.

• Il risultato è stato invece assai meno favorevole al Nord, e in particolare nelle regioni del Nord-ovest, dove la crescita si è limitata a poche migliaia di voti

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DESTRA RADICALEnel 2008 Forza Nuova e La Destra, nel 2013

La Destra, Casa Pound, Fiamma Tricolore, Rifondazione Missina e Forza Nuova

• I partiti riconducibili all’area politica della Destra sono passati da quasi 1 milione di voti a poco più di 400.000. La perdita è stata quindi considerevole, in media del 60%, più marcata nelle regioni del Nord rispetto al Centro-Sud.

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CENTRO

• Mario Monti, ottiene poco meno di 2 milioni di voti (1.924.281), dei quali quasi la metà (812.136) concentrati nel Nord-Ovest e solo una minima parte al Sud

• In generale il partito di Monti ha ereditato il consenso politico dell’Udc moltiplicandolo

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MOVIMENTO 5 STELLE

• I consensi ottenuti dal partito sono stati circa 8.700.000 (per l’esattezza 8.689.168), distribuiti abbastanza equamente su tutto il territorio italiano

• il partito di Grillo conquista oltre 2.400.000 milioni di voti al Sud, circa 2.150.000 nelle regioni del Nord-Ovest e 1.600.000 voti nella “zona rossa”

• La regione che guida la graduatoria dei consensi è la Lombardia (1.130.704), seguita dal Lazio (928.175) e dalla Sicilia (842.617)

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I flussi elettorali in 9 città:

Torino, Brescia, Padova, Bologna, Firenze, Ancona, Napoli, Reggio Calabria,

Catania

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Premessa

• I flussi elettorali sono gli interscambi di voto avvenuti fra i partiti nel corso di due elezioni successive

• Si tratta di stime statistiche, e quindi di misure affette da un certo margine di incertezza

• Le analisi sono effettuate «su elettori» e non «su voti validi», al fine di poter includere nel computo anche gli interscambi con l’area del non voto

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ORIGINE DEI VOTI AL MOVIMENTO 5 STELLE

• Nella maggioranza delle città considerate il principale tributario è rappresentato dal Partito democratico

• il flusso maggiore al M5s viene dal Pd a Torino, Brescia, Bologna, Firenze, Ancona

• Il secondo contributo importante al M5s viene dalla Lega, soprattutto nelle zone “bianche”

• Il terzo partito a donare voti al M5s è rappresentato dall’Italia dei valori: a Torino il 20% dei voti del M5s viene dall’Idv

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• C’è poi un flusso che viene al Movimento 5 stelle dalle estreme, sia di sinistra che di destra. Si tratta di flussi di modesta entità in quanto provenienti da piccoli partiti, ma presenti in tutte le città

• Abbastanza irregolare è il flusso che viene al Movimento da ex-astensionisti; nel complesso non è stato determinante nel successo del Movimento

• Infine un dato articolato sul piano territoriale: praticamente nulle sono state le conversioni verso il Movimento da parte di elettori del Pdl nel Centro Nord; mentre questi flussi sono ben visibili a Napoli e Reggio Calabria

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SPUNTI INTERPRETATIVI

• non stupiscono i flussi in arrivo da Lega Nord e Idv: entrambi i partiti hanno per anni intercettato gli umori anti-establishment di una parte dell’elettorato che, evidentemente deluso, si è ora rivolto a chi si è impossessato della protesta con nuovo e ben maggiore vigore.

• estrema sinistra: contiguità politica con quest’area di importanti settori del Movimento 5 stelle, specie nella sua fase iniziale.

• estrema destra: si può spiegare col fatto che il Movimento si è impossessato della protesta sociale da qualsiasi parte essa provenga, confermando in ciò la reiterata affermazione di Grillo di non essere né di sinistra né di destra

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• Nel complesso il M5s ha sottratto molti voti al Pd, mentre ha inciso solo marginalmente (e solo nel Sud) sull’elettorato del Pdl. E’ possibile supporre che l’indignazione morale nei confronti della politica che ha motivato molti degli elettori a votare M5s sia più diffusa nell’elettorato del Pd che in quello del Pdl.

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DOVE SONO FINITI I VOTI DEL 2008 DEL PDL?

• duplice registro:• Centro-nord: i flussi evidenziano Scelta civica

di Monti come area prioritaria di destinazione dei transfughi del Pdl

• Sud: è l’astensione la principale destinataria delle perdite del Pdl

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Elezioni politiche 2013:

i risultati in Emilia Romagna

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• In Emilia Romagna il quadro politico è analogo a quello nazionale.

• Il Movimento 5 Stelle ottiene circa un quarto dei consensi. Il Pd rimane primo partito ma arretra perdendo oltre il 22% dei propri elettori.

• Perdono consensi in maniera anche più pesante il Pdl (-45%) e la Lega Nord (-68%), che torna ai livelli del 2001.

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• Il 24,6% che il M5S ottiene in regione si discosta di poco dal dato nazionale (25,6), dunque anche in Emilia Romagna un elettore su quattro ha scelto un voto di rottura rispetto ai partiti tradizionali.

• Il dato disaggregato per provincia riserva tuttavia qualche sorpresa

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• Il Partito democratico rimane il primo partito in regione, con il 37% dei voti validi, ma arretra di quasi 9 punti percentuali rispetto alle politiche del 2008

• In termini assoluti si tratta di quasi 300.000 elettori in meno rispetto a cinque anni fa. Oltre un elettore su cinque, fra coloro che avevano scelto il Pd, ha cambiato preferenza, o non si è recato alle urne.

• È un arretramento ancora più pesante rispetto al dato nazionale (-7,8 punti percentuali), che conferma una tendenza di lungo periodo, lenta ma continua, verso una “normalizzazione” della regione rossa per eccellenza

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• Ancora più fosco il quadro per il Pdl, abbandonato quasi dalla metà dei propri elettori.

• A livello regionale il partito di Berlusconi deve accontentarsi del 16,3% ed è terzo partito, distanziato da Pd e M5s.

• Cinque anni fa raggiungeva il 28,6%, il calo è stato dunque di 12,3 punti percentuali.

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• Infine il dato della Lega Nord, la cui avanzata nel cuore dell’Italia “rossa” aveva destato clamore nel 2008 (7,8%) e nel 2010 (13,7%). Oggi resta ben poco di quei risultati eclatanti.

• Il partito di Maroni scivola indietro al 2,6%, tornando sostanzialmente ai livelli del 2001

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FONTE:ISTITUTO CATTANEO