Il Popolo Veneto N°23 - 2012

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IL POPOLO VENETO Fondato nel 1921 n.23 Fondato nel 1921 n.23 Fondato nel 1921 n.23 Fondato nel 1921 n.23/2012 /2012 /2012 /2012 www.ilpopoloveneto.it www.ilpopoloveneto.it www.ilpopoloveneto.it www.ilpopoloveneto.it Direttore: Emanuele Bellato Direttore: Emanuele Bellato Direttore: Emanuele Bellato Direttore: Emanuele Bellato IL GOVERNO TAGLIA ANCHE LA CRESCITA di Pino Rossi Assai raramente accade che in tempo di pace uno stato debba affrontare una crisi come quella attuale. Per la prima volta dal dopoguerra l'Italia è stata pericolosamente vicina all'impossibilità di pagare il proprio debito pubblico, il differenziale dei tassi di interesse dei nostri titoli rispetto a quelli tedeschi ci provoca preoccupazioni ed angoscia. Quando questo differenziale supera i 500 punti la politica, le istituzioni ed i mercati iniziano ad entrare in fibrillazione. Per coloro che hanno poca dimestichezza con il gergo economico preciso che 500 punti significa che i titoli italiani pagano un interesse del 5% superiore rispetto a quelli tedeschi, che a loro volta pagano interessi che oscillano attorno allo 0%. La cura attuata dal governo Monti è piuttosto amara, come noto agli italiani. Le ultime parole alle quali gli italiani si stanno abituando sono “spending review”, cioè revisione della spesa pubblica. Evidentemente ci sono molti punti sui quali è utile ed anche giusto intervenire in merito alla spesa pubblica, dove risparmiare, senza ledere la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Questo nelle dichiarazioni del governo, confesso tuttavia che ho delle perplessità al riguardo, quando per esempio troviamo che tra i tagli di spesa che saranno attuati è prevista una diminuzione di 18000 posti letto nei nosocomi italiani, non

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IL POPOLO VENETO Fondato nel 1921 n.23Fondato nel 1921 n.23Fondato nel 1921 n.23Fondato nel 1921 n.23/2012 /2012 /2012 /2012 www.ilpopoloveneto.itwww.ilpopoloveneto.itwww.ilpopoloveneto.itwww.ilpopoloveneto.it Direttore: Emanuele Bellato Direttore: Emanuele Bellato Direttore: Emanuele Bellato Direttore: Emanuele Bellato

IL GOVERNO TAGLIA ANCHE LA CRESCITA di Pino Rossi Assai raramente accade che in tempo di pace uno stato debba affrontare una crisi come quella attuale. Per la prima volta dal dopoguerra l'Italia è stata pericolosamente vicina all'impossibilità di pagare il proprio debito pubblico, il differenziale dei tassi di interesse dei nostri titoli rispetto a quelli tedeschi ci provoca preoccupazioni ed angoscia. Quando questo differenziale supera i 500 punti la politica, le istituzioni ed i mercati iniziano ad entrare in fibrillazione. Per coloro che hanno poca dimestichezza con il gergo economico preciso che 500 punti significa che i titoli italiani pagano un interesse del 5% superiore rispetto a quelli tedeschi, che a loro volta pagano interessi che oscillano attorno allo 0%. La cura attuata dal governo Monti è piuttosto amara, come noto agli italiani. Le ultime parole alle quali gli italiani si stanno abituando sono “spending review”, cioè revisione della spesa pubblica. Evidentemente ci sono molti punti sui quali è utile ed anche giusto intervenire in merito alla spesa pubblica, dove risparmiare, senza ledere la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Questo nelle dichiarazioni del governo, confesso tuttavia che ho delle perplessità al riguardo, quando per esempio troviamo che tra i tagli di spesa che saranno attuati è prevista una diminuzione di 18000 posti letto nei nosocomi italiani, non

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comprendo come la qualità del servizio offerto ai cittadini possa rimanere invariata. Ma la cosa che più delle altre provoca delle perplessità è sempre l'idea che i tagli alla spesa pubblica debbano essere lineari (-10% dell'organico e -20% dei dirigenti in tutte le pubbliche amministrazioni). L'Italia è un paese molto variegato, anche per quanto riguarda la spesa pubblica, nella tebella sotto riportata, elaborata dalla CGIA di Mestre possiamo trovare le spese sostenute da diverse regioni italiane per il funzionamento del loro apparato (spese pro capite). Scopriamo subito che tra le diverse regioni esistono notevoli diversità, e che le regioni a statuto ordinario sono più parsimoniose di quelle autonome.

Sarebbe naturale aspettarsi che le regioni dove si ha la più alta spesa pro-capite siano anche quelle dotate di una amministrazione più efficiente, ma dall’ISTAT sappiamo che non è così Potrei citare molti aspetti di queste inefficienze, preferisco invece riportare la tabella (Fonte ISTAT 2009) che classifica le regioni italiane in base ai tempi per la realizzazione delle opere pubbliche, dalla quale si scopre che spesso le regioni con una più corposa dotazione organica sono spesso le più lente. Per senso del pudore preferisco non riportare altre tabelle che riguardano per esempio i tempi della giustizia o l'efficienza delle varie sanità regionali, dove esistono delle differenze abissali!

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Il mantenimento dei differenti apparati regionali, caratterizzati da dimensioni notevolemte differenti comporta anche costi differenti. Nella tabella seguente, (sempre fonte ISTAT 2009) possiamo scoprire quali sono le regioni che consentono a questo paese di andare avanti. In particolare modo nell’ultima colonna abbiamo il dato (sempre pro-capite) di quanto sia l’avanzo o il deficit pubblico pro-capite per le varie regioni. L’unico commento che mi sento di fare è che senza l’apporto delle regioni settentrionali l’Italia sarebbe fallita da un pezzo.

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Alla luce dei dati che sopra ho cercato di riportare in maniera sintetica, non posso condividere l'idea dei tagli lineari, abbiamo regioni che amministrano bene ed altre che non lo fanno pertanto, in base solamente al buon senso l'idea di un taglio lineare che colpisca tutte le amministrazioni pubbliche mi sembra assolutamente non condivisibile. Rendere efficiente la macchina pubblica significa andare a colpire le inefficienze e gli sprechi la dove si trovano, non certo andare a penalizzare le amministrazioni che funzionano bene. Infine ritengo necessario soffermarmi brevemente sulla considerazione sulla base della quale ho iniziato questo mio intervento, cioè il problema rappresentato dagli interessi che noi paghiamo sul nostro debito. Chi è un po' meno giovane certamente ricorda che quando la moneta nazionale era la lira, l'Italia pagava interessi assai superiori a quelli attuali, che si potevano andare ben oltre il 10%, allora ci si può chiedere per quale motivo il pagamento di un interesse di poco superiore al 5% sia un dramma (visto che l'entità del debito non è raddoppiata). La risposta è semplice, l'Italia ha conosciuto negli ultimi anni un processo di smantellamento del settore secondario, che costituisce la ricchezza nazionale. Il problema vero sta nell'impoverimento del paese, e se questo è il trend che stiamo percorrendo presumo che i tagli alla spesa saranno solamente palliativi. Ora quella implementata è una politica di tagli, alla quale deve affiancarsi una politica di crescita, senza la quale i tagli non bastano. IL POPOLO VENETO. Fondato nel 1921 Anno 91 n. 23 / 2012 www.ilpopoloveneto.blogspot.com

www.ilpopoloveneto.it e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Emanuele Bellato .

Reg. Tribunale di Rovigo Numero 16/04 . Stampa in proprio (10/08/2012). Giornale gratuito.

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SPENDING REVIEW: ECCO TUTTE LE NOVITA’

di Ivano Maddalena Si è ricorsi alla trentesima fiducia. La spending review (revisione della spesa pubblica) è realtà ormai. Al Senato ha ottenuto il via libera con la fiducia come ricordato sopra. L’aula di Palazzo madama ha dato il proprio benestare al pacchetto di tagli e di redistribuzione della finanze pubbliche definito dal governo di Mario Monti con la supervisione del commissario ad hoc Enrico Bondi. Il provvedimento ha ottenuto 217 sì, 40 no e 4 astensioni, e adesso si sposta a Montecitorio. Alla Camera dovrebbe essere una formalità visto che si tratterà di un breve esame “blindato” per avere così il via definitivo in settimana. Ancora una volta cose buone e altre opinabili per non dire stucchevoli. Spulciando si trova l’aumento dell’Irpef nelle Regioni in deficit nella sanità alle tasse per gli universitari fuoricorso o con reddito basso. Dalle nuove regole sulle prescrizioni di farmaci generici al tetto per gli stipendi dei manager delle società non quotate partecipate dallo Stato. Queste le nuove misure più rilevanti approvate in Senato. IRPEF REGIONI IN ROSSO. Rischio nuove tasse nelle Regioni in deficit nella sanità (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise, Lazio e Piemonte). Possono anticipare al 2013, invece del 2014, la maggiorazione dell'addizionale regionale sull'Irpef, che potrà salire fino all'1,1%. STUDENTI FUORICORSO. Aumenti in arrivo per le tasse degli universitari fuoricorso, che potranno anche raddoppiare per quelli con reddito alto. Le tasse potranno aumentare fino

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a +25% per i fuoricorso con reddito familiare sotto i 90mila euro, fino a +50% con reddito tra 90mila e 150mila euro, e fino a +100% con un reddito oltre i 150mila euro. UNIVERSITARI A REDDITO BASSO. Un calmiere per le tasse universitarie pagate dagli studenti con basso reddito. Dal 2013 per chi ha un reddito familiare sotto i 40mila euro l'aumento delle tasse non potrà superare l'incremento dell'inflazione. FARMACI DI MARCA. I medici avranno l'obbligo di indicare nella ricetta il principio attivo, ma anche la "facoltà" di indicare medicinali 'griffati'. Questa indicazione facoltativa diventa vincolante per il farmacista se viene inserita, "corredata di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità". STIPENDI MANAGER. Previsto un tetto di 300mila euro per gli stipendi dei manager e dei dipendenti delle società non quotate partecipate dallo Stato, compresa la Rai. FARMACIE. Resta l'aumento dello sconto sui medicinali dovuto dalle farmacie al Servizio sanitario nazionale, ma viene ridotto al 2,25% dal 3,65%. Confermato anche l'incremento della quota che le aziende farmaceutiche devono pagare alle Regioni, ma diminuisce dal 6,5% al 4,1%. Dal 2013 scatterà un nuovo sistema di remunerazione della filiera. RICERCA. Eliminato il taglio dei fondi alla ricerca da 30 milioni di euro per il 2012. Salvataggio temporaneo per la Arcus e la fondazione Valore Italia, che sopravvivranno fino a gennaio del 2013. RIORDINO PROVINCE. Gli enti dovranno essere ridotti ma con un "riordino" e non una "soppressione". Restano i requisiti minimi di popolazione e territorio, che eliminano le amministrazioni più piccole, e per i Comuni che vogliono cambiare Provincia dovrà esserci contiguità territoriale. Entro 90 giorni ogni Regione dovrà trasmettere al governo una proposta di riordino.

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FONDI A COMUNI E PROVINCE. Arrivano 800 milioni per i Comuni: 300 milioni presi da un fondo già destinato alle amministrazioni locali e 500 milioni da un fondo dell'Agenzia delle entrate che serve anche per i rimborsi fiscali alle imprese. Dallo stesso fondo dell'agenzia fiscale saranno attinti 100 milioni per ridurre il debito delle Province. PREFETTURE E CITTA' METROPOLITANE. Raddoppiano i risparmi che dovranno essere garantiti dalla riorganizzazione delle Prefetture, mentre per le città metropolitane saranno create delle Conferenze ad hoc incaricate di definirne lo statuto. ENTI AUTONOMIE LOCALI. Salta l'obbligo per le autonomie locali di tagliare o accorpare enti e agenzie, ma resta l'obiettivo di ridurne la spesa almeno del 20%. Escluse dai tagli le istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali. SOCIETA' IN-HOUSE. Cancellato l'automatismo per la vendita delle società in-house degli enti locali. Il meccanismo automatico per la privatizzazione o messa in liquidazione delle società sarà sostituito da una procedura che consente una verifica sul ruolo e le attività di queste aziende pubbliche. AGENZIE FISCALI. Arrivano 13,8 milioni di euro per rafforzare gli organici delle agenzie fiscali dopo la riduzione dei dirigenti. CARABINIERI E GDF. Carabinieri, Guardia di finanza, Capitanerie di porto e Polizia penitenziaria non subiranno i tagli sul numero degli ufficiali e sulle promozioni. VIMINALE E FARNESINA. Per il personale del ministero dell'Interno e per i diplomatici e i dirigenti del ministero degli Esteri il termine per la riduzione degli organici viene spostato al 30 aprile 2013, sei mesi in più rispetto al 31 ottobre 2012 stabilito per tutti. AUTHORITY. Si salva dai tagli la Covip, mentre resta l'eliminazione dell'Isvap, le cui funzioni passano al nuovo Ivarp, gestito dalla Banca d'Italia. Per Palazzo Koch saranno valide le misure di austerity su auto blu, buoni pasto, ferie e permessi, canoni di locazione e consulenze degli ex dipendenti.

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INTERCETTAZIONI. Nuovo taglio di 5 milioni di euro per le risorse dedicate alle intercettazioni telefoniche. Ne beneficiano però gli uffici giudiziari sul territorio, che così dovranno fare tagli per 30 milioni e non più per 35 milioni. PENSIONI INSEGNANTI. Non saranno applicate le nuove regole pensionistiche della riforma Fornero per gli insegnanti che entro il 31 agosto matureranno i requisiti per andare in pensione dal primo settembre 2013. TERREMOTO EMILIA-ROMAGNA. Arrivano 6 miliardi per aiutare i territori colpiti dal sisma al Nord. Per i Comuni e per il commissariato regionale c'è la possibilità di fare assunzioni a tempo determinato per affrontare le emergenze. Fondi per 23 milioni anche per l'Abruzzo, per la raccolta dei rifiuti. SCIOPERI SERVIZI PUBBLICI. Multe raddoppiate per le proteste dei lavoratori nei servizi pubblici essenziali fatte in violazione della legge sullo sciopero. ENTI CINEMA. Si salvano dalla spending review, mantenendo la "loro fisionomia autonoma", il Centro sperimentale di cinematografia, la Cineteca nazionale e l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi. ARSENALE VENEZIA. La proprietà dell'Arsenale passa al Comune di Venezia, che ne assicura "l'inalienabilità, l'indivisibilità e la valorizzazione attraverso l'affidamento della gestione e dello sviluppo alla Arsenale Spa". Si avvia dunque a conclusione l’iter parlamentare della spending review, il provvedimento legislativo più discusso degli ultimi tempi, che in molti non hanno esitato a definire una “manovra di mezza estate”. Sono 14 i miliardi di euro che dovrebbe lasciare in cassa l’intero piano di rimodulazione della spesa, di cui 4 nell’anno in corso e gli altri 10 miliardi nel 2013. Negli intenti del governo, questo riassetto delle finanze dovrebbe scongiurare, per i prossimi mesi, l’aumento dell’Iva al 23%. Vedremo se ci riusciranno. Di fatto ognuno di noi comuni cittadini fa la propria revisione della spesa, centellina le proprie disponibilità monetarie e si rende conto che tirar la cinghia diventa sempre più una realtà.

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GOVERNO MONTI, UN BLUFF DENTRO UN DRAMMA

di Francesco Toscano Mentre l’economia reale sprofonda negli abissi della recessione, i media continuano a distrarre la pubblica opinione con il balletto dello spread. Da un anno non si parla d’altro. “Euforia sui mercati, la borsa vola” e “tensione sui mercati, sale lo spread”, sono le uniche notizie che il nostro sistema informativo, corrotto, disonesto e insipiente, spara a giorni alterni per disorientare i poveri lettori. Tutto il dibattito è concentrato interamente sull’aspetto finanziario di una crisi che, è bene ricordarlo, punta in ultima istanza a distruggere l’economia reale. La produzione industriale del nostro Paese infatti continua a crollare a ritmi vertiginosi. Il falsario Mario Monti, imposto dalla massoneria reazionaria a capo del governo italiano, sta evidentemente eseguendo gli ordini con straordinaria lucidità. E mentre i cittadini, quotidianamente rincoglioniti dalle indiscrezioni sull’ andamento dei nostri titoli di Stato, tirano magari paradossali sospiri di sollievo nella misura in cui la divinità-spread cala di qualche

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punto, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, l’economia ristagna e la disperazione dilaga. Ma che ce ne frega! Tanto abbiamo la fortuna di avere Monti che tiene a bada lo spread. Non so se vi rendete conto del livello di isteria collettiva oramai raggiunto. Appena insediato, il professorino varesotto lanciava slogan mistificanti dal vago sapore berlusconiano del tipo: “decreto salva Italia”; oppure, prevalendo il lato comico della faccenda, il governo montiano prometteva indefiniti programmi sintetizzabili nella battuta “decreto cresci Italia”. Il Pil italiano invece, certificano le statistiche, è crollato del

3%. Quindi, a rigor di logica, il governo Monti ha ottenuto risultati straordinari nella direzione della “decrescita infelice” (da non confondere con quella presuntivamente felice dello strampalato Latouche). Io vi dico che la distruzione del tessuto produttivo italiano e, più in generale, di tutti i Paesi dell’Europa mediterranea è un obiettivo perseguito lucidamente e sadicamente dai mondi che sorreggono Monti. Voi siete liberi di non credere ad una affermazione come questa che, giocoforza, comporterebbe la collettiva presa di coscienza circa l’intento pacificamente luciferino che sottende le scelte di Monti. Ma se non credete alla ricerca della diffusione di miseria e disperazione quale obiettivo teleologico dei nostri attuali governanti, allora, come

minimo, per onestà intellettuale, dovete pensare che siamo nelle mani di emeriti incapaci che con le loro ricette economiche hanno portato il Paese al collasso per eccesso di stupidità. Tertium non datur. Qualunque sia la visuale prospettica che più vi aggrada, però, non potete non capire che l’arrivo al potere di questi tecnocrati da due soldi si è già palesemente rivelato un bluff che si nasconde dentro un dramma.

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GRILLO NEI NON ALLINEATI? MEGLIO DI NO

di Luigi Pandolfi* Bella l’espressione usata da Di Pietro per definire uno schieramento alternativo all’asse Alfano - Bersani - Casini ed agli esecutori del massacro sociale che si sta consumando in nome della follia rigorista: “Non allineati”.

Immagino che il leader di Idv non abbia usato a caso questa espressione e che il “non allineamento” sia riferito alle disastrose politiche del governo Monti, oggi più che mai indiziabili di non essere il rimedio bensì la causa dei problemi economici e finanziari che stanno attanagliando il nostro paese, ed all’autoreferenzialità dei partiti che in parlamento le sostengono, in queste ore preoccupati soltanto di salvare le loro poltrone attraverso perversi meccanismi elettorali, mentre il paese sprofonda letteralmente nel baratro.

Inutile dire che questa idea mi trova perfettamente d’accordo: sono stato tra quelli che nelle scorse settimane ha parlato di una Syriza italiana o, comunque, di qualcosa che ci assomigli. Il problema, piuttosto, è il chi ne farebbe parte.

Il movimento di Grillo, per andare subito al cuore della questione, potrebbe essere un interlocutore della coalizione dei “Non allineati”? Su questo ho i miei dubbi. E non tanto per l’approccio confuso e demagogico che il comico di Genova ed i suoi seguaci hanno sui temi dell’economia, che pure non è poco, quanto per la concezione della democrazia di cui sono portatori.

La mia personale opinione è che questo movimento, al netto della buona prova di sé che

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ha dato su certe battaglie concrete, sia figlio della particolare situazione di crisi e di decadenza del nostro sistema politico-istituzionale, e come tale viva, si alimenti, delle contraddizioni di questa fase di transizione. Più che il germoglio di una nuova e duratura entità politica, mi sembra, in linea generale, l’epifenomeno di un profondo sconquasso che sta affliggendo la società e la politica italiana.

Come per altre esperienze similari, non è detto tuttavia che alcune sue intuizioni, certi suoi tratti originali, non possano fare scuola e sopravvivere in altri contesti politici. Penso all’uso intelligente e costruttivo della rete, ad alcune proposte di modernizzazione del nostro sistema politico, anche ad alcuni obiettivi di riconversione dei nostri apparati

produttivi e di approvvigionamento energetico.

Ciò che considero invece pericolose, inaccettabili, sono alcune idee di Grillo in tema di “democrazia digitale”. Nel libro che il leader del Movimento 5 Stelle ha scritto con Gianroberto Casaleggio, Siamo in guerra, si legge che “Le masse informate non hanno più né il bisogno né la volontà di delegare ad alcuno il loro destino. I Referendum via rete, senza quorum e propositivi diventeranno la normalità”. Uno scenario aberrante, una sorta di plebiscitarismo digitale, nel quale il cittadino, al di fuori di ogni socialità, anche di tipo politico, sarebbe periodicamente chiamato a fare un click su un si o un no, per avallare o bocciare scelte fatte dall’alto ovvero per esprimere posizioni che, nella maggior parte dei casi, nessuno raccoglierebbe. Né risulta più rassicurante la previsione che il comico genovese fa a proposito del futuro dei partiti:

“In un tempo abbastanza breve - un decennio o due - nulla sarà come prima. Scompariranno i media tradizionali, svanirà gran parte delle strutture gerarchiche che regolano i vari aspetti della società e dell’economia. Tra queste, anche i partiti, che saranno sostituiti dai movimenti.”

C’è enfasi in queste parole, mentre io credo che, in linea di principio, siano profondamente sbagliate. Una cosa è la libertà d’informazione, a proposito della quale il tema della rete è fondamentale - prova ne è stata la straordinaria partecipazione ai referendum sull’acqua e sul nucleare - , altra cosa è trasformare la rete nella sede “istituzionale” delle decisioni politiche o nel luogo di elezione per l’esercizio della volontà popolare. Per quanto vituperati, gli istituti “formali” della democrazia rappresentativa continuano ad essere gli unici a garantire un esercizio consapevole dei diritti di libertà. L’alternativa non possono che essere masse di individui atomizzati, soli davanti agli schermi dei loro personal computer, portatori di una nuova forma di protagonismo passivo di fronte all’ineffabilità del potere. E se questa è l’idea che i grillini hanno della democrazia, il suggerimento che mi sentirei di dare a Di Pietro, ed ai “non allineati”, è di tenersene il più possibile alla larga. *Autore di: "Crack Italia. La politica al tempo della crisi" (Laruffa, 2012)

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FORMIGONI INDAGATO PER CORRUZIONE

di Ivano Maddalena Molte volte abbiamo sentito politici che ci amministrano uscire con simile frase: “non sono indagato, se fossi indagato, mi dimetterei immediatamente”. Uno degli ultimi a farlo è stato Formigoni Roberto presidente della Regione Lombardia. Non si contano più gli indagati che siedono sui banchi del consiglio regionale lombardo. Vergogna! Oggi si viene a conoscenza che la procura di Milano ha notificato un avviso di garanzia e invito a comparire proprio al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: l’ipotesi di reato, a suo carico, è di corruzione aggravata dalla transnazionalità del reato nell’ambito dell’inchiesta sui presunti fondi neri alla Fondazione Maugeri. Roberto Formigoni, è indagato insieme a una nutrita schiera di personaggi che non sono certo esempio di onestà e rettitudine: Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, Costantino Passerino e Antonio Simone tutti indagati o addirittura già in carcere per fatti commessi a Milano e all’estero dal 2001 al mese di novembre del 2011. L’inchiesta è volta a far luce sui presunti 70 milioni di euro di fondi neri della Fondazione Maugeri, nata da quella sul crac dell’ospedale San Raffaele e coordinata dai Pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta coordinati dal Procuratore aggiunto Francesco Greco. Sono state già arrestate sei persone, tra le quali due amici di Roberto Formigoni: il mediatore d’affari Pierangelo Daccò e l’imprenditore immobiliare e consulente nel settore sanitario Antonio Simone. Come dice il detto se vai con lo zoppo impari a zoppicare vuoi vedere che il ciellino Formigoni così puro non è?

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Adesso staremo a vedere cosa farà Formigoni e se manterrà quello che andava dicendo poche settimane fa, ma vista la parte politica di appartenenza non è scontato che mantenga la parola data o che giunga a negare di avere mai pronunciato simili parole. Formigoni vanitoso come è avrà sempre agito con tanta furbizia e superbia vantando purità, ma come si dice il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Che fosse iscritto nel registro degli indagati lo si era venuto a sapere il 23 giungo scorso dalle pagine del corriere della Sera. Alla notizia Formigoni si indignò e le sue reazioni lo portarono a pronunciare la citata frase: “non sono indagato, se fossi indagato, mi dimetterei immediatamente”. Il presidente della Lombardia, di fatto, risulta iscritto nel registro degli indagati dal 14 giugno

scorso. Vuoi vedere che lo era a sua insaputa? Mah! Attendiamo pure l’esito della sentenza. Amareggia dover riconoscere che buona parte dei politici della prima Repubblica si è abilmente riciclato nella seconda perfezionandosi e raddoppiando la percentuale sui denari che gestiscono a nome nostro. Mancano leggi che impediscano e puniscano politici corrotti allontanandoli a vita dalle cariche pubbliche e ciò accade solo o quasi in Italia Non voglio pensare che per fare pulizia e spazzar via i politici di malaffare sia sempre la magistratura. Nel corso della Seconda Repubblica sembra che il voto degli italiani non sia bastato ad eliminare i politici in odore di malaffare, il popolo troppo spesso si è fatto ingannare dalle vuote promesse. E poi il vero dramma nazionale è che nonostante le retribuzioni da favola che si sono dati, rubano a piene mani avidi di soldi per le loro vacanze e i loro vizi. Sappiamo tutti molto bene come Monti sia stato solerte nel chiedere agli italiani di aprirgli le tasche ma ci chiediamo come mai non riesca a mettere un tetto ragionevole alle retribuzioni pubbliche e private? Come può uno Stato come l’Italia continuare a pagare i propri dipendenti con stipendi annui a sei zeri? Come può una regione avere il quadruplo di dipendenti rispetto ad una con gli stessi abitanti? Le contraddizioni e gli sprechi sono sempre troppe e tanti. Per par condicio: Formigoni è di destra o giù di li e a sinistra? Facciamo un nome. Errani Vasco presidente della Regione Emilia a cui è stato notificato ancora a marzo un avviso di garanzia e un invito a comparire sempre per truffa aggravata insieme al fratello. Non si è più saputo nulla. L’evento sismico ha fatto dimenticare la cosa forse? Questi amministratori disonesti e avidi di soldi non trovino più posto nell’amministrazione pubblica e privata. Ricordiamocelo nella primavera del 2013 anche se non sappiamo ancora con quale legge elettorale. Drammatico.

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BASTA SPRECHI NELLA P.A. di Pino Rossi

Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha recentemente rilasciato sul Corriere del Veneto un'intervista sugli sprechi delle pubbliche amministrazioni. Il primo cittadino della città scaligera ha rivolto la sua attenzione al capoluogo della nostra regione, paragonando le spese della città di Venezia a quelle della sua città. Tosi sottolinea che le peculiarità della città lagunare non giustificano gli ingenti finanziamenti di cui Venezia usufruisce. Per quanto riguarda i finanziamenti ai trasporti questi risultano essere tali che l'ACTV chiude i bilanci in utile mentre nelle altre città gli amministratori sono costretti a stornare fondi da altri capitoli del bilancio per offrire un servizio di trasporto pubblico accettabile. A parità di abitanti Venezia ha inoltre un

numero di dipendenti pubblici significativamente maggiore rispetto a quelli delle città delle medesime dimensioni. Tosi attribuisce le maggiori spese al fatto che gli uffici della regione si trovano a Venezia e che i politici veneziani sono abili nel fare squadra e nel sostenere le richieste della loro città. Infine Tosi paragona Venezia al Trentino “finché ha la possibilità di spendere tanto, spende. E più di qualche volta spreca”. La situazione che Tosi descrive è quella di una città, che può godere di privilegi che non trovano giustificazione nelle sue peculiarità. Traendo spunto da queste affermazioni, non posso che sottolineare il disagio sociale ed economico in cui versa la popolazione veneta ed italiana negli ultimi anni. La popolazione è chiamata a sostenere la pubblica amministrazione, e per farlo deve sostenere un carico tributario particolarmente pesante. Quando alcune zone dell'Italia o del Veneto non amministrano il denaro ricevuto dagli italiani in maniera saggia e parsimoniosa, quando la tassazione diffusa finanzia privilegi locali, allora il prelievo fiscale, oltre ad divenire inaccettabile costituisce anche un fattore di disgregazione sociale, cosa assai pericolosa in momenti di crisi come questo. Il governo italiano, vista la gravità del periodo che attraversiamo, sta procedendo alla revisione della spesa pubblica. Si tratta di una procedura necessaria ma difficile da attuare, che in passato si è risolta in un taglio lineare che ha colpito anche gli enti virtuosi. Quello che invece è necessario fare è assicurare i servizi pubblici, tagliare solo gli sprechi e i privilegi, superando le resistenze che i tagli certamente innescheranno. Senza un'oculata revisione della spesa pubblica non si esce dalla crisi.

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CASINI, UN UOMO UN PERCHE’ di Francesco Toscano

Pier Ferdinando Casini è in politica da una vita senza avere mai lasciato un segno decisivo. Esperto nell’arte della tattica, il buon Pier non crede in nulla tranne che nel potere e nell’interesse (il suo, naturalmente). Onnipresente su giornali e televisioni, continuo dispensatore di banalità degne del più autorevole Napolitano, dipinto senza un perché come elemento decisivo per la politica italiana, Casini si trascina, ahilui, un grosso limite: gli italiani non lo votano neanche per scherzo. Da venti anni lancia continuamente, sfidando il senso del ridicolo, finte costituenti e improbabili federazioni fra inesistenti partiti di macchiette; si propone poi come terminale di non meglio specificati “settori

moderati”, responsabili, affabili e preferibilmente facilmente raggirabili. Insomma il tipo si affanna molto ma non si schioda mai dal 5%, virgola più, virgola meno. Con questa manciata di voti, prevalentemente concentrata nelle regioni meridionali dove l’Udc esprime sovente una classe dirigente colta, sofisticata e politicamente attrezzata, ben rappresentata dal segretario regionale calabrese on. Gino Trematerra, Casini si atteggia a Mitterand. In un Paese normale, uno così farebbe ridere i polli. In Francia, tanto per dire, il centrista Bayrou ha preso solo il 10% alle ultime elezioni, e tutta la stampa lo ha dipinto come una specie di fallito pronto per la pensione. In Italia Casini il 10% non lo prende neanche nel suo quartiere di residenza ma per tutti “è decisivo” (ma de che?). Il belloccio bolognese non avrà consenso, ma in compenso ha fantasia. Ogni giorno cambia il nome al suo partitino che però rimane composto vita natural durante dal solito gruppo di giovani virgulti capeggiati da Mario Tassone (presente in Parlamento dai tempi di Caligola), Lorenzo Cesa (l’uomo più espressivo del West), Rocco Buttiglione e Ferdinando Adornato (che, al di là delle apparenze, è un uomo e non un participio). Udc, Terzo Polo, Partito della nazione e costituente di centro sono solo gli ultimi travestimenti linguistici. Chiamateli pure “Filippo”, tanto sempre quelli sono. Casini è, infine, primatista mondiale nella disciplina olimpica del soccorso al vincitore. Ha una rara capacità nell’adulare a prescindere chiunque ricopra una carica di potere. Fateci caso: se domani nominano Paperino a capo della authority pizza e fichi, tosto leggerete da qualche parte una nota dell’Udc che esprime “compiacimento per la nomina di un così valido elemento”. Tutto in automatico, naturalmente. Anche se nominassero Gambadilegno ministro delle Finanze, sono sicuro che Casini troverebbe il modo di esprimere soddisfazione. Pur rifacendosi alla tradizione del cattolicesimo popolare, è dura trovare un partito più anticristiano dell’Udc. Casini è perennemente schiacciato sui poteri forti. Dal suocero Caltagirone fino a Mario Monti, l’usurpatore del vecchio e glorioso scudo crociato fiancheggia sempre e comunque chi comanda. Per essere coerente fino in fondo non gli resta che proporre per via parlamentare una modifica al dettato evangelico: “Gli ultimi saranno i primi. Ma prima di diventarlo evitino di scocciare”.

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SOPRALLUOGO AL CANTIERE DELLA VALDASTICO SUD

Il tratto dell’autostrada che collegherà Vicenza e Rovigo è finito sotto indagine. L’Europarlamentare dell’ IdV, Andrea Zanoni, nel cantiere vicentino ha incontrato i Comitati locali di difesa del territorio. Nel 2011 il Comitato difesa ambiente salute Valdastico Sud, basandosi sui risultati di analisi di laboratorio, ha denunciato la presenza di scorie tossiche nel fondo stradale della bretella.

Ora, sono in corso indagini dei Carabinieri e della Procura Distrettuale Anti-Mafia di Venezia, dopo che l’Associazione medicina Democratica e l’Associazione italiana esposti amianto hanno presentato una seconda denuncia. Il 26 luglio, Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza ambientale ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per possibile violazione delle Direttive Ue Acque e Rifiuti, chiedendo che siano eseguite verifiche. A settembre dovrebbe essere aperto il primo tratto della Valdastico Sud, lungo 54,3 chilometri per un costo di un milione 180 mila euro, che collegherà la A31 in provincia di Vicenza alla statale Transpolesana di Rovigo. Ieri, giovedì 2 agosto, l’Eurodeputato Zanoni ha incontrato l’ingegnere Marco Nosarini del Comitato difesa ambiente e salute Valdastico Sud, nel cantiere a Logolo di Albettone (VI): «Durante il sopralluogo l’ingegnere Nosarini mi ha mostrato numerosi campioni di rifiuti da lui prelevati nel cantiere, accompagnandomi nei siti di scarico dei materiali. Il cantiere ha tagliato in due una bellissima pianura tra i colli Euganei e i monti Berici, che ora porta in grembo una colata d’asfalto. Ci si trova davanti ad un’opera di impatto ambientale elevatissimo: una autostrada impressionante con due percorsi laterali aggiuntivi realizzati per consentire ai proprietari dei terreni limitrofi di accedervi. Ora la maggior parte dei rifiuti sono stati sepolti sotto il manto stradale, ma l’Italia deve rispettare le regole imposte dall’Europa. Tutti devono rispettare la Direttiva 2000/60/CE sulla tutela delle acque e la Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, proprio per questo ho chiesto alla Commissione di indagare e fare chiarezza».

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FUOCHI D’ARTIFICIO: ATTENZIONE AGLI ANIMALI

Riceviamo da "LAV Padova" e pubblichiamo: La pirotecnia è ancora in grado di affascinare il genere umano, a distanza di secoli dalla sua invenzione. Ma per gli altri animali, dotati di un apparato uditivo molto più sensibile del nostro, i forti rumori generano spavento, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come gettarsi nel vuoto dai terrazzi, strozzarsi nel tentativo di divincolarsi dalla catena, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri. Ricordiamo che nel Regolamento Comunale per la tutela degli animali del Comune di Padova, al Titolo 2 (“Obblighi, prescrizioni e divieti”), art. 9 (“Divieti generali”), si enuncia che: “[…] è vietato […]: esporre animali in luoghi chiusi a suoni, rumori o musiche ad un volume tale da essere considerato nocivo (punto 7)”. In particolare, in caso di spettacoli pirotecnici, si invitano i detentori o possessori di animali ad osservare alcune norme di buona condotta, “per rassicurare l’animale in modo da evitare la manifestazione di comportamenti aggressivi o comunque determinati da stati d’ansia e paura (es. mantenere l’animale vicino a sé e/o in situazioni e in contatto con persone conosciute e comunque in modo che non possa nuocere né a sé né a terzi)”. Nel dicembre del 2010, in vista del Capodanno, la LAV ha avanzato una proposta ai Sindaci, per emanare un’Ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale. L’emanazione di un’Ordinanza è un atto di responsabilità sia per tutelare l’incolumità pubblica, sia per evitare le conseguenze negative a carico degli animali domestici e della fauna selvatica. Il fragore dei botti, infatti, oltre a scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, li porta frequentemente

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a perdere l’orientamento, esponendoli, così, al rischio di smarrimento e/o investimento. In caso poi di esplosioni a ridosso dell’animale, sia d’affezione che selvatico, vagante o di proprietà, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte per ustioni e bruciature. Per quanto riguarda gli animali selvatici, il rischio maggiore è per gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate; le improvvise detonazioni, infatti, determinano istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.). A Ferragosto, come ogni anno, Prato della Valle si animerà di musiche e spettacolo di fuochi d’artificio. La LAV, quindi, consiglia ai detentori di animali una serie di norme comportamentali al fine di tutelare l’incolumità dei propri amici a quattro zampe per i quali luci intense, suoni forti e sovraffollamento costituiscono forti fattori stressogeni e invita le Autorità competenti a vigilare attentamente al fine di prevenire situazioni potenzialmente pericolose. Per tutelare gli animali si raccomanda, dunque, di non condurli con sé in piazza ad assistere a tali manifestazioni ma, anzi, di lasciarli dentro casa con la tv accesa o con la musica a volume non dannoso (nel caso l’abitazione fosse ubicata nelle vicinanze della fonte di tali forti rumori), per minimizzare l’effetto del rumore esterno; non tenerli a catena per evitare il rischio di strangolamento; chiudere finestre, porte e tende per ridurre al minimo l’esposizione ai rumori e alle luci provenienti dall’esterno; togliere gli oggetti contro i quali, sbattendo, potrebbero ferirsi; assicurarsi che abbiano un posto confortevole all’interno della casa dove potersi rifugiare; non incrementare il loro stato di ansia e paura attuando comportamenti eccessivamente apprensivi e protettivi. E’ auspicabile, in ogni caso, non lasciare l’animale completamente solo in casa. In caso di fuga dell’animale, si consiglia altresì di denunciarne repentinamente lo smarrimento alle Autorità competenti. Helga Vincenti (Responsabile LAV Padova)

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UN MAGNIFICO AUTUNNO D’ARTE

L'arte rifiorisce in autunno. Grandi appuntamenti Le mostre sembrano non risentire troppo della crisi. O meglio, snellite e ripulite da allestimenti talvolta faraonici, da ogni sovrastruttura non indispensabile, si propongono nella loro essenza ad un pubblico che sembra apprezzare questo sforzo, che è sforzo di ricondurre il tutto alla sostanza ed alla qualità. Ciò che ci attende, traguardata l'estate, è un programma di eventi qualitativamente molto alti e soprattutto molto attenti ad offrirsi in modo preciso ai diversi pubblici, cercando di coinvolgerli con l'eccellenza delle opere ma anche con la capacità di offrire percorsi espositivi effettivamente interessati e coinvolgenti. Vediamo alcune di queste proposte, annunciandole in ordine cronologico di data di apertura. Dal 7 settembre, a Mantova, Palazzo Te propone una grande mostra su Pier Luigi Nervi, il più famoso fra gli ingegneri italiani del Novecento. Qui raccontato attraverso le sue realizzazioni nel mondo, con un focus particolare su una sua celebre opera per questo territorio: la Cartiera Burgo. Ai piedi dei colli parmensi, in quella casa scrigno di capolavori che è Villa Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, dall'8 settembre, ampia retrospettiva su Graham Sutherland, con Bacon e Freud è nel trittico dei "grandi inglesi" del secolo appena trascorso. Attesissima, a livello internazionale, è la mostra "Da Guercino a Caravaggio" che a Milano, in Palazzo Reale, dal 18 settembre, ricorda scoperte e passioni di Sir Denis Mahon nel centenario della nascita. Al Museo Archeologico Nazionale di Venezia, dal 21 settembre in mostra una selezione di grandi opere di Lynn Davis, una delle più raffinate fotografe della scena americana. Ai primi di ottobre, riflettori tutti puntati su Vicenza "città bellissima" che si propone al turismo internazionale dopo anni di restauri, interventi, recuperi sui principali edifici palladiani e storici. La Basilica Palladiana, riaperta, accoglie dal 6 ottobre "Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure", sontuosa esposizione di capolavori del ritratto. Il 4 ottobre, ancora a Vicenza ma a Palazzo Barbarano, aprirà i battenti l'atteso Palladio Museum che

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IL POPOLO VENETO N.23/2012 PAG.20 segnerà un modo nuovo di raccontare l'architetto e la sua epoca. Dal 5 al 14 ottobre torna la Biennale Internazionale d'Antiquariato, accolta com'è tradizione da Palazzo Venezia, naturalmente a Roma. Antiquari e opere molto selezionati per una manifestazione d'antiquariato che ha sempre più ambizioni internazionali. Dal 12 ottobre, alla Pinacoteca Cantonale Zust di Rancate, in Canton Ticino, "Serodine e la brezza caravaggesca nella Terra dei Laghi", mentre ai Diamanti di Ferrara, la capitale estense propone "Boldini, Previati e De Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara", esponendo le meraviglie delle sue collezioni, precluse dal recente sisma. A metà ottobre, tra Padova e Milano, due eventi di assoluto rilievo intorno al tema del viaggio: il viaggio illustrato nei cahiers e nei disegni di grandi illustratori selezionati tra i migliori in Italia, in mostra alle Gallerie del Credito Valtellinese a Milano. A Padova il viaggio è raccontato da cineasti e documentaristi in "Detour, Festival del Film di Viaggio" (14 - 16 ottobre al Cinema Porto Astra e in altre sedi). Il 23 ottobre appuntamento a Sarmede per l'edizione numero trenta della Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'infanzia, una delle più importanti rassegne del settore al mondo. Giunta alla trentesima edizione, è dedicata alle fiabe della Russia ed è ospitate nella nuova Casa della Fantasia. A Milano, Palazzo della Permanente, dal 26 al 28 ottobre, in mostra le opere selezionate da una prestigiosa giuria per la 13ma edizione del Premio Cairo per l'arte contemporanea. Il 27 ottobre, a Sondrio, Gallerie del Credito Valtellinese, ampia retrospettiva sul lavoro di Antonia Campi, designer, artista e soprattutto grande ceramista. Carlo Carrà è protagonista dal 27 ottobre, ad Alba, alla Fondazione Ferrero, di quella che sicuramente è la più importante monografica che gli sia mai stata dedicata al mondo. Ancora illustrazione, stavolta intorno ad un tema leggero e impalpabile, l'Aria, a Rovigo in Palazzo Roverella, in attesa della grande mostra d'arte che il Palazzo accoglierà all'inizio del 2013. Preceduta da una performance che a settembre coinvolgerà Reggio Emilia, a Palazzo Magnani, dal 10 novembre, torna la singolare epopea di Fluxus, movimento che qui ebbe negli anni Settanta una delle sue capitali. Dal 22 novembre, ad Acireale, in Sicilia, alle Gallerie del Credito Siciliano, confronto tra un artista siciliano, La Vaccara con un artista internazionale. Maillet. Dal 25, sempre di novembre, Lucca (Fondazione Banca del Monte) diventa sede per l'Italia della mostra promossa dall'European Photo Exhibition Award sul tema "Identità europee". A coronare un anno di grandi appuntamenti, la colossale retrospettiva su Giambattista Tiepolo che Villa Manin di Passariano ospita dal 15 dicembre. Opere da tutto il mondo per celebrare un protagonista del Settecento europeo. L'autunno non riserva solo mostre. Diversi, infatti, gli appuntamenti in grado di interessare chi vuole gestire il suo tempo libero in modo piacevole e intelligente. Cominciamo da due manifestazioni fieristiche specializzate proposte da Padovafiere. Qui dal 22 al 24 settembre si danno appuntamenti ciclisti e cicloamatori da mezza Europa per "Expobici", mostra che è ormai di riferimento internazionale: nuovi mezzi, accessori ma anche percorsi. Poi dal 26 al 28 ottobre l'appuntamento è con "Auto e moto d'epoca", senza dubbio la più importante mostra-mercato italiana del settore e tra le più rilevanti al mondo. Dell'autunno è protagonista anche il giardinaggio in mostra nel parco della Reggia di Colorno, nel parmense nell'edizione "Fall" di "Nel segno del Giglio", mostra mercato del giardinaggio di qualità. Nel taccuino di tutti i pollici verdi. Sempre sul tema del giardino, da segnalare gli appuntamenti che si susseguiranno per tutto l'autunno alla Rocca Borromeo di Angera sul Lago Maggiore, sponda lombarda: laboratori tecnici ma anche appuntamenti per bambini e famiglie. Non poteva mancare un omaggio al gusto: a Cremona, dal 16 al 18 novembre, torna la Festa del Torrone: grande tradizione, idee sempre fresche, divertimento. Per accogliere con piacere il magnifico inverno dietro le porte.

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MOSTRA PERSONALE DI MIMMO ALFARONE

Venezia, 29 settembre - 28 ottobre 2012. Mostra personale del pittore Mimmo Alfarone Venezia - La Biblioteca Nazionale Marciana ospiterà dal 29 settembre al 28 ottobre 2012 una mostra personale del pittore Mimmo Alfarone, intitolata "Portraits, Artistic People - International Edition", allestita nelle sue Sale Monumentali, all’interno del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco (con ingresso dal Museo Correr, Ala Napoleonica). La mostra sarà inaugurata sabato 29 settembre, alle ore 12.00, con accesso dal n. 13/a di Piazzetta San Marco, Venezia (scala monumentale della Libreria Sansoviniana).

"Dipingo ogni cosa che racchiude una storia, un segreto, un fascino, un potere, un’attrazione estetica, intellettuale o spirituale. Come un esperto archeologo indago quella realtà fisica ne analizzo, scruto, manipolo e sviscero ogni dettaglio, ogni componente utile per scoprirne i segreti più intrinseci che la rendono unica. In “Portraits, Gente dell’Arte” ritraggo personalità del mondo artistico, protagonisti della storia che lasciano un segno profondo, che si distinguono, che hanno potere carismatico, materiale o intellettuale: artisti, critici, curatori, mercanti e collezionisti o mecenati, che ho incontrato e conosciuto direttamente o indirettamente". Mimmo Alfarone "Mimmo Alfarone ha il merito di riproporre con coraggio e semplicità i problemi della pittura. Dopo tante avventure delle avanguardie nel XX secolo, che hanno arricchito il panorama delle arti e introdotto novità fondamentali per il raggiungimento di nuove vie verso un autentico esito espressivo, si è recentemente creato un clima artefatto, in cui la pittura è stata dapprima censurata come tecnica obsoleta, e sostituita con le più varie forme di installazioni e di oggetti, mentre in seguito, come sembra accadere oggi, si dà corso a una nuova pittura confusa e fiera di dimostrarsi “cattiva pittura”, per il gusto di qualche mercante e collezionista assetato comunque di novità modaiole. Tempo fa si diceva che la pittura è morta, oggi si potrebbe dire che è “andata a male”, come frutta marcita. L’esempio di Alfarone mostra invece come sia ancora possibile praticare una pittura virtuosa, ricca di valori e capace di adempiere ad alcune sue funzioni che sembravano definitivamente superate dalla fotografia, come il ritratto recuperato al di là di ogni oleografico compiacimento". Maurizio Calvesi

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Mimmo Alfarone è nato a Gioia del Colle (Bari) nel 1958. È docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Venezia. Ha conseguito la laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Vive e lavora tra Portogruaro e Venezia. L’aspetto che accomuna le tematiche della ricerca artistica di Mimmo Alfarone, è il forte desiderio di conoscere, scoprire e sviscerare i segreti intrinseci di ogni essenza, fisica o psicologica che affascina, che ammalia, che seduce e suscita attrazione, che diventa unica ed esclusiva. Di notevole interesse gli incontri con alte personalità del mondo artistico, a loro dedicherà il ciclo pittorico, Identità nella Storia. Il dipinto A Jean Clair sarà acquisito dalla Biennale di Venezia e farà parte della sua collezione permanente. Le sue opere sono inserite in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Del suo lavoro si sono occupati notevoli personalità, come Maurizio Calvesi, Robert Storr, Philip Rylands, Franco Belgiorno-Nettis, Giuseppe Bergamini, Boris Brollo, Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi, Raffaele De Grada, Enzo di Martino ed altri. La sua attività artistica è documentata presso L’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia e alla Library and Archives del MoMa in New York. www.mimmoalfarone.it

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LAGO FILM 8: MIGLIOR FILM “A FABRICA”

La kermesse trevigiana raggiunge quota 15.000 presenze in 9 giorni di anteprime, eventi, mostre d'arte Se la giuria internazionale diretta dal visual artist Max Hattler e composta da Alberto Nerazzini, Angela Rafanelli, Andrea Martignoni e Sebastiano Barcaroli ha premiato il brasiliano “A Fabrica”, cortometraggio intenso e drammatico sui carcerati in Brasile, quella popolare formata

dal pubblico del Lago Film Fest ha scelto il documentario Not To Be firmato da Chelsea McMullan e prodotto da Fabrica, come miglior film dell’ottava edizione. Questo è il verdetto annunciato sabato 28 luglio nel corso della cerimonia di chiusura del Lago Film Fest, Festival Internazionale di Cortometraggi, Documentari e Sceneggiature che da otto anni si svolge a Revine Lago (TV) sotto la direzione artistica di Viviana Carlet. La lista delle opere premiate si completa con il russo “Insignificant details of accidental episode” di Mikhail Mestetskiy (Menzione speciale miglior film sezione internazionale), il finlandese “Kuhina” di Joni Männistö (Menzionale speciale al miglior film di animazione sezione internazionale), gli italiani “Le foibe del Guardrail” di Marco Capellacci (Menzione speciale al miglior film italiano) e “Cusutu n’ coddu” di Giovanni La Pàrola (Menzione speciale al miglior film di fiction sezione Italia), lo spagnolo “Voice over” di Martin Rosete (Menzione speciale al miglior film sui generis), il finlandese “Kadessani” di Hannu-Pekka Peltomaa (Menzione speciale sui generis), lo spagnolo “Inertia” di Carlos Irijalba (Menzione speciale al miglior film nuovi segni), il russo “Hermenetics” di Alexei Dmitriev (Menzione speciale nuovi segni per il miglior uso dell’immagine), lo svizzero “Die Namenlosen” (Menzione speciale al miglior documentario nuovi segni), “Piccola terra” di Michele Trentini (Menzione speciale Veneto), l'italiano “C’era un fienile” di Beppe de Caro scelto da una giuria di 400 bambini per il Premio UNICEF al miglior film per bambini. Sul fronte delle sceneggiature, in totale 8 finaliste su una centinaio pervenute da tutta Italia per concorrere al Premio Rodolfo Sonego, la giuria formata da Antonello Rinaldi, Doriana Leondeff, Emilio Bolles, Manlio Piva, Marco Maccaferri, Rita Di Santo, Silvia Napolitano, Alexis Sweet, ha deciso di non premiarne alcuna ma di assegnare una menzione a "Roberta" di Giordano Vanacore per la qualità della scritture del testo e del soggetto originale. Con l’annuncio del verdetto, l’ottava edizione del Lago Film Fest saluta dunque il suo pubblico. Dopo 9 giorni di proiezioni, eventi, incontri e performance d’arte che hanno attirato in riva al lago trevigiano oltre 15.000 presenze, tra cittadini e turisti e 85.000 persone raggiunte dalla pagina Facebook (e da tutti gli altri Social network gestiti da una redazione di sei giovanissimi redattori, anche all’opera su un Blog da 2500 visite al giorno), l’evento dedicato al grande cinema indipendente internazionale dà appuntamento al prossimo anno.

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VINTAGE FESTIVAL 2012 A PADOVA

Per tre giorni Padova torna capitale del Vintage con un format culturale innovativo tra moda, design, musica e spettacolo

Un Vintage contemporaneo e trasversale tra spettacolo, moda, design e musica sarà protagonista da venerdì 14 a domenica 16 settembre al Vintage Festival 2012 di Padova. Evento unico nel suo genere che ha reso l'iniziativa la più seguita nel settore con il record di presenze italiano di 30.000 ingressi in tre giorni nel 2011. Il vintage, riportato alla luce da attente ricerche di stile, viene rivisto in una prospettiva etica di sostenibilità, dove il riutilizzo e il recupero mantengono un’attitudine fashion ma ad impatto zero. Location ideale per esplicitare il connubio tra passato e moderno sarà il Centro Culturale San Gaetano, storico tribunale del

1500 rivisitato dalla ristrutturazione moderna in vetro e acciaio. “Non perdere il tempo” dice lo slogan, il passato non è mai stato così presente.

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ll Vintage Festival, organizzato da Andrea Tonello e Paolo Orsacchini dell'Associazione Vintage Factory, è giunto alla terza edizione riproponendo al pubblico un format culturale innovativo, in cui il vintage è il fil rouge per una contemporanea interpretazione della creatività. Un’impostazione non nostalgica e trasversale che parte dalla moda e passa per il design, la musica e lo spettacolo: «un evento unico del genere, innovativo e che coglie l’aspetto più giovane e fresco del vintage» commenta Angelo Caroli (A.N.G.E.L.O.) esperto internazionale di moda vintage e pioniere del settore.

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Il tema principale del Vintage Festival 2012 sarà il confronto generazionale su un piano interdisciplinare, per dare vita e spessore ad un Neo-Vintage, nella fusione tra tendenze passate e contemporanee, con lo scopo di rinnovare le prospettive future. Un’attenta selezione dei migliori collezionisti ed espositori vintage del panorama italiano accompagnerà mostre d’arte e design allestite nella suggestiva location dell’agorà, mentre gli scavi romani dell’auditorium saranno cornice di incontri culturali e workshop, un’occasione per confrontarsi con i numerosi ospiti illustri, Elio Fiorucci, Diego Dalla Palma, Saturnino, Pif, Andrea Pezzi, Kris&Kris e Kledi tra i molti della nuova edizione del Festival. L’animo glamour della kermesse si rivelerà negli appuntamenti serali, con sfilate e live dal sapore internazionale, sullo sfondo dello storico e ricercato Caffè Pedrocchi. In attesa della nuova edizione il Vintage Festival torna, dopo il successo dello scorso anno che ha

visto oltre 2mila fotografie inviate, con il concorso fotografico “Ritratti vintage”, un'iniziativa artistico-fotografica a tema vintage in collaborazione con Il Mattino di Padova, Vodafone e Rce. Le foto inviate e caricate sul sito www.mattinopadova.it da mercoledì 1 agosto fino a lunedì 10 settembre verranno selezionate e giudicate da un comitato tecnico d'eccezione composto da giornalisti, fotografi e importanti figure del settore editoriale. VINTAGE FESTIVAL 2012 14-15-16 settembre 2012 Centro Culturale San Gaetano Via Altinate 71, Padova Contatti Vintage Festival [email protected] www.vintagefestival.org www.facebook.com/PadovaVintageFestival

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LA VERITA’ DI ALEX SCHWAZER di Francesca Monti

Alcuni giorni fa indiscrezioni, poi confermate dallo stesso atleta, avevano annunciato l'esclusione di Alex Schwazer, oro olimpico nella marcia 50 km a Pechino 2008, dalle Olimpiadi di Londra a causa della positività all'Epo riscontrata in un controllo antidoping. Schwazer, in una conferenza stampa che si è tenuta ieri a Bolzano, ha spiegato tra le lacrime quanto accaduto, assumendosi tutta la responsabilità: "Sono andato in Turchia da solo con 1500 euro, mi sono procurato l'Epo e sono tornato. Il farmacista mi ha dato quello che volevo, sono stato là ed è stato un momento bruttissimo, non avevo mai fatto uso di sostanze dopanti. Ero reduce da tre anni molto difficili. L'anno scorso, dopo un anno travagliato, dovevo

prendere delle decisioni. Con le Olimpiadi davanti io non sono più stato lucido. Io mi sono fatto le iniezioni da solo. Mi son informato su internet anche se qualcuno dice che è impossibile farsi di Epo da solo, vi assicuro che su internet è possibile sapere tutto quello che si vuole. Dovevo dire bugie alla mia fidanzata (Carolina Kostner) e guardavo l'orologio perché sapevo che sarebbe potuto venire il controllo antidoping. Mi vergogno di quello che ho fatto, chiedo scusa a tutti. Adesso sono molto dispiaciuto, ho buttato via anni dove mi sono allenato. Ma sono contento che è finito tutto, perché forse ora riesco a fare una vita normale". Ora la Procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta per far luce sull'accaduto. Questa vicenda pone tanti interrogativi. Perché un campione come Schwazer ha sentito la necessità di fare ricorso all'Epo, sapendo che avrebbe potuto essere scoperto? Come mai nessuno ha capito le difficoltà che stava vivendo? Perché in alcuni paesi si vende legalmente l'Epo? E' assurda tutta la pressione che hanno addosso i grandi campioni, che devono sempre vincere, perché se non portano a casa la medaglia vengono attaccati dalla stampa e dalla critica, le stesse che sono capaci di osannare gli atleti quando vincono e di farli sprofondare nella polvere quando non riescono a portare a casa i risultati sperati. Dov'è finito lo spirito olimpico di De Coubertin? Con questo non voglio in alcun modo giudicare né giustificare quanto fatto da Schwazer, perché ha commesso un grandissimo errore pensando di risolvere tutti i problemi attraverso il doping, perché le vittorie si conquistano con l'impegno e con le proprie forze, non con l'ausilio di sostanze proibite, perché ha dato un cattivo esempio a tanti giovani e ha distrutto non solo la sua carriera sportiva ma ha anche rovinato se stesso come persona. E' giusto che paghi con la squalifica. Nonostante tutto ciò è stato comunque coraggioso, a differenza di altri atleti che hanno negato l'evidenza, prendendosi le proprie responsabilità davanti a tutti, fin dall'inizio di questa brutta storia e questo gli va riconosciuto. Sarà compito delle Federazioni cercare di contrastare l'uso di sostanze dopanti in maniera ancora più ferrea, in modo da evitare altri casi come questo. Penso però che, fermo restando che vada condannato questo gesto inqualificabile, Alex Schwazer non debba essere lasciato solo o considerato un criminale, ma debba essere aiutato a riprendere in mano la propria vita e a ricostruirsi un futuro.

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PIENO DI MEDAGLIE PER IL VALBRENTA RAFTING TEAM

Ai Campionati Italiani Assoluti di Rafting R6, disputatisi nello scorso weekend ad Ivrea (TO) e Villeneuve (AO), il Valbrenta Team rosicchia medaglie agli avversari e qualifica Stefano Scremin ai Mondiali Junior, mentre Gianni Moro ed Enrico Gheno conquistano di diritto il pass per i Campionati Europei Assoluti. È molto probabile che l’intero equipaggio riuscirà a qualificarsi per la trasferta europea, che avrà luogo dal 23 agosto al 2 settembre in Repubblica Ceca, prima per i Mondiali Junior e Master a Ceske Budejovice, e poi agli Europei Senior a Lipno. Esordio travolgente per i ragazzi valligiani - William Cavalli, Mattia Felini, Enrico Gheno, Gianni Moro, David Pontarollo e Stefano Scremin - nell’impegnativo fine settimana di gare a Ivrea: il Valbrenta Rafting Team agguanta subito un secondo posto nello Slalom, incalzando lo Sterzing ASV di Vipiteno, ma un errore all’ultima porta costa caro ai nostri ragazzi, che ben avrebbero potuto ambire al loro primo titolo italiano. Trasferiti in Val d'Aosta, a Villeneuve, eccoli pronti alla gara Sprint, ma anche qui per un soffio devono accontentarsi della piazza d’onore. Dalla Sprint si designano le coppie per la competizione Testa a Testa: in questa gara conta molto la scelta della partenza e un errore tattico li porta al quarto posto. Nella gara lunga, la Classica di domenica, ancora sul

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podio: terzo posto, ma i tempi di distacco dagli altri team sono sempre più ridotti rispetto alle gare precedenti. Orgoglioso della “sua” squadra Ivan Pontarollo, Coach Manager del Valbrenta Rafting Team, che commenta: “Sono il primo a credere nel rafting come sport emergente. Il rafting è uno sport affascinante ed emozionante ed ha come punto di forza, a differenza della canoa che è individuale, il fatto di essere uno sport di squadra, lo sport del futuro. Le varie competizioni, il raduno della Squadra Nazionale Juniores al quale ha partecipato Scremin, il recente Corso per Allenatori di Rafting indetto dalla Federazione Italiana Rafting alla Casa sul Fiume di Solagna (VI) e le varie trasferte nazionali, hanno fatto crescere il nostro equipaggio dal punto di vista tecnico e condizionale, tanto da essere già sotto attento esame, da parte del tecnico federale Luca Cardinali, per la partecipazione alla Coppa Europa. Si tende a premiare il lavoro di squadra, ma la scelta viene fatta sulla base dei risultati degli atleti di punta. Il nostro Team si impegna con serietà negli allenamenti migliorando costantemente, e questo è fondamentale: i risultati nelle ultime gare ne sono la prova. Le convocazioni per rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali sono una piacevolissima sorpresa, ma un’altra fantastica sorpresa potrà venir fuori dal calcolo dei punteggi alla fine del Campionato: il Valbrenta Team ha ottime chance di balzare in testa all'Italian Rafting Cup.” Prossimi appuntamenti a Roma, sul Tevere (29 e 30 settembre) e la finalissima a Valstagna-Solagna (VI), il 13 e 14 ottobre, con le specialità Slalom, Sprint, Testa a Testa e Classica. In concomitanza con la finale, sarà organizzata anche una manifestazione di protesta contro la costruzione, da parte della ditta Crestani di Bassano del Grappa (VI), di una nuova centrale idroelettrica sul fiume Brenta, già autorizzata dalla Regione Veneto. Per rimanere aggiornati seguite la pagina Facebook “Salviamo il fiume Brenta”.

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CATALDI PROTAGONISTA AI CAMPIONATI DI DELTAPLANO

Il vittoriese si è piazzato sesto nella classifica generale e quarto tra gli italiani Nei cieli del Friuli tra Gemona e la Carnia si è concluso nei giorni scorsi il 38° Campionato Italiano di deltaplano formula "open", aperto quindi anche agli stranieri: il più importante evento di volo libero della regione. Tra l'ottantina di piloti in gara si è particolarmente distinto Elio Cataldi, della nazionale Azzurra.

Ottimo il punteggio per Cataldi, sesto nella classifica generale e quarto tra gli italiani con 2634 punti. Seicentosettantasei i punti di differenza dall'austriaco pluricampione Manfred Ruhmer, primo in classifica. Al secondo e terzo posto si sono piazzati rispettivamente il campione mondiale altoatesino Alex Ploner che è il nuovo campione italiano succeduto ad Anton Moroder (anch'egli altoatesino). Terzo il trentino Christian Ciech (vice campione mondiale), entrambi compagni Azzurri di

Cataldi. Per la calssifica a squadre primo è il team ufficiale italiano (Italia 1), quindi l'Austria e al terzo posto la squadra "emergente" dell'Italia 2 (formata dai piloti del circuito

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di competizioni italiane). Il campionato Italiano, iniziato il 16 luglio, ha visto disputarsi quattro prove in quattro giorni consecutivi per quasi 400 chilometri totali. Spettacolari gli atterraggi a Bordano ed Enemonzo dove in tanti, tra adulti e bambini, si sono riuniti per seguire le gare sui maxischermi attraverso la nuova tecnologia “Live Tracking”. Venerdì 20 luglio si è svolta la cerimonia si chiusura del Campionato con premiazioni e grande festa alla locanda Al Pescatore di Cavazzo. Perfetta l'organizzazione

di ASD “Volo Libero Friuli” con “Volo Libero Carnia” e “Ali Libere Gemona” che ha visto la collaborazione di numerosi enti e associazioni per organizzare nel modo migliore questa importante manifestazione inserita nel progetto “Gemona città dello sport e del ben stare”, il cui testimonial è il velocista sudafricano Oscar Pistorius che ha scelto quest'oasi di pace per prepararsi al meglio alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra.

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